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COMUNE DI CONCESIO PROVINCIA DI BRESCIA 1 ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO DEL 28 FEBBRAIO 2013 1. Presentazione del nuovo Consiglio Comunale dei Ragazzi. 2. Comunicazioni del Sindaco. 3. Lettura ed approvazione verbali della seduta del 28/11/2012. 4. Punto all’ordine del giorno su richiesta del gruppo consiliare Lega Nord per l’Indipendenza della Padania avente ad oggetto: “Discussione in merito alla recente sentenza del T.A.R. sul ricorso vinto da Brescia Mobilità contro il Comune di Concesio”. 5. Interrogazione presentata dal Gruppo Consiliare Lega Nord per l’Indipendenza della Padania ad oggetto “Situazione costruzione Sant'Onofrio 3”. 6. Esame ed approvazione convenzione fra i Comuni di Castegnato e Concesio per l’utilizzo parziale del personale dipendente responsabile Ufficio Urbanistica ai sensi dell’articolo 30 del Decreto Legislativo 267/2000. 7. Esame ed approvazione del regolamento comunale sul sistema dei controlli interni. 8. Esame ed approvazione del regolamento del sistema bibliotecario e archivistico di Valle Trompia. 9. Presa d’atto della relazione sull’andamento dell’Azienda Speciale RSA di Concesio da parte del suo Presidente. 10. Esame ed approvazione di alcune modifiche ed integrazione al regolamento per l'istituzione della Commissione di Controllo per le mense scolastiche. 11. Esame ed approvazione del capitolato speciale d’appalto per l’affidamento in concessione del servizio di gestione, accertamento e riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità (ICP) e del diritto sulle pubblico affissioni (DA) per il quadriennio 2013/2016. 12. Esame ed approvazione del Piano Comunale socio assistenziale per l’anno 2013. 13. Comunicazione prelievo dal fondo di riserva di cui alla delibera di Giunta Comunale n. 227 del 19.12.2012.

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ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO DEL 28 FEBBRAIO 2013

1. Presentazione del nuovo Consiglio Comunale dei Ragazzi.

2. Comunicazioni del Sindaco.

3. Lettura ed approvazione verbali della seduta del 28/11/2012.

4. Punto all’ordine del giorno su richiesta del gruppo consiliare Lega Nord per l’Indipendenza della

Padania avente ad oggetto: “Discussione in merito alla recente sentenza del T.A.R. sul ricorso

vinto da Brescia Mobilità contro il Comune di Concesio”.

5. Interrogazione presentata dal Gruppo Consiliare Lega Nord per l’Indipendenza della Padania ad

oggetto “Situazione costruzione Sant'Onofrio 3”.

6. Esame ed approvazione convenzione fra i Comuni di Castegnato e Concesio per l’utilizzo

parziale del personale dipendente responsabile Ufficio Urbanistica ai sensi dell’articolo 30 del

Decreto Legislativo 267/2000.

7. Esame ed approvazione del regolamento comunale sul sistema dei controlli interni.

8. Esame ed approvazione del regolamento del sistema bibliotecario e archivistico di Valle Trompia.

9. Presa d’atto della relazione sull’andamento dell’Azienda Speciale RSA di Concesio da parte del

suo Presidente.

10. Esame ed approvazione di alcune modifiche ed integrazione al regolamento per l'istituzione della

Commissione di Controllo per le mense scolastiche.

11. Esame ed approvazione del capitolato speciale d’appalto per l’affidamento in concessione del

servizio di gestione, accertamento e riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità (ICP) e

del diritto sulle pubblico affissioni (DA) per il quadriennio 2013/2016.

12. Esame ed approvazione del Piano Comunale socio assistenziale per l’anno 2013.

13. Comunicazione prelievo dal fondo di riserva di cui alla delibera di Giunta Comunale n. 227 del

19.12.2012.

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APPELLO: ... presenti.

Punto 1) Presentazione del nuovo Consiglio Comunale dei Ragazzi. Retali Stefano, Sindaco: Buona sera a tutti. Il primo punti all’ordine del giorno questa sera è particolare, però è un punto che mi sembra anche bello e interessante. Questa sera presentiamo il nuovo Consiglio Comunale dei Ragazzi, che si è da poco insediato, e che ha già iniziato a lavorare. Devo dire io ho seguito ieri alcune battute del loro incontro, ma mi sembra che questi ragazzi già discutano con una profondità ed una intelligenza importanti, e ciò vuol dire che le risorse ci sono ed è importante che vengano valorizzate e fatte lavorare, e noi abbiamo il compito di ascoltare e anche con umiltà, perché il loro punto di vista comunque ci può far scoprire qualcosa che noi adulti forse non vediamo. E’ un punto di vista importante. Quindi già proprio preliminarmente io devo ringraziare il Sindaco dei ragazzi uscente Francesca Poli e tutto il Consiglio Comunale dei Ragazzi che ha appena terminato il suo lavoro, e ringrazio chi segue e coordina questo lavoro, cioè il Consigliere Bonazza, il Professor Giovanni Catucci che è qui presente e che seguono questi ragazzi, svolgendo un ruolo di tutoraggio, di facilitazione; un ruolo che è quello di aiutarli a lavorare, a capire il senso del lavoro amministrativo, ma non è un ruolo in cui vi è la volontà di indicare. No, facilitazione, perché le idee sono le loro, e questa è la cosa più importante. Quindi in primo luogo io cederei la parola al Consigliere Bonazza per presentare il Consiglio Comunale dei Ragazzi, la Giunta e il nuovo Sindaco che è qui accanto a me, però adesso cedo la parola ad Andrea perché lo possa presentare. Consigliere Bonazza, prego. Bonazza Andrea, consigliere (Progetto Democratico): Giusto per ricordare al Consiglio che il Consiglio Comunale dei Ragazzi non è un gioco di ruolo, non è una simulazione di cariche, ma è un’esperienza reale di partecipazione, e penso che questa affermazione sia doverosa nel momento in cui li presentiamo e ascolteremo poi il discorso del Sindaco. Il Sindaco è Anna Poinelli; poi abbiamo l’Assessore alla cultura, scuola e solidarietà Alessandro Gozzi, che è anche il Vice Sindaco; abbiamo l’Assessore all’ambiente e territorio Alessandro Tonoli; abbiamo l’Assessore a Ragazzi, Sport e Tempo libero Benedetta Serra. E poi i diversi componenti di gruppi: di ambiente e territorio ci sono Simone Pascale, Daniele Dolcera e Riccardo Vidini; gruppo Scuola, cultura e solidarietà, ci sono Matteo Bonfadelli, Giorgio Brunelli che è anche il Segretario del Consiglio Comunale dei Ragazzi e Sara Zabbialini; per il gruppo Ragazzi, Sport e Tempo libero ci sono Mattia Mema, Gianluca Meccia, Andrea Gibelli e Anna Poinelli che comunque, essendo Sindaco, comunque fa parte di un gruppo di lavoro.

Io lascio la parola ad Anna per il suo discorso e in bocca al lupo. Poinelli Anna, Sindaco C.C.R.: Grazie e buona sera a tutti. Mi chiamo Anna Poinelli. Frequento la classe 3F della scuola media di San Vigilio e sono il nuovo Sindaco dei ragazzi di Concesio. Per eleggere gli Assessori, il Segretario e il Sindaco, abbiamo fatto una lista di caratteristiche che ognuno di questi personaggi dovrebbe possedere. Il Segretario dovrebbe scrivere bene, essere attento e non distratto; dovrebbe avere la capacità di selezionare e di sintetizzare le informazioni; deve essere in grado di riformulare i pensieri; deve essere responsabile, organizzato, presente, affidabile, tecnologico e puntuale.

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Il Sindaco dovrebbe essere coinvolgente; dovrebbe pensare al bene comune; deve possedere capacità espositive e serietà, decisione e determinazione; deve essere anche responsabile e deve avere buone capacità di rimando; deve essere costante e un cittadino attivo sul territorio, organizzato, e il territorio deve anche conoscerlo; deve essere innovativo, ragionevole, super partes, aperto alle proposte, propositivo, disponibile, convincente, accogliente, realista, coraggioso e deve avere buone capacità di ascolto. Gli Assessori devono essere interessati all’argomento per cui lavorano, coinvolgere gli altri sulle questioni e le problematiche; deve essere una figura esemplare nel suo campo di lavoro; deve avere la capacità di mediazione; deve essere il referente del suo gruppo e deve avere buone capacità di gestione del suo gruppo di lavoro. Così abbiamo eletto il Segretario Giorgio Grunelli e gli Assessori: Alessandro Gozzi alla Cultura, Scuola e Solidarietà, che è anche il mio Vice Sindaco; Benedetta Serra a Ragazzi, Sport e Tempo libero; e Alessandro Tonoli all’Ambiente e Territorio. Ci siamo incontrati in biblioteca, divisi in gruppi di lavoro, ed in Consiglio abbiamo votato queste idee. Per il gruppo Ambiente e Territorio abbiamo deciso di creare un cortometraggio educativo sul mondo se non ci fosse la raccolta differenziata e se non lo rispettassimo, fatto dai ragazzi con anche la possibilità di partecipare. Per il gruppo Scuola, Cultura e Solidarietà abbiamo votato un blog online per i ragazzi delle medie che potrebbe essere sul sito della biblioteca comunale, in cui scriveremmo delle notizie e le novità principali sul territorio, e anche i ragazzi potrebbero raccontare delle loro passioni o delle cose che gli piacciono. Nel gruppo Ragazzi, Sport e Tempo Libero abbiamo votato un corso di giocoleria, clowneria e illusionismo per ragazzi che potrebbe essere svolto in biblioteca oppure in un luogo aperto e i ragazzi potrebbero parteciparvi e imparare cose nuove. Avremmo inoltre delle segnalazioni da fare al Consiglio, come per esempio attrezzare un campo da calcio in modo che si possa utilizzare anche per giocare a rugby, che è uno sport sempre più diffuso tra i ragazzi. Bisognerebbe migliorare il cibo della mensa scolastica e potremmo donare gli avanzi alle mense dei poveri. Si potrebbe creare una cassetta di segnalazioni anonime per denunciare atti vandalici o di bullismo a scuola, migliorare le piste ciclabili e i marciapiedi, aumentare i cestini nei parchi pubblici, e bisognerebbe migliorare la pulizia nelle scuole e istituire delle punizioni formative per i ragazzi maleducati. Come ultima cosa consegno le lettere che hanno lasciato i Consiglieri dello scorso C.C.R. per gli Assessori. Bonazza Andrea, consigliere (Progetto Democratico): Per spiegare questo punto, i Consiglieri dell’anno scorso hanno fatto una lettera di fine mandato da consegnare agli Assessori adulti, dove il loro lavoro che non sono riusciti a portare a termine lo lasciano in consegna agli Assessori per prenderlo in considerazione

Poinelli Anna, Sindaco C.C.R.: Grazie. Retali Stefano, Sindaco: Anna, un saluto finale. Come ti senti qua? Poinelli Anna, Sindaco C.C.R.: Mi sento bene e cercherò di essere il più responsabile possibile e il più attenta possibile alle problematiche e penserò al bene comune dei ragazzi di Concesio. Retali Stefano, Sindaco: Io ho ascoltato adesso le proposte, le prime proposte, le prime idee che sono emerse. Ovviamente poi il discorso verrà approfondito e verrà analizzato tutti insieme, però già noto una cosa importante: la vostra non è la lista della spesa o l'elenco di punti critici. Noto un grande senso di responsabilità, anzi di corresponsabilità, perché dite ai grandi, indicate ai grandi alcune strade, alcune criticità, ma vedo che avete la forza anche di parlare a voi stessi, di indicare per voi stessi anche dei percorsi per crescere, di carattere educativo. Mi piace l'idea

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“punizioni formative”. E’ vero, credo che quando parliamo di giovani, di minori, adolescenti, il concetto di punizione non può mai avere una valenza repressiva, non la deve avere. La deve avere invece una valenza di segnale chiaro, fermo, perché serve la fermezza ma sempre a carattere educativo, perché serve a far crescere e noi abbiamo l’intenzione tutti insieme di migliorare, perché la società migliora solo se si cresce insieme e se vi è una vera partecipazione. Credo che il bisogno che cresce della società oggi è proprio questo, e noi abbiamo il dovere di coglierlo perché questo è il nostro paese, questa è la nostra collettività e appartiene a tutti noi. Soltanto agendo in questo modo possiamo affrontare i problemi che ci sono. Il concetto di delega oggi forse non funziona più, o meglio è una delega meditata, reale, che non può concretizzarsi nel menefreghismo. Non possiamo più permettercelo. Il mondo è nostro, anzi soprattutto è vostro e dobbiamo appropriarcene con coraggio. In questo modo credo che possiamo anche costruire un mondo migliore, pur se oggi appare difficile pensarlo, ma io credo che questo sia possibile. Le difficoltà a volte, anzi sempre, impediscono la stagnazione, ci mettono davanti ad uno specchio, e a volte scopriamo anche dei difetti che non immaginavamo di avere ma ci sono, e con umiltà vanno ammessi e bisogna migliorare tutti insieme. Quindi cara Anna e cari ragazzi io vi faccio davvero tanti auguri di buon lavoro e speriamo di aiutarvi a farvi crescere. Quindi grazie ad Andrea, grazie a Giovanni, grazie alla scuola perché ci siamo dimenticati forse di sottolineare che tutto questo lavoro è fatto in collaborazione con la scuola e anche con il C.A.G., un altro importante protagonista del nostro mondo adolescenziale perché l'idea è sempre la stessa: lavorare insieme, fare rete. Non possiamo pensare di affrontare problematiche del mondo giovanile se non si lavora insieme con tutte le realtà che sul territorio si occupano dei giovani. Sono tante: l’associazionismo, la scuola, il C.A.G., gli oratori. Sono tutti luoghi in cui la gioventù si incontra con la forza anche di andare a scovare i giovani anche nei luoghi informali, perché sono tanti i luoghi informali in cui i giovani si trovano e dove anche lì c'è bisogno di dialogare, di capire, di agganciare una realtà a volte sfuggente, a volte mobile, ma che c'è, che è il nostro futuro e che non possiamo lasciarci sfuggire. Grazie Anna e grazie ragazzi.

I Capigruppo vogliono fare un saluto? Consigliere Micheli, prego. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Volevo ringraziare il nuovo Sindaco dei ragazzi e sottoscrivo appunto le parole del Sindaco per la chiarezza e le idee ben precise che già dalla vostra età avete, e quindi usateci per essere un ottimo stimolo se noi in questo Consiglio Comunale non andiamo così bene, quindi anzi invito, magari in concerto ovviamente con la delega piena del Sindaco, tra un tot numero di mesi di ritornare qui e vedere se il nostro paese e la nostra Concesio magari è migliorata e il Consiglio Comunale magari ha ascoltato le vostre proposte. Quindi potrebbe essere un ottimo stimolo per venire incontro anche alle vostre esigenze. Grazie ancora e continuate così.

Retali Stefano, Sindaco: Consigliere Zadra, prego. Zadra Massimiliano, consigliere (PDL): Anch'io mi unisco e porgo i miei in bocca al lupo a tutti i ragazzi. Questa è un’istituzione a cui il nostro gruppo, e a maggior ragione il sottoscritto, a cui tiene molto per le ragioni abbastanza ovvie. C'è in tutta la popolazione una grossa e grave disaffezione nei confronti dell’Amministrazione in genere, della politica e delle istituzioni, soprattutto a livello locale. Pertanto è giusto che fin dalla giovane età ci si avvicini al concetto di bene amministrare, al concetto di comunità, che è stata tra l'altro richiamata nella presentazione del nuovo Sindaco. Pertanto massima disponibilità da parte nostra e penso anche di tutto il Consiglio, e un grosso in bocca al lupo, confidando che in futuro possiate essere qui magari al nostro posto per ben operare.

Retali Stefano, Sindaco: Consigliere Rossi, prego.

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Rossi Carlo, consigliere (Gruppo Misto): Sicuramente dai giovani, dai ragazzi, si può solo che imparare. Quindi vi auguro buon lavoro e consigliateci al meglio proprio per il bene di Concesio e per il vostro futuro. Quindi tanti auguri per il vostro lavoro

Retali Stefano, Sindaco: Consigliere Corini, prego. Corini Daniele, consigliere (Progetto Democratico): Scusandomi per il ritardo, ma ci tenevo anch'io a fare un in bocca al lupo e il migliore augurio di buon lavoro al Sindaco, alla sua Giunta e a tutto il Consiglio Comunale dei Ragazzi. Come dicevano prima gli altri Consiglieri, siamo ovviamente in attesa delle vostre proposte, perché è un punto di vista il vostro che ci interessa ed è molto importante, e quindi massima collaborazione e qualsiasi esigenza abbiate, portatela pure all’attenzione del Sindaco, della Giunta, di tutto il Consiglio, che ben volentieri le valuteremo e vedremo nel limite del possibile di effettuarle. Quindi buon lavoro a tutti. Retali Stefano, Sindaco: Auguri Anna, auguri ragazzi, auguri e buon lavoro. Adesso facciamo l’appello.

Punto 2) Comunicazioni del Sindaco. Retali Stefano, Sindaco: Le comunicazioni del Sindaco, come sempre avviene, sono a carattere agrodolce. La prima comunicazione è positiva: è nato il figlio di Luca Gringiani, Stefano. Attualmente il Consigliere Gringiani è assente, dovrebbe venire più tardi perché, come capite, in questo momento ha una serie di impegni importanti. Ovviamente gli facciamo tantissimi auguri, facciamo i complimenti alla mamma e ovviamente tantissimi auguri a questo nuovo nostro concittadino e Domenica andrà a visitarlo come fa con tutti i nostri nuovi concittadini, con tutti i nostri nuovi nati. Anche se è passato del tempo, io volevo proprio brevissimamente ricordare la scomparsa di Rita Levi Montalcini. Non abbiamo mai ricordato la scomparsa di questa grande donna perché in questo frattempo il Consiglio Comunale non si è mai riunito, ma ci tengo comunque a spendere una parola per una donna che ha onorato l'Italia nel mondo, Premio Nobel, una donna di grandissimo coraggio, Senatrice a vita. Credo che sia un esempio per tutti, la ricordiamo volentieri. Ha dimostrato come l’intelletto italiano nel momento possa essere di grande eccellenza, è di grande eccellenza; ha dimostrato il valore della donna da ogni punto di vista; ha dimostrato come, puntando con determinazione sulle proprie risorse, si possono fare grandi passi in avanti. Quindi la ricordiamo e speriamo che dal suo seme possa nascere tanta positività per la ricerca, che ha bisogno di investimenti e di attenzione, che purtroppo non sono presenti in questo momento in Italia. Anche questa è una criticità che Rita Levi Montalcini ha sempre sottolineato e, anche oggi che non c'è più, credo che dall’alto possa continuare ad indicarci questa strada. Io mi sento anche, interpretando l’animo di tutti, il sentimento di tutti, di fare un saluto di affetto, di ringraziamento, a Benedetto XVI che proprio adesso alle ore 20 ha cessato dal ruolo di Pontefice. Un gesto questo che ha colto tutti di sorpresa, ma un gesto credo di grandissimo valore e di grandissimo coraggio. Certamente non un gesto di rinuncia, ma un gesto di grande responsabilità che indica alla chiesa e quindi a tutta la comunità cattolica la necessità di scelte importanti. Ecco, toccherà adesso al Conclave trovare una strada nuova, verrà trovata sicuramente, però noi ci ricordiamo davvero con affetto di lui, anche perché abbiamo avuto l’onore di averlo qui a Concesio. Tutti ricorderete l’8 novembre del 2009 quando ha visitato il

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nostro paese, ha inaugurato l’Istituto Paolo VI, è stato nella chiesa parrocchiale qui di Sant’Antonino. E’ stato un momento bellissimo, credo di grande umanità. Io ho avuto il privilegio di conoscerlo di persona e posso dirvi che è stata una grande emozione perché ha trasferito in me e in tutti noi, come dicevo prima, una grande umanità. Quindi lo ricordiamo con grande affetto e gli siamo grati per quello che ci ha dato e per quello che comunque continuerà a darci, e aspettiamo comunque il nuovo Pontefice e crediamo che potrà essere un Pontefice che possa guidare la chiesa e il mondo cattolico verso davvero un terzo millennio impegnativo per tutti, in una società che sta cambiando ed è cambiata moltissimo. Alcuni aspetti però meno belli, meno positivi. Proprio adesso il Consigliere Raineri mi ha dato una notizia brutta, che non conoscevo, ma che ovviamente vi pongo. E’ morto il Dottor Cornelio Coppini, il Direttore Generale dell’ospedale civile. Non sapevo questa notizia. Indubbiamente è una notizia che ci colpisce così all’improvviso. Una persona che credo abbia rappresentato molto per la sanità bresciana, per il territorio. Non abbiamo parole che non di cordoglio per la famiglia; lo ricordiamo sicuramente con commozione perché, comunque sia, è una persona che ha lavorato molto per il territorio, per un problema come la sanità che è molto importante per tutti noi in mezzo a grandi difficoltà. Quindi lo ricordiamo davvero volentieri. Non avremmo voluto ricordarlo questa sera, però è il tributo che facciamo a chi ha dato alla nostra collettività e che ci ha lasciato. Un altro tributo che mi sento di fare, e credo davvero questo lo possiamo fare tutti insieme, è ricordare Sergio Botta. Sergio Botta se ne è andato con grande discrezione, con grande educazione, qualche giorno fa ed è un qualcosa che veramente ci devasta, perché io lo conosco come voi, io lo conosco da quasi vent’anni, uso ancora il presente perché non riesco ancora forse a capacitarmi che non ci sia più. Con Sergio credo che abbiamo condiviso tante cose, è stato Consigliere comunale, è stato candidato alla carica di Sindaco quando era Sindaco Mario Tabeni che, ricorderai bene Mario, chi era Sergio Botta. Credo che, al di là della sua vena ironica, era una persona davvero intelligente, profonda, seria, e che ha sempre lavorato con grande passione. Ricorderete quel Consiglio Comunale in cui Sergio Botta è stato davvero anche un animatore; ricorderai Mario quante sedute anche particolari, quante battaglie, anche quanti scontri, ma sempre con garbo e con spirito costruttivo, perché così era Sergio: era chiaro, diceva quello che pensava, non aveva infingimenti o tatticismi, era chiaro nelle sue cose. Una persona comunque degna davvero di grandissima stima sul piano umano. Poi da giornalista ci siamo confrontati tante volte, abbiamo litigato tantissime volte, ci siamo scontrati tantissime volte ma sempre con garbo e da amici. E’ una persona che davvero apprezzavo, una persona leale, una persona chiara, limpida. Lo faceva con passione. Ha fatto con passione politica, faceva con passione il giornalista, l’ha fatto per il Brescia Oggi, l’ha fatto per il Giornale di Brescia, ma sempre con lo stesso stile: con ironia, con capacità di pungere, perché pungeva eccome Sergio con la penna, ma sempre con grandissimo garbo e sempre per costruire. La politica gli interessava tanto. Aveva questo suo sogno, ma non gli interessava la politica in quanto carriera, in quanto potere. Gli interessava la politica perché la riteneva un servizio per la collettività. Questa è la sua visione della politica, non c'era altro in lui. Una vita trascorsa con impegno ma sempre ripeto con eleganza. Io voglio ricordare così, un galantuomo, uno che ha sempre dato alla sua collettività, e in fondo che cosa ha ricevuto? Certo non ha ricevuto onori, privilegi, soldi. Ha ricevuto però, io credo che gliela riconosciamo, la nostra stima e il nostro affetto. Quindi davvero lo saluto con commozione perché davvero, parlando, mi vengono le lacrime agli occhi perché devo dire che con Sergio c'era un legame particolare. Se ne è andato, era giovanissimo perché in fondo aveva 68 anni, era ancora attento. Poi purtroppo un brutto male se l’è preso, ma

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fino all’ultimo ha mantenuto questa sua vis politica, polemica, ironica; poi il male se l’è preso, se l’è portato via e oggi anche lui è lassù. E’ quindi lo ricordiamo davvero con affetto.

Io vi chiedo un minuto di raccoglimento per queste persone. Il Consiglio osserva un minuto di silenzio. Retali Stefano, Sindaco: Riprendiamo la seduta. Un’ultima annotazione: io voglio anche ringraziare il lavoro dei nostri uffici, della Polizia locale, dell’Ufficio Tecnico, delle forze dell’ordine , per queste elezioni perché, al di là del confronto elettorale che infiamma la politica e interessa la gente, dietro c'è un imponente lavoro, un’imponente macchina organizzativa che ha mobilitato le risorse dei nostri dipendenti per molto tempo. Tra l'altro sottolineo come nei giorni del voto i nostri dipendenti si sono dovuti sdoppiare tra la necessità di adempiere a tutte le procedure che sapete, ma anche di intervenire sul territorio, stare sul territorio perché è nevicato, ha gelato, e quindi ci siamo trovati nelle condizioni, soprattutto gli operai, di lavorare di notte per spalare e salare le strade e togliere la neve, e anche di giorno lavorare per salare e spalare, ma anche adempiere a tutta la macchina organizzativa che l’allestimento dei seggi ha comportato. Quindi devo dire che non possiamo che ringraziarli per quello che hanno fatto. Consigliere Micheli, prego. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Anche il gruppo della Lega Nord ovviamente porta le proprie felicitazioni per le notizie positive che ha detto il Sindaco pocanzi e si stringe ovviamente intorno alle famiglie per i lutti che si sono avuti ultimamente, di personalità note e meno note. Come comunicazione veloce le chiedo se fosse possibile magari ritrovare il Consiglio Comunale un po’ più spesso, perché se no ci si trova magari con venti punti all’ordine del giorno perché se ci si trova ogni tre mesi risulta anche più difficile stare al corrente di tanti argomenti e, visto che agli argomenti a Concesio ce ne sono parecchi, magari avere qualche riunione un po’ più cadenzata e più ravvicinata. Speravamo anche che si ricordasse magari come comunicazione del nuovo Presidente della Regione Lombardia che è stato eletto nei giorni scorsi, il nuovo Presidente Roberto Maroni che, al di là delle differenze politiche, bisogna prendere atto è il nuovo Presidente dopo tantissimi anni di Giunte diverse, quindi come saluto istituzionale ci sentiamo e spero che anche Lei e la maggioranza possa portare il saluto istituzionale al nuovo Presidente della Regione Lombardia, e ovviamente augurargli buon lavoro. Grazie. Retali Stefano, Sindaco: Facciamo i migliore auguri di buon lavoro al Presidente Maroni. Ovviamente noi a Concesio non abbiamo alcun problema. I colori politici qui non li guardiamo. Dobbiamo lavorare sul territorio e speriamo che l’avvento di Maroni alla guida della Regione Lombardia segni una maggiore attenzione per i territori, che indubbiamente in questi anni, almeno qui a Concesio, non c'è stata. Quindi spero che sia l'occasione perché questo avvenga. Abbiamo avuto anche il privilegio di conoscerlo personalmente qui a Concesio in occasione del suo comizio, quindi io do il massimo rispetto a Maroni che è senz’altro persona seria; mi aspetto anche una presenza sul territorio e mi aspetto da parte sua un’attenzione per la Val Trompia, per Concesio, indipendentemente dai colori politici. A noi interessano i fatti, giudichiamo dai fatti. Il resto francamente ci interessa molto poco chi è nell’arena politica, ma qui parliamo del nostro paese. E’ un’altra cosa. Consigliere Zadra, prego. Zadra Massimiliano, consigliere (PDL): Anch'io mi unisco alle congratulazioni per la paternità del Consigliere comunale, che penso sia una cosa stupenda, però vorrei anch'io due brevissime parole sulla scomparsa di Sergio Botta. A parte sottoscrivere quanto detto dal Sindaco, è stato il mio candidato Sindaco a 17 anni, quando per la prima volta mi sono avvicinato alla realtà amministrativa. Effettivamente umiltà, ponderatezza, senso di ironia e passione, sono gli elementi che lo caratterizzavano e che sicuramente cercherò di attingere e prendere come

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riferimento. Pur non essendo di Concesio, si era candidato in quel periodo, che era appunto un periodo abbastanza importante dal punto di vista politico per il nostro Stato, si era messo appunto al servizio dei cittadini secondo me con grande umiltà. Per ciò anch'io lo ricordo con molto piacere e, come più volte ho detto, massimo rispetto per chiunque, e sottolineo chiunque a prescindere dai colori, sia disposto o sia stato disposto a mettere a repentaglio parte del proprio tempo e della propria professione per mettersi al servizio della comunità.

