Qualche lineetta di febbre••• - Giornalista IT · comandare, allo startup, il lancio di...

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Qualche lineetta di febbre ••• L'altra sera mia moglie si è portata a casa una riunione di non so quale associazione benefica, e quindi il salotto buono (per la verità è solo quello) era indisponibile (io, la sera, mi sdraio sul divano, in compagnia di certi panini con la mortadella da far venire un collasso a persone meno allenate, e mi vedo un paio di film di fila). Ignobilmente espulso dopo una presentazione telegrafica (una delle rare volte in cui mia moglie mi ha detto: "Ma come, tieni tanto da fare con i tuoi computer!"), e prono alle mia innata inclinazione di rispetto altrui, mi sono messo a spiare dal buco della porta e ho notato come le professioni di filantropia si alternavano a certe passate di dolcetti da far impallidire Scaturchio (per chi non lo sapesse, è una delle più famose pasticcerie di Napoli; se passate per San Domenico Maggiore, sopra Mezzocannone, fateci una visitina e provate un "diplomatico" o una sfogliata riccia, dicendo che vi mando io); e io..., manco il tempo di fare una visitina al frigorifero. Visto che le belle signore si erano messe comode e non parevano molto intenzionate ad alzare ... i tacchi, ho cominciato a pensare a come passare la serata: mettermi a leggere con questo vuoto nello stomaco, manco a dirlo, scendere in studio nemmeno (dovrei passare nell'ingresso, e dare a quegli angeli di carità la soddisfazione di "Prende qualcosa con noi?" , meglio un calcio in pancia!). Ormai in redazione non c'era più nessuno, altrimenti davo un colpo di telefono ad Andrea o a Rino per l'aggiornamento sulle ultime barzellette. L'unica è di mettersi a scrivere l'articolo di ABC, così, almeno stavolta, lo consegno puntualmente. Ed ecco la tegola ... Me ne vado in camera di Anja , dove ho anche il PC, accendo e mi accorgo subito che c'è qualcosa che non va. Il boot è insolitamente lungo, nonostante la macchina sia stata spenta regolar- mente, e, anche dopo "apertura, noto una strana attività, apparentemente in- concludente, del disco rigido. Qualcosa non va per il verso giusto, e lo noto an- che aprendo la cartuccia su cui conservo copia di tutti gli articoli. Fare due più due è semplice e improvvisamente mi ritor- nano alla mente certi strani blocchi di si- stema, certe improvvise chiusure di do- cumenti, apparentemente inesplicabili, e 218 il rallentamento generale del sistema che da un po' di tempo sta affliggendo la mia macchina. Il mio PC si è beccato qualche virus, e speriamo sia semplicemente quello di un banale raffreddore. E' arrivato il mo- mento di far intervenire il medico; il van- taggio, per le nostre macchine, sta nel fatto che non è necessario fissare ap- puntamenti o aspettare l'arrivo del dot- tore. E' sufficiente avere semplicemen- te a disposizione la medicina adatta che, fortunatamente, è unica per tutte le sin- dromi: un buon antivirus. Lancio il mio buon prodotto antivirus (per adesso non facciamo nomi) ed ecco, preavvisata da una valanga di beep e di messaggi cata- strofici, la diagnosi. Siamo infetti, e il no- stro PC si sta portando dentro un mo- stro, del genere di Alien, che lo sta divo- rando da chissà quanto tempo. Beh, insomma, non è proprio così. Con un poco di pazienza e senza farsi prendere dal panico il nostro PC (o Mac) lo salviamo, senza neppure uscire con le ossa troppo rotte. L'importante è agire con chiarezza di idee, mirando bene e colpendo forte. Se è vero che il mondo è infestato da qualche diecina di migliaia di virus, è pur vero che abbiamo a dispo- sizione gli antibiotici adatti (con il vantag- gio che questi antibiotici, al contrario di quelli del mondo reale, contro i loro vi- rus avversari $'Onoveramente efficienti). MCmicrocomputer n. 189 - novembre 1998

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Qualche lineetta di febbre •••L'altra sera mia moglie si è portata a casa una riunione di non so quale associazione

benefica, e quindi il salotto buono (per la verità è solo quello) era indisponibile (io, la sera,

mi sdraio sul divano, in compagnia di certi panini con la mortadella da far venire un

collasso a persone meno allenate, e mi vedo un paio di film di fila). Ignobilmente espulso

dopo una presentazione telegrafica (una delle rare volte in cui mia moglie mi ha detto:

"Ma come, tieni tanto da fare con i tuoi computer!"), e prono alle mia innata inclinazione

di rispetto altrui, mi sono messo a spiare dal buco della porta e ho notato come le

professioni di filantropia si alternavano a certe passate di dolcetti da far impallidire

Scaturchio (per chi non lo sapesse, è una delle più famose pasticcerie di Napoli; se

passate per San Domenico Maggiore, sopra Mezzocannone, fateci una visitina e provate

un "diplomatico" o una sfogliata riccia, dicendo che vi mando io); e io... , manco il tempo

di fare una visitina al frigorifero.

