Prontuario degli alimenti per il Suino

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92 schede per valutare le materie prime . I fabisogni e il razionamento. Alimentazione, benessere e ambiente. Sistema qualità e produzioni biologiche

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IX

Prologo alla II edizione

Parte 1 - aLIMeNtaZIONe e NUtrIZIONe

1. acidificanti

1.1 Acidificanti: note generali 1.2 Potere o capacità tampone1.3 Caratteristiche degli acidificanti1.4 Acido butirrico e derivati1.5 Derivati della metionina ad azione acidificante1.6 Modalità di utilizzo degli acidi

2. acqua di bevanda

2.1 Qualità dell’acqua 2.2 Disponibilità idrica2.3 Fabbisogni idrici2.4 Contaminazione del sistema d’abbeveraggio o della distribuzione di broda

3. additivi e coadiuvanti tecnologici

3.1 Acido benzoico3.2 Aglio in polvere3.3 Bentonite3.4 Calcio e sodio propionato3.5 L-carnitina3.6 Colostro polvere3.7 Frutto oligosaccaridi (FOS)3.8 Inulina3.9 Mannanoligosaccaridi (MOS)3.10 Olio di fegato di merluzzo 3.11 Pediococcus acidilactici3.12 Potassio diformato3.13 Sepiolite3.14 Silimarina3.15 Tannini3.16 Umami 3.17 Yucca shidigera estratto3.18 Zeoliti

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4. aminoacidi

4.1 Aminoacidi limitanti e proteina ideale4.2 Digeribilità, assorbimento e biodisponibilità degli aminoacidi4.3 Aminoacidi e formulazione dei mangimi4.4 Aminoacidi di produzione industriale 4.5 Livello di aminoacidi raccomandati per suini4.6 Aminoacidi ramificati 4.7 Glutamina

5. appetibilizzanti

5.1 Aromi5.2 Intensificatori5.3 Potenziatori5.4 Dolcificanti5.5 Ruoli e vantaggi nell’utilizzo degli appetibilizzanti5.6 Legislazione CE concernente l’utilizzo delle sostanze aromatiche e aperitive

6. enzimi

6.1 Biochimica degli enzimi6.2 Fitasi

7. esempi di formulazione

8. Fabbisogni nutrizionali

8.1 Fabbisogni energetici 8.2 Fabbisogni proteici 8.3 Fabbisogni in fibra 8.4 Fabbisogni minerali e vitaminici 8.5 Fabbisogni nutritivi secondo ITP (Institut Technique du Porc)8.6 Fabbisogni nutritivi secondo NRC (National Research Council)8.8 Norme raccomandate per la formulazione di mangimi per suini in Italia

9. Fabbisogni nutritivi di alcuni ibridi commerciali

10. Granulometria del mangime

10.1 Prensione, masticazione, deglutizione degli alimenti e transito intestinale10.2 Granulometria e disturbi digestivi10.3 Granulometria e digeribilità10.4 Granulometria e performance produttive10.5 Granulometria e cannibalismo10.6 Granulometria e contrasti tecnologici

11. Micotossine

11.1 Micotossine, cenni generali 11.2 Effetti generali delle micotossine sulla salute dei suini11.3 Effetti delle micotossine sui parametri produttivi e riproduttivi dei suini11.4 Principali micotossine11.5 Residui di micotossine nella carne suina e prodotti derivati11.6 Cenni sul controllo delle micotossine negli alimenti e nei mangimi

X

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XI

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11.7 Cenni di prevenzione nutrizionale

12. Minerali

12.1 Macroelementi12.2 Fonti minerali di macroelementi12.3 Microelementi12.4 Fonti minerali di microelementi12.5 Fabbisogni in macro e microelementi12.6 Oligoelementi organici12.7 Legislazione CE 1831/2003 concernente l’utilizzo degli oligoelementi

13. Oli essenziali

13.1 Oli essenziali: caratteristiche generali13.2 Oli essenziali come antiossidanti naturali

14. Piani di razionamento

14.1 Razionamento alimentare dei suinetti14.2 Suinetti sottoscrofa 14.3 Suinetti dallo svezzamento fino a circa 12 kg14.4 Suinetti da 12 a 30 kg14.5 Razionamento del suino pesante da 30 a 160 kg14.6 Razionamento del suino leggero da 30 a 100-120 kg14.7 Razionamento delle scrofette da 30 kg alla fecondazione14.8 Razionamento delle scrofe in gestazione14.9 Razionamento delle scrofe in lattazione14.10 Calcolo dell’ingestione media prevista in lattazione (secondo NRC)14.11 Razionamento dei verri

