R O M A N I A XIV° MISSIONE · La carovana clown 2014 sta per partire, in vento di tramontana...

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R O M A N I A "XIV° MISSIONE" PROPONENTE: MondoVIP LUOGO: Panciu (distretto di Vrancea), Bacau, Neamt - Moldova PERIODO MISSIONE: 23 agosto - 6 settembre 2014 REFERENTE GRUPPO: clown Piumò (Vip Roma) VOLONTARI: Apuà - Vip Sardegna Jabrel - Vip Sardegna Ciaffy - Vip Siena Gegge - Vip Roma Patù - Vip Roma Hippie - Vip Parma Nacios - Vip Mondovì Pacioc - Vip Fondi Sciarpina - Vip Fondi Shake - Vip Perugia

Transcript of R O M A N I A XIV° MISSIONE · La carovana clown 2014 sta per partire, in vento di tramontana...

R O M A N I A"XIV° MISSIONE"

PROPONENTE: MondoVIPLUOGO: Panciu (distretto di Vrancea), Bacau, Neamt - MoldovaPERIODO MISSIONE: 23 agosto - 6 settembre 2014REFERENTE GRUPPO: clown Piumò (Vip Roma)

VOLONTARI: Apuà - Vip Sardegna

Jabrel - Vip Sardegna

Ciaffy - Vip Siena

Gegge - Vip Roma

Patù - Vip Roma

Hippie - Vip Parma

Nacios - Vip Mondovì

Pacioc - Vip Fondi

Sciarpina - Vip Fondi

Shake - Vip Perugia

MISSIONE ROMANIA 2014

24/08/14

“...Ognuno fa la sua parte ed il vento fa il suo giro”

Duemilaquattro – duemilaquattordici.Dieci anni della missione Romania. Dieci anni di missionari, di teste e di cuori, che ogni anni si ritrovano ai Vcm, si conoscono progettano e sognano di calpestare la terra dei pozzi e delle mille contraddizioni,la Romania. Dieci anni di piedi nella polvere, con la polvere in direzione ostinata e contraria.Dieci anni di occhi, sorrisi e pensieri condivisi.Dieci anni di progetti.Dieci anni di realtà.Dieci anni di partenze e di ritorni.

Ore 12,00 a Fiumicino e nove splendidi figuri, dal portamento nomade e circense si ritrovano davanti al Gate 3. La carovana clown 2014 sta per partire, in vento di tramontana comincerà a fare il suo giro. Una parte di noi rimane ad “assisterci” da casa: Super Sciarpina e la sua polmonite, Mamma Pataja e le sue mancate ferie e SuperSayan Jabrel che ci raggiungerà la seconda settimana.Non preoccupatevi,però: i loro pupazzi sono con noi!Siamo tre ore di anticipo causa previdenza di un presunto pienone estivo da rientro vacanze: abbiamo una soffiata da persone importanti che ci hanno dato queste informazioni (grazie Bubbola e Scimmietta)!Ci imbarchiamo e dopo un volo andato “molto bene molto bene yeah!”, arriviamo a Bucarest dove il fedele spacciatore di macchine(gemello diverso del nostro nuovo capo missione Piumò) ci procura un magnificente pulmino che ci guiderà a PANCIU, la prima tappa del nostro viaggio! Il pulmino grigio diventa subito parte del gruppo trasformandosi in discoteca rock' n roll e in IndovinaChi..Arrivati a Panciu invadiamo a sorpresa la casa delle povere volontarie dove soggiorneremo in questa settimana... che per un malinteso ci aspettavano per il giorno successivo.Presentazioni, coccole a Iema E Bobucou (il suo fidanzato...ah, sono due cani inquilini della casa) sistemazione, pasta al tonno della mezzanotte e nanna.

Noapte Buna

Scene di vita vissuta:

-Ciaffy che mostra già segni di stanchezza mentale e che traduce dall'inglese all'inglese alla povera Patù,che continua a non capirci niente su come verremo sistemati nelle macchine.

-Apuà chiede dove sia la raccolta differenziata della carta e alluminio: purtoppo riceve in risposta solo una sonora risata di Piumò.

-L'outfit ( per i meno esperti, l'abbigliamento) del nostro uomo per 8 fanciulle, Piumò è un po' provato dalla giornata: i suoi pantaloncini si aprono in un generoso spacco involontario.

25/08/2014

Oggi è il primo giorno il terra rumena.C'è il sole e la temperatura è piacevole. Decidiamo di destinare questa giornata a “sistemarci”: Pacioc, Ciaffy e Gegge partono in direzione Focsani, obbiettivo spesa per la settimana, Piumò, Shake, Apuà, Nacios, Hippie e Patù rimangono a casa per preparare le attività per martedì.A metà mattina facciamo una

capatina al Centro Pinocchio. L'emozione è forte sia per le new entry sia per i “veterani”.É infatti il terzo anno in cui portiamo avanti il nostro progetto in questo piccolo paese sperduto facente parte di una sperduta piccola regione rumena, la Vrancea. A Panciu, infatti collaboriamo da appunto tre anni con l'Associazione “Rom pentru Rom” nel Centro Educatico Pinocchio di Panciu. Il centro è gestito da operatori rumeni e volontari italiani e stranieri, e si occupa del supporto scolastico, del doposcuola, alfabetizzazione, attività ricreative, mediazione fra scuola e famiglia e offrono un pasto al giorno.Sono vari anni che svolgiamo attività con loro e sappiamo che fanno un ottimo lavoro con i bambini e i ragazzi che frequentano il centro. Siamo molto affezionati a questo paesello e al Centro, infatti cerchiamo i bambini che hanno frequentato gli anni passati le nostre attività... alcuni li rincontriamo, inspiegabile l'emozione nel rivederli cresciuti!

Pranziamo tutti insieme con polletto arrosto e super insalata.Caffè con la MOCHINAsenzaChina e via al trucco e parrucco, per la parata pomeridiana tra le vie del paese, in modo tale da far sapere al Mondo della nostra presenza e più che altro per invitare i bambini che incontreremo alle attività previste per il giorno dopo. Le strade ci accolgono insolitamente poco provviste di presenze fanciullesche e in fase di “asfaltamento” (i tombini sono immancabilmente a cielo aperto, evvai!).Da ricordare però l'incontro con alcuni bimbi davanti al Bazar, entusiasti di giocare insieme a

noi a “Uno, due, tre stella!”.

Casa Volontari, preparazione spettacolo per l'uscita pomeridiana di domani e poi cena con le nuove volontarie in servizio civile Valentina, Chiara e Paola.

Trotterellando ultimiamo la preparazione dei laboratori e ci imbarchiamo nella nostra condivisone della missione a base di candele, incenso e SuperPiumò.

...Come direbbe Apuà, “GnENTE”!

Noapte buna, buona notte. Domani sarà una giornata croccante!

Scene di vita vissuta:

Le care volontarie ci tengono ad avvisarci della presenza di un ulteriore membro della famiglia: il signor Soricelli,topo inquilino della casa che farà sicuramente amicizia con le povere Apuà e Patù.

- È nato Natan.

- Shake è stata battezzata la menestrella del gruppo... si canta con la sua chitarrina mignon!

