RACCOLTA PUNTI INFORMAZIONE · 40 Umarells e servizio civico Massimo Cirri 4 Un catalogo che tende...

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consumatori e responsabilità. Il mensile dei soci con RACCOLTA PUNTI UN CATALOGO CHE TENDE LA MANO ALL'AMBIENTE A PAGINA 4 INFORMAZIONE "CONSUMATORI" ARRIVA NEI NEGOZI A PAGINA 7 Coop ALLEANZA 3.o | EdiZioNE EmiLiA-romAgNA - LomBArdiA | n°2 marzo 2020 Mille modi di dire Tv Come orientarsi nella rivoluzione del mondo televisivo, tra tanti canali, pay Tv, piattaforme Web ...

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  • consumatori e responsabilità. Il mensile dei soci

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    RACCOLTA PUNTIUN CATALOGO CHE TENDE LA MANO ALL'AMBIENTEA PAGINA 4

    INFORMAZIONE"CONSUMATORI" ARRIVA NEI NEGOZIA PAGINA 7

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    Mille modi di dire Tv

    Come orientarsi nella rivoluzione del mondo televisivo, tra tanti canali, pay Tv, piattaforme Web ...

  • L’o� erta “SMART 15" è valida per chi attiva CoopVoce dal 27 Febbraio al 25 Marzo 2020 e prevede ogni mese, in territorio nazionale e in territorio UE, 15 GIGA di tra� co internet in 4G, 1000 minuti e 1000 SMS verso numeri fi ssi e mobili. I minuti sono tari� ati sugli e� ettivi secondi di conversazione, senza scatto alla risposta e le connessioni internet a singolo kbyte. Al superamento dei minuti e SMS compresi nel mese si applicano le condizioni del piano tari� ario, mentre il tra  co internet è inibito. La promozione ha un costo di 7,50€ al mese e si rinnova automaticamente ogni mese. Se il credito residuo non è su  ciente, l’o� erta è sospesa per 30 giorni. Per riattivarla è necessario ricaricare entro 30 giorni, altrimenti verrà disattivata. In caso di sospensione il tra  co voce e SMS è tari� ato secondo le condizioni del piano tari� ario, mentre il tra  co internet è inibito. La promozione nello stesso periodo è attivabile anche dai già clienti a 9€, che verranno scalati dal credito residuo della SIM insieme al canone del primo mese. L’Uso del servizio è personale, secondo quanto previsto dall’art.4 delle CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO. Per maggiori dettagli sull’o� erta, policy di corretto utilizzo e limitazioni, condizioni generali di contratto, visita il sito www.coopvoce.it.

    Promozione valida dal 27 Febbraio al 25 Marzo 2020

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  • 8 Mi si è allargata la Tv!

    Claudio Strano

    14 Menopausa in salute?

    Silvia Fabbri

    18 Più ricerca contro l'Alzheimer

    20 Torna "Dona

    la spesa"

    24 Come in un giardino di delizie

    26 C'è la Pasqua da mettere in fornoClaudio Strano

    29 Cosa sa Facebook della tua vita Alessandra Farabegoli

    30 Uno scrigno di pasta... col ripieno

    34 Vacanze a portata di mousePaola Minoliti

    40 Le mostre: i robot e gli impressionisti

    41 I libri del mese

    43 Intervista a Giovanni Gulino

    Pierfrancesco Pacoda

    13 Assisi non sia un appello nel vuoto

    Luca Mercalli

    17 Aspettative culturali e dieta

    Michele Sculati

    19 L'umanità e il virus Simona Vinci

    31 Artusi, buon compleanno!

    Massimo Montanari

    40 Umarells e servizio civicoMassimo Cirri

    4 Un catalogo che tende la mano all'ambiente

    Viviana Monti

    6 È tornata Opera tua! Elisabetta Paglia

    7 Consumatori arriva nei negozi

    Lina Sini 44 Agenda

    Coop Alleanza 3.0Numero verde

    800 000 003

    sommario consumatori 2 | marzo 2020

    Mensile della Cooperazione di Consumatori

    Viale Aldo Moro 16, 40127 Bologna Tel. 051.6316911Fax [email protected]

    Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040Copia singola euro 0,34Abbonamento annuo euro 3,10Abbonamento bimestrale euro o,68 Abbonamento trimestrale euro 1,02

    Direttore responsabileDario Guidi

    RedazioneMonica Di Martino, Silvia Fabbri, Alice Munerato, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Lina Sini, Claudio Strano

    Progetto graficoKitchen

    Impaginazione e grafica Ilde Ianigro

    Responsabile della pubblicitàPaolo Ortolani

    StampaRotopress International srl (Loreto- Bologna)

    Coop Editrice Consumatori

    40127 Bologna, Viale Aldo Moro, 16Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296

    Consiglio di amministrazionePresidente Andrea MascheriniVice Presidente Silvio AmbrogioTiziana Cattani, Alessandro Medici, Marisa Pecere, Andrea Pertegato, Enrico Quarello

    www.consumatori.e-coop.it

    Primo piano Consumare

    informati

    Vivere bene Rubriche Coop

    614

    Il numero di gennaio-febbaio è stato stampato in 1.700.489 copie Associato USPI, Unione stampa periodica italianaQuesto prodotto è stampato su carta certificata Fsc®L’o� erta “SMART 15" è valida per chi attiva CoopVoce dal 27 Febbraio al 25 Marzo 2020 e prevede ogni mese, in territorio nazionale e in territorio UE, 15 GIGA di tra� co internet in 4G,

    1000 minuti e 1000 SMS verso numeri fi ssi e mobili. I minuti sono tari� ati sugli e� ettivi secondi di conversazione, senza scatto alla risposta e le connessioni internet a singolo kbyte. Al superamento dei minuti e SMS compresi nel mese si applicano le condizioni del piano tari� ario, mentre il tra  co internet è inibito. La promozione ha un costo di 7,50€ al mese e si rinnova automaticamente ogni mese. Se il credito residuo non è su  ciente, l’o� erta è sospesa per 30 giorni. Per riattivarla è necessario ricaricare entro 30 giorni, altrimenti verrà disattivata. In caso di sospensione il tra  co voce e SMS è tari� ato secondo le condizioni del piano tari� ario, mentre il tra  co internet è inibito. La promozione nello stesso periodo è attivabile anche dai già clienti a 9€, che verranno scalati dal credito residuo della SIM insieme al canone del primo mese. L’Uso del servizio è personale, secondo quanto previsto dall’art.4 delle CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO. Per maggiori dettagli sull’o� erta, policy di corretto utilizzo e limitazioni, condizioni generali di contratto, visita il sito www.coopvoce.it.

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  • 4 Consumatori marzo 2020

    La Raccolta punti 2020 di Coop Alleanza 3.0, attiva fino al 31 dicembre, premia anche l’ambiente: la maggior parte dei prodotti proposti nel catalogo è contrasse-

    gnata dal bollino verde ecofriendly, simbolo che identifica prodotti ecologici o che favoriscono comportamenti sostenibili.

    Basta fare la spesa nei negozi di Coop Alleanza 3.0 (in Veneto, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo) per accu-

    mulare punti e ottenere premi e vantaggi: 1 punto ogni euro di spesa per tutti i soci, anche facendo acquisti su Coop online e su EasyCoop.

    Ma chi si impegna per l’ambiente può fare di più e raccogliere altri punti, attraverso l’app Ecoat-tivi di Achabgroup che permette di cimentarsi in missioni ecologiche e di consumo sostenibile (5 punti Ecoattivi per 1 punto Coop). Occhio anche ai partner che possono dare un valido aiuto: i distri-butori Enercoop e Vega, Linear - assicurazione on-line del gruppo Unipol, revisioni auto Dekra e

    RACCOLTA PUNTI 2020

    Un catalogo che tende la mano all’ambiente — Viviana Monti

    Premi, sconti e occasioni di risparmio, più tre iniziative di solidarietà internazionale. Filo rosso: la sostenibilità

    I puntidiventanorisparmioOgni scontrino ti con-sente di accumulare ma anche di risparmiare. A partire dal traffico tele-fonico: ad esempio con “Autoricarica con la spe-sa” CoopVoce trasforma i punti automaticamente in traffico telefonico gratuito con una Ricarica Bonus CoopVoce da 5 euro ogni 250 punti. La ricarica si attiva automaticamente se il socio ha un credito telefonico inferiore a 20 euro e un saldo punti uguale o maggiore di 250 punti; Bonus massimo al giorno di 5 euro. “Rica-ricard Premiata” invece permette di ricevere una Ricarica Bonus CoopVoce da 5 euro con 350 punti, oppure da 10 euro con 650 punti, da utilizzare direttamente alle casse. Il titolare della carta socio Coop che attiva la promozione deve essere anche titolare dell’uten-za telefonica. Inoltre si possono otte-nere sconti del 15% sulla spesa nei negozi di Coop Alleanza 3.0 o sconti per i propri acquisti su Coop online, buoni spesa da 30 euro da spendere nei negozi Momenti per te oppure buoni viaggio di 100 euro presso le agen-zie del gruppo Robintur.

    primo piano coop alleanza 3.0

  • Consumatori marzo 2020 5

    negozi Bricoio. Altri punti si possono accumulare con le utenze di Accendi luce & gas Coop oppure con Assicurarsi Coop, con Robintur e viaggi Coop. Una volta arrivati al proprio obiettivo in pun-ti, basta scegliere il premio desiderato e prenotare, ritirando comodamente nel punto vendita.

    Tanti premi e dettagli green Ogni gesto quotidiano ha un impatto sul mondo in cui viviamo. È questo il filo conduttore della nuova Raccolta che dà ampio spazio ai dettagli green, per aiutare a scegliere meglio. I materiali utilizzati nella produzione sono il punto chiave: ad esempio le novità tecnologiche, come il plexiglass ecologico per i complementi d’arredo e il vetro Luxion realiz-zato con basse emissioni; e i prodotti realizzati in materiale riciclato, come la caffettiera o la pentola per risotti in alluminio, il completo spugna con trame in filato riciclato o il set di valigie in pet.

    Altri premi sono prodotti in legno o bamboo, fonti rinnovabili ed ecosostenibili da foreste controllate. È facile cambiare i propri stili di vita anche in ufficio utilizzando il lunch box in fibra di bambù ecologico, la borsa termica in filati riciclati ricavati dal pet o la bottiglia termica per limi-tare l’uso di plastica, realizzata in acciaio 100% riciclabile.

    Nuovi stili di vitaIl passo da compiere insieme è quello di ripensare il rapporto con gli oggetti e con l’energia, anche gra-zie ai giochi scientifici che stimolano i più piccoli a riflettere, a trasformare una bottiglia in plastica in una stazione metereologica in cui coltivare pian-tine, oppure una lattina in un veicolo solare.

    Per sperimentare questi nuovi stili di vita anche nel tempo libero ci sono i pacchetti “Bio expe-rience” che prevedono uscite a cavallo, trekking o voli in mongolfiera per due persone; oppure “Bio adventures”, ingresso per due persone in parchi tematici a scelta tra alberi o grotte da esplorare, fino ai “Bio soggiorni” in una struttura ecofriendly con pernottamento. Per i più golosi “Bio con gusto”, un pranzo con prodotti biologici a km 0 in ristoranti o osterie selezionati.

