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www.infomercatiesteri.it NORVEGIA A cura di: Ambasciata d'Italia - NORVEGIA Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese [email protected] Con la collaborazione di: Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE Camere di Commercio italiane all'estero ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo

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NORVEGIA

A cura di:Ambasciata d'Italia - NORVEGIA

Direzione Generale per la Promozione del Sistema [email protected]

Con la collaborazione di:Agenzia per la promozione all'estero el'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE

Camere di Commercio italiane all'estero

ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo

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INDICE

PERCHE'

Perchè NORVEGIADati generaliDove investireCosa vendere

OUTLOOK POLITICO

Politica internaRelazioni internazionali

OUTLOOK ECONOMICO

Quadro macroeconomicoPolitica economicaIndicatori macroeconomiciTasso di cambioBilancia commercialeSaldi e riserve internazionaliInvestimenti - StockInvestimenti - FlussiMaterie primeBarriere tariffarie e non tariffarie

COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT

Indici di Global Competitiveness e Libertà EconomicaIndici di Apertura al commercio internazionaleFattori maggiormente problematici per fare businessBusiness CostIndice Doing Business

ACCESSO AL CREDITO

Accesso al credito

RISCHI

Rischi politiciRischi economiciRischi operativi

RAPPORTI CON L'ITALIA

OverviewScambi commercialiInvestimenti con l'Italia - StockInvestimenti con l'Italia - Flussi

TURISMO

FLUSSI TURISTICI: ITALIA VERSO NORVEGIAFLUSSI TURISTICI: NORVEGIA VERSO L'ITALIA

NORVEGIA

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La Norvegia e' tra i primi paesieuropei per Pil e reddito pro-capite.

La Norvegia e' il secondofonritore di gas e petroliodell'UE.

Importanti investimenti delFondo Pensioni norvegese inaziende europee.

Rilevanti programmi diammodernamento in campoinfrastrutturale. .

Il settore della difesa é tra i piùimportanti e dinamici inNorvegia grazie all'aumento delrelativo budget nazionale. .

PERCHE'

PERCHÈ NORVEGIA

La Norvegia e' tra i primi paesi europei per Pil e reddito pro-capite.La Norvegia e' il secondo fonritore di gas e petrolio dell'UE.Importanti investimenti del Fondo Pensioni norvegese in aziende europee.Rilevanti programmi di ammodernamento in campo infrastrutturale. .Il settore della difesa é tra i più importanti e dinamici in Norvegia grazie all'aumento del relativo budget nazionale. .

Il reddito pro-capite e quindi il potere d'acquisto e' tra i più elevati al mondo; nel 2017 ilreddito pro-capite ha raggiunto i 70.590 dollari. Superata la fase di rallentamento dell'attivitàeconomica (2014-2016) dovuta anche al calo del prezzo del petrolio, l'economia norvegesesi é avviata a partire dal 2017 verso una crescita più sostenuta, trainata anche dagli elevati

livelli di consumo interno. Si prevede un aumento della ricchezza nazionale del 2% circa nel biennio 2018-2019,anche per effettodell'aumento del prezzo degli idrocarburi in atto dalla seconda metà del 2017.

Lo sfruttamento delle risorse petrolifere norvegesi ha consentito la formazione di una solidabase industriale, tecnologicamente molto avanzata, specializzata nella fornitura diapparecchiature e servizi per l'offshore energetico norvegese. La presenza stabile sullapiattaforma continentale norvegese costituisce per le imprese operanti a vario titolo nel

settore Oil&Gas un importante punto di arrivo. Sono qui presenti le più importanti società petrolifere del mondo, tra cui l'Eni che dal2016 opera nel campo petrolifero di Goliat, l'unico attivo nel Mar di Barents.

Il Fondo Sovrano norvegese (GPFG) ha raggiunto al settembre del 2017 il valore di mercatodi circa un trilione di dollari, il 60,6% dei quali investiti nelle principali borse valori del mondo.Il Fondo detiene il 2,4% del valore complessivo dei listini borsistici europei. Ad oggipermangono notevoli margini di miglioramento per quanto concerne gli investimenti del

GPFG in società italiane quotate o in procinto di farlo. Le principali società italiane beneficiarie di investimenti del Fondo sovranosono Eni, Saipem ed Enel.

Il Governo norvegese ha varato un piano decennale di investimenti infrastrutturali nel settoretrasporti del valore complessivo di 22 miliardi di euro. Le Ferrovie norvegesi (Bane-Nor) el'ente responsabile della rete stradale hanno avviato gare d'appalto per alcuni dei progetti piùimportanti. Ghella partecipa al progetto più importante di collegamento ferroviario Oslo-Ski

mentre Salini-Impregilo sta prendendo parte ad un numero consistente di gare.

Il piano di ammodernamento del settore della difesa norvegese, varato nel 2017, prevede unaumento annuo delle allocazioni per 1,9 mld. di NOK (circa 2 miliardi Euro) onderaggiungere, nel prossimo ventennio, un incremento globale di circa 165-180 miliardi dicorone (18-20 miliardi Euro). Gli obiettivi sono di migliorare le capacità di intervento rapidoed immediato ed accrescere le capacità di difesa autonoma del territorio norvegese.

Leonardo Helicopters e VARD (Fincantieri) sono gia' presenti; interessanti prospettive possibile anche per Iveco.

Ultimo aggiornamento: 01/07/2018

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DATI GENERALI

Forma di stato Monarchia CostituzionaleSuperficie 385.186 km²Lingua Norvegese (nelle due forme scritte bokmål e nynorsk), samiReligione Luterana per il 72,4% (2015), 10,8 % altre religioniMoneta Corona norvegese - NOK

Ultimo aggiornamento: 28/10/2016

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Prodotti delle miniere e dellecave

Prodotti alimentari

Costruzioni

Flussi turistici

DOVE INVESTIRE

Prodotti delle miniere e delle caveProdotti alimentariCostruzioniFlussi turisticiBevande

Lo sfruttamento delle potenzialità presenti nella Norwegian Continental Shelf sta diventandosempre piu' importante per il mantenimento nel lungo periodo (oltre i 25 anni) dell'attualeattività estrattiva.

Lo sfruttamento della promettente regione del Mar di Barents - ove si concentra il 60% circa delle risorse di idrocarburi on ancorasfruttate - comporta uno sforzo tecnologico ed infrastrutturale considerevole, che le società petrolifere possono sotenere solo aseguito di uno sforzo di ottimizzazione dei costi di fornitura che garantisca adeguati profitt.

Considerevoli le opportunità che potrebbero aprirsi per le nostre aziende subfornitrici in un contesto nel quale saranno sempre piùimportanti i prodotti e le soluzioni in grado di ridurre i costi di produzione.

Si attira in particolare l'attenzione sulle tecnologie per la mappatura e l'analisi sismica dei blocchi, la riduzione dei costi ditrivellamento dei fondali marini e la realizzazione di sistemi di estrazione flottanti e sottomarini. Al riguardo, si segnala l'importanzadella partecipazione alla fiera di settore ONS (Offshore Northern Seas) prevista a Stavanger nell’agosto 2018, che rappresenta unodei più importanti eventi fieristici al mondo nel settore “oil&gas” (ed il più importante in Europa) grazie ai circa 70.000 visitatori peredizione ed alle oltre 1000 aziende espositrici. La ONS si contraddistingue sia per essere una “piattaforma” per l’approfondimentodelle tematiche politiche, economiche e tecnologiche che coinvolgono l’industria petrolifera e del gas, sia per offrire l’occasione dipresentare le più recenti innovazioni tecnologiche relative alle complesse strutture industriali necessarie all’estrazione ecommercializzazione di tali prodotti.

L'ICE coordinerà uno spazio espositivo riservato ad una quindicina di imprese italiane, la cui presenza italiana sarà guidata dall’Eniche ha una presenza consolidata in questo Paese in qualità di assegnataria di licenze di esplorazione e sfruttamento petrolifero.

