Quel jazz che viene dal freddo - Stampa alternativa · 14:00 Castrazione Chimica 17:00 L’Universo...

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8 Creatività © COFFRINI/ANSA 06:40 Senza Censura 07:00 Berlino, il Sesso e il Muro 09:00 Carceri Minorili in Brasile 11:00 Traffico d’Organi Umani 14:00 Castrazione Chimica 17:00 L’Universo di Keith Haring 21:00 Obama e la sua storia 23:00 Inquinamento a Milano 00:00 Senza Censura 07:35 Stampa e Regime 10:15 Redazione 10:45 Morning Show 11:30 Finimondo 12:00 Morning Show 13:30 Puzzle 16:30 Resti tra noi_1 parte 19:00 Resti tra noi_2 parte 19:15 Titoli di Coda 19:45 Tg Red 20:00 Café Latino 21:00 (F) Segui le ombre current sky 130 live! sky 702 red sky 890 07:10 Rassegna stampa estera 07:30 Stampa e regime 08:40 Notiziario 10:30 Diretta dal Parlamento 14:00 Notiziario pomeridiano 00:00 I titoli dei quotidiani radio radicale Televisione 08:00 Kylie Minogue 11:30 Ornella Vanoni e Gino Paoli 15:00 Stevie Wonder 18:00 Laura Live World Tour 20:30 Paul McCartney 22:30 Never Ending Star: Freddy Mercury 22:40 Queen 00:30 Radiohead 01:45 Rod Stewart 05:00 James Brown 07:30 Giornale Radio 08:35 Cose che succedono 10:00 Microfono Aperto 14:00 Tre uomini in barca 19:30 Giornale Radio 21:00 Tenda 6 radio popolare 06:10 Illogica Allegria 07:00 Passengers 07:30 GR 10:00 People Planet Profit 22:00 Area Protetta 00:00 Stanza Diario life gate 07:00 Ecoradio mattino 10.00 La voce del Pianeta 11:20 Salute e diritti 13:00 Lo stato interessante 15:00 Ecoradio pomeriggio 18:00 L’arca di Ecoradio ecoradio Radio 13:00 MiniMovie 14:00 Rotazione Musicale 18:00 Consigli per gli acquisti 18:15 Mare Mare 18:30 No Profit 18:45 Cartoline 19:00 Testate 19:15 Regionando 19:30 Cinquestelle 20:30 Tg Napoli cinquestelle sky 906 ecotv sky 906 20:33 Couture (replica n. 233) 20:45 Pubblicità nazionale 20:48 Cinquestelle Motori Rubrica settimanale sui motori (puntata n. 66) 21:00 Pubblicità locale 21:03 Leggo 21:15 Pubblicità nazionale 21:18 Parchi Vinceti (puntata n. 8) a satira è una cosa seria, un eserci- zio di stile che ossigena le menti e li- bera, insieme alle risate, l’arte e l’in- gegno. È un patrimonio, un mestiere da tu- telare, che non va confuso con la barzellet- ta. Pericolo purtroppo concreto, visto che, come osserva Ranieri Polese, “Il clown è al potere. E il riso è diventato amaro”, ti- tolo dell’introduzione dell’ultimo numero (curato dallo stesso Polese) dell’almanac- co Guanda, Satyricon - La satira politica in Italia, che propone la creme della nostra scuola: Altan, Ellekappa, Staino, Vincino, Vauro, Forattini, Disegni, Bucchi, più con- tributi “storiografici”, come l’epopea di Li- nus a firma di Oreste Del Buono, l’inter- vista a Dario Fo sulla satira nella cultura occidentale, o un gustoso e utile catalo- go dei comici ancora in servizio, da Lut- tazzi a Guzzanti. Su tutti, il prim’attore pe- rò è lui, il nostro premier sorridente, cari- caturizzato in copertina da Altan e carne- fice consapevole dell’umorismo nostra- Graphic notes di Diego Carmignani Satyricon raccoglie opere di Altan, Ellekappa, Staino, Vincino, Vauro, Disegni e tanti altri L no, oltre che della morale. Qualche esempio? La “sati- ra involontaria” racconta- ta da Marco Belpoliti, ov- vero il numero speciale di Chi dedicato alla figura di Berlusconi uscito nel lu- glio di quest’anno, inedito e grottesco esempio di con- tro-informazione a mezzo stampa in risposta allo scandalo di Noemi Letizia. O anche: «Scappo, per- ché sto combinando un matrimonio tra Noemi e l’avvocato inglese Mills… Porte- rò come dono un viaggio sui voli di Stato, naturalmente gratis», ennesima sdram- matizzazione pubblica a opera del Cava- liere, neanche fosse un attore del Bagagli- no. C’è poco da ridere in quest’Italia qua, a immagine del suo primo ministro, ma quel poco va riconosciuto, distillato e sal- vaguardato. E tra le pagine di Satyricon, non c’è che da scegliere. Michè impiccato in un Cpt, Piero sul fronte di guerra, Marinella che inciampò, Nina che volò, Andrea, Geordie e via via tutti gli altri. È l’universo De André che ci guarda attra- verso le vignette. Quelle firmate da Mauro Biani per ricordarci quanto alcuni, anzi tut- ti, i personaggi inventati dal cantautore ab- biano ancora il dono di svelare aberrazioni e bellezze dell’umanità. Le tavole, già espo- ste in giro per l’Italia, sono ora raccolte nel libro-cofanetto