    Ma i premi non finiscono qui, per scoprirli tutti e avere sempre a portata di mano le informazioni sulla nuova Raccolta 2020 è possibile consultare il catalogo digitale con contenuti e approfondi-menti. Online è possibile creare una lista dei premi preferiti e ordinarli una volta raggiunto il numero di punti necessari, ma è anche un buon modo di ottenere punti aggiuntivi attraverso le divertenti missioni proposte.

    Altre informazioni al link all.coop/raccoltapunti

    primo piano coop alleanza 3.0

    Tre grandi occasioni di solidarietàBasta poco per rendere il mondo un posto migliore e donare una speranza a chi vive in difficoltà, per costruire il futuro. I punti possono diventare solidarietà concreta grazie al lavoro dei partner internazionali che collaborano con Coop. Medici Senza Frontiere in Sierra Leone grazie ai soci Coop nel 2019 ha attrezzato l’ospedale materno infantile di Kenema e assicurato cure contro la malnutrizione a oltre 1.000 bambini sotto i 5 anni. Nel 2020 l’obiettivo è di ampliare la pediatria e aprire nuovi reparti di maternità e neonatologia. Cefa Onlus, in catalogo per il primo anno, è impegnata nel distretto di Kilolo in Tanzania, dove solo una famiglia su quattro possiede un orto e attrezzi agricoli per lavorare. L’obiettivo è quello di migliorare l’alimentazione dei bambini, insegnando a coltivare, fornendo strumenti, sementi, formazione e la consulenza di un agronomo. Le adozioni a distanza di Caritas Children Onlus vengono sostenute dai soci Coop da anni e assicurano cibo, salute, studio e formazione a chi non ha mezzi, attraverso numerose Comunità che portano aiuto a 6mila bambini in vari Paesi del mondo. Attraverso i punti Coop per tanti di loro e per le loro famiglie si apre una nuova pos-sibilità di vita e si crea un legame, uno scambio di foto e lettere, ma anche di pagelle e diplomi. I progetti di solidarietà internazionale possono essere sostenuti con 100 punti o multipli. Inoltre è possibile diventare grande donatore con 3.900 punti, per essere sempre aggiornato sui progetti.

    Giornata contro le mafieAperto il bando per partecipare ai campi di impegno E!State Liberi!In occasione del 21 marzo, giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, Coop Alleanza 3.0 lancia il bando di partecipazione a E!State Liberi!, i campi di impegno e formazione sui terreni confiscati alle mafie e rivolto ai giovani soci Coop, di età compresa tra i 18 e 40 anni. Il campo si svolgerà dal 27 luglio al 2 agosto a San Giuseppe Jato (Pa), in Sicilia, presso la cooperativa sociale Placido Rizzotto - Libera Terra. Si potrà richiedere di partecipare compilando il bando presente su all.coop/estateliberi, dal 21 marzo al 2 giugno. Successivamente i coordinamenti territoriali di Libera incontreranno i candidati per un colloquio, al fine di selezionare i 15 giovani soci, che parteciperanno al campo.L’ottava edizione di E!state Liberi! consolida l’attenzione della Cooperativa per i giovani soci volontari che si fanno portavoce del tema della legalità, e rafforza la vicinanza della Cooperativa stessa alle associazioni sul territorio italiano che lottano contro la mafia. E!State Liberi! è uno dei progetti sostenuti attraverso l’iniziativa 1 per tutti 4 per te attraverso gli acquisti della linea IO Coop.

  • 6 Consumatori marzo 2020

    primo piano coop alleanza 3.0

    Linea Coop in promozione per i soci dal 5 al 18 marzoFIOR FIORE

    -25%Tutti i dettagli sulla promozione del -25% in negozio o su coopalleanza3-0.it

    Quando scegli i prodotti a marchio Coop, l’1% va a alla tua comunità, e se sei socio, il 4% va a te. Scopri di più su all.coop/1pertutti4perte

    Il calendario Nove tappe e altrettante disfide1-31 marzo: Emilia-Romagna (Parma vs Ferrara)1-30 aprile: Basilicata (Matera vs Matera)1-31 maggio: Friuli Venezia- Giulia (Udine vs Trieste)1-30 giugno: Abruzzo (Chieti vs Chieti)1-31 luglio: Sicilia (Ragusa vs Milazzo)1-31 agosto: Puglia (Bari vs Brindisi)1-30 settembre: Lombardia (Mantova vs Mantova)1-31 ottobre: Veneto (Feltre vs Vicenza)1-30 novembre: Marche (Senigallia vs Macerata)

    A sinistra, Sacra Famiglia, di Giuseppe Cesari (Ferrara); a destra, Flora di Jean-Baptiste Boudard (Parma)

    Parma versus Ferrara: è una sfida difficile quella che inaugura la nuova edizione di Opera tua, il viaggio a tappe per riscoprire il patrimonio artistico locale.

    Per il quarto anno consecutivo Coop Alle-anza 3.0 chiede a tutti, soci e non soci (questa è la novità del 2020) di votare, anche più volte, per scegliere l’opera da restaurare, votandola su all.coop/operatua.

    Il recupero di capolavori locali un po’ dimenticati è possibile grazie all’iniziativa “1 per tutti 4 per te”, dove con l’1% del valo-re degli acquisti dei prodotti fior fiore, piccole e grandi opera bisognose di recupero saranno restituite alla comunità.

    Si riparte quindi dall’Emilia-Romagna con due province ricche di sapori e di storia. Una delle due opere in lizza è “Flora”, una scultura in marmo di Carrara collocata a Parma, nel giardino del Palazzo Ducale. A grandezza poco più che naturale raffigura la divinità italica delle selve, dei campi e della fecondità.

    La statua fa parte di un gruppo di sei coppie e a Flora è abbinato Zefiro, il vento della primavera. Realizzate tutte da

    È tornata Opera tua!— Elisabetta Paglia

    Quarto anno per l’iniziativa che sostiene il patrimonio artistico. Tutti possono votare online quale tesoro d’arte restaurare della regione. A marzo, in lizza due opere dell’Emilia-Romagna; seguirà la Basilicata

    Opera tua è sostenuto con l’1% della spesa Fior Fiore Coop

    Jean-Baptiste Boudard, risalgono al 1753, quando Filippo di Borbone riprogettò il giardino del palazzo con disegno alla francese: maestoso, geometrico e simmetrico. Nel caso in cui la dea della fecondità risultasse l’opera più votata, l’inter-vento di restauro prevede la pulitura, il consolidamento, una stuccatura e l’applicazione di un filtro protettivo.

    A sfidare Flora nella votazione online è “Sacra Famiglia”, un olio su tela di 160 cm di diametro, che si trova a Ferrara nel museo della Cattedrale. La tela è opera di Giuseppe Ce-sari detto Cavalier d’Arpino vissuto tra il 1500 e il 1600. Il Cesari è considerato un “pittore unico, raro ed eccellente di altissima reputazione” dai Conservatori di Roma, cioè dai magistrati nominati dal papa preposti alla gestione econo-mica della città.

    Esponente del tardo manierismo, Cesari contribuì a formare giovani pittori divenuti poi celebri artisti, come Guido Reni e Caravaggio. L’intervento di recupero prevede la pulizia della tela dove saranno rimossi i detriti accumulati nel tempo, la cromatura dei colori e l’applicazione di un filtro protettivo neutro.

  • Consumatori marzo 2020 7

    primo piano coop alleanza 3.0

    Cambiamento in vista per Consumatori. Dal prossimo numero, in uscita in aprile, questo mensile sarà infatti a disposizione dei soci in

    tutti i punti vendita di Coop Alleanza 3.0. Semplicemente andando a fare la spesa, la rivista di informazione dedicata ai soci Coop potrà essere ritirata gratuitamen-te alle casse, sia assistite sia self service (vedi box sotto con le modalità per farlo).

    Le notizie sulle attività di Coop Alleanza 3.0 e gli articoli di approfondimento sul mondo dei consumi e della cooperazione arriveranno d’ora in poi in tutti i nego-zi nello stesso giorno, intorno al 10 del mese, per ogni mese di uscita (tutti tranne gennaio, agosto e novembre). Si potranno così superare i ritardi spesso segnalati dai soci rispetto ai contenuti dif-fusi: purtroppo la variabilità della data di consegna a domicilio non permetteva alla

    redazione di essere efficiente da questo punto di vista.

    Per ritirare la propria copia gratuita, al socio basterà passare allo scanner della cassa il codice a barre riprodotto in copertina. In questo modo, otterrà anche 5 punti della raccolta, che verranno accre-ditati sulla sua Carta socio Coop.

    La distribuzione di Consumatori nei punto vendita è una scelta che cambierà radicalmente le abitudini dei soci, per-mettendo di garantire il ritiro puntuale a tutti coloro che frequentano i negozi e sono interessati a leggere le informazioni contenute in queste pagine: oltre alle notizie e agli approfondimenti, anche le principali offerte riservate ai soci, che coprono il mese successivo.

    Il ritiro alle casse consentirà, inoltre, di ottimizzare la tiratura complessiva del giornale e così ridurre lo spreco di carta dovuto alle mancate consegne, possibili a

    causa di disguidi o per cambi di domicilio. Oppure, nei casi di famiglie con più di un socio tra i componenti, queste potranno decidere di ritirare una sola copia e condi-viderla con i familiari.

    Il ritiro della rivista a mano, alla cassa, permetterà anche di evitare la cellopha-natura delle singole copie, con conseguen-te abbattimento del consumo di plastica. Inoltre, per il recapito nei negozi si utiliz-zeranno gli stessi mezzi che consegnano le merci, risparmiando ulteriori emissioni di CO2.

    La distribuzione di Consumatori a punto vendita mette insieme, dunque, molteplici fattori che produrranno non solo un servizio al socio più puntuale ed efficien-te, ma anche un risparmio di risorse, sia a tutela dell’ambiente, che di carattere economico. Risorse che la Cooperativa potrà riutilizzare per migliorare altri servizi sempre a vantaggio dei soci.

    Consumatori arriva nei negozi — Lina Sini

    Dal numero di aprile, la nostra rivista si ritirerà nei negozi intorno al 10 del mese. Tutte le notizie e gli approfondimenti sul mondo Coop saranno a disposizione dei soci alle casse. Un cambiamento che tutelerà anche l’ambiente, ottimizzando il consumo di carta

    Alla cassa in pochi passaggi Ecco come ritirare la rivista Consumatori

    1 Dal primo giorno di arrivo di Consumato-ri nei negozi, alle casse servite sarà la cassiera ad avvisare il socio della disponibili-tà della propria copia; alle casse self service le riviste saranno esposte e sugli scontrini apparirà il messaggio: “ritira Consumatori”

    2 Passando allo scanner il codice a barre riprodotto in copertina, la cassa registrerà l’avvenuto ritiro così da non far apparire il messaggio nelle spese successive del mese e far scattare l’erogazione dei 5 punti della raccolta

    3 L’alert in cassa sarà riproposto per tutto il mese fino al ritiro della copia di Consumatori , e ricomincerà all’arrivo del numero successivo della rivista.

