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2019 Q&A Le 10 domande più frequenti sull’apprendimento delle lingue straniere Iulia Shcherbakova CONSULENTE LINGUISTICO

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2019

Q&A Le 10 domande più frequenti

sull’apprendimento delle lingue

straniere

Iulia Shcherbakova CONSULENTE LINGUISTICO

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Salve a tutti, mi chiamo Iulia Shcherbakova, sono giornalista,

consulente linguistico e insegnante d’inglese business.

Sono in possesso di una certificazione per insegnanti d’inglese

dell’università di Cambridge, una laurea in giornalismo internazionale

con inglese e tedesco come lingue target e un certificato di un

corso di psicolinguistica dell’università di San Pietroburgo.

In questo breve manuale vorrei parlare delle domande che nel

corso dei miei 5 anni di pratica nel settore linguistico ho ricevuto

più spesso e offrirvi delle soluzioni.

Con questo piccolo e-book presentato in italiano, scritto da me

– madrelingua russa, vi vorrei anche dimostrare che è possibile

apprendere una lingua straniera, e anche più di una, usando i

metodi maggiormente efficaci per voi.

Cominciamo allora.

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È vero che inglese britannico e inglese americano sono

molto diversi l’uno dall’altro? Quale variazione è meglio

studiare?

Sì, è vero che sono abbastanza diversi l’uno dall’altro anche se si

tratta sempre della stessa lingua. Le differenze principali comprendono

non solo la pronuncia e gli accenti ma anche i vocaboli e lo spelling.

Ad esempio, in inglese americano si omette la “u” in molte parole

(colour - color, neighbour - neighbor, behaviour - behavior).

La parola per “appartamento” è ‘apartment’ in inglese britannico

ma ‘flat’ in inglese americano.

Le patatine sono ‘crisps’ in inglese britannico e ‘chips’ in inglese

americano mentre in inglese britannico ‘chips’ sono le patatine fritte

chiamate ‘french fries’ in inglese americano.

Ci sarebbero centinaia di esempi sulle confusioni che si possono

creare tra gli americani e gli inglesi durante una conversazione. Teniamo

in mente il fatto che esistono anche variazioni australiane, canadesi e

tante altre.

Quale variazione scegliere? Dipende dall’ambiente in cui pensate

di avere la necessità di usare la lingua.

Il mio consiglio generale però è quello di dare attenzione a tutte

le variazioni con cui entrate in contatto durante il vostro percorso di

apprendimento della lingua inglese perchè al giorno d’oggi esiste anche il

fenomeno del Global English - l’inglese universale parlato tra i non

nativi. Con la diffusione dell’inglese ormai così globale, specialmente in

ambito lavorativo, non sappiamo mai con quali nazionalità avremo bisogno

di interagire in inglese e non sappiamo neanche quale variazione della

lingua sia stata studiata da loro.

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L’inglese sarà sempre la lingua principale di

comunicazione internazionale? È veramente necessario

studiarlo?

Io direi, sì e no.

Altre lingue, come per esempio il tedesco, il francese, lo spagnolo,

il cinese, il russo, l’arabo ecc. sono abbastanza importanti nell’ambito

della comunicazione internazionale e interculturale e questo è un fatto

che non si può negare.

Rimanendo ancora la lingua più parlata al mondo, l’inglese sta

comunque pian piano condividendo questa posizione con altre lingue.

Esiste poi un altro fattore - l’inglese è la lingua più parlata al

mondo sia da nativi che non nativi ma sapete già qual’è la lingua più usata

al mondo a livello di madrelingua che la parlano?

Il cinese, con circa 910 milioni di persone, mentre il secondo posto

della classifica è occupato dallo spagnolo con circa 440 milioni e solo al

terzo posto troviamo l’inglese con 380 milioni.

Sono cifre e argomenti che fanno riflettere.

Ora come ora, l’inglese è indispensabile in ambito lavorativo

internazionale ma ci sarà qualche altra lingua al suo posto tra 100-200

anni? Io personalmente ritengo che sia probabile, anche se al momento

questo può sembrare un suggerimento poco ragionevole.

