QdE 2010 Premio Nazionale il Mosnel

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T E R Z A E D I Z I O N E · 2 0 1 0

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Le proposte di 5 Designer per l'etichetta del Franciacorta Pas Dosé Riserva 2004 QdE de il Mosnel raccolte in questa piccola pubblicazione

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azienda agricola il mosnel di e. barboglio e figli

via barbOgliO, 14 · 25040 camignOne in franciacOrta · brescia, italia

tel. 030 653117 · fax 030 654236 · www.ilmOsnel.cOm · [email protected]

finito di stamparenel mese di Luglio 2010

tiratura 1000 copiequesta è la copia numero

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soluzioni grafiche e stampa

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prima edizione

seconda edizione

terza edizione

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Una storia affascinante quella dell’azien-da vitivinicola di Camignone il Mosnel. Una storia che parla del grande amore per le proprie radici e per la terra e che ha avuto una grande e meravigliosa pro-tagonista, Emanuela Barboglio.Una donna forte, determinata, che per decenni ha rappresentato l’anima della cantina. Oggi l’eredità di Emanuela Barboglio è stata raccolta dai figli Giulio e Lucia Barzanò che proseguono con altrettanta passio-ne il cammino intrapreso. Era il 1968 quando Il Mosnel delineò la sua piena vo-cazione vitivinicola e vennero piantati i primi vigneti con la neonata denominazione di origine controllata “Franciacorta”. E se le bollicine di Franciacorta hanno un padre riconosciuto che è Franco Ziliani, non ci si sbaglia riconoscendo proprio in Emanuela Barboglio la madre, che nei primi anni ‘90 fece pubblica rinun-cia al Metodo Charmat consentendo così la nascita del disciplinare dell’odierno Franciacorta DOCG.

Dal 1968 a oggi Il Mosnel si è sempre mantenuto al passo con i tempi per garantire, sia in cantina che in campagna, il più alto livello di qualità. Fu infatti tra le prime aziende a dotarsi di vasche in acciaio inox (talmente grandi che vennero introdotte in cantina attraverso il tetto, destando la curiosità di tutto il bor-

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go di Camignone), impianto di refrigerazione e presse pneumatiche. In campagna i vigneti furono rinnovati scegliendo con cura posizione e qualità dei terreni e dei cloni: si sosituirono i vecchi e iperproduttivi im-pianti sylvoz e fu adottato il sistema di allevamento a cordone speronato con 4000 ceppi per ettaro.

“Su tutte le etichette – dicono Giulio e Lucia Barzanò – è riportata una frase che racchiude la nostra filosofia. Un pic-

colo motto che svela il semplice segreto dei vini che produciamo: Il tempo e l’esperienza ci insegnano come trasformare le nostre uve in emozioni . Perché un vino, come un’opera d’arte, è un’esplosione di sensazioni, un viaggio attraverso i sensi. È una piccola magia che per accadere ha bisogno di tanta pazienza, di grandi cure e attenzioni, dell’amore per le proprie radici, il territorio, le vigne. Solo così nasce un vino che arriva fino al cuore!”.

Oggi il Mosnel è una delle realtà vitivinicole più im-portanti della Franciacorta e produce circa 250.000 bottiglie, con netta prevalenza di bollicine DOCG. L’intera produzione viene distribuita sia sul territorio nazionale, a ristoranti, enoteche, bar e negozi specia-lizzati, che all’estero, in particolare in Svizzera, Au-stria, Belgio, Germania, Norvegia, Lussemburgo, Giap-pone e Stati Uniti.

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In principio fu la Cuvée Franciacorta Brut 1990; correva l’anno 2005 e na-sceva il Premio il Mosnel “Questione d’Etichetta”, organizzato dalla storica cantina di Franciacorta il Mosnel con il patrocinio di ADI Design. L’obiettivo era quello di trovare una veste speciale per un prodotto che, data l’eccezionalità dell’annata, la lunga maturazione in cantina e la limitata quanti-tà –soltanto 300 bottiglie numerate in formato Ma-gnum– era una vera rarità da collezionare. Quella prima edizione, che vide la partecipazione dei gran-di nomi del design (tra loro Giancarlo Illiprandi, Italo Lupi e il recentemente scomparso e indimenticato Bob Noorda) sancì la vittoria del progetto di Franco Origoni e Anna Steiner.

