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Fuori dai giochi Ricerca sugli studenti degli Istituti superiori di Palazzolo sull’Oglio Rapporto di ricerca 2018 Istituto Iard

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Fuori dai giochi Ricerca sugli studenti degli Istituti superiori

di Palazzolo sull’Oglio

Rapporto di ricerca 2018

Istituto Iard

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Indice Obiettivi e metodologia dell’indagine pag. 5

Ø Il progetto Ø Metodologia della ricerca Ø Il campione

1. Come sto nella scuola che frequento pag. 8 2. Denaro e consumi pag. 11

Ø I soldi in tasca Ø “cosa acquisto con i soldi che ho”

3. Luoghi di aggregazione e attività del tempo libero pag. 21 Ø Dove vado di solito Ø Cosa faccio di solito

4. Conoscenza, opinioni, coinvolgimento nel gioco d’azzardo pag. 28 Ø Conoscenza e contatto Ø Opinioni Ø L’esposizione al fenomeno Ø La prima e l’ultima volta da giocatore Ø Le abitudini del giovane giocatore

5. La tipologia del giovane giocatore pag. 36

Conclusioni pag. 57 La presente ricerca è stata condotta dall’Istituto Iard con il coordinamento di Cristiana Paladini e la responsabilità scientifica di Carlo Buzzi, del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli studi di Trento. Nell’équipe di ricerca Antonella Volino che ha curato il trattamento informatico dei dati e la messa a punto del file definitivo, predisposto per l’analisi con SPSS. L’analisi e il rapporto di ricerca sono stati curati da Carlo Buzzi.

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Obiettivi e metodologia dell’indagine

Il progetto La finalità generale del progetto “Fuori dai giochi” è quella di attivare un sistema di

sinergie tra gli attori del pubblico e del privato dell’area territoriale del distretto n.6

“Monte Orfano” sul tema del gioco d’azzardo, con un’attenzione alla prevenzione dei

comportamenti di uso e consumo patologico e alla promozione di buone prassi di

contenimento e di contrasto alla diffusione di situazioni di alto rischio per le fasce più

deboli e fragili della popolazione.

Il presente rapporto illustra i risultati di una delle tre azioni previste dal progetto, ossia

quella accentrata sulla ricerca quantitativa rivolta ad una target adolescenziale e

giovanile, ovvero quella fascia della popolazione più a rischio di sviluppare

dipendenza per la sua prossimità (anche tecnica) e facilità di fruizione al gioco. La

ricerca è stata realizzata dallo IARD, un istituto impegnato da decenni a livello

nazionale negli studi sulla condizione dei giovani e sulle politiche giovanili. IARD

opera con un accordo tra Rete ITER e cinque Dipartimenti universitari (Università

degli Studi Milano Bicocca, Università di Roma LUMSA, Università degli Studi di

Napoli Federico II, Università degli Studi di Pavia, Università degli Studi di Trento).

Metodologia della ricerca Dal punto di vista metodologico l’indagine si è basata sulla somministrazione di un

questionario ad un campione di studenti del triennio degli Istituti secondari di II grado

e della formazione professionale di Palazzolo sull’Oglio. La ricerca era finalizzata su

quattro obiettivi principali:

- Disporre di maggiori elementi sul tema del rapporto tra giovani e consumi.

- Conoscere il rapporto tra atteggiamenti e luoghi adibiti al consumo.

- Ricavare elementi sensibili e/o protettivi rispetto al gioco d’azzardo patologico.

- Conoscere i riferimenti culturali che sottendono ai consumi.

Il questionario, oltre alle informazioni socio-anagrafiche dei soggetti intervistati e

delle loro famiglie, prevedeva la raccolta di dati sulle seguenti aree tematiche:

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- Soddisfazione per la scuola frequentata

- Disponibilità di denaro

- I consumi

- I luoghi di aggregazione

- Le attività del tempo libero

- Opinioni ed immagini sul gioco d’azzardo

- Esperienze di gioco d’azzardo

Il campione

Nel complesso sono stati intervistati 438 studenti e studentesse frequentanti le terze,

quarte e quinte classi dell’Istituto professionale Falcone (indirizzi socio-sanitario,

tecnico turistico, commerciale e grafico multimediale) e dell’Istituto superiore Marzoli

(liceo scientifico, liceo scienze umane, tecnico tecnologico meccanico e informatico).

In tabella 1 sono descritti i principali caratteri strutturali rilevati che qui riassumiamo.

Prevalenza femminile ed età concentrate tra i 16 e i 18 anni. La gran parte risiede nei

comuni del distretto n. 6 “Monte Orfano” (tra i quali si distingue ovviamente

Palazzolo), seguita dai giovani che risiedono nei comuni del distretto n. 7 “Oglio

Ovest” e da quelli proveniente dall’ambito territoriale bergamasco n. 4 “Grumello”.

Significativa la presenza di giovani stranieri. Dal punto di vista sociale prevale la

componente operaia sui ceti medi o superiori, mentre il capitale culturale famigliare è

medio-basso o medio. Le madri lavoratrici superano quelle casalinghe. La

distribuzione dei soggetti tra le due scuole di Palazzolo e tra le tre classi appare

equilibrata.

L’analisi presenta i dati articolati per sesso, classe sociale di origine, istituto

frequentato e classe scolastica frequentata (quest’ultima variabile è anche una proxy

dell’età). Accanto ai dati descrittivi monovariati e bivariati, si è fatto uso di indicatori

sincretici e di analisi multivariate.

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TAB.1 Campione intervistato: caratteristiche strutturali Caratteri strutturali del campione

N %

Sesso - Maschi 185 42,2 - Femmine 253 57,8

Anno di nascita - 1997 11 2,4 - 1998 42 9,6 - 1999 135 30,8 - 2000 - 2001

139 110

31,7 25,2

Comune di residenza - Palazzolo - Castelli Calepio - Cologne - Chiari - Capriolo - Pontoglio - Erbusco - Coccaglio - Palosco - Castrezzato - Adro - Grumello - Rovato - Cazzago San Martino - Mornico - Castelcovati - Corte Franca - Sarnico - Paratico - Calcinate - Predore - Telgate - Brescia - Altri comuni

87 33 29 28 20 19 18 16 15 14 13 13 13 11 9 8 8 7 7 6 6 6 5

47

19,9 7,5 6,6 6,4 4,6 4,3 4,1 3,7 3,4 3,2 3,0 3,0 3,0 2,5 2,1 1,8 1,8 1,6 1,6 1,4 1,4 1,4 1,1

10,6 Area di residenza

- Distretto n.6 “Monte Orfano” BS 186 42,5 - Distretto n.7 “Oglio ovest” BS - Ambito territoriale n.4 “Grumello” BG - Altre aree

104 86 62

23,7 19,6 14,2

Cittadinanza - Italiani 367 83,8 - Stranieri 71 16,2

Totale

438

100,0

Segue TAB. 1

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Segue TAB. 1 Caratteri strutturali del campione

N %

Classe sociale famiglia * - Classe operaia e assimilati 245 58,8 - Piccola borghesia autonoma - Ceti medi impiegatizi - Borghesia e ceti superiori

