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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI Servizio Programmazione e Pianificazione Territoriale Provincia di Parma

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

Servizio Programmazione e Pianificazione Territoriale

Provinciadi Parma

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Delibera della Giunta Provinciale n. 266 del 26 marzo 2009

PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

Servizio Programmazione e Pianificazione Territoriale

Provinciadi Parma

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PREMESSA

L’avvio del nuovo periodo di programmazione della politica di coesione europea in Emilia Romagna ha visto

un intenso lavoro da parte della Regione che ha coinvolto le Province e gli Enti locali insieme alle forze

economiche e sociali del territorio.

Un importante lavoro di concertazione ha riguardato il complesso dei programmi che rientrano sotto quella

che è stata definita Politica Regionale Unitaria, che comprende strumenti e risorse europee (FESR e FSE),

nazionali (FAS), regionali e locali. A livello provinciale, la sintesi di questo lavoro è racchiuso nell’Intesa per

l’integrazione delle politiche territoriali, approvata dal Consiglio Provinciale nel mese di aprile 2009 e con-

divisa da tutto il sistema territoriale.

Per la prima volta, nell’ambito delle politiche straordinarie di sviluppo, è stata data l’opportunità di portare

avanti una programmazione di medio periodo (2007-2013) che tiene insieme tutto il territorio provinciale

e abbraccia diverse priorità e settori di intervento. In questo modo è stato possibile perseguire in modo

più semplice e trasparente una politica di riequilibrio territoriale, di attenzione e sostegno differenziati alle

diverse porzioni di territorio ciascuna con le proprie specificità.

In questa cornice più ampia, l’Asse IV del POR FESR, in cui si colloca il Programma di Valorizzazione e Pro-

mozione dei Territori, rappresenta un tassello estremamente importante poiché il territorio e il patrimonio

ambientale e culturale rappresentano uno dei maggiori punti di forza nella nostra provincia. É importante

non solo per i contenuti, ma anche per il metodo con cui viene attuato: una programmazione negoziata

tra Regione ed Enti Locali in cui alle Province è riconosciuto il ruolo di protagoniste della concertazione

e responsabili delle strategie e della selezione degli interventi. Un metodo che privilegia la progettazione

integrata in cui interventi pubblici strutturali sul patrimonio ambientale e culturale si affiancano a progetti

privati sostenuti con il contributo del POR, rivolti al miglioramento delle attività e dei servizi per la fruibilità,

e a iniziative di promozione e comunicazione. Una strategia che vuole quindi valorizzare tanti piccoli sistemi

virtuosi più o meno grandi a livello locale, in cui si realizza collaborazione tra il pubblico e i privati per mas-

simizzare l’impatto positivo sul turismo e sullo sviluppo locale.

L’Assessore ai Progetti di Sviluppo TerritorialeUgo DanniRESPONSABILE DEL PROGETTO

Provincia di ParmaSergio Peri Dirigente del Servizio Programmazione e Pianificazione Territoriale

COORDINAMENTO ED ELABORAZIONEAlessandro Daraio

Si ringraziano il Servizio Turismo, l’Ufficio Sviluppo Economico e l’Ufficio Statistica della Provincia di Parma per la preziosa collaborazione.

Studio progettuale e grafico, fotocomposizione e stampa: Cop. Sociale Cabiria.

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SOMMARIO

INTRODUZIONE ............................................................................................................................9

LA STRATEGIA PROVINCIALE DI VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI ..............................................11

LE PRIORITÀ TEMATICHE E TERRITORIALI .......................................................................................12

LA BASSA E IL PO: UN PAESAGGIO NATURALE E CULTURALE DA VIVERE ..........................................14

ARCHITETTURA E PAESAGGIO URBANO: IL RILANCIO DEL TURISMO A SALSOMAGGIORE TERME ........15

L’APPENNINO: TRA STORIA, NATURA E TRADIZIONI .........................................................................17

SINERGIE CON GLI ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE ..........................................................20

Il Programma Turistico di Promozione Locale 2009 ..................................................................20

La programmazione del FAS 2007-2013 .................................................................................22

Il Progetto strategico speciale “Valle del fiume Po” ..................................................................23

Il Programma rurale integrato provinciale 2007-2013 ..............................................................23

PAL SOPRIP ..........................................................................................................................26

DESCRIZIONE DELLE RISORSE OGGETTO DI VALORIZZAZIONE ....................................................29

Il circuito dei Castelli del Ducato: Reggia di Colorno e Fortezza di Bardi ....................................29

Il Liberty a Salsomaggiore Terme ...........................................................................................32

L’edificio della ex fornace Marchino di Berceto ........................................................................34

INDICAZIONI PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DI QUALIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ E DEI SERVIZI PER LA FRUIZIONE DELLE RISORSE DEL TERRITORIO ...........................................36

IL SISTEMA DELLE CORTI DI PIANURA ...........................................................................................37

PARCO DELLA SALUTE .................................................................................................................41

IL SISTEMA DELLE VALLI DEL CENO E DEL TARO ............................................................................43

IL CUORE VERDE DELL’APPENNINO...............................................................................................47

INTERVENTI COMPLEMENTARI DI PROMOZIONE DELLE RISORSE AMBIENTALI E CULTURALI ........51

I PROGETTI DI VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE AMBIENTALI E CULTURALI ...............................52

GLI INDICATORI DI RISULTATO DEL PVPT .....................................................................................65

ALLEGATI ...................................................................................................................................66

1. QUADRO DI SINTESI DEI PROGETTI CHE COMPONGONO IL PVPT .................................................66

2. CARTINE DEGLI AMBITI TERRITORIALI RELATIVI AGLI INTERVENTI DEI PRIVATI ...............................67

3. TIPOLOGIA DEI PROGETTI ATTIVABILI (ATTIVITÀ IV.2.1) .................................................................71

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INTRODUZIONE

La strategia di sviluppo regionale che viene sviluppata attraverso il POR punta a rafforzare i processi di

cambiamento del sistema produttivo e dell’economia regionale in linea con i grandi obiettivi strategici

europei di Lisbona e Göteborg. Coerentemente con i più ampi obiettivi di sviluppo fissati dalla Regione

Emilia Romagna, l’obiettivo globale del POR FESR 2007-2013 è quello di “collocare stabilmente l’Emilia

Romagna nel contesto delle regioni europee di eccellenza, esemplari per il loro dinamismo socioecono-

mico, per la capacità di innovazione e per la qualità dello sviluppo”.

Punto di partenza nella definizione della strategia del Programma è il riconoscimento di un’economia

caratterizzata da un forte dinamismo imprenditoriale, da un sistema produttivo articolato e diffuso nel

territorio, da un forte livello di specializzazione delle imprese, da una rete di infrastrutture produttive e

logistiche distribuite, da un sistema regionale della ricerca e dell’innovazione in continuo sviluppo, da un

sistema diffuso di patrimonio culturale, storico, artistico, architettonico ed ambientale.

Riprendendo l’elemento della strategia che identifica nel territorio e nella sua competitività un fattore

determinante dello sviluppo in senso innovativo del sistema economico regionale, il contributo che la

ricchezza del patrimonio ambientale e culturale può apportare alla costruzione del nuovo profilo di com-

petitività della regione, basato su una rete diffusa di poli territoriali, appare molto rilevante. Dal punto di

vista degli asset culturali e naturali, la situazione della regione è caratterizzata da un’ampia diffusione

delle risorse, con alcuni picchi di eccellenza culturali, storici, artistici, architettonici nelle città d’arte,

nelle aree costiere, nei centri storici ed un patrimonio naturale diffuso. Di particolare importanza per gli

effetti sul territorio è l’insieme delle dotazioni culturali, storiche, artistiche, architettoniche cosiddette

minori presenti sia in ambito urbano che extraurbano.

Tale patrimonio rappresenta quindi allo stesso tempo un fattore di competitività del territorio ed un ele-

mento attrattore di attività e servizi. Si tratta di un approccio in cui il territorio viene visto non come un

semplice elemento di efficienza localizzativa, ma come un fattore propulsivo dello sviluppo e del cambia-

mento, attraverso la creazione di ambienti particolarmente favorevoli. Elemento caratterizzante di tale

approccio è quello dell’integrazione, intesa con riferimento agli interventi in una logica di connessione tra

la valorizzazione e riqualificazione di aree e beni pubblici, le attività promozionali in grado di valorizzare

gli interventi, l’innalzamento dei livelli e degli standard di fruibilità dei beni.

I Programmi di Valorizzazione e Promozione dei Territori (PVPT) sono lo strumento attraverso cui le Pro-

vince definiscono la propria strategia di intervento in tema di valorizzazione e promozione delle risorse

ambientali, storiche, artistiche, architettoniche e culturali ai sensi del POR e delle pertinenti politiche re-

gionali di settore. Tale strumento traduce in elemento programmatorio un percorso che conduce all’iden-

tificazione delle risorse oggetto degli interventi esplicitandone l’integrazione all’interno di un disegno

strategico articolato a livello locale ed evidenziandone le ricadute sull’economia dei territori e sulla loro

attrattività e competitività.

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LA STRATEGIA PROVINCIALE DI VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI

La Provincia di Parma fa proprio, con il Programma di valorizzazione e promozione dei territori (PVPT) l’obiettivo specifico dell’Asse IV del POR FESR della Regione Emilia Romagna di “valorizzare e promuovere il patrimonio ambientale e cultura-le della regione a sostegno dello sviluppo socio-economico ed in quanto potenziale per lo sviluppo del turismo sostenibile”, attraverso il recupero, la valorizzazione e la promozione di beni pubblici a valenza culturale e ambientale, e il sostegno alla qualificazione dell’offerta di servizi finalizzati ad innalzare il livello di fruibilità del patrimonio cultu-rale ed ambientale. Gli interventi finanziati devono dunque consentire di trarre vantaggio dalle risorse culturali ed ambientali la cui fruibilità non è piena-mente assicurata, qualificandole e soprattutto va-lorizzandole per ottenere impatti positivi sull’eco-nomia locale nel suo complesso, ed in particolare sul turismo sostenibile.Questo obiettivo si pone all’interno del quadro più ampio delle politiche territoriali e di sviluppo del-la Provincia, costruite su due pilastri complemen-tari: l’individuazione delle risorse rese disponibili dal contesto naturale, dallo sviluppo culturale, dai servizi infrastrutturali pubblici e privati; l’integrazio-ne sinergica di tali valori per formare una sintesi sulla quale costruire le politiche, i piani e le azioni del territorio. Il compito delle politiche pubbliche è quindi quello di sostenere la generazione di valori territoriali, garantendo la riproducibilità delle risorse nel tempo e la sostenibilità di un modello di svilup-po, non solo economico, che si fondi e allo stesso tempo valorizzi le specificità dei diversi contesti lo-cali della provincia. Uno sviluppo, infine, in grado di produrre e garantire qualità, declinata in tutti gli aspetti: qualità ambientale e paesistica, qualità delle produzioni e dei servizi, qualità della vita. Valorizzare il territorio significa operare innanzitut-to per le persone –in termini di qualità della vita per i residenti e di attrattività nei confronti di chi viene da fuori- e per le imprese e il sistema eco-nomico, in termini di competitività sui mercati. Bi-sogna mantenere una visione del territorio a tutto tondo, come insieme di beni e servizi interconnes-si tra loro da una rete di relazioni, in cui i beni sono rappresentati non solo dalle risorse dei luoghi, ma anche dalle produzioni del saper fare locale e da quegli elementi immateriali dell’identità veicolati da riferimenti culturali capaci di suscitare nell’im-maginario collettivo precisi rimandi (si pensi ai luo-

LA STRATEGIA PROVINCIALE DI VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI

ghi di Verdi, al “mondo piccolo” di Gureschi, ecc.). In questa ottica, il territorio trova nel turismo, e in particolare nel turismo sostenibile, un elemento di rafforzamento all’interno della strategia, soprattut-to poiché genera benefici economici diretti e trova nella popolazione e nel confronto istituzionale con-senso immediato, quasi scontato.Allo stesso tempo anche il dibattito e la legisla-zione sul turismo si muovono da una concezione del prodotto come servizio strettamente legato al viaggiatore a una visione prevalentemente territo-riale, di valorizzazione dell’insieme delle risorse materiali e immateriali. Uno dei punti di forza rico-nosciuti alla nuova legge nazionale sul turismo è proprio la promozione di una logica di sistema ter-ritoriale, su scala locale ma anche su scala ampia, nella quale la collaborazione pubblico/privato sia il motore dell’innovazione, sul modello di quella logica di competizione/cooperazione che ha con-tribuito a fare la fortuna del modello distrettuale. Sempre più, il prodotto che il turista domanda su-pera la dimensione della visita al patrimonio am-bientale e culturale e si configura come richiesta di fare “esperienza” di partecipazione alle dinami-che locali caratterizzanti il luogo di destinazione. Cresce infatti il turismo culturale e il turismo del territorio (con una capacità di spesa più elevata) che a differenza del turismo tradizionale (ad esem-pio quello balneare o alpino) non sconvolge e ri-modella il territorio, ma ricerca un’offerta turistica integrata nel sistema vitale e attivo dei residenti, in grado di inserire e di far partecipare alle proprie dinamiche i flussi turistici senza subire alterazio-ni nei rapporti di forza tra turismo e dimensione locale. Ci sono tre nuove variabili che muovono la domanda turistica: la riscoperta delle radici e delle tradizioni e il bisogno di ritrovare il contatto con la natura e con il passato; l’attenzione per la salute e il benessere, il relax e la riscoperta di se stessi, il desiderio di distacco e la fuga dalla real-tà quotidiana; l’importanza del rapporto umano e dell’accoglienza, il desiderio di socializzazione e di relazione interpersonale, la vacanza educativa e/o culturale. Il nuovo consumatore-viaggiatore ritiene rilevante lo stretto legame tra turismo, territorio e tessuto sociale ospitante, con un rinnovato in-teresse alla sostenibilità ambientale delle attivi-tà turistiche. Infine, sente l’esigenza di articolare la propria vacanza in modo multi-dimensionale e pluri-tematico (turisti orientati alla eno-gastrono-

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LA STRATEGIA PROVINCIALE DI VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI

mia, turisti naturalisti, turisti orientati alla cultu-ra, all’arte, ecc.). In un territorio ricerca perciò più motivi di interesse, dimostrando, in questo senso, una forte disponibilità agli spostamenti.Per una realtà come quella della provincia di Par-ma, c’è una ragione ulteriore per cui la strategia turistica debba mirare, per avere successo, a svi-luppare le risorse e le specificità del territorio nel-le sua interezza. Non si tratta, infatti, di promuo-vere un singolo prodotto turistico, ma di proporre una un’offerta plurale, in ottica di sistema: le forti correlazioni fra la cultura con le sue dotazioni ter-ritoriali (beni architettonici, artistici, paesaggistici, musei, teatri, cinema, musica, arte) e materiali (l’enogastronomia, i prodotti tipici), l’ambiente na-turale, il benessere nella declinazione termale, i grandi eventi di richiamo internazionale, sono tutti essenziali per costruire la marca Parma. In tal sen-so vale la pena di rimarcare però una peculiarità del territorio parmense, a differenza di altri sistemi il brand Parma è veicolato e conosciuto in tutto il mondo primariamente grazie alle eccellenze nel campo agroalimentare. La provincia di Parma si caratterizza per un’offer-ta turistica diversificata ma ancora relativamente poco specializzata (turismo culturale e d’affari, termalismo, ma anche turismo enogastronomico, sportivo ed ecoturismo), come dimostra anche la tabella che riporta il dettaglio delle richieste per-venuti agli uffici di informazione turistica durante tutto il 2007.

TIPOLOGIE RICHIESTE - DETTAGLIO TERRITORIO

PARMA CITTA’ 20493

ROCCHE E CASTELLI 16318

TERME E BENESSERE 15168

LUOGHI VERDIANI 4569

LA BASSA E IL PO 750

APPENNINO 2335

VIA FRANCIGENA E PIEVI 3744

PARCHI 1661

ENOGASTRONOMIA 2563

NATURA E SPORT 1640

ALTRO 6818

Tale situazione potrebbe rivelarsi strategica dal momento in cui la domanda turistica si evolve da un “turismo di massa”, caratterizzato dalla stan-dardizzazione, dalla concentrazione e dai grandi nu-meri, a un “turismo dell’esperienza” basato sulla conoscenza, l’interazione, la varietà, il confronto e l’esplorazione. Si assiste alla rivalutazione della lentezza, a un’ide-

alizzazione dei ritmi di vita, al diffondersi delle pra-tiche turistiche ed in generale del tempo libero im-prontate al ritorno alla natura, alla contemplazione, alla scoperta dei ritmi del corpo, alla ricerca del sé. Quello delle pratiche slow è ormai diventato uno stile di vita, che si lega al sempre maggior interesse dimo-strato per i luoghi del passato, dove storia e cultura si intrecciano nella valorizzazione di luoghi che han-no preservato nel tempo un fascino nascosto. Il tu-rista è sempre più attratto dall’autenticità dei luoghi e dalla genuinità dei rapporti, dalla specificità della cultura e della tradizione locale, e questo lo porta ad apprezzare le piccole realtà lontane dai circuiti turistici classici. Intorno a queste macro-tendenze, che rispondono a valori sociali in affermazione, ed incarnano anche mode più o meno diffuse, si svi-luppano tanti diversi filoni di lavoro, tanti diversi turi-smi più o meno affermati per vivere il territorio, e sui quali si concentrano gli interventi previsti da questo Programma.

