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Quaresima Anno A

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Quaresima

Anno A

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La quaresima è quel periodo dell’anno liturgico in cui il cristiano si prepara, attraverso un cammino di conversione e purificazione, a celebrare la Pasqua del Signore. Essa dura 40 giorni e comprende sei domeniche, l’ultima domenica è detta “Domenica delle Palme”.

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I Domenica di Quaresima

III Domenica di Quaresima

IV Domenica di Quaresima

Domenica delle Palme

Mercoledì delle ceneri

In questa quaresima lasciamoci guidare dalla Parola di Gesù . Ascoltiamo la Parola di Gesù, meditiamola e mettiamola in pratica.

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Vangelo Mt 6,1-6.16-18 Prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

Dal vangelo secondo Matteo In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Con oggi inizia la quaresima. Esso è tempo di conversione, di preghiera, digiuno e elemosima.

Dobbiamo diventare più buoni, digiunando dal peccato; pregare molto per avere la forza di fare quel che a Gesù piace;

aiutare gli altri condividendo quel che abbiamo. Doniamo gloria al Signore Gesù per quel che di buono facciamo

e il Padre nostro che vede nel segreto ci ricompenserà.

Mercoledì delle ceneri

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Vangelo Mt 4,1-11 Gesù ha vinto la tentazione

Dal vangelo secondo Matteo Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

La quaresima è tempo di preghiera, preghiamo per allontanare la tentazione. Gesù ha vinto la tentazione. Anche noi possiamo vincerla ma solo con la sua forza. Lasciamoci trasformare dalla Sua Parola; attingiamo la grazia dai sacramenti di salvezza. Il suo Santo Spirito abiterà in noi e noi cammineremo con Lui, per Lui, in Lui e vinceremo con la sua forza ogni tentazione che ci vuole allontanare da Lui. Siatene certi.

I Domenica di Quaresima

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Vangelo Mt 17,1-9 Questi è il mio figlio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo.

Dal vangelo secondo Matteo Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

La quaresima è tempo di silenzio e di ascolto. Ascoltiamo in silenzio Gesù che parla a noi. Leggiamo ogni sera una paginetta del Vangelo. La Parola di Gesù, di certo, illuminerà il nostro cammino. Lasciamoci attrarre dalla Sua Luce, dalla Sua Bellezza e, ogni giorno impariamo a fare la volontà del Padre nostro che è nei cieli ascoltando la Parola di Suo Figlio Gesù. Lasciamoci guidare dal Padre Spirituale, un sacerdote santo, e avremo la certezza di essere su una buona strada, la via che ci conduce al Padre.

II Domenica di Quaresima

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Vangelo Gv 4,5-42 Sappiamo che questi è veramente il Salvatore del mondo.

Dal vangelo secondo Giovanni Giunse così a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».

continua

III Domenica di Quaresima

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In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui. Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: “Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura”? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica». Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

La quaresima è tempo di conversione. Cambiamo vita. Cristo è il Salvatore del mondo. La Sua Parola , se vissuta, trasformerà la nostra vita e col nostro esempio santo potremo portare altri sulla via del bene. Solo la Parola di Gesù conquista i cuori. Lasciamoci trasformare dalla Sua Parola, convertiamoci a Lui, viviamo la Sua Parola e ricordiamola al mondo che l’ha dimenticata. Diamo al mondo la Parola di Verità per renderlo bello e santo come vuole Gesù.

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Vangelo Gv 9,1-41 Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori.

Dal vangelo secondo Giovanni Passando, vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe» – che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.

IV Domenica di Quaresima

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Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui. Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane».

La Quaresima è tempo di digiuno. Digiuniamo dal peccato e la nostra preghiera sgorgherà da un cuore semplice e puro perché onora Dio e fa la sua volontà. Dio, infatti, non ascolta i peccatori, ma coloro che fanno la volontà di Dio. Accostiamoci con cuore pentito al Sacramento del Perdono. Egli ci donerà la sua grazia e la gioia entrerà nei nostri cuori.

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Vangelo Gv 11,1-45 Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno

Dal vangelo secondo Giovanni Un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, si è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?». Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra.

continua

V Domenica di Quaresima

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Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.

