P.zza del Duomo, 2 - 56028 San Miniato (PI) tel. 0571 ...

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l cammino del Teatro del Cielo di San Miniato alla riscoperta di Dante nel settimo centenario della morte dell’Alighieri, avrà come momento culminante del 2021 un viaggio verso il Paradiso, in fuga dall’oscuro inferno costruito dall’uomo, con la guida dei versi della commedia dantesca e soprattutto della voce e dei pensieri dei mistici di ogni epoca. Questo il "passaggio" centrale dell’opera «Paradiso. Dalle tenebre alla luce» che andrà in scena dal 23 al 28 luglio in piazza Duomo a San Miniato, quale momento culminante della 75esima edizione della Festa del Teatro organizzata dalla Fondazione Istituto Dramma Popolare, guidata da Marzio Gabbanini. Si tratta del lavoro teatrale di Simone Cristicchi, attore, musicista, scrittore eclettico, che stavolta si cimenta con il poema dantesco, offrendo un suo originale e suggestivo punto di vista. Cristicchi parte dal Paradiso dantesco per giungere ad una riflessione più ampia: una vera e propria opera per voce e musica che ci guiderà in un viaggio interiore, in cui riflessioni poetiche e spirituali s’intrecciano, provando a indicare la strada per un paradiso ideale. Virtualmente Cristicchi compie, insieme al suo pubblicoy, il percorso di Dante dall’Inferno al Paradiso: lo spettacolo diventa così come un cammino iniziatico, dove la poesia è lo strumento di trasformazione da materia a puro spirito, e l’incontro con l’immagine di Dio è rivelazione di un messaggio universale, che attraversa il tempo. La tensione verso il Paradiso è metafora dell’evoluzione umana, slancio vitale verso vette più alte, spesso inaccessibili: elevazione ed evoluzione. L’evento è frutto della sinergia tra “Elsinor Centro di produzione teatrale”, “Arca Azzurra Teatro”, “Accademia Perduta Romagna Teatri” e “Fondazione Istituto Dramma Popolare” di San Miniatro, il più antico festival di produzione d’Italia. Nel 2021, appunto, il Dramma Popolare festeggia la sua settantacinquesima edizione con una serie di iniziative dedicate a Dante che nel mese di luglio arriveranno al suo momento più alto proprio con lo spettacolo di Cristicchi. L’allestimento gode del patrocinio del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Il Dramma 2021 è stato presentato a Palazzo Grifoni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e ha visto l’intervento del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e del nostro vescovo Andrea Migliavacca. La Festa del Teatro di San Miniato è sostenuta in modo determinante dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e da Crédit Agricole Italia. *Fonte: Dramma Popolare I La Sapienza ai piccoli nella catechesi del vescovo a pagina III Lectio biblica IN PRIMO PIANO I risvolti dell’inchiesta «Keu» n incubo, o poco ci manca. L’inchiesta della procura di Firenze denominata «Keu» si è abbattuta come un uragano sul Comprensorio del cuoio. Non un fulmine a ciel sereno, perché sono almeno dieci anni che i riflettori degli inquirenti, a vario titolo, sono accesi sulle vicende del territorio. Il caso più recente è stato quello dell’inchiesta «Blu Mais», sullo smaltimento di rifiuti delle concerie come concimi, di cui abbiamo già trattato nel giugno scorso sulle colonne di questo settimanale. La nuova inchiesta, che comprende tre filoni - inquinamento ambientale, narcotraffico, estorsione e illecita concorrenza - riguarda il coinvolgimento di cosche della ‘ndrangheta nello smaltimento dei rifiuti industriali nel nostro territorio e ha portato a decine di arresti fra Toscana e Calabria e all’iscrizione nel registro degli indagati di esponenti politici e dirigenti locali. Ovviamente tutto è ancora al vaglio della magistratura e ci auguriamo che da questa storia tutti escano puliti, ma quello che emerge nel non detto è in realtà più grave di ogni reato eventualmente commesso. Si osserva chiaramente il tratto di una politica nuda di fronte al più alto dei suoi obiettivi: pensare al bene comune. Amministrare un territorio che vive da oltre mezzo secolo l’epopea di uno dei primi e più ricchi distretti industriali d’Europa non è certo un’impresa semplice. Coniugare lo sviluppo di questo territorio e il suo benessere con le criticità oggettive che ci girano attorno è da sempre molto difficile. Perché coniugare economia verde e benessere diffuso, al di là degli slogan e delle frasi fatte, non è semplice. Questa è l’amara verità che oggi riempie le pagine dei giornali. Ma allora, quale tipo di prospettiva era stata pensata per il futuro del distretto conciario in vista della necessaria conversione ecologica? Quali aggiustamenti tecnici, d’innovazione, sociali, sono stati messi in campo? Quali luoghi politici erano deputati a prendere decisioni autonome e libere nel comprensorio, laddove l’interesse generale non coincidesse, anche solo parzialmente, con l’interesse particolare? La risposta è semplice: non c’era. E non c’è, perché tutto ciò che si muove intorno al territorio è dentro la grande macchina del consorzio pubblico- privato che, se da un lato ha fatto scuola, oggi sconta tutti i limiti di una politica debole e personalistica, nel bene e nel male. La Redazione U il PUNTO Il Dramma Popolare con Dante, in cammino verso il Paradiso Per la sua 75 a edizione, in scena il teatro canzone di Cristicchi Simone Cristicchi in scena. A sinistra, il vescovo Andrea interviene alla conferenza stampa del Dramma a Palazzo Grifoni a San Miniato Il percorso interiore di Simone Cristicchi a «Studentessa universitaria, triste e solitaria» al «Paradiso di Dante» il passo è tutt’altro che breve. Testimonia, anzi, di un cammino importante computo da Simone Cristicchi, dalle prime prove cantautorali al trionfo sul palco di Sanremo 2007, dalle tournée di teatro-canzone alle trasmissioni per Tv2000, fino ad approdare, tra pochi mesi, al Dramma Popolare di San Miniato. Cristicchi sarà infatti regista e attore dello spettacolo che andrà in scena in piazza Duomo dal 23 al 28 luglio, dedicato al capolavoro di Dante Alighieri. Testo sacro, potremmo dire quasi intoccabile, che il cantautore 44enne affronterà alla sua maniera, alternando monologhi e canzoni, in una riflessione sulle grandi domande che agitano il cuore dell’uomo. Non sarà quindi una messa in scena, quasi impossibile, del Paradiso dantesco, ma un percorso che da quel testo prenderà avvio per culminare in una rilettura del sublime 33° canto. In particolare, la «supplica alla Vergine Madre» sarà musicata e cantata. Un’operazione non inedita - ci si era già cimentato Marco Frisina circa vent’anni fa - ma sicuramente coraggiosa. La musica orchestrale per lo spettacolo, che sarà eseguita da ventidue elementi dell’Orchestra Oida di Arezzo, è stata composta e arrangiata da Valter Sivilotti, già in passato collaboratore di Cristicchi per altri progetti. Lo spettacolo, che porta il sottotitolo «Dalle tenebre alla luce», rispecchia in qualche modo il percorso di vita dello stesso Simone Cristicchi che ha vissuto un allontanamento adolescenziale dalla fede e dalla Chiesa, che lo ha portato ad assumere posizioni fortemente anticlericali e anticristiane. Poi l’incontro con don Luigi Verdi della Fraternità di Romena, il confronto con la testimonianza di una monaca di clausura felice, e una ricerca interiore che si è tradotta in canzoni, spettacoli, libri. Il brano con cui Cristicchi ha partecipato due anni fa al Festival di Sanremo, «Abbi cura di me», ha dato il titolo alla sua autobiografia, scritta a quattro mani col giornalista Massimo Orlandi, e pubblicata dalle edizioni San Paolo. Un singolare cammino che ha condotto l’attore e cantante romano dalle inquietudini di «cristiano anonimo» alla responsabilità di autore dello spettacolo centrale per il Teatro del Cielo di San Miniato. Per le questioni teologiche affrontate nel testo, Cristicchi si è fatto aiutare dal monaco Guidalberto Bormolini dei Ricostruttori nella preghiera. Una formula inedita e tutta da scoprire, quindi, quella che caratterizzerà la 75a edizione della rassegna teatrale sanminiatese. Don Francesco Ricciarelli D Chi è P.zza del Duomo, 2 - 56028 San Miniato (PI) tel. 0571/418071 email: [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Domenico Mugnaini Coordinatore diocesano Francesco Ricciarelli Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 25 aprile 2021

