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1 SECURITY CONTROL SYSTEM SISTEMI PER LA SORVEGLIANZA COSTANTE DI IMPIANTI PER L’INTERRUZIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA IN EMERGENZA PROPOSTA…………….…….G. GIULIANO & C.I.E. Manuale delle istruzioni per l’uso edizione marzo 2010

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SECURITY CONTROL SYSTEM SISTEMI PER LA SORVEGLIANZA COSTANTE DI IMPIANTI PER

L’INTERRUZIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA IN EMERGENZA

PROPOSTA…………….…….G. GIULIANO & C.I.E.

Manuale delle istruzioni per l’uso edizione marzo 2010

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INDICE

1. ORGANIZZAZIONE DEL CONTENUTO E CONSULTAZIONE .......................................................3

1.1. SCOPO DEL MANUALE..........................................................................................................................3

1.2. RESPONSABILITÀ 4

1.3. SIGNIFICATO DELLA SIMBOLOGIA ........................................................................................................4

2. INFORMAZIONI GENERALI E CARATTERISTICHE ........................................................................5

2.1. COLLAUDI EFFETTUATI PRIMA DELLA CONSEGNA .........................................................................5

2.2. DESTINAZIONE USO E PARTI COSTRUTTIVE.....................................................................................5

2.3. DATI TECNICI E COSTRUTTIVI ................................................................................................................7

2.4. CONDIZIONI DI SERVIZIO / INTEGRAZIONE ........................................................................................9

2.5. USO NORMALE, USO IMPROPRIO, USO NON CORRETTO O VIETATO .....................................10

3. CONSISTENZA DELLA FORNITURA ................................................................................................11

3.1. DESCRIZIONE GENERALE......................................................................................................................11

3.2. LA CERTIFICAZIONE.................................................................................................................................11

3.3. IDENTIFICAZIONE .....................................................................................................................................12

3.4. DICHIARAZIONE CE DI CONFORMITA’ ................................................................................................13

4. ISTRUZIONI PER LA SICUREZZA .....................................................................................................14

4.1. OBBLIGHI E DOVERI.................................................................................................................................14

4.2. AVVERTIMENTI IN MERITO AI RISCHI RESIDUI................................................................................15

5. TRASPORTO, MESSA IN SERVIZIO ED USO.................................................................................16

5.1. TRASPORTO, MOVIMENTAZIONE IMMAGAZZINAGGIO .................................................................16

5.2. RIMOZIONE IMBALLO - MODALITÀ DI APERTURA ...........................................................................17

5.3. MONTAGGIO – ALLACCIO ELETTRICO ...............................................................................................17

5.4. COLLEGAMENTI ELETTRICI ...................................................................................................................19

5.5. DISPOSITIVI E FUNZIONI DI COMANDO..............................................................................................21

5.6. REGOLAZIONI ED IMPOSTAZIONI ........................................................................................................23

5.7. DESCRIZIONE DEL FUNZIONAMENTO................................................................................................26

6. MANUTENZIONE, RICERCA GUASTI E PULIZIA...........................................................................27

6.1. REQUISITI DEL MANUTENTORE ...........................................................................................................27

6.2. PRESCRIZIONI DI MANUTENZIONE .....................................................................................................27

6.3. MANUTENZIONE ORDINARIA.................................................................................................................28

6.4. PULIZIA.........................................................................................................................................................29

7. DEMOLIZIONE E SMALTIMENTO ..........................................................................................................30

8. ESEMPI DI COLLEGAMENTO……………………………………………………………………..….31

9. ESEMPIO SCHEMA DI COLLEGAMENTO SCSC JOLLY / JOLLY- MT …………………......32

10. ESEMPIO SCHEMA DI COLLEGAMENTO SCSC JOLLY / JOLLY-MT / MASTER …………… 33

11. ESEMPIO SCHEMA DI COLLEGAMENTO SCSC MASTER……………………………………………...34

12. ESEMPIO SCHEMA DI COLLEGAMENTO SCSC SLAVE………………………………………………..35

13. PREZZI LISTINO..……………………………………………………………………………………………36

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1. ORGANIZZAZIONE DEL CONTENUTO E CONSULTAZIONE

1.1. SCOPO DEL MANUALE IMPORTANZA DEL MANUALE Il presente manuale delle istruzioni per l’uso è da considerarsi come parte integrante dell’apparecchiatura: 1. deve essere custodito per tutta la vita dell’apparecchiatura. 2. deve accompagnare l’apparecchiatura in caso di cessione della stessa. 3. oltre a riportare tutte le notizie utili per gli operatori, contiene (raccolti in capitoli specifici), gli schemi elettrici che serviranno per gli eventuali interventi di manutenzione e riparazione. SCOPO / FINALITÀ DEL MANUALE Il Manuale delle istruzioni per l’uso ha lo scopo di fornire al committente tutte le informazioni necessarie affinché, oltre ad un adeguato utilizzo dell’apparecchiatura fornita, sia in grado di gestire la stessa nel modo più autonomo e sicuro possibile. Inoltre il presente manuale è stato redatto allo scopo di fornire indicazioni ed avvertenze per conoscere l’apparecchiatura fornita, per comprendere i suoi principi e limiti di funzionamento. Per eventuali dubbi interpellare il Centro di Assistenza Autorizzato.

Questo manuale delle istruzioni per l’uso è stato realizzato esclusivamente per l’utilizzatore dell’apparecchiatura e contiene informazioni di proprietà riservata del costruttore. I testi, i disegni e gli schemi contenti nel presente manuale delle istruzioni per l’uso, sono di natura tecnica riservata e di proprietà del fabbricante dell’apparecchiatura e non possono essere riprodotti in alcun modo né parzialmente né integralmente. Senza la preventiva autorizzazione scritta del costruttore, questo manuale o parte di esso non può essere riprodotto in nessuna forma, modificato, trascritto, tradotto in qualsiasi lingua, reso disponibile a terzi o comunque usato in modo che possa pregiudicare gli interessi del costruttore. Ogni abuso sarà perseguito ai sensi di legge e sui diritti d’autore. © Copyright 2009

DESTINATARI Il presente manuale delle istruzioni per l’uso, consegnato in n. 1 copia assieme all’apparecchiatura, fornito come parte integrante della stessa, è rivolto sia agli operatori che ai tecnici qualificati abilitati all’installazione, uso e manutenzione. Prima di mettere in funzione l’apparecchiatura ed ogniqualvolta si presenti un dubbio circa il suo funzionamento, è fatto obbligo all’operatore di leggere attentamente le istruzioni di uso. CONSERVAZIONE

� Il presente Manuale delle istruzioni per l’uso deve essere conservato nelle immediate vicinanze dell’apparecchiatura al riparo da liquidi, da umidità, eccessivo calore e quant’altro ne possa compromettere lo stato di leggibilità. � Consultare il Manuale in modo da non danneggiare tutto od in parte il contenuto. � Non asportare pagine dal Manuale. � Non scrivere sulle pagine del Manuale

AGGIORNAMENTI, INTEGRAZIONI E SOSTITUZIONE

� Nel caso il presente manuale subisca danneggiamenti o venga smarrito, è possibile richiederne copia al Centro di Assistenza Autorizzato. � Il presente manuale rispecchia lo stato della tecnica al momento della costruzione dell’apparecchiatura; il costruttore si riserva il diritto di aggiornare la produzione e di conseguenza altre edizioni del manuale, senza l’obbligo di aggiornare produzioni o manuali precedenti, se non in casi particolari riguardanti la salute e la sicurezza delle persone. � Nel caso il committente desideri ricevere ulteriori informazioni, è pregato di contattare direttamente al Centro di Assistenza Autorizzato. � Il committente è invitato, in caso di cessione dell’apparecchiatura, a segnalare al Centro di Assistenza Autorizzato i dati identificativi del nuovo destinatario, per facilitare la trasmissione di eventuali integrazioni al manuale che, come già ricordato, deve accompagnare il contenitore/distributore rimuovile anche in caso di trasferimento.

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1.2. RESPONSABILITÀ

� Nel caso il presente manuale subisca danneggiamenti o venga smarrito, è possibile richiederne copia al Centro di Assistenza Autorizzato. � Il presente manuale rispecchia lo stato della tecnica al momento della costruzione dell’apparecchiatura; il costruttore si riserva il diritto di aggiornare la produzione e di conseguenza altre edizioni del manuale, senza l’obbligo di aggiornare produzioni o manuali precedenti, se non in casi particolari riguardanti la salute e la sicurezza delle persone. � Porre particolare attenzione al contenuto dei rischi residui presenti sull’apparecchiatura e le prescrizioni a cui devono attenersi gli operatori. � Il costruttore si ritiene responsabile per l’apparecchiatura nella sua originale configurazione. � Il costruttore non si ritiene responsabile per danni arrecati dall’uso improprio o non corretto dell’apparecchiatura e della documentazione o per danni arrecati dalla violazione di norme imperative, negligenza, imperizia, imprudenza e non rispetto di norme regolamentari da parte del datore di lavoro, dell’operatore o del manutentore e per ogni eventuale guasto causato da un uso irragionevole, improprio e/o sbagliato � Il costruttore non si ritiene responsabile per le conseguenze causate dall’uso di parti di ricambio non originali o di caratteristiche equivalenti. � Il costruttore si ritiene responsabile solo per le informazioni riportate nella versione originale del manuale in lingua italiana. � L’inosservanza delle prescrizioni contenute in questo manuale provocherà l’immediato decadimento della garanzia.

I responsabili di stabilimento, che sovrintendono alle attività lavorative, devono, nell’ambito delle

rispettive attribuzioni e competenze: � attuare le misure di sicurezza previste; � rendere edotti gli operatori dei rischi specifici cui sono esposti e portare a loro conoscenza le norme essenziali di prevenzione; � disporre ed esigere che i singoli operatori osservino le norme di sicurezza ed usino i mezzi di protezione messi a loro disposizione: � porre più di un operatore, contemporaneamente, al lavoro su tale manufatto.

Si precisa inoltre che a seguito della messa in servizio dell’apparecchiatura, lo stesso è assoggettato a quanto previsto / prescritto dalla direttiva 89/655/CEE e successive modifiche

1.3. SIGNIFICATO DELLA SIMBOLOGIA Di seguito viene chiaramente specificato il significato dei simboli e delle definizioni che verranno utilizzate nel presente documento.

PERICOLO Indica la presenza di un pericolo per chi opera sul forno e per chi si trova nelle vicinanze perciò l’attività segnalata deve essere svolta nel rispetto delle norme antinfortunistiche vigenti e delle indicazioni riportate nel presente manuale.