LE PRIORITÀ TEMATICHE E TERRITORIALILe scelte alla base di questo Programma riguardo alle risorse da valorizzare e ai territori prioritari, tenuto conto delle precise indicazioni del POR e delle linee guida regionali, sono pienamente co-erenti con il quadro tracciato dal Piano Territoria-le di Coordinamento Provinciale (PTCP), che rap-presenta il riferimento essenziale per qualunque programma di valorizzazione. Il Piano, infatti, ha l’obiettivo di definire un assetto territoriale e un quadro di politiche di sviluppo fondati su un appro-fondito sistema di conoscenze multisettoriali, e su un quadro strategico condiviso e sostenibile. Esso contiene quindi un progetto territoriale comples-sivo che parte dal riconoscimento nel territorio di un sistema ambientale e delle sue articolazioni, individua un sistema insediativo, dove più unità insediative risultano dotate di caratteri peculiari e delimita una “mappa strategica” di luoghi, aree o percorsi per i quali vengono proposti specifici pro-getti di intervento.Il Piano territoriale provinciale persegue molteplici finalità tra cui quella di “definire un sistema com-plessivo di tutela del territorio teso a conseguire la salvaguardia e la valorizzazione delle risorse am-bientali e culturali”; in tal senso definisce sia le politiche di salvaguardia delle risorse ambientali e culturali che le politiche di valorizzazione di tali risorse, attraverso l’individuazione e la proposta di specifici progetti. In particolare il Piano indirizza la propria azione verso la tutela e valorizzazione degli insediamenti urbani storici, della Via Francigena, del circuito dei castelli, dell’itinerario farnesiano (Colorno - Parma - Sala Baganza), dei luoghi verdia-

ni, del territorio e dello Stato Landi. Il PTCP si pone inoltre la finalità di definire un sistema di strumenti operativi per l’attuazione delle scelte strategiche e dei progetti identificati, promuovendo la program-mazione negoziata e la concertazione territoriale come metodo privilegiato di lavoro, anche in attua-zione della legge urbanistica regionale.Con l’obiettivo di favorire la coesione sociale, il PTCP prevede l’attivazione di iniziative per lo svi-luppo delle aree marginali. La Provincia di Parma presenta infatti sensibili squilibri infra-provinciali nella qualità della vita, maggiori rispetto alle di-stanze nella distribuzione del reddito, e relativa-mente più ampi che nelle altre province emiliano romagnole. La ragione di questa significativa con-traddizione tra distribuzione territoriale del reddito e della qualità della vita è tutta nel forte peso che nella provincia di Parma hanno i comuni dell’Ap-pennino nei quali, nonostante progressi recenti, si concentrano situazioni di forte disagio per quanto riguarda i servizi, le condizioni demografiche ed occupazionali, i livelli di istruzione, che appaiono nel complesso peggiori perfino rispetto a quanto giustificherebbe il livello del reddito. L’area dell’Ap-pennino parmense è caratterizzata da problemi di ritardo di sviluppo e da una certa gracilità del tessuto imprenditoriale, nonostante la presenza di radicate produzioni agro-alimentari che si caratte-rizzano per una considerevole tipicità e qualità, e un’offerta turistica che può contare su ambienti naturali di assoluto pregio. Il patrimonio naturali-stico e culturale della fascia collinare e montana dell’Appennino parmense costituisce, secondo il Piano, la “dote” che va preservata e valorizzata in un’ottica di sostenibilità delle azioni di sviluppo, sulla quale è possibile definire un modello innova-tivo di crescita economica nel rispetto delle risorse locali. Il PTCP dedica quindi un’attenzione specifi-ca all’Appennino, articolata su diversi segmenti: infrastrutture e servizi, turismo e sistema delle aree protette, Progetto difesa attiva, promozione dello sviluppo locale tramite il Patto territoriale e poi il Programma di sviluppo locale in attuazione del DoCUP Obiettivo 2 2000-2006.Anche le aree rivierasche del Po si caratterizza-no per la presenza di peculiari valori paesaggistici e culturali, ma scontano una relativa marginalità economica rispetto alle parti centrali della provin-cia. In particolare è mancato uno sviluppo endo-geno e si è assistito ad un progressivo degrado ambientale dell’ambito golenale del Po, che ha progressivamente perso le caratteristiche di natu-ralità e di pertinenza fluviale che aveva nel pas-sato. Per questa parte del territorio provinciale il PTCP si pone in continuità con le precedenti ini-ziative regionali, promuovendo uno specifico pro-

gramma speciale d’area, non solo per valorizza-re zone di rilevante interesse storico-culturale e naturalistico, ma anche per riqualificare aree che hanno subito in questi ultimi decenni varie forme di disgregazione della loro identità e della loro po-tenzialità ambientale. La finalità della proposta è quella di garantire e promuovere, in forma unitaria e coordinata, la riqualificazione dell’ambiente, del territorio e del paesaggio a scopi culturali, turistici ed economico-sociali attraverso la progettazione e la programmazione degli interventi attuativi.Il PTCP infine, riconosce l’esigenza di qualificazio-ne del principale polo turistico della provincia, lega-to al comprensorio termale di Salsomaggiore. Per la qualificazione dell’offerta termale, il principale strumento previsto è stato il programma speciale d’area “Parco della Salute”, che individuava una serie integrata di interventi per la riqualificazione e la valorizzazione turistico-termale dell’ambito ter-ritoriale interessato, quali ad esempio la riqualifi-cazione delle strutture termali in attrezzature fina-lizzate anche a trattamenti di carattere salutistico (soggiorni riattivanti, riabilitativi e prestazioni spe-cialistiche di qualificato benessere). Il programma speciale d’area, che per la Provincia di Parma ha interessato i Comuni di Salsomaggiore e Medesa-no, nonché i parchi regionali dei Boschi di Carrega, dello Stirone e del Taro, voleva rappresentare una modalità di programmazione negoziata in grado di accrescere l’integrazione fra gli Enti locali, di assi-curare il coordinamento delle iniziative e l’impiego integrato delle risorse finanziarie.Alla luce di quanto descritto, sono individuate le seguenti priorità per la valorizzazione del territorio:• la promozione del turismo lento nella Bassa pa-

dana;• il rilancio del comprensorio turistico-termale di

Salsomaggiore;• lo sviluppo dell’Appennino attraverso il rafforza-

mento dei legami tra risorse storiche, culturali e ambientali.

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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LA STRATEGIA PROVINCIALE DI VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI

LA BASSA E IL PO: UN PAESAGGIO NATURALE E CULTURALE DA VIVERE Colorno rappresenta in un certo senso la sintesi della varietà dei prodotti turistici della provincia di Parma: la presenza della Reggia ducale la inseri-sce a pieno titolo tra le piccole città d’arte di cui è costellata la pianura padana; la presenza di Alma e dell’Università di Scienze Gastronomiche voluta da Slow Food ne fanno una delle capitali della ga-stronomia. Ma Colorno si trova in riva al Po, condi-vide con il resto della bassa quelle potenzialità di turismo lento e di turismo fluviale; si inserisce a pieno titolo all’interno di un paesaggio, fortemente caratterizzato nell’immaginario collettivo, e raffor-zato anche da un’identificazione culturale con il “mondo piccolo” di Guareschi. Le città d’arte “minori” della provincia di Parma, quindi escludendo il comune capoluogo, ricevono un costante interesse dai turisti e dai visitatori; anche negli ultimi anni mostrano una sostanzia-le tenuta sul mercato, con una leggera riduzione degli arrivi a fronte di un lieve aumento delle pre-senze; gli esercizi ricettivi mostrano oltre 60 mila arrivi e 130 mila presenze, con una durata media del soggiorno tipica delle micro vacanze, ed un peso del tutto ragguardevole sul totale provinciale rispettivamente del 12% e dell’8%. Il turismo culturale genera per queste città d’arte delle opportunità di rafforzare e migliorare la strut-tura dell’economia urbana; tuttavia non sempre sono in grado di garantire le condizioni per un re-ale impatto turistico (offrire al turista una gamma di prodotti/servizi di qualità; dotarsi di un’immagi-ne attraente; garantire la coerenza delle scelte di lungo periodo che non compromettano le risorse esistenti). Prese singolarmente le realtà locali non posseggono la massa critica e la varietà di servizi indispensabili per offrire un prodotto di qualità, di-venta quindi essenziale mettere in rete le risorse con le altre realtà disseminate sul territorio, spes-so a pochi chilometri di distanza.Il turismo fluviale può rappresentare una grande risorsa del nostro territorio grazie alla cospicua presenza di vie d’acqua navigabili nella pianura padana, così ricca di fiumi e navigli da permette-re, un tempo, la discesa in barca da Locarno in Svizzera fino a Trieste, passando per Milano, Venezia e la Litoranea Veneta. Una vecchia rete navigabile commerciale ormai in disuso che oggi consentirebbe al turista di scoprire territori naturalistici di grande pregio a bordo di piccole imbarcazioni, houseboat, canoe o qualsiasi altro mezzo della cosiddetta “mobilità lenta”.Il turismo fluviale, tale come lo si concepisce oggi, non si riassume alla sola navigazione fluviale:

esso è una nozione più vasta che copre oltre all’in-sieme delle attività praticabili sul fiume anche tut-te le attività che si possono svolgere nell’ambito territoriale circostante. La valorizzazione turistica dei fiumi è stata realizzata in molti paesi europei come una nuova via d’accesso a un territorio a vocazione turistica, rivestendo un’importanza eco-nomica in costante aumento. Il turismo fluviale in-fatti è uno strumento di scoperta dei paesi e delle città attraversate, rappresenta un modo alternati-vo e originale di vivere un territorio, osservandolo da una prospettiva diversa dalla solita. Ma questa riqualificazione del fiume a fini turistici rappresen-ta anche un fattore di rivitalizzazione del territorio, dalla strutturazione del paesaggio, al miglioramen-to della qualità di vita, fino alle sue funzioni sociali ed economiche, come la riappropriazione della via d’acqua da parte delle popolazioni locali.Al fine di creare attorno al fiume un prodotto turi-stico è necessario attuare una pianificazione del territorio che tenga conto dei patrimoni -umano, ambientale e culturale- garantendone la conserva-zione e valorizzazione perché solo a queste condi-zioni il turismo fluviale potrà essere una vera filiera redditizia nel rispetto dei principi della sostenibili-tà. Il Po rappresenta uno degli elementi dell’identi-tà italiana, anche per gli stranieri, rappresenta un elemento distintivo della marca Italia. Esso pre-serva ancora nell’immaginario le caratteristiche di luogo affascinante; un’ambientazione suggestiva rafforzata dalla caratteristica nebbia che avvolge il territorio nel periodo invernale; un forte potere evocativo dell’italianità.Complementare rispetto alla scoperta dal fiume, il cicloturismo è una forma sempre più apprezzata di fruizione lenta del territorio, sia da parte del-la popolazione locale che da parte dei visitatori. La Provincia di Parma, in particolare, ha investito molto per il potenziamento della rete dei percorsi cicloturistici provinciali e il territorio di pianura è il luogo d’elezione naturale per questo filone. Ad oggi esiste quindi una rete di percorsi che guidano e orientano il visitatore alla scoperta del territorio, e che si integra con altri forme di mobilità sosteni-bile (fiume, treno).Il turismo enogastronomico coinvolge un numero sempre maggiore di turisti e visitatori, che voglio-no andare alla ricerca di sapori e di tradizioni au-tentiche. Il cibo, strettamente legato al territorio, assume un ruolo nuovo, diventando il vettore di una cultura e di valori saldamente legati alle pro-prie radici. È possibile tracciare dei veri e propri itinerari attraverso i sapori ed è in progressivo aumento da diversi anni una domanda turistica, proveniente sia dall’Italia che dall’estero, legata ai percorsi enogastronomici e alla riscoperta della

tavola nostrana. Il turismo enogastronomico è anche uno dei com-parti più trasversali del turismo, sia per quanto riguarda la capacità di integrazione con le altre componenti dell’offerta turistica locale, sia per le ripercussioni positive in termini di promozione, ma anche di commercializzazione, delle produzio-ni locali e quindi per gli impatti sugli altri settori produttivi. Parma, oltre ad avere il 50% della sua produzione agroalimentare costituita da prodotti certificati, possiede alcuni tra i più noti prodotti tipici a livello mondiale (il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma), ma anche diversi prodot-ti di nicchia (primo fra tutti il Culatello di Zibello) e un numero ancora più elevato di prodotti locali ancora poco conosciuti e valorizzati. Questi ultimi dispongono di un mercato di collocamento assai circoscritto (si tratta di prodotti “a filiera chiusa” cioè consumati quasi esclusivamente nella ristret-ta area di produzione); il loro sviluppo commercia-le potrebbe essere valorizzato assumendo come obiettivo di lungo termine quello di farli diventare prodotti di nicchia, senza una distribuzione ampia, ma sufficientemente noti e ricercati da attrarre vi-sitatori e degustatori. I ristoratori rappresentano un veicolo di promozione diretta per questo tipo di turismo, si impone quindi l’ampliamento e l’aggior-namento del loro bagaglio di conoscenze perché possano impiegare in maniera adeguata i prodotti tipici e, nello stesso tempo siano in grado di illu-strarne le peculiarità ai clienti. In questa strategia un ruolo può essere giocato da ALMA e dall’Univer-sità di Scienze Gastronomiche che hanno sede a Colorno. In questo modo si potrebbe attirare quel segmento di turisti cultori cultore della buona cu-cina che apprezzano la cucina creativa, capace di spaziare a partire da una base legata alle tradizio-ni locali. Tale target è molto sensibile alla persona-lizzazione dell’offerta, all’esclusività degli eventi; a questa tipologia di turista devono essere rivolte le iniziative che uniscono in chiave innovativa la territorialità e la cultura (serate culinarie con chef stellati, spettacoli teatrali, concerti, mostre, incon-tri con personalità culturali, etc.). L’offerta va orga-nizzata mettendo a sistema le strutture ricettive e di ristorazione di più alto profilo, o sviluppandone delle altre -sempre nel rispetto della vocazione territoriale e del patrimonio naturale, storico e im-mobiliare locale- e puntando sull’offerta di viaggi incentive, meeting e convention aziendali, ottime vetrine per l’attrazione di questo tipo di target. La Bassa padana è caratterizzata da un insieme di peculiarità sociali, culturali, ambientali e identita-rie di una popolazione, e della sua evoluzione nel corso della storia. Organizzare questi aspetti in un prodotto turistico per far vivere al turista il “genius

loci” della destinazione rende l’esperienza unica e irripetibile. Per rendere il tutto fruibile al turista è necessario creare una rete di tutte quelle realtà periferiche che cercano di creare un prodotto turi-stico/culturale con queste caratteristiche. Questi luoghi sono legati anche a importanti auto-ri, primi fra tutti Giuseppe Verdi e Giovannino Gua-reschi. Il territorio si veste quindi di una dimensio-ne ulteriore: diventa spazio fisico dove l’autore ha vissuto o ha assorbito l’atmosfera che l’ha porta-to a scrivere le sue opere, e che potenzialmente è in grado di offrire un viaggio sentimentale legato ad una realtà conoscitiva e turistica di qualità. I luoghi verdiani in particolare riescono a coniugare il fascino del passato e dell’immaginario, con una produzione culturale musicale e lirica di primissi-mo livello, che coinvolge il territorio e Parma, e tro-va il culmine nell’annuale Festival Verdi. In questo quadro si inserisce anche il progetto regionale “Paesaggi d’Autore” che ha appunto la finalità di valorizzare il territorio attraverso un sistema integrato di luoghi legati e celebrati dai grandi personaggi del mondo dell’arte, del cinema, della letteratura e della musica. Gli interventi che il progetto intende realizzare puntano alla realiz-zazione di un prodotto integrato che faccia perno sulle risorse ambientali, storico-artistiche, arche-ologiche, paesaggistiche e sportive del luogo. Le azioni promozionali, informative e di riqualificazio-ne delle aree interessate, puntano ad uno svilup-po turistico sostenibile e compatibile che coniughi l’esigenza di tutela della risorsa con lo sviluppo socio-economico.Per la piena valorizzazione di questo insieme di ri-sorse un elemento fondamentale è il miglioramen-to dell’accoglienza. Un destinazione di successo oltre a individuare chiaramente i fattori di attrazio-ne che possono indurre il turista a scegliere questi luoghi (qualità del territorio, terra che ha dato i na-tali a personaggi importanti, cultura ed enogastro-nomia, musei e monumenti, il circuito dei castelli, il fiume Po) deve offrire prodotti turistici integrati che trattengano il turista, anche integrandosi con la vicina offerta termale di Salsomaggiore.

