Quali prospettive per · 2016-05-05 · Il vino online nel mondo: vendite in crescita, ma con un...
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Quali
prospettive per
l’eCommerce del vino in
Italia?
Analisi dello scenario di mercato,
maggio 2016.
A cura di Svinando Wine
Club, 2i3T - Incubatore
di Imprese e per il
Trasferimento
Tecnologico
dell’Università degli Studi di Torino, Club
degli Investitori di
Torino, e Piuvino.it
Enoteca Online.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? 1.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? Analisi dello scenario di mercato, maggio 2016.
La presente analisi è stata svolta congiuntamente da Svinando Wine Club, 2i3T -
Incubatore di Imprese e per il Trasferimento Tecnologico dell’Università degli Studi di
Torino, Club degli Investitori, e Piuvino.it Enoteca Online.
Per maggiori informazioni e dettagli, siete pregati di contattare
Svinando Wine Club.
tel. +39 011 194 67 820
e-mail: [email protected]
www.svinando.com/mercato-vino-online
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? 2.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? Analisi dello scenario di mercato, maggio 2016.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia?
La crescita del commercio elettronico offre interessanti opportunità a tutti quegli operatori che sapranno sviluppare sul mercato domestico il potenziale ancora inesplorato del commercio elettronico del vino.
Il settore vinicolo rappresenta uno degli ambiti di eccellenza del comparto agroalimentare italiano e
l’Italia mantiene un ruolo di primissimo piano nella produzione, ma sul piano dei consumi, sconta
evidenti difficoltà. Da una parte, infatti, il consumo di alcool in Italia è in flessione e, tra il 2005 e il
2014, il numero di consumatori di alcolici è sceso di circa il 15%; dall’altra, la funzione d’uso del vino
è mutata e, da alimento energetico diffuso soprattutto nelle regioni agricole, è divenuto un prodotto
da consumo occasionale e/o culturale, per appassionati e intenditori. Ne è derivata una costante
riduzione del consumo annuo pro capite, sceso nel 2009 sotto ai 40 litri (dati ISMEA), con una lenta
ma continua flessione dei consumi nazionali (–15.35% consumati nel periodo 2009-2014 secondo i
dati OIV – Organisation Internationale de la Vigne et du Vin). Va comunque segnalato che l’Italia
rimane il terzo consumatore di vino al mondo e che il vino è tuttora la bevanda alcolica più bevuta,
consumata da metà degli italiani e dall’85% dei bevitori abituali (dati Coop).
Per quanto attiene, in generale, al commercio elettronico B2C nel suo complesso – ovvero il
commercio elettronico avente come destinatari i consumatori finali – lo scenario italiano è quello di
un settore in crescita e in costante fermento, in netta controtendenza con l’economia nazionale.
Secondo i dati del Rapporto eCommerce B2C 2015 dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, nel
corso del 2015, il valore del mercato italiano – con ciò intendendosi le vendite effettuate da operatori
italiani ed esteri a clienti privati italiani – ha raggiunto un valore di 16,6€Mld, registrando una
crescita del 16% sul 2014 (2,2€Mld in valore assoluto), con un tasso di penetrazione dell’online sul
totale delle vendite retail del 4%. Tra i comparti merceologici emergenti del commercio elettronico
B2C italiano, si segnala proprio quello del Food&Grocery, nell’ambito del quale il sub comparto Vino
– secondo le stime della Kedge Business School – vale circa 24€Mln.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? 3.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? Analisi dello scenario di mercato, maggio 2016.
Nonostante il fatto che, da una parte, la forte crescita del commercio elettronico sia ormai evidente
e, dall’altra, l’Italia sia il terzo consumatore di vino al mondo, le vendite online di vino non sono
ancora decollate e la penetrazione dell’online sulla vendita totale di vino al consumatore finale
rimane una tra le più basse al mondo (circa lo 0,2%). La maggior parte delle aziende di produzione
dispone soltanto di siti vetrina non interattivi e con contenuti prevalentemente informativi per la
presentazione dei prodotti, senza alcuna funzionalità di vendita e gli operatori attivi sul mercato sono
per lo più rivenditori. Negli ultimi anni sono state attivate diverse iniziative, che usano – uno o una
combinazione di elementi di – differenti modelli di business quali “catalogo”, “vendite private”,
“marketplace”, “abbonamento” e “gruppo d’acquisto”, per differenziarsi e catturare l’attenzione dei
potenziali clienti. Ma le vendite sono ancora molto limitate e nessuno degli attuali operatori ha
raggiunto livelli rilevanti di quote di mercato, visibilità, traffico e volume di transazioni tali da
emergere in maniera netta sugli altri.