Nel 2008 il Premio il Mosnel QdE tornò a far parla-re di sé. Per la seconda edizione venne riproposto il fortunato format del debutto con solo piccole va-riazioni: ovviamente era diversa l’annata della Cuvée di Franciacorta Brut (questa volta del 1998); ma il nu-mero di bottiglie rimase pressochè invariato (360 Ma-gnum), così come il rinnovato patrocinio con ADI che portò al coinvolgimento di giovani ma già affermati designer. Vincitore di questa edizione fu Hangar De-sign Group di Alberto Bovo e Sandro Manente.

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Il 2010 è l’anno della maturità e della crescita per il Premio il Mosnel QdE. Nella terza edizione in campo ci sono ancora il Mosnel con una nuova prestigiosa cuvée, ADI, che con la sua autorevolezza ha indivi-duato i nuovi partecipanti al premio e tanta creatività; ma debuttano anche alcune belle novità. Innanzitut-to il Franciacorta DOCG Pas Dosé Riserva 2004, pro-tagonista del premio: per il terzo anno un prodotto eccezionale, frutto di un’annata straordinaria, per la prima volta in due diversi formati e in maggiori quan-tità; i professionisti e gli studi chiamati a partecipare al Premio dovevano vestire 400 bottiglie Magnum numerate, e anche altre 4.000 bottiglie, sempre nu-merate, formato 0,75. Inoltre la sfida si è fatta ancora più entusiasmante: ai designer non è richiesto di re-alizzare soltanto l’etichetta del prodotto, ma l’intero packaging, comprensivo di etichetta e di confezione che contenga la bottiglia (pensata sia per la versione 0,75 litri che per la Magnum di 1,5 litri).

Tutti i progetti presentati sono visibili sul blog de Il Mosnel, alla sezione “Premio QdE”.

www.quellicheilvino.it

La giuria del Premio ha designato il suo vincitore, ma tutti i navigatori internet sono chiamati a esprimere il loro parere e votare online il progetto preferito.

E il certame tra designer si riaccenderà ogni volta che il tempo, il lavoro e la passione ci regaleranno nuove annate della Riserva “QdE”, ognuna con un’etichetta d’autore diversa, opere d’arte che racchiuderanno al-tre opere d’arte. Le prime da collezionare e ammirare, le seconde da gustare.

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IL VINO

La bottiglia che qui presentiamo rac-chiude il frutto di un’ottima annata e di tanto lavoro ed esperienza accumu-lati nei decenni dall’Azienda Agricola il Mosnel.

Nel 2009 è entrato in vigore il nuovo Disciplinare di produzione Franciacorta, il quale codifica una nuova tipologia produttiva, affinata sui lieviti di seconda fer-mentazione per almeno 60 mesi, che prende il nome di Riserva. Per questo con l’annata 2001 a il Mosnel si cessa la produzione dello storico Millesimato a fa-vore del nascente Franciacorta Riserva, che deve però attendere due anni, in quanto 2002 e 2003 sono annate di importanza minore. Solo con il millesimo 2004 nasce il Franciacorta Riserva, degno successore dei due Millesimati QdE, il 1990 e il 1998 a vestire l’etichetta vincitrice della 3° edizione del Premio QdE.

Ma facciamo un passo indietro sino al 2004. Annata caratterizzata da buona piovosità e ottime escursio-ni termiche che hanno consentito la sintesi e pre-servazione degli aromi nelle uve. Stagione vegetati-va senza grosse sorprese, né intoppi e ritorno ad una vendemmia regolare. L’andamento climatico ha dato origine a vini di ottima finezza e con acidità soste-nute. Tutte premesse per creare cuveé di grande fre-schezza, aromaticamente complesse, potenzialmente molto longeve e di grande personalità.

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Le migliori uve Chardonnay e Pinot Nero prove-nienti dai vigneti Larga Nord, Roccolino e Dosso Sud vennero vinificate in bianco in piccole botti di rovere, il Pinot Bianco proveniente dal vigne-to Limbo vinificato in vasche d’acciaio. L’assem-blaggio della cuvée avvenne a marzo, seguì il “tiraggio”, ovvero l’imbottigliamento con ag-giunta di lieviti e zuccheri. Poi le bottiglie furo-no coricate in cataste nelle secentesche can-tine e qui restarono per cinque anni, prima di procedere con la tradizionale lavorazione sui cavalletti. Infine l’espulsione dei lieviti, la colmatura con lo stesso vino, il nuovo tap-po… e una prestigiosa veste d’autore per un vino eccezionale in edizione limitata: soltanto 4.000 bottiglie numerate, 400 bottiglie in formato Magnum numerate, come anche le 30 bottiglie Jeroboam, per quei fortunati che potranno gu-stare questo prodotto eccezionale.