ARCHITETTURA E PAESAGGIO URBANO: IL RILANCIO DEL TURISMO A SALSOMAGGIORE TERME Le dinamiche del comparto termale della provincia di Parma pongono, anche nelle stagioni più recen-ti, il problema di ridefinire e rilanciare la capacità di attrazione di quello che è stato storicamente il caposaldo del turismo provinciale.I dati del mercato turistico termale a livello nazio-nale descrivono realisticamente un cambiamento

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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LA STRATEGIA PROVINCIALE DI VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI

strutturale in corso da anni: un calo piuttosto rapi-do della domanda assistita, a cui si accompagna una crescita ancora troppo lenta della domanda “di mercato”. Le tendenze indicano una domanda potenziale in forte crescita ma, al momento il de-siderio supera largamente la realtà, con una forte discrepanza fra il numero di coloro che desidere-rebbero frequentare una beauty farm, e quelli che lo hanno effettivamente fatto. Spesso si rinuncia per mancanza di tempo o denaro. Il mercato dell’Emilia Romagna riflette questa ten-denza: tra il 1994 e il 2007 numero di clienti as-sistiti flette mediamente, ogni anno, di circa mez-zo punto percentuale mentre l’utenza benessere cresce normalmente di venti punti all’anno. Con-seguentemente si rafforza il peso dell’utenza be-nessere (dall’1,7% del 1994 al 15,2% del 2007), mentre cala la componente di clientela termale tradizionale, oltretutto rappresentata prevalente-mente da ultra sessantenni.La provincia di Parma rappresenta oltre un terzo del mercato regionale sia per quanto riguarda gli arri-vi che per le prestazioni erogate. Tuttavia molti dei tassi percentuali di variazione annua degli arrivi per cure ed altre prestazioni degli stabilimenti provin-ciali sono negativi, e ciò si riflette inevitabilmente sulle variabili turistiche: tra il 2000 e il 2007 arrivi e presenze sono crollati drasticamente di circa il 30%, segno evidente della difficoltà strutturale del comparto termale “tradizionale”, e di un ricambio di prodotti e clientela che, per quanto in corso, non riesce ancora a rimpiazzare i flussi perduti.Rispetto al totale dei viaggi, il turismo salutisti-co e termale raccoglie una quota inferiore al 2%, non paragonabile a quella di altri prodotti turistici, come il mare o le città d’arte, ma che comunque riguarda quasi un milione e mezzo di viaggi l’an-no. Al contrario, il più ampio concetto di benes-sere è diventato uno dei temi dominanti nella vita quotidiana, ed ha logicamente trovato uno spazio crescente anche all’interno del comparto termale. La tendenza, ora in atto in quasi tutte le locali-tà e le aziende termali italiane, è quella della co-struzione di un’offerta allargata, con la volontà di attivare una specifica linea di benessere termale che si affianca alla tradizionale proposta di cure. Per questo il turismo termale italiano si rivolge in misura crescente ad un target di clientela sempre più giovane rispetto al passato. Allo stesso tempo i dati mostrano che crescono anche le presenze di clienti di fascia d’età media, interessati sia ai trattamenti termali tradizionali che a quelli specifi-camente rivolti al benessere. Il settore del benessere e cura, molto articolato al suo interno, rappresenta una vasta area di business in fase di espansione e con elevati livelli di fatturato,

anche per l’evolversi del concetto di cura che si affi-da sempre più alla prevenzione, quindi a una corretta alimentazione, e di stili di vita salutari, per il migliora-mento in generale della qualità della vita. Il prodotto termale legato alla nuova concezione di benessere, può senza dubbio concorrere all’am-pliamento dell’offerta turistica all’interno di un contesto territoriale che metta a sistema le pro-prie risorse e che si proponga di costruire un pro-dotto turistico competitivo e completo.Se si separano le motivazioni fondamentali della domanda, si arriva ad un “mercato del benesse-re” articolato in tre segmenti: la cura vera e pro-pria, per stati patologici cronici o momentanei; il benessere in vacanza, nicchia a forti potenzialità di espansione; la vacanza come la ricerca del be-nessere in tutte le sue forme (ambiente, sport, clima, cibi genuini ecc.). Va sottolineato però che la domanda di vacanze rivolta esclusivamente al benessere, seppur potenzialmente in crescita, non è ancora molto consistente, di qui l’esigenza di co-struire un prodotto che collochi accanto alla “mo-tivazione benessere” altre motivazioni, ovvero che integri con il benessere altre proposte, che quindi si trovano arricchite e competitivamente.Il fulcro dell’attenzione sembra quindi essere orien-tato alla gestione di tutte le possibili diversificazioni di prodotto e di offerta turistica, su tutte le possibili risorse territoriali di attrazione ulteriori, e, nell’am-bito di aree più vaste come quella della provincia di Parma, verso la valorizzazione di una ricchezza ospitale ben più articolata. In particolare sembra necessario affrontare il tema del territorio ospitale e “salutare” come un tutto, che passa attraverso la qualità del cibo, la tutela dell’ambiente, l’eccellenza dell’offerta artistico-culturale, la proposta di stili di vita salubri come il camminare, ed ovviamente la straordinaria ricchezza e specializzazione della pro-posta termale, nel tentativo strategico di ricondur-re ad unità la forza di marca della provincia da un lato, e di sostenere mediante i suoi punti di forza le eventuali lacune e temporanee debolezze.La Marca della provincia sembra essere adeguata alle nuove sfide, anche perché da un lato è molto forte, dall’altro può essere facilmente ri-orientata in direzione delle nuove esigenze, da “Food Valley” a “Flavour Valley” o “Wellness Valley”. Per rende-re possibile il passaggio da un centro termale ad un territorio turistico a tutto tondo, occorre poten-ziare molto l’intrattenimento, in tutte le sue varie possibili forme, e non limitandosi a quelle che andavano bene per le località termali tradizionali (pomeriggi danzanti, ecc.). Quindi occorre accele-rare il passaggio verso tutti i nuovi prodotti turistici riconducibili all’area del benessere, che appare in forte crescita, e che si può prevedere crescerà an-

cora per molti anni, facilitando e stimolando nuovi investimenti e il ricambio generazionale nelle im-prese esistenti, nella direzione dell’innovazione delle professionalità locali.

L’APPENNINO: TRA STORIA, NATURA E TRADIZIONIIl progressivo spopolamento delle aree appen-niniche ha portato a un allentarsi delle relazioni identitarie tra abitanti e territorio e a uno sgre-tolamento del tessuto economico composto da aziende agricole, imprese artigianali, esercizi com-merciali ed artigianali che basavano la loro attività sulla domanda locale, oggi in continua riduzione. Il senso di isolamento avvertito negli ambiti mon-tani e l’offerta di vantaggi sociali ed economici provenienti dai centri urbani più sviluppati sono la causa di persistenti fenomeni di migrazione della popolazione verso centri urbani maggiori. A questo fenomeno si sono sommate modalità di sviluppo e trasformazione fortemente condizionate da model-li esterni, che hanno ugualmente e ulteriormente alterato i caratteri peculiari del territorio e del pae-saggio. I progetti di valorizzazione degli ultimi anni puntano invece al recupero di fattori naturali e so-ciali che hanno nel tempo plasmato e condiziona-to il modo di vivere, l’economia, le tradizioni e la cultura delle comunità. Cominciano a vedersi delle inversioni di tendenza nelle dinamiche economico-sociali favorite da nuovi modelli di vita e di consu-mo: la collettività esprime nei confronti della mon-tagna una domanda di tutela dell’ambiente e delle risorse naturali, di conservazione del paesaggio e dei suoi beni e di preservazione dell’eredità cul-turale e delle tradizioni, e questo può favorire un diverso sviluppo delle aree appenniniche. Da un punto di vista turistico, l’offerta e l’immagine dell’Appennino verde, climatico, estivo è da tempo entrata in una fase del ciclo di vita del prodotto turi-stico definita di “maturità stanca”. Esiste una gran-de esperienza e una storia fatta di cultura dell’ospi-talità che, nata negli anni Sessanta, non ha saputo reggere la velocità dei cambiamenti, le mode si sono susseguite rapidamente e l’Appennino non è riuscito a rimanere al passo con i tempi.L’Appennino, in particolare l’ambiente e i parchi, non rappresentano il primo riferimento turistico della pro-vincia di Parma, nonostante un patrimonio di risorse considerevole, che però restano in secondo piano nella marca Parma. L’attrattività dell’Appennino è quindi limitata a un raggio locale ed extralocale so-prattutto verso la Lombardia, caratterizzandosi per la propria natura di mezza-montagna, luoghi facili, “morbidi”, più rilassanti rispetto ad esempio alle Alpi. La montagna come destinazione di vacanza “non impegnativa” –weekend, longweekend, micro

vacanze– sta riconquistando fascino ed interesse presso il pubblico, dopo anni di declino in favore di mete esotiche, più o meno vicine e a buon prezzo. La montagna torna in auge grazie alle preferenze dei turisti italiani, in particolare al desiderio di viaggi ver-so mete tranquille e poco distanti da casa, ma anche al bisogno di concedersi un’evasione “ecologica”, a contatto con un ambiente ed un territorio tutelati e ri-spettati. In questo quadro, però, l’analisi degli anda-menti stagionali nelle singole aree mette in eviden-za le difficoltà delle località appenniniche che non beneficiano -come invece quelle alpine- dell’ondata turistica invernale, e che allo stesso tempo faticano a rinnovare una proposta irrimediabilmente datata, incapace di dare risposte alle nuove esigenze. La montagna dell’Emilia Romagna, che con l’isti-tuzione dell’Unione di prodotto è stata assunta a pieno titolo come prodotto Appennino, sta ten-tando di conquistare un proprio posizionamento sul mercato, rivolgendosi anche a nuove tipologie di domanda -giovani, sportivi, amanti dell’enoga-stronomia - che vanno ad aggiungersi a quelle più tradizionali, tendenzialmente regressive. La distri-buzione di arrivi e presenze si differenzia per zone, con la predominanza dell’Appennino modenese, che registra il 34% delle presenze, cui seguono l’Appennino reggiano con il 18% e quello parmen-se con il 15%. Da ultimo viene l’Appennino pia-centino con il 4% di presenze registrate. Il turista che visita l’Appennino vi rimane mediamente per 4,2 giorni e proviene per l’86% dal territorio nazio-nale. Il 76% della clientela è costituita da clienti fidelizzati, ma lo studio dell’Osservatorio turistico regionale evidenzia che vi sono anche numerose presenze di nuovi clienti, stimolati dalla commer-cializzazione di itinerari e prodotti innovativi, di cui l’Unione si è fatta promotrice (come ad esempio le escursioni nei fine settimana), che consentono di ottenere un aumento dell’afflusso turistico, grazie al quale è possibile almeno in parte bilanciare la riduzione delle presenze “tradizionali”, anche se ov-viamente continua a ridursi la permanenza media. La montagna ha sicuramente il bisogno di un rin-novamento, d’immagine e di sostanza. Un rinnova-mento che non può significare necessariamente e solamente nuove infrastrutture e nuove strutture ricettive; piuttosto si tratta di riqualificare l’esi-stente per metterlo al passo con la domanda e di diversificare e integrare l’offerta puntando su quei filoni in crescita che si affianchino al tradiziona-le turismo invernale e climatico. La progettualità locale è importante, ma rischia di essere troppo autoreferenziale e focalizzata sul locale e in ogni caso non è sufficiente per garantire un salto di im-magine e qualità che deve riguardare invece tutto l’Appennino, la più importante montagna del Medi-

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LA STRATEGIA PROVINCIALE DI VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI

terraneo, il parco dell’Europa.Sul fronte del cosiddetto “turismo natura”, in Italia si registra una crescita vivace rispetto al turismo tradizionale, con un fatturato globale del compar-to pari al 10% circa dell’intero fatturato turistico nazionale. Questo tipo di turismo risulta attrattivo soprattutto per i giovani e le famiglie, ma mantie-ne anche un certo appeal sugli over 65, minore del passato confermando che il turismo natura è ricercato da tutti, e che un orientamento eccessivo verso la terza età non è alla lunga pagante. Tra le motivazioni principali del viaggiatore che sceglie una vacanza a contatto con la natura, al primo posto figura la ricerca di tranquillità e relax, che precede l’interesse per territorio e ambiente; sono ugualmente importanti l’ospitalità e disponibilità della gente del luogo, la possibilità di conoscere le tradizioni culturali, folcloristiche e enogastronomi-che, la possibilità di praticare sport. Il cosiddetto ecoturismo coniuga quindi aspetti culturali, am-bientali e di svago, e la sua espansione è indice di una crescente necessità, in un mondo sempre più urbanizzato e caotico, di un contatto con la natura, avvertito soprattutto nei paesi più industrializzati. La portata di questo fenomeno è data dalla for-te attrattiva dei parchi che oggi vengono vissuti sempre più come un insieme di funzioni molteplici, all’interno del quale la componente naturale è una delle esperienze possibili alla quale si affiancano le emergenze storiche, architettoniche e artisti-che, le attrattive enogastronomiche e artigianali, le tradizioni folcloristiche e culturali. A riprova di un’ormai sempre più ampia sensibilità ambienta-le, nelle aspettative di chi visita le aree protette emergono la propensione ad usufruire di struttu-re ricettive integrate nel territorio circostante e la richiesta di informazioni dettagliate su risorse naturali e percorsi escursionistici dell’area. Se si analizzano invece le propensioni e le motivazioni dei vacanzieri (italiani ma ancora di più interna-zionali, in particolare nord-europei) la componente paesaggio-natura-ambiente è fortemente presen-te, spesso maggioritaria. Non sempre però queste aspettative trovano un riscontro adeguato nella ti-pologia e qualità delle strutture ricettive (che spes-so non hanno nessuna correlazione con il fatto di essere in un parco) e non si riscontra quindi una coerenza complessiva di comportamenti, il che va-nifica il vantaggio competitivo dell’appartenenza ad aree protette. Si tratta quindi di far crescere la consapevolezza dei vari attori circa una tema-tica cruciale: il valore aggiunto che la protezione ambientale attribuisce al turismo. Gli obiettivi rag-giungibili in questo senso sono molteplici e tutti di grande rilevo: aumentare la domanda turistica che si rivolge coscientemente alla natura protetta, e

che ne trae l’adeguata soddisfazione; far crescere negli operatori turistici la coscienza della propria ec-cezionale collocazione, sia in sé che in rapporto al mercato; sviluppare e proporre modalità innovative di fruizione, che assecondino la crescente propen-sione alla mobilità territoriale, comunicata con la brevità dell’esperienza di vacanza; stimolare il si-stema delle imprese locali verso nuove e più ade-guate forme di incoming.Le “quinte verdi” del parmense offrono scorci sug-gestivi, paesaggi incontaminati, luoghi interessanti in chiave non solo naturalistica ma anche storica e geologica, sorgenti pure, aria limpida. I monti del sistema appenninico della provincia di Parma sono davvero una delle “eccellenze” del territorio, contri-buendo in maniera decisa a determinarne la varie-tà paesaggistica. Oltre alla recente istituzione del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, che interessa una superficie di 23.613 ettari, tra le pro-vince di Reggio Emilia, Parma (comune di Corniglio), Massa e Lucca, da tempo è attivo il Parco Regionale dei Cento Laghi, che ha visto un riassetto recente e il cui territorio si estenderà con aree parco e pre-par-co. Nella parte occidentale la principale emergenza di tipo ambientale e paesaggistico è il monte Penna per le sue peculiarità morfologiche, per la ricchezza e la bellezza della foresta demaniale e per il fascino legato a miti e leggende della tradizione popolare; dal Monte Penna si originano sia il Taro e sia il Ceno, in alcuni punti il loro letto si allarga e la corrente rallenta, consentendo di farvi il bagno. L’offerta dell’Appennino parmense ai visitatori è de-cisamente ampia, ed è supportata da un sistema ricettivo che nell’ultimo decennio si è notevolmente arricchito di agriturismi e bed & breakfast (dal 1999 al 2006 si è registrato un incremento di posti letto pari al 32%) e ha visto contemporaneamente un in-nalzamento del livello qualitativo dato anche dalla presenza di una struttura ricettiva di 4 stelle. Per il turismo legato alla natura, al benessere e allo sport è però indispensabile garantire un’offerta sistema-tizzata che garantisca l’accesso a tutte le attività, con servizi adeguati ad un target giovane (non solo alloggio, ma anche trasporto, e attività ricreative), ma anche alle famiglie e alle fasce d’età più alte, attratte dalla possibilità di contatto con la natura (vi-site agli agriturismi e alle fattorie didattiche, passeg-giate, ecc.), meno sensibile al prezzo se incentivate dalla presenza di servizi dedicati (attività per i bam-bini, escursioni guidate, ecc.). Sarebbero interessati a proposte educative e ricreative nello stesso tem-po, come corsi di cucina tipica, attività guidate le-gate all’ambiente agricolo, attività creativo-artistiche come visita a laboratori artigianali, a musei locali o partecipazione a corsi di artigianato, ecc. Oltre alla componente ambientale, l’Appennino

