«Quella vignetta di Charlie Hebdo è come una scoreggia in ... · Quindi sul Vernacoliere non...

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Home Sezioni Società Media e Cultura L’intervista a Mario Cardinali, direttore del mensile satirico. «La libertà non è soltanto dare aria alla bocca. La tavola del settimanale francese sul terremoto e la pasta è una provocazione fine a se stessa, becera e inutile» Charlie Hebdo, il celebre giornale satirico francese, divenuto ancora più conosciuto – tristemente- per l'attentato di cui fu fatto oggetto da terroristi islamisti, oggi è tornato su tutte le prime pagine. Satira «Quella vignetta di Charlie Hebdo è come una scoreggia in pubblico». Parola di Vernacoliere di Lorenzo Maria Alvaro 02 settembre 2016

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L’intervista a Mario Cardinali, direttore del mensile satirico. «La libertà non èsoltanto dare aria alla bocca. La tavola del settimanale francese sul terremoto ela pasta è una provocazione fine a se stessa, becera e inutile»

Charlie Hebdo, il celebre giornale satirico francese, divenuto ancora più conosciuto –tristemente- per l'attentato di cui fu fatto oggetto da terroristi islamisti, oggi è tornato sututte le prime pagine.

Satira

«Quella vignetta di Charlie Hebdo è come una scoreggia inpubblico». Parola di Vernacolieredi Lorenzo Maria Alvaro 02 settembre 2016

Questa volta però la ribalta se l'è meritata per una vignetta. Nel mirino dei disegnatorifrancesi però non c'era qualche terrorista, la Chiesa Cattolica, Il Papa o Maometto. Questavolta l'obbiettivo erano gli italiani. In particolare quelli colpiti dal terremoto. Naturalmente ildisegno ha subito infiammato un feroce dibattito su satira, libertà di espressione e censura.Vita ha deciso di rivolgersi ad una isituzione, la principale pubblicazione satirica italiana: ilVernacoliere. A risponderci il direttore Mario Cardinali.

Ha avuto modo di vedere la vignetta incriminata?Sì, per caso. Mi sembra una provocazione fine a se stessa. Becera e inutile

Ora il punto è: ma c'è una definizione di satira? Non ci sono caratteristiche precise. È un bisogno dell’anima e dell’intelletto di rompere icoglioni. Ognuno la intende come vuole. Poi c’è l’humus culturale in cui si è nati che dettaaltre differenze. In genere è un opporsi all’ordine e alla visione generale.

Dunque questa vignetta va presa per com'è... Un momento. Qui non c’è satira. Dov'è questa satira.? Che tipo di ordine si vuole mettere indiscussione? Per me è una cosa squallida, anche mentalmente. Dov’è la dissacrazione?Cosa si dissacra così? I morti? La natura?

Allora qualche tratto per tracciare un identikit della satira c'è... Se c'è una caratteristica è che la satira serve per far riflettere. Spingere a riflettere suqualcosa. Per questo è pessimista. Ma qui non so dire su cosa dovrei riflettere. Quellelasagne sono penose. Soprattutto per chi si definisce satirico.

Quindi sul Vernacoliere non avreste pubblicato niente del genere?Io non solo non avrei mai pubblicato una cosa del genere. Non avrei mai neanche lavoratocon qualcuno che me l’avesse proposta. Non lo vorrei con me qualcuno che pensa una cosadel genere.

Però c'è chi dice che questa è censura. Che sarebbe un attentato alla libertà diespressione...È una solenne cazzata. La libertà di espressione non è soltanto dare aria alla bocca. Ruttaree scoreggiare in mezzo alla gente non è libertà. La censura è una prepotenza altrui chevuole soffocarmi. Qui non c’è nulla da soffocare. La società non è solo un insieme diobblighi e libertà. C’è anche l’incontro di intelligenze e di comprensioni. Quando sisoffocano intelligenze e comprensioni è lì che c’è censura. Dov’è l’intelligenza di quellavignetta? Non è solo lecito, è anche doveroso dire che quella vignetta è una schifezza.Sarebbe come non opporsi agli stupidi che si mettono l’anellino nel buco del culo.

Mi scusi, a cosa si riferisce?Intendo dire che siamo pieni di mode insignificanti e stupide. Piercing, tatuaggi e viadicendo. Perché non si può dire che sono stronzate? Questa vignetta come queste modesono un attentato alla mia intelligenza, e quindi la mia intelligenza reagisce.

Se dovesse rispondere a tono cosa farebbe?Non ci penso neanche. Non è degna di risposta. È come il vomito di un ubriaco o un rutto.Una cosa che non si può prendere in considerazione. La famosa vignetta del piatto di

spaghetti con la pistola era satira. Perché aveva un messaggio e colpiva una questione vera.Questa non è nulla. È solo cattivo gusto.

C'è chi dice che il cattivo gusto è soggettivo. Non lo è?È vero, è un’espressione complicata. Ma esiste un canone generale. Ciò che offendel’intelligenza è di cattivo gusto ad esempio. Anche se è vero che anche la stupidità puòavere un senso. Invece qui non c’è nemmeno quello. Siamo di fronte alla voglia di colpiresenza motivo. Un disegno che l’unica cosa che smuove è il pensare di aver appena visto unastronzata. Non è stupidità ma voglia di essere stupidi per fare male.

VITA BOOKAZINEUna rivista da leggere e un libro da conservare.

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