Ragazzi: “Voce!” - Istituto Comprensivo di Villadose · sagra di San Martino al tempo dei miei...

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Maggio 2014 Anno 7, Numero 3 Ragazzi: “Voce!” Sommario A lezione di Primo Soccorso 3 I nonni raccontano le sagre di un tempo 5 Piccola storia del gelato 6 Lezione al canile 8 Tendenze moda estate 2014 9 Eurovision 2014 11 Passione rapper 12 Notiziario di informazione della scuola media “D. Alighieri” di San Martino di V.zze 16 maggio 2014: prime e seconda in gita a Padova! Sommario Le principali rubriche di questo numero: Vita skolastica Storia e storie Noi e l’ambiente Animali: che storie! Le nostre idee su … L’angolo della poesia e del racconto O re 8 in punto di venerdì 16 maggio: partenza! Noi di seconda e le prime eravamo pronti da un po' davanti al pullman per passare la giornata insieme. Dopo un’ora di viaggio, ral- lentato dalla Millemiglia, siamo arrivati alla nostra meta: la città di Padova! All’arrivo abbiamo fatto merenda e poi ci siamo divi- si: la prima ha visitato l’orto botanico men- tre noi siamo andati a visitare la città vecchia di Padova. Per prima cosa, assieme alla guida, ci siamo fermati davanti alla basilica di Sant’Antonio, l’abbiamo ammirata prima dall’esterno e poi all’interno, dove siamo rimasti molto colpiti dalle reliquie del Santo, soprattutto dalla lingua e dalla mandibola con i denti. Inoltre nella cappella delle reliquie vi erano oggetti che Sant'Antonio usava nella vita quotidiana, come il suo (comodo!) cuscino di pietra e la sua veste ormai sbrindellata. Una volta usciti ci siamo recati al palazzo del Bò, sede storica dell’u- niversità, dove siamo en- trati in un interessante cortile decorato con gli stemmi degli insegnanti dell’istituto. Davanti al Bò si trovava un mimo, con il quale ci siamo divertiti a scattare foto e a stuzzicarlo per vedere se si muoveva. Poi ci siamo diretti nelle due piazze più importanti, la piazza della Frutta e quella delle Erbe. In seguito abbiamo visto altre cose, tra cui il Ghetto ebraico e l’orolo- gio con i segni zodiacali in piazza Capitaniato. Questo orologio ha una curiosità: sono presenti solo undici segni zodiacali, perché il costruttore si è ven- dicato per la paga misera, facendo oc- cupare allo Scorpione due spazi ed eliminando la Bilancia. Dopo il pranzo al centro giovanile Santa Giustina, dove ci siamo divertiti tantissimo a giocare al calcetto da tavolo, le prime sono andate a visitare il centro storico di Padova mentre noi di seconda ci siamo recati all’orto botanico. Qui ci ha accolti una guida, che all’inizio ci ha (Continua a pagina 2) La II A con il professor Stefano Forza davanti al Santo

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Maggio 2014

Anno 7, Numero 3

Ragazzi: “Voce!”

Sommario

A lezione di Primo

Soccorso

3

I nonni raccontano le

sagre di un tempo

5

Piccola storia del

gelato

6

Lezione al canile 8

Tendenze moda

estate 2014

9

Eurovision 2014 11

Passione rapper 12

Notiziario di

informazione della

scuola media “D.

Alighieri” di San

Martino di V.zze

16 maggio 2014:

prime e seconda in gita a Padova!

Sommario

Le principali rubriche

di questo numero:

Vita skolastica

Storia e storie

Noi e l’ambiente

Animali: che storie!

Le nostre idee su …

L’angolo della poesia e

del racconto

O re 8 in

punto di

venerdì

16

maggio: partenza!

Noi di seconda e le

prime eravamo pronti da

un po' davanti al pullman

per passare la giornata

insieme. Dopo un’ora di

viaggio, ral-

lentato dalla

Millemiglia,

siamo arrivati

alla nostra

meta: la città

di Padova!

All’arrivo

abbiamo fatto

merenda e poi

ci siamo divi-

si: la prima ha

visitato l’orto

botanico men-

tre noi siamo

andati a visitare la città

vecchia di Padova.

Per prima cosa,

assieme alla guida, ci

siamo fermati davanti alla

basilica di Sant’Antonio,

l’abbiamo ammirata

prima dall’esterno e poi

all’interno, dove siamo

rimasti molto colpiti dalle

reliquie del Santo,

soprattutto dalla lingua e

dalla mandibola con i

denti. Inoltre nella

cappella delle reliquie vi

erano oggetti che

Sant'Antonio usava nella

vita quotidiana, come il

suo (comodo!) cuscino di

pietra e la sua veste ormai

sbrindellata.