parmense possiede un patrimonio storico-architet-tonico di grande rilievo, testimonianza dell’impor-tanza che questi territori rivestivano soprattutto in epoca medioevale per il presidio dei valichi e del-le direttrici dei viaggi e dei commerci –non ultimo il rilievo delle rotte dei pellegrini. Il sistema dei castelli, certamente diffuso in tutta la provincia, rispecchiando in questo la complessa ripartizione di poteri che ha governato il territorio dal medioe-vo fino all’epoca ducale, vede una concentrazione particolare nei sistemi vallivi, tra i quali spicca in modo assai peculiare la Valle del Ceno, territorio di contatto col vicino ambito piacentino e punto di passaggio per l’alta Val Taro. Il sistema fortificato ancora esistente presenta episodi di grande inte-resse storico-architettonico: Varano de’ Melegari, Pellegrino Parmense, Vianino, Castelcorniglio, Ca-stelgolaso, dominati dalla straordinaria Rocca di Bardi (e più a monte l’importante complesso di Compiano che chiude l’alta Val Taro) costituiscono un sistema già oggetto di studi specifici e di pro-getti di valorizzazione. Altrettanto ricca di presenze castellane era l’alta Val Parma, segnata da una fitta rete di transiti: tale condizione l’ha resa però storicamente teatro di scontri e vicende belliche di vario genere, con la conseguenza della perdita e della caduta in rovina di numerosi complessi.Questo patrimonio costituisce la base su cui co-struire un’offerta turistica basata sulla storia e sulla cultura: un’offerta rivolta ad un target di età media che riesce ad apprezzare la ricchezza storico-architettonica dell’area, soggiornando più giorni e spostandosi alla scoperta del territorio. La risorse andrebbero dunque messe a sistema -la vera ric-chezza culturale di questi luoghi oltre che dai ca-stelli è costituita dagli antichi borghi ancora conser-vati, dalle pievi romaniche, dalle cappelle votive, dai sentieri storici, dalle strade di confine- integrando l’offerta materiale con iniziative di tipo culturale e tradizionale (ad es. cortei storici, rappresentazioni teatrali, sagre, ecc.), in ottica ecomuseale. I turisti appartenenti a questo target sono assolutamente interessati all’aspetto culturale dell’area ma anche a tutti gli aspetti ad esso connessi, in primis ai prodotti tipici locali che presentano una forte con-notazione socio-culturale. Proprio per tali ragioni, è necessario costruire un’offerta ricettiva che sappia valorizzare il tipico e il biologico, attraverso la cre-azione di una rete di imprese che assicuri sulla ta-vola del turista il prodotto tipico e che possieda le competenze necessarie a “indottrinare” questo ge-nere di turista. Compreso in questo segmento c’è anche una parte di turismo religioso attratto dalla presenza della Via Francigena. Si tratta di un target non particolarmente redditizio in quanto, più degli altri, è interessato alla componente spirituale del

soggiorno, ma rimane comunque potenzialmente numeroso. Andrebbe dunque predisposta per que-sto target un’offerta ricettiva e di ristorazione che punti sulla semplicità, di conseguenza ad un attrat-tivo rapporto prezzo/qualità.Anche il turismo enogastronomico può trovare una sua declinazione specifica nelle aree dell’Appen-nino, abbinato a un turismo che cerca l’autentici-tà, la tradizione, la “rusticità” e il relax. A causa dell’intensificarsi dei ritmi di vita, soprattutto urba-ni, c’è una tendenza continua alla destrutturazione dei pasti; di contro, durante le vacanze e in occa-sione di viaggi, la maggiore disponibilità di tempo consente di recuperare ritmi più lenti e la piacevo-lezza della qualità del cibo. Questo filone si pone a diretto contatto con la strategia di diversificazio-ne dell’economia rurale e di valorizzazione delle produzioni locali che devono trovare nella qualità l’unica vera risorsa competitiva rispetto a territori con costi di produzione più bassi. I prodotti tipici rappresentano sicuramente una risorsa importan-te per l’economia locale, ma sono molto più di un asset economico: sono espressione di un territo-rio, in quanto oggetto di offerta non è solo il bene in questione, ma un prodotto complesso, costitu-ito dalle caratteristiche fisiche e dall’insieme dei valori di una specifica area geografica. Nell’Appennino, oltre ai prodotti tipici più famosi, ci sono diversi prodotti di nicchia (fungo IGP di Borgotaro, tartufo di Fragno), e un numero anco-ra più elevato di prodotti locali (maiale nero, pane di montagna, trota fario, ecc.) ancora poco cono-sciuti e valorizzati. Dato il forte legame che esiste tra i prodotti e la località in cui sono realizzati, i primi potranno fungere da traino per una specifi-ca offerta territoriale anche in ambito nazionale e internazionale; viceversa, l’immagine del territo-rio sui suoi prodotti tipici contribuisce a delinea-re il posizionamento e il contenuto immateriale. In tal senso può essere una strada apprezzata dal mercato la promozione delle filiere corte, dei “menù a chilometro zero”, favorendo accordi tra ristoratori e coltivatori e aziende produttrici. Que-sto permetterebbe di accrescere la visibilità dei prodotti poco conosciuti, garantire la degustazione di prodotti di qualità incentivando il turismo enoga-stronico nel territorio; accrescere la visibilità dei piccoli produttori, migliorando anche la redditività per le imprese grazie all’accorciamento della filie-ra. La valorizzazione dei prodotti possa realizzarsi anche attraverso la ricerca di formule nuove ed originali che pongano il “sistema cibo” al centro dell’accoglienza turistica: l’albergo deve diventare tematico, ispirandosi alle produzioni indigene; il ristorante deve proporre i piatti della tradizione cu-linaria locale; la cantina o il laboratorio delle azien-

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LA STRATEGIA PROVINCIALE DI VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI

de devono trasformarsi in luoghi di accoglienza e vetrine aziendali. Tutto questo in un’esperienza di consumo completa e coinvolgente. Sarebbe necessario creare un sistema locale in gra-do di stimolare la cooperazione delle strutture ricet-tive, commercianti, istituzioni pubbliche e residenti, per garantire al turista un soggiorno in linea con la vocazione territoriale, intriso di esperienza e storia. A tal fine l’idea dell’albergo diffuso pare essere la più idonea, potenzialmente utile a rilanciare i tanti piccoli borghi semi abbandonati che costellano il territorio. Non si tratta perciò della costruzione di un nuovo al-bergo, ma dell’installazione di una struttura ricettiva orizzontale, che sfrutti gli edifici in disuso all’interno del paese come alloggi. Esso deve configurarsi come qualcosa in più di un albergo, in quanto deve puntare ad una gestione territoriale in ottica sistemica, e si orienta verso la rivitalizzazione sociale ed economica del territorio anche attraverso la creazione di nuova imprenditorialità locale. Per far ciò sarebbe interes-sante recuperare le tradizionali botteghe artigiane e assegnarle in comodato d’uso gratuito agli artigiani del paese. Sarebbe utile organizzare una gestione agricola finalizzata alla coltivazione di tipicità eno-gastronomiche. Rispetto alle tradizionali strutture alberghiere, in cui prevale un modello di albergo ca-ratterizzato da un relativo isolamento dal contesto, l’albergo diffuso introduce la tendenza innovativa a cercare e sviluppare punti di contatto con il territorio di riferimento anche in ordine a problematiche (eti-che, sociali, culturali) che vanno apparentemente al di là dei ristretti interessi di un’impresa. E ciò assu-me ancora maggior valore se si considera che l’im-presa opera in un contesto territoriale caratterizzato da una generalizzata carente cultura d’impresa e da scarsa governance del territorio.

SINERGIE CON GLI ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONEL’obiettivo della valorizzazione delle risorse naturali e culturali è comune a diverse politiche e program-mi di intervento, di livello comunitario, nazionale, re-gionale e locale. Il POR FESR, in particolare, preve-de interventi di valorizzazione e promozione di beni ambientali e culturali da destinarsi esclusivamente ad attività di interesse pubblico; ad integrazione di tali interventi il Programma sostiene la qualificazio-ne delle attività di servizio al bene valorizzato. In questo paragrafo si tenta di ricomporre un qua-dro dei principali strumenti che agiranno sul territo-rio provinciale nei prossimi anni, contestualmente al POR, con l’obiettivo di sottolineare le possibili sinergie che possono venire da una lettura e da un’attuazione coordinata dei diversi strumenti.

Un passo in tale direzione la Regione l’ha compiu-to con l’approvazione del Documento Unico di Pro-grammazione (DUP) in cui, seguendo le indicazioni del QSN, vengono indicati gli obiettivi di riferimen-to per la politica regionale unitaria e identificate le modalità per il coordinamento dei differenti soggetti coinvolti nella attuazione della strategia regionale, sia internamente alla Regione che nei rapporti con il territorio e coi i soggetti locali. Il DUP prevede che venga sottoscritta a livello di ciascuna provincia un’Intesa per l’integrazione delle politiche territoria-li, come strumento di condivisione tra la Regione e i sistemi territoriali delle priorità della program-mazione a livello territoriale e degli interventi da realizzare.Per la provincia di Parma l’Intesa comprende anche l’attivazione di un programma speciale d’area ai sen-si della Legge regionale 30/96 denominato “Azioni a sostegno dell’insediamento dell’Agenzia per la sicurezza alimentare a Parma” che prevede azioni per il rafforzamento del collegamento funzionale e infrastrutturale tra Parma, Fidenza e Salsomaggiore Terme e il potenziamento del sistema della comuni-cazione scientifica e del marketing territoriale, legato all’agroalimentare, all’ospitalità e alla cultura.

IL PROGRAMMA TURISTICO DI PROMOZIONE LOCALE 2009Il Programma Turistico di Promozione Locale (PTPL) è lo strumento con cui la Provincia decide la desti-nazione di risorse regionali al territorio per il soste-gno ai servizi turistici di base dei Comuni e alle Ini-ziative di Promozione Turistica di Interesse Locale. Il primo ambito di azione mira al miglioramento della rispondenza dei servizi offerti dagli uffici di informazione e accoglienza turistica rispetto alle esigenze della domande, tramite la professionalità degli operatori e l’utilizzo delle nuove tecnologie. Gli uffici infatti rivestono un ruolo di fondamentale importanza per l’accoglienza del turista sul territo-rio: cortesia, efficienza ed efficacia nell’erogazio-ne del servizio infondono fiducia e predispongono positivamente i viaggiatori verso l’offerta turistica delle nostre destinazioni.La tabella seguente riporta la ripartizione degli uf-fici turistici che hanno competenze per i territori individuati dal presente Programma.Nel secondo ambito rientrano le iniziative finalizza-te ad affermare l’immagine di qualità dei servizi e dei prodotti turistici locali. Tali interventi possono essere proposti dai Comuni, da loro società e or-ganismi operativi, da società d’area, Pro Loco (e UNIPLI), GAL, Strade dei vini e dei sapori e asso-ciazioni di volontariato.La tabella seguente riporta le linee strategiche di riferimento del PTPL per dei temi ritenuti prioritari, declinati per tipologia di prodotto turistico.

Tabella 1: Diffusione uffici di informazione turistica nei territori interessati dal PVPTUFFICI INFORMAZIONE E ACCOGLIENZA TURISTICA - IAT

Comune/Ente titolare Sede UfficioBusseto BussetoColorno ColornoComunità Montana Est TorrechiaraSalsomaggiore Terme Salsomaggiore TermeSalsomaggiore Terme Tabiano TermeFontanellato Fontanellato

UFFICI INFORMAZIONI TURISTICHEComune/Ente titolare Sede UfficioBedonia BedoniaBerceto BercetoBore BoreBorgo Val di Taro Borgo Val di TaroComunità Montana App. Est CorniglioComunità Montana App. Est TizzanoComunità Montana App. Est MonchioComunità Montana App. Est CalestanoSan Secondo San SecondoTornolo TarsognoBardi Bardi

Tabella 2: Quadro sinottico temi prioritari PTPL 2009AREA STRATEGICA TEMI PRIORITARI PTPL 2009 TIPOLOGIAAppennino e Distretto Turistico-Ambientale Parma Est

Comparto neve, a seguito del potenziamento della stazione sciistica di Schia con l’impianto di una nuova seggiovia

turismo invernale, turismo naturalistico e sportivo, turismo scola-stico

Consolidare la collaborazione con il Parco Nazionale dell’Ap-pennino Tosco Emiliano nell’ambito della valorizzazione ambientale delle terre alte, mirata al turismo scolastico, nella stagione invernale ed in località non vocate allo sciStrutturare un progetto di Turismo Sportivo che sarà articola-to su discipline sportive alternative allo sci classico come lo snow board ed altre discipline adatte a favorire l’ampliamen-to della stagionalità del turismo in Appennino come il bike e l’escursionismo in tutte le loro declinazioni (con APT Servizi)

Turismo sosteni-bile ed escursio-nismo

Proseguire nella strutturazione e valorizzazione del turi-smo sostenibile, mediante la proposta di itinerari e at-tività legati al trekking, al bike e in genere allo sport in natura. In particolare si intendono attivare sinergie per l’estensione della rete sentieristica, integrata con le pi-ste ciclabili, all’intero territorio provinciale. Assume inoltre particolare rilevanza la Via Francigena, ora completamen-te percorribile, oltre che da Fidenza al Passo della Cisa.

turismo naturalistico e sportivo, turismo cultu-rale e scolastico

Rilancio Area Po e Bassa

L’area si sta sempre più configurando come un sistema di offerta turistica integrata che comprende castelli e rocche, Luoghi verdiani, Strada del Culatello, pista cicla-bile BiciParmaPo, navigazione fluviale.

turismo culturale e sco-lastico, turismo naturali-stico e sportivo, turismo eno-gastronomico

Terme e Benes-sere

Far crescere la vocazione ospitale dei territori termale in senso ampio, interagendo con altri turismi (sportivo/naturalistico, culturale, enogastronomico). Castelli, Luo-ghi verdiani, Fidenza Village, la stessa città capoluogo sono solo alcune delle opportunità territoriali che costi-tuiscono il valore aggiunto delle mete termali parmensi.

turismo termale e benessere, turismo naturalistico e sportivo, turismo culturale ed eno-gastronomico

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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LA STRATEGIA PROVINCIALE DI VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI

LA PROGRAMMAZIONE DEL FAS 2007-2013Per la programmazione a livello regionale del FAS la Regione ha elaborato un Programma attuativo (PAR) come previsto dal Quadro Strategico Naziona-le (QSN) 2007-2013. Per questo programma l’Emi-lia Romagna ha a disposizione circa 286 milioni di Euro destinati ad attuare le linee di azione strategi-che regionali coerenti con la politica regionale uni-taria indicata nel DUP, a cui si aggiungono risorse derivanti dal bilancio regionale, e quote delle risor-se FAS nazionali destinate all’attuazione di linee di azione strategiche sovraregionali, per le quali si av-vierà il percorso di cooperazione istituzionale fina-lizzato alla condivisione istituzionale della strategia. Alcune delle azioni strategiche previste dal PAR la-sciano intravedere ampi spazi di integrazione con gli interventi previsti dal PVPT, in particolare posso-

no trovare finanziamento ulteriori interventi di valo-rizzazione del patrimonio ambientale e culturale ai fini dello sviluppo territoriale. Va rilevato che la scel-ta del PAR è stata quella di concentrare le risorse esclusivamente su interventi pubblici, attuati diret-tamente dalla Regione oppure attraverso strumenti di programmazione negoziata con gli Enti locali. Al di là del rispetto delle distinzioni formali, nella so-stanza la logica di progettazione integrata che guida l’erogazione degli incentivi per la qualificazione dei servizi previsti dall’Attività IV.2.1 del POR FESR può trovare un ulteriore elemento di connessione con i progetti pubblici che verranno finanziati nell’ambito del PAR.La tabella sintetizza le principali azioni, che nel territorio parmense genereranno le maggiori com-plementarietà.

Tabella 3: Quadro sinottico azioni rilevanti PAR FAS 2007-2013AZIONE DESCRIZIONEAZIONE II.C.2 / Interventi per la valorizzazione dei Parchi regionali valoriz-zazione e la fruizione dei Parchi Foreste Casentine-si, Delta Po, Appennino Tosco Emiliano

La valorizzazione della fascia appenninica compresa nei comuni dei Parchi delle Foreste Casentinesi e dell’Appennino Tosco Emiliano va sviluppata come parte integrante del programma APE (Appennino Parco d’Europa) e cioè delle strategie di promozione dello sviluppo locale del sistema appenninico in una prospettiva di tipo europeo ed euromediterraneo, rafforzando i sistemi locali, stimolando lo sviluppo sostenibile, mettendo in rete le risorse naturali, pae-saggistiche e culturali e soprattutto integrandole nella azione per costruire la Rete Ecologica Nazionale di cui la dorsale appenninica rappresenta uno dei principali elementi portanti. L’integrazione delle aree più ricche di biodiversità dell’Appennino emiliano-romagnolo all’interno della strategia nazionale di APE può così facilitare lo stesso raggiungimento degli obiettivi di coesione sociale ed economica perseguiti dall’Emilia-Romagna ,cercando altresì di ridurre il peso dei fattori di maggiore debolezza territoriale (distanza dai centri ordina-tori di scala regionale) e puntando su percorsi di sviluppo endogeno che si servano dell’immagine e dell’attrattività costituita dalla presenza di due dei 23 Parchi nazionali esistenti nel nostro paese. In particolare all’interno del Parco dell’Appennino Tosco-emiliano sono pre-visti i seguenti interventi:• Realizzazione di alcuni centri visite e punti di informazione in funzione dei

visitatori;•Recupero e valorizzazione di strutture e di aree forestali di proprietà regio-

nale comprese all’interno del Parco; •Interventi di realizzazione della sede del Parco e delle strutture musicali

connesse•Realizzazione di un centro per la promozione del turismo equestre.

