Quaderno 5, valorizzazione del fiume noce basilicata

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Quaderni Autorità di Bacino della Basilicata Seconda Serie Editoriale Autorità di Bacino della Basilicata www.adb.basilicata.it ISBN 978-88-903073-3-1 n. 5 gennaio 2009 Programma integrato di interventi per la valorizzazione del bacino idrografico del fiume Noce Recupero e valorizzazione di un territorio ad alta valenza ambientale e turistica Quaderni Programma integrato di interventi per la valorizzazione del bacino idrografico del fiume Noce 5

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Sintesi per l'Autorità di Bacino della Basilicata, Premio Urbanpromo 2010, Sezione Equilibrio degli interessi

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QuaderniAutorità di Bacino della Basilicata

Seconda Serie Editoriale

Autorità di Bacino della Basilicata

www.adb.basilicata.it

ISBN 978-88-903073-3-1

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QuaderniAutorità ddi BBacino

della BBasilicata

numero 5gennaio 2009

Comitato di redazione

MICHELE VITA

MARINELLA GERARDI

CARMELO PARADISO

Responsabile editoriale

MARINELLA GERARDI

Redazione:

Autorità di Bacino della Basilicata

Corso Umberto I, 28 - Potenza

tel. 0971/668077 - fax 0971/669986

email: [email protected]

www.adb.basilicata.it

Programma iintegrato ddi iinterventi per lla vvalorizzazione ddel bbacino iidrografico ddel ffiume NNoce

Recupero e valorizzazione di un territorio

ad alta valenza ambientale e turistica

a cura di:

Giuseppe Di Fazio, Gruppo di Azione Locale Allba

Marinella Gerardi, Ufficio Studi e Documentazione dell’AdB

Antonio Biscione, Segreteria Generale dell’AdB

Francesco Bruno, Ufficio Programmazione e Uso delle risorse idriche dell’AdB

Il Programma integrato di interventi per la valorizzazione

del bacino idrografico del fiume Noce

è stato redatto dal Gruppo di Azione Locale Allba

Progetto e coordinamento dell’Arch. Giuseppe Di Fazio

in partenariato con

Autorità di Bacino della Basilicata

Comunità Montana del Lagonegrese

INDICE

1 OObiettivi ee ffinalità ddel PProgramma iintegrato pper lla valorizzazione ddel bbacino iidrografico ddel ffiume NNoce . . . . . . . . pag. 7

1.1 Il contesto territoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 101.2 Le criticità del territorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 171.3 Condivisione delle scelte e nuovo sistema di governance . . . . . . “ 21

2 IIl QQuadro cconoscitivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 272.1 L’Analisi S.W.O.T. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 282.2 Matrice S.W.O.T. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 302.3 Gli Alberi dei Problemi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 352.4 Gli Alberi degli Obiettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 402.5 La rinnovata competitività del territorio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 45

3 IIl QQuadro LLogico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 473.1 Matrice del Quadro Logico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 52

4 LLe aattività ppreviste ddal PProgramma iintegrato . . . . . . . . . . . . . . . “ 55I Progetti bandiera

1 Reversibilità ambientale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 562 Manuale di uso e manutenzione della Valle . . . . . . . . . . . . . . . . “ 573 Ecofrequenza. Sentieri di perlustrazione e conoscenza . . . . . . . . “ 574 Tavola rotonda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 685 Eco-eventi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 716 Valle armonica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 737 Formazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 748 Laboratorio di ricerca socio-ambientale e Laboratorio

di educazione ambientale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 759 Valle telematica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 7710 Mitigazione degli impatti generati da elementi puntuali

di degrado . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 7811 Ricostruzione della diversità ambientale . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 8012 Rinaturalizzazione del fiume Noce e dei corsi d’acqua minori . . . . “ 8213 Valorizzazione del fiume a fini ricreativi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 8414 Valorizzazione dell’area costiera:

istituzione dell’area protetta “Foce del fiume Noce” . . . . . . . . . . “ 8515 Monitoraggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 88

Considerazioni finali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 91

Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 93

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1 OBIETTIVI EE FFINALITÀ DDEL PPROGRAMMA IINTEGRATO DDI IINTERVENTIPER LLA VVALORIZZAZIONE DDEL BBACINO IIDROGRAFICO DDEL FFIUMENOCE

Il Gruppo di Azione Locale A.L.L.BA. nell’anno 2006 ha avviato, in par-tenariato con l’Autorità di Bacino della Basilicata e con la ComunitàMontana del Lagonegrese, un complesso di attività conoscitive e pro-gettuali finalizzate alla tutela e valorizzazione dell’intero bacino idro-grafico del fiume Noce e dei bacini idrografici minori dei valloni presen-ti sui versanti tirrenici di Maratea, che nell’insieme costituiscono ununico contesto orogeografico.

Nel luglio 2008 l’iniziativa, che è stata condotta e sviluppata nel corsodi due anni circa, ha portato alla elaborazione di uno specificoProgramma integrato di interventi per la valorizzazione del bacino idro-grafico del fiume Noce, che presenta le seguenti caratteristiche:

- propone un percorso finalizzato alla tutela ed alla valorizzazionedelle risorse ambientali, paesaggistiche architettoniche e socio-eco-nomiche,

- promuove attività organiche di sviluppo turistico compatibile con ilCapitale territoriale locale,

- invita al recupero dell’identità storica e della coesione sociocultura-le delle popolazioni insediate,

- sostiene l’opportunità di una Visione condivisa del futuro della Vallenel suo insieme,

- pone le basi per la futura istituzione di un parco naturalistico.

L’elaborazione del Programma si è articolata in due fasi fondamentali:la prima, conclusa nel dicembre 2007, ha compreso la costruzione del

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quadro conoscitivo e la redazione di un documento preliminare nelquale sono stati individuati obiettivi e finalità generali; la seconda si èconclusa nel mese di luglio 2008 con la elaborazione del Programmaintegrato.

Sono attualmente in corso le attività di approfondimento sugli inter-venti e sulle risorse finanziarie necessarie per la relativa attuazione,risorse da ricercare nel settore pubblico (a livello comunitario, naziona-le, locale) e in quello privato.

Il Programma è formulato attraverso il ricorso alla metodologia dellaSwot Analysis (Matrice dei punti forti e debolezze, rischi e opportuni-tà) e del Logical Framework Approach (Valutazione della coerenza eprogrammazione partecipata).

Sono stati individuati gli elementi di criticità del territorio, ma anche isuoi punti di forza, le opportunità da cogliere, gli obiettivi generali especifici, le strategie, gli interventi, le azioni e le sinergie:

- per tutelare, da una parte, gli aspetti naturali e ambientali dell’am-bito fluviale, ricostruire l’identità storica del territorio, risolvere econtenere le situazioni di criticità causate dai fattori fisici e antropi-ci (dissesti idrogeologici, usi del suolo non appropriati, inquinamen-to, sprawl);

- per favorire, dall’altra, lo sviluppo locale, valorizzando le caratteristi-che ambientali, storiche e culturali delle comunità presenti, sia a finituristici che ricreativi, e proponendo rinnovate opportunità di reddi-to da concretizzare con attività a basso impatto e ben integrate conil territorio.

Strumento fondamentale per la costruzione del Programma integrato èstata una intensa e articolata attività di ascolto e di partecipazionedegli Attori del territorio: soggetti pubblici (amministrazioni locali), eprivati (imprenditori nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato, dellaristorazione, della ospitalità; ed anche associazioni culturali, sportive,ricreative).

L’ascolto e la partecipazione sono stati perseguiti attraverso variemodalità: incontri, tavole rotonde, dibattiti, gruppi di discussione, conlo scopo di:

- costruire una Visione del territorio comune e condivisa dai vari sog-getti che vi si riconoscono, vivono, operano, lavorano, Visione basa-ta sul riconoscimento dell’importanza della tutela delle risorseambientali come base dello sviluppo locale;

- elaborare un programma condiviso di interventi integrati e intersetto-riali, idonei a mitigare/risolvere le criticità, valorizzare il capitale territo-riale e migliorare le condizioni economiche e sociali delle popolazioni.

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L’attività di condivisione, così come è stata concepita dal Gal, ha l’am-bizione di costruire l’”abitudine” all’ascolto ed alla partecipazione; nondovrà, cioè, esaurirsi con l’approvazione definitiva del Programma inte-grato ma dovrà essere, nel futuro, costantemente implementata.

La partecipazione e la condivisione sono proposte, in sostanza, comeprassi prevalenti attraverso le quali tutti i soggetti operanti nell’areadovranno elaborare le proprie scelte, auspicando un processo di gover-no del territorio realisticamente unitario e orientato all’utilizzo più effi-cace dei caratteri del patrimonio locale, caratteri da trasformare inrisorse “congeniali ” all’ambito.

Il modello di riferimento è il metodo G.O.P.P. (Goal Oriented ProjectPlanning), sperimentato e utilizzato a vari livelli della programmazionecomunitaria, e che è di aiuto all’identificazione di progetti che sianocondivisi dagli Attori-chiave.

Gli interventi, le azioni e le misure previsti dal Programma sono statiarticolati e raggruppati secondo quindici progetti tematici, simbolica-mente definiti Progetti Bandiera.

Fra questi particolare interesse riveste il Progetto Ecofrequenza, dedi-cato alla costruzione della rete delle greenways, cioè di un sistema dipercorsi di mobilità dolce che attraversano il territorio.

Il Progetto Ecofrequenza è coerente con la legge regionale dellaBasilicata n.51/2000 sulla rete sentieristica regionale, nonchè con laMisura 1.4 del Complemento di Programmazione della stessa Regione,in quanto coglie l’attualità delle recenti attenzioni “colte” per l’ambien-te, per la sua esplorazione e per il particolare radicamento delle popo-lazioni locali al territorio.

Riscopre nel contempo sapienze originali, sperimentate e tradizionali,che hanno realizzato nel tempo le strutture organizzative, di presidio edi viabilità locali.

Le greenways insistono, ove possibile, su percorsi esistenti, colleganoe rendono fruibili aree di interesse naturalistico e paesaggistico (bo-schi, corsi d’acqua, aree protette, punti panoramici), di interesse stori-co-architettonico (chiese, monasteri, centri storici), di pratica sportiva(equitazione, ciclismo di montagna, trekking, orienteering,..), e sonocaratterizzate dalla presenza di punti di sosta e di ristoro (gastronomia,prodotti tipici) che rendono i percorsi interessanti e piacevoli, e chepossono rappresentare limitate ma importanti occasioni di economiadiffusa per le popolazioni locali.

Il Progetto della rete dei percorsi verdi è riferita all’intero bacino delNoce e alle valli limitrofe, attraverso i valichi storici delle transumanze.

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Riveste un interesse particolare sia in quanto ispirato ad un tema digrande attualità nella disciplina della pianificazione territoriale, quellodelle greenways, sia perché esprime in maniera significativa la filosofiadel Programma:

lo sviluppo locale deve puntare sulla tutela e sulla valorizzazione delpatrimonio territoriale.

A fronte di un ambiente ricco di risorse il Programma integrato si offre,pertanto, come strumento per la ricostruzione delle condizioni cultura-li, di rispetto del territorio e di ospitalità che sono necessarie affinchél’ambito stesso possa essere percepito come una realtà territorialeunica, dotata di una identità riconoscibile, e che potrebbero essere infuturo rafforzate mediante la istituzione di un’unica area protetta (ParcoNaturalistico), per la quale sperimentare forme di gestione partecipata,in recepimento delle indicazioni dell’IUCN, Organismo Internazionaleper la Conservazione della Natura.

La presente pubblicazione, che costituisce la quattordicesima della serieeditoriale dell’Autorità di Bacino, ed in particolare la quinta della colla-na Quaderni, illustra i principali contenuti del Programma integrato: gliobiettivi e le finalità, la metodologia, le scelte effettuate, le azioni e gliinterventi, il ruolo attribuito agli attori locali, le prospettive future.

Attraverso il Quaderno, che sarà diffuso, come le precedenti pubblica-zioni dell’AdB, presso tecnici, amministratori, esperti, nonché pressocittadini interessati agli argomenti trattati, si intende avviare una nuovafase di partecipazione, che si aggiunge a quelle già svolte con gli atto-ri locali, nella speranza di sollecitare nuovi utili contributi.

Una partecipazione che sia, insomma, comunicazione, intesa cioè neidue sensi: di invio e di ritorno (feedback) dell’informazione.

A questo fine alla presente iniziativa editoriale seguiranno altre inizia-tive: convegni, seminari, pubblicazioni, forum, blog, per raccogliere opi-nioni e discutere sulle alternative, sugli obiettivi da perseguire, suirisultati attesi, sugli scenari futuri del territorio.

1.1 -- IIl ccontesto tterritoriale

L’area oggetto del Programma ha una estensione complessiva di circa420 kmq, di cui 380 kmq appartenenti al bacino idrografico del fiumeNoce e 40 kmq ai bacini idrografici minori dei valloni e degli impluvipresenti sui versanti tirrenici di Maratea, questi ultimi definiti bacinoidrografico Noce a mare.

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Interessa il territorio di sei comuni lucani (Lagonegro, Rivello, Nemoli,Trecchina, Lauria, Maratea) e di due comuni calabresi (Aieta e Tortora),rivestendo, pertanto, una valenza interregionale1.

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 11

L’area presenta caratteri naturalistici di particolare rilievo ed è inseritain un contesto territoriale nel quale sono state istituite, negli ultimidecenni, numerose Aree protette, Parchi e Riserve naturali.

Il Progetto APE (Appennino Parco d’Europa) ha individuato nell’interocorso del Fiume Noce un importante corridoio ecologico che assolvealla funzione di collegamento, sia lungo il suo asse che verso gli ambi-ti territoriali che vi si affacciano.

Anche nel progetto PLANECO (Planning in Ecological Network), ricercarealizzata da alcune Università italiane negli anni 1998-2000 sul tema

____________________1 Per brevità nel presente lavoro con la denominazione “bacino idrografico del Noce” siintendono compresi entrambi i bacini: quello del Noce e quello del Noce a mare.

Figura 1 - Inquadramento territoriale

della pianificazione delle reti ecologiche, è stato evidenziato che il cor-ridoio del fiume Noce riveste una funzione importante nella strutturadella continuità ambientale nazionale.

Una continuità che, attraverso il Parco Nazionale del Pollino, il ParcoNazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese, e il ParcoNazionale del Cilento e Vallo di Diano, consente di ipotizzare un’unica“area verde” che va dal mare Ionio al mare Tirreno.

Il bacino del Noce comprende inoltre, parzialmente o interamente,numerose aree protette della Rete Natura 2000: una Zona a ProtezioneSpeciale ZPS (Montagna del Sirino) e sei Siti di Importanza ComunitariaSIC (Marina di Castrocucco, Valle del Noce, Bosco Mangarrone, MonteLa Spina e Zaccana, Isola di Santoianni, Acquafredda di Maratea).

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Per iniziativa della Regione Basilicata una Riserva marina è stata pro-posta lungo i fondali di Maratea e un’altra è stata appena istituita dallaRegione Calabria comprendente i fondali dell’Isola di Dino (maggio2008).

Oggi tutto questo patrimonio di risorse ambientali contribuisce solo inparte al mantenimento e allo sviluppo delle comunità locali, e subisceprocessi di degrado a causa della mancanza di efficaci e idonee azionidi tutela e gestione.

Eppure queste risorse possono diventare per l’intera Valle occasione diun rinnovato sviluppo socioeconomico, compatibile e duraturo neltempo, da attuare in maniera unitaria e organica, esercitando il control-lo sugli usi antropici e sugli impatti da essi generati sull’ambiente.

Foto 1 - L’area SIC denominata Valle del Noce (Trecchina)

Fra le principali problematiche ambientali delle quali è corresponsabilel’attività dell’uomo, è certamente da annoverare quella dell’arretramen-to costiero, che negli ultimi decenni ha particolarmente colpito il trat-to di litorale prospiciente la foce del fiume.

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Figura 2 - I Parchi Nazionali

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Figura 3 - Il sistema delle aree protette

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Foto 2 - Il laghetto di Rotale (Rivello)

Foto 3 - Il paesaggio dei rilievi dell’interno

ELEMENTI CARATTERISTICI DEL PAESAGGIO

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Foto 4 - La costa di Maratea

Foto 5 - La spiaggia di Castrocucco

1.2 -- LLe ccriticità ddel tterritorio

La Valle del Noce è un aggregato con la vocazione di Sistema Territo-riale Locale.

Risponde a criteri di congruità, offre sufficienti garanzie all’ipotesi dicomportamento come unico soggetto collettivo, sembra interpretareuna certa “autoconsapevolezza”, rappresenta una opportuna ipotesiiniziale per l’aggregazione territoriale, ed inoltre nel corso dei millenniha vissuto più volte particolari condizioni di coesione socio-culturale,esperienza che appare consolidata nella memoria collettiva.