Una volta usciti ci

siamo recati al palazzo del

Bò, sede storica dell’u-

niversità, dove siamo en-

trati in un interessante

cortile decorato con gli

stemmi degli insegnanti

dell’istituto. Davanti al

Bò si trovava un mimo,

con il quale ci siamo

divertiti a scattare foto e a

stuzzicarlo per vedere se

si muoveva. Poi ci siamo

diretti nelle due piazze più

importanti, la piazza della

Frutta e quella delle Erbe.

In seguito abbiamo visto

altre cose, tra cui il

Ghetto ebraico e l’orolo-

gio con i segni zodiacali

in piazza Capitaniato.

Questo orologio ha una

curiosità: sono presenti

solo undici

segni

zodiacali,

perché il

costruttore

si è ven-

dicato per la

paga misera,

facendo oc-

cupare allo

Scorpione

due spazi ed

eliminando

la Bilancia.

Dopo il

pranzo al centro giovanile

Santa Giustina, dove ci

siamo divertiti tantissimo

a giocare al calcetto da

tavolo, le prime sono

andate a visitare il centro

storico di Padova mentre

noi di seconda ci siamo

recati all’orto botanico.

Qui ci ha accolti una

guida, che all’inizio ci ha

(Continua a pagina 2)

La II A con il professor Stefano Forza davanti al Santo

Vita skolastica

Ragazzi: “Voce!” Pagina 2

spiegato la storia del parco.

Abbiamo così scoperto che ha il

primato di orto botanico più

antico d’Italia, perché è situato

nello stesso punto in cui è stato

costruito nel 1545. La pianta che

ha colpito di più tutti è stato un

antico platano orientale, che

presentava una spaccatura del

tronco causata da un fulmine.

Esso è sopravvissuto grazie ad

una cura a base di pece e perché i

vasi linfatici, situati verso l’ester-

no, non sono stati danneggiati.

Altre piante interessanti sono

state: la nicotina, le piante

insettivore, il luppolo, la cicuta,

la ninfea e la digitale. Ma il

primato di pianta più vecchia del

parco spetta ad una palma nana

del 1585.

La giornata si è conclusa con

un buon gelato in Prato della

Valle e un bel sorriso da parte dei

genitori quando ci hanno accolti

al ritorno.

Alessia Decimi e

Giovanni Merlo

(Continua da pagina 1)

Ragazzi: “Voce!” Pagina 3

Vita skolastica

Sabato 10 maggio io e la

mia classe, la seconda A,

abbiamo partecipato ad una

lezione sul primo soccorso. La

lezione è stata tenuta

dall’infermiera del 118 Chiara

Ballotta.

La prima parte si è svolta

in aula, dove l’infermiera ci ha

spiegato in che cosa consiste

il primo soccorso: la prima

azione da fare è soccorrere la

persona che ha avuto il

malore, la seconda è chiamare

un’ambulanza mantenendo la

calma e dando le giuste

indicazioni, poi si comincia a

fare un massaggio cardiaco

che va continuato fino a

quando arriva l’ambulanza o il

defibrillatore; una volta

arrivato il defibrillatore, una

persona specializzata lo

mette in azione e infine

l’ambulanza porta via la

persona soccorsa. Finita la

parte teorica, siamo passati

in palestra dove si è svolta la

parte pratica, quella più

interessante e divertente!

All’inizio l’infermiera ci ha

illustrato come mettere una

persona che ha subito un

malore ma respira ancora. Per

p r i m a c o s a b i s o g n a

controllare se l’ambiente è

sicuro, se lo è si procede con i

seguenti movimenti: si alza la

testa, si piega il braccio

sinistro, si appoggia il destro

sopra al corpo e si piega la

gamba destra; per finire si

gira il corpo verso sinistra.

Terminata la spiegazione,

l’infermiera ci ha fatto

provare. Noi eravamo un po’ in

ansia e ridevamo quasi ad ogni

prova perché ci divertivamo a

(Continua a pagina 4)

A lezione di

Primo Soccorso

La II A con l’infermiera Chiara Ballotta

Vita skolastica

Ragazzi: “Voce!” Pagina 4

vedere i nostri compagni di

classe cimentarsi nella prova e

l’idea che un nostro amico ci

dovesse mettere ne l la

posizione adeguata ci divertiva

ma allo stesso tempo ci agitava.

