quale% Per luglio e agosto Quale Consuma, · non contiene il metasili-cato, che ha un'azione...

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Da ritagliare piegare e conservare 40/ RACCL FRA I Sc quale% k ''‘4111 wLin UONE VACANZE Per luglio e agosto Quale Consuma, come è consuetudine, mancherà all'appuntamento mensile. Buone vacanze e arrivederci a settembre. ASSEMBLEA ORDINARIA DEI DELEGATI I delegati eletti dalle Assemblee Separate delle Sezioni Soci della Coop Lombardia Coop a r.1. con sede in Milano sono convocati in prima convocazione per il giorno venerdì 14 giugno 1996 alle ore 8,30 presso la sede sociale in Milano - viale Fa m agosta n. 75. ed in SECONDA,MNVOCAZJONE li giorno SABATO 15 GIUGNO 1996 alle ore 9.30 presso CENTRO CONGRESSI STRESA Piazzale Europa, 3 - Stresa per discutere e deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO 1) Nomina del Presidente e del Segretario dell'Assemblea. 2) Lettura ed approvazione del bilancio al 31 dicembre 1995. Informazione sul bilancio sociale. 3) Lettura ed approvazione della relazione del Consiglio di Amministrazione. 4) Lettura della relazione del Collegio Sindacale. 5) Nomina del Collegio Sindacale e determi- nazione degli emolumenti. II Presden te Antonio Bertolini Caffè Bqr Coop 4 pacchi da gr. 250 cad. al prezzo aal di 2 Str itu - 6 Validità Wg1I T- 9 IGIENE PERSONALE E ORALE COOP SCONTO AI SOCI DI L. 10.000 SU UNA SPESA DI ALMENO dati L. 20.000 dmbre sette Validità 9f_ Iniziativa sconto soci n.9 Iniziativa sconto soci n.10 COM "VASO DI PANDORA" A pagina a Gelato. Ed è subito festa! alle pagine 4 e 5 2 La guerra fra gli insetti alla pagina 10 3 Più valore al lavoro alla pagina 1 1 4 Vepidemia delle vacche pazze alla pagina 14 Anno 15 - N. 11 - giugno 1996 periodico della Coop Lombardia FAMt ELLE: ASSEMBLEE Fra i numerosi commenti raccolti fra i soci presenti alle Assemblee separate di bilancio, uno è proba- bilmente in grado di fare da titolo di coda e insieme da giudizio alle - novità del- la videocassetta che sin- tetizza i dati della gestio- ne. "Ma allora, il bilancio è tutto qui", ci siamo sen- titi dire, intendendo con questo sottolineare la sem- - cità, e non la povertà, della comunicazione .: la comprensibilità, non il lin- guaggio un po' astruso e notarile", che di solito go- verna la presentazione di ALL'APPROVAZIONE DEI SOCI IL BILANCIO DI COOP LOMBARDIA un bilancio d'azienda. Verrebbe da commentare, a nostra volta, "obiettivo raggiunto". L'intenzione di Coop Lombardia era quella di parlare ai propri soci in modo più semplice, diretto, stringato, fornen- do comunque loro per tem- po, a domicilio, tutte le informazioni per una cor- retta valutazione della ge- stione della cooperativa_ Quindi, videocassetta e breve commento in sede di Assemblea; bilancio nel- la cassetta postale di cia- scuno, con almeno 15 gior- ni di anticipo; docurnen- tazione aggiuntiva dispo- nibile presso ciascun pun- to vendita. Lo sforzo che abbiamo compiuto è stato apprezzato dai soci, che hanno espresso pareri con- cordi e positivi. Di questo siamo naturalmente sod- disfatti; ma ciò che mag- giormente ci soddisfa è ap- punto l'aver raggiunto l'obiettivo di fondo. Quello cioè di far capire con chia- rezza dove va la coopera- tiva, come viene gestita, quali sono le prospettive che il suo sviluppo offre al consumatore, al socio, all'occupazione. Gli oltre 27 miliardi di uti- le realizzato nel 1995, in- sieme al patrimonio netto che sfiorai 300 miliardi di lire, signif icano poter guar dare con fiducia alla soli- dità di Coop alla sua ca- pacità di interpretare i bi- sogni e la competizione di un mercato difficile quale quello della nostra regio- ne, tutelando i consunu ed i risparmi delle decine di migliaia di soci che assi- curano, con la loro fedeltà, gran parte del positiva an- damento economico che abbiamo presentato. Marco Maggi IVANO BARBERINI PRESIDENTE DELLA LEGA DELLE COOPERATIVE INTERVISTA AL NEOELETTO. "METTERE LA PERSONA AL CENTRO PELI:IMPRESA E OSSERVARE LA COERENZA TRA LA MISSIONE E L'ATTIVITA QUOTIDIANA" Articolo a pagina 9 M ANN' MiNE DELLEAMIVE DI CONSUMATA ESTRA A CREMONA

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Da ritagliare piegare e conservare

40/RACCLFRAI Sc

quale% k''‘4111 wLin

UONE VACANZEPer luglio e agosto Quale Consuma,come è consuetudine, mancherà all'appuntamento mensile.Buone vacanze e arrivederci a settembre.

ASSEMBLEAORDINARIA

DEIDELEGATI

I delegati eletti dalle Assemblee Separate delleSezioni Soci della Coop Lombardia Coop a r.1. consede in Milano sono convocati in primaconvocazione per il giorno venerdì 14 giugno1996 alle ore 8,30 presso la sede sociale in Milano- viale Fa m agosta n. 75. ed in

SECONDA,MNVOCAZJONEli giorno

SABATO 15 GIUGNO 1996alle ore 9.30 presso

CENTRO CONGRESSI STRESAPiazzale Europa, 3 - Stresa

per discutere e deliberare sul seguente

ORDINE DEL GIORNO

1) Nomina del Presidente e del Segretariodell'Assemblea.

2) Lettura ed approvazione del bilancio al 31dicembre 1995. Informazione sul bilanciosociale.

3) Lettura ed approvazione della relazione delConsiglio di Amministrazione.

4) Lettura della relazione del Collegio Sindacale.

5) Nomina del Collegio Sindacale e determi-nazione degli emolumenti.

II Presden teAntonio Bertolini

Caffè BqrCoop4 pacchida gr. 250 cad.al prezzo

aal

di 2 • Str itu - 6

Validità Wg1IT-9

IGIENE PERSONALEE ORALE COOPSCONTO AI SOCIDI L. 10.000SU UNA SPESADI ALMENO datiL. 20.000 dmbre

sette

Validità 9f_

Iniziativa sconto soci n.9 Iniziativa sconto soci n.10

COM "VASODI PANDORA"

A pagina a

Gelato.Ed è subitofesta!alle pagine 4 e 5

2La guerrafragliinsettialla pagina 10

3Piùvaloreal lavoroalla pagina 1 1

4Vepidemiadellevacchepazzealla pagina 14

Anno 15 - N. 11 - giugno 1996periodico della Coop Lombardia

FAMtELLE: ASSEMBLEE

Fra i numerosi commentiraccolti fra i soci presentialle Assemblee separatedi bilancio, uno è proba-bilmente in grado di fareda titolo di coda e insiemeda giudizio alle-novità del-la videocassetta che sin-tetizza i dati della gestio-ne. "Ma allora, il bilancioè tutto qui", ci siamo sen-titi dire, intendendo conquesto sottolineare la sem- -

cità, e non la povertà,della comunicazione .: lacomprensibilità, non il lin-guaggio un po' astruso enotarile", che di solito go-

verna la presentazione di

ALL'APPROVAZIONEDEI SOCI IL BILANCIODI COOP LOMBARDIA

un bilancio d'azienda.Verrebbe da commentare,a nostra volta, "obiettivoraggiunto". L'intenzionedi Coop Lombardia eraquella di parlare ai proprisoci in modo più semplice,diretto, stringato, fornen-do comunque loro per tem-po, a domicilio, tutte leinformazioni per una cor-retta valutazione della ge-stione della cooperativa_Quindi, videocassetta ebreve commento in sededi Assemblea; bilancio nel-la cassetta postale di cia-scuno, con almeno 15 gior-ni di anticipo; docurnen-

tazione aggiuntiva dispo-nibile presso ciascun pun-to vendita. Lo sforzo cheabbiamo compiuto è statoapprezzato dai soci, chehanno espresso pareri con-cordi e positivi. Di questosiamo naturalmente sod-disfatti; ma ciò che mag-giormente ci soddisfa è ap-punto l'aver raggiuntol'obiettivo di fondo. Quellocioè di far capire con chia-rezza dove va la coopera-tiva, come viene gestita,quali sono le prospettiveche il suo sviluppo offre alconsumatore, al socio,all'occupazione.

Gli oltre 27 miliardi di uti-le realizzato nel 1995, in-sieme al patrimonio nettoche sfiorai 300 miliardi dilire, significano poter guardare con fiducia alla soli-dità di Coop alla sua ca-pacità di interpretare i bi-sogni e la competizione diun mercato difficile qualequello della nostra regio-ne, tutelando i consunu edi risparmi delle decine dimigliaia di soci che assi-curano, con la loro fedeltà,gran parte del positiva an-damento economico cheabbiamo presentato.

Marco Maggi

IVANO BARBERINIPRESIDENTE DELLA LEGADELLE COOPERATIVEINTERVISTA AL NEOELETTO. "METTERE LA PERSONAAL CENTRO PELI:IMPRESA E OSSERVARE LA COERENZA TRALA MISSIONE E L'ATTIVITA QUOTIDIANA"

Articolo a pagina 9

MANN' MiNE DELLEAMIVE DI CONSUMATA

ESTRA A CREMONA

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Supermercato di

Nome

Cognome

DA COMPILARE E RITORNARE ALL'UFFICIOSOCI DEL PROPRIO SUPERMERCATO

Indirizzo C.A.P.

Comune

Nella mia famiglia, oltre a me, ci sono altri sociiscritti alla Coop che ricevono Quale Consumo

Nome e Cognome

11

2)

3)

4)

D'ora in avanti il giornale verrà inviatoad un solo socio per famiglia

Nome e Cognome

deodoranteper plaid' nitroli

deodorantePer P latholl

deodoranteper prc01

".1

DETERSIVOPERLAVASTOVIGLIESICURO ANCHE PER L'AMBIENTEdi Beatrice Spagnoli

Pulizia efficace di piattie bicchieri, pur nel ri-spetto dell'ambiente, grazie al detersivo in polve-re a marchio Coop perlavastoviglie. Il prodottoCoop si presenta sugliscaffali con una formularinnovata e ancor più ar-ricchita nei plus che giàoffre al consumatore. Ilprodotto per lavastovi-glie a marchio, infatti, èassolutamente privo difosfati, non è irritanteper la pelle ed è propostonella confezione in fla-cone, più maneggevole esicura grazie alla capsu-la con apertura a due mo-vimenti. Anche nei casodel detersivo per lava-stoviglie, Coop - da anniimpegnata nella salva-guardia dell'ambiente -ha deciso di eliminare ifosfati, pur non essen-dovi obblighi di legge. Laparticolare formulazio-ne del prodotto, inoltre,non provoca effetti di ir-ritazione qualora il de-tersivo venga a contatto

con la pelle, in quantonon contiene il metasili-cato, che ha un'azionecorrosiva.Ed ecco la novità. Ora ildetersivo per lavastovi-glie Coop "nuova formu-la", sempre in polvere co-me il suo predecessore -in due referenze in fla-coni da 3 kg e da 1,2 kg- è stato migliorato anchenel servizio: Infatti, gra-zie alla continua evolu-zione della ricerca e alperfezionamento delletecnologie del fornitoredi Coop (la Mira Lanza,attualmente leader dimercato), il detersivo perlavastoviglie Coop si pre-senta con una formulaesclusiva che permettedi ottenere piatti puliti estoviglie brillanti anchein condizioni estreme.Cosa si intende per "con-dizioni estreme"? L'as-senza o la scarsità di sa-le nella- lavastoviglie,spiegano gli esperti diCoop Italia. Il sale, in-fatti, generando resineche limitano la forma-zione di calcare nell'ac-

qua, svolge un'azionefondamentale special-mente in assenza di fo-sfati (i quali a loro volta,in sinergia con altri prin-cipi attivi, adempionoproprio alla funzione diridurre la presenza dicalcare), Con la "nuovaformula" del detersivo amarchio, sempre rigoro-samente senza fosfati,viene garantito un effi-

Dopo il detersivoper lavatrice oro anchequello per lavastoviglieè serro lodali

tace effetto lavante an-che con poco sale nellalavastoviglie. Ciò si ag-giunge alle già alte pre-stazioni che da semprecaratterizzano questoprodotto Coop.Tra gli "ingredienti" delnuovo detersivo per la-vastoviglie Coop, infat-ti, ci sono i citrati (uncomponente chimicopiuttosto costoso am-messo dalla normativavigente in materia), chehanno la funzione di ri-durre la presenza di cal-care senza avere un im-patto ambientale nega-tivo. Ma non è tutto.Entro la fine dell'anno, lagamma dei detergentiper lavastoviglie Coop -che si colloca in un mer-cato variegato, dove ac-canto ai detersivi in pol-vere normali ci sono an-che quelli "ultra" (ovve-ro, concentrati), quelli ingel, e nel tipo "in pasti-glie"- è destinata ad am-pliarsi con nuove refe-renze, per rispondere al-le sempre più diverse esi-genze dei consumatori.

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COMUNICAT6À1

SE RICEVETE PIÙDI UNA COPIADI "QUALE CONSUMO""Quale Consumo" è uno strumento di comunicazionestampato oggi in oltre 180.000 copie. Questa lusinghieratiratura comporta, come è facile immaginare, costi e dif-ficoltà non secondarie di gestione, di trasporto, di recapi-to. Sono certamente ancora molte le famiglie di so-ci che ricevono più di una copia del giornale. Perevitare sprechi, per consentirci di investire meglio le ri-sorse riservate al nostro periodico chiediamo a tutti i so-ci che ancora oggi ricevono più di una copia del giornaledi compilare la scheda qui sotto riprodotta e consegnar-la all'Ufficio soci del proprio supermercato. Basta un so-lo nominativo per nucleo famigliare per ricevere "QualeConsumo".

Non è vero che tutte le cose piùbuone sono quelle che fanno piùmale: da oggi nei supermerca-ti Coop c'è lo yogurt "Goloso conpanna che unisce alle proprietàsalutistiche dei fermenti vivi lacremosità e il piacere della pan-na.Yogurt con fermenti vivi e pu-rea di frutta (al gusto fragola,frutti di bosco e nocciola) op-pure cioccolata e caffè, con l'ag-giunta di morbida panna perun gusto più ricco e piacévole,fanno di questo nuovo prodotto

Coop un complemento idealeper un fine pasto gustoso e nu-triente ma che non colpevoliz-za troppo per l'eccesso di calo-rie. Anche per i bambini "Golosocon panna' diventa la meren-dina ideale, così cremosa e dol-ce ma, al tempo stesso, sana. Laconfezione si presenta con duevasetti da 125 grammi - invo-lucro con etichetta nutriziona-le, modalità di consumo e datadi scadenza - e in cinque gusti,tutti soggetti al controllo dì qua-lità dei prodotti Coop.