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l cammino del Teatro delCielo di San Miniato allariscoperta di Dante nelsettimo centenario della

morte dell’Alighieri, avrà comemomento culminante del 2021un viaggio verso il Paradiso, infuga dall’oscuro inferno costruitodall’uomo, con la guida dei versidella commedia dantesca esoprattutto della voce e deipensieri dei mistici di ogni epoca.Questo il "passaggio" centraledell’opera «Paradiso. Dalletenebre alla luce» che andrà inscena dal 23 al 28 luglio in piazzaDuomo a San Miniato, qualemomento culminante della75esima edizione della Festa delTeatro organizzata dallaFondazione Istituto DrammaPopolare, guidata da MarzioGabbanini. Si tratta del lavoroteatrale di Simone Cristicchi,attore, musicista, scrittoreeclettico, che stavolta si cimentacon il poema dantesco, offrendoun suo originale e suggestivopunto di vista. Cristicchi parte dalParadiso dantesco per giungeread una riflessione più ampia: unavera e propria opera per voce emusica che ci guiderà in unviaggio interiore, in cui riflessionipoetiche e spirituali s’intrecciano,provando a indicare la strada perun paradiso ideale. VirtualmenteCristicchi compie, insieme al suopubblicoy, il percorso di Dantedall’Inferno al Paradiso: lospettacolo diventa così come uncammino iniziatico, dove lapoesia è lo strumento ditrasformazione da materia a purospirito, e l’incontro conl’immagine di Dio è rivelazionedi un messaggio universale, cheattraversa il tempo.La tensione verso il Paradiso èmetafora dell’evoluzione umana,slancio vitale verso vette più alte,spesso inaccessibili: elevazioneed evoluzione.L’evento è frutto della sinergia tra“Elsinor Centro di produzioneteatrale”, “Arca Azzurra Teatro”,“Accademia Perduta Romagna

Teatri” e “Fondazione IstitutoDramma Popolare” di SanMiniatro, il più antico festival diproduzione d’Italia. Nel 2021,appunto, il Dramma Popolarefesteggia la suasettantacinquesima edizione conuna serie di iniziative dedicate aDante che nel mese di luglioarriveranno al suo momento piùalto proprio con lo spettacolo diCristicchi. L’allestimento godedel patrocinio del ComitatoNazionale per le celebrazioni dei700 anni dalla morte di Dante

Alighieri.Il Dramma 2021 è statopresentato a Palazzo Grifoni,sede della Fondazione Cassa diRisparmio di San Miniato e havisto l’intervento del presidentedella Regione Toscana EugenioGiani e del nostro vescovoAndrea Migliavacca. La Festa delTeatro di San Miniato è sostenutain modo determinante dallaFondazione Cassa di Risparmiodi San Miniato e da CréditAgricole Italia.

*Fonte: Dramma Popolare

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La Sapienzaai piccolinella catechesidel vescovo

a pagina III

●Lectio biblica

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I risvoltidell’inchiesta«Keu» n incubo, o poco ci

manca. L’inchiesta dellaprocura di Firenzedenominata «Keu» si èabbattuta come un uraganosul Comprensorio delcuoio. Non un fulmine aciel sereno, perché sonoalmeno dieci anni che iriflettori degli inquirenti, avario titolo, sono accesisulle vicende del territorio.Il caso più recente è statoquello dell’inchiesta «BluMais», sullo smaltimento dirifiuti delle concerie comeconcimi, di cui abbiamo giàtrattato nel giugno scorsosulle colonne di questosettimanale. La nuovainchiesta, che comprendetre filoni - inquinamentoambientale, narcotraffico,estorsione e illecitaconcorrenza - riguarda ilcoinvolgimento di coschedella ‘ndrangheta nellosmaltimento dei rifiutiindustriali nel nostroterritorio e ha portato adecine di arresti fra Toscanae Calabria e all’iscrizionenel registro degli indagati diesponenti politici e dirigentilocali.Ovviamente tutto è ancoraal vaglio della magistraturae ci auguriamo che daquesta storia tutti escanopuliti, ma quello cheemerge nel non detto è inrealtà più grave di ognireato eventualmentecommesso.Si osserva chiaramente iltratto di una politica nudadi fronte al più alto dei suoiobiettivi: pensare al benecomune. Amministrare unterritorio che vive da oltremezzo secolo l’epopea diuno dei primi e più ricchidistretti industriali d’Europanon è certo un’impresasemplice. Coniugare losviluppo di questo territorioe il suo benessere con lecriticità oggettive che cigirano attorno è da sempremolto difficile. Perchéconiugare economia verde ebenessere diffuso, al di làdegli slogan e delle frasifatte, non è semplice.Questa è l’amara verità cheoggi riempie le pagine deigiornali.Ma allora, quale tipo diprospettiva era stata pensataper il futuro del distrettoconciario in vista dellanecessaria conversioneecologica? Qualiaggiustamenti tecnici,d’innovazione, sociali, sonostati messi in campo? Qualiluoghi politici eranodeputati a prenderedecisioni autonome e liberenel comprensorio, laddovel’interesse generale noncoincidesse, anche soloparzialmente, con l’interesseparticolare? La risposta èsemplice: non c’era. E nonc’è, perché tutto ciò che simuove intorno al territorioè dentro la grande macchinadel consorzio pubblico-privato che, se da un lato hafatto scuola, oggi scontatutti i limiti di una politicadebole e personalistica, nelbene e nel male.