Poi siamo passati a provare

su un manichino il massaggio

cardiaco: si doveva premere

trenta volte sul petto. Ci

divertiva molto anche questa

prova, ma meno rispetto a

quella di prima.

Alla fine ha provato anche

la professoressa Tobaldo e

devo dire che ci è riuscita

molto bene.

Per concludere abbiamo

sa lutato e r ingraz i ato

l ’infermiera per la sua

disponibilità e

s iamo

tornati a fare lezione.

Quest’esperienza ci ha

molto divertito ma allo stesso

tempo abbiamo capito che era

molto importante perché noi un

giorno potremmo trovarci in

situazioni in cui mettere in

pratica quello che abbiamo

imparato.

Gaia Melega, II A

(Continua da pagina 3)

Ragazzi: “Voce!” Pagina 5

Storia e storie

Extreme, Matrix, Tornado.

Sono questi i nomi di giostre

conosciute da noi giovani,

sinonimo di divertimento. Ma

tempo fa, al tempo dei miei nonni,

Giuseppe Decimi e Ada Perin, era

tutto molto diverso.

N e g l i a n n i

Quaranta/Cinquanta il

l o r o d i v e r t i m e n t o

principale era andare alla

sagra di San Martino, che

si festeggiava sia il giorno

del patrono, l ’11

nov embr e , s ia la

domenica e il lunedì

successivo. Quando erano

a n c o r a b a m b i n i ,

venivano portati in

piazza dai genitori, ma

una volta cresciuti ci

andavano da soli o con i loro

amici, percorrendo spesso lunghe

distanze attraverso i campi. La

mattina si andava alla messa delle

6:00, delle 8:00 o delle 11:00. Una

volta terminata, si andavano a

comprare dolciumi e pastine alle

bancarelle piazzate davanti alla

chiesa. Al pomeriggio si tenevano

le funzioni. Le attrazioni

principali presenti erano le giostre:

autoscontri, gabbie, tiro a segno e

i cavallini con la “timonea”, una

specie di sdraio per i bambini

piccoli, il divertimento da loro più

amato. Quasi sempre la forza

motrice per fare girare le giostre

era un cavallo. Inoltre c’era il

circo con i pagliacci, i ballerini e i

trampolieri, che davano una

scossa di divertimento. Per il

pranzo della sagra di solito si

uccideva una gallina e si faceva

l’arrosto, oppure c’erano il brodo,

il lesso, il salame e la pinza bianca.

Era una delle poche occasioni in

cui si poteva mangiare bene. Alla

sagra avevano un gran seguito di

pubblico le persone che facevano

dei piccoli giochi: per esempio

c’era un signore che nascondeva

una pallina di plastica sotto a uno

di tre imbuti, li mescolava e chi

indovinava dove si trovava la

pallina vinceva cento lire. Oppure

era famoso il gioco della ruota

numerata: a dei numeri venivano

abbinate delle buste che venivano

distribuite al pubblico presente.

Qui iniziava il gioco della

domanda e offerta di soldi tra il

banditore e il pubblico che non

conosceva il contenuto delle buste.

Lo scopo principale per gli

adolescenti nel partecipare alla

sagra era quello di trovarsi un

fidanzato o una fidanzata, oltre al

d i v e r t i m e n t o , d a t o c h e

specialmente chi viveva

fuori dal nucleo principale

del paese non aveva molte

altre occasioni per

incontrarsi. Però molte

volte non potevano salire

in giostra perché i soldi

mancavano. Una buffa

particolarità è che prima

della sagra si compravano

le “sgalmare”, ossia delle

calzature di legno e cuoio,

simili a zoccoli, con cui si

doveva arrivare alla fine

dell’inverno (poi non

servivano più visto che tutti i

ragazzini andavano scalzi).

Apprendendo tutto questo ho

capito che a differenza di adesso la

sagra di San Martino al tempo dei

miei nonni era un avvenimento

importante e unico, al quale non

potevano partecipare pienamente

perché erano poveri.

Alessia Decimi

Gli anziani raccontano

le sagre di un tempo: la

sagra di San Martino

L’autrice dell’articolo con i nonni Giuseppe Decimi e Ada

Perin

Storia e storie

Che cosa mette la gente come

pagina iniziale quando

accede a Internet? Noi

ragazzi, come la maggior

parte degli internauti,

mettiamo Google.

Ma pochi conoscono la

vera storia di Google.

Rimedio raccontandovela.