ARIA srpagprEor—iCon la bella stagione an-che i nostri sensi si risve-gliano: l'aria è più legge-ra e noipiù recettivi. Ilnostro olfatto si acuisce, oforse gli odori diventanopiù forti; si ripongano gliabiti e le scarpe pesanti,si indossano vestiti leg-geri e scarpe di gomma.Anche i nostri armadi ele scarpiere hanno biso-

gno di aria nuova: ci ven-gono in aiuto due prati-cissimi deodoranti per am-biente al profumo "di pri-mavera" (un bouquet difiori molto gradevole inun contenitore rosa pesca)e al classico profumo di"lavanda" (contenitore vio-la). I deodoranti per piccoliambienti della linea Coopsono presentati in astuc-

ci da tre pezzi, rinnovatinon solo nella veste - piùcolorata ed attraente - maanche nella profumazio-ne resa più persistentedallo speciale gel in essicontenuto. Sono inoltremuniti di un comodo ade-sivo sul retro che rendepiù forte la tenuta su qua-lunque superficie (spor-tello di armadio, lato su-

periore interno della scar-piena...). Anche il deodo-rante per wc ha subito un"rinnovo" primaverile: laprofumazione è diventatapiù persistente e grade-vole (lavanda e pino) e lastessa gabbietta è statamunita di un gancio piùsolido, insomma, non cisono più scuse: da oggiaria nuova nella casa!

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di Giorgio Vorace

MISTERIÈ un cambio di vestito che più caronon potrebbe costare. La nuovaPepsi-Gola sarà tutta blu.Un bel blu brillante sostituirà il tra-dizionale tricolore della grande ri-vale di Coca-Cola.La cosa sarebbe di un interesse qua-si nullo se l'operazione non costassealla multinazionale americana lavertiginosa cifra di 500 milioni didollari (in lire circa 800 miliardi),solo per cambiare l'immagine ester-na del prodotto su tutti gli imbal-laggi, camion e distributori automa-tici, oltre alla gigantesca campagnapubblicitaria destinata a reclamiz-zare il nuovo colore della frizzante be-vanda, che all'interno resterà asso-lutamente identica.Sarà un successo? Nessuno lo sa,neppure i signori che hanno presol'azzardata decisione.Già, ma come si costruisce un suc-cesso nell'arroventata arena dei pro-dotti di largo consumo?Le alternative sono tre: fare un og-getto che costa meno; proporre unaqualità migliore. Oppure creare un

prodotto diverso.E scontate il successo di articoli to-talmente nuovi come il telefono por-tatile oppure il fax: sono davverograndi innovazioni.Più modestamente, lo zainetto sco-lastico risulta più pratico dell'anti-quata cartella. Così il caffè macina-to è più comodo di quello in grani diuna volta.E il successo della Pasta Barilla na-sce da una scatola: prima i macche-roni si vendevano sfusì,Ma come spiegare la diffusione di unliquorino semisconosciuto come ilLimoncello, un onesto infuso natonella baia di Sorrento e adesso d'ob-bligo in tutti i ristoranti? A cosa è do-vuta la moda del Barbour, la pesan-te cerata dei pescatori inglesi oggi sul-le spalle di tanti delicati giovinetti?O il fascino delle Timberland, i mo-cassini da barca che tutti i ragazzipretendono?Oppure il grande ritorno del té, mil-lenaria bevanda orientale? Piccolimisteri delle mode nelle società dimassa.

ir47 FOOD ARCIGOLA - CULTURA E AS

Slow Food Arcigola, la più importanteassociazione enogastronomica italiana,con questa rubrica offre informazioni uti-li ai consumatori, racconta le novità dalmondo del vino e del cibo, presenta ini-ziative e pubblicazioni di enogastronomia. 99 jsteetivik.

GUIDA AL VINOQUOTIDIANOSlow Food Arcigola è sta-ta artefice di una sele-zione prestigiosa, quellaofferta dalla Guida ai vi-ni del mondo, che ha con-tribuito non poco all'in-ternazionalizzazionedell'enologia ed ha abi-tuato i consumatori apensare al vino su scalaplanetaria.Ma come 3a mettiamo conchi vuole bere tutti i gior-ni un buon vino, senzaper questo dissanguarsieconomicamente o conchi, pur non avendo am-bizioni di degustatore,vuole assaggiare prodot-ti diversi, significativi del-le varie realtà vinosed'Italia?Questa, in sintesi, la do-manda espressa da mol-ti soci Slow Food Arcigoladurante le convention na-zionali o i corsi di degu-stazione. Questa la ra-gione per cui si chiede daanni con insistenza di ri-pubblicare la Guida alvino quotidiano - 22 mi-la copie vendute con laprima edizione del '92 - ri-proponendo così al gran-de pubblico uno stru-mento editoriale essen-ziale per districarsi in unpanorama vinicolo com-plesso, a torto o a ragio-ne considerato minore.Raccolta la sfida - non fa-cile - di visitare migliaiadi piccole e medie azien-de di tutta Italia e di re-censire oltre 2500 vini,Slow Food editore ha de-ciso dunque di ritentarel'impresa, salvaguardan-do la formula della vec-chia edizione, con qual-che novità dettata

dall'esperienza matura-ta con la citata Guida aivini del mondo e con l'or-mai decennale condizio-ne di Vini d'Italia.Tutte le regioni d'Italia,ordinate geograficamen-te, saranno rappresenta-te nel volume, ognuna conuna presentazione es-senziale di carattere tec-nico e una panoramica -in sequenza alfabetica -delle denominazioni diorigine presenti sul ter-ritorio. Faranno quindiseguito le schede dei vi-ni appartenenti a quelladenominazione selezio-nati dalle commissioni didegustazione (una stes-sa cantina, dunque, potràapparire più volte nel li-bro se produce vini inse-riti in diverse denomina-zioni).Il criterio seguito nellascelta dei prodotti è altempo stesso qualitativoed economico: sarannocioè inseriti nella Guidaal vino quotidiano queiprodotti che abbinano abuone caratteristiche or-

ganolettiche un prezzoche non superi la sogliadelle 10 mila lire per lavendita diretta ai priva-ti in cantina. Dei vini va-lutati di valore assolutoverrà pubblicata l'eti-chetta, a sancire un rap-porto qualità/prezzo par-ticolarmente favorevole.La veste grafica essen-ziale, finalizzata alla fa-cilità di consultazione ealla leggibilità, e l'ab-bondanza di informazio-ni (sulle doe, sui vini, sul-le cantine, sulla distri-buzione) faranno dellaguida un vero e propriosussidiario per impararea bere meglio - e a prez-zi contenuti.Finita l'epoca del vinocontadino, chi cerca unaterza via tra i grandi Cl'El

e la coca-cola rischia diperdersi nella miriade dietichette proposte da eno-teche, ristoranti, super-mercati, spesso offertecon ricarichi ingiustifi-cati; tra le ambizioni del-la guida c'è anche quelladi contribuire a risanarequesto caos commercia-le, partendo dal concettodi qualità gusto-olfattivache ha già contribuito arilanciare l'alta gammadell'enologia italiana.Dunque la Guida al vinoquotidiano va letta conspirito critico, con l'in-tenzione di acquisire unaconoscenza che vada aldi là delle semplici no-zioni sui vini o sulle azien-de, per favorire la diffu-sione della cultura eno-logica, un patrimonio chenon dove rimanere esclu-sivo di pochi intenditori.

i06°/:SERVIZIO

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'T-7; :77-íg 12/02 Ogrila tatikità Calla Ca•y r s 4217 roi •

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FILODIRETTO

Pontínuiamo la pubblicazione11. di quesiti posti a "Filo Diretto"dai consumatori e, come abbia-mo già fatto nel numero prece-dente di "Quale Consumo", pre-sentiamo dei casi segnalati in-dicando il tema e riportando unestratto della risposta inviata aldomicilio dell'interlocutore.

COSIMO CALAMITABrescia

Risposta

Il peso della carta non viene stampi-gliato sulle confezioni di carta igieni-ca semplicemente perché non esistealcun obbligo di legge al proposito.Nel nostro Paese è in vigore una re-golamentazionee abbastanza avanzatain fatto di compila-zione di etichette chedi fatto obbliga i pro-duttori ad una dili-gente opera di elen-cazione degli ingre-dienti soprattutto perquanto riguarda iprodotti alimentari.In questo settore, og,-gi, si può assistere ad-dirittura ad una sor-ta di gara tra ditteproduttrici che nefanno un punto divantaggio e garanziaquello di evidenziareuna etichettatura

ELENA CONTIMilano

Risposta

Secondo le procedure ditaglio delle forme di for-maggio ParmigianoReggiano la singola fet-ta risulterebbe munitadi crosta su due lati.La fetta è da considera-re "scrostata" quandouno solo dei suoi lati pre-senta la crosta. Ques-t'unica crosta non puòessere rimossa in quan-to su di essa è impressoil marchio tipico che te-stimonia l'autenticità delprodotto, garantitodall'omonimo Consorziodi Tutela.Senza questo lato con lacrosta il ParmigianoReggiano non può esse-re venduto.

LIBERO LOMBARDOMilano

Risposta

Può' succedere che appena dopo l'ac-quisto il cliente abbia la spiacevolesorpresa di trovare deteriorato il pro-dotto o comunque non di suo gradi-mento.Ciò, fortunatamente, accade abba-stanza di rado, ma si tratta comunquedi eventualità che possono rientrarenell'ordine delle cose.Tanto è vero che Coop ha apposita-mente istituito il Servizio 100%Soddisfatti o Rimborsati per garanti-re alla sua clientela la massima sicu-rezza e soddisfazione negli acquisti.Con tale servizio il cliente può resti-tuire il prodotto che non Io convince(purché munito del relativo scontrinofiscale ed entro 8 giorni dall'acquisto)

Per quale ragione sulle confezioni del-la carta igienica non è indicato il pesodella carta, escludendo il cartone?

completa e ricca di informazioni, comead esempio fa Coop con i suoi prodot-ti.In altri segmenti commerciali, evi-dentemente meno cruciali, i produttorisi limitano ad una rigida ed elemen-tare osservazione delle disposizioni dilegge.

Ho visto su "Quale Consumo" nell'of-ferta ai soci l'indicazione.ParmigianoReggiano scrostato. Si intende for-maggio completamente privo di cro-sta?

Ho comperato per Pasqua una colom-ba "Pineta", ma ne ho avuto un'ama-ra sorpresa. Infatti appena aperta eracosì 'bagnata" che non ho avuto vogliadi mangiarla e l'ho buttata.

ed ildirettore del supermercato potràoperare una sostituzione immediataoppure il rimborso in denaro per l'in-tera somma.E molto importante restituire il pro-dotto contestato, perché permette, dauna parte, come sopra spiegato, di ot-tenere un pronto risarcimento, e dall'al-tra perché il restituito può essere con-trollato ed analizzato, e quindi indivi-duata la causa del guasto o il motivodi una non totale conformità della mer-ce. Nella fattispecie della colomba"Pineta", non abbiamo riscontrato al-tra segnalazione negativa oltre allasua.Sinora, non esistono pertanto le con-dizioni per una interruzione da partenostra dei rapporti commerciali con ilproduttore in questione.3

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ETT

' LENSUM

Anche senza gela-tiera in casa sì pos-sono preparare al-cuni dessert ghiac-ciati che pur es-sendo meno sofficie cremosi del veroe proprio gelatohanno un gustomolto piacevole.

L'IMMAGINARIO DELLE VACANZE. PIACE A BAMBINI E ANZIANI. È UN DOLCE EPPURE F

DOVE E QUANDO ENATO? LALAVORAZIONE EL'IGIENE. QUANDOE INDUSTRIALEE COME FARLOIN CASA

di Carla Barzanò

Il gelato è forse una delle specialità gastronomiche a cui il nostro im-maginano attribuisce maggiori potenzialità gratificanti. Collegato

ai momenti di relax e di evasione piace a tutti, dai bambini agli an-ziani. Negli ultimi anni il consumo di gelato industriale è cresciutoin modo vertiginoso indicando che sono in parte caduti i pregiudizilegati al fatto che una volta, in assenza di sistemi di refrigerazioneefficienti, questo prodotto presentava qualche rischio igienico. Resta,forse, qualche remora dietetica, perché il gelato fa parte della cate-goria dei dolci, ingredienti considerati più che mai trasgressivi.

GELATO r:91

7.il gira« -,‘Ah.

E E

IFIRTIGIARLE O INDUSTRIAL

In effetti però questa de-lizia gastronomica non èun semplice sfizio ma puòvenir considerata a pienodiritto un vero e proprioalimento. A patto, ovvia-mente, che gli ingredien-ti siano di buona qualità.Le caratteristiche nutriti-ve, e quindi i suggerimentiper il consumo, cambianomolto a seconda delle ma- .terie prime usate per lasua preparazione. In lineadi massima si possono di-stinguere due categorie di-verse. I gelati alla frutta,detti anche "gelati magri"hanno come base frutta distagione, acqua, o latte ezucchero. Quest'ultimo in-

'ente è indispensabi-e per diminuire l'acidità

della frutta (con il freddo,fra l'altro, la percezionegustativa del dolce tendea diminuire) e abbassareil punto di congelamento,evitando così la formazio-ne di un coagulo troppocompatto.I sorbetti e le "gelate allafrutta", se pur diversi co-me caratteristiche orga-nolettiche, possono consi-derarsi molto simili dalpunto di vista nutritivo.Forniscono prevalente-mente zuccheri semplici,una quantità relativa-

mente modesta dí calorie(fra le 100 ele 200 per 100g) e, soprattutto se prepa-rati con frutta fresca e cm-da, diverse vitamine.I gelati di agrumi e frago-le, per esempio, sono unabuona fonte di vitaminaC (che il freddo contribui-sce a conservare), quelliall'albicocca, melone e al-tra frutta dai colori viva-ci contengono vitamina Ae i gelati a base di frutti dibosco oltre a fornire vita-mine A e C sono ricchi dialcuni principi attivi, comegli antociaru e i flavonio-eli, dotati di proprietà pro-tettive. Si tratta, comun-que, di dolci adatti a tut-ti, in qualsiasi occasione epossono essere consuma-ti sia come merenda che al-la fine dei pasti, in alter-nativa alla frutta. Tenendopresente che non è racco-mandabile utilizzarli nelbel mezzo della digestioneperché il freddo può ral-lentarla invece, i sorbettiaiutano, ad alleviare il sen-so di pesantezza e di ten-sione addominale se con-sumati subito dopo man-giato, per il fatto che la lo-ro bassa temperatura ral-lenta la circolazione a li-vello dello stomaco, fun-gendo da decongestionan-

te (è il motivo per cui tal-volta viene servito un sor-betto fra una portata e l'al-tra di un pasto copioso).Nei gelati alla crema (fracui sono da inserire anchei gelati alla frutta even-tualmente preparati conquesti ingredienti) oltreallo zucchero ci sono latte,yogurt, panna, uova e al-tre componenti (fruttaoleosa, cioccolata) che han-no un contenuto signifi-cativo di proteine e gras-si. Si tratta, quindi, di ri-cette nutrienti (si rag-giungono le 400-500 calo-rie per 100 g)paragonabili,per esempio, a una tazzadi latte con qualche bi-scotto oppure a una fettadi torta casalinga con unbicchiere di yogurt.Si prestano come fuori pa-sto per chi fa attività fisi-ca all'aria aperta (peresempio durante le va-canze estive) e come des-sert nelle occasioni spe-ciali. I golosi che deside-rano concedersi questo sfi-zio senza porsi problemipossono trasformare il ge-lato nel piatto principaledi un pasto, per esempioper pranzo, durante l'in-tervallo del lavoro o a ce-na. Con una porzione digelato alla crema (100 g)

e una macedonia, prece-duti da un'insalata mistae una fetta di pane si han-no circa 600 calorie e un in-sieme di principi nutriti-vi molto più equilibratoche se si consumasse unhamburger con patate frit-te e coca cola (780 caloriedi cui circa metà derivan-ti dai grassi). Il discorso èvalido anche per i bambi-ni; soprattutto nel caso ab-biano qualche problemadi sovrappeso il gelato al-la crema può comunqueessere utilizzato per me-renda a come completa-mento dei pasti in alter-nativa ad altri ingredien-ti. Viceversa, se i proble-mi sono inappetenza e/osottopeso si può sfruttareil gelato alla crema comearricchimento, contandosul suo elevato contenutoin principi nutritivi es-senziali. Anche per gli an-ziani che talvolta, con ilcaldo, fanno fatica a man-giare. Un pasto a base digelato può per esempio,sostituire formaggio e car-ne. Accettabilità e poten-zialità nutritive di questoprodotto hanno spinto glispecialisti a inserirlo per-sino nel menu della risto-razione ospedaliera, percasi speciali.

