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R IVISTA DI M EDICINA R ESPIRATORIA A NNO X N UMERO 35 R IVISTA DI M EDICINA R ESPIRATORIA A NNO X N UMERO 35 2/2004 2/2004 Periodico trimestrale Sped. in A.P. 45% - art. 2 comma 20/B - legge 662/96 - Filiale di Milano - Aut. trib. Monza n. 1116 del 2/10/95 PISANTI FIORENZANO SANTORIELLO POLVERINO MASSA DAMONTE PEDICINO BENETTI TESI ARANGIO-RUIZ BUCCHERI AIOLFI PIETRA SBARRE ZORZIN BARBISAN PALADIN PASTEGA AMADUCCI SGAMBATO DE BLASIO PNEUMORAMA anno

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RIVISTA DI MEDICINA RESPIRATORIAANNO X NUMERO 35RIVISTA DI MEDICINA RESPIRATORIAANNO X NUMERO 35 2/20042/2004

Periodico trimestrale Sped. in A.P. 45% - art. 2 comma 20/B - legge 662/96 - Filiale di Milano - Aut. trib. Monza n. 1116 del 2/10/95PISANTI

FIORENZANOSANTORIELLO

POLVERINOMASSA

DAMONTEPEDICINOBENETTI

TESIARANGIO-RUIZ

BUCCHERIAIOLFI

PIETRASBARREZORZIN

BARBISANPALADINPASTEGA

AMADUCCI SGAMBATODE BLASIO

PNEUMORAMA

X°anno

RIVISTA DI MEDICINA RESPIRATORIAANNO X NUMERO 35PNEUMORAMA Periodico Trimestrale

Reg. Tribunale di Monzan. 1116 del 2 Ottobre 1995Spedizione in A.P. 45%art. 2 c. 20/B, L. 662/96 - Filiale di Milano

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2/2004

Ursula

RIVISTA DI MEDICINA RESPIRATORIAANNO X NUMERO 35PNEUMORAMA

2/2004L’EDITORIALE di A. Schiavulli 7GLI ARTICOLILe virosi respiratorie nel primo mese di vita di A. Pisanti 8L’apparato respiratorio può limitare la prestazione sportiva? di G. Fiorenzano, C. Santoriello, M. Polverino 13Pneumologia e Medicina generale. La ricerca, un punto d’incontrodi E. Massa 16Utilizzo di filtri in linea durante la misurazione di manovre ventilatorie: qualità e prevenzione di C. Damonte, M. Pedicino, G.P. Benetti 18I primi dieci anni di Federasmadi F. Tesi 22Considerazioni di un paziente a margine di un convegnodi G. Arangio-Ruiz 23Cancro al polmone: da una malattia invisibile a una sfida globaledi G. Buccheri 24GLI ABSTRACTAAAAI 2004 25ATS 2004 40Perchè la telespirometria nella BPCO di A. Pietra 52SPAZIO LIBEROIl libro parlato di A. Sbarra 54

Scompenso cardiaco congestizio o BPCO? Il BNP può essere decisivo?di L.K. Moores 57L’ANTIFUMOProFumo di città di N. Zorzin 62LA BUSSOLA (NOTE DI BIOETICA) di C. BarbisanEtica. Istruzione per l’uso 63AIAnewsletter 67LE SOCIETÀ E LE ASSOCIAZIONI 72LE AZIENDE 80I PRODOTTI 82IL CALENDARIO Corsi & Congressi 84LA LIBRERIA 86LA GALLERIA Bruno Paladin 88LA POESIA Gino Pastega 90LA CANTINA di S. Amaducci

Mi faccio la cantina 92IN RICORDO DI ... 94GLI AUTORI 95A PRESCINDERE di F. de Blasio 96

I

S

U

IIl 40% dei medici italiani fuma. I colleghi americani fumatori raggiungono il 2% ditutti i camici bianchi. Un bel record, non c’è che dire. Non so se esistono dati riguar-danti i medici fumatori relativamente alle diverse specialità. Certo comprendo la diffi-coltà di invitare un paziente con enfisema a non fumare se si è fumatori e per di piùpneumologi. E questo al di là del farsi vedere con la sigaretta o meno. Qualsiasi fuma-tore riconosce un fumatore e l’invito a non fumare lanciato da un fumatore, per di piùmedico, perde qualsiasi credibilità e forza. Un bel problema. Nessun consiglio e menoche mai colpevolizzazione da parte mia, ex fumatore. Solo comprensione.

I nostri vecchi si apprestano ad affollare i supermercati. Quando il caldo si farà insop-portabile e metterà a rischio la resistenza fisica delle persone più deboli, il ministroSirchia consiglia di portare il “vecchietto” (“il vecchietto dove lo metto?” si chiedevaMimmo Modugno già molti anni addietro in una canzone) a godere dell’aria condizio-nata dei super/ipermercati. La notizia dell’invito ha sicuramente sorpreso tutti, ma nonlo ritengo privo di una sua validità di fronte all’emergenza. Però pongo ugualmente unadomanda: non si vorrà anche incrementare i consumi in questo periodo di stagnazioneeconomica? Già che sono al supermercato compro. E come la mettiamo con la dieta(meno pietanza nel piatto) sempre suggerita dal ministro? Invece del supermercato per-ché non consigliare la propria Banca, dove si ha forse anche qualche diritto, visto che il“vecchietto” ci tiene magari i risparmi della vita. Godendo il fresco, potrebbe magaricontrollare le condizioni del proprio conto e presidiare i propri risparmi, visto che negliultimi tempi non abbiamo avuto grossi esempi di tutela dei risparmiatori da parte dellebanche. E un bel film al cinema dietro l’angolo non sarebbe ancora meglio? Nel frat-tempo, non potendolo fermare con un bel decreto, il caldo è già nelle nostre case.

Sta per arrivare il terzo libro di Francesco Iodice, per le edizioni Midia (siamo sottocontratto, vale a dire “costretti”). Il nostro non molla. La sua vena narrativa non siesaurisce, anzi più si va avanti e più si scava, più si trova. Non c’è fine, mettetevi ilcuore in pace. Lo dovrete leggere ancora. Magari di nascosto, divertendovi, e poi direche non è un granché.

Un nuovo spazio entra a far parte delle ultime pagine di Pneumorama, che non sonomeno importanti per la loro collocazione finale nella rivista, anzi posso rispolverare ilvecchio dulcis in fundo per descrivere lo spazio dedicato all’arte, al vino, alla prosa iro-nica di “A prescindere”, ed ora alla Poesia. La poesia, un bisogno dell’anima, io credo,per chi scrive. Un ristoro dell’anima per chi legge. In un mondo sempre più veloce, piùincerto, più stupido, forse più arido, coltiviamo la speranza e l’ottimismo di un futuromigliore. A questo può contribuire la poesia. Chi ha da dire, da oggi qui lo può fare. Per cominciare, lasciamoci rapire dai versi di Gino Pastega e dal suo mondo-mare.

Buona estate a tutti.

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

L’EDITORIALE

Poesia per chi fumadi Antonio Schiavulli

AAnche se non esistono studi di vasta por-tata sulle virosi respiratorie nel bambinodi età inferiore a 1 mese, osservazioniripetute in piccole coorti in vari annihanno dimostrato che l’etiologia princi-pale (> 50% dei casi) è data dal virusrespiratorio sinciziale (VRS), specialmentenei primi 4 mesi dell’anno, in tutto ilmondo; l’espressione clinica più impor-tante, in questo caso, è la bronchiolite,mentre molto meno frequente è la polmo-nite e irrilevanti per frequenza e gravitàsono le manifestazioni cliniche da infe-zioni delle alte vie aeree (URI). Tra glialtri agenti implicati nella patologia respi-ratoria infettiva delle basse vie aeree(Tabella 1) assumono importanza, special-mente per gravità e resistenza alla terapia,

le infezioni da Adenovirus [1] e, più rara-mente, da virus influenzale A [2].Come è possibile notare dalla Tabella 2,i virus che provocano infezioni respiratorienel primo mese di vita non sono sostan-zialmente diversi, tranne qualche ecce-zione, da quelli che interessano le altre etàin pediatria. Molto importanti per l’immu-nizzazione contro i virus risultano essere ilparticolare momento epidemiologico, l’in-fluenza degli anticorpi materni [3] e,

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GLI ARTICOLI

Le virosi respiratorie nel primo mese di vita

di Antonio Pisanti

TABELLA 1.TASSONOMIA DEI VIRUS IMPLICATI NELLE MALATTIE RESPIRATORIE IN ETÀ PEDIATRICA (0-14 ANNI)

FAMIGLIA SOTTOFAM. GENERI GENOMA BERSAGLI

Adenoviridae Mast-adenovirus DNA Mucose,(specie umane h1-h42) T linfoide

Herpesviridae Alphaherpesvirus Simplexvirus, Varicellovirus, DNA Ubiquitari.Betaherpesvirus Cytomegalovirus, Inf. latenti eGammaherpesvirus Epstein-Barr persistenti

Coronaviridae Coronarovirus RNA P.V.R.

Picornaviridae Enterovirus RNA Mucosa int.Rhinovirus e resp.

Reaviridae Rotavirus RNA Mucosa int.e resp.

Ortomyxoviridae Influenzae virus A-B RNA Muc. resp.,Influenzae virus C altri tessuti

Paramyxoviridae Pneumovirus (VRS) RNA P.V.R.Paramyxovirus (parainfl.) B.V.R.Morbillivirus (v. Morbillo)

TABELLA 2.PRINCIPALI AGENTI ETIOLOGICI IMPLICATI NELLE VIROSI

RESPIRATORIE DEL PRIMO MESE DI VITA

VRS

Adenovirus

V. influenzali A e B

V. parainfluenzali I, II e III

Rhinovirus

Altri (Herpesvirus, CMV, rubeola, virus ECHO,Coxackievirus, Coronavirus, Rotavirus, ecc.)

GLI ARTICOLI

attualmente, anche la pratica vaccinale ela profilassi [4]. A questo proposito sonostati condotti molti studi, tra cui quello diYun e collaboratori [5], nel quale veni-vano esaminati, nel periodo Novembre-Aprile 1990-1994, 804 aspirati nasali di712 bambini affetti da infezioni acutedelle basse vie respiratorie, con l’intento diisolare il germe responsabile (Tabella 3).I virus implicati nelle infezioni respiratoriedel bambino di età inferiore a 1 mese han-no alcune particolarità e caratteristiche:- breve periodo d’incubazione (di solito 3

giorni o anche meno, raramente fino aduna settimana);

- breve durata della contagiosità dopo lamalattia (fanno eccezione gli Adenovirusche possono essere eliminati con le fecianche per settimane);

- immunità incompleta (possibilità direinfezione successiva, ma in genere congravità minore);

- predilezione per le età molto precoci(epoca post-natale - primo mese di vita,specialmente se da VRS).

Le infezioni da virus respiratori nei neo-nati non sono particolarmente frequentirispetto alle età successive e ciò si verificaanche per le infezioni virali nosocomialidei neonati ricoverati nei reparti neonatalio in Terapia Intensiva Neonatale (TIN).Le infezioni virali nei neonati a maggiorrischio di contrarre malattie respiratoriegravi (nati pretermine, cardiopatici,

pazienti con Fibrosi Cistica del Pancreas,malformati, immunodepressi) non sonogeneralmente più frequenti, né più gravinel primo mese di vita. Le infezioni viralinosocomiali (nido, reparti di patologianeonatale, reparti di pediatria generale,centri immaturi, TIN) possono essere con-tratte dal bambino attraverso varie moda-lità: dalla madre (vie di trasmissione:transplacentare, canale del parto, contattodiretto postnatale), dal personale sanitario(medici, infermieri, vigilatrici d’infanzia,ecc.), da un altro bambino; sono più fre-quenti, però, le infezioni non nosocomiali(infezioni di comunità), specialmente indeterminati periodi dell’anno, quandosono in corso epidemie (VRS, Adenovirus,Influenzae virus, Parainfluenzae virus, ecc.).Per comprendere meglio l’epidemiologia,la clinica e la diagnosi delle affezionirespiratorie nel primo mese di vita ci sem-bra interessante riferire alcuni dati prove-nienti dal Reparto di Patologia Neonataledell’A.O.R.N. Santobono-Pausilipon diNapoli, al quale affluiscono neonati datutte le località della Regione Campania.Nell’anno 2001 sono stati effettuati inquesto reparto 876 ricoveri, di cui il19,4% per affezioni acute respiratorievirali; di questi, il 78,2% presentavaun’affezione delle basse vie respiratorie(bronchiolite 83,5%, broncopolmonite1,5%, tracheobronchiti 9,8%, pleurite0,8%, altro 4,4%) (Figura 1).

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

TABELLA 3.STUDIO SUGLI AGENTI ETIOLOGICI DELLE INFEZIONI ACUTE

VIRALI DELLE BASSE VIE RESPIRATORIE [5]

AGENTE ISOLATO %

VRS 27,2

Parainfluenzae virus type III 7,8

Adenovirus 3,9

Influenzae virus A 3,9

Parainfluenzae virus type I 1,7

Influenzae virus B 1,4

Parainfluenzae virus type II 0,5

Altro 0,9

G F M A M G L A S O N D

50

0

45

40

35

30

25

20

15

10

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Bronchioliti

Infezioni alle vie alte

Altre infezioni basse vie

FIGURA 1. INCIDENZA DELLE VIROSI RESPIRATORIE NEI VARI

MESI DEL 2001

Alla luce dei suddetti dati la patologiarespiratoria virale più importante per fre-quenza e gravità nel primo mese di vita èla bronchiolite, e l’agente etiologico prin-cipale è il VRS; tale patologia si caratte-rizza per infiammazione ed edema alivello dei bronchioli terminali, che sostan-zialmente inducono 3 tipi di ostruzione:intra-luminale, extra-luminale e intra- +extra- luminale. Probabilmente possiamoaffermare che al primo estremo (intra-) sicollocano i bambini più piccoli (primi 2mesi di vita), al secondo estremo (extra-)i bambini più grandi (> 6 mesi), al centroquelli di età compresa tra i 2 e i 6 mesi.Nel primo mese di vita, quindi, la bron-chiolite assume un aspetto ben definito,cioè di bronchiolite “pura” (caratterizzatada edema, necrosi epiteliale, desquama-zione, aumentata e densa secrezionemucosa nei bronchioli) con, principal-mente, ostruzione intraluminale per lamancanza anatomo-funzionale di una suf-ficiente ed efficace muscolatura lisciaextraluminale.I primi segni clinici della bronchiolite pos-sono essere aspecifici: cambiamento delcomportamento alimentare, apatia, svo-gliatezza, irritabilità, colorito pallido,rinite. In seguito le manifestazioni clinichepossono diventare più specifiche: alita-mento delle pinne nasali, tachipnea(> 40 atti/min), dispnea, cianosi, ipoter-mia, tosse (spesso metallica, “brassycough”), rientramenti sternali , retrazionicostali. All’esame obiettivo si rilevano: allapercussione iperfonesi diffusa o, in caso diaddensamenti, ipofonesi “distrettuali”;all’auscultazione rantolini o ronchi (masolo nelle profonde inspirazioni), fischialla fine dell’espirazione (nel 1° mese pos-sono anche mancare del tutto), prolunga-mento dell’espirium, oppure nessunrumore; alla palpazione organi ipocon-driaci palpabili (per abbassamento deldiaframma); alla saturimetria desatura-zione arteriosa (SaO2 < 95%); all’emoga-sanalisi arteriosa ipossiemia (PaO2 < 60mmHg) e, nei casi più gravi, ipercapnia

(PaCO2 > 40 mmHg). Gli esami di labora-torio spesso non sono d’aiuto, ad eccezionedell’IFA (Immunofluorescence Assay) odell’EIA (Enzyme Immuno Assay) su aspi-rato nasale o tracheale per la ricerca delVRS. Radiologicamente si notano iperdia-fanie diffuse o distrettuali (da iperinsuf-flazione), abbassamento del diaframma,atelettasie e/o aree di consolidamento.Per il trattamento della bronchiolite sonostati proposti numerosi approcci terapeu-tici, che sono stati oggetto di vari studi;non sempre, si è, però, giunti ad unaccordo unanime sull’efficacia dei varitrattamenti via via proposti; ciò è acca-duto per i broncodilatatori [6,7,8,9,10,11,12,13], per i cortisonici [13,14,15], pergli anticolinergici [23,24]; unica eccezioneè rappresentata dall’ uso dell’adrenalina[18,19,20,21,22], su cui tutti, finora, sisono trovati d’accordo per ciò che con-cerne la sua efficacia: il razionale del suoeffetto positivo sarebbe dovuto non tantoalla sua azione broncodilatatrice masoprattutto alla sua azione vasocostrittricee antiedema sulla mucosa dei bronchioli.Oltre ai farmaci sopramenzionati altri tipidi trattamento sono stati proposti:1. una miscela di elio al 70% e ossigeno al

30% (Heli-Ox) è efficace nel ridurre latachipnea e la tachicardia, ma sostan-zialmente non migliora l’evoluzionenaturale della malattia rispetto al trat-tamento con la sola ossigenoterapia [25];

2. l’uso della ribavirina per via aerosolicaè stato raccomandato solamente neibambini a rischio aumentato (cardiopa-tici, pretermine, immunodepressi), malo svantaggioso rapporto costo-benefi-cio ne ha praticamente definitivamentesconsigliato l’utilizzo [32];

3. gli antibiotici sono assolutamente inu-tili, ma il loro uso è ritenuto obbligato-rio nel caso si sospetti minimamenteun’etiologia batterica primitiva o secon-daria dopo aver controllato il radio-gramma del torace e gli indici di flo-gosi-infettività;

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GLI ARTICOLI

4. l’ossigenoterapia, cardine del tratta-mento della bronchiolite, deve essereimpiegata in maniera attenta e razio-nale in relazione, naturalmente, allenecessità dettate dal monitoraggio dellasaturazione arteriosa e/o della emoga-sanalisi; l’ossigeno deve essere umidifi-cato e riscaldato opportunamente e levie di somministrazione devono esseredi volta in volta vagliate a seconda delleesigenze: nasocannula, maschera fac-ciale (non sempre ben tollerata), cappedi vario volume (richiedono alti flussi, epossono portare ad accumulo di CO2);una saggia gestione fin dall’inizio, con-sente di usare solo la cappa, che per-mette anche di alimentare senza ecces-sive difficoltà il bambino;

5. il surfattante va riservato alle forme piùsevere e precoci, quindi solo nei casi dialveolite che si accompagna alla forma-zione di membrane ialine e ad un impor-tante riduzione del surfattante [31].

Solitamente solo l’1-3% dei bambini ospe-dalizzati necessita di terapia intensiva(insufficienza respiratoria acuta tale darichiedere ventilazione meccanica).La bronchiolite è una patologia ad anda-mento monofasico; pertanto, la dimissionepuò essere avviata in caso di iniziatomiglioramento clinico (SaO2 > 94% inaria ambiente, capacità di assunzioneorale di liquidi, assenza di apnee nelleprecedenti 48 ore).Un aspetto importante nella gestione delbambino con bronchiolite è il controllodella capacità di alimentarsi. A tal propo-sito in uno studio caso-controllo sullacapacità di suzione e di deglutizione inbambini affetti da bronchiolite [27], èstato evidenziato che i bambini malatidedicano significativamente meno tempoalla suzione rispetto ai controlli sani e chela media del volume succhiato è inferiore;inoltre, è stato dimostrato che, sebbene lafrequenza delle deglutizioni sia molto piùalta nei bambini affetti, il volume di latteconsumato per ciascuna deglutizione ècirca la metà di quello consumato dalgruppo controllo; è stato sottolineato che

la coordinazione della respirazione con ladeglutizione è meno efficace nei bambiniaffetti rispetto ai controlli. Infine i bam-bini con bronchiolite severa a causa dellapolipnea e della suddetta difficoltà di ali-mentazione presentano un rischio elevatodi disidratazione e di squilibrio elettroli-tico, che vanno opportunamente corretti. Ultime novità emerse da recentissimi studiin tema di bronchiolite e di infezione daVRS riguardano il positivo effetto del trat-tamento con antileucotrieni (Montelukast)nel prevenire la sintomatologia asmati-forme, poiché sembra che, dopo un’infe-zione da VRS, vi sia un’abnorme produ-zione di leucotrieni che sarebbero respon-sabili di un aumento della reattività bron-chiale [29,30].

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GLI ARTICOLI

LL’esercizio fisico richiede una serie diadattamenti che coinvolgono principal-mente gliapparati cardiovascolare, respi-ratorio e muscolo-scheletrico [1-5].L’incremento della ventilazione polmonare(VE) che si accompagna all’esercizio èottenuto attraverso un aumento delvolume corrente (VT) e della frequenzarespiratoria (f). Nelle fasi iniziali dell’eser-cizio prevale l’incremento di VT, cheaumenta utilizzando in parte il volume diriserva espiratorio (VRE), ma soprattuttoil volume di riserva inspiratorio (VRI),fino a raggiungere al massimo il 60% (inalcuni casi il 65%) della capacità vitale. In seguito, l’incremento della ventilazionesi ottiene aumentando f, che generalmentenon supera il valore di 50/m’ (Fig. 1).Anche al termine di un esercizio massi-male la VE non raggiunge il valore dellamassima ventilazione volontaria (MVV): è cioè presente una riserva respiratoria,che deve essere superiore a 11 L/m’ ecompresa tra il 10 e il 40% della MVV [3].Al contrario, generalmente si raggiunge lafrequenza cardiaca (FC) massimale (disolito, 220 – l’età). Per queste ragioni siritiene che nel soggetto normale la ventila-zione polmonare non costituisca un limitealla prestazione e che l’esercizio vengainterrotto per raggiunti limiti degli appa-rati cardiovascolare e muscolo-scheletrico[1-5]. Per quanto riguarda gli scambi gas-sosi, in corso di esercizio fisico il gradientealveolo-arterioso (AaDO2) tende adaumentare da valori intorno a 5 mm Hg,fino a 20-25 mm Hg; in alcuni atleti d’e-lite può raggiungere anche 40 mm Hg ed

oltre [4,6]. Le cause possibili di questofenomeno sono: 1) l’ineguale distribuzionedel rapporto ventilazione/perfusione(VA/Q) nelle varie unità funzionali delpolmone; 2) l’aumento dei fisiologicishunt veno-arteriosi; 3) una limitazionedella capacità di diffusione durante l’eser-cizio. Nel soggetto normale questi feno-meni non comportano di solito una com-promissione degli scambi gassosi. Per que-ste ragioni nel soggetto normale non alle-nato l’apparato respiratorio non costitui-sce un fattore limitante la prestazione. In condizioni di ipossia ipobarica (altaquota), è stata dimostrata la possibilitàche i muscoli respiratori (MR) possanolimitare la prestazione fisica [7-9]. In sog-getti allenati ed atleti, è stato ipotizzatoche anche a livello del mare i MR possanolimitare la prestazione. Infatti, è stato cal-colato che durante un esercizio massimaleal cicloergometro i MR possono assorbirefino al 14-16% del VO2 [10] e della por-tata cardiaca [11], sottraendolo ai muscolidegli arti [12,13]. Infatti, aggiungendo un

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

L’apparato respiratorio può limitare la prestazione sportiva?

di Giuseppe Fiorenzano, Carlo Santoriello e Mario Polverino

FIGURA 1. ANDAMENTO DELLA VENTILAZIONE NEL CORSO

DI UN TEST ERGOMETRICO INCREMENTALE MASSIMALE. NOTARE

COME L’INCREMENTO DELLA VENTILAZIONE SIA OTTENUTO

DAPPRIMA MEDIANTE AUMENTO DEL VOLUME CORRENTE, POI

DELLA FREQUENZA RESPIRATORIA

carico ai muscoli inspiratori si aumentava ilconsumo di ossigeno dei MR rispetto al con-sumo totale, a scapito dei muscoli degli artiinferiori. Al contrario, scaricando i MRmediante un supporto ventilatorio(Proportional Assist Ventilation, PAV), unafrazione maggiore del VO2 totale venivaindirizzata ai muscoli degli arti inferiori(Fig. 2) [12]. Per queste ragioni si è tentatodi migliorare la prestazione allenando i MR,anche se i risultati ottenuti sono ancora nonconclusivi. Inoltre, in soggetti allenati edatleti è stato riscontrato il fenomeno dell’i-possiemia sotto sforzo (Exercise InducedArterial Hypoxemia, EIAH) [14,15], le cuicause sono riconducibili sostanzialmente aquelle indicate per spiegare l’aumentodell’AaDO2. Nell’atleta di alto livello, ivalori elevati di portata cardiaca ridurreb-bero il tempo di transito nei capillari polmo-nari al punto da evidenziare una limitazionedella diffusione. Recenti lavori hanno messoin discussione questa interpretazione, evi-denziando un precoce aumento del AaDO2ed una precoce comparsa di EIH in corso diesercizio (anche al 40-50% del VO2 max)[16]. Questi fenomeni sarebbero legati afattori individuali, riguardanti la distribu-zione del rapporto VA/Q e l’eventuale con-tributo di una ipoventilazione relativa. Unaltro fattore ipotizzato è la presenza di unedema polmonare interstiziale, da dannodella barriera alveolo-capillare, analoga-mente a quanto riscontrato in alcuni ani-mali (cavalli da corsa, levrieri). Il meccani-smo ipotizzato sarebbe quello di una “stress

failure” (insufficienza da stress) dei capillaripolmonari [17]. Al di fuori dei modelli ani-mali, nell’uomo è stato dimostrato un incre-mento (rispetto ad un gruppo di controllo)dei globuli rossi, delle proteine totali, del-l’albumina e del leucotriene B4 nel BAL diatleti dopo un esercizio massimale [18], manon dopo un esercizio sottomassimale [19]. In conclusione, l’apparato respiratorio noncostituisce un fattore limitante la presta-zione nel soggetto normale non allenato. Neisoggetti allenati e negli atleti è possibile chel’apparto respiratorio costituisca un limitein due modi: 1) i MR possono costituire unfattore limitante per la loro elevata richiestametabolica, non solo in condizioni di ipossiaipobarica, ma anche a livello del mare; 2) lapossibile comparsa di una EIAH, i cui mec-canismi sono ancora da chiarire.

BIBLIOGRAFIA

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GLI ARTICOLI

FIGURA 2. LA PERCENTUALE DI VO2 DIRETTA AI MR RISPETTO AL TOTALE AUMENTA A SCAPITO DEGLI ARTI INFERIORI

AGGIUNGENDO UNA RESISTENZA INSPIRATORIA (LOAD) E SI

RIDUCE SCARICANDO (UNLOAD) I MR MEDIANTE LA PAV

tics during exercise at high altitude. J. Appl.Physiol. 1999; 86:1785-1792[9] Gudjonsdottir M, Appendini L, Baderna P,Purro A, Patessio A, Vilianis G, Pastorelli M,Sigurdsson SB, Donner CF. Diaphragm fatigueduring exercise at high altitude: the role of hypoxiaand workload. Eur. Respir. J. 2001; 17:674-680[10] Aaron EA, Seow KC, Johnson BD, DempseyJA. Oxygen cost of exercise hyperpnea: implica-tions for performance. J. Appl. Physiol. 1992;72:1818-1825[11] Harms CA, Wetter TJ, McClaran SR,Pegelow DF, Nickele GA, Nelson WB, Hanson P,Dempsey JA. Effects of respiratory muscle workon cardiac output and its distribution duringmaximal exercise. J. Appl. Physiol. 1998;85:609-618[12] Harms CA, Babcock MA, McClaran SR,Pegelow DF, Nickele GA, Nelson WB, DempseyJA. Respiratory muscle work compromises legblood flow during maximal exercise. J. Appl.Physiol. 1997; 82:1573-1583[13] Harms CA, Wetter TJ, St.Croix CM, PegelowDF, Dempsey JA. Effects of respiratory musclework on exercise performance. J. Appl. Physiol.2000; 89:131-138[14] Dempsey JA, Hanson PG, Henderson KS.Exercise-induced arterial hypoxemia in healthyhuman subjects at sea level. J. Physiol. 1984;355:161-175[15] Dempsey JA, Wagner PD. Exercise-inducedarterial hypoxemia. J. Appl. Physiol. 1999;87:1997-2006[16] Aguilaniu B, Flore P, Maitre J, Ochier J,Lacour JR, Perrault H. Early onset of pulmonarygas exchange disturbance during progressiveexercise in healthy active men. J. Appl. Physiol.2002; 92:1879-1884[17] West JB, Mathieu-Costello O. Stress failureof pulmonary capillaries: role in heart and lungdisease. Lancet 1992; 340:762-767[18] Hopkins SR, Schoene RB, Henderson WR,Spragg RG, Martin TR, West JB. Intense ExerciseImpairs the Integrity of the Pulmonary Blood-GasBarrier in Elite Athletes. Am. J. Respir. Crit. CareMed. 1997; 155:1090-1094[19] Hopkins SR, Schoene RB, Henderson WR,Spragg RG, West JB. Sustained submaximal exer-cise does not alter the integrity of the lung blood-gas barrier in elite athletes. J. Appl. Physiol.1998; 84:1185-1189

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Presso al Casa di Cura Ambrosiana dell’IstitutoSacra Famiglia - ONLUS di Cesano Boscone siè inserita dal primo gennaio 2004 l’attivitàdell’Istituto Allergologico Lombardo (IAL)mediante convenzionamento tra la Casa diCura stessa e la Fondazione Internazionale delleScienze Mediche e Allergologiche - ONLUS dicui lo IAL è il braccio assistenziale. Direttoredell’Istituto è il Prof. Claudio Ortolani.

L’Istituto Allergologico Lombardo è una strut-tura diagnostica e terapeutica nel campo delleallergopatie in grado di assicurare la correttaesecuzione di ogni procedimento valicato atto arisolvere i problemi diagnostici in ogni campodelle allergopatie. Tenuto conto della struttura-zione (ricovero ordinario, DH e ambulatorio),delle metodiche diagnostiche eseguite (allergiadell’adulto e pediatrica, alimentare, a farmaci,dermatologica, gastrointestinale), del numero dispecialisti coinvolti (allergologo-immunologoclinico, pediatra, dermatologo, gastroentero-logo, otorinolaringoiatra, anestesista-rianima-tore, laboratorista, farmacista) e dell’autonomiaorganizzativa (preparazione diretta delle dosi dialimenti e farmaci per i test di tolleranza) sipuò affermare che lo IAL è una struttura asso-lutamente unica in Italia, che pone la sua orga-nizzazione completamente al servizio del SSRnell’ambito del quale si colloca mediante l’ac-creditamento e nell’ambito del quale intendeoperare prevalentemente al fine di collaborarealla risoluzione dei problemi più gravi e di diffi-cile diagnosi del cittadino in una patologia cheormai coinvolge il 30% delle persone (circa 3milioni di lombardi).Ogni attività diagnostica viene eseguita appli-cando le Linee Guida del “Dipartimento diMilano per la prevenzione, diagnosi e terapiadelle allergopatie-DAM” di cui il Prof.Ortolani è il coordinatore; di quelledell’European Academy of Allergy andClinical Immunology (EAACI) e ove presentidi quelle dei documenti EBM (CochraneLibrary). Per ogni metodica sono stati stilatiprotocolli di esecuzione che vengono regolar-mente compilati e allegati in cartella.

IALIstituto Allergologico Lombardo

Q

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GLI ARTICOLI

Qual è il più appropriato uso dei farmaciantibiotici? È la domanda che GlennTilotson si pone in Pulmunary Perspectivedel dicembre 2003. D’altronde, sta peruscire un nuovo volume su:“L’appropriatezza in sanità: uno stru-mento per migliorare la clinica”. Due facce della stessa medaglia: la praticamedica reale, questa sconosciuta; nonnecessariamente quella scritta nelle linee-guida né quella declamata nei mille con-gressi annuali. Pratiche reali dei medici difamiglia ed, anche, di gran parte deimedici pneumologi, poco conosciute e checertamente possono giustificare l’insuc-cesso o la scarsa penetrazione dei mes-saggi contenuti nelle linee guida e neimolti messaggi proposti da opinion leadere dall’informazione medico scientifica pro-veniente quasi sempre dall’industria. Nonmerita forse una spiegazione tutto questo? Conoscere le pratiche reali verso i pro-blemi pneumologici, definire le motiva-zioni della discrepanza tra evidenze scien-tifiche e pratiche reali, applicare strategiediagnostico-terapeutiche comuni tramedici di medicina generale e pneumologi,indipendentemente da interessi di area,potrebbe essere l’area condivisa e stimo-lare nuovi piani operativi di ricercacomune.Mi confortano in questa ipotesi alcuni datiprovenienti da un’analisi dei protocolli diricerca giunti ai comitati etici dalla pneu-mologia: 25 sperimentazioni nel 2000, 18nel 2001, 22 nel 2002, 9 nel 1° semestre2003; esse rappresentano mediamentecirca il 3,9% di tutti i protocolli di ricerca.

