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1 PRONTUARIO TECNICO ANTINCENDIO IL RUOLO DELLA MANUTENZIONE Autore G. Macchi Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n° 81 Articolo 46 – Prevenzione incendi La prevenzione incendi è la funzione di preminente interesse pubblico,di esclusiva competenza statuale,diretta a conseguire, secondo criteri applicativi uniformi sul territorio nazionale,gli obiettivi di sicurezza della vita umana , di incolumità delle persone e di tutela dei beni e dell’ambiente. Fino all’adozione dei decreti di cui al comma 3, continuano ad applicarsi i criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione delle emergenze nei luoghi di lavoro di cui al decreto del Ministro dell’interno in data 10 marzo 1998.

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  • 1

    PRONTUARIO

    TECNICO

    ANTINCENDIO

    IL RUOLO DELLA

    MANUTENZIONE

    Autore G. Macchi

    Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n° 81

    Articolo 46 – Prevenzione incendi

    La prevenzione incendi è la funzione di preminente interesse

    pubblico,di esclusiva competenza statuale,diretta a conseguire,

    secondo criteri applicativi uniformi sul territorio nazionale,gli

    obiettivi di sicurezza della vita umana , di incolumità delle

    persone e di tutela dei beni e dell’ambiente.

    Fino all’adozione dei decreti di cui al comma 3, continuano ad

    applicarsi i criteri generali di sicurezza antincendio e per la

    gestione delle emergenze nei luoghi di lavoro di cui al decreto

    del Ministro dell’interno in data 10 marzo 1998.

  • 2

    Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n° 81

    Articoli 28 - Oggetto della valutazione dei rischi.

    Il datore di lavoro in ottemperanza alle disposizioni

    dell’articolo 17 effettua la valutazione di tutti i rischi per

    la sicurezza e la salute dei lavoratori

    presenti in azienda ed elabora il

    conseguente documento che deve

    avere data certa e rispettare le

    indicazioni previste dalle specifiche

    norme sulla valutazione dei rischi

    contenute nei successivi titoli del

    presente decreto.

    4

    Corte di cassazione. Sezione IV Pen. 5.12.2003 n°4981

    Sentenza

    La predisposizione del documento di valutazione dei rischi

    è il fondamento primario delle scelte dell’ impresa in

    materia di sicurezza dei dipendenti e delle altre persone

    che si trovano all’ interno dell’ azienda

    Sentenza legata al processo per la morte di 11 persone all’interno della

    camera iperbarica.

    La condotta posta in essere dagli

    imputati si concretava nell’omessa

    verifica del documento di valutazione

    dei rischi, pure se stilato da terzi.

  • 3

    Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n° 81 - articolo 64

    Il datore di lavoro provvede affinchè gli impianti e i

    dispositivi di sicurezza destinati alla

    prevenzione o alla eliminazione dei

    pericoli, vengano sottoposti a

    regolare manutenzione e

    al controllo del loro

    funzionamento.

    A chi compete la responsabilità del mantenimento in efficienza

    degli impianti e delle attrezzature antincendio ?

    A chi compete la responsabilità del mantenimento in efficienza

    degli impianti e delle attrezzature antincendio ?

    Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 - allegato VI

    Il datore di lavoro è responsabile del

    mantenimento delle condizioni di

    efficienza delle attrezzature

    e impianti di protezione

    antincendio.

    Il datore di lavoro deve attuare la sorveglianza, il controllo e

    la manutenzione delle attrezzature ed impianti di protezione

    antincendio.

  • 4

    Con quale periodicità bisogna effettuare il controllo sugli

    impianti e sulle attrezzature antincendio ?

    Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 - allegato VI

    Il legislatore ha fissato un tempo limite entro e non

    oltre il quale il manutentore

    deve effettuare la visita di

    controllo. Sei mesi.

    La periodicità dei controlli, in

    funzione delle norme tecniche

    di riferimento o delle istruzioni

    del produttore può essere inferiore ai sei mesi.

    8

    Come devono essere effettuati gli interventi di controllo e

    manutenzione sugli impianti e le attrezzature antincendio ?

    Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 – articolo 4

    Gli interventi di manutenzione ed i controlli sugli impianti e

    sulle attrezzature di protezione antincendio sono effettuati

    nel rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari

    vigenti, delle norme di buona tecnica emanate dagli

    organismi di normalizzazione nazionali o europei

    in assenza di dette norme di buona tecnica, delle

    istruzioni del fabbricante e / o dell’ installatore.

  • 5

    Chi può esercitare l’attività di sorveglianza periodica

    sugli impianti e sulle attrezzature antincendio ?

    Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 - allegato VI

    Sorveglianza:

    controllo visivo atto a verificare che le attrezzature e

    gli impianti antincendio siano nelle normali condizioni

    operative,siano facilmente accessibili e non presentino

    danni materiali accertabili tramite esame visivo.

    La sorveglianza può essere effettuata dal personale

    normalmente presente nelle aree protette dopo aver

    ricevuto adeguate istruzioni.

    Chi può esercitare l’attività di controllo periodica e la

    manutenzione sugli impianti e le attrezzature antincendio?

    Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 – allegato VI

    L’attività di controllo periodica

    e la manutenzione deve essere

    eseguita da personale

    competente e

    qualificato

  • 6

    Decreto 22 gennaio 2008 – n°37

    Articolo 8 - obblighi del committente

    1- Il committente è tenuto ad affidare i lavori

    di manutenzione straordinaria degli impianti

    alle imprese abilitate ai sensi dell’articolo 3

    Articolo 10 - manutenzione degli impianti

    1- La manutenzione ordinaria degli impianti

    non comporta l’osservanza di cui all’articolo 8

    Chi può esercitare l’attività di manutenzione sugli impianti

    antincendio?

    Come devono essere progettati gli impianti antincendio ?

    Decreto 22 gennaio 2008 - n° 37

    Articolo 5

    I progetti degli impianti sono elaborati secondo la regola

    dell’arte.

    I progetti elaborati in conformità alla vigente normativa e

    alle indicazioni delle guide e alle norme UNI ,CEI o di altri

    Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri

    dell’ Unione europea si considerano redatti secondo la

    regola dell’arte.

    Obblighi dei progettisti : Decreto Legislativo 81 articolo 22

  • 7

    Come devono essere realizzati ed installati gli impianti ?

    Decreto 22 gennaio 2008 - n° 37

    Articolo 6 – Realizzazione e installazione degli impianti

    Le imprese realizzano gli impianti secondo la regola dell’arte,

    in conformità alla normativa vigente e sono responsabili della

    corretta esecuzione degli stessi.

    Gli impianti realizzati in conformità alla vigente normativa

    e alle norme UNI, del CEI o di altri Enti di normalizzazione

    appartenenti agli Stati membri dell’Unione europea

    si considerano eseguiti secondo la regola dell’arte.

    Obblighi degli installatori: Decreto Legislativo 81 articolo 24

    Decreto 20 dicembre 2012

    Il Decreto disciplina la progettazione, la costruzione, l’esercizio

    e la manutenzione degli impianti di protezione attiva contro

    l’incendio installati nelle attività soggette ai controlli

    di Prevenzione Incendi.

    Come devono essere effettuati gli interventi di controllo e

    manutenzione sugli impianti e le attrezzature antincendio ?

  • 8

    Decreto 20 dicembre 2012

    2.3 - Esercizio e manutenzione

    L’esercizio e la manutenzione degli impianti oggetto del

    presente decreto devono essere effettuati secondo la regola

    dell’arte ed essere condotti in accordo alla regolamentazione

    vigente ed a quanto indicato nelle norme tecniche pertinenti

    e nel manuale d’uso e manutenzione dell’impianto.

    Come devono essere effettuati gli interventi di controllo e

    manutenzione sugli impianti e le attrezzature antincendio ?

    Decreto 20 dicembre 2012

    2.3 - Esercizio e manutenzione

    Il manuale d’uso e manutenzione dell’impianto è fornito al

    responsabile dell’attività dall’impresa installatrice o,per impianti

    privi dello stesso manuale eseguiti prima dell’entrata in vigore

    del presente decreto,da un professionista antincendio.

    Come devono essere effettuati gli interventi di controllo e

    manutenzione sugli impianti e le attrezzature antincendio ?

  • 9

    D.P.R. n° 151 del 1 Agosto 2011Regolamento di semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi

    alla prevenzione degli incendi. Categoria A

    Attività a basso rischioe standardizzate

    Categoria BAttività a medio

    rischio

    Categoria CAttività a elevato

    rischio

    Viene eliminato il pareredi conformità sul progetto

    La valutazione di conformità dei progetti ai criteri di sicurezza antincendio si dovrà

    ottenere entro 60 giorni

    Controlli con sopralluogo a campione(entro 60 giorni)

    Rilascio, su richiesta, di copia del verbale della visita tecnica

    Controllo con sopralluogo(entro 60 giorni)

    Rilascio del Certificatodi prevenzione incendi

    Avvio dell’attività tramite SCIA

    D.M. 7 Agosto 2012

    Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle

    istanze concernenti i procedimenti di Prevenzione Incendi e

    alla documentazione da allegare alle pratiche.

