Quarta conferenza annuale ESPAnet Italia 2011 Innovare il welfare. Percorsi di trasformazione in...

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Quarta conferenza annuale ESPAnet Italia 2011 “Innovare il welfare. Percorsi di trasformazione in Italia e in Europa” La qualità del lavoro dei working poor: evidenza empirica e (possibili) ambiti di intervento Marco Centra, Maurizio Curtarelli, Valentina Gualtieri Milano, 29 settembre 2011 – 1 ottobre 2011

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Quarta conferenza annuale ESPAnet Italia 2011

“Innovare il welfare. Percorsi di trasformazione in Italia e in Europa”

La qualità del lavoro dei working poor:

evidenza empirica e (possibili) ambiti di

intervento

Marco Centra, Maurizio Curtarelli, Valentina Gualtieri

Milano, 29 settembre 2011 – 1 ottobre 2011

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Obiettivo

Alcune definizioni

I dati e gli aspetti metodologici

I risultati dell’analisi:

- la qualità del lavoro

- la qualità del lavoro dei working poor

Conclusioni e possibili ambiti di intervento

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Obiettivo

Analizzare la relazione tra aspetti specifici della qualità del lavoro e condizione di working poor per identificare le possibili

aree di intervento di politiche volte a sostenere gli occupati in condizione di

povertà

Sub obiettivi:

- Definire, operativizzare e misurare la qualità del lavoro

- Costruire una banca dati integrata che permetta di comparare working poor e soggetti economicamente non svantaggiati, in relazione alla qualità del lavoro

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Alcune definizioni: la qualità del lavoro

Il concetto di qualità del lavoro viene prevalentemente considerato nella sua multidimensionalità

La qualità del lavoro si riferisce:all’ambiente fisico di lavoro e alle condizioni di salute del lavoratore, alla condizione lavorativa degli occupati (tipologie contrattuali, redditi, ecc.), agli obiettivi e alle pratiche organizzative delle aziende, al clima sociale sul luogo di lavoro,alle attitudini ed esigenze dei lavoratori, alla corrispondenza tra le aspettative del lavoratore e le caratteristiche dell’occupazione, alla percezione che il lavoratore ha, in termini di soddisfazione, del lavoro che svolge, alle possibilità di sviluppo dei propri skills attraverso attività formative

Non esiste una definizione univoca di qualità del lavoro

Vi è un elevato consenso sull’ impossibilità di pervenire alla definizione di un unico indicatore sintetico di qualità del lavoro

Vi è accordo nel definire un insieme di dimensioni che compongono il complesso concetto di qualità del lavoro

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Le dimensioni della qualità del lavoro in Italia

Dimensione ergonomica: fa riferimento ai bisogni dell’uomo al lavoro ovvero ai bisogni relativi alla qualità dell’ambiente di lavoro, alla qualità fisica dell’attività lavorativa nonché ai bisogni ergonomici di tipo psicologico;

Dimensione della complessità: corrisponde alle esigenze di creatività e di impegno nel problem-solving, di sviluppo delle competenze e di accumulazione dell’esperienza nell’ambito del lavoro svolto;

Dimensione dell’autonomia: corrisponde al bisogno di stabilire con una certa libertà le condizioni del proprio lavoro, di determinare autonomamente la propria condotta lavorativa, di autodeterminare le regole da seguire per evolvere le attività assegnate a un dato livello decisionale;

Dimensione del controllo: si riferisce al bisogno di controllare le condizioni generali del proprio lavoro, come, ad esempio, l’oggetto della produzione, la sua destinazione, l’organizzazione, ecc;

Dimensione economica: a cui è legata la possibilità di soddisfare bisogni essenziali per la sopravvivenza e che costituisce una chiave non trascurabile di analisi delle condizioni di lavoro.

Gallino e La Rosa definiscono 5 dimensioni della qualità del lavoro riferite ai bisogni dell’individuo al lavoro che debbono essere soddisfatti

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I dati Isfol – III Indagine sulla Qualità del lavoro in Italia, Anno 2010trae spunto dalla “European survey on working conditions” (EUROFOUND)

•Universo di riferimento occupati di 16 anni o più

•Popolazione assunta come rappresentativa Istat RCFL 2010

•Tecnica di rilevazione CATI

•Dimensione campionaria 5.000 unità

•Strategia campionaria campione a 3 stadi con stratificazione delle unità di

primo livello

•Fase di stima stimatore calibrato basato su informazioni ausiliarie provenienti

dalla RCFL 2010

Banca d’Italia – Indagine sui bilanci delle famiglie – Anno 2008

Informazioni sulla condizione di povertà monetaria della famiglia

Il questionario QDL rende operative le 5 dimensioni della qualità del lavoroma non contiene dati relativi ai redditi dell’intera famiglia

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Gli aspetti metodologici:Il matching statistico con i dati Banca

d’Italia Due Step:

1) Aggancio a QDL dell’informazione sulla condizione di povertà familiare della BI

procedura di tipo iterativo con modalità backward.