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Per apprendere una lingua bisogna vivere nel paese dove

si parla?

Assolutamente no.

Visitare il paese della vostra lingua target sicuramente

rappresenterebbe un vantaggio ma bisogna stare attenti al fattore

principale, rappresentato dall’ambiente in cui vi troverete una volta lì.

Vi dò un esempio. Tanti studenti che vanno all’estero con

programmi di scambio formano gruppi di connazionali e parlano

principalmente tra loro. È un fenomeno naturale e non c’è niente di male

ma bisogna stare attenti all’eventuale mancanza di esperienze che vi

può portare un viaggio del genere.

Trovarsi in un paese non significa automaticamente interagire con

i madrelingua. È uno sforzo enorme, sia a livello emotivo che mentale. A

volte può risultare talmente pesante che anche nelle scuole di lingua

all’estero le persone rimangono linguisticamente chiuse nel gruppo dei

propri connazionali.

Se vi rendete conto di queste eventuali difficoltà, bene, siete

preparati ad ottenere il massimo dal vostro viaggio o soggiorno.

Ma anche a casa vostra, nella vita quotidiana, è più che possibile

creare un’immersione linguistica.

Cambiate la lingua sul vostro telefono e sul PC. Assicuratevi

di saper tornare indietro nel caso =)

Scegliete un amico con cui potete scambiare dei messaggi

nella vostra lingua target durante la giornata.

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Sostituite i film nella vostra madrelingua con i film nella

lingua target. Riguardate le vostre serie preferite o i film

preferiti in questa lingua.

Andando a lavoro, sostituite la musica o la radio con un

podcast nella vostra lingua target.

Mettete adesivi con i vocaboli dappertutto dentro casa. Ogni

volta che aprite il frigorifero non potrete fare a meno di

leggere “fridge” e pensare subito a una scena dalle serie TV

che avete guardato.

Sapete che forse proprio in questo momento, nel posto dove

vivete, si trova una persona madrelingua della vostra lingua

target? Scaricate per esempio HiNative, Tandem o

HelloTalk che vi mostreranno altri utenti che vogliono

praticare diverse lingue.

Per apprendere una lingua non è necessario andare all’estero.

Bastano un po’ di impegno e lo spirito giusto.

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In italiano abbiamo due pronomi che alterniamo a

seconda della situazione - Lei e tu, come far capire al mio

interlocutore in inglese quale dei due vorrei intendere se

in inglese invece si usa solo “you”?

Prima di tutto dobbiamo tenere in mente che YOU in inglese è la

forma gentile corrispondente al dare del LEI in italiano e non del TU.

Quindi a prescindere è molto improbabile che il vostro interlocutore si

possa offendere fraintendendo il modo in cui interagite con lui/lei.

Esistono comunque modi per sottolineare che avete l’intenzione di

rivolgervi al vostro interlocutore con ancora più cortesia, come per

esempio parlando con i clienti, gli assistenti etc. Vediamo la differenza:

Excuse me, Sir / Excuse me, Mam (del Lei) Hello, how are you doing today? (del Lei) invece di

Hey, how are you/ how is it going? (del tu)

Thank you (del Lei) invece di Thanks/ thanks so much (del tu) It’s always a pleasure to see you (del Lei) invece di It’s been such a long time, how come I never see you? (del

tu)

Come potete vedere, in inglese il grado della distanza e del

rispetto tra interlocutori si manifesta non nell’uso specifico della parola

“you” ma attraverso le costruzioni enfatiche adatte alla situazione.

Storicamente anche in inglese esisteva un pronome

corrispondente a TU in italiano. Tra il 14esimo e il 17esimo secolo il

pronome THOU venne usato per indicare familiarità, intimità oppure

mancanza di rispetto, mentre YOU venne utilizzato sempre più nei

contesti formali. Nell'inglese moderno possiamo trovare la forma

THOU in testi biblici e simili, con riferimento a Dio. Nel 17esimo secolo

comunque THOU cadde in disuso.

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Capisco la lingua ma non riesco a parlare, cosa potrei

fare per superare questa difficoltà?

