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Comune di Montemarciano Provincia di Ancona Sindaco Dott.ssa Liana Serrani VARIANTE PARZIALE art. 15 comma 5, L.R. 34/92 AREA D2- Località Marina Proprietà Tiberi/Pianelli R.01 RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA e ALLEGATI CARTOGRAFICI tecnico incaricato ing. Dora De Mutiis Luglio 2012

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Comune di Montemarciano Provincia di Ancona

Sindaco

Dott.ssa Liana Serrani

VARIANTE PARZIALE

art. 15 comma 5, L.R. 34/92

AREA D2- Località Marina

Proprietà Tiberi/Pianelli

R.01

RELAZIONE

TECNICO ILLUSTRATIVA

e ALLEGATI CARTOGRAFICI

tecnico incaricato

ing. Dora De Mutiis

Luglio 2012

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Variante parziale al P.R.G – area D2 Marina.

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Sommario ELENCO ELABORATI RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA a. Premessa b. Inquadramento da PRG c. Obiettivi e contenuti d. Compatibilità con strumenti sovraordinati e. Dimensionamento e verifica standards f. Conformità con normativa VAS - relazione di verifica di assoggettabilità a VAS g. Sostenibilità ambientale - relazione ex L.R. n. 14/2008 ALLEGATI CARTOGRAFICI Stralcio ortofotocarta Stralcio tav. D2 bis Marina Stralcio tavv. D6/1 e D6/2 del PRG –adeguamento al PRG Stralci PTC “l’ambiente” – “costa nord” – “schema PTC” Stralcio PIT “facciata litoranea” Stralcio PAI tav RI 21-22 Stralcio Classificazione acustica comunale

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ELENCO ELABORATI Elaborati ricognitivi E.01 stralcio PRG vigente ed individuazione dell’ambito di variante E.02 stralcio ortofotocarta con individuazione ambito di Variante E.03 documentazione fotografica Elaborati strutturali R.01 relazione tecnico-illustrativa e ALLEGATI cartografici P.01 stralcio PRG variante Norme Tecniche di Attuazione – Raffronto PRG vigente e variante

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a. Premessa

La presente Variante urbanistica interessa un’area con destinazione di P.R.G. D2 “AREE CON INSEDIAMENTI INDUSTRIALI, ARTIGIANALI, DI RICONVERSIONE PREVALENTEMENTE SITUATI LUNGO LA SS. ADRIATICA”, sita a Montemarciano lungo la Strada Statale in località Marina, di proprietà della TMM Srl di Tiberi e Pianelli Sas di Pianelli Enzo. Nell’area oggetto di Variante è presente un edificio destinato attualmente a servizi di trasporto e logistica, inserito nel contesto di carattere artigianale-industriale collocato a nord dell’abitato di Marina di Montemarciano che si contraddistingue per il susseguirsi inorganico di una serie di capannoni prospettanti direttamente sulla Strada Statale SS16, alcuni dei quali non più utilizzati.

Il centro abitato di Marina di Montemarciano ha avuto infatti uno sviluppo insediativo che si potrebbe sintetizzare in tre fasi diverse per tipologie urbanistiche e distanti nel tempo. La prima relativa allo sviluppo di fine ottocento - primi novecento, seguita alla realizzazione della strada litoranea e della ferrovia e dell’insediamento dello stabilimento industriale Montedison; la seconda legata alla realizzazione degli insediamenti produttivi costieri e di quelli residenziali sui versanti a mare negli anni cinquanta, sessanta e settanta; la terza, di assai minore entità rispetto a quella precedente e concentrata negli ultimi vent’anni, legata ad alcune lottizzazioni inserite dal Piano regolatore dei primi anni ’80, poi confermate dal PRG del 1994 e alla realizzazione di importanti attrezzature pubbliche, tra cui le scuole dell’obbligo, i centri civici e sociali, la nuova chiesa, le nuove strutture sportive. Questa convulsa e spesso caotica crescita ha prodotto, nell’ambito in questione, una mix urbanistico che ne ha reso complessa la gestione da parte dei piani che si sono succeduti che non sono riusciti ad incidere profondamente sulla riqualificazione e riconversione urbanistico-insediativa e sulla promozione economico-sociale.