Molti o pochi non è importante; ma unariflessione sui loro obiettivi va fatta: si ètrattato, quasi esclusivamente, di proto-colli sponsorizzati dall’industria; protocolliche erano orientati essenzialmente ad ipo-tesi d’efficacia (effetti farmacologici) enon ad ipotesi di ricerca sull’impatto distrategie diagnostico-terapeutiche; aventiper interesse informazioni in funzione diobiettivi centrati sul farmaco piuttosto cheobiettivi di valutazione di esiti; protocolliche utilizzavano misurazioni semplificantila complessità del paziente piuttosto chemisurazioni con indicatori forti; che pre-vedevano l’arruolamento con molti criterid’esclusione piuttosto di tentare di osser-vare ed analizzare il mondo reale.È questo che vogliamo? O non è forseanche questo che impedisce di dare unarisposta adeguata alla domanda diTilotson: Qual è il più appropriato uso deifarmaci antibiotici? Non sarebbe male se,finalmente nel prossimo futuro, MMG ePneumologi decidessero di conoscereanche quello che fanno oltre a sperimen-tare le nuove molecole; e su questa basecredo che le attuali forze vive della medi-cina generale saranno in grado di dare unforte contributo alla pari. È forse, quindi, giunto il momento ancheper gli amici pneumologi di lasciar daparte un atteggiamento elitario e isolazio-nista e scendere su un campo pariteticocon la Medicina generale che comunque, si voglia o no, dà risposte diagnostico tera-peutiche all’80% di tutti i bisogni di salutedella gente. Osservare e sperimentare nuovi modelli dicondivisione di percorsi diagnostico tera-peutici, integrare e saggiare sul camponuovi modelli, anche organizzativi, perdare risposte adeguate ai bisogni dellapopolazione potrebbe persino trovare l’ac-

Pneumologia e Medicina generale.La ricerca, un punto d’incontro

di Enrico Massa

cordo, se non il supporto, dei direttorigenerali e rafforzare il potere contrattualedei medici.Vedere la ricerca come strumento per daresoluzione ai problemi di salute della gentee non fine a se stessa o ancora peggio perintercettare un po’ di risorse non altri-menti usufruibili; vedere la ricerca comesviluppo della professione e direi comestrumento d’integrazione tra le varie pro-fessionalità potrebbe essere una buonasfida su cui impegnarsi prossimamente.

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Sistemi Diagnostici CardiorespiratoriVia Maestri Campionesi, 28 - 20135 MilanoTel. 02 54120343 Fax 02 [email protected]

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AMERICAN COLLEGE OF CHEST PHYSICIANS

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GGli spirometri, in particolare gli pneumo-tacografi, possono essere sede di contami-nazione batterica o virale [1]. Questa eve-nienza è stata dimostrata da un numeroperaltro ridotto di studi nei quali è statoevidenziato il rischio di infezioni crociatetra pazienti ed operatori attraverso le stru-mentazioni utilizzate durante gli esami difunzionalità ventilatoria [2], anche se nonè strato dimostrato nessun caso di trasmis-sione diretta di patologia respiratoria alpaziente. Sono stati d’altra parte riportaticasi di conversione tubercolinica ricondu-cibile all’utilizzazione di strumentazioneda parte di un soggetto con TBC attiva[3]. È necessario quindi adottare precau-zioni per prevenire e ridurre al minimo talievenienze. Una di queste precauzioni rac-comandate è l’utilizzo di filtri in lineaantimicroaerosol applicati agli pneumota-cografi [4,5], e questo vale particolar-mente in occasione della registrazione diesami in popolazioni immunocompro-messe o potenzialmente immunocompro-messe. Le raccomandazioni all’uso di que-sti filtri spesso non sono osservate pernumerosi motivi, tra cui le informazionispesso non convincenti sulla reale efficaciadegli stessi, sulla reale capacità di impe-dire contaminazioni virali senza compro-mettere i flussi misurati, sul costo dei filtristessi [5-9]. L’utilizzo di boccagli monousodi cartone o di boccagli di plastica lavabilie sterilizzabili, oltre alla decontaminazionedegli strumenti, vengono normalmenteritenute procedure sufficienti per il con-trollo delle infezioni.

In ogni caso, un sistema di misurazionedei parametri di funzionalità ventilatoria e respiratoria dovrebbe comprendere uncircuito aperto e regolarmente essere sot-toposto alle normali operazioni di puliziaed igiene universali e particolari per ognitipo di strumentazione. La metodica e rigorosa applicazione dellenorme di decontaminazione, costosa ed“indaginosa” [10,11], comporta unasicura riduzione dei rischi di contagio stru-mento-paziente, ma potrebbe esporre l’o-peratore stesso al rischio, seppure ridotto.La presenza di un rischio biologico per glioperatori rende obbligatorio l’utilizzo ditutti gli strumenti preventivi esistenti [12]. L’evenienza di contagio da strumentazionepotrebbe avere considerevoli costi sociali e di immagine, vanificando la qualità delservizio e della struttura interessati.Un filtro antimicroaerosol costruito benedovrebbe avere le seguenti caratteristiche: – efficacia nel trattenere le gocce di espirato; – protezione nei confronti di batteri e virus,– bassa resistenza al flusso espirato [4]– dimensioni contenute,– prezzo contenuto.Il mercato propone numerosi filtri da uti-lizzarsi in linea sui pneumotacografi, divarie caratteristiche, dimensioni e costi, in vario modo sottoposti a valutazioni fun-zionali [11,13-16]. Già precedentementeil nostro Servizio aveva studiato gli effettidi un filtro con ridottissima superficie fil-trante, con risultati accettabili sulla misu-razione dei parametri ventilatori, ma conmodesta documentazione sulle caratteri-stiche antivirali ed antibatteriche [15]. Nel corso del Congresso ERS 2002 diCopenaghen sono stati da noi presentati idati funzionali relativi all’utilizzo di unnuovo filtro per test ventilatori, da utiliz-zarsi in linea su pneumotacografi [16].

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GLI ARTICOLI

di Claudio Damonte, Marco Pedicino e Gian Piero Benetti

Utilizzo di filtri in linea durante lamisurazione di manovre ventilatorie: qualità e prevenzione

Il filtro (Spirometry filter, MADA, Milano)monouso, dotato di una membrana idrofo-bica con documentata attività antimicro-bica ed antivirale [17,18] è stato testatoper valutarne l’effetto sulla misurazione dei parametri di funzionalità ventilatoria. Il filtro, di dimensioni ridotte (superficiedella membrana interna: 24,62 cm2), dicosto molto contenuto (<1 e ), è caratteriz-zato da bassa resistenza al flusso misuratacon circuito idraulico (0,93 cm H2O/l/s alflusso di 12 l/s, e di 0,5 cm a 6 l/s), infe-riore ai limiti raccomandati dalla ATS.

Metodi

Abbiamo registrato la curva flusso-volumedi 43 soggetti, utilizzando in ordine ran-dom in cieco singolo sia il filtro MADA siaun boccaglio di cartone monouso. Lo spi-rometro utilizzato è stato un MIR Spirolaba turbina. I dati sono stati valutati adot-tando il t test ed il metodo di Bland eAltman che analizza i limiti di concor-danza tra due metodi di misurazione cli-nica [19]. I soggetti esaminati avevanoun’età media di 51 aa ±18, 22 M, 21 F, di essi 21 erano affetti da alterazione ventilatoria con VEMS medio sul teoricodel 68% ±14.

Risultati

I dati raccolti mostrano assenza di diffe-renze significative tra i flussi forzati con esenza filtro, modesta differenza media,significativa, nella misurazione della FVC(3,15 ± 0,81 contro 3,22 ± 0,83) e delVEMS (2,24 ± 0,81 contro 2,27 ± 0,81).L’analisi dei limiti di concordanza mostrainvece che la misurazione dei volumi for-zati rimane compresa tra 2 deviazionistandard (SD) e che i flussi forzati hannouna distribuzione omogenea considerandola variabilità intrinseca del parametro inmisurazioni ripetute. Il campione di sog-getti esaminati è piccolo ma omogenea-mente distribuito per età, sesso, presta-zione funzionale.

Conclusioni funzionali

Il filtro che abbiamo testato, che soddisfa irequisiti dell’ATS nella resistenza al flusso,fornisce dei buoni risultati anche a livellopratico nella routine della misurazione deiparametri ventilatori. La tendenza ad unpiccolo errore sistematico nella registra-zione, come per altri filtri testati [13-15],non risulta clinicamente rilevante, inquanto si manifesta nell’ambito della nor-male variabilità degli indici misurati.

Discussione

Il filtro MADA da noi valutato risulta ingrado di soddisfare i requisiti di affidabi-lità funzionale, di efficacia antibattericaed antivirale, di maneggevolezza e di eco-nomicità dei costi. Come altri filtri effi-caci, è raccomandato nella misurazionedei parametri respiratori. Il loro utilizzo,che rimane tuttora una raccomandazionedelle linee guida internazionali, e non unobbligo, non elimina, evidentemente, ilbisogno delle regolari applicazioni delleprecauzioni universali antiinfezioni.Non conosciamo in realtà la diffusionedell’utilizzo dei filtri nei vari laboratori difisiopatologia respiratoria, anche se sicu-ramente sono molti i laboratori che li uti-lizzano nella propria attività routinaria.Nei nostri servizi, solo recentementeabbiamo adottato la consuetudine di utiliz-zarli routinariamente, mentre precedente-mente essi venivano impiegati solo in casodi esami in pazienti con documentata osospetta immunocompromissione od affettida infezione respiratoria, laddove la presta-zione funzionale si dimostrava inevitabile. Curare la qualità del prodotto offerto alpaziente/utente anche con il routinarioutilizzo di filtri anticontaminazione inlinea potrebbe diventare un obiettivocomune, da perseguire al fine di ridurredefinitivamente i rischi infettivi, preser-vare la salute sia del soggetto esaminatosia dell’operatore e curare l’immagine dellaboratorio interessato.

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

Ed i costi? A noi pare evidente che lascelta di utilizzare i filtri in linea per glipneumotacografi, a fronte di un apparentemaggior costo in termini di materiale uti-lizzato per l’esecuzione dell’esame, possain realtà raggiungere i seguenti risultati:- permettere una maggiore flessibilitàdello strumento, con un maggior numerodi esami eseguibili senza ricorrere alle dis-infezioni che si devono praticare di normaquando non si utilizza il filtro, garantireuna maggiore sicurezza di abbattere signi-ficativamente il rischio di “incidenti” dacontaminazione che comporterebberoimportanti “costi” a carico del soggettocontaminato e dell’ente responsabile, oltreagli evidenti costi sociali e di immagine.

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GLI ARTICOLI

LLa decisione di costituire Federasma, l’or-ganizzazione ONLUS che unisce tutte leAssociazioni di pazienti asmatici e aller-gici, è stata presa a Palermo nel febbraiodel 1993 in occasione della prima riunionedelle Associazioni dei pazienti asmatici eallergici organizzata dal Prof. VincenzoBellia, con il patrocinio dell’AccademiaEuropea di Allergologia e ImmunologiaClinica rappresentata dal Prof. SergioBonini. Alle otto Associazioni fondatriciche hanno firmato lo Statuto a Gallarate il 21 aprile 1994 se ne sono unite inseguito altre fino a raggiungere le attuali26 Associazioni e diverse sezioni presentinel territorio, tutte affiancate nel difficilecompito di difesa dei diritti dei pazientiasmatici ed allergici. La nostra organizza-zione aderisce a E.F.A. e Interasma alivello europeo e tutto il nostro lavoro èsvolto con dedizione e passione da tantiamici impegnati ad accrescere la cono-scenza di queste malattie sottovalutate enella maggior parte dei casi non adeguata-mente trattate, al fine di migliorare le con-dizioni di salute e la qualità della vita dicoloro che ne sono colpiti.

Asma, Allergie e Sport: una conquistaalla portata di tuttiRoma 23/25 aprile 2004Il nostro congresso per il Decennale diFederasma ha mi ha riconfermatoPresidente ed eletto il nuovo ComitatoDirettivo che sarà in carica per il prossimobiennio 2004-2006. Il primo obiettivoapprovato sarà quello di dotarsi di unaNuova Struttura Organizzativa, per poten-ziare la rete di contatti in tutto il Paese,

realizzare campagne di informazione, edu-cazione e prevenzione più efficaci ed otte-nere una maggiore attenzione e tutela sullemalattie asmatiche e allergiche.Tutte le nostre iniziative sono ispirate allaCarta dei Diritti del Cittadino Allergico eAsmatico adottata dall’AssembleaGenerale di FEDERASMA il 13 giugno1996 e sono dirette a raggiungere i nostriobiettivi che possono riassumersi nella:rappresentanza del punto di vista e gli inte-ressi dei malati, siano essi asmatici o aller-gici (allergia di origine respiratoria o dialtro tipo) ad ogni livello, e promozione diiniziative volte a coadiuvare il pazientenella gestione e nel controllo della malattia.

Obiettivi statutari

– Sollecitare interventi legislativi volti alriconoscimento dell’asma e delle malat-tie allergiche come malattie sociali edalla tutela previdenziale ed economicadei pazienti asmatici ed allergici;

– Promuovere delle campagne di informa-zione e di sensibilizzazione dell’opinionepubblica, al fine di ridurre drastica-mente l’attuale dilagare dell’asma e dellemalattie allergiche;

– Incoraggiare la prevenzione, la ricercascientifica e l’educazione;

– Sostenere iniziative miranti al migliora-mento della qualità della vita delpaziente asmatico ed allergico;

– Coordinare lo scambio di informazioni ela collaborazione tra le varie associazioniche la compongono;

– Sostenere lo sviluppo delle associazioniche la compongono e stimolare la forma-zione di nuovi gruppi di pazienti;

– Collaborare con le altre associazioni pre-senti in Italia ed all’estero e aventi scopianaloghi.

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GLI ARTICOLI

21 aprile, 1994-2004I primi dieci anni di FEDERASMA

di Filippo Tesi

Federazione Italiana delle Associazionidi Sostegno ai Malati Asmatici ed Allergici

ONLUS

I tanti successi e traguardi che Federasmaha realizzato fino ad oggi si riversanoattualmente nell’elaborazione di alcuniprogetti di rilevanza nazionale e per iquali sarà indispensabile trovare il soste-gno anche delle Società Scientifiche, con lequali peraltro abbiamo già ottimi rapportidi collaborazione, operanti nell’area dellapneumologia e dell’allergologia oltre che atutti gli operatori sanitari che operano aidiversi livelli di tutela della salute e dellaprevenzione. Ma non è solo guardandoattraverso i suoi successi o traguardi cheFederasma esprime la sua anima e la suavera natura, bensì attraverso la condivi-sione di tante sofferenze personali, chelegano genitori che hanno perso i loro figli

a causa di questa malattia, famiglie chevivono il disagio quotidiano dei loro cari,bambini e adolescenti che nascondono leloro angosce e timori, persone che penanonel portare avanti il loro lavoro spesso inambienti ostili, non adeguati alle loro con-dizioni. Federasma è tutto questo, sevogliamo che qualcosa succeda per miglio-rare la situazione degli altri dobbiamocontinuare spinti dalle nostre motivazionipiù profonde.

Presidenza e Segretariato amministrativo:Via del Lazzeretto 111/113 -59100 PratoTel. 0574 541353 Fax 0574 [email protected]

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

Il rapporto medico-paziente non è mai (népotrebbe essere) un rapporto di parità. Ilmedico è colui dal quale ci aspettiamo la gua-rigione, o per lo meno un sollievo ai nostrimali; è colui al quale forse dobbiamo la vita(a me è successo), altre volte è colui che se gliavessimo dato retta a quest’ora staremmo asvolazzare tra gli angeli (a me è successo…).In sostanza, il medico è Colui che sa e con ilsuo Sapere tiene fra le mani i fili sottilissimidella nostra salute. Ma arriva il decennale diFederasma e ci troviamo tutti insieme alCongresso che lo celebra: una piccolavariante nel rapporto la possiamo intrave-dere. Siamo in un contesto “nostro”, è“nostro” il decennale, il decennale di ungruppo di pazienti e loro familiari che si sonomessi insieme per essere più forti, per sorreg-gersi a vicenda, per fare lobbying a difesa deiloro diritti. Un gruppo di deboli che oggi hauna sua forza. Ecco: possiamo organizzare unconvegno autocelebrativo e invitare i mediciamici a venire a parlare sia tra di loro, in unaspecie di informazione-aggiornamento reci-proco, sia a noi che siamo sempre ansiosi dinotizie. Per esempio, sentire che sette dellemedaglie vinte dall’Italia alle ultime olim-piadi hanno segnato il trionfo di sette atleti

asmatici fa spalancare un paesaggio meravi-glioso davanti agli occhi di chi fatica a salirele scale: “Anch’io posso farcela, se ce l’hannofatta loro”. E le vostre parole sui progressidella ricerca e sui nuovi farmaci già esistentio in arrivo sono un altro stimolo al nostrocoraggio. Vi abbiamo chiamati per dialogaretra voi e con noi, per farvi domande, percapire di più e anche perché possiate sentirela nostra voce in un contesto così particolare.Perché ci serve il vostro aiuto, il vostro aiutocostante, e incontrarvi “quasi alla pari” rendepiù facile il nostro interagire. Grazie, perciò, a tutti coloro che sono stati presenti in questidue giorni, grazie di lottare per noi e con noi.Vorrei aggiungere un’ultima osservazione.Faccio parte della fetta di uditorio “non spe-cializzata”, ma ho capito tutto quello cheveniva detto: non ho mai sentito una di quellemicidiali paroline (o parolone) misteriose cheoscurano inesorabilmente la chiarezza di unarelazione. Quindi, dieci e lode a tutti gli ora-tori. Un discorso un pochino diverso vorreifare per le diapositive: alcune erano bellis-sime e chiarissime, altre risultavano di letturaun po’ ostica. Qui il mio voto va da dieci elode a sette più. Tutti promossi dunque, e …Grazie! Grazie! Grazie!

Considerazioni di un paziente a margine di un convegno

di Grazia Arangio-Ruiz

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GLI ARTICOLI

OOgni 30 secondi, qualcuno, da qualcheparte nel mondo, muore di cancro del pol-mone. Il solo fatto che esso rappresentiuna delle maggiori cause di morte deinostri tempi dovrebbe essere sufficiente agiustificare una concentrazione di forzecon priorità almeno uguale a quella dialtre comuni malattie fatali.Invece, nella realtà, i malati di cancro delpolmone non ottengono l’attenzione chemeritano ed i governi non hanno ancoracapito che questa devastante malattiadeve essere affrontata con il massimoimpegno ed urgenza.I fondi destinati alla ricerca sul cancro delpolmone sono molto inferiori rispetto aquelli destinati agli altri tipi di cancro e adaltre comuni malattie mortali.Tuttociò in conseguenza del fatto che sonopochi i malati di cancro del polmone chesopravvivono abbastanza a lungo perpoter lottare a favore dei propri diritti edinoltre perché questa malattia è conside-rata principalmente una malattia deifumatori e per questo motivo meriti menoattenzione e fondi pubblici rispetto aglialtri tipi di cancro.I volontari impegnati nella difesa deimalati di cancro del polmone rivestono unruolo importante nell’opera di sviluppo emiglioramento dell’attuale situazione. Essi devono ricorrere alle più svariatestrategie per far crescere l’attenzione delpubblico attorno alle loro problematiche,per far udire le loro richieste ai politici,agli amministratori, ai ricercatori ed allecompagnie farmaceutiche e per smantel-lare la “stigmatizzazione”. Un altro degli

obiettivi dei volontari dev’essere il ricono-scimento del diritto dei malati di cancrodel polmone ad una rapida assegnazione agruppi multidisciplinari, i cui membrisiano esperti nel trattamento del tumoredel polmone. La prognosi del tumore delpolmone può essere migliorata fornendo aipazienti quell’aiuto di cui essi hanno biso-gno non solo per affrontare la loro malat-tia ma anche per “navigare” attraverso ilsistema sanitario e superare le barriere chesi oppongono all’accesso alla cura otti-male. Un ulteriore obbiettivo dei volontariimpegnati nella difesa dei pazienti di can-cro polmonare dovrebbe essere l’aumentodegli investimenti nella ricerca sul cancroin generale ed una loro successiva piùequa distribuzione.In quest’ottica, nella Primavera del 2001,un gruppo di dodici organizzazioni nongovernative decise di creare unaCoalizione Globale sul Cancro delPolmone, la Global Lung Cancer Coalition(www.lungcancercoalition.org), a difesadel diritto dei malati di cancro del pol-mone a ricevere diagnosi precoci e cureadeguate. È il momento che le voci coalizzate deidifensori internazionali dei malati di can-cro del polmone siano ascoltate nei corri-doi del potere, in modo da ottenere, final-mente, qualche progresso significativonella lotta contro questa letale malattia.Solo allora l’enorme peso che poggia sullespalle dei malati di cancro del polmone edelle loro famiglie sarà alleviato.

Cancro del polmone: da una malattiainvisibile ad una sfida globale

di Gianfranco Buccheri

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Efficacia e sicurezzadell’immunoterapia sottocutanea esublinguale nella pollinosi da betulla

Efficacy and safety of subcutaneous and sublingual immunotherapy in birch pollinosisM. Mauro1, M. Russello1, C. Incorvaia2, E. D’Ingianna1, G. Gazzola1. 1Unità di Allergolo-gia, Ospedale Sant’Anna, Como, Italy; 2Unità diAllergologia, Ospedale ICP, Milano, Italy

Razionale: Per confrontare l’efficacia e lasicurezza dell’immunoterapia sottocutanea(SCIT) e sublinguale (SLIT) abbiamovalutato i due trattamenti nei pazienti conrinite e asma da polline di betulla.Metodi: Abbiamo incluso nello studio 47soggetti, 25 M e 22 F, età media 39,8 aa,range 18-60 aa. Di essi, 24 (11 M e 13 F)sono stati trattati con SCIT e 23 (14 M e 9F) con SLIT. Sono stati utilizzati estrattiallergenici della ditta Stallergénes, cioèPhostal™ per SCIT e Staloral™ per SLIT,con una fase in incremento rispettivamentedi 13 settimane e 28 giorni ed una dose dimantenimento di 8 IR per SCIT e 80 IRper SLIT. Il trattamento è durato danovembre 2001 a febbraio 2002. L’effica-cia è stata verificata con un punteggio sin-tomo/farmaco durante il mese di marzo2002, periodo di pollinazione delle betullenell’Italia settentrionale.Risultati: I pazienti hanno ricevuto una dosecumulativa di 50,65 IR con SCIT e 4653,1IR con SLIT, con un rapporto SLIT/SCIT di91,86. Il punteggio medio sintomo/farmacoera 4,77±1,41 per SCIT e 3,63±1,08 perSLIT (p<0,001). Nella fase di incremento iltasso di reazioni avverse alla SCIT è statodel 12,5% sia per le reazioni locali che perquelle sistemiche; tale valore per la SLIT èstato del 13% per le reazioni locali e dello0% per quelle sistemiche.Conclusioni: In questo studio su pazienticon pollinosi da betulla la SLIT con una

dose cumulativa di circa 100 volte superiorea quella somministrata per via sottocutaneaè stata più efficace e più sicura della SCIT.

Dosi elevate di immunoterapiasublinguale: valutazione economica di uno studio osservazionale italianobasato su database

High dose sublingual immunotherapy:Economic evaluation from an Italianobservational database studyM. Bassi1, P. Berto2, C. Incorvaia3, F. Frati4, L.A. Magni1, C. Ortolani5. 1Pediatria, Ospedaledi Rho, Rho, Italy; 2Consultorio PBE, Verona,Italy; 3Unità di Allergologia, Ospedale ICP, Milano,Italy; 4Ostetricia, Ginecologia e Pediatria, Univer-sità di Perugia, Perugia, Italy; 5Centro di Allergo-logia, Ospedale Niguarda, Milano, Italy

Razionale: Valutare le conseguenze clini-che ed economiche di un trattamento condosi elevate di immunoterapia sublinguale(SLIT) in bambini e adolescenti da unaprospettiva sociale e per il SistemaSanitario Nazionale italiano.Metodi: Questo studio ha coinvolto unCentro di Allergologia, situato a nord diMilano. Da un database esistente relativoa pazienti trattati per malattie allergicheabbiamo estratto i casi che soddisfacevanoi seguenti criteri: 1) bambini e adolescenticon rinite allergica e/o asma allergico, 2)chi aveva dati relativi ad almeno un annoprecedente la somministrazione di SLIT;3) dati di almeno 3 anni relativi alla SLIT;4) dati di follow up per almeno 1 annodopo la sospensione della SLIT. Sono stateregistrate le seguenti variabili: misure dirisultato (numero di riacutizzazioni diasma e rinite, visite, assenze dall’asilo o dascuola); costi diretti (e spesi per il tratta-mento farmacologico, per le visite speciali-stiche, per la SLIT), costi indiretti (costiderivanti dalla perdita di giornate di scuolaper i bambini o di lavoro per i genitori).

Dagli Atti dell’AAAAI 2004 (American Academy of Allergy, Asthma & Immunology)San Francisco, CA, 19-23 marzo 2004

GLI ABSTRACT

Risultati: I criteri di arruolamento nellostudio sono stati soddisfatti da 135pazienti. Di essi, 46 presentavano allergiaperenne, 89 allergia stagionale. La distri-buzione per sesso ed età (media 7,39±3,6;7,37±3,62) è stata comparabile nei sotto-gruppi. Fu osservata una sostanziale ridu-zione nel numero di riacutizzazioni (media45±12; 10±4), visite specialistiche(9,9±3,7; 2,2±1,0) e assenze scolastiche(38±12; 2±4) dopo la SLIT rispetto alperiodo antecedente. Per l’intero gruppo, ilcosto medio annuale attualizzato perpaziente è stato di e 2463, e 575, e 145rispettivamente prima, durante e dopo laSLIT. Risultati analoghi sono stati riscon-trati per entrambi i sottogruppi (allergiaperenne o stagionale).Conclusioni: Dosi elevate di SLIT possonoessere efficaci nel ridurre sia il carico cli-nico che economico delle malattie allergi-che nei bambini e negli adolescenti.

L’asma negli anziani: i risultati delTENOR

Asthma in the elderly: Results from TENORR.G. Slavin1, T. Haselkorn2, H. Zayed3, K. Miller2,E. Warren2, B. Zheng2, S. Wenzel2. 1Internal Me-dicine, Division of Allergy, Saint Louis UniversitySch Med, St. Louis, MO, USA; 2Genentech, SouthSan Francisco, CA, USA; 3Quintiles Late Phase,San Francisco, CA, USA

Razionale: Studi precedenti indicano chegli asmatici anziani sono trattati in modomeno appropriato, con risultati peggioririspetto ai giovani asmatici.Per definire se i pazienti asmatici anzianisono diversi da quelli giovani è stato con-dotto lo studio “The Epidemiology andNatural History of Asthma: Outcomes andTreatment Regimens (TENOR)” per con-frontare asmatici più giovani e anzianinell’utilizzo delle cure sanitarie (HCU) enei risultati clinici.Metodi: 566 pazienti anziani (65 aa) sonostati confrontati con 2912 pazienti piùgiovani (18-64 aa) in relazione a FEV1,HCU, uso di farmaci, qualità della vita

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GLI ABSTRACT

Sul prossimo

numero di

Pneumorama

i Simposi della

UCB Pharma

all’EAACI

Ursula
Sul prossimo numero diPneumorama i Simposi della UCB Pharma all’EAACI
Ursula
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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

(QoL) e controllo e gestione autocertificatidell’asma al 12° mese.Risultati: Gli asmatici più anziani delTENOR presentavano una flessione delFEV1-% sul predetto (p<0,0001), ma unminor HCU (visite in PS) (p<0,05), minorricorso a terapia steroidea (p<0,05) e avisite non programmate (p<0,0001) neitre mesi precedenti rispetto agli asmaticipiù giovani. L’uso dei cortisonici topici e laQoL erano simili nei due gruppi. I pazientianziani riportavano minori problemi dicontrollo dell’asma (p<0,0001), ma riferi-vano che la comunicazione con i mediciera peggiore (p=0,02) e che per loro erameno facile ricevere istruzioni sia durante(p=0,07) che al di fuori di un attacco d’a-sma (p<0,0001).Conclusioni: I pazienti anziani del TENORsembrano agire altrettanto bene o megliodei pazienti più giovani (come risultadall’HCU, QoL, uso di cortisonici e con-trollo dell’asma) nonostante un FEV1inferiore. I pazienti anziani del TENORpiù gravi o difficili da trattare assumonouna terapia più aggressiva di quella degliasmatici anziani in genere, come risulta daun maggior uso di cortisonici orali neipazienti TENOR più anziani rispetto aipazienti di studi precedenti. Se così fosse,ciò può aver contribuito al raggiungi-mento di risultati migliori. Resta il fattoche la comunicazione tra medici e asma-tici anziani deve essere migliorata.

Identificazione di pazienti con asmairreversibile

Identification of patients with irreversibleasthmaP. Gupta, P.A. Greenberger. Department of Medi-cine, Division of Allergy-Immunology, Northwe-stern University Feinberg School of Medicine,Chicago, IL, USA

Razionale: Definire e riportare i dati di 13pazienti con asma irreversibile, le lorocaratteristiche cliniche, i segni radiologicispecifici, i test di funzionalità respiratoria,la risposta alla terapia appropriata e irisultati a lungo termine.

Metodi: Analisi retrospettiva di pazientiaffetti da asma grave in un Servizio diAllergologia-Immunologia universitariocon un’ampia popolazione di pazienti ste-roidi-dipendenti affetti da asma.Risultati: L’età dei pazienti variava da 43a 85 aa; la durata media dell’asma era di45,9 aa (DS=13,2 aa) e 11 su 13 pazienti(84,6%) erano stati ospedalizzati perasma almeno una volta nella loro vita.Nessun paziente aveva segni di altri pro-cessi patologici polmonari. 11 pazienti(84,6%) presentavano positività cutaneaalmeno ad un aeroallergene e 6/11 (54,5%)erano stati sottoposti per almeno 3 aa adimmunoterapia. La durata media del trat-tamento corticosteroideo giornaliero o agiorni alterni era 17.8 aa (DS=9,4 aa).Tutti i pazienti avevano un FEV1% medioiniziale di 51,6% (DS=12,8). Nonostanteuna terapia farmacologia intensiva concortisonici sistemici ed inalatori, 4 dei 13pazienti (30,8%) dimostrarono un accele-rato declino del FEV1 (>50 mL/anno).Conclusioni: Abbiamo descritto una seriedi 13 pazienti con asma di lunga duratache presentavano ostruzione bronchialeirreversibile nonostante corticoterapiasistemica e inalatoria di lunga durata. Il termine asma irreversibile può quindiessere applicato a questi pazienti nei qualiera presente ostruzione fissa in assenza dialtre malattie polmonari e nonostante untrattamento intensivo.

