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PRONTUARIO
TECNICO
ANTINCENDIO
IL RUOLO DELLA
MANUTENZIONE
Autore G. Macchi
Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n° 81
Articolo 46 – Prevenzione incendi
La prevenzione incendi è la funzione di preminente interesse
pubblico,di esclusiva competenza statuale,diretta a conseguire,
secondo criteri applicativi uniformi sul territorio nazionale,gli
obiettivi di sicurezza della vita umana , di incolumità delle
persone e di tutela dei beni e dell’ambiente.
Fino all’adozione dei decreti di cui al comma 3, continuano ad
applicarsi i criteri generali di sicurezza antincendio e per la
gestione delle emergenze nei luoghi di lavoro di cui al decreto
del Ministro dell’interno in data 10 marzo 1998.
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Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n° 81
Articoli 28 - Oggetto della valutazione dei rischi.
Il datore di lavoro in ottemperanza alle disposizioni
dell’articolo 17 effettua la valutazione di tutti i rischi per
la sicurezza e la salute dei lavoratori
presenti in azienda ed elabora il
conseguente documento che deve
avere data certa e rispettare le
indicazioni previste dalle specifiche
norme sulla valutazione dei rischi
contenute nei successivi titoli del
presente decreto.
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Corte di cassazione. Sezione IV Pen. 5.12.2003 n°4981
Sentenza
La predisposizione del documento di valutazione dei rischi
è il fondamento primario delle scelte dell’ impresa in
materia di sicurezza dei dipendenti e delle altre persone
che si trovano all’ interno dell’ azienda
Sentenza legata al processo per la morte di 11 persone all’interno della
camera iperbarica.
La condotta posta in essere dagli
imputati si concretava nell’omessa
verifica del documento di valutazione
dei rischi, pure se stilato da terzi.
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Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n° 81 - articolo 64
Il datore di lavoro provvede affinchè gli impianti e i
dispositivi di sicurezza destinati alla
prevenzione o alla eliminazione dei
pericoli, vengano sottoposti a
regolare manutenzione e
al controllo del loro
funzionamento.
A chi compete la responsabilità del mantenimento in efficienza
degli impianti e delle attrezzature antincendio ?
A chi compete la responsabilità del mantenimento in efficienza
degli impianti e delle attrezzature antincendio ?
Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 - allegato VI
Il datore di lavoro è responsabile del
mantenimento delle condizioni di
efficienza delle attrezzature
e impianti di protezione
antincendio.
Il datore di lavoro deve attuare la sorveglianza, il controllo e
la manutenzione delle attrezzature ed impianti di protezione
antincendio.
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Con quale periodicità bisogna effettuare il controllo sugli
impianti e sulle attrezzature antincendio ?
Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 - allegato VI
Il legislatore ha fissato un tempo limite entro e non
oltre il quale il manutentore
deve effettuare la visita di
controllo. Sei mesi.
La periodicità dei controlli, in
funzione delle norme tecniche
di riferimento o delle istruzioni
del produttore può essere inferiore ai sei mesi.
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Come devono essere effettuati gli interventi di controllo e
manutenzione sugli impianti e le attrezzature antincendio ?
Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 – articolo 4
Gli interventi di manutenzione ed i controlli sugli impianti e
sulle attrezzature di protezione antincendio sono effettuati
nel rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari
vigenti, delle norme di buona tecnica emanate dagli
organismi di normalizzazione nazionali o europei
in assenza di dette norme di buona tecnica, delle
istruzioni del fabbricante e / o dell’ installatore.
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Chi può esercitare l’attività di sorveglianza periodica
sugli impianti e sulle attrezzature antincendio ?
Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 - allegato VI
Sorveglianza:
controllo visivo atto a verificare che le attrezzature e
gli impianti antincendio siano nelle normali condizioni
operative,siano facilmente accessibili e non presentino
danni materiali accertabili tramite esame visivo.
La sorveglianza può essere effettuata dal personale
normalmente presente nelle aree protette dopo aver
ricevuto adeguate istruzioni.
Chi può esercitare l’attività di controllo periodica e la
manutenzione sugli impianti e le attrezzature antincendio?
Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 – allegato VI
L’attività di controllo periodica
e la manutenzione deve essere
eseguita da personale
competente e
qualificato
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Decreto 22 gennaio 2008 – n°37
Articolo 8 - obblighi del committente
1- Il committente è tenuto ad affidare i lavori
di manutenzione straordinaria degli impianti
alle imprese abilitate ai sensi dell’articolo 3
Articolo 10 - manutenzione degli impianti
1- La manutenzione ordinaria degli impianti
non comporta l’osservanza di cui all’articolo 8
Chi può esercitare l’attività di manutenzione sugli impianti
antincendio?
Come devono essere progettati gli impianti antincendio ?
Decreto 22 gennaio 2008 - n° 37
Articolo 5
I progetti degli impianti sono elaborati secondo la regola
dell’arte.
I progetti elaborati in conformità alla vigente normativa e
alle indicazioni delle guide e alle norme UNI ,CEI o di altri
Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri
dell’ Unione europea si considerano redatti secondo la
regola dell’arte.
Obblighi dei progettisti : Decreto Legislativo 81 articolo 22
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Come devono essere realizzati ed installati gli impianti ?
Decreto 22 gennaio 2008 - n° 37
Articolo 6 – Realizzazione e installazione degli impianti
Le imprese realizzano gli impianti secondo la regola dell’arte,
in conformità alla normativa vigente e sono responsabili della
corretta esecuzione degli stessi.
Gli impianti realizzati in conformità alla vigente normativa
e alle norme UNI, del CEI o di altri Enti di normalizzazione
appartenenti agli Stati membri dell’Unione europea
si considerano eseguiti secondo la regola dell’arte.
Obblighi degli installatori: Decreto Legislativo 81 articolo 24
Decreto 20 dicembre 2012
Il Decreto disciplina la progettazione, la costruzione, l’esercizio
e la manutenzione degli impianti di protezione attiva contro
l’incendio installati nelle attività soggette ai controlli
di Prevenzione Incendi.
Come devono essere effettuati gli interventi di controllo e
manutenzione sugli impianti e le attrezzature antincendio ?
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Decreto 20 dicembre 2012
2.3 - Esercizio e manutenzione
L’esercizio e la manutenzione degli impianti oggetto del
presente decreto devono essere effettuati secondo la regola
dell’arte ed essere condotti in accordo alla regolamentazione
vigente ed a quanto indicato nelle norme tecniche pertinenti
e nel manuale d’uso e manutenzione dell’impianto.
Come devono essere effettuati gli interventi di controllo e
manutenzione sugli impianti e le attrezzature antincendio ?
Decreto 20 dicembre 2012
2.3 - Esercizio e manutenzione
Il manuale d’uso e manutenzione dell’impianto è fornito al
responsabile dell’attività dall’impresa installatrice o,per impianti
privi dello stesso manuale eseguiti prima dell’entrata in vigore
del presente decreto,da un professionista antincendio.
Come devono essere effettuati gli interventi di controllo e
manutenzione sugli impianti e le attrezzature antincendio ?
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D.P.R. n° 151 del 1 Agosto 2011Regolamento di semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi
alla prevenzione degli incendi. Categoria A
Attività a basso rischioe standardizzate
Categoria BAttività a medio
rischio
Categoria CAttività a elevato
rischio
Viene eliminato il pareredi conformità sul progetto
La valutazione di conformità dei progetti ai criteri di sicurezza antincendio si dovrà
ottenere entro 60 giorni
Controlli con sopralluogo a campione(entro 60 giorni)
Rilascio, su richiesta, di copia del verbale della visita tecnica
Controllo con sopralluogo(entro 60 giorni)
Rilascio del Certificatodi prevenzione incendi
Avvio dell’attività tramite SCIA
D.M. 7 Agosto 2012
Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle
istanze concernenti i procedimenti di Prevenzione Incendi e
alla documentazione da allegare alle pratiche.
Articolo 5 - Attestazione di rinnovo periodico di conformità
Presentazione di asseverazione a firma di professionista
antincendio attestante che per gli impianti finalizzati alla
protezione attiva antincendio , con
esclusione delle attrezzature mobili
di estinzione,sono garantiti i requisiti
di efficienza e funzionalità.