Larry Page e Sergey

Brin, studenti dell'Università

statunitense di Stanford,

creano il 15 settembre 1997

un motore di ricerca,

Google. Gli allora fondatori

aspiravano ad un discreto successo,

ma non pensavano a un successo

come quello raggiunto. I successi di

Google sono moltissimi: è il sito più

visitato al mondo mentre nel 2012

ha superato Microsoft nel valore

capitale in borsa. Inoltre Google

possiede Google +, un social

network, Google Play, Google Earth,

Google Maps.

Google è l’unico motore di

ricerca che si migliora: l’ultimo

aggiornamento è Google Chrome.

Google ha avuto diversi loghi dalla

sua nascita. Il primo logo è stato

disegnato da Sergey Brin e fu

modificato in seguito dalla designer

Ruth Kedar. Per festeggiare degli

avvenimenti speciali, Google cambia

il logo normale con uno attinente

all'evento; il logo diventa un

doodle, a volte animato. I

doodle più famosi sono stati

quelli dedicati a Pac-man e

quello dedicato alle Olimpiadi

di Londra del 2012. L’ultimo

doodle è stato quello del 19

maggio per il quarantesimo

anniversario del cubo di Rubik.

Google rimarrà per sempre il

miglior motore di ricerca o

verrà spodestato?

Massimo Favaro

Da dove inizia il viaggio

nell'Intermondo? Ma da Google!

Sapete com’è nato il

gelato? Nell’Antica Roma, più di

2000 anni fa, i nostri

progenitori amavano un

alimento dolce e rinfrescante

che assomigliava vagamente al

nostro gelato. Si trattava di

ghiaccio finemente tritato nel

quale venivano aggiunti succo di

frutta e miele.

Durante il periodo del

Rinascimento (1500 d.C.) i

cuochi insegnarono nelle corti

europee a preparare il gelato

mettendo le creme vicino al

ghiaccio mescolato al sale per

alcune ore. Questa, per l’epoca,

fu una scoperta straordinaria.

Intorno alla metà del 1600

u n g i o v a n e

siciliano inventò

il “sorbetto”,

prodotto con

gelato e frutta

mescolati.

O g g i i l

gelato trionfa

con circa 25.000

gelaterie in

Italia e circa 5.000 sparse nei

Paesi del Nord Europa. Un

primato che tutto il mondo il

mondo ci riconosce e ci invidia.

Anna Barison

Pagina 6 Ragazzi: “Voce!”

Com’è nato il

gelato?

Ragazzi: “Voce!” Pagina 7

Noi e l’ambiente

Che tempo farà

nell’estate 2014?

Un lettore ci scrive:

Cari ragazzi del giornalino, secondo voi sono affidabili le

previsioni del sito Meteo.it? E che tempo farà la prossima estate?

Caro lettore, diciamo in primo

luogo che tutte le previsioni sono

attendibili solo se emesse poche

ore prima degli eventi previsti.

Anche le previsioni fino a cinque

giorni prima degli eventi sono

abbastanza attendibili, invece

quelle per periodi più lunghi non

sono molto affidabili.

Quelle che ho trovato in

I n t e r n e t

(www.centrometeoitaliano.it) per

l'estate 2014 non sono delle

previsioni, ma delle tendenze

basate su modelli climatologici. In

base a queste, giugno dovrebbe

essere abbastanza fresco, con

maltempo nella prima parte del

mese, poi a luglio ci dovrebbero

essere delle ondate di calore, ma

meno intense e più brevi dell'anno

scorso, quindi agosto dovrebbe

avere un tempo nella norma, caldo

ma senza eccessi.

P e r q u a n t o r i g u a r d a

l'attendibilità di portali come

Meteo.it, dando un'occhiata al sito

(www.meteo.it) ho visto che per le

sue previsioni utilizza i dati del

Centro Epson Meteo, che dipende

dalla Epson, un'azienda nata

settant'anni fa per produrre

orologi e oggi attiva in molti

settori, dalla produzione di

cartucce per stampanti a prodotti

tecnologici di vario tipo fino alla

ricerca meteorologica. Lo staff di

Meteo.it è composto solo in parte

da persone che hanno studiato

meteorologia. Tra loro il volto più

noto è quello del colonnello Andrea

Giuliacci. Gli altri sono per lo più

giornalisti.

Penso, perciò, che oltre a

Meteo.it per sapere che tempo

farà sia opportuno consultare

anche la sezione del servizio

meteorologico dell'aeronautica

militare (www.meteoam.it), un sito

m e n o f a m o s o m a f a t t o

interamente da esperti della

materia.

Giovanni Merlo

Il colonnello Andrea Giuliacci di Meteo.it

Ragazzi: “Voce!” Pagina 8

Animali: che storie!

Il giorno 6 maggio noi ragazzi di prima media siamo andati a visitare il canile di Fenil del Turco.

