PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO - Giovanni …...trasformando l’economia e la società con tempi e...

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PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Reg. delib. n. 205 Prot. n. VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE OGGETTO: Trentino Digitale: contesto e attività del processo di digitalizzazione del sistema pubblico trentino. Il giorno 16 Febbraio 2018 ad ore 09:40 nella sala delle Sedute in seguito a convocazione disposta con avviso agli assessori, si è riunita LA GIUNTA PROVINCIALE sotto la presidenza del PRESIDENTE UGO ROSSI Presenti: VICEPRESIDENTE ALESSANDRO OLIVI ASSESSORE CARLO DALDOSS MICHELE DALLAPICCOLA SARA FERRARI LUCA ZENI Assenti: ASSESSORE MAURO GILMOZZI TIZIANO MELLARINI Assiste: IL DIRIGENTE ENRICO MENAPACE Il Presidente, constatato il numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la seduta RIFERIMENTO : 2018-P001-00029 Pag 1 di 4 Num. prog. 1 di 47

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PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

Reg. delib. n. 205 Prot. n.

VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE

OGGETTO: Trentino Digitale: contesto e attività del processo di digitalizzazione del sistema pubblico trentino.

Il giorno 16 Febbraio 2018 ad ore 09:40 nella sala delle Sedutein seguito a convocazione disposta con avviso agli assessori, si è riunita

LA GIUNTA PROVINCIALE

sotto la presidenza del

PRESIDENTE UGO ROSSI

Presenti: VICEPRESIDENTE ALESSANDRO OLIVIASSESSORE CARLO DALDOSS

MICHELE DALLAPICCOLASARA FERRARILUCA ZENI

Assenti: ASSESSORE MAURO GILMOZZITIZIANO MELLARINI

Assiste: IL DIRIGENTE ENRICO MENAPACE

Il Presidente, constatato il numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la seduta

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Il relatore comunica.

Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) rappresentano un vettore fondamentale per il miglioramento dell’efficienza, dell’economicità e della trasparenza dell’azione amministrativa, per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e per la maggiore competitività del sistema economico territoriale.

L’art. 2 comma 1 della legge provinciale 27 luglio 2012, n. 16 (Disposizioni per la promozione della società dell’informazione e dell’amministrazione digitale e per la diffusione del software libero e dei formati di dati aperti) identifica, tra le azioni che la Provincia promuove per lo sviluppo della società dell’informazione e dell’amministrazione digitale, un “processo di innovazione organizzativa e tecnologica delle pubbliche amministrazioni del territorio provinciale, la semplificazione amministrativa e l’integrazione dei servizi erogati dalla pubblica amministrazione, la qualità, l’accessibilità, l’orientamento all’utenza dei servizi pubblici e la realizzazione di un modello unitario di pubblica amministrazione verso il cittadino”.

Il documento “Trentino Digitale” del quale si propone l’approvazione quale parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, prendendo le mosse dall’art. 21 della succitata legge provinciale 16/2012 - secondo cui, in armonia con gli obiettivi e le linee prioritarie del programma di sviluppo provinciale, la Giunta provinciale definisce con riferimento all’intera Legislatura la strategia provinciale per lo sviluppo della società dell’informazione e dell’amministrazione digitale, nell’ambito della quale individua le aree e i progetti di sviluppo, evolutivi ed innovativi, da realizzare mediante i soggetti del sistema pubblico provinciale - consolida ad oggi un quadro d’insieme coerente ed attuale delle principali iniziative e degli sviluppi digitali in corso e di quelli pianificati per la realizzazione dell’Agenda digitale del Trentino, in attuazione di una chiara e coerente strategia digitale che permetta alla pubblica amministrazione di trasformarsi in un’entità tecnologicamente avanzata e rispondente alle esigenze della propria cittadinanza.

Tale azione di riordino e coordinamento si inserisce in un quadro inarrestabile di

mutamento strutturale indotto dall’economia e dalla trasformazione digitale e si focalizza in particolare sulle ricognizione delle diverse iniziative di amministrazione digitale messe in campo dalla Provincia, anche in qualità di soggetto aggregatore territoriale rispetto ad alcune iniziative di sistema, coerentemente con quanto indicato, a livello nazionale, nella Strategia nazionale per la crescita digitale 2014-2020, da ultimo resa attuativa attraverso il Piano triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2017-2019 adottato dal Presidente del Consiglio dei ministri lo scorso maggio, e, a livello europeo, con le linee di azione del Mercato unico digitale e il Piano d’azione dell’Unione europea per l’e-government 2016-2020.

Il documento fa seguito, tra l’altro, ad una intensa fase di assessment delle iniziative già

realizzate e di quelle in essere a livello territoriale svoltosi in collaborazione con l’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) e tutti gli enti del sistema trentino coinvolti, inserendosi nel filo conduttore delle visioni di insieme delle politiche di azione sul tema della transizione al digitale. Ulteriormente, tale “vista d’insieme” del processo di digitalizzazione sul territorio si ricollega a un momento di “restituzione” complessiva a livello nazionale – in occasione dell’audizione della Provincia davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, tenutasi alle fine del mese di giugno dello scorso anno - di quanto già fatto nella corrente Legislatura.

In particolare, il documento propone una sintesi – per iniziative di sistema e macroprogetti –

dello stato di attuazione dell’Agenda digitale sul territorio, mettendolo in relazione alle iniziative

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inerenti le infrastrutture e le piattaforme abilitanti proposte a livello nazionale, secondo standard tecnologici, profili di interoperabilità e protocolli di comunicazione condivisi e connessi sia allo sviluppo delle infrastrutture fisiche e immateriali (Piattaforme Condivise & Dati) che alle iniziative inerenti l’accesso ai sistemi web e ai servizi digitali che realizzano compiutamente un nuovo rapporto di cittadinanza digitale tra cittadini e pubblica amministrazione.

La mappatura delle iniziative prende a riferimento, a tal fine, l’architettura del modello strategico di evoluzione del sistema informativo della pubblica amministrazione descritto nel succitato Piano Triennale per l’Informatica nella pubblica amministrazione, orientato a superare l’approccio “a silos” storicamente adottato dalla pubblica amministrazione e per favorire la realizzazione di un vero e proprio sistema informativo della PA che consideri, in primis, le esigenze dei cittadini e delle imprese come punto di partenza per l’individuazione e la realizzazione di servizi digitali moderni e innovativi e dall’altro razionalizzi e metta a fattor comune componenti utili a tutte le pubbliche amministrazioni che possano considerarsi sia acceleratori del processo di digitalizzazione sia strumenti utili alla omogeneizzazione dei servizi offerti.

Al fine di fornire un quadro il più possibile completo ed esaustivo delle azioni realizzate e in corso a livello locale, si considerano nel documento anche le iniziative strategiche programmate ed avviate territorialmente ben prima della pubblicazione del Piano Triennale, in quanto altrettanto significative per la loro funzione abilitante e trasversale, e talvolta anticipatrici delle stesse azioni strategiche nazionali successivamente riprese dal Piano nazionale contenente la roadmap per la trasformazione digitale.

La trattazione delle iniziative afferenti i singoli settori tematici o aree di intervento (i cosiddetti ecosistemi verticali, es. scuola digitale) è invece rinviata, secondo la rispettiva competenza, ai documenti strategici di settore.

La sintesi delle iniziative, corredata da alcuni indicatori quantitativi di riferimento, si rivolge principalmente a tutti gli enti che aderiscono al Sistema informativo elettronico trentino (SINET), ai Comuni, alle Comunità e alle società di sistema provinciali, ma in termini generali a tutti i soggetti, locali e non, attori e destinatari del processo di trasformazione digitale della pubblica amministrazione.

Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA PROVINCIALE - udita la relazione; - visto gli atti citati in premessa; - vista la legge provinciale 27 luglio 2012, n.16; - a voti unanimi, espressi nelle forme di legge,

DELIBERA

1) di approvare il documento “Trentino Digitale” di cui all’allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.

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Adunanza chiusa ad ore 10:45

Verbale letto, approvato e sottoscritto.

001 Trentino Digitale

Elenco degli allegati parte integrante

IL PRESIDENTE Ugo Rossi IL DIRIGENTE

Enrico Menapace

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Direzione Generale

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Direzione Generale 1

Trentino digitale

0. Introduzione.........................................................................................................................3

1. Il contesto.............................................................................................................................6

1.2 Il quadro di riferimento europeo: il mercato unico digitale e il Piano d’azione dell’UE per l’e-government 2016-2020 ...............................................................................6

1.3 Il quadro di riferimento nazionale: il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2017-2019................................................................................8

1.4 Il quadro di riferimento strategico e normativo del digitale in Trentino............10

2 L’Agenda digitale in Trentino: attuazione al 31 dicembre 2017 e le prospettive per il 2018 ........................................................................................................................................11

3 Le infrastrutture fisiche e le azioni correlate...............................................................12

3.1 La banda ultralarga (BUL) per un Trentino digitale ...........................................13

3.2 Dagli Internet Data Center di territorio al polo strategico nazionale (PSN)......16

3.3 La PA trentina verso il cloud: il Team Cloud-PA .................................................18

3.4 La sicurezza cibernetica .........................................................................................20

3.4.1 La struttura nazionale: Cert-PA (Computer Emergency Response Team Pubblica Amministrazione) ...........................................................................................20

3.4.2 La struttura provinciale: Cert-PAT................................................................20

4 Le infrastrutture immateriali e le azioni di sviluppo ..................................................22

4.1 Le Piattaforme abilitanti........................................................................................22

4.1.1 Identità digitale: la tessera sanitaria (CPS) e SPID .....................................23

4.1.2 Pagamenti elettronici ......................................................................................25

4.1.3 Fatturazione elettronica e SIOPE+................................................................26

4.1.4 I sistemi di e-procurement ..............................................................................27

4.1.5 Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) .............................28

4.2 I dati della pubblica amministrazione...................................................................29

4.2.1 Open Data in Trentino ....................................................................................29

4.2.2 Open Data e Data Analytics FrameWork (DAF)...........................................32

5 La dematerializzazione..................................................................................................32

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Direzione Generale 2

6 Il modello di interoperabilità.........................................................................................34

7 Il sistema dei portali web provinciali............................................................................36

7.1 Il portale istituzionale della Provincia autonoma di Trento ................................36

7.2 Il portale dei servizi on line....................................................................................37

7.3 La piattaforma Comunweb.....................................................................................39

8 Il progetto “Io Trentino”: un fronte di innovazione......................................................40

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0. INTRODUZIONE

“Le tecnologie e le comunicazioni digitali permeano ormai ogni aspetto della nostra vita.

Dobbiamo costruire un’Europa che dia forza sia ai nostri cittadini sia alla nostra

economia. E oggi entrambi hanno scelto il digitale”1.

Questo documento prende le mosse dall’art. 21 della legge provinciale 16/2012 (Disposizioni per la promozione della società dell'informazione e dell'amministrazione

digitale e per la diffusione del software libero e dei formati di dati aperti) secondo cui, in armonia con gli obiettivi e le linee prioritarie del programma di sviluppo provinciale, la Giunta provinciale definisce con riferimento all’intera legislatura la strategia provinciale per lo sviluppo della società dell’informazione e dell’amministrazione digitale, nell’ambito della quale individua le aree e i progetti di sviluppo, evolutivi ed innovativi, da realizzare mediante i soggetti del sistema pubblico provinciale.

In particolare, tenendo a riferimento gli atti di pianificazione del Sistema Informatico Elettronico Trentino (SINET) adottati in questa legislatura e attualizzandone ad oggi la collocazione temporale, il documento si pone l’obiettivo di dare conto delle principali iniziative progettuali e degli sviluppi in atto per la realizzazione dell’Agenda digitale del Trentino, attuata dai diversi livelli di governo e dai diversi attori pubblici del territorio, anche attraverso i riferimenti a quanto indicato nella Strategia nazionale per la crescita digitale 2014-20202 e a quanto previsto dal Piano Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2017-20193, in allineamento con l’Agenda digitale europea.

La sintesi delle iniziative si rivolge principalmente a tutti gli enti che aderiscono al SINET - ai Comuni, alle Comunità e alle società di sistema provinciali - ma in termini generali a tutti i soggetti, locali e non, attori e destinatari del processo di trasformazione digitale della pubblica amministrazione. E si colloca in un momento storico di profonda trasformazione economica, politica, globale nella quale le tecnologie digitali stanno trasformando l’economia e la società con tempi e modalità del tutto nuove e con esiti inarrestabili e irreversibili: social media, smartphone, cloud computing, big data,

artificial intelligence stanno cambiando l’interazione tra cittadino e istituzioni.

L’economia globale diventa digitale: le tecnologie dell’informazione e della comunicazione non costituiscono più un settore a sé stante, bensì il fondamento medesimo di tutti i sistemi economici innovativi moderni. Nel giro di meno di un decennio la maggior parte dell’attività economica dipenderà da ecosistemi digitali che integreranno infrastrutture digitali, hardware e software, applicazioni e dati, con una

1 Estratto del discorso del Presidente Juncker, discorso sullo stato dell’Unione europea del 14 settembre 2016.

2 www.agid.gov.it/sites/default/.../strategia_crescita_digitale_ver_def_21062016.pdf. 3 https://pianotriennale-ict.italia.it/. Il Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione 2017-2019 è stato adottato con DPCM del 31 maggio 2017.

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previsione per il 2030 di almeno 500 miliardi di dispositivi connessi alla rete4, in grado di produrre, necessariamente, profondi mutamenti sociali.

I cittadini-utenti sono ormai abituati a ottenere a richiesta servizi digitali facili nell’uso e nell’accesso, personalizzati e sofisticati, e spesso anche gratuiti: queste nuove forme di consumo non sono solo spinte dalla comodità e facilità di accesso ma sono anche sorrette da un forte rapporto di fiducia che si instaura tra l’utente e i fornitori dei servizi. Parallelamente, il cittadino utente si aspetta la stessa facilità e semplicità di accesso e di uso e lo stesso rapporto di fiducia anche rispetto ai servizi offerti dalle istituzioni pubbliche.