Se capite bene la lingua scritta e parlata ma non riuscite ancora a

parlare è molto probabile che vi sentiate come se non vi venissero le

parole.

Questo significa che avete un vasto vocabolario passivo e uno

scarso vocabolario attivo.

Il vocabolario passivo comprende le parole e le espressioni che

siete capaci di riconoscere e capire nella lingua scritta e parlata.

Il vocabolario attivo invece sono quei vocaboli che siete capaci di

usare nella scrittura e nel parlato.

A questo punto sarebbe giusto fare due domande: in che modo il

vocabolario passivo diventa attivo e perché mi vengono le parole quando

scrivo ma non quando parlo?

Il vocabolario passivo diventa attivo con la ripetizione. Più

contatto in più contesti avete con una parola, frase o espressione, più

essa diventa familiare e comincia ad essere usata automaticamente,

come succede con la nostra lingua madre.

Per quanto riguarda la seconda domanda, la velocità con cui

scriviamo e con cui parliamo sono diverse giusto? Quando scriviamo

abbiamo più tempo per pensare anche se a volte ci può sembrare che le

parole vengano automaticamente. Ma non è vero. Si tratta di

millisecondi, ma queste sono le velocità a cui funziona il nostro cervello

e che fanno la differenza.

Riassumendo, per parlare bene bisogna ripetere gli stessi vocaboli

più e più volte in diversi contesti. Questo significa, ad esempio se avete

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un podcast o un canale youtube preferito, evitare di ascoltare sempre i

nuovi materiali ma riascoltare invece lo stesso materiale finché le

parole e le espressioni che sentite non vi vengono automaticamente.

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Quanto tempo ci vuole per arrivare al livello A2/B1/B2

ecc?

Dipende più dalla qualità che dalla quantità.

100 ore di un corso dove vi trovate annoiati e non capite la metà di

quello che ascoltate vi porteranno risultati molto peggiori rispetto ad

esempio alle 30 ore delle vostre serie tv preferite che guardate con i

sottotitoli nella lingua target.

Esiste comunque il Quadro comune europeo di riferimento per la

conoscenza delle lingue (QCER).

I sei livelli di competenza (A1, A2, B1, B2, C1, C2) articolati nel

QCER sono utilizzati in tutta Europa e in altri continenti come

parametri per la valutazione delle conoscenze linguistiche.

credit: wikipedia

Come potete vedere, sono stimate mediamente 200 ore per ogni

passaggio al livello successivo.

È qui che torniamo al discorso della qualità del tempo che passate

con la lingua.

Se vi iscrivete a un corso accademico di 200 ore per passare per

esempio da A2 a B1 ma non ci mettete l'impegno e la responsabilità

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personale, o tentate di applicare metodi che non funzionano per voi,

tutto il tempo impiegato risulterà inutile.

Quindi sperimentate coi metodi, con le scuole, con i corsi, con il

materiale ecc. ! L'importante è sentirvi a vostro agio e non percepire il

tempo che passate con la lingua che studiate come un'esperienza che vi

procura stress o ansia.

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Ho molta difficoltà nel memorizzare nuovi vocaboli, dopo

la lezione non ricordo niente, rimango molto spesso

frustrato/a, cosa potrei fare?

Partiamo dal presupposto che la memoria ha le caratteristiche di

un muscolo: più si allena più diventa forte. Quando diciamo “ho una

memoria debole” vuol dire semplicemente che questa è la situazione

attuale e non quella permanente. Il secondo argomento da chiarire

sarebbe - siamo sicuri che è vero che abbiamo “una memoria debole”?

La forgetting curve chiamata anche Ebbinghaus' curve - è un

grafico che dimostra la velocità con cui dimentichiamo una nuova

informazione - riporta che mediamente dopo 48 ore dimentichiamo

l’80% delle informazioni. Siete ancora sicuri che il problema sia

veramente in voi?

Così funziona il nostro cervello che è biologicamente predisposto a

risparmiarci sforzi e fatiche e siamo TUTTI predisposti a dimenticare

quello che studiamo. La domanda giusta sarebbe - come possiamo usare

quest’ informazione per superare le difficoltà?

