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Ufficio di Gabinetto del Sindaco Proposte sulla Sicurezza Urbana 29 Aprile 2013

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Ufficio di Gabinetto del Sindaco

Proposte sulla

Sicurezza Urbana

29 Aprile 2013

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Il confronto con i gruppi consiliari

Il Sindaco ha avviato un confronto sul tema “Sicurezza urbana” con i gruppi consiliari, ai quali ha chiesto di fornire proposte mirate in materia.

I contributi finora pervenuti dai Gruppi consiliari sono stati, in un primo tempo, organizzati in un documento di lavoro (“Quadro sinottico”), utile per favorire un immediato confronto con i progetti e le azioni messe in campo dall'Amministrazione.

Il presente documento propone un approccio di carattere più analitico, dove le proposte dei gruppi vengono valutate per gruppi omogenei di temi/progetti.

Nelle diverse parti in cui il documento è stato organizzato, accanto all'illustrazione delle attività in corso e delle azioni previste nel breve-medio periodo, sono state riprese le proposte dei Gruppi consiliari. Per alcune di queste si è proceduto ad una valutazione specifica, per altre alla sola citazione, in attesa della conclusione di un processo istruttorio che le riguarda e che è già stato avviato.

Gruppi omogenei temi/progetti

A. NUOVO PATTO PER LA SICUREZZA

B. PROGETTO ASSISTENTI CIVICI

C. ACCORDI DI PROGRAMMA SULLA SICUREZZA URBANA

D. PROMOZIONE DELLA LEGALITA'

E. PROGETTO RIORGANIZZAZIONE DELLA POLIZIA MUNICIPALE

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A – NUOVO PATTO PER LA SICUREZZA

Il nuovo Patto per Bologna Sicura, sottoscritto il 17.2.2012 da Prefettura e Comune di Bologna, ha messo in atto moduli di confronto permanente e pratiche operative interforze, ciascuno nell'ambito della propria competenza, il cui bilancio è sostanzialmente positivo.

Il “Tavolo di lavoro sulla sicurezza urbana”, i cui lavori sono propedeutici alle sedute del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, si riunisce con periodicità costante e svolge una efficace azione di coordinamento operativo.

Lo scopo è quello di condividere dati, informazioni e pratiche sulle problematiche di sicurezza presenti nell'area urbana, per definire le strategie più opportune volte a prevenire l'emergere di ulteriori e nuove situazioni di illegalità, comprese quelle dovute ai mutamenti economici e sociali, nonché delle dinamiche operative del crimine, organizzato e non, che necessitino della predisposizione straordinaria di azioni di contrasto coordinate.

A questa modalità di lavoro sono quindi riconducibili alcune azioni già condotte con esito positivo (sgombero e riconversione dell'area di Via Landi) e altre in corso di attivazione (ampliamento dei servizi di prevenzione e controllo nell'area Ospedale Maggiore e Prati di Caprara).

Di seguito, per esigenze di maggiore esemplificazione, è stata quindi operata una comparazione fra ambiti di attività riconducibili alle “competenze” del Tavolo di lavoro sulla sicurezza urbana e le proposte dei gruppi consiliari

1. Interconnessione delle Forze di polizia

La proposta di creazione di una centrale operativa unica delle forze di polizia, come propone il gruppo consiliare della Lega Nord, trascende le competenze dell'ente locale e non attiene ai contenuti del Patto per Bologna.

Tuttavia è condivisibile porre il tema di un maggiore coordinamento tra le diverse centrali operative per arrivare ad un'unica centrale operativa. Si tratta cioè di porre il tema al ministero degli interni come richiesta del consiglio

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comunale.

La proposta di M5S fa riferimento ad uno strumento previsto dal precedente Patto per la Sicurezza, attualmente non più vigente. Tuttavia la proposta può essere recuperata tenendo conto che il Patto per Bologna Sicura sottoscritto nel 2012 prevede già che agli incontri periodici del “Tavolo di lavoro sulla Sicurezza Urbana”, possano partecipare i Presidenti di Quartiere, al fine di assicurare un più intenso e completo processo conoscitivo delle problematiche emergenti sul territorio.

In questo senso potrebbe essere accoglibile la proposta del gruppo consiliare del PD di svolgere incontri pubblici periodici nei Quartieri con Rappresentanti delle Forze dell'Ordine e della PM per affrontare tematiche specifiche legate alle situazioni di degrado e di sicurezza con la cittadinanza. Sarebbe tuttavia auspicabile che queste iniziative si inserissero in progetti specifici, condotti in collaborazione con le associazioni, i Comitati spontanei, i Gruppi di cittadini.