Va evidenziato, però, che l’ambiente naturale non è percepito comepatrimonio collettivo, non è sentito come risorsa, ma al contrario è vis-suto come vincolo.

Alla scarsa attribuzione di valore all’ambiente e al patrimonio colletti-vo in genere fa riscontro, fino ad ora, la mancanza di politiche organi-che di tutela e di valorizzazione turistica basate sulla consapevolezzadelle risorse che l’ambiente può attivare.

Non costituendo oggetto di investimento collettivo consapevole, il ter-ritorio è diffusamente e prevalentemente utilizzato a fini edilizi, ancheattraverso la sostituzione dell’originario presìdio agricolo con funzioniresidenziali (sprawl).

A causa dell’abbandono dell’attività agricola le produzioni alimentaritipiche e le produzioni artigianali che vi sono collegate tendono ascomparire, e l’aumento delle superfici incolte contribuisce a generarediffusi fenomeni di dissesto idrogeologico sui versanti.

Il fenomeno interessa non soltanto i margini dei centri urbani, ma l’in-tero bacino.

Alla diffusione e frammentazione del sistema insediativo consegue unsistema viario complesso, difficile da gestire e con alti costi di manu-tenzione. Negli effetti aumenta molto il costo sociale dell’infrastruttu-razione, dovendosi raggiungere continuamente nuovi nuclei abitativisparsi e “separati”.

Il sistema relazionale genera un’alta domanda di spostamenti internipubblici, complicata nell’organizzazione, dispersiva e non redditizia.

Il sistema naturalistico ambientale presenta numerose situazioni di cri-ticità e di degrado generate dall’indifferenza, e subisce un’aggressioneche in sostanza è quasi scontata, in quanto riferita ad “un bene di nes-suno”.

Alle infrastrutture, poiché non se ne percepisce il livello di degrado alquale possono concorrere, si tende a concedere anche un impatto forteed evidente.

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 17

Tutti gli scarti dell’insediamento, dai reflui civili a quelli produttivi, tro-vano semplice e naturale recapito nel fiume e ai suoi margini.

L’aumentata quantità dei rifiuti negli ultimi decenni determina sporciziaed inquinamento delle acque, oltre che degrado delle sponde e scadi-mento della qualità dell’ambito fluviale.

La qualità delle acque si ripercuote anche sul sistema costiero, causan-do degrado ambientale, diminuzione del benessere dei residenti e delvalore complessivo dell’offerta turistica locale.

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Fra le problematiche ambientali che caratterizzano il bacino del Noce viè, inoltre, quella dell’arretramento costiero.

La costa tirrenica lucano-calabrese presenta un equilibrio complessivoaltamente instabile, e le cause sono diverse.

Nel tratto di costa prospiciente la sua foce il fiume Noce ha storicamen-te rivestito una funzione regolatrice. I sedimenti trasportati a mare dalfiume hanno conferito nel tempo una maggiore stabilità del litorale edhanno prodotto, fino ad un recente passato, un accrescimento dellaspiaggia e la formazione della piana di Castrocucco, oggi sede di abi-tati costieri.

Negli ultimi decenni, per cause antropiche, l’assetto dell’area è profon-damente mutato: il Noce non assolve più al suo compito di regolatoreprincipale degli equilibri a causa della riduzione del proprio apportosolido, i retrospiaggia sabbiosi sono stati occupati dalle urbanizzazioni,la duna è scomparsa.

Foto 6 - Sversamento di reflui nel fiume

L’andamento della costa era caratterizzato da un protendimento di foceformato dall’accumulo degli apporti del fiume, ed ha invece subìto unarretramento, e la linea di spiaggia ha raggiunto il lungomare e l’abi-tato della Marina di Tortora e perfino gli insediamenti turistici sul retro-spiaggia di Castrocucco di Maratea.

La foto 7 mostra il residuo della fascia edificata nel comune di Tortora,originariamente in linea con gli edifici in secondo piano, demolita aseguito dell’azione delle mareggiate che si sono susseguite soprattut-to negli anni dal 1985 al 2001.

Durante tale periodo il mare ha invaso il piano terra degli edifici, hapiù volte raggiunto anche i piani superiori, ha praticamente cancellatol’ultimo tratto della strada litoranea di Tortora strappandone gli impian-ti che vi erano collocati e minacciando sempre di più gli insediamentipresenti.

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Figura 4 - Il tratto terminale del Fiume Noce (fonte: Ministero dell’Ambiente)

Trattandosi di seconde case utilizzate soltanto in estate non vi sonostate, fortunatamente, perdite di vite umane e lesioni a persone.

È in condizioni di rischio anche una ulteriore fascia edificata, per laquale il Piano Strutturale di Tortora prevede la demolizione senza rico-struzione, destinando l’area, liberata dalle costruzioni, a verde di pro-tezione.

Tra le cause della riduzione dell’apporto solido del fiume vanno consi-derate le opere di sistemazione idraulica, longitudinali e trasversali,realizzate negli ultimi decenni: briglie, pennelli e arginature.

Come si evince da studi e ricerche sull’argomento, l’effetto di questeopere ha influito sulla evoluzione morfologica del tratto terminale deter-

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Foto 7 - Danni all’edilizia residenziale in prossimità della foce

minando condizioni di maggiore alluvionamento dell’alveo ed incremen-tando il livello del pericolo di esondazione dei territori limitrofi.

Anche la realizzazione della S.S. 585 va menzionata tra le opere antro-piche che hanno influenzato l’attuale configurazione del fiume. Si svi-luppa in rilevato per circa 13 km in prossimità delle sponde (prevalen-temente quella destra) ed occupa in alcuni tratti perfino parte dell’al-veo, riducendo l’originaria sezione di deflusso della corrente.

Nel corso dell’anno 2001 è stato redatto2, dai comuni di Tortora e diMaratea, un complesso programma di interventi, alcuni dei quali com-presi in accordi sottoscritti con l’Autorità di Bacino della Basilicata, alfine di fronteggiare il problema dell’erosione del litorale e proteggerele infrastrutture costiere minacciate.

___________________2 Barzilai P., Cantisani G. - Interventi di protezione e salvaguardia del litorale di Tortoracon ripristino e stabilizzazione del tratto terminale del fiume Noce, 2002

Il programma comprende:

- interventi di abbassamento del livello delle briglie sul Noce e sul tor-rente Fiumarella, allo scopo di liberare i sedimenti trattenuti e ripri-stinare l’equilibrio tra il regime fisico del fiume e quello del litorale,

- interventi di ripascimento artificiale della spiaggia, da effettuareperiodicamente, in attesa che l’abbassamento delle briglie riattivialmeno in parte il naturale apporto solido del fiume.

Tra il 2001 e il 2006 l’attuazione di alcuni degli interventi previsti hacomportato l’avvio di un graduale e lento avanzamento della foce e delrecupero della capacità del fiume di alimentare la spiaggia con i sedi-menti trasportati.

Altri interventi saranno attuati nel corso del 2009 da parte del Comunedi Tortora.

1.3 -- CCondivisione ddelle sscelte ee nnuovo ssistema ddi ggovernance

Il Programma propone la Valorizzazione del Capitale territoriale dell’a-rea, ed è strutturato secondo 15 progetti.

Sono definiti simbolicamente Progetti Bandiera, ciascuno dedicato aduno specifico tematismo o ad un gruppo di tematismi affrontati secon-do una logica integrata e intersettoriale.

Hanno il compito di orientare le strategie di intervento alle finalità com-plessive e “partecipate” del programma.

Soprattutto, il Programma propone che il controllo delle attività antro-piche nella valle:

- superi la dimensione comunale,

- tenga presente gli impatti ambientali che derivano dalle varie attivi-tà e ne preveda la mitigazione,

- reinserisca il fiume nel proprio contesto territoriale, ripristinandone,dovunque possibile, le caratteristiche naturali,

- ne rigeneri la capacità di autodepurazione oltre che di modellazionedel litorale.

Tutto questo richiede la capacità di pensare al territorio nel suo insieme.

Richiede, nel contempo, la costruzione di una rinnovata abitudine acomportamenti virtuosi che assegnino una dimensione collettiva algoverno stesso dell’ambito fluviale.

Il riferimento, ormai necessario ed evidenziato nella letteratura recen-

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 21

te, è ad un insieme di soggetti diversi, soggetti che devono essere ingrado di superare la solita contrapposizione pubblico-privato.

La finalità è quella di concertare soluzioni di reciproca utilità sulla basedella coesistenza degli interessi dei quali pubblico e privato sonorispettivamente i portatori.

Tutto questo prefigura una Visione comune e condivisa dello sviluppopossibile, costruita nella realtà sociale ed economica del territorioanche attraverso la collaborazione di soggetti che non sono istituzio-nali, e che vanno coinvolti nell’ambito dei rispettivi e diversi ruoli.

È necessario però che questi “nuovi” soggetti si possano riconoscerenella Visione del futuro, e che possano sentirsi protagonisti.

È fondamentale, innanzitutto, che si realizzi una “conoscenza condivi-sa” del territorio, delle capacità di progetto in esso presenti, delleopportunità, dei rischi.

Va costruita una nuova capacità di comprendere il contesto in tutti isuoi aspetti: da quello naturalistico-ambientale e paesaggistico a quel-lo culturale, sociale ed economico.

In sintesi va costruita la consapevolezza del Capitale territoriale che siha a disposizione, inteso come l’insieme di ambiente naturale e dipatrimonio storico, di insediamenti e infrastrutture, di cultura economi-ca e sociale, di capacità istituzionali.

Insieme che è sedimentato nel territorio e che ne fa un prodotto origi-nale, vissuto anche dalle popolazioni presenti come identità locale,capace di innescare il motore del nuovo sviluppo inteso, quest’ultimo,come progresso sociale ed economico.

Questa rinnovata consapevolezza può rappresentare il “carburante”necessario per il governo del territorio e per la sostenibilità del proces-so che si intende avviare.

La stessa politica del territorio deve innovarsi e trasformarsi, operando:

- sulla valorizzazione delle risorse locali,

- sull’utilizzazione combinata delle infrastrutture,

- sull’integrazione organica di infrastrutture materiali ed immateriali,

- sulla collaborazione sinergica degli Attori locali.

Il territorio è stato pertanto “sollecitato” ad organizzarsi perché gliAttori locali, (Privati ed Istituzioni) acquisiscano almeno alcune fonda-mentali capacità:

- di valorizzare l’ambiente,

- di intervenire insieme,

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- di creare punti di contatto e di collaborazione tra settori diversi,

- di controllare l’effetto combinato delle azioni lungo tutto il corso delfiume, dalle sorgenti alla foce.

Una sfida, insomma, alla trasformazione ed al rinnovamento, al recupe-ro di un ruolo di protagonista nel “mercato dei territori”, un invito ariappropriarsi del proprio futuro.

E in realtà lavorare insieme non solo può aiutare a “stanare” esigenzee vocazioni reali, ma può anche rendere più facile che in seguito ognu-no degli Attori si attivi per realizzare la Visione comune dello sviluppo,in quanto convinto di realizzare un “proprio” progetto strategico, insinergia reciproca con tutti gli altri.

Il Programma integrato di interventi per la valorizzazione del bacinoidrografico del fiume Noce affronta un aspetto fondamentale per il con-seguimento dello sviluppo sostenibile ed auto-sostenibile dell’area:l’attivazione continua di percorsi partecipati che siano in grado di favo-rire la più ampia responsabilizzazione di Amministratori e di Privati inmerito al governo del territorio.

L’esperienza maturata nell’ambito dei progetti Leader, dal primo alLeader II e al Leader Plus, e la consistenza stessa della sua base socia-le, consentono al Gal di proporsi come riferimento per le attività dicostruzione partecipata del “disegno strategico” del territorio, e perrealizzarne la vocazione nel rispetto della Programmazione sovraordi-nata e della congruità con i programmi dei territori contermini.

Per quanto descritto, appare chiaro che la riqualificazione del fiume edil controllo dei suoi effetti sulla costa non sono stati inquadrati soltan-to come un problema tecnico.

Richiedono infatti un Progetto di cooperazione sociale tra le Comunitàlocali.

A questo scopo agli strumenti di partecipazione e di condivisione èstato affidato il compito di attivare un processo di doppia natura:

politico, che attivi nuove forme di Governance, nuovi Istituti diPianificazione e di Accordo Locale (ad esempio Contratti di Fiume3) ingrado di consentire una vasta partecipazione locale alle decisioni, con ilconcorso di molte energie alla realizzazione dell’obiettivo. Il Programmaprevede che i Comuni interessati dal bacino del Noce realizzino un

________________3 World Water Vision, From Vision to Action, 2000. Rapporto del World Water Council pre-sentato al 2° Forum Mondiale dell’Acqua all’Aia, Anno 2000: “…. adottare un sistema diregole in cui i criteri di utilità pubblica, di rendimento economico, di valore sociale, disostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni effica-ci per la riqualificazione di un bacino fluviale”.

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 23

“Ufficio associato”, tavoli di concertazione politico-amministrativi,incontri e dibattiti a breve e medio periodo. Un processo/percorso chevede nella comunicazione un elemento di fondamentale importanza,sia per facilitare la partecipazione della cittadinanza alla definizionedelle strategie di sviluppo del territorio, sia per far conoscere all’ester-no le azioni intraprese;

culturale, di coinvolgimento di tutti nella costruzione di un orizzontefuturo in cui la qualità dell’ambiente sia considerata un elemento pri-mario per il benessere e per la qualità della vita. Le istituzioni locali,associazioni culturali, ambientali, sportive e ricreative, le scuole, lasocietà civile nel suo insieme, dovranno sperimentare occasioni diincontro che coinvolgano tutti come abitanti e protagonisti di un unicosistema territoriale, di un’unica Comunità.

In questa duplice direzione si è ipotizzata una Festa annuale del Noce,svoltasi in forma sperimentale già nel mese di agosto 2008, e propo-sta come prima occasione di incontro di tutta la comunità del territo-rio.

Ai rappresentanti delle Istituzioni locali, regionali e nazionali è statochiesto inoltre di sottoscrivere un Manifesto per il Fiume.

Patto di impegno politico, con questo strumento il territorio stesso siobbliga a:

- promuovere progetti per il recupero e la salvaguardia del SistemaNoce, con l’obiettivo di renderlo visibile ed accessibile alla fruizionedella gente,

- promuovere studi e ricerche di settore, finalizzate a conseguire laconoscenza sempre più approfondita delle caratteristiche dell’ambi-to fluviale nel suo complesso, anche in riferimento al tema dell’arre-tramento costiero e della interazione tra il bacino e la costa,

- mettere a punto azioni sempre più mirate alla soluzione delle pro-blematiche presenti e alla rimozione delle situazioni di criticità, maanche alla costruzione della governabilità degli effetti combinati,

- promuovere studi e ricerche integrate che evidenzino le tracce di sto-ria, di naturalità e di utilizzo sociale che nel tempo hanno caratteriz-zato la vita del fiume, e favorire la diffusione dei risultati,

- coordinare tutti i progetti di infrastrutturazione e di aree attrezzate,sia lungo il corso del fiume che nell’intero ambito amministrativo diriferimento,

- promuovere la realizzazione di percorsi culturali, didattici, turistici,sportivi, gastronomici e di punti di ristoro in tutto il bacino, compa-tibili con i caratteri naturalistici-ambientali del territorio,

- garantire la frequentazione del fiume in sicurezza, compatibilmente

24 Quaderni dell’AdB

con le condizioni di rischio idraulico, e realizzare opportune vie diaccesso per la Protezione Civile,

- mettere a disposizione dei visitatori aree per la sosta dotate di ser-vizi, e dar vita a itinerari escursionistici del fiume (in mountain bike,a cavallo, a piedi, in canoa, etc.),

- promuovere iniziative educative, estese a tutte le scuole, sul temadel fiume, della risorsa idrica e dell’ambiente in generale,

- recuperare, delocalizzare o riconvertire manufatti, con vincolo asso-luto, per la nuova edificazione, di congenialità alle finalità di valo-rizzazione e di compatibilità con le condizioni di rischio,

- inserire forme specifiche di governo e pianificazione integrata delsistema fluviale (nel Piano Regionale di Sviluppo, nei PianiStrutturali Provinciali, nei Piani di settore, nei Patti Territoriali, neiPiani Strutturali comunali),

- controllare sull’attuazione della disciplina di tutela della qualità delleacque e dei limiti qualitativi degli scarichi nel fiume,

- garantire la realizzazione integrata di progetti per la mitigazione delrischio idraulico e dell’inquinamento, di progetti di riqualificazioneambientale e territoriale del sistema fluviale,

- promuovere l’insediamento di attività produttive in forme e modali-tà compatibili con il rispetto e la valorizzazione degli ambienti flu-viali,

- ricostruire l’identità della Valle del Noce e nel contempo l’orgogliodelle diversità connaturate nei singoli insediamenti.