Il gelato fatto in casa, con in-gredienti &prima qualità, èquello che offre maggiori ga-ranzie dal punto di vista nu-tritivo e una vasta gammadi piacevoli esperienze gu-stative. Ma per chi non vuolprendersi la briga di prepa-rarlo ci sono alternative piùche accettabili.A partire dal gelato indu-striale. L'Istituto del "GelatoItaliano" ha elaborato un co-dice di autodisciplina al qua-le aderiscono tutti i maggioriproduttori. La tendenza del-le ditte più serie è quella diusare materie prime sele-zionate e il minor numeropossibile di additivi, prefe-rendo quelli "naturali" co-me lecitina di soia e farinadi carrube (rispettivamenteemulsionanti ed addensan-ti) e colori vegetali (per esem-pio succo di carota o di bar-babietola). Le norme igieni-che sono rigorosamente ri-spettate e l'assenza di mi-

crorganismi eventualmentedannosi per la salute è as-sicurata dalla pastorizza -zione. Leggere attentamen-te l'etichetta è una regolasempre valida.Meglio evitare i prodotti ric-chi di additivi, come alcunigelati ipocalorici preparaticon dolcificanti artificiali. Sesi devono ridurre le calorieè preferibile optare perghiaccioli o sorbetti casalin-ghi. Una consistenza ecces-sivamente soffice e porosaindica che nel processo di la-vorazione è stata incorpora-ta troppa aria. Il che può es-sere un vantaggio pee il pro-duttore quando il gelate vie-ne venduto a volume.A parità di volume le mar-che migliori, di solito, pesa-no di più. Una consistenzagommosa e/o molto appicci-cosa può invece indicarel'elevato impiego di emul-sionanti, sostanze che ser-vono per dare cremosità an-

tGELATO DI COCOMEROIngredientiper6-8 persona: 1 fetta di anguriapiù di I kg, 15U g

. zucchero, circa 60 g di amido di mais

(maizena), 2 cucchiai di cioccolata amara ridotta in sca-gliette, 2 cucchiai di pistacchi sgusciati, non salati, can-nella e vanillina in polvere q.b..

Mondate il cocomero eliminando la scorza e i semi. Frullatela polpa e mettetela in una casseruola con 1 bicchiere scar-so di acqua. Unite lo zucchero, l'amido di mais e mesco-late bene. Mettete sul fuoco e lasciate cuocere 10 minuti,mescolando continuamente. Aggiungete la vanillina in pol-vere e rimestate nuovamente.Lasciate intiepidire e unite pistacchi (meno un cucchiaioche serve per le decorazioni) e cioccolata. Trasferite ilcomposto in coppette da dessert precedentemente ba-gnate di acqua gelata e mettete nel surgelatore, per 2-3Ore. Durante questo periodo mescolate un paio di volte inmodo che non si formi un coagulo di ghiaccio troppo com-patto. Prima di servire rovesciate il gelato su piattini dadessert, spolverizzate con cannella e decorate con qual-che pistacchio.

Proteine g 1,8 Grassi g 2,9Carboidrati g 30,1 Calorie Kcal 146

Leggero, rinfrescante e gradevole alla vista: per meren-da o come dolce anche in una occasione particolare

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ESTM

Quindicinale di Coop Lomborilia/ 1-15 ghignoTitolata 157.500 copie

kgaComitatoredazione

COLIIIII0 RegionaleLombardo

Antonio Bzselini, Sergio FerranoManzo Maggi. Enrico Miglieleacta.Daniele Molli-da:io, Ugo Fínferi,Enrico Sessi, Adolfo Scalpelli,Giorgio Vana

Direttoreresponsabile Adolfo ScalpelliSegreteria diredazione Andrea Periegato

Editrice CoopLombardiaProgettografico

Viale Famagosta 7525142 Milano - Te!. 895931Franco ?ghirigoriMai—ia Resa Torri

Impari:m.221one Coup 11 Guado"impianti Cnrhenu!MD - 02-97211.1e stampo

Autod2zazione del "N.b. di Milanon. 144 del l4 aprile 1952

A,50CiRIP allaUnione Stampi Periodico 11,dianu

Lo cene di Quale Consuma salva gli alberi e noninquina Furia quandoviene prodotta È sona eco~

DALL'INTERNOa cura di Andrea Pertegato

GESTIFOMLEGAPARTECIPAAL CAPITALEDI TRE COOPIl Consiglio di Amministrazione diGestifom Lega, ha deliberato la parte-cipazione per complessivi 4 miliardi e975 milioni, al capitale di quattro ini-ziative imprenditoriali che daranno la-voro a 141 addetti. Si tratta della Essetis.r.l., del Consorzio Ge.Ri.Co., della coo-perativa Ar.Te. e della EditriceCooperativa Scarl. Con queste ultimequattro deliberazioni salgono a 35 leiniziative imprenditoriali, che a regimedaranno lavoro, complessivamente, a1,092 addetti, promosse da GestifomLega in poco più di due anni di attività.Le partecipazioni al capitale delle 35 ini-ziative deliberate da Gestifom Lega am-montano a 31 miliardi e 1.666 milioni,a fronte di investimenti complessivi per141 miliardi e 131 milioni.

CMCE CONSORZIORAVVENNATEC.P.L.LAVORERANNOPERL'ALTAVELOCITÀFERROVIARIALa Cmc e il Consorzio RavvennateCooperative di produzione e lavoro fan-no parte, insieme con Impreglio,Itinera, Federici e Fiat Engineering,del Consorzio Cavet che realizzerà iltratto Firenze-Bologna, l'opera piùcomplessa del sistema dell'alta velocitàferroviaria.I lavori del consorzio, coordinati dal-la Fiat in qualità di generai contrac-tor e ormai nella fase di avvio, hannovisto la sanzione ufficiale lo scorsomaggio con la firma, da partedell'Amministratore Delegato ePresidente della Tav, Lorenzo Ne cci,e del Presidente della Fiat, CesareRomiti, dell'accordo integrativo per larealizzazione, in sei anni, di 78 chilo-metri di linea ferroviaria (di cui 66 ingalleria), per un importo di 3.959 mi-liardi e con un'occupazione di dieci-mila unità.Il Consorzio Cavet che appalterà unaparte delle opere anche ad altre im-prese minori, dovrà realizzare il 93,4per cento del tracciato in nove galle-rie; 11 chilometri saranno costituitida ponti e viadotti e poco meno di 4 chi-lometri correranno su un percorso ditrincee e piani rilevati.

i-ESSERE ÀLIMENTO NELLE DIETr""~.

che quando gli ingredienti diiartenza sono scadenti.gelati artigianali non hanno

Michette quindi la valutazioneesclusivamente soggettiva.

;aspetto igienico ha la sua im-Lortanza poiché le preparazioniL base di uova possono esserema via di trasmissione di sal-nonella e altre malattie ga-itrointestinali. Meglio quindi•vitare di comprare dai riven-litori ambulanti gelati sfusi (mi-te se il classico carrozzino, or-nai in via di estinzione, è mol-o coreografico) e osservare chesei punto di vendita vengano il-lpettate le principali norme igie-siche (copricapo, servizio dei di-'ersi gusti con spatole differen-i, banchi puliti ecc.).mportante: perché la qualitàlel gelato si conservi è opportu-so rispettare rigorosamente la:atena del freddo anche dopo'acquisto, conservando il pro-lotto nel surgei a tore e evitandoli ricongelarlo nel caso si sia an-ihe solo parzialmente sciolto.

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Nelle foto alcune vuscheiiedi gusti vari di buongelalo orfigiunolo

dienti, rimescolando con-tinuamente, con energia,attraverso un'appositamanovella.Verso la fine dell'800 ilmiglioramenti delle tec-niche di conservazionecon il freddo dette unmaggiore impulso alladiffusione del gelato, au-mentarono le gelaterie enacquero i primi gelataiambulanti. In America,dove il dolce arrivò con icolonizzatori, fu inven-tato il cosiddetto "gelatoda passeggio", cioè il co-no. Oggi gli americanisono in testa alla classi-fica dei consumi e dellaproduzione ma il gelateall'Italiana" resta uno

dei maggiori vanti dellanostra cucina: importia-mo in tutto il mondomacchine e specialistiper la sua produzione.L'industria gelatiera of-fre una ampia gamma diprodotti. Si possono ot-tenere brillanti risultatianche fra le mura do-mestiche grazie a nuovegelatiere di facile utiliz-zazione che sono gesti-bili persino dai più pic-coli, e consentono di pre-parare merende gradi-tissime e di genuinità as-sicurata.

L'arte di custodire e con-servare il più a lungopossibile il ghiaccio èmolto antica ma non èpossibile sapere con cer-tezza dove sia nata l'ideadì fare il gelato. Pare chei cinesi utilizzassero findall'antichità refrigerarecon il ghiaccio miscuglidolci e aromatici a basedi acqua, erbe e miele, eai suppone che questatecnica sia stata impor-tata anche dagli arabi.Il nome del sorbetto, chedel gelato si può consi-derare un precursore, de-riva dall'arabo "sbarba"e la Sicilia, dove gli in-flussi della cultura ara-ba sono stati evidenti, lagelateria vanta una del-le migliori tradizioni eu-ropee. D'altro canto è si-curo che greci e romaniusassero già prepararedei dolci fatti con frutta,ghiaccio tritato e miele,che con il gelato hannomolte similitudini, e pro-babilmente le influenzearabe hanno solo perfe-zionato la tecnica.La diffusione del gelatoin Europa arrivò co-munque molti secoli do-po, nel 1600, pare ad ope-ra di. Caterina de' Medici,che andata sposa a re

Enrico II e trasferitasinella corte francese portòcon sè pasticcieri capacidi realizzare superbi ge-lati preparati solo con ac-qua e frutta. Da quil'usanza passò alle cortiinglesi e la formula delgelato si arricchì con nuo-vi ingredienti.All'inizio del '700 sui li-bri di cucina anglossas-sone comparvero le pri-me ricette di gelati allacrema. La specialità ga-stronomica veniva ser-vita nei più raffinati cafièd'Europa insieme alle co-sidette bevande colonia-li, caffè in testa.Il metodo di lavorazioneera assai ingegnoso. Ilcomposto di base del ge-lato, sotto forma liquida,veniva messo in un reci-piente che a sua voltaandava inserito in un al-tro recipiente, riempitocon una miscela di ghiac-cio tritato e sale_Quest'ultimo ing•edien-te era indispensabile per-ché abbassando la tem-peratura di congela-mento dell'acqua per-metteva la solidificazio-ne, mentre la consisten-za soffice veniva assicu-rata, oltre che dalla pre-senza dei diversi ingre-

ALE

SORBETTODI ALBICOCCHEIngredienti per d persene: 500 g di albicocchemature, 200 g di zucchero, 112 litro di acque, 1 limone(non trattato}, 1 albume d'uovo.

Mettete in una casseruola l'acqua e lo zucchero e fatebollire qualche minuto finché quest'ultimo è perfetta-mente sciolto.Lasciate raffreddare, aggiungete le albicocche, il suc-co di limone e frullate il tutto. Mettete il composto inuno stampo e fate rapprendere in frigorifero per un paiod'ore.Frullate nuovamente.Incorporate, delicatamente, l'albume d'uovo comitatoa neve, ben ferma, e lanciate solidificare nel surgela-tore ancora un paio d'ore. Servite con guarnizioni di fet-tine di limone.

Proteine

0,5Grassi

1,2Carboidrati

40Calorie Kcal 155

Povero di calorie e ricco di vitamina A.

4~. GEL

RI 1ALE

SU

SPUMONE DI TEIngredienti per 8 persone: 400 g di panna, 250cc di acqua, 200 g di zucchero, 30 g di tè , 6 tuorli d'uo-vo, foglioline di menta e biscotti per decorare.

Preparate il ta lasciando in infusione le foglie nell'ac-qua, quindi colatelo.Sbattete energicamente i tuorli delle uova con lo zuc-chero fino a raggiungere un colore giallo limone. Uniteil tè. Mettete sul fuoco, a bagnorn aria, e continuate amescolare fino ad ottenere una crema liscia e omoge-nea. Il calore deve essere molto moderato per evitareche il composto "impazzisca". Quando la crema è rad-densata toglietela dal fuoco e continuate a mescolarefinché è tiepida. A questo punto aggiungete la pannamontata e mescolate delicatamente. Versate il compo-sto in uno stampo rettangolare e mettete nel surgela-tore, per 3-4 ore. Prima di servire bagnate leggermen-te le pareti dello stampo, rovesciate il gelato su unpiatto da portata. Decoratelo con biscotti e fogliolinedi menta fresca.

Proteine g 3,4Grassi g •21,9Carboidrati g 27Calorie Kciil 315

ila dolce originale per occasioni speciali.

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BUON LAVOROA VERA SQUARCIALUPIUna nostra assidua ed egregia collaboratrice cheha seguite "Quale Consumo" sin dal primo numero,Vera Squarcialupi, nelle recenti elezioni è stataeletta in Senato per la coalizione dell'Ulivo. Perquanta esperienza abbia già accumulato alParlamento Europeo, il nuovo incarico non per-metterà a Vera Squarciai u pi quella collaborazio-ne sistematica che ci ha fin qui garantito. Di que-sto ci rammarichiamo, ma con l'augurio che pos-sa ancora la sua firma comparire su queste pa-gine, ci congratuliamo e le auguriamo buon lavoro.

ADESIONE DI COOP LOMBARDIALL'INIZIATIVADELLA CARITAS AMBROSIANA

"I COLORIDELLASOLIDARIETÀ"LETTERA DEL PRESIDENTE ANTONIOBERTOLINI SULL'ATTIVITA SOLIDARISTICADEL MOVIMENTO COOPERATIVO

Ecco la lettera inviata dal Presidente di CoopLombardia alla Caritas Ambrosiana

"È con particolare convinzione che aderiamo alla Vostrarichiesta di contribuire all'iniziativa "I colori della pel-le" che si terrà il 1° giugno presso il Centro Vismaradi Via dei Missaglia - Milano - mediante i] contributodi L. 1.000.000 (un milione)."Aderire a questa iniziativa per la nostra Cooperativaè un atto quasi spontaneo; infatti ci ritroviamo com-pletamente nelle motivazioni che stanno al fondodell'iniziativa stessa. Non possiamo dimenticare in-fatti che la solidarietà è stato uno dei valori alla basedella nascita del Movimento cooperativo; valore al qua-le, pur nel mutare dei tempi e delle situazioni, abbia-mo sempre cercato di rapportarci con coerenza ed im-pegno. "Numerosissime sono infatti le iniziative che svol-giamo su questo tema, sia centralmente che attraver-so i nostri Comitati soci."Ci pare opportuno segnalarVi tra le molte, la campa-gna "Tutti nello stesso piatto", animazioni che svolgiamonelle scuole di ogni ordine e grado con la collaborazio-ne di animatori extra comunitari appositamente for-mati dalla nostra Azienda. Questa campagna vede co-me nostri partners le Associazioni non governativeCospe, Icei e Ctm."Notevole successo ha altresì riscosso la nostra mostrafotografica "I colori della pelle" che esposta nelle città,nelle scuole, nelle biblioteche è stato un valido stru-mento di sensibilizzazione, propedeutico ad ulterioriiniziative. Infine vogliamo segnalarLe che proprio inquesti mesi, dopo anni di lavoro, finalmente si può ac-quistare presso i nostri supermercati "I>aesolida-rietà" un prodotto equo-solidale.""Di queste iniziative ci per ramo' in allegato diinviarLe copia del materialpCome vede quindi, la so-lidarietà è un aspetto nel quale si evidenzia la diver-sità dell'impresa Coop Lombardia, diversità della qua-le siamo orgogliosi e che lavoriamo giorno dopo giornoper mantenere ed estendere.Cordiali saluti".

