PROTOCOLLO ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI STRANIERI · 2018. 7. 7. · con l’obiettivo che l’alunno...

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI POSITANO e PRAIANO “Lucantonio Porzio” Via PASITEA 308 84017 POSITANO (SA) TEL/FAX 089875166 C.F. 96003610654 - C.M. SAIC873005 CODICE UNIVOCO UF797A [email protected] [email protected] www.icsporzio.gov.it PROTOCOLLO ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI STRANIERI

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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE

DI POSITANO e PRAIANO

“Lucantonio Porzio”

Via PASITEA 308 – 84017 POSITANO (SA)

TEL/FAX 089875166

C.F. 96003610654 - C.M. SAIC873005 – CODICE UNIVOCO UF797A [email protected][email protected] – www.icsporzio.gov.it

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA PER

GLI ALUNNI STRANIERI

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PREMESSA

“Il fenomeno dell’immigrazione è considerato un elemento costitutivo delle nostre società

nelle quali sono sempre più numerosi gli individui appartenenti a diverse culture.

L’integrazione piena degli immigrati nella società di accoglienza è un obiettivo fondamentale e

il ruolo della scuola è fondamentale. L’Italia ha scelto la piena integrazione di tutti nella

scuola e l’educazione interculturale come suo orizzonte culturale” (MIUR-LINEE GUIDA PER

ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI 2007)

Il protocollo vuole essere uno strumento per realizzare un’accoglienza “competente” e

facilitare l’inserimento degli alunni stranieri e la partecipazione delle loro famiglie al percorso

scolastico dei figli. Intende inoltre illustrare una serie di modalità con le quali affrontare e

facilitare l’inserimento scolastico. Scopo fondamentale del documento è quello di fornire un

insieme di linee teoriche ed operative, condivise sul piano ideologico ed educativo e di dare

suggerimenti organizzativi e didattici, al fine di favorire l’integrazione e la riuscita scolastica

e formativa.

In quanto strumento di lavoro può essere integrato e rivisto sulla base delle esigenze della

scuola e sulle esperienze pregresse.

FINALITA’

Il protocollo di accoglienza si propone di:

Definire pratiche condivise in tema di accoglienza di alunni stranieri.

Facilitare l’ingresso di bambini e ragazzi stranieri nella scuola.

Sostenere gli alunni neoarrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto.

Favorire un clima d’accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova

eventuali ostacoli alla piena integrazione.

Costruire un contesto favorevole per il riconoscimento reciproco e dell’identità di

ciascuno.

Promuovere la comunicazione e la collaborazione tra scuola e territorio sui temi

dell’educazione e dell’educazione interculturale nell’ottica di un sistema formativo

integrato.

Tenuto conto del quadro legislativo di riferimento costituito da:

Legge n.40 – 6 marzo 1998; D. Lgsl n. 286 – 25 luglio 1998 (Testo Unico delle disposizioni concernenti la

disciplina dell’immigrazione); DPR n. 394 – 31 agosto 1999 (Regolamento di

attuazione); DPR n. 275 – 1999; delle indicazioni ministeriali, tra cui:

CM n. 205 – 26 luglio 1990; CM n. 73 – 2 marzo 1994;

CM n. 87 – 23 marzo 2000; CM n. 3 – 5 gennaio 2001; Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri –

febbraio 2007;

Tale Protocollo di Accoglienza delinea le seguenti prassi:

1. Amministrativo e burocratico;

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2. Comunicativo e relazionale;

3. Educativo-didattico.

1. AREA AMMINISTRATIVA

L’iscrizione dei minori stranieri nelle scuole italiane di ogni ordine e grado, avviene nei modi

e alle condizioni previste per i minori italiani e può essere richiesta in qualunque periodo

dell’anno scolastico. I minori stranieri vengono iscritti alla classe corrispondente all’età

anagrafica, salvo, in attuazione dell’art.45, comma 2, del DPR 394/99, che il collegio dei

docenti deliberi l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto:

Dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza, che può determinare l’iscrizione

ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente

all’età anagrafica.

Del corso di studi eventualmente seguito nel Paese di provenienza.

Dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione.

