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Rapporto 2014 Il Sistema delle costruzioni in Italia Federazione delle Costruzioni con il sostegno di

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Rapporto 2014Il Sistema delle costruzioni in Italia

Federazione delle Costruzioni

con il sostegno di

con il sostegno di

Sede: Via G.A. Guattani 16, Roma – [email protected] – Tel. 06 84567313

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indice

Prefazione 3

Introduzione 5

Presentazione di Federcostruzioni 7

1. La sintesi: consistenza, dinamiche, indirizzi strategici e proposte1.1 il profilo economico del sistema delle costruzioni e il ruolo nell’economia italiana 141.2 il consuntivo e le prospettive 201.3 Ambiti strategici 25

2. Andamento del mercato delle costruzioni2.1 La situazione del mercato italiano delle costruzioni 36

3. I settori del sistema delle costruzioni 13

FILIerA costruzIonI edILI e InFrAstutturALI 47costruzioni (Ance) 49

FILIerA tecnoLoGIe, MAccHInArIe IMPIAntI AFFerentI ALLe costruzIonI cIVILI 53Tecnologie elettrotecniche ed elettroniche (Anie) 55Tecnologie meccaniche (AniMA) 61industria macchine per il movimento terra (FedeRUnAcOMA) 65Macchine per il movimento terra, da cantiere e per l’edilizia (AScOMAc) 69

FILIerA MAterIALI Per Le costruzIonI 75Prodotti vetrari per l’edilizia (ASSOVeTRO) 77Piastrelle e sanitari di ceramica, laterizi (cOnFindUSTRiA ceRAMicA e LATeRiZi) 81Siderurgia e metallurgia non ferrosa (FedeRAcciAi, ASSOMeT) 89cemento e calcestruzzo armato (FedeRBeTOn) 97chimica destinata alle costruzioni (FedeRcHiMicA) 101commercializzazione di prodotti per le costruzioni (FedeRcOMATed) 107impiantistica elettrica per le costruzioni (FMe) 111Bitumi, asfalti e strade (SiTeB) 115

FILIerA ProGettAzIone 121Servizi di ingegneria, architettura, analisi e consulenza tecnica (Oice) 123

FILIerA serVIzI InnoVAtIVI e tecnoLoGIcI 129Servizi innovativi e tecnologici (cSiT) 131

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il rapporto è stato realizzato dai centri Studi di:

Ance www.ance.itAndIL www.laterizio.itAnIe www.anie.itAnIMA www.anima.itAscoMAc www.ascomac.itAssoMet www.assomet.itAssoVetro www.assovetro.itconFIndustrIA cerAMIcA www.confindustriaceramica.itconFIndustrIA serVIzI InnoVAtIVI e tecnoLoGIcI www.confindustriasi.itFederAccIAI www.federacciai.itFederbeton www.federbeton.itFedercHIMIcA www.federchimica.itFedercoMAted www.federcomated.itFederunAcoMA www.federunacoma.itFMe www.fmeonline.itoIce www.oice.itsIteb www.siteb.it

La pubblicazione è stata chiusa con i dati disponibili al 31 luglio 2014

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PReFAZiOne

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Mai, forse, come in questo momento l’industria italiana delle costruzioni si è trovata in una si-tuazione di così grande difficoltà.

Ai fin troppo noti problemi indotti da una economia nazionale che non solo non decolla mastenta persino a ridurre i ritmi fortemente negativi degli ultimi anni, si è aggiunto un nuovo eancor più preoccupante fenomeno: la sfiducia nella capacità del Paese a reagire attraversoscelte di politica economica che individuino le costruzioni come propulsore della ripresa pro-duttiva.

Una sfiducia motivata dalla successione di promesse di intervento che tutti i Governi che sisono succeduti negli anni che vanno dal 2008 ad oggi hanno ripetutamente effettuato ma chenon si sono concretizzati in provvedimenti di rilancio del settore.

La crisi produttiva delle costruzioni quindi è andata progressivamente aggravandosi raggiun-gendo i terribili valori negativi testimoniati dal Rapporto 2014.

Una realtà indiscutibile che colpisce tutti i settori che fanno parte del lungo e articolato cicloproduttivo delle costruzioni. in alcuni casi, quelli in cui esiste la possibilità di ricorrere all’export,il trend produttivo dei singoli comparti riesce in qualche modo ad essere calmierato; ma si trattapur sempre di un quadro in negativo.

Va riconosciuto che sul piano delle volontà gli ultimi mesi del dibattito sulla politica economicanazionale hanno visto un posizionamento centrale del ruolo delle costruzioni, ma è altrettantovero che, almeno fino a questo momento, le risorse rese disponibili per il riavvio del settoresono assolutamente lontane dalle quantità necessarie.

continua dunque il paradosso del “vorrei ma non posso”.

eppure le analisi sono tutte convergenti verso la necessità del rilancio delle costruzioni nonsolo come volano per l’intera economia ma anche come risposta dovuta al Paese e ai suoi cit-tadini, non foss’altro che sul piano della sicurezza.

Su questo aspetto in particolare Ferdercostruzioni richiama l’attenzione di chi ha laresponsabilità di governare il Paese; responsabilità qui intesa come insieme delle istituzionipubbliche che la nostra costituzione ha posto al vertice della Repubblica.

il necessario rispetto dei vincoli di bilancio assunti a livello internazionale non può costituire unostacolo insormontabile alla adozione di misure in grado di salvare la vita ai cittadini.

con questo spirito anche quest’anno Federcostruzioni ha elaborato il proprio rapporto sull’an-damento del settore: fornire gli elementi di conoscenza sulla cui base effettuare le scelte di ca-rattere strategico che caratterizzeranno il volto del nostro Paese nei prossimi anni.

Per dare la massima evidenza ai risultati dell’indagine quest’anno il Rapporto viene presentatonell’ambito del 50° anniversario del Saie.

rodolfo GirardiPresidente Federcostruzioni

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i Rapporti sull’andamento dei settori produttivi rispondono alla logica di costituire uno strumentodi conoscenza delle dinamiche in atto.

con questa logica BolognaFiere ha avviato una collaborazione con Federcostruzioni.Un’intesa che fa perno proprio sul Rapporto “il sistema delle costruzioni in italia” presentatonell’ambito delle iniziative che caratterizzano il SAie 2014.

conoscenza da mettere a disposizione non solo, come è intuitivo, delle Pubbliche istituzioniper le valutazioni del caso in tema di scelte di politica industriale e, su un piano più ampio, dipolitica economica, ma anche delle aziende per supportare, o meglio agevolare, le scelte or-ganizzative, strategiche e tattiche più adeguate.il Rapporto di Federcostruzioni non sfugge a questa regola e anche quest’anno si presentacome una fonte di informazioni assolutamente unica sia per la vastità dell’orizzonte settorialetraguardato sia per la originalità della elaborazione metodologica ulteriormente affinata daicentri studi delle organizzazioni coinvolte nella sua predisposizione.

Una massa di informazioni arricchite da una parte più squisitamente “politica” in cui sono ripor-tate le proposte che la Federazione ritiene di dover segnalare per una effettiva ripresadell’attività produttiva da intendere non come fine a se stessa, o meglio come richiesta (seppurelegittima) di provvedimenti a sostegno dell’industria delle costruzioni, ma piuttosto comerisposta ai fabbisogni della collettività.

Si tratta di un documento che assume un valore particolarmente significativo per chi è interes-sato a conoscere la realtà dell’andamento dell’industria delle costruzioni in quanto espressionedella analisi diretta di tutte le componenti di Federcostruzioni.

duccio campagnoliPresidente BolognaFiere

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inTROdUZiOne

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Federcostruzioni è la federazione di confindustria che riunisce le categorie produttive più si-gnificative di tutto il mercato edile e infrastrutturale con il fine di evidenziare a livello politico,economico e istituzionale le istanze e gli interessi comuni del settore delle costruzioni.Federcostruzioni si articola in cinque filiere produttive:

• costruzioni edili e infrastrutturali• Tecnologie, impianti e macchinari afferenti alle costruzioni edili• Materali per le costruzioni• Progettazione• Servizi innovativi e tecnologici

L’atto costitutivo è stato firmato a Roma il 24 marzo 2009. il primo atto ufficiale è stata la par-tecipazione agli Stati Generali delle costruzioni del 14 maggio 2009.Federcostruzioni è oggi la più importante aggregazione associativa delle filiera delle costruzioninel panorama della rappresentanza di settore. Sostiene e promuove l’ampliamento del mercato,la legalità e la qualità del costruire.

PReSenTAZiOne di FedeRcOSTRUZiOni

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AnceAssociazione nazionale costruttori edili

AnIeFederazione nazionale imprese elettrotecnicheed elettroniche

AnIMAFederazione delle Associazioni nazionali dell’industriaMeccanica Varia ed Affine

AssoVetroAssociazione nazionale degli industriali del Vetro

conFIndustrIA MetALLIFederazione delle Associazioni nazionali industrieSider-Metallurgiche

csItconfindustria Servizi innovativi e Tecnologici

FederAzIone conFIndustrIAcerAMIcA e LAterIzI

FederbetonFederazione delle Associazioni della filiera del cemento e del calcestruzzo Armato

FedercHIMIcAFederazione nazionale dell’industria chimica

FederunAcoMAGruppo costruttori italiani MacchineMovimento Terra

oIceAssociazione delle Organizzazioni di ingegneria,di Architettura e di consulenza Tecnico-economica

AscoMAcFederazione nazionale commercio Macchine

FedercoMAtedFederazione nazionale commercianti cementi, Laterizie Materiali da costruzione edili

FMeFederazione nazionale Grossistidistributori di Materiale elettrico

sItebAssociazione italiana Bitume Asfalti e Strade

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FAnnO PARTe di FedeRcOSTRUZiOni

In qualità di soci aggregati aderiscono:

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consIGLIo dIrettIVo FedercostruzIonI 2014-2015

PresIdenteRodolfo Girardi  Ance

VIce PresIdentILuigi di carlantonio FedeRAZ. cOnFindUSTRiA ceRAMicA e LATeRiZiennio Lucarelli  cSiTRoberto Mascellani  AnceBraccio Oddi Baglioni  OiceGiuseppe Pasini  cOnFindUSTRiA MeTALLiPaolo Perino  AnieGianni Scotti  ASSOVeTROLuca Turri  AniMA

consIGLIerIAmilcare collina FedeRcHiMicASergio crippa  FedeRBeTOnMassimo Goldoni  FedeRUnAcOMA

InVItAtI alle riunioni del consiglio direttivo

elisa cesaretti  Presidente AScOMAcGiampaolo Ferrari Presidente FMeGiuseppe Freri  Presidente FedeRcOMATedMichele Turrini  Presidente SiTeB

carlo Belvedere  Segretario Generale AScOMAcclaudio Benedetti  direttore Generale FedeRcHiMicAFlavio Bregant  direttore cOnFindUSTRiA MeTALLiArmando cafiero  direttore FedeRAZ. cOnFindUSTRiA ceRAMicA e LATeRiZiGiorgio de Giovanni  direttore Generale ASSOVeTROAntonio Gennari  Vice direttore Generale AnceAndrea Orlando  direttore Generale AniMALuigi Perissich  direttore Generale cSiT   Marco Pezzini  Segretario Generale FedeRUnAcOMAMaria Antonietta Portaluri  direttore Generale AnieGiancarlo Profeti direttore FMeStefano Ravaioli  direttore SiTeBGiovanni Ricci curbastro  Segretario Generale FedeRBeTOn Mario Verduci  Segretario Generale FedeRcOMATed

seGretArIo GenerALe Alberto de Vizio FedeRBeTOn

sede: Via G.A. Guattani 16, Roma – [email protected] – Tel. 06 84567313

ORGAni di FedeRcOSTRUZiOni

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PReSenTAZiOne di FedeRcOSTRUZiOnied eLencAZiOne deLLe ASSOciAZiOni cHe ne FAnnO PARTe

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AGI Associazione imprese GeneraliAIF Associazione imprese FondazioniAILoG Associazione italiana di LogisticaAIoIcI Associazione italiana Organismi indipendenti di certifica-zione e ispezioneAIseM Associazione italiana Sistemi di Sollevamento, elevazionee MovimentazioneAIsPec Associazione nazionale imprese chimica Fine e settorispecialistici, con il gruppo MBP-Gruppo Produttori Membrane Bi-tume polimeroAItec Associazione italiana Tecnico economica del cementoALPI Associazione Laboratori di Prova e Organismi dicertificazione indipendentiAnce Associazione nazionale costruttori ediliAndIL Associazione nazionale degli industriali dei LateriziAnIAF Associazione nazionale imprese Armamento FerroviarioAnIcLe Associazione nazionale imprese costruttrici Linee elettricheAnIe Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettronicheAnIMA Federazione delle Associazioni nazionali dell’industriaMeccanica Varia ed AffineAQuA ItALIA Associazione costruttori impianti e componenti peril Trattamento delle Acque PrimarieAsAs Associazione per i servizi, le applicazioni e le tecnologie icTper lo spazioAscoMAc Federazione nazionale commercio MacchineAsPesI Associazione nazionale tra Società di Promozione e Svi-luppo immobiliareAssIAd Associazione italiana Produttori di Additivi e Prodotti percalcestruzzoAssobAse Associazione nazionale imprese chimica di Baseinorganica ed OrganicaAssocIAzIone AccIAI sPecIALIAssocIAzIone AccIAIo e ProdottI PIAnI e LunGHIAssocIAzIone ItALIAnA eLettrosIderurGIAAssocIAzIone tubI e PrIMA trAsForMAzIoneAssocLIMA costruttori sistemi di climatizzazioneAssoesco Associazione italiana delle energy Service companyAssoGrIGLIAtI Associazione nazionale tra i Produttori italiani diGrigliati elettrosaldati e Pressati in Acciaio e Leghe MetallicheAssoMet Associazione nazionale industrie dei Metalli non FerrosiAssoPoMPe Associazione italiana Produttori PompeAssoPreM Associazione nazionale Produttori Travi ReticolariAssorecA Associazione tra le Società di consulenza e di Serviziper l’Ambiente, l’energia, la Sicurezza e la Responsabilità SocialeAssotec Associazione industrie Produttrici di Beni e Servizi diOutsourcing ad Alto contenuto TecnologicoAssoterMIcA Associazione Produttori Apparecchi ecomponenti per impianti TermiciAssotrAFILretI Associazione Produttori Acciaio Trafilato, Retee Traliccio elettrosaldatoAssoVetro Associazione nazionale degli industriali del VetroAtecAP Associazione Tecnico economica del calcestruzzo Pre-confezionatoAVIsA Associazione nazionale Vernici, inchiostri, Sigillanti e Ade-sivi, con il Gruppo Pitture e Vernici e il Gruppo Adesivi e Sigillanti

cAntIerMAccHIne Unione nazionale importatori e distributoriMacchine da cantierecerAMIcoLor Associazione nazionale colorifici ceramici e Pro-duttori di Ossidi MetallicicIsQ Federazione certificazione italiana Sistemi di Qualità AziendalicoGenA Associazione italiana per la Promozione della cogene-razionecoMAMoter Associazione costruttori Macchine Movimento TerracoMPo Associazione costruttori compressori, Pompe eAccessori Trattamento Aria compressaconFcuLturA Associazione delle imprese private che gestisconoi servizi per la valorizzazione, fruizione del Patrimonio culturaleconFIndustrIA cerAMIcA Associazione dell’industria cera-mica italianaconFIndustrIA MetALLI Federazione delle Associazioni na-zionali industrie SidermetallurgicheconForMA Associazione Organismi certificazione, ispezione,Prove, TaraturaconPAVIPer Associazione nazionale Pavimentazioni continuecsI Associazione componenti e Sistemi per impianticsIt confindustria Servizi innovativi e TecnologiciFederAccIAI Federazione delle imprese Siderurgiche italianeFederAzIone conFIndustrIA cerAMIcA e LAterIzIFederbeton Federazione delle Associazioni delle Filiera del ce-mento e del calcestruzzo ArmatoFedercHIMIcA Federazione nazionale dell’industria chimicaFedercoMAted Federazione commercianti cementi Laterizi eMateriali da costruzione ediliFederunAcoMA Gruppo costruttori italiani MacchineMovimento TerraFMe Federazione nazionale Grossisti distributori di MaterialeelettricoInteMAc istituto nazionale Tecnici Macchine e impiantiItALcoGen Associazione dei costruttori e distributori di impiantidi cogenerazioneItALMot Associazione costruttori Motori a combustione internaoIce Associazione delle Organizzazioni di ingegneria, di Architet-tura e di consulenza Tecnico-economicaPLAstIcseuroPe ItALIA Associazione italiana dei Produttori diMaterie PlastichesIsMIc Associazione Tecnica per la Promozione degli Acciai Si-smici per cemento ArmatosIteb Associazione italiana Bitume Asfalto StradeucoMesA Unione costruttori Macchine edili, Stradali, Minerarieed Affiniucrs Unione costruttori Regolatori, associati dispositivi di sicu-rezza e relativi sistemi per il gasuct Unioni costruttori Turbine idrauliche, a Vapore, a Gas ed eolicheuMAn Associazione costruttori Materiali AntincendiounAc Associazione costruttori ed infissi Motorizzati e Automatismiper Serramenti in genereunIceA Unione nazionale importatori e distributori carrelli eleva-tori e Macchine per il SollevamentounIMot Unione nazionale importatori e distributori Motori eGruppi elettrogeni

eLencO ASSOciAZiOni

FEDERCOMATEDFMESITEB

Soci aggregati

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Federazione delle Costruzioni

1 LA sIntesI: consIstenzA, dInAMIcHeIndIrIzzI strAteGIcI e ProPoste

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il sistema delle costruzioni, così come identi-ficato dai settori produttivi che, direttamentee indirettamente, si ricollegano all’articolatomondo delle costruzioni e che aderiscono aFedercostruzioni tramite i rispettivi organismi

di rappresentanza settoriale, ha realizzato nelcorso del 2013 un valore di produzione com-plessiva1 che supera i 400 miliardi di euro, of-frendo uno sbocco occupazionale ad oltre2,7 milioni di persone.

nonostante dunque l’acuirsi della fase econo-mica recessiva del nostro Paese nell’ultimobiennio, che si è ripercossa, con effetti amplificati,su un mercato delle costruzioni in crisi ormaida sette anni, il sistema complessivo delle co-struzioni si conferma essere una realtà produttivadecisiva in ambito nazionale. esso rappresenta infatti oltre un decimo dellaproduzione di beni e servizi del nostro Paese,così come della relativa occupazione: precisa-mente il 13% e l’11% circa. inoltre, risultaessere una realtà produttiva a bassa dipendenzadall’estero, attivando flussi di importazione dibeni e servizi pari ad appena il 4,1% dellapropria produzione complessiva, contro il 14,7%

del corrispondente dato medio nazionale; unaquota, quest’ultima, superiore di ben 3,5 voltea quella del sistema delle costruzioni. Al contrario,esso partecipa alle esportazioni di beni e servizidei propri settori con una quota dell’11,2% dellaproduzione complessiva, una percentuale dipoco inferiore al corrispondente dato nazionale,il quale si attesta sul 15,7%. il risultato di questadinamica è la formazione di un surplus della bi-lancia commerciale per beni e servizi del sistemadelle costruzioni scambiati con l’estero pari a28,5 miliardi di euro nel 2013; un risultato rile-vante poiché corrisponde a ben il 70% circadel saldo della bilancia commerciale dell’interaeconomia italiana. Oltre la metà dei settori pro-

LA SinTeSi: cOnSiSTenZA, dinAMicHeindiRiZZi STRATeGici e PROPOSTe

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1.1 Il profilo economico del sistema delle costruzioni e il ruolo nell’economia italiana

402.579

352.846 359.333 359.806

342.094

321.250

423.394

400.762

200.000

240.000

280.000

320.000

360.000

400.000

2008 2009 2010 2011 2012 2013

mln

di

GrAF. 1.1. FILIerA deLLe costruzIonI (*)Valore della produzione

Fonte: Federcostruzioni(*) nell’ultimo biennio la base associativa ha visto l’ingresso di confindustria Servizi innovativi e Tecnologici (2012) e della Fede-razione Materiale elettrico (2013)

1 il valore della produzione qui considerato è costituito dalla sommatoria dei valori delle produzioni dei singoli settori, rap-presentati in Federcostruzioni, che fanno parte del sistema delle costruzioni.

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duttivi che fanno parte del sistema delle co-struzioni destinano parte della loro produzioneai mercati esteri e, tra loro, quelli con i maggiorivolumi, in termini monetari, esportati sono: letecnologie elettrotecniche ed elettroniche alservizio delle costruzioni, con 13,1 miliardi diexport pari al 46% della rispettiva produzione;le produzioni meccaniche e la produzione e ilcommercio di macchinari per il movimentoterra, da cantiere e per l’edilizia, con 11,6

miliardi di euro pari al 58% del rispettivo volumed’affari; i servizi di ingegneria, architettura, dianalisi e consulenza tecnica, con 7,4 miliardi dieuro corrispondente al 34% della rispettiva at-tività; la produzione di metalli destinati al settoredelle costruzioni, con 6,0 miliardi di attività parial 43% della rispettiva produzione; le piastrelledi ceramica, la ceramica sanitaria e i laterizi,con 4,0 miliardi di euro pari al 72% della produ-zione dello stesso settore.

Agli effetti positivi che il sistema delle costru-zioni nel suo complesso determina sul tessutoeconomico e produttivo nazionale, vanno poisegnalati i risultati altrettanto positivi che de-rivano dai rapporti di interdipendenza, direttae indiretta, che esistono fra i vari settori delsistema delle costruzioni, che appaiono ingrado di amplificare le proprie relazioni intutto il sistema economico, fino a costituireun importante driver di sviluppo e di innova-zione. i risultati di un recente studio basatosulle tavole delle risorse e degli impieghidell’istat confermano le analisi fin qui svolte.

dal citato studio emerge che il settore dellecostruzioni acquista beni e servizi dall’80%dell’insieme dei settori economici, rivolgendosiquasi esclusivamente a produzione interna;inoltre, il 96,7% degli acquisti effettuati èprodotto dal sistema produttivo nazionalementre solo il 3,3% degli acquisti è rappre-sentato da prodotti di importazione. La pro-duzione e l’occupazione di un significativonumero di settori produttivi dipendono quindiin misura consistente, ed in alcuni casi pres-soché totale, dall’attività del sistema dellecostruzioni nel suo complesso.

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GrAF. 1.2. exPort deI settorI coLLeGAtI ALLe costruzIonI neL 2013distribuzione % e Valori assoluti

Fonte: Federcostruzioni

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LA SinTeSi: cOnSiSTenZA, dinAMicHeindiRiZZi STRATeGici e PROPOSTe

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LA PresenzA deLLe IMPrese dI costruzIone ItALIAne neL Mondo

Tra il 2004 e il 2013, il fatturato estero delle 38 imprese che hanno partecipatoal Rapporto è più che triplicato (+206%), passando da poco più di 3 a oltre 9,5miliardi di euro (pari ad una crescita media annua superiore al 13%).nel solo 2013, dopo otto anni consecutivi di espansione, il valore dellaproduzione oltreconfine dei contractor italiani è aumentata dell’8,6% rispetto al-l’anno precedente, a fronte di una stagnazione del giro d’affari nazionale (+0,3%,dopo un -7% del 2012) e del persistere della recessione economica (il Pil è di-minuito dell’ -1,9% e gli investimenti in costruzioni sono diminuiti del 6,9%).L’aumento del fatturato è stato accompagnato da una evoluzione e diversifi-cazione del business: le infrastrutture a rete, che rimangono l’attività core delleimprese italiane, sono state affiancate, negli anni, da operazioni di sviluppo im-mobiliare nel settore abitativo, non residenziale, ricettivo e da complessiinterventi nel campo ambientale (realizzazione di depuratori, gestione delleacque, impianti per lo smaltimento dei rifiuti). Il portafoglio commesse nel 2013 si è arricchito di 319 nuovi lavori per com-plessivi 17 miliardi di euro (+44% del valore del 2012), di cui oltre 11 miliardi dicompetenza esclusiva delle aziende nazionali. complessivamente, le imprese ita-liane sono impegnate nella realizzazione di 797 opere per un controvalore com-plessivo di oltre 70 miliardi di euro e un portafoglio lavori di 40 miliardi di euro.All’attività  realizzativa è, sempre più spesso, associata quella gestionale, conimportanti contratti di concessione, specie in settori strategici come quello delleautostrade, della sanità, della generazione e distribuzione dell’energia o dell’ac-qua, che molto spesso impegnano le imprese per molti anni, ma chegarantiscono flussi di reddito importanti che abbattono i rischi di costruzione.Ma il dinamismo imprenditoriale ha portato le imprese italiane a compiere scelteinnovative nella selezione dei mercati: negli ultimi dieci anni, c’è stato un  ri-posizionamento del portafoglio commesse, e si è puntato su mercati maggior-mente stabili, meno esposti al rischio politico. degli 87 Paesi oggetto d’investimento, di cui 8 di nuova acquisizione, le impreseitaliane sono presenti in ben 20 Paesi Ocse (che costituiscono oltre il 21% del-l’importo complessivo dei contratti in essere e il 26% dei nuovi contratti acquisitinel 2013), in 15 dei Paesi appartenenti al G-20 (il cui peso è pari al 27% deltotale delle commesse in essere e al 46% dei nuovi lavori 2013), e in tutti e 4 iPaesi BRic.Ma i contractor italiani si distinguono per una presenza stabile: i 38 gruppi hannosegnalato la creazione, o il controllo, di oltre 250 imprese di diritto estero. il knowhow tecnologico e la solida credibilità acquisita sui mercati di tutto il mondo hannopermesso di poter stringere alleanze con i principali player internazionali delsettore e le più importanti istituzioni finanziarie mondiali (fondi e banche d’inve-stimento, organismi internazionali di sviluppo).

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-16,3 mld

44,8 mld

-20 -15 -10 -5 0 5

10 15 20 25 30 35 40 45 50

Import Export

Saldo commerciale = 28,5 mld

GrAF. 1.3. bILAncIA coMMercIALe neL 2013deI settorI coLLeGAtI ALLe costruzIonI

Fonte: Federcostruzioni

GrAF. 1.4. exPort deI settorI coLLeGAtI (*) ALLe costruzIonI 2013Valore della produzione destinata all'estero (**)

Fonte: Federcostruzioni(*) Per i settori con molteplici destinazioni finali è presente unicamente la stima della quota destinata al sistema delle costruzioni (Sc)(**) in parentesi è riportata la quota delle esportazioni sulla produzione del settore

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Page 19: Ra&&%’)%2014 - INGENIO Si tratta di un documento che assume un valore particolarmente significativo per chi è interes- ... economico e istituzionale le istanze e gli interessi comuni

Anche nel 2013 il settore che ha contribuitomaggiormente alla realizzazione dei risultati con-seguiti è quello delle costruzioni in sensostretto, con 197 miliardi di euro di produzione,corrispondente alla metà circa della produzionecomplessiva (49,2%), e 1.591.000 addetti parial 60% circa dell’occupazione totale del sistemadelle costruzioni. L’aggregato delle tecnologie- composto da produttori di elettrotecnica, elet-tronica, macchinari e impianti, macchine movi-mento terra e relative organizzazioni commerciali- ha registrato nel 2013 un volume d’affari com-plessivo di 48,7 miliardi, pari al 12% dell’interafiliera delle costruzioni, ed ha dato occupazionea 221.000 addetti circa (8,2% circa del totale delsistema delle costruzioni). Per questo aggregato,il volume destinato ad altri Paesi è pari a 24,7miliardi di euro, dimostrando così una forte pro-pensione all’export con oltre il 51% della propriaproduzione. La filiera dei materiali per le co-struzioni - costituita dalle aziende che produconoprodotti vetrari, piastrelle e sanitari in ceramica,laterizi, prodotti in metalli ferrosi e non, chimicaper le costruzioni, cemento e calcestruzzo armato,bitumi e asfalti, servizi di commercializzazione

di materiali per l’edilizia e di materiale elettrico -ha realizzato nell’anno considerato una produzionein valore pari a 53,3 miliardi di euro, con una in-cidenza del 13% sul sistema complessivo. il vo-lume prodotto da 260.000 addetti circa è destinatoper il 24% all’estero: circa 12,7 miliardi di euro.ed infine la filiera della progettazione e deiservizi innovativi - rappresentata dai servizi diingegneria, architettura, analisi e consulenzatecnica nonché dai servizi di consulenza e diinformation technology, servizi cloud, servizi sa-tellitari per la gestione e il monitoraggio delterritorio e delle infrastrutture; dai servizi tecnicie di valutazione della conformità, dalla consulenzatecnica, ambientale, servizi di ingegneria e serviziprofessionali, dalle tecnologie e dai servizi difacility management ed energia – ha conseguitonel 2013 un valore della produzione pari a 101,5miliardi di euro, pari al 26% della produzionecomplessiva del sistema delle costruzioni, conuna occupazione di 632.000 addetti corrispondential 23% circa del complesso delle costruzioni. ilvolume delle esportazioni della filiera, ancorchébasso, rappresenta pur tuttavia il 2% circa dellarelativa produzione.

