Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il...

137
Direzione Generale Politiche Attive e Passive del Lavoro Regione Puglia Provincia di Bari Assessorato alla Formazione Professionale e Politiche del Lavoro Servizio Formazione Professionale POR FSE PUGLIA 2007/2013 Piano di attuazione 2012 (Risorse anno 2012) Allegato A alla Deliberazione di Giunta n 67 del 17/07/2012

Transcript of Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il...

Page 1: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Direzione Generale Politiche Attive e Passive del Lavoro

Regione Puglia

Provincia di Bari

Assessorato alla Formazione Professionale e

Politiche del Lavoro

Servizio Formazione Professionale

POR FSE PUGLIA 2007/2013

Piano di attuazione 2012

(Risorse anno 2012)

Allegato A alla Deliberazione di Giunta n 67 del 17/07/2012

Page 2: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

2

INDICE

PREMESSA pag. 4

Parte I - Il contesto socio-economico della provincia di Bari

1 - Premessa scenario pag. 6

1.1 - Analisi dello scenario imprenditoriale della provincia di Bari

con riflessi sull’Asse Adattabilità pag. 7

1.1.1 - Il sistema produttivo nella Provincia di Bari pag. 8

- Le unità locali pag. 8

- Il valore aggiunto pag. 9

- Il prodotto interno lordo pag. 9

- l’occupazione in Provincia di Bari pag. 9

- Beni e attività culturali ed ambientali pag.12

- Tutela delle acque e risparmio idrico pag 13

- Gestione dei rifiuti e della bonifiche pag.15

- L’offerta ricettiva della Provincia di Bari pag.18

- Andamento dei flussi turistici pag.20

- Destagionalizzazione ed internazionalizzazione pag. 22

1.1.2 - Competitività delle imprese pag. 25

- Le specializzazioni produttive della Provincia barese ed elementi

Strutturali del tessuto imprenditoriale pugliese pag. 27

- Il modello distrettuale e il rafforzamento dei settori strategici pag. 29

1.2 - Analisi dello scenario occupazionale della Provincia di Bari con

riflessi sull’Asse Occupabilità pag. 32

1.2.1 – Disoccupazione di lunga durata. Cassa integrazione e mobilità

Situazione in Italia pag. 32

1.2.2 - Disoccupazione di lunga durata. Cassa integrazione e mobilità

Situazione in Puglia e nella Provincia di Bari pag. 38

1.2.3 - La disoccupazione. Inattività giovanile

Situazione in Italia pag. 41

1.2.4 - La disoccupazione e l’inattività giovanile

Situazione in Puglia e nella Provincia di Bari pag. 46

1.3 - Il livello di istruzione della popolazione e le implicazioni

sull’occupabilità pag. 49

1.3.1 - I giovani e l’istruzione pag. 50

- La situazione nella Provincia di Bari pag. 51

Page 3: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

3

1.4 - Implicazione del processo di invecchiamento sull’occupazione pag. 53

1.4.1.- Situazione in Puglia e in Provincia di Bari pag. 55

1.5 - Lo scenario Information Communication Technology

In Italia pag. 58

1.5.1.- Situazione in Puglia e in Provincia di Bari pag. 59

1.6 – L’occupazione femminile pag. 62

1.6.1 - Situazione in Puglia e in Provincia di Bari pag. 64

1.6.2 – Imprenditorialità femminile pag. 67

1.7 – Il capitale Umano in Provincia di Bari pag. 70

1.7.1 - La dispersione scolastica pag. 70

1.7.2 - La dispersione scolastica nella regione Puglia pag. 71

Parte II - L’attuazione della delega in materia di formazione professionale da parte della Provincia di Bari pag.74

ADATTABILITA’ pag.86

OCCUPABILITA’ pag.96

CAPITALE UMANO pag.122

ASSISTENZA TECNICA pag.128

TAVOLA SINOTTICA pag.129

Page 4: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

4

PREMESSA

Page 5: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

5

Con il presente piano di attuazione, relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di quanto

previsto nell’art. 14 dell’accordo sottoscritto dalla Provincia di Bari in qualità di Organismo Intermedio

con la Regione Puglia, vengono individuate le priorità in materia di interventi formativi da attivare

nell’ambito della provincia di Bari per emanare gli avvisi pubblici, in linea con le indicazioni del POR

Puglia FSE 2007/20013 e le disposizioni attuative emanate dalla Regione Puglia.

La programmazione degli interventi formativi contenuta nel presente piano ha tenuto conto del

riparto finanziario per asse, categoria di spesa e per anno concordato con la Regione Puglia e

contenuto nell’atto di programmazione per l’attuazione degli interventi di competenza regionale e per il

conferimento di funzioni alle province pugliesi approvato con la deliberazione della Giunta Regionale n.

1575 del 4/9/2008, così come successivamente rimodulato con nota n. 12556 del 27/12/2009 della

Regione Puglia, a partire dall’anno 2010, a seguito della istituzione della sesta provincia pugliese.

Inoltre, si segnala la condivisione della Provincia di Bari alla compartecipazione al Piano di Azione e

Coesione e i numerosi contatti con la Regione Puglia al fine di creare una sinergia operativa per

l’attuazione del programma nell’anno 2012.

Le priorità ed i fabbisogni del territorio sono stati individuati, nel metodo e nel merito, attraverso un

approccio che si va progressivamente consolidando in momenti e sedi deputate alla condivisione dei

risultati di attuazione e alla concertazione delle linee di programmazione con le forze rappresentative

del mondo istituzionale, economico e sociale.

Il ruolo della Provincia, alla luce delle funzioni ad essa trasferite dalla Regione Puglia nel rinnovato

contesto costituzionale dato dalla riforma del Titolo V, riveste oggi, di fatto, una rilevanza strategica

decisiva nella definizione di interventi di politiche attive della formazione e del lavoro e nella promozione

dello sviluppo locale.

L'elevata dinamicità e volatilità dei mercati e il rapido sviluppo delle tecnologie spingono infatti verso

processi di rapido cambiamento delle strutture produttive e organizzative, con la conseguente esigenza

di mantenere alto il quoziente innovativo e competitivo delle imprese.

La formazione e l’orientamento per raccogliere queste sfide globali devono operare secondo una

strategia programmatoria unitaria, integrata e funzionale a perseguire l’obiettivo della migliore e più alta

occupabilità delle persone.

In tal senso occorre cogliere tutte le opportunità e le condizioni favorevoli per poter integrare i sistemi

lavoro, formazione e istruzione, in coerenza con la più ampia strategia europea di costruzione dello

“spazio europeo dell’istruzione e formazione permanente”.

Page 6: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

6

PARTE I

Il contesto socio-economico della Provincia di Bari

Page 7: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

7

1 - Premessa scenario

Il contesto economico locale è divenuto negli anni più recenti particolarmente cruciale per i processi

decisionali, di crescita e di capacità competitiva del sistema territoriale delle imprese, le quali a loro volta,

trovano spesso nel territorio un elemento determinante per le proprie strategie di sviluppo. Il territorio,

infatti, rappresenta l’insieme di conoscenze, competenze e regole che condizionano l’operare dell’impresa,

facilitandone l’orientamento all’innovazione. Osservare, dunque, le relazioni tra sviluppo e capitale umano,

tra performance economiche dei sistemi regionali e reti di rapporti economici e sociali e formazione può

condurre ad individuare diversi approcci a quel legame che sottende lo sviluppo economico localizzato e le

misure di capitale umano e sociale.

È abbastanza evidente che in un momento storico in cui l’economia appare sempre più dominata dalle

logiche della globalizzazione, si sta rafforzando l’attenzione sui sistemi produttivi locali formati da

numerose piccole imprese. L’apparente paradosso tra la dimensione mondiale e quella locale crea i giusti

presupposti di enfasi dei singoli territori di governare il proprio sviluppo locale attraverso forme di

imprenditorialità diffusa, capaci di dare vita a modelli competitivi di successo a livello mondiale senza

tuttavia rinunciare ai legami forti con le risorse, le culture e le comunità locali, ma soprattutto elevare le

competenze dei “cittadini” al fine di contrastare il gap di conoscenza che separano i territori più competitivi

da quelli meno sviluppati. Si tratta di un cammino difficile sia per chi lo sta intraprendendo per la prima

volta, sia per chi, come l’Italia, può contare su un’esperienza già storicamente consolidata come, appunto,

quella dei distretti industriali e produttivi.

Page 8: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

8

1.1 Analisi dello scenario imprenditoriale della Provincia di Bari

con riflessi sull’Asse Adattabilità

1.1.1 - Il sistema produttivo nella Provincia di Bari Per avere un’idea di quello che è lo scenario del sistema produttivo pugliese e nello specifico di quello

provinciale di Bari, ci avvaliamo di alcuni indicatori economici quali: le consistenze e le dinamiche delle

unità locali, il valore aggiunto il prodotto interno lordo1.

E’ doveroso precisare che le fonti dei dati includono nelle statistiche di Bari anche i dati relativi ai

Comuni che attualmente fanno parte della Provincia di Barletta – Trani –Andria.

- Le unità locali

A livello regionale, nel primo semestre 2010 si registra la presenza di 384.500 unità locali2.

Il peso maggiore viene detenuto dal settore terziario che nel 2010, a livello regionale, incide per il 48,8%

sul totale delle unità presenti nel territorio. Corrispondentemente il settore agricolo perde in incidenza

percentuale circa un punto all’anno. Anche le attività manifatturiere flettono in termini relativi, seppur in

lieve misura, passando dal 10,6% degli anni 2007-2008 al 9% dei primi sei mesi del 2010.

Nel 2010, il 40% delle unità locali della regione (grafico 1) appartengono alla provincia di Bari (153.629, nel

2007 154.220); seguono le province di Foggia (19,2%), Lecce (18,6%), Taranto (12,5%) e Brindisi (9,7%).

L’analisi dei gap 2007-2010 lascia intravedere interessanti spunti di riflessione. Sia l’agricoltura che le

attività manifatturiere perdono unità locali in misura più consistente nella provincia di Bari (rispettivamente -

3.398 e -2.486 unità) rispetto alle altre province.

1 Nella fattispecie, per l’analisi che segue si è attinto alla banca dati della CCIAA di Bari; le risultanze “anagrafiche” camerali hanno riguardato il IV trimestre del 2007, 2008, 2009 e del II trimestre del 2010. 2 impianto (o corpo di impianti) situato in un dato luogo e variamente denominato (agenzia, filiale, succursale, rappresentanza, magazzino, negozio, deposito, ecc.).

Page 9: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

9

Grafico 1 – Distribuzione delle UL per province (valori %). Anno 2010

Bari; 40,0%

Foggia ; 19,2%

Lecce ; 18,6%

Taranto ; 12,5%

Brindisi; 9,7%

Fonte: elaborazioni Ipres su dati della CCIAA di Bari

Al contrario, l’industria in senso stretto fa registrare trend crescenti in tutte le province e con maggiore

dinamismo nell’area di Bari ove si registra un incremento di 1.259 unità locali, a fronte di incrementi di circa

2.500 unità locali dei restanti territori provinciali.

Il settore terziario è quello che fa registrare incrementi di unità locali in tutte le province; anche qui il

primato lo detiene la provincia di Bari con +3.233 localizzazioni di impresa.

Tabella 1- Distribuzione delle UL per settori produttivi nella Provincia di Bari (valori assoluti e %). Annualità 2007- 2010.

Settori produttivi

Valori Assoluti Valori %

2007 2008 2009 2010 2007 2008 2009 2010

Agricoltura 32.676 30.962 29.811 29.278 21,2 19,8 19,3 19,1

Industria 17.397 18.122 18.694 18.656 11,3 11,6 12,1 12,1

Attività manifatturiere 18.375 18.909 16.243 15.889 11,9 12,1 10,5 10,3

Terziario 74.688 77.132 77.847 77.921 48,4 49,3 50,4 50,7

Altri 11.084 11.183 11.924 11.885 7,2 7,2 7,7 7,7

TOTALE 154.220 156.308 154.519 153.629 100,0 100,0 100,0 100,0

Page 10: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

10

Fonte: elaborazioni Ipres su dati della CCIAA di Bari

- Il valore aggiunto

In negli anni 2001-2009 mentre le province di Taranto e di Lecce registrano un incremento del valore

aggiunto3 (rispettivamente di 23,4% e 30,6%) la provincia di Bari registra addirittura una flessione,

spiegabile peraltro con il passaggio di alcuni comuni confluiti nella nuova provincia di Barletta - Andria -

Trani.

Va osservato, inoltre, che già nel 2001 la provincia di Bari registrava il 44,8% del v.a. regionale, per cui la

minore incidenza registrata sino al 2008 assume non già il significato di una perdita in termini di valore

aggiunto ma di un tendenziale allineamento delle altre province.

- Il prodotto interno lordo

Il prodotto interno lordo4 ripercuote a livello territoriale lo stesso andamento del valore aggiunto. In termini

relativi, ad una crescita generalizzata della Puglia, pari al 21,5%, tra il 2001 ed il 2009, corrisponde una

flessione della provincia barese di 9,6 punti. È l’area di Lecce a rappresentare il maggiore incremento (con

+35,9%), seguita dalla provincia di Taranto (con + 32%). Bari, invece, segna un +13,7% a fronte, però, dei

“suoi” sette comuni che dal 2007 sono confluiti nell’economia della nuova provincia BAT.

Tendenze tutte negative sono quelle che provengono dal settore dell’agricoltura: se la regione nel suo

complesso ha perso 24,1 punti percentuali, negli otto anni in questione (dal 2001 al 2009), Bari registra la

maggiore flessione con -45,2%.

- L’occupazione in Provincia di Bari

Nelle 153.629 unità locali della Provincia sono occupate5 517.903 persone .

Rispetto all’anno precedente si è verificato un decremento pari a 1604 Unità e rispetto al 2008, che fa

registrare i valori massimi del periodo 2004-2010, si sono persi 24.397 posti di lavoro.

3 E’ la misura dell'incremento di valore che si verifica nell'ambito della produzione e distribuzione dei beni e servizi grazie all’intervento dei fattori produttivi (capitale e lavoro). 4 Somma al valore aggiunto le imposte (IVA, imposte indirette nette e quelle sulle importazioni). 5 Secondo gli attuali criteri utilizzati dall'ISTAT nella Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro (RCFL), vengono conteggiati come occupate le persone con 15 anni e oltre che rientrano in una delle seguenti condizioni: a) nella settimana di riferimento hanno svolto almeno un’ora di lavoro in una qualsiasi attività che prevede un corrispettivo monetario o in natura; b) quelle che hanno svolto almeno un’ora di lavoro non retribuito nell’impresa di un familiare nella quale collaborano abitualmente; c) le persone che per diversi motivi sono assenti dal lavoro (per esempio per ferie, per malattia) con alcune limitazioni: (3a) nel caso dei lavoratori dipendenti l’assenza non deve superare i tre mesi e la retribuzione non deve essere sotto la soglia del 50%; (3b) nel caso dei lavoratori indipendenti, sono considerati “occupati” quelli che durante il periodo d’assenza, mantengono l’attività; (3c) nel caso, invece, dei coadiuvanti familiari, per essere considerati “occupati” l’assenza non deve superare i tre mesi.

Page 11: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

11

A farne maggiormente le spese è stato il terziario che in due anni ha fatto verificare una flessione di

occupati di quasi 2 punti percentuali pari a 21.663 lavoratori. Più contenuta la perdita dell’industria in

termini assoluti (7.933 lavoratori), ma più rilevante in termini relativi: rispetto al 2008, infatti c’è stato un

decremento di quasi 6,5 punti percentuali

Grafico 2- Evoluzione della occupazione per settori produttivi nella Provincia di Bari (valori assoluti. Annualità 2004- 2010).

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT - Rilevazione continua sulle forze di lavoro

Grafico 3- Evoluzione della occupazione nelle Province della Puglia (valori assoluti. Annualità 2004- 2010).

0

200

400

600

800

1000

1200

TOT 505,798 502,282 514,009 536,209 542,3 516,299 517,903

servizi 336,377 328,948 340,49 365,742 370,004 351,588 348,341

industria 133,556 144,177 142,585 137,059 135,528 125,587 127,595

agric.pesca 35,865 29,156 30,933 33,409 36,768 39,123 41,967

anno 2004 anno 2005 anno 2006 l anno 2007 anno 2008 anno 2009 anno 2010

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

Lecce 245,617 243,01 253,064 252,162 247,195 243,323 240,038

Brindisi 124,459 118,064 122,872 121,742 124,729 115,95 112,214

Taranto 167,56 172,94 175,382 177,812 179,281 172,433 166,136

Foggia 191,8 185,187 190,562 195,6 193,271 189,615 186,822

Bari 505,798 502,282 514,009 536,209 542,3 516,299 517,903

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Page 12: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

12

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT - Rilevazione continua sulle forze di lavoro

Il grafico 3 evidenzia come i cali di occupazione degli ultimi anni siano generalizzati: riguardano, cioè, tutte

le province pugliesi, anche se in misura diversa e anche se cambia l’anno iniziale di riferimento perché:

Bari, Brindisi, Taranto hanno fatto registrare i valori massimi nel 2008, Lecce nel 2006 e Foggia nel 2007.

Se calcoliamo le perdite subite dall’anno di massima espansione dell’ occupazione al 2010 abbiamo la

situazione seguente:

- Lecce 13.026 posti di lavoro persi, pari al 5,2% di tutti gli occupati della provincia

- Brindisi 12.515, pari al 10%

- Taranto 13.145, pari al 7,3%

- Foggia 8.778, pari al 4,5%

- Bari, 24.397, pari al 4,5%.

I 517.903 occupati nel territorio barese sono prevalentemente uomini. 370.004, infatti ,sono i maschi e

171.201 le donne ( cfr. grafico 4)

Grafico 4 - Ripartizione per sesso del numero di occupati in Provincia di Bari (valori percentuali. Annualità 2010). Fonte: elaborazioni su dati ISTAT - Rilevazione continua sulle forze di lavoro

Rispetto alle altre Province pugliesi quella di Bari vanta il miglior tasso di occupazione6 , sia totale

(38,24%), che maschile (52,78%) che femminile (20,87%). Si tratta però di una corsa tra soggetti in fondo

6 Il numero degli occupati viene rapportato alla popolazione in età lavorativa intesa in senso convenzionale (solitamente tra l'eta minima: 15 anni e l'età per la pensione: 65 anni)

67%

33%

uomini donne

Page 13: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

13

alla classifica. I tassi provinciali rapportati con quelli nazionali mostrano dei distacchi abissali: - 21,66 punti

per il tasso totale, - 15,02 per il tasso di occupazione maschile e addirittura - 25,23 per quello femminile.

Tabella 2- Tasso di occupazione delle Province della Puglia (Annualità 2010)

Province Tasso totale Tasso maschile Tasso femminile Foggia 32,63 47,28 23,74 Bari 38,24 52,78 20,87 Taranto 33,69 46,39 22,04 Brindisi 32,51 45,38 24,55 Lecce 34,33 46,18 18,9 ITALIA 59,9 67,8 46,1

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT-Rilevazione continua sulle forze di lavoro

- Beni e attività culturali ed ambientali Il territorio presenta un’offerta ricca che può contare:

- sul turismo balneare7;

- sul turismo culturale architettonico8;

- sul turismo culturale-antropologico, ricco di folklore, sagre, riti sacri;

- sul turismo naturalistico9.

Le competenze professionali richieste per promuovere, gestire, conservare questo particolare e articolato

mercato prevedono una pluralità di funzioni e competenze manageriali, tecniche progettuali, impiegati in

una pluralità di soggetti, pubblici e privati.

7 con le spiagge di Monopoli, Polignano a Mare e Giovinazzo 8 basato soprattutto sulle città d'arte (con i loro centri storici, ricchi di cattedrali in stile romanico pugliese, tra le quali spiccano quella di Altamura, Bari, Bitonto, Gravina in Puglia e Ruvo di Puglia), e sui castelli svevi e normanno-svevi (tra cui quelli di Bari, di Sannicandro di Bari). Di notevole interesse è il turismo che prevale nella valle d'Itria, la terra dominata da costruzioni a tetto conico (Alberobello) 9 che sussiste in particolare nelle Murge, con le masserie sparse intorno alle lame, in particolare Lama Balice, e con le numerose grotte formate nei millenni nel terreno carsico dai fiumi sotterranei (famose quelle di Castellana Grotte)

Page 14: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

14

Figura 1.- Tipologie di soggetti, pubblici e privati, che operano nel settore dei beni culturali e ambientali

- Tutela delle acque e risparmio idrico

La legge 36/94 “Disposizioni in materia di risorse idriche” ha introdotto in Italia un sistema di regolazione

del Servizio Idrico Integrato (SII) che ha previsto la definizione di Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) in cui

gestire efficacemente, con apposito Piano d’Ambito, la risorsa idrica, evitando frammentazioni gestionali.

Nel 2002, la Regione Puglia ha stipulato con l’AQP una convenzione per l’affidamento della gestione del

Servizio Idrico Integrato dell’Ambito Territoriale Ottimale Puglia che comprende l’intero territorio pugliese10.

La Società provvede alla gestione del ciclo integrato dell’acqua ed in particolare alla captazione,

potabilizzazione, trasporto di acqua (trasferimento, sollevamento e adduzione), distribuzione di acqua ad

usi civili, collettamento e depurazione delle acque reflue.

Dai dati relativi all’anno 2008 (cfr. grafico 5) si evince che su un totale di oltre 246 milioni di metri cubi

d’acqua forniti nel 2008, la provincia di Bari ne assorbe circa un terzo.

10 A seguito della legge 36/94 – nota come “legge Galli” – che reca disposizioni in materia di risorse idriche, la gestione del Servizio idrico integrato (acquedotto, fognatura, depurazione) viene collegata, oltre alla individuazione di Ambiti territoriali ottimali, anche alla istituzione delle relative “autorità d’ambito”.

1 musei/ fondazioni/ associazioni culturali/ gallerie

2 agenzie di gestione, promozione e valorizzazione di beni e delle attività culturali.

SOGGETTI che operano nel settore…

3 amministrazioni pubbliche, istituzioni impegnate nella tutela, conservazione e valorizzazione dei beni e delle attività culturali

4 architetti, conservatori, operatori culturali ecc.

5 agenzie di comunicazione e organizzazione eventi.

Page 15: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

15

Grafico 5 - Consumo idrico per provincia. Anno 2008 (valori %)

Fonte: IPRES Puglia in cifre 2009

In Puglia più che altrove assume particolare rilevanza una gestione del servizio idrico improntato a criteri di

efficienza ed economicità: nella regione, infatti, l’approvvigionamento idrico rappresenta da sempre un

problema di notevoli proporzioni. A determinare tali difficoltà in Puglia, non è soltanto il fattore climatico,

caratterizzato da scarse precipitazioni, ma anche le carenze dell’infrastruttura e le disfunzioni nella rete

idrica dell’acquedotto pugliese.

La carenza delle disponibilità idriche particolarmente rilevante per alcune aree del territorio regionale e le

difficoltà di rispettare i limiti imposti dalla normativa sarebbero da imputare all’altissima percentuale di

perdite fisiche sul totale dell’acqua immessa (circa il 50%). Notevoli, dunque le disfunzioni di un’opera

considerata una delle più imponenti opere di ingegneria idraulica sia per estensione che per capacità.

Diverse le strategie prospettate dalle autorità territoriali per far fronte a tale emergenza: in primo luogo

soluzioni di tipo “strutturale” che vanno dalla ristrutturazione della rete idrica all’apertura di nuovi pozzi.

Si potrebbe anche agire sul fronte del diverso utilizzo dell’acqua che implicherebbe il riutilizzo delle acque

reflue urbane, opportunamente depurate, per uso irriguo: il settore agricolo svolge, infatti, un ruolo

preponderante negli usi idrici pari a circa il 70%. Si è calcolato che in tal modo non solo sarebbe possibile

coprire il 30-40% delle attuali necessità ma si creerebbero anche i presupposti per la creazione di una

efficiente rete di impianti di depurazione (attualmente estremamente carente), con conseguente riduzione

dell’inquinamento del suolo e del sottosuolo ed una maggiore disponibilità di acque per uso potabile. Per

quanto attiene il servizio di “fognatura” o “allontanamento” si fa riferimento alla raccolta dei liquami

mediante rete fognante. Anche in tal caso il maggior peso demografico della provincia di Bari la fa

rappresentare con la maggiore incidenza sul totale con in valore del 34,9% (cfr. grafico 6). La tendenza si

Page 16: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

16

ripete anche per quanto concerne il servizio di “depurazione” legato al trattamento che permette di

eliminare totalmente o parzialmente dalle acque di rifiuto le sostanze inquinanti.

Grafico 6 - Raccolta dei liquami per provincia. Anno 2008 (valori %)

Fonte: IPRES Puglia in cifre 2009

- Gestione dei rifiuti e delle bonifiche

Tema centrale delle politiche regionali è da tempo il problema della gestione dei rifiuti. Gli interventi varati

mirano in particolare al contenimento sia della quantità sia della pericolosità dei rifiuti, all’incremento della

raccolta differenziata (RD) e alla promozione dell’economia del riuso e del riciclo11.

La regolamentazione della gestione dei rifiuti solidi urbani prevede una suddivisione del territorio regionale

in Ato (Ambiti territoriali ottimali). Si tratta in particolare di 15 aree che consentono più adeguate dimensioni

gestionali, definite sulla base di parametri fisici, demografici e tecnici. I rifiuti raccolti in modo differenziato

sono avviati a recupero di materia, mentre i rifiuti indifferenziati, residuali dalle operazioni di raccolta

differenziata sono avviati a smaltimento negli impianti di bacino.

La raccolta dei dati relativi alla quantità di rifiuti raccolti in modo differenziato e a quella residuale avviene

telematicamente, sulla base delle informazioni fornite dai singoli comuni pugliesi con cadenza mensile

come disposto dalla L.R. 25/2007.

11 Nel 2009 è stato varato un aggiornamento al Programma regionale per la tutela dell’Ambiente che prevede una pluralità di linee d’intervento, finalizzate in particolare alla tutela aree naturali protette, alla pulizia delle aree costiere, alla tutela della qualità dei suoli e bonifica dei siti inquinati, allo sviluppo dell’attività di monitoraggio e controllo ambientale

Page 17: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

17

In termini di RD, nel 2011 le aree più virtuose sono quelle di Lecce e Bari rispettivamente con quote

prossime al 18%, valore superiore alla media regionale (15,2%), ma ancora inferiore all’obiettivo europeo

per il 2012.

L’analisi territoriale barese evidenzia come il comune con la percentuale più alta di raccolta differenziata è

Toritto, nell’ATO BA4, con il 39,6%, seguono Poggiorsini (35,3%), Molfetta (32,4%), Cellamare (29,5%),

Corato (26,6%).

Situazione un po’ critica per i comuni di Cassano delle Murge (6,2%), Sannicandro di Bari e Gravina in

Puglia con il 7%

Il decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 ("decreto Ronchi") aveva previsto un Albo nazionale delle

imprese, al quale devono iscriversi "gli stabilimenti o le imprese che provvedono alla raccolta o al trasporto

di rifiuti a titolo professionale, o che provvedono allo smaltimento o al recupero di rifiuti per conto di terzi

(commercianti o intermediari)". L'Albo è stato costituito presso il Ministero dell'Ambiente ed è articolato in

un Comitato Nazionale, con sede presso lo stesso Ministero, e in Sezioni regionali e Provinciali, con sede

presso le Camere di commercio dei capoluoghi di regione e delle province autonome di Trento e Bolzano.

Le Sezioni regionali hanno il compito di iscrivere le imprese.

Figura 2 - Distribuzione delle ATO regionali

Fonte: Ato Puglia

Le imprese che, in base alla loro attività ed alle tipologie di rifiuti gestite, devono essere iscritte all`Albo

sono quelle della figura 2.

Page 18: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

18

L'Albo svolge un’importante funzione di selezione e di qualificazione delle imprese obbligate che, per

ottenere l'iscrizione, devono dimostrare il possesso di determinati requisiti soggettivi, di idoneità tecnica e

di capacità finanziaria.

Nel quadro della riforma delle norme in materia di gestione dei rifiuti, l'articolo 212 del decreto legislativo

152/06 ha istituito l'"Albo nazionale gestori ambientali", che succede all'Albo nazionale gestori rifiuti12.

Figura 3 - Tipologie di imprese iscritte all’Albo nazionale gestori ambientali (D. L.gs. 152/2006 art.212 comma 5)

Alla data del 12.1.2011 nell’Albo sono iscritte 424 ditte della Provincia, che salgono a 2.035 se si includono

le imprese che trasportano i propri rifiuti13.

12 L'attribuzione di nuove funzioni, che si aggiungono a quelle che già previste dal d.lgs. 22/97, fa assumere all'Albo una nuova fisionomia. In particolare, il d.lgs. 152/06 prevede l'iscrizione all'Albo dei trasportatori dei rifiuti già esentati dal d.lgs. 22/97, l'iscrizione delle imprese che svolgono le operazioni di recupero dei rifiuti in procedura semplificata, istituisce i registri delle autorizzazioni regionali e dei firmatari degli accordi di programma e interviene sulle procedure d'iscrizione vigenti.