Al fine di realizzare nella maniera più idonea l’integrazione dei minori stranieri e creare i

presupposti per un’effettiva funzionalità ed efficacia dell’attività didattica, la loro ripartizione

nelle classi avverrà in modo da evitare la costituzione di classi in cui risulti predominante la

loro presenza.

L’iscrizione rappresenta il primo passo di un percorso di accoglienza dell’alunno straniero e

della sua famiglia.

È utile individuare tra il personale di segreteria chi è incaricato del ricevimento delle

iscrizioni degli alunni stranieri, anche al fine di affinare progressivamente abilità comunicative

e relazionali che aiutano l’integrazione dei nuovi utenti.

Compiti della segreteria

Iscrivere l’alunno utilizzando la modulistica bilingue predisposta;

Acquisire l’opzione di avvalersi o non avvalersi della religione cattolica;

Dare alle famiglie le informazioni utili sull’organizzazione della scuola, fornendo, se

possibile note esplicative nella lingua d’origine per garantire il diritto/dovere allo studio;

Raccogliere la documentazione relativa alla precedente scolarità (se esistente) o una

dichiarazione del genitore attestante la classe e il tipo di istituto frequentato;

Fissare il primo incontro tra le famiglie e la Commissione accoglienza;

Avvisare la commissione accoglienza interessata;

Documentazione relativa all’obbligo vaccinale.

Materiali

Moduli d'iscrizione, in versione bilingue (inglese). In caso di esigenze particolari, si può pensare di predisporre un modulo d’iscrizione nella lingua originaria dell’alunno;

Scheda di presentazione dell’Istituto, brochure in versione bilingue redatta dalla

commissione accoglienza;

Modulistica varia.

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2. AREA COMUNICATIVO-RELAZIONALE

L’accoglienza dell’alunno e della famiglia

La prima conoscenza si articola attraverso un incontro con i genitori e un colloquio con l’alunno

da parte della Commissione di Accoglienza.

Quest’ultima è composta dal Dirigente scolastico, dal personale di segreteria, da tre docenti in

rappresentanza dei tre ordini di scuola.

La commissione svolge le seguenti funzioni:

Convoca, al primo incontro con la famiglia e l'alunno straniero fissato dalla segreteria,

un insegnante del team che presumibilmente accoglierà il nuovo iscritto;

Esamina la prima documentazione raccolta dalla segreteria all'atto dell'iscrizione;

Effettua un colloquio con la famiglia durante il quale vengono r a c c ol t e

informazione su: situazione familiare, storia personale e scolastica, situazione

linguistica dell'alunno;

Effettua un colloquio con l'alunno per la valutazione delle abilità, delle competenze, dei

bisogni specifici di apprendimento e degli interessi;

Fornisce informazioni sull’organizzazione della scuola;

Fa presente la necessità di una collaborazione continuativa tra scuola e famiglia;

Propone sulla scorta degli elementi raccolti durante il colloquio, la classe

d’inserimento, tenendo conto dell’età anagrafica, dell’ordinamento degli studi del

Paese di provenienza, di un primo accertamento di competenze ed abilità, delle

aspettative familiari emerse dal colloquio nonché essere effettuata tenendo conto del

numero di alunni per classe, della presenza di altri alunni stranieri e delle

problematiche rilevanti nella classe;

Fornisce le informazioni raccolte ai docenti che accoglieranno l'alunno in classe;

Individua con il team docenti percorsi di facilitazione.

Materiali:

Traccia di primo colloquio con la famiglia;

Griglia di osservazione delle competenze linguistiche e del comportamento relazionale

per gli alunni stranieri.

Criteri di inserimento nella classe

I dati raccolti nelle fasi precedenti permettono di assumere decisioni in merito alla

classe di inserimento secondo le indicazioni del DPR 31/08/’99 n°394.

“I minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente

all’età anagrafica, salvo che venga deliberata l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo

conto:

dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare

l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella

corrispondente all’età anagrafica;

dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno;

del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza;

del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno”.

E’ auspicabile che ogni classe non abbia più di 5 alunni stranieri e che vengano

eventualmente raggruppati a parità di età per etnie (EQUA DISTRIBUZIONE DEGLI

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ALUNNI STRANIERI che siano, a parità di età, di diversa etnia.).

L'iscrizione del minore alla scuola dell'obbligo può essere richiesta in qualunque periodo

dell'anno scolastico.