15. Probiotici

15.1 Probiotici: caratteristiche generali15.2 Probiotici: aspetti legislativi15.3 Caratteristiche del probiotico ideale15.4 Probiotici: modalità d’azione15.5 Effetti dei probiotici nei suini 15.6 Lieviti arricchiti in microelementi

16. Vitamine

16.1 Funzioni delle vitamine16.2 Vitamine naturali e integrazione vitaminica16.3 Integratori vitaminici liquidi16.4 Vitamine liposolubili: fonti alimentari, funzioni, carenze16.5 Vitamine idrosolubili: fonti alimentari, funzioni, carenze16.6 Fabbisogni vitaminici16.7 Vitamine e qualità della carne suina16.8 Legislazione europea concernente l’utilizzo delle vitamine

Parte 2 - MaterIe PrIMe

17. Materie prime ad alto tenore in amido e zuccheri

17.1 Avena17.2 Biscotti, farina17.3 Carruba, polpe

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XII

17.4 Frumento17.5 Frumento, farinaccio e farinetta17.6 Mais17.7 Mais, panello di germe17.8 Mais, pastone17.9 Manioca17.10 Orzo17.11 Pane essiccato17.12 Patate essiccate17.13 Riso, farinaccio e pula17.14 Segale17.15 Siero di latte in polvere17.16 Sorgo17.17 Triticale17.18 Zuccheri e amidi

18. Materie prime ad alto tenore in fibra

18.1 Agrumi, pastazzo18.2 Barbabietole, polpe essiccate18.3 Cardo mariano, farina di estrazione18.4 Cicoria, polpa18.5 Erba medica disidratata18.6 Fibre vegetali18.7 Frumento, crusca18.8 Frumento, sottoprodotti di molitura18.9 Soia, buccette

19. Materie prime ad alto tenore di lipidi

19.1 Grassi animali19.2 Grassi protetti19.3 Lino seme19.4 Oli vegetali19.5 Siero latte sgrassato

20. Materie prime ad alto valore in proteine

20.1 Borlande essiccate di distilleria20.2 Caseina20.3 Cocco, panello20.4 Colza, farina di estrazione20.5 Fava, semi20.6 Frumento, germe20.7 Frumento, glutine20.8 Girasole, farina di estrazione20.9 Latte in polvere20.10 Lievito di birra20.11 Lievito di torula20.12 Lino, panello20.13 Lupino, semi20.14 Mais, glutine20.15 Mais, semola glutinata20.16 Medica, concentrato proteico20.17 Okara20.18 Patate, concentrato proteico

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XIII

20.19 Pesce, farina20.20 Pisello, concentrato proteico20.21 Pisello proteico20.22 Plasma in polvere20.23 Proteine di origine batterica20.24 Sangue, derivati20.25 Siero di latte, concentrato proteico20.26 Soia, concentrato proteico20.27 Soia, farina di estrazione20.28 Soia, semi interi20.29 Trebbie birra20.30 Uovo in polvere

21. Materie prime liquide

21.1 Borlande di distilleria21.2 Bietola, concentrato proteico21.3 Glicerolo21.4 Melasso di canna e bietola21.5 Siero di latte liquido

Parte 2 - aPPeNdIce

tabella riassuntiva materie prime/dosaggi

Parte 3 - Parte SPecIaLe

22. alimentazione del suino biologico

22.1 Il biologico in Italia, sviluppi e prospettive22.2 Allevamento biologico22.3 Esempi di mangimi biologici

23. alimentazione e benessere del suino

23.1 Benessere animale23.2 Comportamento del suino allo stato brado23.3 Legislazione relativa al benessere nella specie suina23.4 Problemi di benessere in relazione all’alimentazione23.5 Benessere dei suini in Internet

24. alimentazione e impatto ambientale

24.1 Azoto24.2 Tecniche di alimentazione a basso impatto ambientale24.3 Fosforo24.4 Acqua24.5 Inquinamento da metalli pesanti24.6 Inquinamento da farmaci