1 raccolta e trasporto di rifiuti non pericolosi

2 raccolta e trasporto di rifiuti pericolosi

IMPRESE che svolgono attività di…

3 bonifica dei siti di commercio e intermediazione dei rifiuti

4 bonifica dei beni contenenti amianto

7 commercio e intermediazione dei rifiuti senza detenzione dei rifiuti stessi

6 gestione di impianti mobili di smaltimento e di recupero di rifiuti

5 gestione di impianti di smaltimento e di recupero di titolarità di terzi

Page 19: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

19

- L’offerta ricettiva nella Provincia di Bari

Al 2010, l’offerta turistica in Puglia ha registrato una capacità di 3.907 esercizi ricettivi e 229.941 posti letto.

Le strutture appartenenti al settore alberghiero sono circa il 25% del totale e sono pari a 997 esercizi con

90.618 posti letto, mentre il comparto extra-alberghiero si compone di 3.109 strutture e 148.354 posti letto.

La Provincia di Bari, conta 498 strutture ricettive, di cui il 10,5% riguarda le strutture alberghiere e l’89,5%

quelle extra-alberghiere (o complementari).

Considerando gli esercizi alberghieri14, le 162 strutture complessive dispongono di 13.717 posti letto, pari

al 15,1% della dotazione a livello regionale.

La tipologia prevalente è rappresentata dagli alberghi a tre e a quattro stelle che rappresentano

complessivamente l’87% dell’offerta degli esercizi alberghieri. Sono appena 6 gli alberghi di lusso a cinque

stelle e solamente 1 quelli ad una stella.

Tabella 3 - Numero degli esercizi alberghieri per province. (Anno 2010)

PROVINCE NUMERO LETTI CAMERE

Foggia 323 26.348 12.006

Bari 162 13.717 6.557

Taranto 97 10.345 4.317

Brindisi 90 10.632 4.539

Lecce 283 27.364 12.752

Bat 42 2.212 1.139

Puglia 997 90.618 41.310

Fonte: elaborazione su dati ISTAT Nel comparto extra-alberghiero15 le strutture ammontano a 446 (pari al 14,3% del totale regionale) e

dispongono di 2.228 posti letti.

13

Ulteriori modifiche sono state apportate dalla promulgazione del d.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 "Ulteriori disposizioni correttive e integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale" (G.U. n. 24 del 29 gennaio 2008) che ha riscritto l'articolo 212 del d.lgs. 152/06, modificando in maniera significativa la procedura di iscrizione delle imprese che trasportano i propri rifiuti (comma 8), riattivato l'iscrizione in regime di comunicazione delle aziende speciali, i consorzi e le società di gestione dei servizi pubblici di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 per il servizio di gestione dei rifiuti urbani nei medesimi Comuni, e restituito in capo alle Province la registrazione degli impianti che effettuano operazioni di recupero in regime di comunicazione di inizio attività. 14 Le strutture alberghiere sono rappresentate da alberghi, hotel e residenze turistiche alberghiere. 15 Le strutture ricettive extra-alberghiere sono classificate secondo le seguenti tipologie: in alloggi privati, campeggi e villaggi turistici, agriturismi e altri esercizi. Queste ultime strutture non vengono annoverate in specifiche categorie perché di recente diffusione o dal ruolo estremamente limitato se marginalmente considerate, quali attività saltuarie di alloggio e prima colazione (Bed&Breakfast), case per ferie/centri vacanze per ragazzi (colonie), ostelli per la gioventù, case religiose di ospitalità, centri soggiorno-studi, ecc. religiose di ospitalità, centri soggiorno-studi, ecc.

Page 20: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

20

La tipologia di struttura ricettiva predominante è rappresentata, come del resto nelle altre province, dai bed

& breakfast con 319 esercizi che costituiscono il 71,5 % del totale delle strutture extra-alberghiere presenti

in Provincia. Seguono gli alloggi agro-turistici (quasi il 16%). La presenza rispettivamente degli alloggi in

affitto, dei campeggi e dei villaggi turistici appare più contenuta (appena l’11%). Se però analizziamo i

posti letto complessivamente disponibili, un ruolo di primo piano è svolto dai campeggi e

Grafico 7 - Distribuzione provinciale degli alberghi secondo la categoria. Anno 2010

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

1 Stella 36 1 0 2 11 1

2 Stella 3 14 8 8 27 3

3 Stella 173 82 47 41 156 19

4 Stella 52 59 38 32 82 19

5 Stella 3 6 4 7 7 0

Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce BAT

Fonte: elaborazione su dati ISTAT

villaggi turistici, concentrati principalmente nei comuni di Monopoli, Giovinazzo e Alberobello che offrono il

76% del totale disponibili in provincia.

Page 21: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

21

Tabella 4 - Numero degli esercizi complementari per province. Anno 2010

Province

Campeggi / villaggi

Alloggi in affitto

Alloggi agri-turistici

Ostelli della gioventù

Case per ferie

B&B Totale

Foggia 157 196 47 0 7 198 605

Bari 8 45 71 0 3 319 446

Taranto 11 28 25 1 0 154 219

Brindisi 10 48 56 0 7 207 328

Lecce 32 231 104 1 8 970 1.346

Bat 4 18 13 0 2 127 165

Puglia 222 566 316 2 27 1.975 3.109

Fonte: elaborazione su dati ISTAT

- Andamento dei flussi turistici

La domanda turistica (totalità dei visitatori che hanno pernottato nelle strutture ricettive) si esplicita in

termini di arrivi e presenze. Gli arrivi rappresentano ogni occasione in cui un cliente prenda alloggio in un

esercizio ricettivo. Le presenze costituiscono invece il numero di notti trascorse consecutivamente dal

cliente nella stessa struttura ricettiva, pertanto forniscono in termini assoluti una misura della permanenza

del flusso turistico nelle strutture ricettive.

Malgrado la crisi che incalza l’economia nazionale e internazionale, dai dati dell’Osservatorio sul Turismo

della Regione Puglia, emerge come nel territorio pugliese il turismo ha subito un’impennata: più 4% degli

arrivi e più 6% delle presenze rispetto all’anno precedente.

Per quanto concerne i dati relativi alla provenienza dei turisti dobbiamo ricorre a quelli del 2009, non

essendo ancora disponibili quelli relativi al 2010..

La maggior parte dei turisti è di origine nazionale: le presenze italiane in Puglia sono state di 10.879.855

unità, pari all’86,8%, mentre gli arrivi sono stati più di 2,5 milioni circa l’86%. Gli stranieri rappresentano,

rispetto agli italiani, il 14% degli arrivi e il 13,7% delle presenze.

La permanenza media dei turisti italiani nella regione è di 4 giorni, mentre quella dei turisti stranieri è di 0,1

%. Nello spefico, la permanenza media negli esercizi complementari risulta di 8,6 giorni, di gran lunga

superiore agli esercizi alberghieri pari a 3,2 giorni.

Page 22: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

22

Tabella 5 - Movimento turistico italiani e stranieri per provincia (arrivi e presenze per esercizi alberghieri ed extra-alberghieri). Anno 2009. Valori assoluti

Province

Clienti Italiani Clienti stranieri Totale Clienti

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Foggia 843.089 3.871.758 121.489 605.790 964.578 4.477.548

BAT 95.142 198.259 19.715 43.289 114.857 241.548

Bari 466.206 1.063.694 116.364 284.850 582.570 1.348.544

Taranto 216.928 899.101 22.843 98.066 239.771 997.167

Brindisi 235.610 1.083.935 44.292 199.635 279.902 1.283.570

Lecce 718.820 3.763.108 94.704 417.780 813.527 4.180.888

Puglia 2.575.795 10.879.855 419.407 1.649.410 2.995.205 12.529.265

Fonte: elaborazione Ipres su dati della Regione Puglia-Assessorato al turismo e industria alberghiera

La provincia di Foggia e a seguire quella di Lecce occupano le prime posizioni, per arrivi e per presenze.

In provincia di Bari, invece, il capoluogo rappresenta la prima località turistica per arrivi e presenze, con un

dato che supera il 35%. Gli altri due comuni che registrano flussi turistici rilevanti sono Alberobello (arrivi

12,7%; presenze 10,3%) e Monopoli (arrivi 10,4%; presenze 21,6%).

Riguardo la provenienza dei flussi turistici italiani in Puglia, e in particolar modo gli arrivi, si osserva che

Lombardia, Lazio, e Campania costituiscono insieme più del 36% del mercato italiano, con quote

rispettivamente pari al 10,2%, al 13,4% e al 12,7% del totale degli arrivi, anche se il dato più significativo è

sempre rappresentato dal turismo interno che rappresenta circa il 19%.

Per quanto concerne invece, il numero di presenze sul territorio pugliese, le tre regioni sopraccitate

raggiungono nel complesso il 41,8% del totale presenze con una forte connotazione della regione

campana (15,8%).

Tra i mercati stranieri si confermano al top tre Paesi europei: la Germania con il 17,1% delle presenze, la

Francia con il 17,1%, il Regno Unito e la Svizzera con l’8,3%. Seguono l’Austria (2,0%) e il Belgio (1,5%).

Page 23: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

23

Grafico 8 - Presenza dei turisti stranieri per paese di provenienza (valori% - Anno 2009)

17,1

8,3

8,3

2,92 1,5

Germania Francia Regno Unito Svizzera Austria Belgio

Fonte: Regione Puglia – Assessorato al turismo e industria alberghiera

- Destagionalizzazione e internazionalizzazione

Nonostante il territorio pugliese sia caratterizzato da una concentrazione del volume dei flussi turistici in

determinati spazi temporali (il 59,7% degli arrivi e il 79,3% delle presenze complessive si concentra tra

giugno e settembre), come è logico che sia per una regione dove il turismo è prettamente “balneare” e

stagionale, il confronto però con i risultati degli ultimi anni evidenzia un trend in crescita di un processo di

destagionalizzazione che investe tutti i mesi dell’anno.

L’incremento dei tassi di occupazione turistica si è verificato proprio nel primo trimestre, che in precedenza

si caratterizzava, invece, come il periodo di minor movimento turistico.

Un’analisi di dettaglio permette di leggere tutta l’importanza di questo cambiamento e, almeno in parte, di

ricondurlo a precise motivazioni.

In primo luogo sembra emergere una maggiore diversificazione dei prodotti turistici (dimensioni del turismo

culturale, del benessere e accoglienza, cineturismo, turismo enogastronomico e rurale, congressuale)

accompagnata da una valorizzazione di itinerari territoriali integrati.

Una importante componente è legata alla presenza del movimento business che ha caratterizzato

fortemente la Puglia: nel primo trimestre 2009, ad esempio, la quota di clientela per affari presente nelle

strutture ricettive pugliesi è stata del 38,5%, rispetto al 27,3% della media in Italia. A contribuire in maniera

determinante è soprattutto la provincia di Bari che in controtendenza con il resto delle province presenta un

Page 24: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

24

turismo dove il processo di “destagionalizzazione” è determinato prevalentemente dal segmento “turismo

d’affari”.

Parallelamente al fenomeno della destagionalizzazione cresce anche quello dell’internazionalizzazione. Se

nel 2005 l’incidenza di arrivi stranieri sul totale era del 10%, ha raggiunto il 13,9% nel 2009 ed il 15% nel

2010 risultando incrementata in 10 anni del 43,4%. Nello stesso anno si è registrato un +10,8% circa degli

arrivi e un +16,2% delle presenze di stranieri, rispetto all’anno Nel 2010 oltre 50.000 stranieri hanno visitato

la Puglia, scegliendola non solo come destinazione balneare ma anche come meta culturale,

enogastronomica, rurale, sportiva ma, soprattutto, come meta di turismo di qualità.

Considerando la tipologia dei “motivi” per i quali si sostiene una spesa turistica, per il 47% dei casi il motivo

prevalente dell’incoming straniero in Puglia è trascorrere una vacanza, per il 27,2% è legato a motivi

personali e solamente il 25,7% è da attribuire a motivi di lavoro. Interessante notare però come il trend di

crescita nel periodo 2000-2009 sia stato del 131,3% per la motivazione legata al “lavoro” e solamente del

7,9% per quella relativa alla “vacanza”.

Tabella 6 - Spesa dei turisti stranieri per motivo del viaggio. (Valori in milioni di euro, variazioni e composizioni percentuali

Motivi di viaggio 2009 Var.% 00-09 Var.% annua Composizione % (2009)

Vacanza 270 17,9 1,8 47,0

Altri motivi personali 156 44,4 4,2 27,2

Lavoro 148 131,3 9,8 25,7

Totale 574 43,4 4,1 100,0

Fonte: Banca d'Italia, Indagine campionaria sul turismo internazionale in Italia

L’analisi dei dati ci porta a queste evidenze:

- il turismo è un settore particolarmente importante per l’economia della Provincia per il volume

economico prodotto e per l’occupazione che impiega. Si consideri che a livello regionale quanti

lavorano in questo settore rappresentano più del 4% di tutti i lavoratori occupati della Puglia e che in

Provincia di Bari si aggirano sulle 5.000 unità.

Page 25: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

25

Grafico 9 – Occupati nel turismo in Puglia (valori% - Anni 2004 – 2008)

- la struttura turistica provinciale ha una ricettività inferiore alla media nazionale, ma superiore a quella

regionale

Due le annotazione più critiche e che abbiamo evidenziato anche nei Piani 2010 e 2011:

- il turismo della Provincia è ancora fortemente dipendente dalla stagionalità climatica. Il turismo

barese, come peraltro quello pugliese, da decenni è soprattutto un turismo estivo e marino, ma

si vedono segni positivi di destagionalizzazione, grazie, soprattutto al turismo d’affari.

- Il sistema turistico provinciale ha ancora ampi margini per competere con località italiane e

mediterranee per acquisire ulteriori segmenti di mercato internazionale.

Destagionalizzazione e internazionalizzazione sono le direttrici strategiche della politica turistica della

Provincia di Bari. Per sostenere tali direttrici la Provincia ha avviato una programmazione di specifici

interventi, che prevedono azioni sinergiche tra Comuni e categorie di settore, tra cui:

• coinvolgimento di grandi tour operator italiani e stranieri;

• promozione dell'entroterra barese per favorire soggiorni anche in provincia;

• turismo scolastico;

• potenziamento dello scalo marittimo del capoluogo;

• valorizzazione dei beni culturali.

Nello specifico, azioni qualificanti della promozione turistica, avviate di recente nella Provincia di Bari,

si sono rivelate:

4,03%

3,70%

3,60%

4,20%

4,30%

3,20%

3,40%

3,60%

3,80%

4,00%

4,20%

4,40%

anno 2004 anno 2005 ano 2006 anno 2007 anno 2008

Page 26: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

26

- le minicrociere in tutti i porti delle città costiere a nord e a sud di Bari, (il "Pescaturismo" e il " Discover

Tour Terra di Bari");

- i “riti della Settimana Santa ", in occasione delle ricorrenti festività pasquali, focalizzando l'attenzione

sulla moltitudine di paesi dell'hinterland barese dove questi riti, suggestivi e densi di misticismo

religioso, richiamano ogni anno migliaia di visitatori;

- il "turismo emozionale” ossia la possibilità, per i turisti, di scoprire le bellezze della Valle d'Itria e della

Murgia barese con rilassanti passeggiate a bordo di calessi d'epoca;

- l’aiuto nella fase di start up alle attività imprenditoriali collegate al turismo.

Page 27: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

27

1.1.2 - La competitività delle imprese

La compettività delle imprese è una componente essenziale per lo sviluppo economico di un territorio.

L’essere competitivi passa attraverso una strategia complessiva multifattoriale: la capacità di valorizzare le

proprie risorse per essere attrattivo, l’apertura verso il commercio internazionale e la capacità di attrarre

capitali esterni che a sua volta stimola le imprese locali a sviluppare le competenze richieste, creando così

un circolo virtuoso. Significa in altri termini, praticare una politica di innovazione continua dei prodotti,

attivare percorsi di ottimizzazione delle risorse umane, possedere capacità diagnostiche dei processi

organizzativi, conoscere le tecnologie più innovative, leggere il proprio mercato nazionale e internazionale

ed elaborare strategie.

Figura 4 - Il circolo virtuoso della competitività

Essere attrattvi significa aprire il proprio sistema economico, attrarre capitale, sviluppare nuove conoscenze

Questo stimola le imprese locali a sviluppare le competenze necessarie a divenire ancora più competitive

La competitività di un territorio passa attraverso la sua capacità di valorizzare le proprie risorse per essere attrattivo

Questo comporta un confronto più intenso delle imprese locali con la concorrenza internazionale

1

2

3

4

Page 28: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

28

- Le specializzazioni produttive della Provincia barese ed elementi strutturali del tessuto imprenditoriale pugliese

L’area industriale di Bari è il punto nevralgico del sistema produttivo dell’intera Provincia.

Nella zona è attivo il Distretto Tecnologico della Meccatronica (MEDIS)16 costituito dall’Università di Bari,

dalla Confindustria di Bari e da imprese di medie e piccole dimensioni operanti nel comparto

dell’automotive, meccaniche e informatiche.

Con riferimento al settore dell’elettromeccanica nel 2010 sono attive in Puglia 2.804 unità locali di

produzione, 466 società di capitali, 436 società di persone e 1.881 ditte individuali. Le principali

specializzazioni sono la produzione di lampade, trasformatori, quadri elettrici, pompe, gruppi elettrogeni,

impianti frigoriferi, impianti per il condizionamento autonomo e condensatori.

Con riferimento invece al settore della meccanica, si segnala nel territorio la presenza da un lato di poche

imprese di medio/grandi dimensioni attive nel settore della fabbricazione di autoveicoli e loro motori, motori

di motocicli, rimorchi e semirimorchi che da sole generano 540 milioni di euro di fatturato (pari al 13% circa

dell’intero fatturato regionale) e dall’altro una costellazione di imprese (526, pari al 65% del totale) attive

nella fabbricazione e lavorazione di prodotti in metallo e fabbricazione, installazione, manutenzione di

macchine e apparecchi meccanici che, insieme, realizzano più della metà del fatturato provinciale ed un

quarto di quello regionale.

Da sottolineare la presenza in provincia di alcuni insediamenti produttivi ad alto contenuto tecnologico nel

settore delle telecomunicazioni (Elettronika, ITEL). Questo comparto ha enormi potenzialità di crescita ed è

caratterizzato da una forte spinta all’innovazione.

Altro punto di forza dell’economia barese è rappresentato dall’agroalimentare che può contare sulla

disponibilità di materie prime come il grano, la vite, le olive e l’ortofrutta.

Infine, nell’area dell’hinterland barese, nel corso degli anni, si è ormai consolidata anche una significativa

capacità produttiva nei settori dell’ecologia, nei trasporti refrigeranti, nella produzione di salotti in pelle, abiti

da sposa, camicie e maglierie. Apprezzabile è anche la produzione di materiali per l’edilizia (cemento,

prefabbricati pesanti, marmi estratti nella zona della Murgia Barese).

Il sistema imprenditoriale della provincia barese, nonostante presenti, come abbiamo visto, un territorio

ricco dal punto di vista produttivo, non è ancora sufficientemente aperto verso l’internazionalizzazione e

presenta elementi di debolezza strutturale che limitano fortemente la capacità attrattiva del suo territorio e

pertanto il suo essere competitivo.

Ciò è vero sia in termini di saldi commerciali con l’estero (esportazioni ed importazioni), sia in termini di

attrattività di Investimenti Diretti Esteri17.

17 Gli Investimenti Diretti Esteri (IDE) rappresentano flussi finanziari in ingresso in un teritorio generali da investimenti in impianti e/o nuovi stabilimenti costruiti con l’obiettivo di produrre beni o servizi nel territorio medesimo.

Page 29: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

29

Dal punto di vista dei flussi commerciali, la Puglia presenta un grado di apertura internazionale che è pari a

circa la metà rispetto alla media nazionale e un terzo rispetto al Nord Italia. Rispetto invece al flusso di

Investimenti Diretti Esteri, nel periodo 2007-2010, la Regione è riuscita ad attrarre solamente lo 0.16% del

proprio PIL, posizionandosi agli ultimi posti della classifica delle regioni italiane (cfr. tabella 1).

Dal punto di vista poi del sistema di offerta, la Regione è penalizzata da bassi livelli di produttività e di

partecipazione alla forza lavoro, nonché da bassi livelli di innovazione. La Puglia in tal senso è la

quart’ultima regione italiana per PIL pro-capite, davanti alla Sicilia, Calabria e Campania e la produttività è

inferiore del 20% circa alla media nazionale.

Ma il limite maggiore è rappresentato dalla componente della dimensione del sistema imprenditoriale

caratterizzato da una forte presenza di piccole imprese che determinano il cosiddetto “nanismo” del

sistema industriale regionale. Una simile condizione non è infrequente in Italia, ma in Puglia assume

caratteristiche ancora più diffuse ed estese. Il settore dell’agricoltura, ad esempio, è dominato dalla

presenza di una moltitudine di aziende di piccole e piccolissime dimensioni, composte anche da 2/3

lavoratori, spesso appartenenti alla stessa famiglia. In Puglia la percentuale di aziende agricole con una

superficie agricola utilizzata inferiore ai due ettari è oltre il 60%, contro una media italiana che risulta

inferiore del 50%.

Anche nel settore metalmeccanico, che vede la presenza di alcuni gruppi multinazionali, le imprese hanno

dimensioni ridotte, (7,7 addetti per unità locale della Puglia contro i 10 dell’Italia).

Tabella 7 - Classifica dell’attratività misurata tramite gli IDE delle Regioni Italiane (valori percentuali. Annualità 2007-2010

IDE in % del PIL Media 2007-2010

Piemonte 2,32

Lombardia 2,30

Lazio 1,55

Veneto 0,76

Umbria 0,72

Liguria 0,71

Valle d’Aosta 0,68

Trentino A.A. 0,54

Media Regioni italiane 0,47

Sardegna 0,44

Marche 0,36

Friuli V.G. 0,24

Emilia Romagna 0,23

Abruzzo 0,21

Campania 0,21

Puglia 0,16

Page 30: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

30

Toscana 0,12

Calabria 0,8

Sicilia 0,7

Basilitata -0,4

Molise -2.4

Fonte: Elaborazione su dati dell’Ufficio Italiano Cambi

- Il modello distrettuale e il rafforzamento dei settori strategici Il “nanismo” che caratterizza le imprese pugliesi di tutti i settori economici, insieme allo scarso

orientamento alla collaborazione e all’apertura internazionale, è uno dei limiti maggiori alla crescita

economica.

Una possibile soluzione, verso cui la Regione è già attiva18, è quella del modello distrettuale, perché tende

ad aggregare non solo le imprese, ma anche associazioni, sindacati, università, centri di ricerca.

Figura 5 – Modello distrettuale

Tali distretti hanno un ambito territoriale regionale e si definiscono come sistemi sindacati, università, centri

di ricerca ed enti pubblico-privati, unite da obiettivi comuni quali l’incremento della competitività,

dell’innovazione, dell’internazionalizzazione, dell’occupazione e la creazione di nuovi business nel sistema

industriale pugliese, integrati di relazioni produttive, tecnologiche, istituzionali e di servizi, dotati di un

organizzazione governata dalla fiducia e dalla cooperazione.19

18 In Puglia, tra il 2008 e il 2010 sono stati costituiti 15 distretti produttivi secondo le disposizioni della Legge Regionale n. 23 del 3 agosto 2007. 19 I distretti sono organizzati secondo tre forme distinte: 1) produttivi, organizzati secondo aggregazioni orizzontali o filiere verticali di imprese, senza esigere il requisito della contiguità territoriale; 2) tecnologici, dedicati alle attività di ricerca di imprese, centri di ricerca pubblici e privati; 3) turistici.

aggregare

IMPRESE

ASSOCIAZIONI

SINDACATI

UNIVERSITA’

CENTRI di RICERCA

per incrementare

Competitività

innovazione

Occupazione

Internalizzazion

Nuovi business

Page 31: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

31

Inoltre, con riferimento ai fattori su cui fare leva per aumentare la competitività del sistema imprenditoriale

barese, risulta fortemente strategico il rafforzamento di alcuni settori che ben si prestano alla

specializzazione produttiva e/o l’innalzamento della qualità dell’offerta finale. Essi sono : Aeronautico,

Meccanico, Chimico20, Agroalimentare21; Turistico22.

Dalle analisi precedenti abbiamo ricavato informazioni che descrivono delle sostanziali fragilità del sistema

produttivo regionale:

- un ridotto grado di apertura internazionale (pari a circa la metà rispetto alla media nazionale e un terzo

rispetto al Nord Italia)

- una scarsa attrattività per investimenti esteri che rappresentano appena lo 0,16% del proprio PIL

- bassi tassi di innovazione.

Questi fenomeni si possono riassumere in uno solo: mediocri livelli di competitività, che pongono la Puglia

nelle posizioni di coda rispetto alle altre Regioni.

La competitività passa attraverso una strategia complessiva multifattoriale di ogni azienda.

Significa, infatti, oltre che praticare una politica di innovazione continua dei prodotti, attivare percorsi di

ottimizzazione delle risorse umane, possedere capacità diagnostiche dei processi organizzativi, conoscere

le tecnologie più innovative, leggere il proprio mercato nazionale e internazionale ed elaborare strategie.

Anche se mancano indicatori provinciali è ragionevole supporre che se, sostanzialmente, le fragilità

regionali sono anche le fragilità provinciali.

Questa situazione è aggravata da un ulteriore handicap: il nanismo delle imprese provinciali. Questa

appare la vera discriminante che tagli in due il sistema imprenditoriale barese:

- da una parte le poche imprese di dimensioni più ampie che mostrano una spiccata vocazione

all’internazionalizzazione e una propensione all’innovazione

20 In effetti settori quali l’aereonautico, il meccanico, grazie alle applicazioni della meccatronica (sintesi tra meccanica e elettronica) e il chimico, sono contraddistinti da elevati livelli di investimenti in Innovazione e R&S e da produzioni ad elevato Valore Aggiunto in grado di generare elevati spillover positivi nei confronti degli altri settori industriali nella Regione (si pensi ad esempio alla stretto legame tra aereonautica-meccanica-informatica-chimica e agroalimentare-chimica per le possibili applicazioni). Nello specifico, il settore chimico è considerato centrale per lo sviluppo e la competitività di qualsiasi altro settore, in quanto le innovazioni portano benefici a livello generale dei prodotti finiti, alla qualità della vita e al miglioramento continuo della qualità dell’ambiente contribuendo allo sviluppo sostenibile. 21 Una grande potenzialità per l’agroalimentare è rappresentata dai marchi protetti per i prodotti agroalimentari e vitinicoli. Tale diversificazione produttiva di qualità, sulla quale la provincia, e più in generale la Regione, vanta una posizione di primo piano nel panorma del Mezzogiorno, determinerebbe dunque, sia nel comparto agricolo che in quello alimentare, un indubbio vantaggio competitivo. 22 Cfr. scheda precedente: In relazione al turismo, il vantaggio competitivo è duplice e passa attraverso: 1) il superamento dei limiti dovuti ad un’offerta focalizzata principalmente sul turismo balneare, sviluppando altre forme di turismo suddivise per target di riferiemnto e periodi dell’anno. In particolare appare fondamentale rafforzare, a fianco del turismo balneare che resta un indiscusso punto di forza della provincia, il turismo culturale (beni culturali e artistici del territorio nonché la promozione d eventi e manifestazioni) e verde (vacanze presso agriturismi, visite a parchi ed aree protette); 2) proseguire nell’azione di potenziamento del settore turistico attraverso il miglioramento della quallità dei prodotti turistici, come leva su cui agire per generare effetti positivi sugli altri settori dell’economia pugliese, aumentando il peso del turismo internazionale nella provincia e nella regione e quindi la domanda di beni prodotti a livello locale. Infatti, va sottolineato che la domanda di beni e servizi connessa al business turistico determina ricadute a cascata su una molteplicità di settori: non solo alberghi e risptranti, ma nche servizi, commercio, trasporti, agroalimentare, settore moda, artigianato, ecc. Gli stessi impatti in termini di occupazione indiretta permettono al tursmo di agire in chiave anti-ciclica, sostenendo il mercato del lavoro nella regione.

Page 32: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

32

- e dall’altro una moltitudine di imprese di piccole e medie dimensioni, molto spesso a conduzione

familiare, che trovano grandi difficoltà negli stessi processi23.

E’ a quest’ultimo target, numericamente di gran lunga il più consistente, che il Piano 2012 intende riservare

una particolare attenzione, mettendo a loro disposizione la possibilità di avvalersi di strutture consulenziali

Queste ultime, però, hanno una particolare necessità di essere supportate ed accompagnate in un

processo di internazionalizzazione mediante una alta professionalità, assicurata da temporay management

23 Cfr. RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE, del 6 maggio 2003, relativa alla definizione delle microimprese, piccole e medie imprese

Page 33: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

33

1.2 Analisi dello scenario occupazionale della Provincia di

Bari con riflessi sull’Asse Occupabilità

1.2.1 - Situazione in Italia - Disoccupazione di lunga durata Il permanere di condizioni critiche per la nuova occupazione ha fatto aumentare la quota di disoccupati di

lunga durata (soggetti in cerca di lavoro da almeno 12 mesi): nel 2009 erano pari al 44,1 % di tutti i

disoccupati, nel 2010 arrivano al al 48,3%.

