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1 Proposta della Commissione europea per il quadro finanziario pluriennale 2014-2020 COMMISSIONE EUROPEA

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Proposta della Commissione europea per il quadro finanziario

pluriennale 2014-2020

COMMISSIONE EUROPEA

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Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali dell’Unione europea, 2011

ISBN 978-92-79-21292-5 doi:10.2761/78368

© Unione europea, 2011

Riproduzione autorizzata con citazione della fonte.

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Questa pubblicazione contiene informazioni generali sulla proposta del 29 giugno 2011 per il quadro finanziario pluriennale 2014-2020. La prima edizione era stata pubblicata nel novembre 2011. La presente versione aggiornata riflette le modifiche presentate dalla Commissione europea il 6 luglio 2012 (COM(2012) 388 final).

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Proposta della Commissione europea per il quadro finanziario pluriennale 2014-2020

Guida generale al quadro finanziario pluriennaleIl quadro finanziario pluriennale (QFP, ex « prospettive finanziarie ») non costituisce il bilancio dell’Unione europea per un periodo di sette anni: si tratta di un meccanismo volto a garantire che la spesa dell’UE sia prevedibile e allo stesso tempo soggetta a una rigorosa disciplina di bilancio. Il QFP definisce gli importi massimi (« massimali ») disponibili per ciascuno dei principali settori di spesa (« rubriche ») del bilancio dell’Unione. Nell’ambito di questo quadro, il Parlamento europeo e il Consiglio, che rappresentano l’ « autorità di bilancio » dell’Unione, devono concordare ogni anno il bilancio per l’anno successivo. In realtà, il bilancio annuale adottato è sempre inferiore al massimale complessivo del quadro finanziario pluriennale.

Il QFP di fatto fissa le priorità politiche per gli anni a venire e pertanto costituisce un quadro politico oltre che di bilancio (« in quali settori l’UE dovrebbe investire di più o di meno in futuro? »).

Le proposte dettagliate per le varie politiche (coesione, agricoltura, ricerca e innovazione, istruzione ecc.) relative al prossimo periodo saranno adottate dalla Commissione entro la fine del 2011.

L’attuale periodo del QFP ha avuto inizio nel 2007 e si concluderà nel 2013.

Confronto tra i quadri finanziari pluriennali 2007-2013 e 2014-2020

(ai prezzi del 2011)

prezzi del 2011 2007-2013 2013 2014-2020

Stanziamenti di impegno in miliardi di euro 993,6 146,6 1033,0

% dell’RNL 1,12% 1,15% 1,08%

Stanziamenti di pagamento in miliardi di euro 942,8 138,3 988,0

% dell’RNL 1,06% 1,08% 1,03%

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Trattato sul funzionamento dell’Unione europea

CAPO 2

QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE

Articolo 312

1. Il quadro finanziario pluriennale mira ad assicurare l’ordinato andamento delle spese dell’Unione entro i limiti delle sue risorse proprie. È stabilito per un periodo di almeno cinque anni. Il bilancio annuale dell’Unione è stabilito nel rispetto del quadro finanziario pluriennale.

2. Il Consiglio, deliberando secondo una procedura legislativa speciale, adotta un regolamento che fissa il quadro finanziario pluriennale. Delibera all’unanimità previa approvazione del Parlamento europeo, che si pronuncia a maggioranza dei membri che lo compongono. Il Consiglio europeo può adottare all’unanimità una decisione che consente al Consiglio di deliberare a maggioranza qualificata quando adotta il regolamento di cui al primo comma.

3. Il quadro finanziario fissa gli importi dei massimali annui degli stanziamenti per impegni per categoria di spesa e del massimale annuo degli stanziamenti per pagamenti. Le categorie di spesa, in numero limitato, corrispondono ai grandi settori di attività dell’Unione. Il quadro finanziario prevede ogni altra disposizione utile per il corretto svolgimento della procedura annuale di bilancio

4. Qualora il regolamento del Consiglio che fissa un nuovo quadro finanziario non sia stato adottato alla scadenza del quadro finanziario precedente, i massimali e le altre disposizioni vigenti nell’ultimo anno coperto sono prorogati fino all’adozione di detto atto.