3. AREA EDUCATIVO-DIDATTICA

Il Consiglio di Classe/interclasse/intersezione individuerà modalità di semplificazione o di facilitazione linguistica secondo una programmazione didattica personalizzata (come previsto dall’attuale normativa sui BES) nei seguenti termini:

1. rilevazione dei bisogni specifici di apprendimento;

2. uso di materiali visivi, musicali, grafici, ove opportuno e possibile; 3. semplificazione linguistica;

4. adattamento e facilitazione di programmi curriculari (vedasi scheda finale del PEP); 5. istituzione di un progetto intensivo di alfabetizzazione in lingua italiana L2.

Finalità: acquisizione della lingua italiana come strumento comunicazionale e culturale della società di nuovo inserimento.

Il Consiglio di Classe/interclasse/intersezione potrà individuare altresì possibili percorsi di facilitazione relazionale nei seguenti termini: 1.programmazione di attività o progetti interculturali rivolte a classi o gruppi di alunni;

2.individuazione di compagni di classe tutor a rotazione;

3.promozione di attività di classe o in piccolo gruppo in cooperative learning; Finalità: educare all'incontro, al rispetto e alla convivenza delle diversità; rispondere al senso di smarrimento e al bisogno di accettazione del bambino straniero.

Alfabetizzazione in Italiano come L2 e percorso d'apprendimento.

Il primo anno di inserimento scolastico dell’alunno straniero neoarrivato sarà in particolare dedicato all’apprendimento o al consolidamento della lingua italiana, cui dovranno essere destinati tempo e risorse umane attraverso l’impostazione di un progetto specifico (progetto di italiano L2 ).

Per quanto riguarda le materie di studio è utile precisare che il comma 4 dell’art. 45 del D.P.R. 394/ 1999, che qui si riporta, recita:

“Il Collegio dei docenti definisce in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri

il necessario adattamento dei programmi di insegnamento; allo scopo possono essere adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni, per facilitare l’apprendimento della

lingua italiana utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della scuola. Il consolidamento della conoscenza e della pratica della lingua italiana può essere

realizzata altresì mediante attivazione di corsi intensivi di lingua italiana sulla base di specifici progetti, anche nell’ambito delle attività aggiuntive di insegnamento per

l’arricchimento dell’offerta formativa.”

In sostanza il legislatore, nel suddetto D.P.R. 394/99, sancisce che l’adattamento dei programmi per i ragazzi non italofoni di recente immigrazione è chiaramente ritenuto

necessario, nonchè che sarà cura di ogni Consiglio di Classe elaborare gli obiettivi minimi personalizzati di ogni disciplina così come la decisione di non ritenere necessaria

l'implementazione di tutte le conoscenze curricolari. In genere i programmi curriculari, così come i testi solitamente utilizzati a scuola, sono elaborati per alunni madrelingua e quindi

punto di arrivo graduale per gli studenti non italofoni. Soltanto un graduale e progressivo percorso di acquisizione della lingua italiana e dei suoi lessici specifici potrà consentire

all'alunno non italofono di incrementare competenze, conoscenze e abilità dei diversi assi

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culturali, e sarà compito del Consiglio di Classe/interclasse/intersezione prevedere “il

raggiungimento di obiettivi minimi alla fine dell’anno scolastico”. Il Collegio docenti delega i Consigli di classe/interclasse/intersezione con presenza di alunni non italofoni a individuare

possibili forme di “adattamento dei programmi di insegnamento”; alcune possibili forme già sperimentate da molte scuole italiane sono le seguenti:

la temporanea esclusione dal curriculum di quelle discipline che presuppongono una specifica competenza linguistico-lessicale, e che possono essere sostituite da attività di alfabetizzazione o consolidamento linguistico;

la riduzione degli obiettivi e dei contenuti di alcune discipline, in modo da favorire il raggiungimento di obiettivi minimi disciplinari;

la sostituzione di parti di programma con altre più consone alla formazione dell'alunno.

L'Istituto curerà dunque in primis l'attivazione di laboratori e percorsi di ALFABETIZZAZIONE IN ITALIANO-L2, preferibilmente utilizzando docenti interni in possesso di titoli specifici, e da articolarsi secondo le esigenze e le necessità sulla base dei livelli previsti dal Portfolio europeo, e cioè:

LIVELLO 1 (A1, A2)

Alfabetizzazione di base, con l’obiettivo che l’alunno acquisisca una padronanza strumentale della lingua italiana.