Valutazione dell’associazione trarisposta alla vaccinazioneantimorbillo e stato asmatico

Assessment of the association betweenmeasles vaccine response and asthma statusY.J. Juhn1, H. Kita1, M.F. DeBolt1, G.A. Poland2,S.V. Pankratz3, R.M. Jacobson1. 1Pediatric andAdolescent Med., Mayo Clinic, Rochester, MN,USA; 2Internal Medicine, Mayo Clinic, Rochester,MN, USA; 3Heaslth Science Research, Mayo Cli-nic, Rochester, MN, USA

Razionale: Le cellule T-helper 1 (Th1) eT-helper 2 (Th2) giocano un ruolo neldeterminare la risposta immunitaria umo-

rale. È stata riscontrata negli asmatici unapredominanza dei Th2. Non si sa però sevi sia differenza nella risposta immuneumorale tra asmatici e non asmatici.Abbiamo così voluto verificare se la rispo-sta immune umorale negli asmatici diffe-risse da quella dei non asmatici.Metodi: Un nostro studio precedente avevadefinito la sieroprevalenza degli anticorpiantimorbillo all’età di 5 e 12 anni in uncampione di 876 scolari di Rochester, MN,che erano stati immunizzati con vaccinoMMR a 15 mesi d’età. I livelli di anticorpiIgG antimorbillo specifici nel siero deisoggetti sono stati dosati con un sistemaEIA per IgG virus-specifico completo(BioWhittaker, Walkersville, MD). Per ungruppo di 558 bambini del campione ori-ginario abbiamo condotto una revisionedelle cartelle sanitarie per determinare lo stato di asma applicando per la defini-zione di asma criteri predefiniti con docu-mentata attendibilità. Abbiamo confron-tato i livelli di anticorpi tra asmatici e non asmatici.Risultati: Non si è riscontrata alcuna diffe-renza nella risposta immune umorale traasmatici (1,75±0,85) e non asmatici(1,78±0,73) (p=0,61).Conclusioni: Abbiamo riscontrato che gliasmatici hanno una risposta immuneumorale simile a quella dei non asmatici. I nostri dati non suggeriscono alcunasignificativa associazione tra la predomi-nanza dei Th2 e le risposte immuni umo-rali e riconfermano che gli asmatici hannouna normale immunità umorale.

Interpretazione dei dati di esposizioneai pollini

Interpretation of pollen exposure dataT.J. O’Meara1, B.J. Green2, J.K. Sercombe1, E.R. Tovey1. 1Woolcock Institute of Medical Re-search, Sydney, Australia; 2University of Sydney,Sydney, Australia

Razionale: Il campionamento aerobiolo-gico usa tradizionalmente una trappolaper spore situata in un luogo preciso per

stimare l’esposizione ai pollini e ai funghiaerotrasportati. Abbiamo esaminato leconte polliniche ottenute con una trappolaper spore e con pompe campionatriciindossate dalle persone con la quantità di polline realmente inalato.Metodi: I pollini sono stati raccolti conuna trappola per pollini Burkard (10L/min) in un parco contemporaneamentea 30 adulti che usavano campionatorinasali di aria (NAS) per 2 ore in 2 giorniseparati. Quattro soggetti inoltre, indossa-vano dei campionatori con filtri IOM cheoperavano a 2 L/min. È stato in prece-denza dimostrato che i NAS sono in gradodi raccogliere il 97-99% di pollini. Tutti i soggetti si trovavano nella stessa area ed eseguivano le stesse attività fisiche dibasso impegno.Risultati: Il confronto delle conte di ognigiorno ottenute con i vari metodi indicaampie variazione nelle conte relative. Le conte polliniche totali erano superiori il giorno 2 rispetto al giorno 1 per NAS,pompa e trappole per spore rispettivamenteper fattori pari a 2,7, 1,7 e 5,5 volte. Ilgiorno 2, la media quadrata della contapollinica sulle 2 ore ottenuta con il NAS era53,4 (range 1-1699) per Ambrosia e 9,8(range 2-32) per il polline delle Poaceae.La corrispondente conta ottenuta con latrappola per spore nello stesso periodo eradi 93,5 per Ambrosia e di 44 per Poaceae e la conta media personale con IOM era di64 per Ambrosia e di 3 per Poaceae.Conclusioni: I tre metodi fornivano conterelative marcatamente diverse da un giornoall’altro. L’esposizione personale al pollinein soggetti che si trovano nello stesso luogoe che espletano attività similari può variaredi 13-40 volte (5-95% percentile).

Inquinamento aereo e funzionepolmonare

Air pollution and pulmonary functionE. Thaller, L. Hollaway, V. Mai, D. Hochman, B. Bharti, E. Brooks, S. Petronella. UTMB, Gal-veston, TX, USA

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GLI ABSTRACT

Razionale: Studi recenti hanno tentato didimostrare una correlazione tra gli inqui-nanti nell’aria e la funzione polmonare.Alcuni studi hanno riportato che l’ozono e ilparticolato atmosferico inducono infiamma-zione delle vie aeree, mentre altri suggeri-scono che inquinanti noti quali l’ozono noninterferiscono con le misure spirometriche.Metodi: Nelle estati 2002 e 2003, ibagnini di Galveston Beach furono coin-volti nella misura della funzione polmo-nare in tre momenti diversi durante ilgiorno. Erano disponibili dati su tempera-tura, ozono, ossido nitrico, biossido d’a-zoto e particolato fine in zone precise diGalveston. Ai partecipanti era richiesta lacompilazione di un diario giornaliero rela-tivo al loro stato di salute, l’esposizione alfumo di sigaretta e all’uso di farmaci.Risultati: Nel 2002, 45 partecipanti tra i 16 e i 27 anni completarono lo studio.13% riportavano una storia di asma, 39%di esposizione al fumo, 44% di aver avutouna malattia respiratoria recente e menodell’1% di aver usato farmaci antiasmaticidurante lo studio. Abbiamo riscontratouna riduzione statisticamente significativanel FEV1 e nell’FVC con l’aumentare delparticolato di 2,5 micron, ma non conaltre misure di inquinamento. Il rapportoFEV1/FVC non subiva l’influenza del particolato. I dati del 2003 si riferivano a54 soggetti e mostravano risultati simili.Conclusioni: Si conclude che livelli elevatidi particolato di 2,5 micron colpiscononegativamente la funzione polmonare deisoggetti sani. I nostri dati si allineano aquelli di studi precedenti, mentre nonmostrano un’azione dell’ozono sulla fun-zione polmonare per i giorni limitati disua elevata concentrazione.

Riscontro di IgE specifiche per ichinoloni

Detection of specific IgE to quinolonesP. Campi1, M. Manfredi2, M. Severino1, S. Testi1,D. Macchia1, G. Ermini1, W. Pichler3. 1AllergyClinic, Ospedale San Giovanni di Dio, Firenze,Italy; 2Immunology and Allergy Laboratory,

Ospedale San Giovanni di Dio, Firenze, Italy;3Clinic for Rheumatology and Clinical Immuno-logy/Allergology, Inselspital, Bern, Switzerland

Razionale: Le reazioni avverse immediate ai chinoloni (IARQ), quali l’orticaria, l’an-gioedema e lo shock si osservano con fre-quenza in aumento. Nostro scopo era di sta-bilire se queste reazioni sono IgE-mediate.Metodi: Abbiamo studiato 55 pazienti conIARQ. Il 62% riferiva una precedente espo-sizione ai chinoloni. Abbiamo testato duegruppi di controllo: 22 atopici con storia diADR e 10 soggetti che tolleravano i chino-loni. Non abbiamo praticato i test cutaneiperché inducono risultati falsi positivi. A causa delle gravità delle reazioni non èstato eseguito alcun test di provocazione.Le IgE per i chinoloni furono testate conmetodo RIA usando come fase solida sefa-rosio 6B attivato al quale veniva associatoin modo covalente un chinolone (ciproflo-xacina, cinoxacina, lomefloxacina, ofloxa-cina, acido pipemidico, pefloxacina, norflo-xacina, acido nalidixico, rufloxacina).Risultati: Il test risultò positivo in 30pazienti (54,5%), testati 1-48 mesi dopo la reazione e negativo nei controlli. Neipazienti atopici le IgE chinolone-specifichesembrano persistere più a lungo. I pazienticon test negativo possono aver perso con iltempo le IgE specifiche per il farmaco epossono reagire con un epitopo del chino-lone non riscontrabile con l’attuale sistemao presentano in realtà reazioni pseudoal-lergiche. L’inibizione dell’uptake da partedei vari chinoloni, ma non da molecole noncorrelate (amoxicillina, penicillina G, cefu-roxime, rifampicina e 4-aminoantipirina)ha dimostrato la specificità di legame delleIgE ai chinoloni. Questi studi di inibizionehanno anche permesso di identificare unepitopo comune che potrebbe spiegarel’ampia reattività crociata di tipo sierolo-gico e clinico.Conclusioni: Una parte consistente diIARQ sembra essere IgE-mediata. La reat-tività crociata è frequente e suggerisce chein questi pazienti devono essere evitatitutti i chinoloni.

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GLI ABSTRACT

Sviluppo di una nuova terapiabroncoscopica per l’asma

Development of a novel bronchoscopictherapy for asthmaG. Cox1, J. Miller1, C. Danek2, A. Leff3, S. Lam4. 1St. Joseph’s Healthcare, McMaster University,Hamilton, ON, Canada; 2Broncus TechnologiesInc, Mountain View, CA, USA; 3University of Chi-cago, Chicago, IL, USA; 4Vancouver General Ho-spital, University of British Columbia, Vancouver,BC, Canada

Razionale: Abbiamo sviluppato un tratta-mento potenziale per l’asma, concentran-doci sulla muscolatura liscia, al fine diridurre la gravità e la frequenza dellabroncocostrizione.Metodi: La Termoplastica Bronchiale conun Sistema Alair™ è una nuova procedurabroncoscopica che libera energia termicacontrollata direttamente sulla parete dellevie aeree e porta all’inibizione della fun-zione muscolare e alla riduzione delpotenziale per broncocostrizione. I para-metri di trattamento, inclusa l’energiatotale, la temperatura sul bersaglio, ladurata del trattamento, il numero dellezone bersaglio, erano stati identificati constudi su animali. Le conseguenze strutturalisono state verificate con gli effetti istologicie funzionali grazie a test di provocazionelocali con metacolina (MCh). Il SistemaAlair™ fu successivamente impiegato insoggetti con vari gradi di gravità dell’asma.I risultati includevano la spirometria, il testcon MCh e la registrazione giornaliera delpicco di flusso, dei sintomi e dell’uso di far-maci. I trattamenti delle vie aeree accessi-bili, del diametro di 3-10 mm, sono statieseguiti in 3-4 sessioni, a distanza di circa 3 settimane l’una dall’altra.Risultati: Sono stati trattati e seguiti per 2 anni 16 asmatici. Gli effetti collateralifurono transitori e tipici della broncoscopia;i più frequenti furono tosse (71%) e sibili(68%). Non si verificò alcun effetto grave di tipo sistemico. A 12 settimane, non vi eraalcuna modificazione significativa della fun-zione polmonare ma vi era un migliora-mento dei giorni liberi da sintomi (p=0,012)

e dei valori di picco di flusso (p=0,01). Tuttii pazienti presentavano miglioramento dellaPC20 rispetto al basale: l’incremento medioera superiore al doppio (p<0,001). I settepazienti controllati ad 1 anno hanno tuttoraun valore di PC20 superiore al basale.Conclusioni: Questa esperienza suggerisceche la Termoplastica Bronchiale puòessere applicata in sicurezza in asmaticiselezionati. L’efficacia della proceduradovrà essere valutata con studi ulteriori.

Percezione del rischio di morte perasma negli adolescenti

Perception of risk of death from asthma inadolescentsE. Horowitz1, D. Joyner1, F. Malveaux2, A. Togias1.1Johns Hopkins University, Baltimore, MD, USA;2Howard University, Washington, DC, USA

Razionale: Aree di disaccordo sulla perce-zione dell’asma tra gli adolescenti e i lorogenitori/tutori (GT) possono suggerirepercorsi di intervento.Metodi: In uno studio trasversale su 162asmatici adolescenti, abbiamo sommini-strato una serie di domande separata-mente agli adolescenti e ai loro GT perraccogliere informazioni su come le intera-zioni in famiglia e tra pari subiscano l’in-fluenza dell’asma. Abbiamo anche posto 2 domande sull’asma e sul rischio dimorte; D1: “Ad un certo momento ho pen-sato che io/mio figlio potessi/e morire diasma”, D2: “Penso che io/mio figliopotrei/bbe morire di asma”. Le rispostesono state date su una scala chiusa diLikert da “assolutamente d’accordo” a“totalmente in disaccordo”. Gli adole-scenti sono stati raggruppati in 4 categoriedi gravità dell’asma: lieve; lieve/moderata;moderata; moderata-grave/grave.Risultati: Le preoccupazioni e le limitazionidi attività auto-imposte o imposte dai GTaumentavano in modo proporzionale allagravità della malattia e non fu rilevatoalcun disaccordo tra gli adolescenti e i loroGT. In D1 abbiamo riscontrato un buonaccordo tra adolescenti e GT con una rispo-

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

sta affermativa che aumentava in paralleloalla gravità dell’asma. In D2 il rischio dimorte per asma era considerato molto infe-riore negli adolescenti (soprattutto quellicon forma lieve) rispetto ai loro GT.Conclusioni: Un disaccordo tra gli adole-scenti e i loro GT sul rischio di morte perasma può riflettere una scarsa comunica-zione e può avere un impatto sull’aderenzaal trattamento. È questa un’area che puòrichiedere interventi da parte dei curanti.

Differenze basate sul sessonell’infiammazione eosinofila, nellafunzione polmonare e nei sintomisoggettivi di pazienti con asma grave

Gender based differences in eosinophilicinflammation, pulmonary function andsubjective symptoms in patients withsevere asthmaC. Miranda. Medicine/Clinical Research, Natio-nal Jewish Medical and Research Center, Denver,CO, USA

L’asma grave (SA) è una malattia eteroge-nea i cui fenotipi sono scarsamente cono-sciuti. Abbiamo messo a punto un registrodell’asma con oltre 100 pazienti con SA.Abbiamo ipotizzato che i profili infiam-matori, fisiologici e clinici differiscano nella SA sulla base del sesso (SA-F vs. SA-M).L’infiammazione è stata quantificata sullabase degli eosinofili (eos=cell/mm2) tissu-tali endobronchiali (Ebbx). La funzionepolmonare è stata definita dal FEV1%pred., dalla conduttanza specifica (%sGAW) e dalla risposta % post-bronc.L’inizio dell’asma è stato fissato sulla basedell’età al momento della diagnosi. Lastabilità clinica è stata definita sulla basedi un punteggio sintomatologico (dispnea,costrizione toracica) e della QoL secondoJuniper. I dati furono riportati in log, fuapplicato il test t di Student e i risultatifurono espressi come media (plusmn;SEM). SA–F dimostrò un’eosinofilia tissu-tale maggiore [11,0 (8-15 cell/mm2)(n=35) vs. 3,7 (2,8-4.8 cell/mm2) (n=33),p=0,011], sGAW inferiori [26,6 (23,3-30,3%) (n=39) vs. 38,5 (33,1-44,7%)

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GLI ABSTRACT

Sul prossimo

numero di

Pneumorama

il Simposio della

Stallergenes

all’EAACI

Ursula
Sul prossimo numero di Pneumorama il Simposio della Stallergenesall’EAACI
Ursula

(n=36) p=0,003] e risposte post-broncmaggiori [26,3 (22,7-30,6%) (n=36) vs.14,4 (12,2- 17,1%) (n=31) p=0,013]. Non c’erano differenze per il FEV1% pred.(p=0,6). SA-F tendevano ad essere piùanziane al tempo della diagnosi [11 (2-27aa) (n=42) vs. 3 (1-24 aa) (n=35),p=0,06]. SA-F riportavano più frequente-mente dispnea (p=0,007) e costrizione tora-cica (p=0,01)], e raggiungevano un punteg-gio inferiore negli ambiti “attività” [2,9(2,4-3,7) vs. 3,8 (3,0-5,4) (n=10) p=0,02]e “sintomi” [2,9 (2,6-3,8 vs. 3,75 (3,5-6,0)p=0,02] ma non in quelli generali dellaQoL [3,6 (2,8-4,3) vs. 4,2 (3,4-4,8)p=0,15)] (n=22 vs. n=10). Questi dati sug-geriscono differenze potenziali, che sonolegate al sesso e che meritano ulteriori inda-gini, nella fisiopatologia e nella presenta-zione clinica dell’asma grave.

Prevalenza aumentata di allergiaambientale nei pazienti con malattiadi Crohn

Increased prevalence of environmentalallergy in patients with Crohn’s diseaseM.L. Chudnow1, M.B. Levy1, K.J. Kelly1, D.G. Binion2. 1Allergy/Immunology, Medical Col-lege of Wisconsin, Milwaukee, WI, USA; 2Ga-stroenterology, Medical College of Wisconsin,Mil-waukee, WI, USA

Razionale: Nei pazienti con malattia diCrohn (CD) clinicamente si sono osservatevariazioni stagionali dell’attività di malattia.I fattori alla base delle riacutizzazioni sta-gionali della malattia non sono ancora staticaratterizzati. Abbiamo ipotizzato che ipazienti con CD possano avere un aumentodel tasso di atopia e di sensibilizzazione agliallergeni stagionali, che possono essereresponsabili delle riacutizzazioni stagionali.Metodi: Trentasette pazienti con CD docu-mentata sono stati arruolati in modo pro-spettico da un ambulatorio gastroenterolo-gico per adulti. Dopo aver ottenuto il con-senso, è stato somministrato un questiona-rio e praticato un prick test per 16 aller-geni ambientali, inclusi i controlli. Una

papula di 3 mm maggiore del controllo fuconsiderata positiva. Sono stati registratil’età del paziente al momento della dia-gnosi di CD, la distribuzione della malat-tia e il suo comportamento.Risultati: Ventitre pazienti su 37 (62%)risultavano positivi almeno ad un allergeneambientale. Ventun pazienti (57%) pre-sentavano rinite e 2 pazienti asma. Sensi-bilizzazione agli allergeni stagionali è stataidentificata nel 46% dei pazienti (ambro-sia 27%, graminacee 24%, alberi 35% emuffe 19%). La maggior parte dei pazienticon sensibilizzazione agli allergeni stagio-nali presentava un interessamento limitatodel piccolo intestino (82%). Il 100% deipazienti con CD con allergia stagionale èstato diagnosticato prima dei 40 aa.Conclusioni: Esiste un’elevata prevalenzadi allergia ambientale nei pazienti con CD.L’interessamento del piccolo intestino e ladiagnosi anteriore all’età di 40 anni eranoaspetti clinici caratteristici. L’elevato tassodi allergia a polline e a muffe gioca unruolo nelle riacutizzazioni stagionali di CD.

Sintesi di citochine di cellule T neipazienti con fibrosi cistica (CF) conaspergillosi broncopolmonare allergica(ABPA)

T cell cytokine synthesis in cystic fibrosispatients with allergic bronchopulmonaryaspergillosisA.P. Knutsen1, J. Smick1, P.S. Hutcheson1, V.P. Kurup2. 1Allergy/Immunology, Saint LouisUniversity, St. Louis, MO, USA; 2Allergy/Immu-nology, Medical College of Wisconsin, Milwaukee,WI, USA

Razionale: L’ABPA è caratterizzata da un’e-levata risposta Th2 agli allergeni dell’A.fumigatus rispetto ai pazienti senza ABPA.Abbiamo ipotizzato che una ragione di que-sta risposta sia una deviazione nelle rispostedelle cellule-Th2 nei pazienti con ABPA.Metodi: I PBL sono stati stimolati in modoaspecifico con PMA/ionomicina per 2giorni e con tossoide tetanico e Asp f2, f3e f4 da 1 a 7 giorni. Abbiamo esaminato i

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GLI ABSTRACT

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

sopranatanti in coltura per la sintesi dellecitochine.Risultati: Dopo stimolazione PMA/IO, neipazienti con ABPA, ma non in quellisenza, la sintesi di IFN-, TNF-, e IL-2 eraaumentata; la sintesi di IL-4, IL-5 e IL-10era bassa sia nei pazienti con ABPA sia inquelli senza. Dopo stimolazione con il tos-soide tetanico e con Asp f2/f3/f4 sia ipazienti con ABPA sia quelli non-ABPApresentavano una sintesi diminuita diIFN- rispetto ai controlli normali. Dopostimolazione con Asp f2/f3/f4 e Asp f2, f3,f4 singolarmente, i pazienti con ABPA pre-sentavano un incremento della sintesi diIL-5 rispetto ai non-ABPA. Un’aumentatasintesi di IL-10 si osservava nei pazientiABPA e nei non-ABPA dopo stimolazionecon Asp f2/f3/f4; la sintesi di TGF nonera però aumentata. Esaminando la cine-tica della sintesi di IL-10 si osservava unasua riduzione il giorno 1; la sintesi di IL-5si osservava il giorno 3 ed un suo aumentonei giorni 5 e 7 nei pazienti con ABPA; lasintesi di IFN compariva il giorno 3 eaumentava nei giorni 5 e 7 sia nei pazientiABPA sia in quelli non-ABPA.Conclusioni: I pazienti ABPA presentanoun pattern di citochine Th2 aumentato incolture stimolate con Asp f2, f2 e f4. Gliallergeni dell’Aspergillus inducono la sin-tesi di IL-10 nei pazienti con CF sia inquelli con ABPA sia in quelli senza ABPA,deviando la risposta dei Th2 alla colonizza-zione dell’A. fumigatus nei pazienti ABPA.

L’uso dei ß-bloccanti nei pazientiasmatici e/o con BPCO coninsufficienza cardiaca congestizia

Use of ß-blockers in congestive heart failurepatients with asthma and/or COPDP.L.G. Dinger1, J. Peters2, A.D. Galbreath3, P.B. Smith3, G.L. Freeman4. 1Internal Medicine,University of Texas Health Science Center San An-tonio, San Antonio, TX, USA; 2Pulmonology, Uni-versity of Texas Health Science Center San Antonio,San Antonio, TX, USA; 3Disease Management Cen-ter, UTHSCSA/ALMVAH, San Antonio, TX, USA;4Cardiology, University of Texas Health ScienceCenter San Antonio, San Antonio, TX, USA

Razionale: Determinare la prevalenza del-l’uso di agenti bloccanti ß-adrenergici neipazienti con diagnosi sia di asma sia diBPCO con insufficienza cardiaca congesti-zia (CHF).Metodi: Abbiamo rivisto i dati d’ingressodi 1061 pazienti con CHF valutati in unostudio di comunità relativo alla gestionedella malattia. Un’auto-dichiarazione diasma sulla base di un questionario verbaleè stata riscontrata alla visita iniziale in63/1061 (5,9%) pazienti. La BPCO èstata riportata da 119/1061 (11,2%), edentrambe asma e BPCO, sono state ripor-tate in 27/1061 (30% di asmatici le riferi-rono entrambe).Risultati: Meno della metà (28/63=44,5%)degli asmatici con CHF erano in tratta-mento con ß-bloccanti. Di questi, il 53,6%stava assumendo ß-bloccanti cardioselet-tivi. Dei pazienti con sola BPCO, il 32%(38/119) erano in trattamento con ß-bloc-canti, di cui solo il 47,4% erano cardiose-lettivi. Nei pazienti con asma e BPCO, il33,4% (9/27) erano in terapia con ß-bloc-canti, il 44,4% dei quali cardioselettivi.Conclusioni: Sebbene un’anamnesi diasma e/o BPCO sia considerata una con-troindicazione relativa all’uso di ß-bloc-canti nella gestione della CHF, il provatobeneficio sulla mortalità di questi farmaciimpone il loro uso quando possible anchein queste condizioni. Abbiamo trovato cheessi sono prescritti di routine dai medici dimedicina generale sia in presenza di asmasia di BPCO, con maggiore frequenza perl’asma. I ß-bloccanti cardiolesettivi sono ifarmaci ß-bloccanti di scelta in circa lametà dei pazienti con malattie ostruttivepolmonari, più frequentemente neipazienti con asma. Verifiche ulteriori suirisultati in questi pazienti potranno delu-cidare e orientare le scelte terapeutiche inquesto importante ambito clinico.

Traduzione a cura di Stefano AiolfiU.O. Riabilitazione Respiratoria,

Ospedale Santa Marta, Rivolta d’Adda (CR)

Fattori di rischio basali di mortalità in902 soggetti con danno polmonareacuto (ALI)/sindrome da distressrespiratorio acuto (ARDS)

Baseline risk factors for mortality in 902subjects with Acute Lung Injury (ALI)/AcuteRespiratory Distress Syndrome (ARDS)P.N. Lanken, M. Ancukiewicz, J.D. Christie, forthe NIH NHLBI ARDS Network. University ofPennsylvania School of Medicine, Philadelphia,PA; Massachusetts General Hospital, Boston, MA

Introduzione: La diversità dei fattori dirischio di mortalità nei gruppi di soggettiin esame può influenzare i risultati deglistudi clinici sull’ALI/ARDS. Il nostroscopo era di identificare le variabili clini-che basali da considerare come fattoriindipendenti di rischio di mortalità al 28°giorno nei soggetti con ALI/ARDS.Metodi: Il disegno dello studio prevedevaun’analisi secondaria di tutti i 902 soggettiarruolati nei primi tre studi controllati erandomizzati (RTC) del NIH NHLB ARDSNetwork. Abbiamo condotto un’analisimultivariata di 22 variabili basali nelperiodo immediatamente precedente all’ar-ruolamento nell’RCT. Abbiamo effettuatoanalisi univariate e multivariate per tutte levariabili. Nelle analisi multivariate, levariabili considerate sono state utilizzateper gli aggiustamenti, dopo l’esclusione ditermini simili e con l’inclusione di intera-zioni significative a due vie; le variabilicontinue sono state raggruppate in quartili.Abbiamo calcolato gli OR aggiustati per lesomme per tutte le variabili.Risultati: C’è stata un’interazione signifi-cativa tra PEEP e bilancio basale deiliquidi. L’analisi multivariata ha ricono-sciuto a queste variabili la significatività(p<0,5) di fattori di rischio di mortalità al28° giorno: 1) età; 2) numero di giorni inospedale prima dell’arruolamento;

3) cause di ALI/ARDS; 4) APACHE III(senza età); 5) numero di insufficienzed’organo (Brussels); 6) punteggio radiolo-gico di danno polmonare (LIS); 7) proto-collo di ventilazione (strategia di ventila-zione: alto vs basso volume corrente); 8) PEEP; 9) PaO2/FiO2 (P/F); 10) diu-resi; 11) bilancio idrico; 12) albumina.Conclusioni: In questo ampio ma alta-mente selezionato gruppo di soggetti conALI/ARDS provenienti da RCT, abbiamoriscontrato diverse multiple variabilibasali quali fattori di rischio indipendentedi mortalità. Questi risultati suggerisconoche negli studi futuri di tipo interventi-stico od osservazionale dell’ALI/ARDS,che usano la mortalità come loro outcomedeve essere presa in considerazione l’etero-geneità della popolazione definita da que-ste variabili.

Atopia e disturbi nasali nei pazienticon sarcoidosi

Atopy and nasal sisease in patients withsarcoidosisD.M. Serlin, X.F. Li, J.H. Spiegel, J.S. Berman, A. O’Regan. Boston University Medical Center,Boston, MA

Razionale: La patologia delle vie aeree chesi manifesta con ostruzione al flusso e con-gestione nasale è frequente in corso di sar-coidosi e si associa a malattia granuloma-tosa di difficile controllo. Meno del 10%dei pazienti con sarcoidosi presenta uncoinvolgimento della malattia a livello dellevie aeree superiori (SURT), però il 60%denuncia sintomi nasali. L’eziologia di talisintomi in corso di sarcoidosi, la prevalenzadella contemporanea atopia (una malattiada Th2) e la sua associazione con la malat-tia cronica sono sconosciute.

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GLI ABSTRACT

Dagli Atti dell’ATS 2004(American Thoracic Society)Orlando, FL, 21-26 maggio 2004

visti a Orlando

Metodi: Revisione retrospettiva di 6 mesi(marzo-settembre 2003) delle cartelle del-l’ambulatorio della Sarcoidosi al BostonMedical Center. I parametri indagati siriferivano alla demografia, allo stadiodella sarcoidosi, alla funzionalità respira-toria e a segni e/o sintomi di malattianasale e atopia.Risultati: Trentanove pazienti su 74 pre-sentavano sintomi nasali o un’obiettivitànasale anomala. Le caratteristiche selezio-nate sono elencate nella tabella. La pre-senza di sintomi nasali era significativa-mente associata all’etnia afro-americana,all’ostruzione delle vie aeree e allo stadioIV della malattia polmonare (p<0,01). Il 26% dei pazienti presentava SURT e il62% aveva un quadro compatibile conmalattia allergica. Sette pazienti su ottotestati hanno presentato prick test o RASTpositivi per atopia. Tutti i sarcoidosici ato-pici presentavano ostruzione reversibiledelle vie aeree e 6/7 avevano un quadro dimalattia polmonare parenchimale.Conclusioni: Questi risultati dimostranoun’associazione tra sintomi nasali e sarcoi-dosi polmonare cronica e che atopia e sar-coidosi possono coesistere nello stessopaziente. È possibile che la sarcoidosi neisoggetti atopici (Th2) possa predisporrealla fibrosi polmonare.

Diagnosi di attività della sarcoidosi contomografia ad emissione positronicacon fluorodesossiglucosio (FDG-PET)

Assessment of sarcoidosis disease activitywith Fluorodeoxyglucose Positron EmissionTomographic (FDG-PET) scansM. Majid, D. Raees, G.S. Lillian. San Pedro Pulmonary & Critical Care Medicine, LSUHSC-Shreveport, Shreveport, LA; PET Imaging Center,Biomedical Research Foundation of NorthwestLouisiana, Shreveport, LA

Razionale: La captazione di D-glucosioradiomarcato con fluoro18 (FDG) allatomografia ad emissione positronica (PET)da parte di linfonodi o di altri organi coin-volti dalla sarcoidosi è già stata descritta.Presentiamo la nostra esperienza sull’uti-lità della FDG-PET nella definizione diestensione e di attività della sarcoidosi.Metodi: Uno studio retrospettivo pilotabasato sulla revisione di cartelle (1997-2003) ha permesso di evidenziare i pazienticon nuova diagnosi bioptica di sarcoidosiche erano stati sottoposti a FDG-PET.Furono identificati 4 pazienti, di cui 2 ave-vano ripetuto la PET dopo il trattamento.Risultati: Le PET iniziali di tutti i pazientiavevano rivelato un’importante captazionein numerose catene linfonodali, con piùgrave coinvolgimento dei linfonodi media-stinici e dell’addome superiore.

42

GLI ABSTRACT

TUTTI SINTOMI NASALI

- +

Numero 74 35 39

Femmine 40/74 (54%) 14/35 (41%) 26/39 (66%)

Afro-americani 45/74 (60%) 16/35 (45%) 29/39 (77%)

Stadio0 – I 34/74 (43%) 25/35 (71%) 7/39 (18%)II – III 25/84 (34%) 8/35 (23%) 17/39 (44%)IV (Fibrosi) 17/74 (23%) 2/35 (6%) 15/39 (38%)

PFRNormale 34/74 (46%) 29/35 (82%) 5/39 (12%)Ostruttivo 28/74 (38%) 1/35 (3%) 27/39 (70%)Reversibilità 14/74 (20%) 0/35 (0%) 14/35 (35%)

Malattia nasaleSarcoidosi 10/74 (13%) n/a 10/39 (26%)Allergia 24/74 (32%) n/a 24/39 (62%)

La captazione era presente anche nellesolite aree maggiormente coinvolte dallasarcoidosi (parenchima polmonare, cute,ghiandole salivari, fegato e milza) (Fig. 1).Le PET di 2 pazienti, ripetute dopo 3mesi di terapia steroidea sistemica, dimo-stravano un significativo miglioramentodelle anomalie parenchimali polmonari,delle linfoadenopatie e delle lesioni cuta-nee, in parallelo all’andamento clinico(Fig. 2). Nell’esempio mostrato, persiste la captazione a livello della milza e delleghiandole salivari.Conclusione: La FDG-PET è una modalitàefficace per definire l’estensione dellamalattia sarcoidosica al momento dellaprima diagnosi e per monitorarne l’attivitànel tempo in risposta alla terapia.

L’epidemiologia della ventilazionemeccanica nelle UTI europee: risultatidello studio SOAP

The epidemiology of mechanical ventilation in European ICUs: results ofthe SOAP StudyY. Sakr, J.L. Vincent, J.R. Le Gall, H. Gerlach, C.Sprung, R. Moreno, J. Carlet, D. Payen, K. Rein-hart, V.M. Ranieri, on Behalf of the SOAP Inve-stigators Erasme University Hospital, Brussels,Belgium

Introduzione: Abbiamo preso in esame l’e-pidemiologia e l’outcome della ventila-zione meccanica (MV) nei pazienti criticiinclusi nello studio SOAP.