MISSIONE ROMANIA 2014

26/08/2014 “Il mio problema è che ho gli zingari in testa” cit. Nacios La mattina inizia con sveglia soft con tanto di massaggini e carezze dal capomissione Piumò: è inutile dirlo, lo amiamo come fosse uno sceicco. Caffè, vestiti, materiale occorrente e... si và! Oggi daremo inizio alle attività con i bimbi, faremo ogni mattina una “spedizione” in Valle Brazil

con lo scopo di creare una sorta di “bus umano”i cui posti vorremo destinare ai bambini rom che lì

abitano, conducendoli così al Centro Pinocchio dove ci saranno i nostri laboratori. Valle Brazil è cosi chiamato il quartiere rom di Panciu, fisicamente distaccato rispetto al “centro”

del paese e raggiungibile, scendendo lungo un sentiero tortuoso (immaginiamo le condizioni che avrà durante l'inverno) che giunge in una zona pianeggiante, appunto una Valle, in cui abita buona parte della popolazione rom del paese. In questa discesa verso questo posto dimenticato ci accompagna Paola la volontaria e insieme a lei ci portiamo dietro qualche bimbo che incontriamo lungo il nostro tragitto. Non tutti i bambini che incontriamo hanno il permesso di venire con noi, sono impegnati a badare ai fratellini più piccoli o ad andare a lavoro con i genitori. Insieme a Gimmy, Madalin e Nicoleta, i quattro clown raggiungono il Centro dove stanno iniziando le attività: siamo pronti per iniziare i laboratori di manualità con i bambini più piccoli e di giochi sulle emozioni con quelli più grandi. Il tema che abbiamo deciso di destinare alle attività di quest'anno saranno le “Olimpiadi clown”. Sono attività di “rodaggio” per

capire come strutturare le attività nel modo migliore possibile e infatti notiamo che i nostri bambini si stancano facilmente perché faticano a mantenere la concentrazione. Il nostro succulento pranzetto è stato offerto dalla trattoria Ciaffy! Ah, oggi è il giorno del nostro debutto! Ci sarà l'evento dell'anno, ambitissimo, preparatissimo e provatissimo: il nostro spettacolo...ne e le Olimpiadi saranno il tema generale! E quale miglior palco scenico della casa di riposo di Marescesti! É il nostro debutto anche nel senso che è la prima volta che lo proviamo...i vecchiettini di Marescesti si sono dimostrati entusiasti! Tra campioni olimpici, gag, acrobalance e giocoleria, racimoliano un po' di applausi e ci immergiamo tra i nostri nonnini che ci aspettano dall'anno precedente. Ci imbattiamo in ballerini mancati, donnaioli, campioni di backgammon, dolcezza, innamoramenti e vitalità nonostante l'età. Carichi come molle, torniamo a casa tra musica da disco e grandi successi rumeni. Abbiamo un po'

di tempo prima della cena superproteica, tempo che utilizziamo per aggiustare qualche dettaglio dello spettacolo, preparare sia le attività del giorno dopo che il nostro stomaco: caramelle e cioccolato a go-go! Inoltre, momento importantissimo, decidiamo di far socializzare i nostri pupazzi

organizzando per loro una cenetta intima all'aria aperta. Anche se a primo impatto non ci sembra, le emozioni e l'energia provate e spese durante la giornata sono tante, e il loro peso si fa sentire tutto durante la cena, in particolare su Patù e Apuà che vengono colpite da un inesorabile e contagiosissimo attacco di ridarola...impossibile da fermare!!! Con i nostri tempi, moooooolto lunghi, riusciamo a calmarci e a rientrare nella “normalità”; cominciamo quindi il momento di

condivisione con tisana e dolcetto: diamo risalto soprattutto le diverse emozioni che avvolgono i

nuovi e rivivono nei vecchi...l'impressione condivisa è che ci sembra di stare insieme da almeno una settimana! I presupposti per il lavoro di gruppo sono quindi ottimi, e carichi e consapevoli di ciò ci diamo la buonanotte, mentre i pupazzi festeggiano fino a notte inoltrata. Noapte buna! Scene di vita vissuta: – “Jimy (bimbo rom), come si dice scarpe in rumeno?” “Adidash!” – Pacioc ha trovato marito in casa di riposo! Felicitazioni e tanti auguri alla nuova coppia! – Gegge che scompare con una vecchietta del centro e riemerge dopo una mezz'ora buona. 27/8/2014 “Alla fine i bambini sono sempre gli stessi, non importa in quale parte del mondo ti trovi.” Se la nostra sveglia sono i grattini e le carezze di Apuà, come può non prospettarsi una giornata meravigliosa? Ci prepariamo in fretta e ci dividiamo subito nei due gruppi, quello che scenderà giù a Villa Brazil e quello che comincerà i giochi con i bambini al centro. A quanto pare si è sparsa la voce riguardo al nostro arrivo, infatti incontriamo diversi bambini in più rispetto a ieri. Entriamo subito nel vivo delle attività con il laboratorio ludico-motorio: paracadute, giochi di rapidità, riflessi, collaborazione e spirito di unione con i più grandi, al fine di conoscerli meglio e far interagire tutti con tutti. I più piccoli invece si sono scatenati tra palloncini, danze e colori. La mattinata scorre liscia nonostante l'intensità e l'entusiasmo inesauribile dei ragazzi, di cui ci carichiamo. Verso l'ora di pranzo il caldo comincia a farsi sentire, quindi ci spostiamo all'ombra per condividere un momento di relax, foto insieme, abbracci e panino per i bambini. Li salutiamo con un bans, “A revedere maine!”, e ci dirigiamo verso Casa Volontari, buonissima pasta fredda al volo

e via verso la casa-famiglia di Paunesti! I ragazzi ci guardano arrivare incuriositi (sarà per la sgommata di Pacioc? O forse per la musica a palla?), noi smontiamo, scarichiamo il pulminio e allestiamo la scena come se fossimo una compagnia di teatro professionista. Si va in scena! Lo spettacolo diverte parecchio i ragazzi, riusciamo a conquistarceli e da lì in poi è tutto un susseguirsi spontaneo di giochi, balli e sperimentazioni libere di giocoleria. Prima di salutarli ci mostrano l'interno della loro casa, offrendoci anche uno spuntino. La struttura sembra accogliente, di questi ragazzi ci colpisce in particolare l'attenzione, l'educazione e la voglia di mettersi in gioco. Dopo il saluto collettivo si risale a bordo della carovana clown, che il nostro impavido capomissione

manovra con destrezza tra buche, ghiaia e parcheggi in salita. Rientriamo alla base ma non è certo il momento di riposarsi: ci aspetta infatti un mini torneo al centro Pinocchio con le volontarie, alcuni ex-ragazzi ormai cresciuti e il fantastico Vasile, il coordinatore del centro nonché zio adottivo dei ragazzi, insomma in due parole un mito. Solo per dovere di cronaca segnaliamo che è stata la squadra composta da Piumò, Apuà, Gegge e Andrei a portarsi a casa la vittoria. Intanto in cucina la mirabolante cuoca Ciaffy è alle prese con un piatto tipico rumeno: i buonissimi mici conditi con patate al forno. Tanta roba! Dopo cena condivisione, preparazione dei laboratori, scaricamento delle foto di questi giorni e via a letto. Noapte buna, stiamo entrando sempre più dentro questa entusiasmante avventura rumena! Scene di vita vissuta: – Durante la condivisione siamo vittime di un attentato da parte di un gatto che si schianta contro la nostra finestra, causando diversi infarti. – Durante lo spettacolo alla casa-famiglia un cane pensa bene di rubare le scarpe di Apuà che si lancia al suo inseguimento. – Ci teniamo molto a informarvi che Nacios ha uno spazio fra i denti................. – Patù corre e il bambino che doveva acchiapparla rallenta mosso da compassione.

MISSIONE ROMANIA 2014

28/08/14

Anche oggi sveglia con i grattini di Apuà, tranne per chi dorme sopra nei letti a castello, troppo in alto per lei. Doppia dose di caffè, e vai che si va. Oggi non scendiamo al campo rom, i bambini sono già quasi tutti al centro, quindi cominciamo subito le attività. Qualche bans per scaldarsi e poi ancora ci dividiamo in gruppi fra piccoli e grandi. Succede di tutto al centro Pinocchio: dai giochi di movimenti ai percorsi sensoriali, dalle sfide a ninja, alla costruzione delle medaglie, tante sono le emozioni che si scatenano sia in noi che nei ragazzi, senza differenza di età ed etnia. Nei laboratori alterniamo momenti di divertimento puro e gioco di squadra, a momenti di scoperta e stupore riguardo il prendersi cura di se stessi. Stamattina hanno partecipato alle attività anche alcuni ragazzi più grandi, in particolare Roxana e Robert, che accettano volentieri il nostro invito a seguirci nella casa-famiglia di Panciu, dove abbiamo appuntamento al pomeriggio. Le star di oggi sono stati senza dubbio i bambini più