Il Franciacorta DOCG Pas Dosé “QdE” 2004 ha un bel color giallo paglierino, brillante. La spuma fine e persistente, sprigiona al naso un bouquet intenso, ampio ed emo-zionante con spiccate note di lie-viti, crosta di pane e frutta secca. Al gusto è suadente, vivo, elegan-te e di grande equilibrio, perfetto per accompagnare i migliori piatti dell’alta ristorazione.

4.000

400

30

1,5l

3l

0,75l

alcool: 12,5%acidità: 7,5 per millezuccheri riduttori: <3 gr/lestratto secco: 24 gr/l

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PresidenteLuisa Bocchietto / Presidente ADI

Daniele Cernilli / Direttore Responsabile di Gambero Rosso Curatore Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso

Bruno Pizzul / Giornalista e gourmet

Sonia Pedrazzini / Packaging designer Direttore editoriale Impackt Contenitori e Contenuti

Walter Mariotti / Direttore incaricato IL, mensile Il Sole 24 Ore

Dan Lerner / Wine blogger

Lucia Barzanò / Il Mosnel

Mouton Rotschild a parte, le etichette dei vini non si firmano. Si disegnano, si lanciano sul mercato e ci si augura che abbiano successo. Chi le progetta è destinato a vivere nell’ombra. Il Premio il Mosnel “Questione d’Etichetta”, ha l’indubbio merito di portare allo scoperto un selezionato ma-nipolo di professionisti che si confrontano nell’interpretare un prodotto d’eccezione. C’è un collegamento tra la bellezza della confezione e l’eccellenza del prodotto?

Oggettivamente nessuna, ma negli anni ho notato che i migliori produttori - chi prima e chi dopo, investendo cifre più o meno alte - ricercano un’immagine all’altezza del proprio prodotto. A questo punto per ottenere buoni risultati è necessaria la ge-nesi di un rapporto sinergico tra chi crea il vino e chi ne deve riassumere l’essenza in un rettangolino di carta.

Il trait d’union è, ovviamente, il prodotto stesso. Evidentemente il Franciacorta DOCG pas dosé riserva “QdE” è una grande fonte d’ispirazione in quanto le proiezioni grafiche del suo bouquet sono tutte (e non sto lì a fare complimenti gratuiti) bellissime.

A cominciare da quella progettata da Francalma Nieddu: un as-soluto capolavoro di rigore e minimalismo coniugati con spirito innovativo e creatività. Devo confessarlo: appena ho visto l’eti-chetta e il packaging disegnati dalla Nieddu ho provato invidia. Mi capita sempre quando vedo un’intuizione davvero geniale.Perché non ci ho pensato io?Vabbé, mi consolerò con un paio di bicchieri.

Bob NotoGrafico, fotografo e gastronomo

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ADI Associazione per il Disegno Industria-le rappresenta l’intero sistema del design italiano: progettisti, imprenditori, distri-butori, comunicatori, ricercatori, scuole.Fondata nel 1956 per iniziativa di un nucleo di architetti, designer e imprenditori con l’intento di rivoluzionare la produzione industriale, ha subito assunto un ruolo d’avan-guardia come protagonista nell’elaborazione di una nuova cultura del progetto e del prodotto.

ADI promuove il Premio Compasso d’Oro e opera come rap-presentante istituzionale dei professionisti del design nel quadro delle normative europee e internazionali. Fornisce servizi alle imprese e ai designer: il Registro dei Progetti, il cui scopo è la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, il Giurì del Design, la cui funzione è la soluzione delle contro-versie sulla proprietà intellettuale nel settore del disegno industriale.

È articolata in quattro dipartimenti (Progettisti, Imprese, Generale, Distribuzione e servizi) e in un’organizzazione territoriale che comprende dodici delegazioni territoriali: ADI Piemonte e Valle d’Aosta, ADI Lombardia, ADI Veneto e Tren-tino Alto Adige, ADI Friuli Venezia Giulia, ADI Emilia Romagna, ADI Toscana, ADI Lazio, ADI Umbria, ADI Marche, Abruzzo, Molise, ADI Campania, ADI Puglia e Basilicata, ADI Sicilia.