    Articolo 5 - Attestazione di rinnovo periodico di conformità

    Presentazione di asseverazione a firma di professionista

    antincendio attestante che per gli impianti finalizzati alla

    protezione attiva antincendio , con

    esclusione delle attrezzature mobili

    di estinzione,sono garantiti i requisiti

    di efficienza e funzionalità.

  • 10

    D.M. 7 Agosto 2012

    La figura dell’ Asseveratore

    L’ Asseveratore è il tecnico che assevera la conformità

    delle opere alle prescrizioni previste dalla normativa di

    Prevenzione Incendi nonché

    la sussistenza dei requisiti

    di sicurezza antincendio di

    cui ai progetti approvati e/o

    presentati.

    Decreto 3 Agosto 2015

    Approvazione di norme tecniche di Prevenzione Incendi

    S. 5. 6. 1. Prevenzione degli incendi

    Comma 1 - in ogni attività la riduzione della

    probabilità di incendio è impegno continuo e

    quotidiano, che deve essere svolto in funzione

    delle risultanze dell’analisi del rischio incendio

    condotta durante la fase progettuale

  • 11

    Decreto 3 Agosto 2015

    S. 5. 6. 2. - Registro dei controlli

    Nelle attività dove sia previsto dalle soluzioni conformi del

    presente capitolo il responsabile dell’attività deve predisporre

    un registro dei controlli periodici dove siano annotati:

    A - i controlli , le verifiche , gli interventi di manutenzione su

    sistemi,dispositivi,attrezzature e le altre misure antincendio

    B - le attività di informazione , formazione e addestramento

    C - le prove di evacuazione

    Diversamente dal D.P.R. 151 torna ad essere citato l’obbligo

    della formazione e addestramento ai lavoratori.

    Decreto 3 Agosto 2015

    S. 5. 6. 4. Controllo e manutenzione degli impianti e

    attrezzature antincendio

    1. L’esercizio e la manutenzione degli impianti e delle

    attrezzature antincendio devono essere effettuati

    secondo la regola dell’arte in accordo alla

    regolamentazione vigente, a quanto

    indicato nelle norme tecniche

    pertinenti e nel manuale di

    uso e manutenzione

    dell’ impianto e

    dell’attrezzatura.

  • 12

    Decreto 3 Agosto 2015

    S. 5. 6. 4. Controllo e manutenzione degli impianti e

    attrezzature antincendio

    2 – Il manuale d’uso e manutenzione dell’impianto è fornito

    al responsabile dell’attività secondo normativa vigente.

    3 – Le operazioni da effettuare sugli impianti e la

    loro cadenza temporale sono almeno quelle

    indicate dalle norme tecniche pertinenti,

    nonché dal manuale d’uso e manutenzione

    dell’impianto

    Decreto 3 Agosto 2015

    S. 5. 6. 4. Controllo e manutenzione degli impianti e

    attrezzature antincendio

    4 - La manutenzione sugli impianti e sui componenti che li

    costituiscono è svolta da personale esperto in materia,

    sulla base della regola dell’arte,che garantisce la corretta

    esecuzione delle operazioni svolte.

  • 13

    Il manutentore antincendio

    Quante e quali sono le competenze del manutentore ?

    Pompe Rivelazione

    Reti idranti Impianti gas Estintori

    Evacuatori Sprinkler Porte

    Le competenze del manutentore antincendio

    Il manutentore deve conoscere le leggi che regolamentano

    il settore della Prevenzione Incendi.

    Egli deve conoscere le norme tecniche relative alla

    costruzione , alle prestazioni ed alla manutenzione

    dei diversi prodotti sui quali deve intervenire

    per effettuare le operazioni di controllo

    e mantenimento in efficienza.

  • 14

    In aggiunta deve ottemperare

    agli adempimenti del Decreto

    Legislativo 81/ 2008 :

    ogni lavoratore deve ricevere

    una formazione ,informazione

    ed addestramento adeguati e

    specifici di cui agli articoli

    36 – 37 – 71 - 73

    Decreto Legislativo 81

    Articolo 36 – Informazione ai lavoratori

    1 ) Il datore di lavoro provvede affinchè ciascun lavoratore

    riceva una adeguata informazione sui rischi per la salute e

    sicurezza sul lavoro connessi alla attività dell’impresa in

    generale

    2 )Il datore di lavoro provvede altresì affinchè ciascun

    lavoratore riceva una adeguata informazione sui rischi

    specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta ,le

    normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia.

  • 15

    Decreto Legislativo 81

    Articolo 37 – Formazione ai lavoratori

    1 ) Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva

    una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute

    e sicurezza ,con particolare riferimento ai rischi riferiti alla

    mansioni ed ai possibili danni e alle conseguenti misure e

    procedure di prevenzione e protezione caratteristici del

    settore o comparto di appartenenza dell’azienda.

    Decreto Legislativo 81

    Articolo 73 – Informazione , formazione e addestramento

    Nell’ambito degli obblighi di cui agli articoli 36 e 37 il

    datore di lavoro provvede affinchè per ogni attrezzatura

    di lavoro messa a disposizione

    i lavoratori incaricati dell’uso

    dispongano di ogni necessaria

    informazione e ricevano una

    formazione e un addestramento

    adeguato.

  • 16

    Come si diventa manutentore antincendio ?

    Il D.P.R. 547 del 1955 (ora abrogato) definiva persona

    “esperta” colui che manteneva in efficienza e

    controllava ogni sei mesi i mezzi di estinzione.

    43 anni dopo, il Decreto Ministeriale 10 marzo 1998

    ha definito il manutentore: competente e qualificato

    Oggi per diventare manutentore antincendio basta

    presentarsi allo sportello di una camera di commercio

    e chiedere l’iscrizione alla voce:

    vendita e manutenzione materiale antincendio.

    31

    La Certificazione del manutentore antincendio

    Un’occasione di cambiamento ci è stata fornita dall’Europa

    L’Associazione M.A.I.A. ha iniziato nel 2010, prima in Italia, a

    scegliere la strada della Certificazione volontaria del

    manutentore antincendio tramite un Organismo di

    Certificazione del personale di terza parte indipendente.

    In linea con le Direttive Europee, è possibile Certificare il

    manutentore antincendio secondo lo standard ISO/IEC 17024

    Oggi sono almeno 14 gli Istituti che Certificano in questo settore la figura del Manutentore Antincendio

    M.A.I.A. ha abbandonato questo percorso

  • 17

    Il 19 settembre 2018 nel contesto del Forum di

    Prevenzione Incendi svoltosi a Bergamo l’Associazione

    M.A.I.A. ha stipulato con il Corpo Nazionale dei Vigili

    del Fuoco una convenzione avente lo scopo di portare

    la formazione dei Tecnici Manutentori Antincendio

    nell’ambito dell’unica Istituzione preposta per legge.

    Quella del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

    Questa iniziativa è stata presentata ufficialmente presso le Scuole Centrali Antincendi di ROMA nei giorni 19 e 20 Novembre 2018.

    Entrando nel sito www.associazionemaia.org è possibile scaricare la Convenzione e il Decreto relativo alla composizione del comitato di indirizzo e programmazione.

    Entriamo nel merito di conoscere meglio i

    prodotti e le operazioni di manutenzione

    nei diversi settori della Prevenzione Incendi

  • 18

    GLI ESTINTORI PORTATILIDecreto Ministeriale 7 gennaio 2005

    Norme tecniche e procedurali per la classificazione

    ed omologazione di estintori portatili di incendio

    Articolo 2 – classificazione

    La valutazione delle caratteristiche e delle

    prestazioni nonchè la classificazione degli

    estintori portatili di incendio si effettua

    secondo quanto specificato

    nella norma UNI EN 3 - 7

    35

    Norma UNI EN 2

    Definizione e designazione delle classi dei fuochi

    Fuochi che interessano mezzi di cottura oli e grassi animali e

    vegetali

    *

    *

    * = estintori non omologati.

  • 19

    LE CLASSI DI FUOCO RECEPITE

    DALLA NORMA UNI EN 2

    Fuochi che interessano mezzi di cottura oli e grassi animali e vegetali

    Idonei per lo spegnimento di fuochi di olio da cucina

    Gli estintori a polvere e gli estintori a biossido di carbonio non dovrebbero essere utilizzati per fuochi di classe Fed il loro utilizzo per tali tipologie di fuochi è considerato pericoloso.Norma UNI EN 3 – 7 appendice L – L1

  • 20

    Norma UNI EN 3 – 7

    L’ idoneità di un estintore all’ uso

    su fuochi di classe D non rientra

    nel campo di applicazione della

    presente norma in relazione ai

    focolari di prova.