piccoli. Il laboratorio di creatività si è trasformato in ben altro. Per arrivare alla costruzione delle medaglie abbiamo deciso di creare un percorso sui sensi che stimolasse la loro fantasia. Loro, in cerchio bendati, in un silenzio religioso, pronti chi più, chi meno, ad affidarsi a noi. Il solletico con i pennelli e il rumore di un tamburo sono stati da introduzione al momento di cura e di scoperta. Le gocce di acqua e sapone diventavano una cascata rilassante in cui le nostre mani nelle loro si davano un forte sostegno attraverso carezze delicate. Ma la cura non si esaurisce nel lavaggio..è completa! Un semplice fazzoletto per asciugare le mani, da oggetto semplice e quotidiano, è diventato il lascia passare per la loro più profonda essenza. Infine arriva l'inaspettato... le mani coccolate e ben curate si tuffano in un sacchetto di riso, per ricordargli che noi ci prenderemo cura di loro, i nostri chicchi bianchi, puri, forti ma piccoli. E tutto questo si è palesato nella condivisione di fine laboratorio, in cui i nostri bambini sembravano adulti che riscoprono la loro innocenza e semplicità che a volte la vita gli toglie. Nel pomeriggio, dopo un pranzo a base di ottimo cous cous (Ciaffy ha deciso di metterci all'ingrasso!), passiamo a prendere i nostri giovani aiutanti al centro e li troviamo Roxana e Robert truccati e vestiti di tutto punto! Con uno squadrone simile ci presentiamo alla casa famiglia di Panciu, spettacolo (sempre più accurato e pulito), balli insieme e poi giocoleria e acrobatica libera. I ragazzi di questo centro ci rimangono impressi per il loro numero elevato, almeno una ventina, e soprattutto per l'età “avanzata” nonostante siano minorenni, un'età formata non tanto da anni

anagrafici ma da una storia intensa che si intravede nei loro sguardi e nei loro gesti. Le scene più belle di questo pomeriggio ce le regalano Vasile, Roxana e Robert: la loro voglia di mettersi in gioco è contagiosa, sono i primi a prendere l'iniziativa di insegnare la giocoleria ai ragazzi. Prima di congedarci ci viene offerto l'immancabile succo artificiale rumeno “er

chimicone” e dolcetti tipici. Salutiamo, abbracciamo, ringraziamo e ritorniamo a casa. Veniamo invitati dalle ragazze volontarie alla partitella di pallavolo capiatanata, incitata e organizzata dal mitico “Nea

Vallucco” (il nomignolo con cui i bambini chiamano Vasile). Qui sfoderiamo le nostre qualità

fisiche migliori, la nostra “agilità”, la nostra “altezza” e sopratutto la nostra competitività. Manco a dirlo la partita si conclude con la vittoria della squadra del capomissione. Il potere porta a favoritismo, si sa! Cena grazie a SantacuocaCiaffy, momento di relax e leggerezza. Condividiamo le emozioni della giornata e prepariamo le attività per l'indomani. Buona notte, Noapte buna.

Scene di vita vissuta: – Nacios alla casa famiglia si improvvisa acrobata pretendendo di far fare ai giovani ragazzi posizioni improbabili – Robert diventa un manichino: si presenta con il viso completamente rivestito di tempera da pittura... ovviamente a mò di trucco clown. Dopo 3 minuti aveva il viso di plastica, – L'emozione di Paola, volontaria del servizio civile, nel lasciarsi andare durante il percorso sensoriale del laboratorio con i bimbi piccoli.

MISSIONE ROMANIA 2014 29/08/14 “Un classico esempio dell’umiltà del Fusari”

Sveglia con le coccole del capomissione, ( “quando capiterà il contrario?” si chiede) colazione tutti insieme e pronti per iniziare i laboratori con i bambini al centro Pinocchio. Ultimo giorno di laboratorio perchè l'indomani è prevista la premiazione delle nostre piccole grandi squadre. I piccoli hanno concluso i laboratori e preparato i premi. Si sono diverirtiti in un percorso sensoriale e si sono lasciati andare, chi più e chi meno nei giochi di fiducia, con tanto di salto mortale e colonna di acrobatica. I medio-grandi si cimentano invece in una vera e propria Olimpiade. Le gare iniziano con la divisione in due squadre: Leoni colorati di verde e Dragoni colorati di Blu,

entrambe le squadre con il proprio urlo di battaglia e inno di body percussion. Prima gara: la staffetta con il cucchiaio, secondo round con incremento di difficoltà e ostacolo nel percorso. Seconda gara: proteggi clave dalla palla avvelenata. Terza gara: danza stop, dove tutti si sono scatenati in balli di vario tipo. Momento relax tutti seduti a terra in cerchio e giro d'energia nei piedi: un colpo stessa direzione, due colpi una difficoltà in più e così via. Siamo molto soddisfatti di come è andata la mattinata, vediamo dei cambiameneti e pensiamo di aver raggiunto gli obbiettivi che c'eravamo prefissati. Momento coccole a ritmo di musica ed è gia arrivata l'ora di pranzo, tutti i bambini

scappano a lavarsi le mani e noi si raccolgono gli attrezzi e a casa per il pranzo. Il nostro menù prevede pasta ai funghi. Dopo pranzo direzione Focsani. Ci incontriamo tutti fuori il centro Pinocchio, vestiti e truccati, saltiamo tutti sul pulmino e via, si parte. Circa 40 minuti di viaggio e arriviamo al centro di accoglienza per minori disabili a Focsani, sembrava non ci attendesse nessuno, invece ci accompagnano davanti l'edificio dove bambini e ragazzi con disabilità e varie problematiche ci

aspettano in giardino insieme alle operatrici. È la “prima volta” che visitiamo questo centro, e

intuiamo subito che gli utenti o sono orfani o provengono la maggior parte da situazioni di abbandono; inoltre, ci sembra che la condizione generale sia di incuria. Notiamo però la grande attenzione che hanno l'uno per l'altro, come se si proteggessero a vicenda. Con questa loro delicatezza ci trasportano nel loro mondo fatto di danze e movimenti atipici a ritmi di musica, di genuino entusiasmo, stupore e voglia di sperimentare. Si percepisce la loro attenzione verso ogni stimolo visivo e/o uditivo. Infatti, non a caso, si dimostrano il pubblico maggiormente entusiasta per il nostro spettacolo. Nei giochi insieme, il paracadute colorato diventa un mare, poi un tunnel e poi un telo su cui stendersi per osservare il cielo. Ciò che ci portiamo a casa da questo pomeriggio sono principalmente sguardi e gesti semplici, essenziali, immediati. È arrivato il momento di rientrare, perchè qui il torneo di pallavolo va avanti, e come dice Vasile “non stiamo mica giocando per le caramelle”! Prima di cena troviamo addirittura il tempo e le forze per scrivere la canzone della missione, che ha come musa ispiratrice Ema, la cagnolina di Casa Panciu. La serata prosegue con leggerezza e svago tra cibo, cioccolata (tanta) e condivisoni sull'intensa giornata di oggi. A risentirci, sentiamo di essere un gruppo fichissimo! Scene di vita vissuta: – Hello, il pupazzo di Piumò, viene ritrovato in “composta” sotto sale in un barattolo. – Gegge fa conquiste e viene trascinata in un tango impegnativo con un ragazzo del centro disabili. – Patù corre e fa le capriole durante la mattinata con i bambini. – Gufi, il pupazzo di Patù, viene conquistato da Richi (uno dei cani della casa, ancora cucciolo) che orgoglioso lo porta trionfante nella sua cuccia. Patù sbigottita si lancia senza succeso al suo inseguimento imprecando in dialetto siculo. – Passaggio a livello. Sbarre abbassate. Nove pericolosissimi clown scendono dal loro pulman con musica a palla e improvvisano giocoleria e acrobatica per intrattenere i guidatori.