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 25

Il Programma si propone come riferimento per gli strumenti urbanisticilocali, che i Comuni devono verificare e armonizzare con gli obiettivigenerali e con la natura “a rete” del territorio.

Risponde all’esigenza di confrontarsi con Programmi e Piani di areavasta e recepirne le previsioni (Documenti starategici ai vari livelli,Programma Regionale di Sviluppo, Piani Strutturali Provinciali, Piani disettore), e di allinearsi con le strategie di tutela e di sviluppo dei treParchi Nazionali, nei quali rientrano anche aree del bacino idrograficodel Noce.

Tutto questo è particolarmente importante in quanto quest’ultimo inte-ressa più ambiti provinciali e regionali e partecipa alla PropostaGolfinsieme4, Accordo di Programma per la valorizzazione congiunta deiterritori delle tre Regioni (Campania, Basilicata e Calabria) che si affac-ciano sul Golfo di Policastro.

_____________________4 Promosso dal Gruppo di Azione locale, ha prodotto intese ed accordi di territorio (Intesadi Programma delle Province di Salerno, Potenza, Cosenza, dell’ENEA e dei Gal Allba,Galatica e Bussento)

26 Quaderni dell’AdB

2 IIL QQUADRO CCONOSCITIVO

L’analisi del contesto5 è stata condotta con riferimento:

- al sistema naturalistico-ambientale,

- al sistema insediativo,

- al sistema relazionale,

- al sistema socioeconomico.

Si è fatto uso, per l’analisi e per la sua rappresentazione, di procedu-re e tecnologie informatiche che sono proprie dei Sistemi InformativiTerritoriali (software di catalogazione e di analisi).

I dati e le informazioni utilizzate sono state reperite presso enti e isti-tuti vari (ISTAT, Regione, Istituti specializzati) e presso gli Uffici tecnicidei Comuni.

A questi ultimi sono state distribuite specifiche schede di indagine alfine di acquisire dati sui caratteri del territorio, ma anche per conosce-re la sensibilità dei comuni ai problemi dell’ambiente e del fiume e laloro consapevolezza nei confronti del patrimonio territoriale.

Sono state svolte, inoltre, consultazioni e colloqui con i Sindaci, incon-tri e interviste ai protagonisti della programmazione locale (esponentipolitici, responsabili degli uffici comunali, progettisti incaricati dellaredazione degli strumenti urbanistici comunali, specialisti, privati).

_________________5 La documentazione cartografica e descrittiva del contesto territoriale elaborata dal Galè consultabile sui siti web dei partners del Progetto: www.allba.it, www.adb.basilicata.it,www.lagonegrese.it, www.anticalucania.it

27

I dati acquisiti sono stati poi classificati e ordinati ricorrendo a tecni-che di aiuto, come la Matrice S.W.O.T., (punti di forza, di debolezza,opportunità e rischi), tipiche del PCM (Gestione del Ciclo diProgettazione).

Le risultanze sono state organizzate in un Quadro Logico (LogicalFramework) al fine di determinarne le reciproche dipendenze e le occa-sioni di sinergie in atto o anche potenziali.

La corretta individuazione dei problemi e una loro giusta gerarchizza-zione in termini di causa-effetto costituisce un elemento fondamentaledell’attività di progettazione.

Si è perciò realizzato un “Albero dei Problemi”, prima per singoli ambi-ti di analisi e poi sintetizzati per “grappoli” (clusters), evidenziando gliaspetti che apparivano in grado di determinare effetti negativi, difficol-tà, disagi.

Da questo si è fatto conseguire un “Albero degli obiettivi”, nel qualegli ostacoli sono trasformati in caratteristiche positive, problemi risolti.

Questa metodologia è usuale anche nella redazione di programmi chefanno riferimento a risorse comunitarie, in quanto aiuta ad organizzarei dati in maniera coerente e a pensare il territorio come un sistemasinergico, integrato, nel quale emergono sia le relazioni virtuose daconseguire, sia le possibili influenze negative da evitare.

Dalla lettura del quadro conoscitivo sono risultate evidenti per il buonfine del Programma integrato e degli strumenti operativi che seguiranno:

- la opportunità di un quadro di progettazione condivisa, che coinvol-ga in maniera quanto più possibile attività sociali e produttive;

- la necessità di politiche che vadano verso lo sviluppo sostenibile (edauto-sostenibile), in sintonia con le recenti consapevolezze ambien-taliste e con gli orientamenti delle più recenti politiche Comunitarie,ma anche al fine di attribuire al valore patrimoniale del territorio lafunzione di “motore economico e sociale”.

2.1 -- LL’analisi SS.W.O.T.

I dati e le informazioni sul contesto territoriale sono stati ordinati attra-verso la matrice S.W.O.T. che, come di consueto, è stata strutturatasecondo i seguenti elementi:

punti ddi fforza (Strengths), elementi che giocano a favore dello “svilup-po” dell’area, da valorizzare, sui quali si può pensare di interveniredirettamente attraverso interventi e decisioni locali;

debolezze (Weaknesses), ostacoli da superare, elementi di cui il siste-

28 Quaderni dell’AdB

ma locale difetta e che creano una condizione di svantaggio. Anchequesti, come i punti di forza, possono essere modificati attraverso deci-sioni locali;

opportunità (Opportunities), possibili vantaggi futuri che occorre esse-re pronti a sfruttare a proprio favore, e che prescindono dal contestoterritoriale; non sono modificabili localmente ma, nel caso si verifichi-no, vanno utilizzati al meglio mediante capacità locali;

rischi (Threats) o minacce, fattori ambientali esterni, eventi o mutamen-ti futuri che potrebbero avere un grosso impatto negativo sui risultatidella strategia, pur non avendo un riferimento diretto col contesto. Vaverificato se vi sarà la possibilità di farvi fronte, nel caso si verifichino,oppure se causeranno danni alle finalità del Progetto. In questo ultimocaso deve essere possibile limitarne gli effetti e, nei casi peggiori, sipuò arrivare a decidere se annullare il Progetto stesso.

Lo schema S.W.O.T. si è dimostrato un valido ausilio per sintetizzareproblemi complessi, censire ed evidenziare le potenzialità intrinsechedel territorio, esplicitare le criticità legate a fattori esterni al contesto,classificando ogni elemento in maniera ordinata.

Al fine di evitare il rischio di genericità e scarsa oggettività, la costru-zione della matrice swot è stata basata su dati misurabili e verificabi-li, ma anche sulla conoscenza diretta del territorio che hanno gli Attorilocali, con i quali sono stati organizzati vari incontri e ai quali, in alcu-ni casi, è stata chiesta la compilazione di una scheda-questionario perl’acquisizione di elementi specifici.

La partecipazione degli Attori locali nella fase conoscitiva è stata fon-damentale per far emergere le necessità reali del territorio, le doman-de e le aspirazioni locali, alle quali il Programma di Interventi dovrànecessariamente riferirsi.

Il coinvolgimento degli Attori locali, oltre a dare concretezza alle anali-si e alle decisioni può comportare un ulteriore vantaggio.

Infatti solo se gli Attori hanno modo di sentirsi partecipi delle decisio-ni, sentiranno il Programma come proprio, e si attiveranno per darnepiena attuazione.

Inoltre secondo il principio della sussidiarietà lo sviluppo locale si basasulla responsabilità e sull’iniziativa di istituzioni, imprenditori, forzesociali presenti sul territorio. Ad essi, pertanto, vanno ricondotte tuttele decisioni e le scelte per il progresso dell’intera Valle.

Si riporta, di seguito, la matrice SWOT elaborata e la sintesi redattaraggruppando e ordinando i fattori emersi al fine di consentirne unalettura immediata.

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 29

2.2 -- MMatrice SS.W.O.T.

Punti ddi FForza

- Sono presenti nell’area caratteristiche paesaggistiche di qualità dif-fuse e sufficientemente conservate;

- l’area appartiene ad un ambito naturalistico d’eccezione, in quantoDorsale Appenninica della Rete Ambientale Europea (Progetto A.P.E.Appennino Parco d’Europa, PLANECO - Corridoio Ecologico nellaStruttura della Continuità Ambientale Nazionale);

- vi è una sostanziale continuità con il Parco Nazionale del Pollino, ilParco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri Lagonegrese e ilParco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano;

- sono presenti molteplici aree protette (SIC, ZPS, Riserve regionali);

- l’area costiera lucana è candidata a divenire Parco NaturalisticoMarino, e lungo la costa calabrese è stata di recente istituita unaRiserva naturale marina comprendente i fondali dell’Isola di Dino;

- l’area è ricca di Beni culturali appartenenti a differenti epoche stori-che, che comprendono tipologie facilmente fruibili, in ambienti anco-ra tutto sommato poco trasformati ed in un contesto socio-cultura-le ricco di tradizioni, di riti e di folclore;

- grazie alla diffusa integrità ambientale e alla qualità di molte suerisorse naturali, l’area può costituire nei prossimi anni un vero e pro-prio Laboratorio nel campo dello sviluppo “autosostenibile” e dellatutela del paesaggio;

- le caratteristiche fisiche appaiono favorevoli allo sviluppo turisticointegrato: prossimità di ambito costiero e montano, climaMediterraneo,

- la morfologia è complessa, vi è presenza di Geositi e di ambiti dipaesaggio eccellente;

- siti, edifici monumentali, beni culturali, configurano un patrimoniostorico culturale suscettibile di valorizzazione;

- l’area risulta indenne da inquinamento atmosferico (Analisi integrata delsistema delle emissioni in atmosfera della Regione Basilicata,Dipartimento Sicurezza Sociale e Politiche Ambientali, 1999, Agenda 21);

- le capacità produttive locali sono vivaci e possono attingere a tradi-zioni imprenditoriali radicate;

- la popolazione ha mediamente un buon livello culturale;

- vi è una buona disponibilità di risorse idriche;

30 Quaderni dell’AdB

- negli ultimi anni risulta diminuito il rischio di incendi (Basilicata,Legge Regionale n.13 del 22 febbraio 2005 “Norme per la protezio-ne dei boschi dagli incendi, Catasto delle aree boscate a rischio”);

- la posizione dell’area è strategica sia nella struttura nazionale dellecomunicazioni che nei Programmi di sviluppo dei collegamenti conle realtà dell’ambito mediterraneo.

Punti ddi ddebolezza

- Le politiche per il patrimonio naturale non sono adeguate ai fabbi-sogni di conservazione e di valorizzazione;

- i Beni culturali non sono conosciuti a livello nazionale ed internazio-nale, e la maggior parte della popolazione non ha la consapevolez-za di tale patrimonio;

- rischia di scomparire un buon numero di produzioni agroalimentaritipiche, nonché alcune produzioni artigianali di buona qualità e sug-gestive;

- cresce la superficie incolta e abbandonata a causa della cessazionedella attività agricola e della sua sostituizione con residenze;

- pesanti sono gli impatti esercitati dalle infrastrutture viarie e idroe-lettriche e dalle strutture produttive;

- è modesta o quasi nulla la politica di valorizzazione del paesaggio;

- è radicata la gestione “separata” degli interventi sull’ambiente di Valle;

- gli operatori locali non hanno le competenze e la disponibilità adattuare investimenti in sinergia;

- vi è eccessiva concorrenza, mancato coordinamento e sovrapposizio-ne di Enti e Soggetti che prendono decisioni in merito agli interven-ti sul Capitale territoriale;

- è scarsa o nulla la consapevolezza collettiva del patrimonio ambien-tale;

- vi è eccessiva disponibilità nei confronti delle esigenze “produttive”,a causa della inadeguata attribuzione di valore alle caratteristicheambientali e paesaggistiche;

- si registra da decenni la tendenza allo sprawl, che determina occu-pazione incontrollata di territorio e sostituzione delle funzioni origi-narie.

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 31

Opportunità

- Possibili iniziative di rete e di integrazione con alcune linee di inter-vento avviate dal PIT locale (natura, progressiva strutturazione di undistretto agroalimentare);

- crescente interesse turistico per aree ambientalmente non compro-messe, domanda di turismo rurale e di località turistiche minori;

- crescente domanda di prodotti turistici di nicchia caratterizzati darisorse di natura e di cultura e di produzioni naturali;

- sviluppo di servizi innovativi ad alto contenuto tecnologico (Leader,politiche regionali);

- nuovi collegamenti strategici (Autostrada Lauria-Foggia, Maratea-Taranto);

- ricostruzione del tratto locale dell’Autostrada SA-RC;

- politica di miglioramento degli accessi urbani, attribuzione di funzio-ni urbane ai “vuoti”urbanistici;

- politiche nazionali e comunitarie di sostegno all’organizzazione disettore ed all’integrazione pubblico-privato;

- politiche di sostegno agli scambi culturali ed alla cooperazione traterritori;

- avvio di politiche di difesa delle identità locali (Legge sui piccoliComuni, ecc..) e sostegno alla creazione di Reti e all’approcio inte-grato;

- creazione di Sistemi Locali di Offerta Turistica (SLOT della ComunitàMontana del Lagonegrese) con il fine di controllare il prodotto turi-stico complessivo ed ottenere benefici diffusi a livello occupaziona-le, nella distribuzione del reddito e nel superamento di visioni loca-listiche.

Minacce

- Potenziale interesse di grandi investitori esterni per iniziativeimprenditoriali non sempre compatibili con gli aspetti ambientali econ le vocazioni del territorio;

- degrado estetico del paesaggio e aumento del rischio idrogeologicoper diffusione/concentrazione del presidio umano;

- peggioramento dei valori ambientali a seguito di scelte effettuate aldi fuori del territorio;

- consumo delle risorse territoriali con innesco di nuove forme didegrado ambientale;

32 Quaderni dell’AdB

- indifferenza diffusa rispetto alla “cosa” pubblica;

- rassegnazione, abitudine alla delusione delle aspettative e sostan-ziale sfiducia negli investimenti collettivi. Per contro, coltivata la“furbizia”;

- limitata esperienza locale in merito alla cooperazione tra Attori pub-blici e tra questi e i privati;

- abitudine alla interlocuzione diretta e separata con i livelli decisio-nali superiori e conseguente creazione di separati canali di consen-so, con aumento del rischio di interferenze.

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 33

Figura 5 - Tabella di sintesi della matrice SWOT

Considerazioni ssulle rrisultanze ee rriordino ddei ddati

Appare chiaro che l’ambiente nel suo complesso, pur essendo di qua-lità, non è sentito come risorsa e non produce ricchezza.

Vissuto come vincolo, spesso presenta situazioni a rischio che vengo-no ignorate, o gestite in modo “separato” ed episodico.

Alla scarsa attribuzione di valore all’ambiente e al patrimonio colletti-vo in genere, fa riscontro la mancanza di politiche organiche di tuteladel territorio e di valorizzazione turistica.

Il patrimonio va però trasformato in risorsa economica perché sia fontedi benefici reali e diretti e perché si realizzi la consapevolezza che è“un insieme di risorse”.

In questa direzione vanno segnalate le azioni e le iniziative che andreb-bero intraprese, oltre che per conseguire beneficio immediato e concre-to, come premesse per la costruzione di una nuova offerta di territorio:

- la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio locale,

- la sua messa in rete con i Parchi Nazionali del Pollino, dell’Appen-nino Lucano-Val d’Agri Lagonegrese, del Cilento e Vallo di Diano,

- la realizzazione di complementarità tra l’offerta turistica del territo-rio interno e quella del territorio costiero,

- i monitoraggi sull’ambiente e sugli effetti degli interventi antropici,

- la implementazione di un sistema per la partecipazione consapevo-le degli attori locali,

- la realizzazione di un sistema di promozione/valorizzazione/gestionelocale dell’ambito fluviale del Noce.

Questi elementi vanno inquadrati in un contesto generale più ampioche presenta alcune circostanze favorevoli e che ne rende a maggiorragione opportuna la realizzazione:

- la recente promozione dell’ambiente attraverso i media può rappre-sentare una circostanza favorevole a far emergere un sistema terri-toriale locale quale episodio di eccellenza,

- la condivisione e la sinergia su scala intercomunale può collocare l’a-rea di riferimento nel Mercato dei territori sollecitando l’arrivo dienergie dall’esterno, disponibili a investire in attività turistiche diqualità,

- la situazione sociale è caratterizzata dall’assenza di problemi di ordi-ne pubblico rilevanti.

Per contro, però, la lentezza con la quale si realizzano accordi di con-divisione, una inveterata tendenza alla contrapposizione e al persegui-

34 Quaderni dell’AdB

mento di obiettivi separati, possono far sì che l’area sia sottoposta nelfrattempo ad ulteriori compromissioni.

2.3 -- GGli AAlberi ddei PProblemi

Le debolezze e le criticità riscontrate sono state identificate comeProblemi, cioè come situazioni negative attuali e oggettive, alle qualisi vuole rimediare.