Antonio Bertolini

CIBO: PIÙ GARANZIEPER I CONSUMATORIANCORA AMPIOIL LIVELLODI RISCHIO.ANCORALACUNOSALA DIRETTIVA 9343.GLI IMPEGNI DICOOP SONOSTATI RISPETTATI

Di Daniele Moltrasio

A che punto siamo con lasicurezza e l'igiene dei pro-dotti alimentari?Vacche pazze, pesticidi, fi-tofarmaci hanno contri-buito negli ultimi anni afar correre qualche sotti-le brivido di preoccupa-zione nella schiera di le-gioni di consumatori conil risultato, purtroppo as-sai frequente, non dispo-nendo di informazioni ade-guate, di test scientifica-mente provati, di assiste-re solo a reazioni emotivedettate da un più che com-prensibile stato di preoc-cupazione. Bene ha fattodunque l'Associazionelombarda delle Coopera-tive di Consumatori a pro-muovere nello scorso me-se di maggio un incontrocon la stampa che ha rap-presentato anche l'occa-sione per sottolineare, conrelazioni documentate eapprofondite, quanto og-gi Coop sta facendo pergarantire i consumatorisotto il profilo dell'igienee della salute alimentare.All'incontro tenutosi pres-so la Terrazza Martini,erano relatori il professorPeri, dell'Istituto di tec-nologie alimentaridell'Università di Milano,Giulio Benvenuti diApofruit, cooperativa pro-duttrice nel settore orto-frutta e Maurizio Zucchiresponsabile per Coop

Italia dei "Prodotti conamore" a marchio Coop.Dopo un'introduzione delpresidente dell'ALCCEnrico Migliavacca, cheha ricordato la pluride-cennale attività di ricercacondotta da Coop nell'am-bito della tutela del con-sumatore, è intervenutoil professor Peri che ha il-lustrato lo stato lacunosoin cui versa oggi la diret-tiva governativa 934,3 chedovrebbe regolare le nor-me sull'igiene dei prodot-ti alimentari.Dalla sua relazione è pur-troppo emerso come siaancora ampio il livello dirischio in questo settore ecome sia sostanzialmenteimpossibile oggi control-lare in una realtà pro-duttiva e distributiva mol-to frammentata (i datiIstat indicano in decine dimigliaia le aziende pro-duttrici e distributrici digeneri alimentari), all'in-terno della quale mancaquasi totalmente la defi-nizione di sistemi e di pro-tocolli di autocontrolloaziendale.In un quadro di riferi-mento casi poco esaltante,l'esperienza promossa daCoop rappresenta unapunta certamente assaiavanzata. Ne è un feliceesempio il settore dell'or-tofrutta a lotta integrata,prodotta cioè con drastica

riduzione di fitofarmaci.Ha portato su questa espe-rienza il suo contributoGiulio Benvenuti diApofruit, un'azienda coo-perativa che produce oltre1.700.000 quintali di or-tof rutta e che è da tempofornitrice di Coop Italia.Benvenuti ha illustrato icriteri attraverso i qualiCoop stabilisce i capitola-ti di qualità e di sicurez-za cui il produttore si de-ve attenere, sottolineandocome ormai, a fronte diuna richiesta in crescitadel mercato, l'investi-mento nel settore dell'or-tofrutta non trattata ab-bia portato anche a risul-tati economici interessantiper le tasche del consu-matore.Con la crescita della do-manda infatti i prezzi dei"Prodotti con amore" nelsettore dell'ortofi-utta, chesolo qualche anno fa era-no mediamente più caridel 20 per cento della frut-ta normale, hanno oggi lostesso prezzo di quest'ul-tima offrendo però qua-lità e garanzie assai piùampie; un esempio di co-me investire in qualitàpossa portare anche a ri-duzione dei costi e a prez-zi concorrenziali.Nel suo intervento di chiu-sura Maurizio Zucchi haevidenziato la politica sul-la sicurezza dei prodotti

alimentari promossa daCoop: un impegno che vie-ne da lontano e che ci havisto investire massiccia-mente in questo settore.Nel solo 1995 Coop ha in-vestito sulla qualità unacifra pari ad oltre 9 mi-liardi di lire, la metà deiquali solo per costi di ana-lisi. Riprendendo lo spun-to dal problema della muc-ca pazza Zucchi ha sotto-lineato come ogni anno,nel settore delle carni pro-dotte con amore Coopcompia oltre 48.000 ana-lisi, effettuate su 520 al-levamenti convenzionati,controllati da cinque ispet-tori.Le carni sono controllateda dieci laboratori e sonolavorate presso 18 macel-li omologati dall'UnioneEuropea e che autono-mamente certificano i]ro prodotto.Quella delle carni, comeappare evidente, è solouna parte di un progettoche vede Coop da oltrevent'anni impegnata perla tutela della salute deiconsumatori.L'impegno di Coop dun-que continua con l'obiet-tivo di dare risposte sem-pre più adeguate al biso-gno di sicurezza e di qua-lità oggi richiesto ad un'or-ganizzazione che associaoltre tre milioni di consu-matori.

MelirNE E SALUTE ALIMENTAREIN UN INCONTRO DELL'ALCC

DALL'UNIONE EUROPEA a cura di Vera Squarcialupi

I SERVIZIINDISPENSABILINon "servizi pubblici" ma "servizi di interesse ge-nerale": così il Ceep (Centro europeo delle. im-prese a partecipazione pubblica) chiede sianochiamati i servizi indispensabili ai cittadini (co-me gli ospedali, le aziende fornitrici di gas, ac-qua, elettricità, i trasporti collettivi ed altro) inquanto potrebbero essere non solo pubblici maanche semi-privati o completamente privatiz-zati. Da un'inchiesta svolta con 6.000 cittadinidell'Unione Europea è risultata una nuova sen-sibilità nei confronti dei servizi di interesse ge-nerale ai quali si chiede, anzitutto, la "qualità"(per 1'82,4 per cento delle persone interrogate),ma anche il "rispetto dell'ambiente" (per il 70 percento), e la "costanza" nelle prestazioni del ser-vizio (64,4 per cento). La maggioranza degli in-tervistati ritiene, inoltre, che le norme peri] fim-zionamento dei servizi di interesse generale sia-no stabilite dalle pubbliche autorità. In partico-lare è richiesta l'elaborazione di una Carta deiservizi pubblici europei che indichi gli standardsminimi che essi debbono assicurare ai cittadini.

I DIRITTI DEGLI ARTISTII documenti ufficiali dell'Unione Europea parlano di "diritto di sequela" ma una traduzione più corretta vor-rebbe che ai parlasse di "diritte di continuazione", Si tratta, in poche parole, di un diritto che prevede per gliartisti di trarre vantaggio economico dalla continuazione della loro vita creativa. Se, insomma, hanno vendu-to delle opere quando non erano conosciuti, quindi a poco prezzo, ed ora con l'arrivo della fama tali opere val-gono molto di più, in caso di vendita pubblica essi devono ricevere un adeguato compenso integrativo. Tale di-ritto, quindi, riguarda la continuazione del percorso di un'opera di una qualsiasi delle forme artistiche. In realtàsi tratta del compenso per un "diritto d'autore" e non di una tassa dato che il beneficio va all'autore (o ai suoieredi) e non al Tesoro. Undici degli Stati membri dell'Unione Europea prevedono nelle loro legislazioni tale di-ritto (sono esclusi i Paesi Bassi, l'Irlanda, l'Austria e il Regno Unite) e quindi una norma comune potrebbe im-pedire che la vendita dell'opera d'arte, che ha aumentato il suo valore nel tempo, avvenga in un paese con unalegislazione che sfugga ai doveri del riconoscimento pecuniario a una brillante carriera artistica.

IN GIUDIZIO GLI OPERATORIUna proposta di direttiva dell'Unione Europea consentirà alle associazioni dei consumatori - a partire dal 1°gennaio 1998 - di citare in giudizio gli operatori economici e professionali che violano le norme comunitarie. Lafutura normativa prevede, infatti, che si possa chiedere al giudice un provvedimento "inibitorio" per obbligarela parte citata a cessare qualsiasi atto che costituisca violazione alle nonne europee. In particolare si tratta diquelle riguardanti la multiproprietà, le clausole vessatorie, la pubblicità dei medicinali, le vacanze tutto com-preso, l'esercizio delle attività televisive, la pubblicità ingannevole, il credito al consumo, i contratti a distanzae i negoziati al di fuori dei locali commerciali. Oltre alle associazioni dei consumatori potrà ricorrere al giudiceanche un apposito organismo designato dal Governo che abbia l'incarico specifico di tutelare i consumatori, or-ganismo che in Italia dovrà essere costituito. Ogni Stato europeo, inoltre, dovrà compilare un elenco ufficialedelle associazioni che possono agire nella direzione indicata dalla direttiva. 6

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LO 18 ANNI DI DIREZIONE DELLE COOPERATIVE DI CONSU MATORI, . 'Letture" 1111r1I.

IVANO BARBERINIPRESIDENTE DELLA LEGAa cura diPatrizia Romagnoli

"Mi chiamarono al con-sumo per starci sei me-si, un anno. Ci sono ri-masto diciotto anni".Ivano Berberini lascia lapresidenzadell'Associazione nazio-nale delle Cooperative diConsumatori per assu-mere quella della Leganazionale Coop, dopol'elezione di GiancarloPasquini a senatore nel-le file dell'Ulivo. Barbe-rini si abbandona a unattimo di nostalgia: "Nel'78 nel consumo c'era unacrisi drammatica, congrosse divisioni. Mi chia-marono a Roma per ve-dere come fare per re-stare ancora insieme epoi ci sono rimasto".

Presidente, dopo di-ciotto anni, che cosalascia nell'Associa-zione nazionale?Una cooperazione di con-sumatori in grado di "in-ventare" il suo settore,di produrre innovazioneche risponda alle esi-genze del consumatore.L'associazionismo trautenti, proprio per giu-stificare la propria esi-stenza, deve dare qual-cosa di più rispetto ai

competitori. Per farmicapire: la Coop ha "in-ventato" gli iper come lealtre catene di distribu-zione, ma nello stesotempo ha anche "inven-tato" le campagne con-tro i pesticidi, o i "pro-dotti con amore". Questoè dare qualcosa di più aipropri associati. La cre-scita in questi anni hasicuramente premiato lanostra impostazione, chemette al centro la perso-na, il socio, protagonistadel mercato: ora i soci,che erano 800 milavent'anni fa, sono 3,2 mi-lioni e il patrimonio net-to indivisibile è passatoda 30 a 3000 miliardi.

Presidente, pensa chesia possibile trasferi-re alla Lega naziona-le tutti questi buonirisultati, e magari an-che un po' di miliar-di?...I risultati economici no,perché non si possonotrasferire, è impossibi-le... Ma 'alcuni principidi fondo valgono dap-pertutto, sono universa-li: e questi principi sonoil mettere la persona alcentro dell'impresa e os-servare la coerenza tra lamissione e l'attività quo-tidiana. Per il resto no,

ogni settore ha la suaspecificità: non potrò tra-sferire le mie esperienze,piuttosto è importantecapire le esperienze de-gli altri.

La Lega è un gigantein fase di trasforma-zione. Che cosa è at-tuale e che cosa è su-perato?Va rafforzata l'unicitàdel fenomeno cooperati-vo, e l'identità della coo-perazione. Ogni coope-rativa deve ripensarsi .emarcare la sua identitàdavanti al mercato e aisoci. Se ci sono difficoltà,vanno affrontare espli-citamente e con rigore.Io chiedo alle cooperati-ve rigore nella gestioneeconomica e che vengaposto il socio al centrodell'attività di ciascuna.Ogni impresa dovrà ve-rificare i propri risulta-ti ponendo al centro l'in-teresse del socio. La Leganon è un gigante nel sen-so di "manate", è unaassociazione che cerca ditenere insieme soggettidiversi. Il problema è co-niugare l'identità com-plessiva con i tratti fon-damentali dei diversi set-tori e delle diverse im-prese. Ma ci sono alcunipunti su cui tutti devono

concorrere e che rappre-sentano il valore ag-giunto dello stare insie-me: il rigore, la sinergiatra le imprese, il senso diappartenenza a qualco-sa di comune e l'imma-gine del movimento coo-perativo. Il primo obiet-tivo sarà il rafforzamen-to dell'immagine dellaLega, non come look; macome modo di essere, distare insieme, di proporsicome struttura di im-prese per contribuire al-la soluzione dei problemidel Paese.

Le ultime elezionihanno visto la vitto-ria del centro sinistra.Quanto inciderà que-sto sul futuro dellaLega Coop?Abbiamo assistito al pre-valere di forze che si ispi-rano ai nostri stessi va-lori, di efficienza e in-sieme di solidarietà.Sono valori che faticanoad esprimersi in un con-testo in cui non sono ap-prezzati. Ora si alza lasfida, ma nello stessotempo si ha la sensazio-ne di non dover solo di-fendersi da chi non ti ac-cetta, ma di lavorare permeritarsi un'accettazio-ne derivata dai nostristessi comportamenti.

SAPERCONTRATTAREI PRESTITIAlberto Franzi,Prestiti personali.Avere credito conequitàLe condizioni e le re-gole del mercato daconoscere e contrat-tareMondo Consumatori Ed.,120 pp.,lire 18.000II volume è in venditapresso gli uffici Soci deiprincipali supermercatial prezzo di lire 14.000

Lo scopo di questo libro-guida è di attrezzarel'utente a riconoscere im-mediatamente un buon fi-nanziamento, senza per-der tempo e alle giustecondizioni.È una proposta concreta,che si avvale di esempireali, di contratti, di ta-vole per una meticolosacomparazione di cifre, diuna gran quantità didati raccolti in settan-ta fra banche e finan-ziarie.Per rendere più agevole ilcammino del lettore, sonostate considerate le variefasi temporali e logichedel finanziamento: dalla

ricerca alla scelta dellabanca (o finanziaria),dall'impostazione del con-tratto al suo concreto svol-gimento nel corso del tem-

o.er ogni tappa l'autore

(che è anche un addetto ailavori), spiega le insidie acui si può andre inconsa-pevolmente incontro acausa di una scadenteinformazione sull'argo-mento.Vengono indicate le do-mande da porre all'inter-locutore finanziario e lerisposte da pretendere;per le questioni più deli-cate e difficili, si prospet-tano le effettive possibi-lità di contrattazione.Per completezza d'infor-mazione, un capitolo è sta-to dedicato all usura, unpericolo che dilaga pro-prio dove minore è la co-noscenza del mercato edei propri diritti.

