PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR...

30
Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 1 - PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 DEL FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE PROCEDURA DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA INDICE: 1. La Valutazione Ambientale Strategica 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento 3. Il percorso avviato dalla Provincia autonoma di Trento 4. Il contesto socio economico della Provincia autonoma di Trento 5. Primi orientamenti degli interventi della PAT per il 2014-20 a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR): - la ricerca e l’innovazione; - la competitività; - l’uso efficiente delle risorse e il passaggio verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Transcript of PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR...

Page 1: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 1 -

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

LINEE STRATEGICHE PER LA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 DEL FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE

PROCEDURA DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

INDICE:

1. La Valutazione Ambientale Strategica 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento 3. Il percorso avviato dalla Provincia autonoma di Trento

4. Il contesto socio economico della Provincia autonoma di Trento

5. Primi orientamenti degli interventi della PAT per il 2014-20 a valere sul Fondo Europeo

di Sviluppo Regionale (FESR):

- la ricerca e l’innovazione; - la competitività; - l’uso efficiente delle risorse e il passaggio verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Page 2: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 2 -

1. La Valutazione Ambientale Strategica

"La valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente naturale” è stata introdotta nella Comunità europea dalla Direttiva 2001/42/CE, detta Direttiva VAS, entrata in vigore il 21 luglio 2001, che rappresenta un importante contributo all’attuazione delle strategie comunitarie per lo sviluppo sostenibile rendendo operativa l’integrazione della dimensione ambientale nei processi decisionali strategici. 1

La valutazione ambientale di piani e programmi che possono avere un impatto significativo sull’ambiente, ha: “la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e

contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione, dell’adozione e

approvazione di detti piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle

condizioni per uno sviluppo sostenibile”.2

In Provincia di Trento, la valutazione ambientale strategica è disciplinata dalla legge provinciale 15 dicembre 2004, n. 10 "Disposizioni in materia di urbanistica, tutela dell'ambiente, acque pubbliche, trasporti, servizio antincendi, lavori pubblici e caccia", in particolare dall'articolo 11, commi 1 e 5, nonchè dal regolamento di esecuzione emanato con decreto del Presidente della Provincia 14 settembre 2006, n. 15-68/Leg. e successive modifiche. Anche la legge urbanistica provinciale (l.p. 4 marzo 2008, n. 1 "Pianificazione urbanistica e governo del territorio") ha introdotto, con l'articolo 6, l'autovalutazione dei piani.3

Sono soggetti alle procedure4: • i piani e i programmi che presentano entrambi i seguenti requisiti:

1. concernono i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale e della destinazione dei suoli;

2. contengono la definizione del quadro di riferimento per l'approvazione, l'autorizzazione, la localizzazione o comunque la realizzazione di opere ed interventi i cui progetti sono sottoposti alle procedure di verifica e di valutazione di impatto ambientale;

• i piani e i programmi per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione di incidenza ai sensi dell'articolo 39 della legge provinciale 23 maggio 2007, n. 11 (Governo del territorio forestale e montano, dei corsi d'acqua e delle aree protette).

Di seguito, lo schema di riferimento per la procedura di VAS che verrà applicata al Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per il periodo 2014-2020, e che mette in evidenza sia le modalità di consultazione che le tempistiche.

1 http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/valutazione-ambientale-strategica-vas

2 Fonte: Decreto Legislativo 152/2006 e s.m.i., - Articolo 4

3 http://www.valutazioneambientale.provincia.tn.it/valutazioni_ambientali/VAS/

4 Ibidem

Page 3: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 3 -

PO FESR 2014-2020 _ Provincia Autonoma di Trento: Schema procedura di VAS

Percorso di programmazione

VAS

Avvio della programmazione

Avvio della procedura di VAS e definizione delle forme e dei soggetti della consultazione pubblica

Elaborazione del Documento preliminare del Programma

Elaborazione di un rapporto preliminare ambientale

Consultazione dell'autorità competente e degli altri soggetti competenti in materia ambientale, al fine di definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale.

Trasmissione via PEC ai Soggetti con Competenza Ambientale.

(30 giorni)

Elaborazione della Proposta di programma

Elaborazione della Proposta di rapporto ambientale (RA) e sintesi non tecnica

Consultazione sul RA / proposta di programma dei soggetti competenti in materia ambientale e del pubblico interessato.

(60 giorni)

Pubblicazione di un avviso nella Gazzetta Ufficiale della PAT. Messa a disposizione presso gli uffici del Servizio Europa e del Servizio Valutazione Ambientale e pubblicazione sui rispettivi siti web.

Trasmissione alla Commissione Europea

Formulazione del parere motivato da parte dell’autorità competente per la VAS

L'autorità competente, in collaborazione con l'autorità procedente, svolge le attività tecnico-istruttorie, acquisisce

e valuta tutta la documentazione presentata, nonché le osservazioni, obiezioni e suggerimenti inoltrati, nonché i

risultati delle consultazioni transfrontaliere di ed esprime il proprio parere motivato sulla proposta di piano e di

programma e sul rapporto ambientale nonché sull'adeguatezza del piano di monitoraggio e con riferimento alla

sussistenza delle risorse finanziarie

Eventuali revisioni del programma tenendo conto delle risultanze del parere motivato e di eventuali osservazioni della Commissione Europea.

Elaborazione della dichiarazione di sintesi

Informazione circa la decisione

La decisione finale è pubblicata nella Gazzetta Ufficiale o nel Bollettino Ufficiale della Regione con l'indicazione

della sede ove si possa prendere visione del piano o programma adottato e di tutta la documentazione oggetto

dell'istruttoria.

Sono inoltre rese pubbliche, anche attraverso la pubblicazione sui siti web della autorità interessate:

a) il parere motivato espresso dall'autorità competente;

b) una dichiarazione di sintesi in cui si illustra in che modo le considerazioni ambientali sono state integrate nel

piano o programma e come si è tenuto conto del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni, nonché le

ragioni per le quali è stato scelto il piano o il programma adottato, alla luce delle alternative possibili che erano

state individuate;

c) le misure adottate in merito al monitoraggio di cui all'articolo 18

Page 4: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 4 -

2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento Il prossimo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali europei per il periodo 2014-2020, riveste più che nel passato una attenzione particolarmente rilevante per la Provincia autonoma di Trento, come per le altre realtà locali. Le risorse disponibili destinate complessivamente alla politiche europee di sviluppo regionale saranno inferiori rispetto ai cicli precedenti di programmazione dei Fondi. Inoltre, è evidente come la scelta perseguita dall’Unione europea (UE) di attuare politiche di austerità finalizzate a consolidare le finanze pubbliche come passaggio obbligato per una crescita sostenibile e duratura, stia significativamente restringendo le capacità d’intervento con politiche proprie da parte degli Stati membri e delle loro articolazioni di governo locali (come nel caso italiano le Regioni e le Province Autonome). Ne consegue che la prossima programmazione dei Fondi è per la Provincia autonoma di Trento (PAT) un’occasione importante per dare continuità e sviluppo a quelle politiche condotte in questi anni a sostegno della modernizzazione, competitività e più in generale crescita del capitale sociale e produttivo del sistema produttivo e territoriale trentino. I Fondi strutturali europei - nominativamente il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e il Fondo Sociale Europeo (FSE), denominati a partire dalla prossima programmazione anche Fondi del Quadro Strategico Comunitario (QSC) - possono pertanto offrire un contributo importante alla crescita sostenibile, all'occupazione e alla competitività della Provincia autonoma di Trento contribuendo altresì a sostenere il rafforzamento e le convergenza delle relazioni verso gli altri territori dell’Unione Europea.

Gli obiettivi della strategia Europa 2020

La strategia assunta dall’UE a riferimento per il prossimo periodo di attuazione dei Fondi, è rappresentata da Europa 2020 che si basa su tre priorità che mirano ad una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. In particolare, Europa 2020 assume quali obiettivi specifici di azione la crescita fondata sull’innovazione, la conoscenza, la sostenibilità ambientale, il sostegno all’occupazione e l’inclusione sociale, e propone con forza la necessità di agire secondo un approccio integrato in grado di creare una massa critica di risorse comunitarie e nazionali capace di aggredire con efficacia vincoli e limiti che si frappongono ad un inversione dell’attuale andamento recessivo per riprendere un percorso di crescita sostenibile. Tale impostazione presuppone che ogni soggetto responsabile a livello nazionale e locale della prossima programmazione dei Fondi sia in grado di agire secondo modalità di interazione ed integrazione

Page 5: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 5 -

con tutti gli strumenti e le opportunità di cui dispone inclusi i programmi gestiti direttamente dalla Commissione Europea (come ad es. Horizon 2020, Erasmus +, ecc. ).

É in questo spirito che va interpretata la prossima programmazione dei Fondi strutturali e che assegna quindi alle Regioni e alle Province autonome un ruolo centrale di gestione che comporta già in questa fase di avvio un impegno straordinario da parte delle amministrazioni coinvolte per poter proporre e negoziare in modo consapevole obiettivi e contenuti strategici della loro azione per il prossimo settennio. Contenuti che troveranno accoglienza nel documento nazionale da negoziare con la Commissione Europea, il cosiddetto Accordo di Partenariato tra lo Stato e l’UE, e quindi nei documenti di programmazione locale denominati Programmi operativi regionali (POR). In particolare, il quadro di riferimento di cui ad oggi si dispone per la definizione dei prossimi documenti di programmazione, e cioè il Regolamento generale dei Fondi e quelli relativi ad i singoli Fondi, è strutturato attorno ad 11 Obiettivi Tematici. Tutti si delineano attorno al principio dello sviluppo sostenibile ma ognuno affronta una sfida specifica che va dall’innovazione all’inclusione sociale, dall’uso efficiente delle risorse all’occupazione. Ed è proprio in relazione a questi 11 Obiettivi tematici che viene richiesto di strutturare anche le scelte strategiche regionali e delle provincia autonome. Infine, la prossima programmazione dei fondi strutturali richiede di prendere in considerazione anche il principio di concentrazione5 delle risorse finanziarie rispetto agli obiettivi tematici individuati e alla capacità di conseguire risultati concreti e misurabili.