Come una specie di sorriso, edito da Stampa Alternativa. La folla, il boato, la morte, i processi. E nes- suna fine. Quarant’anni dopo, la strage di Piazza Fontana è ancora un conto aperto, rimandato e mai saldato, per la nostra Re- pubblica. In Piazza Fontana 1969-2009 (Bec- coGiallo, pp.144, 15 euro) il giornalista Fran- co Barilli e il disegnatore Matteo Fenoglio ricostruiscono i sanguinosi fatti di allora e, soprattutto, lo strascico che ne seguì, dalla morte di Pinelli a quella di Calabresi, dai de- pistaggi dei servizi segreti al caos giudizia- rio, un rantolo giunto sino a noi. 1969-2009, la strage impunita a fumetti La Spoon river deandreiana secondo Biani Giullari alla corte del clown uella di Esbjörn Svensson è una leggenda che inizia dal freddo e si conclude, tragicamente, nelle fred- de acque nei pressi di Stoccolma. Non pensate a una storia maledetta del mon- do della musica. La vita di Esbjörn era fatta di passione, gioco e un’amore per i tasti nato quasi per caso che lo ha porta- to a diventare una delle figure più inno- vative del jazz degli anni Duemila. Tutto inizia a Stoccolma: le sue passioni erano la batteria e il rock, ma un pianoforte nel salone di casa ha cambiato le carte in ta- vola e l’ha portato verso altri lidi. Insie- me a Dan Berglum, al basso, e a Magnus Öström all’inizio degli anni Novanta que- sto giovane ragazzo scandinavo dà vita all’Esbjörn Svensson trio. Iniziano a gira- re i club della Svezia e Danimarca e, subi- to, a chi ha la fortuna di ascoltarli, nasce il pensiero di aver assistito a qualcosa di unico che supera il classico concetto di jazz. Esbjörn va oltre i confini dei tasti, pizzica direttamente le corde del piano, utilizza un sintetizzatore per allungare i suoni o creare sfondi d’atmosfera. La bat- teria sembra quella di un gruppo rock co- sì come il basso. Viste le premesse, il pas- so verso i club del Vecchio continente è breve. Dopo l’esordio nel 1991 con When everyone has gone arriva il personale tri- buto a eloniuous Monk, fino al 1998 anno di pubblicazione di From Gagarin’s point of view, il loro primo successo, na- to per caso. E, proprio il caso è un po’ una costante nella vita di Esbjörn Svensson. Si trovavano come session man negli stu- di Atlantis di Stoccolma, quelli degli Ab- ba per intenderci. Finito il loro compito Esbjörn disse: «Perché non rimanere?». E in tre ore è nato l’album. Con i successi- vi Good morning Susie Soho e Strange pla- ce for snow il trio sbarca negli Stati Uniti Q Improvvisazione, fusione e voglia di andare oltre i confini. Ecco gli elementi del terzetto di Stoccolma. Unico gruppo europeo a ottenere la copertina della celebre rivista statunitense Down Beat Sconosciuti al grande pubblico gli Esbjörn Svensson trio sono stati una leggenda nel mondo della musica. Oggi Retrospective ci guida nell’universo dello scomparso pianista svedese di Pierpaolo De Lauro e Giappone, successo confermato anche con Seven days of falling, Viaticum e Tue- sday Wonderland. Nel 2006 accade l’inat- teso, la bibbia del jazz Down Beat offre al trio la copertina, non era mai accadu- to a un gruppo non statunitense. Ormai la strada è in discesa. Col suo modo pas- sionale di suonare, con la grinta, Esbjörn Svensson si avvia a diventare un’icona del jazz e a scavalcare le frontiere del ge- nere fondendo la sua musica col rock e la sperimentazione. I premi iniziano a piovere e il successo è dietro l’angolo. Fi- no al 2008, il 14 giugno per l’esattezza. Il trio ha completato il suo ultimo album, il fondamentale Leucocyte registrato in ap- pena due giorni durante una pausa del www.terranews.it mercoledì 2 dicembre 2009 tour austaliano. Era, come abbiamo già detto, il 14 giugno. Esbjörn si dedicava a un’altra sua grande passione: le immer- sioni. Ma l’ultima gli fu fatale. Leucocyte uscì due settimane dopo lanciando il trio verso l’olimpo dei grandi del jazz. Un la- voro che gettava le basi verso una nuova evoluzione, che per uno scherzo del de- stino non scopriremo mai. Oggi, per ri- cordare il suo lavoro, arriva nei negozi Retrospective, the very best of e.s.t. (Act/ Egea). Una raccolta, nel mondo del jazz, fa sorridere anche se qui siamo di fron- te a un ottimo modo per scoprire il mon- do dell’e.s.t. e, per gli appassionati, segui- re l’evoluzione di una delle figure più in- novative degli anni Duemila. Terra Quel jazz che viene dal freddo