Abbiamo fatto lezione alla prima ora e verso le nove e mezza siamo saliti in pulmino e siamo partiti accompagnati dal professor Antonio Negro e dalla professoressa Paola Magagna.

Dopo un quarto d'ora siamo arrivati e da distante il canile mi sembrava formato solamente da due case colorate abbandonate in mezzo alla campagna, invece quando ci siamo avvicinati ho intravisto delle persone e dei recinti con i cani.

Ad accoglierci c'erano due persone, che ci hanno portato nell'ambulatorio dove un dottore ci ha spiegato quali procedure vengono seguite quando trovano un cane abbandonato. Ci ha spiegato poi anche cosa mettono sotto alla pelle del cane in modo da riconoscerlo: un microchip, cioè una piccolissima capsula che contiene le informazioni sul proprietario del cane, che così può essere ritrovato.

Finita la spiegazione i due accompagnatori ci hanno portato sotto un gazebo a fare merenda.

Io con i miei amici ho discusso di come il giardino era grande e pieno di gabbie e di come gli uomini possano abbandonare così gli animali.

Poi gli accompagnatori ci hanno portato nel settore dove c'erano i cani.

Ci hanno spiegato che su alcune tessere relative ai cani chiusi nelle gabbie sono attaccati dei bollini colorati, ognuno dei quali ha un significato. Il bollino che indica i cani docili, che stanno tranquillamente con gli uomini, è verde, il bollino che indica che il cane è stato maltrattato ed è aggressivo è rosso, mentre quello che indica un cane con certe paure è arancione. Sono adottabili subito solo i cani con il bollino verde, gli altri hanno bisogno di un addestramento apposito per “cambiare colore” e diventare a loro volta adottabili.

Ci hanno invitati, poi, a partecipare ad una festa intitolata "Festa del Bastardino", dove raccolgono fondi per aiutare le povere bestie e provano anche a far adottare i cani. A questo proposito, ci hanno spiegato che per adottare un cane bisogna firmare un questionario pieno di domande per capire se si è persone

adatte ad allevare un cane. Poi ci hanno chiesto di non

fare rumore perché dovevamo andare a vedere i cani in gabbia e, se parlavamo, loro si infastidivano e iniziavano ad abbaiare.

C'erano tanti tipi di cani, cani che abbaiavano per difendersi mentre passavi, altri che scodinzolavano e correvano per la gioia di vederci, altri che

sembravano far finta di niente ma ci guardavano con occhi dolci, zitti, seduti vicini. Di tante razze. Ci avevano detto di non toccarli perché non si sa mai quali reazioni possano avere.

La signora che ci accompagnava ci ha portato dentro un recinto dove addestrano i cani.

Dopo cinque minuti è arrivato un addestratore con un cane al guinzaglio, che ci ha spiegato che quel cane era stato maltrattato e quando era stato condotto in canile non faceva altro che mordere appena ti avvicinavi. Invece adesso quel cane è buono, coccolone e giocherellone, ma soprattutto educato perché sa che se lui si

comporta bene riceve in cambio del cibo.

Poi ci hanno accompagnati a vedere altre gabbie con dentro un cane che ha bisogno di stare da solo.

Man mano che avanzavamo, l'accompagnatrice ci mostrava un

piccolo fossato con dentro alcune tartarughe, ma non ho capito bene che fanno delle tartarughe in un canile. Poi siamo tornati a sederci sotto il gazebo per aspettare il pulmino. Arrivato il pulmino abbiamo ringraziato e salutato, io mi sono andata a sedere ed ho iniziato a pensare come fosse essere un cane maltrattato e a come soffrirebbe un uomo se venisse trattato nello stesso modo. Per me i cani sono creature che vanno trattate come l'uomo. Un po' mi

dispiaceva vederli rinchiusi lì, nella gabbia, ma mi conforta sapere che vengono trattati bene.

E' stata una bella esperienza, che vorrei ripetere.

Aurora Barin, I B

Lezione al canile

L’ingresso del canile di Fenil del Turco

Animali: che storie!

Ragazzi: “Voce!” Pagina 9

Caro lettore, sono contenta di rispondere alla tua lettera perché anch'io ho un cane e perciò credo di essere in grado di darti i consigli giusti.

Per allevare al meglio il tuo nuovo amico a quattro zampe è bene addestrarlo nelle cose basilari fin da quando è piccolo. Per prima cosa devi insegnargli a espletare le sue esigenze fisiologiche in luoghi consentiti dalla tua famiglia (si spera in giardino), senza essere prepotenti, ma facendogli capire che quello che ha fatto, nel posto in cui l’ha fatto, è sbagliato, magari dandogli dei leggeri colpetti sulla schiena.