AZIONE IV.A.1 / Azioni integrate per la valoriz-zazione dei potenziali territoriali, attraverso la qualificazione delle risor-se esistenti per il raffor-zamento complessivo ed armonico del sistema economico e sociale

Valorizzare le differenze e le specificità dei territori della Regione, ricomponendo-le strategicamente come un vero sistema territoriale integrato. Con il Program-ma FAS si focalizza l’attenzione su quelle aree, nell’ambito di tutto il territorio regionale, che per loro caratteristica presentano specializzazioni, specificità e potenzialità di rilievo per lo sviluppo regionale e che possono avere un ruolo di interconnessione privilegiato con le parti del territorio che stanno completando il percorso di sviluppo volto alla riduzione del divario con le aree tipicamente for-ti della regione. Si tratta, quindi, di identificare i contesti territoriali più consoni ad innescare processi di coesione territoriale e sociale nell’ottica del riequilibrio e della valorizzazione dei tratti specifici e delle identità. Tali aree, per il loro ran-go funzionale e/o per il loro potenziale di sviluppo intrinseco potranno essere oggetto di interventi complessi ed integrati e di carattere innovativo, anche avva-lendosi di strumenti improntati alla programmazione concertata e all’attivazione di sistemi di governance multi livello.

AZIONE DESCRIZIONE

AZIONE IV.A.2 / Azioni integrate per la valorizza-zione e integrazione nel sistema regionale delle diverse qualità e specifi-cità che caratterizzano il sistema appenninico

La programmazione regionale intende valorizzare ed integrare nel sistema regionale le diverse qualità e specificità delle aree collinari e montane, allo scopo di innalzare complessivamente il livello della qualità della vita nelle aree dell’Appennino promuovendo tre linee di azione: a) La Montagna Sicura. Rafforzare il presidio ambientale finalizzato alla dife-sa e sviluppo degli abitati e delle infrastrutture esistenti e il coordinamento operativo fra gli interventi di difesa del suolo, lavori idraulico–forestali ed opere di forestazione.Si individuano le seguenti priorità di intervento: o Di-fesa del suolo e lotta al dissesto idrogeologico, o Tutela e valorizzazione della risorsa boschiva.b) La Montagna Accogliente. Favorire l’attrazione di nuovi residenti per rin-forzare il sistema sociale ed economico locale; garantire il mantenimento di accettabili e soddisfacenti standard di qualità delle vita e benessere degli abitanti della montagna, per realizzare modelli di “montagne ospitali”. Si individuano le seguenti priorità di intervento: riqualificazione dei borghi rurali e sviluppo dell’insediamento nei centri abitati (riqualificazione del pa-trimonio immobiliare, qualificazione della viabilità e del trasporto pubblico locale, contrasto al divario digitale); valorizzazione della fruizione integrata dell’Appennino anche in termini di accessibilità fisica attraverso la realizza-zione di itinerari e percorsi per valorizzare luoghi e tradizioni; potenziamento dei servizi alla persona (miglioramento dell’accessibilità ai servizi per la cura e la salute, miglioramento dell’accessibilità ai servizi di pubblica utilità, contrasto allo spopolamento giovanile).c) La Montagna Eccellente. La montagna oggi è luogo di esperienze di eccel-lenza importanti, nei campi della ricerca ed innovazione, della costruzione di legami di socialità, della fruizione e promozione dell’ambiente e dello spazio rurale. Principali tipologie di intervento ammissibili: valorizzazione della filiera ambiente-energia; valorizzazione del paesaggio e della biodiver-sità ambientale; valorizzazione del patrimonio di cultura, saperi e memoria collettiva.

IL PROGETTO STRATEGICO SPECIALE “VALLE DEL FIUME PO”Il Progetto Strategico Speciale “Valle del fiume Po” si propone, in un’ottica territoriale fortemente in-tegrata, di sostenere il raggiungimento di obiettivi qualificanti per il miglioramento delle condizioni di sicurezza delle popolazioni insediate nella valle, la tutela delle fasce fluviali, il potenziamento della rete ecologica e la conservazione quali-quantitati-va della risorsa idrica, promuovendo, al contempo, la fruizione delle risorse ambientali e storico-cultu-rali e il turismo fluviale. Il finanziamento del PSS “Valle del fiume Po” con il FAS intende costituire il volano per l’avvio nella regione fluviale del Po di una politica integrata di intervento nel settore della difesa del suolo, del-la tutela delle risorse idriche e ambientali e della valorizzazione del territorio, superando logiche di intervento settoriali e favorendo l’utilizzo coordi-nato e sinergico dei diversi strumenti finanziari a disposizione. L’efficace attuazione della strategia presuppone una forte integrazione territoriale e coerenza con gli obiettivi del QSN 2007-2013 e

con le politiche europee (Direttiva 79/409/CEE “Uccelli”, Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, Direttiva 2000/60/CE “Tutela e gestione acque”, Direttiva 2007/60/CE “Rischi alluvioni”). Il Progetto prevede le seguenti quattro linee di azione: 1. il riassetto idraulico, l’aumento della capacità

di laminazione nelle fasce fluviali e la ricostru-zione morfologica dell’alveo di piena;

2. la conservazione dell’integrità ecologica della fascia fluviale e della risorsa idrica del Po;

3. il sistema della fruizione e dell’offerta culturale e turistica;

4. il sistema della governance e delle reti immate-riali per la conoscenza, la formazione e la par-tecipazione.

IL PROGRAMMA RURALE INTEGRATO PROVINCIALE 2007-2013La demarcazione e la complementarietà con la po-litica di sviluppo rurale è chiarita già dal POR FESR Emilia Romagna. Gli obiettivi della politica di coe-sione e della politica di sviluppo rurale sono infatti

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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LA STRATEGIA PROVINCIALE DI VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI

in parte sovrapponibili, per quanto vengano decli-nati in modo differente. In particolare gli obietti-vi dell’asse IV del POR FESR assunti in questo Programma possono trovare un positivo riscontro dal perseguimento degli obiettivi fissati dal Pro-gramma regionale di sviluppo rurale (PRSR), per l’Asse 2 (Conservazione della biodiversità e tutela e diffusione di sistemi agro-forestali ad alto valo-re naturale; Tutela del territorio), dell’Asse 3 (Mi-glioramento dell’attrattività dei territori rurali per le imprese e la popolazione, Mantenimento e/o creazione di opportunità occupazionali e di reddito in aree rurali) e dell’Asse 4 (Valorizzazione delle risorse endogene dei territori, Rafforzamento della capacità progettuale e gestione locale).In particolare la strategia per lo sviluppo rurale in-terviene sia con azioni di incentivo all’agriturismo, ai circuiti enogastronomici e all’attrattività dei vil-laggi, sia attraverso interventi di recupero di borghi ed edifici rurali tipici da adibirsi ad attività turistico-culturali, oltre che ad attività collettive e di servi-zio (Asse 3). Relativamente alla valorizzazione dei beni ambientali il PRSR sostiene la tutela e la va-lorizzazione della biodiversità attraverso interventi di miglioramento dell’ambiente e dello spazio ru-rale sia con azioni rivolte alle aziende agricole e forestali, prioritariamente nelle aree soggette ad impoverimento della biodiversità, sia con la pre-disposizione di idonei strumenti di protezione del

Tabella 4: Quadro sinottico misure rivelanti del PRIP 2007-2013

Misure PRIP Colorno Salsomaggiore Bardi Berceto

311 “Diversificazione in attività non agricole” - Agritu-rismo

-- + ++ ++

311 “Diversificazione in attività non agricole” - Ospita-lità rurale

NO NO ++ ++

313 “Incentivazione delle attività turistiche” - + ++ ++

321 “Investimenti per servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale” - Viabilità rurale

NO X X ++

322 “Sviluppo e rinnovamento dei villaggi” NO + ++ ++

323 “Tutela e riqualificazione del territorio rurale” X X X X

331 “Formazione e informazione degli operatori econo-mici”

X X X X

341 “Acquisizione di competenze e animazione” X X X X

Legenda: ++ indica una priorità elevata per le aree rurali con problemi complessivi di sviluppo; + indica una priorità in seconda bat-tuta per le area rurale intermedia; + indica una priorità in terza battuta per le area rurale ad agricoltura specializzata; -- indica che le aree ad agricoltura specializzata saranno interessate solo se esaurite le domande di contributo presentate per interventi nell’area rurale con problemi complessivi di sviluppo e nell’area rurale intermedia; X se la misura non prevede particolari priorità territoriali.

Il PRIP inoltre riconosce l’importanza di alcune esperienze e realtà affermate del territorio in grado di co-niugare la valorizzazione dei prodotti tipici agroalimentari con la valorizzazione della territorio e la fruizione turistica. Queste realtà sono oggetto di progetti di sostegno e iniziative di coordinamento, che vengono riconosciute anche nel presente Programma di valorizzazione. In particolare si tratta dell’esperienza delle strade dei vini e dei sapori, della promozione dell’agriturismo, della diffusione delle fattorie didattiche.

territorio (rete di monitoraggio, banca-dati, osser-vatorio) a scala regionale, con particolare attenzio-ne ai siti Natura 2000, ivi comprese le misure di conservazione-piani di gestione di tali aree. Passando all’analisi del Programma rurale inte-grato provinciale (PRIP) 2007-2013, le misure che mostrano maggiore complementarietà rispet-to agli obiettivi del presente Programma sono quelle appartenenti all’Asse 3 “Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale”. L’attuazione dell’asse prevede oltre all’ap-proccio LEADER che verrà analizzato con maggiore dettaglio, lo strumento del Patto per lo sviluppo locale integrato con l’obiettivo prioritario di perse-guire il miglioramento della qualità della vita delle popolazioni e dell’attrattività dei territori, favoren-do l’integrazione con gli altri interventi pubblici sul territorio previsti, in particolare dagli altri fondi strutturali, e la consultazione e partecipazione di tutti gli attori pubblici e privati del territorio.I due strumenti trovano un coordinamento e siner-gia anche per quello che riguarda i territori prefe-renziali; la tabella seguente mostra l’intersecazio-ne tra le priorità territoriali delle misure del PRIP maggiormente rilevanti e i territori interessanti dal PVPT. Si conferma la necessità di monitorare in modo coordinato i due programmi che possono rafforzarsi a vicenda intervenendo su territori in buona parte sovrapponibili.

Le Strade dei Vini e dei Sapori di Parma In provincia di Parma operano tre Strade: la Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma, con 100 aziende socie, offre una gamma di servizi ampia (strutture alberghiere e ricettive, punti di degu-stazione e vendita delle produzioni tipiche, strutture produttive aperte alle visite, fattorie didattiche, ristoranti e musei -Museo del Prosciutto, Museo del Pomodoro, Museo del Salame; la Strada del Fungo Porcino di Borgotaro è concentrata principalmente sulle strutture di alloggio, di ristorazione e di vendita dei prodotti tipici per un totale di 89 aderenti; la Strada del Culatello, con 71 aziende socie, ha sviluppato un servizio turistico incentrato piuttosto su eventi -Novemberporc, Porcalonga, etc.- che richiedono il supporto di operatori turistici, associazioni e punti vendita di prodotti tipici.Per verificare l’impatto socio-economico delle Strade sulle aziende associate e sul territorio è stato effettuato un confronto temporale, per gli anni 1999 e 2006, della numerosità di alloggi per turisti e l’affluenza agli stessi, misurata in giornate letto (Tab. 4).Il confronto mette in evidenza che il numero di esercizi, inteso come somma di esercizi alberghieri ed esercizi complementari, è aumentato di quasi il 49% mentre il numero di giornate letto di oltre il 12%, lasciando presumere che l’istituzione delle Strade abbia avuto un effetto benefico sull’econo-mia del territorio.

L’agriturismoI dati della provincia di Parma mostrano un soddisfacente incremento dell’attività agrituristica negli ultimi anni. Sono 90 infatti, le aziende agrituristiche attive al 30 giugno 2007, mentre nell’anno 1999 erano pari a 33 unità e la maggior parte di tali aziende insiste nelle aree rurali intermedie ed in quelle con problemi di sviluppo.Con la precedente programmazione, a favore di tali aziende sono stati concessi 78 contributi per la ristrutturazione dei fabbricati e per l’acquisto di attrezzature specifiche. Tali finanziamenti hanno consentito la realizzazione di posti letto a sostegno della ricezione turistica, comunque insufficienti per il flusso turistico innescato con la creazione dei due percorsi enogastronomici ai sensi della L.R. 23/00, del “Fungo Porcino di Borgotaro” e del “Prosciutto e dei Vini dei colli di Parma”.Sarà pertanto, anche nella presente programmazione, data priorità alla realizzazione di nuovi posti letto, alla luce anche dei dati sulle attività principali esercitate. E’ altresì evidente, dalla localizzazio-ne delle aziende agrituristiche attive, la necessità di promuovere turismo rurale e recettività agrituri-stica anche nell’area rurale ad agricoltura specializzata che ha avuto un notevole sviluppo turistico, in particolare ancora quello enogastronomico promosso dalla “Strada del Culatello di Zibello” e da offerte specifiche del Piano Turistico Provinciale, specialmente sui luoghi verdiani e sui Castelli.Numerose sono inoltre le aziende agrituristiche non ancora attive ed in attesa di interventi di ristrut-turazione, dove il conduttore però è già in possesso del requisito di “operatore agrituristico” ai sensi della legislazione regionale.

Le Fattorie didatticheIn provincia di Parma sono 25 le aziende accreditate nella rete regionale delle fattorie didattiche. Tali aziende multifunzionali hanno, inoltre, dato vita a forme organizzate quali: Consorzio del Parmigiano Reggiano Bio, Consorzio Qualità Tipica Val Baganza, Consorzio Biologico Nevianese, Consorzio Oasi Ambientale Tizzano Val Parma, Consorzio del Suino Nero di Parma, Associazione Valli & Sapori.Nello specifico, l’attività di fattoria didattica ha l’obiettivo di far incontrare il mondo agricolo con il mondo della scuola, utilizzando metodologie di didattica attiva.La maggioranza di tali aziende agricole ha aperto uno spaccio che rappresenta una voce di reddito inte-ressante, ad integrazione del contributo versato da ciascun ospite per l’accoglienza, effettuano la vendita diretta dei prodotti, realizzano la “filiera corta”. Un punto di debolezza è che gli spacci vendono solamente prodotti provenienti dalla propria azienda, limitando notevolmente la possibilità di aumentare le vendite. I visitatori infatti acquistano porzioni ridotte per ciascun prodotto ed in assenza di un assortimento più ampio di tipo “interaziendale”, la disponibilità all’acquisto è limitata.Un altro punto di forza, oltre alla presenza degli “spacci”, è rappresentato dal fatto che alcune delle azien-de aderenti svolgono anche l’attività agrituristica, arricchendo così la gamma di servizi offerti al turista che pernotta nella struttura. Tutte le aziende aderenti rispettano la legge n. 626/94 sulla sicurezza10. Tra i punti di debolezza vi è il costo dei trasporti per raggiungere le aziende, soprattutto quando queste si trovano in montagna. In ogni caso, è indispensabile che il numero di visitatori raggiunga un numero minimo, all’incirca pari alla capienza di un pullman, perché la visita sia economicamente giustificabile per l’agricoltore. Un secondo ambito, in cui è necessario attuare interventi di miglioramento, riguarda l’insuf-ficiente coordinamento tra le aziende in materia di programmi didattici.E’ necessario inoltre perseguire una continua formazione degli operatori per rispondere alle esigenze che si creano nel tempo (per esempio, l’accoglienza di bambini o anziani richiede particolari attenzioni e competenze, così come la presenza di stranieri impone la conoscenza di almeno una lingua straniera).

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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LA STRATEGIA PROVINCIALE DI VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI

PAL SOPRIPNell’ambito dell’asse IV del PRSR dedicato all’ap-proccio LEADER è stata presentata alla Regione la candidatura del GAL Soprip riguardante i terri-tori montani delle province di Parma e Piacenza, in sostanziale continuità rispetto alla precedente programmazione. Il Piano di azione locale presentato è costruito in-torno al tema catalizzatore della “Valorizzazione dei sistemi produttivi agroalimentari e forestali lo-

cali” affiancato da azioni di “Valorizzazione delle risorse naturali, culturali e turistiche”, riconoscen-do quindi un ruolo strategico del territorio, la cui dimensione concorrere a dare distintività ai pro-dotti e ai processi di produzione all’insegna del-la qualità, condizionando le modalità e i tempi di consolidamento e sviluppo delle filiere produttive verso il mercato.La tabella riporta la descrizione delle misure e de-gli interventi maggiormente coerenti con il PVPT.

Tabella 5: Quadro sinottico misure proposta PAL Soprip

MISURA DESCRIZIONE MISURA INTERVENTI

412 QUALIFICAZIONE AMBIENTALE E TERRITORIALEAzione 3 Attivazione con approccio Leader della Misura 216 “So-stegno agliinvestimenti non pro-duttivi”

Favorire il protagonismo dei soggetti gestori delle aree a valenza ambien-tale rispetto ai processi di sviluppo locale, attraverso l’accrescimento del rispetto e della fruizione dell’am-biente; una fruibilità responsabile e compatibile ma con forti complemen-tarietà con i settori turistico e di valo-rizzazione delle produzioni locali.

