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PGS CAMPISCUOLA 2009 Alleducatore in preghiera 1 Sussidio di preghiera per i campiscuola PGS Quest’anno ricorre il bicentenario della nascita di san Paolo, il 150° della nascita della congregazione salesiana. San Paolo e don Bosco: due grandi santi che profondamente hanno inciso nella storia della Chiesa. Due santi, un tema comune: la carità, l’amore. Duemila anni fa circa san Paolo scrisse uno stupendo inno all’amore, 150 anni fa circa Don Bosco ispirò la sua opera educativa a questo stesso inno. In questa settimana proviamo a riprenderne alcune caratteristiche e le facciamo oggetto della nostra preghiera, affinchè possiamo interiorizzare e chiedere al Signore Gesù la grazia di crescere in questi atteggiamenti che sono alla base dello stile educativo di San Giovanni Bosco e dunque indispensabili nel nostro cammino come alleducatori nello stile del Sistema Preventivo.

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Sussidio di preghiera per i campiscuola PGS

Quest’anno ricorre il bicentenario della nascita di san Paolo, il 150° della nascita della congregazione salesiana. San Paolo e don Bosco: due grandi santi che profondamente hanno inciso nella storia della Chiesa. Due santi, un tema comune: la carità, l’amore. Duemila anni fa circa san Paolo scrisse uno stupendo inno all’amore, 150 anni fa circa Don Bosco ispirò la sua opera educativa a questo stesso inno. In questa settimana proviamo a riprenderne alcune caratteristiche e le facciamo oggetto della nostra preghiera, affinchè possiamo interiorizzare e chiedere al Signore Gesù la grazia di crescere in questi atteggiamenti che sono alla base dello stile educativo di San Giovanni Bosco e dunque indispensabili nel nostro cammino come alleducatori nello stile del Sistema Preventivo.

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Istruzioni per l’uso:

Suggeriamo di utilizzare il momento di preghiera strutturato PREGHIAMO INSIEME nella preghiera del mattino e lasciamo, visto le diverse scansioni dei tempi ai campi scuola, la libertà di strutturare la preghiera della sera nella Buona Notte o in altro tempo e a questo proposito forniamo del materiale nella sessione “antologia di preghiere”. Dopo la sessione “Antologia di preghiere” c’è una proposta di celebrazione penitenziale e di Celebrazione Eucaristica. I canti del momento di preghiera del mattino sono riportati in fondo al libretto e in formato mp3 nel cd allegato. Nel cd troverete delle clip art che rappresentano i simboli usati nella preghiera del mattino e che si possono incollare ogni giorno su un cartellone dal titolo INNO ALLA CARITA’ DELL’ALLEDUCATORE

TABELLA RIASSUNTIVA PREGHIAMO INSIEME Password

(Atteggiamento/tema) Parola di Dio di riferimento

Simbolo

Introduzione Inno alla Carità I Cor. 13,4-8 Don Bosco 1° giorno E’ paziente Il seminatore

Mc 4, 1-20 Clessidra

2° giorno E’ benevola Il grano e la zizzania Mt 13, 24-30

Lente di ingrandimento

3° giorno Non è invidiosa, non si vanta

I talenti Mt 25, 14-30

Bilancia

4° giorno Non manca di rispetto

L’adultera Gv 8, 3-11

Fischietto

5° giorno Non cerca il suo interesse

Il buon samaritano Lc 10, 29-37

Fair play (poster ragazzo/Borgogno)

6° giorno Non tiene conto del male ricevuto

Il Padre Misericordioso Lc 15, 11-32

Abbraccio benedicente

Conclusione L’amore che educa I Cor 13, 1-13 Il cantico della carità dell’alleducatore

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INNO SPLENDETE COME ASTRI Non riuscivo a dare un senso pensavo di essermi perso Camminavo con cuore triste ma il buio da solo non esiste E poi hai svegliato la luce ancora nascosta Nel Tuo incontro ho trovato questa nuova risposta Splendete, splendete come astri nel mondo Splendete come astri nel mondo ta-na nan-na Uouo-o Splendete, splendete come astri nel mondo Splendete come astri nel mondo ta-na nan-na Uouo-o Testimoni della Gioia vogliamo fare la storia Come fossimo scintilla accendiamo un mondo di Meraviglia E’ il momento di dare un senso a questa fatica C’è qualcosa di grande da fare dentro a una vita Splendete, splendete come astri nel mondo

Splendete come astri nel mondo ta-na nan-na Uouo-o Splendete, splendete come astri nel mondo Splendete come astri nel mondo ta-na nan-na Uouo-o Ogni persona è unica al mondo: è come figlio dello stesso Amore Tu non temere e brilla fino in fondo perché sei luce in ogni colore Splendete, splendete come astri nel mondo Splendete come astri nel mondo ta-na nan-na Uouo-o Splendete, splendete come astri nel mondo Splendete come astri nel mondo ta-na nan-na Uouo-o Splendete, splendete come astri nel mondo Splendete come astri nel mondo ta-na nan-na Uouo-o Splendete, splendete come astri nel mondo

Splendete come astri nel mondo ta-na nan-na Uouo-o “Splendete come astri nel mondo”

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INTRODUZIONE

Si suggerisce come momento di preghiera prima della Buona Notte della sera di arrivo

Password: GLI ATTEGGIAMENTI DELL’ALLEDUCATORE

PREGHIAMO INSIEME

CANTO: SPLENDETE COME ASTRI

I Corinzi 13,4-8

4 L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, 5 non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, 6 non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; 7 soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. 8 L'amore non verrà mai meno. Le profezie verranno abolite; le lingue cesseranno; e la conoscenza verrà abolita;

Tratto da: “Il Sistema Preventivo nell’educazione della Gioventù” sac. Giovanni Bosco (1877) – MB XIII, pag. 918-923 -

“La pratica di questo sistema è tutta poggiata sopra le parole di S. Paolo che dice: Charitas benigna est, patiens est… Omnia suffert, omnia sperat, omnia sustinet (I Cor 13, 4-7). La carità è benigna e paziente; soffre tutto, ma spera tutto e sostiene qualunque disturbo. Perciò soltanto il cristiano può con successo applicare il Sistema Preventivo. Ragione e Religione [e Amorevolezza] sono gli strumenti di cui deve costantemente far uso l’educatore, insegnarli, egli stesso praticarli se vuole essere ubbidito ed ottenere il suo fine”. E’ la carità educativa espressa metodologicamente nelle dimensioni di ragione, religione amorevolezza. Il fondamento della carità educativa è dunque 1 Cor 13, 4-7 Negli anni, la lunga/sofferta/gioiosa pratica educativa ed evangelizzatrice ha fatto maturare sempre più in don Bosco questa verità e fondamento del suo

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Resta accanto a me Io ti prego, stammi vicino Ogni passo del mio cammino Ogni notte, ogni mattino Resta accanto a me Il tuo sguardo puro sia luce per me E la tua parola sia voce per me Che io trovi il senso del mio andare Solo in te Nel tuo fedele amare Il mio perché Ora vado sulla mia strada… Fa’ che chi mi guarda non veda che te Fa’ che chi mi ascolta non senta che te E chi pensa a me, fa’ che nel cuore Pensi a te E trovi quell’amore Che hai dato a me

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agire. Già dopo la sua prima Messa affermava a proposito della missione che l’attendeva: “ Che la carità e la dolcezza si San Francesco di Sales mi guidino in tutto”. Già nel sogno dei nove anni questa dimensione faceva capolino e segnava la sua esistenza: “ Non con le percosse, ma con la mansuetudine la bontà ti dovrai guadagnare questi giovani”.

1° GIORNO

Password: PAZIENZA

PREGHIAMO INSIEME

CANTO: VIVERE ALLA GRANDE

INVITO ALLA PREGHIERA

G. Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T Amen. G Anima mia, benedici il Signore: T non dimenticare tutti i suoi benefici G Egli perdona tutte le tue colpe, T ci incorona di amore e di pietà. G Ci sazia di beni l’esistenza, T rinnova la nostra giovinezza. G Ti rendiamo grazie, o Dio con tutto il cuore: T Glorifichiamo il tuo nome per sempre; perché grande è il tuo

amore per noi. G Parla, o Signore: T il tuo servo ti ascolta.

LA PAROLA DI DIO

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La parabola del seminatore (Mc 4, 1-20) Parabola del seminatore (Mt 13:1-23; Lu 8:4-15) 1 Gesù si mise di nuovo a insegnare presso il mare. Una gran folla si radunò intorno a lui. Perciò egli, montato su una barca, vi sedette stando in mare, mentre tutta la folla era a terra sulla riva. 2 Egli insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nel suo insegnamento:3 «Ascoltate: il seminatore uscì a seminare. 4 Mentre seminava,

una parte del seme cadde lungo la strada; e gli uccelli vennero e lo mangiarono. 5 Un'altra cadde in un suolo roccioso dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo; 6 ma quando il sole si levò, fu bruciata; e, non avendo radice, inaridì. 7 Un'altra cadde fra le spine; le spine crebbero e la soffocarono, ed essa non fece frutto. 8 Altre parti caddero nella buona terra; portarono frutto, che venne su e crebbe, e giunsero a dare il trenta, il sessanta e il cento per uno». 9 Poi disse: «Chi ha orecchi per udire oda».10 Quando egli fu solo, quelli che gli stavano intorno con i dodici lo interrogarono sulle parabole. 11 Egli disse loro: «A voi è dato di conoscere il mistero del regno di Dio; ma a quelli che sono di fuori, tutto viene esposto in parabole, affinché: 12 "Vedendo, vedano sì, ma non discernano; udendo, odano sì, ma non comprendano; affinché non si convertano, e i peccati non siano loro perdonati"». 13 Poi disse loro: «Non capite questa parabola? Come comprenderete tutte le altre parabole?14 Il seminatore semina la parola. 15 Quelli che sono lungo la strada, sono coloro nei quali è seminata la parola; e quando l'hanno udita, subito viene Satana e porta via la parola seminata in loro. 16 E così quelli che ricevono il seme in luoghi rocciosi sono coloro che, quando odono la parola, la ricevono subito con gioia; 17 ma non hanno in sé radice e sono di corta durata; poi, quando vengono tribolazione e persecuzione a causa della parola, sono subito sviati. 18 E altri sono quelli che ricevono il seme tra le spine; cioè coloro che hanno udito la parola; 19 poi gli impegni mondani, l'inganno delle ricchezze, l'avidità delle altre cose, penetrati in loro, soffocano la parola, che così riesce infruttuosa. 20 Quelli poi che hanno ricevuto il seme in buona terra sono coloro che odono la parola e l'accolgono e fruttano il trenta, il sessanta e il cento per uno».

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E per sempre ti mostrerai in quel gesto d'amore: mani che ancora spezzano pane d'eternità. Rit.

15 È BELLO LODARTI È bello cantare il tuo amore,è bello lodare il tuo nome. È bello cantare il tuo amore,è bello lodarti, Signore, è bello cantare a Te! Tu che sei l’amore infinito che neppure il cielo può contenere, ti sei fatto uomo, Tu sei venuto qui ad abitare in mezzo a noi, allora Tu che conti tutte le stelle e le chiami ad una ad una per nome da mille sentieri ci hai radunati qui, ci hai chiamati figli tuoi, allora ...