Gli undici obiettivi tematici del Quadro Strategico Comunitario

1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione;

5. Promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi;

9. Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione;

2. Migliorare l'accesso alle TIC, nonché l'impiego e la qualità delle medesime;

6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse;

10. Investire nell'istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e l'apprendimento permanente;

3. Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP);

7. Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete;

11. Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un'amministrazione pubblica efficiente;

4. Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori;

8. Promuovere un'occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori;

5 Nel caso delle aree più sviluppate dell’UE, la bozza di Regolamento prevede che per il FESR almeno l’80 % delle risorse siano a livello nazionale destinate ai primi quattro obiettivi tematici vale a dire la ricerca e innovazione; la promozione della competitività delle PMI; l’agenda digitale, l’efficienza energetica e le energie rinnovabili. Inoltre prescrive che almeno il 20 % di tale stanziamento debba essere destinato all’efficienza energetica e alle energie rinnovabili. Per il FSE si prescrive che almeno l’80% delle risorse venga concentrato su 5 delle 18 priorità d’investimento declinate all’interno del Regolamento stesso. Si indica inoltre l’obbligo che almeno il 20 % dell’FSE sia destinato alla promozione dell’inclusione sociale.

Page 6: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 6 -

3. Il percorso avviato della Provincia autonoma di Trento.

Per avviare una riflessione rispetto agli orientamenti di intervento da attuare nel territorio Trentino a valere sul FESR e FSE per il periodo di programmazione 2014-2020, la Provincia autonoma di Trento, ha proceduto come segue. In primo luogo si è operato a supporto dei Dipartimenti dell’Amministrazione provinciale interessati dalla prossima programmazione del FSE e del FESR nel loro impegno di messa a punto ed analisi della documentazione relativa alla verifica delle condizionalità ex ante prevista dal regolamento generale dei Fondi strutturali. Una verifica che ha riguardato tutti gli ambiti di potenziale intervento dei Fondi, indicati nelle proposte di regolamento in 11 obiettivi tematici, e che è stata condotta in base alle indicazioni ed il modello fissato in proposito dal Ministero dello Sviluppo Economico. Si evidenzia che si è trattato di lavoro di analisi e di valutazione che ha consentito di verificare che le condizionalità richieste risultano quasi tutte soddisfatte, ad eccezione di alcune relative nello specifico alla tariffazione dei prezzi dell’acqua, alla gestione dei rifiuti e alla certificazione delle Competenze. Condizionalità che sono state considerate parzialmente soddisfatte e per le quali la Provincia ha mandato informazioni aggiuntive ed è in attesa di un riscontro da parte del suddetto Ministero. Il nodo cruciale relativo al soddisfacimento delle condizionalità risulta essere la realizzazione di una Smart Specialisation Strategy sul territorio della Provincia autonoma di Trento che, al momento, risulta ancora non soddisfatta. Lanciate dalla Commissione europea e sostenute da una piattaforma dedicata (la S3 Platform, alla quale la PAT è ufficialmente iscritta da Ottobre 2013), le strategie di Smart Specialisation sono strategie d’innovazione concepite a livello regionale, ma valutate e messe a sistema a livello nazionale ed europeo. L’obiettivo generale di valorizzare le eccellenze si traduce, a livello operativo, nella valorizzazione dei settori e/o delle nicchie di mercato dove i territori dispongono di chiari vantaggi competitivi o di determinate potenzialità di sviluppo imprenditoriale. Le “smart specialisation strategies” sono, da un lato, flessibili, cioè mirano a sostenere gli investimenti in determinati settori tenuto conto del peso specifico e delle competenze di cui dispongono le imprese; dall’altro, sono dinamiche in quanto mirano a valorizzare in modo particolare i settori ad alta potenzialità e strategici per il futuro (ambiente, tecnologie verdi, servizi alla persona, ecc). E’ importante che lo sviluppo di una visione condivisa e la selezione di un numero limitato di priorità siano svolte attraverso un processo di «scoperta imprenditoriale», ossia coinvolgendo tutti i protagonisti chiave dell’innovazione. Pertanto, anziché essere una strategia imposta dall’alto, la specializzazione intelligente spinge i centri di ricerca, le università e le imprese a collaborare per identificare le aree più promettenti di una regione o di uno Stato membro ma anche i punti deboli che possono ostacolare l’innovazione. Alcuni mesi fa, anche la Provincia autonoma di Trento ha avviato il percorso per la definizione della Smart Specialisation Strategy, coerentemente con l’approccio in “sei fasi” definito dalla Commissione Europea che parte dall’analisi del contesto locale e del potenziale di innovazione, passa per la definizione di una visione condivisa del futuro e la selezione di un numero limitato di priorità per lo sviluppo provinciale, per arrivare all’identificazione di un piano di azione pluriennale combinato con opportuni meccanismi di monitoraggio e valutazione. Infatti, dopo una fase di incontri in merito all’adempimento delle condizionalità ex-ante e la creazione di un gruppo di lavoro specifico, il 21 ottobre 2013 è stato condiviso un primo ”Piano

Page 7: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 7 -

progettuale di definizione della Smart Specialisation Strategy del Trentino”, con il sistema della ricerca e innovazione e il sistema economico del Trentino avviando concretamente il processo partecipato di ascolto e confronto sulla strategia di specializzazione intelligente del Trentino. L’obiettivo di questo percorso è di raggiungere una convergenza di visione strategica per le azioni da realizzare fra tutti i principali attori del sistema di ricerca e innovazione: ricercatori, imprese, associazioni di categoria. Il processo così condiviso permette, da subito ai principali stakeholders, di contribuire attivamente per la realizzazione concreta degli obiettivi dello sviluppo provinciale, così da poter valorizzare gli ambiti di specifico vantaggio competitivo del territorio. Il percorso proseguirà con un calendario di consultazioni pubbliche per valutare e allineare in itinere, nei prossimi mesi, questa strategia alla programmazione generale che la XV legislatura della Provincia sta definendo.

Tabella 2: Definizione della Smart Specialisation Startegy : il processo in sei fasi

Successivamente all’analisi delle condizionalità, è stata avviata una consultazione interna all’Amministrazione provinciale per acquisire gli indirizzi prioritari d’intervento che, in coerenza con le proposte dei regolamenti comunitari dei Fondi strutturali per il 2014-2020, potrebbero trovare accoglienza nell’ambito della prossima programmazione provinciale dei Fondi Strutturali. Un’espressione di interesse che è stata condotta con il ricorso a schede di rilevazione articolate per ciascuno degli 11 obiettivi tematici contenuti nell’allora Proposta di regolamento generale per il 2014-2020 presentata dalla Commissione Europea, versione settembre 2012. In considerazione delle indicazioni contenute nelle proposte di nuovi regolamenti relativamente al conseguimento di una effettiva complementarietà tra Fondi, questo esercizio tecnico di consultazione interna all’amministrazione si è realizzato secondo una modalità di interazione e scambio con l’Autorità di Gestione del FEASR, in modo da assicurare un confronto continuo sugli orientamenti dei diversi Fondi sulla base del quale impostare gli interventi da realizzare secondo un effettivo principio di complementarietà e ove possibile di integrazione. Si evidenzia come nella conduzione di questo processo di consultazione interna sono state prese in considerazione anche le indicazioni di priorità pervenute dalla Commissione Europea con la pubblicazione del “Position Paper” dei Servizi della Commissione relativo alle aree d’intervento ritenute di specifico interesse per l’Italia, ed a livello nazionale con gli Orientamenti di metodologia e contenuto proposti dal Ministro per la Coesione Territoriale nel documento “Metodi ed obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari 2014-2020”. Infine sono stati considerati i risultati dei Tavoli attuati a livello centrale dal Dipartimento per lo Sviluppo del MISE nel corso della primavera 2013, per la strutturazione dell’Accordo di Partenariato. Questa consultazione interna all’Amministrazione ha portato all’individuazione, coerentemente con le priorità delineate a livello

Analisi del contesto

regionale e potenziale di innovazione

Messa a punto di una struttura di governance

sana e inclusiva

Sviluppo di una visione

condivisa del futuro

Selezione di un numero limitato di priorità per lo

sviluppo Provinciale

Definizione Piano di Azione

Pluriennale

Integrazione di meccanismi di monitoraggio e di valutazione

1 2 3 4 5 6

Page 8: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 8 -

comunitario e nazionali, di alcune prime linee strategiche di investimento per il prossimo settennio. Nei successivi capitoli di questa nota, queste priorità vengono delineate in maniera sintetica per il FESR e con riferimento ad una articolazione di obiettivi tematici e relative priorità d’investimento sui quali, si verrebbero a concentrare le risorse finanziari rese disponibili per il prossimo settennio. Si sottolinea che trattandosi un espressione di una fase consultativa che, a norma di quanto prescritto dalla proposta dei regolamenti comunitari, si sta arricchendo dei contributi da parte delle rappresentanze del partenariato economico e sociale, quanto riportato di seguito va assunto allo stato attuale solo come indicativo, e come tale destinato ad essere soggetto di prossimi adattamenti e revisioni. Infatti, la Provincia autonoma di Trento ha anche attivato un percorso di partenariato locale coinvolgendo, le rappresentanze istituzionali, le rappresentanze delle parti economiche e sociali, e gli organismi rappresentativi della società civile, compresi i partner ambientali, le ong e gli organismi di promozione delle pari opportunità e della non discriminazione. Questo processo mira non solo a condividere le linee di azione che si vorranno sviluppare per il 2014 – 2020 nell’ambito dei fondi FESR e FSE, ma soprattutto a raccogliere da parte degli stakeholders opinioni, valutazioni e suggerimenti di cui tenere conto in sede di redazione finale dei documenti di programmazione del prossimo periodo.

Page 9: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 9 -

4. Il contesto socioeconomico della Provincia Autonoma di Trento

La nuova programmazione dei POR 2014-2020 s’inserisce in un contesto macroeconomico nazionale ed internazionale caratterizzato da evidenti segnali di criticità e di incertezza. Le tensioni sui debiti sovrani europei, le politiche di austerità imposte dal Fiscal compact, il rallentamento della crescita negli Stati Uniti e nei paesi emergenti, hanno determinato un pesante ridimensionamento delle aspettative di crescita per le principali economie avanzate e per l’Italia in particolare, sia per il 2012, che per il 2013.