    A sinistra, Sacra Famiglia, di Giuseppe Cesari (Ferrara); a destra, Flora di Jean-Baptiste Boudard (Parma)

  • 8 Consumatori marzo 2020

    primo piano telecomunicazioni

    Mi si è allargata la Tv!L'

    immagine della famiglia allargata si presta bene a fotografare la nuova televisione, che è molto diversa da quella tradizionale: cambiano, con una certa imprevedibilità e frequenza, gli attori che la compongono, i rapporti, le parentele. Dopo "I Cesaroni" (una serie di grande successo di qualche anno fa), niente è più

    come prima. Allora c'erano praticamente solo Rai e Mediaset. Ora l'elenco di possibilità sembra quasi "infinito" (Sky, Netflix, ma anche Amazon, Apple, Google, Tim), mescolando tv generaliste, canali a pagamento e offerte web.

    E cambia pure la tecnologia che diventerà ultra Hd, con nuovi standard di compressione video Mpeg 4 necessari per liberare, come è stato stabilito a livello comunitario, le frequenze della banda 700 MHz che sarà dedicata allo sbarco della telefonia mobile 5G.

    Il 2020 sarà, poi, un anno importante poiché da marzo approderà anche in Italia l'offerta televisiva della Disney, annunciata come l'anti-Netflix. Le serie televisive e le fiction in pochi anni hanno rivoluzionato la proposta d'intrattenimento nei Paesi occidentali. E si prepara, oltretutto, per gli italiani che già ci sono passati una volta, un'altra delicata rivoluzione digitale: a dieci anni dalla prima, da settembre 2021 scatterà la seconda transizione al digita-le terrestre, che si concluderà il 20 giugno 2022. Sarà anche l'ultima?

    Nonostante lo slittamento della data originaria, che era il 1° gennaio 2020, la volata per il cosiddetto switch-off è comunque lanciata. È partita la campagna informativa e sono partiti i bonus per l'acquisto dei nuovi ricevitori (Tv o decoder Dvb-T2) pur nella solita confusione all'italiana, per cui non è ancora possibile controllare se si hanno a casa televisori idonei o c'è bisogno di adeguarsi (lo spieghiamo più avanti). Intanto, con l'aiuto del professor Au-

    — Claudio Strano

    La televisione in Italia si conferma il medium più importante, ma sta cambiando velocemente. Vediamo quante facce ha la grande famiglia della Tv che è digitale, pay-Tv, satellitare e, sempre di più, Tv in streaming: 7,6 milioni gli italiani che hanno accesso ai servizi on demand

    COME ORIENTARSI TRA BOOM DELLO STREAMING ON LINE E SECONDO SWITCH-OFF PER IL NUOVO DIGITALE TERRESTRE

  • Consumatori marzo 2020 9

    CoNTINuA A pAgINA 10

    Infinity il primo competitor

    abbonamenti a 7,99 euro al mese per contenuti in Hd (4K su televisori

    compatibili) su 2 dispositivi in visione contemporanea

    Amazon Prime Video

    nel pacchetto del corriere

    venduto assieme all'abbonamento Prime di Amazon a 36 euro annui: film e serie Tv fino a 3 dispositivi

    Netflix il leader di mercato

    abbonamenti da 7,99 euro al mese il Base (accesso da 1 dispositivo), 11,99 lo Standard (2 dispositivi),

    15,99 il Premium (4 schermi, ultra Hd)

    Un abbonamento non si nega a nessuno(le prime cinque piattaforme di streaming a pagamento più la sesta in arrivo a marzo)

    gusto Preta, economista dei media e fondatore di ITMedia Consulting, proviamo a vederci un po’ più chiaro nella grande famiglia allargata della Tv e a capire che cosa succerà, almeno a breve.

    Lo scontro nella web-TvPer cominciare, il dato più significativo per il periodo 2019-2021 riguarda la Boadband Tv, cioè la Tv a banda larga (Adsl, fibra ottica, 3G o superiore). Sul XII Rapporto ITMedia Consulting si legge che sarà la modalità primaria di accesso alla Tv diventando, in appena 2 anni, la piattaforma leader insieme al digitale terrestre. Insomma, la televisione senza televisore, vista dal compu-ter o dallo smartphone, è già in mezzo a noi.

    L'avanzata dei consumi in mobilità farebbe, poi, pensare a un allontanamento dal piccolo schermo, ma ciò è vero soltanto in parte. Dai dati in pos-sesso di Francesco Siliato, docente di Cultura dei media al Politecnico di Milano, si ricava che «diminuisce il numero complessivo di contatti, cioè di spettatori di almeno un minuto, mentre aumenta l'ascolto medio». E la pay-Tv? Sorpassa per la prima volta nella storia della televisione italiana la Tv in chiaro, e resta la prima risorsa del

    Tim Vision col telefono si fa tutto

    abbonamenti a 4,99 euro al mese, sconti nel pacchetto per i clienti Tim

    Now Tv di Sky ovunque è televisione

    abbonamenti mensili a 19,99 per cinema e Tv, a 20,99 con lo sport

    Disney Plus

    l'anti-Netflix, in Italia dal 24 marzo

    abbonamenti a 6,99 euro al mese, 69,99 annui, fino a 7 account

    differenti e a 4 dispositivi collegati

    mercato, ma sono i contenuti video a scalare le posizioni. Entro il 2022 gli analisti prevedono che il traffico video sarà maggiore di quanto se ne sia mai generato nei complessivi ultimi 31 anni dalla nascita di Internet, grazie anche all'arrivo del 5G e all'ingresso di nuovi operatori globali.

    Tra questi ultimi spicca il nome –come si diceva – di Disney Plus. La major americana sbarcherà in Italia e in altri Paesi d'Europa il 24 marzo, lancian-do la sua sfida globale a Netflix a suon di cartoni animati Pixar, supereroi Marvel, Star Wars, docu-mentari National Geographic e anche contenuti per adulti grazie all’acquisizione della Century Fox e al controllo di Hulu, il principale avversario di Netflix su scala planetaria quanto a estensione di catalogo e capacità di investimenti.

    Spingendo anche sulla leva delle tariffe, Disney Plus (già 30 milioni di abbonati nel mondo prima dell’arrivo in Europa) proverà l’assalto alla web-Tv che vede confrontarsi Prime Video di Amazon, Now Tv di Sky, AppleTv+, Tim Vision e altri con in testa il gigante Netflix, che con i suoi 2 milioni di abbonati in Italia (167 nel mondo) ha segnato la nuova era dei servizi on demand, cioè su richiesta: nel 2023 si prevede che saranno complessiva-

    Non è ancora possibile

    l'autoverifica col telecomando sugli apparecchi di casa, ma i televisori in vendita dal 2017

    sono idonei per legge alla ricezione

    del nuovo segnale

    Il raffronto è soggetto alle variazioni del mercato e prescinde dai contenuti offerti

  • 10 Consumatori marzo 2020

    primo piano telecomunicazioni

    mente 1,4 miliardi i sottoscrittori di tali servizi sul pianeta. Gli italiani che fanno streaming da Tv connesse sono oggi 24 milioni (report Digital 2019 di "We are social") mentre se restringiamo il campo agli abbonati, siamo a 7,6 milioni (dati Politecnico di Milano). E più aumentano gli operatori – come osserva Antonio Dipollina su Repubblica – «più il costo per avere la certezza di non perdersi la serie Tv del momento diventa pesante».

    Tv generalista e "dopo-netflix"In questo quadro la tv generalista è un po' in crisi di identità. E come potrebbe essere altrimenti? Il professor Preta, tuttavia, le ritaglia un ruolo ben preciso.«Di fronte a eventi, spesso negativi, di

    Coop e il bonus Tv e decoderLa procedura da seguireChi rientra nei previsti limiti Isee (20mila euro di reddito annuo) può usufruire dei voucher Tv/decoder fino a 50 euro. La legge di Bilancio 2019 ha stanziato 151 milioni di euro per finanziarli, rendendoli disponi-bili con decreto del mese di dicembre suddividisi in due fasce di reddi-to. La misura riguarda circa 3 milioni di famiglie. Al 16 gennaio 2020, secondo i dati forniti dallo stesso ministero, erano stati erogati quasi 16.000 voucher di cui 14.000 circa per le nuove Tv e 2.000 per i decoder. L'incentivo è valido fino al 20 giugno 2022, anno in cui si concluderà il processo di transizione al nuovo digitale, e viene riconosciuto sotto forma di sconto praticato dal venditore dell’apparecchio sul relativo prezzo di vendita. Chi ne ha diritto dovrà andare sul sito del ministero dello Sviluppo economico e scaricare il fac-simile di richiesta. Il modulo debitamente c0mpilato e accompagnato da documento di identità dovrà essere presentato al negozio (fisico o elettronico) che sconterà il bonus dal prezzo. I negozi Coop sono tutti attrezzati e con personale formato per ottemperare alla normativa che si presenta piuttosto rigida, con aspetti ancora controversi e in via di chiarimento. Chi cambia decoder o televisore ha diritto a consegnare gratuitamente al punto vendita i vecchi modellidi cui vuole disfarsi, oppure può portarli all'isola ecolo-gica del proprio comune.

    Digitale di nuova generazioneEcco cosa fare e cosa non fareÈ online il sito del ministero dello Sviluppo economico (Mise) dedicato ai decoder e ai televisori idonei alla ricezione di programmi televisivi in tecnologia Dvb-T2/Hevc. Andando su https://bonustv-decoder.mise.gov.it/ nella sezione dedicata ai consumatori è possibile visualizzare la lista (con marca, modello e codice Ean) di Tv e decoder di nuova generazio-ne che saranno in grado di recepire il nuovo segnale. Gli altri televisori (si calcolano siano circa 10 milioni), dal giugno 2022, quando cioè terminerà la fase di transizione, rischiano di non funzionare più. Dal 1° settembre al 31 dicembre del prossimo anno, infatti, si avvierà il passaggio al nuovo digitale in Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, province di Trento e Bolzano. Dal 1° gennaio al 31 marzo, sempre del 2022, seguiranno Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna. E dal 1° aprile 2022 al 20 giugno 2022 sarà il turno di Abruzzo, Molise, Marche, Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata. Per capire se la propria Tv supporta il nuovo standard di trasmissione e co-difica, è fuorviante per il momento andare sul canale 100 (della Rai) o 200 (di Mediaset) come alcuni organi di informazione hanno scritto, poiché "è soggetto a definizione tecnica da parte degli operatori", come ha precisato il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Mirella Liuzzi, in risposta a una interrogazione. Si tratta del cosiddetto "cartello di test" dei canali digitali, un'iniziativa ministeriale che, a regime, dovrà consentire al cittadino di fare un'autoverifica col telcomando sugli apparecchi che ha già in casa per capire se è necessario cambiarli o dotarsi di nuovi ricevitori. Per tagliare la testa al toro, va detto che i televisori oggi in vendita sono già conformi agli standard trasmissivi richiesti. E che dal 1° gennaio 2017 hanno l'obbligo di avere il nuovo decoder incorporato (a 10 o a 8 bit), men-tre quelli antecedenti al 2015, anche se supportano lo standard Dvb-T2, non hann0 l'obbligo del più recente codec H265/Hevc e il dubbio rimane. In alternativa a un nuovo televisore si può acquistare un decoder Dvb-T2 a un prezzo che va dai 30 ai 250 euro. Altre possibilità, se si possiede un vecchio televisore, sono di implementarlo con il decoder per TivùSat o di affidarsi alla sola connessione internet in banda larga (Adsl, fibra ottica, 3G o superiore) scaricando una delle tante app come Raiplay, Mediaset Play o similari.

    forte aggregazione, come guerre, terremoti o il coronavirus, pur nella parcellizzazione dei media, la gente tenderà sempre ad andare sui soggetti più autorevoli. Dunque l'informazione e l'at-tualità continueranno ad avere un peso sulla Tv generalista; lo stesso laddove esiste ancora un sentimento comune, penso a Montalbano, che continueremo tutti a vedere. Semplicemente a venir meno è il collante del palinsesto e degli orari».