16 ALLELUIA E POI (CHIAMA ED IO) Chiama ed io verrò da te Figlio nel silenzio mi accoglierai. Voce e poi, la libertà, nella tua Parola camminerò. Alleluia, alleluia, ... Danza, ed io verrò con te: Figlio, la tua strada comprenderò. Luce, e poi, nel tempo tuo oltre il desiderio riposerò.

17 PADRE, MAESTRO ED AMICO 1. Padre, di molte genti padre, il nostro grido ascolta: è il canto della vita. Quella perenne giovinezza che tu portavi in cuore perché non doni a noi? Padre, maestro ed amico, noi giovani del mondo guardiamo ancora a te. Apri il nostro cuore a Cristo, sostieni il nostro impegno in questa società. 2. Festa, con te la vita è festa, con te la vita è canto: è fremito di gioia. Oggi tra noi ancora è vivo l'amore che nutrivi per tutti i figli tuoi.

18 RESTA ACCANTO A ME Ora vado sulla mia strada Con l’amore tuo che mi guida O Signore, ovunque io vada

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11 SEGNI DEL TUO AMORE Mille e mille grani nelle spighe d'oro mandano fragranza e danno gioia al cuore, quando, macinati, fanno un pane solo: pane quotidiano, dono tuo, Signore. Rit. Rit: Ecco il pane e il vino, segni del tuo amore. Ecco questa offerta, accoglila, Signore:tu di mille e mille cuori fai un cuore solo, un corpo solo in te e il Figlio tuo verrà, vivrà ancora in mezzo a noi. Mille grappoli maturi sotto il sole, festa della terra, donano vigore, quando da ogni perla stilla il vino nuovo:vino della gioia, dono tuo, Signore. Rit.

12 SERVO PER AMORE Una notte di sudore sulla barca in mezzo al mare e mentre il cielo s'imbianca già tu guardi le tue reti vuote. Ma la voce che ti chiama un altro mare ti mostrerà e sulle rive di ogni cuore le tue reti getterai. Offri la vita tua come Maria ai piedi della croce e sarai servo di ogni uomo, servo per amore, sacerdote dell'umanità.

13 PACE SIA, PACE A VOI Rit:Pace sia pace a voi, la tua pace sarà, sulla terra come nei cieli. pace sia pace a voi, la tua pace sarà, gioia nei nostri occhi, nei cuori. pace sia pace a voi, la tua pace sarà, luce limpida nei pensieri pace sia pace a voi, la tua pace sarà, una casa per tutti. “Pace a voi”, sia il tuo dono visibile. “Pace a voi”, la tua eredità. “Pace a voi”, come un canto all’unisono, che sale dalle nostre città. RIT. “Pace a voi”, sia l’impronta nei secoli. “Pace a voi”, segno d’unità. “Pace a voi”, sia l’abbraccio dei popoli, la tua promessa all’umanità. RIT.

14 COME FUOCO VIVO Rit: Come fuoco vivo si accende in noi un'immensa felicità che mai più nessuno ci toglierà perché tu sei ritornato Chi potrà tacere da ora in poi, che sei tu in cammino con noi che la morte è vinta per sempre,che ci hai ridonato la vita? Spezzi il pane davanti a noi mentre il sole è al tramonto: ora gli occhi ti vedono, sei tu resta con noi. Rit.

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Il seminatore uscì a seminare… L’allenatore andò in palestra ad allenare..

• Sono consapevole che in palestra posso seminare gesti di umanità (accoglienza, fiducia, speranza, voglia di farcela, collaborazione, rispetto…) nel cuore dei ragazzi con il mio modo di allenare?

• Come pormi perché questo avvenga?

Approfondimento - dalle fonti salesiane

Amore dolce e forte.

“Il primo elemento che marchiò Giovanni, Giuseppe e Antonio fu l’amore dolce e fermo della madre. Il bambino, per crescere nella vita, ha bisogno dell’amore esigente del padre e di quello gratuito, sereno e goioso della madre. Mamma Margherita trovò i se stessa un istintivo equilibrio, che le fece unire e alternare la fermezza calma e la gioia rasserenante. Era una mamma dolcissima, ma energica e forte. I figli sapevano che quando diceva no era no. E non c’erano capricci che le facessero cambiare parere. Don Bosco ricorda due episodi che illuminano vivamente il carattere dolce e fermo dell’amore di sua madre. La verga nell’angolo In un angolo della cucina c’era un bastoncino flessibile. La mamma non l’usò mai, ma non lo tolse mai da quell’angolo. Un giorno Giovanni ne combinò una grossa. Margherita indicò l’angolo: -“Giovanni, vammi a prendere quella verga”. Il bambino si ritrasse verso la porta: “Che cosa volete farne?”. “Portamela e vedrai”. Il tono era deciso. Giovanni la prese, e porgendogliela da lontano “ Voi volete adoperarla sulle mie spalle…” “E perché no se ne combini di così grosse?” “Mamma non lo farò più” A Questo punto (ricorda don Bosco) la mamma sorride. Non tiene il “broncio”, non “rimane con i nervi tesi”. Sorride e sorride anche suo figlio. E tutto torna disteso e sereno. La sete di due fratelli. In una giornata di sole rovente, Giovanni e Giuseppe tornano dalla vigna con una sete da svenire. Margherita va ala pozzo, tira su con un secchio d’acqua fresca, e con la mestola di rame dà da bere a Giuseppe.

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Giovanni 84 anni) allunga il musetto. E’ offeso di quella preferenza. Quando la mamma porge da bere anche a lui, fa segno che non ne vuole più. Margherita non dice: “Mio povero piccolo, ti ho lasciato per ultimo e tu fai i capriccetti!”. Non dice niente. Porta il secchio in cucina e chiude la porta. Un istante e dentro arriva Giovanni: “Mamma” “Cosa c’è?2 “Date da bere anche a me’” “Credevo che non avessi più sete”. “Perdono, mamma”. “Così va bene”.e porge anche a lui la mestola sgocciolante” Questa contemporaneità di amore esigente e sereno è il primo degli elementi educativi che rimarranno come piattaforma stabile alla base della personalità di don Bosco. Breve Riflessione.

Simbolo: viene portata una clessidra Impegno: I tempi di crescita e maturazione dei ragazzi e anche i nostri hanno bisogno di tempo, condizione, ambiente. Oggi cerco di lavorare su quell’aspetto di me sento ha bisogno di tempi di maturazione molto lunghi. Padre Nostro…

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Tutte le volte che perdono, quando sorrido e quando piango, quando mi accorgo di chi sono, è tutto vostro e voi siete di Dio. È tutto nostro e noi siamo di Dio.

9 INSIEME È PIÙ BELLO Dietro i volti sconosciuti della gente che mi sfiora, quanta vita, quante attese di felicità, quanti attimi vissuti, mondi da scoprire ancora, splendidi universi accanto a me… E’ più bello insieme, è un dono di grande l’altra gente, è più bello insieme. (2v) E raccolgo nel mio cuore la speranza ed il dolore, il silenzio, il canto della gente intorno a me. In quel canto, in quel sorriso, è il mio pianto, il mio sorriso: chi mi vive accanto è un altro me. Fra le case e i grattacieli, fra le antenne lassù in alto così trasparente il cielo non l’ho visto mai. E la luce getta veli di colore sull’asfalto ora che cantate insieme a me.

10 GIOVANI ORIZZONTI Ciao amico, in che piazza vai? Spazi immensi, libero ora sei. Perché le strade oggi, siano meno vuote. Perché il sorriso tuo resti a noi sempre. Le tue mani stringono ancora mani. La tua vita è forte dentro noi. Profumo di cielo aveva il pane con te mangiato. E l’infinito in terra ha con te giocato. E tu resta ancora qui Giovanni resta, vivi con noi per sempre resta nei cuori, resta tra la gente. E tu giovani orizzonti vai nel mondo libero…(2v) Il tuo passo festa di passi è… La città vuota è senza te. E come dimenticare i giorni della tua festa? E come dimenticarti? Non andare … resta! Il tuo amore, il tuo sorriso ali giovani ai tuoi occhi. Tu sei vivo per le strade, tu sei festa nella gente, tu in cerca di futuro, canta ancora libertà. (2v) E come dimenticare i giorni della tua festa? E come dimenticarti?

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Erano uomini senza paura di solcare il mare pensando alla riva, anche quella sera senza dire parole misero le barche in mare vita dalle mani di Dio. Misero le barche n mare: vita dalle mani di Dio.

6 VIVERE ALLA GRANDE

Solo per la strada un giorno io pensai che cosa mai farò di questa vita mia. Sono stanco di sprecare gli attimi come potrò 'spaccare' questa ipocrisia che mi prende e mi porta via lontano da me che mi prende e mi porta via lontano, lontano da Te. Oh eo oh eo: Oh eo oh eo. Prendimi per mano e insegnami a vivere alla grande come vuoi Tu. Oh eo oh eo,. Oh eo oh eo. Ho scoperto che c'è Dio vicino a me ed il suo amore può cambiare la vita mia E ora tocca a me riempire gli attimi vivendo sempre nella sua verità, che mi aiuta a vincere ogni difficoltà, che mi aiuta ad abbattere

7 DALL’AURORA AL TRAMONTO Dall'aurora io cerco te fino al tramonto ti chiamo ha sete solo di te l'anima mia come terra deserta Non mi fermerò un solo istante sempre canterò la tua lode perché sei il mio Dio il mio riparo mi proteggerai all'ombra delle tue ali. Non mi fermerò un solo istante io racconterò le tue opere perché sei il mio Dio unico bene nulla mai potrà la notte contro di me. Dall'aurora io cerco te fino al tramonto ti chiamo ha sete solo di te l'anima mia come terra deserta ha sete solo di te l'anima mia come terra deserta

8 VOI SIETE DI DIO

Tutte le stelle della notte, le nebulose le comete, il sole su una ragnatela, è tutto vostro, e voi siete di Dio. Tutte le rose della vita, il grano i prati i fili d’erba, il mare i fiumi le montagne, è tutto vostro e voi siete di Dio. Tutte le musiche e le danze, i grattaceli le astronavi, i quadri i libri le culture, è tutto vostro e voi siete di Dio.

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2° GIORNO

Password: BENEVOLENZA

PREGHIAMO INSIEME

CANTO VI AMO COSÌ INVITO ALLA PREGHIERA G. Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T Amen. G Anima mia, benedici il Signore: T non dimenticare tutti i suoi benefici

G Egli perdona tutte le tue colpe, T ci incorona di amore e di pietà. G Ci sazia di beni l’esistenza, T rinnova la nostra giovinezza. G Ti rendiamo grazie, o Dio con tutto il cuore: T Glorifichiamo il tuo nome per sempre; perché grande è il tuo

amore per noi. G Parla, o Signore: T il tuo servo ti ascolta.

