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INTERVISTA Priorità e obiettivi del nuovo Direttore della Polizia Stradale Maria Luisa Pellizzari ATTUALITà Avis, un milione di volte grazie al colosso italiano del volontariato Organo ufficiale Basta Sangue Sulle Strade ente non-profit Reg. Tribunale di Milano n. 119 del 12.03.2010 free-press (copia omaggio) per la Giustizia? Quale strada pagine 4 e 5 pagina 8 Anno III - N° 7 Marzo 2012 Periodico trimestrale Associazione Familiari e Vittime della Strada Direttore responsabile: Alen Custovic [email protected] Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% LO/MI Foto di Aldo Cavini Benedetti

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INTERVISTAPriorità e obiettividel nuovo Direttoredella Polizia StradaleMaria luisa Pellizzari

ATTuAlITàAvis, un milione di volte grazie al colosso italianodel volontariato

Organo ufficiale

Basta SangueSulle Stradeente non-profit

Reg. Tribunale di Milanon. 119 del 12.03.2010

free-press(copia omaggio)

per la Giustizia?Quale strada

pagine 4 e 5 pagina 8Anno III - N° 7

Marzo 2012Periodico trimestrale

Associazione Familiari e Vittime della Strada

Direttore responsabile:Alen Custovic

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editoriale

sommario editorialeNumero 7 marzo 2012

GRAZIE AL COMUNE DI LATINA PER AVERCICOINVOLTO IN UN PROGETTO AMBIZIOSO

Non si ricevono spesso telefonate come quella che è arrivatapochi giorni fa in Associazione. Alziamo la cornetta e dal-l’altra parte c’è una voce che, seppure con toni formali, si di-mostra subito amica. Attimo dopo attimo capiamo cheAlberto Pansera, ex assessore alla mobilità e ora consulentea titolo gratuito del Sindaco del Comune di Latina per leproblematiche legate alle politiche di sviluppo in materia dimobilità e trasporti, parla il nostro stesso linguaggio e ha inmente progetti ambiziosi per la sua città. Progetti a breve sca-denza e di più ampio respiro, per cercare di far germogliareil seme della sicurezza sul suo territorio, troppo spesso alla ri-balta sulle prime pagine dei quotidiani per drammatici inci-denti stradali.Il Comune di Latina ha individuato in Basta SangueSulle Strade l’interlocutore ideale per programmare unaserie d’iniziative per sensibilizzare i cittadini - e in partico-lare i giovani - sui temi della sicurezza stradale sia attra-verso progetti di comunicazione non convenzionale sia

attraverso incontri di carattere istituzionale. Già nel pro-gramma elettorale dell’attuale sindaco, Avv. Giovanni DiGiorgi, erano delineati in maniera embrionale i punti chel’Ente vorrebbe sviluppare nel prossimo triennio, confidandonella nostra collaborazione. Pansera e con lui tutta la Giunta comunale, infatti, intendonodare un sostegno concreto alle fasce di cittadini più “deboli”,vogliono rendere la città più vivibile e sicura e mettere in campoazioni di informazione e di prevenzione tra i giovani sui ri-schi collegati all’abuso di alcol e di droghe. E su questi treobiettivi principali hanno chiesto il nostro contributo d’espe-rienza per agire al fianco dell’Amministrazione con l’aiutodei nostri referenti locali e provinciali. A nome della nostraAssociazione ringrazio il Comune di Latina per la fiduciache ripone nel nostro intervento sul territorio, augurandomi diricevere presto altre telefonate come questa.

Francesco [email protected]

sommario editoriale

editoriale

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attualitàattualità

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intervistaintervista

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campagnecampagne

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attualitàattualità

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storie di vite spezzate storie

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norme & sentenzenorme&sentenze

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curiosità follie & curiosità

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tecnologie & sicurezza tecnologia&sicurezza

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consigli di letturalibri

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applicazioni e giochi applicazioni

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Poco prima di mandare in stampa il nostro trimestrale, èarrivato in redazione il comunicato diffuso dai lavoratoriIsvap, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Privatee di interesse collettivo, appartenenti alle sigle sindacaliCgil-Fisac, Fiba-Cisl, uIlCA, SNFIA. Vista l’importanzadel ruolo svolto da questo organo, ancor più in un mo-mento di cambiamenti di varia natura, con il “caso” Fon-diaria-Sai oggetto anche di un’interrogazione del PD alMinistro dello Sviluppo Economico per verificare l’even-tuale mancata vigilanza da parte dell’Isvap sulla concla-mata crisi del gruppo assicurativo trainato dalla famigialigresti, riteniamo utile e doveroso amplificare la voce dichi conosce questo mondo dal suo interno.

“Nei prossimi mesi scadrà il secondo mandato del Pre-sidente dell’Isvap, dr. Giancarlo Giannini, che, ai sensidella legge vigente, non può più essere prorogato. Ap-prendiamo invece da articoli di stampa che sarebbe allostudio un’ipotesi di scissione della carica di Presidente daquella di Direttore Generale, attraverso una modifica allalegge istitutiva, cui si vorrebbe collegare una confermaper ulteriori due anni dell’attuale Presidenza (in carica da10 anni) e l’attribuzione della carica di Direttore Generaleall’attuale Vice Direttore, dott.ssa Flavia Mazzarella. Taleintervento sarebbe sostenuto da una lobby che, secondol’articolo di stampa “non sarebbe slegato dalla vicendaFonsai-ligresti”, che vedrebbe con favore una proroga

del mandato dell’attuale presidenza (vedi in questo nu-mero a pagina 9 n.d.r.). I lavoratori dell’Isvap ritengono che l’unica vera garanziaper tutti gli operatori del mercato debba essere rappre-sentata da un’autorità indipendente, imparziale, profes-sionalmente e tecnicamente sempre più specializzata, inpossesso dunque dei requisiti indispensabili per motivarel’esistenza stessa di un’authority. Non accettano di vederpiegata a logiche di interesse la credibilità e l’indipendenzadell’autorità e la professionalità di tutti i lavoratori chegiorno dopo giorno, cercano di svolgere con serietà, im-pegno e imparzialità i compiti istituzionali loroaffidati”.

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IL MINISTRO SEVERINO: «SERVEUNA GIUSTIZIA EFFICIENTE»Vietti: «La crisi economica ha contribuito a porre il tema della ragionevoledurata del processo come fattore di competitività del sistema-Paese»di Francesco Vellucci

Da nord a sud serpeggia la polemica di avvocati e magistrati, mail Governo va avanti. A dare forza ai provvedimenti previsti dal“decreto liberalizzazioni” in materia di Giustizia, arriva anche l’in-tervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,durante il suo primo incontro con il nuovo plenum del ConsiglioSuperiore della Magistratura. Esplicito il riferimento del Capodello Stato al così detto “decreto svuota-carceri”, approvato loscorso 13 febbraio con 385 voti favorevoli, 105 no e 26 astenuti,per attenuare il sovraffollamento dei penitenziari italiani, e defi-nito come «opportuno e realistico» per arginare «l’emergenza so-ciale e umanitaria insorta nelle carceri». Quattro i punti cardinaliche hanno orientato la panoramica di Napolitano su questi tantodiscussi «provvedimenti funzionali a un rapido miglioramentodelle condizioni del servizio giustizia»: la selezione dei magistratiin base alla capacità professionale; il richiamo a evitare condotteinopportune per i giudici come la scelta di accettare incarichi po-litici; la revisione della geografia delle circoscrizioni giudiziariecontro ogni resistenza territoriale; l’appello a trovare soluzioniconcrete e a superare le polemiche sulla questione delle sanzionialle toghe che assumono comportamenti scorretti. Sulla scia delCapo dello Stato le dichiarazioni del vicepresidente del Csm, Mi-

chele Vietti, che ritiene l’organo di autogoverno consapevole«della necessità di garantire ai cittadini una magistratura corretta,scrupolosa e professionalmente attrezzata. la crisi economica,oltre al mutato clima politico - precisa - ha contribuito a invertirel’ordine delle priorità e a porre il tema della ragionevole duratadel processo come fattore di competitività del sistema-Paese».A questo proposito non sono da mettere in sordina le parole diGiovanni Canzio, presidente della Corte d’appello di Milano, chedenuncia il vero cancro della giustizia penale italiana, la prescri-zione, che «si rivela in realtà un agente patogeno» e «incentivastrategie dilatorie della difesa». Su questo tema, che la nostra po-litica non ama affrontare, l’Italia è tra gli osservati speciali delleistituzioni europee, che chiedono di rivedere il nostro sistema diprescrizione, unico nel Continente. l’idea del Ministro Severinoresta comunque che la prescrizione non sia una causa ma unaconseguenza della lentezza della giustizia. Ed è questo il noc-ciolo della questione, tanto urgente quanto complessa, ma nonpiù derogabile. E l’unico strumento utile per risolverla è il dia-logo. una radicale riforma della (mala)giustizia sarebbe unabella risposta a Strasburgo, ma soprattutto un conforto per i pa-renti delle vittime che attendono anni per vedere condannati i

responsabili. Tempi lunghi per la Giustizia, tempi duri per il Mi-nistro Paola Severino, che, al di là degli encomi istituzionali, devefar fronte a questioni spinose, che si insinuano dietro il semprecondivisibile appello alla efficienzae allo snellimento della bu-rocrazia. Dai princìpi alla realtà il passo, infatti, non è facile, comeconferma, passando dal penale al civile, un altro argomento“caldo” e cioè quello relativo all’organizzazione del tribunale perle imprese, che, secondo il Consiglio nazionale forense, causerà“un danno alla giustizia ordinaria”, che verrà privata di risorseumane e finanziarie. Vale a dire che per favorire le imprese ci ri-metteranno i cittadini, condannati in partenza a dover subire ri-tardi ancora più pesanti di quelli che le vittime della strada e i loroparenti già sperimentano in processi civili che mortificano la lorostessa dignità per i tempi biblici necessari per arrivare alla sen-tenza. In media sono necessari 5 o 6 anni per una sentenza diprimo grado, 3 o 4 per l’appello e poi ancora 2 o 3 anni per la Cas-sazione: per un totale di 13 anni di attesa per avere giustizia contutto il carico di danni psicologici legati allo stress accumulato colpassar del tempo, che si somma al danno economico per il mol-tiplicarsi insensato dei costi degli avvocati. Insomma, oltre il danno, la beffa.