    La nuova Tv si è infatti liberata da scadenze, appuntamenti o formati, persino le serie si pos-sono caricare tutte insieme: è il cosiddetto binge watching, la maratona video che può durare ore e ore sul divano di casa. «Tutto quello che invece

    CoNTINuA DA pAgINA 9

    Mini glossarioDVB-T2: acronimo che sta per Digital Video Broadcasting - Second Gene-ration Terrestrial, cioè l'estensione dello standard Dvb-T di trasmissio-ne televisiva digitale terrestre di prima generazione. La qualità delle immagini con i decoder di seconda generazione dovrebbe migliorare di almeno il 30%.

    Hevc: abbreviazione di High Efficiency Video Coding (o H.265). È il nuovo standard di compressone video: raddoppia il rapporto di compressione dati rispetto al suo predecessore e supporta l'ultra definizione a 8K con risoluzioni fino a 8.192x4.320.

  • Consumatori marzo 2020 11

    primo piano telecomunicazioni

    P rofessore, l'ultimo rapporto di ITMedia Consulting sul merca-to televisivo in Italia 2019-2021 è intitolato "Al centro della rivoluzione". A cosa

    alludete? All'esplosione a livello globale dello streaming video online, cioè all'utilizzo sempre più massiccio dei video come modalità comunicativa via Internet. Da Netflix ad Amazon a Dazn ai vari servizi on demand (Svod), negli ultimi due o tre anni stiamo assisten-do a una veloce trasformazione. E più di recente vediamo sulle piattaforme contenuti anche live che finora erano riservati alle sole offerte premium. Tutto questo ha finito per determinare un ambiente che in certi Paesi ha già sostituito la tradizionale Tv a pagamento, e in altri, come il nostro, è ancora complementare e non sostitutivo rispetto anche al satellitare e al digitale terrestre. Per il momento, sottolineo...

    Qual è il quadro televisivo europeo e come si colloca l'Italia? In Italia, anche per numero di abbonati, Netflix non ha sostituito ancora la Tv a pagamento, ma ci sono segnali che ciò possa avvenire. Tutto è partito dagli Stati Uniti, con il Nord Europa che, a cominciare dalla Scandinavia, è praticamente nella medesima situazione. Il Regno Unito si sta avvicinando al modello americano, idem la Germania e la Francia, mentre Spagna e Italia sono più o meno allo stesso livello, stanno recuperando: in questi Paesi Netflix è stato lanciato un anno dopo e ciò spiega il ritardo.

    L'INTERVISTA

    «Siamo al centro di una rivoluzione»

    AUGUSTO PRETA

    DOCENTE DI ECONOMIA DEI MEDIA, DIRETTORE

    GENERALE DI ITMEDIA CONSULTING

    L'offerta di contenuti con l'arrivo di Netflix e ora di Disney è sempre più parcellizzata. Con quali effetti sul pubblico?Il pubblico di questi servizi online tende a essere trasversale per fasce d'età e del tutto distintivo rispetto ad altre forme di consumo. Prendiamo i giovani, ad esempio. Avendo la possibilità di fare abbonamenti plurimi, fino a tre o a quattro utenti, se li scambiano e vedono così serie televisive e altri contenuti ai quali non accedevano da tempo nella Tv tradizionale. Altri, pur avendo l'abbona-mento a Sky, hanno anche un accesso a Netflix o a Tim Vision, che presentano costi più ridotti. I gio-vani è come se avessero un device "trasparente": se sono interessati a qualcosa, la vedono ovun-que, sullo smartphone, al pc o sullo schermo. Se guardiamo, invece, a un pubblico più tradizionale, questa tendenza alla fruizione sul web si nota soprattutto nelle aree metropolitane. Dobbiamo sempre ricordare che in Italia il 25% delle famiglie non dispone ancora di Internet.

    Sommando gli abbonamenti potrebbe ve-nir voglia di streaming illegale... Non abbiamo mai misurato questo fenomeno, ma fondamentalmente va detto che lo streaming riduce la pirateria. Una volta i film su Internet erano tutti piratati o quasi. Oggi Netflix e gli altri player hanno dato la possibilità a chi è interessato di vederseli legalmente, il che ha presumibilmente ridotto l'impatto della pirateria se non in numeri assoluti, dato l'aumento della mole di trasmissioni dati, quanto meno in termini percentuali.

    CoNTINuA A pAgINA 13

    riguarda l'intrattenimento – continua Preta – sarà soggetto a una crescente frammentazione e per-sonalizzazione dell'offerta». Una strada che porta alla segmentazione del pubblico, con una fruizio-ne che nel frattempo si fa sempre più multi-device e interattiva, appoggiandosi sui social network.

    Saremo naufraghi nel mare delle Tv senza più programmi o emittenti di riferimento?«Ci sono soggetti che cercheranno, come già è successo per i media tradizionali, di aggregare sempre più questi contenuti sviluppando piattaforme che metteranno insieme più offerte. Sky ad esempio trasmette già Netflix e ha accordi con Dazn per il calcio e con Open fiber per dare i suoi servizi su quella rete. Sky, magari, si accorderà con Disney

    7,6 MILIONI

    gli abbonati che guardano la Tv

    in streaming, più che raddoppiati

    in un anno, pari al 19% dell'intera

    popolazione online

    24 MILIONI

    gli italiani che effettuano

    streaming da Tv connesse.

    I video online vengono visti dal 92% di tutta

    la popolazione

  • primo piano

    Consumatori marzo 2020 13

    e così via». In questa fase storica, chiamata da Preta del "dopo Netflix", l'obiettivo primario è quello di ridurre il peso della società americana che è dominante, così come Sky lo è per la pay-Tv. Mediaset si è ritagliata il ruolo di leader nel mercato del digitale terrestre, il che spiega la sua politica per rinforzare l'offerta in chiaro e creare un consistente polo europeo in risposta alle concentrazioni mondiali. «Quanto al servizio pubblico, sconta i ritardi e le difficoltà decisionali di una emittente abbastanza politicizzata – rileva Preta – ma alcune iniziative come quella di Rai-Play vanno nella direzione dell’Internet Tv».

    Digitale tessestre: quale futuro?In questa famiglia allargata la Tv satellitare è come un quadro sullo sfondo, mentre in primo piano c'è lo switch-off al nuovo digitale terrestre previsto a partire da settembre 2021. È diverso dal primo e quali problemi si porta dietro?

    Sta nell'offerta la differenza più importante rispetto al primo digitale. «Nel 2012 – spiega Preta – quando abbandonammo l'analogico erano stati lanciati da poco i servizi a pagamento pre-mium di Discovery, Cielo o Sky, che in 7- 8 anni hanno portato quei canali ad avere un 30% in più di ascolti». Nel 2012 furono enormi le difficoltà, però i risultati hanno portato a una profonda trasformazione dei consumi. «Il dubbio – sottoli-nea l'economista – è che in questo nuovo round, a parte il decollo dell'alta definizione, non ci sarà un'offerta tale da poter spingere la domanda. Il consumatore si troverà davanti a un passaggio imposto dalla legge europea per far spazio al 5G. Ma il problema è che il 30 giugno 2022, al termine della transizione, non è detto che avremo già tut-to questo 5G in campo, diffuso capillarmente».

    Il passaggio si presenta, dunque, non meno complicato, senza grandi incentivi neppure economici, dato che il bonus riguarderà una minoranza di italiani, e con il rischio, paradossa-le, di disincentivare l'utilizzo stesso del televiso-re. Qualcuno, ai primi test, si chiederà perché acquistarne uno nuovo. E potrebbe non essere questo l'ultimo switch-off. Poichè si tratta di bande preziosissime e molto costose, ci sono paesi come la Francia che si chiedono già se ci sarà un passaggio successivo (alcuni parlano del 2026), per trasferire tutto il sistema su banda larga e avere a quel punto una rete terrestre a fruizione mobile. «Dal punto di vista del mercato – trae diplomaticamente le conclusioni il professore – questo secondo switch-off non ha molto senso, ma dato che deve essere fatto, il mio giudizio non può essere negativo. Dobbiamo farlo, perciò cerchiamo di farlo bene».

    Assisi non sia un altro appello nel vuoto

    Il 24 gennaio scorso è stato presentato il Manifesto di Assisi “per un’economia a misura d’uomo, contro la crisi climatica”. Promosso dalla Fondazione Symbola, è un breve testo con obiettivi tutti condivisibili, ma molto generali. Chiede di af-frontare con coraggio la sfida ambientale, che per la sua enorme portata richiede «il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali, il contributo di tutti i mondi economici e produttivi e soprattutto la partecipazione dei cittadini». Si rifà all’importante messaggio ecologico dell’en-ciclica “Laudato Si’” di papa Francesco. Crede nel ruolo centrale dell’Europa e dell’Italia, che in molti settori dell’economia verde è già oggi all’avanguardia nel mondo. Ritiene che la sostenibilità ambientale sia anche un elemento di sviluppo sociale e di nuove professioni, mentre condanna i mali storici del nostro Paese, come illegalità, debito pubblico ed eccesso di burocrazia, così come ne valorizza le risorse peculiari: «la sfida della crisi climatica può essere l’occasione per mettere in movimento il nostro Paese in nome di un futuro comune e migliore, più civile, più gentile».

    Come non essere d’accordo? Ho firmato anch’io. Ma a quanti manifesti così ho già aderito negli ultimi trent’anni? Decine e decine. Sono serviti a qualcosa? A nul-la. Il problema dei manifesti ambientali è che vengono seguiti solo da una piccola parte della società, di solito quella che era già sensibile al tema e vi si riconosce senza difficoltà. La maggior parte delle persone non li leggono nemmeno, altro che praticarli! Il problema dei manifesti ambientali è che anche chi li segue, in genere aggiunge soltanto alla propria vita o al proprio lavoro alcuni elementi di sostenibilità, qualche pennellata di verde, ma raramente abbandona le pratiche dannose, con il risultato che è come prendere una medicina (poca) continuando ad assumere il veleno (molto). Il problema dei manifesti ambientali è che a parole promettono molto, ma poi in realtà una volta che si pongono i firmatari di fronte a cambiamenti delle abitudini, a spese economiche, a prospettive di rinuncia e sia pure a qualche opportunità, che però non è immediata, questi tendono a conservare lo status precedente. Insomma, di manifesti sull’ambiente ne abbiamo visti tanti, più o meno dicono tutti la stessa cosa, ma dopo di loro il mondo non solo non è cambiato ma ha continuato sulla traiettoria della totale insostenibilità ambientale.