PUBBLICOManuale diretto al vastopubblico degli utenti mache, per la documenta-zione proposta e l'ampiostudio comparativo suiprodotti offerti, presentaun forte interesse per glistessi operatori del setto-re finanziario.

igeDSTR -"A C

TV: COME IL "VASO DI PANDORA"Nell'edificio del Municipiodi Cremona, nella splen-dida sala dei Decurioni edegli Alabardieri, conti-gua alla "sala dei violini",dove si conservano i fa-mosissimi "Stradivari", èstata inaugurata, giovedì16 maggio alle 18 la mo-stra fotografica di AntonioLeoni "Il vaso di Pandora"dedicata all'immagine te-levisiva. Come evoca sug-gestivamente il titolo, latelevisione è paragonataal mitico vaso di Pandorache conteneva si tutti i

mali e le delusioni delmondo, ma che sul fondoaveva pur sempre la spe-ranza. Il pubblico, assainumeroso, era quello del-le grandi occasioni e lo sce-nario, con la finestra aper-ta che mostrava in tuttala sua bellezza la facciatadel Duomo, era di quelliche subito ti portava allamente la canzone diBattiate "ci vuole un'al-tra vita". Ma abbando-niamo la riflessione "filo-sofica" e veniamo alla cro-naca_ Daniele Moltrasio,

responsabile del settorecomunicazioni e pubbli-che relazioni di Coop Lom-bardia, ha ricordato nelsuo intervento in apertu-ra perché la Coop ha or-ganizzato questa mostraLaCoop-hadetto-daol-

tre vent'anni è impegna-ta in un'opera di sensibi-lizzazione ai consumi e trai consumi è entrata, oggi,in maniera prepotente latelevisione. Siamo con-vinti che questa mostra,che proponiamo all'atten-zione delle scuole e dei

consumatori in genere,rappresenti un'occasioneutile per un approfondi-mento sereno e critico diquanto in termini di valorie di idee, viene oggi vei-colato quotidianamentedagli schermi".Ha poi parlato il sindacoPaolo Bodini, che ha ri-cordato come questa mo-stra rappresenti un tas-sello importante nel va-sto mosaico della politicaculturale della città ed in-fine è stata data la paro-la ad Antonio Leoni, l'au-

tare. Nel suo interventoha spiegato la volòntà dicogliere "l'attimo fuggen-te' che, come ha dettoHenry Cartier Bresson, èl'essenza, la chiave del lin-guaggio fotografico. Le im-magini di questa mostrafanno proprio l'allarmeche va da Pasolini aKundera, da Vargas Llosaa Rushdie e mostranoquanta violenza sublima-le si nasconde nel rapidosuccedersi dei fotogram-mi, ma al contempo invi-tano a non perdere la spe-

ranza. La televisione è unmezzo che porta in séstraordinarie possibilità,bisogna però conoscerlo esoprattutto produrre glianticorpi necessari.La mostra sarà esposta asettembre nello stand del-la Coop Lombardia pres-so la Festa provincialedell'Unità" a Milano e anovembre a Brescia. Chiè interessato al catalogopuò richiederlo a CoopLombardia, il prezzo è dilire 30.000 (Per i soci).

Fulvio Bella

DALLA STAMPA a cura di Luciano Didero

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ANCHEL'ELETTRONICA"INVECCHIA"L'evoluzione continua e rapidissima delle tec-nologie elettroniche ed informatiche porta intempi relativamente brevi a dovere "scarta-re" apparecchiature (e i software contenuti alloro interno) acquistati magari da pochi an-ni. Si è così creata una nuova problematicanell'ambito del riciclaggio: che fare con i pro-dotti di questo tipo, che di fatto diventano ob-soleti ben prima dei 10 - 15 anni di vita pre-visti? Il problema non è affatto trascurabile eriguarda 8 - 10 milioni di tonnellate annue alivello europeo: se ne stanno occupando atti-vamente in Germania, in Gran Bretagna e an-che in Italia vi sono già centri che si occupa-no di questa forma particolare di "smalti-mento , attività non semplice in quanto mol-ti degli apparecchi di qualche anno fa non sano semplici da suddividere in parti singolar-mente riciclabili, mentre quest'aspetto dovràsempre di più rientrare nelle logiche proget-tuah, come nel settore dell'auto, per esempio.

L'OMEOPATIA•OVVERO LA LIBERTÀ DI SCELTAIl consumo dei farmaci è sempre al centro del dibattito nazionale, considera-to eccessivo e almeno in parte inutile e forse nocivo.Ma ora la polemica investe anche i prodotti omeopatici, dei quali una partedel mondo scientifico parla negativamente, chiamandoli "miracolistici", masenza effetti curativi.E tuttavia bene ricordare che la "libera scelta" in materia di cure è una que-,stione che riguarda due milioni e mezzo di pazienti in Italia e ben cinquantamilioni di pazienti a livello europeo.

CONSUMI DI CARNE:ALLA RICERCA DI ALTERNATIVEQuesta primavera verrà ricordata come quella delle "mucche pazze" e dei con-sumatori che, timorosi nei confronti della carne bovina di provenienza inglesene hanno fatto calare sensibilmente i consumi, anche per le produzioni di al-tre provenienze, sull'onda di una comprensibile e diffusa preoccupazione.Si sono così creati spazi per nuovi prodotti: è per esempio il caso dello struz-zo, per ora importato in Italia da Francia o Israele, mentre i 400 allevatoriitaliani non hanno ancora l'autorizzazione alla macellazione.Il prezzo, per il momento un po' elevato (35 - 50 mila lire al chilo), ne fa an-cora un prodotto di élite.

L'ALCOLFANOTIZIASi parla spesso dell'al-col come causa di ma-lattia. In questo casose ne parla in termininon negativi: studicondotti negli USA e inDanimarca sembrano,per una volta, segna-lare come rischiosol'essere astemi, sog-getti che sarebbero più"a rischio" di malattiecardiovascolari ri-spetto a soggetti chebevono moderata-mente. Questa notiziapuò essere letta comeuna ulteriore confer-ma che un bicchiere divino a paste non fama-le, an zi.

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FERMIAMOL'ABUSO DEI PESTICIDI.

gccp

FIRMIAMOALLA LOOP PER UNA NUOVA LEGGE.

ALA LOTTA BIOLOGICA CHE SOSTIENE L'EQUILIBRIO NATURALE DELL'AMBIENTE

IL PERICOLO

DEI PESTICIDI USATI

INDISCRIMINATAME NTEPER ANNI.

ORA, DI FRONTE

Al DANNI,

SI RITORNA

A TRATTAMENTI

'NATURALI"

COME LA GUERRAFRA GLI INSETTISALVA L'AGRICOLTURA

di Raffaella Galli

Verso la fine del secolo scor-sogli agrumeti in Californiamostravano i gravi danniprovocati da un piccolo in-setto, la cocciniglia Iceryapurchasi. Originariadell'Australia, venne in-trodotta accidentalmentein California dove, non tro-vando nemici né competi-tori, si moltiplicò rapida-mente e si diffuse in tuttail territorio fino a metterein serio pericolo la nascen-te agrumicoltura.Dal momento che in queglianni non erano ancora di-sponibili insetticidi efficaci(si era costretti a bruciarele piante infestate), il go-verno americano valutò lapossibilità di combattere ilpericoloso distruttore conl'aiuto dei suoi nemici na-turali. A questo scopo unentomologo fu mandato inAustralia dove, dopo un'at-tenta ricerca, individuò uninsetto predatore del-ricerva, il coleotteniRodaiacardinafis. Numerosi esem-plari di questo coleottero siriprodussero sulle pianteinfestate e in breve tempodecimarono la popolazionedel parassita salvando gliagrumeti californiani.Il successo di questa im-presa promosse lo sviluppodi una nuova strategia dicontrollo degli organismi

dannosi: la lotta biologica.Il presupposto sul quale sibasa questa strategia è chenel mondo naturale tuttigli insetti che si nutrono divegetali e che per questovengono chiamati "fitofa-gr, sono a loro volta predatio parassitati da altri inset-ti, loro nemici naturali.Questa eterna"guerra" trainsetti dannosi e 'insetti uti-li all'uomo, è necessaria permantenere le rispettive po-polazioni in equilibrio de-mografico e per limitare ildanno alle piante entro li-miti sopportabili.

DALLA LOTTACHIMICAALLA LOTTABIOLOGICALa lotta biologica, nono-stante avesse riscosso inquegli anni altri nuovi suc-cessi, ricercando sempremigliori applicazioni, Si im-provvisamente abbando-nata in seguite alla com-parsa dei pesticidi chimici.Basti pensare al DDT che,immesso in commercio nel1945, Fu a lungo considera-to l'arma definitiva per de-bellare molte malattie do-vute agli insetti e il mezzoper aumentare sensibil-mente la produttività dimolte regioni agricole. Tuttele maggiori industrie chi-miche mondiali si Sono so-

pegnate nella produzionedi fitofarmaci in-setticidi, fungicidi e altriprodotti destinati all'agri-coltura). Solo in Italia, nel1985, sono stati spesi circa800 miliardi di lire (fonte:Databank) e distribuite sulterritorio, nel 1984, circa175.000 tonnellate di pe-sticidi (fonte: Istat).Il crescente impiego di so-stanze chimiche, spesso al-tamente tossiche e persi-stenti nell'ambiente, nonha tardato a dare i suoi ef-fetti negativi: contamina-zione del terreno e delle fal-de acquifere, residui tossi-ci negli alimenti e nell'ac-qua, ripercussioni sull'am-biente e sulla fauna selva-tica e danni alla salutedell'uomo che vanno dallesemplici intossicazioni allepiù gravi forme tumorali.,C'è da aggiungere inoltre,che moltissimi insetti sonodiventati resistenti a tuttii tipi di pesticidi ed è sem-pre più difficile contenere leloro intestazioni.Accertata la loro tossicità,tanti pesticidi sono stati ri-tirati dal mercato ma solodopo molti anni di liberacommercializzazione e am-pia diffusione nell'ambien-te. Sull'onda della delusio-ne per la lotta chimica si eassistito negli ultimi anniad un ritorno della lotta bio-logica che ha invece comeobiettivo il controllo degliinsetti e delle erbe infe-stanti mediante l'impiegodi nemici naturali. Quandol'uomo trasforma l'am-biente naturale in un cam-po coltivato ha interesse afar crescere un solo tipo dipianta ed elimina tutte lealtre come infestanti. Conesse però scompaiono, so-prattutto a causa dei trat-tamenti chimici, anche mol-tissimi insetti e fra questianche quelli utili. Sono in-vece favoriti i parassiti del-la pianta coltivata perchétrovano abbondanza di ci-bo e scarsa presenza di ne-mici; si possono quindi ri-produrre con successo e inbreve tempo arrecano ungrosso danno all'agricolto-

re. In queste situazioni l'al-ternativa biologica alle "ar-mi" chimiche interviene re-stituendo al campo coltiva-to i naturali nemici degliinsetti dannosi,

IL LAVORODEI PARASSITIChi coltiva un orto o si oc-cupa delle piante in casa, dicerto conoscerà alcuni in-setti che, pur misurandopochi millimetri, sono fra ipiù temibili parassiti deivegetali: gli afidi e le cocci-niglie, comunemente chia-mati pidocchi delle piante.Il loro apparato boccale èadatto a pungere le piantee succhiamela linfa, di con-seguenza esse deperiscono,si ammalano e in certi ca-si muoiono. In natura que-sti parassiti hanno dei ne-miei e fra questi la comunecoccinella che si nutre, sindagli stadi larvali, di deci-ne di afidi al giorno.Altri insetti sono predato-ri solo allo stadio larvale. Lacrisopa (Chrysoperla ear-neCO, ad esempio, è un in-setto di 1-2 cm di lunghez-za, con ali trasparenti e cor-po che si nutre di pal-

e, nettaree sostanze zuc-cherine, la sua larva, inve-ce, è un'attiva divoratrice di:sfidi, uova di dorifora, bru-chi di farfalla e altri dannosinemici delle piante, essaviene quindi impiegata nel-la lotta biologica contro leinfestazioni di questi pa-rassiti in molte coltivazio-ni ortofrutticole (ad esem-pio, peperone, melanzana,&agola). Oltre ai predatori,fra i nemici naturali dei fi-tofagi vi sono insetti che cicomportano da parassiti.Le femmine di alcune spe-cie, ad esempio, possiedonoun pungiglione col qualedepongono le loro uova nelcorpo del fitofago: da que-ste uova schiudono minu-scole larve che lo divoranoa poco a poco fino a svuo-tarlo completamente.Nella lotta biologica, oltreagli insetti, si ricorre an-che ad altri organismi comei batteri e i funghi. IlBaeilius theringiensis, ad

esempio, è un batterio nor-malmente presente nel suo-lo e sulle piante, Alcune va-rietà di questo microbo pro-ducono una sostnnza tossi-ca per alcuni insetti inquanto provoca gravi dan-ni al loro intestino. Infatti,le giovani larve di dorifora,che infestano le coltivazio-ni di patate, o i voraci bili-chi di certe farfalle dopoaver ingerito sufficientiquantità del batterio smet-tono di nutrirsi, il loro cor-po avvizzisce e nel giro diqualche giorno muoiono.L'impiego di questa bacilloha riscosso un notevole suc-cesso anche nella lotta con-tro le larve di processiona-rie, una farfalla che nellaForesta Nera in Germaniaprovocò gravi danni alle co-nifere.

LE~FABBRICHEI metodi di lotta biologicanon consistono semplice-mente nell'introduzione diuna specie utile in un cam-po coltivato o in un bosco in-festato da un organismodannoso, bensì sono basa-ti sullo studio approfondi-to degli insetti impiegati,del ciclo biologico, delle abi-tudini alimentari e nume-rosi altri fattori ancora.Sono necessarie, inoltre,tecniche raffinate ed effi-cienti per mettere a dispo-sizione dell'agricoltore, nelgiusto momento di impiego,grandi quantità di insetti.Per queste ragioni sono sta-te create vere e proprie fab-briche dove gli insetti utilivengono allevati. In Italia,l'Istituto di EntomologiaAgraria di Palermo è statoil primo ad avviare alleva-menti di insetti per la lot-ta biologica, mentre aCesena è stato fondato nel1983 il Bioleb, la prima bio-fabbrica italiana Nei suoilaboratori vengono alleva-ti, fra gli altri insetti, anchei bombi, appartenenti allastessa famiglia delle api eimpiegati come impollina-tori nelle colture in serra.La lotta biologica, tuttavia,da sala non è quasi mai suf.

ficiente per difendere unacoltura da tutte le intesta-zioni, per questo occorre in-serirla in un più ampio pro-gramma di protezione chia-mato lotta integrata". que-sto tipo di intervento pre-vede futi i i zTo eli lutti i me-tedi di lotta disponibili, chi-mici e biologici, che siano ac-cettabili da un punto di vi-sta ecologico, tossicologicoed economico. L'obiettivodella lotta integrata non èpiù quello di uccidere nelpiù breve tem pe possibile ilmaggior numero di organi-smi dannosi ma di mante-nere le loro popolazioni aldi sotto di densità che com-portano un danno econo-mico. L'integrazione tra lot-ta chimica e lotta biologicanon è facile in quanto devegarantire che i prodotti chi-mici impiegati (insetticidied erbicidi) siano tossici so-lo per gli insetti dannosi enon per quelli utili. Perchéla lotta agli insetti, alle ma-lattie e alle erbe infestantipossa soddisfare le miglio-ri aspettative deve esseresupportata da una miglio-re gestione degli ecosistemiagricoli. La rotazione dellecolture, ad esempio, con-sente di controllare megliole erbe infestanti e gli in-setti, evita il diffondersi del-le malattie e garantisce unapiù efficiente messa in cir-colo degli elementi nutriti-vi. Siepi e cespugli, conser-vati ai margini del campocoltivato, sono molto im-portanti perché ospitano lepopolazioni selvatiche degliinsetti utili. Modificare Iepratiche agricole comportacertamente uno forzo su-periore rispetto ai normaliinterventi sulle colture, mapuò valere la pena se que-sto impegno servirà a darecibi più sani, acque più pu-re e un ambiente più puli-to.

Acki fosse interessalo all'ar-gomento si raccomanda lalettura del libro "La Fab-brica degli insetti' di G.Ceni ed altri. (FrancoMazzi° Editore),

Nel 1993 la Coopbacia vaa una cam-

a per fermarel'abuso dei pestict-clì in agricoltura.Dopo alcuni mesidi lavoro era ingrado di presenta-re al Presidentedella Repubblicapiù di un milionedi firme in calcealle cartoline ( nel-la foto) consegnatealle più alte cari-che dello Stato.

