prova fine anno

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Paolini, nella veste di presidente AIOP e, prima ancora, come membro dell'esecutivo nazionale dell'AIOP, da oltre dieci anni partecipa agli incontri con il Governo e ai tavoli tecnici per la definizio- ne delle politiche sanitarie. Ha incontrato e crea- to rapporti con ministri di centro-destra e di cen- tro-sinistra, da Rosy Bindi a Sirchia, da Veronesi a Livia Turco, fino a Ferruccio Fazio, facendosi ap- prezzare per competenza tecnica e realismo po- litico. Nella non facile composizione del governo Monti il problema dei sottosegretari da nominare è, for- se, il problema più difficile da risolvere poiché sui sottosegretari si addensano gli interessi "di area" di tutte le formazioni politiche. In pratica i partiti non avendo potuto influenza- re, se non al minimo delle compatibilità, la no- mina dei Ministri cercano di rifarsi con i sottose- gretari. Comunque vada a finire, i nomi dei prescelti non saranno mai espressione diretta dei partiti nel sen- so "dell'appartenenza" ma, appunto, dell'area di riferimento. A conferma che i partiti non staranno a guardare c'è il foglietto passato da Enrico Letta a Monti, nel corso della seduta di presentazione del governo alla Camera, nel quale si è potuto leggere che vie- ne offerta la massima collaborazione anche nella scelta dei vice-ministri. Si vedrà quale saranno i nomi che passeranno in- denni dal filtro del Presidente Mario Monti, che non rinuncia, comunque, ad una caratterizzazio- ne tecnica anche della squadra dei sottosegretari. E qui entra in gioco la Calabria che può già ri- vendicare la soddisfazione di vedere chiamato il calabrese Catricalà a ricoprire la delicata posi- zione che fu di Gianni Letta nel governo Berlusconi, come sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri. Nella rosa dei nomi, all'esame di Mario Monti e del suo ministro alla Sanità, c'è anche quello di Enzo Paolini come possibile sottosegretario. La notizia, trapelata e ripresa da agenzie e orga- ni di stampa nazionali, al di là del riconoscimen- to che incassa l'interessato, ha una sua rilevanza politica poiché il nome di Paolini, comunque la si voglia pensare, viene fatto in un contesto di scel- te e di criteri in cui primeggiano la competenza, la responsabilità e, non certo per ultimo, un ne- cessario grado di autonomia rispetto alla politica delle appartenenze. Nella rosa dei nomi che concorrono alla nomina a sottosegretario alla Sanità ci sono professori e manager di rango e, soprattutto uno molto gradi- to alle gerarchie d'Oltre Tevere. Paolini entra nel- la rosa dei nomi, verosimilmente, come tecnico della Sanità, riconoscimento che gli proviene dal- l'essere, da oltre un quinquennio, presidente dell'AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata), ovvero l'organizzazione che raggruppa la quasi totalità di cliniche e ospedali privati, che vanno considerati, nel loro insieme, la seconda gamba su cui cammina il sistema sanitario nel no- stro Paese. Paolini, nella veste di presidente AIOP e, prima ancora, come membro dell'esecutivo nazionale dell'AIOP, da oltre dieci anni partecipa agli incontri con il Governo e ai tavoli tecnici per la definizio- ne delle politiche sanitarie. Ha incontrato e crea- to rapporti con ministri di centro-destra e di cen- tro-sinistra, da Rosy Bindi a Sirchia, da Veronesi a Livia Turco, fino a Ferruccio Fazio, facendosi ap- prezzare per competenza tecnica e realismo po- litico. In Calabria la sua autonomia e indipendenza dalla politica e dalle clientele lo ha sempre por- tato a fasi di duro scontro con i governi regiona- li, a prescindere dalle maggioranze politiche che li sostenevano. Per Paolini la salute, la sua tutela e l'organizzazione necessaria per garantirla non può essere una opzione della politica. Il diritto alla salute non è né di destra né di sinistra e va garantito comunque, indipendentemente dalle ipo- teche che la politica pone nella scelta dei diretto- ri generali di ASP e aziende ospedaliere. Da qui le "rotture" di Paolini con il sistema di po- tere che tiene in scacco la sanità in Calabria e che ha prodotto passività per oltre tre miliardi di eu- ro. Sono di Paolini le rivelazioni fatte in pubbli- che conferenze stampa sugli sperperi della sanità, gli ospedali pieni di cuochi che non cucinano, gli impiegati che sono il triplo dei posti letto, le liste di attesa che costringono i calabresi a curarsi fuo- ri regione, perché logiche poco trasparenti nega- no la possibilità di potersi curare in Calabria, do- ve pur esistono le tecnologie necessarie. Il caso più clamoroso in Calabria è quello della PET, tecnologia di ultima generazione per l'indi- viduazione immediata di patologie tumorali, non disponibile a Cosenza nelle strutture ospedalie- re ma in una struttura privata e, ciò nonostante, incomprensibilmente non autorizzata a deroga- re prestazioni in convenzione. Ma non sarà sulla competenza tecnica che la can- didatura a sottosegretario di Paolini rischia di soccombere. AREA URBANA NUOVA SERIE N. 35 - 26 NOVEMBRE 2011 È IN EDICOLA IL SABATO INSIEME A MEZZOEURO si legge su internet digitando www.cosenzaoggi.it SANITÀ LA ROSA DEI SOTTOSEGRETARI Il rettore della Sapienza nella cinquina di nomi sul tavolo di Mario Monti. In corsa anche il presidente dell'Istituto supe- riore di Sanità ed ex rettore di Tor Vergata Enrico Garaci. In campo anche il manager vicino al cardinale Bertone Giuseppe Profiti, l'ex ds Vasco Giannotti e il capo dell'Aiop Enzo Paolini Da una parte Mario Monti che chiede nomi di prestigio per completare il suo governo, dall'altra parte i partiti sospesi nel- la scelta tra l'entrare ufficialmente nel governo o dare soltan- to indicazioni di uomini d'area. In mezzo Montecitorio e Palazzo Madama che sono in fibrillazione per capire quale strada a pagina 2 www.cosenzaoggi.it GOVERNO MONTI E RAPPRESENTANZA POLITICA L’ALTRA CALABRIA Enzo Paolini nella rosa dei nomi per la nomina a sottosegretario per la Sanità a pagina 2