Metodi: Tutti i 3147 pazienti adulti rico-verati nelle UTI di 198 centri di 24nazioni nel periodo 1-15 maggio 2002. I pazienti sono stati seguiti fino al decesso,alla dimissione o per 60 giorni.Risultati: Dei 2025 pazienti in MV, 1850(91,2%) erano ventilati dall’ingresso. Ladurata mediana della MV era 3 [1-7]giorni e rappresentava il 55,6% dei giornidi ricovero in UTI (n=21923 giorni). I pazienti in MV presentavano una piùelevata incidenza di BPCO (11,8 vs. 9%,p=0,015) e di insufficienza cardiaca (10,8vs. 7,8, p=0,015) all’ingresso rispetto aipazienti non ventilati. L’incidenza di sepsiera superiore, i punteggi SAPS II e SOFAerano maggiori e la durata di permanenzain UTI più lunga. I tassi di mortalità inUTI e ospedale erano superiori (26,2 vs.4,6, e 32 vs. 9%, rispettivamente,p<0,001), e la sopravvivenza a 60 giorniinferiore (log rank=160,3, p<0,001) neipazienti in MV rispetto a quelli non venti-lati. In un’analisi multivariata, la MVall’ingresso era un rischio indipendente di mortalità (odds ratio=1, 85, IC 95%; 1,38-2, 49, p<0,001). Nei pazienti chirur-gici, la mortalità UTI era superiore (36,3vs. 17%, p<0,001) rispetto ai non chirur-gici, ma non aumentava con l’aumento didurata della MV, anche se un lieve incre-mento si era manifestato nei ricoveri nonchirurgici fino a 3 giorni (6,4, 13,2,21,3%) ed era rimasto poi attorno al 25%.Conclusioni: In questo studio, la MV eraassociata ad un incremento di mortalità di5 volte ed era un fattore di rischio indi-pendente di mortalità nei pazienti UTI.L’aumento della durata di MV si associavaad una mortalità superiore durante i primigiorni per i pazienti medici ma non perquelli chirurgici.

Determinanti di mortalità nei pazienticon malattia polmonare cronicaostruttiva (BPCO) con necessità diventilazione meccanica perinsufficienza respiratoria acuta

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

FIGURA 1. FIGURA 2.

Determinants of mortality in patients withchronic obstructive lung disease requiringmechanical ventilation for acute respiratory failureG. Yeung, K. Wiebe, S. Sharma. Section of Respi-ratory Medicine, University of Manitoba, Winnipeg,MB, Canada

L’insufficienza respiratoria acuta cherichiede la ventilazione meccanica (MV) è frequente nei pazienti con BPCO.Informazioni su mortalità e fattori predit-tivi di risultato sono fondamentali per unacura efficace di questi pazienti. Abbiamostudiato in modo retrospettivo i tassi dimortalità e le caratteristiche cliniche dipazienti con BPCO sottoposti a MV. In unperiodo di oltre 4 anni, 100 pazientihanno richiesto MV. L’età media era 69±9anni, 53% erano maschi, 39% avevanouna o più comorbilità e 39% erano in ossi-genoterapia domiciliare (OLT). Il 60% eraancora fumatore, il 75% apparteneva allaclasse NYHA III o superiore, il 25% avevarichiesto in precedenza la MV e il 60% eragià stato ospedalizzato per Insufficienzarespiratoria acuta (IRA). La durata mediadella MV (invasiva 60%, non-invasiva55%) era 77,1±132,9 ore, la durata mediadel ricovero UTI era 4,9±5,1 giorni e ladurata media di ricovero ospedaliero eradi 20,7±25,8 giorni. La mortalità ospeda-liera e in UTI erano rispettivamente 20%e 12%. Nessuna differenza significativa èstata riscontrata tra sopravvissuti e dece-duti. L’analisi univariata ha mostrato unapiù elevata mortalità in presenza di un

elevato RV/TLC (p=0,03), un bassolivello serico di albumina (p=0,03) pneu-motorace (p<0,005) e un minor numero diricoveri precedenti in UTI (p=0,03).L’analisi multivariata ha evidenziato comepredittori indipendenti di mortalità la pre-senza di tumori maligni (AOR 8,99, C1,60 a 50,7) ed un elevato RV/TLC (AOR1,08, CI 0,99 to 1,17). Conclusioni: La mortalità dei pazienti affettida BPCO con IRA è di fatto inferiore aquella riportata in precedenza. Determi-nanti relative all’età, ospedalizzazioni prece-denti, pregressa MV e funzione polmonare(FEV1) non sono in grado di predire la mor-talità. I nostri dati suggeriscono che la MVdovrebbe essere offerta a tutti i pazienti conBPCO che sviluppano IRA.

Stato funzionale prima e dopoventilazione meccanica prolungata(PMV): studio multicentrico sui risultati

Functional status before and after Prolonged Mechanical Ventilation: a multicenter outcomes studyD.J. Scheinhorn, D.C. Chao, M.A. Stearn-Has-senpflug, G.S. Doig, S.K. Epstein, E.B. Knight,R.A. Petrak, E.A. Pitt, J.J. Votto, the VentilationOutcomes Study Group Barlow Respiratory Ho-spital and Research Center, Los Angeles, CA

Razionale: Confrontare lo stato funzionalepre-ricovero con quello alla dimissione perpazienti ricoverati in 23 “long term hospi-tals (LTH, ospedali per lungo-degenze)”per svezzamento da ventilazione mecca-nica prolungata (PMV).Metodi: Per questo studio osservazionalesono stati raccolti via web sicuro dati nonidentificabili, con periodo di arruolamentodi 1 anno. I dati iniziali sono stati regi-strati all’ingresso nell’LTH, mentre i risul-tati dello svezzamento e gli altri dati sonostati raccolti in dimissione. Lo stato fun-zionale fu definito con l’indice di Zubrod.Risultati: Dall’1/3/02 al 28/2/03 furonoarruolati 1410 pazienti con programmi disvezzamento provenienti da 23 LTH. Ladegenza media nell’ospedale di prove-

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GLI ABSTRACT

PREDITTORI INDIPENDENTI DI MORTALITÀ

PREDITTORI ODDS RATIO INTERVALLO

DI CONFIDENZA

Mortalità ospedalieraTumori maligni 8,99 1,60, 50,7RV/TLC elevato 1,08 0,99, 1,17

Mortalità in UTITumori maligni 11,2 2,01, 62,8Ossigenoterapia 4,43 1,07, 18,3

domiciliareAC – MV 8,12 1,58, 41,7RV/TLC elevato 1,10 1,01, 1,21

nienza era di 33±27 giorni, mentre lamedia dei giorni di ventilazione meccanicaprima dell’ingresso all’LTH era di 32±28giorni. L’ospedalizzazione totale (primoospedale + LTH) fu di 83±50 giorni. Età:72 [18-100] anni. All’ingresso in LTH il70% dei pazienti era interattivo con lostaff. Alla dimissione dall’LTH i risultatierano: 54,5% svezzati, 19,5% dipendentidal ventilatore, 26% deceduti; il 29% deisopravvissuti dimessi a domicilio. Intabella sono riportati i dati dei 941dimessi vivi sul totale di 1270 dimissioni.Conclusioni: I pazienti giunti all’LTHerano anziani, ma ampiamente indipen-denti prima della loro malattia destruentee della PMV. Lo stato funzionale alladimissione nei sopravvissuti svezzati(74%) è inferiore a quello basale, mamigliorato dopo il trasferimento all’LTH.Misure ulteriori dello stato funzionale post-dimissione saranno di grande interesse.

Tossicità polmonare cronica danitrofurantoina: caratteristiche HRCT(High Resolution ComputedTomography)

Chronic nitrofurantoin lung toxicity: High Resolution Computed TomographycharacteristicsJ.L. Mendez, H.F. Nadrous, T.E. Hartman, J.H. Ryu. Mayo Clinic, Rochester, MN

Razionale: Definire le caratteristiche dellatossicità polmonare cronica da nitrofuran-toina (inizio sintomi >6 mesi dopo l’esposi-zione iniziale) con la tomografia assialecomputerizzata ad alta risoluzione (HRCT).Metodi: Revisione retrospettiva di cartellee HRCT.

Risultati: Abbiamo identificato 18 pazienticon tossicità cronica da nitrofurantoina.Età alla diagnosi: 69 (range 49-90) anni;17 donne (94%), e 6 fumatori (media 30pacchetti/anno). I sintomi si manifesta-rono 41±36 (DS) mesi dopo la dose ini-ziale. Tutti i pazienti presentavano disp-nea, tosse, infiltrati interstiziali diffusi (Rxtorace) e lieve o moderata restrizione aitest funzionali polmonari. Il migliora-mento soggettivo è stato notato in 16/18pazienti, un mese dopo l’interruzione delfarmaco. Abbiamo revisionato 10 quadri

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OFFICINE COPPA

Una tranquilla affidabilità.

Tutti ci conoscono e ci apprezzano per il Polmone d’acciaio. Oggi siamo in grado di offrire alla classe medica anche una Corazza (per uso ospedaliero e domiciliare).

Per informazioni contattateci.Tel. 015 22278 Fax 015 26292E-mail: [email protected]

finalmentesiamo negativisu tutta la linea

*Indice di Zubrod non misurato per i pazienti deceduti.

INDICE DI ZUBROD PRE-MORBID LTH AMMIS DIMISSIONE*

Totalmente attivo 28,9% 0,0% 1,0%Limitato nelle attività molto faticose 19,4 0,6 4,4Deambulante, autonomo, nessun lavoro 29,1 0,7 15,7Allettato >50% del tempo, autonomia limitata 12,8 11,6 26,2Costretto a letto, nessuna autonomia 7,9 87,0 21,5Stato funzionale buono (Zubrod 0-2) 77,4 1,3 21,1

Ursula
OFFICINE COPPA Una tranquilla affidabilità. Tutti ci conoscono e ci apprezzano per il Polmone d’acciaio. Oggi siamo in grado di offrire alla classe medica anche una Corazza (per uso ospedaliero e domiciliare). Per informazioni contattateci. Tel. 015 22278 Fax 015 26292 E-mail: [email protected] finalmente siamo negativi su tutta la linea

TC, 8 dei quali avevano anche immaginiHRCT. Aree bilaterali di attenuazione avetro smerigliato (GGA) erano presenti intutti i casi. In 6/10 c’era una distribuzionesubpleurica e broncovascolare e in 4/10 ladistribuzione era casuale sul piano trans-assiale. Nella distribuzione cranio-cau-dale: 4/10 presentavano una predomi-nanza alle regioni superiori del polmone,1/10 una predominanza a quelle inferiori,3/10 erano diffuse e 2/10 casuali. Opacitàlineari irregolari e consolidazioni bilateralie subpleuriche (spesso estese ai rami bron-covascolari) erano presenti in 3/10. Le TCdi follow up (intervalli da 60 a 360 giorni)erano disponibili in 5 soggetti e tuttidimostravano una completa o quasi com-pleta risoluzione degli infiltrati.Conclusioni: Le caratteristiche della tossi-cità polmonare cronica da nitrofurantoinaall’HRCT sono aree di GGA e di consoli-damento con distribuzione subpleuricache può anche estendersi centralmentelungo i rami broncovascolari. Questi infil-trati spesso si risolvono dopo la sospen-sione del farmaco. Possono osservarsianche opacità lineari irregolari a distribu-zione subpleurica. C’è un’evidente distribu-zione subpleurica delle anomalie nel pianotransassiale ed una minore uniformità dis-tributiva sul piano cranio-caudale. Questecaratteristiche HRCT differiscono da quelledella fibrosi polmonare idiopatica.

Determinanti fisiologici di successodello svezzamento nei pazienti conprecedente fallimento del tentativo disvezzamento

Physiologic determinants of weaning success in patients who have previouslyfailed a weaning attemptP. Ceriana, A. Carlucci, M. Delmastro, G. Prinia-nakis, M. Berardi, S. Nava. Fondazione S. MaugeriIRCCS Istituto Scientifico, Pavia, Italy; IntensiveCare Unit, University Hospital, Heraklion, Greece

Razionale: I determinanti fisiologici delsuccesso o del fallimento dello svezza-mento sono stati studiati nei pazienti in

supporto ventilatorio che avevano fallitoun tentativo di respiro spontaneo (svezza-mento fallito) e nei pazienti che hanno tol-lerato tale tentativo con successiva estuba-zione (svezzamento riuscito). Una delleprincipali limitazioni in questo tipo didisegno dello studio è che i due gruppipossono non risultare confrontabili in rela-zione alla gravità della malattia sotto-stante e della presenza di comorbilità. Undiverso approccio potrebbe essere conside-rare il paziente come controllo di se stesso,una volta che finalmente sia stato liberatodal ventilatore.Metodi: Abbiamo registrato il patternrespiratorio, la meccanica respiratoria e la funzione dei muscoli inspiratori in 18 pazienti consecutivi, stabili, durante il primo tentativo fallito di respiro spon-taneo. Le misure sono state ripetute siadurante un tentativo di svezzamentoriuscito (dopo 11±4 giorni dal primo ten-tativo) sia 4 settimane dopo, in caso diripetuti tentativi senza successo.Risultati: Nessuna differenza significativaè stata osservata nei 6 pazienti con persi-stente fallito svezzamento, eccetto per unariduzione della frequenza respiratoria(31±4 atti respiratori/min vs 23±3 p<0,05).Gli altri 12 pazienti svezzati, una voltaliberati dal ventilatore, hanno mostrato,rispetto al primo tentativo di svezzamento,un aumento della pressione inspiratoriatransdiaframmatica massima (Pdimax31±12 cmH20 vs 45±9 p<0,01), una riduzione del rapporto carico/capacità(Pdi/Pdimax= 42±6% vs 24±7 p<0,01) e nell’indice tensione-tempo [TTdi=Pdi/Pdimax x Ti/Ttot (cioè il tempo inspi-ratorio rispetto alla durata totale dell’attorespiratorio) 0,18±0,03 vs 0,09±0,02p<0,05]. Le resistenze polmonari eranodiminuite, anche se non in modo significa-tivo da 16±10 cmH20/L/s a 9±6 (p=0,06).Conclusioni: Il recupero di un’adeguataforza dei muscoli inspiratori, associato allariduzione nel carico resistivo sono i deter-minanti principali del successo “ritardato”dello svezzamento.

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GLI ABSTRACT

Effetto della frammentazione delsonno sull’outcome della ventilazionemeccanica

Effect of sleep disruption on the outcomeof mechanical ventilationMaged A. Tanios, Carolyn D’Ambrosio, Hesham El-Gamal, Imad J. Bahhady, Shery A. Chicoine, ScottK. Epstein. Division of Pulmonary, Critical Care andSleep Medicine, Tufts University School of Medicine,Tufts-New England Medical Center, Boston, MA

Numerosi fattori frammentano il sonno neipazienti critici in ventilazione meccanica,ma l’effetto di tale frammentazione suirisultati dello svezzamento non è statoancora esaminato. Poiché i pazienti chepresentano fallimento allo svezzamentopresentano anomalie fisiologiche simili aquelle dei pazienti privati di sonno,abbiamo ipotizzato che la deprivazione delsonno potesse avere parte importante sulrisultato di tentativi di respirazione sponta-nea (SBT) nei pazienti che hanno superatola fase acuta dell’insufficienza respiratoriae sono giudicati pronti per lo svezzamento.Metodi: Sono stati eseguiti studi polisonno-grafici (PSG) entro le 24 ore precedenti losvezzamento. Veniva effettuato un periododi SBT di 2 ore come previsto dal protocollodi svezzamento. All’inizio del tentativovenivano misurati anche alcuni parametrirespiratori [asincronia del trigger (TA) epressione di chiusura delle vie aeree=P0,1].Risultati: Sono state eseguite 10 PSG. I pazienti che superavano o fallivano iltentativo di SBT erano simili per: età(48±13 vs 52±21 aa, p=NS); sesso (60 vs40% M, p=NS); livello di sedazione (SAS:4 vs 3, p=NS); e APACHE II all’ingresso(21 vs 21, p=NS). I pazienti che supera-vano il loro tentativo di SBT presentavanoun sonno meno frammentato (indice dirisveglio [AI] 8±6 vs 20±13) rispetto aipazienti che fallivano tale tentativo.Sebbene ciò non abbia raggiunto unasignificatività statistica (p>0,2), nell’ana-lisi di correlazione un indice di risveglioinferiore correlava con un più breve tempodi svezzamento (R2=0,33). I pazienti chesuperavano l’SBT avevano dimostrato

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

Azienda Ospedaliera-UniversitariaArcispedale S. Anna, Ferrara

Unità Operativa di Fisiopatologia Respiratoria

Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle EvidenzeEvidence-Based Medicine Italian Group

WORKSHOP

EVIDENCE-BASEDPNEUMOLOGY

5A EDIZIONE

GIMBE R

FERRARA

17-19 GENNAIO31 GENNAIO-2 FEBBRAIO

2005

MIDIA srl Via Santa Maddalena, 1 20052 Monza MITel. 0392 304 440 Fax 0392 304 442 E-mail: [email protected]

un’asincronia del trigger minore (AI2,3±1,1 vs. 16,6±10,1, p=0,02), ma unaP0,1 simile (3,5±1,0 vs. 2,6±0,5, p=NS)rispetto ai pazienti con SBT fallito.Conclusione: Il nostro studio suggerisceun’associazione tra la frequenza di sonnoframmentato e tempo di svezzamentomaggiore ed anche con una più elevataasincronia paziente-ventilatore.

Variabili associate alla reintubazionenei pazienti in ventilazione meccanica

Variables associated with reintubation inmechanically ventilated patientsA. Esteban, F. Frutos-Vivar, N.D. Ferguson, S.K. Epstein, A. Anzueto, Y. Arabi, C. Apezteguia,M. Gonzalez, S. Nava, M.A. Soares, G. D’Empaire,N.S. Hill. Hospital Universitario de Getafe, Madrid, Spain

Razionale: La necessità di reintubazionesuccessiva all’estubazione dopo ventila-zione meccanica non è infrequente e siassocia ad una mortalità aumentata. Loscopo del nostro studio era di identificarele variabili associate ad un rischio aumen-tato di reintubazione.Metodi: Abbiamo analizzato prospettica-mente 775 pazienti ventilati meccanica-mente che erano stati elettivamente estu-bati dopo almeno 48 ore di ventilazionemeccanica. Per ogni paziente abbiamoraccolto i dati demografici e di gravità, gli indici di svezzamento, le caratteristichedelle secrezioni, gli indici di infezione, ilbilancio idrico e i dati relativi alla sommi-nistrazione di sedativi. È stata condottaun’analisi di regressione logistica a poste-riori per identificare le variabili indipen-denti associate alla reintubazione.Risultati: Il tasso di reintubazione in que-sta coorte di pazienti è stato pari al 13%. I risultati dell’analisi multivariata sonoindicati in Tabella 1.Conclusioni: Il nostro tasso di reintubazioneè risultato simile a quello riportato in lette-ratura. I fattori predittivi indipendenti perla reintubazione erano un indice di respirorapido e superficiale superiore a 100, unatosse inefficace e un bilancio idrico positivo

nelle 48 ore precedenti l’estubazione. I pazienti con trauma hanno presentato unrischio ridotto di reintubazione.

Pazienti ospedalizzati con polmoniteacquisita in comunità (CAP):Ceftriaxone (CEF) ev associato adAzitromicina (AZ) vs CEF ev associatoa Claritromicina (C) o Eritromicina (E),seguiti da terapia orale con macrolide

Hospitalized patients with CommunityAcquired Pneumonia (CAP): IV Ceftriaxone(CEF) with Azithromycin (AZ) vs IV CEFwith Clarithromycin (C) or Erythromycinfollowed by oral macrolide therapyM. Tamm, T. Todisco, P.A. Willcox, F. Carrillo, G. Ciliberti, P.J. de Caprariis. University HospitalBasel, Basel, Switzerland; Azienda Ospedaliera diPerugia, Perugia, Italy; Groote Schuur Hospital,Cape Town, South Africa; Hospital de Guadalaja-ra, Guadalajara, Spain; Ospedali Riuniti, Foggia,Italy; Pfizer, New York, NY

Il trattamento raccomandato dalle lineeguida ATS per pazienti ospedalizzati conCAP include la combinazione ß-lattamico/macrolide. Abbiamo confrontato l’efficaciaclinica e la sicurezza di una terapia sequen-ziale con CEF ev (1-2 g qd)/AZ (500 mgqd) seguita da AZ per os (500 mg qd) vsCEF ev (1-2 g QD)/C (500 mg q12) o E (1 g Q8) seguita da C per os (500mg Q12) o E per os (1g Q8) in pazienti con formamoderata o grave di CAP.

GLI ABSTRACT

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ODDS IC 95% IC 95%RATIO INFERIORE SUPERIORE

Trauma 0,41 0,17 97Indice di respiro rapido superficiale100 respiri/min/ml 1

>100 respiri/min/ml 2,39 1,15 4,96

TosseEfficace 1Inefficace 1,68 1,05 2,69

Bilancio dei liquidiNegativo 1Positivo 1,76 1,13 2,74

TABELLA 1.

Metodi: Questo studio multicentrico inter-nazionale era di tipo aperto, randomiz-zato. La durata totale della terapia era laseguente: AZ/CEF 7-10 giorni (g) eCEF/C o E 7-14 g. I risultati clinici e bat-teriologici furono verificati al g 12-16,fine del trattamento (EOT) e al g 28-35,fine dello studio (EOS).Risultati: Sono stati trattati 135 e 143pazienti rispettivamente nei gruppiCEF/ZM e CEF/C o E. Il punteggio APA-CHE medio era 13,3 e 12,6; la degenzaospedaliera fu 10,7 g vs 12,6 g, rispettiva-mente, il punteggio medio di rischiosecondo Fine rispettivamente di 91,8 e92,2. Oltre il 50% dei pazienti erano clas-sificati appartenenti alla classe IV e V diFine. Nel gruppo con C o E il 76% rice-vette C ev. I tassi di successo clinico mITT(cura o miglioramento) all’EOT furono84,3% per AZ/CEF e 82,7% per CEF/C o E; all’EOS i tassi di successo (solo cura)furono 81,7% per CEF/AZ vs 75% perCEF/C o E. L’incidenza globale di eventiavversi da infusione fu maggiore nel brac-cio CEF/C o E rispetto a quello CEF/AZ:25,2% vs 16,3%.Conclusioni: Nel trattamento di pazientiospedalizzati con CAP, CEF/AZ seguito daAZM per os era comparabile in efficacia aquello con CEF/C o E seguito da C o E peros. CEF/AZ ev presentò minori effetti col-laterali da infusione rispetto a CEF/C o E.

Risultati nei BPCO trapiantati dopochirurgia di riduzione di volumepolmonare

Outcomes of COPD transplant recipientspost-lung volume reduction surgeryS.D. Nathan, L.B. Edwards, S.D. Barnett, S. Ah-mad, N.A. Burton. Inova Transplant Center, FallsChurch, VA; United Network for Organ Sharing,Richmond, VA

Premessa: La chirurgia di riduzione volu-metrica polmonare (LVRS) e il trapiantopolmonare sono entrambe opzioni chirur-giche potenziali per i candidati idonei conBPCO in stadio finale. I pazienti sottoposti

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

IMTInnovation in Medical Technology

Rappresentante per l’Italia

800-601715

EasyOne (spirometro diagnostico)

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w.n

dd.c

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Ursula
IMT Innovation in Medical Technology Rappresentante per l’Italia 800-601715 EasyOne (spirometro diagnostico) www.ndd.ch

a LVRS possono in seguito diventareanche candidati per un trapianto. Per talipazienti non sono noti i risultati dei dueinterventi sequenziali.Metodi: È stata condotta un’analisi deldatabase UNOS/OPTN relativa ai risultatidi tutti i pazienti BPCO in lista e successi-vamente trapiantati tra il 25 ottobre 1999e il 31 dicembre 2002. I pazienti eranodivisi in due gruppi: quelli che presenta-vano un’anamnesi di precedente LVRS egli altri. I due gruppi furono confrontatiper la demografia, la gravità di malattia evarie misure di risultato relative al post-trapianto, inclusa la sopravvivenza.Risultati: In totale, durante il periodo instudio, furono eseguiti 791 trapianti neipazienti con BPCO. Di questi 50 presenta-vano un’anamnesi di LVRS. Entrambi igruppi evidenziavano dati demografici edi gravità di malattia simili. Tra i duegruppi non c’erano differenze nell’inci-denza di disfunzioni dell’organo trapian-tato, nella necessità di reintervento o neltempo di degenza ospedaliera. Anche lasopravvivenza risultò simile, con un totalead un anno pari all’88,1% per i pazienticon precedente LVRS e dell’82,4% per glialtri (p<0,4).Conclusioni: Un’anamnesi precedente diLVRS non sembra avere un impatto nega-tivo sulle numerose misure di risultato nelpost-trapianto polmonare. Non c’è quindievidenza che una precedente LVRS possainfluenzare la candidatura di un pazienteal trapianto. In modo analogo, la poten-ziale necessità futura di un trapianto pol-monare non dovrebbe modificare per ilpaziente la decisione di una LVRS.

Validità della tecnica di lavaggionasale nella definizionedell’infiammazione nelle vie aereesuperiori nella BPCO

Validity of a nasal lavage technique for theassessment of upper airway inflammationin COPD

J.R. Hurst, W. Perera, T.M.A. Wilkinson, J.A. Wedzicha. St. Bartholomew’s Hospital, London, England

Razionale: I sintomi nasali sono frequentiin corso di BPCO ma non sono ancora statidescritti i meccanismi che ne sono allabase. Vi sono numerose tecniche per inda-gare le vie nasali, incluso il raschiamentocellulare, l’aspirazione e il lavaggio. Perl’analisi dei mediatori solubili, si preferisceil lavaggio. Gli effetti della diluizione dellesecrezioni nasali e il diverso volume diliquido di lavaggio recuperato possono peròinfluire sui risultati. È stato suggerito chela correzione della concentrazione deimediatori usando le proteine totali dellavaggio nasale renda conto della variabi-lità della diluizione e migliori l’accuratezza.Il nostro scopo era di definire la validità diuna tecnica di lavaggio nasale eseguita concatetere di Foley adattato da Hilding (AnnOtol Rhinol Laryngol 1972; 81:422-423)per la stima di mediatori solubili nelle vienasali di pazienti con BPCO. Metodi: Abbiamo eseguito il lavaggionasale in 12 pazienti con BPCO [EastLondon cohort, età media (DS) 70,9 (5,7)aa, FEV11,07 (0,39)] in due occasioni distabilità clinica ad una distanza media di118 (34) giorni l’una dall’altra. Abbiamoanche eseguito il lavaggio in 13 soggetticontrollo senza BPCO, della stessa età.Abbiamo misurato l’IL-6, l’IL-8, le pro-teine totali e la carica batterica totale. Risultati: I pazienti con BPCO presenta-vano un valore significativamente supe-riore di IL-8 nel liquido di lavaggio nasalerispetto ai controlli ed una tendenza a piùlevati valori di IL-6 e di carica batterica.Queste relazioni non erano influenzate se ilivelli di mediatori venivano correttiusando il valore delle proteine totali. Ilivelli dei mediatori, corretti o meno dailivelli di proteine, non erano influenzatidalla percentuale di volume di lavaggiorecuperato. I Coefficienti di CorrelazioneIntraclasse (ICC) per IL-6, IL-8 e logdella carica batterica erano rispettiva-mente 0,7, 0,6 e 0,7, indicando una buona

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GLI ABSTRACT

riproducibilità. I ICC erano ridotti se imediatori venivano corretti con la concen-trazione delle proteine totali.Conclusioni: Il metodo del lavaggio nasalemodificato di Hilding per quantificare imediatori solubili dell’infiammazione neipazienti affetti da BPCO è semplice, bentollerato, riproducibile, non influenzato dalvolume recuperato e non migliorato dallacorrezione per il contenuto proteico totale.

Impatto del trapianto di polmone sullasopravvivenza dei pazienti con fibrosicistica (CF)

The impact of lung transplantation on thesurvival of patients with Cystic FibrosisS.C. Ryan, L.E. Morrow, B.F. Meyers, P. Thomp-son, R.R. Hachem, M.M. Chakinala, G.A. Patter-son, E.P. Trulock, R.D. Yusen. Washington Uni-versity School of Medicine, St. Louis, MO;Creighton University, Omaha, NE

Razionale: Stabilire gli effetti del tra-pianto polmonare (LTx) sulla sopravvi-venza dei pazienti con fibrosi cistica (CF).Metodi: Studio di coorte retrospettivo pertutti i pazienti adulti con CF in lista perLTx (1/6/88-30/6/02) al Barnes-JewishHospital, con un follow-up fino al31/12/02. Con il metodo Kaplan-Meiersono stati stimati 1) sopravvivenza in listad’attesa, valutazione per il LTx, rimozionedalla lista d’attesa per altre ragioni, o finedello studio; 2) sopravvivenza dopo LTx,valutazione per ri-LTx o fine dello studio.La regressione per rischio non proporzio-nale ha definito il punto di crossover el’integrazione numerica ha accertato ilpunto di equità.Risultati: Al momento della valutazione(n=247): 47% femmine; 98% caucasici;età media 28,1 aa.; FEV1 0,89L; PaO2 59mm Hg; PaCO2 45 mm Hg. Lo studio haavuto 858 persone-anno di follow-up edun tempo medio di lista d’attesa di 1,48aa. 79 (32%) pazienti morirono in listad’attesa e 47 (19%) erano ancora vivi inlista alla chiusura dello studio. 121 (49%)furono sottoposti a LTx; 56(46%) mori-

rono e 65 (54%) erano vivi alla chiusuradello studio. La sopravvivenza in listad’attesa era di 84% a 1 aa e 67% a 2 aa.La sopravvivenza dopo LTx era 84% a 1 aa, 76% a 2 aa, 55% a 5 aa e 45% a 7aa. Il punto di crossover, il tempo al qualeil rischio di morte in lista d’attesa supe-rava il rischio di morte per LTx, si è verifi-cato a 0,64 aa. Il punto di equità, tempoal quale i pazienti sottoposti a LTx ottene-vano un vantaggio di sopravvivenza, si èmanifestato a 1,24 aa. La sopravvivenzamedia dopo LTx era di 5,7 aa (IC 95%,3,8 a 7,6 aa). Il limite superiore dell’IC al95% dei punti di crossover e di equità nonincrociava il limite inferiore dell’IC al 95%della sopravvivenza media.Conclusioni: Il beneficio a lungo terminedella sopravvivenza supera prontamente ilprecoce incremento del rischio di mortalitàper LTx. LTx ha migliorato la sopravvi-venza dei pazienti con CF almeno di 4,5anni. La gravità della malattia al tempodell’inserimento in lista, la disponibilità didonatori d’organo e l’esperienza del centroLTx hanno, con molta probabilità, influitosulle nostre stime.

Incidenza di bradiaritmie nei pazienticon apnee nel sonno ed effetto deltrattamento CPAP. Studio a lungotermine con l’uso di “loop recorders”impiantabili

Incidence of bradyarrhythmias in sleepapnea pts and the effect of CPAP treatment. A long-term study with the use of implantable loop recordersS.E. Schiza, E.N. Simantirakis, M.E. Marketou,S.I. Chrysostomakis, N. Clapsinos, P.E. Vardas,N.M. Siafakas. Dept. of Pneumonology, SleepDisorders Unit, Heraklion, Crete, Greece; Dept. of Cardiology, University General Hospital, Heraklion, Crete, Greece

Numerosi studi hanno descritto gravi bra-diaritmie in pazienti con sindrome delleapnee-ipopnee ostruttive (OSAHS). C’èun’ampia variabilità nella loro incidenza,principalmente perché sono valutate conregistrazioni ECG Holter di breve durata.

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

Il nostro scopo era di chiarire l’incidenzadi bradiaritmie estreme in tali pazienti edi valutare l’effetto a lungo termine dellaCPAP. Metodi: Abbiamo arruolato prospettica-mente 23 pazienti (16 M, 7F) con dia-gnosi di OSAHS. In tutti è stato installatoun “loop recorder” impiantabile (ILR) ingrado di registrare il ritmo cardiaco per 18mesi. In questa parte dello studio ci siamopreoccupati delle pause cardiache >3 sec,presenti nei 2 mesi prima dell’inizio deltrattamento CPAP e nei 2 mesi dopo.Durante lo stesso intervallo di tempo, ipazienti furono sottoposti a due registra-zioni Holter della durata di 48 ore.Risultati: Durante i 2 mesi precedenti laCPAP, gli ILR evidenziarono nel 35% deipazienti bradiaritmie estreme. La percen-tuale ottenuta con la registrazione Holterdi 48 ore era solo del 9%. Nei due mesisuccessivi all’inizio della CPAP, l’incidenzadelle pause registrate da ILR era ridotta al13% (p=0,06) e quella dell’Holter di 48ore al 4% (p=NS). L’Holter registrava lepause solo nei pazienti con episodi moltofrequenti registrati dall’ILR. Conclusioni: Circa un terzo di pazienti conOSAHS evidenzia lunghi periodi di asisto-lia che tendono a ridursi con il tratta-mento CPAP. L’Holter usato finora nonsembra in grado di registrare con preci-sione l’incidenza di gravi bradiaritmie el’effetto del trattamento CPAP.