Se è ancora cucciolo, bisogna comprarg l i de i p iccoli g iochi masticabili con cui possa divertirsi, per evitare che vada a masticarti le scarpe preferite (esperienza personale). Per fortuna con il tempo il vizio di masticare tutto quello che gli capita tra le zampe passa.

Addestrare un cane è necessario per aiutarlo a vivere in società con noi. E’ sufficiente insegnargli alcuni ordini

di base: per esempio “seduto!”oppure “fermo!”. L’addestramento deve essere giornaliero, senza però far stancare troppo il cane, e va eseguito in una zona tranquilla. Se il cane esegue correttamente, deve essere premiato con un cibo che lo gratifichi (per esempio un biscottino).

Parliamo di cibo: il tuo cane va

nutrito tutti i giorni, con un pasto principale (alla mattina o alla sera) e poi uno spuntino. Il cane è onnivoro e dovrebbe mangiare un pasto formato da un 40% di proteine, un 40% di carboidrati e il restante 20% di verdure. Tutti questi principi si

possono trovare nelle crocchette migliori. Con gli avanzi di cucina è meglio andare cauti, perché spesso hanno troppi condimenti che possono ingrassare il cane.

Per far conoscere al cane l’ambiente esterno, oltre al giardino di casa, la cosa migliore sia per te che per il tuo amico è fare delle passeggiate.

Compragli un guinzaglio (i migliori sono quelli che trattengono il cane alla vita) per evitare che faccia delle piccole fughe. Ricorda infine che la cosa più

importante che non devi mai fargli mancare è il tuo affetto. Cura e ama il tuo cane per tutta la

sua vita. Alessia Brevigliero

La posta dei lettori

Ho da poco adottato un cagnolino. Come devo fare per allevarlo bene?

Moda e modi Rubrica sull’arte di vivere seguendo la moda senza snaturare se stessi

Oggi di look possiamo

realizzarne tantissimi, basta seguire

le tendenze moda del momento, i

colori, le fantasie e i must have (cioè

i capi che non possono

assolutamente mancare nel

guardaroba di tendenza). C’è anche

la moda pensata per chi ha un unico

obiettivo: c’è infatti chi vuole vestire

solo nello stile anni ’50, chi ama

l’hippie style e chi le fantasie

animalier, e poi ci sono quelle

ragazze, anzi tante, che vogliono

apparire più snelle.

Oggi grazie alla vasta gamma di

nuance, è possibile sembrare più

magre scegliendo i colori, e le

combinazioni, giusti. Scommettiamo

che ora non vedete l’ora di scoprire

qual è il colore principale che fa

sembrare più magra “a colpo

d’occhio”? Il principale resta

l’intramontabile nero. Sì, è vero, è

una scelta ovvia, ma è bene

ricordare che più che utilizzarlo

semplicemente, realizzando un

guardaroba total black, è bene

optare per una selezione di capi di

abbigliamento. Nonostante i look neri

siano anche spesso di tendenza, è

sempre bene spezzare, quindi

indossare il nero dove vogliamo

camuffare qualche rotolino mettendo

invece qualcosa di colorato, magari

anche a fantasia, sui nostri punti di

forza.

Certamente anche i capelli e il

make up possono aiutare molto,

soprattutto chi ha bisogno di sfinare

il viso. Se avete il volto paffuto,

scegliete una tinta chiara per i vostri

capelli: aiuterà a farlo sembrare più

sottile. Restando ai capelli: le

tendenze di moda di questo periodo

sono meches di un altro colore

rispetto a quello naturale e lo

shatush, ovvero la colorazione delle

(Continua a pagina 10)

Tendenze moda dell’estate 2014: capelli, trucco, abbigliamento

Anno 7, Numero 3 Pagina 10

Le nostre idee su ... Big Time Rush (abbreviato

BTR) è una serie televisiva a tema

musicale sulla band con il nome

omonimo, che ha avuto grande

successo negli Stati Uniti

d’America e sta avendo un certo

seguito anche in Italia, dove viene

trasmessa da Rai Gulp.

La serie racconta di

quattro ragazzi ventenni del

Minnesota, negli Stati Uniti,

Kendall, Logan, Carlos e

James. La loro vita cambia

quando si trasferiscono a Los

Angels, con l’opportunità di

diventare una famosa boyband

graz ie a l p iù grande

produttore artistico del

momento. Nelle varie puntate i

ragazzi attraversano molti

conflitti, disavventure e disgrazie.