Nel corso degli ultimi vent’anni il governo digitale (e-government) ha comportato il progressivo utilizzo delle tecnologie digitali (ICT) nelle attività del settore pubblico per migliorare, da un lato, l’efficienza e la produttività dei processi amministrativi e, dall’altro, per offrire ai cittadini utenti (privati o imprese che siano) servizi sempre più centrati sull’utente. Tuttavia, il digital government non è solo riorganizzazione dei processi attraverso le tecnologie o mera fornitura di servizi on line, ma deve essere inteso come una vera e propria trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, trasformazione che richiede l’integrazione pervasiva delle tecnologie digitali nella fornitura dei servizi e nel processo decisionale. E’ tempo che la pubblica amministrazione adotti appieno il modello operativo della networked computer age così da determinare importanti ricadute non solo sulla sua efficienza e produttività ma anche per stabilire un rapporto di fiducia con i suoi cittadini.

Nella società attuale, la dimensione immateriale tende a prevalere su quella materiale nel rapporto con gli utenti ed i consumatori; quella sensazione di fiducia, di affidabilità data dalla concretezza del materiale viene messa a dura prova da nuovi equilibri che si possono costituire ad una velocità impensabile mettendo in crisi solidità secolari.

La tecnologia ha rivoluzionato il paradigma dominante che, nella dimensione materiale prevedeva come tutto avesse un costo, dalla produzione degli oggetti all’archiviazione dei documenti. Con l’avvento della società immateriale, viceversa, ciò che è materiale continua ad avere il proprio valore, pur perdendo la propria forma fisica; la produzione costa, ma generalmente molto meno dell’analogo fisico; archiviare o immagazzinare non costa, così come trasferire, che avviene in modo istantaneo, cancellando le distanze fisiche e i costi di trasporto. La società immateriale, è la società di Internet, che non solo rappresenta la maggiore base delle relazioni sociali ed economiche delle persone e delle

aziende5, ma parimenti è sempre più anche la modalità principale con la quale la

pubblica amministrazione si relaziona con i propri utenti.6

E’ dunque necessario sforzarsi di comprendere profondamente i radicali mutamenti imposti dall’evoluzione tecnologica, per cercare di governare ed accompagnare l’evoluzione di un’economia e società connesse e dove, come ben compreso dall’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e dall’Unione europea, il settore pubblico è chiamato a rispondere ad una sfida nuova ed inconsueta.

4 “Costruire il domani. Istruzioni per un futuro immateriale”, Stefano Quintarelli, Antonio Tombolini Editore,

2016.

5 Costruire il domani, cit.

6 Pubblica Amministrazione digitale, W.D. Eggers, Hoepli, 2017, p.4.

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Questo documento, infine, che fa seguito ad una intensa fase di assessment delle iniziative di digitalizzazione già realizzate e di quelle in essere sul territorio svoltosi lo scorso autunno in collaborazione con l’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) e tutti i soggetti locali interessati, si inserisce nel filo conduttore delle visioni di insieme delle politiche di azione sul digitale e si ricollega a un momento di “restituzione” complessiva avvenuto a livello nazionale – in occasione dell’audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni alla fine del mese di giugno 2017 - di quanto già fatto nella corrente legislatura. Audizione cui ha fatto seguito il riconoscimento della Provincia e del sistema territoriale, nella Relazione finale approvata dalla Commissione di inchiesta nella seduta del 26 ottobre 2017, quale pubblica amministrazione che si è particolarmente distinta per efficacia e capacità organizzative in ambito ICT. In particolare, la Commissione ha constatato come la Provincia autonoma di Trento sulla pianificazione delle politiche ICT - in particolare sul modello di riferimento architetturale - si sia mossa in modo coerente con il Piano triennale per l’Informatica nella Pubblica amministrazione 2017-2019 e con il Quadro europeo di interoperabilità, in una logica sempre più cloud oriented, ritenendo molto significativi i casi in cui la Provincia stessa funge da intermediario tecnologico sul territorio per quanto riguarda le piattaforme abilitanti nazionali come il Sistema Pubblico d’Identità Digitale (SPID), PagoPA e FatturaPA), valorizzando i risultati ottenuti anche in ambito sanitario. La Commissione ha valutato tali innovazioni molto importanti sul piano dell’innovazione di processo oltre che un esempio concreto di come il digitale possa rendere più semplice la vita dei cittadini, facendo risparmiare risorse ingenti alla PA7.

7 http://documenti.camera.it/_dati/leg17/lavori/documentiparlamentari/IndiceETesti/022bis/014/INTERO.pdf (pag. 138-139).

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1. IL CONTESTO

1.2 Il quadro di riferimento europeo: il mercato unico digitale e il Piano d’azione dell’UE per l’e-government 2016-2020

Dando seguito alla Strategia di Lisbona, nel maggio del 2010 la Commissione europea ha avviato l’agenda digitale per l’Europa (DAE), una delle sette iniziative faro della Strategia Europa 2020, che fissa gli obiettivi per la crescita dell’Unione da raggiungere entro il 2020. Il punto centrale della Strategia Europa 2020 è rappresentato dalla diffusione della banda larga, quale strumento per rilanciare l’economia e la competitività dei Paesi dell’Unione Europea, per migliorare gli standard di trasparenza nei rapporti tra i privati, le istituzioni e le pubbliche amministrazioni ed, infine, come mezzo per ampliare l’uso delle tecnologie per incrementare i livelli di comunicabilità ed inclusione sociale.

La strategia per il mercato unico digitale8 definisce tra gli obiettivi strategici quelli di modernizzare la pubblica amministrazione, realizzare l’interoperabilità attraverso le frontiere e favorire un’interazione agevole con i cittadini al fine di accelerare la trasformazione digitale delle pubbliche amministrazioni negli Stati membri e nella Commissione. Tale strategia poggia su tre pilastri:

1. migliorare l’accesso on line ai beni e ai servizi in tutta Europa per i consumatori e le imprese: questo implica l’eliminazione in tempi rapidi delle differenze fondamentali che separano il mondo on line dal mondo off line, al fine di abbattere le barriere che bloccano l’attività on line attraverso le frontiere;

2. creare un contesto favorevole affinché le reti e i servizi digitali possano svilupparsi: questo implica la disponibilità di infrastrutture e di servizi contenutistici ad alta velocità protetti e affidabili, sostenuti da condizioni regolamentari propizie all’innovazione, agli investimenti, alla concorrenza leale e alla parità di condizioni;

3. massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale europea: questo implica investimenti nelle infrastrutture e tecnologie ICT, come le nuvole informatiche (cloud computing) e i megadati (big data), ricerca e innovazione per rafforzare la competitività industriale e miglioramento dei servizi pubblici, dell’inclusione e delle competenze.

Posto che il mondo digitale è, per definizione, un ambiente in rapida e costante evoluzione, è di fondamentale importanza che le nuove tecnologie siano inquadrate in una serie di norme che ispirino la fiducia dei consumatori e delle imprese. Il

8 Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale europeo e la Comitato delle Regioni “Strategia per il mercato unico digitale in Europa” COM (2015) 192 definitivo del 06.05.2015. Il mercato unico digitale è un mercato in cui è garantita la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali e, in cui, quale sia la loro cittadinanza o nazionalità o il luogo di residenza, persone e imprese non incontrano ostacoli all’accesso e all’esercizio delle attività on line in condizione di concorrenza leale e potendo contare su un livello elevato di protezione dei consumatori e dei dati personali.

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completamento del mercato unico digitale dell’UE ha infatti bisogno di un ambiente giuridico stabile e trasparente per stimolare l’innovazione, lottare contro la frammentazione del mercato e consentire a tutti gli operatori di sfruttare le nuove dinamiche di mercato a condizioni eque ed equilibrate, utile a creare quel senso di affidabilità che è essenziale per ottenere la fiducia di imprese e consumatori. Ciò significa adeguare la strategia per il mercato unico digitale alle novità introdotte dalle nuove tendenze e dalle nuove sfide, ad esempio per quanto riguarda le piattaforme on

line, l’economia dei dati e la sicurezza informatica9.

Il Piano d’azione dell’Unione europea per l’e-Government 2016-2020 “Accelerare la trasformazione digitale della pubblica amministrazione”10 mira ad accelerare e ampliare la portata della digitalizzazione, incrementando in tal modo l’efficienza delle amministrazioni pubbliche e agevolando la libera circolazione delle imprese e dei cittadini e fissa un ambizioso obiettivo per tutti gli Stati Membri.

Entro il 2020 le amministrazioni e le istituzioni pubbliche nell’Unione europea dovrebbero essere aperte, efficienti e inclusive e fornire servizi pubblici digitali end to end senza frontiere, personalizzati e intuitivi a tutti i cittadini e a tutte le imprese nell’UE. Il ricorso ad approcci innovativi permette di progettare e fornire servizi migliori, in linea con le esigenze e le richieste di cittadini e imprese. Le pubbliche amministrazioni sfruttano le opportunità offerte dal nuovo ambiente digitale per interagire più facilmente tra di loro e con le parti interessate.

Al fine di individuare gli elementi portanti di una chiara e coerente strategia digitale che permetta alla Pubblica Amministrazione di trasformarsi in un’entità tecnologicamente avanzata e rispondente alle esigenze della propria cittadinanza, la Commissione Europea ha introdotto sette principi guida:

1. principio digitale per definizione: le pubbliche amministrazioni dovrebbero offrire servizi digitali come opzione predefinita (pur mantenendo aperti altri canali) tramite un unico punto di contatto

2. principio una tantum: le pubbliche amministrazioni dovrebbe evitare di chiedere ai cittadini e alle imprese informazioni già fornite

3. principio di inclusività e accessibilità: le pubbliche amministrazioni dovrebbero progettare servizi pubblici digitali che siano per definizione inclusivi e che vengano incontro alle diverse esigenze delle persone, ad esempio degli anziani e delle persone con disabilità

4. principio di apertura e trasparenza dei dati e dei processi amministrativi: le pubbliche amministrazioni dovrebbero scambiarsi le informazioni e i dati e permettere a cittadini e imprese di accedere ai propri dati, di controllarli e di correggerli nonché sorvegliare i processi amministrativi che li vedono coinvolti

9 Comunicazione della Commissione Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni sulla revisione intermedia dell’attuazione della strategia per il mercato unico digitale “un mercato unico digitale connesso per tutti” COM (2017) 228 final. 10 Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni “Piano d’azione dell’UE per l’e Government 2016-2020” COM (2016) 179 final.

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5. principio transfrontaliero per definizione: le pubbliche amministrazioni dovrebbero rendere disponibili a livello trasnsfrontaliero i servizi pubblici digitali rilevanti e impedire un’ulteriore frammentazione, facilitando in tal modo la mobilità all’interno del mercato unico

6. principio interoperabile per definizione: i servizi digitali devono essere progettati in modo da funzionare in modalità integrata e senza interruzioni in tutto il mercato unico al di là dei confini organizzativi, grazie alla libera circolazione dei dati e dei servizi digitali nell’UE

7. principio di fiducia e sicurezza nei servizi digitali: sin dalla fase di progettazione devono essere integrati i profili relativi alla protezione dei dati personali, tutela della vita provata e sicurezza informatica.

Tali principi guida abilitano il raggiungimento di tre priorità strategiche::

1. modernizzare la pubblica amministrazione con le ICT, utilizzando abilitatori fondamentali

2. favorire la mobilità transfrontaliera con servizi pubblici digitali interoperabili

3. favorire l’interazione digitale tra amministrazioni e cittadini/imprese per servizi pubblici di alta qualità.

1.3 Il quadro di riferimento nazionale: il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2017-2019

Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2017-2019, approvato con DPCM del Presidente del Consiglio dei Ministri nel mese di maggio 2017, rappresenta il documento di indirizzo strategico di riferimento per la strategia operativa di trasformazione digitale del Paese.

Il Piano è stato elaborato dall’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e dal Team per la Trasformazione Digitale e definisce metodologie, tecnologie e indirizzi funzionali per l’innovazione ICT nella Pubblica Amministrazione nel prossimo triennio, secondo un modello già presente nel documento “Strategia per la Crescita digitale”11, con l’obiettivo di indirizzare gli investimenti in ICT del settore pubblico secondo le linee nazionali e in coerenza con gli obiettivi e i programmi europei.

11 http://www.agid.gov.it/sites/default/files/documenti_indirizzo/strategia_crescita_digitale_ver_def_21062016.pdf

Figura 1: Mappa del modello strategico di evoluzione del sistema informativo della PA

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Il Piano triennale nazionale propone un modello sistemico, diffuso e condiviso di gestione e di utilizzo delle tecnologie digitali più innovative in particolare, e si basa su un modello strategico pensato per superare l’approccio “a silos” storicamente adottato dalla Pubblica amministrazione e per favorire la realizzazione di un vero e proprio sistema informativo della PA che consideri, in primis, le esigenze dei cittadini e delle imprese come punto di partenza per l’individuazione e la realizzazione di servizi digitali moderni e innovativi.

Il Modello strategico - schematicamente rappresentato dalla mappa grafica illustrata in Figura 1 e con maggiore dettaglio in Figura 2 - è da intendersi come la rappresentazione di macroaree omogenee che aggregano elementi diversi del Piano, che rappresentano in modo coerente e sintetico tutte le iniziative in corso sul fronte dell’innovazione digitale della PA italiana, dalle infrastrutture fisiche allo sviluppo di

servizi digitali, e che verranno dettagliatamente descritte nei successivi capitoli con riferimento alle iniziative di attuazione dell’Agenda digitale del Trentino.