PRECAUZIONE Indica un’avvertenza su informazioni utili e/o ulteriori raccomandazioni e/o accorgimenti inerenti l’operazione in corso.

ATTENZIONE Indica un’operazione da eseguire con attenzione per evitare di arrecare danno all’apparecchiatura.

OPERATORE Persona qualificata ed autorizzata, incaricata di far funzionare l’apparecchiatura con protezioni attive

MANUTENTORE ELETTRICO Tecnico qualificato ed autorizzato in grado di installare ed eseguire la manutenzione ordinaria e/o straordinaria di carattere esclusivamente elettrico.

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2. INFORMAZIONI GENERALI E CARATTERISTICHE

Le apparecchiature oggetto del presente manuale delle istruzioni per l’uso, sono fornite con dichiarazione CE di conformità, sono inoltre oggetto di brevetto depositato.

2.1. COLLAUDI EFFETTUATI PRIMA DELLA CONSEGNA Prima della consegna, l’apparecchiatura viene sottoposta ai test di sicurezza previsti della legislazione vigente ed applicabile ed alle prove di funzionamento secondo la destinazione d’uso definita nel presente manuale delle istruzioni per l’uso. Inoltre tutti i componenti installati vengono sottoposti a minuzioso controllo sia visivo che strumentale, al fine di garantire la rispondenza anche alle richieste contrattuali.

2.2. DESTINAZIONE USO E PARTI COSTRUTTIVE

La proposta dell’apparecchiatura nasce dalla richiesta, nei moderni impianti elettrici, di avere un sistema di arresto in emergenza sicuro ed affidabile. In particolare si sente l’ esigenza di avere la certezza di intervento senza il timore che un contatto ossidato o un filo interrotto ne comprometta il funzionamento. Un’altra esigenza è quella di non dover installare batterie di backup che richiedono manutenzione e controlli . La necessità di riarmare il circuito ad ogni interruzione della rete elettrica, altra caratteristica indesiderata di alcuni tipi di arresti in emergenza. Infatti nel commento inserito nell’art. art. 537.4.3 della CEI 64-8/5, identica alla IEC 60364-3-53 ultima edizione, norma tecnica sugli impianti elettrici, si indica che: “…i dispositivi di comando di emergenza devono assicurare l’interruzione del circuito principale. Esse possono essere: • sia a comando manuale diretto

• sia a comando elettrico a distanza, a mezzo per es. di interruttori e contattori, in questo caso

essi devono aprirsi per diseccitazione delle bobine, si possono utilizzare altre tecniche che presentino una sicurezza equivalente …” Commento:

“…tra le altre tecniche che presentano una sicurezza equivalente, può per es. essere considerata quella del comando a lancio di corrente, purchè sia accompagnata da una opportuna segnalazione che indica permanentemente la funzionalità del circuito di comando.”

SOLUZIONI CORRENTI INCONVENIENTI VANTAGGI CON SCSC

Ingombro elevato ed installazione problematica con alte correnti in gioco

Semplicità di installazione in 4 moduli di spazio Interruttore generale

sottovetro Un solo punto di intervento Punti di intervento illimitati entro 500m di linea pulsanti

Bobina di minima tensione

E’ necessario riarmare l’interruttore apertosi per mancanza di tensione di rete

non si deve riarmare in quanto l’interruttore non si apre per mancanza di

tensione

Bobina a lancio di corrente con comando a pulsante NA

Pulsanti con contatti deteriorati o cavi interrotti impediscono il corretto funzionamento

Controllo dell’ integrità dei pulsanti e dei cavi, sia che essi vadano in corto, sia che essi si

interrompano

Bobina di minima tensione con batteria di backup

Necessita di manutenzione periodica della batteria con possibili fuori servizio legati alla funzionalità della batteria stessa

Bobina a lancio di corrente, non necessita l’uso di batterie

Se la bobina è mal funzionante non si ha l’ intervento

L’apparecchiatura effettua il controllo della funzionalità della

bobina Bobine di comando senza controllo dell’ integrità

In caso di intervento non si sa se dipende dalla bobina, dalla mancanza di rete o da una richiesta di intervento

L’apparecchiatura segnala il tipo di intervento o anomalia

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SCSC JOLLY L’apparecchiatura è un dispositivo di comando ad azionamento elettrico con montaggio indipendente su

un pannello che incorpora dispositivi elettronici, per il controllo dei pulsanti di emergenza, senza batterie in tampone o alimentazione separata, per il comando a distanza di bobine a lancio di corrente, con l’attivazione di una opportuna segnalazione che indica permanentemente la funzionalità del circuito di comando.

L’apparecchiatura interviene sulla bobina di sgancio dell’ interruttore generale quando un qualsiasi pulsante di

emergenza si trova nelle seguenti condizioni: • pulsante aperto o mal funzionante • cavo di collegamento del pulsante interrotto • cavo di collegamento del pulsante in corto In questo modo c’è la certezza che il pulsante di emergenza sia sempre nelle condizioni ottimali di

funzionamento e la sicurezza del circuito è sempre salvaguardata. L’apparecchiatura prevede la possibilità di: • controllare l’impianto di sgancio in emergenza con una sola bobina a lancio di corrente • controllare l’impianto di sgancio in emergenza di un certo numero di bobine a lancio di corrente con una

sola linea pulsanti (vedi esempio di collegamento al foglio 32 –schema JM2- fig. 2) o fig.f6 al foglio 21 • connessione da n.1 a n. 9 pulsanti con resistenza, facilmente selezionabili • inibire gruppi di continuità , elettrogeni,ecc. • impostare delle funzioni speciali(vedi specifiche ), mediante un dip switch • fornire n. 1 contatto di allarme per segnalare il guasto dell’impianto SCSC MASTER L’apparecchiatura ha le stesse caratteristiche del modello SCSC JOLLY. È costruito con caratteristiche utilissime per la gestione di grossi e medi impianti di sgancio in emergenza e

controlla 40 SLAVE x 41 BOBINE a lancio di corrente assistite con un unico comando di sgancio, tramite cavo bus schermato.

Le bobine sono controllate ognuna dal proprio apparecchio SCSC SLAVE e alimentate dallo stesso interruttore

interessato allo sgancio (vedi schema S4-f4 foglio 35 del manuale). SCSC SLAVE L’apparecchiatura SCSC SLAVE serve a controllare costantemente l’integrità della bobina a cui viene

assegnata. Quando il morsetto 4 (bobina) dell’apparecchiatura SCSC SLAVE è alimentato attraverso la bobina ed è

presente la tensione di alimentazione sui morsetti N – L di 230Vac l’apparecchio indica il suo corretto funzionamento. Non sono necessari contatti ausiliari all’interruttore per escludere il segnale di anomalia, nel caso si debba tenere aperto l’interruttore, in quanto la totale mancanza di alimentazione ai morsetti 4-N1-L1 viene giustamente considerata come scelta di utenza, per cui impianto regolare e funzionante.

I messaggi di avaria arriveranno invece a SCSC MASTER quando non è chiuso il circuito al morsetto 4 (bobina interrotta) di SCSC SLAVE alimentato correttamente con AC 230 V ai morsetti N1-L1.

SCSC SLAVE che occupa 1 modulo, si può affiancare alla bobina dell’interruttore da sganciare e sfrutta la tensione in uscita del proprio interruttore.

SCSC SLAVE, comunica con l’apparecchiatura SCSC MASTER tramite un cavo bus a 3 fili e controlla costantemente lo stato delle rispettive bobine.

Vedi esempi di collegamento: SCSC JOLLY / JOLLY-MT schema J1 – f1 al foglio 32 SCSC JOLLY / MASTER schema JM2 – f2 al foglio 33 SCSC MASTER schema M3 – f3 al foglio 34 SCSC SLAVE schema S4 – f4 al foglio 35

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DATI TECNICI E COSTRUTTIVI DIMENSIONI

SCSC JOLLY / JOLLY-MT

Potenza assorbita 1,7 VA Isolamento alla tensione di impulso (1,2/50) 3 kV

Grado di protezione Tensione di alimentazione 1 N AC 210-240 V 50-60Hz IP20

Grado di inquinamento P2 (normale) Tipo di disconnessione 1B Numero cicli 50.000 Tensione e corrente ai fini delle prove EMC Classe 3 secondo EN 61000-4-5 Tipo di carico Carico resistivo o induttivo con fattore di potenza non

inferiore a 0.6 Corrente nominale del carico 5 A - AC 250V

SCSC JOLLY Max carico uscita relè statico ai morsetti 4-N1-L1 (controllo bobina)

200 mA ciclo continuo=(rimane alimentata dopo lo sgancio) 2 A singolo ciclo =(non rimane alimentata dopo lo sgancio)

SCSC JOLLY-MT Max carico uscita relè statico ai morsetti 4-N1-L1 (controllo bobina)

800 mA ciclo continuo=(rimane alimentata dopo lo sgancio) 50 A singolo ciclo =(non rimane alimentata dopo lo sgancio)

Collegamento conduttori multipli (2 conduttori di sezione uguale) • Rigido / flessibile • Flessibile con capocorda senza collare in plastica

Flessibile con capocorda con collare in plastica

0.2 – 0.75 mm² 0.2 – 0.75 mm² 0.5 – 1.5 mm²

Temperatura per la prova con la sfera 75°C Temperatura massima dei per i conduttori esterni 90°C Coppia massima applicabile per il serraggio dei conduttori 0,5-0,6N/m Fissaggio a scatto su barra DIN 35 - EN 500022 Dimensioni ingombro: • Profondità • Altezza • Larghezza

89,7 mm - A 62,2 mm - B

72 mm – n. 4 moduli

N.B. Alcuni sezionatori di media tensione montano sistemi di apertura con bobine a lancio di corrente

che hanno assorbimenti più alti rispetto alle bobine di altri interruttori, gli apparecchi SCSC JOLLY /

SCSC MASTER / SCSC SLAVE in uscita ai morsetti 4-N1-L1 per JOLLY e MASTER 4-N-L per

SLAVE ( uscita con controllo integrità Bobina) sopportano un carico max di 200 mA. ciclo continuo,