5. Nel corso della procedura di adozione del quadro finanziario, il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione adottano ogni misura necessaria a facilitare l’adozione stessa.

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Cifre complessive della proposta della Commissione

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Quadro finanziario pluriennale 2014-2020

48 % — Crescita intelligente ed inclusiva

37 % — Crescita sostenibile: risorse naturali

2 % — Sicurezza e cittadinanza

7 % — Ruolo mondiale dell’Europa

6 % — Amministrazione

Il massimale complessivo degli impegni proposto dalla Commissione per il periodo 2014-2020 ammonta a 1 033,2 miliardi di euro. Tale importo è pari a quello dell’ultimo anno dell’attuale QFP (2013) moltiplicato per 7 (anni) e corrisponde inoltre all’1,08 % del reddito nazionale lordo (RNL) previsto dell’UE, rispetto all’1,12 % dell’attuale QFP. Il massimale dei pagamenti è pari all’1,03 % del RNL (era l’1,06 % nel periodo 2007 2013).

Queste cifre non comprendono una serie di strumenti di flessibilità che sono tradizionalmente esclusi dal QFP in quanto non « programmabili » (Riserva per aiuti d’urgenza, Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, Fondo di solidarietà, Strumento di flessibilità). Tuttavia, se in caso di emergenza l’autorità di bilancio decide di attivare fondi supplementari, essi sono inseriti nel bilancio annuale dell’UE. Inoltre, il finanziamento del Fondo europeo di sviluppo non rientra del bilancio a causa di una diversa chiave di finanziamento.

La Commissione propone inoltre di escludere dal QFP ITER (reattore sperimentale termonucleare internazionale) e GMES (sistema di monitoraggio globale per l’ambiente e la sicurezza) in quanto per la loro grande dimensione, per le sfide tecnologiche che comportano e per il fatto che non coinvolgono soltanto attori dell’UE, essi costituiscono elementi di incertezza per il bilancio dell’UE.

Il totale delle spese al di fuori del QFP potranno ammontarsi al massimo 0,06 % del RNB de l’UE.

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Novità per la crescita, l’occupazione e la coesione

Il meccanismo per collegare l’Europa è un regime del tutto nuovo per finanziare predeterminate infrastrutture prioritarie di interesse paneuropeo nei settori del trasporto, dell’energia e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Sarà gestito a livello centrale dalla Commissione europea e sarà finanziato (40 miliardi di euro più 10 miliardi di euro dalla politica di coesione) attraverso una nuova sezione del bilancio. I tassi di cofinanziamento dal bilancio dell’UE saranno più elevati qualora gli investimenti siano realizzati nelle regioni più povere d’Europa.

Sono proposti strumenti di finanziamento innovativi per accelerare e garantire maggiori investimenti rispetto a quanto potrebbe essere ottenuto soltanto tramite fondi pubblici, in particolare obbligazioni UE per il finanziamento di progetti.

La Commissione propone di integrare il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo e il Fondo di coesione in un quadro strategico comune, che comprenderà anche il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca.

La Commissione propone di concludere contratti di partenariato con ogni Stato membro onde ottenere una programmazione maggiormente orientata ai risultati. I contratti di partenariato possono anche prevedere condizioni macroeconomiche per migliorare il coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri.

I finanziamenti relativi alla coesione continueranno a essere concentrati nelle regioni e negli Stati membri meno sviluppati. Tuttavia, al fine di rendere più agevole la transizione delle regioni alle quali l’obiettivo convergenza gradualmente non si applica più e di mettere le regioni con un livello analogo di prosperità su un piano di parità, sarà creata una nuova categoria di regioni in transizione (il cui prodotto interno lordo pro capite è compreso fra il 75% e il 90% della media dell’UE).

I finanziamenti per la coesione saranno incentrati sugli investimenti che contribuiscono a conseguire gli obiettivi quantificati fissati nella strategia Europa 2020, sostenuti da specifiche disposizioni relative alla condizionalità. La condizionalità consisterà sia di condizioni ex ante che devono essere presenti prima dell’erogazione dei fondi sia di condizioni ex post che subordineranno l’erogazione di ulteriori finanziamenti al conseguimento di risultati prestabiliti.