MISSIONE ROMANIA 2014

30/08/14 “Panciu, ecco i tuoi bambini!". La mattinata inizia con l'appuntamento fuori il centro Pinocchio con i bambini per il trucco clown e la colazione con i Gogosh. Tra clown, farfalle, supereroi e qualche quadro di arte contemporanea siamo pronti a partire e travolgere il centro di Panciu con i suoi bambini, la giocoleria, i nostri colori, la musica e tanta tanta energia. La parata clown con la musica prosegue per tutto il centro e attraversa anche il mercato: tanti sguardi e volti perplessi, incuriositi, qualche sorriso divertito, qualche battuta, qualche sguardo che intuisce il significato profondo di questa camminata fuori dagli schemi. Ebbene sì, al termine di questa settimana estremamente intensa, in cui si sono instaurate relazioni basate su accoglienza, conoscenza, condivisione, unione, rispetto, fiducia, allegria e spensieratezza...beh, eravamo orgogliosi di poter “sfoggiare” tutto questo, di poter mostrare l'intero percorso alla

comunità in cui questi bambini vivono e con la quale si confrontano ogni giorno, a volte anche duramente. In questa mattinata abbiamo pensato di farli sentire ed essere semplicemente ciò che sono: dei bambini che hanno diritto ad essere tali, con i loro pro e i loro contro, nella loro essenza spontanea, nel pieno della loro infanzia spesso poco considerata. Concludiamo la nostra passeggiata al Bazar, un parchetto dove sorge anche la casa di cultura, un punto di ritrovo abituale dei ragazzi. Qui, gioco libero, bans, risate, abbracci, tante foto, un tentativo di piramide umana e l'invito a tornare al centro Pinocchio nel pomeriggio..perchè? Beh, perchè ci siamo noi! E soprattutto c'è il nostro spettacolo e le premiazioni di fine settimana! Ci precipitiamo in fretta e furia a pranzare e ritorniamo presto al centro Pinocchio per allestire festa

e spettacolo; sentiamo su di noi la stessa concitazione e le mille emozioni di un grande debutto: dopotutto avremo davanti un pubblico particolare,il migliore che potessimo avere, tutti i bambini che abbiamo conosciuto durante la settimana! L'emozione si fa sentire forte; noi siamo lì con loro e loro sono lì per noi. Ad ogni gag, ad ogni evoluzione acrobatica,ad ogni passaggio con le clave,si somma la nostra energia con la loro emozione sino alla conclusione dello spettacolo...il nostro spettacolo: lo spettacolo dei bambini di Panciu!! E come da tradizione, ogni trionfo merita

di essere celebrato con una premiazione: i nostri piccoli atleti vengono chiamati uno ad uno, salgono sul podio, ricevono la loro meritatissima medaglia, la stretta di mano e la foto consueta: come alle olimpiadi!!! Ovviamente non potevamo lasciare i piccoli artisti che hanno preparato le bel lissime medaglie a mani vuote, quindi ecco che tiriamo fuori un regalo speciale per loro, un kit da artisti composto da pongo, matite e fogli colorati. In conclusione di questa solenne cerimonia chiamiamo sul podio anche Paola e Chiara (non le cantanti, le volontarie!) per consegnargli due disegni realizzati dai bambini...e infine...non potevamo dimenticarci del grande Vasile! I bambini hanno lasciato le impronte delle loro mani su una piccola targa in segno di riconoscenza per tutto ciò che fa per il centro. E anche noi, finita tutta la festa, abbiamo voluto ringraziarlo e coccolarlo con una lettera nella quale rimarchiamo l'importanza dell'esempio e della figura di riferimento che lui rappresenta per tutti questi bambini. Tornando alla festa, dopo le premiazioni ovviamente ci scateniamo in balli e giochi tutti insieme, vogliamo goderci ogni bambino fino all'ultimo, “viziandoli” nel senso positivo

del termine. Ma tutte le cose belle hanno una fine, che quasi sempre coincide con un nuovo inizio, e quindi ci raduniamo tutti in un grande cerchio per condividere le e mozioni e i sentimenti della settimana. Condividiamo tutti: bambini, ragazzi, educatrici, volontarie, clown, tutti stretti nello stesso abbraccio. Il momento dei saluti è particolare per ciascuno, si vede qualche ragazzino nascondere le lacrime, tanti abbracci infiniti, tante richieste di restare ancora lì con loro. Una cosa è certa: noi lì ci saremo sempre. Di sicuro rimarranno la passione, l'entusiamo e l'energia che ci abbiamo messo, così come le nostre risate e il nostro affetto. Tutto ciò e molto altro che è davvero difficile raccontare rimarrà dentro questi bambini, questi piccoli grandi uomini, e i cambiamenti che abbiamo notato in loro rispetto agli anni passati sono

conferma di questo, oltre che dell'ottimo lavoro svolto da tutto lo staff del centro Pinocchio. La sera andiamo in un parchetto frequentato da molte famiglie della zona, cantiamo, giochiamo e si improvvisa uno spettacolo di fuoco. Scene di vita vissuta:

Una strana fame attacca parte del gruppo durante la cena, inspiegabilmente ci si ritrova a leccare la carta forno dove è stato

cucinato il pollo. Patù è sconcertata. Nacios regala il pupazzo di Hippie ai bambini del centro che ben lieti se lo portano via,

difficili i tentativi di negoziazione da parte di Hippie.

Durante la serata si prova anche con lo sputafuoco. Una bottiglia di strana provenienza doveva contenere alcool puro. Piumò dopo due, tre pessimi tentavi comprende che il contenuto era della semplice anice. Gira voce che forse ne è rimasto “colpito”.

A fine delle attività con i bambini il gruppo rimane steso sul paracadute in silezio ad ascoltare il rumore delle foglie mosse dal vento

MISSIONE ROMANIA 2014

31/08/14 “Non è la destinazione che conta ma il viaggio”

Domenica mattina. Giornata calda e soleggiata, Casa Panciu. Oggi per noi la sveglia suona più tardi, con musica a palla mischiata però a un pizzico di malinconia e di emozione per un nuovo inizio: oggi è il giorno della partenza per Roman e quindi lascieremo la Casa che è stata nostra per una settimana. Dopo colazione, cerchiamo di recuperare le nostre cose sparse in giro , prepariamo la valigia, puliamo e siamo pronti per condividere con le volantarie del centro e nostre “conquiline”

la settimana trascorsa insieme. Il feedback che le ragazze ci

trasmettano è più che positivo, le attività che abbiamo proposto sono state molto efficaci e in sintonia con il lavoro che loro svolgono costantemente durante l'anno. Le salutiamo, le consegnamo i pupazzi che abbiamo acquistato per loro in segno di riconoscenza ma nuovi di zecca e pronti per essere torturati, le abbracciamo e partiamo con il nostro pulmino, destinazione Roman! Giro di Boa! Tra canti a squarciagola, risate, chiaccherate, immancabili torture ai pupazzi, pause mangierecce arriviamo finalmente nel posto dove soggiorneremo per un intera, intensa e sicuramente emozionante settimana: la Fundatia Pacea di Roman. La Fondatia Pacea è una fondazione gestita da frati francescani che opera nel territorio di Roman, che effettua un lavoro di supporto e di alfabetizzazione occopandosi in particolare del Campul Olimpic, il campo rom della zona, dei giovani e bambini della cittadina e di altre varie strutture. Da anni siamo ospiti della Fundatia, quindi ritonare è sempre piacevole... anche perchè per tutta la settimana saremo coccolati e “cucinati per il pranzo”

da Domna Helena, la cuoca della fondazione e pensiamo la più brava chef di piatti tipici della Romania. Si prevedono grandi abbuffate. Ci sistemiamo, laviamo, ceniamo.

La veglia prima dell'arrivo ha inizio: il nostro Jabrel e Gaby stanno per arrivare! Jabrel per motivi di lavoro ci raggiunge solo ora insieme ad Gaby, il ragazzo operatore di Parada Bucarest che ci affiancherà in questa settimana. Le ore passano...e dei due neanche l'ombra, il cellulare del sardo è irrangiungibile, Piumò come ogni bravo papà è in iperventilazione, noi cerchiamo di restare svegli. Quando tutto sembrava perduto udiamo il suono di una macchina...Eccoli, stanchi ma vivi! Ora siamo pronti, completi e carichi:il carcere di domani mattina ci aspetta Noapte buna! Scene di vita vissuta: - Goofy spicca il volo e abbadona la sua padrona Patù - Hippie decide di portarsi la sfiga dietro, rovesciando il sale nel supermercato - Perchè a noi ci piacciono le tradizioni e pranziamo al centro commerciale Hello - FINALMENTE LA LAVATRICE!!!!!!