Rispetto al quadro complessivo dei rapporti con il livello nazionale, va evidenziato che il riassetto istituzionale intervenuto con la nomina del Commissario Straordinario per l’Italia Digitale Diego Piacentini nell’autunno del 2016 ha introdotto una novità sostanziale nella governance IT a livello centrale. Il Commissario ha infatti sviluppato alcuni cambiamenti organizzativi e di visione che hanno portato alla stesura del più volte citato Piano Triennale, gettando le fondamenta del “sistema operativo”12 del Paese, ovvero una serie di componenti fondamentali e modulari, che implementano le funzionalità strategiche di cui tutte le pubbliche amministrazioni hanno bisogno e sulle quali costruire servizi più semplici ed efficaci tra i cittadini, le imprese e la Pubblica Amministrazione attraverso prodotti digitali innovativi. Oltre agli influssi di contenuto, l’azione del Commissario sta proponendo un nuovo modello di gestione e di miglioramento delle competenze ICT della Pubblica Amministrazione, anche connesso allo sviluppo di procedure agili e di competenze tecnologiche all’interno della stessa.

I contatti con il Team digitale e la rappresentanza nei gruppi di lavoro attivati a livello nazionale e interregionale assumono grande significato per le iniziative di sviluppo pianificate per il 2018.

12https://medium.com/team-per-la-trasformazione-digitale/nuovo-sistema-operativo-paese-competenze-tecnologiche-programmi-be0d71b3f84b

Figura 2: Mappa del modello strategico di

evoluzione del sistema informativo della PA

(dettaglio)

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Parallelamente sono evoluti i rapporti con AGID, che ha definito una struttura di governo territoriale basata sul sistema degli account Manager, con l’individuazione di una figura specifica per il territorio provinciale.

1.4 Il quadro di riferimento strategico e normativo del digitale in Trentino

Questo documento fornisce una rappresentazione sintetica degli interventi effettuati, coerentemente con le strategie definite nel Programma di Sviluppo Provinciale per la XV Legislatura13, del quale sono richiamati alcuni obiettivi strategici:

• intervenire sulla Pubblica Amministrazione quale “generatore” di crescita: il Trentino ha bisogno di una funzione pubblica innovativa, efficiente e ringiovanita, attenta a favorire la produzione di reddito e benessere. Nella competizione globale la qualità dei servizi amministrativi rappresenta il vantaggio competitivo più importante per attrarre investimenti e talenti;

• promuovere il cambiamento del modello di riferimento della Pubblica Amministrazione e del ruolo del Pubblico nel sistema economico trentino anche attraverso un'accelerazione del processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione che ne migliori l'efficienza e stimoli analoghi processi nel settore privato. La digitalizzazione dell’amministrazione può contribuire a migliorare la performance, ridurre i costi, aumentare la trasparenza e rafforzare la partecipazione dei cittadini nei processi decisionali e nella vita delle istituzioni del territorio;

• proseguire gli interventi per aumentare l'efficienza e l'orientamento al servizio della Pubblica amministrazione: l'innovazione deve permeare la stessa attività della Pubblica Amministrazione;

• orientare la Pubblica amministrazione all'innovazione del servizio: è necessario avere come riferimento i servizi richiesti, valutando la funzionalità dei processi rispetto ai servizi.

Nell’erogazione dei servizi il recupero di produttività può essere trainato da cambiamenti organizzativi e dalla digitalizzazione, ma anche dalla standardizzazione e innovazione degli stessi.

Grazie agli investimenti sulla banda larga questo sforzo di ammodernamento contribuisce all'alfabetizzazione digitale del territorio, così come alla diffusione di una maggiore consapevolezza delle possibilità offerte a cittadini e imprese dalle applicazioni delle nuove tecnologie informatiche.

Le ICT e la crescita digitale vengono altresì riconosciute come tecnologie abilitanti anche nel contesto della programmazione comunitaria e, in particolare nel Programma operativo FESR 2014-2020 e nella più complessiva Strategia di specializzazione intelligente che assegna all’ICT un ruolo trasversale di Leading KET, ovvero di tecnologia abilitante per lo sviluppo e la crescita di altri settori e in particolare per tutti i settori di specializzazione individuati dalla Provincia, ma anche come strumento di semplificazione per i cittadini e di partecipazione.

13 Deliberazione della Giunta provinciale n. 2297 del 22 dicembre 2014.

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Il tema del digitale ritrova la sua cornice normativa nell’ambito della legge provinciale 27 luglio 2012, n. 16 recante “Disposizioni per la promozione della società

dell’informazione e dell’amministrazione digitale e per la diffusione del software libero e

dei formati dei dati aperti” che all’art. 1 riconosce, tra l’altro, le elevate potenzialità delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) nel produrre il miglioramento della qualità di vita dei cittadini, la maggiore competitività del sistema economico trentino, lo sviluppo sostenibile del territorio, la maggiore efficienza, economicità e trasparenza dell’azione amministrativa e la crescita della partecipazione democratica e della cultura digitale. In particolare, la Provincia favorisce lo sviluppo dell’amministrazione digitale attraverso:

a) un processo di innovazione organizzativa e tecnologica delle pubbliche amministrazioni del territorio provinciale;

b) la semplificazione amministrativa e l'integrazione dei servizi erogati dalla pubblica amministrazione;

c) la qualità, l'accessibilità, l'orientamento all'utenza dei servizi pubblici e la realizzazione di un modello unitario di pubblica amministrazione verso il cittadino;

d) la rimozione degli ostacoli che impediscono la parità di accesso alle informazioni e ai servizi resi disponibili;

e) l'utilizzo di formati dati e protocolli di comunicazione standard e aperti, orientando in questo senso lo sviluppo dei sistemi ICT a partire dalla loro programmazione;

f) il coinvolgimento degli utenti nelle attività della pubblica amministrazione;

g) l'accessibilità e l'utilizzo del patrimonio informativo pubblico;

h) l'efficienza e la trasparenza dell'azione amministrativa;

i) il contenimento della spesa pubblica attraverso l'uso diffuso delle ICT;

j) l'attenzione ai temi del risparmio energetico derivante dall'uso delle ICT.

2 L’AGENDA DIGITALE IN TRENTINO: ATTUAZIONE AL

31 DICEMBRE 2017 E LE PROSPETTIVE PER IL 2018

Per fornire un quadro sufficientemente esaustivo dello stato dell’arte dell’Agenda digitale del Trentino in questo capitolo sono individuate e descritte le principali iniziative di digitalizzazione - con particolare riferimento alle azioni di amministrazione digitale in corso e a quelle pianificate per il 2018 sul territorio - nelle quali l’amministrazione provinciale agisce anche in qualità di intermediario tecnologico e/o amministrativo, in attuazione dell’agenda digitale nazionale ed europea, ove possibili inquadrate con rinvio ai diversi livelli del modello architetturale di riferimento del sistema informativo della Pubblica Amministrazione, descritto nel capitolo 1 (cfr. Figure 1 e 2).

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Secondo una logica multilivello e multiplayer, rientrano nell’ambito di analisi le macroiniziative digitali connesse allo sviluppo delle infrastrutture fisiche e quelle connesse allo sviluppo delle infrastrutture immateriali (Piattaforme Condivise & Dati) fino alle iniziative connesse all’accesso ai servizi che realizzano compiutamente un nuovo rapporto di cittadinanza digitale tra cittadini e Pubblica Amministrazione, secondo il modello rappresentato in Figura 3.

Figura 3: Rappresentazione del modello architetturale dell’Agenda digitale del Trentino

Alcune delle iniziative oggetto di rappresentazione sono state programmate ed avviate sul territorio prima della pubblicazione del Piano Triennale nazionale, le stesse sono oltremodo significative per la loro funzione abilitante e trasversale oltre che per la loro valenza “di sistema”, talvolta anticipatrici delle azioni strategiche nazionali poi rappresentate dal Piano nazionale. Per completare la fotografia complessiva, si riportano nel documento alcuni indicatori di riferimento che danno contezza del percorso di adeguamento intrapreso fino ad ora.

Nel documento non sono rappresentate le iniziative ICT dei singoli domini o ecosistemi verticali, per le quali si fa rinvio ai documenti strategici o Piani di settore (es. Scuola digitale, Sanità digitale, ecc.).

3 LE INFRASTRUTTURE FISICHE E LE AZIONI

CORRELATE

In questa sezione si presentano i principali asset hardware: le reti di comunicazione, i data center, il cloud, i sistemi di disaster recovery e di business continuity, gli apparati per il monitoraggio e la sicurezza. Sul territorio trentino si ritrova la piena caratterizzazione dei tre macrosegmenti definiti anche nel Piano triennale:

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• data center, in cui ricadono le attività e le infrastrutture individuate per la razionalizzazione dei centri elaborazione dati (CED) della Pubblica Amministrazione;

• cloud, che contiene le attività e le iniziative volte a realizzare la migrazione da fisico a virtuale dei data center della Pubblica amministrazione, beneficiando dei servizi che saranno offerti dal cloud della PA;

• connettività, a cui afferiscono le attività e le infrastrutture utili all’incremento e alla razionalizzazione delle spese per la connessione alla rete Internet da parte delle pubbliche amministrazioni e alla sua diffusione nei luoghi pubblici e negli uffici.

3.1 La banda ultralarga (BUL) per un Trentino digitale14

Gli obiettivi infrastrutturali relativi alla banda ultralarga dettati dall'Agenda Digitale

Europea prevedono per il 2020 la copertura del 100% delle utenze ad almeno 30 Mbps (Megabit per secondo) e per il 50% delle utenze dei servizi attivi ad almeno 100 Mbps. L'attuazione degli obiettivi europei in Trentino ha visto il superamento del digital-divide di prima generazione con il 100% della popolazione avente una disponibilità di banda di almeno 2 Mbps già a partire dal 2008 (tramite la rete radio WiNet) ed il superamento, dal primo gennaio 2014, del digital-divide di seconda generazione ottenuto mediante incentivo pubblico (progetto ADSL2+), con lo sviluppo di una rete in grado di fornire servizi con una velocità fino a 20 Mbps. Il 3 marzo 2015 il Consiglio dei Ministri ha approvato la Strategia italiana per la banda

ultralarga15 con l'obiettivo di colmare il ritardo digitale del Paese rispettivamente sul

fronte infrastrutturale e nei servizi, in coerenza con l'Agenda Digitale Europea. Con deliberazione n. 1149 del 1 luglio 2016, la Giunta provinciale ha approvato la convenzione con il Governo, secondo la quale il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) ha destinato 47,7 milioni alle aree bianche a fallimento di mercato (le valli e alcune periferie cittadine) del Trentino. I nuovi finanziamenti pubblici andranno ad integrare gli investimenti degli operatori privati nelle aree nere e grigie (gran parte del territorio dei comuni di Trento, Rovereto, Pergine Valsugana, Riva del Garda ed Arco). In particolare, i 47,7 milioni di euro del Mise si aggiungeranno a 25 milioni di euro provinciali per effettuare un unico intervento di bando per la realizzazione e la concessione di gestione all’ingrosso della rete. Il progetto banda ultralarga è alla base di tutte le iniziative di trasformazione digitale orientate ai cittadini ma anche alle istituzioni pubbliche. Una connessione adeguata alle sedi operative della pubblica amministrazione e alle istituzioni scolastiche è sempre più la condizione per lo sviluppo di ogni iniziativa digitale. L’obiettivo di fondo è quello di portare connessioni in fibra ottica a tutte le utenze del territorio ed in particolare ad almeno 100 Mbps all’85% delle utenze ed in particolare a tutte quelle aziendali,

14 www.trentinoinirete.it 15 http://bandaultralarga.italia.it/piano-bul/strategia/

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artigianali, turistiche ed ai professionisti sparsi sul territorio ed agli Istituti Scolastici e ad almeno 30 Mbps alle altre utenze. Le misure utilizzate fanno particolare riferimento al bando pubblico da 72 Milioni di euro pubblicato da Infratel per identificare un soggetto concessionario per portare le connessioni a banda ultralarga alle utenze private nelle aree a fallimento di mercato. Per quanto riguarda le utenze pubbliche sono disponibili ulteriori 10 milioni di euro per interventi in corso di realizzazione per portare la rete in fibra ottica a tutti gli Istituti scolastici.

7.450 Telefoni VOIP attivi

1.132 Km di cavidotti con fibra ottica

94 Nodi di rete di fibra ottica sul territorio

890 Strutture della PA collegate in fibra ottica

1870 punti di accesso wi-fi

Sulla base dei piani degli operatori privati di telecomunicazione il Trentino, come tutte le zone del resto d’Italia, è stato suddiviso in aree nere, aree grigie e aree bianche.

Aree nere

Sono le aree dei due centri urbani (Trento e Rovereto) dove gli operatori privati investono in prima persona e senza alcun finanziamento pubblico, perché il numero di utenze garantisce loro il ritorno sugli investimenti. In queste aree la fibra ottica è arrivata negli armadi di strada e gli utenti possono navigare ad un velocità tra i 30 ed i 100 Mbps. Inoltre gli operatori privati hanno pianificato di portare la fibra ottica nelle case, potendo erogare entro un paio di anni velocità di banda superiore a 100 Mbps.

Aree grigie

Sono le aree dei tre centri urbani (Arco, Riva e Pergine Valsugana) dove gli operatori privati investono in prima persona e senza alcun finanziamento pubblico perché il numero di utenze garantisce loro il ritorno sugli investimenti. In queste aree la fibra ottica è arrivata negli armadi di strada e gli utenti possono navigare ad un velocità tra i 30 ed i 100 Mbps. Non vi sono piani autonomi degli operatori privati per portare la fibra ottica nelle case, superando quindi la velocità di 100 Mbps. Per queste aree sono previsti ulteriori interventi pubblici a partire dal secondo semestre 2018.

Va evidenziato che all’interno dei comuni che sono aree nere e aree grigie - è il caso ad esempio del Comune di Trento, che comprende non solo la città ma anche una vasta zona collinare e montana - esistono anche delle sotto-aree bianche, costituite da frazioni o piccoli nuclei familiari, lontani dal centro abitato. Queste aree sono "fuori mercato" e, grazie anche all’accordo con il Governo, saranno gestite con i finanziamenti destinati alle altre aree bianche del Trentino. Dai piani degli operatori TLC si rileva che per il Trentino le aree nere e grigie interessano il 41% delle aziende e il 38% della popolazione.