I profili di individui “donatori” sono stati generati tramite caratteristiche: familiari (numero di componenti in famiglia, tipologia familiare, dummy che classifica l’individuo come massimo percettore di reddito in famiglia), individuali (classe di età, genere, titolo di studio), occupazionali (tipo di contratto, orario di lavoro, posizione professionale, reddito individuale da lavoro)

2) Correzione dello stimatore QDL per eliminare le differenze tra le stime relative alla condizione di povertà ricavate dalla dataset della Banca d’Italia e quelle prodotte a valle della procedura di matching (ricalibrazione basata su informazioni ausiliarie provenienti dalla RCFL Istat - 2010 e dalla rilevazione BI)

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Gli aspetti metodologici: gli indicatori sintetici delle dimensioni della qualità del

lavoro

NB: Per costruzione all’aumentare del valore associato all’indicatore di una dimensione diminuisce la qualità del lavoro relativamente a quella specifica dimensione

1) La traduzione operativa delle dimensioni della qualità del lavoro

Individuazione delle variabili “elementari” che caratterizzano le

singole dimensioni

2) La costruzione dei 5 indicatori

Selezione delle variabili “elementari”per ciascuna dimensione

Ponderazione delle variabili

Creazione di 5 indicatori compositi come somma dei punteggi

associati alle variabili elementari

Due Step:

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Le analisi empiriche

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Dimensioni della qualità del lavoro

Dimensione economica

Dimensione ergonomica

Dimensione della complessità

Dimensione dell'autonomia

Dimensione del controllo

Dimensione economica 1 0.14 0.48 0.13 0.28 Dimensione ergonomica 1 0.38 0.23 -0.01 Dimensione della complessità 1 0.23 0.27 Dimensione dell'autonomia 1 0.04 Dimensione del controllo 1

Matrice di correlazione di Pearson tra le dimensioni della qualità del lavoro

Dimensione ergonomica

Dimensione dell'autonomia

Dimensione economica

Dimensione del controllo

Dimensione della complessità

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Media=6.7; Mediana=6;SD=200.8; 25°p=5;

75°p=8.

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

Media=3.8; Mediana=3;SD=217.0; 25°p=1;

75°p=5.

0 1 2 3 4

Media=1.6; Mediana=2;SD=59.8; 25°p=1;75°p=2.

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

Media=4.4; Mediana=4;SD=186.5;25°p=2;

75°p=6.

Media=3; Mediana=3;SD=128.5; 25°p=2;

75°p=4.

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Valore medio delle dimensioni della qualità del lavoro per caratteristiche territoriali ed individuali

Dimensioni della qualità del lavoro

Dimensione economica

Dimensione ergonomica

Dimensione della complessità

Dimensione dell'autonomia

Dimensione del controllo

Ripartizione geografica Nord ovest 2.73 6.59 3.77 1.55 4.40 Nord est 2.72 6.54 3.53 1.57 4.31 Centro 2.95 6.73 3.80 1.62 4.45 Mezzogiorno 3.39 6.93 4.11 1.63 4.54 Genere Uomini 2.72 7.16 3.82 1.58 4.30 Donne 3.30 6.03 3.81 1.61 4.62 Classe d'età 15-29 anni 3.28 6.16 3.29 1.58 5.05 30-44anni 2.89 6.77 3.66 1.60 4.41 45-54 anni 2.95 6.78 4.13 1.58 4.39 55 anni o più 2.84 6.90 4.28 1.61 3.91 Totale 2.95 6.70 3.82 1.59 4.43

Il dualismo Nord/Sud trova conferma anche in questa analisi

1

3

5

7

9

Dimensioneeconomica

Dimensioneergonomica

Dimensione dellacomplessità

Dimensionedell'autonomia

Dimensione delcontrollo

Nessun titolo/elematari Medie Diploma 2-3 anni Diploma 5 anni Laurea o più

Valore medio delle dimensioni della qualità del lavoro per titolo di studio

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1

3

5

7

9

Dimensioneeconomica

Dimensioneergonomica

Dimensione dellacomplessità

Dimensionedell'autonomia

Dimensione delcontrollo

Professioni ad alta qualifica Professioni a qualifica tecnica

Professioni a media qualifica Professioni a bassa qualifica

1

3

5

7

9

Dimensioneeconomica

Dimensioneergonomica

Dimensione dellacomplessità

Dimensionedell'autonomia

Dimensione delcontrollo

Dipendenti a tempo indeterminato Dipendenti temporanei Collaboratori Indipendenti