Circa 50 anni dopo che il professor Hermann Ebbinghaus ebbe

documentato i suoi studi sulla forgetting curve, una serie di scienziati

si sono posti la stessa domanda ed è così che nacque il sistema di

ripetizione spaziata, ossia spaced repetition system.

Nella maggior parte dei casi tale sistema viene utilizzato sotto

forma di un programma per computer o di app. Le informazioni da

memorizzare assumono la forma di "carte" (flashcards) e il programma

di volta in volta calcola gli intervalli di ripetizione più adatti ad ogni

pezzo di informazione, ad esempio nel nostro caso si tratta di parole e

frasi.

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L'algoritmo è molto più complesso ma ai fini della memorizzazione

dei nuovi vocaboli ci basta sapere che il metodo esiste e che porta a dei

risultati.

Per chi vuole provarlo, esistono app anche gratuite, tra queste io

personalmente uso maggiormente Anki. Vi raccomando di provare ad

applicare questo metodo di memorizzazione, mi rivolgo specialmente a

chi ritiene di avere “una memoria debole”.

Questo è un tema estremamente profondo e decisamente

importante nell’ambito dell’apprendimento delle lingue, ma per il

momento prima di terminare vorrei sottolineare solo altri due fattori.

Tenete in mente la differenza tra la memoria a lungo termine e la

memoria a breve termine. Non siamo biologicamente e fisiologicamente

in grado di memorizzare nuove informazioni a lungo termine senza

sforzo. Questo richiede costante ripetizione, ma non solo. Il modo

migliore è quello di unire la ripetizione con la partecipazione nella co-

creazione di questa informazione, il che significa provare a raccontare

quello che avete studiato a qualcun altro e vedrete quanto sarà più

facile ricordare questa informazione anche dopo un lungo periodo di

tempo.

E finalmente siamo arrivati all'ultimo fattore d’importanza. Se

avete la sensazione di soffrire di problemi di memoria anche nelle altre

sfere della vostra vita, non solo quando si tratta dello studio delle

lingue, assicuratevi di avere abbastanza ore di sonno. Sleep deprivation,

cioè la privazione del sonno, è stata scientificamente verificata come un

fattore in grado di portarci ad un livello di decadimento cognitivo pari a

quello da intossicazione alcolica. Prendetevi cura di voi!

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Guardo spesso delle serie TV/dei film/dei video in inglese

con i sottotitoli in italiano ma non vedo nessun

miglioramento delle mie capacità, perché?

Questo è uno degli errori più comuni commesso da chi sta

cercando di imparare una lingua straniera attraverso questo metodo.

Quando guardate qualsiasi tipo di video nella vostra lingua target

ma mettete i sottotitoli nella vostra madrelingua si mette in gioco il

seguente fattore - il cervello opta per la strada più facile cioè leggere

la madrelingua invece di faticare per ascoltare una lingua che non

conosce o conosce comunque peggio della lingua madre.

Riflettete un po’: quante volte guardando un film in questo modo vi

siete completamente distratti e alla fine avevate la sensazione di aver

appena visto un film in italiano invece che in un’altra lingua?

Perciò l’unico modo in cui questo metodo può risultare veramente

utile ai fini dell’apprendimento di una lingua straniera è quello di

mettere i sottotitoli nella lingua target oppure non usarli affatto, e far

sì che la nostra mente si impegni ad elaborare e decifrare il codice che

sta ricevendo, cioè la lingua che abbiamo scelto di studiare.

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Sto/stavo studiando l’inglese da anni ma non ho mai

visto un risultato notevole, perché?

Di solito si tratta sia di mancanza di un approccio sistematico sia

di stato emotivo negativo verso la lingua, sia dell’effetto plateau (ossia

lo stallo) che non è stato superato, sia di tutte e tre le cose messe

insieme.

Per fare progressi nell’apprendimento di una lingua straniera

bisogna:

● Affrontare lo studio con un “low affective filter” (nei

termini del professore e linguista Stephen Krashen) il che significa

farlo senza ansia o imbarazzo, ossia con un minimo di emozioni negative.