Le statistiche di Eurostat confermano che la media prezzi dei prodotti alimentari inNorvegia è la più elevata tra i Paesi aderenti allo Spazio Economico Europeo ed é superiore

del 60% circa rispetto alla media all'Unione Europea. Tale divario è riconducibile sia all'elevato livello medio dei prezzi nel Paese, siaalla struttura produttiva e distributiva del settore alimentare norvegese. Entrambe sono infatti caratterizzate da oligopolio in cui pochigrandi gruppi (e anche cooperative, per quanto concerne il settore lattiero - caseario e delle carni) detengono una quotapredominante della produzione e della rete distributiva nazionale. Se da un lato la presenza di mercati oligopolistici rappresenta unaconsiderevole barriera all'accesso di nuovi soggetti imprenditoriali (ncor più quando, come nel settore agricolo, la produzionenazionale beneficia di un elevato livello di sussidio da parte dello stato), dall'altro il limitato assortimento e gli elevati prezzi alconsumo potrebbero giustificare l'effettuazione di investimenti da parte delle nostre imprese del settore con l'obiettivo di acquisirequote in un mercato in grado di assicurare un elevato premium price alla produzione di qualità.

Nella Sezione Highlights è stato fornito un quadro generale delle interessanti opportunitàfornite dal settore trasporti per quanto concerne lo sviluppo di nuovi ambiziosi progetti di

ammodernamento della rete ferroviaria e stradale norvegese). La complessità tecnologica di questi programmi, nonché l'ambiziositàdegli obiettivi stabiliti dalle Autorità norvegesi per quanto attiene il livello tecnologico, i requisiti di sicurezza, la riduzione dell'impattoambientale, ed i consumi delle nuove costruzioni previste, renderanno necessario il ricorso ad operatori (sia prime contractors chesubfornitori) di comprovata esperienza sul campo. L'effettuazione di investimenti, anche nel quadro di accordi di collaborazione consoggetti locali finalizzati a "presidiare" in modo sistematico questo interessante mercato, potrebbe assicuare rilevanti vantaggicompetitivi alle nostre aziende del settore.

Lo sviluppo di attività promozionali, da parte di tour operator e/o catene di hotel italiani -anche d'intesa con le istituzioni del territorio di provenienza, contribuirebbe all'incremento dei

flussi turistici norvegesi in Italia, che sono in costante aumento negli ultimi anni anche grazie ad un singificativo numero di cittadininorvegesi che sono proprietari di abitazioni nel nostro paese.

In quest'ottica, un'ottima opportunita' potrebbe essere offerta dalla partecipazione alla principale fiera annuale del settore turismo inNorvegia "Reiselivsmesse" destinata al pubblico norvegese (piu' di 45 mila visitatori nell'edizione 2018), che si svolge nel mese digennaio (primi 15 giorni). La prossima edizione della fiera é prevista ad Oslo nei giorni 11-13 gannaio 2019 e sarà suddivisa incinque sezioni: Big World, Destination Norway, Cruise, Spa e Property Abroad.

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Bevande

La Regione Marche ha realizzato con successo nel gennaio 2018 un evento divulgativo finalizzato a far conoscere il patrimonio e lebellezze storico-artistiche marchigiane in un'ottica di promozione integrata e sinergica della realtà sia turistica che economica diquella regione. Si auspica che analoghe iniziative possano essere poste in essere da altri enti locali italiani a vario livello, in unmercato come quello norvegese molto attento alla conoscenza di nuove realtà territoriali da visitare ed approfondire.

Le opportunità descritte per questo settore nella sezione "dove vendere" potranno esseresondate e colte attraverso investimenti promozionali mirati, in particolare nel comparto delle

bevande alcoliche dove l'export italiano risulta prevalere negli ultimi anni. E' opportuno mantenere una continuità di presenza suquesto mercato anche attraverso missioni ad hoc e più ristrette di produttori vinicoli, onde consentire a questi ultimi di aggiornare iconsumatori locali sulle caratteristiche, novità ed evoluzione delle loro produzioni. Tali missioni potrebbero idealmente coinvolgere ilsettore Ho.Re.Ca che ha una forte presa ed una notevole capacità di attrazione nei confronti dei consumatori locali. Di particolarerilivevo, al riguardo, la visita nel febbraio 2018 di una delegazione di produttori del consorzio "I Vini del Piemonte" chaha organizzato eventi promozionali nelle tre principali città del paese (Oslo, Bergen e Trondheim).

Ultimo aggiornamento: 29/06/2018

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Prodotti alimentari

Bevande

Macchinari e apparecchiature

Altri mezzi di trasporto (navi eimbarcazioni, locomotive emateriale rotabile, aeromobili eveicoli spaziali, mezzi militari)

COSA VENDERE

Prodotti alimentariBevandeMacchinari e apparecchiatureAltri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)

Nel 2017 le importazioni di prodotti alimentari in Norvegia hanno superato i 6,5 miliardi dieuro e sono in costante crescita, nonostante gli alti dazi all'importazione esistenti per alcuni

comparti - lattiero caseario, carni e salumi in particolare - e la presenza di una distribuzione oligopolistica che pone spesso dellebarriere d'ingresso (in termini di costi di promozione e di margini di intermediazione) molto elevate che limitano la possibilità diaccesso di nuove imprese nel mercato norvegese. L'elevato livello del reddito disponibile ed i sempre piu' frequenti viaggi deinorvegesi all'estero hanno favorito la crescita di una domanda di prodotti di qualità, territorialmente tipici, per l'acquisto dei quali ilconsumatore locale è disposto a corrispondere un adeguato premium price. In virtù di questa tendenza, sempre più diffusa, glioperatori locali hanno iniziato a creare nuovi negozi - o nuovi spazi all'interno degli esercizi esistenti - appositamente dedicati allapromozione ed al commercio di questi prodotti. Notevoli margini di miglioramento sussistono per l'agroalimentare italiano, il cui girod'affari è calcolabile in Norvegia nell'ordine dei 200-250 milioni di euro, bevande escluse.

I consumatori norvegesi sono soprattutto interessati ai prodotti alimentari italiani di alta qualità (anche di nicchia) ed apprezzano inmaniera considerevole la cucina italiana al cui buon nome contribuiscono, tra gli altri, i numerosi chef italiani attivi in Norvegia, sianell'ambito di ristoranti italiani che in quelli di natura più internazionale.

In Norvegia la commercializzazione al dettaglio e la promozione di alcolici è strettamenteregolamentata. La vendita al dettaglio è effettuata in regime di monopolio pubblico dalla

Vinmonopolet AS, presso il quale si concentra circa il 70% degli acquisti – calcolati in litri – dei consumatori norvegesi. Il restante30% è assorbito dal canale Ho.Re.Ca. (15%) e dall'acquisto di alcolici nei punti vendita "Duty free" degli aeroporti e portiinternazionali presenti nel territorio norvegese (15%, in forte crescita). Nel 2017 l’Italia si è confermata leader del mercato norvegesedei vini con una quota di mercato del 34%, seguita a notevole distanza da Francia e Spagna. L’Italia e’ il solo Paese produttore afigurare a primi tre posti per litri venduti in tutte e quattro i segmenti di mercato: prima nei rossi e nei frizzanti, seconda nei rosé,terza nei bianchi. La leadership italiana è determinata dall’ottimo andamento delle vendite di nostri vini rossi, su cui si concentrano iquasi due terzi degli acquisti totali presso il monopolio. Il primato in questo segmento e’ dovuto al miglior rapporto qualità’-prezzoche la nostra produzione riesce ad offrire al cliente norvegese, sia nei vini da tavola economici che per quanto riguarda le bottiglie diprezzo medio-alto. Soddisfacente la situazione anche nel segmento dei frizzanti che sta registrando il maggior incremento nellevendite. Al successo dei vini italiani contribuisce anche una intellegente azione di promozione che privilegia la costante presenza suquesto mercato attraverso missioni dei produttori vinicoli organizzati nei relativi consorzi, sovente strutturati su base regionale (es.Piemonte e Veneto).

