Prossima fermata Mestre - Ritmi / Spazi / Progetti per la riqualificazione delle aree ferroviarie
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Transcript of Prossima fermata Mestre - Ritmi / Spazi / Progetti per la riqualificazione delle aree ferroviarie
RAILHUC LOCAL LEAFLET No 2
PROSSIMA FERMATA MESTRE RITMI/SPAZI/PROGETTI PER LA RIQUALIFICAZIONE
DELLE AREE FERROVIARIE
Questo progetto è implementato attraverso il Programma CENTRAL EUROPE co-finanziato dal FESR RAILHUC Project- http://www.railhuc.eu/
COMUNE DI VENEZIA
Sindaco
Giorgio Orsoni
Assessore all'Urbanistica
Andrea Ferrazzi
Assessore alla Mobilità e Trasporti
Ugo Bergamo
Direzione Sviluppo del Territorio
Direttore
Oscar Girotta
Dirigente
Luca Barison
Settore Urbanistica Terraferma
Valentino Bassato
Betti Tombolato
Settore Mobilità e Trasporti
Lucio Rubini
Matteo Stevanato
Settore Sviluppo Economico Politiche
Comunitarie e Processi Partecipativi
Isabella Marangoni
Marco Popolizio
Michele Vernier
Direzione Affari Istituzionali
Paolo Ortelli
Direzione Politiche Sociali, Partecipative e dell'Accoglienza
Servizio ETAM
Roberta Zanovello
Alice Cesco
Davide Morello
Direzione Lavori Pubblici
Claudio Carli
Claudio Ficotto
Progetto Grafico
Filippo Lavato
Fotografie
Giorgio Bombieri
ASSOCIAZIONE EUROPAN ITALIA
Virginia Giandelli
Marilia Vesco
GRUPPO DI LAVORO DI VIA PIAVE
Ruben Baiocco
Leopoldo Mattei
Giorgio Roccato
INDICE
l.
2.
3.
4.
INTRODUZIONE
INQUADRAMENTO
RAILHUC Cooperazione europea per l'integrazione dei nodi ferroviari d'interscambio
2.1 Indagine ai passeggeri della stazione di Mestre
EUROPAN
3.1 Europan 12 - La città adattabile - Inserire i ritmi urbani
3.2 Europan 12 - Gli esiti del concorso
3.3 La tavola rotonda del 26 febbraio 2014
3.4
3.5
3.6
3.7
3.8
l progetti: l'approccio urbanistico
Le aree di progetto: la stazione ferroviaria
Le aree di progetto: l'ex scalo merci
Le aree di progetto: i giardini di via Piave
l giardini di via Piave - il farmer's market
CONCLUSIONI
5
6
8
12
24
26
30
32
34
38
48
58
62
64
INTRODUZIONE
Sono lieto di raccontare come si inserisce questo concorso all'interno di un lavoro complessivo che stiamo compiendo insieme a molti soggetti. La stazione di Mestre è una delle grandi stazioni del nostro paese: non a caso è gestita da Grandi Stazioni e non da Cento Stazioni in quanto è una delle tredici stazioni più importanti a livello nazionale. E' un nodo rilevante di arrivo e anche di interconnessione all'interno di corridoi europei di grande rilevanza. che avrà in futuro ulteriori prospettive di crescita legate sia alle dinamiche nazionali che internazionali. Si pensi alle ricadute dello sviluppo del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (S.F.M.R.) e dell'alta velocità/alta capacità. E' evidente che l'importanza della stazione di Mestre relativamente al flusso del traffico merci e passeggeri non trova adeguato riscontro nella sua qualità urbanistico/funzionale. Nel marzo del 2010. la precedente Amministrazione comunale firmò un Protocollo d'Intesa che impegnava i soggetti firmatari a uno sviluppo della stazione di Mestre. In questi mesi abbiamo compiuto un lavoro paziente insieme a RFI. e gli altri soggetti per rimodulare il protocollo in funzione di una fattibilità e di una sostenibilità reale. Dall'approfondimento congiunto tra Amministrazione comunale e RFI Sistemi Urbani è emerso con chiarezza che i contenuti di tale protocollo erano da rivedere. Le dinamiche economiche di sistema e le conseguenti ricadute urbanistiche comportano infatti la necessità di rivedere quanto già sottoscritto nella logica della sostenibilità economica. urbanistica e ambientale. Si è dunque ripartiti ridefinendo un Accordo di Programma che impegna l'Amministrazione Comunale. RFI Sistemi Urbani. Grandi Stazioni, Immobiliare Favretti e Regione del Veneto. a puntare decisamente nel rilancio urbanistico e funzionale di tutto l'asse della stazione. Si tratta di una grande occasione e di un importante impegno che permetterà una riqualificazione generale di una parte così strategica della città di Mestre. Gli ambiti dell'Accordo infatti non si esauriscono nella stazione ma comprendono anche i giardini di Via Piave e l'ex scalo merci. In questo modo si darà avvio ad una rigenerazione urbana tanto importante quanto necessaria.
Allo stesso modo si potenzierà l'interscambio tram. bus e treno nelle sue declinazioni alta velocità/alta capacità e SFMR valorizzando al meglio il tunnel tranviario di collegamento tra Mestre e Marghera. Un lavoro analogo lo stiamo compiendo per l'accesso alla stazione di Marghera in particolare da Via Ulloa. Anche lì un'importante operazione di rigenerazione urbana sarà accompagnata da un incremento qualitativo delle funzioni destinate a stazione. In tale modo l'importante stazione di Mestre avrà un duplice accesso di alta qualità e altamente funzionale. All'interno di questo percorso, che trova esito nell'Accordo di Programma. abbiamo voluto inserire tale progetto all'interno del concorso EUROPAN 12. Le idee progettuali proposte da decine di giovani architetti provenienti da tutta Europa. saranno un importante contributo allo sviluppo attuativo dell'Accordo stesso. D'altro canto i lavori già in corso ne sono i primi stralci funzionali (mi riferisco in particolare all'interscambio di Piazzale Favretti. ai lavori di restyling in corso della stazione. al bici park. all'autoparco). Desidero ringraziare tutti coloro che hanno partecipato al percorso fin qui svolto. i miei collaboratori che con grande competenza e passione stanno lavorando dietro le quinte. l'Amministratore Delegato di RFI Sistemi Urbani dott. De Vito che ha dimostrato una grande velocità e flessibilità nel ripensare con noi i progetti legati al vecchio Protocollo di Intesa. tutti coloro che lavorano con EUROPAN che si stanno dimostrando un'inesauribile fonte di ispirazione.
ANDREA FERRAZZI Assessore all' Urbanistica. Edilizia Privata ed alla Gestione partecipata del Territorio.
Negli ultimi decenni abbiamo assistito a processi ambiziosi di riconversione di aree portuali in molti dei più importanti complessi urbani europei. laddove la rigenerazione dei cosiddetti waterfront ha permesso la completa riorganizzazione. e anche riappropriazione da parte delle città, di ampi spazi portuali dismessi. Altrettanto sta succedendo per le aree interessate dai sistemi ferroviari. Nei secoli scorsi erano i punti dai quali si organizzavano gli insediamenti produttivi e insediativi. In questi tempi, attorno a queste aree, nuove opportunità
sembrano nascere per ripensare ampie parti di quartieri delle nostre città. È il caso anche di Mestre, laddove l'infrastruttura ferroviaria ha rappresentato per molto tempo una cesura tra parti importanti del suo territorio e che adesso l'Amministrazione Comunale intende ricucire proprio valorizzando il nodo ferroviario e le aree limitrofe. In tema di mobilità. le sfide che abbiamo dinanzi per le nostre città ci chiamano ad affrontare con successo la razionalizzazione delle infrastrutture e la sostenibilità dei sistemi a supporto della mobilità delle persone e delle merci. La sfida può essere sostenuta favorendo un'efficiente intermodalità tra diversi sistemi di trasporto, razionalizzando le diverse reti e garantendo un facile interscambio tra queste. Intorno al sistema del trasporto pubblico locale - sia esso su gomma o su rotaia - l'area centrale di Mestre e la sua stazione rappresentano la massima opportunità in tal senso. Il tram in particolare. con il completamento del tratto di rete verso Marghera e il prossimo arrivo a Venezia. I'SFMR (il sistema ferroviario metropolitano di superficie) e le stazioni come hub efficiente di raccordo, potranno creare un miglioramento complessivo della città e dell'accessibilità a Mestre. Accessibilità che costituisce presupposto per esprimere le potenzialità residenziali, economico-sociali, culturali di un territorio in una piena integrazione soprattutto con l'area vasta metropolitana. Per quel che riguarda la stazione di Mestre. la presente pubblicazione vuole dare testimonianza dei molti interventi avviati nei mesi scorsi che stanno modificando radicalmente l'assetto morfologico e di funzionalità dell'area. La fermata ipogea per il collegamento tram-treno. il terminai autobus di superficie, il BiciPark recentemente inaugurato. il Bike-Sharing sul fronte nord e sud e il prossimo nuovo parcheggio per auto multipiano. andranno a completare un disegno complessivo di efficientamento dei servizi in termini di integrazione modale. Sono ancora molte le azioni da intraprendere nel breve periodo: queste dovranno includere gli interventi necessari di riqualificazione, compatibili con la realtà socio-economica del momento. per non correre il rischio che, per aspettare "il meglio", si perdano le opportunità che invece possiamo cogliere nell'immediato.
Avv. UGO BERGAMO Assessore alla Mobilità e Trasporti
5
l. INQUADRAMENTO
6
L'area della stazione di Mestre, importante nodo di
scambio sia per le merci che per i passeggeri. si pone al
centro di due vasti ambiti urbani - Mestre e Marghera - e
può rappresentare. una volta riqualificata sotto il profilo
edilizio e rigenerata nelle funzioni urbane. non più
momento di cesura e separazione fra le due parti di città,
ma nuovo elemento di cerniera che infrastruttura e
raccorda le aree.
Questa riflessione ha animato l'agire dell'Amministrazione
Comunale di Venezia quando ha intrapreso il processo di
riqualificazione sulla stazione di Mestre attraverso la
promozione di un Accordo di Programma finalizzato alla
riqualificazione e rigenerazione dell'hub ferroviario.
La stazione ferroviaria di Mestre, al centro dell'asse che
idealmente raccorda gli insediamenti residenziali posti a
nord (Mestre) e a sud (Marghera). con l'entrata in esercizio
della linea tranviaria da Favaro a Marghera.
rappresenterà per la città il nodo di interscambio fra
trasporto ferroviario, trasporto tranviario e linee dei bus
urbani ed extraurbani, collegando di fatto tra loro tutte le
modalità di trasporto pubblico e. al contempo. svolgendo.
a scala urbana. quel ruolo di promotore di una mobilità
sostenibile e sostitutiva del trasporto su gomma
attraverso la connessione della rete ciclopedonale
esistente a tutti i mezzi di trasporto pubblico. mentre .a
scala territoriale. connettendo Mestre. e quindi anche la
Venezia insulare. alla città metropolitana e ai servizi
ferroviari SFMR e di alta velocità.
Questo fascicolo si propone di rendicontare, per sommi
capi. il percorso di studio e approfondimento che il
Comune di Venezia ha condotto nell'affrontare un tema
così complesso qual è quello della progettazione delle aree
di stazione.
Con questa volontà di approfondire i temi che stanno alla
base dell'Accordo di Programma. ci si è confrontati nel
corso dell'ultimo anno. con due progetti di respiro
europeo: Railhuc ed Europan. che con presupposti e
metodologie diverse. indagano e prefigurano i possibili
futuri scenari.
Il Progetto Railhuc. finanziato dall'Unione Europea. mette
insieme tredici partner, provenienti da otto paesi europei,
che cooperano per rafforzare e migliorare l'
interconnettività attraverso l'integrazione tra i sistemi di
trasporto urbano e regionale e il sistema ferroviario
nell'area dell'Europa centrale. La finalità del progetto è
l'integrazione intermodale degli hub ferroviari con i tre
livelli differenti di trasporto pubblico: il sistema Ten-T. i
sistemi di trasporto regionali e locali su rotaia e non.
Obiettivo del progetto è lo sviluppo di modelli. di concetti e
di strategie coordinate tra i partner. per superare
strozzature o colli di bottiglia della rete e. al momento. ha
dato. per il nostro caso di studio. la possibilità di studiare
nel dettaglio i flussi e i modi di utilizzo dei luoghi della
stazione. l grafici di sintesi. riportati nella pagine a seguire.
traducono e restituiscono l'indagine. evidenziando.
attraverso i numeri. la complessa vitalità e i nuovi ritmi
della stazione di Mestre che obbligano ad un uso diverso
degli spazi e ad un ripensamento delle funzioni assolte.
Europan è una federazione europea di organizzazioni
nazionali che gestiscono concorsi di architettura seguiti da
realizzazioni o studi urbani. lanciati simultaneamente da
più paesi su un tema e con obiettivi comuni. In ogni paese.
l'organizzazione dei concorsi è affidata a una struttura
nazionale che si impegna a organizzare il concorso sullo
stesso tema, secondo le medesime regole e negli stessi
termini degli altri paesi membri.
Per la dodicesima edizione. Europan. ha bandito il
concorso sul tema generale: La città adattabile. inserire i
ritmi urbani; l'edizione si è inserita nel quadro di ricerca di
un nuovo modello di città, convinti che l'architettura e
l'urbanistica svolgano un ruolo importante nell'evoluzione
dei territori e dei paesaggi urbani. degli spazi pubblici della
città. delle relazioni sociali e delle condizioni di vita dei
cittadini del XXI secolo e che quindi contribuiscano in modo
determinante alla vita culturale europea e all'identità
dell'urbanità europea.
Per l'area della stazione di Mestre e per gli ambiti ferroviari
posti nelle vicinanze della stazione. prevalentemente di
proprietà di Rete Ferroviaria Italiana. i giovani architetti
partecipanti al concorso europeo Europan 12, hanno
proposto progetti adattabili nel tempo attraverso un
percorso di rigenerazione urbana che ha. come punto di
partenza. la stazione di Mestre da restituire al suo ruolo
centrale. per poi proseguire ed estendersi al recupero con
nuove funzioni residenziali e di socialità degli spazi dell'ex
scalo merci ferroviario e dei giardini posti lungo via Piave.
L'Amministrazione, in collaborazione con R.F.I.-Sistemi
Urbani. si attende con l'approvazione dell'Accordo di
Programma di innescare un processo di riqualificazione
economica e sociale che inizi dall'area della stazione e che
si diffonda virtuosamente all'intero quartiere
riconsegnando questa parte della città ai suoi cittadini e
al territorio.
l - Stazione di Mestre - Vista dall'alto 7
8
2. RAILHUC COOPERAZIONE EUROPEA PER
L'INTEGRAZIONE DEl NODI FERROVIARI DI INTERSCAMBIO
Gli indirizzi approvati di recente dall'Unione Europea per lo
sviluppo della rete trans europea TEN-T confermano il ruolo
strategico dei trasporti nel rafforzare la coesione sociale,
economica e territoriale dell'Unione e nel contribuire alla
creazione di uno spazio unico europeo dei trasporti,
efficiente e sostenibile. Tra i principali obiettivi. si riconosce
alla rete TEN-T la capacità di garantire la coesione
territoriale attraverso l'accessibilità e la connettività di tutte
le regioni dell'Unione, la riduzione del divario esistente fra
Stati membri a livello di qualità dell'infrastruttura.
l'interconnessione - sia per il traffico passeggeri che per
quello merci - tra le infrastrutture di trasporto per il traffico
di lungo raggio, da un lato, e il traffico regionale e locale,
dall'altro.
Nell'ambito del trasporto ferroviario, le grandi aree e
corridoi metropolitani sono stati interessati negli ultimi anni
da profonde modifiche dell'assetto infrastrutturale, a favore
di reti ad Alta Velocità e ad Alta Capacità. Gli investimenti
hanno permesso una separazione e specializzazione del
traffico ferroviario, con decongestionamento dei principali
nodi e recupero di capacità da dedicare al trasporto
regionale-metropolitano e merci, restituendo alla modalità
ferroviaria un ruolo centrale per lo sviluppo del sistema di
trasporto. Non sempre però lo sviluppo delle reti Alta
Velocità ha fatto seguire la corretta armonizzazione di
queste con le altre reti di trasporto pubblico, in particolare a
livello metropolitano, non permettendo un completo
sfruttamento delle potenzialità espresse dalla nuova
offerta ferroviaria. In questo contesto, le stazioni
ferroviarie emergono come nodi di relazione tra queste
diverse reti, sui quali intervenire per favorire una migliore
integrazione tra le diverse modalità di trasporto.
Il progetto comunitario RaiiHuc nasce per favorire
l'ottimizzazione e l'integrazione dei nodi ferroviari di
interscambio di diverso livello (europeo-nazionale-locale) e
intende favorire non solo il trasporto ferroviario delle
persone. ma anche migliorarne l'interconnessione con il
trasporto urbano. con ricadute positive sulla sostenibilità
ambientale dell'intero trasporto pubblico. RAILHUC
(Railway Hub Cities and TEN-T network) è un progetto
implementato attraverso il Programma CENTRAL
EUROPE. co-finanziato dal FESR. Il progetto. di cui il
Comune di Venezia è partner e che coinvolge anche la
Regione del Veneto. interessa 12 partner provenienti da 7
paesi europei (Italia, Repubblica Ceca, Germania,
Ungheria. Repubblica Slovacca. Slovenia e Austria)
localizzati lungo i principali corridoi delle reti TEN-T che
collegano la regione settentrionale del nostro paese verso
il quadrante Nord-Est europeo.
All'interno del progetto. il Comune di Venezia ha inteso
sviluppare una serie di attività mirate a descrivere tutti i
fenomeni di mobilità che interessano le due stazioni di
Venezia S.Lucia e Mestre. Obiettivo ultimo è quello di
dimensionare le possibili azioni verso una migliore
funzionalità delle due stazioni quali strutture efficienti per
l'intermodalità tra diversi sistemi di trasporto.
2 - Stazione di Mestre - Uscita del tram 9
. • \ · . l
2.A- IL NODO DI MESTRE NELLA RETE INFRASTRUTTURALE VENETA
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LEGENDA
Rete stradale principale
Rete ferroviaria
Stazione
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Sco n di navi an- M editerra neon
Atlantic
North Sea-Mediterranean
North Sea-Baltic
Rhine-Danube
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......
11
2.1 INDAGINE Al PASSEGGERI DELLA STAZIONE DI MESTRE
Le pagine che seguono illustrano i risultati del lavoro di
analisi realizzato sul nodo della stazione di Mestre. Le
indagini - svolte nel febbraio 2013 - hanno interessato un
conteggio degli utenti della stazione e una contestuale
campagna di interviste per investigare modalità e tempi
degli spostamenti. Ciò ha permesso una restituzione
completa degli schemi della mobilità per una giornate
feriale tipo.
12
Per quanto riguarda la descrizione quantitativa, i rilievi
hanno riguardato il conteggio degli utenti in entrata l uscita dalla stazione. suddivisi per varco di accesso. nella
fascia 6.30 -19.30.
Dal punto di vista qualitativo invece, l'indagine ha
interessato la realizzazione di interviste a campione ai
passggeri disposti presso le banchine della stazione e in
Stazione di Mestre - ingresso principale - 3
Autostazione sul viale della Stazione - 5
attesa di salire al treno. L'indagine è stata svolta nelle ore
mattutine dalle 6.30 alle 9.30 e nel pomeriggio dalle 16.30
alle 19.30. Va sottolineato che il numero di interviste
complessivamente realizzate ha permesso di raggiungere
un campione di utenti di circa il 20%, un valore
mediamente più alto rispetto alle metodologie di indagine
normalmente utilizzate in contesti simili.
Stazione di Mestre - Vista dal primo binario - 4
Stazione di Mestre - Uscita del sottopasso di Via Ul/oa - 6
2.C- UTENTI COMPLESSIVI DELLA STAZIONE DI MESTRE
e.oo o
L'indagine ha permesso di quantificare gli utenti in ingresso e uscita dai
varchi della stazione. L'accesso da nord (composto da ingresso
principale, ingresso biglietteria e ingresso dal terminai bus tramite
sottopasso) è quello maggiormente utilizzato. Di interesse risulta la
quantificazione degli accessi al varco secondario da Marghera (via
Ulloa). in special modo se si considera lo scarso livello di
infrastrutturazione dell'accesso. La stazione di Mestre inoltre si
conferma anche un importante nodo ferroviario di interscambio. A
fronte del numero complessivo di passeggeri rilevati ai varchi di
accesso (22.600) le interviste agli utenti in salita ai treni hanno
permesso di stimare una quota altrettanto significativa che utilizza la
stazione di Mestre come punto di trasferimento tra due treni.
13
Stazione di Mestre - Il primo binario - 7
14 Stazione di Mestre - Binari visti dal binario l - 8 Stazione di Mestre - Treno in arrivo al binario S - 9
2.D- ANDAMENTO GIORNALIERO DEl FLUSSI IN INGRESSO E USCITA (FASCIA ORARIA 6.30 l 19.30)
2419
•
2881
•
1754
1986
• 2064
•
2788
• 2440
•
170}
• • 1668 1672
• 1742
• 1695
•
280 •
1670
Nella fascia oraria mattutina 6.30 - 10.00 il numero complessivo di
utenti in uscita dalla stazione supera quelli in entrata.
Il valore indica quindi un maggior utilizzo della stazione come punto di
arrivo piuttosto che di partenza. confermando il ruolo di polo attrattore di Mestre.
•
338 ~- -
.420 •
_42 6 --,.~---,.c--, .
9 •
1030
. _./
862
•
TOTALE
USCITA DAl BINARI
ACCESSO Al BINARI
ATTRAVERSAMENTO SOTTOPASSO
Tale ruolo è confermato anche nella fascia serale per i rientri verso
casa. Dalle interviste a campione, emerge un utilizzo del sottopasso
della stazione unicamente come collegamento pedonale tra l'area di
Mestre e quella di Marghera (senza quindi accedere ai binari): la quota
stimata è pari al13% del numero complessivo di conteggi realizzati.
15
Autostazione in viale della Stazione - Fermata - 10
16
2.E- FREQUENZA DEL VIAGGIO(%)
In relazione alla frequenza (infografica 2.E). l'utenza della stazione è
equamente distribuita tra chi accede alla stazione in modo sistematico.
ovvero ripetuto almeno 2-3 giorni alla settimana (53.2%) e chi ha uno
spostamento di tipo occasionale (46.8%). Per quel che riguarda i modi
di arrivo (infografica 2.F). complessivamente risultano prevalenti le
modalità di accesso sostenibili (piedi. mezzi pubblico. bicicletta) rispetto
all'auto privata. per la quale tuttavia - nella configurazione attuale
dell'area della stazione - non sembrano adeguatamente dimensionati
gli spazi dedicati per il Park and Ride (13,3%) e del Kiss and Ride (area
di sosta breve per l'accompagnamento, 11,9%).
2.F - MODI DI ARRIVO (%) 17
2.G- MOTIVO DELLO SPOSTAMENTO(%)
POSTO DI LAVORO SCUOLA MEETING MOTIVI TURISMO DIVERTIMENTO SHOPPING
CASA ABITUALE UNIVERSITÀ ALTRO LAVORO PERSONALI
31,3% 30%
20%
10%
o ~ f-f-<( 2:
(}) m ;o )>
10% 7,9%
20%
30%
40%
50%
60%
In relazione al motivo dichiarato dagli utenti in partenza dalla stazione
all'interno della fascia oraria mattutina (infografica 2.G). si conferma la
quota rilevante di quanti si spostano quotidianamente per motivi di
lavoro e studio (54.1%).
Di rilievo risultano essere anche gli sposta menti diretti verso un luogo
di lavoro diverso da quello abituale (18,8%). È possibile inoltre dedurre
8,3%
71,4%
un utilizzo tutto sommato ridotto del nodo ferroviario di Mestre per la
quota di turisti (6,6%). Combinando il motivo dichiarato con il modo di
arrivo alla stazione (infografica 2.H) si evidenzia un maggiore utilizzo
dei mezzi di trasporto pubblico o del modo piedi l bicicletta per chi si
sposta quotidianamente per motivi di lavoro e studio, a discapito
dell'auto privata (17,6%).
19
Stazione di Mestre - Attraversamento pedonale all'incrocio con via Piave - 14
20
2.H - MODO DI ARRIVO ALLA STAZIONE PER MOTIVO DELLO SPOSTAMENTO(%)- FASCIA ORARIA MATTUTINA (6:30/10:00)
TRENO 47,4%
PIEDI 14,4%
BUS 11,9%
TRAM 2,3%
TAXI 0,4%
MOTO -CICLOMOTORE 0,1%
LAVORO 31,4%
STUDIO 22,9%
AFFARI 18,9%
PRATICHE PERSONALI O CURE 12,6%
TURISMO- HOTEL 6,6%
RITORNO A CASA 3,3%
21
Stazione di Meste - Treno in sosta al binario 10 - 15
22 Stazione di Mestre - Uscita dal sottopasso al binario l - 16 Stazione di Mestre - Sottopasso - 17
2.1 -ORIGINE DEGLI UTENTI DELLA STAZIONE DI MESTRE ZONE ESTERNE AL COMUNE DI VENEZIA*
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2.J- ORIGINE DEGLI UTENTI DELLA STAZIONE DI MESTRE ZONE INTERNE AL COMUNE DI VENEZIA*
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2.K- STAZIONE DI DESTINAZIONE DEGLI UTENTI DELLA STAZIONE DI MESTRE*
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* Origine e destinazione dichiarata da tutti i passeggeri
intervistati compresi quanti utilizzano la stazione di
Mestre come punto di interscambio tra due treni
23
3. EUROPAN
24
EUROPAN è una federazione europea di organizzazioni
nazionali che gestiscono concorsi di architettura seguiti da
realizzazioni o studi urbani. lanciati simultaneamente da
più paesi su un tema e con obiettivi comuni.