Le cause del ritardo nell’evoluzione del commercio elettronico del vino sono sicuramente dovute ad
un ritardo generale nello sviluppo dell’eCommerce che non rappresenta ancora una vera
consuetudine d’acquisto. In aggiunta a ciò, per quanto riguarda nello specifico il vino, ci sono
ulteriori ragioni da ricercarsi non solo nella domanda – con un mercato chiaramente in fase ancora
embrionale – ma anche nell’offerta, per la quale, rispetto ad altri settori dove l’online ha eroso
importanti quote ai canali tradizionali, esistono una serie di problemi peculiari (fra cui la difficoltà
nel vendere il prodotto decontestualizzato, la logistica complicata e i costi di spedizione non correlati
al valore del prodotto).
Ciò premesso, si ritiene che, nel medio termine, il mercato online possa esprimere un giro d’affari
sempre più rilevante, come peraltro già successo, da una parte, in Italia per la moda e l’abbigliamento
(settore che nel 2015 ha consuntivato un valore di 1,5€Mld con una penetrazione dell’online sul totale
retail del 9%) e il turismo (che nel 2015 ha raggiunto 7,8€Mld e una penetrazione del 47%), e
dall’altra, proprio per il vino, nella vicina Francia (dove l’online vale 850€Mln e vanta un tasso di
penetrazione sul totale retail del 10%) – mercato con un livello di digitalizzazione molto elevato (con
un tasso di penetrazione di Internet dell’86% rispetto al 59% dell’Italia), ma assolutamente
comparabile all’Italia quanto a produzione, consumi e distribuzione di vino.
Inoltre, l’assenza – ad oggi – di un leader di settore rappresenta una grande opportunità per quegli
operatori che sapranno interpretare il cambiamento nelle dinamiche dei consumi e soddisfare le
esigenze dei consumatori che tendono alla ricerca di prodotti artigianali non facilmente reperibili,
comodità nell’acquisizione di informazioni sui prodotti, migliore comparabilità dei prezzi e, in
generale, maggior valore per il denaro speso – tutti elementi che contraddistinguono e differenziano
il commercio elettronico rispetto agli altri canali di vendita.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? 4.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? Analisi dello scenario di mercato, maggio 2016.
Il vino online nel mondo: vendite in crescita, ma con un potenziale ancora da esprimere.
Il mercato del vino ha un valore totale di circa 250 €Mld e le vendite online valgono appena 5,5 €Mld (+600% dal 2006).
Le vendite online valgono ancora poco sul totale del venduto, con una penetrazione media dell’online
sul totale del retail del 2,20%. Ma ci sono mercati come Regno Unito, Francia e Stati Uniti dove i
valori sono molto più alti della media e dove il peso degli operatori online è aumentato
significativamente negli ultimi anni.
Consumo globale vino 240 Mln ettolitri
Valore globale mercato
250 € Mld
Maggiori consumatori Francia, Stati Uniti, Italia
Dati THEDRINKBUSINESS, WINE-SEARCHER, 2015.
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Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? Analisi dello scenario di mercato, maggio 2016.
Uno sguardo di dettaglio ai contesti più maturi.
L’online è da tempo il canale offtrade che registra le crescite anno su anno maggiori, con una media del 10%. E si stima una crescita futura continua e stabile.
In contesti più maturi di quello italiano, il commercio elettronico
è divenuto un canale di vendita importante, con un conseguente
aumento della penetrazione dell’online sul totale delle vendite di
vino. Si notano comunque valori molto differenti tra loro, dovuti
alle peculiarità locali e indipendenti dai volumi complessivamente
consumati. La Cina, al quarto posto nella categoria dei consumi
mondiali (16 Hl Mln), ha un mercato online molto sviluppato con
il giro d’affari più elevato al mondo e il primato di penetrazione sul
retail, con ben il 20% del vino acquistato su Internet; gli Stati Uniti
sono il primo Paese consumatore di vino al mondo (31 Hl Mln,
quasi il doppio dei consumi cinesi) ma il valore dell’online è
secondo a quello cinese, con una penetrazione del solo 4%, il che,
forse, è anche dovuto alle difficoltà nella gestione degli aspetti
fiscali del trasferimento di prodotti alcolici tra gli stati membri. Il
Regno Unito è il quinto consumatore al mondo, con 12,9 Hl Mln,
ma l’online è un canale ormai consolidato e vale ben 920€Mln; la
Francia, secondo consumatore con 27,2 Hl Mln, vanta un giro
d’affari di 850€Mln. Dati inferiori ma comunque significativi, in
Germania (terzo consumatore al mondo con l’Italia), con 300€Mln
e Spagna (sesto consumatore), con 40€Mln.
