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1 Consultazione nazionale delle Parti Sociali Questionario “Professione Geologo” Rapporto Finale Collegio Nazionale CDS Geo Presidenti dei Corsi di Studio Geologia e Geofisica (Classi di Laurea L34, LM74, LM79) Gruppo di Lavoro: Prof. Bernardo Cesare – Università di Padova (coordinatore) Prof. Filippo Panini – università di Modena e Reggio Emilia Prof. Luca Martire – Università di Torino Prof. Matteo Berti – Università di Bologna Prof.ssa Luisa Sabato – Università di Bari Prof. Giuseppe Cruciani- Università di Ferrara Documento redatto da: Prof. Matteo Berti Coordinatore dei CDS in Scienze Geologiche e Geologia e Territorio Università di Bologna Ottobre 2018

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Consultazione nazionale delle Parti Sociali

Questionario “Professione Geologo”

Rapporto Finale

Collegio Nazionale CDS Geo Presidenti dei Corsi di Studio Geologia e Geofisica

(Classi di Laurea L34, LM74, LM79)

Gruppo di Lavoro:

Prof. Bernardo Cesare – Università di Padova (coordinatore)

Prof. Filippo Panini – università di Modena e Reggio Emilia

Prof. Luca Martire – Università di Torino

Prof. Matteo Berti – Università di Bologna

Prof.ssa Luisa Sabato – Università di Bari

Prof. Giuseppe Cruciani- Università di Ferrara

Documento redatto da:

Prof. Matteo Berti

Coordinatore dei CDS in Scienze Geologiche e Geologia e Territorio

Università di Bologna

Ottobre 2018

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Sommario

1 Consultazione delle Parti Sociali: indagine nazionale 2017 .......................................................................... 3 1.1 Introduzione ............................................................................................................................................................................................................. 3

1.2 Metodologia ............................................................................................................................................................................................................... 3

1.3 Risultati ........................................................................................................................................................................................................................ 6

Appendice 1 – Questionario “Professione Geologo”

Appendice 2 – Risposte alle domande 6, 8 e 9

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1 Consultazione delle Parti Sociali: indagine nazionale 2017

1.1 Introduzione

Nell’ottica di migliorare i Corsi di Studio in Scienze della Terra, il Collegio Nazionale dei Coordinatori dei CdS

delle lauree L34, LM74 e LM79 ha intrapreso un’attività di raccolta dati sull’inserimento del geologo nel

mondo del lavoro. L’indagine è iniziata nella primavera del 2016 e si è conclusa a maggio 2017.

Scopo principale dell’indagine è quello di valutare l’idoneità dell’offerta formativa dei CDS rispetto alle

richieste del mondo del lavoro. Per tale valutazione è stato necessario caratterizzare gli attuali campi di

attività del geologo e identificare i settori di sviluppo più promettenti nel prossimo futuro.

Il Collegio dei Coordinatori è a conoscenza delle indagini svolte da AlmaLaurea, ISFOL e dal Consiglio

Nazionale dei Geologi sugli sbocchi occupazionali dei geologi. Queste indagini hanno fornito dati di grande

utilità su indicatori quali il tasso di occupazione, la tipologia contrattuale e la retribuzione media. Da questi

dati è però difficile trarre indicazioni precise sul tipo di lavoro svolto e quindi valutare l’effettiva coerenza tra

attività lavorativa e formazione universitaria.

Per colmare questa lacuna, il Collegio dei Coordinatori ha predisposto un “Questionario sulla Professione del

Geologo” che ha inviato a imprese, associazioni, enti di ricerca, ed enti pubblici attivi nel campo della geologia

(di seguito indicate genericamente come “parti sociali”).

Ogni singolo coordinatore di CDS ha inviato il questionario ad un numero di contatti da lui selezionato, in

modo da coprire il più possibile il variegato mondo del lavoro dei geologi. Si è così ottenuta una fotografia

della situazione lavorativa attuale, rappresentata da professionisti attivi in campi molto diversi che spaziano

dalla geologia tecnica, all’idrogeologia, all’ambiente, alle risorse naturali.

È importante però sottolineare che il campione di indagine così selezionato non ha significatività dal punto

di vista statistico, nel senso che la percentuale di aziende nei vari settori non rispecchia (in termini

percentuali) quella reale. In particolare, le aziende che operano nella geologia applicata sono in realtà

percentualmente più numerose di quelle presenti nel nostro campione. L’indagine fornisce quindi

informazioni utili per l’analisi del rapporto formazione-lavoro ma non rappresenta uno studio di settore con

valenza statistica.

1.2 Metodologia

La consultazione delle parti sociali è stata effettuata tramite un questionario elaborato da un’apposita

commissione. La commissione è stata nominata all’interno del Collegio dei Coordinatori ed è composta da

docenti afferenti a diversi settori scientifico-disciplinari:

Prof. Bernardo Cesare – Università di Padova (coordinatore)

Prof. Filippo Panini – università di Modena e Reggio Emilia

Prof. Luca Martire – Università di Torino

Prof. Matteo Berti – Università di Bologna

Prof.ssa Luisa Sabato – Università di Bari

Prof. Giuseppe Cruciani- Università di Ferrara

Il numero e la tipologia di domande è stato prima discusso all’interno della commissione quindi presentato

al Presidente del Collegio dei Coordinatori (Prof. Conticelli) per approvazione.

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Il questionario è stato chiamato “Professione Geologo” e contiene una serie di domande sull’attività svolta dal

geologo, l’idoneità della preparazione universitaria, le lacune riscontrate, gli sbocchi futuri. Il termine

“Professione” è qui inteso nella sua accezione più ampia di “lavoro” e non si riferisce quindi alla sola attività

libero-professionale.

Il questionario (Appendice 1) è composto da 9 domande:

1A) Quanti laureati Triennali in Scienze Geologiche sono impiegati nella struttura in cui lavora?

1B) Quanti laureati Magistrali (o a Ciclo Unico) in Scienze Geologiche sono impiegati nella struttura in cui

lavora?

2) Quando sono stati assunti?

