Quadro normativo e culturale della Riforma del Secondo Ciclo e Nuovo Obbligo di Istruzione...

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Quadro normativo e culturale della Riforma del Secondo Ciclo e Nuovo Obbligo di Istruzione Relatrice: Relatrice: Dott.ssa Anna Maria Sermenghi Dott.ssa Anna Maria Sermenghi Dirigente Scolastico Liceo Classico Dirigente Scolastico Liceo Classico “Empedocle” Agrigento “Empedocle” Agrigento Corso di formazione Corso di formazione I.I.S.S. “Madre Teresa di Calcutta” I.I.S.S. “Madre Teresa di Calcutta” Casteltermini – 6 Marzo 2014 Casteltermini – 6 Marzo 2014 1

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Quadro normativo e

culturale della Riforma del

Secondo Ciclo e

Nuovo Obbligo di Istruzione

Relatrice:Relatrice:Dott.ssa Anna Maria SermenghiDott.ssa Anna Maria Sermenghi

Dirigente Scolastico Liceo Classico “Empedocle” AgrigentoDirigente Scolastico Liceo Classico “Empedocle” Agrigento

Corso di formazioneCorso di formazioneI.I.S.S. “Madre Teresa di Calcutta”I.I.S.S. “Madre Teresa di Calcutta”

Casteltermini – 6 Marzo 2014Casteltermini – 6 Marzo 2014

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Quale Riforma?LEGGE N.53 DEL 28 MARZO 2003

Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale

Entro 24 mesi dalla sua pubblicazione sulla gazzetta ufficiale il Governo dovrà adottare i Decreti attuativi

Contesto EuropeoRiforma del titolo V della CostituzioneAutonomia della Istituzioni scolasticheValorizzazione della persona umanaCooperazione scuola-famiglia

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Quale Riforma?Articolazione primo ciclo

• LEGGE N.53 DEL 28 MARZO 2003• Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle

prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale

• DECRETO LEGISLATIVO N.59 DEL 19 FEBBRAIO 2004• DECRETO ATTUATIVO PER IL PRIMO CICLO

• Definizione delle norme generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo dell’istruzione, a norma dell’art.1 della legge 28 marzo 2003 n.53

• CIRCOLARE MINISTERIALE N.29 DEL 5 MARZO 2004• Indicazioni e istruzioni sull’applicazione del D.L.vo 19 febbraio 2004 n. 59

ALLEGATI TECNICI• ALLEGATO AIndicazioni Nazionali per i Piani Personalizzati delle attività educative nelle scuole dell’infanzia• ALLEGATO BIndicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati nella Scuola Primaria• ALLEGATO C Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati nella Scuola Secondaria di I° Grado• ALLEGATO DProfilo Educativo, Culturale e Professionale dello Studente alla fine del I° Ciclo di Istruzione• (6-14 anni)

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Quale Riforma?Articolazione primo ciclo

LE NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLOPER IL PRIMO CICLO

DECRETO MINISTERIALE 31 LUGLIO 2007Disciplina la graduale attuazione delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo definite in

via sperimentale

DIRETTIVA MINISTERIALE N.68 DEL 03 AGOSTO 2007Prevede misure di accompagnamento e di sostegno formativo alle scuole nella fase di

prima attuazione delle Indicazioni Nazionali per il CurricoloLe nuove indicazioni nazionali per il curricolo rispondono all’esigenza di creare un

raccordo di principi e contenuti tra il primo ciclo di istruzione e il biennio successivo nella prospettiva del nuovo obbligo di istruzione.

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Quale Riforma?Articolazione secondo ciclo

LEGGE N.53 DEL 28 MARZO 2003Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale

DECRETO LEGISLATIVO N. 76 DEL 15 APRILE 2005Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, a norma dell’art. 2, comma 1, lettera c, della legge 28 marzo 2003 n. 53

DECRETO LEGISLATIVO N. 77 DEL 15 APRILE 2005Definizione delle norme generali relative all’alternanza scuola-lavoro, a norma dell’art. 4 della legge 28 marzo 2003 n. 53

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Quale Riforma?Articolazione secondo ciclo

DECRETO LEGISLATIVO N. 226 DEL 17 OTTOBRE 2005Decreto attuativo per il SECONDO CICLO

Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, a norma dell’art. 2 della Legge 28 marzo 2003 n. 53

ALLEGATIP.E.C.U.P.Secondo CicloP.E.C.U.P.Sistema dei LiceiINDICAZIONI NAZIONALI PER I PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI ORARI DI INSEGNAMENTOL.E.P.O.S.A.