Punto 3) Lettura ed approvazione verbali della seduta del 28/11/2012. Retali Stefano, Sindaco: Possiamo votarlo all’unanimità? Carlo Rossi e Raineri si astengono; gli altri votano a favore. Punto 4) Punto all’ordine del giorno su richiesta del gruppo consiliare Lega Nord per l’Indipendenza della Padania avente ad oggetto: “Discussione in merito alla recente sentenza del T.A.R. sul ricorso vinto da Brescia Mobilità contro il Comune di Concesio”. Retali Stefano, Sindaco: E’ un argomento questo che il gruppo della Lega Nord ci pone e che chiede di mettere all’ordine del giorno. Ringrazio il Consigliere Micheli per aver fatto questo, perché è un punto che sicuramente avremmo trattato, perché è un punto di rilevante interesse sul piano amministrativo ma sottolineo particolarmente sul piano politico, e quindi è giusto che ci sia una discussione approfondita qui in Consiglio Comunale, perché venga capito bene che cosa è successo, che cosa succederà e quali sono tutti i risvolti di questo fatto. Io credo che non servano molte parole da parte mia. Il Consigliere Peli adesso illustrerà la situazione dal punto di vista tecnico, visto che il percorso è iniziato da tempo, perché stiamo parlando del Metrobus, stiamo parlando delle salvaguardie per consentire il passaggio del Metrobus. Sottolineo che il Comune di Concesio ha sempre mostrato grande interesse per questa infrastruttura, e crediamo che l’arrivo a Concesio e sicuramente in Val Trompia del Metrobus sarebbe un’importante opportunità. Sabato 2 verrà inaugurato finalmente il Metrobus dopo un lungo impegno, un lungo lavoro, ma crediamo, e tutti ne siamo convinti, credo tutte le parti politiche, che serva anche un prolungamento per dimensionare meglio l’infrastruttura e per dare ad essa una maggior sostenibilità dal punto di vista finanziario, ma anche la capacità di dare risposte ai cittadini nella direzione di una mobilità sostenibile, che crediamo sia un’importante prospettiva per tutti noi. Noi, come sapete, abbiamo sempre creduto in questo. Non a caso, nonostante il progetto originario del 2000 sia stato approvato ma non finanziato, o meglio il finanziamento è stato trasferito poi sugli extra costi dell’infrastruttura bresciana, noi abbiamo nel nostro strumento urbanistico di recente approvazione, perché il P.G.T. in fondo risale al 2009, è un documento assolutamente recente, abbiamo previsto tutte le salvaguardie necessarie perché l’infrastruttura potesse essere realizzata, sulla base di ciò che l’unico progetto esistente diceva. Questo riguarda sia il tracciato, riguarda sia le stazioni, in particolare la stazione di Stocchetta che era quella che era inquadrata, presente nel progetto approvato ma non finanziato. Successivamente poi nell’estate del 2011 è stata approvata una variante allo strumento urbanistico, quindi al P.G.T., con la quale è stata fatta una variazione alle fasce di salvaguardia. Precisamente è stata discussa e approvata un’osservazione, la 36, con la quale si retrocedeva la fascia di salvaguardia che riguardava il perimetro urbano consolidato, cioè le aree urbane, da 70 a 10 metri; nelle aree extra urbane invece rimaneva la salvaguardia dei 70 metri, fermo restando

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appunto la protezione di ciò che ciò il progetto del 2000, l’unico esistente, l’unico discusso e approvato in Consiglio Comunale diceva. Quindi il Metrobus sicuramente poteva passare e può passare a Concesio. Io ho letto alcune dichiarazioni sulla stampa che oggi è bene discutere e approfondire, perché certamente non mi trova d'accordo l'impostazione che dice che il T.A.R. ha bocciato il tentativo del Comune di Concesio di non far passare il Metrobus. Certamente questa osservazione mi trova dissenziente, perché la situazione non è così evidentemente, anche perché il T.A.R. non ha detto al Comune di Concesio “Stavi per fare un errore, ti ho fermato io”. Ha semplicemente sottolineato, a parere del Giudice che rispettiamo evidentemente, un errore di carattere procedurale, cioè ha sollevato l'eccezione che quell’osservazione, e non lo strumento urbanistico, solo quell’osservazione comportava, se approvata, la variazione del documento di piano, mentre invece la variante in discussione in quel momento comportava solo la variazione del piano delle regole e del piano dei servizi. Questo è il rilievo puramente procedurale che il T.A.R. ha sollevato. Però credo che adesso necessiti di una disamina tecnica approfondita, poi dopo entreremo nel merito della discussione e lo approfondiremo anche sul piano politico. Cedo la parola al Consigliere Peli perché lo possa approfondire. Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Grazie. Indubbiamente per capire e per entrare nella logica di questa sentenza, bisogna sapere cosa c'era sul territorio e il perché si è arrivati a questa proposta, perché se noi stessimo a vedere le cose come sono oggi nel P.G.T., la metropolitana c'è, non è che non ci sia, la metropolitana c'è; l'articolo 99 del P.T.C.P. è rispettato, poi vi spiegherò perché è rispettato. La metropolitana c'è per cui, al di là di tutte le discussioni, la metropolitana c'è; è una metropolitana che parte dalla Stocchetta e che arriva a San Vigilio, anzi in teoria abbiamo all’interno del P.G.T. oggi un qualche cosa che è già tutto decaduto, perché il via fatto dalla metropolitana per la tratta Stocchetta-San Vigilio (parlo logicamente della nostra località, dopodiché prosegue logicamente in altri Comune), è datata al 2002; il progetto preliminare della tratta Via Monte Lungo-Stocchetta è del 2003, per cui tutti e due i progetti oggi sono scaduti, non esistono più, per cui in sostanza noi abbiamo, e questa è l'interpretazione che poi vedete che trova un conflitto anche nella valutazione del Magistrato, che io non condivido ma che rispetto, nel senso che noi oggi in questo momento non abbiamo nessun vincolo sul territorio di Concesio. L’unico vincolo l’abbiamo imposto noi mettendo dentro la metropolitana, ed essendo dentro la metropolitana, ci troviamo nella stessa situazione che ha il Comune di Brescia, che ha la metropolitana, per cui di conseguenza non ha nessun vincolo, perché il tracciato c'è, è costruito. Ci sono poi delle curiosità che vedremo più avanti e che spiegheranno questa interpretazione particolare. Tanto per farci capire, i progetti della metropolitana sono due: il primo è fatto dalla Comunità Montana, dalla Provincia e dai Comuni con un accordo di programma, che è quello che prevedeva che la Metropolitana entrava in Via Passo dello Stelvio, aggirava all’esterno la Rinascente e andava su verso la valle; tutto questo intervento era un intervento in sopraelevata, cioè era un intervento che viaggiava a sei metri da terra. Su questo intervento sono stati fatti molti interventi, molte pressioni; si è fatta la valutazione di VIA, perché si è fatta la valutazione di impatto ambientale, e in quelle forme si è esercitata quello che secondo noi era un’interpretazione molto corretta, che quella soluzione non era una soluzione razionale e che bisognava trovarne un’altra. La soluzione che si è trovata è che il progetto cosiddetto Sanguinelli, perché è il progettista che l’ha fatta, veniva abbandonato e avremmo valutato un’altra trance, che appunto nasce nel 2003, che è quella che il collegamento avviene tra Via Monte Lungo e la Rinascente tanto per capirci, cioè sulla Statale 345 e non più aggirando la Rinascente all’esterno,

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tant’è che la Provincia ci ha autorizzato a togliere quel tratto di metropolitana che da Via Monte Lungo va grosso modo a Villa Carla, e rimetterlo all’interno del percorso sulla 345. Tutti questi progetti sono scaduti; non ci sono, come ripeto, prosecuzioni. L’unica cosa certa è che è andato in appalto il pezzo Via Monte Lungo-Stocchetta, perché nell’appalto c'è, e nell’appalto c'era una clausola di poter intervenire anche in tempi successivi e aggregarsi all’appalto stesso; l'appalto comunque è stato effettuato. Quando si era in fase di appalto, le difficoltà economiche hanno fatto sì di ridurre alcuni tipi di interventi. Perché? Perché nel frattempo anche in città, sotto la spinta dei vari Comitati, dei vari Comitato di Quartiere che si erano opposti, i costi della metropolitana erano aumentati in modo sensibile, perché molti dei tratti che erano previsti in superficie o in posizione aerea sono stati collocati invece in trincea coperta, per cui di conseguenza aumentando di molto i costi in trincea coperta, le Istituzioni, Regione, Provincia e Comune di Brescia allora, hanno deciso di ridurre il tratto da Via Monte Lungo a Sant’Eufemia, togliendo quella che era l’unica prerogativa che c'era di una metropolitana provinciale perché, se non usciva nel Comune di Concesio, era una metropolitana comunale e non certamente provinciale. Il fatto che noi abbiamo mantenuto dei vincoli, se fino allora creava pochi problemi, li ha creati la Legge Casa della Regione Lombardia perché, creando i vincoli e lasciando i vincoli su un progetto che non c'è, è chiaro che non si potevano fare né ristrutturazioni, né interventi particolari, ad esempio anche semplicemente aggiungere un piccolo volume, perché nella fascia di rispetto questo non poteva essere effettuato. Ricordo a tutti che la norma dell’articolo 99 del P.T.C.P. prevede che i 70 metri sono fino alla zona del centro abitato; nel centro abitato non prevede dimensioni vincolistiche, si ferma, e lì c'è però un passaggio che però all’interno del centro abitato, se ci fossero delle aree che non sono edificate, ma che non siano già sottoposte a convenzione o comunque ad accordi preliminari antecedenti all’ingresso della metropolitana, quelle aree dovrebbero avere il vincolo come se fossero delle aree esterne, e qui nasce la grande querelle, perché poi alla fine la querelle è una unica: l'interpretazione dell’area della Rinascente. Noi l’abbiamo qui. Noi riteniamo che l’area della Rinascente è un’area convenzionata, perché nel 1971 è stata stipulata una convenzione tra i proprietari e il Comune di Concesio, allora Sindaco Tabaglio, che ha fatto la convenzione per cui quell’area è un’area convenzionata, non è un’area libera. Il meccanismo di interpretazione dell’articolo 99 pertanto trova la sua perfetta applicazione: anche l’area della Rinascente rientra nelle aree previste dall’articolo. Io ho qui l'articolo 99, lo posso leggere con particolarità; dice “In analogia alle fasce di rispetto del Codice della Strada, e metri 70 dal ciglio prevedibile delle infrastrutture ferroviarie”, logicamente il P.T.C.P. parla di ferrovia, ma la metropolitana è equiparata alla ferrovia come indice vincolistico; “in analogia alle prescrizioni C.I.P.E. per la linea A.C., per ciascun lato simmetrici all’asse dell’infrastruttura. Nelle aree urbane e metropolitane tale corridoio sarà esteso nell’ambito della medesima profondità fino ai margini delle aree impegnate dai P.R.G. e non già edificate o convenzionate alla data”, perché qui è evitabile, se c'è scritto che le aree convenzionate non sono soggette a questo vincolo, “alla data di adozione del P.T.C.P.” (questa convenzione addirittura è del 1971, quanto il P.T.C.P. proprio non esisteva neanche, perché siamo ancora antecedenti), “ed al sedime presumibile delle infrastrutture, comprensivo delle fasce di rispetto di legge, in caso di palese conflitto. Tali corridoi, a decorrere dall’approvazione dello studio di fattibilità e fino all’approvazione del progetto esecutivo dell’opera vanno considerati come zone prevalentemente non di trasformabilità a scopo edilizio”, per cui nessun tipo di trasformabilità.

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Allora in questa interpretazione logicamente nasce il diritto di chi vuol trasformare all’interno di tutto il paese la propria abitazione perché solo perché è nella fascia di 70 metri non la può fare, sapendo benissimo che una qualsiasi azione giuridica che volesse fare ricorso al T.A.R. avrebbe ragione perché, come ripeto, i vincoli non ci sono più, sono decaduti, tant’è che nella stessa sentenza del Magistrato, che vedremo che attribuisce cinque anni di tempo anche a Brescia Mobilità, dice dopo cinque anni comunque i vincoli decadono. Allora il nostro vincolo, il primo è del 2002, il secondo è del 2003, è fuori discussione che il vincolo nel 2012 comunque non c'è più. Noi manteniamo una metropolitana che è quella che abbiamo concordato con l'Amministrazione Provinciale, perché ricordiamoci che se il tratto Stocchetta-Concesio è in galleria di superficie, è dovuto un accordo con la Provincia di Brescia. L’allora Presidente Cavalli ci ha comunicato, e abbiamo qui la comunicazione per chi la volesse vedere, la comunicazione che ci dice, viste tutte le situazioni complesse che ci sono, autorizza lo studio della metropolitana a far sì che fino al chilometro 2,3 sia in trincea. Cosa vuol dire? Vuol dire che si riconosce la stessa sensibilità che hanno gli amministratori di Brescia, perché anche a Brescia era tutta in sopraelevata, la gente ha protestato ed è stata messa tutta in trincea. Questa è esattamente la continuità della metropolitana. Pertanto noi in teoria, quando abbiamo fatto il P.G.T., se avessimo tolto i vincoli della metropolitana, avremmo fatto una cosa giusta in termini urbanistici, perché non c'era più nessun sistema vincolistico. Con la comunità ci siamo sentiti e con la comunità abbiamo deciso che invece ci chiedeva di mantenere ugualmente i vincoli che c'erano, cioè mettere all’interno del percorso metropolitano la struttura, in modo che ci fosse per lo meno una garanzia che, essendoci il percorso della metropolitana, creava comunque un atteggiamento dal punto di vista edilizio diverso da quello che oggi ci ha sottoposto a questa valutazione. Il problema è che il Magistrato non ha voluto analizzare, perché non è entrato nell’analisi vincolistica, perché il Magistrato non ha mica detto che sono sbagliati i nostri vincoli; il Magistrato ha detto “Dovevate farlo con il documento di piano e non con il piano dei servizi”, e la cosa è corretta, tant’è che anche nelle nostre difese diciamo che questa è la prassi normale, però è la prassi normale mettere un vincolo se abbiamo un’opera. La prassi normale non può esserci se l'opera non c'è o è decaduta; se non c'è o è decaduta, è chiaro che la prassi non può essere normale. Cosa è che ha proposto il Magistrato? Il Magistrato dice “Io faccio questa lettura: siccome a me Brescia Mobilità mi ha sottoposto uno studio di fattibilità”, cioè qui stiamo parlando di studio di fattibilità che secondo il Magistrato può essere esteso come studio di fattibilità - leggo le testuali parole del Magistrato così che siamo più tranquilli di non dire cose sbagliate - dispone che “ha efficacia prescrittiva e prevalente sugli atti del P.G.T. le seguenti previsioni di P.T.C.P.: l'indicazione e la localizzazione di infrastrutture riguardanti il sistema della mobilità Qualora detta localizzazione sia sufficientemente puntuale sulla scala della pianificazione provinciale, in rapporto alle previsioni di pianificazione o programmazione regionale, programmazione di altri Enti competenti e stato d’avanzamento delle relative procedure di approvazione, previa definizione di atti di intesa, conferenza dei servizi, programmazioni negoziate. Il piano individua espressamente le previsioni localizzative aventi tale efficacia. In caso di attribuzione di efficacia localizzativa la previsione di piano, oltre che prescrittiva nei confronti della pianificazione comunale, costituisce disciplina di territori vigente ad ogni conseguente effetto quale vincolo comparativo. Detta efficacia e il connesso vincolo decade qualora entro cinque anni dalla definitiva approvazione del piano non sia stato approvato il progetto preliminare dell’opera o della

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struttura di cui trattasi. In tal caso la previsione localizzativa conserva efficacia di orientamento e di indirizzo fino al successivo aggiornamento”. Qui nasce il problema. Noi con Brescia Mobilità abbiamo l’ultima comunicazione ufficiale nel 2004, dove l'allora Presidente Fermi ci scrive, ci comunica che nel DPF della Camera è stato finanziato il tratto Via Monte Lungo-Concesio, è un finanziamento previsto di 25 milioni di euro e che, essendo nel DPF della Camera, per cui essendo all’interno del bilancio dello Stato, sarà possibile procedere a quello che è l’allargamento della gara d’appalto già effettuata con l’Ansaldo. Noi da quella data non abbiamo avuto più nessuna comunicazione di nessun tipo sulla metropolitana, nessun tipo di comunicazione. Il risultato qual è? Che tanto per noi, il fatto che ci hanno comunicato attraverso colloqui informali, l'Amministrazione Comunale di Brescia, che non avrebbe più finanziato questo tratto, è stata la consequenzialità, cioè della non disponibilità, della non possibilità economica di effettuare questa tratta. La proposta è la bozza diciamo così individuata da Brescia Mobilità in questa fase con cui si è appellata, perché Brescia Mobilità è andata dal Magistrato e ha detto “Guardate che noi abbiamo approvato come Brescia Mobilità questo intervento” che, come ripeto, è un intervento previsto da Brescia Mobilità da sola e non da nessun altro, “siccome stiamo chiedendo il finanziamento su questo tipo di intervento, chiediamo al Magistrato che questo intervento sia considerato a scala di pianificazione provinciale, sia esso sufficiente, e che questo studio di fattibilità possa creare i vincoli come se ci fosse un progetto in attesa del progetto definitivo”. Questa è la proposta. Il Magistrato stesso ci dice che però perché diventi efficacia localizzativa, deve avere conferenza di servizio, cose che non si sono mai fatte; deve esserci definizione di atti di intesa degli Enti, cose che non si sono mai fatte, non si è mai fatto un incontro su quella proposta, mai; nessun Comune l’ha mai approvata, neanche il Comune di Brescia, perché il Comune di Brescia non l’ha approvata. Essendo pertanto una proposta di una società e non di un Ente, è chiaro che non può essere considerata come efficacia localizzativa. Il Magistrato ritiene invece che sia comunque un’indicazione che ha efficacia localizzativa, non so che documentazione abbiano allegato, non ce l’ha ancora fornita la Magistratura per dire se hanno fatto conferenze di servizi o no, perché noi non le abbiamo fatte, non so con chi possono averle fatte le conferenze dei servizi. La proposta qual è? Ed è qui tutta la querelle, ed è riassunta in una battuta che ha fatto il Presidente Prignacchi domenica sul Corriere della Sera. Loro dicono “La Valle Trompia ha una metropolitana che ha un costo eccessivo, 650 milioni, non potrà mai essere realizzata. Noi chiediamo che si possa realizzare, e la politica deve decidere di fare la metropolitana, che costa 100 milioni, perché non è più una metropolitana ma è una tranvia”, cioè in superficie. E allora nasce il problema, è questa la grande difficoltà del rapporto con Brescia Mobilità: nasce il problema che logicamente, essendo una tranvia, la tranvia deve partire da dove parte la metropolitana e deve proseguire. La cosa curiosa è che questa operazione di ricorso al T.A.R. la fa contro il Comune di Concesio, non lo fa contro il Comune di Brescia, perché la tranvia non esiste nel P.G.T. di Brescia appena approvato, perché arriva fino a Via Monte Lungo, punto e basta; tant’è, e l’abbiamo già detto e impugneremo quando ci saranno le concessioni edilizie perché come delega assessorile impugneremo tutte queste licenze edilizie che verranno rilasciate, perché ci sono aree dichiarate fabbricabili con questo P.G.T. che si affacciano sul sito del tracciato della metropolitana, perché se valgono per noi i vincoli dei 70 metri, che è un’area già convenzionata, immaginatevi se non vale per chi ha un’area agricola, e siccome lì ci sono aree agricole trasformate in aree residenziali, è chiaro che il Comune di Brescia dovrebbe metterci i vincoli come li chiede al Comune di Concesio. Fatto sta che il tratto Via Monte Lungo-Stocchetta non esiste; sappiamo benissimo che però dal punto di vista procedurale non è che ci siano molte alternative: Via Monte Lungo è sotto terra, in galleria; il nodo della chiesa della Stocchetta è il nodo più delicato di tutta la valle, non può

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esistere nessuna soluzione che non sia sotto la metropolitana. E allora il problema c'è da dove farla uscire la metropolitana, perché sapete che quando va in galleria non può più uscire sulla 345 perché, se dovesse uscire sulla 345, uccide la strada, non c'è più la strada. Allora bisogna trovare una collocazione del buco, così lo esemplifica bene. La collocazione del buco Brescia Mobilità l’ha trovata nei piazzali della Rinascente. Allora esce nei piazzali della Rinascente, passa in sopraelevata, arriva fino a grosso modo all’orologeria Beni in sopraelevata, poi si abbassa al centro del paese e va via in tranvia al centro della 345. Questa proposta, come ripeto i fatti se noi andiamo a vedere l’intervista proprio di domenica di Prignacchi che per la prima volta ce lo spiega bene, dice proprio questo; dice - sta parlando delle difficoltà, dei problemi degli investimenti che dovranno essere fatti - dice “C’è infine il nodo della Val Trompia: Brescia Mobilità - leggo testualmente il Corriere della Sera - Ha vinto il ricorso contro il Comune di Concesio per tutelare lo sviluppo della linea verso nord”. Qui non dice più che noi non vogliamo la metropolitana, dice vuol tutelare una linea verso nord. “Concesio chiede però che la linea sia sotto terra, ma così i costi si gonfierebbero non poco. Fino a Inzino si parla di 650 milioni; sul tavolo c'è anche un’ipotesi tram che costerebbe meno di 100 milioni, ma poco gradita in Valle. E’ una proposta tecnica. Ora sta al livello politico decidere”. Questa è la proposta di Brescia Mobilità. Io penso che questa sia una proposta demenziale, proprio fatta da chi proprio il territorio non lo capisce, non lo conosce, non lo vive, perché pensare che il Comune di Concesio debba mettere nel proprio P.G.T. il fatto che destina il piazzala della Rinascente a fuoriuscita della metropolitana, e fin qui è un problema che riguarda molto anche i privati, perché qualcuno mi deve spiegare perché, visto che questi sono i portatori del sano liberismo, non hanno mai comunicato, non esiste una comunicazione con la proprietà di un intervento che crea degli effetti vincolistici, e loro non l’hanno mai comunicato, non garantendo il diritto ai proprietari di poter fare le loro controdeduzioni, osservazioni e ricorsi al T.A.R.. Dicevo che una proposta di questa natura io mi rendo conto che avrà affascinato anche il Magistrato, perché i buchi che entra, si esce, si sale e si scende, è una cosa che magari può creare anche..., ma è una proposta che urbanisticamente è inaccettabile. Io proprio voglio dire che veramente siamo fuori da ogni dimensione, se si pensa che prima cosa il Comune di Concesio non è nelle disponibilità di Brescia Mobilità; Brescia Mobilità, se ha delle proposte da fare, le scrive come fa con gli altri Comuni, le scrive al Sindaco; l'Amministrazione Comunale le valuta, le decide. Solo allora diventano opere dal punto di vista tecnico. Deve convocare una conferenza dei servizi, perché vogliamo capire anche che cosa dicono, perché non è che entri solo a Concesio in superficie. Tutto il tratto della Valle Trompia, per cui ci sono i Comuni di Villa Carcina, c'è il Comune di Sarezzo, c'è il Comune di Gardone Val Trompia. Una conferenza di servizi sarebbe necessaria per spiegare questo tipo di proposta. Soprattutto entra in una logica che è questa: siccome la metropolitana ha difficoltà di recepimento passeggeri, visto che - proprio i dati di oggi - ci dicono che Brescia Trasporti ha perso, nel 2012, 700.000 passeggeri sui bus, indubbiamente c'è un senso di disperazione perché, se diminuiscono da 8 milioni e qualcosa, si comincia a scendere dei passeggeri previsti sui bus, e se una parte solo verrà recepita dalla metropolitana, si pone il problema di come la metropolitana può vivere con un così basso numero di passeggeri. Tant’è che Prignacchi nella lettera di domenica dice “Bisogna pensare verso Castegnato, portarla fino a Castegnato, portarla in Valle Trompia, portarla a Rezzato, perché altrimenti diventa difficile porla”. Ricordo a tutti che nel nostro progetto approvato erano previsti 1.200 posti di testata della metropolitana in Via Monte Lungo; oggi si inaugura, sabato si inaugura la metropolitana; per motivi di costi i posti di parcheggio sono ridotti a 400. Io non oso pensare una testata di metropolitana con 400 posti che cosa significhi. Mi par di capire che non è una grande soluzione,

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avremo naturalmente molte automobili per le strade perché il pensiero che siano solo 400 gli usufruitori della metropolitana o 800, mettiamo che circolino in due su ogni macchina, mi sembrerebbe un po’ pochino per diminuire traffico, per cui ci sono problemi di questa natura. Ma dicevo, il problema assurdo è che questa proposta, che adesso lui lancia alla politica, dovrà creare dei problemi. In primis dovrà crearli al Comune di Brescia, perché la metropolitana parte da Via Monte Lungo, non parte dalla Stocchetta, perché non è che possono esserci i Sali. La metropolitana è un cammino comune che deve esserci. Per cui se Brescia Mobilità ha questa intenzione, che finalmente ce la presenti; noi abbiamo avuto di straforo dei rame fatti proprio dai tecnici che ci hanno spiegato come era in una conferenza che abbiamo fatto tra Provincia, Comuni e Comunità Montana, ed è esattamente quello che chiede il Presidente Prignacchi, cioè una metropolitana che entra, che salta alta, che va in superficie. Io non voglio discutere che cosa significhi mettere il tram in superficie a Concesio, anche perché una volta c'era il tram, non so come mai l’hanno tolto perché forse, se l’avessimo lasciati, oggi saremmo in condizioni magari decisamente migliori, perché percorreva strade minori, era su Via San Gervasio. Io me lo ricordo il tram. La nostra carissima Polinelli, non so se è presente, ha fatto di recente una bella pubblicazione attorno al tram della Valle Trompia, però pensate che porre oggi il tram al centro della 345 significa porre tutta la 345 a corsia unica. Ricordo a tutti che la 345, la ex 345 perché oggi è provinciale, a tale proposito la Provincia anche si è ritirata dal ricorso al T.A.R. per far sì che la strada diventi comunale piuttosto che provinciale, dicevo che diventa una follia. E’ una follia perché abbiamo tutti gli attraversamenti a sinistra. E’ chiaro che diventa un problema perché pensate a un tram che scorre su rotaia, è chiaro che noi abbiamo intersezioni che vanno su tutte le vie, a cominciare dalla Levata, alle Roncaglie e così via. Salendo, pensate a cosa significa avere un attraversamento di sinistra, per cui diventa un problema dal punto di vista della gestione del traffico. Non so, dovremmo ritornare ai passaggi a livelli, non lo so, perché se poi dobbiamo attraversare quello che – sto spiegando anche a Brescia Mobilità che bisogna avere della testa delle volte a fare i progetti, non i piedi solo - che se poi devo deviare dal centro della strada a San Vigilio, è chiaro che devo anche deviare a sinistra e avremmo qualche problemino a deviare a sinistra il tram, perché o innalziamo fortemente al centro della strada e poi giriamo creando ulteriori disagi, o se no diventa ancora più difficile il pensiero del come effettuare, perché la metropolitana è prevista che vada a San Bigilio, dal Serio bisogna attraversare il Mella con tutto quello che ne consegue. Si farà un ponte nuovo sul fiume Mella, non lo so, perché se qualcuno pensa che sul ponte del fiume Mella che collega San Vigilio con Concesio ci si metta anche la metropolitana in mezzo, io veramente non so che testa abbia avuto il progettista nel fare questa proposta. Bisognerà pensare a un ponte nuovo dove affianchi per lo meno la strada, per cui di conseguenza con tutte le problematiche che ci sono, è che sono opere non soggette a vincolo perché non ci sono, opere non soggette a vincolo perché non ci sono. Diventa dal punto di vista del traffico pertanto la 345 oggi, l’ultimo rilevamento fatto dall’Assessore Vivaldini, dà 41.500 mezzi medi giornalieri; è la seconda strada più battuta della Provincia di Brescia dopo la 510, che è quella della Valle Camonica, e voi capite che, seppur continuiamo a dire, certo una volta eravamo a 45-46 automezzi, oggi siamo a 41, per cui c'è un rallentamento nella valle, ma siamo sempre in un momento di grande tensione. Dovete capire che cosa significa ace per quanto riguarda il collocamento delle stazioni, perché è facile dire “demoliamo. Qui facciamo la stazione, demoliamo i fabbricati e le case della gente”. Ma le stazioni dove si fanno se si è in superficie? Allora la prima stazione dovrebbe essere al faro nord. Bene. Se si è in superficie, cosa facciamo? Togliamo i parcheggi del faro nord? Demoliamo un pezzo di faro nord? Ma poi abbiamo sempre la stazione in un lato; c'è anche il problema dell’attraversamento di chi è dall’altro lato per prendere la metropolitana. Cosa facciamo qui al