Le esportazioni italiani di macchinari e attrezzature in Norvegia ha raggiunto nel 2017 ilvalore complessivo di 416 milioni di euro milioni di euro, in calo rispetto ai 481 milioni del

2016. Una componente rilevante di tale export è riconducibile ai rapporti di subfornitura in essere con le società operanti nellapiattaforma energetica offfshore norvegese. Il calo del valore dell'export nel 2017 é sostanzialmente imputabile al rallentamentodel'industria petrolifera che solo a partire dagli ultimi mesi del 2017 ha ripreso a crescere grazie all'aumento del prezzointernazionale degli idrocarburi. Nonostante i positivi risultati conseguiti negli ultimi anni (crescita media annua superiore al 10% dal2012 al 2014), permangono grandi margini di miglioramento, sia nel comparto oil & gas (che ha comunque avviato un'importantefase di ristrutturazione), sia in altri settori. Tra questi si segnalano in particolare le opportunità crescenti che si sono qui aperte conla progressiva implementazione dell'ambizioso Piano Nazionale dei Trasporti e con le numerose gare d'appalto lanciate nell'ultimobiennio dall'ente ferroviario pubblico Bane-Nor.

Sarà prioritario recuperare, inoltre, le posizioni perse nel comparto delle tubazioni e condotte (l'export é sceso dai 91 milioni di eurodel 2014 ai 57 del 2017) ed in quello dei motori, generatori e trasformatori (dai 54 milioni del 2015 ai 46 del 2017), coglinedo leopportunità offerte ora dalla ripresa dell'industria degli idrocarburi.

La nautica da diporto è particolarmente diffusa in Norvegia. Si stima che vi siano nel Paesepiù di 750.000 imbarcazioni da diporto, a vela o a motore. Di fatto, una famiglia su quattro(una su tre nelle zone costiere del sud o dell'ovest del Paese) possiede una barca. Data laleadership italiana a livello internazionale, esistono pertanto grandi possibilità di crescita peril nostro export del settore della nautica. Interesse anche per le forniture per il trasporto

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Articoli di abbigliamento (anchein pelle e in pelliccia)

pubblico (Ferrovie e trasporto pubblico urbano), che possono essere di interesse per le nostre aziende.Il nostro export di navi edimbarcazioni ha avuto una straordinaria impennata nel 2017 allorquando ha raggiunto i 154 milioni di euro rispetto ai 7,9 ed ai 4,4rispettivamente del 2016 e 2015. Andrà posta ogni attenzione all'azione di promozione della nostra industria navale ancheintensificando la partecipazione di imprese italiane alla fiera Nor-shipping di Lillestrom che ha cadenza biennale ed é uno edi piùimportanti eventi fieristici del settore a livello mondiale.

Di notevole importanza anche l'azione di traino svolta da Fincantieri che ha acquisito il controllo dei cantieri navali norvegesi "Vardo"e che ha consegnato agli inizi del 2018 al committente pubblico norvegese la nave di ricerca polare "Haakon", una delle piàavanzate mai realizzate. per la conduzione di attività scientifiche in acque artiche.

La popolarità del "made in Italy" è elevata in Norvegia, soprattutto nel settoredell'abbigliamento di alta gamma. Abiti e accessori italiani. IL nostro export si é collocato nelbiennio 2016-2017 intorno ai 45 milioni di euro, in calo tra l'altro rispetto agli oltre 50 milioni

di euro del precedente biennio. Esistono tuttavia rilevanti opportunità non ancora colte, anche in considerazione dell'elevata capacitàdi spesa dei consumatori norvegesi e dell'affinamento dei loro gusti. E' in aumento, soprattutto ad Oslo, il numero di esercizicommerciali che vendono prodotti dell'abbigliamento italiano, con specifico riferimento ai marchi più famosi della moda italiana. Dovranno essere sfruttate, in maniera più sistematica, le potenzialità offerte dal prestigio e dalla qualità riconosciuti in Norvegia aiprodotti del "made in Italy"..

Ultimo aggiornamento: 28/05/2018

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OUTLOOK POLITICO

POLITICA INTERNA

La politica interna norvegese è caratterizzata da un elevatissimo grado di stabilità, nonostante il periodico ricambio della classepolitica e l'alternanza dei partiti al Governo riscontratasi negli ultimi venti anni. .

L’11 settembre 2017 si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Parlamento norvegese che hanno visto prevalere la coalizione dicentro-destra (89 seggi), guidata dalla Primo Ministro Erna Solberg (Partito conservatore), sullo schieramento laburista (80 seggi) diJonas Gahr Stoere..Si é quindi inzialmente costituito un governo di minoranza sostenuto soltanto dal partito conservatore e dalpartito del progresso, dato il rifiuto dei cristiano-popolari di entrare nella compagine governativa a causa della secca sconfitta subita.Come Primo MInistro é stata confermata la leader dei conservatori Erna Solberg che ha proceduto ad un parziale rimpastogovernativo con la nomina agli Esteri di Ine Eriksen Soereide (già ministro della difesa) . ed alla difesa di Frank Bakke-Jensen,ministro agli affari europei nel precedente governo. Tre incarichi chiave del Governo (Primo Ministro, Finanze ed Esteri) sono quindiaffidati a donne. Nello scorso gennaio, dopo un negoziato piuttosto complesso durato due settimane, è stato raggiunto un accordoper l’allargamento della maggioranza parlamentare (e di governo) ai liberali del Venstre. L’accordo ha consentito un rafforzamentodel governo Solberg – divenuto ora tripartita - che tuttavia continua a non disporre della maggioranza assoluta in Parlamento. Ilmiglioramento delle condizioni e delle opportunità di lavoro, la ristrutturazione dell’economia in senso ambientalista e la protezionedelle aree naturalistiche hanno finito per assumere una crescente importanza nel nuovo programma di governo.

La ristrutturazione dell'economia con la "svolta verde" degli ultimi anni ha acquisito una crescente priorità, anche perl'importanza per Oslo di dare attuaazione agli impegni in tema di riduzione delle emissioni (Accordo di Parigi sul clima) checomporterà nel medio-lungo termine un ridimensionamento del peso specifico dell'industria estrattiva. Questa é tuttaviacaratterizzata, a partire dalla seconda metà del 2017, da una ripresa delle attività anche grazie al costante aumento del presso delpetrolio sui mercati internazionali) .

Il tema migratorio rimane al centro dell’attenzione politica, sebbene gli arrivi di immigrati nel 2017 siano stati sensibilmente inferioriall’anno precedente. La riduzione complessiva del 12,9% del numero di immigrati (scesi a 58.200) é attribuibile essenzialmente adue fattori. Il primo é la reintroduzione, a partire dagli inizi del 2017, dei controlli alle frontiere con alcuni paesi dell’area Schengenconfinanti o vicini (in particolare con Svezia, Danimarca e Germania; il secondo é l’attuazione dell’accordo tra Turchia ed UnioneEuropea sul contenimento dei flussi migratori dal Medio-oriente, che si é intensificata nello scorso anno riducendo gli arriviattraverso la rotta balcanica

Ultimo aggiornamento: 29/06/2018

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RELAZIONI INTERNAZIONALI

I punti di riferimento della politica estera norvegese sono il rapporto transatlantico e la sua configurazione di sicurezza (NATO), irapporti con l’Europa (SEE/UE) e con la Russia. Ad essi occorre aggiungere una vocazione internazionalista che ha nellacollaborazione nordica, nel sistema delle Nazioni Unite e nelle collaborazioni regionali e sub-regionali un fermo ancoraggio.

Nel programma dell’attuale esecutivo sono indicate le seguenti priorità in tema di politica estera:

1) l'Artico - inteso come l’insieme delle attività di gestione legale ed economica dell’area circumpolare, con lo sfruttamento dellerisorse e delle vie di comunicazione reso possibile dallo scioglimento dei ghiacci, inclusa la partecipazione ai relativi organismiregionali, quali il Consiglio Artico e quello del Mar di Barents - rimane la più importante priorità strategica di politica estera;

2) sostegno alle Nazioni Unite e all'attuazione del diritto internazionale;

3) appartenenza alla NATO, cardine della politica di sicurezza del Paese;

4) affermazione del ruolo di avanguardia della Norvegia in materia di politiche ambientali, per quanto sia la riduzione di emissionenei Paesi industrializzati, sia il sostegno agli interventi nella stessa direzione nei PVS.