    Forse occorre un passo più sostanziale: una presa d’atto che la situazione ora si è fatta più complessa, più pericolosa, più urgente e che per essere risolta ha bisogno di uno scatto corale di tutta l’umanità. Un po’ come durante la Seconda Guerra Mondiale, allorché tutti i cittadini delle nazioni alleate si concentrarono senza se e senza ma su un unico obbiettivo: vincere il nazifascismo. In questo caso il conflitto è fra noi e la natura e siccome sappiamo che la più forte sul lungo periodo sarà lei, abbiamo solo la possibilità smettere di combatterla e creare una nuova alleanza. Lo si fa consumando meno, inquinando meno, viaggiando meno e riciclando di più. Non ditemi che ci servono altri manifesti, lo sappiamo già tutti che o è così o sarà il collasso. Al lavoro!

    CoNTINuA DA pAgINA 11

    Terra, uomini e clima

    Luca MercalliPresidente società meteorologica italiana

  • 14 Consumatori marzo 2020

    Menopausa in salute? Ecco come conquistarla

    — Silvia Fabbri

    Un numero sempre maggiore di donne trascorre oltre un terzo della propria vita in questa condizione, per cui è diventato molto importante prestare attenzione all’alimentazione e allo stile di vita anche a questa età. Sapendo che per prevenire disturbi come l'osteoporosi bisogna pensarci già da giovani...

    La donna deve sperimentare, nel corso della sua vita, una quantità di cambiamenti che la mettono alla prova, sia da un punto di vista fisico che psicologico. Adolescenza,

    gravidanze, allattamento, e infine la menopausa. Stagioni della vita che costituiscono vere e proprie sfide. Bisogna attrezzarsi bene, per superarle, soprattutto attraverso l’alimentazione.

    Per questo le Linee Guida per una sana alimen-tazione – che raccolgono e aggiornano una serie di consigli e indicazioni alimentari elaborate da una commissione scientifica costituita da studiosi del mondo dell’alimentazione - dedicano un capitolo anche a quell’individuo del tutto particolare, con

    esigenze del tutto speciali, che è la donna. «Perché – si legge nel documento – la gravidanza, l’allatta-mento e la menopausa richiedono un’attenzione particolare nei comportamenti alimentari e negli stili di vita». Ma è proprio la menopausa l’evento su cui ci soffermeremo, perché l’aumento dell’aspet-tativa di vita fa sì che oggi un numero sempre maggiore di donne trascorra oltre un terzo della propria vita in condizioni di post menopausa, per cui è diventato davvero molto importante prestare attenzione particolare all’alimentazione e allo stile di vita in questa fase.

    Attenzione al grasso addominaleSono infatti “profondi”, così vengono definiti nelle

    primo piano nutrizione

    Cos'è il CreaIl Crea è un ente pubblico italiano che secondo la sua legge istitutiva ha il compito di promuovere la sana alimentazione anche attraverso la revisione periodica delle Linee Guida. Crea sta per Centro di ricerca alimenti e nutrizione.

  • Consumatori marzo 2020 15

    Linee Guida, gli sconvolgimenti dell’equilibrio or-monale e metabolico che sopraggiungono nell’età che va dai 45 ai 53 anni. «In questa fase – si legge – può aumentare il rischio di malattie cronico-de-generative e di ipertensione, soprattutto in caso di aumento del colesterolo e dei trigliceridi del sangue». In particolare, bisogna prestare molta attenzione al peso: perché se si ingrassa, si ingras-sa nella zona addominale, assumendo la forma “a mela”. Chi se ne importa del giro vita, direte voi? Ce ne deve importare, ma non per questioni este-tiche, ma perché «è nota l’associazione del grasso addominale con alterazioni del quadro lipidico e con la resistenza insulinica, importanti fattori di rischio per patologie croniche quali malattie cardiovascolari e diabete». Insomma, la pancet-ta va combattuta: e non perché antiestetica ma perché è il sintomo di disfunzioni metaboliche che possono evolvere in malattie gravi.

    L'osteoporosiE non è finita qui, perché la carenza di estrogeni, propria della menopausa, incide anche sul meta-bolismo scheletrico e «determina una diminuzione della densità e della resistenza dell’osso, fattori che predispongono alla comparsa di osteoporosi». Una

    malattia che viene riconosciuta dall’Oms come uno dei maggiori problemi della salute pubblica e come una patologia sociale a causa della sua grande diffusione e delle drammatiche conseguenze sanitarie e socio-economiche. «Dato il progressivo e costante invecchiamento della popolazione, l’oste-oporosi è da considerarsi una patologia rilevante per il nostro paese, dove riguarda circa la metà delle donne di età superiore ai 70 anni».

    Se tuttavia l’osteoporosi è per molte, purtroppo, il convitato di pietra all’appuntamento con la meno-pausa, è perché magari non si è fatta abbastanza prevenzione in età giovanile: è fisiologico, infatti, perdere massa ossea con l’avanzare dell’età. Ma proprio per questo bisogna metterne "da parte" da giovani, entro i 25-30 anni. Insomma, è prop-rio l’adolescenza il momento in cui è necessario prevenire l’osteoporosi. Come? Esponendosi al sole, facendo attività fisica e assumendo cibi ricchi di calcio (acqua compresa).

    L'importanza dell'alimentazioneMa i disturbi della menopausa non sono un destino obbligato, specie oggi, che la ricerca avanza. Come spiegato da Stefania Ruggeri (vedi box a pag. 7), queste linee guida sono chiare e rassicuranti nel

    CoNTINuA A pAgINA 17

    primo piano nutrizione

    ALIMENTI Porzione g

    Calciomg per porzione

    Grassi Saturig per porzione

    Latte e derivati

    Latte intero 125 149 2.6

    Latte parzialmente scremato 125 150 1.1

    Yogurt intero 125 156 2.6

    Yogurt parzialmente scremato 125 150 1.2Formaggi stagionati (Parmigiano Reggiano, Grana Padano, pecorino, emmenthal ecc.)

    50 522 8.6

    Mozzarella 100 160 11.4

    Pesce

    Acciughe o alici 150 222 2.0

    Calamaro/gamberi/polpo 150 199 0.8

    Sardine sott'olio 50 177 1.3

    Sgombro in salamoia 50 96 1.3

    Verdure

    Verdure e ortaggi (media) 200 225 0

    Invidia 80 75 0.1Rughetta o rucola 80 128 0.1

    Frutta secca Mandorle 30 72 1.4Acqua Acqua rubinetto (ml) 2000 140 0

    L'importanza del calcio: non solo nel latte e nei formaggi fonte: Linee Guida Crea

  • 16 Consumatori marzo 2020

    primo piano nutrizione

    «La menopausa può rappresenta-re un momento difficile nella vita di molte donne. Ci si sente ancora giovani e possia-mo aprirci a nuovi progetti di vita, ma dobbiamo fare i conti con al-cuni cambiamenti che possono mettere in crisi la nostra identità di

    donne. I figli diventano grandi e autonomi, e non hanno più bisogno di noi, alcune devono affrontare separazioni e divorzi abbandono. E poi, inutile girarci intorno, il corpo cambia, le nostre vite diventano più sedentarie e per alcune la menopausa si fa sentire con vampate, sudorazioni eccessi-ve, stanchezza, perché la mancanza degli estrogeni si fa sentire sia a livello fisico che psichico». Parole di Stefania Ruggeri, ri-cercatrice e nutrizionista del Crea Alimenti e Nutrizione, che ha coordinato un team di professionisti nella scrittura del capitolo dedicato ai Consigli speciali della nuova edizione delle Linee Guida per una sana alimentazione.

    E allora, dottoressa, cosa si deve fare per affrontare nel migliore dei modi un periodo di cambiamenti difficile come la menopausa?Le donne in questo momento partico-lare della loro vita hanno un’occasione per riprendere in mano le redini della loro salute ed essere più attente ai loro fabbisogni nutrizionali, caratteristiche ed esigenze. Il mio primo consiglio è quello di monitorare il proprio peso corporeo già prima dell’arrivo della menopausa e se siamo in sovrappeso di rivolgerci a un professionista, perché con l’arrivo della menopausa gli estrogeni se ne vanno e siamo più a rischio di accumulare il cosiddetto grasso addominale, l’odiata pancetta, grasso viscerale difficile da

    perdere. Ricordiamoci che noi donne per fattori fisiologici tendiamo ad accumulare più facilmente grasso degli uomini, ma attività fisica e alimentazione ci danno una mano. Da eseguire anche la Moc, un esame che misura la quantità di calcio presente nelle ossa. Serve a determinare se la mineralizzazione si è ridotta e se è già comparsa l’osteoporosi.

    E per quanto riguarda l’alimenta-zione? Le Linee Guida del Crea danno degli ottimi suggerimenti alle donne. Chiariscono che per combattere l’osteoporosi non è necessario aumentare i consumi di latte e formaggi, questi ultimi da limitare perché ricchi di grassi saturi, ma che possiamo consumare anche altri alimenti che hanno parimenti un contenuto di calcio molto elevato, come il pesce azzurro, o il polpo, alimenti ottimi anche per gli omega 3. E poi ci sono anche le fonti vegetali come broccoli, rucola, arance, legumi, frutta secca. Molti studi confermano che, anche se la biodisponibilità del calcio (cioè la quota che viene effettivamente assorbita) presente negli alimenti vegetali è minore, un’alimentazione prevalentemente vege-tale bene equilibrata , difficilmente pro-voca carenze di calcio. Ecco, le Linee Guida spiegano che attraverso l’alimentazione e l’attività fisica posso limitare il progredire dell’osteoporosi e limitare i disturbi della menopausa.

    Quindi, dottoressa, il consiglio che possiamo dare è quello di pren-dersi cura di sé sempre, e non solo all’approssimarsi della menopau-sa… Esatto e ovviamente prendersi cura di sé significa anche evitare il più possibile fumo e alcol ,che sono fattori di rischio importanti, e anche cominciare – se non si è fatto prima – a dedicarsi ad attività come il pilates, o lo yoga, che sono anche impor-tanti momenti di socializzazione e ottimi per l’autostima. Diciamo che la menopau-sa – come del resto altre stagioni della vita

    della donna – è l’occasione per rimettere a posto la propria salute.

    E per quanto riguarda gli integra-tori?L’unico integratore utile nella vita di una donna è l’acido folico quando programmia-mo una gravidanza e nel primo trimestre. Le nostre Linee Guida ammoniscono sull’uso del fai da te in menopausa, so-prattutto per quanto riguarda i fitoestro-geni, del tutto inutili. Altro discorso invece è la terapia ormonale sostitutiva, che va valutata assieme al proprio ginecologo riguardo ai benefici e ai potenziali rischi. Più che usare integratori, ripetiamolo, è necessario fare attenzione a quello che si mangia.

