PROGRAMMA LITURGICO DAL AL 10 FEBBRAIO A A … · Per una Nazaret he si hiude ento altri villaggi...

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PARROCCHIA S. MARIA DEL POZZO /Ardore Marina Foglio Liturgico d’informazione settimanale Sito web/www.santamariadelpozzo.org 3 Febbraio 2013 - IV Domenica del Tempo Ordinario «La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza» (Sl 70) Dal Vangelo secondo Luca 4, 21-30 In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scriura che voi avete ascoltato». Tu gli davano tesmonianza ed erano meraviglia delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene ac- ceo nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande caresa in tuo il paese; ma a nessuna di esse fu manda- to Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano mol lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tu nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della cià e lo con- dussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro cià, per gearlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. Parola di Dio Riflessione - Non si può uccidere la profezia padre Ermes Ronchi Gesù ha presentato il suo programma per un mondo senza più dispera, poveri, ciechi, op- pressi, e tu nella sinagoga di Nazaret capiscono di aver ascoltato parole nuove, che fanno bene, parole di grazia! Ma l'entusiasmo passa in frea, i compaesani hanno già catalogato Gesù, non è costui il figlio di Giuseppe? L'hanno chiuso nelle loro categorie, e non si aprono alla sor- presa. Ma la vita si spegne quando muoiono le aese. È ciò che accade nelle famiglie, tra gli sposi, tra genitori e figli, tra amici. L'abitudine spegne il mistero e la sorpresa, e l'altro invece di essere una finestra di cielo, una benedizione che cammina, è solo il figlio di Giuseppe, o il fale- gname, l'idraulico, il posno, la maestra... Dico di conoscerlo, ma cosa so del mistero di quella persona? Per che cosa bae il suo cuore, cosa lo fa soffrire, cosa lo fa felice, per quali persone spera e trema?... E poi, ancora più importante, so lasciarmi sfiorare almeno dal pensiero enor- me che quella persona che conosco così bene ha in sè un pezzeo di Dio, una profezia? Adorano un Dio sbagliato e la loro fede sbagliata genera il più sbagliato degli isn: un isnto di morte. Vogliono uccidere Gesù, ma lui passa in mezzo a loro si mee in cammino. Un finale a sorpresa. Anche nelle situazioni senza uscita, sul ciglio del monte con una folla che urla, accade qualcosa di incongruo, come sempre negli interven di Dio, un punto bianco, un improvviso vuoto, un 'ma': ma egli passando in mezzo a loro si mise in cammino. Non fugge, non si nasconde, non si arrende, ma passa in mezzo a loro, a portata di quella furia, araversa la violenza e si rimee in cammino dietro al suo ideale. Per una Nazaret che si chiude cento altri villaggi gli apriranno le porte. Perché si può ostacolare la profezia, ma non ucciderla. La sua vitalità è incontenibile perché viene da Dio. Anche la nostra Chiesa e il nostro Paese oggi traboccano di misci, profe, sognatori, coraggio- si. Quello che manca sono gli ascoltatori. Manchiamo noi, che non sappiamo vedere l'infinito all'angolo della strada, il mistero rannicchiato sulla soglia della nostra casa. PROGRAMMA LITURGICO DAL 3 AL 10 FEBBRAIO 2013 