5) Accordo sullo spazio economico europeo. Dal gennaio 1994 la Norvegia fa parte dello Spazio Economico Europeo (SEE),partecipando al Mercato Unico e al relativo Consiglio Dal 25 marzo 2001 la Norvegia - insieme agli altri Paesi nordici - partecipa allacooperazione Schengen. La mancata adesione all'Unione Europea non ha quindi impedito alla Norvegia di intrattenere eccellentirelazioni con i Paesi UE e di seguire con particolare interesse gli sviluppi dell’Unione, tra cui la Dimensione Settentrionale dell’UE.La Norvegia intrattiene regolari consultazioni con la Presidenza di turno dell’UE (incontri tra i Ministri degli Esteri, degli Affari Europeie Primi Ministri all’inizio di ogni semestre di presidenza e partecipazione dei Ministri competenti ai Consigli informali dell'UE su temispecifici di interesse SEE).

.6) attenzione all’assistenza ai Paesi in via di sviluppo grazie alla quale Oslo si pone in primissimo piano in termini difinanziamento pubblico dell’aiuto allo sviluppo, cui dedica l’1% circa del PIL, percentuale raggiunta per la prima volta nel 2008 e

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mantenuta negli anni successivi.

Particolare importanza rivestono le relazioni con la Russia, sia per quanto attiene l'interesse di Oslo al rafforzamento della stabilitàai propri confini nord-orientali sia per le prospettive di collaborazione economica e di sviluppo dell’area del Mar di Barents. Il rapportobilaterale con Mosca sta tuttavia segnando alcune difficoltà, a causa dell'annessione russa della Crimea e dell'interventismo russo inUcraina orientale, sebbene Oslo desideri mantenere rapporti di buon vicinato con Mosca e continuare nella proficua collaborazionebilaterale di questi ultimi venti anni. La Norvegia applica le misure sanzionatorie decise dall'UE nei confronti della Russia e si attienead una politica verso Mosca di "double track": fermezza in caso di violazione dei principi democratici e del diritto internazionale maanche volontà di collaborazione su tematiche concrete soprattutto nell'area artica (search and rescue, pervenzione dell'inquinamentoambientale e gestione sowstenibile delle risorse ittiche).

Ultimo aggiornamento: 16/05/2018

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OUTLOOK ECONOMICO

QUADRO MACROECONOMICO

1. L’economia norvegese è uscita dalla sua fase di rallentamento della crescita, registrata nel quadriennio 2013-2016 (“mild winter”),per avviarsi verso una più decisa ripresa.

Nel 2017 il Pil è aumentato dell’1,8% (+1,1% nel 2016) con una previsione del +2,1% sia nel 2018 che nel 2019. Il tasso didisoccupazione è sceso nello scorso anno al 4,1% (era al 4,4% nel 2016) con stime al ribasso sia per il 2018 (3,9%) sia, inprospettiva, fino al 2020 (3,7%). A spingere la ripresa economica sono stati soprattutto i consumi privati e le esportazioni incentivateanche dalla progressiva svalutazione della corona norvegese. Resta inoltre elevato il tasso di occupazione, pari al 67% della forzalavoro (benché inferiore al picco del 73% del 2008), favorito anche da politiche mirate a ridurre il “gap” di genere e a favorireflessibilità lavorativa.

Il tasso di inflazione ha registrato un andamento molto stabile collocandosi nel 2017 all’1,7% circa, al di sotto della soglia massimadel 2,5% ritenuta accettabile dalla Banca Centrale. Il quadro economico ha altresì beneficiato di una politica di forte contenimentodei tassi di interesse, manutenuti allo 0,5% per tutto il 2017 anche in funzione di stimolo della domanda interna. La moderatacrescita della dinamica salariale ed il sostanziale contenimento del debito pubblico intorno al 36% del Pil nel 2017 sono ulteriorielementi che hanno contribuito ad un quadro economico che si presenta solido.

L’oculata gestione macro-economica nei difficili anni della crisi internazionale – caratterizzati tra l’altro dai bassi prezzi degliidrocarburi - ha finito per premiare, alle elezioni dello scorso settembre, la coalizione di centro-destra proprio in ragione dellacontinuità che essa avrebbe garantito nelle scelte di politica economica. Va altresì evidenziato il rilevante contributo dato anchedalla Banca Centrale al soddisfacente quadro economico (messaggio in riferimento).

2. L’economia norvegese resta una delle più ricche ed avanzate del mondo, con un reddito pro-capite annuo che ha sfiorato i 74.000dollari in termini nominali ed un prodotto interno lordo di circa 390 miliardi di dollari per il 2017; le previsioni future sono decisamentepositive grazie al previsto aumento degli investimenti petroliferi e dei consumi familiari.

Resta inoltre rilevante il grado di apertura economico-commerciale della Norvegia con un livello globale delle importazioni salito nel2017 ad 80,5 miliardi di euro rispetto ai 71,7 miliardi del 2016 (+12,3%)

Ultimo aggiornamento: 16/05/2018

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POLITICA ECONOMICA

Il primo obiettivo della politica economica di questo governo é la trasformazione della Norvegia in una “low emission society” con dueobiettivi di fondo: la riduzione del 40% nell’emissione di gas serra entro il 2030 e la completa trasformazione entro il 2050 in unaeconomia “verde” ad emissioni zero.

I fattori che spingono in tal senso sono il rapido sviluppo nella disponibilità delle tecnologie ambientali; la crescente volatilità deimercati petroliferi con la conseguente necessità di ridurre la dipendenza dal settore “oil&gas”; la crescita demografica mondiale cheimpone un uso più efficiente e razionale delle risorse energetiche; i cambiamenti climatici conseguenti al peggioramento deiprincipali indicatori ambientali. Un Comitato governativo ad hoc ha effettuato dei “dialogue meetings” con i rappresentanti deiprincipali comparti economici e delle organizzazioni della società civile ed ha elaborato una “raod-map” per i settori economicimaggiormente responsabili delle emissioni nocive. Tra questi l’industria marittima che mira ad un livello negativo di emissioni entro il2050, il trasporto commerciale (maggiore inquinante) con una riduzione prefissata delle emissioni tra il 40-60% entro il 2030; ilsettore delle costruzioni/“real estate” che mira alla piena integrazione entro il 2050 in una economia efficiente sul piano dellagestione delle risorse.

La trasformazione della Norvegia in una “green-economy” poggia su tre pilastri. Il primo è la funzione di “leadership” che il settorepubblico è chiamato ad avocare a sénella sua indiscussa posizione di principale operatore economico; il secondo é la creazione dimigliori condizioni di mercato a favore delle imprese norvegesi disposte ad investire nell’”economia verde”; il terzo è l’accentuazionedel ruolo della ricerca e dell’innovazione. .

IL secondo fattore della politica economica é la reiterata importanza del contributo del Fondo sovrano petrolifero alla formazionedella ricchezza nazionale. Il Fondo ha raggiunto nel 2017 il valore record di mille miliardi di dollari (1 trilione di dollari) confermandosi come maggiore investitore finanziario internazionale. Al superamento della soglia simbolica dei mille miliardi di dollari hannocontribuito due fattori: il rafforzamento delle maggiori valute internazionali rispetto al dollaro statunitense ed il soddisfacenteandamento dei mercati azionari in particolare quelli quelli europei ed asiatici. I vertici di “Norges Bank” hanno annunciato unriposizionamento del Fondo che aumenterà al 70% la propria esposizione in titoli azionari e si libererà nel tempo dei titoliobbligazionari in valuta diversa da euro, dollaro e sterlina In tal modo gli investimenti del Fondo si concentreranno essenzialmentesulle tre valute sopra citate – con conseguente ridimensionamento degli impieghi in yen o in valute dei mercati emergenti.

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La terza priorità é la stabilità del quadro macro-economico.

La fissazione di target inflazionari (nel'ordine del 2%) ha funzionato e l’inflazione è rimasta bassa e stabile negli ultimi anni. Ondeevitare il ritorno della disoccupazione, é ritenuto prioritario perseverare nella ristrutturazione dell’economia norvegese puntando inmisura crescente su un mercato del lavoro flessibile, livelli di istruzione elevati e una solida rete di sicurezza sociale. L’economiadovra’ essere preparata ad adattarsi alle mutevoli circostanze dei mercati internazionali. Importante il contributo fornito dal sistemabancario grazie alla ristrutturazione del sistema finanziario, all'introduzione di nuove tecnologie nonché al vasto ed incentivatoricorso a nuove forme di pagamento. La politica monetaria é stata restrittiva con un tasso di sconto fissato, per tutto il 2017, allo0,5% proprio per stimolare la tendenza al rafforzamento della crescita economica.