LA SinTeSi: cOnSiSTenZA, dinAMicHeindiRiZZi STRATeGici e PROPOSTe

18

La partecipazione dei settori della filiera all’economia delle costruzioni

GrAF. 1.5. FILIere deLLe costruzIonI (*) - ProduzIone totALe 2013 (**)Valori assoluti e peso %

Fonte: Federcostruzioni(*) Per i settori con molteplici destinazioni finali è presente la stima della quota destinata al sistema delle costruzioni (Sc)(**)nell’ultimo biennio la base associativa ha visto l’ingresso di confindustria Servizi innovativi e Tecnologici (2012) e dellaFederazione Materiale elettrico (2013)

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Costruzioni 49,2%

Tecnologie elettrotecniche ed elettroniche (SC)

7,2%

Produzioni meccaniche (SC) 4,2%

Industria macchine per il movimento terra

0,6%

Commercio macchine per il movimento terra, da cantiere e per l'edilizia

0,2%

Piastrelle di ceramica e ceramica sanitaria

1,3% Laterizi

0,1%

Prodotti vetrari (SC) 0,1%

Siderurgia (SC) 2,9%

Metalli non ferrosi (SC)

0,6%

Cemento e calcestruzzo armato 1,6%

Chimica (SC) 1,0%

Commercio materiali edili 3,9%

Impiantistica elettrica (SC) 1,2%

Bitumi e asfalti 0,7%

Servizi di ingegneria, architettura, analisi e consulenza tecnica

5,5% Servizi innovativi e tecnologici (SC) 19,8%

GrAF. 1.6. settorI deLLA FILIerA deLLe costruzIonI (*) - ProduzIone totALe 2013distribuzione %

Fonte: Federcostruzioni(*) Per i settori con molteplici destinazioni finali è presente la stima della quota destinata al sistema delle costruzioni (Sc)

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il sistema complessivo delle costruzioni registranel 2013 una flessione della produzione, chein termini di quantità risulta pari a -5,5%rispetto all’anno precedente. Si tratta di unavariazione negativa di notevole entità, che

segue quella ancora più consistente del 2012(-6,0%) e si manifesta con maggiore gravitàrispetto alle già negative aspettative per il2013 espresse nella precedente edizione delRapporto.

complessivamente nell’ultimo quinquennio dicrisi, l’intera filiera delle costruzioni ha perdutoun quarto circa della propria produzione reale.Si tratta di una caduta produttiva di ragguar-devole entità, il cui recupero, peraltro da molti

atteso ed auspicato, ha tuttavia un orizzontetemporale che, allo stato attuale consideratele deludenti prospettive a breve dell’economiaitaliana, può essere definito solamente dilungo periodo.

LA SinTeSi: cOnSiSTenZA, dinAMicHeindiRiZZi STRATeGici e PROPOSTe

20

1.2 Il consuntivo e le prospettive

-12,2%

-0,7%

-2,2%

-6,0% -5,5%

-2,2% -1,5%

-14%

-12%

-10%

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-6%

-4%

-2%

0%

2%

2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

GrAF. 1.7. FILIerA deLLe costruzIonI: ProduzIone coMPLessIVA - AndAMentoe PreVIsIonI 2014 e 2015 - Variazioni % annue in termini reali

Fonte: Federcostruzioni

-12,2% -12,9% -14,8%

-19,9%

-24,3% -26,0%

-27,1% -30%

-25%

-20%

-15%

-10%

-5%

0%

2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

GrAF. 1.8. FILIerA deLLe costruzIonI: ProduzIone coMPLessIVA - AndAMento e PreVIsIonI 2014 e 2015Var. % annue in termini reali cumulate (*)

Fonte: Federcostruzioni(*) in rosso è evidenziata la linea di tendenza della produzione complessiva in termini reali

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nel 2013, tutti i settori della filiera delle co-struzioni denunciano cali produttivi, cali cheoscillano da un minimo dell’1,2% per le tec-nologie meccaniche per l’edilizia (impianti,macchine e apparecchiature) ad un massimodel 20% per il commercio di macchine per ilmovimento terra, da cantiere e per l’edilizia. in particolare, quest’ultimo comparto, orientatoesclusivamente al mercato interno, ha risentitopesantemente della crisi economica cheinveste ormai da tempo i settori dell’edilizia edelle grandi opere: macchine ed impianti perle costruzioni – impiegati nei cantieri edili,nelle realizzazioni di infrastrutture, nelle ma-nutenzioni stradali, negli interventi di siste-mazione territoriale – essendo utilizzati prin-cipalmente nelle prime fasi di cantiere hannoregistrato sul mercato interno una pesantecontrazione per tutte le tipologie impiegate.Perdite significative si evidenziano anche: nelsettore produttivo dei laterizi (-15,2%); nelcomparto del cemento e del calcestruzzo ar-mato (-14,0%); per i prodotti vetrari (-11,5%);per l’impiantistica elettrica destinata al settoredelle costruzioni (-10,5%); per la distribuzionecommerciale di prodotti per l’edilizia (-8,8%).Si tratta di settori la cui produzione, similar-mente a quanto sopra indicato, è destinataesclusivamente o prevalentemente sul mercatonazionale - il quale continua ancora a rifletteregli effetti della crisi che ha colpito tutto ilsettore delle costruzioni dal 2009 senza solu-zione di continuità (-25,5% nel quinquennio2009-2013 e -6,9% nel solo 2013) – e nonbeneficiano delle opportunità, seppure scarneormai, offerte dai mercati esteri.Solamente i settori con una forte propensioneall’esportazione manifestano infatti delle di-namiche produttive meno negative nel 2013.Oltre al comparto delle tecnologie meccanicheper l’edilizia prima citato, cali più contenuti intermini reali si sono verificati per i prodottidelle tecnologie elettrotecniche ed elettroniche(-3,5%), per la produzione di macchine per ilmovimento terra (-2,8%), per i metalli nonferrosi (-2,7%) e per i prodotti in ceramica ela ceramica sanitaria (-1,4%); tutti settori checollocano mediamente il 50% ed oltre della

loro produzione sui mercati esteri. Va tuttaviasegnalato che pure i comparti della produzionedi asfalti e bitumi e di prestazione di servizi diingegneria, architettura, analisi e consulenzatecnica, grazie anche al contributo della com-ponente estera ma di entità più modeste (ri-spettivamente 23% e 34%) hanno limitato leproprie perdite produttive che si attestano a -2,9% nel primo caso e a -4,1% nel secondo.Le previsioni di chiusura dell’anno in corso(2014) e per l’anno successivo (2015), benchédominate da un diffuso senso di incertezza almomento della loro formulazione (fine lugliodell’anno in corso), permangono ancora im-prontate al pessimismo. Pessimismo che allaluce degli avvenimenti più recenti in campoeconomico, che tratteggiano un quadro con-giunturale in arretramento rispetto alle previsioniformulate ad inizio anno, non solo apparegiustificato ma addirittura potrebbe rivelarsipiù pesante delle aspettative formulate.Per il 2014, il sistema delle costruzioni nelsuo complesso dovrebbe infatti marcare unaulteriore caduta dei livelli produttivi, anchese nettamente più contenuta di quella registratanell’ultimo biennio e che dovrebbe aggirarsisul 2,2% annuo in meno in quantità. L’aspettopositivo di tale dinamica è tuttavia la segna-lazione di un ritorno su un sentiero di crescitamoderata o stazionarietà da parte di settecomparti produttivi su sedici (un solo settorenon ha espresso valutazioni sull’andamentodel biennio 2014-2015), che si accompagnaad una decisa attenuazione delle flessioniattesa dai rimanenti nove settori produttivi.L’inversione di tendenza è segnalata soprat-tutto dai comparti a forte propensione espor-tatrice (tecnologie meccaniche per le costru-zioni; produzione di macchine per il movimentoterra; prodotti e sanitari in ceramica; e metalliper le costruzioni) sebbene comincino anutrirsi forti perplessità circa la tenuta deimercati esteri. in questo contesto diviene es-senziale una ripresa del settore delle costru-zioni nel suo complesso e non solo limitata-mente agli investimenti in riqualificazione abi-tativa, unico comparto a registrare performancepositive.

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LA SinTeSi: cOnSiSTenZA, dinAMicHeindiRiZZi STRATeGici e PROPOSTe

22

-22,63

-11,70

-1,11 -0,32 -0,09 -0,02

-3,03 -1,48

-0,21 -1,50 -0,55 -0,09

-2,54

-25

-20

-15

-10

-5

0

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GrAF. 1.9. FILIerA deLLe costruzIonI (*). AndAMento deLLe ProduzIonI neL 2013Variazioni assolute e percentuali su valori costanti 2013

VARiAZiOni ASSOLUTe 2013 SU 2012 - MLd di eURO

VARiAZiOni PeRcenTUALi 2013 SU 2012

-5,5% -6,9%

-2,6%

-7,2%

-3,1%

-11,5%

-8,2%

-14,0%

-5,6%

-8,8% -10,5%

-2,9% -2,6%

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Fonte: Federcostruzioni(*) Per i settori con molteplici destinazioni finali è presente la stima della quota destinata al sistema delle costruzioni (Sc)

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Tale auspicio è comunque alla base anchedelle aspettative degli altri settori che com-pongono la filiera delle costruzioni e chehanno come sbocco commerciale esclusivoo prevalente il mercato interno, come per iprodotti vetrari, per i quali si prevede addiritturauna crescita della produzione del 12%; ocome per il cemento e calcestruzzo armato, iprodotti chimici, l’impiantistica elettrica, e ladistribuzione commerciale delle macchine dimovimento terra e dei cementi, laterizi e ma-teriali da costruzione edili, comparti per i qualile previsioni denunciano una attenuazionedelle perdite di produzione finora riscontrate.in controtendenza si pone il settore dei servizidi ingegneria, architettura, analisi e consulenzatecnica che prevede per il 2014 una accen-tuazione della flessione produttiva di circa unpunto e mezzo rispetto all’anno precedentedovuta anche ad una perdita di competitivitàsui mercati internazionali per l’eccessiva fram-mentazione della struttura produttiva basatain larga misura su singoli professionisti chenon hanno ovviamente le caratteristiche ne-cessarie per competere con le strutture pro-

fessionali presenti negli altri paesi europei.Anche per il 2015 la produzione in quantitàdell’intero sistema delle costruzioni è previstain leggero calo (-1,5%), ad un ritmo comunquetra i più bassi dal 2009, anno di inizio dellacrisi. ciò sembra essere diretta conseguenzadi una diffusa aspettativa di ripresa dell’economia,non solo italiana, divenuta oramai non più pro-crastinabile e sostenuta da misure e interventivolti al rilancio delle costruzioni, settore trainantedello sviluppo economico del nostro paese,soprattutto nell’attuale ciclo congiunturale. Tuttii settori sono quindi orientati ad un miglioramentodel trend della loro produzione in termini reali,segnalando aumenti contenuti (è il caso delletecnologie elettrotecniche ed elettroniche, dellaproduzione e del commercio di macchine permovimento terra, dei prodotti e dei sanitari inceramica, dei metalli e dei servizi di ingegneriae architettura) oppure un ulteriore contenimentodelle perdite produttive (come il settore dellecostruzioni in senso stretto, ed i comparti delcemento e del calcestruzzo, dei laterizi, delladistribuzione commerciale dei materiali edili edell’impiantistica elettrica).

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LA SinTeSi: cOnSiSTenZA, dinAMicHeindiRiZZi STRATeGici e PROPOSTe

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GrAF. 1.10. dInAMIcHe deI settorI deLLA FILIerA deLLe costruzIonIVariazioni % in termini reali della produzione

Fonte: Federcostruzioni(*) Per i settori con molteplici destinazioni finali è presente la stima della quota destinata al sistema delle costruzioni (Sc)

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Un sistema industriale e commerciale la cuiproduzione “vale” 400 miliardi di euro circa eche occupa oltre 2,7 milioni di addetti nonostantela crisi devastante che lo caratterizza ormai dasette anni, rappresenta certamente uno deidriver principali per la economia nazionale.Una realtà che non è solamente tipica dell’italiama che in moltissime altre nazioni e’ considerata(diversamente dal nostro Paese) per quello cheè effettivamente, tanto da essere divenutal’asse principale delle iniziative assunte peruscire dalla crisi recessiva. così è stato nonsolo negli Stati Uniti ma anche in Francia e inGermania che presentano forti affinità strutturalicon il sistema produttivo italiano.del resto e’ risaputo che gli investimenti in co-struzioni hanno ricadute sull’80% dei settori cheformano l’economia nazionale e che per di piùtali investimenti ricadono per ben oltre il 90% ilc.d. mercato interno e solo in via residuale de-terminano importazioni da altri Paesi.eppure nonostante che le caratteristiche antirecessive di questo settore siano note a tutti eche gli è universalmente riconosciuta una straor-dinaria capacità propulsiva a produrre ricchezza,per l’industria delle costruzioni i Governi che sisono succeduti dal 2007 non hanno destinatoinvestimenti.Si tratta di una constatazione decisamenteamara non solo per le imprese che operano inquesto comparto e per i milioni di addetti che vilavorano ma per l’intera collettività nazionaleche vede costantemente sottovalutate le ne-cessità di cui abbisogna il Paese.Basti pensare allo stato di abbandono in cuiversa tanta parte del territorio nazionale cheviene pubblicamente definita a rischio idro-geo-logico, oppure al bisogno di adeguamento delpatrimonio infrastrutturale e edilizio pubblico allalogica della prevenzione antisismica oppure an-cora alla esigenza di una sistemazione strutturalee funzionale agli edifici scolastici e così via.Tutti profili che ancor prima di riguardare iprofili economici della nostra economia atten-gono alla sicurezza dei cittadini ovvero a uno

(se non al primo) obbligo dello Stato.Accanto a questo, e ancora una volta mettendoin secondo piano le seppur legittime richieste disostegno che possono venire dall’industria dellecostruzioni, vanno poi considerate le non piùrinviabili necessità di intervento di riqualificazionedel patrimonio edilizio ai fini del contenimentoenergetico e quindi per un intervento di riduzionedelle importazioni di energia o di materiali com-bustibili che pesano tremendamente sulla bilanciadei pagamenti nazionale.Una situazione dunque a dir poco drammaticaben sintetizzata dal dato che fotografa gli inve-stimenti in costruzioni del 2014 allo stesso livellodi quello del 1967; poco meno di cinquant’annifa’. Una perdita che i più accreditati centri studihanno valutato in circa 58.800 milioni di euro.Sul piano della occupazione la crisi del settorecontinua ad avere effetti sempre più devastanti:in soli 7 anni sono stati persi ben 520.000addetti, ovvero poco meno del 26% del totaledei lavoratori del comparto. Un numero enormeche diventa ancora più preoccupante se siamplia l’analisi a tutto l’indotto delle costruzioniarrivando allo stratosferico numero di 790.000posti di lavoro persi.nel 2015, in assenza di incisivi interventi dipolitica economica e di allentamento della strettacreditizia, per il settore proseguirà, per l’ottavoanno consecutivo, la caduta dei livelli produttivi.Per interrompere questa lunga crisi e soprattuttoper dare rilancio alla crescita economica delPaese serve dunque una decisa scelta di politicaeconomica che in modo inequivoco faccia seguirereali e conseguenti decisioni alla politica degliannunci di attenzione verso i problemi infrastrut-turali e edilizi della nazione e di considerazionedelle enormi difficoltà in cui versa l’intero compartoche ormai rischia un vero e proprio dissolvimento.Ancora una volta e se possibile con ancoramaggiore determinazione Federcostruzioni invitail Governo a porre l’edilizia e le infrastrutture alcentro del proprio programma per la crescita.Una determinazione che si fonda, oltre chesulle considerazioni oggettive suindicate, anche

25

1.3 Ambiti strategici

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sulla necessità di dare risposta ai profondi cam-biamenti che stanno caratterizzando gli obiettividi sostenibilità che si fanno affermando all’internodella Unione europea e a cui, inevitabilmente,bisognerà dare risposta.in questo quadro Federcostruzioni richiedescelte di politica industriale capaci di dare valorein modo concreto (e quindi nel mercato) a pro-cessi di qualificazione degli operatori basati suprocessi di innovazione tecnologica, su soluzioniin grado di assicurare efficienza energetica dellecostruzioni in un quadro di sostenibilità.in un mercato caratterizzato da dimensioniquantitativamente molto ridotte rispetto al passatoe da una maggiore selezione dei prodotti Fe-dercostruzioni richiede che norme e procedurecapaci di premiare gli operatori che saprannoproporre qualità del costruito, sostenibilità am-bientale, attenzione per la efficienza energetica,bellezza architettonica.Richieste che si pongono tuttavia in una cornice

ancora più ampia e che riguarda il rispetto dellenorme come garanzia di un confronto concor-renziale trasparente e non falsato da posizioniprivilegiate.il sistema industriale delle costruzioni che si ri-conosce in Federcostruzioni richiama dunquela attenzione delle istituzioni e delle stesse forzepolitiche sulla importanza decisiva di restituireun clima di reale legalità al settore e al Paesecontrastando con ancora maggiore forza l’im-pressionante fenomeno della corruzione e delleinfiltrazioni delle organizzazioni malavitose at-traverso percorsi di qualificazione e soprattuttodi controllo dei comportamenti.Su quest’ultimo punto si gioca infatti una partitache diventa decisiva per una reale svolta rispettoall’attuale contesto in cui forse proprio a causadi una multiciplita’ di figure cui sono affidateforme di controllo si determina, paradossalmente,un effetto contrario ovvero una mancanza dicontrolli reali.

Sulla base delle considerazioni già sviluppateemerge che le proposte per un rilancio del set-tore, e quindi dell’economia nazionale, abbrac-ciano molti aspetti. Prima di entrare nel meritova però sottolineato con grande forza che le ri-chieste formulate da Federcostruzioni sono so-stanzialmente invariate da almeno quattro anni,ovvero dalla nascita della Federazione.il vero e proprio dramma di questo settore èforse proprio quello di aver fatto innumerevoli

analisi dei problemi esistenti a fronte di cuinon sono stati assunti i provvedimenti. in buona sostanza si potrebbe chiudere questaparte del rapporto rinviando a quanto precisatonegli anni passati.Lo spirito di collaborazione con tutte le istituzioniinteressate e con tutti gli operatori del compartoinduce tuttavia ad una valutazione diversa,ovvero alla formulazione di un elenco di ri-chieste ben precise.

LA SinTeSi: cOnSiSTenZA, dinAMicHeindiRiZZi STRATeGici e PROPOSTe

26

Le proposte

il fenomeno del mancato rispetto delle regolepur esistenti nel mercato delle costruzioni vaportato ad una evidenza tale da farlo divenire ilpresupposto indispensabile di tutte le altre pro-poste. La necessità di un mercato realmentetrasparente in cui non vi siano offerte concor-renziali anomale che si sostengono con il man-cato rispetto delle regole fino ad arrivare addiritturaall’infiltrazione di organizzazioni malavitose, ri-mane la stella polare dell’azione di Federco-

struzioni. Federcostruzioni quindi promuove esostiene tutte le iniziative finalizzate ad innalzarei livelli di legalità, di qualificazione degli operatori,di qualità dei prodotti anche attraverso l’affer-mazione operativa di una logica di controllo ef-fettiva e non formale svolta attraverso compe-tenze adeguate in grado di evitare inutili dupli-cazioni di ruolo il cui effetto è solo quello di de-responsabilizzare tutti i soggetti chiamati a svol-gere questi compiti.

Il rispetto delle regole

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in tutta europa, la crisi economico-finanziariae le politiche di consolidamento della finanzapubblica hanno determinato una forte riduzionedella spesa per investimenti fissi lordi. Tra il2009 ed il 2013, la quota percentuale dellaspesa per investimenti fissi lordi sulla spesatotale dei Paesi dell’Unione europea a 17,che era stabile da quasi 10 anni, si è rapida-mente ridotta dal 2,8% al 2,1%. A breve termine, è necessario attuare, a livelloeuropeo, una vera golden rule per gli investi-menti, come ad esempio quelli per la messain sicurezza del territorio, o un “contratto perla crescita” che preveda la concessione diflessibilità per gli investimenti in cambio diriforme. A medio termine, è inoltre necessario modifi-care le regole ed i parametri della governanceeconomica europea, compreso il limite del3% del rapporto deficit/Pil ed il Fiscal compact,anche per favorire concretamente una politicadi investimenti da parte degli Stati Membri.

con riferimento all’applicazione del Patto distabilità e crescita europeo a livello nazionale,è necessario modificare il patto di stabilità in-terno che, di fatto, impedisce la naturale tra-sformazione degli impegni di parte capitale inpagamenti alle imprese, provocando l’accumulodi debiti anche in presenza di risorse di cassadisponibili.La riforma del Patto di stabilità interno è es-senziale per consentire un’equilibrata politicadi investimenti da parte degli enti locali e in-vertire la tendenza registrata negli ultimi anni:nel periodo 2004-2010, ad esempio, a frontedi un obiettivo di riduzione di spesa del 6%, icomuni hanno ridotto del 32% le spese inconto capitale, aumentando invece del 5% lespese correnti.in altre parole, la regola del Patto si è rivelatainefficace nel governare un necessario con-tenimento della spesa corrente e si è tradottain una progressiva riduzione della spesa inconto capitale.

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L’Europa

a. L’edilizia scolasticaLe possibilità di ripresa del settore e dell’eco-nomia passano solo attraverso l’attivazionedi un programma infrastrutturale, di importorilevante e continuo nel tempo, capace dimettere in sicurezza il territorio e gli edificiscolastici. Per dare attuazione ad un tale programma, ilGoverno ha già adottato una serie di provve-dimenti che hanno permesso il finanziamentodi una prima fase di intervento di circa 21.000progetti medio-piccoli, diffusi su tutto il territorio,per un importo di 1,1 miliardi di euro.Si tratta di un intervento positivo ma è neces-sario assicurare la rapida spesa di questifondi e non cadere negli errori del passato:dopo 5 anni, il 40% delle risorse del PianoScuole da 1 miliardo di euro approvato dalciPe a marzo 2009 risulta ancora da impe-gnare.

inoltre, è necessario spendere tutte le risorsedisponibili per interventi di messa in sicurezzadegli edifici scolastici, accelerando l’utilizzodei fondi stanziati negli ultimi anni, per un im-porto pari a ulteriori 2,7 miliardi di euro.

b. Il rischio idrogeologicoAnalogamente, il Governo ha deciso di inter-venire per accelerare l’utilizzo delle risorse el’esecuzione degli interventi per la mitigazionedel rischio idrogeologico.Le scelte operate nel decreto legge 91/2014appaiono condivisibili, sia dal punto di vista diuna semplificazione procedurale che di unapiù chiara attribuzione delle competenze, peril superamento delle difficoltà finora riscontratenella spesa delle risorse programmate, nel-l’ambito del Programma straordinario per lamitigazione del rischio idrogeologico. Tuttavia, appare opportuno ribadire che le

Le emergenze e la sicurezza

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Page 29: Ra&&%’)%2014 - INGENIO Si tratta di un documento che assume un valore particolarmente significativo per chi è interes- ... economico e istituzionale le istanze e gli interessi comuni

deroghe attribuite ai Presidenti delle Regioni,in qualità di commissari Straordinari, non de-vono riguardare in alcun modo l’affidamentoe l’esecuzione dei lavori.Vi sono 1.100 cantieri da avviare per il rischioidrogeologico per 1,6 miliardi di euro, ricom-presi nei 1.700 interventi per 2,1 miliardiprogrammati a fine 2010 nell’ambito di unprogramma straordinario diretto a rimuoverele situazioni più critiche in termini di rischioidrogeologico da attuare mediante accordidi Programma tra le singole regioni e il Mini-

stero dell’Ambiente. La decisione del Governodi intervenire su due questioni prioritarie, lescuole e il rischio idrogeologico, viste comeelemento centrale di una strategia di atten-zione al benessere della collettività e, altempo stesso, di rilancio dell’economia, ap-pare positiva.Tuttavia, è necessario evitare che tali pro-grammi rimangano ancora una volta inattuati,superando i vincoli, finanziari e procedurali,che hanno finora impedito la loro realizza-zione.

LA SinTeSi: cOnSiSTenZA, dinAMicHeindiRiZZi STRATeGici e PROPOSTe

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Sul tema della riqualificazione delle città è inatto da tempo un dibattito molto articolato in cuiFedercostruzioni ha svolto un ruolo di primopiano e che ha portato alla messa a punto di un“Piano per le città” che prevede anche il finan-ziamento di alcuni primi interventi sui luoghipubblici. La proposta sta dando vita ad unanuova fase in modo da consentire di avviare unprocesso di riqualificazione delle aree, moltipli-cando l’investimento pubblico con l’apporto dirisorse private.La visione di sviluppo è quella che passa per larigenerazione urbana: le aree industriali dismesse,gli scali ferroviari, le aree demaniali in disuso, ivuoti urbani, i centri storici, le periferie, i waterfront,il patrimonio storico artistico devono diventare“cluster creativi” capaci di attivare la necessariafiliera tra iniziative economiche, sociali e infra-strutturali per realizzare progetti innovativi.Occorre inoltre garantire l’integrazione dei fondie la definizione di visioni e strategie unitarie a li-vello territoriale per l’utilizzo delle risorse. Questosignifica cambiare approccio e ragionare intermini di fabbisogni e progetti di riqualificazioneurbana e non in funzione dei finanziamenti di-sponibili. da questo punto di vista servono unagovernance forte e misure di accompagnamentoper trasformare i progetti in vere opportunità disviluppo.in tema di risorse per rilanciare le politicheurbane nel nostro Paese, la programmazionedei fondi europei e nazionali 2014-2020 rap-

presenta una straordinaria occasione.nella nuova programmazione, infatti, le istituzionieuropee attribuiscono carattere prioritario altema delle politiche urbane ed in particolare altema della rigenerazione urbana. Rispetto aquesto tema, però, scontiamo un immensodeficit alla partenza perché da anni manca unapolitica nazionale sulle città.Sul tema del recupero urbano, proprio per ridurreil gap che ci separa dagli standards medi europei,la “leva fiscale” risulta tra gli strumenti più efficaci,come dimostrato dal successo delle detrazioniriconosciute sia per la ristrutturazione ediliziasia per la riqualificazione energetica.in quest’ottica, si ritiene importante renderlestabili e migliorarne l’efficacia.con riguardo alle detrazioni per la riqualificazioneurbana nel comparto residenziale, si proponedi mantenerne l’applicazione “potenziata” e diestenderne l’ambito a tutte le tipologie di immobili(residenziali e non) e a chiunque ne sia interes-sato (privati ed imprese).inoltre, al fine di incentivare i veri e propri processidi riqualificazione urbana consistenti nella “so-stituzione edilizia”, che implicano la demolizionee ricostruzione dell’esistente con variazione dellavolumetria, si ritiene indispensabile estenderel’agevolazione anche agli interventi di amplia-mento, o di demolizione e ricostruzione “non fe-dele”, dei fabbricati esistenti.nello stesso senso, per stimolare il recuperoedilizio di interi edifici, è quanto mai necessario

La riqualificazione delle città

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rendere concretamente applicabile la detrazioneirpef del 36%-50% riconosciuta per gli acquistidi abitazioni poste all’interno di fabbricati intera-mente ristrutturati, prolungando il termine perl’acquisto agevolato dagli attuali sei a diciottomesi dall’ultimazione dell’intervento edilizio.inoltre, una notevole spinta al raggiungimentodegli obiettivi di risparmio energetico negli edifici,in un’ottica di ottimizzazione del rapporto costi/be-nefici, può provenire dalla definitiva stabilizzazionedella detrazione fiscale del 65% per le riqualifi-cazioni energetiche, potenziandola per gli interventipiù incisivi (riqualificazione energetica globale). Per avviare, poi, un vero e proprio processo di“rinnovamento urbano”, si rendono quanto mai

opportune misure dirette a favorire, attraverso ilmeccanismo della permuta, la “rottamazione”dei fabbricati usati e la loro sostituzione conedifici di “nuova generazione” ad elevate pre-stazioni energetiche.Più in generale, infine, per favorire i processi diriqualificazione del territorio, utilizzando la “levafiscale”, è necessario attenuare il costo fiscaledell’attività edilizia, ripristinando i regimi fiscali“speciali” previsti, ai fini dell’imposta di Registro,sino allo scorso 31 dicembre 2013, sia con rife-rimento ai trasferimenti di immobili compresi inprogrammi di edilizia residenziale (cd.1%), siarelativamente alla cessione, ai comuni, di areeo opere di urbanizzazione a scomputo.

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il peggioramento delle condizioni economichedelle famiglie ha reso molto più difficile l’ac-cesso all’abitazione e per le fasce più deboliè divenuto problematico sostenere le speselegate all’abitazione, e il tema della casa ètornato a rappresentare una questione sociale.inoltre, le nuove famiglie hanno aspettativediverse rispetto all’abitare, ad esempio l’offertadi servizi legati a tale funzione, la presenza dispazi da vivere in comune. Occorrono, dunque, politiche diversificate,flessibili, articolate sul territorio, in grado di ri-spondere ai diversi tipi di bisogno e che,come già avviene in molte parti d’europa, fa-voriscano all’interno delle città una composi-zione sociale maggiormente mista, invertendopericolosi processi di polarizzazione (ricchi-poveri, giovani-vecchi, italiani-stranieri). ciòsi traduce anche in una articolazione dell’offerta

abitativa, con alloggi pensati per diverse ca-tegorie di utenze e con un forte mix traproprietà ed affitto.Hanno preso corpo all’interno del mondo diFedercostruzioni alcune proposte finalizzatea soddisfare, nel più breve tempo possibile, ilfabbisogno abitativo italiano, ricomprendendo,in tale accezione, le residenze per studentiuniversitari, il co-housing e le residenze sani-tarie per anziani.La strategia prevede la gestione attiva deicrediti in sofferenza (nPLs – non PerformingLoans) delle banche, attraverso la creazionedi un fondo immobiliare nazionale a cui ap-portare i distressed asset, e tramite il cosiddettoworkout immobiliare, una logica d’azione oneto one, che vede singole imprese proporre asingole banche soluzioni d’intervento su de-terminati immobili.