ULTIM’ORA ULTIM’ORAULTIM’ORA

GIUSTIZIA!

Isvap, i lavoratori dicono basta ai giochi di potere

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Ha dovuto rimboccarsi subito le maniche Marialuisa Pellizzari, il nuovo Direttore della Polizia Stra-dale subentrato a Roberto Sgalla, che, dopo tre anni,passa il testimone nelle ottime mani della primadonna nella storia a ricoprire questo incarico. Tenace,materna, competente e disponibile: sono questi i trattiche ci hanno colpito nelle poche ore che abbiamotrascorso al suo fianco ai primi di febbraio in pienaemergenza neve: lei e il suo staff, reduci dal bloccodei Tir, non dormono da 48 ore per affrontare l’al-lerta meteo e cercare di ridurre il più possibile rischie disagi a quanti viaggiano sulle strade italiane. Ep-pure, nonostante l’evidente carico di lavoro, la Dot-toressa Pellizzari, che in questa stessa situazione harespinto più di qualche giornalista fuori dal suo uffi-cio, ha voluto ricevere la nostra Associazione e con-cederci un piacevole e utile confronto che ciauguriamo possa condurci verso progetti comuni.Una donna per la prima volta ricopre questo in-carico: come è stata accolta?«Non avrei potuto avere accoglienza migliore: è stataal di sopra di ogni aspettativa. Il fatto che sia unadonna fa impressione più all’esterno che all’internodella struttura. Superato il primo impatto, quando si

lavora, quello che conta è rapportarsi conuna squadra. Di uomini e di donne».

Quali sono le priorità del suo mandato?«Proprio da queste ultime situazioni di emergenzaho potuto valutare alcuni fattori estremamente posi-tivi e cioè la capacità straordinaria della struttura direagire. Grande plauso, grande orgoglio per cometutti i compartimenti, tutti i servizi, tutte le pattuglieimpegnate sulle strade in questi giorni più duri si sonoresi disponibili: hanno sofferto con me e più di me.Ieri sulla A6 vedevamo dal nostro centro di controlloquesta pattuglia in strada in mezzo a una vera e pro-pria tormenta di neve. Da mamma quale anche sonomi facevano tenerezza e alle colleghe ho detto: “Io livoglio conoscere quei due”. E questo è sì un mo-mento particolare, ma rispecchia poi la nostra realtàquotidiana. Da parte mia c’è grande affetto e consi-derazione per persone che affrontano caldo, freddo,neve, ghiaccio, si alzano dal letto la mattina presto edescono fuori per strada quando tutti tendenzialmenteevitano di uscire. E questa dedizione incide anchesulla percezione che il cittadino ha di noi: noi siamovisti come la polizia di soccorso e il cittadino ha di noiuna visione positiva. Se pensate che ieri un nostro di-rigente ha preso il suo fuoristrada per andare a soc-correre una famiglia rimasta bloccata con l’auto inpanne e due alla volta li ha portati fuori dalla neve...Straordinario, ma ordinario!».

Qual è la difficoltà maggiore che dovrà affron-tare nello svolgimento del suo incarico? E qualela gratificazione che spera di ottenere?«Difficoltà e gratificazioni sono le due facce dellastessa medaglia: c’è la soddisfazione enorme di potercoordinare il fiore all’occhiello della Polizia e non mene vogliano gli altri: 12.000 uomini con una notevolecapillarità sul territorio, questa struttura saprà rega-larmi grandi soddisfazioni. le difficoltà possono na-scere ovviamente proprio dalla complessità dellastruttura: i problemi saranno moltiplicati per 12.000su piani assai disparati dalle tecnologie ai mezzi, dallestrutture ai rapporti. la nostra rete di relazioni extraistituzionali è molto estesa: chiunque abbia tra i pro-pri obiettivi la sicurezza e la riduzione della mortalitàsulle nostre strade è nostro partner perché chi con-divide questa missione è al nostro fianco. Rispon-diamo anche alle segnalazioni di singoli cittadini».Quanto e come incidono i tagli economici sul-l’organizzazione del Servizio?«Non abbiamo ancora contezza di quelli che sarannoi tagli: sappiamo solo che dobbiamo fare cose anchemigliori con quello che avremo a disposizione nellalinea della continuità, ma in maggiore economia. lamia sensazione è che faremo molto con quello cheavremo a disposizione».

«IL LAVORO SVOLTO È STATOEGREGIO, MA CI SONO SEMPREMARGINI DI MIGLIORAMENTO»

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Maria Luisa Pellizzari, la prima donna a capo della Polizia Stradale, ci riceve in piena emergenza neve per parlare di obiettivi e priorità del suo mandatodi Antonia Liguori

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La carriera di Maria Luisa Pellizzari

Nasce a Padova il 13 ottobre 1959.

Si laurea in Giurisprudenza presso l'univer-sità di Padova e nel 1986 ottiene l'abilitazioneper l'esercizio della professione forense.

Nel 1985 entra in Polizia vincendo il con-corso per Vice Commissario.

la progressione in carriera è segnata dallanomina a Primo Dirigente nel 2001 e la pro-mozione a Dirigente Superiore nel 2010.

Quanto alle esperienze professionali, il per-corso è stato il seguente:

1986/1987Responsabile ufficio Corsi Scuola AllieviAgenti della Polizia di Stato di Bolzano

1987/1989Dirigente della Sezione Criminalità Extraco-munitaria della Squadra Mobile della Que-stura di Roma

1989/1992Vice Dirigente Centro Interprovinciale Cri-minalpol lazio-umbria-Abruzzo

1992/2001Dirigente Sezione Investigativa del CentroOperativo di Roma della Direzione Investi-gativa Antimafia (DIA)

2001/2004Direttore II Divisione del Servizio CentraleOperativo della Direzione Centrale Anticri-mine

2004Direttore ufficio Corsi dell'Istituto Superioredi Polizia

2005/2009Direttore della III Divisione del ServizioCentrale Operativo della Direzione CentraleAnticrimine

2009/2011Direttore Servizio Assistenza e Attività So-ciali della Direzione Centrale Affari Generali

Oggi è Direttore del Servizio PoliziaStradale.

Il suo predecessore, il Dottor Roberto Sgalla,anche attraverso il progetto Icaro, motivo d’or-goglio per la Polizia di Stato italiana, ha mo-strato grande attenzione per la comunicazionee la prevenzione. Lei intende proseguire inquesta direzione o pensa di accentuare le mi-sure di repressione?«Continueremo a puntare molto sulla comunica-zione e daremo forza alla nostra necessità di tra-sparenza: noi per strada non facciamo agguati, lecontravvenzioni vengono fatte a fronte di una pa-lese segnalazione della presenza di strumenti utili arilevare un comportamento scorretto. A noi noninteressa comunicare la Polizia Stradale, ma condi-videre messaggi sulla guida sicura e responsabile.Rinverdiremo il progetto Icaro, che poi è un con-tenitore nel quale poter mettere tutto. Io ci tengomolto ad un approccio scientifico e quest’anno la-voreremo su un monitoraggio che coinvolgerà lostesso campione di persone che ha partecipato alnostro progetto nel 2007, proprio per capire e ve-rificare come il messaggio è radicato nella memo-ria a distanza di anni e per trarre indicazioni utiliad azioni future. Il lavoro svolto è stato egregio,ma i margini di miglioramento ci sono sempre: ab-biamo obiettivi europei da raggiungere e non pos-siamo permetterci di disattenderli».Cosa porta con sé nel suo grande bagaglio di

esperienza dai tanti incarichi ricoperti che ri-tiene possa essere particolarmente utile perdare un contributo alla riduzione dell’inci-dentalità stradale?«Porto con me moltissimo. Ogni esperienza lasciaun bagaglio che poi anche in situazioni diverse sitira fuori e in questo primo mese si sta rivelandoutilissimo. la vera novità, più del fatto che sonouna donna, è che non provengo dalla Polizia Stra-dale: alcuni tecnicismi sono tipici del settore, maho validissimi collaboratori e io imparo in fretta».A conclusione dell’intervista, interrotta da una te-lefonata urgente del Prefetto di Ascoli Piceno, checi ha riportato alla realtà contingente, è intervenutoanche il Presidente della nostra Associazione, Fran-cesco Vellucci, che ha dato voce al bisogno dei cit-tadini di avere la garanzia di un maggior controllosulle strade, magari con un più capillare ricorso allenuove tecnologie. Immediata la rassicurazione delDirettore della Polizia Stradale: «Tra i nostri obiet-tivi c’è ovviamente un investimento sulle tecnolo-gie, che poi abbiamo già avviato da tempo». Nonostante la situazione di crisi, la Dottoressa Pel-lizzari ha già dato ampia dimostrazione di averetutto sotto controllo. Non resta che farle da partedi Basta Sangue Sulle Strade i migliori auguri per ilsuo delicato mandato, con la speranza di poter per-correre un pezzo di strada insieme.