2. Videosorveglianza

Il Patto per Bologna Sicura prevede la revisione del sistema esistente di videosorveglianza, tenendo conto di quanto stabilito dall’Autorità Garante per la Privacy, dalla circolare del Capo della Polizia sui Sistemi di videosorveglianza del 6.8.2010, della direttiva del Ministero dell'Interno del marzo 2012 sui sistemi di videosorveglianza in ambito comunale, prodotta in collaborazione con ANCI.

Il Tavolo di lavoro sulla sicurezza urbana ha deciso l'attivazione di un gruppo tecnico per l’individuazione specifica delle aree da videosorvegliare, una mappatura che sia finalizzata ad una ridislocazione delle telecamere, ad un loro ammodernamento e tenga conto delle modificazioni intervenute nella cosiddetta “geografia del degrado” urbano.

Si tratterà quindi di aumentare il numero delle telecamere operative, ma anche di prevedere una sua distribuzione efficace nelle aree urbane a maggiore rischio.

Per quanto riguarda la copertura dei costi, occorre tenere insieme gli stanziamenti comunali con quelli della Camera di Commercio a favore degli esercizi commerciali con accordi specifici tra Comune , operatori economici e condomini.

Contestualmente agli interventi per l'arredo urbano, l'illuminazione,le pedonalizzazioni e gli interventi di pulizia dei muri e dei portici va prevista in accordo con i privati e i condomini l'installazione di videocamere, utilizzando allo scopo le

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risorse di bilancio date in parte dalla tassa di soggiorno nell'ambito della promozione turistica e dal fondo anticrisi per interventi immediatamente cantierabili non appena approvato il bilancio 2013.

La proposta di installare all’interno degli autobus telecamere di sicurezza a circuito chiuso, come ausilio per le indagini in caso di reato consumato o tentato a danno di utenti e addetti Tper, può essere presa in considerazione per l'acquisto di nuovi autobus previa verifica con la tutela della privacy.

Installazione dei tornelli per l’accesso ai soli detentori di biglietto convalidato contrasta con la velocità delle linee. E' allo studio invece la convalida di tutti i titoli di viaggio compresi gli abbonamenti e di continuare nell'opera di controllo metodica da parte del personale di Tper.

3. Presidio di zone ad alta criticità di degrado ed illegalità

L'impiego di reparti dell'esercito è limitato alla prevenzione di atti di terrorismo nei confronti di immobili sensibili, non è in ogni caso prevedibile un impiego in funzioni di ordine pubblico.

L'attivazione dell'impiego dell'esercito costituisce prerogativa del Prefetto.

E' opportuno verificare al Tavolo di lavoro per la sicurezza la fattibilità di operazioni congiunte fra forze di Polizia, Carabinieri, PM, in collegamento con i comuni limitrofi.

Nello stesso tempo va ricercato un rapporto costante fra Istituzioni, comitati dei cittadini associazioni e volontariati al fine di avere un monitoraggio attivo e costante dei fenomeni di degrado e illegalità e predisporre azioni di contrasto adeguati.

E' infine necessario intervenire sulle situazioni che creano supporto logistico alle attività di prostituzione e delinquenza, per lottare contro lo sfruttamento della prostituzione ed evitare la concentrazione di clienti delle prostitute in zone periferiche della città, a cominciare, come caso pilota, dalle zone del quartiere Borgo Panigale nelle vicinanze di Villa Pallavicini .

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4. Abusivismo commerciale

La lotta all'abusivismo commerciale è una attività già prevista della Polizia Municipale svolta per il tramite dei reparti territoriali, nonché dei reparti specializzati Sicurezza e Attività Produttive.

Si tratta, in ogni caso, di personale qualificato, la cui formazione e aggiornamento professionale rappresenta un impegno costante dell'amministrazione e il cui impiego va potenziato durante i Tdays e a ridosso di importanti manifestazioni fieristiche/ricreative/culturali.

5. Regolamento Polizia Urbana e utilizzo delle ordinanzeIl potere del Sindaco di adottare provvedimenti anche contigibili e urgenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana è disciplinato dalla legge. L'utilizzo delle ordinanze risulta essere una azione straordinaria e, nella nostra esperienza, è avvenuto in un contesto altamente conflittuale, quale quello che si è determinato nell'area di via Petroni.E' vigente dal 2011 un Regolamento di Polizia Urbana che costituisce uno strumento di notevole efficacia per le azioni di controllo e sanzione adottate in presenza di reati amministrativi.

Occorre valutare la revisione del Regolamento di Polizia Urbana adeguandolo alle attuali urgenze, sia con la previsione di sanzioni più severe, sia con l'introduzione di nuove previsioni di comportamenti illeciti.

