Raccolta n. 2 – aprile 2021

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Un filo di Storie Raccolta n. 2 – aprile 2021 Suggerimenti di lettura per il prestito di Libri al Punto Lettura Nati per Leggere Campania nella Biblioteca Nazionale di Napoli _______________________________ _______________________________

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Un filo di Storie

Raccolta n. 2 – aprile 2021 Suggerimenti di lettura per il prestito di Libri al

Punto Lettura Nati per Leggere Campania nella Biblioteca Nazionale di Napoli _______________________________

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SOMMARIO

Da 1 anno

Coccinelle, coniglietti e altri piccoli animali .............................................. 3

Il giardino ............................................. 4 Indovina chi… ....................................... 5 L’albero ................................................. 6 L’uccellino fa… ..................................... 7 Pimpa cosa fa? .................................... 8 Piccole emozioni ................................ 9

Da 18 mesi

Cucù, chi è? ......................................... 10 Chi si nasconde sotto i fiori? .......... 11 Morsicotti ............................................ 12

Da 2 anni

Apri bene gli occhi ............................ 13 Biancaneve.......................................... 14 Coniglietto ha la bua ........................ 15 Il calcio ................................................. 16 Il grande libro del solletico ............ 17 Il libro innamorato ............................ 18 Nascondino ......................................... 19 Il piccolo bruco Maisazio ............... 20 Solo per amore .................................. 21 La torta è troppo in alto ................. 22 Tutino ha un po' di fame ................. 23

Da 3 anni

Filo magico ......................................... 24 Il burrone ............................................ 25 In punta di piedi ................................ 26 Un giorno nella vita di Dorotea

Sgrunf ............................................. 27 L’Orso e il Piano ............................... 28 Le giraffe non sanno ballare ........ 29 Magari domani .................................. 30 Trasformanatura ............................... 31 Voglio un’altra mamma .................. 32

Da 4 anni

Al fuoco! Al fuoco! ............................ 33 Alì Babà e i quaranta ladroni ........ 34 Harold e la matita viola .................. 35 Io e Denise .......................................... 36 La regina dei baci ............................. 37 La storia del Leone che non

sapeva scrivere ............................ 38 Mi leggi un'altra storia? .................. 39 Nei guai ...............................................40 Un colore tutto mio .......................... 41

Da 5 anni

71 pecore ............................................. 42 Cane blu .............................................. 43 Che fatica mettere a letto papà .. 44 Il volo di Osvaldo .............................. 45 L'isola del nonno .............................. 46 Una baita per due ............................. 47 Tempesta ........................................... 48 Sogno ................................................... 49 Ti chiamerò papà .............................. 50 Zog ......................................................... 51

Da 6 anni

Favole per bambini nottambuli .... 52 Greta e le altre. Un pianeta da

salvare ............................................ 53 Perché hai due papà? ...................... 54

Da 7 anni

Il mistero dei bisonti scomparsi .. 55 Piccola volpe ..................................... 56

Da 10 anni

Storia di un cane che insegnò ad un bambino la fedeltà ................. 57

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Da 1 anno

A partire dai 9-12 mesi i bambini cominciano ad essere interessati al contenuto dei libri e cominciano a nominare il mondo! Sai dire il nome di tutti questi piccoli animali? Prova a ripeterli! Libri stimolanti per crescere curiosi! Pensati per i più piccoli, i libri della serie "Scorri e gioca" sono interattivi e colorati; le pagine scorrevoli divertono e stupiscono costituendo un momento di scoperta e gioco

Coccinelle, coniglietti e altri piccoli animali

Disegni di Nathalie Choux Gallucci, 2015

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Da 1 anno

I libri della collana Scorri e gioca sono diretti ai bambini più piccoli e progettati per stimolare la curiosità e il gioco attivando un meccanismo interattivo con disegni colorati di oggetti che risaltano con immediatezza su fondo prevalentemente bianco. In questo cartonato sono utilizzati i vari elementi del giardino: fiori, piante, animali, insetti che il bimbo viene stimolato a conoscere grazie all’impiego di alette che scorrono nelle pagine spesse, animando tutti gli oggetti e si mutano in un gioco divertente. Lo stupore e la curiosità fanno da guida al riconoscimento degli oggetti che via via diventano familiari e grazie all’aiuto degli adulti prendono nome e diventano più facilmente riconoscibili. Le pagine scorrevoli divertono e stupiscono costituendo un momento di scoperta e gioco. Con questo grosso libro resistente rapidamente i bambini da soli possono muovere con le dita le alette e sono stimolati a utilizzare il linguaggio per identificare gli oggetti.

Il giardino

Disegni di Nathalie Choux Gallucci, 2014

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Da 1 anno

Tra i tanti libri-indovinello, questo è particolarmente attraente, con la sua co-pertina cartonata e le illustrazioni chiare e nette di Van Genechten. La pagina di sinistra pone al piccolo lettore l'interrogativo, chiedendogli di in-dividuare l'animale rappresentato, ma anche di scoprirne un altro che condi-vida la stessa caratteristica fisica. La soluzione sarà svelata all'apertura della pagina di destra, che si espande in un'aletta, dove apparirà l'animale miste-rioso.

Dalle spire del serpente si arriva così alla proboscide dell'elefante, dalla pic-cola coda dei pesci alla grande pinna caudale della balena, dal rosa lieve delle ali della farfalla a quello compatto delle setole del maialino, dal piccolo becco arancione dell'anatra a quello del pinguino, dalle zampette del ragno ai tenta-coli del polipo, dalle bande gialle dell'ape alle striature della zebra. E anche il caratteristico saltello della cavalletta potrà suggerire l'analogia con i porten-tosi salti del canguro. La lettura diverte e incuriosisce, con il metodo dell'indagine conoscitiva, che sfrutta la voluta ambiguità di alcuni particolari che suggeriscono un animale, ma ne nascondono un altro. E può continuare all'infinito, anche alla fine della lettura, in un divertente gioco interattivo di domande e risposte.

Guido van Genechten

Indovina chi… Clavis, 2017

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Da 1 anno

Da 1 anno Un silent book per i più piccini dal formato davvero originale: piccolo cartonato dalle pagine quadrate e ripiegate e che, nello sfogliarsi, arriva ad assumere la dimensione di un lungo rettangolo che svela l’albero in tutta la sua altezza e con tutte le sue ramificazioni. La visuale, via via, si amplia palesando al piccolo lettore dapprima un gattino che dorme su un ramo mentre un bambino cerca di cogliere un frutto, poi, un nido con tre uova appena schiuse, mentre uno scoiattolo corre lungo il tronco… e, così, lassù in cima il piccolo lettore troverà una tenera sorpresa. Il grande albero si rivela pieno di vita e, aperto tutto il libricino, si potrà inventare una prima storiella e, dopo averlo richiuso, ricominciare il gioco con un nuovo racconto consentendo al bambino di seguire il filo narrativo attraverso i vivaci colori e i nitidi disegni. Insomma, un’apertura piena di sorprese!

Kaori Takahashi L’albero

L’ippocampo, 2019

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Da 1 anno

Da 1 anno Un piccolo e raffinato cartonato, quadrato e dagli angoli stondati, che accompagnerà i più piccoli nelle loro prime esperienze linguistiche. La struttura è coerente e ripe-titiva: sulla pagina destra è presente l’immagine di un animale, di un oggetto o di una semplice situazione di vita quotidiana, su quella di sinistra viene riportato il verso corrispondente, a chiare lettere per permettere all’adulto lettore di porre la giusta enfasi ai suoni onomatopeici. L’idea è semplice, ma allo stesso tempo innova-tiva: si tratta del gioco del “come fa?“ ma in una versione più estesa, non limitata ai soli animali. Immagini e versi più convenzionali come “la mucca fa muu“ o “il cane fa bau bau“, si alternano ad altre più insolite come “il bicchiere di latte fa glu glu“, “il bebè fa uèè uèè“ passando per “il cucù fa cucù“. Insomma, un libro pieno di “rumori“ e personaggi in un mix di fantasia e quotidianità che dà vita ad una miscela frizzante e giocosa. Il divertimento, così, è assicurato anche per i fratelli o le sorelle maggiori che potranno aiutare il fratellino a riprodurre il suono e, di certo, sarà elevato il grado di relazione che la mamma e il papà potranno stabilire con i propri piccoli grazie alla lettura condivisa a cui il libretto è particolarmente adatto. L’uccellino fa è stato inserito nella lista de i 20 libri e 20 autori Nati per essere letti compilata in occasione del 20° anniversario del Programma Nati per leg-gere.

Soledad Bravi L’uccellino fa…

Babalibri , 2018

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Da 1 anno

Un libro didattico per spiegare ai bambini le cose dei grandi. In robusto cartone, ha gli angoli arrotondati e si esprime essenzialmente attraverso un linguaggio visivo, ac-compagnato da poche e semplici parole scritte. Fa parte della collana Gli imparalibri adatta anche a bambini più piccoli che potranno imparare le prime parole e i primi concetti con l'aiuto di un adulto che legge le poche parole presenti in ogni pagina. I più grandicelli si potranno cimentare nelle prime letture: il testo infatti è scritto in stampatello maiuscolo con lettere grandi e chiare. Il libretto molto robusto, è adatto ad essere maneggiato anche dai più piccoli. La Pimpa poi è uno dei personaggi più amati dei cartoni e in questo libro insegna ai bambini le prime parole legate alle azioni quotidiane. Cosa sta facendo Pimpa? È seduta, legge, disegna decide di andare a letto a fare la nanna?

Altan

Pimpa cosa fa Panini, 2016

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Da 1 anno

Questo albo cartonato è perfetto per favorire il primo approccio di un bimbo, anche molto piccolo, con l’oggetto-libro. Esistono numerosi libri simili a que-sto, ispirati a un progetto pensato per stimolare i piccolissimi a riconoscere le espressioni delle emozioni e a divertirsi a imitare tutte le facce buffe del libro, giocando con i genitori che potranno suggerirgli come inventarsene altre e giocare a chi ne fa di più. Questo albo è particolarmente accurato nella scelta delle fotografie, tutte di eccellente qualità, e delle didascalie essenziali e alla lunga riconoscibili come disegni grafici. La pagina finale, con l’inserto di uno specchio a sorpresa, porta i bambini a riconoscersi e a interagire con il libro in modo nuovo e inaspettato.

Piccole emozioni illustrazioni di Sonia MariaLuce Possentini

Il Castoro, 2017

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Da 18 mesi

Forza, scopri chi si nasconde dietro i buchi dalle forme diverse! Chissà quali sorprese si troveranno! Questo è un libro che fa parte di una collana di cartonati della Minedition con un titolo efficace anche se non originale. Quello che può fare la differenza in un cartonato per i più piccini è l’imprevedibilità: anche un adulto non riesce a memorizzare dopo la prima lettura le combinazioni di forme e colori, e quindi a maggior ragione un bambino si appassionerà e continuerà a sfogliare le pa-gine una dopo l’altra per scoprire che cosa si nasconde nei disegni via via stu-pito dai volti di animali che si compongono grazie ad ingegnose sovrapposi-zioni. Il libro è strutturato per stimolare la curiosità del bambino con forme e animali diversi e soprattutto per la "sorpresa" finale. Un cartonato dai colori vivaci e forme semplici, dai contorni marcati per divertirsi nel sempreverde gioco del Cucù.

Yusuke Yonezu Cucù, chi è?

Il Castello, 2017

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Da 18 mesi

È un invito alla scoperta di parole nuove, colori e versi degli animali quello rivolto ai lettori più piccoli da questo cartonato semplice ma di qualità, stimolante, e decisamente efficace. In ciascuna facciata di sinistra viene proposta una tipologia di fiori, dai tulipani ai mughetti, dalle margherite ai papaveri, tutti disegnati con tratti decisi, dai contorni netti e con colori uniformi. Nelle pagine di destra, grazie ad alette di diverse forme, la parte del fiore rappresentato si trasforma, come per magia, in un animale. E così, ad esempio, la corolla del tulipano nasconde un bel gattino, le due margherite si trasformano in una morbida pecorella, dietro al papavero scopriamo una farfalla colorata, mentre i mughetti celano un enorme orso polare. Una continua sorpresa, dunque, che si rinnova ogni volta che si solleva un’aletta in una rivisitata versione dell’intramontabile e sempre amato gioco del cucù.

Yusuke Yonezu

Chi si nasconde sotto i fiori?