Ultimo aggiornamento: 29/06/2018

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INDICATORI MACROECONOMICI

2010 2011 2012 2013 2017PIL Nominale (mln €) 315.245 349.095 395.568 394.185 397.201Variazione del PIL reale (%) 0,64 1,52 3,06 0,6 1,8Popolazione (mln) 4,91 4,97 5,03 5,09 5,35PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $) 52.178,61 53.396,31 55.264,45 56.694,05 70.590Disoccupazione (%) 3,58 3,28 3,1 3,5 4,1Debito pubblico (% PIL) 49,6 49,6 49,6 49,6 36,2Inflazione (%) 2,39 1,3 1,02 2,1 1,7Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%) 9,89 3,62 2,69 3,3 12Fonte:L'economia norvegese ha superato la fase più critica di rallentamento della crescita e si é incamminata verso ritmi di sviluppo più sostenuti. I duefattori decisivi. sono stati il deprezzamento della corona che, combinato con una rilevante moderazione salariale, ha contribuito ad un nettomiglioramento della competitività delle imprese. IL seconfdo é stato l'ottimo stato di salute del Fondo sovrano che ha avuto ottimi rendimenti e cheha consentito il finanziamento nel 2017 del 15% circa della spesa pubblica. L'economia si sta sviluppando in un quadro di forte stabilitàcomplessiva.

Ultimo aggiornamento: 23/05/2018

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TASSO DI CAMBIO

Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia

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BILANCIA COMMERCIALE

EXPORT

Export 2015 2016 2017 Previsioni di crescita 2018 Previsioni di crescita 2019Totale nd mln. € 76.927 mln. € 87.525 mln. € 9,5 % 4,4 %

PRINCIPALI DESTINATARI2015 (mln. €) 2016 (mln. €) 2017 (mln. €)

nd nd REGNO UNITO 15.920,4 REGNO UNITO 18.473nd nd GERMANIA 10.964,4 GERMANIA 13.580nd nd PAESI BASSI 8.174,1 PAESI BASSI 8.699

Italia Position:nd nd Italia Position:16 1.008,1 Italia Position:13 1.175Merci (mln. €) 2015 2016 2017

Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 9.460Prodotti delle miniere e delle cave 50.138Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 3.440Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 2.322Macchinari e apparecchiature 3.440Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 1.376

Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade per i totali, nonché per i dati relativi ai principalipartner.

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IMPORT

Import 2015 2016 2017 Previsioni di crescita 2018 Previsioni di crescita 2019Totale nd mln. € 62.492,5 mln. € 73.406,6 mln. € 8,6 % 3,6 %

PRINCIPALI FORNITORI2015 (mln. €) 2016 (mln. €) 2017 (mln. €)

nd nd GERMANIA 7.478 SVEZIA 8.427,9nd nd SVEZIA 7.446 GERMANIA 8.142,6nd nd CINA 6.876 CINA 7.218,1

Italia Posizione: nd nd Italia Posizione: 10 1.874 Italia Posizione: 10 2.243Merci (mln. €) 2015 2016 2017

Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 1.978Articoli in gomma e materie plastiche 2.150Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 5.848Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 6.536Macchinari e apparecchiature 8.772Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 8.686Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 2.838Mobili 2.666

Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade per i totali, nonché per i dati relativi ai principalipartner.

OSSERVAZIONI

La bilancia commerciale con l'estero fa fatto segnare nel 2017 un surplus di circa 14,1 miliardi di euro grazie all'ottimo andamentodelle esportazioni che sono aumentate del 13,7% rispetto all'anno precedente (87,5 miliardi di euro in valore assoluto). Leesportazioni si sono dirette prevalentemente verso i paesi europei (82,1%) ed in misura molto più contenuta verso quelli asiatici(9,3%); la terza area di esportazione é stata il Nord-America (6%) seguita da Africa (1,5%) ed America latina (1%). Sul pianobilaterale i principali mercati dell'export norvegese sono stati il Regno Unito, la Germania ed i Paesi Bassi.Nel complesso leesportazioni rappresentano il 36,4% del prodotto interno lordo per una quota pro-capite pari a 16.500 euro. . Sul pianomerceologico, i prodotti dell'oil&gas sono risultati di gran lunga la principale voce dell'export (57,2% del totale) seguiti dai prodottiittici (10,8%), macchinari indistriali (4%), alluminio (3,9%), materiale elettronico (2,6%) ed prodotti della nautica (1,6%). I compartidell'export in maggiore crescita sono risultati i prodotti dell'alluminio (+24,4%), gli idrocarburi (+22,8%) e ferro ed acciaio (+21,4%).

Quanto alle importazioni, esse sono risultate pari a 73,4 miliardi di euro in aumento del 17,6% rispetto al 2016. I principali fornitoridella Norvegia, sul piano bilaterale, sono stati la Svezia (8,4 milliardi di euro), la Germania (8,1 mld.) e la Cina (7,2 mld). Le quattroprincipali voci delll'import sono stati i macchinari industriali (8,7 miliardi di euro), i veicoli (8,6 mld), il materiale elettronico (6,5 mld)ed i prodotti in acciaio (5,8 mld.). .

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SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI

2012 2013 2017Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. €) 57.660 58.693 14.119Saldo dei Servizi (mln. €) -3.892 -1.525Saldo dei Redditi (mln. €) 778 762Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. €) -3.892 -3.811Saldo delle partite correnti (mln. €) 56.040 54.882Riserve internazionali (mln. €) 56.428Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU.

Ultimo aggiornamento: 29/06/2018

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INVESTIMENTI - STOCK

STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI DEL PAESE: NORVEGIA (OUTWARD)

Stockdi investimenti diretti esteri

del paese:NORVEGIA (Outward)

2014 2015 2016 2017 Previsioni 2018 Previsioni 2019

Totale (% PIL) % % 50,7 % % nd % nd %Totale (mln € e var. %) mln. € mln. € 169.523 mln. € mln. € nd % nd %

Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD.

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STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PAESE: NORVEGIA (INWARD)

Stockdi investimenti diretti esteri

nel paese:NORVEGIA (Inward)

2014 2015 2016 2017 Previsioni 2018 Previsioni 2019

Totale (% PIL) % % 36,7 % % nd % nd %Totale (mln € e var. %) mln. € mln. € 122.717 mln. € mln. € nd % nd %

Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD.

OSSERVAZIONI

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INVESTIMENTI - FLUSSI

FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN USCITA DAL PAESE: NORVEGIA (OUTWARD)

Flussidi investimenti diretti esteri

in uscita dal paese:NORVEGIA (Outward)

2014 2015 2016 2017 Previsioni 2018 Previsioni 2019

Totale (% PIL) % % 16,7 % % nd % nd %Totale (mln € e var. %) mln. € mln. € 13.433 mln. € mln. € nd % nd %

Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD.

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FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN INGRESSO NEL PAESE: NORVEGIA (INWARD)

Flussidi investimenti diretti esteri

in ingresso nel paese:NORVEGIA (Inward)

2014 2015 2016 2017 Previsioni 2018 Previsioni 2019

Totale (% PIL) % % -6,2 % % nd % nd %Totale (mln € e var. %) mln. € mln. € -4.996 mln. € mln. € nd % nd %

Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD.

OSSERVAZIONI

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MATERIE PRIME

MATERIE PRIME

Materia Unità 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016Gas naturale, Petrolio, Condensati MLN Standard cubic metre

s of oil equivalent211 219,52 224,7 213,7 216,7

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BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE

Market Access Database della Commissione Europea

Numerosi operatori italiani lamentano l’esistenza di barriere non tariffarie e di pratiche di business opache e poco trasparenti che difatto costituiscono ostacoli all’ingresso in Norvegia dei loro prodotti.

Ultimo aggiornamento: 29/06/2018

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COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT

INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA

2015 2016 2017Val

(0 - 100)Pos.