    L’efficacia degli estintori contro

    gli incendi di classe D deve

    essere stabilita caso per caso.

    Assenza di certificato di omologazione e dichiarazione di conformità

    CLASSED

    Finalmente dopo tanti prodotti alogenati, tanto biossido di

    carbonio e tantissima polvere abbiamo riscoperto l’acqua

    e gli estintori portatili a base d’ acqua.

    Il Decreto Ministeriale del 7 gennaio 2005 ha recepito la norma

    UNI EN 3 / 7 che prevede per questa

    Dimostrazione non conforme alla Norma UNI EN 3/7

    tipologia di estintori una prova

    volta a stabilire la loro idoneità

    all’ impiego su apparecchiature

    sotto tensione attraverso la

    misurazione della conduttività

    elettrica del flusso erogato.( UNI EN 3 - 7 appendice C - Prova dielettrica )

  • 21

    Norma UNI EN 3 - 7

    Prova dielettrica per estintori

    a base d’ acqua

    * Esempio

    di adesivo di un estintore a base d’acqua che ha superato la prova

    dielettrica

    Alcuni vantaggi

    - idonei allo spegnimento di fuochi di classe A e B

    - lunga durata di erogazione - estintore da litri 6 = 30 secondi

    - grande visibilità per l’ operatore durante l’ utilizzo

    - utilizzabile su apparecchiature elettriche sotto tensione

    Biossido di carbonio Idrici / Schiuma Polvere Alogenati

    Classe B Classe A-B Classe A-B-C Classe B

    La tipologia di estintori portatili omologati

    42

  • 22

    Avete mai visto scaricare un estintore a polvere in un ambiente chiuso ?

    GLI ESTINTORI CARRELLATIDecreto Ministeriale 6 marzo 1992

    Articolo 1

    La valutazione delle caratteristiche e delle

    prestazioni, nonché la classificazione degli

    estintori carrellati d’ incendio si effettuano

    secondo quanto specificato nella norma

    UNI 9492 – 1989

    E’ stata pubblicata nel 2008 la norma

    UNI EN 1866 -1 relativa alle caratteristiche,

    prestazioni e metodi di prova degli estintori carrellati. 44

  • 23

    Capacità estinguente

    Focolari di prova

    45

    A - B1 - C La capacità di spegnimento degli estintori carrellati è espressa in modo diverso dagli estintori portatili.

    Nota : Indice da B 1 a B 10 - C = solo su carrelli a polvere

    Focolare 13 A per tutti i tipi: 30 - 50 e 100 kg Focolare da 233 B a 55 B ovvero indice da 1 a 10

    46

    Il Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 e gli estintori

    Allegato vEstintori portatili e carrellati

    La scelta degli estintori portatili e

    carrellati deve essere determinata in

    funzione della classe di incendio e del

    livello di rischio del luogo di lavoro

  • 24

    Tabella 1 - superficie protetta da un estintoreTipo di

    estintoreRischiobasso

    Rischio medio

    Rischioelevato

    13A – 89B 100 m²

    21A – 113B 150 m² 100 m²34A – 144B 200 m² 150 m² 100 m²

    55A – 233B 250 m² 200 m² 200 m²

    Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 - allegato 5.2

    Il numero e la capacità estinguente degli estintori portatili devono rispondere ai valori indicati nella tabella 1 per quanto attiene gli incendi di classe A e B ed ai criteri di seguito indicati:- non meno di un estintore per piano- la superficie in pianta- lo specifico pericolo di incendio- la distanza che una persona deve percorrere per utilizzarlo (30 mt)Indipendentemente dalla tabella il numero degli estintori portatili è determinato dalla distanza di 30 metri uno dall’altro e può essere aumentato in relazione al livello di rischio del luogo di lavoro.

    Decreto 3 Agosto 2015

    Questo Decreto introduce un nuovo criterio di valutazione

    rispetto alla tabella 1 del Decreto 10 Marzo 1998 in merito al

    numero degli estintori portatili da posizionare in un ambiente.

    La definizione del numero degli estintori richiesti deve

    essere fatta con un calcolo che tiene conto dei seguenti

    elementi:

    - la superficie dei locali

    - la presenza di combustibili di classe A

    - la presenza di combustibili di classe B

    - la capacità estinguente dell’estintore

    - i diversi coefficienti di calcolo per classe A e B

  • 25

    LA MANUTENZIONE DEGLI ESTINTORI PORTATILI E CARRELLATINorma UNI 9994 - 1 – 2013 ( In revisione )

    La presente norma prescrive i criteri per effettuare il

    controllo iniziale, la sorveglianza, il controllo periodico,

    la revisione programmata ed il collaudo degli estintori.

    Norma UNI 9994 - 1

    Termini e definizioni

    Azienda di manutenzione:

    Azienda organizzata e strutturata che abbia nel proprio

    oggetto sociale l’attività di manutenzione di estintori,

    dotata di persone

    competenti.

  • 26

    La persona responsabile deve predisporre un programma

    di manutenzione,in conformità al prospetto 1 e deve tenere

    le registrazioni delle ispezioni eseguite in conformità con

    la presente norma e/o con le istruzioni del produttore.

    Il mantenimento delle condizioni

    di efficienza è di competenza della

    persona responsabile.

    Solo l’attività di sorveglianza può

    essere effettuata dalla persona responsabile.

    Norma UNI 9994 - 1

    Attività e periodicità della manutenzione

    Attività Punto Periodicità massima Circostanza

    Controllo iniziale

    4.3 Non applicabile Nel controllo iniziale degli estintori

    Sorveglianza 4.4 Raccomandata una volta al mese *

    Secondo il piano di manutenzione

    Controllo Periodico

    4.5 Sei mesi - entro la fine del mese di competenza

    Durante le visite del manutentore

    Revisione Programmata

    4.6 Vedi prospetto 2 Durante le visite del manutentore

    Collaudo 4.7 Vedi prospetto 2 Durante le visite del manutentore

    Manutenzione straordinaria

    4.8 Non applicabile In caso di utilizzo o non conformità

    Norma UNI 9994 -1

    Prospetto 1 - Fasi e periodicità della manutenzione

  • 27

    Norma UNI 9994 -1

    4.3 - Controllo iniziale

    Il controllo iniziale consiste in un esame che deve essere

    eseguito anche contemporaneamente alla fase di controllo

    periodico a cura dell’ azienda

    di manutenzione subentrante e

    deve prevedere una serie di

    accertamenti di seguito elencati:

    Norma UNI 9994 -1

    4.3 - Controllo iniziale

    Verificare che gli estintori non rientrino tra quelli previsti dalla norma al punto 6.

    Verificare che le iscrizioni e le marcature siano presenti e leggibili.

    Controllare che sia disponibile il libretto di uso e manutenzione rilasciato dal produttore.

    Qualora i documenti non siano disponibili , o siano solo parzialmente disponibili il manutentore deve comunicare alla persona responsabile la non conformità rilevata.

    L’esito dell’attività di controllo iniziale deve essere comunicato alla persona responsabile.

  • 28

    Norma UNI 9994 -1

    4.4 - Sorveglianza

    Che l’estintore sia integro

    Che sia presente e segnalato con cartello

    Che il cartello sia chiaramente visibile

    Che sia immediatamente utilizzabile

    Che non sia manomesso

    Che le iscrizioni siano leggibili

    Che il cartellino di manutenzione sia presente …

    Che l’indicatore di pressione sia presente sull’apparecchio...

    Che l’estintore portatile non sia collocato a pavimento

    Norma UNI 9994 - 1

    4.5 - Controllo periodico

    Il controllo periodico deve essere eseguito da persona competente.

    Consiste in una misura di prevenzione atta a verificare ,con

    periodicità massima di 6 mesi (entro la fine del mese di

    competenza) l’efficienza degli estintori portatili o carrellati,

    tramite l’effettuazione dei seguenti accertamenti:

    - Per gli estintori a pressione permanente il controllo dellapressione interna con uno strumento indipendente.

    - Per gli estintori a biossido di carbonio il controllo dello stato di carica mediante pesatura.

    - Controllo della presenza,del tipo e della carica delle bombole di gas ausiliario per gli estintori pressurizzati con tale sistema

  • 29

    Norma UNI 9994 – 1

    4.5 - Controllo periodicoControllo tramite

    pesatura

    Controllo con strumento

    indipendente

    Controllo della carica della bombola

    Norma UNI 9994 -1

    4.6 - Revisione programmata

    La revisione deve essere effettuata da persona competente

    Consiste in una serie di interventi tecnici, effettuata con periodicità non maggiore di quella indicata dal prospetto 2tramite l’effettuazione dei seguenti accertamenti:

    - esame interno dell’apparecchio

    - controllo funzionale di tutte le parti

    - controllo dei componenti;pescante,tubi flessibili,ugelli etc.