Minedition, 2012

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Da 18 mesi

I morsicotti sono protagonisti della storia e si annunciano già nella copertina con l'angolo inferiore irregolare, come fosse stato appena addentato. Nella cameretta buia, mentre il piccolo è a letto con un solo occhio aperto e sul punto di addormentarsi, si svolge il suo scherzoso duello con il topolino. Alle incalzanti provocazioni dell'animaletto, che minaccia di morderlo in varie parti del corpo, il bimbo risponde con spirito, pan per focaccia, immaginando la sua trasformazione in animali pericolosi per il piccolo sorcio, imitando anche il loro verso. A sinistra, le pagine bianche contengono in stampatello maiuscolo le minacce, a destra quelle vivacemente colorate le spiritose risposte: un morsicotto sul naso potrebbe provocare il barrito di un elefante, uno sul collo il chicchirichì di un gallo, uno sulla pancia la risata di una scimmia. Fino alla minaccia provocatoria e dissacrante di un morso sul culetto, che potrebbe generare l'effetto sonoro di una puzzola. Il finale è dolce e rassicurante, con la promessa di un bacino affettuoso, che prelude al sonno notturno e perfino a un dolce russare - zzz - dei due protagonisti, che si addormentano abbracciati. È facile immaginare la lettura di questo libro, condivisa da un bimbo e da un adulto che, prima di andare a dormire, lo abbraccia con amore, coccolandolo e mordicchiandolo come fosse il topino e mimando i vari animali evocati. Sarebbe un modo di gratificare l'esigenza del contatto fisico che tutti i bambini richiedono, di nominare tante parti del corpo umano e tante caratteristiche animali, in un'atmosfera di divertimento e affettuosa condivisione.

Cri, Ninie Morsicotti

Gallucci, 2015

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Da 2 anni

Un invito davvero intrigante quello rivolto, in questo cartonato dalle insolite dimensioni, da un simpatico e sorridente coniglio che, in primo piano sulla copertina, strabuzza gli occhi e raccomanda: “Apri bene gli occhi!“ Un invito, innanzitutto, a percorrere un viaggio cromatico, da una finestra immaginaria su un panorama campestre, seguendo un tragitto quasi circolare: dal bianco al nero attraverso il blu, il verde, il giallo, il rosso e il marrone.

Colori che si aggiungono di volta in volta, attraverso le grandi “ali” che si spalancano davanti agli occhi dei piccoli lettori e che consentono al paesaggio di campagna, inizialmente sbiadito, di tingersi progressivamente, con la tecnica dei piani sovrapposti, con colori a vivo privi di contorni. Ma, grazie alle domande incalzanti che vengono rivolte, l’invito ai piccoli lettori è, anche, a scoprire i dettagli vicini e lontani che, via via, si aggiungono alla scena, e che offrono al lettore adulto, invece, lo spunto per raccontare la storia di papà coniglio, dei suoi piccoli e degli altri simpatici animali che, via via, vanno ad abitare il paesaggio. Apri bene gli occhi risulta, quindi, un libro “multiplo“: una piccola storia, un libro interattivo sui colori, sul paesaggio e sulle stagioni ed, anche, un gioco. Un libro che si svela scoprendolo e …. aprendo bene gli occhi. Finalista Premio Andersen 2017 - Miglior libro 0 - 6 anni.

Cedric Ramadier

Vincent Bourgeau Apri bene gli occhi

Babalibri, 2017

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Da 2 anni

Un libro tattile per raccontare la fiaba di Biancaneve ai più piccoli. Sono presenti tutti i personaggi tradizionali: la matrigna, il cacciatore, i sette nani, la mela, Biancaneve, il principe e lo specchio. Biancaneve è una meravigliosa fiaba popolare europea raccontata dai fratelli Grimm all’inizio del 1800, che raccoglie aspetti del folclore popolare entrando nell’immaginario collettivo e diventando una lettura imprescindibile per i più piccoli, analizzata anche da studiosi e ricercatori per la capacità di mettere in scena comportamenti e debolezze umane e nascondere, sotto un’apparente semplicità, diversi livelli di lettura. L’autore ci propone una versione di Biancaneve con un libro di piccole dimensioni e formato quadrato adatto ai più piccoli, riservando un’attenzione prevalente agli aspetti cromatici (colori vivi, contrasti, tinte perlopiù uniformi), con brevi porzioni di testo in stampatello di facile lettura. La struttura delle pagine cartonate, con parti in rilievo che si incastrano nella pagina a fronte, sono adatte a una esplorazione tattile del bambino e lo aiutano a appropriarsi della storia narrata.

Xavier Deneux

Biancaneve Emme Edizioni , 2016 (con CD)

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Da 2 anni

Il terzo titolo della trilogia: Coniglietto ha la bua, Coniglietto fa il bagnetto, Buonanotte Coniglietto, che vede protagonista Coniglietto che in questo libro è alle prese con una situazione ben nota ai più piccoli: la bua. Coniglietto si è fatto male! Bisogna aiutarlo e allora soffia sulla ferita, curalo con un cerotto, di' una formula magica, asciugagli le lacrime, fagli le coccole! Coniglietto riprende coraggio, la bua è guarita ed è pronto per correre di nuovo a giocare! Si tratta di un delizioso libro colorato, dai disegni semplici e accattivanti, maneggevole da sfogliare anche per i primissimi approcci con i libri, e, soprattutto, interattivo perché invita a partecipare da protagonista alla lettura, poiché ogni pagina richiede al bimbo un’azione molto semplice da fare per poter proseguire con la storia ed è chiamato a consolare il coniglietto. Da leggere con mamma e papà per “esorcizzare” i piccoli traumi e sperimentare la solidarietà allontanando le prime paure

Jörg Mühle

Coniglietto ha la bua

Il Castoro, 2017

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Da 2 anni

Questo resistente, pratico e sicuro cartonato, inserito nella ricca collana Scorri e gioca della casa editrice Gallucci, raggiunge in pieno lo scopo che si prefigge: garantire, attraverso la lettura interattiva, un positivo incontro dei più piccini con l’oggetto libro, interessarli divertendoli e, al tempo stesso, concorrere al loro sviluppo cognitivo. Le pagine sono animate da semplici meccanismi che possono essere messi in movimento dalle dita piccine permettendo, così, al piccolo lettore di interagire con il libro come in un gioco. Con la complicità dell’adulto e grazie al semplice meccanismo del cursore che vivacizza le pagine, il piccolo lettore potrà partecipare ad un “vero” incontro di calcio. Gli sarà consentito muovere, spostare e ruotare i vari soggetti che animano la partita (il portiere, il calciatore, la squadra), oppure gli oggetti che vengono utilizzati (la palla, la porta, lo stadio, il fischietto, i guanti) o, ancora, scoprire le azioni più comuni che si svolgono in campo (correre dietro la palla, dirigere l’incontro, esultare al momento del gol). Il coinvolgimento concreto con vere e proprie azioni richieste durante la lettura rappresenta sempre un’arma vincente per appassionare il piccolo lettore, per rafforzarne le competenze, ed incoraggiarlo a “nominare il mondo”.

Natalie Choux

Il calcio Gallucci, 2016

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Da 2 anni

Gli animali schierati in copertina sembrano molto divertiti e, in quarta, addirittura esplodono in un "Grazie!" indirizzato al piccolo lettore. Perché questo bel cartonato, dalle grandi illustrazioni colorate, propone una storia tutta da ridere, che vede come protagonista proprio il bimbo, nelle vesti di un

moderno eroe, che scopre un sistema efficacissimo da usare contro le aggressioni: il solletico. Con quest'arma micidiale è chiamato in prima persona a intervenire per difendere i piccoli animali dall'assalto dei prepotenti, toccando le loro pance, che compaiono attraverso una finestrella creata in ogni pagina di destra e che vengono

rappresentate da diversi materiali: peli, scaglie, piume, penne. Col solletico, che genera fragorose risate e capriole divertite, si riesce ad allontanare il lupo dalla pecorella, il leone dalla gazzella, il serpente dalla rana, il gufo dal topolino, l'orso dal pinguino. Senza far loro del male, ma anzi divertendoli, anche gli animali più feroci vengono distratti dal loro istinto ferino, ottenendo così la salvezza della preda. Per di più, quando il piccolo lettore tocca il libro e si immedesima negli animali aggrediti, ma anche negli aggressori se l'adulto procede a sua volta a solleticarlo, si attua la sempre efficace terapia del contatto fisico tra grandi e piccini, affettuosamente uniti nella lettura condivisa.

Thierry Dedieu

IIl grande libro del solletico

Traduzione di Edvige Le Noël L'ippocampo, 2018

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Da 2 anni

Anche così piccoli i bambini possono misurarsi con il concetto di amore e con gli evidenti effetti fisici che il sentimento produce nell'essere umano. Con il processo di immedesimazione nel libro, il lettore osserva e prova a sua volta gli stessi sentimenti espressi dal faccione rosa, che campeggia in ogni pagina di destra, mostrato e raccontato a sinistra dal narratore della storia, anch'esso rosa: il topolino. Così, dalla triste malinconia e dal senso di vergogna nel di-chiararlo, l'innamorato si decide finalmente a confessare il suo amore, ma sussurandolo appena nell'orecchio del suo confidente, che lo sprona a dichia-rarne apertamente l'identità, svelandone il mistero. Il libro è innamorato pro-prio di chi lo legge, così come il lettore può innamorarsi di un libro. E per nu-trire il rapporto sentimentale e consolidarlo, il topolino suggerisce un metodo infallibile: la cura assidua e affettuosa basata sugli sguardi attenti, sul sorriso, sul contatto fisico attraverso baci e carezze, sul dono di disegni colorati da inserire nelle pagine. Il libro è cartonato e quindi è resistente ai possibili ripetuti assalti di qualsiasi tipo di furore amoroso da parte dei bambini innamorati e degli adulti complici, che sperimenteranno insieme il rapporto affettivo con la lettura, che - questo è certo - durerà tutta la vita

Ramadier & Bourgeau Il libro innamorato

L'Ippocampo, 2017

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Da 2 anni

Questo è un libro che aiuta a sviluppare l’attenzione del bambino con una gra-fica accattivante e divertente. Non c'è un racconto predefinito ma stimola l'at-tenzione ai dettagli e aiuta nello sviluppo delle abilità visive e spaziali. L’ au-trice si diverte a nascondere gli inaspettati cuccioli in uno scenario, a prima vista, omogeneo. Distese di palline da tennis o di forbici, c'è chi sta tra i pomo-dori e chi vola in mezzo ai fiori, chi si riposa tra i sassolini e chi si è infilato in mezzo ai calzini! Quali animali si sono nascosti in strani e improbabili posti? Il piccolo lettore sollecitato dai genitori cerca minuziosamente tra le pagine fino a trovare il misterioso animale nascosto, ed esplode la soddisfazione. Questo tipo di libro interamente illustrato migliora il colpo d’occhio e la percezione visiva del bambino ed è perfetto per passare dei momenti a giocare insieme, genitori e figli, come una sfida a chi trova per primo la risposta esatta.

Silvia Borando

Nascondino Minibombo, 2017

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Da 2 anni

La storia è semplice, per nulla scontata e molto coinvolgente; il suo protago-nista, come era successo al brutto anatroccolo trasformato in cigno, segue anche lui la sua missione, quella di diventare una farfalla. Appena nato ha una gran fame tanto che, nell’arco di una settimana, ogni giorno, dal lunedì al sabato, mangia progressivamente tanto senza riuscire a saziarsi. Solo l’ul-timo giorno, dopo una scorpacciata di dolciumi e goloserie di ogni tipo com-preso salame, torta e lecca lecca, è così sazio che rischia di scoppiare. Poi, superato il malessere grazie ed una dieta più morigerata, si avvolge stretto stretto nel suo bozzolo, si addormenta e al risveglio scoprirà di aver realiz-zato la sua trasformazione: è diventato una bellissima farfalla. Nella sua linearità il libro è arricchito da illustrazioni luminose, colorate e gioiose e da una impaginazione che colpisce la fantasia del bambino: i buchi, attraverso i quali il protagonista passa da frutto a frutto, attirano il piccolo lettore che non resisterà alla tentazione di infilarvi il proprio ditino in una esperienza tattile lungo il percorso del piccolo bruco. Numerose sono le sollecitazioni che provengono da questo attraente albo che, a più di 50 anni dalla sua nascita, è ormai considerato un classico della letteratura per l’infanzia. Il racconto dell’avventura del piccolo bruco offrirà al bambino importanti stimoli cognitivi sul mondo che ci circonda e sul con-cetto di quantità, nonché un incitamento alla memorizzazione di colori, nu-meri, giorni della settimana e nomi di cibi, ed, ancora, un forte messaggio di speranza potendosi identificare con il bruco piccolo, fragile e indifeso che riesce a trasformarsi in una bellissima farfalla.

