PSR 2014-2020 Il futuro dell'agricoltura toscana
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PSR 2014-2020il futuro dell’agricoltura toscana
Roberto Pagni – dirigente Regione ToscanaSan Casciano, 6 febbraio 2014
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Argomenti
- Le principali novità nei PSR - Le governance dello Sviluppo Rurale 2014-2020
in Europa
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L’agricoltura toscana in cifre• 2,9 miliardi VA agro-alimentare
(1,8 agricoltura) nel 2012• 63 mila occupati (di cui 48 mila
agricoltura, > metà indipendenti)• Produzione di: paesaggio, difesa
del suolo, biodiversità, cultura, esternalità positive per altre attività economiche (turismo, commercio, artigianato…)
• 750 mila ettari SAU (-12%), 1.295 SAT (-17%)
• 72 mila aziende (-40%) (25 mila professionali)
Valore Aggiunto 2012
Mil. Toscana
su tot. VA Toscana
su tot settore Italia
agricoltura 1.836 2,0%
6,5%
ind.alimentare
1.074 1,1%
4,0%
TOT agroalimentare
2.910 3,1%
5,3%
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Le politiche agricole e rurali in atto
– 171 Milioni Primo pilastro
– 130 Milioni Sviluppo Rurale
– 66 Milioni Interventi Regionali (spese di funzionamento,
interventi forestali, antincendio, attività venatoria e altri aiuti)
– 367 M € Totale erogazioni 2013
- 250 M. circa, Agevolazioni fiscali nazionali (Contributi previdenziali, IRPEF, Carburante agevolato, IMU, IRAP)
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Le risorse FEASR per il periodo 2014-20
– 95,6 mld di Euro a prezzi correnti (84,9 mld di Euro a prezzi costanti): Budget a disposizione in EU 2014-20
– 10,4 mld di Euro a prezzi correnti: Accordo per Italia (9,2 mld di Euro a prezzi costanti ): circa 10,9% del budget dell’UE per lo sviluppo rurale.
– 415 M. alla Toscana (totale 961 M. risorse pubbliche)– 8,9 mld di Euro: Budget a disposizione per l’Italia nel
2007-13– Di cui 388 milioni per la Toscana di risorse FEASR,
nell’ambito di un totale di 870 milioni di risorse pubbliche (UE+Stato+Regione), circa 44%
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La governance
Quadro Strategico Comune (CSC) include FEASR, FESR, FSE, Fondo di coesione e FEAMP; riflette la strategia
UE2020 attraverso obbiettivi tematici comuni, perseguiti con azioni-chiave per ciascun fondo
Accordo di partenariato documento nazionale che inquadra l’utilizzo dei fondi
nel perseguimento degli obbiettivi UE2020
Politica di sviluppo rurale: FEASR
Altri fondi CSC(FEASR, FESR, FSE, FC e FEAMP)
Strategia Europa 2020
Position Paper dei servizi della CE–documento “tecnico” sulle aspettative della CE dai vari SM
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Accordo di partenariato e sviluppo rurale
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Lo sviluppo rurale in un nuovo quadro
6. Adoperarsi per l’inclusione
sociale, la riduzione della
povertà e lo sviluppo economico
nelle zone rurali
2. Potenziare la competitività
dell'agricoltura in tutte le sue forme e la redditività delle
aziende agricole;
3. Promuovere l’organizzazione
della filiera agroalimentare e la gestione
dei rischi nel settore agricolo
4. Preservare, ripristinare e
valorizzare gli ecosistemi connessi
all'agricoltura e alla selvicoltura
5. Incentivare l'uso efficiente delle risorse
e il passaggio a un'economia a
basseemissioni di carbonio
e resiliente al clima
1. Promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione
nel settore agricolo e forestale
e nelle zone rurali
Pri
ori
tà
Innovazione, Ambiente e Cambiamenti Climatici come obbiettivi trasversali
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• Zone rurali stabilite dall’autorità di gestione (non più PSN)• Rilievo per progetti integrati, cooperazione, innovazione;• assieme alla conferma della RETE EUROPEA DELLO SVILUPPO RURALE
e alla relativa RETE RURALE NAZIONALE viene creata una RETE di PARTENARIATO EUROPEO per l’INNOVAZIONE (PEI) collegata a gruppi operativi locali (per legare pratica agricola e ricerca).
• LEADER: “nuovo strumento” sviluppo locale con FESR-FSE (min. 5%).
• Misure totali da 40 a 25, ma in realtà aumentate: sistema di intervento potenzialmente più complesso se non vi è una concentrazione delle risorse su alcuni obiettivi
• l’attuale misura misura 124 “Cooperazione” è stata ampliata prevedendo non solo una cooperazione di tipo “verticale” per lo sviluppo di nuovi prodotti, ma anche una cooperazione di tipo “orizzontale” per condividere impianti, per attività promozionali collettive, per creazione di piattaforme logistiche ecc.