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MARIALUISAPELLIZZARI: dalla DirezioneCentrale AA.GG. Servizio Assistenza (Di-rettore) alla Direzione Centrale per le Spe-cialità – Servizio Polizia Stradale (Direttore).ILARIA NICCOLINI: dal CompartimentoPolizia Stradale l’Aquila alla DirezioneCentrale per le Specialità – Servizio PoliziaStradale.DANIELEGIOCONDI: dalla Sezione PoliziaStradale di Bologna al Compartimento Po-lizia Stradale Potenza.PAOLO FASSARI: dalla Sezione Polizia Stra-dale di Napoli alla reggenza del Comparti-mento Polizia Stradale di Bari.MARIOCARMELONIGRO: dalla Sezione diPolizia Stradale di Milano al Comparti-mento di Polizia Stradale di Perugia.SIMONETTA LO BRUTTO: dalla posizionedi reggente la Sezione Polizia Stradale diVerona alla posizione di dirigente della Se-zione di Polizia Stradale di Bologna.GRAZIA PAPA: dalla posizione di reggentela Sezione di Polizia Stradale di Salerno allaposizione di Dirigente.FRANCESCAMONTEREALI: dalla Questuradi Brescia alla dirigenza della Sezione di Po-lizia Stradale di Verona.ROSAMARIAPARISE: dalla Questura di Cro-tone alla dirigenza della Sezione di PoliziaStradale di Catanzaro.MARIA FALOPPA: dalla Sezione di Polizia

Stradale di Venezia (Funzionario Addetto)alla reggenza della stessa.CARLOTTAGALLO: dalla Sezione di PoliziaStradale di Alessandria alla Sezione di Poli-zia Stradale di Milano.FERDINANDOPICCENNA: dalla Sezione diPolizia Stradale di Padova alla Sezione diPolizia Stradale di Napoli.MARINALISTANTE: dalla Sezione di PoliziaStradale di Massa Carrara alla reggenzadella Sezione di Polizia Stradale di Alessan-dria.CARMINE TABARRO: dalla Sezione di Poli-zia Stradale di Arezzo alla reggenza dellaSezione di Polizia Stradale di Padova.ANDREA SPINELLO: dal CompartimentoPolizia Stradale di Potenza al Comparti-mento Polizia Stradale Catania.ALESSANDRABUCCI: dalla Questura di Ge-nova alla Sezione di Polizia Stradale di Ge-nova.TOMMASO CACCIAPAGLIA: dal Comparti-mento di Polizia Stradale di Genova alCompartimento di Polizia Stradale di Mi-lano.ANTONIOCAMELI: dal Compartimento diPolizia Stradale di Bari al Compartimentodi Polizia Stradale per l'Abruzzo.ROBERTO CAMPISI: dal CompartimentoPolizia Stradale Perugia al CompartimentoPolizia Stradale Genova.

info

Gli ultimi movimenti dei dirigenti dei comandi di Polizia Stradale in Italia

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www.bastasanguesullestrade.org Associazione Familiari e Vittime della Strada Onlus

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La nostra associazione aiuta ogni anno centinaia di vittime della strada e loro familiari.

Se tu o un tuo familiare siete rimasti vittimedi un sinistro stradale, per ottenere giustizia, ed il risarcimento dei danni tutti subìti, non esitate a contattarci.

Sarà nostra cura fornirvi l’assistenzalegale e medico-legale necessaria.

... dalla tua parte

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Era Presidente della FondazioneAnia dall’aprile del 2008, quandoprese il posto di Fabio Cerchiaial vertice della Fondazione delleCompagnie di Assicurazione perla Sicurezza Stradale. Chi lo ha

conosciuto lo ricorda come “ungladiatore della sicurezza, uncondottiero instancabile”, comelo ha definito Giordano Biserni,Presidente dell’ASAPS, nel com-mosso messaggio di cordoglio

diffuso nel giorno della prema-tura scomparsa di Sandro Salvati.A chi verrà dopo di lui la re-sponsabilità di raccogliere la suaeredità con la stessa coerenzamorale che Salvati ha sempre os-servato in tutte le occasioni nellequali si è occupato di si-curezza stradale.

“Con questo progetto noi vorremmo ri-durre il numero di episodi di pirateria (inespansione anche per il diffondersi delle“scoperture” assicurative) facendo levasul senso civico dei cittadini e sulla con-venienza a fermarsi e prestare soccorso.Allo stesso tempo vorremo portare al100% la percentuale di pirati della stradaidentificati, facilitando le segnalazionitempestive da parte dei cittadini”. Sonochiare le parole di Giordano Biserni, pre-sidente dell’Asaps, in occasione della pre-sentazione della campagna nazionalecontro la pirateria stradale inaugurata giàin quattro città italiane - Firenze, Forlì,Milano e Roma - grazie anche al soste-gno di Aifvs (Associazione Italiana Fa-miliari Vittime della Strada), Alg(Associazione lorenzo Guarnieri), Agb(Associazione Gabriele Borgogni) e Fox-Pol (Associazione Formazione e Sicu-rezza Stradale Polizia locale lombardia)e con il patrocinio del Comune di Fi-renze. “la pirateria sulla strada - spiegano al-l’Asaps - purtroppo è un fenomeno inaumento secondo i dati raccolti dall'os-servatorio ASAPS nel 2011. Il numerodi episodi segnalato (pirateria grave) è

aumentato del 45% rispetto al 2010passando a 852. Molti si riferiscono ascontri gravissimi con 127 decessi, au-mentati anche questi del 29%, come delresto il numero dei feriti, 995 nel 2011(+33%). Nel caso di piraterie mortali il35% dei pirati guidava in stato diebrezza e/o sotto l'effetto di sostanzestupefacenti, confermando come iltema dell’assunzione di alcol per chi guidasia una grave criticità per la sicurezza dellenostre strade. La pirateria è un feno-meno principalmente maschile: sonosolo il 10% le donne pirata identificate. Il24% dei pirati sono invece stranieri”.Molto dettagliata anche l'analisi fornitadall’Asaps relativa alle vittime: fra i 127morti ci sono 72 pedoni e 16 ciclisti. le regioni più colpite dal fenomeno sononell’ordine la Lombardia con 143 epi-sodi, l’Emilia Romagna con 99, ilLazio con 82 e infine Campania, Ve-neto e Toscana con rispettivamente 79,72 e 72 casi. un altro dato inquietante èche spesso purtroppo a farne le spesesono dei minori (11% dei casi mortali)e sono stati 4 lo scorso anno i bambiniuccisi in scontri causati da un pirata.Si tratta di situazioni drammatiche e in-

spiegabili, che, ci si augura, grazie anche ainiziative di questo genere possano pianpiano scomparire dalle nostre statistiche.“Tutto è nato - ha spiegato GiuseppaCassaniti Mastrojeni, Presidente AIFVS -dall’Osservatorio dell’Asaps che ha testi-moniato un grande aumento di casi di pi-rateria. una cosa su cui vogliamo porrel’accento è che gli incidenti sono incalo, ma i casi di pirateria aumen-tano. Perché tutto questo? Noi vogliamodignità per le vittime, c’è un annulla-mento della personalità di chi muore. Vo-gliamo dire ai pirati che se si fermanodopo l’incidente non è previsto l’arresto.E vogliamo più spazio sui media: non vabene fare pubblicità contro l’evasione fi-scale e non farla contro quella della pira-teria stradale”. “Sappiamo che questo è solo un piccolopasso - ha concluso Biserni - per miglio-rare la sicurezza sulle nostre strade. Senzadubbio l'introduzione di norme più se-vere, come quella dell’omicidio stradale(allo studio della commissione Trasportidella Camera n.d.r.), aiuterebbe come de-terrente a comportamenti irresponsabilialla guida, compreso quello della pirate-ria”.

campagnecampagne

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BASTA CON LA VIGLIACCHERIA! TOGLIAMO LA BENDAE LA BANDANA AL PIRATA DELLA STRADAHa preso il via in quattro città una campagna nazionale dell' Asaps, sostenuta da Aifvs, Associazione Lorenzo Guarnieri, Associazione Gabriele Borgogni e FoxPol, con il patrocinio del Comune di Firenzedi Roberto Libralato

Addìo a Sandro Salvati, “un gladiatore della sicurezza”

- Memorizza il tipo, modello e colore del veicolo.- Trascrivi immediatamente il numero di targa oparti della stessa. Se non hai penna e carta dispo-nibili digita subito i numeri sul tuo cellulare e faiinvio, per lasciarli in memoria.- Annota eventuali avarie alla carrozzeria delmezzo, e al sistema di illuminazione.- Se possibile memorizza il numero dei passeg-geri e se il conducente era uomo o donna.- Memorizza la direzione presa dal veicolo.- Avverti immediatamente il 113 o il 112 per fornirei dati del veicolo che si è dato alla fuga e il 118 se cisono feriti. Nelle aree urbane è opportuno avver-tire con sollecitudine anche la Polizia Municipale.- Se necessario porta i primi soccorsi ai feriti.- Cerca di mettere in sicurezza la zona e di rendereil più visibile possibile l’area del sinistro con il trian-golo e - se in ore notturne - provvedi a segnala-zioni manuali con una pila se disponibile, indossaanche il giubbotto retroriflettente.- le informazioni che fornirai sono estremamenteutili e di evidente spessore civico.