    - sostituzione dei dispositivi di sicurezza se presenti

    - sostituzione dell’estinguente (vedi punto 7 UNI 9994.1)

    - sostituzione delle guarnizioni

    - sostituzione della valvola ( solo per gli estintori a biossido di carbonio )

    - rimontaggio dell’estintore in perfetto stato di efficienza

  • 30

    Norma UNI 9994 -1

    4.6 - Revisione programmata

    Durante la fase di revisione su tutti gli estintori portatilie carrellati la data della revisione( mese e anno) e la denominazione dell’azienda che l’ha effettuata deve essere riportata sia all’interno che all’esterno dell’estintore.

    Ogni 5 anni, durante la fase di revisione degli estintori a biossido di carbonio, portatili e carrellati, la valvola erogatrice deve essere sostituita.

    Esempio di marcatura della data di revisione

    Norma UNI 9994 -1

    4.7 - Collaudo

    Consiste in una misura di prevenzione atta a verificare la stabilità del serbatoio o della bombola dell’estintore in quanto facente parte di apparecchi a pressione.L’attività di collaudo deve comportare l’attività di revisione.

    In occasione del collaudo di ogni estintore, sia portatile che carrellato,la valvola erogatrice deve essere sostituita.

    La data del collaudo deve essere riportata all’interno e all’esterno dell’estintore.

    La periodicità del collaudo è stabilita dal prospetto 2

  • 31

    Estinguente Tipo di estintore Revisione

    Mesi - Anni

    CollaudoCE / PED

    Mesi - Anni

    CollaudoPRE / PED

    Mesi - Anni

    Polvere Tutti 36 14412

    72

    Biossido di carbonio

    Tutti 60 120 120

    A base d’acqua Serbatoio in acciaio al carbonio con agente estinguente

    premiscelato

    24 72 72

    A base d’acqua Serbatoio in acciaio al carbonio contenente solo acqua ed

    eventuali additivi in cartuccia

    48 96 72

    A base d’acqua Serbatoio in acciaio inox o lega di alluminio

    48 144 72

    Idrocarburi alogenati

    Tutti 72 144 72

    3 6

    5 10 10

    2 6 6

    4 8 6

    4 12 6

    6 6

    Prospetto 2 - Periodicità massima di revisione e collaudo

    12

    Norma UNI 9994 -1

    4.8 - Manutenzione straordinaria

    La manutenzione straordinaria si attua durante la vita

    dell’estintore ,ogni volta che le operazioni di manutenzione

    ordinaria non sono sufficienti a ripristinare le condizioni di

    efficienza dell’estintore.

    In caso di utilizzo parziale dell’estintore è necessario

    sostituire integralmente l’agente estinguente.

  • 32

    Norma UNI 9994 -1

    6 – Estintori per cui non è consentita la manutenzione

    Estintori da considerarsi fuori servizio:

    - di tipo non approvato ad esclusione degli estintori di classe D

    - che presentino segni di corrosione

    - che presentino ammaccature sul serbatoio

    - sprovvisti delle marcature previste dalla legislazione vigente

    - le cui parti di ricambio e gli agenti estinguenti non siano più disponibili

    - con marcature e iscrizioni illeggibili e non sostituibili

    - che devono essere ritirati dal mercato in conformità a disposizioni vigenti

    - estintori per cui non è disponibile il libretto di uso e manutenzione

    - che abbiano superato 18 anni di vita

    Norma UNI 9994 -1

    6 – Estintori per cui non è consentita la manutenzione

    Tutti gli estintori d’incendio per i quali non è consentita la

    manutenzione devono essere immediatamente messi fuori

    servizio e dismessi secondo le norme vigenti.

    Sull’estintore deve essere applicata un’etichetta

    “estintore fuori servizio ”

    Si deve informare la persona

    responsabile e riportare la

    dizione “ fuori servizio “

    sul cartellino di manutenzione

    collocato sull’estintore stesso.

  • 33

    Norma UNI 9994 -1

    8 – Cartellino di manutenzione

    Ogni estintore in esercizio deve essere dotato di cartellino di manutenzione. Quando viene effettuato per la prima volta il controllo iniziale,il cartellino del precedente manutentore deve essere rimosso e sostituito.

    Sul cartellino deve essere riportato:Numero di matricola o altri estremi di identificazione dell’estintoreRagione sociale e indirizzo e altri estremi di identificazione dell’azienda di manutenzione / persona competenteTipo dell’estintoreMassa lorda dell’estintoreCarica effettivaTipo di fase effettuata Data dell’ intervento ( mese / anno )Scadenza del prossimo controllo, ove previsto da specifiche normative (ADR)Sigla o codice di riferimento o punzone identificativo del manutentore

    Norma UNI 9994 - 2 - Settembre 2015

    Requisiti di conoscenza ,abilità e competenza del tecnico

    manutentore di estintori d’incendio

    La norma definisce i requisiti di conoscenza,

    abilità e competenza relativi all’attività del

    tecnico manutentore di estintori d’incendio

    ossia della figura professionale che svolge

    le attività di manutenzione degli estintori

    portatili e carrellati previste dalla norma

    UNI 9994 – 1.

  • 34

    Norma UNI 9994 - 2

    Requisiti di conoscenza ,abilità e competenza del tecnico

    manutentore di estintori d’incendio

    Detti requisiti sono specificati,a partire dai compiti e attività

    specifiche identificati, intermini di conoscenza, abilità

    e competenza in conformità al quadro europeo delle

    qualifiche ( European Qualifications Framework EQF )

    e sono espressi in maniera tale da agevolare i processi

    di valutazione e convalida dei risultati dell’apprendimento.

    Norma UNI 9994 – 2

    Conoscenze - Abilità - Competenze

    Conoscenze: risultato dell’assimilazione di informazioni

    attraverso l’apprendimento.

    Abilità: indicano le capacità da applicare per portare

    a termine compiti e risolvere problemi e le conoscenze.

    Competenze: comprovata capacità di utilizzare

    Conoscenze, abilità e capacità personali in situazioni

    di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e

    personale , esercitabile con un determinato grado

    di autonomia e responsabilità.

  • 35

    Norma UNI 9994- 2 - Termini e definizioni

    Tecnico manutentore di estintori d’incendio

    Ai fini della presente norma si intende la persona competente

    definita nella norma UNI 9994 -1.

    Il tecnico manutentore di estintori d’incendio nello svolgere

    la sua attività professionale ha il compito di eseguire le

    procedure di manutenzione previste dalla UNI 9994-1,dalle

    disposizioni legislative vigenti e dalle procedure speciali

    raccomandate dal produttore dello specifico estintore oggetto

    di manutenzione. Il livello di competenza richiesto al tecnico

    manutentore si colloca al livello 2 dell’EQF.

    ( Quadro Europeo delle qualifiche)

    Norma UNI 9994 – 2 - Termini e definizioni

    Tecnico manutentore di estintori d’incendio senior

    Il tecnico manutentore di estintori d’incendio “ senior ” nello

    svolgere la sua attività professionale ,oltre a quanto indicato

    nel livello 2 è in grado di comunicare in modo efficace con il

    cliente e di proporre in autonomia soluzioni migliorative . Il

    tecnico manutentore senior di estintori d’incendio può

    effettuare attività di coordinamento di attività di altri tecnici

    manutentori di estintori d’incendio. Il livello di competenze

    richiesto al tecnico manutentore di estintori senior si colloca

    al livello 3 dell’EQF ( Quadro Europeo delle qualifiche )

  • 36

    Vedi prospetto numero

    Compiti del manutentore Tecnico Tecnico Senior

    2 Eseguire i controlli visivi,di integrità e documentali

    Si Si

    3 Eseguire i controlli strumentali Si Si

    4 Eseguire la sostituzione degli agenti estinguenti

    Si Si

    5 Eseguire il controllo idrostatico Si Si

    6 Eseguire le registrazioni delle attività svolte ,su supporto cartaceo o elettronico

    Si Si

    7 Relazionarsi con il cliente in merito alle attività di controllo e manutenzione eseguita

    No Si

    8 Coordinamento e controllo dell’attività di manutenzione

    No Si

    1 - Compiti e attività specifiche della figura professionale del tecnico

    RETI IDRANTI

    Norma UNI 10779 - 2014

    - Progettazione

    - Installazione

    - Esercizio

  • 37

    Le tipologie di reti idrantiNorma UNI 10779 - Progettazione-Installazione- Esercizio

    In relazione alle caratteristiche delle attività da proteggere,

    le reti idranti si distinguono in reti idranti ordinarie e reti

    idranti all’aperto.

    1 - Reti idranti ordinarie

    Le reti idranti ordinarie sono

    destinate alla protezione di

    attività ubicate all’interno di

    edifici e sono caratterizzate

    dall’essere permanentemente

    in pressione d’acqua.