La Redazione

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●il PUNTO Il Dramma Popolare con Dante, in cammino verso il ParadisoPer la sua 75a edizione, in scena il teatro canzone di Cristicchi

SimoneCristicchi in

scena.A sinistra, il

vescovo Andreainterviene alla

conferenzastampa

del Dramma a Palazzo Grifoni

a San Miniato

Il percorso interioredi Simone Cristicchi a «Studentessa universitaria,

triste e solitaria» al «Paradiso diDante» il passo è tutt’altro chebreve. Testimonia, anzi, di uncammino importante computo daSimone Cristicchi, dalle primeprove cantautorali al trionfo sulpalco di Sanremo 2007, dalletournée di teatro-canzone alletrasmissioni per Tv2000, fino adapprodare, tra pochi mesi, alDramma Popolare di San Miniato.Cristicchi sarà infatti regista eattore dello spettacolo che andràin scena in piazza Duomo dal 23al 28 luglio, dedicato alcapolavoro di Dante Alighieri.Testo sacro, potremmo dire quasiintoccabile, che il cantautore44enne affronterà alla suamaniera, alternando monologhi ecanzoni, in una riflessione sullegrandi domande che agitano ilcuore dell’uomo. Non sarà quindiuna messa in scena, quasiimpossibile, del Paradisodantesco, ma un percorso che daquel testo prenderà avvio perculminare in una rilettura delsublime 33° canto. In particolare,la «supplica alla Vergine Madre»sarà musicata e cantata.Un’operazione non inedita - ci siera già cimentato Marco Frisinacirca vent’anni fa - ma sicuramentecoraggiosa. La musica orchestraleper lo spettacolo, che sarà eseguitada ventidue elementidell’Orchestra Oida di Arezzo, èstata composta e arrangiata daValter Sivilotti, già in passatocollaboratore di Cristicchi per altriprogetti. Lo spettacolo, che porta ilsottotitolo «Dalle tenebre allaluce», rispecchia in qualche modoil percorso di vita dello stessoSimone Cristicchi che ha vissutoun allontanamento adolescenzialedalla fede e dalla Chiesa, che lo haportato ad assumere posizionifortemente anticlericali eanticristiane. Poi l’incontro condon Luigi Verdi della Fraternità diRomena, il confronto con latestimonianza di una monaca diclausura felice, e una ricercainteriore che si è tradotta incanzoni, spettacoli, libri. Il branocon cui Cristicchi ha partecipatodue anni fa al Festival di Sanremo,«Abbi cura di me», ha dato iltitolo alla sua autobiografia, scrittaa quattro mani col giornalistaMassimo Orlandi, e pubblicatadalle edizioni San Paolo. Unsingolare cammino che hacondotto l’attore e cantanteromano dalle inquietudini di«cristiano anonimo» allaresponsabilità di autore dellospettacolo centrale per il Teatro delCielo di San Miniato. Per lequestioni teologiche affrontate neltesto, Cristicchi si è fatto aiutaredal monaco GuidalbertoBormolini dei Ricostruttori nellapreghiera. Una formula inedita etutta da scoprire, quindi, quellache caratterizzerà la 75a edizionedella rassegna teatralesanminiatese.

Don Francesco Ricciarelli

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●Chi è

P.zza del Duomo, 2 - 56028 San Miniato (PI) tel. 0571/418071 email: [email protected] locale Direttore responsabile Domenico Mugnaini Coordinatore diocesano Francesco Ricciarelli Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

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II LA DOMENICATOSCANA OGGI 25 aprile 2021

●agenda del VESCOVO

abato 24 aprile - ore 16 e ore 18: Ss.Messe a Santo Pietro Belvedere con il

conferimento della Cresima.Domenica 25 aprile - ore 18: S. Messa aCigoli con il conferimento della Cresima.Martedì 27 aprile - ore 10: Udienze.Mercoledì 28 aprile - ore 10: Udienze. Ore13: Incontro con i Vescovi della ViaFrancigena.Sabato 1 maggio - ore 10 e 11,30: Ss. Messe aS. Alessandro (Pv) con il conferimento dellaCresima. Ore 15,30: Battesimo a Pavia. Ore16,30: Videocollegamento con la GiornataShalom.Domenica 2 maggio - ore 11: S. Messa inCattedrale con il conferimento della Cresimaad alcuni giovanissimi. Ore 16: S. Messa aIsola con il conferimento della Cresima.

S pettabile redazione, leggendo sull’ultimo numero delsettimanale il cenno di rammarico per la mancata

assegnazione nella toponomastica locale al nominativodi don Nello Micheletti, mi viene in mente di averpresentato, a suo tempo, una richiesta al Comune diFucecchio perché quel sacerdote, nato nella frazione diSan Pierino, venisse ricordato intitolando una via ancheper i suoi meriti civici. Questa domanda fu regolarmenteprotocollata ma non ottenne alcuna risposta néattuazione.Questa iniziativa per richiedere tale intitolazione,sostenuta anche dal Consiglio pastorale della parrocchia,di cui allora ero parroco, coincideva con il periodo dinuove aperture, per il notevole aumento di costruzioni abitative in questa frazionecomunale, anche di varie vie (Via delle Azalee, dei Gigli, Meucci, Spadolini, Terracini).Purtroppo non si ottenne alcuna attenzione. È auspicabile che da qualche autoritàcompetente si dia “formale riconoscimento” come merita a don Nello Micheletti.Grazie.

