PSORIASI, LO SAI CHE PUÒ COLPIRE ANCHE SOLO LE … · È da sottolineare che le terapie per le...

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Anno VII Numero 1295 Lunedì 26 Febbraio 2018 S. Romeo AVVISO Ordine 1. ORDINE: Progetto “Un Farmaco per tutti” e “Una Visita per tutti”; 2. Sussidio di solidarietà 3. Quota sociale 2018 Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Psoriasi, lo sai che può colpire anche solo le unghie? 5. Torcicollo, come curarlo con i farmaci? Prevenzione e Salute 6. gli integratori a base di calcio possono interferire con la terapia contro l’ipotiroidismo? 7. Mandorle «spazzine» delle arterie Meteo Napoli Lunedì 26 Febbraio Variabile Minima: 1° C Massima: 6 °C Umidità: Mattina = 50% Pomeriggio = 53% PSORIASI, LO SAI CHE PUÒ COLPIRE ANCHE SOLO LE UNGHIE? Quando si pensa alla psoriasi, malattia infiammatoria della pelle piuttosto frequente, vengono in mente subito le squame bianche o rossastre che compaiono sulla pelle, le pustole o il tipico arrossamento. Tuttavia spiega il prof. Antonio Costanzo, Resp. dell’Unità Operativa di Dermatologia di Humanitas la psoriasi può manifestarsi anche solo sulle unghie con segni che possono essere confusi per micosi. In genere, quando la psoriasi colpisce le unghie, si manifesta soprattutto sulle unghie delle mani: compaiono linee orizzontali sulle unghie, si sfaldano sulla superficie, cambiano colore oppure diventano ruvide e irregolari, fino anche a staccarsi dal letto ungueale (onicolisi). È da sottolineare che le terapie per le unghie colpite da psoriasi agiscono lentamente e comunque bisogna attendere la “ricrescita” dell’unghia sana. In ogni caso, mentre si effettuano le terapie, è necessario prendersi cura delle unghie tenendole sempre corte, proteggerle da traumi usando guanti, per esempio, quando si eseguono lavori manuali o si lavano i piatti, e usare limette di cartone evitando quelle di metallo. Infine, non esiste un trattamento standard per l’unghia psoriasica; esistono però farmaci sistemici che curando il meccanismo alla base della malattia curano anche le unghie, mentre oli e gel emollienti per le unghie, sono poco efficaci sull’unghia psoriasica. (Salute, Humanitas) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi……… Vivere non è un piacere ma un dovere.....

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Anno VII – Numero 1295 Lunedì 26 Febbraio 2018 – S. Romeo

AVVISO Ordine

1. ORDINE: Progetto “Un

Farmaco per tutti” e “Una

Visita per tutti”;

2. Sussidio di solidarietà

3. Quota sociale 2018

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute

4. Psoriasi, lo sai che può

colpire anche solo le

unghie?

5. Torcicollo, come curarlo

con i farmaci?

Prevenzione e Salute

6. “gli integratori a base di

calcio possono interferire

con la terapia contro

l’ipotiroidismo?

7. Mandorle «spazzine» delle

arterie

Meteo Napoli

Lunedì 26 Febbraio

Variabile

Minima: 1° C Massima: 6 °C Umidità: Mattina = 50%

Pomeriggio = 53%

PSORIASI, LO SAI CHE PUÒ COLPIRE ANCHE SOLO LE UNGHIE?

Quando si pensa alla psoriasi, malattia infiammatoria della

pelle piuttosto frequente, vengono in mente subito le squame

bianche o rossastre che compaiono sulla pelle, le pustole o il tipico

arrossamento.

Tuttavia – spiega il prof. Antonio Costanzo,

Resp. dell’Unità Operativa di Dermatologia di

Humanitas – la psoriasi può manifestarsi anche

solo sulle unghie con segni che possono essere

confusi per micosi. In genere, quando la psoriasi

colpisce le unghie, si manifesta soprattutto sulle unghie delle mani:

compaiono linee orizzontali sulle unghie,

si sfaldano sulla superficie,

cambiano colore oppure diventano ruvide e irregolari, fino anche a

staccarsi dal letto ungueale (onicolisi).