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Ha rappresentato, in questo quadro urbanistico disorganico, un elemento di novità procedurale, di metodo e di visione, la recentissima Variante di riqualificazione di Marina approvata con Del. C.C.n. 77 del 12/11/2010. Essa infatti, a seguito di un percorso di condivisione e partecipazione con i privati interessati, ha ricondotto le azioni ritenute necessarie per la riqualificazione e riconversione delle aree inserite nell’ambito urbano di Marina, in un disegno urbano coerente nel tentativo di consentirne uno sviluppo e rivitalizzazione urbanisticamente equilibrati. L’area oggetto di Variante si trova proprio tra due delle Unità Minime di Intervento (UMI) individuate dalla Variante di riqualificazione dell’abitato di Marina: la UMI 12 (riconversione area ex Brummel – a destinazione D) e la UMI 13 (a destinazione C, F1 e P). La presente Variante si inserisce appieno nelle previsioni operate dalla Variante di Marina che hanno posto le basi per il recupero di questo ambito litoraneo attualmente in stato di degrado edilizio e stanno generando, in un processo virtuoso, un forte impulso alla rigenerazione di una zona fino ad oggi marginale rispetto all’abitato e priva di ogni potenzialità.

Stralcio tavola PRG vigente D2 bis Marina con individuazione area oggetto di Variante

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b. Inquadramento da PRG

L’area oggetto di Variante è collocata in un ambito definito dal PRG vigente all’art. 16/2, Capo III delle NTA, come area D2 “AREE CON INSEDIAMENTI INDUSTRIALI, ARTIGIANALI, DI RICONVERSIONE PREVALENTEMENTE SITUATI LUNGO LA SS. ADRIATICA”. L’area è cartografata alla tavola D2 bis del PRG con apposito retino come area industriale commerciale di riconversione.

stralcio PRG vigente Per gli ambiti D2, il PRG vigente prevede, al citato art. 16/2, in caso di riconversioni, ampliamento e nuove costruzioni le seguenti destinazioni d'uso: - insediamenti commerciali; - mercati specializzati o generali; - centri generali di vendita; - uffici pubblici e privati; - centri direzionali; - attrezzature per assistenza e sanità; - sedi di enti ed organizzazioni; - impianti sportivi e ricreativi ed attrezzature per la cultura; - laboratori artigiani.

Nella citata cartografia del PRG vigente, in corrispondenza dell’area in oggetto, sono presenti, seppure scarsamente visibili, due simboli che di fatto limitano le destinazioni previste nelle NTA sopra elencate, alle sole attrezzature sportive ed edifici sociali e religiosi nell’ottica di PRG di incentivare l’uso dell’area per tali attività.

Allo stato attuale la limitazione operata dal PRG, per l’area in oggetto relativamente alla destinazione, non appare più in linea con le strategie di recupero e riconversione delle aree litoranee a destinazione industriale ed artigianale, pertanto sembrerebbe più opportuno consentire, anche per l’ambito in questione, la totalità delle destinazioni elencate dal PRG per gli ambiti D2, rimuovendo dunque dalla cartografia il simbolo specifico.

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c. Obiettivi e contenuti Nell’ottica di un migliore utilizzo dell’edificio esistente ed essendo il vincolo di destinazione previsto dal PRG non più rispondente alle necessità attuali, la Variante prevede unicamente la rimozione dei simboli posti in cartografia al fine di consentire un più ampio uso dell’edificio nel pieno rispetto delle destinazioni previste dalle NTA del PRG vigente per l’ambito D2.

stralcio PRG variante

In tale ottica tutte le destinazioni elencate nelle NTA del PRG vigente vengono mantenute inalterate operando unicamente una rimozione del vincolo di destinazione.

L’ampliamento del ventaglio di destinazioni d’uso così ottenuto aumenta certamente le potenzialità di riconversione dell’area ed il suo migliore inserimento nell’edificato esistente e previsto, tenuto conto anche degli obiettivi di recupero delle aree limitrofe già avviate con la Variante di riqualificazione di Marina, che prevedono il mantenimento di analoghe destinazioni d’uso nelle UMI limitrofe all’area oggetto di proposta di Variante (UMI 12).

La Variante così come descritta non comporta alcun aumento volumetrico, di superficie nè di carico insediativo, non incide sul dimensionamento globale né sugli standards urbanistici.

La Variante non comporta una modifica delle NTA del PRG vigente ma unicamente una modifica cartografica consistente nella rimozione, dalla medesima cartografia, del vincolo di destinazione ad attrezzature sportive ed edifici sociali e religiosi.