25. Modalità di prelevamento dei campioni per il controllo ufficiale degli alimenti per animali (decreto Min. 20 aprile 1978)

25.1 Scopo e campo di applicazione25.2 Agenti prelevatori e definizioni25.3 Strumenti

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XIV

25.4 Requisiti quantitativi25.5 Prelievo, formazione e condizionamento dei campioni25.6 Verbale di campionamento25.7 Destinazione dei campioni

26. disciplinare alimentare “Prosciutto di Parma”

26.1 Alimentazione dei suini destinati alla produzione di Prosciutto di Parma26.2 Alimenti ammessi fino a 80 kg di peso vivo26.3 Alimenti ammessi nella fase di ingrasso (oltre 80 kg)

27. Principali patologie alimentari del suino

27.1 Alterazione del metabolismo Ca/P27.2 Anemia dei suinetti27.3 Carenza di vitamina E (Mulberry heart disease)27.4 Paracheratosi dietetica del suino27.5 Patologie del tratto digerente su base alimentare27.6 Ulcera gastrica

28. Software per l’alimentazione del suino

28.1 Elaborazione manuale di una formula28.2 Ottimizzazione di una formula28.3 Tracciabilità degli alimenti28.4 Definizioni di tracciabilità (articolo 18 del Reg. 178)28.5 Sistemi di tracciabilità, come farla?28.6 Il numero di lotto28.7 Processo di registrazione dei movimenti28.8 Tracciabilità: considerazioni finali

29. Sostanze indesiderabili

Bibliografia essenziale

Indice analitico

ringraziamenti

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17.6 MaIS

(I. Corn; F. Mais; T. Mais; S. Mais)

Alimento ad alto tenore energetico

DESCRIZIONE MERCEOLOGICARappresenta il cereale di gran lunga più utilizzato nell’alimentazione del suino e in particolare per il suino pesante da salumificio.Il seme del granoturco (Zea mays L.) è una cariosside a forma di dente, liscia, lucente, arrotondata da un lato e appuntita dall’altro; talvolta è di forma irregolarmente globosa o piriforme, più o meno compressa lateralmente e con l’embrione situato nella depressio-ne di una delle facce laterali. in base all`aspetto, alla morfologia e alla composizione della cariosside si possono distin-guere numerose varietà, per uso zootecnico la più diffusa è sicuramente la varietà inden-tata e i suoi numerosi ibridi. Il peso specifico medio della granella varia da 73 a 78 kg/hl: sono più pesanti le varietà a grani piccoli, cristallini, ben secchi; mentre più leggeri (meno di 70 kg/hl) sono i mais a grano grosso nonchè quelli malmaturati e poco asciutti. alla borsa di new York viene utilizzato come base un peso ettolitrico di 72 kg/hl; un bushel di 56 libbre corrisponde a 0,254 quintali. Il contenuto minimo di amido è del 60% e oltre. L’amido proveniente dal-la parte corticale del seme è di forma globosa poliedrica e dimensioni uniformi (circa 20 micron), quello proveniente dalla parte più farinosa del seme ha forma globosa rotondeg-giante e dimensioni similari. un buon granoturco deve essere completamente maturo e secco, non avere odore di muffa o di chiuso, essere brillante e non presentare macchie. Le alterazioni, abbastanza fre-quenti, sono dovute principalmente a cattiva essicazione. Dal settembre 2001 le compravendite di partite di granoturco secco sono regolate dal Contratto nazionale n° 103 che stabi-lisce l’umidità all’arrivo (max 14%), la percentuale di chicchi spezzati (max 5%), la percentuale di chicchi alterati o di altri cereali (max 2%) e le impurità varie (nulle). Per valori supe-riori a quelli consentiti sono previsti abbuoni all’acquirente.Il pH della granella oscilla fra valori di 5,7-5,9.

CONDIZIONI DI UTILIZZOottimo in tutte le fasi di allevamento, il mais trova come unico limite di utilizzo la qualità stessa delle partite impiega-te e la percentuale massima del 55% (sul secco) imposta dai principali Disciplinari di produzione.La qualità del mais può essere alterata da uno stoccaggio prolungato prima dell’essiccamento o a causa di una eccessi-va cottura: gli impianti di essiccazione non dovrebbero uti-lizzare temperature di molto superiori ai 60° per non dena-turare la quota proteica.