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D.M. 7 Agosto 2012
La figura dell’ Asseveratore
L’ Asseveratore è il tecnico che assevera la conformità
delle opere alle prescrizioni previste dalla normativa di
Prevenzione Incendi nonché
la sussistenza dei requisiti
di sicurezza antincendio di
cui ai progetti approvati e/o
presentati.
Decreto 3 Agosto 2015
Approvazione di norme tecniche di Prevenzione Incendi
S. 5. 6. 1. Prevenzione degli incendi
Comma 1 - in ogni attività la riduzione della
probabilità di incendio è impegno continuo e
quotidiano, che deve essere svolto in funzione
delle risultanze dell’analisi del rischio incendio
condotta durante la fase progettuale
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Decreto 3 Agosto 2015
S. 5. 6. 2. - Registro dei controlli
Nelle attività dove sia previsto dalle soluzioni conformi del
presente capitolo il responsabile dell’attività deve predisporre
un registro dei controlli periodici dove siano annotati:
A - i controlli , le verifiche , gli interventi di manutenzione su
sistemi,dispositivi,attrezzature e le altre misure antincendio
B - le attività di informazione , formazione e addestramento
C - le prove di evacuazione
Diversamente dal D.P.R. 151 torna ad essere citato l’obbligo
della formazione e addestramento ai lavoratori.
Decreto 3 Agosto 2015
S. 5. 6. 4. Controllo e manutenzione degli impianti e
attrezzature antincendio
1. L’esercizio e la manutenzione degli impianti e delle
attrezzature antincendio devono essere effettuati
secondo la regola dell’arte in accordo alla
regolamentazione vigente, a quanto
indicato nelle norme tecniche
pertinenti e nel manuale di
uso e manutenzione
dell’ impianto e
dell’attrezzatura.
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Decreto 3 Agosto 2015
S. 5. 6. 4. Controllo e manutenzione degli impianti e
attrezzature antincendio
2 – Il manuale d’uso e manutenzione dell’impianto è fornito
al responsabile dell’attività secondo normativa vigente.
3 – Le operazioni da effettuare sugli impianti e la
loro cadenza temporale sono almeno quelle
indicate dalle norme tecniche pertinenti,
nonché dal manuale d’uso e manutenzione
dell’impianto
Decreto 3 Agosto 2015
S. 5. 6. 4. Controllo e manutenzione degli impianti e
attrezzature antincendio
4 - La manutenzione sugli impianti e sui componenti che li
costituiscono è svolta da personale esperto in materia,
sulla base della regola dell’arte,che garantisce la corretta
esecuzione delle operazioni svolte.
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Il manutentore antincendio
Quante e quali sono le competenze del manutentore ?
Pompe Rivelazione
Reti idranti Impianti gas Estintori
Evacuatori Sprinkler Porte
Le competenze del manutentore antincendio
Il manutentore deve conoscere le leggi che regolamentano
il settore della Prevenzione Incendi.
Egli deve conoscere le norme tecniche relative alla
costruzione , alle prestazioni ed alla manutenzione
dei diversi prodotti sui quali deve intervenire
per effettuare le operazioni di controllo
e mantenimento in efficienza.
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In aggiunta deve ottemperare
agli adempimenti del Decreto
Legislativo 81/ 2008 :
ogni lavoratore deve ricevere
una formazione ,informazione
ed addestramento adeguati e
specifici di cui agli articoli
36 – 37 – 71 - 73
Decreto Legislativo 81
Articolo 36 – Informazione ai lavoratori
1 ) Il datore di lavoro provvede affinchè ciascun lavoratore
riceva una adeguata informazione sui rischi per la salute e
sicurezza sul lavoro connessi alla attività dell’impresa in
generale
2 )Il datore di lavoro provvede altresì affinchè ciascun
lavoratore riceva una adeguata informazione sui rischi
specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta ,le
normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia.
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Decreto Legislativo 81
Articolo 37 – Formazione ai lavoratori
1 ) Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva
una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute
e sicurezza ,con particolare riferimento ai rischi riferiti alla
mansioni ed ai possibili danni e alle conseguenti misure e
procedure di prevenzione e protezione caratteristici del
settore o comparto di appartenenza dell’azienda.
Decreto Legislativo 81
Articolo 73 – Informazione , formazione e addestramento
Nell’ambito degli obblighi di cui agli articoli 36 e 37 il
datore di lavoro provvede affinchè per ogni attrezzatura
di lavoro messa a disposizione
i lavoratori incaricati dell’uso
dispongano di ogni necessaria
informazione e ricevano una
formazione e un addestramento
adeguato.
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Come si diventa manutentore antincendio ?
Il D.P.R. 547 del 1955 (ora abrogato) definiva persona
“esperta” colui che manteneva in efficienza e
controllava ogni sei mesi i mezzi di estinzione.
43 anni dopo, il Decreto Ministeriale 10 marzo 1998
ha definito il manutentore: competente e qualificato
Oggi per diventare manutentore antincendio basta
presentarsi allo sportello di una camera di commercio
e chiedere l’iscrizione alla voce:
vendita e manutenzione materiale antincendio.
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La Certificazione del manutentore antincendio
Un’occasione di cambiamento ci è stata fornita dall’Europa
L’Associazione M.A.I.A. ha iniziato nel 2010, prima in Italia, a
scegliere la strada della Certificazione volontaria del
manutentore antincendio tramite un Organismo di
Certificazione del personale di terza parte indipendente.
In linea con le Direttive Europee, è possibile Certificare il
manutentore antincendio secondo lo standard ISO/IEC 17024
Oggi sono almeno 14 gli Istituti che Certificano in questo settore la figura del Manutentore Antincendio
M.A.I.A. ha abbandonato questo percorso
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Il 19 settembre 2018 nel contesto del Forum di
Prevenzione Incendi svoltosi a Bergamo l’Associazione
M.A.I.A. ha stipulato con il Corpo Nazionale dei Vigili
del Fuoco una convenzione avente lo scopo di portare
la formazione dei Tecnici Manutentori Antincendio
nell’ambito dell’unica Istituzione preposta per legge.
Quella del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Questa iniziativa è stata presentata ufficialmente presso le Scuole Centrali Antincendi di ROMA nei giorni 19 e 20 Novembre 2018.
Entrando nel sito www.associazionemaia.org è possibile scaricare la Convenzione e il Decreto relativo alla composizione del comitato di indirizzo e programmazione.
Entriamo nel merito di conoscere meglio i
prodotti e le operazioni di manutenzione
nei diversi settori della Prevenzione Incendi
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GLI ESTINTORI PORTATILIDecreto Ministeriale 7 gennaio 2005
Norme tecniche e procedurali per la classificazione
ed omologazione di estintori portatili di incendio
Articolo 2 – classificazione
La valutazione delle caratteristiche e delle
prestazioni nonchè la classificazione degli
estintori portatili di incendio si effettua
secondo quanto specificato
nella norma UNI EN 3 - 7
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Norma UNI EN 2
Definizione e designazione delle classi dei fuochi
Fuochi che interessano mezzi di cottura oli e grassi animali e
vegetali
*
*
* = estintori non omologati.
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LE CLASSI DI FUOCO RECEPITE
DALLA NORMA UNI EN 2
Fuochi che interessano mezzi di cottura oli e grassi animali e vegetali
Idonei per lo spegnimento di fuochi di olio da cucina
Gli estintori a polvere e gli estintori a biossido di carbonio non dovrebbero essere utilizzati per fuochi di classe Fed il loro utilizzo per tali tipologie di fuochi è considerato pericoloso.Norma UNI EN 3 – 7 appendice L – L1
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Norma UNI EN 3 – 7
L’ idoneità di un estintore all’ uso
su fuochi di classe D non rientra
nel campo di applicazione della
presente norma in relazione ai
focolari di prova.
L’efficacia degli estintori contro
gli incendi di classe D deve
essere stabilita caso per caso.
Assenza di certificato di omologazione e dichiarazione di conformità
CLASSED
Finalmente dopo tanti prodotti alogenati, tanto biossido di
carbonio e tantissima polvere abbiamo riscoperto l’acqua
e gli estintori portatili a base d’ acqua.
