Project of a square about the concept of urban pause

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FABBRICA DEL VAPORE

description

This project has been generated by some srgumentsover contemporary city,and especially the observation of various “natural behaviours” that change and increase the value of public spaces. In definite times of the day, or certain weather conditions, we can observe states of spontaneous occupation: every step, gallery or ramp becomes the stage of actions such as reading, eating or resting. We challenged ourselves with the design of a suitable enviroment for this kind of behaviours. So we just reworked the concept of stair, altering its shape and function and studying its materials. Steps are not anymore just a brief passage, they become bench, relax point, path, within a scenery which is never stationary and always ready for renewal.

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FABBRICA DEL VAPORE

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PAUSA URBANA

nella pagina accanto: installazioni urbane di Aakash Nihalani

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Il nostro ragionamento sulla città contemporanea è partito dall’osservazione di tutti quei “comportamenti spontanei” che cambiano o accentuano il valore degli spazi pubblici.In modo particolare, in determi-nati momenti della giornata, o con determinate condizioni atmosferiche si osservano situazioni di occupazione spontanea: ogni gradino, portico, o rampa che sia, diventa teatro di azioni come mangiare, riposarsi, leggere.Il concetto di “Pausa urbana”, inteso come il distacco mo-mentaneo dall’attività che si è abituati a svolgere, assume un suo valore in questi disparati e brevi momenti.La nostra sfida progettuale è stata quella di creare un luogo predisposto ad

accogliere e a determinare que-sto genere di comportamenti. Un luogo che accogliesse in se il concetto di Pausa a quello di Spontaneità. Un luogo per la città, che si aprisse ad essa e le parlasse senza bisogno di spiegazioni. Abbiamo così rielaborato il concetto di scala, rivedendone la forma, le funzioni e studian-done i materiali. I gradini non sono più solo graduale passaggio, ma diventano panchine, punti di sosta, percorsi, in un paesaggio mai uguale e sempre pronto a rinnovarsi.

nella pagina accanto: “pausa urbana”

in questa pagina: Rockefeller Centre Construction New York di Charles Ebbet

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FABBRICA DEL VAPORE, MILANO

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Lo scenario scelto per il proget-to è La Fabbrica del Vapore, in via Procaccini a Milano.E’ uno spazio molto particolare.Nasce il 26 gennaio 1899, come sede della Ditta Carmi-nati, Toselli & C., che si dedica alla “costruzione, riparazione, vendita di materiale mobile e fisso per ferrovie, tramvie e affini”.All’inizio del 1907 la Ditta Carminati, Toselli & C. viene sciolta e, con il contributo di nuovi soci, viene costituita la “Società Italiana Carminati Toselli” per la costruzione di materiale da trasporto.La società non solo cambia nome, ma si espande ulte-riormente acquistando nuovi terreni non edificati; nel giro di pochi anni la nuova sede oc-cupa l’intero isolato compreso

tra le vie Messina, Procaccini, Nono e Piazza Coriolano.La Carminati Toselli, grazie a una costante crescita delle richieste di vetture tramviarie, vede aumentare notevolmente la propria produzione pa-rallellamente alla copertura della città di Milano dalla rete tramviaria.Nel 1935 la Società Italiana Carminati Toselli viene sciolta.Da questo momento in poi, gli edifici situati nell’area compre-sa tra le vie Messina, Procac-cini, Nono e Piazza Coriolano vengono, prima affittati ed in seguito venduti a differenti società, che vi svolgono le più svariate attività (industria tessile e farmaceutica, tipografia, auto-trasporti e depositi vari).Nel corso degli anni ci sono stati diversi orientamenti

sull’uso dell’area. In seguito l’Amministrazione comunale ha deciso di modificare la con-venzione originale prevedendo una sistemazione dell’area e degli edifici originali in grado di salvaguardare gli aspetti ar-chitettonici di fondo, ritenuti un pregevole esempio di archeolo-gia industriale, e di consentire la realizzazione di un grande centro per la produzione artisti-ca giovanile.

nella pagina accanto: Performance alla Fabbrica del Vapore durante la Giornata Mondiale della danza; planimetria generale dell’area

In questi spazi si raccolgono ora numerosi studi e laboratori artistici, grafici, di produzione video e danza che danno alla Fabbrica del Vapore un caratte-re fortemente creativo.Purtroppo però il progetto collettivo di un centro culturale che coinvolgesse direttamente la città è rimasto in sospeso. Le realtà creative che vi abitano si limitano ad essere degli inqui-lini di gueste lunghe stecche, e il grande piazzale al centro è desolato.