3) Con quale tipologia di contratto lavorano nella sua struttura?

4) A suo avviso, rivestono posizioni in cui il titolo di studio è funzionale al lavoro svolto?

5) Se sì, che attività svolge?

6) Ritiene che la formazione universitaria fornisca al geologo le competenze richieste dal mondo del lavoro?

7) Quali competenze pensa debbano essere potenziate?

8) Quali sono a suo giudizio altre eventuali conoscenze, competenze e/o abilità, anche non strettamente di

carattere geologico s.l. (linguistiche, legislativo/normative, gestionali, informatiche, ecc...), che ritiene necessarie

o utili per l'impiego di laureati in Scienze Geologiche nel suo settore di attività?

9) A suo avviso, quali sono i campi di impiego più promettenti per i futuri laureati in Scienze Geologiche?

Le domande 2, 4, 5 e 7 sono a risposta predefinita mentre le altre sono a risposta libera.

Al fine di facilitare la compilazione e velocizzare la restituzione dei risultati, il questionario è stato prodotto

sia come pdf che caricato come Google Form (Fig. 1) al seguente indirizzo:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScWvvSnde4vEFLYC4lDznP7PaafNqzbKI7Pi7Gjc4z_ej15gw/v

iewform?c=0&w=1

In questo modo le parti sociali hanno potuto compilare il modulo direttamente online e la commissione

verificava in tempo reale il corretto svolgimento dell’indagine.

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Fig. 1. Schermata iniziale della Google Form realizzata per la compilazione del questionario “Professione

Geologo”

Un aspetto fondamentale dell’indagine è stata la scelta dei contatti a cui inviare il questionario. Come detto in

premessa, al fine di ottenere un dato significativo dal punto statistico sarebbe stato necessario scegliere in

modo casuale le parti sociali basandosi sull’effettiva distribuzione statistica in termini tipologia e

caratteristiche. Questo tipo di approccio richiedeva però tempo e risorse non disponibili.

Il Collegio dei Coordinatori ha quindi optato per una consultazione ad hoc. Ogni Coordinatore di CDS ha

contattato almeno 5 ditte/aziende/professionisti attivi sul territorio di competenza, selezionandoli in modo

da coprire il più possibile i diversi campi di attività del geologo. La scelta non è stata quindi casuale ma

guidata, finalizzata ad indentificare un centinaio di parti sociali di varie tipologie distribuite sull’intero

territorio nazionale.

La fase di raccolta dati ha richiesto più tempo del previsto. In molti casi è stato necessario sollecitare più volte

le aziende per compilare il questionario, o trovare nuovi contatti per raggiungere la numerosità prevista. A

maggio 2017 avevano risposto 76 parti sociali contro le 100 previste. Queste aziende però davano lavoro ad

oltre 2800 geologi e coprivano ambiti molto diversificati.

Il Collegio, vista anche la coerenza delle risposte che risultava da un’analisi preliminare dei questionari, ha

deciso che il dataset era sufficiente e ha considerata chiusa la consultazione.

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Le caratteristiche finali del campione indagato sono le seguenti:

Numero di parti sociali (aziende/enti/industrie/liberi professionisti) = 76

Numero complessivo di geologi lavoratori= 2895 (16 triennali + 2878 magistrali)

1.3 Risultati

I risultati dell’indagine sono presentati nelle pagine seguenti sotto forma di grafici (o tabelle) che riassumono

le risposte alle singole domande.

In alcuni casi (ad esempio le domande 5 e 7), il numero delle risposte è maggiore del numero degli intervistati

(76) perché gli intervistati potevano scegliere tra più voci all’interno di un elenco. La frequenza percentuale

delle varie risposte è quindi calcolata su totali differenti per le varie domande.

Nel caso dei quesiti a risposta libera (in particolare le domande 8 e 9) si è cercato di estrarre e catalogare le

informazioni in modo da restituire dei grafici di sintesi. La classificazione delle risposte libere è chiaramente

affetta da una certa soggettività, ma nel caso specifico riteniamo che questa incertezza sia trascurabile. Per le

risposte libere è stato realizzato anche un diagramma “wordcount cloud”, che fornisce una rappresentazione

complessiva delle parole utilizzate mettendo in evidenza quelle che appaiono con frequenza maggiore. In

Appendice 2 sono comunque riportate tutte le singole risposte alle domande aperte.

Per ogni domanda è infine riportato un breve commento frutto della discussione all’interno della

commissione e nel Collegio dei Coordinatori.

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1A) Quanti laureati Triennali in Scienze Geologiche sono impiegati nella struttura in cui lavora?

1B) Quanti laureati Magistrali (o a Ciclo Unico) in Scienze Geologiche sono impiegati nella struttura

in cui lavora?

Numero totale=2894 geologi

Laureati triennali=16 (0.6 %)

Laureati magistrali=2878 (99.4%)

La quasi totalità dei geologi che lavorano nelle aziende ha una laurea magistrale. Questo è una dato atteso e

conferma come la laurea triennale non consenta un ingresso diretto nel mondo del lavoro. Il mercato richiede

figure professionali di più alto livello che abbiano conseguito una laurea magistrale.

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2) Quando sono stati assunti?

Numero di risposte=116 (alcune aziende hanno indicato più opzioni)

Prima del 2010=57 (49 %)

Tra il 2010 e il 2014=37 (32 %)

Tra il 2015 e il 2016=22 (19 %)

Circa la metà dei geologi sono stati assunti negli ultimi 6 anni (rispetto al 2016) e quasi il 20% negli ultimi

due anni. Il fatto che nelle aziende contattate ci sia un numero significativo di giovani geologi è importante ai

fini dell’indagine perché rende più significativo il confronto tra formazione universitaria e lavoro svolto.

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3) Con quale tipologia di contratto lavorano nella sua struttura?

Numero di risposte=73

Tempo indefinito=46 (63 %)

Tempo parziale=10 (14 %)

Entrambi (indefinito e parziale)=17 (23 %) (in alcune aziende sono presenti entrambe le tipologie)

La maggioranza dei geologi lavora all’interno delle aziende con un contratto a tempo indefinito. Questo

garantisce una condizione lavorativa stabile degli intervistati, funzionale alla significatività dell’indagine.