Nei Paesi dell’Unione europea in media la quota dei disoccupati da almeno dodici mesi è passata dal

33,1% del 2009 al 39,9% del 2010. Il rialzo è stato particolarmente brusco in Spagna, dove l’incidenza è

raddoppiata negli ultimi due anni, ed è presente, seppur in misura più contenuta, anche in paesi come il

Regno Unito e la Germania (Cfr. tabella 8), al punto da far supporre che l’accumulo dei disoccupati di lungo

periodo potrebbe rappresentare una delle eredità negative di carattere strutturale, che la fase ciclica

recessiva lascerà agli anni futuri, non solo in Italia.

Tabella 8 - Disoccupati di lunga durata in alcuni paesi dell'Unione europea. Anni 2009-2010

Maschi Femmine Totale

2009 2010 var. 2009 2010 var. 2009 2010 var.

Italia 42,0 47,2 5,2 47,0 49,8 2,8 44,4 48,4 4,0

Francia 35,4 41,5 6,1 35,1 38,7 3,6 35,2 40,1 4,9

Germania 44,4 48,1 3,7 47,0 46,3 -0,7 45,5 47,3 1,8

Regno unito 26,5 37,2 10,7 21,4 26,0 4,6 24,5 32,7 8,2

Spagna 20,9 35,9 15,0 27,2 37,4 10,2 23,7 36,6 12,9

UE 31,8 40,5 8,7 34,8 39,1 4,3 33,2 39,9 6,7

Fonte: elaborazione Ministero del Lavoro e delle Politiche Socilai su dati Eurostat

I dati Istat 2010 della Rilevazione sulle forze di lavoro (Cfr. tabella 9), in relazione alla disoccupazione di

lunga durata mostrano come l’incidenza della disoccupazione di lunga durata:

- è sempre caratterizzata dalla prevalenza di giovani e di donne, nonché dalla forte concentrazione nelle

regioni meridionali: quasi il 56% dei disoccupati di lungo periodo risultano residenti nelle regioni

meridionali. Al contrario, l’intensità della crescita della disoccupazione di breve durata si è rivelata

Page 34: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

34

nettamente superiore nelle regioni centro-settentrionali piuttosto che nel Mezzogiorno e ha coinvolto

maggiormente il genere maschile24.

- coinvolge maggiormente la fascia di età dai 30 ai 45 anni, mentre i giovani fino a 29 anni restano di gran

lunga la fascia di popolazione più coinvolta nella disoccupazione di breve periodo;

- l’aumento ha nuovamente coinvolto in modo più marcato, rispetto all’anno precedente, gli individui con

precedenti esperienze lavorative (+9,6% a fronte del +3,8% di quelli in cerca della prima occupazione) a tal

punto che quasi i tre quarti dei disoccupati hanno precedenti esperienze di lavoro;

- è rappresentata da circa la metà di individui che possiedono un livello di istruzione non superiore alla

scuola dell’obbligo, mentre l’incidenza scende poco oltre il 40% nel caso della durata breve; all’opposto, al

restringersi della durata della ricerca di lavoro cresce la presenza di disoccupati in possesso di titoli di

studio elevati.

Per avere il quadro sulla situazione delle singole Regioni occorre rifarsi al 2009. In quell’anno i disoccupati

di lunga durata in Puglia rappresentano il 48,2% (cfr. Grafico 2b) di tutti i disoccupati. Con questo valore

la Regione si colloca al 15.mo posto, seguita da Lazio (50,2%) Molise (50%) Calabria (51,8%) Basilicata

(54,9%) Campania (57,2%) Sicilia (60%).

Tra la Puglia e la Sicilia ci sono 11,8 punti percentuali di differenza in più, con il Veneto, la Regione con i

valori più bassi c’è una gap di 28,8 punti in meno; rispetto alla media nazionale (44,4%) i punti di differenza

si ridimensionano a + 4,2.

Tabella 9 - Tassi di disoccupazione e disoccupazione di lunga durata per sesso, circoscrizioni e classe d’età. Anno 2010 (Valori percentuali)

Circoscrizioni

Classe di età

Disoccupazione Disoccupazione di lunga durata

maschi Femmi. totale maschi Femmi. totale

Nord-ovest

15-24 anni 21,1 22,6 21,7 7,5 8,4 7,9

15-29 anni 14,1 15,1 14,5 5,4 5,7 5,5

15-64 anni 5,6 7,2 6,3 2,4 3,2 2,7

oltre15 anni 5,5 7,1 6,2 2,4 3,2 2,7

Nord-est

15-24 anni 16,2 23,0 19,1 5,0 7,1 5,9

15-29 anni 11,5 15,5 13,2 3,4 4,5 3,9

15-64 anni 4,6 7,0 5,6 1,6 2,4 2,0

oltre 15 anni 4,5 6,9 5,5 1,6 2,4 2,0

Centro

15-24 anni 24,9 27,4 25,9 11,6 11,0 11,3

15-29 anni 16,7 20,3 18,3 7,7 8,5 8,0

15-64 anni 6,7 9,0 7,7 3,0 4,3 3,6

24 La Banca d’Italia (2011) sottolinea come il calo dell’occupazione del Mezzogiorno sia da ricondurre non solo alla flessione dell’industria in senso stretto (superiore a quanto osservato nelle altre aree del paese), ma anche alla riduzione dell’occupazione nel terziario: in particolare, la dinamica dell’occupazione nei servizi nel Mezzogiorno ha risentito del calo del pubblico impiego;

Page 35: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

35

oltre 15 anni 6,6 9,0 7,6 3,0 4,3 3,6

Mezzogiorno

15-24 anni 37,7 40,6 38,8 18,1 21,9 19,5

15-29 anni 28,9 33,4 30,7 14,2 17,9 15,6

15-64 anni 12,2 15,9 13,5 6,2 9,2 7,2

oltre 15 anni 12,0 15,8 13,4 6,2 9,2 7,2

Italia

15-24 anni 26,8 29,4 27,8 11,6 13,0 12,1

15-29 anni 19,1 21,7 20,2 8,4 9,6 8,9

15-64 anni 7,7 9,7 8,5 3,5 4,8 4,0

oltre 15 anni 7,6 9,7 8,4 3,5 4,8 4,0

Fonte: elaborazioni Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali su dati Istat Grafico 10 – Disoccupati di lunga durata per Regione (Anno 2009; v.%)

42,4

36,233,6

40,0

21,624,4

26,628,7

26,5

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

40,0

45,0

Piemonte Valled'Aosta

Lombardia Liguria Bolzano Trento Veneto Friuli-V. G. Emilia-Romagna

Page 36: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

36

Grafico 11 – Disoccupati di lunga durata per Regione (Anno 2009; v.%)

- Cassa integrazione25 e mobilità Il 2010 si conferma come un anno record per quel che riguarda le ore di cassa integrazione autorizzate.

Queste sono state oltre un miliardo, il 31,7% in più rispetto al 2009 e oltre 4 volte tanto rispetto a quanto

riscontrato nel 2008, confermando l’eccezionalità del ricorso a questo strumento anche in una prospettiva

storica: incrementi così cospicui non si erano mai osservati nelle recessioni passate, che si erano invece

caratterizzate per un aumento più graduale delle ore di Cassa integrazione. Un dato così elevato da un lato

conferma l’importanza che ha avuto la Cig per contenere gli effetti occupazionali della crisi, mantenendo i

lavoratori collegati al loro posto di lavoro, dall’altro risulta di difficile assorbimento, soprattutto nelle aziende

medio/grandi e nei settori senza apprezzabile ripresa produttiva.

I dati sul 2010 confermano che l’industria è il settore che ha assorbito il maggior numero di ore autorizzate.

Le ore richieste dalle imprese, considerando anche quelle di tipo artigiano, sono state circa un miliardo,

l’86% del totale, e hanno coinvolto nell’insieme oltre 300 mila lavoratori del settore.

25 La Cassa Integrazione Guadagni è una prestazione che integra o sostituisce la retribuzione dei lavoratori sospesi o che lavorano ad orario ridotto presso aziende in difficoltà produttiva (momentanea o di più lungo periodo). Si distingue in ordinaria (CIG ordinaria),straordinaria (CIGS) e in deroga. La CIG ordinaria si verifica in presenza di crisi aziendale a causa di eventi temporanei e di breve periodo (ad es, mancanza improvvisa di ordinativi per un breve periodo). L’integrazione salariale spetta ai lavoratori che appartengono a determinate categorie (principalmente operai ed impiegati) e a determinati settori produttivi. La CIGS si verifica in presenza di crisi aziendale di natura strutturale e di più lungo periodo (ad es. ristrutturazione aziendale, riorganizzazione, riconversione produttiva, fallimento, concordato preventivo, ecc.). In aggiunta a tali strumenti si è ampliata l’applicazione della Cassa Integrazione Guadagni “in deroga” che ha permesso di estendere la copertura degli ammortizzatori sociali anche a categorie e situazioni non ammissibili in base ai primi due strumenti.

34,3 34,931,2

50,2

42,3

50,0

57,2

48,2

54,951,8

60,0

44,7 44,4

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

Toscana

Umbria

Marche

Lazio

Abruzzo

Molise

Campania

Puglia

Basilicata

Calabria

Sicilia

Sardegna

Italia

Page 37: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

37

Il confronto con l’anno precedente permette di visualizzare in maniera immediata come sia cambiata la

proporzione tra componente ordinaria e straordinaria: il peso è ora decisamente maggiore per la

componente straordinaria (aumentata del 126,4 % mentre la cassa ordinaria è diminuita del 40,7%), quella

legata a situazioni di crisi ormai irreversibili e che, in assenza di una ripresa sostenuta, è a maggior rischio

di tradursi in licenziamenti per un numero elevato di lavoratori.

I dati sulla Cassa integrazione disaggregati a livello settoriale permettono di osservare che i settori in cui

l’incremento del peso della Cig straordinaria è stato più rilevante sono d’altra parte quelli che, in seguito

alla crisi, hanno sperimentato le maggiori difficoltà, come l’industria metallurgica (dove ormai il 60% delle

ore richieste dalle imprese è di tipo straordinario), la meccanica, e l’industria chimica e della gomma-

plastica, in cui le quote di Cig straordinaria sul totale sono rispettivamente del 48 e del 47%. Pochi sono i

settori dove questa percentuale non sia aumentata: fenomeno che denota una situazione ancora

fortemente instabile per la maggior parte del nostro sistema produttivo, e che segnala molti casi di

ristrutturazione aziendale.

Il ricorso alla Cassa integrazione, presenta comunque delle differenze a livello territoriale. Ovviamente il

Centro-Nord, dato il peso elevato dell’industria sul totale degli occupati, risulta più penalizzato dalle

conseguenze della crisi industriale e la stima del numero di persone momentaneamente sospese dal

lavoro è maggiore: nel comparto industriale i lavoratori interessati da interventi

Page 38: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

38

Grafico 12 - Indice delle ore di cassa integrazione autorizzate in Italia. Anni 1971-2010

Fonte: elaborazione Cnel su dati Istat

di Cassa integrazione hanno raggiunto le 225mila unità in quest’area, mentre al Sud se ne conteggiano

circa 47mila.

Tuttavia, nel Meridione si osserva anche un trend di progressivo aumento nel corso del 2010 dei lavoratori

in Cig, culminato soprattutto nell’ultimo trimestre. Nel corso dei mesi le piccole imprese, che per la maggior

parte caratterizzano il tessuto imprenditoriale del Meridione, sono probabilmente diventate maggiormente

consapevoli della possibilità di utilizzare un nuovo strumento come la cassa integrazione straordinaria o in

deroga, determinando una maggior diffusione di questi interventi anche in quest’area.

In linea con il peso via via maggiore assunto dalla cassa straordinaria, i dati dell’Inps mettono d’altro canto

in evidenza anche l’aumento del numero delle domande di mobilità: nel 2010 ammontano a 134mila,

ovvero rispetto al 2009 ci sono state quasi 20mila persone in più che hanno avuto accesso a questo

beneficio (+17,5% e del 55% rispetto al 2008).

I lavoratori che possono fare domanda per ricevere l’indennità di mobilità sono infatti generalmente quelli

che sono stati licenziati in seguito ad un periodo

Page 39: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

39

Grafico 13 - Domande presentate per Indennità di mobilità. Annualità 2004-2010

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Fonte: elaborazione Cnel su dati Inps

di Cig straordinaria e che le imprese, per motivi tecnici o produttivi, non sono riuscite a reinserire.

1.2.2 - Situazione in Puglia e nella provincia di Bari

- Disoccupazione di lunga durata La crisi economica ha avuto effetti significativi sul mercato del lavoro regionale nel corso del 2009 e 2010.

In quest’ultimo anno la forza lavoro (15-64 anni) ammonta a 1.400.000 persone, l’occupazione a 1.209.000

persone e la disoccupazione a 192.000 persone.

Il tasso di disoccupazione di lunga durata in Puglia è al 6,9% con circa 98.000 persone, poco più della

metà del totale dei disoccupati.

Sotto il profilo dinamico, nel 2010 rispetto all’anno precedente, si possono osservare diversi comportamenti

dei principali indicatori del mercato del lavoro:

- una leggera contrazione dell’offerta di lavoro, il che vuol dire che è aumentata, sia pure di poco, l’area

dell’“inattività”, soprattutto per la componente maschile, mentre è stazionaria la componente dei giovani tra

i 15 ed i 24 anni;

- una diminuzione dell’occupazione di circa 15.000 persone (-1,2%), attribuibile esclusivamente ai maschi,

poiché per le donne vi è un aumento di 4.000 occupate (+1%), mentre una contrazione significativa

dell’occupazione coinvolge i più giovani (15-24 anni);

- un aumento della disoccupazione di lunga durata del 15,3% (+13.000 persone) che colpisce in particola

modo i maschi e i giovani tra i 15 ed i 24 anni. Nonostante però il forte incremento abbia investito il

Page 40: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

40

genere maschile, le donne continuano a mantenerne il primato regionale con l’8, 9% contro l’8, 6% del

totale.

Tabella 10 - Indicatori caratteristici del mercato del lavoro in Puglia per fasce di età. Anno 2010 e variazione con il 2009

Indicatori Valori Assoluti 2010 Variazione % 2010/2009

(.000) Puglia Italia

Forza Lavoro 1.400 -0,2 0,0

15-24 anni 134 - -2,6

25 anni e oltre 1.266 -0,2 0,2

Occupati 1.209 -1,2 -0,7

15-24 anni 88 -2,2 -5,8

25 anni e oltre 1.121 -1,1 -0,4

Persone in cerca di occupazione 192 7,3 8,1

15-24 anni 46 4,5 6,7

25 anni e oltre 145 7,4 8,6

Disoccupazione di lunga durata 98 15,3 17,7

15-24 anni 23 21,1 18,1

25 anni e oltre 75 13,6 17,6

Fonte: elaborazione Ipres su dati Istat.

L’incremento della disoccupazione di lunga durata è particolarmente preoccupante per una fascia di ètà

così giovane in quanto si traduce in uno spreco di risorse umane con un potenziale di lavoro enorme e

rischio di rimanere ai margini del mercato del lavoro quando, invece, è necessario costruire percorsi di

rafforzamento delle competenze e delle capacità di lavoro.

Analizzando i dati a livello provinciale, si rilevano forti differenzazioni in ognuna delle province pugliesi: è

Taranto a registrare il minor tasso di disoccupazione anche se di poco rispetto a Bari (5,1% contro il 5,2%);

tale divario è invece più accentuato nel confronto di genere. Nel capoluogo il tasso femminile risulta di gran

lunga superiore a quello di Taranto dove al contrario il tasso del genere maschile risulta, seppur di poco,

superiore a quello barese. E’ comunque a Lecce che si verifica la disoccupazione più consistente con il

7,9% di cui solo le donne rappresentano il 10,9%. Rispetto alla variabile di genere la componente

femminile risulta comunque in tutte le province sempre penalizzata. (cfr. grafico 14).

Page 41: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

41

Grafico 14 - Tasso di disoccupazione di lunga durata per sesso e provincia. Anno 2010

Fonte: elaborazioni su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro

- Cassa integrazione Nella regione Puglia nel 2011 (periodo gennaio-aprile) sono state autorizzate circa 17 milioni di ore di

cassa integrazione, di cui 41,1% straordinaria e 33,3% in deroga.

La categoria maggiormente colpita è quella degli operai, in particolare attraverso la CIG straordinaria

messa in atto per crisi aziendale strutturale. La categoria degli impiegati ha registrato, invece, un maggior

ricorso a quella in deroga, per oltre la metà della CIG nel complesso.

Rispetto al 2010 si può osservare una importante riduzione (-27,2%) delle ore autorizzate per la CIG: un

segnale di ripresa dell’attività produttiva, che si riflette in un minor ricorso alla richiesta di ore.

Tuttavia, questo dato riflette andamenti differenti tra le tre forme di CIG.

Infatti, mentre diminuisce in modo consistente la CIG ordinaria, minori contrazioni si riscontrano per la

straordinaria (la ripresa c’è ma è ancora incerta) ma soprattutto per la CIG in deroga, aumentata di oltre il

50% per gli impiegati.

È un segnale della debolezza di questa categoria di lavoratori che in questi anni sta subendo con maggiore

intensità gli effetti della crisi.

In Puglia, l’applicazione della CIG in deroga ha previsto un accordo con le parti sociali, ed ha consentito

l’estensione degli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori subordinati, compresi quelli a tempo determinato,

gli apprendisti, i lavoratori somministrati, i lavoratori subordinati professionale.

Page 42: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

42

Tabella 11 – Ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni. Gennaio-Aprile 2011

C.I.G.

Ore autorizzate (.000) Variazione %

Operai Impiegati Totale Operai Impiegati Totale

2011 2011-2010

Ordinaria 3.583 495 4.078 -46,5 -35,4 -45,3

Straordinaria 5.913 1.116 7.029 -26,7 -21,1 -25,9

In deroga 4.146 1.902 6.049 -23,0 54,9 -8,6

Totale 13.642 3.513 17.155 -32,3 3,1 -27,2

Fonte: elaborazione Ipres su dati INPS

I dati esaminati ci consegnano queste informazioni:

- in provincia di Bari si registrava nel 2009 un tasso di disoccupazione di lunga durata del 5,1%, (Regione

Puglia 6,9) (Cfr. grafico 3). In altri termini fatto cento le persone in età di lavoro (“15 o più anni”, secondo la

definizione ISTAT) 5 erano disoccupate da almeno 12 mesi, ma tra le donne il valore saliva a 7,4!

- se misuriamo i disoccupati di lunga durata rispetto a tutti i disoccupati, rileviamo che erano nel 2009 quasi

la metà ( 48,2%; dato nazionale 44,4%)

In questi ultimi due anni la situazione è ulteriormente peggiorata. Un miglioramento, invece, si è verificato

nel ricorso alla CIG, almeno quella ordinaria e straordinaria. Il ricorso a quella in deroga, invece, sul

versante degli impiegati, continua a crescere.

Ne consegue che il target di questa attività del POR, nel suo complesso di cassaintegrati e di disoccupati di

lunga durata (stimabile in più di 15.000 persone) tende ad aumentare.

Si tratta peraltro di un target quanto mai differenziato, in termini anagrafici culturali e di provenienza

lavorativa, a cui non si può presentare una offerta formativa indifferenziata o il “tradizionale” corso di

formazione d’aula.

1.2.3 - Situazione in Italia - La disoccupazione giovanile A livello nazionale, più di metà dei disoccupati (il 55% nel 2010) continua ad essere rappresentata da

persone appartenenti alle fasce di età più giovani, ossia con meno di 34 anni26, quando cioè si verifica

26 La categoria dei giovani, sotto un profilo mercatolavoristico, comprende le fasce 15-24 e 25-34 anni.

Page 43: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

43

prevalentemente l’ingresso nel mercato del lavoro, e sempre più con contratti di lavoro a termine, ovvero

da forme di lavoro che più agevolmente e con minori costi possono essere interrotte dalle imprese27.

Ciò ha comportato incrementi via via più marcati del tasso di disoccupazione giovanile, che nella media del

2010 si è attestato al 27,8%, con un massimo del 40,6% per le donne residenti nel Mezzogiorno.

È da sottolineare che il dato medio nazionale risente dell’estrema eterogeneità della situazione territoriale

italiana. Se infatti il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 18,2% nelle regioni del Nord (con un minimo

del 16,3% per i maschi), raggiunge il 36% tra i giovani residenti nel Mezzogiorno.

Se i dati comparati sull’occupazione giovanile sono decisamente negativi, così non è per l’occupazione

totale, che perde posti di lavoro in maniera contenuta. A fronte infatti di una riduzione dell’occupazione

totale pari a -0,7%, quella dei giovani appare decisamente più accentuata: rispettivamente del -4,3% per la

fascia dei 15-24enni e del -2% per i 25-29enni.

L’impatto della crisi sulla condizione occupazionale dei giovani italiani è stato anche più forte di quanto

successo nella media dei paesi europei: infatti ad un calo degli occupati totali (circa -4,5%) in linea con la

media europea, corrisponde una flessione superiore alla media, sia degli occupati 15-24enni (-5,7%) che

dei 25-29enni (-5,3%).

27 Considerando la media europea, i giovani tra i 15 e i 24 anni con contratti a termine nel 2010 rappresentano il 42,2% (51,6% nell’area dell’euro) dei giovani dipendenti rispetto al 10,7% (11,6% nell’area dell’euro) dei lavoratori fra i 25 e i 64 anni e al 13,9% del totale dei lavoratori 15-64 anni (15,6% nell’area euro).

Page 44: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

44

Grafico 15 - Trend di occupazione per fasce di età. Annualità 2004-2010

20

21

22

23

24

25

26

27

28

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

15-24 anni

25-34 anni

Fonte: elaborazione Cnel su dati Istat Vale la pena sottolineare come dal 2008 al 2010 nell’Unione europea siano stati persi 5 milioni e

trecentomila posti di lavoro (-2,4%), di cui più di 2 milioni e mezzo (poco meno della metà) sono giovani tra

i 15 e 24 anni (-11%) e quasi 1 milione e mezzo tra i 25 e i 29 anni (-6%).

Tabella 12 - Occupati per classe di età nei principali Paesi dell’Unione Europea. Anni 2009 e 2010

Paesi U.E.

15-24 25-29

2009 2010 var. 2010/

2009 2009 2010

var. 2010/ 2009

valori assoluti (migliaia) val % valori assoluti (migliaia) val %

Unione Europea (27) 20.861 19.964 -4,3 24.368 23.793 -2,4

Euro area (17) 13.016 12.371 -5,0 15.396 14.878 -3,4

Italia 1.319 1.243 -5,8 2.167 2.052 -5,3

Germania 4.268 4.180 -2,1 3.774 3.726 -1,3

Spagna 1.382 1.196 -13,5 2.331 2.133 -8,5

Francia 2.333 2.291 -1,8 2.990 2.970 -0,7

Fonte: elaborazione Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali su dati Eurostat

In questo triennio la Spagna ha pagato il prezzo più alto in termini di occupazione giovanile (-34% per i 15-

24enni e - 0,6% per i 25-29enni), laddove la Francia e la Germania hanno subito le perdite minori

(rispettivamente -4,1% e -5,2% per i 15-24enni e -1,7% e -0,7% per i 25-29enni).

Page 45: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

45

Per avere un’idea di chi siano i giovani maggiormente colpiti dalla crisi è necessario considerare i dati

sull’occupazione. Nel complesso, l’occupazione giovanile si è ridotta di 545 mila posti di lavoro, pari ad una

riduzione del 14,1%.

Considerando l’incidenza percentuale della riduzione, le perdite più ampie si sono osservate oltre che nei

più giovani (16-24 anni) come detto sopra, tra gli uomini (a causa dell’elevata percentuale di occupazione

maschile nei settori maggiormente colpiti dalla recessione), nelle persone con titolo di studio bassi e

medio-bassi (-8,4%), nelle persone con contratto di lavoro a termine (-16,75%).

- L’inattività giovanile Destano allarme anche le dimensioni che sta assumendo in Italia il fenomeno dell’inattività giovanile28 e più

in particolare quelli dei NEET (Neither in Education nor in Employment or Training) ossia giovani, non

impegnati in corsi di istruzione e/o formazione ma neppure alla ricerca di attività lavorative.

Nonostante lo status di NEET sia spesso transitorio, va rilevato come questo gruppo di persone è da

considerarsi ad elevato rischio di marginalizzazione dal mercato del lavoro; inoltre quanto più si protrae la

permanenza in questo stato, più difficile si dimostra il loro successivo inserimento nella vita attiva o nel

sistema formativo.

In Italia l’incremento nel tasso di Neet è risultato sostanzialmente in linea con la media europea; quello che

però preoccupa è il livello raggiunto da tale tasso. Se prima della crisi il tasso di Neet si aggirava attorno al

16% tra la popolazione più giovane (16-24 anni) e al 24% per i giovani adulti (25-30 anni), tali percentuali

sono rapidamente aumentate, salendo rispettivamente al 18.6% e al 28.8% nel terzo trimestre del 2010.

Le dimensioni assunte in questo ultimo anno dal fenomeno dell’inattività sono senz’altro da ricondurre alla

difficile congiuntura economica del nostro Paese che ha causato, nel solo 2009, un incremento del numero

di giovani inattivi di circa 126 mila unità. Questa categoria di giovani è rappresentata in particolare dal

genere femminile (24,4% contro il 18,2% dei ragazzi) e concentrata nelle regioni del Mezzogiorno (30,3%

contro il 16% registrati al Centro ed il 14,5% al Nord ma sono in crescita anche gli inattivi al Nord (85 mila

in più) e al Centro Italia (circa 27 mila in più).

28 Per l’Istat il tasso di inattività fa riferimento ad una categoria di persone eterogenea al proprio interno, in cui convivono persone che per diverse ragioni hanno scelto di non lavorare. Pertanto differisce dal tasso di disoccupazione che è dato dal rapporto tra il numero delle persone in cerca di occupazione e la somma del numero degli occupati e le persone in cerca di occupazione (forze di lavoro).

Page 46: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

46

Grafico 16 - Quota di Neet per fasce di età. Anno 2010

15,7%

24,3%

16,0%

24,8%

17,7%

26,8%

18,6%

28,8%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

2007 2008 2009 2010 (III trim.)

15-24 anni 25-30 anni

Fonte: elaborazione Cnel su dati Istat

Le motivazioni della mancata partecipazione al mercato del lavoro coinvolgono i giovani diversamente in

relazione alla fascia di età. Per quelli tra i 15 e i 24 anni (4.312 unità) la motivazione principale è legata alla

frequenza di corsi di studio o professionali (85,1%), mentre lo scoraggiamento influenza il 4,2% (senza

differenze di genere) e raggiunge l’8% nel Mezzogiorno. Nella classe di età 25‐34 anni gli inattivi si

dimezzano attestandosi a 1.935mila giovani. Sulle motivazioni della inattività si rilevano differenze di

genere: motivi di studio o formazione professionale per il 12,5% dei ragazzi e poco più del 5% per

scoraggiamento, mentre per il 31,4% delle donne i motivi connessi alla sfera familiare sono la causa

maggiore della mancata partecipazione al mercato del lavoro. Meno del 9% delle donne inattive giustifica

la propria condizione con lo scoraggiamento nella ricerca di una occupazione; il dato sale a 12,2% nel

Mezzogiorno contro il 3,5% delle regioni settentrionali.

I dati confermano anche che lo stato di inattività è fortemente condizionato dal livello di scolarità: in tutte le

circoscrizioni geografiche, infatti, a bassi livelli d’istruzione corrispondono alti tassi d’inattività. E’ pur vero

che una caratteristica rilevante dei nuovi Neet è che ad aumentare sono giovani diplomati (+12,1%) e

laureati (+11,5%); nel Mezzogiorno in una misura molto maggiore che nelle altre due circoscrizioni.

Page 47: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

47

1.2.4 - Situazione in Puglia e nella Provincia di Bari - La disoccupazione e l’inattività giovanile A livello regionale, in termini di disoccupazione, la fascia più penalizzata, come nel resto del territorio

nazionale, è quella dei giovani tra i 15 e 24 anni.

Per una rappresentazione più chiara e dinamica, bisogna rivolgersi ai tassi di occupazione e

disoccupazione.

Nel primo caso la Puglia si arresta complessivamente al 35,3%, di cui il 18,1% nella fascia dei 15-24 anni

e il 51,3% in quella dei 25-34; di contro i disoccupati rappresentano il 34,6% (46mila ragazzi) fra 15 e 24

anni e 145mila oltre i 25 anni.