(Fonte Asaps)

Consigli in caso difuga di un veicolo

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Perché è importante donare il sangue?“Donare il sangue è un dovere civile per chi è in buonasalute verso chi purtroppo non lo è. Pensiamo agli inci-denti stradali che in un istante travolgono molte esi-stenze mettendole in pericolo di vita, vite che molte voltesenza il sangue per le trasfusioni non si salverebbero. Se-condo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS),per riuscire a far fronte alle richieste di sangue è neces-sario raccogliere 40 donazioni all’anno ogni 1000 abitanti”.Qual è la situazione italiana?“In Italia c’è una sostanziale autosufficienza nel fabbi-sogno nazionale di sangue. Nell’AVIS ci sono circa 1mi-

lione e 200mila iscritti, soci effettivi, cioèpersone che donano sangue almeno una volta

l’anno. la fascia più presente di donatori è quella tra i 40e 55 anni”.Quindi bisognerebbe coinvolgere di più i giovani?“Proprio così. Di per sé i giovani rispondono bene allenostre campagne di comunicazione, di sensibilizzazione,ma si può fare di più. In generale ci sono alcune regioniparticolarmente virtuose nella donazione del sangue,come l’Emilia Romagna, il Veneto o il Friuli. Anche sebisogna sottolineare che comunque negli ultimi anni leregioni del Sud hanno incrementato il numero di dona-zioni, creando dei veri e propri fiori all’occhiello in tema,come ad esempio la città di Ragusa”.Quali le prospettive per il futuro?“l’andamento delle donazioni è in crescita anche se il fu-turo non è roseo. A far decrescere il numero dei sosteni-tori c’è il fenomeno della denatalità strutturale del Paese,ma a farlo crescere c’è ad esempio quello dell’immigra-zione. Interessante in tal senso è osservare che per il fu-turo bisognerà coinvolgere sempre di più nei nostriprogetti cittadini di origine straniera”.

attualitàattualità

AVIS, UN MILIONEDI VOLTE GRAZIEAL COLOSSO DELVOLONTARIATOAbbiamo intervistato Pasquale Spagnuolo,membro dell’esecutivo nazionale, perfare il punto sull’attività di questa storicaOnlus, che, con i suoi 1.228.000 donatori,riesce a coprire il 79% del fabbisogno nazionale di sanguedi Alen Custovic

Come Basta Sangue Sulle Strade, esistonotante altre associazioni senza fini di lucroche si spendono per gli altri perseguendoun fine di interesse pubblico. una di que-ste è la storica AVIS, Associazione Vo-lontari Italiani del Sangue, fondata aMilano nel lontano 1927 dal Dott. Vitto-rio Formentano. Si tratta della più grandeorganizzazione di volontariato del san-gue italiana che, con più di un milionedi associati volontari e periodici, rac-coglie circa il 79% del fabbisogno na-zionale di sangue. Nel 2010, oltre1.228.000 donatori AVIS hanno infattiraccolto più di 2.069.000 unità di sanguee suoi derivati. l’associazione è presentesu tutto il territorio nazionale con unastruttura articolata e suddivisa in: 3216AVIS Comunali (o di base), 122 AVIS

Provinciali (o equiparate), 22 AVIS Re-gionali (in Trentino Alto Adige sonopresenti 2 sedi, mentre la sede in Svizzera,fondata da emigranti italiani negli anni’60, è considerata come Regionale) e unasede Nazionale. lo scopo dell’associa-zione è “garantire un’adeguata disponi-bilità di sangue e dei suoiemocomponenti a tutti i pazienti che nehanno necessità, attraverso la promo-zione del dono, la chiamata dei dona-tori e la raccolta di sangue”. l’operatodell’associazione è incardinato sui prin-cipi della libera partecipazione sociale esul volontariato, quale elemento centralee insostituibile di solidarietà umana. Al-l’AVIS aderiscono tutti coloro che desi-derano donare volontariamente,anonimamente e gratuitamente il

proprio sangue, ma anche chi, non po-tendo fare donazioni per inidoneità, de-sideri collaborare gratuitamente a tutte leattività di promozione, proselitismo e or-ganizzazione.lo Stato italiano riconosce la natura pri-vata dell’operato dell’AVIS e ne sostienel’attività attraverso rimborsi, stabiliti da undecreto ministeriale ed erogati secondoapposita convenzione dalle Aziende Sa-nitarie per la promozione, la chiamata el’invio dei donatori alle strutture trasfu-sionali sia pubbliche sia dell’Associazionee per la raccolta diretta delle unità di san-gue. Nessun altra cifra è corrisposta al-l’Associazione per il servizio di raccoltadel sangue. Per quanto riguarda le carichedirettive, l’organo principale è il ConsiglioNazionale e viene eletto ogni 4 anni dal-

l’Assemblea dei Delegati, è formato da45 membri che rappresentano tutte le re-gioni e le province autonome d’Italia.Tutte le attività sono regolate da uno Sta-tuto e da un Regolamento associativo.Nello svolgere le proprie funzioni, l’As-sociazione si attiene alla legge quadro219/05, che disciplina le attività relativeal sangue e ai suoi componenti e alla pro-duzione di plasmaderivati, ai relativi De-creti attuativi e alla legge sul volontariato266/91 per la quale è iscritta agli appositiAlbi Regionali. l’AVIS aderisce al regimeOnlus, D. lgs 460/97 e partecipa, in re-gime di convenzione con il Servizio Sa-nitario Nazionale, alla raccolta del sangueanche con proprie strutture e personale.Insomma, un vero colosso del volonta-riato.

Spagnuolo: «L’andamento delle donazioni è in crescita, ma il futuro non è roseo»

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WWW.TUOPREVENTIVATORE.IT

Attenzione al sitoweb clone fuori dal

controllo Isvap

Il web è una fonte inesauribiledi informazioni, ma è anche ilregno dei “furbetti”, chespesso riserva spiacevoli sor-prese. Occhi aperti se si vuoleconsultare il sito internet pro-mosso dall’Isvap per conoscereil preventivo RC auto più con-veniente. Il dominio esatto èwww.tuopreventivatore.it. Se siaggiunge l’articolo “il” dopo ilwww, ecco la “bufala”: un sitocon qualche pretesa, masenza garanzie.

A fine gennaio sembrava già cosa fatta, ma sono bastate due setti-mane per rimettere tutto in discussione. Era arrivato anche il com-mento positivo dei sindacati all’operazione di fusione tra unipol eFonSai, finalizzata alla creazione di un grande polo assicurativo. Maintorno all’operazione “si stanno addensando interferenze e ma-novre opache, chiaramente speculative, da parte di società finan-ziarie totalmente estranee alla connotazione sociale che caratterizzal’attività assicurativa”, ha commentato il segretario confederale uil,lamberto Santini, alludendo all’accordo annunciato tra PalladioFinanziaria e Sator, interessate a rifinanziare FonSai e dunque aportare avanti un progetto alternativo a quello orchestrato da uni-credit e Mediobanca che vede unipol come asse portante per l’am-biziosa operazione di salvataggio della galassia ligresti. Poi, ai primi di marzo, dopo l’intervento dell’Eiopa (l’Isvap euro-

peo), preoccupato del degrado patrimoniale della compagnia, è ar-rivata la notizia fulminea dell’accordo interno - quasi raggiunto - perla ristrutturazione del debito della holding, con unicredit pronta a“rianimare” Premafin col sostegno di un pool di banche (Bpm,Popolare, Cariparma, Intesa-San Paolo, Interbanca e Mediobanca).Si tratta dunque di un’ipotesi appetibile dal punto di vista finanzia-rio, che andrebbe nella linea della continuità, pur senza escludere an-cora la fusione con unipol per il definitivo riassetto, che prevede lascadenza del debito entro il 2020. Numeri alla mano, questo scenario ancora in evoluzione porrebbele banche come i veri soci di FonSai, ma finché non sarà tutto de-finito, resterà il dubbio se temere di più la speculazione finanziariao l’eventuale monopolio del nuovo gigante del mondo già cosìpoco concorrenziale delle assicurazioni.

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attualitàattualità

Il provvedimento che ha destato lemaggiori curiosità è quello dell’installa-zione di una scatola nera sulla propriavettura per poter ottenere uno scontosul premio della Rc Auto, ma le novitàintrodotte dal decreto legge del 24 gen-naio 2012 n. 1, recante “Disposizioniurgenti per la concorrenza, lo sviluppodelle infrastrutture e la competitività” epubblicato sulla Gazzetta ufficiale del24 gennaio scorso, n. 19, sono ben piùarticolate e con qualche ambizione di-chiarata in partenza. Intanto, è necessa-rio capire bene qual è la finalità deicinque articoli (dal 28 al 33) che si oc-cupano direttamente dell’annosa que-stione dei costi dell’assicurazioneobbligatoria per la responsabilità civile.A monte del decreto sulle liberalizza-zioni c’è la forte necessità di interveniresulla riduzione dei costi e, in questo con-testo specifico, vuol dire soprattuttoagire con fermezza per combattere lefrodi, che tanto incidono sul continuo e

progressivo rialzo dei prezzi. Questo è,ad esempio, lo scopo del giro di vite sulfronte dei danni sovrastimati con unampliamento delle sanzioni penali e am-ministrative per i medici che attestanofalse lesioni. l’articolo 33 prevede, in-fatti, che la reclusione da 1 a 5 anni e lamulta da 400 a 1.600 euro non riguardapiù soltanto la microinvalidità, ma tuttii danni alle persone e alle cose. Vannonella stessa direzione gli interventi pre-visti dall’articolo 30 per le compagnie,

che avranno l’obbligo di stilare ognianno e inviare all’Isvap una relazionesulle misure antifrode messe in atto edelaborare una stima dei minori costi so-stenuti grazie alla presentazione di que-rele e denunce alle autorità giudiziarie susinistri sospetti. E questa procedura èrafforzata dall’articolo 32, che suggeri-sce anche la sospensione dell’inden-nizzo, se persiste il sospetto di frodeanche sulla base dei dati forniti dal-l’Isvap.