Il Decreto Ministeriale del 7 gennaio 2005 ha recepito la norma
UNI EN 3 / 7 che prevede per questa
Dimostrazione non conforme alla Norma UNI EN 3/7
tipologia di estintori una prova
volta a stabilire la loro idoneità
all’ impiego su apparecchiature
sotto tensione attraverso la
misurazione della conduttività
elettrica del flusso erogato.( UNI EN 3 - 7 appendice C - Prova dielettrica )
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Norma UNI EN 3 - 7
Prova dielettrica per estintori
a base d’ acqua
* Esempio
di adesivo di un estintore a base d’acqua che ha superato la prova
dielettrica
Alcuni vantaggi
- idonei allo spegnimento di fuochi di classe A e B
- lunga durata di erogazione - estintore da litri 6 = 30 secondi
- grande visibilità per l’ operatore durante l’ utilizzo
- utilizzabile su apparecchiature elettriche sotto tensione
Biossido di carbonio Idrici / Schiuma Polvere Alogenati
Classe B Classe A-B Classe A-B-C Classe B
La tipologia di estintori portatili omologati
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Avete mai visto scaricare un estintore a polvere in un ambiente chiuso ?
GLI ESTINTORI CARRELLATIDecreto Ministeriale 6 marzo 1992
Articolo 1
La valutazione delle caratteristiche e delle
prestazioni, nonché la classificazione degli
estintori carrellati d’ incendio si effettuano
secondo quanto specificato nella norma
UNI 9492 – 1989
E’ stata pubblicata nel 2008 la norma
UNI EN 1866 -1 relativa alle caratteristiche,
prestazioni e metodi di prova degli estintori carrellati. 44
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Capacità estinguente
Focolari di prova
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A - B1 - C La capacità di spegnimento degli estintori carrellati è espressa in modo diverso dagli estintori portatili.
Nota : Indice da B 1 a B 10 - C = solo su carrelli a polvere
Focolare 13 A per tutti i tipi: 30 - 50 e 100 kg Focolare da 233 B a 55 B ovvero indice da 1 a 10
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Il Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 e gli estintori
Allegato vEstintori portatili e carrellati
La scelta degli estintori portatili e
carrellati deve essere determinata in
funzione della classe di incendio e del
livello di rischio del luogo di lavoro
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Tabella 1 - superficie protetta da un estintoreTipo di
estintoreRischiobasso
Rischio medio
Rischioelevato
13A – 89B 100 m²
21A – 113B 150 m² 100 m²34A – 144B 200 m² 150 m² 100 m²
55A – 233B 250 m² 200 m² 200 m²
Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 - allegato 5.2
Il numero e la capacità estinguente degli estintori portatili devono rispondere ai valori indicati nella tabella 1 per quanto attiene gli incendi di classe A e B ed ai criteri di seguito indicati:- non meno di un estintore per piano- la superficie in pianta- lo specifico pericolo di incendio- la distanza che una persona deve percorrere per utilizzarlo (30 mt)Indipendentemente dalla tabella il numero degli estintori portatili è determinato dalla distanza di 30 metri uno dall’altro e può essere aumentato in relazione al livello di rischio del luogo di lavoro.
Decreto 3 Agosto 2015
Questo Decreto introduce un nuovo criterio di valutazione
rispetto alla tabella 1 del Decreto 10 Marzo 1998 in merito al
numero degli estintori portatili da posizionare in un ambiente.
La definizione del numero degli estintori richiesti deve
essere fatta con un calcolo che tiene conto dei seguenti
elementi:
- la superficie dei locali
- la presenza di combustibili di classe A
- la presenza di combustibili di classe B
- la capacità estinguente dell’estintore
- i diversi coefficienti di calcolo per classe A e B
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LA MANUTENZIONE DEGLI ESTINTORI PORTATILI E CARRELLATINorma UNI 9994 - 1 – 2013 ( In revisione )
La presente norma prescrive i criteri per effettuare il
controllo iniziale, la sorveglianza, il controllo periodico,
la revisione programmata ed il collaudo degli estintori.
Norma UNI 9994 - 1
Termini e definizioni
Azienda di manutenzione:
Azienda organizzata e strutturata che abbia nel proprio
oggetto sociale l’attività di manutenzione di estintori,
dotata di persone
competenti.
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La persona responsabile deve predisporre un programma
di manutenzione,in conformità al prospetto 1 e deve tenere
le registrazioni delle ispezioni eseguite in conformità con
la presente norma e/o con le istruzioni del produttore.
Il mantenimento delle condizioni
di efficienza è di competenza della
persona responsabile.
Solo l’attività di sorveglianza può
essere effettuata dalla persona responsabile.
Norma UNI 9994 - 1
Attività e periodicità della manutenzione
Attività Punto Periodicità massima Circostanza
Controllo iniziale
4.3 Non applicabile Nel controllo iniziale degli estintori
Sorveglianza 4.4 Raccomandata una volta al mese *
Secondo il piano di manutenzione
Controllo Periodico
4.5 Sei mesi - entro la fine del mese di competenza
Durante le visite del manutentore
Revisione Programmata
4.6 Vedi prospetto 2 Durante le visite del manutentore
Collaudo 4.7 Vedi prospetto 2 Durante le visite del manutentore
Manutenzione straordinaria
4.8 Non applicabile In caso di utilizzo o non conformità
Norma UNI 9994 -1
Prospetto 1 - Fasi e periodicità della manutenzione
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Norma UNI 9994 -1
4.3 - Controllo iniziale
Il controllo iniziale consiste in un esame che deve essere
eseguito anche contemporaneamente alla fase di controllo
periodico a cura dell’ azienda
di manutenzione subentrante e
deve prevedere una serie di
accertamenti di seguito elencati:
Norma UNI 9994 -1
4.3 - Controllo iniziale
Verificare che gli estintori non rientrino tra quelli previsti dalla norma al punto 6.
Verificare che le iscrizioni e le marcature siano presenti e leggibili.
Controllare che sia disponibile il libretto di uso e manutenzione rilasciato dal produttore.
Qualora i documenti non siano disponibili , o siano solo parzialmente disponibili il manutentore deve comunicare alla persona responsabile la non conformità rilevata.
L’esito dell’attività di controllo iniziale deve essere comunicato alla persona responsabile.
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Norma UNI 9994 -1
4.4 - Sorveglianza
Che l’estintore sia integro
Che sia presente e segnalato con cartello
Che il cartello sia chiaramente visibile
Che sia immediatamente utilizzabile
Che non sia manomesso
Che le iscrizioni siano leggibili
Che il cartellino di manutenzione sia presente …
Che l’indicatore di pressione sia presente sull’apparecchio...
Che l’estintore portatile non sia collocato a pavimento
Norma UNI 9994 - 1
4.5 - Controllo periodico
Il controllo periodico deve essere eseguito da persona competente.
Consiste in una misura di prevenzione atta a verificare ,con
periodicità massima di 6 mesi (entro la fine del mese di
competenza) l’efficienza degli estintori portatili o carrellati,
tramite l’effettuazione dei seguenti accertamenti:
- Per gli estintori a pressione permanente il controllo dellapressione interna con uno strumento indipendente.
- Per gli estintori a biossido di carbonio il controllo dello stato di carica mediante pesatura.
- Controllo della presenza,del tipo e della carica delle bombole di gas ausiliario per gli estintori pressurizzati con tale sistema
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Norma UNI 9994 – 1
4.5 - Controllo periodicoControllo tramite
pesatura
Controllo con strumento
indipendente
Controllo della carica della bombola
Norma UNI 9994 -1
4.6 - Revisione programmata
La revisione deve essere effettuata da persona competente
Consiste in una serie di interventi tecnici, effettuata con periodicità non maggiore di quella indicata dal prospetto 2tramite l’effettuazione dei seguenti accertamenti:
- esame interno dell’apparecchio
- controllo funzionale di tutte le parti
- controllo dei componenti;pescante,tubi flessibili,ugelli etc.
- sostituzione dei dispositivi di sicurezza se presenti
- sostituzione dell’estinguente (vedi punto 7 UNI 9994.1)
- sostituzione delle guarnizioni
- sostituzione della valvola ( solo per gli estintori a biossido di carbonio )
- rimontaggio dell’estintore in perfetto stato di efficienza
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Norma UNI 9994 -1
4.6 - Revisione programmata
Durante la fase di revisione su tutti gli estintori portatilie carrellati la data della revisione( mese e anno) e la denominazione dell’azienda che l’ha effettuata deve essere riportata sia all’interno che all’esterno dell’estintore.