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4) A suo avviso, rivestono posizioni in cui il titolo di studio è funzionale al lavoro svolto?

Numero di risposte=60 (alcune aziende hanno selezionato entrambe le opzioni)

Sì=69 (86 %)

No o solo in parte=11 (14 %)

La gran parte dei geologi svolge attività coerenti col titolo di studio. Questo dato non deve essere considerato

valido in senso assoluto, visto che l’indagine ha riguardato solo aziende attive nel campo della geologia. I dati

di AlmaLaurea 2017 suggeriscono infatti che i laureati effettivamente impegnati come geologi a 5 anni dalla

laurea sono circa il xx%.

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5) Se sì, che attività svolge?

76 risposte - 364 selezioni (alcune aziende hanno selezionato più voci)

I campi di attività dei geologi sono molto diversificati. I principali sono quelli legati alla geologia applicata:

geologia applicata alle opere di ingegneria civile, idrogeologia, rischio idrogeologico, pianificazione

territoriale, rilevamento geologico-tecnico a fini applicativi. Queste 5 attività rientrano nei primi 6 posti tra

le attività più comuni. Un’altra attività molto diffusa è quella di cartografia GIS, remote sensing e

telerilevamento.

Ben rappresentati sono anche il rilevamento geologico/geomorfologico di base e le indagini geochimiche e

geofisiche. La voce “Altro” indica attività non previste nelle voci predefinite ed elencate nel riquadro a fianco.

Prese singolarmente, queste attività risultano poco rilevanti.

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In questo grafico, le risposte sono accorpate per i Settori Concorsuali in cui è suddiviso il macrosettore 04A-

Geoscienze. Gli intervistati svolgono attività lavorative prevalentemente nel settore 04/A3.

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6) Ritiene che la formazione universitaria fornisca al geologo le competenze richieste dal mondo del

lavoro?

Numero di risposte=72

Sì=21 (29%)

No=13 (18%)

In parte=38 (53%)

Solo il 29% degli intervistati ritiene che la formazione universitaria fornisca al geologo le competenze

richieste dal mondo del lavoro. Oltre il 50% pensa che la formazione universitari sia utile “solo in parte”.

Questi numeri mostrano che è necessario un maggiore coordinamento tra università e tessuto produttivo, al

fine di creare geologi effettivamente pronti per le sfide del lavoro.

Bisogna comunque considerare che circa metà del campione è costituito da geologi laureati prima del 2010.

Parte di queste risposte potrebbero quindi non risentire degli sforzi compiuti negli ultimi anni da molti CDS,

che hanno modificato l’offerta formativa rendendola più aderente alle esigenze del lavoro.

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7) Quali competenze pensa debbano essere potenziate?

59 risposte - 222 selezioni (alcune aziende hanno selezionato più voci)

Le Parti Sociali rispondono a questa domanda in modo coerente rispetto ai quesiti precedenti: visto i campi

di impiego più diffusi sono quelli in ambito geologico-applicato (quesito 5) e che la formazione universitaria

non è considerata pienamente soddisfacente (quesito 6) gli intervistati chiedono potenziare queste discipline.

Ai primi posti si trova infatti la Geologia applicata e idrogeologia e la Modellazione numerica geotecnica e

idrogeologica.

Le Parti Sociali segnalano anche una forte esigenza di potenziare il Rilevamento geologico-geomorfologico, la

Cartografia numerica e GIS e le conoscenze di base in fisica, chimica e matematica. Rilevante è anche la

richiesta di potenziare le competenze di tipo geofisico e geochimico.

Queste risposte tratteggiano la richiesta di un geologo moderno e quantitativo, rivolto alle applicazioni ma

con solide basi di geologia e geomorfologia di terreno.

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Suddividendo le risposte per Settori Concorsuali si conferma la richiesta di potenziamento delle competenze

in ambito applicativo.

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8) Quali sono a suo giudizio altre eventuali conoscenze, competenze e/o abilità, anche non

strettamente di carattere geologico s.l. (linguistiche, legislativo/normative, gestionali, informatiche,

ecc...), che ritiene necessarie o utili per l'impiego di laureati in Scienze Geologiche nel suo settore di

attività?

76 risposte - 132 voci (alcune aziende hanno indicato più competenze)

Questa domanda prevedeva una risposta libera e molti intervistati hanno indicato più competenze o fornito

risposte articolate. Il diagramma mostra la frequenza percentuale delle varie voci estratte dalle risposte.

Le parti sociali ritengono particolarmente importante il potenziamento della legislazione, della lingua inglese

e della cartografia numerica. Queste 3 voci coprono da sole oltre il 75% delle risposte. In effetti, in molti CDS

magistrali queste competenze non sono fornite o sono secondarie rispetto a quelle geologiche classiche. Basti

pensare all’Inglese, di norma limitato ad un’idoneità, o alla mancanza di un corso di legislazione tecnico-

ambientale in molti piani di laurea magistrale.

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Il diagramma “wordcount cloud” mostra tutte le parole contenute nelle risposte, utilizzando una dimensione

del carattere proporzionale alla frequenza con cui la parola ricorre. In accordo col grafico precedente le parole

più ricorrenti sono: inglese/lingua/linguistiche/straniere, GIS, normativa, informatica.

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9) A suo avviso, quali sono i campi di impiego più promettenti per i futuri laureati in Scienze

Geologiche?

76 risposte - 116 voci (alcune aziende hanno indicato più campi)

Le parti sociali ritengono che i due campi più promettenti per i futuri geologi siano quelli legati al Rischio

idrogeologico/protezione dell’ambiente e alla Geologia applicata/idrogeologia. Ben rappresentati sono anche

i campi di attività legati alle risorse energetiche rinnovabili, idrocarburi e geotermia.

Probabilmente le parti sociali vedono buone opportunità di lavoro nel campo del Rischio

idrogeologico/protezione dell’ambiente alla luce dei cambiamenti climatici in atto, e del sempre maggior

impatto che i rischi geologici e ambientali hanno sul nostro territorio.