Tutte le altre misure puntano, invece,sulla tutela e al contempo sulla respon-sabilizzazione del cliente. Oltre alla sca-tola nera (che potrebbe portare a unrisparmio che oscilla dal 5 al 15%), l’as-sicurato può avere un ulteriore scontonel caso la compagnia gli chiedesse disottoporre il veicolo a ispezione (comeprevisto dall’articolo 32). Tra i 141 ri-tocchi al testo prima di raggiungerel’Aula del Senato c’è l’eliminazione del-l’obbligo per la compagnia di offrire ilrisarcimento in forma specifica (cioè ri-parazioni del danno presso centri con-venzionati) e non quello per equivalente(in denaro); mentre si va ad aggiungereai provvedimenti approvati anche lacondivisibile norma che blocca il rialzodell’Rc auto se il cliente è senza sinistri. Insomma, le disposizioni del decretolegge - per quanto concerne il settoreassicurativo - sono a grandi linee condi-visibili, ma servirà sicuramente tempoper verificarne l’efficacia.

MANOVRA MONTI,COSA CAMBIA NELSETTORE RC AUTOPolizze: risparmio e lotta alle frodi sono leparole d’ordine del decreto liberalizzazionidi Antonia Liguori

FONSAI, SARÀ MAXI-FUSIONE CON UNIPOL?L’autorità di vigilanza sulle assicurazioni ha chiesto di

ricapitalizzare per sanare conti e patrimonio della compagniadi Roberto Colosini

Le principali novità: per chi farà installare una scatola nera nella propria auto ci sarà uno

sconto sul premio; prima di stipulare un contratto bisogna avere almeno tre preventivi;

senza sinistri l’Rc auto non sale; ampliate le sanzioni penali e amministrative

per false dichiarazioni

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44 giorni, 81 testimonianze, tutte le multe degli auto-velox e dei varchi Ztl, immatricolazioni, denunce di si-nistri, le targhe di 7600 Clio immatricolate in Italiacompatibili con i frammenti recuperati. E ancora al-meno 40 controlli a vuoto, 4 lettere anonime: sono que-sti i frammenti del puzzle che hanno portato gliinquirenti sulle tracce dei due assassini del piccolo Alex,di sette anni, travolto e ucciso in Corso Peschiera a To-rino, il 3 dicembre scorso, mentre attraversava sulle stri-sce pedonali con i suoi genitori, Simonetta Del Re eCalogero Sgro, ancora in coma al Cto.Alla guida di quell’auto che viaggiava a folle velocità per

non mancare l’appuntamento con un pusherc’era Alessandro Cadeddu, 33 anni; con lui

l’amico Francesco Grauso, 25 anni, proprietario del-l’auto, entrambi residenti ad Aosta, entrambi tossico-mani, accusati di lesioni e omicidio colposo

pluriaggravati e omissione di soccorso. Il pm GabriellaViglione, titolare delle indagini, sottolinea «i gravissimireati e la personalità degli indagati che, avendo appresodai giornali di aver provocato la morte di un bambino,non si presentavano alle forze dell’ordine ed anzi na-scondevano l’auto, evidentemente godendo anche delprobabile appoggio di parenti vari». Rincara la dose l’av-vocato della mamma di Alessandro, Claudio Strata:«Adesso chiedo che si vada celermente al processo eche siano comminate pene certe e significative. So cheil pm ha disposto un accertamento sull’esatta velocitàdella Clio nel momento dell’impatto. Se fossero con-fermati i 90 all’ora, ritengo che vi siano spazi perun omicidio volontario con dolo eventuale».

storie di vite spezzate storie

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Era una serata come tante altre, una diquelle in cui basta incontrarsi, scambiaredue chiacchiere, farsi una partita a bo-wling per stare bene. una di quellecome tante altre, che si apre tra i sorrisie finisce in tragedia. A spezzare le vite diMario Ferruzzi, di 22 anni, MattiaCampaniello (21), Emilia Di Genova(22), Matteo Giovannetti (23),Arianna Gatti (22) è stata una dram-matica coincidenza. I cinque ragazzi,amici da sempre, stavano rientrando acasa, quando, verso le due di notte del18 gennaio scorso, la loro Citroen C1 liha costretti ad accostare in corsia diemergenza al chilometro 51 del Grande

Raccordo Anulare di Roma, fra le uscitelaurentina e Ardeatina. A prestargliaiuto anche un’auto della Polizia Stra-dale, che stava accostata poco più di-stante quando è avvenuto il terribileimpatto con un camion impazzito, unautoarticolato con cella frigorifera chetrasportava mozzarelle dal Molise ai ne-gozi della capitale. l’autista del mezzo,30 anni, italiano, rimasto illeso, non erasotto effetto di alcol e droga, ma nonricordava nulla al momento dell’im-patto; ora è indagato per omicidio col-poso plurimo, ma questo non basta aridare un po’ di serenità ai tanti amici deicinque ragazzi dal volto pulito, strappati

alla vita per una disattenzione, un guastoo un colpo di sonno. «Se c’hai sonno vaia dormire - grida con rabbia un ragazzo-, non ti metti al volante. Non rovinicinque famiglie». Gli amici riescono a ti-rare fuori tutto il loro dolore, mentre lefamiglie restano impotenti senza riuscirea farsi una ragione. A loro è andata lasolidarietà di tutta la città di Roma, a co-minciare dal Sindaco Alemanno: «Eranocinque ragazzi veramente eccezionali,che a poco più di vent’anni già lavora-vano e avevano pensato a farsi una fa-miglia. Non avevano alcun vizio ederano persone pulite che facevano ditutto per costruirsi un futuro. Tutta la

città si stringe attorno a queste famiglie:morire a quell’età travolti da un camionimpazzito è inaccettabile - ha aggiunto ilSindaco -. Il Comune si costituirà partecivile perché queste famiglie non ri-mangano da sole nell’accertamentodella verità e per ottenere giustizia. Miauguro che, se si dovessero riscontrareresponsabilità, la pena per chi ha cau-sato un dramma così grande sia ade-guata e congrua». Sull’incidente èintervenuto anche l’assessore regionalealle Infrastrutture e ai lavori pubbliciluca Malcotti per il quale «è necessariointrodurre il reato di omicidio stra-dale».

TRAVOLTISUL G.R.A.DA UN CAMIONIMPAZZITO

Arianna, Emilia, Mattia, Mario e Matteo: cinque giovani strappati alla vita per una drammaticacoincidenza. L’Assessore alle Infrastrutture e ai Lavori pubblici, Luca Malcotti: «Bisogna introdurreil reato di omicidio stradale». Il Sindaco Alemanno: «Il Comune di Roma si costituirà parte civile»di Roberto Colosini

TROVATI GLI ASSASSINI DI ALEX, RISCHIANO 15 ANNI DI CARCEREFrancesco Grauso, 25 anni, è il proprietario della Clio che ha investito sulle strisce e ucciso il piccolo in Corso Peschiera, a Torino. Alla guida Alessandro Cadeddu: i due correvano dal loro spacciatore

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Aggravata la pena per i reati difalso finalizzati a trarre vantaggidai contratti di assicurazione

la difficile battaglia contro le frodi alle assicurazioni che incidetanto anche sul progressivo e costante aumento dei prezzi del-l’Rc auto passa anche dalla modifica dell’articolo 10-bis deldecreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modifi-cazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.l’articolo interviene sulla materia delle false certificazioni re-lative agli stati di invalidità conseguenti ad incidenti stradali dacui derivi l’obbligo del risarcimento del danno a carico dellesocietà assicuratrici, disponendo che agli esercenti una pro-fessione sanitaria, che accertino falsamente un’invalidità, si ap-plicano, oltre che le pene previste al comma 1 dell’art.55-quinquies, del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, anche le san-zioni disciplinari di cui al comma 3 dello stesso articolo. ledisposizioni sono estese ai periti assicurativi, in presenza dellemedesime fattispecie.Il comma 2 aggrava la pena di chi commette reati di falso fi-nalizzati a conseguire vantaggi derivanti da contratti di assi-curazione, ovvero di chi, allo stesso scopo, cagiona danni oaggrava le conseguenze di lesioni personali prodotte dainfortuni, ovvero denuncia un sinistro non accaduto.

E’ entrata in vigore il 1° gennaioscorso la nuova disciplina dell’accer-tamento tecnico preventivo in mate-ria di invalidità civile, introdotta conla legge 111/2011 e resa effettiva al-l’indomani della diffusione della cir-colare 168 dell’Inps, che ha delineatole disposizioni organizzative utili adattuare la nuova normativa. Chiun-que volesse chiedere il riconosci-mento dei propri diritti in materiad’invalidità civile, cecità, sordità, han-dicap, disabilità, pensione di inabilitàe assegno di invalidità dovrà deposi-tare presso la cancelleria del Tribu-nale un’istanza di accertamentotecnico per la verifica preventiva dellecondizioni di salute che rendono le-gittima la sua pretesa. l’istanza – ri-badisce la circolare – «rappresentaatto interruttivo della prescrizione evale anche ai fini del rispetto dei ter-mini decadenziali previsti dalle di-sposizioni vigenti».Dopo che l’istanza e la sua notificasono state presentate, l'ente di previ-denza si costituisce in giudizio tra-mite una memoria che – precisa

sempre l'Inps – può essere redatta esottoscritta dai funzionari ammini-strativi solo nei procedimenti di in-validità civile.È invece di competenza degli avvo-cati dell’ufficio legale nei giudizi sul-l’invalidità pensionabile e nei giudizidi merito relativi all’invalidità civile.la circolare stabilisce anche l'obbligoper i funzionari e gli avvocati del-l’ente di costituirsi dieci giorni primadella data di udienza. Dopo che sonocomparse le parti, il giudice nomina ilperito per l’accertamento medico-le-gale, e, con decreto comunicato alleparti, fissa un termine non oltre itrenta giorni entro il quale bisogna di-chiarare se s’intende contestare laconsulenza tecnica d’ufficio. In casodi contestazione, la parte deve depo-sitare entro altri 30 giorni il ricorsointroduttivo del giudizio di merito,specificando i motivi della contesta-zione. Nel caso non ci fossero con-testazioni il giudice omologal’accertamento sanitario e il decretoè notificato all'ente di previdenza, cheè tenuto ad applicarlo.