Dati OIV, KEDGE BUSINESS SCHOOL, XERFI, THEDRINKBUSINESS, WINE-SEARCHER,
FB101, EMARKETSERVICES, WINESANDVINES, 2015.
Stati Uniti 1.330 € Mln | 4%
Regno Unito 920 € Mln | 11%
Francia 850 € Mln | 10%
Germania 300 € Mln | 5%
Spagna
40 € Mln | 8%
VENDITE ONLINE, VALORE E
PENETRAZIONE SUL TOTALE
DEL RETAIL
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? 6.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? Analisi dello scenario di mercato, maggio 2016.
Le vendite online di vino in Italia non sono ancora decollate.
Nonostante il fatto che l’Italia sia il terzo consumatore di vino al mondo, la penetrazione dell’online sulla vendita totale di vino rimane una tra le più basse al mondo (0,2%), con un giro d'affari di circa 24 €Mln.
Esistono ormai diversi operatori che si
occupano di vendita online anche con
riferimento allo scenario nazionale, ma le
vendite sono ancora molto limitate e nessuno
degli attuali player ha raggiunto livelli rilevanti
di quote di mercato, visibilità, traffico e volume
di transazioni tali da emergere in maniera
netta sugli altri. Le cause del ritardo
nell’evoluzione del commercio elettronico del
vino sono sicuramente dovute ad un ritardo
generale nello sviluppo dell’eCommerce che
non rappresenta ancora una vera consuetudine
d’acquisto. Ciò anche a causa dello stato di
digitalizzazione del Paese e della mancanza di
fiducia verso i pagamenti online con una
sicurezza percepita ingiustificatamente ancora
piuttosto bassa. In aggiunta a ciò, per quanto
riguarda nello specifico il vino, ci sono ulteriori
ragioni da ricercarsi non solo nella domanda –
con un mercato chiaramente in fase ancora
embrionale – ma anche nell’offerta, per la
quale, rispetto ad altri settori dove l’online ha
eroso importanti quote ai canali tradizionali,
esistono una serie di fattispecie peculiari.
Dati THEDRINKBUSINESS, WINE-SEARCHER, FB101,
EMARKETSERVICES, WINESANDVINES, 2015.
PENETRAZIONE VENDITE ONLINE SUL TOTALE DEL RETAIL
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? 7.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? Analisi dello scenario di mercato, maggio 2016.
Quali sono le ragioni del ritardo?
Dal punto di vista dell’offerta, quelle più comunemente indicate sono:
relativa facilità di approvvigionamento di
vino (con acquisto diretto dal produttore
o su altri canali) rispetto ad altri paesi;
caratteristiche del prodotto: il vino è un
prodotto emozionale, il cui consumo
inizia già prima dell’acquisto con
l’acquisizione delle informazioni relative a
prodotto, produttore e terroir; vendere il
vino decontestualizzato è difficile, per una
stessa bottiglia l’appeal a distanza è ben
diverso dall’appeal in cantina dal
produttore oppure in enoteca. In più
nell’ambito delle normali vendite online,
spesso manca l’educazione del cliente sul
prodotto venduto e le informazioni fornite
sono standard e raramente vanno al di là
della tradizionale scheda prodotto che
contiene dati quali la gradazione alcolica,
l’uvaggio e l’analisi del vino all’olfatto e al
palato;
marchio e conoscibilità del prodotto: in
assenza di spiegazione attenta e
comunicazione dettagliata delle
caratteristiche del vino, servono prodotti
commerciali e riconoscibili che sono,
tuttavia, pochi e spesso a marginalità
ridotta per l’operatore online;
logistica: il trasporto e l’immagazzinaggio
del vino sono complessi e costosi, gravati
da rischi di rottura e danneggiamento
legato agli sbalzi termici;
costi di spedizione non proporzionali al
costo del vino: il costo di spedizione del
vino è legato al peso e non alle
caratteristiche peculiari dello stesso;
l’acquisto online di vino è gravato da costi
di spedizioni rilevanti anche per ordini di
basso importo totale;
vincoli di quantità: spesso gli operatori
online prevedono una quantità minima di
acquisto elevata e/o soglie minime
d’acquisto troppo elevate per ottenere
l’azzeramento dei costi di spedizione;
elevati costi di esportazione: al di là del
trasporto, la parte più onerosa
dell’esportazione del vino la gestione
documentale della spedizione in
ottemperanza degli adempimenti fiscali e
burocratici previsti dalla normativa
comunitaria per la vendita al di fuori del
mercato nazionale;
scarso interesse dimostrato finora da
produttori e operatori tradizionali e
conseguente mancato impegno in termini
di allocazione di risorse umane e
finanziarie nei confronti del canale online;
la mancanza ad oggi di un reale operatore
di riferimento
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? 8.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? Analisi dello scenario di mercato, maggio 2016.