Don Pier Luigi Polidori

S

Lettera alla redazione su don Micheletti

«La sapienza ai piccoli», nella lectio biblica del vescovo per il mese di aprile

DI ANTONIO BARONCINI

a poche settimane abbiamocelebrato la Pasqua, laresurrezione di nostroSignore Gesù Cristo. Il

vescovo Andrea, nel presentarci, il14 aprile scorso, la sua sesta lectiobiblica prevista per il ciclo diquesto anno, ha richiamato, anchecome scenografia, questoavvenimento pasquale,accompagnandolo con i segniparticolari di questi momentiliturgici, con il cero pasqualearrivato da Colonia, la letturadella sequenza Victimae paschalilaudes, e presentandosi in unarredamento dai coloriprimaverili, invitandoci alla gioiae alla speranza.Se tutto questo ha attratto la nostraattenzione visiva, non è mancata lariflessione sull’ascolto del temabiblico, tratto dal NuovoTestamento. Con i versetti delVangelo di Matteo (Mt 11, 25-30),il vescovo ha esposto con incisivaeloquenza, la lode che Gesù, ilFiglio, rivolge al Padre, in uncontesto in cui la Sapienza divienepreghiera, pura lode a Dio.Il capitolo 11 del vangelo diMatteo, ha ricordato il vescovo,inizia con le domande dei discepolidel Battista rivolte a Gesù, «Sei onon sei tu il Messia?» e si concludecon il brano su cui si concentra lacatechesi. La domanda iniziale èanche per noi questa: «Chi è Gesùper me, per noi, per tutti?».Una prima risposta viene dalriconoscere in Lui il Risorto, edall’accogliere, attraverso la fede,l’annuncio di ciò che Dio haoperato in Gesù Cristo per noi. Iltema del brano commentato èproprio quello della rivelazione, la

D

conoscenza del Volto di Dio. Lalode di Gesù contiene l’annunciodi Dio Padre, del Dio fedele che hainviato il Figlio per salvare ilmondo. Questo i sapienti e gliintelligenti non lo hanno capito.Questa conoscenza è riservata aisemplici.Il brano del Vangelo di Matteo sipuò dividere in tre parti: la prima(Mt 11, 25-26) contiene la lode perla rivelazione ai piccoli, ad essasegue un versetto, il 27, sullaconoscenza reciproca tra il Padre edil Figlio ed infine nei vv. 28-30l’invito di Gesù ai discepoli aseguirlo.Il Figlio loda il Padre e si inchina,glorificandolo nella sua generositàe nel suo amore! Tutti noi, hasottolineato il vescovo Andrea,possiamo essere testimoni diquesto amore, facendoci “piccoli”.Gli intelligenti, sapienti e dottinella storia hanno tentato diincontrare Dio e di conoscereGesù, ma invano, perché non

l’hanno cercato sulla strada cheporta a lui: la strada dell’umiltàe della piccolezza. Quindi,“piccoli”, in questo contesto, nonsignifica il contrario diintelligenti, ma il contrario disuperbi.Non viene condannata lasapienza, ma l’orgoglio.«Nessuno conosce il Figlio se non ilPadre e nessuno conosce il Padre senon il Figlio e colui al quale ilFiglio vorrà rivelarlo». In questiversetti si allarga il nostro orizzontedi pensiero: dobbiamo fare nostri isentimenti del Figlio e il suosguardo.È questo ciò che sentiamo nelcommentare queste realtàevangeliche, riportate da Matteo, econ animo da bambini, con lapurezza necessaria, su ciò noiriflettiamo.Al termine di questo passoevangelico vi è un richiamo: Gesùci invita a prendere su di noi ilsuo giogo, che è Lui stesso, per

diventare suoi discepoli. Non ci èchiesto di studiare la Torah ma dimetterci alla sequela del Signorecon semplicità. Ecco il fulcro delbrano: Gesù è colui che conosceperfettamente la misericordia delPadre ed è capace di comunicarlanell’umiltà, a chiunque Egli voglia.Il vescovo Andrea ha chiuso la suacatechesi aprendo la finestra dellasua stanza. Ci ha fatto ammirare trai tetti della città di San Miniato, unnitido, poetico tramonto, come perdirci: nel silenzio della nottecerchiamo tutti quanti diriflettere e meditare sull’invitodi Gesù, rispondendo a quelledomande iniziali: «Venite a me,voi tutti che siete affaticati estanchi ed io vi daròsollievo...Troverete ristoro per levostre anime. Poiché il miogiogo è soave e il mio peso èleggero». Ecco chi è Gesù perme, per noi, per tutti.Il video della catechesi del vescovoè disponibile sulle pagineFacebook «Andrea MigliavaccaVescovo» e «Diocesi San Miniato -Comunicazioni».

●in BREVE

Nominee provvedimenti onsignor Andrea Migliavacca,

in seguito alla scomparsa, il17 luglio 2020, del reverendo donStanislas Ngendakumana, giàDifensore del Vincolo e Promotoredi giustizia presso il nostroTribunale diocesano, a norma deicanoni 1430-1436, ha nominatolo scorso 6 aprile il reverendo donMarco Billeri nuovo Difensoredel Vincolo e Promotore digiustizia presso il nostroTribunale diocesano, a decorreredal giorno giovedì 15 aprile 2021 eper la durata di un quinquennio.

Intervista a donAgostino Cecchin n occasione della 58ma

Giornata mondiale dipreghiera per le vocazioni, che sicelebra questa domenica 25 aprile,il dorso regionale di Toscana Oggiha intervistato il nostro donAgostino Cecchin, 86 anni, chevenne ordinato sacerdoteesattamente il 25 aprile del 1984.Le vicende che lo condussero alpresbiterato sono moltoparticolari e suggestive, e meritanodi essere conosciute, consideratoanche il fatto che quella di donCecchin è stata una “vocazioneadulta”, avendo al momentodell’ordinazione quasi 50 anni.L’intervista è a pagina 13 diToscana Oggi.

I primi sabati delmese con la Gam n diretta streaming dalla chiesa

di San Domenico in SanMiniato, ogni primo sabato delmese, il Gam (Gioventù ardentemariana) propone un cenacolo dipreghiera con la celebrazionedella santa Messa. Gli incontripossono essere seguiti sullapagina Facebook “Gam Toscana”.Il prossimo incontro si terrà ilprimo maggio alle ore 17.L’iniziativa si collega allapromessa fatta dalla Madonna aLucia di Fatima: «Io prometto diassistere nell’ora della morte tutticoloro che, nel primo sabato dicinque mesi consecutivi: siconfesseranno, riceveranno lasanta Comunione, reciteranno laCorona del Rosario, mi farannocompagnia per un quarto d’orameditando i misteri del Rosariocol fine di riparazione». Ilmovimento ecclesiale del Gam,nato nell’Anno Santo 1975, periniziativa del salesiano don CarloDe Ambrogio, diffuso in tuttaItalia, è arrivato in diocesi di SanMiniato nel 2006. Il primocenacolo di preghiera si stabilìnella chiesa di San Pietro alleFonti, sostenuto dall’alloraparroco don Carlo Ciattini. LaGioventù ardente mariana ha oggiuna sottosezione sanminiatese epartecipa attivamente allapastorale giovanile e alla consultadiocesana delle aggregazionilaicali.