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Castellino? E la proposta che ci hanno fatto è: demoliamo le due strutture in cui oggi ci sono il commercio di automobili. Ho capito, ma non è che si possa intervenire dicendo “demolisco”. Bisogna avere una proposta e un progetto, e permettere a quei privati di affrontare l’argomento, perché noi non siamo nella disponibilità delle proprietà private. Tra l'altro con le ultime sentenze che abbiamo visto, che entreremo qualche giorno a esaminare anche questa, dove bisogna pagare tutto a livello di mercato e non esiste un esproprio in cui ti dà dei valori differenti, c'è poi il problema, come ripeto, che se io faccio la stazione a sinistra, tutta la pieve per andare a prendere la metropolitana deve andare a destra. Allora ci sono problemi che veramente secondo noi non sono stati analizzati con serenità perché veramente... e poi come ripeto c'è il discorso della frequenza. Che frequenza diamo a quella metropolitana? La metropolitana ha una frequenza di tre o quattro minuti, nei momenti di punta si abbassa anche a due. Facciamo pure che ci sia una presenza doppia rispetto a quella di Brescia, 8-9 minuti, ma sono tantissimi i tram che passano nella giornata. Abbiamo il problema degli attraversamenti pedonali; negli attraversamenti pedonali ci sono pensionati, ci sono ragazzi, ci sono mamme, ci sono problemi grossi. Certo, mi dicono “A Milano c'è il tram”. Grazie che a Milano c'è il tram, ma sono strade che lasciano il percorso automobilistico e il percorso stradale; c'è una segnaletica specifica, ci sono semafori specifici, ma nella nostra realtà questo non è gestibile. Ma pensate al nodo di Roncaglie con il tram che passa in mezzo. E’ chiaro che dobbiamo togliere il semaforo perché, o il semaforo è guidato dal passaggio primo del tram, o viceversa, oppure non esiste, per cui è una proposta secondo noi che non c'è. Però come ripeto, questo è un giudizio, però se ci fosse stata presentata, l’avremmo esaminata, l’avremmo portata in Commissione Urbanistica, l’avremmo portata nei vari livelli e l’avremmo discussa. Questo è il fatto. La battaglia è pertanto tra noi che noi, secondo Brescia Mobilità, in modo molto strano abbiamo dato un’autorizzazione di ampliamento alla Rinascente, che tra l'altro farà l’ampliamento e lo farà, perché proprio oggi abbiamo fatto il primo incontro in questo senso e lo farà l’ampliamento la Rinascente, perché l’ampliamento della Rinascente non è sulla linea della metropolitana, per cui è chiaro che essendo un’area commerciale, e come tutte le aree commerciali che hanno ancora disponibilità dal punto di vista edificatorio, faranno il loro ampliamento, come lo fa uno qualsiasi. La battaglia è tutta lì, legata al fatto che se la Rinascente o no, deve ampliarsi perché secondo Brescia Mobilità l’ampliarsi della Rinascente pregiudica, e il ragionamento che fa Brescia Mobilità è “Eccoli lì, ampliano la Rinascente, tolgono i 70 metri per permettere alla Rinascente di ampliarsi, per cui loro hanno l’ampliamento della Rinascente e noi non abbiamo più la possibilità di fare per la metropolitana”. Sono tutte stronzate grandi come una casa perché l’ampliamento della Rinascente sarà oltre i 70 metri, per cui proprio non va a intaccare nulla. Siamo noi che diciamo che è immorale non considerare l’area della Rinascente convenzionata, visto che lo è, e difendiamo noi i privati, non Brescia Mobilità, difendiamo noi i privati, come difendiamo tutti i privati sul territorio del nostro Comune, perché i nostri non sono sudditi nel nostro Comune alla realtà bresciana; sono dei privati che hanno dei diritti e hanno anche loro le loro esigenze, e chi vuol fare delle opere pubbliche deve avere il diritto morale e il dovere morale di presentarle, pubblicarle, perché anche i privati possano dare il loro giudizio e la loro valutazione. Pertanto lo snodo è tutto qui. Qual è la difficoltà? Le difficoltà sono oggi, è vero che noi abbiamo usato uno strumento diverso, per carità, è in atto la variante, lo mettiamo nello strumento nuovo e il discorso non si pone, tant’è che è già previsto nella variante questo aspetto, ma il problema più importante è cosa si vuol fare a Concesio. E allora se quello che si vuole fare a Concesio deve essere una mossa furba, fatta per dare delle soluzioni che non sono giudicate né valutate da

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questa Amministrazione Comunale, io penso che questa sia una forzatura che non ha senso, una logica e sia un aspetto molto importante. Io penso che finché ci sarà questo tipo di Amministrazione Comunale un’opera di questa natura non la raccoglierà mai. Può darsi che nel futuro ci siano forme diverse di trasporto, più semplici, più logiche, più funzionali, e allora saremmo pronti ad accettarle. Ma il problema, come ripeto, non è solo di Concesio perché è di tutta la valle. Ebbene noi ci siamo trovati nei mesi scorsi come Comunità Montana tutti i Comuni della valle della Provincia di Brescia e abbiamo previsto un protocollo che prevede che in tutte le località delle Amministrazioni Provinciale nei centri storici varranno i 10 metri, è un protocollo che stiamo per firma, e che nella presenza delle stazioni possa essere ampliato fino a 30 metri questo livello di garanzia, in modo da prevedere l’oscillazione. Mi sembra una cosa abbastanza logica e accettabile. Ecco perché noi abbiamo aderito a questo protocollo, il protocollo verrà penso sottoscritto fra non molto e questo permetterà, non solo, ma proprio in questi giorni si sta aprendo la revisione del P.T.C.P. a livello provinciale, la stessa identica osservazione la porteremo in Commissione Provinciale e, visto che il Presidente della Commissione l’ha già ritenuta valida, i tecnici l’hanno già ritenuto valida, che è esattamente quella del protocollo con la Comunità Montana e i Comuni adiacenti, per cui al di là di tutto il problema non è i vincoli. Il problema è che tipo di metropolitana facciamo a Concesio: se è quella misteriosa che vuol lanciare Brescia Mobilità, se è quella che c’era. Noi abbiamo detto da sempre che se deve essere fatta un’opera che vada a mettere in crisi la 345, bisogna pensarci bene. Preferiamo mettere in crisi in termini di cantiere perché si sta facendo la trincea coperta, ma il pensiero che sia un tram in mezzo alle corsie, sarebbe veramente pensiamo secondo noi una proposta inaccettabile. Per cui Brescia Mobilità può pensare di tutto, ma non può pensare per le Amministrazioni laterali.

Retali Stefano, Sindaco: Consigliere Micheli, prego. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Grazie Sindaco. Innanzitutto una piccola precisazione. è singolare che come Lega Nord presentiamo un ordine del giorno e poi sia il Consigliere Peli che faccia una presentazione del nostro ordine del giorno. Però va bene, non c'è nessun problema. Ho annotato, pensavo appunto di partire da un altro punto di vista ma partiamo da quanto ha detto il Consigliere Peli, e ho preso varie annotazioni di quanto ha detto. Mi trovo semplicemente sconcertato, anche simpaticamente diciamo preso da certe affermazioni, perché il Consigliere Peli ha parlato di tutto, di massimi sistemi, poteva parlare anche dell’uomo sulla luna a questo punto, ma non ha parlato del motivo, del perché il Comune di Concesio ha perso il ricorso. Il Consigliere Peli ha parlato di sue interpretazioni. Oggi in Italia le interpretazioni le danno i Giudici giustamente, quindi non le dà la Lega, non le dà Brescia Mobilità e non le date neppure voi. Le danno i Giudici. Le sentenze vanno rispettate, qualunque siano. Lei non le condivide ma vanno rispettate. Si è parlato, ripeto, di tutto ma non del nocciolo. Capisco un po’ di imbarazzo, posso capirlo, ma girare intorno, dare interpretazioni, ma perché, ma per come, i biglietti, Brescia Mobilità, a parte che mi sono elencato una marea di insulti a Brescia Mobilità, vabbè, non fanno né caldo né freddo, il problema è il Comune di Concesio, l'Amministrazione di Concesio che ha fatto un grosso pasticcio; un grosso pasticcio che la Lega Nord decine di volte, non quattro o cinque, decine di volte aveva detto che andavate a fare madornali errori. Avete continuato a procedere perché sicuri di vincere, sicuri di quello che stavate facendo. Quindi si potrebbe liquidare l'argomento di questo ordine del giorno con: ma allora perché avete perso il ricorso? Però giustamente bisogna fare un po’ di cronistoria, un po’ di chiarezza sull’intera vicenda. Si è parlato degli anni 2000, del 2004; poi si è arrivati alla variante in modo veloce, ma nel frattempo ci sono state ovviamente l'adozione e le approvazioni definitive, e le assemblee che

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hanno portato a tali decisioni, e in tutte le occasioni la Lega Nord vi aveva avvertito e consigliato che la strada che stavate percorrendo era totalmente sbagliata. A distanza di un anno e mezzo la giustizia, il T.A.R., ci ha dato ragione. Ha ripercorso il Consigliere Peli come erano i tracciati negli anni 2000, prima il Passo dello Stelvio, poi il sopraelevato che si è arrivati sulla triumplina, non vanno bene i 650 milioni, ci sarà la tramvia e così via, ma il discorso è: perché il Comune di Concesio ha perso questo ricorso? Ripeto, ha voluto dare mille interpretazioni, ma non spetta a noi come Consiglio Comunale fare queste determinate interpretazioni. Si è accusato Brescia Mobilità di quello studio di fattibilità, dove Brescia Mobilità a quel tempo aveva fatto solo una consulenza su incarico della Provincia, quindi non spettava sicuramente a Brescia Mobilità a fare determinate approvazioni. Poi ovviamente a parte gli insulti, proposte demenziali di Prignacchi, il progetto non è stato fatto con la testa ma con i piedi, non siamo dei sudditi, non interessano i vincoli e tante altre cose. No, i vincoli interessano e bisogna rispettare le regole. Il Consigliere Peli è anche Consigliere e Capogruppo del P.D. in Consiglio Provinciale. Dovrebbe e sicuramente le sa certe regole, che in questo caso non sono state rispettate vista la sentenza di Brescia Mobilità. Poi ripeto, si è parlato di massimi sistemi, addirittura si attacca la metropolitana che l'avete partorita voi come Partito Democratico di Brescia, e avete anche la faccia tosta di attaccare anche la metropolitana che poi era stata fatta in altro modo, e infatti il piano finanziario di Corsini prevedeva il biglietto 1,90 euro, era stata fatta senza aria condizionata e mille altre cose che mancavano, quindi rendetevi conto, oggi siete anche riusciti ad attaccare la metropolitana. E’ una cosa molto curiosa perché da certe falsità o da certe interpretazioni come fa il Consigliere Peli si cerca di...

Intervento fuori microfono non udibile. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): No, le interpretazioni del Consigliere sono completamente differenti dalla sentenza del Giudice.

Intervento fuori microfono non udibile. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Le falsità... Ho parlato che si dà responsabilità a Brescia Mobilità che magari in quel caso lì non aveva colpa, si dà responsabilità all’attuale Giunta magari di Brescia che ha ereditato un’opera, che bisogna fare nel migliore dei modi perché ormai si erano spesi già centinaia di milioni, quindi non si può dare responsabilità all’Amministrazione attuale di Brescia con certe lacune che la metropolitana stessa ha avuto. Poi diceva il Consigliere Peli “Se ce l’aveste presentato”. Addirittura in quel Consiglio Comunale non era stata neanche lasciata possibilità di parola ai Consiglieri di opposizione, quindi sicuramente il dialogo e il venirsi incontro è sempre positivo nella politica e anche in questa occasione è qualcosa di importante. Però parlando direttamente della sentenza del T.A.R., perché è di questo che stiamo parlando, quindi non sta parlando la Lega, Brescia Mobilità o qualche pseudo leghista vichingo, stiamo parlando dia un sentenza dei Giudici, che vanno sicuramente rispettate qualunque siano, e anche loro hanno fatto una cronistoria di come le documentazioni e i vari passaggi si sono avuti, quindi hanno confermato che fino alla fase di adozione tutto corrispondeva alle regole; poi nella fase di approvazione della variante in via definitiva a luglio del 2011, più che dimenticato, non si è voluto inserire certe regole che sono previste dalla legge. Quindi non si dovrebbe parlare di massimi sistemi, ma si dovrebbe rispettare le regole che oggi ci sono, poi sono giuste o sbagliate, la si può prendere con il mondo, si può raccogliere anche le firme, si può fare quello che si vuole, ma se ci sono delle regole vanno rispettate. Quindi si parla di adozione della prima variante dove venivano 70 metri come nel testo originario; poi nella fase di approvazione definitiva, osservazione n. 36, questo limite viene ridotto a 10 metri, quindi i Giudici dicono che il ricorso di Brescia Mobilità risulta totalmente fondato. “In

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tale contesto - continua la sentenza - risulta dunque palese (quindi risulta palese, chiaro, evidente) che attraverso l’accoglimento dell’osservazione 36 che si è tenuta da parte del Consiglio Comunale, vi è stata una conseguente modifica della planimetria, e quindi risultano fondate tutte le motivazioni in cui non veniva modificato solo il piano delle regole e quello dei servizi, ma anche il documento di piano”. Cosa che decine di volte vi abbiamo continuato a dire, visto i grossi cambiamenti che quella variante comportava, vi abbiamo continuato a dire che stavate modificando anche il documento di piano. Non ci avete voluto ascoltare e queste sono le conseguenze. Quindi si è ripetuto anche nella nota che si andava a modificare il documento di piano; una modifica che incide sulla complessiva politica di Governo del territorio, quindi non è un refuso, non è un errore procedurale, una virgola che mancava, un timbro, ma è la politica del territorio, quindi il documento di piano che riguarda nel medio e lungo periodo, quindi una cosa un po’ diversa rispetto a certe dichiarazioni che si sono lette sui giornali. Quindi conclude che “alla stregua del sistema normativo regionale risulta evidente che il Consiglio Comunale non avrebbe potuto accogliere un’osservazione siffatta, proposta nell’ambito di una variante al solo piano delle regole. Nella fattispecie è infatti stata effettuata una modifica che incide sul documento di piano e va a toccare una specifica prescrizione del P.T.C.P., utilizzando uno strumento del tutto improprio e senza seguire l’iter procedimentale fissato dalla legge regionale”. Quindi diciamo che i Giudici hanno dato una risposta palese e chiara agli errori che l'Amministrazione ha voluto portare avanti, e quindi volevamo aggiungere a tutto quanto detto finora, ed entrare più nel merito, perché anche l'ordine del giorno parla di discussione in merito alla recente sentenza del T.A.R. sul ricorso vinto da Brescia Mobilità. Era giusto fare una premessa, un’introduzione, non usciamo dall’argomento ma il nocciolo è le responsabilità che gli amministratori di Concesio hanno su questa perdita di questo ricorso, visto che non è né gratis, né ci divertiamo qui stasera e non siamo contenti neanche noi come Lega Nord, perché è la sconfitta di Concesio, non si parla di un piccolo ricorso ma della struttura e sulle strategie politiche dell’Amministrazione, quindi il gruppo della Lega interde portare chiarezza intorno a questo importante tema, e vogliamo chiarire con ogni possibile documentazione alla mano, quindi delibera n. 44 del 21 luglio 2011, con le dichiarazioni quanto si è detto e quanto non si è potuto dire in quell’occasione, tutti ci ricordiamo, visto che qualcuno magari in particolare il Sindaco Retali intende magari dimenticare certe responsabilità, e vi è stato anche sulla stampa uno scaricabarile, e lo si è sentito anche stasera da parte del Consigliere Peli, in modo poco istituzionale. Le responsabilità ricadono unicamente sulla maggioranza che amministra il Comune di Concesio e non alla Val Trompia, a Brescia Mobilità, Provincia e altro. Può avere delle responsabilità la Provincia perché non ha dato delle risposte e così via, ma se vi sono delle regole, vanno rispettate e il Comune di Concesio non le ha rispettate. La Lega Nord fin dalle prime discussioni, ancora prima quindi dell’approvazione definitiva della variante del 21 luglio, aveva evidenziato a tutto il Consiglio Comunale depositando agli atti un documento, quindi la nostra dichiarazione di voto che era molto chiara ed esaustiva, che si stava approvando una delibera che sarebbe potuta essere oggetto di ricorsi perché in contrasto con norme superiori provinciali e regionali; poi ovviamente abbiamo ribadito questa cosa qui, anche oltre alla dichiarazione di voto, alla delibera, anche all’articolo che avevamo fatto sul notiziario comunale, dove avevamo detto che vi erano possibili ricorsi se la maggioranza andava avanti su questa linea. Quindi terzo avvertimento. In quel caso lì, nel caso del Consiglio Comunale, non ci era stato neanche possibile discutere del documento presentato dalla lega per confrontarci sulle criticità riscontrate nella delibera, ma l'avete approvato ovviamente in toto.

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Il Sindaco Retali e la maggioranza tutta a questo punto devono necessariamente penso chiedere delle scuse, non alla Lega, non le chiediamo noi, non le vogliamo, ma chiedere scusa ai cittadini di Concesio perché non è che non sapevate certe regole e quindi orco cane è arrivata una normativa a posteriori alla vostra approvazione, quindi non potevate saperlo. E un errore reiterato che avete voluto portare avanti, quindi ai cittadini di Concesio delle scuse andrebbero fatte perché, ripeto, non sono gratis, sono ricorsi che i concesiani continuano a pagare per sconfitte di ricorsi ai Tribunali Amministrativi, per vostre colpe, superficialità o incapacità. L’avevamo poi ribadito anche in successive nostre pubblicazioni, anche interne al nostro movimento con i ricorsi che sarebbero caduti sul Comune di Concesio; avemmo ribadito nel corso del Consiglio Comunale che il nostro intervento, che non ci è stato permesso, era ovviamente propedeutico al fermarsi a ragionare insieme, a discutere insieme, cosa che è sempre anche richiesta dal Consigliere Peli, quindi di discutere, parlarne, trovare dei punti di accordo, ma in quel caso lì non ci era stata data la possibilità. Anzi se ricordo il Consigliere Peli ci aveva gridato che la nostra dichiarazione l’avrebbe buttata nel cestino. Avevamo anche ricordando che, seguendo la miopia della maggioranza, si rischiava di far incappare l'Amministrazione in eventuali appunto ricorsi come abbiamo detto, quindi la Lega Nord vuole riportare la realtà dei fatti e rapportare l'Amministrazione alle loro responsabilità. Quella variante era viziata fin dall’inizio, non per un banale vizio di procedura come vuole far credere il Sindaco, ma perché lo strumento essenziale principale, cioè il documento di piano del P.G.T., non era stato volutamente modificato e ci auguriamo che tale forzatura non sia stata fatta con l’intenzione di evitare la VAS, prevista con la modifica del documento di piano. Quindi non è sicuramente un vizio procedurale e a questo punto possiamo entrare nel dibattito come ha chiesto appunto all’inizio il Sindaco e anche il Consigliere Peli su certe ovviamente dichiarazioni. Leggo sul Brescia Oggi che il T.A.R. aveva bloccato una piccola parte della variante al 2011, non perché l’approvazione impedisse il passaggio della metro, e questo nessuno l’ha mai detto; abbiamo ridotto il corridoio da 70 a 10 metri, e così via. Ma qui da nessuna parte e da nessuna norma provinciale o regionale c'è questa possibilità di ridurlo, quindi il Comune di Concesio ha scelto di ridurla senza ovviamente avere un parere, avere un’approvazione, un benestare dalla Provincia o di qualche altro organo. Ha deciso perché non considerava giuste quelle determinate normative, e alla fine si è visto il risultato. Un altro articolo, è simpatico anche questo qui, il T.A.R. non ha detto che, arretrando la fascia di rispetto, non facevamo passare la metropolitana, ma ha precisato che si doveva variare anche il documento di piano e siamo pronti a farlo. Se l’aveste fatto prima, non avremmo perso due anni di tempo e soldi dei cittadini, e questi discorsi magari si potevano evitare, quindi mi fa piacere che oggi siete disponibili a fare questa variazione del documento di piano. Il Sindaco poi aveva ribadito che era un evidente refuso e abbiamo dovuto correggerlo per dare al paese una gestibilità urbanistica. Come abbiamo ribadito, non si tratta sicuramente di refuso. Attendo delle risposte. Grazie. Retali Stefano, Sindaco: Noto tanta confusione, devo dire la verità, perché se queste sono le posizioni, tanta confusione. Credo che il Consigliere Peli abbia pacatamente presentato con chiarezza anche tecnica la situazione reale. Poi noto tanta politica, tanta strumentalità. Innanzitutto chiariamo che il T.A.R. ha bocciato non la politica urbanistica del Comune di Concesio ma l’osservazione 36. Nell’ambito di una variante, stiamo parlando di un’osservazione, non della variante, sia chiara questa cosa. E stiamo parlando comunque, si voglia o non si voglia, di un’interpretazione procedurale evidentemente. I ricorsi si vincono e si perdono, si potrebbero anche vincere al Consiglio di Stato. Noi crediamo che questo sia possibile. Certamente però la via maestra sarebbe l'accordo di programma di cui parlava il Consigliere Peli, condiviso tra tutte

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le Amministrazioni e Enti territoriali, perché si possa mettere in salvaguardia l’intera infrastruttura da Brescia fino all’alta Val Trompia. Noi siamo pronti a fare questo. Abbiamo fatto anche degli incontri in passato in Provincia, sembrava che ci fosse un accordo; chiediamo che si dia corso a questo, anche perché l'accordo di programma giuridicamente ha la forza di variare, una volta approvato nei Consigli Comunali, nell’assemblea della Comunità Montana e in Consiglio Provinciale, di variare lo strumento urbanistico, quindi il P.G.T.. Qui non c'è bisogno di fare una variante per inserire l'accordo di programma e le nuove fasce di salvaguardia, ma l'accordo di programma in sé varia il P.G.T., quindi si aspetta a fare questo se vi è condivisione, anche perché crediamo che sia assolutamente di buon senso che non ci possa essere una fascia di salvaguardia uniforme tra le aree extra urbane e tra le aree urbane. Concesio la conosciamo tutti: crediamo che 70 metri da un lato, 70 metri dall’altro, è tutto urbanizzato, in Concesio significa semplicemente ostacolare l'attività edilizia di alcuni privati, e questo mi sembra che sia francamente da evitare. Quindi l'accordo di massima raggiunto con la Provincia credo che debba essere attuato rapidamente perché dà futuro all’infrastruttura, semmai arriverà, speriamo che arrivi, e salvaguarda anche i legittimi interessi dei privati, e stiamo parlando di questo, non della grande politica urbanistica del Comune di Concesio, ma di un’azione che credo civicamente è doverosa. Poi ecco, credo che non possiamo non notare alcune strumentalità, perché Brescia Mobilità, dottamente la Lega Nord si è preoccupata di sostenere questo ricorso, però perché non fa la stessa cosa nei confronti del Comune di Brescia? Anche perché il Comune di Concesio forse avrà sbagliato, non so, lo dice il Giudice, saranno insufficienti le fasce di salvaguardia, ma almeno ci sono, ma di là non c'è nulla. Crediamo che qualche cosa questo comporti sul piano urbanistico e anche sul piano politico. Si vogliono salvaguardare alcune aree agricole trasformate in residenziale e in commerciale? Le regole valgono per tutti, e quindi è evidente che vi è strumentalità politica. Come, Brescia Mobilità, che è Ente partecipato totalmente dal Comune di Brescia, non sa che cosa urbanisticamente fa il Comune di Brescia sul suo territorio? Questo è un interrogativo che pongo a tutti. Mi sembra francamente curioso che avvenga questo, e svela l’intento reale che c'è dietro a questo ricorso. Poi la cosa che mi colpisce e che mi dispiace, e che lei Consigliere Micheli non mette in evidenza, è che il ricorso data 2011, ma nel 2011 evidentemente Brescia Mobilità, proponendo il ricorso, aveva già approvato - almeno il Consiglio di Amministrazione - lo studio di fattibilità. Mi risulta che lei sedesse nel Consiglio di Amministrazione. Quindi qui stiamo parlando di uno studio di fattibilità che noi non conosciamo, io non lo conosce, il Consiglio Comunale non lo conosce, la gente di Concesio non lo conosce, ma tocca in maniera importante il territorio di Concesio, perché se il documento di cui stiamo parlando, che non conosciamo oggi, è quello che abbiamo sbirciato negli incontri in Provincia e che credo possa essere, anche perché il Presidente Prignacchi l’ha rivelato nell’intervista, quindi io mi aspetto che Brescia Mobilità metta a protocollo del Comune di Concesio questo documento, che possa essere esaminato dagli organi del Comune di Concesio, dal Consiglio Comunale, si possa esprimere un parere, però venga presentato ai cittadini di Concesio, perché qui stiamo parlando di un Ente neanche territoriale, di un Ente strumentale che decide della sorte urbanistica del Comune di Concesio, di aree private, non soltanto dell’area di proprietà Lusigest, ma anche di tanti altri privati che hanno la sfortuna di abitare lungo l’asse 345 e non sanno niente, e si trovano con dei vincoli che non conoscono e che possono ostacolare la loro attività legittima sul piano privato e sul piano edilizio. Quindi il Consiglio Comunale di Concesio non conosce questo documento, e Lei Consigliere Micheli è un Consigliere comunale di Concesio, siede in quel Consiglio di Amministrazione, sedeva in quel Consiglio di Amministrazione, mi sorprende veramente che questo documento non sia giunto qui,

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anche perché noi pregiudizialmente non siamo contro a nulla. A noi interessa il bene del paese, interessa il Metrobus. Siamo pronti a discutere di ogni problema, però lo vogliamo discutere, non siamo davvero sudditi. Quello che ha detto il Consigliere Peli lo sottolineo: noi non siamo sudditi. Questo Consiglio Comunale è sovrano. Sarà un piccolo paese, ma è sovrano. Come abbiamo fatto negli anni passati per il Metrobus, per l’autostrada e per tutte le grandi opere, ogni volta che c'è un documento ufficiale, lo discutiamo, lo portiamo qua e lo approviamo o non lo approviamo, facciamo le osservazioni, indichiamo delle prescrizioni. Questo è lo stile, questo è il metodo. Qui ci troviamo uno studio di fattibilità in mano a un Giudice ma noi non lo conosciamo. Questa cosa è grave, sapete. Io chiedo ai cittadini di Concesio: è possibile che il Comune di Brescia, Brescia Mobilità, decidono per Concesio e noi non lo sappiamo? E mi stupisco anche del suo comportamento perché, al di là delle battaglie politica fatte in questi quattordici anni, ovviamente ci divide l'idea politica, ma credo che abbiamo condiviso anche tante cose, non ho mai avuto motivo di dubitare della sua lealtà sul piano politico e anche personale perché, al di là delle diversità, credo che mai, mai, mai veramente abbiamo messo in dubbio certe cose. Perché tacere al Consiglio Comunale che esiste questo studio, che cambia significativamente sul piano urbanistico, sul piano proprio del’impatto ambientale la vita del Comune di Concesio non portarlo qua? Io ripeto, se quella è l’ipotesi, se quello è lo studio di fattibilità, se quella è l'idea di Brescia Mobilità, io personalmente mi batterò fino in fondo perché questo non avvenga, perché i nostri cittadini devono essere rispettati, l'interesse del privato deve essere rispettato. Sono cittadini tutti qua, e io mi batterò fino in fondo che lo scempio del paese non avvenga. Come possiamo pensare che il Metrobus esca nell’area Lusigest, danneggiando gravemente un’attività commerciale comunque importante, che crea posti di lavoro per la nostra gente, e attraversi violentemente tutto il paese in sopraelevata? Già la 345 ha creato dei problemi di viabilità. Pensiamo che questo possa essere sostenibile? Ma portiamo qui questo studio di fattibilità, vediamolo qui, presentiamolo alla gente. Questa è l'idea di Brescia Mobilità? Questa è l'idea del Comune di Brescia? Questa è il destino di Concesio? Ma mi sembrano fatti veramente molto, ma molto, ma molto gravi, che mi stupiscono. Io non ho mai messo in dubbio la lealtà delle parti politiche, né la diversità, né la dialettica della politica, ma questo è un fatto grave, denota una chiara strumentalità politica, ma nessun interesse per il bene comune, perché nella diversità ci deve essere comunque un denominatore comune: l'interesse di questo paese. Quindi questo è un interrogativo importante. Io chiedo come Sindaco, e rappresento l’intero Consiglio Comunale, che lo studio di fattibilità venga notificato al protocollo del Comune di Concesio, quello fatto allora, perché non credo che debba essere fatto domani, quello che è stato fatto, sembra ci sia, sembra ci sia, e lo si discuta qua. Magari ci piace, magari ci piace, magari ci piace. Se è quello che mi sembra di capire, non mi piace. Poi ovviamente ci esprimeremo, io non voglio parlare neanche per tutti perché questo è un gruppo che discute, ma se è quello che penso, certamente io mi opporrò con tutte le mie forze. Concesio ha già dato, tanto ha dato, e non vuole dare oltre. Vuole essere rispettato, ma magari ci piace. Però ripeto, io vorrei che domani arrivasse al protocollo questo studio di fattibilità. Perché non ce l’abbiamo? Meritiamo di essere trattati da cittadini di serie B? No, questo non deve avvenire. E’ una cosa molto importante quella di cui stiamo parlando, perché qui il problema non è procedurale, non è amministrativo. Chiedere scusa ai cittadini... Francamente io credo che i cittadini meritano una politica che si occupi di loro, non una politica che faccia queste cose. Quindi ripeto, noi abbiamo sempre lavorato con grande senso di responsabilità e lavorando insieme. A volte mi sembra di capire che questa disponibilità non ci sia.

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Non vi ho mai lasciato parlare... Lascio a voi questo argomento, non mi interessa. Credo che in Consiglio Comunale qualcun altro non lascia parlare, o anche in Consiglio Provinciale, come il Consigliere Peli magari sa e prova sulla sua pelle. Qui si è sempre parlato. Ricordo tanto meno bene che in quel giorno...

Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Non prendeteci per il culo. Retali Stefano, Sindaco: Scusi eh, Consigliere Micheli. Intervento fuori microfono non udibile. Retali Stefano, Sindaco: Consigliere Micheli per favore, questo è un luogo di serietà. Intervento fuori microfono non udibile. Retali Stefano, Sindaco: Pubblico per favore, prego vada. Arrivederci. Arrivederci. In Consiglio Comunale esiste un regolamento chiaro che dice: si affrontano gli argomenti all’ordine del giorno. La variante è composta di osservazioni e poi si approva il documento definitivo. All’osservazione 36 intervenivate e dicevate quello che dovevate dire. Discutevamo anche due giorni, non c'è nessun problema. Ma questo non è successo, c’è strumentalità, e questa cosa non ci piace.

Intervento fuori microfono non udibile. Retali Stefano, Sindaco: Arrivederci, arrivederci. Questa strumentalità non mi piace perché veramente è contraria alla nostra etica e al nostro modo di fare politica. Veramente, se questo è il vostro stile, ci dispiace. Noi lavoriamo nell’interesse del paese e con serietà. Chi insulta, chi cerca strumentalità, non è dalla nostra parte, non è dalla parte dei cittadini, non dalla nostra parte, perché davvero sono i cittadini che ci interessano. Consigliere Raineri, prego. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Grazie. Strumentalità mi sembra che ci sia da parte di chi continua a cercare di spostare il tema sul discorso più ampio della metropolitana piuttosto che concentrarsi sulla questione della variante del ricorso al T.A.R.. Sorrido a sentir parlare di sovranità del Consiglio Comunale con quello che è successo in passato; sorrido a sentire il Sindaco che continua a chiedere concertazione e confronto, e non ha l’autorevolezza di andare a chiedere un tavolo di confronto e concertazione con Brescia Mobilità e il Comune di Brescia. Devono sempre essere gli altri.