Aree bianche

Sono le aree periferiche dove gli operatori non investono perché a fallimento di mercato e dove internet ultra veloce arriverà solo grazie ai finanziamenti pubblici. Complessivamente per queste aree si prevede un unico intervento per un totale di

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finanziamento pubblico messo a gara pari a 72,7 milioni di euro (47,7 milioni di euro del Mise, 12,5 milioni di finanziamento diretto da parte della Provincia e 12,5 di Fondi FEASR). Considerato che la gara è stata aggiudicata con un risparmio complessivo di 35 milioni di euro, sono in corso le valutazioni concernenti l’utilizzo di tali risorse per la fase due dell’iniziativa BUL, con particolare riferimento agli incrementi di copertura a 100 Mbps nelle aree bianche e nelle aree grigie e agli incentivi alla domanda. Ai 12,5 milioni della Provincia vanno aggiunti i 10 milioni spesi per le scuole (progetto in corso) e i contributi destinati al credito d’imposta a favore, sostanzialmente, delle imprese e operatori turistici. Dai piani degli operatori TLC si rileva che per il Trentino le aree bianche interessano il 59% delle aziende e il 62% della popolazione.

La tecnologia abilitante alla realizzazione della banda ultra larga è la fibra ottica utilizzata per raggiungere la centrale (FTTE), l'antenna radio (FTTA), l'armadio di strada (FTTC) e infine direttamente lo stabile (FTTB e FTTH). FTTE e FTTC sfruttano, per raggiungere l'abitazione o l'azienda, il cavo in rame telefonico già presente ottenendo velocità variabili in funzione della distanza dalla centrale o dall'armadio di strada, velocità asimmetrica che nel caso migliore (vicinissimi all'armadio di strada) per il download può raggiunge anche i 100Mbps. Le performance maggiori con velocità superiori ai 100Mbps, in modalità simmetrica, si hanno con la fibra ottica che arriva direttamente in casa (FTTB/FTTH), in questo caso possono subentrare ulteriori costi di infrastrutturazione dovuti ad esempio all'esecuzione di scavi.

Prossimi passi per il 2018 e 2019

Nei prossimi due anni si punta al completamento delle connessioni agli Istituti scolastici e di realizzazione della rete BUL nelle aree a fallimento di mercato. Sulla base degli obiettivi europei la Provincia ha definito un piano di indirizzo per lo sviluppo della banda ultra larga in Trentino che prevede di raggiungere, per il 2018 e per il 2020, le seguenti percentuali di copertura della popolazione e delle aziende:

Secondo quanto previsto dalla Provincia e in aderenza a quanto concordato con il Governo l’avvio dell’iniziativa si è concretizzato nel novembre 2017 con la stipula del

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contratto con il Concessionario Open Fiber e la progettazione degli interventi. L’implementazione degli interventi di scavo e di posa della fibra per la copertura delle aree bianche avverrà entro l’estate del 2018.

3.2 Dagli Internet Data Center di territorio al polo strategico nazionale (PSN)

A partire dal 2011, la pubblica amministrazione trentina ha lavorato sulla definizione di una policy del sistema trentino in ambito ICT al fine di impostare le condizioni per una logica integrazione dei sistemi e delle architetture e, laddove possibile e conveniente, definire una integrazione fisica e unitaria dei Data Center.

Sono ormai sempre più evidenti, negli studi del settore, le economie di scala derivanti dall’accentramento delle capacità computazionali e di storage, ancor più quando abilitate da connessioni affidabili in rete in banda larga o ultra-larga da parte degli utenti, così come possibile in Trentino a seguito della realizzazione della infrastruttura di rete in fibra ottica messa in atto da parte della Provincia per il tramite di Trentino Network srl.

Infatti, oltre al risparmio dei costi infrastrutturali (logistica, hardware, strumenti per la gestione degli accessi, sicurezza, rete, etc.) è sempre più evidente che questa impostazione favorisce nel tempo l’accorpamento e la crescita della conoscenza necessaria per gestire e manutenere infrastrutture tecnologiche in continua evoluzione, in un contesto di normative sempre più stringenti e complesse, in considerazione della criticità crescente dei servizi pubblici erogati on-line, che non possono essere presidiati da strutture di dimensioni e competenze limitate.

Nell’ambito del piano di razionalizzazione delle risorse ICT della Pubblica Amministrazione, l’Agenzia per l’Italia digitale ha individuato un insieme di infrastrutture fisiche esistenti di proprietà della Pubblica Amministrazione che verranno eletti a Poli Strategici Nazionali (PSN)16 e ha definito il percorso delle Pubbliche Amministrazioni verso il modello cloud, anche attraverso le risorse rese disponibili dai Poli strategici nazionali e le risorse messe a disposizione tramite SpC

Cloud, oltre al processo di qualificazione dei Poli strategici nazionali e alle regole e procedure per la qualificazione di altri Cloud Service Provider (CSP).

In questo contesto, si è inserita l’intensa attività di progettazione sul territorio locale attorno al tema del consolidamento dei Data Center presenti sul territorio e alla sua evoluzione possibile in un futuro PSN.

Si tratta di un insieme di processi correlati e con reciproco vincolo.

16 Polo Strategico Nazionale, denominazione che indica, nel Piano Triennale, il centro di erogazione territoriale di servizi applicativi con paradigma del cloud computing.

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Di seguito le linee di indirizzo delle attività:

1. necessità di convergere su un unico Data Center – di seguito IDC – territoriale, che eroghi servizi alla PA ed agli Enti del territorio;

2. necessità di adottare il modello Cloud ibrido. Occorre avere un IDC territoriale in grado di dialogare agilmente e dinamicamente con i servizi resi dai migliori Cloud Provider di mercato, in un sistema che consenta, in modo semplice ed agile, di spostare i carichi di lavoro fuori, delegandoli, o di tenerli o farli rientrare in casa.

Questa situazione avrà un effetto diretto sulle politiche future:

• per tutti gli Enti interruzione degli acquisti di nuovo hardware e nuovo software infrastrutturale;

• svuotamento progressivo dei IDC esistenti (Informatica Trentina spa, APSS, ecc). Il modello ottimale è rappresentato da un IDC distribuito, 2 IDC fisici che identificano un unico DC territoriale;

• il consolidamento dell’esistente porterà ad un costo iniziale legato in particolare ad adeguamenti dei 2 IDC scelti, acquisto HW, acquisto SW, ridisegno del modello di funzionamento e riorganizzazione;

• riconversione delle risorse umane da super tecnici a «service manager»;

Prossimi passi per il 2018: la strategia del nuovo Internet Data Center

Territoriale

Anche anticipando la visione del Piano Triennale nazionale, il Trentino, grazie al lavoro di relazione delle sue due società in-house, ha avviato una collaborazione con le Regioni Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna finalizzata a progettare la costruzione di un polo multiregionale per l’erogazione dei servizi sul paradigma Cloud, definendo un modello di Datacenter distribuito sovra regionale che, oltre ad essere riferimento per i tre territori promotori possa candidarsi ad essere identificato come un Polo Strategico

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Nazionale in grado di servire anche altre amministrazioni, di concerto con il livello centrale. A tal fine è stato sottoscritto nel luglio scorso tra le Società in house della Provincia autonoma di Trento e delle altre regioni interessate un apposito Memorandum of Understanding (MOU).

3.3 La PA trentina verso il cloud: il Team Cloud-PA

Il Cloud Computing viene oggi identificato come strumento strategico per l’efficientamento della Pubblica Amministrazione, soprattutto alla luce della strategia nazionale sulla razionalizzazione dei data center e sull’evoluzione dei servizi pubblici digitali verso il cloud.

A livello locale, il percorso è iniziato nel 2009, mediante la messa a disposizione di tutti gli enti del territorio di un insieme di servizi erogati in forma centralizzata dal Data Center (i cosiddetti “servizi minimi”: protocollo federato e gestione documentale P.I.Tre; posta elettronica e posta elettronica certificata; videoconferenza; telefonia VOIP). Tale sistema si è poi evoluto con l’introduzione del concetto di servizio standardizzato, la disponibilità di un catalogo di servizi in continuo arricchimento, il brokering di servizi terzi (hybrid cloud), una gestione più rapida e scalabile di ogni servizio in risposta alle peculiarità dei diversi enti.

Adottando il paradigma del cloud, quindi, in Trentino vengono offerti a tutta la Pubblica Amministrazione, dalle realtà più grandi ai Comuni più piccoli, soluzioni innovative, moderne ed interoperabili altrimenti inaccessibili, favorendo l’ottimizzazione dei processi produttivi interni della PA, la razionalizzazione della spesa pubblica, la condivisione degli investimenti, nonché il riuso delle best-practice, aumentando la quantità di servizi online per i cittadini e le imprese.

Le tappe del percorso verso il Cloud (dal 2011 ad oggi)

La disponibilità crescente di una rete a banda larga sul territorio consente di immaginare differenti modalità di erogazione dei servizi agli enti: servizi multi-ente evoluti ed affidabili in modalità cloud (si può scegliere il miglior posto fisico da dove erogare il servizio e sarà il servizio stesso ad essere vicino all’ente ed alle sue esigenze, non più “le macchine ed il ferro”, cioè i singoli Data Center). Le attività, avviate nel 2011, confluiscono nel 2013 nella costituzione di un tavolo di lavoro che coinvolge tutti i rappresentanti degli enti del territorio che hanno un ruolo significativo in ambito ICT/TLC, perché fornitori di servizi, grossi fruitori o dotati di conoscenze significative sul tema17. Nel 2014 viene realizzato un assessment di tutti i data center pubblici in termini dimensionali, di impianti, di consumi e di livello di virtualizzazione e si effettuano interventi di efficientamento e di progressiva virtualizzazione degli ambienti.

Nel 2015 si definisce e si rende operativo un modello “territoriale” per l’archiviazione sostitutiva dei documenti digitali, grazie ad un accordo di collaborazione per l’erogazione del servizio - in cloud - da parte del Polo archivistico regionale dell’Emilia Romagna

17 Deliberazione della Giunta provinciale n. 718 del 20 aprile 2012. Il tavolo prende il nome di “Gruppo di Lavoro Data Center Unico Territoriale” (GdL_DCUT).

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(P.A.R.E.R.) tramite la piattaforma di protocollo Pi.Tre (il sistema federato di protocollo e gestione documentale utilizzato dalla gran parte degli enti del territorio). Nello stesso anno di ridefiniscono anche la governance e i compiti del tavolo di lavoro inter-enti18, quale soggetto di confronto tecnico e di coordinamento multi-ente sulle tematiche ICT, con particolare riferimento alla progettazione e realizzazione di iniziative di Community Cloud per gli enti del sistema trentino, nelle more della realizzazione di un Data Center Unico a livello territoriale.

Nel 2016 diverse iniziative realizzano il “paradigma cloud”: si attiva il servizio Cloud Multimedia (archiviazione multimediale) erogato da Trentino Network srl dal proprio Data Center, si avvia la gara per i servizi di posta e collaboration, si avvia e si chiude una sperimentazione per la gestione in cloud della piattaforma dei portali comunali (Comunweb).

Nel 2017, in relazione alla possibilità per le amministrazioni pubbliche di usufruire di servizi cloud resi disponibili sulla piattaforma CONSIP e al fine di progettare la convergenza dei diversi ambienti disponibili nell’ottica di una gestione unitaria del Cloud Trentino (idealmente convergente nel futuro Polo Strategico Nazionale), nasce l’unità CloudPA, costituta da risorse provenienti dalle società di sistema Informatica Trentina spa e Trentino Network srl e dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari.

Di seguito i risultati del lavoro ad oggi:

• sviluppo del test di SPC Cloud (contratto CONSIP); • realizzazione mediante l’utilizzo di tecnologia specifica del prototipo di gestione

multipolare federato della PA trentina; • analisi e benchmark per il censimento dei datacenter con l’obiettivo di identificare i

due siti locali eleggibili come DC del DCUT; • avvio del piano di consolidamento dei tre principali data center della PA trentina

(Informatica Trentina spa, APSS, Trentino Network srl) • supporto alla candidatura come PSN e avvio definizione di un primo modello di

funzionamento del PSN sovra-regionale.

Prossimi passi per il 2018

L’obiettivo principale a breve termine è rappresentato dal consolidamento dell'ambiente di Community Cloud locale (con la progressiva convergenza dei servizi dei vari enti su tale infrastruttura) oltre alla creazione di un ambiente SPC Cloud nel polo di data center locale. Parallelamente proseguono le attività di sviluppo del piano di realizzazione del PSN trentino nei due siti di data center (nodi Trento Centro e Trento Nord di Trentino Network srl), in business continuity tra loro, e di attuazione delle azioni previste nell’accordo con le Regioni Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna per la progettazione di un polo multiregionale (tripolo federato), in particolare riguardo l’implementazione di una soluzione di disaster recovery per le applicazioni maggiormente critiche.

18 Deliberazione della Giunta provinciale n. 1468 del 31 agosto 2015 (Direttive e linee di indirizzo in tema di Data Center Unico Territoriale (DCUT) del Trentino e Community Cloud per le pubbliche amministrazioni).

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3.4 La sicurezza cibernetica

3.4.1 La struttura nazionale: Cert-PA (Computer Emergency

Response Team Pubblica Amministrazione)

La sicurezza ha un’importanza fondamentale in quanto è necessaria per garantire la disponibilità, l’integrità e la riservatezza delle informazioni proprie del Sistema Informativo della Pubblica Amministrazione, ormai indispensabili vista l’evoluzione globale della criminalità informatica, di gestione e protezione contro i reati informatici.