Progetti finalizzati alla realizzazione e ri-strutturazione di sentieri e piazzole per escursioni naturalistiche; realizzazione di cartellonistica; schermature finaliz-zate a mitigare il disturbo sulla fauna; punti di osservazione per bird watching; strutture per la gestione della fauna selvatica finalizzate a garantirne la coe-sistenza con le attività produttive agro-forestali; interventi finalizzati al sosten-tamento della fauna selvatica.

Azione 6 “Attuazione di strategie integrate e multisettoriali”

Favorire una reale integrazione tra po-litiche di salvaguardia ambientale, va-lorizzazione del patrimonio naturale e interventi di sviluppo economico “soste-nibile”. L’azione promuove una funzione di valorizzazione dei territori del siste-ma delle “aree protette” (parchi, aree naturali, siti Natura 2000, …) tramite interventi che siano contestualmente fi-nalizzati al miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale, alla loro fruizione turistica, ma anche alla valorizzazione delle realtà economiche ivi insediate.

Organizzazione dei servizi per le visite, l’accoglienza e la fruizione delle aree naturalistiche;valorizzazione delle risorse naturali del sistema attraverso la progettazione di attività didattiche, ricreative e ludiche capaci di far apprezzare le emergenze naturalistiche del territorio e gli aspetti paesaggistici degli ambienti tutelati;qualificazione ambientale delle imprese insediate nelle aree di valenza ambien-tale

413 MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA E DIVERSIFICAZIONE ATTIVITÀ ECONOMICHEAzione 1 Attivazione con approccio Leader della Misura 311 “Di-versificazione in attività non agricole”, limita-tamente alle azioni n. 1 “Agriturismo” e n. 2 “Ospitalità turistica”

Qualificare in senso innovativo l’offer-ta turistica rurale, offrendo l’opportu-nità di vivere momenti a contatto col mondo rurale, la disponibilità di prodot-ti alimentari e cibi genuini e tipici, la possibilità di soggiornare sul territorio a contatto con la natura e di svolgere attività sportive, culturali e didattiche.Il recupero degli immobili rurali e la sistemazione delle aree esterne degli stessi rispondono, quindi, alle priorità di migliorare la fruibilità turistica del territorio rurale e di qualificare il pae-saggio, oltre che di integrare il reddito agricolo e consolidare l’occupazione

Agriturismo - Ristrutturazione di fabbri-cati rurali e spazi aperti nonché acqui-sto di attrezzature da destinare all’atti-vità agrituristica, ivi comprese le attività didattiche;Ospitalità turistica - Ristrutturazione di fabbricati rurali abitativi storici o tipici da destinare all’attività di ospitalità turi-stica di alloggio e prima colazione.

MISURA DESCRIZIONE MISURA INTERVENTIAzione 2 Attivazione con approccio Leader della Misura 313 “In-centivazione delle atti-vità turistiche”, limita-tamente all’itinerario enogastronomico del “Fungo Porcino di Bor-gotaro”

Stimolare la capacità dei sistemi rurali di valorizzare le risorse locali disponibi-li, sviluppando “prodotti turistici” inte-grati, che sappiano coniugare l’offerta ricettiva con l’offerta di prodotti tipici, offrendo al contempo opportunità di fruizione ambientale e paesaggistica.Sostegno ad approcci organizzati e strutturati di miglioramento della qua-lità e della quantità dei servizi turistici.

Predisposizione di locali per la conoscenza e la degustazione di prodotti tipici locali;acquisto e installazione di segnaletica stradale e turistica;recupero di fabbricati rurali posti lungo l’itinerario, da destinare a centri di forma-zione/informazione e piccola ricettività (rifugi escursionistici, ostelli e locande), nonché la progettazione, realizzazione e commercializzazione di servizi turistici co-erenti con gli obiettivi della L.R. n. 23/00.

Azione 4 Attivazione con approccio Leader della Misura 322 “Svi-luppo e rinnovamento dei villaggi”

Il territorio rurale Leader è ricco di emergenze storico-architettoniche cosiddette minori (borghi, edifici rurali ed elementi correlati), il cui pregio risiede nella tipologia costrut-tiva e nei materiali utilizzati (ricorso all’impiego della pietra lavorata, del mattone fabbricato artigianalmente, del legno massiccio, ecc.).Il loro recupero può diventare ele-mento strategico per la valorizza-zione paesaggistico-ambientale del territorio e più in particolare dell’at-trattività turistica rurale.

Risanamento conservativo, sistema-zione e adeguamento di fabbricati e strutture rurali o di interesse storico o culturale ai fini della valorizzazione, commercializzazione e lavorazione dei prodotti tipici o locali e delle attività connesse, ovvero per la creazione di siti di valorizzazione turistica e cultura-le e di illustrazione del territorio.Predisposizione in edifici rurali tipici dei servizi mancanti (accesso, reti idri-che, reti elettriche, reti telefoniche e in-formatiche, raccolta delle acque reflue, ecc.).Recupero di strutture a uso collettivo (forni, lavatoi, corti comuni, ecc.).

Azione 7 Attuazione di strategie integrate e multisettoriali

La presenza di un patrimonio natu-rale, storico e culturale di grande interesse per il mercato turistico presuppone la capacità del territorio e dei suoi operatori di giungere alla definizione di prodotti da immettere sul mercato attraverso i quali rende-re fruibile tale ricchezza e al contem-po creare occasioni di occupazione, di reddito.Tale azione presuppone la elabora-zione di una strategia di organizza-zione e promozione territoriale in grado di definire un “prodotto turi-stico”, basato sui suoi contenuti di eccellenza, strutturato e capace di indirizzarsi ai vari target, fortemen-te centrato sulla qualità: qualità dell’ambiente, qualità dell’accoglien-za, qualità dei servizi, qualità delle produzioni locali, ecc.Sostenere azioni progettuali inno-vative di sistema indispensabili per agire in un’ottica di ricerca della qua-lità dell’accoglienza.

Studi e ricerche, progetti sperimentali, azioni pilota, azioni dimostrative inerenti le diverse problematiche e campi degli obiettivi della misura e dell’azione, azio-ni di sensibilizzazione, di orientamento e formative.Progetti di aggregazione e integrazione e per la creazione di reti, per la qualifi-cazione dell’offerta e per l’accesso al mercato, a sostegno della nuova im-prenditorialità.Progetti per la fruizione integrata delle risorse locali, sostegno alla valorizzazio-ne di strutture museali iniziative cultu-rali; progetti pilota di marketing insedia-tivo per lo sviluppo del turismo rurale.Progetti pilota finalizzati a favorire la permanenza dei giovani e per fornire risposte innovative ai bisogni sociali e culturali con particolare riferimento alla popolazione femminileSupporto e incentivazione all’utilizzo delle ICT e di forme innovative di co-municazione per la valorizzazione delle risorse ambientali e storico-culturali; re-alizzazione di piani promozionali d’area, di settore e azioni di co-marketing.

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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DESCRIZIONE DELLE RISORSE OGGETTO DI VALORIZZAZIONE

421 COOPERAZIONE

Tra gli ambiti di cooperazione individuati dal PAL, quelli maggiormente coerenti con la strategia del PVPT sono i seguenti:1. Cammini d’Europa: il progetto di cooperazione transnazionale fra Cammini di Santiago e Vie Franci-

gene viene riproposto accentuando i temi dell’innovazione nei servizi di accoglienza, della organizza-zione e della promo-commercializzazione condivisa dell’offerta turistica sugli itinerari, nonché della promozione dei prodotti della tradizione di ciascun territorio (riferimento prevalente: Assi 1 e 3);

2. European Bird Watching Network: l’obiettivo è di inserire a pieno titolo nel network, già sperimenta-to nel passato, i Parchi Regionali a maggiore caratterizzazione fluviale: Parco del Taro e Parco dello Stirone (riferimento prevalente: Asse 2);

3. Itinerario Turistico Polifunzionale dell’Emilia Romagna: l’itinerario “Grande Ippovia dell’Emilia-Ro-magna” si evolve, con questo progetto di cooperazione, in itinerario rurale polifunzionale per una più ampia tipologia di utenza. Scopo del progetto, attivare e sperimentare sistemi comuni di gestione, promozione e commercializzazione del prodotto turistico, introducendo anche rilevanti innovazioni nella rete collaborativa fra operatori agrituristici (riferimento prevalente: Asse 3);

4. Parchi di Mare e d’Appennino: sull’asse della collaborazione fra il Parco Nazionale Appennino To-sco Emiliano e il Parco Nazionale delle Cinque Terre, che coinvolge anche i Parchi Regionali delle Apuane, dei Cento Laghi, del Frignano, di Monte Marcello-Magra, di Migliarino-San Rossore, i GAL partner intendono condividere metodologie e azioni che consentano di mettere a maggior valore i contenuti di eccellenza turistica ed enogastronomica di un territorio unico, ricompreso nel raggio di 50 Km, rivolto a utenti particolarmente attenti al binomio “qualità della natura-qualità del territorio” (riferimento prevalente: Assi 2 - 3);

5. Sua eccellenza il Tartufo: il territorio collinare e montano di Parma è caratterizzato dalla presenza di una particolare essenza tartufigena, denominata “Tartufo Nero di Fragno” intorno alla quale si sta organizzando una filiera locale di prodotto. Partecipando a questa nuova edizione di un progetto di cooperazione già sperimentato in Leader +, si intende condividere le esperienze di miglioramento e sviluppo delle aree tartufigene, le azioni di animazione e formazione, la creazione di spazi destinati alla conoscenza delle produzioni tartufigene, la promozione dei prodotti e dei loro derivati.

DESCRIZIONE DELLE RISORSE OGGETTO DI VALORIZZAZIONE

La scelta delle risorse naturali e culturali da va-lorizzare attraverso l’attività IV.1.1 del POR FESR, deriva dall’incrocio tra la strategia complessiva di valorizzazione della Provincia di Parma e le linee guida della Regione per la selezione degli inter-venti. In particolare le limitazioni sulle finalità e la destinazione dei beni oggetto di intervento, la con-centrazione su pochi progetti di importo consisten-te e con la necessità di un cofinanziamento locale rilevante in termini assoluti, le esigenze di rapida cantierabilità dei progetti, la possibilità di agire an-che su altri programmi in corso di definizione per il 2007-2013, hanno condizionato sensibilmente la concertazione con il territorio. L’esito finale è la selezione di quattro interventi pubblici, destinati a valorizzare il patrimonio stori-co-architettonico di seguito descritto.

IL CIRCUITO DEI CASTELLI DEL DUCATO: REGGIA DI COLORNO E FORTEZZA DI BARDILe rocche, le regge, le fortezze e i manieri della provincia di Parma (che costellano un po’ tutto il territorio) sono unanimemente considerati tra i più

belli e i meglio conservati d’Italia. Il ragguardevo-le patrimonio che accomuna le province di Parma e Piacenza ha portato nel 1999 alla creazione dell’Associazione “Castelli del Ducato di Parma e Piacenza”, un club di prodotto che vede la parteci-pazione di proprietari privati ed enti pubblici nella veste di soci fondatori, ordinari e sostenitori.Il circuito dei castelli rappresenta uno dei prodot-ti turistici maggiormente attrattivi sia per quanto riguarda il turismo culturale, sia per le possibilità che questi luoghi storici offrono per eventi e mani-festazioni e per il tramandarsi dell’identità locale. L’Associazione raggruppa numerosi esempi nella provincia di Parma: la Fortezza di Bardi, il Castello di Compiano -che domina l’intera Val Taro- e il Ca-stello di Corniglio nell’area appenninica; il Castello di Felino, il Castello di Montechiarugolo, la Rocca di Sala Baganza, il Castello di Varano Melegari, lo splendido Castello di Torrechiara -tra i più estesi e meglio conservati d’Italia- nella fascia pedecollina-re; la Rocca Sanvitale di Fontanellato –famosa per il ciclo di affreschi del Parmigianino, il Castello di Roccabianca, la Rocca dei Rossi di San Secondo,

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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DESCRIZIONE DELLE RISORSE OGGETTO DI VALORIZZAZIONE

la Rocca Meli Lupi di Soragna, la sontuosa Reggia di Colorno nella bassa pianura. Come per tutto il patrimonio storico-architettonico, sono però necessari continui interventi di conser-vazione, restauro e riqualificazione per garantire la sopravvivenza dei monumenti e la fruizione. Con il PVPT si interviene su due castelli, che nella loro di-versità rappresentano gli esempi della varietà che caratterizza il territorio provinciale.

La Reggia ducale di Colorno è una complessa e monumentale struttura architettonica, con oltre 400 sale, corti e cortili, abbracciata dal torrente Parma, dalla piazza e dal meraviglioso giardino alla francese di recente ripristinato. Un tempo abi-tata dai Sanseverino, dai Farnese, dai Borbone e da Maria Luigia d’Austria, oggi ospita mostre tem-poranee e manifestazioni culturali. Affascinanti sono gli appartamenti del Duca e della Duchessa e la Sala Grande, l’appartamento nuovo del Duca Ferdinando e l’Osservatorio Astronomico. Di notevole interesse anche la Cappella di San Li-borio, fatta costruire sull’area di un preesistente oratorio da Francesco Farnese nel 1722. Il progetto di creare una grande cappella di corte -già attuale ai tempi di Filippo di Borbone- viene concretizzato dal duca Ferdinando, che promuove l’edificazione di una grande chiesa affidata ai Domenicani.La facciata della chiesa, consacrata nel 1777, è rivolta verso la Reggia: alcuni anni più tardi, sarà lo stesso Ferdinando a decidere di riorientare l’edificio, rivolgendone la facciata verso la strada pubblica, con l’intento di agevolare l’accesso del-la popolazione di Colorno. La nuova chiesa, che viene consacrata nel 1792, è collegata da un lun-go camminamento al convento dei Domenicani e all’appartamento che il duca ha eletto a propria residenza privata.

San Liborio rappresenta un raro esempio di perfet-ta integrazione tra struttura architettonica, orna-mentazione ed arredo e costituisce una preziosa testimonianza dello stato delle arti nel Ducato di Parma negli ultimi decenni del ‘700. L’elemento di maggior pregio della chiesa è costituito dall’arredo ligneo del coro, notevole esempio di ebanisteria locale settecentesca, eseguito probabilmente su disegno di Petitot nel 1776-77. Contemporanei sono il pulpito (1779), il complesso ligneo della sagrestia (1793), oltre alle cantorie e alla tribuna ducale nella controfacciata, realizzate nel 1792. Anche le tele e gli affreschi di San Liborio riman-dano a personaggi di spicco dell’Accademia di Belle Arti di Parma, quali Domenico Muzzi, autore del grande affresco che decora la cupola, Antonio Bresciani, autore anche degli affreschi nelle sale dell’appartamento privato del duca Ferdinando, Giuseppe Baldrighi, primo pittore di corte. La chiesa possiede uno dei più interessanti e pregevoli organi oggi esistenti. Si tratta di uno strumento eccezionale per dimensioni e caratte-ristiche sonore, costruito dai Fratelli Serassi di Bergamo tra il 1792 e il 1796. Per le rassegne concertistiche che tradizionalmente ospita nel mese di settembre, la cappella dispone anche di due clavicembali di Albertino Vanini (copie rispetti-vamente di un Carlo Grimaldi, 1697 e di un Pascal Taskin, 1796) e uno spinettone italiano di Barto-lomeo Formentelli (copia di uno strumento tardo settecentesco di autore ignoto).

La Reggia, costruita quale residenza estiva di Fran-cesco Farnese, poi dimora prediletta di Don Filippo di Borbone e della moglie Louise Elisabeth, figlia di Luigi XV di Francia, che la rinnova e l’arreda sul no-bile modello di Versailles, e ancora abitata da Maria Luigia d’Austria fino alla metà dell’Ottocento, è sta-ta inaugurata come attrezzata sede di esposizioni di prestigio internazionale nel 1995, con la mostra dedicata al collezionismo farnesiano.Un complesso e lungo progetto di restauro, a cui hanno concorso Provincia, Regione e Ministero dei Beni Culturali tramite le Soprintendenze compe-tenti, ha salvato lo stabile da uno stato di assolu-ta fatiscenza, ne ha adeguato gli standard di sede espositiva, ma sopratutto ha consentito di risco-prirne il fascino di regale dimora settecentesca.Al programma dei restauri si affianca un proget-to d’uso, che ha restituito una funzione pubblica all’intero complesso, sia per l’uso temporaneo a fini espositivi, sia per ospitare funzioni perma-nenti (al momento vi trovano sede ALMA Scuola Internazionale di Cucina Italiana e l’Università di Scienze Gastronomiche, oltre ad altre istituzioni minori). Il restauro e la riapertura al pubblico del giardino storico della Reggia ha permesso di alle-stire annualmente la Mostra dei Fiori “Nel Segno del Giglio”, importante esposizione florovivaistica a livello nazionale, che registra la presenza dei più prestigiosi operatori del settore.