140 paesiVal

(0 - 100)Pos.

138 paesiVal

(0 - 100)Pos.

137 paesiGCI 5,4 11 5,4 11 5,4 11Sub indiciRequisiti di base ( %) 6,1 6 6,1 6 6 6Istituzioni (25%) 5,8 5 5,9 5 5,8 6Infrastrutture (25%) 5 31 4,9 34 5 34Ambiente macroeconomico (25%) 6,8 1 6,8 1 6,6 1Salute e Istruzione Primaria (25%) 6,5 10 6,6 11 6,6 9Fattori stimolatori dell'efficienza ( %) 5,3 11 5,3 11 5,3 14Alta Istruzione e Formazione professionale (17%) 5,8 7 5,9 7 5,9 8Efficienza del mercato dei beni (17%) 5 19 5,1 21 5 22Efficienza del mercato del lavoro (17%) 5,1 9 5,3 9 5,1 12Sviluppo del mercato finanziario (17%) 5,2 8 5,2 9 5,2 9Diffusione delle tecnologie (17%) 6,1 7 6,2 7 6,1 11Dimensione del mercato (17%) 4,4 49 4,4 49 4,4 49Fattori di innovazione e sofisticazione ( %) 5,2 13 5,2 13 5,2 13Sviluppo del tessuto produttivo (50%) 5,3 11 5,4 10 5,4 12Innovazione (50%) 5 13 5,1 12 5 14Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum – Global Competitiveness Index.Note:La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.

Ultimo aggiornamento: 19/10/2017

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2015 2016 2017Val

(0 - 100)Pos.

186 paesiVal

(0 - 100)Pos.

186 paesiVal

(0 - 100)Pos.

186 paesiIndice di Liberta Economica 71,8 27 70,8 32 74 25Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati The Heritage Foundation – Index of Economic Freedom.

Ultimo aggiornamento: 19/10/2017

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INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE

2010 2012Val

(0 - 7)Pos.

132 paesiVal

(0 - 7)Pos.

132 paesiETI 5,3 7 5,2 12Sub indiciAccesso al mercato (25%) 4,7 33 4,2 49Accesso al mercato interno ed esterno (100%) 4,7 33 4,2 49Amministrazione doganale (25%) 5,6 18 5,6 17Efficienza dell'amministrazione doganale (33%) 4,6 42 4,5 43Efficienza delle procedure di import e export (33%) 6,1 8 5,9 10Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%) 6,2 9 6,3 6Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%) 5,1 21 5,2 22Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%) 5,4 23 5,3 25Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%) 4,4 33 4,2 39Disponibilita ed utilizzo dell'ICT (33%) 5,6 10 6,2 6Contesto business (25%) 5,9 7 5,7 9Regolamentazione (50%) 5,4 11 5,3 9Sicurezza (50%) 6,5 5 6,1 10Fonte:Elaborazioni Agenzia ICE su dati World Economic Forum – Enabling Trade Index.Note:La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.

Ultimo aggiornamento: 13/02/2013

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2010 2012Valore (%) Valore (%)

Peso % del commercio sul PIL 49,7 52,8Fonte:Per un'analisi dettagliata sull'andamento dell'interscambio commerciale della Norvegia con l'estero si rimanda alla Sezione OutlookEconomico/Bilancia Commerciale.

Ultimo aggiornamento: 13/02/2013

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OSSERVAZIONI

Vd. Sezione "Outlook Economico", voce Bilancia Commerciale.

Ultimo aggiornamento: 13/02/2013

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FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS

2015 / 2016 2016 / 2017 2017 / 2018Accesso al finanziamento 11,8 8,3 14Aliquote fiscali 12,9 17 20,3Burocrazia statale inefficiente 12 12,2 10,1Corruzione 1,2 0 0,2Crimine e Furti 0 0,9 0Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale 2,7 1,5 2,2Forza lavoro non adeguatamente istruita 3,5 3,3 1,6Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture 12,7 8,9 6,1Inflazione 1 0 0,4Instabilita delle politiche 2,5 1,8 2,4Instabilita del governo/colpi di stato 1 1,2 1,4Normative del lavoro restrittive 15,7 14,9 14,2Normative fiscali 6,3 12,8 8,5Regolamenti sulla valuta estera 3,5 4,5 1,4Insufficiente capacita di innovare 13,1 12,8 17Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum - Global Competitiveness Index.Note:I fattori sono selezionati sulla base delle risposte degli imprenditori intervistati per la compilazione del Rapporto citato in Fonte. Tra una lista di 16fattori, gli intervistati dovevano indicare i 5 fattori maggiormente problematici ( da 1: maggiormente problematico, a 5). I valori mostrati in tavolarappresentano le risposte pesate secondo la loro posizione nel ranking complessivo.

Ultimo aggiornamento: 19/10/2017

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BUSINESS COST

Unita 2013 2014 2015Remunerazione totale media per Capi Funzione/Capi Divisione di una multinazionale oChief Executive in organizzazioni medio-grandi.

€ per anno 252.490,42 248.054,97 235.833,35

Remunerazione totale media per manager al di sotto dei Capi Funzione nellemultinazionali, o che riportano al CEO nelle organizzazioni medio-grandi, o ChiefExecutive in organizzazioni piccole.

€ per anno 162.856,02 144.354,82 138.396,5

Remunerazione totale media per personale vendite senior con competenze gestionali oregionali.

€ per anno 184.018,31 179.626,72 154.421,79

Remunerazione totale media per posizioni di supervisione e junior management conpredominanza della responsabilita di staff.

€ per anno 106.152,84 100.052,84 94.470,05

Remunerazione totale media per account manager e staff vendite senza competenzegestionali o regionali.

€ per anno 114.455,3 108.797,29 95.176,1

Remunerazione totale media per personale impiegatizio, amministrativo e di segreteriasenza o con ridotte responsabilita di supervisione.

€ per anno 63.489,95 61.726,43 58.768,9

Remunerazione totale media per operai, receptionist, centralinisti e dattilografisupervisionati da posizioni senior.

€ per anno 55.247,38 53.699,87 49.548,99

Affitto per ufficio centrale in uno dei principali distretti industriali. Prezzo medio per m2per anno.

€ per m2per anno

784,85 672,25 561,87

Affitto di un deposito. Prezzo medio per m2 per anno. € per m2per anno

224,01 183,72 227,9

Elettricita per uso industriale/intenso con consumo annuo di 2000MWh o più. Prezzo perKwH.

€ per kwH 0,08 0,08 0,06

Acqua per uso industriale /commerciale. € per m3 1,01 0,98 1,11Sottoscrizione telefonica standard mensile per uso commerciale di una linea telefonica. € per

linea/mese18,97 18,96 11,37

Aliquota fiscale corporate media. % 27 27 27IVA o equivalente. Media o tasso prevalente applicato su beni e servizi. % 25 25 27Aliquota fiscale massima su persona fisica. % 47,8 47,2 47,2Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU.

Ultimo aggiornamento: 08/03/2017

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INDICE DOING BUSINESS

2017 2018Val

(0 - 7)Pos.

189 paesiVal

(0 - 7)Pos.