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Le priorità e le condizioni di finanziamento, compreso un sistema per monitorare i progressi compiuti verso il conseguimento degli obiettivi fissati, faranno parte dei contratti di partenariato da concordare tra la Commissione e ciascuno Stato membro.

Il Fondo sociale europeo prevederà azioni strutturali per la coesione economica, sociale e territoriale mediante quattro principali ambiti d’investimento: occupazione, istruzione, integrazione sociale e miglioramento della pubblica amministrazione.

L’attuazione sarà inoltre semplificata al fine di ridurre l’onere amministrativo per gli Stati membri.

Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione continuerà a fornire assistenza ai lavoratori licenziati a seguito di un cambiamento strutturale rilevante. Inoltre, la sua portata sarà estesa al fine di attenuare l’impatto dei nuovi accordi commerciali sugli agricoltori.

Novità per la ricerca e l’innovazione

I tre principali meccanismi di finanziamento in materia di ricerca e sviluppo (il programma per la competitività e l’innovazione, il Settimo programma quadro e l’Istituto europeo di innovazione e tecnologia) saranno riuniti nell’ambito di Orizzonte 2020: un quadro strategico comune per eliminare la frammentazione ed evitare le duplicazioni.

I meccanismi di finanziamento verranno standardizzati e semplificati. Analogamente, vi sarà un unico pacchetto di norme per la partecipazione, l’audit, le strutture di sostegno, la divulgazione dei risultati e i sistemi di rimborso, comune a tutti i meccanismi di finanziamento.

Sul fronte dei finanziamenti, gli investimenti del settore privato verranno promossi tramite strumenti finanziari innovativi, quali i partenariati pubblico-privato.

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Novità per l’agricoltura e l’ambiente

Ecologizzazione del 30% dei pagamenti diretti agli agricoltori: per garantire che la politica agricola comune aiuti l’UE a raggiungere i suoi obiettivi in materia di ambiente e di azione per il clima, il 30% degli aiuti diretti sarà subordinato al rispetto di una serie di migliori pratiche ambientali, al di là dei requisiti di condizionalità esistenti.

Convergenza dei pagamenti: i livelli degli aiuti diretti per ettaro saranno progressivamente adeguati (sempre tenendo conto delle differenze ancora esistenti nei livelli salariali e nei costi dei fattori produttivi) per garantirne una più equa distribuzione fra gli agricoltori europei. Entro il 2020, gli Stati membri con un livello di pagamenti diretti inferiore al 90% della media UE colmeranno un terzo della differenza fra il loro livello attuale e questo livello. Tale convergenza sarà finanziata proporzionalmente dagli Stati membri che beneficiano di pagamenti diretti superiori alla media UE.

Fissazione del livello dei pagamenti diretti limitando il livello base del sostegno diretto al reddito che possono ricevere le grandi aziende agricole, tenendo conto delle economie di scala delle strutture più grandi e dei posti di lavoro direttamente generati da tali strutture. La proposta consentirà di riutilizzare i risparmi nello stanziamento di bilancio per lo sviluppo rurale e di mantenerli nelle dotazioni nazionali degli Stati membri in cui hanno origine.

Lo stanziamento di fondi per lo sviluppo rurale si baserà su criteri più obiettivi e più adeguati agli obiettivi della politica specifica. Ciò garantirà un più equo trattamento degli agricoltori che svolgono le stesse attività.

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Novità per l’ambiente e l’azione per il climaLe priorità della politica ambientale e l’azione per il clima verranno integrate in tutti i principali strumenti di finanziamento dell’UE, compresi i programmi relativi ai settori della coesione, dell’agricoltura, degli affari marittimi e della pesca, della ricerca e innovazione e degli aiuti esterni.

L’obiettivo è incrementare la percentuale di spesa relativa al clima portandola ad almeno il 20%, avvalendosi dei contributi provenienti da diversi settori strategici, in base ai risultati delle valutazioni d’impatto. Questo approccio contribuirà anche ad evitare la proliferazione dei programmi e a ridurre al minimo gli oneri amministrativi.