In riferimento alla provincia di Bari, per quanto concerne la struttura demografica, la categoria dei giovani

(15-34 anni) comprende 315.440 unità, di cui il 47,3% rappresentato dai più giovani (147.009) e il 52,7 %

(168.431) dagli altri. (cfr. grafico 17). Rispetto alla variabile di genere, si rileva la presenza maschile

predominante in entrambe le fasce con un gap più accentato per la fascia dei giovanissimi con oltre 3 punti

percentuali.

Grafico 17 - Popolazione in età attiva nella provincia di Bari, per sesso e classi di età. Gennaio 2011

Fonte: elaborazione su dati Istat, Demo 2011

In relazione alla situazione occupazionale, la provincia di Bari, rispetto alle altre, presenta un tasso di

occupazione più alto: il 40,4%, di cui il 22,4% per la fascia 15-24 anni e il 55% per quella dei 25-34enni.

Foggia ha il più basso indice occupazionale (33,9%), segue Lecce ( 35,6%), Brindisi e Taranto (36,3%).

Page 48: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

48

E’ pur vero che nonostante Bari si attesti su valori significativamente superiori alla media regionale per

entrambe le fasce di età, rimane di gran lunga inferiore alla media nazionale (che fa registrare

rispettivamente per le due fasce d’età il 24,4% e il 70,1%).

In Puglia il fenomeno dell’inattività presenta dimensioni maggiori rispetto alla media nazionale (il 54,6%

contro il 48,6%) ed anche qui colpisce in modo particolar la fascia dei più giovani. (il 72,2% contro il

71,6%).

Nel confronto provinciale, Bari risulta la più virtuosa con il tasso più basso di inattività: il 52,1% anche se

comunque inferiore a quello nazionale di circa 6 punti percentuali. Da sottolineare però come in tale

primato barese contribuisca soprattutto la fascia dei più giovani (il 69,2% contro il 34,9% dei 25-34 enni); è

Lecce infatti a detenere il tasso più basso nella fascia successiva con il 31,4%.

Tabella 13 - Tasso di occupazione per classe di età e province pugliesi. Anno 2010

Regioni e Province 15 - 24 25 - 34 Totale

Puglia 18,1 51,3 35,3

Foggia 16,4 46,8 33,9

Bari 22,4 55,0 40,4

Taranto 17,9 61,2 36,3

Brindisi 24,7 48,1 36,3

Lecce 14,2 55,1 35,6

ITALIA 24,4 70,1 45,9 Fonte: elaborazione su dati Istat, Forze di lavoro Media 2010

- Piano straordinario per il lavoro in Puglia 2011ERSS IL LAVORO

IN PUGLIA 2011 Emerge un duplice ordine di problemi che connotano la condizione dei giovani all’interno del mercato del

lavoro regionale. Per un verso, permangono tutt’oggi tassi di dispersione scolastica particolarmente elevati,

che impongono l’adozione improcrastinabile di interventi di prevenzione e contrasto del fenomeno

dell’abbandono della scuola dell’obbligo. Per altro verso, i giovani con alti livelli di scolarizzazione

incontrano maggiori difficoltà di inserimento professionale, in quanto sono in possesso di titoli che non

risultano di facile incontro con le esigenze delle imprese.

Al fine di superare tali difficoltà nell’incrocio domanda/offerta, la Regione attraverso il Piano Straordinario

per il lavoro in Puglia 201129 intende confermare tutti quei meccanismi che hanno già favorito l’alternanza

29

Il Piano tiene conto dei fabbisogni e delle domande di innovazione dei sistemi produttivi regionali analizzate attraverso specifiche iniziative ed incontri promossi nell’ultimo biennio con il partenariato economico e sociale, nonché le indicazioni contenute nei progetti di investimento presentati dalle imprese a valere sui diversi avvisi regionali, nei programmi di sviluppo predisposti dai Distretti produttivi regionali, nelle attività svolte dai diversi Osservatori regionali, nei risultati delle analisi condotte dalle Agenzie regionali con particolare riferimento a PugliaSviluppo, all’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione (ARTI) ed a InnovaPuglia.

Page 49: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

49

e l’integrazione dei sistemi di istruzione, formazione e lavoro e la mobilità transazionale di studenti,

disoccupati e lavoratori.

Grafico 18 - Tasso di inattività e classi di età nelle province pugliesi. Anno 2010

Fonte: elaborazione su dati Istat LTGGGE:FFFFjj

Il piano pertanto intende:RRFFFFNNNNNNNNMMMFFFFF

- mettere a disposizione nuove forme di incentivazione per percorsi di formazione post-diploma e post-

universitaria maggiormente raccordati alla esigenze delle imprese ed alle nuove domande del mercato del

lavoro;

- promuovere la partecipazione dei giovani nei settori creativi e innovativi;

- attuare modalità innovative per il microcredito ed i piccoli sussidi volti a sostenere nuovi percorsi di auto-

imprenditorialità;

- accedere a risorse finanziarie da utilizzare per alleviare le situazioni di disagio sociale e promuovere

percorsi individuali di fuoriuscita dalle situazioni di crisi e di povertà relativa.

Particolare attenzione viene prestata all’esercito di giovani alle prese con contratti atipici e precari,

attraverso la messa a disposizione di uno specifico strumento di intervento finalizzato al reimpiego ed

all’autoimpiego.

Page 50: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

50

1.3 - Il livello di istruzione della popolazione e le implicazioni sull’occupabilità Il possesso di un basso livello di istruzione è una delle principali criticità evidenziata in tutti le indagini

internazionali. Nel nostro Paese la percentuale di persone in età attiva sprovvista di un titolo di studio

secondario è molto alta.

Se la partecipazione alla scuola materna e a quella dell’obbligo risulta ormai pressoché totale, la situazione

è ben diversa sul fronte dell’istruzione superiore.

Nel 2010 più del 10% della popolazione tra 15 e 64 anni possiede solo la licenza elementare o nessun

titolo di studio, il 36,5% ha conseguito la licenza media e circa il 40% il diploma di scuola secondaria

superiore; le persone in possesso di titoli di formazione terziaria sono appena il 13% del totale.

L’Italia è l’unico tra i principali paesi europei ad essere sensibilmente distante dal target di Lisbona: nel

2010 solo il 19,8% dei 30-34enni ha conseguito un titolo di studio terziario, ben 20 punti percentuali sotto il

target e a quasi 14 punti dalla media dell’Unione Europea (33,6%). E se il Centro-Nord è al 22,4%, il

Mezzogiorno è addirittura fermo al 15,6%.

E’ sempre il Sud a detenere i tassi di abbandono scolastico più alti: nel 2009, 14 su 100 hanno lasciato

dopo il primo anno di scuola superiore (nel Centro-Nord il, rapporto è di 10 su 100). A pesare le condizioni

di degrado sociale e familiare.

L’Italia si distingue negativamente nel contesto europeo anche per la quota di early leavers from education

and training (giovani di 18-24 anni che hanno abbandonato gli studi senza aver conseguito un titolo di

scuola secondaria di primo grado), pari nel 2010 al 18,8% (22% per gli uomini e 15,5% per le donne), oltre

quattro punti percentuali in più della media UE30.

Mettendo in relazione il titolo di studio posseduto con la domanda di lavoro, si osserva come in tutte le

maggiori economie europee, fra cui l’Italia, si sia verificata una riduzione, rispetto agli anni precedenti la

crisi, dell’incidenza dei lavoratori con titoli di studio più bassi. Anche in termini di posti di lavoro distrutti, la

crisi sembra aver colpito soprattutto le persone con bassi titoli di studio: il numero di disoccupati, infatti, è

aumentato più o meno intensamente per tutti i livelli di istruzione considerati, anche se le persone con livelli

di istruzione medio/bassi restano il gruppo più svantaggiato nel mercato del lavoro italiano. Nel complesso,

gli occupati laureati sono cresciuti di numero, tra il 2007 ed il 2010 (+ 7,9%) e così i diplomati (quasi + 5%).

Invece si sono ridotti gli occupati con titoli di studio modesti (licenza elementare o al massimo il diploma di

scuola media inferiore), con un incremento di circa il 32%.

In particolare, per coloro che possiedono al massimo la licenza media inferiore si nota una

sovrarappresentazione nella disoccupazione rispetto al loro peso sulle forze lavoro. Questi risultati d’altra

parte non sorprendono se si considera il fatto che i settori maggiormente colpiti dalla recessione sono stati

l’industria in senso stretto e le costruzioni, queste ultime in particolare caratterizzate da una quota elevata

di lavoratori scarsamente qualificati. Al contrario, tra i lavoratori maggiormente qualificati, si osserva una

maggiore tenuta, e il ritmo di crescita dei disoccupati con laurea si è attenuato molto tra il 2009 e il 2010.

30 Cfr. Rapporto Svimez 2011.

Page 51: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

51

In sintesi, i dati sembrano suggerire che anche in un contesto di generalizzate difficoltà, l’istruzione abbia

operato in senso positivo, garantendo maggiori opportunità di occupazione e preservando, per quanto

possibile, il mantenimento del posto di lavoro.

Tabella 14 - Variazione dell’occupazione per titolo di studio. Anni 2007-2010

Titoli di studio tot. 15-64 giovani 25-34

migliaia var.% migliaia var.%

laurea e post.laurea 286 7,9 -41 -3,7

Diploma 4-5 anni 210 2,5 -246 -9,7

Diploma 2-3 anni 41 2,4 -28 -7,1

Lic. Media -496 -6,7 -380 -24,9

Nessun titolo, lic. Elementare -391 -25,4 -38 -27,9

TOTALE -350 -1,5 -732 -12,7 Fonte: elaborazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali su dati Istat

1.3.1 -I giovani e l’istruzione In tale contesto, la categoria dei giovani, per i quali una volta conclusi gli studi il rischio di lunghi periodi di

disoccupazione o addirittura di inattività è molto alto, risulta senz’altro la più penalizzata.

In Italia, la maggior parte dei giovani31 con impiego ha un titolo di studio medio-alto (rispettivamente il

49,5% il diploma di 4-5 anni e il 13,9% la laurea o dottorato), mentre oltre la metà dei giovani inattivi

possiede al massimo la licenza media (53,4%) e appare contenuta la quota di inattivi laureati (solo il 7%).

Tabella 15 - Popolazione per titolo di studio, classe d’età e condizione professionale. Anno 2010

Classe di età e condizione

professionale

Licenza elementare

Licenza media

Diploma 2-3 anni

Diploma 4-5 anni

Laurea breve, laurea, dottorato

15-29 2,0 42,2 4,9 41,0 9,9 occupati 1,5 26,3 8,8 49,5 13,9 persone in cerca 2,5 31,8 6,9 46,2 12,5 inattivi 2,3 53,4 2,2 35,0 7,0 15-64 10,1 36,5 6,5 33,9 13,0 occupati 5,1 30,7 7,9 38,9 17,5 persone in cerca 7,5 37,7 6,7 36,6 11,6 inattivi 17,9 45,0 4,5 26,1 6,5 Fonte: elaborazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali su dati Istat

31 Si fa riferimento ai dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dove la fascia di età dei giovani considerata è compresa tra i 15 e i 29 anni.

Page 52: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

52

Il fenomeno della disoccupazione giovanile legata ad un basso livello di istruzione, pur comune a ciascuna

delle diverse ripartizioni territoriali, appare connotare fortemente le regioni meridionali dove si osserva la

più bassa percentuale di giovani occupati indistintamente per tutti i titoli di studio posseduti (cfr. grafico

19).

Grafico 19 - Tasso di disoccupazione dei giovani per titolo di studio e circoscrizioni. Anno 2010

Fonte: elaborazone su dati Istat

L’Ocse ha coniato la definizione di “left behind” per quei giovani che risultano privi di un titolo di scuola

superiore e si ritrovano in una condizione di Neet una volta concluso il breve percorso scolastico. Le stime

effettuate per il complesso dei paesi Ocse indicano che i left behind costituivano circa il 9% della

popolazione tra i 15 e i 24 anni nel 2007. Preoccupa constatare che tale livello di left behind è più elevato

tra i giovani adulti (25-34 anni), pari a quasi l’11%; inoltre, stime effettuate sul 2009 mostrano un

incremento nell’incidenza di left behind per entrambe le classi d’età, segno di un effetto negativo derivante

dal deterioramento del mercato del lavoro. I left behind, soprattutto quando appartenenti alla classe d’età

dei giovani adulti, registrano una maggior durata della non occupazione, proprio per la maggior difficoltà a

trovare un impiego, e sono a maggior rischio di scoraggiamento e quindi di definitivo abbandono del

mercato del lavoro e rappresentano pertanto una categoria che necessita aiuto e specifica assistenza.

- Situazione in Puglia e nella Provincia di Bari

Nel confronto con le altre regioni del Meridione, in Puglia il tasso di disoccupazione legato al basso titolo di

studio risulta superiore alla media: circa la metà delle persone in cerca di occupazione hanno al massimo

la licenza media (contro un circa 40% della media del Meridione). Il gap invece con la media nazionale,

Page 53: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

53

per entrambe le licenze, è ancora molto forte, circa il 6% per la licenza media e il 3% per quella

elementare.

Ad incidere maggiormente è la licenza media (con il 15,9%), mentre la licenza elementare contribuisce in

maniera più contenuta (con il 14,7%).

Più funzionale all’ingresso nel mercato del lavoro sembrano dunque i percorsi brevi, come i diplomi della

durata di 3 o 4 anni: si tratta in particolare di percorsi professionalizzanti realizzati negli istituti professionali

o nel canale della formazione integrata.

Grafico 20 - I left behind per classe di età. Annualità 2007 e 2009

0

2

4

6

8

10

12

2007 2009

16-24 anni 25-30 anni

Fonte: elaborazione Cnel su dati Istat

Dati sulla Provincia di Bari in merito ai disoccupati con basso titolo di studio non sono disponibili. Possono

essere, però, ragionevolmente stimati da quelli regionali, in considerazione anche del fatto che tra le

province pugliesi, Bari è statisticamente quella più in linea con i valori regionali del mercato del lavoro.

Se le persone disoccupate con bassi titoli studio rappresentano quasi la metà di tutti i disoccupati presenti

in regione, trasferendo questa media a livello provinciale, dove il totale dei disoccupati nel 2011 ammonta

a quasi 70.000 unità, si può ritenere che circa 35.000 persone abbiano conseguito al massimo la licenza

media.

Page 54: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

54

Grafico 21 – Tasso di disoccupazione per titolo di studio in Puglia e in Italia. Anno 2010

Fonte: elaborazone su dati Istat

Da uno studio nazionale32, confrontando il posizionamento occupazionale della Provincia di Bari per

ciascun titolo di studio, emerge che:

- chi possiede titoli superiori alla terza media, registra tassi di occupazione più bassi della media

nazionale e tassi di disoccupazione e di inattività superiori;

- chi possiede invece la licenza elementare ha tassi di occupazione più alti dei livelli nazionali;

- mentre per le donne con la terza media il tasso di inattività è molto superiore al livello nazionale,

per gli uomini è in media.

1.4 - Implicazioni del processo di invecchiamento sull’occupazione Il processo di invecchiamento demografico, in aumento fino al 2050 come ipotizzano le previsioni statistico-

demografiche, sottolinea come le persone over 45 siano destinate ad aumentare. Nello stesso tempo le

scelte di contenimento della spesa sociale perseguite da quasi tutti i Paesi europei soprattutto sul versante

previdenziale, con l’allungamento dell’età pensionabile, hanno determinato una richiesta diffusa di

contenere le fuoriuscite precoci dal mondo del lavoro. Richiesta rispetto a cui però le risposte delle imprese

non sempre sono coerenti, visto che si continuano ad ignorare le esigenze di formazione continua e di

adattamento reciproco fra processi lavorativi e manodopera occupata e si privilegia l’ingresso di nuove

32 Lo studio è stato condotto nel 2010 dall’Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, nell’ambito della “Rilevazione Nazionale del Sistema Istruzione 2009-2010”.

Page 55: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

55

competenze provenienti dalle nuove leve di lavoratori a discapito spesso di quelli più maturi.

Tende quindi a cronicizzarsi, e paradossalmente forse anche a crescere un target di lavoratori maturi a

rischio. Inoltre, le trasformazioni in corso nel mercato del lavoro, quali ad esempio il ridimensionamento di

molti settori produttivi tradizionali nei quali la forza lavoro è mediamente più anziana, e una trasformazione

del tipo di competenze professionali richieste, per le quali quelle degli over 45 si rivelano piuttosto obsolete,

rafforzano la crescente possibilità per i lavoratori anziani di essere espulsi dal ciclo produttivo.

Parallelamente a queste criticità di carattere strutturale del mercato del lavoro, a rendere più difficile il loro

permanere in uno stato di occupazione ha contribuito in misura sempre più crescente la crisi economica.

Pertanto, se più di metà dei disoccupati (il 55% nel 2010) continua ad essere rappresentata da persone

appartenenti alle fasce di età più giovani, ossia con meno di 35 anni, i disoccupati over 45 sono cresciuti

del 12,7% nel corso dell’ultimo anno, e di oltre il 70% rispetto al 2007, (corrispondente ad un aumento

complessivo di 181mila persone in cerca di nuova occupazione), probabilmente a causa del progressivo

esaurirsi degli strumenti di “salvaguardia” del posto di lavoro, come la cassa integrazione, inizialmente

fortemente utilizzati dalle imprese.

I risultati emersi da una ricerca dell’Ires33 sul versante della nuova domanda sociale degli over 45, hanno

evidenziato, sia alcune tendenze generali sia alcuni profili specifici a livello regionale.

A livello nazionale, il profilo dell’over 45 senza lavoro si caratterizza per i seguenti aspetti:

1) sulla ripartizione di genere, si registra una prevalenza della componente femminile al Nord e di quella

maschile al Sud e in seconda battuta al Centro;

2) sui livelli di istruzione, prevalgono persone con titoli di studio generalmente bassi;

3) sul tempo trascorso dall’ultima occupazione, si evidenzia una diffusione dei disoccupati di lunga durata;

4) sulle competenze professionali, risultano spesso obsolete rispetto alle nuove richieste del mercato,

caratteristica messa in evidenza anche dalle condizioni retributive che sono inferiori alla media nazionale, e

che identificano l’over 45 come soggetto debole sul mercato del lavoro;

5) sulla presenza territoriale, si registra una prevalenza in termini assoluti al Sud ed in termini relativi al

Nord.

Tali risultati vengono confermati anche dai dati Istat relativi alla Rilevazione delle Forze lavoro del 2010.

(cfr. grafico 22 e tabella 16).

In particolare, sui livelli di istruzione, mettendo in relazione i dati Istat delle classi di età con i titoli di

studio, emerge come il tasso di occupazione sia particolarmente basso per la fascia di età over 45 con

licenza elementare e licenza media. Se tale scenario è valido per tutte le aree geografiche, lo è ancor di più

nel Mezzogiorno, dove tali titoli hanno un peso maggiore nel determinare uno stato di disoccupazione per

tale categoria. E’ da sottolineare come tale discorso valga anche per i diplomati superiori, che usufruiscono

33 Si tratta di un’indagine “Gli over 45 come nuova domanda sociale. Politiche di welfare e del lavoro: alla ricerca di un coordinamento territoriale” che l'Ires ha realizzato in collaborazione con lo Spi sulla relazione invecchiamento/lavoro. Il focus ha riguardato una lettura dei processi di attivazione in corso per gli over 45 ed un approfondimento sulle capacità di alcuni territori di sviluppare percorsi di coordinamento tra politiche del lavoro e politiche socio- assistenziali per questo target.

Page 56: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

56

di una preparazione ormai obsoleta rispetto alle attuali condizioni di lavoro in aree sia amministrativo-

contabili che tecnico-progettuali, soprattutto in considerazione degli anni in cui si è maturata questa

preparazione.

Grafico 22 - Ripartizione del tasso di disoccupazione degli over 45 per circoscrizioni e fasce di età. Anno 2010

Fonte: elaborazione su dati Istat, Rilevazione delle Forze Lavoro

1.4.1 - Situazione in Puglia e in provincia di Bari

A livello regionale, la ricerca dell’Ires ha evidenziato come in Puglia il profilo dell’over 45 è legato

fortemente al rischio della crisi occupazionale del lavoratore maschio breadwinner34. A fronte di un

mercato del lavoro dove la partecipazione dei giovani e delle donne è costituita da tassi di occupazione e di

attività bassi, gli over 45 maschi, da un punto di vista occupazionale, rappresentano dunque il cardine

principale intorno a cui ruota la sussistenza delle famiglie. Il loro indebolimento costituisce pertanto un

rischio diffuso e allargato di scivolare, nei periodi di alternanza tra lavoro e non, in situazioni di povertà.

Vediamo più in dettaglio la situazione della Puglia e della Provincia di Bari.

La Puglia, come la maggior parte delle regioni industrializzate, è caratterizzata da un intenso processo di

invecchiamento demografico. Tra le principali cause sono da annoverare la denatalità, frutto dei

cambiamenti socio-culturali che hanno investito il nostro paese, con conseguenze forti a livello individuale

e familiare, e la longevità, conseguenza delle migliorate condizione di vita e del progresso medico-

scientifico che hanno contribuito ad allungare notevolmente la vita media delle persone, in particolare della

popolazione femminile.

34 Letteralmente è colui che porta il pane.

Page 57: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

57

Tabella 16 - Tasso di occupazione degli over 45 per titolo di studio e ripartizione geografica. Anno 2010

CLASSI DI ETÀ Licenza

elementare Licenza media

Diploma 2-3 anni

Diploma 4-5 anni

Laurea dottorato

Totale

NORD

45-54 56,6 75,0 79,7 87,5 92,2 79,9 55-64 20,9 31,8 36,8 49,0 63,1 35,2

CENTRO

45-54 49,1 70,4 76,9 84,0 91,5 77,2 55-64 22,6 34,3 40,7 51,3 66,6 39,3

MEZZOGIORNO

45-54 32,2 52,6 65,8 72,8 90,3 58,7 55-64 18,0 32,9 38,1 52,7 68,1 34,3

ITALIA

45-54 42,2 66,2 76,8 82,3 91,5 72,2 55-64 20,0 32,6 37,7 50,7 65,6 35,7

Fonte: elaborazione su dati Istat, Rilevazione sulle Forze Lavoro

Gli over 45 in Provincia di Bari, al 1 gennaio 2011 sono 329.427, distribuiti per il 53,8% nella fascia di età

dei 45-54enni e per il 46,2% nella fascia successiva.

L’analisi di genere indica che le donne hanno il peso maggiore indistintamente per gli over 45 che per i 55-

64enni.

Dall’analisi regionale del mercato del lavoro, emerge come la Puglia risulti, tra le regioni meridionali, quella

con il più basso tasso di occupazione nella fascia indistinta dei 45-64enni insieme al Molise e alla Calabria,

mentre per la fascia degli over 55 l’unica a detenere il primato della disoccupazione con un tasso di

occupazione di quasi il 32% rispetto ad una media del Meridione di circa il 34% e ad un media nazionale

del 36,6%.

Grafico 23 - Popolazione in età attiva nella provincia di Bari, per sesso e classi di età. Gennaio 2011

Fonte: elaborazione su dati Istat, Demo 2011

Page 58: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

58

Grafico 24 - Tasso di occupazione degli over 45 nelle regioni meridionali. Anno 2010

Fonte: elaborazione su dati Istat – Media 2010

Tale criticità regionale è bilanciata però dal risultato fornito dalla Provincia di Bari, che presenta, nel

confronto provinciale, il tasso di occupazione più alto per gli over 55, con il 33,5%, rispetto ad una media

regionale del 31,9%.

Grafico 25 - Tasso di occupazione degli over 45 nelle province pugliesi. Anno 2010

Fonte: elaborazione su dati Istat – Media 2010

Page 59: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

59

Grafico 26 - Tasso di occupazione degli over 45 per sesso nella provincia di Bari. Anno 2010

Fonte: elaborazione su dati Istat – Media 2010

Dall’analisi provinciale emergono inoltre forti differenzazioni rispetto alla variabile di genere che vede la

componente femminile in una condizione di sensibile ritardo rispetto alla componente maschile (cfr. grafico

26).

Infatti, considerando la fascia dei 55-64enni, il dato che emerge indica che il 44,5% della popolazione attiva

risulta occupata, ma tale percentuale scende al 25,9% se si considera il dato della sola componente

femminile. Tale differenza diventa peraltro ancor più evidente confrontando i dati delle persone tra i 45 e i

54 anni, laddove la percentuale degli occupati passa dal 78,9% registrato per la componente maschile a

poco più del 33% per quella femminile.

1.5 - Lo scenario Information Communication Technology in Italia

I dati Istat35 del 2011 mostrano come la diffusione degli strumenti informatici sia ormai ampiamente

consolidata nelle imprese: il 94,3% delle imprese, con almeno 10 addetti, dispone di una connessione a

Internet; l’83% delle aziende è connesso a Internet tramite tecnologie in banda larga fissa o mobile anche

se il 73,3% dispone ancora di velocità inferiori a 10 Mbit/s. Il 62,6% delle imprese dispone di un sito web,

ma solo il 35% di questi siti fornisce almeno un servizio di elevata interazione con l'utente.

35 L’ISTAT annualmente effettua un’indagine per rilevare l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelle imprese italiane con almeno 10 addetti e attive nell'industria e nei servizi35.

Page 60: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

60

Altri elementi in grado di dare una precisa fotografia d'insieme della situazione fanno riferimento al 2010 e

riguardano:

− la presenza di reti Intranet ed Extranet attive rispettivamente nel 24,4% e nel 17,3% (cfr. grafico 27);

− l’utilizzo per il 65,2% delle imprese di servizi informativi offerti on-line dalla Pubblica Amministrazione e

l’nvio per il 39,3% alla P.A. di moduli compilati on-line. L'eccessiva difficoltà, il dispendio di tempo

richiesto dalle procedure amministrative on-line e la necessità di perfezionare le operazioni con un invio

cartaceo costituiscono, per una impresa su due, i principali ostacoli all'interazione on-line con la Pubblica

Amministrazione (P.A.);

− l’automatizzazione dell’interazione tra propri sistemi informativi e quelli di soggetti esterni (altre imprese,

banche, P.A.) per circa il 56% delle imprese. Le informazioni relative ad acquisti e vendite dell'impresa

vengono condivise internamente tra le varie funzioni aziendali con applicazioni IT nel 49% dei casi;

− l’utilizzo del commercio elettronico effettuato da circa tre imprese su 10, anche se solo il 5,4% vende on-

line i propri prodotti o servizi realizzando un fatturato pari al 5% di quello totale;

− il tema delle tecnologie 'verdi' (green Ict) che viene affrontato da quasi una impresa su due attraverso

l'adozione di iniziative finalizzate a ridurre il consumo energetico delle apparecchiature ICT o l'utilizzo di

applicazioni IT atte a ridurre i consumi di energia dei processi aziendali.

Le differenze tra circoscrizioni appaiono irrilevanti o poco significative. Il problema maggiore è

rappresentato dal divario (digitale) che separa le piccole imprese (con meno di 50 addetti) da quelle

di maggiori dimensioni (con oltre 250 addetti).

1.5.1 - Situazione in Puglia e in Provincia di Bari

La crescente attenzione della Regione per le tecnologie ICT è testimoniato dal fatto che la Puglia si è

dotata di recente di un Centro di Competenze nel settore dell’Information and Communication Tecnology

(Ict): si chiama Daisy-Net, società consortile a cui partecipano le Università di Bari, Foggia e del Salento, il

Politecnico di Bari e già 32 aziende locali. Ha sede a Tecnopolis ed ha per obiettivo fornire risposte

concrete e rapide al bisogno di innovazione delle imprese del territorio.

Page 61: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

61

93,1

72,7

21,315,1

91,491,4

42

30,3

95,195,1

54,9

38,8

97,997,9

54,654,6

93,7

74,9

34,4

17,3

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

imp 10-49 imp 50-99 imp 100-249 imp 250 e oltre Italia

internet lan intranet extranet

Grafico 27- Imprese con almeno 10 addetti per tipologia di rete e classe di addetti (valori percentuali). Anno 2010

Fonte: elaborazione su dati Istat

Dei sei centri nati al Sud, organizzati su basi regionali, Daisy-Net (acronimo di Driving Advances of Ict in

South Italy - Net, http://daisy-net.com) è l’unico in Puglia nel settore dell’Ict. Il Ministero dell'Università e

della Ricerca, infatti, su indicazione Ue nel 2006 ha voluto la realizzazione dei Centri di Competenza come

un tipo di Polo di Innovazione. Quello Ict-Sud si compone di cinque nodi, nelle regioni dell'obiettivo 1:

Calabria (capofila), Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Daisy-Net rappresenta un polo di innovazione

ed è un laboratorio pubblico-privato attivo anche nei Distretti produttivi per trovare alle imprese il giusto

modello di business, anche trasformando i problemi ambientali, sociali ed industriali in nuove opportunità,

nonché le relative tecnologie idonee a perseguirlo. Il centro pugliese ha già visto approvarsi un progetto

nell’ambito del bando “Industria 2015”, il disegno di legge del 2006 che stabilisce le future linee strategiche

per lo sviluppo e la competitività del sistema produttivo italiano. Il progetto verte sulla gestione della

logistica per rafforzare il Made in Italy e la sua certificazione, in particolare nel settore portante

dell’agroalimentare.