45 49 78

10,8 11,8 18,7

Capitale culturale famiglia ** - Medio basso - Medio - Alto

191 156 64

46,5 38,0 15,5

Occupazione madre - Lavoratrice 251 58,0 - Casalinga 182 42,0

Fratelli e sorelle - Nessun fratello o sorella 71 16,2 - Un fratello o una sorella - Due fratelli-sorelle - Tre o più fratelli-sorelle

220 98 49

50,2 22,4 11,2

Dimensioni della famiglia *** - 2 membri 16 3,7 - 3 membri - 4 membri - 5 membri - 6 o più membri

88 203 79 44

20,4 47,0 18,3 10,1

Composizione della famiglia **** - Madre 423 96,6 - Padre - Fratelli/sorelle maggiori - Uno o più nonni - Altri parenti - Altre persone

378 196 39 18 32

86,5 44,7 8,9 4,1 7,3

Scuola frequentata ***** - Falcone 225 51,4 - Marzoli 213 48,6

Classe scolastica frequentata - Terza 150 34,2 - Quarta - Quinta

155 133

35,4 30,4

Totale 438 100,0 Le percentuali sono state calcolate sulle risposte valide

* Classe sociale calcolata sull’occupazione del padre. Classe operaia e assimilati comprende tutti i lavori manuali svolti in posizione dipendente; Piccola borghesia autonoma comprende commercianti, artigiani e agricoltori; Ceti medi impiegatizi comprendono anche gli insegnanti; Borghesia e ceti superiori comprendono imprenditori, dirigenti e liberi professionisti ** Capitale culturale della famiglia calcolato con il titolo di studio più alto tra madre e padre. Capitale culturale medio-basso comprende titoli di studio elementare, medio-inferiore o qualifica professionale; Capitale culturale medio comprende tutti i diplomi di scuola media superiore; Capitale culturale alto comprende tutte le lauree *** Compreso l’intervistato **** Percentuali relative alla presenza di ciascun tipo di componente ***** Disaggregazione per indirizzo scolastico: Istituto di Istruzione Superiore “G.Falcone” IT turistico (51 intervistati), IP servizi commerciali (97), IP servizi socio-sanitari (77). Istituto di Istruzione Superiore “C.Marzoli” Liceo scientifico (50), Liceo scienze umane (67), IT meccanica (58), IT informatica (38).

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1. Come sto nella scuola che frequento

Avendo intervistato giovani adolescenti impegnati negli ultimi tre anni delle scuole

superiori, iniziamo questo rapporto con uno sguardo su come gli studenti vivono

l’esperienza scolastica. Due gli indicatori utilizzati: il livello di soddisfazione per il

rendimento scolastico e quello per il rapporto con gli insegnanti. Dati gli obiettivi del

progetto “Fuori dai giochi”, nel presentare i risultati dell’indagine enfatizzeremo quei

fenomeni che si pongono come critici o problematici, pur se coinvolgono una

minoranza del campione. Nel caso del giudizio sul proprio profitto scolastico, al di là

della maggioranza che si dichiara soddisfatta, punteremo l’attenzione su quel quarto

di giovani che appaiono scontenti (cfr. Fig. 1). Essi sono soprattutto giovani

provenienti da famiglie di classe meno previlegiata, dal punto di vista scolastico sono

più concentrati tra gli studenti del Marzoli e delle classi terze (cfr. Tab. 2).

FIG. 1 Soddisfazione del rendimento scolastico

(N=438; valori percentuali)

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TAB.2 Soddisfazione del rendimento scolastico

(N=438; valori percentuali)

% 2018 Sesso Classe sociale* Scuola Classe M F Oper Pba Imp Sup Fal-

cone Mar-zoli

III IV V

Insoddisfatto

Più insoddisfatto che soddisfatto

Più soddisfatto che insoddisfatto

9,2

18,4

35,7

6,7

18,6

39,5

6,1

21,6

38,4

15,6

8,9

44,4

8,1

18,4

34,7

7,6

12,8

37,2

5,6

17,3

38,2

10,3

19,7

37,6

11,4

21,3

36,7

5,1

14,8

40,0

6,8

19,5

36,8 Soddisfatto

36,7 35,2 33,9 31,1 38,7 42,3 39,1 32,4 30,7 40,0 36,9

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

* Legenda Classe sociale: Oper=Classe operaia o assimilati; Pba= Piccola borghesia autonoma; Imp= Ceti medi impiegatizi; Sup= Borghesia e ceti superiori

Forse ancor più significativo è quella quota di studenti (leggermente superiore a

quella precedente) che non hanno buoni rapporto con i loro insegnanti (cfr. Fig. 2). In

questo caso però i meno soddisfatti provengono da famiglie di ceto superiore oppure

della piccola borghesia autonoma. La problematicità dei rapporti decresce con l’età,

diminuendo pertanto col passare dalle terze classi alle quinte (cfr. Tab. 3).

Potrebbe essere interessante capire se tra i due indicatori di insoddisfazione vi sia

una relazione significativa. L’analisi statistica mostra che una certa correlazione

esiste ma non particolarmente robusta. Il che vuol dire che non necessariamente i

rapporti poco soddisfacenti con i docenti siano da imputare al rendimento degli

studenti, ma che vi siano altri elementi che concorrono a non rendere ottimale

l’interazione giovani-adulti all’interno delle classi scolastiche.

Utilizzeremo i due indicatori per analisi successive mettendoli in relazione con la

propensione al gioco d’azzardo.

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FIG. 2 Soddisfazione per il rapporto con i professori (N=438; valori percentuali)

TAB.3 Soddisfazione per il rapporto con i professori (N=438; valori percentuali)

% 2018 Sesso Classe sociale Scuola Classe M F Oper Pba Imp Sup Fal-

cone Mar-zoli

III IV V

Insoddisfatto

Più insoddisfatto che soddisfatto

Più soddisfatto che insoddisfatto

11,4

17,3

30,8

9,1

18,6

37,2

7,8

18,8

37,6

17,8

20,0

11,1

6,1

16,3

46,9

14,1

20,5

29,5

11,7

17,8

31,1

9,3

18,3

38,0

12,0

20,7

31,3

9,7

18,7

38,1

8,3

14,3

33,8 Soddisfatto

40,6 35,1 35,9 51,1 30,6 35,9 40,4 34,3 36,0 33,5 43,6

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

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2. Denaro e consumi

I soldi in tasca Un altro elemento preliminare potenzialmente utile per la comprensione di fenomeni

successivi, quali ad esempio l’orientamento ai consumi o l’attitudine al gioco

d’azzardo, è la disponibilità di denaro.

In Fig. 3 è possibile osservare che una cospicua quota di giovani, compresa tra un

quarto e un quinto del campione, dispone di una quota rilevante di denaro (da 30 a

50 euro settimanali, con il 13,7%, e oltre 50 euro settimanali, con l’8,9%). Oltre la

metà degli studenti intervistati si attesta su una dotazione media, compresa tra i 10 e

i 30 euro alla settimana, e solo il 22,4% dei giovani dispone di una quantità modesta

di denaro.