L'utilizzo del sistema delle ordinanze contingibili ed urgenti da parte del Sindaco, va utilizzato con attenzione rispetto alle sentenze della Corte Costituzionale, ma è da verificare la possibilità di utilizzo contro la prostituzione in strada.

6. Spazio web per le segnalazioni di degrado

Il Comune si è dotato da diversi anni di uno strumento informatico (CZMR) che registra tutte le segnalazioni provenienti dalla cittadinanza. Questo sistema di segnalazione on line è attivabile tramite un collegamento con la rete Iperbole.

Si tratta di sistema che può ulteriormente migliorare e reso di più facile utilizzo da parte dei cittadini.

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7. Prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza a donne e minori

Il Comune è capofila di un progetto di contrasto del fenomeno della violenza verso le donne che ha ottenuto un finanziamento di 139.060 euro dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il progetto, in corso, avrà la durata di 18 mesi, con conclusione nella primavera 2014. Il progetto denominato INRETE “Istituzioni e Associazioni in rete contro la violenza” coinvolge i partner: Provincia, Università, Azienda USL, Casa delle Donne per non subire violenza, Associazione Giuriste d’Italia, Associazione Mondo Donna, Associazione Orlando e UDI. Il progetto, oltre a stabilizzare la rete locale, prevede il coinvolgimento di altri soggetti interessati sul territorio e la realizzazione di una rete dei servizi e delle associazioni dell’area metropolitana, che operi per far emergere il fenomeno e consenta il riconoscimento della violenza nelle diverse forme.

Il Comune di Bologna ha inoltre sottoscritto a luglio scorso il Protocollo di Intesa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento Pari Opportunità di adesione alla Rete Nazionale Antiviolenza, instaurando un rapporto di collaborazione per rendere più efficace l'azione di prevenzione e contrasto della violenza di genere e dello stalking.

Occorre sostenere e rinforzare la rete cittadina delle Associazioni/gruppi femminili quale luogo stabile di coordinamento, partecipazione attiva e collegamento con le Istituzioni, Forze dell'Ordine, Servizi.

Investire in formazione nelle scuole destinando un contributo annuale a progetti ed interventi di prevenzione e di educazione contro la violenza alle donne.

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B – PROGETTO ASSISTENTI CIVICI

Il progetto inserito nel Piano Generale di Sviluppo 2012 – 2014 si propone di riorganizzare la presenza di figure a presidio del territorio, in particolare nei pressi delle scuole e dei luoghi d'incontro pubblici.

Gli assistenti civici operano alle dirette dipendenze ed in appoggio alla Polizia Municipale, al fine di rappresentare un costante riferimento per la cittadinanza e un deterrente verso la mancanza di senso civico.

La normativa di riferimento in materia è la L.R. 24/2003 e la direttiva applicativa (delibera della Giunta RER progr. n. 279/2005 circa l'utilizzo di forme di volontariato per realizzare una presenza attiva sul territorio con il fine di promuovere l'educazione alla convivenza e il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti e il dialogo tra le persone, l'integrazione e l'inclusione sociale).

L'introduzione di tali figure ha lo scopo di aumentare la capacità di ascolto della comunità e di promuovere lo sviluppo di:

• azioni di prevenzione;

• attività di informazione rivolte ai cittadini;

• attività di educazione e sicurezza stradale;

• una maggiore presenza e visibilità del Comune nello spazio pubblico urbano;

• un collegamento fra i cittadini, le polizie locali e gli altri servizi locali;

• un maggior rispetto delle regole che la comunità si è data per assicurare a tutti una civile e serena convivenza.

Il progetto è in corso di svolgimento:

sono state redatte le bozze di Regolamentazione e di convenzione tipo con le associazioni (si stanno svolgendo le consultazioni per arrivare all'approvazione del Consiglio Comunale entro il mese di maggio);

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è stato delineato il corso tipo per la formazione degli Assistenti Civici che prevede, oltre alle materie previste dalla direttiva regionale, lo svolgimento di uno stage tecnico operativo di segnalazioni manuali per l’utilizzo di tali figure davanti alle scuole ed in funzioni di supporto in manifestazioni, al fine di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione di mezzi e persone.

E' plausibile che entro l'estate possa essere avviata l'esperienza, fatta salva l'approvazione della regolamentazione entro il mese di maggio in Consiglio comunale.

Oltre al potenziamento degli organici della polizia municipale, è opportuno prevedere anche l'introduzione di un progetto che coinvolga assistenti civici e mediatori culturali che presidiano i luoghi pubblici, quali parchi o spazi in prossimità di luoghi di aggregazione (stazione,fiera etc...) .