Visto che le belle signore si erano messe comode e non parevano molto intenzionate ad

alzare ... i tacchi, ho cominciato a pensare a come passare la serata: mettermi a leggere

con questo vuoto nello stomaco, manco a dirlo, scendere in studio nemmeno (dovrei

passare nell'ingresso, e dare a quegli angeli di carità la soddisfazione di "Prende

qualcosa con noi?" , meglio un calcio in pancia!). Ormai in redazione non c'era più

nessuno, altrimenti davo un colpo di telefono ad Andrea o a Rino per l'aggiornamento

sulle ultime barzellette. L'unica è di mettersi a scrivere l'articolo di ABC, così, almeno

stavolta, lo consegno puntualmente.

Ed ecco la tegola ...Me ne vado in camera di Anja , dove

ho anche il PC, accendo e mi accorgosubito che c'è qualcosa che non va. Ilboot è insolitamente lungo, nonostantela macchina sia stata spenta regolar-mente, e, anche dopo "apertura, notouna strana attività, apparentemente in-concludente, del disco rigido. Qualcosanon va per il verso giusto, e lo noto an-che aprendo la cartuccia su cui conservocopia di tutti gli articoli. Fare due più dueè semplice e improvvisamente mi ritor-nano alla mente certi strani blocchi di si-stema, certe improvvise chiusure di do-cumenti, apparentemente inesplicabili, e

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il rallentamento generale del sistemache da un po' di tempo sta affliggendola mia macchina.

Il mio PC si è beccato qualche virus, esperiamo sia semplicemente quello diun banale raffreddore. E' arrivato il mo-mento di far intervenire il medico; il van-taggio, per le nostre macchine, sta nelfatto che non è necessario fissare ap-puntamenti o aspettare l'arrivo del dot-tore. E' sufficiente avere semplicemen-te a disposizione la medicina adatta che,fortunatamente, è unica per tutte le sin-dromi: un buon antivirus. Lancio il miobuon prodotto antivirus (per adesso nonfacciamo nomi) ed ecco, preavvisata dauna valanga di beep e di messaggi cata-

strofici, la diagnosi. Siamo infetti, e il no-stro PC si sta portando dentro un mo-stro, del genere di Alien, che lo sta divo-rando da chissà quanto tempo.

Beh, insomma, non è proprio così.Con un poco di pazienza e senza farsiprendere dal panico il nostro PC (o Mac)lo salviamo, senza neppure uscire con leossa troppo rotte. L'importante è agirecon chiarezza di idee, mirando bene ecolpendo forte. Se è vero che il mondoè infestato da qualche diecina di migliaiadi virus, è pur vero che abbiamo a dispo-sizione gli antibiotici adatti (con il vantag-gio che questi antibiotici, al contrario diquelli del mondo reale, contro i loro vi-rus avversari $'Onoveramente efficienti).

MCmicrocomputer n. 189 - novembre 1998

nerale, che non ab-bisognano di unacultura avanzata,nel campo dei cal-colatori e della ri-cerca antivirus, peressere comprese.

Innanzi tutto nonè detto che la dia-gnosi positiva ese-guita da un pac-chetto sia una con-danna inoppugna-bile. Nessun pro-dotto AV è infallibi-le e alcuni packagepossono fornireuna indicazione fal-sa, per così dire,per troppa pruden-za.