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Paolini, nella veste di presidente AIOP e, primaancora, come membro dell'esecutivo nazionaledell'AIOP, da oltre dieci anni partecipa agli incontricon il Governo e ai tavoli tecnici per la definizio-ne delle politiche sanitarie. Ha incontrato e crea-to rapporti con ministri di centro-destra e di cen-tro-sinistra, da Rosy Bindi a Sirchia, da Veronesia Livia Turco, fino a Ferruccio Fazio, facendosi ap-prezzare per competenza tecnica e realismo po-litico.Nella non facile composizione del governo Montiil problema dei sottosegretari da nominare è, for-se, il problema più difficile da risolvere poiché suisottosegretari si addensano gli interessi "di area"di tutte le formazioni politiche. In pratica i partiti non avendo potuto influenza-re, se non al minimo delle compatibilità, la no-mina dei Ministri cercano di rifarsi con i sottose-gretari. Comunque vada a finire, i nomi dei prescelti nonsaranno mai espressione diretta dei partiti nel sen-so "dell'appartenenza" ma, appunto, dell'area diriferimento.A conferma che i partiti non staranno a guardarec'è il foglietto passato da Enrico Letta a Monti, nelcorso della seduta di presentazione del governoalla Camera, nel quale si è potuto leggere che vie-ne offerta la massima collaborazione anche nellascelta dei vice-ministri.Si vedrà quale saranno i nomi che passeranno in-denni dal filtro del Presidente Mario Monti, chenon rinuncia, comunque, ad una caratterizzazio-ne tecnica anche della squadra dei sottosegretari.E qui entra in gioco la Calabria che può già ri-vendicare la soddisfazione di vedere chiamato ilcalabrese Catricalà a ricoprire la delicata posi-zione che fu di Gianni Letta nel governo Berlusconi,come sottosegretario alla presidenza del Consigliodei ministri.Nella rosa dei nomi, all'esame di Mario Monti edel suo ministro alla Sanità, c'è anche quello diEnzo Paolini come possibile sottosegretario.La notizia, trapelata e ripresa da agenzie e orga-ni di stampa nazionali, al di là del riconoscimen-to che incassa l'interessato, ha una sua rilevanzapolitica poiché il nome di Paolini, comunque la sivoglia pensare, viene fatto in un contesto di scel-te e di criteri in cui primeggiano la competenza,la responsabilità e, non certo per ultimo, un ne-cessario grado di autonomia rispetto alla politicadelle appartenenze.Nella rosa dei nomi che concorrono alla nominaa sottosegretario alla Sanità ci sono professori emanager di rango e, soprattutto uno molto gradi-