Valore medio delle dimensioni della qualità del lavoro per gruppi professionali

Valore medio delle dimensioni della qualità del lavoro per tipo di contratto

Dimensioni della qualità del lavoro

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Le dimensioni della qualità del lavoro dei

working poor

Obiettivo: Studiare se e in che modo gli indicatori sintetici calcolati per i differenti ambiti della qualità del lavoro hanno comportamenti

differenti rispetto alla condizione di povertà

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Dimensioni della qualità del lavoro dei working poor

Dai dati Banca d’Italia -2008, risulta che l’incidenza del rischio di povertà individuale - calcolata come quota di individui che presentano un reddito familiare

equivalente inferiore al 60% della mediana dei redditi - è del 20.98%. Tale incidenza si riduce al 13.23% per le persone di 15 anni o più occupate.

Media, mediana, 25° e 75° delle dimensioni della qualità del lavoro per condizione di povertà familiare, occupati 15 anni o più

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Dimensioni della qualità del lavoro dei working poor

Dimensione economica

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

Non poveri Poveri

Dimensione ergonomica

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Non poveri Poveri

Dimensione complessità

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

Non poveri Poveri

Dimensione autonomia

0 1 2 3 4

Non poveri Poveri

Dimensione controllo

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

Non poveri Poveri

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Dimensioni della qualità del lavoro dei working poor:

il territorioDimensione economica

2.0

3.0

4.0

5.0

6.0

Poveri Non poveri

Nord ovest Nord est

Centro Mezzogiorno

Dimensione della complessità

2.0

3.0

4.0

5.0

6.0

7.0

Poveri Non poveri

Nord ovest Nord est

Centro Mezzogiorno

Dimensione del controllo

3.0

4.0

5.0

6.0

7.0

Poveri Non poveri

Nord ovest Nord est

Centro Mezzogiorno

Lo svantaggio dei lavoratori poveri rispetto ai non poveri è evidente per tutte le aree considerate

Valore medio delle dimensioni della qualità del lavoro per condizione di povertà ed area territoriale

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0

2

4

6

Poveri Non poveri Poveri Non poveri Poveri Non poveri

Dimensione economica Dimensione dellacomplessità

Dimensione del controllo

Al massimo licenza media Diploma Laurea o più

0

2

4

6

Poveri Non poveri Poveri Non poveri Poveri Non poveri

Dimensione economica Dimensione dellacomplessità

Dimensione del controllo

Alte Tecniche Medie Basse

Dimensioni della qualità del lavoro dei working poor:

il livello di istruzione e la professione

All’aumentare del titolo di studio e del rango professionale il migliora mento della qdl è evidente solo per gli occupati non poveri

Valore medio delle dimensioni della qualità del lavoro per condizione di povertà e titolo di studio

Valore medio delle dimensioni della qualità del lavoro per condizione di povertà e professione

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Conclusioni

La qualità del lavoro non può essere analizzata tramite un unico indicatore, è

necessario tenere distinti i vari ambiti che la compongono. A segmenti differenti di popolazione occupata possono essere associate differenti

problematiche in termini di qualità del lavoro.I working poor sono maggiormente penalizzati in termini di qualità del lavoro in

relazione alle dimensioni economica, della complessità e del controllo. Al contrario, le

dimensioni ergonomica e dell’autonomia non sembrerebbero associabili alla

condizione di povertà

Le politiche d’intervento per contrastare il fenomeno della povertà per le persone occupate

in Italia dovrebbero essere di tipo integrato e prevedere

dall’altro interventi per migliorare la qualità e le condizioni di lavoro

da un lato strumenti volti a sostenere e dunque ad integrare il reddito disponibile dei lavoratori poveri

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Possibili ambiti di intervento

Gli interventi di sostegno ai working poor politiche volte a migliorare la qualità e le condizioni del lavoro

politiche volte a integrare il reddito dei lavoratori poveri con sussidi e trasferimenti monetari politiche di agevolazione fiscale volte ad accrescerne il reddito disponibile

politiche che agiscono sulle condizioni lavorative generali

(interventi volti a modificare le forme contrattuali che danno luogo a maggior precarietà o

discontinuità lavorativa;politiche che fissano il minimo

salariale al di sopra di una certa soglia)

politiche rivolte direttamente al lavoratore per favorire il

mantenimento o l’ottenimento di un lavoro a

tempo pieno, o per migliorarne le condizioni(interventi di erogazione di servizi di cura di bambini o

anziani;interventi che puntano a

incrementare il livello di capitale umano dell’individuo;

interventi che favoriscono il funzionamento dei servizi per

l’impiego)