    Norma UNI 10779

    2 - Reti idranti all’aperto

    Le reti idranti all’aperto sono destinate alla protezione di

    attività ubicate all’aperto e possono essere costruite con

    reti di tubazioni permanentemente in pressione d’acqua

    oppure con reti di tubazioni

    a secco , per la realizzazione

    delle quali devono essere

    prese in considerazione la

    norma UNI 10779 e la norma

    UNI / TS 11559 - 2014

  • 38

    Norma UNI 10779Tutti i componenti di una rete idranti sono costruiti in conformità alle specifiche norme tecniche di riferimento.

    UNI EN 14384

    UNI EN 14339

    UNI EN 671/1

    UNI EN 671/2

    UNI 10779

    UNI EN 14540/DN45UNI 9487/DN70

    UNI 11423/DN 70

    Norma UNI 10779

    Cassetta a corredo degli idranti soprasuolo e sottosuolo

    6.4.1. e 6.4.2.

    Per ciascun idrante deve essere prevista ,secondo la necessità

    di utilizzo, una o più tubazioni flessibili DN 70 a norma UNI

    9487 complete di raccordi UNI 804, lancia erogatrice

    conforme alla norma UNI 11423 e chiavi di manovra

    indispensabili all’ uso dell’ idrante.

    Per gli idranti sottosuolo i dispositiviper l’uso dello stesso sono, il collo dicigno e l’apposita chiave di manovra.

    Tali dotazioni devono essere ubicate in prossimità degli idranti in appositecassette dotate di sella di sostegno,conservate in una o più postazioni

    individuate da apposita segnaletica.

  • 39

    Norma UNI 10779

    Tubazioni flessibili DN 45

    Devono essere conformi alla norma UNI EN 14540

    La lunghezza della tubazione

    è di 20 metri.

    Ai fini della raggiungibilità

    dell’area protetta si potrà

    installare una tubazione

    flessibile di 25 metri.77

    Rubinetto UNI 45PN 16 filettaturaISO 7-1 - 1994

    Raccordo VV. F. UNI 45

    non a norma

    Raccordo UNI 45 a norma UNI 804

    78

    Norma UNI 10779

  • 40

    Norma UNI 10779

    Le lance UNI 45

    Possono essere a leva oppure a rotazione

    La norma di riferimento è la UNI EN 671 – 2

    Ogni idrante a muro ed ogni naspo antincendio sono caratterizzati da un coefficiente di efflusso K minimo in funzione della pressione P

    (espressa in MPa) e del diametro dell’ugello. Questi dati sono necessari per il calcolo della portata Q (espressa in litri al minuto)

    La formula che fornisce la portata Q data la pressione P è la seguente:

    Q = K V 10 P

    Norma UNI 10779

  • 41

    Norma UNI 10779

    Idranti a muro

    Gli idranti a muro devono essere conformi alla norma UNI EN

    671 – 2 e le attrezzature devono essere permanentemente

    collegate alla valvola di intercettazione.

    Norma UNI EN 671 – 2

    Introduzione :

    i requisiti della presente norma

    sono stati definiti per assicurare

    che un idrante a muro possa essere

    utilizzato efficacemente da un solo

    operatore.

    Tubazione avvolta in doppio collegata al rubinetto ed alla lancia

    Corretto posizionamento della valvola all’interno della cassetta previsto dalla norma UNI EN 671.2 edizione 2012

    Fori ai lati della cassetta

    Esempio di corretto posizionamento

    della valvola all’interno della cassetta

    Foro sul retro della cassettaSconsigliato per motivi relativi al corretto posizionamento delle attrezzature all’interno della cassetta.

  • 42

    Norma UNI 10779

    Massima pressione di esercizio (8.3.2.)

    La pressione di esercizio,misurata al punto di connessione

    degli apparecchi erogatori,non deve essere maggiore di

    0,7 MPa per le reti idranti che utilizzano idranti a muro.

    Nel caso si utilizzino naspi come

    apparecchi erogatori, il valore

    massimo è elevato a 1,0 MPa.

    Riduttore

    LA MANUTENZIONE DEI COMPONENTIDELLE RETI IDRANTI

    Norma UNI EN 671.3Manutenzione dei naspi antincendio con tubazioni semirigide e idranti a muro con tubazioni flessibiliNorma UNI 10779

    Reti idranti - progettazione installazione ed esercizio.

    Norma UNI EN 12845

    Sistemi automatici a sprinkler progettazione , installazione e manutenzione.

    84

  • 43

    La manutenzione dei componenti delle reti idranti

    Norme tecniche di riferimento

    Norma UNI /TS 11559 - 2014Reti idranti all’aperto- Manutenzione delle reti idranti a secco

    Per la manutenzione di tali reti

    dovranno essere eseguite le

    specifiche operazioni indicate

    dalla norma UNI / TS 11559

    Controllosemestrale

    di tutti icomponenti della rete

    idranti

  • 44

    Controllo semestrale degli idranti a muro

    Bisogna controllare che :

    - sia accessibile

    - senza danni e perdite

    - istruzioni leggibili e chiare

    - opportunamente segnalata

    - controllo visivo della tubazione e in caso di difetti va sostituita o collaudata alla massimapressione.

    - manovrabilità della lancia

    - ripristino del sigillo 87

    Controllo semestrale dei naspi antincendio

    Bisogna controllare che :

    - legature adeguate

    - le bobine devono ruotare

    - valvola di intercettazione..

    - tubazione di alimentazione..

    - portelli della cassetta..

    - lancia ,tipo e manovrabilità

    - pronto all’uso

    - ripristino del sigillo

    88

  • 45

    Controllo semestrale delle cassette a corredo degli

    idranti soprasuolo e sottosuolo

    Bisogna controllare che :

    - sia accessibile

    - senza danni

    - istruzioni leggibili

    - opportunamente segnalata

    - portello della cassetta..

    - manovrabilità della lancia

    - chiave di manovra

    - controllo visivo della tubazione e in caso di difetti va sostituita o collaudata.

    Controllo semestrale degli attacchi autopompa

    Bisogna controllare che:

    - accertamento dellamanovrabilità delle valvole

    - controllo della tenuta della valvola di ritegno

    - lasciare la valvola principale di intercettazione aperta

    - segnaletica adeguata

    - che le bocche di uscita dell’acqua siano protetteda tappi

    90

    A che serve il cartello messo in questa posizione ?

  • 46

    Controllo semestrale degli attacchi autopompa

    Per verificare periodicamente la corretta funzionalità

    degli attacchi per autopompa bisogna controllare:

    Per gli attacchi montati su linea di derivazione bisogna controllare chenon ci sia uscita di acqua

    Per gli attacchi montati su linea di mandata bisogna controllare che l’acqua esca

    91

    Controllo semestrale degli idranti soprasuolo e sottosuolo

    Bisogna controllare che :

    - manovrabilità della valvoladi apertura e chiusura

    - facilità di apertura dei tappi

    - verifica del sistema antigelose presente

    - segnaletica adeguata

    92

  • 47

    93

    Controllo annuale

    Comprende tutte le operazioni di controllo effettuate sulle

    attrezzature nel corso del primo semestre :

    In aggiunta:

    verificare in ogni singola postazione

    che il getto dell’acqua sia costante

    e sufficiente mediante l’uso di

    indicatori di flusso.

    Controllo annuale

    Tutte le tubazioni flessibili e semirigide degli idranti a muro e dei naspi ed anche quelle presentinelle cassette a corredo degli idranti soprasuolo e sottosuolo devono essere sottoposte allapressione di rete per verificare la loro integrità.

    94Controllo pneumatico delle manichette ( Max 7 bar )

  • 48

    Controllo periodico di tutte le tubazioni

    Ogni 5 anni tutte le tubazioni flessibili e semirigide

    devono essere sottoposte a prova idrostatica alla

    pressione di 1,2 MPa

    95Collaudo idrostatico e asciugatura

    delle manichetteKit asciugatura

    manichette

    Norma UNI 10779

    Esercizio e verifica dell’ impianto

    L’ utente è responsabile del mantenimento delle condizioni

    di efficienza dell’ impianto, che rimangono sotto la sua

    responsabilità anche esistendo il servizio di ispezione

    periodica.

    Spetta al manutentore di rendere edotto l’ utente sulla

    condizione dell’impianto con apposita comunicazione scritta

    affinchè l’ utente consapevolmente possa

    attendere alla messa in efficienza

    dell’impianto.

  • 49

    SISTEMI AUTOMATICI A SPRINKLERNorma UNI EN 12845 - 2015

    Installazioni fisse antincendio – Sistemi automatici a sprinkler

    Progettazione,installazione e manutenzione

    Norma UNI EN 12845

    Programma di ispezione e di controllo dell’ utente

    L’ installatore deve supportare l’ utente con una

    documentazione relativa alle procedure di ispezione

    e controllo dell’ impianto.

    IL programma deve comprendere le istruzioni sulle azioni da

    intraprendere per quanto concerne i guasti, il funzionamento

    dell’impianto, con particolare attenzione alla procedura per

    l’azionamento manuale di

    emergenza delle pompe

    ed i dettagli del controllo

    periodico settimanale.