La Quaresima è tempo di credere in Gesù, di camminare e lavorare per Gesù, con Gesù. Gesù ha vinto la morte. Egli è la risurrezione e la vita. Gesù è il nostro amico come lo era per Lazzaro. Egli è vicino a noi nei momenti di gioia e in quelli difficili. Anche noi dobbiamo dimostrargli di essere suoi amici, fidandoci di Lui e amando i nostri fratelli. Anche noi ogni giorno moriamo nel peccato quando facciamo quel che è male agli occhi di Dio. Egli però non ci abbandona mai e ci perdona se pentiti ritorniamo a Lui. Egli ci esorta a credere, a fidarci di Lui, a rialzarci e a camminare.

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Vangelo Mt 26,14-27,66 Passione di Gesù Indicazioni per la lettura dialogata: X = Gesù; C = Cronista; D =Discepoli e amici; F =Folla; A =Altri personaggi

Dal vangelo secondo Matteo C In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: D «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». C E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù. Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: D «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». C Ed egli rispose: X «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». C I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: X«In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». C Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: D «Sono forse io, Signore?». C Ed egli rispose: X «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». C Giuda, il traditore, disse: D «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: X «Tu l’hai detto». C Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: X «Prendete, mangiate: questo è il mio corpo». C Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: X «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati. Io vi dico che d’ora in poi non berrò di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi, nel regno del Padre mio». C Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Allora Gesù disse loro: X «Questa notte per tutti voi sarò motivo di scandalo. Sta scritto infatti: “Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge”. Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea».

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C Pietro gli disse: D «Se tutti si scandalizzeranno di te, io non mi scandalizzerò mai». C Gli disse Gesù: X «In verità io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». C Pietro gli rispose: D «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». C Lo stesso dissero tutti i discepoli. Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: X «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». C E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: X «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». C Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: X «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!». C Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: X«Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora? Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». C Si allontanò una seconda volta e pregò dicendo: X «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà». C Poi venne e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti. Li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: X «Dormite pure e riposatevi! Ecco, l’ora è vicina e il Figlio dell’uomo viene consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino». C Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: D «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». C Subito si avvicinò a Gesù e disse: D «Salve, Rabbì!». E lo baciò. C E Gesù gli disse: X «Amico, per questo sei qui!». C Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù impugnò la spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio. Allora Gesù gli disse: X «Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno. O credi che io non possa pregare il Padre mio, che metterebbe subito a mia disposizione più di dodici legioni di angeli? Ma allora come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?». C In quello stesso momento Gesù disse alla folla:X «Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno sedevo nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si compissero le Scritture dei profeti». C Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono.

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C Quelli che avevano arrestato Gesù lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale si erano riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro intanto lo aveva seguito, da lontano, fino al palazzo del sommo sacerdote; entrò e stava seduto fra i servi, per vedere come sarebbe andata a finire. I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianza contro Gesù, per metterlo a morte; ma non la trovarono, sebbene si fossero presentati molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: A «Costui ha dichiarato: “Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni”». C Il sommo sacerdote si alzò e gli disse: A«Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». C Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: A «Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio». C Gli rispose Gesù: X «Tu l’hai detto; anzi io vi dico: d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo». C Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: A «Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». C E quelli risposero: F «È reo di morte!». C Allora gli sputarono in faccia e lo percossero; altri lo schiaffeggiarono, dicendo: F «Fa’ il profeta per noi, Cristo! Chi è che ti ha colpito?». C Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una giovane serva gli si avvicinò e disse: A «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». C Ma egli negò davanti a tutti dicendo: D «Non capisco che cosa dici». C Mentre usciva verso l’atrio, lo vide un’altra serva e disse ai presenti: A «Costui era con Gesù, il Nazareno». C Ma egli negò di nuovo, giurando: D «Non conosco quell’uomo!». C Dopo un poco, i presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: A «È vero, anche tu sei uno di loro: infatti il tuo accento ti tradisce».C Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: D «Non conosco quell’uomo!». C E subito un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola di Gesù, che aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente. Venuto il mattino, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Poi lo misero in catene, lo condussero via e lo consegnarono al governatore Pilato. Allora Giuda – colui che lo tradì –, vedendo che Gesù era stato condannato, preso dal rimorso, riportò le trenta monete d’argento ai capi dei sacerdoti e agli anziani, dicendo: D «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». C Ma quelli dissero: A «A noi che importa? Pensaci tu!». C Egli allora, gettate le monete d’argento nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi.