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Grazie

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Appendice

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Operativizzazione delle dimensioni

Dimensione economica

• Contratto di lavoro temporaneo

• Assenza di un contratto di lavoro

• Assenza del versamento di contributi previdenziali e assistenziali

• Impresa che nell'ultimo anno ha effettuato riduzione del personale o è ricorsa alla cassa integrazioni guadagni

• Percezione del peggioramento della stabilità lavorativa

• Reddito da lavoro

• Percezione della difficoltà ad arrivare alla fine del mese

• Percezione del peggiormanto delle condizioni economiche nel lavoro

• Percezione della possibilità di perdita di lavoro nell'anno successivo

• Percezione della possibilità di riduzione stipendio nell'anno successivo

Dimensione ergonomica

Ambiente fisico di lavoro

• Non utilizzo del computer a lavoro

• Utilizzo di macchine/sistemi automatizzati a lavoro

• Gravosità del lavoro in termini di impegno mentale

• Gravosità del lavoro in termini di sforzo fisico

• Gravosità del lavoro in termini di coinvolgimento psicologico/emotivo

• Lavoro stressante

Ambiente sociale di lavoro

• Presenza di discriminazioni nel posto di lavoro

• Episodi di violazione dei diritti nel posto di lavoro

• Episodi di molestie sessuali nel posto di lavoro

• Insoddisfazione nel rapporto con i colleghi

• Inoddisfazione nel rapporto con i superiori

• Disagio nel lavoro

Salute e siurezza sul lavoro

• Salute a rischio a causa del lavoro

• Malattie causate dal lavoro

• Infortunei causati dal lavoro

Tempo di lavoro/equilibrio tra lavoro e vita privata

• Part-time involontario

• Ore lavorate a settimana superiori a 40

• Lavoro svolto tutti i giorni della settimana

• Lavoro di notte

• Lavoro nel fine settimana

• Lavoro a turni

• Inflessibilità sull'orario di lavoro

Dimensione dell'autonomia

• Prevalenza compiti ripetitivi

• Il proprio lavoro non prevede il rispetto di precisi standard di qualità

• Ritmo di lavoro non normali

• Frequenti interruzioni del lavoro per compiti imprevisti

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Dimensione del controllo

• Il ritmo di lavoro dipende dal controllo diretto di un superiore

• Impossibilità di scegliere:strategie e obiettivi da raggiungere

• Impossibilità di scegliere:metodi e tecniche di lavoro

• Impossibilità di scegliere:programmazione delle sue attività

• Impossibilità di scegliere:l'ordine delle mansioni/compiti

• Impossibilità di scegliere:velocità/ritmi di lavoro

• Lavoro in un team che non può programmare e organizzare il proprio lavoro

• Lavoro sottoposto a supervisione diretta di un superiore

• Impossibilità di decidere: quando fare una pausa

• mpossibilità di decidere: quando prendere un permesso di qualche ora

• mpossibilità di valutazione personalmente la qualità del lavoro svolto

• Assenza di compiti complessi nel proprio lavoro

• Percezione di peggioramento nel grado di autonomia del proprio lavoro

• Assenza di persone da supervisionare

Dimensione della complessità

Carriera

• Percezione del peggioramento del proprio lavoro in termini di carriera

• Percezione dell'impossibilità di avanzamento di carriere

Soddisfazione

• Insoddisfazione del proprio lavoro

• Insoddisfazione in termini di orari di lavoro

• Insoddisfazione in termini di carichi di lavoro

• Insoddisfazione in termini di autonomia

• Insoddisfazione in termini di stabilità

• Insoddisfazione in termini di guadagno

• Insoddisfazione in termini di clima dei rapporti

• Insoddisfazione in termini di compiti/mansioni

• Insoddisfazione in termini di salute e sicurezza

• Insoddisfazione in termini di prospettive di miglioramanto/carriera

Skills e skills development

• Inadeguatezza delle proprie capacità professionali

• Assenza di formazione nell'ultimo anno

• Non opportunità di imparare e crescere nel proprio lavoro

- Merito/motivazione

• Non corrispondenza dell'attuale lavoro con le proprie aspettative

• Percezione di essere non apprezzato sul lavoro

• Lavoro demotivante