  • 50

    Controllo periodico settimanale - controlli (controllo e registrazione livelli e pressioni)- prova di allarme della campana idraulica- prova di avviamento automatico della pompa- prova di riavvio del motore diesel- prova impianti di riscaldamento localizzati

    Controllo periodico mensile- Controllo livello e densità dell’elettrolito

    Norma UNI EN 12845

    Programma di ispezione e di controllo dell’ utente

    Norma UNI EN 12845

    Programma di assistenza e manutenzione

    Controllo periodico trimestrale- revisione del livello di pericolo- tubazioni e sostegni delle tubazioni- alimentazione elettrica secondaria ( generatori esistenti )- valvole di intercettazione- flussostati- ricambiControllo periodico semestrale- valvole di allarme a secco- collegamento di riporto allarmi

  • 51

    Norma UNI EN 12845

    Programma di assistenza e manutenzione

    Controllo periodico annuale

    - prova di portata della pompa automatica- prova di mancato avviamento del motore diesel- valvole a galleggiante nei serbatoi di accumulo- camere di aspirazione e filtri per la pompa

    Norma UNI EN 12845

    Programma di assistenza e manutenzione

    Controllo periodico triennale

    - serbatoi di accumulo ed a pressione- valvole di intercettazione dell’alimentazione idrica- valvole di allarme e di non ritorno

    Controllo periodico decennale- riserve idriche

  • 52

    LOCALI POMPE ANTINCENDI0Norma UNI 11292 - 2019

    Locali destinati ad ospitare

    gruppi di pompaggio

    antincendio

    103

    Norma UNI 11292

    La norma specifica i

    requisiti costruttivi

    e funzionali minimi

    da soddisfare nella

    realizzazione di locali

    tecnici destinati ad

    ospitare gruppi di

    pompaggio per

    l’ alimentazione

    idrica di impianti

    antincendio. 104

  • 53

    Norma UNI 11292

    Ubicazione dei locali

    - fuori terra

    - interrati

    Accesso ai locali

    - accesso per gli operatori

    - accesso per le macchine

    Caratteristiche dei locali

    - tipologia costruttiva

    - pavimentazione

    - aerazione

    Norma UNI 11292

    Caratteristiche funzionali

    Alimentazione elettrica – impianti elettrici – illuminazione –drenaggi – riscaldamento – scarico fumi – estintori

    Locali esistenti

    L’appendice A della norma può essere applicata ai locali esistenti in caso di “modifica sostanziale” del locale delle unità di pompaggio.

    Alimentazione dei motori

    Serbatoi – sistema di riempimento – sfiato del serbatoio

  • 54

    SISTEMI A SCHIUMANorma UNI EN 13565 - 1 – 2008

    Requisiti e metodi di prova per componenti

    La norma stabilisce i requisiti per i materiali,

    la costruzione , le prestazioni di

    componenti dei sistemi fissi

    di estinzione incendi che

    utilizzano liquidi

    schiumogeni

    Sistemi a schiuma

    Norma UNI EN 13565 - 2 – 2009

    Progettazione, costruzione e manutenzione

    La norma specifica i requisiti e descrive i metodi per la

    progettazione, installazione, prova

    e manutenzione di sistemi di

    estinzione a schiuma a bassa,

    media e alta espansione.

  • 55

    Sistemi a schiuma

    Norma UNI EN 13565 – 2

    La manutenzione

    Per garantire l’efficienza ed il corretto funzionamento

    dei sistemi a schiuma antincendio si rendono necessari

    regolari controlli ed interventi di manutenzione.

    L’utilizzatore deve designare una persona responsabile

    ed un suo sostituto che si attengano alle istruzioni

    d’uso e manutenzione indicate dall’installatore e, sulla

    base della legislazione vigente eseguano le ispezioni di

    seguito riportate.

    Sistemi a schiuma

    Norma UNI EN 13565 – 2

    Ispezioni

    Ispezioni settimanali

    Punto 11.3.2.1 della norma: elenco di operazioni che può

    effettuare l’utilizzatore dell’impianto con personale che ha

    ricevuto adeguate istruzioni.

    Ispezioni mensili

    Punto 11.3.2.2 della norma:

    elenco di operazioni che può effettuare

    l’utilizzatore dell’impianto con personale

    che ha ricevuto adeguate istruzioni.

  • 56

    Sistemi a schiuma

    Norma UNI EN 13565 – 2

    Ispezioni

    Ispezioni semestrali

    Punto 11.3.2.3 della norma: elenco di operazioni che deve

    effettuare una ditta di manutenzione con personale esperto

    di sistemi a schiuma.

    Ispezioni annuali

    Punto 11.3.2.4 della norma: elenco di operazioni che deve

    effettuare una ditta di manutenzione con personale esperto

    di sistemi a schiuma.

    Sistemi a schiuma

    Liquidi schiumogeni

    Norma UNI EN 1568 -1-2-3-4- 2018

    - Liquidi schiumogeni concentrati

    a bassa espansione ( UNI EN 1568 - 3 e 4)

    - Liquidi schiumogeni concentrati

    a media espansione (UNI EN 1568 - 1)

    - Liquidi schiumogeni concentrati

    ad alta espansione ( UNI EN 1568 - 2)

  • 57

    LE PORTE TAGLIAFUOCO

    Leggi e norme

    tecniche di

    riferimento

    113

    Norma UNI 9723 - 1990 : Resistenza al fuoco di porte e altri elementi di chiusura.

    Decreto Ministeriale del 14 dicembre 1993

    Classificazione di resistenza al fuoco ed omologazione di porte e altri elementi di chiusura. Questo decreto ha recepito la norma UNI 9723.

    Norma UNI EN 1634 - 1- 2001: prove di resistenza al fuoco per porte ed altri elementi di chiusura.

    Decreto Ministeriale del 21 giugno 2004

    Classificazione di resistenza al fuoco ed omologazione di porte e altri elementi di chiusura. Questo decreto ha recepito la norma UNI EN 1634.1 e consente di poter eseguire le prove di resistenza al fuoco anche secondo la norma UNI 9723 fino all’entrata in vigore dell’obbligo della marcatura CE.

  • 58

    Norma UNI EN 16034 - 2014

    Caratteristiche di resistenza al fuoco e/o controllo del fumo.

    Questa nuova norma, tra le altre cose introduce l’obbligo

    della marcatura CE.

    Decreto del Ministero Dell’interno 3 novembre 2004

    Disposizioni relative all'installazione ed alla manutenzione dei dispositivi per l'apertura delle porte installate lungo le vie di esodo, relativamente alla sicurezza in caso d'incendio.

    I dispositivi di apertura non muniti di marcatura CE dovevano essere sostituiti, in base al presente decreto entro il 18 febbraio 2011.

    Decreto 6 dicembre 2011

    Questo decreto modifica due articoli del decreto

    3 novembre 2004 spostando di fatto la scadenza

    della sostituzione dei dispositivi non marcati CE

    al 18 febbraio 2013 ( e poi ?)

    E poi non è uscita nessuna proroga!

  • 59

    Norma UNI 11473 - 1 - 2013

    Porte e finestre apribili resistenti al fuoco e/o per il controllo della dispersione di fumo. Requisiti per l’erogazione del servizio di posa in opera e manutenzione.

    Norma UNI 11473 - 2 - 2014

    Porte e finestre apribili resistenti al fuoco e/o per il controllo della dispersione di fumo. Requisiti dell’organizzazione che eroga il servizio di posa in opera e manutenzione.

    Norma UNI 11473 - 3 - 2014

    Porte e finestre apribili resistenti al fuoco e/o per il controllo della dispersione di fumo. Requisiti di conoscenza, abilità e competenza dell’installatore e del manutentore.

    La norma di installazione e manutenzione

    Norma UNI 11473 - 1 - 2013

    La norma descrive i requisiti per la erogazione del servizio di posa in opera e manutenzione periodica delle porte e finestre apribili resistenti al fuoco.

    Corsi di formazione per installatori Corsi di formazione per manutentori

  • 60

    La figura dell’installatore

    Persona fisica o giuridica che provvede all'installazione dellaporta e dei suoi componenti. Per fare questo egli si deve attenere a quanto indicato al punto 6 della normaUNI 11473-1

    Deve organizzare e gestire il servizio secondo quanto previsto dalla norma UNI 11473 – 2

    Deve essere in possesso dei requisiti di conoscenza,abilità e competenza richiesti dalla norma UNI 11473 - 3

    La figura dell’installatore

    L’ installatore deve rilasciare al termine dei lavori il

    documento di corretta installazione

    firmato di suo pugno per presa di

    responsabilità del lavoro eseguito.

    Questo documento interessa anche

    al manutentore che in seguito

    dovrà formulare il contratto di

    manutenzione.