Traduzione a cura di Stefano AiolfiU.O. Riabilitazione Respiratoria,

Ospedale Santa Marta, Rivolta d’Adda (CR)

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GLI ABSTRACT

La BPCO è la più diffusa malattia respi-ratoria cronica ed è in continua crescita:si prevede che nel 2020 costituirà laterza causa di morte. In parallelo crescono i costi sociali della BPCO.Nonostante questo preoccupante quadrola BPCO è tuttora una patologia sotto-diagnosticata: solo il 25% delle BPCOviene riconosciuta in fase precoce. Si genera così un colpevole ritardo nellamessa in atto delle misure preventive(p.e. cessazione del fumo, fisioterapia),che sole si sono dimostrate in grado dimodificare la progressione della malattia.La sistematica misurazione della fun-zione respiratoria migliora l’accuratezzadiagnostica e consente un più correttotrattamento dei pazienti. Le LG GOLDnon solo studiano la BPCO sulla base delvalore del VEMS, ma raccomandano unoscreening spirometrico in presenza di sin-tomi respiratori (dispnea, tosse) e in tuttii soggetti “a rischio” (primi fra tutti ifumatori). Per garantire l’accesso all’esame spiro-metrico a tutti i pazienti è stata scelta lastrada della misurazione della funzionerespiratoria nelle cure primarie (officespirometry). In questo contesto, qualeruolo per la telemedicina? La logica della“office spirometry” è misurare la fun-zione respiratoria lì dove sono i pazienti,quella della telemedicina è di eseguirel’esame lì dove sono i pazienti, portandonel contempo la competenza specialisticanella struttura primaria di cura. Come? Il medico può inviare il tracciatorilevato attraverso il telespirometro SorinLifeWatch al Call Center, dove vieneinterpretato dallo pneumologo. Il trac-ciato e il referto specialistico sarannoinviati al medico o al domicilio delpaziente (fax, e-mail, posta) per soddi-sfare le necessità di diagnosi o di valuta-zione della terapia.

Perché la telespirometrianella BPCO

di Attilio Pietra

Fra i diversi strumenti dell’uomo, il piùstupefacente è, senza dubbio, il libro.

Gli altri sono estensioni del suo corpo. Il microscopio, il telescopio, sono esten-

sioni della sua vista; il telefono è l’esten-sione della voce; poi ci sono l’aratro e laspada, estensioni del suo braccio. Ma illibro è un’altra cosa. Il libro è un’esten-

sione della memoria e dell’immaginazione.Jorge Luis Borges

Il libro – estensione della memoria e del-l’immaginazione – è il principale strumentodi accesso alla cultura e, come tale, tutti gliindividui hanno il diritto di fruirne egoderne. È questo il principio che, da quasicinquant’anni, spinge l’Unione ItalianaCiechi a creare strumenti e metodi alterna-tivi di lettura a non vedenti, ipovedenti e atutti coloro che, per patologie diverse o etàavanzata, hanno difficoltà di lettura. Taleimpegno ha portato, nel 1957, alla costitu-zione del Centro Nazionale del LibroParlato (CNLP), struttura che ha lo scopodi incidere e distribuire gratuitamenteaudiolibri. I servizi del CNLP sono molte-plici e sono progressivamente cresciuti sottol’azione delle innovazioni tecnologiche chehanno consentito il passaggio dalle bobinedegli anni Cinquanta alle audiocassette(tuttora lo strumento più diffuso) e, direcente, ai CD-Rom. Oggi, infatti, il Centro offre la possibilitàdi ascoltare oltre 10000 opere registrate suaudiocassetta e distribuite gratuitamenteattraverso il prestito. Il catalogo contiene,dunque, una vastissima gamma di libri disvariato genere, letti da lettori professioni-sti capaci di dare vita alle parole, ren-

dendo l’ascolto avvincente e piacevole. Sipotranno, così, scegliere testi di narrativaclassica e contemporanea, saggi, libri distoria, di filosofia, di scienze e molto altroancora. Questo straordinario patrimoniolibrario su audiocassetta è, oggi, il princi-pale ausilio per chi, nonostante la diffi-coltà di lettura, non vuole abbandonare ilpiacere di leggere. Per garantire una capillare e rapida distri-buzione degli audiolibri su tutto il territo-rio nazionale, il servizio del CNLP si èorganizzato in tredici centri regionali einterregionali che provvedono sia alla distribuzione delle opere in catalogo chealla produzione di testi su richiesta degliutenti. In questo modo, in tutti i tredicicentri di distribuzione del CNLP, graziealla collaborazione disinteressata di lettorivolontari, si registrano opere di qualsiasigenere: testi di studio, romanzi di recentepubblicazione, dispense, ecc. Grandi frui-tori di quest’ultimo servizio, sono, inevita-bilmente, gli studenti che vedono conti-nuamente aggiornati i loro testi di studio eche ricevono, così, un contributo fonda-mentale per la loro formazione. Le opere,incise sempre gratuitamente, oltre cheincrementare il catalogo, restano patrimo-nio dell’utente che può, così, sviluppare lasua nastroteca personale. In tal modo, ilCNLP riesce a soddisfare specifiche esi-genze di studio, ricerca o, più general-mente, di evasione degli utenti.Infine, i tredici centri incidono localmentee distribuiscono in tutta Italia numerosiperiodici tra quelli comunemente in edi-cola. Anche in questo caso la scelta èampia e si va dal National Geographic aMicromega, da Gente Mese a Focus, da LeScienze a Vivere sani & belli, ecc.Usufruire dei servizi del Centro Nazionaledel Libro Parlato è molto semplice. Basta

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SPAZIO LIBERO

SPAZIO LIBERO

Il libro parlato

di Arianna Sbarra

contattare il centro di distribuzione com-petente per territorio e richiedere il cata-logo e il modulo di iscrizione (scheda dacompilare con i dati anagrafici e l’autoriz-zazione al trattamento dei dati personali).Il catalogo è presente in diversi formati:cartaceo, su dischetto, in braille. Inoltre, èdisponibile sul sito dell’Unione Italiana deiCiechi (www.uiciechi.it) un archiviocostantemente aggiornato che collega tuttele associazioni e gli enti che, in Italia, pro-ducono audiolibri, in modo da avere unquadro completo delle opere disponibili.Riportiamo di seguito la lista dei Centri didistribuzione, invitando chi è interessatoal servizio a non esitare e a riappropriarsidel piacere di leggere: centro di Bari (tel.080 5968273) per la Puglia; centro diBrescia (tel. 030 2209421/2427713) per la Lombardia; centro di Campobasso (tel. 0874 438118/65588) per l’Abruzzo,le Marche, il Molise; centro di Cosenza(tel. 0984 790086/790033) per la Calabriae la Basilicata; centro di Firenze (tel. 0555520752/571597) per la Toscana, centrodi Modena (tel. 059 311980) per l’EmiliaRomagna; centro di Napoli (tel. 081294615/4420794) per la Campania; cen-tro di Padova (specializzato nella registra-zione e distribuzione di opere didattiche escientifiche, tel. 049 8723191/8726876);centro di Palermo (tel. 091 6162994/6160642) per la Sicilia; centro di Roma(tel. 06 5127060) per il Lazio e l’Umbria;centro di Sassari (tel. 079 233711) per la Sardegna; centro di Torino (tel. 0116680508) per il Piemonte, la Liguria e laValle d’Aosta; centro di Trento (tel. 0461913963) per il Friuli, il Trentino e ilVeneto.

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

Marzo 2004 • Volume 21, No. 1

Edizione Italiana

Scompenso cardiaco congestizio o BPCO? Il BNP può essere decisivo?

Capita frequentemente che pneumologi, car-diologi e medici del pronto soccorso si tro-

vino al cospetto di pazienti con sintomi acuti didispnea. Dato che la popolazione geriatrica ècresciuta significativamente e che la prognosidei pazienti con malattia cardiopolmonare èmigliorata, è divenuto sempre più frequente ilricorso a visite di emergenza sia per scompensocardiaco congestizio (CHF=Congestive HeartFailure) che per riacutizzazioni di broncopatiacronica ostruttiva (COPD=Chronic Obs).Non è infrequente riscontrare nei pazienti lacoesistenza di entrambe le condizioni, e ciòdetermina una difficoltà nello stabilire le causedello scompenso. Inoltre, nella popolazioneanziana, frequentemente il quadro clinico puòessere meno chiaro, particolarmente in queipazienti che presentano un’insufficienza diasto-lica piuttosto che sistolica. Sebbene l’anamnesi,l’esame obbiettivo e i dati di laboratorio sianoutili nel dirigere la diagnostica differenziale,nessuno di questi elementi ha dimostrato diessere sufficientemente sensibile o specifico darendere definitiva la diagnosi nella maggiorparte dei casi. La possibilità di disporre di unesame di laboratorio in grado di distinguerecon accuratezza tra un’affezione pneumologicaed una cardiologica sarebbe, dunque, diestrema utilità nell’impostare una terapia validae costo-efficace.Negli ultimi venti anni, nuove ed interessantipossibilità si sono sviluppate a seguito dellascoperta di peptidi ad attività circolatoria pro-dotti dalle cellule muscolari cardiache. Finorasono stati identificati il peptide natriureticoatriale (ANP=Atrial Natriuretic Peptide),secreto dal miocardio atriale, il peptide natriu-retico cerebrale o di tipo B (BNP=Brain o B-type Natriuretic Peptide), secreto dal miocar-dio ventricolare ed il peptide natriuretico ditipo C (CNP=C Natriuretic Peptide), secreto

dalle cellule dell’endotelio vascolare (Cowie etal. Eur Heart J 2003; 24:1710). Questi peptidifanno parte di un sistema ormonale che, incaso di scompenso, determina una riduzionedel sovraccarico cardiaco promuovendo la diu-resi e la vasodilatazione. Queste sostanze ven-gono prodotte in risposta ad uno stress emodi-namico, nel corso del quale si verifica unsovraccarico di volume e di pressione, che dàluogo a più alti livelli di secrezione. A causa diqueste caratteristiche, si è sviluppato notevoleinteresse nel possibile ruolo di questi peptidinatriuretici nella diagnosi, nel monitoraggio enella stratificazione del rischio dei pazientiaffetti da insufficienza cardiaca (Collins et al.Ann Emerg Med 2003; 41:532). QuestaPerspectives si occuperà dell’uso del BNP nelriconoscimento delle cause di dispnea acuta.

Overcoming Limitations to Lung TransplantDonation

Deborah J. Levine, MD, FCCP, and Luis F. Angel, MD, FCCP

Scompenso cardiaco congestizio o BPCO? Il BNP può essere decisivo?

Lisa K. Moores, MD, FCCP

Compassion Fatigue in Patient CarePaul A. Selecky, MD, FCCP

BOARD EDITORIALEDeborah Shure, MD, Master FCCP, EditorAymarah M. Robles, MD, FCCP, Deputy EditorAlice Beal, MD, FCCPAntonino Catanzaro, MD, FCCPPaul Selecky, MD, FCCPJeanine Wiener-Kronish, MD, FCCPAnthony Yim, MD, FCCP

STAFF EDITORIALEPamela Goorsky, Copy EditorKathy Jewett, ProductionPubblicazione dell’American College of Chest Physicians • 3300 DundeeRoad • Northbrook, IL 60062 • phone 847-498-1400 • fax 847-498-5460Web sites: www.chestnet.org and www.chestjournal.org Copyright ©2004 American College of Chest PhysiciansCopyright ©2004 per l’Edizione Italiana Midia srl

IN QUESTO NUMERO

Capacità diagnostica del BNP

Molti studi recenti hanno ripetutamente con-fermato l’utilità del dosaggio del BNP, tenendoconto dei suoi valori normali, nella valutazionedei pazienti con dispnea acuta, con particolareriguardo per quelli affetti da insufficienza car-diaca, anche se esistono ancora sporadiche dis-pute sui valori soglia. In uno studio sui livellidi BNP in 250 pazienti ricoverati in ProntoSoccorso o in Medicina d’Urgenza per sintomidi dispnea, il valore medio in quelli affetti daCHF era pari a 1.076 pg/mL, mentre era disolo 38 pg/mL nei pazienti senza CHF (Dao etal. J Am Coll Cardiol 2001; 37:379). La con-centrazione di BNP pari a 80 pg/mL costituivaun accurato fattore predittivo circa la presenzadi CHF; infatti livelli inferiori a tale limite ave-vano un valore predittivo negativo pari al 98%.In uno studio francese, i livelli di BNP sonostati misurati in 26 pazienti con dispnea appar-tenenti alla classe III NYHA: 17 di essi eranoaffetti da BPCO, mentre solo 9 presentavanoinsufficienza acuta diastolica (Cabanes et al.Chest 2001; 120:2047). I livelli plasmatici diBNP consentivano una netta separazione tra ledue popolazioni di pazienti, con una differenzastatisticamente significativa tra i pazienti affettida BPCO (BNP=14 pg/mL) e quelli affetti daCHF (BNP=224 pg/mL). In un altro studiosono stati misurati i livelli di BNP di 321pazienti con sintomi di dispnea acuta; quelliaffetti da CHF (n=134) presentavano livellisignificativamente più alti (759 pg/mL)rispetto a quelli nei quali era riconoscibile unapatologia respiratoria come causa della dispnea(61 pg/mL) (Morrison et al. J Am Coll Cardiol2002; 39:202). In particolare, un livello diBNP pari a 94 pg/mL aveva una sensibilitàdell’86%, una specificità del 98%, ed un’accu-ratezza del 91% nel distinguere la CHF da unapatologia respiratoria, includendo sotto questaterminologia non solo i pazienti affetti daBPCO, ma anche quelli con asma, bronchiteacuta e polmonite. Invece, i pazienti affetti datubercolosi, neoplasia polmonare ed emboliapolmonare acuta, presentavano livelli di BNPrispettivamente pari a 93, 120 e 207 pg/mL.Infine, sono stati pubblicati i risultati del piùampio studio prospettico multinazionale mai

condotto e denominato “Breathing notProperly”, nel quale sono stati valutati 1.500pazienti provenienti da 7 Paesi (Maisel et al. NEngl J Med 2002; 347:161). Circa metà deipazienti aveva una diagnosi di CHF, ed illivello plasmatico medio di BNP era pari a 675pg/mL, a confronto del livello plasmatico di110 pg/mL dei soggetti con diagnosi primitivanon cardiologica. Inoltre, nei pazienti coninsufficienza ventricolare sinistra, in assenza diCHF, il valore medio del livello di BNP erasignificativamente più basso (350 pg/mL).Utilizzando l’analisi statistica mediante le curveROC (Receiving Operating Characteristic), èstato possibile identificare un valore di “cut-off ” pari a 100 pg/mL, adeguatamente accu-rato nell’escludere la diagnosi acuta di CHF.Sebbene in tutti questi studi siano presenti dif-ferenze nella popolazione esaminata e nei sot-totipi di BNP misurati, è possibile comunquetrarne indicazioni comuni. Innanzitutto, la dia-gnosi di CHF veniva confermata dai datianamnestici, dall’elevata pressione venosa giu-gulare, dall’aumento delle dimensioni cardia-che e dalla presenza di edema interstiziale allaradiografia del torace. Tuttavia, ognuno di que-sti fattori, da solo o in combinazione, non sirivela altrettanto accurato quanto il livello pla-smatico di BNP nell’identificazione dell’insuf-ficienza ventricolare sinistra. Inoltre, in tutti iquattro studi citati, i livelli di BNP rappresen-tano il miglior fattore di predizione indipen-dente circa la presenza di insufficienza ventri-colare sinistra, aumentando il livello di proba-bilità clinica pre-test per la presenza di unapreesistente cardiopatia. È interessante sottoli-neare come i classici segni clinici associati amalattia polmonare, come la tosse o il respirosibilante, non avessero alcun potere discrimi-nante significativo (McCullough et al.Circulation 2002; 106:416).

Applicazioni pratiche

BNP<100

Sulla base di questi studi, la diagnosi di CHFacuta sembra altamente improbabile nei

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PULMONARY PERSPECTIVES

pazienti con livello plasmatico di BNP<100pg/mL. Sebbene livelli elevati di BNP sianostati riscontrati in pazienti con ipertensionepolmonare e sovraccarico di pressione del ven-tricolo destro (Ando et al. Chest 1996;110:462; Nagaya et al. J Am Coll Cardiol 1998;31:202), i pazienti affetti da BPCO, ma convalori normali di pressione arteriosa polmonare,mostrano livelli di BNP nella norma, confer-mando una ragionevole utilità diagnostica deldosaggio. Analogamente, i pazienti con CHFstabile presentano valori normali di BNP anchese i pazienti in trattamento con ACE-inibitori ediuretici possono mostrare livelli inferioririspetto ai pazienti non trattati (Cowie et al. EurHeart J 2003; 24:1710). Morrison e coll. hannodimostrato che, anche in quei pazienti nei qualivi era associazione tra BPCO e CHF, il dosaggiodel BNP risultava utile nel discriminare la causadi ricovero in pronto soccorso. Nei 65 pazientiche presentavano entrambe le condizioni mor-bose, il livello di BNP era di 47 pg/mL e 731pg/mL rispettivamente nei pazienti con BPCOe CHF (Morrison et al. J Am Coll Cardiol2002; 39:202).

BNP>500

Viceversa, pazienti con livelli molto elevati diBNP hanno un’elevata probabilità di essereaffetti da insufficienza ventricolare sinistracome causa di dispnea. La diagnosi di scom-penso cardiaco congestizio diventa sempre piùprobabile con l’aumentare del livello di BNP.Tuttavia, è necessario sottolineare una possibilenota di cautela: poiché il BNP è secreto dallefibrocellule muscolari sia del ventricolo destroche sinistro, i pazienti affetti da insufficienzaventricolare destra secondaria a ipertensionepolmonare, cuore polmonare o embolia pol-monare acuta, potrebbero mostrare livelli pla-smatici elevati di BNP (Morrison et al. J AmColl Cardiol 2002; 39:202; Ando et al. Chest1996; 110:462; Nagaya et al. J Am CollCardiol 1998; 31:202). Inoltre, cause cardiachee polmonari di dispnea acuta potrebbero esserecoesistenti in un singolo paziente. Ad esempio,un paziente con un’insufficienza cardiaca cro-nica compensata potrebbe sviluppare unariacutizzazione di CHF in corso di polmonite.

BNP 100-500

Di certo, il quadro di presentazione clinicameno chiaro è quello rappresentato dai pazienticon valori di BNP moderatamente elevati. Ènoto che l’età avanzata, il sesso femminile(Redfield et al. J Am Coll Cardiol 2002;40:976), l’alterata funzionalità renale e condi-zioni cliniche critiche (McLean et al. Crit CareMed 2003; 31:2611) possono condurre ad unaumento dei livelli di BNP. Inoltre, sia i valorinormali che quelli di “cut-off ” possono variarein dipendenza di uno specifico kit di analisi(Cowie et al. Eur Heart J 2003; 24:1710). Indefinitiva, l’interpretazione dei livelli di BNPandrebbe fatta tenendo in considerazione l’età, ilsesso ed il metodo di analisi utilizzato (Redfieldet al. J Am Coll Cardiol 2002; 40:976).Maggiormente problematica risulta la valuta-zione dei pazienti affetti da scompenso car-diaco congestizio cronico che presentino con-temporaneamente altre cause di dispnea, cosìcome pure dei pazienti con preesistente patolo-gia respiratoria che sviluppino ipossia o sovrac-carico cardiaco destro (Nagaya et al. J Am CollCardiol 1998; 31:202). In questi pazienti, ilivelli di BNP si presenteranno particolarmenteelevati, anche se in misura meno consistenteche nei pazienti affetti da insufficienza ventri-colare sinistra. Fortunatamente, i livelli di BNPpresentano il loro massimo valore come testdiagnostico in questa zona intermedia di pro-babilità. McCullough e coll. (McCullough etal. Circulation 2002; 106:416), hanno riesami-nato i dati provenienti dallo studio multinazio-nale denominato “Breathing not Properly”, alloscopo di determinare il livello di BNP in gradodi fornire elementi accurati alla diagnosi discompenso cardiaco congestizio. Questi Autorihanno costruito un nomogramma per la valu-tazione della probabilità post-test, utilizzando ilivelli di BNP, la diagnosi finale effettuata dadue cardiologi indipendenti, nonché la “stima”di probabilità clinica di scompenso cardiacocongestizio eseguita dai medici del pronto soc-corso e registrata attraverso una scala analogicavisuale. Tra queste variabili, il livello di BNPaumentava in modo significativo l’accuratezzadiagnostica, e ciò a prescindere dal livello diprobabilità pre-test. È importante sottolineare

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PULMONARY PERSPECTIVES

che, nel gruppo di pazienti con probabilità pretest intermedia, il livello di BNP, unitamenteall’uso del nomogramma, consentiva una cor-retta classificazione del 93% dei pazienti. Tuttociò conferma la necessità d’interpretare i livelliplasmatici di BNP nel corretto contesto clinico.

Conclusioni

La determinazione dei livelli plasmatici di BNPdiventerà con molta probabilità un mezzo dia-gnostico estremamente utile nella valutazionedei pazienti con dispnea acuta. L’elevato valorepredittivo negativo e l’elevata sensibilità con-sentirà al medico clinico di escludere la pre-senza di CHF nei pazienti con livello plasma-tico di BNP<100 pg/mL. Anche se in manieraaspecifica, livelli molto elevati di BNP aumen-teranno la probabilità che un’insufficienza ven-tricolare abbia un ruolo primario nella inter-pretazione dei sintomi del paziente. Il medicoclinico dovrà comunque far ricorso alla propriaesperienza e capacità di giudizio nel valutare leprobabilità pre test di una sottostante patologiacardiaca. Utilizzando il nomogramma BNP,così come suggerito da McCullough e coll.(McCullough et al. Circulation 2002; 106:416),nei casi dubbi sarà possibile escludere o confer-mare la diagnosi. Infine, in nessun caso ildosaggio del livello plasmatico di BNP potrà inquesti pazienti sostituire l’esame ecocardiogra-fico ed ogni altra valutazione cardiologica.

Lisa K. Moores, MD, FCCPAssociate Professor of Medicine

The Uniformed Services University of the Health Sciences

Bethesda, MDPulmonary and Critical Care Medicine Service

Walter Reed Army Medical CenterWashington, DC

Le opinioni o le asserzioni contenute nel presentearticolo sono il punto di vista personale dell’autore enon vanno considerate come la posizione ufficiale ol’opinione del Department of the Army o delDepartment of Defense.

Il ruolo del BNP nella diagnostica differenzialetra cardiopatie di pneumopatie come causa didispnea acuta viene ben descritto in questaProspettiva. Siamo certi che sussisteranno contro-versie circa l’interpretazione del test. Dubbi mag-giori sono stati espressi circa la riproducibilità deirisultati in una popolazione generale a bassa pre-valenza di scompenso cardiaco congestizio (ingrado cioè di inficiare sia il valore predittivonegativo che la specificità), così come gli elevatilivelli che si possono riscontrare in corso di embo-lia polmonare ed insufficienza ventricolare destra.Nonostante ciò, è evidente che il dosaggio delBNP potrà rappresentare un’utile guida, inaggiunta alla valutazione clinica ed alle appro-priate indagini diagnostiche di “imaging”, nelladiagnosi differenziale dei pazienti affetti da disp-nea acuta. Nessun esame potrà mai fornire la cer-tezza assoluta ed ognuno di essi deve essere inter-pretato nel proprio specifico contesto. Nella cor-retta interpretazione di queste linee guida, ildosaggio plasmatico del BNP rappresenta indub-biamente uno strumento promettente

—Editor

PNEUMORAMA offre ai suoi lettori unarticolo tratto dal numero di marzo 2004 di Pulmonary Perspectives, una pubblicazione trimestrale dell’American College of ChestPhysicians.

Traduzione a cura di Francesco de Blasio.

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L’ANTIFUMO

ProFumo di città di Nadia Zorzin

L’ANTIFUMO

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

AAnche in Italia, nel mondo della ricerca,della sanità e nelle Facoltà di medicina siva diffondendo l’uso di prendere in consi-derazione l’approccio bioetico alle materiein esame ma, soprattutto, è da rilevare lacostituzione o il consolidamento del ruolodei Comitati di Bioetica a livello nazionalee a livello locale. Riteniamo che questanovità -soprattutto per quanto riguarda iComitati- abbia bisogno di essere attenta-mente presa in considerazione al fine diapprezzarne in modo ancor più consi-stente gli effetti reali e possibili.Un Comitato di Bioetica è per sua stessanatura chiamato a fornire risposte pun-tuali e precise a questioni altrettantodeterminate che vengono sollevate, semprepiù frequentemente, dagli ambiti della cli-nica, della ricerca, della sperimentazione.Il pragmatismo e la rapidità che caratteriz-zano l’interrogazione non possono tuttaviainformare in modo univoco la fisionomiadelle risposte di un Comitato di tale natura.L’etica, e conseguentemente, la bioeticanon si sono mai pensate come “taberna-coli” contenenti le risposte incontrovertibilialla questione del bene e del male, dellabontà e della malvagità degli atti umani.Né tantomeno un “tabernacolo” a cui siadato di accedere quando se ne avverta ilbisogno con la certezza che sarà fornitauna risposta immediata e certa.Le note che presentiamo hanno lo scopo diproporre una semplice presentazione delmodo di argomentare nel campo dellaBioetica.Può accadere che le parole, anziché propi-ziare la comunicazione, ingenerino quelleforme di confusione provocate da un uso

disinvolto oppure retorico che non riesce acogliere la pienezza del significato a cui ilsuono rinvia. In questa situazione si tro-vano attualmente termini quali etica -morale - bioetica...: questi, entrati prepo-tentemente anche nel linguaggio ordina-rio, nel parlare comune, denotano un usoche non sempre rende ragione del loropreciso significato. A buon diritto si puòdunque affermare che intorno all’etica cir-colino una serie di luoghi comuni chehanno bisogno di essere smascherati alfine di poter affermare qualcosa di posi-tivo ad essa e a ciò di cui è allusione. La ricognizione di tali fraintendimenti èistruttiva di una sorta di faciloneria dellamentalità contemporanea nel trovare unagiusta relazione con la complessità delpresente e con il senso della tradizioneculturale di cui siamo figli e debitori.In termini forse eccessivamente semplici-stici, ai più l’etica appare come quelsapere ben definito (con un aura di sacra-lità o di incontrovertibilità) che è capacedi identificare sempre ed in ogni situa-zione il bene ed il male e che, per ciòstesso, è nelle condizioni di poter prescri-vere il “che cosa fare” a fronte di qualsiasisituazione o deliberazione che sia in pro-cinto di essere assunta in tutti gli ambitidel vivere.Ultimamente – con un grado di ingenuitàancor più marcata - ai significati imprecisiappena evocati se ne è aggiunto uno a dirpoco “ridicolo”: questo sapere - deposita-rio della conoscenza assoluta del bene edel male - è in grado di operare le corre-zioni di rotta necessarie a riportare ad unordine accettabile alcuni ambiti del vivereche manifestano forme di degenerazione!Gli ambiti nei confronti dei quali più facil-mente si ricorre all’etica sono quelli dellapolitica, dell’economia e infine dellascienza. Vi è infatti la netta sensazione che

Etica. Istruzione per l’uso

LA BUSSOLA (Note di Bioetica)

di Camillo Barbisan

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LA BUSSOLA

tali esperienze siano sempre sulla lineadello “sfuggire di mano”, dell’affranca-mento da ogni controllo e quindi anzichéessere luoghi significativi di promozionedella vita individuale e collettiva, si pre-stino -ad usi strumentali o di parte ma checomunque, in definitiva - stravolgendo ilsenso stesso della loro esistenza - si pos-sano costituire come minaccia alla vitastessa. Di qui allora il ricorso ingenuoall’etica come ad una sorta di “farmaco”da somministrare alla politica, alla scienzae all’economia al fine di correggere le ano-malie. Sono sufficienti queste sommarieallusioni per far sorgere l’esigenza di cono-scere un po’ più precisamente l’etica alfine di evitare di domandare ciò che nonpuò offrire, di chiedere molto di più di ciòche essa può dare.L’etica è anzitutto la “descrizione” di ciòche si usa fare in una determinata società;l’ordine delle relazioni in cui gli uominivivono in modo buono - vero - giusto indeterminato luogo e in un altrettantodeterminato tempo. Il senso dell’eticaesplorato per la prima volta dai greci dicedei comportamenti che una società, nellasua saggezza ed esperienza, ha ritenutoadeguati al fine di procurare la felicità dei cittadini e della stessa polis.In secondo luogo l’etica diventa saperequando - paradossalmente - l’ordine esi-stente, e quindi il costume in uso, è in unaqualche maniera minacciato; quando ladecisione si fa problematica in quanto ilbene - il vero - il giusto non sono propriocosì nettamente definiti e condivisi. Per dirla con il linguaggio del nostrotempo l’etica diventa il sapere che si inter-roga su ciò che abbia senso fare in un con-testo nel quale vi è una mutazione delcostume, quando non vi sia più consensointorno ai paradigmi fondamentali delvivere, quando infine stiano emergendonuove prospettive di senso... Il conflitto edil disagio che si generano in questi scenaridel vivere propiziano più che un ricorsoall’etica come fonte di securizzazione; unaripresa della riflessione etica quale strate-gia capace di interpretare e di orientare un

vivere sociale che appare segnato dall’in-certezza. In tal senso diviene chiaro comequesto sia il luogo nel quale l’eserciziodella responsabilità dell’uomo si manifestaai massimi livelli. L’istinto della sopravvi-venza, l’apertura al futuro, la considera-zione dell’altro, sembrano fungere dapotenti richiami - naturali e culturali; perconvenienza e per convinzione - per met-tere in atto delle strategie di pensiero e diazione capaci di far assumere decisioniintorno alla vita nelle sue più svariatemanifestazioni.A questo livello siamo in grado di apprez-zare un terzo ordine di considerazioniriguardanti l’oggetto di questo sapere. Che cosa sa l’etica? O, più precisamente, a quale sapere aspira la riflessione etica? La tradizione ci consegna una sorta dicontiguità tra etica e conoscenza di ciò cheè buono in sé, di ciò che va fatto o evitatoad ogni costo, di ciò che è assolutamentedegno dell’uomo, di ciò che non è negozia-bile. Le declinazioni di questa contiguitàhanno assunto configurazioni diverse aseconda delle epoche e dei contesti ma, il denominatore comune della ricerca,rimane. In estrema sintesi si potrebbe par-lare della ricerca della adeguata relazioneal bene - vero - giusto cui si intenziona ildesiderio umano, il- comportamento indi-viduale e collettivo. Giova tuttavia ricor-dare come altra ed affascinante questionenon differibile sarà quella relativa allaqualità del riferimento al bene: controver-tibile o incontrovertibile? Ma soprattuttoquestione non derogabile sarà quellalegata all’identità del bene medesimo:assoluta (che sta in sé e che all’uomo toccain sorte solo di conoscere e ricercare) ostorica (e quindi elaborazione della genia-lità o della malvagità dell’uomo)?Siamo certi, insomma, che competa all’e-tica istruire la giusta relazione al bene inconsiderazione di ciò che il bene domandaper la questione in esame. Eguale grado dicertezza non possiamo esibire per quantoriguarda la produzione del bene: non è l’e-tica che “fa” il bene, che lo “costruisce”.Pare che essa debba semplicemente rico-

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LA BUSSOLA

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MIDIAD I Z I O N IE

noscerlo come qualcosa che si offre, simanifesta, si annuncia in modo chiaro eduniversale. L’appello al bene/del bene pre-cede l’etica: rispetto al primo essa si ponenei termini di riconoscimento, esplicita-zione, -applicazione. Di qui il suo inevita-bile procedere con grande cautela sapen-dosi custode della questione del bene enon padrona dello stesso! L’area fino aqui delimitata si popola ora di una vario-pinta serie di espressioni, di un linguaggioadeguato ad affrontare lo scenario di que-stioni appena evocate: fine, ideale, valore,condotta, coscienza...; tutti termini cheappartengono al linguaggio comune e chedicono dell’insonne impegno a considerarela questione di ciò che è bene, del fare ilbene, della educazione al bene.Ancora due annotazioni per concludere.Sovente, all’etica si accostano altri duetermini - morale e diritto - ingenerandotalvolta qualche forma di confusione. In estrema sintesi potremmo parlare dimorale nei termini di un appello/precettoche mi avverte degli obblighi che ho neiconfronti dell’altro: “fai agli altri tutto ciòche vorresti fosse fatto a te!”. Il dirittopuò essere visto quale insieme delle normepositive estreme atte ad impedire la con-flittualità sociale e quindi a propiziare laconcordia sociale costruendo forme diconsenso/regolamentazione intorno allecosiddette questioni fondamentali.Ora, almeno per cenni ed allusioni, pen-siamo di aver identificato le sembianzeautentiche di quel volto osservato in modoassai sfuocato dalla mentalità contempo-ranea. Siamo perciò in grado di parlaredell’etica come di un sapere di carattere“pratico-orientativo” che ha come finalitàquella di istituire nel “qui ed ora” la rela-zione con ciò che è bene - vero - giusto.