Invalidità civile, da gennaio una nuova normativa per

l’accertamento tecnico preventivo

MAGGIOR DANNO DA RITARDO NEL PAGAMENTO

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l’oggetto del contendere è un risarci-mento danni per un incidente avvenutoa luglio 2003 e in particolare fa riferi-mento alla contestazione da parte dellasocietà di assicurazione Allianz (già RAS)della richiesta risarcitoria per lesioni fisi-che. la compagnia sosteneva, infatti, inmodo generico un possibile concorso dicolpa della vittima dell’incidente, inve-stita mentre viaggiava sul proprio scoo-ter da un’auto (quella del cliente Allianz)che proveniva dal senso di marcia op-posto. l’intento della contestazione eraevidentemente quello di limitare di fattoil pagamento del danno a una quota chein realtà è stata trattenuta dalla vittima atitolo di acconto, visto che dalla rico-struzione dell’incidente e delle respon-sabilità risulta chiaramente che lapersona travolta nella propria corsia dimarcia non ha potuto avere alcun con-corso di colpa. la sentenza firmata dalgiudice Roberto Parziale della XIIISezione civile del Tribunale di Romadà dunque ragione all’Avvocato lo-renzo lupoli del Foro di latina, il quale,non solo ha ottenuto un congruo risar-cimento dei danni per le lesioni subite,ma si è visto confermare la sua richiestadi “maggior danno da ritardo nel pa-gamento del risarcimento”.Si legge, infatti, nella sentenza: “Oltre allarivalutazione del credito, già attuata,vanno riconosciuti anche gli interessi perritardato pagamento, liquidati in confor-mità all’orientamento assunto sul puntodalla Corte di Cassazione, a sezioni unite,con la sentenza n. 1712 del 1995. Talesentenza, infatti, da un lato, riconosce larisarcibilità del lucro cessante derivato aldanneggiato per la perdita dei frutti cheavrebbe potuto trarre dalla somma do-vuta se questa fosse stata tempestiva-mente corrisposta, danno liquidabileanche con l’attribuzione di interessi, e,dall’altro, esclude che si possa assumere

a base del calcolo di tale danno lasomma liquidata come capitale nella mi-sura rivalutata definitivamente al mo-mento della pronuncia. Quanto aldanno da lucro cessante, la SupremaCorte ha affermato che tale danno deveessere provato (anche con il ricorso a cri-teri presuntivi) e può essere liquidato, invia equitativa, anche mediante l’attribu-zione di interessi, la cui misura va deter-minata secondo le circostanze obbiettivee soggettive inerenti al pregiudizio sof-ferto. Quanto poi agli effetti negatividella svalutazione monetaria, la Corte haaltresì affermato che, nell’ambito dellavalutazione equitativa compiuta ai finidel ristoro del danno da lucro cessante enei casi in cui vi sia un intervallo ditempo consistente tra l’illecito e il suo ri-sarcimento, ‘può tenersi conto (…) delgraduale mutamento del potere di ac-quisto della moneta, calcolando gli inte-ressi (per esempio anno per anno) sulvalore della somma via via rivalutata nel-l’arco del suddetto ritardo, oppure cal-colando indici medi di svalutazione”.Nel caso specifico il giudice Parziale hafatto riferimento alle usuali modalità diimpiego del risparmio da parte delle fa-miglie italiane come i titoli di Stato (Bot,Cct, Btp) e, alla luce di quanto indicatodalle sezioni unite della Cassazione (16luglio 2008, n. 19499), ha consideratoper la rivalutazione il tasso superiore (enon quello medio degli interessi legali)tra i due indicati per calcolare il dannoda lucro cessante sul capitale alla data delfatto.Insomma, la morale è che alle Assicura-zioni, quando una vittima della strada haevidentemente ragione, non convieneproprio prendere tempo. Almeno fin-ché ci saranno giudici scrupolosi comeParziale e avvocati competenti comelupoli a difendere i diritti dei propri as-sistiti.

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Una sentenza del Tribunale di Romapremia la richiesta dell’Avvocato di Latina Lorenzo Lupoli che aveva presentato ricorso contro la compagniaassicuratrice Allianz S.p.A.di Tiziana Scandariato

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Se un automobilista sul modello di constata-zione amichevole del sinistro (il cosiddetto“modello Cid”) ammette la propria respon-sabilità per danni causati a terzi con il veicolodel quale è anche proprietario, la sua dichia-razione non costituisce piena prova.lo ha stabilito una sentenza della Terza se-zione civile della Suprema Corte di Cassa-zione (numero 6526 del 22 marzo 2011) inbase alla quale tale ammissione del confi-dente può essere soltanto liberamente ap-prezzata dal giudice. Il riferimento normativorichiamato è l’articolo 2733, 3° comma delCodice Civile, nel quale è precisato che, incaso di litisconsorzio necessario, la confes-

sione resa da alcuni soltanto dei liti-

sconsorti può essere discrezionalmente va-lutata dal giudice.la sentenza fa riferimento a una vicenda chevede coinvolto un automobilista, reo con-fesso nella compilazione del modello Cid,che nel suo ricorso lamenta la non condannain solido della sua assicurazione, anch’essa li-tisconsorte necessario, convenuta in giudizioper l’incidente stradale confessato da luistesso. Tra l’altro, nel caso specifico, i riscon-tri sulla dinamica dell’incidente non confer-mavano quella descritta sul modello Cid.Il fatto che la Cassazione abbia respinto il ri-corso conferma anche il recente orienta-mento giurisprudenziale, che, nel caso di ungiudizio intentato dal soggetto danneggiato

da un sinistro stradale nei confronti dellacompagnia assicuratrice, si pronuncia ferma-mente nello stabilire come il soggetto re-sponsabile del danno assuma la veste dilitisconsorzio necessario.Questa sentenza ha anche un precedente cherisale a circa cinque anni prima: il 5 maggiodel 2006, le Sezioni unite della SupremaCorte, nella sentenza numero 10311, hannoribadito con estrema chiarezza che un sini-

stro stradale con ammissione di colpevolezzacoinvolge sia il rapporto di danno, originatodal fatto illecito dell’assicurato, sia il rapportoassicurativo con la conseguente necessità cheil giudizio deve concludersi con una deci-sione uniforme per tutti coloro che vi pren-dono parte. Ecco dunque l’ulterioreconferma che bisogna pervenire a un diffe-rente grado di responsabilità sia per il pro-prietario, sia per la compagnia assicurativa.

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Chi non l’ha ancora fatto, dovrà sbri-garsi e lasciare nel frattempo il moto-rino in garage finché non avràregolarizzato il passaggio dal vecchiotarghino di forma poligonale che ri-porta una sequenza di cinque caratterialfanumerici, due sulla prima riga e tresulla seconda, alla nuova targa previstadall’art. 97 del Codice della Strada (diforma quadrata e con sei caratteri alfa-numerici, tre per ciascuna riga).Da una stima dell’Associazione Nazio-nale Ciclo Motociclo Accessori(Ancma), sono 1.850.000 i ciclomotoriche hanno dovuto adeguarsi alle nuoveregole. Di questi 650.000 sono Euro 0, 700.000Euro 1 e 500.000 Euro 2 (immatricolati prima del14 luglio 2006). Ogni proprietario ha dovuto spendere circa 50 europer il solo passaggio dal targhino alla targa e quindiparliamo di una cifra che complessivamente va oltrei 90.000.000 euro. Per mettersi in regola comunqueed evitare sanzioni pesanti che vanno da 389 a 1.559euro, non ci vuole più di un quarto d’ora, purché

abbiate tutti i documenti: Certificato di idoneità tec-nica, documento d’identità, codice fiscale, permessodi soggiorno (per i cittadini extracomunitari), foto-copia visura della Camera di commercio (solo per lesocietà), e targhino. Che va riconsegnato. Se si è mi-norenni l’istanza di re-immatricolazione deve esseresottoscritta dal genitore o dal tutore, che dovrà al-legare la fotocopia di un documento di riconosci-mento. A differenza della vecchia normativa,

chiunque possieda più di un ciclomo-tore è tenuto a munirsi di un corrispon-dente numero di certificati dicircolazione e di targhe. la targa dei ci-clomotori costituisce un elemento diidentificazione sia del ciclomotore siadell’intestatario del certificato di circo-lazione ma, a differenza delle targhedegli autoveicoli, la targa dei ciclomotoriè personale, quindi non può essere ce-duta ad altro soggetto, e il proprietario,in caso di perdita di possesso del mezzo,può trattenerla per utilizzarla in seguitoper un altro ciclomotore al quale sarà le-gata attraverso il certificato di quest’ul-

timo. In caso di rivendita del ciclomotore quindi, vaannotata la sospensione dalla circolazione a cura delvenditore, mentre l’acquirente deve procedere allarichiesta della targa. Sono esentati dall’obbligo so-tanto i ciclomotori immatricolati dopo il 14 luglio2006. Scopo principale dell’operazione è quello diquantificare i cinquantini effettivamente circolantie regolamentare il mondo dei ciclomotori, identifi-cando il vero responsabile della circolazione.