L’housing sociale

Sul tema dei ritardati pagamenti della pubblicaamministrazione, Federcostruzioni ha intra-preso, da anni, una durissima battaglia controun fenomeno inaccettabile che sta mettendoin ginocchio migliaia di imprese associate.Questa azione ha portato la Federcostruzioniad organizzare molte iniziative di denuncia

del fenomeno e di sensibilizzazione dell’opi-nione pubblica e a compiere un’intensa pres-sione nei confronti delle istituzioni nazionalied europee. Si è arrivati a monitorare i tempi di pagamentodella pubblica amministrazione, la raccoltadelle principali informazioni sull’attualità dei

I ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione

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Page 31: Ra&&%’)%2014 - INGENIO Si tratta di un documento che assume un valore particolarmente significativo per chi è interes- ... economico e istituzionale le istanze e gli interessi comuni

pagamenti e sulle normative europee e na-zionali in materia, la diffusione di rapporti eanalisi sul fenomeno dei ritardi di pagamento,nonché un’attività di supporto alle imprese,con la messa a disposizione di strumenti ope-rativi per fare valere i propri diritti. i prodotti diqueste attività sono resi disponibili su un ap-

posito sito internet dedicato alla campagna2.A livello normativo sono state formulate proposteemendative per superare le criticità connesseall’articolo 117 comma 5 del codice dei contrattiPubblici che, di fatto, non permette la cessionepro soluto dei crediti vantati dalle imprese neiconfronti della pubblica amministrazione.

LA SinTeSi: cOnSiSTenZA, dinAMicHeindiRiZZi STRATeGici e PROPOSTe

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2 www.pagamentipa.ance.it

Le tensioni sul mercato del credito che si sonoregistrate negli ultimi anni hanno posto l’accentosu una delle principali debolezze del sistema fi-nanziario italiano: l’elevata dipendenza delle im-prese dal credito bancario. L’insufficiente diver-sificazione delle fonti di finanziamento riflette lastruttura finanziaria delle imprese, caratterizzatada un indebitamento elevato e da un alta quotadi prestiti bancari sul complesso dei debiti. È necessario, quindi, ristabilire un correttorapporto tra credito ed investimenti, utilizzandotutte le leve finanziarie disponibili per la diversi-ficazione del funding delle imprese. Sul fronte del finanziamento alle imprese appareopportuno sviluppare modelli di intervento cherendano accessibile l’uso dei nuovi strumenti difinanziamento (per esempio, i minibond) ancheal settore del real estate e delle infrastrutture.i minibond, infatti, appaiono particolarmenteadatti per il finanziamento di operazioni di retro-fitting degli immobili, perché questi interventipossono avere un profilo rischio-rendimento ra-gionevolmente contenuto per gli investitori, as-sociato ad un tempo di rientro compreso media-mente tra i 7 e i 10 anni e anche nella realizzazionedi interventi di riqualificazione urbana.Appare, inoltre, decisivo il ruolo che il Fondo digaranzia per le PMi può svolgere nel consentirel’accesso al credito ad imprese di costruzionisane ma che, per effetto della crisi, presentanoevidenti difficoltà di equilibrio finanziario, pur inpresenza di una struttura economica efficiente.Una maggiore apertura del Fondo di Garanzianei confronti delle imprese del settore delle co-struzioni potrebbe stimolare le banche ad unrinnovato impegno nei confronti del comparto,

aiutandole a superare questa fase di profondasfiducia nei confronti del comparto immobiliare.La decisione della Bce di escludere, inspiega-bilmente, i mutui per l’acquisto di abitazioni dalleoperazioni finanziabili con il nuovo programmadi immissione di liquidità (TLTRO) da 1.000miliardi non va in questa direzione. Peraltro, l’e-sempio americano mostra come sia assoluta-mente necessario che questa decisione vengarivista: la Federal Reserve americana (Fed) haeffettuato imponenti operazioni di quantitativeeasing, nella convinzione che la ripresa economicapotesse avvenire solo se il mercato immobiliarenazionale avesse ripreso quota. Queste misure hanno ottenuto i risultati sperati:gli investimenti in costruzioni, dopo 6 anni dicrisi, sono aumentati nel biennio 2012-2013dell’11,7% ed è previsto un rafforzamento dellaripresa nel 2014 (+4,1%) e nel 2015 (+7,6%).in questa direzione sembra andare la recentedecisione della Bce di intraprendere un’ulterioremisura finalizzata al rilancio del credito: l’acquistodi Asset Backed Security (ABS) e coverd Bondda parte della stessa Banca centrale, ossia dititoli cartolarizzati basati su prestiti al settoreprivato dell’eurozona, compresi i mutui. La deci-sione presa dall’eurotower non avrà effetti direttisulla liquidità messa in circolazione, ma dovrebbeconsentire, indirettamente, di aumentare i flussifinanziari a disposizione di famiglie e imprese.Sul fronte della domanda, appare decisivo in-crementare l’utilizzo degli strumenti creati dacdP (il Plafond casa e il Fondo per l’acquisto dicovered bond) per aiutare il sistema finanziarioad offrire nuove possibilità alle famiglie italianeper l’acquisto della casa.

Il credito

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negli ultimi anni, i fondi strutturali europei edil Fondo Sviluppo e coesione hanno acquisitoun peso sempre maggiore nella programma-zione infrastrutturale. il rapido utilizzo di questifondi rappresenta quindi un elemento deter-minante per la riuscita della politica infrastrut-turale a livello nazionale.Purtroppo, gli effetti di tali stanziamenti sulmercato delle opere pubbliche sono statifinora di gran lunga inferiori al loro potenziale,in considerazione dei bassi livelli di spesa re-gistrati dai fondi per la politica di coesione; insei anni e mezzo, la spesa dei fondi europeiha raggiunto solo il 56% e quella del FSc(ex-FAS) regionale è a meno del 5%.complessivamente, circa 49 miliardi di euro di

fondi stanziati per il 2007-2013,–in gran partedestinati ad infrastrutture- risultano ancora daspendere. A queste risorse, si dovrebbero poiaggiungere i 117 miliardi di euro previsti per lanuova programmazione 2014-2020.La programmazione dei fondi 2014-2020 rap-presenta una straordinaria occasione per ri-lanciare le politiche urbane nel nostro Paese.Al momento, però, manca ancora una strategiadi intervento e un modello istituzionale di in-tervento sulle città. in particolare, il ProgrammaOperativo nazionale sulle città Metropolitanenon appare in grado di superare le criticità fi-nora riscontrate e di innescare nuovi mecca-nismi di collaborazione istituzionale all’internodelle aree metropolitane.

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I fondi europei e il Fondo Sviluppo e Coesione

c’è l’esigenza di una riforma delle procedureesistenti, tale da consentire alle amministrazionidi perseguire efficacemente i propri obiettiviin via ordinaria, senza ricorrere a procedurederogatorie delle regole vigenti. La soluzioneper superare il groviglio normativo non puòessere rappresentata dalla sistematica nominadi commissari straordinari, che operino inderoga alle regole vigenti.i principi guida che dovranno governare questoprocesso sono: più trasparenza, soprattutto nelleprocedure di aggiudicazione dei lavori, anche inun’ottica di contenimento dei ribassi; più efficienzanella selezione delle imprese, più concorrenza,maggiore equità nei rapporti contrattuali con laPA, centralità del progetto. ciò, senza prescindere

da tempi certi nei pagamenti e da “meccanismiantiturbativa” delle procedure di gara. inoltre, occorre addivenire ad un apparatoamministrativo più efficiente, sia sotto il profilotecnico, sia sotto quello del corretto e re-sponsabile esercizio della discrezionalità am-ministrativa. in tal senso, sarebbe opportunoinvestire risorse nella formazione della pubblicaamministrazione, ed istituire un “rating” basatosul livello di qualità raggiunta. infine, bisogna prevedere strumenti maggior-mente efficaci e tempestivi per la risoluzioneextra-giudiziale del contenzioso, in quanto itempi della giustizia civile sono troppo lunghie quindi incompatibili con lo svolgimento del-l’attività di impresa.

Le linee di riforma in materia di Opere Pubbliche

La forbice costituita dalla differenza tra il costodel lavoro per l’impresa edile e quanto i lavo-ratori percepiscono in busta paga comporta,attualmente, che per ogni mille euro versatiagli stessi, il costo a carico del datore dilavoro, tra oneri diretti e indiretti, è di quasi

tremila euro. Risulta pertanto improrogabileun intervento volto alla riduzione del costodel lavoro in edilizia sul quale, rispetto aglialtri settori, gravano rilevanti oneri sociali,sproporzionati anche rispetto all’industria ingenere, che sono superiori di oltre 11 punti

Ridurre il costo del lavoro

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percentuali. ciò deriva, in particolare, dal con-tributo cassa integrazione guadagni ordinariaper gli operai (5,20% in edilizia rispettoall’1,90/2,20 del resto dell’industria) e dai 6punti percentuali circa in più per ciò che con-cerne i premi inail. non è più rinviabile un intervento più incisivovolto al riallineamento delle aliquote contributive

tra lavoro autonomo (24% a regime nel 2018)e lavoro subordinato (35%), elevando le unea favore della riduzione delle altre, proprioper evitare il ricorso al falso lavoro autonomoche cela dietro di sé forme non denunciate disubordinazione, con evidente alterazione delmercato e della concorrenza leale tra le im-prese.

LA SinTeSi: cOnSiSTenZA, dinAMicHeindiRiZZi STRATeGici e PROPOSTe

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Molti soggetti della filiera hanno sviluppatoprocessi produttivi in grado di accrescere laqualità dei prodotti con un livello elevato diinnovazione, in un contesto di procedure dicontrollo e qualificazione altamente specia-lizzate. Ma l’innovazione non è solo quella diprodotto, è anche lo sviluppo di know-howdelle imprese di costruzione, che consente digestire operazioni complesse e di assumere irischi legati alla fase realizzativa degli interventi;o ancora del sistema della distribuzione chesi pone in una funzione di cerniera tra l’industriache produce i materiali e l’industria che realizzaun prodotto complesso come quello della co-struzione.Accanto ai concetti di innovazione si trovaquello di integrazione e convergenza tecno-logia: lo sviluppo tecnologico sta accelerandol’integrazione fra componenti e sistemi, ren-dendo possibile da un lato una crescenteconvergenza, dall’altro una maggiore intero-peratività fra utenti e operatori. L’edificio si

trasforma, non più semplice involucro, ma si-stema tecnologico integrato.in questo senso un primo messaggio vienedal Regolamento 305/2011/eU. Un punto diestrema debolezza nel settore è quello del-l’insostenibile costo dell’energia. La forte inci-denza del costo energetico sul costo di pro-duzione, che può arrivare a superare il 30%,spinge le aziende del settore alla ricerca di ef-ficienze energetiche sempre più elevate senzaperò riuscire a compensare i costanti aumentidel costo dell’energia in massima parte derivantidall’import. ciò si ripercuote anche nella com-petitività internazionale rispetto ad altri Paesiche registrano costi energetici sensibilmenteinferiori. Si tratta inoltre di una questione chenon si limita ad aumentare i costi del processoproduttivo dei materiali e componenti per l’e-dilizia, ma si riflette sulla logistica: il costo del-l’autotrasporto raggiunge in taluni settori unapercentuale rilevante del valore del prodottoconsegnato (fino al 25-30%).

L’innovazione tecnologica e il costo dell’energia

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Federazione delle Costruzioni

2 AndAMento deL MercAtodeLLe costruzIonI

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Le stime Ance sugli investimenti in costruzioniindicano nel 2013 una riduzione dei livelliproduttivi del 6,9% e nel 2014 è previsto unulteriore calo del 2,5% in termini reali su baseannua.La proroga ed il temporaneo potenziamentodegli incentivi fiscali relativi agli interventi diristrutturazione edilizia e di riqualificazioneenergetica (Legge di Stabilità 2014) e dellemisure di rilancio del mercato dei mutui hannopermesso solo in parte di mitigare la cadutadei livelli produttivi del 2014. il 2014 rappresenterà il settimo anno con-secutivo di crisi e, dal 2008, il settore dellecostruzioni avrà perso il 31,7% degli inve-stimenti pari a circa 58.800 milioni di euro.

Gli investimenti in costruzioni si collocano,nel 2014, su un livello particolarmente basso,paragonabile a quello del 1967.nei sette anni, per la nuova edilizia abitativala flessione raggiungerà il 58,1%, l’edilizianon residenziale privata segnerà una riduzionedel 36,3%, mentre le opere pubbliche regi-streranno un caduta del 48% (-54,1% dal2005 al 2014). Solo il comparto della riqualifi-cazione degli immobili residenziali mostreràuna tenuta dei livelli produttivi (+20,0%). dall’inizio della crisi il settore delle costruzioniha perso 522.000 occupati (-25,9%). consi-derando anche i settori collegati alle costruzioni,si stimano in circa 790.000 i posti di lavoropersi.

AndAMenTO deL MeRcATOdeLLe cOSTRUZiOni

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2.1 La situazione del mercato italiano delle costruzioni

Settimo anno di crisi per le costruzioni

2014(*)

Milioni di 2008 2009 2010 2011(*) 2012(*) 2013(*) 2014(*) 2015(*) 2008-2014(*) 2008-2015(*)

euro

Variazioni % in quantià

costruzIonI 126.489 -2,4% -8,6% -4,7% -4,2% -7,6% -6,9% -2,5% -2,4% -31,7% -33,4%

• abitazioni 70.316 -0,4% -8,1% -0,1% -2,9% -6,4% -5,0% -0,8% -2,5% -21,8% -23,7%

- nuove (°) 20.091 -3,7% -18,7% -6,1% -7,5% -17,0% -18,4% -9,2% -10,9% -58,1% -62,7%

- manutenzione

straordinaria(°) 50.225 3,5% 3,1% 4,8% 0,6% 0,8% 2,6% 3,0% 0,9% 20,0% 21,1%

• non residenziali 56.173 -4,4% -9,1% -9,4% -5,7% -9,1% -9,2% -4,6% -2,4% -41,5% -42,9%

- private (°) 33.993 -2,2% -10,7% -6,9% -2,1% -8,0% -9,1% -4,3% -1,1% -36,3% -37,0%

- pubbliche (°) 22.180 -7,2% -7,0% -12,6% -10,5% -10,6% -9,3% -5,1% -4,3% -48,0% -50,3%

InVestIMentI In costruzIonI (*)

(*) investimenti in costruzioni al netto dei costi per trasferimento di proprietà(°) Stima Anceelaborazione Ance su dati istat

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Il 2014. Per il 2014 la stima formulata dall’Anceè di un’ulteriore riduzione degli investimentiin costruzioni del 2,5% in termini reali rispettoal 2013.La valutazione negativa dell’Ance sull’anda-mento degli investimenti in costruzioni peril 2014 (-2,5% in quantità) è stata parzial-mente mitigata dalla proroga e dal tempo-raneo potenziamento degli incentivi fiscalirelativi agli interventi di ristrutturazioneedilizia e di riqualificazione energetica.La Legge di Stabilità 2014 prevede la prorogaper tutto il 2014 della detrazione per le ristrut-turazioni edilizie nella misura potenziata (50%fino a 96.000 euro). Per il 2015, la percentualedi detrazione si riduce al 40% sempre su unmassimo di spese pari a 96.000 euro. A de-correre dal 1° gennaio 2016, la detrazione ri-prenderà ad operare secondo la percentuale(36%) ed i limiti massimi di spesa (48.000). Intal ambito, viene inoltre prorogata, a tutto il2014, la detrazione del 50% per l’acquisto dimobili ed elettrodomestici ad alto rendimento

energetico diretti ad arredare le abitazioni ri-strutturate, sino ad un massimo di 10.000euro. Inoltre, l’agevolazione è riconosciuta aprescindere dall’ammontare delle spese so-stenute per gli interventi di ristrutturazione.È altresì prevista la proroga del “bonus ener-getico”, ossia la detrazione del 65%, applicabilesino al 31 dicembre 2014 per gli interventisulle singole unità immobiliari e sino al 30giugno 2015 per quelli eseguiti sulle parti co-muni condominiali o su tutte le unità immobiliaridell’edificio.Per il 2015 (per le parti comuni condominialidal 1° luglio 2015 fino al 30 giugno 2016), lapercentuale di detrazione si riduce al 50%.La proroga di un anno riguarda anche la de-trazione del 65%, sino a 96.000 euro, degliinterventi di prevenzione antisismica per l’a-bitazione principale ed i fabbricati a destina-zione produttiva. Anche tale detrazione nel2015 si applicherà in misura pari al 50%.Un effetto positivo deriva, inoltre, dalle ricaduteprovenienti dalla definizione degli strumenti

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InVestIMentI In costruzIonI (*)

n.i. 1951 = 100

(*) investimenti in costruzioni a prezzi costanti al netto dei costi per trasferimento di proprietà(°) Stima Anceelaborazione Ance su dati istat

Previsioni per il 2014 e 2015

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creati da Cassa Depositi e Prestiti per faraffluire alle banche liquidità aggiuntiva a me-dia-lunga scadenza finalizzata all’erogazionedi nuovi mutui alle famiglie per l’acquisto del-l’abitazione principale e la ristrutturazione,con accrescimento dell’efficienza energetica,

degli immobili residenziali.Per gli investimenti in abitazioni si stimauna riduzione dello 0,8% in termini reali ri-spetto al 2013. La flessione dei livelli produttivi dell’ediliziaresidenziale risulta come sintesi della prolun-

gata riduzione degli investimenti in nuove abi-tazioni a fronte di un aumento degli investimentinel recupero abitativo.nel 2014 gli investimenti in nuove abi -tazioni registrano una riduzione del 9,2% intermini reali rispetto al 2013.La contrazione in atto in questo segmentoproduttivo sottende un altrettanto significativocalo dei permessi di costruire1. Secondo idati istat sull’attività edilizia il numero com -plessivo delle abitazioni per le quali è statoconcesso il permesso di costruire, dopo ilpicco del 2005 (305.706 unità), evidenzia una

progressiva e intensa caduta a partire dall’annosuccessivo e, nel 2013, si stima che il numerodi abitazioni concesse sia di circa 58.000 conuna flessione complessiva dell’81%. in particolare, il numero delle abitazioni con-cesse stimate per il 2013 (58.000) rappresentauno dei livelli più bassi mai raggiunti: per ot-tenere un valore paragonabile, escludendogli anni del secondo conflitto mondiale, occorreinfatti tornare al 1936, anni nei quali l’istat in-dicava un numero di abitazioni progettate di58.668. Gli investimenti effettuati per la ri qua li fi -

AndAMenTO deL MeRcATOdeLLe cOSTRUZiOni

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InVestIMentI In AbItAzIonIn.i. 2000 = 100

Fonte Ance

1 La rilevazione istat si riferisce a permessi di costruire, dia e Scia relativi ai nuovi fabbricati residenziali compresiquelli da ricostruire in caso di totale demolizione del fabbricato preesistente. il modello di rilevazione non prevede,però, la distinzione per tipologia di intervento.

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cazione del patrimonio abitativo, che rap -presentano ormai il 40% del valore degli in-vestimenti in costruzioni crescono del 3% intermini reali. L’aumento stimato per l’anno incorso, pari a circa 2 miliardi di euro in valorecorrenti, tiene conto dell’effetto di stimolo de-rivante dalla proroga e dal potenziamentodegli incentivi fiscali per le ristrutturazioniedilizie e risparmio energetico.Gli investimenti privati in costruzioni nonresidenziali, nel 2014, segnano una riduzionedel 4,3% in termini reali. Ad incidere pesante-mente su questo comparto produttivo, oltre al-l’incerta situazione economica, un fattore rilevanterimane il significativo razionamento del credito

per il finanziamento degli investimenti in co-struzioni non residenziali. i mutui erogati alleimprese hanno registrato una riduzione del73,4% nel periodo 2007-2013. Secondo l’Ance, gli investimenti in costru-zioni non residenziali pubblici, registranouna flessione del 5,1% in quantità rispetto al2013. Su questo risultato ha influito la politicadi austerity adottata negli ultimi anni, che conl’unico obiettivo di aggiustamento dei contipubblici, ha determinato un significativo con-tenimento delle spese in conto capitale e, diconseguenza di quelle destinate alla realiz-zazione delle infrastrutture necessarie alPaese.

39

AbItAzIonI (nuoVe e AMPLIAMentI)*Progettate e Permessi di costruire - numero

* Abitazioni progettate fino al 1970 e permessi di costruire dal 1995.** Stima Anceelaborazione Ance su dati istat

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Il 2015. La previsione formulata dall’Anceper il 2015, in assenza di incisivi interventi dipolitica economica e di allentamento dellastretta creditizia, è di un ulteriore calo deilivelli produttivi, stimabile in -2,4% in terminireali su base annua.nell’analisi dei singoli comparti, la nuova

edilizia abitativa perderà il 10,9% nel confrontocon il 2014, mentre per gli investimenti nonresidenziali privati e pubblici il calo si attesterà,rispettivamente, al -1,1% e al -4,3% in terminireali. il recupero abitativo, in assenza di mo-difiche legislative, registrerà un aumento piùcontenuto, stimato nello 0,9%

AndAMenTO deL MeRcATOdeLLe cOSTRUZiOni

40

InVestIMentI In costruzIonI non resIdenzIALI PrIVAten.i. 2000 = 100

Fonte Ance

InVestIMentI In costruzIonI non resIdenzIALI PubbLIcHen.i. 2000 = 100

Fonte Ance

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nel mercato immobiliare residenziale, dopole forti cadute del numero di abitazioni com-pravendute degli anni compresi tra il 2007 edil 2013 (-53,6%), nei primi mesi del 2014 siregistrano alcuni segnali positivi accompagnatida aumenti nelle erogazioni dei mutui alle fa-miglie per l’acquisto di abitazioni e nelle in-tenzioni delle famiglie ad acquistare una casa.nel primo trimestre del 2014, secondo i datidell’Agenzia delle entrate, il numero di abitazionicompravendute aumenta del 4,1% su baseannua. Si tratta del primo dato positivo dopootto trimestri consecutivi di cali tendenziali.La crescita coinvolge non solo le grandi cittàma anche gli altri comuni. in particolare icomuni capoluogo registrano una performanceparticolarmente positiva +8,8% rispetto alprimo trimestre 2013, mentre per i comuninon capoluogo si registra una crescita, piùlieve, pari all’1,7%.

dai risultati di un’indagine, svolta da Tecnoborsaad inizio 2014, emerge che il 3,2% degli inter-vistati dichiara di aver intenzione di acquistareun’abitazione nel biennio 2014-2015. dal con-fronto con le precedenti indagini, si rileva unaumento della quota di chi ha intenzione dicomprare un’abitazione. nel l’indagine del 2012la stessa intenzione era espressa dal 2,2%delle famiglie intervistate. con riferimento ai prezzi medi delle abitazionisi rilevano ancora variazioni negative, di in-tensità più contenuta rispetto alla caduta dellecompravendite (-53,6% tra il 2007 e il 2013).L’indice istat dei prezzi delle abitazioni evi-denzia nel periodo compreso tra il primo tri-mestre 2010 ed il primo trimestre 2014, unadiminuzione del 9,9%, sintesi di un aumentodell’1,7% dell’indice dei prezzi delle nuoveabitazioni e di una flessione del 14,7% delleabitazioni esistenti.

La situazione finanziaria delle imprese continuaad essere aggravata dal pesante credit crunchche sta caratterizzando l’economia dal 2008.i dati di Banca d’italia relativi alla riduzione deifinanziamenti alle imprese indicano che il creditoper gli investimenti in costruzioni è drammati-camente ridotto negli ultimi sei anni: complessi-vamente, tra il 2007 e il 2013 i finanziamentisono crollati del 73,4% nel non residenziale edel 64,1% nell’abitativo.La chiusura delle banche nel concedere creditoalle imprese di costruzioni è continuata anchenei primi 3 mesi del 2014: i nuovi mutui peredilizia residenziale sono diminuiti di un ulteriore9,1%, mentre per gli investimenti in edilizia nonresidenziale la caduta è stata dell’8,7%.dopo il crollo delle erogazioni di mutui allefamiglie per l’acquisto di abitazioni, registratotra il 2008 e il 2013 (-65,7%), nel primo trimestre2014 si sono registrati i primi timidi segnali diarresto della caduta: +5,3% rispetto allo stessoperiodo dell’anno precedente.

Questi primi segnali positivi nell’erogazione deimutui alle famiglie si registrano anche a seguitodella creazione del Plafond casa e del Fondoper l’acquisto di covered bond, due strumenticreati da cdP con la collaborazione dell’Ance edell’Abi, che hanno favorito una maggiore con-correnza sul mercato.È necessario che i primi timidi segnali di arrestodella caduta dei mutui per l’acquisto di case daparte delle famiglie, vengano sostenuti nel me-dio-lungo periodo, affinché si trasformino in unasolida inversione di tendenza.La recente decisione della Bce di escludere ilsettore immobiliare dai potenziali beneficiari delnuovo programma di immissione di liquidità(TLTRO) non è in linea con tale obiettivo, anziappare incomprensibile ed in evidente contrastocon quanto affermato dal Governatore dellaBanca d’italia nel corso dell’Assemblea annuale.Se alla base di tale scelta c’è la paura diinnescare meccanismi di bolla immobiliare, comeè avvenuto in altri Paesi, tale decisione appare

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Il mercato immobiliare

Stretta creditizia e ritardati pagamenti

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del tutto errata. nel nostro Paese, infatti, nonesiste questo tipo di rischio, come peraltro piùvolte ribadito anche dalla stessa Banca d’italia.i problemi di liquidità delle imprese sono forte-mente accentuati anche dai ritardi di pagamentodella Pubblica Amministrazione, un fenomenoinaccettabile che continua a determinare una si-tuazione di estrema sofferenza nel settore dellecostruzioni, uno dei più colpiti dal fenomeno.La dimensione finanziaria dei ritardi di pagamentodella P.A. alle imprese che realizzano lavoripubblici rimane elevata, restano ancora 11 miliardidi euro, secondo le stime Ance, senza soluzione.Anche i tempi medi di pagamento nei lavori

pubblici rimangono molto elevati. La tendenzaad un lento miglioramento nei tempi medi di pa-gamento nel settore delle costruzioni, registratanel secondo semestre 2013, per effetto delprimo decreto-legge “Pagamenti PA”, si è fermata.Secondo l’indagine Ance realizzata nel primosemestre 2014, infatti, le imprese che realizzanolavori pubblici sono state pagate circa 7 mesidopo l’emissione degli Stati di avanzamentoLavori (SAL). La direttiva europea sui ritardi dipagamento rimane quindi ancora in larga misuradisattesa nel settore dei lavori pubblici. inoltre, simoltiplicano le prassi gravemente inique da partedelle Pubbliche Amministrazioni.

L’analisi del Bilancio dello Stato 2014 confermail trend registrato negli ultimi venti anni, che havisto l’adozione di una politica di bilancio che hasempre privilegiato la spesa corrente rispetto aquella per gli investimenti in conto capitale.i dati di previsione contenuti nei bilanci annualidello Stato dal 1990 ad oggi segnano una fortis-sima riduzione delle spese in conto capitale (-47,5%) a fronte di un consistente aumento dellaspesa corrente al netto degli interessi del debitopubblico (+34%). il divario rispetto all’andamentodella spesa corrente è ancora più evidente se siconsidera la sola parte della spesa in conto ca-pitale destinata alla realizzazione di nuove operepubbliche. Le risorse per nuove infrastrutture,infatti, hanno subito nello stesso periodo una ri-duzione del 66%. Anche nel 2014, gli stanziamenti per spese cor-renti al netto degli interessi registrano un incre-mento del 2,8% in termini reali, quantificabile in12 miliardi di euro di spesa corrente aggiuntiva.Mentre la spesa in conto capitale, considerataal netto delle risorse stanziate per il pagamentodei debiti pregressi della Pubblica Amministra-zione, subisce ancora una volta una riduzionedell’8,7% in termini reali, pari a 3,8 miliardi dieuro in meno rispetto allo scorso anno.Una riduzione che assume connotati ancora piùgravi se si considera che la spesa in contocapitale destinata alla realizzazione di nuove in-frastrutture registra nel 2014 una riduzione, in

termini reali, del 10,9% rispetto al 2013.Si tratta di dati preoccupanti dal momento chele risorse in conto capitale rappresentano l’ambitosul quale il decisore pubblico dovrebbe costruirele politiche economiche finalizzate allo sviluppo,e appaiono ancora più allarmanti se si considerache la quota destinata a nuove opere pubblichesul totale del bilancio dello Stato rappresentasolo l’1,6% della spesa complessiva.La riduzione registrata per il 2014 è imputabilesoprattutto all’andamento del Fondo per lo svi-luppo e la coesione che, dopo il deciso incrementodel 2013, registra una riduzione del 39% rispettoall’anno precedente.Anche le risorse relative al cofinanziamento na-zionale dei fondi strutturali registrano una con-trazione, pari al 9% rispetto alla dotazione dicompetenza dello scorso anno.Alla luce di queste riduzioni, le risorse comples-sivamente destinate allo sviluppo e alla coesione(fondi strutturali e Fondo Sviluppo e coe sione),vedono ridurre la loro incidenza sul complessodelle risorse destinate alle infrastrutture, pariquest’anno a circa il 32% del totale, confermando,comunque, il loro ruolo determinante nella politicainfrastrutturale del Paese. Tuttavia, appare op-portuno evidenziare che gli effetti di tali stan-ziamenti sul mercato delle opere pubblichesono di gran lunga inferiori al loro potenziale,in con si de razione dei bassi livelli di spesaregistrati dai fondi per la politica di coesione.