D’altra parte, si parte da una condizione non certo positiva, con un valore del Prodotto interno lordo che, a cinque anni dall’avvio della recente crisi, è in Italia di quasi 7 punti percentuale inferiore al livello precedente. Il reddito disponibile delle famiglie - in termini reali - si è ridotto fra il 2008 e il 2011 di circa il cinque per cento e se si considera la dinamica crescente della popolazione residente, nel 2011 il potere d’acquisto delle famiglie italiane per abitante è del quattro per cento inferiore a quello del 1992.

Il sistema produttivo e la competitività

In questo quadro generale di profonda crisi, la provincia di Trento ha mostrato una evoluzione che sembrerebbe svincolarla dalla dinamica nazionale e ha consentito alla struttura produttiva provinciale di minimizzare le ripercussioni negative prodotte dalla recessione sul mercato del lavoro.

Ad esempio, il settore terziario, fondato su servizi in gran parte destinati alla domanda estera, soprattutto nel commercio (all’ingrosso), nel turismo e nei trasporti, ha mantenuto un profilo di moderata crescita negli ultimi anni, assorbendo anche una quota rilevante di nuova occupazione femminile, componente che in questi anni ha registrato una crescita sostenuta.

La crisi economica si è fatta sentire, per contro, sul sistema della piccola e piccolissima impresa, più ancorata al mercato interno e, soprattutto, sul settore delle costruzioni che ha subito una fase di recessione consistente e prolungata.

Il nuovo peggioramento della congiuntura nazionale avvenuto a partire dal quarto trimestre dell’anno 2011, sembrerebbe aver avuto riflessi più rilevanti che in passato anche sulla struttura produttiva provinciale di Trento. Il fatturato e gli investimenti delle imprese coinvolte nell’indagine annuale della Banca d’Italia sono previsti in calo nel 2012, e anche le aspettative rilevate dall’indagine della Camere di Commercio di Trento sono, nel giudizio degli imprenditori, orientate ad un sempre più vasto pessimismo.

Il calo della domanda interna, particolarmente marcato nel commercio al dettaglio e nelle costruzioni, unito al clima di sfiducia sulle aspettative di ripresa dell’economia da parte degli operatori, potrebbe così ripercuotersi nei prossimi mesi negativamente sul mercato del lavoro provinciale, ed in modo particolare sulle componenti più deboli della forza lavoro.

Page 10: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 10 -

Più nel dettaglio, nell’analisi del contesto imprenditoriale e della competitività della Provincia autonoma di Trento vanno evidenziati i seguenti dati:

• Dinamica della struttura imprenditoriale: il contesto provinciale 6 In Trentino, anche nel corso del 2012 e per il sesto anno consecutivo, il saldo tra iscrizioni e cancellazioni di imprese risulta negativo e il totale delle imprese registrate a fine anno scende a 51.747 unità. Il numero delle imprese cancellate, comprensivo di quelle eliminate d’ufficio, risale rispetto allo scorso anno sino alle 3.249 unità, mentre rimane tendenzialmente stabile il numero delle nuove iscritte (2.647 rispetto alle 2.670 del 2011). Si è avuta quindi una flessione dell’1,1% nel numero di imprese complessive. L’andamento provinciale si pone in controtendenza rispetto all’Alto Adige (+0,3%), mentre anche nel Nord Est si registra una flessione, seppur leggermente meno intensa (-0,82%). Delle 3.249 cancellazioni, però, 384 sono state effettuate d’ufficio, a norma del D.P.R. 247/2004 che prevede la possibilità della cancellazione d’ufficio, attraverso un’apposita procedura, per le imprese risultanti inattive per tre anni consecutivi sulla base di diversi indicatori. Si tratta di 88 Imprese individuali, 260 società di persone e 32 società di capitale e 4 società con altre forme giuridiche. Escludendo le cancellazioni d’ufficio il saldo del movimento anagrafico sarebbe comunque negativo, ma decisamente meno preoccupante. Dal punto di vista dei rami d’attività più rilevanti in termini numerici, i servizi rimangono ancora caratterizzati da una sostanziale stabilità nel contesto dell’economia trentina. In particolare aumentano le imprese che operano nei settori delle attività professionali, scientifiche-tecniche e la sanità e assistenza sociale, mentre diminuiscono quelle operanti nei trasporti, negli alberghi-ristoranti, nelle attività finanziarie e assicurative e nei servizi di supporto alle imprese. In flessione anche il commercio, l’agricoltura, il manifatturiero e le costruzioni. In molti casi le iscrizioni di nuove imprese sono registrate tra le imprese non classificate a motivo della non specificazione dell’attività esercitata.

• Iscrizioni di nuove imprese7 Le iscrizioni avvenute nel corso di un anno non individuano esclusivamente le nuove imprese, ma anche trasformazioni, scorpori, separazioni e filiazioni d’impresa. Per questo motivo le nuove iniziative imprenditoriali che non hanno alcun legame con ditte preesistenti sono solo una parte delle iscrizioni complessive fin qui considerate. L’Osservatorio Unioncamere sulla demografia delle imprese fornisce informazioni utili a valutare l’effettiva portata dei fenomeni di natalità imprenditoriale. Nel 2010, ultimo anno per il quale sono disponibili i dati, le vere nuove imprese sono state 1.274, vale a dire meno della metà delle iscrizioni di quell’anno, mentre l’altra metà è quindi dovuta ad iscrizioni conseguenti a trasformazioni, scorpori, separazioni o filiazioni d’impresa. La maggior parte delle vere nuove imprese appartiene al settore del commercio all’ingrosso ed al dettaglio (266 unità), seguito dalle costruzioni (225 unità) e dall’agricoltura (168 unità). A formare queste 1.274 nuove imprese sono stati 1.376 imprenditori e di questi il 32,0% è costituito da donne, la percentuale più alta registrata negli ultimi anni. Per quanto riguarda l’età, nel 36,7% dei casi si tratta di persone in età 35-49 anni, nel 33,3% dai 25 ai 35 anni. La rimanente parte si ripartisce tra i più giovani (16,9%) ed i più anziani (13,2%). Una palestra d’impresa è costituita anche dall’artigianato, che riveste in Trentino una particolare importanza con 13.427 imprese alla fine del 2012, un dato però in diminuzione rispetto all’anno precedente, quando

6 L’economia reale dal punto di osservazione delle camere di commercio – Trento – dati riferiti all’anno 2012

7 ibidem

Page 11: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 11 -

erano presenti 13.591 unità artigiane. Settorialmente, il 45,3% delle ditte opera nelle costruzioni ed il 21,3% nelle attività manifatturiere. Seguono per ordine d’importanza gli altri servizi sociali e personali con l’11,5% ed i trasporti e magazzinaggio con il 6,8%.

Il sistema di Ricerca e Innovazione Complessivamente la Regione Trentino Alto Adige si posizione tra le regioni identificate come “Sostenitrici dell’Innovazione” nell’analisi Regional Innovation Monitor del 2012, insieme a Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lazio, per un totale di 58 regioni a livello europeo.

Il Trentino, in particolare, si distingue a livello nazionale per essere un territorio in cui vi è una forte volontà di investire risorse in ricerca e sviluppo, con un investimento pari al 2,04% del PIL nel 2010, contro l’1,26% del dato nazionale e in linea con la media europea (2%) e sostanzialmente confermato nel 2011 (1,93%). Il numero totale di addetti in Ricerca e Sviluppo sul totale occupati è pari a 3.191 unità nel 2010 e risulta in crescita nel 2011 (3.526), con un’incidenza percentuale sul totale occupati (2,4%) significativamente al di sopra del dato nazionale (1,5%). Il numero di addetti in ricerca e sviluppo ogni mille residenti pari a 6, è anch’esso superiore al livello nazionale (3,7) ed europeo (5), con una percentuale di risorse umane occupate in scienza e tecnologia sul totale della popolazione attiva nel 2012 pari al 34,9%, contro il dato nazionale pari al 32,9% ed europeo pari al 40,9%. Il territorio si qualifica, inoltre, per un livello di istruzione secondaria e universitaria ben al di sopra della media nazionale, sia in termini di persone con almeno un diploma superiore (65,5% in Trentino nel 2012, rispetto al dato nazionale di 57,20% ), che di persone con un titolo universitario (26,5% rispetto al dato italiano di 21,70%), con livelli di uscita precoce dal sistema di istruzione (12% nel 2012) più bassi della media nazionale (17,60%) ed europea (12,80%) e incidenza di giovani che non studiano e non lavorano decisamente contenuti (13,30% in trentino rispetto al 22,7% in Italia e il 15,40% in Europa). Il sistema pubblico trentino della ricerca e dell’innovazione rappresenta un elemento di eccellenza per il territorio, con circa 1.700 addetti nel 2010 (in crescita nel 2011 a un valore di 1.800) e una spesa pubblica in ricerca e sviluppo, pari a circa 160 Mln€ nel 2010, includendo in tale valore sia le Istituzioni Pubbliche (91 Mln€) che l’Università (71 Mln€), e sostanzialmente in linea con dati 2011 (163 Mln€): tale spesa rappresenta nel 2010 l’1,01% del PIL provinciale e si posiziona al di sopra della media nazionale (0,54%) ed europea (0,74%). La spesa pubblica in ricerca e sviluppo corrisponde, inoltre, al 49,47% della spesa totale e risulta superiore, anche in termini percentuali, sia rispetto al dato nazionale (49,47%) che europeo (37,08%) . Tale sistema agisce attraverso quattro attori istituzionali principali della Provincia Autonoma di Trento:

• l’Assessorato all'università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità, cooperazione allo sviluppo;

• la Direzione Generale per i temi generali di programmazione e coordinamento in ambito innovazione e per il settore trasversale e pervasivo dell’ICT;

Page 12: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 12 -

• il Dipartimento Conoscenza;

• il Dipartimento Sviluppo Economico Lavoro, in particolare tramite l’Agenzia Provinciale per l’Incentivazione delle Attività Economiche (APIAE), che provvede all’attività di concessione ed erogazione di aiuti, contributi e agevolazioni finanziarie comunque denominati destinati alle imprese.