Ogni 5 anni, durante la fase di revisione degli estintori a biossido di carbonio, portatili e carrellati, la valvola erogatrice deve essere sostituita.
Esempio di marcatura della data di revisione
Norma UNI 9994 -1
4.7 - Collaudo
Consiste in una misura di prevenzione atta a verificare la stabilità del serbatoio o della bombola dell’estintore in quanto facente parte di apparecchi a pressione.L’attività di collaudo deve comportare l’attività di revisione.
In occasione del collaudo di ogni estintore, sia portatile che carrellato,la valvola erogatrice deve essere sostituita.
La data del collaudo deve essere riportata all’interno e all’esterno dell’estintore.
La periodicità del collaudo è stabilita dal prospetto 2
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Estinguente Tipo di estintore Revisione
Mesi - Anni
CollaudoCE / PED
Mesi - Anni
CollaudoPRE / PED
Mesi - Anni
Polvere Tutti 36 14412
72
Biossido di carbonio
Tutti 60 120 120
A base d’acqua Serbatoio in acciaio al carbonio con agente estinguente
premiscelato
24 72 72
A base d’acqua Serbatoio in acciaio al carbonio contenente solo acqua ed
eventuali additivi in cartuccia
48 96 72
A base d’acqua Serbatoio in acciaio inox o lega di alluminio
48 144 72
Idrocarburi alogenati
Tutti 72 144 72
3 6
5 10 10
2 6 6
4 8 6
4 12 6
6 6
Prospetto 2 - Periodicità massima di revisione e collaudo
12
Norma UNI 9994 -1
4.8 - Manutenzione straordinaria
La manutenzione straordinaria si attua durante la vita
dell’estintore ,ogni volta che le operazioni di manutenzione
ordinaria non sono sufficienti a ripristinare le condizioni di
efficienza dell’estintore.
In caso di utilizzo parziale dell’estintore è necessario
sostituire integralmente l’agente estinguente.
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Norma UNI 9994 -1
6 – Estintori per cui non è consentita la manutenzione
Estintori da considerarsi fuori servizio:
- di tipo non approvato ad esclusione degli estintori di classe D
- che presentino segni di corrosione
- che presentino ammaccature sul serbatoio
- sprovvisti delle marcature previste dalla legislazione vigente
- le cui parti di ricambio e gli agenti estinguenti non siano più disponibili
- con marcature e iscrizioni illeggibili e non sostituibili
- che devono essere ritirati dal mercato in conformità a disposizioni vigenti
- estintori per cui non è disponibile il libretto di uso e manutenzione
- che abbiano superato 18 anni di vita
Norma UNI 9994 -1
6 – Estintori per cui non è consentita la manutenzione
Tutti gli estintori d’incendio per i quali non è consentita la
manutenzione devono essere immediatamente messi fuori
servizio e dismessi secondo le norme vigenti.
Sull’estintore deve essere applicata un’etichetta
“estintore fuori servizio ”
Si deve informare la persona
responsabile e riportare la
dizione “ fuori servizio “
sul cartellino di manutenzione
collocato sull’estintore stesso.
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Norma UNI 9994 -1
8 – Cartellino di manutenzione
Ogni estintore in esercizio deve essere dotato di cartellino di manutenzione. Quando viene effettuato per la prima volta il controllo iniziale,il cartellino del precedente manutentore deve essere rimosso e sostituito.
Sul cartellino deve essere riportato:Numero di matricola o altri estremi di identificazione dell’estintoreRagione sociale e indirizzo e altri estremi di identificazione dell’azienda di manutenzione / persona competenteTipo dell’estintoreMassa lorda dell’estintoreCarica effettivaTipo di fase effettuata Data dell’ intervento ( mese / anno )Scadenza del prossimo controllo, ove previsto da specifiche normative (ADR)Sigla o codice di riferimento o punzone identificativo del manutentore
Norma UNI 9994 - 2 - Settembre 2015
Requisiti di conoscenza ,abilità e competenza del tecnico
manutentore di estintori d’incendio
La norma definisce i requisiti di conoscenza,
abilità e competenza relativi all’attività del
tecnico manutentore di estintori d’incendio
ossia della figura professionale che svolge
le attività di manutenzione degli estintori
portatili e carrellati previste dalla norma
UNI 9994 – 1.
-
34
Norma UNI 9994 - 2
Requisiti di conoscenza ,abilità e competenza del tecnico
manutentore di estintori d’incendio
Detti requisiti sono specificati,a partire dai compiti e attività
specifiche identificati, intermini di conoscenza, abilità
e competenza in conformità al quadro europeo delle
qualifiche ( European Qualifications Framework EQF )
e sono espressi in maniera tale da agevolare i processi
di valutazione e convalida dei risultati dell’apprendimento.
Norma UNI 9994 – 2
Conoscenze - Abilità - Competenze
Conoscenze: risultato dell’assimilazione di informazioni
attraverso l’apprendimento.
Abilità: indicano le capacità da applicare per portare
a termine compiti e risolvere problemi e le conoscenze.
Competenze: comprovata capacità di utilizzare
Conoscenze, abilità e capacità personali in situazioni
di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e
personale , esercitabile con un determinato grado
di autonomia e responsabilità.
-
35
Norma UNI 9994- 2 - Termini e definizioni
Tecnico manutentore di estintori d’incendio
Ai fini della presente norma si intende la persona competente
definita nella norma UNI 9994 -1.
Il tecnico manutentore di estintori d’incendio nello svolgere
la sua attività professionale ha il compito di eseguire le
procedure di manutenzione previste dalla UNI 9994-1,dalle
disposizioni legislative vigenti e dalle procedure speciali
raccomandate dal produttore dello specifico estintore oggetto
di manutenzione. Il livello di competenza richiesto al tecnico
manutentore si colloca al livello 2 dell’EQF.
( Quadro Europeo delle qualifiche)
Norma UNI 9994 – 2 - Termini e definizioni
Tecnico manutentore di estintori d’incendio senior
Il tecnico manutentore di estintori d’incendio “ senior ” nello
svolgere la sua attività professionale ,oltre a quanto indicato
nel livello 2 è in grado di comunicare in modo efficace con il
cliente e di proporre in autonomia soluzioni migliorative . Il
tecnico manutentore senior di estintori d’incendio può
effettuare attività di coordinamento di attività di altri tecnici
manutentori di estintori d’incendio. Il livello di competenze
richiesto al tecnico manutentore di estintori senior si colloca
al livello 3 dell’EQF ( Quadro Europeo delle qualifiche )
-
36
Vedi prospetto numero
Compiti del manutentore Tecnico Tecnico Senior
2 Eseguire i controlli visivi,di integrità e documentali
Si Si
3 Eseguire i controlli strumentali Si Si
4 Eseguire la sostituzione degli agenti estinguenti
Si Si
5 Eseguire il controllo idrostatico Si Si
6 Eseguire le registrazioni delle attività svolte ,su supporto cartaceo o elettronico
Si Si
7 Relazionarsi con il cliente in merito alle attività di controllo e manutenzione eseguita
No Si
8 Coordinamento e controllo dell’attività di manutenzione
No Si
1 - Compiti e attività specifiche della figura professionale del tecnico
RETI IDRANTI
Norma UNI 10779 - 2014
- Progettazione
- Installazione
- Esercizio
-
37
Le tipologie di reti idrantiNorma UNI 10779 - Progettazione-Installazione- Esercizio
In relazione alle caratteristiche delle attività da proteggere,
le reti idranti si distinguono in reti idranti ordinarie e reti
idranti all’aperto.
1 - Reti idranti ordinarie
Le reti idranti ordinarie sono
destinate alla protezione di
attività ubicate all’interno di
edifici e sono caratterizzate
dall’essere permanentemente
in pressione d’acqua.
Norma UNI 10779
2 - Reti idranti all’aperto
Le reti idranti all’aperto sono destinate alla protezione di
attività ubicate all’aperto e possono essere costruite con
reti di tubazioni permanentemente in pressione d’acqua
oppure con reti di tubazioni
a secco , per la realizzazione
delle quali devono essere
prese in considerazione la
norma UNI 10779 e la norma
UNI / TS 11559 - 2014
-
38
Norma UNI 10779Tutti i componenti di una rete idranti sono costruiti in conformità alle specifiche norme tecniche di riferimento.