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C – ACCORDI DI PROGRAMMA PER LA SICUREZZA URBANA - Contro il bullismo

Progetto inserito nel Piano Generale di Sviluppo 2012 – 2014 si propone di indagare il fenomeno del bullismo e della devianza giovanile in alcuni ambiti territoriali nei quali alcuni comportamenti di gruppo oscillano tra il disturbo e la provocazione sociale.

E' stato sottoscritto un Accordo di Programma con la Regione Emilia Romagna, ai sensi della legge regionale 24/2003 per la realizzazione del progetto di prevenzione dello sviluppo di bande giovanili in alcune aree del territorio comunale bolognese. Il progetto è in corso di realizzazione e le principali azioni svolte riguardano:

l'analisi del fenomeno delle cosiddette bande giovanili svolto unitamente alla Regione e all'Università degli Studi di Bologna – Facoltà di Criminologia . I risultati finora conseguiti sono di notevole interesse e hanno costituito oggetto di due distinti seminari di approfondimento;

la progettazione di interventi specifici per la prevenzione del fenomeno e per la rassicurazione della comunità locale. E' stato posto in essere il rafforzamento del controllo del territorio da parte della PM unitamente alle altre forze di polizia statali e attivato interlocuzioni con gli educatori di strada ed i servizi sociali dei quartieri interessati;

il rafforzamento delle attività educative, sia in termini di ore-presenza degli educatori di strada nelle zone interessate, sia in termini di modalità di coinvolgimento dei giovani interessati e delle loro famiglie, prestando particolare attenzione allo sviluppo di pratiche di prevenzione del disagio giovanile idonee alle nuove caratteristiche del fenomeno.

il rafforzamento della presenza degli operatori di Polizia Municipale sia in termini di ore presenza, di interazione sinergica, di loro coordinamento con gli educatori di strada.

Questo permetterà di attivare intense campagne di sensibilizzazione al rispetto reciproco e alla cura dei luoghi pubblici e condivisi dalla collettività.

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D – PROMOZIONE DELLA LEGALITA' - Lotta alla mafia

Il Piano Generale di Sviluppo 2012 – 2014 prevede:

1. La realizzazione di un Centro di Iniziativa e analisi sulle infiltrazioni mafiose nel tessuto sociale del territorio bolognese e per la diffusione della cultura della legalità.

2. La creazione e gestione, da parte dell'associazione LIBERA, di uno Sportello di primo ascolto, informazione e orientamento per persone che si trovano ad affrontare situazioni di intimidazione e oppressione (es.: vittime, o potenziali vittime, dei fenomeni di estorsione e dell'usura) per intraprendere i giusti percorsi anche per la denuncia formale.

3. La realizzazione del progetto di educazione alla legalità “Fai la cosa giusta” che vede la creazione di una rete istituzionale di associazioni e privato sociale; lo svolgimento di moduli formativi nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado ed in centri di aggregazione giovanile, sul tema del rispetto; l'organizzazione di una campagna di sensibilizzazione e di informazione della cittadinanza sul tema della legalità.

E' importante monitorare le tipologie di attività economiche a rischio infiltrazione. Gli Enti Locali, ad esempio, forniscono le autorizzazioni per aperture di locali (circoli culturali o ricreativi piuttosto che club privati) che diventano di copertura. Dovranno quindi essere verificati a monte i soggetti richiedenti le autorizzazioni. Poi insieme alle organizzazioni sociali e di categoria (associazioni, sindacati e organi di polizia), si dovranno svolgere attività di “controllo” e “contrasto” delle situazioni irregolari.

Agire per una concreta azione di prevenzione e contrasto all'illegalità ed alle infiltrazioni mafiose, la trasparenza degli atti e delle procedure e il controllo sugli appalti.

Rendere completa l'accessibilità degli Atti e delle procedure attraverso la rete internet.

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Rispetto alla L. Reg. 2/2009 inoltre occorre segnalare che la stessa predispone una serie di interventi per cui si necessita del potenziamento dell'attività di controllo, ovvero dell'incremento delle risorse umane specializzate e di mezzi alla Polizia Locale, nonché di un coordinamento costante tra Enti Locali e reparti di P.S. preposti ai controlli e con gli altri Enti pubblici (quali Inail, Inps, Ispettorato del Lavoro, Arpa, Asl) al fine di coordinare un costante monitoraggio dei cantieri.