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06:40 Senza Censura07:00 Berlino, il Sesso e il Muro09:00 Carceri Minorili in Brasile11:00 Traffico d’Organi Umani14:00 Castrazione Chimica17:00 L’Universo di Keith Haring21:00 Obama e la sua storia23:00 Inquinamento a Milano00:00 Senza Censura

07:35 Stampa e Regime10:15 Redazione10:45 Morning Show11:30 Finimondo12:00 Morning Show13:30 Puzzle16:30 Resti tra noi_1 parte19:00 Resti tra noi_2 parte19:15 Titoli di Coda19:45 Tg Red20:00 Café Latino21:00 (F) Segui le ombre

currentsky 130

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redsky 890

07:10 Rassegna stampa estera07:30 Stampa e regime08:40 Notiziario10:30 Diretta dal Parlamento14:00 Notiziario pomeridiano00:00 I titoli dei quotidiani

radio radicale

Televisione

08:00 Kylie Minogue11:30 Ornella Vanoni e Gino Paoli15:00 Stevie Wonder18:00 Laura Live World Tour20:30 Paul McCartney22:30 Never Ending Star: Freddy Mercury22:40 Queen00:30 Radiohead01:45 Rod Stewart05:00 James Brown

07:30 Giornale Radio08:35 Cose che succedono10:00 Microfono Aperto14:00 Tre uomini in barca19:30 Giornale Radio21:00 Tenda 6

radio popolare

06:10 Illogica Allegria07:00 Passengers07:30 GR10:00 People Planet Profit22:00 Area Protetta00:00 Stanza Diario

life gate

07:00 Ecoradio mattino10.00 La voce del Pianeta11:20 Salute e diritti13:00 Lo stato interessante15:00 Ecoradio pomeriggio18:00 L’arca di Ecoradio