Il CERT-PA è una struttura che opera all’interno dell’Agenzia per l’Italia digitale ed è preposta al trattamento degli incidenti di sicurezza informatica del dominio costituito dalle pubbliche amministrazioni. In accordo alle regole tecniche per la sicurezza informatica delle PA, è in grado di fornire alle amministrazioni richiedenti:

• servizi di analisi e di indirizzo, finalizzati a supportare la definizione dei processi di gestione della sicurezza, lo sviluppo di metodologie, il disegno di processi e di metriche valutative per il governo della sicurezza cibernetica;

• servizi proattivi, aventi come scopo la raccolta e l'elaborazione di dati significativi ai fini della sicurezza cibernetica, l'emanazione di bollettini e segnalazioni di sicurezza, l'implementazione e la gestione di basi dati informative;

• servizi reattivi, aventi come scopo la gestione degli allarmi di sicurezza, il supporto ai processi di gestione e risoluzione degli incidenti di sicurezza all'interno del dominio delle PA;

• servizi di formazione e comunicazione per promuovere la cultura della sicurezza cibernetica, favorendo il grado di consapevolezza e competenza all'interno delle PA, attraverso la condivisione di informazioni relative a specifici eventi in corso, nuovi scenari di rischio o specifiche tematiche di sicurezza delle informazioni.

La Provincia autonoma di Trento ha aderito a Cert-PA in modo duplice, sia con la sua società in-house competente in materia di ICT che come ente territoriale.

3.4.2 La struttura provinciale: Cert-PAT

All’iniziativa nazionale Cert-PA si è affiancata anche un’iniziativa locale, denominata Cert-PAT, che intende localizzare sul territorio provinciale competenze tecniche in tema di sicurezza in stretta connessione con l’iniziativa nazionale.

Considerato l’attuale scenario, tanto normativo quanto operativo, è infatti apparso prioritario non solo mettere in campo competenze adeguate ma anche potenziare e centralizzare le operazioni di difesa cibernetica locale, in modo da riuscire a garantire

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una risposta adeguata in qualunque situazione, indipendentemente da chi sia il primo obiettivo di attività illecite. Tale attività si sta concretizzando mediante la realizzazione di un CERT che abbia una visibilità completa su tutta l’infrastruttura informativa della Provincia di Trento e che goda degli accreditamenti necessari, tanto a livello locale, quanto a livello nazionale e internazionale. L’obiettivo del CERT-PAT è quello di monitorare, fornire informazioni e assistenza agli utenti della comunità di riferimento nell’attuazione di misure proattive per ridurre i rischi di incidenti di sicurezza informatica e nella risposta (misure reattive) a tali incidenti, in collaborazione con i CERT pubblici del Governo.

Per costituire la struttura del CERT-PAT si è partiti dall’integrazione delle aree di gestione di Informatica Trentina spa e di Trentino Network srl. Ciò comporta un beneficio di maggiore efficienza derivante dalla convergenza delle risorse che si occupano di monitoraggio, presidio di I° livello e gestione della sicurezza. Le attività propedeutiche si sono articolate nella concentrazione logistica e delle dotazioni tecnologiche presso la sedi di Trentino Network srl, oltre che nella revisione del contratto con i fornitori di servizi professionali passando a CONSIPSPC Lotto 2 (Security) dal 1 gennaio 2018.

Prossimi passi per il 2018

Le ulteriori attività di impostazione attualmente in corso sono rappresentate dal supporto agli enti locali trentini nel percorso di adeguamento al GDPR (nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati) e nella definizione dei requisiti minimi di sicurezza, nella progettazione con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari per l’integrazione in ambito sanitario, oltre ad altri soggetti (Comune di Trento, società di sistema ecc.) e nell’elaborazione di una bozza di documento di programmazione triennale sulla sicurezza con focus sull’annualità 2018.

Al fine di acquisire una prospettiva di sistema che permetta di rimanere sempre aggiornati sulle evoluzioni future e di sviluppare un approccio alla cybersecurity utile sia all’ecosistema che alle singole entità che vi operano, si è inoltre costituito il laboratorio condiviso ProteggiPA in cui si integreranno le competenze di ricerca ed innovazione dell’Unità di Ricerca “Security & Trust” del centro ICT della Fondazione Bruno Kessler e quelle delle due società in-house della Provincia, Trentino Network srl e Informatica Trentina spa. L’obiettivo è quello di collaborare con le varie realtà della Pubblica Amministrazione trentina (a partire dalla Provincia) per migliorare la sicurezza di ciascuna e, contemporaneamente, contribuire alla realizzazione del CERT-PAT. Nel contesto del laboratorio Proteggi-PA si effettueranno attività di ricerca e innovazione in collegamento con il costituendo CERT locale, nel quale verranno effettuate le attività di monitoraggio e controllo, per costruire un circolo virtuoso tra le competenze ed i progetti più avanzati con quelli “sul campo” di natura operativa.

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4 LE INFRASTRUTTURE IMMATERIALI E LE AZIONI DI

SVILUPPO

I dati degli uffici pubblici, insieme agli strumenti e alle piattaforme create per offrire servizi ai cittadini, costituiscono uno dei principali patrimoni digitali della Pubblica Amministrazione. In particolare, le infrastrutture immateriali facilitano, standardizzano e razionalizzano la creazione di servizi ICT e sono rappresentate dalle Piattaforme Abilitanti e dai Dati della PA.

Nelle Piattaforme Abilitanti sono ricomprese tutte le piattaforme condivise a livello nazionale dalle PA che offrono funzionalità fondamentali, trasversali e riusabili nei singoli progetti, uniformandone la modalità di erogazione. In esse ricadono tutti i servizi infrastrutturali (es. servizio di identificazione, servizio di pagamento, anagrafe nazionale della popolazione residente) che da un lato agevolano e riducono i costi per la realizzazione di nuovi servizi e dall’altro uniformano gli strumenti utilizzati dagli utenti finali durante la loro interazione con la Pubblica Amministrazione. Ad esse afferiscono inoltre tutte quelle soluzioni applicative sufficientemente generiche da poter essere condivise dalle Pubbliche Amministrazioni e che sollevano le stesse dalla necessità di dover acquistare e/o realizzare funzionalità comuni a più sistemi software, semplificando la progettazione, riducendo i tempi e i costi di realizzazione di nuovi servizi e garantendo maggiore sicurezza informatica.

Parallelamente, la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico ossia dei Dati

della PA è un obiettivo strategico per la Pubblica Amministrazione, da attuare mediante il superamento della tradizionale “logica a silos” in favore di una visione sistemica. Per implementare tale paradigma sono state individuate tre aree:

• basi dati di interesse nazionale

• open data

• vocabolari controllati e modelli dei dati.

4.1 Le Piattaforme abilitanti

Fermo restando che tutte le Pubbliche Amministrazioni devono procedere ad integrare i propri sistemi informativi con le piattaforme abilitanti e i progetti strategici nazionali, la Provincia autonoma di Trento ha da tempo avviato il proprio percorso di adeguamento assumendo il ruolo di “ente aggregatore” rispetto alle altre pubbliche amministrazioni del territorio, ponendosi quale soggetto intermediario e interfaccia unico verso le principali infrastrutture immateriali nazionali e gestendo per loro conto i servizi di front-office offerti all’utilizzatore finale, con evidenti vantaggi in termini di interazioni uniformi delle pubbliche amministrazioni intermediate.

In particolare, tale modello organizzativo ha trovato applicazione, per citare solo alcuni esempi, sia nell’ambito dell’adesione al Sistema pubblico di identità digitale (SPID), sia, parimenti, con riferimento all’adesione al nodo dei pagamenti elettronici (PAGO PA) e

alla fatturazione elettronica, ma anche rispetto alla pubblicazione dei dati aperti e al

popolamento del catalogo nazionale dei dati aperti e del catalogo nazionale dei servizi

pubblici.

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Per facilitare la trattazione delle varie azioni, è utile operare una prima distinzione tra:

• piattaforme, azioni, progetti orientati al back office, che accelerano e uniformano lo sviluppo di servizi digitali per il cittadino e l’impresa. Rientrano in questa classificazione e sono già operative le piattaforme SPID (Sistema pubblico di identità digitale), PAGOPA (Pagamenti elettronici verso la

Pubblica Amministrazione) e FATTURAPA. Sono ancora in fase di progettazione o sperimentazione le piattaforme SIOPE+ (evoluzione del sistema SIOPE), COMPROPA (sistema nazionale di e-procurement), NOIPA (evoluzione dell’attuale sistema di gestione del personale), SISTEMA DI AVVISI E NOTIFICHE DI CORTESIA, SISTEMA DI GESTIONE DEI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI NAZIONALI e POLI DI CONSERVAZIONE;

• piattaforme, azioni, progetti orientati al front office che hanno un forte rapporto dell’ente con le altre pubbliche amministrazioni, con i cittadini e con le imprese. Rientra in questa classificazione, tra le altre, la piattaforma ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente).

4.1.1 Identità digitale: la tessera sanitaria (CPS) e SPID

Da diversi anni, in particolare dal 2011, l'amministrazione provinciale promuove una piattaforma unica e centralizzata rivolta a cittadini, imprese e professionisti per la fruizione di oltre sessanta servizi digitali in molteplici ambiti (sanitario, patrimoniale, lavorativo, scolastico, formativo, amministrativo, fiscale ecc.) offerti dal sistema pubblico trentino, nonché di ulteriori servizi messi a disposizione dalla pubblica amministrazione centrale e raggruppati per ambito tematico. Ciò al fine di promuovere un modello di pubblica amministrazione unitaria verso il cittadino che realizzi l’integrazione e l’uniformazione dei servizi resi dal sistema pubblico, in coerenza con i contenuti e gli obiettivi della legge provinciale 27 luglio 2012, n. 16.

L’accesso ai servizi – tramite il portale www.servizionline.trentino.it – avviene fin dal 2011 mediante la tessera sanitaria “attivata” come Carta Provinciale dei servizi (CPS) e - dal mese di gennaio 2017, a seguito dell’implementazione del sistema di autenticazione - anche in mobilità attraverso l’utilizzo delle credenziali SPID (Sistema pubblico di identità digitale)19.

Per favorire la massima diffusione dei servizi on line rivolti a cittadini e imprese, la Provincia autonoma di Trento ha aderito al sistema SPID nel duplice ruolo di erogatore diretto dei servizi e di intermediario tecnologico, mettendo a disposizione degli enti del territorio una piattaforma unica centralizzata e raccogliendo le adesioni per conto degli enti che chiedono l’intermediazione20.

Nel territorio provinciale dunque l’identità digitale unica promossa a livello nazionale è stata anticipata già dal 2011 dalla diffusione della carta provinciale dei servizi (tessera sanitaria), anche con le modalità di accesso in mobilità rese disponibili a livello locale

19 https://www.spid.gov.it/ 20 Deliberazione della Giunta provinciale n. 1883 del 2 novembre 2016.

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mediante l’utilizzo della Security Card21 e dell’App OTP-PAT22, per inviare istanze alla pubblica amministrazione ovvero consultare dati di proprio interesse certificando in rete e in modalità sicura la propria identità digitale.

In attesa della completa definizione e attivazione del domicilio digitale previsto dal Codice dell’amministrazione digitale (CAD) - legato ad un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) o un indirizzo di recapito certificato, oggetto, tra l’altro, delle recentissime modifiche ed integrazioni del Codice - grazie al quale le pubbliche amministrazioni e gli esercenti di pubblica utilità potranno comunicare direttamente con il cittadino, al fine di garantire e semplificare l’utilizzo delle comunicazioni telematiche sia all’interno dell’amministrazione provinciale, che all’esterno nei rapporti con i suoi interlocutori pubblici e privati, la Provincia ha da tempo definito specifiche direttive23 che definiscono regole certe e chiare sull’utilizzo degli strumenti informatici a disposizione, sui formati di files ammessi per i documenti, sui supporti utilizzabili e sulle modalità di sottoscrizione laddove richiesta al fine di garantire la validità giuridica dei documenti.

In particolare, anticipando il senso e le finalità del sistema pubblico di identità digitale e nell’intento di semplificare la relazione e la comunicazione con i propri utenti, in attuazione di quanto previsto dall’attuale CAD, le istanze e le dichiarazioni presentate all’amministrazione provinciale dalle imprese e dai professionisti, ovvero da soggetti privati, sono ritenute valide anche qualora trasmesse tramite sito web o portale, senza necessità di sottoscrizione, purché il richiedente o il dichiarante si sia identificato tramite SPID oppure tramite CIE, CNS, o tessera sanitaria attivata come carta provinciale dei servizi (CPS/TS).

Item Valore

n. tessere sanitarie/CPS attivate (2011-2017)

sul totale della popolazione trentina

226.023 su 538.60424

n. tessere sanitarie/CPS valide al 31.12.2017

sul totale della popolazione trentina

100.109 su 538.604

n. accessi al portale Servizi on line (2017) 668.673

55% CPS - 39% security card - 1% SPID n. cittadini / imprese che hanno acquisito

un’identità digitale SPID in Trentino

dato non fornito dai gestori di identità digitali

n. servizi della PA provinciale che

consentono l’accesso tramite SPID

> 60

21 La Security Card è una tabella, da stampare e conservare, nella quale ad ogni cella corrisponde un numero casuale. Per utilizzare i servizi in modo sicuro, il portale richiede utente, password e sei cifre corrispondenti a due celle della Security Card. Le celle sono scelte casualmente dal sistema e variano ad ogni accesso. 22 L'App OTP è un'applicazione per tablet o smartphone che deve essere installata e configurata per generare un codice temporaneo One Time Password (OTP). L'applicazione genera codici di sicurezza univoci e personali, da utilizzare assieme ad utente e password per l’accesso ai servizi in mobilità. 23 Deliberazione della Giunta provinciale n. 2468 del 29 dicembre 2016. 24 Dato al 31.12.2016.

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Prossimi passi per il 2018

La diffusione del sistema di autenticazione SPID in Trentino, come sull’intero territorio nazionale, risente di un elemento fondamentale: la conoscenza dello strumento dal punto di vista funzionale e tecnico e ancora di più la conoscenza dei servizi per i quali tale strumento può essere utilizzato.