* cONtrOLLI da eFFettUare

* Sostanza secca

* Proteine gregge

* Peso specifico

* Contenuto in amido

* Contaminazione da micotossine e afla-tossine

FattOrI aNtINUtrIZIONaLI

L Possibile contami-nazione da mico-tossine (zearaleno-ne, aflatossina B1, vomitossina, ecc.)

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17. Materie prime ad alto tenore in amido e zuccheri

Se non essiccato correttamente (umidità max 14%) o non conservato in locali asciutti e ben areati, il mais può subire fermentazioni, essere invaso da muffe o da parassiti di ori-gine animale.Per maggiori ragguagli sulle micotossine si rimanda al capitolo specifico.

caratteristiche chimico-nutritive (% sul tal quale)

Fonti INRA, 2004 NRC, 1998Autori

Fioccato

Sostanza seccaProteine greggeGrassi greggiFibra greggiaCeneri gregge

86,408,103,702,201,20

89,008,303,90

--

88,308,303,802,201,30

Acido asparticoAcido glutammicoAlaninaArgininaCistinaFenilalaninaGlicinaIsoleucinaIstidinaLeucinaLisinaMetioninaProlinaSerinaTirosinaTreoninaTriptofanoValina

0,531,540,610,380,200,400,310,300,241,020,240,170,750,410,340,300,050,41

---

0,370,190,39

-0,280,230,990,260,17

--

0,250,290,060,39

0,521,520,600,370,200,390,300,280,241,000,250,180,720,420,320,0

0,050,40

CalcioFosforoFosforo digeribileFosforo fitinicoSodioPotassioMagnesioCloroZolfoBilancio cationi-anioni (mEq/kg)Bilancio elettrolitico (mEq/kg)

0,040,26

-0,190,040,320,100,050,110,3868

0,030,280,04

-0,020,330,120,050,13

--

0,030,270,05

-0,020,330,120,050,12

--

AmidoZuccheri totaliAcido linoleico C18:2

64,101,601,78

--

1,92

65,001,401,80

ADFNDFADL

2,6010,400,50

2,809,60

-

2,7010,600,40

ED (kcal/kg)EM (kcal/kg)EN (kcal/kg)ED (kcal/kg) scrofeEM (kcal/kg) scrofeEN (kcal/kg) scrofe

3.3903.3102.6503.5303.4302.730

3.5253.4202.395

---

3.5903.5002.800

---

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17.6. Mais

digeribilità aminoacidica

INRA, 2004 INRA, 2004 Evonik, 2009

Digeribilità apparente (%) Digeribilità reale (%) Digeribilità reale (%)

Lisina 70 80 76

Metionina 87 91 87

Cistina 82 89 84

Triptofano 65 80 76

Treonina 74 83 80

Isoleucina 82 88 86

Valina 81 87 86

Leucina 90 93 92

dosi massime suggerite

%inclusione nei mangimi

Mais, farina Mais, precotto

Suinetti fino a 15 kg 30,0 30,0

Suinetti fino a 30 kg 40,0 15,0

Suini magroni 45,0 -

Suini fino a 120 kg 50,0 -

Suini fino a 160 kg 55,0 -

Scrofe gestanti 40,0 -

Scrofe allattanti e verri 45,0 -

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18.2 BarBaBIetOLe, POLPe eSSIccate

(I. Dried beet pulps; F. Pulpes de betteraves Deshydratées; T. Rubenschnitzel; S. Pulpas de remolacha deshidratada)