MISSIONE ROMANIA 2014

01/09/14 “Credi e agisci come se fosse impossibile fallire”

Ci sono momenti nel quale il tempo pare si sia fermato; la sveglia alle sette del mattino é sempre soavemente musicale e la canzone é quella di tre anni fa, poi di due quindi anche quest'anno; i clown “anziani” la conoscono bene, ai nuovi piace ed allora

Brunori Sas alla spiccolata ci spinge fuori dalla stanza. Oggi ci aspetta la prima mattinata di lavoro al carcere minorile di Bacau, il rumore della moka si confonde al tintinnio delle tazzine ed un buon aroma di caffé, anche se poco, visto che le scorte sono ultimate, pervade la sala da pranzo. Si percepise tensione ed attesa nel comportamento dei volontari, per alcuni è la prima volta in un carcere ma anche per gli altri il primo giorno di ingresso rappresenta sempre un bel gradino da

superare. Le “gare” in auto tra Pacioc e Piumò per chi arriva prima ai vari paesini che ci separano

da Bacau, rappresentano soltanto lo stemperare della tensione, del resto i continui sbadigli di nervosismo lo confermano. -Avete tutti i documenti?- è il mantra del nostro capo-missione, così che passaporti e carte d'identità fanno la comparsa tra le nostre mani ed il momento dell'appello da parte delle guardie é la giusta decompressione per stemperare l'ingresso al carcere, del resto ascoltare pronunciare i nostri veri nomi con gli accenti e le pronuce romene é un vero spasso. Non sappiamo come e cosa ci aspetterà quest'anno, ma memori della prima volta dello scorso, cerchiamo di stringerci ed incoraggiarci l'un l'altro; la lega con cui sono fatte le grosse chiavi sferga la serratura dei grandi cancelli in ferro e siamo finalmente nel cortile interno. Scorgiamo i primi visi dei ragazzi reclusi, capelli rasati, i tatuaggi forti e prepotenti, gli occhi sono quelli che ci aspettiamo, curiosi e in attesa. Il progetto prevede la divisione dei ragazzi in un gruppo di lavoro di sole donne e due gruppi di ragazzi, così come era stato lo scorso anno. Ci ospita ancora una volta la piccola sala che ben conosciamo, ed alla spicciolata arrivo tutti, uomini e donne, sono circa 25, alcuni sono visi che ricosciamo, la maggior parte sono nuovi, cerchiamo le loro mani, guardiamo dentro i loro occhi, e con l'empatia che ci contraddistingue la tensione iniziale si stempera, i sorrisi sono contagiosi ed ora appartengono anche un po' a loro. Ci permettono, almeno per oggi, di far lavorare insieme i ragazzi con le ragazze e noi apprezziamo, poi

si uniscono alcuni operatori del carcere ed il cerchio mare “grande” é finalmente compiuto,

possiamo iniziare! Il programma giornaliero prevede giochi ed esercizi essenzialmente di conoscenza, con l'inserimento di alcune attività prettamente ludiche, che permettono di entrare in empatia con i ragazzi ed una parte finale con delle piccole esibizioni da parte nostra di giocoleria, acrobatica ed improvvisazione clown. I ragazzi, a differenza dello scorso anno, sono più attenti, rispondono bene alle sollecitazioni e delle volte ci appaiono veramente coinvolti e divertiti. Piumò giustamente essendo il primo giorno, si fa carico quasi interamente di condurre i giochi, questo per dare continuità e fluidità al lavoro e la mossa é azzaccata. La parte dedicata alle sibizioni li cattura, la giocolerie é sempre un bel modo per catturarli, l'acrobatica li galvanizza e l'improvvisazione con clown con una sedia di Jabrel e Gaby li fa sbiascicare dalle risate! Molto bene, l'inizio ci conforta, questo ci rincuora moltissimo, potremmo dire Missione Romania 1 Mura del Carcere 0, olé! Ci restano i saluti, gli abbracci ed il larevedere “arrivederci” per l'indomani i ragazzi escono dalla

sala, gli operatori sono entusiasti, noi ci guardiamo e ci abbracciamo, l'uscita da questo angusto posto é il contrappello delle guardie, i nostri sorrisi sono la decompressione.

Ci aspetta il pranzo in Fundatia Pacea a Roman, ma la strada ora é più leggera. La destinazione del pomeriggio é il Centro per disabilità mentali e fisiche per adulti di Pastraveni; Pastraveni per noi clown “romeni” é nella storia della Missione, una storia fatta

di emozioni forti, allegria inebriante, coraggio e quella testarda necessità di non mollare mai, che i risultai arrivano e a Pastraveni i risultati sono arrivati. I clown delle precedenti missioni cercano di spiegare la bellezza degli utenti del centro, l'aria dei preparativi é serena, rilassante, felice e si sente. Proporremo ai ragazzi del Centro il nostro spettacolo, le formidabili olimpiadi clown! e dopo non macheranno le deliranti danze con la finale parata nei vari padiglioni. Carichiamo il furgone, ci sono gli attrezzi della giocoleria, c'è scopa di scena, ci sono i trucchi, il telo e le corde, c'é la cassa per la musica, gli improbabili cappelli e la scaletta dello spettaccolo con lo scotch, Nacios? Ah si, c'é anche lei, questa

volta non ce la siamo scordata! Come sempre la musica accompagna il nostro cammino, all'interno del furgone e dell'auto la musica leggera consola il sonno di alcuni e l'incedere tra i bellissimi campi coltivati, un improvviso zig zag fa muovere il capo di chi dorme, gli altri ridono ed a pochi chilometri da Pastraveni, la musica diventa rock, diventa trascinante, ed tutti ora sono svegli, adrenalinici, si canta a palla! E fatta l'ultima curva, ecco il cancello verde del centro, gioia infinita!!! Ci sono le loro braccia che attraversano le sbarre del cancello, i loro sorrisi di gioia lo hanno già valicato e ci sommergono; ci sono i ragazzi di sempre a Pastraveni, ci riconoscono per nome uno ad uno, ci chiedono perché non sono venuti gli assenti delle precedenti missioni, ci prendono le mani e ci conducono, ci aiutano nel portare le nostre borse, sono tutti per noi, ci sentiamo coccolati, sono loro che attendono noi, pianta meravigliosa e rigogliosa di un seme

deposto nella terra anni fa e questi fantastici ragazzi sono i frutti più dolci. Lo spettacolo é un successo, sempre più affinato, la gag del giorno precedente di Jabrel e Gaby é stata inserita nella scaletta, le olimpiadi hanno un unico vincitore, i nostri ragazzi di Pastraveni! Ora balli, salti, abbracci sono l'inevitabile conclusione dello spettacolo e la parata nei padiglioni può avere inizio. E' un'onda di musica, di colori della giocoleria che volteggiano per aria, di mani nelle mani e risate la parata nei padiglioni, di sofferenze umane che accogliamo con il naso rosso che ci fa da guida. Nei padiglioni sono suddivise le diverse disabilità, alcune molto importanti, destabilizzanti talvolta indelebili sempre, ma le varie costruzioni sono pulite ed ordinate e la buona cura delle assistenti ci fa sperare in meglio. Nello scorrere attraverso le stanze dei vari ambienti, sono i ragazzi con meno disabilità che ci accompagnano, ci sostengono ed aiutano a confermare che un lavoro continuo può veramente dare i suoi frutti. Probabilmente questa sarà l'ultima volta che la nostra missione passerà per Pastraveni, dopo diversi anni di lavoro e di buon lavoro, crediamo sia giunto il momento di focalizzarci su altre strutture ancora più disagiate. Quando sul cancello li salutiamo ed abbracciamo questo a loro non lo diremo mai, quando ci chiedono se il prossimo anno torneremo le nostre risposte diventano sfuggenti, rarefatte, siamo imbarazzati e commossi, ci guardiamo negli occhi e sapendo di mentire per lasciarci andare, ci facciamo sfuggire la promessa di tornare. Siamo carichi di adrenalina, la musica del viaggio di ritorno sparata a mille aiuta a scaricarci, e come da tradizione ci fermiamo al fiume per l'ormai rituale corsa sul greto gridando a squarcia gola, decompressione naturale post Pastraveni, rito di gruppo della missione, l'abbraccio finale ansimante per il respiro corto, il nostro suggello. La serata in Fundatia è tipica della routine dei missionari, chi prepara la cena, c'è chi né appoffitta per la doccia, chi scrive il diario e chi “svenuto” sul letto, gode di qualche minuto di riposo. La condivisione serale é molto bella, si sono aggiunti Gaby e Jabrel e siamo veramente ritemprati dalla gionata, la seconda parte della missione parte sotto i migliori auspici.