I conflitti sono soprattutto di

tipo sociale, perché i protagonisti

devono affrontare il rapporto tra

di loro o con altre persone, oppure

problemi a scuola e con il lavoro.

A me piace questa fiction per

le belle canzoni e perché mi

permette di conoscere la vita

di una band o di un cantante.

Soprattutto le ragazze

seguono questa trasmissione

perché i protagonisti sono

ragazzi molto belli e spiritosi,

ma in fondo come tanti altri

ragazzi della loro età.

Martina Mazzetto

Moda e modi

sole punte o di qualche ciocca di

capelli, con un effetto molto

naturale. Ma secondo noi il colore

dei capelli dovrebbe essere sempre

quello naturale, perché è in sintonia

con la carnagione. Per quanto

riguarda il resto del viso, non

assottigliate le sopracciglia, è un

errore che non vi perdonerete,

piuttosto fate sì che diventino più

folte e marcate. Per il trucco

scegliete la tecnica del chiaroscuro,

soprattutto sugli occhi, dove potrete

realizzare un bellissimo effetto.

Adesso passiamo al colore

dell’estate. La primavera ha fatto

spazio a pennellate di giallo

canarino e rosa confetto, ma l’estate

a chi aprirà le sue porte? Non c’è

bisogno di aspettare il 21 giugno,

siamo, ovviamente, già in grado di

affermare che il blu sarà il colore

dell’estate 2014.

Fate tesoro dei nostri consigli e

sarete bellissime!

Alessia Brevigliero e

Adele Marcomini

(Continua da pagina 9)

Effetto shatush Un’estate in blu

Carini, simpatici e

intonati:

ecco i Big Time Rush!

Pagina 11 Anno 7, Numero 3

Le nostre idee su ...

Dove un cantante europeo potrebbe mettersi in luce più che sul palcoscenico internazionale dell’Eurovision Song Contest, l’evento canoro più importante al mondo?

Sabato 10 maggio si è svolto L'Eurovision Song Contest 2014.

È stata la 59ª edizione del concorso canoro, tenutasi in Danimarca, Stato vincitore dell'edizione precedente. Lo slogan di questa edizione è stato #JoinUs ed il logo scelto un diamante.

La finale si è svolta a Copenaghen al B&W-Hallerne, un ex cantiere navale. Alla gara hanno partecipato ventisei

canzoni. L’Austria, lo Stato vincitore, ha

avuto la rappresentazione della drag queen barbuta, Conchita Wurst, che ha sbaragliato la concorrenza con la canzone “Rise like a Phoenix”. Al secondo posto si sono classificati il duo olandese The Common Linnets con il singolo

“Calm after the storm”. Nel gradino più basso del podio si è classificata

la norvegese Sanna Nielsen con il brano “Undo”. La rappresentante dell’Italia è stata Emma Marrone, che ha cantato la canzone “La mia città”, e che si è dovuta accontentare di un deludente ventunesimo posto. All'ultimo posto si sono classificati i cantanti francesi Twin Twin che con il loro

inno agli uomini baffuti “Moustache” conquistato solamente due punti. Solo pochi cantanti hanno cantato nella propria lingua: Emma e Sergej Ćetković, il rappresentante monte-negrino che si è classificato dician-novesimo, mentre Ruth Lorenzo, cantante spagnola arrivata decima, e i Twin Twin hanno mescolato la loro lingua con l'inglese. I miei preferiti erano la

norvegese, i rumeni Paula Seling & (Continua a pagina 12)

A volte vorremmo essere più

alti di quello che siamo. Ma come

si vive da altissimi? Sono andata

a scoprirlo leggendo le storie di

Sultan Kosen e di Yao Defen,

rispettivamente l’uomo e la

donna più alti del mondo.

Sultan è un ragazzo turco

che oggi ha trentadue anni. È

cresciuto fino a 2,51 metri per

problemi ormonali che gli hanno

provocato un tumore da cui per

fortuna è guarito. Gioca a basket

con un certo successo e

probabilmente è felice di essere

alto.

Yao Defen era una donna

cinese. Infatti è morta due anni

fa a quarant'anni. Era alta 2,36

metri. Aveva provato a giocare a

basket, ma non era brava perché

il suo corpo non reggeva lo

sforzo fisico. Dicono che non

fosse molto felice perché era

infastidita dalle continue visite

di giornalisti e delle televisioni.

In conclusione non è facile

vivere da altissimi perché non

sempre un corpo alto è anche

forte, perciò non si può fare

quello che si vuole.