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IL PROGETTO

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Il nostro progetto coinvolge tutta l’area della piazza, dal fronte stradale fino allo spazio racchiuso tra le stecche della Fabbrica e a ridosso della Cattedrale. L’intervento si divide in due parti,diverse tra loro sia dal punto di vista formale che concettuale. La “piazza”, rac-chiusa tra gli edifici industriali è stata pensata su una griglia regolare data dall’incrocio dei pilastri delle tre stecche, di 5 per 5 metri. Il terreno si muove creando diversi livelli dando vita a percorsi, piattaforme di sosta, aree di prato, sedute, appoggi. Visto dall’alto appare come un mosaico colorato dai diversi materiali utilizzati e dalle diverse texture che confe-riscono matericità alla com-posizione. Ad altezza uomo è invece un paesaggio versatile

capace di accogliere e di pro-vocare differenti attività legate ai concetti di pausa urbana.I livelli del terreno e i relativi materiali sono stai distribuiti con estrema attenzione, in modo da creare progressioni graduali in corrispondenza dei percorsi, e in altri punti i disli-velli necessari a creare sedute e appoggi. I materiali scelti accrescono l’identità dello spazio accordandosi anche alle diverse stagioni; la pietra dona una sensazione di freschezza, a diffrenza del legno, o dell’erba.Questa “scalinata contemporanea”potrà essere inoltre teatro di performance ed eventi organizzati dagli inquilini della Fabbrica, che cambierebbero continuamente il profilo del paesaggio.

Ge

Il fronte strada è stato pensato come presentazione e acco-glienza di tutta l’area. E’ stata tolta la pesante cancellata che isolava la Fabbrica del Vapore dalla città per lasciare spazio a dei setti quadrati di acciaio corten che aprono a diverse viste scorrendo su dei binari. La vegetazione spontanea che ricopre alcune di queste pareti scorrevoli e il loro materia-le sono un chiaro richiamo all’atmosfera industriale di cui il luogo è pregno.Un ‘altro elemento che segue questa logica e che assume il valore di simbolo dell’intero spazio è il vapore. Vapore inte-so come acqua, come nebbia, vapore della fabbrica.Simbolo carico di significati, il vapore diventa anche elemento scenografico che introduce il

visitatore all’area della piazza.Uno spazio di 20 metri per 40 è stato leggermente ribassato ri-spetto al piano stadale, per per-mettere un’alternanza di giochi di acqua e di vapore. Questo specchio diventa elemento im-portante anche quando la luce del giorno non c’è, riflettendo i bagliori delle stade circontanti e della città e restando quindi punto di richiamo anche quan-do l’accesso alla fabbrica non è consentito.Ultima nota di attrazione, è quella centralina degli impianti, edificio apparentemente insi-gnificante posto sulla destra del complesso, che abbiamo deciso di aprire alla piazza del Cimite-ro Monumentale, come punto di richiamo, di comunicazione di questa nuova Fabbrica del Vapore.

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edifici diagramma progetto

aree accesso disabili ingressi aree accesso vetture

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diagrammi dall’alto a sinistra:schiuma di alluminioresina dega carpetlamiera di rame pre ossidatograniglia di vetroacqua

qui a lato: base di cemento grezzo

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nella pagina accanto: progetto paesaggistico di Burle Marx; Alexandra Bonnin al Chaumont-sur-Loire garden Festival 2001; esterno Tate Modern, Herzog & DeMeuron,Londra; Operazioni necessarie alla circolazione accelerata di ossigeno di Marco Vaglieri; Blur Building Diller & Scofidio + Renfro; Stapleton Homeport Master-plan Diller & Scofidio + Renfro; installazione di Ann Hamilton; Interpolis Garden di Adrian Geuze-West8

in questa pagina: Palace of May UnSangDong Architects Corporation Seul

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In questa pagina: Planimetria: dettaglio piazza; Sezione: schizzo ideativo

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Nella pagina accanto: Sezione tipo del sistema e schizzi progettuali degli arredi