Il motivo è pre-sto detto; gli AVfunzionano cer-

cando , nel file infetto, una sequenzaparticolare di byte; nello sforzo di indi-viduare il maggior numero di virus, lestringhe oggetto di ricerca sono estre-mamente numerose. E' ovvio quindiche, per un motivo o per un altro, puòverificarsi che una certa stringa di ca-ratteri sia riconosciuta come segnale diun virus, mentre tutto questo non è.Un esempio, per chiarire immediata-mente il caso; chi ha prodotto il virusha, ovviamente, usato un compilatore;questo ha potuto inserirvi una pièce dicodice che fa parte della runtime delcompilatore stesso, e che, ovviamen-te, potrà far parte anche di un pro-gramma perfettamente regolare. Inquesto caso pacchetti prodotti con lostesso compilatore potrebbero dare unfalso allarme (in effetti molti produttoridi virus usano questo trucco per ma-scherare meglio i propri "rampolli"). A

Robert Chu'. Anti-Vlrus Page

la home page di Robert Chu, un ottimo sito per imparare a conoscere ivirus

il sito Hitchhikers, contenente un aggiorna tissi-mo data base dei virus finora scoperti. I Ob sonogià organizzati per essere letti dai correnti antivi-rus, commerciali e shareware

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che la maggior parte dei nostri indesi-derati ospiti può essere rimossa senzaperdita di dati, e avremo già fatto il pri-mo passo giusto.

Innanzi tutto occorre precisare che,più spesso di quanto non si pensi, ciòche si scambia per un virus è ben altracosa. Un file che non si apre più, unprogramma che si chiude inaspettata-mente, un documento di videoscritturache, improvvisamente, appare pieno dicaratteri criptici, non sono necessaria-mente sintomi di un'infezione. E così èimportante adoperare, fin dall'inizio, unminimo di discernimento, che rispettaalcune considerazioni di carattere ge-

Dagli all'untore ...Come nel caso di un'infezione del

mondo reale, non si può agire all'im-pazzata, senza capire come l'attacco èarrivato e da dove. Molto probabilmen-te si tratta di un problema meno gravedi quanto s'immagini, e in ogni casoc'è sempre possibilità di metterci ri-medio. L'importante è agire con crite-rio, evitando di spiegare in battagliatutti i nostri mezzi, che potrebbero ri-sultare inutili e inefficaci.

L'attacco in forze contro un nemicoastuto, subdolo e agguerrito non rag-giunge quasi mai l'effetto desiderato,come tutte le battaglie combattute dalgenere umano hanno dimostrato. Nehanno avuto prova gli americani inVietnam che conducevano gli attacchicontro aree di giungla con il sistemacosiddetto "a saturazione". I Valkyriesparavano con le Gatling allo spaven-toso ritmo di 6.000 colpi al minuto, male perdite, tra i vietcong, erano esatta-mente pari a quelle che questi infligge-vano ai marine con l'uso dei cecchini.Lo dice anche il colonnello DouglasMortimer nel film 'Per un dollaro inpiù': "Quando due reggimenti attacca-no la stessa posizione, finiscono inevi-tabilmente per spararsi addosso". Nesanno qualcosa i russi, che in Afghani-stan stavano rimettendoci le penne,contro i mujaidhin armati di kalash-nikoff fatti in casa. Perciò pianifichia-mo bene la nostra strategia, prima didare avvio alla tattica.

La prima cosa da fare, quando si so-spetta una infezione da virus, è quelladi non fare nulla. Robert Chu, nella suabella pagina di tutorial sui virus, consi-glia di mettersi comodi e di non farsiprendere dal nervosismo, visto chequesto può provocare ben più dannidel virus stesso. Partiamo dal principio