Alimento ad alto tenore in fibra

DESCRIZIONE MERCEOLOGICALe polpe o fettucce esaurite sono il residuo delle radici di bietola (Beta vulgaris L.) dopo l’estrazione dello zucchero per diffusione in acqua calda: il processo di essiccamento del-le polpe fresche avviene immediatamente all’uscita dai diffusori. Le polpe secche risultano inodori, gradevoli al gusto e si presentano sotto forma di stri-scioline grigie, fragili, voluminose. a seconda dei sistemi utilizzati per la loro essicazione si ottengono polpe di colore più o meno scuro: se è stato utilizzato il flusso di recupero delle caldaie, si hanno polpe di colore grigio-bruno; se si es-sicano in corrente d’aria calda le polpe risultano chiare. Il loro peso medio è di 27-28 kg per ettolitro. Le polpe hanno un grande potere di imbibizione e di rigonfiamento. Le pol-pe secche esaurite (polpe di diffusione) contengono solo il 6-8% di zucchero, mentre le polpe che residuano dall’appli-cazione del metodo Steffen (polpe energicos ormai introvabili sul mercato) ne contengono fino al 30%. Per conservarsi e non ammuffire le polpe non debbono con-tenere più del 12% di umidità. Il contenuto in materiali estra-nei polverulenti non deve superare l’1%. La riduzione in pellet ha lo scopo di ridurre il volume e aumentare la pratici-tà di utilizzo, tuttavia consente la possibilità di sofisticazioni con materiali di minor pregio. Con l’addizione di melasso o di borlande di zuccherificio concentrate si ottengono le polpe secche melassate e le polpe secche borlandate. Le aziende at-trezzate con silos possono utilizzare anche le polpe fresche surpressate (al 25% di s.s.) che garantiscono un notevole ri-sparmio sul prezzo d’acquisto e possono entrare a far parte fino al 15% delle diete, secondo i Disciplinari di produzione.

CONDIZIONI DI UTILIZZOSi tratta di un alimento molto utilizzato nelle aziende suini-cole grazie alla grande disponibilità sul mercato, all’appetibi-lità e alle sue doti nutritive. La composizione fibrosa delle polpe di bietole, ricche di pectine, ne consiglia l’utilizzo so-prattutto nelle diete per scrofe gestanti e allattanti per evita-re fenomeni di stipsi. nelle altre categorie la percentuale di inclusione è limitata dal basso valore energetico e dall’elevato tenore in fibra grezza.

* cONtrOLLI da eFFettUare

* Sostanza secca

* Fibra greggia

* Ceneri

* tenore di potassio (nelle polpe borlan-date)

FattOrI aNtINUtrIZIONaLI

J Metabisolfito di so-dio (tenore max 1.000 mg)

L Formaldeide

aggiunte nelle vasche di stoccaggio delle bietole fresche al fine di evitare processi fer-mentativi e perdite del contenuto zucche-rino, possono provo-care scompensi alla flora batterica intesti-nale

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18.2. Barbabietole, polpe essiccate

Dal punto di vista merceologico le polpe a fettucce garantiscono una migliore qualità del prodotto, mentre le polpe pellettate ne aumentano la praticità di trasporto e ne diminui-scono il costo, lasciando però la possibilità di adulterazione con altri materiali e richie-dendo la macinazione prima dell’uso.Controllare l’umidità all’arrivo delle partite. Le polpe melassate o borlandate possono provocare rammollimento nelle feci e aumento del consumo di acqua.

caratteristiche chimico-nutritive (% sul tal quale)

FontiINRA,2004Disidratate

INRA,2004Melassate

INRA,2004Surpressate

NRC, 1998

Sostanza seccaProteine greggeGrassi greggiFibra greggiaCeneri

89,108,100,9017,306,80

88,308,800,60

17,106,30

24,102,100,105,001,60

91,008,600,80

--

Acido asparticoAcido glutammicoAlaninaArgininaCistinaFenilalaninaGlicinaIsoleucinaIstidinaLeucinaLisinaMetioninaProlinaSerinaTirosinaTreoninaTriptofanoValina

0,650,830,430,400,110,370,380,360,300,570,640,150,390,460,470,400,080,55

0,700,890,460,440,110,400,400,380,310,610,720,160,410,500,510,420,090,58

0,170,210,110,100,030,100,100,090,080,150,160,040,100,120,120,100,020,15

---

0,320,060,30

-0,310,230,530,520,07

--

0,400,380,100,45

CalcioFosforoFosforo fitinicoSodioPotassioMagnesioCloroZolfoBilancio cationi-anioni (mEq/kg)Bilancio elettrolitico (mEq/kg)