Nessuno dei Problemi appare isolato, ma al contrario ognuno apparecome parte di un insieme caotico e non immediatamente comprensibile.

Si è, perciò, ipotizzata una suddivisione dei problemi secondo tre ambi-ti principali: patrimonio naturale a rischio di degrado, mancata consa-pevolezza del valore collettivo, compromissione delle caratteristicheambientali del fiume.

Al fine di ordinare i problemi e le relazioni reciproche che li caratteriz-zano, per ognuno dei problemi sono state individuate alcune dipenden-ze gerarchiche, rispondendo alle domande:

da cosa è generato?

in quali contesti più ampi si colloca?

quali problemi genera a sua volta?

Le relazioni di causa-effetto sono state evidenziate graficamente, trac-ciando linee di connessione che hanno generato, a cascata, più livelligerarchici di problemi.

Il complesso dei problemi e delle relazioni reciproche, così schematiz-zate, ha dato luogo alla rappresentazione di tre grafici ad albero defi-niti Alberi dei Problemi (Problems trees), uno per ciascun ambito.

Il problema collocato al centro di ognuno dei tre grafici rappresenta lo“starter”, ovvero il punto di partenza, per il quale le analisi conosciti-ve condotte e gli Attori locali hanno evidenziato il ruolo di causa prin-cipale di altri problemi.

Al problema centrale sono stati collegati tutti gli altri problemi:

- verso il basso, quelli che possono considerarsi a loro volta causa delproblema starter stesso,

- verso l’alto, quelli che invece sono individuabili come effetti.

Si riportano, di seguito, la descrizione sintetica dei problemi aventi ilruolo di causa principale, e i tre Alberi dei Problemi.

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 35

36 Quaderni dell’AdB

Figura 6 - Elementi sintetici che caratterizzano i problemi aventi il ruolo di causa principale

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 37

Figura 7 - Albero dei Problemi n.1 - Diminuzione del capitale territoriale

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Figura 8 - Albero dei Problemi n.2 - Visione dello sviluppo disarticolata

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 39

Figura 9 - Albero dei Problemi n. 3 - Degrado dell’ambito naturale

2.4 -- GGli AAlberi ddegli OObiettivi

Il sistema delle connessioni logiche formulate e rappresentate negliAlberi dei Problemi si è prestato ad una operazione consistente nel sem-plice ribaltamento di ogni elemento nel suo opposto, ossia nella traspo-sizione in positivo di ognuna delle situazioni negative individuate.

La trasposizione ha generato tre ulteriori schemi ad albero, uno per cia-scun ambito, configurando questa volta i cosiddetti Alberi degliObiettivi (Objectives trees), che rappresentano la descrizione teorica diquanto è conseguibile nel caso in cui tutti i problemi vengano risolti.

Alla sommità di ognuno degli schemi ad albero è stato posto, correla-to agli alberi dei problemi, il macro obiettivo di riferimento:

- la problematica della diminuizione del capitale territoriale si è tra-sformata nell’obiettivo della valorizzazione del capitale territoriale,

- la visione dello sviluppo disarticolata si è trasformata in riarticola-zione delle relazioni di valle,

- il degrado per insufficiente attenzione alla struttura e alla funzionedel fiume si è trasformato in recupero e valorizzazione dell’ambitofluviale.

All’interno degli schemi sono state verificate le relazioni di causalità tragli obiettivi, e sono state tracciate, ove è risultato necessario, nuovelinee di connessione.

La trasposizione in positivo dei problemi non ha, naturalmente, costi-tuito in maniera automatica l’individuazione degli obiettivi delProgramma integrato di interventi.

Quest’ultimo, infatti, in quanto proposta integrata e complessa di inter-vento sul territorio, deve superare la semplicità del meccanismo digenerazione che è propria dell’albero degli obiettivi.

Deve cogliere le specificità dell’area di intervento e in primo luogo leistanze degli Attori locali.

Attraverso una operazione di clustering, gli obiettivi sono stati succes-sivamente raggruppati per famiglie, e sono stati selezionati i raggrup-pamenti ai quali gli Attori attribuiscono maggiore importanza e prioritàe sui quali il Programma intende concentrarsi.

Allo stesso modo sono stati esclusi quelli identificati come di seconda-ria importanza o che appaiono non controllabili e perseguibili attraver-so il Programma.

Il risultato del processo è uno schema di sintesi che è stato evidenzia-to anch’esso con il ricorso ad una struttura ad albero e che fa riferi-mento ad un unico macro-obiettivo generale.

40 Quaderni dell’AdB

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 41

Macro-obiettivo che rappresenta l’idea-forza alla base del Programmaintegrato: la rinnovata competitività territoriale della valle del Noce.

Si riportano di seguito i tre Alberi degli Obiettivi e lo schema dei rag-gruppamenti elaborato (clustering).

Figura 10 - Albero degli obiettivi n.1 - Valorizzazione del Capitale territoriale del bacino

42 Quaderni dell’AdB

Figura 11 - Albero degli obiettivi n. 2 - Riarticolazione delle relazioni di valle

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 43

Figura 12 - Albero degli obiettivi n.3 - Recupero e valorizzazione dell’ambito fluviale

44 Quaderni dell’AdB

Figura 13 - Visualizzazione grafica del raggruppamento degli obiettivi (clustering)

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 45

2.5 -- LLa rrinnovata ccompetitività ddel tterritorio

Conseguentemente ai risultati dell’analisi, il Programma assume lo svi-luppo integrato e sostenibile come nuovo percorso di crescita localeorientato:

- alla realizzazione di una nuova offerta di territorio che è funzionalealla creazione di nuove occasioni di occupazione e di economia,

- al rispetto delle qualità ambientali,

- alla valorizzazione economica, con ricadute quanto più possibilelocali,

- alla integrazione di quanto attivato dalla Programmazione ai varilivelli.

Si assume dunque come obiettivo generale quello della attribuzione dinuova competitività del territorio.

Attraverso la sua valorizzazione, il capitale territoriale dovrà esseremesso in grado di affrontare la concorrenza nel “mercato dei territori”,garantendo nel contempo la sostenibilità ambientale, economica esociale dello sviluppo.

La competitività del territorio è stata intesa nel suo insieme di:

- competitività sociale: il territorio è oggetto di un intervento unitario,efficace, sulla base di una visione comune ed una concertazione trai diversi livelli Istituzionali;

- competitività ambientale: l’ambiente diventa elemento distintivo equalificante del territorio, garantendo la tutela e il rinnovamentodelle risorse naturali e del patrimonio. Si afferma la logica di “pro-getto diffuso” sull’intero territorio comunale, per cui ogni parte diterritorio assume insomma dignità sufficiente per essere oggetto diPianificazione;

- competitività economica: la produzione di beni e servizi avviene ilpiù possibile all’interno del territorio stesso, con la massima quali-tà possibile attraverso la sinergia e lo scambio tra gli operatori loca-li, valorizzando le esperienze e le competenze locali;

- competitività rispetto al contesto globale: il territorio si “colloca” inmaniera competitiva rispetto all’esterno, valorizzando la propria spe-cificità ed evidenziandone le caratteristiche che sono più appetibilidal mercato globale.

La direzione è quella di una ricostruita identità del territorio, attraver-so la consapevolezza, da parte delle popolazioni locali, che il propriopatrimonio ambientale, culturale e produttivo di qualità può divenirerisorsa di prestigio e dispensatore di nuova economia.

46 Quaderni dell’AdB

Figura 14 - Albero di sintesi conseguente al raggruppamento degli obiettivi, realizzatorecependo il contributo degli Attori locali

47

3 IIL QQUADRO LLOGICO

La Matrice del Programma integrato è stata formulata attraverso il ricor-so alla metodologia del Logical Framework Approach (LFA, Sistema delQuadro Logico).

In ambito Comunitario negli ultimi anni tale metodo è stato ampiamen-te applicato all’interno del sistema integrato del Project CycleManagement (PCM, Gestione ciclica del Progetto), per la redazione didocumenti di programmazione/pianificazione ed in relazione ad inter-venti che interessano la collettività.

Il sistema del Quadro logico prevede che le azioni/interventi e le risor-se economiche per attuarli siano organizzati sulla base di una Matricecon un formato standard.

Il riferimento omogeneo consente di evidenziare con chiarezza il tratta-mento dei problemi chiave durante tutta la vita del Progetto, aiuta astabilire le priorità e determinare i risultasti attesi, ed è predisposta almonitoraggio e alla valutazione.

La Matrice del PCM (Logframe)6 riassume i diversi elementi delProgetto, organizzandoli perché siano visualizzati in modo efficace esemplice da comprendere.

È articolata in quattro livelli legati tra loro da un rapporto causa-effet-to in senso verticale, dal basso verso l’alto:

- le attività portano ai risultati,

________________6 GOPP, Goal Oriented Project Program - Federico Bussi per ISFOL, anno 2000

- i risultati conducono al raggiungimento degli scopi (obiettivi specifici),

- gli scopi contribuiscono al raggiungimento dell’obiettivo generale.

Sostanzialmente il Logframe, oltre ad organizzare logicamente ilProgetto e a renderlo comunicabile attraverso la chiarezza della suaarticolazione, obbliga anche a rispondere a quesiti fondamentali cheriportano alla concretezza dei problemi e che impongono una appro-fondita riflessione rispetto a:

- interesse strategico,

- pertinenza, cioè rispondenza al contesto e alla capacità organizzativa,

- urgenza,

- risorse umane disponibili (competenze tecnico-politiche),

- risorse finanziarie,

- fattibilità.

48 Quaderni dell’AdB

Figura 15 - Articolazione della matrice del quadro logico utilizzata per la elaborazione del

Programma

Gli elementi all’interno della matrice elaborata per il Programma inte-grato di Interventi per la valorizzazione del bacino idrografico del fiumeNoce sono stati così intesi:

- obiettivo generale: è il beneficio sociale ed economico di lungo ter-mine che il territorio conseguirà dall’attuazione del Programma.Questo livello non viene raggiunto mai attraverso il singolo interven-to, ma con il contributo di più interventi o Progetti, che perseguono

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 49

finalità interrelate. È un obiettivo che attiene a diversi aspetti dicarattere sociale ed economico e indica una aspirazione (Visione)per la cui realizzazione il territorio si organizza;

- obiettivo specifico: scopo immediato del Programma, indica i bene-fici diretti che il territorio nel suo insieme otterrà mettendo a fruttoi “servizi” che riceverà nell’ambito del Progetto stesso. In particola-re, lo scopo definisce l’aspetto/condizione di vita che registrerà unmiglioramento a seguito dell’utilizzo dei servizi forniti;

- risultati: sono i servizi che il territorio otterrà a seguito delleattività/interventi realizzati. Non sono le infrastrutture eventualmen-te realizzate, ma i servizi da esse offerti;

- attività: sono le azioni/interventi che saranno realizzati per fornire iservizi necessari al territorio e ai soggetti che vi fanno riferimento;

- indicatori: sono stati intesi nella loro natura di indici certi e misura-bili sia in termini qualitativi che quantitativi. Gli indicatori sono:

- fattibili, in termini di finanze, esperienze e tempi;

- pertinenti, cioè esprimono in modo preciso quello che si devemisurare;

- sensibili, in quanto capaci di raccogliere i cambiamenti che si ipo-tizzano, e in modo tempestivo.

Rapporti ccon iil qquadro nnormativo ddi rriferimento

Il Programma integrato durante tutto il suo ciclo di vita dovrà tenercostantemente conto di piani e programmi prodotti in altri ambiti, non-ché dell’evoluzione del quadro normativo nei vari settori di intervento.

Il riferimento al Quadro esterno aiuta a tener conto di limiti, rischi edopportunità, innalza il livello del Programma e ne favorisce la fattibili-tà. Perciò durante tutte le fasi, dalla elaborazione all’attuazione, sarànecessario attingervi per consentire il miglioramento e l’aggiornamen-to continuo del Programma stesso.

Bisognerà realizzare insomma una specie di “Laboratorio aperto” il cuiobiettivo è quello di acquisire sistematicamente nuovi dati e informa-zioni, e di rivedere continuamente i contenuti del Programma.

Revisione che dovrà farsi sia in riferimento al cambiamento del quadroesterno, sia in riferimento al raggiungimento dei primi effetti del pro-gramma stesso, effetti che potrebbero comportare variazioni dello statodi fatto che non sono state previste.

Precondizioni

Si è già detto di logiche esterne o comportamenti politico-sociali chepotrebbero influenzare lo svolgimento e il conseguimento dei risultatidel Programma.

In effetti alcuni degli Obiettivi e delle Azioni, individuati nella fase dielaborazione degli alberi, hanno mantenuto un livello di riferimentogenerale in quanto rappresentano elementi al di fuori della possibilitàdi controllo diretto del Programma stesso.

Sono cioè Precondizioni.

Sono da tenere presente per l’effetto che potrebbero avere qualora siverificassero/risolvessero, ma la loro presenza all’interno delProgramma è stata valutata non necessaria e, anzi, non opportuna.

Alcune (vedi “Ipotesi di recupero della ex ferrovia Calabro Lucana”)potrebbero infatti rappresentare addirittura causa di insuccesso nelcaso in cui non trovassero la necessaria copertura finanziaria o il fatti-vo interesse delle Amministrazioni competenti, ritardando o addiritturaimpedendo l’attuazione del Programma.

In quest’ultimo caso la precondizione diventerebbe allora un presuppo-sto “killer”.

Autosostenibilità

È la continuazione nel tempo dei benefici previsti per il territorio desti-natario del Programma.

Perché vi sia autosostenibilità, il Programma dovrà realizzare le condi-zioni affinché i benefici possano essere prolungati nel tempo conmodalità e mezzi autonomi ed autogestiti.

È necessario altresì che si prolunghi nel tempo la volontà stessa di con-tinuare, e che permanga la pertinenza e la coerenza degli obbiettivi,anche quando gli effetti diretti dell’attuazione del Programma si saran-no estinti.

Il programma si basa sul concetto di sviluppo locale inteso come cre-scita complessiva della società locale, che deve diventare consapevoledel proprio ruolo di protagonista del proprio futuro.

È uno sviluppo che punta sulla convergenza delle diverse culture loca-li, dei soggetti economici e delle tecniche, in grado di attivare sinergi-camente self-reliance, basic needs, ecosviluppo.

“…L’avvio del processo di riconversione ecologica e sociale necessitadi una riprogettazione del territorio tramite la costruzione di “rappre-sentazioni interpretative di contesti locali nel loro rapporto con le dina-

50 Quaderni dell’AdB

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 51

miche globali (...) attraverso (...) una rete di rapporti sovralocali, ten-denzialmente globale. Progettare il territorio significa quindi innanzitut-to rappresentare delle diversità, in termini di possibili risposte locali aimutamenti globali e significa forzare i limiti dei linguaggi universali inmodo da renderli capaci di accogliere (comprendere) e veicolare “ragio-ni” e valori locali…” (Dematteis G., 2001).

L’autosostenibilità del programma dovrà essere pertanto verificata aivari livelli di interesse e in ognuna delle fasi che lo caratterizzano, com-prese, quindi, quelle successive alla fase di progettazione:

l’autosostenibilità dovrà essere trasformata ogni volta in fattibilitàanche economica e finanziaria.

3.1 - MMatrice ddel QQuadro LLogico

52 Quaderni dell’AdB

Figura 16 - Matrice del Quadro Logico del Programma integrato

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 53

55

4 LE AATTIVITÀ PPREVISTE DDAL PPROGRAMMA IINTEGRATO

Nel presente capitolo vengono sinteticamente illustrati gli interventi e leazioni previsti dal Programma (riportati nella Matrice del quadro logicoalla voce “Attività”), ritenuti in grado di aggredire le criticità evidenziatedalle analisi conoscitive condotte mediante le tecniche partecipate.

Gli interventi e le azioni sono stati organizzati secondo una logica inte-grata e intersettoriale in gruppi funzionali simbolicamente denominatiProgetti Bandiera.

Ricorrendo ad una immagine semplificativa i Progetti Bandiera sonoriconducibili alle categorie interdipendenti dell’hardware e del software.

Alla prima categoria (hardware) sono ascrivibili i Progetti che compren-dono prevalentemente interventi materiali, concreti, all’altra (software)sono ascrivibili i Progetti ai quali è affidata la ricostruzione delle rela-zioni tra le varie parti sociali, secondo logiche solo apparentementeimmateriali, nonché la costruzione di nuove capacità di governo del ter-ritorio.

Nella pratica comune della Programmazione spesso questi ambiti ven-gono organizzati in maniera separata, per esigenze di semplicità, anchese nella realtà hanno sostanza di categorie complementari.

La loro combinazione virtuosa può innescare gli interessi, le capacità egli strumenti di corredo per la costituzione di una opportuna “cassettadegli attrezzi”.