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Tre lettere, due rispostn

Fino al Natale scorso la posta che i lettori mi inviavano era generalmente incentrata sul Ma-cintosh , visto anche che sono quindici anni che ne parlo sulle nostre pagine. POIRlno Nlcotrami passò le redini di questa rubrica, e la mia casella, nella maggior parte delle volte per miodemerito, si è riempita di lettere di genere diverSIssimo. . .. .. "Così ABC pare debba essere divenuto, nell'immaginario del nostri lettOri, una specie di ma-nuale delle Giovani Marmotte", in cui trovare risposta a tutto quel che SI.cerca. Lo .so, certo,di essere enciclopedico come Mr. Belvedere o "L'uomo di bronzo", e .ml fa.certo piacere chela rubrica sia divenuta, in barba alla sua giovane età, cotanto punto di riferimento, ma c~edoche diverse persone, nella rivista, siano più qualificate di me nel rispondere a certi quesitI. .Quando, comunque, non reindirizzo ad altri le lettere, rispondo sempre a tutti I lettOri che miscrivono. Devono avere solo un po' di pazienza, se non lo faCCIOproprio lo stesso giorno oquello successivo. . . '. '.. . . . .Invece pare che la fretta sia la musa Isplratrlce di DaVide G. , di La SpeZia, che mi ha SCrltt~quattro volte in due giorni per pormi un solo quesito semplice, ma di non facile soluzlon.e. Epossessore di un Macintosh e di un PC e ha sempre apprezzato, nel primo, la posslbillt~ dicomandare, allo startup, il lancio di diversi gruppi di programmi in autorun, cOme SI sa, schiac-ciando la barra spaziatrice. Davide mi chiede se (senza per questo caricare utllity non di SiSte-ma operativo) è possibile fare la stessa cosa in ambiente Windows 95 (n?n 98). .Caro Davide, dalle mie parti non si può paragonare la lana alla seta (e glU, adesso mi ~~pettoun'altra valanga di PCisti inferociti! a minor onta vorrei precisare che ques~a possIbilità delMac è solo recente, mentre prima era affidata a una utility di NowSoft). DaVide chiede di po-ter fare ciò in casa, senza cioè ricorrere a utility esterne; vediamo come fare. .Premesso che, con solo ciò che pone a disposizione il sistema operativ?, quello che Il lettorechiede non è realizzabile, la soluzione almeno parziale del problema c è. SI ~uò creare unacartella dove trascinare, dalla "esecuzione Automatica" i programmi non deSiderati, e lanCIa-re questi quando servono. Ma una soluzione più elegante è data dalla creazione di una cartel-la nella stessa cartella di Startup; chiameremo questa con un nome acconcIo (es. No Startu~o In Attesa di Partenza) e vi trascineremo i programmi o le utility non sempre necessari. Glielementi contenuti in essa non partono automaticamente allo startup, ma la cartella, ai boat,si apre, mostrando il suo contenuto, in modo che, in caso di necessità, si può accedere alprogramma desiderato.

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Per i non Pico ...La seconda risposta è rivolta a Remo U. di Ca-tanzaro, e Alfonso F. di Aosta, che, con terminidiversi mi pongono lo stesso problema. Chepoi sarebbe, in termini ridotti all'osso, questo:"Ricordo di aver trovato, qualche giorno fa, cor-rendo su Internet, una notizia riguardante unanuova ricetta sui tortellini alla panna (o su unaassociazione di collezionismo, o sulla conven-tion mondiale degli Amici di Naomi). Purtropponon ho salvato il bookmark, e neppure la hi-story del browser mi fa capire molto - forse èandata persa o cancellata. Come posso fare?"La risposta sta in un pacchetto originalissimodella Elephant Software, http://www.elephant-software.com che ha , come descrizione dellesue funzioni, tre domande e una risposta: "Ti ècapitato ultimamente di aver perso un sacco di

,.... tempo cercando di ritrovare una pagina WI/'NI/che ti interessava? - la lista dei tuoi bookmark

è diventata più lunga di un braccio? - ci sono pagine di cui hai solo un confuso ricordo e chenon riesci a ritrovare? immagina di poter ritornare, ad un semplice tocco,. a tutto. quello che Inuna maniera o nell'altra hai letto o intravisto su WI/'NI/; adesso smetti di Immaginare, e laSCiache Elephant Tracks ricordi per te!" .• ... " . " .Elephant Tracks, questo il nome del pacchetto, è una utllity di browser che ricorda pratica-mente ogni parola di ogni pagina scorsa nelle nostre "navigate". In altri termini ET lavora co-me un motore di ricerca, ancorché personale; basterà battere In una apposita casella la parolacercata per avere una lista di indirizzi, precedentemente visitati, in cui questa parola compari-va (sono ammesse ricerche con operatori). Il vero vantaggio rispetto alla semplice cache delbrowser (che poi non sempre fa quello che noi diciamo!) sta nel fatto ch~ ET non "ricorda" lepagine, ma solo le parole in esse contenute, e le conserva, oltre tutto, In forma compressa,così da richiedere, mediamente, circa 2 K per pagina (una dieCina di mega, usualmente lospazio riservato alla cache dei browser, conterrebbe ben cinquemila pagine) Il ~cchetto ~r-mette anche il setup dei parametri di "conservazione", permettendo ad esempio di stabilirela cancellazione automatica dopo un certo tempo.Elephant Tracks è disponibile per Internet Explorer 4 su macchine W95 e W98; al momentodella disponibilità in edicola di questo numero sarà probabilmente disponibile anche la versIo-ne per Netscape 4.