2 A. ciclo singolo (vedi tabella ) Per assorbimenti superiori usare SCSC JOLLI-MT

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SCSC MASTER Tensione di alimentazione 1 N AC 210-240 V 50-60Hz Potenza assorbita 10 VA Isolamento alla tensione di impulso (1,2/50) 3 kV Grado di protezione IP20 Grado di inquinamento P2 (normale) Tipo di disconnessione 1B Numero cicli 50.000 Tensione e corrente ai fini delle prove EMC Classe 3 secondo EN 61000-4-5 Tipo di carico Carico resistivo o induttivo con fattore di potenza non

inferiore a 0.6 Corrente nominale del carico 5 A - AC 250V Max carico uscita relè statico ai morsetti 4-N1-L1 (controllo bobina)

200 mA ciclo continuo(rimane alimentata dopo lo sgancio) 2 A singolo ciclo =(non rimane alimentata dopo lo sgancio)

Sezione cavi allacciabile • Rigido / flessibile • Flessibile con capocorda senza collare in plastica • Flessibile con capocorda con collare in plastica

0.2 – 2.5 mm² 0.2 – 2.5 mm² 0.2 – 2.5 mm²

Collegamento conduttori multipli (2 conduttori di sezione uguale) • Rigido / flessibile • Flessibile con capocorda senza collare in plastica Flessibile con capocorda con collare in plastica

0.2 – 0.75 mm² 0.2 – 0.75 mm² 0.5 – 1.5 mm²

Temperatura per la prova con la sfera 75°C Temperatura massima dei per i conduttori esterni 90°C Coppia massima applicabile per il serraggio dei conduttori 0,5-0,6N/m Fissaggio a scatto su barra DIN 35 - EN 500022 Dimensioni ingombro: • Profondità • Altezza • Larghezza

89,7 mm - A 62,2 mm - B

108 mm – n. 6 moduli SCSC SLAVE

Tensione di alimentazione Da modello MASTER Potenza assorbita 0,12 VA Isolamento alla tensione di impulso (1,2/50) 3 kV Grado di protezione IP20 Grado di inquinamento P2 (normale) Tipo di disconnessione 1B Numero cicli 50.000 Tensione e corrente ai fini delle prove EMC Classe 3 secondo EN 61000-4-5 Tipo di carico Carico resistivo o induttivo con fattore di potenza non

inferiore a 0.6 Corrente nominale del carico Bobina dell’interruttore

- Max carico uscita relè statico ai morsetti 4N1-L1 (controllo bobina)

200 mA ciclo continuo(rimane alimentata dopo lo sgancio) 2 A singolo ciclo =(non rimane alimentata dopo lo sgancio)

Sezione cavi allacciabile • Rigido / flessibile • Flessibile con capocorda senza collare in plastica • Flessibile con capocorda con collare in plastica

0.2 – 2.5 mm² 0.2 – 2.5 mm² 0.2 – 2.5 mm²

Collegamento conduttori multipli (2 conduttori di sezione uguale) • Rigido / flessibile • Flessibile con capocorda senza collare in plastica Flessibile con capocorda con collare in plastica

0.2 – 0.75 mm² 0.2 – 0.75 mm² 0.5 – 1.5 mm²

Temperatura per la prova con la sfera 75°C Temperatura massima dei per i conduttori esterni 90°C Coppia massima applicabile per il serraggio dei conduttori 0,5-0,6N/m Fissaggio a scatto su barra DIN 35 - EN 500022 Dimensioni ingombro: • Profondità • Altezza • Larghezza

89,7 mm - A 62,2 mm - B

18 mm – n. 1 modulo

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2.3. CONDIZIONI DI SERVIZIO / INTEGRAZIONE

L’integrazione deve essere eseguita nel rispetto delle specifiche prescrizioni attinenti l’impianto in cui l’apparecchiatura viene ad essere integrata, secondo quanto previsto dalla norma impianti IEC 60364 ultima edizione, versione italiana CEI 64-8 ultima edizione.

DATI CONDIZIONI

Posizionamento dell’apparecchiatura

All’interno di involucri per il materiale elettrico, conformemente alle norme attinenti la progettazione e costruzione di quadri elettrici, in aggancio su barra di supporto DIN 35

Luogo d’impiego

All’interno. Evitare l'esposizione dell’apparecchiatura agli agenti atmosferici. Non va installata all’aperto, nemmeno se lo spazio è riparato

Umidità relativa massima 93% senza condensa né gocciolamento, secondo IEC 68-2-3. Può essere impiegato per usi domestici.

Temperatura

di impiego -5 ºC / +55 ºC

Ulteriori condizioni

d’impiego Inadeguata per funzionamento in ambienti in cui siano presenti agenti contaminanti: per esempio polveri, acidi, gas corrosivi, sale e simili Inadeguata per funzionamento in ambienti in cui siano presenti atmosfere potenzialmente esplosive classificate come zona 0 o zona 1 o zona 2. Inadeguata per funzionamento in ambienti in cui siano presenti radiazioni ionizzanti e non ionizzanti: per esempio microonde, raggi ultravioletti, laser, raggi X e simili Inadeguata per funzionare in ambienti in cui siano presenti vibrazioni ed urti: in caso contrario montarlo lontano dall’apparecchiatura o prevedere supporti antivibranti

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2.4. USO NORMALE, USO IMPROPRIO, USO NON CORRETTO O VIETATO L’apparecchiatura descritta nel presente manuale delle istruzioni per l’uso è previsto per essere impiegato da un solo

operatore addestrato ed edotto sui rischi residui.

Nel suo USO NORMALE e ragionevolmente prevedibile, l’apparecchiatura può essere utilizzata soltanto per il controllo dei pulsanti di emergenza, senza batterie in tampone o alimentazione separata, per il comando a distanza di bobine a lancio di corrente, con l’attivazione di una opportuna segnalazione che indica permanentemente la funzionalità del circuito di comando.

L’apparecchiatura non deve essere utilizzato IN MODO IMPROPRIO; in particolare: 1. non deve essere fatto funzionare con parametri diversi da quelli riportati nella tabella delle

caratteristiche tecniche, 2. per ogni uso dell’apparecchiatura con modalità diverse da quelle indicate nel presente manuale, il

costruttore ne declina ogni responsabilità, 3. l’utilizzatore è responsabile dei danni risultanti dalla mancata osservanza delle condizioni di

esercizio concordate in sede di specifica tecnica e di conferma d’ordine,

L’apparecchiatura non deve essere utilizzata IN MODO NON CORRETTO ovvero VIETATO in quanto si potrebbero causare danni o ferite; in particolare: 1. è vietato porre dei pesi sull’apparecchiatura, 2. è vietato posizionare i cavi elettrici su parti taglienti o con pericolo di ustione, 3. è vietato l’impiego con i cavi elettrici danneggiati e non integri, 4. è vietato mettere in contatto cavi elettrici o altri apparecchi utilizzati vicino

all’apparecchiatura, con le parti calde o a incastrarsi nella porta dell’apparecchiatura 5. è vietato posizionare l’apparecchiatura sopra oggetti diversi da quelli previsti per l’installazione, 6. è vietato l’impiego di sostanze infiammabili, corrosive o nocive per la pulizia, 7. è vietato l’utilizzo a personale non autorizzato diverso da quello indicato per l’uso, 8. è vietata la parziale o totale neutralizzazione, rimozione, modifica o rendere comunque

inefficaci le protezioni o le segnalazioni di pericolo. 9. è vietato il funzionamento senza che siano stati adottati da parte dell’utilizzatore tutti i

provvedimenti circa l’eliminazione dei rischi residui, 10. è vietato azionare o regolare i dispositivi di controllo e di bloccaggio o simili sia durante il

funzionamento dell’apparecchiatura, sia se non si è autorizzati, 11. è vietato ostruire le aperture di ventilazione e di smaltimento di calore 12. è vietato conservare all'interno dell’apparecchiatura spento qualsiasi tipo di materiale, 13. è vietato toccare l’apparecchiatura a piedi nudi o con le mani o i piedi bagnati o umidi 14. è vietato appendere oggetti o pesi al coperchio di chiusura,

L’utilizzatore è comunque responsabile dei danni risultanti dalla mancata osservanza delle condizioni di uso normale specificate. Per eventuali dubbi rivolgersi al Centro di Assistenza Autorizzato.

L’operatore deve avere ricevuto una adeguata formazione al fine di consentirgli di riconoscere ed interpretare adeguatamente le segnalazioni emesse dell’apparecchiatura.

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3. CONSISTENZA DELLA FORNITURA

3.1. DESCRIZIONE GENERALE La proposta dell’apparecchiatura nasce dalla richiesta, nei moderni impianti elettrici, di avere un sistema di arresto in emergenza sicuro ed affidabile. In particolare si sente l’ esigenza di avere la certezza di intervento senza il timore che un contatto ossidato o un filo interrotto ne comprometta il funzionamento. Un’altra esigenza è quella di non dover installare batterie di backup che richiedono manutenzione. La necessità di riarmare l’interruttore, dopo una qualsiasi interruzione di tensione di rete è un’altra caratteristica indesiderata di alcuni tipi di sganci in emergenza (bobina di minima tensione).

3.2. LA CERTIFICAZIONE La Direttiva Bassa Tensione 2006/95/CE, precisa le condizioni minime con cui un materiale elettrico di bassa tensione, possa essere immesso nel mercato dell’Unione Europea. La suddetta Direttiva prescrive che tutti i materiali elettrici rientranti entro taluni limiti di tensione di alimentazione, possano essere commercializzati soltanto se non pregiudicano la sicurezza e la salute delle persone, degli animali domestici o dei beni. Per attestare la conformità dell’apparecchiatura elettrica di cui al presente manuale delle istruzioni per l’uso, alle disposizioni della Direttiva Bassa Tensione, prima della immissione sul mercato, il fabbricante ha provveduto ad effettuare tutte le prove e le verifiche previste dalle norme di riferimento, compresa l’analisi dei rischi al fine di verificare il rispetto puntuale dei requisiti essenziali di sicurezza e salute previsti dalla Direttiva. Il fascicolo tecnico della costruzione, che raccoglie i dati fondamentali del progetto e tutte le caratteristiche correlate alla sicurezza dell’apparecchiatura, è stato elaborato conformemente a quanto previsto dall’allegato IV della direttiva 2006/95/CE è archiviato presso i Ns uffici ed è disponibile alla verifica degli organi di vigilanza dietro domanda motivata, come previsto dalle disposizioni legislative vigenti in materia. Il costruttore avendo verificato mediante le suddette analisi, che l’apparecchiatura è stata progettata e costruita in conformità alle disposizioni contenute nella direttiva 2006/95/CE, che soddisfa le disposizioni che la riguardano e che la stessa può essere utilizzata in sicurezza nelle condizioni di servizio previste dal presente manuale, provvede all’immissione sul mercato dotandola ed accompagnandola con: � Marcatura CE � Dichiarazione CE di conformità � Manuale istruzioni d’uso (Manuale utente)

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1 N AC 210-240 V 50-60Hz

3.3. IDENTIFICAZIONE L’apparecchiatura è provvista di targhetta di identificazione, posta nella zona laterale del componente sulla quale sono riportati i seguenti dati:

[fac simile] G.GIULIANO & C.I.E.