È singolare invece che quasi il 30% delle risposte indichi tra i campi più promettenti per il futuro quello

geologico-applicato, che in realtà rappresenta già adesso il settore centrale del lavoro del geologo (vedi

domanda 5). Evidentemente le parti sociali ritengono che tale campo di attività possa riprendersi dalla

perdurante crisi economica e rappresentare una concreta opportunità di lavoro per i futuri laureati.

Ovviamente non è possibile prevedere se i campi di sviluppo indicati dalle parti sociali si trasformeranno in

effettive opportunità di lavoro per i futuri laureati. Per una valutazione di questo tipo sarebbe necessaria

un’indagine di mercato che va oltre lo scopo (e le possibilità) della presente indagine. Saranno quindi i CDS a

valutare le eventuali ricadute di queste indicazioni nell’offerta formativa.

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Appendice 1

Questionario “Professione Geologo”

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Questionario sulla Professione del Geologo

Elaborato da: Collegio Nazionale dei Coordinatori dei CdS in Scienze della Terra (L34 e LM74) -

Commissione per il Riesame Ciclico

Introduzione:

Nell’ottica della valutazione e del miglioramento dei Corsi di Studio (CdS) in Scienze della Terra, è importante

valutare l’attualità della domanda di formazione che sta alla base del CdS, le figure professionali di

riferimento e le loro competenze, la coerenza dei risultati di apprendimento previsti.

Questo questionario mira a esaminare la domanda di competenze del mercato del lavoro e del settore delle

professioni in un contesto di prospettive occupazionali e di sviluppo personale e professionale.

Lo scopo di questa ricognizione è facilitare l'incontro tra la domanda di competenze e la richiesta di

formazione per l'accesso a tali competenze, per concorrere ad aumentare l’efficacia generale del sistema di

gestione del CdS.

Il Suo contributo è importante e la ringraziamo per le informazioni che saprà fornirci rispondendo al

Questionario.

Prof. Bernardo Cesare

In rappresentanza del Collegio Nazionale dei Presidenti CdS in Scienze Geologiche e Geofisiche

1. Quanti laureati in Scienze Geologiche sono impiegati nella struttura in cui lavora?

N.___ Laureati triennali

N.___ Laureati magistrali o a ciclo unico

2. Quando sono stati assunti?

ultimo anno (2014-15)

2010-2013

prima del 2010

3. Con quale tipo di contratto lavorano nella struttura

assunzione a tempo indefinito

a tempo parziale (specificare tipologia del contratto) _____________________________

4. A suo avviso, rivestono posizioni in cui il titolo di studio è funzionale al lavoro svolto?

Sì (svolgono attività coerenti con la qualifica di geologo)

No (svolgono attività non coerenti con la qualifica di geologo)

In parte (specificare):__________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

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5. Se sì, che attività svolgono? (indicare anche più opzioni)

Rilevamento geologico e/o geomorfologico di base

Rilevamento geologico-tecnico a fini applicativi

Geologia applicata alle opere di ingegneria civile (prove in sito e in laboratorio,

caratterizzazione geotecnica o geomeccanica, redazione di relazioni geologiche..)

Idrogeologia (ricerca, sfruttamento e protezione degli acquiferi)

Geochimica

Geofisica applicata (prospezioni geofisiche e microzonazione sismica)

Lettura e interpretazione di profili sismici

Analisi di facies

Biostratigrafia

Pianificazione territoriale

Valutazione e mitigazione del rischio idrogeologico

GIS, remote sensing e telerilevamento

Ricerca e sfruttamento di idrocarburi

Ricerca e sfruttamento di risorse minerali

Petrografia applicata

Mineralogia applicata e gemmologia

Caratterizzazione di materie prime naturali e applicazioni nell’industria manifatturiera

Caratterizzazione e sviluppo di geomateriali o materiali ceramici

Biomateriali

Geotermia

Geologia marina

Museologia

Paleontologia

Divulgazione scientifica

Geoturismo

Organizzazione escursioni geologiche tematiche (ad es. per compagnie petrolifere)

Insegnamento

Altro (specificare):_____________________________________________

6. Ritiene che la formazione universitaria fornisca al geologo le competenze richieste dal mondo del

lavoro?

______________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________

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7. Quali competenze pensa debbano essere potenziate? (indicare anche più opzioni)

Conoscenze di base in fisica, chimica o matematica

Petrografia e riconoscimento rocce

Mineralogia e conoscenze geomateriali

Metodologie analitiche di laboratorio mineralogico- petrografico

Rilevamento geologico-geomorfologico

Cartografia numerica e GIS

Ricostruzione stratigrafica e sedimentologia

Geologia applicata e idrogeologia

Modellazione numerica geotecnica e idrogeologica

Geofisica applicata

Geochimica

Geologia marina

Museologia

Paleontologia

Biostratigrafia

Geologia regionale

Analisi di Bacino

Altro (specificare):_____________________________________________

8. Quali sono a suo giudizio altre eventuali conoscenze, competenze e/o abilità, anche non strettamente

di carattere geologico s.l. (linguistiche, legislativo/normative, gestionali, informatiche, ecc...), che ritiene

necessarie o utili per l'impiego di laureati in Scienze Geologiche nel suo settore di attività?

______________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________

9. A suo avviso, quali sono i campi di impiego più promettenti per i futuri laureati in Scienze Geologiche?

______________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________

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Appendice 2

Risposte alle domande 6, 8 e 9

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6) Ritiene che la formazione universitaria fornisca al geologo le competenze richieste dal mondo

del lavoro?