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& PNEUMORAMA

AIAnewsletterRete di Monitoraggio degli Aeroallergeni 2004

La Rete Italiana di Monitoraggio degli Aeroallergeni, coordinata dall’Associazione Italiana diAerobiologia, inizia nel 2004 la sua 20a Campagna di misura dei pollini e spore allergeniche,grazie alla collaborazione fedele e puntuale di tutti i centri che la costituiscono e che conferi-scono settimanalmente i dati relativi alla concentrazione atmosferica giornaliera di 55 tipi dipollini (36 famiglie con il dettaglio su 19 generi) e 19 tipi di spore fungine. La Rete, nata nel1985, ha potuto usufruire sempre della collaborazione dell’Istituto di Scienze dell’Atmosferae del Clima (ISAC-CNR) attraverso la disponibilità di personale, esperienza, strumenti ade-guati e struttura. A conclusione dell’AIAnewsletter, è riportata la lista dettagliata dei singolicentri, operatori e sede organizzativa, dei centri di monitoraggio AIA che aderiscono allaRete per l’anno 2004. AIA, oltre all’elaborazione settimanale dei dati pollinici, elabora rego-larmente anche calendari pollinici sullo storico e confronti tra gli anni. Questo permette dielaborare considerazioni stagionali sull’andamento dei principali pollini aerodispersi. Negliultimi anni ad esempio si sono verificate, con maggior frequenza, stagioni invernali più tiepideche hanno determinato un precoce risveglio della vegetazione cosicchè le piante, rispetto alpassato, hanno anticipato la loro fioritura di parecchi giorni. L’anticipo determina di conse-

Dopo 20 anni di attività, la RIMA vedrà finalmente il metodo utilizzato per il monitorag-gio aerobiologico, pubblicato come NORMA UNI n. 11108. Tale pubblicazione è la con-clusione di un lungo percorso iniziato nel 1998, quando il personale ISAC-CNR, ha con-dotto un’attività di proposta del metodo che ha richiesto numerosi incontri, circa 3l’anno, presso UNI di Milano. Il metodo, revisionato da esperti alla fine del 2000, ha supe-rato l’esame della Commissione Ambiente solo alla fine 2003. L’UNI è un’associazioneprivata senza scopo di lucro, di imprese, liberi professionisti, associazioni, istituti scientificie scolastici, Pubblica Amministrazione. Svolge attività normativa in tutti i settori indu-striali, commerciali e del terziario ad esclusione di quello elettrico ed elettrotecnico dicompetenza del CEI. Il ruolo dell’UNI è stato riconosciuto dalla Direttiva Europea83/189/CEE, recepita dal Governo Italiano con la Legge 86/317/06. L’UNI partecipa all'at-tività ISO (International Organization for Standardization) e CEN (Comité Européen deNormalisation). Pertanto, considerando l’esperienza sul metodo, acquisita in camponazionale, ed il supporto fornito alle reti europee nate in questi anni, accedere ad UNI hasignificato non solo tutelare la banca dati AIA da un eventuale altro metodo a livellonazionale, ma soprattutto non perdere questo ruolo in campo europeo: infatti qualsiasinorma pubblicata a livello nazionale su un determinato argomento, funge da unico riferi-mento a cui eventuali altri paesi si devono obbligatoriamente attenere. La pubblicazionedel Metodo di campionamento e conteggio dei granuli pollinici e delle spore fungine aerodi-spersi, come NORMA UNI n. 11108, avverrà nel Giugno 2004 e l’acquisto sarà possibileon-line sul sito UNI (www.uni.com/it), oppure presso i Punti UNI.

Norma UNI 11108: nuova veste per il metodo AIA

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guenza anche un allungamento della presenza di pollini in atmosfera. Per il 2004, si è regi-strato un inizio anticipato delle fioriture invernali ma, le cattive condizioni meteorologicheche si sono verificate alla fine dell’inverno e all’inizio della primavera, hanno determinato unblocco della fioritura delle specie invernali ed un leggero ritardo di alcune specie primaverili.

a cura di Paola De Nuntiis, Elisa Poni

Congressi

XXIII EAACI - Congress of the European Academy of Allergology and Clinical Immunology12-16 giugno 2004,Amsterdam, Paesi BassiSpecial meeting of the Interest Group - “Aerobiology and Airpollution”Informazioni: [email protected] - www.congrex.com/eaaci2004/

“The future for our children” - Fourth Ministerial Conference on Environment and Health23-25 giugno 2004, Budapest, UngheriaInformazioni:WHO Regional Office for Europe - [email protected] - www.who.dk/budapest2004

XI IPC (International Congress on Palynology)4-9 luglio 2004, Granada, SpagnaInformazioni: EUROCONGRES S.A. - [email protected] - www.11ipc.org/

X NAF (10th Symposium on Aerobiology)19-20 agosto 2004,Turku, FinlandiaInformazioni: [email protected] - www.sci.utu.fi/aerobiologia/xnaf/main.htm

EAC’ 2004 European Aerosol Conference6-10 settembre 2004, Budapest, UngheriaInformazioni: [email protected] - [email protected] - www.aeroszol.hu/conference/

Congresso Interannuale della SIAIC22-25 settembre 2004, FirenzeInformazioni: [email protected]

AIAnewsletter

Anche per il 2004, l’attività principale di AIA siconcentrerà sulla gestione della Rete, sul rap-porto con i centri di monitoraggio, sulla valida-zione, analisi ed elaborazione dei dati settimanalial fine di realizzare il Bollettino del Polline(www.isac.cnr.it/aerobio/aia/POLTEXT.html).Questo ci ha permesso di mantenere, anche perquest’anno, le relazioni internazionali con la ReteEuropea (www.polleninfo.org) e l’aggiornamentodel sito MedAeroNet (www.rnsa.asso.fr/medae-ronet/index.html) con il conferimento settimanaledelle informazioni relative ai principali polliniallergenici dispersi nell’area del Mediterraneo. Inaumento sono i consensi al servizio fornito dalBollettino del Polline, provenienti non solo da pro-

fessionisti del campo medico e dell’informazione,ma anche dai pazienti stessi che richiederebberosempre più approfondimenti e dettagli.Anche se il numero degli utenti che si avvicina alweb è sempre più numeroso, ci dispiace riscon-trare che un tale servizio risulta limitato se dif-fuso solo tramite rete internet.Varie sarebbero lepossibilità di diffusione. Segno del crescente inte-resse è la recente attivazione dell’accordo, fir-mato da AIA, con la rete televisiva La7, per la dif-fusione delle previsioni polliniche settimanali, alivello nazionale. L’informazione viene diffusa sulgrande schermo, tutti i venerdì, a partire dalle ore7.20, durante lo spazio dedicato alle previsionimeteo della trasmissione OMNIBUS su La7.

AIA e i media

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

5° Congresso Nazionale di Pneumologia6-9 ottobre 2004, MilanoInformazioni: [email protected] - www.aimgroup.it/uip2004

ICB2005 (17th International Congress of Biometeorology) 5-9 settembre 2005, Garmisch-Partenkirchen, Bavaria, Germania Informazioni: www.phoeppe.de/ICB2005/

8th International Congress on Aerobiology“Aerobiology: towards a comprehensive vision”21-25 agosto 2006 Neuchâtel (Switzerland) Informazioni: [email protected] - www.unine.ch

Corsi

Proseguono i singoli corsi Avanzati di Analisi Ambientale, patrocinati da AIA e da ISAC-CNR,che si svolgono presso il CNR - Centro Congressi dell’Area della Ricerca di Bologna(www.isac.cnr.it/aerobio/aia).31 maggio-4 giugno 2004 Corso 7: Sistemi Informativi Territoriali21-25 giugno 2004 Corso 8: Metodi per lo studio delle comunità vegetali5-9 luglio 2004 Corso 9: Gestione e conservazione delle aree protette26-30 luglio 2004 Corso 10: Metodi per lo studio dei grandi Vertebrati marini6-10 settembre 2004 Corso 11: Biomonitoraggio ambientale: metodi di valutazione

della qualità dell’aria27 settembre-1 ottobre 2004 Corso 12: Biomonitoraggio ambientale: metodi di valutazione

della qualità dei suoli (Q.P.S.) e dei corpi idrici (I.B.E.)

Recensione

Cari soci, abbiamo inoltre il piacere di segnalarvi la recente pubblicazione del LaboratorioBiologico (Agenzia per la protezione dell’Ambiente di Bolzano), “Lo spettro pollinico deimieli dell’Alto Adige”. Il libro riporta i metodi ed i risultati di una ricerca basata sull’analisimicroscopica dei mieli allo scopo di eseguire controlli d’origine sui mieli altoatesini. Il lavoroè corredato da un atlante dei pollini contenente 165 schede relative alle specie riscontratenei mieli altoatesini. La pubblicazione è rivolta non solo agli apicoltori interessati, ma anche acoloro che si occupano di analisi polliniche nei loro numerosi campi d’applicazione (melisso-palinologia, aerobiologia, paleopalinologia, ecc.).Informazioni: [email protected] - Tel. 0471.593535/950431

Direttivo AIA

Presidente: P. Dall’AglioVice Presidente: M. ManfrediPast President: P. MandrioliSegretario-Tesoriere: P. MinaleConsiglieri: R.Albertini, G. D’Amato, P. DeNuntiis, S. Gangemi, G. Marcer, M. Onorari,E.Tedeschini, A.Travaglini, M. Zanca

Sede, Presidenza e Segreteria: c/o IstitutoISAC-CNRVia Gobetti, 101 - 40129 Bologna, ItalyTel. +39 051 6399575Fax +39 051 6399649E-mail: [email protected]/aerobio/aia/AIAIT.html

Ao2 - AostaR. Martello, P.AcconciaA.R.P.A.Valle d’AostaRegione Borgnalle, 3 - Aosta

Ao3 - Frazione Gimillan (Cogne) R. Martello, P.AcconciaA.R.P.A.Valle d’AostaRegione Borgnalle, 3 - Aosta

Ap1 - Ascoli PicenoG. Nardi Osp.Prov. Mazzoni A.S.L.13Serv. Immun.Allerg. e TrasfusionaleVia degli Iris, 35 - Ascoli Piceno

Ap2 - S. Benedetto Del TrontoE. Piunti, R.Alleva, S. FraticelliAsl N.12 S. Benedetto Del TrontoUnità Operativa Allergologia Presidio OspedalieroVia Manara, 7 - S. Benedetto del Tronto (AP)

Aq1 - L’AquilaG.Tonietti, C. Petrucci, L. PaceUniversità degli Studi di L’AquilaDip. Med. Interna e Sanità PubblicaVia S. Sisto, 22/E - L’Aquila

Av1 - AvellinoU.Viola, M.T. Mottola,A. PolcariCasa di Cura “Montevergine”Via M. Malzoni - Mercogliano (AV)

Bo1 - BolognaA.M. Casali, M. FelicoriA.R.P.A. - Sez. Provin. di BolognaSettore ChimicoVia Triachini, 17 - Bologna

Bo3 - S. Giovanni in PersicetoS. Marvelli, L. OlmiCentro Agricoltura AmbienteVia di Mezzo Levante 2233 - Crevalcore (BO)

Bo5 - S. Pietro CapofiumeS. Marvelli, L. OlmiCentro Agricoltura AmbienteVia di Mezzo Levante 2233 - Crevalcore (BO)

Br1 - BrindisiA.Arsieni, S.Ardito, M.T.VenturaCentro Allergologia di Brindisic/o Ospedale - Brindisi

Bz2 - BolzanoE. Bucher,V. KoflerAppa BolzanoLaboratorio Biologico ProvincialeVia Sottomonte, 2 - Laives BZ

Bz3 - BrunicoE. Bucher,V. KoflerAppa BolzanoLaboratorio Biologico ProvincialeVia Sottomonte, 2 - Laives (BZ)

Bz4 - SilandroE. Bucher,V. KoflerAppa BolzanoLaboratorio Biologico ProvincialeVia Sottomonte, 2 - Laives (BZ)

Ca1 - CagliariG. Piu, P.U. MulasAmbulatorio di Allergologia edImmunologia Clinica G. PiuVia Zagabria, 51 - Cagliari

Ce4 - CasertaF. Madonna, D. Leonetti, G. CasinoAsl Caserta 1- Distretto Sanitario 25Via Sud Piazza D’armi - Caserta

Cs1 - CosenzaF. Romano, M.I. ScarlatoAzienda Ospedaliera di CosenzaO.“Mariano Santo”Via Benedetto Croce, 23 - Cosenza

Fe1 - FerraraF. Ghion, M.L.Tampieri, E. ManfrediniA.R.P.A. - Sez. Provinciale di FerraraCorso della Giovecca 169 - Ferrara

Fi1 - Firenze NwM. Onorari, M.P. DomeneghettiArpat - U.O. Biologia AmbientaleSez.AerobiologiaVia Baroni, 18 - Pistoia

Fi2 - Firenze SwM. Manfredi, C. MenicocciU.O. Immunologia AllergologiaNuovo Osp. S. Giovanni Di DioVia Torregalli, 3 - Firenze

Fo1 - ForlìC. Nizzoli, E. Fantini, P.VeronesiA.R.P.A. - Sez. Provin. di Forlì/CesenaVia Salinatore, 20 - Forlì

Fo2 - CesenaC. Nizzoli, E. Fantini, P.VeronesiA.R.P.A. - Sez. Provin. di Forlì/CesenaVia Salinatore, 20 - Forlì

Fo3 - RiminiM.T. Biagini, P.AnelliSettore BiotossicologicoA.R.P.A. - Sez. Provin. di RiminiPiazza Malatesta, 29 - Rimini

Ge1 - GenovaS.Voltolini,A.Fichera, C. MontanariAzienda Ospedale S. MartinoU.O.AllergologiaLargo R. Benzi, 10 - Genova

Ge2 - LavagnaG.Albalustri, M.Audisio,A.P. GrecoA.S.L. 4 ChiavareseLab.Analisi Osp. LavagnaVia Don Bobbio, 25 - Lavagna GE

Ge3 - GenovaM. Molina, E. Carlini, S.TrichiloArpal – Dip. di Genova - LaboratorioVia Montesano 5 - Genova

Im3 - ImperiaL. Occello, E. CerettaArpal Dip. di ImperiaVia Nizza 6 - Imperia

Lc1 - CasatenovoF. Della Torre,A. Molinari, R. SpinelliI.N.R.C.A. I.R.C.C.S. - Div. PneumologiaVia Monteregio, 13 - Casatenovo LC

Li1- LivornoE. GoracciAsl 6 Dip. PrevenzioneBorgo S. Jacopo - Livorno

Lu1 - PietrasantaM. Onorari, M.P. DomeneghettiA.R.P.A.T. PistoiaU.O. Biologia AmbientaleVia Baroni, 18 - Pistoia

Me5 - Messina NordR. Picone, D. Falduto, R. DaminoIstituto ed Orto BotanicoUniversità di MessinaSalita Sperone, 31Località S.Agata - Messina

AIAnewsletter

AIAnewsletter

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ASSOCIAZIONE ITALIANA DI AEROBIOLOGIARete Italiana di Monitoraggio degli Aeroallergeni

PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

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Mn2 - MantovaM. ZancaA.S.L. MantovaVia Trento, 6 - Mantova

Mo1 - ModenaL.Venturi, P. Natali, C. BarbieriArpa - Sez. Provinciale di ModenaVia Fontanelli, 23 - Modena

Mo2 - VignolaC.A.Accorsi,A.M. MercuriDip. Biologia AnimaleIst. ed Orto Botanico Università Modena eReggioViale Caduti in Guerra, 127 - Modena

Na2- Napoli NordG. D’amato, M. Russo, F. Giovinazzi, P.ValentiA.O.R.N. CardarelliRione Sirignano 10 - Napoli

Pc1 - S. Lazzaro AlberoniL. Contardi,A. Lodigiani, G. GallinariSettore BiotossicologicoA.R.P.A. Sez. Provin. di PiacenzaVia XXI Aprile, 48 - Piacenza

Pd1 - PadovaG. Marcer,A. BordinDip. di Medicina Ambientale e SanitàPubblica - Università di PadovaVia Giustiniani, 2 - Padova

Pr1 - ParmaP. Dall’aglio, R.Albertini, D. GiordanoUniversità degli Studi di ParmaIstituto di Patologia MedicaVia Gramsci, 14 - Parma

Pr2 - Parma OvestF. Cassoni, G. Pinto, F. FontanaA.R.P.A.- Sez. Provin. di ParmaVia Spalato, 4 - Parma

Pt1 - PistoiaM. Onorari, M.P. DomeneghettiA.R.P.A.T. Pistoia, U.O. Biologia AmbientaleVia Baroni, 18 - Pistoia

Pt2 - Montecatini TermeM. Onorari, M.P. DomeneghettiA.R.P.A.T. Pistoia, U.O. Biologia AmbientaleVia Baroni, 18 – Pistoia

Pv1 - MontescanoC. Fracchia, S. RicciFondazione “S. Maugeri”Centro Med. MontescanoVia per MontescanoMontescano (PV)

Pv2- PaviaC. Biale,A. Bossi, M.G. CalcagnoFondazione “S. Maugeri”(Irccs)Via A. Ferrata, 8 - Pavia

Ra3 - RavennaM. PagnaniA.R.P.A. - Sez. Provin. di RavennaSettore BiotossicologicoVia Alberoni, 17 - Ravenna

Re1 - Reggio EmiliaL. Camellini, M. CavalchiA.R.P.A. - Sez. Provin. di Reggio EmiliaVia Amendola, 2 - Reggio Emilia

Rm5 - Roma Tor Vergata(Fac. Scienze)A.Travaglini,A. Mazzitelli, D. LeonardiUniversità di Roma Tor VergataDipartimento di BiologiaVia della Ricerca Scientifica, 1 - Roma

Rm6 - Roma Nw (Osp. S. Pietro)A.Travaglini, F .Froio,A. MazzitelliUniversità di Roma Tor VergataDipartimento di BiologiaVia della Ricerca Scientifica, 1 - Roma

Rm7 - Roma E.U.R. (Osp. S. Eugenio)A.Travaglini, G. De Sanctis,A. Mazzitelli,D. LeonardiUniversità di Roma Tor VergataDipartimento di BiologiaVia della Ricerca Scientifica, 1 - Roma

Rm8 - Roma Centro (Ucea)A. Brunetti, M.C. Serra,A. PasquiniUfficio Centrale Ecologia AgrariaVia Del Caravita 7/A – Roma

Ro1 - RovigoG. Dall’ara, B. Dall’araDiv. Pneumologia - Usl 18 Rovigo (Veneto)Viale Tre Martiri - Rovigo

So2 - SondrioP. ScheriniAsl della Provincia di Sondrio, U.O. MedicaVia Stelvio, 35/A - Sondrio

Sp2 - La SpeziaC. Grillo, C. Benco, E. RossiA.R.P.A.L.Dip. Provinciale Della SpeziaVia Fontevivo, 129 - La Spezia

Ss1 - SassariG.Vargiu,A.VargiuStudio Specialistico Allergologico eImmunologicoPiazza Mons. Mazzotti, 6 - Sassari

Sv4 - SavonaD.Alleteo, C. Puccioni, R. OrecchiaArpal - Dip. di SavonaVia Zunini 1 - Savona

Tn2 - S. Michele all’AdigeE. Gottardini, F. CristofoliniIstituto Agrario di S. Michele all’AdigeVia Mach, 2 - San Michele all'Adige (TN)

To2 - TorinoR. Caramiello, L. RealeDip. Biologia VegetaleVia P.A. Mattioli, 25 - Torino

Tp2 - EriceG. Di Marco, G. ConfortoA.S.M.A.R.A. OnlusVilla San Giovanni, 54 - Trapani

Ts1 – Trieste Castello S. GiustoL. Rizzi Longo, M.L. Pizzulin SauliUniversità di TriesteDipartimento di BiologiaVia L. Giorgieri, 10 - Trieste

Va1 - VareseF. Brunetta, P.Alabardi, F.VassalloOsp. di Circolo e Fond. Macchi-VaresePneumologia - AllergologiaViale L. Borri, 57 - Varese

Va3 - Busto ArsizioP. Zanon, E. Chiodini, P. PozziServ.Allergologia - Div. PneumologiaOspedale di Busto ArsizioVia A. Da Brescia 3 - Busto Arsizio (VA)

COME CONTATTARE AIAE-mail: [email protected] http://www.isac.cnr.it/aerobio/aia

Tel. 051 6399575 - Fax 051 6399649

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LE SOCIETÀ E LE ASSOCIAZIONI

AAPCAssociazione Aretina di Pneumologia ClinicaSoci: I. Archinucci, M. Biagini, G. Coniglio,G. Guadagni, M. Naldi, R. ScalaSede: U.O. Pneumologia, ASL 8 Arezzo, Via Fonte Veneziana, 8 - 52100 ArezzoTel. 0575 2551-255216 - Fax 0575 254541-5E-mail: [email protected]

ACCPAmerican College of Chest PhysiciansCapitolo ItalianoRegent: G.U. Di Maria (CT)Governors: A. Chetta (PR), A. Corrado (FI),N.Crimi (CT), R. Dal Negro (VR), M. Del Donno(BN), G. Girbino (ME), M. Polverino (SA),P. Zannini (MI)Segreteria Nazionale:Francesco de BlasioUnità Funzionale di Riabilitazione Respiratoria,Casa di Cura Clinic Center S.p.A.Via Cintia - Parco S. Paolo - 80126 NapoliTel. 081 7283144 - Fax 081 8046977E-mail: [email protected]

AIAAssociazione Italiana di AerobiologiaPresidente: Pierpaolo Dall’AglioVice Presidente: M. ManfrediPast President: P. MandrioliSegretario-Tesoriere: P. MinaleConsiglieri: R. Albertini, G. D’Amato, P. De Nuntiis, S. Gangemi, G. Marcer, M. Onorari,E. Tedeschini, A. Travaglini, M. ZancaSede:c/o Istituto ISAC-CNRVia Gobetti 101 - 40129 BolognaTel. 051 6399575 Fax 051 6399649E-mail: [email protected]/aerobio/aia

A.A.I.T.O.Associazione Allergologi e ImmunologiTerritoriali e OspedalieriPresidente: F. BonifaziVice Presidente - Segretario: C. TroiseVice Presidente - Tesoriere: V. FelizianiConsiglio direttivo: G. Cadario, S. Amoroso, G. Senna, A. Musarra, A. Antico, C. Lombardi, F. Stefanini, M. Galimberti, S. ArditoRevisori dei conti: G. Minore, G. Manfredi, G. NordiProbiviri: A. Negrini, F. Donazzan, S. BarcaSezione Aerobiologia: R. ArianoSegreteria: C. Troise

AUSL 3 Lanciano-Vasto, U.O.C. Medicina InternaPresidio Ospedaliero di LancianoVia del Mare, 1 - 66034 LancianoTel./Fax 0872 706393Referenti RegionaliAbruzzo: M. NucilliCalabria: R. LongoEmilia R: M. GiovanniniCoordinatori Mono - AreePiemonte, Liguria, Valle d’Aosta: R. CantoneCampania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia: F. Pezzuto, Lazio, Abruzzo, Molise, Marche,Toscana, Sardegna: V. Di Rienzo

AIMARAssociazione Interdisciplinare per loStudio delle Malattie RespiratorieComitato EsecutivoPresidente: C.F. Donner (Veruno, NO)Segretario: S. Nardini (Vittorio Veneto, TV)Coordinatore Nazionale: F. De Benedetto (CH)Responsabile Attività Editoriali: C.M. Sanguinetti(Roma)Comitato ScientificoCoordinatore: L. Allegra (MI)- Ambiente e Allergologia: G. D’Amato (NA)- Anestesiologia e Rianimazione: M. Ranieri (TO)- Cardiologia: N. Galié (BO)- Chirurgia Toracica: F. Sartori (PD)- Diagnostica per Immagini: F. Schiavon (BL)- Epidemiologia: F. Romano (CH)- Farmacologia: I. Viano (VC)- Formazione e Qualità: M. Capelli (BO),

P. Poletti (PD)- Gastroenterologia: G. Bianchi Porro (MI),

L. Capurso (RM)- Geriatria: E. Tupputi (BA), S.M. Zuccaro (Roma)- Immunologia: G. Montrucchio (TO)- Infettivologia: E. Concia (VR)- Medicina Generale : C. Cricelli (FI)- Medicina Interna: R. Corinaldesi (BO)- Microbiologia: G.C. Schito (GE)- Neurologia: L. Ferini Strambi (MI)- Otorinolaringoiatria: D. Passali (SI)- Pediatria: F.M. De Benedictis (AN)- Pneumologia: F. Blasi (MI), L. Casali (TR),

A. Cavalli (BO), M. Cazzola (NA), F. De Benedetto (CH), G.U. Di Maria (CT), G. Girbino(ME), C. Grassi (PV), D. Olivieri (PR), P. Palange(RM), R. Pela (AP), M. Polverino (SA), L. Portalone (RM), C. Saltini (RM), C.M. Sanguinetti (RM)

- Rapporti con i Pazienti: M. Franchi (RM)Referenti Regionali Coordinatore Nazionale per l’area pneumologica:A. Cavalli (BO)- Piemonte e Valle d’Aosta: C. Gulotta (TO),

G. Ferretti (AL)- Liguria: G.A. Rossi (GE)

LE SOCIETÀ E LE ASSOCIAZIONI

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

- Lombardia: S. Centanni (MI), S. Lo Cicero (MI)- Trentino e Alto Adige: A. Di Gregorio (TN)- Friuli e Venezia Giulia: F. Mazza (PN)- Veneto: M. Pattarello (VR)- Emilia e Romagna: A. Cavalli (BO)- Toscana: G. Roggi (LU), F. Clemente(GR)- Umbria: O. Penza (PG)- Marche: A. Calcagni (AP), P. Isidori (PU))- Abruzzo e Molise: C. De Julis (TE)- Lazio: P. Alimonti (RM)- Puglia: V. Mancini (BA), L. Mandurino (LE)- Campania: M. Polverino (SA), P. Zamparelli (NA)- Basilicata: M. Celano (PZ), M.C. Martini (PZ)- Calabria: S. Barbera (CS)- Sicilia: E. Padua (RG), F. Relo (ME)- Sardegna: R. Atzeni (NU)Sede LegaleVia Durini, 25 - 20122 Milano Tel. +39 02 76407657Segreteria e Sede operativaEffetti SrlVia Gallarate, 106 - 20151 MilanoTel. +39 02 3343281 - Fax +39 02 38002105E-mail: [email protected]://www.aimarnetwork.orgResponsabile Relazioni EsterneGianpaolo Frigerio - Tel. 335 5749628e-mail: [email protected] SociRosemary AllpressE-mail: [email protected]. 0322-77011 - Fax 0322 7310Ufficio StampaStudio VolterraVia San Calocero, 12 - 20123 MilanoTel. +39 02 8358694 - Fax +39 02 8375741E-mail: [email protected] Internet dell’Associazione(www.aimarnetwork.org)Editor del Sito: C.M. Sanguinetti

AIMSAssociazione Italiana Medicina del SonnoPresidente Onorario: E. Lugaresi Past President: M.G. TerzanoPresidente: F. Cirignotta Vice Presidente: F. Michele PucaSegretario: L. Ferini StrambiTesoriere: G.L. GigliConsiglieri: O. Bruni, A. Braghiroli, F. Ferrillo,M. Guazzelli, L. Parrino, G. PlazziRevisori dei Conti: E. Bonanni, R. Manni, S. MondiniSegreteria: L. Ferini StrambiCentro per i Disturbi del SonnoIstituto Scientifico Ospedale S. RaffaeleVia Stamira d’Ancona, 20 - 20127 MilanoTel. 02 26433383 - Fax 02 26433394

AIPI OnlusAssociazione Ipertensione PolmonareItalianaPresidente: P. Ferrari 348 4023432 - [email protected] Presidente: L. RadicchiTel./Fax 075 [email protected] - www.aipiitalia.orgSede legale e amministrativa:Viale Marconi, 38 - 40050 Loiano (BO)Eventuali contributi possono essere versati tramite:c/c bancario presso: Cassa di Risparmio diBologna filiale di Pianoro (BO) intestato a A.I.P.I.c/c 10150 - ABI 6385 - CAB 37000;c/c postale n. 25948522 intestato a A.I.P.I.

AIPOAssociazione Italiana PneumologiOspedalieriPresidenti Onorari: M. De Palma, G. MelilloPresidente: A.M. MorettiVice Presidente: F. FalconeSegretario Generale Tesoriere: A. CorradoConsiglio Direttivo: G. Agati, S. Amaducci, N. Ambrosino, R. Balduin, M. Confalonieri,F. Dalmasso, F. De Michele, R. De Tullio,M. Dottorini, F. Fiorentini, V. Fogliani,S. Gasparini, P. Greco, S. Harari, G.P. Ligia,G. Munafò, S. Mirabella, M. Neri, M. Nosenzo,P. Pretto, G. Puglisi, A. Quaglia, M. Ronco,A. Rossi, G. Santelli, M. Schiavina, A. Spanevello,G. Talmassons, R. Tazza, F. Vigorito, B. ViolaSocio Aggregato: G. MiragliottaSocio Affiliato: G. SpadaroRevisori dei Conti: S. D’Antonio, G. Idotta, A. Lo Coco, G. Picciolo (revisore contabile)Collegio dei Garanti: M. Capone, A. Cinquegrana,G.A. FoddaiPresidenza: A.M. Moretti Ospedale San Paolo - Div. II PneumologiaContrada Caposcardicchio - 70123 BariTel. 080 5843550Segreteria:Via Frua, 15 - 20146 MilanoTel. 02 43911560 - Fax 02 43317999E-mail: [email protected] Manager: Carlo ZerbinoSegretario Generale Tesoriere:A. CorradoUnità di Terapia Intensiva Polmonare, Az. Osp. Careggi - C.T.O. Largo Palagi, 150134 Firenze - Tel. 055 4277559

AISTAssociazione Italiana per lo Studio della TossePresidente: Alessandro Zanasi (BO)Vice-Presidente: Alfredo Potena (FE)

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LE SOCIETÀ E LE ASSOCIAZIONI

Presidente Onorario: John Widdicombe, London, UKSegretario: Fabio Baldi (BO)Segreteria Scientifica: Francesco Tursi (BO)Consiglieri: U. Caliceti, F. Dal masso, G. Fontana,P. Geppetti, L. Carrozzi, T. Pantaleo, A.H. MoriceSede: Via Mazzini, 12 - 40138 BolognaFax 051 [email protected] - www.assotosse.com

Alfa1-ATAssociazione α1-AT (AssociazioneNazionale ALFA1-Antitripsina)L’Alfa 1-Antitripsina è una proteina prodotta dalfegato, il cui principale effetto protettivo è a livel-lo dei polmoni, quotidianamente esposti a una se-rie di sostanze irritanti che provengono dall’ariarespirata: il compito dell’Alfa1-Antitripsina è fre-nare l’azione di questi enzimi ed evitare che essidanneggino il tessuto polmonare. I soggetti affettida una mancanza o riduzione di questa proteinapossiedono un codice genetico alterato per l’Al-fa1-Antitripsina, quindi le cellule del fegato nonpossiedono un’informazione corretta per la suaproduzione. Di conseguenza, i livelli di Alfa 1-Antitripsina nel sangue sono inferiori al normale,la proteina viene prodotta in modo alterato e nonè in grado di svolgere correttamente la sua fun-zione. Essere portatori di deficit di Alfa1-Anti-tripsina non significa essere ammalati, ma soltan-to avere un maggior rischio di sviluppare alcunemalattie di cui le più importanti e più frequentisono l’enfisema polmonare e la cirrosi epatica.Gli obiettivi della nostra Associazione sono: - tutelare il diritto alla salute dei portatori del de-

ficit, attraverso un’adeguata informazione;- promuovere l’identificazione precoce dei porta-

tori del deficit;- incentivare l’erogazione della terapia sostitutiva;- sostenere i pazienti in attesa di trapianto pol-

monare mantenendo i contatti con i centri di in-teresse;

- sostenere e promuovere la ricerca scientifica;- favorire il continuo aggiornamento dei medici di

base, dei pediatri e dei laboratoristi per la curae per una corretta e tempestiva diagnosi;

- informare e sensibilizzare i cittadini sui proble-mi creati da tale deficit attraverso convegni,conferenze, congressi, manifestazioni pubbliche;

- collaborare con le altre associazioni che si occu-pano di malattie rare.