    Un altro periodo di grandi cambia-menti è quello dell’adolescenza...Importantissima anche in questa stagione della vita l’alimentazione, che nelle ragazze deve essere particolarmente equilibrata perché sono in una fase fondamentale della crescita, sia fisica che psichica: arriva il menarca, si cresce in altezza e anche in peso, il cervello attiva una vera e propria rivoluzione. Tutti i nutrienti non devono mancare a quest’età per uno sviluppo armonico. Il mio suggeri-mento è quello di non dimenticare le fonti di ferro (carne, pesce, uova, legumi, frutta secca): le ragazze adolescenti hanno bisogno di 5 mg in più di ferro al giorno rispetto ai ragazzi e ricordiamoci che l’alimentazione a questa età è importan-tissima per la formazione delle ossa. Se le ragazze mangiano bene, fanno attività fisica e stanno all’aria aperta, l’osso diventerà più robusto e da adulte il rischio di osteoporosi sarà minore. Ricordiamoci infine che l’adolescenza è un’età complica-ta perché questa è anche la fase della vita dove possono emergere i disturbi alimen-tari. Tutti temi che mi stanno molto a cuore e che ho trattato nel mio ultimo libro “Mamma, che fame. Adolescenti: dall’acne al peso, le ricette e i consigli della nutrizio-nista” edito da Sonzogno.

    STEFANIA RUGGERI

    RICERCATRICE E NUTRIZIONISTA

    DEL CREA

    L'INTERVISTA

    «Occhio al peso, ma no al fai da te»

  • Consumatori marzo 2020 17

    CoNTINuA DA pAgINA 15

    ribadire che attraverso l’alimentazione e lo stile di vita si possono diminuire moltissimo, fin quasi ad annullarli, gli effetti negativi della menopausa. Ad esempio, l’aumento di peso: «Non deve essere considerato inevitabile: l’apporto calorico deve ridursi scegliendo cibi meno energetici ma anche più ricchi di micronutrienti come vitamine, ferro, calcio, e altri minerali». Quindi? Largo a frutta, verdura, pesce, carni bianche latte e yogurt parzialmente scremati, pane e pasta nelle giuste porzioni (70-80 grammi a pasto), pochissimi dolci e grassi da condimento, preferibilmente olio extravergine di oliva. Con una dieta così concepita si potrà controllare non solo il peso, ma anche trigliceridi e colesterolo.

    poco saleAttenzione al sale; bisogna consumarne poco sempre, ma specie in questa stagione della vita. Poi aumentare il consumo di calcio, come detto, at-traverso latte e yogurt, totalmente o parzialemtne scremati. I formaggi? Sono buone fonti di calcio ma purtroppo sono anche ricchi di grassi e sale. Quindi è opportuno limitarli. Nella tabella a pag 5 riportiamo i contenuti di calcio di alcuni alimenti che evidenziano come pesce azzurro o certi ve-getali abbiano valori molto più elevati di calcio dei formaggi. Senza dimenticarci dell’acqua anche del rubinetto o di alcune acqua imbottigliate, che – si legge nelle linee guida – «possono contribuire in modo significativo all’apporto di calcio».

    L'attività fisica Dovrebbe essere considerata una vera terapia l’attività fisica: fondamentale in tutti i periodi della vita, ma ancora di più durante la menopau-sa. «Un’attività fisica regolare come ad esempio nuoto, ginnastica in acqua, marcia di buon passo è fondamentale per mantenere la massa muscola-re, contenere la perdita di massa ossea, contra-stare l’incremento di peso corporeo e la circonfe-renza vita, e per migliorare il tono dell’umore!».

    La terapia ormonale sostitutivaE poi ci sono le cure farmacologiche vere e proprie. «La terapia ormonale sostitutiva – si legge infatti nello studio – è in grado di migliorare in maniera sostanziale i sintomi fisici e psichici della menopau-sa, ma poiché potrebbe, in alcuni soggetti, aumen-tare il rischio di patologie cardiovascolari e di alcuni tipi di cancro, la scelta deve essere oggetto di attenta valutazione da parte del medico». Per quan-to riguarda i fitoestrogeni, il documento è chiarissimo: finora non hanno dimostrato efficacia né per l’attenuazione di vampate e sudorazione, né per la prevenzione dell’osteoporosi.

    primo piano nutrizione

    Le aspettative culturali pesano sulla dieta

    La dietetica nasce e si evolve con una connotazione squisitamente femminile: le prime scuole di dietetica gemmarono, nel mondo anglosassone, diretta-mente dalle scuole di “economia domestica” e le iscritte erano quasi esclu-sivamente di sesso femminile. La maggior parte di chi studia nutrizione è donna, sono prevalentemente donne le persone che iniziano una dieta, che comperano libri su diete, sana alimentazione o prodotti per dimagrire; tutto ciò sottolinea una attenzione all’argomento dieta maggiore rispetto agli uomini.

    Nonostante questo, la prevalenza del fenomeno obesità è più diffuso nelle donne che negli uomini, con paesi dove il fenomeno è dilagato come Stati Uniti, Messico, ma anche in diversi paesi arabi e in nord Africa. Il motivo di questo ap-parente paradosso non è noto, la ricerca si sta concentrando su alcune differenze di genere relative al comportamento alimentare, alle volte dettate non solo dalla differenza genetica, ma anche da aspetti sociali e culturali. Esaminando il comportamento alimentare di coppie di sesso differente che consumano un pasto insieme, diversi lavori scientifici mostrano come la quantità e la tipologia di cibo consumato siano strumenti con cui si segnala l’identità di genere o si cerca di fare una buona impressione sul commensale. Paul Rozin sottolinea come ci siano aspettative culturali condivise su quello che una "donna femminile" o un "uomo virile" dovrebbero mangiare: ad esempio dalle donne ci si aspetta una preferenza per le verdure, carne bianca e pesce consumati in piccole quantità, mentre dagli uomini ci si aspetta una preferenza per la carne rossa e per le porzioni abbondanti. In testi accademici già negli anni ’80 veniva descritta come “culturale” l’asso-ciazione tra femminilità e magrezza, ed evidenziata la correlazione tra questa associazione e i disturbi del comportamento alimentare.

    Anche dettagli apparentemente ludici, come il fisico della bambola “Barbie”, hanno contribuito a formare canoni estetici che possono diventare ossessivi in persone già vulnerabili; anche per tale motivo è stata proposta una versione più “in carne” della popolare bambola ma, sorprendentemente, all’Università di Stanford è stato recentemente osservato come molte bambine in età scolare dimostrino atteggiamenti negativi nei confronti della versione “in carne” e associno caratteri-stiche positive alla versione molto magra. Nelle donne sembra esistere un circolo vizioso tra i modelli di bellezza, insoddisfazione per la propria immagine corporea, tentativi di restrizione dietetica e aumento del sovrappeso. Una delle possibili cause di tale circolo vizioso sembra essere la compulsività alimentare, aspetto che può caratterizzare il comportamento alimentare fino ad essere elemento diagnostico in diverse tipologie di “disturbo del comportamento alimentare”. La donna è risultata essere più vulnerabile alla compulsione alimentare rispetto all’uomo, peraltro eventi compulsivi sono associati a reazioni emotive significative o a momenti di particolare stress. Anche per tale ragione diete eccessivamente restrittive possono diventare parte del circolo vizioso: quando la vita espone a momenti stressanti si è ancor più esposti al rischio di compulsività alimentare.

    Nutrizione e salute

    Michele Sculatimedico, sPecialista in scienzadell'alimentazione, dottore di ricerca in sanità Pubblica

  • 18 Consumatori marzo 2020

    CONTINUA IL SOSTEGNO COOP ALL’ATTIVITÀ DI AIRALZH ONLUS

    Più ricercacontro l’AlzheimerIn 4 anni raccolti due milioni di euro per finanziare 75 borse di studio. Così avanzano gli studi per la diagnosi precoce e cercare una cura contro le demenze. E nel 2020 si continua

    Anche grazie all’importante contributo da parte di Coop la ricerca scientifica italiana sulle demenze - sull’Alzhei-mer in particolare - prosegue e ha anzi avuto nuovo slancio. Ricordiamo

    che, col costante incremento dell’invecchiamento della popolazione, in Italia i malati di demenza sono più di 1 milione, la maggior parte dei quali affetti da Alzheimer, malattia che oggi colpisce circa il 5% delle persone con più di 65 anni; con l’aumento dell’aspettativa di vita, si calcola che nel corso dei prossimi 30 anni i casi potranno triplicare. Non solo, le persone coinvolte in maniera indiretta, fra cui familiari e altri che si occupano dell’assistenza (i cosiddetti caregiver), si arriva a tre milioni.

    Numeri impressionanti sia dal punto di vista umano che sociale ed economico perché, come dimostrato dall’European Brain Council (EBC), in Europa la spesa totale per combattere e curare le malattie del cervello su base annua ammonta a 798 miliardi di euro e la malattia di Alzheimer rappre-senta circa il 70% delle demenze.

    «Un recente studio europeo ha dimostrato che un trattamento in grado di ritardare la progressio-ne della malattia del 50% porterebbe a una forte riduzione di pazienti in stadi avanzati della malattia – spiega Monica Di Luca, vice presidente Airalzh e presidente di European Brain Council - Ciò com-porterebbe un miglioramento della qualità di vita dei pazienti e un aumento degli anni di vita senza disabilità pari a 1,75 anni per paziente. Nel com-plesso, si stima che un simile trattamento riduca i costi totali dell’assistenza da 22 mila euro a 12.406 euro a persona».

    E proprio a proposito del lavoro di ricerca per

    studiare e combattere l’Alzheimer, nelle scorse settimane sono stati presentati al Ministero della Salute i risultati ottenuti negli ultimi tre anni dai ri-cercatori della rete Airalzh Onlus, Associazione Italiana Ricerca Alzheimer, grazie al contributo di 75 assegni di ricerca annuali finanziati da Coop.

    Due le diverse linee di ricerca su cui si sono concentrati i progetti di ricerca Airalzh: da una parte ricerche di base per individuare i meccanismi pato-genetici, dall’altra ricerche cliniche per individuare fattori di rischio e strumenti per la diagnosi precoce. L’investimento ha prodotto 110 pubblicazioni sulle principali riviste scientifiche e altri lavori sono in corso di pubblicazione o verranno sottoposti alle riviste nel prossimo futuro.

    La collaborazione congiunta di Coop, dell’Uni-versità degli Studi di Firenze e delle diverse unità universitarie e ospedaliere dove si sono svolte le ri-cerche ha permesso ad Airalzh di far crescere una giovane generazione di ricercatori specializzati sull’argomento, che potranno contribuire nel futuro

    primo piano salute

    5 per milleUn altrosostegnoè possibileAl di là delle attività promosse da Coop, un altro modo per sostenere l’attività di Airalzh è quello di destinare il 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). Dato che nelle prossime settimane si avvicina il momento della compliazione della dichiarazione dei redditi il Codice fiscale di Airalzh da indicare nell’apposita casella è 942 421 004 88.Per maggiori informazioni www.airalzh.it

    Nella foto qui sotto i rappresentanti di Airalzh e di Coop con una parte dei ricercatori che hanno usufruito degli assegni di ricerca

  • Consumatori marzo 2020 19

    allo sviluppo e all’innovazione già in atto nel mondo per curare al meglio questa malattia.