A livello territoriale, il sistema trentino della conoscenza è molto articolato e si caratterizza per un’elevata specializzazione in diverse discipline tecnico-scientifiche, con oltre 40 centri di ricerca e gruppi di livello internazionale. Sul territorio è presente un’istituzione universitaria, Università degli Studi di Trento che, con i suoi 10 dipartimenti, 3 Centri di Ateneo, e 54 corsi di laurea, ospita oltre 570 tra docenti e ricercatori e più di 16.260 studenti (dati 2013), e rappresenta un punto di riferimento per l’education a livello nazionale e internazionale, nonché un ruolo fondamentale nel trasferimento di conoscenza al mondo produttivo. La Fondazione Bruno Kessler, nata nel 2007, è articolata in due poli, uno scientifico e l’altro umanistico e 7 centri di ricerca (Centro per le Tecnologie dell’Informazione, Istituto Storico Italo-germanico, Centro Materiali e Microsistemi, Centro per le Scienze Religiose, Centro europeo per gli Studi Teorici in Fisica Nucleare e settori collegati, Istituto per la Ricerca Valutativa sulle Politiche Pubbliche, Centro Internazionale per la Ricerca Matematica), ospita più di 350 ricercatori e 220 tra tesisti, dottorandi, studenti post-dottorato e visiting-professor, e si propone l’obiettivo di “spingere il Trentino nel cuore della ricerca europea ed internazionale attraendo donne, uomini e

risorse sulle frontiere dello sviluppo tecnologico e della valorizzazione delle discipline umanistiche.

La Fondazione è, inoltre impegnata nel riavvicinamento delle scienze della natura a quelle umane,

quale cifra di comprensione nei confronti delle sfide della società della conoscenza”. La Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige svolge attività di ricerca scientifica, istruzione e formazione, sperimentazione, consulenza e servizio alle imprese, nei settori agricolo, agroalimentare e ambientale, con oltre 350 addetti e tre centri dedicati (Centro Ricerca e Innovazione, Centro Istruzione e Formazione e Centro Trasferimento Tecnologico). L’associazione Trento RISE nata nel 2009 da Università di Trento e Fondazione Bruno Kessler è la sede italiana di EIT Ict lab (European Institute of Innovation and Technology) e si pone l’obiettivo di rappresentare un catalizzatore dell’innovazione “contribuendo, attraverso l’ICT, a trasformare il

Trentino in un’economia della conoscenza, competitiva e dinamica, puntando sullo sviluppo

sostenibile e la qualità della vita”, integrando formazione, ricerca e business, lavorando in sinergia con gli altri nodi del network (Berlino, Parigi, Helsinki, Eindhoven e Stoccolma) e dei partner del nodo Italiano. Accanto a tali attori, che sono individuati nei documenti di programmazione e governance come risorse di alto livello a supporto della domanda di innovazione che il territorio esprime, vi sono gli enti strumentali della provincia, messi a servizio del sistema delle imprese per coordinare, indirizzare e sviluppare infrastrutture abilitanti lo sviluppo di progetti e idee di impresa innovative, tra cui si citano:

• Trentino Sviluppo, società della Provincia autonoma di Trento nata per favorire lo sviluppo sostenibile del sistema trentino, attraverso azioni e servizi volti a supportare la crescita dell'imprenditorialità e la capacità di fare innovazione;

Page 13: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 13 -

• Trentino Network, società a capitale pubblico che si occupa dello sviluppo e della gestione delle reti per le telecomunicazioni presenti sul territorio;

• Informatica Trentina, società in house di gestione e sviluppo dei sistemi informativi del sistema territoriale oltre che struttura di servizio per lo sviluppo e raccordo delle competenze delle aziende ICT sul territorio.

Il sistema pubblico della ricerca risulta focalizzato su alcuni ambiti di ricerca prioritari, in coerenza con quanto definito provinciale nel Programma Provinciale della Ricerca per la XIV Legislatura, che identifica le seguenti aree di riferimento8:

• Ambiente e gestione delle risorse naturali e produzione sostenibile;

• Biotecnologie, genomica, biologia computazionale;

• Neuroscienze e scienze cognitive;

• Scienze dei materiali;

• Tecnologie dell’informazione e della comunicazione;

Tecnologia Nr. Ricercatori (2012)

Nr. di Progetti (2012)

Valore Progetti (2012)

Ambiente e gestione delle risorse naturali e produz. sostenibile

~ 230 ~ 200 ~ 20 Mln€

Biotecnologie, genomica, biologia computazionale

~ 100 ~ 90 ~ 11,5 Mln€

Neuroscienze e scienze cognitive

~ 40 ~ 30 ~ 1,5 Mln€

Scienze dei materiali ~ 150 ~ 200 ~ 10 Mln€

Tecnologie dell’informazione e della comunicazione

~ 260 ~ 180 ~ 18 Mln€

Tabella: Sintesi degli indicatori analizzati per Ambito di Ricerca Prioritario (PPR XIV Legislatura)

La Ricerca e l’Innovazione nelle imprese trentine Nel mondo delle imprese, la propensione all’innovazione si colloca su livelli medio-alti (48,3%): lo studio Community Innovation Survey (CIS) dell’Istat indica che nel 2010 il 56% circa delle imprese innovatrici trentine ha attuato iniziative di innovazione in senso generale (innovazione di prodotto, processo, organizzativa o di marketing), in linea con il dato nazionale. La percentuale scende al 41% se si includono solamente le innovazioni di processo o di prodotto. L’innovazione organizzativa e/o di marketing è fortemente attuata a livello locale, con l’85% delle imprese innovatrici.

8 Non sono inclusi nell’analisi gli ambiti “Valutazione delle politiche pubbliche” e “Governance territoriali e standard

dopo la crisi”.

Page 14: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 14 -

La spesa in ricerca e sviluppo delle imprese ammonta a 158 milioni di euro nel 2010, pari al 48,06% della spesa totale, lievemente al di sotto, in termini percentuali, sia della media nazionale (53,91%) che europea (61,87%) e coinvolge un totale di 1.400 addetti circa, corrispondenti a circa 6 addetti ogni 1.000 residenti, contro i 3,7 a livello nazionale e 5 a livello europeo. Il settore dei servizi di informazione e telecomunicazione si colloca al primo posto sia in termini di spesa R&D (circa il 70% del totale, contro il 12% della media nazionale) che in termini di numero di addetti (circa il 54% del totale, contro il 69% della media nazionale). Il comparto manifatturiero si colloca al secondo posto sia in termini di investimenti (25%) che di addetti (37%) e risulta trainato dal comparto meccanico (9,5 mln €; 6% del totale della spesa; 270 addetti-FTP), chimico (3,8 mln €; 2% del totale della spesa; 90 addetti-FTP), elettrico (3,9 mln €; 2% del totale della spesa; 34 addetti-FTP) e plastico (3,2 mln €; 2% del totale della spesa; 95 addetti-FTP). Nonostante l’elevato investimento in ambito ricerca e sviluppo, il Trentino mostra una propensione a brevettare l’attività innovativa piuttosto basso (51,4 domande di brevetto per milione di abitanti nel 2008) e significativamente inferiore rispetto alle altre regioni del Nord Italia (119,4 domande di brevetto per milione di abitanti), rispetto al dato nazionale (69,6) ed europeo (111,6): nel periodo 2000-2008 sono state presentate 106 domande di brevetto (pari all’1,1% del totale nazionale) con predilezione per i settori delle macchine ed apparecchi meccanici (36%), macchine elettroniche ed apparecchi di precisione (17%) e chimica (14%). Sul tema delle start-up innovative, Trento costituisce un eccellenza collocandosi, secondo un’indagine Infocamere (2013) al quarto posto nazionale nella classifica provinciale per numero di start up innovative (53) dopo Milano (129), Roma (101) e Torino (86):

• Il 67% delle start-up è riconducibile al settore dei servizi, con particolare riferimento alla produzione di software e consulenza informatica e della ricerca scientifica e sviluppo

• Il 27% delle nuove imprese innovative è invece riconducibile al settore industria, con un peso rilevante del comparto meccatronica.

Dal punto di vista degli ambiti di ricerca e innovazione, nonché delle piattaforme tecnologiche di riferimento per le imprese del territorio, l’analisi condotta dal Comitato di Valutazione della Ricerca, nell’ambito del “Rapporto Finale di Valutazione 2014”, su oltre 260 progetti di Ricerca Industriale e Sviluppo Pre-competitivo presentati dalle imprese nel periodo 2006 – 2012, in riferimento alla legge n. 6 del 1999, mostra le seguenti evidenze:

• Per quanto riguarda gli ambiti di ricerca e innovazione, l’analisi della distribuzione dei progetti mostra come la quota più rilevante delle domande presentate risulti riconducibile alle aree «Tecnologie dell’informazione e della comunicazione» (36,8% circa), seguita da «Scienze dei materiali» (10,5% circa), «Ambiente e gestione delle risorse naturali e produzione sostenibile» (3% circa) e «Biotecnologie, genomica e biologia computazionale» (1% circa). Non sono, invece, state presentate domande riconducibili agli ambiti «Governance territoriali e standard dopo la crisi» e «Valutazione delle politiche pubbliche» nel periodo di riferimento.

• In termini di piattaforme tecnologiche abilitanti, le «Tecnologie per la produzione sostenibile» (13,8%) e le tecnologie relative a «Sistemi Web, interazione uomo-macchina e sensoristica» (8,0%) risultano prevalenti, con oltre il 20% delle domande presentate nel periodo di riferimento.

Page 15: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 15 -

• Il 24,6% dei progetti presentati non risulta riconducibile ad alcun ambito o piattaforma tecnologica considerati prioritari nell’ambito del Programma Provinciale della Ricerca della XIV Legislatura.

L’analisi del Comitato di Valutazione della Ricerca ha inoltre analizzato le interazioni tra imprese e sistema della ricerca pubblico locale, nazionale e internazionale, evidenziando come le progettualità oggetto di analisi mostrino lo sviluppo di collaborazioni tecnico-scientifiche di notevole importanza, con particolare riferimento a:

• la presenza prevalente dell’Università di Trento e della Fondazione Bruno Kessler tra le collaborazioni dichiarate;

• una significativa presenza di collaborazioni con altri Università ed Enti di ricerca italiani;

• la presenza a partire dal 2010 di progetti con collaborazioni internazionali per un importo totale di circa 200.000 Mln €.