1,320,090,0090,290,430,180,120,2460207

1,270,09

0,0090,290,430,110,110,2360

204

0,340,02

0,0020,080,100,040,030,052452

0,700,27

-0,200,610,220,100,31

--

AmidoZuccheri totaliAcido linoleico C18:2

0,06,600,20

08,900,13

0,01,200,03

---

ADFNDFADL

20,6040,501,90

20,4040,101,90

5,8011,600,4

24,3042,40

-

ED (kcal/kg)EM (kcal/kg)EN (kcal/kg)ED (kcal/kg) scrofeEM (kcal/kg) scrofeEN (kcal/kg) scrofe

2.6002.4501.4802.9402.6801.700

2.6302.4801.5002.9502.7001.710

710670400800730460

2.8652.4951.860

---

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18. Materie prime ad alto tenore in fibra

digeribilità aminoacidica

INRA, 2004 Polpe essiccate

Evonik, 2009

Digeribilità apparente (%) Digeribilità reale (%) Digeribilità reale (%)

Lisina 44 50 55

Metionina 57 61 59

Cistina 10 22 -

Triptofano 31 41 50

Treonina 22 31 28

Isoleucina 54 59 52

Valina 36 42 42

Leucina 52 59 52

dosi massime suggerite

Polpe secche% inclusione nei mangimi

Polpe umide% inclusione nei mangimi

Suinetti fino a 15 kg 0,0 0,0

Suinetti fino a 30 kg 2,0 0,0

Suini magroni 5,0 10,0

Suini fino a 120 kg 5,0 10,0

Suini fino a 160 kg 3,0 8,0

Scrofe gestanti 10,0 15,0

Scrofe allattanti e verri 10,0 15,0

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20.26 SOIa, cONceNtratO PrOteIcO

(I. Soybean protein; F. Soja concentrate proteique; T. Sojabohnen weiss; S. Soja proteica)

Alimento ad alto tenore proteico

DESCRIZIONE MERCEOLOGICALa soia è la principale, se non l’unica, fonte proteica vegetale che può essere messa a confronto con le proteine animali (pesce, latte, ecc.) in termini di valore biologico e di qualità aminoacidica. tuttavia i semi di soia grezzi contengono alcuni fattori antinutrizio-nali che debbono essere inattivati prima dell’utilizzo zootecnico onde evitare diminuzioni di rendimento, alterazioni fisiologiche e fenomeni di tossicosi. tra i principali fattori antinutrizionali ricordiamo:

– Glicinina e b-conglicinina: riconosciute come antigeni, queste due proteine indigeribi-li causano un danneggiamento dei villi intestinali, una riduzione della produzione en-zimatica intestinale e una riduzione del tempo di transito intestinale. Possono causare fenomeni diarroici e riduzioni di accrescimento.

– Inibitori della tripsina: si legano alla tripsina e alla chimo-tripsina, enzimi digestivi pancreatici. Si osserva una scarsa digestione delle proteine che possono fermentare nel colon.

– Lectine: determinano un minor assorbimento dei principi nutritivi con danni all’epitelio dei villi delle mucose intesti-nali.

– Oligosaccaridi: si tratta di raffinosio e stachiosio, zuccheri complessi indigeribili che possono indurre fenomeni diar-roici (per osmosi) e produzione batterica di gas nel colon.

– Fattori gozzigeni e rachitogeni: glicosidi isoflavinici, svol-gono attività goitrogena con ingrossamento delle tiroidi e blocco dell’utilizzo della tiroxina. La genistina esercita azione rachitogena.

– Metallosequestranti: complessi tra proteine e acido fitico, compromettono la disponibilità di ioni metallici quali Mn, Zn, Fe, Cu.

I fattori tossici presenti nella soia possono essere eliminati (o ridotti) tramite specifici procedimenti tecnologici che preve-dono dapprima la sgrassatura e la riduzione in fiocchi, se-guita da un trattamento di estrazione con acqua ed etanolo a 70 °C. in questa fase vengono allontanati gli oligosaccaridi mentre una successiva tostatura elimina i fattori antinutrizio-nali sensibili al calore. il prodotto finale, denominato “con-centrato proteico di soia”, contiene fino al 70% di proteina e si presenta come una farina di colore bianco tendente al gial-lo, di odore neutro e gusto gradevole.