190 paesiPosizione nel ranking complessivo 6 8Avvio Attivita (Posizione nel ranking) 21 19Procedure - numero (25%) 4 4Tempo - giorni (25%) 4 4Costo - % reddito procapite (25%) 0,9 0,9Capitale minimo da versare per richiedere la registrazione diuna attivita - % reddito procapite (25%)

4,7 4,8

Permessi di costruzione (Posizione nel ranking) 43 21Procedure - numero (33,3%) 11 11Tempo - giorni (33,3%) 110,5 110,5Costo - % reddito procapite (33,3%) 0,6 0,6Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking) 12 23Procedure - numero (33,3%) 4 4Tempo - giorni (33,3%) 66 66Costo - % reddito procapite (33,3%) 11,3 11,4Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking) 14 14Procedure - numero (33,3%) 1 1Tempo - giorni (33,3%) 3 3Costo - % valore della proprieta (33,3%) 2,5 2,5Accesso al credito (Posizione nel ranking) 75 77Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 8max) (37,5%)

5 5

Indice di forza dei diritti legali (0 min - 12 max) (62,5%) 6 6Protezione degli investitori (Posizione nel ranking) 9 10Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%) 7 7Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max)(33,3%)

5 5

Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria(0 min - 10 max) (33,3%)

8 8

Tasse (Posizione nel ranking) 26 28Pagamenti annuali - numero (33,3%) 4 4Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse aipagamenti (33,3%)

83 83

Tassazione dei profitti (33,3%) 23,6 21,6Procedure di commercio (Posizione nel ranking) 22 22Adempimenti doganali per esportare - tempo (ore) 2 2Adempimenti doganali per esportare - costo (USD) 125 125Preparazione dei documenti neccessari per esportare - tempo(ore)

2 2

Adempimenti doganali per importare - tempo (ore) 2 2Adempimenti doganali per importare - costo (USD) 125 125Preparazione dei documenti neccessari per imporatare - tempo(ore)

2 2

Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking) 4 8Risolvere una controversia - giorni (33,3%) 280 400Costi - % del risarcimento (33,3%) 9,9 9,9Indice di qualità dei processi giudiziari (0-18) (33,3%) 11 11Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking) 6 6Fonte:Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Banca Mondiale, indice Doing Business.Note:I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology.

Ultimo aggiornamento: 24/11/2017

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ACCESSO AL CREDITO

ACCESSO AL CREDITO

La Norvegia assicura un elevato livello di accesso al credito.

Il sistema bancario é nel complesso ben funzionante e non ha risentito in modo sostanziale della crisi finanziaria del 2008.

Esso si caratterizza per i seguenti fattori:

1) dimensioni non accessive (gli assets bancari totali sono pari a circa due volte il Pil nazionale, rispetto ad es. alle quattro voltedella Svezia), anche perché i prestiti si indirizzano prevalentemente verso clienti nazionali;

2) alto livello di concentrazione, come dimostrato dalla principale banca norvegese - Der Norske Bank - che deitene da sola il 30%del mercato creditizio relativo sia alle imprese che alle famiglie;

3) prevalenza delle banche nazionali, anche se la quota di mercato delle banche straniere é cresciuta negli ultimi anni fino araggiungere il 21% dei prestiti alle imprese ed il 35% di quelli al dettaglio.

Il soddisfacente stato di salute del sistema bancario é dimostrato, tra l'altro, dall'elevato livello sia dei depositi bancari - pari nel2017 a circa 240 miliardi di euro - che del volume complessivo di prestiti che ha raggiunto quasi 490 miliardi di euro.

Notevole inoltre il numero di transazioni effettuate con moneta elettronica - 417 all'anno pro-capite - mentre l'uso del contante élimitato al 2,5% crica delle transazioni. Il credito al consumo é aumentato ell'ultimo quinquennio dell'8-9% circa alll'anno ed haraggiunto i 90 miliardi di corone (poco meno di un miliardi di euro) alla fine del 2017. Nuovi operatori, nazionali e non, sono entrati intale mercato nell'ultimo decennio anche grazie alla diffusione delle carte di credito che ammontano complessivamente al 55% deltotale del credito al consumo. Il governo é impegnato nella tutela dei consumatori con due iniziative relative al miglioramento delsistema di marketing degli operatori e delle modalità di invoicing delle carte di credito, con l'obiettivo di lungo periodo di introdurreun sistema di rating delle compagnie finanziarie.

Nel complesso il sistema bancario norvegese ha fornito - e continua tuttora a farlo - un importante contributo alla crescita economicanazionale, avendo con successo affrontato alcune sfide cruciali - quali l'ammodernamrnto del sistema finanziario, l'introduzionedi nuove tecnologie con conseguente taglio del numero degli istituti finanziari e dei relativi costi di gestione, l'ampia diffusionedi nuove forme di pagamento con la comparsa di nuovi operatori sul mercato nazionale.

Ultimo aggiornamento: 01/07/2018

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La Norvegia non presentaparticolari rischi di naturapolitica; e' storicamenteconsiderato un paese assaistabile.

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RISCHI

RISCHI POLITICI

La Norvegia non presenta particolari rischi di natura politica; e' storicamente considerato un paese assai stabile.ndndndnd

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Ultimo aggiornamento: 29/06/2018

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Instabilità legata alla Brexit

Rallentamento dell'economia esuo superamento

N.D.

N.D.

La Norvegia e' un paesealtamente stabile

Nessun rischio operativosegnalato da EIU WorldInvestment Service supera lasoglia di guardia.

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RISCHI ECONOMICI

Instabilità legata alla BrexitRallentamento dell'economia e suo superamentoN.D.N.D.La Norvegia e' un paese altamente stabile

I due principi di fondo cui si attiene il governo norvegese nei negoziati per la Brexit sono, daun lato, la volontà di mantenere i già stretti rapporti con Londra, estendendoli ai settori con

maggiori potenzialità di sviluppo e, dall'altro, la determinazione ad evitare che la Brexit incida sugli ancor più forti legami dellaNorvegia con l'UE che rappresentano una priorità della politica estera norvegese.Per attenuare gli eventuali effetti della Brexit, sonostati creati una task-force inter-ministeriale con un rappresentante per ciascun ministero, ed gruppo di consultazione che cura loscambio di informazioni con il settore imprenditoriale.

La Norvegia sembra essere uscita definitivamente dalla fase di rallentamento della crescitanel triennio 2014-2016, ed aver intrapreso un cammino di accelerazione delle attivitàeconomiche. Nel 2017 il Pil é cresciuto dell'1,8% ed i tassi previsti nel successivo biennio

sono del 2-2,5%. Il superamento delle difficoltà economiche é stato possibile grazie alla buona performance del Fondo sovranopetrolifero, utilizzato in funzione anti-crisi a copertura della spesa pubblica, ed all'aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi a partiredalla seconda metà del 2017. Il quadro macro-economico si mantiene stabile - grazie al controllo dell'inflazione e dei tassid'interesse - in maniera tale da evitare rischi sistemici.

N.D.

N.D.

Il rating dei titoli di stato norvegesi in valuta locale (rischio sovrano) sul mercatointernazionale e? quello massimo (Moody?s: Aaa), con outlook stabile.

Ultimo aggiornamento: 29/06/2018

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RISCHI OPERATIVI

Nessun rischio operativo segnalato da EIU World Investment Service supera la soglia di guardia.ndndndnd

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Ultimo aggiornamento: 12/02/2013

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RAPPORTI CON L'ITALIA

OVERVIEW

I rapporti tra Italia e Norvegia sono tradizionalmente amichevoli. Italia e Norvegia hanno posizioni spesso convergenti sulla maggiorparte delle principali questioni internazionali (diritti umani, lotta alla povertà, disarmo e non proliferazione). E' un solido alleato epartner in ambito NATO e, pur non essendo membro dell'Unione Europea, è pienamente associata al mercato interno attraversol'Accordo sullo Spazio Economico Europeo. Con alcune eccezioni (agricoltura e pesca), il mercato norvegese è allineato all'UnioneEuropea e assicura ai nostri operatori e ai nostri lavoratori piena parità di trattamento rispetto alle controparti norvegesi.

La Norvegia riveste una notevole importanza per il nostro Paese. Innanzitutto per le risorse energetiche di cui dispone (che ne fannoil secondo fornitore di petrolio e gas per l'UE), per il ruolo che la nostra ENI svolge sin dall'inizio sulla piattaforma continentalenorvegese e per le opportunità che si dischiudono anche ai nostri subfornitori.

Dal punto di vista finanziario, il Fondo sovrano norvegese (Government Pension Fund - Global) è il primo al mondo per valore dimercato. Esso è divenuto il primo investitore sui mercati finanziari mondiali - con disponibilità che hanno raggiunto nel 2017 il valoreimponente di un trilione di dollari - e detiene nel suo portafoglio titoli (azionari ed obbligazionari) dello Stato italiano e di nostreimportanti aziende (tra queste le più importanti sono Eni, Saipem ed Enel).

