Prova Di Rottura Disco Turbina a Vapore

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Prova di rottura disco turbina a vapore (ERNEST L. ROBINSON, SCHENECTADY, N.Y.) ARTHUR M.G. MOODY. La valida pubblicazione di E. ROBINSON ci fornisce con una buona trattazione di un elevato numero di informazioni in un campo dove in precedenza siamo stati ampiamente a sole congetture. Ma fa nascere anche delle domande, una delle quali mi piacerebbe discutere. E. ROBINSON ci ricorda che la parola "rottura" non è sempre definita con chiarezza. Infatti con la parola "rottura" ci si riferisce anche alla deformazione plastica che si ha su alcune parti di macchine quando si va oltre lo snervamento, dato dal fatto che il componente è stato sollecitato oltre il suo limite elastico dove è valida la legge di Hooke( σ =). Lui afferma che questa situazione non è spesso svantaggiosa per le prestazioni della macchina, e perciò richiama l'attenzione sulla velocità di rotazione alla quale si verifica la rottura del disco della turbina e non della velocità alla quale si supera il limite di elasticità. Ora probabilmente è perfettamente vero che i progettisti, nel trattare con sollecitazioni, sottoscrivono inconsciamente che la rottura si riferisca al limite elastico. Ciò nonostante, è anche probabilmente vero che il metodo di dimensionamento dei progettisti è basato su questa regola implicita. La maggior parte dei metodi delle tensioni dei dischi consistono in un confronto tra la tensione massima o media calcolata sulle basi della teoria dell'elasticità, e una proprietà determinata tramite una prova di trazione, come può essere la tensione di snervamento. Ma E. ROBINSON ha detto chiaramente che la velocità di rottura non ha nessuna connessione pratica con le sollecitazioni elastiche. Non si dovrebbe quindi seguire un altro metodo? Di fatto, un accordo può essere ammesso contro la possibilità di andare oltre lo snervamento nei dischi delle turbine, cosi che forse il nostro metodo di progettazione possa, dopo tutto, essere mantenuto simile a quello fino ad ora impiegato. Tuttavia una modifica importante deve essere fatta, cioè, l'impiego di un limite elastico effettivo, permettendo cosi l'effetto incrudimento dato dalle condizioni di sollecitazione bi- assiale che persiste sul disco. Questo limite elastico effettivo dovrebbe essere determinato tramite una semplice prova di trazione, con un opportuna correzione probabilmente empirica, in accordo con l'allungamento e riduzione dell'area. Sarebbe interessante se E. ROBINSON trovasse l'opportunità di condurre ulteriori prove in merito all'incidenza e andamento dello snervamento plastico.

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Prova di rottura disco turbina a vapore(ERNEST L. ROBINSON, SCHENECTADY, N.Y.)

ARTHUR M.G. MOODY.La valida pubblicazione di E. ROBINSON ci fornisce con una buona trattazione di un elevato numero di informazioni in un campo dove in precedenza siamo stati ampiamente a sole congetture. Ma fa nascere anche delle domande, una delle quali mi piacerebbe discutere.E. ROBINSON ci ricorda che la parola "rottura" non sempre definita con chiarezza. Infatti con la parola "rottura" ci si riferisce anche alla deformazione plastica che si ha su alcune parti di macchine quando si va oltre lo snervamento, dato dal fatto che il componente stato sollecitato oltre il suo limite elastico dove valida la legge di Hooke().Lui afferma che questa situazione non spesso svantaggiosa per le prestazioni della macchina, e perci richiama l'attenzione sulla velocit di rotazione alla quale si verifica la rottura del disco della turbina e non della velocit alla quale si supera il limite di elasticit.Ora probabilmente perfettamente vero che i progettisti, nel trattare con sollecitazioni, sottoscrivono inconsciamente che la rottura si riferisca al limite elastico. Ci nonostante, anche probabilmente vero che il metodo di dimensionamento dei progettisti basato su questa regola implicita.La maggior parte dei metodi delle tensioni dei dischi consistono in un confronto tra la tensione massima o media calcolata sulle basi della teoria dell'elasticit, e una propriet determinata tramite una prova di trazione, come pu essere la tensione di snervamento. Ma E. ROBINSON ha detto chiaramente che la velocit di rottura non ha nessuna connessione pratica con le sollecitazioni elastiche. Non si dovrebbe quindi seguire un altro metodo?Di fatto, un accordo pu essere ammesso contro la possibilit di andare oltre lo snervamento nei dischi delle turbine, cosi che forse il nostro metodo di progettazione possa, dopo tutto, essere mantenuto simile a quello fino ad ora impiegato. Tuttavia una modifica importante deve essere fatta, cio, l'impiego di un limite elastico effettivo, permettendo cosi l'effetto incrudimento dato dalle condizioni di sollecitazione bi-assiale che persiste sul disco.Questo limite elastico effettivo dovrebbe essere determinato tramite una semplice prova di trazione, con un opportuna correzione probabilmente empirica, in accordo con l'allungamento e riduzione dell'area.Sarebbe interessante se E. ROBINSON trovasse l'opportunit di condurre ulteriori prove in merito all'incidenza e andamento dello snervamento plastico.