AndAMenTO deL MeRcATOdeLLe cOSTRUZiOni

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Una politica di bilancio per liberare risorse per le infrastrutture

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L’ultimo monitoraggio sullo stato di attuazionedei fondi strutturali in italia, aggiornato al 31maggio 2014, segna un livello di spesa dei fondirelativi alla programmazione 2007-2013 pari al56%. Anche il livello di spesa della parte regionaledel Fondo per lo Sviluppo e la coesione, nellaquale si concentra la maggior parte delle risorseper le infrastrutture, presenta un livello di avan-zamento molto basso, pari al 5%.complessivamente, tra fondi strutturali europeie Fondo Sviluppo e coesione stanziati per il2007-2013, circa 49 miliardi di euro – in granparte destinati ad infrastrutture – risultano ancorada spendere. A queste risorse, si dovrebberopoi aggiungere i 117 miliardi di euro previsti perla nuova programmazione 2014-2020.I vincoli del Patto di stabilità interno stabilitidal Governo con l’ultima Legge di Stabilità rap-presentano tuttavia un ostacolo insormon-tabile alla tempestiva spesa di questi fondie alla trasformazione di questi ambiziosi pro-grammi in opere utili al Paese. in materia di po-litica infrastrutturale il Governo ha deciso didare priorità ai programmi di messa in sicurezzadegli edifici scolastici e di riduzione del rischioidrogeologico. Su questi ambiti di intervento ildecisore pubblico ha deciso di intervenire attra-verso provvedimenti specifici che hanno riguardato

sia il rafforzamento della governance dei relativiprogrammi, con la creazione di apposite Strutturedi Missione, che l’accelerazione della spesadelle risorse disponibili. in particolare, secondole stime dell’Ance, 3,8 miliardi di euro risultanodisponibili, tra vecchie e nuove risorse, perla riqualificazione degli edifici scolastici. Per assicurare un rapido e concreto utilizzo deifondi stanziati, è necessario superare alcunecriticità che in passato hanno ritardato l’attuazionedei piani finanziati, si tratta in particolare dellaframmentazione dei programmi e la molteplicitàdelle procedure, l’incertezza sulla disponibilitàdelle risorse e i vincoli del Patto di stabilitàinterno. in merito agli interventi relativi alla messain sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico,l’Ance ha quantificato in 1,6 miliardi di euro lerisorse ancora da spendere nell’ambito delprogramma straordinario finanziato nel 2010.La decisione del Governo di intervenire suqueste due questioni prioritarie, a lungo invocatedall’Ance come elemento centrale di una strategiadi attenzione al benessere della collettività e, altempo stesso, di rilancio dell’economia, apparepositiva. Tuttavia, è necessario evitare che taliprogrammi rimangano ancora una volta inattuati,superando i vincoli, finanziari e procedurali, chehanno finora impedito la loro realizzazione.

43

Per interrompere la lunga crisi del settoredelle costruzioni e soprattutto per dare rilancioalla crescita economica del Paese, serve unintervento shock sugli investimenti in infra-strutture. Occorre dare concreta e rapida at-tuazione alle misure previste dal Governo,con particolare riferimento ai programmi diedilizia scolastica (3,8 miliardi di euro di-sponibili), agli interventi contro il rischio idro-geologico (1,6 miliardi di euro), allo “sbloc-ca-Italia” finalizzato in particolare ad accelerarela realizzazione di opere bloccate e/o incom-piute. e’ necessario riuscire ad utilizzare ifondi europei. Tra fondi strutturali e il fondo disviluppo e coesione 2007-2013 restano ancorada spendere 49 miliardi di euro circa, in gran

parte destinati alle infrastrutture.La possibilità di attuare rapidamente questiprogrammi dipenderà però dalla capacità diinvertire la tendenza registrata negli ultimianni, superando i vincoli finanziari e proceduraliche hanno rallentato la realizzazione dei pro-getti, e di determinare un cambiamento di ap-proccio nella politica infrastrutturale. Un cam-biamento che deve consentire di passare dauna politica fatta di annunci di programmid’investimento molto ambiziosi, mai accom-pagnati dall’effettiva disponibilità delle risorse,ad una politica di risultati concreti, in grado diconsentire il progressivo recupero del gap in-frastrutturale italiano e di migliorare la qualitàdella vita dei cittadini.

Politiche di rilancio del settore: serve un intervento shock

sulle infrastrutture

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Federazione delle Costruzioni

3 I settorI deL sIsteMAdeLLe costruzIonI

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FiLieRA

costruzioni edili e infrastrutture

Ance• AiF• AniAF• AnicLe• ASPeSi• SiTeB

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cOSTRUZiOniPuntI dI ForzA

domanda potenziale. L’urgenza di mettere in sicurezza il territorio e gli edifici pubblici, come lescuole, nonché la necessità sempre più consolidata di riqualificare i centri urbani, rappresentanoun’importante opportunità per imprese di costruzioni chiamate a svolgere, grazie alla loroesperienza e alle loro competenze, un ruolo di primo piano in questi ambiti di intervento.

Gestione del processo produttivo e qualità. il know-how delle imprese del settore, checonsente loro di gestire operazioni complesse e di assumere i rischi legati alla fase realizzativadegli interventi, unito alla capacità di progettare, costruire, demolire e recuperare edifici ed in-frastrutture “in qualità”, incide sul benessere individuale e collettivo e sulla sostenibilitàambientale, sociale ed economica.

radicamento al territorio. Approfondita conoscenza delle esigenze del territorio e capacitàdi rispondere in modo adeguato ai bisogni della comunità.

crItIcItÀ

riduzione delle risorse per infrastrutture. negli ultimi venti anni la politica di bilancio hasempre favorito la spesa corrente a svantaggio degli investimenti che rappresentano la vocedi spesa più produttiva per il Paese. Serve un cambio di passo che consenta di liberare risorseda destinare agli investimenti infrastrutturali utili per il Paese in grado di sostenere la ripresadel settore e la crescita dell’economia.

ritardati pagamenti. il problema dei ritardi di pagamento continua a pesare sul quadro dicrisi del delle costruzioni. Mentre gli altri settori con gli ultimi provvedimenti hanno beneficiatodi nuovi stanziamenti e di interventi di natura strutturale per evitare la formazione di nuovidebiti, l’edilizia non ha beneficiato di nuove misure. e’ necessario mettere fine a questaurgenza attraverso un intervento strutturale sul Patto di stabilità interno e l'approvazione di unpiano di pagamento di tutti i debiti pregressi della PA.

Il razionamento del credito. il credit crunch delle banche ha determinato il blocco del settore,acuendo le difficoltà finanziarie delle imprese e rendendo molto difficoltoso l’accesso al benecasa da parte delle famiglie.

Gestione economico-finanziaria. La sottocapitalizzazione delle imprese, la difficoltà diaccesso al credito e la complessa gestione dei crediti verso la committenza pubblica creanotensioni nella gestione economico-finanziaria delle imprese, minandone la competitività.

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Le costruzioni stanno vivendo ormai da setteanni una crisi durissima. nonostante, il perduraredelle difficoltà il settore continua a fornire uncontributo importante all’economia del Paese intermini di investimenti e di occupazione.Gli investimenti in costruzioni rappresentanoil 52,7% degli investimenti fissi totali e costi-tuiscono il 9,1% degli impieghi del Pil. nel settore delle costruzioni lavorano 1.591.000persone che corrispondono al 27,6% dei la-voratori operanti nell’industria ed al 7,7% deltotale degli occupati nell’intero sistema eco-nomico nazionale.Per il 2013 la produzione del settore delle co-

struzioni e cioè l’ammontare degli investimentiin costruzioni (nuove costruzioni private epubbliche, opere infrastrutturali, ma nu tenzio -ne straordinaria ed altre attività minori) e del-l’attività di manutenzione ordinaria, si stimain 197.239 milioni di euro.Sul totale degli investimenti in costruzioni, alnetto dei costi per trasferimento di proprietà,l’edilizia abitativa rappresenta il 54,6% (17,0%nuova edilizia abitativa e 37,6% interventi diriqualificazione delle abitazioni), il 27,4% siriferisce agli investimenti in edilizia non resi-denziale privata ed il 18,0% alle costruzioninon residenziali pubbliche.

i SeTTORi deL SiSTeMAdeLLe cOSTRUZiOni

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a cura di ANCE

consuntivi

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Valore produzione (milioni di euro correnti) 237.206 218.872 215.622 216.416 208.939 197.239di cui:• per esportazione 0 0 0 0 0 0

• per mercato interno 237.206 218.872 215.622 216.416 208.939 197.239

Var.% produzione in termini reali(in quantità o volume) -2,7% -9,1% -3,4% -3,3% -5,7% -6,9%

numero addetti 1.987.000 1.962.000 1.949.000 1.847.000 1.754.000 1.591.000

numero aziende 629.560 618.030 602.540 590.491 572.412 n.d.

tAb.1. consIstenzA deL settore

Nuovo 17,0%

Manutenzione straordinaria

37,6%

Costruzioni non residenziali

private 27,4%

Costruzioni non residenziali

pubbliche 18,0%

Abitazioni 54,6%

GrAF. 1. ArtIcoLAzIone deGLI InVestIMentI In costruzIonI Per PrIncIPALI coMPArtI. Anno 2013. distribuzione %

Fonte Ance

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in sette anni, dal 2008 al 2014, il settore dellecostruzioni ha perso il 31,7% degli investimentipari a circa 58.800 milioni di euro. Gli investimentiin costruzioni si collocano, nel 2014, su un livelloparticolarmente basso, paragonabile a quellodel 1967. Questo dato, pur nella sua gravità,non è sufficiente a rappresentare il vero e propriocrollo del mercato delle costruzioni: se si escludela riqualificazione dello stock abitativo, unicocomparto che ha registrato aumenti dei livelliproduttivi, la perdita raggiunge il 47,2%.A mitigare il calo degli investimenti in costruzioniè stato, quindi, il comparto della riqualificazioneabitativa, sul quale hanno inciso positivamentegli incentivi fiscali legati alla riqualificazione eall’efficientamento energetico. Peraltro, la sceltadi potenziare dal 36% al 50% la detrazione

irpef per le ristrutturazioni edilizie e dal 55% al65% la detrazione per la riqualificazione ener-getica degli edifici, confermata nella Legge diStabilità, sta dimostrando la sua efficacia oltreche in termini di incentivo allo sviluppo urbanoe di traino per l’attività produttiva, anche intermini di giro d’affari prodotto. Le entrate tributarie derivanti dalle ritenute atitolo di acconto applicate ai pagamenti relativiai bonifici disposti dai contribuenti per benefi-ciare delle detrazioni fiscali per spese per lequali spetta la detrazione d’imposta, segnanonel primo quadrimestre 2014 un incrementodel 32% rispetto allo stesso periodo dell’annoprecedente. il risultato dei primi mesi dell’annodi rafforza la crescita del 42,7% registrata nel2013 rispetto all’anno precedente.

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2014(*)

Milioni di 2008 2009 2010 2011(*) 2012(*) 2013(*) 2014(*) 2015(*) 2008-2014(*) 2008-2015(*)

euroVariazioni % in quantià

costruzIonI 126.489 -2,4% -8,6% -4,7% -4,2% -7,6% -6,9% -2,5% -2,4% -31,7% -33,4%• abitazioni 70.316 -0,4% -8,1% -0,1% -2,9% -6,4% -5,0% -0,8% -2,5% -21,8% -23,7%- nuove (°) 20.091 -3,7% -18,7% -6,1% -7,5% -17,0% -18,4% -9,2% -10,9% -58,1% -62,7%- manutenzione

straordinaria(°) 50.225 3,5% 3,1% 4,8% 0,6% 0,8% 2,6% 3,0% 0,9% 20,0% 21,1%• non residenziali 56.173 -4,4% -9,1% -9,4% -5,7% -9,1% -9,2% -4,6% -2,4% -41,5% -42,9%- private (°) 33.993 -2,2% -10,7% -6,9% -2,1% -8,0% -9,1% -4,3% -1,1% -36,3% -37,0%- pubbliche (°) 22.180 -7,2% -7,0% -12,6% -10,5% -10,6% -9,3% -5,1% -4,3% -48,0% -50,3%

tAb.2. InVestIMentI In costruzIonI(*)

GrAF. 2. AndAMento e PreVIsIonIVar. % in quantità cumulate

(*) investimenti in costruzioni al netto dei costi per trasferimento di proprietà(°) Stima Anceelaborazione Ance su dati istat

(*) investimenti in costruzioni al netto dei costi per trasferimento di proprietà(°) Stima Anceelaborazione Ance su dati istat

-2,4

-10,8

-15,0

-18,6

-24,8

-30,0 -31,7

-33,4 -35,0

-30,0

-25,0

-20,0

-15,0

-10,0

-5,0

0,0

2008 2009 2010 2011(°) 2012(°) 2013(°) 2014(°) 2015(°)

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FiLieRA

Tecnologie, impianti e macchinari afferenti alle cosruzioni civili

AnIe AnIMA FederunAcoMA AscoMAc• cSi • AiSeM • cOMAMOTeR • cAnTeRMAccHine

• AQUA iTALiA • cOGenA• ASSOcLiMA • inTeMAc• ASSOciGRiGLiATi • UniceA• ASSOPOMPe • UniMOT• ASSOTeRMicA• cOMPO• iTALcOGen• iTALMOT• UcoMeSA• UcRS• UcT• UMAn• UnAc

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TecnOLOGie eLeTTROTecnicHe ed eLeTTROnicHe AL SeRViZiO deLLe cOSTRUZiOniPuntI dI ForzA Innovazione tecnologica abilitante e pervasiva. L’innovazione tecnologica di cui sono espressionele imprese elettrotecniche ed elettroniche rappresentate da Anie ha consentito nell’ultimo decenniouna crescente integrazione fra sistemi e componenti contenuti in un’opera edile, all’insegna dell’in-teroperabilità e della multifunzionalità. nella filiera delle costruzioni i settori Anie sono espressionedi quelle tecnologie abilitanti e pervasive che costituiscono la nervatura high-tech del Sistemaedificio. L’importanza delle tecnologie abilitanti, le cosiddette KeT (Key enabling Technologies), èstata da tempo riconosciuta dalla commissione europea per le ricadute rilevanti in termini dicompetitività e innovazione anche nei settori più tradizionali.sostenibilità ambientale e sociale. L’applicazione delle nuove tecnologie può fornire un importantecontributo al raggiungimento dell’obiettivo sostenibilità, rispondendo alle principali sfide ambientali esociali emerse negli ultimi anni, così come indicate fra l’altro dalla programmazione europea per laricerca. in questa ottica, ampio e trasversale è il contributo innovativo che le tecnologie elettrotecnicheed elettroniche possono apportare agli ambiti di ricerca individuati da Horizon 2020, dalle infrastruttureenergetiche ai trasporti intelligenti, dall’efficienza delle risorse alla costruzione di società innovative,sicure ed inclusive. rinnovamento urbano in ottica smart. Le tecnologie Anie svolgono un ruolo cruciale per l’imple-mentazione delle Smart city, rivestendo le infrastrutture urbane di contenuti tecnologici innovativi.nella costruzione di una città resa “intelligente” dall’applicazione delle nuove tecnologie aspettocentrale è l’attenzione rivolta al rinnovamento e alla riqualificazione del patrimonio edile giàesistente. Guardare alla trasformazione della città in ottica smart significa adottare un approccioaltamente integrato che ponga al centro l’innovazione tecnologica e le potenzialità da essasprigionate, anche negli ambiti più tradizionali.

crItIcItÀ Mancato riavvio del mercato interno. La stagnazione della domanda nazionale continua a rap-presentare il principale ostacolo alla ripresa settoriale. La mancanza di una domanda nazionalecontinuativa riduce nel tempo rispetto ai principali competitor europei il potenziale di crescitadell’industria italiana. Mancato riconoscimento da parte del mercato del valore aggiunto offerto dal l’in no vazionetecnologica. Per raggiungere l’obiettivo di un patrimonio edile reso “intelligente” dall’applicazione disoluzioni innovative, occorre che si diffonda una crescente consapevolezza fra gli stakeholder delruolo ricoperto dalle nuove tecnologie e dei vantaggi che ne derivano per gli utenti finali.erosione dei margini e minore redditività delle vendite. La crisi ha impattato in misura rilevantesui margini aziendali, riducendo le risorse per gli investimenti più strategici. Ritardati pagamenti edifficile accesso al credito sono altresì fattori che continuano a riflettersi negativamente sulla liquiditàaziendale. nonostante un contesto difficile, per rimanere nel mercato le imprese elettrotecniche edelettroniche hanno continuato a investire in innovazione e internazionalizzazione.

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La debolezza del mercato interno ostacolala ripresa dell’elettrotecnica e dell’elettronica italiane

nel 2013 sull’andamento dell’industria elet-trotecnica ed elettronica italiana fornitrice ditecnologie per il mercato delle costruzioni siè riflessa negativamente la perdurante sta-gnazione degli investimenti nel territorio na-zionale. in corso d’anno non sono apparsi nelmercato edile segnali di una effettiva svoltaciclica e, in linea con le tendenze emerse nelperiodo più recente, l’unica componente cheha mantenuto un andamento di segno positivosi conferma la manutenzione straordinaria, incui occupano un ruolo importante gli interventia più alto contenuto tecnologico. in questocontesto il nodo del mancato riavvio del mer-cato interno resta uno dei principali ostacolialla ripresa dei settori industriali dell’elettro-tecnica e dell’elettronica.

segnali di maggiore tenutadal canale estero

Pur in uno scenario internazionale in rallenta-mento, il canale estero continua a svolgereun ruolo importante per la tenuta dell’industriaitaliana delle tecnologie. nel 2013 l’evoluzionedelle esportazioni settoriali ha continuato a ri-sentire della debolezza della domanda nell’areaeuropea, mentre maggiori spunti di crescitasono originati dai mercati extra Ue caratterizzatida ampi investimenti infrastrutturali e da fe-nomeni di crescente urbanizzazione. A com-pensazione di una domanda nazionale piùdebole, le imprese hanno avviato negli ultimianni azioni di apertura ai mercati esteri, tra-sversalmente al segmento merceologico oalla dimensione aziendale. dai risultati diun’indagine rivolta alle imprese socie, è emersoche nel 2013 oltre il 65% delle piccole emedie imprese di Anie ha avviato azioni diinternazionalizzazione. L’attività di sviluppo

sui mercati esteri si caratterizza sempre piùper l’ampia diversificazione dei mercati al difuori dei confini europei e per l’utilizzo di stru-menti di internazionalizzazione più strutturati,come l’avvio di joint venture, l’apertura diuffici di rappresentanza e la stipulazione diaccordi commerciali in loco.

uno scenario ancora incerto per l’industriaelettrotecnica ed elettronica italiananel biennio 2014-2015

in un quadro di costante fragilità sul fronte in-terno, anche nel biennio 2014-2015 le attesedi ripresa per l’elettrotecnica e l’elettronica ita-liane si mantengono legate al consolidamentodella domanda estera, grazie al miglioramentodel contesto internazionale e all’accelerazionedel commercio mondiale. in uno scenario com-plesso, il rafforzamento della domanda esteraresta legato alla capacità degli operatori di co-gliere opportunità nei mercati più dinamici, ca-ratterizzati da una maggiore tenuta degli inve-stimenti. in un quadro di sostanziale debolezzadegli in vestimenti in costruzioni nell’eurozona,l’andamento settoriale potrebbe beneficiarenell’anno in corso dell’effettivo miglioramentodelle condizioni economiche nell’area europea,tradizionale bacino di sbocco delle esportazionidi tecnologie italiane.

Ampi gli effetti della crisi sulla struttura industriale

Adottando un’ottica di più lungo periodo, l’in-dustria italiana fornitrice di tecnologie per ilmercato delle costruzioni non potrà garantirecontinuità all’attività aziendale solo grazie alcontributo del canale estero, ma dovrà potercontare su un adeguato sostegno del mercatointerno. in questi anni la crisi ha avuto effetti ri-levanti in termini di perdita di unità produttive edi caduta dei livelli occupazionali. il rischio

TecnOLOGie eLeTTROTecnicHeed eLeTTROnicHe AL SeRViZiO deLLe cOSTRUZiOni

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a cura di ANIE

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maggiore del mancato riavvio degli investimentipubblici e privati nel mercato nazionale è laperdita di altri importanti attori della strutturaindustriale, limitando altresì la capacità dell’e-conomia italiana di intercettare la ripresa.

Innovazione tecnologica driver di crescitanel più lungo periodo..

L’ammodernamento della dotazione infrastrut-turale si conferma obiettivo prioritario per lacompetitività del territorio nazionale. negli ultimianni la riflessione sul futuro dello spazio urbanoha guardato oltre alle tradizionali tematichedell’urbanizzazione e della progettazione e si èconcentrata su aspetti innovativi legati in parti-colare alla qualità della vita, alla sicurezza ealla fruizione dei servizi. in linea con gli obiettivieuropei le sfide della competitività e della so-stenibilità si declinano sempre più in ottica am-bientale e sociale. Questo aspetto acquistamaggiore rilevanza in un territorio come quelloitaliano caratterizzato dalla presenza di un pa-trimonio edile storico e diffuso, che necessitadi essere riconvertito ai più moderni standarddi utilizzo, confort e sicurezza.

..in risposta alle sfide ambientali e sociali..

Una delle sfide maggiori è legata all’efficaceadeguamento delle opere edili più datate, at-traverso mirate attività di riqualificazione eammodernamento. Basti pensare solo perfare un esempio alle esigenze date dall’in-vecchiamento della popolazione o alla cre-scente domanda di efficienza energetica. inrisposta alle sfide sociali, l’applicazione dellenuove tecnologie può fornire un importantecontributo al miglioramento della qualità dellavita. Ambient Assisted living, domotica ed ef-ficienza delle infrastrutture sono solo alcuniaspetti che concorrono a ottenere importantirisultati in tema di accessibilità e fruibilità. inquesta ottica è necessario superare i vincolidi una visione particolaristica e assumere unacrescente multidisciplinarità. Questo approccio

è centrale soprattutto nella componente service,legata alla gestione ed erogazione del servizioall’utente finale. in questo contesto, nelleopere edili la componente di sistemi e tecno-logie elettrotecniche ed elettroniche è cresciutanegli ultimi anni rispondendo, attraverso so-luzioni integrate, alle nuove esigenze di sicu-rezza, risparmio energetico e di sostenibilitàambientale già espresse dal mercato.

…e a sostegno della competitività e produttività della filiera edile

in una fase di riduzione delle risorse disponibiliper effetto della crisi, l’offerta tecnologica adalto contenuto innovativo di cui sono già oggiespressione le imprese elettrotecniche ed elet-troniche italiane svolge un ruolo centrale nelrinnovamento delle opere edili. Soprattutto inuna fase economica difficile come l’attualel’innovazione ricopre un ruolo strategico comedriver di sviluppo dell’intero Sistema delle co-struzioni, che rappresenta un importante esem-pio di un settore tradizionale che negli annigrazie all’attività di ricerca portata avanti dalleimprese ha saputo rinnovarsi e accrescere ilproprio valore aggiunto. in questa fase il pro-cesso di ammodernamento e manutenzionedell’esistente si concretizza al meglio attraversointerventi meno invasivi e onerosi rispetto aquelli tradizionali, come quelli resi disponibilidall’applicazione di una quota crescente ditecnologia. in molti casi l’impiego delle nuovetecnologie consente di fornire prestazioni eservizi innovativi, permettendo altresì una si-gnificativa riduzione dei costi gestionali. inparticolare, la piena applicazione delle nuovetecnologie rende possibile una significativadiminuzione di sprechi e inefficienze. L’esempiopiù significativo e immediato è dato dalla cre-scente efficienza energetica che deriva dall’u-tilizzo delle più moderne tecnologie. in uncontesto di perdurante scarsità di risorse comequello plasmato dalla crisi, significativo è ilvantaggio competitivo che potrebbe esseredato dalla piena applicazione delle nuove tec-nologie elettrotecniche ed elettroniche, sia

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nella fase di progettazione sia nella fase diadeguamento delle strutture edilizie già presenti.Perché ciò trovi concreta applicazione occorreche sia pienamente riconosciuto dai principalidecisori pubblici e privati il valore aggiuntoabilitante offerto dalla nuove tecnologie e chesia adottato un approccio integrato e technology

based nella realizzazione di nuove opere enella riqualificazione e gestione del patrimonioedile esistente. in particolare, in questo ambitoè importante il ruolo che la Pubblica Ammini-strazione nazionale e locale potrebbe svolgerein termini di public procurement o più inspecifico di innovation procurement.

TecnOLOGie eLeTTROTecnicHeed eLeTTROnicHe AL SeRViZiO deLLe cOSTRUZiOni

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consuntivi

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Valore produzione (milioni di euro correnti) 33.589 29.097 30.381 31.411 29.908 28.776 di cui:▪ per esportazione 14.112 11.081 12.115 13.037 13.109 13.118 ▪ per mercato interno 19.477 18.016 18.266 18.373 16.799 15.658

Var.% produzione in termini reali 2,2 -11,6 2,9 2,0 -3,1 -3,5

numero addetti 159.000 152.000 150.000 149.000 142.000 137.000

capacità produttiva utilizzata (in %) 76% 69% 71% 75% 72% 74%

Importazioni (milioni di euro correnti) 7.323 6.352 7.292 7.832 7.204 7.199

tAb.1. consIstenzA deL settore

Elettrodomestici e Illuminotecnica

32,6%

Tecnologie per l'Impiantistica e per la Sicurezza,

Ascensori e Scale mobili 55,4%

Altre tecnologie elettrotecniche ed elettroniche per le

Costruzioni 12,0%

GrAF. 1. ArtIcoLAzIone Per PrIncIPALI coMPArtI. Anno 2013Valore della produzione. distribuzione %

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2014 2015Var.% produzione in termini reali (var.% quantità o volumi) -0,6 0,1di cui:▪ per esportazione 1,8 2,2▪ per mercato interno -2,6 -1,8

Addetti -1,0 0,2

tAb.2. PreVIsIonIVar. % produzione in termini reali

2,2%

-11,6%

2,9% 2,0%

-3,1% -3,5%

-0,6%

0,1%

-15,0%

-12,0%

-9,0%

-6,0%

-3,0%

0,0%

3,0%

6,0%

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

GrAF. 2. AndAMento e PreVIsIonI Var. % in termini reali della produzione totale

Italia 54,4%

Estero 45,6%

GrAF.3. destInAzIone deLLA ProduzIone suddIVIsA trA MercAto Interno ed estero. Anno 2013Valore della produzione. distribuzione %

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TecnOLOGie MeccAnicHe PeR LA FiLieRA deLLe cOSTRUZiOniPuntI dI ForzA Riconosciuta qualità del “Made in Italy”.consolidata presenza sui mercati esteri, diversificando la presenza in quasi tutto il mondo.Soluzioni a maggior efficienza energetica e minore impatto ambientale (pompe di calore,caldaie a condensazione, fonti rinnovabili).

crItIcItÀRitardi dei pagamenti principalmente da parte della Pubblica Amministrazione.Stretta creditizia che rende difficoltosa la pianificazione di nuovi investimenti.Costo dell’energia decisamente più alto di quello sostenuto dai concorrenti esteri.

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negli ultimi anni, l’industria meccanica ha evi-denziato nel nuovo scenario internazionale ipropri punti di forza e la capacità di saper co-gliere le opportunità offerte da un’economiaglobalizzata, orientandosi sempre di più versol’innovazione e la qualità dei prodotti e pene-trando i nuovi mercati emergenti, oltre checonsolidando i rapporti con i tradizionali mercatidi sbocco della “vecchia” Ue.Per queste ragioni, il settore della meccanica hatenuto nonostante la congiuntura negativa. Vi èinfatti una netta differenza tra fatturato derivantedalle esportazioni e fatturato domestico dell’in-dustria manifatturiera italiana. il mercato internoha subìto una pesante contrazione, trascinatoda un vero e proprio “collasso” registrato dalsettore delle costruzioni, sia nel settore pubblicosia nel settore privato, che ha a sua volta in-fluenzato negativamente l’indotto collegato.Tuttavia per un riequilibrio strutturale e duraturodel nostro Paese è necessario che l’economiaricominci a crescere. il difetto di crescitaitaliano è riconducibile a diversi fattori: il ritardoe le incertezze con cui il sistema produttivoha risposto negli ultimi vent’anni alle sfidedell’innovazione, l’affermarsi sulla scena mon-diale di nuove economie, gli ostacoli di unaburocrazia sempre più farraginosa e semprepiù “palla al piede” delle imprese italiane, glieccessi di un processo normativo a volte con-fuso quando non addirittura contraddittorio.Per quanto riguarda i singoli settori AniMAsono da segnalare i casi di “costruttori disistemi di climatizzazione” e “costruttori dipompe” che evidenziano apprezzabili perfor-mance positive. invece la stretta creditizianon supporta adeguatamente gli investimentiche risultano sostanzialmente stabili. Le azien-

de in tal senso non ricevono il supporto di cuiavrebbero bisogno e nonostante ciò i livellioccupazionali risultano stabili.il settore delle macchine edili, stradali, minerarieed affini, dopo due anni consecutivi di calodella produzione (2009 e 2010), dovuto prin-cipalmente al crollo delle esportazioni, ha re-gistrato nel 2011 una moderata ripresa, conun fatturato cresciuto del 5,5%, ottenuto esclu-sivamente grazie al recupero dell’export, au-mentato anch’esso di quasi il 10%. Un ulterioreincremento della produzione (+2%) si è regi-strato nel 2012, non certo grazie al mercatodomestico, ancora in calo di oltre il 10%, maancora una volta per merito dell’export, cre-sciuto di circa il 6%.il consuntivo 2013 indica purtroppo un calodella produzione (-1,2%) rispetto all’anno pre-cedente, causato dalla scarsa performancedell’export che non è stato in grado di recu-perare nella seconda parte dell’anno i volumipersi nel primo semestre. e’ forte il timoreche si vada esaurendo la spinta delle tantepiccole e medie imprese che in questi anni dicrisi, con enormi sforzi, hanno trovato la forzae le risorse per competere sui mercati inter-nazionali. L’export ha garantito negli ultimianni la sopravvivenza del settore, ma è sullaripresa del mercato domestico che si vuolecontinuare a sperare. Le previsioni sul con-suntivo del 2014 inducono a pensare ad unandamento positivo (+2,4%).difficile la situazione dell’occupazione chenel 2012, per il terzo anno consecutivo, è ri-sultata in calo, sia pure in misura contenuta,e nel 2013 si è mantenuta stabile e si prevedepossa mantenere questo andamento anchenel 2014.