LIVELLO 2 (B1, B2)

Consolidamento delle abilità acquisite per migliorare la capacità espressiva e comunicativa,

con l’obiettivo che l’alunno raggiunga una padronanza linguistica che gli consenta di

esprimersi compiutamente e inserirsi nel nuovo codice comunicativo.

LIVELLO 3 (C1, C2)

Apprendimento della lingua per studiare con l’obiettivo che l’alunno sappia utilizzare la

lingua specifica delle varie discipline.

Di seguito, si delinea il quadro di riferimento delle competenze linguistiche secondo il Portfolio europeo.

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Portfolio europeo

Livello Base

A1

Comprende e usa espressioni di uso quotidiano e frasi basilari tese a soddisfare

bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e gli altri ed è in grado di

fare domande e rispondere su particolari personali come dove abita, le persone

che conosce e le cose che possiede.

Interagisce in modo semplice purché l’altra persona parli lentamente e

chiaramente e sia disposta a collaborare.

A2

Comprende frasi ed espressioni usate frequentemente relative ad ambiti di

immediata rilevanza (Es. informazioni personali e familiari di base, fare la

spesa, la geografia locale, l’occupazione). Comunica in attività semplici e di

routine che richiedono un semplice scambio di informazioni su argomenti

familiari e comuni. Sa descrivere in termini semplici aspetti del suo background,

dell’ambiente circostante sa esprimere bisogni immediati.

Livello

Autonomo

B1

Comprende i punti chiave di argomenti familiari che riguardano la scuola, il

tempo libero ecc. Sa muoversi con disinvoltura in situazioni ch e possono

verificarsi mentre viaggia nel paese in cui si parla la lingua. E’ in grado di

produrre un testo semplice relativo ad argomenti che siano familiari o di

interesse personale. E’ in grado di descrivere esperienze ed avvenimenti, sogni,

speranze e ambizioni e spiegare brevemente le ragioni delle sue opinioni e dei

suoi progetti.

B2

Comprende le idee principali di testi complessi su argomenti sia concreti che

astratti, comprese le discussioni tecniche nel suo campo di specializzazione. E’

in grado di interagire con una certa scioltezza e spontaneità che rendono

possibile un’interazione naturale con i parlanti nativi senza sforzo per

l’interlocutore. Sa produrre un testo chiaro e dettagliato su un’ampia gamma di

argomenti e spiegare un punto di vista su un argomento fornendo i pro e i

contro delle varie opzioni.

Livello

Padronanza

C1

Comprende un’ampia gamma di testi complessi e lunghi e ne sa riconoscere il

significato implicito. Si esprime con scioltezza e naturalezza. Usa la lingua in

modo flessibile ed efficace per scopi sociali, professionali e accademici. Riesce

a produrre testi chiari, ben costruiti, dettagliati su argomenti complessi,

mostrando un sicuro controllo della struttura testuale, dei connettori e degli

elementi di coesione.

C2

Comprende con facilità praticamente tutto ciò che sente e legge. Sa riassumere

informazioni provenienti da diverse fonti sia parlate che scritte, ristrutturando

gli argomenti in una presentazione coerente. Sa esprimersi spontaneamente, in

modo molto scorrevole e preciso, individuando le più sottili sfumature di

significato in situazioni complesse.

I percorsi di alfabetizzazione in italiano-L2 in orario scolastico o extrascolastico, e che possono prevedere l’inserimento dell’alunno straniero in piccoli gruppi di alunni anche di altre classi, perseguono l’acquisizione e/o il consolidamento delle competenze linguistiche, attraverso lezioni a piccoli gruppi per il raggiungimento, previa identificazione del livello

iniziale di conoscenza della lingua, dei seguenti obiettivi: conoscenza della lingua per comunicare (livello base A1);

rinforzo delle abilità di letto-scrittura, comprensione e conoscenza della lingua funzionale all’apprendimento scolastico (livello A2) ;

facilitazione dello studio delle discipline e dell’approccio ai linguaggi settoriali; per la scuola secondaria di primo grado, quest’ultimo obiettivo prevede anche un supporto nella

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preparazione all’esame finale di compimento del primo ciclo d’istruzione (livello B1, eventualmente da attivarsi a livello multidisciplinare).

