Qui & Altrove. Opportunità di innovazione (sociale) nella Genova del “Maniman”

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La Social Innovation nelle linee guida europee

MARCO RUFFINOAmministratore Koinè

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Il campo del discorso /1

“Per il nostro contesto, definiamo innovazioni sociali quelle innovazioni che sono sociali al contempo nei loro fini e nei loro mezzi, restando aperte alle possibili declinazioni territoriali, culturali, etc. In tal senso, il “sociale” è tale sia nel “come” (il processo), sia nel “perché” (gli obiettivi sociali e societali che si intendono raggiungere)”

European Commission (2013), Guide to Social Innovation, Bruxelles http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/presenta/social_inno vation/ social_innovation_2013.pdf

“Nuove soluzioni (prodotti, servizi, modelli, mercati, processi, etc.) che simultaneamente rispondono ad un bisogno sociale (più efficacemente di una soluzione già esistente) e portano a nuove o rafforzate capacità, relazioni e ad un miglior uso delle risorse. In altre parole, l'innovazione sociale risponde alla società ed al contempo ne rafforza la capacità di azione”

Caulier- Grice, ‐ J. Davies, A. Patrick, R. Norman, W. (2012), "Defining Social Innovation”. A deliverable of the project: “The theoretical, empirical and policy foundations for building social innovation in Europe” (TEPSIE), European Commission – 7th Framework Programme, Brussels, European Commission, DG Research.

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"L'innovazione sociale è ispirata dal desiderio di rispondere ai bisogni sociali che possono essere tralasciati dalle forme tradizionali di mercato privato e che spesso sono poco serviti o non risolti dai servizi pubblici”

BEPA (2011), Empowering people, driving change: Social innovation in the European Union, Bruxelles. http://ec.europa.eu/bepa/pdf/publications_pdf/ social_innovation.pdf

“La social innovation implica cambiamenti nelle relazioni di potere, l'aumento della capacitazione socio- politica ‐ e dell'accesso alle risorse da parte dei beneficiari, in modo da abilitarli ad affrontare i loro propri bisogni”

Caulier- Grice, ‐ J. Davies, A. Patrick, R. Norman, W. (2012), Defining Social Innovation, op. cit.

“La social innovation richiede una “alleanza fra top e bottom, o fra ciò che chiamiamo le 'api' (gli individui creativi dotati di idee ed energia) e gli 'alberi' (le grandi istituzioni con il potere ed il denaro necessari per sostenere le cose alla scala reale)”

Il campo del discorso /2

Murray R., Caulier- Grice J., Mulgan G. (2010), The open book‐ of social innovation, London, The Young Foundation.

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Sei aspetti chiave

1. Cose realmente diverse sono prodotte in modo realmente diverso

2. L'innovazione sociale è molto più ampia delle politiche sociali (interessando anche le politiche economiche)

3. L'innovazione sociale è rivolta a produrre valore sociale, non valore di mercato

4. Per rispondere ai problemi l'innovazione sociale parte dai bisogni

5. Non esiste innovazione sociale senza soggettività sociale

6. Per fare grandi cose occorre l'approccio concreto delle piccole cose

IL FOCUS È SULLA RIDEFINIZIONE DEI MODI CON CUI SONO DEFINITE E REALIZZATELE POLITICHE, IN RISPOSTA AD UN BISOGNO

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Sei rischi

1. Non è un approccio cosmetico

2. Non è la soluzione ordinaria ai problemi ordinari

3. Non è la soluzione a tendere di tutti i problemi

4. Non è l'economia irregolare

5. Non è un mero esercizio intellettuale

6. Non è un adempimento

IL FOCUS È SULLA EFFETTIVA INNOVAZIONE DEL PROCESSO ATTRAVERSO CUILA SOCIAL INNOVATION E' DEFINITA E PRATICATA

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Un modello di valore: esemplificazione

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Un modello di valore: esemplificazione

1. PARTIRE DAI BISOGNI PER RISPONDERE AI PROBLEMI

2. MOLTIPLICARE IL VALORE COLLETTIVO, A PARITA' DI RISORSE IMPIEGATE

3. COINVOLGERE PER CREARE SIGNIFICATI CONDIVISI

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IL CAMBIAMENTO E IL MANIMAN...

“IL TIMORE DI COMPIERE UN'AZIONE PER LA POSSIBILITÀ DEL REALIZZARSI DI CONSEGUENZE NEGATIVE INATTESE”

CHE FARE?…

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Apprendere come processo collettivo

Una caratteristica chiave di un social hub è quella di essere “luogo di apprendimento”, inteso estensivamente come uno spazio di interazione sociale funzionale a fornire:

• concetti ed idee (dare direzione e sostanza al pensiero creativo)• metodi e strumenti (dare supporti, in modo efficiente, al processo di setting & solving della social idea)• esempi e pratiche (dare concretezza e rispondere in modo positivo alla naturale avversione al rischio)• confronti e critiche (dare supporti di efficacia, attraverso pratiche anticipate di benchmarking e proofing)

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Apprendere come processo collettivo

Tutto ciò sotto al doppio vincolo di:

• accrescere la varietà cognitiva, risorsa essenziale per “pensare le cose in modo diverso”• ridurre il costo cognitivo, condizione essenziale per sostenere il processo di innovazione, soprattutto quando lo stesso non ha caratteristiche incrementali

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Apprendere come processo collettivo

Per un social hub il riferimento guida del suo essere un learning place, è la scarsa/nulla importanza da attribuire alla gerarchia del sapere, tipica invece dei luoghi vocati alla trasmissione istituzionale della conoscenza. Assumendo una necessaria visione co- costruttiva,‐ sembra utile adottare i seguenti principi (che qui si espongono in funzione della critica collettiva):

• insegna chi sa, partendo da chi vuole apprendere• insegna chi ha una idea, rappresentandola agli altri• insegna chi non sa (ma vuole apprendere), attraverso le proprie domande e curiosità• apprende chi sa, osservando ed interagendo, con particolare focus sulla

domande non ovvie• apprende chi ha una idea, dalla propria esperienza empirica realizzativa e

dalle relazioni con gli altri• apprende chi non sa, nei modi, nelle forme e nelle occasioni di impegno ed

interazione sociale attiva

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I SEMINARI DI SOCIAL HUB GENOVA