FIG. 3 Soldi a disposizione in media in una settimana (N=438; valori percentuali)

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I soldi in tasca ai giovani aumentano, come prevedibile, con l’età, meno

prevedibilmente si riscontra una maggiore dotazione per i maschi rispetto alle

femmine. Le differenze di classe sociale, tuttavia, mostrano le maggiori differenze: il

42,3% dei figli di famiglie di ceto superiore - ovvero di imprenditori, dirigenti e liberi

professionisti - può disporre di oltre 30 euro la settimana (dei quali quasi la metà

oltre i 50 euro), alle stesse cifre arriva solo il 15,9% tra i giovani di famiglia operaia e

il 18,4% tra quelli di famiglia impiegatizia; tra i due gruppi si collocano gli studenti di

famiglia appartenente alla piccola borghesia autonoma (commercianti, artigiani ed

agricoltori) con il 28,9% (cfr. Tab. 4).

TAB.4 Soldi a disposizione in media in una settimana

(N=438; valori percentuali)

% 2018 Sesso Classe sociale Scuola Classe M F Oper Pba Imp Sup Fal-

cone Mar-zoli

III IV V

Non indica

1,6

2,4 2,0 2,2 4,1 1,3 2,2

1,9 2,0 0,6 3,8

Fino a € 10

19,5 24,5 29,8 8,9 24,5 5,1 26,2 18,3 25,3 16,1 26,3

Da € 10 a € 20

34,1 32,0 33,5 37,8 36,7 21,8 31,1 34,7 35,3 35,5 27,1

Da € 20 a € 30

19,5 20,6 18,8 22,2 16,3 29,5 19,1 21,1 20,7 21,9 17,3

Da € 30 a € 50

14,6 13,0 10,2 15,6 14,3 23,1 13,3 14,1 12,0 18,1 10,7

Oltre € 50

10,8 7,5 5,7 13,3 4,1 19,2 8,0 9,9 4,7 7,7 15,0

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Non solo il denaro corrente sembra essere nella disponibilità di una quota non

disprezzabile di giovani, ma molti di essi, pari alla metà del campione, hanno potuto

usufruire di una carta di credito o prepagata per fare acquisti (seppure anche senza

titolarità). Pur se prevale quello sporadico, l’uso frequente caratterizza un gruppo

significativo di giovani. Anche in questo caso la classe sociale di appartenenza ha un

ruolo rilevante (cfr. Fig. 4 e Tab. 5).

Infine la soddisfazione o meno per la situazione economica in famiglia. Ragazzi e

ragazze la vedono tutto sommato senza problemi, salvo una piccola minoranza che

si dice insoddisfatto, e tra essi spicca la quasi assenza dei ceti superiori (cfr. Fig.5 e

Tab.6).

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FIG.4 Hanno avuto a disposizione una carta di credito o prepagata (N=438; valori percentuali)

Se sì: Con che frequenza viene utilizzata (N=220: solo chi l’ha utilizzata 50,2%; valori percentuali)

TAB. 5 Hanno avuto a disposizione una carta di credito o prepagata (N=438; valori percentuali)

Se sì: Con che frequenza viene utilizzata (N=220: solo chi l’ha utilizzata 50,2%; valori percentuali)

% 2018 Sesso Classe sociale Scuola Classe

M F Oper Pba Imp Sup Fal-cone

Mar-zoli

III IV V

Hanno avuto a disposizione una carta di credito

53,5 47,8 49,0 48,9 46,9 59,0 44,9 55,9 37,3 48,4 66,5

Frequenza: Mai

12,1

8,3

10,0

18,2

17,4

4,3

9,9

10,1

12,5

8,0

10,1

Raramente

58,6 60,3 63,3 50,0 65,2 54,3 56,4 62,2 67,9 56,0 57,3

Spesso

23,2 29,8 25,0 27,3 17,4 30,4 30,7 23,5 17,9 32,0 28,1

Sempre

6,1 1,7 1,7 4,5 - 10,9 3,0 4,2 1,8 4,0 4,5

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

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FIG. 5 Soddisfazione per la situazione economica in famiglia (N=438; valori percentuali)

TAB.6 Soddisfazione per la situazione economica in famiglia (N=438; valori percentuali)

% 2018 Sesso Classe sociale Scuola Classe M F Oper Pba Imp Sup Fal-

cone Mar-zoli

III IV V

Insoddisfatto

Più insoddisfatto che soddisfatto

Più soddisfatto che insoddisfatto

3,8

10,3

31,9

6,0

9,9

39,5

6,5

11,0

40,8

4,4

11,1

35,6

4,0

8,2

36,7

-

3,8

21,8

5,3

9,3

40,0

4,7

10,8

32,4

4,6

11,3

36,0

3,2

5,5

38,7

7,5

13,5

33,8 Soddisfatto

54,1 44,7 41,6 48,9 51,0 74,3 45,3 52,1 48,0 52,2 45,1

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

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“Cosa acquisto con i soldi che ho”

Si è visto come i giovani intervistati abbiano a disposizione del denaro. Per alcuni le

somme non sono elevate ma per altri, tra contante settimanale e l’accesso ad una

carta di credito o prepagata, la disponibilità è certamente consistente.

I risultati dell’indagine rilevano la tipologia di spesa che viene effettuata con la

dotazione di denaro. In tabella 7 possiamo osservare che gli acquisti più frequenti

(si sono sommate le modalità “acquisto sempre” con “acquisto spesso”) si

riferiscono a generi considerati di prima necessità (cibo, abbigliamento e ricariche

telefoniche). Seguono categorie di spesa che mostrano indirettamente ciò che i

giovani fanno (ingressi a locali e discoteche, la cosmetica e la cura di sé, la

tecnologia informatica e dei nuovi media, la pratica sportiva, l’acquisto di bevande

alcoliche). Un terzo raggruppamento di spese comprende, accanto all’acquisto di

sigarette e spese di mobilità per auto o moto, una serie di consumi culturali quali

l’acquisto di libri, di videogiochi, di musica, ingressi al cinema, ad eventi sportivi, a

concerti. Chiudono la fila, con incidenze modeste, spese per giocare d’azzardo (ma

avremo modo di approfondire in seguito), per riviste e giornali, per teatro.

La stessa tabella mostra anche come sia assai evidente la presenza di modelli di

consumo molto differenziati per genere. Solo cibo, locali e discoteche, sigarette e

cinema non sembrano influenzati dall’esser maschio o femmina. Le ragazze

mostrano una propensione assai maggiore dei loro coetanei alle spese soprattutto

per la cosmetica e la cura del sé, ma anche per abbigliamento e accessori, ricariche

telefoniche, libri e musica. I ragazzi indirizzano più delle ragazze le loro spese in

tecnologia, pratica sportiva, alcolici, videogiochi, eventi sportivi e per auto-moto. Da

sottolineare come nel gioco d’azzardo la spesa sia solo quasi completamente

maschile, dal momento che le ragazze impegnano il loro denaro nel gioco in misura

assai modesta.