Nel 2018 verranno quindi specifiche attivate azioni di divulgazione sul territorio per favorire la conoscenza e la comprensione da parte dei cittadini e delle imprese dell’importanza di SPID.

4.1.2 Pagamenti elettronici

Per consentire al cittadino di pagare gli importi dovuti alla Pubblica Amministrazione attraverso qualsiasi canale e senza costi aggiuntivi e fornendo in modo trasparente tutte le informazioni sui costi, ma anche al fine di garantire la riconciliazione automatica degli incassi, la Provincia autonoma di Trento ha aderito nel 2015 al Nodo nazionale dei Pagamenti Elettronici25 realizzando un nodo unico territoriale, attraverso due piattaforme (“Pago Semplice” e “My Pay”, presa a riuso dalla Regione Veneto).

L’adesione alla piattaforma PagoPA risulta completata per tutti gli enti trentini intermediati dalla Provincia: a fine 2017 risultano in esercizio la Provincia e la Società Trentino Riscossioni, mentre nel corso del 2018 si procederà alla progressiva attivazione di tutti gli enti nonché alle attività di interfacciamento con i processi contabili dell’ente per ottimizzare e ridurre le attività di back end e di riconciliazione dei pagamenti.

Prossimi passi per il 2018

Nei primi mesi del 2018 sarà rilasciata l'integrazione con i portali dei servizi al cittadino dei comuni di Rovereto e di Trento e con il nuovo servizio di rilascio concessioni della Provincia Autonoma di Trento.

L'intervento più significativo pianificato nel corso del 2018 è la realizzazione delle funzionalità che garantiranno la gestione automatizzata delle scritture contabili e della riconciliazione con i flussi di tesoreria. Così sarà possibile entro il 2018 estendere a 360° i pagamenti tramite PagoPA a tutte le pubbliche amministrazioni trentine assicurando la complessiva dematerializzazione del processo di richiesta e di pagamento di un servizio, l’omogeneizzazione degli attuali processi di richiesta e di erogazione dei servizi utilizzando le tecnologie digitali, eliminare le attività senza valore aggiunto, favorire le buone pratiche per omogeneizzare i processi di pagamento e il raccordo uniforme con le registrazioni contabili degli enti garantendo economie di scala e quindi risparmi di risorse.

25 Deliberazione della Giunta provinciale n. 53 del 26 gennaio 2015

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Item Valore

n. di pubbliche amministrazioni del territorio aderenti a

PagoPA

320

n. di pubbliche amministrazioni del territorio attive sul

nodo PagoPA

315

Transazioni di pagamento annue gestite sulla Piattaforma

PagoSemplice (Controvalore)

€355.800

4.1.3 Fatturazione elettronica e SIOPE+

La fatturazione elettronica

La Provincia Autonoma di Trento dal 31 marzo 2015 svolge il ruolo di concentratore (hub) ed intermediario per la maggior parte degli enti pubblici trentini sul tema della fatturazione elettronica. Ha infatti realizzato un sistema che interagisce con il sistema di interscambio nazionale (SDI) per ricevere le fatture dirette agli enti pubblici trentini. Tale sistema prevede il caricamento automatico delle fatturePA ricevute nei sistemi documentali e contabili degli enti tramite servizi di web services. Ciò ha consentito di automatizzare la fase di repertoriazione e conservazione delle fatturePA, ottenere economie di scala sulle implementazioni informatiche e risparmi conseguenti la riduzione delle attività senza valore aggiunto.

Il caricamento automatico dei dati fattura nel sistema contabile ha accelerato i processi di spesa riducendo quindi i tempi di pagamento verso i fornitori, oltre ad avere innescato buone pratiche nel processo di controllo e contabilizzazione della fattura e un incremento nella gestione dei documenti e dei fascicoli digitali (es. sostituzione del timbro con documento di attestazione regolare esecuzione da inserire nel fascicolo della liquidazione, scadenziario con date certe di ricezione fattura, semplificazione e parallelizzazione delle fasi di controllo di una fattura in quanto ora tutti i documenti di un acquisto/rapporto commerciale sono nativi digitali e possono essere consultabili ovunque e da chi ne ha bisogno per l’attività di controllo e verifica,…). Rendere omogeneo il processo di repertoriazione e pagamento di una fattura consente di utilizzare sistemi informativi comuni e standard.

Item Valore

N. documenti gestiti dal nodo provinciale di fatturazione

elettronica (2017)

325.424

N. documenti accettati/accettati per decorrenza termini (2017) 304.905

N. documenti inseriti in Pi.Tre (2017) 324.909

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SIOPE+

Siope+ rappresenta l’evoluzione del sistema SIOPE, finalizzato a garantire l’analisi e la valutazione della spesa, il monitoraggio e il controllo dei conti pubblici e a favorire l’attuazione del federalismo fiscale, attraverso attività di armonizzazione e standardizzazione di schemi e flussi dati.

La Provincia Autonoma di Trento ha superato positivamente ai primi di dicembre 2017 la fase di collaudo ed è in esercizio dal 1° gennaio 2018. Ha scelto di utilizzare i servizi di intermediazione verso SIOPE+ di UNI IT, adeguando il proprio sistema contabile per allinearlo alle regole tecniche dell’OPI predisposte da AGID e ai nuovi flussi previsti dal progetto SIOPE Plus.

Prossimi passi per il 2018

Nel corso dell’anno 2018 saranno adeguati anche i sistemi contabili delle agenzie e degli enti strumentali. A livello territoriale la Provincia autonoma di Trento non svolge il ruolo di hub per gli altri enti trentini come per altri progetti di sistema, ma fornisce comunque supporto e consulenza per gli aspetti organizzativi.

4.1.4 I sistemi di e-procurement

L'attuale piattaforma proprietaria è alla base sia del Mercato Elettronico Provinciale – MEPAT26 popolato da 35 Bandi merceologici di beni e servizi, sviluppato per consentire gli acquisti diretti e le Richieste di Offerta – RDO, sia delle gare telematiche per i beni e servizi ulteriori a quelli inseriti nei predetti bandi e per i cottimi fiduciari dei lavori. La piattaforma SAP, adeguatamente customizzata e con ulteriori evolutive in fase di rilascio nei primi mesi del 2018 è il sistema in uso in tutto il territorio trentino.

A livello nazionale, sulla base di quanto previsto dal Piano triennale, la piattaforma ComproPA rappresenta il sistema nazionale di e-procurement che interconnetterà in modalità interoperabile tutti gli attori del processo di e-procurement garantendo la gestione, la digitalizzazione e il governo dell’intero ciclo di vita degli appalti pubblici nel rispetto delle disposizioni del Codice degli appalti e delle direttive europee.

Prossimi passi per il 2018

L’obiettivo perseguito a livello locale è duplice:

• evolvere, in logica di integrazione e ottimizzazione, la piattaforma territoriale attuale (MEPAT), costituita da un sistema centrale affiancato da alcune applicazioni software dedicate a specifici processi;

• integrare la piattaforma locale con la piattaforma nazionale Compro-PA secondo gli standard di interoperabilità definiti dal Piano triennale

26 accessibile dal portale Mercurio (www.mercurio.provincia.tn.it).

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4.1.5 Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR)

L’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) è un progetto su scala nazionale, una banca dati unica nella quale confluiranno tutti i dati anagrafici dei residenti in Italia e degli italiani residenti all’estero (che si siano registrati all’AIRE – Anagrafe Italiana Residenti all’Estero). Il progetto, destinato ad abilitare un grande passo in avanti nella gestione del dato anagrafico - sia locale che nazionale - ha fortemente accelerato il suo sviluppo anche grazie al forte impulso del Team per la transizione dal digitale.

ANPR coinvolge 8.000 comuni e 40 software house, ha come committente il Ministero dell’Interno e come società realizzatrice Sogei. Ma molti altri enti sono coinvolti in maniera indiretta al progetto: ISTAT, Agenzia delle Entrate, Inps, Motorizzazione Civile, Ministero per gli Affari Esteri tra i più importanti.

Il progetto avrà un forte impatto anche nel territorio provinciale, potendo abilitare la creazione della base dati della popolazione residente in provincia di Trento sulla quale innestare gli sviluppi dei servizi innovativi relativi al progetto “Io Trentino”, finalizzato a costruire un sistema di relazioni dirette con i cittadini per profilarne i bisogni27.

Il cittadino potrà avvalersi di quella che in gergo si chiama circolarità anagrafica, potrà infatti recarsi in qualsiasi sportello dei servizi demografici, di qualunque comune italiano, per usufruire dei servizi tipici della gestione della popolazione, dalla stampa di certificati a informazioni sul proprio stato civile o anagrafico.

Dal punto di vista del comune i cambiamenti sono altrettanto significativi: con ANPR il comune continuerà ad utilizzare il proprio back office (fornito da software house di mercato), ma di fatto eseguirà ogni operazione tipica dei servizi demografici sulla base dati unica nazionale, con l’effetto importante che questa ultima diventerà l’unica fonte di dati certificati per tutti i cittadini italiani. Con il nuovo sistema il comune riversa i propri dati e opera direttamente sulla base dati nazionale. Per questo si parla di “piano di subentro” in ANPR delle anagrafi comunali.

L’avvio di ANPR ha anche effetti che travalicano il dominio strettamente connesso alla popolazione residente: le modifiche di alcuni dati anagrafici producono effetti anche su altre basi dati territoriali, in primis la base dati sanitaria dei soggetti assistibili.

La situazione di ANPR oggi

Ad oggi i comuni italiani già “subentrati” in ANPR sono sessanta, oltre mille in situazione di “presubentro”.

I comuni trentini ad oggi passati ad ANPR e già operativi sono Dro e Sporminore, cui si è aggiunto, nel mese di dicembre 2017, il comune di Rovereto.

27 Si veda infra par. 8

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Prossimi passi per il 2018

E’ in corso la definizione del piano di subentro in ANPR con la collaborazione del Consorzio dei Comuni trentini e di Agid, unitamente alla verifica dei servizi che ANPR deve erogare alle altre anagrafi di dominio (es. anagrafe APSS) con la messa a punto degli atti convenzionali laddove necessari.

4.2 I dati della pubblica amministrazione

4.2.1 Open Data in Trentino

I dati delle pubbliche amministrazioni sono un patrimonio della collettività costruito dal servizio pubblico. Tale patrimonio di informazioni ha un alto valore sociale, poiché dal riutilizzo di questi dati si abilitano prodotti e servizi digitali in grado di migliorare sia la qualità e l’innovazione dei servizi offerti ai cittadini che l'interoperabilità interna fra le strutture di una stessa amministrazione e tra amministrazioni diverse.

L'aumento della standardizzazione, e quindi della qualità dei dati, può portare alla creazione di circoli virtuosi fra gli attori del sistema territoriale (servizio pubblico, imprese, ricerca e cittadini) avviando processi di innovazione sociale, nel solco promosso da Europa 2020 al fine di abilitare la crescita, ora anche in vista di quanto necessario allo sviluppo di un unico mercato digitale europeo.

La diffusione dell’informazione e lo scambio di conoscenza, il miglioramento della connettività, l’apertura e la trasparenza rappresentano nuove opportunità per la pubblica amministrazione per diventare più efficiente ed efficace, fornire servizi di facile utilizzo riducendo al contempo costi e oneri amministrativi. La disponibilità di dati aperti può facilitare la creazione di nuovi servizi, stimolare nuovi mercati, imprese e professioni, aggiungendo valore al dati originariamente prodotti dalle pa.

Servizi pubblici aperti e modulari possono essere riusati da diverse amministrazioni, ma anche da imprese e cittadini, al fine di creare e rendere disponibili servizi personalizzati, di facile utilizzo e innovativi. I processi decisionali aperti accrescono la trasparenza, la responsabilità e la fiducia verso le istituzioni pubbliche.

Il valore del patrimonio informativo pubblico si genera nel momento stesso in cui il dato viene creato, quando il processo amministrativo viene reso operativo in un flusso di informazioni governate da strumenti informatici. Il processo avrà effetti positivi quanto

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più gli attori coinvolti e il territorio saranno capaci di sviluppare cultura del dato, cioè quell'insieme di conoscenze e pratiche che producono dati secondo standard tecnici e ricchi di documentazione, in un contesto di sviluppo che supera i confini locali e si rivolge a mercati e comunità nazionali ed europee.

Il sistema pubblico trentino ha realizzato dal 2013 - in forma federata (enti locali, Provincia, agenzie e società pubbliche, ecc.) - un punto unico di accesso al patrimonio informativo pubblico mediante il portale www.dati.trentino.it. La dimensione federata è richiesta, oltre che per una maggior efficienza e coordinamento, per la natura reticolare della trasformazione digitale oggi in corso. Sono le piattaforme condivise che oggi aiutano concretamente a definire il livello di base e standard per dare valore ai dati che le pubbliche amministrazioni producono.

Lo schema sottostante illustra come il sistema trentino stia affrontando in termini di flusso di dati e di piattaforme il suo ruolo nel sistema pubblico europeo di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico: è cruciale in questo senso la sinergia realizzata con il mondo delle autonomie locali tramite il coordinamento del Consorzio dei comuni trentini, la collaborazione con la Provincia autonoma di Bolzano e con AgID, la relazione con l’European Data Portal oltre che la partecipazione al progetto europeo ISA2.

Per realizzare questi obiettivi, in linea con il Piano Triennale nazionale e la strategia europea di sviluppo delle pratiche degli open data, il sistema trentino ha definito processi che permettono di garantire legittimità, tempestività, sostenibilità e qualità nei dati che si offrono al riutilizzo28.

Il progetto Open Data in Trentino ha preso avvio nel 2013 e, dopo una fase sperimentale nelle annualità 2013 – 2015, nel corso del biennio 2016 – 2017 ha operato principalmente su tematiche trasversali legate alla qualità, interoperabilità e sostenibilità dei dati aperti. Sono da leggere in questo senso le fattive collaborazioni con la Provincia autonoma di Bolzano e con altre regioni italiane per lo sviluppo del profilo dei metadati per la piattaforma CKAN e le attività realizzate in collaborazione con il Consorzio dei Comuni Trentini, che hanno portato in particolare alla collaborazione con

28 Deliberazione della Giunta provinciale n. 2449 del 30 dicembre 2015 (Approvazione delle linee guida provinciali per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico in attuazione dell’articolo 9 della legge provinciale 27 luglio 2012, n. 16).