Obiettivo di Europan. nella prospettiva di un'apertura e di
una cooperazione all'interno di un' Europa allargata. è
mirare ad approfondire le conoscenze e le riflessioni sulla
residenza e sull'urbanistica e a favorire gli scambi in
materia fra i vari paesi europei.
Europan ha inoltre come obiettivo aiutare i giovani
progettisti europei a sviluppare e far conoscere le loro idee
su scala europea ed internazionale e di aiutare i comuni e
gli operatori che hanno proposto i siti a trovare soluzioni
architettoniche ed urbanistiche innovative.
Europan intende quindi promuovere. nei paesi
partecipanti. studi urbani ed interventi sperimentali nel
settore dell'edilizia residenziale e attivare processi
innovativi di sviluppo urbano.
Come opera Europan? In ogni paese, l'organizzazione dei
concorsi è affidata a una struttura nazionale composta
da: rappresentanti delle Amministrazioni o delle Istanze
tutelari, rappresentanti dei comuni, operatori pubblici e
privati. progettisti e istituzioni rappresentative degli stessi.
personalità culturali.
Questa struttura nazionale si organizza nella forma
giuridica di un'associazione senza scopo di lucro. Il ruolo
della struttura nazionale è di curare ciascuno dei concorsi
e di promuovere le idee dei progettisti premiati
contribuendo alla loro realizzazione. Ogni struttura
nazionale è dotata di una segreteria nazionale.
La struttura nazionale di un paese organizzatore.
firmatario della Carta, si impegna a organizzare il
concorso sullo stesso tema. secondo le medesime regole e
negli stessi termini degli altri paesi membri.
La struttura nazionale dei paesi associati, firmataria della
Carta. si impegna a proporre almeno un sito. Forma
un'associazione con un paese organizzatore per la giuria e
partecipa al concorso sullo stesso tema. con le stesse
regole e seguendo lo stesso calendario degli paesi
organizzatori.
Le strutture Europan di questi paesi associati si
impegnano ad elaborare il dossier del sito e a distribuirlo. l
paesi associati si impegnano ad organizzare. in
coordinamento con paesi organizzatori, il giudizio dei
progetti pervenuti.
L'Associazione Europea «EUROPAN» opera come struttura
federativa delle diverse strutture nazionali. La sua
Assemblea Generale è costituita da quattro
rappresentanti di ciascuna delle strutture nazionali istituite
in ogni paese organizzatore. da rappresentanti dei paesi
associati e da membri onorari. Il suo Consiglio è costituito
da un rappresentante di ciascun paese organizzatore.
Un Comitato Scientifico, composto da esperti di tutta
Europa, ha il compito di formulare i temi per un analisi
comparativa dei siti e dei risultati e di esprimere una
riflessione strategica sullo sviluppo urbano delle città
europee.
~Associazione è dotata di una segreteria generale che
organizza il lavoro dell'Associazione e coordina l'attività
delle segreterie nazionali, del Comitato Esecutivo e
dell'Assemblea Generale. La segreteria generale europea
assicura. in coordinamento con le segreterie nazionali, la
realizzazione concreta delle manifestazioni e dei concorsi e
sovrintende alla regolarità delle procedure.
Il tema di Europan invita ad una cooperazione con le
pubbliche Amministrazioni. i promotori dello sviluppo
urbano e gli operatori dei paesi organizzatori. Questi
promotori sono stati sollecitati da ogni struttura nazionale
per proporre delle situazioni urbane che rispondano alle
esigenze dei concorsi Europan. Tale collaborazione è
l'occasione perché questi partner di Europan possano
trarre profitto. attraverso i progetti premiati e il dibattito
che ne deriva. per una riflessione aperta ed funzionale allo
sviluppo delle situazioni urbane proposte.
EUROPAN 12: CARTA DEI16 PAESI PARTECIPANTI
"Noi, rappresentanti delle organizzazioni nazionali
EUROPAN di Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia,
Francia, Germania. Italia. Kosovo, Norvegia. Olanda,
Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria,
firmatari della presente carta, ci impegniamo a
partecipare ad EUROPAN 12.
Nel quadro di un nuovo modello di città sostenibile e delle
trasformazioni qualitative che essa opera attraverso la
considerazione dell'economia, delle risorse. dei nuovi
sistemi di mobilità e della valorizzazione degli spazi urbani,
siamo convinti che l'architettura e l'urbanistica svolgano un
ruolo importante nell'evoluzione dei territori e dei paesaggi
urbani. degli spazi pubblici della città. delle relazioni sociali
e delle condizioni di vita dei cittadini del XXI secolo e
contribuiscano in modo determinante alla vita culturale
europea e all'identità dell'urbanità europea.
Condividiamo l'obiettivo principale di Europa n di dar corpo
all'idea di un'Europa nella quale i giovani talenti possono
offrire un contributo all'architettura, all'urbanistica ed al
paesaggio costituendo una federazione di paesi Europei
attorno ad un concorso di idee d'architettura e di scambi
professionali su questi temi. Per queste ragioni:
promuoviamo scambi scientifici e culturali.
Obiettivo di tali scambi è di permettere la condivisione
degli elementi comuni a tutti i paesi e alle città d'Europa, di
diffondere le esperienze di ciascuno pur affermando le
specificità nazionali, regionali e locali.
Offriamo ai giovani architetti europei la possibilità di
esprimere idee nuove che contribuiscono allo sviluppo
dell'architettura e dell'urbanistica, favorendo la
realizzazione di interventi che mettano in pratica queste
idee. Associamo alla nostra iniziativa alcune città europee
che cercano risposte innovative ai problemi posti dai
contesti urbani e dall'evoluzione dei modi di vita.
Intendiamo diffondere le idee di Europan oltre paesi
membri. incoraggiando ed invitando altri paesi europei che
non sono ancora in grado di unirsi ad Europan come
organizzatori. a partecipare come paesi associati.
Decidiamo di lanciare la dodicesima edizione di Europan
sul tema generale: La città adattabile, inserire i ritmi
urbani.
Conformemente a questi obiettivi e per assicurarne
l'attuazione, ci impegniamo a garantire:
- la qualità della nostra organizzazione a livello nazionale
ed europeo. attraverso il personale e le risorse delle
segreterie esecutive, per assicurare il buon andamento dei
concorsi e delle manifestazioni, nel rispetto delle regole,
delle decisioni e degli atti dell'Assemblea Generale e del
Consiglio;
- ai paesi organizzatori il finanziamento dell'organizzazione
europea versando la quota secondo rate e scadenze
fissate e pagando gli interessi dovuti in caso di ritardo nei
pagamenti;
- che le aree proposte per il concorso (l per ogni paese
associato e 2 o più per ogni paese organizzatore) siano
conformi alle regole stabilite dall'Assemblea Generale
(conformità al tema. impegno dei responsabili. fattibilità,
qualità dell'informazione e dei documenti forniti);
- la pubblicità dei concorsi e promuovere i progetti
premiati;
- l'eminente qualità della giuria e le condizioni per il suo
buon funzionamento;
- che i documenti del concorso siano tradotti nelle lingue
concordate;
- supporto e assistenza ai gruppi premiati, quale che sia la
loro nazionalità e agevolare un processo e/o studio di
realizzazione che nasca dalle idee espresse nei loro
progetti;
- a garantire alle città, agli operatori e alle autorità
appaltatrici che le idee, gli studi e le realizzazioni dei
progetti vincitori rispetteranno i requisiti stabiliti per i siti di
concorso di Europan 12."
25
3.1 EUROPAN 12- LA CITTÀ ADATTABILE -INSERIRE l RITMI URBANI
In che modo gli ambiti ferroviari della stazione di Mestre
contribuiscono alla città adattabile?
Le politiche territoriali del Comune di Venezia sono
attualmente orientate a considerare che il tema
urbanistico della città non è quello della crescita. ma
quello del riordino e della riqualificazione urbana di Mestre
e Marghera. che non possono prescindere dalla
rigenerazione delle parti storiche e degli elementi di
maggior degrado presenti.
Sviluppo della città a consumo di suolo zero. puntando
sulla riqualificazione urbana sono elementi fondanti del
piano di assetto del territorio di recente approvazione che
stabilisce in modo inequivoco la centralità dei processi di
trasformazione urbanistica delle parti più obsolete della
città esistente auspicandone: - lo sviluppo infrastrutturale
al fine di meglio caratterizzarne l'integrazione e
l'accessibilità - lo sviluppo delle dotazione territoriali in
favore dei cittadini e- la riqualificazione delle parti edilizie
di proprietà pubblica e privata.
In tal senso. sono in corso di sviluppo piani e progetti tesi a
riqualificare aree urbane che oggi. pur esprimendo
importanti potenzialità. evidenziano difficoltà sotto il
profilo economico e sociale oltre che urbanistico ed edilizio.
Per l'area della stazione di Mestre e gli ambiti ferroviari
posti nelle vicinanze della stazione. prevalentemente di
proprietà delle Ferrovie dello Stato. è stata elaborata una
proposta di Accordo di Programma per la rigenerazione e
riqualificazione del tessuto urbano degradato dal punto di
vista ambientale e sociale.
L' "Accordo di Programma per la riqualificazione delle aree
della Stazione di Mestre", inizia con la firma del "Protocollo
d'Intesa per il potenziamento dei sistemi di interscambio
moda le e la riqualificazione urbana delle aree ferroviarie di
Mestre" il 22.3.2010.
l soggetti firmatari del protocollo d'intesa. oltre al Comune
di Venezia. sono stati Rete Ferroviaria Italiana SpA (RFI) e
26
FS Sistemi Urbani (FSSU). Il protocollo d'intesa prevede
l'istituzione di un Tavolo Tecnico con lo scopo di concordare
"per l'insieme delle aree di intervento i contenuti generali
relativamente al dimensionamento urbanistico, all'assetto
funzionale. alle quote minime di aree a verde e
attrezzature di interesse generale. nonché alla previsione
di edilizia residenziale pubblica".
Il Comune di Venezia. dalla firma del Protocollo d'Intesa. ha
sviluppato i temi di progetto, anche attraverso occasioni di
confronto con gli altri soggetti pubblici e privati coinvolti.
arrivando a definire uno scenario di trasformazioni più
dettagliato rispetto a quello iniziale.
E' in questo scenario di dettaglio che si pone il
coinvolgimento di Europan per il progetto della nuova
stazione di Venezia Mestre che attivando un percorso di
rigenerazione urbana più complessivo avrà quale punto di
partenza il recupero di alcune aree R.F.I. ridestinate a
residenze. servizi e lavoro.
Il progetto dovrà proporre spazi adattabili nel tempo per
riconnettere due parti della città: Marghera e Mestre. che
attualmente sono fisicamente tagliate dal fascio di binari
pur esistendo continuità di tessuto urbano tra le due parti.
Il recente potenziamento delle infrastrutture urbane (tram
e rete ferroviaria) definiscono gli elementi da prendere in
considerazione affinché i siti contribuiscano a rendere il
contesto urbano adattabile ai cambiamenti spazio
temporali che si susseguiranno durante il completamento
di questi progetti infrastrutturali in corso.
L'area della stazione di Mestre. importante nodo di
scambio sia per le merci che per i passeggeri si pone al
centro di questi due vasti ambiti di rigenerazione urbana e
può rappresentare un elemento di cerniera che
infrastruttura e raccorda le due aree. Tre sono i lotti che
possono favorire questa rigenerazione:
• l'attuale area di Stazione FS di fronte a Piazzale Favretti
che prevede il progetto della stazione con tutti i relativi
servizi e la conversione dell'edificio 'ex Poste' (di proprietà
privata) ad una destinazione ricettivo-alberghiera:
• l'area ex scalo ferroviario. che prevederà residenza. nuovi
servizi, il potenziamento degli standard urbanistici e
l'espansione dell'area verde del Parco del Piraghetto:
• i giardini di via Piave. area di proprietà di Metropolis (soc.
mandatario Ferrovie dello Stato) dove è prevista la
riqualificazione dell'area verde attraverso realizzazione di
un progetto di opera pubblica che restituisca i giardini
all'uso della città. Le operazioni di trasformazione dell'area
di stazione comportano la necessità di modificare alcune
previsioni della Variante al P.R.G. per la Terraferma vigente
per le operazioni di: trasferimenti di volume. altezze degli
edifici, assegnazione di nuova superficie lorda e che
saranno definite all'interno di un "Accordo di Programma
per la riqualificazione urbana delle aree ferroviarie di
Mestre "attivato tra i soggetti promotori.
Con la prossima entrata in esercizio. della linea tranviaria
da Favare a Marghera, la stazione ferroviaria di Mestre,
rappresenterà il nodo di interscambio tra trasporto
ferroviario. linea del tram e linee dei bus urbani e.
extraurbani e per l'aeroporto. permettendo così un
efficiente connessione tra mezzi di trasporto pubblici
nell'ottica di una mobilità sostenibile sia in ambito urbano
che extraurbano.
Le superfici corrispondenti all'area ex scalo ferroviario
saranno cedute da Rete Ferroviaria Italiana al Comune di
Venezia assieme a tutti gli edifici sovrastanti da demolire.
L'intervento di demolizione e nuova costruzione del
comparto dovrà perseguire il miglioramento della qualità
architettonica e della dotazione di standard di quartiere.
L'area di Stazione, troverà valorizzazione, oltre che nella
conferma della volumetria già esistente nell'area di
stazione. attraverso nuova allocazione di superfici lorde,
mentre l'area dei giardini verrà ceduta dalla società
Metropolis al Comune di Venezia.
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............ - .. 3.A- LE AREE DI PROGETTO NELLA CITTÀ DI MESTRE
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LEGENDA
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28 Mestre - Vista di via Piave dalla Stazione - 20
21 - Marghera - Piazza del Mercato 22 - Mestre - Il nuovo bicipark su Viale della Stazione
23 - Mestre - Viale della Stazione e via Ca' Marcello 29
3.2 EUROPAN 12 -GLI ESITI DEL CONCORSO
Il concorso EUROPAN 12 si è concluso dopo il "Forum delle
città e delle Giurie" che si è svolto a Parigi lo scorso
novembre 2013.
Allivello europeo complessivamente 2412 gruppi iscritti sui
51 siti messi a concorso in 16 paesi Europei. 1762 progetti
inviati (il 73% delle iscrizioni) da 44 paesi differenti, 330
progetti discussi al Forum delle Città e delle Giurie, 106
gruppi premiati (43 vincitori e 63 segnalati) e 64 menzioni
speciali.
L'interesse al concorso. con i siti di Milano e Venezia. ha
portato a 94 i gruppi iscritti. 69 i progetti ricevuti dalla
segreteria di Europan. 5 gruppi premiati (l vincitore e 4
segnalati) e 8 menzioni speciali.
Da un'analisi generale emerge che la metodologia di
lavoro delle Giurie nazionali ha tenuto in considerazione i
programmi proposti dalle Amministrazioni per selezionare
proposte progettuali caratterizzate da fattibilità ma anche
idee e suggerimenti per una visione più critica dei
programmi stessi.
l gruppi vincitori all'estero provengono dalla Spagna (15
gruppi su 21 vincitori). Francia (12 gruppi su 25). Italia (10
gruppi su 14) e Paesi Bassi (5 gruppi su 11). Come in tutte le
precedenti edizioni. si distinguono sempre i gruppi italiani
premiati.
In Italia, tra le 2 città che hanno aderito al programma di
Europan 12, Milano e Venezia, la Giuria,composta da
Patrizia Gabellini, Alfonso Porrello, Franco Purini, -Juan
Manuel Palerm Salazar. Lapo Ruffi. Rodolphe Luscher e
Valeria Sassanelli. ha assegnato 5 premi (l vincitore e 4
segnalati) e 8 menzioni su un totale di 69 proposte
progettuali.
Per il sito di Venezia la Giuria ha ritenuto di assegnare tre
ex aequo:
"Percorsi per riqualificare", degli architetti italiani Gregorio
Indelicato, Chiara Gugliotta. Mario Cottone, che costruisce
la relazione con l'edificio della stazione tramviaria e con il
sottopasso e si ripropone di rimodulare lo spazio
dell'edificio della stazione con un nuovo volume sospeso.
grazie all'attacco a terra interamente vetrato che
consente una forte relazione visiva tra interno ed esterno.
Il sistema dei pannelli, con fori circolari di tre misure, dà
30
all'esterno una sensazione di dinamicità nella regola. e
all'interno filtra la luce generando giochi di luce ed ombra
sempre diversi.
Nell'area dell'ex scalo il cuore del progetto è il parco, che si
estende sino al limite della linea ferroviaria. e include tutta
l'area passando dalla scala di giardino di città a quella di
parco urbano. La fruibilità dello spazio avvicina due
diverse modalità di spostamento: una lenta, fatta di
percorsi pedonali e ciclabili: e una veloce, legata alla
mobilità ferroviaria e al traffico veicolo re.
"Innesti Urbani", degli architetti italiani Andres Holguin,
Gilda Lombardi, Alessandro Deana. Elena Barbiere con il
collaboratore Benedetto Bertozzi, dove per l'ambito dell'ex
scalo ferroviario si propone lo spostamento di via Trento
sul limite est dell'area in modo da assicurare la continuità
spaziale e ambientale tra il nuovo parco e il parco del
Piraghetto; il recupero e l'integrazione nel disegno del
parco dei binari ferroviari ancora presenti come memoria
del luogo: recupero. la valorizzazione e la
rifunzionalizzazione degli edifici ex scalo merci da destinare
a servizi e delle due tettoie; la realizzazione di due sistemi
edificati diversi per tipologia e altezza. che hanno come
funzione quella di contenere e alimentare funzionalmente
il parco. Per la stazione si propongono nuove volumetrie in
aggiunta alle volumetrie esistenti in modo da valorizzare e
funzionalizzare il patrimonio edilizio esistente; la conferma
dei vuoti urbani presenti: la realizzazione di una nuova
piazza pubblica posta tra la stazione dei treni e l'edificio ex
poste.
"The territorial threshold", degli architetti italiani Francesco
Messina, Francesco Fragole, Daria Caruso, Giuseppe
Messina. Rosario Cristelli, Francesca Mazzone, Anna De
Marco con la collaboratrice Giorgia di Giorgi. Qui la
strategia progettuale propone di dare forma e identità al
bordo della città e ricucirlo per riformulare il senso del
limite verso Marghera e la ferrovia, trasformandolo in
confine valicabile e assumere un ruolo propulsore per la
città.ll progetto assume una valenza infrastrutturale sia in
termini dimensionali, confrontandosi con la scala della
linea ferrata. sia in termini gestionali, per governare le
istanze urbane, sociali e di mobilità,differenziate per
consistenza e natura. Un muro abitato segue il tracciato
della ferrovia declinando,attraverso la propria
disposizione, diversi gradi di urbanità e di configurazione
dello spazio pubblico. Un nuovo bordo che raccoglie la città
e le sue dinamiche, puntando a riordinare la vasta area di
progetto,attraverso due grandi elementi di scala
territoriale.
Tre menzioni speciali sono andate ai progetti:
"The Anatomy Lesson", degli architetti italiani Alessandro
Carmine Console e Gina Oliva:
"Match boxes",dell'architetto italiano Matteo Fraschini e
collaboratori Camilla Fasoli, Elisa Riviera. Fiorella
Nataly,Medina Zambrano;
"Sewing Threads", dell'architetto spagnolo -Jose Maria
Sanchez e collaboratori Eva Klenk, Alba Gonzalez. Elena
Nunez. Alida Regodon, Cristina Teran, Chiara Oggioni,
Paloma Diez Vallejo, -Jaime Martin Rivero, Sofien Kaabi,
lgnacio Hornillos Cardenas, Enrique Garda Margallo,
Francisco Sanchez;
"Canali urbani", degli architetti italiani Bianca Montorselli,
Flaminia Liberati, Daniele Carfagna, Walter Lafrate. Gaia
Rengo. Stefano Bigiotti.Eride Caramia, Leonardo Loy.
Per il sito di Milano è risultato vincitore il progetto dal titolo
"Landscape transition",del gruppo francese composto
dagli architetti Cyrille Lamouche, Cécilia Robergeaud,
Guillaume Chatelain.
È poi stato segnalato il progetto "Porto agricolo",
dell'architetto italiano -Jonathan Galli con gli architetti
Emiliano Capasso, Roberto Alesi, Serena Armandi,
Giammario Volatili e Serafino D'Emidio come collaboratori.
Quattro menzioni speciali sono andate ai progetti :
"Visioning porto di mare 2035", degli architetti francesi
-Julie Siol, David Pistre, Louis Bauchet; codice HX631, dal
titolo "San Rocco", degli architetti italiani Andrea
Fradegrada, Valentino Celeste, Simone Natoli, Giovanni
Munafò. Riccardo Riva: - "Pomerio", degli architetti italiani
Simone Sante, Laura Fabriani, Ester Bonsante, Alessandro
Zappaterreni; - RoomScape_Milano",degli architetti italiani
Lina Malfona. Elena Mattia, Monica Manicone, Gregorio
Froio.
PERCORSI PER RIOUALIFICARE GE774 Sciacca (AG)
INNESTI URBANI L0451 Venezia
THE TERRITORIAL THRESHOLD NU727 Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
THE ANATOMY LESSON BW788 Roma
MATCH BOXES GR211 Milano
SEWING THREADS KZ323 Madrid (ES)
CANALI URBANI Vl658 Roma
MESTRE, TERRITORIO NEL PERIMETRO DELLE SOSTENIBILITÀ E0021 Ascoli Piceno
GREEN ARCHEOLOGY JB821 Roma
CLASSIFICA FINALE DI EUROPAN 12 PER IL SITO DI VENEZIA
Gregorio Indelicato Chiara Gugliotta Mario Cottone
Andres Holguin Gilda Lombardi Alessandro Deana Elena Barbiera Benedetto Bertozzi
Francesco Messina Francesco Fragole Daria Caruso Giuseppe Messina Rosario Cristelli Francesca Mazzone Anna De Marco Giorqia Di GiorQi
Alessandro Carmine Console Gina Oliva
Matteo Fraschini Camilla Fasoli Elisa Riviera Medino Zambrano Fiorella Nataly
Jose Marìa Sanchez Maria José Sanchez Eva Klenk Alba Gonzalez Elena Nunez Alicia Regodon Cristina Teran Chiara Oggioni Paloma Diez Vallejo Martin Rivero Jaime Sofien Kaabi lgnacio Hornillos Càrdenas Enrique Garcia-Margallo Francisco Sànchez
Bianca Montorselli Flaminia Liberati Daniele Carfagna Walter lafrate Gaia Rengo Stefano Bigiotti Eride Cara mia Leonardo Lo)'
Davide Fratoni Maurizio Tempera Stefano Novelli Vasileios Kontos Rocco Puopoplo Gabriele Pede
Laura Fassio Emanuele Caporrella Renzo Sgolacchia Andrea Valentini
TITOLO DEL PROGETTO CODICE IDENTIFICATIVO Luogo di provenienza
L-SHAPED MESTRE RT873 Monterotondo (Roma)
WALKSCAPES XJ710 Roma
GLOCAL CRASIS ZM984 Trieste
STREETLIFE Bl330 Milano
SUPERNOVA CC621 Padova
WIREFRAME EF768 Venezia
RE. ME. AL684 Roma
HD/LD AY383 Gemona del Friuli
Capogruppo Altri componenti
(UD)
Enrico Ansaloni MORE GREEN SPACE IN A lvan Lomuti DENSER CITY David Varone EN983 Tommaso Modesti Venezia Marco Tius Anna Riciputo Giulio Galli
INTO THE NATURE INTO Alessia Maggio THEART Andrea Abatecola NB182 Raffaella Gatti Castel San Pietro Terme Micaela Vivaldi (BO)
Mauro Ventura DEFRAG Elia Snidero NN127
Alberto Pacor Venezia
Marcello Bondavalli URBAN HALL Nicola Brenna ODllO
Carlo Alberto Tagliabue Rotterdam (NL)
Stefano Tropea Alberto D'Asaro Amedeo Wolfango OTTO E TERZO
Alfredo Barba OU839
Corrado Lazzari Zaragoza (ES)
Francesca Finotti Roberto Levati Samuele Paudice LIFE UNE
Jessica Spinelli OW362 Olmi(TV) Luca Vacchini
Nicola Sirugo PERCORRENZE.
Zhao Muyun RIACOUISIRE LE
Federica Vassena CONTINUITÀ NEGATE.