DAL 12 FEBBRAIO ADDÌO TARGHINO PER 2 MILIONI DI CICLOMOTORILa sanzione pecuniaria prevista dall art. 14, comma 3, della legge n. 120/2010 va da 389 a 1.559 euro di Roberto Libralato

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La dichiarazione del modelloCid non costituisce piena provaLo ha stabilito la Terza sezione civile della Cassazione, richiamando l’articolo 2733, 3°comma del Codice Civile di Alessandro Nolli

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Rednoze, il finto farmaco antialcolha stanato parecchi irresponsabili

E’ partito come campagna di Marketing non convenzionale e alla finesi è rilevato un utile strumento di analisi dei dati. Grazie all'iniziativa,organizzata dal Modavi (Movimento delle Associazioni di Volonta-riato Italiano), ideata dalla Kook Artgency, è stato realizzato un sito dicommercio elettronico di un finto spray per eludere il controllo degliautovelox anche quando il proprio tasso alcolemico era oltre la sogliaconsentita. E così dai test compilati dalle persone interessate all’ac-

quisto di Rednoze, si sono smascherate le cattive abitudini di chi al-l’alcol irresponsabilmente non vuole proprio rinunciare neanche primadi mettersi alla guida. Il numero dei tentativi d’acquisto sul sitowww.rednoze.it è risultato pari al 10,7% delle visite complessive.l’89,2% di chi voleva realmente acquistare lo spray è di sesso maschilee la maggior parte ha un’età compresa tra i 23 e i 32 anni. Il 65% diloro dichiara di avere un tasso alcolemico superiore al limite massimoche consente la guida già al momento di entrare in un locale, ma il70% afferma di non essersi mai sottoposto a un alcoltest negli ultimitre mesi. Quello che emerge è che manca totalmente una cultura del-l’automisurazione. Ed è su questo che bisogna intervenire.

CANCRO, BILANCIA ELEONE SONO I SEGNI ZODIACALI CHEFANNO PIÙ INCIDENTI

Curiosa iniziativa di Direct Line che ha volutoscoprire l’influenza degliastri sull’affidabilitàdegli automobilisti. I piùvirtuosi sono nati sotto ilsegno del Sagittario edella Verginedi Antonia Liguori

PIÙ GIOCHI... PEGGIO GUIDI

Secondo una ricerca di Continental, l’uso di simulatori è deleterio per la sicurezza

di Annamaria Colosini

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Cosa ci riserverà questo 2012? C’è chi si affidaagli astri per trovare suggestioni sul proprio de-stino e chi studia l’oroscopo per capire quantoha influito sul passato. Sembra una contraddi-zione, ma lo studio delle influenze astrali cheha prodotto Direct line, la più grande compa-gnia di assicurazioni online, più che capire cosasuccederà in quest’anno bisestile, intende sma-scherare gli automobilisti italiani in base al lorocomportamento sulle strade nell’anno che si èappena concluso. Come? Verificando il tasso diincidentalità stradale in base al segno zodiacale.Sarà stata la sorte o l’intemperanza propria diuno o dell’altro segno, questo forse non lo sa-premo mai, fatto sta che nel 2011 i più temerarisulle strade sono nati sotto il segno del Cancro(9,43%), della Bilancia (9,09%) e del leone(8,99%), mentre i più virtuosi sono del Sagitta-rio (7,16%), della Vergine (7,55%) e dello Scor-pione (7,77%). Secondo i risultati della ricercafinanziata da Direct line si nota poi un’ulte-riore curiosità analizzando i segni zodiacali inbase agli elementi universali che li accomunano:i segni di Aria sono stati responsabili del 26%

del totale degli incidenti; più prudenti o fortu-nati sono stati i segni di Terra e di Fuoco, ge-neralmente più impulsivi e passionali, rispettoai segni di Acqua e di Aria, noti invece per illoro temperamento più tranquillo e riflessivo. “Per non smentire il detto ‘non è vero ma cicredo’ anche per il 2012 si potrà curiosare tra lepagine degli astrologi, ricordandosi però chesulla strada non ci si può affidare al caso né allafortuna - afferma Barbara Panzeri, direttoremarketing Direct Line. uno stile di guida si-curo e corretto non si basa sulla congiunturaastrale, ma su una giusta osservanza delle re-gole”. Più che temere di essere nati sotto unacattiva congiuntura astrale, per smentire le sta-tistiche rilevate dalla nota compagnia online,non resta che affidarsi al proprio buon senso ericordare, soprattutto quando si è alla guida, ilvalore della vita, lasciando all’oroscopo e ai car-tomanti il gusto e il privilegio di prevedere cosepiù futili.E complimenti alla Direct line per aver susci-tato tanta curiosità e aver indovinato la campa-gna di comunicazione d’inizio anno.

Chi gioca abitualmente con video-game e simulatori di guida fa piùincidenti, è spericolato, passaspesso col rosso e non è raro chesbagli le manovre.E non è una prerogativa esclusivadei più giovani, visto che ormai siaccaniscono davanti alle consolleanche persone più adulte che nondisdegnano di prendere in manoun joystick e immergersi nella re-altà virtuale. Ma finché si resta incasa non c’è nulla di male. Il pro-blema sopraggiunge piuttostoquando non si fa più una chiara di-stinzione tra mondo reale e video-game. Ecco perché gli spuntiforniti dallo studio della Continen-tal sui maniaci dei simulatori diguida non sono da trascurare. Se-condo questa ricerca, infatti, chigioca abitualmente con questo tipodi videogiochi è a maggior rischiodi incidenti stradali.Forse questo accade perché incon-sciamente si ripetono nella realtà ivirtuosismi da computer, afflitti daquella sindrome da “eccesso di si-

curezza” che può colpire i guida-tori virtuali e trasformarli su stradain potenziali pericoli per sé e per glialtri. I dati raccolti non forniscono, però,soltanto un quadro a tinte scure; c’èanche qualche elemento positivonell’uso abituale delle consolle: igiocatori hanno generalmente unamigliore capacità di concentrazionee tempi di reazione all’imprevistopiù immediati rispetto ai non-gio-catori. Ma oltre ai numeri “puri” c’è datener presente anche la percezioneche i giocatori hanno di sé: uno sucinque crede che l’utilizzo dei si-mulatori sia un aiuto per la guida eoltre la metà di loro si sentirebbe ingrado di insegnare a un princi-piante. Soltanto quattro su diecifanno “outing” e confessano che ivideogiochi contribuiscano allaguida spericolata. Insomma, non si stanno demoniz-zando i giochi, ma se ne racco-manda un sano distacco quando siè al volante. Quello vero.

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Chi ha la passione per la moto l’ultimacosa che pensa è di poter cadere, di poteressere tradito dal proprio “bolide”, ep-pure accade, spesso anche per distrazionedi altri. E le conseguenze di una scivolatadalle due ruote sono ben più gravi diquelle che lo stesso impatto produrrebbestando alla guida di un’auto. Ecco perchébisogna agire d’anticipo e in questa dire-zione va il Safety QR Code. Il sistema,

approvato dall’AIFE (Associazione Ita-liana Formazione Emergenza) si avvaledi una tecnologia che consente di regi-strare un messaggio vocale che, in caso dinecessità, può essere ascoltato dal perso-nale di soccorso.Il messaggio vocale potrà contenere ipropri dati personali, la persona da con-tattare in caso di urgenza, eventuali aller-gie o intolleranze, gruppo sanguigno.

Quando se ne presenta la necessità, alpersonale addestrato del primo soccorsobasterà inquadrare il codice QR con unqualsiasi smartphone abilitato alla letturadei QR Code, per riconoscere il SafetyQR Code e ascoltare il messaggio.Si tratta di un sistema molto utile che age-vola non di poco le operazioni di primosoccorso aiutando a scongiurare allun-garsi dei tempi di intervento che spesso

sono decisivi in termini di incolumità daun incidente.Questo accorgimento ci auspichiamopossa avere massima diffusione tra i pro-duttori di caschi (qualche azienda già nefa uso, si veda ad esempio nella foto uncasco Airoh), ma anche in vendita comesemplice accessorio, in questo casoquanto mai importante per la sicurezzadei centauri.

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SAFETY QR CODE: UN ADESIVO SULCASCO PER GUADAGNARE ATTIMIPREZIOSI IN CASO D’EMERGENZAGrazie al Codice QR, che può essere letto da tutti gli smartphone, è possibile registrare anche un audio-messaggio con tutte informazioni utili per il proprio soccorso: generalità, gruppo sanguigno, numeri utilidi Giacinto Picozza

l’azienda Lazernye Sistemy di San Pietro-burgo li ha già messi in produzione e abreve partirà la fasedi test sulle princi-pali strade russe percercare di arginarequella che nei paesiex sovietici è unavera piaga sociale ecioè l’abuso di alcol.“Buton” - questo èil nome del dispositivo - può essere instal-

lato sulle strade come i nostri rile-vatori del tutor o può essere usato

a mano dagli agenti. Ogni sostanza, spie-gano i tecnici, ha il suo spettro di assorbi-

mento e dallarisposta del laser sicapisce se nell’abita-colo di una vetturac’è sentore di alcol.In quel caso l’auto-mobilista viene fer-mato e sottoposto aun normale con-

trollo con l’etilometro, anche perché il si-stema non è in grado di distinguere traautisti e passeggeri.