M

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pettabile redazione,vorrei esprimere la mia preoccupazione in

merito all’eventuale approvazione dellaproposta di Legge Zan. Di fronte alle pressionidi parte della politica per l’approvazione ditale legge ingiusta, è necessario mobilitare lecoscienze e informarsi, tenendo conto diquanto più volte è stato ribadito dai legittimipastori della Chiesa. Papa Francesco hadichiarato che «il fine ultimo della teoriagender è quello di far diventare tuttoomogeneo, neutrale» e per far comprenderequanto sia pericolosa la diffusione dellanegazione di ogni differenza, ha citato lavicenda biblica dei cittadini di Babele: «Questaapparente uniformità li ha portatiall’autodistruzione, trattandosi di un progettoideologico che non tiene conto della realtà,della vera diversità delle persone, dell’unicità edella differenza di ognuno».Anche il vescovo di Pavia Corrado Sanguinetisi è recentemente pronunciato sulla questionein questi termini: «Stupisce che nella gravesituazione che il paese sta vivendo, dopo unanno di un’epidemia ancora in corso, congravissime urgenze sociali ed economiche e unlogoramento evidente della vita di famiglie,anziani, ragazzi e giovani, vi sia, da parte di

Salcune forze politiche, la tenace intenzione diportare all’esame del Senato il disegno di leggesull’omofobia, approvato alla Camera quattromesi fa, con il rischio di produrre fratture etensioni nell’attuale governo di unitànazionale, nato per affrontare l’emergenza delCovid 19, promuovendo un piano efficace divaccinazione e sostenendo la progressiva epiena ripresa delle attività sociali, culturali elavorative in Italia. Come cittadino e comevescovo, spero che la Commissione Giustiziadel Senato non autorizzi il passaggio del ddlin Senato».La Conferenza Episcopale Italiana aveva giàavvisato: «Non solo non si riscontra alcunvuoto normativo, ma nemmeno lacune chegiustifichino l’urgenza di nuove disposizioni.Anzi, un’eventuale introduzione di ulteriorinorme incriminatrici rischierebbe di aprire aderive liberticide, per cui – più che sanzionarela discriminazione – si finirebbe col colpirel’espressione di una legittima opinione, comeinsegna l’esperienza degli ordinamenti di altreNazioni al cui interno norme simili sono giàstate introdotte. Ciò limita di fatto la libertàpersonale, le scelte educative, il modo dipensare e di essere, l’esercizio di critica e didissenso». Per tutto questo dobbiamo

affermare il nostro diritto a rimanere liberi eperciò rifiutare il ddl Zan.

Lettera firmata

arissimo lettore, il ddl Zan è una proposta dilegge indubbiamente inutile e dannosa, come è

stato evidenziato, ad esempio, dai giuristi delCentro Studi Livatino nel volume «Omofobi perlegge? Colpevoli per non aver commesso il fatto»(Cantagalli 2020). Come cattolici, siamo tenutiad ascoltare la voce autorevole del Papa e deiVescovi che, come lei giustamente ricorda nella sualettera, hanno a più riprese denunciato i limiti e lefinalità liberticide di simili progetti portati avanticon la scusa del contrasto all’omofobia. Purtropponé gli argomenti basati sulla ragione né quellibasati sulla fede si sono mai rivelati troppo efficaciper persuadere chi è già allineato a certe posizioniideologiche sostenute, non solo da alcune partipolitiche, ma anche da lobby finanziariepotentissime e da personaggi dello spettacoloinfluenti. Non basteranno delle dichiarazioniautorevoli per contrastare questa deriva. Serviràun lungo lavoro di formazione delle coscienze, unimpegno educativo che - se il ddl Zan passerà -sarà ancor più tenacemente e violentementeostacolato.

Dfr

C

Un lettore ci scrive le sue considerazioni sul cosiddetto Ddl Zan

Don Nello Micheletti

Don Marco Billeri

Don Agostino Cecchin

IIILA DOMENICATOSCANA OGGI25 aprile 2021

Walter De Navazio, un grande artistadel paesaggio, morto giovanissimo nel 1921I suoi quadri fannopensare a Monet:nella chiesa di SanStefano e Michelea San Miniatosi conserva unArcangelo Micheledonato dai suoiconcittadini diCaselle in Pittari(Salerno)

DI ANDREA MANCINI

alter De Navazio è, atutti gli effetti, unartista argentino, natoa Bell Ville, in provincia

di Córdoba, il 18 settembre 1887 emorto sulla nave che lo riportavain patria il 23 maggio 1921,esattamente cento anni fa. Walterperò aveva, come moltissimi inquelle terre oltre Oceano, lafamiglia di origine italiana. Tra glialtri, mi piace ricordare anche mianonna paterna, Paolina Bernardini,che era nata una ventina d’annidopo, in uno Stato lì vicino, a SanPaolo del Brasile. La famiglia diWalter, come abbiamo dettoveniva dall’Italia, o meglio dallaprovincia di Salerno, da Casellein Pittari per l’esattezza, uno deipiù deliziosi paesi del Cilento,gemellato con la nostra chiesadei santi Stefano e Michele di SanMiniato. Proprio nel nostroComprensorio risiedeun’importante comunità diCasellesi che, circa una ventina dianni fa, espresse il desiderio dilegarsi con il luogo chemaggiormente gli corrispondeva,ossia proprio la chiesa intitolata asanto Stefano e soprattutto a SanMichele, che si trova nellosdrucciolo di via De’ Mangiadori aSan Miniato. Ilgemellaggio vennesuggellato con ildono fatto daiCasellesi di unastatua di SanMichele che, dopouna solenneprocessione fattaper le vie cittadinealla manieracilentana, vennepoi installata nellachiesa. Anche ilComune di SanMiniato negli anniprecedenti avevaimbastito rapportisignificativi con gliabitanti delCilento.Il padre di Walter, Raffaele, eratornato in Italia alla metà digennaio del 1920, insieme allamoglie Matilde Gut, di originesvizzera e al figlio, che luidescriveva come fosse il suo tesoro.Raffaele Navazio si sentiva un po’come Cornelia, la madre deiGracchi, non aveva fatto i soldi inArgentina, ma aveva portatoindietro un gioiello, Walter, unartista importante, che grazie aduna borsa di studio aveva potutofare il suo viaggio in Europa, pervedere da vicino i maestri dellasua arte.De Navazio (che a Caselle erasoltanto Navazio) era allora infattiuno dei più intensi pittoriargentini, un grande “artista delpaesaggio”. Tra le sue opere, ci sonovisioni della pampa, ma anchealcuni bei paesaggi italiani, conimmagini della sua casa e del paeseche gli aveva dato origine. Restò aCaselle per più di un anno e, inquel periodo, suo padre accettò