• TIPO

• MODELLO

• MATRICOLA

• TENSIONE NOMINALE

• POTENZA ASSORBITA

• GRADO DI PROTEZIONE

• TIPO DI CARICO

• CORRENTE NOMINALE DEL CARICO

• LIMITI DI TEMPERATURA

SCSC JOLLY / MASTER / SLAVE

1N AC 210-240 V 50-60 HZ

SECURITY CONTROL SYSTEM

jolly 1,7 VA - master 10 VA – slave 0,12 VA

IP 20

Carico resistivo o induttivo con fattore di potenza non inferiore a 0.6

5 A

-5 ºC / +55 ºC

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3.4. DICHIARAZIONE CE DI CONFORMITA’

Direttiva 2006/95/CE allegato III B

Il sottoscritto Lunardini Giuseppe, legale rappresentante il seguente costruttore

Costruttore CC..II..EE.. ss..nn..cc..

Indirizzo Via A. NOVELLA 13, 47922 VISERBA DI RIMINI (RN)

dichiara qui di seguito che il prodotto

Tipo SECURITY CONTROL SYSTEM

Descrizione APPARECCHIATURE A SICUREZZA POSITIVA PER CONTROLLO COSTANTE DEGLI IMPIANTI DISATTIVAZIONE ENERGIA ELETTRICA IN EMERGENZA

Modello SCSC JOLLY / SCSC JOLLY-MT / SCSC MASTER / SCSC SLAVE

Matricola ________

Anno di costruzione 2009

risulta in conformità a quanto previsto dalle seguenti direttive comunitarie (comprese tutte le modifiche applicabili)

2006/95/CE - Direttiva Bassa Tensione

2004/108/CE - Direttiva Compatibilità Elettromagnetica

Elenco delle principali norme armonizzate applicate EN 60730-1:2000 / A13:2004 / A12:2003 / A14:2005 / A15:2007

Dispositivi elettrici automatici di comando per uso domestico e similare — Parte 1: Norme generali

Ultime due cifre dell'anno in cui è stata apposta la marcatura CE 09

G.GIULIANO & C.I.E.

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4. ISTRUZIONI PER LA SICUREZZA

La mancata applicazione delle norme e procedure di sicurezza può essere fonte di pericolo e di danno. L’apparecchiatura s’intende vincolata nell’uso al rispetto, da parte dell’utente finale, di: 1. tutte le regole, d’inserimento nell’ambiente e di comportamento delle persone, stabilite dalle leggi e/o norme applicabili; con particolare riferimento all’impianto fisso a monte dell’apparecchiatura fornita e per il suo allacciamento/funzionamento, 2. tutte le ulteriori istruzioni e avvertenze d’impiego facenti parte della documentazione tecnico/grafica annessa all’apparecchiatura stessa.

4.1. OBBLIGHI E DOVERI REQUISITI GENERALI DEL PERSONALE Il personale che interagisce con l’apparecchiatura deve: a. avere letto e compreso tutte le prescrizioni di sicurezza riportate nel manuale delle istruzioni per l’uso; b. presentare condizioni psicofisiche normali; c. essere precedentemente informato e formato circa: c.1. i pericoli di ferite o altri danni che possano derivare da contatti diretti o indiretti; c.2. i pericoli causati da sovratemperature, archi elettrici o radiazioni prodotti e/o emessi dall’apparecchiatura

elettrica eventualmente presente; c.3. i pericoli di natura non elettrica che, come insegna l’esperienza, possono derivare dal materiale elettrico

eventualmente presente; c.4. i pericoli di ferite o altri danni conseguenti ai rischi residui segnalati nel manuale delle istruzioni per l’uso; d. pertanto possedere (oppure acquisire tramite adeguata formazione ed addestramento), i seguenti requisiti: d.1. cultura generale e tecnica a livello sufficiente per comprendere il contenuto del presente Manuale delle

istruzioni per l’uso ed interpretare correttamente lo schema elettrico eventualmente allegato e tutti i disegni tecnici; d.2. conoscenza delle principali norme igieniche, antinfortunistiche e tecnologiche; d.3. conoscenza complessiva dell’apparecchiatura e dell’apparecchiatura elettrica eventualmente presente; d.4. sapere come comportarsi in caso di emergenza; d.5. sapere dove reperire i dispositivi di protezione individuale e come usarli correttamente se le indicazioni del

fabbricante lo prescrivono o se le protezioni collettive sono insufficienti; e. deve inoltre: e.1. segnalare immediatamente al datore di lavoro le deficienze dei dispositivi e dei mezzi di sicurezza e di

protezione, nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui venissero a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza e nell’ambito delle loro competenze e possibilità per eliminare o ridurre dette deficienze o pericoli;

e.2. non rimuovere o modificare i dispositivi e gli altri mezzi di sicurezza e di protezione senza averne ottenuto l’autorizzazione;

e.3. non compiere, di propria iniziativa, operazioni o manovre che non siano di loro competenza e che possono compromettere la sicurezza propria o di altre persone:

e.4. non indossare anelli, orologi da polso, gioielli, capi di vestiario stracciati, sciarpe, cravatte, o qualunque altro indumento o accessorio pendulo che possa essere fonte di rischio; serrare bene le maniche attorno ai polsi, e tenere sempre ben raccolti i capelli.

Eccetto dove diversamente specificato, il personale che esegue gli interventi di installazione, allacciamento, manutenzione, reinstallazione e riutilizzazione, ricerca guasti o avarie, demolizione e smantellamento deve essere un personale esperto addestrato in materia di sicurezza ed edotto sui rischi residui, con le competenze, in materia di sicurezza, degli addetti alla manutenzione. Tutte le specifiche competenze, compiti e zone pericolose entro cui l’operatore ed il manutentore devono intervenire per eseguire le funzioni del presente manuale, sono indicate nei capitoli che seguono. Detto personale esperto deve essere in grado di valutare il lavoro assegnatogli e riconoscere i possibili pericoli sulla base della propria preparazione, conoscenza ed esperienza professionale e della propria conoscenza dell’apparecchiatura, dei relativi equipaggiamenti e delle relative normative; deve inoltre essere in possesso di una adeguata qualifica professionale circa l’apparecchiatura in questione. Deve essere addestrato in materia di sicurezza ed edotto sui rischi residui. Deve inoltre essere esperto e non avvertito, ovvero deve essere un tecnico diplomato o laureato con conoscenze attinenti l’apparecchiatura ed i relativi equipaggiamenti e le relative normative e che presenti una particolare competenza tecnica o addestramento. Egli oltre ad eseguire tutti i lavori di manutenzione, in alcuni casi è di supporto all’operatore per alcune attività di attrezzaggio. Il manutentore, può inoltre accedere al quadro elettrico con l’equipaggiamento in tensione.

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Il personale addetto alla regolazione/registrazione, all’uso ed alla manutenzione deve immediatamente sospendere le attività ed informare il datore di lavoro o il responsabile di reparto o il preposto qualora dovessero riscontrare difetti o anomalie nel funzionamento. In caso l’utilizzatore non dispone di personale esperto o avvertito, deve commissionare le attività in oggetto ad una società competente a tale scopo, quale per esempio il fornitore dello stesso.

L’operatore deve avere ricevuto una adeguata formazione al fine di consentirgli di riconoscere ed interpretare adeguatamente le segnalazioni emesse dell’apparecchiatura.

4.2. AVVERTIMENTI IN MERITO AI RISCHI RESIDUI

Ènecessario che l’uso, le manutenzioni effettuate dall'utilizzatore e la pulizia, siano affidate a personale addestrato e competente. E’ responsabilità dell’utilizzatore accertarsi che le istruzioni impartite siano state adeguatamente recepite. Quando necessario, è inoltre responsabilità dell'utilizzatore: 1. attivare un corso di formazione/addestramento, eventualmente in collaborazione con il costruttore dell’apparecchiatura, in modo che gli operatori ed i manutentori siano adeguatamente istruiti sui rischi in generale e sui rischi residui indicati nel presente manuale, 2. la fornitura dei mezzi di protezione individuale conformi a quanto indicato nella direttiva 89/656/CEE e successivi emendamenti ed aggiornamenti e l’informazione sugli usi consentiti.

RISCHIO RESIDUO DOVUTO ALLA RIMOZIONE DEI RIPARI FISSI, INTERVENTI SU PARTI ROTTE/USURATE

Per qualsiasi evenienza l'operatore non deve mai tentare di aprire o rimuovere un riparo fisso o manomettere un dispositivo di sicurezza. Nella fase di attrezzaggio, di manutenzione e di pulizia, e durante tutte le ulteriori operazioni manuali che avvengono introducendo le mani o altre parti del corpo nelle aree pericolose dell’apparecchiatura, permane un rischio residuo dovuto soprattutto a: 1. urti con parti costruttive dell’apparecchiatura. L’operatore ed il manutentore oltre ad essere adeguatamente informati e formati, ogni qualvolta eseguono le operazioni di cui sopra, devono utilizzare dispositivi di protezione del capo, delle mani, dei piedi, vestiario adeguato al luogo di lavoro e delle vie respiratorie, quali per esempio l'elmetto antiurto, guanti antitaglio con fibre metalliche, calzature antiscivolo, resistenti ed adatte alla particolare natura del rischio, con la punta di ferro. Inoltre, l’operatore ed il manutentore devono essere addestrati per l'intervento connesso alle operazioni manuali con ripari aperti, devono essere istruiti sui conseguenti rischi connessi e devono essere autorizzati da persona responsabile.

RISCHIO RESIDUO DOVUTO AD OPERAZIONI ED INTERVENTI CHE RICHIEDONO OPERAZIONI MANUALI

È presente un rischio residuo, di urto, abrasione e strisciamento, durante la manutenzione, la pulizia e le ulteriori operazioni manuali, per l’operatore ed il manutentore dovuto anche alla necessita di smontare e/o posizionare le parti degli utensili, etc… Sia l’operatore che il manutentore oltre ad essere adeguatamente informati e formati ed a rispettare le modalità d’uso previste, devono utilizzare dispositivi di protezione del capo, delle mani, dei piedi e vestiario adeguato al luogo di lavoro quali per esempio: l'elmetto antinfortunistico, guanti antitaglio con fibre metalliche, calzature antiscivolo resistenti ed adatte alla particolare natura del rischio con la punta di ferro.