SI FORNISCE UNA BUONA PREPARAZIONE DI BASE La consulenza geologica professionale subisce continuamente cambiamenti in ragione delle richieste del mercato, e trovo assai difficile che il mondo accademico possa stare dietro nei tempi a queste esigenze. Trovo invece che l'Università debba fornire ottime basi conoscitive ed applicative sugli argomenti classici in maniera da lasciare poi alle aziende l'aggiornamento specifico. No No. Fornisce una formazione di base In parte SI SI solo in parte, anche se fondamentale, perchè fornisce la conoscenza tecnica Dipende dai corsi specifici seguiti e dall'Università di provenienza Si sì SOLO IN PARTE Solo parzialmente Si In parte in parte Solo in parte, in quanto la formazione universitaria non comprende a pieno gli aspetti giuridico-normativi connessi alle attività tecniche, e non fornisce un adeguata competenza per gli aspetti legati alla pianificazione territoriale, con particolare riferimento agli aspetti geologico-geomorfologico-idrogeologico. molto poco NO, SAREBBERO NECESSARI STAGE FORMATIVI NEI CAMPI SPECIFICI DI INDIRIZZO SCELTI ANCHE PER L'ACQUISIZIONE DI STRUMENTI TECNOLOGICI E INFORMATICI si non completamente Solo in parte si, inteso come geologia di base, poi la specializzazione in gran parte viene acquisita durante il lavoro (formazione specifica attraverso corsi interni, corsi esterni all'azienda e training on the job) per quanto riguarda la geologia degli idrocarburi, no. Per il resto, è sufficiente Se la cultura generale e specifica su alcune tematiche (geotecnica) possono dare una serie di competenze da discrete a buone, in riferimento all'esercizio della libera professione dovrebbero essere potenziati alcuni aspetti legati soprattutto ai contenuti della normativa regionale e statale in materia di estrazione dei materiali lapidei, risorse minerali, emungimenti di acque, discariche, rifiuti, pianificazione territoriale, microzonazione sismica, ecc. no Si ma occorre un aggiornamento/potenziamento sugli aspetti tecnico scientifici. Non del tutto, ma è chiaro che è con l'esperienza che si perfeziona la propria competenza NON SUFFICIENTE Si, anche se in ambito lavorativo è necessario approfondire alcuni temi specifici Si Solo in parte: a causa della specificità della Geologia degli idrocarburi, pochi atenei forniscono una formazione che permetta al neo-assunto di essere immediatamente operativo ed autonomo. Lo diventa mediamente dopo due anni di training specifico solo in parte parzialmente abbastanza la preparazione accademica di base si, la capacità di applicazione meno Fornisce le competenze di base per potersi inserire con le giuste capacità nel mondo del lavoro parzialmente Sì Sì Si, ma si potrebbe ridurre il gap tra mondo universitario e applicativo (petrolifero) Solo parzialmente.

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no no in generale si, ma poche nel mio settore (ingegneria ambientale) Non nel settore ambientale I geologi assunti dalla nostra società sono entrati in organico appena laureati, senza nessuna esperienza lavorativa. La buona preparazione teorica ha facilitato l'inserimento nel mondo del lavoro, purtroppo le scarse conoscenze delle applicazioni pratiche di quanto studiato ha allungato i tempi del periodo di formazione. NO no Da solamente le basi Assolutamente no assolutamente no, soprattutto per il settore minerario. SI' DAL PUNTO DI VISTA TEORICO, MIGLIORABILE DAL PUNTO DI VISTA PRATICO In buona misura si. Ci si potrebbe concentrare magiormente sullo studio delle fasi mineralogiche e delle loro trasformazioni. Aumenterei la possibilità di rapporti con le aziende esterne, ad esempio visionando cantieri o ricevendo relazioni geologiche da far leggere agli studenti (ovviamente cancellando qualsiasi riferimento) SI Non molto Sicuramente conferisce la formazione di base e la “sensibilità” del geologo che nasce dalla conoscenza dei processi naturali (alcuni) e della scala temporale con cui si svolgono. Cose all’apparenza banali, ma in realtà non così diffuse nelle altre professionalità. Anche se da più parti provengono consigli di impartire insegnamenti meno accademici, non ne terrei conto perché concorrono a formare questa sensibilità. È forse più utile inserire in ciascun insegnamento qualche elemento applicativo, magari nelle ultime lezioni. Parzialmente Solo in parte Sì, a meno di conoscenza della normativa tecnica e giuridica e dell'esecuzione di indagini geognostiche Sono convinto che nel settore della tecnologia dei materiali da costruzione sia particolarmente apprezzato il metodo di analisi e l’approccio alla soluzione dei problemi che si acquisisce di solito durante gli studi geologici, cioè quel giusto mix tra rigore scientifico, indagine empirica, capacità logica di trarre conclusioni da dati frammentari. Non sempre sono invece necessarie/apprezzate conoscenze approfondite o dettagliate su argomenti troppo specifici In parte. Sicuramente offre le basi per poter approfondire e sviluppare tematiche di cui, perlomeno, conoscono linguaggio, modalità analitiche e campi di applicazione Fornisce la conoscenza e l’impostazione di base non le competenze (dal latino competens –entis è competente chi ha autorità in un certo ambito, la qualità di un individuo che è responsabile, autorizzato, qualificato e quindi abilitato) che vengono acquisite con l’esperienza concreta e il confronto con altri professionisti che non mi risulta venga effettuata nel corso di laurea Ritengo che vari molto da università ad università e dipende fortemente dal percorso degli studi intrapreso. In generale, a mio parere, l'università fornisce le conoscenze di base per affrontare alcuni tipi di problematiche, nella realtà la libera professione esige il contatto con il mondo del lavoro e le problematiche che ne scaturiscono (p.e. gestione dei fornitori, del cantiere, dei clienti, conoscenza approfondita della normativa tecnica e giuridica per gli specifici scopi... solo per citarne alcune). Attualmente non è in linea con il mondo del lavoro, corsi di laurea troppo accentrati verso l’aspetto accademico e troppo poco orientato verso un mondo della geologia, che fuori dell’accademia, cambia velocemente e di continuo. Ecco se dovessi trovare una definizione sarebbe che i due mondi non si incontrano perché hanno velocità diverse nel cambiare pur cambiando nello stessa direzione. La formazione universitaria non è in linea con il mondo del lavoro, il quale si evolve in relazione alle nuove normative tecnico ambientali. Il geologo deve acquisire una coscienza -secondo me- professionale. Purtroppo si è ancora troppo naturalisti. A mio avviso manca il rapporto con l'ambiente di lavoro, ovvero l'esperienza applicativa da formare sul campo durante gli studi Solo in parte Solo in parte. Anche se è normale che sia così, si potrebbe fare molto di più. Solo parzialmente, credo che il passaggio chiave sia comprendere l'importanza del legame fra geologia e geologia "applicata ad altre discipline", senza una solida base e una buona coesione si "frana", troppo spesso si conoscono i parametri geotecnici senza sapere da dove vengono.