Il programma LIFE + verrà proseguito e comprenderà un maggiore numero di azioni per il clima. Un sottoprogramma relativo all’azione per il clima si concentrerà su progetti pilota e progetti di dimostrazione su piccola scala. I progetti integrati saranno utilizzati, ad esempio, per promuovere strategie transfrontaliere di adattamento in zone a rischio di inondazione. Il futuro programma dovrebbe continuare a essere gestito a livello centrale, ma alcuni compiti potrebbero essere delegati a un’agenzia esecutiva.

Novità nei settori giustizia, salute e sicurezzaLo Strumento finanziario per la protezione civile sarà rinnovato per affrontare i diversi aspetti della gestione delle catastrofi, ossia una risposta più coerente e meglio integrata nelle emergenze, una migliore preparazione a far fronte alle catastrofi e azioni innovative per la riduzione del rischio di catastrofi.

Nel settore degli affari interni, il numero di fondi sarà ridotto a due: il Fondo per la migrazione e l’asilo e il Fondo per la sicurezza interna. Entrambi i fondi avranno una dimensione esterna per assicurare la continuità del finanziamento, cominciando dall’UE e proseguendo nei paesi terzi.

La Commissione prevede altresì il passaggio dalla programmazione annuale alla programmazione pluriennale orientata ai risultati, riducendo così il carico di lavoro amministrativo di tutte le parti coinvolte.

I programmi esistenti in materia di giustizia saranno fusi in un programma « Giustizia » e in un programma « Diritti e cittadinanza » onde semplificare le modalità di finanziamento e accrescere la coerenza e l’uniformità di tutte le attività finanziate.

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Il nuovo « programma Salute per la crescita » sarà orientato verso azioni con un chiaro valore aggiunto per l’UE, in linea con le priorità della strategia Europa 2020. Lo scopo principale è a collaborare con gli Stati membri per proteggere i cittadini da minacce sanitarie transfrontaliere, per accrescere la sostenibilità dei servizi sanitari e per migliorare la salute della popolazione, favorendo al tempo stesso l’innovazione in campo sanitario.

Cosa c’è di nuovo sulla scena mondialeUn unico strumento integrato di preadesione che corrisponda a Fondi strutturali, Fondo di coesione e Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.

Sostituzione dei programmi nei paesi industrializzati ed emergenti con un nuovo strumento di partenariato a sostegno della diplomazia pubblica, delle strategie comuni e della promozione degli scambi e della convergenza normativa.

La creazione di uno strumento panafricano per sostenere l’attuazione della strategia comune Africa-Europa, che porrà l’accento sulle attività interregionali e intercontinentali.

Novità per l’amministrazione dell’UE La Commissione ha proposto modifiche di rilievo all’attuale statuto del personale. Tali modifiche mirano in particolare a ridurre il personale dell’UE del 5%, obbligando tutte le istituzioni, gli organismi e le agenzie a ottenere ulteriori guadagni in termini di efficacia e a realizzare ulteriori economie, pur garantendo una funzione pubblica europea di livello molto elevato.

Tale riduzione del personale dovrebbe essere compensata da un aumento dell’orario di lavoro del personale di 2,5 ore la settimana senza un corrispondente adeguamento salariale.

Solo sette anni fa la Commissione europea ha realizzato un’importante riforma amministrativa che prevedeva, tra l’altro, stipendi più bassi al momento dell’assunzione, la creazione della categoria dell’agente contrattuale, che percepisce uno stipendio inferiore, un innalzamento dell’età pensionabile, una riduzione dei diritti alla pensione e un aumento dei contributi pensionistici. La riforma ha già fatto risparmiare ai contribuenti dell’Unione europea 3 miliardi di euro, ai quali è previsto che si aggiungeranno altri 5 miliardi di euro entro il 2020.

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Novità per il finanziamento del bilancio UE

È stata proposta una riforma del sistema delle risorse proprie che prevede l’eliminazione dell’attuale risorsa propria basata sull’IVA e la creazione di due nuove risorse proprie basate, rispettivamente, su una parte del gettito di una tassa sulle transazioni finanziarie e sulle entrate IVA nazionali. Lo scopo non è aumentare il bilancio generale dell’UE, ma contribuire agli sforzi di risanamento delle finanze pubbliche nazionali riducendo i contributi diretti dei bilanci degli Stati membri. Le modifiche proposte semplificheranno inoltre gli attuali contributi al bilancio e rafforzeranno il legame tra le politiche dell’UE e il finanziamento dell’Unione.