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5. TRASPORTO, MESSA IN SERVIZIO ED USO

La gestione dell’apparecchiatura è consentita unicamente a personale autorizzato ed opportunamente istruito e dotato di una sufficiente esperienza tecnica.

Il personale addetto alla conduzione dell’apparecchiatura deve essere consapevole che la

conoscenza e l’applicazione delle norme di sicurezza è parte integrante del proprio lavoro. Prima di accendere l’apparecchiatura effettuare le seguenti operazioni: � leggere attentamente la documentazione tecnica, � conoscere quali protezioni e dispositivi di emergenza sono disponibili, la loro localizzazione ed il loro

funzionamento. L’utilizzo non autorizzato di parti commerciali ed accessori facenti parte delle protezioni e dei dispositivi

di sicurezza può provocare il verificarsi di malfunzionamenti e l’insorgere di situazioni di pericolo per il personale operatore.

5.1. TRASPORTO, MOVIMENTAZIONE IMMAGAZZINAGGIO Tutte le operazioni di trasporto e movimentazione devono essere eseguite da personale adeguatamente informato

e formato e deve aver letto e compreso le prescrizioni di sicurezza riportate nel presente manuale delle istruzioni per l’uso.

Occorre: 1. adottare tutte le misure necessarie per assicurare la massima stabilità di mezzi e carichi in relazione

alle loro masse, 2. evitare di far subire all’apparecchiatura brusche scosse o urti accidentali durante lo spostamento e lo

scarico, 3. eseguire la movimentazione con movimenti continui, senza strappi o impulsi ripetuti.

IMMAGAZZINAGGIO L’apparecchiatura è destinata per l’installazione in interno, in caso di immagazzinaggio, deve essere depositata in magazzino, in locali arieggiati, al riparo dalla polvere. L’apparecchiatura consegnata deve rimanere imballata fino al momento dell’installazione finale nel luogo d’impiego. In caso di lunga inattività l’apparecchiatura deve essere immagazzinata con le precauzioni relative al luogo ed ai tempi di stoccaggio: 1. Immagazzinare l’apparecchiatura in luogo chiuso; 2. Proteggere l’apparecchiatura da urti e sollecitazioni; 3. Proteggere l’apparecchiatura dall’umidità e da eccessive escursioni termiche (fare riferimento alla sottostante tabella; 4. Evitare che l’apparecchiatura venga a contatto con sostanze corrosive. L’apparecchiatura è stato progettato in modo da sopportare le temperature, l’umidità e le vibrazioni di trasporto e di immagazzinaggio.

Temperatura ambiente

-25 / +40 °C (se il materiale elettrico ha un grado di protezione almeno di IP54) 0 / +40 °C (se il materiale elettrico ha un grado di protezione inferiore a IP54)

Temperatura di immagazzinaggio

-25 / +55 °C (se il materiale elettrico ha un grado di protezione almeno di IP54) 0 / +55 °C (se il materiale elettrico ha un grado di protezione inferiore a IP54)

Umidità relativa

100% alla temperatura di +25°C (se il materiale elettrico ha grado di protezione almeno IP54)

Inferiore al 50% alla temperatura di +40°C Inferiore al 90% alla temperatura di +20°C (se il materiale elettrico ha grado di protezione

inferiore a IP54)

Evitare luoghi in cui avvengono sbalzi improvvisi della temperatura che possono provocare condensa o congelamento

Vibrazioni 5.9 m/s2 (0.6G) o maggiore

Pressione atmosferica 900 mbar o maggiore

La temperatura di immagazzinaggio è intesa come valori a breve termine come ad esempio il trasporto. La condensa o il congelamento avvengono normalmente in luoghi dove sbalzi di temperatura sono elevati. Anche se l’umidità relativa in tali casi può rientrare nei valori indicati in tabella, è necessario evitare tali luoghi.

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5.2. RIMOZIONE IMBALLO - MODALITÀ DI APERTURA DESCRIZIONE DELL’IMBALLO - COME DISFARSI DEL MATERIALE DI IMBALLAGGIO

L’apparecchiatura è imballata in modo che sia evitata l’infiltrazione / penetrazione, di materie organiche o di esseri vivi: detto è rappresentato dall’inserimento dell’apparecchiatura in una scatola in cartone di adeguata dimensione. Gli spazi vuoti entro la scatola sono occupati dal materiale di riempimento.

Il materiale di imballaggio è riciclabile al 100%, quindi non disperdere l’imballo nell’ambiente, ma conservarlo per

eventuali trasporti oppure destinarlo alle agenzie di riciclaggio e smaltito in conformità alle norme stabilite dalle autorità locali.

La valutazione e la gestione ai fini della compatibilità biologica dei prodotti impiegati nell’imballaggio, sono di

competenza e di responsabilità dell’utilizzatore. E’ obbligo del datore di lavoro essere a conoscenza delle leggi vigenti in merito nel proprio paese e operare

in modo da ottemperare a tali legislazioni. É vietato ed inoltre passibile di sanzioni, abbandonare l’apparecchiatura nell’ambiente.

5.3. MONTAGGIO – ALLACCIO ELETTRICO

L’installazione deve essere in conformità dell’intera legislazione pertinente del paese in cui viene usata l’apparecchiatura. L’installazione e progettazione dei sistemi di alimentazione dalle energie esterne, richiede molta attenzione, per evitare pericoli durante il normale funzionamento e nell’eventualità di un cattivo funzionamento dei componenti in esso assemblati e collegati. Verificare, preventivamente, che l’impianto elettrico dell’utente, garantisca i requisiti indicati in allegato, quelli sotto riportati e quelli indicati nello schema elettrico consegnato con l’apparecchiatura. Tutte le attività di allaccio delle alimentazioni di energie esterne all’apparecchiatura, devono essere eseguite dal manutentore elettrico.

MONTAGGIO

Evitare l'esposizione dell’apparecchiatura agli agenti atmosferici. Non va installata all’aperto, nemmeno se lo spazio è riparato. Posizionare l’apparecchiatura all’interno di involucri per il materiale elettrico, conformemente alle norme attinenti la progettazione e costruzione di quadri elettrici, in aggancio su barra di supporto DIN 35: accertarsi dell’effettivo aggancio dopo il posizionamento dell’apparecchiatura, come mostrato in figura. Per lo smontaggio, tramite un cacciavite, azionare verso il basso il sistema di aggancio e sollevare manualmente l’apparecchiatura.

IMPIANTO ELETTRICO DELL’UTILIZZATORE

L’impianto dell’utilizzatore a monte dell’apparecchiatura di comando e controllo della macchina, deve essere progettato, installato e mantenuto in tutto conforme alle prescrizioni applicabili delle regole di sicurezza per “impianti utilizzatori a bassa tensione” secondo IEC3644 / HD384 / CEI 64-8 (ultime edizioni). Relativamente all’impianto elettrico di distribuzione dell’energia che alimenta l’apparecchiatura di comando e controllo della macchina, è fatto altresì obbligo la sua regolare/integrale appartenenza a uno dei sistemi normalizzati TT o TN secondo IEC364_4_41 / HD382_4_41 / CEI 64.8 (4_41) (ultime edizioni). Nell’ambito delle prescrizioni / indicazioni di cui sopra, il correlativo impianto di terra deve essere in tutto conforme ai requisiti applicabili per il coordinamento con i dispositivi attivi associati, secondo IEC364-5-54 / HD382-5-54 / CEI 64.8 (5-54) (ultime edizioni).

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DISPOSITIVO DI PROTEZIONE CONTRO LE SOVRACORRENTI Visto che nell’apparecchiatura elettrica fornita per il comando e controllo dell’apparecchiatura, non sono incorporati

circuiti elettronici che funzionano a corrente continua, si raccomanda di prendere adeguati provvedimenti per assicurare la protezione contro i contatti indiretti: nell’ambito della protezione per interruzione automatica dell’alimentazione prevedere DISPOSITIVI DIFFERENZIALI APPROPRIATI. Il dispositivo differenziale deve essere del tipo fortemente resistente alle sovratensioni impulsive di origine atmosferica e di manovra (cfr. EN 61008-1 ultime edizioni). Si precisa inoltre che:

1. al dispositivo di sezionamento dell’alimentazione elettrica, in testa al quadro elettrico non è commisurato alcun potere d’interruzione nominale in quanto detto è una combinazione presa/spina; inoltre deve essere protetto contro i corto circuiti con un dispositivo di protezione avente corrente nominale non superiore ai dati tecnici,

2. a monte del cavo d’alimentazione dell’apparecchiatura elettrica deve essere installato e mantenuto in conformità alle prescrizioni delle regole tecniche il dispositivo di protezione contro le sovracorrenti.

PROTEZIONE DEI CAVI Il dispositivo di protezione contro le sovracorrenti in caso di sovraccarico, deve intervenire in tempi compatibili

con la caratteristica di sovraccaricabilità del cavo. Questa verifica si effettua confrontando la corrente nominate dello sganciatore con la portata del cavo.

Il dispositivo di protezione contro le sovracorrenti, in caso di cortocircuito, non deve lasciar passare un'energia specifica superiore a quella che può essere sopportata dal cavo. Questa verifica si effettua confrontando la caratteristica (I2t) del dispositivo di protezione con l’energia specifica ammissibile del cavo (K2S2).