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E – RIORGANIZZAZIONE POLIZIA MUNICIPALE

L'obiettivo è quello di corrispondere a standard di qualità rapportati alla realtà del territorio, alla ricerca della migliore risposta alle variegate aspettative della comunità, nonché di aumentare il livello di integrazione con le altre Forze di Polizia dello Stato e la sinergia con gli altri Enti di contesto.

La riorganizzazione mira a ridisegnare e riequilibrare, piuttosto che stravolgere, l'impianto dell'attuale struttura organizzativa, che ha comunque e complessivamente dimostrato negli anni di saper fornire risultati soddisfacenti sul piano della qualità del servizio reso. Si sta quindi lavorando ad una idea di Polizia Municipale che aumenti quanto prima l’efficienza sistemica della propria struttura, in vista di una maggiore efficacia futura, non appena cioè saranno disponibili gli aumenti di organico già previsti e certamente necessari.

Le linee guida della riorganizzazione riguardano:

1) il potenziamento complessivo e il nuovo bilanciamento aliquote assegnate ai reparti territoriali di Quartiere e all’area del Centro Storico in essi ricompresa, con una prospettiva organizzativa anche rivolta ad una possibile futura dimensione metropolitana del Corpo;

2) la creazione di una vera specializzazione ed eccellenza relativa al presidio completo e qualitativo del Centro Storico, in termini di polizia di prossimità, a diretta integrazione di quanto previsto al punto precedente;

3) la razionalizzazione e il miglioramento dell’intera organizzazione interna, allo scopo di rispondere alle nuove complessità e alle sfide operative che il Corpo sarà chiamato ad affrontare nei prossimi anni (forte territorialità attraverso i reparti di quartiere; recupero del pattugliamento nel centro storico; sicurezza urbana e lotta al degrado; sicurezza stradale e politiche del traffico di progressiva pedonalizzazione; ecc.).

Nell'ambito della riorganizzazione del Corpo e della conseguente nuova dotazione dei reparti va ridefinita l'attività del Nucleo Vigilanza residenza con compiti di presidio più specifici di prevenzione oltre a quelli di rappresentanza e supporto ai lavori del consiglio comunale.

La revisione del parco mezzi è in corso di realizzazione, con l'impiego di risorse pari a circa 350.000 euro per l'acquisto di nuovi veicoli.

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Nei quartieri e rioni potrebbe trovare pratica applicazione l'idea di creare un gruppo OPERATIVO che lavori in modo continuativo composto da: Presidente di quartiere, Ispettore di quartiere, coordinatore degli assistenti, le associazioni degli assistenti civici, i servizi sociali.

Da valutare infine la proposta di sperimentare l’avvio di un nucleo specialistico di informazione e controllo sui tributi locali. Le attività di tale ucleo si dovrebbero sviluppare in stretta sintonia tra i Servizi Tributari del Patrimonio del Comune e l'Agenzia del Territorio (ora inglobata nell'Agenzia delle Entrate), e riguarderebbero essenzialmente il controllo e l’accertamento dell’elusione ed evasione collegata ai principali tributi locali.

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Altri ambiti di attività individuati

1. Riqualificazione urbana

Il Piano Generale di Sviluppo 2012 – 2014 prevede di migliorare le condizioni di qualità urbana e ambientale della città storica di Bologna, realizzando politiche integrate di mobilità sostenibile, riqualificazione degli spazi pubblici, di tutela ambientale, valorizzazione del commercio, cura e pulizia, per consentire ai cittadini/abitanti, stabili e temporanei, di fruire, nelle migliori condizioni di accessibilità, di una città più ordinata, silenziosa, respirabile.

Alcuni degli interventi previsti ed in corso di realizzazione:

• nuovi servizi igienici e monitoraggio sistema di gestione

• raccolta differenziata (porta-a-porta, riqualificazione isole ambientali)

• iniziative per la valorizzazione e promozione delle aree: T, Ghetto, Quadrilatero, via Zamboni, Pratello - S. Francesco, Manifattura

Si prevede di innescare processi di qualificazione della città attraverso l’incentivazione di interventi di recupero e riuso del patrimonio urbano esistente che privilegino il territorio urbano strutturato, come individuati dal Piano strutturale comunale. Le azioni riguarderanno contenitori e porzioni di città dismessi, delocalizzazione di aziende insalubri o altre realtà analoghe, per poi estendersi alla qualificazione di dotazioni urbane e spazi pubblici. All’interno di questo quadro devono essere considerati anche gli interventi di promozione dell’abitare sociale, che saranno riferiti sia al recupero del patrimonio esistente (in particolare quello di Edilizia Residenziale Pubblica), sia alla realizzazione di interventi sociali innovativi.