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complicare ancora di più le cose ci. simettono i virus polimorfi, che modIfI-cano la sequenza dei loro byte ad ognisuccessivo attacco; ovvio quindi che laloro ricerca diviene estremamente dif-ficoltosa, e complessa da distinguereda file senza macchia.

Esiste una serie di indicazioni (comedicono in USA "Quick & Oirty") che,anche se non infallibili al 100%, per-mettono di orientare l'opinione dellapersona che teme di essersi beccato"l'influenza". Si tratta di falso allarmequando, all'analisi, un solo file appareessere infetto (i virus sono fatti permoltiplicarsi), o quando, sebbene siadiagnosticata un'infezione, il packageAV usato non riesce a diagnosticarlo.Viceversa ci sono diversi indicatoridell'avvenuto contagio che sebbenenon determinanti, lasciano pensare aprobabili guai in vista. In questo caso,diversi prodotti AV diagnosticano lostesso virus, molti file appaiono infettiallo stesso modo, diversi file .EXE e.COM appaiono più grandi delle lorodimensioni abituali e, cosa più impor-tante, tutti più grandi della stessa lun-ghezza. Spesso quando si tenta di sal-vare un file Word l'op-zione appare non di-sponibile (in Win- )[10 "" """ lo '_ lloOdows) o il sistema ri- •.. 'Olllill om,," Illlll •••• afiuta di registrare sul .-floppy (Mac); sovente,ancora, W95 rifiutal'accesso al disco/filea 32bit. Occhio, poi, alled dell'HO; una atti-vità ingiustificata deldisco rigido è spessosintomo di guai, e al-trettanto sospetta è lostrano aspetto di grafi-ca sullo schermo o laforma delle icone (ildiffusissimo virusCAP, una macro diWord estremamenteinfestante, modificaval'icona originale dei .documenti (quella con la grossa W) Inuna con una freccia tratteggiata (quelladei modelli)). Ancora, il sistema nonriesce a leggere il disco 2 del Win-dows su dischetti, il CMOS dimenticai setup anche dopo aver cambiato labatteria tampone, l'HO non può esse-re raggiunto eseguendo il boot dal di-schetto, CHKOSK riporta meno di655360 byte disponibili, l'HO dichiarainaspettatamente di non avere piùspazio disponibile, si avvertono rumoristrani negli altoparlanti battendo allatastiera, e così via. In ogni caso, quan-do si teme di essersi beccato qualchevirus, la cosa più saggia è inviare il filesospetto al servizio dei principali pro-duttori , che, generalmente, rispondo-no nelle 24/48 ore.

220 MCmicrocomputer n. 189 - novembre 1998

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per scopi dimostrativi; il primo virus"commerciale" è dell'estate del '95) ilpanorama è molto cambiato, con esem-plari sempre più numerosi e virulenti (al-la fine del 1997 i virus noti erano quasi2000, e oggi raggiungono i diecimila,con un ritmo di comparsa di qualchecentinaio al mese - fonti MCAfee). Ma,fortunatamente, una sparuta schiera diCavalieri di Camelot riesce a tener lorotesta, sia attraverso pacchetti commer-ciali sia attraverso shareware che nonha molto da invidiare ai precedenti. Ma,come nella vita, la migliore difesa è laprevenzione; perciò rifornitevi, cari ami-ci, di un buon package e installatelo im-mediatamente; la prossima volta vedre-mo come fare per usarlo al meglio.

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alcuni virus in azione;beh, se vi sta comparen-do qualcosa del genere,potete cominciare apreoccuparvi!

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un esempio di databa-se di identificatori di vi-rus, con relative strin-ghe di ricerca; questoè l'elenco dei nuovi vi-rus comparsi nel soloagosto 1998 ( e ce nesono più di trecento-cinquanta) . Perciò, oc-chio!

81lalch by Quanlum I VLAO 13TIletaste 011_ juot gol taolieot\IlAD Aumaia doet ~ agllin wtil the YQId'. liti Win95 Virut

Fromthe old tchocI lo the now..

MelabaitQarkDarkmInAlmnagAnIigenAhince\I{rldQuentun~OvedardCoKe

In questa puntata preliminare abbia-mo appena appena accennato al proble-ma. Certo, daquando i virus so-no comparsi sullascena (il padre delprimo virus è JoelMcNamara, che lopresentò nel di-cembre 1994 in unsimposio al MIT,

Conclusioni

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