È da sottolineare che le terapie per le unghie colpite da psoriasi agiscono

lentamente e comunque bisogna attendere la “ricrescita” dell’unghia sana.

In ogni caso, mentre si effettuano le terapie, è necessario prendersi cura delle

unghie tenendole sempre corte, proteggerle da traumi usando guanti, per

esempio, quando si eseguono lavori manuali o si lavano i piatti, e usare limette di

cartone evitando quelle di metallo. Infine, non esiste un trattamento standard

per l’unghia psoriasica; esistono però farmaci sistemici che curando il

meccanismo alla base della malattia curano anche le unghie, mentre oli e gel

emollienti per le unghie, sono poco efficaci sull’unghia psoriasica.

(Salute, Humanitas)

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Proverbio di oggi……… Vivere non è un piacere ma un dovere.....

Spera in ciò che odi: vivrai a lungo.

PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1295

SCIENZA E SALUTE

TORCICOLLO, COME CURARLO CON I FARMACI?

Per quanto possa essere considerato un disturbo comune, il torcicollo è un problema tutt’altro che banale, tanto da poter rendere necessario in alcuni casi l’intervento di uno specialista.

Fortunatamente, però, a volte basta affrontarlo in modo corretto perché il dolore acuto e penetrante che

lo caratterizza se ne vada senza lasciare traccia.

«Il torcicollo è un violento spasmo della muscolatura del

collo», spiega Stefano Respizzi, esperto di fisiatria e

Medicina dello sport di Humanitas.

A causarlo possono essere dei movimenti bruschi o eseguiti in

modo scorretto, ma non solo.

Anche improvvisi sbalzi di temperatura possono portare

alla contrattura dei muscoli del collo, che in seguito a un

brusco raffreddamento possono perdere la loro capacità di

reazione, con conseguente comparsa del torcicollo.

Chi ne soffre sa riconoscere molto bene i suoi sintomi: le

difficoltà a girare, flettere e allungare il collo sono causate da un dolore molto forte che può anche

estendersi al braccio.

TORCICOLLO, SI PUÒ INTERVENIRE CON FARMACI ANALGESICI

«Nel caso in cui compaia – consiglia il dottor Respizzi – è possibile intervenire precocemente con farmaci

analgesici e tenendo al caldo al collo».

Fra i medicinali che possono essere utili in questo caso sono inclusi quelli a base di paracetamolo,

di ibuprofene, di acido acetilsalicilico e di naprossene, ma anche l’uso di una sciarpa può essere d’aiuto.

Il caldo, infatti, può alleviare il dolore associato alla contrattura del muscolo.

Da evitare, invece, movimenti inopportuni. In particolare, l’esperto raccomanda di evitare brusche

rotazioni e flessioni del collo, ma non solo.

«Nelle prime fasi non si devono fare esercizi – spiega Respizzi – ma affidarsi ai farmaci».

Nei primi giorni il riposo è importante e qualsiasi movimento deve essere compiuto senza forzare e avendo

cura di assumere posizioni comode anche quando si dorme, in modo da evitare di peggiorare la situazione

portando a un ulteriore irrigidimento dei muscoli.

SE IL TORCICOLLO NON PASSA, MEGLIO RIVOLGERSI A UNO SPECIALISTA

L’esperto, però, avverte: «Il persistere dei sintomi o il ripresentarsi con frequenza degli stessi deve invece

indurre ad approfondimenti».

Perciò se farmaci e caldo non sono sufficienti a risolvere il problema in un paio di giorni è bene rivolgersi a

uno specialista, che potrebbe ritenere opportuno prescrivere esami di approfondimento.

«L’accertamento più comune è una radiografia del collo», spiega il dottor Respizzi, sottolineando che in

genere solo nei casi in cui dovessero esserci dei dubbi sulla diagnosi lo specialista potrebbe richiedere

l’esecuzione di altre analisi.