DECRETO MINISTERIALE 28 DICEMBRE 2005Tabella di confluenza dei percorsi di istruzione previsti dall’ordinamento previdente nei percorsi liceali

DECRETO MINISTERIALE 28 DICEMBRE 2005Incremento fino al 20% della quota dei piani di studio

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Quale Riforma?Innalzamento dell’obbligo

IL NUOVO OBBLIGO DI ISTRUZIONEDECRETO MINISTERIALE N. 139 DEL 22 AGOSTO 2007

Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione, ai sensi dell’articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre

2006 n. 296Documento Tecnico

Assi CulturaliCompetenze Chiave Di Cittadinanza

LINEE GUIDA 27 DICEMBRE 2007Il contesto di riferimento

Aspetti generaliOrientamento e recupero

FormazioneValutazione e certificazione

Sostegno e osservazione del processoFinanziamenti

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Quale Riforma?Articolazione secondo ciclo

LEGGE N. 40 DEL 2 APRILE 2007<< Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, recante misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese>>

Art. 13Commi: 1, 1-bis, 1-iter, 1-quater, 1-quinquies, 1-sexies, 2

“Disposizioni urgenti in materia di istruzione tecnico-professionale e di valorizzazione dell’autonomia scolastica”

Soppressione del liceo economico e tecnologico.Gli Istituti Tecnici e gli Istituti Professionali sono riordinati e potenziati come Istituti Tecnici e Professionali appartenenti al sistema dell’istruzione secondaria superiore, finalizzati istituzionalmente al conseguimento del diploma.

E’ prevista l’adozione di regolamenti per ridurre il numero degli attuali indirizzi, ammodernarli in ampi settori tecnico-professionali, articolati in un’area comune e in un’area d’indirizzo, riorganizzarne il monte-ore annuale e potenziarne le attività laboratoriali e di stage

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Quale Riforma? Articolazione primo e secondo ciclo

DECRETO – LEGGE n. 112 DEL 25 GIUGNO 2008Convertito nella LEGGE N. 133 DEL 6 AGOSTO 2008

“Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”

ART. 64 SCHEMA DI PIANO PROGRAMMATICO DI INTERVENTI SULLA SCUOLA

Revisione degli ordinamenti scolasticiRiorganizzazione della rete scolasticaRazionale ed efficace utilizzo delle risorse umane delle scuole

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Quale Riforma?Articolazione secondo ciclo

D.P.R. n° 89 del 15/03/2010

Regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei ai sensi dell’art. 64, comma 4 del decreto legge 25 giugno 2008 , n° 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n°133”.

Regolamento… Istituti Tecnici… D.P.R. n° 88 del 15/03/2010

Regolamento… Istituti Professionali… D.P.R. n° 87 del 15/03/2010

Indicazioni Nazionali per il Sistema dei Licei

Linee Guida per gli Istituti Tecnici

Linee Guida per gli Istituti Professionali10

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ESAME DI STATO

2 LAUREA1

31 SPECIALISTICA2 LAUREA

FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE

UNIVERSITA’

Scuola Primaria

Scuola Secondaria Di 1 Grado

1

12

12

1

12

PRIMO CICLO

21

3Scuola dell’infanzia

ETA’

18,5

13,5

5,5

Ipotesi inizioa 2,5 anni

2,5

ETA

19

14

6

3Ipotesi inizioa 3 anni

Sistema dei licei Istruzione Tecnica Istruzione professionale Formazione Professionale