LA PAROLA DI DIO Le zizzanie e il buon seme (Mt 13, 24-30)

24 Egli propose loro un'altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che aveva seminato buon seme nel suo campo. 25 Ma mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò le zizzanie in mezzo al grano e se ne andò. 26 Quando l'erba germogliò ed ebbe fatto frutto, allora apparvero anche le zizzanie. 27 E i servi del padrone di casa vennero a dirgli:

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"Signore, non avevi seminato buon seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c'è della zizzania?" 28 Egli disse loro: "Un nemico ha fatto questo". I servi gli dissero: "Vuoi che andiamo a coglierla?" 29 Ma egli rispose: "No, affinché, cogliendo le zizzanie, non sradichiate insieme con esse il grano. 30 Lasciate che tutti e due crescano insieme fino alla mietitura; e, al tempo della mèsse, dirò ai mietitori: Cogliete prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle; ma il grano, raccoglietelo nel mio granaio"». “Da dove viene, dunque, la zizzania?” Un nemico ha fatto questo” Il nemico è il diavolo (il divisore per eccellenza) che si insinua soprattutto in tutto ciò che è bello e buono e tenta con le sue strategie di soffocare il bene. La zizzania sono tutti i tranelli che il Divisore pone sul nostro cammino. A volte cresce anche nelle nostre squadre… ma se il grano cresce forte e robusto, tutto sommato più di tanto non da fastidio. Certo bisogna trovare le strategie perché il grano continui però a crescere. Cosa significa questo per me nella mia squadra?

Approfondimento - dalle fonti salesiane

Michele! Michele! “Insomma! Questo ragazzo di Carmagnola è una vera disperazione. Io non riesco più a sopportarlo”. Il povero chierico che assisteva i ragazzi nel dormitorio di Michele, dopo solo tre giorni non ne poteva davvero più. Ad ogni istante doveva ripetere: “Michele, sta’ zitto! Michele, torna al tuo posto! Michele, non dar noia ai compagni! Michele!... Michele!... Michele!...” Sembrava ci fossero venti Michele. “Abbi pazienza ancora un poco. Vedrai che si correggerà: è don Bosco che te lo dice”. “La pazienza è una bella cosa, ma la mia l’ho già consumata tutta”. “Vuoi dire che ti farai un po’ di meriti per il paradiso. Non scoraggiarti. Tutto andrà a finire bene”. “Speriamo!”. Il giovane chierico non ne era troppo convinto. Un tipo come Michele migliorare? Sarebbe un miracolo. È vero che di miracoli don Bosco ne fa spesso, ma questo sarebbe un miracolo straordinario. Le prime due o tre settimane il nostro capobanda di Carmagnola sembrava davvero un leone in gabbia. L’unico posto dove era contento era il cortile. La ricreazione era sempre troppo corta per lui. Il campanello al termine dello studio o della scuola lo elettrizzava. Scaraventava libri e quaderni nel cassetto, e via come un fulmine. ’Sembrava uscire dalla bocca di un cannone”, scrive don

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C’è una novità: Cristo è la speranza, che da noi dilaga, fino ai confini della terra, figli della Chiesa, Madre e Amica, che rivela la promessa ancora qui: Senti nel vento il grido del mondo, che si alza e arriva qui, fino a noi! Chiede da sempre, lo sai, d’esserci:

4 VIVERE LA VITA

Vivere la vita, con le gioie e i dolori di ogni giorno è quello che Dio vuole da te. Vivere la vita e inabissarsi nell’amore è il tuo destino, è quello che Dio vuole da te. Fare insieme agli altri la tua strada verso Lui, correre con i fratelli tuoi… scoprirai allora il cielo dentro di te, una scia di luce lascerai. Vivere la vita è l’avventura più stupenda dell’amore, è quello che Dio vuole da te. Vivere la vita e generare ogni momento il Paradiso è quello che Dio vuole da te. Vivere perché ritorni al mondo l’unità, perché Dio sta nei fratelli tuoi… scoprirai allora il cielo dentro di te, una scia di luce lascerai. Vivere perché ritorni al mondo l’unità, perché Dio sta nei fratelli tuoi… scoprirai allora il cielo dentro di te, una scia di luce lascerai, una scia di luce lascerai

5 AMARE QUESTA VITA Erano uomini senza paura di solcare il mare pensando alla riva barche sotto il cielo tra montagne e silenzio davano le reti al mare vita dalle mani di Dio. Venne nell’ora più lenta del giorno quando le reti si sdraiano a riva l’aria senza vento si riempì di una voce, mani cariche di sale, sale nelle mani di Dio. Lo seguimmo fidandoci degli occhi, gli credemmo amando le parole; fu il sole caldo a riva o fu il vento sulla vela o il gusto o la fatica di rischiare e accettare quella sfida? Prima che un sole più alto vi insidi prima che il giorno vi lasci delusi, riprendete il largo e gettate le reti barche cariche di pesci vita dalle mani di Dio. Lo seguimmo fidandoci degli occhi, gli credemmo amando le parole Lui voce e Lui notizia. Lui strada e Lui sua meta. Lui gioia imprevedibile e sincera di amare questa vita!

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CANTI

1 VOCAZIONE Era un giorno come tanti altri, e quel giorno lui passò. Era un uomo come tutti gli altri, e passando mi chiamò. Come lo sapesse che il mio nome era proprio quello, come mai vedesse proprio me nella sua vita non lo so. Era un giorno come tanti altri e quel giorno mi chiamò Tu Dio, che conosci il nome mio, fa’ che ascoltando la tua voce, io ricordi dove porta la mia strada nella vita all’incontro con te. Era un’alba triste e senza vita, e qualcuno mi chiamò, era un uomo come tanti altri, ma la voce quella no. Quante volte un uomo con il nome giusto mi ha chiamato, una volta sola l’ho sentito pronunciare con amore. Era un uomo come nessun altro e quel giorno mi chiamò.

2 LODERO’ IL MIO SIGNORE Loderò il mio Signore, tutto ciò che sono viene dalla sua bontà; custodisce la mia vita e conduce il mio cammino sulla strada disegnata da suo amor. Pregherò il mio Signore, Lui solo conosce i segreti del mio cuor; è mia luce e mia salvezza, la mia unica speranza, il rifugio saldo dell’anima mia. Canterò al mio Signore, per le meraviglie che ci parlano di Lui; la grandezza del creato, dono del suo immenso amore, senza fine col mio canto annuncerò. Cercherò il mio Signore, in tutti i fratelli che ogni giorno incontrerò, e, scoprendo vivo in loro il riflesso del suo volto potrò amarli come Lui ha amato me.

3 VI AMO COSI’ C’è una novità, nella nostra storia, Dio che si fa uomo e porta il cielo sulla terra, con la nostra vita si rivela, nello Spirito che soffia Verità. C’è una novità: che la morte è vinta, e la gioia in cuore a tutto il mondo poi racconta, annunciando ancora la Parola, che ci aiuta a ritornare insieme qui: “Vi amo così e vi amerò come vi ho amati, con voi resterò. E via da qui ognuna sarà, il testimone della Carità, il testimone di Me, Verità”.

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Bosco. Volava in tutti gli angoli del cortile come un puledro selvaggio, saltando, fischiando, urlando: era il finimondo. Nel gioco era un genio nato. Nessuno riusciva a tenergli testa nel comandare, organizzare e farsi ubbidire. Naturalmente, soprattutto durante i primi giorni, usava mezzi un po’ spicci ed energici; ma la sua bravura nel gioco gli aveva conquistato l’ammirazione generale, specialmente dei più piccoli. “Complimenti, egregio generale!” - gli aveva detto un giorno don Bosco, dopo una magnifica vittoria. – “Peccato non ci siano qui i tuoi amici di Carmagnola a vederti!”. Michele aveva toccato il cielo col dito. La felicità è così semplice! Con le rose non mancavano le spine. Per fortuna, Beppe, il suo angelo custode, era sempre vicino, pronto ad ogni emergenza. “Imbroglione che non sei altro!” “Imbroglione a me?” “Sì, proprio a te, signor Magone. Vinci sempre perché imbrogli.” “Dillo un’altra volta, se hai coraggio!” “Certo che lo dico. Chi credi di essere? Un bugiardo e un prepotente! Non ho mica paura di te, anche se gridi più forte.” Michele perde le staffe, urla una bestemmia e, cieco di rabbia, grida, tirandosi su le maniche della camicia: “Vieni avanti, se non hai paura! Ti concio io per le feste!”. Per fortuna, anche questa volta, Beppe interviene a tempo e riesce a trattenerlo. “Michele! Cosa fai? Perdi la testa?”. Ma Michele non ascolta più niente. E deciso a farla finita una volta per sempre. “Va’ al diavolo tu e il tuo Michele! Insegno io a questo mascalzone come deve parlare con me”. Ma Beppe insiste: “Michele, così non va bene! Se don Bosco ti vedesse...” Don Bosco... La promessa che gli ha fatto... Michele impallidisce dallo sforzo per dominarsi. Poi abbassa la testa, tira giù adagio adagio le maniche e si lascia condurre da Beppe fuori dal gioco, in un angolo del cortile. Si siede su un muretto e piange di rabbia. Beppe lo lascia sfogare, poi, quando si è un po’ calmato, gli dice: “Perché bestemmi in quel modo? Sai che non va bene”. “Mah! Non lo so nemmeno io. Quando m’arrabbio, perdo la testa e non so più cosa faccio”. “Allora ti avvertirò io”. “Fa’ come vuoi”. “Non sei d’accordo? Ancora ieri mi hai detto che vuoi correggerti”. “Certo che lo voglio”. “E allora mi raccomando: un’altra volta non mandarmi più al diavolo!”. (Episodio tratto dalla vita di Michele Magone scritta da don Bosco) Breve Riflessione.

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Simbolo: lente di ingrandimento Impegno: mi impegno a guardare con occhi nuovi ciò che mi circonda, cercando il punto accessibile al bene Padre Nostro.

3° GIORNO

Password: NON E’ INVIDIOSA

PREGHIAMO INSIEME

CANTO: DALL’AURORA AL TRAMONTO

INVITO ALLA PREGHIERA

G. Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T Amen. G Io sollevo a te l’anima mia, Signore mio Dio; T in te confido, che io non resti confuso. G Mostrami, Signore, le tue vie; T agli umili insegni le tue vie. G Le tue vie, Signore, sono grazia e fedeltà. T Per il tuo nome, Signore, donaci la semplicità del cuore. G Parla, o Signore: T il tuo servo ti ascolta.

LA PAROLA DI DIO

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Pallone Benedetto sei tu, Signore, Dio dell'universo. Dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pallone, strumento del nostro gioco; lo offriamo a te perché ci renda capaci d'incontrarci, di parlarci, di diventare amici. Fischietto da parte di un allenatore o arbitro Benedetto sei tu, Signore, Dio dell'universo. Dalla tua bontà abbiamo ricevuto in affido questi ragazzi per aiutarli a crescere mediante lo sport. Ci presentiamo a te perché ci aiuti a servirli nella loro crescita di figli di Dio, chiamati a far festa oggi e nel tuo regno. Il Sacerdote pone in evidenza l’offerta del Pane e del Vino Congedo Sacerdote: abbiamo detto grazie al Signore per il dono dello sport e per i doni che Egli ci fa mediante lo sport. Ed Egli ci ha donato la sua Parola di vita e soprattutto il Pane di vita: Cristo l'atleta vittorioso. Con lui torniamo alla nostra partita della vita, pieni di fiducia e di gioia.