Per gli alunni di recente arrivo è possibile prevedere l’esonero dall’insegnamento della seconda lingua straniera per potenziare la lingua italiana.

Al percorso di adattamento e di progressiva acquisizione linguistica si lega la valutazione.

La valutazione formativa degli alunni stranieri.

Rispetto alla valutazione "certificativa", la valutazione “formativa” degli alunni che seguono un

percorso di alfabetizzazione in L2 prende in considerazione gli specifici apprendimenti richiesti

all'alunno (PEP), i passi realizzati, gli obiettivi possibili, la motivazione, l'impegno e, soprattutto, le potenzialità di apprendimento dimostrate. In particolare, nel momento in cui si

decide il passaggio da una classe all'altra o da un grado scolastico al successivo, occorre far

riferimento ad una pluralità di elementi fra cui la previsione di sviluppo dell'alunno.

L'istituzione scolastica e i docenti dovranno attentamente valutare gli alunni all'interno di un percorso integrato e personale di formazione.

I quadrimestre.

I Consigli di classe/interclasse/intersezione potranno decidere che gli alunni stranieri, i quali, non conoscendo la lingua italiana, partono da un’evidente situazione di svantaggio, possano

avere una valutazione nelle materie pratiche e meno legate alla lingua, come educazione

motoria, musicale, arte e immagine e matematica, in alcuni casi lingua straniera.

Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno linguistico diventa parte

integrante della valutazione di italiano (intesa come materia curriculare) o anche di altre

discipline, qualora durante tale attività sia possibile l’apprendimento di contenuti. L’attività di

alfabetizzazione sarà oggetto di verifiche orali e scritte (da svolgere in classe) predisposte dal docente del corso di alfabetizzazione e concordate con l’insegnante curriculare.

Il Consiglio di classe/interclasse/intersezione dovrà coinvolgere la famiglia nei diversi

momenti del processo valutativo e prevedere la presenza di un mediatore linguistico durante i

colloqui con i genitori e durante la consegna delle schede di valutazione qualora la famiglia non sia in grado di comunicare in lingua italiana. In assenza di tale figura bisognerà

prevedere la possibilità di trasmettere il documento di valutazione dell’alunno debitamente

tradotto.

E’ utile ricordare che per tutti gli alunni e quindi anche per gli alunni stranieri, la valutazione

sommativa non dovrebbe essere la semplice media delle misurazioni rilevate con le varie

prove, ma dovrebbe tener conto del raggiungimento di obiettivi trasversali quali impegno,

partecipazione, progressione nell’apprendimento, eventuali condizioni di disagio.

E’ opportuno inoltre prendere in considerazione la situazione di eventuale svantaggio

linguistico e rispettare i tempi di apprendimento dell’ Italiano come L2.

II quadrimestre:

Nella valutazione finale, di passaggio da una classe all’altra o da un grado scolastico al

successivo, il Consiglio di Classe/interclasse/intersezione farà riferimento ad una previsione di

sviluppo dell’alunno, nonché allo scarto tra la situazione di partenza e gli obiettivi prefissati come di “possibile raggiungimento”.

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Esame di stato

La normativa d’esame non consente di differenziare formalmente le prove per gli studenti

stranieri, ma solo per gli studenti con bisogni educativi speciali certificati o comunque forniti

di un piano didattico personalizzato. La prova nazionale e la relativa griglia di correzione

sono le stesse previste per tutti i candidati.

Fase sociale: l’integrazione scolastica

All'interno di un quadro socio-culturale di multiculturalità, l'Istituto, nel sostenere la crescita dei

suoi discenti, si pone come finalità l'educazione interculturale intesa come una prospettiva interdisciplinare, un valore inerente tutte le discipline e le metodologie del curriculum scolastico e che si rivolge senza eccezione a tutti gli alunni, insegnanti e personale dell'Istituto. Pertanto, la scuola intende attivare percorsi d'insegnamento e di apprendimento finalizzati a:

Promuovere il dialogo, l’apertura, il confronto con le varie culture; Progettare percorsi educativi e didattici interculturali disciplinari e interdisciplinari curriculari;

Promuovere interventi integrativi alle attività curriculari in collaborazione con il territorio (enti istituzionali, associazioni di mediazione culturale, associazioni di volontariato);

Promuovere e favorire iniziative volte all’accoglienza.