(Salute, Humanitas)

PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1295

PREVENZIONE E SALUTE

GLI INTEGRATORI a BASE di CALCIO POSSONO INTERFERIRE con la TERAPIA CONTRO L’IPOTIROIDISMO?

La risposta è sì, e lo stesso accadde con alcuni alimenti come quelli ricchi in fibre vegetali, la soia, il caffè. La soluzione è semplice: assumerli a ore distanza dalla tiroxina

Ho 54 anni e assumo gocce di vitamina D e bustine contenenti calcio, come terapia dell’osteopenia, diagnosticatami dopo la menopausa. Sono anche ipotiroidea perché operata per noduli tiroidei e quindi assumo l’ormone tiroideo. I preparati a base di calcio possono interferire con la terapia dell’ipotiroidismo? Risponde Alfredo Pontecorvi, professore di endocrinologia, Università Cattolica - Policlinico Gemelli, Roma La risposta è: L’osteopenia, l’osteoporosi e anche le malattie della tiroide colpiscono molto più frequentemente il sesso femminile rispetto a quello maschile. Ne consegue che molti pazienti assumono sia ormoni tiroidei (L-tiroxina) per la terapia del ridotto funzionamento della tiroide (ipotiroidismo) che preparati a base di sali di calcio come profilassi o terapia della patologia ossea. Solitamente la tiroxina viene assunta al mattino, almeno mezz’ora prima della colazione. C’è una duplice ragione per questa modalità di somministrazione: la tiroxina (o tetraiodotironina o T4) non è altro che un aminoacido modificato, originato dalla fusione di due molecole di tirosina con l’aggiunta di 4 molecole di iodio. Gli aminoacidi derivati dalla digestione delle proteine (es: proteine del latte) possono competere con la tiroxina a livello intestinale causandone un minore assorbimento. Inoltre, per essere assorbita al meglio, la tiroxina, presente nelle compresse in genere come sale sodico, necessita dapprima di essere scissa e resa libera, cosa che necessita di un corretto ambiente acido dello stomaco; il pasto, riducendo l’acidità gastrica, causa una ridotta scissione della tiroxina sodica e il conseguente minore assorbimento dell’ormone tiroideo. Analogamente gli antiacidi, soprattutto i tanto abusati inibitori di pompa protonica, riducendo l’acidità gastrica possono compromettere l’assorbimento della tiroxina; non è infrequente, infatti, in pazienti ipotiroidei che assumono questo tipo di farmaci il dover ricorrere a dosi maggiori di ormone per raggiungere l’equilibrio ormonale tiroideo.

MAGNESIO E FERRO Una simile situazione si verifica quando si assumono preparati a base di calcio (ma anche di magnesio), per esempio per la profilassi o la terapia dell’osteoporosi. Questi preparati, infatti, riducono l’acidità gastrica e, se ingeriti contemporaneamente alla tiroxina, possono comprometterne l’assorbimento intestinale. Per questo si suggerisce di assumerli almeno a quattro ore di distanza (sia prima che dopo) dalla ingestione della compressa di tiroxina. Anche altri preparati, per esempio quelli a base di ferro, sovente prescritti per la terapia delle anemie da carenza, possono compromettere l’assorbimento della tiroxina, perché ferro e tiroxina interagiscono tra loro divenendo reciprocamente meno assorbibili a livello intestinale. Sempre per restare in ambito nutrizionale, anche alcuni alimenti come quelli ricchi in fibre vegetali, la soia, il caffè, possono ridurre l’assorbimento intestinale della tiroxina.

SI

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CONDIZIONI PATOLOGICHE Infine, vi sono condizioni patologiche, soprattutto del tratto gastro-intestinale, che possono compromettere l’assorbimento della tiroxina: l’infezione gastrica da Helicobacter Pilori, germe che produce intorno a sé uno scudo di ammoniaca

che gli consente di sopravvivere all’ambiente acido dello stomaco ma riduce l’acidità ambientale; la gastrite atrofica autoimmune contraddistinta da una ridotta produzione di acido nello stomaco; la contaminazione retrograda di batteri dal colon all’intestino tenue che si nutrono della tiroxina

come fosse un qualsiasi aminoacido; la presenza di parassiti nell’intestino, anch’essi avidi di tiroxina, la malattia celiaca.