In questa pagina: Texture materiali di progetto

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nella due pagine: differenti texture di pavimentazione

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PROPRIETÀ:_ignifugo_durevole_riciclabile_facilmente lavorabile_buona resistenza agli agenti atmosferici

PRINCIPALI IMPIEGHI:_costruzioni_serramenti_impermeabilizzazioni

Il futuro continuerà ad esse-re influenzato dai materiali compositi, unione di sostanze diverse da cui si ottengono nuo-vi prodotti con caratteristiche specifiche. Timbercel è uno di questi ed è destinato a evolversi fino a confondere il confine tra un materiale e l’altro.Possiede, come la plastica, le caratteristiche per essere prodotto in serie ma ha la lavo-rabilità del legno. Nasce dalla combinazione di una resina polimerica con un 30-50% di farina di legno riciclato.Grazie alle sue proprietà può essere estruso a vantaggio di tutte quelle applicazioni in cui occorrono forme lunghe e con-tinue lavorabili in modo simile al legno.Cambiando essenza e pigmenti si ottengono colori diversi.

TIMBERCELFARINA DI LEGNO RICICLA-TO+

RESINA POLIMERICA

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Il vetro recuperato pre-consu-mo, è ottenuto da vetro piano (residui di lavorazione delle lastre), oppure da scarti di pro-duzione e prodotti con difetti di fabbricazione (vasi, bottiglie, flaconi e altri imballaggi). La componente post-consumo (circa il 50% del totale recu-perato) deriva da vetro imbal-laggio derivante dalla raccolta differenziata e ottenuto da prodotti giunti al termine del loro ciclo di vita come bottiglie, vasi, finestre, specchi, para-brezza, lampadine, schermi di Pc e televisori. Il vetro riciclato mantiene le stesse caratteristi-che della materia prima e può essere perciò impiegato per le stesse applicazioni attraverso gli stessi processi di lavorazione.Depurato, il rottame di vetro viene reintrodotto nel ciclo di produzione

PROPRIETÀ:_trasparenza

_riciclabile_compattezza_omogeneità

_impermeabilità a liquidi e gas_resistenza ai microorganismi_resistenza ad agenti chimici

_scarsa conducibiltà termica e d elettrica

PRINCIPALI IMPIEGHI:_imballaggio

_finestre_lampadine

_schermi_arredi

GRANIGLIA DI VETRO RICICLATO

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I materiali cellulari, chiamati anche “schiume” sono larga-mente diffusi in natura. Molti materiali biologici impiegati in edilizia (es. legno, avorio) mostrano una configurazione cellulare. Fusione tra la bellez-za metallica dell’alluminio con la naturale bellezza dell’acqua spumeggiante. Schiuma di allu-minio dalle molte qualità.L’aspetto naturale è argenteo, ma può essere colorato con vernici a polveri o colori per metalli. Il taglio dei pannelli può essere effettuato con lame al carburo, idrogetto, taglio al plasma e la piegatura è possibi-le con un processo termico.Pannelli: 2,44x1,22 m x 12,7 mm.Varie le possibili finiture : naturale, a struttura cellulare aperta su 1 lato o su 2 lati, con rivestimento di vetro o resina, colorata e traslucida.

PROPRIETÀ:_leggerezza (bassa densità)_completamente riciclabile_resistenza meccanica_buon isolamento isolante e acustico_buona resistenza agli agenti atmosferici

PRINCIPALI IMPIEGHI:_industria aerospaziale_trasporti_edilizia

SCHIUMA DI ALLUMI-NIO

MASSIVITÀ METALLO+

LEGGEREZZA SCHIUMA

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“Per me il metallo è il materiale del nostro tempo” disse Frank Gehry. “Consente all’architettu-ra di diventare scultura”. Nato dai crogioli infuocati, da Youngstown a Yokohama, l’acciaio e gli altri metalli usati in edilizia costituiscono la spina dorsale dell’architettura moderna, offrendo la possibilità di ottenere strutture sempre più alte, ordite ed espressive.I metalli da costruzione, grazie alla straordinaria varietà di finiture e colori e alla possibili-tà di essere lavorati con grande precisione, si prestano a una vasta gamma di impieghi anche graziealla struttura reticolata presente in natura.Il rame ha di ulteriore il fascino dato dall’interazione mutevole nel tempo, dalle colorazioni calde a tonalità più fredde ma più naturali allo stesso tempo.