Dove si compra il vino in Italia?
Vendita Diretta e Ho.Re.Ca. cubano per circa il 25% delle vendite. Il resto è dell’offtrade, dove le grandi catene di ipermercati e supermercati guadagnano quote di mercato a detrimento dei piccoli operatori del Grocery, enoteche incluse.
Ipermercati (>2.499 mq) e Supermercati (399–2.499 mq) dominano la vendita di vino e vanno
costantemente aumentando il proprio peso sul totale. Gli operatori di Libero Servizio (100-399 mq)
mantengono la loro importanza come canale d’acquisto vino, aumentano i volumi, ma perdono in
valore di vendite. Ipermercati e Supermercati e Libero Servizio valgono 1,5 €Mld. I Discount perdono
in volume ma crescono in valore. Perdono, invece, in valore e in volume i piccoli operatori
indipendenti del canale Grocery, schiacciati dal peso della GDO.
VENDITE OFFTRADE PER CANALE
Dati PROWEIN, FEDERVINI, WINEMONITOR, WINEINTELLIGENCE, 2015.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? 9.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? Analisi dello scenario di mercato, maggio 2016.
L’Italia è il terzo consumatore di vino al mondo.
E il vino è tuttora la bevanda alcolica più bevuta in Italia.
Negli ultimi anni, anche a seguito della crisi
economica e dell’inasprimento delle pene per
la guida in stato di ebbrezza, i consumi italiani
si sono ridotti. I dati dell’OIV mostrano che,
da una parte, il consumo di vino a livello
mondiale è rimasto pressoché invariato
(nell’intorno dei 240 Hl Mln) dopo la forte
riduzione del 2008/2009 e, dall’altra, che i
consumi italiani, francesi, inglesi e spagnoli
sono andati calando, in controtendenza a
quelli cinesi, americani e argentini.
Il consumo di alcool è cambiato negli ultimi
dieci anni e tra il 2005 e il 2014 il numero di
consumatori di alcolici è sceso di circa il 15%,
con una riduzione concentrata in particolare
tra i più giovani. Secondo i dati del Rapporto
Coop 2015 Consumi e distribuzione. Assetti,
dinamiche, previsioni, il vino rimane però la
bevanda alcolica più bevuta in Italia,
consumata da metà degli italiani e dall’85%
dei bevitori abituali, a valere per il 39% del
fatturato GDO 2015, cui va peraltro sommato
il 9% di spumanti e champagne. Al contrario,
diminuiscono in volume le vendite di aperitivi e
birra.
I CONSUMI DI VINO NEL MONDO
I CONSUMI DI ALCOLICI IN ITALIA
Dati COOP, 2015.
Dati OIV, 2015.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? 10.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? Analisi dello scenario di mercato, maggio 2016.
Le dinamiche del consumo stanno cambiando.
I gusti e le necessità dei consumatori di vino sono in evoluzione e, se anche i volumi di vendita si riducono, il giro d’affari può tornare a crescere anche sul mercato domestico. Si beve meno, ma meglio.
Nell’ambito di recenti indagini di mercato (I nuovi comportamenti di acquisto e consumo nella
grande distribuzione, Symphony IRI Group, 2012), oltre il 68% degli intervistati che si dicono
consumatori di vino dichiara come sia sempre più difficile orientarsi nella scelta del vino; il 68%
dichiara di aver voglia di accrescere la propria conoscenza dei vini; il 74% ritiene fondamentale
conoscere la zona da cui proviene il vino; il 56,5% dichiara di provare piacere nel cambiare e
sperimentare nuovi vini. In particolare, ciò che sta cambiando è il comportamento di acquisto, come
segnala anche il report Wine Annual Report and Statistics dello USDA Foreign Agricultural Service:
“[…] recent Italian wine consumer surveys show that Italian origin combined with knowledge of the
winery are main elements in determining the consumer’s choice. […] In general, an increasing
number of consumers are willing to try new wines, to learn how to taste and understand the product,
to find out its origin, and how it is processed”. Emerge che i trend che caratterizzano le scelte di
acquisto del vino sono: una maggiore attenzione alla qualità e alla provenienza del vino acquistato e
il desiderio di conoscere meglio il mondo del vino.