La riqualificazione urbana riguarda anche l'attuazione dei grandi comparti urbanistici, quali l'ex Mercato e l'area del Lazzaretto.

E' da valutare, e possibilmente da accogliere, l'idea di recuperare l’area dei sottopassi esistenti nel centro storico per la

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creazione di spazi fruibili da parte della cittadinanza, così come andranno opportunamente valutate le proposte di: .

Realizzare concorsi di idee e percorsi operativi con l' università per proporre soluzioni innovative in chiave di recupero ambientale e arredo/decoro urbano

Coinvolgere i cittadini in forma associata e le associazioni di categoria per contribuire al mantenimento del decoro ed arredo urbano, valutando la possibilità di introdurre sgravi fiscali ai condomini che si attivano per la pulizia dei propri muri esterni, anche in forma associata con pubblici esercizi commerciali

Progettare iniziative per adottare un parco o una strada, nell'ottica di coinvolgere associazioni di volontariato, associazioni di cittadini, per mantenere il controllo e la cura di parti della città

Riprendere e potenziare il progetto “Pandora” e le misure anti-graffiti

promuovere progetti di animazione dei parchi pubblici coinvolgendo gli artisti di strada affidando loro alcuni spazi: animare i parchi allontana la delinquenza

3. Aree militari dismesse

Il Piano Generale di Sviluppo 2012 – 2014 prevede la riqualificazione delle aree militari, progetto caratterizzato da tempi propri e particolari, legati al coinvolgimento di diversi soggetti pubblici nella progettazione e programmazione degli interventi.

L'impatto di questo progetto è molto significativo sia per le conseguenze che determina sull'assetto urbano, sia per le conseguenze a livello economico e del lavoro, sia per le ricadute sui contesti più prossimi.

Stato di attuazione del progetto:

• riqualificazione delle aree militari (PUV, Piano Unitario di Valorizzazione): il PUV è concluso e sono in corso le procedure di alienazione dei beni da parte dell'Agenzia del Demanio; per i beni per i quali il PUV ha previsto l'attuazione previo inserimento in Poc è necessario redigere, sulla base degli esiti dello studio di fattibilità del PUV, uno o più Piani operativi in corso di elaborazione.

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4. Appalti pubblici

Per valutare nel merito le singole proposte sono state avviate apposite istruttorie ancora in corso.

PROPOSTE:

GRUPPO MISTO: concentrare in centrali uniche appaltanti (su scala regionale e provinciale) la gestione delle gare di appalto così da evitare che vi siano, sul medesimo territorio, molteplici soggetti che gestiscono (e quindi elargiscono) direttamente i fondi pubblici. Infatti sul territorio di una Provincia operano nell'assegnazione di appalti pubblici la Provincia stessa, i Comuni, le Asl, le società pubbliche e/o partecipate, oltre che la Regione stessa.

Eliminare la pratica del frazionamento in lotti che porta le gare ad un livello “sotto – soglia” pratica che si è dimostrata a rischio infiltrazioni.

Controllare le società pubbliche o partecipate costituite come società “a diritto privato” agendo così in deroga alle rigorose norme sulle procedure di appalto proprie degli enti pubblici.

5. Rapporti con i commercianti

Su questo argomento la proposta pervenuta si riferisce ad attività che trovano già ampio spazio nelle politiche perseguite dall'amministrazione comunale.

PROPOSTE:

BOLOGNA 2016: Migliorare il rapporto con i commercianti, vere presenze attente sul territorio favorendo ogni possibile collaborazione e incentivando tutte le manifestazioni che direttamente e indirettamente contribuiscono al miglioramento del presidio del territorio e della sicurezza in genere. (come le notti bianche)

6. Ordinanze anti – alcool e controlli

La somministrazione di alcool ai minori è regolamentata da leggi dello Stato, anche a rilevanza penale.

I pubblici esercizi sono obbligati a dotarsi di alcool test nei propri locali per testare il tasso alcool-emico degli avventori e dei frequentatori.

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La PM effettua i controlli sulla tipologia segnalata nell'ambito dei servizi prestati.

Va valutato un inasprimento di sanzioni e controlli sui pubblici esercizi per il rispetto del divieto di vendita di alcoolici a minori.

Va organizzata un'azione di dissuasione e contrasto agli abusi e alle dipendenze da parte degli adolescenti: alcool, droghe, gioco d’azzardo.

E' necessaria un'opera di potenziamento degli spazi giovani sia in termini di formazione che di mezzi; di una collaborazione tra Comune, Asl e forze di polizia di stato e PM, valutando l'opportunità di costituire un nucleo misto appositamente formato che individui e combatta le fonti. Occorre coinvolgere scuole e luoghi di ritrovo giovanile, famiglie e associazionismo per l’ottimizzazione delle campagne di informazione da mettere in atto.