    «Siamo particolarmente orgogliosi del percorso fatto in questi pochi anni – racconta Sandro Sor-bi,presidente onorario di Airalzh, Università degli Studi di Firenze - Prima della nascita di Airalzh, nel 2014, l’Italia era l’unico Paese occidentale che non raccoglieva fondi per la ricerca sull’Alzheimer, in analogia con quanto invece avveniva per altre patologie, chi voleva fare una donazione per curare questa malattia si rivolgeva ad associazioni di altri Paesi».

    Purtroppo l’Italia investe ancora molto poco in ricerca, e Alzheimer e demenze attraggono troppo pochi fondi, a differenza di altri Paesi. In più c’è an-cora troppa resistenza da parte dei familiari a par-lare della malattia, e questo non aiuta la possibilità di una diagnosi precoce, essenziale per contrastare - con i mezzi in nostro possesso oggi – la progressio-ne della malattia.

    «Per il 2020 - rilancia Alessandra Mocali, Presi-dente Airalzh, dell’Università degli Studi di Firenze – verrà indetto un bando aperto indipendente per cui Airalzh ha stanziato un budget di 300mila euro, volto a finanziare progetti di eccellenza per prose-guire la ricerca in centri di ricerca, pubblici o privati, situati in Italia».

    Finanziando ulteriori 7 assegni di ricerca, Coop ha ovviamente ribadito la volontà di pro-seguire la collaborazione . Il valore complessivo totale erogato da Coop per la ricerca raggiunge quindi circa 2 milioni di euro. «Abbiamo sottoscritto l’importante partnership con Airalzh poiché siamo convinti che questa grave patologia vada combat-tuta partendo dalla ricerca e sostenendo proprio i progetti di studio di giovani ricercatori», spiega il presidente di Ancc-Coop, Luca Bernareggi.

    Per questo, sin dal 2016, nella rete dei punti vendita Coop è stata attivata una campagna di sensibilizzazione e informazione individuando - nell’arco dei quattro anni - ben 47 prodotti accompagnati dallo slogan “Non ti scordar di te”. Acquistandoli si contribuiva così a finanziare la campagna. Dall’olio ai pomodorini, dalla pasta al parmigiano, fino alla piantina di erica che della campagna è il prodotto simbolo: è così nato un percorso condiviso non solo con i soci ma anche con i fornitori che hanno partecipato al progetto. «In alcuni casi, i risultati raggiunti anche in termini di vendite sono stati decisamente interessanti – ha raccontato Maura Latini, amministratore delegato di Coop Italia - Nel 2019 il caso delle arance navel che ha permesso di ricavare un contributo pari a circa 50 mila euro a dimostrazione di come la consa-pevolezza nell’atto d’acquisto possa fare la diffe-renza».

    primo piano salute Le parole per dirlo

    Simona Vinciscrittrice

    L’umanità e il virus

    Per i microrganismi siamo prede perfette: incredibilmente numerosi, in molti casi indi-fesi (nelle nazioni povere) e troppo spesso arroganti (in Occidente).David QuammenNel 1979 avevo nove anni e sullo schermo della tv di casa passavano le imma-

    gini perturbanti di un telefilm, capostipite di centinaia di serie e film catastrofici che tuttora prosperano. Prodotta dalla BBC, la serie si intitolava I sopravvissuti. La sigla partiva sul primo piano inquietante di un medico orientale in mascherina antibatterica e guanti di lattice dai quali si produceva una bolla acquosa. Dentro c’era il virus altamente contagioso partito - o sfuggito - dalla Cina e andato a spasso per i Continenti a decimare la popolazione mondiale. Ricorda qualcosa accaduto di recente? Non sembra la sceneggiatura dell’esordio del coronavirus Covid-19 scritta quarant’anni prima? Siamo sette miliardi e mezzo di individui, sulla Terra, eppure lo spettro delle pandemie ci fa temere l’estinzione. Non saremmo forse, senza le nostre paure e con la nostra scarsa rilevanza - in quanto a biodiversità rappresentiamo lo 0,01% della vita sul pianeta - la specie più egocen-trica e tra le più moleste. La storia delle pandemie – tifo, peste, vaiolo, influenza spagnola, influenza asiatica, Hiv, Ebola, Sars… - è lunga quanto la storia umana e il suo concreto fantasma ci accompagna dalla notte dei tempi.

    Testimonianze letterarie e storiche arrivano sin dai testi degli autori della Grecia classica e dai latini, dai testi sacri, e se volessimo depurare dai virus la letteratura e il cinema cancelleremo una grossa fetta di paurosi capolavori. Di fronte all’evenienza di un virus altamente contagioso, con un elevato indice di mortalità e per il quale non esista ancora cura specifica tantomeno un vaccino, l’equilibrio psicologico uma-no vacilla e ci mostra, se ce ne fosse bisogno, la fragilità della nostra esistenza sulla Terra, in quanto individui e in quanto specie. Il terrore del contagio cerca un nemico da tenere lontano e rendere inoffensivo. Ma il virus non è un nemico comodo, non fa caso agli insulti, non si offende per le crociate condotte contro di lui.

    Ed ecco che allora, il soggetto contro il quale scagliarsi è il portatore del virus, quello che già è stato contagiato e ora ci minaccia. Entrare nella psicologia delle paure legate a questo tema costringe a fare i conti con l’irrazionale che ci abita nonostante il sapere scientifico che abbiamo accumulato negli ultimi due secoli. La scienza dice che la maggior parte dei virus che si trasformano in epidemie sono zoonosi, ovvero che passano, con un salto di specie, da “un animale a un essere umano” e questo piccolo devastante salto viene chiamato Spillover. È anche il titolo del libro dello scrittore-scienziato David Quammen uscito in Italia per Adelphi nel 2012. Un testo interessante per appofondire quanto anche le attività umane abbiano un peso nel diffondersi delle pandemie. Forse la paura, invece di annichilirci potrebbe essere la molla per una maggiore assunzione di responsabilità. I protagonisti della serie I sopravvissuti, costretti dapprima a proteggersi in un clima teso di sospetto e chiusura, poi capivano la necessità di unire le forze e ricostruire una comunità cooperante: allevamento, agricoltura, sistema sociale. L’idea di una rifondazione ex novo della civiltà ha degli aspetti affascinanti: la natura si riprende il suo spazio e gli esseri umani somo costretti a reimparare tutto, anche e soprattutto il rispetto, oltre che per i propri simili, per il pianeta che li ospita. Meglio cominciare a pensarci prima.

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  • vita di cooperativa articolo

    20 Consumatori marzo 2020

    primo piano attualità

    Già da alcune settimane nei punti vendita Coop come di tante altre cate-ne di supermercati o esercizi com-merciali può esservi capitato di trovare esposte locandine e manife-

    sti che lanciano l’allarme sul sistema dei buoni pasto, buoni che molti lavoratori ricevono dalla loro azienda e possono utilizzare anche per fare la spesa. Ebbene, il grido d’allarme proposto congiun-tamente, oltre che da Coop anche da Fipe Confcom-mercio, Federdistribuzione, Conad, Fida e Confeser-centi segnala che questo sistema è al collasso e se non ci sarà un'inversione di rotta immediata quasi tre milioni di dipendenti pubblici e privati potrebbero vedersi negata la possibilità di pagare il pranzo o la spesa con i ticket.

    La denuncia lanciata dalle associazioni di catego-ria che rappresentano le imprese della distribuzione

    e della ristorazione del nostro Paese – per la prima volta riunite in un tavolo di lavoro congiunto – vuole ribadire che senza correttivi urgenti, a partire dalla revisione del codice degli appalti nella pub-blica amministrazione, la stagione dei buoni pasto potrebbe essere destinata a concludersi presto.

    L'attuale sistema, infatti, genera una tassa occulta del 30% sul valore di ogni buono pasto a carico degli esercenti. In pratica, tra commissioni alle società emettitrici e oneri finanziari, i bar, i risto-ranti, i supermercati e i centri commerciali perdono 3mila euro ogni 10mila euro di buoni pasto incassati che accettano.

    È l'effetto delle gare bandite da Consip per la forni-tura del servizio alla pubblica amministrazione, che hanno ormai spinto le commissioni al di sopra del 20%. Ecco perché i vertici delle sei associazioni di categoria hanno deciso di scrivere al Ministro dello Sviluppo Economico e al Ministro del Lavoro, chiedendo di rivedere l’intero sistema con l’obiettivo di garantire il rispetto del valore nominale dei buoni pasto lungo tutta la filiera.

    «È evidente – sottolineano le associazioni – che lo Stato non può far pagare la propria spending review alle nostre imprese. Così facendo si mette a rischio un sistema che dà un servizio importante a 3 milioni di lavoratori ogni giorno e si mettono in ginocchio decine di migliaia di imprese, tra pubblici esercizi, piccola e grande distribuzione commerciale. Nessuno può dimenticare che il buono pasto è un servizio che già gode di agevolazioni importanti in termini di decontribuzione e defiscalizzazione».

    Oltre alla campagna di comunicazione si è anche deciso di avviare un’azione di responsabilità nei confronti di Consip per aver ignorato i campanelli d'allarme in merito alla vicenda Qui!Group, azienda leader dei buoni pasto alla pubblica amministrazione, dichiarata fallita a settembre 2018, che ha lasciato 325 milioni di euro di debiti, di cui circa 200 milioni nei confronti degli esercizi convenzionati.

    Buoni pasto,sistema al collassoLa denuncia congiunta di catene della distribuzione ed esercizi commerciali: oneri sino al 30% che sono una "tassa occulta" insostenibile. Così 3 milioni di lavoratori rischiano di non poterli più usare

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  • Consumatori marzo 2020 21

    primo piano solidarietà

    L'appuntamento è per sabato 28 marzo. Parliamo di "Dona la spesa" iniziativa che riguarderà circa 700 punti vendita Coop di tutta Italia coinvolgendo centinaia di volontari che vi aspetteranno all’uscita, sperando di incontrare la vostra disponibilità e generosità. Parliamo di un’attività, nata nel 2016

    in alcuni territori e poi estesa a livello nazionale, con la quale chi fa la spesa può donare prodotti alimentari di prima necessità da destinare alle associazioni di volontariato e quindi alle persone in difficoltà. Può bastare un pacco di pasta, una bottiglia d’olio, dei biscotti: insomma dove c’è bisogno tutto è prezioso per migliorare la vita di tante persone. Coop fa due raccolte di questo tipo ogni anno: questa di marzo e una in autunno (la data ancora non è stata fissata). Lo scorso anno in ciascuna giornata sono state coinvolte circa 850 associazioni, destinatarie delle 1.361 tonnellate di prodotti raccolte complessivamente.