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la DG informatics nell’ambito del programma ISA2, oltre alla partecipazione al progetto Interreg Europe OSIRIS. Anche grazie alla collaborazione avviata con gli enti locali e il Consorzio dei Comuni Trentini, il Trentino è oggi uno dei territori citati fra le migliori pratiche a livello europeo e il catalogo territoriale dei dati aperti continua a raccogliere l’interesse da parte della comunità di riutilizzo degli open data.

Figura 4. Alcuni indicatori di performance del catalogo dati.trentino.it dal 2014 ad oggi

La tabella rappresentata in Figura 4 mostra il flusso di attività a partire dal 2014. Il significativo incremento fra il 2015 e il 2016 (+ 300% dei dataset pubblicati) si deve, in particolare, al flusso dati proveniente dal sistema integrato dei portali comunali (Comunweb).

Il sistema trentino ha assunto in modo coerente e diffuso gli obiettivi avviati nel 2006 dalla direttiva PSI29, individuando nella valorizzazione del patrimonio informativo pubblico l’anello iniziale della catena di valore all’interno del data market. E’ questo lo spazio di azione di competenza delle pubbliche amministrazioni per abilitare il mercato unico digitale europeo. I dati presentati nella Figura 5 mettono in luce il contributo del territorio trentino in questa transizione.

Figura 5. Contributo dei diversi livelli di governance del sistema pubblico al Digital Single Market

PORTALI OPEN DATA N. DATASET (DICEMBRE 2017)

European data portal 788.671

Dati.gov.it 18.761

Dati.trentino.it 6.183

(4.596 dai portali Comunweb)

29 Direttiva 2003/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 novembre 2003 relativa al riutilizzo dell'informazione del settore pubblico

2014

Gennaio

2015

Febbraio

2016

Dicembre

2017

Dicembre

n. dataset 619 1.500 5.205 6.183

sessioni di visualizzazione 20.798 33.428 90.048 117.528

visitatori unici 12.044 20.620 61.423 80.873

pagine visualizzate 113.503 191.622 453.542 597.305

pagine visualizzate uniche 79.239 133.777 317.387 414.911

n. dataset visualizzati 38.584 71.566 199.506 267.962

n. dataset scaricati (stima) 3.900 6.508 16.655 22.395

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Prossimi passi per il 2018

Il progetto Open data in Trentino si è preso in carico di avviare e portare a termine azioni sul territorio per assicurare il riferimento a vocabolari, metadati e classificazioni condivise, individuati dagli standard nazionali ed europei, e di definire i criteri attraverso cui guidare le scelte dei titolari dei dati nell’aprire il proprio patrimonio informativo, tenendo bilanciati sia il piano di legittimità sia l'opportunità di crescita economica e di incremento dell'efficacia dell'azione amministrativa. Fra le attività in questa direzione la Provincia, nell’ambito del progetto Interreg Osiris, ha avviato azioni per favorire l’incontro tra la domanda di dati (imprese) e l’offerta di dati (settore pubblico) in linea con quanto rilevato dal rapporto dell’European Data Portal “OD maturity 2017” che individua tra le amministrazioni più avanzate quelle nelle quali l’apertura dei dati è guidata dalla domanda.

4.2.2 Open Data e Data Analytics FrameWork (DAF)

La valorizzazione del patrimonio informativo pubblico significa non solo rendere disponibili i dati per l’utilizzo da parte di cittadini e imprese, ma anche rendere più riutilizzabili i dati all’interno del sistema pubblico nazionale. I dati e la conoscenza che con questi si può creare è un passaggio critico della transizione al digitale della pubblica amministrazione italiana ed europea. La conoscenza richiede spazi ampi di condivisione e di disponibilità di saperi. Oggi giorno, con lo sviluppo e la diffusione di tecnologie in rapidissima evoluzione potrebbe risultare paradossale e rischioso che il sistema pubblico nazionale risulti ancora inadeguato a definire uno spazio federato di standardizzazione, scambio, analisi e messa a disposizione di servizi di base con la partecipazione di tutti gli attori del sistema pubblico nazionale.

Prossimi passi per il 2018

Il progetto Open data in Trentino sta collaborando con il Team per la trasformazione digitale a livello nazionale in veste di early adopter nello sviluppo del Data Analytics FrameWork (DAF). Il Team digitale ha individuato una serie di dataset di prioritario interesse nazionale attorno ai quali avviare lo sviluppo di questa piattaforma: si tratta di dataset relativi ad ambiti prioritari per le politiche economiche nazionali, ma anche regionali, quali il turismo, la cultura, la mobilità, la sicurezza.

La Provincia si sta impegnando a fornire alcuni dataset a titolo sperimentale su tali ambiti di attività per partecipare alla sperimentazione della piattaforma messa a disposizione dal DAF stesso, al fine di migliorarne la fruibilità e le funzionalità.

5 LA DEMATERIALIZZAZIONE

Le azioni relative alle attività di dematerializzazione (produzione e conservazione) dei documenti rappresentano un patrimonio da tempo acquisito dell’amministrazione

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provinciale e dell’intero territorio, che ha fortemente investito sul sistema federato di

protocollo e gestione documentale (Pi.Tre) utilizzato attualmente da 340 enti trentini (la quasi totalità del territorio), con oltre 17.000 utenti attivi e più di 4,5 milioni di documenti prodotti dall’intero sistema federato nel 2017 (di cui quasi 1 mil prodotti dall’amministrazione provinciale, circa 2 mil prodotti dagli enti locali, 0,8 mil prodotti dagli istituti scolastici).

Sui 340 enti aderenti alla piattaforma documentale Pi.Tre, alla fine del 2017 n. 318 enti risultavano operativi anche per il versamento in conservazione a norma dei propri documenti digitali.

Alla fine del 2017 risultano complessivamente versati al sistema di conservazione dal sistema territoriale trentino oltre 6,3 milioni di documenti digitali.

Prossimi passi per il 2018

L’obiettivo a tendere per il 2018 è la piena messa a regime del sistema di conservazione dei documenti digitali degli enti aderenti al sistema di protocollo federato Pi.Tre - tramite il Polo archivistico regionale dell’Emilia Romagna (PARER) - e parallelamente l’avvio a regime delle attività di versamento per tutti gli enti non aderenti.

Sul tema della conservazione, la Provincia è stata recentemente ammessa a finanziamento in qualità di capofila di un progetto inerente la conservazione, nell’ambito dell’avviso di finanziamento di interventi volti al trasferimento all’evoluzione e alla diffusione di buone pratiche attraverso Open Community PA 2020.30

Parallelamente proseguono le attività di progressiva estensione delle funzionalità di “libro firma digitale” (che consente la sottoscrizione con firma digitale dei documenti

30 http://www.pongovernance1420.gov.it/it/opportunita/agenzia-per-la-coesione-territoriale-primo-avviso-pubblico-pongov-per-progetti-di-cooperazione-e-scambio-fra-pa/

242.826 280.408

391.305

1.546.93211.575

288.189

11.602

919.885

35.609

769.62463.332

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prodotti) a tutte le articolazioni organizzative dell’amministrazione provinciale e alla federazione degli enti aderenti al sistema Pi.Tre. Nel 2017 sono transitati nel sistema Pi.Tre quasi 1 milione di documenti sottoscritti digitalmente, sul totale di 4,5 milioni di documenti complessivo transitati sul sistema Pi.Tre (oltre il 20%).

6 IL MODELLO DI INTEROPERABILITÀ __________________________________________________________________________________

L’interoperabilità è un fattore chiave per rendere possibile una trasformazione digitale. Essa consente agli organismi amministrativi di scambiare elettronicamente, tra di loro e con i cittadini e le imprese, informazioni significative in maniera chiara e trasparente e riguarda tutti i livelli che hanno un impatto sull’erogazione dei servizi pubblici digitali, compresi gli aspetti giuridici, organizzativi, semantici e tecnici.

Il Modello di interoperabilità rappresenta un asse portante necessario al funzionamento dell’intero Sistema Informativo della Pubblica Amministrazione che rende possibile la collaborazione tra pubbliche amministrazioni e tra queste e soggetti terzi per mezzo di soluzioni tecnologiche che assicurano l’interazione e lo scambio di informazioni senza vincoli sulle implementazioni, evitando integrazioni ad hoc.

Il recente Quadro Europeo di Interoperabilità31 (Figura 6) costituisce lo strumento chiave per creare servizi pubblici digitali interoperabili a livello regionale, nazionale ed europeo, contribuendo alla realizzazione di un mercato unico digitale che agevoli l’efficacia ed efficiente interazione elettronica transfrontaliera o intersettoriale tra le pubbliche amministrazioni europee e, tra queste, da una parte, e le imprese e i cittadini dall’altra. Tale quadro ha inevitabilmente comportato un aggiornamento tecnologico ed

31 Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni COM (2017) 134 definitivo del 23.03.2017.

FILE FIRMATI DIGITALMENTE

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organizzativo del modello nazionale che si sta consolidando verso un nuovo modello di interoperabilità basato sulle API (Application Program Interface), ossia componenti che abilitano la comunicazione tra sistemi diversi in modo automatico.

Figura 6. Schema concettuale del Quadro europeo di interoperabilità.

Dopo aver aderito al Progetto ICAR (Interoperabilità e Cooperazione Applicativa delle Regioni), che ha permesso la definizione e l’implementazione del modello di cooperazione applicativa regionale e interregionale basato sul Sistema Pubblico di Cooperazione applicativa SpCoop e su un modello di erogazione dei servizi applicativi intermediati dalle porte di dominio, la Provincia autonoma di Trento ha inteso dare seguito al progressivo adeguamento al nuovo paradigma di interoperabilità delineato dalle “Linee Guida nazionali per transitare al nuovo modello di interoperabilità”, coerente con le nuove regole tecniche in corso di emanazione.

L’interoperabilità insiste da un lato su aspetti applicativi - con importanti ricadute sui progetti di sistema sui quali il Trentino sta facendo significativi investimenti strategici, con particolare riferimento al Progetto relativo al nuovo sistema di comunicazione e relazione del sistema trentino verso cittadini, imprese e territorio (progetto “Io Trentino”) - ma dall’altro anche su altre tipologie di servizi già attivi - quali la fatturazione elettronica e i pagamenti elettronici - e più in generale sugli aspetti relativi alla catalogazione dei servizi e alla semantica dei dati e dei servizi, oltre che sul sistema di portali interoperabili allineati semanticamente quale primo punto di contatto digitale tra le pubbliche amministrazioni e i cittadini.

In particolare, nell’ambito delle attività istituzionali relative alle politiche di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico tese a favorire, tra l’altro, l’interoperabilità semantica di dati e servizi, per rendere omogenei in tutta la Pubblica Amministrazione i processi di accesso e scambio delle informazioni tra le PA stesse e tra le Pa e i cittadini e le imprese, la Provincia, ad integrazione delle attività di classificazione dei datasets secondo il profilo DCAT-AP, sta ora convergendo anche sulle attività di classificazione dei servizi pubblici e sul Catalogo dei servizi della PA secondo il profilo nazionale denominato Core Public Service Vocabulary (CPSV-AP-IT), conforme alle regole e agli standard di interoperabilità definiti a livello internazionale.

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7 IL SISTEMA DEI PORTALI WEB PROVINCIALI

La cittadinanza digitale è uno dei temi fondamentali che definiscono il rapporto tra Pubblica Amministrazione e cittadini. In alcune analisi32 si individuano 9 elementi principali che costituiscono la cittadinanza digitale, primo fra tutti l’accesso. L’accesso, inteso in senso esteso come tecnologie e come sistemi per raggiungere e utilizzare informazioni e servizi digitali è fondamentale per una politica e una strategia di trasformazione digitale del rapporta tra PA e cittadini - intesi sia come strumento informativo che come piattaforma di transazione e di servizio.

L’amministrazione provinciale promuove da diversi anni iniziative che insistono sui processi di innovazione organizzativa e tecnologica e nel contempo consentano l’integrazione dei servizi erogati. Il lavoro sui sistemi di autenticazione da una parte e sul sistema dei portali costituiscono il primo livello di abilitazione alla cittadinanza digitale.

Il sistema trentino si caratterizza per una forte convergenza ed integrazione dei sistemi di creazione, archiviazione, gestione, integrazione, stoccaggio e riuso delle informazioni necessarie a sviluppare servizi mettendo al centro i cittadini e le imprese. Tale sistema si rende manifesto attraverso una rete di portali: solo per citarne alcuni, il Portale istituzionale, il Portale dei servizi on line, il Portale dei dati aperti, e, rispetto al mondo degli enti locali, il sistema dei Portali della rete dei Comuni (piattaforma Comunweb). E’ richiesto uno sforzo di creazione di un framework comune che tenga al centro i destinatari dei servizi (gli enti sono molti, a fronte degli stessi utenti) e realizzi l’allineamento delle classi informative per tutti i portali istituzionali del sistema pubblico.

7.1 Il portale istituzionale della Provincia autonoma di Trento

L’origine tecnologica e, soprattutto, di architettura delle informazioni del portale istituzionale provinciale risale a oltre dieci anni fa. Nel frattempo sono radicamente cambiati molti elementi legati alla fruibilità e alla percezione della presenza istituzionale di una amministrazione pubblica su web. E’ cambiata la tecnologia di fondo, dai primi sistemi di content management system – il sistema della Provincia autonoma fu uno dei primi apparsi sul mercato italiano con specificità e declinazioni per l’amministrazione pubblica – si è giunti a vere e proprie piattaforme largamente distribuite a livello internazionale.