PROPRIETÀ:_leggerezza

_alta resistenza a flessione _Dilatazione termica contenuta_ Alta resistenza meccanica con

vento, urti e variazioni di pressione

PRINCIPALI IMPIEGHI:_brise-soleil

_facciate ventilate_pannelli solari

_passerelle_rivestimenti di pareti e soffitti

LAMIERA PERFORATADI RAME

PREOSSIDATO

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Pavimentazioni esterne a base di resine leganti miscelate con sabbie ed inerti naturali; spessore medio del tappetino 2-3 cm. Il tappetino in Dega Carpet è di gradevole aspetto estetico, antisdrucciolo, resistente agli agenti atmosferici e di aspetto molto naturale.Le sabbie e gli inerti posso-no essere forniti dalla ditta Gobbetto; oppure è possibile utilizzare terre e sabbie locali di varia granulometria. Il tappetino ultimato varia da 2 a 6cm circa. Il rapporto di consumo medio resina - inerti è di 60kg/mq circa.

PROPRIETÀ:_antisdrucciolo_resistente agli agenti atmosferici_reimpiego di inerti naturali

PRINCIPALI IMPIEGHI:_vialetti pedonali_ percorsi ciclabili_marciapiedi per parchi e spazi pubblici

RESINADEGACARPET

RESINA POLIMERICA+

INERTI NATURALI DI RIUTI-LIZZO

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“Con il cemento è possibile dialogare…la bellezza di ciò che si crea deriva dal rispetto per il materiale” disse Louis Kahn. Noto ai francesi come beton brut , il cemento a vista ha una sua valenza materica. Pur avendo dato vita a opere antiche meravigliose come il Pantheon, il materiale preferito dagli architetti moderni del primo Novecento, soprattutto perché emblematico dell’archi-tettura industriale. Raggiunse la massima espressione con mae-stri che ne sfruttarono al limite le possibilità strutturali creando forme ardite e indimenticabili.Grezzo e meraviglioso.Le superfici mostrano le impronte delle casseforme in tavole di legno grezzo e questo segna indissolubilmente nel tempo il legame armonico tra artificiale e naturale.

PROPRIETÀ:_ottima resistenza a compressione

_consente forme plastiche_economico

_ottima durezza

PRINCIPALI IMPIEGHI:_opere civili

_strutture edifici_terrapieni

_manufatti vari

CEMENTO ARMATO

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Betulla Bianca - Betula Pendula Roth

Originaria dell’Europa e dell’Asia, in Italia è diffusa nelle regioni settentrionali e lungo la dorsale appenninica dell’Ita-lia centrale. Raggiunge altezze di 25-30 metri, ha portamen-to arboreo con chioma leggera, slanciata e stretta lungo il tronco.

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Acero Rosso - Acer Palmatum Rubrum

Albero originario dell’America nord-orientale, è diffuso in Italia a scopo ornamentale. Pianta a portamento arboreo, conico-globoso abbastanza irregolare; nelle nostre zone difficilmente supera i 10 metri d’altezza.

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Salice di Pechino - Salix matsudana tortuosa

Il matsudana ‘Tortuosa’ è un albero che proviene dalla Cina. Vive praticamente un po’ ovunque anche se è meglio dargli un suolo non troppo compatto e predilige i luoghi umidi. Ha un bel portamento, morbido e frondoso a cui si aggiunge la bellezza dei rami contorti che, soprattutto d’inverno, aggiungono particolare valore al giardino.

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Nella pagina accanto: Dettagli illumina-zione e immagini evocative

In questa pagina: Visuale

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In questa pagina: Planimetria: dettaglio fronte stradale; Sezione trasversale

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nella pagina accanto: Carlo Scarpa, Tomba Brion, cimitero di San Vito d’Altivole Treviso; Lina Bo Bardi, Sesc Pompeia, San Paolo; Tadao Ando, Chichu Art Museum, Giappone; Peter Zumtor, Terme di Vals, Svizzera

in questa pagina: Texture di cemento grezzo con segni dei casseri

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nella pagina accanto: Schizzi concettuali dello specchio d’acqua; Miroir d’Eau Bordeaux Place de la Bourse di Michel Corajoud; gayser

in questa pagina: installazione naturale e comunicazione col vapore

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