Per ovviare a questi potenziali rischi di malassorbimento dell’ormone tiroideo sono state di recente introdotte in commercio formulazioni di tiroxina (es. liquide) in cui l’ormone, già presente in forma libera, risente meno di interferenze patologiche o farmacologiche e che, quindi, andrebbero utilizzate preferenzialmente in tali categorie di pazienti.

SOLUZIONI Da ultimo, un po’ di buonsenso. Io controllo i parametri ormonali, soprattutto il TSH, del paziente: se rientrano nella norma non introduco variazioni nelle sue abitudini alimentari; qualora si evidenziasse una alterazione dei valori ormonali, ma il paziente riferisse di non poter fare assolutamente a meno, per esempio, del caffè mattutino, preferisco aumentare proporzionalmente il dosaggio ormonale fino al raggiungimento del corretto equilibrio ormonale. (Salute, Corriere) PREVENZIONE E SALUTE

MANDORLE «SPAZZINE» DELLE ARTERIE

Che la frutta secca faccia bene non una novità, ma adesso sappiamo che ogni tipo offre specifici vantaggi. Però, vietato esagerare con le dosi perché sono molto caloriche

Si consiglia a fine pasto, come snack, a colazione, per arricchire un piatto: la frutta secca fa bene alla salute e su questo non ci sono più dubbi. Ma che le mandorle possano essere un ottimo «spazzino» anti-colesterolo è una novità: pare infatti che mangiarne un po’ ogni giorno si associ a un miglioramento della funzionalità del colesterolo «buono» Hdl, quello che setaccia i vasi per raccogliere e smaltire il colesterolo di troppo che potrebbe «intasare» le arterie favorendo l’infarto. Lo ha dimostrato su un gruppo di volontari Penny Kris-Etherton, nutrizionista dell’università della Pennsylvania, che ha voluto indagare che cosa succede al colesterolo Hdl con un consumo regolare di mandorle.

GLI EFFETTI «Questo tipo di frutta secca ha effetti positivi sui livelli di colesterolo in generale ma finora non si sapeva granché dell’azione specifica su quello Hdl, che al contrario dell’Ldl (il colesterolo “cattivo”, ndr) aiuta a ridurre il rischio cardiovascolare», ha spiegato Kris-Etherton. Per fare chiarezza, un gruppo di volontari si è sottoposto alle analisi del sangue e poi per sei settimane a una dieta che includeva 43 grammi di mandorle come snack (un poco di più, quindi, della «dose» standard che è di circa 30 grammi, pari a una ventina di mandorle); quindi, dopo aver ripetuto gli esami del sangue, gli stessi partecipanti hanno seguito una dieta identica ma mangiando un muffin alla banana come spuntino per poi sottoporsi di nuovo ai test.

PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1295

IL MECCANISMO I risultati, pubblicati sul Journal of Nutrition, mostrano che la frutta secca non solo aumenta i livelli di Hdl,

ma ne migliora la funzionalità: «Le particelle di Hdl sono molto piccole quando si formano — osserva la

ricercatrice —.

Sono come sacchetti della spazzatura, inizialmente vuoti e poi più ampi e rotondi man mano che

raccolgono il colesterolo Ldl di troppo dai vasi per portarlo al fegato e farlo eliminare. L’Hdl si divide in

cinque diverse “popolazioni”: abbiamo valutato l’entità di ciascuna per capire se quella dell’Hdl più “gonfio”

di colesterolo fosse più abbondante dopo la dieta con le mandorle come snack, segno di un incremento

della funzionalità dell’Hdl stesso.

Accade proprio così: la frazione di colesterolo Hdl più grosso cresce del 19 per cento, la funzionalità del 6,4

per cento. Significa che l’Hdl sta facendo ancora meglio del solito il suo lavoro di spazzino, recuperando più

colesterolo in circolo».