Un quadro interessante dell’attenzione delle aziende pugliesi per le nuove tecnologie ICT emerge dalla

ricerca del 2008 della School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con SMAU36, su

un campione di 400 imprese pugliesi.

36 Il focus della ricerca è rappresentato dall’Osservatorio “La diffusione delle ICT nelle PMI della Puglia” che presenta i risultati quantitativi, statisticamente significativi, quali: la dimensione del mercato ICT delle imprese con meno di 500 addetti; il livello di diffusione delle ICT, sia infrastrutturali che applicative nelle imprese pugliesi con un numero di addetto compreso tra 10 e 500, il livello di maturità ICT come misura del livello di evoluzione nell’utilizzo delle ICT.

Page 62: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

62

L'indagine mostra in relazione alle applicazioni da parte delle imprese dell’ICT una situazione caratterizzata

da luci e ombre:

- da una parte, la percentuale pari al 12% di imprese che possono essere considerate “lungimiranti”, in

quanto utilizzano un'infrastruttura ICT e un parco applicativo evoluti, in linea con la media delle PMI

italiane;

- dall'altra, il 52% delle PMI di questa regione, in particolare quelle di dimensioni minori, sono ancora

immature in termini di utilizzo di tali tecnologie (la media nazionale è del 42%).

Guardando alle imprese lungimiranti, emergono tratti comuni: una elevata sensibilità del vertice nell'utilizzo

di tali tecnologie, la funzione IT e i fornitori, e infine la presenza di una Direzione IT con competenze non

solo tecnologiche ma anche gestionali e di business.

La maggiore o minore “maturità” nell’uso IT passa anche attraverso la tipologia di settori merceologici. In

media più orientati a un utilizzo della tecnologia IT innovativo e quindi più maturi sono quelli della Chimica-

Gomma-Plastica, del Metalmeccanico-Elettrico e dei Servizi finanziari e assicurativi. Al contrario i settori

Costruzioni, Commercio e Trasporti hanno un livello di maturità ICT inferiore, dovuto principalmente alla

forte presenza di imprese di dimensioni minori, in cui l'adozione di tali tecnologie è ancora bassa.

Per capire i motivi di questa situazione è necessario analizzare più in dettaglio il parco applicativo e

l'infrastruttura IT delle PMI pugliesi.

Dall'analisi del parco applicativo dell'ICT delle PMI pugliesi risulta che una percentuale consistente di

imprese (pari al 25%) utilizzi sistemi sviluppati ad hoc "datati" (con un anno medio di adozione che risale al

2000) e quindi poco flessibili rispetto ai cambiamenti che si dovessero rendere necessari.

Al contrario, la percentuale di imprese che ha adottato sistemi gestionali "evoluti" (ERP internazionali,

gestionali verticali e gestionali nazionali), più flessibili, è inferiore rispetto alla media nazionale (22%

rispetto al 29%). Solo il 14% delle PMI ha integrato il sistema gestionale attraverso l'utilizzo di applicazioni

"evolute" quali, ad esempio, la Business Intelligence, il CRM, le applicazioni Mobile & Wireless, le

applicazioni Intranet ed Extranet, ecc. Negli altri casi di adozione si nota un uso di tali applicazioni limitato,

relegato ad alcuni ambiti specifici, senza un progetto di integrazione con il resto del parco applicativo.

In particolare, il 10% delle imprese con un numero di addetti compreso tra 250 e 500 utilizza applicazioni di

Business Intelligence, contro una media nazionale superiore al 30%. Le applicazioni Mobile & Wireless più

diffuse sono quelle più semplici di Mobile Office, seguite dalle applicazioni di gestione del magazzino e di

automazione della forza vendita (soprattutto nel commercio e in alcuni comparti del manifatturiero). È

basso l'utilizzo di applicazioni Intranet a supporto della gestione documentale e della collaborazione tra i

dipendenti. Nella maggioranza dei casi forniscono informazioni e servizi generici ai membri

dell'organizzazione.

Migliore è la situazione delle PMI della Puglia per quanto riguarda l’infrastruttura ICT. Se da una parte circa

1 impresa su 4 utilizza un'infrastruttura "Conservativa" (basata su tecnologia proprietaria), coerentemente

con la maggiore diffusione di sistemi sviluppati ad hoc che spesso si basano su tali infrastrutture, dall'altra

si evidenzia una percentuale contenuta di infrastrutture "Embrionali" e una diffusione di infrastrutture

"Evolute" in linea con i dati rilevanti a livello nazionale.

Page 63: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

63

Infine, in relazione alla diffusione del mercato pugliese dell’ICT, sono le microimprese, con un organico

inferiore alle 10 persone, la tipologia di aziende più rilevante, pari a circa il 55%, mentre rappresentano

circa il 95% del totale delle imprese che operano in Puglia. Le imprese con un numero di dipendenti

compreso tra 10 e 49 cubano invece per circa il 30% del mercato, mentre il rimanente 15% è costituito

dalle imprese con un numero di addetti compreso tra 50 e 500.

1.6 - L’occupazione femminile L’andamento dell’occupazione femminile, nel corso degli ultimi anni, è stato più favorevole rispetto a quella

maschile. La quantificazione riflette però essenzialmente effetti di composizione settoriale, visto che i

settori dove l’occupazione è caduta in misura maggiore sono quelli dell’industria e delle costruzioni, dove

inferiore risulta l’incidenza della manodopera femminile.

Sebbene gli incrementi del numero di disoccupati siano stati maggiori per gli uomini, le donne, in effetti,

continuano a rappresentare la quota maggioritaria tra i disoccupati: se, infatti, il 41,2% delle persone attive

è donna, ben il 47,1% dei disoccupati lo è.

Grafico 28 - Trend di occupazione per genere. Anni 2004-2010

Fonte: elaborazione su dati Istat

Inoltre, l’ultimo Rapporto annuale dell’Istat (2011) ha evidenziato come la crisi abbia aggravato i problemi

strutturali dell’occupazione femminile. La creazione di posti di lavoro nei servizi ad alta intensità di lavoro e

a bassa qualificazione ha favorito l’occupazione femminile, accentuando la segregazione femminile in

questo segmento del mercato del lavoro, mentre è caduta l’occupazione qualificata. Il divario di genere si è

Page 64: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

64

ampliato anche nel sottoutilizzo del capitale umano, dato che è aumentata, più di quanto osservato per gli

uomini, la quota di occupate con un impiego che richiede una qualifica inferiore a quella posseduta.

Se analizziamo il fenomeno della disoccupazione femminile con le variabili rispettivamente del territorio,

dell’età e del titolo di studio, si rilevano le seguenti tendenze:

- nel Meridione il tasso di disoccupazione è del 15,8% contro il 9% del Centro e di quasi il 6% del Nord;

- le giovani donne tra i 15 e i 24 anni rappresentano il target più colpito con il 27,8% (rispetto al 23,3% del

genere maschile), fino a salire drasticamente nel Meridione dove supera il 40%;

- esiste una forte correlazione tra il livello di istruzione e lo stato di occupazione. In altre parole la quota di

donne occupate è maggiore di quella rispettiva degli uomini con riferimento al possesso di titoli di studio

superiori (diploma superiore e laurea). Tale tendenza è però recente nelle regioni Meridionali.

Grafico 29 - Tasso di disoccupazione per circoscrizioni e genere. Anno 2010

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0

14,0

16,0

maschi 7,6 5,1 6,6 12,0

femmine 9,7 7,0 9,0 15,8

totale 8,4 5,9 7,6 13,4

Italia Nord Centro Mezzogiorno

Fonte: elaborazione su dati Istat

Se infatti prima del 2008 gli occupati erano in possesso principalmente di titoli di studio medio-

bassi, con una predominanza della componente maschile, gli anni succesivi gli occupati hanno

principalmente un livello di istruzione medio-alto, con una predominanza in questo caso della componente

femminile (cfr. grafico 29).

Page 65: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

65

1.6.1 - La situazione in Puglia e in Provincia di Bari L’occupazione femminile in Puglia, rappresenta appena un terzo degli occupati, e poco meno della metà

delle persone in cerca di occupazione. Quasi un terzo delle donne occupate, il 27%, ha contratti part-time.

Nel dettaglio:

− le forze di lavoro femminile nel 2010 ammontano a 497.000 unità, pari ad un tasso di attività del 35,3%

(inferiori alla media nazionale rispettivamente di 16 punti percentuali);

− le donne occupate ammontano a 418.000 unità, con un tasso di occupazione del 29,5% contro il 46,1%

della media italiana;

− è del 16,3% il tasso di disoccupazione, quasi 7 punti percentuali in più rispetto al dato nazionale;

− le donne inattive ammontano a 883.000, il 68,8% della popolazione femminile e il 64,1% del totale degli

inattivi.

Permane dunque la condizione di forte disparità tra uomini e donne nel lavoro, che si manifesta attraverso

notevoli gap retributivi, nel proliferare di rapporti discontinui, flessibili, precari e sottopagati, in una

generalizzata scarsa tutela contrattuale delle donne (congedi, maternità).

La Regione Puglia ha istituito l’Osservatorio sull’occupazione femminile e le condizioni di vita delle donne.

L’organismo è stato creato per promuove una cultura dei diritti delle donne nel mondo del lavoro attraverso

interventi in grado di incentivare il lavoro rosa ed incrementare l’occupazione nella regione

Grafico 30 - Occupati per titolo di studio e per genere nella regioni del Meridione (valori %). Anno 2010

10,6

41,6

4,1

31,8

12,0

7,7

24,3

3,6

40,7

23,7

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

40,0

45,0

uomini donne

Licenza elementare licenza media Diploma 2-63 anni

diploma 4-5 anni laurea breve, laurea, dottorato

Fonte: elaborazione Ipres su dati Istat

Page 66: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

66

Tabella 17 - Indicatori del mercato del lavoro per classe di età e sesso in Puglia. Anno 2010 Indicatori

Valori % - 2010 Variazioni % 2010/2009

Puglia Italia Puglia Italia

Tasso di attività (15-64 anni) 51,4 62,2 -0,2 -0,3

di cui : donne 35,3 51,1 1,1 0,0

Tasso di occupazione (15-64 anni) 44,4 56,9 -1,1 -1,0

di cui : donne 29,5 46,1 1,0 -0,6

Tasso di disoccupazione 13,5 8,4 7,1 7,7

di cui : donne 16,3 9,7 0,6 4,3

15-24 anni 34,6 27,8 6,1 9,4

25 anni e oltre 11,3 7,0 6,6 9,4

Tasso di disoccupazione di lunga durata 6,9 4,0 15,0 17,6

di cui : donne 8,9 4,8 8,5 11,6

15-24 anni 16,8 12,1 16,7 21,0

25 anni e oltre 5,9 3,4 15,7 17,2

Fonte: elaborazione Ipres su dati Istat. * da almeno 12 mesi.

In riferimento alla provincia di Bari, per quanto concerne la struttura demografica, al 1 gennaio 2011, le

donne rappresentano il 51,6% rispetto al 51,9% del dato nazionale e di quello regionale. La distribuzione

della popolazione per sesso e classi di età rivela una situazione pressochè uniforme sia per distribuzione di

genere che per fasce di età con quella nazionale, circoscrizionale e regionale (cfr. tab.3).

Il 50% delle donne della Provincia si colloca nella fascia 25-54 anni, nell’età, cioè, di maggiore produttività

lavorativa (Italia 48,6%; Meridione 47,55%; Puglia 49,2%).

Tabella 18 - Popolazione di 15 anni e oltre per sesso, classe di età, stato, circoscrizione regione e provincia (al 1.01.2011; dati in migliaia)

Maschi Femmine Maschi e femmine

15-24

25-54 55 e oltre

Tot. 15-24 25-54 55 e oltre

Totale 15-24 25-54 55 e oltre

Totale

Italia 3.119 13.013 8.725 4.928 2.966 13.092 10.786 26.935 6.086 26.17519.601 51.863

Sud 887 3.120 1.889 5.774 848 2.966 2.299 6.236 1.735 6.086 4.188 12.010

Puglia 249 860 558 1668 237 889 682 1806 486 1749 1.249 3.474

Fg 41 133 86 260 39 136 104 279 80 269 190 539

Ba 76 270 169 515 72 277 203 552 148 547 372 1.067

Ta. 35 122 81 237 33 126 98 258 68 248 179 495

Br. 25 84 56 160 23 87 70 182 49 171 126 346

Le 47 166 117 330 45 176 149 370 92 339 266 700

BAT 25 85 49 159 24 86 57 166 49 171 106 326

Fonte: Istat, Demo 2011

Page 67: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

67

Analizzando però lo stato civile delle donne appartenenti a questa fascia di età, emerge che nella Provincia

di Bari, in termini relativi, vi sia un minor numero di donne nubili rispetto al dato regionale e soprattutto

rispetto a quello nazionale, con una differenza pari a circa 5 punti percentuali (cfr. tab. 19).

Ne consegue che nella Provincia di Bari il modello prevalente è quello coniugale con un ruolo della donna

centrale nella vita familiare e (tendenzialmente) meno esposto nel mondo del lavoro.

In relazione al mercato del lavoro, Il tasso di occupazione è rappresentato dal 31,3%. E’ il dato più alto

dopo Lecce (31,7%), mentre più distaccate si trovano le province di Brindisi (27,5%) e di Foggia (24,5 %).

Tuttavia, nel confronto con le altre province, Bari presenta il gap di genere più consistente, inferiore per le

donne di oltre il 50% rispetto a quello maschile. Tale dato conferma come il modello familiare della

Provincia sia rappresentato dalla figura della donna sposata e di quella di un marito “breadwinner”, che

rappresenta il cardine principale intorno a cui ruota la sussistenza della famiglia.

Rispetto al 2009, l’offerta di lavoro femminile è diminuita del 2,8% (quella maschile è rimasta stabile) e

confluita nella quota delle donne inattive, aumentata del 2,2%.

In riferimento ai tassi di attività femminile, Bari rispetto alle altre province, si dimostra la più virtuosa con un

tasso del 63,5%, di poco inferiore alla media regionale (63,6%) ma ancora molto distante dalla media

nazionale (48,8%).

Un raffronto sui tassi di inattività per classi d’età evidenzia che lo scarto con il genere maschile rimane

pronunciato in tutte le fasce d’età, in particolare nella fascia 35-44 diviene molto accentuato (gap del

46,3%). Esso si amplifica nel successivo segmento dei 45-54 anni, in cui si registra un gap del 48,3%,

mentre si riduce notevolmente nelle fasce d’età (15-24 anni) e (55 e oltre).

Tabella 19 - Popolazione femminile 25-54 anni per stato civile e aree geografiche . Anno 2011

Bari Puglia Italia

v.a. % v.a. % v.a. %

Nubili 68.382 24,7 223.722 25,2 3.683.890 28,1

Coniugate 199,996 72,2 638.165 71,8 8.811.008 67,3

Divorziate 4.676 1,7 13.688 1,6 404.576 3,1

Vedove 3.790 1,4 12.936 1,4 193.047 1,5

Totale 276.844 100,0 888.511 100,00 13.092.521 100,00

Fonte: Istat, Demo 2011

Page 68: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

68

Grafico 31 - Tasso di occupazione nelle province pugliesi per genere. Anno 2010

59,6

29,5

44,4

57,9

24,6

41,2

63,2

31,3

47,2

57,0

28,4

42,5

55,5

27,6

41,2

57,8

31,7

44,4

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

Puglia Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce

maschi femmine totale

Fonte: elaborazione su dati Istat

La dinamica del gap dell’inattività evidenzia dunque gravi situazioni nella fase che coincide con i periodi di

maternità o con l’uscita definitiva dal mercato del lavoro nella fase successiva legata spesso alla rinuncia a

cercare lavoro per dedicarsi alle attività di cura, o perché i carichi di lavoro mal si conciliano con i

sopravvenuti carichi familiari o perché si è scoraggiate nella ricerca di un lavoro che non c’è.

1.6.2 - Imprenditorialità femminile Alla fine di marzo ai registri delle Camere di commercio si sono contate 14.688 imprese femminili in più

rispetto alla stessa data del 2010, un aumento che corrisponde ad una crescita relativa dell’1% su base

annua, decisamente meglio della media del totale delle imprese cresciute, nello stesso periodo, dello 0,6%.

Page 69: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

69

Grafico 32 - Tasso di inattività nelle province pugliesi per genere. Anno 2010

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

90,0

maschi 61,0 21,4 9,4 15,5 48,0

femmine 78,0 48,4 53,0 62,3 81,2

15-24 anni 25-34 anni 35-44 anni 45-54 anni 55-64 anni

Fonte: elaborazione su dati Istat

Il dato degli ultimi tre mesi del 2011 indica per la Puglia il terzo posto nel trend di crescita di “imprese rosa,

con un incremento pari all’1,7%, dopo la Toscana (con una crescita del 2%) e il Lazio (dell’1,9%).

Se si considera l’incidenza delle imprese femminili sul tessuto economico nazionale e regionale, a fronte di

un tasso di femminilizzazione italiano pari al 23,4%, si evidenzia che le regioni del Sud sono quelle in cui la

presenza femminile e la partecipazione delle donne alle economie locali è più accentuata.

Considerando che i valori più alti si rilevano in Molise (con il tasso di femminilizzazione più alto pari al

30,1%delle imprese femminili sul totale), in Abruzzo e Basilicata (con un tasso che supera in entrambi i

casi il 27%), la Puglia si colloca in una posizione intermedia con un tasso pari al 24,2% e con un numero di

imprese pari a 93.202.

Se si osserva la distribuzione delle imprese femminili per forma giuridica, si riscontra che alla fine di marzo

2011, un consistente 60,5% si concentra ancora nella ditta individuale, che distacca di gran lunga la

società di persone al 22,5% e la società di capitale al 14,5%.

Page 70: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

70

Tabella 20 - Distribuzione delle imprese per genere e tasso di feminilizzazione 8valori assoluti e %). Anno 2010

Imprese femminili Imprese maschili Totale imprese Tasso

femminiliz. Val. ass. Val. % Val. ass. Val. % Val. ass. Val %

Puglia 93.202 6,50% 292.228 6,20% 384.761 6,30% 24,2%

Meridione 355.754 25,00% 1.007.877 21,50% 1.363.631 22,40% 26,1%

Italia 1.421.085 100,00% 4.678.714 100,00% 6.099.799 100,00% 23,4%

Fonte: Osservatorio imprenditoria femminile Unioncamere

Le cooperative, i consorzi e le altre forme insieme non superano il 2,5%. Interessante notare, però, come

nell’ultimo anno ci sia stato un orientamento verso forme “associate” di gestione degli assetti aziendali. Non

a caso, le variazioni di maggior rilievo su scala nazionale e regionale, riguardano le società di capitale

(+4,6%), i consorzi (+5,2%) e le altre forme (+7,8%) a fronte di una sostanziale stabilità della ditta

individuale (+0,7%) e di un leggero decremento della società di persone (-0,5%).

Tabella 21 - Distribuzione provinciale delle imprese femminili e variazioni % rispetto al 2010. Anno 2011

Province n. di imprese Variazioni rispetto al 2010

Lecce 17.256 2,2% Bari 34.372 2,1%

Brindisi 8.943 1,5% Taranto 12.813 1,2% Foggia 19.818 0,9%

Fonte: elaborazione Unioncamere

I settori pugliesi che hanno avuto maggior impulso sono quelli dei servizi dedicati alle imprese e quelli delle

nuove tecnologie. Hanno invece avuto un recesso le imprese legate al settore dell’agricoltura, l’unico

settore che ha subito una crisi piuttosto forte.

Nel confronto provinciale, Bari detiene il primato di imprese rosa: 34.372. Seguono rispettivamente Foggia,

Lecce, Taranto e Brindisi.

Con riferimento alla dinamica delle imprese femminili per province pugliesi, nel marzo 2011 Bari fa

registrare una variazione positiva del 2,1% rispetto all’anno precedente.

Page 71: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

71

1.7 - Il Capitale Umano in Provincia di Bari

1.7.1 - La dispersione scolastica

La dispersione può essere definita come insieme di fattori che modificano il regolare svolgimento del

percorso scolastico di uno studente.

Questo fenomeno riassume un insieme di manifestazioni negative vissute nel percorso scolastico:

frequenze irregolari, bocciature, frequenti malattie, cambiamenti di sede e casi di analfabetismo o di scarso

apprendimento anche quando la scuola viene frequentata regolarmente.

E’ un fenomeno che investe l’intero contesto scolastico-formativo, in tutte le su fasi e snodi, ma che

presenta il suo momento di maggiore espansione nel passaggio tra le medie e le superiori.

La popolazione giovanile interessata al fenomeno di dispersione è quella nella fascia di età tra i 14 ed i 17

anni, cioè:

- i giovani impegnati nella scelta dei percorsi dopo la scuola media di 1° grado, che però non fanno

nessuna scelta e non intraprendono nessun percorso (evasioni),

- i giovani che ha fatto tale scelta, hanno intrapreso un percorso ma si fermano nei primi anni (abbandoni).

L’una e l’altra categoria fanno parte della cosiddetta dispersione esplicita37.

I percorsi formativi per l’esercizio del diritto-dovere, in base al nostro ordinamento, sono 3:

- l’istruzione secondaria superiore (sistema scolastico),

- i percorsi di istruzione e formazione professionale per il raggiungimento di una qualifica o un diploma

(sistema di F.P. regionale),

- l’apprendistato per la qualifica o il diploma professionali.

Il tasso di abbandono dei percorsi di istruzione, formazione professionale e apprendistato senza il

conseguimento di una qualifica o di un titolo di studio è nel 2009-2010 pari al 5,2%, sul totale della

popolazione tra i 14 e i 17 anni, cioè la fascia d’età che risulta maggiormente colpita dal fenomeno della

dispersione formativa. Si tratta di più di 120 mila giovani. Il dato relativo alla Regione Puglia evidenzia una

dimensione del fenomeno superiore alla media nazionale (6,7%), con un dato in termini di valori assoluti

che la colloca al quarto posto dopo Campania, Lombardia e Sicilia.

Distribuzione dei 14-17enni al di fuori dei percorsi formativi, a.s.f. 2009-10 per regione (v.a. e %)

Regione Dispersi (VA) % dispersi su popolazione regionale

% dispersi su totale

dispersi Italia

Piemonte 3.133 2,1 2,6

Valle d'Aosta 428 10,1 0,4

Lombardia 21.146 6,2 17,5

37 Ma si parla anche di dispersione potenziale, rappresentata da: a) ritiri formalizzati: interruzione della frequenza con atto formale di ritiro; b)

ripetenze: alunni risultanti ripetenti all’atto dell’iscrizione, c) non ammissioni: alunni che alla fine dell’anno scolastico siano risultati non ammessi

alla classe successiva o non abbiano superato l’esame d) frequenza irregolari: alunni che abbiano accumulato più di 50 gg. di assenza.

Page 72: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

72

Trentino Alto Adige 1.327 3,1 1,1

Veneto 5.916 3,4 4,9

FVG 558 1,4 0,5

Liguria 2.409 4,8 2,0

Emilia Romagna 1.532 1,1 1,3

Toscana 4.614 3,9 3,8

Umbria 586 1,9 0,5

Marche 312 0,6 0,3

Lazio 10.737 5,0 8,9

Abruzzo 2.781 5,5 2,3

Molise 191 1,5 0,2

Campania 25.042 8,7 20,8

Puglia 12.201 6,7 10,1

Basilicata - - -

Calabria 6.638 7,3 5,5

Sicilia 17.152 7,2 14,2

Sardegna 4.122 6,7 3,4

Nord ovest 27.116 5,0 22,5

Nord est 9.333 2,3 7,7

Centro 16.249 3,9 13,5

Sud 46.681 7,2 38,7

Isole 21.274 7,1 17,6

Totale 120.653 5,2 100,0

Fonte: elaborazioni Isfol su dati MIUR, MLPS, regionali, Istat

Significativi infine sono dei dati rilevati dall'indagine del Ministero della pubblica Istruzione, presso le

scuole statali e non statali riferiti all'A.S. 2006/07 che fanno emergere nella secondaria di secondo

grado come l'abbandono interessi prevalentemente il primo anno di corso; sono infatti, i primi ingressi

nel sistema scolastico e gli anni di passaggio da un ordine all'altro che costituiscono una soglia critica

nel percorso scolastico.

1.7.2 - La dispersione scolastica nella regione Puglia

Nello specifico della realtà pugliese appare di grande interesse e attualità il contributo offerto dalle

ricerche in corso nell’ambito del Progetto “Di.Sco.Bull” finanziato dal Ministero dell’Interno con il

Programma Operativo nazionale “Sicurezza per lo sviluppo ed in particolare le conclusioni del caso di

Page 73: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

73

studio pugliese “ABBANDONO SCOLASTICO E BULLISMO: QUALI RISCHI TRA I GIOVANI?” di cui

si riporta una sintesi delle conclusioni.

In Puglia gli studenti quindicenni con competenze minime in lettura, matematica e scienze

(rispettivamente 17,5%, 22,4% e 18,8%) sono meno che in Italia e lo sono ancor di più rispetto

all’insieme delle regioni del Sud; gli indicatori sui tassi di promozione evidenziano esiti positivi

tendenzialmente superiori a quelli rilevati a livello nazionale e nel Sud e nelle Isole, la quota

percentuale di diplomati pugliesi eccellenti, che hanno conseguito 100/100 all’esame di stato è

sensibilmente maggiore della corrispondente quota registrata nel paese: 8,7% (di cui con lode 21,4%)

a fronte di un valore medio nazionale di 6,4% (di cui con lode 16,4%).

Questi sono alcuni dei dati che testimoniano la presenza nella regione di un capitale umano di qualità,

in grado di avere performance educative anche al di sopra delle medie nazionali.

[…]

A fianco di queste virtuosità del sistema Puglia persistono elementi di criticità che impongono

l’adozione di azioni di rinforzo per accrescerne la capacità di inclusione e porre le condizioni per una

piena partecipazione dei giovani ai processi formativi, durante quella parte della loro esistenza che

dovrebbe essere naturalmente dedicata alla formazione e al consolidamento delle conoscenze.

Il 23,4% di 18-24enni pugliesi fuoriusciti precocemente dai percorsi formativi pone la Puglia in una

posizione molto distante dalla soglia del 10,0% fissata da Lisbona 2020 e comunque disallineata dal

paese nel complesso (18,8%), già di per sé lontano dall’indicatore europeo.

[…]

Sul fronte della devianza minorile i 1716 minori (pari a 2,3 ogni mille coetanei) denunciati nel 2009

perlopiù per reati contro il patrimonio (49,4%), e in misura inferiore per reati contro l’incolumità e la

libertà personale (24,4%) segnano uno iato tra la Puglia e il Sud e le Isole nel complesso. Nel primo

caso rispetto al 2006 vi è stata un’apprezzabile flessione pari a -11,2%, nel secondo i minori denunciati

sono cresciuti di +8,4%, nonostante il territorio pugliese, al pari di altre regioni meridionali, ospiti al suo

interno concentrazioni significative di criminalità organizzata.

[…]

Nell’ambito di questo scenario le opinioni raccolte sulla consistenza del bullismo a livello locale se, da

un lato, sono accomunate da una percezione non allarmistica del fenomeno, dall’altro, evidenziano

quanto sia difficile averne una circostanziata tracciabilità, enucleando tra enfatizzazioni mediatiche e

atteggiamenti reticenti i casi di vero e proprio bullismo da quegli episodi di prepotenza e/o sopruso che

pure occorrono nelle scuole e che, sulla base di ricerche condotte sul territorio barese, si stima

abbiano

interessato circa il 40,0% degli studenti di scuola secondaria di I grado intervistati.

Guardando alle cause scatenanti l’abbandono scolastico ed il bullismo, queste devono essere, in primo

luogo, ricondotte a fattori di ordine sovra regionale e afferenti il contesto di disaggregazione sociale e

di disorientamento educativo vissuto da giovani e minori, che accomunano il Sud con il Nord e che

Page 74: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

74

determinano per certi versi un’omologazione dei fenomeni in questione. Ovviamente su di essi insiste,

altresì, l’azione di criticità locali, quali possono essere, nel caso della Puglia, la presenza di alcune

aree, soprattutto nel contesto urbano di Bari, dove la penetrazione della criminalità organizzata e gli

elevati livelli di disagio socio-economico dei nuclei familiari determinano un’intensificazione della

disaffezione verso la scuola e ed una maggiore inclinazione ad assumere comportamenti devianti.

Page 75: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

75

PARTE II

L’attuazione della delega in materia di formazione

professionale della Provincia di Bari

Page 76: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

76

2.1 I l contenuto del la delega L’atto di programmazione approvato dalla Giunta Regionale con la deliberazione n. 1575 del

04/09/2008 delinea, in relazione all’affidamento di attività formative, due tipologie di competenze,

l’una esclusivamente regionale, l’altra affidata alla responsabilità provinciale, secondo la seguente

ripartizione:

- attività di competenza della Regione:

a) interventi fortemente innovativi e sperimentali, obiettivi di particolare rilevanza sociale;

b) interventi di particolare rilevanza innovativa e sperimentale, individuati con specifici atti di

programma;

c) apprendistato professionalizzante;

- attività di competenza delle Province:

a) interventi di formazione professionale, in riferimento agli assi “adattabilità”, “occupabilità”,

“capitale umano”.