Intervento fuori microfono non udibile. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Ferma un attimo. Ho capito che devi fare così, però mi fai finire di parlare?

Intervento fuori microfono non udibile. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Posso finire di parlare? Retali Stefano, Sindaco: Queste cose non le accetto, va bene Consigliere Raineri? Io ci sono stato, abbiamo chiesto, eravamo d'accordo con l’Assessore Romele. Perché non si fa questa cosa? E’ un anno e mezzo. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Ho lasciato parlare sia lei che il Consigliere Peli... Retali Stefano, Sindaco: Perché? Per strumentalità politica, per calcolo, non per la gente. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Questa è la dimostrazione di come è sovrano il Consiglio Comunale.

Retali Stefano, Sindaco: Prego. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Nel Consiglio Comunale del 4 aprile, quando abbiamo adottato la variante, l’Architetto Buzzi aveva parlato della necessità della concertazione necessaria, sia con la Regione per le licenze commerciali per l’Auchan, ma anche con la Provincia per la fascia di protezione della metropolitana. Siamo arrivati al Consiglio Comunale del luglio 2011. Avete approvato questa delibera, avevamo cercato di dirvi “Fateci fare un intervento

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propedeutico perché non potete adottarla, la legge regionale prevede la necessità di modificare il documento di piano se apportate queste modifiche”, e non erano solo quelle della fascia di rispetto. Non ci avete fatto parlare. Avete approvato la delibera. Io credo anche ai Consiglieri di maggioranza: ve la siete letta? Siete andati a confrontarla con la legge regionale? Sì? E perché l'avete votata? Non vi siete accorti che era in contrasto con quanto...

Intervento fuori microfono non udibile. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Ma infatti io non l’ho votata. Vi sto facendo una domanda. Siete la maggioranza e mi aspetto una risposta.

Intervento fuori microfono non udibile. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): No, vi sto facendo una domanda e mi aspetto una risposta.

Intervento fuori microfono non udibile. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Siete voi che amministrate. Mi sembra abbastanza logico da opposizione porvi una domanda. Non vi sto offendendo. Vi sto solo chiedendo come mai l'avete votata. Vi siete accorti che era in contrasto? Non ho mai avuto una risposta. Nel nostro documento era scritto. Non avete voluto farcelo discutere, va bene, ne prendiamo atto, però non nascondiamoci sempre dietro un’unghia parlando di massimi sistemi quando il problema e il tema è un altro. Vi chiediamo semplicemente delle risposte. Oltre tutto la sentenza del T.A.R. mi sembra che sia abbastanza chiara. Dice “Il Consiglio Comunale non avrebbe potuto accogliere un’osservazione siffatta proposta nell’ambito di una variante al solo piano delle regole. Nella fattispecie è infatti stata effettuata una modifica che incide sul documento di piano - come vi avevamo detto voi a noi e come prevede la legge regionale - e che va a toccare una specifica prescrizione del P.T.C.P., utilizzando uno strumento del tutto improprio e senza seguire l’iter procedimentale fissato dalla legge regionale”. Non vi sto offendendo; vi sto chiedendo: perché l'avete votata? Perché l'avete votata? Se l’avete letta, perché avete deciso comunque di votarla? Questa è la domanda, questo è il tema. Nient’altro. ....................: Vediamo di mettere un po’ di cose a posto perché francamente... Accusare questo Comune di non volere la metropolitana e questa Amministrazione...

Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): E ancora! E ancora! ....................: Credo che il Consigliere Raineri ha avuto il diritto di parola tanto invocato.

Intervento fuori microfono non udibile. ....................: Quando e se ho voglia di arrivarci, rispondo. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Bravo. ....................: Quando e se ho voglia, perché mi pare di avere diritto di parola. Intervento fuori microfono non udibile. ...................: Grazie. Penso che me lo debba concedere il Sindaco e non i Consiglieri di minoranza, però... Mi pare di ricordare di averlo letto da qualche parte, non mi ricordo bene dove.

Quindi questo è un Comune che ha inserito tutte le fasce di salvaguardia, come ha ricordato il Consigliere Peli, su progetti che, come dimostra bene la vicenda anche dell’autostrada, potevano tranquillamente essere dimenticati perché passati i tempi fissati dalla legge. Il Giudice fissa in questa sentenza, che per altro non è definitiva, ci dice che abbiamo avuto un’interpretazione che è sbagliata. Prendiamo atto, rispettiamo la sentenza.

Rispetto al fatto che ritorna in tutti i Consigli Comunali, e lo dimostra il fatto che questo punto all’ordine del giorno viene discusso in maniera del tutto veloce e del tutto arbitraria, adesso io non ho visto a che ora abbiamo iniziamo, ma mi pare che sta giustamente proseguendo la discussione, quindi mi sembra un po’ strano il fatto che non lasciamo parlare mai nessuno, avremmo sbagliato l'interpretazione, il Giudice ci dice. La rispettiamo, vedremo come valutarla,

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ma quel punto all’ordine del giorno e la vostra dichiarazione, come tutte le dichiarazioni rispettabili, andava eventualmente a inficiare non tutta la variante, come dice la sentenza, ma andava a inficiare quell’osservazione. E allora cosa è successo in quel Consiglio Comunale? E’ bene ricordarlo: che quell’osservazione specifica su un’osservazione non è stata ammessa perché si stava parlando d’altro. Questo è successo in quel Consiglio. Tutto lì. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Ma cosa stai dicendo? Ma fa la sbobinatura. ....................: Dico quello che voglio fino a prova contraria, eh per favore. E’ successo esattamente questo.

Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): No. ....................: E’ successo questo. Il Sindaco ha semplicemente detto “dell’osservazione 36 ne parliamo dopo le altre, ne parliamo alla 36”, e quell’impianto è confermato dalla sentenza perché se tutta la variante fosse stata annullata dalla sentenza del T.A.R., ci siamo; ma siccome non è stata annullata tutta la variante ma è stata cassata quella specifica osservazione, l’impianto della variante è confermato. Tutto lì. Dopodiché voglio sottolineare questa volta e non è la prima volta che questo è un gruppo che legittimamente si trova, discute, può anche darsi che sbagli, ma non accetto e nessuno di noi accetta che passi la vulgata che questo è un gruppo che vota così sulla base dell’umidità dell’aria. Questo è un gruppo che discute e che lavora, e non accetto che questo gruppo venga accusato di votare senza leggere i provvedimenti. Se lo fa, lo fa qualcun altro, non lo facciamo noi. Poi possiamo anche sbagliare qualche valutazione, per carità di Dio, possiamo anche sbagliarla, ma questa è stata la storia di quel Consiglio Comunale e di quell’osservazione. Dopodiché su Brescia Mobilità non stiamo dicendo niente di così trascendentale, se non il fatto che è cambiato il progetto, prendiamo atto; un progetto nuovo viene calato in una realtà; ci pare di poter chiedere che, visto che è la realtà che amministriamo insieme, ci si venga detto come questa cosa vada a incidere sul nostro Comune. Stiamo dicendo semplicemente questo, e ci domandiamo, visto che Brescia Mobilità giustamente strategicamente controlla gli strumenti urbanistici degli altri Comuni per salvaguardare l'opera che viene ritenuta strategica, e siamo d'accordo, ci viene la domanda di come mai le fasce del Comune di Concesio a 10 metri non vanno bene, e giustamente viene sollevato e il Giudice lo accetta, prendiamo atto e ci muoveremo di conseguenza. Quando altri Comuni mettono la fascia a metri 0, cioè non la mettono e non la prevedono, tutto debba passare sotto silenzio. C'è qualcosa di dissonante mi pare di poter dire. Tutto qua. Questo è quello di cui stiamo parlando. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Innanzitutto premetto che io faccio il Consigliere di opposizione e quindi non rispondo né per Brescia Mobilità, né per il Comune di Brescia. In Consiglio Comunale ci siete voi, è stato approvato un P.G.T., potevate sollevarla questa cosa. Comunque a me interessa Concesio. Ti ringrazio di non avermi risposto. A me non interessa se voi vi parlate o meno. Io vi ho fatto una domanda. Vi ho chiesto: avete letto la delibera? Vi siete accorti che c'era questo errore? Se sì, perché non l'avete votata? Se no perché non vi siete accorti? Un’altra cosa: visto che hai richiamato anche tu il Consiglio Comunale dove abbiamo approvato la variante, vorrei ricordarti che quando è stata chiesta la parola dalla Lega, non è stata chiesta sull’osservazione 36, caro mio. Noi abbiamo chiesto la parola all’inizio della discussione di tutte le osservazioni perché avevamo un intervento propedeutico da fare a tutta la delibera, relativo proprio al documento di piano. Ho capito che cercate sempre di spostare il centro degli argomenti, però quanto meno abbiate il coraggio di rispondere.

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Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Io leggo le memorie che abbiamo presentato noi dai nostri legali, così penso di rispondere tecnicamente e giuridicamente il perché abbiamo fatto quel comportamento. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Le ho lette anch'io, però io ho fatto un’altra domanda.

Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Sta calma, ti do la risposta. Intervento fuori microfono non udibile. Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Ma scusami, ma quando si è in un dibattito politico, tu puoi chiedere, gli altri possono...

Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Allora leggiamole insieme. Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Non è che io devo rispondere a te. Io devo rispondere al Consiglio Comunale.

Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Vabbè, io sono Consigliera d’opposizione Retali Stefano, Sindaco: Per favore, possiamo discutere in maniera... Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Guarda il filmato di stamattina del Consiglio Provinciale e vedrai che ti divertirai.

Intervento fuori microfono non udibile. Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): No, perché non ci lasciano parlare perché ti tolgono la parola, è molto semplice.

Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Ne so qualcosa allora! Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Vedi? Allora siamo sempre nelle stesse situazioni, dipende da dove siamo. Dicevo che qual è il problema, e dico le memorie nostre ai nostri legali, per cui non è invenzioni fatte il perché l’abbiamo fatto. Dice “La norma, in vigore dal dicembre 2004, ha perduto efficacia in assenza di reiterazione del vincolo espropriativo e comunque norma che non ha mai fatto rivivere gli effetti. In ogni caso esso propone l’esistenza di un progetto sufficientemente al dettaglio, che imponga l’obbligo del rispetto”, perché se non c'è l’obbligo del rispetto, non c'è il rispetto. Il problema è che il Giudice afferma una prima parte, perché è vero che deve essere il documento di piano che stabilisce la variazione delle norme, nessuno lo mette in discussione, ma se ci sono queste norme. Noi riteniamo che non ci siano più queste norme sul Comune di Concesio.

Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): La legge regionale prevede..... Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Ancora una volta? Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Il nocciolo è quello, non girateci intorno. Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Il nocciolo è molto semplice. Voglio dire per assurdo: noi stiamo facendo la variazione al documento di piano perché la stiamo già facendo, perché sapete che l’abbiamo già presentata anche in Commissione, per cui la stiamo facendo. Lo mettiamo dentro, non c'è nessun problema. Basta, chiuso, tutto lì, l'effetto è quello. Però quella norma noi riteniamo che per essere efficace, ed è la cosa che ci riserviamo anche di ricorrere al Consiglio di Stato perché non è che l’ultimo giudizio sia il T.A.R., allora vedete che voi state dicendo... quello è un giudizio della Magistratura, non è il giudizio finale, tant’è che i nostri legali ci dicono che il problema qual è? Che il vincolo che noi chiediamo, che è stato detto che viene fatto perché si ritiene sufficiente lo studio di fattibilità fatto da Brescia Mobilità a creare i presupposti di vincolo, cosa che noi non abbiamo mai avuto. Per cui noi non potevamo mettere nessun vincolo nel Comune di Concesio con correttezza. Ricordo anche, visto che si fanno le pulci, che nel 2011 era in vigore la variante al P.T.C.P., approvata nel 2009, e la variante al P.T.C.P. tra l'altro prevedeva che le distanze si riducessero a 45 metri su tutta la Provincia. Poi la variante è decaduta nel 2012 e siamo ritornati a quello del

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2004. Allora il problema è molto semplice: noi riteniamo e abbiamo ritenuto che, non essendoci più i vincoli sulla metropolitana, non ci fosse necessità di fare altro intervento. Il Magistrato dà un’interpretazione diversa. Ne prendiamo atto, la mettiamo dentro, non succede niente, non cambia proprio niente. Vi diciamo però, e il Magistrato non entra nel dire che distanza deve essere vincolistica nel centro abitata, non ce lo dice questo, perché introdurre il vincolo significa introdurre l'articolo 99 del P.T.C.P., e io ve l’ho letto, l'articolo 99 del P.T.C.P. dice che nel centro abitato non prevede nulla. Il P.T.C.P. nel centro abitato non prevede vincoli. Noi abbiamo messo un vincolo aggiuntivo, perché i 10 metri è un vincolo aggiuntivo che non c'è. Il comune di Brescia non ha il vincolo dei 10 metri, eppure la metropolitana c'è. Seconda cosa: non è che noi abbiamo fatto questi ragionamenti senza fare conferenza di servizi, perché il sottoscritto e il Sindaco ci siamo trovati con il Comune di Brescia, con il Vice Sindaco Rolfi...

Intervento fuori microfono non udibile. Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Quello lo dici te. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): L’hai detto prima. Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Ma lì ha detto prima chi? Ho detto che ci siamo trovati...

Intervento fuori microfono non udibile. Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Per esaminare il ricorso, ma non sul piano, sul ricorso. Abbiamo fatto gli incontri, li ho fatti personalmente con il Sindaco Paroli. Ma cosa pensate che non ci siano questi incontri? C’è il colloquio, eh? Li abbiamo fatti con la Provincia, li abbiamo fatti con l’Assessore Romera, io, Romera e Paroli abbiamo fatto l’incontro. Non è che non si siano fatti. Il problema è sul tipo di ricorsi, perché ha detto “Guardate bene che per il momento è vero che sul piano procedurale potete anche vincerlo, però poi vinceremo noi sul Comune di Brescia, perché noi qui da domani mattina mettiamo il vincolo sul Comune di Brescia e andremo ad azzerare tutte quelle aree”, perché è così che si fa. Pensi sia da fare una bega tra Comuni? Bisogna pensare che c'è la partita di andata e la partita di ritorno. Allora le conseguenze sono che noi nel documento di piano modificheremo il documento di piano e verrà sottoposto a VAS tranquillamente, perché ogni documento di piano viene sottoposto, ma che dal punto di vista procedurale noi comunque la proposta di Brescia Mobilità, non avendola avuta, non l’abbiamo mai inserita. Zadra Massimiliano, consigliere (PDL): Io vorrei in un certo senso attenermi a quello che è l'ordine del giorno e a quelli che sono i fatti conseguenti a una sentenza di un organo giurisdizionale che mi sembra abbastanza chiara. Il problema qui è evidenziare e stigmatizzare il fatto che comunque un errore c'è stato, e che questo errore, appunto il fatto che l’osservazione n. 36 non toccasse e non variasse il documento di piano, rilevo come il nostro gruppo, che aveva dato parere contrario, era stato esplicitamente menzionato nella dichiarazione di voto del Consigliere Giulio Zanetti. Dopo tutto il resto possiamo stare qui altre due ore a discutere, però ripeto, il punto è questo: l'errore c'è stato, per carità errare è umano, però tutto il resto mi sembra anche poco decoroso nei confronti di questo consenso, nel senso che si stanno facendo discorsi che poco c’entrano e che non rilevano al dato di fatto dovuto, ripeto, non da un organo politico ma da un organo giurisdizionale che ha emesso per carità una sentenza che può essere criticata. A questo punto vorrei capire se poi verrà impugnata oppure no. Grazie. Retali Stefano, Sindaco: Il Consigliere Zadra ha fatto un intervento ovviamente che è attinente all’ordine del giorno. L’errore magari c'è stato perché, come diceva giustamente Lei, gli errori si possono anche commettere. Si può continuare, si può andare al Consiglio di Stato, oppure

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superare questo problema con la variazione del documento di piano nell’ambito della variante che è in iter, oppure l'accordo di programma credo che sia la strada migliore condivisa con tutti gli Enti, centrato sulle fasce di salvaguardia del Metrobus. Queste sono le strade maestre evidentemente. Quindi stiamo parlando di una sentenza che ha un effetto indubbiamente non particolarmente rilevante ma che c'è un problema e che andrà affrontato con serietà. Ripeto, non è l’ultimo ricorso che abbiamo visto in questi quattordici anni, ne abbiamo visti tanti, a volte sono stati rovesciati. Semplicemente con serietà lo affronteremo e troveremo le soluzioni, perché evidentemente a noi interessa il rispetto del nostro paese dal punto di vista urbanistico, il rispetto degli interessi dei privati. E’ questo che vogliamo fare. Però ripeto, siccome stiamo parlando di un fatto importante e rilevante, forse non sarà strettamente attinente al ricorso che Brescia Mobilità ha vinto, però lì si parla di uno studio di fattibilità che riguarda il nostro paese, noi non lo conosciamo, chiediamo di conoscerlo. Mi sembra che sia una richiesta assolutamente legittima perché non riteniamo corretto che un Ente terzo decida delle sorti urbanistiche del nostro paese senza che il Consiglio Comunale sia stato investito di niente. Mi sembra che questo fatto qui si rilevi, è vero perché è scritto nelle motivazioni della sentenza, è stato prodotto questo studio di fattibilità da Brescia Mobilità ai Giudici del T.A.R., vorremmo conoscerlo anche noi perché sembra che il Giudice, interpretando ovviamente in maniera rispettabile tutto questo, dica che in virtù di questo studio si mettono le salvaguardie. Ma noi non lo conosciamo, non so che cosa dice questo studio. Questa mi sembra una cosa che debba essere affrontata, rileva in maniera molto importante. Non si può tacere ad un Consiglio Comunale una cosa così importante e rilevante per il nostro paese. Quindi la risposta è molto chiara al rilievo che ha fatto il Consigliere Raineri e anche il Consigliere Zadra. E’ chiaro, l’errore lo possiamo superare in questi tre modi: ricorso al Consiglio di Stato per avere soddisfazione di una interpretazione che noi continuiamo a ritenere corretta, ma la cosa migliore è variare il documento di piano seguendo l'indicazione procedurale che il Giudice ci ha dato, oppure condividere con tutti gli Enti un accordo di programma. Sono queste le tre strade. Noi senz’altro privilegiamo la seconda e la terza perché non riteniamo utile continuare in un contenzioso eterno e lungo. Riteniamo invece importante dare risposte immediate perché comunque ci sono anche interessi di privati in ballo che devono essere tutelati. Per il resto comunque vorrei davvero poter visionare insieme a voi questo studio che mi sembra molto importante, perché varia il progetto che noi conosciamo, almeno sembra così che sia, e vorremmo conoscerlo. Questa cosa non ci piace perché siamo tutti Consiglieri comunali di Concesio e vogliamo essere investiti di questi problemi perché riguardano il nostro paese. Questa mi sembra una cosa molto importante e vorrei che venisse messa in rilievo. Consigliere Micheli, prego. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): E’ fantastico perché si sta parlando di qualcosa che non esiste, continua a parlare di questi fantomatici documenti che io ho approvato, di documenti di fattibilità nuovi che il Consiglio Comunale non sa ma io che so.... Posso dire che queste sono falsità o è una querela? Queste qui sono delle sciocchezze, per non dire altro. Stiamo parlando del sesso degli angeli, di qualcosa che non c'è. Non so di cosa state parlando, non si sa di cosa state parlando. Parliamo dei fatti reali. Continuiamo a scappare dall’argomento, è una cosa bellissima, continuate a scapparci. Non c’entrano nulla queste robe qua. Avete per fortuna alla fine dopo due ore ammesso l’errore. Ok, è già una bella cosa. Chiedere scusa non avete intenzione, scusa per la vostra mancata interpretazione di certe norme provinciali, sarebbe bello ripeto chiedere scusa, però chiudo l'argomento, non volete farlo, non fa niente.

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Non mi prolungo ancora perché se ritorniamo all’inizio a dire “Non è vero che ci avete tolto la parola”, se vi ostinate vi leggo tutta la sbobinatura di quello che è successo il 21 luglio 2011. Chiudiamola qui.

Intervento fuori microfono non udibile. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Appunto, meno male. Intervento fuori microfono non udibile. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): E allora? Quello che è successo in quel Consiglio Comunale dove non abbiamo avuto la parola.

Intervento fuori microfono non udibile. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Attendiamo anche quello. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): E’ depositato, quando lo calenderizzerano, vedremo. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Attendiamo anche quel ricorso, magari è difficile che lo stesso T.A.R. si smentisca da solo, visto che ha dato a Brescia Mobilità su quel ricorso, è difficile che si dia torto da solo sull’altro, però noi siamo pragmatici, stiamo ai fatti, e i fatti è che questo ricorso vinto da Brescia Mobilità il Comune di Concesio ha toppato in pieno. Però ci chiediamo anche altre domande che facciamo agli amministratori: i continui ricorsi che continuiamo a perdere; perché l’Ufficio Tecnico non abbia evidenziato, magari in contrasto con certi dettami normativi, e visto che abbiamo l’onore di avere anche Architetti in Consiglio Comunale, magari questa evidenziazione poteva essere data. L'Amministrazione a distanza di pochi mesi ha aperto questa procedura, un’altra variante al P.G.T.. Forse magari era consapevole che certi ricorsi contro di questa erano fondati? O bene o male per la motivazione per cui nel Consiglio Comunale di approvazione è stato impedito alle minoranze di esprimere il loro parere? Quanto costerà alla collettività una nuova variante generale? Queste magari sono nuove domande che ci si pone. Poi all’inizio il Consigliere Peli aveva detto che c'era la possibilità di andare al Consiglio di Stato, il Sindaco dice che non ricorrerà al Consiglio di Stato, ci sono queste tre variabili. Insomma il caos non è generato sicuramente da noi. E poi ci chiediamo per l’ennesima volta perché certa politica la si fa nel chiuso degli uffici, senza coinvolgere la cittadinanza in modo costruttivo. Poi ricordiamo che tra variante e P.G.T. sono state approvate a fine luglio, quando magari la gente è un po’ con la testa che pensa alle vacanze, e anche questo qui non si vuole porre la stessa attenzione a determinate politiche. Abbiamo già ricordato che non si gioca con il futuro sviluppo di Concesio, con le risorse ovviamente economiche dei cittadini, perché dopo vengono persi magari in certi Tribunali Amministrativi. Con maggior trasparenza e maggior condivisione tutto questo potrebbe essere evitato e, come ha recitato più volte anche un nostro slogan per quanto riguarda Villa Reggia, non si gioca a Monopoli con i soldi dei cittadini, bisogna avere sicuramente maggiore attenzione. E quindi ribadiamo che vorremmo prima ovviamente anche ricordare al Sindaco, perché sui giornali ha detto che i Consiglieri comunali del Carroccio, a cui rivolgo una domanda, lavorano per il loro territorio o per interessi diversi estranei a Concesio? Volevo capire meglio questa affermazione perché posso dire tranquillamente che ho sempre, io in particolare perché penso che si rivolgesse a me l'affermazione, ho sempre difeso e fino alla morte lo farò i soli interessi dei cittadini di Concesio e, come tutti voi, ho cercato di fare in modo che la metropolitana, come più volte mi aveva ricordato il Sindaco in precedenti Consigli Comunali, di fare in modo che arrivasse questa metropolitana, anche in questo caso qui voi avete magari predicato in un modo e

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comportati in un altro, ho seguito il vostro suggerimento. Quindi il caos e l’incomprensione è da parte di qualcun altro. Quindi se potete darmi questa spiegazione, perché se no è facile la battuta e dire che se qualcuno non fa gli interessi di Concesio, magari qualcun altro fa gli interessi di qualche centro commerciale, perché può essere facile anche questa battuta, però magari avere una spiegazione in merito a questo. Grazie.

Retali Stefano, Sindaco: Credo che la parte finale certamente mi è piaciuta poco. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Ma anche a me sui giornali non mi è piaciuta. Retali Stefano, Sindaco: Adesso parlo, per favore. Io faccio gli interessi di un centro commerciale? Lei ha detto questo. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): No, non ho detto questo. Si riguardi la sbobinatura. Ho detto qualcuno può fare gli interessi di qualche centro commerciale.

Retali Stefano, Sindaco: Va bene, lei ha detto questo. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Non ho detto il Sindaco. Se Lei si ritiene chiamato in causa, è un problema suo. E’ un problema suo, io non l’ho detto. Retali Stefano, Sindaco: Qualcuno, amministriamo noi, forse qualcuno di noi, sarà qualcuno di noi, ci guardiamo in faccia. Sei stato tu Daniele? Tu Diego? Franco sei stato tu? Non lo so, qualcuno di noi.

Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Ridicolizziamo la cosa! Retali Stefano, Sindaco: E’ Lei che dice questo, non io evidentemente. Intervento fuori microfono non udibile. Retali Stefano, Sindaco: Dirò anche il perché, non c'è problema. I nostri interessi commerciali... Mi sembra che il Comune di Brescia è amministrato dalla Lega Nord e di interessi commerciali... Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Parliamo di Concesio, siamo eletti da Concesio.

Intervento fuori microfono non udibile. Retali Stefano, Sindaco: Sia chiara una cosa: la morale da voi non la accetto. Stiamo parlando, va bene? Sia chiara una cosa. Innanzitutto non chiedo al Consigliere Micheli di lottare fino alla morte, francamente stiamo lavorando per altre cose, questi sono slogan. Urlavamo in curva quando eravamo giovani questa cosa, oggi siamo in Consiglio Comunale, non è la curva questa. Io ho posto un interrogativo: ma scusate, nel 2011 questo studio di fattibilità c'era o non c’era? Il C.d.A. di Brescia Mobilità l’ha discusso o non l’ha discusso? Io chiedo di notificarlo al Consiglio Comunale. Vediamo che cosa c'è dentro. Io chiedo questo.

Intervento fuori microfono non udibile. Retali Stefano, Sindaco: Parliamo seriamente e con serietà. E’ scritto nelle motivazioni del T.A.R.: Brescia Mobilità ha depositato al T.A.R. uno studio di fattibilità. Presumo che ci fosse prima del ricorso, altrimenti mi verrebbe qualche sospetto. Ciò vuol dire che il Consiglio di Amministrazione di Brescia Mobilità ha senz’altro discusso, credo approvato, un documento che parla di Concesio e che varia il precedente progetto. Vorremmo vedere cosa c'è scritto in questo progetto. Ripeto, magari ci piace e vi diciamo bravi, però vogliamo vederlo. E se fosse invece quello che ci viene suggerito, che esce fuori, passa nel mezzo, taglia la farmacia? Questo ci preoccuperebbe molto. Vorremmo interrogare i nostri cittadini, andare a fare un po’ di assemblee e dire “Questa è la proposta di Brescia Mobilità: che ve ne pare?”. Sentiamo i cittadini cosa ne pensano. Io credo che il cittadino vada rispettato. Non è pensabile che ci sia un intervento così importante per Concesio e noi non lo sappiamo? Io chiedo questo, non chiedo altro. Se domani mi viene notificato al protocollo, io convoco subito il Consiglio Comunale, prima i Capigruppo, e lo vediamo insieme. Poi vediamo di che si tratta, di cosa stiamo parlando. Ripeto, magari ci piace, però questo è molto importante. Quindi io dico, siccome non ho mai avuto dubbio sulla vostra

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onestà politica, ci mancherebbe altro, mi stupisco di questo. Vorrei vederlo. Io mi auguro che domani, settimana prossima, mi arrivi al protocollo questo studio di fattibilità e così lo esamineremo, perché chiedo questo. Poi lo porteremo nelle assemblee, lo discuteremo con i cittadini e lo porteremo in Consiglio Comunale. Mi sembra il metodo più ovvio, più trasparente, più chiaro che ci possa essere. Quindi chiedo soltanto questo, non mi sembra di dire altro. Mi sembra una richiesta legittima, la possiamo sottoscrivere tutti, ma con pacatezza, con pacatezza. Lasciamo perdere l’errore, non c'è, non c'è. E’ chiaro, il Giudice ha detto che c'è. Ne prendiamo atto, per carità. Ho indicato tre strade, vedremo quale perseguire, se la prima, la seconda o la terza. Per carità, non si crede niente. Questo attiene alla serietà di una Amministrazione. Chi amministra va bene che deve trovarsi di fronte anche a dei ricorsi, a delle vittorie, a delle sconfitte, in quattordici anni ne ho viste tante, anche voi, quindi per carità, abbiamo ammesso l’errore, dobbiamo chiedere scusa. Non siamo tra bambini, siamo persone adulte che affrontano i problemi, e allora noi così stiamo facendo ma nella massima serenità. Poi ripeto, quello che sto rilevando è importante, sapete. Io voglio dire ai miei cittadini che cosa c'è qui dentro, e non lo so. E’ grave questa cosa. Io la voglio sapere, e chiedo quindi ufficialmente che questo documento venga notificato al Comune di Concesio. Spero che arrivi.