Il Castello di Bardi, il secondo più grande in Euro-pa, è un edificio imponente dalla struttura archi-tettonica complessa -caratterizzata da massicce cortine murarie, camminamenti di ronda, mastio e torri di guardia- ampliata varie volte per adattarsi alle lotte che per lungo tempo divisero i signori del luogo, i Landi, dai duchi di Parma. La fortez-za nasce alla fine del IX secolo su uno sperone di diaspro rosso all’incrocio tra il torrente Ceno e il Noveglia, per proteggere la popolazione dalle invasioni ungare; poi nel tempo si amplia, la fun-zione militare si rafforza, e nel XVI secolo, quan-do i Landi vengono privati delle loro residenze in Piacenza, il Castello diventa palazzo signorile con saloni affrescati, soffitti a cassettoni ed una ricca biblioteca. Bardi rimane l’unica e sontuosa dimora del sovrano che amministra uno stato di monta-gna, cercando di resistere alla politica accentra-trice del Duca di Parma. La storia successiva, una volta estinta la dinastia dei Landi, è quella di un territorio che, acquistato infine dai Farnese, Duchi di Parma, diventa sempre più periferico. L’autono-mia dei feudatari e delle famiglie dell’aristocrazia locale, che avevano fondato la propria fortuna sui controlli dei valichi e delle vallate appenniniche, viene meno e con il loro potere si perde anche la funzione strategica dei centri di montagna.Nel 1862, il Castello di Bardi diventa carcere mi-litare, poi nel 1868 viene ceduto all’Amministra-

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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DESCRIZIONE DELLE RISORSE OGGETTO DI VALORIZZAZIONE

zione Comunale. Nel 900 il Castello è sede del Municipio, e nel suo interno, circa 30 anni fa, su iniziativa del Centro Studi della Val Ceno, è stato allestito il Museo della Civiltà Valligiana. Visitando la dimora dei Signori si riscopre anche la vita quo-tidiana della popolazione che per secoli ha vissuto ai margini del Castello e delle vicende storiche che lo hanno visto protagonista.Il Castello di Bardi rappresenta il principale attrat-tore turistico della Val Ceno e comunque uno dei più importanti tra quelli dell’ex Ducato di Parma

e Piacenza. Allo stesso tempo mantiene un forte elemento di identità del territorio per le Valli del Taro e del Ceno che costituivano l’antico feudo dei Landi, e può rappresentare il traino sia in termini di visitatori (quasi 40.000 l’anno) sia di immagine per l’offerta del territorio dell’Appennino e dei suoi valori ambientali, storici, culturali, di patrimonio ar-chitettonico diffuso, di produzioni tipiche di eccel-lenza a partire da quelle gastronomicheLa valorizzazione del Castello si pone quindi a ca-vallo tra il filone del turismo storico-culturale, che rappresenta uno dei fondamenti del turismo nella provincia di Parma, e il filone del turismo ambien-tale-rurale (turismo verde) che caratterizza in parti-colare l’Appennino.

IL LIBERTY A SALSOMAGGIORE TERMEIl progetto ha come fulcro il centro storico di Sal-somaggiore, espressione della cultura liberty dei primi del Novecento. L’obiettivo è di evidenziare e ricreare le relazioni tra le principali emergenze urbane. Innanzitutto le Terme Berzieri, il grande stabilimento termale che costituisce uno dei più straordinari episodi della cultura italiana del primo Novecento. Stilisticamente appartiene a quella fase del movimento artistico nella quale il preciso

studio funzionale e tipologico dell’organismo edi-lizio e la rigorosa impostazione simmetrica della pianta, si coniugano con la nuova sensibilità deco-rativa, ricca di motivi floreali e zoomorfi. Progettato a partire dal 1913, venne inaugurato nel 1923; fu il risultato della politica di valorizzazione del ter-malismo nazionale nel contesto europeo che lo Stato italiano avviò negli anni precedenti la prima guerra mondiale. La progettazione venne affidata agli architetti Ugo Giusti e Giulio Bernardini (ritira-tosi nel 1918) ma fu l’intervento di Galileo Chini, figura centrale nella storia del Liberty italiano, a realizzare un’opera improntata al “Nuovo Stile” e inserita nel contesto internazionale del terma-lismo. Davanti alle Terme Berzieri è degno di nota il Pozzo Scotti, risalente al 1912, opera d’arte in ferro battuto e vetro a motivi vegetali e zoomorfi. L’edificio e l’area circostante sono state dichiarate di interesse ai sensi della legge 1089/39 con de-creto del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali in data 15/11/1993.A fianco del “Berzieri” si trova la Galleria Warow-land realizzata agli inizi del Novecento (1913-14) come sede di una galleria d’arte antica ed amplia-ta nel 1926 ed ancora nel 1932; architettonica-mente l’edificio appartiene al filone neomedieva-listico del Liberty che venne proposto soprattutto nell’area piacentina e lombarda. La particolare disposizione planimetrica, il gioco dei volumi, gli elementi decorativi, pur nelle ridotte dimensioni

del complesso, rendono l’edificio particolarmente interessante, tanto che è stato dichiarato di inte-resse ai sensi della legge 1089/39 con decreto del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali in data 26/02/1993. L’edificio è oggi sede presti-giosa dell’Ufficio I.A.T di Salsomaggiore Terme e della Redazione Locale del Sistema Informativo Turistico Regionale.L’area è circondata dai parchi storici: Parco Mazzi-ni e Parco Corazza. Il primo -un tempo denominato Parco Regina Margherita- è posto nelle immediate vicinanze delle Terme Berzieri. Intorno al 1900, dopo la costruzione dei primi stabilimenti e dei grandi alberghi, venne evidente la necessità di re-alizzare un parco per rendere piacevole l’ambiente agli ospiti in soggiorno. Il parco, di circa 110.000 metri quadrati, venne progettato dall’architetto pa-esaggista Giuseppe Roda e segue la rigorosa ge-ometria del giardino all’italiana con viali ed aiuole su linee ellittiche, tipiche del periodo Liberty, con un giardino in stile orientale con pagoda e laghet-to. Si estende fino al Grand Hotel des Thermes (ora Palazzo dei Congressi), realizzato alcuni anni prima (con all’interno un grande parco). Nel tempo il parco ha subito una riduzione di superficie (ora è di circa otto ettari) e diverse variazioni (es. rea-lizzazione delle Terme Zoia) ed è circondato da un anello stradale. L’area è particolarmente ricca di alberi di varie specie: cedri, tigli, magnolie, platani, aceri montani, tassi, robinie (vincolato ai sensi del DL 42/2004). Il Parco Corazza, ritagliato tra viale Berenini, viale de Lavoro, e via Dalla Rosa (con la realizzazione di una struttura terziaria al suo interno), si affaccia con il quarto lato sulla “passeggiata” di viale Ro-magnosi; rappresenta l’elemento di congiunzione tra il centro storico e l’ampio spazio di Parco Maz-zini ed è stato oggetto recentemente di importanti riqualificazioni.L’intervento del PVPT completa un percorso avvia-to da tempo di riqualificazione dei centri termali (Salsomaggiore e Tabiano), di salvaguardia delle colline e di tutela dell’ambiente al fine di promuo-vere complessivamente il territorio, coerentemen-

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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DESCRIZIONE DELLE RISORSE OGGETTO DI VALORIZZAZIONE

te con il moderno concetto di benessere e con la vocazione di “Città della salute”. Per poter rispon-dere alle nuove esigenze del mercato ed essere concorrenziali, le località termali devono infatti necessariamente accrescere la propria capacità di attrazione con interventi finalizzati a diversifica-re l’offerta turistica e a migliorare, in generale, la qualità della vita nel proprio territorio.

L’EDIFICIO DELLA EX FORNACE MARCHINO DI BERCETOIl bene oggetto dell’intervento di restauro e conso-lidamento è l’ex fornace Marchino, un manufatto risalente all’inizio del 1900, destinato alla pro-duzione di cemento Portland, parte di un ampio sistema produttivo ramificato nel nord Italia e svi-luppato dalla Società Anonima Marchino & C. (un edificio del tutto simile è presente a Prato). Lo stabilimento fu costruito nel 1911-12 sfruttan-do il dislivello del versante destro del Taro, all’al-tezza dell’abitato di Ghiare di Berceto. Il comples-so, che iniziò la produzione negli anni seguenti, è costituito da quattro forni verticali per la produzio-ne di calce e cemento, caratterizzati da alte cimi-niere e suddivisi in quattro unità: zona di carico del calcare, zona di carico del carbone, crogiolo di cottura e zona di raffreddamento e di scarico del clinker. La scelta della localizzazione derivò essen-zialmente dalla presenza, in località Filagni, alle spalle del complesso, di giacimenti calcarei dai quali si poteva estrarre un’ottima marna cementi-

zia che arrivava alla fornace direttamente con una teleferica a vagonetti. La presenza della ferrovia, in collegamento con il porto marittimo di La Spezia e con la pianura padana, fu l’altro aspetto rilevante per la scelta del luogo. La produzione del cemento continuò, con buoni ritmi, fino all’anno della crisi, il 1932: la cava non forniva più materiale di qua-lità, gli operai cominciarono a scioperare, finché la fabbrica fu chiusa. Durante la seconda guerra mondiale, fu utilizzata come centro di raccolta e smistamento dei prigionieri di guerra, in attesa di essere convogliati sui treni per la Germania. Nel do-poguerra, furono fatti tentativi per riaprire lo stabili-mento ma senza successo. Le epoche successive hanno visto cambiare i materiali lavorati all’interno dello stabilimento ma senza più il rilievo della pro-duzione iniziale, fino al completo abbandono. Oggi il complesso costituisce un esempio di archeologia industriale estremamente significativo dal punto di vista culturale e particolarmente suggestivo, sia per la peculiare struttura architettonica dalle alte cimi-niere, che per la posizione nella quale è collocato, visibile dalla strada provinciale e dalla ferrovia.L’aspetto paesistico dell’area, valorizzata dai vo-lumi a forte interesse archeologico-industriale e dagli elementi naturalistici che la circondano, la rendono automaticamente un elemento a forte in-teresse residenziale, turistico e commerciale. L’in-tera area -sia per la collocazione centrale rispetto al paese, sia per il valore storico architettonico degli edifici, sia per la sua potenzialità in termini

di sviluppo socio-economico- è ricompresa in un programma di riqualificazione urbana elaborato ai sensi della Legge Regionale n. 19/98.Il restauro e recupero dell’edificio ex-Fornace Mar-chino si inserisce nel più ampio progetto che pre-vede la ristrutturazione con usi diversi degli altri edifici abbandonati presenti nell’area, attraverso il contributo di privati. Le possibilità di promozione turistica dell’area, in particolare relativamente all’offerta ambientale, eno-gastronomica e sportivo-ricreativa, sono da annoverare nelle prospettive di sviluppo del terri-torio. L’ubicazione della località Ghiare a del fiu-

me Taro, a poca distanza dall’Oasi Naturalistica di Gorro e Roccamurata e nei pressi del Sito di Importanza Comunitaria delle Miniere di Corchia, fa ragionevolmente ipotizzare, se adeguatamente strutturato, un incremento di presenze plurista-gionali che possono agevolmente fruire di tutte quelle potenzialità “minori” che caratterizzano i territori montani.Potranno essere valorizzati alcuni punti di forza per il turismo culturale (apertura del Museo Marti-no Jasoni, creazione della rete sentieristica di col-legamento con la Cisa e Valbona –il Sentiero dei Saggi- e valorizzazione delle Miniere di Corchia) ed enogastronomico.

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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INDICAZIONI PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DI QUALIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ E DEI SERVIZI PER LA FRUIZIONE DELLE RISORSE DEL TERRITORIO

INDICAZIONI PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DI QUALIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ E DEI SERVIZI PER LA FRUIZIONE DELLE RISORSE DEL TERRITORIO

La strategia provinciale, come chiarito nella parte introduttiva, si basa su un’interpretazione del ter-ritorio come trama ampia di relazioni ambientali, storiche e architettoniche, culturali, sociali e di tra-dizioni di saper fare che conferiscono identità alla provincia e sostengono la qualità della vita e la competitività del sistema economico. In una logi-ca di sistema la rete delle risorse territoriali sono il primo livello, quello di base, su cui costruire la struttura dell’offerta turistica primaria composta dalla ricettività, ristorazione e incoming, e l’offerta turistica secondaria, ossia servizi di trasporto, im-prese dello spettacolo, imprese dello sport e del benessere, il commercioIl PVPT rappresenta solo un tassello, i cui confini sono definiti dal POR FESR e dalle linee guida regio-nali, di una strategia più ampia che per il periodo di programmazione 2007-2013 troverà un momento di condivisione nell’Intesa per l’integrazione delle politiche territoriali ai sensi del DUP della Regione Emilia Romagna. Il PVPT è però l’unico strumento che in questo quadro, oltre ad agire sulle risorse territoriali, consente un coinvolgimento attivo de-gli operatori privati nella valorizzazione del territo-rio, seguendo un’ottica di progettazione integrata come chiarito più volte dal POR. Anche per questa ragione, la definizione delle direttrici strategiche per l’attuazione dell’attività IV.2.1, pur nel rispetto delle linee guida regionali, viene fatta alla luce di un qua-dro più ampio di opportunità che si sta definendo contestualmente a questo programma.Il PVPT individua alcuni principi trasversali, coeren-ti con la strategia complessiva, su cui raccogliere il consenso e la partecipazione degli operatori pri-vati attraverso la gestione dei bandi che verranno emanati nel corso del periodo di programmazione. Si tratta di quattro filoni:1. Rafforzamento delle reti: la competitività del si-

stema passa attraverso progetti di sistema che possono essere messi in campo solo dalla coo-perazione tra gli operatori economici e i diversi attori istituzionali. La capacità di fare rete, in particolare nelle aree marginali, laddove il tes-suto imprenditoriale è estremamente fragile e frammentato, è la vera chiave per il successo delle iniziative di valorizzazione del territorio;

2. Integrazione delle diverse componenti dell’of-ferta: l’integrazione dei segmenti dell’offerta

locale è in linea con le esigenze della doman-da -sempre più attratta dalla varietà e dalla completezza piuttosto che dalla estrema spe-cializzazione settoriale- e con le oggettive ca-ratteristiche del territorio parmense, che non si caratterizza in modo univoco. Anche nel com-prensorio di Salsomaggiore, dove il termalismo ha rappresentato negli ultimi decenni la chiave quasi unica di lettura, questo approccio dimo-stra la sua palese non attualità. È necessario quindi intervenire prioritariamente sui segmenti più deboli del sistema, per garantire livelli quan-titativi e qualitativi minimi omogenei;

3. Messa in valore dei legami territoriali: il legame stretto con il territorio, nella filosofia e negli am-biti individuati dal PVPT, rappresenta l’elemento che nel complesso dà valore aggiunto alle pro-poste di fruizione e allo stesso tempo agisce da moltiplicatore degli impatti sullo sviluppo econo-mico locale. Questo è ancora più vero a Parma con le sue produzioni agroalimentari legate a filo doppio al territorio, anche se questo legame non è ancora sfruttato in modo adeguato per quanto riguarda le ricadute sul turismo;

4. Rafforzamento dell’accessibilità materiale e immateriale: il problema dell’accessibilità è par-ticolarmente sentito soprattutto nei territori che si trovano al di fuori degli assi principali dello svi-luppo e dell’urbanizzazione. L’accessibilità oggi però assume un significato del tutto nuovo, so-prattutto nel turismo, grazie alla diffusione delle nuove tecnologie di comunicazione. L’accessibi-lità fisica può aiutare a “catturare” i visitatori di passaggio ma non a trattenerli; l’accessibilità virtuale invece aiuta a far conoscere l’offerta del territorio e i prodotti, per attrarre visitatori.

Questi principi qualificano la direzione dell’innova-zione nell’offerta di servizi che viene riconosciuta, sia dal POR sia dal dibattito anche in sede locale, come prioritaria per il miglioramento dell’ospitalità e della fruizione del territorio. In questo ambito si dovrà cercare la sinergia con gli interventi per la formazione e il capitale umano finanziati con il Fondo Sociale Europeo, in quanto qualunque tipo di innovazione richiede aggiornamento delle competenze degli operatori e la diffusione di com-portamenti coerenti per la creazione di comunità accoglienti. Con le risorse del PVPT invece si darà

preferenza alle seguenti tipologie di azioni:• Creazione di esercizi innovativi di somministra-

zione dei prodotti turistici, in particolare lega-ti alle principali emergenze del territorio (book shop, laboratori didattici e di visita, ) o all’inte-grazione dei diversi segmenti dell’offerta turisti-ca (relax, ambiente, cultura, enogastronomia);

• Riqualificazione delle strutture ricettive e degli esercizi di somministrazione esistenti, nelle di-rezioni indicate dalla strategia del PVPT, per con-ferire maggiore originalità e riconoscibilità sul mercato a partire dall’esaltazione dei legami con il territorio (ad esempio menù a chilometro zero, rafforzamento della filiera corta, ecc.)