56 Quaderni dell’AdB

I PProgetti bbandiera

1 -- RReversibilità aambientale

Il Progetto ha finalità di approfondire la conoscenza del patrimonioambientale della Valle, del suo potenziale e dei possibili rischi derivan-ti da usi impropri, da cui far discendere le azioni e gli interventi per laricostruzione della continuità ambientale, il recupero delle situazioni didegrado, la deframmentazione e la riduzione dell’isolamento.

Saranno redatti studi specifici e ricerche, saranno costituite banche datiaggiornate sui caratteri naturalistici, biologici, faunistici, vegetazionali,paesistici, del fiume e dell’intera Valle, nonché sulle pressioni antropi-che, sulle fonti di inquinamento, sugli elementi di degrado ambientale.

Gli studi dovranno conseguire livelli di conoscenza adeguati a proget-tare e attuare le misure e gli interventi previsti dai Progetti Bandiera, edovranno, in futuro, essere costantemente aggiornati e implementati,fornendo una utile base conoscitiva su cui fondare i futuri programmi,piani e interventi aventi ricadute sul sistema naturalistico-ambientale.

Figura 17 - Articolazione dei Progetti bandiera

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 57

Tutto il patrimonio conoscitivo acquisito costituirà, inoltre, il fondamen-to per la costruzione del sistema di monitoraggio previsto dal ProgettoBandiera n. 15.

L’attuazione del Progetto reversibilità ambientale è prioritaria rispettoagli altri Progetti Bandiera.

I soggetti attuatori sono: Università, Enti e Istituti di Ricerca, Associa-zioni di protezione ambientale.

2 -- MManuale ddi ““uso ee mmanutenzione ddella VValle”

Il Progetto propone la redazione di un Manuale di regole, norme, pro-cedure e indicazioni tecniche da osservare per la progettazione e la rea-lizzazione di tutti gli interventi che vengono attuati sul territorio.

I contenuti del Manuale dovranno discendere sia dagli studi specialisti-ci del Progetto 1 - Reversibilità ambientale, sia da buone prassi mutua-te da altre esperienze in contesti similari, e dovranno essere finalizza-ti a preservare gli aspetti caratteristici del Capitale territoriale.

Saranno condivisi da tutti gli Attori locali, in particolare dalle Ammi-nistrazioni comunali, che utilizzeranno costantemente il Manuale e netrasferiranno i contenuti in tutti gli strumenti di governo e gestione delterritorio, a cominciare dai piani urbanistici e dai regolamenti edilizi.

Il Manuale svilupperà in maniera particolarmente approfondita indica-zioni e regole riguardanti le attività che hanno impatti diretti sull’eco-sistema del fiume e dei corsi d’acqua minori.

I soggetti coinvolti sono: Università, Autorità di Bacino, Regioni,Province, Gal Allba.

3 -- EEcofrequenza. SSentieri ddi pperlustrazione ee cconoscenza

Il Progetto propone la ricostruzione del sistema dei percorsi a mobili-tà “dolce” che hanno caratterizzato, fino ad epoche relativamenterecenti, il territorio della valle: la rete delle greenways.

L’organizzazione di itinerari con funzione turistico-ricreativa può trova-re ampio spazio all’interno dell’area, che è ricca di beni naturalistici,storici, paesaggistici.

Tutto il territorio della Valle può essere considerato, nel suo comples-so, una specie di museo diffuso, dove anche i centri urbani e rurali,prodotti di una sedimentazione millenaria, rappresentano una impor-tante ricchezza.

La realizzazione della rete delle greenways7 è finalizzata all’innesco diun processo integrato di fruizione dei beni culturali, delle aree archeo-logiche, dei palazzi di città, dei casali, dei conventi, dei luoghi di natu-ra, dei paesaggi ambientali e antropici di rilievo, degli eventi e dei luo-ghi della memoria, delle produzioni tipiche di qualità e della ristorazio-ne ospitale.

Il sistema è inteso come un circuito virtuoso che mette insieme la per-lustrazione e l’ospitalità, riproponendo antiche vie e posti di ristoro.

I percorsi principali individuati nel bacino del Noce riprendono insostanza le antiche direttrici di attraversamento del territorio, direttricialle quali attribuire una mobilità compatibile con l’uso pedonale il cicli-smo di montagna, con il trekking, con l’equitazione:

- il corridoio lungo il fiume Noce, dalle sorgenti alla foce,

- il percorso della dismessa linea ferroviaria calabro lucana,

- il percorso dalla foce ai valichi in direzione della valle del fiume Sinni(per Lauria),

- il percorso dal fiume verso Trecchina e Coccovello, fino al mare,

- dalle sorgenti verso l’interno, in direzione della Val d’Agri (perMoliterno),

- da Rivello e Lagonegro verso il Cilento.

Lungo i principali possono innestarsi percorsi a valenza secondaria,strettamente connessi alla valorizzazione delle risorse su scala comu-nale.

La realizzazione complessiva della rete delle greenways, individuata inlinea preliminare, dovrà essere oggetto di approfondimenti specifici siaper quanto riguarda gli aspetti progettuali, sia per quanto attiene allerisorse finanziarie necessarie.

_________________7 Greenway, Green axes, Green corridors, Slowway sono sinonimi di un termine che indi-ca strade di trasporto dedicate al traffico leggero non motorizzato. Greenway è usato perdefinire assi di collegamento progettati a scopo ricreativo e/o per gli spostamenti quoti-diani (work, place of study, shopping etc..). Le Greenways nascono anche come assi viaridi affiancamento a linee di trasporto in esercizio. Hanno pendenze contenute, limitateintersezioni stradali, totale separazione con queste ultime, alto grado di sicurezza, sonofacili da percorrere con mezzi “dolci”, offrono variabilità di paesaggio, valorizzazione del-l’identità originaria, riutilizzo lungo il tracciato di caselli, stazioni, manufatti in disuso. LeGreenways rappresentano una risorsa per il turismo consentendo la promozione del ter-ritorio e delle sue peculiarità ambientali e naturalistiche. (The European Greenways, GoodPractice Guide - Commissione Europea, DG Environment. Association Européenne desVoies Vertes)

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Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 59

Figura 18 - La rete delle greenways

Dovrà, inoltre, essere coordinata con la rete sentieristica regionale incorso di progettazione da parte del CAI e della Regione Basilicata, inattuazione della legge regionale n. 51/2000.

A carattere esemplare e dimostrativo il Progetto Ecofrequenza proponela realizzazione di due sentieri compresi nella rete complessiva, cheassumono la valenza di “percorsi prototipi”.

I ppercorsi pprevisti ddal PProgetto

I sentieri previsti dal Progetto sono:

- il Sentiero Lagonegro-Maratea, nel settore nord del bacino (sentiero A),

- il Sentiero Aieta-Maratea, nel settore sud (sentiero B).

Percorrono alcuni tratti delle antiche vie e ne suggeriscono nuove con-nessioni, proponendosi con carattere di originalità dimostrativa ed evo-cativa di suggestioni ma offrendo anche occasioni di economia locale.

Sono strategici in quanto attraversano ambiti estesi del territorio,hanno valenza interregionale, si innestano su percorsi antichi e in largaparte esistenti, collegano e rendono fruibili numerose risorse delCapitale territoriale, definite dal progetto “nodi”.

Nodi che sono classificabili secondo livelli di riferimento alla ReteEcologica Nazionale, proposta dal Ministero dell’Ambiente, e che trova-no coerenza con quanto recepito nel Progetto di REL, Rete EcologicaLucana, della Regione Basilicata8:

- nodi di primo livello: evidenze di importanza nazionale (Parchinazionali, aree SIC e ZPS),

- nodi di secondo livello: centri storici, beni architettonici e archeolo-gici isolati,

- nodi di terzo livello: spazi rurali e punti panoramici,

- nodi locali: centri abitati con servizi locali,

- poli di smistamento verso altri sentieri tematici: punti informativi,servizi.

Al fine di favorire la frequentazione e la fruizione del territorio da partedi tutte le categorie di utenti, per l’attuazione del ProgettoEcofrequenza saranno prese a riferimento le Linee Guida elaborate nel-l’ambito del Progetto “Parchi per tutti: fruibilità per un’utenza amplia-ta” promosso dal Ministero dell’Ambiente e dall’Associazione ACLI AnniVerdi.

Gli interventi di sistemazione e realizzazione dei sentieri, compresa lacartellonistica, saranno conformi alle indicazioni del Club Alpino Italiano

__________________8 Il progetto REL, che prevede l’articolazione di un sistema interconnesso di habitat, diParchi e Riserve, di ambiti paesistici, di scenario ecosistemico polivalente, fa espressoriferimento alla necessità, per i territori antropizzati, di un approccio che consenta digarantire la vitalità del territorio e dei suoi abitanti, difendendone il paesaggio caratteri-stico, la cultura, ma anche le potenzialità di sviluppo.

60 Quaderni dell’AdB

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 61

applicate per la realizzazione della rete sentieristica nazionale. Per essidi farà riferimento ai contenuti della legge regionale della Basilicata n.51/2000 e si applicheranno le tecniche dell’ingegneria naturalistica.

Soggetti attuatori del Progetto: Comunità Montana, Comuni, Gal.

Figura 19 - Schema illustrativo delle caratteristiche dei nodi della rete

Figura 20 - Schema illustrativo delle caratteristiche dei percorsi

62 Quaderni dell’AdB

Figura 21 - Il sentiero Lagonegro-Maratea

Figura 22 - Particolari fotografici delle risorse

Il SSentiero AA

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 63

Il sentiero A - Lagonegro-Maratea si sviluppa nel settore nord, ha origi-ne nel centro urbano di Lagonegro, ubicato nella parte montana delbacino, e raggiunge il mare in località Acquafredda di Maratea.

Il percorso interessa numerosi elementi di rilievo fra i quali:

- il Castello di Lagonegro, nella parte alta del centro storico, originedel sentiero,

- l’area dismessa della stazione ferroviaria, alla quale fa capo anche iltracciato della ex ferrovia Calabro-Lucana,

- il Monastero di Santa Maria degli Angeli, nel territorio di Lagonegro,

- il Monastero di Sant’Antonio e il centro storico di Rivello.

Da qui il sentiero si allontana dal fiume e raggiunge il centro rurale dicontrada Medichetta, nel comune di Trecchina, per affacciarsi verso lacosta.

Proseguendo lungo i versanti di Monte la Spina, si dirige verso il borgodi Acquafredda, e infine punta alla costa tirrenica e al mare, nel terri-torio di Maratea.

Verso l’interno molteplici sono i punti panoramici e gli scorci paesag-gistici che si aprono sui rilievi della catena appenninica che caratteriz-zano la parte montana del bacino, ambiti ove prevale la naturalità deiluoghi.

In direzione del mare il sentiero attraversa aree rurali caratterizzateancora da un paesaggio agrario tradizionale e incrocia importanti itine-rari di natura interregionale che, attraversando il Parco Nazionale delCilento, si dirigono verso i centri urbani cilentani, fiancheggiando lacosta.

Lungo tutto il percorso sono numerose le opportunità di sosta, di ospi-talità e di ristoro.

64 Quaderni dell’AdB

Il SSentiero BB

Figura 23 – Il sentiero Aieta-Maratea

Foto 8 - Aieta, Palazzo Spinelli, punto di partenza del Sentiero B

Il sentiero B - Aieta-Maratea si sviluppa nel settore sud, e parte dalPalazzo Spinelli, nel centro urbano di Aieta.

Il Palazzo, risalente al XII secolo e ristrutturato di recente, è disponibi-le per eventi teatrali, mostre, servizi culturali.

Dal lato est delle mura del centro antico si scende per le scalinate extramoenia fino all’antico mulino.

Da qui si prende il sentiero medievale, ancora interamente percorribi-le, e si giunge in località Massadita, sulle tracce di un’antica fattoriache sovrasta la Valle della Fiumarella e che ricorda gli insediamenti deimonaci greci orientali intorno all’anno Mille.

Si dirige poi verso il centro storico di Tortora, attraverso il ponte medie-vale.

Il sentiero prosegue lungo la base del costone sul quale è insediato ilpaese e lungo la Fiumarella scende fino alla Marina, in territorio diTortora, raggiungendo l’area protetta prevista sulla Foce (Progetto 14 -Valorizzazione dell’area costiera: istituzione dell’area protetta Foce delfiume Noce).

Riparte dall’area attrezzata sulla spiaggia di Tortora e prosegue lungoil Noce risalendo fino alla confluenza in questo del torrente Pizinno.

Attraversa il Noce con un ponte in legno che dovrà unire le due spon-de, e risale fino alla valle di Brefaro, contrada di Maratea, dalla qualesi susseguono numerosi punti panoramici verso la costa.

Da Brefaro si può proseguire in alto fino al Santuario della Madonna diTrecchina, e da qui ridiscendere al Passo della Colla.

Quest’ultimo tratto riunisce il Sentiero A con il Sentiero B e insieme,attraverso la valle del Noce, possono connettersi alla dorsale exCalabro Lucana.

Soggetti attuatori: Province, Comuni, Comunità Montane, Operatori pri-vati, Gal, Associazioni.

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 65

Ipotesi ddi rrecupero ddella eex fferrovia CCalabro-Lucana

Anche se non compresa dal progetto Ecofrequenza fra i percorsi da rea-lizzare nel breve periodo, particolare interesse potrebbe rivestire ilrecupero della sede dell’ex Ferrovia Calabro Lucana, recentemente com-presa dalla legge finanziaria per il 2008 nell’elenco delle piste ciclabilidi interesse nazionale.

La ferrovia fu ideata a metà dell’ottocento come continuazione del col-legamento Napoli-Reggio, fu realizzata negli anni tra il 1902 e il 1929ed è stata in esercizio fino al 1978.

Il suo tracciato era il risultato di un compromesso tra la logicaMinisteriale che voleva una ferrovia nazionale soltanto costiera e quel-la dei centri del Vallo di Diano e del Lagonegrese, che ne sollecitava-no l’attraversamento degli Appennini, fino allo Ionio.

Dismessa in definitiva solo da qualche decennio, interessa più abitatirurali compresi all’interno del bacino, e si rivolge alle aree limitrofeverso il Parco del Cilento e Vallo di Diano da una parte e il Parco delPollino dall’altra, attraversando territori compresi nel Parco del-l’Appennino Lucano Val D’Agri-Lagonegrese di recente istituzione.

Tutto il suo percorso si sviluppa secondo un’altimetria variabile, in con-seguenza della necessità di collegare centri montani posti a quotespesso molto diverse, ed è praticamente costellato di esempi di inge-gneria ferroviaria di livello assai complesso e che a volte sono vere eproprie opere d’arte.

A seguito della dismissione, tuttavia, il materiale rotabile è stato ven-duto o indebitamente sottratto, le aree di servizio e le Stazioni sonostate oggetto di cessione e in alcuni casi di appropriazione abusiva, irilevati sono in qualche tratto scomparsi per lasciare il posto ad edifi-cazioni ed infrastrutture realizzate da soggetti pubblici e privati.

Nel corso degli ultimi anni si è più volte discusso del possibile riusodella linea ferroviaria, ma le elevate risorse finanziarie necessarie a riat-tivarla, gestirla e mantenerla nel tempo rendono improbabile il ripristi-no della originaria funzione.

Il suo tracciato, con i caselli e le stazioni ancora esistenti, potrebbecostituire uno degli elementi cardine all’interno del sistema delle green-ways, sia perché costituisce un percorso privilegiato di fruizione discorci paesistici d’eccezione, sia perché è caratterizzato da ponti inmuratura ed in ferro che rivestono notevole interesse nella storia delletecniche costruttive.

La ferrovia dimessa è in effetti un vero campionario di “opere d’arte”di notevole importanza ingegneristica.

Valga per tutti l’esempio del clotoide, realizzato nel tratto compreso fra

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Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 67

i centri urbani di Castelluccio Superiore e Castelluccio Inferiore, chesupera un notevole dislivello interamente in galleria e che rappresentaun “unicum” non soltanto per le ferrovie meridionali.

Notevoli sono anche tutti i ponti in ferro, esempi di archeologia indu-striale e oggi reperti a rischio di smantellamento.

La quota alta dell’impianto, le pendenze ridotte e agevolmente percor-ribili da chiunque, i paesaggi e le vedute della Valle, l’ubicazione dellesoste in prossimità dei centri urbani, il tracciato inusuale rispetto allaviabilità attuale, la connessione con gli itinerari tradizionali delle colli-ne, l’inoltro nelle aree ambientali d’eccezione dei Parchi Nazionali, indi-cano la vocazione naturale del sentiero che è ascrivibile, per qualità estruttura, alla rete europea delle “percorrenze verdi”.

Nel sistema della rete locale delle greenways potrebbe costituire la dor-sale e l’itinerario di accesso ai livelli turistici più appetibili, con unadimensione dell’offerta di territorio che comprende l’intera valle.