TecnOLOGie MeccAnicHePeR LA FiLieRA deLLe cOSTRUZiOni

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a cura di ANImA

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consuntivi

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Valore produzione (milioni di euro correnti) 21.702 18.879 18.826 16.664 16.838 16.861

di cui:

▪ per esportazione 11.092 9.129 9.293 9.290 9.897 10.103

▪ per mercato interno 10.610,08 9.750,44 9.532,67 7.373,33 6.940,10 6.758,10

Var.% produzione in termini reali

numero addetti 70.080 69.170 68.687 67.085 66.822 66.525

numero aziende

capacità produttiva utilizzata (in %) 80% 75% 72% 72% 68% 68%

Importazioni (**) (milioni di euro correnti) 4.437 3.651 3.717 3.716 3.982 3.849

tAb.1. consIstenzA deL settore

2014 2015Var.% produzione in termini reali (var.% quantità o volumi) +2,4%

di cui:

▪ per esportazione +2,3%

▪ per mercato interno +2,7%

Addetti 0,0%

tAb.2. PreVIsIonIVar. % produzione in termini reali

GrAF. 1. ArtIcoLAzIone Per PrIncIPALI coMPArtI. Anno 2013Valore della produzione. distribuzione %

15%

12%

9%

1%

3%

16% 7%

6%

4%

13%

11% 3%

0%

Macchine edili, stradali, minerarie ed affini Apparecchi e componenti per impianti termici Costruttori sistemi di climatizzazione Impianti, apparecchiature e prodotti per acque primarie civili Grigliati in acciaio Impianti ed apparecchi per il sollevamento e trasporto Motori a c.i.

Materiali Antincendio Compressori d'aria e pompe per vuoto Turbine a vapore, idrauliche, a gas Pompe Impianti di cogenerazione Altri

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indUSTRiA MAccHinePeR iL MOViMenTO TeRRAPuntI dI ForzA

Vastità di gamme e soluzioni. La specializzazione dei prodotti si traduce in gamme articolatein grado di soddisfare diverse esigenze applicative.eco-compatibilità, sicurezza, ergonomia. Legislazioni sempre più stringenti sono rispettatecon scrupolo e talvolta anticipate con l’obiettivo di garantire elevata compatibilità ambientale eottimali condizioni operative.Prestazioni. L’obiettivo della riduzione dei costi di cantiere può essere raggiunto anche conattrezzature di grande produttività: anche in questa direzione si sono concentrati gli sforzi dicostruttori di macchine di movimento terra.

crItIcItÀ

conti pubblici. il peggioramento strutturale dei conti pubblici che limiterà gli investimenti in-frastrutturali e non favorirà una ripresa rapida del settore.Presenza su alcuni mercati. Alcuni dei mercati che attualmente costituiscono sbocchi privi-legiati per le industrie di settore (aree emergenti) sono presidiati in modo poco efficace.ritardi nei pagamenti. Anche in uscita dalla crisi si mantengono forti criticità relative ai ritardatipagamenti che sottraggono risorse preziose per gli investimenti aziendali più strategici.

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L’industria italiana delle macchine movimentoterra è tra le principali realtà produttive euro-pee ed è composta sia da aziende multinazio-nali sia da piccole e medie imprese. i prodottiche queste aziende sono in grado di offriresoddisfano ogni esigenza legata alle movi-mentazioni di terra, e non solo, costituendoquindi una parte molto importante della mec-canizzazione dei cantieri. Le tipologie di mac-chine più diffuse sono: escavatori, palegommate, dumper, miniescavatori, terne,skid-steer loaders e altre.Questi prodotti sono destinati sia al mercatonazionale, che però non sembra offrire pro-spettive di crescita interessanti, sia alle espor-tazioni (con aree in cui la presenzadell’industria nazionale è percentualmente piùrilevante, come l’est europeo dove si registra-

no crescite del nostro export, e con altre in cuiinvece occorrerebbe concentrare maggior-mente gli sforzi).in italia il comparto delle macchinemovimento terra è strettamente legato all’an-damento degli investimenti in costruzioni, inparticolare nel settore dei lavori pubblici. Unaquota modesta di macchine, tuttavia, è utiliz-zata nelle opere di bonifica e di sistemazionedel territorio a fini agricoli. Questo fortelegame è dimostrato dai risultati conseguitinel corso degli anni. in particolare a partire dal2000 il settore ha registrato una serie di incre-menti positivi terminati nel 2007. nel 2008, in-fatti, il trend di crescita si è interrotto. A partiredal secondo trimestre 2008 gli investimenti incostruzioni hanno registrato continue flessioniportando a cali consistenti delle vendite.

indUSTRiA MAccHinePeR iL MOViMenTO TeRRA

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a cura di FEDERUNACOmA

consuntivi

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Valore produzione (milioni di euro correnti) 4.297 2.010 2.200 2.460 2.541 2.400

di cui:▪ per esportazione 2.677 1.159 1.342 1.547 1.638 1.528▪ per mercato interno 1.620 851 858 913 903 872

di cui:- per prodotti e/o servizi destinati a

nuove costruzioni- per prodotti e/o servizi destinati a

manutenzione e/o riqualifìcazione

Var.% produzione in termini reali -10,2% 53,7% 8,9% 9,1% 1,8% -2,8%

numero addetti

numero aziende

capacità produttiva utilizzata (in %)

Importazioni 958 555 650 573 309 275

tAb.1. consIstenzA deL settore

2014 2015

Var.% produzione in termini reali (var.% quantità o volumi)

di cui:

▪ per esportazione 3,3% 3,0%

▪ per mercato interno 7,7% 2,3%

tAb.2. PreVIsIonIVar. % produzione in termini reali

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dopo un periodo di turbolenza del mercato re-sidenziale europeo iniziato nel 2007, il 2013sembra segnare la fine di questo ciclo e il set-tore è pronto per ripartire. Anche se il 2013 èstato un anno piuttosto negativo (-2,2%) le pre-visioni per gli anni 2014-2016 mostrano un mer-cato in crescita.Per quanto riguarda le vendite di macchine mo-vimento terra si è assistito a una crescita in eu-ropa del sud e in europa occidentale, mentreRussia e Turchia hanno perso slancio. nel Re-gno Unito le vendite nel 2013 sono cresciutedel 13% rispetto all’anno precedente, Franciae Germania sono calate rispettivamente del16,4% e 6,5%. i paesi nordici (danimarca, Fin-landia, Svezia, norvegia e islanda) hanno mo-

strato un nuovo calo dell11%.il 2013 può essere visto come un anno di tran-sizione per il settore delle macchine movimentoterra, si è assistito a incrementi da trimestre atrimestre anche se l’anno ha chiuso con un mo-derato calo. La buona notizia è che il divario trai paesi del nord e quelli del sud si sta finalmenteriducendo, questo è solo in parte attribuibile aduna crescita dell’europa del sud, la ragioneprincipale è che grandi mercati come Francia eGermania hanno subito contrazioni.ln italia anche il 2013 si è contraddistintocome un anno di grande difficoltà per il mer-cato nazionale, che si è assestato intorno alle6.000 unità vendute, con un calo del 16,34 ri-spetto al già critico 2012.

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-10,2%

-53,7%

8,9% 9,1%

1,8%

-2,8%

-60,0%

-50,0%

-40,0%

-30,0%

-20,0%

-10,0%

0,0%

10,0%

20,0%

2008 2009 2010 2011 2012 2013

GrAF. 1. AndAMento deLLA ProduzIone ItALIAnAVar. % in termini reali

64%

36%

Italia Estero

GrAF. 2. destInAzIone deLLA ProduzIone, MercAto Interno ed estero - Anno 2013distribuzione %

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MAccHine PeR iL MOViMenTO TeRRA,dA cAnTieRe e PeR L’ediLiZiAPuntI dI ForzA

Le Persone

Filiera della distribuzione. Organizzazione della filiera della distribuzione, assistenza tecnica,noleggio e servizi, fondata sulla formazione e addestramento, qualificazione e certificazionedelle competenze professionali per proporre al cliente Finale - Amministrazione pubblica/Impresa- macchine, attrezzature, impianti, prodotti per le costruzioni edili e stradali, unitamente a pro-grammi, misure, tecnologie e soluzioni sostenibili, adeguate, innovative.

I Prodotti e i Servizi

Gamma dei prodotti e servizi offerti. il valore dell’offerta, fondata sull’innovazione tecnologica,la Sicurezza, la Qualità, il Risparmio energetico del Prodotto in un ambito di Legalità eSostenibilità ambientale, unitamente alle competenze certificate della filiera industriale edistributiva, è costituito, rappresentato e arricchito dalla vasta gamma dei servizi messi a di-sposizione del cliente finale.

I Valori

Legalità, Ambiente, sicurezza, Qualità, sostenibilità. competenza delle imprese e Sicurezzadei Prodotti – Macchine, attrezzature, impianti - eco-compatibili, tecnologicamente avanzati,rispondenti a normativa di sicurezza previste da direttive europee e standard internazio nali.

crItIcItÀ

Mancato e/o ritardato saldo dei pagamenti dovuti alle imprese dalla Pubblica Amministrazioneper i lavori eseguiti riduzione/mancanza di investimenti nel territorio, attraverso il recupero e la riduzione delrischio di dissesto idrogeologico, sismico e statico, nelle Infrastrutture quali reti idriche,energetiche, informatiche, logistiche, stradali, intermodali, nelle città attraverso un’attenta Ri-generazione e Riqualificazione urbana e territorialedinamica del sistema attuale degli appalti, che privilegia il prezzo rispetto alla qualità e alciclo di vita dell’opera in termini di investimento ed esercizio, non consentendone lo sviluppo,se non addirittura penalizzandone la domandaridotto coordinamento normativo macchina/veicolo tra Sicurezza sul lavoro, Sicurezzadel Prodotto di macchine ed attrezzature di lavoro e circolazione stradale dei veicoli

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consistenza del settore

nel mercato interno, le imprese del compartomacchinari per il movimento terra, da cantieree per l’edilizia forniscono al cliente finale,pubblico e privato, prodotti e servizi nei settoridelle infrastrutture e dell’edilizia. in particolare, il posizionamento nella Filieradelle costruzioni – intese come Città, Territorio,Infrastrutture - riguarda la fase successivaalla “progettazione e direzione lavori”, costi-tuendo di fatto il primo vero momento di rea-lizzazione dell’opera: “sbancamento e fonda-zioni”; senza tralasciare poi, la fase immedia-tamente successiva della “elevazione”. ilsettore contribuisce a queste e, più in generale,a tutte le fasi di avvio/realizzazione del prodotto– edificio, infrastruttura, territorio - integrandosinell’intero “ciclo costruzioni”.

In termini numerici, dal 2007 al 2013, ilmercato delle macchine da cantiere inItalia si è più che dimezzato, evidenziandoriduzioni percentuali molto pesanti: 2008:- 17%, 2009 – 42%, 2010 – 10%, 2011 –30%, 2012 – 18%, 2013 – 20%.La crisi economica, che investe ormai datempo i settori dell’edilizia e delle grandiopere, ha avuto gravi e pesanti ripercussionianche sul comparto delle macchine per le co-struzioni, a partire dalle macchine movimentoterra - impiegate nei cantieri edili, nella realiz-zazione di infrastrutture, nelle manutenzionistradali, negli interventi di sistemazione terri-toriale – proprio in quanto partecipi delle primefasi del cantiere, facendo segnare un pesantepassivo per tutte le tipologie di macchine.

Principali caratteristiche dell’evoluzionein atto e aspetti di maggior rilievo delleprospettive a breve

Ascomac ritiene da sempre che, per garantiresistematicamente e senza picchi anticipatori,

un volume sostenibile e duraturo degli inve-stimenti, l’azione del Governo e del Parlamentosi debba concentrare prevalentemente suiseguenti aspetti.1) investimenti sostenibili in opere ed infra-

strutture programmati e sorretti da unareale liquidità immessa sul mercato, chevalorizzino, in attuazione delle direttive co-munitarie, il ciclo di vita, l’innovazione e lasostenibilità del processo di produzione dilavori, forniture e servizi dal cantiere di co-struzione al costruito

2) Sistema di appalti che premi la Sostenibilità,la Sicurezza, l’efficienza energetica, l’in-novazione tecnologica

3) Fiscalità energetica ed ambientale, leva disviluppo della competitività del Sistemaitalia, avviando la transizione del Paeseverso un’economia a basso contenuto dicarbonio, a ridotte emissioni inquinanti, abasso consumo di risorse – acqua, energia,materie prime - ad alta riciclabilità.

Azioni necessarie per il superamento della crisi in atto

il comparto è sempre più rivolto a fornire ri-sposte qualificate al cliente finale, semprepiù attento alla Legalità, Sostenibilità, Qualità,Sicurezza, Risparmio energetico, Sostenibilitàdel prodotto utilizzato in cantiere, anche at-traverso il rinnovo programmato del parcomacchine in uso. e questo, sia per un’aggior-nata ed adeguata rispondenza delle macchinealle normative vigenti in termini di rumorositàed emissioni inquinanti, a basso impatto dicarbonio, sia in termini di sicurezza non solodi fabbricazione ma anche di utilizzo. Rilevanti, in questo senso, gli sforzi ed icontinui investimenti in innovazione tecnologicada parte dell’industria per lo sviluppo, produ-zione e commercializzazione di prodotti ri-spondenti a normative di sicurezza e ambientalipiù severe, come ad esempio macchine alle-

MAccHine PeR iL MOViMenTO TeRRA,dA cAnTieRe e PeR L’ediLiZiA

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a cura di ASCOmAC

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stite con motori ibridi a ridotta emissione in-quinante, con motori elettrici a impatto zero. il rilancio del settore delle costruzioni edili estradali a impatto quasi zero, è una sfida,un’opportunità di sviluppo per il Paese, oltreche un valido terreno per misurare l’efficaciae l’efficienza degli investimenti in beni eprodotti per il “Sistema Cantiere”.Sfida che può e deve trovare una rispostaalle urgenti necessità che comportano la ri-strutturazione, riqualificazione, riorganizzazionee sviluppo sostenibile del Paese a partire datre driver “del realizzare”: • territorio - dissesto idrogeologico, sismicoe statico del territorio • città - Rigenerazione e Riqualificazione Ur-bana e Territoriale • Infrastrutture - Reti idriche, energetiche,informatiche, logistiche, stradali, intermodali.

Proposte per il rilancio del settore nel medio periodo

Per rilanciare il settore delle costruzioni e,con esso, quello dei prodotti di filiera tra cuimacchine, attrezzature e impianti, occorre ri-partire dal rilancio della riqualificazione urbana,metropolitana, territoriale, attraverso la con-testuale programmazione della messa in si-curezza statica, antisismica, energetica, idricae delle emissioni degli edifici e delle infra-strutture, attraverso: a) la realizzazione di Programmi, di ristruttu-razione, recupero, manutenzione e migliora-mento della sicurezza statica e antisismica,di risparmio energetico del patrimonio immo-biliare nei settori civile, terziario, industriale,agricolo, promozione e valorizzazione deibeni culturali e paesaggistici, mobilità soste-nibile, oltre che di ripristino a seguito di eventicalamitosi e di riduzione del rischio di dissestoidrogeologico del territorio; b) la individuazione di una serie di misure fiscalie strumenti finanziari, in stretto coordinamentocon altre misure e strumenti vigenti, finalizzate

alla attuazione dei Programmi suindicati.Più che “smart city”, servono Vision e Gover-nance diverse, un percorso virtuoso verso lacittà/Territorio Sostenibile, a consumo quasizero (acqua, energia, rifiuti, mobilità) conregole certe e chiare, a partire dai Piani rego-latori e dalla Pianificazione strategica territoriale. Le Costruzioni Sostenibili - civile, rurale, in-dustriale che sia – rappresentano la rispostaanticiclica in grado di attivare trasversalmenteil sistema delle micro, piccole e medie impresee produrre anche un rilevante effetto sulterreno occupazionale.

Cantiere a impatto zero, fondamenta dellacittà/territorio riqualificato e ristrutturato, è:• Proposta/Testimonianza dell’impegno e del-

l’attività di Ascomac e dei propri Associati afavore della Sostenibilità della filiera dell’e-dilizia, del Sollevamento, dell’energia, dellanautica e del navale

• Modello di sviluppo sostenibile, sia che si trattidi edificio, che di infrastruttura, di Prodotto

• Parte integrante del prodotto/processo dioperatività sull’ambiente costruito, in tutto ilciclo vita: dall’investimento, alla progettazionee costruzione, all’esercizio, allo smaltimentoa fine vita, attraverso metodi e modelli infor-matici quali GiS e BiM, il tutto sottoposto acertificazione di sostenibilità

• Obiettivo possibile, da cogliere, indirizzandoed informando le attività: da un lato, verso la legalità e la trasparenza,l’innovazione tecnologica, l’alta efficienza dimacchine, attrezzature, impianti, la qualificatae certificata formazione e addestramento e,quindi, professionalità delle maestranzedirette ed indirette, la semplificazione buro-cratica, il miglioramento degli standard di si-curezza sul lavoro, sulla qualità di materialiecosostenibili ed efficientidall’altro, verso l’impatto energetico ed am-bientale quasi zero, la riduzione fino all’eli-minazione degli infortuni, la semplificazionedella burocrazia, il tutto nel pieno rispettodella legge, della legalità e della sicurezza.

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il settore dei macchinari può “riprendere” soloed in quanto “ripartano” i lavori. Un’attenzione forte, in termini di rilancio, deveessere dedicata, a tutte le fasi che concorrono

alla realizzazione delle opere, incrementandol’utilizzo di macchine, attrezzature, impiantiper le costruzioni sostenibili, sicure, efficientidal punto di vista energetico ed ambientale.

MAccHine PeR iL MOViMenTO TeRRA,dA cAnTieRe e PeR L’ediLiZiA

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consuntivi

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Valore produzione (milioni di euro correnti) 2.195 1.537 1.383 1.075 880 700

di cui:• per esportazione - - - - - - • per mercato interno 2.195 1.537 1.383 1.075 880 700

Var.% produzione in termini reali -17% -42% -10% -30% -18% -20%

numero addetti 24.500 23.800 23.200 18.500 16.000 15.500

numero aziende 947 900 875 800 750 700

capacità produttiva utilizzata (in %) 85% 60% 50% 50% 45% 45%

tAb.1. consIstenzA deL settore

2014 2015Var.% produzione in termini reali (var.% quantità o volumi) -10,0% 5,0%

tAb.2. PreVIsIonIVar. % produzione in termini reali

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FederAzIone AssoVetro conFIndustrIAconFIndustrIA MetALLIcerAMIcA e LAterIzI• AndiL • ASSOMeT• cOnFindUSTRiA • FedeRAcciAi

ceRAMicA

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FiLieRA

Materiali per le costruzioni

Federbeton FedercHIMIcA socI AGGreGAtI• AiTec • AiSPec • FedeRcOMATed• ASSiAd • ASSOBASe • FMe• ASSOPReM • AViSA • SiTeB• ATecAP • ceRAMicOLOR• cOnPAViPeR • PLASTicSeUROPe • SiSMic iTALiA• UcoMeSA

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PROdOTTi VeTRARiPeR L’ediLZiA

PuntI dI ForzA

Alto livello organizzativo.Le Aziende vetrarie con la loro organizzazione garantiscono al mercato ed ai clienti elevatistandard qualitativi di prodotto e di processo.elevate performance. Le caratteristiche prestazionali dei prodotti vetrari assicurano ampia-mente i requisiti di legge e rispondono pienamente alle esigenze della domanda.sostenibilità ambientale ed energetica. Le politiche del risparmio energetico e del rispettodell’ambiente del nostro Paese interessano in modo diretto i prodotti vetrari, i quali contribui-scono efficacemente al raggiungimento degli obiettivi ambientali ed energetici attesi dal settoredelle costruzioni ed hanno caratteristiche tali da poter ipotizzare in qualunque momentosoluzioni applicative con standard prestazionali superiori.

crItIcItÀ

costi energetici. La forte incidenza del costo energetico sul costo di produzione, che può ar-rivare a superare il 30%, spinge le Aziende del settore alla ricerca di efficienze energetichesempre più elevate senza però riuscire a compensare i costanti aumenti del costo dell’energiain massima parte derivanti dall’import. competitività. Aumento della pressione competitiva da parte dei concorrenti esteri, in partico-lare di Paesi nei quali gravano in misura minore i vari costi di produzione (manodopera, energia,materie prime).Incertezze sulle future misure agevolative.Fermo restando che il processo produttivo vetrario, a ciclo continuo e costante, non facilitaagevolmente forme di versatilità e rapidi adeguamenti alla fluttuazione della domanda del set-tore, le attuali politiche di incentivazione a favore di interventi di efficientamento energetico nonconsentono il pieno sfruttamento di tali benefici a lungo termine

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L’andamento del settore edile è fattore deter-minante per la crescita dei prodotti vetrari im-piegati in tale ambito, quali il vetro piano perserramenti e per facciate continue, lastre divetro o vetro float, e le lane di vetro per l’iso-lamento delle superfici opache. Grazie alla progettazione ed alla produzionedi vetri dalle caratteristiche prestazionali moltoelevate, l’utilizzo del vetro nell’edilizia spaziadalla semplice finestra, alla vetrata strutturaleo all’arredamento interno fino a comprendereanche applicazioni in strutture destinate asopportare carichi. Anche le stesse applicazioni delle lane di vetrosono numerosissime, dalle pareti esterne fino aitetti ed ai tamponamenti interni, e sono impiegatesoprattutto come elementi per l’isolamento termicoed acustico, oltre che come materiale efficace

per strutture resistenti al fuoco.il settore, orientato quasi completamente versoil mercato interno, con una quota limitata al-l’esportazione, ancora risente della crisi cheha colpito tutto il settore delle costruzioni dal2009. in termini di valore, la produzione del-l’intero settore nel 2013 si è attestata sui 345milioni di euro, ascrivibile per l’87% al vetropiano e per il rimanente 13% all’industriadelle lane, registrando una riduzione com-plessiva di circa il 5% rispetto al 2012. i settori vetrari hanno risentito da una partedel crollo delle nuove costruzioni, sebbenecon una moderata tenuta dello sviluppo delleristrutturazioni, anche favorite dalle agevolazionifiscali, e dall’altra dalla crescita di domandaderivante dalla riqualificazione qualitativa degliedifici (impiego dei tripli vetri, vetri ad alto

PROdOTTi VeTRARiPeR L’ediLiZiA

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a cura di ASSOVETRO

consuntivi

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Valore produzione (milioni di euro correnti) 549 511 468 459 363 345

di cui:▪ per esportazione 101 66 69 80 83 90 ▪ per mercato interno 448 445 399 379 280 255

Var.% produzione in termini reali 0,2% -23,3% 10,2% 7,4% -16,4% -11,5%

numero addetti 1.223 1.163 1.368 1.295 1.238 1.176

numero aziende 6 6 6 6 5 5

capacità produttiva utilizzata(in %) 93% 80% 83% 87% nd nd

Importazioni (**)(milioni di euro correnti)

tAb.1. consIstenzA deL settore

2014 2015

Var.% produzione in termini reali (var.% quantità o volumi) 12,0%

tAb.2. PreVIsIonIVar. % produzione in termini reali

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valore prestazionale ecc.) nel 2013 l’industria vetraria italiana ha prodottocomplessivamente 4,7 milioni di tonnellate divetro, delle quali 729.586 tonnellate di vetropiano e 81.486 tonnellate di lane e filati.Le previsioni per i prossimi anni lasciano in-

travedere segnali di ripresa nel 2014 tantosui prodotti vetrari di tipo float che sulle lanee filati. È evidente comunque che l’andamentodel settore vetrario in tale ambito dipenderàesclusivamente dalla crescita dell’edilizia edell’industria in generale.

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GrAF. 1. ArtIcoLAzIonI Per PrIncIPALI coMPArtI 2013Valore della produzione - distribuzione %

GrAF. 2. AndAMento e PreVIsIonIVar. % in termini reali della produzione totale

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PROdOTTi VeTRARiPeR L’ediLiZiA

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GrAF. 3. destInAzIone deLLA ProduzIone, MercAto Interno ed esteroAnno 2013 - Valore della produzione - distribuzione %

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PiASTReLLe di ceRAMicA, ceRAMicA SAniTARiA e LATeRiZi

PuntI dI ForzA – Prodotti ceramici

sostenibilità: materiali ideali per l’architettura sostenibile con altissima durabilità e di facilegestione a fine vita. Sono fabbricati a partire da materie prime naturali con elevato riutilizzo nelprocesso produttivo degli scarti.Innovazione e investimenti: settore che investe mediamente il 5% del fatturato in tecnologia,ricerca di prodotto e di nuove soluzioni applicative (funzionalizzazione delle superfici)Presenza internazionale: L’industria ceramica italiana è market leader nel commercio inter-nazionale, circa l’80% della produzione viene venduta nei mercati oltreconfine.

crItIcItÀ – Prodotti ceramici

competitività: costi di produzione e quotazioni di materie prime energetiche sensibilmentemaggiori di quelli dei principali competitors;concorrenza sleale: pratiche di dumping e contraffazione, che distraggono la domanda di prodottiitaliani verso competitors esteri che creano pressione e competitività sui prezzi di vendita;Infrastrutture: insufficienza di dotazioni infrastrutturali al servizio dell’industria

PuntI dI ForzA - Laterizi

Materiale eco-compatibile (per l’uomo, per l’ambiente, totalmente riciclabile). Altissima dura-bilità nel tempo (mantenimento delle prestazioni), bassa energia incorporata e nessun rilascioverso l’ambiente.Versatilità progettuale. Vasta gamma di soluzioni tecniche e semplificazione costruttiva. È unmateriale noto e collaudato da progettisti ed imprese.Prestazioni. capacità di configurazione ed integrazione nei sistemi ad alta efficienza energeticadi tipo passivo (inerzia termica, sfasamento ed attenuazione dei cicli termici), che garantisconocondizioni di comfort termo-igrometrico ed acustico, oltre che di salubrità degli ambienti e di si-curezza in caso di incendio.

crItIcItÀ - Laterizi

competitività. È un settore radicato sul territorio, con un mercato tipicamente nazionale.Management. il tessuto industriale è caratterizzato da numerose piccole e medie industrie,molte delle quali a gestione familiare, caratterizzate da un limitato ricorso al management.Innovazione. il laterizio, causa la sua antica origine, viene erroneamente percepito come unmateriale maturo e dal lento processo di rinnovamento, in realtà, negli ultimi anni, il settore hainvestito in ricerca, sia nel processo che nel prodotto.

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PiASTReLLe di ceRAMicAceRAMicA SAniTARiA e LATeRiZi

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Le piastrelle di ceramica prodotte in Italia

Sono 156 le aziende (-3 rispetto al 2012) pre-senti sul suolo italiano, dove sono occupati20.537 addetti (-3,83%), che nel corso del 2013hanno prodotto 363,4 milioni di metri quadrati(-1,05%) tali da consentire vendite per 389,3milioni di metri quadrati (+1,85%). Opposta ladinamica dei mercati di destinazione, che regi-stra in italia una ulteriore flessione del -7,18%(86,5 milioni di metri quadrati nel 2013) ed un

significativo incremento del 4,76% nelle espor-tazioni, ora pari a 302,7 milioni di metri quadrati.il fatturato totale – 4,73 miliardi di euro(+3,16%) – deriva per 3,87 miliardi dalle espor-tazioni (+5,66%) e da 856 milioni di euro davendite sul territorio nazionale (-6,84%). Significativi sono gli investimenti realizzati perquasi 225 milioni di euro, valore prossimo al5% del fatturato annuale. Per l’anno in corsogli investimenti previsti sono pari a oltre 248milioni di euro (+10% rispetto al 2013).

La ceramica sanitaria

Sono 36 le aziende industriali produttrici di cera-mica sanitaria, 32 delle quali localizzate nel di-stretto di civita castellana (Viterbo), cheoc cupano complessivamente 3.723 dipendenti,che hanno prodotto 3,8 milioni di pezzi (-6,77%)

e venduto 3,6 milioni di pezzi (-6,07%), usciti dal-le fabbriche italiane. il fatturato è di 308,4 milionidi euro (-8,68%), derivanti per 204 milioni di euroda vendite sul mercato nazionale e da 104,2 mi-lioni di euro dalle esportazioni. in flessione, se-condo le rilevazioni eurostat, le importazioni disanitari dall’estero in tonnellate: (-17,94%).

a cura di CONFINDUSTRIA CERAmICA

consuntivi

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Valore produzione (milioni di euro correnti) 6.084 4.923 5.021 5.094 4.919 5.034

di cui:▪ per esportazione 4.233 3.361 3.523 3.688 3.775 3.974 ▪ per mercato interno

1.851 1.562 1.497 1.406 1.144 1.060

Var.% produzione in termini reali -8,98% -28,70% 4,38% 2,29% -8,28% -1,40%

numero addetti 30.689 29.033 27.730 26.385 25.396 24.260

numero aziende 238 223 215 204 200 192

capacità produttiva utilizzata (in %) 85,0% 60,0% 65,0% 65,0% 60,0% 60,0%

Importazioni (**) (milioni di euro correnti) 274 225 266 248 201 181

tAb.1. consIstenzA deL settore (Piastrelle di ceramica, Ceramica Sanitaria)

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-2,1%

-8,9%

-28,7%

4,3%

2,2%

-8,2%

-1,4%

2,5% 3,60%

-35,00%

-30,00%

-25,00%

-20,00%

-15,00%

-10,00%

-5,00%

0,00%

5,00%

10,00%

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

GrAF. 1. AndAMento e PreVIsIone dI PIAstreLLe dI cerAMIcA e cerAMIcA sAnItArIAVar. % in termini reali della produzione totale

21,0%

78,9%

Italia

Estero

GrAF. 2. destInAzIone deLLA ProduzIone, MercAto Interno ed esteroPiastrelle di ceramica e ceramica sanitaria - Anno 2013Valore della produzione, distribuzione %

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L’industria dei laterizi

L’industria italiana dei laterizi si distingue ineuropa per la numerosità delle tipologie diprodotto immesse sul mercato: elementi in la-terizio destinati prevalentemente all’edilizia re-sidenziale nei suoi diversificati comparticostruttivi (murature, coperture, divisori, rive-stimenti, pavimentazioni e strutture orizzonta-li), oltre a elementi per arredo urbano(panchine, dissuasori di traffico, vasi, fioriere)e pezzi speciali (balaustre, mancorrenti,canne fumarie, frangisole etc.).

i prodotti in laterizio sono destinati tipicamenteal mercato nazionale, principalmente, del“nuovo residenziale” e per alcune tipologie diprodotto anche della “riqualificazione degliedifici esistenti”; essi sono perfettamente in-tegrati e confacenti alla cultura ed alla qualitàdell’architettura del nostro Paese, caratteriz-zati da un basso impatto ambientale ed ele-vata durabilità, capaci di contribuire alcontenimento dei consumi energetici ed, alcontempo, di assicurare il comfort abitativo, lasalubrità degli ambienti e la sicurezza in casodi incendio.