Principali novità nelle misure 1/2
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Alcune misure della attuale programmazione sono state raggruppate:• nella misura investimenti in immobilizzazioni materiali sono stati
inseriti gli interventi delle attuali misure 121, 123, 125, 216.• nella misura sviluppo delle aziende agricole e delle imprese sono
stati inseriti gli interventi delle attuali misure 112, 311, 312 e nuovi interventi (es. per piccoli agricoltori che cedono la propria azienda).
• Nella misura investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste sono stati inseriti, fra l’altro, gli interventi delle attuali misure 122, 123, 222.
Altre misure sono state suddivise o ristrutturate:• L’attuale misura 214 “Pagamenti agroambientali” è stata frazionata
nella misura Pagamenti agro climatico ambientali e Agricoltura biologica. Nel primo caso gli impegni riguardano anche il contrasto ai cambiamenti climatici.
• La misura Pagamenti agro climatico ambientali è obbligatoria. Insieme a bio+foreste+natura2000+acque+zone svantagg. min.30%
Principali novità nelle misure 2/2
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17 Fabbisogni (1/3)1. Stimolare l’innovazione e la base delle conoscenze nelle zone
rurali (1 A)2. Rafforzare i legami tra il settore agricolo e forestale e la
ricerca e l’innovazione (1B) 3. Promuovere la formazione permanente e la formazione
professionale nei settori agricolo e forestale (1C)4. Migliorare la competitività e l’efficienza delle aziende nonché
il livello qualitativo della produzione (2A+2B+3A) 5. Ampliare la diversificazione delle attività svolte dalle aziende
agricole (2A+2B+ 3A)
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Fabbisogni (2/3)
6. Migliorare la competitività delle filiere agroalimentari e forestali, nonché rendere più equa la distribuzione al loro interno del valore aggiunto attraverso lo sviluppo delle varie forme di aggregazione e di integrazione (3A)
7. Incrementare le nuove imprese gestite da giovani agricoltori (2B)
8. Facilitazione accesso al credito (tutte le priorità)9. Migliorare la gestione del rischio (3B)10. Tutelare la biodiversità, il paesaggio e le foreste
(4A+4b+4C+5C)11. Migliorare la gestione e la tutela delle risorse idriche
(4B+4C+5A)
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Fabbisogni (3/3)12. Proteggere il territorio agrario e forestale da fenomeni di dissesto
idrogeologico, frane e alluvioni e processi di desertificazione (4A+4B+4C+5C+5E)
13. Incrementare la diversificazione delle fonti energetiche e il risparmio energetico (2A+3A+4B+5B+5C+6A)
14. Promuovere strategie per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici (4A+4B+4C+5A+5B+5C+5D+5E)
15. Incremento e mantenimento dell’occupazione nelle zone rurali (6A)
16. Miglioramento del potenziale di sviluppo endogeno delle zone rurali e garantire la fruibilità dei servizi alla popolazione (6B)
17. Incremento delle possibilità di accesso alle nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione da parte della popolazione delle zone rurali (6C)
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Obiettivi competitività
- Obiettivo 1: Sostenere la ristrutturazione delle imprese agricole e forestali, con particolare riferimento all'occupazione e al ricambio generazionale nelle imprese agricole
- Obiettivo 2: Sostenere la creazione ed il rafforzamento delle filiere produttive agricole e forestali
- Obiettivo 5: Favorire lo sviluppo equilibrato e l’attrattività dei territori rurali
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Obiettivi agroambientali
- Obiettivo 3: Obiettivo 3: Conservare l’agroecosistema e garantire la difesa del suolo e delle foreste coinvolgendo gli operatori agricoli e forestali
- Obiettivo 4: Sostenere azioni di contrasto e di adeguamento ai cambiamenti climatici in collegamento con le attività agricole e forestali
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•Le risorse a disposizione del settore sono ancora consistenti e rappresentano comunque la gran parte della spesa pubblica comunitaria.•I regolamenti della nuova PAC non vanno nella direzione della semplificazione: appare più complicata anche perché cerca di rispondere a più obiettivi contemporaneamente (economici, ambientali, sociali, redistributivi) (es. divieto doppio finanziamento bio)•La nuova PAC lascia molto spazio agli Stati Membri e alle Regioni, che possono adattare le molte misure alle esigenze propria agricoltura e possono sfruttare le possibili integrazioni tra il primo e il secondo pilastro, pur nell’ambito di paletti fissati dall’UE•Questo responsabilizza ancora di più la fase di attuazione dei PSR, è rende ancora più importante l’individuazione delle priorità e la selezione degli obiettivi e delle relative misure per raggiungerli
Conclusioni
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Roberto Pagni - [email protected]
Dirigente Settore “Politiche comunitarie e regionali per la competitività delle imprese agricole e agroalimentari”
Regione Toscana
www.regione.toscana.it/svilupporurale