Opera di concerto con la Fondazione ADI per il Design Ita-liano, costituita nel 2001 e attualmente presieduta da Gio-vanni Cutolo. Quest’ultima ha tra i suoi principali obiettivi la conservazione e la valorizzazione della Collezione stori-ca del Premio Compasso d’Oro ADI, che raccoglie prodot-ti segnalati e premiati in oltre cinquant’anni di attività del premio. ADI è guidata da un Comitato direttivo nazionale di cui fanno parte Luisa Bocchietto, presidente; Carlo For-colini, past-president; Giovanni Cutolo vicepresidente, de-legato alle attività culturali; Giovanna Talocci, delegata alle relazioni esterne; Roberto Marcatti, delegato alle relazioni interne; Alessandro Sarfatti, tesoriere.

ADI Associazione per il Disegno Industrialevia Bramante 29 – I-20154 MilanoT +39 0233100241 – F +39 [email protected] – www.adi-design.org

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La Giuria del Premio il Mosnel “Questio-ne di Etichetta 2010”, riunitasi il 9 giu-gno a Roma, premia l’etichetta realizza-ta dalla designer Francalma Nieddu dello studio italo-tedesco ondesign per aver rap-presentato al meglio l’identità dell’azienda e aver sa-puto introdurre un elemento grafico in sintonia con il prodotto. Il progetto selezionato si è particolarmente distinto per l’analisi approfondita e puntuale delle possibili varianti e declinazioni cromatiche dell’eti-chetta e del packaging. La Giuria si è espressa a favore della versione con sfondo nero, per l’eleganza e la maggior coerenza con la bottiglia. Molto apprezzato l’accorgimento di numerare le bottiglie, sottolineando così l’esclusività di ciascun pezzo e l’aspetto di unicità di un prodotto in edizione speciale e limitata.

La Giuria ha attribuito una Menzione Speciale al pro-getto presentato da Giovanni Brunazzi dello Studio Brunazzi e Associati per l’originalità dello studio pre-sentato.

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La designer Francalma Nieddu nasce a Sorrento (NA) nel 1963. Studi di arte orafa a Sorrento, In-dustrial Design all’ISIA Roma, Design Direction alla Domus Academy Milano, Master in Industrial Design allo IED Torino e in Strategic Design al Po-litecnico di Milano.

Insieme al grafico tedesco Olav Jünke, dal 2002, conduce lo studio ita-lo-tedesco di design e comunicazione ondesign ad Amburgo. Vive fra Italia e Germania. Disegna per passione gioielli (premi da L’Accademia di Moda, Roma), accessori (premi L’accessorio di domani, Milano) e og-getti con materiali riciclati. Progetta per aziende come B.Bbover, Cleto Munari, Alessi, Caimi, Motorola, Autogrill. Insegna progettazione gioiel-lo in scuole di oreficeria. Per l’agenzia SDI cura casi studio di eccellenza del design europeo (progetto EVAN).

Espone a mostre come: Nuovo bel design dello Studio Mendini Milano 1992; Plant for Plant a Tokio 1995; Under 35 di Opos Milano 1996; Message on the bottle di Ondesign al Triennale Design Museum Milano 2008; Design Mediterraneo ad Istanbul 2009. Premi: Eulda, EDAwards, Mediastars e Pentawards per il suo design. Segnalata per il Designpreis Deutschland 2011. Scrive di design, trend e packaging.

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Da cosa partire per sviluppare un’immagine coor-dinata di un prodotto particolare come un vino in edizione limitata, un FRANCIACORTA Pas Dosé? Dall’azienda fino ad arrivare a scoprire meglio le caratteristiche del prodotto.

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Un’azienda che come tante dedite al vino per passione rie-sce ad avere il risultato sorprendente di vini blasonati FRAN-CIACORTA DOCG. Il risultato di anni di sapiente gestione di un territorio con spiccata vocazione enologica da parte di tutti ma in particolare di una donna speciale: Emanuela Barboglio che negli anni sessanta da una nuova impronta all’azienda con grande rispetto dell’ambiente, alta den-sità di viti e bassa resa di uva per pianta per ottenerne la massima qualità. Molto importante la frase che firma ogni loro etichetta “dal 1836 il tempo e l’esperienza ci insegnano come trasformare le nostre uve in emozioni”.

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I due formati con la versionedell’etichetta perlage adattata alle rispettive dimensioni

253047Ricerca colore

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E poi curiosare nelle caratteri-stiche del prodotto: un vino raro e importante con una cuvèe pre-stigiosa, caratterizzato da una quantità limitata imbottigliata in 400 bottiglie Magnum da 1,5 litri e 4000 in bottiglie da 0,75 litri. Nel nome stesso è contenuta la magia del terroir e del particola-re trattamento “Pas Dosé” che lo rende con un perlage fine e persistente. Dopo aver provato ad esaltare la ca-librazione di vari vitigni, Chardonnay, Pinot Bianco e Pi-not Nero fermentati in vasche d’acciao e in piccola parte in botti di rovere, ho seguito l’istinto di esaltare proprio la qualità più nascosta e che si apprezza solo quando si gusta tale preziosa bevanda: il perlage. Un omaggio allo spirito femminile di Emanuela Barboglio.