Infine, da un’indagine qualitativa, coordinata dal Comitato di Valutazione della Ricerca (CVR) con il supporto del Servizio Università e Ricerca Scientifica che ha coinvolto alcune delle imprese beneficiarie, emerge come le collaborazioni scientifiche tra imprese e mondo della ricerca siano sempre almeno in linea con le aspettative e nella grande maggioranza dei casi molto importanti per il successo del progetto, con buoni benefici in termini di ricadute sia sui soggetti trentini della ricerca pubblica che sulle imprese locali, laddove è necessaria anche la realizzazione o almeno la prototipizzazione di linee di produzione o infrastrutture.

Il comparto ICT e telecomunicazioni sta assumendo progressivamente nel corso degli anni notevole importanza a livello provinciale grazie anche agli importanti investimenti ed iniziative sostenute dall’amministrazione locale con il coordinamento di importanti aziende del sistema pubblico provinciale. Ad oggi si contano oltre 1.000 imprese (dato 2012) e 5.000 addetti per un volume d’affari complessivo di circa 500 Mln€ (anno 2010). Sul fronte delle infrastrutture digitali, il Trentino può vantare un’infrastruttura ibrida con oltre 800 km di rete in fibra ottica ed oltre 700 punti di accesso wireless che garantiscono che pressoché la totalità della popolazione sia raggiunta da servizi a banda larga. Questo risulta essere un asset fondamentale per l’attivazione e la fruizione di servizi innovativi per il territorio (quali tele diagnostica degli ospedali, sistema sanitario digitale, etc.). Nel 2012 il 57,4% delle famiglie (contro il 48,60% dell’Italia e il 67% dei paesi UE-27) e il 95,90% delle imprese con più di dieci dipendenti dispone di un accesso a banda larga fissa o mobile.

Page 16: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 16 -

Energia rinnovabile Sul fronte energetico, il Trentino può vantare il 91,9% di produzione da fonte rinnovabile sul totale prodotto. In particolare l’idroelettrico soddisfa oltre il 90% del fabbisogno elettrico provinciale e rappresenta l’8,6% della potenza idroelettrica installata in Italia. Altra fonte energetica importante a livello provinciale è il fotovoltaico, con oltre 11.200 impianti (circa il 2,4% del totale degli impianti nazionali) e 147,7 MW di potenza installata (0,9% sul totale nazionale).

PRODUZIONE RINNOVABILE

2010 2020 scenario basso 2020 scenario alto

RINN. ELETTRICHE

Idroelettrico 352 316 354

Fotovoltaico 4 19 23

Biomasse 5 6 7

Totali rinnovabili elettriche

361 342 384

RINN. TERMICHE

Solare termico 8 16 24

Biomasse 119 156 193

Biomasse

teleriscaldamento

14 17 22

Pompe calore 1 10 25

TOTALE RINNOV.

TERMICHE

142 200 265

Totale complessivo rinnovabili

503 541 649

Variazione sul 2010 8% 29%

Consumi finali 1663 1747 1661

%rinnovabili sui consumi finali

30% 31% 39%

CONSUMI FINALI D.M. 2012

1457 1467 1467

%RINNOVABILI SUI CONSUMI FINALI

D.M. 2012

34,5% 36,9% 44,2%

L’evoluzione della produzione di energia da fonti rinnovabili e dei consumi finali (Ktep) in base al nuovo PEAP

Le fonti rinnovabili coprono, al 2010, il 30% circa dei consumi finali della Provincia di Trento, un valore più che triplo rispetto alla percentuale nazionale. La produzione di energia elettrica verde supera il fabbisogno interno, mentre le rinnovabili termiche forniscono un contributo non marginale per soddisfare la domanda di calore. La produzione idroelettrica rappresenta il cuore della produzione di elettricità verde. Recentemente si sono affiancate due altre modalità di generazione elettrica, quella da biomassa e quella solare. Quest’ultima, grazie alla rapida evoluzione della tecnologia fotovoltaica, potrà dare un contributo non marginale sul medio e lungo termine. Le fonti rinnovabili che contribuiscono a soddisfare la domanda di calore (FER–C) sono le biomasse, il solare termico e le pompe di calore ad alta efficienza. Diversamente dalla produzione elettrica, facilmente monitorabile, i dati relativi al settore termico sono più difficilmente quantificabili. Per questa ragione, è in atto uno sforzo per identificare con

Page 17: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 17 -

maggiore precisione i valori reali. E’ evidente il ruolo centrale e maggioritario svolto dalle biomasse e il contributo limitato ma crescente del solare. Va sottolineato inoltre come la media dei valori 2005-2006-2007 porti ad una stima di 127 ktep, molto lontana dal valore indicato nel decreto BS (36 ktep). Complessivamente il solare e le biomasse contribuiscono a soddisfare il 22% dei consumi termici del settore civile. La quota totale delle rinnovabili termiche risulta leggermente superiore contabilizzando anche il contributo delle pompe di calore.9

9 Fonte: Provincia autonoma di Trento : Piano energetico-ambientale provinciale 2013-2020, p. 39

Page 18: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 18 -

5. Primi orientamenti degli interventi della PAT per il 2014-20 a valere sul Fondo Europeo Sviluppo Regionale (FESR)

Secondo la proposta di Regolamento, il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), che finanzia politiche a sostegno della competitività del territorio, contribuisce a tutti gli 11 obiettivi del Quadro Strategico Comune. In particolare questo Fondo sostiene: (a) investimenti produttivi che contribuiscono alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro sostenibili, tramite aiuti diretti a investimenti in piccole e medie imprese (PMI); (b) investimenti in infrastrutture che forniscono servizi di base ai cittadini nei settori dell'energia, dell’ambiente, dei trasporti e delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT); (c) investimenti in infrastrutture sociali, sanitarie ed educative; (d) lo sviluppo del potenziale endogeno promuovendo lo sviluppo regionale e locale, la ricerca e l'innovazione. In questo ultimo ambito sono compresi:

- investimenti fissi in attrezzature e infrastrutture di ridotte dimensioni; - sostegno e servizi a imprese, in particolare alle PMI; - sostegno a organismi pubblici di ricerca e innovazione e a investimenti in tecnologie e nella ricerca applicata nelle imprese; - la creazione di reti, la cooperazioni e lo scambio di esperienze tra regioni, città e attori ambientali, economici e sociali interessati.

La strategia proposta dai regolamenti, come si è anticipato, attribuisce un ruolo importante alla complementarietà tra i Fondi e, in particolare, a quella tra FSE e FESR nell’ambito della politica di coesione. Relativamente agli obiettivi da 1 a 6 (innovazione e competitività, sostenibilità) il FESR agisce in complementarietà settoriale e territoriale con il FEASR (fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) e con l’FSE per quanto riguarda, da parte di quest’ultimo, la creazione di competenze utili per il perseguimento di tali obiettivi. Per quanto concerne gli obiettivi di carattere sociale (da 8 a 11) il ruolo principale spetta al FSE. Il FESR agisce con ruolo complementare per quanto concerne investimenti in imprese, sviluppo locale, strutture. Per garantire il principio di concentrazione nell’utilizzo del FESR, il regolamento comunitario, come anticipato, prevede nel caso delle aree più sviluppate dell’UE, come la Provincia autonoma di Trento, che almeno l’80 % delle risorse del FESR siano a livello nazionale destinate ai primi quattro obiettivi tematici vale a dire la ricerca e innovazione; la promozione della competitività delle PMI; agenda digitale, l’efficienza energetica e le energie rinnovabili. Inoltre prescrive che almeno il 20 % di tale stanziamento dovrebbe essere destinato all’efficienza energetica e alle energie rinnovabili (obiettivo tematico 4). Infine, si segnala che la prossima programmazione dei fondi strutturali richiede, oltre alla concentrazione di risorse finanziarie rispetto agli obiettivi tematici, anche la capacità di conseguire risultati concreti e misurabili. Di seguito verranno quindi presentati i primi orientamenti definiti dalla Provincia autonoma di Trento per le azioni a valere sul fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).

Page 19: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 19 -

OBIETTIVO TEMATICO 1: RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E INNOVAZIONE (RAFFORZARE LA RICERCA, LO SVILUPPO TECNOLOGICO E L'INNOVAZIONE Il sistema trentino di Ricerca e Innovazione La Provincia autonoma di Trento riconosce l’obiettivo di Ricerca e Innovazione come una delle politiche prioritarie per lo sviluppo territoriale, promuovendo da molti anni il progressivo sviluppo di una specifica “Strategia per la Ricerca e l’Innovazione”, attraverso un sistema articolato di normative, azioni e strumenti. Inoltre, in uno scenario nazionale distinto tra regioni ordinarie e regioni/province a statuto speciale (e quindi dotate di particolari poteri e risorse) il sistema trentino della ricerca e innovazione costituisce uno degli assi su cui si è più sviluppato l’esercizio dell’autonomia. In tale contesto la Provincia svolge una funzione di coordinamento e intermediazione tra soggetti promotori e soggetti utilizzatori della ricerca scientifica con finalità di sviluppo, ponendosi essa stessa come promotore e utente di tale ricerca, vista come strumento essenziale ed irrinunciabile per il perseguimento dei propri fini istituzionali.

Come già evidenziato nel capitolo sul contesto socio-economico, il Trentino si distingue per essere un territorio in cui vi è una forte volontà di investire risorse in ricerca e sviluppo. Infatti, l’intensità dell’investimento in questo ambito in rapporto al PIL si colloca su valori molto elevati. Nel 2009 l’incidenza della spesa in R&S sul PIL raggiunge il suo punto di massimo, sfiorando quota 2,1 grazie alla localizzazione in Trentino di progetti di ricerca di grandi imprese nazionali, e con con un investimento pari al 2,04% del PIL nel 201010.