PROTEZIONE DELLE PERSONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI: Le misure di protezione contro i contatti indiretti tramite interruzione automatica del circuito di alimentazione,

dipendono dal sistema di distribuzione impiegato: 1. Nel sistema TT la protezione è assicurata dai dispositivi differenziali a corrente residua, da installare a monte

della linea di alimentazione. 2. Nel sistema TN la protezione è assicurata dai dispositivi di protezione contro i cortocircuiti, da installare a

monte della linea di alimentazione. ALIMENTAZIONE ELETTRICA L’allaccio dell’alimentazione elettrica, deve essere in conformità alla legislazione pertinente del paese in cui viene

usata. L’alimentazione elettrica deve pertanto essere mantenuta in conformità alle seguenti prescrizioni tecniche: 1. l’alimentazione elettrica deve essere sempre del tipo ed avere una intensità corrispondente alle specifiche

indicate nella targa dell’apparecchiatura. Se vengono applicate tensioni eccessive, verranno danneggiati irreparabilmente dei componenti,

2. deve essere previsto un dispositivo differenziale coordinato con il circuito di protezione, rispettando la legislazione e le disposizioni legislative e regolamentari vigenti nel paese d’installazione;

3. il cavo per l’alimentazione del quadro elettrico al di fuori dell’involucro, deve essere fatto passare negli spazi da Voi predisposti ed adeguatamente protetto;

4. il cavo per l’alimentazione del quadro elettrico entro l’involucro del materiale elettrico, deve essere fatto passare negli spazi predisposti ed adeguatamente segnalati con il segno grafico n. 5036 della IEC 60417-2, il tutto conforme al segno grafico B 3.6 della ISO 3864 ;

segno grafico n. 5036 della IEC 60417-2

5. il cavo per l’alimentazione del quadro elettrico, deve essere di sezione ed avere caratteristiche corrispondenti alle specifiche riportate nella prima pagina dello schema circuitale di potenza (cfr. allegato) ed a quelle indicate al paragrafo 2.2. Cavi di sezione diversa da quella indicata possono far cambiare i valori di corrente di corto circuito e quindi compromettere la protezione degli stessi in caso di corto circuito;

6. il materiale impiegato per i conduttori di alimentazione deve essere il rame. 7. il cavo per l’alimentazione del quadro elettrico dal dispositivo di protezione contro le sovracorrenti al

punto di allaccio del quadro elettrico fornito, deve essere in unica pezzatura, senza interruzioni intermedie. 8. se presente il conduttore di neutro (N) prima di alimentare l’apparecchiatura, da parte Vs deve essere

garantita la sua continuità (collegato e disponibile).

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5.4. COLLEGAMENTI ELETTRICI MODELLO: SCSC JOLLY -- JOLLY-MT -- SCSC MASTER Alimentazione apparecchiatura N neutro alimentazione L fase alimentazione Alimentazione della bobina di sgancio (sorvegliata) 4 Bobina N1 neutro comune anche della bobina L1 fase AC 230 V Relè di sgancio (K1) con bobine a lancio,con tensioni da 12V. a 230V., si può usare per lo sgancio 7 contatto NA relè bobina non sorvegliata e/o relè bistabile 8 contatto C relè fase comune 9 contatto NC relè spia verde impianto attivato Relè monitoraggio stato impianto (K2) 10 contatto NA relè segnale di impianto OK 11 contatto C relè comune 12 contatto NC relè segnalazione anomalia Linea pulsanti (con contatto NC per pulsanti liberi / contatto NO per pulsanti sotto vetro ) 13 14 SOLO MODELLO SCSC JOLLY E JOLLY-MT uscita ………………………(DC 12V) 15 + V(DC 12V) 16 GND Ingresso per ulteriore comando di sgancio 17 + V in DC 12V) 18 – V in (GND) SOLO MODELLO SCSC MASTER Collegamento slave con cavo bus 15 linea di comunicazione B 16 GND 17 +V(DC 12V ) Ingresso per ulteriore comando di sgancio 18 + V in (DC 12V ) 19 - V in (GND) MODELLO SCSC SLAVE Alimentazione della bobina di sgancio (sorvegliata) 4 Bobina N neutro (comune anche della bobina) L fase AC 230 V. Linea Dati (cavo bus schermato) 15 B 16 GND 17 +V

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PULSANTI E CAVI PER COLLEGAMENTO PULSANTI EMERGENZA • Sono idonei solo i pulsanti di emergenza a ritenuta meccanica o pulsanti sotto vetro. In condizioni di normale funzionamento i pulsanti devono avere il contatto chiuso che si apre alla richiesta di sgancio.

Pulsante di emergenza a ritenuta meccanica

contatto NC Pulsante sotto vetro contatto NO (verde)

• La linea pulsanti è a bassissima tensione ,con trasformatore di isolamento all’interno dell’apparecchiatura

• Usare cavo schermato con collegamento dello schermo a terra • Sezione dei fili per il collegamento della linea pulsanti: � 1,5 mm2: lunghezza massima linea pulsanti 500m � 2, 5 mm2: lunghezza massima linea pulsanti 1000m Pulsanti emergenza con resistenza Le apparecchiature (SCSC MASTER e SCSC JOLLY) controllano costantemente che il valore delle resistenze impostato rimanga invariato, al modificarsi di questo valore l’apparecchio comanda lo sgancio. Questi valori possono variare in caso di: linea pulsanti interrotta, linea pulsanti in corto circuito.

Vengono collegati in serie fino a 9 pulsanti, impostati sull’apparecchio tramite l’apposito roto switch (vedi impostazioni ai fogli 23 e 24),è il numero massimo di pulsanti con resistenza,che l’apparecchio controlla, se l’impianto richiede più di 9 pulsanti, si concluderà la serie con pulsanti senza la resistenza ( i pulsanti senza la resistenza, controllano solo l’interruzione della linea).

Le resistenze R100 non sono incluse nella confezione,in quando la versatilità degli apparecchi prevede le 2 soluzioni,all’occorrenza, richiederle al proprio fornitore.

Linea pulsanti Necessita l’uso di cavi schermati,e collegare la messa a terra solo da un lato della calza, non usare lo stesso cavo per pulsante e lampada spia assieme.

Sia i pulsanti con resistenza che quelli senza, funzionano a bassissima tensione. 6. ESEMPI DI COLLEGAMENTO Sistema di sgancio con -N- apparecchi in parallelo schema fig. f6 foglio 21 e JM2 fig. 2 foglio 33 Negli impianti dove vengono usati 2 o più apparecchi in parallelo, per effettuare lo sgancio in contemporanea di_ N_ bobine mediante un’unica serie di pulsanti è necessario seguire le seguenti regole:

A. I pulsanti non devono avere la resistenza. B. Fare attenzione a non invertire il collegamento ai morsetti 13 e 14 (uscita pulsanti). È possibile sganciare a zone le apparecchiature e i propri SCSC SLAVE, prendiamo come esempio un centro commerciale con 10 negozi e 20 alloggi con garage seminterrato, i negozi si dovranno sganciare singolarmente oppure con lo sgancio generale, è un impianto realizzabile con:

N° 10 SCSC JOLLY N° 1 SCSC MASTER N° 20 SCSC SLAVE

Avremo, in questo modo, un pulsante (o serie) per ogni negozio, uno (o serie) per i garage seminterrati e uno (o serie) pulsante generale per lo sgancio totale. Vedi fig. f6 al foglio 21

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fig.f6 collegamento pulsanti per sistema di sgancio con –N- apparecchi in parallelo uno oppure tutti gli apparecchi Jolly o Master. (usare cavi schermati ,calza a terra solo da un punto) Vedi anche schema “JM2 fig. f2 pag. 33

6.1. DISPOSITIVI E FUNZIONI DI COMANDO MODELLO: SCSC JOLLY E JOLLY-MT

RIF. SEGNALAZIONE POSIZIONE

1 Led verde LINE • acceso : presenza alimentazione alla scheda

2 Led verde READY • acceso fisso : impianto pronto OK • lampeggiante : impianto non pronto (anomalia presente)

3

Led rosso ALARM • acceso fisso : sgancio attivato • nel caso di sgancio ritardato il led rosso lampeggia per alcuni secondi poi diventa rosso fisso al comando dello sgancio

4

Led giallo Bobina • acceso fisso : bobina presente • spento : interruttore spento o mancanza alimentazione ai morsetti L1 – N1 • lampeggiante : anomalia circuito bobina, al morsetto 4 manca la continuità del circuito

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MODELLO: SCSC MASTER

RIF. SEGNALAZIONE POSIZIONE

1 Led verde LINE • acceso : presenza alimentazione alla scheda

2 Led verde READY • acceso fisso : impianto pronto OK • lampeggiante : impianto non pronto (anomalia presente)

3

Led rosso ALARM • acceso fisso : sgancio avvenuto • nel caso di sgancio ritardato il led rosso lampeggia per alcuni secondi poi diventa rosso fisso al comando dello sgancio

4

Led giallo Bobina • acceso fisso : bobina presente • spento : interruttore spento o mancanza alimentazione ai morsetti L1 – N1 • lampeggiante : anomalia circuito bobina, al morsetto 4 manca la continuità del circuito

5

Led verde comunicazione: • acceso fisso : comunicazione presente • acceso lampeggiante : ricerca della comunicazione con gli SCSC SLAVE

MODELLO: SCSC SLAVE

RIF. SEGNALAZIONE POSIZIONE

1 Led verde • lampeggia: esplorazione della rete da parte del SCSC MASTER • acceso fisso : SCSC SLAVE collegato a SCSC MASTER

2

Led giallo • spento : interruttore spento • lampeggiante : anomalia circuito bobina • fisso : bobina presente

MODELLO: SCSC JOLLY -- JOLLY-MT -- SCSC MASTER

COMANDO POSIZIONE

Pulsante TEST • come il pulsante di emergenza comanda lo sgancio alle bobine Pulsante RESET

• cancellazione dello sgancio avvenuto e ritorno alla funzione di impianto pronto, segue il ripristino degli interruttori sganciati

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6.2. REGOLAZIONI ED IMPOSTAZIONI MODELLO: SCSC JOLLY -- JOLLY-MT

A. Sul ROTO SWITCH viene impostato il numero di resistenze presenti nell’impianto,max 9.

- Esempio di resistenze (R100) utilizzabili

RESISTENZE R100 Si sceglie di montare le resistenze in serie ai pulsanti per ottenere un doppio controllo sulla linea degli stessi, oltre l’interruzione, è possibile controllare anche il corto circuito sulla linea pulsanti. In entrambi i casi l’apparecchiatura comanda lo sgancio dell’interruttore interrompendo l’energia elettrica. Per assicurarsi una perfetta impostazione sul totale delle resistenze montate ai pulsanti, fermare la freccia del roto switch A perfettamente davanti al punto sotto il numero da selezionare. Se si usano solo pulsanti senza resistenza, si dovrà posizionare la freccia sullo 0.

B. Mediante il dip switch si possono impostare le funzioni speciali della scheda.

Dip switch

POSIZIONE

1 OFF: il dispositivo sgancia la bobina immediatamente ON: il dispositivo sgancia la bobina collegata dopo 3 secondi

2

OFF: il dispositivo non ha nessuna bobina collegata ai morsetti 4-N1-L1 e utilizza lo sgancio solo con il contatto in scambio del relè di sgancio sui morsetti 7-8-9 ON: il dispositivo ha la bobina collegata ai morsetti 4-N1-L1 e viene attivata la relativa segnalazione, qualora si verifichi, di anomalia al circuito bobina

3

OFF: se non utilizzato ON: dai morsetti 15 e 16 escono 12Vdc che passando attraverso finecorsa o altre sicurezze devono tornare agli ingressi 17 e 18, se questo non accade l’apparecchio comanda lo sgancio alla bobina.