Eric Carle

Il piccolo bruco Maisazio

Mondadori, 2015

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Da 2 anni

Tra le mani del piccolo lettore, questo libro cartonato che si apre a fisarmo-nica, raggiungendo quasi due metri, può davvero sembrare tanto "grande come l'amore della mamma". E la storia che leggerà è proprio quella di un rapporto caldo e avvolgente tra una madre tucano, di cui si intravede in co-pertina solo l'enorme becco giallo, e il suo piccolo, che, in un crescendo nar-rativo, le pone intriganti quesiti. Le coloratissime illustrazioni della vegetazione lussureggiante, propria delle savane tropicali, incorniciano le domande del curioso uccellino, introdotte dai ricorrenti "se fossi...". Un incipit, questo, che fa intravedere la possibilità di mutare la sua identità, e anche quella della madre che viene così, provocato-riamente, quasi messa alla prova. E le risposte rivelano l'amorevole ruolo materno di accudimento, di sostegno, ma anche di divertimento. Se il piccolo fosse un albero, la mamma sarebbe la pioggia che lo fa cre-scere; e se fosse una banana, il sole che la fa maturare. Se fosse una nuvola, il vento che lo spettina; e se fosse cascata, la pietra che lo fa cantare. E per farlo divertire, sarebbe perfino la mosca che stuzzica il naso della tigre. Le domande e le risposte si susseguono fino alla conclusione della storia, quando il piccolo tucano propone un ribaltamento di ruoli - " e se fossi mamma tucano?" -, che lei risolve con un accogliente abbraccio, che prelude al sonno notturno.

Sabina Colloredo Patrizia La Porta

Solo per amore Carthusia, 2015

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Da 2 anni

Esposta sul davanzale dell'unica finestra di un'altissima casa bianca, quasi sotto il tetto, rosso come l'unica porta d'accesso, c'è una bella torta, certa-mente gustosissima. La guardano con famelico desiderio vari animali che si avvicendano, tentando di raggiungerla, arrampicandosi l'uno sull'altro. Sull’orso, che è il primo a soppraggiungere sul posto, sale il maiale -Hop - sul quale salta il cane - Frup - e poi la lepre, la gallina e la rana - Hoppeti Hop, Flippeti Flap e Pimpeti Pam - fino a costituire una torre fremente e instabile. Anche il nero uccellino che assiste alla scena in bilico sui fili della luce si av-vicina all'oggetto del desiderio condiviso, riuscendo infine a rubare almeno la ciliegina, prima che il dolce sparisca, sottratto improvvisamente - Zack - dal bimbo biondo che crudelmente chiude con violenza la finestra – Sbam. Simul-taneamente crolla l'alta torre degli animali golosi, afflitti e sconsolati per la sparizione dell'agognato bene, ma subito stupiti e incuriositi dall'apertura a sorpresa del portone... La storia semplice e divertente, giocando con il meccanismo narrativo dell'ac-cumulo e dell'opposizione, rappresenta con efficacia, all'inizio, i concetti di de-siderio, ingegno e solidarietà, per poi raccontare delusione e attesa, e infine descrivere sorpresa, generosità e condivisione. E la metafora dell'oggetto ir-raggiungibile è certamente in sintonia con l'esperienza quotidiana dei piccoli lettori, abituati ad osservare dal basso un mondo per loro "troppo in alto".

Susanne Strasser La torta è troppo in alto

Terre di mezzo, 2020

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Da 2 anni

Tutino è il protagonista di varie storie della stessa serie, tutte ambientate in un contesto naturale, che lo vedono misurarsi, volta per volta, con un albero, con una pozzanghera, con il vento e con il sonno. Qui lo seguiamo, attraverso le pagine tutte bianche, illustrate con pochi e ni-tidi disegni, in una piacevole passeggiata nel bosco, alla ricerca di qualcosa da mangiare. Per l'occasione, indossa una tutina da scoiattolo, coerente con l'ambiente circostante, e ci intrattiene con brevi considerazioni formulate in prima persona, sui vari tipi di frutti e verdure che incontra inoltrandosi nella vegetazione. Certo, sembra incontentabile, perché ogni volta assaggia e scarta: il fungo è molto amaro, il lampone è veramente aspro, la verzura troppo verde. Sarà forse che gli altri animali che compaiono all'improvviso lo disturbano? Certo, non lo rassicura il cinghiale che compare improvvisamente, mentre addenta una ghianda. Decide quindi di non rischiare e prosegue la passeggiata, fino alla scoperta del grande albero di ciliegie. Finalmente si ferma pregustando la scorpacciata, ma si accorge di non essere solo. Tutti gli altri animali, in fila, si sono già prenotati per la promettente degustazione del "dessert della foresta".

Lorenzo Clerici Tutino ha un po'

di fame [Testi di Silvia Borando e Chiara Vignocchi]

Minibombo, 2017

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Da 3 anni

In una grigia, fredda e innevata città dove tutto è spento e triste, compresi gli abitanti, Annabelle trova, un giorno, una piccola scatola contenente un filo multicolore col quale la ragazzina sferruzza per sé un bel maglione variopinto. Due elementi magici compaiono, dunque, fin dalla prima pagina: la scatola, oggetto suggestivo per eccel-lenza che custodisce, nasconde, protegge e rigenera e il filo che, allo stesso modo, è guida sicura, àncora affettiva, legame. Già basta questo a infondere un tocco di alle-gria e vivacità alla scena. Nonostante la maglia di Annabelle sia ampia e lunga, il filo non è finito, ne rimane un poco che è comunque sempre sufficiente a tessere un abito anche per il cane Mars e poi, per un vicino un po’ scorbutico, e, ancora, per i compagni di classe, per il maestro severo, per i genitori, il dottore… Insomma c’è filo per tutti, ma proprio tutti. Tanto che la bambina, senza che questo termini, riesce a rivestire perfino le case, le automobili e tutti gli oggetti della città. E ancora ce n’è. Il risultato? La città intera cambia volto: ovunque si avverte sapore di gentilezza, di delicata gaiezza ed anche di calore perché la lana, si sa, riscalda il corpo come i cuori. Un giorno però fra i tanti avventori giunti per conoscere Annabelle e la sua scatola per la maglia, giunge anche un arciduca che vuole la scatola e per averla solo per sé, è disposto a pagare fior di milioni. Ma Annabelle è saggia e non vuole rinunciare alla lana che ha dato gioia alla sua città. I prepotenti, è risaputo, non si fermano davanti ad un no, e l’arciduca fa rubare la scatola dai suoi scagnozzi e col bottino fugge nel suo paese. Quando, poi, giunto nel suo castello lontano, solleva il coperchio della scatola non trova alcuna traccia della lana magica. Il filo è finito? Più probabilmente la sua missione è altrove, è là dove c’è disponibilità e buon cuore, desiderio di donare e non di possedere. Ed è lì che vuole tornare… Filo magico è una fiaba delicata e rassicurante, ma è anche un racconto modernis-simo sulla generosità, sulla capacità di donare e donarsi e su come l’impegno disin-teressato di una persona possa contribuire a cambiare ed unire il mondo.

Mac Barnett Filo magico

Illustrato da Jon Klassem Terre di mezzo, 2016

Page 25: Raccolta n. 2 – aprile 2021

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Da 3 anni

Le parole sono un grande gioco di prestigio. In queste pagine illustrate da Liuna Virardi tutto è possibile: le mele diventano meloni, pulci e pulcini stanno su un biglietto, un grande monte diventa un montone e un piccolo cavallo un cavalletto. E’ un libro pieno di ingegno e divertimento, con uno stile grafico surreale e pieno di immagini coloratissime e stilizzate che accompagnano un testo breve, che insegna ai più piccoli a giocare con la nostra lingua, per indo-vinare la parola che viene dopo e imparare come, cambiando pochissime let-tere, cambiano non solo la parola, l’azione o il senso della frase, ma addirittura l’intero racconto. E’ il grande gioco di prestigio delle parole potenzialmente infinito, adatto alla lettura ad alta voce dove bisogna fermarsi ogni volta per indovinare insieme la parola successiva prima di voltare pagina. E la storia cambia ogni volta: con i diminutivi e gli accrescitivi niente è come sembra! Ma alla fine il BURRONE è veramente un burrone o un enorme pezzo di BURRO? Questo libro non finisce mai e invita a giocare con la nostra bellissima lingua!

Giuseppe Caliceti

Liuna Virardi Il burrone

TopiPittori, 2019

Page 26: Raccolta n. 2 – aprile 2021

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Da 3 anni

Tutto avviene di notte, in uno spazio temporale dove realtà e sogno si confondono, in questo piccolo capolavoro della letteratura per l’infanzia in cui è possibile ritrovare le caratteristiche tipiche dell’infanzia: delicatezza, leggerezza, goffaggine, paura, voglia di trasgredire e desiderio di non essere scoperti. Tutti hanno avuto da bambini almeno una volta l’avventura di svegliarsi in casa propria o di parenti o amici per andare in bagno o a bere in cucina senza fare rumore o svegliare qualcuno per non farsi sorprendere, insomma, in punta di piedi? In punta di piedi ci riporta proprio in quel momento, in quell’esperienza al buio. La storia di Clara e Bernardo è fatta di ombre, di buio, di animali selvaggi che escono da posti del tutto normali, di segreti inspiegabili, di silenzio. I due fratellini attraversano in punta di piedi la casa dei nonni, la coda in primo piano in copertina è la spia di qualcosa di strano, in questa passeggiata domestica notturna, da ogni angolo buio esce un animale selvatico, pronto a seguire o ad aiutare i bambini; ad ogni apparizione un rumore insospettisce i nonni ancora svegli. Nel buio e nell’alternanza tra ombre e spiragli di luce dalle stanze ancora accese Clara e Bernardo si avventurano intrepidi, loro non sentono i nonni e i nonni non capiscono l’origine dei piccoli rumori: è un gioco di fraintendimenti notturni quando le facoltà razionali si annebbiano e lasciano il posto a interpretazioni fantastiche. In punta di piedi è il libro della buonanotte ma anche la porta per entrare nell’immaginario e nella memoria delle prime esperienze di crescita e autonomia.

Christine Schneider Hervé Pinel

IIn punta di piedi Orecchio acerbo, 2019

Page 27: Raccolta n. 2 – aprile 2021

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Da 3 anni

Fedele alla tipica struttura degli albi illustrati in cui la copertina è già parte integrante della storia, Un giorno nella vita di Dorotea Sgrunf invita il piccolo lettore, subito e con semplicità, a seguire la protagonista nel suo mondo: sta tornando dal mercato con la spesa nel cestino, ha un’aria decisamente appagata, al pari del figlio maialino che, con un’espressione monella, mangia il suo gelato al cioccolato. Poi, nel frontespizio, dalla finestra di casa, invita ad entrare nella storia, cioè nella sua casa e nella sua vita vera, in un giorno qualunque. “Prego, accomodatevi!” sembra che dica. Si viene, così, attirati negli ambienti e nelle attività di questa mamma e del suo piccolo birbante non solo come lettori ma, grazie alle finissime pagine fustellate che dinamizzano ogni scena, anche come veri e propri visitatori cui, con discrezione, è concesso di partecipare “dall’interno” alla dimensione narrativa. Pagina dopo pagina è chiaro l’invito a sbirciare nella casa di Dorotea, piena di oggetti e dettagli che emergono come da una quinta teatrale in cui le scene si costruiscono per sovrapposizione con un effetto tridimensionale. La curiosità è forte: si può guardare, scorgere, toccare, scostare la tenda, varcare la soglia, entrare negli ambienti ed assistere alle varie attività a cui Dorotea e il suo piccolo sono intenti. Nell’ingresso è in svolgimento la telefonata della mamma per programmare la giornata in compagnia di parenti ed amici, mentre il maialino, dallo sguardo contrariato, non sembra gradire molto l’idea di ricevere ospiti. Varcando la porta della cucina si assiste alla frenetica attività culinaria di Dorotea che, imperturbabile, impasta torte e biscotti, mentre il suo piccolo, sotto il tavolo, ne combina un’altra della sue. Poi, nell’ambiente successivo è in pieno svolgimento un invitante pranzo con tre ospiti pingui e allegri seduti al tavolo rotondo, mentre

il maialino, sotto lo sguardo attonito di Dorotea, punta con la sua cerbottana la pasciuta natica di un invitato, forse proprio il più indesiderato. Il momento dei saluti vede un galante baciamano per Dorotea (uno spasimante?) e un bacio con schiocco per un contrariato maialino (una zia troppo “sbaciucchiosa”?). La giornata, lunga e faticosa, si conclude con un rilassante bagno e con l’atteso momento del riposo al dolce chiarore

della luna. Ripubblicato dopo 40 anni questo silentbook di innegabile raffinatezza stilistica si offre a molteplici interpretazioni regalando ai piccoli lettori, ma non solo, un’esperienza sotto vari punti di vista davvero singolare.