D’altronde, la funzione d’uso del vino è mutata e, da alimento energetico diffuso soprattutto nelle
regioni agricole, esso è divenuto un prodotto da consumo occasionale e/o culturale, per appassionati
e intenditori. Ne è derivata una lenta e costante flessione del consumo annuo pro capite, sceso nel
2009 sotto ai 40 litri (dati ISMEA). A fronte di ciò, tuttavia, abbiamo assistito ad una rifocalizzazione
dei consumi sulla qualità e ad un conseguente mutamento nella disponibilità di spesa dei
consumatori.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? 11.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? Analisi dello scenario di mercato, maggio 2016.
Tale trend di cambiamento emerge anche dai dati IRI (Il vino nella distribuzione moderna Italiana.
Prospettive di rilancio nel canale GDO in Italia, Symphony IRI Group, 2015) da cui si evince una
diminuzione nei volumi degli acquisti in GDO (-12,75 punti percentuali dal 2011), a fronte però di un
aggiustamento dei prezzi (+3,25 punti percentuali dal 2011) che ha fatto crescere i fatturati.
La diminuzione delle vendite in termini di quantità riguarda infatti principalmente i vini di minor
qualità; al contrario, i vini di qualità superiore (vini certificati, DOC e DOCG) registrano un aumento
nelle vendite e tale modificazione dei consumi è confermata dal recupero dei prezzi al consumo degli
ultimi anni.
ACQUISTI DI VINO IN VOLUME (2011 = 100) ACQUISTI DI VINO IN VALORE (2011 = 100)
Dati IRI, 2015. Dati IRI, 2015.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? 12.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? Analisi dello scenario di mercato, maggio 2016.
Il mercato online in Italia: crescita a doppia cifra per il commercio elettronico.
Il controvalore degli acquisti online in Italia ha raggiunto nel 2015 16,6€Mld (+16% sul 2014) con una penetrazione sul totale vendite retail del 4%.
Il settore sta crescendo a doppia cifra da
anni, ma siamo ancora lontani dai dati dei
principali mercati europei, dove
l’eCommerce ha raggiunto tassi di
penetrazione anche 3 volte maggiori. In
Italia, comprare online non è ancora una
consuetudine diffusa. Pesando gli
utilizzatori di Internet sul totale della
popolazione si vede come ci sia ancora
molto da fare dal punto di vista della
digitalizzazione; secondo i dati dell’ITU –
International Telecommunication Union – l’Italia è al 58° posto per penetrazione di Internet con un
tasso del 59%, molto indietro rispetto a Regno Unito (90%), Germania (87%), Francia (86%) e
Spagna (75%) e rispetto alla media europea (77%). Inoltre, nonostante la sicurezza delle transazioni
online non sia più un reale problema, la percezione che molti utenti hanno di essa rimane una delle
principali barriere alla diffusione dell’eCommerce.
Detto questo, secondo i dati dell’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, lo scenario
del commercio elettronico italiano è quello di un settore in crescita e in costante fermento, in netta
controtendenza con l’economia del nostro Paese. Gli acquisti online di consumatori italiani da siti
italiani ed esteri ha raggiunto nel 2015 un valore di 16,6€Mld registrando una crescita del 16% sul
2014 (più di 2,2€Mld in valore assoluto. L’acquisto online di prodotti cuba per il 40% del transato e
cresce (+21% sul 2014) maggiormente dell’acquisto di servizi (+12%). I settori trainanti sono il
Turismo (47% del mercato, 7,8€Mld e +14% sul 2014), l’Informatica e l’Elettronica (13%, 2,5€Mld e
+21% sul 2014) e l’Abbigliamento (9%, 1,5€Mld e +19% sul 2014).
Il Food & Grocery vale solo il 2% del mercato, ma è uno dei settori merceologici emergenti con
maggiore prospettiva di crescita. Il tasso di penetrazione sul totale vendite retail è dello 0,25% contro
il 4% medio generale del mercato (2,5% per i prodotti e 8,5% per i servizi), il 27% del Turismo, il
12,5% dell’informatica, l’8% dell’Editoria, il 4,2% dell’Abbigliamento, il 2,5% del Beauty (Profumeria
e Cosmetica) e l’1,9% di Arredamento e Home Living.