4 non usato

B

A

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MODELLO: SCSC MASTER

C. Sul ROTO SWITCH viene impostato il numero di resistenze presenti nell’impianto,max 9.

- Esempio di resistenze (R100) utilizzabili

RESISTENZE R100 Si sceglie di montare le resistenze in serie ai pulsanti per ottenere un doppio controllo sulla linea degli stessi, oltre l’interruzione, è possibile controllare anche il corto circuito sulla linea pulsanti. In entrambi i casi l’apparecchiatura comanda lo sgancio dell’interruttore interrompendo l’energia elettrica. Per assicurarsi una perfetta impostazione sul totale delle resistenze montate ai pulsanti, fermare la freccia del roto switch A perfettamente davanti al punto sotto il numero da selezionare. Se si usano solo pulsanti senza resistenza, si dovrà posizionare la freccia sullo 0.

CAVO BUS COLLEGAMENTO SCSC MASTER con SCSC SLAVE

Sezione cavo bus schermato

� 3x0,50 mm2 � lunghezza massima linea ………….. 100 m � 3x0,75 mm2 � lunghezza massima linea ………….. 150 m � 3x1 mm2 � lunghezza massima linea ………….. 200 m � 3x1,5 mm2 � lunghezza massima linea ………….. 300 m

B

A

C

D

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A. Mediante il dip switch si possono impostare le funzioni speciali della scheda.

Dip switch

POSIZIONE

1 OFF: il dispositivo sgancia la bobina immediatamente ON: il dispositivo sgancia la bobina collegata dopo 3 secondi

2

OFF: il dispositivo non ha nessuna bobina collegata ai morsetti 4-N1-L1 e utilizza lo sgancio solo con il contatto in scambio del relè di sgancio sui morsetti 7-8-9 ON: il dispositivo ha la bobina collegata ai morsetti 4-N1-L1 e viene attivata la relativa segnalazione, qualora si verifichi, l’anomalia al circuito bobina

3

OFF: se non utilizzato ON: dai morsetti 15 e 16 escono 12Vdc che passando attraverso finecorsa o altre sicurezze devono tornare agli ingressi 17 e 18, se questo non accade l’apparecchio comanda lo sgancio alla bobina.

4 non usato

B. Il roto switch indica le decine di SCSC SLAVE collegati a SCSC MASTER

C. Il roto switch indica le unità di SCSC SLAVE collegati a SCSC MASTER Esempio : 1 SCSC SLAVE collegato a SCSC MASTER • Selezionare RW3 su 0 • Selezionare RW2 su 1 Prestare attenzione nel selezionare i numeri sui roto switch “A – C – D” fermare la freccia perfettamente davanti al punto sotto il numero selezionato. Il sistema BUS serve a permettere uno scambio di informazioni tra SCSC MASTER e SCSC SLAVE per il controllo delle bobine. SCSC MASTER inizia il controllo su tutti i dispositivi SCSC SLAVE, intanto i led di comunicazione verdi lampeggiano e lampeggia anche il led “READY”, smetteranno di lampeggiare restando accesi, al riconoscimento di impianto pronto, se tutte le bobine selezionate sono presenti. Se uno o più SCSC SLAVE comunica a SCSC MASTER delle avarie, si accenderà lampeggiante il led giallo “AVARIA BOBINA” sia su SCSC MASTER che sui SCSC SLAVE che rileva l’avaria, mentre il led verde rimane acceso fisso. Nel caso in cui un SCSC SLAVE non comunichi, SCSC MASTER segnala l’anomalia e gli altri SCSC SLAVE attivi sono comunque tutti abilitati all’eventuale sgancio in emergenza.

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6.3. DESCRIZIONE DEL FUNZIONAMENTO Accensione: Quando il dispositivo viene alimentato il led verde “LINE” si accende, dopo qualche secondo si accende anche l’ altro led verde “READY” e la protezione è attivata. Interrompendo l’ alimentazione si spengono immediatamente tutti il led. Emergenza: Con l’ apertura del contatto di un pulsante di emergenza si accende il led rosso “ALARM” e viene data corrente alla bobina di sgancio dell‘ interruttore (con un ritardo di 3 sec se impostato nel dip switch). La stessa cosa avviene: a) Se uno dei pulsanti con resistenza si apre, oppure solo variando i valori della resistenza b) Se va in corto la linea dei pulsanti con resistenza c) Se si interrompe la linea dei pulsanti senza/con resistenza. d) A pag. 20 viene spiegato in maniera più dettagliata il circuito dei pulsanti e l’importanza di montare le resistenze. Test: L’intervento di emergenza, per le prove, può essere simulato premendo il pulsante “TEST” per verificare la funzionalità del dispositivo.(Per collaudare l’impianto oltre al pulsate”TEST” è necessario aprire uno alla volta i pulsanti di emergenza installati ) Segnalazioni: Il led rosso segnala che è attivo il comando di sgancio e rimane acceso finché non si preme il pulsante “RESET”. Riarmo: Effettuato lo sgancio dell’interruttore azionando l’emergenza, per ripristinare l’impianto, si deve premere il pulsante “RESET” dell’apparecchio, si spegne il led rosso, a questo punto si ritorna nelle condizioni di normale funzionamento e si può infine richiudere l’interruttore sganciato. Circuito sgancio e segnalazione: Il controllo integrità bobina, ai morsetti – 4 – N1 – L1 - viene effettuato solo con bobine a lancio corrente a tensione 230 V.ca . L’integrità della bobina è segnalata dal led giallo acceso fisso, se la bobina si interrompe, il led giallo ed il led verde “READY” lampeggiano, se invece ai morsetti – 4 – N1 – L1 - non arriva l’alimentazione il led giallo si spegne e il led verde “ READY” continua a lampeggiare indicando l’anomalia nel circuito, per cui impianto non pronto, situazione che indica l’assenza totale del circuito bobina e non l’interruzione della stessa.

N.B. Alcuni sezionatori di media tensione montano sistemi di apertura con bobine a lancio di

corrente che hanno assorbimenti più alti rispetto alle bobine di altri interruttori, gli apparecchi SCSC

JOLLY / SCSC MASTER / SCSC SLAVE in uscita ai morsetti 4-N1-L1 per JOLLY e MASTER 4-N-

L per SLAVE ( uscita con controllo integrità Bobina) sopportano un carico max di 200 mA. ciclo

continuo, 2 A. ciclo singolo (vedi tabelle a pag 7 e 8 di questo manuale) Per assorbimenti superiori

usare SCSC JOLLI-MT

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7. MANUTENZIONE, RICERCA GUASTI E PULIZIA

7.1. REQUISITI DEL MANUTENTORE Con il termine “manutenzione” non deve essere inteso solamente il controllo periodico del normale funzionamento dell’apparecchiatura ma anche l’analisi ed il conseguente rimedio di tutte quelle cause che per un motivo qualsiasi lo pongono fuori servizio. Il personale che esegue le operazioni comprese nel presente capitolo, oltre a presentare caratteristiche riportate nel capitolo 4, deve aver letto e compreso le prescrizioni di sicurezza riportate nello stesso capitolo inerenti i rischi residui. E’ assolutamente necessario che per le attività di manutenzione, pulizia, sostituzione parti e ricerca guasti effettuate dall’utilizzatore, questo compito sia affidato a personale esperto, competente ed autorizzato dal datore di lavoro. Detto personale esperto deve essere in grado di valutare il lavoro assegnatogli e riconoscere i possibili pericoli sulla base della propria preparazione, conoscenza ed esperienza professionale e della propria conoscenza dell’apparecchiatura, dei relativi equipaggiamenti e delle relative normative; deve inoltre essere in possesso di una adeguata qualifica professionale circa l’apparecchiatura. Deve essere addestrato in materia di sicurezza ed edotto sui rischi residui di cui al capitolo 4. Deve inoltre essere istruito e non avvertito, ovvero deve essere un tecnico diplomato o laureato con conoscenze attinenti l’apparecchiatura ed i relativi equipaggiamenti e le relative normative e che presenti una particolare competenza tecnica o addestramento.

Tutte le operazioni di manutenzione, pulizia e sostituzione parti, nessuna esclusa, devono essere tassativamente eseguite con l’apparecchiatura isolata dalle fonti di alimentazione esterne. Prima di qualsiasi intervento di manutenzione, pulizia, sostituzione parti e ricerca guasti, prestare molta attenzione alle etichette poste sull’apparecchiatura. Durante le attività non si devono manomettere o disinserire né etichette di avvertimento né dispositivi di sicurezza per nessuna ragione, né creare by pass, né utilizzarli a fini diversi da quelli previsti dal costruttore. In caso di deterioramento o constatazione di illegibilità delle etichette di avvertimento richiedere subito al Centro di Assistenza Autorizzato.

7.2. PRESCRIZIONI DI MANUTENZIONE ISOLAMENTO DALLE FONTI DI ALIMENTAZIONE ESTERNE Prima di eseguire qualsiasi operazione manutenzione, pulizia e sostituzione parti, si devono sezionare ed isolare le fonti di alimentazione esterne.

Posizionare a “ZERO” il dispositivo di protezione posto a monte della linea d’alimentazione dell’apparecchiatura

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7.3. MANUTENZIONE ORDINARIA

Il personale che esegue le operazioni comprese nel presente capitolo, oltre a presentare caratteristiche riportate nel capitolo 4 e deve aver letto e compreso le prescrizioni di sicurezza riportate nel stesso capitolo 4. Per lo smaltimento dei materiali usurati e sostituiti, fare riferimento alle prescrizioni del capitolo 7.

FREQUENZA VERIFICA / CONTROLLO MODALITÀ E RISCONTRI

Almeno ogni 3 mesi

Verificare la funzionalità: � dei dispositivi di sicurezza di cui al capitolo 4 � delle funzioni di arresto

Effettuare una ispezione visiva ed una prova funzionale dei dispositivi di sicurezza, degli interblocchi previsti e delle funzioni di arresto al fine di accertare sia il corretto funzionamento del’apparecchiatura sia di ogni pulsante. In caso di esito negativo di almeno un controllo, procedere con la loro sostituzione.