UNI EN 14384
UNI EN 14339
UNI EN 671/1
UNI EN 671/2
UNI 10779
UNI EN 14540/DN45UNI 9487/DN70
UNI 11423/DN 70
Norma UNI 10779
Cassetta a corredo degli idranti soprasuolo e sottosuolo
6.4.1. e 6.4.2.
Per ciascun idrante deve essere prevista ,secondo la necessità
di utilizzo, una o più tubazioni flessibili DN 70 a norma UNI
9487 complete di raccordi UNI 804, lancia erogatrice
conforme alla norma UNI 11423 e chiavi di manovra
indispensabili all’ uso dell’ idrante.
Per gli idranti sottosuolo i dispositiviper l’uso dello stesso sono, il collo dicigno e l’apposita chiave di manovra.
Tali dotazioni devono essere ubicate in prossimità degli idranti in appositecassette dotate di sella di sostegno,conservate in una o più postazioni
individuate da apposita segnaletica.
-
39
Norma UNI 10779
Tubazioni flessibili DN 45
Devono essere conformi alla norma UNI EN 14540
La lunghezza della tubazione
è di 20 metri.
Ai fini della raggiungibilità
dell’area protetta si potrà
installare una tubazione
flessibile di 25 metri.77
Rubinetto UNI 45PN 16 filettaturaISO 7-1 - 1994
Raccordo VV. F. UNI 45
non a norma
Raccordo UNI 45 a norma UNI 804
78
Norma UNI 10779
-
40
Norma UNI 10779
Le lance UNI 45
Possono essere a leva oppure a rotazione
La norma di riferimento è la UNI EN 671 – 2
Ogni idrante a muro ed ogni naspo antincendio sono caratterizzati da un coefficiente di efflusso K minimo in funzione della pressione P
(espressa in MPa) e del diametro dell’ugello. Questi dati sono necessari per il calcolo della portata Q (espressa in litri al minuto)
La formula che fornisce la portata Q data la pressione P è la seguente:
Q = K V 10 P
Norma UNI 10779
-
41
Norma UNI 10779
Idranti a muro
Gli idranti a muro devono essere conformi alla norma UNI EN
671 – 2 e le attrezzature devono essere permanentemente
collegate alla valvola di intercettazione.
Norma UNI EN 671 – 2
Introduzione :
i requisiti della presente norma
sono stati definiti per assicurare
che un idrante a muro possa essere
utilizzato efficacemente da un solo
operatore.
Tubazione avvolta in doppio collegata al rubinetto ed alla lancia
Corretto posizionamento della valvola all’interno della cassetta previsto dalla norma UNI EN 671.2 edizione 2012
Fori ai lati della cassetta
Esempio di corretto posizionamento
della valvola all’interno della cassetta
Foro sul retro della cassettaSconsigliato per motivi relativi al corretto posizionamento delle attrezzature all’interno della cassetta.
-
42
Norma UNI 10779
Massima pressione di esercizio (8.3.2.)
La pressione di esercizio,misurata al punto di connessione
degli apparecchi erogatori,non deve essere maggiore di
0,7 MPa per le reti idranti che utilizzano idranti a muro.
Nel caso si utilizzino naspi come
apparecchi erogatori, il valore
massimo è elevato a 1,0 MPa.
Riduttore
LA MANUTENZIONE DEI COMPONENTIDELLE RETI IDRANTI
Norma UNI EN 671.3Manutenzione dei naspi antincendio con tubazioni semirigide e idranti a muro con tubazioni flessibiliNorma UNI 10779
Reti idranti - progettazione installazione ed esercizio.
Norma UNI EN 12845
Sistemi automatici a sprinkler progettazione , installazione e manutenzione.
84
-
43
La manutenzione dei componenti delle reti idranti
Norme tecniche di riferimento
Norma UNI /TS 11559 - 2014Reti idranti all’aperto- Manutenzione delle reti idranti a secco
Per la manutenzione di tali reti
dovranno essere eseguite le
specifiche operazioni indicate
dalla norma UNI / TS 11559
Controllosemestrale
di tutti icomponenti della rete
idranti
-
44
Controllo semestrale degli idranti a muro
Bisogna controllare che :
- sia accessibile
- senza danni e perdite
- istruzioni leggibili e chiare
- opportunamente segnalata
- controllo visivo della tubazione e in caso di difetti va sostituita o collaudata alla massimapressione.
- manovrabilità della lancia
- ripristino del sigillo 87
Controllo semestrale dei naspi antincendio
Bisogna controllare che :
- legature adeguate
- le bobine devono ruotare
- valvola di intercettazione..
- tubazione di alimentazione..
- portelli della cassetta..
- lancia ,tipo e manovrabilità
- pronto all’uso
- ripristino del sigillo
88
-
45
Controllo semestrale delle cassette a corredo degli
idranti soprasuolo e sottosuolo
Bisogna controllare che :
- sia accessibile
- senza danni
- istruzioni leggibili
- opportunamente segnalata
- portello della cassetta..
- manovrabilità della lancia
- chiave di manovra
- controllo visivo della tubazione e in caso di difetti va sostituita o collaudata.
Controllo semestrale degli attacchi autopompa
Bisogna controllare che:
- accertamento dellamanovrabilità delle valvole
- controllo della tenuta della valvola di ritegno
- lasciare la valvola principale di intercettazione aperta
- segnaletica adeguata
- che le bocche di uscita dell’acqua siano protetteda tappi
90
A che serve il cartello messo in questa posizione ?
-
46
Controllo semestrale degli attacchi autopompa
Per verificare periodicamente la corretta funzionalità
degli attacchi per autopompa bisogna controllare:
Per gli attacchi montati su linea di derivazione bisogna controllare chenon ci sia uscita di acqua
Per gli attacchi montati su linea di mandata bisogna controllare che l’acqua esca
91
Controllo semestrale degli idranti soprasuolo e sottosuolo
Bisogna controllare che :
- manovrabilità della valvoladi apertura e chiusura
- facilità di apertura dei tappi
- verifica del sistema antigelose presente
- segnaletica adeguata
92
-
47
93
Controllo annuale
Comprende tutte le operazioni di controllo effettuate sulle
attrezzature nel corso del primo semestre :
In aggiunta:
verificare in ogni singola postazione
che il getto dell’acqua sia costante
e sufficiente mediante l’uso di
indicatori di flusso.
Controllo annuale
Tutte le tubazioni flessibili e semirigide degli idranti a muro e dei naspi ed anche quelle presentinelle cassette a corredo degli idranti soprasuolo e sottosuolo devono essere sottoposte allapressione di rete per verificare la loro integrità.
94Controllo pneumatico delle manichette ( Max 7 bar )
-
48
Controllo periodico di tutte le tubazioni
Ogni 5 anni tutte le tubazioni flessibili e semirigide
devono essere sottoposte a prova idrostatica alla
pressione di 1,2 MPa
95Collaudo idrostatico e asciugatura
delle manichetteKit asciugatura
manichette
Norma UNI 10779
Esercizio e verifica dell’ impianto
L’ utente è responsabile del mantenimento delle condizioni
di efficienza dell’ impianto, che rimangono sotto la sua
responsabilità anche esistendo il servizio di ispezione
periodica.
Spetta al manutentore di rendere edotto l’ utente sulla
condizione dell’impianto con apposita comunicazione scritta
affinchè l’ utente consapevolmente possa
attendere alla messa in efficienza
dell’impianto.
-
49
SISTEMI AUTOMATICI A SPRINKLERNorma UNI EN 12845 - 2015
Installazioni fisse antincendio – Sistemi automatici a sprinkler
Progettazione,installazione e manutenzione
Norma UNI EN 12845
Programma di ispezione e di controllo dell’ utente
L’ installatore deve supportare l’ utente con una
documentazione relativa alle procedure di ispezione
e controllo dell’ impianto.
IL programma deve comprendere le istruzioni sulle azioni da
intraprendere per quanto concerne i guasti, il funzionamento
dell’impianto, con particolare attenzione alla procedura per
l’azionamento manuale di
emergenza delle pompe
ed i dettagli del controllo
periodico settimanale.