QUARTA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - LITURGIA DELLE ORE: IV SET. Domenica 3 IV Domenica del Tempo Ordinario / C Ger 1,4-5.17-19; Sal 70,1-6ab.15ab.17; 1Cor 12,31 - 13,13, opp. 2,13,4-13; Lc 4,21-30. Orario celebrazione delle SS. Messe: Schiavo: ore 9.00 Parrocchia: ore 10.30 Festa di San Giovanni Bosco e bacio alla Reliquia. Ore 15.00 Maratona Don Bosco (tue le età) S. Messa alle ore 18.00 - Ore 19.00 Zeppolata (davan la Chiesa) Lunedì 4 Rendete saldo il vostro cuore, voi tu che sperate nel Signore. Un essere umano ridoo ad un animale, che nessuno riesce a domare. Gesù lo riconduce alla vita normale e ne fa un annunciatore delle meraviglie operate da Dio contro il maligno. Liturgia della Parola: Eb 11,32-40; Sal 30,20-24; Mc 5,1-20. Parrocchia: ore 16.30 S. Rosario; ore 17.00, S. Messa. Anniversario: Carmela Filippone Biblioteca: ore 19.30 Incontro sul Credo con don Nicola Commiso. Martedì 5 Santa Agata. Ti loderanno, Signore, quelli che cercano. Due donne, una piccola e morente, l'altra adulta e colpita da un'imbarazzante patologia: entrambe fanno esperienza della potenza amorevole del Signore, che le restuisce alla vita ed all'affeo dei loro cari. Liturgia della Parola: Eb 12,1-4; Sal 21,26-28.30-32; Mc 5,21-43. Parrocchia: ore 9.00 Lodi maune e Adorazione Eucarisca fino alle ore 12.00; ore 16.30 S. Rosario -ore 17.00 Vespri, S. Messa. Biblioteca: ore 18.00 Cammino biblico. Mercoledì 6 Santi Paolo Miki e c. martiri . L'amore del Signore è da sempre. Un insegnamento sapiente quello di Gesù in sinagoga, che stupisce i suoi compaesani e fratelli di fede. Liturgia della Parola: Eb 12,4-7.11-15; Sal 102,1-2.13-14.17-18a; Mc 6,1-6. Parrocchia: ore 16.30 S. Rosario; ore 17.00 Vespri, S. Messa. Giovedì 7 Abbiamo conosciuto, Signore, il tuo amore. Proclamare la conversione, guarire i mala ungendoli con olio, scacciare i demòni: ecco i compi assegna dal Signore anche ai discepoli, i quali andranno gratuitamente in "missione". Beato Pio IX. Liturgia della Parola: Eb 12,18-19.21-24; Sal 47,2-4.9-11; Mc 6,7-13. Parrocchia: ore 16.30 S. Rosario; ore 17.00 Vespri, S. Messa. "Ore 18 Incontro Biblico Itinerante a cura dell'Azione Cattolica." Casea Oratorio: Ore 20.00 - Cammino per fidanza Venerdì 8 Il Signore è mia luce e mia salvezza. La tragica storia della decapitazione del Basta viene raccontata per segnalarne la grandezza, ma insieme la "secondarietà" rispeo a Gesù, il quale è ben più di tu i profe anchi.[Eb 13,1-8; Sal 26,1.3.5.8c-9abc; Mc 6,14-29]. Parrocchia: ore 16.00 Ad. Eucarisca curata dall’Az. Cat.; ore 17.00 Vespri, S. Messa. Sabato 9 Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. In un luogo isolato, lontano dalla folla, Gesù incontra i suoi discepoli- annunciatori, quasi per insegnar loro il modo per essere pastori belli, dedi totalmente alla gente. [Eb 13,15-17.20-21; Sal 22,2-6; Mc 6,30-34]. Parrocchia: ore 8.30 Lodi maune e S. Messa. Giudeo: ore 16.00 S. Rosario; ore 16.30 S. Messa (pre-fesva) Casea oratorio: ore 19.30 Incontro Gruppo Coppie Domenica 10 V Domenica del Tempo Ordinario /C (Santa Scolasca, San Silvano) Is 6,1-2a.3-8; Sal 137,1-5.7c-8; 1Cor 15,1-11; Lc 5,1-11 (Foibe: Giornata del ricordo). GIORNATA DEL MALATO - GIUBILEO DEGLI OPERATORI SANITARI - Parrocchia ore 10.30 Orario celebrazione delle SS. Messe: Schiavo: ore 9.00 /Parrocchia: ore 10.30 /ore 18.00