PiASTReLLe di ceRAMicAceRAMicA SAniTARiA e LATeRiZi

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a cura di ANDIL

consuntivi

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Valore produzione

(milioni di euro correnti) 1.448 1.100 1.000 920 700 500

di cui:• per esportazione 9 7 6 6 8 7• per mercato interno

1.439 1.093 994 914 692 493di cui:- per prodotti e/o servizi destinati a

nuove costruzioni 1.238 924 840 773 585 345- per prodotti e/o servizi destinati a

manutenzione e/o riqualifìcazione 201 169 154 141 107 148

Var.% produzione in termini reali(in quantità o volume) -12,4% -32,3% -4,1% -11,4% -27,0% -15,2%

numero addetti 8.600 8.200 8.000 6.500 5.000 4.500

numero aziende 184 176 164 137 125 116

capacità produttiva utilizzata(in %) 73% 58% 49% 48% 46% 45%

tAb.1. consIstenzA deL settore

il settore (dati 2013) conta 116 aziende e 147stabilimenti attivi, che occupano circa 4.500addetti.L’industria italiana dei laterizi registra nel 2013il sesto anno di calo consecutivo: ‐15,2% ri-spetto alle quantità 2012. La produzione2013, pari a 6,35 milioni di tonnellate, rappre-senta poco più del 30% della produzione

2007, ultimo anno pre‐crisi!La forte riduzione degli investimenti nel“nuovo residenziale”, principale mercato di ri-ferimento per l’industria dei laterizi, ha avutoeffetto anche sul ridimensionamento del set-tore, determinando il fermo di altri 9 impiantinel 2013; dal 2007, hanno smesso di produrrequasi 100 siti.

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60,5%

10,2%

28,3%

1,0% Muro: mattoni, faccia a vista, forati e blocchi in laterizio

Solaio: blocchi e fondelli

Coperture: tegole, coppi e pezzi speciali

Pavimenti in cotto

GrAF. 1. ArtIcoLAzIone Per PrIncIPALI coMPArtI - 2013

-12,4%

-32,3%

-4,1%

-11,4%

-27,0%

-15,2%

-5,6%

-0,3%

-35%

-30%

-25%

-20%

-15%

-10%

-5%

0%

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 PREVISIONI

2014 2015Var.% produzione totale in termini reali (var.% quantità o volumi) -5,6% -0,3%

di cui:• per esportazione -5,6% -0,3%• per mercato interno -5,6% -0,3%

Addetti -2,0% 0%

tAb.2. PreVIsIonIVar. % produzione in termini reali

GrAF. 2. AndAMento e PreVIsIonI

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PiASTReLLe di ceRAMicAceRAMicA SAniTARiA e LATeRiZi

86

Nuove costruzioni

85%

Manutenzione/riqualificazione

15%

Italia 99%

Estero 1%

GrAF.3. destInAzIone deLLA ProduzIone - 2013

trA nuoVe costruzIonI e MAnutenzIone/rIQuALIFIcAzIone

trA MercAto Interno ed estero

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Principali caratteristiche dell’evoluzione in atto e aspetti di maggior rilievo delle prospettive a breve

La sicurezza sismica, che impone risposte con-crete ed affidabili, soprattutto per la salvaguardiadella vita umana e il contenimento dei danni, larichiesta di migliori prestazioni termiche, che haspinto in quest’ultimo decennio l’intera industriadei materiali da costruzione a puntare su soluzioniad alta efficienza energetica, insieme a salubrità,comfort e rispetto dell’ambiente co stituiscono i“must” da garantire ad una edilizia contemporaneache si qualifichi come “innovativa”.

Sul tema dell’efficienza energetica, è stato di-mostrato che l’edificio massivo in laterizio (tipi-camente mediterraneo) costituisce una ottimalerisorsa sia per il risparmio dei consumi invernaliche, ancor di più, per contrastare il caldo estivo(contenimento dei consumi energetici e ottimaleconfort indoor), problematica ad oggi trascuratadal normatore. il laterizio, espressione del “co-struire italiano sostenibile” può e deve assumereun ruolo fondamentale nell’effettivo contenimentodei consumi in edilizia, sia in inverno che inestate, particolarmente significativi per il nostroclima. Si possono, senz’altro, annullare i consumiinvernali, ma si devono anche contenere quelli

a cura di CONFINDUSTRIA CERAmICA E LATERIzI

consuntivi

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Valore produzione (milioni di euro correnti) 7.532 6.023 6.021 6.014 5.619 5.534

di cui:• per esportazione 4.242 3.368 3.529 3.694 3.783 3.981 • per mercato interno 3.290 2.655 2.491 2.320 1.836 1.553

numero addetti 39.289 37.233 35.730 32.885 30.396 29.896

numero aziende 422 399 379 341 325 308

tAb.1. consIstenzA deL settore (Piastrelle di ceramica, Ceramica Sanitaria e Laterizi)

PIASTRELLE DI CERAMICA

85,4%

CERAMICA SANITARIA

5,5%

LATERIZI 9,0%

GrAF. 1. ArtIcoLAzIone Per PrIncIPALI coMPArtI. Anno 2013

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estivi; i nuovi edifici non saranno mai effettivamentenZeB se si dovrà continuare a corredare lenostre abitazioni con impianti di condizionamento,notoriamente energivori.Relativamente all’industria ceramica si sottoli-neano significativi investimenti in ricerca e svi-luppo sia tecnologico sia di prodotto. Lastreceramiche di superficie sempre maggiori, talida poter essere utilizzate sia in ambito resi-denziale sia nei grandi progetti di architettura,oltre allo sviluppo di nuove funzionalizzazionidelle superfici ceramiche, quali le soluzioni an-tibatteriche e fotocatalitiche.Per quanto riguarda la ceramica sanitaria daevidenziare una crescente attenzione ad appa-recchiature sanitarie dotate di sistemi a risparmioidrico.

Azioni necessarie per il superamentodella crisi in atto

La nuova produzione di abitazioni sarà ancoracritica per tutto il 2014, mentre il potenziamentodegli incentivi fiscali stanno trascinando la crescitadel rinnovo edilizio.il 2014 può considerarsi un anno di transizioneper il mercato edilizio abitativo: da una partepuò rappresentare l’ultimo anno di forte recessioneper le nuove costruzioni; dall’altra l’anno di con-solidamento e rafforzamento della crescita inattività di rinnovo.Gli elementi più critici per una ripresa dellenuove costruzioni sono, oltre alle condizioni red-dituali e di ricchezza delle famiglie, anche l’elevatostock di abitazioni invendute negli ultimi anni el’immissione sul mercato di abitazioni prece-dentemente non occupate ed ora destinate so-prattutto alla locazione. Tutto ciò è riflesso in unmercato immobiliare in condizioni assai critichee in un mercato del credito ancora troppo rigido.Azioni per l’industria dei laterizi:1. Maggiore attenzione ai mercati extra-italia

2. Joint-venture con altri attori della filiera del si-stema delle costruzioni

3. investimenti per sviluppo e ricerca di prodottipiù performanti

4. investimenti per innovazione e/o ottimizzazionedei processi produttivi

5. Riduzione dei costi in generale (in particolarequelli energetici).

Azioni per l’industria della ceramica:- i positivi effetti derivanti dagli incentivi alle ri-strutturazioni (50%) e al risparmio energetico(65%) corrono il rischio di venire ridimensionatidalle riduzioni delle aliquote incentivanti, previstecon l’attuale assetto normativo, a partire dal2015;

- Parificazione degli incentivi al risparmio idricoa quelli del risparmio energetico, in quantosiamo in presenza in entrambi i casi di risorsescarse.

Proposte per il rilancio del settore nel medio periodo

Per una edilizia realmente efficiente, sostenibilee sicura, nel rispetto del consumo del suolo, bi-sogna riqualificare il patrimonio edilizio rico-struendo l’esistente. nell’ottica di uno sfruttamentopiù razionale e sostenibile del suolo, occorre“Ricostruire l’esistente”.non è più eludibile avviare interventi che puntinoa coniugare sicurezza statica e efficienza ener-getica, lavorando sul patrimonio esistente invecedi occupare nuovi territori. Migliorare la qualitàedilizia ed energetica attraverso la demolizionee ricostruzione di edifici e parti di città, al pari diquanto già avviene da tempo in europa, è unasfida strategica per il futuro delle città italiane.Questo tipo di azione oltre ad avere un importanterisvolto energetico-ambientale, riqualificherebbeil vetusto tessuto urbano e creerebbe occupazionee lavoro per le imprese che operano prioritaria-mente sul territorio italiano.

PiASTReLLe di ceRAMicAceRAMicA SAniTARiA e LATeRiZi

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SideRURGiA e MeTALLURGiA nOn FeRROSA

PuntI dI ForzA

Produzione di materiali di alta qualità fondamentali per gran parte dell’industria manifatturierae delle costruzioni, essenziali, fra l’altro, anche per la dotazione infrastrutturale materiale. elevato grado di competitività internazionale e continua innovazione di processo e di pro-dotto.completa riciclabilità senza perdita delle caratteristiche del materiale riciclato. notevoli mi-glioramenti delle performance ambientali.

crItIcItÀ

Prezzi dell’energia elevati relativamente ai concorrenti esteri in un settore industriale moltoglobalizzato e poco concentrato.Mercati di approvvigionamento delle materie prime fondamentali molto concentrati connotevole forza da parte dei produttori minerari e con quotazioni soggette a ampie edimprevedibili fluttuazioni. normativa ambientale di molti Paesi extra-Ue meno restrittiva che contribuisce a crearedistorsioni competitive e dei flussi degli scambi internazionali.

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siderurgia

il settore delle costruzioni è la principale de-stinazione dei prodotti siderurgici, in particolarerestringendo l’analisi ai prodotti siderurgiciprimari questo rappresenta circa il 40% delladomanda nazionale, percentuale che sale adoltre il 60% nel caso dei prodotti lunghi.L’acuirsi della crisi edilizia ha avuto pesantiripercussioni sul comparto, accentuando nel-l’ultimo anno la forbice tra la performance deiprodotti piani e quella dei lunghi. nel 2013 a fronte della tenuta della domandanazionale, 25,2 M.t. (+0,6% sull’anno prece-dente), i prodotti lunghi hanno registrato unnuovo minimo storico degli ultimi 15 anni, fer-mandosi a 8,9 M.t., in calo del 5,2% sull’annoprecedente; mentre i prodotti piani, stimolatidalla ripresa dell’automotive e dei prodotti inmetallo, hanno segnato un aumento del 5,2%,salendo a 14,0 M.t. dal lato dell’offerta, il 2013 è stato caratterizzatodal marcato rallentamento della produzione,che si è fermata a 24,1 M.t. (-11,6%), conuna perdita complessiva di 3,2 M.t. sull’annoprecedente, la maggiore tra i principali operatorisia europei che mondiali. il calo dell’attivitànazionale ha avuto origine diverse: nel casodei prodotti lunghi ha continuato a pesare ladebolezza del mercato nazionale delle co-struzioni, mentre in quello dei prodotti piani,la flessione è stata trainata dallo shock esogenoche ha interessato il principale operatore na-zionale. in particolare, la produzione di lunghiè stata pari a 11,5 M.t., in flessione del 3,1%(-363,1 mila t.), mentre quella dei piani, 12,1M.t., è diminuita del 16,5% (-2,4 M.t.). considerando l’attività dell’intero settore si-derurgico (siderurgia primaria, tubi e profilati,nonché altri prodotti della prima trasformazione)il valore della produzione a prezzi correnti,33,9 miliardi di euro è diminuito del 14,1%sull’anno precedente, perdendo negli ultimidue anni oltre il 25,0%. Per quanto concerne gli scambi con l’estero

anche in questo caso si ritrova un diverso an-damento tra i due comparti. complessivamentesi è assistito ad un rallentamento dell’attivitàsui mercati esteri, in particolare su quelli eu-ropei, in sintonia con il quadro economico diriferimento. Tuttavia, l’analisi per compartoevidenzia come le esportazioni di prodottilunghi abbiano confermato il trend positivodegli ultimi anni, in miglioramento del 4,4%,trainate dal tondo per cemento armato, prodottointeramente destinato al settore delle costru-zioni; mentre le esportazioni di piani sono di-minuite. nonostante la debolezza della do-manda interna, si è assistito ad un aumentodelle importazioni, più marcato per i prodottipiani. nell’insieme il valore delle esportazioni, 13,5miliardi di euro è diminuito del 13,1% sull’annoprecedente, quello delle importazioni, nono-stante l’aumento in termini reali (+12,4%) èdiminuito dell’1,2% scendendo a 11,7 miliardidi euro, a causa della debolezza dei prezzidei prodotti siderurgici. A fine 2013 il numero di occupati diretti nellasiderurgia primaria è passato da 36.333 unitàdel 2012 a 36.047 unità del 2013, oltre 280unità in meno rispetto all’anno precedente.L’italia si è confermata il secondo principalePaese europeo anche in termini di addetti,preceduta dalla Germania con 87.323 unità eseguita dalla Francia con 23.200 unità. ilquadro occupazionale nazionale risulta piùallarmante se si considera il numero di ore dicassaintegrazione, che nell’ultimo anno è au-mentato del 70% passando da 3,3 milioni del2012 a 5,5 milioni del 2013. L’incremento ha interessato tutte le tipologiedi ore: ordinaria (da 2,0 milioni a 3,7 milioni),straordinaria (da 1,1 milioni a 1,6 milioni) estraordinaria permanente (da 138,4 mila a193,6 mila).Le prospettive del settore per l’anno in corsoindicano un ulteriore ampliamento della forbicetra i prodotti piani e quelli lunghi. in particolare,allo stato dell’arte non vi sono condizioni che

SideRURGiA e MeTALLURGiAnOn FeRROSA

90

a cura di FEDERACCIAI

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Page 92: Ra&&%’)%2014 - INGENIO Si tratta di un documento che assume un valore particolarmente significativo per chi è interes- ... economico e istituzionale le istanze e gli interessi comuni

lascino intravedere una ripresa del settoredelle costruzioni quest’anno, con un conse-guente nuovo arretramento della domandanazionale dei prodotti lunghi. in particolare,

nei primi quattro mesi dell’anno quest’ultimaha segnato una flessione del 6,2%, con unacontrazione più accentuata per quella deltondo per cemento armato (-7,1%).

91

consuntivi

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Valore produzione

(milioni di euro correnti) 50.923 26.109 38.523 45.267 39.497 33.946

di cui:• per esportazione 16.337 9.771 13.750 16.271 15.487 13.452• per mercato interno 34.586 16.338 24.772 28.996 24.010 20.493

Var % produzione in termini reali(in quantità) -0,8% -35,9% 34,2% 8,0% -6,9% -9,3%

numero addetti (2) 39.388 37.633 37.193 36.910 36.333 36.047

numero aziende (3) n.d. n.d. n.d. 262 250 250

tAb.1. consIstenzA deL settore

(1) i dati si riferiscono all’intero settore siderurgico: siderurgia, fabbricazione di tubi, condotti, profilati, cavi e relativi accessori inacciaio, fabbricazione di altri prodotti della prima trasformazione dell’acciaio.

(2) il numero di addetti si riferisce al settore siderurgico e non include quello dei produttori di tubi e altre seconde lavorazioni.(3) numero di aziende stimate, include sia i produttori siderurgici sia quelli di tubi e altre lavorazioni.

-0,8%

-35,9%

34,2%

8,0%

-6,9% -9,3%

0,5%

-50%

-40%

-30%

-20%

-10%

0%

10%

20%

30%

40%

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

GrAF. 1. AndAMento e PreVIsIonI Var. % in termini reali della produzione

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SideRURGiA e MeTALLURGiAnOn FeRROSA

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Estero 40%

Italia 60%

GrAF. 2. MercAto Interno ed estero - Anno 2013distribuzione % valore della produzione

2014 2015Var. % produzione in termini reali (in quantità) 0,5% -

tAb.2. PreVIsIonIVar. % produzione in termini reali

(1) i dati si riferiscono all'intero settore siderurgico: siderurgia, fabbricazione di tubi, condotti, profilati, cavi e relativi accessori inacciaio, fabbricazione di altri prodotti della prima trasformazione dell'acciaio.

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L’anno 2013 ha visto il quadro economico ge-nerale assestarsi sui bassi livelli, fortementecompromessi nel corso del biennio precedente. Le rigide misure di controllo della spesa pub-blica, adottate in ottemperanza dei vincoli dibilancio imposti dai trattati europei a cui l’italiaaderisce e sotto la minaccia degli ambienti fi-nanziari sottoscrittori di ampia parte del debitopubblico nazionale, hanno raggiunto l’effettodi fermare lo scivolamento delle condizionidel debito ma non hanno certo favorito la ri-presa della domanda interna che ha continuatoa stagnare su bassi livelli. Fra i settori di base, tuttavia, i metalli nonferrosi hanno dimostrato, nella dinamica del-l’anno, un trend che ha teso al miglioramentocol trascorrere dei trimestri e che è stato con-fermato anche dall’andamento della primametà del 2014. La domanda estera, pure di segno positivo,non si è pertanto più posta come unico so-stegno alla produzione nazionale di metalligrezzi e di semilavorati ma si è sommata adun livello di ordinativi interni in crescita. in italia il fatturato complessivo per tutti imetalli non ferrosi e per tutte le lavorazioni èstato, nel 2013, di 20,8 miliardi di euro conuna contrazione del 4,4% se considerato aprezzi correnti, ma solo del 2,7% a valori co-stanti, principalmente per effetto di una con-trazione dei prezzi internazionali delle materieprime. È continuata l’emorragia di imprese e addetti,soprattutto di aziende di piccole dimensioni,ed ora il settore conta poco più di 1.000imprese con 25.500 occupati. La produzione totale italiana di metalli grezzi(raffinati primari e secondari e relative leghe)nell’anno è aumentata a 1.509.700 t (+ 5,8%),soprattutto per l’entrata a regime degli inve-stimenti in nuova capacità di produzione dipiombo e per l’ampliamento di quelli per lozinco. Per quanto riguarda l’impiego dei principalimetalli solo l’alluminio vede un incremento

apprezzabile, annullato dagli andamenti ne-gativi di piombo, zinco e rame che continuano,invece, nella flessione anche rispetto ai datigià depressi del 2012. complessivamente il sistema nazionale hautilizzato, nel 2013, 2.710.200 t (- 0,1%) dimetalli non ferrosi con una diminuzione minimadi 1.900 t (- 0,1%) rispetto all’anno precedente. di questi impieghi 1.928.100 t (- 15,9%) pro-vengono dall’importazione, confermando lanatura di trasformatore di materie prime im-portate del nostro sistema industriale, le ri-manenti 1.194.200 t (- 24,7%) di produzionenazionale, al netto di 412.100 t (- 10,0%)esportate. diminuisce ancora, anche se dipoco, la quota di copertura nazionale del fab-bisogno di metalli grezzi che si attesta al28,8%, mentre era stata il 29,1% l’anno pre-cedente. il comparto della trasformazione insemilavorati ha mostrato, nel 2013, segni diripresa con una produzione complessiva, pertutti i metalli, di 1.867.600 t, in aumentodell’1,3% rispetto all’anno precedente. Le fonderie di getti di metalli non ferrosi recu-perano in volume con un aumento del 17,4%sulla produzione totalizzata l’anno precedente,salendo a 739.100 t, con un incremento par-ticolarmente significativo per i getti di alluminio. nel 2013 i prezzi delle principali materie primenon hanno registrato nel complesso significativevariazioni, segnando un calo di appena l’1,6%rispetto al 2012. Fattori specifici dei singoli com-parti, come l’esito dei raccolti per le materieprime alimentari, la moderazione della domandadi metalli in cina e la graduale ricomposizionedell’offerta di petrolio verso greggio estratto contecniche più costose (favorita dai cali di produzionein alcuni paesi dell’OPec), hanno prevalso sulledeterminanti comuni, spingendo verso una dif-ferenziazione della dinamica dei prezzi nel corsodell’anno. L’indice di prezzo dei principali metallidi base ha ceduto, nel 2013, il 4,2% sotto lapressione esercitata, nella prima metà dell’anno,dal rallentamento dell’attività industriale in cina.La domanda cinese di metalli di base rappresenta

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a cura di ASSOmET

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oltre il 40% di quella mondiale e, inoltre, ilconsumo di materie prime per unità di prodottoin questo paese è strutturalmente più intenso ri-

spetto agli altri paesi. i prezzi si sono stabilizzatidall’estate, con il miglioramento del quadro con-giunturale globale.

SideRURGiA e MeTALLURGiAnOn FeRROSA

94

Alluminio rame Piombo zinco

Metalli primari - - 29,0 79,9

Metalli secondari 1151,2 67,7 150,7 31,1

Semilavorati 788,5 1.044,6 22,8 11,2

Getti 624,7 60,9 - 48,5

totALe 2.564,4 1.173,2 202,5 170,7

Alluminio rame Piombo zinco

Metalli primari - - 29,0 79,9

Metalli secondari 1151,2 67,7 150,7 31,1

Semilavorati 788,5 1.044,6 22,8 11,2

Getti 624,7 60,9 - 48,5

totALe 2.564,4 1.173,2 202,5 170,7

tAb.1. ProduzIone - Anno 2013

consuntivi

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Valore della produzione (milioni di euro correnti) 15.020 21.100 23.775 21.778 20.830

di cui:• per esportazione 9.832 10.678 12.560 12.700 12.820 • per mercato interno 5.188 10.422 11.215 9.078 8.010

Var.% produzione in termini reali -21,3% 18,5% 8,3% -2,9% -2,7%

numero addetti 31.300 31.000 29.500 27.000 25.500

numero aziende 1.350 1.300 1.150 1.100 1.000

tAb.2. consIstenzA deL settore

GrAF. 1. MetALLI non FerrosI In ItALIA - Anno 2013

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VArIAzIone %2013 2012

MetALLo (Milioni €) (Milioni €) A PrezzI A PrezzIcorrentI costAntI

RAMe 7.419 7.940 -6,6 0,7 ALLUMiniO 8.796 8.541 3,0 3,5 PiOMBO 341 330 3,3 3,2 ZincO 526 521 1,0 4,0 STAGnO 26 25 4,0 5,6 nicHeL 59 63 -6,3 -1,6 MAGneSiO 36 41 -12,2 -9,1 PReZiOSi 3.627 4.317 -16,0 1,8 totALe 20.830 21.778 -4,4 -2,7

tAb.3. AnALIsI deL FAtturAto deL settore

Laminati Rame

Estrusi

Leghe Fili

-

200

400

600

800

1.000

1.200

Semila

vorat

i

Getti

Semila

vorat

i

Getti

000

t

Alluminio Rame e leghe

GrAF. 2. seMILAVorAtI e GettI dI MetALLI non FerrosI - Anno 2013

2014 2015

Var.% produzione in termini reali (in quantità) 1,0% 1,0%

di cui:- per esportazione 3,0% 3,0%- per mercato interno 0,0% 0,5%

numero addetti -1,8% -1,7%

tAb.4. PreVIsIonIVariazioni % produzione in termini reali

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ceMenTO e cALceSTRUZZO ARMATOPuntI dI ForzA

Qualità dei prodotti. Tutto il settore percepisce un approccio strategico al sistema qualità riuscendoin tal modo ad anticipare le richieste del mercato. L’intera filiera rispetta infatti le normative cheprevedono la verifica della qualità del cemento/calcestruzzo nelle diverse fasi produttive e diimpiego cosi come, quando necessario, all’interno delle struttura.tradizione e territorialità. il cemento/calcestruzzo è il più importante materiale da costruzionedell’area mediterranea in virtù della sua economicità e disponibilità sul territorio. inoltre, dato il bassovalore aggiunto per tonnellata, è di norma prodotto con materie prime nazionali. ciò contribuisce arafforzare il legame con il territorio e le comunità locali.Affidabilità e sostenibilità. Tra i materiali da costruzione convenzionali il cemento/calcestruzzo èquello che maggiormente soddisfa i criteri di durabilità, solidità e resistenza. Gli edifici e le strutturein calcestruzzo armato, necessitano di minori interventi di manutenzione. i bassi consumi energetici,la notevole resistenza al fuoco e l’elevata potenzialità di recupero di materiali a fine ciclo di vitarendono questo prodotto vantaggioso in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale.Innovazione tecnologica. La filiera, oltre a fornire una vasta gamma di prodotti dai nuovi requisitistrutturali e formali è costantemente impegnata nella sperimentazione volta allo sviluppo di innovativisettori di mercato come la riqualificazione urbana e la messa in sicurezza del territorio.estetica e architettura. il calcestruzzo armato è oggi protagonista di una nuova espressione archi-tetturale, per la molteplicità di forme in cui può essere prodotto e per le notevoli possibilità che offreal progettista, finalmente in grado di valorizzare non solo le proprietà tecniche e la versatilitàd’impiego ma anche le numerose e inesplorate proprietà estetiche. Quindi una nuova visione delprodotto cemento da commodity a materiale capace di garantire soluzioni inedite.

crItIcItÀ

situazione economica e finanziaria. La grave situazione dei conti pubblici sta limitando losviluppo di nuove infrastrutture. inoltre, l’elevata difficoltà di accesso alle fonti di finanziamentobancario e la complessa gestione dei crediti verso la pubblica amministrazione stanno penalizzandole imprese della filiera, in particolare i produttori di manufatti.costi energetici. L’incidenza dei costi energetici, strategica per il settore, è compresa tra il 30% eil 35% dei costi totali, mentre negli altri Paesi europei la stessa voce è inferiore di circa il 40%rispetto all’italia.Accesso al mercato delle materie prime. il comparto sconta l’inadeguatezza del quadro normativonazionale e regionale che genera criticità molto intense per la mancanza di piani definiti per lagestione del territorio e delle risorse naturali.

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L’economia italiana permane in una situazionedi forte incertezza. Sull’andamento congiun-turale irregolare del nostro Paese incide ilquadro ancora sfavorevole del settore dellecostruzioni che, nel primo trimestre del 2014,ha registrato un ulteriore calo in termini di in-vestimenti dello 0,9% sul trimestre precedente.il consumo di calcestruzzo armato ha subitonegli ultimi anni una progressiva discontinuitàche ha modificato i processi strutturali e ledinamiche interne di tutta la filiera. dall’iniziodella crisi, la produzione è diminuita di oltre il50% con conseguenze sul tessuto produttivoe sull’occupazione. il mercato del nuovo cicloedilizio che si sta lentamente configurandopresenterà livelli di consumo strutturalmente

ridotti rispetto al passato, ma in evoluzionesotto il profilo qualitativo. Attualmente la stra-tegia di ripresa della filiera del cemento e delcalcestruzzo armato si basa, per affrontare lenuove sfide di mercato, sulla qualità, sull’in-novazione e sulla sostenibilità.Le attività del settore rappresentato da Feder-beton interessano circa 3.800 imprese con 50mila addetti. Per il 2013 il valore della produzionedella filiera dovrebbe attestarsi intorno ai 6,5miliardi di euro, con una contrazione del 19%sull’anno precedente, esprimendo a livello na-zionale il 5% degli investimenti del settore dellecostruzioni. Le prospettive per il biennio 2014-2015, pur in un contesto macroeconomico inleggero miglioramento, rimangono negative.

ceMenTO e cALceSTRUZZO ARMATO

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a cura di FEDERBETON

consuntivi

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Valore produzione (1)(milioni di euro correnti) 11.900 9.910 9.400 9.250 7.930 6.450

di cui:• per esportazione 500 490 565 575 515 470 • per mercato interno 11.400 9.420 8.835 8.675 7.415 5.980

di cui:- per prodotti e/o servizi destinati a

nuove costruzioni 10.950 8.950 8.260 8.070 6.820 5.500 - per prodotti e/o servizi destinati a

manutenzione e/o riqualifìcazione 450 470 575 605 595 480

Var.% produzione in termini reali -8,9% -14,1% -7,5% -4,0% -20,5% -14,0%

numero addetti 74.000 72.000 66.000 63.600 58.800 52.200

numero aziende 4.950 4.800 4.400 4.380 4.150 3.800

capacità produttiva utilizzata (in %) n/d n/d n/d n/d n/d n/d

Importazioni(milioni di euro correnti) 408 340 315 311 277 245

tAb.1. consIstenzA deL settore

(1) il valore della produzione è stato ricalcolato sulla base dei nuovi dati eurostat allargato a tutto il perimetro della filieraFonti: eurostat, istat, inail e stime Federbeton

2014 2015

Var.% produzione in termini reali (var.% quantità o volumi) -8,0% -4,0%

di cui:• per esportazione n/d n/d• per mercato interno -8,0% -4,0%

Addetti -10,0% -8,0%

tAb.2. PreVIsIonIVar. % produzione in termini reali

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60% 20%

20%

Produzione di calcestruzzo pronto per l'uso e fabbricazione di prodotti in calcestruzzo per l'edilizia

Produzione di cemento

Altri

GrAF. 1. ArtIcoLAzIone Per PrIncIPALI coMPArtI - Anno 2013Valore della produzione. distribuzione %

-14,1%

-7,5%

-4,0%

-20,5%

-14,0%

-8,0%

-4,0%

-25,0%

-20,0%

-15,0%

-10,0%

-5,0%

0,0% 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

GrAF. 2. AndAMento e PreVIsIonIVar.% in termini reali della produzione totale

Estero 7%

Italia 93%

Nuove costruzioni 92%

Manutenzione 8%

GrAF. 3. destInAzIone deLLA ProduzIone. Anno 2013Valore della produzione. distribuzione %

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cHiMicA deSTinATA ALLe cOSTRUZiOni

PuntI dI ForzA

ruolo insostituibile sia negli edifici nuovi che nella ristrutturazione di quelli esistenti: non sipuò prescindere dall’uso di prodotti chimici quali isolanti termici, plastiche per serramenti etubazioni, vernici, adesivi, componenti per celle fotovoltaiche e tanti altri.Partner indispensabile per favorire l’efficienza energetica e la sostenibilità dell’edilizia:studi di LcA (Life cycle Analysis) hanno dimostrato come materiali isolanti, pitture riflettenti,materiali a cambiamento di fase e altri permettano la riduzione dei consumi di energia degliedifici, riducendone l’impatto ambientale in termini di emissioni di cO2.Propulsore innovativo di soluzioni per il rinforzo strutturale per adeguamenti statici eantisismici e per il comfort abitativo (isolamento acustico, qualità dell’aria indoor, etc…)

crItIcItÀ

costo insostenibile dell’energia elettrica: mediamente più elevato del 30% e quasi ildoppio rispetto ad un Paese limitrofo quale la Francia.Labirinto normativo e inefficienza della burocrazia: pur all’interno di un contesto comunitario(dotato di una normativa di riferimento comune a tutta l’europa), si riscontra un quadro regola-mentare nazionale penalizzante per lo sviluppo della imprese chimiche; in italia, spesso, lenormative europee, soprattutto quelle in materia ambientale, vengono recepite in modo peg-giorativo. sostegno alla ricerca: mancanza di risorse e di certezza nelle agevolazioni fiscali allaricerca; scarso orientamento della ricerca pubblica all’industria.