Si assiste ora ad un profondo mutamento della sensibilità alla standardizzazione e alla definizione di linee guida – usabilità e design su tutte – con un intervento costante e altamente specialistico da parte di Agid e del Team per la trasformazione digitale. E’ cambiata la priorità con cui si vede la presenza della PA su web: da canale e vettore minore e complementare, oggi la presenza istituzionale è diventata fondamentalmente

32 http://www.digitalcitizenship.net/nine-elements.html

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presenza web (mobile first), con un superamento stesso del paradigma del portale a favore della disseminazione di contenuti nel mondo del social network.

Tale visione, consolidata nel 2017, mira ad una evoluzione che allo stesso tempo conservi il paradigma che ha sempre contraddistinto il portale, forte spinta e innovazione nella presenza web, ma nello stesso tempo mantenimento dell’integrità della presenza istituzionale stessa come portale unico provinciale, secondo le seguenti linee di indirizzo:

• superare l’attuale architettura dell’informazione progettando un nuovo sistema che consideri le linee guida Agid sui siti web istituzionali;

• progettare una interfaccia e una usabilità che tenga conto delle linee guida Adig sul design;

• promuovere una identità visiva coordinata all’interno di tutte le sezioni del portale;

• progettare un cambio di vista che metta sempre al centro il cittadino eliminando l’autoreferenzialità;

• evolvere profondamente il portale dal punto di vista tecnologico, adottando tecnologie open source;

• costruire un ecosistema in cui le innovazioni e i contenuti del portale siano allineati in modo coerente alle altre iniziative web e di trasformazione digitale (Io Trentino, Portale servizi on line, altri portali di territorio, ecc.)

Con questa visione, è stato avviato nel 2017 il cantiere per il rifacimento del portale istituzionale della Provincia.

Prossimi passi per il 2018

La realizzazione del progetto implica una forte attenzione agli strumenti disponibili ma anche alle modalità organizzative e di lavoro. Ad un Advisory board – incaricato di fornire gli indirizzi e le linee guida generali - si affianca l’Unità di missione semplice

“Trasformazione digitale della pubblica amministrazione e servizi civici”. Le attività operative sono affidate a distinti gruppi di lavoro (Team di progetto e Team di Dipartimento). Il progetto prevede nel 2018 lo sviluppo delle seguenti azioni:

• validazione della nuova architettura delle informazioni; • prototipazione della nuova home page e dei template di secondo e terzo livello • migrazione progressiva delle diverse sezioni del portale • riscrittura progressiva di contenuti con le nuove regole e linee guida • propagazione della nuova corporate identity agli altri portali del sistema.

7.2 Il portale dei servizi on line

I portali rappresentano un punto di accesso privilegiato dei cittadini verso le informazioni e i servizi erogati dalla pubblica amministrazione: il portale dei servizi

on line del sistema pubblico trentino (www.servizionline.provincia.tn.it) integra fin dall’origine una piattaforma unica e centralizzata che garantisce un’offerta costante di servizi in rete - attualmente n. 64 servizi afferenti molteplici ambiti tematici offerti dagli enti del sistema pubblico trentino, oltre ad alcuni servizi messi a disposizione dalle

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amministrazioni centrali - a favore di cittadini, imprese e territorio, accedibili previa autenticazione sia con il sistema pubblico di identità digitale (SPID) che con la tessera sanitaria (carta provinciale dei servizi - CPS).

Prossimi passi per il 2018

L’attuale piattaforma del portale dei servizi on line risente di obsolescenza tecnologica e della necessità di un ripensamento complessivo volto a migliorare e rendere coerente la navigazione e l’esperienza dell’utente, cui sottendono azioni generali di revisione tecnologica, di contenuto, di progettazione dell’architettura dell’informazione, di design e usabilità, nonché di uniformazione rispetto al processo di riorganizzazione dell’intero ecosistema dei canali web provinciali, che siano in generale più rispondenti a quanto indicato dalle recenti Linee guida di design per i siti web della PA definite da Agid.

La modellazione dei nuovi servizi on line

In questa logica di rinnovamento, anche al fine di realizzare un sistema territoriale di amministrazione digitale che realizzi l'integrazione e l'uniformazione dei servizi resi dal sistema pubblico, si inserisce l’analisi – in corso - di un metamodello per la digitalizzazione e l’esposizione dei servizi on line per la Provincia autonoma di Trento e per gli enti locali aderenti al sistema di protocollo e gestione documentale Pi.Tre, che in prospettiva potrà realizzare un unico punto di accesso e di comunicazione tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione, favorendo la convergenza dei progetti già avviati dai diversi attori sul territorio.

La classificazione dei dati e dei servizi pubblici

In connessione con le attività finalizzate alla valorizzazione del patrimonio informativo pubblico e all’interoperabilità semantica di dati e servizi volta a garantire l’uniformità dei processi di scambio delle informazioni in tutta la pubblica amministrazione tra le PA stesse e tra le PA e i cittadini e le imprese, la Provincia autonoma di Trento ha affiancato alle attività di classificazione dei dati secondo il profilo DCAT-AP anche le attività di classificazione dei servizi pubblici secondo il profilo CPSV-AP_IT, proponendosi come amministrazione early adopter delle azioni di classificazione previste dal Piano triennale, anche ai fini del popolamento del catalogo nazionale dei servizi.

La classificazione dei servizi pubblici mira a descrivere i servizi delle pubbliche amministrazioni in conformità alle regole ed agli standard di interoperabilità definiti a livello europeo, per rendere omogenei i processi di accesso e di scambio delle informazioni tra le PA e tra le PA e i cittadini e le imprese (interoperabilità semantica).

La revisione del portale procedimenti e modulistica

Parallelamente alle attività sopra richiamate, è in corso anche la revisione dell'architettura e dei contenuti del canale tematico del sito istituzionale della Provincia dedicato ai procedimenti amministrativi e alla modulistica connessa (www.procedimenti.provincia.tn.it), nel quale sono riportate – tramite schede informative – tutte le informazioni sui procedimenti e i moduli necessari per avviare e gestire le pratiche di interesse. Il portale garantisce la certezza istituzionale e l'attualità

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delle informazioni e dei moduli disponibili. Sono in corso le valutazioni circa le possibili soluzioni evolutive, anche in logica di riuso. Nella nuova configurazione logica e tecnologica, tutte le informazioni saranno rimodulate in un'ottica di ricerca e di navigazione "cittadinocentrica" (privato cittadino, professionista, impresa).

7.3 La piattaforma Comunweb

Nato nel 2012 su iniziativa del Consorzio dei Comuni trentini, il progetto Comunweb si poneva l’obiettivo di offrire una soluzione informatica omogenea per tutti gli enti interessati ad un portale di comunicazione su piattaforma condivisa.

Il progetto conta oggi una comunità di oltre 130 enti locali aderenti, 2.200 amministratori coinvolti, 225.000 cittadini. La piattaforma è basata su software open source e dati aperti e promuove la formazione di un sistema territoriale di amministrazione digitale, favorisce i processi democratici, permette l’erogazione multicanale dei servizi che consentono l’accesso alle informazioni e ai servizi, favorisce la dematerializzazione dei documenti e dei procedimenti, nonché la cooperazione tra le pubbliche amministrazioni trentine.

Comunweb si posiziona come un modello di piattaforma territoriale esportabile su scala nazionale, in stretto collegamento con le esigenze di innovazione riscontrabili nel contesto normativo rispetto alle norme in materia di trasparenza ed open data e rispetto alla forte spinta all’aggregazione di comuni e alla gestione associata delle funzioni sui territori.

All’interno della piattaforma Comunweb è disponibile (avviata in via sperimentale in alcuni comuni e per alcune tipologie di servizi) anche la “Stanza del cittadino”, una

stanza virtuale che consente ai cittadini di orientarsi tra i vari servizi digitali offerti dal Comune, senza doversi recare in municipio. Si tratta di servizi che spaziano dalla richiesta di certificati all’iscrizione dei bimbi all’asilo, fino alle procedure relative al cambio di residenza con un’offerta di servizi sempre maggiore identificati dal

Comune sulla base delle proprie esigenze, con la possibilità di future integrazioni. Accedendo alla piattaforma online con la propria Carta provinciale dei servizi oppure con il sistema pubblico di identità digitale (SPID) i cittadini acquisiscono le informazioni

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più urgenti. Oltre ad essere aggiornati sulle scadenze (come il pagamento dell’Imis), gli utenti possono usufruire dei nuovi servizi digitali di ultima generazione. I cittadini possono anche fare richiesta di ricevere delle notifiche tramite sms o email ogni volta che compare una novità nella propria “stanza”. I dati dei cittadini già presenti nei sistemi informativi vengono integrati in un unico profilo, che può essere via via perfezionato dagli utenti in base ai loro interessi specifici, nonché integrato con i recapiti per essere contattati. La stanza del cittadino è attualmente attiva presso il Comune di Tre Ville ed il Comune di Rovereto.

A tale strumento si affiancano gli applicativi Civic Tech Sensor civico, che permette di raccogliere suggerimenti e segnalazioni sulla vita del territorio, sostenendo la gestione delle procedure interne all’Ente per dare risposta alle segnalazioni ricevute e Dimmi 2.0, l’applicativo attraverso cui l’amministrazione può avviare un percorso di confronto con la cittadinanza.

Ulteriormente, Open agenda rappresenta un calendario digitale dedicato agli eventi, alle attività e ai dati del territorio. Un servizio che valorizza l’impegno delle associazioni e semplifica il lavoro degli uffici nell’aggiornamento dello spazio dedicato agli appuntamenti e alle manifestazioni sul sito internet del Comune: inserendo le proprie credenziali sono infatti i responsabili di associazioni, biblioteche e musei a pubblicare ogni informazione in modo semplice ed efficace, mentre a un referente dell’amministrazione o dei servizi basterà approvare i contenuti con un semplice click. Dopo l’attivazione del progetto pilota presso il Comune di Ala con “ViviAla”, Open Agenda è disponibile per tutte le amministrazioni del territorio provinciale. In prospettiva può diventare la fonte informativa di dati e informazioni riguardanti non solo gli eventi, ma anche i profili delle diverse associazioni, utile anche per alimentare altri portali (es. quello della cultura in Trentino). I dati pubblicati sulla piattaforma possono essere aggiornati in tempo reale e le informazioni confluiscono automaticamente sul portale provinciale ed europeo degli open data e possono dunque essere facilmente raccolti da chiunque volesse realizzare una App dedicata agli eventi.

8 IL PROGETTO “IO TRENTINO”: UN FRONTE DI

INNOVAZIONE

Il progetto Io Trentino, avviato nei primi mesi del 2017, rappresenta quello che in gergo si chiama una “fuga in avanti” poichè realizza un’applicazione del paradigma del CRM (customer relationship management) alla pubblica amministrazione trasformando il significato della lettera C dell’acronimo: da Customer a Citizen, da cliente a Cittadino. Gli obiettivi di Io Trentino sono riferibili quindi ai seguenti punti di sintesi:

• costruire un sistema CRM che gestisca le relazioni con i cittadini del territorio; • adottare una piattaforma dedicata ed esperta per la gestione delle informazioni,

l’accesso, la profilazione degli utenti; • abilitare, in logica 1:1, una relazione diretta e di merito tra servizio erogato e

bisogno espresso e inespresso del cittadino-utente.

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Per sviluppare questi obiettivi di fondo si è definito un vero e proprio concept, che si articola nei seguenti punti di riferimento:

1. offrire a cittadini e imprese il “servizio giusto al momento giusto” 2. promuovere innovazione e competitività del sistema trentino 3. aumentare l’efficienza dell’amministrazione 4. aumentare il livello di soddisfazione dei destinatari dei servizi 5. valorizzare i dati pubblici 6. creare un unico punto di accesso al sistema della PA 7. valorizzare il capitale umano 8. rivedere l’organizzazione interna 9. promuovere l’orientamento al servizio al cittadino e alle imprese 10. promuovere lo scambio di informazioni interne ed esterne (intra – inter/ente) 11. sviluppare le competenze degli attori coinvolti (compresi i destinatari)

E stata scelta per la sperimentazione delle attività un piattaforma tecnologica specifica, leader sul mercato internazionale, e sulla stessa sono stati definiti due POC (Proof of Concept), uno in ambito famiglia e l’altro in ambito lavoro. La sperimentazione è stata avviata alla fine del 2017 con l’utilizzo di un modulo di mail marketing della piattaforma e su cluster di utenti “protetto” (es. dipendenti PAT).

La progettazione avviata nel 2017 è stata consolidata ponendo la massima attenzione al livello dei dati di partenza da consolidare: la costituzione di una base dati provinciale dei cittadini residenti è infatti imprescindibile per dare all’iniziativa la direzione strategica con la quale è stata pensata. Lo schema di seguito riportato evidenzia come la base dati dei cittadini trentini si popola a due livelli: il primo, consolidando e mantenendo allineati i dati dei servizi demografici dei comuni, il secondo aggiungendo al dato descrittivo dei cittadini tutte le informazioni provenienti dai sistemi gestionali della Provincia (o dell’ente interessato). Sullo strato di informazioni così consolidato il progetto svilupperà i servizi, le interazioni e il valore per il quale è stato pensato.

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Prossimi passi 2018

• Assessment dei risultati dei POC sperimentati • Progettazione esecutiva della base dati Io Trentino • Realizzazione strato di integrazione e primo popolamento base dati • Primo avvio di un servizio sui dati consolidati

L’evoluzione di ANPR (anagrafe unica della popolazione residente) si inserisce in questa impostazione, potendo offrire il punto elettivo di integrazione dei dati demografici. La creazione della base dati demografica dei cittadini residenti in provincia di Trento avverrà in due fasi:

1. consolidamento dei dati provenienti dalle anagrafi dei comuni trentini non ancora presenti in ANPR con i dati dei comuni già subentrati

2. consolidamento dei dati di tutti i comuni trentini mediante interazione diretta con ANPR (a seguito del subentro di tutti i comuni nella base dati nazionale).

Sono in via di predisposizione le convenzioni necessarie.

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