Michel Carlona OR290
Luca Mezzalira Cammarata (AG)
Curzio Pentimalli Daniela Maiullari Emanuele Paladin M-SUM Francesco Poloniato MESTRE-SUSTAI NABLE
URBAN MOBILITY Alessandra Rampazzo SB995 Laura Frasson Venezia Alessandro Pizzolato Marcello Galiotto RECYCLED SPACES Michele Venturini YS889
Martino De Rossi Venezia
Isabella Tenti Roberto Brichese GREEN UNE
Maria Vittoria Porro YY962
Davide Pretto Palermo
Elisa Ferro Marco Caorlini Alvise Luchetta
Luigi Esposito TRACKS Gianni Ferrari ZP528
Stoccolma (SE)
Stefania Anzil PARALLAXIMEASURED Tino Carletti EMPHASIS Tania Teixeira ZU862 Elisabetta Paviotti Cesenatico (FC) Monica Vittorio
• Progetto segnalato
• Progetto meritevole di menzione speciale
Progetto partecipante
Andrea Martino Gion Tania Sarria Gloria Zanardo Nicola Fasolo Silvia Vicentini Guido Pantani
Maddalena Casa rotti
Andrea Boscolo Leonidas Paterakis Elia De Tomasi
Andreas Faoro Francesca Rizzetto Ariel Vazquez Paolo Ruaro
José Angel Rem6n Esteban Jana Brankova Hamoud Kamal Hussein
Giulio Vezzani Edoardo Verga n i
Francesco Scrudato Vincenzo Spataro Francesco Patti Leonardo Terrusa Nicola Albanese Livia Scibetta
Massimiliano Dellamaria Diego Gasparotto Alessia Castrignano
Antonio Zennari Alessandro Mognato
Pietro Airoldi Domenico Argento Sergio Sanno Vito Priolo Stanislao Gabriele Anello Roberto Lentini
Anna Pang
Maria Luisa Cappelli Francesco Gasperini Nicola Buccioli Valentino Brunetti Andrea Simone
31
3.3 LA TAVOLA ROTONDA DEL 26 FEBBRAIO 2014
Il 26 febbraio 2014 la Tavola Rotonda svoltasi presso il
Cotonificio di S. Marta deii 1Università IUAV a Venezia e
organizzata dalla Città di Venezia diventa occasione per
riunire gli attori dei diversi percorsi di studio e ri-disegno
che riguardano la stazione ferroviaria di Venezia - Mestre
e dei suoi dintorni.
Questi percorsi concorrono - in forme diverse - alla
elaborazione di un Accordo di Programma tra il Comune di
Venezia e la proprietà delle aree coinvolte. In sintesi sono:
• il percorso di studio del Programma Europeo RAILHUC,
un programma implementato attraverso il Programma
Centrai Europe e co-finanziato dal FESR a cui partecipa il
Comune di Venezia. Il programma RAILHUC studia
l'integrazione tra il traffico ferroviario passeggeri sui nodi
delle tratte ad alta velocità e le altre modalità di
trasporto. Una indagine realizzata appositamente.
esamina gli utenti della stazione di Venezia - Mestre e dei
passeggeri che la utilizzano:
• il Concorso di Progettazione Europan 12 che, indetto dal
Comune di Venezia e di concerto con Sistemi Urbani,
gruppo Ferrovie dello Stato. vuole ridisegnare l'assetto
fisico della stazione stessa e di alcune aree non ferroviarie
di proprietà delle immobiliari controllate dalle Ferrovie
dello Stato e da una immobiliare privata.
l progetti più interessanti emersi dal concorso. i cui esiti
sono stati resi pubblici nel Dicembre 2013, diventano
riferimento per la stesura di un accordo di Programma:
• la prossima estensione delle linee del tram. che porta nel
2014 all'apertura di una stazione tramviaria sotto alla
stazione ferroviaria e alla riorganizzazione di parte delle
linee degli autobus.
Numerosi gli interventi, di cui si riporta di seguito una
breve sintesi.
32
OSCAR GIROTTO Direttore dello Sviluppo del Territorio del
Comune di Venezia ricorda che ci sono vari processi in
corso sulla stazione ferroviaria di Venezia-Mestre, in
quanto non si lavora solo sulla rigenerazione di un'area e
sulle sue funzioni. ma anche sul suo ruolo di connessione
tra parti diverse del territorio.
ANDREA FERRAZZI Assessore all'Urbanistica del Comune
di Venezia evidenzia che la stazione ferroviaria di Venezia
Mestre è gestita da Grandi Stazioni. proprio perché si
tratta di un hub ferroviario tra i più importanti d'Italia.
Quando la linea AV da Milano e da Bologna sarà
completata, la sua importanza aumenterà. Il ri-disegno
non include solo la stazione ma anche l'ex deposito
ferroviario di Mestre e i giardini pubblici di via Piave a
Mestre.
UGO BERGAMO Assessore alla Mobilità e Trasporti al
Comune di Venezia la ritiene un'area strategica: se nel
'900 è stata un polo attrattore della città, attualmente è
un'opportunità per la rigenerazione della città. Anche
l'interscambio bus-treno deve essere migliorato.
CARLO DE VITO C.E.O. di "Sistemi Urbani", azienda del
Gruppo Ferrovie dello Stato, spiega che il suo ramo
societario è la parte del Gruppo Ferrovie dello Stato che
possiede le aree non connesse con la circolazione
ferroviaria. Rileva che 4 dei 10 corridoi intermodali Europei
attraversano l'Italia. Sottolinea come ci siano concorsi di
progettazione anche in altre Città Metropolitane in Italia
(Venezia lo diventerà a breve). Rileva che c'è una certa
debolezza nell'attuale catena di trasporto pubblico (nel
centro storico ad esempio).
STEFANO ANGELINI del Dipartimento Infrastrutture e
Mobilità della Regione del Veneto spiega che la Legge
Regionale del Veneto n·3s del 2001 disciplina gli accordi
tra settore pubblico e privato e illustra l'iter procedurale.
MATTEO STEVANATO e LUCIO RUBINI della Direzione
indagini svolte sul traffico passeggeri della stazione di
Venezia - Mestre sottolineando la forte funzione di
interscambio (illustrata più in dettaglio su un altro capitolo
della presente pubblicazione.)
DAVIDE MORELLO Direzione Politiche Sociali, ETAM
Animazione di Comunità e Territorio illustra le iniziative in
corso per combattere situazioni di degrado sociale attorno
alla stazione e promuovere attività di integrazione.
GIORGIO RONCATO in rappresentanza del Gruppo di
lavoro di via Piave sottolinea come sia importante il ruolo
dello spazio pubblico e che la progettualità non può essere
circoscritta all'area in particolare dei giardini pubblici e
come. per una vera rigenerazione. occorra valorizzare le
iniziative locali.
VIRGINIA GIANDELLI e MARILIA VESCO Europan 12
commentano l'esito del concorso di progettazione
rilevando che 29 sono i progetti ricevuti. L'eta media dei
team di progettazione è 30 anni. Gli Italiani, considerando
tutti i bandi Europan indetti nella sessione. sono secondi
per numero di partecipanti nell'intera Europa. Si sottolinea
anche un nuovo approccio alla progettazione: i progetti
sono "adattabili".
VALENTINA BASSATO Direzione Sviluppo del Territorio del
Comune di Venezia coordina l'illustrazione da parte dei
progettisti di alcuni dei progetti elaborati per il concorso di
progettazione. e conduce la "open discussion" che si svolge
successivamente.
Nella "open discussion" seguente. si affrontano i vari temi
emersi durante gli interventi: integrazione delle diverse
aree di progetto: sostenibilità finanziaria: percorsi ciclabili:
evitare la costruzione di nuovi volume sulle aree verdi:
fermate degli autobus. etc. L'obiettivo è tener conto di
tutto questo in vista della firma di un Accordo di
Programma tra Comune di Venezia e la proprietà delle
Mobilità e Trasporti del Comune di Venezia illustrano le aree.
3.4 l PROGETTI: L• APPROCCIO URBANISTICO
Le strategie per la trasformazione dei siti proposti con il
concorso Europan 12. sono oggetto. in questa sezione
introduttiva. di un raggruppamento sotto il profilo
territoriale. Le aree della stazione di Mestre. inserite nel
sub-tema di concorso "Reti territoriali", offrono una sfida
complessa non solo legata alla trasformazione. fisica e
funzionale. degli ambiti ma anche alla natura e al ruolo
che le stesse assumono rispetto al tessuto urbano e alle
dinamiche sociali preesistenti.
La città di Mestre. se si escludono i due centri storici di
Mestre e Marghera. del resto già normati da specifici piani.
si configura in realtà con i caratteri di una "periferia",
connotata: da una frammentazione del costruito, da un
prevalere di tipologie edilizie a palazzina o addirittura
unifamiliari. da un progressivo annullamento del rapporto
tra edificio e spazio pubblico. da una occupazione acritica
del suolo edificabile privato. da una prevalenza
nell'immagine urbana di elementi deboli e sempre
eterogenei (recinzioni. box auto. insegne e fatti decorativi
34
diversi, ... ).
Le proposte di piano regolatore per la Terraferma già
configurano una vera e propria riorganizzazione dell'intero
ambito territoriale attraverso due diverse strategie
operative. Da un lato. puntuali "esplorazioni progettuali"
per alcune aree strategiche (riorganizzazione territoriale
attraverso precisazioni dei bordi interni e degli assi
portanti); dall'altro, una trasformazione diffusa del tessuto
costruito. per mezzo di una nuova disciplina normativa. a
partire dalla specificità riconosciute nelle diverse parti
urbane.
Gli input forniti dal concorso non ponevano vincoli. nello
specifico, neppure in altezza, in quanto l'Amministrazione,
intendendo operare attraverso Accordo di Programma.
aveva inteso concordare la migliore trasformazione delle
aree di stazione. attraverso la condivisione di una nuova
soluzione planivolumetrica con tutti i soggetti coinvolti. Si è
chiesto tuttavia che lo sviluppo progettuale entrasse in
dialogo con i volumi della città esistente e con gli spazi
aperti presenti in prossimità delle tre aree a concorso.
oltre che relazionarsi con la scala territoriale. L'unico limite
è rappresentato dai vincoli di navigazione aerea ENAC per
cui gli ostacoli non devono superare l'altezza di 146,65 per
questa zona.
Gli esiti del concorso. in particolare la mancanza di un
effettivo vincitore, e la segnalazione di tre soluzioni
progettuali. danno in parte risposta all'ambiziosa e
complessa suggestione di concorso.
Governare la connessione dei progetti sulle aree a
concorso con la rete territoriale. avendo cura. da un lato.
al dialogo con il territorio circostante e dall'altro ad una
'chiusura protettiva' per evitare eventuali effetti negativi
di elementi detrattori presenti nel territorio circostante.
risulta un processo complesso. Solo alcuni progettisti
hanno costruito scenari suggestivi a scala urbana. con
approcci differenti e forse non del tutto completi, ma
meritevoli comunque di uno spazio dedicato.
THE TERRITORIAL THRESHOLD
Il progetto urbano ha un valore strutturale necessario a fondare le parti
della città che la presenza della ferrovia e le attività connesse, rendono
destrutturate. Un muro abitato, infatti, segue il tracciato della ferrovia
declinando, attraverso la propria disposizione diversi gradi di urbanità e di
configurazioni dello spazio pubblico. ~immagine del muro esprime
chiaramente l'idea di un nuovo bordo che raccoglie la città e le sue
dinamiche, puntando a riordinare la vasta area di progetto attraverso i due
grandi elementi di scala territoriale.
WALKSCAPES
La visione "globale" del luogo è l'elemento dominane sul quale è stato elaborato l'intervento: nuove prospettive di
fruizione e di miglioramento dettano nuove regole, da un lato tendono alla preservazione (assi della città), dall'altro
di sviluppo (nuovi edifici), al fine di compiere un progetto integrato di utilizzo contemporaneo legato al contesto. Si
esce totalmente dal concetto di urbanistica razionalista che imposta assi e perimetro ambiti in una grande scala, al
contrario dal piccolo si vuole generare il grande (..). Il secondo elemento generatore è la "linea del
tempo"conformata dalle spinte della città e dall'uso del territorio, diventando un camminamento che produce luoghi
(..). La direzione viene scandita da moderni menhir quali le torri solari che oltre ad assolvere al detto compito,
producono energia per autoalimentare l'intervento.
35
INNESTI URBANI
Si propone uno sviluppo della città a basso consumo di suolo. in cui vengono riciclate le strutture obsolete. con
l'inserimento di nuove architetture capaci di innestare nuovi cicli di vita: riqualificazione economica. sociale e urbana
dell'area attraverso l'inserimento di nuove funzioni e spazi pubblici e il miglioramento degli standard a verde;(..) La
proposta si articola in due momenti progettuali: il primo risponde alla richieste edificatorie effettive e attuali della
città, mentre il secondo completerà la capacità edificatoria prevista del piano mediante occupazione degli spazi
liberi lasciati a tale scopo (..). Intervenire sulla città costruita permette di ripristinare la continuità spaziale
rafforzando i tessuti urbani, permette l'introduzione di nuovi usi che soddisfano le necessità della comunità,
introduce nuove tipologie abitative, e destinazioni d'uso aumentando la mixitè sociale e funzionale (..).
36
GLOCAL CRASIS URBAN HETEROGENIS
La strategia di sviluppo proposta per l'area di concorso è finalizzato a finanziare un processo di genesi urbana
locale. attraverso la "crasi" delle eterogenee intenzioni progettuali. ( .. ) Il progetto di recupero si fonda su alcune
essenziali intenzioni evolutive: l'organicità urbana. la genesi del senso di appartenenza a origine con la progettazione
GREEN ARCHEOLOGY
del corretto ambito degli spazi pubblici e luoghi di pubblico interesse.(..)Mobilità integrata, intesa come dispositivi di
connessione tra gli approcci e i sistemi di trasporto pubblico e privato; (..). Sostenibilità economica (..)
Contestualizzazione ambientale come riduzione delle volumetrie. integrazione reale e controllata del verde pubblico.
37
3.5 LE AREE DI PROGETTO: LA STAZIONE FERROVIARIA
La riqualificazione della stazione di Mestre rappresenta
uno snodo essenziale per lo sviluppo urbanistico della
città. Rafforza in primo luogo uno dei principali punti di
snodo della rete ferroviaria del Nord Italia, cruciale per
tutta la mobilità verso le principali direttrici del Paese e
verso importanti aree internazionali in forte sviluppo. Al
riguardo, è utile sottolineare la prossima realizzazione
della fermata Alta Velocità che consentirà un salto di
qualità significativo nell'integrazione del capoluogo veneto
con le principali città del Paese. Si noti ancora come lo
sviluppo della stazione di Mestre riguarda sia una
infrastruttura di rilievo nelle relazioni territoriali di media e
lunga distanza sia in quelle di rango metropolitano:
Mestre rappresenta uno snodo fondamentale della rete
ferroviaria regionale (SFMR) in fase di completamento ed
avvio.
Il rafforzamento e lo sviluppo dell'infrastruttura su ferro.
integrata nella rete della mobilità pubblica cittadina (rete
bus e tram). permette di ipotizzare il significativo aumento
di importanza relativa dell'area nel sistema urbano e
territoriale veneziano. Allo sviluppo infrastrutturale deve
dunque essere affiancato lo sviluppo di funzioni che bene
si integrino nel contesto (terziario direzionale pubblico e
privato. strutture ricettive) e che ne qualifichino le
38
vocazioni.
L'elemento centrale dell'asse che idealmente raccorda il
centro di Mestre con il Centro di Marghera, è la stazione
ferroviaria di Venezia Mestre. che necessita di
riqualificazione urbanistica e rigenerazione di funzioni. al
fine di restituirla ad un ruolo preminente a servizio degli
insediamenti residenziali posti a nord (Mestre) ed a sud
(Marghera) potenziando inoltre la qualità dell'offerta al
viaggiatore in transito.
L'area posta a concorso corrisponde all'attuale edificio di
Stazione di Mestre dove il bando specificava "troverà
valorizzazione attraverso nuova allocazione di circa 10.000
mq di superficie lorda di pavimento provenienti dalla
C2RS66, i 5.100 mq di sp provenienti dalla nuova
destinazione assegnata all'area 3 e nella conferma della
volumetria già esistente nell'area di stazione. La somma
delle sp descritte dovrebbe riversare nell'area di stazione
27.000 mq circa di sp con le destinazioni consentite."
Ulteriori specificazioni del bando indicavano come gli edifici
presenti nel sito di progetto della stazione potevano
essere demoliti. a stimolo per una progettazione esempio
di edificazione sostenibile sia sotto il profilo della qualità
architettonica e urbanistica dell'intervento sia sotto il
profilo della sua sostenibilità economica e della capacità
attrattiva per investimenti privati. Le destinazioni d'uso
ammesse. nuova stazione con servizi connessi all'uso di
stazione, lasciavano libertà di pensare a nuovi usi o utilizzi
degli spazi. escludendo, quale unica destinazione non
compatibile con le funzioni di stazione. l'alloggio e/o
l'abitazione privata.
All'interno dell'area di progetto a concorso. insiste inoltre
la proprietà privata dell'Immobiliare Favretti
corrispondente al mapp. 2083 del Fg. 17 di Mestre. La
proprietà Immobiliare Favretti S.r.l. intende. avvalendosi
dello strumento dell'Accordo di Programma, convertire
l'edificio 'ex Poste' ad una destinazione ricettiva
alberghiera attraverso la riconversione del volume
esistente. Alcune proposte per lo sviluppo del nuovo
edificio sono già state prodotte dalla proprietà. l progetti
presentati hanno come minimo comune denominatore un
sedime lievemente inferiore a quello attualmente
occupato dall'edificio 'ex Poste', un incremento del 30% del
volume esistente ed un cambio di destinazione d'uso da
direzionale a ricettivo. Queste possibilità di trasformazione
generate dalla partecipazione all'Accordo di Programma.
dovranno tradursi in un beneficio pubblico per la città da
investire nelle opere di urbanizzazione a riqualificazione
dello stesso ambito di stazione.
La Stazione di Mestre - Immagini ©2014 Google. Map data ©2014 Google - 28
ID ALTEZZA AREA mq VOLUME mc NO PIANI DESTINAZIONE D'USO ID ALTEZZA AREA mq VOLUME mc NO PIANI DESTINAZIONE D'USO - 8,06 156 1259 2 Edificio RFI 4,87 645 3141 Pensilina treni - 3,29 304 1000 2 8,15 298 2429 Edifico RFI + Ex poste
4 Cabina Enel 19,9 1139 22659 3 - 15,33 627 9606 5 Edificio Uffici RFI 22,31 122 2724 3
6 2,88 141 407 2,91 20 58 3
3,26 431 1406 Edificio Uffici 7,59 253 1918 2
13,73 164 2253 4 Edifico Uffici 3,69 93 345 2 - 10,84 323 3502 4 Edifico Uffici - 4,07 51 206 2
SA 6,32 4339 27425 Pensilina 15 3,38 41 138 Annesso Edificio 5
10,77 336 3621 4 Edifico Uffici 16 2,52 33 83 Baracche cantiere
9 4,66 855 3985 Pensilina treni 17 5,3 75 396 Baracche cantiere
lO 4,59 1612 7398 Pensilina treni 18 2,35 15 36 Baracche cantiere
11 4,64 1583 7343 Pensilina treni - -
39
Edificio 8 - Fabbricato della stazione - 29 Edificio 13 Ex poste - Vista da Viale della Stazione - 30 Stazione di Mestre - Vista dell'ingresso principale dal binario 2 - 31
Edificio 5 - 32 Stazione di Mestre - Vista binari 2 e 3 - 33 Edificio 3 - 34
Edificio 13 - Vista dal Binario l - 35 Edificio 2 - Vista da Viale della Stazione - 36 Edificio 13 - Vista da Viale della Stazione - 37
40
38 - Vista della stazione di Mestre
41
PERCORSI PER RIQUALIFICARE
Il volume della nuova stazione, che sostituisce l'esistente, si estende per 280 mt (..) per circa 20 mt di profondità,
inglobando a destra l'area occupata dall'edificio della polizia ferroviaria e delle ex poste(..). Vi è un incremento della
volumetria con l'introduzione di due piani e un corpo aggettante (..). L'edificio appare come un volume sospeso.
_l r.,tf"""r"TTIT t ~ ·i 1·~-~~ lUI l. l" 1.U Hl l l ·1 1' ·H 't ... l =
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INNESTI URBANI
Il progetto si propone la realizzazione di una nuova piazza pubblica posta tra la stazione dei treni e l'edificio ex
poste. Questa piazza sarà motore della rigenerazione urbana dell'area e favorirà la mobilità e i flussi tra i diversi
42
grazie all'attacco a terra interamente vetrato (..). La lunga fascia trasparente ha un'altezza di 3.20, quota da cui
parte un rivestimento di pannelli perforati, che come una pelle, protegge gli spazi interni (..).
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sistemi di trasporto; l'inserimento di nuove volumetrie in aggiunta alle volumetrie esistenti in modo da valorizzare e funzionalizzare il patrimonio edilizio esistente (..); la conferma dei vuoti urbani presenti liberandoli da volumetrie
incongruenti e inserendo chiare destinazioni.
THE ANATOMY LESSON
Il progetto consiste nell'aggiungere alla mappa della Mestre in-attesa 3 nuovi elementi (..) elemento del "trittico
della terraferma" è costituito dalla Stazione di Mestre. La matrice formale alla base è quella della Trincea. La
stazione. quindi, diviene luogo urbano su più livelli che, oltre ad ospitare le attività e gli spazi di una stazione. ospita
nuovi luoghi per la cultura e il tempo libero(..).La stazione è costituita da una successione di spazi di differente forma
THE TERRITORIAL THRESHOLD Il progetto prevede la totale sostituzione dei manufatti esistenti con un edificio "infrastrutturale" che possa riordinare l'intera area e mediare il rapporto tra la città e il tracciato ferroviario. (. .. ). L'intervento si propone come
l'estrusione di una sezione che si articola secondo tre modalità: l'attacco a terra configurato come spazio a terra di
attraversamento e della mobilità; la piastra che contiene le attività collettive (..) mentre le stecche che si poggiano
e funzione posti tra due lunghi portici, alti 5 metri. che costituiscono 2 filtri tra questi spazi e viale Stazione da un lato e i binari della ferrovia dall'altro.(..) La decisione di interrare la stazione riesce. contemporaneamente a risolvere il
problema del collegamento tra Mestre e Marhera.(..) Non potendo portare i collegamenti trasversali al livello della stazione, abbiamo portato la stazione allivello dei collegamenti esistenti(..).
contengono funzioni legate al commercio, al terziario e al turismo.(..) La copertura della piastra è pensata come una
promenade sospesa sulla città che in alcuni patii trova le connessioni con i piano inferiori. In tutti i blocchi che
costituiscono il nuovo fronte. la facciata esposta a sud è caratterizzata da brise soleil che fanno da supporto a
dispositivi per l'energia solare.
43
MATCH BOXES
La strategia di progetto si concentra nel ricollegare i due tessuti urbani. attraverso la creazione di un nuovo fronte
adiacente alla linea ferroviaria che serve come come testa del sistema Mestre . che superando la stazione. crea
continuità fra le due città (Mestre e marghera). ora visivamente e fisicamente separate. Questa nuova scheda tra
città e infrastrutture. agisce come una soglia porosa in entrambe le direzioni grazie all'inserimento di un fronte
continuo e ripetibile. l suoi moduli di base creano un disegno chiaramente identificabile all'interno della maglia della
città contribuendo a percepire l'intervento come unificante per il tessuto urbano.
44
CANALI URBANI
Stabilire il concetto del tempo nella stazione ferroviaria è piuttosto complesso (prendere un treno. aspettare qualcuno .. ) la facciata lungo il Viale della Stazione è concepita come un elemento mutevole e adattabile; concetto
rappresentato anche dall'utilizzo del corten per realizzare l'involucro principale. Il rivestimento non arriva mai al
livello del suolo, assumerà colori variabili e influenzabili dalla luce ma anche dall'illuminazione interna dell'edificio. Il
complesso della stazione concepito come lungo canale si apre e cambia la sezione in corrispondenza di via Piave,
accogliendo l'asse via rio che arriva in corrispondenza della mezzeria.
\ "'
-
-· ...
MESTRE, TERRITORIO NEL PERIMETRO DELLE SOSTENIBILITÀ
Il disegno di progetto raffigura un'architettura parete. un presidio urbico che con enfasi perimetro e cinge la maglia
urbana di Mestre (..). La stazione è rappresentata come grande luogo pubblico. fisico e ideale, capace di suscitare le
relazioni virtuose con il luogo poiché riconoscibile, simbolicamente significativo (..). Il progetto dispiega una grande
copertura (..) determinando esiti formali e spaziali (..) quali la grande terrazza coperta. da cui è spiccata la
passerella . che esile si estende ortogonalmente ad essa e alle pensiline dei viaggiatori(..).
WALKSCAPES
La compos1z1one spaziale dell'edificio stazione è generata da una serie di esigenze costruttive. distributive e
soprattutto rappresentative della volontà di strutturare uno spazio di vita. (..) è un edificio che cresce si alza. ruota.
curva crea continuamente nuove prospettive tutte diverse. si evolve e si perde in fuga. Lo spazio centrale accoglie
l'atrio d'ingresso eh diventa anche distribuzione principale alla diverse funzioni contenute nell'edificio(..)ll simbolico
rapporto tra la copertura della stazione e il suo interno. invita l'utente a usufruire dei servizi all'aperto e godere degli
articolati percorsi e spazi alternati alla sistemazione a verde.