QUALIFICA

Regioni

Diploma

Liceo Artistico

Liceo Classico

Liceo Linguistico

Liceo Musicale e Coreutico

Liceo Scientifico

Liceo delle Scienze umane

6 Licei 2 settoriEconomico

Tecnologico

2 INDIRIZZI

9 INDIRIZZI

1) Amministrazione Finanza e marketing

2) Turismo

Meccanica,Meccatronica ed Energia Trasporti e logistica Elettronica ed Elettrotecnica Informatica e Telecomunicazioni Grafica e Comunicazione Chimici, Materiali e Biotecnologie Sistema Moda Agraria e Agroindustria Costruzioni, Ambiente e territorio

2 LAUREA1

31 SPECIALISTICA2 LAUREA

ESAME DI STATO

2 settori

Settore dei servizi5 INDIRIZZI•Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale•Servizi per la manutenzione e l’assistenza tecnica•Servizi socio-saitari•Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera•Servizi commerciali

Settore Industria e artigianato 1 INDIRIZZO

Produzioni artigianali e industriali

Diploma Diploma Diploma

Secondo ciclo

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LA SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA• Il Consiglio Europeo, riunitosi a Lisbona nel

marzo 2000, ha conferito all’Unione un nuovo ambizioso obiettivo: diventare entro il 2010 “l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo”.

• Infatti la conoscenza - oltre a fondare la libertà della persona, la relazione

• con l’altro e con il mondo, la costruzione della società - è una risorsa importante per lo sviluppo dell’economia e della società.

• Se la conoscenza ha sempre influito nell’evoluzione dei sistemi produttivi, a partire dalla rivoluzione industriale è diventata forza produttiva fondamentale.

• All’inizio degli anni Novanta si è cominciato a parlare di “crescita basata sulla conoscenza” e di “economia della conoscenza”,

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L’evoluzione del mercato del lavoro nella “società della conoscenza” sta pertanto cambiando radicalmente i modelli culturali e organizzativi dell’accesso al lavoro e delle professioni.

Se tutti I lavori sono “cognitivi”, se la conoscenza è il fattore decisivo nella produzione e nell’economia, l’istruzione e quindi la scuola, rispetto al passato, assumono sempre più rilevanza sul piano economico e sociale.

Società della conoscenza, infatti, significa società dell’apprendimento; perquesto nel nesso tra formazione e professionalità si gioca buona parte del futuro economico e civile del nostro paese

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IL PARADIGMA DELLA COMPLESSITÀLa scienza moderna è nata nel XVII secolo

da una scelta drastica: quella di rinunciare a studiare la natura

come un tutto organico per concentrarsi su fenomeni semplici e quantificabili, isolandoli da tutto il resto

• La revisione critica dell’approccio riduzionista si è sviluppata in questi ultimi decenni con riflessioni provenienti dalla teoria della complessità assunta come paradigma.

• Il concetto teorico che le compete non è più il riduzionismo ma l’“emergenza”.

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Nuovi paradigmi scientifici stanno alla base della teoria della complessità:

Il principio di indeterminazione-impossibilità di conoscere il presente in tutti i suoi dettagli

La teoria del caos – imprevedibilità dell’effetto rispetto alla causa

il principio della causalità circolare considera le diverse cause e i diversi effetti come aspetti interconnessi della realtà,che formano l’intreccio complesso della vita

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La sfida che la complessità prospetta alla scienza è soprattutto quella di esplorare e sviluppare il territorio dell’interdisciplinarità, della multidimensionalità del reale, della complementarietà dei saperi.

Nel nuovo paradigma della complessità, le diverse discipline si presentano come un sistema a rete, con correlazione e nodi multipli.

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Anche le più recenti ricerche sulle modalità di funzionamento dei nostri processi cerebrali sottolineano con chiarezza l’improponibilità dello schema classico conoscenza-azione (ovvero prima conoscenza e poi azione) nella logica causa-effetto, e individuano la natura costruttivistica e sociale del conoscere.

La percezione umana appare immersa nella dinamica dell’azione, per cui esiste un nesso assai stretto tra percezione, azione e progetto.