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TAB. 7 In che cosa viene speso il denaro a disposizione (N=438; valori percentuali relativi alle modalità “sempre” e “spesso”)

totale maschi femmine Cibo 76,7 74,1 78,7 Abbigliamento/accessori 73,3 57,8 84,6 Ricariche telefoniche/internet 53,4 44,4 60,1 Ingresso locali/discoteche 42,0 43,2 41,1 Cura di sé/cosmetica 38,4 10,2 58,9 Tecnologia 34,0 46,5 24,9 Pratica sportiva 33,6 46,5 24,1 Alcolici 30,2 36,8 25,3 Sigarette 20,1 20,5 19,8 Libri 19,6 8,1 28,0 Videogiochi 17,6 35,6 4,4 Cinema 17,1 15,7 17,8 Eventi sportivi 16,6 24,8 10,7 Musica 15,1 9,8 19,9 Spese per auto/moto 14,4 26,5 5,5 Concerti 11,4 8,1 13,9 Gioco d’azzardo 7,7 15,1 2,4 Riviste/giornali 3,7 2,1 4,8 Teatro 1,8 1,6 2,0 Altro 3,2 4,3 2,4

Possiamo aggiungere che il diverso ammontare della disponibilità di denaro non

incide sulla natura di alcune spese (ad esempio il cibo), mentre chi ha una

dotazione maggiore acquista più tecnologia informatica, ingressi a concerti e

discoteche, alcolici e sigarette dei loro coetanei con meno soldi in tasca.

La figura 6 mostra la tipologia dei generi acquistati suddivisa per frequenza

(“sempre” e “spesso”), mentre la tabella 8 evidenzia come la classe sociale di

appartenenza eserciti un peso non irrilevante nell’orientare gli acquisti.

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FIG. 6 In che cosa viene speso il denaro a disposizione (N=438; valori percentuali relativi alle modalità “sempre” e “spesso”)

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TAB. 8 In che cosa viene speso il denaro a disposizione (N=438; valori percentuali relativi alle modalità “sempre” e “spesso”)

% 2018 Sesso Classe sociale Scuola Classe M F Oper Pba Imp Sup Fal-

cone Mar-zoli

III IV V

Cibo

74,1 78,7 74,7 80,0 71,4 82,0 76,4 76,9 76,7 74,9 78,2

Abbigliamento accessori

57,8 84,6 74,3 62,3 71,4 75,6 76,9 69,4 72,7 72,2 75,2

Ricariche telefoniche internet

44,4 60,1 56,7 46,7 38,8 48,7 56,0 50,7 56,7 49,1 54,9

Locali discoteche

43,2 41,1 33,4 55,6 40,8 62,8 38,2 46,0 40,0 44,5 41,3

Cosmetica

10,2 58,9 40,4 35,6 36,7 33,3 48,5 27,7 38,7 40,7 35,4

Tecnologia

46,5 24,9 34,7 33,3 20,4 41,1 30,2 38,1 30,0 34,2 38,3

Pratica sportiva

46,5 24,1 31,8 26,6 28,6 48,8 26,6 40,9 36,0 30,4 34,6

Alcolici

36,8 25,3 26,5 40,0 28,6 39,8 24,9 35,7 24,0 34,8 31,6

Sigarette

20,5 19,8 17,5 22,2 24,5 21,8 23,6 16,5 17,3 22,0 21,1

Libri

8,1 28,0 20,8 20,0 22,5 15,4 22,2 16,9 20,6 18,7 19,6

Videogiochi

35,6 4,4 14,3 24,5 16,3 24,3 10,7 24,9 13,4 19,3 20,3

Cinema

15,7 17,8 17,1 8,9 16,3 23,0 17,3 16,9 12,0 16,1 24,0

Eventi sportivi

24,8 10,7 12,7 17,7 16,3 28,2 17,8 15,5 13,3 20,0 16,6

Musica

9,8 19,9 15,5 17,7 12,2 15,4 15,1 15,0 14,7 15,5 15,0

Auto moto

26,5 5,5 12,3 15,6 14,3 20,5 8,0 21,1 5,3 18,0 20,3

Concerti

8,1 13,9 9,8 15,6 10,2 16,7 12,4 10,3 8,0 12,9 13,6

Gioco d’azzardo

15,1 2,4 7,4 6,6 4,0 11,6 6,3 9,4 5,4 6,4 12,0

Riviste giornali

2,1 4,8 1,2 6,6 2,0 7,7 4,4 2,8 2,0 4,5 4,6

Teatro

1,6 2,0 0,8 4,4 4,1 2,6 1,3 2,3 1,3 0,6 3,8

Altro

4,3 2,4 3,2 8,8 2,0 1,3 3,5 2,8 4,0 1,2 4,6

L’analisi descrittiva dei comportamenti di consumo dei giovani adolescenti ha

mostrato la presenza di divergenze di interesse (con il conseguente differente

impegni di denaro) tra i gruppi strutturali del campione quali quelli definiti dal genere

o dalla classe sociale. Un’analisi fattoriale chiarisce meglio la presenza di modelli

culturali che indirizzano in modo diverso l’acquisto: i sei fattori estratti delineano

altrettanti modi di vivere il proprio rapporto con il denaro.

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Dal punto di vista tecnico l’analisi dei fattori è stata eseguita secondo il metodo delle

componenti principali con rotazione varimax. La varianza totale spiegata è pari al

58,5%. I risultati dei punteggi fattoriali sono presentati nella tabella 9.

Ø Il primo fattore individua una posizione oltremodo orientata al divertimento

trasgressivo: i soldi servono per comperare alcolici e sigarette, per andare nei

locali o in discoteca, e poi per l’auto o la moto. Siamo dunque di fronte a

giovani pochi inclini ad utilizzare il denaro per attività “costruttive” di maggiore

impegno;

Ø A differenza del primo, il secondo fattore appare invece correlato con elementi

di interesse culturale che fanno intravedere scelte esistenziali impegnate nella

lettura (acquisto di libri, giornali, riviste) e nella fruizione di generi artistici

(teatro, concerti, cinema, musica). Non sarà un gruppo molto numeroso ma

identifica dei giovani apprezzabilmente coinvolti;

Ø Il terzo fattore è quello che probabilmente contraddistingue quegli adolescenti

che sono influenzati dalle mode e dai social network. Lo dimostrerebbe il fatto

che le spese si orientano alla cura del proprio aspetto (abbigliamento,

cosmetica) e alle relazioni (ricariche telefoniche ed internet);

Ø Molto caratterizzato è il quarto fattore costituito da giovani sportivi che

investono le loro somme a disposizione per dedicarsi alla pratica degli sport

preferiti o per partecipare da spettatori ad eventi sportivi;

Ø Anche il quinto fattore sembra molto definito. Individua giovani indirizzati al

mondo “digitale” sia per le loro attività ludiche (spendono soprattutto in

videogiochi) sia per la possibilità di disporre di strumenti tecnologicamente

avanzati (smartphone, pc e accessori, app, ecc);

Ø L’ultimo fattore estratto segnala tratti anch’essi piuttosto giovanilisti come

alcuni fattori precedenti, ma privi di trasgressività e con qualche punta di

adolescenziale ingenuità: i soldi sono dedicati all’acquisto di cibo, all’andare al

cinematografo ma rifiutando, in questo caso in maniera assai decisa, di

investire soldi nel gioco d’azzardo.

Verosimilmente da queste sei dimensioni discende una tipologia del modo con cui

le nuove generazioni si accostano al variegato mondo dei consumi con

atteggiamenti, convinzioni e comportamenti peculiari ad esso associati.