RISCHI CARDIOVASCOLARI

In chi è obeso o sovrappeso poi le mandorle riducono del 7% anche il colesterolo Ldl, come dimostra un

altro studio della stessa ricercatrice apparso sul Journal of the American Heart Associationnelle scorse

settimane: non si tratta perciò di una «cura», ma è comunque un ottimo modo per migliorare il profilo di

rischio cardiovascolare anche grazie alle fibre, la vitamina E e i grassi polinsaturi di cui le mandorle sono

ricche.

«Sono uno snack perfetto, se mangiate con moderazione al posto di uno spuntino con cibi di scarso valore

nutrizionale», osserva Kris-Etherton.

NON PIÙ DI TRENTA GRAMMI AL GIORNO

Il richiamo alle dosi è necessario perché le mandorle, come tutta la frutta secca, sono molto energetiche

(600 calorie per etto): l’ideale è mantenersi sui 30 grammi di frutta senza guscio o 20-25 se si segue una

dieta ipocalorica.

Meglio poi alternare vari tipi di frutta secca, dal momento che ciascuna ha particolari caratteristiche: le

mandorle per esempio hanno un potere antiossidante inferiore rispetto a noci e nocciole, ma sono più

ricche di vitamina E e proteine vegetali.

(Salute, Corriere)

PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1295

ORDINE:

IN RISCOSSIONE LA QUOTA SOCIALE 2018

E’ in riscossione la quota sociale 2018 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI.

Si Comunica che in questi giorni, Equitalia, Agente della riscossione dell’Ordine della Provincia di Napoli, sta recapitando l’avviso di pagamento relativo la Tassa di iscrizione all’Ordine per l’anno 2018. Il pagamento sarà possibile effettuarlo entro il 28 Febbraio p.v.

Si ricorda che è obbligo di ogni iscritto il versamento della quota d’iscrizione annuale e che un eventuale ritardo comporta l’aggravio delle spese di esazione.

Il mancato adempimento, oltre a causare un’infrazione alla deontologia professionale, fa venir meno il requisito necessario per mantenere l’iscrizione all’Albo Professionale.

ORDINE: Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione

Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha approvato uno specifico “Fondo di solidarietà” messo a bilancio nel 2018. Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2017 l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti i requisiti per la partecipazione; l’importo del fondo di solidarietà; le modalità di partecipazione.

L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da: 1.Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)

ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA

Da Febbraio assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti

Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del bando 1635/15 del 20/10/2015, un gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad offrire agli iscritti un servizio di assistenza legale di primo livello. Il servizio è disponibile presso la sede dell’Ordine a partire dal 2 Febbraio p.v. e per ogni successivo Martedì dalle 14.30 alle 16.30. A tal fine, i Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le seguenti modalità: Telefonando al numero 081 551 0648; 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca

PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1295

ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTI” e “UNA VISITA PER TUTTI”

I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia

mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico

chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da

donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende

Farmaceutiche, nonché di organizzare visite specialistiche

gratuite attraverso il camper della salute dell’Ordine.

Al fine di favorire la prevenzione sul territorio, nonché di contribuire ad assicurare ai cittadini in difficoltà non solo i farmaci provenienti dal progetto “Un Farmaco per Tutti” ma anche forme di attività assistenziali, il Consiglio dell’Ordine ha deliberato di acquistare un CAMPER della SALUTE, da utilizzare sul territorio per pianificare in modo capillare, ed in collaborazione con medici specialisti e volontari, laddove siano richiesti nuove forme assistenziali e di prevenzione (Visite mediche specialistiche, Autoanalisi etc.). Tale iniziativa, denominata, “Una Visita per Tutti”, insieme al progetto “Un Farmaco per Tutti” andrebbe a costituire una sorta di “Servizio Sanitario Solidale” che merita di essere considerato e supportato in modo sistemico dal Nostro Ordine e da altre Istituzioni pubbliche.

PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1295

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