Zile frumosa!

Scene di vita vissuta: - A pastraveni ci invitano a dissetarci e a rifocillarci, la direttrice dopo aver promesso ciò si volatilizza. Con l’asciuttone in bocca la cerchiamo in lungo e in largo, l’attesa è interminabile. Quando decidiamo di lasciar perdere e tornare alle macchine, la Ninfa si presenta a noi con acqua e bibite, proviamo un amore indescrivibile. – Uno dei nostri aficionados di Pastraveni, detto il Gigante buono, ci scorta in modo silenzioso e leggero pensando di non essere visto, e anche quest'anno si preoccupa di fare una visita ispettiva dell'intero del furgone, per assicurarsi che tutto fosse a posto. il problema è stato farlo scendere!!

– Evento dell'anno: disco party a sorpresa in onore dei 33 anni di Patù all'interno del Pulmino! Musica, luci strobo, candeline,cappellini e trombette, Mancava solo lo champagne! Temperatura interna 58°. Visto dall'esterno il movimento ondulatorio del furgone poteva far immaginare ben altro...

MISSIONE ROMANIA 2014

2/9/14

Sveglia presto e giù dalle brande!

Ci “colazioniamo”e vestiamo, un ora di viaggio ci aspetta per raggiungere il Carcere di Bacau.

Oggi è il primo vero giorno di attività, decidiamo di proporre esercizi improntati sulla fiducia nei riguardi del gruppo e di se stessi.

Il nostro pulmino grigio parcheggia puntuale lungo la caotica strada davanti al carcere e dopo i soliti controlli ci ritroviamo insieme ai 25 ragazzi e ragazze detenuti nella sala a noi destinata per la mattinata pronti per imbarcarci in questo viaggio, toti impreuna.

Iniziamo con un po’ di riscaldamento “sciogli ghiaccio”, proponiamo giochi in cui si deve urlare,correre, ponendo attenzione agli altri. Proviamo a stare a occhi chiusi, ad ascoltare ed ad ascoltarci ,facendoci

guidare da un'altra persona. È emozionante e significativo, vedere le difficoltà dei ragazzi nel fare questo tipo di esercizi, alcuni ridacchiano altri tengono gli occhi aperti. Pensiamo che se solo avessero avuto qualcuno che credesse un po’ in loro,

qualcuno che avesse avuto fiducia nelle loro possibilità chissà che altre strade avrebbero percorso.

La mattinata termina con la condivisone in cerchio in cui esprimiamo, chi più chi meno, cosa abbiamo provato nelle ore trascorse, cosa ci ha divertito e cosa meno.

Siamo, tuttavia soddisfatti di questo primo laboratorio, notiamo ottimi presupposti per una super settimana insieme.

Torniamo alla Fondatia dove la nostra santa cuoca Helena ci aspetta con uno dei suoi osannati pranzi rumeni.

Ci concediamo un oretta di riposo e… siamo pronti e scattanti per il Campul Olimpic

Il Campul Olimpic è uno dei campi rom più grandi d’Europa e si trova appunto a Roman, la Fundatia Pacea

si occupa in particolare dei bambini del campo attraverso un servizio si scolarizzazione di base.

Arriviamo al campo e subito incominciamo a scorgere i primi volti incuriositi sbucare dalle varie baracche. Non passa qualche minuto che veniamo travolti da decine di bambini e ragazzini (sono bellissimi!) che ci toccano, ci stringono le mani, altri invece ci guardano con diffidenza,impauriti,ridono sotto i baffi… probabilmente siamo i primi claun che vedono nella loro vita!

Ci avviciniamo,facciamo le prime amicizie, abbattiamo il muro di diffidenza.

Ed è come un fiume in piena, ci ritroviamo in mezzo a centinaia di persone pronti e trepidanti per assistere al nostro spettacolo. The show must go on, quindi!

Non si sa come ma riusciamo ad esibirci, i bambini sono incontenibili, arrivano dietro le”

quinte” avanzano sempre di più fino a ridurre lo spazio che avevamo destinato per le varie gags di appena un metro, tirano pizzicotti ai claun in scena. Insomma sono dei matti! E Noi più matti di loro! Infatti finito il nostro emozionante spettacolo ci dedichiamo al delirio generale tra corse con Piumò capofila, balli, lotte, salti,

rotolamenti, chiacchierate… corsa al pullmino per ritornare a casa. Riusciamo a lasciare il campo senza investire nessuno di chi si aggancia alle nostre macchine e con il cuore pieno di adrenalina e stupore.

È bello essere riusciti a portare un momento di festa e di distrazione ai bambini che abbiamo incontrato, sono sensazioni che crediamo vivano raramente.

Ci DOCCiAMO (chi è stato in un campo rom può capirci), ci rifocilliamo.

Ma oggi è un giorno speciale! È il compleanno di Patù!

E per l’occasione il suo

Goofy è tornato da lei!

Alcune menti diaboliche organizzano una caccia al tesoro per ricongiungere il gufo alla padroncina …

emozionante l’incontro ai piedi della gabbia dei(veri) uccelli dei frati della Fondatia.

Stanchi ma felici, andiamo a nanna.

Noapte buna!

Scene di vita vissuta:

- Al Campo Rom Piumò crea un diversivo per permettere ai clown di radunare gli oggetti e salire in macchina. Le macchine iniziano a muoversi e Nacios vedendo Piumò circondato da centinaia di piccoli folletti scatenati, come nei migliori film d’azione, urla: “NOOO!! NON POSSIAMO LASCIARLO QUI!!!”

MISSIONE ROMANIA 2014

3/9/14

“La bellezza non è che una promessa di felicità”

Se ripensiamo alla mattinata in carcere la parola bellezza è quella che meglio racchiude ciò che abbiamo vissuto.

Abbiamo visto la bellezza dei ragazzi. La bellezza scoperta attraverso l’essere qui e ora. La bellezza che smaschera e rende semplici e fragili. Vorremmo raccontarvi la bellezza di quei ragazzi dai mille tatuaggi, l’aspetto da duri, con gli occhi tristi e timidi, ma non riusciremmo, perché si sa, di fronte alla bellezza vera si può solo stare zitti ad ammirare.

Alla solita ora iniziamo l’attività con i ragazzi detenuti, il tema di oggi è la sintonia.

Oggi sono più concentrati e collaborativi, incominciano a fidarsi di noi, le attività proposte le sono piaciute.

Attraverso i vari giochi proposti riusciamo a vedere che si sta formando un bel gruppo, c’è una bella sintonia

tra di loro, accettano i nostri consigli , sono insieme, siamo insieme e stiamo bene.

Indimenticabile l’esercizio con le canne di bambù unite per formarne una sola fatta poi scendere a terra da tutto il gruppo. Emozionante il percorso sensoriale finale,in cerchio bendati,ragazzi che sembrano adulti completamente abbandonati alle nostre cure. Li abbiamo lavato ed asciugato le mani, li abbiamo abbracciati, sembrava non desiderassero altro.

Questa mattina non eravamo in un carcere, ne siamo usciti insieme anche solo per poco.

Carichi di gioia e entusiasmo ci prepariamo per il pomeriggio in cui Hippie e Piumò inizieranno il corso di formazione per operatori e animatori reclutati dai frati della Fondatia nelle parrocchie circostanti , il resto del gruppo andrà al centro Inclusivo di Roman, in cui trascorreremo i nostri pomeriggi fino a venerdì.

Il centro Inclusivo di Roman è una comunità residenziale che ospita minori dalle più disparate storie famigliari e tendenzialmente con disabilità più o meno gravi. Non è la prima volta che ci rechiamo al Centro Inclusivo (da tutti noi chissà perché chiamato Romanita), ma l’impatto è sempre molto forte. Il centro è una struttura nuova e moderna,con tanto di campo da calcio all’avanguardia(affittato a esterni) che contrasta con lo stato in cui sono accuditi gli ospiti. Veniamo assaliti, al nostro arrivo, dai bambini ci vengono in braccio anche se non ci conoscono, cercano le nostre mani per farsi accarezzare, ci guardano ci abbracciano e ci chiamano mamma.