Non sono state affidate alla competenza provinciale, in questa fase di delega, interventi contenuti

negli assi III (“inclusione sociale”), V (“transnazionalità”) e VII (“capacità istituzionale”), in quanto la

Regione Puglia ha ritenuto, per il momento, dato il loro carattere di novità all’interno della

programmazione 2007-2013, di mantenerli di esclusiva competenza regionale.

Le Province, dunque, concorrono, per i tre assi innanzi indicati, e naturalmente per la parte di

essi affidata alla responsabilità provinciale, al raggiungimento pieno degli obiettivi del programma

FSE 2007-2013.

Di seguito si riepilogano le attività ad oggi affidate alla competenza delle Province e quelle

riservate alla competenza regionale, suddivise per assi e per categorie di spesa, secondo lo

schema predisposto dalla stessa Regione Puglia e contenuto nell’atto di programmazione

approvato.

Asse I – ADATTABILITA’

Potenziali beneficiari

I beneficiari degli interventi saranno prevalentemente imprese e loro associazioni, enti di formazione accreditati, persone destinatarie di assegni formativi e di servizi alle persone.

Potenziali destinatari

Gli interventi saranno diretti a tutti i lavoratori e le lavoratrici occupate, con particolare attenzione a quelli anziani e con bassa qualificazione, alle persone in contratto di apprendistato, ad imprenditori e manager, ai lavoratori autonomi, alle imprese.

Page 77: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

77

Attività Attività di competenza REGIONALE

Attività di competenza PROVINCIALE

Interventi di qualificazione, qualificazione e specializzazione delle competenze professionali degli operatori privati presenti nei settori dei beni e delle attività culturali ed ambientali, dell’industria e dei servizi, della tutela delle acque e di risparmio idrico, della gestione dei rifiuti e delle bonifiche (categoria di spesa 62) Interventi di riqualificazione delle competenze nel settore turistico, in particolare al fine di migliorare il posizionamento strategico dell’offerta pugliese sui mercati nazionali e internazionali, attraverso il miglioramento delle funzioni di promozione, accoglienza, ospitalità, ecc. (categoria di spesa 62)

x

X

Formazione e servizi alle imprese (check up aziendali, diagnosi organizzative e analisi di mercato) finalizzate in particolare a migliorare il loro posizionamento strategico e i fenomeni di internazionalizzazione, al ricambio generazionale e allo sviluppo di settori innovativi (categoria di spesa 64)

X

Asse II - OCCUPABILITA'

Potenziali beneficiari

I beneficiari degli interventi saranno prevalentemente enti di formazione accreditati, istituzioni scolastiche, enti pubblici e privati, imprese, servizi per l’impiego e singoli individui.

Potenziali destinatari

Gli interventi saranno diretti ai servizi per l’impiego e ai loro operatori, a persone disoccupate, inoccupate e inattive, ai migranti.

Attività Attività di competenza REGIONALE

Attività di competenza PROVINCIALE

Azioni di qualificazione e aggiornamento professionale degli operatori dei servizi per il lavoro in materia di counseling, orientamento, osservatorio mercato del lavoro, marketing alle imprese, progettazione formativa (categoria di spesa 65)

X bando

regionale concordato con Province

Azioni di potenziamento dei servizi per il lavoro, in particolare con il sostegno all’attività dei centri per l’impiego anche attraverso la conferma delle azioni già svolte nel precedente periodo di programmazione (categoria di spesa 65)

X attività

concordata con Province

Interventi a sostegno della qualificazione dell’incontro domanda-offerta

X bando

Page 78: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

78

(categoria di spesa 65) regionale concordato con Province

Attività promozionale e di monitoraggio dell'attività dei servizi per il lavoro (categoria di spesa 65)

X bando

regionale concordato con Province

Azione integrate (formazione, servizi e incentivi) per agevolare l'emersione dei lavoratori non regolari, in particolare nei lavori di cura, nell'edilizia e nell'agricoltura, nei servizi (categoria di spesa 65)

X bando

regionale concordato con Province

Azioni di qualificazione e sostegno ai disoccupati di lunga durata, ai lavoratori in CIGS e mobilità, per l'inserimento e il reinserimento lavorativo (categoria di spesa 66)

X

Interventi di sostegno agli accordi fra le parti sociali finalizzati all’inserimento lavorativo previo percorso di formazione mirata interventi per la promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro (categoria di spesa 66)

X

Servizi integrati (accompagnamento, formazione, incentivi) per lo sviluppo ed il supporto ad interventi di riequilibrio delle opportunità di ingresso nella vita attiva (inclusione sociale giovanile e lavoro giovanile), anche mediante azioni di sostegno alla cooperazione giovanile, specie nelle periferie urbane (categoria di spesa 66)

X

Azioni di sostegno alla riqualificazione professionale delle persone con basso titolo di studio, finalizzata all'acquisizione di un livello minimo di competenze per agevolare l'ingresso nel mercato del lavoro (categoria di spesa 66)

X

Azioni di sistema (studi e ricerche) finalizzate a migliorare la conoscenza del mercato del lavoro pugliese (categoria di spesa 66)

X X

Azioni integrate per l'adattamento delle competenze delle persone con più di 45 anni alle esigenze del sistema produttivo e per consentire la loro permanenza attiva sul mercato del lavoro (categoria di spesa 67)

X

Azioni per promuovere la crescita di nuova imprenditorialità basata su un uso estensivo delle tecnologie ICT (categoria di spesa 68)

X

Introduzione e messa a regime di politiche di conciliazione per promuovere l’accesso delle donne al mercato del lavoro e alla frequenza ai percorsi formativi, attraverso lo sviluppo di servizi innovativi come il tutoraggio e i voucher di conciliazione (categoria di spesa 69)

X

Iniziative a supporto della lotta alle discriminazioni retributive e di carriera per le donne (categoria di spesa 69)

X

Page 79: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

79

Rafforzamento e qualificazione dell'offerta di servizi attraverso la formazione di nuove figure professionali, quali figure di “sostituzione” per favorire le donne lavoratrici (categoria di spes a 69)

X

Percorsi integrati e individualizzati per il recupero e la transizione al lavoro delle donne, anche in condizione di disagio sociale (categoria di spesa 69)

X

Interventi di accompagnamento, formazione, emersione per gli iimmigrati, in particolare neo ed extra comunitari anche con il supporto delle reti i stituzionali esistenti nel territorio (categoria di spesa 70)

X

Percorsi interculturali e linguistici per l’inserimento occupazionale degli immigrati (categoria di spesa 70)

X

Potenziamento dell’offerta formativa interculturale per persone immigrate attraverso la formazione delle nuove professioni sociali nel campo della mediazione interculturale e linguistica (categoria di spesa 70)

X

Asse IV - CAPITALE UMANO

Potenziali beneficiari

I beneficiari degli interventi saranno prevalentemente enti pubblici e privati, enti di formazione accreditati, istituzioni scolastiche, imprese, centri di ricerca, università e singoli individui.

Potenziali destinatari

Gli interventi saranno diretti a persone in cerca di occupazione, studenti, ricercatori, imprese, centri di ricerca, università.

Attività

Attività di competenza REGIONALE

Attività di competenza PROVINCIALE

Prevenzione della dispersione scolastica attraverso interventi finalizzati a migliorare la funzione di inclusione sociale del sistema scolastico (orientamento, socializzazione extra-scolastica e accompagnamento) (categoria di spesa 73)

X

Azione di socializzazione extra-scolastica finalizzate a migliorare il grado di attrattività della scuola e le sue relazioni con il territorio e prevenire la dispersione scolastica (categoria di spesa 73)

X

Azioni mirate per il contrasto alla dispersione scolastica dei minori immigrati e per elevare il grado di istruzione delle persone immigrate (categoria di

X

Page 80: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

80

spesa 73) Percorsi integrati di inserimento, permanenza e reinserimento dei soggetti a rischio di dispersione scolastica e formativa (categoria di spesa 73)

X

Interventi per promuovere il successo scolastico attraverso strategie didattiche e formative orientate a migliorare le competenze di base attraverso la valorizzazione delle potenzialità dei singoli, comprese le competenze informali e non formali (categoria di spesa 73)

X

Interventi di aggiornamento delle competenze degli insegnanti finalizzate a migliorare la loro azione preventiva nei confronti della dispersione scolastica (categoria di spesa 73)

X

Percorsi formativi e servizi successivi al conseguimento dell'obbligo scolastico fino a 16 anni, rivolti all’acquisizione di una qualifica (categoria di spesa 73)

X

Percorsi formativi, anche integrati con il sistema scolastico, per il completamento della formazione di base e per l'acquisizione di un livello minimo di competenze da parte delle persone che siano senza la qualifica o senza il diploma (categoria di spesa 73)

X

Interventi di formazione di base per adulti: EDA (categoria di spesa 73)

X

Interventi di istruzione e formazione tecnica superiore I.F.T.S. (categoria di spesa 73)

X bando per IFTS interprovinciali

X

Interventi per il potenziamento delle figure direttive, manageriali e organizzative nel settore turistico (categoria di spesa 73)

X

Percorsi di stages per allievi delle scuole medie superiori (categoria di spesa 73)

X

Azioni di informazione, sensibilizzazione, educazione, comunicazione, promozione della partecipazione, finalizzate all’incremento della raccolta differenziata, a favore delle scuole, delle imprese, dei cittadini e delle cittadine, in funzione del ruolo svolto nell’ambito dell’organizzazione del lavoro domestico (categoria di spesa 73)

X

Interventi formativi per l'educazione, l'informazione e la formazione permanente sulle strategie di difesa del suolo e della mobilità sostenibile (categoria di spesa 73)

X

Page 81: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

81

L’atto di programmazione approvato dalla Regione Puglia, che definisce la ripartizione delle funzioni

tra Regione e Province, come innanzi fotografata, sancisce anche che il conferimento alle

Amministrazioni Provinciali della delega in materia di formazione professionale ha un carattere graduale

e, pertanto, quanto contenuto nell’atto stesso debba avere carattere provvisorio e debba essere rivisto a

metà della programmazione 2007-2013, ponendo riferimento gli effettivi risultati e le criticità manifestatesi

nella prima fase di attuazione della delega.

Ciò ovviamente sprona la Provincia di Bari ad attuare le funzioni delegate nella maniera più efficace,

trasparente e produttiva possibile, in modo da potersi presentare all’appuntamento di metà percorso con

tutte le carte in regola per rivendicare il conferimento più pieno della delega, nello spirito peraltro della

stessa legge, che nella pienezza la conferisce e comunque nell’interesse del territorio.

2.2 Le r isorse f inanziarie destinate

Con l’atto di programmazione approvato dalla Giunta Regionale nel 2008 sono state globalmente

assegnate alle cinque Province pugliesi risorse finanziarie per un importo di 387.007.960,00 euro, su un

totale complessivo di spesa pubblica di 1.239.200,00 euro prevista nel programma approvato, per

l’attuazione di una parte degli interventi contenuti nei quattro assi per i quali è stata stabilita attribuzione

di competenza a livello provinciale (Adattabilità, Occupabilità, Capitale Umano ed Assistenza Tecnica),

come risulta dalla “tabella di ripartizione delle risorse finanziarie” che segue sub lettera A.

Tale importo è stato ripartito nei sei anni di possibile operatività del programma da parte delle

Amministrazioni provinciali, dal 2008 al 2013, in ragione di un sesto dell’importo totale per ogni anno, a

partire dal 2008.

Tali risorse, corrispondenti al 30,25% della dotazione dell’intero programma, sono state distribuite tra

le cinque Province utilizzando il criterio della ripartizione demografica, sulla base dei dati ISTAT relativi

alla popolazione residente contenuti nel bilancio demografico nazionale, come riportato nella tabella di

“riparto delle risorse tra le Province” che segue sub lettera B.

Successivamente, con l’avvento nel 2009 della nuova provincia Barletta-Andria-Trani, la Regione

Puglia con nota n. 12556 del 27/12/2009 ha comunicato la nuova distribuzione delle risorse finanziarie

sulle sei province, a partire dalla annualità 2010.

Infine con Delibera della Giunta Regionale del 10 febbraio 2011, n. 193 recante il “Piano di riparto

annuo risorse destinate alle Province in qualità di Organismi intermedi” la Regione ha approvato la tabella

“Ripartizione delle risorse tra le Province – Annualità 2011”, che segue sub lettera C.

Le Province sono tenute ad iscrivere nei propri bilanci di competenza le rispettive risorse assegnate,

istituendo un capitolo in entrata, nel quale far confluire i fondi trasferiti dalla Regione, correlato a quattro

differenti capitoli di spesa in uscita, uno per ciascun asse di intervento finanziato.

Page 82: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

82

All'atto dell'approvazione delle graduatorie provinciali di ammissione a finanziamento e previa

comunicazione degli estremi degli atti amministrativi di approvazione, la Regione trasferisce a ciascuna

Provincia, in termini di cassa, una quota pari al 95% del valore delle attività autorizzate.

A seguito della comunicazione da parte di ciascuna Provincia recante l'esito delle certificazioni di

spesa e di chiusura delle attività, la Regione eroga, in termini di cassa, una quota finale commisurata al

raggiungimento dell'importo massimo riconoscibile, pari al 100% del valore delle attività realizzate.

Al fine di scongiurare il mancato superamento della soglia posta dalla regolamentazione comunitaria

con la regola dell’n+2 (disimpegno automatico delle risorse), a partire dalla fine del 2009 le Province sono

obbligate a rispettare un livello di impegni di spesa regolato dal meccanismo dell’n+1 delle risorse annuali

che la Regione trasferisce, ossia il livello di spesa impegnata delle Province deve aumentare ogni anno

dell’intero importo relativo all’annualità precedente).

Alla fine del 2011 ciascuna Provincia deve quindi conseguire un livello di spesa impegnato almeno

pari all’importo dell’intera annualità 2010 assegnata.

2.3 Categorie di spesa - Earmarking

Per i P.O. 2007-2013, il Regolamento Generale, confermando da un punto di vista generale i principi

fondamentali dei Fondi strutturali già presenti nella passata programmazione, introduce tra i nuovi principi

di intervento, quello dell’earmarking, che consiste nell’introduzione di target di spesa per gli interventi delle

politiche di coesione finalizzate agli Obiettivi di Lisbona – Orientamenti integrati per la crescita e

l’occupazione, nella misura del 60% della spesa destinata all’obiettivo Convergenza.

Al fine di raggiungere tali obiettivi prioritari, nel Regolamento Generale sono previste le categorie di spesa

relative all’earmarking (in particolare le categorie attinenti al campo di applicazione FSE, sono quelle

comprese tra il codice 62 e il 74 dell’allegato IV del Regolamento Generale n. 1083/2006).

Alla luce di quanto previsto nella D.G.R. n. 1575/2008 si riporta di seguito un prospetto riepilogativo nel

quale viene individuata l’incidenza massima percentuale che ciascuna categoria di spesa, oggetto di

delega, può avere rispetto alla dotazione massima prevista, per l’intera durata della programmazione, per

ognuno degli Assi I – II - IV:

Page 83: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

83

Di tali percentuali, l’Amministrazione Provinciale di Bari ne tiene conto nella predisposizione di codesto

piano di attuazione, che intende “riequilibrare” le posizioni dei precedenti Piano di Attuazioni presentati.

Pertanto, a fronte della suddetta volontà e dei dati riportati nella nota n.0011318 del 23/04/2010 si

riporta la distribuzione delle risorse come da tabella B.

In merito all’Asse dell’Occupabilità si evidenzia che, per riequilibrare la percentuale già impegnata in

termini di risorse sulla categoria 70 negli anni 2008 e 2010, la Provincia di Bari non destinerà alcuna

ulteriore risorsa finanziaria alla suddetta categoria, confermando l’impegno generale a rispettare le

percentuali previste dall’earmarking.

Page 84: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Form

azione Professionale

84

(Tabella A)

(Tabella B)

ASS

E A

DA

TTA

BIL

ITA

' O

CC

UP

AB

ILIT

A'

CA

PIT

ALE

U

MA

NO

(*)

CA

TEG

OR

IA

62

64

66

67

68

69

70

73

TOTA

LE

AN

NO

201

2 950.780,57

396.124,90

3.812.082,58

620.957,13

824.719,48

1.649.438,96

6.873.095,00

15.127.198,62

1

.346

.905

,00

6.9

07.1

98,0

0 6

.873

.095

,00.

EA

RM

AR

KIN

G

70

,47

%

29

,53

%

55

,48

%

7,8

3%

1

3,0

5%

2

3,6

3%

0

,00

%

10

0,0

0%

1

9.23

3.7

(*) app

licata la

decu

rtazione

per la com

partecipazion

e al P

iano di A

zion

e e Coe

sione per un valore di 3

.834.865,00

Page 85: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

85

2.4 La predisposizione degli avvisi pubblici e la valutazione delle proposte

Il Comitato di Sorveglianza del POR Puglia FSE 2007-2013 in date 23/01/2000 e 08/07/2008 ha

approvato i criteri di selezione delle operazioni finanziate con le risorse del Fondo Sociale Europeo, di

cui all’art. 65, primo comma, lett. A del Regolamento CE n. 1083/2006. Tali criteri sono ovviamente

prescrittivi per le Province e devono essere rispettati.

2 .5 L’assistenza tecnica e d i processi riorganizzat ivi

L’Autorità di Gestione e gli Organismi Intermedi devono attivare soluzioni organizzative atte ad

assicurare la verifica della qualità e della esaustività dei dati, ai differenti livelli di dettaglio, e realizzare il

controllo della regolarità delle spese, che è condizione essenziale per la certificazione delle spese

ammissibili e, quindi, per il buon funzionamento del circuito finanziario del programma.

Al fine di rendere efficace l’attuazione del POR Puglia FSE 2007/2013 le Province, in quanto

Organismi Intermedi, debbono dotarsi di una organizzazione conforme a quella prevista nel sistema di

gestione e controllo regionale, ai sensi del Regolamento CE n. 1083/2006.

Tale Organismo deve disporre di un sistema di contabilità, sorveglianza e informativo finanziario,

separati e informatizzati.

Le Province, per adempiere a questi obblighi, saranno dotate di apposite risorse umane e strumentali

a carico dell’asse “Assistenza Tecnica”.

La rimanente quota di 6.000.000 euro saranno erogati direttamente alle Province, per servizi

specialistici di assistenza tecnica da attivare da parte delle stesse. Alla Provincia di Bari, in particolare,

per l’anno 2012, toccherà, per tali dirette necessità, la somma di euro 307.700,00.

Page 86: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

86

Asse I - Adattabilita’

Page 87: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

87

Attività

• MODULI FORMATIVI DI AGGIORNAMENTO, SPECIALIZZAZIONE ,

PERFEZIONAMENTO

• TUTORING FORMATIVO PER L’AGGIORNAMENTO, LA

SPECIALIZZAZIONE ED IL PERFEZIONAMENTO

Obiettivo

specifico:

a)

SVILUPPARE SISTEMI DI FORMAZIONE CONTINUA E SOSTENERE

L’ADATTABILITA’ DEI LAVORATORI

Obiettivo

operativo

ACCOMPAGNARE I PROCESSI DI INNOVAZIONE E ADATTABILITA’

DELL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E DEI SISTEMI PRODUTTIVI PER

ACCRESCERE LA COMPETITIVITA’ DEL SISTEMA ECONOMICO IN

UN’OTTICA DI COESIONE SOCIALE E QUALITA’ DELLO SVILUPPO

Categoria di

spesa:

62

SVILUPPO DI SISTEMI E STRATEGIE DI APPRENDIMENTO PERMANENTE

NELLE IMPRESE: FORMAZIONE E SERVIZI PER I LAVORATORI PER

MIGLIORARE LA LORO ADATTABILITA AI CAMBIAMENTI ATTRAVERSO

IL MIGLIORAMENTO DELLE FUNZIONI DI PROMOZIONE, ACCOGLIENZA,

OSPITALITÀ E DELL’INNOVAZIONE

Page 88: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

88

La declaratoria utilizzata dal P.O.R. per questa attività prevede interventi di

riqualificazione e specializzazione nell’ambito di quattro aree economiche: beni e attività culturali

ed ambientali, tutela delle acque e risparmio idrico, gestione dei rifiuti e bonifiche, industria e

servizi. Mentre le prime tre aree economiche rappresentano dei “segmenti” del sistema produttivo

con dimensioni piuttosto contenute, l’ultima denominazione include due dei tre settori con cui

tradizionalmente si articola il sistema produttivo: cioè il secondario (industria) e il terziario

(commercio e servizi).

Pertanto, tratteremo del settore dell’industria e dei servizi in un contesto di descrizione

generale del sistema produttivo regionale e provinciale per poi successivamente descrivere più

nello specifico le altre tre aree economiche.

STRATEGIE E AZIONI OPERATIVE

I dati esaminati descrivono una situazione provinciale economico-produttiva in recessione

(diminuzione delle Unità locali, calo dell’occupazione), in un contesto con un tasso di

occupazione già basso e con una flessione del prodotto interno lordo.

Le competenze da elevare sono indicate, per il 2011, nella ricerca di NOMISMA38 sul

rapporto tra formazione e impresa nella Provincia di Bari relativa ai settori industriali (edile,

agrolimentare, metalmeccanico, tessile e del mobile.e dei servizi) e dei servizi,

Il complesso dei fabbisogni formativi evidenziato dalla ricerca in questione può essere così

ricostruito:

a) INDUSTRIA: le richieste riguardano prevalentemente la formazione sui processi produttivi

e l’innovatività dei prodotti e le competenze in materia di allargamento del mercato e di

incremento della capacità di rispondere alle esigenze dei clienti e l’ICT (Cfr. Graf. n. 6)

b) SERVIZI. Le aree di competenza di cui le imprese sentono il maggior bisogno sono

soprattutto quelle relative agli aspetti commerciali, più in particolare: la rispondenza alle

richieste specifiche del cliente, l’ampliamento della rete distributiva e commerciale, la

presenza su mercati esistenti e l’aumento delle competenze funzionali all’introduzione di

nuovi servizi.

Grafico 4 - Aree di competenza che le Imprese della Provincia di Bari desiderano potenziare (valori %)

38 NOMISMA Il rapporto tra formazione e impresa in Provincia di Bari, secondo rapporto semestrale p.m. marzo 2011

Page 89: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

89

47,2 46,943,1 42,5 41,6

38,9 38,635,7 33,9 32,7

29,226,5

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

Fonte: Nomisma….

Grafico 5 - Aree di competenza che le imprese desiderano potenziare (Valori %)

50,0

42,6 41,7 40,7

35,2 34,3 32,4 32,429,6

18,514,8

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

Fonte: Nomisma…

Per l’anno 2011 verranno previste azioni formative che riguarderanno, preferenzialmente, i

fabbisogni di aggiornamento, di specializzazione e di perfezionamento degli occupati nei settori

Page 90: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

90

dell’Industria e dei servizi individuati dalla ricerca summenzionata. Verrà riconosciuta una priorità

alle donne, agli over 45 ed ai soggetti con basso titolo di studio.

1 Moduli formativi di aggiornamento, specializzazione, perfezionamento

� Obiettivo

Moduli formativi di aggiornamento, specializzazione, perfezionamento in particolari aree di

competenze su tematiche specifiche nei settori beni e attività culturali e ambientali, industria

e servizi, tutela delle acque e risparmio idrico, gestione dei rifiuti e delle bonifiche

(ristrutturazione e recupero architettonico di edifici storici, restauro degli edifici, attività

culturali legate alla pianificazione turistica e dell’ambiente, miglioramento dei servizi di

fruizione dei beni culturali attività correlate al settore dello spettacolo, adeguamento delle

figure professionali per il controllo, monitoraggio e gestione della problematica ambientale,

sviluppo delle attività produttive e commerciali ecc.).

� Struttura, numero di edizioni e parametro finanziario

L’azione prevede l’attivazione di corsi, della durata massima di 150 ore, con 15 allievi

per corso e con un finanziamento di 15 euro x h/allievo. L’azione interesserà

complessivamente 300 unità.

� Potenziali beneficiari

Possono partecipare agli avvisi pubblici emanati dalla Amministrazione Provinciale di Bari:

a) organismi di formazione accreditati, operanti nell’ambito provinciale;

b) aziende aventi sede di lavoro o unità produttive nel territorio provinciale, per i propri

dipendenti.

� Potenziali destinatari

Lavoratori occupati in aziende aventi sede di lavoro o unità produttive operanti in provincia

di Bari.

� Vincoli o premialità nella valutazione dei progetti

In sede di valutazione dei progetti si terrà in debito conto la presenza tra i destinatari

dell’azione formativa di donne, over 45 e soggetti con basso titolo di studio.

Gli organismi di formazione accreditati dovranno accludere al progetto la richiesta da parte

della/e azienda/e di progettare e realizzare un intervento formativo per il personale alle

proprie dipendenze, con la specificazione del numero, delle qualifiche e delle motivazioni a

supporto.

Page 91: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

91

� Tempi di presentazione e valutazione dei progetti

I progetti possono essere presentati, dai soggetti competenti, dalla data fissata dal relativo

Avviso Pubblico della Provincia di Bari secondo le modalità e la tempistica stabiliti in avviso

°°°°°°°

C’è una ulteriore caratteristica del sistema produttivo barese, dell’industria e dei servizi, con la

quale necessariamente una politica formativa deve misurarsi: le dimensioni delle imprese per

numero di persone utilizzate: ossia il numero di addetti per ogni unità locale.

Dal grafico 1 sappiamo che nel 2010 le unità locali dell’industria e dei servizi in provincia

ammontavano a 114.041; dal grafico 2 rileviamo che in queste unità locali operavano 483.076

addetti.

Ne deriva che la media di addetti per ogni unità locale è pari a 3,88. Naturalmente dietro tale

dato ci sono aziende di medie e grandi dimensioni, ma anche piccole e micro imprese. Imprese

che mai potrebbero accedere alla formazione di tipo corsuale e che necessitano di percorsi

formativi che tengano conto e del loro ridotto numero di addetti e delle loro esigenze organizzative.

Occorre, cioè una formazione il più possibile “personalizzata”.

2 Tutoring formativo per l’aggiornamento la specializzazione il perfezionamento

� Obiettivi

Aggiornare, specializzare e perfezionare la professionalità del personale (dell’industria e dei

servizi, dei beni e delle attività culturali e ambientali, della tutela delle acque e risparmio idrico,

della gestione dei rifiuti e delle bonifiche) in particolari aree di competenze, mediante interventi

formativi personalizzati da parte di tutors che alternino informazioni tecnico-professionali e

formazione on the job

� Struttura, durata e costo

I tutoraggi, tenuti da tecnici ed esperti, sono rivolti a all’imprenditore/manager dell’azienda e due

addetti individuati all’interno dell’azienda per coadiuvare il titolare nel processo di innovazione. I

tutoraggi avranno una durata massima di 150 ore, da realizzarsi nell’arco di 12 mesi dalla data

dell’approvazione formale del progetto da parte della Provincia.

Costo : euro 15 x 150 h(max) per ogni soggetto tutorato.

� Potenziali beneficiari

Possono partecipare agli avvisi pubblici emanati dalla Amministrazione Provinciale:

Page 92: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

92

a) aziende dell’industria e dei servizi, dei beni e delle attività culturali e ambientali, della tutela delle

acque e risparmio idrico, della gestione dei rifiuti, aventi sede di lavoro o unità produttive nel

territorio Provinciale, per il proprio personale.

� Potenziali destinatari

Lavoratori occupati, con qualsiasi tipo di contratto, in aziende dell’industria e dei servizi, dei beni e

delle attività culturali e ambientali, della tutela delle acque e risparmio idrico, della gestione dei

rifiuti e delle bonifiche.

� Vincoli

I consulenti dovranno accludere al progetto il curriculum vitae. Da tale curriculum dovrà risultare, a

pena di non ammissibilità, una pregressa operatività nel tipo di prestazione richiesta di almeno

cinque anni.

� Tempi di presentazione e valutazione dei progetti

I progetti possono essere presentati, dai soggetti competenti, dalla data fissata dal relativo Avviso

Pubblico della Provincia di Bari secondo le modalità e la tempistica stabiliti in avviso

3. PARTE TERZA: INDICATORI DI REALIZZAZIONE E DI RISULTATO

3.1.- INDICATORI PROVINCIALI

3.1.1.- Indicatori di realizzazione

AZIONI A FAVORE DEI DESTINATARI INDICATORI

1

Moduli formativi di aggiornamento, specializzazione perfezionamento

N. di progetti (approvati, avviati, conclusi) per tipologia di intervento N. di destinatari (approvati, avviati, conclusi) per tipologia d’intervento e per caratteristiche principali (degli avviati)

2

Tutoring formativo per l’aggiornamento la specializzazione il perfezionamento

3.1.2. – Indicatori di risultato

AZIONI A FAVORE DEI DESTINATARI

Dato di part.