Una dimensione scolastica che valorizzi le diversità, che rifiuti le discriminazioni offrendo pari

opportunità di formazione ai suoi discenti, che attivi dinamiche relazionali di conoscenza e di accettazione dell’altro, che stimoli al confronto e alla comunicazione è l'unica realtà possibile non solo per rendere efficaci i processi di apprendimento, ma anche per formare gli alunni al valore del rispetto nonchè alla cultura della convivenza pacifica, della collaborazione e della

solidarietà.

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PROGRAMMA EDUCATIVO PERSONALIZZATO PER

ALUNNI STRANIERI

ISTITUTO COMPRENSIVO “L. PORZIO”

A.S. ____________ *****************************************************************************************************

I.C. “L. PORZIO”, plesso: ............................. CONSIGLIO DELLA CLASSE : ............................ ALUNNO/A: .....................................................................

Il Consiglio della classe …................., tenuto conto della situazione d'ingresso

dell'alunno/a..................................................................................................... (nome e cognome), di anni......................... , inserito/a in questa classe da................................ (data) e proveniente

dal seguente Paese..................................................... , di lingua madre.................................... , e dunque non -italofono/a, avendo rilevato le seguenti difficoltà di apprendimento dovute ad una lacunosa e frammentaria CONOSCENZA della LINGUA ITALIANA, che l'alunno/a ha avuto modo di sperimentare per la prima volta a livello colloquiale in questa comunità scolastica di nuovo inserimento, e dunque solo da …...................................(poche settimane/1 mese/altro), a fronte della impossibilità da parte dell'alunno/ di comprendere il lessico specifico delle discipline oggetto di

studio, propone un intervento personalizzato nei contenuti e nei tempi, allo scopo di permettere all’alunna/o di raggiungere gli obiettivi precisati di seguito nel corso dell’anno:

DISCIPLINE OBIETTIVI SEMPLIFICATI NOTE ESONERO nel

a lungo termine I QUADRIMESTRE

(SI/NO)

ITALIANO-L2

STORIA

GEOGRAFIA

MATEMATICA

SCIENZE

LINGUA

INGLESE

ALTRA LINGUA

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EDUCAZ. MOTORIA

ARTE ed IMMAGINE

EDUCAZIONE TECNICA

• Il C. di C. decide di comune accordo di esonerare l'alunno nel corso del I quadrimestre dalla valutazione delle seguenti discipline: ____________________________________________________________________ • Il C.d.C. decide che l'alunno, ai fini del potenziamento linguistico, trovandosi in classe II e non in I, seguirà nelle ore di …........................(esempio. II lingua straniera) l'ora di grammatica italiana in altra classe, e precisamente: • Esempio: Lunedi, III ora: grammatica in I D, (e cosi' via, sulla base dell'orario delle lezioni di italiano delle classi prime).

Positano, …..............

Il CdC:

Il D.S.

I GENITORI

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SCHEDA DI VALUTAZIONE del I QUADRIMESTRE, A.S. …………….

ALUNNO/A: ….................................................. CLASSE: ….....................................

Percorso di acquisizione linguistica: ALFABETIZZAZIONE IN ITALIANO-L2: Obiettivi I trimestre: livello A1

OBIETTIVI VALUTAZIONE • Comprende e utilizza espressioni di uso quotidiano:

• Comprende e utilizza frasi semplici tese a soddisfare bisogni di tipo concreto:

• Presenta se stesso e gli altri: • Interagisce su temi di carattere personale, ad es. : dove abita, le persone che conosce, le cose che possiede, gli hobby: • Produce un testo scritto semplice comprensibile, anche se con alcuni errori:

• Conosce le regole grammaticali proposte nello studio: NOTE:

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VALUTAZIONE NELLE ALTRE DISCIPLINE:

NOTE:

Positano,

Il Coordinatore per il C.d.C.:

__________________________________ Il Dirigente Scolatico _______________________________ I genitori _________________________________ _________________________________

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