45
GREEN ARCHEOLOGY
La nuova stazione di Mestre è configurata come una porta lineare - un Portico - che agisce non solo come nuovo
elemento portante . ma vuole richiamare la tipologia del porticato presente ovunque nella realtà veneziana. così come nel centro storico di Mestre e nelle immediate vicinanze della stazione . Il nuovo porticato è l'infrastruttura
attraverso la quale si passerà per la stazione degli autobus, per i collegamenti con il sottopasso per Marghera e
con le piattaforme dei treni , per raggiungere la fermata del tram, per gli accessi pedonali alle auto e alle aree di
L-SHAPED MESTRE
Dal punto di vista funzionale e distributivo le due strutture ad "L'' rovesciata, nell'interspazio che le separa. vanno a
configurare una galleria attrezzata a più livelli, nella quale troveranno dislocamento tutte le funzioni in maniera da
creare uno spazio urbano protetto. luminoso e confortevole cosicché la città entri nella stazione e la stazione diventi
46
parcheggio. Sul retro. il portico diventa anche riparo per le piattaforme. Inoltre. è il tavolo su cui diversi oggetti sono
collocati. Alcuni servizi come: negozi. uffici amministrativi. parcheggi per biciclette e per automobili . il nuovo hotel, emergono infatti dalla parte superiore del portico. Il tetto è un giardino comune che mette in relazione le diverse
parti emergenti. Se le funzioni inferiori si presentano come le più pubbliche , per i passeggeri che si muovono da un
luogo all'altro , le parti superiori del tetto del portico rappresentano gli spazi relax adatti alle pause e ai tempi di
attesa dei viaggiatori , degli ospiti dell'hotel e degli stessi impiegati.
parte di essa. Il complesso ferroviario si trasformerà così in un nuovo portale intermodale dove nella struttura ad L
di dimensioni maggiori troveranno luogo principalmente i servizi ferroviari ed i servizi primari, mentre in quella di
dimensioni minori saranno dislocati i servizi secondari dal carattere prettamente commerciale e terziario.
SEWING THREADS
Il progetto propone la realizzazione di una nuova piazza pubblica posta tra la stazione dei treni e l'edificio ex-poste.
Questa piazza sarà motore della rigenerazione urbana dell'area e favorirà la mobilità e i flussi tra i diversi sistemi di
GLOCAL CRASIS
La strategia di sviluppo proposta per l'area di concorso è finalizzato a finanziare un processo di genesi urbana
locale. attraverso la "crasi" delle eterogenee intenzioni progettuali. ( .. ) Il progetto di recupero si fonda su alcune
essenziali intenzioni evolutive: l'organicità urbana. la genesi del senso di appartenenza a origine con la progettazione
trasporto: l'inserimento di nuove volumetrie in aggiunta alle volumetrie esistenti in modo da valorizzare e
funzionalizzare il patrimonio edilizio esistente ( .. ): la conferma dei vuoti urbani presenti liberandoli da volumetrie incongruenti e inserendo chiare destinazioni.
del corretto ambito degli spazi pubblici e luoghi di pubblico interesse.( .. )Mobilità integrata, intesa come dispositivi di
connessione tra gli approcci e i sistemi di trasporto pubblico e privato: ( .. ). Sostenibilità economica ( .. )
Contestualizzazione ambientale come riduzione delle volumetrie, integrazione reale e controllata del verde pubblico.
47
3.6 LE AREE DI PROGETTO: L•Ex SCALO MERCI
La scheda norma di Piano Regolatore C2RS n.66 per
l'ambito dell'ex scalo merci organizza le modifiche
urbanistiche pensando alla definizione del limite della città
a sud-ovest tra il parco del Piraghetto e l'asse ferroviario
VE-TV e VE-TS. Si prevede l'ampliamento del parco. la
ridefinizione del sedime della via Trento per dare soluzione
al nodo di collegamento tra il sottopasso al passaggio a
livello della via Gazzera e l'incrocio con la via Miranese in
direzione della stazione F.S .. e la realizzazione di nuova
residenza che affaccia verso la ferrovia su una fascia di
parco e verso la città con una successione di spazi pubblici
pavimentati.
Gli indirizzi di concorso indicano come tipo di intervento
possibile la libera demolizione di tutti gli edifici eccetto il
mantenimento del "magazzino merci" (fabbricato indicato
con il numero 8 all'interno dell'area) e la possibilità
facoltativa di mantenere. anche in parte. il cosiddetto
"magazzino V.O." (fabbricato indicato con i numeri 2 e 3
all'interno dell'area).
E' richiesto di mantenere parte o tutto del fabbricato
48
indicato con il numero 9 in particolare per la porzione
destinata a "Centro per l'affido e la solidarietà
familiare"del Comune di Venezia.
La destinazione d'uso indicata è prevalentemente
residenziale con possibilità di mixare destinazioni
complementari all'insediamento residenziale (negozi di
quartiere. servizi alla persona. attività direzionali. pubblici
esercizi. ... ) con un limite massimo di 4.300 mq di sp sul
totale dell'edificato. e integrazione degli standard di
quartiere in particolare verde con connessione al parco
Piraghetto.
La quantità di superficie totale realizzabile corrisponde a
quanto previsto dalla vigente V. Prg per la Terraferma.
21.500 mq di sp complessivi maggiorati dai volumi
provenienti dal mantenimento. con recupero obbligatorio,
del fabbricato "magazzino merci" e dall'eventuale
mantenimento con recupero. anche in parte. del
fabbricato "magazzino V.O".
All'interno dei 21.500 sp di volumi ex novo sviluppabili
null'area. dovranno trovare collocazione i circa 70 alloggi
provenienti dalla demolizione degli edifici posti a nord
dell'area (tra i due fasci di binari in direzione Trieste e in
direzione Treviso).
All'interno della procedura di Accordo di Programma le
superfici corrispondenti all'ambito dell'ex scalo merci
saranno cedute dalla proprietà, Rete Ferroviaria Italiana,
al Comune di Venezia assieme a tutti gli edifici sovrastanti
da demolire. L'operazione di valorizzazione dell'area. una
volta ceduta al Comune di Venezia, dovrà prevedere la
demolizione totale o parziale degli edifici esistenti. la
conferma delle previsioni di superficie lorda di pavimento
già previste dal PRG vigente. il trasferimento - a pari
tipologia e consistenza - dei volumi residenziali e
commerciali presenti nel quartiere tra le linee ferroviarie
per Treviso e per Trieste. L'intervento di demolizione e
nuova costruzione del comparto dovrà perseguire il
miglioramento della qualità architettonica e della
dotazione di standard di quartiere. anche attraverso
l'espansione dell'area verde del Parco del Piraghetto.
L'Ex scalo merci- Immagini ©2014 Google. Map data ©2014 Google - 39
l 3.C- L•Ex SCALO MERCI: CONSISTENZA DELLE VOLUMETRIE
ID ALTEZZA AREA mq VOLUME mc NO PIANI DESTINAZIONE D'USO
2,44 11 27 Cabina Ferrovia
5,13 135 691 Edificio Uffici
4,22 1161 4S9S l+ Edificio (deposito)
3A 4,52 374 1690 Pensiline/Tettoie
38 5,54 324 1795 Pensiline/Tettoie - 6,4 255 1632 2 Edificio Uffici - 4,4S 2491 11160 l+ Edificio (deposito)
5A 5,06 525 2655 Pensiline/Tettoie
58 5,06 344 1743 Pensiline/Tettoie
5,5 109 601 Pensiline/Tettoie
6 6,13 1276 7S21 Pensiline/Tettoie - 3,71 140 519 Edificio Uffici - 3,SS 19S 76S Edificio Uffici - 6,59 347 22S5 Deposito
SA 6,16 lOS 666 Pensili ne
SB 6,31 94 595 Pensiline
se 4,17 69 2SS Pensili ne
3,35 910 304S Ufficio
Ufficio Magazzino
Cabina Enel
Tettoia
3,3 149 492 Edificio
3,97 S33 330S Magazzini/Officina
15 5,05 761 3S44 Tettoia - 2,95 17 51 Cabina
3,17 3S 119 Pensiline/Tettoie
3,93 65 257 Tettoia in muratura
3,12 10 32 Cabina
2,21 63 139
5,05 16S S4S Tettoia in muratura
4,79 154 736 Deposito/Magazzino
7,16 112 79S 2 Deposito/Magazzino
23 2,74 15S 433 Pensiline/Tettoie - 2,65 72 192 Cabina
25 2,S4 153 435 Tettoie
26 3,05 17 51 Tettoie
27 2,63 3SO 1000 Tettoie
2S 2,32 3S ss Tettoie - -
100m
49
41 - Vista binari da cavalcavia della Giustizia 42 - Via Trento 43 - Via Trento
44 - Ingresso area Ex scalo merci 45 - Vista interna dell'area Ex scalo merci 46 - Vista interna edifici Ex scalo merci
47 - Vista esterno edificio Ex scalo merci 48 - Via Trento verso viale della Stazione 49 - Vista binari da cavalcavia della Giustizia
51
INNESTI URBANI
Il progetto propone lo spostamento di via Trento sul limite est dell'area in modo da assicurare la continuità spaziale
e ambientale tra il nuovo parco e il parco del Piraghetto; il recupero nel disegno del parco dei binari ferroviari ( ... ); il
recupero degli edifici ex scalo da destinare a servizi e delle due tettoie ( .. ); la realizzazione di due sistemi edificati
diversi per tipologia e altezza ( .. ). Il primo a est è costituito da tre serie di case a schiera ( .. ) il secondo a ovest
dell'area è costituito da quattro edifici residenziali di dimensione e altezza analoghe a quelli del quartiere Piraghetto.
53
MATCH BOXES
Una strada verde, naturale e urbana, è l'elemento di collegamento di tutto il progetto. Supera la barriera della
stazione per continuare verso la città giardino. Il collegamento verde è accompagnato da un sistema di mobilità
lenta che penetra nella stazione e poi penetra nella maglia urbana in collegamento con le piste ciclabili (disponibili e
previsti). La posizione dei moduli edificati si basa su uno studio fatto sui binari della città esistente, mantiene gli assi
principali, e li prosegue mantenendoli legati tra loro.
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GREEN ARCHEOLOGY
Il sito di progetto corrispondente all'ex scalo merci, destinato a diventare un grande, maestoso parco,che
rappresenterà l'estensione del parco del Piraghetto: con una 'foresta' a Permacultura, la nuova area verde avrà
bisogno di più tempo per organizzare se stessa rispetto ai tempi necessari per la costruzione degli edifici. Gli edifici
preesistenti, le strutture ex depositi merci vengono mantenute e ristrutturate per diventare. nel tempo, piccoli
incubatori per l'avvio di imprese o atelier. Le nuove architetture. che saranno principalmente edifici residenziali, con
le loro facciate completamente aperte (con un sistema scorrevole e interamente pieghevole di filtri solari)
consentiranno una completa esperienza di godimento di ( questi nuovi) paesaggi urbani e verdi. Il nuovo quartiere
potrà diventare un esempio positivo di integrazione dell'umanità con la natura ..
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CANALI URBANI
(..) Il tetto piattaforma guida verso il parco; Lo scalo merci esistente diventa parte integrante del sistema con lo
scopo di inserire il "vecchio" in un processo di rigenerazione e di utilizzo tanto da essere impiegato come luogo per
eventuali eventi. (..) lo spazio si espande ed il concetto di ritmo sbiadisce per meglio adattarsi al carattere aperto e
arioso del grande spazio verde (..). l ritmi urbani sono estremamente mutevoli: la velocità dettata dal portico varia
dal resto dei servizi che in alcune occasioni diventano piazze. Nel volume destinato ad uso residenziale sono state
previste delle piazze/ballatoi per offrire delle pause a chi sta facendo rientro nelle proprie abitazioni. l servizi sono
dislocati al piano terra sotto delle rampe verdi mentre l'accesso alle residenze si trova a quota 5 metri.
GLOCAL CRASIS
Il dispositivo urbano è progettato per collegare l'ex-scalo merci, zona terminale della città, allo stile di vita del centro
città; la ferrovia viene individuata come un limite da cui partire per il recupero della scala urbana, caratterizzata
dalla nuova piazza e dall'integrazione con il parco del Piraghetto, nella sua doppia identità di parco pubblico e
residenziale. L:argine verde è il vero collegamento ciclo-pedonale tra la zona della stazione ferroviaria e. a un livello
superiore. il nuovo quartiere residenziale. fino a discendere verso la piazza collegandosi poi ai circuiti ciclabili
esistenti.(..) Tutte le costruzioni sono caratterizzate dagli orti-giardino privati affacciati al percorso-giardino pubblico
che attraversa il quartiere. connesso con il parcheggi destinato ai residenti. situato sotto l'argine verde che protegge l'area dall'infrastruttura ferroviaria.
55
THE ANATOMY LESSON
Il progetto consiste nell'aggiungere alla mappa della Mestre in-attesa 3 nuovi elementi (..). Il Recinto è la matrice
formale alla base del progetto delle residenze nell'area. Il progetto è costituito da due corti quadrate di 120 m di lato l'una e di 78 m l'altra. poste all'interno di un fitto bosco di alberi ad alto fusto. L:interno delle corti. (..) attorno al
quale sono disposte le residenze che, quindi, costituiscono il bordo e la separazione tra l'interno/prato e
l'esterno/bosco. (..) le corti quadrate divengono dei recinti/radura che, separando il bosco esterno pubblico (naturale
prosecuzione del bosco del Piraghetto) dal prato interno collettivo, ribaltano il classico binomio interno/esterno(..).
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56
L-SHAPED MESTRE
Geometricamente esatte, le due torri articolano i propri volumi riproponendo il concept della doppia L- utilizzato per
organizzare la sezione della stazione - che qui diventa il nucleo attorno al quale si sviluppa la pianta. La prima L, più
piccola e completamente piena, accoglie gli ambienti di servizio quali scale e ascensori; la seconda L più grande e
sovrapposta a creare un quadrato, contiene gli spazi residenziali. (..) Il sistema naturale inserito all'interno di un
contesto urbano definito assume dei connotati di solidità e plusvalore. Le linee di progetto(..) lavorano all'interno dei
parchi come delle propaggini urbane che determinano dei percorsi di penetrazione "aggrappando" il costruito al
naturale come dei cavi in tensione ..
MESTRE, TERRITORIO NEL PERIMETRO DELLE SOSTENIBILITÀ
(..) si giunge attraverso il muro che si dispiega parallelamente ai binari e che può essere percorso come una
moderna passatoia di ronda (..) alle aree di sedime dell'ex deposito. che giacciono prospicienti e parallele a essa;
sono sollevate al di sopra di un basamento(..) che è inteso come fondamenta su cui impostare gli edifici residenziali
che (..) costituiscono rappresentazione della vocazione di tale brano di città. Essi perimetrano e cingono l'area di
pertinenza del sinuoso disegno murario (..) inteso quale grande piazza, "vuoto urbano"(..) in rapporto con installazioni
e attrezzature, quali la torre direzionale che snella ed esile si eleva su di un basamento che riprende un modulo di
6X6 (..). Questo sistema investe le superfici del sedime degli edifici residenziali scandendone la partitura. Su
ciascuno dei 4 corpi di fabbrica sono impostate delle torri le cui altezze confermano lo skyline del tessuto urbano
(..).L'impianto planimetrico del complesso residenziale intende celebrare (..)il progetto dell'ospedale civile di Venezia
presso l'area del macello comunale di San Giobbe di Le Corbusier.
WALKSCAPES
Una nuova immagine dell'abitare: leggera e mutevole, adagiata sul territorio e dettata dalle direttrici della città (..)
Gli edifici comunicano con la collina artificiale grazie a terrazzi/ballatoi del primo o secondo piano che annegano in
essa.(..) al suo interno vengono collocati le cantine e i garage delle abitazioni nonché i magazzini dei fabbricati
destinati ai servizi. inoltre nella parte di confine a ovest. trova vita una seconda strada a scorrimento veloce che
permette nuove connessioni (..).
57
3.7 LE AREE DI PROGETTO: l GIARDINI DI VIA PIAVE
Le vicende urbanistiche dei giardini di via Piave. nate con
la demolizione di una serie di tre edifici simili agli attuali.
ancora esistenti, le cosiddette "case dei ferrovieri", si
relazionano fortemente con i temi della riqualificazione
degli spazi ferroviari.
Via Piave è la porta di Mestre è il primo sguardo, la prima
impressione sulla città. Via Piave (intesa come zona
stazione - zona Piraghetto fino a via Cappuccina e Corso
Del Popolo) è caratterizzata da alcune questioni legate
all'ordine pubblico a cui si è sommata, per tutta la prima
decade del 2000, la forte immigrazione e il conseguente
cambiamento demografico che ha modificato. in un tempo
rapidissimo. il tessuto sociale. Pur essendo un'asse
importante che collega il centro di Mestre alla stazione. la
stessa presenza della stazione accentua le problematiche
sociali dell'area di via Piave. Una sorta di corto circuito in
cui la necessità di ristabilire un ordine pubblico e sociale
sembra passare anche per la necessità di riacquisire un
decoro urbano e una nuova funzionalità dell'area trattata
dal concorso.
58
In questo contesto si è mosso l'intervento di Etam. Servizio
di Animazione di Comunità e Territorio del Comune di
Venezia: promuovendo processi di partecipazione.
incentivando la cittadinanza attiva. valorizzando le risorse
positive e accompagnando gruppi di cittadini che si sono
presi cura del loro territorio. Etam segue iniziative come
laboratori di convivenza. di coesione sociale. di sviluppo
della conoscenza delle diversità culturali, dello scambio e
dell'integrazione e per l'ambito dei giardini Etam ha
collaborato con il Gruppo di lavoro di Via Piave. Ne sono
nate iniziative originali e positive. mirate a rioccupare e
riappropriarsi di spazi degradati che sono spesso usati in
maniera impropria: i giardini di Via Piave. l'area verde di
Via Sernaglia, il parco Piraghetto. la Stazione. e Casa
Bainsizza. In quest'ultimo caso, i cittadini del Gruppo di
lavoro di Via Piave. attraverso una sottoscrizione. hanno
risanato l'immobile, in stato di abbandono. dato in
comodato d'uso gratuito dalla proprietà in cambio di lavori
di ristrutturazione e guardiania. L'edificio. tra le case dei
ferrovieri. in piena zona Piave diventa luogo d'incontro e
ospitalità per la cittadinanza.
All'interno di questo quadro gli elementi forniti in sede di
concorso chiedevano la riqualificazione dell'area,
progettandola con funzione di giardino pubblico fruibile di
quartiere. attrezzato esclusivamente con sottoservizi e
piazzole che possano ospitare. in strutture rimovibili,
mercati stagionali, farmer's market. stand di promozione
prodotti, etc ...
Non è prevista la realizzazione di nessun volume: infatti il
volume maturato. a fronte della cessione della superficie
al Comune di Venezia, verrà trasferito. sommandosi ai
volumi già esistenti. sull'area di Stazione. La valorizzazione
dell'area verde lungo via Piave si sostanzierà nella
attribuzione alla stessa di una volumetria pari alla
sottozona residenziale Bl contermine (i.f. 1.5 mq/mq).
Il Comune di Venezia, a cessione avvenuta, attiverà la
riqualificazione attraverso un progetto di opera pubblica
che restituirà i giardini di via Piave all'uso della città.
l Giardini di Via Piave - Immagini ©2014 Google. Map data ©2014 Google - 50
51 - Percorso interno ai giardini di via Piave
52 - Vista dei giardini di via Piave 53 - Vista dei giardini lungo via Piave 59
PERCORSI PER RIQUALIFICARE
Mantenendo l'alberatura esistente. si procede per piccoli interventi di
riformulazione dei percorsi (. .. ) Il percorso. insieme a un sistema di quote
differenti genera spazi di seduta liberi. all'ombra degli alberi e stabilisce due
ambiti, uno più prossimo agli edifici dove si predispongono i giochi dei
bambini e le aiuole verdi prive di bordo si fondono con la terra senza soluzioni di continuità; l'altro più vicino al bordo strada dove la
pavimentazione. in terra stabilizzata. disegna una piazza per mercati
temporanei e piccoli stand fieristici.
MESTRE, TERRITORIO NEL PERIMETRO
DELLE SOSTENIBILITÀ
Nell'area pubblica attrezzata di via Piave. piani lastricati e verdi si
avvicendano denunciando modesti dislivelli, corredati da esili pergole, ave
possono essere ospitati piccoli mercati stagionali a servizio dell'aggregato
urbano prospiciente; orientati nella direzione stabilita da un percorso pedonale e ciclabile che si estende da un vertice e l'altro dell'area, distinto
da un' alberatura che arricchisce il patrimonio vegetale esistente, e si
costituisce quale diaframma rispetto ai tracciati viari destinati al traffico
veicolare.
60
3.8 l GIARDINI DI VIA PIAVE- IL FARMER•s MARKET
L'area dei giardini di via Piave è attualmente destinata a
parco di quartiere, caratterizzato da una oramai folta
vegetazione. da alcune attrezzature di arredo urbano e da
un percorso pedonale che lo attraversa con andamento
curvilineo lungo tutta la lunghezza.
L'Amministrazione comunale, ancor prima di veder definiti
gli esisti del concorso. ha espresso la volontà di
riqualificare l'area sia sotto l'aspetto architettonico sia
intervenendo sul profilo di carattere sociale.
L'intervento si propone di attrezzare l'area a verde
definendo le condizioni per ospitare attività commerciali di
qualità o meglio un "Farmer's market'' con i prodotti delle
aziende locali, principalmente agricoli. Un mercato rionale
con venti piazzole di sosta, fornite di acqua ed energia
elettrica, collegate da un percorso pensato in tavolato di
legno per consentire la semplicità dell'intervento e un
basso impatto con l'area a verde in cui si inserisce.
Di seguito si riportano le osservazioni di una
62
rappresentanza di cittadini. il Gruppo di lavoro di Via
Piave. raccontate durante la tavola rotonda del 26
febbraio 2014, focalizzata sulle proposte progettuali
emerse dal concorso Europa n, dove si è cercato comunque
di dare uno spazio e voce a chi in concreto vive le aree di
concorso.
"Per quanto riguarda i Giardini di via Piave consideriamo
positiva( .. .) l'acquisizione da parte dell'amministrazione
comunale. Valutiamo con interesse anche il progetto per
l'inserimento di un mercato (biologico. km O. ecc.).
Considerato il fatto che occorra anche valutare la
compatibilità del mercato con la funzionalità di parco
(assumendo come limite concreto la sua esigua
estensione( .. .). Un intervento sui Giardini di Via Piave deve
prevedere una proposta di gestione degli spazi pubblici
circostanti (fra i più critici dal punto di vista della micro
criminalità e dello spaccio di stupefacenti), ( . .) ma con esso
anche il reticolo di strade e stradine che si distendono a
comprenderli da via Piave a via Cappuccina. Sulle
modalità di ri-progetto di questi spazi pubblici degradati,
la proposta del Gruppo di lavoro di via Piave è che non si
tratti tanto di un progetto calato dall'alto ma frutto della
possibilità di svolgervi permanentemente attività di varia
natura da parte delle associazioni culturali di cittadinanza
attiva."
Il messaggio è chiaro. La trasformazione di un luogo
dipende dall'intervento di tutti; la politica sociale senza un
intervento coordinato con tutti gli altri settori non è
sufficiente, non ha completa efficacia sul contesto. O
meglio: se le azioni sociali non sono accompagnate da
interventi coordinati con altri ambiti (commerciale,
culturale, urbanistico, viabilistico, ecc .. ) e condotte con
processi partecipati, la loro efficacia è minore e fatica a
creare cambiamenti positivi e permanenti.
3.E- PROGETTO PER l GIARDINI DI VIA PIAVE
~ Parcheggio Auto
~ Area carico-scarico
~ Parcheggio Bici
Piazzola Farm Market
Illuminazione pubblica
63
3.F- LE AREE DI PROGETTO NELLA CITTÀ DI MESTRE
65
RAILHUC LOCAL LEAFLET No 2
PROSSIMA FERMATA MESTRE RITMI/SPAZI/PROGETTI PER LA RIQUALIFICAZIONE
DELLE AREE FERROVIARIE
Questo progetto è implementato attraverso il Programma CENTRAL EUROPE co-finanziato dal FESR RAILHUC Project- http://www.railhuc.eu/
COMUNE DI VENEZIA
Sindaco
Giorgio Orsoni
Assessore all'Urbanistica
Andrea Ferrazzi
Assessore alla Mobilità e Trasporti
Ugo Bergamo
Direzione Sviluppo del Territorio
Direttore
Oscar Girotta
Dirigente
Luca Barison
Settore Urbanistica Terraferma
Valentino Bassato
Betti Tombolato
Settore Mobilità e Trasporti
Lucio Rubini
Matteo Stevanato
Settore Sviluppo Economico Politiche
Comunitarie e Processi Partecipativi
Isabella Marangoni
Marco Popolizio
Michele Vernier
Direzione Affari Istituzionali
Paolo Ortelli
Direzione Politiche Sociali, Partecipative e dell'Accoglienza
Servizio ETAM
Roberta Zanovello
Alice Cesco
Davide Morello
Direzione Lavori Pubblici
Claudio Carli
Claudio Ficotto
Progetto Grafico
Filippo Lavato
Fotografie
Giorgio Bombieri
ASSOCIAZIONE EUROPAN ITALIA
Virginia Giandelli
Marilia Vesco
GRUPPO DI LAVORO DI VIA PIAVE
Ruben Baiocco
Leopoldo Mattei
Giorgio Roccato
INDICE
l.