Intervento fuori microfono non udibile. Retali Stefano, Sindaco: Ma come non esiste? Scusate, è scritto lì, ma è scritto lì. E’ nella sentenza del T.A.R. questa cosa qui. Adesso dai... Allora i Giudici hanno ragione soltanto quando interessa a voi? Il Giudice ha scritto questo; è scritto lì, dai. Non diciamo cose... Ripeto, ma magari ci piace. Non ci piace il metodo. Certo perché, scusate, la vogliamo vedere noi questa cosa qua. Prego Consigliere Peli. Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Leggo la sentenza: “Con ricorso dell’esame di Brescia Mobilità S.p.A., società controllata dal Comune di Brescia, deputata alla realizzazione della metropolitana di Brescia denominata Metrobus, impugna il primo variante parziale del piano delle regole e il piano dei servizi del P.G.T. di Concesio approvato con delibera, con cui l’accoglimento dell’osservazione 36 si è modificato l'articolo 48 stabilendo che il corridoio di salvaguardia per l’infrastruttura ferroviaria Metrobus di cui all’articolo 99 delle n.t.a. del P.T.C.P. di Brescia venga ridotto a 10 metri all’interno del centro abitato e mantenuto pari a 70 metri nelle aree poste al di fuori. La ricorrente evidenzia che è in corso l’iter per ottenere il finanziamento del lotto sulla tratta Prealpino-Concesio per la quale è già avvenuta l’approvazione dello studio di fattibilità del progetto preliminare, mentre non è ancora avvenuta l’approvazione del progetto definitivo. Il P.G.T. del Comune di Concesio, approvato con delibera del Consiglio Comunale del 25.07.2009, prevedeva all’articolo 48 del piano delle regole un corridoio di salvaguardia di aree 70 metri...”

....................: Ma è di dieci anni fa, cosa stai prendendo in giro, il finanziamento... Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Ma non dire imbecillità che te sei un esperto, stai dicendo un’imbecillità, ma lascia perdere. Ma pensa un po’ questo che arriva, arriva sul treno, ma pensa un po’. Rileggo perché così capisci bene, perché vedo che non lo capisci, nonostante che tu adesso devi diventare un esperto di scuola.

Intervento fuori microfono non udibile. Retali Stefano, Sindaco: Per favore Dario, quando eri qui, parlavi. Quando sarai tu qui, parlerai. Adesso fai parlare, per favore. Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Rileggo: “La ricorrente evidenzia che è in corso - stiamo parlando del ricorso del 2011, non prima - che è in corso l’iter per ottenere il

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finanziamento del lotto della tratta Prealpino-Concesio, per la quale è già avvenuta l’approvazione dello studio di fattibilità del progetto preliminare”. Allora qualcuno l’ha approvato.

Intervento fuori microfono non udibile. Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): No, studio di fattibilità del progetto, “mentre non è ancora avvenuta l’approvazione del definitivo”.

............: La data del progetto preliminare quale è? Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Me lo diranno loro, non ce l’hanno fatto vedere.

Intervento fuori microfono non udibile. Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Ma dai, ma non diciamo stupidaggini.

Intervento fuori microfono non udibile. Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Il progetto preliminare del 2003 prevede che la stazione della metropolitana sia in sotterranea ed è quella che è dentro nel P.G.T.. Non c'era bisogno di approvare un progetto perché c'è già il progetto definitivo, è già andato in gara d’appalto. C’è il progetto definitivo fino a Concesio, non il progetto preliminare, ed è andato in appalto. E’ stato fermato perché non c'era la competenza economica, non c'era la sufficiente capacità economica, ma quello prevedeva la stazione sotto terra, in trincea, e se vuoi ho qui tutto il progetto per fartelo vedere. Il problema è che questo è un altro progetto, perché questo prevede, e lo dice Prignacchi, un costo, non più di 650 milioni, ma sotto i 100 e non parla più di Metrobus ma parla di tranvia. La tranvia non c'era nel 2003, c'era il Metrobus nel 2003. Allora non tiriamoci in giro veramente su questo argomento. Loro hanno presentato un progetto di fattibilità e il Magistrato gli dà cinque anni di tempo su quel progetto, che se non fa quello definitivo decade. Gli dà cinque anni di tempo su quel progetto il Magistrato, e decorrono dalla presentazione, per cui non è che parta dal 2003, perché i cinque anni dal 2003, se qualcuno li conta, sono già passati da un bel po’, per cui è questo il problema. Questo è stato l’incontro che abbiamo fatto con il Sindaco e con il Vice Sindaco di Brescia, perché gli abbiamo spiegato tutte le regole...

Intervento fuori microfono non udibile. Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Io non ho mai detto che i leghisti non capiscono, non è quello, ma lascia stare. Lo dite anche voi di noi. Ma in politica ce ne diciamo di cose, ce ne diciamo di cose in politica, non è quello il problema. Il problema è che noi stiamo pensando. Perché il problema qual è? Se fosse quello del 2003, non c'è bisogno di nessun ricorso perché quello è dentro il P.G.T., perché devi sapere che il progetto del 2003 è totalmente dentro nel P.G.T..

.............(fuori micr.).......: Con che distanze? Con che distanze? Spieghi quello. Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Ma non può più avere distanze perché il progetto è definitivo.

Intervento fuori microfono non udibile. Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Ma veramente non ci arriva proprio, non c’è niente da fare. ……………… il progetto definitivo non avrà le distanze! Retali Stefano, Sindaco: Adesso però chiudiamo la discussione perché è diventata sterile.

Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Io volevo concludere. Posso? Retali Stefano, Sindaco: Prego. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Volevo solo evidenziare che nel ricorso è esplicitato che al ricorrente è stato chiesto di depositare copia per estratto del progetto preliminare recante gli estremi di approvazione della tratta Prealpino-Concesio. Questo ce l’avete?

Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): No.

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Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): E’ agli atti. Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Ma non ce ne frega niente degli atti. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Ma c’è scritto. Scusa eh, c'è scritto che è agli atti, che in teoria dovreste averlo se siete andati a richiedere la documentazione. Comunque potete sempre scrivere a Brescia Mobilità chiedendolo, invece di chiederlo ai Consiglieri di opposizione. Prendo atto del tatto che di tutto quello che vi abbiamo chiesto stasera non ci è stato risposto a niente. Prendo atto anche di un’altra cosa però, della proposta del Sindaco di avviare un accordo di programma. Siamo favorevoli e ci aspettiamo a questo punto che il Comune di Concesio si faccia promotore.

Intervento fuori microfono non udibile. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): E dove è che è? Intervento fuori microfono non udibile. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): La Provincia e la Regione? Intervento fuori microfono non udibile. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Però di solito gli accordi di programma si portano anche in Regione.

Intervento fuori microfono non udibile. Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Va bene. ....................: Chiederei solo un attimo da parte vostra di coerenza, perché Micheli dice che non c'è nessun progetto e non l’ha mai approvato, lei dice che il progetto c'è ed è agli atti..

Intervento fuori microfono non udibile. ....................: Studio di fattibilità: Micheli si contraddice due volte, prima quando dice che lui nel 2011, su indicazioni del Sindaco, sta lavorando per la metropolitana, poi dice che il progetto non c'è e Lei Consigliera Raineri dice che è agli atti. Quindi una qualche contraddizione...

Intervento fuori microfono non udibile. ....................: Appunto, ma è quello che noi abbiamo detto fino ad oggi, fino adesso. Voi precedentemente continuate a dire il progetto non c'è, lo studio di fattibilità non c'è, Micheli dice non è mai stato studiato niente, un attimo di coerenza. Un attimo di coerenza solo. Noi avremo sbagliato e ammettiamo di avere sbagliato, però anche voi un attimo di coerenza.

Raineri Silvia, consigliere (Lega Nord): Bravo. ....................: Abbiamo sbagliato quello che sarà l'atto procedurale, se il Giudice ritiene che abbiamo sbagliato, però anche voi un attimo di coerenza. Retali Stefano, Sindaco: Chiederò ufficialmente a Brescia Mobilità il progetto di fattibilità, lo porteremo qui e lo vedremo, e poi lo porteremo alla gente. Vedremo cosa dirà. Chiudiamo però perché adesso mi sembra che abbiamo discusso abbastanza. Rapidamente Consigliere Micheli. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Riguardo a quanto detto, alleghiamo al punto all’ordine del giorno quanto detto fino adesso.

Retali Stefano, Sindaco: Va bene.

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Punto 5) Interrogazione presentata dal Gruppo Consiliare Lega Nord per l’Indipendenza della Padania ad oggetto “Situazione costruzione Sant'Onofrio 3”.

Retali Stefano, Sindaco: Consigliere Micheli, prego. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Visto che proprio circa un anno fa il Gruppo della Lega Nord presentò un’interrogazione simile che riguardava la bretella di collegamento con Bovezzo e la situazione che si andava a creare su Via Matteotti per quanto riguarda le nuove edificazioni, ed in quell’occasione c'era stato detto che tutto era posto e da cronoprogramma si sarebbe andato a risolvere il problema anche con i residenti poco soddisfatti della scelta attuata dall’Amministrazione, abbiamo voluto presentare questo ordine del giorno per un aggiornamento della situazione della zona, visto che è da parecchi mesi che vediamo un totale fermo dei lavori per quanto riguarda la costruzione Sant’Onofrio 3. L'interrogazione recita: “In riferimento al Piano Integrato di Intervento n. 13 Via Europa, Via Matteotti, Via Camerata, approvato dalla Giunta Peli, ed in seguito dalla Giunta Retali, che ha permesso nel Comune di Concesio di acquisire l’area Villa Carla in cambio di una capacità edificatoria nel parco su Via Matteotti - Via Camerate; visto che nei mesi scorsi abbiamo assistito a numerose proteste di cittadini della zona interessata perché contrari alla cancellazione del loro parco su Via Matteotti, e molti segni di tale contrarietà li possiamo vedere anche oggi passando sul cantiere in questione; ritenuto che sia doveroso dare aggiornamenti e chiarimenti alle numerose famiglie della zona che tengono così tanto al loro parco pubblico; riscontrato che da diverse verifiche e testimonianze avute in queste settimane il cantiere della ditta costruttrice, che prevede la costruzione di nuovi appartamenti in questa zona, è totalmente fermo da prima dell’estate 2012, indicativamente dal giugno 2012; visto che oltre un anno fa, a novembre 2011, il Gruppo della Lega Nord presentò a questo Consiglio Comunale un’interrogazione smile, chiedendo anche i tempi di realizzo dell’opera, chiediamo chiarimenti ed aggiornamenti all’Amministrazione Comunale, in modo che comunichi al Consiglio Comunale gli sviluppi di nuovi tempi di realizzo dell’opera Sant’Onofrio 3, visto che nella precedente interrogazione l'Amministrazione aveva comunicato dei tempi che ad oggi non sono minimamente rispettati”. Grazie. Retali Stefano, Sindaco: Innanzitutto Sant’Onofrio 3 non è un’opera, è un intervento di edilizia privata, è un qualcosa di molto diverso, quindi attiene al privato, non certamente al pubblico: questa mi sembra una cosa piuttosto evidente. Come sapete, in quell’area esiste un contenzioso in sede amministrativa che il condominio Le Betulle ha presentato al Presidente della Repubblica. Successivamente il ricorso è stato riportato, come la norma prevede, di fronte al TAR di Brescia, infatti la norma prevede che il contro-interessato, in questo caso il Comune di Concesio, e l’immobiliare che sta costruendo in quest’area, Sant’Onofrio appunto, abbia la facoltà di accettare l’iter di fronte al Presidente della Repubblica, che non prevede dibattimento, ma prevede l'istruzione della pratica da parte del Ministero competente, e la trasmissione di questa al Consiglio di Stato per il parere obbligatorio; poi il tutto ritorna al Presidente della Repubblica, il quale adotta un provvedimento come DPR, e quindi non vi è dibattimento, cioè non vi è una discussione fra le parti, non vi è un intervento di legali, non vi è niente. Noi, come la norma prevede, d’intesa con l’altra parte interessata, abbiamo chiesto che il gravame venga trasferito qui a Brescia di fronte al TAR, in modo tale che si potesse fare una disamina approfondita della questione, e vi possa essere un dibattimento. E questo è avvenuto. Quindi ad oggi il gravame è di fronte al TAR, il quale ha chiesto nel frattempo il deposito di una relazione al Comune di Concesio che ricostruisse l’iter amministrativo di tutta la vicenda. Questo è stato fatto.

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Era stato fissato il dibattimento, e quindi la Camera di Consiglio per il 27 marzo, quindi tra poche settimane; d’intesa con le parti in causa si è deciso di chiedere al Presidente del TAR di traslare il dibattimento a fine luglio. Questo perché? Perché tra le parti in causa sono in atto dei colloqui per poter addivenire ad una soluzione in via stragiudiziale del contenzioso che risolve il problema con soddisfazione di tutti. Quindi i legali stanno lavorando per trovare una soluzione che possa consentire all’intervento privato di ripartire con soddisfazione di tutti. Quindi si sta lavorando con serietà perché il problema venga superato, ed il contenzioso in questo modo cessi, senza che si vada di fronte al TAR a dirimere una questione, ma si lavori per un accordo in sede stragiudiziale. Questo è quello che si sta facendo, quindi il rinvio del dibattimento è legato a queste motivazioni. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Sì, ma l'interrogazione chiedeva sviluppi sul fermo di questa azienda privata, che non è un’opera, quello che vuole, però è ferma da otto mesi, l'Amministrazione si sarà posta il problema di che problema c'è per l’azienda, se c'è qualche problema particolare, perché non è normale che un’impresa rimanga ferma per così tanto tempo, e quindi chiedevamo gli sviluppi. Retali Stefano, Sindaco: L’impresa edile, che era stata incaricata dall’immobiliare di costruire la parte residenziale, è fallita: è molto semplice. È chiaro che la risoluzione del contenzioso consentirà il rinnovamento dell’intervento edilizio, è questo il motivo. E’ evidente che in questo momento la cosa importante è risolvere il contenzioso, in modo da consentire all’immobiliare di riprendere l’iter edilizio.

Intervento fuori microfono non udibile. Retali Stefano, Sindaco: L'interrogazione è botta e risposta. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Era un argomento sicuramente molto sentito, anche perché, se ci ricordiamo, a suo tempo quell’intervento fu singolare: in una sola notte venne chiuso tutto il parco, furono tagliati gli alberi, l’azienda cominciò subito a lavorare, poi non si è più saputo nulla. Quindi anche l'interrogazione voleva avere un intento di sapere se l’azienda poteva procedere o no, ed i tempi di vedere finito questo cantiere, perché non è un bello spettacolo, assolutamente, che va a sommarsi all’indegno spettacolo che abbiamo dietro il supermercato Rossetto, e quindi avere un po’ di tempi più certi, perché non piace avere sul proprio territorio certe costruzioni, chiamiamole così, che poi con agenti atmosferici ed altro sicuramente si saranno rovinati, o saranno comunque da risistemare, quindi ulteriori nuovi costi, e quindi va a....

Intervento fuori microfono non udibile. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): E’ un problema dell’impresa, però è un problema anche per i cittadini chi Concesio, che vedono una schifezza per anni, e chissà per quanti anni lo vedremo.

Intervento fuori microfono non udibile. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): C'è una procedura fallimentare, va bene, ma succedono tutte a Concesio queste cose qui! Quindi ci chiediamo se.... io di cose da ridere non le vedo, visto quello che era successo. Ci sono situazioni non piacevoli nella zona, e quindi di simpatico ci vedo poco. Volevamo avere un aggiornamento e la possibilità di veder finita quella costruzione, oppure altre possibilità, perché il parco pubblico non si riuscirà più ad avere…

Intervento fuori microfono non udibile. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Si è fatto un parchettino a distanza, quello era un parco che utilizzavano i condomini della zona, e quindi oggi si vede un privato di questo parco pubblico e si vede uno spettacolo indecente davanti agli occhi. Questo è la verità dei fatti: si vede uno spettacolo indecente davanti agli occhi tutti i giorni, e ci auspichiamo che questo spettacolo indecente possa cessare prima possibile. Penso che sia una condivisione di tutti.

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Retali Stefano, Sindaco: Infatti mi sembra di aver risposto con chiarezza. Perché si è deciso di spostare nel tempo il giudizio del TAR? Perché evidentemente c'è la fiducia di trovare un accordo che consenta di risolvere il problema, altrimenti non si sarebbe fatto questo. Quindi diamo modo ai legali di trovare la soluzione e di risolvere il problema, perché certamente il problema sappiamo che esiste, e va risolto con pragmatismo, e questo noi facciamo, sempre. Quindi tutto il resto francamente mi sembra.....

Intervento fuori microfono non udibile. Retali Stefano, Sindaco: Non è previsto il dibattimento, è un’interrogazione, quindi la vorrei chiudere qui. Mi sembra di essere stato chiaro rispetto all’oggetto. Il recupero della situazione, attualmente sicuramente non bella, è legato alla risoluzione del contenzioso, e speriamo molto rapidamente, in modo tale che l’immobiliare possa procedere all’intervento di carattere residenziale che è in sua disponibilità.

Punto 6) Esame ed approvazione convenzione fra i Comuni di Castegnato e Concesio per l’utilizzo parziale del personale dipendente responsabile Ufficio Urbanistica ai sensi dell’articolo 30 del Decreto Legislativo 267/2000. Retali Stefano, Sindaco: E’ un intervento questo che va a creare un rapporto convenzionale fra il Comune di Concesio ed il Comune di Castegnato, e che prevede la condivisione - ovviamente parziale - del Capoarea dell’Ufficio Tecnico di Concesio, che diventa Capoarea anche del Comune di Castegnato per quanto riguarda la parte di urbanistica edilizia privata. Il rapporto convenzionale prevede sostanzialmente tre quarti dell’impegno orario a Concesio ed un quarto dell’impegno orario a Castegnato; ovviamente questo comporta anche una ripartizione di pari entità di quelli che sono gli importi economici. E’ evidente che questo intervento, che ovviamente avviene d’intesa con il Capoarea e con il Comune di Castegnato, assicura comunque il rispetto di tutti gli standard di servizio necessari per questo Comune, e consente anche di trovare una forma di risparmio perché, come sapete, i tempi sono molto difficili, ed è una strada anche quella di andare a condividere il personale, a condividere gli uffici, ad associare gli uffici e le funzioni fra i Comuni per poter ottimizzare la gestione. Questa è una strada che tanti Comuni percorrono, lo abbiamo già fatto anche noi, lo stiamo facendo, è il futuro purtroppo anche questo. Non è una bella cosa in sé pensare che si debba sempre ridurre le risorse di personale, è un grosso problema, però dobbiamo affrontare tagli violenti, e queste sono le conseguenze. Io spero che il futuro Governo, quando nascerà, affronti queste problematiche, perché sono problematiche importanti, che purtroppo anche in campagna elettorale non sono state dibattute in nessun modo, e questo certamente spiace, perché la realtà degli Enti territoriali è davvero molto difficile da ogni punto di vista, e merita invece un intervento più chiaro, più forte, perché aiutare gli Enti Locali significa aiutare non solo i cittadini, ma anche lo sviluppo, ed oggi c'è bisogno di sviluppo. Ci sono interventi? Consigliere Micheli. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Innanzitutto per quanto riguarda la convenzione, o comunque la copia che mi è stata recapitata, manca l'articolo 6, cioè c'è l'articolo 5 e l'articolo 7, manca proprio l'articolo 6.

Retali Stefano, Sindaco: E’ un errore. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Non è che vi voglio flagellare, ma visto che lo siamo ad approvare…. Retali Stefano, Sindaco: Metteremo articolo 6 tra il 5 ed il 7, evidentemente c'è un errore materiale, è vero, ha ragione, non c'è problema.

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Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Visto che poi nella delibera del Consiglio Comunale di Castegnato interviene un Assessore e dice che è molto contento del lavoro svolto in questi mesi dall’architetto Gardoni, che tra l’altro ha proficuamente approfondito il lavoro sui comparti del P.G.T., quindi vede positivamente la cosa, volevamo sapere qualcosa in più su questa collaborazione che già svolge. Sulla delibera del Consiglio Comunale di Castegnato si dice “interviene l’Assessore Corongiu, il quale si dice molto contento del lavoro svolto in questi ultimi mesi dall’architetto Gardoni, che tra l’altro proficuamente ha approfondito i lavori su comparti del P.G.T., quindi per queste ragioni, per favorire una crescita professionale dei nostri addetti, nonché principalmente per fornire un servizio adeguato ai cittadini, si vuole continuare nella collaborazione”. Volevo avere più delucidazioni in merito a questo, da quanto ci lavora. Retali Stefano, Sindaco: L’architetto Gardoni ha svolto per alcuni mesi un incarico di collaborazione professionale con il Comune di Castegnato, ovviamente questo al di là del proprio impegno di lavoro, e quindi impegno orario presso il Comune di Concesio. Oggi andiamo evidentemente a fare una cosa diversa, a creare una convenzione che condivida la risorsa umana per tre quarti a carico di Concesio, e per un quarto a carico di Castegnato. In questo modo l’architetto Gardoni diventa titolare di posizione organizzativa, e quindi con potere di firma. E’ questa la modifica. Però la collaborazione precedente era configurata come collaborazione a carattere professionale. Consigliere Peli, prego. Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Vorrei dire che è chiaro che il fermo dell’edilizia c'è in tutti i Comuni. Anche il nostro Ufficio Tecnico, che era strutturato su una dimensione di attività, oggi deve essere rivisto, perché indubbiamente il trend edilizio sta rallentando, per carità ci sono piccoli interventi, interventi molto minori da valutare, però grandi interventi non ci sono. Se domani dovesse partire un metropolitana o l’autostrada, è chiaro che andremmo a revocare quell’accordo, perché è chiaro che ci sarebbe un aumento di attività all’interno del Comune. Però il problema di tagliare i costi, la spending review diventa una cosa pesantissima, è chiaro che bisogna trovare le soluzioni. Io tra l’altro auspico che il Sindaco lo faccia anche in altri settori, perché ritengo che se non ci sarà una inversione di tendenza, diversamente molte risorse non verranno più disponibili. Ricordo a tutti che tutte le Amministrazioni Comunale stanno facendo un’operazione di risparmio il più esasperato possibile, e visto che ci sono delle professionalità presenti nel nostro Comune, non solo sul piano urbanistico, ma in tutti i settori, ricordo che mi pare che ci sia anche una collaborazione con il Comune del Garda… Retali Stefano, Sindaco: Non c'è più. Oggi il Segretario Comunale è condiviso con Castegnato… Peli Diego, consigliere (Progetto Democratico): Il Segretario Comunale lo abbiamo addirittura super condiviso, proprio per evitare di gestire i costi, perché ci rendiamo conto che le situazioni sono molto complicate, per cui io lodo il Sindaco che cerca di recuperare risorse attraverso convenzioni con altri Comuni, per cui se ci fossero anche domani delle altre creste in altri settori di condivisione da personale, penso che vada nel senso di contenimento dei costi. Dal punto di vista tecnico non succede nessuna problematica, proprio perché stiamo operando su un trend urbanistico che è un quarto, un quinto della vecchia attività, per cui molto, molto ridotto. Ci sono all’orizzonte alcuni grandi temi, ma per il momento le situazioni sono che oggi l'Ufficio Tecnico è in queste condizioni. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Articolo 4, per quanto riguarda le spese di trasferta: “Le eventuali spese per missioni effettuate saranno liquidate separatamente dal Comune per le quali sono state effettuate”. Quindi se in quel caso lì l’architetto Gardoni è a Castegnato e viene

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richiamato qui per procedere a determinati lavori, siamo noi che dobbiamo pagare questo trasferimento.

Retali Stefano, Sindaco: Ma no, non è così! Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Come no? Retali Stefano, Sindaco: Non è così. Questo è quello che avviene normalmente per tutti i dipendenti comunali. È chiaro che se un dipendente comunale ha la necessità, su mandato ovviamente dell’Amministrazione, di svolgere una missione, ha un’identità di trasferta. Non è che se Gardoni sta lavorando a Castegnato e lo chiamiamo a Concesio ha l’indennità di missione, certamente questo no. E’ niente di diverso da quello che avviene normalmente, cioè qui si ripete esattamente ciò che la norma prevede, è solo un fatto formale. Non è che vi è un costo aggiuntivo, non è che gli spostamenti da Concesio a Castegnato sono soggetti a rimborso spese o a trattamento di trasferta, certamente no. Consigliere Zadra, prego. Zadra Massimiliano, consigliere (PDL): E’ anche sostanzialmente la dichiarazione di voto. E’ logico che davanti a determinate scelte è sempre difficile stabilire qual è il confine su un’ottica di risparmio e di cercare di contenere i costi, e dall’altra cercare di mantenere un livello ottimale, sia per quanto riguarda i servizi, sia per quanto riguarda appunto quello che poi interessa ai cittadini. Per quanto riguarda il Segretario Comunale, il nostro Gruppo era stato chiaro nel votare contro, perché in quel caso il discorso del Segretario Comunale aveva una tale specificità, per cui secondo noi determinate figure dovrebbero possibilmente essere legate ad un unico Ente, vista la complessità che sempre più riguarda la gestione degli Enti Locali. In questo caso, purtroppo, adesso io confido in quello che voi state dicendo, cioè sul fatto che l’area, vista anche la situazione di crisi di cui parlava il Consigliere Peli, però è logico che state facendo una prognosi futura. E’ vero che la convenzione è di un anno, però, vista la particolarità del settore, cioè stiamo parlando di aree urbanistiche di edilizia privata, e visto che non si sa in futuro effettivamente e concretamente cosa possa comportare in termini di carenza di servizio, sperando che non ci sia, il nostro Gruppo si asterrà da questa decisione, apprezzando il fatto che è fatta nell’ottica di risparmio, però nello stesso tempo bisognerebbe cercare in determinati ambiti di lasciar fuori il risparmio e cercare di puntare su altri settori. Il nostro voto sarà l’astensione. Grazie. Retali Stefano, Sindaco: Io capisco l’intervento del Consigliere Zadra. Certamente ci piacerebbe avere un Segretario Comunale a tempo pieno, e non condividere alcun Capoarea con nessun Comune, però dobbiamo anche renderci conto che condividere il Segretario Comunale con altri due Comuni, ed il Capoarea dell’Ufficio Tecnico con un altro Comune significa risparmiare quasi 100.000 euro. Non sono pochi. Sapendo che abbiamo di fronte persone di qualità e anche di disponibilità: la dottoressa Cicalese qui accanto; l’architetto Gardone lo conosciamo bene, è qui da molto tempo, e credo che sulla sua presenza significativa, anche in termini di tempi, non è che si possa sindacare. Anche perché l’architetto Gardoni non ha un rapporto di lavoro come dirigente, è un Capoarea, però è vero che ha sempre agito non guardando l’orario di lavoro, ma guardando gli obiettivi da raggiungere, e credo che così continuerà a fare, anzi, così continuerà a fare. E’ evidente che non ho alcun dubbio, facendo questa scelta, perché quello che lei dice è quello che ho pensato anch'io, abbiamo pensato noi. Ovviamente quell’area lì è molto importante è molto critica. Ci abbiamo riflettuto, ma in presenza anche di un professionalità, non solo di elevato valore, ma anche di grande disponibilità personale, ci siamo sentiti di fare questo esperimento. Poi è chiaro che l'esperimento dura un anno, è in sé reversibile, come tutte le scelte, e a quel punto poi, quando la convenzione prevede la possibilità, arrivati in prossimità della scadenza di valutare se rinnovare, se prorogare, oppure se semplicemente andare a cessare. Certo, aggiungo già un’intenzione, su cui mi prendo un

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preciso impegno: se la Giunta deciderà di andare a rinnovare la collaborazione con il Comune di Castegnato, non solo di questo verranno informati i Capigruppo, ma questo comunque non potrà andare oltre il termine del mandato di questa Amministrazione, in modo tale che la prossima Amministrazione sarà nella disponibilità di decidere che cosa fare rispetto a Gardoni, e rispetto anche ad altre collaborazioni. Il Segretario Comunale è già la legge che lo dice, in questo caso però non ci sembra serio andare a vincolare la futura Amministrazione rispetto a scelte che attengono a chi ci sarà. Quindi c'è un preciso impegno da questo punto di vista, e saremmo conseguenti. Possiamo andare in votazione? Chi è d’accordo? Consigliere Rossi e Progetto Democratico. Chi si astiene? Lega Nord e PDL. Votiamo l’immediata eseguibilità. Chi è d’accordo? All’unanimità. Salutiamo il Consigliere Peli, che è anche reduce da qualche litigio con le temperature, ha qualche piccolo problema di salute in questo periodo, poi la temperatura è salita anche oggi.