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PARROCCHIA S. MARIA DEL POZZO /Ardore Marina Foglio Liturgico d’informazione settimanale

Sito web/www.santamariadelpozzo.org

3 Febbraio 2013 - IV Domenica del Tempo Ordinario

«La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza» (Sl 70)

Dal Vangelo secondo Luca 4, 21-30 In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene ac-cetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu manda-

to Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo con-dussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. Parola di Dio

Riflessione - Non si può uccidere la profezia padre Ermes Ronchi

Gesù ha presentato il suo programma per un mondo senza più disperati, poveri, ciechi, op-pressi, e tutti nella sinagoga di Nazaret capiscono di aver ascoltato parole nuove, che fanno bene, parole di grazia! Ma l'entusiasmo passa in fretta, i compaesani hanno già catalogato Gesù, non è costui il figlio di Giuseppe? L'hanno chiuso nelle loro categorie, e non si aprono alla sor-presa. Ma la vita si spegne quando muoiono le attese. È ciò che accade nelle famiglie, tra gli sposi, tra genitori e figli, tra amici. L'abitudine spegne il mistero e la sorpresa, e l'altro invece di essere una finestra di cielo, una benedizione che cammina, è solo il figlio di Giuseppe, o il fale-gname, l'idraulico, il postino, la maestra... Dico di conoscerlo, ma cosa so del mistero di quella persona? Per che cosa batte il suo cuore, cosa lo fa soffrire, cosa lo fa felice, per quali persone spera e trema?... E poi, ancora più importante, so lasciarmi sfiorare almeno dal pensiero enor-me che quella persona che conosco così bene ha in sè un pezzetto di Dio, una profezia? Adorano un Dio sbagliato e la loro fede sbagliata genera il più sbagliato degli istinti: un istinto di morte. Vogliono uccidere Gesù, ma lui passa in mezzo a loro si mette in cammino. Un finale a sorpresa. Anche nelle situazioni senza uscita, sul ciglio del monte con una folla che urla, accade qualcosa di incongruo, come sempre negli interventi di Dio, un punto bianco, un improvviso vuoto, un 'ma': ma egli passando in mezzo a loro si mise in cammino. Non fugge, non si nasconde, non si arrende, ma passa in mezzo a loro, a portata di quella furia, attraversa la violenza e si rimette in cammino dietro al suo ideale. Per una Nazaret che si chiude cento altri villaggi gli apriranno le porte. Perché si può ostacolare la profezia, ma non ucciderla. La sua vitalità è incontenibile perché viene da Dio. Anche la nostra Chiesa e il nostro Paese oggi traboccano di mistici, profeti, sognatori, coraggio-si. Quello che manca sono gli ascoltatori. Manchiamo noi, che non sappiamo vedere l'infinito all'angolo della strada, il mistero rannicchiato sulla soglia della nostra casa.

PROGRAMMA LITURGICO DAL 3 AL 10 FEBBRAIO 2013 QUARTA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - LITURGIA DELLE ORE: IV SET.

Domenica

3

IV Domenica del Tempo Ordinario / C Ger 1,4-5.17-19; Sal 70,1-6ab.15ab.17; 1Cor 12,31 - 13,13, opp. 2,13,4-13; Lc 4,21-30.

Orario celebrazione delle SS. Messe: Schiavo: ore 9.00 Parrocchia: ore 10.30 Festa di San Giovanni Bosco e bacio alla Reliquia.

Ore 15.00 Maratona Don Bosco (tutte le età)

S. Messa alle ore 18.00 - Ore 19.00 Zeppolata (davanti la Chiesa)

Lunedì 4

Rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore. Un essere umano ridotto ad un animale, che nessuno riesce a domare. Gesù lo riconduce alla vita normale

e ne fa un annunciatore delle meraviglie operate da Dio contro il maligno. Liturgia della Parola: Eb 11,32-40; Sal 30,20-24; Mc 5,1-20.

Parrocchia: ore 16.30 S. Rosario; ore 17.00, S. Messa. Anniversario: Carmela Filippone Biblioteca: ore 19.30 Incontro sul Credo con don Nicola Commiso.

Martedì 5

Santa Agata. Ti loderanno, Signore, quelli che ti cercano. Due donne, una piccola e morente, l'altra adulta e colpita da un'imbarazzante patologia: entrambe fanno esperienza della potenza amorevole del Signore, che le restituisce alla vita ed all'affetto dei loro cari.

Liturgia della Parola: Eb 12,1-4; Sal 21,26-28.30-32; Mc 5,21-43. Parrocchia: ore 9.00 Lodi mattutine e Adorazione Eucaristica fino alle ore 12.00;

ore 16.30 S. Rosario -ore 17.00 Vespri, S. Messa. Biblioteca: ore 18.00 Cammino biblico.

Mercoledì 6

Santi Paolo Miki e c. martiri. L'amore del Signore è da sempre. Un insegnamento sapiente quello di Gesù in sinagoga, che stupisce i suoi compaesani e fratelli di fede.