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una candidatura a sindaco e fuanche eletto. Dopo questi mesi,che crediamo assai felici, Walter siimbarcò per un viaggio di ritornoverso l’Argentina dove, a quantopare, non sarebbe mai arrivato.Non conosciamo i motivi del suoviaggio, anche perché sembra chela morte del giovane pittore,almeno a Caselle, sia rimasta celatae comunque avvolta nel riserbo piùassoluto. Certo è che il padre non

l’accettò in nessunmodo e ben presto,dopo aver dato ledimissioni dallasua carica italiana,ritornò nella suaseconda patria,aprendo un’attivitàcommerciale.Desumiamo questenotizie da unprezioso libretto -intitolato «INavazio. Sparsiframmenti ritrovati.L’ultimo atto di unnobile casato e ilsuo tempo», unquaderno di unacinquantina dipagine, dovuto ad

un altro pittore di Caselle, cioèGiulio Greco, che ha abitato elavorato a lungo a Fucecchio e dicui abbiamo parlato proprio suquesto settimanale nel numero del10 gennaio scorso. Greco da

ragazzo crebbe con l’amore per lapittura, ma anche con la memoriaorale di quest’altro artista, morto aneanche quarant’anni. Un uomodel quale non si era conservatanessuna notizia, addiritturaneppure il nome.Grazie soprattutto alle ricerchepersonali di Greco e allaconoscenza di una anzianasignora, zia Rosina, che si dicevadiscendente dell’artista, Grecoriuscì a reperire molti documentiche riguardavano quello che sipotrebbe considerare il suo “padrespirituale”: da De Navazio Giulioaveva subìto una sorta difascinazione, almeno indiretta.In anni più recenti, Greco hareperito alcune tracce evidenti diquello che era lo studiodell’artista a Caselle. La casaNavazio in quel momento, verso il2005, era in effetti ormaisemidistrutta, abbandonata, uncumulo di macerie e di cartacce,ma dentro questa sporcizia c’eraanche qualcosa che Grecoconsiderava prezioso: «piccolecornici, tubetti, chine, gessetti e oliiappartenuti a Walter», l’eredità diun artista ad un altro artista. Oltrea questo c’erano una serie di altrioggetti che in assoluto non hannoalcun valore, ma che, all’interno diun contesto come questo, sonoappunto gemme preziose, cheWalter De Navazio aveva lasciato aquelli che si possono considerare i

suoi eredi.Abbiamo parlato della sua pittura,o meglio del suo contenuto,dovremmo però dire alcune coseper quanto riguarda la singolaritàdell’esecuzione, ad esempioriguardo al suo autoritratto, unatavola dipinta aolio che rapisce,per lo sguardo el’intensitàdell’espressione,ma che poi siferma lì: il quadroappare infatticome una specie di“non finito”. Un“non finito” simile- per dirne una -ad alcune sculturedi Michelangelo,dove proprio illoro essereincompiute,mostra più e meglio, il genio chele ha realizzate, offrendo grandistimoli all’arte del futuro. Ci sono,del resto in De Navazio, anche altrecaratteristiche, che ci raccontano ilgrande pittore che abbiamodavanti. La tavolozza ad esempioappare straordinariamente sua, edè semmai vicina a quella di alcuni

maestri dell’impressionismofrancese.Penso ad esempio alla delicatezzastraordinaria con cui ClaudeMonet sa rendere la luce,trovando dei richiami in DeNavazio: i suoi cieli dialogano conquelli di Monet, con le infiniteninfee dei suoi laghetti. Così comel’intreccio del colore delle case, deitetti, dei paesaggi, ci dimostranoche c’è un rapporto che è a dir pocostupefacente.Non abbiamo al momento troppidati per valutarne l’evoluzione, masappiamo come De Navazio -morto a neanche trentasei anni -fosse già considerato un maestro,avesse raggiunto una maturitàartistica valida ovunque, anche danoi in Europa. Su Walter DeNavazio si possono del restoleggere alcune note illuminanti,unite alle riproduzioni di alcunesue opere, nel bel libro edito aBuenos Aires dalla FondazioneEspigas nel 2006, curato daRoberto Amigo e Maria IsabelBaldasare, «Maestros y discípulos:el arte argentino desde el ArchivoMario A. Canale». Ma al di là diquesto e di quanto abbiamoappena detto, la sua casa di Caselle

- lo studio dovepotette lavorare -acquistano unsenso maggiore,così come tuttoquel territorio,ricco di vestigia delpassato.Quell’emergeredella natura, maanche della storia,fatta di rapporti trapopoli solo inapparenza lontani.La Grecia classicache qui ha lasciatoinfinite tracce del

proprio passaggio, poi - ma sonosolo memorie casuali - i segni diCarlo Pisacane, le grotte di SanMichele, lì sulle montagne, leinsorgenze e risorgenze delBussento. Sono mille segnali chesiamo certi avranno eccitatoWalter, così come oggi interessanonoi, la nostra sensibilità.

i è costituito un gruppopromotore in tutta

Italia, a partire dalComune di Caselle inPittari in provincia diSalerno, per lecelebrazioni del 23maggio 2021,anniversario dellamorte di Walter DeNavazio. Al gruppopromotore, che realizzeràtutta una serie diiniziative, compresa unamostra didattica chearriverà anche a SanMiniato, hanno aderitouna serie di città inArgentina e in altri Statidi là dall’Oceano.

A.M.

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S.Michele. Chiesa diS.Stefano a S.Miniato

Giulio Greco

«Paesaggio italiano»

Walter De Navazio - «Autoritratto»

Paesaggio agreste

«Nubi sopra la Sierra»Walter De Navazio - «Ritratto della madre»

IV LA DOMENICATOSCANA OGGI 25 aprile 2021

el diramare il messaggio del Pontificio Consiglioper il dialogo interreligioso, in occasione dell’inizio

del mese di Ramadan, il nostro vescovo Andrea havoluto accompagnare il documento con un messaggiodi auguri a tutti i fratelli e le sorelle musulmane: «Aifratelli e sorelle musulmani, inviamo il messaggiopredisposto dal Pontificio Consiglio per il dialogointerreligioso per il mese di Ramadan e ‘Id Al-Fitr.Unisco anche l’augurio mio e della chiesa diocesana,con un particolare pensiero ai fratelli e sorellemusulmani presenti nel nostro territorio diocesano,perché questo mese di sacrifico e di digiuno accresca ilvostro sguardo al Dio Misericordioso e faccia cresceretra voi e con tutta l’umanità strade di pace, diriconciliazione, di speranza e di solidarietà, soprattutto in questi tempi difficili per lapandemia che ci affligge. Con fraternità di preghiera.