to alle gerarchie d'Oltre Tevere. Paolini entra nel-la rosa dei nomi, verosimilmente, come tecnicodella Sanità, riconoscimento che gli proviene dal-l'essere, da oltre un quinquennio, presidentedell'AIOP (Associazione Italiana OspedalitàPrivata), ovvero l'organizzazione che raggruppala quasi totalità di cliniche e ospedali privati, chevanno considerati, nel loro insieme, la secondagamba su cui cammina il sistema sanitario nel no-stro Paese.Paolini, nella veste di presidente AIOP e, primaancora, come membro dell'esecutivo nazionaledell'AIOP, da oltre dieci anni partecipa agli incontricon il Governo e ai tavoli tecnici per la definizio-ne delle politiche sanitarie. Ha incontrato e crea-to rapporti con ministri di centro-destra e di cen-tro-sinistra, da Rosy Bindi a Sirchia, da Veronesia Livia Turco, fino a Ferruccio Fazio, facendosi ap-prezzare per competenza tecnica e realismo po-litico. In Calabria la sua autonomia e indipendenzadalla politica e dalle clientele lo ha sempre por-tato a fasi di duro scontro con i governi regiona-li, a prescindere dalle maggioranze politiche cheli sostenevano. Per Paolini la salute, la sua tutelae l'organizzazione necessaria per garantirla nonpuò essere una opzione della politica. Il dirittoalla salute non è né di destra né di sinistra e vagarantito comunque, indipendentemente dalle ipo-teche che la politica pone nella scelta dei diretto-ri generali di ASP e aziende ospedaliere.Da qui le "rotture" di Paolini con il sistema di po-tere che tiene in scacco la sanità in Calabria e cheha prodotto passività per oltre tre miliardi di eu-ro. Sono di Paolini le rivelazioni fatte in pubbli-che conferenze stampa sugli sperperi della sanità,gli ospedali pieni di cuochi che non cucinano, gliimpiegati che sono il triplo dei posti letto, le listedi attesa che costringono i calabresi a curarsi fuo-ri regione, perché logiche poco trasparenti nega-no la possibilità di potersi curare in Calabria, do-ve pur esistono le tecnologie necessarie.Il caso più clamoroso in Calabria è quello dellaPET, tecnologia di ultima generazione per l'indi-viduazione immediata di patologie tumorali, nondisponibile a Cosenza nelle strutture ospedalie-re ma in una struttura privata e, ciò nonostante,incomprensibilmente non autorizzata a deroga-re prestazioni in convenzione.Ma non sarà sulla competenza tecnica che la can-didatura a sottosegretario di Paolini rischia disoccombere.

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NUOVA SERIE N. 35 - 26 NOVEMBRE 2011

È IN EDICOLAIL SABATOINSIEME

A MEZZOEURO

si legge su internetdigitando www.cosenzaoggi.it

SANITÀ

LA ROSADEI SOTTOSEGRETARI

Il rettore della Sapienza nella cinquina di nomi sul tavolo diMario Monti. In corsa anche il presidente dell'Istituto supe-riore di Sanità ed ex rettore di Tor Vergata Enrico Garaci. Incampo anche il manager vicino al cardinale Bertone GiuseppeProfiti, l'ex ds Vasco Giannotti e il capo dell'Aiop Enzo PaoliniDa una parte Mario Monti che chiede nomi di prestigio percompletare il suo governo, dall'altra parte i partiti sospesi nel-la scelta tra l'entrare ufficialmente nel governo o dare soltan-to indicazioni di uomini d'area. In mezzo Montecitorio e PalazzoMadama che sono in fibrillazione per capire quale strada

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Enzo Paolini nella rosa dei nomi per la nominaa sottosegretario per la Sanità

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