10 Provincia Autonoma di Trento - Servizio Statistica: “Quadro socio-economico del trentino attraverso un insieme di

indicatori” – Dicembre 2013

Page 20: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 20 -

La Smart Specialisation Strategy 11 Partendo da questo contesto, la Provincia autonoma di Trento sta sviluppando la propria strategia di Specializzazione Intelligente. Si segnala che il processo di definizione della Strategia di Smart Specialisation (RIS3) è stato avviato sul territorio provinciale in coerenza con i principali documenti comunitari di riferimento quali la “Strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”, l’iniziativa faro “Unione per l’Innovazione”, la Comunicazione della Commissione Europea su “Regional Policy contributing to Smart Growth in Europe”, nonché le proposte di Regolamento riguardanti la futura Politica di Coesione ed i relativi strumenti strutturali dell'UE per la fase di programmazione 2014-2020. All’interno di questi ultimi documenti, la redazione di una RIS3 in ogni realtà regionale viene infatti identificata come una delle condizioni ex ante per l’utilizzo e la possibilità di spesa dei fondi strutturali. In tale ottica, l’azione della Provincia autonoma di Trento all’interno del processo RIS3 va considerata anche in un’ottica di allineamento con la componente relativa a Ricerca ed Innovazione del prossimo Programma Operativo provinciale FESR per la programmazione 2014-2020. Quanto viene quindi richiesto dalla Commissione Europea a ciascuna realtà regionale è pertanto di predisporre un documento condiviso e partecipativo che delinei la strategia di medio-lungo termine per la ricerca e l’innovazione sul territorio. Pertanto, in ambito trentino, la RIS3 vuole strutturarsi come principale strumento di riferimento per la programmazione 2014-2020 per le politiche di ricerca industriale e di innovazione (con un’enfasi particolare sull’applicazione dei risultati della ricerca sul territorio), in particolare per l’individuazione di un limitato set di ambiti tematici in cui coesistano molteplici elementi, tra i quali:

• una massa critica considerevole presente sul territorio;

• un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale ed europeo;

• un vantaggio competitivo;

• un’interpretazione ampia del concetto di innovazione che coinvolga pienamente il settore privato;

• prospettive di sviluppo di mercato particolarmente rilevanti. L’obiettivo strategico è quindi di concentrare ed investire le risorse disponibili per lo sviluppo del territorio in queste aree di eccellenza, promuovendo strategie di innovazione realiste ed attuabili e rispondendo in modo olistico e più efficiente alle sfide sociali ed economiche. I quattro macro-ambiti identificati: “Qualità della Vita”, “Energia e Ambiente”, “Agrifood” e “Meccatronica”, non sono tuttavia da considerarsi come dei contenitori separati l’uno dall’altro. Essi vanno piuttosto affrontati in modo sinergico, favorendo azioni di “cross-fertilisation” tra le diverse aree anche attraverso l’utilizzo delle Tecnologie Chiave Abilitanti (KETs, Key Enabling Technologies), stimolando gli investimenti del settore privato in ricerca ed innovazione e provando ad incanalare i benefici di queste innovazioni sulla porzione più ampia possibile del territorio provinciale.

11

Per maggiori informazioni sulle Smart Specialisation Strategy: s3platform.jrc.ec.europa.eu

Page 21: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 21 -

Il processo e le azioni avviate grazie alla stesura della Smart Specialisation Strategy trentina hanno permesso anche di valutare la vasta gamma di azioni già avviate in Trentino nelle ultime due legislature con un’ottica parzialmente diversa, con uno spirito maggiormente inclusivo e soprattutto con un approccio realmente SMART (sostenibile, misurabile, accessibile, basato sui risultati e sui tempi) e bottom-up nell’identificazione delle limitate aree di specializzazione su cui focalizzare gli investimenti di un territorio di relative piccole dimensioni. La novità introdotta dall’approccio bottom-up nel delineare le strategie di innovazione regionale si concretizza nell’agire in molte fasi del processo dialogando in un’ottica di open government con gli attori più rilevanti quali i distretti produttivi, i network tematici, le associazioni di categoria. Le ICT, una tecnologia abilitante essenziale per le azioni di ricerca e innovazione 12 In Trentino, si è da tempo compreso come investire nelle ICT sia una straordinaria leva per favorire la crescita e lo sviluppo della società. Ad esempio, è stato riconosciuto il ruolo essenziale di questa tecnologia per sostenere ed accompagnare il processo di riforma in atto della Pubblica Amministrazione. In questo senso, con la Legge Provinciale n. 16 del 2012, la Provincia ha riconosciuto le elevate potenzialità delle TIC, le quali contribuiscono, tra le altre cose, a mettere in atto un’azione amministrativa più efficiente, economica e trasparente. L’obiettivo è arrivare a costituire e sviluppare la “rete” della Pubblica Amministrazione rendendola efficiente, flessibile, sostenibile e vicina ai cittadini ed alle imprese. La nuova architettura istituzionale e, complessivamente, l’intero progetto di riorganizzazione del settore pubblico provinciale, rendono evidente la necessità che tale processo di riforma sia sostenuto da un forte investimento in tecnologie informatiche per rendere condivise e aperte le banche dati (secondo l’approccio “open data” al fine di rendere liberamente accessibili tutte le informazioni delle istituzioni pubbliche, fruibili e interscambiabili on-line), per rendere più efficiente, moderna e trasparente la macchina amministrativa, cosicché sia più vicina ai cittadini. Tutto questo in un’ottica di contenimento dei costi e con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini.

12

Fonte: Allegato ICT – Servizio Europa – PSP per la XII legislatura

Page 22: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 22 -

È chiaro come lo sviluppo di nuovi servizi basati sulla rete internet consentirà, altresì, di sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla rete di banda larga che sta venendo realizzata sul territorio trentino; rete sulla quale, come si è detto, la Provincia ha fatto un cospicuo investimento. In questo percorso verso una Pubblica Amministrazione digitale, dunque, la Provincia non parte da zero ma da un patrimonio di infrastrutture, dati e sistemi informatizzati che la collocano in ambito nazionale e rispetto agli obiettivi fissati dall’ “Agenda digitale europea 2020” .

Il fatto di aver già raggiunto un buon livello nell’informatizzazione dei servizi e nell’alfabetizzazione digitale non esime però la Provincia dal proseguire sulla strada intrapresa, per far sì che la Pubblica Amministrazione trentina resti al passo con i tempi e sia in grado di rispondere alle sempre crescenti esigenze dei cittadini e delle imprese presenti sul suo territorio.

Le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, infatti, hanno un elevato potenziale socio-economico in termini di crescita della produttività, di creazione di posti di lavoro e di miglioramento della qualità della vita. Affinché tali benefici si traducano in una crescita effettiva, pertanto, la diffusione delle ICT deve coinvolgere tutti gli attori del sistema socio-economico provinciale. La stessa strategia di Smart Specialisation della Provincia autonoma di Trento vede nelle ICT una delle tecnologie abilitanti essenziali per portare crescita e innovazione territoriale: “Di qui

l’importanza per la Provincia di Trento di elaborare una strategia che consenta di sfruttare e

potenziare in modo smart questa sua specializzazione (smart specialisation), coniugando

l’eccellenza trentina nei servizi sociali ed alla persona con le potenzialità dell’ICT”13. Infatti, le ICT sono viste come delle “Leading KET – Key Enabling Tecnologies” è cioè come tecnologia abilitante in grado di fornire sviluppo crescita di altri settori. Come riconosciuto all’interno del Regolamento Generale istitutivo del programma Horizon 2020, l’ICT sostiene l'innovazione e la competitività attraverso un'ampia gamma di mercati e di settori pubblici e privati, consentendo progressi scientifici in tutte le discipline. Inoltre, si prevede che nel prossimo decennio l'impatto trasformativo delle tecnologie digitali e dei componenti delle ICT, delle infrastrutture e dei servizi relativi sarà sempre più visibile in tutti i settori della vita.14 Pur partendo dalla considerazione di un ruolo forte del Pubblico come promotore e catalizzatore di iniziative in questo dominio, va pienamente riconosciuto in un’ottica prospettica il ruolo che le imprese di settore (ma anche le realtà imprenditoriali che utilizzano o necessitano di soluzioni ICT per innovare e progredire) possono giocare. 15

I primi orientamenti per il PO FESR 2014-2020

Come anticipato, in riferimento all’obiettivo Ricerca e Sviluppo di Europa 2020, il Trentino si posiziona in linea con la media dei paesi europei, e con un investimento maggiore in ricerca e sviluppo rispetto alla media nazionale italiana. Si nota infatti che l’obiettivo che l’Italia si pone per il 2020, di arrivare un investimento pari al 2% del PIL è già quasi raggiunto dal Trentino. Per mirare all’obiettivo europeo più ambizioso del 3% si ritiene necessario continuare nella direzione finora intrapresa dal territorio della Provincia autonoma di Trento, rafforzando ulteriormente gli investimenti in R&S, anche tramite i finanziamenti dei fondi strutturali.

13 Provincia Autonoma di Trento - Smart Specialisation Strategy; 14 REGOLAMENTO (UE) N. 1291/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO dell'11 dicembre 2013 che istituisce il programma quadro di ricerca e innovazione (2014-2020) - Orizzonte 2020; 15

Provincia Autonoma di Trento - Smart Specialisation Strategy;

Page 23: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 23 -

Alla luce di quanto sopra riportato in termini di Ricerca e Innovazione, strategia di Smart Specialisation e ICT, la Provincia autonoma di Trento per il prossimo periodo di programmazione 2014 – 2020, si propone di concentrare le proprie risorse su:

1. Progetti di ricerca per imprese innovative e progetti ICT, con priorità a quelli legati ai settori individuati dalla Smart Specialisation: il progetto prevede di fornire supporto alle piccole e medie imprese che sostengono elevati investimenti in ricerca e sviluppo, con particolare riferimento ai settori individuati dalla strategia di specializzazione intelligente (Smart Specialisation).

La strategia provinciale per il FESR è quindi orientata a favorire e promuovere l’incremento della qualità e diffusione delle attività di ricerca e innovazione nelle imprese e, più in generale, nel sistema territoriale provinciale.

Al fine di sviluppare gli investimenti, soprattutto privati, in ricerca e innovazione, le azioni del Programma Operativo sono quindi rivolte a sostenere la capacità di R&I del sistema imprenditoriale, attraverso lo sviluppo del portafoglio di specializzazioni innovative ad alto valore aggiunto in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza ed elevata capacità di impatto sul sistema produttivo locale.

Infine, si noti che le proposte progettuali precedentemente illustrate, trovano un allineamento sinergico con il programma di legislatura che intende di definire un piano per la ricerca e lo sviluppo che sappia coniugare l’eccellenza nella ricerca di base con l’efficienza nelle ricadute sul territorio.