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anche una miglior conoscenza delle tecniche di indagine e monitoraggio (ma per questo occorre anche molta esperienza che verrà col tempo) Si, solo per la Laurea Magistale; potrebbe essere potenziato l'aspetto pratico in campagna ed affrontare "case history" per esperienze di applicazione delle conoscenze acquisite Non sufficientemente; inoltre, il Geologo Junior non ha alcuna prospettiva lavorativa

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8) Quali sono a suo giudizio altre eventuali conoscenze, competenze e/o abilità, anche non strettamente

di carattere geologico s.l. (linguistiche, legislativo/normative, gestionali, informatiche, ecc...), che ritiene

necessarie o utili per l'impiego di laureati in Scienze Geologiche nel suo settore di attività?

LINGUE STRANIERE INGLESE Senza ombra di dubbio un'ottima conoscenza (parlata sopratutto) dell'inglese ed informatica. lingue straniere Lingue straniere - Legislazione/normative Informatiche LEGISLATIVO/NORMATIVO, INFORMATICO Occorrono più conoscenze relative all'attuale mondo ceramico (soprattutto stampa digitale e Photoshop) e una più approfondita conoscenza della lingua inglese la conoscenza della lingua inglese è ormai condizione essenziale e non più valore aggiunto e le conoscenze informatiche altrettanto e non solo nel mio campo ( attività mineraria e vendita di materie prime per la ceramica ) In particolare nel mio settore , tecniche di laboratorio, comportamento dei materiali ceramici dal punto di vista tecnico sarebbero utili . Management , gestione conflitti, negozazione sono tutti skill necessari per la gestione del team Legislativo/normative, gestionali, reportistica (incluso uso corretto lingua italiana) Legislativo/normative e gestionali. lingua inglese almeno LINGUISTICHE, APPROCCIO PRATICO ALLA LEGISLAZIONE E NORMATIVA, GESTIONE DEL PERSONALE, Normativa e capacità di progettare Padronanza della lingua inglese Normativa nazionale e regionale, pianificazione territoriale, governance del territorio creazione e gestione di geodatabase e webgis conoscenza della normativa europea, nazionale e regionale in tema di difesa del suolo, sistemazioni idrauliche e di versante, bonifica, valutazione di impatto ambientale, pianificazione territoriale, sistemi informativi geografici legislativo/normative PRINCIPALMENTE COMPETENZE INFORMATICHE (GIS E CARTOGRAFIA DIGITALE), STATISTICA E GEOSTATISTICA) conoscenza approfondita lingua inglese skills gestionali, management tecnico ed amministrativo di progetto, coordinamento tecnico con altre specializzazioni nell'ambito di problematiche multidisciplinari Nozioni di base ed elementari sulla progettazione di opere civili lingua inglese conoscenza sistemi informativi geografici (GIS) Necessaria è la lingua inglese, in quanto lavoriamo prevalentemente con l'estero Gestione di strumenti informatici GIS normativa, utilizzo modellistica numerica Inglese parlato e scritto, GeoInformatica, Elaborazione dati su basi statistiche. Conservazione della natura (geologica) - GIS APPROFONDIMENTO LINGUA INGLESE E ASPETTI LEGISLATIVO/NORMATIVI A mio avviso l'Università deve continuare a puntare sulle conoscenze che tradizionalmente distinguono la professione del geologo dalle altre (es. ingegnere, architetto, ecc.); per quanto riguarda il settore della geologia applicata è dunque opportuno investire su rilevamento geologico e geomorfologico, petrografia, sedimentologia, idrogeologia, geofisica applicata, tecniche di perforazione. Infine è opportuno istruire e sensibilizzare gli studenti sui limiti dei modelli che il geologo può costruire, lo dico perché è troppo frequente che ingegneri ed avvocati si aspettino dal geologo modelli utopicamente deterministici. legislativo/normative Lingua Inglese, conoscenza informatica dei principali software di base, Project management, economia mondiale, capacità di redigere una relazione tecnica. competenze nell'ambito della legislazione e delle politiche ambientali, capacità di gestione di gruppi interdisciplinari, capacità di supporto alla decisione nell'attuazione di politiche integrate territoriali legislativo/normative conoscenze in ambito legislativo legate alla geologia, conoscenze in ambito di disegno cad e GIS linguistiche