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PER UN NUOVO UMANESIMO DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA

L’insieme di queste acquisizioni sono interpretabili come critica radicale ad una concezione del sapere che esalta solo gli indirizzi di studio a carattere teorico e a quei sistemi scolastici che attribuiscono assoluta prevalenza al pensiero sull’azione, alla teoria sulla prassi, all’approccio deduttivo su quello induttivo , al sapere sul saper fare , alle attività intellettuli su quelle pratiche

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Il modello curricolare della scuola secondaria italiana è costruito su una gerarchia dei saperi cheprevede implicitamente la superiorità delle discipline umanistiche su quelle scientifiche, Questa concezione ha egemonizzato per quasi un secolo il sistema scolastico del nostro paese e diconseguenza ha accentuato la dicotomia tra cultura umanistica e cultura scientifica, tra formazione elavoro, relegando ad un ruolo subalterno gli istituti tecnici e professionali

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L’insegnamento della scienza e della tecnica alle giovani generazioni si pone, perciò, entro un orizzonte generale in cui la cultura va vista come un tutto unitario, dove pensiero ed azione sono strettamente intrecciati così da formare personalità complete in grado di sviluppare le proprie prerogative umane nel cogliere le sfide presenti nella realtà e nel dare ad esse risposte utili maanche dotate di senso, nella consapevolezza, del resto, che sviluppo o declino economico sono anche sempre frutto di sviluppo o declino etico, sociale e culturale.

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Dalle coscienze più lucide del nostro tempo, come Edgar Morin, viene l’invito a superare quella frammentazione e separazione dei saperi che provoca la loro sterilità.

E’ dalla connessione tra scienza e umanesimo che si può realizzare sia lo sviluppo di straordinarie scoperte e geniali teorie, sia la riflessione sui grandi interrogativi umani.

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L’EQUIVALENZA DEI PERCORSI DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

• Un sostegno alla equivalenza dei saperi e delle attitudini individuali viene anche dal

• superamento della concezione monolitica dell’intelligenza, che ovviamente finiva per valorizzare solo le intelligenze più capaci di astrazione e di concettualizzazione

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L’acquisizione dell’idea di molteplicità e non gerarchizzazione delle intelligenze ha contribuito a superare la subordinazione di una forma di intelligenza rispetto alle altre.

L’equivalenza formativa degli ordini di scuola superiore ha trovato una prima applicazione nel Nuovo Obbligo di Istruzione, in cui i saperi e le competenze, riferiti ai quattro assi culturali dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico e storico-sociale del primo biennio, “assicurano l’equivalenza formativa di tutti I percorsi che non significa uniformità; proprio la molteplicità delle intelligenze e degli stili cognitivi, insieme alle richieste articolate della realtà produttiva, impone la differenziazione degli indirizzi di studio

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Quale prospettiva culturale si delinea coniugando l’impianto di riforma del 1° e del 2° ciclo con

l’elevamento dell’Obbligo di Istruzione?

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SCUOLA DELL’INFANZIASCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Indicazioni Nazionali per il Primo Ciclo

• Cultura, Scuola, Persona• Nuova cittadinanza e nuovo umanesimo

• L’organizzazione del Curricolo:Campi di esperienzaDiscipline e aree disciplinariTraguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE

(Prove Invalsi)

PRIM

O C

ICLO

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1°BIENNIOAssi culturali: Saperi e competenze

VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONEDELLE COMPETENZE

NUCLEI 2°BIENNIODISCIPLINARI

QUINTO ANNODiscipline:

Linee Generali e Competenze atteseObiettivi specifici di apprendimentoVALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

Regolamento obbligo di istruzioneIndicazioni Nazionali per i LICEI

Linee Guida per gli Istituti Tecnici e Professionali

SECO

ND

O C

ICLO

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In tale prospettiva di continuità le Indicazioni Nazionali per i Licei si correlano al Nuovo Obbligo di Istruzione e al PECUP delineato nell’Allegato A del Regolamento sul Riordino dei

Licei

PECUPPECUPChiama in causa il concorso e la piena valorizzazione di tutti gli aspetti del lavoro

scolastico

RISULTATI DI APPRENDIMENTORISULTATI DI APPRENDIMENTO(Comuni all’ istruzione liceale e peculiari a ciascun percorso)Area metodologicaArea logico-argomentativaArea linguistica e comunicativaArea storico-umanisticaArea scientifica, matematica e tecnologica