Per le caratteristiche descritte la Variante proposta rientra nella fattispecie delle varianti ex art. 15 comma 5 della L.R. 34/92 e pertanto è approvata in via definitiva dal Consiglio Comunale ai sensi dell’art. 30 della medesima legge regionale.

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d. Compatibilità e conformità con strumenti sovraordinati

d.1) Piano Paesistico Ambientale Regionale (PPAR) L’ area interessata dalla variante ricade tutta nell’area urbanizzata come perimetrata dal PRG vigente nella tavola D6.2 di trasposizione dei vincoli del PPAR e pertanto esenti ai sensi dell’art 60 delle Norme di Attuazione del PPAR. L’area interessata risulta rientrare nelle aree tutelate ai sensi dell’art. 142 del D.Lgs.n.42/2004 (300 metri dalla linea di battigia), in quanto alla data del 6 settembre 1985 non era delimitata negli strumenti urbanistici come zona territoriale omogenea A e B e non era ricomprese nei Piani Pluriennali di Attuazione in vigore. Pertanto per l’ambito di variante, gli interventi dovranno eventualmente seguire le procedure previste dalla normativa vigente in materia paesaggistica (art.146 del D.Lgs.n.42/2004 ed art. 37 della L.R.n.34/1992).

Stralcio tav. D6.2 PRG con perimetro aree urbanizzate

d.2) Piano Territoriale di Coordinamento provinciale (PTC) Nel documento D3/1 del PTC sono stati rintracciati i seguenti obiettivi di sostenibilità: INNOVAZIONE CONSERVATIVA punto 1.0.4 - ….gli atti di pianificazione dovranno essere volti prioritariamente alla riqualificazione dell’esistente e si dovranno collocare all’interno di una pratica di “innovazione conservativa”, mediante la quale si cercherà di delineare i modi per valorizzare e reinterpretare, in un rapporto positivo con la domanda di innovazione implicita nell’evoluzione socioeconomica, le peculiarità storiche e le qualità fisiche dei paesaggi, degli insediamenti, del territorio e dell’ambiente; AMBITO A punto 1.A.2 - ................ si impone una limitazione generalizzata dell'ulteriore occupazione di suolo per fini edificatori, per qualunque destinazione d'uso, mentre vanno stimolati ed incentivati i progetti di recupero e riqualificazione, in particolare delle zone urbanizzate negli ultimi decenni, per la realizzazione di attrezzature anche a servizio delle attività turistiche; AREA PROGETTO COSTA NORD punto 3.5.2 - ….Un primo criterio di carattere generale proposto per questa area progetto, in coerenza con l’impostazione del P.T.C., è, dunque, quello di privilegiare il recupero ed il consolidamento dei rapporti tra la fascia litoranea ed il suo entroterra ovvero di favorire le relazioni ortogonali alla linea di costa rispetto a quelle ad essa parallele. Per questo, il progetto complessivo di quest’area dovrà essere definito attraverso una successione di sezioni perpendicolari al mare, con ciascuna delle quali si tenterà di fornire soluzioni, coerenti con la

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specifica morfologia del territorio e degli insediamenti alle problematiche indotte dalla compresenza, sovrapposizione, intersezione, contaminazione di manufatti e funzioni estremamente differenziate anche per la scala territoriale di riferimento: infrastrutture, centri commerciali, tempo libero, servizi, abitazioni. In particolare il PTC chiarisce che per la sezione tra Marina e Senigallia, che dal litorale sale lungo il versante fino al primo crinale collinare, vale l’indirizzo generale che esclude le ulteriori espansioni urbane e privilegia gli interventi leggeri, il riutilizzo dei manufatti dismessi, la ricucitura dei nessi interrotti, soprattutto in senso trasversale rispetto alla linea di costa. L’ area oggetto di variante ricade in ambito già urbanizzato e pertanto non è assoggettata alla generalità degli indirizzi dello strumento provinciale che, come noto, per la gestione normativa e l’attuazione di tali ambiti rimanda alla pianificazione comunale e quindi alle scelte del PRG. Soffermandoci solamente su alcuni temi settoriali del PTC si può dire che rispetto al tema del futuro sviluppo urbano, il PTC indica la necessità di assumere un atteggiamento che chiama “innovazione conservativa”, ponendo la priorità sulla riqualificazione dell’esistente rispetto ad ulteriori consumi di suolo extraurbano. La variante si colloca dunque esattamente nella direzione indicata dal PTC di “reintepretare il territorio… alla luce delle esigenze attuali e future…” come correttamente chiede il PTC ai Comuni.