Che ci sia a livello nazionale un interesse reale per il recupero del trac-ciato lo dimostra la stessa legge finanziaria per il 2008 (art.81-quin-quies, Valorizzazione e recupero delle ferrovie dismesse) che ha inseri-to le tratte Lagonegro-Sicignano e Lagonegro-Castrovillari nell’elencodelle piste ciclabili da realizzare lungo i tracciati ferroviari non più uti-lizzati, sottolineando in particolare la necessità “..dell’uso pubblico esociale del sedime dismesso”.

Un successivo emendamento approvato su proposta del Partito deiVerdi ha addirittura evidenziato l’opportunità di avviarne nell’immedia-tezza l’uso ciclabile, in quanto può essere la premessa per il possibilesuccessivo ripristino a servizio ferroviario.

La proposta sostiene che l’utilizzo per le specifiche attività sociali e dirinnovata offerta di territorio consentirebbe una più efficace conserva-zione del tracciato, difendendolo da situazioni di degrado e di abban-dono, da abusi e da indebite occupazioni, rendendone più agevole l’e-ventuale recupero.

La finanziaria introduce negli effetti il concetto di Rete Nazionale di per-corsi ferroviari da destinare alla mobilità dolce, come già avvenuto inaltri paesi europei.

Rete per la quale sarà probabilmente istituito un apposito organismoper coordinare gli interventi, sull’esempio della spagnola Fundacion delos Ferrocarriles Espanoles che in pochi anni ha realizzato ben 62 ViasVerdes.

Organismo che dovrà tener conto dei contesti locali e delle reti già rea-lizzate, e questo costituisce un importante elemento di stimolo per l’av-vio immediato della realizzazione della rete delle greenways previstedal Progetto Ecofrequenza.

4 -- TTavola rrotonda

Le analisi conoscitive e il confronto tra gli Attori locali hanno consenti-to di identificare, in maniera condivisa:

- obiettivi da conseguire,

- attività da realizzare,

- mezzi e risultati attesi.

Le attività di partecipazione e condivisione dovranno essere, nel futu-ro, costantemente implementati.

Dovranno rappresentare le prassi prevalenti attraverso le quali tutti isoggetti operanti sul territorio elaboreranno le proprie scelte, auspican-do un processo di governo realisticamente unitario e integrato, orien-tato all’utilizzo più efficace delle risorse territoriali.

Il Progetto si propone, pertanto, le seguenti finalità:

- dare ai soggetti pubblici e privati coinvolti a vario titolo nel proces-so di programmazione e gestione (Istituzioni locali, Associazioni cul-turali, ambientali, sportive e ricreative, scuole, ecc..) le risorse neces-sarie ad attivare occasioni di condivisione: seminari, attività di ascol-to, iniziative di partecipazione, comunicazione, diffusione dell’infor-mazione;

- dare agli Amministratori locali la opportunità di sperimentazionenuove forme di governance e di accordi per la gestione di servizi di

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Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 69

interesse collettivo, lavorando nella prospettiva di costituire un sog-getto unico di gestione con riferimento all’intero bacino.

Tra le iniziative da attivare:

- la realizzazione di un “Ufficio associato”, anche virtuale, che organiz-zi servizi comuni di relazione e di lavoro tra gli enti della Valle. Tra leattività in grado di innescare collaborazioni reali, vi sarà la realizzazio-ne di un sistema informativo territoriale (SIT), basato su sistema web-gis. Quest’ultimo può consentire collaborazione online e gestione inte-grata sia delle informazioni cartografiche sia del grado di avanzamen-to degli interventi pubblici sul territorio dei vari comuni;

- tavoli di concertazione politico-amministrativi, con appuntamentiprogrammati nel breve e medio periodo, e finalizzati alla creazionedi una consuetudine alla collaborazione e alla costruzione dell’orga-nismo unitario in grado di governare le trasformazioni a dimensionedi Valle.

Il PPortale uunico ee iil ssistema GGIS-online

È il complemento telematico della Tavola rotonda, lo strumento diinformazione e di collegamento reale con la gente della Valle, chedovrà consentire all’attività istituzionale di incontro/condivisione diavvicinare tutte le componenti attive del territorio.

Per garantire l’accesso all’informazione, la trasparenza e la partecipa-zione, è necessario che vi sia una relazione stretta e un coordinamen-to costante delle attività degli URP (Uffici Relazioni con il Pubblico) deiComuni e della Comunità Montana, assunti a nodi strategici dei flussi

di informazione dalle istituzioni ai cittadini, e viceversa.

La Comunità Montana potrà mettere definitivamente a disposizione lastrumentazione di cui al Multiprogetto CST Enti Locali in Rete ed ilPortale Antica Lucania, di recente allestimento, e rendere operativo ilPiano per il Sistema Turistico Locale9.

Uno degli aspetti interessanti del Portale unico sarà costituito dal siste-ma Gis on-line (webgis), che:

- da un lato metterà in condivisione fra le Amministrazioni i dati e leinformazioni necessarie allo svolgimento delle attività di program-mazione e pianificazione del territorio,

- dall’altro metterà a disposizione dei residenti informazioni quantopiù complete e aggiornate, su tutto quello che riguarda il territorio,comprese le iniziative di promozione turistica, culturale e ricreativa.

Il Portale unico può rappresentare inoltre un importante tassello nelladirezione della promozione del territorio.

A tal proposito si evidenzia che recenti statistiche di Pagine Giallehanno evidenziato che il 65% dei turisti italiani acquisisce propriomediante la rete internet le informazioni di proprio interesse, e consul-ta i Siti istituzionali in misura maggiore rispetto ai Siti degli operatorituristici.

Il webgis è stato già avviato dal Gal attraverso il tutoraggio di una tesiper il Master “Sistemi informativi geografici e telerilevamento”dell’Università degli Studi della Basilicata, discussa nell’anno 2007.

Soggetti attuatori: Regioni, Province, Comuni, Comunità Montane,Università, Autorità di Bacino, Gal, Associazioni, Operatori privati.

________________9 L. 135 del 29 marzo 2001, Riforma della legislazione nazionale del turismo, articolo 5:“… contesto turistico omogeneo o integrato, comprendente ambiti territoriali appartenen-ti anche a regioni diverse, caratterizzato dall’offerta integrata di beni culturali, ambienta-li e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianatolocale o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate…”

70 Quaderni dell’AdB

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 71

Figura 24 - Il webgis del Master dell’Università degli Studi della Basilicata

5 -- EEco-eventi

Il Progetto intende promuovere iniziative di animazione ed eventi cheriguardino l’intero bacino del Noce, iniziative alle quali partecipino leistituzioni locali, le associazioni culturali, ambientali, sportive, ricreati-ve, e la popolazione stessa dei Comuni della Valle.

La finalità è sia quella di attrarre turisti e visitatori, sia quella di crea-re occasioni di incontro per amministratori, operatori locali, residenti,affinché tutti si sentano partecipi e appartenenti ad un unico sistematerritoriale, componenti di un’unica Comunità, e infine consapevoli deivalori del proprio territorio.

L’organizzazione ordinata degli Eventi di Valle, attraverso il coordina-mento delle iniziative e la realizzazione di calendari annuali, potrà evi-tare sovrapposizioni e vuoti nella programmazione delle occasioni col-lettive.

Si otterrà così la valorizzazione delle energie e nello stesso tempo siprodurrà una offerta unitaria per la frequentazione della Valle.

In questa direzione il Gal Allba ha ipotizzato una Festa annuale delNoce, organizzata in forma sperimentale nel mese di agosto 2008 insie-me alle Associazioni Auser della Valle e alla Pro loco di Rivello, con ilpatrocinio dei partners del Programma integrato e, per la prima volta,di tutti i Comuni del bacino.

La festa è stata caratterizzata da molteplici iniziative di varia natura:culturali, di animazione, sportive, ricreative, ed ha visto un’ampia par-tecipazione, evidenziando che il senso di appartenenza della Comunitàlocale al proprio territorio è forte, e che gli otto comuni coinvolti, seilucani e due calabresi, individuano un’area che ha la vocazione a rap-presentare un Sistema Locale Territoriale.

Il compito di coordinare le attività può essere assunto in via ammini-strativa dalla Comunità Montana del Lagonegrese ed in via attuativadal Gal Allba, rientrando questi impegni nelle rispettive competenze.

Soggetti attuatori: Comuni, Comunità Montana, Gal.

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Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 73

6 -- Valle aarmonica

Armonizzazione ddegli sstrumenti ddi ppianificazione uurbanistica

Il Progetto prevede l’attuazione, nel breve periodo, delle seguenti azioni:

- armonizzazione di programmi e piani comunali,

- verifica della congruenza della programmazione locale con le finali-tà e gli interventi previsti dal Programma integrato e, naturalmente,con i livelli amministrativi superiori,

- recepimento all’interno degli strumenti locali di governo e gestionedel territorio (primi fra tutti i piani urbanistici e i regolamenti edili-zi), dei contenuti del “Manuale d’uso e manutenzione della valle”,previsto dall’omonimo Progetto.

È, inoltre, necessario portare a pieno compimento il recepimento delleprevisioni programmatiche e pianificatorie di area vasta (ProgrammiRegionali di Sviluppo, Piani Strutturali Provinciali, Piani Stralcio diBacino, Piani di Settore), e delle strategie di presidio e di sviluppo deitre Parchi Nazionali nei quali ricadono alcune parti del bacino.

Una delle sfide del Programma integrato è del resto proprio quella didimostrare che la dimensione dell’ambito territoriale considerato puòrappresentare la dimensione ottimale per gestire e valorizzare ilCapitale territoriale, in una logica di approccio integrato e intersettoria-le, in coerenza con la programmazione e pianificazione sovraordinate.

La collaborazione continua e costante fra gli Enti Locali, la condivisio-ne e l’armonizzazione delle scelte, favoriscono la sinergia reciproca trale trasformazioni, gli investimenti e gli interventi previsti all’interno deipiani e dei programmi dei singoli comuni, esaltandone gli effetti posi-tivi.

Gli aaccordi tterritoriali ccompensativi

La condivisione, inoltre, può diventare il fondamento di un nuovoapproccio di tipo “compensativo” tra le politiche di sviluppo e quelledi presidio/conservazione.

Approccio che riconosce una convenienza collettiva:

chi presidia e tutela il territorio lo fa nell’interesse di tutti e pertantoha diritto a forme di compensazione che rendano le condizioni di vitanelle aree interessate sufficientemente comparabili con le condizioni divita nelle aree ove prevalgono politiche di sviluppo.

Negli ultimi anni questo approccio è stato oggetto di dibattito e discus-sione all’interno della disciplina della pianificazione urbanistica, ed è

stato richiamato da un disegno di legge, il DdL Lupi-Mantini10, disegnoche, tuttavia, non ha mai completato l’iter di approvazione.

Il documento normativo fa riferimento alla necessità di forme di rag-gruppamento territoriale, nonché di forme di compensazione sovraco-munale:

“La Regione, con propria Legge, in considerazione della specificità dideterminati ambiti sovracomunali ed omogenei ed in attuazione deiprincipi costituzionali di sussidiarietà e di adeguatezza, può disciplina-re e incentivare la pianificazione urbanistica intercomunale.…”

E ancora:

“…Le Regioni stabiliscono idonee misure per la Compensazione traComuni limitrofi dei costi generati dalla realizzazione di infrastrutturepubbliche che potrebbero causare squilibri economici o ambientali sulterritorio… Le Regioni possono assicurare agli Enti di pianificazione leadeguate risorse economico-finanziarie per ovviare ad eventuali previ-sioni limitative delle potenzialità di sviluppo del territorio derivanti daatti di pianificazione sovracomunale… Le Leggi regionali disciplinanoforme di perequazione intercomunale, quali modalità di compensazio-ne e riequilibrio delle differenti opportunità riconosciute alle diverserealtà locali e degli oneri ambientali su queste gravanti…”.

In questa direzione il Progetto prevede la sperimentazione di Accorditerritoriali aventi ad oggetto forme e misure di compensazione chegarantiscano una sostanziale condizione di equità in tutto il territoriodel bacino.

Sono soggetti attuatori del Progetto: Comunità Montana, Comuni.

7 -- FFormazione

I Programmi e i Piani urbanistici comunali vigenti fondano le loro scel-te su criteri che non corrispondono, in generale, a quelli che sono allabase della pianificazione delle aree protette e della tutela delle risorsenaturali.

Le azioni previste dal Progetto Valle armonica di cui al paragrafo prece-dente, relative all’adeguamento e armonizzazione degli strumenti di pia-nificazione e programmazione, devono trovare compimento nell’ambitodi una nuova cultura di governo del territorio, la cui affermazione deveessere supportata da un’efficace Azione di formazione a tutti i livelli,

________________10Disegno di Legge Nazionale approvato dalla Camera il 28 giugno 2005 (Lupi-Mantini)

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Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 75

sia amministrativo (funzionari, politici, tecnici comunali) che professio-nale (ingegneri, architetti, geologi, ecologi vegetali, zoologi, ecc.).

La attività di formazione dovranno avere la finalità di sviluppare nuovecompetenze e nuove sensibilità nelle classi professionali, tese a:

- assicurare una omogeneità d’intervento oggi assente;

- applicare criteri e metodologie innovative,

- utilizzare tecniche innovative per la partecipazione e l’ascolto,

- migliorare l’efficienza della P.A.,

- individuare scelte strategiche di area vasta e su scala locale ispira-te alla tutela e valorizzazione delle risorse ambientali,

- gestire le dinamiche di parte e di potere,

- utilizzare metodologie e tecniche di supporto alle decisioni da pro-porre ai soggetti politici,

- misurare l’efficacia progettuale rispetto agli obiettivi attesi.

Soggetti attuatori del Progetto: Università, Regione, Province.

8 -- LLaboratorio ddi rricerca ssocio-ambientale ee LLaboratorio ddi eeducazioneambientale

IL Progetto prefigura un sistema di info-formazione attraverso la istitu-zione di un Centro studi al quale fanno riferimento:

il Laboratorio di ricerca socio-ambientale;

il Laboratorio di educazione ambientale.

Il Laboratorio di ricerca socio-ambientale è il nucleo delle attività distudio:

- sui caratteri storici, culturali e sociali degli insediamenti e del pae-saggio,

- sui caratteri naturalistici della Valle.

Per quanto attiene a questi ultimi il Laboratorio dovrà comprendere laistituzione di un Giardino botanico che funzioni anche da riferimento perla didattica e per lo studio delle piante, comprese quelle officinali11.

_________________11 I Monaci Greco-Orientali che intorno all’Anno Mille colonizzarono quest’area, riconob-bero nel nome del Massiccio del Pollino (il Mons Apollineus dei Romani) la dedica adApollo, Dio della medicina, proprio per la grande quantità e varietà di erbe medicamen-tose che vi si riproducevano naturalmente e che ispirarono i loro principi di medicina.

La istituzione del Giardino botanico potrà raccordarsi con le previsioniavanzate a suo tempo dal Progetto COM.E.T.A.12, previsto all’interno delPiano di Azione Locale della Comunità Montana del Lagonegrese, redat-to per l’Agenda 21 Locale.

Il Laboratorio potrà essere connesso anche alla esigenza di controllodella qualità delle produzioni locali di nicchia e di supporto al circuitodestinato all’offerta della nuova ospitalità del territorio.

Dovrà inoltre svolgere attività di ricerca e di promozione di forme inno-vative di produzioni di qualità, valorizzando le vocazioni locali.

Il Laboratorio di educazione ambientale ha la finalità di promuovere lariscoperta e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e naturali-stico del bacino.

Organizzerà iniziative di frequentazione ludico-didattica nelle aree divalore ambientale, storico e archeologico.

Si occuperà anche di promuovere escursioni sulla rete delle greenwayso comunque su percorsi tematici o integrati tra natura, storia, cultura,produzioni tradizionali, sport, ospitalità.

Le attività del Laboratorio si svolgeranno soprattutto in raccordo conle scuole, al fine di accrescere nelle giovani generazioni la sensibilitàai valori ambientali, storici e culturali del territorio, e di costruire unanuova cultura che considera “l’ambiente come valore da difendere”.

Sarà quindi di riferimento per le Associazioni culturali, sportive e divolontariato, nonché per gli operatori turistici, ai fini dell’organizzazio-ne di escursioni guidate a servizio dei visitatori e dei turisti.

Il Laboratorio sarà, inoltre, luogo di una attività di raccolta, cataloga-zione e consultazione di documenti (librari, informatici e multimediali)sul territorio, diventando il riferimento per lo svolgimento di ricerche edi studi sull’area.

Sia il Laboratorio di ricerca che quello di educazione ambientalepotranno, infine, essere le sedi privilegiate per lo svolgimento delleattività di formazione previste dal Progetto 7, Formazione.