Continua ad affascinarmi quest’immagine di piccole perle che racchiudono l’essenza di un sapiente processo di vini-ficazione nel loro essere piccole, quasi della stessa gran-dezza e persistenti. E così provo a fare un’associazione con una collana di perle rare che adorni la bottiglia, gioiello essa stessa per il suo prezioso contenuto. L’etichetta prende vita con uno spazio incorniciato travalicato da un elemento decorativo costituito da un filo di perle dorate tutte dello stes-so diametro, come ricordo di un delicato e prezioso perlage stampato in color oro.

Il carattere usato per le scritte dell’etichetta è il ITC Blair MT che al posto del minuscolo usa un maiuscoletto che risulta essere maestoso ma nello stesso tempo sobrio ed elegante. In color oro come il logo stampato nelle fascette del collarino della bottiglia insieme ad un tono di arancio che riprende il colore lucido e me-tallico della capsula.La carta è di un colore avorio, che riprende quelle classiche usate anche da il Mosnel. In questo caso ho ipotizzato una vergata di pura cellulosa esente da cloro e wet strength come la Laid Corolla Ivory Fredrigoni di 80 gr/mq.L’etichetta ha la stessa forma per le due capacità di bottiglia, ma con dimensioni adatte alla forma di ognuna. È fustellata per dare l’opportunità al decoro di “uscire” dall’etichetta. Sull’etichetta da 1.5 L si può apporre a mano il numero della bottiglia per enfatizzar-ne l’esclusività della edizione limitata.

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I due formati con la versionedell’etichetta perlage adattata alle rispettive dimensioni

253047 A completare la veste di queste due bottiglie un packaging dedicato. Simili nello sviluppo strutturale della forma e per interpretazione gra-fica della superficie, ma differenti per dimensioni, chiaramente, e per piccole varianti che ne fanno delle buone sorelle di una stessa famiglia importante. Un semplice contenitore di cartoncino accoppiato con uno di grammatura minore internamente. Con doppia anta chiusa da piccoli magneti crea una gestualità nell’a-pertura che ricorda quella di uno scrigno prezioso che svela il perlage ricercato in esso contenuto. In entrambe sono previsti l’uso di bianco con fasce laterali ed interno in color oro. Le fasce laterali accolgono il logo Qde insieme al nome del vino Riserva 2004 e il logo de il Mosnel, mentre il retro ripropone il segno grafico presente nell’etichetta e nel caso della versione da 0.75 L si ripropone anche sul fronte con l’etichetta libera da cornice color oro e avorio che lascia i caratteri cullati da un onda di perle d’oro rimandando sempre al concetto di un perlage raffinato come quello del FRANCIACORTA Pas Dosé. Nella versione da 1.5 L è applicata invece una vera etichetta rafforzando ancora di più il carattere di esclusi-vità del numero limitato con questo piccolo intervento manuale.

Alla sommità superiore a sigillo di questi piccoli-grandi tesori di gusto il logo completo de il Mosnel. All’interno delle ante, in entrambe le versio-ni ho riportato la frase dedica dell’azienda: emozioni da gustare come la Riserva 2004 Qde. Un testo emozionale che ti accoglie prima di rivelare il gioiello perlage allo sguardo.

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Nata nel 1985 su iniziativa di Giovanni Brunazzi, uno dei pionieri della comu-nicazione d’impresa e dell’immagine aziendale in Italia, Brunazzi&Associati è un’agenzia in grado di fornire servi-zi esclusivi e altamente professionali nell’ambito della comunicazione integrata e delle stra-tegie d’immagine, a cui si aggiunge la specializzazione in corporate e brand identity, editoria e packaging.

Alla base di ogni piano di intervento studiato da Brunazzi&Associati, c’è sempre un’attenzione partico-lare all’immagine esistente dell’azienda committente, accompagnata allo studio della sua realtà produttiva e distributiva, dei suoi concorrenti e del suo mercato di riferimento.

Brunazzi& Associati ha collegamenti professiona-li in Europa, Stati Uniti e Canada. Molti progetti di Brunazzi&Associati hanno ricevuto centinaia di pre-stigiosi premi e riconoscimenti, anche internazionali.