Stralcio tav. “L’ambiente” - PTC d.3) Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (AERCA) Nel Piano di Risanamento sono rintracciabili i seguenti obiettivi rispetto ai quali la variante si relaziona più o meno direttamente: obiettivo L – Riqualificazione territoriale ed urbana. La Variante, in linea con le azioni di riqualificazione promosse dall’A.C. per l’ambito in cui è inserita, prevedendo l’utilizzo completo del ventaglio di destinazioni previste dal PRG, persegue l’obiettivo sopra individuato consentendo all’area interessata un più corretto inserimento nel contesto territoriale e urbano ed in linea con le politiche di riqualificazione e sviluppo dello stesso.

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d.4) Piano di Inquadramento territoriale (PIT) Il territorio comunale di Montemarciano appartiene, secondo la classificazione del PIT, agli ambienti a dominante urbana (paragrafo 2.1.3 della relazione generale) e ricade nell’ambito del cantiere progettuale “facciata litoranea” (paragrafo 2.3.3 della relazione generale). Si evidenzia innanzitutto come la Variante si ponga in sintonia con la strategia di pianificazione del PIT, fondamentalmente orientata all’azione piuttosto che al vincolo e ai principi di sussidiarietà e partenariato piuttosto che di affermazione gerarchizzata dei poteri di indirizzo. In particolare la rimozione del vincolo di destinazione e l’orientamento verso l’utilizzo delle diverse opzioni offerte dal PRG per le aree D2, pone la Variante in sintonia con la promozione di azioni rivolte alla riqualificazione controvertendo le limitazioni ed i vincoli di PRG che rischierebbero di non consentirne un uso in linea con le attuali esigenze di riconversione dell’ambito litoraneo e con le politiche messe in atto dall’Amministrazione comunale in tal senso.

Stralcio tav. “facciata litoranea” – PIT d.5) Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) Il “Piano di bacino per l’assetto idrogeologico” è individuato dalla Legge 3 Agosto 1998, n°267. Lo stesso deve rispondere alle esigenze di stabilire condizioni di rischio idrogeologico compatibile, tramite la propedeutica individuazione delle aree e pericolosità. L’area interessata dalla Variante, come emerge dalla cartografia del PAI alla tav. RI 21 aggiornata al Piano Straordinario 2006, non rientra tra quelle classificate dal PAI.

Stralcio tav. RI 21-22 – PAI

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d.6) Classificazione acustica comunale Ai fini della classificazione acustica, l’ area oggetto di Variante risulta inserita nella classe IV: CLASSE IV - aree di intensa attività umana Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali, le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie, le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie. Le previsioni di variante non incidono sulla classificazione acustica, non comportano la modifica della classe dell’area e pertanto sono compatibili con la classificazione acustica comunale.

Stralcio classificazione acustica

e. Dimensionamento e verifica standards La Variante non comporta un aumento del carico insediativo, infatti la modifica proposta non prevede nuove volumetrie, nuove superfici né nuovi abitanti insediabili. La rimozione del vincolo di destinazione a impianti sportivi ed edifici sociali e religiosi non incide inoltre sulla dotazione di standards di piano non rientrando l’area nel computo della dotazione generale di PRG. Malgrado tali considerazioni sul caso specifico, si ritiene comunque utile fare un quadro della situazione di PRG vigente relativamente alla quota di standards globali previsti nella frazione di Marina. Occorre considerare infatti che la Variante di riqualificazione di Marina approvata nel 2010 dall’A.C., ha operato un miglioramento della dotazione di aree a standards connesso all’aumento di carico insediativo previsto dalla stessa, ottenendo un quadro di netto miglioramento rispetto alla situazione prevista dal PRG previgente. Dai dati riportati nella Variante di riqualificazione di Marina infatti emerge che la dotazione minima di servizi pubblici, conteggiata tenendo conto anche delle aree di completamento per le quali tale verifica non andrebbe condotta, sarebbe stata pari a 14.301 mq complessivi (681 ab x 21 mq). La variante di riqualificazione di Marina prevede invece un’offerta di spazi pubblici pari a circa 45.498 mq con un surplus di aree pubbliche pari a circa 31.197 mq rispetto ai minimi di legge. Pertanto lo standard minimo risulta abbondantemente verificato.