    Tutte le informazioni dettagliate e i punti vendita di Coop Alleanza 3.0 ade-renti all'inziativa al link all.coop/donalaspesa

    Da spreco a risorsa. Un processo virtuoso che Coop onora da anni, ma che costantemente rilancia e rinnova. Nel 2019 il progetto “Buon Fine”, ovvero la merce (danneggiata

    o vicina alla scadenza) donata in solidarietà, ha ottenuto un nuovo primato: le cooperative di consumatori hanno donato 6190 tonnellate di derrate alimentari –in grado di generare non meno di 7,5 milioni di pasti – per un valore pari a oltre 30 milioni di euro. A beneficiarne 948 associazioni di volontariato in tutta Italia. C’è anche da dire che il 70% delle donazioni interes-sa prodotti freschi e freschissimi e questo spiega la particolarità del modello Coop. Un modello di dona-zione a chilometro zero, perché immediatamente dai 661 punti vendita coinvolti si raggiunge, attra-verso la rete capillare delle associazioni e grazie al lavoro congiunto di dipendenti e soci, la destinazio-ne individuata (mensa, case di accoglienza etc).

    Inoltre, a fianco delle donazioni, Coop ha svilup-pato nel tempo “Mangiami subito”, l’altra misura di contrasto allo spreco alimentare attraverso la vendita di prodotti prossimi alla scadenza a prezzi scontati dal 50 al 60% a fine giornata. L'ammon-tare di queste merci è stato pari a oltre 52 milioni di euro (stima 2019).

    Torna "Dona la spesa" per aiutare chi ha bisognoAppuntamento sabato 28 marzo in centinaia di negozi per raccogliere prodotti alimentari

    PROGETTO "BUON FINE" 2019

    Controlo spreco

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  • Consumatori marzo 2020 23

    L’intero mondo cooperativo italiano ha subito una grave perdita a seguito dell’improvvisa scomparsa, avvenuta a inizio febbraio, di Francesco Berardini, presidente di

    Coop Liguria dal 2008.Nato a Genova l’11 luglio del 1947, Berardini si

    era laureato in economia politica nel corso di lau-rea in filosofia dell’Università di Genova. La sua carriera era iniziata lavorando nella Cgil sino a che, nel 1982, era entrato nel mondo cooperativo come presidente dell’Associazione regionale delle cooperative di produzione lavoro. Poi la lunga avventura dentro Coop Liguria, di cui era stato anche Direttore soci e vice presidente, prima di succedere a Bruno Cordazzo come presidente.

    Tra i tanti altri incarichi (presidente di Scuola Coop, consigliere di Amministrazione di Coop

    Italia e del Gruppo Unipol, nonchè membro della presidenza di Ancc-Coop), Berardini è stato per diversi anni anche nel consiglio di amministra-zione di Editrice Consumatori, contribuendo con convinzione al percorso di crescita e rinnovamen-to della nostra rivista.

    In tutti i suoi incarichi, e in special modo nei 12 anni alla guida di Coop Liguria, partendo da un ap-proccio appassionato, rigoroso e competente, Be-rardini si è sempre battuto per sostenere un’idea di cooperazione moderna, che sapesse coniugare l’efficienza, ai valori di solidarietà e distintività.

    Colto, ironico, punto di riferimento per tutto il gruppo dirigente, per i soci, per il personale e per tutto il movimento cooperativo, Berardini lascia la moglie Marina e il figlio Andrea, attorno ai quali si stringono con immenso affetto anche tutto il personale e la redazione di Editrice Consumatori.

    La scomparsa di Francesco Berardini,cooperatore appassionato e rigorosoCordoglio per l’improvvisa morte del presidente di Coop Liguria

    primo piano attualità

    Francesco Berardini

  • 24 Consumatori marzo 2020

    Quello della linea fior fiore Coop è un viaggio iniziato circa 18 anni fa. Correva infatti l’anno 2003 quando questa linea di prodotti è nata. Intuizione felice e fortunata, perché

    quello di fior fiore è stato un viaggio sicuramente appassionante, fatto di sapori, di profumi, di aromi, alla scoperta del meglio delle tradizioni gastronomiche: prima di tutto quelle italiane, ma non solo quelle. Un viaggio che fortunatamente continua, perché il buon cibo ha ancora mille facce che possono essere proposte e valorizzate. Basta pensare che oggi fior fiore vanta più di 400 referenze, che spaziano un po’ in tutti i campi della gastronomia e del bere. Ci sono le eccellenze fondamentali sulla nostra tavola, come la pasta di Gragnano Igp e gli oli extravergini, sia tipici che monocultivar, ma ci sono anche vini di alta qualità, birre, prodotti di pasticceria, salumi, formaggi e, da

    poco, anche qualche novità in pescheria (come le cozze sarde e il baccalà pescato ad amo).

    Davvero un arcipelago di delizie che accompa-gna e dà risposta al desiderio dei consumatori e delle famiglie di assaporare tradizioni rinomate ad un prezzo “giusto”, coerentemente con una filosofia che vuole riconoscere equamente il lavoro e la sapienza di chi produce, coltiva e alleva. Una gamma che dà risposta anche al desiderio di assaporare ricette e gusti nuovi: è il caso ad esempio delle ricette di nuovi sottoli sfiziosi, come le zucchine gialle della Puglia o le melanzane rosse di rotonda Dop, o la pizza con friarielli e il caciocavallo silano Dop.

    Oggi fior fiore è la terza linea Coop per fatturato di vendita e anche nel 2019 le vendite sono cre-sciute del 13%, che in tempi di economia ancora stagnante è davvero un dato di grande significato.

    Elencare tutti i prodotti fior fiore sarebbe solo una lunghissima lista, incapace di dar conto di quel che

    PARLIAMO DELLA LINEA FIOR FIORE

    Come in un giardino pieno di delizie — a cura della redazione

    Oltre 400 referenze che raccontano il meglio delle tradizioni gastronomiche: tra pasta, formaggi, salumi,vino, birre e...

    Gli scontidi marzoDal 5 all’11fior fiore dal 19 in poi Crescendo

    Il mese di marzo propone anche diverse attività promozionali che potrete trovare nei negozi Coop. La prima è legata proprio ai prodotti fior fiore ed è in programma dal 5 all’11, con un sconto del 25% su tutta la gamma. Dal 19 marzo all’1 aprile tocca invece ai prodotti della linea Crescendo, quelli destinatai alla prima infanzia. Su una se-lezione di questi prodotti (dai pannolini agli omoge-neizzati) ci saranno prezzi scontati.

    consumare informati prodotto coop

  • Consumatori marzo 2020 25

    questi prodotti racchiudono. Basti sapere, quindi, che alla base di fior fiore Coop c’è un processo di sele-zione davvero accurato: dei produttori, delle materie prime, dei processi di lavorazione, dei territori e delle ricette.

    Dare però qualche idea è possibile. Pensiamo ai formaggi, un mondo in cui l’Italia primeggia a livello mondiale. Una quarantina di formaggi fior fiore consentono un viaggio lungo tutta la nostra penisola. E come in un mosaico che via via si arricchisce, negli ultimi due anni si sono aggiunti lo Squacquerone di Romagna Dop, formaggio di tradi-zione secolare, e la burrata in foglia, una deliziosa specialità prodotta con il latte di montagna del Gran Sasso e dei Monti Sibillini. Tra i formaggi stagionati, le ultime novità sono il Grana Padano Dop Riserva, stagionato oltre 20 mesi, e il Parmigiano Reggiano Dop fior fiore con bollo “Premium” del Consorzio grazie ai suoi oltre 40 mesi di stagionatura.

    I salumi fior fiore possono vantare la prove-nienza da suini 100% italiani di filiera allevati senza uso di antibiotici negli ultimi 4 mesi: il più recente è lo speck fior fiore (e uno speck da suini italiani è pressochè un unicum!) viene prodotto a San Candido nelle Dolomiti e stagionato 7 mesi.

    Un altro mondo fior fiore che è cresciuto tanto ne-gli ultimi mesi è quello dei dolci e della pasticce-ria, tutti prodotti senza utilizzo di olio di palma. Una decina di prodotti regionali come i Ricciarelli senesi e i Cantucci toscani Igp alle mandorle, poi an-cora diversi tipi di pasticcini di pasta frolla, le lingue di gatto, sino ad arrivare a cioccolato e cioccolatini…

    Una delle novità più importanti degli ultimi anni è stato l’ingresso di fior fiore nel mondo dei vini, selezionati in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier. Un’offerta che oggi è fatta da 19 etichette, tra vini tipici e spumanti di alta qualità, prodotti in esclusiva per fior fiore da altrettante cantine eccellenti di grande esperienza. Rappresentativi di 13 diverse regioni italiane, i vini fior fiore esprimono la bellezza e la ricchezza di territori, vitigni, colture, culture e realtà produttive molto diverse tra loro. Tra gli ultimi ad arrivare sugli scaffali, il Montepulciano d’Abruzzo Doc Riserva (Illuminati) , il Montefalco rosso Docg (Colpetrone) ed il Malvasia delle Lipari Doc passito (Colosi).

    In alternativa ai vini, le birre fior fiore Coop nate nello storico birrificio di Pedavena oggi sono espressione anche di alcune delle grandi tradizioni birraie e cioè quella tedesca, quella belga e quella inglese: la Indian Pale Ale è l’ultima nata e offre un equilibrio di note caramellate e di tostatura, dall’accentuato e persistente sapore aromatico di luppolo.

    Per saperne di più sui prodotti fior fiore rimandia-mo al sito www.catalogoprodotti.coop.it.

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    Dallo scaffale Coopquesto mese vi segnaliamo

    Cioccolato fondente extra fior fiore Coop Repubblica Dominicana e MadagascarPer gli amanti della dolcezza, tra gli ultimi arrivi nella linea fior fiore Coop segnaliamo due tipi di tavolette di cioccolato fondente da 100 grammi. La prima è ottenuta selezio-nando fave di cacao del Madagascar, da cui deriva un cioccolato dal profumo intenso e con un gusto delicato ed equilibrato; l’altra tavoletta usa di cacao della Repubblica Domenicana, con un profumo intenso e un sapore pieno e pungente. Il contenuto di cacao è pari al 70% minimo e le tavolette sottili ne esaltano il gusto.

    Vaschette di patè per cani gusti vari Amici speciali CoopSi amplia, con un pratico multipack in formato scorta (6 pezzi da 150 grammi ciascuno), la gamma di alimenti per i nostri cani della linea Amici Speciali Coop. In questo caso, il multipack comprende 3 confezioni di patè gusto manzo/verdure e 3 di patè gusto pollo/vitello. Appetitosi patè a base di carni fresche, arricchiti con minerali e vitamine, questo formato amplia la gamma di vaschette Amici Spe-ciali, offrendo al consumatore convenienza e praticità.

    Crema di farro e di avena Crescendo Coop La crema di farro e la crema di avena Cre-scendo Coop sono realizzate con farine di cereali 100% biologiche. Avena e farro sono cereali ricchi in fibra e minerali, soprattutto ferro, si distinguono dagli altri cereali per il loro gusto naturalmente dolce. Con l’aggiunta di vitamina essenziale B1, come prescrive la moderna pediatria, queste creme sono istantanee e indicate a partire dal 6° mese di vita. Non contengono aromi, né latte e derivati, zucchero o sale aggiunto. Co