2.
3.
4.
INTRODUZIONE
INQUADRAMENTO
RAILHUC Cooperazione europea per l'integrazione dei nodi ferroviari d'interscambio
2.1 Indagine ai passeggeri della stazione di Mestre
EUROPAN
3.1 Europan 12 - La città adattabile - Inserire i ritmi urbani
3.2 Europan 12 - Gli esiti del concorso
3.3 La tavola rotonda del 26 febbraio 2014
3.4
3.5
3.6
3.7
3.8
l progetti: l'approccio urbanistico
Le aree di progetto: la stazione ferroviaria
Le aree di progetto: l'ex scalo merci
Le aree di progetto: i giardini di via Piave
l giardini di via Piave - il farmer's market
CONCLUSIONI
5
6
8
12
24
26
30
32
34
38
48
58
62
64
INTRODUZIONE
Sono lieto di raccontare come si inserisce questo concorso all'interno di un lavoro complessivo che stiamo compiendo insieme a molti soggetti. La stazione di Mestre è una delle grandi stazioni del nostro paese: non a caso è gestita da Grandi Stazioni e non da Cento Stazioni in quanto è una delle tredici stazioni più importanti a livello nazionale. E' un nodo rilevante di arrivo e anche di interconnessione all'interno di corridoi europei di grande rilevanza. che avrà in futuro ulteriori prospettive di crescita legate sia alle dinamiche nazionali che internazionali. Si pensi alle ricadute dello sviluppo del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (S.F.M.R.) e dell'alta velocità/alta capacità. E' evidente che l'importanza della stazione di Mestre relativamente al flusso del traffico merci e passeggeri non trova adeguato riscontro nella sua qualità urbanistico/funzionale. Nel marzo del 2010. la precedente Amministrazione comunale firmò un Protocollo d'Intesa che impegnava i soggetti firmatari a uno sviluppo della stazione di Mestre. In questi mesi abbiamo compiuto un lavoro paziente insieme a RFI. e gli altri soggetti per rimodulare il protocollo in funzione di una fattibilità e di una sostenibilità reale. Dall'approfondimento congiunto tra Amministrazione comunale e RFI Sistemi Urbani è emerso con chiarezza che i contenuti di tale protocollo erano da rivedere. Le dinamiche economiche di sistema e le conseguenti ricadute urbanistiche comportano infatti la necessità di rivedere quanto già sottoscritto nella logica della sostenibilità economica. urbanistica e ambientale. Si è dunque ripartiti ridefinendo un Accordo di Programma che impegna l'Amministrazione Comunale. RFI Sistemi Urbani. Grandi Stazioni, Immobiliare Favretti e Regione del Veneto. a puntare decisamente nel rilancio urbanistico e funzionale di tutto l'asse della stazione. Si tratta di una grande occasione e di un importante impegno che permetterà una riqualificazione generale di una parte così strategica della città di Mestre. Gli ambiti dell'Accordo infatti non si esauriscono nella stazione ma comprendono anche i giardini di Via Piave e l'ex scalo merci. In questo modo si darà avvio ad una rigenerazione urbana tanto importante quanto necessaria.
Allo stesso modo si potenzierà l'interscambio tram. bus e treno nelle sue declinazioni alta velocità/alta capacità e SFMR valorizzando al meglio il tunnel tranviario di collegamento tra Mestre e Marghera. Un lavoro analogo lo stiamo compiendo per l'accesso alla stazione di Marghera in particolare da Via Ulloa. Anche lì un'importante operazione di rigenerazione urbana sarà accompagnata da un incremento qualitativo delle funzioni destinate a stazione. In tale modo l'importante stazione di Mestre avrà un duplice accesso di alta qualità e altamente funzionale. All'interno di questo percorso, che trova esito nell'Accordo di Programma. abbiamo voluto inserire tale progetto all'interno del concorso EUROPAN 12. Le idee progettuali proposte da decine di giovani architetti provenienti da tutta Europa. saranno un importante contributo allo sviluppo attuativo dell'Accordo stesso. D'altro canto i lavori già in corso ne sono i primi stralci funzionali (mi riferisco in particolare all'interscambio di Piazzale Favretti. ai lavori di restyling in corso della stazione. al bici park. all'autoparco). Desidero ringraziare tutti coloro che hanno partecipato al percorso fin qui svolto. i miei collaboratori che con grande competenza e passione stanno lavorando dietro le quinte. l'Amministratore Delegato di RFI Sistemi Urbani dott. De Vito che ha dimostrato una grande velocità e flessibilità nel ripensare con noi i progetti legati al vecchio Protocollo di Intesa. tutti coloro che lavorano con EUROPAN che si stanno dimostrando un'inesauribile fonte di ispirazione.
ANDREA FERRAZZI Assessore all' Urbanistica. Edilizia Privata ed alla Gestione partecipata del Territorio.
Negli ultimi decenni abbiamo assistito a processi ambiziosi di riconversione di aree portuali in molti dei più importanti complessi urbani europei. laddove la rigenerazione dei cosiddetti waterfront ha permesso la completa riorganizzazione. e anche riappropriazione da parte delle città, di ampi spazi portuali dismessi. Altrettanto sta succedendo per le aree interessate dai sistemi ferroviari. Nei secoli scorsi erano i punti dai quali si organizzavano gli insediamenti produttivi e insediativi. In questi tempi, attorno a queste aree, nuove opportunità
sembrano nascere per ripensare ampie parti di quartieri delle nostre città. È il caso anche di Mestre, laddove l'infrastruttura ferroviaria ha rappresentato per molto tempo una cesura tra parti importanti del suo territorio e che adesso l'Amministrazione Comunale intende ricucire proprio valorizzando il nodo ferroviario e le aree limitrofe. In tema di mobilità. le sfide che abbiamo dinanzi per le nostre città ci chiamano ad affrontare con successo la razionalizzazione delle infrastrutture e la sostenibilità dei sistemi a supporto della mobilità delle persone e delle merci. La sfida può essere sostenuta favorendo un'efficiente intermodalità tra diversi sistemi di trasporto, razionalizzando le diverse reti e garantendo un facile interscambio tra queste. Intorno al sistema del trasporto pubblico locale - sia esso su gomma o su rotaia - l'area centrale di Mestre e la sua stazione rappresentano la massima opportunità in tal senso. Il tram in particolare. con il completamento del tratto di rete verso Marghera e il prossimo arrivo a Venezia. I'SFMR (il sistema ferroviario metropolitano di superficie) e le stazioni come hub efficiente di raccordo, potranno creare un miglioramento complessivo della città e dell'accessibilità a Mestre. Accessibilità che costituisce presupposto per esprimere le potenzialità residenziali, economico-sociali, culturali di un territorio in una piena integrazione soprattutto con l'area vasta metropolitana. Per quel che riguarda la stazione di Mestre. la presente pubblicazione vuole dare testimonianza dei molti interventi avviati nei mesi scorsi che stanno modificando radicalmente l'assetto morfologico e di funzionalità dell'area. La fermata ipogea per il collegamento tram-treno. il terminai autobus di superficie, il BiciPark recentemente inaugurato. il Bike-Sharing sul fronte nord e sud e il prossimo nuovo parcheggio per auto multipiano. andranno a completare un disegno complessivo di efficientamento dei servizi in termini di integrazione modale. Sono ancora molte le azioni da intraprendere nel breve periodo: queste dovranno includere gli interventi necessari di riqualificazione, compatibili con la realtà socio-economica del momento. per non correre il rischio che, per aspettare "il meglio", si perdano le opportunità che invece possiamo cogliere nell'immediato.
Avv. UGO BERGAMO Assessore alla Mobilità e Trasporti
5
l. INQUADRAMENTO
6
L'area della stazione di Mestre, importante nodo di
scambio sia per le merci che per i passeggeri. si pone al
centro di due vasti ambiti urbani - Mestre e Marghera - e
può rappresentare. una volta riqualificata sotto il profilo
edilizio e rigenerata nelle funzioni urbane. non più
momento di cesura e separazione fra le due parti di città,
ma nuovo elemento di cerniera che infrastruttura e
raccorda le aree.
Questa riflessione ha animato l'agire dell'Amministrazione
Comunale di Venezia quando ha intrapreso il processo di
riqualificazione sulla stazione di Mestre attraverso la
promozione di un Accordo di Programma finalizzato alla
riqualificazione e rigenerazione dell'hub ferroviario.
La stazione ferroviaria di Mestre, al centro dell'asse che
idealmente raccorda gli insediamenti residenziali posti a
nord (Mestre) e a sud (Marghera). con l'entrata in esercizio
della linea tranviaria da Favaro a Marghera.
rappresenterà per la città il nodo di interscambio fra
trasporto ferroviario, trasporto tranviario e linee dei bus
urbani ed extraurbani, collegando di fatto tra loro tutte le
modalità di trasporto pubblico e. al contempo. svolgendo.
a scala urbana. quel ruolo di promotore di una mobilità
sostenibile e sostitutiva del trasporto su gomma
attraverso la connessione della rete ciclopedonale
esistente a tutti i mezzi di trasporto pubblico. mentre .a
scala territoriale. connettendo Mestre. e quindi anche la
Venezia insulare. alla città metropolitana e ai servizi
ferroviari SFMR e di alta velocità.
Questo fascicolo si propone di rendicontare, per sommi
capi. il percorso di studio e approfondimento che il
Comune di Venezia ha condotto nell'affrontare un tema
così complesso qual è quello della progettazione delle aree
di stazione.
Con questa volontà di approfondire i temi che stanno alla
base dell'Accordo di Programma. ci si è confrontati nel
corso dell'ultimo anno. con due progetti di respiro
europeo: Railhuc ed Europan. che con presupposti e
metodologie diverse. indagano e prefigurano i possibili
futuri scenari.
Il Progetto Railhuc. finanziato dall'Unione Europea. mette
insieme tredici partner, provenienti da otto paesi europei,
che cooperano per rafforzare e migliorare l'
interconnettività attraverso l'integrazione tra i sistemi di
trasporto urbano e regionale e il sistema ferroviario
nell'area dell'Europa centrale. La finalità del progetto è
l'integrazione intermodale degli hub ferroviari con i tre
livelli differenti di trasporto pubblico: il sistema Ten-T. i
sistemi di trasporto regionali e locali su rotaia e non.
Obiettivo del progetto è lo sviluppo di modelli. di concetti e
di strategie coordinate tra i partner. per superare
strozzature o colli di bottiglia della rete e. al momento. ha
dato. per il nostro caso di studio. la possibilità di studiare
nel dettaglio i flussi e i modi di utilizzo dei luoghi della
stazione. l grafici di sintesi. riportati nella pagine a seguire.
traducono e restituiscono l'indagine. evidenziando.
attraverso i numeri. la complessa vitalità e i nuovi ritmi
della stazione di Mestre che obbligano ad un uso diverso
degli spazi e ad un ripensamento delle funzioni assolte.
Europan è una federazione europea di organizzazioni
nazionali che gestiscono concorsi di architettura seguiti da
realizzazioni o studi urbani. lanciati simultaneamente da
più paesi su un tema e con obiettivi comuni. In ogni paese.
l'organizzazione dei concorsi è affidata a una struttura
nazionale che si impegna a organizzare il concorso sullo
stesso tema, secondo le medesime regole e negli stessi
termini degli altri paesi membri.
Per la dodicesima edizione. Europan. ha bandito il
concorso sul tema generale: La città adattabile. inserire i
ritmi urbani; l'edizione si è inserita nel quadro di ricerca di
un nuovo modello di città, convinti che l'architettura e
l'urbanistica svolgano un ruolo importante nell'evoluzione
dei territori e dei paesaggi urbani. degli spazi pubblici della
città. delle relazioni sociali e delle condizioni di vita dei
cittadini del XXI secolo e che quindi contribuiscano in modo
determinante alla vita culturale europea e all'identità
dell'urbanità europea.
Per l'area della stazione di Mestre e per gli ambiti ferroviari
posti nelle vicinanze della stazione. prevalentemente di
proprietà di Rete Ferroviaria Italiana. i giovani architetti
partecipanti al concorso europeo Europan 12, hanno
proposto progetti adattabili nel tempo attraverso un
percorso di rigenerazione urbana che ha. come punto di
partenza. la stazione di Mestre da restituire al suo ruolo
centrale. per poi proseguire ed estendersi al recupero con
nuove funzioni residenziali e di socialità degli spazi dell'ex
scalo merci ferroviario e dei giardini posti lungo via Piave.
L'Amministrazione, in collaborazione con R.F.I.-Sistemi
Urbani. si attende con l'approvazione dell'Accordo di
Programma di innescare un processo di riqualificazione
economica e sociale che inizi dall'area della stazione e che
si diffonda virtuosamente all'intero quartiere
riconsegnando questa parte della città ai suoi cittadini e
al territorio.
l - Stazione di Mestre - Vista dall'alto 7
8
2. RAILHUC COOPERAZIONE EUROPEA PER
L'INTEGRAZIONE DEl NODI FERROVIARI DI INTERSCAMBIO
Gli indirizzi approvati di recente dall'Unione Europea per lo
sviluppo della rete trans europea TEN-T confermano il ruolo
strategico dei trasporti nel rafforzare la coesione sociale,
economica e territoriale dell'Unione e nel contribuire alla
creazione di uno spazio unico europeo dei trasporti,
efficiente e sostenibile. Tra i principali obiettivi. si riconosce
alla rete TEN-T la capacità di garantire la coesione
territoriale attraverso l'accessibilità e la connettività di tutte
le regioni dell'Unione, la riduzione del divario esistente fra
Stati membri a livello di qualità dell'infrastruttura.
l'interconnessione - sia per il traffico passeggeri che per
quello merci - tra le infrastrutture di trasporto per il traffico
di lungo raggio, da un lato, e il traffico regionale e locale,
dall'altro.
Nell'ambito del trasporto ferroviario, le grandi aree e
corridoi metropolitani sono stati interessati negli ultimi anni
da profonde modifiche dell'assetto infrastrutturale, a favore
di reti ad Alta Velocità e ad Alta Capacità. Gli investimenti
hanno permesso una separazione e specializzazione del
traffico ferroviario, con decongestionamento dei principali
nodi e recupero di capacità da dedicare al trasporto
regionale-metropolitano e merci, restituendo alla modalità
ferroviaria un ruolo centrale per lo sviluppo del sistema di
trasporto. Non sempre però lo sviluppo delle reti Alta
Velocità ha fatto seguire la corretta armonizzazione di
queste con le altre reti di trasporto pubblico, in particolare a
livello metropolitano, non permettendo un completo
sfruttamento delle potenzialità espresse dalla nuova
offerta ferroviaria. In questo contesto, le stazioni
ferroviarie emergono come nodi di relazione tra queste
diverse reti, sui quali intervenire per favorire una migliore
integrazione tra le diverse modalità di trasporto.
Il progetto comunitario RaiiHuc nasce per favorire
l'ottimizzazione e l'integrazione dei nodi ferroviari di
interscambio di diverso livello (europeo-nazionale-locale) e
intende favorire non solo il trasporto ferroviario delle
persone. ma anche migliorarne l'interconnessione con il
trasporto urbano. con ricadute positive sulla sostenibilità
ambientale dell'intero trasporto pubblico. RAILHUC
(Railway Hub Cities and TEN-T network) è un progetto
implementato attraverso il Programma CENTRAL
EUROPE. co-finanziato dal FESR. Il progetto. di cui il
Comune di Venezia è partner e che coinvolge anche la
Regione del Veneto. interessa 12 partner provenienti da 7
paesi europei (Italia, Repubblica Ceca, Germania,
Ungheria. Repubblica Slovacca. Slovenia e Austria)
localizzati lungo i principali corridoi delle reti TEN-T che
collegano la regione settentrionale del nostro paese verso
il quadrante Nord-Est europeo.
All'interno del progetto. il Comune di Venezia ha inteso
sviluppare una serie di attività mirate a descrivere tutti i
fenomeni di mobilità che interessano le due stazioni di
Venezia S.Lucia e Mestre. Obiettivo ultimo è quello di
dimensionare le possibili azioni verso una migliore
funzionalità delle due stazioni quali strutture efficienti per
l'intermodalità tra diversi sistemi di trasporto.
2 - Stazione di Mestre - Uscita del tram 9
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2.A- IL NODO DI MESTRE NELLA RETE INFRASTRUTTURALE VENETA
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LEGENDA
Rete stradale principale
Rete ferroviaria
Stazione
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•
2.1 INDAGINE Al PASSEGGERI DELLA STAZIONE DI MESTRE
Le pagine che seguono illustrano i risultati del lavoro di
analisi realizzato sul nodo della stazione di Mestre. Le
indagini - svolte nel febbraio 2013 - hanno interessato un
conteggio degli utenti della stazione e una contestuale
campagna di interviste per investigare modalità e tempi
degli spostamenti. Ciò ha permesso una restituzione
completa degli schemi della mobilità per una giornate
feriale tipo.
12
Per quanto riguarda la descrizione quantitativa, i rilievi
hanno riguardato il conteggio degli utenti in entrata l uscita dalla stazione. suddivisi per varco di accesso. nella
fascia 6.30 -19.30.
Dal punto di vista qualitativo invece, l'indagine ha
interessato la realizzazione di interviste a campione ai
passggeri disposti presso le banchine della stazione e in
Stazione di Mestre - ingresso principale - 3
Autostazione sul viale della Stazione - 5
attesa di salire al treno. L'indagine è stata svolta nelle ore
mattutine dalle 6.30 alle 9.30 e nel pomeriggio dalle 16.30
alle 19.30. Va sottolineato che il numero di interviste
complessivamente realizzate ha permesso di raggiungere
un campione di utenti di circa il 20%, un valore
mediamente più alto rispetto alle metodologie di indagine
normalmente utilizzate in contesti simili.
Stazione di Mestre - Vista dal primo binario - 4
Stazione di Mestre - Uscita del sottopasso di Via Ul/oa - 6
2.C- UTENTI COMPLESSIVI DELLA STAZIONE DI MESTRE
e.oo o
L'indagine ha permesso di quantificare gli utenti in ingresso e uscita dai
varchi della stazione. L'accesso da nord (composto da ingresso
principale, ingresso biglietteria e ingresso dal terminai bus tramite
sottopasso) è quello maggiormente utilizzato. Di interesse risulta la
quantificazione degli accessi al varco secondario da Marghera (via
Ulloa). in special modo se si considera lo scarso livello di
infrastrutturazione dell'accesso. La stazione di Mestre inoltre si
conferma anche un importante nodo ferroviario di interscambio. A
fronte del numero complessivo di passeggeri rilevati ai varchi di
accesso (22.600) le interviste agli utenti in salita ai treni hanno
permesso di stimare una quota altrettanto significativa che utilizza la
stazione di Mestre come punto di trasferimento tra due treni.
13
Stazione di Mestre - Il primo binario - 7
14 Stazione di Mestre - Binari visti dal binario l - 8 Stazione di Mestre - Treno in arrivo al binario S - 9
2.D- ANDAMENTO GIORNALIERO DEl FLUSSI IN INGRESSO E USCITA (FASCIA ORARIA 6.30 l 19.30)
2419
•
2881
•
1754
1986
• 2064
•
2788
• 2440
•
170}
• • 1668 1672
• 1742
• 1695
•
280 •
1670
Nella fascia oraria mattutina 6.30 - 10.00 il numero complessivo di
utenti in uscita dalla stazione supera quelli in entrata.
Il valore indica quindi un maggior utilizzo della stazione come punto di
arrivo piuttosto che di partenza. confermando il ruolo di polo attrattore di Mestre.
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•
TOTALE
USCITA DAl BINARI
ACCESSO Al BINARI
ATTRAVERSAMENTO SOTTOPASSO
Tale ruolo è confermato anche nella fascia serale per i rientri verso
casa. Dalle interviste a campione, emerge un utilizzo del sottopasso
della stazione unicamente come collegamento pedonale tra l'area di
Mestre e quella di Marghera (senza quindi accedere ai binari): la quota
stimata è pari al13% del numero complessivo di conteggi realizzati.
15
Autostazione in viale della Stazione - Fermata - 10
16
2.E- FREQUENZA DEL VIAGGIO(%)
In relazione alla frequenza (infografica 2.E). l'utenza della stazione è
equamente distribuita tra chi accede alla stazione in modo sistematico.
ovvero ripetuto almeno 2-3 giorni alla settimana (53.2%) e chi ha uno
spostamento di tipo occasionale (46.8%). Per quel che riguarda i modi
di arrivo (infografica 2.F). complessivamente risultano prevalenti le
modalità di accesso sostenibili (piedi. mezzi pubblico. bicicletta) rispetto
all'auto privata. per la quale tuttavia - nella configurazione attuale
dell'area della stazione - non sembrano adeguatamente dimensionati
gli spazi dedicati per il Park and Ride (13,3%) e del Kiss and Ride (area
di sosta breve per l'accompagnamento, 11,9%).
2.F - MODI DI ARRIVO (%) 17
Stazione di Mestre - Sottopasso - 11
18 Stazione di Mestre - Uscita sottopasso - 12 Stazione di Mestre - Incrocio tra via Piave e viale della Stazione - 13
2.G- MOTIVO DELLO SPOSTAMENTO(%)
POSTO DI LAVORO SCUOLA MEETING MOTIVI TURISMO DIVERTIMENTO SHOPPING
CASA ABITUALE UNIVERSITÀ ALTRO LAVORO PERSONALI
31,3% 30%
20%
10%
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10% 7,9%
20%
30%
40%
50%
60%
In relazione al motivo dichiarato dagli utenti in partenza dalla stazione
all'interno della fascia oraria mattutina (infografica 2.G). si conferma la
quota rilevante di quanti si spostano quotidianamente per motivi di
lavoro e studio (54.1%).
Di rilievo risultano essere anche gli sposta menti diretti verso un luogo
di lavoro diverso da quello abituale (18,8%). È possibile inoltre dedurre
8,3%
71,4%
un utilizzo tutto sommato ridotto del nodo ferroviario di Mestre per la
quota di turisti (6,6%). Combinando il motivo dichiarato con il modo di
arrivo alla stazione (infografica 2.H) si evidenzia un maggiore utilizzo
dei mezzi di trasporto pubblico o del modo piedi l bicicletta per chi si
sposta quotidianamente per motivi di lavoro e studio, a discapito
dell'auto privata (17,6%).
19
Stazione di Mestre - Attraversamento pedonale all'incrocio con via Piave - 14
20
2.H - MODO DI ARRIVO ALLA STAZIONE PER MOTIVO DELLO SPOSTAMENTO(%)- FASCIA ORARIA MATTUTINA (6:30/10:00)
TRENO 47,4%
PIEDI 14,4%
BUS 11,9%
TRAM 2,3%
TAXI 0,4%
MOTO -CICLOMOTORE 0,1%
LAVORO 31,4%
STUDIO 22,9%
AFFARI 18,9%
PRATICHE PERSONALI O CURE 12,6%
TURISMO- HOTEL 6,6%
RITORNO A CASA 3,3%
21
Stazione di Meste - Treno in sosta al binario 10 - 15
22 Stazione di Mestre - Uscita dal sottopasso al binario l - 16 Stazione di Mestre - Sottopasso - 17
2.1 -ORIGINE DEGLI UTENTI DELLA STAZIONE DI MESTRE ZONE ESTERNE AL COMUNE DI VENEZIA*
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2.J- ORIGINE DEGLI UTENTI DELLA STAZIONE DI MESTRE ZONE INTERNE AL COMUNE DI VENEZIA*
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* Origine e destinazione dichiarata da tutti i passeggeri
intervistati compresi quanti utilizzano la stazione di
Mestre come punto di interscambio tra due treni
23
3. EUROPAN
24
EUROPAN è una federazione europea di organizzazioni
nazionali che gestiscono concorsi di architettura seguiti da
realizzazioni o studi urbani. lanciati simultaneamente da
più paesi su un tema e con obiettivi comuni.
Obiettivo di Europan. nella prospettiva di un'apertura e di
una cooperazione all'interno di un' Europa allargata. è
mirare ad approfondire le conoscenze e le riflessioni sulla
residenza e sull'urbanistica e a favorire gli scambi in
materia fra i vari paesi europei.
Europan ha inoltre come obiettivo aiutare i giovani
progettisti europei a sviluppare e far conoscere le loro idee
su scala europea ed internazionale e di aiutare i comuni e
gli operatori che hanno proposto i siti a trovare soluzioni
architettoniche ed urbanistiche innovative.
Europan intende quindi promuovere. nei paesi
partecipanti. studi urbani ed interventi sperimentali nel
settore dell'edilizia residenziale e attivare processi
innovativi di sviluppo urbano.