Soggetti attuatori: Regioni, Province, Comuni, Università, Istituti diRicerca, Gal, Associazioni ambientaliste.

_________________12 Progetto COM.E.T.A. - COMunità, Educazione, Territorio e Ambiente, giugno 2003 -Centro didattico per la conoscenza e conservazione del territorio, Giardino Botanico delLagonegrese.

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Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 77

9 -- VValle ttelematica

Il Progetto è finalizzato a diffondere l’uso delle reti telematiche sia daparte degli abitanti residenti nel bacino, sia da parte dei visitatori e deituristi.

L’infrastrutturazione telematica della Valle si è svolta, fino ad ora, inassenza di una strategia unitaria. Il suo completamento va, pertanto,perseguito secondo una idea di “metropolizzazione” che tenda ad unfunzionamento urbano a scala territoriale, comprendendo le identitàdei singoli comuni in un insieme organico.

Complemento necessario è la costruzione della info-società (informa-tion society) della valle del Noce.

Si ipotizza la realizzazione di Telecentri, dotati di servizi di connet-tività avanzata (ADSL fissa e in Wireless, e tra breve in Wimax), ovesi svolgeranno attività di alfabetizzazione telematica dei cittadini.Nei Telecentri sarà possibile consultare il Portale unico di Valle (realiz-zato mediante il Progetto Tavola rotonda), accedere a banche di dati edi informazioni, utilizzare teleservizi a valore aggiunto (formazione,informazione, consultazione, white board13, supporto e consulenza,controllo, certificazione elettronica), partecipare ad attività di tele-incontro ed erogazione multimediale (e-learning, e-governement).

Dal punto di vista urbanistico e sociale i Telecentri costituiranno nuovepolarità urbane e rurali, recuperando il valore semantico della Piazza,proponendosi con la funzione di “nuove Agorà”.

Per i residenti saranno i nuovi “luoghi” della Comunità, accessi privile-giato ai servizi del Comune e della Pubblica Amministrazione Locale,servizi di bacheca elettronica per l’informazione e per l’incontro tradomanda e offerta, servizi di informazione sulle attività culturali, sulcalendario degli incontri, sulle feste e sugli eventi.

Per quanto riguarda l’accesso alle informazioni di interesse turistico ericreativo, saranno istallati Totem informativi: - nei nodi che caratterizzano la rete delle greenways,

- nei principali centri di erogazione dei servizi,

- nei luoghi di raggruppamento e frequentazione collettiva (piazze,ospedali, edifici per lo sport, mercati, centri commerciali, …).

Il Progetto esplorerà anche la possibilità di attivare un sistema di cre-diti/bonus telematici, finalizzato alla erogazione di servizi nell’ambitodell’intera Valle.

_________________13 Redazione congiunta “in remoto” di documenti

La formulazione e l’erogazione delle informazioni di interesse dei turi-sti, offerta in maniera rigorosa, organica e unitaria, avverrà mediante ilPortale unico della Valle, e pertanto utilizzerà le più recenti tecnologieWebgis.

Soggetti attuatori: Comunità montane, Comuni, Gal.

10 -- MMitigazione ddegli iimpatti ggenerati dda eelementi ppuntuali ddi ddegrado

Il Progetto individua la necessità di attuare interventi per la mitigazio-ne degli impatti generati dalla presenza di fonti di inquinamento e dielementi puntuali di degrado ambientale, localizzati lungo il corso delfiume Noce e in alcune aree di confluenza della rete idrografica minore.

Gli interventi dovranno essere individuati attraverso specifica progetta-zione di dettaglio e applicare le tecniche dell’ingegneria naturalistica.

Interventi ddi mmitigazione ddegli iimpatti ddeterminati ddalla sstrada sstatalen. 5585

Il Progetto propone alcuni interventi volti a mitigare gli impatti deter-minati dalla Fondovalle del Noce che si sviluppa lungo il corso delfiume, a ridisegnare gli spazi di sosta e le strutture di servizio, ad atte-nuare gli impatti delle attività produttive che sono presenti lungo il suotracciato.

I servizi ubicati lungo la strada dovranno essere oggetto di un pianounitario di riorganizzazione, che ne dovrà diversificare le funzioni: rifor-nimento carburanti, ospitalità, ristorazione, punti di informazione, puntidi incontro e smistamento, parcheggi.

Il Piano di riorganizzazione dovrà comprendere anche specifiche misu-re per il recupero dei numerosi punti, attualmente non controllati, attra-verso i quali dalla strada è possibile raggiungere direttamente il fiume.

Questi, che spesso costituiscono facili accessi per usi impropri e illegit-timi (smaltimenti illegali, discariche abusive, pesca non controllata),potrebbero svolgere, ove possibile, la funzione di “porte di ingresso”alla rete dei percorsi di perlustrazione.

Per tutte le costruzioni presenti lungo la fondovalle, comprese quelledestinate alle attività produttive, dovranno prevedersi interventi atti amitigare l’impatto paesaggistico-percettivo, quali la creazione di quintevegetali, che assolveranno anche alla funzione di contenere l’inquina-mento acustico e atmosferico che si determina soprattutto nel periododi maggior traffico (giugno-settembre).

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Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 79

Lungo la fondovalle, dovranno, inoltre, essere realizzati sovrappassi osottopassi ad uso esclusivo per la fauna (ecodotti), al fine di ripristina-re la interrotta continuità della percorrenza delle specie animali

Interventi ddi ssistemazione ee rrecupero ddi ssituazioni ddi ddegrado llocaliz-zate iin aaree ddi cconfluenza ddei ccorsi dd’acqua mminori nnel ffiume NNoce

Il Progetto prevede la sistemazione e il recupero ambientale di alcunearee di confluenza della rete idrografica minore nel Noce, ove sono pre-senti attività produttive che costituisco-no, allo stato attuale, rischio di inquina-mento e degrado ambientale. Fra questeattività vanno comprese:

- la centrale idroelettrica privata ubica-ta in prossimità dello svincolo perLauria,

- la centrale idroelettrica Enel ubicata inprossimità della confluenza del tor-rente Pizzinno nel fiume Noce,

- gli impianti di depurazione privati e distoccaggio di materiali in territorio diTortora,

- gli impianti di estrazione di inerti ubi-cati lungo le rive, sia nel territorio diRivello che in quello di Tortora,

- le aree di stoccaggio di rifiuti e gli sver-samenti presenti in vari comuni,

- le aree per insediamenti produttivi.

Tutti gli interventi riguardanti le situazio-ni sopra richiamate dovranno essere pro-gettati e attuati sulla base di specificistudi di dettaglio ed anche per essidovranno essere applicate le tecnichedell’ingegneria naturalistica.

Foto 9La centrale idroelettrica Enel

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11 -- RRicostruzione ddella ddiversità aambientale

Il Progetto prevede la progettazione e l’attuazione di azioni e interven-ti per la ricostruzione della continuità ambientale, per il recupero deicaratteri naturali degradati, per l’eliminazione o la mitigazione degliimpatti esercitati dalle attività antropiche.

Le azioni e gli interventi dovranno discendere dagli studi specialisticisui caratteri naturalistici, biologici, faunistici, vegetazionali, paesistici,del fiume e della valle, sulle pressioni antropiche, sulle fonti di inqui-namento e sugli elementi di degrado ambientale, previsti dal Progetto1 - Reversibilità ambientale, ed essere compresi all’interno di un pro-gramma unitario.

Le azioni e gli interventi sono finalizzati:

- al ripristino dei collegamenti interrotti tra aree naturali (corridoi eco-logici);

- alla tutela della funzionalità dei sistemi ecologici e della connettivi-tà diffusa a livello terrestre, fluviale e marino;

- alla individuazione di aree naturali di particolare valenza ambienta-le, da sottoporre a specifiche azioni di tutela;

- alla riqualificazione di habitat naturali sia terrestri che acquatici com-promessi;

- alla riduzione delle interferenze prodotte dalle attività antropichesulle aree a particolare valenza ambientale;

- alla istituzione di nuove aree protette per la conservazione di spe-cie animali e vegetali vulnerabili o che risultano minacciate;

- alla bonifica dei siti degradati presenti lungo i corsi d’acqua;

- alla ricostruzione dei caratteri naturali dell’alveo e delle sponde delfiume Noce e dei corsi d’acqua minori, mediante le tecniche dell’in-gegneria naturalistica;

- alla realizzazione di eco-dotti e di interventi per la continuità vege-tale lungo la viabilità primaria e secondaria;

- all’attivazione di specifici programmi di manutenzione del territorioe di monitoraggio.

L’attuazione del Progetto è subordinata a quella del Progetto 1 -Reversibilità ambientale.

Soggetti attuatori: Regioni, Province, Comuni, Università, Istituti diRicerca, Autorità di Bacino, Gal.

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 81

ESEMPI DI PRESSIONI ANTROPICHE SULL’AMBITO FLUVIALE

Foto 10 - Insediamento artigianale (Trecchina)

Foto 11 - Attività estrattiva (Rivello)

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12 -- RRinaturalizzazione ddel ffiume NNoce ee ddei ccorsi dd’acqua mminori

Il Progetto è rivolto specificamente alla riqualificazione del fiume edella rete idrografica minore, attraverso interventi e misure atte a ripor-tare i corsi d’acqua verso condizioni vicine il più possibile a quellenaturali.

La riqualificazione ha molteplici obiettivi: ripristinare la naturalità, lafunzione ecologica, paesaggistica e ricreativa del fiume e dei corsiminori, minimizzare il rischio idraulico, ripristinare condizioni di equili-brio geomorfologico, migliorare la qualità delle acque, o mantenerne labuona qualità, ove presente, promuovere usi razionali delle risorse idri-che.

Come per il Progetto 11 - Ricostruzione della diversità ambientale gliinterventi saranno attuati attraverso l’osservanza degli studi specialisti-ci di cui al Progetto 1 - Reversibilità ambientale ed essere compresiall’interno di un programma unitario. Essi dovranno riguardare:

- il miglioramento della morfologia fluviale, favorendone la variabilità,la ricostituzione delle aree di divagazione e di espansione laterale,dei meandri e dei rami morti;

- la restituzione di spazio alle fasce fluviali per consentire cambi dipercorso e straripamenti,

- la diminuzione delle caratteristiche artificiali, mediante la progressi-va sostituzione degli elementi artificiali con opere di difesa e siste-mazione idraulica basate sull’uso di materiali vivi e l’applicazionedelle tecniche dell’ingegneria naturalistica,

- la realizzazione di zone umide in alveo per aumentare la capacità diautodepurazione del fiume,

- la realizzazione, ove necessario, di interventi per la fauna, quali adesempio rampe per i pesci,

- la ricostruzione di superfici boscate e di vegetazione naturale lungole sponde e sui versanti con la funzione di filtro e di abbattimentodell’inquinamento da fonte diffusa, e di regolazione del generaleregime idrogeologico del bacino,

- la realizzazione di impianti di fitodepurazione e sistemi filtro foresta-le per abbattere l’inquinamento da fonte puntuale,

- la mitigazione degli impatti generati dalle infrastrutture viarie sullarete idrografica e in particolare sulle aree di confluenza.

Il complessivo recupero degli aspetti naturalistici e paesaggistici delfiume Noce rappresenta la condizione necessaria ai fini della valorizza-zione a fini ricreativi e turistici dell’intero bacino, e tanto più sarà con-

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 83

seguito con efficacia quanto più gli interventi saranno estesi ed attua-ti lungo l’intero corso del fiume e della rete idrografica minore.

Tuttavia, qualora la disponibilità delle risorse finanziarie si riveleràinsufficiente, il Programma potrà individuare le aree e le situazioni nellequali intervenire prioritariamente per conseguire il massimo beneficioper l’intero corso del fiume.

Con priorità gli interventi potranno essere realizzati su tratti fluviali cheper la loro particolarità paesaggistica e ambientale risultano idonei adattuare progetti pilota di recupero e valorizzazione complessiva, anchein dipendenza della necessità di bonifica di discariche dismesse.

L’attuazione del Progetto è comunque subordinata a quella delProgetto 1 - Reversibilità ambientale.

Soggetti attuatori: Regioni, Province, Comuni, Università, Istituti diRicerca, Autorità di Bacino, Gal.

_________________14 Autorità di Bacino della Basilicata, Attività di Polizia Idraulica e controllo del territorio,V ciclo, anno 2008

Foto 12 - Situazione di criticità riguardante il ponte sul fiume Noce della S.S. 18: sonoevidenti l’erosione delle pile del ponte e la venuta a giorno della platea14

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13 -- VValorizzazione ddel ffiume aa ffini rricreativi

Compatibilmente con i valori ambientali e con le condizioni di rischioidraulico presenti (esondazioni), lungo il corso del fiume si prevede losvolgimento di attività legate al tempo libero e allo sport, come adesempio:

- trekking,

- equitazione

- canoa

- pesca sportiva controllata

- ciclismo di montagna

- bird-watching15.

Le attività potranno essere svolte attraverso la collaborazione delleassociazioni ambientaliste, sportive, culturali.

In prossimità degli accessi e dei nodi della rete dei sentieri (Progetto3 - Ecofrequenza) il Progetto prevede la realizzazione di attrezzature earredi per il gioco e l’intrattenimento, spazi per feste e aree pic-nic. Laorganizzazione di spazi per attività collettive completa il sistema dellanuova offerta di territorio, ne garantisce la frequentazione da parte dipiù fasce sociali e rende accessibile a tutti, sia residenti che visitatori,la conoscenza dei luoghi, della natura, del paesaggio.

Al fine di garantire la fruizione del territorio anche da parte delle cate-gorie svantaggiate, come per il Progetto 3 - Ecofrequenza sarannoprese a riferimento le Linee Guida per la fruibilità per un’utenza allar-gata elaborate dal Ministero dell’Ambiente e dall’Associazione ACLIAnni Verdi.

Zone comprese nell’ambito fluviale che risultano importanti per la con-servazione di particolari specie e habitat saranno sottoposte a misuredi stretta protezione e di ricostituzione degli equilibri ecologici, e per-tanto escluse dalla frequentazione e dall’uso ricreativo.

Al fine di liberare aree di pertinenza fluviale dalla presenza di attivitàantropiche impattanti potranno prevedersi misure incentivanti alladelocalizzazione in aree attrezzate idonee al loro svolgimento.

___________________15 Il birdwatching (in italiano, osservazione degli uccelli) è un hobby inerente l’osserva-zione e lo studio degli uccelli. È sinonimo del termine birding, molto usato negli StatiUniti d’America, che comprende, oltre all’osservazione, anche l’ascolto del canto(Wikipedia)

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 85

Tutti gli interventi dovranno essere compresi all’interno di unProgramma unitario; ne dovrà essere verificata la compatibilità con icaratteri ambientali dei luoghi e con le condizioni di rischio idrogeolo-gico, e si applicheranno le tecniche dell’ingegneria naturalistica.

Gli interventi inerenti le aree di accesso e i nodi della rete dei sentie-ri, compresa l’apposizione della cartellonistica, saranno conformi alleindicazioni del Club Alpino Italiano applicate per la realizzazione dellarete nazionale, e ai contenuti delle leggi regionali della Basilicata edella Calabria in materia.

Particolare riguardo dovrà essere posto alla riqualificazione e valorizza-zione dell’area di foce del fiume, alla quale è riferito il Progetto descrit-to al paragrafo seguente.

Soggetti attuatori: Regioni, Comunità Montane, Province, Comuni, Gal,Associazioni ambientaliste e di volontariato, Operatori privati.

Foto 13 - Il porto turistico di Maratea

14 -- VValorizzazione ddell’area ccostiera: iistituzione ddell’area pprotetta“Foce ddel ffiume NNoce”

Per l’ambito comprendente la foce del fiume e il tratto di costa prospi-ciente è necessario prevedere azioni unitarie, atte a garantire la tuteladelle componenti ambientali e lo svolgimento di attività ricreative e difruizione compatibili.

Al fine di preservare il delicato equilibrio degli spazi naturali e semina-turali, minacciato da usi antropici ad elevato impatto (attività produtti-ve, infrastrutture ad elevato traffico: ferrovia e fondovalle del Noce,stoccaggio carburanti, cave di inerti, attività turistica di massa), ilProgetto propone in tale ambito la istituzione di un’area protetta diterra e di mare che potrà essere ricondotta alla categoria IV secondo

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la classificazione internazionale elaborata dall’IUCN (UnioneInternazionale per la Conservazione della Natura), denominata “Areeper la gestione di habitat e specie” 16.

Il Progetto propone che l’area, il cui perimetro dovrà essere oggetto dispecifici approfondimenti, sia sperimentazione di una delle categorieinternazionali e rappresenti un esempio di riferimento per le futureazioni di armonizzazione e coordinamento delle politiche di protezionedella natura verso per le quali tutti i paesi, a livello internazionale edeuropeo, devono tendere.