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- che attraverso di esso le persone imparano a mettersi in gioco per

combattere la partita più importante, quella della vita. Noi ti preghiamo. - Ti ringraziamo per tutti i ragazzi che sono al mondo. Suscita educatori santi

che abbiano la stessa passione educativa di Don Bosco e di Madre Mazzarello. Noi ti preghiamo.

- Ti ringraziamo per coloro che sono deboli e impediti. Tu ci ricordi attraverso di essi che anche la nostra vita è precaria. Fa’ che nessuno sia lasciato da parte, e che ciascuno possa sviluppare e manifestare le sue risorse e capacità. Noi ti preghiamo.

- Ti ringraziamo per tutte le occasioni di dialogo tra persone e culture diverse. Fa’ che lo sport sia per tutti occasione di fratellanza e di pace. Noi ti preghiamo.

- Ti ringraziamo per il dono di ogni persona umana. Fa’ che sui nostri campi, su tutti i campi del mondo, sul campo della vita siano riconosciuti e rispettati i diritti dell’uomo, in particolare dei ragazzi. Noi ti preghiamo.

Sac. Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia, o Signore, perché da

te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei beni eterni.

T. Amen. Processione offertoriale Lettore Ora che abbiamo ascoltato e parlato al Signore, portiamo alla mensa i doni: sono i doni che Egli ha fatto a noi e che noi mettiamo a sua disposizione. Al pane e al vino che, santificati dallo Spirito, diventeranno Corpo e Sangue di Gesù per noi, aggiungiamo, oggi, alcuni doni simbolici. La preghiera di offerta ce ne spiegherà il significato. Divisa Benedetto sei tu, Signore, Dio dell'universo. Dalla tua bontà abbiamo ricevuto una veste nel giorno del Battesimo simbolo della nostra dignità cristiana; ti offriamo questa divisa: è simbolo della nostra società, dei nostro stile. La offriamo a te perché tu ci rivesta di Gesù e del suo stile.

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La parabola dei talenti (Mt 25, 14-30) 14 «Poiché avverrà come a un uomo il quale, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e affidò loro i suoi beni. 15 A uno diede cinque talenti, a un altro due e a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità; e partì. 16 Subito, colui che aveva ricevuto i cinque talenti andò a farli fruttare, e ne guadagnò altri cinque. 17 Allo stesso modo, quello dei due talenti ne guadagnò altri due. 18 Ma colui che ne aveva ricevuto uno, andò a fare una buca in terra e vi nascose il denaro del suo padrone. 19 Dopo molto tempo, il padrone di quei servi ritornò a fare i conti con loro. 20 Colui che aveva ricevuto i cinque talenti venne e presentò altri cinque talenti, dicendo: "Signore, tu mi affidasti cinque talenti: ecco, ne ho guadagnati altri cinque". 21 Il suo padrone gli disse: "Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore". 22 Poi, si presentò anche quello dei due talenti e disse: "Signore, tu mi affidasti due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due". 23 Il suo padrone gli disse: "Va bene, servo buono e fedele, sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore". 24 Poi si avvicinò anche quello che aveva ricevuto un talento solo, e disse: "Signore, io sapevo che tu sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; 25 ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra; eccoti il tuo". 26 Il suo padrone gli rispose: "Servo malvagio e fannullone, tu sapevi che io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27 dovevi dunque portare il mio denaro dai banchieri; al mio ritorno avrei ritirato il mio con l'interesse. 28 Toglietegli dunque il talento e datelo a colui che ha i dieci talenti. 29 Poiché a chiunque ha, sarà dato ed egli sovrabbonderà; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. 30 E quel servo inutile, gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti". I talenti me li gioco nella grande partita della vita caratterizzata da successi e insuccessi. Come vivo la vittoria e la sconfitta nella vita e nello sport, come cerco di educare i miei atleti a questo?

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Approfondimento– da Sport e Vita Cristiana

“Educare alla sconfitta. La dimensione pedagogica della pratica sportiva non è facile né automatica. Imparare a perdere senza considerarsi perdenti è un traguardo ambìto da ogni progetto educativo: ne dipendono in larga misura l’equilibrio emotivo e la tenuta di “personalità” del soggetto. Una qualità che non si improvvisa: ciascun uomo conosce la frustrazione della sconfitta e la gelosia del vincitore..E’ necessario educarsi a riconoscere i limiti e le cadute di forma: senza farne una tragedia, ma accogliendoli serenamente come segni concreti di quella precarietà e imponderabilità di cui è segnata l’esistenza….. Sullo sfondo troviamo un approccio consistente e sereno al mistero del male, respingendo sia la presunzione che lo rovescia sull’altro, autogiustificandosi, sia l’introversione che cade nella prospettiva di ineluttabilità, la quale tende a sfociare nello sconforto o a rimbalzare nell’aggressività.

“Educare alla vittoria. Educare alla vittoria è forse più difficile, …, a causa della minore disponibilità psicologica a considerare le situazioni positive come problematiche e in qualche modo bisognose anch’esse di purificazione e di riscatto. Al di là dell’euforia del momento, la vittoria genera carichi di responsabilità che troppo spesso si risolvono in esaltazione illusoria o in rischioso logoramento interiore. (da Sport E Vita Cristiana) [Un esempio di talenti usati nella partita della vita

Fernando Calò: la stoffa dell’atleta

Grazie al suo sforzo costante i suoi compagni cominciarono a rispettarlo non solo perché sapeva giocare bene a pallone ma perché iniziavano a notare in lui un reale cambiamento. Stava diventando un modello da seguire, il suo comportamento affascinava. Il rispetto si stava trasformando in stima.. Il suo amico Giuseppe De Sousa fu aiutato tantissimo dal suo esempio: “Fino a due anni fa non mi sembrava santo né cattivo, da due anni in qua ha esercitato su di me un’influenza rilevante sia con i buoni esempi che con i consigli”. Fernando aveva un quaderno nel quale annotava e verificava i suoi progressi. Era un punto di riferimento. Giorno dopo giorno, alla sera, scriveva una piccola riflessione che sintetizzava lo sforzo della giornata per essere fedele ai suoi impegni. Ecco alcuni dei suoi impegni e dei risultati ottenuti, presi dal suo diario:

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PER LA CELEBRAZIONE DELL'EUCARESTIA

Atto penitenziale Signore, tu hai creato il cielo e la terra come un immenso campo di gioco per i tuoi figli. Ma noi spesso l'abbiamo trasformato in luogo di violazione di ogni diritto che riconosce prima di tutto la dignità di ogni persona. Spesso, troppo spesso, abbiamo messo fuori gioco te e coloro che tu ci hai posto accanto. Per questo, Signore, abbi pietà di noi. Cristo, divenendo uomo hai preso un corpo come noi, lo hai donato al Padre al servizio dei fratelli. Noi invece spesso ne facciamo oggetto di esibizione, di, sopraffazione e di offesa. Per questo, Cristo, abbi pietà di noi. Signore, tu ci chiami a collaborare con te nell’opera dell’educazione. Spesso ci siamo fermati a curare solo gli aspetti tecnici, poca importanza abbiamo dato alla formazione integrale della persona. Spesso abbiamo dimenticato che l'abbiamo dimenticato. Per questo, Signore, abbi pietà di noi. Preghiera dei fedeli Sac. Al Signore, sorgente inesauribile di vita, buono e provvidente con tutte le

sue creature, rivolgiamo la nostra preghiera. R. Ascoltaci, Padre. - Ti ringraziamo, Signore, per la Chiesa. Ti ringraziamo per il Papa e per i

Vescovi che in questo tempo di profondi cambiamenti stanno ponendo molta attenzione al tema dell’educazione. Ti preghiamo perché la loro azione e il loro intervento non sia troppo ostacolato da leggi che non favoriscono la formazione delle coscienze. Noi ti preghiamo.

- Ti ringraziamo per averci dato la possibilità di vivere questo campo. Donaci la pazienza di educare, e di educare non solo curando lo sport ma favorendo la crescita integrale e la promozione dei diritti delle persone che ci affidi. Fa’ che possiamo sentire tutta la responsabilità della nostra formazione e attendere ad essa con impegno. Noi ti preghiamo.

- Ti ringraziamo per i ragazzi che ci affidi. Fa’ che la loro vita sia una festa vissuta con coraggio e lealtà per una vita più piena e un mondo più buono. Noi ti preghiamo.

- Ti ringraziamo per tutte le volte che ci ricordi che lo sport che noi siamo chiamati a vivere deve essere uno sport “diverso”, non consumistico. Fa’

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PER LA CONFESSIONE 1. Ringrazia il Signore Per tutto quello che di positivo, di bello e di costruttivo ti ha donato, dall'ultima confessione a oggi. Ad esempio, per la vita, la salute, il corpo, la possibilità di muoverti e di crescere, gli amici di squadra, il gioco, quanti lavorano per te, la famiglia, la Chiesa; per le gioie, le vittorie e il tifo... Ringrazia anche per le sconfitte e le prove, perché sono molto educative anch'esse. 2. Chiedi perdono al Signore Se, per lo sport, hai trascurato anzitutto lui, mettendo altri idoli al suo posto (esempio certi campioni, la tua forma fisica, il risultato); se hai omesso o vissuto male la preghiera personale, la Messa domenicale, gli appuntamenti dei gruppo parrocchiale; se ti sei impegnato più nello sport che in famiglia, a scuola; se sei stato invidioso, superbo violento nelle parole o nei gesti con i tuoi amici di squadra e con i concorrenti: se non sei stato leale; se hai trovato il tempo di leggere i giornali sportivi e non hai avuto tempo invece per il Vangelo; se hai obbedito più all'allenatore che al tuo catechista; se non hai riconosciuto i meriti degli altri... 3. Domanda aiuto al Signore Per essere un vero cristiano, anche nello sport come nel resto della vita; per crescere «dentro» nella capacità di voler bene e di scoprire la tua vocazione; per saper dare il giusto valore alle cose senza idolatrarle o snobbarle; per guardarti indietro, a chi ha meno dì te; per mantenere i propositi fatti; per essere felice di vivere per ciò che veramente conta; per essere un costruttore di pace... Confessioni individuali

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- “Un compagno mi provoca continuamente. Qualche volta mi sento ribollire il sangue con una volontà prepotente di rispondere. Mi sono contenuto, accontentandomi di avvertirlo.

- “ Ho fatto una visita in cappella” - “Mi hanno dato un calcio che mi fece molto male. Fui tentato di

restituirlo ma non lo feci” - “Ho invitato uno dei miei compagni a fare una visita in chiesa con me” - “ Un ragazzino mi ha chiesto parte della mia merenda .Mi costava ma

ho deciso di offrire questo piccolo sacrificio per la conversione del mio papà”.