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C I capi dei sacerdoti, raccolte le monete, dissero: A «Non è lecito metterle nel tesoro, perché sono prezzo di sangue». C Tenuto consiglio, comprarono con esse il “Campo del vasaio” per la sepoltura degli stranieri. Perciò quel campo fu chiamato “Campo di sangue” fino al giorno d’oggi. Allora si compì quanto era stato detto per mezzo del profeta Geremia: «E presero trenta monete d’argento, il prezzo di colui che a tal prezzo fu valutato dai figli d’Israele, e le diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinato il Signore». [ Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: A «Sei tu il re dei Giudei?». C Gesù rispose: X «Tu lo dici». C E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla. Allora Pilato gli disse: A «Non senti quante testimonianze portano contro di te?». C Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: A «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?». C Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia. Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: A «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua». C Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: A «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». C Quelli risposero: F «Barabba!». C Chiese loro Pilato: A «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». C Tutti risposero: F «Sia crocifisso!».C Ed egli disse: A «Ma che male ha fatto?». C Essi allora gridavano più forte: F «Sia crocifisso!». C Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: A «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». C E tutto il popolo rispose: F «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». C Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei». Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.

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C Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: F«Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». C Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: F«Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!». C Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo. A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce:X «Elì, Elì, lemà sabactàni?», C che significa: X «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». C Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: A «Costui chiama Elia». C E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: A «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». C Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito. (Qui si genuflette e si fa una breve pausa) Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: A«Davvero costui era Figlio di Dio!». ] C Vi erano là anche molte donne, che osservavano da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra queste c’erano Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo. Venuta la sera, giunse un uomo ricco, di Arimatèa, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù. Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato. Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all’entrata del sepolcro, se ne andò. Lì, sedute di fronte alla tomba, c’erano Maria di Màgdala e l’altra Maria.

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C Il giorno seguente, quello dopo la Parascève, si riunirono presso Pilato i capi dei sacerdoti e i farisei, dicendo: A «Signore, ci siamo ricordati che quell’impostore, mentre era vivo, disse: “Dopo tre giorni risorgerò”. Ordina dunque che la tomba venga vigilata fino al terzo giorno, perché non arrivino i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: “È risorto dai morti”. Così quest’ultima impostura sarebbe peggiore della prima!». C Pilato disse loro: A «Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete». C Essi andarono e, per rendere sicura la tomba, sigillarono la pietra e vi lasciarono le guardie.

Gesù ci ha tanto amato e ci amerà sempre. Seguiamolo fin sotto la croce. Egli è morto ed è risorto per salvare tutti noi. In questa domenica porterai con te dei rametti di ulivo e di palme, immagina di avere tra le mani il tuo cuore e donalo a Gesù. Gesù non ha bisogno di essere acclamato con rami di ulivo, di palme o di altro albero. Vuole il nostro cuore. Doniamolo tutto a Gesù ed Egli saprà ricolmarlo di tanta gioia. E se donerai il cuore a Gesù, il suo cuore batterà insieme al tuo e sarai felice e ogni giorno camminerai donando, ai tuoi compagni, ai tuoi amici, la vera gioia. Con Gesù nel cuore farai bene ogni cosa ed Egli sarà contento di te.

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Meditando la Parola di Gesù, ci siamo preparati alla Pasqua del Signore ma non dobbiamo interrompere il nostro cammino. Ogni giorno è Pasqua, se ogni giorno moriamo vincendo il peccato e liberandoci dai vizi e risorgiamo facendo la sua Santa Volontà.

Ogni giorno dobbiamo: camminare con Gesù al nostro fianco, lavorare con Lui e per Lui; digiunare dal peccato e fare sempre la sua volontà; guardare il nostro fratello e provvedere, secondo le nostre possibilità, alle sue necessità; pregare, pregare, pregare.

Se ami Gesù non puoi interrompere il cammino.

Se lo interrompi significa che hai lavorato invano, hai lavorato per la tua gloria e non per la gloria di Dio.

Ama, prega,lavora

ed ogni giorno dona gloria al Padre nostro che è nei cieli.

Buona Pasqua!

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FINE