IiiiiikEGATE LE RAGIONI DEI CONTINUI RINCARIREGISTRATI SUL MERCATO 1OLIO EXTRAVERGINE:COME LAVORA LA SPECULAZIONEII principe della dieta me-diterranea, Polio extra-vergine di oliva, è ancheil protagonista di un mer-cato molto speculativo.La produzione è concen-trata in poche settimane;tra novembre e febbraio- salendo man mano dalsud al nord - nel bacinodel Mediterraneo si pro-ducono circa 15 milionidi quintali di olio. L'Italiacon i suoi 5 milioni diquintali, è seconda nellaclassifica mondiale, dopola Spagna (7 milioni) eprima della Grecia (3,5milioni di quintali).La ragione di una produ-zione casi concentrata èche le olive non si con-servano; quando sono ma-

tue bisogna lavorarle su-bito.E in questo peli odo che simuovono i produttori: ac-quistano la materia pri-ma, la trasformano, stac-cano l'olio e poi inizianoa venderlo all'industriadi confezionamento.Investimenti iniziali ri-levanti - sui quali pese-ranno nei mesi a seguireanche gli oneri finanzia-ri - che dovranno rende-re. Di solito la campagnainizia con un prezzo piùbasso che cresce, con ade-guamenti successivi, fi-no al massimo di finecampagna, a settembre.Nel 1995 è successo chein Spagna, a causa dellasiccità, si è prodotta me-

no della metà della quan-tità standard di olio.L'industria di conte zio-namento, arrivata a set-tembre con i magazziniscarichi, si è buttata sul-la nuova produzione e lacampagna è partita su-bito con un prezzo alto.Le cifre: a settembre unchilo d'olio extravergine(da fine campagna) co-stava tra le 7.500 e le8.000 lire (a gennaio era-no 5.500); poi continua lacorsa: 8.500 lire il chiloall'inizio di dicembre,9.200 a metà gennaio.Alla base del rincaro c'èdunque una ragione con-giunturale, ma interven-gono anche altri fattoritipicamente speculativi.

A dicembre è cambiata laripartizione dei contributicomunitari destinati aquesto settore; la quota -notevole: 3.000 lire al chi-lo - che prima era suddi-visa quasi alla pari trafrantoi e industria di con-fezionamento viene asse-gnata in misura prepon-derante alla produzio-ne.Si tratta di una sortadi "punizione per le tan-te truffe rilevate dalla co-munità europea.ln qual-che modo bisogna recu-perare e così prende pie-de la speculazione. Percomprendere fino a chepunto possa diventare du-ro il gioco basta un esem-pio: i mezzi per il tra-sporto dell'olio arrivano

ai depositi per caricare; sipaga, contante alla mano,subito; nel frattempo peròil prezzo è già cambiatoquindi o ci si adegua o siriparte scarichi.Dietro i rincari dell'olioextravergine c'è fitto que-sto.I prezzi al consumonon sono però cresciuticon la stessa progressio-ne.Industria e distribu-zione hanno infatti deci-so di farsi carico di unaparte dei costi per non de-primere troppo le vendi-tein sostanza in questimesi l'olio extravergine èstato venduto a prezzo dipromozione, tant'è chetutte le promozioni pro-grammate sono state so-spese, Il prezzo a scatta-

le dell'olio extravergine amarchio Coop è stato fi-no a mille lire inferioredel prezzo d'acquisto!Questa scelta non ha co-munque impedito il calodelle vendite; i consuma-tori hanno acquistato me-no, rinunciando forse alrifornimento e acqui-stando in base al biso-gn o L'a n damento dellevendite ha, a sua volta,condizionato il mercato;da marzo il prezzo allaproduzione ha comincia-to a scendere, ma non so-no esclusi nuovi aumen-ti.Certo è che fino al pros-simo raccolto si navigheràa vista, in attesa di sa-pere come andrà la nuo-va produzione. lo

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QUALITÀ TOTALE CON LA PARTECIPAZIONE E IL COINVOLGIMENTO DEI LAVO ORI

PIÙ VALORE AL LAVORO

"IL LAVORO IN COOP"

Al seminario tenutasi al Palazzo dei Giureconsultia Milano hanno partecipato:

Enrico Migliavacca, Presidente Alcc,Associazione lombarda Cooperative diConsumatori; Fiorenzo Romè, Responsabilesettore lavoro e formazione Alcc, che ha parlatodi "Sviluppo delle risorse umane, partecipazio-ne e innovazione dei modelli organizzativi"; ElioBorgonovi, Ordinario di Economia delle Aziendee delle Amministrazioni Pubbliche - UniversitàBocconi su "Evoluzione del ruolo della coopera-zione e nuovi fabbisogni organizzativi"; SeverinoSalvemini, Ordinario di Organizzazione delLavoro - Università Bocconi su "Modelli orga-nizzativi e processi di cambiamento"; StefanoZara, Consulente su "Partecipazione e qualità to-tale"; Mario Agostinelli, Segretario GeneraleCGIL Lombardia, su "Partecipazione, modelliorganizzativi e nuovo sistema di relazioni sin-dacali"; Guglielmo Elia, Consulente su"Partecipazione, esperienze e prospettive".

Siamo in un periodo carat-terizzato da profondi e di-namici processi di cambia-mento dell'economia e del-le organizzazioni azienda-li sia a livello internazio-nale che a livello naziona-le.Oggi e, sempre più in fu-turo, l'internazionalizza-rione delle imprese e la glo-balizzazione dei mercati in-fluenzeranno maggior-mente le culture aziendali.I modelli organizzativi sa-ranno condizionati dalleculture aziendali.L'innovazione delle tema-tiche del lavoro e l'evolu-zione dei modelli organiz-zativi sono importanti perlo sviluppo delle risorseumane al fine di migliora-re la partecipazione dei la-voratori alla vita dell'im-presa.Al fine di approfondire que-sti temi è stato indetto ilseminario su: "Il lavoro inCoop", allo scopo di illu-strare le tendenze più re-centi sui modelli organiz-zativi e partecipativi e difornire un arricchimentoscientifico e di esperienzedesunte dalla straordina-ria fase di cambiamento nelmondo delle imprese.L'introduzione tematica al-la discussione su questastrategia di cambiamento èstata curata da FiorenzoRomè, responsabile del set-tore lavoro e formazionedell'Associazione lombar-da delle Cooperative diConsumatori dopo il di-scorso di apertura dei la-vori, pronunciata da EnricoMigliavacca, presidentedell'Alce."Riteniamo importante af-frontare, in questa fase dicambiamento, i processiverso i quali la cooperazio-ne di consumatori può pas-sare, avendo un "naturale"orientamento alla demo-crazia interna ed esterna,dai modelli, tradizionali,gerarchici ai modelli par-tecipativi", dice Romè ri-spondendo alla domandasulla funzione di questa pri-ma giornata che sarà se-guita da una seconda riu-nione a giugno."Del resto, le tendenze in at-to indicano che molte cul-ture aziendali si stanno av-viando verso modelli par-tecipativi".Quindi si sta eviden-ziando il passaggio da

UN SEMINARIOSUL TEMA"IL LAVORO IN COOP",ORGANIZZATODALL'ASSOCIAZIONELOMBARDACOOPERATIVE DI CON-SUMATORI. VERSO IQUARANTAMILADIPENDENTI SULTERRITORIONAZIONALE. RISORSESTRATEGICHE ERISORSE UMANE.INTERVISTA AFIORENZO ROME

un modello a un altronel rapporto con il luo-go di lavoro."Gli elementi che spingonoverso questi modelli sono:la valorizzazione delle ri-sorse umane, l'impresa ba-sata sulle conoscenze, l'im-presa basata sulla parteci-pazione.Per quanto ci riguarda lavalorizzazione delle risorseumane è sempre stato unodei fondamentali aspettidei valori e delle distintivitàdi Coop, rispetto alle altreimprese.Il richiamo, al terzo puntodei Valori e dei Principi del-la cooperazione approvatidal Congresso della Lega,è opportuno, laddove si sot-

Tuttavia la crescita dellaCoop, negli ultimi anni, èstata straordinaria ed haconfermato un incrementodi circa diecimila nuovi ad-detti dall'87 al '95, passan-do da 22.967 ai 32.522 inItalia, e dai 3.079 ai 4.665in Lombardia, nello stessoperiodo '87 -'95, con un au-mento di più di circa 1.600nuovi occupati.L'anno 1987 è stato preso co-me punte di riferimento inquanto il 23 marzo del 1988si è aperto il primo Iper del-le Coop in Italia realizzatoa Milano nel quartiereGallaratese. Da allora nesono stati aperti altri 22 intutta Italia.Tenuto conto di questi solidati e del processo di svi-luppo in atto che prevede ilraggiungimento di circa40.000 addetti nei prossimianni, si può ben evincerecome l'attenzione alle ri-sorse umane, che noi defi-niamo vere risorse strate-giche, l'interesse verso i te-mi del lavoro e l'impegnoper migliorarne la parteci-pazione dei lavoratori allavita della cooperativa sonogli aspetti di fondo sui qua-li abbiamo desiderato di-scutere ed approfondire inquesto seminario".Nelle imprese Coop ilpercorso dovrebbe es-sere, data la loro natu-ra, molto facilitato."Deve essere sottolineatocome la centralità del fat-tene "lavoro" rispetto al fat-tore "capitale" rende le im-prese cooperative terrenoideale per l'applicazione dilogiche di qualità totale ot-tenuta con la partecipazio-ne ed il coinvolgimento dei

lavoratori.Molti studiosi, di economiae organizzazione, per altro,"lanciano appelli affinchésia creata un'azienda piùumana, consapevoli che ciòsignifica rivoluzionare leteorie manageriali e orga-nizzative, per mettere dav-vero "le persone al primoposto", fornire loro il pote-re necessario perché Ie lo-ro energie siano mobilitatee impegnate nella costru-zione di relazioni coopera-tive e coese, volte al rag-giungimento del "doppioprogetto", la propria rea-lizzazione ed il manteni-mento del vantaggio com-petitivo delle loro imprese".Il nostro percorso della va-lorizzazione delle risorseumane trova un punto di ri-ferimento nel seminario,che si è tenuto a Montecati-ni nel settembre del '93, su:"Cultura d'impresa, com-petenze, risorse umane: levere risorse strategiche peril nostro vantaggio compe-titivo". Seminario che è sta-to alla base della spinta ver-so le politiche partecipati-ve, di sviluppo organizza-tivo, retributivo e formati-vo.Questo percorso, poi, si sno-da nei numerosi Progettidi Qualità, nei Progetti deiGruppi di Miglioramento edei Gruppi di Progresso,avviati in molte cooperati-ve".Ci sono studi specificisu questi temi condottiall'interno del 'sistemaCoop"?"Un primo interessante stu-dio è stato condotto sulle"esperienze di partecipa-zione del personale nellecooperative di consumato-ri".Si tratta di un'analisi sul-le esperienze di Qualità e diPartecipazione in Coop chemette in rilievo un dupliceobiettivo. Il primo, esterno,che ha lo scopo di migliorareil servizio al socio, cliente-consumatore. Il secondo,interno, per un recupero diefficienza, per migliorare ilcoinvolgimento, per stimo-lare la motivazione e la cre-scita professionale del per-sonale.Nelle conclusioni di questostudio ci si pone il proble-ma se "le esperienze di qua-lità possano fornire un con-tributo a definire e avvia-re nuove forme di organiz-

zazione, verso organizza-zioni meno gerarchizzate,verso il superamento di unaconcezione funzionale a fa-vore di una per processi eprogetti, centrata sulle per-sone e sulle intelligen-ze/competenze diffuse, piùflessibili, capaci di appren-dere, di adattarsi ai cam-biamenti e di promuoverli".Questo ideale percorso s'in-centra sui processi di cam-biamento e di innovazionenecessari per costruire ilfuturo di Coop. Per ripro-gettare l'organizzazione erinvigorire I identità si è da-to vita ai 14 progetti tra iquali il Progetto SviluppoOrganizzativo e il ProgettoScuola".Quali sono le proposteche fate a voi stessi?"Il primo si propone di pro-gettare un modello inno-vativo di sviluppo organiz-zativo per il cambiamentoche il sistema Coop sta at-traversando. Il secondo perrealizzare un processo for-mativo più integrato fon-dato sui valori e la cultura,l'efficienza e l'innovazionedel processo di apprendi-mento, il supporto al cam-biamento.Naturalmente, questo per-corso, deve far riferimentoai recenti lavori tenuti aPerugia durante l'Assem-blea nazionale dei dirigen-ti Coop.In quella sede IvanoBarberini ha affermato chedobbiamo passare dai con-cetti di "autorità", "coman-do", "gerarchia" ai concettidi 'responsabilità",eccola', "delega".Tuttavia pare opportuno ri-levare che, nella relazioneconclusiva del gruppo di la-voro su: "Cultura, valori eregole", il relatore A. Soldiha tra l'altro affermato cheoccorre chiarire bene, tranoi, i contenuti dei nostrimodelli organizzativi, po-nendo le seguenti questio-ni: "il modello che noi pre-feriamo è un modello chevalorizza la gerarchia ochevalorizza la responsabiliz-zazione? Che valorizza l'au-tonomia o che valorizzaautorità?".Bene, noi sia-

mo fortemente convinti chesi debba passare verso mo-delli che favoriscano la par-tecipazione dei lavoratorie con i lavori di questo se-minario ci siamo proposti didiscutere insieme a fondo.

tolinea che "la principalerisorsa della cooperazioneè rappresentata dagli indi-vidui che ne fanno parte.Ogni cooperativa deve va-lorizzare il lavoro, stimo-larne e riconoscerne la crea-tività, la professionalità, lacapacità di collaborare peril raggiungimento degliobiettivi comuni".Nelle aziende Coop que-sto tema non è, però,nuovo."Il percorso della valoriz-zazione delle risorse uma-ne è iniziato parecchi annifa. Molti cooperatori ricor-dano le prime esperienzedi formazione e coinvolgi-mento a Montelupo circavent'anni fa.

COOP LOMBARDIA EllikAPP2E0~tONDO DELL'ISTRUZIONC".

E L'AZIENDA INSEGNA A LAVORARE

11

di Valentino BallabioNell'ambito delle atti-vità collaterali, ma nonper questo secondarie omarginali, di CoopLombardia dobbiamo re-gistrare un'intensa e si-gnificativa collaborazio-ne - promossa dall'Uffi-cio Sviluppo risorseumane della direzionedel personale - con scuo-le, istituti, università edaltri enti deputati allaformazione culturale eprofessionale.Interpretando una ten-denza destinata a deli-neare l'impresa del fu-turo, che valorizzi pie-namente l'elemento

umano quale fattore de-cisivo dell'innovazione edella competitività,Coop Lombardia perse-

e da tempo l'aperturadelle proprie strutture(rete di vendita, centrodistribuzione merci, uf-fici) al mondo della scuo-la e degli enti socio-edu-cativi che operano sulterritorio regionale.I beneficiar di buonaparte delle attività di ti-rocinio e formazione pro-fessionale svolte "sulcampo" sono studentidelle medie superiori,prevalentemente a in-dirizzo commerciale, eduniversitari. Inoltre i no-stri dirigenti e quadri

vengono spesso invitatia svolgere lezioni e con-ferenze riguardanti temidi natura gestionale,commerciale o ammini-strativa, che consento-no di mettere a segno lerilevanti competenzespecialistiche esercita-te nell'ambito dell'azien-da.Un altro settore dove lacollaborazione opera inmodo sistematico ed or-ganico riguarda l'adde-stramento professionaledi giovani macellai e sa-lumieri, svolta in con-venzione con la Scuolacivica e l'Amministrazio-ne comunale di Milano,essenziale per garantire

la trasmissione di un"mestiere" estrema-mente utile al fini dellaricerca di un posto di la-voro soddisfacente e gra-tificante, premesso chela società attuale do-vrebbe rivalutare i la-vori manuali, che tutta-via esprimono un signi-ficativo contenuto di ca-pacità e abilità perso-nale.Un terzo settore infine,che coinvolge prevalen-temente i Servizi socia-li dei comuni e delleUssl, riguarda l'inseri-mento nell'ambiente dilavoro di soggetti conparticolari problemi oportatori di handicap

che - almeno in un nu-mero limitato di casi -contribuisce fattiva-mente a superare l'e-marginazione e ad ab-battere le "barriere",non solo architettoni-che, che purtroppo spes-so circondano le perso-ne più deboli e svan-taggiate.Attraverso questi in-terventi dunque CoopLombardia manifestasensibilità e attenzioneverso i problemi dellasocietà in cui viviamo,coerentemente con lapropria ispirazione diazienda cooperativa, inparticolare per contri-buire a contrastare la

drammatica situazionedella disoccupazionegiovanile.Naturalmente non è in-differente il contesto po-litico-amministrativo elegislativo che regola leattività di formazione edesperienza professiona-le: un primo passo, cuisarà chiamato il Par-lamento neo-eletto, ri-guarda la conversionein legge del decreto delGoverno Dini (n. 181 del2.4.96) che finalmentedisciplina in modo suf-ficientemente chiaro gliaspetti normativi e diresponsabilità dei tiro-cinii formativi e di orien-tamento.