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Il progetto è stato sviluppato sulla base di alcune considerazioni relative a come attualmente si stan-no definendo nuovi trend del design del packaging del vino e delle etichette. Se da un lato le "etichette classiche" sono ancora la maggioranza, con l'utilizzo di carte, colori e grafica che rimandano agli stilemi tradizionali (come il formato orizzontale, fustellatu-re e impressioni a caldo di oro o argento) dall'altra esempi più moderni e innovativi si stanno imponen-do nella progettazione.

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Formati verticali, caratte-ri tipografici o disegnati appositamente, utilizzo di codici di colore svin-colati da regole ormai

datate, compongono un panorama più attento alla visibilità, alla leggibilità e, soprattutto, alla identi-

tà visiva della marca.

Il progetto presentato per Mosnel tenta di innovare ancor più il concetto di etichet-ta come "segno" inconfondibile, raffinato, coerente con le caratteristiche e la qualità del vino che identifica.

La forma nasce dalla fusione di tre cerchi di diametro differente con rapporti geo-metrici definiti. Il fondo nero opaco viene valorizzato da un contorno in oro a trancia, mentre la grafica è volutamente semplice per essere molto leggibile con il nome del vino nel cerchio centrale, mentre il marchio è nel primo cerchio in alto. La forma risul-tante è così completamente diversa dalle solite etichette. L'uso dei cerchi rimanda in astratto alla forma degli acini d'uva.

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marIacrIstINahameL

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Nasce a New Delhi nel 1958, trascorre la

sua infanzia in India, Thai-landia e Austria. Nel 1973 si

trasferisce con tutta la fami-glia a Milano dove completa gli

studi nel 1979 presso la Scuola Politecnica di Design.

A Milano collabora con Ugo la Pietra, Ambrogio Rossa-ri e Alessandro Mendini, partecipando attivamente ad Alchimia e a moltissimi progetti tra cui alcuni per Alessi. Durante il 1987 è stata assistente di Alessandro Mendini presso l’Università di Arti Applicate di Vienna, ha insegna-to anche al National Institute of Design di Ahmedabad in India, al Craft ENAD di Limoges (Francia), all’ISIA di Faen-za, all’Università del Progetto di Reggio Emilia, e presso la NABA (Nuova Accademia di belle Arti).

All’attività di designer da sempre affianca la ricerca di nuove espressioni nel campo della ceramica con esperien-ze significative presso alcuni dei migliori laboratori nei vari siti storicamente vocati a questa attività: Deruta, Albisola, Castellamonte, Sesto Fiorentino, Modra (Slovacchia), Mila-no, Pietrasanta. Numerosissime sono le sue personali, da Arte Fiera a Bologna nello spazio del Comune di Sassuo-lo (MO), a Milano e Verona fino al Triennale Design Cafè (Milano) nel 2009; una selezione di suoi lavori è stata inserita nel Design Year Book del 1997. Nel 1994 ha fon-dato con Cesare Castelli, una Società per lo Sviluppo e la Diffusione del Design e ha curato la ricerca di nuovi prodotti e il loro layout per il Reparto Casa del Dept. Store Fiorucci di Milano e Verona.

Collabora stabilmente con numerose aziende in tutti i settori dell’arredamento, dell’og-gettistica e degli allestimenti fieristici, tra cui: Alessi, Acme, Arzberg, Ariston, Anthologie Quartett, Bisazza, Bardelli, Edra, FGB, Richard

Ginori, Koziol, Leonardo, Marioni, Car-lo Moretti, Moto Guzzi, Play Line, Post

Design- Memphis Milano, Ritzenhoff, Salviati, Segno, Sica, Tissot, Uni-

ted Pets. Selezionata al Com-passo d’Oro e al Bundes

Preis für Design.

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Nel mio progetto ho voluto racchiudere i messaggi informativi che qua-lificano la produzione di Mosnel in una forma che richiama quella dell’a-cino, elemento primo ma non unico, che determina questo pas dosè.

Il colore oro ne sottolinea la preziosità, la rarità e il rispetto dovuto a questo eccezio-nale prodotto. La rosa stilizzata con all’interno un’ulteriore rosa di dimensioni minori, è un richiamo a Rosina Rosa Cacciamatta, determinante presenza femmi-nile fin dagli albori dell’azienda.