DALLA RUSSIA UN ETILOMETROCON RAGGIO LASER

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“Overload Tutor”segnala alla Poliziase il carico dei Tirè troppo pesante

Vista l’efficacia dei Tutor sulle no-stre autostrade per indurre gli au-tomobilisti a una più consapevoleriduzione delle velocità medie, si èpensato di intervenire anche perreprimere gli atteggiamenti im-prudenti che spesso riguardano gliautotrasportatori. un carico ec-cessivo può essere molto perico-

loso per chi transita in prossimitàdi automezzi con stabilità com-promessa, maneggevolezza ri-dotta e spazi di frenata allungati.Ecco perché è nato “OverloadTutor”, un sistema che si basa sullapesatura dinamica dei mezzi cheviaggiano sul territorio italiano edè collegato attraverso la rete umtsa un computer portatile a disposi-zione delle varie pattuglie della Po-lizia Stradale che hanno così lapossibilità di vedere le immaginiche riguardano il veicolo in so-vraccarico e comprendere anchel’orario di arrivo stimato per pro-cedere poi al controllo statico.

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I nuovi reati stradaliAspetti sostanziali e processuali del dirittopenale stradaledi Fabio Piccioni

DescrizioneIl legislatore, soprattutto negli ultimianni, ha ridefinito l’intero impiantosanzionatorio delle fattispecie a piùalto allarme sociale. Così, dopo i pac-chetti sicurezza del 2008 e 2009, lalegge 29 luglio 2010, n. 120 recante“Disposizioni in materia stradale”,persegue l’obiettivo di portare quellaottimizzazione degli strumenti di pre-venzione e repressione degli illeciti. Ireati stradali, prendendo in esame ireati più ricorrenti (guida in stato dialterazione psico-fisica per assun-zione di alcol o stupefacenti, falsifica-zione e manomissione di targhe,corse clandestine, omissione di soc-corso), ma anche le nuove disposi-zioni sulla sicurezza stradale,costituisce una guida per la soluzionedei problemi pratico-applicativi attra-verso l’approfondimento dei nodi in-terpretativi più problematici. Peroffrire al lettore un riscontro imme-diato all'analisi dell'autore, ciascun ca-pitolo si chiude con i testi normatividi riferimento del Codice della strada,del Codice penale e del Codice pro-cessuale penale, come modificati.

Dettagli del libroTitolo: I nuovi reati stradali - III EdizioneAutore: Fabio PiccioniEditore: Pirola - Il Sole 24 Ore EAN: 9788832473759Pagine: 352Prezzo: 30,00 euro

Avvocati per nientedi Carlo Giorgi

DescrizioneVi hanno raccontato che la legge èuguale per tutti. Poi un giorno vi sve-gliate e scoprite che non è così: avetebisogno di un avvocato, ma fate partedi una categoria “debole” e non tro-verete mai nessuno disposto a rap-presentarvi gratuitamente. Per fortuna negli ultimi anni sononate in tutta Italia esperienze di pro-fessionisti (avvocati, giuristi, magi-strati) che si battono per chi non hadiritti. “Avvocati per niente” è il nome diun'associazione milanese che ha fattodell'assistenza legale gratuita la suaarma contro le diseguaglianze e le in-giustizie, e questo libro raccoglie al-cuni dei casi (vinti) più clamorosi:come quando Antonino perse i docu-menti e la residenza trasformandosiin un fantasma, quando i tagli allascuola ridussero le ore di sostegno dicui il piccolo Giulio aveva bisogno, oquando un comune lombardo negò il“bonus bebé” ai figli dei residentistranieri. Con un intervento di Fran-cesco Maisto. Per informazioni sul-l’Associazione si può accedere al sitoweb www.avvocatiperniente.it

Dettagli del libroTitolo: Avvocati per nienteAutore: Carlo GiorgiEditore: Terre di Mezzo Data di Pubblicazione: ottobre 2011EAN: 9788861891685Pagine: 192Prezzo: 7 euro

L’Editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici di alcune immagini senza riuscire a reperirli. È ovviamente a totale disposizione per l’assolvimento di quanto occorra nei loro confronti

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EDITORE ASSOCIAZIONE QUESTO NUMERO COME CONTATTARCIBASTA SANGUE SULLE STRADEorgano ufficiale trimestrale dell’Associazione Basta Sangue sulleStrade - Associazione Familiari e Vittime della Strada Onlus.Sede legale: Viale Abruzzi, 13/A - 20131 Milano.Codice Fiscale 97524270150Partita Iva 07712560965 Registrazione Tribunale di Milano n° 119 del 12.03.2010 Direttore Responsabile Alen CustovicDirettore Editoriale Roberto Libralatol’editore garantisce la massima riservatezza dei dati fornitidagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamentela rettifica o la cancellazione ai sensi dell’art. 7 del D.lgs.196/2003 scrivendo a:[email protected]

BASTA SANGUE SULLE STRADE Onlus è un’associazione senza fini di lucro fondata a Milano nel 2009

Presidente: Francesco VellucciVicepresidente: Alen CustovicTesoriere: Francesco VellucciSegretario: Giacinto Picozza

Consiglio Direttivo:Francesco Vellucci Giacinto Picozza Annamaria ColosiniRoberto Colosini

ANNO III - NUMERO 7 - I TRIMESTRE 2012 (free press – copia omaggio)Hanno collaborato: Antonia Liguori - Roberto Libralato - AlessandroNolli - Annamaria Colosini - Roberto Colosini -Giacinto Picozza - Tiziana ScandariatoGrafica: ErmesImpaginazione: Antonia LiguoriFinito di stampare a marzo 2012.Per ricevere i numeri arretrati (ove disponibili) è suffi-ciente inoltrare una richiesta all’indirizzo mail:[email protected] costo è di € 5,00 a copia da corrispondere a mezzobonifico bancario. IBAN: IT91 R076 0101 6000 0009 7175 442 intestato a Basta Sangue sulle Strade Onlus

BASTA SANGUE SULLE STRADE Onlus

Tel. 02.896.070.91Fax 02.936.642.47E-mail: [email protected]

Internet: www.bastasanguesullestrade.org

Per la pubblicità su Basta Sangue sulle Stradecontattare: Roberto Libralato

E-mail: [email protected]

Salvo accordi scritti, le collaborazioni a questo periodico, sono da considerarsi del tutto gratuite e non retribuite: Del contenuto degli articoli economici e pubblicitari, sono legalmente responsabili i singoli autori. È vietata la riproduzione anche parziale di testi,grafica, immagini realizzate da Basta Sangue sulle Strade Onlus. l’editore declina ogni responsabilità per l’uso da parte degli inserzionisti di marchi e materiale coperto da copyright.

Con iDriveControl il tuo iPhone funziona come sefosse la scatola nera della tua autoiDriveControl è un’applicazione di guida sicuraper iPhone, che permette di registrare la con-duzione di un autoveicolo segnalando velocità,curve, frenate e accelerazioni pericolose. In-dica su una mappa il percorso seguito dal-l’utente, localizzando con precisione iprincipali eventi del veicolo. In caso di inci-dente, invia un messaggio di allerta a più de-stinatari contenente la data, l’ora e l’indicazionedel luogo dell’evento con link alla mappa.l’applicazione conserva inoltre lo storico dellesessioni di guida sia sul device che sul sitowww.idrivecontrol.com, con viste di detta-glio dei valori delle registrazioni.Dal web si può anche assistere in diretta allesessioni di guida dell’utente tramite la visualizzazione dei dati e di una mappa dinamica.le finalità di utilizzo possono essere le più disparate:- controllare la qualità della propria guida;- monitorare da remoto veicoli aziendali;- seguire la guida di neopatentati;- monitorare l’uso dell’auto in caso di prestito;- controllare veicoli a noleggio;- mantenere report statistici dettagliati su frequenza e modalità nell’uso dell’auto e sullepercorrenze della vettura.iDriveControl è disponibile su App Store al prezzo di 0,79 €.

iOnRoad per Android rileva tutti i rischi potenzialie aiuta a prevenire eventuali incidenti

iOnRoad è un’App di sicu-rezza stradale che fa usodella vostra fotocamera edegli algoritmi in temporeale di riconoscimentodelle immagini per essere ilvostro occhio in più sullastrada. Può riconoscere au-

tomaticamente i veicoli di fronte a voi, misurarne la distanza in tempo e avvisarviquando siete un po’ troppo vicini a chi vi precede, rappresentando tutto sul displaydello smartphone attraverso la così detta “realtà aumentata”. l’applicazione è utileanche per condividere informazioni con altri utenti che transitano sulla strada che statepercorrendo. Basta infatti toccare l’icona “istantanea” sul display principale di iOn-Road e viene immediatamente salvata una foto nella galleria del telefono e segnalata achiunque si trovasse alla guida nella stessa zona. iOnRoad viene eseguita in backgroundanche mentre sono aperte altre applicazioni e in caso di pericolo sarà un segnale acu-stico a richiamare l’attenzione del guidatore. l’App è gratuita e provarla non costaniente; ma attenzione ai requisiti minimi perché bisogna avere almeno un processoreda 1GHz, Android 2.2 e una risoluzione dello schermo di 640 x 480.

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OMICIDIO STRADALE

Basta sangue sulle strade Onlus in prima linea nella battaglia per una legge popolare

Abbiamo raccolto quasi 60 mila firme nella petizione popolare che mira a introdurre il reato di omicidio stradale nella nostra legislazione. Firma anche tu, se vuoi cambiare le cose e fare dell’Italia un Paese davvero civile. “Basta Sangue sulle Strade Onlus Associazione Familiari e Vittime della Strada Onlus” l’ha già fatto! Vai sul sito: www.omicidiostradale.it oppure su www.occhioallastrada.it e scrivi il tuo nome. È un gesto piccolo, ma che contribuisce a fare una cosa GRANDE! Uccidere una persona perché si è bevuto troppo alcol o assunto sostanze stupefacenti è un reato. Contribuisci ad una legge giusta che abbia una qualificazione propria. Chi toglie la vita a qualcuno non può essere sanzionato come se avesse commesso un semplice errore.

In gioco c ’è la vi ta umana.