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consistenza del settore

in italia circa 780 imprese operano nella chimicadestinata al sistema delle costruzioni, in alcunicasi specializzate in questo comparto, in altridiversificate in vari settori di utilizzo. i principaliprodotti chimici utilizzati nelle costruzioni – di-rettamente o indirettamente – sono le materieplastiche, smalti, fritte, pigmenti inorganici ecoloranti per piastrelle e ceramica sanitaria, lepitture e vernici per edilizia e legno, gli adesivi,sigillanti e prodotti a base cementizia, i sistemiimpermeabilizzanti, le fibre. con un fatturato pari a 3,8 miliardi di euro nel2013, il comparto rappresenta oltre il 6% del-l’intera industria chimica (stima prudenzialein quanto considera solo i settori per i qualil’impiego nelle costruzioni è più diretto e haun’incidenza quantitativamente rilevante). L’oc-cupazione complessivamente attivata dallecostruzioni è stimata pari a circa 14.800addetti nel 2013, contraddistinti da elevatilivelli di formazione e qualifica (quasi il 20%possiede una laurea). La chimica offre al sistema delle costruzionisoluzioni innovative ed economicamente com-petitive, caratterizzate da un minore impattoambientale nelle fasi sia di produzione, distri-buzione e messa in opera, sia di utilizzo, ma-nutenzione e smaltimento, di conseguenzatende ad avere un impiego crescente andandoa sostituire i materiali tradizionali.

Principali caratteristiche dell’evoluzionein atto e aspetti di maggior rilievo delleprospettive a breve

nel corso del 2014 l’andamento si presentamolto differenziato tra sotto-settori chimici.

dopo diversi anni di contrazione, risultano increscita le vernici per edilizia e – più ingenerale – i prodotti impiegati nelle ristruttu-razioni. Le materie plastiche destinate all’iso-lamento termico risentono, tuttavia, della cre-scente importazione di serramenti finiti. Qual-che frammentario spunto positivo emerge an-che nei segmenti caratterizzati dalla presenzadi clienti (ad esempio produttori di piastrelle)con una elevata propensione all’export e inalcune nicchie quali l’adeguamento antisismicodegli edifici. Rimangono, invece, in contrazione– più o meno intensa –tutti i settori connessialle nuove costruzioni (residenziali, non resi-denziali e opere pubbliche) e quelli destinatiall’arredamento. Le vendite continuano ad essere frenateanche dai rischi di insolvenza della clientelache impongono una gestione molto prudentedel credito commerciale, non essendo giuntiad esaurimento i casi di chiusura e fallimentosia dei clienti industriali, sia dei distributori.in generale il secondo trimestre ha deluso leaspettative, andando ad indebolire i segnalidi stabilizzazione emersi nel 1° trimestre.dopo la pesante contrazione del 2013 (-6%)e nell’ipotesi che la seconda parte dell’annonon confermi il recente indebolimento, il 2014è previsto chiudere con un calo prossimoall’1%. Le prospettive di stabilizzazione rischiano diessere ulteriormente rinviate e per il 2015 –tenuto conto della possibile perdita di slanciodelle ristrutturazioni in caso di depotenziamentodegli incentivi fiscali – si prevede un ulteriorearretramento dell’ordine dello 0,5-1%, che la-scerebbe i consumi domestici di chimicaespressi dal sistema delle costruzioni su livelliestremamente depressi, inferiori al 2007 del35% circa in volume.

i SeTTORi deL SiSTeMAdeLLe cOSTRUZiOni

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a cura di FEDERCHImICA

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consuntivi

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Valore del mercato 4.039 4.434 4.531 4.053 3.844 (milioni di euro correnti)

Var. % mercato in termini reali -11,6% 0,7% -4,5% -11,9% -5,6%(in quantità)

numero addetti 15.538 15.320 15.152 15.075 14.790

numero aziende 800 800 800 790 776

tAb.1. consIstenzA deL settore

2014 2015

Var % del mercato in termini reali(in quantità) -0,8% n/d

tAb.2. PreVIsIonIVar. % produzione in termini reali

-11,6%

0,7%

-4,5%

-11,9%

-5,6%

-0,8%

-14,0%

-12,0%

-10,0%

-8,0%

-6,0%

-4,0%

-2,0%

0,0%

2,0%

2009 2010 2011 2012 2013 2014

GrAF. 1. AndAMento e PreVIsIonIVar.% in termini reali del mercato

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Azioni necessarie per il superamentodella crisi in atto

il settore chimico fornisce prodotti, tecnologiee soluzioni alle imprese di costruzioni: ovvioquindi auspicarsi la soluzione di tutti i temiche affliggono la filiera edile - e più ingenerale l’intero Sistema Paese – quali i pa-gamenti ritardati della Pubblica Amministra-zione, il razionamento del credito, la dotazioneinfrastrutturale etc…di seguito si riportano alcuni punti di parti-

colare importanza per le imprese che pro-ducono chimica per l’edilizia:

1. assicurare la disponibilità e allineare al-l’europa i prezzi dell’energia. i costi ener-getici costituiscono un onere che gravasulle produzioni chimiche italiane, andandoad impattare su margini già compressidalla recessione. inoltre, il costo dell’e-nergia in italia è molto più elevato rispettoad altri Paesi europei e non; tale divarioappare ormai insostenibile, soprattutto per

cHiMicA deSTinATA ALLe cOSTRUZiOni

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72%

28%

Italia Estero

GrAF. 2. destInAzIone deLLA ProduzIone, MercAto Interno ed esteroValore della produzione, distribuzione % - Anno 2013

47%

53% Manutenzione / Riqualificazione Nuove costruzioni

GrAF. 3. destInAzIone deLLA ProduzIone, nuoVe costruzIonI e rIQuALIFIcAzIonIValore della produzione, distribuzione % - Anno 2013

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l’industria chimica, per sua natura, ad ele-vata intensità energetica;

2. rinnovare e integrare le infrastrutture logi-stiche, garantendo l’intermodalità. infattianche i costi della logistica sono rilevantiper il settore chimico; ammodernare ladotazione infrastrutturale logistica italianarappresenterebbe un investimento checonsentirebbe di rilanciare il compartoedile, garantendo al contempo una miglioreefficienza del Sistema Paese e di conse-guenza minori costi per le imprese mani-fatturiere;

3. semplificare l’amministrazione e renderepiù efficiente la burocrazia. Anche in questocaso il divario con i principali Paesi europeirappresenta un vincolo per la competitivitàe lo sviluppo del settore.

Proposte per il rilancio del settorenel medio periodo

nel periodo medio – lungo appaiono moltoimportanti tutti gli aspetti legati alla sostenibilitàe all’innovazione, che sono fondamentali perlo sviluppo armonico tra economia, società eambiente del nostro pianeta.in quest’ottica si ritiene necessario:1. proseguire nell’incentivazione delle ristrut-

turazioni e favorire l’ammodernamento delparco edilizio italiano, ottimizzando l’isola-mento termico degli edifici nell’ottica del-l’efficienza energetica e, più in generale,migliorando il comfort abitativo;

2. incentivare la ricerca, lo sviluppo e l’inno-vazione, in particolare su prodotti, tecnologiee soluzioni che garantiscano il miglioramentodelle prestazioni ambientali dell’edificiolungo il suo intero ciclo di vita.

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cOMMeRciALiZZAZiOne di PROdOTTiPeR Le cOSTRUZiOni

PuntI dI ForzA

Posizionamento. La rivendita edile gode di un posizionamento di mercato straordinariamentefavorevole per enfatizzare le qualità economico-tecniche del prodotto. La generazione di valore chela distribuzione è in grado di realizzare è dovuta essenzialmente alla sua capacità di assiemarecombinazioni di prodotto (cosiddetto pacchetto) nelle qualità ritenute più compatibili nell’ambito delprocesso produttivo. essa si pone in una funzione di cerniera tra l’industria che produce i materiali el’industria che realizza un prodotto complesso come quello della costruzione. in sostanza lafornitura edile viene sempre più spesso considerata dal mercato un semilavorato.diffusione sul territorio. La diffusione dell’impresa di distribuzione sul territorio riesce a soddisfarele esigenze di un’industria manifatturiera come quella delle costruzioni edili, cha fa della mobilità delcantiere un fattore essenziale per la sua stessa esistenza.Innovazione e qualificazione. in un contesto nel quale il processo produttivo viene frequentementeinvestito dall’innovazione tecnologica, la rivendita è in grado di offrire un significativo contributo intermini di coordinamento del processo medesimo, soprattutto nel comparto delle costruzioni che ri-guardano la riqualificazione edilizia. L’innovazione di processo, quindi, consiste nel rendere piùeconomica la fornitura (rapporto tempo/spazio/qualità/quantità) della materia per la costruzione. Valorizzazione del prodotto edile. competenze tecniche e conoscenza dei mercati consentono al ri-venditore di offrire una risposta specifica ad un bisogno concreto dell’utenza provata e professionale.L’entrata in vigore del nuovo regolamento per i prodotti da costruzione 305/2011/Ue, trova la distribuzioneedile preparata ad accogliere una produzione armonizzata e dotata di marcatura ce, ciò al fine digarantire l’utenza della qualità della prestazione dei materiali utilizzati per la produzione edilizia.

PcrItIcItÀ

Prelazioni industriali. interlocuzioni difficili con gli operatori dell’industria delle costruzioni,soprattutto quando il cliente è di piccole dimensioni, che assomma nella figura del titolare tutte lefunzioni della gestione dell’impresa. Le difficoltà di dialogo non mancano neppure con i progettisti,mentre con le imprese di maggiori dimensioni il problema relazionale attiene al riconoscimento dellafunzione economico-tecnica svolta dal settore distributivo. La mancanza di condivisione nell’esecuzionedel progetto costruttivo crea non poche difficoltà nella formulazione della migliore offerta possibile.tutela del credito. il rispetto dei termini di pagamento è diventato, con l’aggravarsi della crisieconomico finanziaria e delle conseguenti restrizioni bancarie, il principale elemento di criticità neirapporti rivendita/impresa di costruzioni. Si tratta di un problema culturale legato alle barriere diaccesso delle imprese del sistema delle costruzioni; l’assenza di barriere favorisce, infatti, l’ingressonel sistema produttivo di imprese con inadeguate competenze gestionali e professionali, che nonconsentono rapporti qualificati dal punto di vista del merito creditizio.

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La distribuzione di materiali e prodotti per lacostruzione edile raggruppa in italia circa8.600 aziende con un fatturato complessivodi 15,6 mld. di euro (stime anno 2013) edoccupa circa 55.000 addetti. La rete distri-butiva organizzata nella Federazione copreun’offerta diversificata nella gamma merceo-logica, che comprende sia i materiali basic(cemento, laterizi, etc.), sia i materiali difinitura (ceramiche, sanitari, porte e serra-menta, etc.). il dato di maggior rilievo è costituito dalladiffusione sul territorio, dove si assiste aduna presenza capillare su oltre 4.000 comu-ni.La frequenza dell’utenza nei magazzini divendita riguarda circa 300.000 imprese dimicro, piccole, medie grandi dimensioni, sen-za contare che la trasformazione del mercato,che vede l’utente finale fra i protagonistidella decisione di acquisto, registra una pre-

senza nei punti di vendita di milioni di capifamiglia, che scelgono direttamente i prodottiper la riqualificazione e ristrutturazione delleloro abitazioni, ma anche i prodotti che ri-guardano la nuova sensibilità verso il ri-sparmio energetico e la salvaguardia am-bientale.La crisi economica e finanziaria esplosa nell’anno2008 non ha ancora esaurito i suoi effetti defla-granti sul sistema distributivo dei materiali edili,effetti che si manifestano non solo in un signifi-cativo calo della domanda (-30,4% 2008/2013),ma soprattutto sui termini e condizioni di paga-mento, che si sono allungati sine die, a comin-ciare da quelli dovuti dalla Pubblica Ammini-strazione, che ormai raggiungono mediamente,secondo le nostre stime, 300 giorni, a causaanche degli effetti dei famigerati concordati incontinuità.Le previsioni anche per il 2014/2015 si muo-vono da una prudenziale stima di stagnazione

cOMMeRciALiZZAZiOne di PROdOTTiPeR Le cOSTRUZiOni

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a cura di FEDERCOmATED

commercianti cementi, laterizi e materiali da costruzione edili

consuntivi

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Valore produzione (milioni di euro correnti) 22.500 19.000 18.000 17.700 17.100 15.600

di cui:▪ per esportazione 400 300 400 400 390 360 ▪ per mercato interno 22.100 19.700 17.600 17.300 16.710 15.240

di cui:- per prodotti e/o servizi destinati

a nuove costruzioni 7.875 5.510 5.253 4.844 4.325 3.570 - per prodotti e/o servizi destinati

a manutenzione e/o riqualifìcazione 14.625 13.490 12.747 12.456 12.385 11.670

Var.% produzione in termini reali 2,0% -17,0% -8,0% -4,3% -6,5% -8,8%

numero addetti 61.000 59.500 60.000 59.000 57.000 55.000

numero aziende 10.000 9.700 9.500 9.300 8.900 8.600

capacità produttiva utilizzata(in %) 95% 95% 85% 85% 85% 81%

Importazioni (milioni di euro correnti) 400 380 360 340 320 300

tAb.1. consIstenzA deL settore

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ad una più ottimistica visione, che deriva dallaattribuzione di un maggior peso alla crescitaproveniente dal settore della riqualificazionee ristrutturazione, nel quale la rivendita edilerisulta protagonista assoluta dell’offerta, nonchédall’immissione di prodotti innovativi nel settoreenergetico e ambientale. L’incentivazione re-centemente rinnovata può offrire un significativorilancio della produzione.La crisi ha indotto la maggior parte dei distri-butori ad una sorta di mutazione geneticadella loro offerta: più materiali di finitura, com-presi quelli a maggior contenuto tecnologico,e meno materiale “basic”. Ovviamente, ciò

ha richiesto nuovi investimenti per la ristruttu-razione e acquisizione di maggiori competenzeprofessionali.La distribuzione ha già avviato un ampio pro-cesso di ristrutturazione aziendale che vede leimprese impegnate nella riduzione dei costi diproduzione e nella crescita dimensionale, siaattraverso la creazione di reti di impresa, siaattraverso l’ampliamento della gamma nei settoripiù innovativi della produzione edile. nel nostrosistema si riconoscono, inoltre, le 39 aggregazionieconomiche fra le imprese distributrici, che ag-gregano circa 1.325 punti vendita e circa il20% del fatturato della distribuzione edile.

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2014 2015

Var.% produzione in termini reali (var.% quantità o volumi) -4,5% 2,0%

di cui:▪ per esportazione 0,0% 0,0%▪ per mercato interno -4,5% 1,0%

Addetti -2,0% -0,5%

tAb.2. PreVIsIonIVar. % produzione in termini reali

GrAF. 1. AndAMento e PreVIsIonIVar.% in termini reali del mercato

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iMPiAnTiSTicA eLeTTRicA PeR iL SeTTORe deLLe cOSTRUZiOniPuntI dI ForzA

La Federazione Materiale elettrico in sigla Fme rappresenta da più di 40 anni l’elemento motore edi congiunzione del mercato dell’impiantistica elettrica fornendo servizi alle più importanti aziendedel settore ed alla filiera elettrica. e’ l’unica Federazione nazionale del settore, le aziende aderentisono nel 2014 120 con oltre 800 punti vendita dislocati sull’intero territorio nazionale, con oltre12.000 addetti ed un fatturato che nel 2013 è stato stimato in circa 5 miliardi di euro, rappresentandocirca l’80% del fatturato totale italia. FMe si articola in 11 Associazioni Regionali che hannol’obiettivo di seguire da vicino le problematiche di mercato peculiari di ogni territorio e di collaborare,con il supporto delle istituzioni locali, al raggiungimento di tutte quelle iniziative orientate allosviluppo del mercato regionale o interregionale. FMe rappresentando il massimo organismo della distribuzione, intrattiene stretti rapporti dicollaborazione con tutti gli altri soggetti della Filiera, sia a livello nazionale (Anie, Prosiel, cei, iMQ,Arame, Periti industriali, ingegneri, Architetti, cna, confartigianato, Assistal, Unae, Albiqual) sia alivello europeo aderendo a eUeW (Unione europea Grossisti Materiale elettrico). Aderente a conf-commercio dalla sua costituzione, dal 2014 è socia aggregata di Federcostruzioni.Le principali attività delle aziende socie di FMe sono rivolte a rendere disponibili agli utilizzatorispecializzati ed al mercato i prodotti che l’industria propone accompagnando gli stessi con i servizitecnici ed a valore aggiunto non solo informativi ma anche formativi. Per questo motivo FMe che èsocia con Fiera Milano in e-TecH partecipa attivamente alle fiere settoriali quali SOLAReXPO edSPS con l’obiettivo di diffondere le tecnologie, i prodotti ed i servizi legati alle nuove sfide energetiche.

crItIcItÀ

Le criticità derivano principalmente dalla struttura e dai rapporti attuali della lunga filiera che purdisegnata rimane sulla carta legata in massima parte al mercato delle costruzioni.Questa principale criticità che si può tradurre nella ricerca di un’eTicA di cOnVenienZA, haspinto FMe, che condivide con altre associazioni parte delle criticità proprie della P.A. (si pensi peresempio ai mancati pagamenti, all’inefficienza della PA, allo sviluppo abnorme dei concordati inbianco), a cercare nuove alleanze per la costruzione di una filiera Tecnico/Politica e di servizio cheaccompagni e rafforzi il settore delle costruzioni nei confronti di tutte le istituzioni.Oggi il settore senza una matrice comune, in mancanza di un tavolo comune, pur percependonel’utilità è in certi casi ancora restio a condividere informazioni ed esperienze.Spesso a livello nazionale diventa difficile individuare problematiche comuni essendo il territoriomolto diversificato così come pure la struttura delle aziende stesse presenta spesso differenzetroppo evidenti per poter trovare risposte adeguate in un progetto di filiera che possa andare beneper tutti; da qui nasce l’esigenza di un confronto aperto ed etico anche con le istituzioni senzadisperdere il patrimonio comune.

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Principali caratteristiche dell’evoluzionein atto e aspetti di maggior rilievo delleprospettive a breve

il calo del mercato tradizionale, la riduzionegeneralizzata dei consumi, la forte crisidelle costruzioni a cui si contrappone un si-stema bancario che non introduce liquidità

verso le imprese, specie le minori, un mancatorispetto dei termini di pagamento (senzaparlare dei concordati aperti) stanno spin-gendo la distribuzione verso la concentra-zione, fenomeno in atto già da tempo chesta accelerando e che dovrà modificare irapporti della filiera attuale verso una nuovaeTicA di convenienza.

Le prospettive a breve sono la sistemazioneattraverso un decreto legge di parte dell’im-pianto elettrico (all’origine vi è la mancanzadei controlli obbligatori per legge) ed il suo ef-ficientamento sul modello impianto termico.

Basti pensare che sono quasi 10 milioni diabitazioni con impianti non a norma che ognianno 241.000 infortuni riconducibili alla solosicurezza elettrica producono 40 mila dannialla salute dei soggetti coinvolti.

i SeTTORi deL SiSTeMAdeLLe cOSTRUZiOni

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a cura di FmE

consuntivi

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Valore produzione (milioni di euro correnti) 5.794 4.939 5.810 5.951 5.211 4.662

di cui:▪ per esportazione ▪ per mercato interno 5.794 4.939 5.810 5.951 5.211 4.662

Var.% produzione in termini reali 0,4% -14,8% 17,6% 2,4% -12,4% -10,5%

numero addetti 15.000 13.800 13.650 12.000 12.350 12.145

numero aziende 252 230 238 145 147 119

tAb.1. consIstenzA deL settore

2014 2015

Var.% produzione in termini reali (var.% quantità o volumi) -2,0% 2,0%

di cui:▪ per esportazione ▪ per mercato interno

Addetti

tAb.2. PreVIsIonIVar. % produzione in termini reali

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Azioni necessarie per il superamento della crisi in atto

La riqualificazione del patrimonio abitativo,con un’attenzione particolare verso l’ediliziapubblica sono indubbiamente aspetti importie decisivi per il superamento della crisi in attoed il rilancio del settore, così come puregrande rilevanza assumeranno tutti quei pro-dotti e sistemi che tendono all’efficientamentodella città da una parte e delle case dall’altro.Si pensi solo alla messa a norma degli impiantielettrici domestici così come a tutti quegliaspetti che tendono al risparmio energetico,alla sicurezza, all’efficienza, al green.A questo si deve necessariamente accompa-gnare la necessità, ormai non più procrastinabile,dell’apertura del credito alle famiglie per il rilancio

dei consumi e alle piccole/medie imprese.

Proposte per il rilancio del settore nel medio periodo

Quanto sopra esposto non può far parte disoli annunci ma si deve concretizzare in fattinel più breve tempo possibile.in questi recepimenti solo la politica e le istituzionigiocano e giocheranno un ruolo decisivo.La velocità con cui verranno recepite le azioninecessarie rappresenta la base per il rilanciodel settore e per la sua sopravvivenza.Settore che oggi si deve confrontare sul brevenon potendo fantasticare nel medio periodorischiando la concretezza ed il futuro di migliaiadi posti di lavoro.

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GrAF. 1. AndAMento e PreVIsIonIVar. % in termini reali del mercato

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BiTUMi, ASFALTi e STRAde

PuntI dI ForzA

sostenibilità ambientale. A dispetto della campagna di mala informazione tuttora in essere,bitumi e conglomerati bituminosi dispongono di un contenuto tecnologico significativo esostenibile. Sono prodotti riciclabili al 100% e possono essere reimpiegati nei processiproduttivi numerose volte. il fresato d’asfalto proveniente dalla demolizione della pavimentazionestradale è disponibile in grandi quantità e può essere totalmente riutilizzato nelle realizzazionedella stessa pavimentazione. Lo stesso dicasi per gli scarti e le demolizioni delle membranebituminose che impermeabilizzano tetti e impalcati. Facilità d’uso. Raramente viene messa in evidenza ma la facilità d’uso del bitume e dei suoiderivati è un’altra prerogativa vincente del comparto. Le pavimentazioni stradali si fanno inasfalto (conglomerato bituminoso) non solo perché è un ottimo materiale che conferisceaderenza al pneumatico, sicurezza nella guida, silenziosità ma anche perché è facile damettere in opera e soprattutto è estremamente facile da riparare e mantenere. Lepavimentazioni realizzate con materiali diversi (porfido, cemento, terra battuta, ecc.) hannosempre molti problemi e costi proibitivi quando si tratta di fare manutenzione. non è un casoche il 98% delle pavimentazioni stradali del mondo siano realizzate in asfalto.Innovazione. L’innovazione tecnologica che caratterizza asfalti, bitumi e membrane imper-meabilizzanti, non ha paragone con nessun altro materiale da costruzione. Ai bitumi tradizionalisi sono aggiunti i bitumi modificati con polimeri e quelli che utilizzano polverino da pneumaticifuori uso. Ai conglomerati classici per le pavimentazioni si associano ora quelli ad alteprestazioni come i conglomerati drenanti, i fonoassorbenti, i conglomerati ad alto modulo equelli con spiccate caratteristiche di aderenza. Anche le tecnologie relative alle impermeabilizzazionicon membrane bituminose (nate e sviluppate in italia negli anni ’60), restano allo stato attuale

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tra i sistemi di più facile ed economica applicazione. Le innovazioni recenti riguardano lemodalità di incollaggio senza uso di fiamme libere e l’introduzione di tecniche autoadesive.Riguardo i conglomerati bituminosi, oggi la ricerca è orientata verso gli asfalti “tiepidi” e “afreddo” con riduzione della cO2 anche del 90%.

crItIcItÀ

Accesso al credito. La prima criticità per il comparto è diventata l’accesso al credito e ilritardo dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione. L’asfalto è collegato quasiesclusivamente alle strade che sono prevalentemente di gestione pubblica. il mercato privatodell’asfalto è assai contenuto (per lo più piazzali e parcheggi di supermercati, centri commercialie distributori di benzina). La seconda criticità resta quella dell’imprevedibilità del costo del bitume. L’incidenza economicadel bitume sul conglomerato bituminoso raggiunge anche il 45 - 50% e non può essereignorata. e’ impensabile realizzare opere dove è previsto l’impiego del bitume, senza prevedereun sistema di revisione prezzi o di compensazione della materia prima che riduca le tensioniinnescate dal costo di un materiale che sfugge ad ogni logica di previsione. L’attuale legge diadeguamento del prezzo dei materiali da costruzione va in qualche modo rivista e aggiornataperché esclude dalla compensazione tutti i lavori di manutenzione stradale e non è efficaceper la grandi opere.Il fresato d’asfalto non è un rifiuto ma una materia prima seconda. nessuna legge diceespressamente che il fresato d’asfalto è effettivamente un rifiuto ma l’interpretazione prevalentedi gran parte degli enti preposti alle autorizzazioni e al controllo, ritengono che lo sia. ciò ècausa di un disagio profondo. nonostante la tecnologia, ogni anno una massa enorme (9-10milioni di t) di materiali va ad accrescere la quantità dei rifiuti da c&d che invece potrebberoessere facilmente riutilizzati. Pur essendo tecnicamente un “materiale perfetto” nonché ilmiglior componente di base per un buon conglomerato bituminoso, il fresato d’asfalto trova initalia ostacoli al riciclaggio dovuti ad una normativa eccessivamente severa che ne mortifical’impiego e imponendo una assurda burocrazia che ci rilega agli ultimi posti in europa.

BiTUMi, ASFALTi e STRAde

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SiTeB rappresenta la filiera che si occupa diBitumi Asfalti e Strade composta da 3 settoriprimari:

• produzione e distribuzione del bitume (com-pagnie petrolifere e rivenditori),

• produzione e la posa in opera di conglomerati

bituminosi comunemente detti “asfalti” (im-prese di costruzioni stradali, specializzatenella manutenzione delle strade)

• produzione di membrane bituminose destinateall’impermeabilizzazione di tetti, impalcati diponti, viadotti e gallerie (produttori e appli-catori).