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Ilaria Marelli, architetto e designer, apre nel 2004 il laboratorio di idee ilaria marelli studio, che si occupa di architettura, design, interni e allestimenti.Collabora con aziende internazionali come Cappellini, Cassina, Zanot-ta, Fiam, Coro, Bonaldo, E&Y, Coin, Axil, Invicta, Lancia e Tivoli Audio per la creazione di prodotti e collezioni, e crea pezzi unici per mostre internazionali. Si occupa di allestimenti legati al mondo della moda e del design, della progettazione di showroom e interni privati.

Interessata agli aspetti sociali e culturali della progettazione, è pro-motrice del primo progetto sul cohousing in Italia, docente di Industrial Design presso il Politecnico di Milano e collabora con Poli.design su temi di ricerca applicata.

Nel 2007 è stata chiamata dal Ministero per i Beni Culturali a far parte del primo Consiglio Italiano del Design ed è stata premiata da Letizia Moratti con il premio MILANODONNA 2008.

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Eleganza e raffinatezza sono i tratti che negli anni hanno contraddistinto l’identità di un marchio di fascia alta e rinomata qualità quale Il Mosnel, e ad esse ci siamo ispirati per la realizzazione dell’etichetta e del packaging distintivo dell’ultima pregiata cuvée, in edizione limi-tata, del Franciacorta DOCG Pas Dosé Riserva “Qde” 2004. Il concept è stato sviluppato attorno al gioco di rimandi cromatici e semantici da noi individuati fra i colori oro e nero, caratteristici del marchio e i concetti di esclusività e sobria eleganza, che contraddistinguono il brand. L’obiettivo della prima fase progettuale è stata la sintesi grafica di questi rimandi, al fine di trasmettere nel modo più imme-diato, attraverso la comunicazione che etichetta e packaging rie-scono a veicolare, sia il consolidato posizionamento di nicchia del brand, sia l’unicità della cuvée e della produzione in serie limitata.

Franciacorta Pas DoséOro opaco

Spazio per la numerazione manuale

Sagoma bottigliaOro opaco

CorniceOro opaco

FondoNero opaco

Riserva QdE: 2004 e numerazioneNero opaco coprente

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In un’essenziale cornice dorata su fondo nero, la silhouette color oro pieno di una bottiglia di vino attira l’attenzione e di-venta supporto grafico per il lettering ver-ticale “Riserva Qde 2004 ……/4000”.

Questo è il risultato della sintesi visiva ricercata nella prima fase progettuale: separando la denominazione “Riserva Qde 2004” da “Franciacorta Pas Dosé” e cambiandone l’orientamento da orizzontale a verticale abbiamo voluto focalizzare l’attenzione sull’unicità e la preziosità del prodotto. In questa proposta grafica, infatti, colori e forme giocano armoniosamente con il messaggio chiave, ossia la numerazione esclusiva di ogni bottiglia e il prestigio della cuvée, che vanno ad occupa-re la parte centrale dell’etichetta catturando immediata-mente l’attenzione del destinatario per comunicare sin-teticamente l’unicità del prodotto.

Inoltre si è voluto rafforzare ulteriormente il messag-gio dando la possibilità di inserire manualmente la numerazione su ciascuna bottiglia per sottolineare una volta di più la cura e la dedizione del brand e della famiglia Barzanò nell’offrire una cuvée pregiata, esclu-siva e a produzione limitata che trasforma ogni botti-glia in un pezzo unico di una collezione di alta qualità.

Da sottolineare anche l’importanza della scelta dei colori che è stata volutamente limitata ai soli due colori oro e nero per trasmettere i valori di eleganza, prestigio della cuvée e del brand nonché per “legare” l’etichetta al vestito della bottiglia (capsulone oro, col-lare nero e oro, retro etichetta nera con diciture oro) in modo da omogeneizzare l’immagine complessiva del prodotto.

Naturalmente per la versione da 1,5 l della bottiglia Magnum l’etichetta è stata riproporzionata per adat-tarsi alle dimensioni, mentre la numerazione è stata riadattata da ……/4000 a ……/400.

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Con questa intenzione, abbiamo deciso di proporre un og-getto che richiama nella forma e nella portabilità il glamour moda di una pochette, realizzata in cartone bicolore con esterno nero opaco ed interno a contrasto color oro satinato.Il packaging proposto é infatti studiato per avvolge-re la bottiglia proteggendola dalla luce e dagli urti e allo stesso tempo per permettere un facile trasporto gra-zie alla maniglia ricavata direttamente dalla fustella.