Il 28 settembre 2011 è stata proposta una direttiva sulla tassa sulle transazioni finanziarie nell’UE. Tale tassa si applicherà nei territori dei 27 Stati membri, ma non riguarderà le operazioni che interessano le famiglie o le piccole e medie imprese (PMI), quali mutui, prestiti bancari alle PMI o contratti assicurativi. Anche le operazioni di cambio e la raccolta di capitali da parte di imprese o enti pubblici non saranno tassate. Questa tassa esiste già in dieci Stati membri, ma l’intervento a livello dell’UE è più adeguato per evitare distorsioni e ridurre la frammentazione del mercato interno.

Stime preliminari indicano che, in funzione delle reazioni dei mercati, il gettito della tassa potrebbe essere di 57 miliardi di euro su base annuale in tutta l’UE. Una parte del gettito potrebbe essere utilizzata come risorsa propria del bilancio dell’UE riducendo così i contributi nazionali al bilancio dell’UE e alleviando l’onere per i bilanci nazionali.

La nuova risorsa propria basata sull’IVA creerà un collegamento autentico tra il livello nazionale e il livello dell’UE e favorirà l’ulteriore armonizzazione dei sistemi IVA nazionali. Essa garantirà entrate significative e costanti per il bilancio UE, a fronte di costi amministrativi e di adeguamento limitati a carico delle amministrazioni e delle imprese nazionali.

Il sistema delle risorse proprie è disciplinato da una decisione adottata dal Consiglio all’unanimità previa consultazione del Parlamento europeo, che dev’essere ratificata da tutti gli Stati membri secondo le rispettive norme costituzionali.

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Entrate del bilancio UE — 1958-2011

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Altre entrate e eccedenze

Risorsa propria basata sull’RNL

Risorsa propria basata sull’IVA

Risorse proprie tradizionali (dazi doganali e contributi zucchero)

Contributi finanziari

(in % dell’RNL dell’UE)

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Novità per i meccanismi di correzioneÈ inoltre prevista una semplificazione dei meccanismi di correzione che sostituirà il sistema complesso attuale con un sistema semplice di riduzioni forfettarie sui contributi basati sul RNL versati dagli Stati membri. La riforma proposta si basa sui principi di Fontainebleau concordati nel 1984 secondo cui « ogni Stato membro con un onere di bilancio eccessivo rispetto alla propria prosperità relativa potrà beneficiare di una correzione a tempo debito ».

Importi forfettari adeguati alla prosperità relativa

In milioni di euro, a prezzi correnti Importo forfettario annuale 2014-2020Importo lordo

Germania 2 500

Paesi Bassi 1 050

Svezia 350

Regno Unito 3 600

TOTALE 7 500

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Prossime tappe

Una volta che la Commissione avrà presentato tutte le proposte legislative riguardanti le politiche dell’Unione, il Parlamento europeo e il Consiglio — i due rami dell’autorità legislativa — negozieranno e modificheranno tali proposte e si pronunceranno su di esse. Per la puntuale attuazione delle riforme ed esecuzione dei nuovi programmi, il QFP dovrebbe essere adottato entro la fine del 2012.

Tabella di marcia

2011: la Commissione ha pubblicato la sua proposta il 29 giugno

2013: adozione tramite codecisione delle nuove basi giuridiche

2012: accordo tra Parlamento europeo e Consiglio sul prossimo QFP

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Ulteriori informazioni sulle proposte della Commissione per il quadro finanziario pluriennale 2014-2020 sono disponibili sul sito Internet:

http://ec.europa.eu/budget/reform/commission-proposals-for-the-multiannual-financial-framework-2014-2020/index_en.htm

Ulteriori informazioni sulla programmazione finanziaria e sul bilancio dell’UE sono disponibili sul sito Internet:

http://ec.europa.eu/budget/index_en.cfm

Per eventuali osservazioni sulla presente pubblicazione:

[email protected]

KV-31-12-884-IT-N

doi:10.2761/25103