Tatjana Hauptmann

Un giorno nella vita di Dorotea Sgrunf

Lupoguido, 2018

Page 28: Raccolta n. 2 – aprile 2021

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Da 3 anni

Protagonisti di questo poetico libro sono un orso e un pianoforte, che si palesano già in copertina, al di là di un lussuoso sipario di velluto rosso. Il loro incontro avviene molti anni prima nella foresta, dove il piccolo orsacchiotto rinviene, tra gli alberi, la sagoma di un oggetto misterioso troppo grande per lui. Crescendo, raggiunge la tastiera e comincia a suonare, partendo da un semplice "plonk", che gli rivela le potenzialità straordinarie della strana cosa. Dai suoni iniziali, sperimentali e disorganici, l'orsetto trarrà melodie sempre più armoniose e complesse, che attireranno tutti gli animali del bosco in estatica ammirazione. Un giorno, tra gli ascoltatori, si intrufolano anche due impresari, padre e figlia, che entusiasti del suo talento gli propongono di accompagnarlo in città e di introdurlo nell'ambiente musicale di Brodway. La prospettiva di nuove conoscenze e di nuove avventure convincono Orso a mettere alla prova le sue capacità e a sfidare l'ignoto. E accetta l'invito. Comincia per lui un periodo di rapida e sorprendente crescita nel fisico e nell'esperienza musicale, che lo porta a calcare i palcoscenici dei più importanti teatri della città, che ad ogni suo concerto registrano il tutto esaurito. Orso vince molti premi e dischi di platino. Ha ormai raggiunto il successo, ma avverte dentro di sé una profonda nostalgia delle sue origini e decide di tornare nella foresta natìa, soprattutto per rivedere gli amici e i compagni della sua giovinezza. Attraversando il fiume, trova però la radura completamente deserta e pensa che lo abbiano tutti dimenticato. Poi, tra le frasche, gli appare improvvisamente il suo vecchio pianoforte, ben tenuto e completamente rivestito, come un monumento, da sue foto, ritagli di giornali e locandine dei suoi spettacoli. Capisce quindi che tutti lo ricordano con affetto e con orgoglio e, dopo aver raccontato della sua vita da concertista di successo, dedica un nuovo concerto a tutti loro, che costituiscono il suo pubblico prediletto. Illustrata con immagini raffinatissime, è questa una storia commovente, che narra di natura e cultura, di sentimenti e di sfide personali, di talento e di scelte di vita, e soprattutto di vera amicizia. L’albo ha vinto il Waterstones Children’s Book Prize del 2016.

David Litchfield L’Orso e il Piano

Zoolibri, 2017

Page 29: Raccolta n. 2 – aprile 2021

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Da 3 anni

Questo delizioso libro si presenta già con un'evidente contraddizione, visto che in copertina la protagonista volteggia disinvolta, inquadrata dalla luna, in un cielo di stelle. Ma la storia ci narra il pregresso. Rispetto agli altri animali, la giraffa Zelda si presenta con gravi handicap: troppo alta, troppo lungo il collo, troppo magre le zampe, con le ginocchia per di più storte. Tanto è vero che, appena tenta di correre, cade rovinosamente. Quindi, non può certo partecipare al Ballo della Giungla, che ogni anno si svolge nella savana africana: un appuntamento imperdibile, frequentato da tutti gli animali che, in coppia o in gruppo, si lanciano in ogni forma di danza. I cinghiali volteggiano in romantici valzer, i rinoceronti si scatenano in rock and roll acrobatici, i leoni, con la rosa tra le fauci, compongono le classiche figure del

tango; perfino le scimmie conoscono perfettamente i passi del cha cha cha e della tarantella. Ma quando la giraffa prova ad entrare in pista, incerta e sgraziata, viene accolta da scroscianti risate. E lei si allontana e si isola, per meditare sul proprio fallimento. Solo il grillo le viene incontro, proponendole un tipo di danza su misura per lei, con una melodia suonata dalla luna, dal vento e dal suo violino. E sull'onda di questa musica soave, la giraffa incredula riacquista fiducia in se stessa e finalmente volteggia leggiadra e felice. .

Giles Andreae Guj Parker

Le giraffe non sanno ballare

Nord Sud ed., 2017

Page 30: Raccolta n. 2 – aprile 2021

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Da 3 anni

Mollemente spalmato sui verdi rami degli alberi della foresta, appare subito, e in ogni pagina di questo delizioso libro, il protagonista: il bradipo Paco, cresciuto fin da piccolo al suono di una frase significativa e perentoria sempre a fior di labbra: "Non oggi ... magari domani". Rimandava sempre tutto in ogni occasione: quando i genitori lo invitavano a riordinare la stanza o quando i compagni gli proponevano il gioco. E da grande la situazione non cambia: non cerca lavoro, non si crea una famiglia e continua la sua vita solitaria e immobile. Ma il suo apatico isolamento viene improvvisamente interrotto dall'arrivo improvviso dei laboriosi castori, famosi ed efficienti ingegneri e manovali, che, armati di asce e seghe, rapidamente procedono a tagliare tutti gli alberi del bosco, per costruire una diga. Man mano tutti i compagni di Paco sono costretti a fuggire, la foresta si svuota, distrutta dalla smania costruttiva degli invasori e lui rimane solo, ancora appollaiato sull'unico albero superstite. Quando i castori assaltano anche questo, finalmente scosso dalla tragedia imminente, il bradipo prende coscienza del momento drammatico, nel quale rischia di restare senza casa e senza cibo. Ricorre quindi all'unico patrimonio in suo possesso, accumulato in anni di osservazione passiva: racconta ai castori i segreti della natura e le favolose storie del bosco, con i suoi strani abitanti: le rane blu che abitano l'albero magico, la cavalletta che sa mimetizzarsi in un ramoscello, le farfalle con gli occhi sulle ali, gli uccelli dalle piume arcobaleno. Con i suoi racconti affascina e ipnotizza i castori, che si fermano, restano a bocca aperta e alla fine dei racconti, ne invocano altri, a gran voce. E Paco, fedele alla sua natura, risponde "Per oggi basta" e si rimette a dormire. Ma intanto, dopo tanta immobilità e per fortuna giusto in tempo, ha fermato la distruzione della foresta, salvaguardando l'ambiente. Un monito per noi lettori, a non rimandare il nostro impegno a difesa della natura!

Michaël Escoffier Kris Di Giacomo

Magari domani Terre di mezzo, 2016

Page 31: Raccolta n. 2 – aprile 2021

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Da 3 anni

Questo è un libro che fa parte di una collana dedicata ai bambini più piccoli in cui la grafica molto colorata si mescola alla possibilità di giocare con le pagine scoprendo che le cose possono cambiare, che non tutto è come sembra al primo sguardo, senza magie ma affidandosi alla fantasia. Non è un libro di fiabe ma offre anche ai genitori la possibilità di creare storie e di fantasticare, mescolando il gioco del cucù a quello di indovinare cosa si nasconde sotto l’aletta partendo da un particolare.

Pagina dopo pagina oggetti, piante, attrezzi noti, si trasformano in altro e leggere diventa una continua scoperta e avventura. Ha un formato rettangolare e appare resistente alle manipolazioni, ha soggetti non banali come un carciofo, un giglio, un cavolfiore, un cactus, una ninfea e colori netti, con brevi rime che invitano il bambino a scoprire il tipo di trasformazione: dal fungo al castoro, dall’albero al grosso ragno, dalla mela alla biscia ci sono tanti animali nascosti da scoprire. Apprezzabile sicuramente il fatto che sia le immagini di partenza sia la loro metamorfosi siano soggetti piuttosto insoliti e un po’ diversi rispetto a quelli disegnati di solito nei cartonati per i più piccoli.

Agnese Baruzzi

Trasformanatura Lapisis, 2017

Page 32: Raccolta n. 2 – aprile 2021

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Da 3 anni

“Voglio un’altra mamma!”, è il grido esasperato che dà il titolo a questo raffi-nato albo; ci investe, sin dalla copertina, rivelando subito la profonda irrita-zione del suo protagonista che ricorre ad una iperbole molto frequente nel linguaggio infantile, per manifestare la sua immensa rabbia e per sfidare l’au-torità genitoriale. L’intraprendente Joseph Fipps, non sopporta più di sentirsi chia-mare “Testone” dalla sua mamma ogni volta che non ubbidisce, trasgredisce o ne combina una delle sue. Per sfuggire ad una realtà che proprio non gli piace, talvolta se ne allontana con la fantasia immaginando di essere un grifone, un animale fantastico bello e potente, metà aquila e metà leone. Ma la situazione esplode quando la mamma risponde con una irritante sfida all’arrabbiata provocazione lanciata dal nostro protagonista: visto che vuole un’altra mamma gli propone di farsi sostituire da una mamma tricheco che vive sui ghiacci al Polo Nord. Joseph, infuriato, se ne va in riva al fiume dove si nasconde sempre quando è triste e comincia a fantasticare su come sarebbe una mamma tricheco. Volando con le ali della sua fantasia si misura con la “nuova” mamma comprendendo rapi-

damente l’impossibilità di sostituire la sua, l’unica sempre pronta ad ac-coglierlo con tenerezza e gioia e ad assicurargli il conforto necessario. In una ritrovata armonia, confermando l’inseparabilità del legame madre-fi-glio, nonostante la conflittualità, con-divideranno, in estasi, l’esperienza della nascita dei cardellini nel nido

sul ramo più alto del castagno che Joseph desiderava vedere ad ogni costo. Il testo è impreziosito da magnifiche illustrazioni a pastello, tenui e deliziose che trasferiscono delicatezza al racconto e, soprattutto, alla descrizione dei mutamenti dell’animo di Joseph e della sua mamma.

Nadine Robert Geneviéve Godbout

Voglio un’altra mamma

Lupoguido, 2018

Page 33: Raccolta n. 2 – aprile 2021

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Da 4 anni

La fantasia di un bambino, si sa, non ha limiti: con l’immaginazione un gioco si trasforma in una incredibile avventura e, perché no, questa può diventare un libro. E’quello che succede in questo albo destinato a tutti i bambini che da grandi vorrebbero fare i pompieri. Sembra proprio un rilassato momento di riposo quello che si rappresenta nella prima pagina: Paolino legge tranquillo tra i suoi giochi preferiti mentre la sua amica Oca si cimenta in un’ardita costruzione. All’improvviso la mamma di Paolino lancia l’allarme: da qualche parte è scoppiato un incendio! In un lampo, nella stanza che sembra una perfetta caserma, la squadra si equipaggia, pronta a ricevere, oltre a qualche bene di conforto, i baci incoraggianti della mamma e le istruzioni tecniche per la missione di salvataggio. Il team, cui si è aggiunto anche Orango, è ben organizzato, ogni pompiere ha i suoi compiti ben stabiliti: Orango è addetto al pompaggio dell’acqua, a Oca spetta guidare l’at-trezzatissima autocisterna e azionare il potente aspiratore di fumo; a Paolino, che è il miglior pompiere del mondo, tocca il compito più impegnativo, spe-gnere l’incendio. E quando l’insidioso fuoco avvolge con le sue fiamme l’alto palazzo dove vive la nonna con il pesciolino Bobolla, Paolino con intrepido co-raggio, attaccandosi al lampadario e saltando dalla finestra, riesce a metterli in salvo e a riportare la serenità in città. Che avventura! È un albo dal ritmo incalzante capace di catturare l’attenzione del piccolo let-tore anche grazie alle vivaci immagini dai colori accesi in cui nulla è trala-sciato: dall’abbigliamento alle attrezzature, dalle operazioni di spegnimento minuziosamente descritte. È il lavoro di squadra il vero garante del successo dell’operazione!