Page 24: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 24 -

OBIETTIVO TEMATICO 3: PROMUOVERE LA COMPETITIVITÀ DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Il tema della competitività delle imprese è un tema cruciale per la Provincia autonoma di Trento che intende innalzare il grado di innovazione del sistema produttivo locale, attraverso il sostegno alla nascita e allo sviluppo di nuove imprese, con priorità a quelle imprese che presentino caratteristiche di particolare innovatività o creatività nell’idea imprenditoriale, ma anche favorendo la creazione di un contesto in grado di sostenere la cultura dell’imprenditorialità dei giovani e la formazione di collaborazioni tra privati e tra pubblico e privati.

Per questi motivi, e in continuazione con le politiche già adottate nella passata programmazione, la Provincia autonoma di Trento si prefigge di conseguire i seguenti risultati attesi:

• supportare la nascita e la crescita di nuove imprese con particolare attenzione a quelle legate ai settori della Smart Specialisation Strategy (Agrifood, Energia e Ambiente, Qualità della Vita e Meccatronica);

• migliorare la competitività delle PMI trentine, promuovere la cultura dell'innovazione e incentivare le imprese del territorio a sviluppare rapporti di collaborazione attraverso la creazione di reti tra gli attori (imprese, università, Pubbliche Amministrazioni).

Inoltre, al fine di rafforzare e diversificare la struttura produttiva territoriale la Provincia autonoma di Trento, nell'ambito di programmi comunitari a finalità strutturali, ha finanziato e continuerà a promuovere lo strumento del Seed Money che consente ad esempio ai giovani di superare i limiti dimensionali propri di un’impresa in fase di avvio, rafforzando la loro posizione sul mercato e migliorando la possibilità di accedere al credito. Nel corso della scorsa programmazione le azioni relative alla competitività delle imprese sono state impostate con il supporto operativo di Trentino Sviluppo che fornisce assistenza aziendale e una serie di servizi centralizzati in grado di supportare lo start-up di imprese innovative, così come i processi di innovazione di aziende già esistenti attraverso la creazione e/o il rafforzamento di "spin-off aziendali o universitari".

Azioni di questo tipo risultano indispensabili anche alla luce delle indagini svolte sulla congiuntura relativa all’andamento annuale dell’economia locale nel 2012 che, come noto tale anno è stato uno dei più difficili per quanto riguarda i risultati economici e la situazione occupazionale delle aziende trentine. Negli anni recenti, infatti, solo il 2009 può essere considerato come peggiore dell’annata appena trascorsa, che si è caratterizzata per decise riduzioni del fatturato e sempre più intense diminuzioni occupazionali. Le stime derivanti dalle indagini condotte trimestralmente evidenziano una riduzione del fatturato annuo rispetto al 2011 pari a -2,6%, diminuzione determinata dalla caduta della domanda interna, mentre le esportazioni hanno costituito il principale elemento di sostegno per l’economia trentina. Tale sostegno però si è rivolto, come naturale, prevalentemente verso quei settori e quelle classi dimensionali più orientate agli scambi con l’estero. Gli andamenti meno negativi si sono rilevati presso il commercio all’ingrosso e il settore manifatturiero industriale, mentre i settori dipendenti quasi esclusivamente dalla domanda locale e nazionale, come il commercio al dettaglio, le costruzioni, l’estrattivo e l’artigianato manifatturiero e dei servizi, si connotano per diminuzioni del fatturato, rispetto al 2011, molto marcate16.

16 Fonte: L’economia reale dal punto di osservazione delle camere di commercio – Trento – dati riferiti all’anno 2012

Page 25: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 25 -

Nel 2012 le imprese di più grande dimensione, in particolare quelle nella fascia dimensionale tra 21 e 50 addetti, hanno mostrato una maggior resistenza alla fase di crisi, facendo registrare contrazioni del fatturato più contenute, mentre una maggior vulnerabilità è stata riscontrata presso le piccole imprese, in particolar modo quelle tra 1-4 addetti e quelle tra 11-20 addetti. Infatti, il settore produttivo provinciale è caratterizzato, come quello italiano, dalla prevalenza della microimpresa: il 94% delle imprese trentine ha meno di 10 addetti (il 95,2% a livello nazionale e il 94% nel Nord-est). Rispetto a quanto emerge dal quadro nazionale, in Trentino risultano aumentate in modo significativo, rispetto al 2001, le imprese con più di 10 addetti. A livello provinciale è inoltre aumentato sensibilmente, rispetto all’Italia il numero di addetti occupati in imprese medio-grandi. Al di là della fisiologica crescita del sistema produttivo, parte dell’incremento è giustificato dai trasferimenti delle sedi di impresa che hanno impattato sull’imputazione geografica degli addetti a livello territoriale, da operazioni di privatizzazione intercorse nel decennio e dalla consistente crescita occupazionale registrata nel comparto dei servizi di pulizie e di ristorazione17. Il mercato provinciale costituisce il mercato più rilevante per il complesso delle imprese trentine, presentando un’incidenza pari al 50,9%. Il mercato estero pesa invece per il 22,2%, mentre la quota del mercato nazionale è pari al 27,0%. I dati relativi all’anno 2012 confermano la correlazione positiva tra incidenza del mercato estero e dimensione aziendale, con valori particolarmente significativi nell’industria manifatturiera (44,7%) e nei trasporti (40,6%). Per quanto attiene all’occupazione, anche in questo caso l’anno passato può essere suddiviso in due parti: nei primi sei mesi le variazioni tendenziali degli addetti sono apparse solo debolmente negative ed hanno interessato prevalentemente i settori in crisi strutturale, l’estrattivo e l’edilizia, oltreché i trasporti e le unità di più piccola dimensione; nella seconda parte dell’anno invece la riduzione occupazionale è divenuta via via sempre più intensa manifestandosi presso la quasi totalità dei comparti e delle classi dimensionali.18 Risulta quindi un obiettivo strategico per la Provincia autonoma di Trento utilizzare fondi strutturali al fine di dare un supporto alle imprese e alla competitività delle stesse controbattere la crisi finanziaria, favorendo anche la nascita di nuove imprese giovani e innovative nei settori strategici per la Provincia autonoma di Trento. Le imprese giovanili19 Le imprese giovanili, ossia quelle condotte da giovani con meno di 35 anni di età a fine 2012 erano 4.717, vale a dire il 9,1% del totale delle imprese registrate in provincia. Il grado di partecipazione giovanile è desunto, in analogia con quanto fatto per le imprese femminili, dalla natura giuridica dell’impresa, dall’eventuale quota di capitale sociale detenuta da ciascun socio giovane e dalla percentuale di giovani presenti tra gli amministratori o titolari o soci d’impresa. Per imprese giovanili si intendono in generale le imprese in cui la percentuale di partecipazione di persone con

17

Servizio Statistica: le caratteristiche strutturali delle imprese in provincia di Trento -Anno 2011 ; 18

Fonte: L’economia reale dal punto di osservazione delle camere di commercio – Trento – dati riferiti all’anno 2012; 19

Fonte: L’economia reale dal punto di osservazione delle camere di commercio – Trento – dati riferiti all’anno 2012.

Page 26: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 26 -

meno di 35 anni risulta superiore al 50%. Tali imprese, inoltre, si possono classificare, in base alla maggiore o minore capacità di controllo esercitato dai giovani, in imprese a conduzione giovanile esclusiva, forte e maggioritaria. Fra i vari settori produttivi, le imprese a conduzione giovanile si concentrano nelle costruzioni (21,2% sul totale delle imprese giovanili), nell’agricoltura (18,2%), nel commercio (17,6%) e negli alberghi e ristoranti (9,0%). Risulta quindi necessario, tramite gli interventi dei fondi strutturali facilitare, favorire la creazione di nuove imprese di giovani anche, e soprattutto, nei settori considerati smart dall’amministrazione provinciale e con maggiori potenzialità di sviluppo. La competitività delle imprese: il problema cruciale delle specializzazioni Come già anticipato, la Provincia autonoma di Trento ha sviluppato, una sua strategia di specializzazione intelligente, coerentemente con questo richiesto dall’Unione Europea. Infatti, sulla base dalle evidenze dell’analisi del contesto economico e tecnico scientifico locale, unite alle esigenze strategiche del territorio la strategia di Smart specialisation della Provincia autonoma di Trento, ha individuato quattro aree prioritarie di sviluppo:

1. Agrifood; 2. Qualità della vita; 3. Energia e Ambiente; 4. Meccatronica

Le quattro aree ad oggi individuate rispondono da un lato alla volontà di valorizzare la

competitività e specificità del sistema produttivo e tecnico scientifico trentino e sostenere lo

sviluppo economico sostenibile in accordo con tre criteri chiave:

• la rappresentatività di settori ad alta rilevanza economica per il territorio, in cui esiste un

forte potenziale innovativo da incentivare e sviluppare;

• la coerenza con consistenti investimenti pubblici e privati in innovazione da consolidare e

valorizzare ulteriormente;

• la coerenza con le specificità e vocazioni del territorio.

E’ importante puntualizzare che il quadro ad oggi emerso e di seguito presentato non è da considerarsi deterministico ed immutabile, ma sarà soggetto ad un processo continuo di revisione e scoperta imprenditoriale, volto a cogliere e valorizzare le nuove competenze e i settori strategici emergenti nel territorio in linea con la visione e gli obiettivi strategici. Risulta quindi essenziale che gli interventi finanziati dal Programma Operativo FESR in materia di competitività delle imprese siano in linea con quanto emerso dalla Strategia di Smart Specialisation. Inoltre, gli interventi finanziati in relazione alla competitività delle imprese trentine, andranno a contribuire al raggiungimento dell’obbiettivo “Occupazione”20 di Europa 2020. Infatti, anche se il Trentino si posiziona in linea con la media degli altri paesi europei e con una percentuale di occupati molto maggiore rispetto alla media italiana, sono necessari ulteriori interventi per

20

Europa 2020: Tasso di occupazione dal 67% al 75%.