VENDITE ONLINE IN ITALIA (€ Mln)
Dati OSSERVATORI.NET, POLIMI, 2015.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? 13.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? Analisi dello scenario di mercato, maggio 2016.
Gli operatori dell’eCommerce del vino.
La categoria che per prima ha sfruttato le potenzialità della rete è quella dei retailers.
Negli ultimi 5/6 anni sono state attuate diverse iniziative commerciali che, per differenziarsi e
catturare l’attenzione dei potenziali clienti, hanno improntato la propria attività a differenti modelli
di business. Ecco i principali:
Catalogo È il modello di e-retailing più tradizionale: un negozio online con ampio catalogo prodotti e
schema di funzionamento equivalente a quello del negozio fisico; è il modello naturale di quegli operatori
dell’offline che affiancano alla loro attività tipica anche una vetrina online, i c.d. brick and click). L’offerta
è stabile, con prezzi vicini a quelli dei canali offline. Questo è il modello adottato, tra gli altri, da XtraWine,
CallMeWine, SoundTaste, Tannico, Vino75 e Piuvino.it.
Vendite Private Modello nato all’estero e già utilizzato con successo in categorie merceologiche quali
accessori, elettronica e abbigliamento. Le vendite sono riservate ai soli utenti registrati e organizzate come
eventi, limitate nel tempo e nella quantità di prodotti disponibili. L’offerta di prodotto varia
continuamente e i prezzi sono scontati rispetto al listino ordinario e questo caratterizza il modello con una
forte componente psicologica legata alla percezione di occasione e straordinarietà dell’offerta. Svinando è
stato il primo operatore a introdurre questo modello in Italia. Poi seguito da altri, tra cui Wineowine.
Marketplace Luogo di incontro virtuale gestito da un intermediario che collega venditori e acquirenti
facilitandone l’interazione, come Uvinum, Ebay ed Amazon.
Social Commerce Nuovo modello fondato su dinamiche social che prevedono l’aggregazione dei clienti
in gruppi d’acquisto (o “cordate”) organizzati e gestiti in autonomia per approfittare di volta in volta di
offerte limitate nel tempo con sconti variabili e proporzionali alle quantità acquistate. Vinix Grassroots
Market.
Parallelamente agli operatori che dedicano la propria attività unicamente al vino, ve ne sono poi altri
la cui offerta include il vino all’interno di una più ampia gamma di prodotti, come per esempio Saldi
Privati, vente-privee-com, Eataly.
Relativamente agli operatori focalizzati sul vino, i dati pubblicamente disponibili sono incompleti e
lacunosi, pertanto risulta difficile misurarne le reali performance. Da un’analisi dei bilanci
disponibili presso l’archivio ufficiale della CCIAA - Registro Imprese, risulta tuttavia evidente come
tra gli operatori con focus esclusivo sul vino attivi da più tempo solo Xtrawine, Callmewine e
SoundTaste siano riusciti ad ottenere risultati di rilievo e tra i “nuovi entranti” solamente Svinando
e Tannico abbiano raggiunto una soglia di ricavi interessante.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? 14.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? Analisi dello scenario di mercato, maggio 2016.
I produttori italiani e le vendite online.
Siti web non interattivi e con contenuti prevalentemente informativi.
Internet è un grande canale di comunicazione, informazione, ricerca, e intrattenimento e assume
sempre più importanza l'influenza sociale che si attua tramite la rete, tramite Twitter, Facebook,
blog, podcast e comunità virtuali di vario genere; spesso definito come web 2.0, questo fenomeno ha
implicazioni per molte industrie, quella vinicola, tuttavia, pare essere piuttosto in ritardo da questo
punto di vista.
I modelli di presenza online diretta più diffusi – in ordine crescente di propensione all’uso di Internet
come strumento di comunicazione e vendita – sono:
Sito vetrina Si tratta del livello minimo di presenza sul web: un sito puramente
informativo tramite cui il produttore presenta prodotti e azienda. Può essere integrato da
un blog per la comunicazione delle news aziendali e contenere eventuali rimandi ai social
network e ai punti vendita degli operatori commerciali che rivendono i prodotti. È il tipo di
sito più diffuso.
Supporto commerciale Si tratta di un’evoluzione del sito vetrina, cui, in ottica di
supporto alla rete commerciali dell’azienda, viene aggiunta la possibilità di inserire ordini
d’acquisto, che vengono poi gestiti offline dai partner distributivi.
eCommerce Presenza online completa, con offerta di tutti i prodotti aziendali.