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ti

REM°NA

AL PONCHIELLI INSCENA GLI ALUNNI

Nella mattinata di Sabato18 maggio al TeatroPonchielli di Cremona siè concluso, con la rappre-sentazione di uno spetta-colo fatto dai ragazzi del-le 5e elementari delleScuole "Trento e Trieste"e "Bissolati" di Cremona,il laboratorio teatro con-dotto dal Teatro Burattodi Milano,I ragazzi, i genitori e gli in-segnanti del CircoloDidattico n. 1 di Cremonahanno potuto assistere aduno spettacolo costruitoed interpretato dai lorocompagni di scuola.Questa iniziativa di CoopLombardia, perla qualitàdella proposta, è stata in-serita nel sistema teatra-

le ragazzi denominato"Oltre i banchi" che da an-ni viene organizzatodall'AmministrazioneProvinciale e dal TeatroPonchielli. 21a prima vol-ta che a Cremona gli sco-lari di una scuola ele-mentare sono stati attorie praticamente registi diuno spettacolo, cosa to-talmente diversa, per in-tenderci, dalla recita, sutesti preconfezionati daaltri. Proprio per questecaratteristiche laDirezione del TeatroPonchielli è stata ben lie-ta di mettere a disposi-zione il teatro, prestigio-so e centrale luogo della vi-ta culturale cittadina.

Cesare Mainardi

VOGNERASCIENZA E POUTICAA Voghera Università Verde e Sezione soci di CoopLombardia hanno organizzato un ciclo di conferenzededicate ai temi: "Pro-adolescenza, un problema recente"e "Per quale Repubblica?". Gli incontri hanno avuto no-tevole successo come mostra la foto.

CREMONA. .

LA COMPAGNIA DEGLI ANIMALIIl giorno 18 maggio a Cremona, organizzato dallaCooperativa Sociale "Orizzonte", in collaborazione conla Coop Lombardia, si è svolto un convegno sul tema:"Pet Therapy: quando l'animale assiste e cura". Lo sco-po dell'iniziativa può essere sintetizzato in questa do-manda: perché avere un animale accanto migliora laqualità della vita? Perché si vuole compagnia e quin-di non essere soli; per una persona è importante sen-tirsi occupata ed utile avendo un oggetto di attenzio-ne da toccare e da accarezzare; avere un elemento disicurezza dovuta alla semplice accettazione da partedell'animale che non rifiuta perché non giudica nél'aspetto fisico, né lo stato mentale, né le azioni pas-sate di un essere umano. L'animale di assistenza, piùche braccia, gambe, orecchie per una persona disabi-le è una estensione del cuore, la vera sinergia fra unessere umano ed un animale. Questa iniziativa harappresentato una delle prime esperienze nazionali diapprofondimento su forme terapeutiche che negli StatiUniti e nei paesi Europei più avanzati hanno già am-pia diffusione.

"NOI E LA MODA"Si è svolto all'Istituto Pacle "Ghisleri" di Cremona unincontro dedicato al tema "Noi e la moda". Numerose(nella foto) le studentesse partecipanti.

CREMAGIOCHIAMO CON IL PARCO(R.B..) Gli alunni di due classi quarte della Scuola ele-mentare di Ombriano, Crema, hanno tenuto, con l'au-silio dell'animatore Coop, P. Beneventi, e delle inse-gnanti una lezione ludica, ma di grande rigore scien-tifico, nel Parco Bonaldi della frazione. Nel corso di unsecondo intervento in classe gli oltre 50 scolari effet-tueranno la disamina dei materiali raccolti e delle os-servazioni effettuate nell'ambito della prima visitanell'area verde. Alla ripresa post-vacanze i giovani na-tinalisti di Ombriano effettueranno una visita guida-ta al Parco Didattico Coop di Pizzighettone.Ecco un'altra realizzazione secondo le indicazioni delprogetto ambientalistico disegnato dalla Coop.

GRAN PREMIO LIBERAZIONESi è svolta a Crema Ia presentazione e la premiazionedi alcune atlete dell'il' edizione del "Gran PremioLiberazione" del 25 aprile, corsa internazionale fem-minile. Premiate anche le classi elementari, che han-no partecipato al concorso "Vorrei vivere in un mondocosì", concordato e indetto dal Comitato soci e dagli er-

• zatori del "Gran Premio",Lapaztecipazione delle Scuole elementari del Crernasoo,che è andata aumentando nel corso delle passate edi-zioni, quest'anno è stata particolarmente massiccia, conben 12 scuole e 41 classi, a conferma del fatto che il te-ma del concorso è stato molto sentito.

MOSTRA FOTOGRAFICA(KB.) Presso la sala P. da Cemmo del Centro CulturaleS. Agostino &Crema nei primi giorni di marzo si è svol-ta una interessantissima mostra fotografica dal titolo"Le attività economiche cremasche nei tempo".Si tratta di una nutritissima serie di fotografie e do-cumenti che testimonia la trasformazione economicae sociale di questa importante plaga del territorio cre-monese. Il lavoro di ricerca, documentazione e classi-ficazione è stato effettuato dal Gruppo AntropologicoCremasco e da A. Galmozzi, consigliere d'ammini-strazione di Coop Lombardia e appassionatissimo do-cumentarista e storico del movimento democratico ere-masco. L'importanza e l'originalità dello sforzo orga-nizzativo del Comitato soci sono state riconosciute an-che dalle Istituzioni locali che, hanno presenziato al-la inaugurazione dell'esposizione.

BRESCIAMOSTRA FOTOGRAFICASUI BOMBARDAMENTILe ricorrenze del 25 aprile e del 1° maggio sono statericordate, dal Comitato soci e dal centro sociale CoopLombardia, con una interessantissima mostra foto-grafica inerente i bombardamenti subiti da Brescia ne-gli anni 1944-1945. L'Associazione culturale "NeoUmanesimo", animata da Gino Bambara e GiuseppePea, ha accettato la proposta di allestire la mostra neilocali del centro sociale Coop, e di accelerare i tempi diapprontamento del materiale, onde permettere ai cit-tadini tutti, ma soprattutto ai giovani, di ricordare evisualizzare, in un area conosciuta, quali distruzioni elutti arrechi un qualsiasi conflitto.

R.S.

MUGGIÒFESTA DELLA .COOPERAZIONENei locali del ristorante "Il Parco di Oberon", sede delCircolo Rinascita nei giorni 23 e 24 marzo, si è svolta laFesta della Cooperazione promossa dalla CooperativaEdificatrice di Muggiò, dal Circolo Rinascita e dal Comitatosoci Coop Lombardia. La manifestazione è iniziata sa-bato alle ore 21 con la presentazione ai soci muggioresidel progetto del nuovo supermercato illustrato dall'ar-chitetto Bonacina dell'ufficio tecnico di Coop Lombardia.Il giorno 24 alle ore 11.00 t stata presentata da SilvanoArnbrosetti, Presidente Regionale della Lega delleCooperative e Mutue, la targa a ricordo del 150° della co-stituzione della prima cooperativa, la quale verrà suc-cessivamente ubicata nel nuovo negozio.

Nello fola, lepresentazionedella largoper il 150"della nuSdtodei primarooperaliva

CICLISMO/OLTRE TRECENTO AI,1° TROFEO COOP LOMBARDIA

Trecentodue concorrenti a Gaggiano per l'agonisticavalevole per il l° Trofeo Coop Lombardia, aperta allaconsulta ed ottimamente organizzata dal GS PoolGaggiano - Coop Lombardia Md. Il team sponsorizza-to dalla Coop Lombardia, GS Pool Gaggiano, si è piaz-zato al primo posto nella categoria gentleman conPierluigi Nardi in lh 20m. Positivo anche il risultatoottenuto nella classifica società con un eccellente se-condo posto.

G.S. F.LLI RIZZOTTO COOPLOMBARDI! COMPIE 26 ANNIUn ottimo curriculum quello della squadra Fili Rizzotto- Coop Lombardia giunta al 26° anno di vita, infatti in

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Giorgio Itiqz(rio

ENCICLOPEDIACRONOLOGICA

DELLE SCOPERTEE DELLE

INVENZIONI

eRisomi

degli antefatti di una scoparta.L'ordine cronologico evi-denzia come in certi an-ni ci sia stata come unaaccelerazione dellaacienza o della vita.E interessante da legge-re come storia dell'uma-nità. 2 utile consultarlonel corso di conversazio-ni o di ricerche scolasti-che.Una volta tanto prota-gonisti ritornano gli uo-mini che hanno fatto9ualcosa di utile per1 umanità.

Nella ricorrenza del 25aprile - 51' anniversariodella Liberazione, si è te-nuta una manifestazionedella Zona 19, pressol'auditorium del centrocivico di via Quarenghi.La sala era gremita distudenti con insegnantie genitori, ma è stata lapresenza dei protagoni-sti che vissero e parteci-parono alla Resistenza a

tutti questi anni di attività ha portato a casa con i suoiatleti: 3 titoli europei, 15 italiani, 20 lombardi, 50 pro-vinciali e 350 vittorie individuali. Nella stagione ap-pena conclusa si evidenziano i risultati di AntonioStefanoni, Claudio Guarnieri, Loris Ferrari e RobertoVerlino. Le vittorie del Gruppo Sportivo Rizzoto nel1995/96 ad oggi sono 172 nelle discipline: strada, ci-clocross e mountain bike.

LAVENOLA-BECE NELLE SCUOLELo scorso 4 maggio si è svolto presso il campo sporti-vo di Lavano il 4° Trofeo Coop Lombardia "La bici nel-le scuole". ComPosto da prove di velocità e prove tec-niche che hanno visto la partecipazione di circa 120ragazzi delle scuole elementari e medie.

SESTO S. GIOVANNIDIPLOMI PER IL CORSO DIECONOMICA COOPERATIVASabato 11 maggio con un'apposita cerimonia in aulamagna sono stati consegnati i diplomi alle classi quar-te e quinte dell'Itc De Nicola di Sesto San Giovanniche hanno frequentato il corso di economia cooperati-va organizzato dal locale Comitato soci Coop Lombardia.Con questo corso è iniziata una collaborazione conl'Istituto che sfocerà nel prossimo anno scolastico inulteriori iniziative.

PIZZIGNETTONELA COOP ELA 3 GIORNI IN PIAZZA(R.B.) L'esposizione delle attività economiche diPizzighettone, "La tre giorni in piazza" ha vistole mar-cata partecipazione del Comitato soci Coop.Uno stand nella "casamatta" delle antiche mura, dave i visitatori potevano ammirare splendide foto delborgo murato sotto la neve, del fotografo F. Azzini e laproiezione di video istituzionali Coop, rappresentavail clou della presenza. Il Comitato soci, inoltre, in col-laborazione con il Comune ed il Comitato organizza-tore della 3 giorni, ha offerto ai circa 100 espositori unatanga ricordo dell'evento con il logotipo della coopera-tiva. Coop, dunque radicata al proprio territorio d'azio-ne aziendale.

MILANO/VIA LIVIGNOL'ECOLOGIA DEL QUOTIDIANOLe serate del 7,14 e 21 maggio hanno reso la Biblioteca

neare la continuità de-gli ideali. Tutti questi edaltri valori da traman-dare alle nuove genera-zioni, sono stati alla ba-se del concorso indettolo scorso anno dall'ANPI-Zona 19 e dal Consiglioscolastico distrettuale92, conclusosi con la pre-sentazione del libroRicordare per non di-menticare alla cui pub-

Rionale Niguarda protagonista del primo corso di edu-cazione all'ecologia a cura della Dottoressa FrancescaMarotta dell'Università Verde di Milano. I tre incon-tri hanno trattato temi a noi molto vicini perché par-te della nostra vita quotidiana. Il primo ha affronta-te l'igiene personale e la cura del proprio corpo sotto ilprofilo della tutela della salute e contemporaneamen-te dell'ambiente che ci circonda, senza perdere di vi-sta "il portafoglio". Le altre due riunioni hanno af-frontato, invece, la pulizia della casa e l'abbigliamen-to sempre sotto la stessa. D ciclo di conferenze è statoorganizzato dal Comitato soci Coop della zona insie-me all'Università Verde di Milano con il patrocinio delConsiglio Zona 9.

BOLLATECONFERENZE PERPER LA TERZA ETÀ11 Comitato soci Coop di Bollate, in collaborazione conl'Auser, con il patrocinio dell'assessorato ai servizi so-ciali del Comune di Bollate, ha dato inizio lo scorso 7maggio al ciclo di conferenze sulla Terza Età. I temiaffrontati sono stati "Come mantenersi in salute", "Usoe Abuso di Farmaci" e "Alimentazione e invecchia-mento". Anche a Bollate l'interesse della cittadinanzae la peculiarità dei temi trattati hanno riconfermatola validità di queste iniziative che continueremo a ri-petere nella stagione invernale in altre località.

M.R.Lacelli

UN FIORE PER LA "CESARE"FESTA PER LA RICOSTRUZIONE DELLA SCUOLADurante le vacanze di Pasqua è stata ridotta in cene-re la Scuola Materna di via Cesari, a Niguarda, e so-no state seriamente danneggiate alcune aule dellacontigua Scuola Elementare. Le cause dell'incendio nonsono state ancora chiarite, ma pare siano attribuibiliad atti di vandalismoaper altro non nuovi per questocomplesso scolastico. E con una stretta al cuore, cheinvitati dalle direttrici didattiche della Materna e del-la Elementare, abbiamo visitato il cumulo di macerieche occupa l'area dove sorgevano i luminoso edifici dilegno della scuola. La "Cesari", complesso scolastico im-merso nel verde, ex "scuola all'aperto per bambini gra-cili", è sempre stata un punto di riferimento nel quar-tiere. Grazie alla sua solida fama, costruita con annidi valido lavoro didattico, richiama anche molti alun-ni da fuori zona. Ecco perché genitori, insegnanti e cit-tadini si sono subito mobilitati, promuovendo una gior-nata di festa intitolata appunto ."Un fiore per la Cesari",con lo scopo di raccogliere fondi per accelerare il pro-cesso di ricostruzione.