7. Migliorare l'illuminazione del territorio

E' in corso di elaborazione una proposta specifica.

8. Utilità della spesa a sostegno delle LFA

Rivedere, analizzare ristrutturare e valutare l'utilità della spesa pubblica destinata al sostegno delle LFA, sia alla ricerca di risparmi possibili sia alla costruzione di nuove convenzioni focalizzate a precisi obiettivi che migliorino le sinergie tra le Forze di Polizia e la Polizia Municipale sulla sicurezza, in particolar modo nei Quartieri, con l'obiettivo di dare sostegno alle attività socialmente utili ed all'associazionismo senza fini di lucro.

9. Controlli idoneità abitativa per richiesta residenza

Il Comune di Bologna ha attribuito con apposita convenzione all'Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna l'esercizio della funzione certificativa in materia di idoneità degli alloggi finalizzata al rilascio/rinnovo di permessi di soggiorno, permessi di soggiorno U.E. per soggiornanti lungo periodo, ricongiungimenti familiari, contratti di soggiorno per lavoro subordinato. Il Comune di Bologna è determinato ad applicare, per valutare i requisiti minimi degli alloggi previsti dalla normativa sia per gli alloggi pubblici che per alloggi privati, l'apposito Regolamento di Edilizia Residenziale Pubblica

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10. Sostegno abitativo

Per valutare nel merito le singole proposte sono state avviate apposite istruttorie ancora in corso.

PROPOSTE:

M5S: Predisposizione di case temporanee e/o condivise per genitori separati non assegnatari della casa coniugale, che si trovino in condizione di difficoltà economica.

Creazione di alberghi popolari per necessità temporanee e di un ostello della gioventù nel centro storico. Creazione di convenzioni con alberghi per parenti di ospedalizzati.

Offrire più dormitori con docce e un servizio che consenta di monitorare ed assistere i senza fissa dimora.

11. Portierato sociale

Si tratta di esperienze in corso fatte in altre città (Milano, Brescia) che vanno analizzate in termini di fattibilità e sostenibilità. E' in corso un'azione di benchmarking finalizzata ad acquisire informazioni complete sui singoli progetti e risalutati prodotti.

PROPOSTE:

LEGA NORD: Nelle zone di maggiore degrado e oggetto di una attenta riqualificazione, valutare la possibilità di concedere in uso gratuito locali pubblici per l’apertura di punti di ascolto e di raccolta segnalazioni gestiti da associazioni di cittadini e volontariato

12. Polizze assicurative

Il Comune di Bologna ha da tempo attivata un'assicurazione gratuita contro rapina, furto e scippo per gli anziani ultra sessantacinquenni residenti.

E' inoltre attiva la Fondazione emiliano romagnola per le vittime di reati che vede il Comune di Bologna fra i fondatori. La Fondazione dà sostegno alle vittime dei crimini dolosi di maggiore gravità.

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PROPOSTE:

LEGA NORD: Valutare la possibilità di contrarre una polizza ‘Sicurezza in Comune’: una polizza assicurativa a carico del Comune che copre le vittime di furti in abitazioni. E per gli over 60 anche chi subisce scippi. (In un Comune di 2.700 abitanti il costo complessivo dell’operazione è di neanche di 2mila euro all’anno)

13. Consigli anti truffa

Ogni nucleo territoriale della P.M. di Bologna ha realizzato un video in cui è affrontato il tema della sicurezza dei cittadini in genere e degli anziani in particolare, con consigli utili all'autodifesa comportamentale. Sono stati realizzati in vari quartieri incontri con i circoli anziani in cui il video è stato proiettato e ne è seguito dibattito. Si sta valutando di riprendere una campagna informativa in ciascun territorio della città.

Sono peraltro molte le brochure predisposte sull'argomento dalle forze dell'ordine e disponibili sui loro siti online.

Si ipotizza di promuovere ulteriori incontri nei quartieri e di predisporre un vademecum per la prevenzione di furti e rapine.

14. Atti vandalici e procurato degrado

Per valutare nel merito le singole proposte sono state avviate apposite istruttorie ancora in corso.

PROPOSTE:

LEGA NORD: Creare un prontuario di spesa per ogni tipo di danneggiamento di cose pubbliche, al fine di rendere palese i costi di ogni atto di vandalismo e danneggiamento perpetuati sul territorio comunale

Applicare i massimi livelli di tassazione e tributi ai complessi immobiliari di privati lasciati in stato di abbandono e oggetto di degrado e occupazione. Nel caso di complessi pubblici, stabilire in tempi certi i percorsi di dismissione e/o di recupero, indicando date certe di intervento.