Dato atteso Fonte

1

Interventi formativi per l’aggiornamento la specializzazione e il perfezionamento

Certificazione conseguita dal 90% degli allievi iscritti

Sistema regionale di monitoraggio

Page 93: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

93

2

Tutoring formativo per l’aggiornamento la specializzazione il perfezionamento

3.2.- INDICATORI REGIONALI (P.O.R.)

3.2.1.- Indicatori di realizzazione

Obiettivo specifico: b) INDICATORI Favorire l’innovazione e la produttività attraverso una migliore qualità del lavoro

N. di progetti (approvati, avviati, conclusi) per tipologia di intervento N. di destinatari (approvati, avviati, conclusi) per tipologia d’intervento e per caratteristiche principali (avviati)

3.2.2. – Indicatori di risultato

Denominazione Dato di partenza Target Fonte Obiettivo specifico a): Sviluppare sistemi di formazione continua e sostenere l’adattabilità dei lavoratori

Tasso di copertura dei destinatari degli interventi di formazione continua cofinanziati, rispetto al totale degli occupati (media annua) declinato per genere

0,3

0,4%

Monitweb e ISTAT, rilevazione continua delle forze di lavoro

Page 94: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

94

Attività

FORMAZIONE E SERVIZI ALLE IMPRESE (CHECK UP AZIENDALI,

DIAGNOSI ORGANIZZATIVE E ANALISI DI MERCATO) FINALIZZATE IN

PARTICOLARE A MIGLIORARE IL LORO POSIZIONAMENTO

STRATEGICO ED I FENOMENI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE, AL

RICAMBIO GENERAZIONALE E ALLO SVILUPPO DI SETTORI

INNOVATIVI

Obiettivo

specifico:

C)

SVILUPPARE POLITICHE E SERVIZI PER L’ANTICIPAZIONE E GESTIONE

DEI CAMBIAMENTI, PROMUOVERE LA COMPETITIVITA’ E

L’IMPRENDITORILITA’

Obiettivo

operativo

ACCOMPAGNARE I PROCESSI DI INNOVAZIONE E ADATTABILITA’

DELL’ORGANIZZAZIONE DE LAVORO E DEI SISTEMI PRODUTTIVI PER

ACCRESCERE LA COMPETITIVITA’ DEL SISTEMA ECONOMICO IN

UN’OTTICA DI COESIONE SOCIALE E QUALITA’ DELLO SVILUPPO

Categoria

di spesa:

64

SVILUPPO DI SISTEMI E STRATEGIE DI APPRENDIMENTO PERMANENTE

NELLE IMPRESE: FORMAZIONE E SERVIZI PER I LAVORATORI PER

MIGLIORARE LA LORO ADATTABILITA AI CAMBIAMENTI ATTRAVERSO IL

MIGLIORAMENTO DELLE FUNZIONI DI PROMOZIONE

DELL’IMPRENDITORIALITA’ E DELL’INNOVAZIONE

Page 95: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

95

3 Formazione e accompagnamento da parte di strutture consulenziali

� Obiettivo

Supportare e accompagnare con l’aiuto di strutture consulenziali il management in processi di

diagnosi aziendale, innovazione dei processi e dei prodotti, di posizionamento strategico, di ricambio

generazionale.

� Struttura e parametro finanziario

Saranno finanziati progetti per un valore massimo per progetto di euro 20.000,00 con i quali

retribuire la prestazione di strutture specializzate nella consulenza aziendale.

� Potenziali beneficiari

Possono partecipare agli avvisi pubblici emanati dalla Provincia di Bari, per l’assegnazione di

interventi di formazione/accompagnamento, micro, piccole e medie imprese aventi sede di lavoro o

unità produttive operanti nella Provincia.

� Potenziali destinatari

Management e personale occupato in micro, piccole e medie imprese aventi sede di lavoro o

unità produttive operanti nella Provincia

� Vincoli

Le aziende dovranno accludere al progetto il curriculum della struttura consulenziale. Da tale

curriculum dovrà risultare, a pena di non ammissibilità, una pregressa operatività di tale struttura nel

tipo di prestazione richiesta di almeno cinque anni.

Page 96: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

96

ASSE II – OCCUPABILITA’

Page 97: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

97

Attività

AZIONI DI QUALIFICAZIONE E SOSTEGNO AI DISOCCUPATI DI LUNGA

DURATA, AI LAVORATORI IN CIGS E IN MOBILITÀ, PER L'INSERIMENTO

E IL REINSERIMENTO LAVORATIVO

Obiettivo

specifico:

e)

ATTUARE POLITICHE DEL LAVORO ATTIVE E PREVENTIVE CON

PARTICOLARE ATTENZIONE ALL'INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI NEL

MERCATO DEL LAVORO, ALL'INVECCHIAMENTO ATTIVO, AL LAVORO

AUTONOMO E ALL'AVVIO DI IMPRESE

Obiettivo

operativo

SOSTENERE LA PARTECIPAZIONE AL MERCATO DEL LAVORO E

L'INSERIMENTO OCCUPAZIONALE TRAMITE L'OFFERTA DI MISURE

ATTIVE E PREVENTIVE RIVOLTE IN PARTICOLARE A GIOVANI,

DISOCCUPATI DI LUNGA DURATA, PERSONE CON BASSO TITOLO DI

STUDIO, E/O CON PIÙ DI 45 ANNI

Categoria

di spesa: 66

ATTUAZIONE DI MISURE ATTIVE E PREVENTIVE SUL MERCATO DEL

LAVORO

Page 98: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

98

4 Interventi per l’acquisizione di competenze professionale certificate

� Obiettivo

Acquisire competenze professionali certificate di immediata spendibilità nel sistema produttivo,

mediante azioni formative in presenza e sul lavoro e misure di accompagnamento.

� Struttura e parametro finanziario

L’azione prevede l’attivazione di interventi corsuali della durata massima di 900 ore, delle quali

il 30%-40% in attività di stage, con 18 allievi per corso e con un finanziamento di 12 euro x

h/allievo (comprensivo dell’indennità di frequenza degli allievi non inferiore ai 2 euro x h/allievo

da assegnare per ogni ora di formazione, accompagnamento e tirocinio effettivamente svolte).

L’intervento si articolerà pertanto nelle seguenti fasi sequenziali:

a) la selezione dei partecipanti, mediante colloqui individuali, sulla base della propensione

personale del candidato e delle specifiche competenze d’ingresso, se previste nel progetto;

b) un percorso formativo frontale preceduto dalla analisi/bilancio delle competenze. La

progettazione dell’intervento prevederà, obbligatoriamente, la formazione alla sicurezza sui

luoghi di lavoro ai sensi dell’articolo 37 comma 2 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e

successive modifiche e integrazioni, da un minimo di 8 a un massimo di 16 ore a seconda della

classificazione delle attività economiche per classe di rischio, ai sensi di quanto previsto

dall’Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2011.

c) la fase di stage compresa tra il 30% e 40% delle ore totali del corso

� Potenziali beneficiari

Possono partecipare agli avvisi pubblici emanati dalla Amministrazione Provinciale di

Bari Organismi di formazione accreditati, operanti nell’ambito Provinciale, con la collaborazione

delle aziende che ospitano gli stage.

� Potenziali destinatari

Lavoratori con ammortizzatori, in mobilità o che hanno cessato un’attività

imprenditoriale senza sostegno al reddito, disoccupati di lunga durata iscritti nelle anagrafi dei

Centri per l’Impiego della Provincia di Bari.

� Vincoli o premialità nella valutazione dei progetti

È considerata vincolante ai fini dell’ammissibilità del progetto la collaborazione con

aziende, operanti nel settore professionale di riferimento del corso, che ospitano gli stage. Si

prevede una possibilità di riservare una quota del totale allievi iscritti pari al 10% per lavoratori

in mobilità e del 10% per neo comunitari e/o extracomunitari con regolare permesso di

soggiorno e residenza in Provincia di Bari

Page 99: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

99

3. PARTE TERZA: INDICATORI DI REALIZZAZIONE E DI RISULTATO

3.1.- INDICATORI PROVINCIALI

3.1.1.- Indicatori di realizzazione

AZIONI A FAVORE DEI DESTINATARI INDICATORI 1

Interventi per l’acquisizione di competenze professionale certificate

N. di progetti (approvati, avviati, conclusi) per tipologia di intervento N. di destinatari (approvati, avviati, conclusi) per tipologia d’intervento e per caratteristiche principali (degli avviati)

3.1.2. – Indicatori di risultato

AZIONI A FAVORE DEI DESTINATARI

Dato di part. Dato atteso Fonte

1

Interventi di formazione e di accompagnamento al lavoro

Certificazione conseguita dall’80% degli allievi iscritti

Sistema regionale di monitoraggio

2

Tirocini di reinserimento lavorativo

90% tirocini conclusi 30% tirocinanti assunti

3.2.- INDICATORI REGIONALI (P.O.R.)

3.2.1.- Indicatori di realizzazione

Obiettivo specifico: e)

INDICATORI

Attuare politiche per il lavoro attive e preventive con particolare attenzione all'integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, all'invecchiamento attivo, al lavoro autonomo e all'avvio di imprese.

N. di progetti, di richieste di tirocini (approvati, avviati, conclusi) per tipologia di intervento. N. di destinatari (approvati, avviati, conclusi) per tipologia d’intervento e per caratteristiche principali (avviati).

3.2.2. – Indicatori di risultato

Denominazione Dato di partenza

Target Fonte

Obiettivo specifico e) : attuare politiche del lavoro attive e preventive con particolare attenzione all'integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, all'invecchiamento attivo, al lavoro autonomo e all'avvio di imprese

Tasso di copertura della popolazione Monitweb e

Page 100: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

100

servita dalle politiche attive e preventive sostenute dall’obiettivo (media annua), declinato per genere

0,8 %

0,8 %

ISTAT, rilevazione continua delle forze di lavoro

Tasso di incidenza degli interventi finalizzati al lavoro autonomo e all’avvio di imprese sul totale di quelli realizzati dall’obiettivo

0

14,1%

Monitweb

Tasso di inserimento occupazionale lordo dei destinatari di Fse per target group prioritari dell’obiettivo (immigrati, popolazione in età matura) declinato per tipologia di rapporto di lavoro

21,7%

33,3%

Specifiche indagini campionarie sugli esiti occupazionali dell’azione (indagini di placement)

Page 101: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

101

Attività

INTERVENTI CORSUALI DI FORMAZIONE E DI ACCOMPAGNAMENTO

AL LAVORO NELL’AREA DEGLI ANTICHI MESTIERI

Obiettivo

specifico: e)

ATTUARE POLITICHE DEL LAVORO ATTIVE E PREVENTIVE CON

PARTICOLARE ATTENZIONE ALL'INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI NEL

MERCATO DEL LAVORO, ALL'INVECCHIAMENTO ATTIVO, AL LAVORO

AUTONOMO E ALL'AVVIO DI IMPRESE

Obiettivo

operativo

SOSTENERE LA PARTECIPAZIONE AL MERCATO DEL LAVORO E

L'INSERIMENTO OCCUPAZIONALE TRAMITE L'OFFERTA DI MISURE

ATTIVE E PREVENTIVE RIVOLTE IN PARTICOLARE A GIOVANI,

DISOCCUPATI DI LUNGA DURATA, PERSONE CON BASSO TITOLO DI

STUDIO, E/O CON PIÙ DI 45 ANNI

Categoria di

spesa: 66

ATTUAZIONE DI MISURE ATTIVE E PREVENTIVE SUL MERCATO DEL

LAVORO

Page 102: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

102

I dati esaminati ci hanno consegnato un quadro da cui emerge l’assoluto rilievo

quantitativo del fenomeno dei disoccupati con basso titolo di studio nella provincia di Bari

(circa 35.000 persone).

Abbiamo anche rilevato che il possesso di un titolo basso favorisce la inattività,

che nella maggior parte dei casi è dovuta alla perdita di speranza di trovare una

collocazione nel mercato del lavoro.

La natura del fenomeno critico analizzato comporta strategie di soluzione

obbligate: l’attivazione di processi formativi per acquisire competenze che rendano meno

problematica l'entrata nella vita attiva di quanti già sono penalizzati da titoli di formazione

bassi.

Processi formativi però per un target adulto e con un precario bagaglio di

apprendimenti formali e quindi percorsi di formazione fortemente personalizzati e con

largo spazio alla alternanza e all’apprendimento on the job.

5 Interventi corsuali di formazione e di accompagnamento al lavoro nell’area degli antichi mestieri

� Obiettivo

Acquisire competenze teoriche e pratiche nell’ambito dell’artigianato di qualità, in particolare

di quello che si occupa di mestieri tradizionali, a rischio di estinzione.

Acquisire competenze che possono favorire la creazione di micro-imprese artigiane

� Struttura e parametri finanziari

L’intervento si articolerà nelle seguenti fasi sequenziali:

- selezione dei partecipanti, mediante colloqui individuali, sulla base della propensione

personale del candidato e delle specifiche competenze d’ingresso, se previste nel progetto;

- percorso formativo frontale della durata di 250 ore,

I contenuti formativi riguarderanno:

• il contesto lavorativo di riferimento (antichi mestieri);

• le tecniche e i metodi di realizzazione dei prodotti nonché della professionalità specifica

del mestiere da promuovere;

• gli strumenti amministrativi e gestionali necessari per la conduzione di un’impresa

artigiana;

La progettazione dell’intervento prevederà, obbligatoriamente, la formazione alla

sicurezza sui luoghi di lavoro ai sensi dell’articolo 37 comma 2 del decreto legislativo 9 aprile

Page 103: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

103

2008, n. 81 e successive modifiche e integrazioni da un minimo di 8 a un massimo di 16 ore a

seconda della classificazione delle attività economiche per classe di rischio ai sensi di quanto

previsto dall’Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2011.

- laboratorio simulato di 100 ore in aula per la dimostrazione pratica dei contenuti teorici.

- stage di 250 ore presso botteghe artigiane in provincia, in regione o fuori regione; attraverso

l’affiancamento tutor aziendale con sufficiente e dimostrabile esperienza lavorativa afferente

alla specificità professionale proposta.

- azione di consulenza e accompagnamento al lavoro, di 10 ore , per favorire l’inserimento

lavorativo e la creazione d’impresa

Il costo complessivo di ciascun intervento è da calcolare come segue:

• per le attività di formazione in aula e di stage in regione con parametro massimo di

costo di € 20,00 per ora/allievo;

Agli allievi frequentanti, il soggetto attuatore dovrà corrispondere un’indennità di frequenza

oraria pari a € 2,00 lordi.

� Potenziali beneficiari

Possono partecipare agli avvisi pubblici emanati dalla Amministrazione Provinciale di Bari

costituiti o costituendi Raggruppamenti Temporanei di Scopo (R.T.S.), ai sensi del D. Lgs. 12

aprile 2006 n. 163, a condizione che il soggetto capofila sia un Ente di formazione in possesso di

una sede operativa in provincia, accreditata per la macrotipologia “formazione superiore”.

Il R.T.S. dovrà comprendere, pena l’esclusione, nella propria compagine un’Associazione

di categoria riferita al settore di intervento del progetto, con i seguenti ruoli: collaborazione nella

individuazione delle strutture ospitanti lo stage; collaborazione nelle azioni di accompagnamento

al lavoro/creazione d’impresa;

� Potenziali destinatari

Disoccupati o inoccupati con basso titolo di studio (licenza elementare e media

inferiore), senza qualifica o altro titolo di studio; iscritti nelle anagrafi dei Centri per l’Impiego

della Provincia di Bari.

Page 104: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

104

6 Tirocini di inserimento/reinserimento per diversamente abili

� Obiettivo

Acquisire competenze professionali di immediata spendibilità nel sistema produttivo

mediante esperienza formativa on the job.

� Struttura, numero di edizioni e parametro finanziario

L’azione va realizzata in collaborazione con i Centri per l’Impiego della provincia di Bari.

Il tirocinio avrà la durata di 6 mesi. Al tirocinante verrà riconosciuto un contributo di

4.800,00 euro, erogato in tranches trimestrali di 800 euro a rimborso.

Il tirocinio viene realizzato sulla base di un progetto che prevede la presenza di un tutor

aziendale e la definizione delle competenze da acquisire. Inoltre, in funzione del

numero delle domande pervenuto e rispetto alla dotazione finanziaria impegnata

potranno essere previste condizioni di proroga dei termini della durata del tirocinio

stesso.

� Potenziali beneficiari

Possono partecipare agli avvisi pubblici le aziende, produttrici di beni e servizi, aventi

sede di lavoro o unità produttive nella provincia di Bari.

� Potenziali destinatari

Avere compiuto 18 anni alla data di inizio del tirocinio; non aver svolto altro tirocinio

retribuito od altra attività lavorativa retribuita per più di quattro settimane consecutive presso

la stessa azienda ospitante; certificare la propria diversabilità ed essere iscritti nelle

anagrafi dei Centri per l’Impiego della provincia di Bari.

Page 105: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

105

3. PARTE TERZA: INDICATORI DI REALIZZAZIONE E DI RISULTATO

3.1.- INDICATORI PROVINCIALI

3.1.1.- Indicatori di realizzazione

AZIONI A FAVORE DEI DESTINATARI

INDICATORI

1

Interventi corsuali di formazione e di accompagnamento al lavoro nell’area degli antichi mestieri

N. di progetti (approvati, avviati, conclusi) per tipologia di intervento N. di destinatari (approvati, avviati, conclusi) per tipologia d’intervento e per caratteristiche principali (degli avviati)

2 Tirocini di inserimento/reinserimento lavorativo per i diversamente abili

3.1.2. – Indicatori di risultato

AZIONI A FAVORE DEI DESTINATARI Dato di part. Dato atteso Fonte

1 Interventi corsuali di formazione e di accompagnamento al lavoro nell’area degli antichi mestieri

Certificazione conseguita dall’80% di allievi iscritti

Sistema regionale di monitoraggio Sistema regionale di monitoraggio

2

Tirocini di inserimento/reinserimento lavorativo per i diversamente abili

90% tirocini conclusi. 10% tirocinanti assunti

3.2.- INDICATORI REGIONALI (p.g.r.) 3.2.1.- Indicatori di realizzazione

Obiettivo specifico: e)

INDICATORI

Attuare politiche del lavoro attive e preventive con particolare attenzione all'integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, all'invecchiamento attivo, al lavoro autonomo e all'avvio di imprese

N. di progetti (approvati, avviati, conclusi) per tipologia di intervento N. di destinatari (approvati, avviati, conclusi) per tipologia d’intervento e per caratteristiche principali (avviati)

3.2.2. – Indicatori di risultato

Denominazione Dato di part. Target Fonte Obiettivo specifico e): attuare politiche del lavoro attive e preventive con particolare attenzione all'integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, all'invecchiamento attivo, al lavoro autonomo e all'avvio di imprese

Tasso di copertura della popolazione servita dalle politiche attive e preventive

Monitweb e ISTAT,

Page 106: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

106

sostenute dall’obiettivo (media annua) declinato per genere

0,8 0,8% rilevazione continua delle forze di lavoro

Tasso di incidenza degli interventi finalizzati al lavoro autonomo e all’avvio di imprese sul totale di quelli realizzati dall’obiettivo

0

14,1%

Monitweb (da svilupp.)

Tasso di inserimento occupazionale lordo dei destinatari di Fse per target group prioritari dell’obiettivo (immigrati, popolazione in età matura) declinato per tipologia di rapporto di lavoro

21,7%

33,3%

Specifiche indagini campionarie sugli esiti occupazionali dell’azione (indagini di placement)

Page 107: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

107

Attività

AZIONI INTEGRATE PER L'ADATTAMENTO DELLE COMPETENZE DELLE

PERSONE CON PIÙ DI 45 ANNI ALLE ESIGENZE DEL SISTEMA

PRODUTTIVO E PER CONSENTIRE LA LORO PERMANENZA ATTIVA SUL

MERCATO DEL LAVORO

Obiettivo

specifico: e)

ATTUARE POLITICHE DEL LAVORO ATTIVE E PREVENTIVE CON

PARTICOLARE ATTENZIONE ALL'INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI NEL

MERCATO DEL LAVORO, ALL'INVECCHIAMENTO ATTIVO, AL LAVORO

AUTONOMO E ALL'AVVIO DI IMPRESE

Obiettivo

operativo

SOSTENERE LA PARTECIPAZIONE AL MERCATO DEL LAVORO E

L'INSERIMENTO OCCUPAZIONALE TRAMITE L'OFFERTA DI MISURE

ATTIVE E PREVENTIVE RIVOLTE IN PARTICOLARE A GIOVANI,

DISOCCUPATI DI LUNGA DURATA, PERSONE CON BASSO TITOLO DI

STUDIO, E/O CON PIÙ DI 45 ANNI

Categoria di

spesa: 67

MISURE CHE INCORAGGINO L’INVECCHIAMENTO ATTIVO E

PROLUNGHINO LA VITA LAVORATIVA

Page 108: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

108

Se l’esclusione dal mercato del lavoro da parte degli over 45 è legata ad una

professionalità obsoleta, la possibilità per ridimensionare tale rischio è intervenire sul loro

bagaglio di competenze, per “adattarle” alle nuove performances lavorative richieste.

D’altra parte le storie dei disoccupati over 45 sono diverse per età motivazioni esperienze

e competenze lavorative.

E’ evidente, pertanto, che non è sufficiente l’erogazione di un semplice “corso”, ma che

sono necessari anche interventi personalizzate prima della formazione “formale” e misure di

accompagnamento dopo la formazione.

Ne è prospettabile a questo target come unica soluzione finale il reingresso nella vita

attiva come lavoratore dipendente, ma che occorre mantenersi aperti anche alla possibilità di

creazione di nuove imprese.

.

7 Percorsi formativi di riqualificazione per acquisizione competenze certificate

� Obiettivo

Sostenere la permanenza nella vita attiva e facilitare il reingresso nel mercato del lavoro di

soggetti disoccupati over 45 mediante processi formativi di riqualificazione delle proprie

competenze.

� Struttura e parametro finanziario

L’azione prevede l’attivazione di interventi corsuali della durata massima di 900 ore, delle

quali il 30%-40% in stage, con 18 allievi per corso e con un finanziamento di 12 euro x

h/allievo (comprensivo dell’indennità di frequenza degli allievi non inferiore ai 2 euro x

h/allievo da assegnare per ogni ora di formazione e stage effettivamente svolte).

L’intervento si articolerà pertanto nelle seguenti fasi sequenziali:

a) la selezione dei partecipanti, mediante colloqui individuali, sulla base della propensione

personale del candidato e delle specifiche competenze d’ingresso, se previste nel progetto;

b) il percorso formativo frontale, preceduto dalla analisi/bilancio delle competenze. La

progettazione dell’intervento prevederà, obbligatoriamente, la formazione sulla sicurezza sui

luoghi di lavoro ai sensi dell’articolo 37 comma 2 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e

successive modifiche e integrazioni da un minimo di 8 a un massimo di 16 ore a seconda della

classificazione delle attività economiche per classe di rischio ai sensi di quanto previsto

dall’Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2011;

c) la fase di stage compresa tra il 30% e 40% delle ore totali del corso

� Potenziali destinatari

Page 109: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

109

Disoccupati over 45 anni, iscritti nelle anagrafi dei Centri per l’Impiego della Provincia di

Bari, che intendano riqualificare le competenze di cui sono in possesso

� Potenziali beneficiari

Possono partecipare agli avvisi pubblici emanati dalla Amministrazione Provinciale

organismi di formazione accreditati, operanti nell’ambito Provinciale, con la

collaborazione delle aziende che ospitano gli stage.

� Vincoli o premialità nella valutazione dei progetti

È’ considerata vincolante ai fini dell’ammissibilità del progetto la collaborazione con

aziende, operanti nel settore professionale di riferimento del corso, che ospitano gli stage. Si

prevede una possibilità di riservare una quota del totale allievi iscritti pari al 10% per neo

comunitari e/o extracomunitari con regolare permesso di soggiorno e residenza in

Provincia di Bari

Page 110: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

110

3. PARTE TERZA:

INDICATORI DI REALIZZAZIONE E DI RISULTATO

3.1.- INDICATORI PROVINCIALI

3.11.- Indicatori di realizzazione

AZIONI INDICATORI 1

Percorsi formativi di riqualificazione per acquisizione competenze certificate

n. di progetti approvati, attivati e conclusi n. di destinatari previsti, ammessi alle prove finali e ritenuti idonei

3.1.2.- Indicatori di risultato

AZIONI Dato

partenza Dato atteso Fonte

1

Percorsi formativi di riqualificazione per acquisizione competenze certificate

Certificazione finale conseguita da 80% iscritti

Sistema di monitoraggio regionale

3.2.- INDICATORI REGIONALI (P.O.R.) 3.2.1.- Indicatori di realizzazione

Obiettivo specifico: e) INDICATORI Attuare politiche del lavoro attive e preventive con particolare attenzione all'integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, all'invecchiamento attivo, al lavoro autonomo e all'avvio di imprese

N. di progetti (approvati, avviati, conclusi) per tipologia di intervento N. di destinatari (approvati, avviati, conclusi) per tipologia d’intervento e per caratteristiche principali (degli avviati)

Page 111: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

111

3.2.2. – Indicatori di risultato

Denominazione Dato di partenza

Target Fonte

Obiettivo specifico e) : attuare politiche del lavoro attive e preventive con particolare attenzione all'integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, all'invecchiamento attivo, al lavoro autonomo e all'avvio di imprese Tasso di copertura della popolazione servita dalle politiche attive e preventive sostenute dall’obiettivo (media annua) declinato per genere

0,8%

0,8%

Monitweb e ISTAT, rilevazione delle forze di lavoro

Tasso di incidenza degli interventi finalizzati al lavoro autonomo e all’avvio di imprese sul totale di quelli realizzati dall’obiettivo

0

14,1%

Monitweb (da svilupp.)

Tasso di inserimento occupazionale lordo dei destinatari per target-group prioritari età matura) declinato per dell’obiettivo (immigrati, popolazione in tipologia di rapporto di lavoro

21,7%

33,3%

Specifiche indagini campionarie sugli esiti occupazionali dell’azione (indagini di placement)

Page 112: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

112

Attività

AZIONI PER PROMUOVERE LA CRESCITA DI NUOVE

IMPRENDITORIALITA’ BASATA SU UN USO ESTENSIVO DELLE

TECNOLOGIE ICT

Obiettivo

specifico: e)

ATTUARE POLITICHE DEL LAVORO ATTIVE E PREVENTIVE CON

PARTICOLARE ATTENZIONE ALL'INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI NEL

MERCATO DEL LAVORO, ALL'INVECCHIAMENTO ATTIVO, AL LAVORO

AUTONOMO E ALL'AVVIO DI IMPRESE

Obiettivo

operativo

SOSTENERE LA NUOVA IMPRENDITORIALITA’ IN PARTICOLARE NEI

SETTORI STRATEGICI INDICATI NEL DOCUMENTO STRATEGICO

REGIONALE E DELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE A FINALITA’

STRUTTURALE

Categoria di

spesa: 68

SOSTEGNO AL LAVORO AUTONOMO E ALL’AVVIO DI IMPRESE

Page 113: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

113

In sintesi le conclusioni dell’analisi possono essere così ricostruite: la maggiore o

minore maturità delle aziende dipende

(a) dalle dimensioni aziendali

(b) dalla sensibilità del management al mondo delle ICT

(c) dal settore nel quale le aziende operano.

Informazioni sulla diffusione dell’ICT nelle imprese della Provincia di Bari non sono

disponibili ma il quadro presentato ragionevolmente rappresenta la situazione anche della

Provincia del Capoluogo di Regione. Se qualche percentuale va rivista rispetto alla media

regionale, va corretta in senso positivo, in considerazione della tipologia di sistema economico

produttivo del territorio barese.

1. Interventi di formazione e di accompagnamento al lavoro

� Obiettivo

Sviluppo di competenze per la creazione o il rafforzamento di aziende che puntino come

fattore strategico sull’uso estensivo delle ICT.

� Struttura, numero di edizioni e parametro finanziario

L’azione prevede l’attivazione di interventi corsuali della durata massima di 900 ore, di

cui il 30%-40% di stage, con 18 allievi per corso e con un finanziamento di 12 euro x h/allievo

(comprensivo dell’indennità di frequenza degli allievi non inferiore ai 2 euro x h/allievo da

assegnare per ogni ora di formazione e stage effettivamente svolte).

L’intervento si articolerà pertanto nelle seguenti fasi sequenziali:

- la selezione dei partecipanti, mediante colloqui individuali, sulla base della propensione

personale del candidato e delle specifiche competenze d’ingresso, se previste nel progetto;

- il percorso formativo frontale, preceduto dalla analisi/bilancio delle competenze. La

progettazione dell’intervento prevederà, obbligatoriamente, la formazione sulla sicurezza sui

luoghi di lavoro ai sensi dell’articolo 37 comma 2 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e

successive modifiche e integrazioni da un minimo di 8 a un massimo di 16 ore a seconda della

classificazione delle attività economiche per classe di rischio ai sensi di quanto previsto

dall’Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2011;

c) la fase di stage compresa tra il 30% e 40% delle ore totali del corso

� Potenziali beneficiari

Possono partecipare agli avvisi pubblici emanati dalla Amministrazione Provinciale

Organismi di formazione accreditati, operanti nell’ambito Provinciale, con la collaborazione delle

aziende che ospitano gli stage.