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Se si considera inoltre il dato complessivo delle aree destinate all’uso pubblico (nuova piazza, parcheggi, verde pubblico e viabilità pedonale e carrabile) si raggiunge la rilevante quota di circa 45.498 mq di nuova superficie a standard. Al di là di questo dato complessivo è importante anche sottolineare che si realizzeranno nuove aree a parcheggio di uso pubblico per circa 19.837 mq, dato questo di rilevanza assoluta se si considera la cronica carenza di posti auto di cui soffre l’abitato di Marina. Dal quadro sopra esposto emerge che la Variante qui proposta non prevede nuovi abitanti, non incide sugli standards e si inserisce inoltre in un quadro di PRG ampiamente soddisfacente gli standard di legge. f. Conformità con normativa VAS - relazione di assoggettabilità a VAS

La Regione Marche con L.R. 6/2007 ha dato applicazione alla Valutazione Ambientale Strategica recependo contenuti e principi della direttiva comunitaria 42/2001/CE. La legge regionale citata ha previsto l’emanazione di apposite Linee guida come strumento attuativo della normativa VAS nella Regione Marche. Tali Linee guida sono state approvate con DGR 1400/2008 ed hanno recepito anche quanto stabilito dalla normativa statale entrata in vigore successivamente alla L.R. 6/2007 (D.Lgs. n. 152/2006 modificato dal D.Lgs.n. 4/2008). Ulteriori correzioni alla normativa statale sono intervenute con il D.Lgs.n. 128/2010 che ha modificato nuovamente il D.Lgs.n. 152/2006. Ai sensi di quanto disposto dall’art 34 comma 1 del D.Lgs.n. 128/2010, la Regione Marche ha provveduto ad apportare alcune modifiche alle linee guida regionali anche al fine di renderle coerenti alla normativa nazionale in corso di continuo perfezionamento. E’ stato pertanto approvato con DGR 1813/2010 un aggiornamento delle linee guida regionali di cui alla DGR 1400/2008 in adeguamento al D.Lgs.n. 152/2006 come modificato dal D.Lgs.n. 128/2010. Pertanto la DGR 1813/2010 rappresenta ad oggi il riferimento operativo rispetto al quale analizzare la conformità della Variante proposta alla normativa VAS. Le vigenti linee guida disciplinano il processo di valutazione VAS al fine di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione, dell’adozione e approvazione di piani e programmi, assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile. Al paragrafo 1.3 “ambito di applicazione” delle linee guida approvate con DGR 1813/2010 sono elencati i piani e programmi che vanno sottoposti a VAS. Al punto 8 del medesimo paragrafo sono altresì elencati i piani e programmi che non sono comunque soggetti a VAS o in quanto esclusi dalla normativa nazionale vigente (es. destinati alla difesa nazionale, piani finanziari e di bilancio, piani di protezione civile,…) e in quanto non hanno impatti significativi sull’ambiente e sul patrimonio culturale. Alla lettera d) del citato punto 8 del paragrafo 1.3 delle linee guida approvate con DGR 1813/2010, risultano inserite le Varianti ex art. 15 comma 5 della L.R. 34/92 che pertanto non sono soggette a VAS poiché non aventi impatti significativi sull’ambiente. L’area di cui alla presente variante ricade inoltre nell’AERCA (Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale) il cui Piano di Risanamento, al punto 5.2 comma e), prevede che all’interno della perimetrazione non si applicano le disposizioni di cui alla DGR 936/2004 quando le trasformazioni proposte sono sottoposte a procedure di valutazione ambientale strategica, cioè i piani e programmi e loro modifiche non seguono più la procedura del Rapporto Ambientale ex L.R. 6/2004 poiché le valutazioni ambientali sono svolte all’interno della procedura VAS. Le medesime linee guida approvate con DGR 1813/2010 stabiliscono inoltre, alla lettera 11), che i casi di esclusione dei piani e programmi ricadenti in AERCA non sono soggetti alla predisposizione del Rapporto Ambientale come previsto dalla L.R. 6/2004 art. 4 comma 4.