Come opera Europan? In ogni paese, l'organizzazione dei
concorsi è affidata a una struttura nazionale composta
da: rappresentanti delle Amministrazioni o delle Istanze
tutelari, rappresentanti dei comuni, operatori pubblici e
privati. progettisti e istituzioni rappresentative degli stessi.
personalità culturali.
Questa struttura nazionale si organizza nella forma
giuridica di un'associazione senza scopo di lucro. Il ruolo
della struttura nazionale è di curare ciascuno dei concorsi
e di promuovere le idee dei progettisti premiati
contribuendo alla loro realizzazione. Ogni struttura
nazionale è dotata di una segreteria nazionale.
La struttura nazionale di un paese organizzatore.
firmatario della Carta, si impegna a organizzare il
concorso sullo stesso tema. secondo le medesime regole e
negli stessi termini degli altri paesi membri.
La struttura nazionale dei paesi associati, firmataria della
Carta. si impegna a proporre almeno un sito. Forma
un'associazione con un paese organizzatore per la giuria e
partecipa al concorso sullo stesso tema. con le stesse
regole e seguendo lo stesso calendario degli paesi
organizzatori.
Le strutture Europan di questi paesi associati si
impegnano ad elaborare il dossier del sito e a distribuirlo. l
paesi associati si impegnano ad organizzare. in
coordinamento con paesi organizzatori, il giudizio dei
progetti pervenuti.
L'Associazione Europea «EUROPAN» opera come struttura
federativa delle diverse strutture nazionali. La sua
Assemblea Generale è costituita da quattro
rappresentanti di ciascuna delle strutture nazionali istituite
in ogni paese organizzatore. da rappresentanti dei paesi
associati e da membri onorari. Il suo Consiglio è costituito
da un rappresentante di ciascun paese organizzatore.
Un Comitato Scientifico, composto da esperti di tutta
Europa, ha il compito di formulare i temi per un analisi
comparativa dei siti e dei risultati e di esprimere una
riflessione strategica sullo sviluppo urbano delle città
europee.
~Associazione è dotata di una segreteria generale che
organizza il lavoro dell'Associazione e coordina l'attività
delle segreterie nazionali, del Comitato Esecutivo e
dell'Assemblea Generale. La segreteria generale europea
assicura. in coordinamento con le segreterie nazionali, la
realizzazione concreta delle manifestazioni e dei concorsi e
sovrintende alla regolarità delle procedure.
Il tema di Europan invita ad una cooperazione con le
pubbliche Amministrazioni. i promotori dello sviluppo
urbano e gli operatori dei paesi organizzatori. Questi
promotori sono stati sollecitati da ogni struttura nazionale
per proporre delle situazioni urbane che rispondano alle
esigenze dei concorsi Europan. Tale collaborazione è
l'occasione perché questi partner di Europan possano
trarre profitto. attraverso i progetti premiati e il dibattito
che ne deriva. per una riflessione aperta ed funzionale allo
sviluppo delle situazioni urbane proposte.
EUROPAN 12: CARTA DEI16 PAESI PARTECIPANTI
"Noi, rappresentanti delle organizzazioni nazionali
EUROPAN di Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia,
Francia, Germania. Italia. Kosovo, Norvegia. Olanda,
Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria,
firmatari della presente carta, ci impegniamo a
partecipare ad EUROPAN 12.
Nel quadro di un nuovo modello di città sostenibile e delle
trasformazioni qualitative che essa opera attraverso la
considerazione dell'economia, delle risorse. dei nuovi
sistemi di mobilità e della valorizzazione degli spazi urbani,
siamo convinti che l'architettura e l'urbanistica svolgano un
ruolo importante nell'evoluzione dei territori e dei paesaggi
urbani. degli spazi pubblici della città. delle relazioni sociali
e delle condizioni di vita dei cittadini del XXI secolo e
contribuiscano in modo determinante alla vita culturale
europea e all'identità dell'urbanità europea.
Condividiamo l'obiettivo principale di Europa n di dar corpo
all'idea di un'Europa nella quale i giovani talenti possono
offrire un contributo all'architettura, all'urbanistica ed al
paesaggio costituendo una federazione di paesi Europei
attorno ad un concorso di idee d'architettura e di scambi
professionali su questi temi. Per queste ragioni:
promuoviamo scambi scientifici e culturali.
Obiettivo di tali scambi è di permettere la condivisione
degli elementi comuni a tutti i paesi e alle città d'Europa, di
diffondere le esperienze di ciascuno pur affermando le
specificità nazionali, regionali e locali.
Offriamo ai giovani architetti europei la possibilità di
esprimere idee nuove che contribuiscono allo sviluppo
dell'architettura e dell'urbanistica, favorendo la
realizzazione di interventi che mettano in pratica queste
idee. Associamo alla nostra iniziativa alcune città europee
che cercano risposte innovative ai problemi posti dai
contesti urbani e dall'evoluzione dei modi di vita.
Intendiamo diffondere le idee di Europan oltre paesi
membri. incoraggiando ed invitando altri paesi europei che
non sono ancora in grado di unirsi ad Europan come
organizzatori. a partecipare come paesi associati.
Decidiamo di lanciare la dodicesima edizione di Europan
sul tema generale: La città adattabile, inserire i ritmi
urbani.
Conformemente a questi obiettivi e per assicurarne
l'attuazione, ci impegniamo a garantire:
- la qualità della nostra organizzazione a livello nazionale
ed europeo. attraverso il personale e le risorse delle
segreterie esecutive, per assicurare il buon andamento dei
concorsi e delle manifestazioni, nel rispetto delle regole,
delle decisioni e degli atti dell'Assemblea Generale e del
Consiglio;
- ai paesi organizzatori il finanziamento dell'organizzazione
europea versando la quota secondo rate e scadenze
fissate e pagando gli interessi dovuti in caso di ritardo nei
pagamenti;
- che le aree proposte per il concorso (l per ogni paese
associato e 2 o più per ogni paese organizzatore) siano
conformi alle regole stabilite dall'Assemblea Generale
(conformità al tema. impegno dei responsabili. fattibilità,
qualità dell'informazione e dei documenti forniti);
- la pubblicità dei concorsi e promuovere i progetti
premiati;
- l'eminente qualità della giuria e le condizioni per il suo
buon funzionamento;
- che i documenti del concorso siano tradotti nelle lingue
concordate;
- supporto e assistenza ai gruppi premiati, quale che sia la
loro nazionalità e agevolare un processo e/o studio di
realizzazione che nasca dalle idee espresse nei loro
progetti;
- a garantire alle città, agli operatori e alle autorità
appaltatrici che le idee, gli studi e le realizzazioni dei
progetti vincitori rispetteranno i requisiti stabiliti per i siti di
concorso di Europan 12."
25
3.1 EUROPAN 12- LA CITTÀ ADATTABILE -INSERIRE l RITMI URBANI
In che modo gli ambiti ferroviari della stazione di Mestre
contribuiscono alla città adattabile?
Le politiche territoriali del Comune di Venezia sono
attualmente orientate a considerare che il tema
urbanistico della città non è quello della crescita. ma
quello del riordino e della riqualificazione urbana di Mestre
e Marghera. che non possono prescindere dalla
rigenerazione delle parti storiche e degli elementi di
maggior degrado presenti.
Sviluppo della città a consumo di suolo zero. puntando
sulla riqualificazione urbana sono elementi fondanti del
piano di assetto del territorio di recente approvazione che
stabilisce in modo inequivoco la centralità dei processi di
trasformazione urbanistica delle parti più obsolete della
città esistente auspicandone: - lo sviluppo infrastrutturale
al fine di meglio caratterizzarne l'integrazione e
l'accessibilità - lo sviluppo delle dotazione territoriali in
favore dei cittadini e- la riqualificazione delle parti edilizie
di proprietà pubblica e privata.
In tal senso. sono in corso di sviluppo piani e progetti tesi a
riqualificare aree urbane che oggi. pur esprimendo
importanti potenzialità. evidenziano difficoltà sotto il
profilo economico e sociale oltre che urbanistico ed edilizio.
Per l'area della stazione di Mestre e gli ambiti ferroviari
posti nelle vicinanze della stazione. prevalentemente di
proprietà delle Ferrovie dello Stato. è stata elaborata una
proposta di Accordo di Programma per la rigenerazione e
riqualificazione del tessuto urbano degradato dal punto di
vista ambientale e sociale.
L' "Accordo di Programma per la riqualificazione delle aree
della Stazione di Mestre", inizia con la firma del "Protocollo
d'Intesa per il potenziamento dei sistemi di interscambio
moda le e la riqualificazione urbana delle aree ferroviarie di
Mestre" il 22.3.2010.
l soggetti firmatari del protocollo d'intesa. oltre al Comune
di Venezia. sono stati Rete Ferroviaria Italiana SpA (RFI) e
26
FS Sistemi Urbani (FSSU). Il protocollo d'intesa prevede
l'istituzione di un Tavolo Tecnico con lo scopo di concordare
"per l'insieme delle aree di intervento i contenuti generali
relativamente al dimensionamento urbanistico, all'assetto
funzionale. alle quote minime di aree a verde e
attrezzature di interesse generale. nonché alla previsione
di edilizia residenziale pubblica".
Il Comune di Venezia. dalla firma del Protocollo d'Intesa. ha
sviluppato i temi di progetto, anche attraverso occasioni di
confronto con gli altri soggetti pubblici e privati coinvolti.
arrivando a definire uno scenario di trasformazioni più
dettagliato rispetto a quello iniziale.
E' in questo scenario di dettaglio che si pone il
coinvolgimento di Europan per il progetto della nuova
stazione di Venezia Mestre che attivando un percorso di
rigenerazione urbana più complessivo avrà quale punto di
partenza il recupero di alcune aree R.F.I. ridestinate a
residenze. servizi e lavoro.
Il progetto dovrà proporre spazi adattabili nel tempo per
riconnettere due parti della città: Marghera e Mestre. che
attualmente sono fisicamente tagliate dal fascio di binari
pur esistendo continuità di tessuto urbano tra le due parti.
Il recente potenziamento delle infrastrutture urbane (tram
e rete ferroviaria) definiscono gli elementi da prendere in
considerazione affinché i siti contribuiscano a rendere il
contesto urbano adattabile ai cambiamenti spazio
temporali che si susseguiranno durante il completamento
di questi progetti infrastrutturali in corso.
L'area della stazione di Mestre. importante nodo di
scambio sia per le merci che per i passeggeri si pone al
centro di questi due vasti ambiti di rigenerazione urbana e
può rappresentare un elemento di cerniera che
infrastruttura e raccorda le due aree. Tre sono i lotti che
possono favorire questa rigenerazione:
• l'attuale area di Stazione FS di fronte a Piazzale Favretti
che prevede il progetto della stazione con tutti i relativi
servizi e la conversione dell'edificio 'ex Poste' (di proprietà
privata) ad una destinazione ricettivo-alberghiera:
• l'area ex scalo ferroviario. che prevederà residenza. nuovi
servizi, il potenziamento degli standard urbanistici e
l'espansione dell'area verde del Parco del Piraghetto:
• i giardini di via Piave. area di proprietà di Metropolis (soc.
mandatario Ferrovie dello Stato) dove è prevista la
riqualificazione dell'area verde attraverso realizzazione di
un progetto di opera pubblica che restituisca i giardini
all'uso della città. Le operazioni di trasformazione dell'area
di stazione comportano la necessità di modificare alcune
previsioni della Variante al P.R.G. per la Terraferma vigente
per le operazioni di: trasferimenti di volume. altezze degli
edifici, assegnazione di nuova superficie lorda e che
saranno definite all'interno di un "Accordo di Programma
per la riqualificazione urbana delle aree ferroviarie di
Mestre "attivato tra i soggetti promotori.
Con la prossima entrata in esercizio. della linea tranviaria
da Favare a Marghera, la stazione ferroviaria di Mestre,
rappresenterà il nodo di interscambio tra trasporto
ferroviario. linea del tram e linee dei bus urbani e.
extraurbani e per l'aeroporto. permettendo così un
efficiente connessione tra mezzi di trasporto pubblici
nell'ottica di una mobilità sostenibile sia in ambito urbano
che extraurbano.
Le superfici corrispondenti all'area ex scalo ferroviario
saranno cedute da Rete Ferroviaria Italiana al Comune di
Venezia assieme a tutti gli edifici sovrastanti da demolire.
L'intervento di demolizione e nuova costruzione del
comparto dovrà perseguire il miglioramento della qualità
architettonica e della dotazione di standard di quartiere.
L'area di Stazione, troverà valorizzazione, oltre che nella
conferma della volumetria già esistente nell'area di
stazione. attraverso nuova allocazione di superfici lorde,
mentre l'area dei giardini verrà ceduta dalla società
Metropolis al Comune di Venezia.
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............ - .. 3.A- LE AREE DI PROGETTO NELLA CITTÀ DI MESTRE
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LEGENDA
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Area verde
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- Strada principale extraurbana
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Mestre - Piazza Ferretto - 18 Mestre - Mercato in piazzetta Coin - 19
28 Mestre - Vista di via Piave dalla Stazione - 20
21 - Marghera - Piazza del Mercato 22 - Mestre - Il nuovo bicipark su Viale della Stazione
23 - Mestre - Viale della Stazione e via Ca' Marcello 29
3.2 EUROPAN 12 -GLI ESITI DEL CONCORSO
Il concorso EUROPAN 12 si è concluso dopo il "Forum delle
città e delle Giurie" che si è svolto a Parigi lo scorso
novembre 2013.
Allivello europeo complessivamente 2412 gruppi iscritti sui
51 siti messi a concorso in 16 paesi Europei. 1762 progetti
inviati (il 73% delle iscrizioni) da 44 paesi differenti, 330
progetti discussi al Forum delle Città e delle Giurie, 106
gruppi premiati (43 vincitori e 63 segnalati) e 64 menzioni
speciali.
L'interesse al concorso. con i siti di Milano e Venezia. ha
portato a 94 i gruppi iscritti. 69 i progetti ricevuti dalla
segreteria di Europan. 5 gruppi premiati (l vincitore e 4
segnalati) e 8 menzioni speciali.
Da un'analisi generale emerge che la metodologia di
lavoro delle Giurie nazionali ha tenuto in considerazione i
programmi proposti dalle Amministrazioni per selezionare
proposte progettuali caratterizzate da fattibilità ma anche
idee e suggerimenti per una visione più critica dei
programmi stessi.
l gruppi vincitori all'estero provengono dalla Spagna (15
gruppi su 21 vincitori). Francia (12 gruppi su 25). Italia (10
gruppi su 14) e Paesi Bassi (5 gruppi su 11). Come in tutte le
precedenti edizioni. si distinguono sempre i gruppi italiani
premiati.
In Italia, tra le 2 città che hanno aderito al programma di
Europan 12, Milano e Venezia, la Giuria,composta da
Patrizia Gabellini, Alfonso Porrello, Franco Purini, -Juan
Manuel Palerm Salazar. Lapo Ruffi. Rodolphe Luscher e
Valeria Sassanelli. ha assegnato 5 premi (l vincitore e 4
segnalati) e 8 menzioni su un totale di 69 proposte
progettuali.
Per il sito di Venezia la Giuria ha ritenuto di assegnare tre
ex aequo:
"Percorsi per riqualificare", degli architetti italiani Gregorio
Indelicato, Chiara Gugliotta. Mario Cottone, che costruisce
la relazione con l'edificio della stazione tramviaria e con il
sottopasso e si ripropone di rimodulare lo spazio
dell'edificio della stazione con un nuovo volume sospeso.
grazie all'attacco a terra interamente vetrato che
consente una forte relazione visiva tra interno ed esterno.
Il sistema dei pannelli, con fori circolari di tre misure, dà
30
all'esterno una sensazione di dinamicità nella regola. e
all'interno filtra la luce generando giochi di luce ed ombra
sempre diversi.
Nell'area dell'ex scalo il cuore del progetto è il parco, che si
estende sino al limite della linea ferroviaria. e include tutta
l'area passando dalla scala di giardino di città a quella di
parco urbano. La fruibilità dello spazio avvicina due
diverse modalità di spostamento: una lenta, fatta di
percorsi pedonali e ciclabili: e una veloce, legata alla
mobilità ferroviaria e al traffico veicolo re.
"Innesti Urbani", degli architetti italiani Andres Holguin,
Gilda Lombardi, Alessandro Deana. Elena Barbiere con il
collaboratore Benedetto Bertozzi, dove per l'ambito dell'ex
scalo ferroviario si propone lo spostamento di via Trento
sul limite est dell'area in modo da assicurare la continuità
spaziale e ambientale tra il nuovo parco e il parco del
Piraghetto; il recupero e l'integrazione nel disegno del
parco dei binari ferroviari ancora presenti come memoria
del luogo: recupero. la valorizzazione e la
rifunzionalizzazione degli edifici ex scalo merci da destinare
a servizi e delle due tettoie; la realizzazione di due sistemi
edificati diversi per tipologia e altezza. che hanno come
funzione quella di contenere e alimentare funzionalmente
il parco. Per la stazione si propongono nuove volumetrie in
aggiunta alle volumetrie esistenti in modo da valorizzare e
funzionalizzare il patrimonio edilizio esistente; la conferma
dei vuoti urbani presenti: la realizzazione di una nuova
piazza pubblica posta tra la stazione dei treni e l'edificio ex
poste.
"The territorial threshold", degli architetti italiani Francesco
Messina, Francesco Fragole, Daria Caruso, Giuseppe
Messina. Rosario Cristelli, Francesca Mazzone, Anna De
Marco con la collaboratrice Giorgia di Giorgi. Qui la
strategia progettuale propone di dare forma e identità al
bordo della città e ricucirlo per riformulare il senso del
limite verso Marghera e la ferrovia, trasformandolo in
confine valicabile e assumere un ruolo propulsore per la
città.ll progetto assume una valenza infrastrutturale sia in
termini dimensionali, confrontandosi con la scala della
linea ferrata. sia in termini gestionali, per governare le
istanze urbane, sociali e di mobilità,differenziate per
consistenza e natura. Un muro abitato segue il tracciato
della ferrovia declinando,attraverso la propria
disposizione, diversi gradi di urbanità e di configurazione
dello spazio pubblico. Un nuovo bordo che raccoglie la città
e le sue dinamiche, puntando a riordinare la vasta area di
progetto,attraverso due grandi elementi di scala
territoriale.
Tre menzioni speciali sono andate ai progetti:
"The Anatomy Lesson", degli architetti italiani Alessandro
Carmine Console e Gina Oliva:
"Match boxes",dell'architetto italiano Matteo Fraschini e
collaboratori Camilla Fasoli, Elisa Riviera. Fiorella
Nataly,Medina Zambrano;
"Sewing Threads", dell'architetto spagnolo -Jose Maria
Sanchez e collaboratori Eva Klenk, Alba Gonzalez. Elena
Nunez. Alida Regodon, Cristina Teran, Chiara Oggioni,
Paloma Diez Vallejo, -Jaime Martin Rivero, Sofien Kaabi,
lgnacio Hornillos Cardenas, Enrique Garda Margallo,
Francisco Sanchez;
"Canali urbani", degli architetti italiani Bianca Montorselli,
Flaminia Liberati, Daniele Carfagna, Walter Lafrate. Gaia
Rengo. Stefano Bigiotti.Eride Caramia, Leonardo Loy.
Per il sito di Milano è risultato vincitore il progetto dal titolo
"Landscape transition",del gruppo francese composto
dagli architetti Cyrille Lamouche, Cécilia Robergeaud,
Guillaume Chatelain.
È poi stato segnalato il progetto "Porto agricolo",
dell'architetto italiano -Jonathan Galli con gli architetti
Emiliano Capasso, Roberto Alesi, Serena Armandi,
Giammario Volatili e Serafino D'Emidio come collaboratori.
Quattro menzioni speciali sono andate ai progetti :
"Visioning porto di mare 2035", degli architetti francesi
-Julie Siol, David Pistre, Louis Bauchet; codice HX631, dal
titolo "San Rocco", degli architetti italiani Andrea
Fradegrada, Valentino Celeste, Simone Natoli, Giovanni
Munafò. Riccardo Riva: - "Pomerio", degli architetti italiani
Simone Sante, Laura Fabriani, Ester Bonsante, Alessandro
Zappaterreni; - RoomScape_Milano",degli architetti italiani
Lina Malfona. Elena Mattia, Monica Manicone, Gregorio
Froio.
PERCORSI PER RIOUALIFICARE GE774 Sciacca (AG)
INNESTI URBANI L0451 Venezia
THE TERRITORIAL THRESHOLD NU727 Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
THE ANATOMY LESSON BW788 Roma
MATCH BOXES GR211 Milano
SEWING THREADS KZ323 Madrid (ES)
CANALI URBANI Vl658 Roma
MESTRE, TERRITORIO NEL PERIMETRO DELLE SOSTENIBILITÀ E0021 Ascoli Piceno
GREEN ARCHEOLOGY JB821 Roma
CLASSIFICA FINALE DI EUROPAN 12 PER IL SITO DI VENEZIA
Gregorio Indelicato Chiara Gugliotta Mario Cottone
Andres Holguin Gilda Lombardi Alessandro Deana Elena Barbiera Benedetto Bertozzi
Francesco Messina Francesco Fragole Daria Caruso Giuseppe Messina Rosario Cristelli Francesca Mazzone Anna De Marco Giorqia Di GiorQi
Alessandro Carmine Console Gina Oliva
Matteo Fraschini Camilla Fasoli Elisa Riviera Medino Zambrano Fiorella Nataly
Jose Marìa Sanchez Maria José Sanchez Eva Klenk Alba Gonzalez Elena Nunez Alicia Regodon Cristina Teran Chiara Oggioni Paloma Diez Vallejo Martin Rivero Jaime Sofien Kaabi lgnacio Hornillos Càrdenas Enrique Garcia-Margallo Francisco Sànchez
Bianca Montorselli Flaminia Liberati Daniele Carfagna Walter lafrate Gaia Rengo Stefano Bigiotti Eride Cara mia Leonardo Lo)'
Davide Fratoni Maurizio Tempera Stefano Novelli Vasileios Kontos Rocco Puopoplo Gabriele Pede
Laura Fassio Emanuele Caporrella Renzo Sgolacchia Andrea Valentini
TITOLO DEL PROGETTO CODICE IDENTIFICATIVO Luogo di provenienza
L-SHAPED MESTRE RT873 Monterotondo (Roma)
WALKSCAPES XJ710 Roma
GLOCAL CRASIS ZM984 Trieste
STREETLIFE Bl330 Milano
SUPERNOVA CC621 Padova
WIREFRAME EF768 Venezia
RE. ME. AL684 Roma
HD/LD AY383 Gemona del Friuli
Capogruppo Altri componenti
(UD)
Enrico Ansaloni MORE GREEN SPACE IN A lvan Lomuti DENSER CITY David Varone EN983 Tommaso Modesti Venezia Marco Tius Anna Riciputo Giulio Galli
INTO THE NATURE INTO Alessia Maggio THEART Andrea Abatecola NB182 Raffaella Gatti Castel San Pietro Terme Micaela Vivaldi (BO)
Mauro Ventura DEFRAG Elia Snidero NN127
Alberto Pacor Venezia
Marcello Bondavalli URBAN HALL Nicola Brenna ODllO
Carlo Alberto Tagliabue Rotterdam (NL)
Stefano Tropea Alberto D'Asaro Amedeo Wolfango OTTO E TERZO
Alfredo Barba OU839
Corrado Lazzari Zaragoza (ES)
Francesca Finotti Roberto Levati Samuele Paudice LIFE UNE
Jessica Spinelli OW362 Olmi(TV) Luca Vacchini
Nicola Sirugo PERCORRENZE.
Zhao Muyun RIACOUISIRE LE
Federica Vassena CONTINUITÀ NEGATE.
Michel Carlona OR290
Luca Mezzalira Cammarata (AG)
Curzio Pentimalli Daniela Maiullari Emanuele Paladin M-SUM Francesco Poloniato MESTRE-SUSTAI NABLE
URBAN MOBILITY Alessandra Rampazzo SB995 Laura Frasson Venezia Alessandro Pizzolato Marcello Galiotto RECYCLED SPACES Michele Venturini YS889
Martino De Rossi Venezia
Isabella Tenti Roberto Brichese GREEN UNE
Maria Vittoria Porro YY962
Davide Pretto Palermo
Elisa Ferro Marco Caorlini Alvise Luchetta
Luigi Esposito TRACKS Gianni Ferrari ZP528
Stoccolma (SE)
Stefania Anzil PARALLAXIMEASURED Tino Carletti EMPHASIS Tania Teixeira ZU862 Elisabetta Paviotti Cesenatico (FC) Monica Vittorio
• Progetto segnalato
• Progetto meritevole di menzione speciale
Progetto partecipante
Andrea Martino Gion Tania Sarria Gloria Zanardo Nicola Fasolo Silvia Vicentini Guido Pantani
Maddalena Casa rotti
Andrea Boscolo Leonidas Paterakis Elia De Tomasi
Andreas Faoro Francesca Rizzetto Ariel Vazquez Paolo Ruaro
José Angel Rem6n Esteban Jana Brankova Hamoud Kamal Hussein
Giulio Vezzani Edoardo Verga n i
Francesco Scrudato Vincenzo Spataro Francesco Patti Leonardo Terrusa Nicola Albanese Livia Scibetta
Massimiliano Dellamaria Diego Gasparotto Alessia Castrignano
Antonio Zennari Alessandro Mognato
Pietro Airoldi Domenico Argento Sergio Sanno Vito Priolo Stanislao Gabriele Anello Roberto Lentini
Anna Pang
Maria Luisa Cappelli Francesco Gasperini Nicola Buccioli Valentino Brunetti Andrea Simone
31
3.3 LA TAVOLA ROTONDA DEL 26 FEBBRAIO 2014
Il 26 febbraio 2014 la Tavola Rotonda svoltasi presso il
Cotonificio di S. Marta deii 1Università IUAV a Venezia e
organizzata dalla Città di Venezia diventa occasione per
riunire gli attori dei diversi percorsi di studio e ri-disegno
che riguardano la stazione ferroviaria di Venezia - Mestre
e dei suoi dintorni.