La sperimentazione riguarderà anche l’aspetto gestionale in quantodovrà individuarsi un sistema di governance partecipativo, compostoda vari soggetti (Regioni, Enti locali, Organizzazioni non a fini di lucro,Università, Associazioni ambientaliste).

Fra le molteplici ragioni che inducono alla proposta di istituzione diun’area protetta vi sono le seguenti:

- la foce costituisce zona umida importante sia ai fini della biodiver-sità locale che come area di passaggio per numerose specie di uccel-li migratori,

- è riferimento naturale per la fauna costiera, per la vegetazione diacqua e di riva, ed ha un livello di interesse che supera le dimen-sioni locali in quanto compresa in un ambito naturalistico di ecosi-stema sia fluviale che marino,

- nonostante la pressione antropica da qualche anno si è evidenziatala rinnovata presenza di molteplici specie faunistiche, quali aironibianchi, cinerini e rossi, cormorani, martin pescatori, marzaiole,insetti e invertebrati acquatici,

- circa 100 ettari dell’area di foce sono interessati da una fascia arbo-rea spontanea di grande interesse,

- i fondali antistanti hanno una funzione importante per l’intero Golfodi Policastro, riconosciuta anche dalla istituzione da parte dellaRegione Calabria del Parco naturalistico marino Regionale dell’Isola

___________________16 Nel 2008 l’IUCN ha elaborato la classificazione delle aree protette secondo 6 categorie,al fine di favorire l’armonizzazione e il coordinamento delle politiche a livello internazio-nale. La categoria che si propone per la foce del Noce è la IV della classificazione IUCN,denominata “AREE PER LA GESTIONE DI HABITAT E SPECIE”. Tale categoria comprendearee protette di terra e/o mare soggette ad interventi di gestione finalizzati a garantire ilmantenimento degli habitat e/o tutelare specifiche specie di animali. Si tratta di aree ilcui significato è simile a quello delle riserve naturali integrali. La differenza risiede nelfatto che in esse sono tollerate iniziative di manutenzione dell’ambiente naturale e pos-sono inoltre essere autorizzate alcune attività a basso impatto ambientale.

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 87

di Dino, avvenuta nel maggio 2008, e dalla proposta di istituzioneda parte della Regione Basilicata della Riserva marina di Maratea,

- lungo la costa tirrenica lucana sono state istituite tre aree SIC dellaRete Natura 2000 Europea che comprendono aree naturali e semina-turali alle quali viene riconosciuto un elevato valore biologico enaturalistico (Acquafredda di Maratea, Isola di Santo Janni e costaprospiciente, Marina di Castrocucco),

- la particolare combinazione di fattori naturali, di condizioni climati-che e di uso storico dei suoli hanno reso questo ambito della costatirrenica un unicum organico e complesso, non ancora completamen-te esplorato.

All’esterno dell’area protetta sarà possibile lo svolgimento di attivitàricreative e sportive, per le quali si utilizzeranno attrezzature e struttu-re già esistenti e si realizzeranno eventualmente limitate nuove strut-ture “dolci” a basso impatto, ben integrate con l’ambiente e il paesag-gio, destinate unicamente ad attività educative e di stretto contatto conla natura, quale il bird-watching, e si realizzeranno altresì nuove pistecon relative aree di sosta (a piedi, in bici, a cavallo).

Il Progetto propone di destinare strutture già esistenti alle seguentifunzioni:

- un Centro faunistico disponibile per il ricovero e la cura di animaliferiti o impediti, di riferimento per un lungo tratto di costa, attual-mente sprovvisto, ed inoltre attrezzato per la didattica e l’informa-zione naturalistica,

- un Centro Visite con funzione di accoglienza per l’utenza, anche diquella diretta alle aree interne attraverso la rete delle greenways,lungo la Valle e fino ai grandi Parchi Nazionali, ed anche di riferimen-to per i servizi generali.

Sono inoltre presenti nell’area alcuni siti di interesse archeologico(Palestro, Parapuorto, Pergolo) che unitamente al patrimonio ambien-tale consentono un’offerta integrata dell’area.

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Sempre all’esterno dell’area protetta potrà,inoltre, essere realizzato unparco giochi a tema dedicato al fiume e al mare che potrà avere anchela funzione di terminale e porta di mare per il sistema dei sentieri, perle piste di trekking, e per gli itinerari di perlustrazione in genere.

L’attività di rimessaggio barche, che attualmente comporta ingombro disuolo, potrebbe collegarsi all’interesse recente per gli sport d’acqua,quali canoa, rafting e vela, da esercitare, oltre che in estate, anche inperiodo autunnale e primaverile, mediante la organizzazione di scuole,corsi di vario livello e gare.

Per quanto riguarda le attività produttive presenti, nonché le zone nonancora trasformate, destinate dagli strumenti urbanistici ad usi noncompatibili con i caratteri naturalistici e paesaggistici dell’ambito,potranno essere previste misure e azioni incentivanti alla delocalizza-zione in altre aree più idonee.

Tutti gli interventi dovranno essere oggetto di verifica di compatibilitàcon le previsioni del Piano Stralcio per la Difesa dal RischioIdrogeologico redatto dall’Autorità di Bacino.

Soggetti attuatori del Progetto: Regioni, Province, Comunità Montane,Comuni, Associazioni ambientaliste e di volontariato.

15 -- MMonitoraggio

Il Progetto si propone di acquisire e implementare costantemente laconoscenza del sistema ambientale del bacino, dei suoi aspetti speci-fici e delle sue relazioni con l’area vasta, delle condizioni presenti etendenziali, attivando, in collaborazione diretta con gli Enti preposti, unadeguato sistema di monitoraggio.

Il patrimonio di dati e informazioni acquisito mediante il Progetto 1 -Reversibilità ambientale, costituirà una importante base per l’avvio delsistema, unitamente agli studi realizzati dall’Autorità di Bacino nell’am-bito del Progetto MEDDMAN finanziato dal Programma ComunitarioINTERREG IIIB MEDOCC, per il quale il bacino del Noce è stato indivi-duato quale area pilota per la definizione delle caratteristiche idrologi-che dei bacini fluviali lucani e per l’implementazione della rete di moni-toraggio dei parametri meteoclimatici ed idrometrici.

Inoltre su proposta dell’Autorità di Bacino l’ambito fluviale è stato inse-rito in un progetto finanziato dal Ministero dell’Ambiente che prevede,per l’anno 2009, l’acquisizione di rilievi specifici eseguiti con tecnichelaser-scan, che consentiranno di approfondire la conoscenza degliaspetti morfologici del territorio interessato.

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 89

Per la costruzione del sistema di monitoraggio saranno presi a riferi-mento set di indicatori in grado di misurare nel tempo, secondo ilModello DPSIR17 (Determinanti, Pressioni, Stato, Impatto, Risposte), leevoluzioni nei seguenti settori: demografia, turismo, rifiuti, qualità del-l’aria e dell’acqua, idrologia, dinamiche del suolo, inquinamento acu-stico ed elettromagnetico, conservazione della natura, tasse e speseambientali.

Alcuni indicatori saranno riferiti alla pressione turistica sulla costa enelle aree interne, alle attività e attrezzature ricettive, al fine di pro-muovere l’incremento della qualità ecologica dell’offerta ospitale.

Le attività di conoscenza potranno, inoltre, proseguire il lavoro realiz-zato nell’anno 2003 attraverso la pubblicazione del Primo Rapportosullo Stato dell’Ambiente di cui al Progetto Cometa dell’Agenda 21 loca-le, integrandolo opportunamente ed avviandone la revisione/implemen-tazione periodica.

La conoscenza e il monitoraggio del sistema ambientale costituirannoil supporto a tutti i soggetti che vivono e operano sul territorio(Amministrazioni pubbliche, residenti, Associazioni no-profit, servizi,commercio, aziende produttive) per orientare le proprie scelte al fine ditutelare prioritariamente gli aspetti ambientali, di limitare e mitigare gliimpatti conseguenti alle attività che si svolgono sul territorio stesso,nonché costituiranno un utile riferimento per enti e istituti di ricerca perlo svolgimento delle proprie attività.

A tal fine saranno presi a riferimento i nuovi Regolamenti EMAS per l’at-tuazione dei Sistemi di Gestione ambientale e l’ECOLABEL, quest’ulti-mo Marchio Europeo di qualità ecologica.

Il Progetto costituirà inoltre occasione per l’avvio della redazione deiBilanci ambientali della Pubblica Amministrazione.

Nella costruzione del sistema informativo che supporterà le attività dimonitoraggio saranno tenuti in considerazione alcuni criteri di base:

- raccolta dati: rilevazioni diffuse e ripetute nel tempo in grado di con-sentire comparazioni spazio-temporali,

- interazione: scambio continuo fra reti di monitoraggio gestite dasoggetti diversi,

- funzionalità ed efficienza: sarà garantita la rispondenza del sistemaalle esigenze dei vari soggetti operanti sul territorio,

- ambiente operativo: il sistema potrà essere del tipo general purpose(con finalità, cioè, generali) ma dovrà, attraverso opportune persona-

________________17 Agenzia Europea per l’Ambiente

90 Quaderni dell’AdB

lizzazioni, rispondere anche ad alcune esigenze specialistiche, utilizzan-do le tecnologie più recenti relative alla interoperabilità dei sistemi,

- sistemi territoriali e tecnici esistenti: si dovrà preservare la modalitàconsolidata delle interfacce attuali e delle consuetudini tecniche, perevitare brusche e dannose reazioni che potrebbero portare al rifiutodelle necessarie nuove tecnologie, pur attraverso la promozionedella naturale evoluzione degli standard,

- definizione degli standard: si dovrà consentire la necessaria autono-mia a livello periferico del sistema, garantendo nello stesso tempouna robusta base di compatibilità e integrabilità tra le diverse scel-te hardware e software,

- architettura generale del sistema: soluzione distribuita, sia comecapacità di elaborazione che come archiviazione delle informazioniattraverso collegamenti a rete.

Soggetti attuatori: Regioni, Arpab, Autorità di Bacino.

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 91

Considerazioni ffinali

Il Programma integrato di interventi per la valorizzazione del bacinoidrografico del fiume Noce è in sintonia con i principali documenti diProgrammazione Comunitaria, Nazionale e Regionale in tema di svilup-po sostenibile e tutela delle risorse ambientali, e interessa questioni digrande attualità:

- la importanza di tutelare e rinaturalizzare gli ambiti fluviali, elemen-ti essenziali per la conservazione della biodiversità,

- la necessità di istituire aree protette secondo le indicazioni e glistandards forniti a livello internazionale per la protezione e conser-vazione dei valori naturalistici di eccellenza,

- la opportunità di sperimentare nuove forme di valorizzazione e frui-zione del territorio, quale la realizzazione di una rete di greenwaysbasata sul recupero dei sentieri storici,

- la necessità della partecipazione delle popolazioni locali alle scelteriguardanti il futuro del proprio territorio,

- la necessità di individuare obiettivi condivisi da parte di soggettipubblici e privati operanti sullo stesso territorio e di perseguirliattraverso una collaborazione stretta e costante.

Gli interventi, le azioni, le misure proposte dal Programma sono fina-lizzate a conciliare le esigenze di sviluppo economico e di miglioramen-to di qualità della vita delle popolazioni con quelle di tutela e valoriz-zazione dell’ambiente, recuperando le capacità storiche locali di istau-rare un rapporto equilibrato fra insediamenti antropici e natura.

Il percorso seguito per la elaborazione del Programma non improvvisaideologiche prefigurazioni di un astratto “buon governo” sulla base delquale richiamare alla condivisione gli Attori locali, sia pubblici che pri-vati, ma fa riferimento a pratiche ed orientamenti che da qualche annopossono e devono trovare attuazione concreta sull’intero territoriodella Unione Europea.

Fra le pratiche sono da annoverare i “Contratti di Fiume”, introdotti dalDocumento del 2° Forum Mondiale dell’Acqua, sottoscritto nel marzo2000, che li definisce strumenti che consentono l’adozione di:

“… un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, di rendimen-to economico, di valore sociale, di sostenibilità ambientale intervengo-no in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualifica-zione di un bacino fluviale”.

Sono strumenti di programmazione negoziata per la promozione dellaconcertazione e integrazione delle politiche a livello locale, e presup-pongono la partecipazione dei soggetti pubblici e privati, insieme, per

92 Quaderni dell’AdB

la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti con-nessi, e per la protezione dai rischi ambientali.

Essi comprendono la individuazione di azioni che, agendo sulle “causestrutturali” del degrado dei fiumi, possono migliorare le caratteristichequalitative delle acque, la prevenzione e il controllo delle piene, lasistemazione delle sponde, la valorizzazione e la fruizione collettiva eattiva degli ambienti fluviali e complessivamente degli interi baciniidrografici.

I Contratti richiedono un forte impegno degli Enti locali, delle popola-zioni, e di tutti i soggetti che vivono e operano sul territorio.

Gli elevati e diffusi caratteri di naturalità del territorio, tuttavia, induco-no ad individuare, come possibile, un’altra strada per la tutela e lagestione del territorio, e cioè quella della istituzione di una unica gran-de area protetta (Parco naturale), comprendente l’intero ambito.

La istituzione e gestione potrebbero realizzarsi con riferimento agliindirizzi più recenti elaborati dall’Unione Internazionale per laConservazione della Natura (IUCN)18, proponendosi come area nellaquale attivare forme di governance innovative, in cui siano coinvoltedirettamente le popolazioni locali.

Il Parco naturale, avente finalità prioritaria di protezione ma anche difruizione e ricreazione, può consentire la sperimentazione di forme digestione che rendano compatibili la tutela della natura con le esigen-ze di sviluppo delle popolazioni locali, dimostrando come proprio glielevati valori ambientali di un territorio possano costituire un realisti-co fattore di sviluppo.

Sviluppo il cui conseguimento non è più prorogabile, anche in conside-razione del processo di phasing out che interessa la regione Basilicataper il periodo 2007-2013 della Programmazione comunitaria, al termi-ne del quale la Basilicata sarà in competizione con le regioni del Nord,con una riduzione sostanziale delle risorse da investire sul territorio, esi dovrà essere in grado di contare sul proprio Capitale territoriale.

__________________18 Organismo Internazionale che da anni è impegnato nell’ “..influenzare, incoraggiare eassistere le società del mondo al fine di conservare l’integrità e la diversità della naturae di assicurare che qualsiasi utilizzo delle risorse naturali sia equo ed ecologicamentesostenibile”.

Programma integrato di interventi per il bacino del fiume Noce 93

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Materiali didattici del Master in “Nuovi strumenti di Governo eGestione del Territorio”, Università degli Studi di Basilicata, AnnoAccademico 2005-2006

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Pubblicazioni dell’Autorità di Bacino della Basilicata

Serie editoriale SUOLO E ACQUA

Collana “Studi e Ricerche”:

Codice della Difesa del Suolo e delle Risorse Idriche, n. 1, maggio 2002, aggiorna-mento 2006

Piano Stralcio per la Difesa dal Rischio Idrogeologico, n. 2, dicembre 2002, aggior-namento 2006

Le Risorse Idriche Sotterranee dell’Alta Val d’Agri, n. 3, dicembre 2003

Il processo di interrimento degli invasi: genesi, effetti ed interventi per la tutela del-l’ambiente, n. 4, giugno 2004

Sorveglianza e ricognizione lungo i corsi d’acqua lucani - Attività di Polizia Idraulica,dossier ciclo 2003, n. 5, dicembre 2004

Piano di Bacino - Stralcio del bilancio idrico e del deflusso minimo vitale, n. 6, marzo2006

Collana “Quaderni”:

Il Piano Stralcio per la Difesa dal Rischio Idrogeologico, La Normativa di Attuazione,l’iter di approvazione, il quadro sinottico degli obblighi e delle competenze n. 1, gen-naio 2005, aggiornamento 2006

Governo dell’acqua e politiche dello sviluppo sostenibile in Basilicata 1999-2004, n.2, marzo 2005

Progetto di Piano Strategico ed Industriale della Società Acqua S.p.A., n. 3, novem-bre 2005

Nuovi strumenti di governo e gestione del territorio, n. 4, luglio 2006

Seconda serie editoriale

Collana “Studi e Ricerche”:

Accordo di Programma tra le Regioni Basilicata, Puglia e lo Stato per l’uso condivi-so della risorsa idrica - Assetti istituzionali, attività, programmi, n. 7, settembre 2007

Sistemi Informativi Territoriali e pianificazione del territorio - La pianificazione dibacino e il sistema informativo dell’AdB della Basilicata, n. 8, febbraio 2008

Coste – Prevenire, Programmare, Pianificare, Atti del Convegno di Maratea 15-17maggio 2008, n. 9, maggio 2008

Finito di stampare nel mese di gennaio 2009

da L’Aquilone - La Bottega della Stampa - Potenza