Complessivamente, il Made in Italy, soprattutto nei settori della moda, della produzione agroalimentare, dell'arredamento, deimacchinari industriali e anche del turismo, gode di considerevole fama presso il consumatore medio norvegese i cui gusti si sononegli anni deisamente affinati anche grazie all'aumento del reddito pro-capite ed alle crescenti possibilità di viaggi all'estero. L'aumento del benessere delle famiglie norvegesi registrato negli ultimi anni - il reddito disponibile è oggi ai livelli massimi - haincrementato la domanda di beni a maggior valore aggiunto. Sussistono pertanto ampi margini di crescita per le nostre aziende inquesto ricco mercato di nicchia. Importanti le posizioni detenute dai produttori vinicoli italiani che detengono una quota di mercatopari al 35% e sono leader assoluti nel comparto dei vini rossi. L'interscambio commerciale si é assestato, nell'ultimo quinquennio,su valori compresi tra 2,5 e 3 miliardi di euro mentre il livello delle nostre esportazioni é costantemente cresciuto negli annipasssando da 1,53 miliardi di euro nel 2012 agli 1,67 miliardi nel 2017. La decisa ripresa dell'economia norvegese, che ha avutoinizio dal 2017 dopo una fase di rallentamento della crescita, dischiude nuove opportunità per le imprese italiane, anche grazie altraino della domanda interna norvegese in rilevante aumento.

Ultimo aggiornamento: 24/05/2018

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SCAMBI COMMERCIALI

EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: NORVEGIA

Export italiano verso il paese:NORVEGIA

2016 2017 2018 2018 2019

Totale mln. € 1.676,79 mln. € mln. € nd mln. € nd mln. €Merci (mln. €) 2016 2017 2018

Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 58,1 Prodotti alimentari 106,44 Bevande 99,61 Prodotti tessili 16,68 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 61,49 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 43,05 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 14,77 Carta e prodotti in carta 8,52 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 1,65 Prodotti chimici 50,81 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 4,94 Articoli in gomma e materie plastiche 45,92 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 52,53 Prodotti della metallurgia 88,23 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 66,68 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 33,22 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 100,83 Macchinari e apparecchiature 464,1 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 74,09 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 197,01 Mobili 29,47 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 48,66 Altri prodotti e attività 9,11

Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.

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IMPORT ITALIANO DAL PAESE: NORVEGIA

Import italiano dal paese:NORVEGIA

2016 2017 2018 2018 2019

Totale mln. € 930,78 mln. € mln. € nd mln. € nd mln. €Merci (mln. €) 2016 2017 2018

Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 1,63 Prodotti delle miniere e delle cave 621,95 Prodotti alimentari 5,72 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 54,56 Prodotti chimici 83,02 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 33,68 Articoli in gomma e materie plastiche 1 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 1,75 Prodotti della metallurgia 26,96 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 6,27 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 20,98 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 24,48 Macchinari e apparecchiature 26,98 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 4,84 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 9,32 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 1,94 Altri prodotti e attività 2,37

Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.

OSSERVAZIONI

I dati sull'interscambio commerciale nell'anno 2017 mostrano un aumento del 9,2% delle nostre esportazioni, che sono state pari a1,67 miliardi di euro rispetto agli 1,53 miliardi del 2016, mentre le importazioni italiane sono cresciute ad un ritmo più sostenuto,passando da 671 milioni a 930 mln. di euro (+38,7%).

Il tradizionale saldo a noi favorevole si é ridotto del 28,6%, con una contrazione in termini assoluti di 118,5 milioni di euro. Invalore assoluto, il saldo attivo é sceso dagli 864 mln. del 2016 ai 746 mln. del 2017.

Sul piano merceologico, si é registrato un forte incremento del valore delle nostre importazioni di idrocarburi (gas naturale, petroliogreggio e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio), passate da 397 a circa 665 milioni di euro anche in conseguenza delcostante aumento dei prezzi degli idrocarburi dai primi mesi del 2017; sul fronte delle esportazioni italiane, la prima voce restano imacchinari di impiego generale e speciale con un valore di circa 416 milioni di euro, seguiti da bevande (circa 100 milioni), tubazioni(57 mln.), autoveicoli (51 mln.) e motoristica (46 mln.).

Nel complesso, l’Italia detiene una quota dell’interscambio norvegese pari al 2,8%, posizionandosi all’ottavo posto tra i paesi UE (sulpiano globale, Svezia, Germania, Cina, Stati Uniti, Danimarca e Regno Unito sono i principali partner commerciali della Norvegia).

L’Unione Europea e' la principale area di destinazione delle esportazioni norvegesi (78,4% dell’export, con Regno Unito, Germania ePaesi Bassi ai primi tre posti), seguita da Asia orientale (8,3%) ed America settentrionale (5,3%).

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INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK

STOCK DEGLI INVESTIMENTI DETENUTI IN ITALIA DA: NORVEGIA

Stock degli investimentidetenuti in Italia da:

NORVEGIA

2014 2015 2016 2017

Totale mln. € mln. € mln. € 14.904 mln. €Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Eurostat.

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OSSERVAZIONI

Al dicembre 2017 il Fondo sovrano norvegese deteneva investimenti in Italia per 17,2 miliardi di dollari di cui 11,38 miliardi in azioni(distribuite in 127 società) e 5,94 miliardi in obbligazioni (11 società).

Le principali società beneficiarie sono Intesa-Sanpaolo - ove il Fondo ha investito 1,13 miliardi di euro per il 2,31%delle azioni; ENIcon 847 milioni per ll'1,72% delle azioni, Enel con 638 milioni e l'1,26%, Unicredit con 610 milioni e l'1,53%, Telecom con 340 milionie l'1,95% della struttura azionaria, Fiat Chrysler con 210 milioni e lo 0,96% delle azioni.

Un investimento del Fondo norvegese di particolare importanza del 2017 é stata l'acquisizione di una quota del fondo pensionisticoAmplifon per circa 93 milioni di euro. Non risultano investimenti immobiliari in Italia.

Il peso delle esposizioni del Fondo verso l'Italia é complessivamente pari all'1,4% dei suoi investimenti globali, pari a quello dellaSpagna, ma inferiore all'8% del Regno Unito, al 6% della Germania, al 4,5% della Francia ed al 3% della Svizzera. Il principalebeneficario degli investimento del Fondo sovrano sono gli Stati Uniti che assorbono quasi un terzo dei suoi investimenti.

L'Italia é complessivamente sottopesata dal Fondo sovrano, per cui esistono ampi margini di incremento dell'esposizione norvegeseverso il nostro Paese. Fattori importanti a tal fine sono le valutazioni del suo "investment-management" in merito alla nostra stabilitàeconomico-finanziaria, all'andamento dei mercati azionari ed al rispetto dei vincoli stabiliti nell'ambito dell'Unione Europea.

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INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI

FLUSSI DI INVESTIMENTI IN INGRESSO IN ITALIA PROVENIENTI DAL PAESE: NORVEGIA

Flussidi investimenti in ingresso in Italia

provenienti dal paese:NORVEGIA

2014 2015 2016 2017 Previsioni dicrescita 2018

Previsioni dicrescita 2019

Totale (mln € e var. %) mln. € mln. € 200 mln. € mln. € nd % nd %Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Statistics Norway

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FLUSSI DI INVESTIMENTI ITALIANI VERSO IL PAESE: NORVEGIA

Flussidi investimenti italiani verso

il paese:NORVEGIA

2014 2015 2016 2017 Previsioni dicrescita 2018

Previsioni dicrescita 2019

Totale (mln € e var. %) mln. € mln. € 680 mln. € mln. € nd % nd %Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Statistics Norway

OSSERVAZIONI

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TURISMO

FLUSSI TURISTICI: ITALIA VERSO NORVEGIA

Il numero di turisti italiani che hanno visitato la Norvegia nel 2017 é stato pari a 250.876 unità, in netto aumento rispetto al 2016. Nel2018 si registra un aumento del 40% circa dei flussi italiani diretti verso la Norvegia.

Ultimo aggiornamento: 29/06/2018

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FLUSSI TURISTICI: NORVEGIA VERSO L'ITALIA

Secondo dati Istat, il numero di turisti norvegesi che hanno visitato l'Italia nel 2016 é stato pari a 376.353 unità, in leggero aumentorispetto alle 371.338 unità del 2015.

Ultimo aggiornamento: 30/05/2018

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