Questi percorsi concorrono - in forme diverse - alla
elaborazione di un Accordo di Programma tra il Comune di
Venezia e la proprietà delle aree coinvolte. In sintesi sono:
• il percorso di studio del Programma Europeo RAILHUC,
un programma implementato attraverso il Programma
Centrai Europe e co-finanziato dal FESR a cui partecipa il
Comune di Venezia. Il programma RAILHUC studia
l'integrazione tra il traffico ferroviario passeggeri sui nodi
delle tratte ad alta velocità e le altre modalità di
trasporto. Una indagine realizzata appositamente.
esamina gli utenti della stazione di Venezia - Mestre e dei
passeggeri che la utilizzano:
• il Concorso di Progettazione Europan 12 che, indetto dal
Comune di Venezia e di concerto con Sistemi Urbani,
gruppo Ferrovie dello Stato. vuole ridisegnare l'assetto
fisico della stazione stessa e di alcune aree non ferroviarie
di proprietà delle immobiliari controllate dalle Ferrovie
dello Stato e da una immobiliare privata.
l progetti più interessanti emersi dal concorso. i cui esiti
sono stati resi pubblici nel Dicembre 2013, diventano
riferimento per la stesura di un accordo di Programma:
• la prossima estensione delle linee del tram. che porta nel
2014 all'apertura di una stazione tramviaria sotto alla
stazione ferroviaria e alla riorganizzazione di parte delle
linee degli autobus.
Numerosi gli interventi, di cui si riporta di seguito una
breve sintesi.
32
OSCAR GIROTTO Direttore dello Sviluppo del Territorio del
Comune di Venezia ricorda che ci sono vari processi in
corso sulla stazione ferroviaria di Venezia-Mestre, in
quanto non si lavora solo sulla rigenerazione di un'area e
sulle sue funzioni. ma anche sul suo ruolo di connessione
tra parti diverse del territorio.
ANDREA FERRAZZI Assessore all'Urbanistica del Comune
di Venezia evidenzia che la stazione ferroviaria di Venezia
Mestre è gestita da Grandi Stazioni. proprio perché si
tratta di un hub ferroviario tra i più importanti d'Italia.
Quando la linea AV da Milano e da Bologna sarà
completata, la sua importanza aumenterà. Il ri-disegno
non include solo la stazione ma anche l'ex deposito
ferroviario di Mestre e i giardini pubblici di via Piave a
Mestre.
UGO BERGAMO Assessore alla Mobilità e Trasporti al
Comune di Venezia la ritiene un'area strategica: se nel
'900 è stata un polo attrattore della città, attualmente è
un'opportunità per la rigenerazione della città. Anche
l'interscambio bus-treno deve essere migliorato.
CARLO DE VITO C.E.O. di "Sistemi Urbani", azienda del
Gruppo Ferrovie dello Stato, spiega che il suo ramo
societario è la parte del Gruppo Ferrovie dello Stato che
possiede le aree non connesse con la circolazione
ferroviaria. Rileva che 4 dei 10 corridoi intermodali Europei
attraversano l'Italia. Sottolinea come ci siano concorsi di
progettazione anche in altre Città Metropolitane in Italia
(Venezia lo diventerà a breve). Rileva che c'è una certa
debolezza nell'attuale catena di trasporto pubblico (nel
centro storico ad esempio).
STEFANO ANGELINI del Dipartimento Infrastrutture e
Mobilità della Regione del Veneto spiega che la Legge
Regionale del Veneto n·3s del 2001 disciplina gli accordi
tra settore pubblico e privato e illustra l'iter procedurale.
MATTEO STEVANATO e LUCIO RUBINI della Direzione
indagini svolte sul traffico passeggeri della stazione di
Venezia - Mestre sottolineando la forte funzione di
interscambio (illustrata più in dettaglio su un altro capitolo
della presente pubblicazione.)
DAVIDE MORELLO Direzione Politiche Sociali, ETAM
Animazione di Comunità e Territorio illustra le iniziative in
corso per combattere situazioni di degrado sociale attorno
alla stazione e promuovere attività di integrazione.
GIORGIO RONCATO in rappresentanza del Gruppo di
lavoro di via Piave sottolinea come sia importante il ruolo
dello spazio pubblico e che la progettualità non può essere
circoscritta all'area in particolare dei giardini pubblici e
come. per una vera rigenerazione. occorra valorizzare le
iniziative locali.
VIRGINIA GIANDELLI e MARILIA VESCO Europan 12
commentano l'esito del concorso di progettazione
rilevando che 29 sono i progetti ricevuti. L'eta media dei
team di progettazione è 30 anni. Gli Italiani, considerando
tutti i bandi Europan indetti nella sessione. sono secondi
per numero di partecipanti nell'intera Europa. Si sottolinea
anche un nuovo approccio alla progettazione: i progetti
sono "adattabili".
VALENTINA BASSATO Direzione Sviluppo del Territorio del
Comune di Venezia coordina l'illustrazione da parte dei
progettisti di alcuni dei progetti elaborati per il concorso di
progettazione. e conduce la "open discussion" che si svolge
successivamente.
Nella "open discussion" seguente. si affrontano i vari temi
emersi durante gli interventi: integrazione delle diverse
aree di progetto: sostenibilità finanziaria: percorsi ciclabili:
evitare la costruzione di nuovi volume sulle aree verdi:
fermate degli autobus. etc. L'obiettivo è tener conto di
tutto questo in vista della firma di un Accordo di
Programma tra Comune di Venezia e la proprietà delle
Mobilità e Trasporti del Comune di Venezia illustrano le aree.
9:00
9:30
9:40
9.50
10:00
10:15
10:30
11:00
11:30
February 26,2014- ROUNDTABLE I.U.A.V- Istituto Universitario di Architettura di Venezia Calle Larga Santa Marta Venezia, room Ll first floor
Registration
Greetings Amerigo Restucci, Rector of I.U.A.V. University
Presentation Andrea Ferrazzi. Alderman Municipality ofVenice Development and planning department
Presentation Ugo Bergamo, Alderman Municipality of Venice Mobility department
l n g. Carlo De Vito "Sistemi Urbani" Group state railways C.E. O.
l n g. Alessandro Maculani "Sistemi Urbani" Group state railways Special projects
Ing. StefanoAngelini -Veneto Region Department lnfrastructure and Mobility
Arch. OscarGirotto - Municipality ofVenice Development and planning department
Arch. Lucio Rubini, Arch. Matteo Stevanato Municipality of Venice Mobility department
Coffee break
Report european competition Europan 12 Arch. Virginia Giandelli Arch. Mari/io Vesco
1215
13.30
14:30
15:00
16:00
1615
17.30
Reference Europan Projects Brief presentati o n of mai n findings
Output: GE774 'Percorsi per riqualificare'
Output: L0451 'Innesti Urbani'
Output: NU727 'The territorio! threshold'
Output: BW788 'The Anatomy Lesson'
Output: GR211 'Match Boxes'
Output: Vl658 'Canali Urbani'
Lune h
presentation planning themes
Open discussion
Coffee break
Open discussion
Open discussion reporting Agenda program agreement
24 - Partecipanti alla Tavola Rotonda 25 - Partecipanti alla Tavola Rotonda
26 - Partecipanti alla Tavola Rotonda 27 - Open discussion
Output: E0021 'Mestre, territorio nel perimetro della sostenibilità'
Output: JB821 'Green Archeology'
Output: RT873 'L-Shaped MESTRE'
Output: XJ710 'Walkscapes'
Output: ZM984 'Giocai crasis'
33
THE TERRITORIAL THRESHOLD
Il progetto urbano ha un valore strutturale necessario a fondare le parti
della città che la presenza della ferrovia e le attività connesse, rendono
destrutturate. Un muro abitato, infatti, segue il tracciato della ferrovia
declinando, attraverso la propria disposizione diversi gradi di urbanità e di
configurazioni dello spazio pubblico. ~immagine del muro esprime
chiaramente l'idea di un nuovo bordo che raccoglie la città e le sue
dinamiche, puntando a riordinare la vasta area di progetto attraverso i due
grandi elementi di scala territoriale.
WALKSCAPES
La visione "globale" del luogo è l'elemento dominane sul quale è stato elaborato l'intervento: nuove prospettive di
fruizione e di miglioramento dettano nuove regole, da un lato tendono alla preservazione (assi della città), dall'altro
di sviluppo (nuovi edifici), al fine di compiere un progetto integrato di utilizzo contemporaneo legato al contesto. Si
esce totalmente dal concetto di urbanistica razionalista che imposta assi e perimetro ambiti in una grande scala, al
contrario dal piccolo si vuole generare il grande (..). Il secondo elemento generatore è la "linea del
tempo"conformata dalle spinte della città e dall'uso del territorio, diventando un camminamento che produce luoghi
(..). La direzione viene scandita da moderni menhir quali le torri solari che oltre ad assolvere al detto compito,
producono energia per autoalimentare l'intervento.
35
INNESTI URBANI
Si propone uno sviluppo della città a basso consumo di suolo. in cui vengono riciclate le strutture obsolete. con
l'inserimento di nuove architetture capaci di innestare nuovi cicli di vita: riqualificazione economica. sociale e urbana
dell'area attraverso l'inserimento di nuove funzioni e spazi pubblici e il miglioramento degli standard a verde;(..) La
proposta si articola in due momenti progettuali: il primo risponde alla richieste edificatorie effettive e attuali della
città, mentre il secondo completerà la capacità edificatoria prevista del piano mediante occupazione degli spazi
liberi lasciati a tale scopo (..). Intervenire sulla città costruita permette di ripristinare la continuità spaziale
rafforzando i tessuti urbani, permette l'introduzione di nuovi usi che soddisfano le necessità della comunità,
introduce nuove tipologie abitative, e destinazioni d'uso aumentando la mixitè sociale e funzionale (..).
36
GLOCAL CRASIS URBAN HETEROGENIS
La strategia di sviluppo proposta per l'area di concorso è finalizzato a finanziare un processo di genesi urbana
locale. attraverso la "crasi" delle eterogenee intenzioni progettuali. ( .. ) Il progetto di recupero si fonda su alcune
essenziali intenzioni evolutive: l'organicità urbana. la genesi del senso di appartenenza a origine con la progettazione
GREEN ARCHEOLOGY
del corretto ambito degli spazi pubblici e luoghi di pubblico interesse.(..)Mobilità integrata, intesa come dispositivi di
connessione tra gli approcci e i sistemi di trasporto pubblico e privato; (..). Sostenibilità economica (..)
Contestualizzazione ambientale come riduzione delle volumetrie. integrazione reale e controllata del verde pubblico.
37
3.5 LE AREE DI PROGETTO: LA STAZIONE FERROVIARIA
La riqualificazione della stazione di Mestre rappresenta
uno snodo essenziale per lo sviluppo urbanistico della
città. Rafforza in primo luogo uno dei principali punti di
snodo della rete ferroviaria del Nord Italia, cruciale per
tutta la mobilità verso le principali direttrici del Paese e
verso importanti aree internazionali in forte sviluppo. Al
riguardo, è utile sottolineare la prossima realizzazione
della fermata Alta Velocità che consentirà un salto di
qualità significativo nell'integrazione del capoluogo veneto
con le principali città del Paese. Si noti ancora come lo
sviluppo della stazione di Mestre riguarda sia una
infrastruttura di rilievo nelle relazioni territoriali di media e
lunga distanza sia in quelle di rango metropolitano:
Mestre rappresenta uno snodo fondamentale della rete
ferroviaria regionale (SFMR) in fase di completamento ed
avvio.
Il rafforzamento e lo sviluppo dell'infrastruttura su ferro.
integrata nella rete della mobilità pubblica cittadina (rete
bus e tram). permette di ipotizzare il significativo aumento
di importanza relativa dell'area nel sistema urbano e
territoriale veneziano. Allo sviluppo infrastrutturale deve
dunque essere affiancato lo sviluppo di funzioni che bene
si integrino nel contesto (terziario direzionale pubblico e
privato. strutture ricettive) e che ne qualifichino le
38
vocazioni.
L'elemento centrale dell'asse che idealmente raccorda il
centro di Mestre con il Centro di Marghera, è la stazione
ferroviaria di Venezia Mestre. che necessita di
riqualificazione urbanistica e rigenerazione di funzioni. al
fine di restituirla ad un ruolo preminente a servizio degli
insediamenti residenziali posti a nord (Mestre) ed a sud
(Marghera) potenziando inoltre la qualità dell'offerta al
viaggiatore in transito.
L'area posta a concorso corrisponde all'attuale edificio di
Stazione di Mestre dove il bando specificava "troverà
valorizzazione attraverso nuova allocazione di circa 10.000
mq di superficie lorda di pavimento provenienti dalla
C2RS66, i 5.100 mq di sp provenienti dalla nuova
destinazione assegnata all'area 3 e nella conferma della
volumetria già esistente nell'area di stazione. La somma
delle sp descritte dovrebbe riversare nell'area di stazione
27.000 mq circa di sp con le destinazioni consentite."
Ulteriori specificazioni del bando indicavano come gli edifici
presenti nel sito di progetto della stazione potevano
essere demoliti. a stimolo per una progettazione esempio
di edificazione sostenibile sia sotto il profilo della qualità
architettonica e urbanistica dell'intervento sia sotto il
profilo della sua sostenibilità economica e della capacità
attrattiva per investimenti privati. Le destinazioni d'uso
ammesse. nuova stazione con servizi connessi all'uso di
stazione, lasciavano libertà di pensare a nuovi usi o utilizzi
degli spazi. escludendo, quale unica destinazione non
compatibile con le funzioni di stazione. l'alloggio e/o
l'abitazione privata.
All'interno dell'area di progetto a concorso. insiste inoltre
la proprietà privata dell'Immobiliare Favretti
corrispondente al mapp. 2083 del Fg. 17 di Mestre. La
proprietà Immobiliare Favretti S.r.l. intende. avvalendosi
dello strumento dell'Accordo di Programma, convertire
l'edificio 'ex Poste' ad una destinazione ricettiva
alberghiera attraverso la riconversione del volume
esistente. Alcune proposte per lo sviluppo del nuovo
edificio sono già state prodotte dalla proprietà. l progetti
presentati hanno come minimo comune denominatore un
sedime lievemente inferiore a quello attualmente
occupato dall'edificio 'ex Poste', un incremento del 30% del
volume esistente ed un cambio di destinazione d'uso da
direzionale a ricettivo. Queste possibilità di trasformazione
generate dalla partecipazione all'Accordo di Programma.
dovranno tradursi in un beneficio pubblico per la città da
investire nelle opere di urbanizzazione a riqualificazione
dello stesso ambito di stazione.
La Stazione di Mestre - Immagini ©2014 Google. Map data ©2014 Google - 28
ID ALTEZZA AREA mq VOLUME mc NO PIANI DESTINAZIONE D'USO ID ALTEZZA AREA mq VOLUME mc NO PIANI DESTINAZIONE D'USO - 8,06 156 1259 2 Edificio RFI 4,87 645 3141 Pensilina treni - 3,29 304 1000 2 8,15 298 2429 Edifico RFI + Ex poste
4 Cabina Enel 19,9 1139 22659 3 - 15,33 627 9606 5 Edificio Uffici RFI 22,31 122 2724 3
6 2,88 141 407 2,91 20 58 3
3,26 431 1406 Edificio Uffici 7,59 253 1918 2
13,73 164 2253 4 Edifico Uffici 3,69 93 345 2 - 10,84 323 3502 4 Edifico Uffici - 4,07 51 206 2
SA 6,32 4339 27425 Pensilina 15 3,38 41 138 Annesso Edificio 5
10,77 336 3621 4 Edifico Uffici 16 2,52 33 83 Baracche cantiere
9 4,66 855 3985 Pensilina treni 17 5,3 75 396 Baracche cantiere
lO 4,59 1612 7398 Pensilina treni 18 2,35 15 36 Baracche cantiere
11 4,64 1583 7343 Pensilina treni - -
39
Edificio 8 - Fabbricato della stazione - 29 Edificio 13 Ex poste - Vista da Viale della Stazione - 30 Stazione di Mestre - Vista dell'ingresso principale dal binario 2 - 31
Edificio 5 - 32 Stazione di Mestre - Vista binari 2 e 3 - 33 Edificio 3 - 34
Edificio 13 - Vista dal Binario l - 35 Edificio 2 - Vista da Viale della Stazione - 36 Edificio 13 - Vista da Viale della Stazione - 37
40
PERCORSI PER RIQUALIFICARE
Il volume della nuova stazione, che sostituisce l'esistente, si estende per 280 mt (..) per circa 20 mt di profondità,
inglobando a destra l'area occupata dall'edificio della polizia ferroviaria e delle ex poste(..). Vi è un incremento della
volumetria con l'introduzione di due piani e un corpo aggettante (..). L'edificio appare come un volume sospeso.
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INNESTI URBANI
Il progetto si propone la realizzazione di una nuova piazza pubblica posta tra la stazione dei treni e l'edificio ex
poste. Questa piazza sarà motore della rigenerazione urbana dell'area e favorirà la mobilità e i flussi tra i diversi
42
grazie all'attacco a terra interamente vetrato (..). La lunga fascia trasparente ha un'altezza di 3.20, quota da cui
parte un rivestimento di pannelli perforati, che come una pelle, protegge gli spazi interni (..).
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sistemi di trasporto; l'inserimento di nuove volumetrie in aggiunta alle volumetrie esistenti in modo da valorizzare e funzionalizzare il patrimonio edilizio esistente (..); la conferma dei vuoti urbani presenti liberandoli da volumetrie
incongruenti e inserendo chiare destinazioni.
THE ANATOMY LESSON
Il progetto consiste nell'aggiungere alla mappa della Mestre in-attesa 3 nuovi elementi (..) elemento del "trittico
della terraferma" è costituito dalla Stazione di Mestre. La matrice formale alla base è quella della Trincea. La
stazione. quindi, diviene luogo urbano su più livelli che, oltre ad ospitare le attività e gli spazi di una stazione. ospita
nuovi luoghi per la cultura e il tempo libero(..).La stazione è costituita da una successione di spazi di differente forma
THE TERRITORIAL THRESHOLD Il progetto prevede la totale sostituzione dei manufatti esistenti con un edificio "infrastrutturale" che possa riordinare l'intera area e mediare il rapporto tra la città e il tracciato ferroviario. (. .. ). L'intervento si propone come
l'estrusione di una sezione che si articola secondo tre modalità: l'attacco a terra configurato come spazio a terra di
attraversamento e della mobilità; la piastra che contiene le attività collettive (..) mentre le stecche che si poggiano
e funzione posti tra due lunghi portici, alti 5 metri. che costituiscono 2 filtri tra questi spazi e viale Stazione da un lato e i binari della ferrovia dall'altro.(..) La decisione di interrare la stazione riesce. contemporaneamente a risolvere il
problema del collegamento tra Mestre e Marhera.(..) Non potendo portare i collegamenti trasversali al livello della stazione, abbiamo portato la stazione allivello dei collegamenti esistenti(..).
contengono funzioni legate al commercio, al terziario e al turismo.(..) La copertura della piastra è pensata come una
promenade sospesa sulla città che in alcuni patii trova le connessioni con i piano inferiori. In tutti i blocchi che
costituiscono il nuovo fronte. la facciata esposta a sud è caratterizzata da brise soleil che fanno da supporto a
dispositivi per l'energia solare.
43
MATCH BOXES
La strategia di progetto si concentra nel ricollegare i due tessuti urbani. attraverso la creazione di un nuovo fronte
adiacente alla linea ferroviaria che serve come come testa del sistema Mestre . che superando la stazione. crea
continuità fra le due città (Mestre e marghera). ora visivamente e fisicamente separate. Questa nuova scheda tra
città e infrastrutture. agisce come una soglia porosa in entrambe le direzioni grazie all'inserimento di un fronte
continuo e ripetibile. l suoi moduli di base creano un disegno chiaramente identificabile all'interno della maglia della
città contribuendo a percepire l'intervento come unificante per il tessuto urbano.
44
CANALI URBANI
Stabilire il concetto del tempo nella stazione ferroviaria è piuttosto complesso (prendere un treno. aspettare qualcuno .. ) la facciata lungo il Viale della Stazione è concepita come un elemento mutevole e adattabile; concetto
rappresentato anche dall'utilizzo del corten per realizzare l'involucro principale. Il rivestimento non arriva mai al
livello del suolo, assumerà colori variabili e influenzabili dalla luce ma anche dall'illuminazione interna dell'edificio. Il
complesso della stazione concepito come lungo canale si apre e cambia la sezione in corrispondenza di via Piave,
accogliendo l'asse via rio che arriva in corrispondenza della mezzeria.
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MESTRE, TERRITORIO NEL PERIMETRO DELLE SOSTENIBILITÀ
Il disegno di progetto raffigura un'architettura parete. un presidio urbico che con enfasi perimetro e cinge la maglia
urbana di Mestre (..). La stazione è rappresentata come grande luogo pubblico. fisico e ideale, capace di suscitare le
relazioni virtuose con il luogo poiché riconoscibile, simbolicamente significativo (..). Il progetto dispiega una grande
copertura (..) determinando esiti formali e spaziali (..) quali la grande terrazza coperta. da cui è spiccata la
passerella . che esile si estende ortogonalmente ad essa e alle pensiline dei viaggiatori(..).
WALKSCAPES
La compos1z1one spaziale dell'edificio stazione è generata da una serie di esigenze costruttive. distributive e
soprattutto rappresentative della volontà di strutturare uno spazio di vita. (..) è un edificio che cresce si alza. ruota.
curva crea continuamente nuove prospettive tutte diverse. si evolve e si perde in fuga. Lo spazio centrale accoglie
l'atrio d'ingresso eh diventa anche distribuzione principale alla diverse funzioni contenute nell'edificio(..)ll simbolico
rapporto tra la copertura della stazione e il suo interno. invita l'utente a usufruire dei servizi all'aperto e godere degli
articolati percorsi e spazi alternati alla sistemazione a verde.
45
GREEN ARCHEOLOGY
La nuova stazione di Mestre è configurata come una porta lineare - un Portico - che agisce non solo come nuovo
elemento portante . ma vuole richiamare la tipologia del porticato presente ovunque nella realtà veneziana. così come nel centro storico di Mestre e nelle immediate vicinanze della stazione . Il nuovo porticato è l'infrastruttura
attraverso la quale si passerà per la stazione degli autobus, per i collegamenti con il sottopasso per Marghera e
con le piattaforme dei treni , per raggiungere la fermata del tram, per gli accessi pedonali alle auto e alle aree di
L-SHAPED MESTRE
Dal punto di vista funzionale e distributivo le due strutture ad "L'' rovesciata, nell'interspazio che le separa. vanno a
configurare una galleria attrezzata a più livelli, nella quale troveranno dislocamento tutte le funzioni in maniera da
creare uno spazio urbano protetto. luminoso e confortevole cosicché la città entri nella stazione e la stazione diventi
46
parcheggio. Sul retro. il portico diventa anche riparo per le piattaforme. Inoltre. è il tavolo su cui diversi oggetti sono
collocati. Alcuni servizi come: negozi. uffici amministrativi. parcheggi per biciclette e per automobili . il nuovo hotel, emergono infatti dalla parte superiore del portico. Il tetto è un giardino comune che mette in relazione le diverse
parti emergenti. Se le funzioni inferiori si presentano come le più pubbliche , per i passeggeri che si muovono da un
luogo all'altro , le parti superiori del tetto del portico rappresentano gli spazi relax adatti alle pause e ai tempi di
attesa dei viaggiatori , degli ospiti dell'hotel e degli stessi impiegati.
parte di essa. Il complesso ferroviario si trasformerà così in un nuovo portale intermodale dove nella struttura ad L
di dimensioni maggiori troveranno luogo principalmente i servizi ferroviari ed i servizi primari, mentre in quella di
dimensioni minori saranno dislocati i servizi secondari dal carattere prettamente commerciale e terziario.
SEWING THREADS
Il progetto propone la realizzazione di una nuova piazza pubblica posta tra la stazione dei treni e l'edificio ex-poste.