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Competenze linguistiche (in particolare inglese) conoscenza della normativa ambientale - utilizzo di software applicativi - sperimentazioni - chimico - petrografiche Conoscenze base delle leggi sul lavoro, buone conoscenze delle normative di sicurezza, conoscenze sulla procedure burocratiche da mettere in atto con committenti privati o enti pubblici ( es. verbalizzazione delle attività svolte con committenza o direzione lavori) Legislativo/normative e Linguistiche Legislativo/normative, linguistiche Competenze informatiche / programmazione (non a livello professionale), analisi del segnale, metodi inversi (fisica e approccio numerico), statistica. Approccio più orientato al risultato e sviluppo di analisi quantitative e non solo qualitative. Competenze informatiche nell'uso di sistemi GIS e di software di modellazione geologica e geotecnica. Normativa Ambientale, istruttorie autorizzative, procedure amministrative (conferenze dei servizi. ecc) inglese, conoscenze su contratti tra imprese, rapporti con le banche linguistiche, informatiche mi accontenterei di avere laureati con Inglese fluente (cosa che accade di rado) Normativa nazionale e comunitaria Conoscenza della normativa e delle procedure in ambito geologico e ambientale. Conoscenza approfondita dei sistemi informativi territoriali. Conoscenza dell'inglese. Conoscenza approfondita delle tecniche di telerilevamento e satellitare. Informatiche attività di gestione cantiere, legislazione, sicurezza, processing in qualità Una maggior conoscenza dei standard (Euro codice 7, British standard, Norsok, AASTO, DIN) ed una conoscenza pratica della lingua inglese. Ulteriori lingue straniere sono un punto aggiunto (spagnolo, tedesco e francese). La conoscenza della normativa è fondamentale, informatica ed economi legata alla professione Conoscere bene le applicazioni delle georisorse nell'indistria manufatturiera LEGISLATIVO/NORMATIVE Conoscenza della lingua Inglese, maggiore conoscenza dei principali programmi per il trattamento e l'analisi dei dati. Come svolgere la libera professione (aprire la partita iva, tariffario, come partecipare ad una gara d'appalto, basi normative di sicurezza e codice appalti), riferimenti normativi come DLgs 152/2006, Leggi Regionali, conoscenza di che cos'è e cosa fa l'Ordine dei Geologi LEGISLATIVO/NORMNATIVE Lingua Inglese, legislazione, economia e diritto Oltre a quelle esemplificate anche: conoscenza dei principali standard tecnici (norme UNI, ecc.), conoscenza dei Sistemi di gestione ambientale Lingue, legislazione, informatica Lingue Normativa tecnica, lingue, modellazione numerica e database Curare il campo legislativo-normativo mi sembra indispensabile, tuttavia non affrontato in modo sistematico (che per certi versi risulterebbe solo nozionistico), ma in senso generale, per sviluppare l’orientamento giuridico e la capacità dirimente La lingua inglese dovrebbe essere scritta e parlata in modo eccellente. Tra le competenze informatiche da acquisire, molto utile sarebbe la padronanza di almeno uno dei più comuni software di elaborazione delle immagini Per migliorare la preparazione del professionista non sono solo le conoscenze che vanno approfondite ma risolvere problemi in campi che intrecciano competenze, conoscenze e responsabilità diverse. Insomma fate si che quello che imparano sia applicato subito in contesti il più possibili vicini alla realtà complessa e multidisciplinare del mondo in cui probabilmente si troveranno a lavorare e competere. Includete quindi anche insegnamenti che li aiuteranno nella loro vita lavorativa riguardanti la normativa, la responsabilità del professionista, la contrattualistica, le lingue, le capacità comunicative non tecniche, etc.. Come già accennato nei punti precedenti, è indispensabile conoscere la normativa tecnica ambientale e non sarebbe male apprendere qualche rudimento di marketing (p.e. presentazione delle proprie esperienze e venderle ai potenziali clienti). Lingue straniere, Legislazione, Informatica, Protezione Civile Legislazione, Lingue straniere, Informatica, Idrologia, Idraulica Inglese, GIS, modelli di flusso, normativa ambientale e più in generale riguardo il rilascio di concessioni minerarie, permessi di ricerca, riconoscimento acque minerali

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Capacità comunicativa, capacità di sintesi, capacità di interfacciarsi con altre professionalità legislativo/normative in particolare per l'esercizio della libera professione. certamente linguistiche, ma già adesso rispetto ad un tempo la situazione è migliorata, gestionali e informatiche senz'altro, ma più di tutto l'eticità della professione, una forte connotazione e consapevolezza di avere una laurea e non un diploma Legislative/normative relative all'esecuzione dei lavori privati e pubblici e pianificazione geologica territoriale (esempio: redazione schede Autorità di Bacino) e gestionali per progettazione interventi e stima dei relativi costi (conoscenza dei prezziari regionali per indagii geognostiche ed opere di consolidamneto/sostegno di versanti) linguistiche e informatiche

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9) A suo avviso, quali sono i campi di impiego più promettenti per i futuri laureati in Scienze Geologiche?

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E GEOLOGIA APPLICATA Geotermia, georisorse, ambiente Università Risk management - Risk assessment - modellazione GEOINGEGNERIA, AMBIENTE, ENERGIE RINNOVABILI Tecnico Commerciale estero Ambiente, gestione del territorio e delle risorse in tutti i suoi aspetti Ambiente e valutazione/mitigazione rischio idrogeologico Ricerca e sfruttamento risorse idrocarburi. ricerca universitaria, ceramica PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, GEOLOGIA APPLICATA ALLE OPERE DI INGEGNERIA, SERVICE (LABORATORI GEOTECNICI, LABORATORI GEOCHIMICI PER ANALISI DELLE ACQUE E DEI TERRENI), DISCARICHE, ATTIVITA' ESTRATTIVA, BONIFICHE Aspetti ambientali applicativi, qualora si migliori il livello di competenza in uscita dall'università Sicuramente quello del Telerilevamento è uno dei possibili settori con potenzialità di impiego per i geologi. Geomatica, Pianificazione Territoriale, Geofisica Applicata Telerilevamento, geotermia pianificazione territoriale, geologia marina, sistemazioni idrauliche e di versante, sistemi informativi geografici. dissesto idrogeologico, pianificazione territoriale DISSESTO IDROGEOLOGICO, PIANIFICAZIONE URBANISTICA geologia applicata al territorio tutti i campi applicativi inerenti la salvaguardia quali-quantitativa delle risorse idriche sotterranee Ingegneria civile, Industria petrolifera industria petrolifera (anche all'estero) geologia applicata, geologia ambientale/difesa del suolo Valutazione e mitigazione dei rischi geologici; geologia ambientale Con l'attuale situazione di mercato, NON la geologia degli idrocarburi. Direi prevalentemente geologia applicata, ma di buon livello. Progettazioni ambientali, geotecniche, idrogeologiche, geotermiche, estrattive Difesa suolo, geofisica e geotecnica applicata all'ingegneria antisismica, geotermia a bassa entalpia La Geologia Marina presenta ampie possibilità sia in campo prettamente scientifico che di servizi al territorio forniti da imprese attive nell'ambito di indagini geologiche in mare. Geoturismo, Aree protette di natura geologica CAMPO AMBIENTALE (BONIFICHE ECC..), GEOLOGIA APPLICATA (GEOTECNICA, IDROGEOLOGIA) Tutela ambientale e geologia applicata Idrogeologia Geologia applicata Mitigazione del rischio idrogeologica Idrogeologia Geotecnica Geologia degli Idrocarburi Pianificazione territoriale Geologia ambientale Divulgazione scientifica e turismo naturalistico politiche pubbliche di gestione del territorio, cooperazione allo sviluppo locale e internazionale, politiche attive di gestione delle risorse comuni In Italia: geognostica e caratterizzazioni s.l., risorse idriche, bonifiche suolo-sottosuolo, pianificazione territorio la microzonazione sismica, il GIS, le fonti rinnovabili opere civili, pianificazione territoriale, sostenibilità Tematiche ambientali, mitigazione del rischio, salvaguardia del territorio idrogeologia - bonifiche ambientali - ripristini ambientali Studi di zonazione sismica di sito, indagini geofisiche applicate all' ingegneria (GPR ed ERT ) Quelli non occupati da altre Lauree. I Laureati in altre discipline si occupano spesso di questioni di carattere geologico. In questo sono aiutati da Leggi sugli Ordini Professionali che non favoriscono sufficientemente il ruolo specifico del Geologo. Geofisica, Geologia applicata e idrogeologia/ Ho compilato due schede perchè ho lavorato 20 anni circa presso la Regione Emilia Romagna (questa scheda) e altri 15 circa presso l'ARPAE Emilia Romagna (scheda compilata