Page 114: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

114

� Potenziali destinatari

Giovani disoccupati o inoccupati. iscritti nelle anagrafi dei Centri per l’Impiego

della Provincia di Bari.

� Vincoli o premialità nella valutazione dei progetti

È considerata vincolante ai fini dell’ammissibilità del progetto la collaborazione con aziende,

operanti nel settore professionale di riferimento del corso, che ospitano gli stage.

Page 115: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

115

3. PARTE TERZA: INDICATORI DI REALIZZAZIONE E DI RISULTATO

3.1. INDICATORI PROVINCIALI

3.1.1.- Indicatori di realizzazione

AZIONI A FAVORE DEI

DESTINATARI INDICATORI

1

Interventi di formazione e di accompagnamento al lavoro

N. di progetti (approvati, avviati, conclusi) per tipologia di intervento N. di destinatari (approvati, avviati, conclusi) per tipologia d’intervento e per caratteristiche principali (degli avviati)

3.1.2. – Indicatori di risultato

AZIONI A FAVORE DEI

DESTINATARI Dato di part. Dato atteso Fonte

1

Interventi di formazione e di accompagnamento al lavoro

Conclusione frequenza 80% iscritti

Sistema di monitoraggio regionale

3.2 INDICATORI REGIONALI (P.O.R.)

3.2.1.- Indicatori di realizzazione

Obiettivo specifico: e) INDICATORI

Attuare politiche del lavoro attive e preventive con particolare attenzione all'integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, all'invecchiamento attivo, al lavoro autonomo e all'avvio di imprese

N. di progetti (approvati, avviati, conclusi) per tipologia di intervento N. di destinatari (approvati, avviati, conclusi) per tipologia d’intervento e per caratteristiche principali (degli avviati)

Page 116: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

116

3.2.2. – Indicatori di risultato

Denominazione Dato di partenza Target Fonte Obiettivo specifico e): attuare politiche del lavoro attive e preventive con particolare attenzione all'integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, all'invecchiamento attivo, al lavoro autonomo e all'avvio di imprese Tasso di copertura della popolazione servita dalle politiche attive e preventive sostenute dall’obiettivo (media annua) declinato per genere

0,8%

0,8%

ISTAT, rilevazione continua delle forze di lavoro

Tasso di incidenza degli interventi finalizzati al lavoro autonomo e all’avvio di imprese sul totale di quelli realizzati dall’obiettivo

0

14,1%

Sistema regionale di monitoraggio

Tasso di inserimento occupazionale lordo dei destinatari per target group prioritari dell’obiettivo (immigrati, popolazione in età matura), declinato per tipologia di rapporto di lavoro

21,7%

33,3%

Specifiche indagini campionarie sugli esiti occupazionali dell’azione (indagini di placement)

Page 117: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

117

one e prospettive

Attività

PERCORSI INTEGRATI E INDIVIDUALIZZATI PER IL RECUPERO E LA

TRANSIZIONE AL LAVORO DELLE DONNE, ANCHE IN CONDIZIONE DI

DISAGIO SOCIALE

Obiettivo

specifico f)

MIGLIORARE L’ACCESSO DELLE DONNE SULL’OCCUPAZIONE E RIDURRE LE DISPARITA’ DI GENERE

Obiettivo operativo

SOSTENERE L’ACCESSO DELLE DONNE AL MERCATO DEL LAVORO

Categoria di spesa: 69

MISURE PER MIGLIORARE L'ACCESSO ALL'OCCUPAZIONE ED

AUMENTARE LA PARTECIPAZIONE SOSTENIBILE DELLE DONNE

ALL'OCCUPAZIONE PER RIDURRE LA SEGREGAZIONE DI GENERE SUL

MERCATO DEL LAVORO E PER RICONCILIARE LA VITA LAVORATIVA E

PRIVATA, AD ESEMPIO FACILITANDO L'ACCESSO AI SERVIZI DI

CUSTODIA DEI BAMBINI E ALL'ASSISTENZA DELLE PERSONE NON

AUTOSUFFICIENTI

Page 118: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

118

Il P.O.R FSE PUGLIA ha già individuato le linee operative per promuovere l’occupazione

femminile e i dati e le analisi del primo paragrafo offrono indicazioni importanti per

contestualizzarle e dettagliarle.

Le analisi realizzate con il ricorso a diversi indicatori mercato lavoristici, portano ad una

conclusione univoca: in un contesto come quello della provincia di Bari, che pure presenta

normalmente andamenti più positivi di altre province pugliesi , ma che è strutturalmente più

debole rispetto alla media italiana, le donne (che rappresentano il 51,6% rispetto al 51.9% del dato

nazionale e regionale) fanno registrare

- un tasso di attività del 63,5%% rispetto al 48,8% nazionale

− con in tasso di occupazione di 31,3% rispetto al 46,1% dell’intero Pa

Le donne previste da questa linea di attività, in condizione di disagio sociale, sono quelle

afflitte da povertà, dipendenze, carcere, disagio minorile, prostituzione. E’ questa una criticità nelle

criticità, una priorità nelle priorità.

Data la situazione molto soggettiva del loro vissuto questo universo femminile necessita di

una strategia “multifattoriale”.

9 Interventi di orientamento, formazione e accompagnamento nella vita attiva

� Obiettivo

- prendere consapevolezza da parte delle destinatarie dell’intervento delle proprie potenzialità e

criticità

- acquisire competenze professionali certificabili.

- usufruire di servizi di accompagnamento alla vita attiva.

� Struttura, numero di edizioni e parametro finanziario

L’azione prevede l’attivazione di corsi, della durata massima di 600 ore, delle quali il 30%-40%

di stage, con 18 allieve per corso e con un finanziamento di 12 euro x h/allievo (comprensivo

dell’indennità di frequenza degli allievi non inferiore ai 2 euro x h/allievo da assegnare per ogni

ora di formazione e stage effettivamente svolte).

L’intervento si articolerà pertanto nelle seguenti fasi sequenziali:

- selezione dei partecipanti, mediante colloqui individuali, sulla base della propensione

personale del candidato e delle specifiche competenze d’ingresso, se previste nel progetto;

- percorso formativo frontale, preceduto dalla analisi/bilancio delle competenze. La

progettazione dell’intervento prevederà, obbligatoriamente, la formazione sulla sicurezza sui

luoghi di lavoro ai sensi dell’articolo 37 comma 2 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e

Page 119: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

119

successive modifiche e integrazioni da un minimo di 8 a un massimo di 16 ore a seconda della

classificazione delle attività economiche per classe di rischio ai sensi di quanto previsto

dall’Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2011;

- la fase di stage compresa tra il 30% e 40% delle ore totali del corso

� Potenziali beneficiari

Possono partecipare agli avvisi pubblici emanati dalla Amministrazione Provinciale di Bari gli

organismi di formazione accreditati, operanti nell’ambito provinciale, con la collaborazione di

strutture che operano nel campo del disagio sociale (comunità terapeutiche, enti di accoglienza

e di attenzione al disagio giovanile..) con almeno tre anni di attività a far data dal 1° gennaio

2005.

� Potenziali destinatari

Donne in situazione di disagio

� Vincoli o premialità nella valutazione dei progetti

La collaborazione con strutture che operano nel campo del disagio è considerata vincolante ai

fine dell’ammissibilità del progetto

Page 120: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

120

PARTE TERZA: INDICATORI DI REALIZZAZIONE E DI RISULTATO 3.1. INDICATORI PROVINCIALI 3.1.1.- Indicatori di realizzazione

AZIONI A FAVORE DEI DESTINATARI INDICATORI 1

Interventi di orientamento, formazione e accompagnamento nella vita attiva

N. di progetti, di tirocini, di voucher, di aiuti, (approvati, avviati, conclusi) per tipologia di intervento N. di destinatari (approvati, avviati, conclusi) per tipologia d’intervento e per caratteristiche principali (degli avviati

3.1.2. – Indicatori di risultato

AZIONI A FAVORE DEI DESTINATARI Dato di part.

Dato atteso Fonte

1

Interventi di orientamento, formazione e accompagnamento nella vita attiva

Conclusione frequenza 80% iscritti, con costituzione di imprese

Sistema di monitoraggio regionale

3.2.- INDICATORI REGIONALI (P.O.R.)

3.2.1.- Indicatori di realizzazione

Obiettivo specifico: f) INDICATORI Migliorare l’accesso delle donne all’occupazione e ridurre le disparità di genere

N. di progetti (approvati, avviati, conclusi) per tipologia di intervento N. di destinatari (approvati, avviati, conclusi) per tipologia d’intervento e per caratteristiche principali (avviati)

3.2.2. – Indicatori di risultato

Denominazione Dato di part. Target Fonte Obiettivo specifico f): Migliorare l’accesso delle donne all’occupazione e ridurre le disparità di genere Tasso di copertura della popolazione femminile raggiunta dalle politiche attive e preventive sostenute dall’obiettivo (media

0,7%

1,1%

Monitweb e ISTAT, rilevazione continua delle

Page 121: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

121

annua) forze di lavoro Tasso di inserimento occupazionale lordo della popolazione femminile raggiunta dall’obiettivo, per età, cittadinanza, titolo di studio, condizione, rispetto al mercato del lavoro, tipologia di rapporto di lavoro

21,7%

33,3%

Specifiche indagini campionarie sugli esiti occupazionali degli interventi (indagini di placement)

Page 122: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

122

ASSE IV – CAPITALE UMANO

Page 123: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

123

Attività

INTERVENTI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE

Obiettivo

specifico

i.2)

CREAZIONE DI RETI TRA UNIVERSITA’, CENTRI TECNOLOGICI DI

RICERCA ED IL MONDO PRODUTTIVO E ISTITUZIONALE CON

PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA PROMOZIONE DELLA RICERCA E

DELL’INNOVAZIONE

Obiettivo

operativo

RAFFORZARE LA FILIERA FORMATIVA TECNICO-SCIENTIFICA E I

PERCORSI POST-LAUREA IN COLLEGAMENTO CON LE ESIGENZE

DI COMPETITIVITA’ E DI INNOVAZIONE DEI SISTEMI PRODUTTIVI

LOCALI

Categoria

di spesa

73

MISURE NE PERMANENTE, ANCHE ATTRAVERSO PROVVEDIMENTI

INTESI A RIDURRE PER AUMENTARE LA PARTECIPAZIONE

ALL'ISTRUZIONE E ALLA FORMAZIOL'ABBANDONO SCOLASTICO,

LA SEGREGAZIONE DI GENERE RISPETTO ALLE MATERIE ED

AUMENTARE L'ACCESSO ALL'ISTRUZIONE E ALLA FORMAZIONE

INIZIALE, PROFESSIONALE E UNIVERSITARIA, MIGLIORANDONE LA

QUALITA’

Page 124: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

124

L’Istruzione e Formazione Tecnica e Superiore, introdotta nel nostro ordinamento formativo

con l’art, 69 della L. 17 maggio 1999 n. 144, è un percorso formativo di livello post-secondario

di tipo non universitario, volto a favorire l'ingresso nel mondo del lavoro per i giovani e a

riqualificare chi è già in possesso di un'esperienza lavorativa.

I percorsi IFTS hanno rappresentato una forma innovativa di alternanza scuola-lavoro, che

si esplicita attraverso il raccordo tra diversi soggetti/ambiti, scuola, formazione professionale,

università e mondo del lavoro, sia in fase di progettazione che di attuazione, e lo stretto

collegamento con il mondo del lavoro.

La programmazione spetta alle singole Regioni, sulla base di figure definite dalla

Conferenza Stato-Regioni e ricavate da indagini sui fabbisogni professionali.

Le attività vengono finanziate attraverso le risorse messe a disposizione dalle

amministrazioni centrale e risorse aggiuntive, indicate dalle Regioni, anche utilizzando quelle

provenienti dai programmi del Fondo Sociale Europeo, in misura non inferiore al 30% del costo

complessivo dei piani approvati (cfr. prospetto n. 1).

Prospetto n. 1 - Tipologia di intervento da parte dei soggetti pubblici nella implementazione degli IFTS

Se consideriamo il numero di corsi realizzati in otto anni e la funzione dell’ IFTS, che

rappresenta una risposta alla situazione di estraneità dal mondo del lavoro anche

CONFERENZA STATO-REGIONI

DEFINISCE FIGURE PROFESSIONALI

REGIONI

PROGRAMMANO

STATO - MIUR REGIONI (con FSE)

FINANZIANO

Page 125: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

125

dell’istruzione tecnica e professionale, ci si rende conto che questa offerta formativa è ancora

fortemente sottodimensionata.

L’esiguità dei numeri ci dice che siamo di fronte ad un percorso di formazione di “nicchia”.

Con una dotazione cospicua per il 2011 (quanto viene destinato all’IFTS rappresenta circa il

20% della dotazione finanziaria del IV Asse Capitale umano) si intende offrire una opportunità

non trascurabile a giovani già in possesso di competenze e crediti.

10 Interventi formativi dell’Istruzione Formazione Tecnica Superiore (IFTS)

� Obiettivo

Acquisire competenze professionali certificate, mediante un percorso modulare formativo

post-secondario non universitario, relative a figure professionali di settori strategici e/o

significativi per l’economia provinciale.

� Struttura, numero di edizioni e parametro finanziario

L’azione prevede l’attivazione di corsi, della durata di 900 ore, con 18 allievi per corso e con un

finanziamento di 12 euro x h/allievo. L’azione interesserà complessivamente 342 unità.

� Potenziali beneficiari

Possono partecipare agli avvisi pubblici emanati dalla provincia di Bari istituti scolastici,

organismi di formazione accreditati operanti nell’ambito provinciale, università, imprese o

associazioni di categoria o altro soggetto pubblico o privato, tra loro associati con atto formale,

anche in forma consortile.

� Potenziali destinatari

Giovani di età superiore ai 18 anni, in possesso di diploma di scuola media superiore.

� Priorità nella valutazione dei progetti

Sono ritenuti prioritari i progetti che riguardano i settori turismo, agroalimentare, beni culturali,

informatica, servizi alla persona, ambiente, servizi alla produzione ed ICT.

Page 126: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

126

Attività

INTERVENTI DI FORMAZIONE TECNICA PER GIOVANI, POST-

DIPLOMA E/O POST-LAUREA, IN RISPOSTA ALLE ESIGENZE DI

COMPETITIVITA’ E DI INNOVAZIONE DEI DISTRETTI PRODUTTIVI

Obiettivo

specifico

i.2)

CREAZIONE DI RETI TRA UNIVERSITA’, CENTRI TECNOLOGICI DI

RICERCA ED IL MONDO PRODUTTIVO E ISTITUZIONALE CON

PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA PROMOZIONE DELLA RICERCA E

DELL’INNOVAZIONE

Obiettivo

operativo

RAFFORZARE LA FILIERA FORMATIVA TECNICO-SCIENTIFICA E I

PERCORSI POST-LAUREA IN COLLEGAMENTO CON LE ESIGENZE

DI COMPETITIVITA’ E DI INNOVAZIONE DEI SISTEMI PRODUTTIVI

LOCALI

Categoria

di spesa

74

SVILUPPO DI POTENZIALE UMANO NELLA RICERCA E

NELL'INNOVAZIONE, IN SPECIAL MODO ATTRAVERSO STUDI E

FORMAZIONE POST-LAUREA DEI RICERCATORI, ED ATTIVITÀ DI

RETE TRA UNIVERSITÀ’, CENTRI DI RICERCA E IMPRESE

Page 127: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

127

11 interventi di formazione post diploma e post laurea collegati ai temi di innovazione prioritari per il sistema produttivo regionale e locale

� Obiettivo

Acquisire competenze professionali certificate, mediante un percorso modulare formativo post

diploma o post-universitario, relative a figure professionali che sono espressione dei

fabbisogni formativi dei Distretti Produttivi, istituiti nella Provincia di Bari, alla data di

pubblicazione dell’avviso.

� Struttura, numero di edizioni e parametro finanziario

L’azione prevede l’attivazione di corsi, della durata di 900 ore (stage di 30%-40% delle ore

totali), con 18 allievi per corso e con un finanziamento di 12,25 euro x h/allievo. L’azione

interesserà complessivamente 288 unità.

� Potenziali beneficiari

Possono partecipare agli avvisi pubblici emanati dalla provincia di Bari, organismi di

formazione accreditati operanti nell’ambito provinciale, università, imprese o associazioni di

categoria o altro soggetto pubblico o privato, tra loro associati con atto formale, anche in forma

consortile.

� Potenziali destinatari

Giovani di età superiore ai 18 anni, in possesso di diploma di scuola media superiore o

diploma di laurea.

� Priorità nella valutazione dei progetti

I progetti presentati dovranno rispondere esclusivamente ai fabbisogni espressi dai Distretti

Produttivi. La Provincia di Bari presenterà un elenco puntuale dei profili e metterà a

disposizione dei soggetti proponenti una indagine sul settore predisposta dalla Nomisma

Page 128: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale

128

ASSE VI – ASSISTENZA TECNICA

Obiettivo

specifico

n)

MIGLIORARE L’EFFICACIA E L’EFFICIENZA DEI PROGRAMMI

OPERATIVI ATTRAVERSO AZIONI E STRUMENTI DI SUPPORTO

Categoria di

spesa:

81

MECCANISMI PER AUMENTARE LE BUONE PRATICHE

POLITICHE E L’ELABORAZIONE, IL MONITORAGGIO E LA

VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA, A LIVELLO NAZIONALE,

REGIONALE E LOCALE, LA CAPACITY BUILDING

NELL’ATTUAZIONE DELLE POLITICHE E DEI PROGRAMMI

La realizzazione delle azioni previste nel presente piano implica competenze professionali specifiche, sia

relative ai processi di pianificazione, monitoraggio e valutazione, sia per ambiti disciplinari particolari.

Il ricorso esclusivo alla dotazione organica dell’Assessorato provinciale non è praticabile sia per il volume

lavorativo da realizzare sia per la specificità di alcune competenze e professionalità implicate.

Si rende necessaria pertanto, a supporto degli Uffici dell’Assessorato, una azione di consulenza

ed assistenza tecnica, prestata da esperti esterni, da reclutare mediante apposito avviso pubblico.

Page 129: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Form

azione Professionale

129

TAVOLA SINOTTICA

ASSI, CATEGORIE DI SPESA, ATTIVITA’, AZIONI P

ROGRAMMATE, T

ARGET DI U

TENZA E RELATIVI COSTI

ASSE I - ADATTABILITÀ

Target

Previsione

di spesa

Previsione di

spesa

Attività delegate alla Provincia

Azioni programmate

(numero e

tipologia)

delle azioni

dell’attività

Categ

oria di spesa 62): sviluppo di sistemi e strategie di apprendimento permanente nelle imprese; formazione e servizi per i lavoratori per

migliorare la loro adattabilità ai cambiamenti; promozione dell’imprenditorialità e dell’innovazione

Form

azione continua legata ai distretti produttivi

della Provincia di Bari – sulla base del fabbisogno

di form

azione espresso dalle imprese costituenti il

distretto.

Moduli form

ativi d

i aggiornamento specializza

zione

perfezionamento

300 giova

ni

675.000,00

945.000,00

Tutoring form

ativo per l’aggiornamento la

sp

ecializza

zione il perfezionamento

120 la

voratori

270.000,00

Totale categoria di spesa 62

945.000,00

Page 130: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Form

azione Professionale

130

Categoria di spesa 64: sviluppo di servizi specifici per l’occupazione, la formazione e il sostegno in connessione con la ristrutturazione dei

settori e delle imprese, e sviluppo di sistemi di anticipazione dei cambiamenti economici e dei fabbisogni futuri in termini di occupazione e

qualifiche.

Form

azione e servizi alle imprese (check up

aziendali, diagnosi organizzative e analisi di

mercato) finalizzate in particolare a m

igliorare il

loro posizionamento strategico ed i fenomeni

di internazionalizzazione, al ricambio

generazionale e allo sviluppo di settori

innovativi

Form

azione e acc

ompagnamento da parte di strutture

consu

lenziali

20 aziende

400.000,00

400.000,00

Totale categoria di spesa 64

400.000,00

Totale Asse I

1.345.000,00

Page 131: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Form

azione Professionale

131

ASSE II - OCCUPABILITÀ

Target

Previsione di

spesa

Previsione di

spesa

Attività delegate alla Provincia

Azioni programmate

(numero e

tipologia)

delle azioni

dell’attività

Categ

oria di sp

esa 66: attuazione di m

isure attive e preven

tive su

l mercato del lavoro

Azioni di qualificazione e sostegno ai disoccupati

di lunga durata, ai lavoratori in cigs e mobilità, per

l’inserimento e il reinserimento lavorativo

Interventi di form

azione e di a

ccompagnamento al

lavo

ro

180 adulti

1.944.000,00 1.94

4.00

0,00

Azioni

di

so

stegno alla riqualificazione

professionale delle persone con basso titolo di

studio, finalizzata all’acquisizione di un livello

minimo di competenze per agevolare l’ingresso

nel mercato del lavoro

Interventi

corsuali

di

form

azione

e

di

acc

ompagnamento al lavo

ro nell’area degli

antichi

mes

tieri

144

inocc

upati e

disocc

upati

1.728.000,00 1.72

8.00

0,00

Tirocini form

ativi d

i inse

rimento/reinse

rimento per i

diversamente abili

80

diversament

e abili

384.000,00

384.000,00

Totale categoria di spesa 66

4.056.000,00

Page 132: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Form

azione Professionale

132

Categ

oria di spesa 67: m

isure che inco

raggino l’invecch

iamen

to attivo e prolunghino la vita lavorativa

Azioni

integrate

per

l’adattamento

delle

co

mpetenze

delle persone con più di 45 anni alle

esigenze

del s

istema produttivo e per co

nse

ntire la

loro perm

anenza

attiva sul m

ercato del lavo

ro

Percorsi form

ativi d

i riqualificazione per

acq

uisizione di u

na qualifica

72

disocc

upati

ove

r 45

777.600,00 777.600,00

Totale categoria di spesa 67

777.600,00

Categ

oria di sp

esa 68: so

steg

no al lavoro autonomo e all’avvio di imprese

Azioni p

er promuove

re la

cresc

ita di n

uova

im

prendito

rialità basa

ta su un uso

estensivo

delle

tecn

ologie ICT

Interventi di form

azione e di a

ccompagnamento al

lavo

ro per la creazione o il rafforzamento di m

icro e

picco

le im

prese

basa

te sull’uso

estensive

delle ICT

72

disocc

upati,

diplomati o

laureati

777.600,00 77

7.600,00

Totale categoria di spesa 68

777.600,00

Page 133: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Form

azione Professionale

133

Categ

oria

di sp

esa

69: misure per miglio

rare l’accesso

all’o

ccu

pazione

ed au

men

tare la partecipazione

sosten

ibile delle donne

all’o

ccupazione per ridurre la seg

regazione di genere su

l mercato del lav

oro e per riconciliare la vita lavorativa e privata, ad esempio

facilitan

do l’accesso

ai s

ervizi d

i custodia dei bam

bini e all’assisten

za delle perso

ne non autosu

fficienti

Percorsi integrati e individualizzati per il recupero

e la transizione al lavoro delle donne, anche in

condizione di disagio sociale

Interventi di o

rientamento, form

azione e

acc

ompagnamento nella vita

attiva

180 donne in

situazione di

disagio

1.296.000,00 1.29

6.00

0,00

T

otale categoria di spesa 69

1.296.000,00

Totale Asse II

6.871.500,00

Page 134: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Form

azione Professionale

134

ASSE IV - CAPITALE UMANO

Target

Previsione di

spesa

Previsione di

spesa

Attività delegate alla Provincia

Azioni programmate

(numero e tipologia)

delle azioni

dell’attività

Categoria di spesa 73: misure per aumentare la partecipazione all’istruzione e alla formazione permanente, anche attraverso provvedimenti

intesi a ridurre l’abbandono scolastico, la segregazione di genere rispetto alle materie ed aumentare l’accesso all’istruzione e alla formazione

iniziale, professionale e universitaria, migliorandone la qualità

Interventi di istruzione e formazione

tecnica superiore I.F.T.S.

Percorsi di formazione tecnica superiore della durata di 900

ore, di cui almeno 30% mediante stage in azienda, su

figure professionali di settori strategici e/o significativi per

l’economia provinciale: turismo, ICT, industria e

artigianato, trasporti e agricoltura

342 giova

ni

3.693.600,00

3.69

3.60

0,00

Totale categoria di spesa 73

3.693.600,00

Page 135: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Form

azione Professionale

135

Categoria di spesa 74: sostegno allo sviluppo delle competenze delle risorse umane nei settori della ricerca e sviluppo tecnologico tramite

interventi di formazione post diploma e post laurea collegati ai temi di innovazione prioritari per il sistema produttivo regionale e locale

Sostegno

allo

sviluppo

delle

competenze delle risorse umane nei

settori della ricerca e sviluppo

tecnologico tramite interventi di

formazione post diploma e post laurea

collegati ai temi di innovazione

prioritari per il sistema produttivo

regionale e locale

Interventi di formazione tecnica per giovani, post-diploma

e/o post-laurea, in risposta alle esigenze di competitivita’ e

di innovazione dei distretti produttivi

288 giova

ni

3.175.200,00

3.17

5.20

0,00

Totale categoria di spesa 74

3.175.200,00

Totale Asse IV

6.868.800,00

Page 136: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Form

azione Professionale

136

ASSE VI – ASSISTENZA TECNICA

Target

Previsione di

spesa

Previsione di

spesa

Attività delegate alla Provincia

Azioni programmate

(numero e tipologia)

delle azioni

dell’attività

Categoria di spesa 81: meccanismi per aumentare le buone pratiche politiche e l’elaborazione, il monitoraggio e la valutazione del

programma, a livello nazionale, regionale e locale, la capacity building nell’attuazione delle politiche e dei programmi

Migliorare l’efficacia e l’efficienza

dei

programmi operativi attrave

rso azioni e

strumenti di supporto

Assisten

za tecnica

===

===

307.700,00

Totale categoria di spesa 81

307.700,00

Totale Asse VI

307.700,00

Page 137: Provincia di Bari · 2012-08-02 · Provincia di Bari - Servizio Formazione Professionale 5 Con il presente piano di attuazione , relativo all’anno 2012, redatto in esecuzione di

Provincia di Bari - Servizio Form

azione Professionale

137

NOTA CONCLUSIVA

Il programma operativo Puglia FSE 2007-2013 co

lloca

le attività

relative ai d

iversi o

biettivi s

pecific

i, nei q

uali si articolano gli assi,

all’interno di u

na specifica categoria di spesa

.

Le attività

delegate dalla R

egione Puglia alla Provincia di B

ari sono relative alle categorie di s

pesa

62, 64, 66, 68, 67, 69, 70,

73. Il programma stabilisce per ciascuna categoria di sp

esa

un valore percentuale in base

al quale vanno utilizza

te le risorse

finanziarie.

Sintesi della spesa

prevista nel p

iano:

Asse Adattabilità : € 1.345.000,00 (finan

ziam

ento asseg

nato: € 1.346.905,00)

Asse O

ccupabilità : €

6.907.200,00 (finan

ziam

ento asseg

nato: € 6.907.198,00)

Asse C

apita

le U

mano : € 6.868.800,00 (finan

ziam

ento asseg

nato: € 6.873.095,00 co

n decurtazione per Piano di

Azione e Coesione di € 3.834.865,00)

N.B. :

- per la categ

oria di spesa

62 è previsto un im

peg

no di €

945.000 (€ 5.780,57 in m

eno rispetto allo stim

ato per il 2012)

-per la categ

oria di spesa

64 è previsto un im

peg

no di €

400.000 (€ 3.875,10 in più rispetto allo stim

ato per il 2012)

-per la categ

oria di spesa

66 è previsto un im

peg

no di €

4.056.000 (€ 243.917,42 in

più rispetto allo stim

ato per il 2012)

- per la categ

oria di spesa

67 è previsto un im

peg

no di €

777.600,00 (€ 156.642,87 in più rispetto allo stim

ato per il 201

2)

- per la categ

oria di spesa

68 è previsto un im

peg

no di €

777.600,00 (€47.119,48 in più rispetto allo stim

ato per il 2012).

- per la categ

oria di spesa

69 è previsto un im

peg

no di €

1.296.000,00

(€ 353.438,96 in

meno risp

etto allo stim

ato per il 2012)

- per la categ

oria di spesa

73 è previsto un im

peg

no di €

3.693.600,00

(€3.179.495,00 in m

eno

rispetto allo stim

ato per il 2012).

- per la categ

oria di spesa

74 è previsto un im

peg

no di €

3.175.200,00

(€3.175.200,00 in più rispetto allo stim

ato per il 2012).

Nel p

rossim

o anno, co

n il piano 2012, sa

ranno effettuate le

dovu

te compen

sazioni tra le

categ

orie in

teressate.