Promessi sposi serena 4
Transcript of Promessi sposi serena 4
Tutti hanno paura
- Questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai….
- Che vuol che si dica in suo nome all’illustrissimo Don Rodrigo?
- Il mio rispetto…
- Lucia per oggi è tutto a monte; e Dio sa quando potremo esser marito e moglie.
- Quel prepotente di Don Rodrigo…
- Eh via! Eh via! Che mi venite a rompere il capo con queste fandonie? (…)
- Le giuro…
- Andate vi dico: che volete ch’io faccia de’ vostri giuramenti? Io non centro: me ne lavo le mani.
Vossignoria illustrissima sa bene quelle poche taglie ch’io ho addosso: e… Qui son sotto la sua protezione; siamo una brigata; il signor podestà è amico di casa; i birri mi portanrispetto; e anch’io… è cosa che fa poco onore, ma per viver quieto… li tratto da amici. In Milano la livrea di vossignoria è conosciuta; ma in Monza… ci sono conosciuto io invece.
- Don Rodrigo, sapendo con chi parlava, si mise poi a esagerare le difficoltà dell’impresa
Già da qualche tempo cominciava a provare, se non un rimorso, una cert’uggia delle sue scelleratezze. Quelle tante ch’erano ammontate, se non sulla sua coscienza, almeno nella sua memoria, si risvegliavano ogni volta che ne commettesse una di nuovo, e si presentavano all’animo brutte e troppe. (…)
Quel Dio di cui aveva tanto sentito parlare, ma che, da gran tempo, non si curava di negare o di riconoscere, occupato soltanto a vivere come s non ci fosse, ora in certi momenti d’abbattimento senza motivo, di terrore, gli pareva di sentirlo gridare dentro di sé: Io sono però.
La sventurata tentò tutte le strade per esimersi dall’ orribile comando, tutte, fuorché la sola ch’era sicura (…)
A questo Gertrude non voleva risolversi; e ubbidì.
- Oh signore! Pretendere! Cosa posso pretendere io meschina, se non che lei mi usi misericordia? Dio perdona tante cose, per un opera di misericordia!