- “Guerra alle conversazioni cattive. Nè le terrò, né voglio ascoltarle”. Abbiamo letto nel suo diario alcuni impegni portati avanti nel corso della giornata. C’è un motivo importante per cui l’abbiamo fatto. Ogni sportivo che si rispetti – e Fernando era un vero calciatore – se vuole vincere una medaglia, si deve allenare. L’allenamento implica sacrifici. Non ci si fa il fiato con una sola corsa, bisogna correre con costanza e aumentare i carichi di lavoro. Gli sportivi che raggiungono risultati considerevoli non hanno paura di fare sacrifici, perché hanno ben chiara la meta che vogliono raggiungere, quello che sognano di diventare. Il diario di Fernando è bagnato di sudore:

- “Alcuni compagni si sono divertiti a darmi i soprannomi. Ho avuto tanta voglia di rispondergli nella stessa maniera, ma mi sono vinto: ho taciuto”

- “Il mio impegno speciale era di ricevere con gioia tutte le contrarietà della giornata e di non mostrarmi seccato”.

Bisogna fare un’ultima riflessione. In ogni buona squadra il giocatore singolo non conta se non assieme ai compagni. Chi non passa la palla anche se è bravo, prima o poi fa perdere tutti. Fernando si preoccupava sempre dei suoi compagni di squadra, prima pregava per gli altri e solo alla fine per sé. Quando poteva passare la palla o dividere qualcosa con qualcuno lo faceva volentieri, anche se gli costava.] Breve Riflessione. Simbolo: bilancia Impegno: avere una giusta percezione di sé e degli altri che mi porta a gioire per i successi degli altri.

Padre Nostro.

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4° GIORNO

Password: NON MANCA DI RISPETTO

PREGHIAMO INSIEME

CANTO: INSIEME È PIÙ BELLO

INVITO ALLA PREGHIERA

G. Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T Amen. G Io sollevo a te l’anima mia, Signore mio Dio; T in te confido, che io non resti confuso. G Mostrami, Signore, le tue vie; T agli umili insegni le tue vie. G Le tue vie, Signore, sono grazia e fedeltà. T Per il tuo nome, Signore, donaci la semplicità del cuore. G Parla, o Signore: T il tuo servo ti ascolta.

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festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa. il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: 'E’tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso". Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e ralle grarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". Salmo responsoriale Ripetiamo insieme: SIGNORE ABBI PIETA' Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato. Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato. Rit. Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto; perciò sei giusto quando parli, retto nel tuo giudizio. Rit. Ecco, nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre. Ma tu vuoi la sincerità del cuore e nell'intimo m'insegni la sapienza. Rit. Purificami con issopo e sarò mondo; lavami e sarò più bianco della neve. Fammi sentire gioia e letizia, esulteranno le ossa che hai spezzato. Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe. Rit. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. i Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Rendimi la gioia di essere salvato, sostieni in me un animo generoso. Rit.

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Le beatitudini dello sportivo

- Beati quelli che si ricordano che lo sport è pur sempre un gioco: sapranno sorridere, di se stessi.

- Beati quelli che, per lo sport, non sacrificano tutto e tutti: saranno veramente liberi.

- Beati quelli che si impegnano nella vita almeno quanto si dedicano allo sport: saranno veri campioni.

- Beati quelli che sanno applaudire il vincitore, dopo aver lottato con impegno: saranno operatori di pace.

- Beati quelli che non si ritengono indispensabili: saranno più accolti dagli altri.

- Beati gli operatori dello sport rispettosi della crescita umana e cristiana degli atleti: saranno costruttori di persone autentiche.

- Beati quelli che danno gloria a Dio anche attraverso lo sport, perché Dio li glorificherà.

- Beati quelli che fanno divertire onestamente gli altri: Dio li renderà felici.

Dal Vangelo secondo Luca Gesù disse ancora: Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: "Padre, dammi la parte dei patrimonio che mi spetta." E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse: "Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni." Parti e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio". Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo

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LA PAROLA DI DIO L’adultera (Giovanni 8,3-11) 3 Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna còlta in adulterio; e, fattala stare in mezzo, 4 gli dissero: «Maestro, questa donna è stata còlta in flagrante adulterio. 5 Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?» 6 Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra. 7 E, siccome continuavano a interrogarlo, egli, alzato il capo, disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». 8 E, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. 9 Essi, udito ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo. 10 Gesù, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: «Donna, dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?» 11 Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neppure io ti condanno; va' e non peccare più».] Gli scribi e i farisei si sentono nel giusto, si sentono migliori e scatta in loro quella falsa sicurezza, che è presunzione e tracotanza che si atteggia a superiorità e dunque mette nella condizioni di sentirsi dei “vincenti” e in questo caso addirittura di decidere della vita o meno di una persona. Gesù, possiamo affermare, si pone come arbitro in mezzo a loro…

- Il mio atteggiamento in campo è tipico di chi “condanna” chi è meno capace di me dal punto di vista atletico, tecnico?

- Disprezzo, sorrido in modo soddisfatto degli errori del mio avversario, approfitto in modo poco leale della sua “inferiorità” agonistica?

- Quando l’avversario gioca in modo scorretto io come mi pongo? - Come educo i miei atleti al rispetto dell’avversario nella

competizione?

Approfondimento– da Sport e Vita Cristiana Educare all’agonismo (da Sport e Vita Cristiana pag.54-55)

“L’istanza agonistica è relativa all’istanza umana… E’ da rifiutarsi ogni demonizzazione, retorica e improduttiva, o inesorabilmente frustante, della tensione agonistica. Si tratta, piuttosto, di educare all’agonismo. Al centro sta l’osservazione non del se si possa, ma del come si debba competere e vincere, o perdere: anche qui, dalla logica dell’avere a quella dell’essere. (…) il rispetto

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delle regole del gioco, la capacità di autocontrollo, il rispetto del concorrente e il riconoscimento del suo valore, la disponibilità alla collaborazione (…), la competizione come gara leale in cui il confronto stimola traguardi esaltanti, indipendentemente da chi concretamente li raggiunga per primo: ecco i i riferimenti di valore pedagogicamente rilevanti”. (31-32) “L’agonismo è una componente insopprimibile della pratica sportiva. … Così la frase spesso ripetuta “ l’importante non è vincere ma partecipare” fa torto alla verità. Il desiderio di vincere, di ottenete un risultato soddisfacente appartiene come elemento intrinseco e irrinunciabile alla pratica sportiva . … Ciò che deve essere escluso è che la competitività, l’agonismo e lo sforzo siano vissuti “contro” l’altro. Si deve educare a vincere non sull’altro, ma al gioco e alla prova che esso propone. SI gioca insieme, con contro, in una competizione leale e serena” Breve Riflessione. Simbolo: fischietto Impegno: oggi starò attento a non far soffrire nessuno pur di arrivare al mio successo. Padre Nostro.

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se abbiamo preferito la falsità alla verità, l'inganno alla lealtà, la frode all'onestà, l'empietà alla giustizia.

Lett. 1: Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia.

Lett. 2: Sii benedetto Signore che su ciascuno di noi poni il tuo sguardo di bontà e di misericordia.

Tutti.: Perdona Signore le nostre rabbie, i nostri rancori, le nostre vendette, il nostro rifiuto di perdonare.

Lett. 1: Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Lett. 2: Sii benedetto Signore che consenti di contemplare il Tuo volto a chi è capace di amare con occhi limpidi.

Tutti.: Perdona Signore i nostri sguardi interessati e i pensieri che vogliono espropriare l'altro della sua dignità.

Lett. 1: Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio.

Lett. 2: Sii benedetto, Signore che hai promesso agli uomini di buona. volontà di radunarli nella pace dei figli di Dio, la pace che tu stesso ci dai.

Tutti.: Perdona Signore le nostre dispute, le nostre liti con le quali ritardiamo l'avvento del Tuo Regno in mezzo a noi.

Lett. 1: Beati i perseguitati per la giustizia perché ad essi appartiene il regno dei cieli.

Lett. 2: Sii benedetto Signore, che accogli nel tuo regno coloro che soffrono ogni genere dì persecuzione e di incomprensione.

Tutti.: Perdonaci Signore, se nelle prove non siamo rimasti fedeli a Te.

Sac.: Signore Dio nostro, che conosci i segreti dei cuori, e vedi la nostra volontà di servire con maggiore impegno Te e i fratelli, rivolgi a noi il tuo sguardo misericordioso perché liberati dalla schiavitù del peccato ritorniamo a te con amore

(dopo la lettura delle beatitudini coralmente possono essere anche lette e pregate le Beatitudini dello sportivo)

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S. Dio Onnipotente ed eterno, che nel corso della storia ti sei dimostrato ricco di misericordia e amore, donaci oggi di sperimentare ancora una volta la gioia del figlio che viene accolto nella casa del Padre, per Cristo nostro Signore.

T. Amen Seduti

Sac.: Le Beatitudini diventano oggi per noi punto di riferimento per il nostro esame di coscienza, obiettivi che vogliamo perseguire nella nostra vita di cristiani e di alleducatori.

Lett. 1 : Beati coloro che sanno di essere poveri; ad essi appartiene il Regno dei cieli.

Lett. 2: Sii benedetto Signore che hai promesso il Regno dei cieli a coloro che hanno lo spirito di povertà.

Tutti.: Perdona Signore il nostro attaccamento al denaro e alle cose della terra; perdonaci per la ricerca dei prestigio terreno per la sete di dominio, per la mancanza di generosità.

Lett. 1: Beati gli afflitti perché saranno consolati.

Lett. 2: Sii benedetto Signore che sei la consolazione degli afflitti.

Tutti.: Perdonaci Signore se abbiamo cercato consolazioni che ci portano lontano da Te, se abbiamo rifiutato di consolare coloro che sono nella pena, nella tristezza, nello sconforto.

Lett. 1: Beati i miti, perché possederanno la terra.

Lett. 2: Sii benedetto Signore che hai promesso la tua eredità a coloro che si sforzano di avere sentimenti di mitezza e di mansuetudine.

Tutti.: Perdona Signore gli scatti, i modi bruschi, le parole forti e cattive, l'impazienza di fronte agli ostacoli, le incomprensioni nei riguardi di coloro che la pensano diversamente da noi.

Lett. 1: Beati gli affamati e gli assetati della giustizia, perché saranno saziati.

Lett. 2: Sii benedetto Signore che sazi la nostra fame e la nostra sete di giustizia.

Tutti.. Perdonaci Signore, se ci siamo considerati più giusti degli altri, se ci siamo permessi di giudicare il cuore degli altri. Perdonaci

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5° GIORNO

Password: NON CERCA IL SUO INTERESSE

PREGHIAMO INSIEME

CANTO: Resta accanto a me

INVITO ALLA PREGHIERA

G. Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T Amen. G Signore manda la tua verità e la tua luce. T Siano queste a guidarci nella vita. G Tu o Signore sei la nostra forza; T di chi avremo paura? G Insegnaci Signore le tue vie; T cammineremo nella tua verità e ti testimonieremo al prossimo.

G Prenditi cura di noi, o Signore nella nostra vita: T come della pupilla dei tuoi occhi. G Parla, o Signore: T il tuo servo ti ascolta.