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TAB. 9 In che cosa viene speso il denaro a disposizione (N=438; analisi fattoriale)

Matrice dei componenti ruotata

Componente

1 2 3 4 5 6

Abbigliamento accessori ,136 -,019 ,800 ,088 -,093 ,085

Cosmetica ,121 ,272 ,765 -,100 -,246 ,015

Riviste/giornali -,043 ,673 ,081 ,278 ,050 -,135

Tecnologia ,073 ,030 ,395 ,149 ,696 -,099

Musica ,065 ,471 ,389 ,137 ,188 ,102

Libri -,281 ,652 ,075 -,171 -,002 ,108

Videogiochi ,036 -,001 -,190 ,185 ,816 -,096

Ricariche tel. internet -,113 ,046 ,599 ,031 ,211 ,129

Gioco d'azzardo ,191 ,130 -,118 ,277 ,155 -,583

Cibo ,044 ,073 ,147 ,237 -,167 ,712

Cinema ,100 ,301 ,002 -,071 ,346 ,525

Teatro ,124 ,666 -,046 ,033 -,009 ,053

Concerti ,358 ,592 ,137 ,063 ,001 ,047

Pratica sportiva ,029 ,056 ,046 ,805 ,094 -,009

Eventi sportivi ,158 ,110 ,028 ,785 ,177 ,006

Locali discoteche ,725 -,038 ,202 ,287 ,082 ,148

Alcolici ,829 ,008 -,025 ,104 ,063 -,002

Sigarette ,730 ,089 ,090 -,121 -,050 -,168

Auto moto ,421 ,115 -,197 ,078 ,360 ,031 Metodo estrazione: analisi componenti principali. Metodo rotazione: Varimax con normalizzazione di Kaiser. La rotazione ha raggiunto i criteri di convergenza in 7 iterazioni. I sei fattori estratti spiegano il 58,5% della varianza

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3. Luoghi di aggregazione e attività del tempo libero

Dove vado di solito

I giovani studenti che frequentano le scuole superiori di Palazzolo, come abbiamo

visto, provengono da un bacino territoriale piuttosto vasto e pertanto non ha molto

senso individuare con precisione dove si collocano i loro punti di incontro abituali.

Tuttavia possiamo procedere per macro-categorie, come illustrato in tabella 10.

In modo piuttosto sorprendente, alla domanda “dove vai solitamente nel tuo tempo

libero?”, la risposta più frequente è resto in casa (66,2%). Tuttavia una percentuale

abbastanza simile (61,9%) dichiara di trovarsi al bar. A distanza seguono spazi

sportivi come piscina, centro sportivo, palestra (37,0%) e spazi liberi, quali piazza,

parco, giardini (35,6%). Più distaccati oratorio (21,9%) e cinema (20,8) mentre la

biblioteca chiude all’ultimo posto (8,7%). In molti casi vengono indicati liberamente

altri posti non compresi nell’elenco presente sul questionario: a casa di amici, nei

centri commerciali, in discoteca, a casa di parenti sono, nell’ordine, i luoghi più citati.

Come già avvenuto per i consumi, anche i luoghi risentono fortemente del genere. I

maschi sono più assidui nel frequentare bar, spazi sportivi, spazi aperti e oratorio; le

femmine stanno più a casa e, pur in percentuali assolute piuttosto modeste, vanno

maggiormente in biblioteca dei loro coetanei.

La figura 7 e la tabella 11 danno ulteriori indicazioni sui luoghi di aggregazione. In

particolare possiamo rilevare che la classe sociale è in alcuni casi influente,

soprattutto nella frequenza di quei luoghi che presuppongono un costo: così i giovani

provenienti dai ceti abbienti frequentano più assiduamente bar e spazi sportivi.

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TAB. 10 I luoghi di aggregazione (N=438; valori percentuali relativi alle modalità “sempre” e “spesso”)

totale maschi femmine Resto in casa 66,2 62,1 69,2 Bar 61,9 66,5 58,5 Piscina, centro sport., palestra 37,0 50,8 26,9 Parco, piazza, giardini 35,6 41,1 31,7 Oratorio 21,9 29,7 16,2 Cinema 20,8 19,5 21,8 Biblioteca 8,7 4,3 11,9 Altro 22,6 22,2 22,9

FIG. 7 I luoghi di aggregazione

(N=438; valori percentuali relativi alle modalità “sempre” e “spesso”)

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TAB. 11 I luoghi di aggregazione (N=438; valori percentuali relativi alle modalità “sempre” e “spesso”)

% 2018 Sesso Classe sociale Scuola Classe M F Oper Pba Imp Sup Fal-

cone Mar-zoli

III IV V

Resto in casa

62,1 69,2 67,4 71,2 61,2 62,8 69,8 62,5 65,3 65,2 68,4

Bar

66,5 58,5 56,7 71,1 63,3 78,2 55,5 68,5 48,6 69,6 67,6

Piscina centro sportivo palestra

50,8 26,9 32,2 31,1 32,6 60,2 26,2 48,3 37,3 37,4 36,1

Parco piazza giardini

41,1 31,7 34,3 28,9 53,0 32,0 32,9 38,5 39,4 38,8 27,9

Oratorio

29,7 16,2 22,5 22,2 22,4 17,9 18,7 25,3 24,7 21,9 18,8

Cinema

19,5 21,8 22,0 8,9 18,4 24,4 22,6 18,8 19,4 20,0 23,3

Biblioteca

4,3 11,9 10,2 4,4 14,3 3,8 10,2 7,0 10,0 8,4 7,6

Altro luogo

22,2 22,9 21,6 33,3 18,4 20,5 28,5 16,4 24,0 22,0 21,8

Cosa faccio di solito

Ultimo aspetto indagato, prima di affrontare le problematiche connesse con il gioco

d’azzardo, ha riguardato le attività del tempo libero.

Navigare su internet (92,4%) ed ascoltare musica (81,1%) sono le due attività di gran

lunga predominanti nella quotidianità giovanile. Poi vedere gli amici fuori casa

(74,9%). Circa la metà dei giovani intervistati gioca a videogiochi frequentemente

(53,6%) o guarda la TV (52,1%) ma mentre la prima attività è praticata molto più dai

maschi che dalle femmine, l’accesso al media tradizionale per eccellenza non

sembra essere molto influenzato dal genere. Non così la pratica sportiva per la quale

il 46,8% di incidenza totale nel campione è piuttosto fuorviante dal momento che i

ragazzi si dedicano ad attività sportive più del doppio (67,6%) delle ragazze (31,6%).