Adrien Albert

Al fuoco! Al fuoco! Babalibri, 2014

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Da 4 anni

Chi di noi, da piccolo, non è rimasto incantato dal racconto delle avventure di Alì Babà, che spalancava i nostri confini occidentali verso l'oriente, l'avventura, la magia? Magistralmente elaborata in rima da Luzzati con smaglianti disegni - elaborata anche in uno spiritoso cartone animato - la storia del piccolo Alì può ancora attrarre il lettore di oggi. Sovrastato da un immenso turbante e appollaiato tra i rami di una fitta foresta, egli assiste alla strana vicenda vissuta da 40 ladroni capitanati dal fiero Mustafà, noto come 'il terrore della città'. Il fiero saladino, con la sciabola sguainata, tenta l'assalto alla grotta del tesoro, spalancatasi dopo il fatidico 'Apriti, Sesamo!'. Sfortunatamente il masso all'ingresso ricade proprio sul piede di Mustafà, che si allontana dolorante insieme ai suoi fidi briganti. Alì ne approfitta per entrare nella caverna e raccogliere l'immenso tesoro di perle, pietre preziose e argenteria, con l'intento generoso di farne dono ai tanti suoi parenti e amici. Trattiene per sé soltanto la corona del re, che sistema soddisfatto sull'imponente turbante. La tragedia scoppia quando Mustafà scopre la rapina. La sua rabbia esplode e poi, su suggerimento di un ladrone-poliziotto, si traveste da mendicante, per stanare il colpevole divenuto ricco. È infatti Alì l'unico a gettargli dalla finestra un prezioso anello con rubino, con

un atto di generosità che però lo tradisce; Mustafà traccia una croce sul portone, per individuare il colpevole e delega i suoi scagnozzi per la punizione esemplare. Ma Alì, ingenuo artista, trasforma quel graffito in un fantasioso disegno, aggiungendone tanti altri su tutte le case

del paese e rendendo impossibile l'identificazione. Mustafà non demorde e si traveste da mercante di vino, con i ladroni nascosti nelle botti, ma Alì, dopo aver pagato con 10 diamanti, le inchioda tutte e si salva. E continua con generosità a dispensare le sue ricchezze e ad abbellire tutta la città, mentre Mustafà, 'sdraiato sul sofà', medita ancora la sua vendetta ...

Emanuele Luzzati Alì Babà

e i quaranta ladroni Interlinea 2013

Page 35: Raccolta n. 2 – aprile 2021

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Da 4 anni

Da oltre 70 anni, tradotto in 14 lingue, con 3 milioni di copie vendute, la matita viola di Harold disegna la sua storia, incantando generazioni di lettori con la descrizione di una giornata tipo del piccolissimo protagonista che, appena sveglio e ancora in pigiama, inventa e vive al tempo stesso le sue esperienze. Il prodigioso segno della matita, che da incomprensibile scarabocchio diventa forma compiuta, lo soddisfa e lo gratifica, quando dà vita a scene e personaggi desiderati e programmati, ma può anche sorprenderlo e intimorirlo, quando gli prende letteralmente la mano, sconvolgendo la stessa trama della narrazione. La giornata di Harold si sviluppa come un'avventura nel mondo ancora sconosciuto, partendo da una rassicurante strada rettilinea che lo conduce in una foresta costituita da un solo albero di mele. Ma il desiderio di difendere i frutti dall'assalto dei ladri genera la necessità di porvi a guardia un drago minaccioso, che però lo terrorizza al punto da produrre un tremolio anche nel tratto viola della matita. Dalla linea retta nasce così un oceano tempestoso, dove Harold rischia di annegare. Ed ecco subito pronta una barchetta che lo conduce a una spiaggia, dove si materializzano tante gustose torte, che Harold offre generosamente agli amici animali. L'avventura marina lascia poi spazio a un'ardua scalata in montagna, sempre più impervia, trasformatasi poi in un rovinoso precipizio a valle. Gli eventi paurosi e pericolosi si alternano alle scene prevedibili di salvezza e di rassicurante quotidianità, fino all'agognato ritorno a casa del protagonista, stanco dopo l'avventura e desideroso di dormire nel proprio accogliente lettino, illuminato da quella luna che, disegnata fin dall'inizio della storia, lo ha sempre seguito dall'alto in tutte le sue peregrinazioni. Ma è difficile ritrovare la propria casa, nella selva di palazzi e finestre create dall'instancabile frenetica fantasia della matita viola. Sarà proprio lei a risolvere il problema e a restituire ad Harold il suo lettino, dove finalmente potrà riposare, fino alla prossima avventura. E sarà magari una simile matita a creare e trasformare il mondo desiderato da ogni lettore bambino che vorrà dare vita alla propria fantasia.

Crockett Johnson

Harold e la matita viola traduzione di Sara Saorin

Camelozampa, 2020

Page 36: Raccolta n. 2 – aprile 2021

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Da 4 anni

Incontriamo l’innominato protagonista, identificato dal solo pronome, proprio nel giorno del suo compleanno. Manifesta tutta la sua contentezza per i regali ricevuti, ma uno in particolare è per lui davvero straordinario: Denise, lei un nome ce l’ha, una bella pianta di cui dovrà occuparsi tutti i giorni, con premura e dedizione. Ma i numerosi impegni da cui è scandita la sua settimana gli impediscono di assolvere alle cure di cui la pianta necessita. Fortunatamente, però, può ricorrere all’aiuto dei componenti della sua famiglia: c’è sempre qualcuno in casa che può sostituirlo quando va a fare judo o pattinaggio, quando è impegnato per i compiti o va a dormire. E così saranno proprio la sorellina, poi il nonno, la nonna, il papà e la mamma a sostituirlo nella cura di Denise. Che strano, però, ogni volta che ritorna tra le mura domestiche un mistero pare avvolgere la casa: i vari componenti della famiglia sembrano sparire uno ad uno e Denise, invece, è sempre più rigogliosa, anzi straripante al punto che tutti gli ambienti ne sono completamente infestati. È stata Denise a soddisfare la sua fame inghiottendo i malcapitati, invece di avvertire chi avrebbe dovuto prendersi cura di lei? Una misteriosa storia da un umorismo decisamente carnivoro, divertente e a lieto fine impreziosita da belle illustrazioni in cui predominano il verde e l’arancione, i colori preferiti di Barroux che fa dell’ecologia la sua bandiera. Insomma un albo in perfetta sintonia con le finalità che l’autore affida alle storie e alle immagini destinate ai bambini: far sognare, riflettere e, se possibile, divertire.

Barroux Io e Denise

Edizioni Clichy, 2020

Page 37: Raccolta n. 2 – aprile 2021

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Da 4 anni

Questo albo, dolce e avventuroso al punto giusto, meriterebbe un sottotitolo: un viaggio alla ricerca di coccole. Racconta la storia di una piccola principessa che una mattina chiede alla sua mamma di darle tanti baci. Ma la mamma è troppo impegnata nel suo lavoro di regina e le consiglia, mettendole a disposizione il suo aereo, di andare a cercare quello che desidera da un’altra parte, in giro per il mondo. La principessa segue il consiglio della mamma e in un avventuroso viaggio incontra tante regine che la accolgono nei loro fantastici regni. Sono regine di diverse etnie, ognuna con la propria peculiarità, ma ognuna di loro è disposta a far vivere alla principessa la caratteristica del proprio regno e a condividere con lei piacevoli momenti di spensieratezza. La regina delle torte la invita a preparare insieme squisiti dolcetti, quella dei gatti la lascia trastullarsi con una simpatica schiera di gattini, la regina dei giochi la accoglie nel suo castello pieno di svaghi e passatempi, quella dei fiori le permette di girovagare nel suo profumato giardino fiorito. Nonostante i numerosi doni ricevuti, la principessa, però, è sempre più triste per non aver raggiunto il suo scopo. Ma, si sa, il viaggio, come l’avventura, di per sé costituiscono una risorsa ed una occasione di crescita: consentono di conoscere realtà diverse dalle quali si può sempre imparare e dalle quali si ricevono “doni”. Così nel regno della regina della notte la principessa ricorda la sua mamma rimasta sola. Non le resta che correre da lei e, finalmente, baciandola e abbracciandola, capire che è proprio la sua mamma la sua regina dei baci. Una storia di affetto e di scoperta originale e rassicurante (per i bambini ma, anche, per gli adulti), impreziosita da belle ed efficaci illustrazioni un po’ sognanti e un po’ buffe, tutte da godere nei minimi particolari.

Kristien Aertssen

La regina dei baci Babalibri, 2017

Page 38: Raccolta n. 2 – aprile 2021

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Da 4 anni

Anche un leone si può innamorare, attraversando una crisi esistenziale tale da mettere in discussione tutta la sua vita e il suo potere acquisito di "re della foresta". Fino a quel momento gli è bastato mostrare gli artigli e la folta criniera ed esprimersi con i suoi roboanti ruggiti per dimostrare agli altri la sua potenza. Ma, improvvisamente, il suo regno vacilla e minaccia di crollare, al solo vedere la sagoma leggiadra di una leonessa, morbidamente assisa sul ramo di un albero; perché c'è un problema: lei sta leggendo un libro e ostenta una posa da gran signora, per di più istruita. E il leone, pur essendo un monarca, non sa leggere né scrivere: un divario di classe e di istruzione che minaccia di distruggere tutte le sicurezze della belva, ridotta ormai a un insicuro e depresso animaletto. Sì, perché, per conquistare la sua fiamma, sarebbe opportuno, come primo approccio, scriverle una lettera; glielo ha insegnato tempo fa un missionario, che poi è stato divorato. E allora il fervente innamorato interpella, uno a uno, i suoi sudditi, ciascuno dei quali gli propone una strategia di conquista, espressa in una lettera d'amore da recapitare alla bella leonessa. La scimmia propone un pranzetto sugli alberi a base di banane, l'ippopotamo di sguazzare insieme nello stagno melmoso, lo scarabeo stercorario di ammirare la sua collezione privata di profumate pallottole… Il leone, lette le varie proposte, ritenendole assolutamente inaccettabili, le strappa tutte e, disperato, nel cuore della notte, sfoga tutta la sua disperazione, piangendo a dirotto e gridando la sua inadeguatezza. Raffigurato come una maschera greca, lancia nel buio tremendi ruggiti, esprimendo l'ardente desiderio di invitare la leonessa a guardare insieme le stelle. Riuscirà il nostro eroe a conquistare la sua bella? La sua sincerità e i suoi sentimenti prevarranno sulla sua ignoranza; o, magari, con l'aiuto dei suoi amici, comincerà a coltivare anche un minimo di istruzione, che gli permetta di esprimersi meglio?

Martin Baltscheit Marc Boutavan

La storia del Leone che non sapeva scrivere

Mottajunior, 2012

Page 39: Raccolta n. 2 – aprile 2021

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Da 4 anni

Una raccolta di storie brevi inventate da Roberto Piumini utilizzando gran parte degli stereotipi delle favole per bambini, (castelli, draghi, fate, principe, principesse, re guerrieri etc.) ma inserendo oggetti, comportamenti e situazioni che esprimono aspetti del mondo reale: dalla macchina fotografica al problema dell’obesità e della medicina preventiva, dall’automobile al treno, dalla riprovazione della guerra e dell’avidità all’elogio della gentilezza e dell’inventiva per trarsi d’impaccio. Una trentina di storie scritte con grande fantasia e capacità di rimescolamento del racconto fiabesco, che propongono argomenti vari a cui tutti i bambini con caratteri e sensibilità diverse possono appassionarsi scegliendo quelli che li affascinano maggiormente, grazie anche alle illustrazioni di Altan che evidenziano con allegria le caratteristiche salienti di ogni racconto. Per la loro brevità le favolette possono essere riascoltate più volte senza stancarsi, come spesso accade ai bimbi, ovvero alla fine di una fiaba leggerne un’altra con curiosità, restando in un mondo incantato ma immediatamente riconoscibile.