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ieri) e le funzioni dei vari Enti sono differenti. Troverete quindi due schede con il mio stesso nome. Spero che vengano prese in considerazione e non annullate. Industrie petrolifera, risorse rinnovabili (geotermia, micro-idroelettrico), monitoraggio, gestione e salvaguardia del territorio. In ambito nazionale: la valutazione e mitigazione del rischio idrogeologico, analisi di stabilità dei pendii, pianificazione territoriale. In ambito internazionale: geologia del petrolio, geologia delle risorse minerarie, telerilevamento, geologia strutturale e geologia tecnica applicata grandi opere. Bonifiche dei siti contaminati, caratterizzazione del sito, analisi di rischio, tecniche di bonifica. esperienze in cantiere e sicurezza dei lavoratori. geologia applicata, idrogeologia ambiente, geologia-geotecnica marina il settore dell'ingegneria ambientale è maturo, ma continuerà ad avere bisogno di specialisti anche se è destinato a decrescere tra 10 anni circa Ambientale, pianificazione territoriale, idrogeologia applicata Settore ambiente e Oil & Gas in off-shore Geologia Applicata, Geotecnica, Rischio idrogeologico, Esplorazione del sottosuolo problematiche di carattere ambientale, microzonazione sismica, attività connesse al miglioramento sismico del costruito Energie rinnovabili Professione in campo ambientale, glpianificaziinr e gestione dei rischi Ambiente, risorse rinnovabili, scienze minerarie NON CONOSCO LA SITUAZIONE IN CAMPO MINERALOGICO/PETROGRAFICO, PER CUI INDICO: GEOLOGIA APPLICATA ALLA PROGETTAZIONE INGEGNERISTICA, GEOFISICA APPLICATA, ENERGIE RINNOVABILI. BISOGNA PERO' STARE ATTENTI A QUANTO PROPOSTO DALLE NUOVE NORMATIVE CHE CI LIMITERANNO ULTERIORMENTE IL CAMPO D'AZIONE Penso e spero quello della pianificazione territoriale ed urbanistica. In Lombardia penso sia il campo ambientale SISMICA Geotermia a bassa entalpia, energia alternativa in generale Progettazione di interventi morbidi per la gestione del territorio. Progettazione di sistemi integrati per la produzione di energia. Ambiente, Rischi Geologici, Protezione Civile Ambiente, bonifiche Non ho dati per fornire indicazioni attendibili, tuttavia sono certo che nel campo della scienza dei materiali il geologo potrebbe e dovrebbe avere un ruolo molto più centrale, laddove l’immaginario collettivo ritiene erroneamente adatti soltanto ingegneri o chimici Acquisire particolari competenze, settoriali e specifiche ed operare come liberi professionisti Il geologo, come altri scienziati, ha capacità di visione e di sintesi che spesso sfuggono ad altre discipline come l’ingegneria. L’applicazione più efficace per persone capaci di integrare le proprie competenze con quelle di altre discipline sono sicuramente le scienze ambientali. E' una domanda meriterebbe una serie di considerazioni che andrebbero affrontate dai governi, potrebbero esserci enormi potenzialità in tutti i campi da Voi citati nel questionario se solo ci fossero un minimo di incentivi economici (p.e. prevenzione dai rischi idrogeologici, risanamento delle aree contaminate, ricerca nel campo petrografico, in quello geochimico e soprattutto nel geotermico a bassa entalpia , solo per citare alcuni campi di lavoro). Gestione dei Rischi naturali e antropici, Management, Protezione Civile, Geologia applicata Geologia applicata alle risorse. Gestione dei Rischi naturali e antropici. Geologo Progettista Ambientale. Geotermia, Idrogeologia, Geologia applicata, Geologia ambientale Analisi e gestione rischio idrogeologico, applicazioni GIS Valutazione dei rischi naturali in campo assicurativo, geoturismo, geotecnica se conosciuta almeno a livello dei concorrenti ingegneri, geotermia. La difesa del suolo nel nostro paese dovrebbe essere una priorità, e ad essa va dietro tutto il monitoraggio e il mondo delle indagini, intesi però come prestazione di servizi intellettuali non come mera fornitura di dati Mineralogia (nuovi materiali nuove tecnologie energetiche), geomorfologia (evoluzione del territorio), pianificazione sismica, stratigrafia e rilevamento (studio cambiamenti climatici), progettazione interventi (case history degli interventi di di fesa dal dissesto idrogeologico. Idrogeologia Applicata e Modellazione Numerica