LA PAROLA DI DIO

Il buon samaritano (Lc 10, 29-37) 29 Ma egli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?» 30 Gesù rispose: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s'imbatté nei briganti che lo spogliarono, lo ferirono e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso un sacerdote scendeva per

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quella stessa strada; e lo vide, ma passò oltre dal lato opposto. 32 Così pure un Levita, giunto in quel luogo, lo vide, ma passò oltre dal lato opposto. 33 Ma un samaritano che era in viaggio, passandogli accanto, lo vide e ne ebbe pietà; 34 avvicinatosi, fasciò le sue piaghe, versandovi sopra olio e vino; poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo condusse a una locanda e si prese cura di lui. 35 Il giorno dopo, presi due denari, li diede all'oste e gli disse: "Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, te lo rimborserò al mio ritorno". 36 Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s'imbatté nei ladroni?» 37 Quegli rispose: «Colui che gli usò misericordia». Gesù gli disse: «Va', e fa' anche tu la stessa cosa». Le categorie dei sacerdoti e dei leviti nella cultura ebraica erano le categorie dei giusti, dei benpensanti, di chi aveva una posizione nella società. Al contrario il samaritano era colui che era disprezzato, dal quale non ci si poteva aspettare niente di buono. Eppure il samaritano vede il disagio, si ferma, cura l’uomo, lo porta in una locanda e lo affida al locandiere disponendo del necessario. Il samaritano “ci rimette di tasca propria” perché vive la compassione e dunque la capacità di prendersi cura, sa vivere la dimensione della gratuità dell’amore. - Nel mio servizio come allenatore cerco il tornaconto… affettivo, di stima, di riconoscimento, etc? - Insieme alla cura della dimensione tecnica e sportiva ho a cuore anche la crescita del ragazzo?

Risorse del computer – da Sport e Vita Cristiana Educare alla gratuità da Sport e vita cristiana (pag.53-54)

“La dimensione ludica dell’uomo si rivela nella sua identità di gratuità: questa, verificabile dall’esperienza umana, appartiene all’essenza stessa dell’uomo, in quanto creato a immagine di Dio, somma e perfetta Gratuità. Ma il dato naturale va accolto, educato, arricchito di valore. Così anche nello sport la dimensione ludica si accompagna, in profondità, alla gratuità” Breve Riflessione. Simbolo: coperta Impegno: oggi cerco scoprire nei miei rapporti la dimensione della gratuità Padre Nostro.

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PROPOSTA di Celebrazione penitenziale Canto S. Nel nome dei Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen. S. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l'amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con

tutti voi. T. E con il tuo spirito S. Fratelli e sorelle, siamo radunati nella gioia per celebrare un grande sacramento: la riconciliazione è il dono più grande che il

Padre oggi vuole donarci. Con pentimento riconosciamo le nostre colpe per poter accogliere il

suo perdono S. Tu che sei Amore: Signore, pietà. T. Signore, pietà S. Tu che ci insegni a perdonare: Cristo, pietà. T. Cristo, pietà. S. Tu che sei fonte di ogni bene, Signore, pietà T. Signore, pietà S. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci

conduca alla vita eterna. T. Amen

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prendertela, papà, se ti ho detto queste cose. Lo sai che ti voglio bene, ma adesso è già tardi, devo correre all’allenamento. Se arrivo in ritardo il mister non mi farà giocare. Anche se ho capito che non sarò mai un campionissimo. A me piace allenarmi e giocare la partita. Sono sereno e felice quando corro nel campo, mi sento libero, libero come il vento e l’acqua che scorre!

Sei un vero sportivo se: 1) Se sai vincere e restare modesto, 2) Se sai perdere e conservare il sorriso; 3) Se, dopo la partita, parli ai tuoi amici di tutto eccetto che dell’incontro; 4) Se sai, sul campo, conservare la tua dignità e accettare tutte le decisioni dell’arbitro, giuste o ingiuste, regolari o irregolari, competenti o ompetenti;

5) Se negli incontri, sai incassare colpi proibiti e non restituirli; 6) Se sai vincere senza voler stravincere, essere forte senza essere brutale, 7) Se sai pensare alla squadra piuttosto che a te stesso; 8) Se sai curvarti sull’avversario caduto, 9) Se sai essere uno spettatore imparziale, se sai apprezzare il bel gioco senza distinzioni di squadre. 10) Se sai felicitarti con l’avversario e tendergli la mano quando sei vinto, allora o giovane, io credo che tu sia un vero sportivo.

(Emile Lefranc)

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6° GIORNO

Password: NON TIENE CONTO DEL MALE RICEVUTO

PREGHIAMO INSIEME

CANTO: LODERO’ IL MIO SIGNORE

INVITO ALLA PREGHIERA

G. Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T Amen. G Sia benedetto il tuo nome, o Signore, da ora e per sempre. T Dal sorgere del sole al suo tramonto, sia lodato il tuo nome, o

Signore. G Sono tanti i prodigi che hai fatto per noi, o Signore nostro Dio; T sono tanti i tuoi pensieri per noi. G O Signore, Tu sei buono e chiami tutti alla santità; T dacci il coraggio di risponderti con la nostra vita. G Parla, o Signore: T il tuo servo ti ascolta.

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LA PAROLA DI DIO

Il Padre Misericordioso (Luca 15,11-32) 11 Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. 12 Il più giovane di loro disse al padre: "Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta". Ed egli divise fra loro i beni. 13 Di lì a poco, il figlio più giovane, messa insieme ogni cosa, partì per un paese lontano, e vi sperperò i suoi beni, vivendo dissolutamente. 14 Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una gran carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 15 Allora si mise con uno degli

abitanti di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi a pascolare i maiali. 16 Ed egli avrebbe voluto sfamarsi con i baccelli che i maiali mangiavano, ma nessuno gliene dava. 17 Allora, rientrato in sé, disse: "Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 18 Io mi alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: padre, ho peccato contro il cielo e contro di te: 19 non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi servi". 20 Egli dunque si alzò e tornò da suo padre; ma mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione: corse, gli si gettò al collo, lo baciò e ribaciò. 21 E il figlio gli disse: "Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". 22 Ma il padre disse ai suoi servi: "Presto, portate qui la veste più bella, e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi; 23 portate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita; era perduto, ed è stato ritrovato". E si misero a fare gran festa. 25 Or il figlio maggiore si trovava nei campi, e mentre tornava, come fu vicino a casa, udì la musica e le danze. 26 Chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa succedesse. 27 Quello gli disse: "È tornato tuo fratello e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché lo ha riavuto sano e salvo". 28 Egli si adirò e non volle entrare; allora suo padre uscì e lo pregava di entrare. 29 Ma egli rispose al padre: "Ecco, da tanti anni ti servo e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto per far festa con i

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Lettera di un bambino al papa’ ultra’ che lo vuole campione Michelangelo, 10 anni, ha indirizzato questa lettera bellissima a sua

padre “Non solo e non proprio a mio padre” ha precisato “ma mi rivolgo idealmente a tutti i genitori, a tutti gli sportivi, a chi vuole bene al calcio che è un gioco”.

Lo sai, papà, che quasi mi mettevo a piangere dalla rabbia quando ti sei arrampicato sulla rete di recinzione urlando contro l’arbitro? Io non ti avevo mai visto così arrabbiato. Forse sarà anche vero che l’arbitro aveva sbagliato, ma quante volte io ho fatto degli errori senza che tu mi dicessi niente? Anche se abbiamo perso la partita per colpa dell’arbitro, come tu dici, mi sono divertito lo stesso. Ho ancora molte gare da giocare e sono sicuro che, se non griderai più, l’arbitro sbaglierà molto meno. Papà, capisci, io voglio solo giocare. Ti prego,lasciamela questa gioia, non darmi suggerimenti che mi fanno solo innervosire: tira, passa, buttalo giù. Se buttassero giù me, quante parolacce diresti? Un’altra cosa: quando il mister mi sostituisce o non mi fa giocare, non arrabbiarti, io mi diverto ugualmente, anche seduto in panchina. Siamo in tanti ed è giusto che giochino tutti. E poi, quante parolacce, urla ed imprecazioni si sentono in campo mentre si gioca: non solo da te, ma anche da altri genitori. Non si agisce così, a me hanno detto che le brutte parole non salgono in cielo perché non trovano posto, là stanno solo gli angeli. E scusami, papà, non dire alla mamma, di ritorno dalla partita: “ha vinto ed indossa la maglia numero dieci”. Dille che mi sono divertito tanto e basta. Non raccontare che ho fatto un gol bellissimo, non è vero. Ho messo il pallone dentro la porta perché un mio compagno mi ha fatto un bel passaggio e tutti insieme abbiamo lottato per vincere. E poi che tormento dalla televisione ho capito che quel numero è una leggenda: tutti i “grandi” l’hanno indossato: Sivori,Rivera, Platani; Maradona, Ronaldo, Baggio, Del Piero. Ma loro sono nati artisti con dei cervelli carichi di idee, con la fantasia come la pittura di Van Gogh o la musica di Beethoven. E qui mi viene da ridere, papà, perché io non conosco la musica e sono pure stonato.E allora? Ascoltami, papà, non venire nello spogliatoio al termine della partita per vedere se faccio bene la doccia o se so vestirmi. Che importanza ha se metto la maglietta storta? Devo imparare da solo. Stai sicuro che diventerò grande e sarò bravo a scuola, anche se avrò la maglietta rovesciata. E lascia portare a me il borsone. Guarda, c’è stampato il nome della squadra e mi fa piacere far vedere a tutti che gioco a pallone. E sai, non volevo dirtelo perché sono ancora piccolo, ma a scuola la fidanzatinesono in aumento. Non

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Decalogo Dello Sportivo Io sono il Signore Dio tuo 1 Non di solo sport vive l'uomo, perché solo in Dio si trova il senso ultimo dell'esistenza. 2 Non pregare Dio per vincere, ma perché ti aiuti a diventare a divenire campione nella vita. 3 Non ridurre la Domenica all'attività sportiva, perché questo è solo un aspetto della tua esistenza. 4 Non insuperbirti delle tue possibilità perché la vita è stata trasmessa per farne dono. 5 Non adottare mai parole o atti di violenza, perché lo sport sia un'occasione d'incontro fraterno. 6 Non abusare del tuo corpo e rispetta quello degli altri, perché è segno visibile della presenza di Dio. 7 Non togliere il merito a nessuno con scuse o denigrazioni, perché l'avversario ha la tua stessa dignità. 8 Non barare in gara o con l'assunzione di sostanze illecite, perchè imbroglieresti te stesso prima e più ancora degli altri.

9 Non illuderti del successo e non essere in balia delle valutazioni altrui, perché l'umiltà e l'equilibrio ti aiutino a vivere.

10 Non essere invidioso di chi è migliore di te, perché l'importante è dare il meglio delle proprie possibilità.

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miei amici; 30 ma quando è venuto questo tuo figlio che ha sperperato i tuoi beni con le prostitute, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato". 31 Il padre gli disse: "Figliolo, tu sei sempre con me e ogni cosa mia è tua; 32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato"». L’alleducatore, talvolta, riceve in cambio delle sue attenzioni e dell’impegno verso la squadra, ingratitudine e mancanza di riconoscimento.

- Come reagisco in queste situazioni? - Sono capace di dare un’altra possibilità a chi ha sbagliato o lo

etichetto privandolo della mia fiducia?