Presidente: Nuccia GattaVice-presidente: Roberto BontacchioSegretario: Alessandro Capretti Tesoriere: Emiliana Bonera Comitato direttivo: B. Balbi, E. Bertella,M.V. Bertussi, L. Corda, R. Gatta, A. Mordenti,A. Mordenti, G. Mordenti, P. Offer, F. Ronchi,E. Tanghetti

Comitato Scientifico: F. Callea (presidente),B. Balbi, G. Begher, F. Bonino, L. Corda,S. Eriksson, S.M. Giulini, G. Gregorini,M. Luisetti, D. Medicina, L. Notarangelo,A. Pezzini, K. Pittschieller, C. TantucciSede:Via Galilei, 24 - Sarezzo (BS)Tel. 335 7867955 - Fax 030 [email protected]@alfa1at.org - www.alfa1at.org

ALIRAssociazione per la Lotta control’Insufficienza RespiratoriaSegreterio Generale: A. Bernardi PesceVice segreterio vicario: G.N. BassiVice segreterio addetto ai problemi sanitari:C. SturaniVice segreterio addetto ai problemi sociali e pubbliche relazioni: L. Spagnolli FerrettiVice segreterio tesoriere: G. FerrandesConsiglieri: V. Colorizio, F. Curradi, U. Racca,G. Sala, R. Sicheri, V. SquasiSede: Via Marin, 28 - 45011 AdriaTel./Fax 042 623704www.pneumonet.it/alirSegreteria Organizzativa: c/o V. Ballan Via de Rossignoli, 48 - 35012 Camposampiero (PD)E-mail: [email protected] può dare il suo contributo sul conto corrente postale dell’ALIR:CCP 10350452, ALIRVia Marin, 28 - 45011 Adria

AMIPAssociazione Malati di IpertensionePolmonarePresidente: M.P. ProiaVice Presidente: F. FedaleSede: Via Bagnoregio, 51 - 00189 RomaTel. 06 33250970 338 2806430 E-mail: [email protected] Sito web: www.assoamip.netConto corrente bancario:Ass. Malati di Ipertensione Polmonaren. 27181/69 - Banca Intesa - Bci - Rete CariploABI 3069 - CAB 5055 - Agenzia 2759 - Roma 9c/c postale 74597048A.M.I.P. Onlus - Via Bagnoregio, 51 - 00189 Roma

AMORAssociazione Milanese diOssigenoterapia RiabilitativaPresidente: A. NaddeoVice Presidente: B. Perrone

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

Consiglieri: R. Adami, E. Bottinelli, C. Caminaghi,L. Gavazzi, V. Peona, A. Pessina, A. PizziUditore: M. SchiavinaRevisore dei conti: M. Ricco GalluzzoPresidente onorario: I. Brambilla, F. FallettiSede: Ospedale di Milano NiguardaP.zza Ospedale Maggiore, 3 - 20162 MilanoTel./Fax 02 66104061

ARIRAssociazione Riabilitatoridell’Insufficienza RespiratoriaPresidente: M. LazzeriVice presidente: G. OlivaSegretario: A. BrivioTesoriere: U. DalpassoConsiglieri: P. Frigerio, G. Piaggi, M. Sommariva, E. ZampognaConsigliere Onorario: M. Bassi, I. BrambillaSede: A.O. Ospedale Niguarda Ca’ Grandac/o Unità SpinalePiazza Ospedale Maggiore, 3 - 20162 MilanoSegreteria: c/o Anna BrivioVia Abetone, 14 - MilanoCell. 347 8044525 - Fax 02 700557594E-mail: [email protected]@arirassociazione.orgwww.arirassociazione.org - www.pneumonet.it/arir

AsIMOVAssociazione Medici ed Odontoiatri VelistiDirezione Scientifica: R. De TullioVia E. Del Re 4 - 70125 BariTel. 347 3314461 - Fax 0805 473978E-mail: [email protected] - www.asimov.itPer informazioni: Direzione OrganizzativaE. Belli - Via Valesio 1 - 00179 RomaTel. 335 6651680 - Fax 0678 349 130

Associazione Italiana Pazienti BPCOComitato DirettivoPresidente: M. FranchiVicepresidente: G. Arangio RuizSegretario: E. DonatiTesoriere: M. CasiraghiConsiglieri: F. FranchiSede legale: Unità Operativa Complessadi Pneumologia, Azienda Complesso OspedalieroS. Filippo Neri, Roma - Direttore dell’U.C.O.:Claudio M. SanguinettiSegreteria Operativa: C/o Effetti SrlVia Gallarate, 106 - 20151 MilanoTel. 02 3343281 - Fax 02 33002105E-mail: [email protected]

Per informazioni:Presidente: M. FranchiVia Cassia, 605 - 00189 RomaTel. 06 33253020 - Fax 06 33259798E-mail: [email protected]

Associazione SANTORIO per laPneumologiaComitato Direttivo: Presidente: R. Ukmar (TS)Vice Presidente: G. Talmasson (UD)Segretario: V. Masci (TS)Presidente Onorario: C. Serra (GO)Consiglieri: F. Ciani (TS), A. Muzzi (TS),F. Mazza (PN), O. Delicati (GO)Sede legale: c/o V. MasciVia San Lazzaro, 8 - TriesteTel. 040 369 543

Assogastecnici - Gruppo Gas Medicinali(Federchimica)Associazione Nazionale Aziende produttrici gasmedicinali, tecnici e speciali.Sede: Via Giovanni da Procida, 11 - 20147 MilanoTel. 02 34565 234 - Fax 02 34565 311E-mail: [email protected]: http://assogastecnici.federchimica.it/ggm

FEDERASMAFederazione Italiana delle Associazionidi sostegno ai Malati Asmatici e AllergiciPresidente Onorario: M. FranchiComitato DirettivoPresidente: C.F. TesiVicepresidente: M.C. BisettoSegretario: M. CarbonaraTesoriere: B. GaravelloRapporti con il Comitato medico-scientifico: A.M. GargiuloConsiglieri: S. Centanni, A.M. RispoliRevisori dei Conti: M. Lazzati, L. Scaranello, A. ZaninoniSede: c/o Fondazione S. Maugeri IRCCSVia Roncaccio,16 - 21049 Tradate (VA)www.pazientibpco.itSegreteria Amministrativa:Via del Lazzeretto 111/113 - 59100 PratoTel. 0574 541353 - Fax 0574 542351E-mail: [email protected] www.federasma.org

Associazioni aderenti a FEDERASMAA.A.A.A. - Associazione Aretusea Asma e Allergia -ONLUS - c/o Servizio di FisiopatologiaRespiratoria Ospedale “A. Rizza”v.le Epipoli 74 - 96100 SiracusaTel. 0931 724544 - Fax 0931 491723A.AG.AS.A. - Associazione Agrigentina Asmae Allergia

Sede: via Gioeni 174 - 92100 AgrigentoTel. 0922 24243Segreteria: via Aldo Moro, 17092026 Favara (AG) - Tel. 0922 437619Associazione ASMA Sardegnavia Pergolesi 45 - 09128 CagliariTel. 070 486760 - Fax 070 488293A.C.A.R. - Associazione Cremasca perl’Assistenza Respiratoria - ONLUSc/o Divisione Pneumologia Ospedale Maggiorevia Macallè 14 - 26013 Crema (CR)Segreteria: via Roma 2/b - 26010 RipaltaCremasca (CR) - Tel. e Fax 0373 68109A.I.P.A.A. - Associazione Italiana dei Pazienti Asmatici ed Allergicic/o Istituto di Medicina Generale e Pneumologiadell’Università di Palermo, Ospedale “V. Cervello”via Trabucco 180 - 90146 PalermoTel. 091 6254238 - Fax 091 6254909Sezione: Termini Imerese, Osp. Di Cristina (PA)A.I.S.A. - Associazione Italiana Studi Asmatici -ONLUS - via Latilla 16 - 70123 BariTel. e Fax 080 5566895A.L.A.M.A. - Associazione Laziale Asma eMalettie allergiche - ONLUSSede legale: via Arta Terme 146 - 00188 RomaSegreteria: via Vespasiano 40 - 00192 RomaTel. 338 4520275 - Fax 1782214407A.M.A.-Regione Umbria - Associazione MalatiAllergici della Regione Umbria - ONLUSvia delle Cove 1 - 06126 PerugiaTel. 0744 205554 Fax 0744 205762A.M.A.R.-Regione Abruzzo - AssociazioneMalati Apparato Respiratorioc/o Divisione PneumologiaOspedale S. Camillo De Lellisvia C. Forlanini 50 - 66100 ChietiTel. e Fax 0871 61379Delegazioni: Chieti, L’Aquila, Pesaro, TeramoA.P.A.C. - Associazione per il Paziente Asmaticoed Allergico Calabrese - ONLUSc/o ASL 11, Struttura Poliambulatoriale “Gallico”via Guarnaro 11 - 89100 Reggio CalabriaTel. 0965 371093 - Fax 0965 371822A.P.A.R. - Associazione Piacentina perl’Assistenza Respiratoriac/o Reparto di Pneumologia delll’ASL di Piacenzavia Campania 73 - 29100 PiacenzaTel. 0523 302589 0523 324073Fax 0523 302585A.PT.A. - Associazione Pistoiese AsmaUnità Operativa di PneumologiaOspedale di Pistoia - viale Matteotti - 51100 PistoiaTel. e Fax 0573 352331A.R.G.A.B. - Associazione Regionale GenitoriBambini Asmaticic/o Ospedale Civile di PadovaPiano rialzato, Monoblocco - 35100 PadovaTel. 049 9220568 - Fax 049 8276344Sezioni: Treviso, Venezia, Vicenza

A.S.M.A. - Associazione di Sostegno Malati di Asmac/o Fondazione Salvatore Maugerivia Roncaccio 16 - 21049 Tradate (VA)Tel. 0331 829111 - Fax 0331 829133Sezioni: Concordia Sagittaria, Fiumicino, ViareggioA.S.M.A.A. - Associazione per lo Studio delleMalattie Asmatiche ed Allergichec/o Ospedale S. Maria della MisericordiaServizio Fisiopatologia Respiratoriavia S. Maria della Misericordia 15 - 33100 UdineTel. 0432 552555 - Fax 0432 552557A.S.P.A. - Associazione di Sostegno per i PazientiAllergici - ONLUSvia Capo 10 - 80067 Sorrento (NA)Tel. 081 8074726ASS.M.A. - Associazione Malati di AsmaSede: c/o Pneumologia ULSS 21via Gianella 1 - 37045 Legnago (VR)Tel. 0442 632213Segreteria: c/o Agenzia internazionale srlvia Silvestrini 16 - 37135 VeronaTel 045 582496 - Fax 045 505904A.S.M.A.R.A. - Associazione Siciliana dei MalatiAsmatici, Respiratori e Allergicivia G.B. Fardella 115 - 91100 TrapaniTel. e Fax 0923 561009As.P.As. - Associazione Pro Asmaticivia D. Gallani 90 - 45100 RovigoTel. 0425 34152Segreteria: c/o Divisione Pneumologica Ospedale Civile di Rovigov.le Tre Martiri - 45100 RovigoTel. e Fax 0425 393061A.T.A. Lapo Tesi - Associazione ToscanaAsmatici e Allergici - ONLUSvia Ser Lapo Mazzei 43 - 59100 PratoTel. 0574 444000 - Fax 0574 542351Famiglia Bambini Asmaticic/o Istituto Pio XIIvia Monte Piana 4 - 32040 Misurina (BL)Tel. e Fax 0435 39055Io e l’asma - ONLUSvia Unità, 6 - 96018 Pachino (SR)Tel. e Fax 0931 595395L.I.A.M.A.R. - Lega It. per la lotta contro l’Asmabronchiale e le Malattie Allergiche Respiratorieviale Piceno 12 - 20129 MilanoTel. 02 70100725 - Fax 02 710133Sezione: BiellaProgetto Respiro - Associazione PazientiAllergici, Asmatici e Broncopatici - ONLUSvia Citarella, 34 - 98124 MessinaTel. e Fax 090 6510365TANDEM - Associazione per la qualità della vitadegli asmatici e degli allergici - ONLUSc/o Direzione Centro Europeo di Bioetica eQualità della Vitavia S. Billia, 12 - 11027 St. Vincent (AO)Tel. 0165 7680617

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LE SOCIETÀ E LE ASSOCIAZIONI

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

U.N.A. - Unione Nazionale Asmatici - ONLUSc/o Servizio di Fisiopatologia RespiratoriaOspedale Civile di Bussolengovia Ospedale 2 - 37012 Bussolengo (VR)Tel. 045 6769227

Federazione Italiana contro le MalattiePolmonari Sociali e la TubercolosiPresidente: M. De PalmaVice presidenti: G.W. Canonica, V. Fogliani, G. MorettiSegretario: A. QuagliaComitato esecutivo: L. Allegra, C.F. Donner,G. Foddai, A. Mangiacavallo, A.M. Moretti, E. Pozzi, C.M. Sanguinetti, G. SchmidSede: Via G. da Procida, 7d - 00162 RomaSede operativa: Via Frua, 11 - 20146 MilanoTel./Fax 02 43982610E-mail: [email protected]

FIMMG-SIMeFFederazione Italiana Medici diMedicina GeneraleSegretario Gen. Naz.: M. FalconiPresidente: M. ArpaiaVice Segretario Gen. Naz. Vicario: G. MelilloVice Segretario Gen. Naz.: B. PalmasSegretario Organizzativo: N. RomeoSegretario Amministrativo: G. Scudellari

Società Italiana Medicina di FamigliaPresidente: F. CortiVice Presidente: M. Ucci Segretario: G. De FalcoUfficio di Presidenza: S. Ausili, A. Brambilla,M. Costa, B. Cristiano, B. Gorini, W. Marrocco,B. Palmas

Sede FIMMG-SIMeF:Grattacielo Italia - Piazza Marconi, 2500144 RomaTel. 06 54896625 - Fax 06 [email protected] - [email protected]

FONICAPForza Operativa NazionaleInterdisciplinare contro il Cancro delPolmonePresidente: L. Portalone (RM)Past President: G. Ferrante (NA)Vicepresidente: M. Mezzetti (MI)Segretario: S. Barbera (CS)Tesoriere: F. Salvati (RM)Consiglieri: O. Alabiso (NO), C. Casadio (NO),G. Comella (NA), A. Loizzi (BA), A. Mussi (PI),A. Santo (VR), C. Santomaggio (FI), G. Sunseri (CL)

Presidenza: VI UOC Pneumologia Oncologica,Osp. C. ForlaniniVia Portuense, 332 - 00143 RomaTel. 06 55552412/3 - Fax 06 55552554Segreteria: II UOC Pneumologia, Osp. M. SantoC. da Muoio Piccolo, 1 - 87100 CosenzaTel./Fax 0984 681721

INOCItalian Nitric Oxide ClubPresidenti: G. Canonica e F. Zacchello Vice-Presidenti: E. Baraldi e M. VignolaMembri onorari: S. Kharitonov, IC de Jongste, PJ SterkSegreteria Scientifica: M. Bernareggi([email protected])G. Cremona ([email protected]) Sede: Istituto Scientifico San Raffaele,Via Olgettina 60 - Milano.Tel. 02 26437348 - Fax 02 26437147Sito: www.inoc.it

Lega Italiana delle Associazioni per la Lotta contro la Fibrosi Cistica(Mucoviscidosi)Presidente: V. Faganelli Vice Presidenti: I. Saxon-Mills, G. De Benedetti Segretario: P. ArmaniTesoriere: D. BragantiniPast President: U. MarzottoSede: Osp. Civile Maggiore B.go TrentoP.le Stefani 1 - 37126 VeronaTel. 0458 344 060 - Fax 045 834 8425

RIMARAssociazione Riabilitazione MalattieRespiratorieLo scopo dell’associazione è di solidarietà sociale,focalizzato a dare un supporto attivo alle persone,spesso anziane, colpite da malattie respiratorie.Il nostro obiettivo è dare assistenza socio-sanita-ria ma soprattutto istruzione e formazione, mira-ta agli aspetti riabilitativi delle malattie respira-torie croniche. È importante, infatti, che la perso-na ammalata impari a convivere con la propriapatologia, usando tutti i mezzi che possono aiu-tarla a respirare meglio.Presidente: Gian Galeazzo Riario SforzaConsiglieri: Franco Olivieri di San Salvatore,Elena Iseppi, Cristoforo IncorvaiaSede:Struttura semplice di Pneumologia riabilitativaIstituti clinici di perfezionamentoVia Bignami 1 - 20126 MilanoTel. 02 5799.3289-02 5799.3417Fax 02 5799.3315

SIAICSocietà Italiana di Allergologiaed Immunologia ClinicaPresidente: G. ToniettiPast President: G. MaroneSegretario-Tesoriere: A. CirilloConsiglio Direttivo: L. Aloe, A. Arsieni, P. Campi,G. Di Lorenzo, A. Ferrannini, L. Fontana,F. Indiveri, M. Ispano, G. Moscato, A. Passaleva,E. Pastorello, S. Pucci, A. VenutiCollegio Probiviri: B. Saia, G. Piu, C. RomanoRevisori dei Conti: C. Masala, M.L. Pacor, C. AstaritaCollegio legislativo: N. Crimi, R. D’AmelioSegreteria: A.O. Allergologia e Immunologia Clinica,Via Tescione - 81100 CasertaTel. 0823 232436 - Fax 0823 232425E-mail: [email protected] - www.siaic.com

SIAIPSocietà Italiana di Allergologiae Immunologia PediatricaPresidente: A. Ugazio (RM)Vice Presidente: G. Cavagni (PR)Segretario: F. CardinalePast-President: L. Armenio (BA)Consiglio Direttivo: C. Caffarelli (PR),M. Calvani (RM), F. Frati (FI), A. Muraro (PD),F. Paravati (CS), G. Pingitore (RM), P. Tovo (TO)Segretario Generale: A. Soresina (BS)Tesoriere: G. CavagniRevisori dei conti: P. Meglio (RM),G.L. Marseglia (PV)Coordinamento Editoriale Scientifico: E. GalliCoordinatore Rivista RIAIP: S. Miceli Sopo (RM)Coordinatore sito web: S. Tripodi (RM)Segreteria:E-mail: [email protected] del Sito [email protected]

SIMeRSocietà Italiana di MedicinaRespiratoriaPresidente: G. Girbino (ME)Past President: G.W. Canonica (GE)Presidenti Onorari: L. Allegra (MI), C. Grassi (MI)Segretario Generale: V. Brusasco (GE)Tesoriere: R. Corsico (PA)Consiglieri: F. Blasi (MI), G. D’Amato (NA),G.U. Di Maria (CA), S.A. Marsico (NA),R. Pellegrino (CN)Componenti Aggiuntivi: A. Ciaccia (FE), N. Crimi(CT), L.M. Fabbri (MO), E. Pozzi (PA)Sito S.I.Me.R. – Responsabile:P. Zanon (Busto Arsizio, MI)

Presidenti dei Gruppi di Studio Allergologia edImmunologia: G. Passalacqua (GE)Biologia Cellulare: C. Vancheri (CT)Endoscopia e Chirurgia Toracica: G. Deodato (CT)Clinica: L. Carratù (NA)Epidemiologia: G. Viegi (PI) Fisiopatologia Respiratoria: S. Centanni (MI)Infezioni e Tubercolosi: C. Saltini (RM)Medicina Respiratoria del Sonno: G. Bonsignore (PA)Miglioramento Continuo della Qualità inPneumologia: R. Dal Negro (Bussolengo, VR)Patologia Respiratoria in età avanzata: V. Bellia (PA)Oncologia: G.V. Scagliotti (TO)Pneumologia Territoriale: E. Guffanti(Casatenovo, LC)Revisori dei Conti: E. Gramiccioni (BA), C. Ro-magnoli – Revisore Contabile (PA), R. Zuin (PD)Collegio dei Probiviri: E. Catena (NA),G. Gialdroni Grassi (MI), C. Rampulla (PV)Segreteria SIMER:C/o AISC&MGR – AIM GroupVia G. Ripamonti 129 - 20141 MilanoTel. 02 56601.875 - Fax 02 56609045E-mail: [email protected] SIMeR: www.simernet.it

SIMGSocietà Italiana di Medicina GeneralePresidente: C. Cricelli (FI)Vicepresidente: O. Brignoli (BS)Segretario: R. Michieli (VE)Tesoriere: I. Morgana (CT)Consiglieri: M.S. Padula, G. Piccinocchi, A. Rossi,F. StamaniMembri di Diritto: M. Falconi, A. Pagni, D. PoggioliniSede nazionale: Via Del Pignoncino, 950142 FirenzeTel. 055 700027 - Fax 055 7130315E-mail: [email protected]: http://www.simg.itSede di Roma: Via Arno, 3 - 00198 ROMATel. 068 550 445 - Fax 068 411 250E-mail: [email protected]

S.I.M.M.Società Italiana di Medicina di MontagnaPresidente: A. CogoPresidente Onorario: P. CerretelliConsiglieri: A. Ponchio, C. Angelini, R. Misischi,M. De Ruvo, A. Tommasi, U. Vacca, G. Varcasia,H. Brugger, M. NardinPer informazioni ed iscrizioni:Key Congress - Via dei Tadi 21 - 35139 PadovaTel. 049 659 330 - Fax 0498 763 081E-mail: [email protected] A. Cogo - E-mail: cga@dus<.unifc.it

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LE SOCIETÀ E LE ASSOCIAZIONI

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

SIMRISocietà Italiana per le MalattieRespiratorie InfantiliPresidente: F.M. de Benedictis (AN)Past President: A. Boner (VR)Consiglio Direttivo: A. Fiocchi (MI), G. Longo (TS),L. Mappa (BA), F. Midulla (RM), U. Pelosi (CA),G. Rossi (GE)Tesoriere: A. Capristo (NA)Revisori dei Conti: M. Baldini (PI), G. Barberio(ME), G.L. Marseglia (PV)Direttore Scientifico: “Pneumologia Pediatrica”A. Barbato (PD)Responsabili Scientifici del Sito web:U. Pelosi (CA), S. Tripodi (RM)[email protected]: [email protected]

SIPGruppo Italiano della Fibrosi CisticaSegretario Nazionale: F. PardoTel. 091 6666373 - E-mail: [email protected] XX settembre, 53 - PalermoConsiglio direttivo: C. Braggion, V. De Rose,S. Quattrucci, S. ZuffoCommissioniC. reimpianto: G. Borgo, [email protected]. coordinamento genetica: C. Castellani,[email protected]. trapianti: S. Quattrucci, [email protected]. ricerca clinica: C. Braggion,[email protected]. per la ricerca di base: V. De Rose,[email protected] Organizzativa del gruppoIl GIFC della SIP (Società Italiana di Pediatria) siè organizzato con un regolamento che si proponedi coinvolgere tutte le diverse figure professionaliche offrono la loro attività. Il GIFC prevede che lediverse figure professionali si organizzino in sot-togruppi di attività. I sottogruppi sono i seguenti: Fisioterapisti - coordinatrice M. Cornacchia (VR)[email protected] - coordinatrice S. Perobelli (VR)[email protected] Assistenti sociali - coordinatrice D. Fogazza (PA)[email protected] - coordinatrice S. Ballarin (VR)[email protected] molecolari - coordinatrice M. Seia (MI)[email protected] - coordinatrice L. Valmarana (MI)[email protected] - coordinatrice S. Campana (FI)[email protected] ricevere informazioni scrivere a: Sergio Zuffo,Servizio Fisioterapia - Ospedale Meyer

Via L. Giordano, 13 - 50132 FirenzeFax 055 5662400 - [email protected]

S.I.P. SPORT Società Italiana di Pneumologia dello SportPresidente: A. TodaroVice-Presidente: A. SattaSegretario Generale: A. RossiTesoriere: A. TurchettaConsiglieri: L. Casali, P. Di Napoli, G. Fiorenza-no, L. Ricciardi, C. SchiraldiSede Presidenza: c/o Prof. Antonio TodaroVia Pezzana 108 - 00197 RomaTel. 06 8078200Sede Segreteria: c/o Prof. Albino RossiVia Mincio 20 - 27100 PaviaTel. 0382 423518 - Fax 0382 423301E-mail: [email protected] domande di iscrizione devono essere indirizza-te alla Segreteria.La quota di iscrizione è di E 26,00c/c bancario n. 2857/31 - Banca di Roma Ag. 61ABI 3002 CAB 03361

SITABSocietà Italiana di TabaccologiaPresidente: G. Mangiaracina (RM)Vice-Presidente e Tesoriere: V. Zagà (BO)Segretario: B. Tinghino (Monza, MI)Consiglieri: C. Chiamulera (VR),M. Del Donno (BN), D. Enea (RM), M. Laezza (BO), M. Neri (Tradate, VA), C. Poropat (TS)www.tabaccologia.org

U.I.P.Unione Italiana per la PneumologiaConsiglio DirettivoPresidente: V. Fogliani (Milazzo, ME)Vice Presidenti: A. Mangiacavallo (AG), P. Zanon(Busto Arsizio, VA)Consiglieri: L. Allegra (MI), P. Calabrese (RM)G.W. Canonica (GE), A. Corrado (FI)L.M. Fabbri (MO), R. Dal Negro (Bussolengo, VR)M. De Palma (GE), C.F. Donner (Veruno, NO)G. Girbino (ME), C. Grassi (PV), G.P. Leoni (VR)A.M. Moretti (BA), C.M. Sanguinetti (Roma)Segretario tesoriere: M. Schiavina (BO)Sede presso: Federazione Italiana contro le Malattie Polmonari Sociali e la TubercolosiSegreteria presso:C/o AISC&MGR – AIM GroupVia G. Ripamonti 129 - 20141 MilanoTel. 02 56601.875 - Fax 02 56609045E-mail: [email protected]

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LE AZIENDE

LE AZIENDE

Stallergenes è un Gruppo farmaceuticointernazionale interamente dedito allaprevenzione, diagnosi e terapia della rinitee dell’asma e, più in generale, delle pato-logie allergiche IgE-mediate, come l’aller-gia al veleno degli imenotteri.

La “Mission” Stallergenes

Quattro obiettivi• Istituire uno stretto rapporto con la

comunità medica specialistica-allergolo-gica, che permetta a ciascun paziente dibeneficiare di una soluzione terapeutica,semplice e personalizzata, commisurataal suo stato clinico ed al suo ambiente.

• Sviluppare, su base continuativa, il pro-prio potenziale innovativo per contri-buire allo sviluppo delle conoscenze nelsettore allergologico e proporre nuovesoluzioni immunoterapiche.

• Dimostrare, da un punto di vista clinico,l’efficacia e la sicurezza delle soluzioniterapeutiche proposte.

• Sviluppare e mantenere standard quali-tativi elevati nelle proprie procedureinterne con apertura alle regolari verifi-che circa il rispetto delle più severe nor-mative di qualità a carattere nazionaleed internazionale.

Stallergenes ItaliaViale Certosa 191, ang. via Tibullo 2,21151 MilanoTel. 02 33 454.1Fax Verde 800438346www.stallergenes.it

UCB Pharma è un gruppo multinazionalebelga presente in Italia da circa 50 anni.UCB Pharma è impegnata nella ricerca daoltre 200 anni, soprattutto in tre diversisettori: film, chimico e farmaceutico.Infatti, da oltre 50 anni il settore film si occupa della produzione di filmflessibili, usati nel confezionamento diprodotti alimentari, oltre che per applicazioni industriali.Il settore chimico è orientato soprattuttoalla produzione di resine per diverseapplicazioni, come intermedi chimici.Nel settore farmaceutico la ricerca UCBPharma si caratterizza per lo sviluppo di molecole originali quali la Cetirizina,antistaminico dotato di caratteristicheantiallergiche e oggi la nuova molecolaLevocetirizina, l’antiallergico di riferi-mento; il Piracetam, nelle sindromi dainsufficienza cerebrale ed il Levetiracetam,un nuovo preparato antiepilettico.

UCB Pharma dal 1753 ricerca senzatempo e senza confini.

UCB Pharma SpAVia Praglia, 1510044 Pianezza (TO)Tel. 011 96601Fax 011 9672775www.ucbpharma.com

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I PRODOTTI

IL PROGETTO VO2MAX.NET

Nasce una nuova inizia-tiva, il progetto dal

nome VO2max.NET, grazie al supportoofferto da COSMED, azienda leader nellaproduzione e commercializzazione di stru-menti elettromedicali per la valutazione ela diagnostica cardiopolmonare. Il pro-getto nasce con l’obiettivo di favorire ladiffusione della Fisiologia dell’eserciziocon particolare attenzione alla valutazionefunzionale quale strumento propedeuticoper una corretta prescrizione dell’esercizio. Uno dei principali traguardi cheVO2max.NET si prefigge è quello di creareun canale di comunicazione di facileaccesso, grazie al quale sia possibile per glistudiosi della materia scambiare e aggior-nare continuamente le proprie competenzee per gli operatori interessati trovare mate-riale utile alla propria crescita professio-nale. VO2max.NET ha, infatti, l’ambizionedi raccogliere l’esperienza maturata nel set-tore della Fisiologia dell’esercizio da partedi studiosi del settore, italiani e stranieri,per metterla a disposizione di tutti pro-muovendo contemporaneamente la ricercae l’acquisizione di nuove conoscenze.VO2max.NET promuoverà ed organizzeràcorsi teorici e pratici di formazione e diaggiornamento, seminari, workshop, con-gressi, aventi come principale argomentola Fisiologia dell’Esercizio, per fornireinformazioni di base e avanzate, utili allacrescita ed al perfezionamento professio-nale. I progetti di formazione saranno rea-lizzati in collaborazione con Universitàitaliane e straniere e con l’ausilio di stru-menti finanziari comunitari e nazionali.Gli eventi formativi, caratterizzati dametodologie didattiche avanzate, si avvar-ranno di docenti provenienti dal mondoaccademico e scientifico con riconosci-mento di crediti formativi (E.M.C.). Principale strumento per la divulgazionedel materiale scientifico e per la promo-zione delle attività di formazione sarà ilportale www.vo2max.net. Tale sito, dispo-

nibile in lingua inglese ed italiana, ha l’o-biettivo di essere il catalizzatore di inte-ressi e attività che ruotano intorno almondo dell’esercizio fisico in generale. Il sito sarà sviluppato per poter esserecostantemente aggiornato in modo dina-mico da numerosi content contributorstramite accessi autorizzati con password.Gli utenti autorizzati potranno così contri-buire attivamente alla costruzione del por-tale, dialogando, scambiando informazionied offrendo suggerimenti. Pubblicazioni diinteresse internazionale, news, usergroup,mailing list, monografie in formato PDF,possibilità di iscrizione ai seminari,domande ad esperti del settore, sarannosolamente alcune delle sezioni presenti nelsito. Per comunicazioni, per qualsiasi idea osuggerimento, puoi inviare una e-mailall’account [email protected] con le genera-lità e il campo di applicazione principale.