-
50
Controllo periodico settimanale - controlli (controllo e registrazione livelli e pressioni)- prova di allarme della campana idraulica- prova di avviamento automatico della pompa- prova di riavvio del motore diesel- prova impianti di riscaldamento localizzati
Controllo periodico mensile- Controllo livello e densità dell’elettrolito
Norma UNI EN 12845
Programma di ispezione e di controllo dell’ utente
Norma UNI EN 12845
Programma di assistenza e manutenzione
Controllo periodico trimestrale- revisione del livello di pericolo- tubazioni e sostegni delle tubazioni- alimentazione elettrica secondaria ( generatori esistenti )- valvole di intercettazione- flussostati- ricambiControllo periodico semestrale- valvole di allarme a secco- collegamento di riporto allarmi
-
51
Norma UNI EN 12845
Programma di assistenza e manutenzione
Controllo periodico annuale
- prova di portata della pompa automatica- prova di mancato avviamento del motore diesel- valvole a galleggiante nei serbatoi di accumulo- camere di aspirazione e filtri per la pompa
Norma UNI EN 12845
Programma di assistenza e manutenzione
Controllo periodico triennale
- serbatoi di accumulo ed a pressione- valvole di intercettazione dell’alimentazione idrica- valvole di allarme e di non ritorno
Controllo periodico decennale- riserve idriche
-
52
LOCALI POMPE ANTINCENDI0Norma UNI 11292 - 2019
Locali destinati ad ospitare
gruppi di pompaggio
antincendio
103
Norma UNI 11292
La norma specifica i
requisiti costruttivi
e funzionali minimi
da soddisfare nella
realizzazione di locali
tecnici destinati ad
ospitare gruppi di
pompaggio per
l’ alimentazione
idrica di impianti
antincendio. 104
-
53
Norma UNI 11292
Ubicazione dei locali
- fuori terra
- interrati
Accesso ai locali
- accesso per gli operatori
- accesso per le macchine
Caratteristiche dei locali
- tipologia costruttiva
- pavimentazione
- aerazione
Norma UNI 11292
Caratteristiche funzionali
Alimentazione elettrica – impianti elettrici – illuminazione –drenaggi – riscaldamento – scarico fumi – estintori
Locali esistenti
L’appendice A della norma può essere applicata ai locali esistenti in caso di “modifica sostanziale” del locale delle unità di pompaggio.
Alimentazione dei motori
Serbatoi – sistema di riempimento – sfiato del serbatoio
-
54
SISTEMI A SCHIUMANorma UNI EN 13565 - 1 – 2008
Requisiti e metodi di prova per componenti
La norma stabilisce i requisiti per i materiali,
la costruzione , le prestazioni di
componenti dei sistemi fissi
di estinzione incendi che
utilizzano liquidi
schiumogeni
Sistemi a schiuma
Norma UNI EN 13565 - 2 – 2009
Progettazione, costruzione e manutenzione
La norma specifica i requisiti e descrive i metodi per la
progettazione, installazione, prova
e manutenzione di sistemi di
estinzione a schiuma a bassa,
media e alta espansione.
-
55
Sistemi a schiuma
Norma UNI EN 13565 – 2
La manutenzione
Per garantire l’efficienza ed il corretto funzionamento
dei sistemi a schiuma antincendio si rendono necessari
regolari controlli ed interventi di manutenzione.
L’utilizzatore deve designare una persona responsabile
ed un suo sostituto che si attengano alle istruzioni
d’uso e manutenzione indicate dall’installatore e, sulla
base della legislazione vigente eseguano le ispezioni di
seguito riportate.
Sistemi a schiuma
Norma UNI EN 13565 – 2
Ispezioni
Ispezioni settimanali
Punto 11.3.2.1 della norma: elenco di operazioni che può
effettuare l’utilizzatore dell’impianto con personale che ha
ricevuto adeguate istruzioni.
Ispezioni mensili
Punto 11.3.2.2 della norma:
elenco di operazioni che può effettuare
l’utilizzatore dell’impianto con personale
che ha ricevuto adeguate istruzioni.
-
56
Sistemi a schiuma
Norma UNI EN 13565 – 2
Ispezioni
Ispezioni semestrali
Punto 11.3.2.3 della norma: elenco di operazioni che deve
effettuare una ditta di manutenzione con personale esperto
di sistemi a schiuma.
Ispezioni annuali
Punto 11.3.2.4 della norma: elenco di operazioni che deve
effettuare una ditta di manutenzione con personale esperto
di sistemi a schiuma.
Sistemi a schiuma
Liquidi schiumogeni
Norma UNI EN 1568 -1-2-3-4- 2018
- Liquidi schiumogeni concentrati
a bassa espansione ( UNI EN 1568 - 3 e 4)
- Liquidi schiumogeni concentrati
a media espansione (UNI EN 1568 - 1)
- Liquidi schiumogeni concentrati
ad alta espansione ( UNI EN 1568 - 2)
-
57
LE PORTE TAGLIAFUOCO
Leggi e norme
tecniche di
riferimento
113
Norma UNI 9723 - 1990 : Resistenza al fuoco di porte e altri elementi di chiusura.
Decreto Ministeriale del 14 dicembre 1993
Classificazione di resistenza al fuoco ed omologazione di porte e altri elementi di chiusura. Questo decreto ha recepito la norma UNI 9723.
Norma UNI EN 1634 - 1- 2001: prove di resistenza al fuoco per porte ed altri elementi di chiusura.
Decreto Ministeriale del 21 giugno 2004
Classificazione di resistenza al fuoco ed omologazione di porte e altri elementi di chiusura. Questo decreto ha recepito la norma UNI EN 1634.1 e consente di poter eseguire le prove di resistenza al fuoco anche secondo la norma UNI 9723 fino all’entrata in vigore dell’obbligo della marcatura CE.
-
58
Norma UNI EN 16034 - 2014
Caratteristiche di resistenza al fuoco e/o controllo del fumo.
Questa nuova norma, tra le altre cose introduce l’obbligo
della marcatura CE.
Decreto del Ministero Dell’interno 3 novembre 2004
Disposizioni relative all'installazione ed alla manutenzione dei dispositivi per l'apertura delle porte installate lungo le vie di esodo, relativamente alla sicurezza in caso d'incendio.
I dispositivi di apertura non muniti di marcatura CE dovevano essere sostituiti, in base al presente decreto entro il 18 febbraio 2011.
Decreto 6 dicembre 2011
Questo decreto modifica due articoli del decreto
3 novembre 2004 spostando di fatto la scadenza
della sostituzione dei dispositivi non marcati CE
al 18 febbraio 2013 ( e poi ?)
E poi non è uscita nessuna proroga!
-
59
Norma UNI 11473 - 1 - 2013
Porte e finestre apribili resistenti al fuoco e/o per il controllo della dispersione di fumo. Requisiti per l’erogazione del servizio di posa in opera e manutenzione.
Norma UNI 11473 - 2 - 2014
Porte e finestre apribili resistenti al fuoco e/o per il controllo della dispersione di fumo. Requisiti dell’organizzazione che eroga il servizio di posa in opera e manutenzione.
Norma UNI 11473 - 3 - 2014
Porte e finestre apribili resistenti al fuoco e/o per il controllo della dispersione di fumo. Requisiti di conoscenza, abilità e competenza dell’installatore e del manutentore.
La norma di installazione e manutenzione
Norma UNI 11473 - 1 - 2013
La norma descrive i requisiti per la erogazione del servizio di posa in opera e manutenzione periodica delle porte e finestre apribili resistenti al fuoco.
Corsi di formazione per installatori Corsi di formazione per manutentori
-
60
La figura dell’installatore
Persona fisica o giuridica che provvede all'installazione dellaporta e dei suoi componenti. Per fare questo egli si deve attenere a quanto indicato al punto 6 della normaUNI 11473-1
Deve organizzare e gestire il servizio secondo quanto previsto dalla norma UNI 11473 – 2
Deve essere in possesso dei requisiti di conoscenza,abilità e competenza richiesti dalla norma UNI 11473 - 3
La figura dell’installatore
L’ installatore deve rilasciare al termine dei lavori il
documento di corretta installazione
firmato di suo pugno per presa di
responsabilità del lavoro eseguito.
Questo documento interessa anche
al manutentore che in seguito
dovrà formulare il contratto di
manutenzione.