* cONtrOLLI da eFFettUare

* Sostanza secca

* Proteine gregge

* Oligosaccaridi (max 2%)

* attività inibitori tripsina (max 2,0 mg/g)

* Lectine (< 0,001 mg/g)

* Saponine (non rile-vabili)

FattOrI aNtINUtrIZIONaLI

J Nessuno (nei pro-dotti che hanno su-bito procedimenti produttivi atti a li-mitare o eliminare la presenza dei fat-tori tossici)

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Page 15: Prontuario degli alimenti per il Suino

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20. Materie prime ad alto tenore in proteine

Per “isolato proteico di soia” si intende invece un prodotto a elevato tenore proteico ot-tenuto riducendo il pH a 4,5 (punto isoelettrico). Questo valore induce una insolubilizza-zione delle proteine che sono separate dal materiale solubile e successivamente centrifu-gate, per rimuovere materiale fibroso residuo.

CONDIZIONI DI UTILIZZOil concentrato proteico di soia trova impiego, in virtù dell’assenza quasi totale di fattori antinutrizionali, nelle diete per suini sottoscrofa e nelle prime fasi post-svezzamento dove risulta fondamentale fornire mangimi altamente digeribili e appetibili.Le quotazioni di mercato, certamente aderenti al valore nutritivo del prodotto, sono però molto elevate per cui il concentrato di soia trova impiego solo nelle prime fasi di vita dei suinetti confrontandosi con analoghi prodotti vegetali (per esempio il concentrato protei-co di patate o il glutine di frumento) o animali (farine di pesce, caseinati, ecc.). Dalla fase di magronaggio in poi, l’incidenza dei problemi causati dai fattori antinutrizionali della soia risulta drasticamente ridotta, per cui normalmente si utilizzano fonti proteiche più economiche .

caratteristiche chimico-nutritive(% sul tal quale)

FontiNRC, 1998

Concentratoproteico

NRC, 1998Isolato

proteico

AutoriProdotto

commerciale 1

AutoriProdotto

commerciale 2

Sostanza seccaProteine greggeGrassi greggiFibra greggiaCeneri

90,0064,003,00

––

92,0085,800,60

––

94,0066,000,504,006,50

92,0064,000,603,506,50

Acido asparticoAcido glutammicoAlaninaArgininaCistinaFenilalaninaGlicinaIsoleucinaIstidinaLeucinaLisinaMetioninaProlinaSerinaTirosinaTreoninaTriptofanoValina

–––

5,791,003,40

–3,301,895,304,200,90

––

2,502,800,903,40

–––

6,871,194,34

–4,252,256,645,261,01

––

3,103,171,084,21

––––

1,00––

3,20–

5,304,201,00

–––

2,701,003,30

11,1718,904,264,901,003,404,273,151,805,124,200,92

––

2,302,670,773,33

CalcioFosforoFosforo dig.leSodio

0,350,81

–0,05

0,150,65

–0,07

–0,80

–0,01

0,350,800,250,01

segue

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Page 16: Prontuario degli alimenti per il Suino

400

20.26. Soia, concentrato proteico

FontiNRC, 1998

Concentratoproteico

NRC, 1998Isolato

proteico

AutoriProdotto

commerciale 1

AutoriProdotto

commerciale 2

PotassioMagnesioCloroZolfoBilancio cationi-anioni (mEq/kg)

2,140,32

–––

0,270,080,020,71

2,00–––

516

2,200,300,10

–539

AmidoZuccheri totali

––

––

17,40–

–4,50

ADFNDFADL

–––

–––

–––

6,809,90

ED (kcal/kg)EM (kcal/kg)EN (kcal/kg)

4.1003.5002.000

4.1503.5602.000

4.2003.8002.400

4.3004.2003.020

digeribilità aminoacidica

NRC, 1998 Concentrato

Digeribilità apparente (%) Digeribilità reale (%)

Lisina 93 95

Metionina 91 94

Cistina 90 94

Triptofano 89 93

Treonina 90 94

Isoleucina 93 95

Valina 91 94

Leucina 93 95

dosi massime suggerite

% inclusione nei mangimi

Suinetti fino a 15 kg 10,0

Suinetti fino a 30 kg 8,0

Suini magroni 2,0

Suini fino a 120 kg 0,0

Suini fino a 160 kg 0,0

Scrofe gestanti 0,0

Scrofe allattanti e verri 0,0

continua

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