Il vedersi in casa con gli amici (39,2%) vede una prevalenza femminile abbastanza

sensibile ma è nella lettura (in media 26,9% di lettori) che il divario è notevolissimo:

le femmine che leggono (37,2%) sono il triplo dei maschi (12,9%). Il cinema è

frequentato da poco meno di un quinto dei giovani (18,5%) e l’oratorio da poco più di

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un decimo (11,4%). Volontariato (9,1%) e attività culturali (8,0%) chiudono la fila

mostrando il carattere elitario di queste attività (cfr. Tabb. 12 e 13; Fig. 8)

TAB. 12 Le attività del tempo libero (N=438; valori percentuali relativi alle modalità “sempre” e “spesso”)

totale maschi femmine Navigo su internet 92,4 96,2 89,7 Ascolto musica 81,1 79,4 82,2 Mi vedo con amici fuori casa 74,9 81,6 70,0 Gioco al computer/smartphone 53,6 73,0 39,5 Guardo la TV 52,1 49,2 54,1 Pratico uno sport 46,8 67,6 31,6 Mi vedo con amici in casa 39,2 29,2 46,6 Leggo 26,9 12,9 37,2 Vado al cinema 18,5 19,0 18,2 Frequento gruppi parrocchiali 11,4 14,1 9,5 Faccio volontariato 9,1 7,1 10,6 Faccio attività culturali 8,0 8,1 7,9 Faccio altro 10,8 15,1 7,5

TAB. 13 Le attività del tempo libero (N=438; valori percentuali relativi alle modalità “sempre” e “spesso”)

% 2018 Sesso Classe sociale Scuola Classe

M F Oper Pba Imp Sup Fal-cone

Mar-zoli

III IV V

Internet Musica Fuori con amici Videogiochi Tv Pratica sportiva In casa con amici Lettura Cinema Gruppi parrocchiali Volontariato Attività culturali

96,2

79,4

81,6

73,0

49,2

67,6

29,2

12,9

19,0

14,1

7,1

8,1

89,7

82,2

70,0

39,5

54,1

31,6

46,6

37,2

18,2

9,5

10,6

7,9

91,9

82,8

72,6

49,4

55,5

42,1

38,4

30,2

17,5

11,9

8,6

6,9

86,7

80,0

75,6

60,0

46,6

44,4

28,9

22,2

13,3

13,4

6,6

8,8

95,9

79,6

73,5

53,0

47,0

51,0

42,9

34,7

20,4

10,2

12,2

12,2

93,6

78,2

83,4

60,2

51,3

62,9

44,8

16,7

21,8

10,3

8,9

10,3

93,3

79,1

69,4

49,7

57,3

37,3

40,0

32,0

21,4

6,7

7,1

7,5

81,5

83,1

80,7

57,7

46,5

56,9

38,5

21,6

15,5

16,4

11,2

8,5

94,0

82,0

70,0

54,7

50,0

54,0

40,7

26,0

15,3

11,3

7,4

5,3

93,3

82,0

80,6

58,7

52,9

42,6

42,0

25,2

20,6

12,3

10,4

8,4

91,0

78,8

73,6

46,6

53,4

43,6

34,6

30,1

19,6

10,5

9,8

10,6

Altre attività

15,1 7,5 9,0 22,2 8,2 10,3 13,4 8,0 14,0 8,1 9,1

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FIG. 8 Le attività del tempo libero (N=438; valori percentuali relativi alle modalità “sempre” e “spesso”)

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Quali modelli sottendono le attività dei giovani studenti intervistati? Come già

proceduto nell’osservazione degli orientamenti al consumo, anche in questo caso

un’analisi fattoriale chiarisce meglio la presenza di dimensioni latenti che

caratterizzano la quotidianità adolescenziale: quattro sono i fattori estratti che

spiegano il 49,5% della varianza totale e i cui punteggi fattoriali sono presentati nella

tabella 14.

Ø Il primo fattore rappresenta in modo esemplare la cultura giovanile orientata al

gruppo dei pari come agente socializzativo primario. Vedere gli amici sia fuori

casa che in casa è l’attività costantemente centrale. Poi si ascolta musica o si

va al cinema, ma queste sono attività collaterali allo “stare insieme”;

Ø Il giovane impegnato lo si ritrova nel secondo fattore. Le attività caratterizzanti

sono: fare volontariato e attività sociali, frequentare gruppi parrocchiali o

religiosi, impegnarsi in attività culturali, leggere;

Ø Il terzo fattore ci parla di un giovane che agisce soprattutto da solo come

utilizzatore di nuovi media o fruitore di vecchi media; infatti i videogiochi, la

navigazione su internet, il guardare la TV sono le attività che lo

contraddistinguono;

Ø Meno interpretabile il quarto fattore che comprende giovani che rifuggono la

pratica sportiva ma ascoltano soprattutto musica, leggono e navigano su

internet. Il deciso contrasto all’attività fisica e l’orientamento ad attività

“sedentarie” probabilmente individuano un modello particolare di giovane.

Anche in questo caso l’analisi fattoriale, pur non presupponendo esaustività, riesce a

tracciare dei modelli comportamentali che danno sostanza al diverso modo di essere

giovani al giorno d’oggi

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TAB. 14 Le attività del tempo libero (N=438; analisi fattoriale)

Matrice dei componenti ruotata

Componente

1 2 3 4

Guardo la tv -,096 ,055 ,550 ,038

Navigo su internet ,263 -,089 ,672 ,352

Leggo -,205 ,455 -,071 ,485

Vedo amici fuori casa ,827 -,013 -,011 -,157

Vedo amici in casa ,778 ,073 -,046 ,149

Ascolto musica ,308 -,026 ,055 ,524

Vado al cinema ,311 ,197 ,204 -,066

Pratico uno sport ,186 ,118 ,020 -,735

Gioco pc/smartphone ,040 -,046 ,748 -,231

Volontariato/attività sociali ,061 ,694 -,089 -,088

Gruppo parrocchiali/religiosi ,046 ,669 ,152 -,152

Attività culturali ,079 ,603 -,029 ,117 Metodo estrazione: analisi componenti principali. Metodo rotazione: Varimax con normalizzazione di Kaiser. La rotazione ha raggiunto i criteri di convergenza in 5 iterazioni.

I quattro fattori estratti spiegano il 49,5% della varianza

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4. Conoscenza, opinioni e coinvolgimento nel gioco d’azzardo

Conoscenza e contatto Come tutte le manifestazioni sociali di addiction e potenziale dipendenza

anche la ludopatia, ovvero la patologia alla base del gioco d’azzardo

compulsivo, è solo la punta di un iceberg di fenomeni più vasti,

certamente non estremi ma che contribuiscono a rendere “normale” e

socialmente accettabile il gambling. Il primo elemento da prendere in

considerazione è l’intorno sociale. Conoscere persone che giocano può

essere senza dubbio un canale facilitante il coinvolgimento, siano essi

adulti (e quindi figure autorevoli nei processi socializzativi) oppure

coetanei (e quindi figure centrali nei processi imitativi).

Il 44,3% dei giovani intervistati conosce almeno un adulto che gioca

d’azzardo in maniera abituale; un po’ più ragazze che ragazzi dichiarano

queste conoscenze ma le differenze non sono troppo rilevanti. Diverso è

il caso dei pari: solo un terzo delle femmine (il 35,6%) ha amici o

compagni che giocano d’azzardo, tra i maschi la quota è doppia,

superando i due terzi (68,1%) (cfr. Fig. 9).

Per quanto riguarda le provenienze sociali i giovani dei ceti meno

abbienti, rispetto agli altri coetanei, sembrano meno vicini sia attraverso

gli adulti che attraverso i pari a questo fenomeno.

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FIG. 9 Conoscenza di persone che giocano d’azzardo in maniera abituale

(N=438; valori percentuali in totale e per genere)

TAB. 15 Conoscenza di persone che giocano d’azzardo (N=438; valori percentuali relativi alla conoscenza)

% 2018 Sesso Classe sociale Scuola Classe

M F Oper Pba Imp Sup Fal-cone

Mar-zoli

III IV V

Conoscono amici o compagni

68,1

35,6

42,9

60,0

57,1

56,4

43,6

554

42,7

57,4

47,4

Conoscono adulti 48,1 41,5 40,4 46,7 44,9 53,8 46,1 42,3 38,7 47,1 47,4

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Opinioni Altro aspetto che rende i giovani più contigui al gioco d’azzardo è quello culturale.