Questo adempimento è previsto
dalla norma UNI 11473-1120
-
61
La figura del manutentore
121
Persona fisica o giuridica incaricata della manutenzione della
porta installata, comprendente tutte le operazioni necessarie
per mantenere il funzionamento previsto dal sistema costituito
dalla porta e dai relativi componenti
per l’intero ciclo di vita della porta
resistente al fuoco. Per fare questo
deve essere in possesso dei requisiti
di conoscenza,abilità e competenza
richiesti dalla norma UNI 11473 – 3
Norma UNI 11473 -1
Le fasi della manutenzione
- presa in carico
- sorveglianza
- controllo periodico
- manutenzione ordinaria
- manutenzione straordinaria
-
62
Punto Attività Frequenza Circostanza Documenti Operazioni
7.5 Presa in carico Non Applicabile
Alla firma del contratto o come operazione preliminare alla 1°visita di controllo periodico
Verbale di registrazione della presa in carico
Verifiche
7.6 Sorveglianza
In relazione al Documento Valutazione dei Rischi dell'attività
Secondo il piano di manutenzione redatto dal responsabile dell'attività
Registrazione di avvenuta sorveglianza e delle eventuali anomalie riscontrate
Controllo visivo
7.7Controllo periodico
Almeno 2 volte l'anno con cadenza semestrale
Durante le uscite del manutentore, come da programmazione (vedere punto 7.3)
Compilazione del rapporto di intervento ed aggiornamento del cartellino
Interventi tecnici
7.2.1Manutenzione ordinaria
Occasionale in caso di lievi anomalie riscontrate
Secondo esigenza per riparazioni definite manutenzione ordinaria
Compilazione del rapporto di intervento
Interventi tecnici
Manutenzione straordinaria
Occasionale in caso di non conformità rilevate
Secondo esigenza per riparazioni definite manutenzione straordinaria
Compilazione del rapporto di intervento
Interventi tecnici
GLI IMPIANTI DI RIVELAZIONE
AUTOMATICA D’INCENDIOLeggi e norme tecniche di riferimento
Norma UNI 9795 – 2013 - Sistemi fissi automatici di rivelazione
e di segnalazione allarme d’incendio. Progettazione,installazione ed esercizio
Norma UNI 11224 – 2011 - Controllo iniziale e manutenzione
dei sistemi di rivelazione incendio.
Norma UNI 11497 – 2013 - Progettazione,installazione ed eserciziodei rivelatori autonomi di fumo trattati dalla norma UNI EN 14604
Norme EN 54 - norme relative ai requisiti dei prodotti.
- Decreto Ministeriale 10 marzo 1998
- Decreto 20 DICEMBRE 2012
- Decreto 3 agosto 2015
-
63
Gli impianti di rivelazione automatica d’ incendio
Norma UNI 9795
La norma si applica ai sistemi destinati ad
essere installati nei fabbricati civili ed
industriali indipendentemente dalla
destinazione d’uso.
Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di
rivelazione incendi
Norma UNI 11224 - 2011 ( in revisione )
La norma descrive le procedure per il controllo iniziale
la sorveglianza e il controllo periodico, la manutenzione
e la revisione dei sistemi di rivelazione automatica
di incendio.
E’ applicabile anche dove il sistema di rivelazione incendi
sia impiegato per attivare un sistema di estinzione
automatica o attuare dispositivi di sicurezza antincendio.
La presente norma si applica sia ai nuovi sistemi sia
a quelli esistenti. 126
-
64
Norma UNI 11224 - Documenti da produrre
Ogni tipo di intervento effettuato nelle fasi di:
controllo iniziale, sorveglianza, controllo periodico,
manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria
e revisione del sistema deve trovare riscontro in un
documento che a sua volta
deve essere riportato sul
registro delle manutenzioni.
Il prospetto n°2 della norma
chiarisce meglio la tipologia
dei documenti da produrre.
Norma UNI 11224
Fasi e periodicità della manutenzione
Controllo iniziale
- prima della consegna di un nuovo sistema o nella presa
in carico di un sistema in manutenzione
Sorveglianza ( Utente )
- almeno ogni 30 giorni
- secondo il piano di manutenzione
programmata fornito dal responsabile del sistema
128
-
65
Norma UNI 11224
Fasi e periodicità della manutenzione
Controllo periodico
- almeno ogni sei mesi
- secondo il piano di manutenzione
programmata fornito dal responsabile del sistema
Manutenzione ordinaria
- occasionale
- secondo esigenza per riparazioni di lieve entità
129
Norma UNI 11224
Fasi e periodicità della manutenzione
Manutenzione straordinaria
- occasionale
- secondo esigenza per riparazioni di particolare
importanza
Revisione del sistema
- almeno ogni 10 anni
- secondo indicazioni legislative e normative e delle
istruzioni dei costruttori delle apparecchiature
130
-
66
GLI IMPIANTI ANTINCENDIO ADESTINGUENTI GASSOSI
Norme tecniche di riferimento
Norma UNI EN 15004 - 1- Sistemi ad estinguenti gassosi.Progettazione, installazione e manutenzione
Norma UNI EN 15004 - 2/10 - Norme relative alle diversetipologie di estinguenti gassosi
Norma UNI EN 12094 - 1/16 Norme relative alle caratteristiche di costruzione e di prova dei componenti degli impianti a gas
DPR 27 gennaio 2012 n. 43Impianti antincendio ad estinguenti gassosi
La manutenzione
Norma UNI 11280 - 2012
- La norma specifica le procedure per effettuare il controllo iniziale e la manutenzione dei sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi.
-
67
Impianti antincendio ad estinguenti gassosi
Norma UNI 11280
Le fasi della manutenzione sono:
- Controllo iniziale- Sorveglianza- Controllo periodico- Manutenzione ordinaria- Manutenzione straordinaria- Revisione programmata
Impianti antincendio ad estinguenti gassosi
Controllo iniziale
Periodicità- Va eseguito nella presa
in carico di un sistema inmanutenzione.
Documentazione- Documento recante le
istruzioni operativeriguardanti l’uso e lamanutenzione dell’impianto.
Operazioni minime- Vedere appendice A della
norma
-
68
Impianti antincendio ad estinguenti gassosi
Sorveglianza
Periodicità- Almeno con frequenza
mensile (utente)
Documentazione- Registro dell’avvenuto
controllo e dello statodell’impianto da parte delresponsabile su un registroo su un sistema informatico
Operazioni minime- Vedere appendice A della
norma
Impianti antincendio ad estinguenti gassosi
Controllo periodico
Periodicità- Almeno due volte l’anno con
scadenza semestrale
Documentazione- Registrazione sul registro
del documento redatto dalmanutentore attestante l’attività svolta
Operazioni minime- Vedere appendice Adella norma
-
69
Impianti antincendio ad estinguenti gassosi
Manutenzione ordinaria
Periodicità- Occasionale
Documentazione- Registrazione sul registro
del documento redatto dal manutentore attestante l’attività svolta
Impianti antincendio ad estinguenti gassosi
Manutenzione straordinaria
Periodicità- Occasionale
Documentazione- Registrazione sul registro
del documento redatto dal manutentoreattestante l’attività svolta
-
70
Impianti antincendio ad estinguenti gassosi
Revisione programmata
Periodicità- Ogni 10 anni
Circostanza- Secondo indicazioni normative e legislative in funzione
delle indicazioni del produttore e/o della norma
Documentazione- Registrazione sul registro del documento redatto dal
manutentore attestante l’attività svolta
Operazioni minime- Vedere appendice A della norma
D.P.R. 146/2018 - gas effetto serra
E’ entrato in vigore il 24 gennaio 2019 , recepisce il
regolamento UE 517/2014 e va ad abrogare il DPR 43/2012
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Obbligo di certificazione
Le Persone e le imprese che operano sugli impianti fissi di protezione antincendio ed estintori che contengono FGAS devono essere inpossesso di un certificatorilasciato da un organismo di certificazione designato dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
HFC - 227 ea
HFC - 125
HFC - 23
Certificazione della Persona
Parte pratica
Nell’allegato del Regolamento 304/2008 con la lettera P
nella colonna “Tipo di prova” sono indicate le prove
che il candidato dovrà eseguire
avendo a disposizione il materiale,
le attrezzature,le apparecchiature
e gli strumenti necessari.
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Certificazione della Persona
Parte teorica
La prova teorica ,indicata nell’allegato del Regolamento
consiste in 15 domande a risposta multipla
Certificazione dell’impresa
L’ impresa deve avere predisposto un
Piano della Qualità atto a dimostrare i
seguenti requisiti:
Impiego di personale certificato in numero sufficiente da
coprire il volume delle attività oggetto della certificazione.