Dico “con un minimo” e non “senza” perché questo minimo sarà comunque

presente - lo sforzo che facciamo durante il nostro intero percorso con

la lingua target ci porta inevitabilmente anche a dei momenti difficili

che fanno organicamente parte del percorso;

● Applicare un approccio sistematico che funziona per voi.

Questo non significa scegliere un libro giusto - anche se questo è

comunque importante - ma riguarda maggiormente i metodi e le

strategie di apprendimento che applicate sistematicamente giorno dopo

giorno e settimana dopo settimana, con costanza e semplicità, oltre

all’ambiente confortevole e stimolante in cui studiate;

● Al momento in cui raggiungete il “plateau”, esserne coscienti

e preferibilmente avere una guida che vi aiuti a superarlo. Un tale

momento di stallo temporaneo che potremmo provare nei diversi settori

della vita - lo sport e i progressi sportivi sono l'esempio più calzante - si

manifesta come una sensazione di totale mancanza di progressi,

nonostante l’aumento progressivo dello sforzo e dell’ impegno. Si spiega

in modo semplice: dopo aver raggiunto un certo livello di competenze e

di capacità abbiamo bisogno di molto più tempo e impegno per

padroneggiare minuziosamente i dettagli necessari a raggiungere il

livello successivo. E mentre lo studente non ha i mezzi appropriati per

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valutare se ci sia stato qualche progresso significativo o meno, una

persona esterna con abbastanza esperienza e in grado di darvi un

feedback ad hoc diventa a questo punto necessaria.

Riflettete su questi fattori importanti e sulla loro presenza nel

vostro percorso di apprendimento linguistico prima di cadere nella

trappola chiamata “non sono adatto/a alle lingue” =)

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Voglio studiare una lingua straniera, come scegliere un

insegnante / language exchange partner?

Partiamo dal presupposto che, se avete già un livello di padronanza

di una lingua abbastanza buono, vi può maggiormente convenire trovare

un language partner per uno scambio linguistico gratuito piuttosto che

investire in un corso di lingua guidato.

Al giorno d'oggi esistono tante piattaforme e app per scambio

linguistico dove potete trovare una persona con cui potete parlare,

chattare e praticare la lingua che studiate in cambio di aiuto nel loro

percorso di apprendimento della lingua italiana.

Per darvi qualche esempio, Italki ha questa funzionalità, insieme

all'opzione di trovare un insegnante.

Tra le app la mia preferita è HelloTalk per via della sua vasta

funzionalità e dell'interfaccia interattiva.

Tenete in mente che il vostro language partner deve avere la

pazienza e le necessarie competenze linguistiche per aiutarvi in modo

efficace con i vostri progressi, sceglietelo quindi con attenzione e

cautela. Non tutti siamo sempre bravi nelle nostre madrelingue e ancora

meno - nel loro insegnamento.

Se il vostro attuale livello invece è quello base o pre-intermedio

potreste avere principalmente bisogno di una guida professionale, per

poi arrivare al livello da cui potrete interagire con i madrelingua senza

problemi e arricchire sempre più il vostro vocabolario e le vostre

capacità.

Io dico sempre questo ai miei allievi: non è possibile imparare

“tutta la lingua” perciò il percorso accademico potrebbe non finire mai,

giusto?

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Il mio scopo quindi è quello di portarvi a un tale livello sia di

conoscenze teoriche che di capacità pratiche partendo dal quale non

avrete più bisogno di insegnanti e potrete andare sempre avanti usando

i metodi che vi ho presentato.

Vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato!

Spero che alcune risposte vi siano state utili e che vi abbiano

ispirato a imbarcarvi in un nuovo viaggio linguistico =)

Se avete domande o se avete bisogno di una consulenza del

settore, potete prenotare una chiamata gratuita di 30 minuti con

me qui, scrivendomi a [email protected] oppure lasciandomi un

messaggio privato su FB m.me/iuliaconsulentelinguistico.

Grazie e… buon viaggio!