Cosmed S.r.l.Via dei Piani di Monte Savello, 3700040 Pavona di Albano – RomaTel. 06 931-5492 - Fax 06 931-4580e-mail: [email protected]

Ufficio di MilanoVia Don Minzoni, 2 - 20050 Mezzago (MI)Tel. 039 688-3362 - Fax 039 620-0142e-mail: [email protected]

CPX ULTIMATM

Un sistema integrato per l’analisiRespiro per Respiro e del tracciato ECG

Il CPX UltimaTM supera i convenzionaliECG da sforzo introducendo un’acquisi-zione dati tutta digitale al sistema brevet-tato Respiro per Respiro della MedGraphics.Riproducibilità e accuratezza dei dati rap-presentano le impareggiabili caratteristi-

I PRODOTTI

che del nuovo sistema per test dasforzo CPX Ultima presentato

dalla Medical GraphicsCorporation.Con un’acquisizione dati

completamente digitale eun’analisi “breath bybreath” precisa, il CPXUltima è oggi il punto diriferimento per i sistemi gasExchange nel mondo.In combinazione con ilpreVentTM Pneumotach

brevettato MedGraphics,è possibile eseguire il testsenza l’utilizzo di ingom-branti caschetti e connes-

sioni. È possibile sostituire ilpreVentTM Pneumotach in

pochi secondi, dopo ogni test,offrendovi una soluzione istantanea per ilcontrollo delle infezioni.Il potentissimo software BreezeSuite nascecon caratteristiche integrate per permet-tere configurazioni personalizzabili edespandibili in futuro, con un’architetturadel database aperta che permette l’accessoistantaneo ai dati. Videate d’aiuto guidanol’utilizzatore passo dopo passo alla cali-brazione del sistema e all’esecuzione deltest sui pazienti. Per migliorare la gestionedel paziente Physician Review Stationoffre la possibilità di visualizzare il trendcompleto di tutte le variabili del soggettoin formato numerico e/o grafico.

Medical Graphics Italia S.r.l.Sistemi Diagnostici CardiorespiratoriVia Maestri Campionesi, 28 - 20135 Milano Tel. 02 54120343 - Fax 02 54120233www.medgraphics.it - [email protected]

LINDE MOTUS P

Linde Motus, ventilatore di ultima genera-zione, è ora disponibile anche nella ver-sione con sensore prossimale di flusso.Il nuovo Linde Motus P, è la soluzione ai problemi quotidiani di gestione e adattamento del Paziente in ventilazionemeccanica.Grazie infatti al sensore prossimale, chepermette di migliorare l’analisi del flussoda e verso il Paziente utilizzando sempli-cemente un circuito a tubo singolo, e gra-zie alla nuova versione del software, LindeMotus P si propone come il ventilatore ingrado di seguire in modo ancora più pre-ciso e sicuro il Paziente dalla terapiaintensiva al domicilio.I nuovi e più sensibili trigger inspiratori,la visualizzazione in tempo reale sul dis-play delle curve di flusso dell’inspirato edell’espirato, la maggiore precisionedovuta al sensore prossimale di flusso, il

comodo utilizzo diun circuito a tubosingolo e il triggerdi back up in casodi problemi al sen-sore di flusso ren-dono Linde MotusP un ventilatoreunico per versati-lità, sicurezza, pre-cisione e sempli-cità d’utilizzo.

Linde Medicale S.r.l.Via Pio Semeghini, 38 - 00155 RomaTel. 06 22896251 - Fax 06 22896260www.lindemedicale.itNumero verde: 800010033

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

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IL CALENDARIO Corsi & Congressi

Capo Rizzuto, I 30 giugno-2 luglio 6° Convegno nazionale di iDea Congress srlAggiornamento in Pediatria Via della Farnesina, 224 - 00194 RomaPediatria Calabria 2004 Tel. 06 36381573 Fax 06 36307682

[email protected] - www.ideacpa.comGranada, E 4-9 luglio XI IPC (International Congress on EUROCONGRES S.A.

Palynology) Avda. Constitución 18, bq. 4, bajo.18012 Granada (Spain)[email protected] - www.11ipc.org/

Imperia, I 8-9 luglio 2° Corso di formazione teoricopratica Uff. Formazione e AggiornamentoI disturbi respiratori durante il sonno: ASL 1 Imperiail laboratorio del sonno in Pneumologia Tel. 0783 537286 Fax 0183 537399

Turku, FIN 19-20 agosto X NAF 10th Symposium on [email protected] www.sci.utu.fi/aerobiologia/xnaf/main.htm

Gronigen, NL 29-31 agosto Bronchitis VII: on the crossroads of K.F. Wenckebach Instituutasthma and COPD Hanzeplein 1, 9700 RB Gronigen, NL

Tel. +31 50 3619024 Fax +31 50 36118 [email protected]

Glasgow, UK 4-8 settembre ERS 2004 ERS HeadquartersEuropean Respiratory Society 4, av.Sainte-Luce CH-1003 Lausanne Annual Congress Switzereland

Tel. +41212130101 Fax +41 [email protected] - www.ersnet.org

Budapest, H 6-10 settembre EAC’ 2004 [email protected] - [email protected] Aerosol Conference www.aeroszol.hu/conference/

Feltre, I 13-15 settembre Disturbi respiratori nel sonno EuroconventionsVia Torricella 14, 29100 PiacenzaTel. 0523 335732 Fax 0523 [email protected]

Genova, I 16-17 settembre I° Corso Annuale di Pneumologia BC Congressi s.r.l.Ambientale ed Occupazionale Via XX Settembre 14/4, 16121 GenovaLa valutazione funzionale respiratoria Tel. 010 5957060 Fax 010 5958548nelle broncopneumopatie professionali [email protected]

Milano, I 17-18 settembre 1st Milan Lung Cancer Conference CQ Travel srlVia Pagliano 3, 20149 MilanoTel. +39 02 4804951 Fax 39 02 43911650 [email protected]

Firenze, I 22-25 settembre SIAIC Congresso Interannuale JGC srlVia G. Quagliarello 53/E, 80131 NapoliTel. 081 2296881 Fax 081 [email protected]

23-25 settembre Firenze, I Applicazioni tecnologiche nella diagnosi Mael S.r.l.e gestione delle patologie ostruttive Via Colle Ramole 20, 50023 Firenzedelle vie aeree ASMA BPCO OSAS Tel. 055 2373684 Fax 055 2374947

[email protected], I 24 settembre Master sulla misurazione delle resistenze IdeA Z project in progress

respiratorie (Rint, Oscillometria forzata) Via Sforza 62, 20081 Abbiategrasso (MI)Tel. 02 9462227 - [email protected]

Tbilisi, Georgia 2-5 ottobre II European Asthma Congress II European Asthma Congress16/10 Miklukho-Maklaya Street117997 Moscow, RussiaTel./Fax +7 095 [email protected] www.isir.ru

Praga, C 5-9 ottobre 17th Congress of the European Sleep Conference PartnersResearch Society Sokoloska 26, 120 00 Prague 2, Czech Republic

Tel./Fax +420224262109 [email protected]/ESRS 2004

Milano, I 6-9 ottobre 5° Congresso Nazionale di AISC & MGR srlPneumologia-UIP Via G. Ripamonti, 129 - 20141 Milano

Tel. 02 566011 Fax 02 [email protected]/uip2004

IL CALENDARIO Corsi & Congressi

2004

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

Gli inserzionistiSensorMedics ItaliaSerie Vmax II copertinaAir Liquide SanitàIstituzionale 1ChiesiAtimos 3, 4, 5MIR Medical International ResearchSpirometria e telespirometria 6Medical Graphics ItaliaCPX Ultima 17VivisolVentilazione 21UCBXyzal 27, 28, 29, 30Stallergenes ItaliaIstituzionale 37Officine CoppaIstituzionale 45

Santiago, RCH 6-9 ottobre VI Congress of Latinoamerican MAC Eventos y ProduccionesPediatric Pulmonology Society Tel. +56 2 3468494 Fax +56 2 3468493

[email protected] - www.solanep.orgStresa, I 17-20 ottobre XIV Congresso Nazionale AIMS Avenue media

(Associazione Italiana Medicina Via Riva Reno 61, 40122 Bolognadel Sonno) Tel. 051 6564311 Fax 051 6564350

www.avenuemedia.it - [email protected]’Aquila, I 21-23 ottobre Ospedale e Territorio: il paziente Sez. Interreg. AIPO Centro-Adriatica

respiratorio Servizi Intergrati sasVia Poggio Licenze, 14 - 67100 L’AquilaTel./Fax 0862 419151 - [email protected]

Bari, I 22-23 ottobre Disturbi respiratori del sonno: iDea Congress un’alba più serena Via della Farnesina 224, 00194 RomaIII Congresso Gruppo di Studio Tel. 06 36381573 Fax 06 36307682Multidisciplinare Società Italiana www.ideacpa.com - [email protected] sui Disturbi del Sonno MDRS-SIDS

Seattle, USA 23-28 ottobre CHEST 2004 Annual Congress of the ACCP-American College of Chest PhysiciansAmerican College of Chest Physicians Tel. +1 847 498 2227 Fax +1 847 498 5460

[email protected] www.chestnet.orgParigi, F 28 ottobre 35th Union World Conference International Union Against Tubercolosis

1 novembre on Lung Health and Lung Desease68 Boulevard St-Michel 75006 Paris, FranceTel +33 14432 0360 Fax +33 15310 [email protected] - www.iuatld.org

Bari, I 29-30 ottobre I° Congresso AIPO di telemedicina ed Intermeetingapplicazioni medico-informatiche Via Jacini 18. Bari

Tel. 080 5014124 Fax 080 [email protected]

Genova, I 5-6 novembre Novità in tema di Pneumologia e iDea Congress Allergologia pediatrica Via della Farnesina, 224

Tel. 06 36381573 Fax 06 [email protected] - www.ideacpa.com

Boston ,USA 11-17 novembre American College of Allergy, Asthma Diane Kubis, ACAAI& Immunology (ACAAI) 85 W. Algonquin Road, Suite 550

Arlington Heights, IL 60005, [email protected] - www.acaai.org

IMTEasyOne 49, III copertina

Sorin LifeWatchTelespirometria 53

ERS 2004 56

MedicAirIMP2 “Percussionaire”, LTV 1000 61

Linde Medicale Istituzionale 65

V Congresso Nazionale di Pneumologia 81

CosmedPony FX 87

CHEST 2004 91

GlaxoSmithKlineIstituzionale IV copertina

L’ASMA BRONCHIALEDagli aspetti patogeneticialle applicazioni diagnostiche, terapeutichee di prevenzioneA cura di S. Romagnani, A. Matucci, O. Rossi

Il volume fa parte di una col-lana di “ManualiMonotemetici di Allergologiaed Immunologia Clinica”diretta e coordinata dal prof.Sergio Romagnani. Oltre l’a-sma bronchiale, gli altri argo-menti trattati sono allergia edintolleranza alimentare, aller-gia ed intolleranza ai farmacied, infine, quesiti di allergo-logia ed immunologia clinica.La collana, rivolta ai medicidi medicina generale e aglispecialisti, ha lo scopo di pre-sentare le più recenti acquisi-zioni maturate nell’ambitodella etio-patogenesi dellesuddette patologie, al fine direndere più agevole la com-prensione degli aspetti piùprettamente clinici dellemalattie, quali la prevenzione,la diagnosi e, soprattutto, lestrategie terapeutiche.Il crescente impatto socio-economico dell’asma bron-

chiale, in termini soprattuttodi prevalenza e di morbositàdella malattia sia in etàadulta che pediatrica, hanotevolmente incrementatol’interesse per tale patologia.L’avvento della fibrobronco-scopia, che ha reso possibilel’esecuzione su larga scala dibiopsie e lavaggi bronco-alveolari nei pazienti asma-tici e l’applicazione dimoderne metodiche diricerca, hanno consentito didelineare, in maniera semprepiù dettagliata, i principalieventi cellulari e biomoleco-lari responsabili dell’insor-genza e della cronicizzazionedell’asma bronchiale.Il volume rappresenta unasintesi completa ed esaustivadelle più recenti acquisizionirelative all’asma bronchiale.In esso vengono trattati tuttigli aspetti rilevanti dellapatologia, dai fattori etio-patogenetici, alle problema-tiche clinico-diagnostiche,alle strategie terapeutiche.Nel volume sono riportatenon solo le notizie ormaiconvalidate derivate dallepiù recenti linee guida inter-nazionali sull’asma, ma sonotrattati, anche, gli argomentioggetto ancora di specula-zioni scientifiche: il ruolosvolto dalle modificate con-dizioni ambientali nel favo-rire l’insorgenza dell’asma, ifattori genetici implicatinella predisposizione allamalattia, i complessi net-work cellulari e molecolariche sottendono l’asma bron-chiale. La conoscenza deifattori etio-patogenetici rap-presenta, infatti, un requi-sito essenziale per la com-prensione degli aspetti piùprettamente clinici della

malattia. Da questo punto divista il libro costituisce unvalido ausilio per il medicopratico, in quanto in essosono descritti accuratamentetutti i fattori sinora cono-sciuti implicati nell’eziologiadell’asma, gli esami, in vivoed in vitro, utilizzati nelladiagnostica della malattia edi presidi, farmacologici enon, impiegati per il con-trollo dell’asma in fase distabilità e di riacutizzazione.Nel libro sono, inoltre, affron-tate le problematiche relativealla diagnostica differenzialedell’asma, al trattamento diforme particolari della malat-tia quali l’asma steroido-resi-stente e la sindrome diChurg-Strauss e alle ipotesiterapeutiche del futuro per lemalattie allergiche.Il linguaggio chiaro, l’orga-nizzazione e la sequenzalogica dei capitoli e, soprat-tutto, la ricca iconografia dellibro che si è avvalsa di unampio numero di figure,tabelle e schemi riassuntivi,hanno contribuito a rendereestremamente comprensibili,completi e aggiornati tuttigli argomenti trattati. Ilrisultato è, quindi, unvolume ricco di dati aggior-nati che sicuramente costi-tuisce un valido ausilio per imedici pratici e per i cultoridella materia.

Cecilia Calabrese

SEE Editrice – FIRENZEEdizioni Medico ScientificheFirenze, 2004392 paginee 119,00

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LA LIBRERIA

LA LIBRERIA

LA GALLERIA

LA GALLERIACONTEMPORANEA

B r u n o P a l a d i n

In blu (Dal ciclo Mediterraneo-Geoplan)2004, tecnica mista su tavola (acrilici, gesso, matite acquerellabili) (25x75 cm)e 1.440,00

Bruno Paladin nasce il 9 novembre 1950 a Fiume,dove tuttora vive e lavora. Dal 1976 opera inquanto pittore, grafico, illustratore e scenografo.È membro sia del comitato fiumano che di quellozagabrese dell’Associazione degli artisti dellaCroazia. È libero professionista, membro dellaComunità croata dei liberi professionisti.È stato insignito di numerosi premi e riconosci-menti. Le sue opere fanno parte di numerose col-lezioni di gallerie croate e internazionali di artemoderna.

“… Nel corso di tre decenni di creatività ha spaziatotra disegno e colore, monocromia e acromaticità,materiali e procedimenti artistici diversi, ha ricercatotra stili differenti riuscendo sempre abilmente arimaner estraneo a qualsiasi categorizzazione.Sempre originale, ma dall’espressione figurativariconoscibile, ha posato le sue radici in quella partedell’arte figurativa contemporanea che, tra tradi-zione e modernità, trova un posto particolare emolto personale.… I frammenti narrativi presi dalla natura sono tra-sformati, dal punto di vista figurativo in composi-zioni suggestive dai formati da camera, piccoli,

creati con una tecnica combinata (acrilico, acqua-rello, disegno, con base in carboncino). La strutturacostruttiva dei quadri si basa sulla semplicità e lachiarezza, mentre gli angoli forti e accentuati riman-gono una specie di simbolo di riconoscimento del-l’autore. L’asse portante del significato e fonda-mento della struttura è il colore, non la forma. Ilvalore pittorico è espresso nei toni azzurri che, sgor-gando dalla fonte della sensibilità dell’autore diven-tano parametro visivo di questa sua nuova avven-tura pittorica. Tutti i quadri sono legati da un filoconduttore, si intrecciano tra loro, ma, d’altra parteognuno vive di vita propria, estranei al contesto deltrittico in quanto unità compositiva, ognuno rappre-senta un piccolo mondo che tenta di abbracciare lacomplessità dell’osservazione interiore...”.

Branka Arth(dalla presentazione di Geometrie Mediterranee)

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Dal ciclo Babilonesi1996, gesso e grafite su cartone (20x20 cm)

e 540,00

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

MidiaArte è una attività di MIDIA srl che propone ai lettori di PNEUMORAMA una galleria virtuale.Chi fosse interessato all’acquisto delle opere “esposte” e ad altre dello stesso artista può rivolgersia MIDIA allo 039 2304440, inviare un fax allo 039 2304442, una e-mail a [email protected] prezzi delle opere esposte sono comprensivi di IVA e spese di trasporto sul territorio nazionale.

B r u n o P a l a d i n

CONTEMPORANEA

Dal ciclo Mediterraneo1999, acrilico su cartone (33x33 cm)e 780,00

Dal ciclo Geoplan1998, acrilico su cartone (33x33 cm)e 780,00

Terre rosse orizzontali (Dal ciclo Mediterraneo-Geoplan)2004, tecnica mista su tavola (cassetta profonda 6 cm) (35x110 cm)e 1.920,00

Terre rosse profumate (Dal ciclo Mediterraneo-Geoplan)2003, tecnica mista su tavola (110x33 cm)

e 1.920,00

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LA POESIA

Poesie tratte da “I miei occhi nel mare”2003, Campanotto EditorePaisan di Prato (UD)

I miei occhi nel mare, un fluido voltoche trasmuta e ritorna Solo i colori raccolgo memoria dell’istante, metamorfosi inconsapevole del mio esistere per sempre

Castelli sulla riva d’antica sabbia fine partono con le ondein bianche nuvole di spuma e bambini nel soleper mano intrecciati giocano il futurosfidano il presagio

Nel mare dei foschi abissi le città morte vidi dei ricordi, i marinai arditiche più non fecero ritorno e il loro riso uccisonelle bocche serratee i loro occhi di vetroche non avevano palpebre e pur guardavano lontano, il loro canto spentonelle gole trafitteancora palpitantiE per essi ho piantoche tenaci la loro fede stringevano a sé credendo di vivere dopo la morte

LA POESIA

G i n o Pa s t e g a

… Da Venezia, da questa Città – Portodell’Anima, è iniziato il viaggio fantasticodel “mio vascello” nei mari. È partito perscoprire ciò che è sconosciuto all’Uomo,spinto dal bisogno irrefrenabile di dare unsenso al suo “esserci” nel mondo, in unestremo tentativo di trovare un destinoche non sia solo la morte. Nessun naufra-gio lo può fermare.I miei occhi sono e rimarranno nel mare.(dalla prefazione, Gino Pastega)

Gino Pastega è nato e vive a Venezia.Medico, libero docente universitario. Poeta narratore e saggista. Membro dell’Ateneo Veneto. Presidente dell’Associazione Culturale“Poesia Venezia”.

…Nel vigneto l’uva era all’invaiatura.D’improvviso arriva la grandine.

Fitta, minuta, un muro di ghiaccio mobilee compatto. Esco all’aperto, maledico il

cielo ed il mestiere di contadino. Alle miespalle si avvicina il vecchio zio Franc, convoce calma mi dice «Josko, la natura ci dàtutto quello che abbiamo. Ogni tanto ha il

diritto di prendere». Quel giorno hocapito, e da lì inizia la mia storia.

Josko Gravner

Cosa e come comprare?C’è quasi un ettolitro di vino a testa nellaproduzione italiana del 2003 e quindi laquantità e la scelta sono enormi, ma non-ostante ciò il mercato è in leggera crisi: iprezzi sono saliti eccessivamente anche inannate non felici come il 2002 - si sono sal-vate solo 2 regioni: l’Alto Adige e la Sicilia-.I produttori hanno incontrato (le esporta-zioni sono in calo) la loro Cina: il SudAfrica, il Cile, l’Australia mostrano unmiglior rapporto costo/qualità. Il Sole 24orepropone, al Vinitaly 2004, come rimedio aquesta crisi, le fusioni, confondendo le can-tine con le case farmaceutiche. Ma il vino ècultura, rappresenta nei suoi sapori ilriflesso dei valori dell’uomo che lo produce,ma anche l’economia, il senso etico delletradizioni, della politica, della terra intesacome “humus” del paese d’origine. Invece,come i Romani che piantavano Falerno neipaesi conquistati, il grande mercato USAimpone ovunque un vino al gusto di vani-glia (da Mondovino di J. Nossiter, docu-mentario presentato al Festival di Cannes2004). Chissà cosa ci propinerebbero que-ste ipotetiche grandi fusioni!

Ribelliamoci quindi a questa “omologa-zione” e andiamo in cerca di piccole cantinee di vitigni autoctoni. Noi proponiamo lavalorizzazione di chi si ribella a questa glo-balizzazione enologica. A fondo paginacitiamo un esempio per tutti: Josko Gravner.Quindi poche bottiglie ma buone al mottodi “grande annata, piccolo produttoreanche non ai vertici, pessima annata, pic-cola cantina blasonata”; ed informiamocisulle annate. Non sono tutte uguali in tuttaItalia. Il 1999 ed il 2003 sono state ottimead es. per il Friuli, il 2002 per l’Alto Adige.Diffidiamo inoltre di quei vini così inquie-tantemente perfetti in tutte le annate, pro-dotti in gran quantità, quasi al computer.

Come lo conservo e quando lo bevo?Se non abbiamo una cantina giusta (venti-lata, buia, senza muffe ma umida, conpochi mesi sopra i 26 gradi) o un armadioclimatizzato, rinunciamo al piacere di con-servare il vino: ho visto un amico pneumo-logo che teneva un Sassicaia al sole in cimaai mobili di cucina e pure in piedi e noncoricato! L’enoteca di fiducia ce lo conser-verà meglio e all’acquisto beviamolo. Seperò possediamo la cantina giusta, acqui-stiamo, del vino preferito, per esempio seibottiglie e gustiamone l’invecchiamento

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LA CANTINA

Mi faccio una cantina

LA CANTINA

di Sandro Amaducci

Sandro Amaducci con Josko Gravner

bevendole nel tempo. Ciò si può far sia colvino rosso che col bianco: infatti anche unbianco giusto ben conservato può invec-chiare. Osserveremo ed apprezzeremo cosìtutte le sfaccettature che l’affinamento inbottiglia ci regalerà. Non attendiamo però“finestre gustative” improbabili consigliatedalle guide specializzate tipo “bere tra 7-fino ai 9 anni dalla vendemmia”. Comedice un proverbio inglese: “meglio tre anniprima che tre mesi dopo”. E comunque lacollezione del vino non è una raccolta difrancobolli: ad un certo momento il vinonon va più conservato ma bevuto!

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

Azienda Ospedaliera-UniversitariaArcispedale S. Anna, Ferrara

Unità Operativa di Fisiopatologia Respiratoria

Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle EvidenzeEvidence-Based Medicine Italian Group

ADVANCED WORKSHOP

CLINICALGOVERNANCE

IN PNEUMOLOGY

2A EDIZIONE

GIMBE R

FERRARA

24-26 GENNAIO2005

MIDIA srl Via Santa Maddalena, 1 20052 Monza MITel. 0392 304 440 Fax 0392 304 442 E-mail: [email protected]

Vi consiglio JOSKO GRAVNER

Josko Gravner - Aziendaagricola.Da Gorizia raggiungiamo lacollina di Oslavia: qui tro-viamo, previo appunta-mento, in via LenzuoloBianco, Josko. Al primomomento non svela le sueinquietudini e la sua

voglia di sperimentare. Poi si scioglierà evi racconterà l’innovativa macerazione inanfore georgiane al posto delle botti e del-l’acciaio (il primo vino sarà pronto nel2005) e svelerà i suoi vini non omologati,così “naturali” ed affascinanti, tali da essereconsigliabili anche agli allergici agli additivi.I vini:Bianco Breg 1999 e ora anche il 2000:Bianco IGT (20.000 bottiglie), maturato per41 mesi in botte di rovere da uve Sauvignon,Chardonnay, Pinot grigio, Riesling Italico. Èun vino semplicemente emozionante dopouna lenta ossigenazione, un vino ideale cheesprime il meglio dei vitigni dai quali origina.Ribolla 2000: è un vino senza aggiunta di lie-viti, senza filtrazione. Circa 16.000 bottiglieper un vino “naturale”tutto da gustare.Esprime l’addomesticamento, dopo 20 anni,di un vitigno autoctono e testardo.Rosso Gravner 1998 e ora anche il 1999:8000 bottiglie di uva Merlot e CabernetSauvignon, il meno accettato dalla criticaufficiale. Rosso rubino, profumi intensi, alpalato ricco e strutturato: dove vuole arri-vare Josko?

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IN RICORDO DI ...

In ricordo di ...

I partecipanti ai Seminaridi Medicina Internadell’OspedaleFatebenefratelli diBenevento, credendo fer-mamente nel “valore”della memoria e volendodare il giusto tributo diriconoscenza al MaestroProf. Sergio Vulterini,recentemente scomparso,hanno preparato unaMedaglia comme-morativa in Suoonore, che èstata presentataed offerta aifamiliari ed atutti i parteci-panti al XXXIVSeminario di giu-gno 2004, nel corsodella SerataUmanistica dedi-cata alla Suacommemora-zione.Essi hanno sen-tito il dovere ditestimoniare, inmodo tangibile,l’affetto, l’ammira-zione e la riconoscenzache Egli ha saputo susci-tare in tutti coloro che, pertanti anni, lo hanno avutocome Maestro nella Suaseconda “famiglia scienti-fica” al Fatebenefratelli diBenevento (oltre a quelladell’Isola Tiberina a Roma,

ove è stato per tanti anniPrimario MedicoInternista).In particolare ricordano laSua inesauribile voglia ditrasferire le proprie cono-scenze e gli esempi concretidi amore per la Vita, per laFamiglia, per la Scienza,per la Medicina, per iMalati, per la Didattica

vera, per la Ricerca, sem-pre calate nella uti-

lità clinica e nel-l’interesse deiPazienti.Queste passionilo hannoaccompagnato

lungo tutta laSua ricca esi-

stenza, fino in fondo,senza nulla trattenere

e trasferendo leesperienze accu-mulate nellaSua lunga atti-vità professio-nale al letto deipazienti (perché

Egli era unClinico vero).

Allievo del Prof.Cesare Frugoni e successi-vamente del Prof.Giovanni Di Guglielmo,nell’Istituto di ClinicaMedica dell’Università diRoma, dal 1963 divennePrimario Medico pressol’Ospedale Fatebenefratelli,

Isola Tiberina, dove istituìuno dei primi servizi diFisiopatologia respiratoria(dotato dei più modernimezzi di indagine, com-preso il pletismografo), il servizio di Nefrologia e il servizio di Emodialisi. Mantenendo sempre lavisione internistica, di cuiera fervente assertore, sioccupò in modo approfon-dito di equilibrio acido-base e fu, tra i primi inItalia, a credere e a diffon-dere la diagnostica stru-mentale pneumologica e lacultura dell’“Home care”.

Il valore della memoria e della riconoscenzadi Francesco Sgambato

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PNEUMORAMA 35 / X / 2-2004

Antonio PisantiA.O.R.N. Santobono-Pausilipon, Dipartimento diPediatria, Napoli

Giuseppe FiorenzanoFisiopatologia Respiratoria, Ospedale di Cava De’Tirreni, ASL SA1, Regione Campania

Carlo SantorielloFisiopatologia Respiratoria, Ospedale di Cava De’Tirreni, ASL SA1, Regione Campania

Mario PolverinoFisiopatologia Respiratoria, Ospedale di Cava De’Tirreni, ASL SA1, Regione Campania

Enrico MassaMedico di Famiglia, Cittadella (PD)

Claudio DamonteServizio di Fisiopatologia Respiratoria, DivisioneMedicina I, Ospedale di Melegnano (MI)

Marco PedicinoServizio di Fisiopatologia Respiratoria, DivisioneMedicina I, Ospedale di Melegnano (MI)

Gian Piero BenettiServizio di Fisiopatologia Respiratoria, DivisioneMedicina I, Ospedale di Melegnano (MI)

Filippo TesiPresidente Federasma, Prato

Grazia Arangio-RuizSocio Federasma, Roma

Gianfranco BuccheriDirettore Scientifico CulCaSG – ALCASE ItaliaOnlus, Cuneo

Stefano AiolfiU.O. di Riabilitazione Respiratoria,Ospedale Santa Marta, Rivolta D’Adda (CR)

Attilio PietraU.O. di Pneumologia, A.O. Ospedale San CarloBorromeo, Milano

Arianna SbarraCentro di distribuzione del Libro Parlato, UnioneItaliana Ciechi, Napoli

Nadia ZorzinGrafica, disegnatrice, pittrice, Trieste

Camillo BarbisanProfessore di Filosofia; Sacerdote della Diocesidi Treviso; Comitati di Bioetica ASL 9 e 10,Regione Veneto

Cecilia CalabreseDipartimento di Scienze Cardio-toraciche eRespiratorie, Seconda Università degli studi diNapoli

Sandro AmaducciU.O.C. di Pneumologia, A.O. Ospedale San CarloBorromeo, Milano

Francesco SgambatoDivisione di Medicina Interna, Ospedale “SacroCuore di Gesù”, Fatebenefratelli, Benevento

Francesco de BlasioUnità Funzionale di Riabilitazione Respiratoria,Casa di Cura Clinic Center, Napoli

GLI AUTORI

In copertina:David Hockney, A Bigger Splash, 1967Londra, Tate Gallery (particolare)

www.midiaonline.it

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A PRESCINDERE

A PRESCINDERE

Da ragazzo, quando frequentavo la scuolamedia, ero ossessionato dall'insegnante diitaliano e latino la quale, oltre a insegnarcii primi rudimenti della lingua di Orazio,Cicerone e Catullo, non mancava di sen-tenziare con la frase “stultum est dicereputabam” ogni qualvolta mi giustificavoper una mancanza con le parole “ma iocredevo...”. A distanza di oltre trent'annidevo confessare che ho molto odiato laprofessoressa Carè, ed a volte nei mieisogni ho immaginato le cose più turpi asuo danno. Ho finanche sognato chevenisse sbranata dalla tigre della Malesia,oppure violentata da Yanez, l’amico fidatodi Sandokan. Ma, si sa, l’adolescenza è unperiodo della nostra esistenza nel qualepuò succedere di tutto. E gli adolescentisono spesso propensi a giustificarsi, a volteanche contro ogni evidenza.Questo malvezzo, tuttavia, tendiamo aperpetuarlo da grandi, inventandoci lescuse più fantasiose. Se arriviamo inritardo ad un appuntamento è colpa deltraffico, se non riusciamo a consegnare unarticolo entro il termine fissato è colpa delcomputer, se non abbiamo risposto ad unae-mail è colpa di un virus o del pro-gramma di posta elettronica.Ma il meglio di noi stessi viene fuoriquando proponiamo fantasiosi scenari insituazioni per le quali la realtà è di granlungo diversa. Nello sport, ad esempio,siamo i campioni dell’immaginario: l’in-contro è finito in pareggio, ma se avessimoavuto quel rigore... oppure, l’altra squadraavrebbe vinto se l’arbitro... se il portiereavversario... se il palo della porta...

A volte ci vuole proprio una bella faccia dibronzo!Questa interminabile serie di congiunzioniipotetiche (Dizionario Fondamentale dellaLingua Italiana), francamente, a volte nonconvincono nemmeno noi stessi. Ma purtuttavia ce ne facciamo una ragione divita. Nel lavoro del medico, poi, si mate-rializzano situazioni che, non potendo farridere (visto l’argomento), lasciano quan-tomeno interdetti. In sede congressualesenti dire: “Se i pazienti fossero stati trat-tati con quell’altro farmaco…”; “Se il far-maco fosse stato somministrato a dosaggiomaggiore…” oppure “Se avessimo valu-tato quel parametro di funzionalità respi-ratoria…”.Alcune di esse me le annoto, cerco diricordarle. Quando sono giù di morale lerispolvero, ed hanno lo stesso effetto di unvecchio film in bianco e nero con Totò ePeppino. Praticamente un toccasana per ilmalumore!E allora imperioso mi viene in mente ilproverbio napoletano (Direttore scusami,ma non ne ho potuto proprio fare ameno!) che dice: Se mio nonno teneva iltrolley era un tram!

di Francesco de Blasio

Stultum est dicere putabam!Ovvero: se mio nonno aveva il trolley era un tram!