    Questo adempimento è previsto

    dalla norma UNI 11473-1120

  • 61

    La figura del manutentore

    121

    Persona fisica o giuridica incaricata della manutenzione della

    porta installata, comprendente tutte le operazioni necessarie

    per mantenere il funzionamento previsto dal sistema costituito

    dalla porta e dai relativi componenti

    per l’intero ciclo di vita della porta

    resistente al fuoco. Per fare questo

    deve essere in possesso dei requisiti

    di conoscenza,abilità e competenza

    richiesti dalla norma UNI 11473 – 3

    Norma UNI 11473 -1

    Le fasi della manutenzione

    - presa in carico

    - sorveglianza

    - controllo periodico

    - manutenzione ordinaria

    - manutenzione straordinaria

  • 62

    Punto Attività Frequenza Circostanza Documenti Operazioni

    7.5 Presa in carico Non Applicabile

    Alla firma del contratto o come operazione preliminare alla 1°visita di controllo periodico

    Verbale di registrazione della presa in carico

    Verifiche

    7.6 Sorveglianza

    In relazione al Documento Valutazione dei Rischi dell'attività

    Secondo il piano di manutenzione redatto dal responsabile dell'attività

    Registrazione di avvenuta sorveglianza e delle eventuali anomalie riscontrate

    Controllo visivo

    7.7Controllo periodico

    Almeno 2 volte l'anno con cadenza semestrale

    Durante le uscite del manutentore, come da programmazione (vedere punto 7.3)

    Compilazione del rapporto di intervento ed aggiornamento del cartellino

    Interventi tecnici

    7.2.1Manutenzione ordinaria

    Occasionale in caso di lievi anomalie riscontrate

    Secondo esigenza per riparazioni definite manutenzione ordinaria

    Compilazione del rapporto di intervento

    Interventi tecnici

    Manutenzione straordinaria

    Occasionale in caso di non conformità rilevate

    Secondo esigenza per riparazioni definite manutenzione straordinaria

    Compilazione del rapporto di intervento

    Interventi tecnici

    GLI IMPIANTI DI RIVELAZIONE

    AUTOMATICA D’INCENDIOLeggi e norme tecniche di riferimento

    Norma UNI 9795 – 2013 - Sistemi fissi automatici di rivelazione

    e di segnalazione allarme d’incendio. Progettazione,installazione ed esercizio

    Norma UNI 11224 – 2011 - Controllo iniziale e manutenzione

    dei sistemi di rivelazione incendio.

    Norma UNI 11497 – 2013 - Progettazione,installazione ed eserciziodei rivelatori autonomi di fumo trattati dalla norma UNI EN 14604

    Norme EN 54 - norme relative ai requisiti dei prodotti.

    - Decreto Ministeriale 10 marzo 1998

    - Decreto 20 DICEMBRE 2012

    - Decreto 3 agosto 2015

  • 63

    Gli impianti di rivelazione automatica d’ incendio

    Norma UNI 9795

    La norma si applica ai sistemi destinati ad

    essere installati nei fabbricati civili ed

    industriali indipendentemente dalla

    destinazione d’uso.

    Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di

    rivelazione incendi

    Norma UNI 11224 - 2011 ( in revisione )

    La norma descrive le procedure per il controllo iniziale

    la sorveglianza e il controllo periodico, la manutenzione

    e la revisione dei sistemi di rivelazione automatica

    di incendio.

    E’ applicabile anche dove il sistema di rivelazione incendi

    sia impiegato per attivare un sistema di estinzione

    automatica o attuare dispositivi di sicurezza antincendio.

    La presente norma si applica sia ai nuovi sistemi sia

    a quelli esistenti. 126

  • 64

    Norma UNI 11224 - Documenti da produrre

    Ogni tipo di intervento effettuato nelle fasi di:

    controllo iniziale, sorveglianza, controllo periodico,

    manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria

    e revisione del sistema deve trovare riscontro in un

    documento che a sua volta

    deve essere riportato sul

    registro delle manutenzioni.

    Il prospetto n°2 della norma

    chiarisce meglio la tipologia

    dei documenti da produrre.

    Norma UNI 11224

    Fasi e periodicità della manutenzione

    Controllo iniziale

    - prima della consegna di un nuovo sistema o nella presa

    in carico di un sistema in manutenzione

    Sorveglianza ( Utente )

    - almeno ogni 30 giorni

    - secondo il piano di manutenzione

    programmata fornito dal responsabile del sistema

    128

  • 65

    Norma UNI 11224

    Fasi e periodicità della manutenzione

    Controllo periodico

    - almeno ogni sei mesi

    - secondo il piano di manutenzione

    programmata fornito dal responsabile del sistema

    Manutenzione ordinaria

    - occasionale

    - secondo esigenza per riparazioni di lieve entità

    129

    Norma UNI 11224

    Fasi e periodicità della manutenzione

    Manutenzione straordinaria

    - occasionale

    - secondo esigenza per riparazioni di particolare

    importanza

    Revisione del sistema

    - almeno ogni 10 anni

    - secondo indicazioni legislative e normative e delle

    istruzioni dei costruttori delle apparecchiature

    130

  • 66

    GLI IMPIANTI ANTINCENDIO ADESTINGUENTI GASSOSI

    Norme tecniche di riferimento

    Norma UNI EN 15004 - 1- Sistemi ad estinguenti gassosi.Progettazione, installazione e manutenzione

    Norma UNI EN 15004 - 2/10 - Norme relative alle diversetipologie di estinguenti gassosi

    Norma UNI EN 12094 - 1/16 Norme relative alle caratteristiche di costruzione e di prova dei componenti degli impianti a gas

    DPR 27 gennaio 2012 n. 43Impianti antincendio ad estinguenti gassosi

    La manutenzione

    Norma UNI 11280 - 2012

    - La norma specifica le procedure per effettuare il controllo iniziale e la manutenzione dei sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi.

  • 67

    Impianti antincendio ad estinguenti gassosi

    Norma UNI 11280

    Le fasi della manutenzione sono:

    - Controllo iniziale- Sorveglianza- Controllo periodico- Manutenzione ordinaria- Manutenzione straordinaria- Revisione programmata

    Impianti antincendio ad estinguenti gassosi

    Controllo iniziale

    Periodicità- Va eseguito nella presa

    in carico di un sistema inmanutenzione.

    Documentazione- Documento recante le

    istruzioni operativeriguardanti l’uso e lamanutenzione dell’impianto.

    Operazioni minime- Vedere appendice A della

    norma

  • 68

    Impianti antincendio ad estinguenti gassosi

    Sorveglianza

    Periodicità- Almeno con frequenza

    mensile (utente)

    Documentazione- Registro dell’avvenuto

    controllo e dello statodell’impianto da parte delresponsabile su un registroo su un sistema informatico

    Operazioni minime- Vedere appendice A della

    norma

    Impianti antincendio ad estinguenti gassosi

    Controllo periodico

    Periodicità- Almeno due volte l’anno con

    scadenza semestrale

    Documentazione- Registrazione sul registro

    del documento redatto dalmanutentore attestante l’attività svolta

    Operazioni minime- Vedere appendice Adella norma

  • 69

    Impianti antincendio ad estinguenti gassosi

    Manutenzione ordinaria

    Periodicità- Occasionale

    Documentazione- Registrazione sul registro

    del documento redatto dal manutentore attestante l’attività svolta

    Impianti antincendio ad estinguenti gassosi

    Manutenzione straordinaria

    Periodicità- Occasionale

    Documentazione- Registrazione sul registro

    del documento redatto dal manutentoreattestante l’attività svolta

  • 70

    Impianti antincendio ad estinguenti gassosi

    Revisione programmata

    Periodicità- Ogni 10 anni

    Circostanza- Secondo indicazioni normative e legislative in funzione

    delle indicazioni del produttore e/o della norma

    Documentazione- Registrazione sul registro del documento redatto dal

    manutentore attestante l’attività svolta

    Operazioni minime- Vedere appendice A della norma

    D.P.R. 146/2018 - gas effetto serra

    E’ entrato in vigore il 24 gennaio 2019 , recepisce il

    regolamento UE 517/2014 e va ad abrogare il DPR 43/2012

  • 71

    Obbligo di certificazione

    Le Persone e le imprese che operano sugli impianti fissi di protezione antincendio ed estintori che contengono FGAS devono essere inpossesso di un certificatorilasciato da un organismo di certificazione designato dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.

    HFC - 227 ea

    HFC - 125

    HFC - 23

    Certificazione della Persona

    Parte pratica

    Nell’allegato del Regolamento 304/2008 con la lettera P

    nella colonna “Tipo di prova” sono indicate le prove

    che il candidato dovrà eseguire

    avendo a disposizione il materiale,

    le attrezzature,le apparecchiature

    e gli strumenti necessari.

  • 72

    Certificazione della Persona

    Parte teorica

    La prova teorica ,indicata nell’allegato del Regolamento

    consiste in 15 domande a risposta multipla

    Certificazione dell’impresa

    L’ impresa deve avere predisposto un

    Piano della Qualità atto a dimostrare i

    seguenti requisiti:

    Impiego di personale certificato in numero sufficiente da

    coprire il volume delle attività oggetto della certificazione.