Il packaging progettato vuole essere un contenitore dall’estetica originale, di for-te impatto; e allo stesso tempo un oggetto polifunzionale in grado di comunicare al meglio l’identità di un marchio pregiato quale Il Mosnel e allo stesso tempo la pre-ziosità ed esclusività del contenuto.

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Dal punto di vista grafico l’esterno della con-fezione/pochette riporta la silhouette profila-ta di una bottiglia, riprendendo così il tema di-stintivo dell’etichetta, con all’interno orientati in orizzontale il “logotipo Qde” accostato alla dicitura “Riserva 2004” e in verticale il logoti-po completo “Il Mosnel” e il contenuto in litri.

La scelta di orientare diversamente i due logotipi coincide da un lato con la volontà di riprendere il tema principale dell’etichetta e dall’altro con la particolarità del packaging stesso che può esse-re posizionato sia in orizzontale sia in verticale. Diciture, logotipi e grafiche sono a contrasto in oro opaco proprio come sull’etichetta.

Il forte impatto estetico di questa con-fezione è in grado di attirare l’attenzio-ne e allo stesso tempo comunicare visi-vamente, oltre che qualitativamente, la propria unicità distinguendosi dai competitor.

Oltre alla valenza comunicativa, è da sottolineare la grande pratici-tà di un packaging di questo tipo, in grado di consentire una faci-le trasportabilità del prodotto.

Anche per il packaging, dunque, abbia-mo scelto di limitare la palette e di gioca-

re con i due colori nero e oro usati anche per l’etichetta e di riproporre, come unico elemento

distintivo, la silhouette della bottiglia in modo da uni-formare ulteriormente il progetto di immagine coordinata.

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Nata in Giappone. Vive e lavora in Italia dal 1989. Si occupa di industrial design collaboran-do con aziende del settore arredo domestico e oggettistica per la casa.

Crea inoltre progetti per il settore del packaging e dell’allestimento fieristico e espositivo. Tra i suoi clienti: Arflex, Nordoca, Pomellato, Miele, Alessi.

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L’etichetta è un foglio d’oro rosso che richiama il colore della capsula dello spumante. La forma dell’etichetta è simile a quella molto particolare della confezione dello spumante. Le scritte e il fondo giocheranno su inchiostri opachi, trasparenti e a rilievo.

Un’etichetta sobria, semplice e rigorosa, ma allo stesso tempo sorprendente. Una volta messo lo spumante in frigorifero, quan-do raggiunge la temperatura giusta... sorpresa... dall’etichetta affiorano tante bollicine. Sul fondo dell’etichetta è nascosto il di-segno delle bollicine stampate su inchiostro termosensibile. Pos-siamo decidere noi a che temperatura farle affiorare.

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Il progetto della confezione punta sull’alta qualità e unicità del prodotto. Ho lavorato a una scatola di foggia insolita e preziosa, una sorta di pentagono allungato, un poliedro ele-gante, sobrio e prezioso come una gemma. Ma sorprendente quando si apre, in quanto le mille sfaccettature d’argento specchiante del fondo evocano l’allegria rutilante, il mo-vimento e la leggerezza delle bollicine dello spumante “QdE”.

Per comunicare il concetto di regalo personale ed esclusivo ho usato il colore blu notte per l’esterno della scatola e per il nastro che la chiude semplicemente avvolgendola. E ho progettato le scritte in rilievo per dare una piacevole sensazione tattile.

Il tono raffinato della confezione ne fa un oggetto da regalo raro e pre-zioso, che nasconde un segreto... Una volta aperta, la scatola “esplode” come fa il tappo dello spumante, in mille barbagli di luce e allegria.

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Un grazie di cuore a tutti i giurati per la loro preziosa col-laborazione; ad ADI per il patrocinio all’iniziativa; al Dottor Dario Moretti, Segretario ADI, per la sua squisita dispo-nibilità e per l’instancabile lavoro di coordinamento; na-turalmente ai Concorrenti che hanno aderito con grande entusiasmo e con progetti di grande interesse; al Dottor Stefano Donarini ed alla Dottoressa Michela Roncetti di Multimedia e per concludere a Davide Ortombina della Ti-pografia Bozzi che ci affianca sempre con professionalità, pazienza ed amicizia.

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azienda agricola il mosnel di e. barboglio e figli

via barbOgliO, 14 · 25040 camignOne in franciacOrta · brescia, italia

tel. 030 653117 · fax 030 654236 · www.ilmOsnel.cOm · [email protected]

finito di stamparenel mese di Luglio 2010

tiratura 1000 copiequesta è la copia numero

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