Liturgia della Parola: Eb 12,4-7.11-15; Sal 102,1-2.13-14.17-18a; Mc 6,1-6. Parrocchia: ore 16.30 S. Rosario; ore 17.00 Vespri, S. Messa.

Giovedì 7

Abbiamo conosciuto, Signore, il tuo amore. Proclamare la conversione, guarire i malati ungendoli con olio, scacciare i demòni: ecco i compiti assegnati dal Signore anche ai

discepoli, i quali andranno gratuitamente in "missione". Beato Pio IX. Liturgia della Parola: Eb 12,18-19.21-24; Sal 47,2-4.9-11; Mc 6,7-13.

Parrocchia: ore 16.30 S. Rosario; ore 17.00 Vespri, S. Messa. "Ore 18 Incontro Biblico Itinerante a cura dell'Azione Cattolica."

Casetta Oratorio: Ore 20.00 - Cammino per fidanzati

Venerdì 8

Il Signore è mia luce e mia salvezza. La tragica storia della decapitazione del Battista viene raccontata per segnalarne la grandezza, ma insieme la "secondarietà" rispetto a

Gesù, il quale è ben più di tutti i profeti antichi.[Eb 13,1-8; Sal 26,1.3.5.8c-9abc; Mc 6,14-29].

Parrocchia: ore 16.00 Ad. Eucaristica curata dall’Az. Cat.; ore 17.00 Vespri, S. Messa.

Sabato

9

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. In un luogo isolato, lontano dalla folla, Gesù incontra i suoi discepoli- annunciatori, quasi per insegnar loro il modo per essere pastori belli, dediti totalmente alla gente. [Eb 13,15-17.20-21; Sal 22,2-6; Mc 6,30-34].

Parrocchia: ore 8.30 Lodi mattutine e S. Messa. Giudeo: ore 16.00 S. Rosario; ore 16.30 S. Messa (pre-festiva)

Casetta oratorio: ore 19.30 Incontro Gruppo Coppie

Domenica 10

V Domenica del Tempo Ordinario /C (Santa Scolastica, San Silvano) Is 6,1-2a.3-8; Sal 137,1-5.7c-8; 1Cor 15,1-11; Lc 5,1-11 (Foibe: Giornata del ricordo).

GIORNATA DEL MALATO - GIUBILEO DEGLI OPERATORI SANITARI - Parrocchia ore 10.30

Orario celebrazione delle SS. Messe: Schiavo: ore 9.00 /Parrocchia: ore 10.30 /ore 18.00

3 febbraio - XXXV Giornata per la Vita A partire dal 1979 si celebra ogni anno in Italia, nella prima domenica di febbraio, la Giornata per la Vita. Il Consiglio Episcopale Permanente della CEI predispone per questa occasione un breve Messaggio che illustra un aspetto particolare del tema Vita. Di famiglia parla il Messaggio di quest’anno, nel quale i Vescovi esprimono vicinanza solidale a quanti sono duramente provati dalla crisi, mentre rilanciano il valore della persona e della vita umana fin dal concepimento.

PER IL TRIONFO DELLA VITA

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi, affidiamo a Te la causa della vita; guarda, o Madre,

al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere, di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di

disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.

Fa' che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.

Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo, la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza e il coraggio di testimoniarlo con tenacia

operosa, per costruire, insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore, a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.

Beato Giovanni Paolo II Enciclica Evangelium Vitae, 25 marzo 1995.

“Aspirate ai carismi più grandi e io vi mostrerò una via migliore di tutte” (1 Cor 12,31)

(Sintesi dell'intervento di Salvatore Martinez)

La carità, “via migliore di tutte” I carismi sono prove autentiche che Gesù è vivo ed è con noi. Ecco la “via migliore di tutte”. Aspirare a questa via esige sforzo: “se vuoi essere un carismati-co devi amare”, ogni mancanza di carità è mancanza di carismi: “La carità non abbia finzioni”(Rm 12,9). “Operari sequitur esse”: il nostro fare è espressione del nostro essere: non ci sono buoni pastorali, ma buoni membri di pastorale. Che triste considerare le divisioni dovute ad un catti-vo uso del carisma pastorale, vedere gruppi che im-provvisano responsabili e assistere a raffreddamenti d’amore nella sottomissione fraterna che il carisma pastorale impone. Amare non “per” amore di Dio, ma “con” l’amore di Dio. E’ una differenza enorme. I nostri fratelli e sorelle non vogliono essere amati alla rinfusa. Senza il cuore di Dio, il nostro cuore si stancherà presto. Vorrei che questo mio intervento segnasse per noi una nuova conversione pastorale, un’occasione per rilanciare il nostro servizio d’amore. Dobbiamo ri-partire dallo Spirito. Gesù dice: “Venite a me voi tutti…ed io vi ristorerò”. Ecco il senso del miracolo eucaristico di Tiberiade: lo Spirito toglie la stanchezza agli Apostoli servitori annunciando la trasformazione del cuore.