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g. Sostenibilità ambientale - relazione ex L.R. n. 14/2008 La Regione Marche, nel rispetto del D.Lgs.n. 192/2005, in attuazione della Direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia e della Direttiva 2006/32/CE per l’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici, ha emanato la L.R.n. 14/2008 recante “Norme per l’edilizia sostenibile”. In particolare l’art. 5 della legge prescrive che i piani urbanistici contengano le indicazioni necessarie a perseguire e promuovere criteri di sostenibilità delle trasformazioni atti a garantire: - l’ordinato sviluppo del territorio, del tessuto urbano e del sistema produttivo, - la compatibilità dei processi di trasformazione ed uso del suolo con la sicurezza, l’integrità fisica e l’identià storico-culturale del territorio stesso, - il miglioramento della qualità ambientale, architettonica e della salubrità degli insediamenti, - la riduzione della pressione degli insediamenti sui sistemi naturalistico ambientali, anche attraverso opportuni interventi di mitigazione degli impatti, - la riduzione del consumo di nuovo territorio, evitando l’occupazione di suoli ad alto valore agricolo o naturalistico, privilegiando il risanamento e recupero di aree degradate e la sostituzione di tessuti esistenti ovvero la loro riorganizzazione e riqualificazione. Attualmente l’ambito di Marina di Montemarciano nel quale è inserita l’area oggetto della presente Variante è caratterizzato dalla presenza di edificazione a destinazione prevalentemente industriale, artigianale e commerciale. L’edificazione si presenta discontinua e priva di punti di riferimento e pertanto di un’identità, sono inoltre presenti vaste aree prospicienti che risultano in stato di abbandono. La variante, promuovendo una più ampia attuazione delle previsioni del PRG e rendendo possibili le diverse destinazioni previste da PRG per le aree D2 persegue i seguenti obiettivi: - riqualificazione urbanistica ed edilizia dell’ambito interessato, - recupero della situazione di marginalizzazione e degrado dell’area, - realizzazione di un sistema di spazi e servizi anche di interesse pubblico che possano rivestire un ruolo di rilievo e di riferimento per la vita sociale. Gli interventi edilizi conseguenti alla presente variante dovranno pertanto tenere conto delle seguenti indicazioni:

- le soluzioni progettuali saranno orientate alla migliore integrazione con l’ambiente circostante;

- gli interventi edilizi, in conformità con il Piano Aria della Regione Marche, dovranno il più possibile essere realizzati con sistemi costruttivi a basso costo di gestione e manutenzione, con approvvigionamento energetico preferibilmente da fonti rinnovabili e progettati con criteri bioclimatici e risparmio energetico in modo tale da contenere le emissioni inquinanti;

- eventuali interventi sugli impianti di illuminazione andranno progettati in modo da contenere l’inquinamento luminoso nel rispetto dei requisiti richiesti dalla vigente normativa regionale L.R. 10/2002;

Quanto sopra al fine di garantire il perseguimento di alti livelli qualitativi degli spazi pubblici oltre che degli edifici privati, di assicurare un’alternanza armonica degli stessi e di ridefinire i caratteri urbani del sistema insediativo, in un sistema organico di interventi.

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Ai fini della verifica della rispondenza della variante alle richieste delle L.R. 14/2008 e alla deliberazione n. 143 del Consiglio Regionale del 12 gennaio 2010, sono state sintetizzate, nella tabella che segue, le azioni che gli interventi conseguenti alla presente variante dovranno mettere in atto ai fini del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità: CRITERI AZIONI DI PIANO Garantire l’ordinato sviluppo del territorio

Analisi e riconoscimento dei caratteri dell’area Progetto di ricomposizione del paesaggio, del sistema del verde e dei percorsi

Garantire la compatibilità dei processi di trasformazione ed uso del suolo con la sicurezza, l’integrità fisica e l’identità storico-culturale del territorio stesso

Progetto viabilità e sicurezza stradale Integrazione degli interventi con l’ambiente circostante Mantenimento dei caratteri di percettività del luogo

Garantire il miglioramento della qualità ambientale

Norme per incentivare l’uso di sistemi costruttivi a basso costo e utilizzo di fonti rinnovabili Analisi della morfologia del suolo e progetto del verde con soluzioni a bassi costi di gestione e manutenzione Promozione di alti livelli qualitativi degli spazi pubblici oltre che degli edifici privati

Ridurre la pressione degli insediamenti sui sistemi naturalistico ambientali, anche attraverso opportuni interventi di mitigazione degli impatti

Contenimento dell’inquinamento luminoso Recupero delle acque piovane Riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera

Ridurre il consumo di nuovo territorio, privilegiando il risanamento e recupero di aree degradate e la loro riorganizzazione e riqualificazione

Progetto di riqualificazione generale dell’area attualmente marginalizzata