Ovvero avere atteggiamenti ed opinioni che possono ammettere il gambling come

comportamento normale in quanto molto diffuso tra i coetanei. Ora se la

maggioranza degli intervistati ritiene che quasi per nulla o poco diffuso, abbiamo

tuttavia più di un studente intervistato ogni cinque (21,8%) è convinto che almeno la

metà dei giovani come lui giochi abitualmente d’azzardo e uno ogni sette (14,0%)

che l’incidenza del fenomeno sia superiore alla metà dei giovani (cfr. Fig. 10).

FIG. 10 Quanti coetanei giocano d’azzardo abitualmente (più volte al mese)

(N=438; valori percentuali)

Tra i luoghi abituali del gioco molti fanno parte della conoscenza o della quotidianità

di tutti. Così un quarto del campione sostiene che i suoi coetanei giochino nei bar,

nei tabacchini, nei pub (26,9%), e non manca chi cita circoli ricreativi (3,7%) o la

casa (2,7%). Solo in certi casi vengono indicati luoghi deputati specificatamente al

gioco come le sale scommesse (25,8%), le sale giochi (13,2%), i casinò (13,0%), le

sale bingo (8,2%).

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Significativa anche l’opinione sulla legalità del gioco. Quasi tutti sono ben

consapevoli che la legge proibisca ai minorenni di giocare nei locali (solo il 9,1%

ritiene il contrario o non lo sa); inferiore, seppur ancora largamente maggioritaria, è

invece la convinzione che questa proibizione si estenda anche a casa propria (ad

esempio giocando d’azzardo online): il 24,0% sostiene questa possibilità o dichiara

di non sapere se sia proibito o meno (cfr. Fig. 11).

FIG. 11 A tuo parere secondo la legge i minori possono giocare d’azzardo …

(N=438; valori percentuali)

…nei locali

…a casa

Concludiamo questo excursus sulle opinioni giovanile con l’accordo o il disaccordo

ad alcune false credenze molto diffuse tra i giocatori che hanno ormai raggiunto una

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condizione di dipendenza dal gioco. Gran parte dei giovani intervistati si dimostrano

pienamente consapevoli che le affermazioni presentate al loro giudizio sono

inconsistenti sul piano razionale, eppure piccole minoranze di studenti sembrano

ingenuamente in controtendenza tanto da sostenere (pienamente o quasi

pienamente) che le probabilità di vittoria nel gioco d’azzardo si incrementano se si

aumenta la frequenza delle giocate, o se ci si allena al gioco, o se ad esempio un

numero ritarda molto l’estrazione, oppure se si gioca dopo aver perso alcune

giocate (cfr. Tab.16).

Tab. 16 Accordo/disaccordo sulle seguenti affermazioni (N=438; valori percentuali di riga)

Totalmente

in disaccordo

In disaccordo

Più in disaccordo

che in accordo

Più in accordo che in

disaccordo

In accordo Del tutto d’accordo

Se ho perso in una o più giocate ho più probabilità di vincere in quella successiva

50,7

19,2

20,1

7,3

1,1

1,6

Se gioco d’azzardo frequentemente ho più probabilità di vincere

34,9

23,7

21,2

11,0

6,6

2,5

Se mi alleno nel gioco d’azzardo ho più probabilità di vincere

48,9

19,4

12,3

11,6

4,6

3,2

Se un numero non è estratto da tanto tempo è più facile che esca

41,8

22,6

19,9

9,1

4,6

2,1

L’esposizione al fenomeno Nel questionario sono state poste domande per comprendere l’inclinazione al gioco

da parte dei giovani e la diffusione del fenomeno nell’area territoriale considerata.

Per quanto concerne i giochi più popolari tra i giovani adolescenti (avendo giocato

almeno una volta nella vita) notiamo al primo posto il Gratta e Vinci (il 69,4% lo ha

sperimentato) seguito dalle scommesse sportive non ippiche (29,0%), dalla Lotteria

(20,7%) e dal Superenalotto (16,9%). Sono risultati prevedibili in quanto l’ampia

offerta ed il basso impiego di denaro necessario che li caratterizza sono variabili che

incidono sulla propensione a questi giochi. Il gruppo di giochi a questi successivi

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comprende il classico Lotto (14,6%), i giochi a soldi con le carte come il poker

(14,2%), il Bingo (14,0%), le slot machines (10,5%). Meno diffusi i giochi tipo Win for

life, i giochi d’azzardo on line tipo line poker, slot, ecc. e le tradizionali scommesse

ippiche (cfr. Fig. 12).

Sono dati comunque che non vanno enfatizzati dal momento che si riferiscono al

semplice contatto con dei giochi che può essere dovuto a casualità, curiosità o

circostanza. L’indice complessivo di gioco, ovvero la percentuale di giovani che ha

sperimentato almeno una volta un gioco a soldi, ammonta al 76,0% del campione

intervistato. Ciò significa che tre giovani ogni quattro hanno giocato almeno una volta

nella vita.

In tabella 17 troviamo le frequenze per ciascun gioco. Quelli più assiduamente

preferiti tanto da essere presenti almeno una volta alla settimana sono le

scommesse sportive (14,8%), il Gratta e Vinci (8,2%), i giochi a carte (2,3%), le slot

machines (1,9%), i giochi online (1,4%), le scommesse ippiche (1,2%), il Bingo

(1,1%); tutti gli altri giochi a soldi sono sotto l’1% di frequenza settimanale.

FIG. 12 I giochi d’azzardo (N=438; valori percentuali relativi ai giochi sperimentati almeno una volta)

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Tab. 17 Giochi sperimentati almeno qualche volta nella vita

(N=438; valori percentuali di riga)

gioco mai 2-3 volte nella vita

3-4 volte l’anno

Una volta al mese

Almeno una volta settimana

Gratta e vinci 30,6 40,0 21,2 6,4 1,8 Bingo 86,0 11,2 1,6 0,9 0,2 Lotteria 79,3 16,4 3,4 0,5 0,4 Lotto 85,4 11,6 2.1 0,5 0,4 Superenalotto 83,1 14,8 1,8 0,5 0,2 Win for life (o simili) 94,1 4,1 1,6 0,0 0,2 Scommesse ippiche 95,9 2,5 0,5 0,2 1,0 Altre scommesse sportive 71,0 9,8 4,3 5,5 9,3 Giochi di carte a soldi 85,8 8,9 3,0 1,1 1,2 Slot machines 89,5 7,5 1,1 0,9 1,0 Giochi d’azzardo on line 95,7 2,1 0,9 0,5 0,9

La prima e l’ultima volta da giocatore Un quarto dei giovani che hanno avuto esperienza di gioco hanno debuttato assai

precocemente: il 9,0% ha giocato la prima volta prima dei 10 anni e il 16,2% tra i 10

e i 12 anni. Tra i 13 e i 14 anni il gioco ha coinvolto il 17,7% dei giovani mentre una

maggioranza consistente pari a quasi la metà dei giocatori (48,0%) ha iniziato a 15

anni e oltre.