Almeno ogni 3 mesi

Verificare la funzionalità: � delle funzioni di arresto

Effettuare una prova funzionale dell’apparecchiatura azionando il tasto “TEST”, al fine di accertare sia il corretto funzionamento del’apparecchiatura sia di ogni pulsante. In caso di esito negativo di almeno un controllo, procedere con la sostituzione.

Almeno ogni 3 mesi

Verifica visiva di integrità � parti esteriori

Controllare visivamente l’assenze di scheggiature, crepe, etc… nelle zone esterne dell’apparecchiatura e della chiusura. In caso di esito negativo di almeno un controllo, procedere con la sostituzione.

Almeno ogni 3 mesi

Verifica dell’efficacia: � collegamenti

Effettuare, con gli adeguati attrezzi, un controllo del serraggio di morsetti, viti e connessioni in generale. In caso di esito negativo, dopo aver isolato elettricamente i circuiti elettrici connessi all’apparecchiatura, con adeguati utensili elettricamente isolati, provvedere al serraggio delle viti.

Almeno trimestrale

Verificare l’affidabilità e integrità • delle protezioni meccaniche

Tutte le protezioni meccaniche, devono svolgere la funzione per cui sono state previste. Le ispezioni necessarie, sono relative a: • perdita o danneggiamento di qualsiasi protezione meccanica, in particolare se ciò provoca una diminuzione delle funzioni di sicurezza, per esempio riduzione della resistenza agli urti in seguito di urti, etc… • sostituzione delle parti soggette a usura; • deterioramento dovuto a corrosione, variazioni di temperatura o effetti chimici. In caso di esito negativo di almeno un controllo, procedere con la sostituzione.

L’eventuale sostituzione deve avvenire con prodotti originali del costruttore od almeno di qualità, sicurezza e caratteristiche equivalenti. Per approfondimenti contattare il Centro di Assistenza Autorizzato. Per qualsiasi tipo d’intervento o per la sostituzione delle parti, attivare il servizio di manutenzione.

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7.4. PULIZIA

Per la pulizia dell’apparecchiatura, dell’apparecchiatura elettrica e dei componenti a bordo macchina, non impiegare mai benzina, solventi o fluidi infiammabili e/o corrosivi. L’apparecchiatura, l’apparecchiatura elettrica ed i componenti a bordo macchina, non devono essere mai lavati utilizzando acqua, tanto meno in forma di getti di qualunque natura e quantità; quindi, senza “secchio” né “gomma” né “spugna”. Non porre mai direttamente l’apparecchiatura nel lavandino o sotto il rubinetto. Usare solventi non infiammabili e non tossici, commerciali ed omologati. Rispettare le modalità di utilizzo ed adottare gli eventuali dispositivi di protezione individuale, previsti dal fornitore di tali sostanze.

FREQUENZA PERSONALE MODALITÀ

Almeno settimanale

Anche l’operatore

Pulire le parti esterne dell’apparecchiatura con un panno morbido ed asciutto che non perda peli sulle superfici. Evitare l’impiego di alcool, benzina, solventi, e qualunque altro tipo di detergente sulle parti non metalliche, le quali, in caso di necessità, possono essere pulite esclusivamente con un detergente rigorosamente neutro e non schiumoso a base di acqua. In caso di necessità, le parti metalliche possono essere pulite con un panno morbido che non perda peli sulle superfici strofinate, leggermente imbevuto con alcool, facendo tuttavia attenzione a non toccare le parti in materiale plastico eventualmente vicine. Non utilizzare per nessuna ragione prodotti abrasivi, sostanze colorate, pagliette metalliche, spazzole, raschietti, etc. Rispettare le modalità di utilizzo ed adottare gli eventuali dispositivi di protezione individuale, previsti da fornitore di tali sostanze.

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8. DEMOLIZIONE E SMALTIMENTO

Nel caso in cui si decida di non utilizzare più l’apparecchiatura perché obsoleta e/o irrimediabilmente guasta, occorre procedere alla sua messa fuori servizio rendendola inoperante e priva di potenziali pericoli. La messa fuori servizio deve essere affidata a personale specializzato ed attrezzato. Prima di iniziare la demolizione segnalare che ci sono interventi in corso.

8.1. DEMOLIZIONE

Le principali fasi sequenziali per lo smontaggio e lo smantellamento comprendono (elenco indicativo non esaustivo): 1. il dispositivo di sezionamento dell’energia esterna di alimentazione, deve essere bloccato con un lucchetto nella posizione di zero “0”. Vedere a tal riguardo il capitolo 6; 2. scollegare i conduttori dall’apparecchiatura ed inviarla ad enti o società di raccolte differenziata nel rispetto della normativa vigente.

Tutte le operazioni di scollegamento devono essere svolte impiegando adeguati attrezzi ed utensili e di adeguate dimensioni elettricamente isolati (per es. cacciavite a taglio o a croce, chiavi esagonali, chiavi a brugola etc…), a secondo delle viti da allentare. Al termine delle attività di smantellamento tutte le targhette d’identificazione ed ogni altro documento dell’apparecchiatura, deve essere distrutto.

8.2. SMALTIMENTO

E’ obbligo dell’utilizzatore essere a conoscenza delle leggi vigenti in merito alla gestione dei rifiuti nel proprio paese e operare in modo da ottemperare a tali legislazioni. La valutazione e la gestione ai fini della compatibilità biologica dei prodotti impiegati nel forno, sono di competenza e di responsabilità dell’utilizzatore

L’apparecchiatura può essere smaltita senza bisogno di ridurla in pezzi minuti; è sufficiente scollegare i principali gruppi che la compongono e porli sul mezzo di trasporto adibito alla rottamazione. I principali obblighi spettanti all’utilizzatore sono i seguenti: 1. è obbligatorio non smaltire l’apparecchiatura come rifiuti urbani, ma occorre effettuare una raccolta separata; 2. per lo smaltimento dell’apparecchiatura è possibile riconsegnarla al distributore all'atto dell'acquisto di una nuova; 3. in alternativa per lo smaltimento, operare in conformità alle norme vigenti, rivolgendosi a centri di raccolta differenziata predisposti dalle amministrazioni locali e/o ad imprese specializzate nella rottamazione delle macchine industriali e/o nello smaltimento dei rifiuti e/o centri di reimpiego, di trattamento e di riciclaggio, affinchè avvenga la separazione tra materiale plastico, materiale metallico e componenti elettrici che devono essere inviati a raccolte differenziate; 4. nell’apparecchiatura non sono presenti sostanze pericolose che possono avere un effetto potenzialmente negativo nei confronti dell’ambiente e della salute umana; 5. un uso improprio dell’apparecchiatura o di sue parti non determina un effetto potenzialmente negativo nei confronti dell’ambiente e della salute umana.

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9. ESEMPI DI COLLEGAMENTO Sistema di sgancio con -N- apparecchi in parallelo Negli impianti dove vengono usati 2 o più apparecchi in parallelo, per effettuare lo sgancio in contemporanea di_ N_ bobine mediante un’unica serie di pulsanti è necessario seguire le seguenti regole:

C. I pulsanti non devono avere la resistenza. D. Fare attenzione a non invertire il collegamento ai morsetti 13 e 14 (uscita pulsanti). E. È possibile sganciare a zone le apparecchiature e i propri SCSC SLAVE. Pulsanti emergenza con resistenza Le apparecchiature (SCSC MASTER e SCSC JOLLY) controllano costantemente che il valore delle resistenze impostato rimanga invariato, al modificarsi di questo valore l’apparecchio comanda lo sgancio. Questi valori possono variare in caso di: linea pulsanti interrotta, linea pulsanti in corto circuito.

Vengono collegati in serie fino a 9 pulsanti, impostati sull’apparecchio tramite l’apposito roto switch. Il numero massimo dei pulsanti con resistenza è 9, se l’impianto ne richiede un numero maggiore, si concluderà la serie con pulsanti senza la resistenza ( i pulsanti senza la resistenza, controllano solo l’interruzione).

Linea pulsanti Necessita l’uso di cavi schermati,mettere a terra la calza solo da un lato,non usare lo stesso cavo per pulsante e lampada spia.

Sia i pulsanti con resistenza che quelli senza, funzionano a bassissima tensione. Il relè bistabile ha la funzione di memorizzare il comando di sgancio da parte di: SCSC MASTER / SCSC JOLLY e JOLLY-MT, dispone di 2 contatti puliti in scambio,uno dei quali viene usato per segnalare lo sgancio avvenuto, l’altro si può all’occorrenza usare per inibire un eventuale gruppo di continuità o gruppo elettrogeno.

In fase di progettazione verrà valutata la necessità d’impiego di questo apparecchio. Alimentazione fissa SCSC MASTER È importante che l’apparecchio rimanga alimentato anche dopo il comando di sgancio in emergenza, per tenere attivo il comando di sgancio fino al ripristino per la rimessa in funzione dell’impianto, avendo così la certezza che nessuna periferica SCSC SLAVE, venga intempestivamente ripristinata, l’alimentazione a monte dell’interruttore da sganciare è indispensabile.

Collegamenti CAVO BUS tra SCSC MASTER / SCSC SLAVE vedi anche schema dettagliato M3 fig. 3 pag 34, S4 fig. 4 pag. 35

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10. MODELLO: SCSC JOLLY – JOLLY-MT Schema J1-fig. 1

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11. MODELLO: SCSC JOLLY -- JOLLY-MT -- MASTER IN PARALLELO Leggi spiegazioni foglio 20 cap.6. ESEMPI DI COLLEGAMENTO Schema JM2 – fig. 2

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12. MODELLO: SCSC MASTER Schema M3 – fig. 3

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13. MODELLO: SCSC SLAVE Schema S4 – fig. 4

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13.Listino Prezzi Marzo 2010

Modello SCSC JOLLY Confezioni da 1 pz

€ 170,00

Modello SCSC JOLLY-MT Confezioni da 1 pz

€ 176,00

Modello SCSC MASTER Confezioni da 1 pz

€ 260,00

Modello SCSC SLAVE Confezioni da 5 pz

€ 120,00

Resistenza R100 Confezioni da 5 pz

€ 1,85

Garanzia 12 mesi dalla data di immatricolazione

Per ulteriori informazioni, schemi applicativi ed assistenza tecnica rivolgersi direttamente a: G. GIULIANO & C.I.E. Via A. Novella, 13 Viserba di Rimini RN - cell.3488805172 Giuliano www.sganciemergenza.com www.sganciemergenza.it [email protected]

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modifiche sui prodotti qui illustrati in qualsiasi momento, senza preavviso. È’ vietata la riproduzione o la copia

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