Roberto Piumini

Mi leggi un'altra storia? Illustrazioni di Francesco Altan

Einaudi ragazzi, 2009

Page 40: Raccolta n. 2 – aprile 2021

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Da 4 anni

Che succede quando, da un piccolo contrattempo, si genera una catena di disastri e infine un'immane catastrofe? Tutto nasce dal volo di un aquilone rosso, che, sfuggito di mano al piccolo Leo, va ad impigliarsi nei rami di un albero. Pagina dopo pagina, il bimbo tenta di risolvere da solo il problema, senza chiamare gli adulti. Applica quindi la tecnica del "chiodo scaccia chiodo", lanciando sui rami un oggetto dopo l'altro, senza distinguere tra cose inanimate ed esseri viventi, descritti e illustrati in un demenziale catalogo. E così vediamo carambolare tra le fronde due scarpe, un secchio di vernice, una scala, una sedia, una bicicletta, un lavello, una porta, un'auto, due barche, un camion, una casa intera, un faro. Ma anche un gatto, un'anatra, un orangotango, un rinoceronte, una balena. E addirittura il povero lattaio e un'intera squadra di pompieri accorsi in aiuto. Nemmeno l'idea geniale di Leo di procurarsi una sega per tagliare il tronco si conclude positivamente: anche quella finisce sull'albero. Infine, inaspettatamente, l'aquilone cade al suolo, provocando la felicità del bimbo e il suo rinnovato e totalizzante impegno nel fantastico gioco di farlo

volare. La giornata si conclude di sera, quando Leo, stanchissimo, va a dormire nel suo lettino, nella cameretta tutta buia, illuminata da una grande finestra, oltre la quale si intravede la sagoma irregolare e scomposta dell'albero... Che abbia dimenticato qualcosa? Il testo della storia è scritto in caratteri dattilografati, quasi fosse lo scarno reportage d'agenzia di un avvenimento di cronaca. E la narrazione degli eventi, con il gusto ironico dell'accumulo e del paradosso, cattura e diverte il lettore, coinvolto nell'esagerata vicenda del piccolo Leo che, più che esserlo lui,

ingenuamente mette nei guai tutti gli altri.

Oliver Jeffers

Nei guai Zoolibri, 2018

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Da 4 anni

Un altro personaggio indimenticabile nato dal geniale autore di Piccolo blu e piccolo giallo è il camaleonte protagonista di questa storia. Affascinato dalla varietà cromatica che lo circonda, si è stancato di cambiare continuamente colore a seconda di dove si posa. Rivendica per sé, come riscontra negli altri animali (i pappagalli verdi, i pesci rossi, gli elefanti grigi, i maiali rosa), un colore unico, definito e duraturo. Il geniale stratagemma a cui ricorre per sovvertire il suo destino, abitare in via definitiva su una foglia verde, si rivela fallace: con l’arrivo dell’autunno e, poi, dell’inverno, la foglia diventa gialla e il camaleonte pure, poi rossa e il camaleonte pure, finché un giorno il vento dell’inverno

stacca la foglia dal ramo che precipita al suolo assieme all’ospite abusivo. Finalmente, a primavera, il nostro protagonista esce nell’erba incontra un altro camaleonte, più grande e più saggio, che, sentite le sue lamentele e le sue ambizioni, gli fa una proposta davvero geniale: restare sempre vicini, da veri amici, in modo da cambiare colore, perché è inevitabile, ma

affrontando insieme i mutamenti imposti dalla natura. Concetti piuttosto complessi sono trasmessi attraverso un uso semplice della parola, dell’immagine e del colore, grazie ad una struttura quasi fiabesca, priva di sbavature. Poche parole, al massimo un paio di righe per pagina, che lasciano spazio ai disegni stilizzati che fanno del colore il loro punto di forza, con tinte mai troppo accese, sempre delicatamente variegate. Senza imporre una morale esplicita, la storia affronta con leggerezza temi importanti: l’accettazione di sé stessi, l’importanza dell’amicizia, la bellezza della condivisione delle difficoltà, la capacità di adattamento alla realtà.

Leo Lionni

Un colore tutto mio Babalibri, 2001

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Da 5 anni

Grazie ai disegni essenziali e spiritosi e al testo sobrio, da vera telecronaca, degli autori di questo delizioso libro, assistiamo a una partita di calcio veramente speciale e totalmente "diversa dalle altre". È particolare la tipologia dei giocatori, 35 pecore per squadra, il ruolo dell'arbitro affidato a una pecora nera, e le varie improvvise interruzioni nel gioco, dovute ad accadimenti assolutamente fortuiti, che ostacolano le strategie complesse di gioco previste all'inizio, e schematicamente evidenziate a tutta pagina. Appena dopo il fischio dell'arbitro, il pallone, ricavato da un grosso gomitolo di lana, s'impiglia tra i rami di un albero, dove, per recuperarlo, vengono tirati prima una manciata di sassi e poi addirittura una pecora, che dovrà a sua volta essere aiutata a scendere. Il tutto reso più arduo dalla presenza di un lupo occhialuto evidentemente affetto da forte miopia, che irrompe più volte sulla scena, per fortuna senza accorgersi della presenza di possibili prede. Ne risulta anzi impaurito, quando le calciatrici terrorizzate si rifugiano tutte sull'albero, che, affollato dai loro corpi, assume fattezze minacciose. Fuggito il lupo, la partita potrebbe riprendere, ma le squadre sono ormai stanche ed è in arrivo una bella notte stellata che invita al meritato riposo. E anche il lettore può accingersi a dormire, soprattutto se, nel corso della lettura, ha potuto contare tutte e 71 pecore "non una di più, non una di meno".

Pablo Albo

71 pecore Illustrazioni di Guridi

Lavieri, 2016

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Da 5 anni

Carlotta ha un amico speciale. È un cane dal pelo blu che la viene a trovare tutte le notti. Un giorno Carlotta si perde nel bosco e... Carlotta è una bimba dai begli occhi neri e profondi. Un giorno un grande cane, dall’inusuale mantello blu, le si avvicina sulla soglia di casa e Carlotta si impietosisce per il triste destino che legge nello sguardo buono e profondo del grande animale. Così, da un pezzetto di cibo che la bimba dona all’animale nasce una tenera amicizia. Ma la presenza di quello strano cane sconosciuto, forse malato, nei pressi della casa non è gradita alla madre di Carlotta che si preoccupa e le impedisce di vederlo ancora. Carlotta quindi saluta con tristezza il suo amico, che con dignità rispetta la decisione presa e se ne va. Il racconto inizia ad assumere tinte fiabesche: compare un bosco, o meglio una foresta, inizialmente teatro di un tranquillo picnic di famiglia, poi scuro e minaccioso quando Carlotta si attarda a raccogliere fragole e non trova più il sentiero, sopraggiunge il buio, i suoni inquietanti della notte, il terrore della solitudine che portano Cane blu ad accorrere con grande coraggio per proteggere la sua amica, esausta e addormenta, dai pericoli e dagli attacchi delle belve che la minacciano, arrischiandosi in un combattimento feroce e spietato con lo Spirito della foresta trasformatosi in pantera nera. La battaglia notturna sembra perduta quando lo spuntare dell’alba mette in fuga lo Spirito e una vispa e gioiosa Carlotta torna a casa sulla groppa del suo amico, che viene adesso accolto con gratitudine all’interno della famiglia. «Vuoi restare con me per sempre?» «Dormi, piccola, resterò sempre con te» risponde Cane Blu. Le illustrazioni sono ricche di immagini dai colori pastosi che suscitano emozioni intense, evocando il silenzio della notte e della paura appena interrotto da scricchiolii di rami e rumori sinistri, che fanno sbarrare gli occhi in uno sguardo che poi si scioglie in un sorriso fino a tirare un sospiro di sollievo, nelle pagine conclusive che chiudono il racconto nel più rassicurante dei modi. Non sono molti

i libri “magnetici”, quelli che attirano come una calamita i bambini, per la storia narrata e per le illustrazioni. Forse alla prima lettura possono sfuggire tutti i bellissimi elementi che lo compongono, certamente si resta incantati dalla straordinaria composizione di luci, ombre e colori che riempiono di immagini il mondo interiore dei bambini. Nadja ci parla della diversità che non

incute paura: uno strano manto blu non può offuscare un grande cuore, ci fa capire che i bambini non temono il diverso come gli adulti perché non hanno maturato ancora paure e freni e ci descrive la purezza e la forza dell’amicizia lontana da ogni sorta di pregiudizio che riesce a spingersi oltre ogni convenzione e può affrancare distanze e appartenenze. Nel 1989 con Cane blu Nadja ha vinto il premio «Totem» del Salone del libro per l'infanzia di Montreuil.

Nadja

Cane blu Traduzione di Anna Morpurgo

Babalibri, 2000

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Da 5 anni

Si avverte subito, già in copertina, che la caratteristica fondante del libro è la finzione, il ridicolo ribaltamento dei ruoli, con il bimbo in alto che prorompe nell'esclamazione del titolo e sotto il suo papà vestito di tutto punto, che lo guarda ammirato e divertito. Questa storia capovolta è talmente inusuale che certamente incuriosisce il lettore, portato a paragonarla al proprio vissuto. Sfogliando le pagine di grande formato, entra nella loro casa, illustrata magistralmente con toni diversi di bianco, grigio, azzurro, marrone e nero, e popolata da oggetti diversi di antiquariato, da vari animaletti spettatori della strana vicenda e dal fido cagnolino presente in ogni scena, muto testimone della vicenda quotidiana. Il problema è che ogni sera in quella casa si ripete la stessa storia: il papà non vuole andare a dormire e alterna trucchi, capricci e piagnistei per convincere il figlio, che gli risponde con stili educativi diversi, spaziando dalla dolce insistenza al tono autoritario, fino al comando perentorio. Ogni pagina appare surreale, paradossale, trasfigurando il dramma familiare in divertente farsa, con la enorme figura del papà, sempre con cravatta e cappello, che scappa, salta, rotola in capriole acrobatiche, pur di evitare di andare a letto, al buio. La difficile trattativa termina con il cedimento contemporaneo dei due protagonisti e con il premio finale promesso dal bimbo-padre al papà-figliolo: la possibilità di condividere la lettura di un bel libro, perfetto viatico per il mondo dei sogni.

Coralie Saudo Kris Di Giacomo

Che fatica mettere a letto papà

La margherita, 2014

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Da 5 anni

Piatta e senza sorprese è la vita di Osvaldo, il protagonista di questo albo, un omino normalissimo che vive in una cameretta sotto i tetti di un bellissimo palazzo, senza mai lasciare il suo quartiere. Suo unico compagno è Pio Pio, un uccellino tenuto in gabbia, i cui cinguettii scandiscono e allietano le sue solitarie e spente giornate. Un brutto giorno, però, la monotona vita di Osvaldo viene sconvolta da un evento eccezionale: Pio Pio smette di cantare, e non è perché gli manca la vista del cielo o una gabbia più grande che premurosamente l’omino ha provveduto a procurargli. A quanto pare all’uccellino, oppresso dall’inconsapevole egoismo di Osvaldo, manca ben altro e a nulla valgono i tentativi per riportarlo al canto. Da un negozio pieno di cose strane provenienti da tutto il mondo, finalmente, pare giungere ad Osvaldo la soluzione: la commessa gli propone una pianta molto speciale, capace di donare la felicità perduta. Il mattino seguente, sorprendentemente, una lussureggiante giungla ha invaso la casa e, con essa, l’intera città mentre Pio Pio è volato via. Il desiderio di ritrovare l’amico darà ad Osvaldo la spinta per iniziare un viaggio proprio in quella giungla tra alberi strani, stregoni e animali feroci. Quando, dopo una lunga ricerca tra i numerosi e assordanti rumori della giungla, riconosce il fischio dell’uccellino proveniente dall’albero più alto e, proprio dove la cima tocca il cielo, ritrova il suo amico e gli propone di ritornare a casa. Ma Pio Pio è felice

nella giungla ed Osvaldo lo lascia lì, anche se lo vorrebbe con sé, perché non sempre la felicità di chi ci fa felici corre lungo la nostra stessa linea. Nella nuova dimensione Osvaldo riscopre sé stesso e vede ciò che prima non vedeva, trova anche lui un ponte per una nuova vita. Il coraggio di Pio Pio di prendere il volo, nonostante tutto, e il coraggio di Osvaldo di cercare un amico scomparso, porteranno ad entrambi la felicità. Un albo di grande formato che Thomas Baas ha illustrato, con i soli tre colori del bianco del verde e del rosso, con trovate grafiche di grande effetto che raggiungono l’apice nelle due pagine centrali; queste, estendendosi, sembrano avvolgere il piccolo lettore nella

lussureggiante giungla dove Osvaldo va alla ricerca del suo amico.