Sono in uno stato di abbandono e di degrado che ci lascia storditi, sono piccoli e completamente abbandonati a loro stessi,i loro vestiti sono sporchi,puzzano,le loro scarpe sono indossate all’incontrario,altri sono scalzi.

Fanno i loro bisogni in una vera e propria latrina vicino all’ingresso principale. Il personale non ha alcun

riguardo nei loro confronti, i disabili più gravi vagano per il cortile,alcuni sono sdraiati in mezzo ai ciottoli; quelli meno gravi si malmenano a vicenda.

Rispetto alla mattina appena trascorsa ci sembra di essere in un altro mondo fatto di disumanità e dolore.

Riusciamo a raggruppare alcuni dei tanti bambini sparsi per il centro e facciamo il nostro spettacolo di fronte a tutti quegli occhioni sbarrati e felici di tante attenzioni.

Passiamo il resto del pomeriggio insieme a loro, nascondiamo il nostro dolore di fronte a quello che stiamo vedendo e ci buttiamo in danze, semplici giochi di conoscenza,giochi con paracadute con i bambini più grandi e in giochi di contatto con quelli più piccoli.

Salutiamo con la promessa di tornare l’indomani.

Rincasiamo con gli occhi gonfi di lacrime e il cuore pieno di rabbia e di puro dolore. È una ferita aperta, ma la voglia di fare qualcosa per migliorare le cose è tanta.

Dopo una cena rigenerante, ci dedichiamo a coppie un massaggio rilassante per allentare le tensioni del pomeriggio.

Che bella famiglia che siamo!

Noapte buna!

MISSIONE ROMANIA 2014 04/09/14 ..chi cerca trova..e solo chi prova può riuscire.. La nostra mattinata inizia tra le quattro mura chiuse di Bacau..i ragazzi oggi dovranno cimentarsi nei laboratori di acrobatica e giocoleria; saranno suddivisi in due gruppi, ognuno a turno potrò provare le varie discipline per capire da cosa più sono attratti e portati con l'obiettivo di portare in scena lo spettacolo finale previsto per l'indomani. Si inizia con un piccolo gioco di riscaldamento per dare la carica all'intero gruppo e al via i ragazzi e le ragazze si dividono in due gruppi eterogenei nei due laboratori: – dentro la sala nei quattro angoli si prova a giocolare con i foulards, le palline, le clave, il diablo e le bolas. – Nel cortile invece, sotto gli sguardi degli altri abitanti che non mancano di commentare le attività dei ragazzi, inizia il laboratorio di acrobatica; si fa una premessa cercando di trasmettere il messaggio dell'importanza del riscaldamento e dello stretching come attività necessarie per evitare infortuni; si spiegano e provano la ruota e la verticale con vari successi (soprattutto tra le psicologhe e la nostra forzuta Patù che riesce a sollevare il peso di tutto il suo corpo con la sola forza delle braccia), si spiegano i ruoli del porteur, dell'agile e dell'assistenza durante lo svolgimento delle figure e delle piramidi e si eseguono alcune figure di balance. La mattinata si conclude con alcuni esercizi di improvvisazione proposti da Gabi con l'utilizzo non convenzionale degli strumenti di giocoleria e delle sedie. Alcuni inizialmente non capiscono lo scopo dell'esercizio, che mira alla collaborazione col compagno, ma successivamente altri svolgono delle belle performance su traduzioni inventate di lingue a tutti sconosciute. Anche oggi la partecipazione a tutte le attività ci ha resi orgogliosi dei ragazzi!

Il secondo pomeriggio al centro inclusivo di Roman inizia in maniera più organizzata rispetto a ieri..questo grazie a Patù, Jabrel e Boby che la mattina hanno parlato con le operatrici del centro chiedendo maggior attenzione all'igiene dei bambini e una suddivisione in più gruppi più o meno omogenei per un miglior svolgimento delle attività.

Alcuni miglioramenti si sono ottenuti..i bambini con maggiori potenzialità sono stati accompagnati nella palestra per essere suddivisi in due ulteriori gruppi per età, mentre i bambini/ragazzi più “speciali” si trovano in un'altra sala dell'istituto. Le attività in palestra vanno avanti con alcune

difficoltà a causa della mancata collaborazione delle operatrici che stanno a guardare, mentre nella stanza con gli altri bambini si cerca di coinvolgerne il maggior numero possibile..considerato che sono davvero tanti e la maggior parte avrebbe bisogno di un rapporto individuale. In ogni caso non si demorde e si nota di quanto poco sia sufficiente per ricevere una risposta positiva anche dai ragazzi definiti più gravi..uno sguardo o un po' di considerazione con il passaggio di un semplice oggetto li rende felici..Andiamo via con alle spalle una serata più costruttiva rispetto alla precedente ma che ci lascia insoddisfatti per il pensiero di quanto si potrebbe fare se solo ci fosse maggior collaborazione e attenzione da parte degli operatori che se stimolati, anche loro, in parte riescono a rapportarsi in maniera diversa ai bimbi. Al rientro a Fundatia Pacea incontriamo Shake e Piumò che hanno condotto il corso base con gli operatori e i ragazzi hanno scelto di lavorare in modo separato, Piumò con i ragazzi e Shake con gli operatori. In questo modo sia i giovani che gli operatori sono riusciti a lasciarsi andare ed essere naturali. Scene di vita vissuta: – dopo cena ci mettiamo in posa da veri giovani quali siamo e ci facciamo un selfie vintage

MISSIONE ROMANIA 2014 5/09/2014 E’ stata una notte brevissima, la condivisione per prepararci alla giornata di oggi ha

innalzato la nostra adrenalina, che ha combattuto tutta notte con la nostra ormai cronica stanchezza. Siamo ormai alla fine della Missione, ed oggi è il giorno più importante del lavoro al carcere; oggi infatti proporremo ai ragazzi di fare loro uno spettacolo per gli altri detenuti, olé! La sveglia di stamane ha protagonista una coppia; con un sottofondo di musica, Piumò e Jabrel massaggiano uno alla volta tutti noi missionari e dopo aver finito, Jabrel ringrazia tutti noi per questa sua ultima missione in Romania, emozionato

abbraccia Piumò ed è tanta roba! Siamo belli carichi e durante il viaggio verso Bacau si avverte, tanto che la musica non riesce a star dietro alla nostra energia, Gaby ormai è uno di noi. I controlli all’ingresso del

carcere riservano come al solito qualche divertente contrattempo, ed

allora Jabrel si esibisce in uno dei suoi numeri di maggior repertori, “la figuraccia mattutina”,ma oggi è Double! Cercando un bagno segue una dipendente del carcere e pensando che lei lo stesse accompagnando, si infila nell’angustio bagno insieme alla malcapitata, non si era reso

conto che anche la signora fosse in cerca della stessa “cosa”….. al controllo della

valigia degli attrezzi, il solerte poliziotto aprendo tutti i vani, vi trova i calzini sporchi ed altre cose dello sbadato Jabrel. Ma finalmente siamo dentro, il programma di oggi prevede un lavoro di riscaldamento sul clown, la divisione in due gruppi per lavorare con giocoleria ed acrobatica; tutto ciò dovrebbe confluire in un piccolo spettacolo dei ragazzi. Ma come ogni buona giornata di lavoro romeno che si rispetti, arrivano gli imprevisti; infatti donna Lorena ci chiede di fare un piccolo spettacolo alle detenute donne che soltanto presto possono essere libere di assistervi. Acconsentiamo, approntiamo velocemente il nostro paracadute-sipario e facciamo il nostro spettacolo leggermente ridotto nelle scene. Le detenute sono contente, donna Lorena anche così come noi che abbiamo

regalato anche a loro un momento di break nella monotonia delle loro giornate. Le salutiamo proseguiamo il lavoro. Il gruppo dei ragazzi che lavorerà all’acrobatica viene spostato all’esterno,