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Radio

13:00 MiniMovie14:00 Rotazione Musicale18:00 Consigli per gli acquisti18:15 Mare Mare18:30 No Profit18:45 Cartoline19:00 Testate19:15 Regionando19:30 Cinquestelle20:30 Tg Napoli

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20:33 Couture (replica n. 233)20:45 Pubblicità nazionale20:48 Cinquestelle Motori Rubrica settimanale sui motori (puntata n. 66)21:00 Pubblicità locale21:03 Leggo21:15 Pubblicità nazionale21:18 Parchi Vinceti (puntata n. 8)

a satira è una cosa seria, un eserci-zio di stile che ossigena le menti e li-bera, insieme alle risate, l’arte e l’in-

gegno. È un patrimonio, un mestiere da tu-telare, che non va confuso con la barzellet-ta. Pericolo purtroppo concreto, visto che, come osserva Ranieri Polese, “Il clown è al potere. E il riso è diventato amaro”, ti-tolo dell’introduzione dell’ultimo numero (curato dallo stesso Polese) dell’almanac-co Guanda, Satyricon - La satira politica in Italia, che propone la creme della nostra scuola: Altan, Ellekappa, Staino, Vincino, Vauro, Forattini, Disegni, Bucchi, più con-tributi “storiografici”, come l’epopea di Li-nus a firma di Oreste Del Buono, l’inter-vista a Dario Fo sulla satira nella cultura occidentale, o un gustoso e utile catalo-go dei comici ancora in servizio, da Lut-tazzi a Guzzanti. Su tutti, il prim’attore pe-rò è lui, il nostro premier sorridente, cari-caturizzato in copertina da Altan e carne-fice consapevole dell’umorismo nostra-

Graphic notes di Diego Carmignani

Satyricon raccoglie

opere di Altan, Ellekappa,

Staino, Vincino, Vauro, Disegni

e tanti altri

L no, oltre che della morale. Qualche esempio? La “sati-ra involontaria” racconta-ta da Marco Belpoliti, ov-vero il numero speciale di Chi dedicato alla figura di Berlusconi uscito nel lu-glio di quest’anno, inedito e grottesco esempio di con-tro-informazione a mezzo stampa in risposta allo scandalo di Noemi Letizia. O anche: «Scappo, per-ché sto combinando un matrimonio tra Noemi e l’avvocato inglese Mills… Porte-rò come dono un viaggio sui voli di Stato, naturalmente gratis», ennesima sdram-matizzazione pubblica a opera del Cava-liere, neanche fosse un attore del Bagagli-no. C’è poco da ridere in quest’Italia qua, a immagine del suo primo ministro, ma quel poco va riconosciuto, distillato e sal-vaguardato. E tra le pagine di Satyricon, non c’è che da scegliere.

Michè impiccato in un Cpt, Piero sul fronte di guerra, Marinella che inciampò, Nina che volò, andrea, Geordie e via via tutti gli altri. È l’universo De andré che ci guarda attra-verso le vignette. Quelle firmate da Mauro Biani per ricordarci quanto alcuni, anzi tut-ti, i personaggi inventati dal cantautore ab-biano ancora il dono di svelare aberrazioni e bellezze dell’umanità. Le tavole, già espo-ste in giro per l’Italia, sono ora raccolte nel libro-cofanetto Come una specie di sorriso, edito da stampa alternativa.

La folla, il boato, la morte, i processi. E nes-suna fine. Quarant’anni dopo, la strage di Piazza Fontana è ancora un conto aperto, rimandato e mai saldato, per la nostra Re-pubblica. In Piazza Fontana 1969-2009 (Bec-coGiallo, pp.144, 15 euro) il giornalista Fran-co Barilli e il disegnatore Matteo Fenoglio ricostruiscono i sanguinosi fatti di allora e, soprattutto, lo strascico che ne seguì, dalla morte di Pinelli a quella di Calabresi, dai de-pistaggi dei servizi segreti al caos giudizia-rio, un rantolo giunto sino a noi.