Thomas Baas

Il volo di Osvaldo Ed. Clichy, 2017

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Da 5 anni

In tempi difficili come questo un tema delicato, come la morte inattesa di una persona cara e i suoi effetti su un bambino, è affrontato in questo libro da un punto di vista fantastico e magico. Nonno e nipotino abitano in due case vicine, le separa un giardino: per andarlo a trovare al piccolo Syd basta varcare la porta del giardino e prendere le chiavi lasciate sotto il vaso. Ma un giorno, una volta entrato in casa, è accolto da un insolito silenzio: il nonno sembra scomparso; dopo un

attimo la sua voce familiare lo invita a raggiungerlo in soffitta. Il bambino per la prima volta sale per quella scala pieno di curiosità e entra in una stanza piena di oggetti bizzarri e affascinanti (un timone, una tavolozza di colori, un grammofono, un pupazzo a forma di scimpanzé …). Sulla parete in fondo, dietro un lenzuolo, compare come per magia una porta di metallo, e il nonno si mostra sereno e, con una valigia come per partire, invita Syd a girare la maniglia e… la scena muta radicalmente: i due si

ritrovano sul ponte di una immensa nave, con l’oceano tutto intorno e il cielo luminoso che li avvolge, in viaggio per un’isola dalla vegetazione folta e con una ricca fauna da esplorare in lungo e largo. Scoprono così mille angoli meravigliosi finché non trovano una vecchia baracca su un grande albero in cui sistemarsi per trascorrere insieme un tempo gioioso e felice. Ma quanto tempo effettivamente? Non lo sappiamo: i due sembrano sospesi in un territorio indefinito, dai contorni sfumati, a metà strada tra il sogno e la realtà. Dopo mille avventure, arriva il momento di ripartire, ma soltanto Syd si rimette in viaggio, il nonno sorridente gli dice che ha scelto di rimanere in quell’isola misteriosa e affascinante, non si sente solo e, circondato dagli uccelli tropicali e da tutti i suoi oggetti più cari, lo abbraccia per l’ultima volta. Syd coraggiosamente affronta da solo la traversata e una volta tornato a casa del nonno si accorge che la porta di metallo e tutti i fantastici oggetti raccolti in soffitta sono scomparsi. Che sia stato solo un sogno? Ma in bocca a un pellicano arriva il messaggio a rassicurarlo cancellando i suoi dubbi: il nonno sorride sereno in mezzo agli amici dell’isola. È un bellissimo racconto del ricordo, della bellezza del volersi bene e stare insieme e della necessità del commiato, ma anche del coraggio di esplorare l’ignoto e affrontare le circostanze, che parla ai bambini della morte di una persona amata, senza farvi mai cenno direttamente ma elaborando una metafora fantastica e delicata sul senso della vita e su quello che c’è dopo di essa.

Benji Davies

L'isola del nonno Giralangolo, 2016

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Da 5 anni

Un'enorme fitta foresta tutta verde invade le pagine e invita il lettore a viaggiare in un avvolgente ambiente naturale, nel quale si distinguono, per colore diverso, tante varietà vegetali tipiche dei paesaggi montani, interrotte da fiumi, cascate e laghi ghiacciati, e si intravedono piccoli particolari di varie specie animali: vermetti, serpentelli, uccellini. Spicca in molte scene, costruita nel bel mezzo di una radura, la rossa baita del protagonista, che dichiara soddisfatto e orgoglioso che, se pure di piccole dimensioni, lui ci vive bene. E, infatti, a quanto si vede, è arredata con cura all'interno ed è completata da un terrazzino di legno abitabile, dove il proprietario stende i panni, legge sulla sedia a dondolo, suona la chitarra. A volte, accende il barbecue nel bosco e vi cucina del pesce fresco condito con un po' di miele; oppure organizza sul prato un pic nic e poi resta sul posto a dormire. E proprio di notte, mentre lui giace avvolto dal blu della notte stellata, si palesa l'altro abitante di quei luoghi, appena intravisto nelle pagine precedenti abilmente nascosto: il grande orso bruno di montagna. Solo il lettore ora lo vede e non può che nutrire qualche dubbio sull'evoluzione della storia. Perché, anche se l'uomo soddisfatto e ignaro dichiara che "non esiste luogo più tranquillo", ritenendosi beato in quella perfetta solitudine espressa nel titolo originario Ma cabanne, è probabile che, prima o poi, l'orso si manifesti e rivendichi anche lui il diritto di abitare nella baita, definita nel titolo italiano "per due". Sarà possibile, come in tante altre situazioni, la problematica convivenza tra uomo e animale?

Loic Froissant

Una baita per due Terre di Mezzo, 2018

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Da 5anni

È possibile raccontare una intensa storia carica di emozione e tenerezza solo attraverso le immagini, senza far uso della parola? Questo eccellente silent book dell’illustratrice cinese Guojing dimostra che è possibile ed il risultato

può essere eccellente. Le illustrazioni, se raffinate, intime e potenti, possono raccontare da sole, non hanno bisogno di parole per trasmettere le emozioni, anche le più profonde. Un albo, quindi, davvero speciale, ad alto tasso emotivo, dove si racconta la dolce storia di un cagnolino solitario, triste e abbandonato che vive sotto una panchina e che viene notato da una ragazza. La paura e la diffidenza

impediscono al cagnolino di accondiscendere ai ripetuti tentativi della ragazza di stabilire un contatto. Finalmente una sera il cagnolino decide di seguire la ragazza fino a casa, scoppia un violento temporale e dopo una corsa ed una ricerca disperata, i due si ritrovano salvandosi a vicenda da un futuro di fredda solitudine, trovando il dono della reciproca compagnia. Le immagini di forte impatto visivo, molto realistiche, ma al tempo stesso infinitamente delicate riescono a descrivere una relazione che cresce gradatamente e veicolano, in un dialogo fatto di gesti e di silenzio, una gamma incredibile di emozioni: la solitudine, l’attesa, il desiderio di affidarsi, ma, anche la paura di essere deluso, il pentimento di non aver ceduto subito al richiamo dell’amicizia. L’incontro tra il cucciolo abbandonato e la ragazza solitaria avviene grazie alla costruzione paziente, giorno dopo giorno, di un rapporto fondato sulla fiducia, la cura, la gioia e l’affetto.

Guojing

Tempesta Terre di Mezzo, 2020

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Da 5 anni

Il sogno annunciato in copertina, in una scena che ricorda il presepe cristiano ambientato in una capanna, è quello del gorilla divenuto papà, che descrive al figlio appena nato le sue emozioni e i suoi sogni sul futuro del cucciolo, in una sorta di lettera dattiloscritta. Nello sfogliare le pagine bianche, popolate da pennellate nere e schizzi di colori vivaci come stelle filanti, si viene proiettati nella fervida fantasia del genitore che comincia a immaginare il figlio avventurarsi nel mondo alla scoperta dell'ignoto, provando paura e dolore, fino a desiderare di sostituirsi a lui nei momenti di maggiore difficoltà. E mentre il piccolo cresce, lui è portato a riflettere anche sulla propria esistenza e sul proprio futuro: "Cosa diventerai, cosa diventeremo?". Tra il noi, che esprime l'insieme della famiglia, e il tu, che focalizza l'attenzione sul figlio, si dipana il filo dell'immaginazione e del racconto, tutto orientato verso il futuro incerto e immaginifico della vita, intesa come un grande viaggio verso l'ignoto, eccitante e spaventoso al tempo stesso.

Matthew Cordell

Sogno Einaudi ragazzi, 2006

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Da 5 anni

Metafora della vita è il viaggio sulla terra, che spesso può apparire misteriosa come un pianeta inesplorato. L'affrontano in questo libro un uomo adulto e un bambino, muniti dei loro bagagli gialli, che si incontrano e decidono di affrontare insieme l'emozionante avventura. Di pagina in pagina, avvolti da un pulviscolo di forme di diversa grandezza e colore, e calpestando un mondo che brulica di forme misteriose, i due protagonisti osservano la realtà, i paesaggi e gli esseri viventi con stupore e meraviglia, incamerando nella mente parole e accadimenti e conservando oggetti diversi che ritengono importanti "tesori". E intanto nasce e cresce il loro rapporto, dopo un'iniziale perplessità e incomprensione di linguaggio, fino all'aiuto reciproco, allo scambio di sensazioni ed emozioni e alla condivisione di ogni momento della giornata. Anche l'esperienza del pericolo li vede uniti nella paura e nell'attesa, quando una banda di ladri li assalta e, minacciandoli, s'impossessa dei loro bagagli, rimanendo poi sorpresi e delusi dalla reale consistenza degli oggetti conservati gelosamente dall'uomo – specchietti, palline, lampadine – e di quelli contenuti nello zainetto del bambino, che li induce addirittura ad andarsene in silenzio. Cosa avranno visto? Anche noi lettori vogliamo scoprirlo. Il bimbo ha conservato parole, di diversa entità – mondo, gufo, sole, dio – che ha ritenuto importanti e degne di memoria, e intere frasi pronunciate a commento di avvenimenti significativi. Il suo piccolo archivio di esperienze e di emozioni testimonia, tra l'altro, quando l'adulto l'aveva curato da una malattia, quando gli aveva raccontato una storia prima di dormire o quando l'aveva aiutato a guadare un fiume. I bigliettini che raccontano questi episodi sono prove evidenti di un rapporto nato e cresciuto nel corso del viaggio, e che, alla fine del libro, induce il bambino ad esprimere il desiderio di attribuire finalmente al suo compagno un nome, che sia il più bello di tutti: “ti chiamerò papà”. Prova inconfutabile che il concetto di paternità non trae origine e sostanza dalla genetica, ma dall'esercizio quotidiano della cura assidua e intenzionale.

Can Ran Ma Dais

Ti chiamerò papà Rizzoli, 2018

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Da 5 anni

Attraverso rime baciate, che formano una lunga filastrocca, e gradevoli illustrazioni, ci viene raccontata la storia del draghetto Zog che aspira a diventare un drago perfetto. Animato dalle migliori intenzioni e da tanta buona volontà, inizia, quindi, il suo percorso scolastico alla scuola elementare dei draghi per imparare a fare le classiche cose da drago: volare, ruggire, soffiare sul fuoco e rapire principesse. Zog è il più volenteroso della classe ma, anche il più incline a cacciarsi nei guai. Maldestro, pasticcione, poco portato per le materie convenzionali, quelle “draghesche”, finisce sempre per farsi male: sbatte il naso quando prova a volare, gli viene mal di gola quando cerca di ruggire, si brucia un’ala nel tentativo di soffiare fuoco. Per fortuna, sulla sua strada incontra sempre Sabrina, una simpatica e misteriosa fanciulla, destinata a diventare principessa ma desiderosa di lavorare al servizio della scienza medica ed offrire le sue cure ai draghi e a tutti gli animali. Grazie ai suoi rimedi (un cerotto, una mentina, una benda e un po’ di pomata) Zog può tornare ogni volta a scuola, pronto ad imparare una nuova lezione, ma, soprattutto, riesce a capire la sua vera natura e a trovare il suo posto nel mondo: trasformarsi in ambulanza volante per aiutare, assieme alla sua amica Sabrina, chiunque abbia bisogno di cure. Un albo dolce e divertente che parla di impegno e, soprattutto, di coraggio nella ricerca delle proprie abilità

Julia Donaldson Axel Scheffler

Zog Emme edizioni, 2010

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Da 6 anni

Questo volume nasce per essere letto ai piccoli che non riescono a dormire facilmente, che si aggirano per la casa irrequieti, tempestando i genitori, stanchi dopo una giornata di lavoro, con domande complesse, con richieste astruse e con inaccettabili proposte. bambini nottambuli rappresentano una delle tante categorie alle quali Rodari ha dedicato un volume di storie, frammentando la sua monumentale "Enciclopedia della favola", che ne raccoglieva 360. E si aggiunge agli altri libri destinati ai bambini spiritosi e a quelli che non hanno paura, ai birichini, ruba cuore e curiosi e perfino a quelli prodigio. È ovviamente ambientato in una notte oscura, raffigurata già in copertina, dove campeggia un

grosso lupo, che ammicca con l'occhio a forma di luna. Nel buio pesto, si riuniscono intorno al fuoco 12 ladri, intenti a raccontarsi delle favole, nove in tutto, tra le quali alcune più tradizionali, come quella della bella addormentata, e altre inedite, come la storia della mosca troppo curiosa o quella dell'imperatore della Cina alla ricerca di un "favolatore" che non smetta mai di narrare. Le illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio sono le vere protagoniste del libro, perfette simulatrici di un ambiente notturno vago, evanescente, talvolta inquietante, dai contorni sfuggenti come l'attenzione dei piccoli a tarda sera, prima dell'avvento del sonno notturno, quando si sedimentano le ultime impressioni

del giorno passato, fermentano nei sogni e, al risveglio, ritornano alla mente più nitide e definite, segnando la crescita e la maturazione dei nostri bambini. Da 6 anni