+ Andrea, vescovo

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Mese di Ramadan: l’augurio del vescovo

Sulle tracce di suor Buonaparte

DI ANDREA MANCINI

n una storia delle donneancora praticamente tutta dascrivere, almeno per quelledonne nate o vissute intorno

ad un centro come, fin dalMedioevo, è stato San Miniato,occorrerà uno spazio significativoper le moltissime figure presentinei vari monasteri, in particolarequelli del centro storico: quattro,forse di più, che hanno accoltocentinaia di suore, spessoprovenienti da famiglieimportanti, come i Mercati, Roffia,Gucci, Morali, Portigiani, Ansaldi,Borromei, Franchini e Buonaparte.Parleremo qui, anche perl’approssimarsi del secondocentenario della morte diNapoleone (5 maggio 2021),proprio della foltissima presenzadelle rappresentanti della famigliadell’imperatore, che si sonosuccedute all’interno dei varimonasteri sanminiatesi. C’è addirittura una figura virtuale,dietro alla fondazione delmonastero delle Clarisse (chesarebbe avvenuta nel 1339, inrealtà se ne hanno tracce ancheprima) e un’altra figura, anchequesta piuttosto improbabile, chenel 1808, avrebbe permesso aisanminiatesi di rivolgersidirettamente a Napoleone. permantenere la presenza di quelloche dalla fine del ‘700, in seguitoalle Riforme Leopoldine, eradiventato un conservatorio perl’educazione dellefanciulle. Questo proprio in virtùdi una folta presenza delleantenate Buonaparte all’internodello spazio conventuale. Ci sonoin effetti alcuni studiosi che direcente hanno indagato in unadocumentazionestraordinariamente ricca, internaai vari archivi di carattere locale.Sto parlando degli archivicomunali, poi l’archivio vescovile,quello dell’Accademia degli

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Euteleti, ma anche quelli dei variConventi, che conservano un veropatrimonio di documenti.Parliamo almeno dei monasteri diS.Chiara e di S.Paolo. Tra gli studipubblicati vanno segnalati quellidi Dilvo Lotti, che si è occupatosoprattutto di Napoleone, e poiquelli più specifici di MaurizioParente, che ha studiatol’educazione delle fanciulleall’interno del Conservatorio diSanta Chiara e infine i molti saggidi Graziana Giannoni Rocchi,imperniati ancora intorno alleClarisse di Santa Chiara e di SanPaolo. Ciò che interessa qui, è chein tutti questi saggi sono davveronumerose le figure femminilipresenti e degne di indaginiulteriori, sia tra le tante sorelle, siatra le badesse, tutte figure chepotrebbero dare ispirazione ascrittori di fiction, oltre che aricercatori puri. Citeremo solo come esempio un

volume edito dall’Accademia degliEuteleti, dove Giorgio Giolli si èlasciato condurre dalla fantasia,elaborando una serie molto ampiadi ritratti di suore, prese dallavicenda religiosa oltreché umana,qualcosa insomma di notevolefascino. Giolli è partito dallapuntigliosa ricerca di GrazianaRocchi, che ha tratto dagli archivifigure che non ne erano maiuscite, né nell’800, né nel 900, eneanche nei secoli precedenti(titolo del volume: «Santa Chiara,venerabile monasterio e regioconservatorio»). Tra le figure tratteggiate, unospazio importante, è appuntoquello delle donne della famigliaBuonaparte, e quando si va aparlare del patrimonio del Museodi S.Chiara, si vedrà che ci sonouna serie di oggetti che netestimoniano la presenza. Inparticolare un paliotto ricamatocon fili d’oro, da varie religiose

della famiglia Buonaparte e poi unbellissimo reliquiario in ebano eavorio, che conserva spoglie diS.Chiara, che veniva esposto neimomenti di massimacelebrazione, all’interno dellaliturgia. Il paliotto copriva l’altare,il reliquiario era proprio al centrodello stesso.Alla base di questo bellissimooggetto, una splendida sculturarealizzata da artigiani di grandeesperienza, c’è in bella vista lostemma Buonaparte, uno scudoattraversato da due linee trasversalisulle quali appaiono due stelle. ASan Miniato lo troviamo in moltiluoghi, ad esempio - visibilissimo- sulla cosiddetta casa Briccola, invia Maioli, quella che era statanell’800 l’abitazione di GaetanoPini e di sua figlia Luigia, futuramoglie del generale Maioli. Sul reliquiario lo scudoBuonaparte è riprodotto in rosso,con nello zoccolo i nomi di suorDianora, suor Clemenza, suorCamilla, tutte e tre della casataBuonaparte. Siamo nel XVIIsecolo. La Giannoni Rocchi ci diceche suor Dianora «fa parte delleferree casalinghe esperte in cifreintestinali».È impossibile dare qui notizia delsuccedersi dei nomi di questedonne, cercarne le sembianze,parlare dei molti doni che i loroparenti fecero per accrescernel’influenza all’interno e all’esternodei Conventi. Ci accontenteremodi ricordare che, in strettaconcorrenza con le altre famiglie,il ramo Buonaparte ebbe spesso ilpredominio, sia a S.Chiara chenegli altri conventi, anche pressole agostiniane della SS.Trinità e delConvento della SS.Annunziata inS.Martino, e poi naturalmente inS.Paolo, dove le Buonaparteeccellevano nella preparazione didecotti e altri ritrovati medici apartire dalle erbe. Se non fosserostate suore, avrebbero potutoanche diventare streghe.

●da SAPERE

«Monastero in Valdegola» asce nella parrocchia della Valdegola

un “monastero virtuale”. Collegatiattraverso whatsapp, tutti i parrocchianiche vorranno liberamente aderire potrannopregare in comunione condividendo leproprie intenzioni. A coordinare l’iniziativaè il parroco don Simone Meini e lasignora Amelia Maninchedda di LaSerra. Sul volantino consegnato ai fedeli altermine della Messa di domenica scorsa, sileggono i motivi ispiratori di questo“Monastero in Valdegola”. Si tratta di«rispondere all’invito del Signore“Vegliate in ogni momentopregando” (Lc 21,36). Lapreghiera diventa un muro diprotezione contro gli attacchialla Chiesa e a Dio nel sostegnodella nostra parrocchia». Si potràpregare «per le persone in varie situazionidi difficoltà (ammalati, anziani, defunti,ecc…) e di gioia (compleanni, anniversari,promozioni di studio e di lavoro, ecc.)».Tutti potranno scrivere per chiederepreghiere, ma non per ottenereinformazioni o diffondere i contenuti al difuori del “monastero”. Una forma dipreghiera comunitaria, sobria e fraterna,particolarmente importante in questi tempidifficili, che potrebbe essere facilmenteproposta anche in altri gruppi e parrocchie.