Per ben i due terzi il debutto è avvenuto giocando a Gratta e Vinci (67,0%), il

secondo e unico altro gioco a soldi che segna la “prima volta” in modo significativo

sono le scommesse sportive non ippiche (16,2%).

L’ultima volta che si è giocato d’azzardo coinvolge in tempi recenti il 15,3% (ultima

settimana) e il 13,5% (ultimo mese) del sottocampione di coloro che hanno fatto

l’esperienza e la stragrande maggioranza dei giocatori (82,3%) ha puntato una

somma modesta (fino a 5 euro) mentre relativamente pochi sono coloro che hanno

giocato dai 6 ai 10 euro (6,0%) e sopra gli 11 euro (3,6%). Il complemento a 100

della somma di queste percentuali è dovuto a coloro che non hanno indicato la

somma delle giocate (8,1%).

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Le abitudini dei giovani giocatori Sempre limitandoci al solo gruppo di coloro che hanno esperienza del gioco

d’azzardo, abbiamo una serie di indicazioni su comportamenti ed atteggiamenti.

Contrariamente a quanto si sarebbe potuto supporre la maggioranza dei giocatori

gioca con un adulto, verosimilmente uno dei suoi genitori (42,9%). Il gruppo dei pari

ha comunque un ruolo significativo (36,3%), e piuttosto preoccupante quel 14,1%

che gioca da solo, mostrando un comportamento di gioco totalmente disgiunto da

valenze di socialità.

In caso di una piccola vincita (ad esempio € 5) i due terzi dei giovani giocatori

(67,0%) si accontenterebbero intascando i soldi vinti senza continuare il gioco, cosa

che invece farebbe il 26,4%.

Nel caso un giovane ricevesse in regalo una somma di una certa consistenza (ad

esempio 50 euro) lo giocherebbe almeno una parte? La quasi totalità degli

intervistati (81,1%) mostra buon senso evitando di giocare. Solo l’11,4% ne

investirebbe una parte per tentare la fortuna, a cui si aggiunge il 7,5% che non

indica quale sarebbe il suo comportamento più probabile.

Ma in buona sostanza, perché si gioca? Le risposte si concentrano attorno a tre

motivazioni principali: “per sfidare la fortuna” (34,2%), “per vincere denaro” (32,1%),

“per passare del tempo” (18,9%). Altri incentivi quali “misurare la propria abilità”,

“consuetudine di famiglia”, “desiderio”, “imitazione degli amici” ottengono consensi

non significativi.

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5. La tipologia del giovane giocatore Al fine di analizzare la diffusione del fenomeno in relazione all’intensità

dell’esposizione al gioco d’azzardo abbiamo creato una tipologia (cfr. Fig. 13) che

identifica cinque tipi di giovani in rapporto all’esperienza di gioco fin qui maturata:

Ø Il non giocatore in assoluto, ovvero il soggetto che non è mai entrato in

contatto con il fenomeno del gioco d’azzardo. Nel complesso sono il 24,0%

del campione.

Ø Lo sperimentatore, identificato da quei giovani che hanno giocato in tutto due

o tre volte nella vita e poi non hanno più continuato. Sono il gruppo più

numeroso raggiungendo il 39,9% degli intervistati.

Ø Il giocatore sporadico ha qualche abitudine al gioco ma assai poco frequente

non superando le 3-4 volte all’anno; è quindi in contatto col mondo

dell’azzardo ma in modo del tutto fortuito o comunque non costante. Non può

certo dirsi coinvolto nel fenomeno. I giovani classificati in questo tipo sono il

19,6%.

Ø Il giocatore abituale è invece caratterizzato da soggetti che giocano con

regolarità anche se con frequenze piuttosto dilatate: circa una volta al mese. Il

coinvolgimento di questi giovani è presente pur se ben lontani da una

dipendenza. Sono l’11,0% del campione.

Ø Infine vi è il giocatore persistente ovvero quel giovane che gioca non solo

regolarmente, ma con una frequenza ed una intensità significativa che si

sostanzia in almeno una giocata a settimana. Data l’età dei giovani intervistati

ci troviamo pertanto di fronte ad una familiarità con l’azzardo consistente. Non

possiamo dire che questi ragazzi siano veri e propri dipendenti, ma il rischio di

una deriva verso la dipendenza esiste. Nel complesso il 10,5% degli

intervistati si ritrova in questa condizione.

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FIG. 13 La tipologia del giovane giocatore (N=438; valori percentuali)

In che modo si differenziano i giovani che fanno parte dei vari tipi costituenti la

tipologia del “giovane giocatore”? I tratti strutturali mostrano alcune importanti

caratterizzazioni (cfr. Tab. 18).

I giocatori persistenti sono quasi solo maschi (21,6%) contro un’esigua minoranza di

femmine (2,4%). Il fatto che più di un ragazzo ogni cinque sia coinvolto in modo

significativo nella cultura del gioco d’azzardo pone questo segmento della

popolazione giovanile in una condizione di rischio non irrilevante. Inoltre all’interno di

questo tipo troviamo una maggiore concentrazione di giovani di classe sociale

elevata, e anche questo è un dato che fa riflettere. Ulteriori approfondimenti non

segnalano particolari influenze esercitate dalla cittadinanza (stranieri o italiani), dal

livello di istruzione della famiglia e neppure dalla area territoriale di residenza. Tra le

altre condizioni può essere segnalato che il giocatore persistente è un giovane che

ha una dotazione finanziaria più consistente della media dei suoi coetanei ma anche

che esprime un maggiore disagio scolastico, misurato dalla scarsa soddisfazione per

il proprio rendimento scolastico e dal rapporto con i propri insegnanti. Tuttavia queste

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indicazioni appaiono solo tendenziali e non possono essere considerate in modo

deterministico. Basti pensare che esiste anche una correlazione tra la tendenza al

gioco e l’attivismo generale del giovane: chi fa più cose e frequenta più luoghi - in

altre parole chi è più attivo - sembrerebbe paradossalmente anche più incline al

gioco. Questo potrebbe significare che l’azzardo sia una delle tante espressioni in cui

si manifesta la crescita verso l’età adulta, spesso complessa e disordinata, costellata

da crisi adolescenziali, spinte trasgressive e ricerca di condizioni di addiction fornite

dall’alcol, dal fumo, dalla contiguità a sostanze ed anche dal gambling.

TAB. 18 La tipologia del giovane giocatore (N=438; valori percentuali)

% 2018 Sesso Classe sociale Scuola Classe

M F Oper Pba Imp Sup Fal-cone

Mar-zoli

III IV V

Non giocatore in assoluto

17,8

28,5

28,2

17,8

20,4

16,7

28,0

19,7

28,7

23,2

19,5

Sperimentatore

27,6 40,3 37,6 31,1 32,7 30,8 36,0 33,8 34,0 38,1 32,3

Giocatore sporadico

16.8 21,7 16,3 26,7 24,5 23,1 19,1 20,2 17,3 18,1 24,1

Giocatore abituale

16,2 7,1 7,8 17,8 16,3 12,8 10,7 11,3 12,7 7,7 12,8

Giocatore persistente

21,6 2,4 10,2 6,7 6,1 17,7 6,2 15,0 7,3 12,9 11,3

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0