    Disponibilità ,per il personale impiegato nelle attività per

    cui è richiesta la certificazione , degli strumenti e delle

    procedure necessarie al loro svolgimento.

    Piano

    della

    Qualità

  • 73

    UNI CEN/TS 14972-2011Installazioni fisse antincendioSistemi ad acqua nebulizzataProgettazione ed installazione.

    NFPA 750-2015Standard on water mist fireprotection systems.

    Standard di approvazione emessidalle compagnie assicurative(es: Factory Mutual )

    Riferimenti normativi

    GLI IMPIANTI DI SPEGNIMENTO AD

    ACQUA NEBULIZZATA ( WATERMIST )

    DPR 27 gennaio 2012 n. 43

    I sistemi watermist utilizzano come agente estinguente acqua nebulizzata e presentano alcuni vantaggi rispetto ai sistemi tradizionali, tra cui:

    - Minore richiesta di acqua

    -Tubazioni di dimensioni ridotte

    - Rapidità di installazione

    Impianti di spegnimento ad acqua nebulizzata

  • 74

    Principi di funzionamento

    Elevato assorbimento di calore dalla fiamma

    “Wetting” superficiale del combustibile

    Spray interagisce direttamente con la fiamma.

    Riduzione dell’ossigeno mediante il vapore

    La ridotta massa delle goccioline favorisce la permanenza in sospensione e l’azione nelle zone più remote e non direttamente esposte all’erogazione.

    Il vapore acqueo e le goccioline attenuano la potenza termica trasmessa per irraggiamento dall’incendio.

    Impianti di spegnimento ad acqua nebulizzata

    Applicazioni tipiche

    - Sale macchine,parcheggi sotterranei (incendi di idrocarburi liquidi)

    - Macchine rotative

    - Uffici,musei e archivi

    - Piccoli magazzini supermercati (classificabili come OH3 secondo UNI EN 12845)

    - Tunnel cavi e CED

    - Friggitrici del tipo “ deep fat fryers ”

    - Trasformatori

    - Tunnel stradali

    Impianti di spegnimento ad acqua nebulizzata

  • 75

    Parti dell’impianto

    Gruppo di pressurizzazione

    LLinea di distribuzione Ugelli erogatori

    Impianti di spegnimento ad acqua nebulizzata

    Tipologie di gruppi di pressurizzazione (alta pressione)

    Pompe ( di tipo a pistoni ), sia elettropompe che motopompe.

    Pompa pneumatica (alimentata da aria o azoto compressi inbombole)

    Bombole ad alta pressione

    Pressioni di esercizio: 80 - 100 bar

    Impianti di spegnimento ad acqua nebulizzata

  • 76

    DPR 27 gennaio 2012 n. 43

    Tipologie di gruppi di pressurizzazione (bassa pressione)

    Gruppo Low Pressurecon pompa centrifuga

    di tipo tradizionale

    Pressioni di esercizio: fino a 15 bar

    Impianti di spegnimento ad acqua nebulizzata

    DPR 27 gennaio 2012 n. 43

    Tipologie di ugelli

    La scarica di agente estinguente è attivata

    da un sistema di rivelazione incendi

    La scarica è attivata dalla rottura del bulbo

    termosensibile presente sull’ugello

    Ugello aperto HIGH PRESSURE Ugello chiuso HIGH PRESSURE

    Impianti di spegnimento ad acqua nebulizzata

  • 77

    Tipologie di ugelli

    Ugello aperto LOW PRESSUREUgello chiuso LOW PRESSURE

    La scarica di agente estinguente è attivata

    da un sistema di rivelazione incendi

    La scarica è attivata dalla rottura del bulbo

    termosensibile presente sull’ugello

    Impianti di spegnimento ad acqua nebulizzata

    La manutenzione deve essere in accordo con il manuale di

    progettazione ed installazione del produttore. La manutenzione

    deve essere effettuata al minimo una volta all’anno, in accordo

    con le istruzioni del produttore e da parte di un’azienda

    autorizzata dal produttore.

    L’installatore deve fornire all’utente un programma di controllo del

    sistema e dei componenti in accordo con il manuale di progettazione

    ed installazione del produttore. Il programma deve includere le

    istruzioni sulle azioni da svolgere in seguito a guasti.

    Anche i requisiti pertinenti della UNI EN 12845 (impianti sprinkler)ed UNI EN 15004 (impianti ad estinguenti gassosi ) devono essererispettati.

    Impianti di spegnimento ad acqua nebulizzata

  • 78

    GLI EVACUATORI DI FUMO E CALORENorme tecniche di riferimento per la costruzione

    Norma UNI 9494 - 1-2 -2017

    Progettazione e installazione dei sistemi di evacuazione

    naturale e forzata di fumo e calore.

    Norme UNI EN 12101- 1/10

    Specifiche tecniche per componenti sistemi di evacuazione

    fumo e calore ( ENFC - EFFC - barriere - attuatori - alimentazioni

    - linee di collegamento)

    Evacuatori di fumo e calore

    Leggi e norme tecniche di riferimento per la manutenzione

    - Decreto Ministeriale 10 marzo 1998

    - Norma UNI 9494 - 3 - 2014

    Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di evacuazione di fumo e calore.

    La norma descrive le procedure per il controllo iniziale ,la

    sorveglianza, il controllo periodico

    e la manutenzione dei sistemi di

    evacuazione di fumo e calore.

  • 79

    Fase Periodicità Circostanza

    Controllo iniziale

    1 Occasionale Alla consegna di un sistema nuovo

    Al momento della presa in carico

    Sorveglianza 2 Continua Secondo il piano di sorveglianza programmata

    Controllo periodico

    3 Almeno ogni

    6 mesi

    Secondo il piano di manutenzione programmata

    Manutenzione

    ordinaria

    4 Occasionale Secondo le istruzioni contenute nel manuale del sistema

    Manutenzione straordinaria

    5 Occasionale

    ( variabile )

    Nel caso di necessità di ripristino di stati di anomalia o di guasto importante

    Evacuatori di fumo e calore

    Prospetto 1 Fasi e periodicità dei controlli e della manutenzione

    LA SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA

    Nell’ambito della prevenzione uno spazio importante lo

    occupa la segnaletica di sicurezza che nel Decreto Legislativo

    9 aprile 2008 n°81 è regolamentata da 4 articoli e da 9

    allegati.

    Articolo 161 - campo di applicazione

    Articolo 162 - definizioni

    Articolo 163 - obblighi del datore di lavoro

    Articolo 164 - informazione e formazione

    Allegati - 24-25-26-27-28-29-30-31-32 158

  • 80

    Ogni giorno vengono installati migliaia di cartelli.

    Molti sono sbagliati e non rispondenti alle norme

    tecniche ed alle leggi vigenti.

    Siamo in grado di riconoscerli ?

    159

    La segnaletica di sicurezza

    c

    La segnaletica di sicurezza è lo strumento più efficace per

    dare informazioni continue sul luogo di lavoro.

    Scegliere, posizionare e decidere il pittogramma o il

    testo da utilizzare sono operazioni importanti che

    devono essere svolte con la massima cura e attenzione.

    Per fare questo, è indispensabile che il personale addetto

    a svolgere queste mansioni sia adeguatamente formato.

    Riferimenti Legislativi e normativi :

    - D. Lgs. 81/2008 - Articoli 161/164 e successivi allegati- Norme UNI pertinenti la segnaletica- Norma UNI EN ISO 7010 – 2017- Circolare del ministero del lavoro del 16.7.2013

  • 81

    Impianti di illuminazione di sicurezza degli edifici

    Norma UNI CEI 11222 - 2013

    La norma specifica le procedure per effettuare le verifiche

    e la manutenzione periodica.

    Norma UNI EN 1838 - 2013

    La norma definisce i requisiti illuminotecnici dei sistemi di

    illuminazione di emergenza

    Apparecchi per

    segnalare

    Visibilità in

    metri

    Apparecchi per illuminare

    Flusso in lumen

    Servizi per i sistemi di sicurezza antincendio

    e i sistemi di sicurezza

    Norma UNI CEI EN 16763 – 2017

    La norma specifica i requisiti minimi per la fornitura dei

    servizi così come le competenze ,conoscenze e abilità

    delle figure professionali relative alla progettazione,

    pianificazione, installazione, collaudo, verifica, gestione

    e manutenzione dei sistemi antincendio e/o sistemi di

    sicurezza.

  • 82

    www.associazionemaia.org

    Via G.B.Vico 29 – 20010 Cornaredo (MI)

    Tel. 02. 93563062 Fax 02. 93562617

    [email protected]

    Autore G. Macchi – Riproduzione vietata anche in modo parziale senza il consenso scritto dell’Associazione M. A. I. A.