Punto 7) Esame ed approvazione del regolamento comunale sul sistema dei controlli interni. Retali Stefano, Sindaco: E’ un atto questo che è dovuto. Perché? Perché è un atto che discende da un preciso obbligo di legge. Qui chiedo al Consiglio Comunale, dobbiamo fare una piccola variazione, perché la citazione dell’articolo 1 del 190/2012 va modificato con la 213/2012. Per carità, non cambia niente, però è bene specificare questo. Che cosa dice questa legge? E’ una legge introdotta dall’attuale Governo Monti, la quale si è preoccupata di andare a prevedere un sistema ulteriore di controlli interni all’Ente per garantire il massimo di regolarità contabile e amministrativa; quindi rispetto ai controlli già esistenti, perché comunque sia esistono, ovviamente regolamentati dalla legge e dai regolamenti interni dell’Ente, in particolare il regolamento di contabilità, e direi anche il regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi, esiste una serie di controlli che hanno come soggetti - lo si dice qui all’articolo 2 - il Segretario Generale, il responsabile del Settore Finanziario, i responsabili di Settore (cioè i Capiarea) e l’organo di revisione, il Collegio dei Revisori dei Conti. Il regolamento che avete visto è un regolamento assai agile, che disciplina il sistema dei controlli interni, inquadra ancora meglio e con maggiore precisione tutto ciò che è legato al controllo preventivo, che comunque oggi già sussiste, ma è evidente che si introducono altre importanti indicazioni e vincoli, in particolare il più importante - lo sottolineiamo al comma 4 - quando si va a fare un impegno di spesa è necessario che il responsabile del Settore accerti e certifichi che l’impegno di spesa comporta tutta una serie di pagamenti, ma questi pagamenti l'Ente può farli, può sostenerli? Non soltanto in virtù della competenza presente a bilancio, ma anche in virtù dei vincoli di finanza pubblica, leggasi patto di stabilità. Cioè il responsabile non può andare a dare un parere favorevole laddove l’impegno di spesa possa comportare pagamenti che vadano a sforare il patto di stabilità. Quindi vedete che questo è un controllo importante che la legge introduce, al fine di evitare ogni possibilità che l'Ente sfori il patto di stabilità. Poi fino in fondo questo non è, perché comunque sia, come sapete, gli organi dell’Ente, e la Giunta ed il Consiglio Comunale, in maniera motivata, possono comunque approvare ogni provvedimento; poi ci saranno le conseguenze evidentemente, se ci saranno, però il responsabile deve dire questo. Poi saranno gli organi politici a dire “no, no, noi andiamo avanti lo stesso, non ci interessa niente, lo portiamo in approvazione, lo approviamo, oppure no”. All’articolo 7 dice chiaramente che Giunta e Consiglio Comunale in sostanza fanno quello che vogliono, però devono motivare evidentemente.

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All’articolo 8 si introduce un altro elemento importante, un controllo successivo. Cosa vuol dire? Non soltanto vi è un controllo preventivo, ma vi è anche un controllo successivo, quindi viene qui disciplinata la modalità con il quale il Segretario Generale, che comunque è il fulcro dell'azione di controllo, ed è il garante della legalità degli atti dell’Ente, va ad individuare a campione una serie di atti amministrativi, e successivamente ne verifica la conformità, la legittimità e la regolarità. E’ chiaro che è un campione, perché controllarli tutti sarebbe francamente un po’ difficile, però un campione che la legge stessa ed il regolamento stesso, recependo la legge, individua, anzi, deve essere individuato in maniera casuale, informatica, non quelli che piacciono, che sono giusti, e gli altri li lasciamo perdere, anche perché la legge capite che ha un obiettivo importante: non solo evitare gli errori di carattere amministrativo, ma evitare anche interventi amministrativi che puzzino di altre infiltrazioni. Capite bene che l’obiettivo che la legislatura si pone qui è garantire la legalità, e sapete bene che, purtroppo, in questi ultimi tempi abbiamo assistito ad infiltrazioni anche mafiose, o altri atti indubbiamente non belli, non tanto e non solo errori amministrativi, quanto veri e propri episodi di corruzione o di infiltrazione criminosa, che indubbiamente rappresentano un fatto molto grave. Quindi la preoccupazione che il legislatore ha è questa. Io credo che il nostro Ente già lavori con attenzione da questo punto di vista. Questo è un ulteriore controllo che viene introdotto. Poi vi sono altri punti: il controllo strategico di gestione, i controlli delle società partecipate e non quotate, il controllo sulla qualità dei servizi erogati, che verranno introdotti successivamente, cioè la legge per i Comuni della nostra densità demografica dice che questi controlli dovranno essere fatti, e quindi regolamentati nel dettaglio, quando? A partire dal 2015. Quindi vi è una gradualità nell’applicazione della norma per quanto riguarda il controllo strategico di gestione con quote partecipate e non quotate, controllo sulla qualità dei servizi erogati. Quindi un regolamento svello, ma che alla fine rappresenta un po’ una linea di continuità rispetto a quanto l'Ente ha sempre fatto. Sottolineo che va approvato entro il 10 marzo, perché il non farlo comporterebbe il commissariamento dell’Ente. Interventi? Possiamo andare in approvazione? Io ringrazio anche il lavoro del Segretario Generale e di tutti i Capiarea, perché questo documento è il frutto di un lavoro collettivo. Abbiamo fatto anche un convegno proprio sulla materia perché comunque, al di là di tutto, ci sembra un intervento condivisibile, perché è importante che si metta ogni scudo possibile per infiltrazioni. Chi è d’accordo? All’unanimità. Immediata eseguibilità. All’unanimità.

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Punto 8) Esame ed approvazione del regolamento del sistema bibliotecario e archivistico di Valle Trompia.

Retali Stefano, Sindaco: Assessore Rizzini, prego. Rizzini Enrica, Assessore: All’interno del sistema dei beni culturali ed ambientali di Valle Trompia il Comune di Concesio, l'Amministrazione del Comune di Concesio aderisce al sistema bibliotecario e al sistema archivistico, che è attivo dal 1992, ed il Comune di Concesio vi aderisce dal 2002. Il regolamento di questo sistema era a scadenza naturale a distanza di dieci anni, quindi nel 2012 è stato ridiscusso e rinnovato. Aderiscono venti Comuni al sistema di cui noi facciamo parte, 18 sono della Valle Trompia e 2 sono Comuni limitrofi al territorio, in particolare i Comuni di Collebeato e di Ome. Nel regolamento vengono individuate innanzitutto le finalità del sistema, da una rete integrata di strutture e servizi al coordinamento dei ben librari e dei beni archivistici, alla valorizzazione dei beni archivistici stessi, alla loro gestione, e la promozione di attività culturali. Queste sono le linee di finalità portanti. Per le biblioteche in particolare importante è il coordinamento negli acquisti, nel prestito interbibliotecario e nello studio e programma di progetti, in particolare i comitati tecnici in questo nuovo regolamento viene richiesta espressamente fra le finalità lo studio del territorio, delle esigenze dell’utenza, e la proposta di innovazioni in termini di progetti o risposte. Ovviamente tutto questo avviene in armonia con i programmi provinciali e regionali pluriennali, che riguardano gli Enti bibliotecari stessi e le reti bibliotecari. La sede è la Comunità Montana; l'organizzazione è costituita da una Consulta dei Sindaci, da una Giunta esecutiva, dal comitato dei tecnici. Questo regolamento è stato approvato dall’Assemblea della Comunità Montana di Valle Trompia. Ci tengo a sottolineare che nei dieci anni trascorsi il sistema ha dato senz'altro un valore aggiunto ai nostri sistemi archivistici e di biblioteca. Noi abbiamo senz'altro un personale e delle strutture che lavorano in maniera molto proficua in tutti e due questi settori. Vero è anche che molti progetti cofinanziati che hanno attinto a risorse della Comunità Europea, e anche alcuni servizi, e non ultimo un aggiornamento formativo importante del nostro personale, avvengono anche grazie al sistema. Un dato su cui proprio in questi giorni sono stata aggiornata, e che mi premurerò di riportare in maniera più dettagliata nelle Commissioni, sia Biblioteca che Cultura e Istruzione, riguarda il servizio di auto-prestito che è stato recentemente implementato in biblioteca, il servizio di auto-prestito in parallelo al servizio interbibliotecario, grazie alla rete bibliotecaria bresciana, a cui il nostro sistema chiaramente aderisce. Da una percentuale di utenti attivi sul territorio del 26%, che già è nettamente al di sopra della media provinciale, siamo passati in un anno ad un’utenza attiva del 30%, che è un dato molto significativo: significa che le innovazioni tecnologiche e progettuali che noi come Amministrazione, le nostre strutture, ed il sistema in sinergia riescono a conseguire. Anche per quanto riguarda il sistema archivistico abbiamo avuto proprio recentemente un risultato importante, che è stata una mostra basata su documenti archivistici di tutta la Valle Trompia dedicata al Risorgimento, quindi una proposta di storia locale che sta girando in diversi Comuni, più di una decina di Comuni della Valle Trompia, una mostra itinerante, a cui noi anche abbiamo aderito. Questo regolamento non apporta significative variazioni rispetto a quello precedente, se non una ulteriore specificazione delle funzioni e delle finalità in ambito archivistico, aspetto che è stato molto implementato e molto migliorato in questi anni. Alcune specificazioni riguardo ai finanziamenti e ai modi e ai tempi di finanziamento, che vengono collegati all’approvazione del bilancio dei Comuni, anche per quanto riguarda interventi

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da apportare a strutture e servizi che debbono rispondere, evidentemente per essere proficui, a certi standard, viene specificato che ogni Comune, pur aderendo al sistema, chiaramente valuterà di volta in volta in base alle priorità dell’Ente gli interventi da apportare. Visto davvero il grande valore da ogni punto di vista, sia strutturale, sia tecnico, sia progettuale ed innovativo che con il sistema in questi anni abbiamo costruito, noi chiaramente scegliamo di continuare questa nostra adesione, e chiediamo l’approvazione di questo regolamento.

Retali Stefano, Sindaco: Interventi? Consigliere Micheli, prego. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Vedo positive anche qualche aggiunta, immagino quella in grassetto, dove si cerca di venire incontro a quei Comuni dove non si dispone magari di personale proprio, e quindi si va ad aiutare dei piccoli Comuni sul sistema bibliotecario e sul sistema archivistico, quindi è una cosa sicuramente positiva, ed il nostro voto sarà favorevole. Retali Stefano, Sindaco: Possiamo andare in approvazione? Chi è favore? All’unanimità. Immediata eseguibilità. All’unanimità.

Punto 9) Presa d’atto della relazione sull’andamento dell’Azienda Speciale RSA di Concesio da parte del suo Presidente. Retali Stefano, Sindaco: A questo punto chiedo che entrino in Consiglio Comunale il Presidente Ignazio Pau, il Vice Presidente Stefano Arrighini ed il Direttore, dottor Silvano Corli. Pau Ignazio, Presidente Azienda Speciale RSA: Saluto il Consiglio Comunale. So che avete fate, ero presente ad una discussione abbastanza animata prima per cui vedo di cercare di essere il più sintetico possibile per quanto riguarda la presentazione, poi dopo per quanto riguarda i dati abbiamo la presenza del Direttore, dottor Silvano Corli, che provvederà con delle slide a visualizzare il percorso del nostro bilancio. Effettivamente discutere dell’Azienda Speciale in questi contesti ritengo che sia necessario poter approfondire un po’ di più i temi. Mi rendo anche conto che effettivamente l'ora ed altre questioni implicano sicuramente un meccanismo di essere celeri. Vorrei introdurre, per fotografare il contesto in cui ci muoviamo, la dichiarazione fatta da parte dell’ASL per conto della Regione Lombardia, che dice, proprio per fotografare il contesto in cui ci muoviamo, che se nell’ultimo decennio la spesa sanitaria è sempre cresciuta in modo rilevante, più al 17% al netto dell’inflazione, dal luglio 2011 si assiste per la prima volta ad una forte discontinuità rispetto al passato; si è a infatti passati da una logica di semplice contenimento in un quadro di risorse crescenti ad una logica di taglio, con una forza e contrazione delle risorse. In un periodo di tempo limitato si sono susseguite tre manovre nazionali molto penalizzanti per il Servizio Sanitario, che hanno costretto a mettere in discussione le consuete modalità di programmazione e gestione. Questa politica nazionale di contrazione di trasferimenti ha immediatamente ripercussioni anche sulla programmazione socio sanitaria regionale, in quanto comporta una consistente riduzione del fondo per le attività socio sanitarie integrate, e costringe ad una più rigorosa gestione delle risorse attraverso la realizzazione di tutti i possibili miglioramenti di efficienza e di efficacia della spesa. Secondo me questa prefazione dice tutto quello che è il discorso dell’aspetto socio sanitario che sta venendo avanti in Regione Lombardia, ma che interessa anche noi come Azienda Speciale. Ho piacere di presentare il bilancio, perché già l’anno scorso l’avevamo presentato per quanto riguarda il discorso del bilancio di previsione e, a fronte di quel bilancio, eravamo in attesa di alcuni atti di indirizzo che arrivavano dalla Regione Lombardia, che davano delle modifiche e quello che era stato prospettato. In una fase di bilancio consuntivo in effetti quegli orientamenti ci hanno dato

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ragione. Noi approviamo il nostro bilancio al 31 ottobre dell’anno precedente, per cui in pratica non siamo in grado di sapere cosa e quali sono gli atti di indirizzo della Regione Lombardia. Faccio presente per sintesi solo due questioni: di fatto, per quanto riguarda le persone presenti in struttura, la quota sanitaria precedentemente elargita dalla Regione Lombardia non viene più elargita, nel senso che la quota sanitaria che ci veniva riconosciuta come meccanismi di sosia non la prendiamo più. Ulteriormente per quanto riguarda le persone che precedentemente venivano retribuite, la quota sanitaria sia del giorno di ingresso, sia il giorno delle dimissioni, questa operazione non c'è più, esiste solo la retribuzione o del giorno delle dismissioni, o il giorno che viene inserito nella casa di riposo. Questi percorsi vengono a condizionare parecchio quello che è il percorso della quota sanitaria. Anticipo, per correttezza, al Consiglio Comunale che sono in fase di elaborazione nuovi percorsi, che sono anche a livello sperimentale, i famosi voucher che sono previsti, che prospettano un orientamento di modifica del meccanismo dei SOSIA, che poi dopo il Direttore presenterà un po’ come sono messe queste quote: sono le quote sanitarie che, in base alla gravità dell’utente, vengono riconosciute dalla Regione Lombardia. Questo percorso prospetta un meccanismo di rivisitazione di queste fasi, e in prospettiva un riconoscimento di un voucher, di un valore; questo valore presumibilmente - che non è ancora quantificato quanto sarà - porterà a riconoscere direttamente alla famiglia, o alla persona che intende essere inserita in una struttura residenziale, ad una quota, che dovrà andare a cercarsi da questo punto di vista una sistemazione presso una delle varie case di riposo. In questo momento in Valle Trompia abbiamo un centro unico di prenotazione che raccoglie l’insieme delle otto case di riposo, per le persone che chiedono un inserimento nella nostra realtà il percorso è quello di orientarli presso l’ASL, che di fatto raccoglie le varie domande e, a fronte di un punteggio che viene stilato in base alla situazione anagrafica, in base aula situazione sanitaria, viene assegnato questo punteggio. Normalmente peggiore è la situazione sanitaria, automaticamente si sale in altezza, in graduatoria. Le persone che negli ultimi anni, da un po’ di anni a questa parte, da quando eravamo Casa Albergo, dove di fatto si parlava di persone autosufficienti, ad oggi, oggi la situazione è che di fatto stiamo diventando per alcuni aspetti una propaggine di un’azienda ospedaliera, dove le persone che arrivano sono più compromesse dal punto di vista sanitario, e dove l’impegno che viene chiesto agli operatori presenti in struttura è sicuramente maggiore. Colgo l'occasione per ringraziare tutte le persone che operano in struttura, dagli ausiliari al personale infermieristico, al fisioterapista, al medico, perché effettivamente svolgono un ruolo ed un lavoro umanamente molto delicato e sensibile, nonché professionale. E’ un lavoro che effettivamente non è facile fare, perché si vive continuamente con la sofferenza, si vive continuamente anche a fronte di dipartite di una serie di persone, per cui effettivamente è un lavoro complesso che necessita di umanità. Colgo l'occasione per ringraziare sia il Direttore per il lavoro che svolge, ma tutto il Consiglio di Amministrazione per il supporto che in questi anni ci garantisce, e che continua a garantire da questo punto di vista. Abbiamo un Consiglio di Amministrazione che di fatto opera dialetticamente interessante, che ci permette di poterci confrontare e prendere decisioni più consone, più opportune, per fare in modo che migliore tutto l’insieme dell’aspetto dell’Azienda Speciale, e nello specifico della RSA. Ribadisco il concetto che l’Azienda Speciale ha sei centri di costo, viaggia con un bilancio di 2.160.000 e qualcosa euro. Chiediamo a questo Consiglio l’approvazione, per pareggiare il bilancio, di un euro di adeguamento di rete per quanto riguarda sia la RSA che il centro diurno, altre scelte invece sono di competenza prettamente comunale, leggi assistenza domiciliare, per cui di fatto mi fermo come premessa e vi consento di poter sentire e vedere i numeri.

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Corli Silvano, Direttore Azienda Speciale RSA: Grazie e buona sera a tutti. Io avevo preparato 25 slide, che proietterò tutte 25, ma cercando di dedicare non più di trenta secondi per ogni slide, in modo tale da stare nei 13 minuti, prima delle 11. La prima può già passare. Il bilancio di previsione per l’anno 2013 dell’Azienda Speciale prevede complessivamente costi per 2.165.000 euro, e corrispondenti ricavi conformemente alle disposizioni statutarie, che prevede che il bilancio di previsione debba necessariamente chiudersi in pareggio. Il nostro bilancio di previsione è suddiviso in sei centri di costo, che comprendono di fatto le sei macro attività che ci sono affidate con il contratto di servizio, che riguardano: la residenza sanitaria assistenziale, o casa di riposo utilizzando vecchi linguaggi; il centro diurno ed il servizio di assistenza notturna abbinato al centro diurno; il servizio di assistenza domiciliare; l’asilo nido; il servizio trasporti; la gestione delle palestre, del bocciodromo e della sala musica. A ciascuno di questi centri di costo noi abbiamo attribuito i costi specifici e propri, ed abbiamo poi anche definito alcuni costi indiretti in base al peso percentuale dei ricavi di ciascun centro di costo, in modo tale da avere un bilancio costruito su ciascun centro di costo, e poi un bilancio complessivo. Il primo centro di costo riguarda la RSA, la residenza sanitaria assistenziale; per questo centro di costo la previsione dei ricavi è pari a 1.542.000 euro, che sono comprensivi anche di 109.000 euro quale contributo in conto esercizio da parte dell’Amministrazione Comunale. I costi ammontano a complessivi 1.565.000 euro, con un disavanzo specifico della RSA pari a 23.153 euro. Qui vedete come la RSA è costituita rispetto degli utenti: noi abbiamo 40 posti accreditati, nel senso che sono i posti che vedono anche un finanziamento da parte della Regione Lombardia per quanto riguarda l’attività sanitaria; 3 posti che invece sono cosiddetti solventi o non accreditati, e cioè posti letto che non hanno un contributo da parte della Regione; e sempre altri 6 posti letto che non hanno contributi regionale nella comunità alloggio, che è contigua all’attività della RSA. I proventi e le voci più significative legate ai ricavi comprendono innanzitutto i proventi per le rette, e dalle rette noi riusciamo a ricavare 825.929 euro, calcolando un’occupazione dei posti letto attorno al 98%; il 100% in termini assoluti è impossibile per i giorni di ingresso e di dimissione. Questi ricavi, che sono diversi ovviamente anche in base alla tipologia dell’utenza e alla residenza degli ospiti, sono possibili sempre con un aumento della retta giornaliera di un euro, perché questo ci rende possibile appunto avvicinarci alla possibilità di un pareggio di bilancio. Gli altri ricavi che attengono la RSA riguardano l’accreditamento regionale; il contributo che ci viene dalla Regione è pari a 581.000 euro per l’accreditamento dei 40 posti letto di cui vi dicevo prima, ed è diversificato in base alle classi SOSIA. Le classi SOSIA ancora oggi sono otto, divise in tre grandi gruppi: le prime due classi 1 e 2 riguardano gli ospiti maggiormente compromessi; le 7 e 8 riguardano gli ospiti con minore compromissione dell’autosufficienza, e quelle centrali sono una condizione mediana. Come vedete, undici dei nostri ospiti si trovano nella posizione 1 e 2, cinque nella posizione 7 e 8, i restanti sono collocati appunto in una posizione centrale. Il finanziamento che la Regione ci dà come quota giornaliera va dai 29 euro per gli ospiti delle classi 7 8, ai 49 per gli ospiti delle classi 1 e 2, tenendo conto dei tempi di occupazione, degli ingressi, delle dimissioni, degli eventuali ricoveri ospedalieri, che dallo scorso anno non sono più pagati dalla Regione, nel senso che per ogni giorno di ricovero ospedaliero non si ha più il riconoscimento di questa quota giornaliera, noi abbiamo previsto la possibilità di avere ricavi per 581.000 euro. Quello che vedete, anche se credo sia un po’ difficile da leggere per quanto riguarda le singole voci, riguarda essenzialmente come sono suddivisi i ricavi e, come vedete, la fetta più corposa è costituita dalle rette degli ospiti per 825.000 euro; quest’altra parte dei 581 riguarda l’accreditamento regionale; altre piccole cifre attengono alla gestione del calore, il rimborso che abbiamo da Marcas per l’uso della cucina, le liberalità, le cure estetiche, ma sono tutte voci

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ovviamente di minore consistenza. L’altra voce consistente è quella di 109.000 euro, che è il contributo che il Comune dà per consentirci di fatto il pareggio di bilancio. Per quanto riguarda le rette, noi quest’anno proponiamo un aumento delle nostre rette che arrivano quindi a 47 euro giornalieri, come avete visto prima, ed il Comune di Concesio, rapportato in questo istogramma dove il Comune di Concesio è colorato in rosso, rapportato con le RSA della Valle Trompia si vede collocato in una posizione direi tra le rette più basse perché, dopo Pezzase, peraltro non aggiornato, perché il dato di Pezzase è riferito al 2012 e non aggiornato al 2013, tutte le altre invece corrispondono al 2013, quindi dopo Pezzase e Bovegno, e Sarezzo che si trova di fatto uguale a noi, abbiamo tutte situazioni dove l’importo della retta è maggiore per quanto riguarda ospiti accreditati e residenti. Per quanto riguarda quelli non residenti, perché abbiamo talvolta anche ospiti non residenti, in questo caso la retta non si colloca più tra quelle più basse, ma vicina alle rette più alte, assieme a Nave, assieme a Villa; per quanto riguarda invece gli ospiti non accreditati, che sono residenti, quindi quei tre posti che noi abbiamo non finanziati dalla Regioni, il Comune di Concesio sempre è collocato con rette fra le più basse della Valle Trompia, e per quanto riguarda i non residenti ci collochiamo nella stessa posizione, com’è quella delle rette dei residenti. Quindi, nonostante gli aumenti proposti di fatto, siamo assolutamente in linea con le altre strutture, e addirittura in una condizione di maggior favore per i nostri utenti rispetto alla retta che viene pagata, con un servizio che io ritengo che sia comunque di buona qualità. I costi della RSA sono costi che riguardano essenzialmente il personale. Il personale costa 988.800 euro, quello della RSA, e incide per una percentuale del 63% sui costi complessivi. Anche questo è un dato assolutamente in linea con strutture analoghe alle nostre, dove i costi del personale vanno appunto dal 60% al 70%. Accanto ai costi del personale vi sono poi il costo per i pasti, che è pari all’11%, ed è costituito da una somma pari a 177.000 euro; poi abbiamo i costi per i farmaci, parafarmaci, prodotti per l’incontinenza, che costituiscono il 3% dei costi per 52.000 euro; la pulizia degli ambienti comporta il 5% dei costi con 73.000 euro; le utenze il 4% dei costi; e poi dei costi di minore rilevanza, come quelli della lavanderia, o dell’ammortamento dei beni, che comunque costituisce un importo di 30.000 euro. Io vado un po’ veloce, ma poi, se volete, possiamo riprendere alcuni di questi dati, o dare ulteriori informazioni. Il secondo centro di costo è il centro diurno integrato. Il centro diurno ospita ospiti durante la giornata, quindi vengono da noi al mattino e tornano a casa la sera dopo cena, e prevede anche la possibilità di un centro notturno, nel senso che vi sono ospiti che frequentano il centro diurno che per un periodo limitato possono anche fermarsi a dormire, quindi di fatto realizzando una residenzialità completa. La potenzialità offerta dal centro diurno è di 13 posti, più i 2 del servizio di assistenza notturna. Nel 2012 l’utilizzo medio è stato di 10,52 ospiti al giorno, ed abbiamo così utilizzato 1999 giornate complessive. Il costo complessivo del centro diurno ammonta a 192.219 euro, compresa l’Irap e l’Ires. Abbiamo ricavi per 205.000 euro, e questo ci consente di registrare un utile dell’attività pari a 13.000 euro. Le rette sono differenziate in base all’utilizzo del servizio; ipotizzando anche qui per l’anno 2013 un aumento di un euro al giorno, un utilizzo del servizio prossimo all’80% delle possibilità, si può prevedere un ricavo delle rette pari a 85.428 euro. Noi anche per il centro diurno abbiamo un contributo regionale, com’è anche per la RSA; per il 2013 abbiamo ipotizzato un contributo da parte della Regione per 75.500 euro, che è un contributo ovviamente legato all'effettiva presenza degli ospiti. Altri ricavi, oltre alle rette e oltre al contributo regionale, sono dati dal servizio di assistenza notturna, quindi quei due posti di centro diurno rispetto ai quali noi possiamo anche avere i nostri ospiti durante la notte, e questo ci consente di avere ricavi per 36.426 euro, calcolando anche qui un utilizzo vicino al 90% dei posti. Abbinato al centro diurno abbiamo anche il servizio di lavanderia, che serve la popolazione esterna alla RSA

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e al centro diurno, quindi persone che abitano nel Comune di Concesio, che hanno bisogno di utilizzare la nostra lavanderia per il lavaggio dei propri indumenti. E poi abbiamo attivato ormai da due anni un servizio, che è in costante crescita, di fisioterapia per esterni, stiamo anche cercando di pubblicizzarlo il più possibile, e confidiamo anche nel ruolo che i Consiglieri Comunale possono giocare in questo campo, perché è un servizio certamente utile per la popolazione, a costi contenuti, che comunque può garantire un ulteriore elemento di ricavo, e che abbiamo calcolato con 7.000 euro. I costi del centro diurno sono dati essenzialmente, anche se in misura minore rispetto alla RSA, dal personale; il personale del centro diurno costa 93.900 euro, per un impatto di circa il 49% sui costi complessivi. Abbiamo poi i pasti, il pranzo e la cena, per 22.570 euro, che incide per il 12%; le utenze per 20.100 euro incidono per il 10%; la pulizia ambienti, che incide per il 15% con 28.000 euro; ed altri costi piccoli, che vengono poi complessivamente sommati, per un importo complessivo di 23.300 euro. Il terzo centro di costo, perché accanto alla RSA e al centro diurno l’Azienda Speciale gestisce anche l’asilo nido; il servizio di asilo nido è garantito dalla Cooperativa La Vela. È stato dato in concessione grazie anche ad una delibera adottata dall’Amministrazione Comunale, che ci ha consentito appunto di dare in concessione questo servizio e ottenere poi anche dei finanziamenti che hanno facilitato l’erogazione di alcuni servizi. Il costo complessivo di questo servizio per 42 bambini, di cui 27 a tempo pieno e 15 a tempo parziale, per l’anno 2013, sugli 11 mesi di attività, risulta essere pari a 309.000 euro, questo è il costo del servizio di asilo nido. Di questi 309.000 euro, sono 193.732 gli euro che sono pagati direttamente dalle famiglie per le rette e per i pasti. Questo è uno schema di difficile lettura, essendo un po’ piccolo; comunque questo schema, che parla di quella cifra che è sostenuta dalle famiglie, i 193.732 euro, che tolti dai 309.000 fanno sì che all’Azienda Speciale spetti la copertura di costi per 115.306 euro, che sono dati da una serie di voci che adesso vi mostro. Questi sono i costi dell’asilo nido, che sono dati essenzialmente dal corrispettivo al concessionario, e cioè alla Cooperativa La Vela, di 46.783 euro a copertura dei costi che deve sostenere, perché accanto alle rette che direttamente riceve il contratto fatto con la Cooperativa La Vela prevede questa ulteriore copertura per pagare appunto le prestazioni delle educatrici e del personale addetto all’asilo nido. Poi le voci significative di questa torta sono legate all’ammortamento dell’immobile per 33.000 euro; e poi, per quanto riguarda la copertura che deve garantire l’Azienda Speciale, 5.000 euro per i pasti, 4.500 euro per l'energia elettrica, costi indiretti per 17.000 euro, e poi voci tutte decisamente più piccole, come vedete, che vanno dal 4% al 2%, per costi che riguardano manutenzioni, telefono, canoni di assistenza, attrezzature, tassa rifiuti, servizio di disinfestazione, eccetera. I ricavi dell’asilo nido, per quanto riguarda sempre l’Azienda Speciale, sono dati per 115.000 euro dal contributo che viene erogato dal Comune, che è pari a 48.000 per l’integrazione delle rette, 5.000 per il costo dei pasti, e 61.000 per il contratto di servizio; il contributo per i pannelli solari di 3.000, e il contributo del Fondo Sociale Regionale attorno ai 2.500, ma è una cifra che si sta alleggerendo ogni anno, e speriamo che anche per il 2013 si possa mantenere. Nell’ambito del centro di costo dell’asilo nido poi è compreso anche il centro ricreativo estivo diurno; in questi ultimi anni tutti gli anni nel mese di luglio è stato offerto questo servizio a circa 40 bambini. E’ un servizio che complessivamente costa 13.150 euro, sono quattro settimane in cui i bambini possono frequentare il contro ricreativo dalla mattina fino al tardo pomeriggio. Qui ci sono previsti ricavi da rette per 5.800 euro, il contributo per i pasti per 2.800 euro, ma per coprire i 13.150 dei costi sono da prevedere anche 4.550 euro quale contributo comunale. Complessivamente il servizio di asilo nido registra ricavi per 134 euro e costi per 129, inclusa l’Ires e l’Irap. Il quarto servizio che viene erogato è quello di assistenza domiciliare. Qui nel corso del 2012 hanno utilizzato questo servizio 37 anziani del Comune di Concesio, sono state erogate 477 ore

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mensili, in media con cinque operatori dedicati, ed è possibile ipotizzare per l’anno 2013 l'erogazione complessiva di circa 6.300 ore. La previsione del bilancio prevede per questo servizio un costo pari a 167.000 euro, con un costo orario quindi attorno ai 26 euro, che sono essenzialmente riconducibili al personale di assistenza, che è di fatto il vero costo, che si aggira attorno all’88%, perché grandi altri costi non ve ne sono; gli altri costi riguardano i costi indiretti del personale amministrativo, Direttore, il carburante per 1.000 euro, la manutenzione automezzi per altri 1.000, e l’Ires e l’Irap per 3.941 euro. La torta mostra come sia però il personale l'elemento di maggior rilevanza per l’erogazione di questo servizio. I ricavi prevedono essenzialmente il contributo da parte del Comune all’Azienda Speciale per il 76% dei costi; il 24% dei costi sono invece coperti dalle tariffe che vengono pagate dagli utenti direttamente in base all’ISEE di appartenenza. Il penultimo servizio che ci compete riguarda il trasporto degli anziani disabile presso il centro diurno e presso i servizi per i disabili che sono presenti in altri Comuni e a Brescia; è garantito questo attraverso una convenzione con la Cooperativa Elefanti Volanti Andropolis; il costo annuo preventivo è pari a 24.130 euro, a cui vanno aggiunti poi una serie di costi indiretti e costi per carburanti, assicurazioni e leasing perché i mezzi sono nostri, e la somma complessiva è di 39.316 euro. Questo servizio riguarda gli 11 anziani che frequentano il centro diurno e sei disabili. Il servizio è totalmente gratuito per gli utenti, e i ricavi quindi sono dati essenzialmente dal contributo comunale e dal contributo poi che la Comunità Montana ci dà, che è stimabile attorno ai 7.000 euro. L’ultimo servizio riguarda la gestione delle palestre, del bocciodromo e della sala prove musicali. Qui l’attività di gestione prevede l'organizzazione diretta dei corsi da parte dell’Azienda Speciale tramite un’associazione sportiva dilettantistica Iris, che abbiamo costituito lo scorso anno per regolarizzare anche gli incarichi, i pagamenti agli istruttori, in modo tale che tutto fosse nella norma più assoluta, e anche per risparmiare, avendo la possibilità di lavorare con un’associazione sportiva dilettantistica. Gli altri compiti che sono affidati all’Azienda, sono quelli di affidare impianti sportivi a società e associazioni sportive dilettantistiche, di coordinare l’attività della sala prove musicali, di organizzare iniziative di promozione sportiva. Ad oggi sono 28 le società che utilizzano gli impianti sportivi, per circa 5.800 ore annue complessive. Gli impianti sportivi sono essenzialmente le palestre delle scuole, ed altre strutture che non sono esattamente legate alle scuole. La previsione per l’anno 2013 conferma sostanzialmente l’attività che è in essere, con possibili ricavi per l’utilizzo delle palestre, per 44.800 euro, che è quanto le varie società pagano per l’utilizzo delle varie palestre, tenuto conto comunque di un aumento del 2% delle tariffe a decorrere dal settembre 2013. La gestione del bocciodromo prevede un ricavo annuo per 14.400 euro, come da contratto, che sarà in scadenza il 31 dicembre 2015; la sala prove musicali invece viene utilizzata per circa 400 ore nell’anno, con un ricavo che è stimabile poco più di 3.000 euro. Per quanto riguarda l'insieme dei ricavi, è previsto anche un contributo di 9.425 euro da parte del Comune nell’ambito del contratto di servizi. L’ultima slide riguarda la gestione degli impianti sportivi ed i relativi costi. I costi rispetto all’attività sportiva sono dati da un contributo all’associazione dilettantistica Iris per lo svolgimento di quelle attività che vengono decise direttamente dall’Azienda Speciale; altri costi sono dati dalle pulizie, sono circa l’8%, il 9%, 6.200 euro; l’Enel del bocciodromo è un altro costo rilevante, attorno ai 7.000 euro; abbiamo previsto 10.000 euro per iniziative promozionali; dobbiamo al Comune 10.000 euro per le spese di riscaldamento delle palestre; poi c’è un’altra voce ancora significativa, 12.000 euro, che sono le prestazioni sempre di pulizia degli ambienti, che vengono invece pagate con i voucher alle diverse bidelle che garantiscono l’igiene degli ambienti. Il costo complessivo a carico dell’Azienda Speciale per quanto riguarda la gestione degli impianti sportivi è di 70.445 euro.