L’anno 2013 è stato caratterizzato da un ulte-riore accentuarsi dell’andamento negativo nel-l’intera filiera. Ancora in calo i consumi interni;la vendita del bitume in italia, è scesa a1.499.000 t con una riduzione del 4% rispettoal 2012. L’estero invece è in crescita e leesportazione di bitume hanno raggiunto laquota di 1.153.000 t pari al 43% della produ-zione nazionale (+ 6,5% rispetto 2012). Lacrisi della raffinazione riguarda gran partedell’europa occidentale caratterizzata da raf-finerie di concezione obsoleta e con costi ec-cessivi per il rispetto ambientale. in italia ilnumero delle raffinerie si è progressivamente

ridotto e nel corso del 2013 è stata annunciataanche la chiusura definitiva della raffineria diMantova che si aggiunge a quelle recenti diRoma e Trecate. La raffineria di Mantova di proprietà ungherese,produceva tra l’altro un ottimo bitume industrialeparticolarmente adatto per la realizzazione dimembrane impermeabilizzanti bitume-polimerofiore all’occhiello dell’industria italiana nelmondo. Attualmente sono in produzione 12raffinerie di cui solo 7 producono bitume. Tut-tavia, nonostante le chiusure, nel nostro Paesepermane un eccesso di capacità produttivacausato soprattutto dal costante calo della

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a cura di SITEB

consuntivi

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Valore produzione(milioni di euro correnti) n/d n/d 4.054 3.741 3.079 2.990

di cui:• per esportazione n/d n/d 523 593 653 675• per mercato interno n/d n/d 3.531 3148 2.426 2.315

Var.% produzione in termini reali (in quantità) -10,2% -3,5% -16,9% -3,0% -20,0% -2,9%

numero addetti n/d n/d 50.000 45.000 35.000 34.000

numero aziende n/d n/d 690 640 486 407

tAb.1. consIstenzA deL settore

2014 2015

Var.% produzione in termini reali (in quantità) 0,0% -

tAb.2. PreVIsIonIVar. % produzione in termini reali

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domanda interna. ciò costituisce il principalefattore di debolezza del comparto. il dato sul calo della domanda interna si ri-percuote necessariamente sulle opere di ma-nutenzione stradale e anche sulla produzionedi conglomerato bituminoso che è scesa adun nuovo minimo storico di 22.265.000 t (-4,1rispetto all’anno precedente). il numero di im-pianti di produzione di conglomerato bituminosoregolarmente in funzione in italia si è ridottoa 390 unità contro le 650 normalmente inattività prima della crisi. Poiché appartengonoin maggioranza ad imprese di costruzionestradale, molti impianti sono chiusi per falli-mento delle aziende o per mancanza di lavorodelle stesse. non va meglio nel settore delle membraneimpermeabilizzanti; il comparto che nel 2012aveva visto sparire alcune aziende storicheha fatto registrare una ulteriore fortunatamentelieve contrazione delle vendite (- 1,8% rispettoal 2012). complessivamente le unità produttive in attivitàin italia sono oggi 407 (7 raffinerie di bitume,10 trasformatori di bitume, 380 impianti d’a-sfalto, 10 stabilimenti per le membrane). Aven-do già scontato in passato la riduzione delpersonale, il numero degli addetti è rimastosostanzialmente stabile contando 34.000 la-voratori diretti e un indotto di circa 350.000persone. La produzione della filiera è destinatatotalmente al settore delle costruzioniil fatturato complessivo di filiera è compostodalla vendita del bitume (bitumi stradali, bitumiindustriali, modificati, ossidati ecc.), dalla pro-duzione di conglomerato bituminoso per la

realizzazione di sovrastrutture stradali, aero-portuali, idrauliche e ferroviarie e dalle venditedi membrane bituminose per la realizzazioneprevalentemente di tetti e coperture. La som-matoria delle vendite dei 3 comparti è pari a2.990 milioni di euro con una riduzione rispettoal 2012 del 2,9 %. La situazione in italia resta difficile; il patrimoniodella rete stradale per mancanza di manu-tenzione, si sta degradando rapidamente. no-tevoli sono i disagi per gli utenti. Le impresedi settore che lavorano per gli enti pubblicisono in forte sofferenza per mancanza dilavori e per i mancati pagamenti. nonostantele attese e le promesse della nuova classepolitica, le grandi opere infrastrutturali nonsono ancora partite e l’andamento dei primisei mesi del 2014, non alimenta concretesperanze di recupero nel breve periodo. Leggermente migliore è la situazione nel com-parto delle esportazioni di bitume sui mercatiesteri che è in crescita rispetto all’anno pre-cedente. il prezzo medio del bitume è diminuito diqualche punto rispetto all’anno precedentema resta inalterato il problema della revisioneprezzi nelle opere di costruzione a base di bi-tume. La domanda interna, la mancanza di risorseeconomiche, il ritardo dei pagamenti da partedella Pubblica Amministrazione, sono e restanole cause primarie di un malessere ormai ge-neralizzato che ha visto un forte calo anchenel numero delle imprese di settore per lo piùdi piccole dimensioni collegate agli appaltipubblici.

BiTUMi, ASFALTi e STRAde

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45%

42%

13%

Produzione di bitume

Produzione e applicazione di conglomerato

Produzione e applicazione di membrane

GrAF. 1. ArtIcoLAzIone Per PrIncIPALI coMPArtI - Anno 2013Valore della produzione. distribuzione %

77%

23%

Italia

Estero

GrAF. 2. destInAzIone deLLA ProduzIone - MercAto Interno ed esteroAnno 2013 - distribuzione %

-10,2%

-3,5%

-16,9%

-3,0%

-20,0%

-2,9%

0,0%

-25,0%

-20,0%

-15,0%

-10,0%

-5,0%

0,0%

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

GrAF. 3. AndAMento e PreVIsIonIVar. % in termini reali

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FiLieRA

Progettazione

oIce

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SeRViZi di inGeGneRiA, ARcHiTeTTURA,AnALiSi e cOnSULenZA TecnicA

PuntI dI ForzA

Qualità. La qualità della progettazione italiana è un fattore di eccellenza riconosciuto a livellomondiale e favorisce l’internazionalizzazione delle società di ingegneria.

Flessibilità. Le caratteristiche strutturali delle società di ingegneria consentono di adeguarsirapidamente alle mutate necessità del mercato.

elevata competenza. L’elevata competenza tecnica delle società del settore contribuisce al-l’ottimale svolgimento e/o controllo dei lavori oggetto di appalto.

crItIcItÀ

Mercato interno. e’ necessario che riprendano gli investimenti per le infrastrutture delterritorio da parte delle Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato e che sia di nuovoaperto l’accesso al credito per i piccoli e grandi soggetti operanti nel settore privato.

ritardi nei pagamenti. i ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione hanno messoin serie difficoltà una grossa parte del settore.

ribassi nell’aggiudicazione delle gare pubbliche. il continuo crescere dei ribassi con cuivengono aggiudicate le gare pubbliche azzera i margini operativi e porta fuori mercato leimprese che fanno della qualità del progetto il loro punto di forza.

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Questa Rilevazione si colloca in un contestogenerale che, secondo le previsioni del cer,dovrebbe vedere il PiL della nostra economiain leggera ripresa (+0,6%), per poi salireall’1,5 e all’1,4% nei prossimi due anni. cistiamo quindi avvicinando ad un periodo che,quanto meno, non dovrebbe più vedere uncalo così forte della produzione complessiva,come quello registrato negli ultimi due anni. i risultati riflettono la debolezza generale dellanostra economia, con il valore della produzioneper servizi di ingegneria e architettura inleggero e costante calo.Siamo ancora in un periodo difficile, complessoe non semplice da gestire, che vede il settorerivolgersi sempre più ai mercati esteri, perchéil nostro mercato domestico non assicura peradesso alcun margine di crescita o di sviluppo(anche se forse il periodo di maggiore contra-zione sembra superato). il calo della domandainterna è infatti avvertito, insieme al problemadei ritardati pagamenti, come il fattore di mag-giore criticità sul mercato domestico.il mercato italiano soffre, in realtà, di diversiproblemi: in primo luogo si vive negativamentela presenza invasiva del settore pubblico edè significativo che il valore che proviene dal

mondo dell’ingegneria organizzata (o quantomeno delle società iscritte all’Oice) – pari a1,371 miliardi per il 2013 – sia di poco superioreal valore della produzione degli uffici internialla Pubblica Amministrazione, pari a 1,016miliardi, che spesso producono progetti discarsa qualità sui quali le varianti e le riservesono la regola.Assolutamente ridotto è poi il livello di investi-menti destinati al nostro settore: basta con-frontare il livello di spesa dedicato ai servizidi ingegneria e architettura negli altri paesieuropei per avere chiaro come nella maggiorparte dei casi si superi di gran lunga il livellodi risorse che in italia si mettono in campo,sia nel settore pubblico, sia in quello privato.Questi due elementi hanno un’incidenza direttasu un terzo fattore, quello della dimensionedell’offerta che vede le nostre organizzazionidi ingegneria e architettura assolutamenteinadeguate nella competizione internazionale,dove, invece, soltanto le grandi società diprogettazione riescono a tenere testa ad unacrisi economica e finanziaria partita nel 2008e che soltanto da quest’anno inizia ad atte-nuarsi, facendo vedere la luce in fondo ad untunnel fin troppo lungo.

SeRViZi di inGeGneRiA, ARcHiTeTTURA,AnALiSi e cOnSULenZA

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a cura di OICE

Ammontare per servizi Incidenza % dei servizinazione Investimenti architettonici, di costruzione, architettura e ingegneria

in costruzioni ingegneria e ispezione sugli investimenti in costruzioni

regno unito 169.242 55.496 32,8%

svizzera 52.384 14.051 26,8%

spagna 74.870 18.825 25,1%

Francia 211.050 51.936 24,6%

olanda 62.506 13.084 20,9%

Germania 275.506 52.681 19,1%

Italia 170.535 17.813 10,4%

GLI InVestIMentI In costruzIonI neI PrIncIPALI PAesI euroPeI - Anno 2012PAesI cHe suPerAno I 50 MILIArdI dI euroValori in miliardi di euro

elaborazione Oice su dati eurostat

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in base alle statistiche della prestigiosa e au-torevole Rivista enR, sulle prime 225 societàdi engineering and consulting del mondo, lapresenza italiana (per fatturato estero) è pariad un misero 0,3 % del fatturato globale paria 72 miliardi di dollari.in questo ambito, se ci si limita soltanto al datodelle nostre concorrenti europee, possiamo ri-levare che delle prime dieci società di ingegneriaeuropee cinque sono francesi, tre inglesi e dueolandesi e che tutte queste dieci aziende hannoun organico superiore alle 10.000 unità; la pre-senza italiana è inoltre nulla nelle prime centosocietà di ingegneria europee.Se poi pensiamo al fatto che in italia il mercatodei servizi di ingegneria e architettura è inmano per l’88,6% a professionisti singoli, sicomprende come la situazione risulti fortementesquilibrata e inadeguata a reggere la compe-tizione internazionale.il messaggio dell’Oice è quindi: continuare sullastrada dell’internazionalizzazione delle nostreaziende, piccole, medie e grandi che siano.il mercato estero è potenzialmente infinito edi questo sono ben consapevoli i nostri asso-ciati che sempre più si orientano oltre confine.i dati della Rilevazione Oicecer sul settoredelle società di ingegneria confermano comequesto trend sia ormai costante e si rafforzisempre più: la produzione all’estero degli as-sociati Oice incrementa il peso sul totaledella produzione, passando dal 28,6% del2012, al 33,6% del 2013, con una previsioneal 34,9% per il 2014. Questo andamento èanche frutto delle azioni che l’Oice ormai daotto anni porta avanti, con il fondamentaleaiuto del MiSe, attraverso un progetto voltoproprio all’internazionalizzazione delle nostreaziende che, evidentemente, dà i suoi frutti.Tutto ciò, però, non basta.dobbiamo infatti sfruttare al meglio il mercatointernazionale, al fine di creare un circolo vir-tuoso che permetta di investire in progetti al-l’estero e “riportare ricchezza in italia”.Per fare ciò dobbiamo anche favorire lacrescita delle nostre aziende; più che metterein discussione strumentalmente, come da

qualche parte si fa, i requisiti di accesso allegare di progettazione (un “non problema” sesi pensa all’avvalimento e ai raggruppamentitemporanei), si dovrebbe più seriamente pen-sare a come favorire un percorso di aggrega-zione e di crescita delle nostre strutture orga-nizzate: non si è forti all’estero, se non si èforti e organizzati in italia.e per raggiungere questo obiettivo occorreporre nuovamente al centro dell’iter di realiz-zazione di un’opera pubblica quello che do-vrebbe sempre essere il vero “protagonista”:il PROGeTTO.Riuscire a conseguire una vera centralità delprogetto, a nostro avviso, significa risolverealcuni dei problemi in precedenza evidenziati.diverse le proposte che l’Oice porta avanti datempo: prevedere che la regola generale sial’affidamento a terzi della progettazione; riformareil ruolo della Pubblica Amministrazione, chedeve essere centrato sulla fase di studio e pro-grammazione degli interventi e sul controllo;sopprimere o rimodulare l’incentivo del 2% afavore dei tecnici delle pubbliche amministrazioni;ritornare all’appalto integrato sul progetto defi-nitivo e solo per i casi in cui ciò sia necessario(opere di rilevante importo e complessità); di-sincentivare i ribassi eccessivi e anomali; pre-vedere un capitolato generale per i servizi diingegneria e architettura al fine di renderecerto, trasparente e corretto il rapporto fra sta-zione appaltante e affidatario dell’incarico; pro-muovere, con incentivi, la formazione di reti edi consorzi stabili anche per fare crescere igiovani professionisti e favorire l’internaziona-lizzazione delle organizzazioni di ingegneria.L’auspicio è che il Governo, nel suo profondospirito riformatore e di cambiamento, sappiacomprendere che ormai non c’è più tempo daperdere, che occorre intervenire al più presto,prendendo anche spunto dal recepimentodelle nuove direttive europee sugli appalti,per cercare di rendere più efficiente ed efficaceil nostro sistema e fornire alle nostre imprese,ai professionisti e ai tecnici che ci lavorano,soprattutto ai tanti giovani che sono con noi,una speranza di crescita e sviluppo.

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SeRViZi di inGeGneRiA, ARcHiTeTTURA,AnALiSi e cOnSULenZA

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consuntivi

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Valore produzione (milioni di euro correnti) 28.225 24.608 24.962 23.632 22.710 21.961

di cui:▪ per esportazione 6.991 5.190 6.141 5.959 6.086 7.379 ▪ per mercato interno 21.234 19.418 18.821 17.673 16.624 14.582

Var.% produzione in termini reali 4,8% -13,8% -1,2% -8,3% -6,0% -4,1%

numero addetti 319.387 318.293 322.001 301.718 307.173 301.030

numero aziende 224.267 223.752 227.705 213.053 206.661 202.528

capacità produttiva utilizzata(in %) 72,6% 72,3% 71,0% 70,0% 70,0% 70,0%

tAb.1. consIstenzA deL settore

2014 2015

Var.% produzione in termini reali (var.% quantità o volumi) -5,5% 2,0%

di cui:▪ per esportazione 34,9% n.d.▪ per mercato interno -65,1% n.d.

Addetti 10,0% n.d.

tAb.2. PreVIsIonIVar. % produzione in termini reali

4,8%

-13,8%

-1,2%

-8,3%

-6,0%

-4,1% -5,5%

2,0%

-15,0%

-10,0%

-5,0%

0,0%

5,0%

10,0%

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

GrAF. 1. AndAMento e PreVIsIonIVar. % in termini reali

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Italia 73%

Estero 27%

GrAF. 2. destInAzIone deLLA ProduzIone, MercAto Interno ed esteroAnno 2013 - Valore della produzione. distribuzione %

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FiLieRA

Servizi innovativi e Tecnologici

csIt• AiLOG • AiOici• ALPi• ASAS• ASSiFAcT• ASSiSTAL• ASSOeScO• ASSORecA• ASSOTec • ciSQ• cOnFcULTURA• cOnFORMA

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SeRViZi innOVATiVi e TecnOLOGici

PuntI dI ForzA

nuove tecnologie e servizi innovativi. il Settore contribuisce, con progetti innovativi per ilterritorio, le città, le infrastrutture, in ottica Smart cities e communities, all’ammodernamentodei settori “tradizionali” dell’economia: migliora i processi di organizzazione, aumenta laproduttività, la capacità di innovazione; incide positivamente sulla qualità, l’impatto e lasostenibilità ambientale, la sicurezza di prodotti, processi e servizi, valorizzando il Made initaly, aumentandone Qualità effettiva e percepita, migliorando la qualità della vita del cittadino.

crItIcItÀ

In-house della PA. nel settore dei servizi innovativi sono diffusi fenomeni di in house indebitodelle pubbliche amministrazioni con gravi squilibri al funzionamento concorrenziale delmercato. È necessario eliminare i casi di affidamento diretto da parte della PA a societàstrumentali in house che danneggiano il settore dei servizi innovativi, alterando gli equilibridella concorrenza leale nel mercato dei servizi.

trasparenza e Qualità negli appalti pubblici. e’ necessario elevare la trasparenza e qualitàdegli appalti pubblici, attraverso processi di riduzione delle stazioni appaltanti, qualificazionedelle commissioni di gara e ricorrendo prioritariamente al criterio di selezione dell’offerta “eco-nomicamente più vantaggiosa” che consente, diversamente da quello “al massimo ribasso”, divalutare l’idoneità tecnica-economica dell’offerta attraverso un processo comparativo tra piùelementi della prestazione.

credit crunch e ritardati Pagamenti riducono sensibilmente la capacità di investimento einnovazione delle imprese del settore, deprimendone potenzialità di crescita e possibilità di in-cremento della produttività e causandone in alcuni casi la chiusura. il fenomeno dei ritardatipagamenti della PA, secondo i dati Banca d’italia, nei Servizi (al netto di quelli finanziari) siattesta al 54,4% del totale debito commerciale complessivo della Pubblica Amministrazione.

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Il settore dei servizi innovativie tecnologici e il settore delle costruzioni

con il persistere della crisi economica l’industriaè sotto pressione: cala la produzione, si perdonoi posti di lavoro, cresce la disoccupazione, si ri-duce sensibilmente la fiducia dei consumatori edelle imprese con un evidente rischio di avvita-mento dell’economia. La difficoltà di intercettaree mettere all’opera interventi e politiche strutturaliper liberalizzare i mercati, aprirli alla concorrenza;di alleggerire la Pubblica Amministrazione daiprocessi no-core esternalizzabili, ammodernarlacon forti iniezioni di innovazione e digitalizzazioneper aumentarne l’efficienza, il ruolo di controlloe l’efficacia dei servizi; le tensioni nelle impreseche difficilmente riescono a investire, strettenella morsa del credit crunch e dei ritardati pa-gamenti della PA. Tutto ciò incide pesantementesulla capacità di recupero della produttività ecompetitività delle imprese industriali e deiservizi. Questo, però, avviene in un momentoin cui la velocità dell’innovazione e dello sviluppotecnologico possono agire come leve di sviluppoe modernizzazione dei sistemi produttivi, deter-minando, nei fatti, le condizioni per una nuova

rivoluzione industriale, basata su nuovi metodidi produzione e organizzazione, su una maggioreattenzione alla qualità del prodotto finale e dellematerie prime impiegate, sull’efficienza energetica,su nuovi sistemi di comunicazione intelligenti,nuovi modelli e progetti per la gestione e la va-lorizzazione dei settori tradizionali:costruzioni,turismo e cultura, trasporti, sanità.Il settore dei servizi Innovativi e tecnologici,conosciuto in europa come Knowledge anddigital Business Services, ha avuto in questoultimo decennio una grande crescita in terminidi occupazione in europa e nel nostro Paesepur non riuscendo a raggiungere il livello dicrescita, sviluppo e contributo alla produttivitàPaese che lo contraddistingue nella knowledgebased economy americana.il Settore comprende (Tab.1): servizi innovativie le tecnologie ict (software, cloud outsourcing,servizi e applicazioni satellitari), i servizi ener-getici, il facility management, le imprese crea-tive e la cultura, la comunicazione ed il marke-ting, i media, i servizi professionalidi ingegneriae di consulenza, le attestazioni di conformità,i servizi per il credito e finanziari. Si tratta diservizi e tecnologie che possono dare un im-

SeRViZi innOVATiVie TecnOLOGici

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a cura di CONFINDUSTRIA SERVIzI INNOVATIVI E TECNOLOGICI

numero numero numero Fatturato Valore PILdelle imprese di persone di dipendenti migliaia di euro della produzione (Valore aggiunto

al costo dei fattori)- migliaia di euro

servizi Innovativi e tecnologici 861.657 1.977.916 1.025.679 255.124.643 263.913.730 109.180.202

servizi e consulenza It, cloud, servizi e applicazioni satellitari 81.718 406.032 310.352 48.492.985 50.028.034 21.900.837

servizi Professionali consulenza,ingegneria, servizi tecnici 676.796 1.189.444 460.904 110.361.764 113.245.970 55.484.209

Impianti, tecnologie, Facility, Management, eservizi energetici 92.950 310.550 195.165 75.250.573 78.965.121 24.989.276

servizi per il credito e finanziari 3.355 9.942 6.126 1.202.022 1.343.812 440.619

servizi per la gestione e valorizzazione del patrimonioculturale 6.313 38.873 30.601 9.889.252 9.931.835 2.484.739

tAb.1. IL settore

elaborazioni Ufficio Studi confindustria Servizi innovativi e Tecnologici su dati iSTAT

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portante contributo alla creazionedi valoreper il manifatturiero, alla valorizzazionee mo-dernizzazione del Settore delle costruzioni.come: integrando nuove tecnologie e servizi in-novativi negli edifici, per migliorarne l’efficienzaenergetica, la sostenibilità ambientale, la qualitàdella vita (iT e domotica); assicurandola qualitàdei materiali, prodotti e processi, garantendo lasicurezza con sistemi di monitoraggio e preven-zione non solo del costruito ma anche dei territori;promuovendo la gestione, riqualificazione e va-lorizzazione del patrimonio, residenziale e nonresidenziale, esistente; integrando le diversecompetenze tecniche e professionali per metterea sistema i diversi interventi e finalizzarli ad unanuova visione e gestione del patrimonio urbanoe del territorio; supportando la politica di gestionedei crediti commerciali, migliorando così l’equilibriofinanziario e l’efficienza aziendale.

I servizi e le tecnologie spaziali

Le tecnologie spaziali sono ormai “asset”maturi e consolidati capaci di “abilitare” losviluppo di Applicazioni e Servizi innovativiper il settore delle costruzioni.Tra i campi di intervento prioritari si individuanointerventi mirati ad ampliare la conoscenzadel territorio, interventi per il monitoraggio egestione del territorio.

diagnostica a distanza degli edifici e delle opere di ingegneria civile

Tenere sotto controllo in tempo reale la stabilitàdegli edifici e delle opere di ingegneria civile,con l’obiettivo di prevenire situazioni di emer-genza e di pianificare interventi di manuten-zione in nome della salvaguardia delle strutturee della sicurezza del cittadino.

cartografia e Mappe

Realizzare mappe geografiche e tematichedettagliate, aggiornabili in tempo reale e con-

divisibili via pc. il tutto attraverso standard-tecnologici ad hoc.

catasto urbano e territoriale, Monitoraggio abusivismo edilizio

È sempre più urgente l’utilizzo di standardper la creazione, la visualizzazione e la con-divisione delle mappe territoriali fra le pubblicheamministrazioni. ciò comporta la realizzazionedi database ad hoc costruiti attraverso l’impiegodi sofisticate strumentazioni di rilevazione di-gitale, sistemi di localizzazione geografica,oltre che di software e sistemi di calcolo all’a-vanguardia che consentano di catalogare idati e di aggiornarli all’occorrenza.

banda Larga satellitare e smart building

il grado di maturazione tecnologica dei sistemisatellitari è tale da consentire l’immediata co-pertura in termine di connettività internetanche nelle aree di nuovo insediamento nonraggiunte dalla rete terrestre. La predisposi-zione della ricezione satellitare (tv/internet)nei nuovi edifici diventa, con l’approccio “SmartBuilding”, il catalizzatore di un modello integratoe trasversale di tecnologie e applicazioni dicomunicazione e domotica che persegue an-che obiettivi di efficienza energetica tramitel’ottimizzazione dei meccanismi di ricezionee distribuzione dei segnali nell’edificio.

Il settore del facility management e servizi energia

i Servizi di Facility Management e Servizienergia offrono sicuramente un contributodeterminante alla valorizzazione del settoredelle costruzioni, con particolare riguardo al-l’efficienza energetica attraverso interventi diretrofit del sistema edificio-impianti.La gestione integrata dei servizi (all’edificio,allo spazio, alle persone) e l’integrazione traservizi ed energia consente interventi di pro-

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gettazione, riqualificazione e gestione dei pa-trimoni edilizi, pubblici e privati, per migliorarnel’efficienza energetica. La logica con cui ope-rano le imprese del settore è quella dellafiliera che mette a sistema interventi di pro-gettazione, realizzazione e gestione del serviziogarantendo nello specifico il miglioramentodei livelli di trasmittanza degli edifici/degli iso-lamenti, il miglioramento delle componentitecnologiche utilizzate unitamente ad un usoequilibrato delle tecnologie rinnovabili.Le imprese del settore operano nel residenzialeprivato e pubblico, nel terziario (centri com-merciali, centri uffici, etc...), nel pubblico (illu-minazione pubblica, scuole, uffici, sanità), nel-l’industria e distretti industriali, attraverso:sistemi di cogenerazione integrati con la ge-stione degli spazi, secondo concetti di “spacemanagement” e “facility management”; efficienzasu sistema edificio – impianto (con particolareattenzione agli impianti di riscaldamento/cli-matizzazione; impianti tecnologici; miglioramentodei parametri di trasmittanza degli edifici attra-verso isolamento termico); l’housing sociale elocativo normale; gestione dell’illuminazionepubblica (sicurezza impianti, consumi energiaelettrica).

Il settore delle Attestazioni di conformità

il Settore delle Attestazioni della conformità,è composto da più di mille imprese di diversedimensioni (Tab. 2) classificate come organismi

di certificazione, organismi di ispezione, la-boratori di prova, laboratori di taratura, orga-nismi abilitati e organismi notificati.i servizi di valutazione della conformità diterza parte indipendente svolgono un ruolofondamentale nel settore delle costruzioni perassicurare qualità, sicurezza ai prodotti, com-ponenti e materiali utilizzati in edilizia, per ri-spettare i principi dello sviluppo sostenibile.in particolare attraverso: la certificazione deisistemi di gestione (qualità, ambiente, sicu-rezza, energia, sicurezza informatica, respon-sabilità sociale, convalida delle emissioni digas serra); la certificazione di prodotto (mar-catura ce, certificazione del controllo di pro-duzione in fabbrica, certificazione volontariadelle prestazioni dei prodotti, convalida delladichiarazione ambientale di prodotto); le ispe-zioni; la certificazione degli edifici; la certifi-cazione del personale (personale addetto al-l’installazione e manutenzione di apparec-chiature contenenti gas fluorurati ad effettoserra, personale specializzato nella posa dimateriali o di sistemi costruttivi); le prove dilaboratorio.Le imprese di costruzione e di installazione diimpianti e di servizi certificate sotto accredi-tamento Accredia sono 22.485, delle qualiben 3.929 certificate da organismi esteri ope-ranti anche in italia con riconoscimento di Ac-credia.La maggiore criticità in questo ambito è lacredibilità delle valutazioni di conformità, lamigliore percezione del valore di tali attestazioni

i SeTTORi deL SiSTeMAdeLLe cOSTRUZiOni

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2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

numero imprese 930 1.024 1.129 1.203 1.309 1.389 1.501di cui:organismi certif e ispezione 125 130 145 163 171 189 252laboratori prova 628 717 807 878 974 1.030 1.082laboratori taratura 177 177 177 162 164 170 167

numero certificati sistemi gestione 130.550 134.205 137.460 144.351 154.909 152.050 155.437di cui:qualità 117.170 119.740 122.270 125.447 132.693 125.283 124.615 ambiente 12.060 12.930 13.100 14.787 15.588 17.159 18.738salute e sicurezza 1.170 1.300 1.830 3.829 6.269 9.168 11.516sicurezza informatica 150 235 260 288 359 440 568

tAb. 2. AttestAzIonI e conForMItÀ - consuntIVI

elaborazioni su dati Accredia

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può avvenire attraverso un sistema di valo-rizzazione degli organismi più virtuosi e un si-stema di controlli più efficaci.

Il settore del factoring

i servizi connessi all’operazione di factoring,riconducibili alle diverse componenti gestionale,di garanzia e finanziaria variamente combinabiliin relazione alle esigenze dell’impresa cedente,svolgono un ruolo importante nel garantirealle imprese un servizio innovativo per gestireil credito assicurandone possibilità di investi-menti, crescita e sviluppo competitivo, ancorpiù oggi con la forte stretta creditizia e iritardati pagamenti della PA che riducono sen-sibilmente la liquidità disponibile nel sistemaimprenditoriale.il contributo del factoring non si limita infatti alsupporto finanziario ma rappresenta anche,grazie alla componente di servizio gestionalepresente con differente intensità nelle diverseconfigurazioni del prodotto, uno strumento disupporto alla gestione del credito per l’impresa.dal punto di vista quantitativo, si misura il con-tributo del factoring in essere a fine anno in

termini di stock di crediti acquistati e ancora inessere a fine periodo (montecrediti), sia nel-l’ottica dell’impresa cedente che in quella del-l’impresa ceduta classificate nel settore co-struzioni in base al codice “Ateco” (codici perla classificazione delle attività economiche).dalle rilevazioni Assifact a fine 2013, il mon-tecrediti gestito da società di factoring ricon-ducibile direttamente al settore costruzioni èpari a oltre 2,6 miliardi di euro lato impresacedente e 1,1 miliardi di euro lato debitoreceduto con una stima del turnover (flusso dicrediti acquistati nell’anno) del settore costru-zioni per il 2013 pari a circa indicativamente8,4 miliardi di euro, registrando un calo sia intermini di turnover che di outstanding rispettoall’anno precedente, derivante dal consolida-mento dei volumi del mercato del factoring edalla perdurante e significativa crisi del settorecostruzioni.Secondo i dati riportati dalla relazione annualedi Banca d’italia, nel 2013 i finanziamentibancari concessi alle imprese italiane sonodiminuiti del 5,0%; focalizzando l’analisi sulcredito erogato dalle banche alle imprese delsettore costruzioni, si registra una contrazionedel 4,5%.

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2010 2011 2012 2013

Montecrediti gestito da società di factoring – crediti ceduti da operatori del settore costruzioni 2.435.058 2.922.638 3.024.139 2.677.846

Montecrediti gestito da società di factoring – crediti ceduti verso debitori del settore costruzioni 1.032.083 1.204.237 1.216.352 1.144.412

rotazione media (in n° di volte) 2,69 2,95 3,05 3,13

stima del turnover dei crediti ceduti da operatori del settore costruzioni 6.552.965 8.620.693 9.217.386 8.388.075

tAb.3. rIPArtIzIone Per rAMo dI AttIVItA’ econoMIcA: settore costruzIonI dettAGLIo settore costruzIonI - DATI IN mIGLIAIA DI €

Stime Assifact - Associazione italiana per il Factoring

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Rapporto 2014Il Sistema delle costruzioni in Italia

Federazione delle Costruzioni

con il sostegno di

con il sostegno di

Sede: Via G.A. Guattani 16, Roma – [email protected] – Tel. 06 84567313

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