Page 27: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 27 -

ottenere il raggiungimento dell’obiettivo europeo e, in ogni caso per contribuire al mantenimento della situazione attuale. Alla luce di quanto sopra riportato, la Provincia autonoma di Trento per il prossimo periodo di programmazione 2014 – 2020, intende concentrare le proprie risorse su:

• Progetti nuova imprenditorialità con priorità per quella giovanile: Sostenere progetti di sviluppo di nuova imprenditorialità con prioritaria attenzione ai settori individuati dalla strategia di specializzazione intelligente (Smart Specialisation);

• Progetti per lo sviluppo delle PMI in particolare nei settori individuati dalla Smart Specialisation: favorire anche un rapporto di collaborazione tra i Poli di specializzazione e le reti di aziende presenti sul territorio.

Si sottolinea infine che il programma di legislatura è allineato con l’obiettivo della strategia EU 2020 per l’occupazione e con gli interventi proposti dal Programma Operativo FESR 2014-2020, in particolare con le seguenti linee:

- Mantenere e potenziare gli interventi di sostegno all’imprenditoria e giovanile, in particolare con strumenti di incentivazione e accompagnamento per il seed money e le start up;

- Mantenere e migliorare il sistema di incentivi alle imprese. Occorre però essere più selettivi per aumentare l’efficacia degli interventi dando priorità a: nuove imprese giovanili e femminili, reti, aziende innovatrici, progetti di ricerca applicata, di internazionalizzazione e di riorganizzazione aziendale.

Page 28: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 28 -

OBIETTIVO TEMATICO 4 SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN'ECONOMIA A BASSE EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI

La Provincia autonoma di Trento è intenzionata a promuovere l’eco-efficienza, la produzione di energia da fonti rinnovabili e la riduzione dei consumi di energia primaria negli edifici attraverso interventi di ristrutturazione degli immobili al fine di ridurre i consumi da fonte fossile e le emissioni climalteranti. Le fonti rinnovabili costituiscono, al 2010, il 30% dei consumi finali della Provincia autonoma di Trento dato, questo, tre volte superiore ai valori nazionali. La produzione di energia elettrica “verde” derivante principalmente da fonti idroelettriche (alle quali recentemente si sono affiancate altre due modalità: generazione elettrica da solare fotovoltaico e da biomassa ) supera il fabbisogno interno. Le fonti rinnovabili che contribuiscono a soddisfare la domanda di calore (FER-C) sono le biomasse, il solare termico e le pompe di calore ad alta efficienza. Per quanto concerne il tema del cambiamento climatico, il Trentino si posiziona quindi complessivamente ad un livello avanzato rispetto a quello della media degli stati europei sia dal punto di vista delle energie rinnovabili (in particolare grazie all’ampia produzione di energia idroelettrica) sia se si considera il livello dell’efficientamento energetico degli edifici, è però necessario continuare ad investire in questo senso al fine di ottenere standard di efficienza sempre più elevati. Alcuni dati per i principali comparti:

• Idroelettrico: la PAT ha una dotazione importante di impianti idroelettrici (152) con una potenza lorda installata pari a 1.2560 MW; tale potenza risulta pari a circa l’8,7% della potenza totale italiana. In particolare l’idroelettrico soddisfa oltre il 90% del fabbisogno elettrico provinciale e rappresenta l’8,6% della potenza idroelettrica installata in Italia

• Solare: nella provincia di Trento vi è una buona diffusione di impianti solari termici che ha permesso di raggiungere una superficie solare per abitante 7 volte superiore rispetto alla media nazionale (la metà però di quella austriaca). Nel 2010 c’è stata una forte crescita di installazioni fotovoltaiche per le quali, invece, la potenza installata per abitante risulta in Provincia solo leggermente superiore alla media italiana. Il territorio trentino risulta infatti caratterizzato da una predominanza di piccoli impianti (il 91,1 % degli impianti ha una potenza inferiore a 20 kW). Ciò è determinato da una precisa politica urbanistica ed energetica che ha vietato la realizzazione di “impianti a terra” che non fossero in aree produttive, al fine di limitare l’uso del territorio. Il Piano di Azione Nazionale per le energie rinnovabili prevedeva un obiettivo al 2020 pari a 8 GW installati; tale obiettivo è stato ampiamente superato in quanto alla fine del 2012 verrà raggiunta una potenza cumulativa circa doppia.

• Biomassa: è, dopo l’energia idroelettrica, la fonte rinnovabile di gran lunga più utilizzata in provincia di Trento. Due sono le filiere più attive: quella della termo combustione (biomassa legnosa) e quella del biogas. Per la biomassa legnosa si deve fare riferimento

Page 29: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 29 -

principalmente al comparto forestale e, in maniera più limitata, al comparto agricolo, ovvero: residui da potature e da espianti di meli e viti, cioè ramaglie e pezzi di legna medio-piccoli. In particolare, la disponibilità in provincia di biomassa legnosa da scarti di segheria ha favorito nell’ultimo decennio lo sviluppo del teleriscaldamento, ovvero una forma di riscaldamento a scala urbana, che consiste essenzialmente nella distribuzione di acqua calda prodotta da una grossa centrale e distribuita alle varie abitazioni con un sistema di tubazioni, con ritorno alla stessa centrale. Le centrali di teleriscaldamento possono sfruttare diversi combustibili per produrre calore, tra cui nel caso specifico anche la biomassa, e può esservi produzione associata di energia elettrica; in tal caso siamo nell’ambito della cogenerazione. Per la biomassa destinata alla produzione di Biogas: i comparti di maggior interesse sono quelli legati al trattamento dei reflui da zootecnia e della FORSU (Frazione organica del rifiuto solido urbano). Anche i fanghi di depurazione delle acque reflue e la feccia (scarti di lavorazione dei prodotti delle cantine) rappresentano un interessante sottoprodotto per la produzione di biogas. L’offerta complessiva di energia proveniente da biomassa corrisponde in Provincia di Trento a circa 138 ktep. Nel PEAP si rileva che il comparto forestale risulta essere quasi saturo, mentre il comparto agricolo risulta essere sfruttato solo per il 38%.

In Provincia autonoma di Trento, il Piano energetico e ambientale provinciale (PEAP) è stato approvato, in via definitiva, dalla Giunta provinciale con deliberazione n. 775 del 3 maggio 2013, e ha come proprio fondamento giuridico la legge provinciale n. 20 del 4 ottobre 2012 “Legge

provinciale sull’energia”. La recente norma costituisce per la Provincia autonoma di Trento un riordino della materia di settore e introduce norme sulla competenza in materia di energia tra Provincia, Comuni, e Comunità; potenzia la ricerca e il risparmio energetico nel pubblico; potenzia le campagne informative sul risparmio energetico e la formazione per i tecnici nonché allarga l’erogazione dei contributi della provincia alle nuove tecnologie. Il PEAP quindi prevede un insieme di azioni mirate al raggiungimento degli obiettivi nel settore dell’efficienza energetica e della promozione dell’utilizzo delle energie rinnovabili. Al riguardo si possono evidenziare in particolare per l’efficienza energetica:

- orientamento degli incentivi della Provincia prevalentemente verso la riqualificazione energetica di interi edifici o aree urbane;

- creazione, con risorse pubbliche e private, di fondi di rotazione per facilitare gli interventi di riqualificazione;

- introduzione progressiva di valori più restrittivi sui consumi della nuova edilizia coerenti con gli obiettivi europei al 2021 (Classi energetiche B+ dal 2015, A dal 2019;

- promozione di audit energetici nel settore del terziario e nell’industria;

- controllo rigoroso delle certificazioni degli edifici; Il PEAP è stato elaborato in linea con gli indirizzi del programma di sviluppo provinciale e degli impegni nazionali ed europei, esso prende in considerazione gli scenari a lunga scadenza in discussione a livello internazionale per le trattative sul clima (Copenaghen, Cancun, Durban) e, gli impegni che l’Italia ha assunto con l’Europa 2020. In particolare il PEAP definisce le modalità di crescita delle fonti rinnovabili in modo da rispettare l’obiettivo provinciale al 2020 sancito dal D.M. 15 marzo 2012, il c.d. Burden Sharing. Il Piano è stato pensato secondo un andamento “dinamico”,

Page 30: PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO LINEE STRATEGICHE PER LA ... · Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020 Bozza 12 maggio 2014 4 - 2. Programmazione 2014-2020: il quadro di riferimento

Provincia autonoma di Trento Linee strategiche programmazione FESR 2014-2020

Bozza 12 maggio 2014 30 -

ovvero soggetto ad aggiornamenti periodici in relazione all’evoluzione della normativa, delle tecnologie e dell’andamento dell’economia, interfacciandosi, naturalmente anche con il Piano dei trasporti, il Piano di utilizzazione delle acque pubbliche e il Piano della qualità dell’aria della Provincia autonoma di Trento. Il Trentino infatti deve consolidare il proprio contributo sia in termini di aumento dell’energia verde utilizzata che di utilizzo più efficiente delle fonti energetiche, preparandosi ad accogliere le opportunità che verranno dalle nuove tecnologie e dai nuovi servizi nell’ambito della green economy.

Pertanto, attraverso il Programma si sosteranno gli investimenti di riqualificazione degli edifici allo scopo di conseguire i seguenti risultati attesi:

• ridurre le emissioni di gas ad effetto serra; • ridurre il consumo di energia primaria.

Pensiamo che questa sfida possa essere affrontata anche grazie al contributo dei finanziamenti del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.

Alla luce di quanto sopra riportato, la Provincia autonoma di Trento per il prossimo periodo di programmazione 2014 – 2020, intende concentrare le proprie risorse su:

• Interventi volti alla sostenibilità ambientale tramite l’uso di soluzioni basate sull’efficienza energetica con particolare riguardo ai settori collegati alla Smart Specialisation Strategy e con forte relazione ai potenziali poli di specializzazione.

Si segnala che anche il programma di legislatura è allineato con l’obiettivo della strategia Europa 2020, e si ritiene importante continuare ad investire in questa direzione. In particolare, il programma prevede le seguenti sinergie:

- Ridurre i consumi energetici pubblici e privati e ridurre le emissioni inquinanti promuovendo e sviluppando le fonti rinnovabili con particolare riferimento a quelle locali in direzione dell’autosufficienza energetica;

- Avviare un progetto di riqualificazione strutturale ed energetica del nostro patrimonio edilizio pubblico e incentivare in tal senso quello privato.