Anna Barison

Eurovision: ha vinto lo spettacolo

Vivere da

altissimi

Conchita Wurst, la “vincitrice” austriaca

Anno 7, Numero 3 Pagina 12

Le nostre idee su ...

Ovi, che con il brano “Miracle” si sono classificati dodicesimi, e l’ucraina Marija Jaremčuk, che con “Tick Tock “ è arrivata sesta.

Oltre a Conchita Wurst ha trionfato anche lo spettacolo fenomenale perché è stato molto innovativo. Per esempio la cantante ucraina ha eseguito il suo brano su una ruota gigante che veniva mossa da un uomo come un criceto muove la ruota nella sua gabbia. I cantanti avevano tutti eccezionali abilità e per colpire gli spettatori, quasi 200 milioni, le loro note più alte erano accompagnate da effetti speciali come delle fiamme.

Quali sorprese ci riserverà l’Eurovision l’anno prossimo?

Massimo Favaro

(Continua da pagina 11)

Caro lettore, per non sentirsi

soli e per divertirsi un po’ a San

Martino ti consiglio di andare al

campetto vicino alle tribune, nei

giardinetti vicino alla biblioteca,

nella piazza davanti al Municipio, in

gelateria oppure in palestra

facendo sport.

Alessia Decimi

Paula Seling & Ovi hanno cantato

“Miracle”

Il logo della manifestazione

La posta dei lettori

Cari ragazzi del giornalino, dove si può andare a San

Martino per farsi degli amici?

E ora ... MUSICA!

Fra i tanti tipi di musica che piacciono ai giovani uno dei principali è il rap. Il rap è un genere di musica nato negli Stati Uniti e ora si è diffuso anche in Italia.

Sicuramente il rap è un genere preferito e praticato soprattutto dai maschi: infatti tra i rapper più amati dai ragazzi ci sono Fabri Fibra, Emis Killa, Fedez, Moreno, J-Ax, Marracash e Clementino.

In questo articolo approfondiamo la conoscenza dei primi due.

Fabri Fibra, il numero uno del rap italiano, ha debuttato negli anni ’90 nell’ambiente underground. Nato e cresciuto a Senigallia in una famiglia modesta, rimane molto colpito dal divorzio dei suoi genitori

quando andava alle medie. Da bambino Fabri Fibra era grasso e questo gli creò dei complessi e aumentò i suoi disagi; inoltre, nel corso della sua adolescenza, le sue abitudini non erano molto salutari.

Emis Killa proviene da una famiglia non

agiata; dopo un susseguirsi di problemi i suoi genitori si separarono. Il padre faceva il musicista, suonava il pianoforte in una band e faceva pianobar. Dopo le scuole medie in paese, il rapper ha frequentato un istituto tecnico e successivamente è passato ad uno alberghiero senza conseguire il diploma, in quanto ha abbandonato in anticipo gli studi per compiere alcuni lavori, tra cui quello di muratore. Alla fine si è dedicato completamente alla musica, principalmente al freestyle. In quel periodo adotta il nome d'arte di Emis Killa.

Il successo del rap e dei rapper sta influenzando molto anche la moda: pantaloni larghi e lunghi, maglie abbondanti, cappellino storto, collane e accessori vari oggi spopolano tra i maschi.

Adele Marcomini

Fabri Fibra

I rapper italiani, un successo crescente

L’angolo della poesia e del racconto

Anno 7, Numero 3 Pagina 13

Le poesie di queste pagine sono state composte per la Festa degli Alberi. Sono dedicate al paese di San Martino e alla sua natura.

Martina Lucchin IA Marco Francescon IA

San Martino

Qui la nebbia è senza gli irti colli,

ma ugualmente piovviginando sale.

Qui non urla e non biancheggia il mare

ma c’è l’Adige che sembra respirare.

Qui ci si conosce tutti con soprannomi belli e brutti.

Io come Carducci non so poetare ma il mio paese t’invito a visitare.

Qui non c’è solo cemento si può ancora correre e giocare crescendo nel sano divertimento.

Lorenzo Lucchin e Daniel Smida

IIA

San Martino

Sorge il sole nel cielo mentre le nuvole bianche raggianti

sembran quasi sorridere e a guardarle splendere io mi rallegro.

Il cinquettio degli uccelli

il fruscio delle foglie il frinire delle cicale

sembran quasi formare un coro.

Il luccichio della brina sulle foglie osservo. Llacqua del fiume

la mia immagine serena riflette.

L’Adige si perde

nel tramonto rosso. I miei pensieri lo seguono

in un altro mondo.

Serena Stabilin e Cristian Ceccolin

IIA