Valeria MalviciniComitato soci Milano Ornato I Suzzani

Le macerie dellascuola incendiata

IMMO FILODRAMMATICI NEL 1 9411

QUELCONGRESSOA CREMONADELLACOOPERAZIONEINTERNAZIONALENel 1907, dal 23 a125 set-tembre, si tenne aCremona al TeatroFilodrammatici, promo-tore Luigi Luzzati (eco-nomista, fondatore diIstituti cooperativi e diBanche Popolari coope-rative), il VII Congressodell'Alleanza CooperativaInternazionale.Era la prima e unica vol-ta che il prestigioso avve-nimento si svolgeva inItalia e quella celebrazio-ne non mancò di cataliz-zare su di sè l'attenzionedi tutto il nostro mondocooperativo.I cooperatori italiani ave-vano aderito al Congressoin numero strabocchevo-le evi svolsero un ruolo diprimo piano.Con la relazione del pre-sidente dell'ACI, Maxwel che tanta parteebbe svolgendo il tema suimagazzini all'ingrosso, lecronache dell'epoca rife-riscono dell'aspra pole-mica insorta nel corso deldibattito in cui i socialisti(italiani, belgi e francesi)tentarono di "obbligare" icooperatori ad abbando-nare i loro "principi" perabbracciare la lotta di clas-se.Luzzati, intervenendoenergicamente per seda-re la insorta polemica, rie-pilogava affermando che"nessuno può abbando-nare i propri principi", sog-giungendo: "entrate nelcampo della cooperazionecon i vostri esperimenti;noi li confronteremo coinostri; la discussione met-

ALLEORIGINIDELLECOSEGiorgio Rivieccio,Enciclopediacronologicodelle scopertee delleinvenzioni.Rusconi, 412 pagine,29 000 lire

A che cosa serve saperele origini delle cose? Unconsumatore attento de-ve conoscere i prodottiche usa. Un consumato-re avvertito è bene chesappia chi ha inventatoun medicinale. Un citta-dino qualunque deve sa-pere quando e perché so-no cambiate le condizio-ni di vita di milioni di al-tri individui.C'è di tutto in questo li-bro: dalle scoperte im-portanti per la storia aquelle importanti per lavita di tutti i giorni.Un intelligente uso deirichiami, rimanda il let-tore alla ricostruzione

VIA QUARENGH12 211ANO

"RICORDAREPERNONDIMENTICARE"

trasmetterci i loro ricor-di e a riportarci a quelledrammatiche giornate.Si è iniziato con la com-memorazione dei cadutie la benedizione delle co-rone, per poi passare al-la consegna delle tesse-re ad honorem ai fa mi-gli ari dei caduti, da par-te degli alunni di una Velementare. Con questogesto si è voluto sottoli-

blicazione ha contribui-to anche Coop Lombar-dia. 11 programma è con-tinuato con i canti del co-ro "La musica è vita" e lapremiazione di scuole,classi, studenti che han-no contribuito con i lorolavori alla realizzazionedel libro.

Paola TicozziComitato soci Coop

Lombardia Bonola

terà in luce la verità, per-ché per ora non conoscia-mo bene in che cosa con-sistano le differenze tec-niche fra la vostra coope-razione e la nostra".Non senza abilità poi,l'oratore aggiunge: "Pensoche siate economisti sen-za saperlo e che senza sa-perlo state creando orga-nismi che non sono rivo-luzionari".Dopo aver suscitato l'ila-rità della sala, l'oratore,nel prendere atto che ilsocialismo ha fatto pacecon la cooperazione, por-tando in essa energie fre-sche, porta a soluzionel'insorta polemica, con-cludendo: "Più io rafforzola cooperazione, più ren-do la rivoluzione impos-sibile".La inevitabile ultima pro-pasizione è stata: 'Tutticoloro che vorranno ade-rire alla AlleanzaCooperativaInternazionale saranno ibenvenuti".R Congresso cremonese,nonostante le proteste daparte dei belgi e dei fran-cesi, alle sei e mezza del-la sera di mercoledì 25settembre, chiudeva i pro-pri lavori auspicando chegli esempi venuti dagli al-tri paesi europei più pro-grediti fossero seguiti per-ché si sarebbe fatto "il pri-mo passo verso quella in-ternaziona li/aa aione del-la cooperazione che assi-curerà la fratellanza uni-versale".

De Micheli

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CRISI IL RAPPORTO DI FIDUCIA PRODUTTORI-CLIENTI

L'EPIDEMIA DELLE VACCHE PAZZEI CONSUMATORI SENZA GARANZIEdi Roberto Fiauuneughi

Dieci giorni dopo l'iniziodella crisi delle vacche fol-li la domanda di carni bo-vine era diminuita di qua-si la metà. I consumatorireagivano ancora col pa-nico ad una situazione incui non vedevano chiaro.In quel momento tuttaviagià si poteva misurare ildiverso rapporto dellaCoop con i consumatori:la caduta della domandaera molto minore, nem-meno la metà.Difficile distinguere l'ef-fetto che può avere avutouna tempestiva informa-zione sull'origine della carne venduta nei negozi•Coop, oppure la cono-scenza di una esperienza,quella del "Prodotto conamore", della filiera degliallevamenti controllatidello stesso acquirente(Coop Italia).Certo è che in quel mo-mento la clientela di Cooppremiava la scelta di qua-lità. Il premio si trasferi-va direttamente ai 520 al-levatori convenzionati e, inmezzo, all'industria dellecarni che ricevevano il sol-lievo di una domanda piùsostenuta.Un risultato economicopositivo alla cui originestanno decisioni che po-tevano apparire non giu-stificate in senso econo-mico quando furono pre-se.Anzi, criticabili per il mag-gior costo dell'approvvi-gionamento che ne risul-tava portato nei contidell'impresa. In un mo-mento in cui niente la-sciava presagire un disa-stro come l'epidemia in-glese.L'approvvigionamento diCoop risultava, al mo-mento della crisi, quasi

totalmente "nazionale".Due eccezioni, importa-zioni di piccole quantitàda Olanda e Francia, do-vute alla fornitura di car-ni di particolari razze bo-vine e nell'ambito di unostretto controllo della pro-venienza.Risultato di una scelta dicontrollo della filiera e noncerto fatta per proteggeregli allevatori italiani ri-spetto ai loro concorrentiesteri.Era quasi inevitabile chela richiesta agli allevato-ri di sottoscrivere un con-tratto che comporta l'in-dividuazione all'originedei capi allevati, le visitein azienda, le verifichelungo il percorso prima digiungere al negozio finis-se col coinvolgere anzi-tutto gli allevatori nazio-nali.D'altra parte è merito dialcuni industriali-alleva-tori come il CO.NA.20 eil Gruppo Cremonini, ave-re capito che i controlli ri-chiesti al produttore - in,aggiunta a quelli previstida lui o resi obbligatoridalle leggi - erano un "dipiù" in fatto di qualità. Uncredito, un capitale di fi-ducia che si sarebbe ac-cumulato presso i consu-matori.Scelta costosa. I rappre-sentanti degli allevatoriitaliani sostengono che lacarne prodotta in ItaliaCon determinati criteri (fracui sorveglianza sanita-ria) ha un costo superioredi almeno il 20% rispettoal centro e nord Europa.Coop Italia calcola nelIS-10% il maggior costo chepagayer la carne ottenu-ta dalla filiera controllata.Uno svantaggio competi-tive in un mercato in cuic'è stato finora poco spa-zio per una differenzia-

zione di prezzo in base al-la qualità.La scelta Coop, del resto,non riguarda solo i bovi-ni ma anche le altre car-ni, In particolare gli alle-vamenti suini. L'epidemiaè una minaccia non nuo-va anche in situazioni diallevamento industriale.Vi sono state in Europaepidemie di afta epizooti-ca o di salmonellosi (pol-l ame: sempre inInghilterra).Ciò che impressionava dipiù i consumatori dieci an-ni fa, quando venne con-cepite il progetto"Prodotticon amore", era tuttavia lasomministrazione al be-stiame di sostanze chimi-che (gli ormoni, gli anti-biotici) e il ricorso a sti-molanti della crescita. Lafamosa "carne gonfiata", la"fettina che fa acqua" ecc...La difesa della salute delconsumatore era uno de-gli obiettivi di una politi-ca della qualità; l'altroperò era la pura e sem-plice regola dell'onestàcommerciale (vendere unprodotto non contraffat-to) e della qualità orga-nolettica e nutrizionaledel prodotto.L'aspetto sicurezza per lasalute sovrasta tutti glialtri nell'affare delle vac-che pazze. Se però offu-scasse tutti gli altri il dan-no sarebbe irreparabilepoiché la riduzione deiconsumi di carne non se-guirebbe Ia linea, semprepossibile, di una evolu-zione delle necessità die-tetiche e delle preferenzeculturali.Avrebbe (come in certi ca-si ha) il carattere di unafuga da un prodotto gra-vato da un giudizio nega-tivo complessivo. Gli alle-vatoti dovrebbero essere iprimi a reagire a questa

eventualità Ciò purtropponon sempre avviene. E lasituazione è peggiorequanto più si sale nei li-velli di responsabilità.Oggi il mercato italiano èalimentato dall'importa-zione in due fasi: il ristal-lo in Italia di capi giovaniche acquistano naziona-lità tricolore dopo un mi-nimo di otto mesi di per-manenza; le importazio-ni dirette di carni di qua-lità minore agevolate inmodo duplice, dal minorcosto e dalla possibilità dlevadere l'Imposta sulValore Aggiunto.L'origine di questa situa-zione è nella decisione pre-sa a Bruxelles tre decen-ni fa di puntare sul soste-gno alla quantità prodot-ta. Oggi negli ambientidella Unione Europea siriconosce volentieri di ave-re sacrificato la qualità al-la quantità. Gli alleva-menti meno controllati,più grossolanamente in-dustrializzati sono statifavoriti.I prezzi sono bassi, gli al-levatori di tutta Europalamentano una scarsa onulla remuneratività. Maè difficile reagire a que-

sta situazione con una of-ferta abbondante ma chenon convince i consuma-tori.Chi vi ha regito lo ha fat-to a proprio rischio: il ca-so di Coop si spiega con losua capacità di concen-trare la domanda, dì ge-stirla, di sviluppare unrapporto positivo con tremilioni di soci.Una politica della qualitàavrebbe richiesto dellescelte differenti a livellonazionale. Tanto più chela politica agricola europeasottoponeva ad una duraselezione sia le razze checonviene allevare, in basealla loro adattabilità ainuovi regimi produttivi,sia le aree geografiche epedologiche in cui era an-cora sopportabile il costo.Si riducevano cosi al mi-nimo gli allevamenti nel-le zone collinari e monta-ne con poche eccezioni didifesa di particolari razze.Le iniziative associativedegli allevatori, come lestalle sociali tentate ven-ti anni addietro, avevanovita stentata o fallivano.Ed ami il Mezzogiorno hasolo delle isole di allevatorima un fiorente mercato

nero della carne importa-ta.L'epidemia delle vacchepazze è tutta inglese mail problema della carne hadimensioni europee. Ilmercato italiano non vi sipuò sottrarre non tantoper l'unicità del mercatocomunitario quanto per ladipendenza dalle impor-tazioni.Che la carne cattiva scac-ci quella buona è non so-lo possibile ma anche incerto modo sollecitato dauna congiuntura che haspinto i consumatori a ri-sparmiare su tutto.Non sosteniamo che tut-to si• possa risolvere conregolamenti.La disponibilità di carni diqualità è un fattore pre-miante che anche altre ca-tene di distribuzione, oltrea quella cooperativa, pos-sono essere incentivate aricercare anche soltantoper ragioni concoirenzia-li.In questo senso le nor-mative europee e nazio-nali potrebbero aiutarenotevolmente mettendoin valore agli occhi del con-sumatore i fattori quali-tativi.

COOP ITALIA: UN COMPRATORE ALL'AVANGUARDIAAl ruolo di compratore dicarne Coop Italia ha ag-giunte quello ben più im-portante di coordinatoree supervisore di tutta Iafiliera produttiva, consa-pevole che solo in questomodo si potevano rag-giungere due obbiettivi:- aumento delle garanziedi salubrità del prodotto;miglioramento della qua-

lità finale della carne, conparticolare riferimento asapore e tenerezza.Aspetto fondamentale èrisultata in questo sensol'individuazione di forni-tori affidabili:- la selezione dei macelliè stata effettuata sulla ba-se della situazione igie-nica degli impianti di ma-cellazione e sulla capacitàdi organizzare un auto-nomo controllo del pro-esso produttivo.E il macello che selezionagli allevamenti da desti-nare a Coop, effettua con-trolli aziendali e risponde'delle scelte fatte;

-è stata compiuta una ri-gorosa selezione degli al-levatori, convenzionatisulla base della loro di-sponibilità a sottoscrive-re un accordo di produ-zione che prevede l'impe-gno a non impiegare far-mari non consentiti dallalegge e ad autorizzare leispezioni che i tecnici delmacello e di Coop posso-no realizzare senza preav-viso in qualsiasi momen-to;- sul vitello a carne bian-ca è stato infine istituitoun premio alla qualità,per incentivare gli alle-vatori a realizzare la pro.duzione secondo quantoprevisto dal capitolato.Per rispettare queste con-dizioni, vi è stata una se-vera selezione che ha por-tato ad una riduzione da25 a 18 macelli fornitori,nonché alla identificazio-ne di un gruppo di 520 al-levatori convenzionati.Il sistema adottato daCoop comporta:

INALLEVAMENTO:- verifica dell'idoneità tec-nica delle strutture pro-duttive;- sottoscrizione del disci-plinare di produzione daparte del produttore;- scelta delle razze da al-levare;- identificazione dei capimediante marche aurico-lati;- definizione dei tempi diaccrescimento;- verifiche su mangime etrattamenti terapeutici;- prelievi per analisi.

I risultati delle analisi so-no comunicati sempre pri-ma della commercializ-zazione.

IN MACELLO:- identificazione dei capiin modo inequivocabile(corrispondenza fra nu-mero di auricolare e codicedi macellazione);- scelta dei bovini con lecaratteristiche migliori;

- prelievi per analisi.

i:attività di controllo vie-ne effettuata, oltre che daCoop. anche dai macellifornitori che, sulla basedel capitolato di produ-zione, si impegnano a cer-tificare il prodotto.Questa iniziativa ha - fral'altro - il valore di averepromosso la nascita e losviluppo di laboratori in-terni e di convenzioni conlaboratori pubblici e pri-vati. In questi anni si èperciò potenziata la retedi controlli sul territorio,fondata su collaborazioneed integrazione con gliOrgani pubblici.Questi ultimi sono co-stantemente presenti intutte le fasi del processoproduttivo: verificadell'origine e delle condi-zioni sanitarie dei boviniimmessi negli alleva-menti, controllo delle con-dizioni produttive (ali-mentazione, uso di far-maci, benessere anima-

le), verifica delle moda-lità di trasporto e inacel-lezione del bestiame, esa-me post mortem delle car-ni, controllo del traspor-ta, stoccaggio e venditadelle carni all'interno deinegozi. In definitiva noiriteniamo che in Italianon sia possibile che car-ni provenienti da bovinimalati di Bse possano ar-rivare sulla tavola delconsumatorel L'attivitàdi prevenzione si com-pleta nelle buone pratichedi lavorazione che Coopha implementato all'in-terno del proprio circuito,nelle fasi di ricevimento,stoccaggio, manipolazio-ne e vendita.

RITENIAMOUTILE FARCONOSCEREALCUNI DATISULL'ATTIVITÀSVOLTA NEL'95:- 18 macelli fornitori (16

nazionali, 1 in Olanda, Iin Francia);

- 520 allevamenti bovini(472 nazionali, 30 olan-desi, 18 francesi);

- 86.000 vitelli a carnebianca;

- 189.000 vitelloni e man-ze;- 1,182 ispezioni condot-te da tecnici Coop;

- 10 laboratori di analisi(7 nazionali, l in Olanda,1 in Francia e 1 in Belgio);

- 48.000 analisi di con-trollo nostre e di auto-controllo dei fornitori;

- 5 tecnici impiegati atempo pieno nell'attivitàdi controllo;

- 1.035 milioni di spesaper analisi e controlli.Attualmente il 100% delvitello venduto attraver-so Coop Italia è a mar-chio, nonché il n% delvitellone, per un fattura-to complessivo di vendi-ta di 840 miliardi.

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AVVERTENZAInvitiamo comunque igentili Soci a volerverificare l'esattezzadelle quote e delle datepresso l'Ufficio Soci eConsumatori

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