Approfondimento– da una lettera di Don Bosco VI DO TUTTO ME STESSO EDUCARE E’ COSA DI CUORE “Miei cari figlioli voi sapete quanto io vi amo nel Signore e come io mi sia tutto consacrato a farvi quel bene maggiore che potrò. Quel poco di scienza, quel poco di esperienza che ho acquistato, quanto sono e quanto possiedo, preghiere, fatiche, sanità, la mia vita stessa: tutto desidero impiegare a vostro servizio. In qualunque giorno e per qualunque cosa fate pure conto su di me, ma specialmente nelle cose dell’anima. Per parte mia, per strenna vi do tuto me stesso. Sarà cosa meschina, ma quando vi do tutto, vuol dire che nulla riserbo per me. Ora veniamo ai ricordi. A tutti in generale. Fatevi bene il segno della santa croce; non volgetevi mai indietro, quando servite la santa messa… non fate letture cattive o proibite. Appena uno di voi dubitasse della bontà di un libro, manifesti il suo dubbio a qualche superiore. Spero che voi mettere in pratica i miei avvisi e tanto ne sono sicuro che volgio che si finisca l’anno con perfetto amore e santa allegrezza. Perciò io vi perdono a voi qualunque mancanza possiate aver fatta e anche voi perdonatevi a vicenda le offese, che per caso abbiate ricevute. Voglio che incominciate l’anno 1860 senza malumore e senza malinconie. Se vi fosse qualcuno destinato alla punizione, intendo che gli sia tolto il castigo. Io sono pronto a tirare una linea sopra ogni vostra mancanza, prometto di non rinfacciarla mai a nessuno, e di dimenticarla; ma intendo che facciate lo stesso

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fra di voi. Non già perdonare un’offesa e poi dopo 10-15 giorni, venuta l’occasione, gettare in faccia all’offensore quella parola, quella mancanza, quello sbaglio fatto. Ciò non va; perdonare vuol dire dimenticare per sempre. Breve riflessione

Simbolo: abbraccio benedicente Impegno: oggi cerco di vivere nelle relazioni il perdono al di là di ogni tornaconto. Padre Nostro

CONCLUSIONE Si suggerisce come momento di preghiera della mattina del giorno in cui si conclude

Password: L’AMORE CHE EDUCA

PREGHIAMO INSIEME

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riconosce che senza di Te, o Cristo, è interiormente come cieco, incapace di conoscere la piena verità, di comprendere il senso profondo della vita, specialmente di fronte alle tenebre del male e della morte. Anche il più grande campione, davanti alle domande fondamentali dell'esistenza, si scopre indifeso ed ha bisogno della tua luce per vincere le sfide impegnative che un essere umano è chiamato ad affrontare. Signore Gesù Cristo, aiuta questi atleti ad essere tuoi amici e testimoni del tuo amore. Aiutali a porre nell'ascesi personale lo stesso impegno che mettono nello sport. Aiutali a realizzare un'armonica e coerente unità di corpo e di anima. Possano essere, per quanti li ammirano, validi modelli da imitare. Aiutali ad essere sempre atleti dello spirito, per ottenere il tuo inestimabile premio: una corona che non appassisce e che dura in eterno. Amen! (Dall'Omelia, in occasione del Giubileo degli Sportivi, 29 ottobre 2000) Per Amore Una volta per tutte ti é dato questo breve precetto: "Ama e fa' quel che vuoi". Se tu taci, taci per amore. Se tu parli, parla per amore. Se tu correggi, correggi per amore. Se tu perdoni, perdona per amore. Metti in fondo al cuore la radice dell'amore. Da questa radice non può che maturare del bene.

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come quanto ho di piú caro, perché sei tu che me li hai dati, e a Te devono ritornare. Con la tua grazia, Signore, fa che io sia sempre loro di esempio e mai d'inciampo: che essi in me vedano Te, e io in loro Te solo cerchi. E al termine della mia giornata l'essere stato allenatore mi sia di lode e non di condanna. Amen. Preghiera dello sportivo (6) Padre Santo, ho corso e giocato tutto il giorno; mi sono alienato e nel cuore avevo il desiderio di vincere. Ti prego per chi ha corso con me, per tutti quegli amici che non corrono più perché delusi. Padre, ti prego: aiutami a saper accettare i miei limiti, a saper gioire per le vittorie dei miei amici. Fa'che non dimentichi mai che ci sono altri traguardi nella vita per i quali vale la pena di correre con lealtà, tenendo il passo dei più debole. Fa' che questa mia passione sportiva sia messa a servizio di molti ragazzi e giovani. Alimenta tu la «fiaccola» dei mio sperare in un mondo senza barriere per nessuno. Amen. Preghiera dell’atleta Signore, sii per me allenatore, dirigente, medico, maestro di vita. Signore, sii per me compagno di squadra, giudice di gara, amico. Perché tu sei il Signore. Tu mi capisci e mi valorizzi. A te affido la mia vita. Aiutami, oggi e sempre. Preghiera del Papa Giovanni Paolo II - "Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!" (Mc 10,47) Fissiamo, o Cristo, lo sguardo su di Te, che offri ad ogni uomo la pienezza della vita. Signore, Tu guarisci e fortifichi chi, fidandosi di Te, accoglie la tua volontà. Anche l'atleta, nel pieno delle sue forze,

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CANTO: VOI SIETE DI DIO

INVITO ALLA PREGHIERA G. Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T Amen. G Sia benedetto il tuo nome, o Signore, da ora e per sempre. T Dal sorgere del sole al suo tramonto, sia lodato il tuo nome, o

Signore. G Sono tanti i prodigi che hai fatto per noi, o Signore nostro Dio; T sono tanti i tuoi pensieri per noi. G O Signore, Tu sei buono e chiami tutti alla santità; T dacci il coraggio di risponderti con la nostra vita. G Parla, o Signore: T il tuo servo ti ascolta.

LA PAROLA DI DIO

1Corinzi 13,1-13 1 Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. 2 Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. 3 Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente. 4 L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, 5 non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, 6 non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; 7 soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. 8 L'amore non verrà mai meno. Le profezie verranno abolite; le lingue cesseranno; e la conoscenza verrà abolita; 9 poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo; 10 ma quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte, sarà abolito. 11 Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino. 12 Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente, come anche sono stato perfettamente conosciuto. 13 Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l'amore.

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Nei versetti 4-7 la carità è definita da una serie di 15 verbi che sottolineano non tanto l’astrattezza ma l’azione che suscita nel cuore di chi le lascia spazio e l’accoglie come dono. Possiamo dire con certezza che Don Bosco si sia lasciato invadere da questa carità per poi riversarla con le delicate sfumature dell’educazione sui suoi giovani… e quali capolavori di grazia!

Approfondimento – spunti per una lectio Proviamo a commentare questi 15 verbi (si può leggere o riflettere in silenzio) La carità è paziente, Usualmente si intende longanime, ovvero lenta all’ira, paziente di fronte alle provocazioni. E’ interessante la traduzione greca la cui traduzione corrisponde meglio a magnanime: grandezza d’animo, che sente dentro cose grandi. Don Bosco era un sognatore… sentiva e vedeva cose grandi! è benigna la carità; Piena di bontà e di benevolenza… vuole il bene e lo compie (la benevolenza in educazione… voler il bene si dimostra con fiducia, confidenza che apre i cuori… la sorgente è la fiducia di dio nell’uomo) non è invidiosa la carità,

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I mass media ci hanno resi più famosi di quanto meritiamo.

I giovani, in particolare, ci considerano modelli da imitare, nel bene o nel male. Non vorrei trascinare, o Dio, alcuno dietro il mio cattivo esempio. Aiutami a far cessare l'animosità e l'eccessivo agonismo dentro e fuori il campo di gioco. Fa che io non mi monti la testa quando ho successo, e che non mi disperi quando le cose vanno male, e i giornali mi danno addosso. Allevia le angosce dei miei familiari quando sono impegnato in gara e proteggimi da ogni incidente immobilizzante, e soprattutto aiutami a non danneggiare i miei avversari. Infine, ti prego di essermi vicino nella gara più importante della vita perché possa conquistare il premio riservato a quanti hanno agito con altruismo ed onestà. Grazie perché mi hai dato ascolto. E così sia.

dal libro "Filo rosso con Dio" di Giampaolo Thorel, edito dalle Paoline. Preghiera dello sportivo (4) Signore, che mi consenti di stare nella gioia con i miei amici e di gareggiare con loro, ti prego per tutti i giovani che non hanno oggi questa opportunità, ti chiedo di essere per me allenatore, dirigente, medico, maestro di vita. Signore, sii per me compagno di squadra, giudice di gara, amico. Perché tu sei il Signore. Tu mi capisci e mi valorizzi. A te affido la mia vita. Aiutami, oggi e sempre. Amen Preghiera dello sportivo (5) Fa o Signore, che io ti conosca. E la conoscenza mi porti ad amarti, e l'amore mi sproni a servirti ogni giorno piú generosamente Che io veda, ami e serva Te in tutti i miei fratelli atleti, ma particolarmente in coloro che mi hai affidati. Te li raccomando perciò, Signore,

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Insegnami a giocare la mia partita, indicami il mio ruolo in campo, incoraggiamo a lottare e dare sempre il meglio di me stesso. E quando sarò tentato di arrendermi e di non combattere più, ti prego abbandona la panchina ed entra in campo con me ! Con te vicino ricomincio a giocare. Preghiera dello sportivo (3) - (Luigi Guglielmoni) Grazie, Signore, per il corpo col quale possiamo muoverci, giocare e fare festa. Grazie per la salute e la pace che ci fanno gustare la vita con gioia ed entusiasmo. Grazie per il tempo libero che trascorriamo divertendoci in compagnia degli amici. Grazie per le persone e gli spazi che ci consentono di fare sport, di allenarci e di gareggiare. Grazie per le vittorie e le sconfitte che rivelano il cammino della vita e fanno maturare "dentro". Grazie perché dopo il gioco possiamo affrontare più sereni gli impegni quotidiani. Grazie per quanto impariamo dalla disciplina sportiva e dai campioni sul campo e nella vita. Grazie per la domenica, giorno di riposo e di preghiera, dl fraternità con tutti. Grazie perché tu, Signore, sei il nostro allenatore e maestro e rimani con noi ogni giorno. Faccio dello sport, Signore. Ti offro la fatica del mio allenamento, la gioia e l'ansia delle mie gare. Fa che mi prepari con costanza che giochi con lealtà, che vinca con dignità e con serenità sappia perdere. E reso più forte, renda il mio animo più agile nel tuo servizio, Signore, e porti la gioia a chi mi vive accanto, ogni giorno. Fin da piccolo, O Dio, vivo nel mondo dello sport. Ho partecipato a molte gare, vincendo molti premi. Ho sempre creduto nei valori dello sport e dell'agonismo leale, rifiutando ogni forma di compromesso e ogni surrogato della forza di volontà. Alcuni usano sostanze proibite per ottenere risultati eclatanti, gettando discredito sul mondo dello sport.