“NoN mettere il cuore iN Nulla che sia caduco”.

Non mettere il cuore in nulla che sia caduco: imita Cristo, che si fece povero per noi, e non aveva dove posare il capo. Chiedigli di concederti, in mezzo al mondo, un distacco effettivo, senza attenuanti. Noi siamo gente della strada, cristiani qualsiasi, inseriti nel sistema circolatorio della società, e il Signore ci vuole santi, apostolici, appunto in mezzo al nostro lavoro professionale; vuole cioè che ci santifichiamo nella nostra occupazione,

che santifichiamo l'occupazione stessa e che, per mezzo di essa, aiutiamo gli altri a santificar-si. Siate certi che Dio vi attende nel vostro ambiente con sollecitudine di Padre, di Amico; e pensate che con il vostro lavoro professionale svolto con senso di responsabilità, oltre a so-stenervi economicamente, prestate un servizio direttissimo allo sviluppo della società, alleg-gerite i pesi degli altri e mantenete tante opere assistenziali, locali e universali,a beneficio delle persone e dei popoli meno fortunati. Nel comportarci con normalità, non facciamo altro che seguire l'esempio di Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo. Potete ben vedere che tutta la sua vita è piena di naturalezza. Per trent'an-ni resta nell'ombra, senza richiamare l'attenzione, come uno dei tanti lavoratori, e nel suo villaggio è conosciuto come il figlio del falegname. Neppure durante la vita pubblica si nota qualcosa di stonato perché strano o eccentrico. Si circondava di amici, come tutti gli altri suoi concittadini, e il suo comportamento non differiva dal loro. Tanto che Giuda, per indicarlo, deve dare un segno convenuto: Quello che bacerò, è lui [Mt 26, 48]. In Gesù non c'era niente di stravagante. Mi commuove sempre questa regola di condotta del Maestro, che passa in mezzo agli uomini come uno qualsiasi. (Amici di Dio, nn. 120-121) (opusdei.it/)

CIAO, PAPÀ

O Dio, tu sei un Padre

nascosto e silenzioso

eppure presente e agente. Quando noi, tuoi figli, ci allontaniamo

da te, Tu non ci abbandoni,

ma ci accompagni col cuore.

Quando ritorniamo a te,

ci sei sempre alleato e amico.

A volte anche noi siamo scapestrati,

arroganti e scialacquatori,

ma l'amara esperienza della nostra vita

ci trasforma in persone umili e docili.

Tu sei sempre pronto ad accordare

il perdono, la benevolenza, l'amore.

Abbiamo bisogno di convertirci al tuo amore, alla tua grazia.

Donaci di gustare la gioia del vivere

da figli amati e perdonati.

Donaci un cuore simile al tuo,

un cuore che ha delle ragioni

che la ragione non ha.

(Antonio Merico)

La via più sicura per la santità Angelo Roncalli, poi Giovanni XXIII

Più mi faccio maturo d'anni e di esperienze, e più riconosco che la via più sicura per la mia santificazione personale e per il miglior successo del mio servizio, resta lo sforzo vigilante di ridurre tutto, principi, indirizzi, posizioni, affari, al massimo di semplicità e di calma; con attenzione a potare sempre la mia vigna di ciò che è solo fogliame inutile e viluppo di viticci, ed andare diritto a ciò che è verità, giustizia, carità, soprattutto carità. Ogni altro sistema di fare, non è che posa e ricerca di affermazione personale, che presto si tradisce e diventa ingombrante e ridicolo.

"Coraggio, la santità è possibile, è

possibile in qualunque

situazione, nonostante i

condizionamenti del male.

Alla crisi del nostro tempo può dare una risposta adeguata solo

una grande fioritura di santità".

Giovanni Paolo II