1969-2009, la strage impunita a fumetti

La Spoon river deandreiana secondo Biani

Giullari alla corte del clown

uella di Esbjörn Svensson è una leggenda che inizia dal freddo e si conclude, tragicamente, nelle fred-

de acque nei pressi di Stoccolma. Non pensate a una storia maledetta del mon-do della musica. La vita di Esbjörn era fatta di passione, gioco e un’amore per i tasti nato quasi per caso che lo ha porta-to a diventare una delle figure più inno-vative del jazz degli anni Duemila. Tutto inizia a Stoccolma: le sue passioni erano la batteria e il rock, ma un pianoforte nel salone di casa ha cambiato le carte in ta-vola e l’ha portato verso altri lidi. Insie-me a Dan Berglum, al basso, e a Magnus Öström all’inizio degli anni Novanta que-sto giovane ragazzo scandinavo dà vita all’Esbjörn Svensson trio. Iniziano a gira-re i club della Svezia e Danimarca e, subi-to, a chi ha la fortuna di ascoltarli, nasce il pensiero di aver assistito a qualcosa di unico che supera il classico concetto di jazz. Esbjörn va oltre i confini dei tasti, pizzica direttamente le corde del piano, utilizza un sintetizzatore per allungare i suoni o creare sfondi d’atmosfera. La bat-teria sembra quella di un gruppo rock co-sì come il basso. Viste le premesse, il pas-so verso i club del Vecchio continente è breve. Dopo l’esordio nel 1991 con When everyone has gone arriva il personale tri-buto a Theloniuous Monk, fino al 1998 anno di pubblicazione di From Gagarin’s point of view, il loro primo successo, na-to per caso. E, proprio il caso è un po’ una costante nella vita di Esbjörn Svensson. Si trovavano come session man negli stu-di Atlantis di Stoccolma, quelli degli Ab-ba per intenderci. Finito il loro compito Esbjörn disse: «Perché non rimanere?». E in tre ore è nato l’album. Con i successi-vi Good morning Susie Soho e Strange pla-ce for snow il trio sbarca negli Stati Uniti

Q

Improvvisazione, fusione e voglia di

andare oltre i confini. Ecco gli elementi del

terzetto di Stoccolma. Unico gruppo europeo

a ottenere la copertina della celebre rivista

statunitense Down Beat

Sconosciuti al grande pubblicogli Esbjörn Svensson trio sono stati una leggenda nel mondo della musica. Oggi Retrospective ci guida nell’universo dello scomparso pianista svedese

di Pierpaolo De Lauro

e Giappone, successo confermato anche con Seven days of falling, Viaticum e Tue-sday Wonderland. Nel 2006 accade l’inat-teso, la bibbia del jazz Down Beat offre al trio la copertina, non era mai accadu-to a un gruppo non statunitense. Ormai la strada è in discesa. Col suo modo pas-sionale di suonare, con la grinta, Esbjörn Svensson si avvia a diventare un’icona del jazz e a scavalcare le frontiere del ge-nere fondendo la sua musica col rock e la sperimentazione. I premi iniziano a piovere e il successo è dietro l’angolo. Fi-no al 2008, il 14 giugno per l’esattezza. Il trio ha completato il suo ultimo album, il fondamentale Leucocyte registrato in ap-pena due giorni durante una pausa del

www.terranews.itmercoledì 2 dicembre 2009

tour austaliano. Era, come abbiamo già detto, il 14 giugno. Esbjörn si dedicava a un’altra sua grande passione: le immer-sioni. Ma l’ultima gli fu fatale. Leucocyte uscì due settimane dopo lanciando il trio verso l’olimpo dei grandi del jazz. Un la-voro che gettava le basi verso una nuova evoluzione, che per uno scherzo del de-stino non scopriremo mai. Oggi, per ri-cordare il suo lavoro, arriva nei negozi Retrospective, the very best of e.s.t. (Act/Egea). Una raccolta, nel mondo del jazz, fa sorridere anche se qui siamo di fron-te a un ottimo modo per scoprire il mon-do dell’e.s.t. e, per gli appassionati, segui-re l’evoluzione di una delle figure più in-novative degli anni Duemila.

Terra

Quel jazz che viene dal freddo