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Grazie per la vostra attenzione. Ho sforato di qualche minuto, e sono a disposizione per eventuali richieste. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Ringrazio sia il Presidente che il Direttore della RSA per l’esaustiva relazione. Hanno elencato anche i relativi costi i vari servizi che svolgono, e diciamo che siamo soddisfatti di come in vari settori vi è un buon utile per la gestione di tali servizi. Quello su cui vorrei soffermarmi un po’ di più è sul discorso dell’asilo nido: ho visto, se non sbaglio, 42, di cui 27 a tempo pieno e 15 part-time, visto che riguardano un po’ gli introiti, e visto che c'è sempre il problema per il recupero, visto che è un servizio che costa, se vi fosse la possibilità di aumentare questa forbice, cioè aumentare il maggiore tempo pieno a discapito del part-time, non di escluderlo, ma di poter migliorare questi numeri, visto che si ha sempre un po’ il problema per le entrate comunali della stessa RSA, anche per le integrazioni agli utenti, visto che comunque è un servizio molto utile, ma ovviamente costa. Corli Silvano, Direttore Azienda Speciale RSA: Rispetto all’elemento che è stato messo in evidenza, da quest’anno, con una modifica del regolamento approvato dall’Assessorato, si è data la priorità assoluta alle domande che richiedono il tempo pieno, e quindi nel momento in cui le famiglie fanno la domanda, ovviamente tutti sono liberi di richiedere tempo pieno o part-time, ma le famiglie che richiedono il tempo pieno sono avvantaggiate, vanno prima in lista rispetto a quelle che richiedono il part-time, con anche un piccolo vincolo: che non è possibile poi, una volta ammessi, passare immediatamente a part-time, se non dopo tre mesi e dopo una motivazione, perché può capitare che uno perde il lavoro, e quindi ci sia una nuova condizione familiare oggettiva, ma che deve essere motivata. E di fatti, se voi andate a vedere i dati dello scorso anno e i dati di quest’anno vedete un significativo aumento delle famiglie a tempo pieno che utilizzano questo servizio, e peraltro credo sia anche nella filosofia stessa del servizio di rispondere maggiormente alle famiglie in cui gli impegni familiari richiedono che i bambini stiano per la tutta la giornata presenti nell’asilo nido. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Visto che si è avuto lo scambio anche con l’Assessore, per quanto riguarda le iscrizioni, se ha avuto magari nel passato qualche problema per le iscrizioni. Si è ancora verificato questo problema qui? Perché tutte le volte c'è sempre la corsa a poter iscrivere, visto che i posti sono limitati. Corli Silvano, Direttore Azienda Speciale RSA: Sinceramente no, noi non abbiamo rilevato nessun problema. Abbiamo fatto anche una customer satisfaction, e quindi questo gradimento da parte delle famiglie rispetto al servizio nel suo insieme, debbo dire che c'è un giudizio decisamente vicino all’ottimo; qualche famiglia ci chiedeva alcuni dati su cui migliorare, ed era avere ben più chiaro il regolamento, le procedure, le modalità. Noi siamo in fase di realizzazione anche del sito dell’Azienda, con tutto un sito che prevede poi i sei diversi centri di costo, e con la parte del sito che riguarda l’asilo nido, sarà introdotta anche tutta la modulistica, tutte le regole, siccome lo utilizzano soprattutto i giovani, credo che giovani e famiglie del territorio avranno modo di utilizzare anche quello, per inviare anche i moduli, per compilarli, per essere molto più facilitate, anche se devo dire che lamentele in questo senso non ne abbiamo mai ricevute. Faremo anche l’open day per far conoscere a tutte le famiglie di Concesio il servizio di asilo lo nido mi pare la settimana prossima, il 9 marzo, e sarà il momento quindi dove, chi è interessato al servizio, può visitare l’asilo nido, sapere quali sono le modalità per quanto riguarda le iscrizioni, le procedure, quindi percepire la massima trasparenza anche rispetto al momento delle iscrizioni. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Già che ci siamo, se si ricorda a braccio, per quanto riguarda l’utilizzo delle palestre, magari un confronto fra le nostre associazioni, o esterni che chiedono l’utilizzo di palestre, per avere a grandi linee un confronto se quanto le nostre

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associazioni utilizzano le nostre palestre, o quanto esterni chiedono a pagamento dell’utilizzo. Grazie. Corli Silvano, Direttore Azienda Speciale RSA: Sono più le società di Concesio che utilizzano le palestre. Ci sono alcune società esterne che vengono, però per organizzare i corsi per la nostra gente, per gente che è nel Comune di Concesio. Sono quasi più di 1.500-1.600 persone che utilizzano le palestre nel Comune di Concesio, escludendo le due società grosse di calcio, del Concesio Calcio e del GSO Sant’Andrea.

...REGISTRAZIONE INTERROTTA...*

Punto 10) Esame ed approvazione di alcune modifiche ed integrazione al regolamento per l'istituzione della Commissione di Controllo per le mense scolastiche. Retali Stefano, Sindaco: Prego Assessore Rizzini. Rizzini Enrica, Assessore: La Commissione Mensa è stata istituita nel periodo del consolidamento del servizio di refezione nelle scuole di Concesio. Il nuovo regolamento, che ora proponiamo, è stato ampliato alla luce di alcune scelte amministrative, e delle nuove linee guida dell’ASL della Regione Lombardia sulla refezione scolastica del 2012. Nell’articolo 1 del regolamento c'è una maggiore articolazione delle finalità della Commissione Mensa, che prima erano molto riassunte, e qui, in base alle linee guida, le abbiamo specificate. Nell’articolo 2 c'è una scelta invece nostra amministrava, riguarda i componenti titolari della Commissione Mensa e i supplenti. Abbiamo ampliato un numero di supplenti potenziali per ciascun titolare, vista la difficoltà delle famiglie di partecipare in maniera assidua, costante, abbiamo pensato che per favorire questa attività fosse utile nominare più supplenti; chiaramente chi è supplente deve comunque essere ufficialmente nominato, perché poi le Commissioni vengono inviate ufficialmente sia all’ASL, sia all’Istituto Comprensivo di Concesio. Nell’articolo 6 non c'è più un limite di visite di quattro volte al mese nei locali della refezione, che c'era precedentemente, e questo sempre in consonanza con le linee guida, e anche per una nostra scelta, anche qui per favorire il monitoraggio, perché può essere che in una settimana del mese una persona ha più disponibilità, e poi per le altre tre no, e quindi magari aumenta la frequenza in un certo periodo e diminuisce in un altro, e poi in momenti di particolare criticità è utile che il monitoraggio possa essere anche più frequente; mentre rimane il limite per l’accesso ai locali di produzione e per la durata delle visite, che deve essere di un’ora. L'articolo 7 è semplicemente formulato in maniera diversa, ma il contenuto è identico al regolamento precedente. Con la Commissione Mensa stiamo lavorando in maniera molto assidua e costante, si sta anche quest’anno pian piano costruendo una comunicazione fluida tra la Commissione ed il suo Presidente, l'Amministrazione e la ditta e la scuola stessa. Abbiamo nuovamente la partecipazione della componente insegnante quest’anno, ufficialmente, che l’anno scorso, invece, per varie ragioni interne all’Istituto Comprensivo aveva ritenuto di un ufficialmente partecipare alla Commissione, solo ufficiosamente ad alcune riunioni. Chiaramente tutto il lavoro che svolgiamo con la Commissione Mensa è volto a migliorare il servizio, individuare criticità laddove si presentino, e quindi immediatamente intervenire, formulare proposte migliorative. Le nuove linee guida dell’ASL regionale del 2012, per quanto riguarda la costruzione del menù, sono senz’altro più restrittive, perché sono volte a prevenire malattie in ambito del diabete e dell’obesità. E’ chiaro che questo ha comportato un lavoro supplementare di monitoraggio, e anche di proposte alternative che man mano vengono vagliate, eventualmente inserite. Avremo giusto a breve un’ulteriore Commissione Mensa per capire come stanno andando le cose. L'ufficio, insieme all’Assessorato e all’Amministrazione in generale, è regolarmente presente sia nella comunicazione, sia nel

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controllo diretto del servizio stesso, quindi mi sembra che il lavoro nella più o meno diffusa soddisfazione sia comunque costruttivo. Ci sono riscontri molto positivi, così come riscontri di criticità. Stiamo lavorando nella direzione di prendere decisioni condivise. Le linee guida dell’ASL davvero sono piuttosto rigide, noi stiamo cercando di lavorare su due fronti: migliorare il servizio in generale in tutti i suoi aspetti, e nello stesso tempo condividere la decisione se attenerci rigorosamente ad alcune scelte, o se modificarle in funzione di un gradimento maggiore da parte dell’utenza delle mense. Il monitoraggio attualmente è più sul gradimento da parte dell’utenza; dal punto di vista strutturale (sulle temperature, sul trasporto) problemi non sono stati rilevati. In ogni modo l'argomento è il regolamento, è passato in Commissione Mensa, se c'è qualche domanda o qualche rilievo. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Grazie per la spiegazione dell’Assessore. Lei ha detto che ci sono delle criticità, cose positive, si lavora per ridurre le criticità, ma i membri della Commissione Mensa hanno già visto queste modifiche che avete proposto voi? Perché non mi risultava che tutti erano d’accordo su tali modifiche. Questa è una domanda che faccio. Rizzini Enrica, Assessore: Questo regolamento è stato visto dalla Presidente, dalla Vice Presidente e dalla Commissione Mensa. Abbiamo presentato le motivazioni delle variazioni, tanto più che sono tutte volte ad ampliare la partecipazione, piuttosto che a restringerla, e quindi in linea di massima l’approvazione ed il consenso nei confronti del regolamento è stato espresso. Non sono state espresse eventuali richieste di modifiche o di cambiamento di parti del regolamento, quanto meno. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Ho visto che sono state fatte parecchie modifiche, non sono del settore, però molto specifiche, molto analitiche, quindi si avrà avuto delle ragioni, ma tipo sulle norme igieniche i componenti della Commissione Mensa devono solo seguire le procedure nell’assaggiare cibi? Questo è un esempio, ma ce ne sono parecchi altri, che sembra una cosa così analitica che sembrava fin troppo. Allora la domanda è: si erano avuti in passato dei problemi da questo punto di vista qui? Rizzini Enrica, Assessore: Tutte queste specifiche sono volte esattamente a stabilire quali sono in maniera molto precisa le prerogative e i limiti della Commissione Mensa, da una parte perché deve essere chiaro quali sono le prerogative; è capitato che intervenissimo perché membri della Commissione Mensa non erano accettati all’interno del luogo della refezione, è capitato occasionalmente, siamo intervenuti per far comprendere all’Istituto Comprensivo che invece proprio tra le funzioni da svolgere dei membri della Commissione è quella di poter accedere, ovviamente però con dei comportamenti che a loro volta sono molto vincolati, ovvero non interagire direttamente né con l’utenza, né con le persone che sono in quel momento in servizio. Abbiamo ritenuto di poter migliorare il lavoro e le funzioni della Commissione nel caso ci fossero dei comportamenti reciproci da mantenere, in modo che non ci fosse possibilità di equivoco o di variazione di comportamenti. C'è un’altra cosa, che nelle nuove linee guida queste cose sono specificate, quindi noi ce ne siamo avvalsi proprio per prendere due piccioni con una fava. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Visto che è molto analitico, anche le modalità di intervento, l’acceso anche ai laboratori che viene detti “saranno consentite non più di quattro visite al mese”, quindi limitato sugli interventi di questa Commissione Mensa, quindi questo è il massimo. Si dice che poi non potrà durare più di un’ora, e comunque durante tali visite i membri della Commissione Mensa non potranno rivolgere osservazioni al personale di servizio. Visto che vanno lì quella volta, due o tre volte al mese, fargli la bella statuina sembra che vengano lì... Io non penso che vogliono fare gli interrogatori, però sembra molto riduttivo il loro ruolo all’interno delle Commissioni, magari rivolgere al massimo una domanda, cioè in un’ora no potrà fare una

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domanda ad uno che lavora, non è che gli sta facendo perdere tempo, cioè era più un coinvolgimento. Oppure la Commissione Mensa si riunisce….

Intervento fuori microfono non udibile. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Magari si riunisce. Intervento fuori microfono non udibile. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Sì, ma se deve fare una domanda sciocca, non è che fa una relazione “cosa ha fatto quella persona lì con la barba?”.

Intervento fuori microfono non udibile. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Un compromesso può essere “si riunisce la Commissione, vede”, e poi, di comune accordo sulle tre domande, si buttano lì le domande al personale di servizio, cioè si perdono quei 40 secondi.

Intervento fuori microfono non udibile. Rizzini Enrica, Assessore: Ringrazio entrambi, perché è un argomento importantissimo questo, e riguarda un servizio molto delicato sul territorio, grazie al Consigliere Marino che è stato pioniere della Commissione Mensa e dell’istituzione del servizio di refezione sul territorio di Concesio, da genitore, a nome del Consiglio di Istituto, e quindi un nostro ringraziamento. Le visite sono guidate e spiegate, cioè esiste una spiegazione, esiste un personale della ditta che accompagna le persone che prenotato la visita ai centri di cottura, quindi chiaramente è possibile rivolgere domande, osservazioni, eccetera. Quello che si specifica è che, semplicemente, non è il caso di interloquire direttamente, laddove non sia il momento, con la persona che sta lavorando o che è in servizio, però chiaramente c'è l’accompagnatore, c'è la mediazione dell’accompagnatore, e poi in caso non si disturbi l’andamento del servizio, poi l’interlocuzione chiaramente sta alla sensibilità personale al momento. Per quanto riguarda la frequenza delle visite, nei locali della refezione non sono più limitate; nei locali della produzione hanno questo limite, peraltro piuttosto elevato, perché appunto richiedono una prenotazione ed una guida all’interno del locale di produzione, e quindi abbiamo ritenuto che quattro visite al mese potesse essere un limite piuttosto elevato. ....................: Una domanda: queste visite devono essere prenotate, non possono essere fatte a sorpresa? Rizzini Enrica, Assessore: Chiaramente il fatto che ci sia una spiegazione del modo di svolgere il lavoro all’interno dei centri di cottura prevede che ci sia quanto meno un avvertimento, una prenotazione. D’altro canto i centri di cottura che lavorano per le nostre mense hanno delle strutture e del personale che è piuttosto consolidato, e che lavorando su un numero piuttosto consistente di pasti e di luoghi, non varia certamente la propria attività a seconda del fatto che la visita sia più o meno predefinita. Per quanto riguarda invece l’intervento nelle scuole nei luoghi di refezione della scuola, non c'è ovviamente alcun bisogno di preavvisare, assolutamente. Il preavviso comunque non richiede tempi biblici o specifici, è sufficiente che ci sia un accordo in tempi ragionevoli, può essere anche da un giorno all’altro, e quindi non cambia, almeno riteniamo che non sia questa una discriminante significativa. ......................: Anche perché ci saranno delle normative a livello di HCCP e Decreto Legge 82, che non ti permettono di entrare; magari i NAS, l’ASL entra per fare i controlli dal punto di vista sanitario, ma una visita penso che dal punto di vista Decreto 82, HCCP, loro devono essere pronti a tutto. Rizzini Enrica, Assessore: Comunque ci tengo a specificare davvero che se è stata rilevata in questi anni qualche criticità riguarda la gradevolezza e la risposta che l’utenza dà al servizio, ma dal punto di vista strutturale problemi particolari non sono mai stati rilevati. Per contro,

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chiaramente, ogni anno, a seconda del singolo plesso, a secondo del menù che viene strutturato, senz'altro c'è molto su cui lavorare, ma siamo qui apposta per farlo.

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Punto 11) Esame ed approvazione del capitolato speciale d’appalto per l’affidamento in concessione del servizio di gestione, accertamento e riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità (ICP) e del diritto sulle pubblico affissioni (DA) per il quadriennio 2013/2016.

Retali Stefano, Sindaco: Assessore Rebecchi, prego. Ringrazio la ragioniera Merli, che eroicamente affronta le ore pubbliche, la ringrazio per il lavoro che fa, non soltanto per questo. Rebecchi Luca, Assessore: Come avevamo già anticipato nell’ultimo Consiglio Comunale del 28 novembre, rispondendo ad un’interrogazione fatta dal Gruppo Consiliare della Lega Nord in merito a degli accertamenti sulla pubblicità, era stato appunto anticipato che l’intenzione dell’Amministrazione nell’uscire con una concessione, ritornare alla vecchia concessione esterna relativamente alla gestione, accertamento e riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni, così come era stato fino al 2008. Poi la decisione era stata quella di portare la gestione della pubblicità direttamente in Comune, con l’ausilio di Service, che erano prima prestati dalla Concesio Servizi, e poi, come era stato fato il passaggio in Consiglio Comunale per l’annualità 2011/2012, era stata affidata alla Cooperativa Sociale Fraternità. Scaduti i due anni, e viste anche le problematiche che si sono verificate all’interno del servizio, ed alcune anche polemiche a cui abbiamo dovuto far fronte, soprattutto nella fase di riscossione e accertamento, abbiamo ritenuto un passaggio ormai naturale quello di uscire con un bando per l’affidamento della concessione di questo servizio. Dobbiamo comunque passare in Consiglio Comunale, il capitolato viene presentato per l’approvazione, e vi illustrerò brevemente i punti salienti, le novità che ci sono in questo capitolato, che tra l’altro ha già avuto l’approvazione del Collegio dei Revisori dei Conti, e quindi vado ad illustrare queste tre parti di questo capitolato. Naturalmente non sto a rileggere tutti gli articoli, ma illustro brevemente quali sono le novità, leggo le cose a mio modo di vedere più essenziali, nonché tralascerò tutte le questioni normative e di legge, che sono quelle tipiche in generale degli appalti del Comune. Oggetto della concessione, articolo 1: “La concessione ha per oggetto il servizio di gestione, accertamento e riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità (ICP) e del diritto sulle pubbliche affissioni (DA) compresa la materia affissione del manifesti”. Naturalmente questo contratto, come dice l'articolo 2, avrà durata di quattro anni. La gestione del servizio è affidata in concessione ad aggio, come poi verrà specificato nell’articolo 6. Al termine della concessione è fatto divieto al concessionario di mettere atti o di effettuare riscossioni inerenti i tributi precedentemente gestiti, quindi a scadenza del contratto termina il rapporto con il concessionario. L'articolo 3 prevede poi tutti i riferimenti normativi. L'articolo 4, disposizioni riguardanti il contratto affidamento legislativo; l'articolo 5 obblighi del concessionario. All’interno dell’articolo 5 si evidenza quanto previsto dal comma 8, che è una novità: gli uffici hanno ritenuto positivo inserire il rapporto, dice il comma “il rappresentante dovrà trasmettere al Comune, entro il 31 luglio ed il 31 gennaio di ogni anno - quindi con cadenza semestrale - una relazione dettagliata del servizio relativo all’attività svolta nel semestre precedente, dalla quale risultino il tipo di organizzazione adottata ed i risultati conseguiti, nonché le proposte da sottoporre al Comune per le programmazioni future. Questo è per avere un maggiore dialogo fra chi effettua il servizio e l'ufficio che con questo concessionario intrattiene l’attività. Articolo 6, compenso del concessionario, e naturalmente, come abbiamo detto, è determinato dall’aggio contrattuale il corrispettivo per il concessionario, nonché il

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concessionario deve riversare al Comune, come dice il comma 3, un minimo garantito pari ad euro 180.000, suddiviso in quattro rate, scadenza al 20 aprile, 20 luglio, 20 ottobre e 20 gennaio. Quindi anche qui la richiesta di 180.000 credo sia in linea con il potenziale del nostro paese da questo punto di vista; il nostro paese è un territorio appetibile per quanto riguarda la pubblicità e tutto quello che è commerciale, soprattutto sulle grandi direttrici 345 e SP19. Andrei poi all’articolo 12, giusto per curiosità, se l’aggiudicatario sarà un aggiudicatario che avrà le certificazioni di qualità, gli viene ridotta la cauzione definitiva. Per quanto concerne invece l'articolo 14, è emersa da parte della Commissione una proposta che tolga quanto previsto dal primo comma “il concessionario dovrà eleggere il proprio domicilio per tutta la durata della concessione presso il Comune di Concesio, e dovrà disporre nel raggio di almeno 15 chilometri che l'ufficio è dotato di telefono e fax”. Sembra un po’ troppo evidenziare i 15 chilometri, cioè potrebbe dare adito anche a qualche contestazione la proposta della Commissione a cui io, purtroppo, non ho potuto partecipare in quanto era influenzato, era nei Comuni confinanti, togliere il termine dei 15 chilometri. Quindi apportiamo in sede di Consiglio Comunale, rispetto al testo depositato, e qui chiedo al Segretario di verbalizzare questa cosa, all'articolo 14, la variazione del primo comma, che diventa non più “nel raggio di chilometri 15”, ma “in Comuni confinanti”. Poi un’altra novità interessante prevista dall’articolo 14 è “il concessionario, entro 90 giorni dalla data di affidamento del servizio, deve predisporre la carta di servizi da fornire ai contribuenti, concordandone con Comuni le specificità”. Qui la carta dei servizi ormai è diventata una delle carte di presentazione di un servizio di qualità, e anche all’interno delle riscossioni e dei tributi è ormai una cosa che contraddistingue la qualità di un lavoro svolto da una ditta qualificata. Per quanto concerne poi l'articolo 16, il concessionario non potrà esentare alcune delle imposte, diritti dovuti, accordare riduzioni, se non nei casi espressamente e tassativamente stabiliti dalla legge e dai vigenti regolamenti comunali per l’applicazione dell’imposta alla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni. Il concessionario deve inviare agli utenti, almeno 30 giorni prima della scadenza, un preavviso di pagamento dell’imposta comunale della pubblicità, e questo è importante rispetto alla polemica che abbiamo avuto alla fine dell’anno scorso sugli accertamenti. Qui è proprio la lettera di cortesia che ricorda la scadenza del pagamento, anche se ricordiamo che questa è un’imposta che dovrebbe essere in autoliquidazione, cioè chi espone la pubblicità dovrebbe fare la dichiarazione e provvedere direttamente al pagamento, quindi il Comune non sarebbe tenuto a questo di più; in realtà noi chiediamo al concessionario di fare questo atto di cortesia, che eviterà problemi successivi poi, o polemiche di chi non può dire “non ho fatto la denuncia”, “non ero a conoscenza, ma il mio commercialista”, cosa che abbiamo sentito in sede di accertamento. Poi articolo 17, “il concessionario è considerato agente contabile esterno al Comune ed entro il 31 gennaio successivo ad ogni anno solare, e comunque alla chiusura del contratto, dovrà rendere conto delle somme gestite dell’Amministrazione, secondo la modalità previste dalla legge”. Poi stampanti e bollettari li predisporrà appunto il concessionario. Un’altra novità molto importante è quanto previsto dall’articolo 22. Tralascio tutti gli articoli che parlano di cauzioni e cose molto tecniche, assicurazioni, che sono tipiche di tutti gli appalti. All’articolo 22, invece, controlli e verifiche, restituzione dei flussi informatici; questo lo abbiamo fatto per avere la banca dati aggiornata ed un dialogo costante fra l'ufficio e la banca dati del concessionario in modo tale che, anche a fine contratto, la banca dati del Comune risulterà comunque attendibile e non si avranno i problemi che attualmente si hanno quando si interrompe un contratto che abbiamo avuto in passato con una determinata ditta in vari ambiti, e spesso non vengono fornite banche dati, e banche dati attendibili. Qui invece si chiede al concessionario di interagire con la banca dati del Comune all’interno del sistema informatico del Comune, e l'articolo infatti recita così: “Il funzionario responsabile dell’imposta avrà sempre libero acceso

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negli uffici, e potrà esaminare gli atti di gestione per controllare l’andamento della medesima. Il concessionario, su richiesta, deve fornire gratuitamente al Comune entro il 30 luglio ed il 31 gennaio, con riferimento al semestre precedente, le banche dati, predisponendo infertacce, ingressi ed uscite online, sulla base delle specifiche tecniche e dei tracciati record forniti dallo stesso Comune in occasione della richiesta medesima. L’applicativo in uso attualmente è Sicraweb - ditta Maggioli”. Quindi abbiamo specificato che il concessionario dovrà comunque avere la banca dati che deve trovare il sistema di interagire con il sistema informativo del Comune. Poi la parte relativa al diritto delle pubbliche affissioni è comunque la parte standard, che stabilisce le normative sulle pubbliche affissioni. Anche qui tralascio tutto il discorso delle marche da bollo, delle durate delle pubbliche affissioni. Ricordo inoltre che dovremo poi tornare con il regolamento sulla pubblicità e sulle pubbliche affissioni in questa sede, perché quello che attualmente è in essere per il Comune necessita di alcuni adeguamenti legislativi, nonché di un rinfrescamento rispetto all’attuale situazione del nostro territorio. Per quanto concerne l’ultima parte, la parte terza, recupero dell’evasione, “il concessionario deve attuare il programma di recupero dell’evasione, con eventuali integrazioni e/o modifiche richieste dall’Amministrazione, e concordandone con la stessa modalità e tempi di realizzazione”. Anche qui è un atto che impedisce al concessionario di andare direttamente a gamba tesa sul commerciante, o su colui che ha l’attività con la pubblicità, ma deve concordare con l'Amministrazione tutte le modalità per il controllo del territorio e dell’abusivismo. Questo permette appunto sia una responsabilizzazione del concessionario, ma anche dell’ufficio nella verifica e nelle modalità di accertamento dell’evaso, o del non dichiarato. Poi è fatto obbligo in sede di attività accertativa di attuare lo strumento dell’assorbimento delle sanzioni, e questa è legislazione ormai vigente e recepita. Poi tutta la parte finale sono le penalità, decadenza, norme di coordinamento e vigilanze, e le norme finali. Ringrazio la ragioniera Merli per il lavoro svolto nella predisposizione delle bozze. Come appunto ho ricordato in precedenza, questo capitolato è già stato anche visionato dal nostro Collegio dei Revisori, che ha espresso naturalmente parere favorevole, e viene sottoposto quindi all’approvazione del Consiglio Comunale, e successivamente poi verranno predisposti gli atti di gara per le pubblicazioni e per iniziare nei prossimi mesi il servizio in concessione. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): In riferimento alle modifiche e alle integrazioni del presente bando, penso che buona parte siano anche positive, la domanda è se non sono troppo restrittive certe vostre richieste, che il concessionario magari sia un po’ troppo controllato, possa avere delle ripercussioni magari negative sul bando stesso, perché deve essere sempre tutto di concerto con l'Amministrazione Comunale in tutto quello che fa, anche giustamente, se magari non possa precludere qualche richiesta particolare. Rebecchi Luca, Assessore: Teniamo presente che il concessionario deve garantire comunque al Comune 180.000 euro di entrata, e non è poco. Alla fine vogliamo evitare che il concessionario si adoperi, come in determinate situazioni, spingendo all’eccesso tutta la questione per raggiungere gli obiettivi e per andare oltre. Quindi mi sembra strano questa indicazione, alla luce poi di quanto era stato scritto nell’interrogazione del 28 novembre, cioè il problema vero allora non è che noi non fossimo soddisfatti del service che avevamo; il problema vero è che quando è stato fatto l’accertamento la prima cosa che c'è stata rimproverata è “però si poteva segnalare questo disguido” in modo tale che uno non incorresse in sanzioni, oppure sistemasse la questione facesse ravvedimenti operosi, e non incorresse in sanzioni, come invece è successo nelle 180-200 posizioni che abbiamo controllato a fine novembre. Quindi sembra che in questo capitolato ci sia il giusto mix tra il controllo del territorio, quello che intendiamo ottenere come risorse da tutto il canone della pubblicità e dalle pubbliche affissioni, e allo stesso tempo però

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chiediamo che la ditta sia una ditta comunque certificata, o quanto meno abbia carta di servizi, faccia una relazione di servizi, cose positivissime, tra l’altro queste cose sono ormai all’interno di quasi tutti gli appalti del Comune, o devono comunque essere richieste nella maggior parte delle questioni, nei rapporti fiduciari, broker, piuttosto che, ogni anno o semestre venivano chieste delle relazioni che evidenzino l’andamento di servizi per servizio, o facciano evidenziare alcune problematiche e le modalità per poter poi far fronte a queste problematiche. Inoltre la carta di servizi e le relazioni servono a mantenere un rapporto tra concessionario e Comune, che faccia un favore al cittadino; tutto ciò aumenterà la qualità del servizio, non lo ridurrà, renderà la possibilità di accertamento, e allo stesso tempo però eviterà una situazione di coercizione troppo forte rispetto all’imposta di pubblicità alla discussione. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Infatti era una domanda, ma avevo fatto come premessa che gran parte di queste modifiche erano sicuramente positive. Mentre per quanto riguarda le tariffe, non vi è nessuno ritocco? Rebecchi Luca, Assessore: Le tariffe sono quelle stabilite, in questo momento non ci sono né aumenti, né riduzioni, ma c'è quanto vige. Quello che era in vigore, rimane in vigore.