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Non prova dispiacere per il bene goduto dagli altri; non desidera segretamente il male altrui (quando gli altri educatori riescono e io no… cosa succede nel mio cuore?) non si vanta il senso della parola originaria (perpereuetai) è millantatrice. Millantare: ingrandire mille volte, e dunque anche sentirsi superiori. Il vantare la propria superiorità divide e non crea comunione. In Fil 2,3: “non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri”. (nell’equipe educativa mi vanto?) non si gonfia d’orgoglio non manca di rispetto è cortese, affabile, non tratta con disprezzo, né con modi villani “Non dimenticare che siamo salesiani. Sal e Lux. Sale della dolcezza, della pazienza, della carità. Luce in tutte le azioni esterne…” (lett. A don Costamagna, 31 gen. 1881, E IV 7) non cerca il suo interesse o esclusivo vantaggio, a scapito degli altri, soprattutto dei più deboli non si adira diventare irascibili quando si tocca alla nostra dignità. L’ira è uno stato d’animo concitato e passionale determinato da grave irritazione e caratterizzato dall’impulso violento di punire immediatamente e in forme eccessive. (correggo con l’ira negli occhi?) “Carità, pazienza, dolcezza, non mai rimproveri umilianti, non mai castighi, far del bene a chi si può, del male a nessuno” (lett. A don Costamagna, 6 agosto 1885, E IV 328) non tiene conto del male ricevuto ovvero non serba rancore, è disposta a dimenticare, a mettere pietre di misericordia sul male, a rimettere i debiti come Gesù (serbo rancore degli “sgarbi” dei ragazzi?) alcune traduzioni anche non sospetta il male ovvero non attribuisce a motivi perversi il male fatto da altri, non sospetta, non è maliziosa non gode dell’ingiustizia ma si compiace della verità per quanto le colpe altrui, specie se si tratti di nemici, possa soddisfar il nostro amor proprio o tornarci vantaggiose, poiché il male morale offende Dio e allontana dal prossimo Tutto copre

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cioè copre i falli di un velo di misericordia scusandoli, 1 Pt 4, 8 “Soprattutto conservate tra voi una grande carità, perché la carità copre una moltitudine di peccati”. Attenzione ma non nel senso di fare “pateticamente finta che il male non ci sia; il classico “chiudere un occhio” sulla realtà negativa non esprime misericordia, perché in tal modo lascio le cose come stanno: il peccatore con il suo male, il peccato con la sua valenza diabolica distruttrice. La misericordia, invece, è attiva, operosa, geniale e imprevedibile, cambia e converte, tira fuori il bene dal male”. Allora tutto copre, ovvero non enfatizza il male, ma pur vedendolo chiaro e distinto, sa scorgere quel poco di bene rimasto e con quello costruire. Altre traduzioni si soffermano su sopporta ogni cosa Tutto crede Pensate ad una situazione in cui come animatori/educatori avete creduto e sperato contro ogni speranza… cosa è successo? Tutto spera La nostra è una speranza affidabile Tutto sopporta Le opposizioni, le prove, le persecuzioni

Preghiamo insieme:

IL CANTICO DELLA CARITA’ DELL’EDUCATORE SALESIANO

Se sapessi tutto in pedagogia ma non ho l’amore, a nulla mi serve!

Se la mia parola fosse incisiva se conquistassi i ragazzi e i colleghi con la mia arte comunicativa

ma non ho l’Amore a cosa mi giova?

Se mi spendessi senza riposo, se dessi tutto di me

per realizzare progetti di bene ma non ho l’Amore non farei nulla.

L’amore è paziente

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Ogni cristiano è chiamato a diventare un valido atleta di Cristo, cioè un testimone fedele e coraggioso del suo Vangelo. Ma per riuscire in ciò è necessario che egli perseveri nella preghiera, si alleni nella virtù, segui in tutto il divino Maestro. In effetti, è Lui il vero atleta di Dio; Cristo è l’Uomo “più forte”, che per noi ha affrontato e sconfitto l’ “avversario”, satana, con la potenza dello Spirito Santo, inaugurando il Regno di Dio.

(Giovanni Paolo II - Giubileo degli sportivi 28-30 ottobre 2000) Preghiera dello sportivo (1) Signore, aiutami ad essere un vero sportivo. A vincere e restare modesto. A perdere e conservare il sorriso e la dignità. Ad accettare le decisioni dell'arbitro, giuste o ingiuste che siano. A saper vincere senza stravincere. Ad essere forte senza essere brutale. A pensare alla squadra e non solo a me stesso. Ad apprezzare l'avversario riconoscendo le sue abilità. Con te Signore posso vincere. Se sono sconfitto, donami, o Signore, la forza di accogliermi perdente, e di renderti lode. Preghiera dello sportivo (2) Signore ! E' bello per me correre con i miei amici, nella gioia e nella fatica, nella vittoria e nella sconfitta. Là, sul campo, ci metto tutto me stesso perché per me giocare è un po' come vivere e vivere è un po' come giocare. E se penso alla mia vita come a quel campo di gara allora, Signore, aiutami a viverla con lo stesso entusiasmo con lo stesso impegno con la stessa voglia di vincere e di diventare grande. Sii tu la mia guida e il mio maestro.

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Amen. Oppure Grazie, Signore, per il corpo col quale possiamo muoverci, giocare e far festa. Grazie per la salute e la pace che ci fanno gustare la vita con gioia ed entusiasmo. Grazie per il tempo libero che trascorriamo divertendoci in compagnia degli amici. Grazie per le persone e gli spazi che ci consentono di fare sport, di allenarci e di gareggiare. Grazie per le vittorie e le sconfitte che rivelano il cammino della vita e fanno maturare. Grazie per quanto impariamo dalla disciplina sportiva e dai campioni sul campo e nella vita. Grazie per la domenica giorno di riposo e di preghiera, di fraternità e di servizio solidale. Grazie, Signore, donaci la tua gloria e resta con noi ogni giorno. Amen. Concludiamo con la preghiera tradizionale dei cristiano Ti odoro, mio Dio, ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio d'avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno. Perdonami d male oggi commesso, e se qualche bene ho compiuto, accettalo. Custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cori. Amen. Il Signore ci conceda una notte serena e un riposo tranquillo Amen. PREGHIERE PER LE VARIE OCCASIONI IL PAPA “SPORTIVO”AGLI SPORTIVI

Può essere veicolo di alti ideali umani e spirituali quando è praticato nel pieno rispetto delle regole. Per riuscire nella vita bisogna perseverare nella fatica. Chi pratica lo sport questo lo sa bene: è solo a prezzo di faticosi allenamenti che si ottengono risultati significativi. Il sostegno appassionato della propria squadra mai può giungere ad offendere le persone o a danneggiare i beni della collettività. Lo sport non è mera potenza fisica ed efficienza muscolare, ma ha anche un’anima e deve mostrare il suo volto integrale. Ogni attività sportiva, sia a livello amatoriale che agonistico, richiede doti umane di fondo, quali il rigore nella preparazione, la costanza nell’allenamento, la consapevolezza dei limiti delle capacità della persona, la lealtà nella competizione, l’accettazione di regole precise, il rispetto dell’avversario, il senso di solidarietà e di altruismo.

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anche quando i ragazzi hanno poca voglia, si mostrano incostanti e indifferenti.

L’Amore è benevolo: non si ferma all’apparenza, previene le domande e guarda al futuro. L’Amore è tenace:

anche davanti alla chiusura ritenta strade di speranza e di vita.

Scopre nel più profondo frammenti di bellezza e aneliti di felicità. L’Amore è fedele:

non sfugge davanti alla sofferenza e all’insuccesso; si fa carico della gioia e del dolore,

della fatica di crescere L’Amore tutto spera:

anche quando tutto sembra inefficace e sei rimasto con pochi a lottare.

L’Amore tutto sopporta: le fatiche e i sacrifici,

le delusioni e le sconfitte, i rapporti da riallacciare,

le veglie e le ricerche di vie migliori il tempo non più tuo.

Sei cose sono grandi nell’educatore: la capacità di ascoltare, la convergenza educativa, la pazienza nell’attendere, l’allegria e la gioia del cuore, la profondità spirituale, ma più grande di tutte è

L’AMORE!

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“Antologia di preghiere” PER LA PREGHIERA DELLA SERA

Un canto adatto oppure Inno: Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode. Per ogni giornata è indicata la modalità dell’esame di coscienza. Tuttavia possono essere adottate anche le seguenti modalità e preghiere

Esaminiamo la nostra giornata. Preghiere di ringraziamento spontanee. Breve esame di coscienza Grazie del perdono Signore ti ringraziamo per ché sempre ci doni il tuo perdono Grazie perché ci insegni che non vuoi l'apparenza di persone infallibili, ma la sostanza di persone semplici che sanno riconoscere i propri errori. Grazie per tutte le volte che ci hai perdonati, Grazie perché non ci rifiuti mai il tuo perdono. Grazie perché ti rallegri ogni volta che qualcuno ritorna a te con umiltà. Donaci la gioia di perdonare e di sentirci perdonati, donaci di ricominciare sempre senza scoraggiarci donaci di credere che tu non ci vuoi infallibili, ma con la volontà di non arrenderci al male. Perdonaci per il male commesso oggi e aiutaci a perdonare se ne abbiamo ricevuto. Oppure Grazie della gioia Signore ti ringraziamo per averci regalato la gioia, per aver camminato, risorto, accanto a noi sebbene i nostri occhi non sempre sappiano riconoscerti. Grazie per tutti i momenti di gioia che attraversano la nostra vita anche al campo, per tutti quelli che sanno regalarci gioia e per tutte le volte in cui anche noi sappiamo superare la tristezza accogliendo la notizia che la vita vince sempre la morte.

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Oppure Grazie per la squadra Signore ti ringraziamo per averci convocati come gruppo, come squadra, come comunità. Grazie per quanto abbiamo ricevuto dai nostri fratelli e dalle nostre sorelle del campo E per quanto abbiamo potuto donare con gioia. Ti affidiamo le nostre squadre: fa' che in esse si vivano i valori della responsabilità, della solidarietà e della collaborazione. Che ognuno sappia dare il meglio di sé, lavorando anche con spirito di sacrificio per la propria squadra Perdonaci se non sempre abbiamo saputo dare il nostro contributo per il bene del gruppo e della squadra. Donaci di essere come quel ragazzo che ha saputo dare tutto quello che aveva e ha favorito il miracolo di Gesù. Oppure Grazie perché siamo qui! Signore ti ringraziamo per averci invitati a scendere dalle nostre sicurezze e comodità e vivere l'esperienza intensa del campo. Grazie per tutte le persone che abbiamo incontrato e conosciuto. Grazie per la gioia che ci hanno regalato. Perdonaci se non siamo stati capaci di comunicare la nostra gioia come avremmo desiderato. Perdonaci se in vece di accogliere con entusiasmo gli altri Ce ne siamo stati per conto nostro. Donaci la forza di imparare e ricordare tutto quello che oggi hai voluto insegnarci. Oppure Padre Santo, ho corso e giocato tutto il giorno; mi sono allenato e nel cuore avevo il desiderio di vincere. Davanti a te, questa sera, mi sento stanco, ma in pace. Ti prego per chi ha corso con me, per tutti quegli amici che non corrono piú perché delusi. Padre, aiutami a saper accettare i miei limiti, a saper gioire per le vittorie dei miei amici. Fa' che non dimentichi mai che ci sono altri traguardi nella vita per i quali vale la pena di correre con lealtà, tenendo il passo del piú debole. Alimenta la "fiaccola" del mio sperare, senza riserve.