Questa piazza sarà motore della rigenerazione urbana dell'area e favorirà la mobilità e i flussi tra i diversi sistemi di
GLOCAL CRASIS
La strategia di sviluppo proposta per l'area di concorso è finalizzato a finanziare un processo di genesi urbana
locale. attraverso la "crasi" delle eterogenee intenzioni progettuali. ( .. ) Il progetto di recupero si fonda su alcune
essenziali intenzioni evolutive: l'organicità urbana. la genesi del senso di appartenenza a origine con la progettazione
trasporto: l'inserimento di nuove volumetrie in aggiunta alle volumetrie esistenti in modo da valorizzare e
funzionalizzare il patrimonio edilizio esistente ( .. ): la conferma dei vuoti urbani presenti liberandoli da volumetrie incongruenti e inserendo chiare destinazioni.
del corretto ambito degli spazi pubblici e luoghi di pubblico interesse.( .. )Mobilità integrata, intesa come dispositivi di
connessione tra gli approcci e i sistemi di trasporto pubblico e privato: ( .. ). Sostenibilità economica ( .. )
Contestualizzazione ambientale come riduzione delle volumetrie, integrazione reale e controllata del verde pubblico.
47
3.6 LE AREE DI PROGETTO: L•Ex SCALO MERCI
La scheda norma di Piano Regolatore C2RS n.66 per
l'ambito dell'ex scalo merci organizza le modifiche
urbanistiche pensando alla definizione del limite della città
a sud-ovest tra il parco del Piraghetto e l'asse ferroviario
VE-TV e VE-TS. Si prevede l'ampliamento del parco. la
ridefinizione del sedime della via Trento per dare soluzione
al nodo di collegamento tra il sottopasso al passaggio a
livello della via Gazzera e l'incrocio con la via Miranese in
direzione della stazione F.S .. e la realizzazione di nuova
residenza che affaccia verso la ferrovia su una fascia di
parco e verso la città con una successione di spazi pubblici
pavimentati.
Gli indirizzi di concorso indicano come tipo di intervento
possibile la libera demolizione di tutti gli edifici eccetto il
mantenimento del "magazzino merci" (fabbricato indicato
con il numero 8 all'interno dell'area) e la possibilità
facoltativa di mantenere. anche in parte. il cosiddetto
"magazzino V.O." (fabbricato indicato con i numeri 2 e 3
all'interno dell'area).
E' richiesto di mantenere parte o tutto del fabbricato
48
indicato con il numero 9 in particolare per la porzione
destinata a "Centro per l'affido e la solidarietà
familiare"del Comune di Venezia.
La destinazione d'uso indicata è prevalentemente
residenziale con possibilità di mixare destinazioni
complementari all'insediamento residenziale (negozi di
quartiere. servizi alla persona. attività direzionali. pubblici
esercizi. ... ) con un limite massimo di 4.300 mq di sp sul
totale dell'edificato. e integrazione degli standard di
quartiere in particolare verde con connessione al parco
Piraghetto.
La quantità di superficie totale realizzabile corrisponde a
quanto previsto dalla vigente V. Prg per la Terraferma.
21.500 mq di sp complessivi maggiorati dai volumi
provenienti dal mantenimento. con recupero obbligatorio,
del fabbricato "magazzino merci" e dall'eventuale
mantenimento con recupero. anche in parte. del
fabbricato "magazzino V.O".
All'interno dei 21.500 sp di volumi ex novo sviluppabili
null'area. dovranno trovare collocazione i circa 70 alloggi
provenienti dalla demolizione degli edifici posti a nord
dell'area (tra i due fasci di binari in direzione Trieste e in
direzione Treviso).
All'interno della procedura di Accordo di Programma le
superfici corrispondenti all'ambito dell'ex scalo merci
saranno cedute dalla proprietà, Rete Ferroviaria Italiana,
al Comune di Venezia assieme a tutti gli edifici sovrastanti
da demolire. L'operazione di valorizzazione dell'area. una
volta ceduta al Comune di Venezia, dovrà prevedere la
demolizione totale o parziale degli edifici esistenti. la
conferma delle previsioni di superficie lorda di pavimento
già previste dal PRG vigente. il trasferimento - a pari
tipologia e consistenza - dei volumi residenziali e
commerciali presenti nel quartiere tra le linee ferroviarie
per Treviso e per Trieste. L'intervento di demolizione e
nuova costruzione del comparto dovrà perseguire il
miglioramento della qualità architettonica e della
dotazione di standard di quartiere. anche attraverso
l'espansione dell'area verde del Parco del Piraghetto.
L'Ex scalo merci- Immagini ©2014 Google. Map data ©2014 Google - 39
l 3.C- L•Ex SCALO MERCI: CONSISTENZA DELLE VOLUMETRIE
ID ALTEZZA AREA mq VOLUME mc NO PIANI DESTINAZIONE D'USO
2,44 11 27 Cabina Ferrovia
5,13 135 691 Edificio Uffici
4,22 1161 4S9S l+ Edificio (deposito)
3A 4,52 374 1690 Pensiline/Tettoie
38 5,54 324 1795 Pensiline/Tettoie - 6,4 255 1632 2 Edificio Uffici - 4,4S 2491 11160 l+ Edificio (deposito)
5A 5,06 525 2655 Pensiline/Tettoie
58 5,06 344 1743 Pensiline/Tettoie
5,5 109 601 Pensiline/Tettoie
6 6,13 1276 7S21 Pensiline/Tettoie - 3,71 140 519 Edificio Uffici - 3,SS 19S 76S Edificio Uffici - 6,59 347 22S5 Deposito
SA 6,16 lOS 666 Pensili ne
SB 6,31 94 595 Pensiline
se 4,17 69 2SS Pensili ne
3,35 910 304S Ufficio
Ufficio Magazzino
Cabina Enel
Tettoia
3,3 149 492 Edificio
3,97 S33 330S Magazzini/Officina
15 5,05 761 3S44 Tettoia - 2,95 17 51 Cabina
3,17 3S 119 Pensiline/Tettoie
3,93 65 257 Tettoia in muratura
3,12 10 32 Cabina
2,21 63 139
5,05 16S S4S Tettoia in muratura
4,79 154 736 Deposito/Magazzino
7,16 112 79S 2 Deposito/Magazzino
23 2,74 15S 433 Pensiline/Tettoie - 2,65 72 192 Cabina
25 2,S4 153 435 Tettoie
26 3,05 17 51 Tettoie
27 2,63 3SO 1000 Tettoie
2S 2,32 3S ss Tettoie - -
100m
49
Vista interna dell'area Ex scalo merci - 40
50
41 - Vista binari da cavalcavia della Giustizia 42 - Via Trento 43 - Via Trento
44 - Ingresso area Ex scalo merci 45 - Vista interna dell'area Ex scalo merci 46 - Vista interna edifici Ex scalo merci
47 - Vista esterno edificio Ex scalo merci 48 - Via Trento verso viale della Stazione 49 - Vista binari da cavalcavia della Giustizia
51
PERCORSI PER RIQUALIFICARE
Il cuore del progetto è il parco, che si estende sino al limite della linea ferroviaria e include tutta l'area dell'ex scalo
merci, passando dalla scala di giardino di città a quella di parco urbano. (..) in mezzo al parco si trovano il magazzino
ristrutturato e riutilizzato come sala espositiva, un corpo basso che si affianca come centro culturale e quattro
volumi di residenze in linea che con la loro disposizione accompagnano e indirizzano i percorsi apparentemente liberi
nello spazio verde ma fortemente ancorati ai segni esistenti.
52
SEWING THREADS
Nell'area delle antiche vie ferroviarie abbiamo scelto di evitare barriere fisiche e visuali, sopraelevando il progetto
rispetto al suolo, senza modificare queste vie: riducendo al minimo i punti di contatto con la terra, si stabilisce così
una relazione visuale in tutta la superficie di attuazione. Inoltre, con il riutilizzo delle direttrici di queste linee e con il
materiale di rivestimento delle strutture. è intenzione rivendicare l'identità storica e ferroviaria della città. L'edificio
viene così relazionato e visto come se fosse un treno.
MATCH BOXES
Una strada verde, naturale e urbana, è l'elemento di collegamento di tutto il progetto. Supera la barriera della
stazione per continuare verso la città giardino. Il collegamento verde è accompagnato da un sistema di mobilità
lenta che penetra nella stazione e poi penetra nella maglia urbana in collegamento con le piste ciclabili (disponibili e
previsti). La posizione dei moduli edificati si basa su uno studio fatto sui binari della città esistente, mantiene gli assi
principali, e li prosegue mantenendoli legati tra loro.
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GREEN ARCHEOLOGY
Il sito di progetto corrispondente all'ex scalo merci, destinato a diventare un grande, maestoso parco,che
rappresenterà l'estensione del parco del Piraghetto: con una 'foresta' a Permacultura, la nuova area verde avrà
bisogno di più tempo per organizzare se stessa rispetto ai tempi necessari per la costruzione degli edifici. Gli edifici
preesistenti, le strutture ex depositi merci vengono mantenute e ristrutturate per diventare. nel tempo, piccoli
incubatori per l'avvio di imprese o atelier. Le nuove architetture. che saranno principalmente edifici residenziali, con
le loro facciate completamente aperte (con un sistema scorrevole e interamente pieghevole di filtri solari)
consentiranno una completa esperienza di godimento di ( questi nuovi) paesaggi urbani e verdi. Il nuovo quartiere
potrà diventare un esempio positivo di integrazione dell'umanità con la natura ..
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THE ANATOMY LESSON
Il progetto consiste nell'aggiungere alla mappa della Mestre in-attesa 3 nuovi elementi (..). Il Recinto è la matrice
formale alla base del progetto delle residenze nell'area. Il progetto è costituito da due corti quadrate di 120 m di lato l'una e di 78 m l'altra. poste all'interno di un fitto bosco di alberi ad alto fusto. L:interno delle corti. (..) attorno al
quale sono disposte le residenze che, quindi, costituiscono il bordo e la separazione tra l'interno/prato e
l'esterno/bosco. (..) le corti quadrate divengono dei recinti/radura che, separando il bosco esterno pubblico (naturale
prosecuzione del bosco del Piraghetto) dal prato interno collettivo, ribaltano il classico binomio interno/esterno(..).
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56
L-SHAPED MESTRE
Geometricamente esatte, le due torri articolano i propri volumi riproponendo il concept della doppia L- utilizzato per
organizzare la sezione della stazione - che qui diventa il nucleo attorno al quale si sviluppa la pianta. La prima L, più
piccola e completamente piena, accoglie gli ambienti di servizio quali scale e ascensori; la seconda L più grande e
sovrapposta a creare un quadrato, contiene gli spazi residenziali. (..) Il sistema naturale inserito all'interno di un
contesto urbano definito assume dei connotati di solidità e plusvalore. Le linee di progetto(..) lavorano all'interno dei
parchi come delle propaggini urbane che determinano dei percorsi di penetrazione "aggrappando" il costruito al
naturale come dei cavi in tensione ..
3.7 LE AREE DI PROGETTO: l GIARDINI DI VIA PIAVE
Le vicende urbanistiche dei giardini di via Piave. nate con
la demolizione di una serie di tre edifici simili agli attuali.
ancora esistenti, le cosiddette "case dei ferrovieri", si
relazionano fortemente con i temi della riqualificazione
degli spazi ferroviari.
Via Piave è la porta di Mestre è il primo sguardo, la prima
impressione sulla città. Via Piave (intesa come zona
stazione - zona Piraghetto fino a via Cappuccina e Corso
Del Popolo) è caratterizzata da alcune questioni legate
all'ordine pubblico a cui si è sommata, per tutta la prima
decade del 2000, la forte immigrazione e il conseguente
cambiamento demografico che ha modificato. in un tempo
rapidissimo. il tessuto sociale. Pur essendo un'asse
importante che collega il centro di Mestre alla stazione. la
stessa presenza della stazione accentua le problematiche
sociali dell'area di via Piave. Una sorta di corto circuito in
cui la necessità di ristabilire un ordine pubblico e sociale
sembra passare anche per la necessità di riacquisire un
decoro urbano e una nuova funzionalità dell'area trattata
dal concorso.
58
In questo contesto si è mosso l'intervento di Etam. Servizio
di Animazione di Comunità e Territorio del Comune di
Venezia: promuovendo processi di partecipazione.
incentivando la cittadinanza attiva. valorizzando le risorse
positive e accompagnando gruppi di cittadini che si sono
presi cura del loro territorio. Etam segue iniziative come
laboratori di convivenza. di coesione sociale. di sviluppo
della conoscenza delle diversità culturali, dello scambio e
dell'integrazione e per l'ambito dei giardini Etam ha
collaborato con il Gruppo di lavoro di Via Piave. Ne sono
nate iniziative originali e positive. mirate a rioccupare e
riappropriarsi di spazi degradati che sono spesso usati in
maniera impropria: i giardini di Via Piave. l'area verde di
Via Sernaglia, il parco Piraghetto. la Stazione. e Casa
Bainsizza. In quest'ultimo caso, i cittadini del Gruppo di
lavoro di Via Piave. attraverso una sottoscrizione. hanno
risanato l'immobile, in stato di abbandono. dato in
comodato d'uso gratuito dalla proprietà in cambio di lavori
di ristrutturazione e guardiania. L'edificio. tra le case dei
ferrovieri. in piena zona Piave diventa luogo d'incontro e
ospitalità per la cittadinanza.
All'interno di questo quadro gli elementi forniti in sede di
concorso chiedevano la riqualificazione dell'area,
progettandola con funzione di giardino pubblico fruibile di
quartiere. attrezzato esclusivamente con sottoservizi e
piazzole che possano ospitare. in strutture rimovibili,
mercati stagionali, farmer's market. stand di promozione
prodotti, etc ...
Non è prevista la realizzazione di nessun volume: infatti il
volume maturato. a fronte della cessione della superficie
al Comune di Venezia, verrà trasferito. sommandosi ai
volumi già esistenti. sull'area di Stazione. La valorizzazione
dell'area verde lungo via Piave si sostanzierà nella
attribuzione alla stessa di una volumetria pari alla
sottozona residenziale Bl contermine (i.f. 1.5 mq/mq).
Il Comune di Venezia, a cessione avvenuta, attiverà la
riqualificazione attraverso un progetto di opera pubblica
che restituirà i giardini di via Piave all'uso della città.
l Giardini di Via Piave - Immagini ©2014 Google. Map data ©2014 Google - 50
51 - Percorso interno ai giardini di via Piave
52 - Vista dei giardini di via Piave 53 - Vista dei giardini lungo via Piave 59
PERCORSI PER RIQUALIFICARE
Mantenendo l'alberatura esistente. si procede per piccoli interventi di
riformulazione dei percorsi (. .. ) Il percorso. insieme a un sistema di quote
differenti genera spazi di seduta liberi. all'ombra degli alberi e stabilisce due
ambiti, uno più prossimo agli edifici dove si predispongono i giochi dei
bambini e le aiuole verdi prive di bordo si fondono con la terra senza soluzioni di continuità; l'altro più vicino al bordo strada dove la
pavimentazione. in terra stabilizzata. disegna una piazza per mercati
temporanei e piccoli stand fieristici.
MESTRE, TERRITORIO NEL PERIMETRO
DELLE SOSTENIBILITÀ
Nell'area pubblica attrezzata di via Piave. piani lastricati e verdi si
avvicendano denunciando modesti dislivelli, corredati da esili pergole, ave
possono essere ospitati piccoli mercati stagionali a servizio dell'aggregato
urbano prospiciente; orientati nella direzione stabilita da un percorso pedonale e ciclabile che si estende da un vertice e l'altro dell'area, distinto
da un' alberatura che arricchisce il patrimonio vegetale esistente, e si
costituisce quale diaframma rispetto ai tracciati viari destinati al traffico
veicolare.
60
GREENARCHEOLOGY
3.8 l GIARDINI DI VIA PIAVE- IL FARMER•s MARKET
L'area dei giardini di via Piave è attualmente destinata a
parco di quartiere, caratterizzato da una oramai folta
vegetazione. da alcune attrezzature di arredo urbano e da
un percorso pedonale che lo attraversa con andamento
curvilineo lungo tutta la lunghezza.
L'Amministrazione comunale, ancor prima di veder definiti
gli esisti del concorso. ha espresso la volontà di
riqualificare l'area sia sotto l'aspetto architettonico sia
intervenendo sul profilo di carattere sociale.
L'intervento si propone di attrezzare l'area a verde
definendo le condizioni per ospitare attività commerciali di
qualità o meglio un "Farmer's market'' con i prodotti delle
aziende locali, principalmente agricoli. Un mercato rionale
con venti piazzole di sosta, fornite di acqua ed energia
elettrica, collegate da un percorso pensato in tavolato di
legno per consentire la semplicità dell'intervento e un
basso impatto con l'area a verde in cui si inserisce.
Di seguito si riportano le osservazioni di una
62
rappresentanza di cittadini. il Gruppo di lavoro di Via
Piave. raccontate durante la tavola rotonda del 26
febbraio 2014, focalizzata sulle proposte progettuali
emerse dal concorso Europa n, dove si è cercato comunque
di dare uno spazio e voce a chi in concreto vive le aree di
concorso.
"Per quanto riguarda i Giardini di via Piave consideriamo
positiva( .. .) l'acquisizione da parte dell'amministrazione
comunale. Valutiamo con interesse anche il progetto per
l'inserimento di un mercato (biologico. km O. ecc.).
Considerato il fatto che occorra anche valutare la
compatibilità del mercato con la funzionalità di parco
(assumendo come limite concreto la sua esigua
estensione( .. .). Un intervento sui Giardini di Via Piave deve
prevedere una proposta di gestione degli spazi pubblici
circostanti (fra i più critici dal punto di vista della micro
criminalità e dello spaccio di stupefacenti), ( . .) ma con esso
anche il reticolo di strade e stradine che si distendono a
comprenderli da via Piave a via Cappuccina. Sulle
modalità di ri-progetto di questi spazi pubblici degradati,
la proposta del Gruppo di lavoro di via Piave è che non si
tratti tanto di un progetto calato dall'alto ma frutto della
possibilità di svolgervi permanentemente attività di varia
natura da parte delle associazioni culturali di cittadinanza
attiva."
Il messaggio è chiaro. La trasformazione di un luogo
dipende dall'intervento di tutti; la politica sociale senza un
intervento coordinato con tutti gli altri settori non è
sufficiente, non ha completa efficacia sul contesto. O
meglio: se le azioni sociali non sono accompagnate da
interventi coordinati con altri ambiti (commerciale,
culturale, urbanistico, viabilistico, ecc .. ) e condotte con
processi partecipati, la loro efficacia è minore e fatica a
creare cambiamenti positivi e permanenti.
3.E- PROGETTO PER l GIARDINI DI VIA PIAVE
~ Parcheggio Auto
~ Area carico-scarico
~ Parcheggio Bici
Piazzola Farm Market
Illuminazione pubblica
63
4. CONCLUSIONI
64
Le attività di studio e progettazione che sono state
profuse per approfondire i temi della stazione e delle aree
ferroviarie di Mestre troveranno conclusione
nell'approvazione dell'Accordo di Programma.
L'Accordo di Programma, che trasformerà radicalmente
l'immagine della stazione, dell'ex scalo merci e dei giardini
di via Piave, così come è stato prefigurato nelle possibili
soluzioni indicate alle pagine precedenti dai giovani
progettisti Europan, è il frutto di un lavoro di concertazione
condotto dall'Amministrazione Comunale di Venezia
assieme a Rete Ferroviaria Italiana - Sistemi Urbani.
La trasformazione della stazione. che rientra tra i progetti
strategici per la città, si pone l'obiettivo di rendere
funzionale, adeguato ai tempi e ai ruoli, oltrechè bello,
l'hub ferroviario di Mestre.
Nel processo di trasformazione in corso le aree
assumeranno gradatamente una nuova identità.
L'area di stazione attraverso un processo di rigenerazione
edilizia e funzionale andrà ad assorbire le nuove richieste
di funzioni e di spazi che emergono dai dati di indagine, e
quindi più servizi e più differenziati per le varie tipologie di
utenti (lavoro. studio. affari. turismo .... ). ma anche nuove
offerte negli spazi di stazione di servizi o attività
commerciali rivolte alla città e ai residenti di quartiere.
Per l'area di Via Piave che soffre per una situazione di
degrado urbano e sociale . l'accordo di programma
prevede un intervento di riqualificazione a partire dai
giardini che. trasferiti in proprietà al Comune di Venezia,
potranno essere utilizzati dai residenti anche attraverso un
nuovo utilizzo commerciale illustrato nel progetto di
'farmer's market' riassunto nelle pagine precedenti.
Per l'area dell'ex scalo merci è prevista una rigenerazione
con dismissione delle funzioni precedenti, che si
sostanzierà in un ampliamento del parco urbano del
Piraghetto e nella realizzazione di un quartiere residenziale
con mobilità interna essenzialmente ciclo-pedonale che
vedrà relegato ai margini dell'insediamento il traffico
veicolare su via Trento. Al fine di ottenere un ampliamento
significativo del Parco del Piraghetto. che andrebbe a
potenziare il ruolo di polmone verde che lo stesso
rappresenta per il quartiere Piave. si è pensato di
concentrare all'interno dell'ex scalo merci. non solo gli
standard a verde generati dall'edificazione residenziale
dell'ex C2rs 66, ma anche quelli maturati dalla
valorizzazione immobiliare dell'area di Stazione.
L'Accordo di Programma rappresenta quindi l'occasione
per riqualificare complessivamente l'area di Stazione che
dovrebbe fungere da volano per un processo di
riqualificazione complessivo del quartiere Piave. È utile
ricordare che all'interno di questo scenario di
trasformazione, agiscono, in una ottica di miglioramento,
gli interventi di recente completamento o di prossima
conclusione quali: il 'bicipark', di recente inaugurato, il
'Multipark', standard a parcheggio per l'intera asta di
stazione. il progetto di restyling della stazione a carico di
Grandi Stazioni, la conclusione dei lavori del sottopasso del
tram che restituiscono i luoghi fisici di interscambio per
bus locali/nazionali/internazionali con la rete ferroviaria e
con la nuova tranvia.
Le considerazioni esposte
rappresentazione a lato.
sono graficizzate nella
3.F- LE AREE DI PROGETTO NELLA CITTÀ DI MESTRE
65
CREDITI IMMAGINI
FOTOGRAFIE
Fotografie di copertina: Giorgio Bombieri
Giorgio Bombieri:
1.2.3.4.5.6,7,8,9.10.11.12.13.14.15.16.17.18.19.20.21.22.23.29,30,31.
32,33,34,35,36,37,38,40,45,49,51.52,53
Paolo Ortelli: 24.25.26.27
Valentino Bassato: 41.42.43.44.46.47.48
Google Maps: 28.39,50
INFOGRAFICHE E MAPPE
lnfografiche e mappe sono state elaborate da Filippo Lavato
sulla base di materiali riferibili ai seguenti soggetti:
Comune di Venezia
2A,3A,3B,3C,3D,3E,3F
European Commission - Trans European Transport Network
http://ec.europa.eu/transport/themes/infrastructure/doc/ten
t-country-fiches/ten-t-corridor-map-2013.pdf
2B
Comune di Venezia - Direzione Mobilità e Trasporti
2C. 2D. 2E.2F.2G.2H.21.2J.2K
PROGETTI EUROPAN 12
PERCORSI PER RIQUALIFICARE
Gregorio lndelicato.Chiara Gugliotta. Mario Cottone
INNESTI URBANI
Andres Holguin. Gilda Lombardi. Alessandro Deana. Elena
Barbiera. Benedetto Bertozzi
THE TERRITORIAL THRESHOLD
Francesco Messina. Francesco Fragole, Daria Caruso. Giuseppe
Messina. Rosario Cristelli. Francesca Mazzone . Anna De Marco.
Giorgia Di Giorgi
THE ANATOMY LESSON
Alessandro Carmine Console. Gina Oliva
MATCH BOXES
Matteo Fraschini, Camilla Fasoli. Elisa Riviera. Medino Zambrano.
Fiorella Nataly
SEWI NG TH READS
Jose Maria Sanchez, Maria José Sanchez, Eva Klenk, Alba
Gonzalez. Elena Nunez. Alida Regodon. Cristina Teran. Chiara
Oggioni, Paloma Diez Vallejo, Martin Rivero Jaime, Sofien Kaabi,
lgnacio Hornillos C6rdenas. Enrique Garcia-Margallo. Francisco
S6nchez
CANALI URBANI
Bianca Montorselli, Flaminia Liberati, Daniele Carfagna, Walter
lafrate. Gaia Rengo. Stefano Bigiotti. Eride Caramia. Leonardo Loy
MESTRE TERRITORIO NEL PERIMETRO DLLE SOSTENIBILITÀ:
Davide Fratoni. Maurizio Tempera. Stefano Novelli, Vasileios
Kontos, Rocco Puopoplo, Gabriele Pede
GREEN ARCHEOLOGY: Laura Fassio. Emanuele Caporrella.
Renzo Sgolacchia, Andrea Valentini
L-SHAPED MESTRE
Enrico Ansaloni. lvan Lomuti. David Varone. Tommaso Modesti.
Marco Tius. Anna Riciputo. Giulio Galli
WALKSCAPES
Alessia Maggio. Andrea Abatecola. Raffaella Gatti. Micaela Vivaldi
GLOCAL CRASIS
Mauro Ventura. Elia Snidero. Alberto Pacor
l testi descrittivi dei progetti sono estratti da elaborati e dossier di
concorso
Fascicolo impaginato con: Scribus - Open source Desktop Publishing. V1.43
Mappe ed lnfografiche realizzate con: lnkscape V.0.48
Font utilizzato: NEXA
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