Retali Stefano, Sindaco: Possiamo andare in approvazione? ...REGISTRAZIONE INTERROTTA...*

Punto 12) Esame ed approvazione del Piano Comunale socio assistenziale per l’anno 2013. Retali Stefano, Sindaco: Assessore Troncatti, prego. Troncatti Domenica, Vice Sindaco e Assessore: Il documento che noi questa sera andiamo a presentare non ha sostanziali modifiche dal punto di vista dei contenuti rispetto ai precedenti, ma vede nella sua impostazione una parte introduttiva di tipo tecnico, che va a rafforzare, e l’individuazione e la premessa di tipo politico, ed è una sottolineatura di indirizzo che dà sicuramente forza e vita a questo piano. Non ci sono progetti e novità di rilievo, ma sono appunto rafforzate alcune azioni che vengono a dare soddisfazione, e corrispondono soprattutto ad esigenze reali e a stati di bisogno. Una delle azioni sulle quali in questo periodo vogliamo sicuramente rafforzare la nostra azione è quella di dare politiche e sostegno agli sfratti. Il problema degli sfratti è un problema molto grosso, molto delicato, ed anche nel nostro Comune ormai si stanno sicuramente verificando, e siamo riusciti ad arginare anche con azioni che comprendono un tavolo congiunto e anche una grossa azione di mediazione attraverso i privati, attraverso i rappresentanti di privati, che sono spesso avvocati, Comandanti e Capitani dei Carabinieri, perché anche questi fanno ormai parte di questo tavolo tecnico che ha costituito la Prefettura, e c'è anche un altro elemento molto importante, che è l'Associazione Diritti per Tutti, che ormai è diventata la paladina di queste situazioni. Dicevo che questo è un po’ il modello che si è costituito in Prefettura. Noi non vogliamo assolutamente, per ora siamo riusciti, non siamo arrivati a dover mediare rispetto a questo problema al tavolo della Prefettura, ma siamo riusciti ad arginare e a dare risposte all’interno della nostra Amministrazione, con naturalmente risorse che noi abbiamo messo a disposizione. Il problema degli sfratti viene sicuramente acutizzato anche dalla modalità con cui la Regione Lombardia ha deciso di cambiare il modello di ammissione alle domande di sostegno all’affitto. Noi sappiamo che nel 2012, ma immaginiamo che continuerà questa azione anche nel 2013, ma se fosse anche diverso noi vogliamo essere pronti, abbiamo contribuito e abbiamo partecipato al bando regionale con una compartecipazione di costo da parte dell’Amministrazione addirittura del 40%, ma vista appunto la modalità e la limitatezza che la Regione ha dato agli utenti, naturalmente si è creato questo “disagio” rispetto a chi poteva accedere ed avere un contributo, quindi già nel 2012, ma nel 2013 lo vogliamo continuare,

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abbiamo fatto un ulteriore bando comunale con risorse nostre. Da questo bando, da queste risorse che noi abbiamo, preleveremo anche questa politica che va a favore del sostegno agli sfratti. Crediamo sia un’azione molto “delicata”, ma la crediamo davvero molto, molto importante. Rispetto alle tariffe della compartecipazione e rispetto appunto ai costi dei nostri servizi, noi quest’anno non abbiamo aumentato né modificato le fasce ISEE, quindi la quota di compartecipazione, se non aumentando l’indice Istat del 3,2%, ma naturalmente non solo chiederemo l’aumento del 3,2% come quota di partecipazione, ma chiaramente sono state aumentate anche le fasce ISEE rispetto a questo aumento dell’indice Istat. Questo naturalmente comporta non solo quello che è l’accesso ai servizi rispetto agli anziani, ma naturalmente anche per quello che riguarda per esempio tutta la partecipazione, la compartecipazione rispetto al tema della disabilità. Il tema della disabilità vede una richiesta che proprio si è formalizzata ieri sera in un incontro in Comunità Montana attraverso la Conferenza dei Sindaci; la realtà della cooperazione che gestisce il servizio soprattutto del CSE chiede ai Comuni anche di anticipare quella che è la quota che dovrebbe essere data da parte della Regione alle famiglie, quindi oggi noi vedremo che da parte dell’Amministrazione avremo un onere ed un costo maggiore rispetto ai servizi del CSE di 9 euro al giorno; naturalmente 2 euro saranno spalmati anche sulle famiglie, perché questo è quanto viene chiesto come aumento da parte della cooperazione; gli altri 7 euro, che sarebbero quei famosi voucher che la Regione dà poi al riconoscimento delle famiglie per la partecipazione a questo, visto che la Regione ha sempre dei tempi molto lunghi, la realtà della cooperazione ci chiedeva di anticipare, come amministratori, questa quota. Facendo due conti, per il Comune di Concesio sarebbe un maggiore anticipo di circa 12.000 euro. Quindi questo rispetto al tema che riguarda il discorso delle tariffe. Voglio però fare un accenno alla questione di tutte le politiche familiari, che voi sapete nel nostro piano sono già ben delineate, e che naturalmente vengono gestite soprattutto attraverso la realtà della Civitas. Questi naturalmente ci rendiamo conto che sono dei servizi di alta qualità, nei quali noi crediamo, ma soprattutto diciamo che crediamo a tal punto che abbiamo, non a caso, aderito insieme a Civitas a questo progetto di ampliamento anche della sede e del consultorio che noi abbiamo sul nostro territorio. Politiche familiari vogliono dire anche politiche attive del lavoro; a questa parte noi abbiamo messo più risorse rispetto all’anno scorso, perché ci stiamo rendendo conto che funzionano, sono dei voucher che noi diamo come sottoforma di contributo alle persone che riescono ad essere inserite per anche breve tempo nel mercato del lavoro, ma che sicuramente alcune hanno dato, dopo questa esperienza di tirocinio, stabilità di lavoro. Quindi su questo noi ci sentiamo di investire ulteriormente, anche perché è una possibilità di riscatto rispetto alle persone che, è vero, prestano un loro servizio, essendo pagati dall’Amministrazione, ma chiaramente, piuttosto che ricevere il contributo, possono anche avere questa possibilità di lavorare. Naturalmente la Civitas gestisce quella parte che riguarda il tema anche della fragilità, soprattutto rispetto a quelle famiglie che sono in fase di separazione, piuttosto che altro. Ormai questo è un tema che è molto attuale, e recentemente, proprio nella sede di Gardone, si è inaugurato uno spazio riservato proprio a genitori che si stanno separando, in modo che danno la possibilità ai bambini di incontrarsi, e anche non solo alle famiglie che vivono ormai la realtà della separazione, ma anche a tutta quella realtà della tutela, e quindi anche la parte legislativa che si occupa dell’osservazione, e anche poi di fare scelte di un certo tipo, anche allontanamento alle famiglie, lì trovano un luogo protetto e idoneo per sostenere tutte queste azioni. Per il discorso della disabilità, a livello di Civitas, e quindi a livello di Comunità Montana, abbiamo attivato la possibilità che una famiglia possa cominciare ad introdurre tutto quel tema che riguarda l’amministratore di sostegno. Voi sapete che ormai quando una persona è riconosciuta disabile ha quasi l’obbligo di avere una figura di riferimento, e quindi, attraverso la

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Comunità Montana, sempre gestita da questa bellissima realtà, che è Civitas, c'è la possibilità da parte di una famiglia di poter accedere ed avere l’amministratore di sostegno. Naturalmente noi chiederemo, e speriamo che rispetto a tutta la parte che riguarda il socio sanitario la Regione abbia una grande attenzione, e magari riesca anche ad agevolare e ad affrettare tutte quelle che sono quelle politiche di attenzione nei confronti per esempio dei disabili. Una delle criticità che abbiamo notato anche ieri sera all’interno della Conferenza dei Sindaci, e che è un problema reale, è quello di tutto il percorso del NIL, cioè inserire persone svantaggiate nelle realtà lavorative. È chiaro che se questa era un’azione che richiedeva anche prima un percorso molto delicato, oggi, con il fatto che sono diminuiti sensibilmente i posti di lavoro, si sta moltiplicando la difficoltà di inserimento di persone svantaggiate all’interno di questo. Quindi anche le azioni che anche ieri sera in Conferenza dei Sindaci si sono appunto ritenute di fare, hanno bisogno di risorse ed hanno bisogno di grande attenzione. Quindi anche su questo noi ci siamo presi un attimo di tempo, perché non vogliamo assolutamente far morire questo servizio, ma ci rendiamo conto che se non arrivano risorse anche da parte della Regione o dagli Enti che gestiscono questa partita, chiaramente le Amministrazioni fanno fatica. Un attimo di piccola attenzione voglio darla anche a tutto quello che riguarda un po’ il percorso dei giovani, ma dentro questo discorso delle politiche familiari prima si parlava di nido. Rispetto al nido, io dico che la preoccupazione che ho quest’anno non è più tanto quella di dover contribuire con la quantità di soldi che voi avete già visto prima, e tanto meno la questione tempo pieno, tempo parziale. Quello che mi preoccupa è che noi quest’anno abbiamo un nido che ha la possibilità di recepire 42 bambini. Sapete tutti - credo ormai l’abbiamo detto - che a Concesio nel 2012 c'è un dato che ci preoccupa fortemente: sono calate di 39 le nascite. Quindi capite che 39 bambini in meno nati a Concesio potrebbero anche pregiudicare alcuni numeri di inserimento poi, e quindi l’iscrizione anche all’asilo nido, perché se prima erano nati 169-170 bambini, e quindi avevamo anche 42 bambini, ce ne erano pochissimi in lista d’attesa, oggi la mia preoccupazione è quella che noi avremo davvero dei poti liberi all’interno dell’asilo nido. Riguardo al discorso delle politiche giovanili, l’esempio - è sotto gli occhi di tutti - è stato quello, laddove ormai risorse da parte della Regione, o da parte dello Stato Centrale addirittura, sono state sempre meno, quelle poche che sono arrivate anche attraverso la Comunità Montana sono andate ad essere divise un po’ per tappare quel buco della non autosufficienza, quindi la scelta che è stata fatta, per esempio, dalla Comunità Montana è stata quella di togliere a livello di Valle Trompia tutte le politiche giovanili che erano fatte negli anni passati. Io devo dire che noi, come amministratori, ed in questo piano ci sono, vogliamo mantenere tutte le azioni che ci sono a favore della gioventù all’interno di questo documento, e non solo, per i giovani vogliamo continuare, come abbiamo già fatto, mantenere anche contatti con agenzie che si occupano di formazione e di informazione, anche rispetto appunto alla possibilità poi di avere degli inserimenti e di avere formazione rispetto al mondo del lavoro, quindi contatti con le imprese, piuttosto che con agenzie, piuttosto che altro. Dicevo che vogliamo mantenere ogni forma di sostegno, quindi in protocolli di intesa che noi abbiamo con gli oratori, che noi abbiamo con le parrocchie. Sosterremo e continueremo a sostenere il CAG, ma non solo, stiamo potenziando e continueremo a potenziare e a finanziare progetti anche che sono attivi sul territorio, e che sono appunto per esempio allo studio in questi giorni, un progetto che è molto importante, in collaborazione con lo SMI ed il CAG per vedere di dare risposte, o comunque vedere di verificare tutta quella realtà del mondo del disagio e della tossicodipendenza, con azioni che siano appunto sul territorio, mirate non solo nei luoghi informali, nei bar piuttosto che altro. Ci siamo incontrati più volte anche con Andrea Bonazza, e quindi rispetto a tutte le cose che sto dicendo dei giovani chiaramente ringrazio anche il Consigliere delegato, però proprio recentemente siamo in attesa

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che con lo SMI, insieme al CAG, ci arrivi una proposta concreta di progetto che vada a vivere, e proprio a condividere questa realtà sul territorio. Lo SMI credo che non ci sia bisogno di dire che cos’è: è questa grande realtà che noi abbiamo ormai a Concesio, gestita dalla realtà della cooperazione che hanno costituito gli Acrobati, e si occupano di tutte le dipendenze in generale. Continueremo a potenziare, a collaborare anche dentro la scuola, con tutta quella progettualità che c'è stata, e che abbiamo ritenuto molto importante e valida, quindi anche con i comitati genitori, con le realtà quindi del privato, progetti all’affettività, un progetto che è uno sportello di ascolto sempre all’interno delle scuola, progetto del Consiglio Comunale dei Ragazzi, di cui abbiamo parlato prima, il progetto alla legalità, e naturalmente noi siamo molto attenti e disponibili a tutte quelle realtà che ci vengono, e vengono appunto sollecitate dal territorio. Naturalmente voglio dire un grazie particolare a chi con me tutti i giorni condivide gli sforzi della gestione del sociale, che vi assicuro ha tantissime sfaccettature, e si rivelano sempre più casi acuti, e alcune volte veramente di quasi impossibilità a risolvere, però crediamo di riuscire per lo meno non dico a risolvere, ma ad ascoltare e vedere di dare risposte il più possibile. Naturalmente il sociale io ho fatto solo alcuni accenni, non ho parlato per esempio di tutto il discorso del mondo dell’associazionismo, degli anziani od altro, perché magari poi di fronte alle domande che voi potete fare possono emergere delle risposte adeguate. Però, oltre che alla realtà dell’Amministrazione, quindi il responsabile, l’assistente sociale, gli impiegati, naturalmente voi sapete che oggi costruire il sociale non avviene soltanto attraverso risorse comunali, ma c'è tutta una realtà del privato sociale, della cooperazione, dell’associazionismo, delle parrocchie, che insieme riescono a costruire e a far sì che tutto questo welfare venga e sia il più vivo possibile nella realtà di Concesio. Devo dire che in questi due mesi con la Commissione congiunta Politiche Giovanili e anche Sociali c'è stata davvero una bella collaborazione, ed il nostro impegno è quello di ritrovarci presto, perché abbiamo alcune questioni da risolvere e alcune questioni da condividere. Quindi davvero ringrazio chi gestisce tutto il sociale a Concesio; so che è in fase di studio, anche da parte delle parrocchie, una specifica costruzione di una Caritas parrocchiale, ma naturalmente la nostra piccola Caritas, non voglio dimenticare nessuno, che è il comitato di solidarietà che, come dicevo prima, insieme anche ai privati, sta dando risposte proprio concrete di pacchi vivere, perché naturalmente, oltre a tutte le azioni che voi vedete qui scritte, che io non ho elencato, c'è anche questa parte, questa componente. Si parlava prima di casa di riposo: anche quella è una realtà del sociale molto grossa, quindi il mio grazie davvero va ai volontari che là ci operano, a tutto quel personale, al Presidente e al Consiglio di Amministrazione. Retali Stefano, Sindaco: Interventi? Consigliere Zadra, prego. Zadra Massimiliano, consigliere (PDL): Qualche informazione qui e là. Nel piano che è stato approvato l’anno scorso per il 2012, all’integrazione del reddito che c'era in fase di studio la possibilità di collaborazione con Brescia Trasporti per quanto riguarda l’acquisto di biglietti, ho visto che non è stato segnalato, volevo capire se non era stato possibile raggiungere alcun tipo di accordo, oppure no. Troncatti Domenica, Vice Sindaco e Assessore: Abbiamo tolto quel tipo di servizio non perché non ci fossimo informati rispetto all’utilizzo, ma perché effettivamente ci siamo resi conto che non era un bisogno reale, nel senso che già le famiglie che hanno diritto nel piano del diritto allo studio trovano già soddisfazione, anche se devo dire che anche quest’anno, al di là di Brescia Trasporti, quindi la realtà della Provincia, io ho parlato personalmente con i nostri distributori di biglietti a livello locale, e con loro, non a livello di convenzione, ma a livello verbale, mi avevano dato la disponibilità di eventualmente, naturalmente un mese, due, cioè questo era quello che alla fine noi pensavamo di proporre, c'era la possibilità che loro per un caso, due, per alcune

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persone, la possibilità, perché voi sapete che quando una famiglia va ad attivare un abbonamento paga in anticipo l’abbonamento per il mese; eravamo d’accordo che i distributori sarebbero stati disposti ad accettare che fosse l'Amministrazione ad anticipare questi soldi, ma anche laddove li avessimo anticipati, loro avrebbero comunque dato l’abbonamento alla famiglia, ed avrebbero poi aspettato i nostri tempi di pagamento. Quindi questa cosa l’avevamo studiata, non l’abbiamo più messa, proprio perché ci siamo resi conto che alla fine nessuna richiesta è venuta da questo. Devo dire però che quello riguardava soprattutto il trasporto per i ragazzi che andavano presso la scuola superiore; invece all’interno del nostro trasporto con il bus navetta ci sono alcune realtà dove già noi contribuiamo con le famiglie rispetto a questo, però anche questo devo dire e dare atto che sono pochissime le famiglie che utilizzano questo servizio a carico del Comune. Quando si fa una scelta di questo genere, come per il contributo rispetto per esempio al pagamento delle mense, è perché ci sono casi particolari. Grazie anzi che mi ha dato questa possibilità, perché allora introduco anche questo elemento: quest’anno, vista la nuova modalità di pagamento rispetto alle mense, noi ci siamo attivati, come Servizi Sociali, a già anticipare il pagamento della mensa rispetto ad alcuni utenti, e la scelta che io ho deciso di fare è stata quella anche di “garantire” un pasto ai minori che sia il più completo possibile. Poi a volte, con molto buon senso, io consiglio anche a delle famiglie che la sera, quando so che un bambino ha già mangiato primo, secondo, la frutta, può anche…. non che patiscano la fame, però mi pare opportuno a questo punto garantire il cibo almeno ai bambini all’interno della scuola.

Retali Stefano, Sindaco: Consigliere Zadra. Zadra Massimiliano, consigliere (PDL): Solo per non incorrere in errori meramente formali: a pagina 15, dove si parla di buoni e voucher, secondo me o è un refuso, o è saltato, nel senso che al punto A c'è voucher socio assistenziale, e poi c’è il B, e non si parla dei buoni socio assistenziali. Troncatti Domenica, Vice Sindaco e Assessore: Di questa parte non si parla perché sono spariti, cioè non ci sono proprio. Questi erano servizi che venivano finanziati attraverso il fondo della non autosufficienza, che voi conoscete bene ormai, da un paio di anni è stato completamente non finanziato. Erano fondi che poi venivano erogati, divisi in parti ai bisogni, alle esigenze, venivano gestiti attraverso la Comunità Montana, e poi dati sul territorio in base alle reali necessità. Già dallo scorso anno questi erano spariti, quest’anno non ci saranno più, ma qui per esempio noi abbiamo lasciato il buono socio sanitario, che speriamo di riuscire a mantenere, anzi speriamo arrivino delle risorse, perché se le cose rimangono come oggi questo sarà un servizio che non ci sarà più. Quindi anche il famoso contributo che noi davamo alle 5 o 6 persone gravemente invalidi sul territorio, che era un grosso contributo, ma io voglio aggiungere provvidenza, questione davvero a volte di sopravvivenza rispetto all’interno del loro nucleo familiare, perché c'erano famiglie che li utilizzavano davvero per pagarsi una badante, piuttosto che una terapia a domicilio, o quant’altro. Anche questi ormai non ci sono più. Io spero davvero che il Governo Centrale eroghi alle Regioni, o che le Regioni all’interno dei loro risparmi finanzino il fondo della non autosufficienza, perché queste sono una delle azioni concrete che noi vediamo realizzate e vissute all’interno dei nostri territori. È anche vero che c'è una piccola voce nelle parti che riguardano le nostre azioni, dove io ho voluto proprio lasciare, nel senso che laddove ci sarà la famiglia che non riceve più questo fondo che viene da parte della Comunità Montana, quindi dalla Regione e quant’altro, ma se anche da parte degli anziani ci sia una famiglia che avrà dei bisogni particolari e reali, io spero che dentro quella che è tutta la contribuzione ed il sostegno io possa dare, oltre a tutte le voci che ci sono già, sostegno al riscaldamento e quant’altro, possa non dico dare più la quota completa, ma ci siano azioni e ci siano risorse che

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poi andremo a livello individuale come in ogni famiglia, io spero proprio di riuscire a finanziare e a sostenere, perché davvero qui è questione di sopravvivenza rispetto ad alcune cose. Zadra Massimiliano, consigliere (PDL): L’unica cosa, proprio dal punto di vista stilistico formale, non riesco a capire: se non ci sono più, allora cambia la lettera? Sto parlai dell’articolo 1 B, a pagina 15. Troncatti Domenica, Vice Sindaco e Assessore: Quando lei parla di titoli sociali, 1) titoli sociali, voucher socio assistenziali… Zadra Massimiliano, consigliere (PDL): I titoli sociali si dividono fondamentalmente in tre tipologie. Troncatti Domenica, Vice Sindaco e Assessore: Abbiamo tolto quello che era il contenuto e non abbiamo tolto la parolina. Grazie. Segretario, ci ricordiamo di correggere la parolina tre. Va bene, grazie. Zadra Massimiliano, consigliere (PDL): Io non entro nel merito di piccole variazioni in difetto, perché poi nella dichiarazione di voto spiegherò, non voglio addentrarmi in questi particolari. Faccio invece i complimenti per avere inserito l'articolo 8 E, secondo me quello sportello di protezione giuridica è una cosa utile perché, purtroppo, il servizio dell’amministratore di sostegno o altro dal Giudice Tutelare al giorno d’oggi è sempre più diffuso, è un servizio che è sempre più richiesto, e questa secondo me è una cosa molto utile, da operatore di diritto lo dico, perciò non c'era prima, è stato inserito, e sicuramente è una cosa positiva.

Troncatti Domenica, Vice Sindaco e Assessore: Grazie. Retali Stefano, Sindaco: Altri interventi? Dichiarazioni di voto? Consigliere Zadra. Zadra Massimiliano, consigliere (PDL): Premettendo i complimenti sia all’Assessore che a tutto il reparto, riportandomi alle dichiarazioni degli altri anni, anche perché sostanzialmente, a parte qualche riduzione nelle varie voci, l’impianto è sempre lo stesso, il nostro Gruppo, proprio perché questo piano è frutto di un’impostazione generale ormai consolidata da parte di questa Amministrazione, è frutto di scelte politiche, si asterrà, però soprattutto in alcuni particolari abbiamo visto comunque il tentativo di cercare di sopperire alla situazione contingente e alla realtà finanziaria, per quanto possibile, cioè l’impegno si è visto, però proprio la struttura generale di base non può essere condivisa dal punto di vista politico, perciò ci asterremo per questo motivo. Retali Stefano, Sindaco: Altri interventi? Mettiamo in approvazione. Chi è favorevole? Progetto Democratico e Carlo Rossi. Chi si astiene? Lega Nord e PDL. Votiamo l’immediata esecutività. All’unanimità.

Punto 13) Comunicazione prelievo dal fondo di riserva di cui alla delibera di Giunta Comunale n. 227 del 19.12.2012 Retali Stefano, Sindaco: Assessore Rebecchi, prego. Rebecchi Luca, Assessore: Nella deliberazione del 19 dicembre abbiamo applicato la quota residua del fondo di riserva. Ricordo che il fondo di riserva era previsto nel bilancio di previsione in 40.000 euro, era già stata applicata la quota di 13.000 euro per far fronte ai servizi assicurativi, la polizza di responsabilità civile, aveva chiesto un implemento delle risorse al capitolo delle assicurazioni per 13.000 euro; la quota residua di 27.000 euro è stata applicata appunto con la delibera del 19 dicembre, all’intervento 108010801300, rimozione della neve dall’abitato per 15.000 euro, e 1100408 assistenza beneficenza pubblica servizi diversi per 12.000 euro. Alla fine dell’anno 2012 la rimozione della neve dall’abitato ha avuto per il Comune un onere di 43.000

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euro, mentre il servizio assistenza beneficenza pubblica e servizi diversi ha comportato risorse per 21.000 euro. A proposito di piano neve, cedo la parola all’Assessore ai Lavori Pubblici. Poinelli Renato, Assessore: Prima nel suo intervento il Sindaco ha ringraziato l'Ufficio Tecnico per tutto il lavoro svolto per le elezioni, eccetera, eccetera. Io vorrei associarmi a questo ringraziamento e ringraziare l'Ufficio Tecnico anche per il lavoro che ha svolto con la neve: abbiamo fatto sei interventi. Vorrei ringraziare l'Ufficio Tecnico, tutto il personale, i nostri operai, la protezione civile comunale, che sono intervenuti anche loro. Abbiamo fatto sei interventi, quasi tutti la notte, e anche il mattino pesto. Abbiamo fatto circa 200 ore, abbiamo consumato 400 quintali di sale e 200 di sabbia, le strade sono sembrate abbastanza pulite, abbastanza in ordine. Era doveroso ringraziare l’azienda che ha lavorato di notte e ha tenuto le nostre strade in ordine… registrazione interrotta… Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Quei 12.000 di assistenza pubblica a cosa si riferiscono? Rebecchi Luca, Assessore: Al capitolo di solito dei contributi del comparto sociale. Era prevista una quota iniziale di 9.000 euro, e con questo implemento di 12.000 euro abbiamo avuto disponibilità di 21.000 euro per i contributi alle varie Onlus e associazioni a cui tutti gli anni riconosciamo comunque...

Intervento fuori microfono non udibile. Rebecchi Luca, Assessore: Esattamente non conosco a memoria la delibera, bisogna andare a riprendere la delibera dei contributi di fine anno. E’ il capitolo di assistenza e beneficienza pubblica, se mi chiede a chi abbiamo dato le erogazioni, in questo momento non glielo so dire, devo andare a riprendere la delibera.

Intervento fuori microfono non udibile. Rebecchi Luca, Assessore: E’ possibile, gliela faccio avere, tra l’altro è pubblica e deve essere ancora all’Albo. Retali Stefano, Sindaco: E’ stata pubblicata a suo tempo, e la puoi avere anche domani. Micheli Matteo, consigliere (Lega Nord): Già ufficialmente la richiedo, se gentilmente potete inviarmela, perché non è più sul sito, dopo un tot viene tolta dal sito.