RISULTATI TRASVERSALIRISULTATI TRASVERSALIcui concorrono le diverse discipline

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i percorsi di istruzione nei bienni obbligatori, unitari, articolati, orientativi sono finalizzati a * assolvimento dell’obbligo decennale è il primo livello di uscita dall’istruzione degli 8 individuati dall’UE

* accesso ai trienni statali * accesso alla formazione professionale regionale * accesso all’apprendistato o al lavoro con supporti di formazione

Il QEQ

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sviluppo del curricolo1 Infanzia2 infanzia3 infanzia traguardi per lo sviluppo delle competenze1 cl. prim.2 cl. prim.3 cl. prim. obiettivi di apprendimento4 cl. prim.5 cl. prim. obiettivi di apprendimento traguardi per lo sviluppo delle competenze1 cl. media2 cl. media3 cl. media obiettivi di apprendimento traguardi per lo sviluppo delle competenze1 cl. biennio2 cl. biennio

certificazione delle competenze culturali e di cittadinanza

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La centralità delle competenzee le scelte per il biennio italiano:

- i quattro assi culturali- le otto competenze chiave

5.

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Le competenzesecondo il Quadro Europeo delle Qualifiche Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio europeo del 5 settembre 2006

“La COMPETENZA è la capacità dimostrata di utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. Nel QEQ le COMPETENZE sono descritte in termini di responsabilità e autonomia”

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Gli insegnamenti dei bienni, aggregabili attorno a quattro assi culturali strategici, dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale, costituiscono la base contenutistica pluridisciplinare e metodologica per lo sviluppo di competenze culturali e trasversali (diagnosticare, affrontare, relazionarsi)

Queste costituiscono la trama su cui si individuano e si definiscono quelle competenze chiave per la cittadinanza attiva, richiamate dalla Raccomandazione europea, che devono essere raggiunte al termine dell’obbligo di istruzione

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Le competenze di cittadinanza afferiscono ai quattro assi culturali, hanno la loro matrice nelle conoscenze disciplinari e ne esaltano le interazioni pluridisciplinari

Tali competenze investono anche le aree della identità personale e della responsabilità sociale del soggetto in apprendimento e vanno oltre gli obiettivi posti dagli insegnamenti puramente disciplinari

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Nei bienni unitari, articolati e orientativi,i percorsi disciplinari, riconducibili a quattro assi culturali, sono implementati di un valore aggiunto finalizzato a fare acquisire all’alunno le competenze chiave di cittadinanza

Disc. A Disc. B Disc. C Disc. D ecc.

competenze chiave per la cittadinanza attiva

quattro assi culturali

dei linguaggi matematico scientifico-tecnologico storico-sociale

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Raccordi di massima con le 8 competenze chiave europeeRaccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006

Assi del biennio italiano

• dei linguaggi

• matematico

• scientifico-tecnologico

• storico-sociale

Competenze chiave UE• Comunicazione nella madre

lingua• Comunicazione nelle lingue

straniere• Competenza matematica e

competenze di base in scienza e tecnologie

• Competenza digitale

• Imparare ad imparare• Competenze interpersonali,

interculturali e sociali e competenza civica

• Imprenditorialità• Espressione culturale

operare

essere per interagire

conoscere

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Per ciascun asse sono individuate

le conoscenze

le abilità/capacità

le competenze

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La scelta italiana – competenze dell’asse linguistico

* padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti

* leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo

* produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi

* utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi

* utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario

* utilizzare e produrre testi multimediali

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La scelta italiana – competenze dell’asse matematico

* utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica

* confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni

* individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi

* analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico

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La scelta italiana– competenze dell’asse scientifico-tecnologico

* osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità

* analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza

* essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate

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La scelta italiana– competenze dell’asse storico-sociale

* comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche geografiche e culturali

* collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente

* riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socioeconomico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio

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Ciascuna materia conserva i suoi contenuti e obiettivi specifici, ma ogni docente è tenuto ad adoperarsi a livello collegiale perché gli alunni conseguano anche le competenze relative * alla realizzazione e allo sviluppo personali, * alla cittadinanza attiva, * all’inclusione sociale e all’occupabilità