Disponibilità ,per il personale impiegato nelle attività per
cui è richiesta la certificazione , degli strumenti e delle
procedure necessarie al loro svolgimento.
Piano
della
Qualità
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UNI CEN/TS 14972-2011Installazioni fisse antincendioSistemi ad acqua nebulizzataProgettazione ed installazione.
NFPA 750-2015Standard on water mist fireprotection systems.
Standard di approvazione emessidalle compagnie assicurative(es: Factory Mutual )
Riferimenti normativi
GLI IMPIANTI DI SPEGNIMENTO AD
ACQUA NEBULIZZATA ( WATERMIST )
DPR 27 gennaio 2012 n. 43
I sistemi watermist utilizzano come agente estinguente acqua nebulizzata e presentano alcuni vantaggi rispetto ai sistemi tradizionali, tra cui:
- Minore richiesta di acqua
-Tubazioni di dimensioni ridotte
- Rapidità di installazione
Impianti di spegnimento ad acqua nebulizzata
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Principi di funzionamento
Elevato assorbimento di calore dalla fiamma
“Wetting” superficiale del combustibile
Spray interagisce direttamente con la fiamma.
Riduzione dell’ossigeno mediante il vapore
La ridotta massa delle goccioline favorisce la permanenza in sospensione e l’azione nelle zone più remote e non direttamente esposte all’erogazione.
Il vapore acqueo e le goccioline attenuano la potenza termica trasmessa per irraggiamento dall’incendio.
Impianti di spegnimento ad acqua nebulizzata
Applicazioni tipiche
- Sale macchine,parcheggi sotterranei (incendi di idrocarburi liquidi)
- Macchine rotative
- Uffici,musei e archivi
- Piccoli magazzini supermercati (classificabili come OH3 secondo UNI EN 12845)
- Tunnel cavi e CED
- Friggitrici del tipo “ deep fat fryers ”
- Trasformatori
- Tunnel stradali
Impianti di spegnimento ad acqua nebulizzata
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Parti dell’impianto
Gruppo di pressurizzazione
LLinea di distribuzione Ugelli erogatori
Impianti di spegnimento ad acqua nebulizzata
Tipologie di gruppi di pressurizzazione (alta pressione)
Pompe ( di tipo a pistoni ), sia elettropompe che motopompe.
Pompa pneumatica (alimentata da aria o azoto compressi inbombole)
Bombole ad alta pressione
Pressioni di esercizio: 80 - 100 bar
Impianti di spegnimento ad acqua nebulizzata
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DPR 27 gennaio 2012 n. 43
Tipologie di gruppi di pressurizzazione (bassa pressione)
Gruppo Low Pressurecon pompa centrifuga
di tipo tradizionale
Pressioni di esercizio: fino a 15 bar
Impianti di spegnimento ad acqua nebulizzata
DPR 27 gennaio 2012 n. 43
Tipologie di ugelli
La scarica di agente estinguente è attivata
da un sistema di rivelazione incendi
La scarica è attivata dalla rottura del bulbo
termosensibile presente sull’ugello
Ugello aperto HIGH PRESSURE Ugello chiuso HIGH PRESSURE
Impianti di spegnimento ad acqua nebulizzata
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Tipologie di ugelli
Ugello aperto LOW PRESSUREUgello chiuso LOW PRESSURE
La scarica di agente estinguente è attivata
da un sistema di rivelazione incendi
La scarica è attivata dalla rottura del bulbo
termosensibile presente sull’ugello
Impianti di spegnimento ad acqua nebulizzata
La manutenzione deve essere in accordo con il manuale di
progettazione ed installazione del produttore. La manutenzione
deve essere effettuata al minimo una volta all’anno, in accordo
con le istruzioni del produttore e da parte di un’azienda
autorizzata dal produttore.
L’installatore deve fornire all’utente un programma di controllo del
sistema e dei componenti in accordo con il manuale di progettazione
ed installazione del produttore. Il programma deve includere le
istruzioni sulle azioni da svolgere in seguito a guasti.
Anche i requisiti pertinenti della UNI EN 12845 (impianti sprinkler)ed UNI EN 15004 (impianti ad estinguenti gassosi ) devono essererispettati.
Impianti di spegnimento ad acqua nebulizzata
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GLI EVACUATORI DI FUMO E CALORENorme tecniche di riferimento per la costruzione
Norma UNI 9494 - 1-2 -2017
Progettazione e installazione dei sistemi di evacuazione
naturale e forzata di fumo e calore.
Norme UNI EN 12101- 1/10
Specifiche tecniche per componenti sistemi di evacuazione
fumo e calore ( ENFC - EFFC - barriere - attuatori - alimentazioni
- linee di collegamento)
Evacuatori di fumo e calore
Leggi e norme tecniche di riferimento per la manutenzione
- Decreto Ministeriale 10 marzo 1998
- Norma UNI 9494 - 3 - 2014
Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di evacuazione di fumo e calore.
La norma descrive le procedure per il controllo iniziale ,la
sorveglianza, il controllo periodico
e la manutenzione dei sistemi di
evacuazione di fumo e calore.
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Fase Periodicità Circostanza
Controllo iniziale
1 Occasionale Alla consegna di un sistema nuovo
Al momento della presa in carico
Sorveglianza 2 Continua Secondo il piano di sorveglianza programmata
Controllo periodico
3 Almeno ogni
6 mesi
Secondo il piano di manutenzione programmata
Manutenzione
ordinaria
4 Occasionale Secondo le istruzioni contenute nel manuale del sistema
Manutenzione straordinaria
5 Occasionale
( variabile )
Nel caso di necessità di ripristino di stati di anomalia o di guasto importante
Evacuatori di fumo e calore
Prospetto 1 Fasi e periodicità dei controlli e della manutenzione
LA SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA
Nell’ambito della prevenzione uno spazio importante lo
occupa la segnaletica di sicurezza che nel Decreto Legislativo
9 aprile 2008 n°81 è regolamentata da 4 articoli e da 9
allegati.
Articolo 161 - campo di applicazione
Articolo 162 - definizioni
Articolo 163 - obblighi del datore di lavoro
Articolo 164 - informazione e formazione
Allegati - 24-25-26-27-28-29-30-31-32 158
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Ogni giorno vengono installati migliaia di cartelli.
Molti sono sbagliati e non rispondenti alle norme
tecniche ed alle leggi vigenti.
Siamo in grado di riconoscerli ?
159
La segnaletica di sicurezza
c
La segnaletica di sicurezza è lo strumento più efficace per
dare informazioni continue sul luogo di lavoro.
Scegliere, posizionare e decidere il pittogramma o il
testo da utilizzare sono operazioni importanti che
devono essere svolte con la massima cura e attenzione.
Per fare questo, è indispensabile che il personale addetto
a svolgere queste mansioni sia adeguatamente formato.
Riferimenti Legislativi e normativi :
- D. Lgs. 81/2008 - Articoli 161/164 e successivi allegati- Norme UNI pertinenti la segnaletica- Norma UNI EN ISO 7010 – 2017- Circolare del ministero del lavoro del 16.7.2013
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Impianti di illuminazione di sicurezza degli edifici
Norma UNI CEI 11222 - 2013
La norma specifica le procedure per effettuare le verifiche
e la manutenzione periodica.
Norma UNI EN 1838 - 2013
La norma definisce i requisiti illuminotecnici dei sistemi di
illuminazione di emergenza
Apparecchi per
segnalare
Visibilità in
metri
Apparecchi per illuminare
Flusso in lumen
Servizi per i sistemi di sicurezza antincendio
e i sistemi di sicurezza
Norma UNI CEI EN 16763 – 2017
La norma specifica i requisiti minimi per la fornitura dei
servizi così come le competenze ,conoscenze e abilità
delle figure professionali relative alla progettazione,
pianificazione, installazione, collaudo, verifica, gestione
e manutenzione dei sistemi antincendio e/o sistemi di
sicurezza.
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www.associazionemaia.org
Via G.B.Vico 29 – 20010 Cornaredo (MI)
Tel. 02. 93563062 Fax 02. 93562617
Autore G. Macchi – Riproduzione vietata anche in modo parziale senza il consenso scritto dell’Associazione M. A. I. A.