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15. Sicurezza stradale

La destinazione dei proventi derivanti da sanzioni al codice della strada è stabilita per legge.

PROPOSTE:

LEGA NORD: Aumentare la presenza di photo-red al fine di garantire maggiore sicurezza stradale e una forma di controllo di videosorveglianza aggiuntiva da utilizzare in caso di fughe in auto di malviventi. I proventi di queste infrazioni dovranno essere destinati solo ed esclusivamente a misure per la sicurezza della città.

Mettere in rete un sistema di segnalazioni e controlli con l’ausilio dei corpi di vigilanza privata e dei taxisti (fare convenzioni che disciplinino il loro apporto)

16. Forme di sussidiarietà

Si tratta di un campo di azione molto vasto che potrebbe:

Creare la possibilità per la partecipazione diretta e in forma associata dei cittadini nel controllo di vicinato

Realizzare in collaborazione dei quartieri “feste di strada” per portare una maggiore partecipazione e coinvolgimento dei cittadini in strade e/o zone di quartieri.

Mappatura per Quartiere delle Associazioni/Comitati/Gruppi di cittadini impegnati e disponibili alla partecipazione attiva nella cura e nel controllo sociale del territorio.

Promuovere, a livello cittadino, iniziative di sensibilizzazione, valorizzazione, raccordo tra tutti i gruppi di cittadini attivi nella cura/controllo sociale del territorio.

Promuovere occasioni comuni di formazione in materia di mediazione del conflitto, metodi e buone pratiche di prevenzione ed intervento “civico”

Creare un percorso virtuoso tra l’associazionismo e la grande distribuzione attraverso i last minute market, con un

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meccanismo che premia le associazioni consentendogli l’ingresso nella distribuzione.

Incentivare l'associazionismo per la raccolta delle eccedenze di cibo dalle mense aziendali e scolastiche per rifornire gratuitamente mense per persone e famiglie bisognose.

Proporre i cosiddetti “Asili dei nonni”, partendo dalla centralità educativa e di sostegno alla famiglia da parte dei nonni.

Favorire la diffusione di asili familiari\condivisi (progetto Tagesmutter).

Istituire una onorificenza al merito civico, attraverso la quale, sia singoli che associazioni, nei casi di comportamenti esemplari e di attività volontaristiche, ricevano un riconoscimento da parte dellamministrazione comunale .

Aumentare gli spazi di aggregazione a disposizione dei cittadini per ritrovarsi. Rendere semplice ed economica la prenotazione delle sale.

Coinvolgere cassa integrati e/o disoccupati in opere di pubblico interesse a soddisfacimento di esigenze della collettività .

17. Beni confiscati

Coinvolgere il Prefetto, l'Agenzia del Demanio, l'Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, i Sindaci dei Comuni in cui sono siti i beni confiscati, per valutare la possibilità di definire un protocollo d'intesa che istituisca un “tavolo per i beni confiscati”, a cui chiamare le associazioni di volontariato attive sul territorio disponibili ad attivare progetti partecipati di utilità sociale, ovvero di definire sulla base delle esigenze istituzionali quali beni confiscati siano da destinare, quali invece rispondono alla realizzazione dei progetti rispondenti ai bisogni sociali, quali invece possono essere destinati alla vendita così da reperire fondi alle casse pubbliche, magari da utilizzare per le sistemazione, in accordo con l'Agenzia Nazionale, dei beni destinati a fini istituzionali e di quelli destinati per progetti di utilità sociale

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Proposte non riconducibili a competenze dell'ente locale

LEGA NORD:

Monitorare le transazioni di danaro effettuate verso l'estero da cittadini residenti (Transfert Money) con cadenza settimanale, anche al fine di parametrare i redditi effettivi dei cittadini richiedenti servizi-aiuti comunali (proposta: tassare al 20% la transazione monetaria estera a beneficio del comune di residenza)

Necessaria esibizione della documentazione attestante il possesso di eventuali beni mobili o immobili posseduti all'estero rilasciata dalle autorità dei paesi di provenienza, pena la sospensione della pratica delle domande di contributi vari comunali

PDL:

Favorire la permanenza delle Forze di polizia sul territorio, con la previsione di agevolazioni nei servizi di competenza comunale. Prevedere una quota riservata per i militari ed i loro famigliari nelle procedure di assegnazione degli alloggi pubblici (preciso che dal 2007 “giace” in Regione un’apposita proposta di legge regionale, a firma dei consiglieri PDL)

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