Ad oggi, la maggior parte delle aziende vitivinicole dispone soltanto di siti vetrina non interattivi e
con contenuti prevalentemente informativi, non si avvale direttamente delle potenzialità
dell’eCommerce, né degli strumenti social per l’engagement del consumatore.
Rispetto ad altri paesi, infatti, la propensione all’uso di Internet in Italia è sempre stata inversamente
proporzionale alla facilità di accesso al mercato Ho.Re.Ca. da parte dei piccoli e medi produttori e la
forza dell'immagine internazionale dei vini italiani ha contribuito negli anni al perdurare
dell’attitudine italiana nei confronti delle nuove tecnologie.
Tipicamente, i produttori il cui marchio è più noto tendono a ritenere che vendere online comporti
uno svilimento dei propri prodotti e rischi peraltro di compromettere le vendite sui canali
tradizionali. I produttori meno conosciuti ritengono invece che gli investimenti legati alla presenza
online sia troppo ingenti e preferiscono tentare di vendere il più possibile direttamente o affidarsi a
partner distributivi locali.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? 15.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? Analisi dello scenario di mercato, maggio 2016.
Ma con la riduzione e il cambiamento nei consumi, la situazione sta cambiando e sono sempre più
gli imprenditori vitivinicoli interessati ad implementare strategie di presenza online mirate a
vendere direttamente o a supportare le vendite indirette tramite una miglior diffusione
dell’informazione che restituisca appeal ai prodotti decontestualizzati.
Internet rappresenta un ottimo mezzo per raggiungere nuove fasce di mercato, migliorare l’attività
pre e post-vendita e, in generale, la relazione con i clienti ed è considerata da tutti gli specialisti una
scelta importante per le aziende del settore vinicolo e le aspettative per il futuro sono che grazie
all’uso del web si aumenti il coinvolgimento del cliente nel processo d’acquisto e la sua
consapevolezza del prodotto.
La presenza online non è da intendersi unicamente come un ulteriore canale di vendita
diretta, ma anche come strumento di comunicazione e branding, teso alla
valorizzazione del marchio e all’incremento della conoscibilità dei prodotti.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? 16.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? Analisi dello scenario di mercato, maggio 2016.
Quali prospettive per l’online allora? Il mercato italiano è in una fase ancora embrionale e ha un potenziale di crescita rilevantissimo.
La propensione agli acquisti online è inferiore ad altri paesi ma i consumi stanno cambiando.
L’online rappresenta una grande opportunità per gli attori del settore!
perché nonostante la crisi dei consumi, l’Italia è il terzo consumatore di vino al mondo;
perché il vino rimane la bevanda alcolica più bevuta in Italia;
perché il cambiamento nelle dinamiche dei consumi di vino e le esigenze dei
consumatori vanno verso l’online (ricerca di value for money, facilità nel reperimento di
informazioni e migliore comparabilità dei prezzi);
perché stiamo assistendo ad un trend di forte crescita dei consumi online in generale e
con l’avvento dei millennials ci aspettiamo che la domanda cresca ancora insieme alla
digitalizzazione del Paese – perché, nonostante le possibilità di accesso alla rete, siamo
ancora al 58° posto per penetrazione d’uso di Internet, dopo paesi come Slovacchia,
Portorico, Macedonia e Brasile, con 18 punti percentuali sotto la media europea;
perché la penetrazione del canale online sul totale delle vendite di vino retail (0,2%) è
una delle più basse al mondo e sicuramente quella più bassa tra i paesi grandi
consumatori, così come il valore assoluto delle vendite online (24 €Mln), il che offre una
ghiotta opportunità per quegli operatori (sia retailer che produttori) che sapranno
posizionarsi sul mercato;
perché l’online è un canale interessante per i produttori in ottica di vendita sia diretta
che intermediata, ma anche in ottica di branding e comunicazione a supporto della rete
distributiva;
perché ad oggi, nonostante la nascita negli ultimi 6/7 anni di un gran numero di
iniziative di vendita online, manca un operatore nazionale di riferimento
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? 17.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? Analisi dello scenario di mercato, maggio 2016.
Il commercio elettronico italiano in generale, e il comparto del vino online in particolare, sono destinati a crescere e cambiare, arrivando nei prossimi anni ad una completa maturazione.