in un adiacente cortile, affidati a Piumò, Apuà, Nacios, prima un riscaldamento e poi via con le figure semplici e poi sempre più difficili. Soltanto il passaggio di qualche detenuto scortato ed ammanettato interrompe il lavoro dei ragazzi. All’interno restano i ragazzi

fanno giocoleria, ed è molto bello vederli concentrati e riuscire seppur in uno spazio così stretto a non ostacolarsi e divertirsi; capiamo subito che i ragazzi faranno lo spettacolo, la loro positività è molto alta e noi siamo fomentati con loro. Riuniamo il gruppo per degli esercizi sul clown condotti da Gaby e Jabrel, e chiediamo loro se vogliono fare lo spettacolo: la risposta è unanime e liberatoria, un abbraccio collettivo! Daje! Facciamo scegliere loro in quale disciplina cimentarsi, clownrie, acrobatica e giocoleria, dopodiché iniziamo le prove; li vediamo concentrati, attenti e volenterosi, li notiamo crescere momento dopo momento, ed è bellissimo, si sentono parte di un gruppo, di un’esperienza, si sentono finalmente utili e parte di un qualcosa di positivo, questo è probabilmente il risultato più bello che un operatore di Circo Sociale si possa aspettare. Siamo finalmente pronti, passiamo al trucco ed osserviamo il loro cambiamento, sono belli, bellissimi, quanta bellezza!! La piccola stanza viene adibita in parte a palcoscenico e per l’altra parte in platea per

il pubblico di detenuti che in fila indiana entrano scortati dalle guardie; sono tutti adulti, visi delle peggiori carceri di Caracas, ma siamo in Romania e vi assicuriamo che basta uguale. Per un momento noi stessi siamo attoniti, ci guardiamo pensando che con quelle facce di fronte i ragazzi non passano uscire dal sipario e fare i loro numeri, guardiamo dietro e li vediamo concentrati, risoluti e capiamo che loro lo spettacolo lo faranno a qualsiasi costo, sono loro a darci forza, RELAZIONE 1 – PAURA 0 E’ stato emozionante vedere il loro spettacolo, concentrati e determinati, escono dal

sipario con la giusta tensione, ma si vede che sono felici, meravigliosamente imperfetti a volte sbagliano, ma non demordono e dall’errore ripartono. Ecco i saluti, l’inchino e poi gli applausi, sono sudati ma felici, poi gli abbracci tra di

loro, con noi, infine i complimenti e la condivisione, un turbine di emozioni ed emozionati lo siamo tutti, noi, loro e gli operatori che in questi giorno ci hanno seguito e sono rimasti completamente rapiti da un altro modo di relazionarsi e di educare, da un’altra strada percorribile, quella colorata! Alla fine della condivisione dopo parole che ci riempiono l’anima i ragazzi ci

regalano dei braccialetti che hanno fatto per noi la sera precedente, ribadiamo loro che in questi giorni noi per loro siamo stati come un vento, abbiamo portato aria fresca, aria di positività, li abbiamo spronati ed accompagnati, ma ora la crescita, spetta solo

e soltanto a loro. Ci ascoltano, qualcuno abbassa la testa e qualcuno annuisce; costruite una vita di pace ragazzi, questo il nostro augurio finale. L’esperienza in carcere è stata esaltante, siamo in una specie di estasi, il viaggio sul pulmino verso Roman è di felicità, ci aspetta un bel pranzo , l’ultima lezione del

Corso Base e di nuovo al Centro Inclusivo di Romanita, dove la realtà difficile della Missione si farà nuovamente sentire. Mentre ultimiamo il nostro pranzo, l’imprevisto; Pataya ci informa che in Italia sono previsti scioperi per l’indomani in quasi tutti gli aeroporti, il volo del giorno dopo

pertanto è saltato, le possibilità sono di partire lunedì oppure sabato mattina molto presto per uno scalo a Belgrado ed infine il volo verso Roma. Viene scelta in una concitazione crescente e varie telefonate, la seconda soluzione pertanto partiremo questa sera stessa. Decidiamo di cambiare il programma di lavoro in vista della

partenza anticipata, comunque Piumò e Shake terranno l’ultima lezione

del corso base e noi altri andremo anche per solo un saluto di un’ora a

Romanita, non ce la sentiamo di partire senza aver salutato i bambini ed i ragazzi del centro. Romanita è il solito pugno allo stomaco, i bambini al terzo giorno di visita dei clown ci riconoscono e sono felici di vederci. Ci

vengono incontro, ci abbracciano e ci cingono la vita, a loro basta ricevere affetto e noi siamo qui per questo. In realtà qualche richiesta l’abbiamo avuto, dei ragazzini

ieri ci hanno chiesto la canzone “Tranquila” che sembrerebbe l’hit del momento;

Pacioc a sorpresa avendola inserita nella play list l’esibisce quasi subito, e le danze da

quel momento di susseguono ininterrottamente. Nell’assolato piazzale in cemento e fra l’erba recuperiamo i bambini ancora distanti

da noi, ci sono quelli che piangono e non li vuole nessuno, quelli svestiti e sporchi, sporchi di terra e dei loro stessi escrementi, li abbracciamo tutti, non ci interessa più niente, ci sono quelli a cui basta sentire il tepore della nostra mano e non ti lasciano andare più. Sono scene forti, sempre difficili da metabolizzare, ma sono anche scene di grande bellezza, la bellezza dei loro gesti, belli come la loro smisurata necessità di affetto. Con loro trascorriamo un’ora, è poco ma è tanto densa, li lasciamo in un grande

abbraccio, la commozione è mostrata, vissuta, non vi lasceremo soli bambini, questo è

sicuro, qui da voi torneremo, cascasse il mondo. Lasciamo l’Istituto dopo aver visto i lavori dei bambini fatti a febbraio con l’intervento di Jabrel, così che un po’ di

buonumore ritorna, ed andiamo via un po’ rinfrancati. Appena giunti in Fundatia Pacea Piumò ci informa che si è trovato un volo per domenica mattina, quindi la partenza è rinviata all’indomani per l’ora di pranzo;

evvai!! Possiamo restare qualche ora in più insieme e soprattutto preparere la partenza con più calma. Decidiamo di fare lo spettacolo per i ragazzi e gli operatori che hanno preso parte al Corso, ci sembra anche il modo migiore per chiudere al meglio ed in energia la Missione. Divaghiamo un po’ sulle scene della scaletta, improvvisiamo

divertendoci un mondo ed anche se il pubblico non è tanto numeroso…. si sfasciano

dalle risate!!! E’ finita la Missione, almeno quella legata alle attività, gli ultimi ragazzi vanno via, e vanno via anche i frati che hanno assistito allo spettacolo, rimaniamo noi, sul prato della fondazione, stanche ma felici, consapevoli di aver dato il meglio di noi stessi in questa tanto cara terra romena. Ci trasciniamo verso l’ora di cena giocolando, inseguendoci e cadendo fra l’erba,

cantando a scuarcia gola canzoni improbabili. Dopo la cena preparataci questa volta da Shake, inizia l’ultima condivisione della

missione, attesa, liberatoria, lunga condivisione; ora dopo ora fino a notte inoltrata, i volontari con il sempre più presente Gaby, scorrono i giorni e le emozioni attraversate nelle due settimane trascorse insieme, i visi dei bambini, le loro corse con le nostre, i rifiuti i pianti e gli abbracci, la polvere sollevata ed il sudore che colava, le risate senza freno e la fiducia letta negli occhi, i risultati ottenuti e le tante cose da fare ancora. Affascinante e contradditoria Romania, continueremo ancora ad attraversare le tue polverose strade, a tessere relazione i portare sorrisi ed emozioni. E’ veramente molto tardi ora, domani la sveglia per fortuna è per le 09:00 ma non

credo basti ad appagare la nostra stanchezza Noapte buna! Scene di vita vissuta:

- Al controllo della valigia con gli attrezzi, la guardia apre ogni vano. La valigia è di Jabrel che non aveva preventivamente levato gli indumenti sporchi….. “ armi chimiche!!!” il commento della guardia!

- Ultimo spettacolo, preparazione e via fuori in scena. Oramai lo spettacolo è totalemente nostro improvvisiamo e ci divertiamo forse la miglior replica tutto ciò per un pubblico calorossissimo è numerossissimo. La questura parla di ben 8 spettatori!