A tal fine è determinante una costante azione collettiva e proattiva del consiglio di classe, tenuto a

* valutare gli apprendimenti disciplinari e a * certificare le competenze chiave

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La scelta italiana – ambiti e definizioni dellecompetenze chiave di cittadinanza

Costruzione del séImparare ad imparareProgettare

Relazioni con gli altriComunicare

comprendererappresentare

Collaborare e partecipare Agire in modo autonomo e responsabileRapporto con la realtà

Risolvere problemiIndividuare collegamenti e relazioniAcquisire ed interpretare l’informazione

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Costruzione del sé

1. Imparare ad imparare: ogni giovane deve acquisire un proprio metodo di studio e di lavoro. (Oggi molti di loro si disperdono perché non riescono ad acquisirlo)

2. Progettare: ogni giovane deve essere capace di utilizzare le conoscenze apprese per darsi obiettivi significativi e realistici. Questo richiede la capacità di individuare priorità, valutare i vincoli e le possibilità esistenti, definire strategie di azione, fare progetti e verificarne i risultati. (Oggi molti di loro vivono senza la consapevolezza della realtà e delle loro potenzialità)

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Relazioni con gli altri

3. Comunicare: ogni giovane deve poter comprendere messaggi di genere e complessità diversi nella varie forme comunicative e deve poter comunicare in modo efficace utilizzando i diversi linguaggi. (Oggi i giovani hanno molte difficoltà a leggere, comprendere e a scrivere anche testi semplici in lingua italiana)

4. Collaborare e partecipare: ogni giovane deve saper interagire con gli altri comprendendone i diversi punti di vista. (Oggi i giovani assumono troppo spesso atteggiamenti conflittuali e individualistici, perché non riconoscono il valore della diversità e dell’operare insieme agli altri)

5. Agire in modo autonomo e responsabile: ogni giovane deve saper riconoscere il valore delle regole e della responsabilità personale. (Oggi spesso i giovani agiscono in gruppo per non rispettare le regole e per non assumersi responsabilità)

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Rapporto con la realtà

6. Risolvere problemi: ogni giovane deve saper affrontare situazioni problematiche e saper contribuire a risolverle. (Oggi i giovani tendono, spesso, ad accantonare e a rinviare i problemi per la situazione di malessere esistenziale che vivono nell’incertezza del futuro)

7. Individuare collegamenti e relazioni: ogni giovane deve possedere strumenti che gli permettano di affrontare la complessità del vivere nella società globale del nostro tempo. (Oggi molti giovani non possiedono questi strumenti)

8. Acquisire ed interpretare l’informazione: ogni giovane deve poter acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni. (Oggi molti giovani sono destinatari passivi di una massa enorme di messaggi perché sono sprovvisti di strumenti per valutarli)

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atteggiamenti e comportamenti evocati dalla scelta effettuata

* pensiero critico* inventiva e creatività* spirito di iniziativa* capacità di scegliere e decidere* capacità di progettare, programmare, pianificare* capacità di risolvere situazioni problematiche* capacità di gestire le emozioni e le relazioni interpersonali* capacità di valutazione del rischio* capacità di gestire situazioni conflittuali

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lo studente la studentessa

costruisce interattivamente nel curricolo di istruzione obbligatoria dai 6 ai 16 anni di età

la propria ► identità personale (iI Sé in quanto capacità di autonomia e responsabilità)

le ► conoscenze e le competenze trasversali e culturali necessarie al futuro esercizio di una professione (il Sé in rapporto con la realtà fisica e sociale)

la propria ► responsabilità sociale (il Sé nei rapporti con gli Altri a livello interpersonale e politico-sociale) nell’esercizio delle competenze chiave di cittadinanza attiva

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IL SE’ L’IDENTITA’ PERSONALE autonomia responsabilità

I RAPPORTI CON IL REALE le cose i fenomeni gli eventi

LE RELAZIONI CON GLI ALTRIpartecipazione collaborazione

i tre vettori dello sviluppo tridimensionale delle competenze chiave di cittadinanza