Il mercato è complesso e in rapida evoluzione, ma frenato da resistenze culturali e potrà crescere
soltanto con il completarsi del cambiamento culturale e sociale (degli operatori e dei consumatori
finali) in corso. L'abitudine a vedere il commercio elettronico come lo strumento dove offrire e
ricercare prodotti a basso prezzo è destinata a venire meno e l'online non sarà più un mezzo di nicchia
ma diventerà un canale alternativo e con la stessa dignità dei canali di vendita tradizionali.
Stante l'attuale penetrazione dell'online sul totale delle vendite di vino retail in Italia (0,25% contro
il 4% medio generale), il commercio elettronico ha grandi prospettive di crescita. E si stima che il
mercato domestico del vino online possa arrivare ad esprimere un giro d’affari annuo nell'intorno
dei 200€Mln già entro i prossimi cinque anni, con un CAGR del 40%.
Non si tratterebbe di una crescita dissimile da quanto già avvenuto in Italia per la moda e
l’abbigliamento e in Francia proprio per il vino. Quanto al settore della moda e dell’abbigliamento, a
dispetto delle iniziali resistenze culturali nei confronti dell'online – per certi versi molto simili a
quelle presenti nel mondo del vino – dal 2008 ad oggi si è osservata una crescita significativa con un
CAGR del 42%, culminata nel 2015 con un giro d'affari di 1,5€Mld ed una penetrazione dell’online
sul totale retail del 9%. Relativamente al vino in Francia – mercato con un livello di digitalizzazione
molto elevato (con un tasso di penetrazione di Internet dell’86% rispetto al 59% dell’Italia), ma
assolutamente comparabile all’Italia quanto a produzione, consumi e distribuzione di vino – dal
2008 ad oggi si è osservata una crescita significativa con un CAGR del 30%, con un giro d'affari di
850€Mln ed una penetrazione dell’online sul totale retail del 10%.
VENDITE ONLINE ABBIGLIAMENTO,
ITALIA, 2008-2014 (€ Mln) VENDITE ONLINE VINO,
FRANCIA, 2008-2014 (€ Mln)
Dati OSSERVATORI.NET, POLIMI, 2015. Dati KEDGE BUSINESS SCHOOL, XERFI, 2014.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? 18.
Quali prospettive per l’eCommerce del vino in Italia? Analisi dello scenario di mercato, maggio 2016.
La presente analisi è stata svolta congiuntamente da Svinando Wine Club,
2i3T - Incubatore di Imprese e per il Trasferimento Tecnologico
dell’Università degli Studi di Torino, Club degli Investitori di Torino, e
Piuvino.it Enoteca Online.
Svinando (www.svinando.com) è il wine club online dove trovare a prezzi esclusivi (con sconti fino
al 50%) bottiglie di pregio altrimenti difficilmente reperibili, selezionate una per una da un team di
esperti del mondo vinicolo e consegnate comodamente a domicilio. Il meccanismo è quello delle
vendite private – ovvero vendite organizzate come eventi, limitate nel tempo e nella quantità di
prodotti disponibili – arricchito da un approccio fortemente editoriale. Fondato nel 2013, Svinando
si è affermato con successo sul mercato italiano e vanta oggi più di 100.000 utenti registrati, con
oltre 10.000 bottiglie vendute ogni mese.
2i3T (www.2i3t.it) è la società per la gestione dell’Incubatore di Imprese e per il Trasferimento
Tecnologico dell’Università degli Studi di Torino che si occupa di valorizzare in chiave economica i
risultati della ricerca svolta in ambito accademico promuovendo e sostenendo la creazione di nuove
imprese ad alto contenuto di conoscenza.
Il Club degli Investitori (www.clubdeglinvestitori.it) è il più grande network regionale italiano di
business angel. Con sede in Piemonte, è composto da un gruppo di imprenditori, professionisti e
manager che investe in società, di nuova o recente costituzione. I Soci investono personalmente nelle
singole iniziative, acquisendo quote di partecipazione nelle società. Il Club conta 100 Soci che, come
business angel, affiancano e supportano la crescita dell’azienda.
Piuvino.it (www.piuvino.it) è un'enoteca online specializzata nella vendita di vini di pregio e piccole
produzioni d’eccellenza. Un team di esperti seleziona vini di qualità e ne cura la presentazione,
mettendo in contatto diretto i produttori vinicoli ed un pubblico di appassionati.
Per maggiori informazioni e dettagli sull’analisi, siete pregati di contattare Svinando Wine Club.
tel. +39 011 194 67 820 | e-mail: [email protected] | www.svinando.com/mercato-vino-online