Campi solari a Orentano campi solari presso la Scuola Sant’Anna

di Orentano si terranno anchequest’estate. Vi potranno partecipare ibambini nati dal 2012 in poi. La fascia 0-3 anni è riservata agli iscritti all’asilo nidoS. Anna. Le pre-iscrizioni sono partite il 1°aprile e proseguiranno fino al 4 giugno. Icampi estivi si terranno dal 5 luglio al 6agosto, dal lunedì al venerdì, con lapossibilità di partecipare solo la mattina, ilpomeriggio o tutto il giorno. I costi vannoda 65 a 140 euro a settimana, a secondadelle ore di partecipazione, pasti compresi.La scuola S. Anna, gestita dalla Fondazione“Madonna del Soccorso” Onlus, è dotata diun grande parco animali. Nell’ambito deicampi solari saranno offerte ai bambinivarie attività ludiche e formative: linguainglese, uscite settimanali per sport edequitazione, giochi strutturati e laboratoricreativi. Per chi non è iscritto alla scuola S.Anna è previsto il versamento di 20 europer quota assicurativa. Gli iscritti potrannobeneficiare della riduzione del 10% sullequote di partecipazione e sono previstisconti del 50%per il secondo e terzofratello. Per informazioni, telefonare allo0583/23699 o scrivere [email protected]

Il San Cristoforo di Fucecchio l grande affresco di piazza Vittorio Veneto

sulla facciata dell’ex casa di GiuseppeMontanelli fu realizzato nel ‘700, dalpittore di Altopascio Francesco Di PietroChimenti, tra l’altro autore anche degliaffreschi della facciata del Seminario a SanMiniato. Probabile che il dipinto di SanCristoforo sia una copia di quello che a fineSeicento andò distrutto col Palazzo dellaCancelleria ormai degradato, ma quelprimo dipinto non è dato sapere quando fufatto con esattezza. Tuttavia primadell’inizio del ‘400 era presente ai tempidegli Anziani Eletti. Sotto questaimmagine si giurava fedeltà, si conferivanocariche pubbliche, venivano letti i bandi, etenute le aste dei beni del Comune.Cresime e processioni vi sostavano. Finoalla demolizione del palazzo che fu fattanel 1699, per ampliare la Piazza; la storiadel dipinto del San Cristoforo è stata lungae accidentata, e saltando un bel periodo distoria, è diventato più volte scolorito ecadente. Anche se negli anni ottanta delloscorso secolo è stato dato un ritoccomigliorativo, è solo nel 2002 che è statodeciso un rifacimento. C’è il Santo che èmunito di bastone e sulle spalle il bambinGesù che regge la palla del mondosormontata da una croce e sullo sfondouna Fucecchio settecentesca vistadall’Arno. Ma non sono mancate le criticheper il rifacimento che rispetto all’originale,afferma chi se ne intende, manca dieleganza e di snellezza con gli artidisegnati in modo quasi grossolano ai dueprotagonisti, così come il mantello troppopreciso e poco fluente rispetto all’originale.Alcuni speravano che il dipinto fucecchiesevantasse poi citazioni importanti nellapittura d’epoca religiosa, ma sono rimastidelusi.

Franco Polidori

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Il mese sacro all’Islam vissuto a S. Croce nel Centro notturno Caritas amadan, seconda settimana. Su venti

uomini (me compreso) che abitano alCentro notturno Caritas di Santa Crocesull’Arno, più di due terzi sono musulmani.Ogni sera, in questo mese speciale perl’islam, il rito della rottura del digiunoregala anche a un luogo triste come ildormitorio un’atmosfera luminosa. Meritosoprattutto dei volontari della moschea delpaese, che ogni giorno arrivano con duemacchine cariche di vivande per la cena.Pentoloni fumanti di minestrone appenacucinato, e poi datteri, baguette, crepes,scatolette, dolci, frutti. La “caritas deimusulmani” consegna tutto al fidato Nabil,mio vicino di camera, che per dare alladistribuzione un tocco di ufficialità indossauna casacca gialla fosforescente: dopodichécomincia a fare su e giù fra le macchine dellamoschea e le nostre camere, e suddivideequamente il mangiare tra tutti, senzapreferenze di credo religioso. È bello. Mentrenegli altri mesi dell’anno nel centro notturnoè molto raro mangiare insieme, durante ilRamadan il senso di ospitalità e diconvivialità dei miei compagni marocchinisupera tutte le barriere. «Prete, vieni!

RAssaggia questo thè! Vai a chiamarel’operatore, oggi c’è il cous cous, ce n’è ancheper lui!». Nel frattempo anche gli ospitimeno religiosi lasciano miracolosamente daparte gli alcolici, e la socialità diventa piùsobria, profonda,amichevole. Io me lagusto girottolando fraun tavolino e l’altro, siasul piazzale all’aperto siain sala tv: faccio incetta diinviti e di sorrisi da partedei miei amicimusulmani. E poi liosservo dopo cenamentre pregano: chi nelcorridoio, chi in camera,chi su un marciapiedevicino alle docce; con icartoni al posto deitappetini; con unacantilena a meincomprensibile, e con una concentrazionee una ascesi che ogni volta mi lasciano distucco. Sono uomini soli, con i figli rimastichissà dove, con le coccole di una donnache mancano chissà da quanto, con un

lavoro che non c’è o che se pure c’è èsuper-saltuario, con le motivazioni pertirarsi fuori da questo rifugio d’emergenzache sembrano scarseggiare sempre di più.Eppure i miei amici non perdono la fede. E

la loro preghieraostinata mi fa venirevoglia di unirmispiritualmente a loro,impastando i miei anelitid’amore con la lorodevozione musulmana.Dio dei senza tetto e deipreti di strada, fai chequesto Ramadan continuia bucherellare i muri ditutte le nostre malinconiee di tutte le nostresolitudini. Aiutaci adalzare la testa, a sollevarcidall’abbrutimento che cicirconda, a riconoscere la

bellezza nei nostri cuori vagabondi. Emandaci dal mondo “di sopra” qualcheavventuriero capace di varcare la frontiera, diaffezionarsi a noi e di farci sentire amati.

Tommaso Giani

Nel calendarioislamico, il Ramadan è

il nono mesedell’anno,

caratterizzato dallapratica del digiuno.

Durante il giorno,dall’alba al tramonto, i

musulmani siastengono dal

consumo di cibi ebevande e dalla

pratica di attivitàsessuali. Quest’anno il Ramadan è iniziato

il 12 aprile e siconcluderà

il 13 maggio

GIUBILEO DELLA DIOCESI - I NOSTRI 400 ANNILE DONNE Prosegue il viaggio alla scoperta delle donne che hanno contrassegnato la storia diocesana,

con un approfondimento sulle figure femminili appartenenti all’illustre casato di Napoleone

VLA DOMENICATOSCANA OGGI25 aprile 2021