Favole per bambini nottambuli a cura di G. Rodari

illustrazioni di M. Di Giorgio Editori Internazionali Riuniti, 2013

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Da 6anni

«Astrid ha spiato la ragazza da lontano per un po’. Se ne sta immobile, davanti al Parlamento svedese, con un’espressione seria. Con le mani regge un cartello su cui è tracciata a grossi caratteri scritti a mano la frase: SCIOPERO SCOLASTICO PER IL CLIMA». La giovane Astrid per andare a scuola passa davanti al Parlamento e ogni venerdì vede una ragazza seduta immobile, infagottata in un impermeabile giallo, le lunghe trecce che le penzolano ai lati di un viso rotondo, sempre con lo stesso cartello in mano: «Sciopero scolastico per il clima». È lì sola, con lo sguardo severo, ma dietro quegli occhi di ghiaccio deve esserci una passione grande e un cuore pulsante. Così si avvicina, vuole saperne di più e inizia a domandare…Comincia così l’amicizia tra Astrid, aspirante giornalista che lavora per il blog della scuola e Greta Thunberg, l’attivista ambientalista che in pochi mesi è riuscita ad entrare nell’immaginario di tutti come la paladina dell’ambiente. Dal sit-in solitario di fronte al Parlamento al coinvolgimento di tutti i giovani e le giovani del pianeta nel «Friday for future», Astrid, raccoglie le parole di Greta e costruisce il racconto di una vita intensissima, fatta di eventi dal grande clamore mediatico e momenti intimi in famiglia dove – dalla “conquista” del veganesimo al boicottaggio dei trasporti aerei – riesce ad affascinare e coinvolgere le persone che le stanno attorno. Un’intervista/chiacchierata che intreccia flash back della sua storia personale, informazioni utili a comprendere le ragioni della sua lotta e notizie su altre bambine o ragazze, eroine dei nostri tempi, che hanno compiuto grandi imprese in nome del futuro. L’impegno di Greta nel chiedere instancabilmente ai governi politiche ambientali più serie per salvaguardare il pianeta prima che sia troppo tardi, ha coinvolto giovani, studenti e studentesse di tutto il mondo. Le ragazze e i ragazzi il 15 marzo 2019 hanno accolto il suo appello e sono scesi in piazza per lo sciopero rinominato “Global Strike for Future”, poco tempo dopo Greta è stata candidata al Premio Nobel per la Pace. La combinazione dello stile narrativo di Fulvia Degl’Innocenti con le illustrazioni di Francesca Rizzato, rendono il libro adatto a bambini e bambine dai 6 anni in su. «Le rivoluzioni sono iniziate sempre da piccoli gesti simbolici, e se un giorno la Terra potrà dirsi salva tutti e tutte ricorderanno quella figurina con l’impermeabile giallo e le trecce che testimoniava il suo amore per l’ambiente.»

Fulvia Degl’Innocenti

Greta e le altre Un pianeta da salvare

illustrazioni di Francesca Rizzato Settenove, 2019

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Da 6 anni

La casa editrice Lo Stampatello si è specializzata in temi complessi, come l’omoaffettività e l’omogenitorialità, per colmare un vuoto nell’editoria infantile e aiutare i bambini che vivono con due papà o due mamme a non sentirsi “diversi” ma anche per mostrare concretamente che gay non è una parolaccia. Franco e Tommaso sono una coppia e vogliono formare una famiglia. A loro però manca il seme femminile, perciò partono per l’America e incontrano Nancy che ha già quattro figli ma aiuta comunque Franco e Tommaso a realizzare il grande sogno, donando loro il proprio ovulo. Dopo nove mesi Nancy partorisce Lia, che ha ospitato nel proprio utero, ma è figlia di Franco e Tommaso che la portano con loro in Italia. Dopo qualche anno, Franco e Tommaso si rivolgono di nuovo a Nancy che li aiuta a far nascere anche Andrea. Così Franco, Tommaso, Lia ed Andrea sono una famiglia e hanno ritmi simili alle altre famiglie: uno dei due genitori porta Lia a scuola e l’altro accompagna Andrea all’asilo; uno dei due porta la grande a danza, mentre l’altro va a recuperare il piccolo; in estate, si parte tutti per il mare e si gioca in acqua tutto il giorno. E Nancy? Quando i bambini dormono, i due papà accendono il computer e le raccontano come stanno crescendo i bambini, perché tra loro è nata una grande amicizia! Questo è un albo coraggioso perché affronta il tema della maternità surrogata (il cosiddetto “utero in affitto”). Con parole semplici e lineari spiega come nascono i bambini con l'aiuto della gestazione di sostegno, quando la famiglia è composta da due uomini. Il messaggio è che Lia e Andrea crescono sani e felici come tutti gli altri bambini “normali” che sono amati dai loro genitori, e poco importa se la loro famiglia non è quella tradizionale. Un racconto che aiuta a chiarirsi le idee forse agli adulti più che ai bambini.

Francesca Pardi

Perché hai due papà? illustrazioni di

Annalisa Sanmartino e Giulia Torelli Lo stampatello, 2014

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Da 7 anni

Una terribile notizia si sparge, una mattina, tra i pellerossa della tribù cui appartiene il protagonista di questo libro, il piccolo Lepre Rossa, figlio del capo indiano Tocca Le Nuvole: è scomparsa, e inspiegabilmente senza lasciare traccia, l’intera mandria di tatanka che abita la valle nelle prossimità del villaggio. I bisonti, si sa, rappresentano la principale fonte di sussistenza per gli indiani delle praterie americane: cibo, vestiario, abitazioni, armi, tutto proviene da questa specie animale che i pellerossa provvedono a cacciare con equilibrata moderazione. La ferale notizia getta nello sconforto tutta la tribù di

Tocca le Nuvole, che vede come unica alternativa al mancato ritrovamento della preziosa mandria, l’arduo trasferimento in un altro villaggio. Cuore coraggioso quello di Lepre Rossa che non è disposto ad arrendersi alla misteriosa scomparsa e passa all’azione. In sella al suo fedele ed indolente pony, il cui nome non lascia presagire nulla di buono (AvolteLentoAltreVoltePiùLento), lascia il suo

villaggio e i luoghi che ha sempre frequentato per avventurarsi in un lungo viaggio alla ricerca dei bisonti misteriosamente scomparsi. È l’inizio di una girandola di avventure, incontri e scoperte: il piccolo pellerossa scende a valle e raggiunge, infine, il mare. Lungo il cammino incontra un gruppo di migranti a bordo di un barcone e Tikki, un bambino nero in fuga dalla schiavitù. Con l’aiuto di corvi, delfini, e cormorani i due ragazzini riusciranno a risolvere il mistero della mandria scomparsa, che sarà ricondotta al villaggio grazie all’intervento della grande barca della ditta Arca, dal nome fortemente evocativo, nata proprio con lo scopo di salvare gli animali. Una storia delicata dove ferite del passato si mescolano a riflessioni su questioni di continua attualità: partendo dal selvaggio West arriva a toccare importanti temi come l’integrazione, l’immigrazione e il maltrattamento degli animali. Le divertenti illustrazioni a colori dal segno semplice, il testo in grandi caratteri che rendono molto agevole la lettura anche in autonomia, fanno di questo libro un piacevole avventuroso viaggio in un mondo sospeso tra realtà e fantasia.

Massimo Carlotto Tinin Mantegazza

Il mistero dei bisonti scomparsi Gallucci, 2020

Page 56: Raccolta n. 2 – aprile 2021

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Da 7 anni

La storia è da leggere con calma, ammirando a libro aperto le splendide immagini fotografiche, elaborate in disegni monocromatici sul grigio-verde e sull'azzurro, che raffigurano incantevoli paesaggi nordici, con spiagge, dune e brughiere. Nota di colore smagliante, col suo manto fulvo, è lei, la piccola volpe che si inserisce nella natura circostante popolata da gabbiani, fenicotteri, cormorani e altri strani uccelli. Sono soprattuttto le farfalle ad attirarla; ed è proprio per rincorrerne una di colore viola, che la protagonista cade, si addormenta e comincia a sognare... Ripercorre tutte le tappe della sua infanzia, fin da quando veniva allattata dalla mamma, quando con il papà imparava a camminare, quando si divertiva a giocare con i fratellini. Da cucciola, ogni evento era un'avventura: uscire dalla tana e scoprire gli astri nel cielo, inoltrarsi nel bosco rincorrendo il profumo del muschio, cercare l'acqua e berla in compagnia degli altri animali, cacciare e nutrirsi di insetti per sopravvivere. Unico avvertimento paterno era di non essere troppo curiosa e di ritenere gli uomini piuttosto pericolosi. Ma proprio un giovane rappresentante della specie umana, che in bicicletta irrompe nella seconda parte del racconto, la salverà da un piccolo incidente, dovuto alla sua curiosità e alla sua inesperienza. Una storia 'di formazione' che conduce il lettore alla scoperta del mondo naturale e di quello umano, evidenziandone le somiglianze e le differenze: un'avventura affascinante e talvolta pericolosa, che vale sempre la pena di vivere.

Edward van de Vendel Marije Tolman

Piccola volpe Traduzione di Laura Pignatti

Il castoro, 2019

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Da 10 anni

Dedicata ai “piccoli fratelli del popolo mapuche,”, il suo popolo, questa è un’altra delle favole dal titolo lungo quanto un’intera frase cui Sepùlveda ci ha abituato. E’ambientata nel sud del Cile, nella regione di Aracaunìa dove vive il popolo mapuche, gente della terra. Con un linguaggio semplice in cui si inseriscono parole del mapudungun, il lessico originario degli indios, a narrarci la storia è il suo protagonista, Aufman, il cane pastore tedesco, il cui nome significa fedeltà, lealtà. Da piccolo, dopo una disavventura, è raccolto da

un giaguaro e portato al sicuro nel villaggio mapuche dove, curato e amato, cresce insieme al cucciolo di uomo Aukaman, circondato da amore e amicizia, in armonia con la natura. Ma un brutto giorno le cose cambiano in seguito ad un attacco al villaggio indio ad opera di uomini spregevoli che vogliono depredare il territorio e tutte le sue ricchezze per stravolgerne la natura e sfruttarla in modo distruttivo. Non c’è più posto per i Mapuche che sono costretti ad

abbandonare la loro terra mentre il cane viene portato via, picchiato, costretto alla catena e sfruttato come cane da caccia. Tranne i numerosi flashback sugli anni felici descritti attraverso gli odori, i suoni, i rumori e i silenzi della natura, gran parte della vicenda si svolge nella foresta in cui un indio cerca di sfuggire al branco degli uomini cattivi e Aufman è costretto a dargli la caccia. Ma il cane riconosce che gli odori che avverte nell’aria gli sono familiari e lo riportano agli anni felici trascorsi con il suo indimenticato amico. Egli ha capito chi è il fuggitivo ferito e la sua ricerca per stanarlo, dopo aver depistato i malvagi inseguitori, sarà in realtà la sua più impegnativa avventura per salvare Aukaman. Facendo onore al suo nome, anche se a caro prezzo, dimostra di conoscere molto bene il valore della fedeltà e della lealtà. Una storia commovente che, sullo sfondo di una natura narrata splendidamente, tocca temi molto profondi e rivolge a tutti un chiaro monito: difendere l’ambiente, rispettare la tolleranza e l’amicizia. Non c’è bisogno di essere bambini per apprezzare questa favola capace di incantare tutti, piccoli e grandi lettori.

Luis Sepulveda

Storia di un cane che insegnò ad un bambino la fedeltà

Guanda, 2015

Page 58: Raccolta n. 2 – aprile 2021

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Arrivederci ai prossimi

suggerimenti di lettura!