• Sostegno alla sperimentazione e diffusione di forme innovative di ospitalità, tra cui di partico-lare interesse è la tipologia dell’albergo diffu-so per il recupero e la valorizzazione dei piccoli centri storici, quali aree “naturali” per la realiz-zazione dei servizi complementari connessi al progetto di sviluppo;

• Servizi per la fruizione innovativa dei beni va-lorizzati e l’incremento della rispondenza alle esigenze manifestate dalla domanda, in parti-colare per quanto riguarda l’accessibilità mate-riale (proposte di fruibilità lenta del territorio, “turismo accessibile”, ecc.) e immateriale (uti-lizzo di internet per la promozione e la commer-cializzazione, anche in forma associata, per la costruzione di un portale collettivo che permet-ta di estendere la conoscenza del territorio e dei relativi prodotti, servizi complementari pre e post vacanza) e l’organizzazione di offerte complementari (servizi di visita, eventi e mani-festazioni, creazione di strutture e servizi utili a collegare il reticolo delle emergenze culturali con i prodotti enogastronomici, ecc.);

• Realizzazione o riqualificazione di esercizi com-merciali di tipologie innovative, in particolare botteghe storiche, e integrazione dell’offerta commerciale con l’offerta turistico-culturale del territorio.

Affinché le direttrici strategiche possano trovare con-creta attuazione, bisogna mantenere una visione suf-ficientemente ampia dei territori che sappia leggere e potenziare le interrelazioni esistenti nei contesti locali, con l’obiettivo di generare processi virtuosi di crescita dei sistemi locali, a partire dai beni oggetto di valorizzazione. In questa chiave vengono individua-ti, come richiesto dalle linee guida regionali, quattro ambiti territoriali -legati a ciascuno dei quattro proget-ti di valorizzazione- considerati come la dimensione ottimale che racchiude il massimo delle esternalità positive dell’intervento pubblico e contiene le risorse complementari per il raggiungimento degli obiettivi di impatto prefissati dal POR.

IL SISTEMA DELLE CORTI DI PIANURAColorno, sia per la dislocazione geografica che per l’evoluzione storica della geopolitica locale, fa par-te di un sistema territoriale più ampio, che potrem-mo definire delle corti di pianura, che lungo l’asse longitudinale del Po si sviluppa ben al di là del territorio provinciale (si pensi ad esempio a Sab-bioneta di là del grande fiume, o al sistema delle cittadine rinascimentali nel reggiano). Nell’ambito del territorio provinciale, il sistema della bassa pa-dana trova nel sistema delle rocche e dei castelli uno degli elementi visibili che ne caratterizzano l’identità, a cui si sommano i tratti della cultura materiale, a partire da quella enogastronomica, la presenza di un paesaggio culturale forte e ricono-scibile come quello del “mondo piccolo” di Guare-schi. Anche se non è mai un’operazione sempli-ce e scontata delimitare i confini di un territorio caratterizzato da geometrie variabili; in questo caso l’esperienza recente del programma speciale d’area “Po, fiume d’Europa” rappresenta un pun-to di riferimento imprescindibile che raggruppa i dieci comuni individuati come ambito territoriale di riferimento per il PVPT: oltre a Colorno, si tratta di Mezzani, Sissa, Roccabianca, Zibello, Polesine Parmense, Busseto, Soragna, San Secondo Par-mense, Fontanellato. In questo territorio si trovano gli esempi meglio conservati di rocche fatte costruire dalle diverse famiglie dei feudatari locali, caratterizzate da ele-menti comuni e rimandi reciproci, oltre che con al-tri manieri della provinciali. Si tratta di un vero e proprio circuito a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro: oltre alla Reggia ducale di Colorno, la Rocca dei Terzi a Sissa, il castello di Roccabianca, la Rocca dei Rossi a San Secondo Parmense, il Palazzo Pallavicino a Zibello, la Rocca Meli Lupi di Soragna, la Rocca Pallavicino a Busseto, la Roc-ca Sanvitale a Fontanellato con gli affreschi del Parmigianino. Il sistema dei castelli si interseca con un altro sistema particolarmente forte nell’im-maginario locale e attrattivo per i turisti: i luoghi verdiani. Si tratta di quei luoghi legati alla vita dell’autore (la casa natale a Roncole di Busseto, dichiarata monumento nazionale; Palazzo Barezzi sede dell’Associazione Amici di Verdi e di un per-corso espositivo permanente di memorie e cimeli verdiani, Palazzo Orlandi acquistato e abitato da Verdi) o più in generale alla musica e alla lirica (il teatro “G. Verdi” fatto costruire dal Comune di Busseto all’interno della Rocca Pallavicino, Villa Pallavicino sede, tra l’altro, del Museo Civico che ospita diversi cimeli verdiani). Sempre nel solco dei paesaggi d’autore, la Bassa è stata la patria anche di Giovannino Guareschi ed è oggi percorsa da un itinerario dei luoghi guareschiani, riscoperto

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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INDICAZIONI PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DI QUALIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ E DEI SERVIZI PER LA FRUIZIONE DELLE RISORSE DEL TERRITORIO

anche con le celebrazioni del centenario della na-scita nel 2008. Oltre ai centri espositivi realizzati a Roncole Verdi e al Centro del Boscaccio di Diolo di Soragna, l’itinerario coinvolge l’intero paesaggio che ha fatto da sfondo alla vita e alle opere di Gua-reschi, e si estende anche alla provincia di Reggio dove è stata ambientata la trasposizione cinema-tografica della serie di Don Camillo e Peppone. Il dibattito sulle prospettive turistiche della bassa pianura, anche nel corso della Conferenza provin-ciale sul turismo conclusa nel novembre 2008, sottolinea la necessità di migliorare il sistema dell’accoglienza e dell’ospitalità. L’area mostra una scarsa presenza di esercizi ricettivi, in parti-colare nei comuni rivieraschi del Po –al di fuori di Colorno e Zibello non è presente nessun esercizio alberghiero- mentre è migliore nei comuni della seconda fascia, a confermare la necessità di te-

nere legato un sistema più ampio. La situazione è rimasta sostanzialmente immutata negli ultimi anni per quanto riguarda le strutture alberghiere, mentre c’è stata una leggera crescita della diffu-sione di esercizi complementari, in particolare bed & breakfast. Con l’eccezione di Colorno che ospita un albergo a tre stelle di media dimensione, i dati della tabella 6 mostrano una dimensione ridotta degli esercizi ricettivi, media mente tra un terzo e la metà di quella provinciale, a conferma della limitatezza dell’offerta. Va detto tuttavia, che è in corso la programmazione di interventi, anche pub-blici, rivolti specificamente ad aumentare l’offerta ricettiva non alberghiera, in particolare nei comuni rivieraschi, con strutture che possano essere di-rettamente a supporto del turismo itinerante: ci-cloturismo, turismo fluviale, turismo con camper, ecc.

Tabella 6: Offerta ricettiva Comune Totale esercizi ricettivi Alberghi Esercizi complementari

2004 2005 2006 2007 2004 2005 2006 2007 2004 2005 2006 2007Busseto 9 9 9 8 2 2 2 2 7 7 7 6Colorno 4 4 6 7 2 2 2 2 2 2 4 5Fontanellato 10 10 10 9 3 3 3 3 7 7 7 6Mezzani 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Polesine P.se 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Roccabianca 4 5 4 4 0 0 0 0 4 5 4 4San Secondo P.se 5 4 4 5 1 1 1 1 4 3 3 4Sissa 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Soragna 3 3 4 4 3 3 3 3 0 0 1 1Zibello 1 1 2 3 1 1 1 1 0 0 1 2Totale provincia 521 536 562 578 285 280 276 270 236 256 286 308

Indice di dimensione media: n. letti/n. eserciziComune Totale esercizi ricettivi Alberghi Esercizi complementari

Busseto 9,3 9,2 9,6 10,8 23,0 23,0 23,0 23,0 5,4 5,3 5,7 6,7Colorno 29,3 29,8 25,2 25,1 52,5 52,5 52,5 52,5 6,0 7,0 11,5 14,2Fontanellato 14,6 14,8 14,3 15,3 31,7 31,7 31,7 31,7 7,3 7,6 6,9 7,2Mezzani - - - - - 0,0 - - - - - -Polesine P.se - - - - - - - - - - - -Roccabianca 5,5 5,8 5,8 5,8 5,5 5,8 5,8 5,8San Secondo P.se 9,8 10,5 9,3 8,4 19,0 19,0 19,0 19,0 7,5 7,7 6,0 5,8Sissa - - - - - - - - - - - -Soragna 38,3 38,3 29,3 29,3 38,3 38,3 38,3 38,3 - - 2,0 2,0Zibello 11,0 11,0 12,5 10,3 11,0 11,0 11,0 11,0 - - 14,0 10,0Totale provincia 35,6 34,7 33,4 33,9 47,2 47,5 48,1 48,8 21,6 20,8 19,2 20,8

Fonte: Ns. elaborazioni su dati Provincia di ParmaLegenda: Alberghi: esercizi ricettivi aperti al pubblico, a gestione unitaria, che forniscono alloggio, even-tualmente vitto ed altri servizi accessori, in camere ubicate in uno o più stabili o parti di stabili; esercizi ricettivi alberghieri, aperti al pubblico, a gestione unitaria, che forniscono alloggio e servizi accessori in unità abitative arredate costituite da uno o più locali, dotati di servizio auto-nomo di cucinaEsercizi complementari: comprendono gli alloggi privati iscritti al Registro esercenti il commercio (R.E.C.), i campeggi ed i villaggi turistici, gli alloggi agro-turistici, gli ostelli per la gioventù, le case per ferie, i rifugi alpini, le “altre strutture” ricettive

La situazione non è particolarmente rosea nem-meno per quanto riguarda i dati sui flussi turistici, pur tenendo conto del fatto che la misurazione di questi dati è legata alla presenza di esercizi ricet-tivi ed è quindi probabilmente affetta da un bias al ribasso rispetto alla situazione reale: certamente non misura il numero crescente di escursionisti giornalieri o di visitatori che pernottano in strutture ricettive fuori dall’area (a Parma o a Salsomaggio-re ad esempio) che pur affollano le principali ma-nifestazioni di successo del territorio –un esempio su tutti è dato dalle edizioni del November Porc. I dati della tabella 7 mostrano comunque un qua-dro piuttosto stabile o di leggero peggioramento; fatta eccezione per il comune di Roccabianca, si registra un andamento complementare tra arrivi e presenze: laddove diminuiscono i primi aumenta la permanenza media nelle strutture ricettive, e vi-ceversa un aumento degli arrivi si accompagna a una riduzione della durata della vacanza. Questo dato conferma probabilmente il fatto che non si è ancora riusciti a strutturare una proposta attraen-te che offra al turista una molteplicità di possibi-lità per diversi giorni; serve uno sforzo anche da parte degli operatori per concepire proposte origi-nali e competitive. Un’ultima considerazione riguarda la presenza di turisti stranieri nel territorio, che è più bassa ri-spetto alla media provinciale (ma ancora una volta dobbiamo pensare che è determinante la qualità e la visibilità delle strutture ricettive) tranne che a Busseto che essendo il fulcro dei luoghi verdiani ha una discreta attrattività internazionale. La tabella 8 mostra l’andamento dell’indice di utilizzazione netto delle strutture ricettive, diffusa-

mente impiegato per misurare l’effettiva capacità di utilizzo delle risorse disponibili. Per l’area della bassa l’indice è stato negli ultimi anni general-mente più basso della media provinciale, con un tasso di variazione oltretutto negativo tra 2004 e 2007 dovuto da un lato a una diminuzione delle presenze e contemporaneamente dall’aumento delle disponibilità di posti letto. Fanno eccezione però Fontanellato che mostra un buon indice netto superiore alla media provinciale, e in parte Zibello che mostra un andamento mol-to positivo delle presenze (+60%) e una capacità ricettiva effettiva che è più che raddoppiata –inci-dendo quindi negativamente sull’indice di utilizza-zione, ma aumentando le potenzialità per gli anni futuri. Colorno ha poi una situazione positiva da tutti i punti di vista, grazie anche all’insediamento nel complesso della Reggia di due prestigiose isti-tuzioni di rilievo nazionale e internazionale: prima ALMA la Scuola Internazionale di Cucina Italiana, poi la sede dell’Università di Scienze Gastronomi-che di Slow Food. La presenza di queste due isti-tuzioni, che potrebbe rafforzarsi nei prossimi anni, può essere anche un sostegno per un turismo ga-stronomico di qualità e di ricerca, di eccellenza a livello mondiale.Per quanto riguarda la situazione del commercio, tabella 9, la situazione è molto variegata sia tra i comuni dell’area che tra le diverse tipologie di esercizio, con andamenti spesso discordi. In ge-nerale si registra una certa dinamicità del setto-re, con evoluzioni anche significative negli ultimi anni, ma è difficile con i dati disponibili isolare le correlazioni con il settore turistico, piuttosto che le determinanti legate all’evoluzione del sistema

Tabella 7: Flussi turistici

Comune Arrivi complessivi Incidenza degli italiani

Permanenza media

2004 2005 2006 2007 2004 2007 2004 2005 2006 2007

Busseto 2.783 2.521 2.427 1.962 0,6 0,7 1,9 1,8 1,9 2,7

Colorno 5.554 4.976 4.401 5.370 0,8 0,8 2,7 2,5 3,1 3,9

Fontanellato 5.441 5.858 5.857 6.224 0,9 0,8 3,2 2,7 2,6 2,4

Mezzani - - - - - - - - - -

Polesine P.se - - - - - - - - - -

Roccabianca 184 157 231 131 0,9 0,9 6,0 4,3 3,3 2,6

San Secondo P.se

1.005 1.256 1.264 1.008 0,9 0,9 3,2 2,3 2,8 2,8

Sissa - - - - - - - - - -

Soragna 6.598 6.290 5.849 5.331 0,7 0,8 2,0 1,6 1,5 1,6

Zibello 123 113 136 443 0,9 0,8 5,6 2,8 7,8 2,5

Totale provincia 477.663 508.118 509.113 510.649 0,8 0,7 3,5 3,2 3,1 3,1 Fonte: Ns. elaborazioni su dati Provincia di Parma

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INDICAZIONI PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DI QUALIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ E DEI SERVIZI PER LA FRUIZIONE DELLE RISORSE DEL TERRITORIO

economico, delle reti infrastrutturali, della pianifi-cazione urbanistica, delle gerarchie funzionali dei centri abitati. La dinamicità del settore, anche con la presenza di situazioni critiche di riduzione del numero di esercizi e della densità -che in alcuni comuni è diminuita di quasi un quarto negli ultimi anni, lascia comunque intuire una certa capacità di adattamento alle condizioni di mercato e pro-babilmente una buona disposizione rispetto alle politiche pubbliche di settore, come dimostrato anche in passato.Nel complesso, per il successo di una strategia che vuole intercettare diverse tipologie di turismo, da quello culturale, a quello naturalistico e fluvia-le, a quello enogastronomico, è necessario il po-

Tabella 8: Evoluzione dell’offerta turistica

Comune Indice di utilizzazione netta T. Var.IUN T.var. presenze T.Var. giornate letto

2004 2005 2006 2007 2004-2007 2004-2007 2004-2007

Busseto 26,3 23,0 19,9 22,1 -15,7 -2,7 15,5

Colorno 42,2 33,5 34,7 46,0 9,1 41,9 30,0

Fontanellato 40,5 35,6 34,5 34,0 -16,1 -13,8 2,8

Mezzani - - - - - - -

Polesine Parmense - - - - - - -

Roccabianca 22,1 17,9 14,3 5,9 -73,4 -68,3 19,1

San Secondo P.se 27,3 20,6 28,5 21,9 -19,8 -11,6 10,3

Sissa - - - - - - -

Soragna 32,6 24,7 21,3 20,8 -36,1 -35,5 0,9

Zibello 17,6 8,1 22,2 13,4 -23,8 60,4 110,7

Totale provincia 33,8 32,8 32,1 31,2 -7,8 -3,0 5,2 Fonte: Ns. elaborazioni su dati Provincia di Parma

Tabella 9: Rete degli esercizi commerciali

Comune Sommnistrazione alimenti e bevande LR 14/03

Esercizi di vicinato alimentari

Esercizi di vicinato non alimentari

Densità esercizi commerciali

2008 T.Var. 2008 T.Var. 2008 T.Var. 2008 T.Var.

Busseto 34 13,33 34 0,00 69 -15,85 1,5 -11,72

Colorno 23 -8,00 33 10,00 77 -13,48 1,3 -15,43

Fontanellato 33 13,79 34 -5,56 69 -4,17 1,5 -9,06

Mezzani 8 33,33 5 -16,67 16 6,67 0,7 -4,94

Polesine P.se 7 16,67 9 28,57 7 -22,22 1,1 2,63

Roccabianca 11 37,50 10 0,00 21 -8,70 1,0 -6,06

San Secondo P.se 20 25,00 16 6,67 58 -1,69 1,4 -7,37

Sissa 12 0,00 15 -6,25 25 -16,67 1,0 -18,19

Soragna 37 42,31 17 -10,53 39 21,88 1,2 2,15

Zibello 8 0,00 10 0,00 25 4,17 1,8 6,32

Totale provincia 2169 19,37 1882 11,82 5206 9,95 1,7 4,38 Fonte: Ns. elaborazioni su dati Provincia di Parma

tenziamento di un ampio spettro di servizi per la fruizione:• Qualificazione di strutture di accoglienza a bas-

so impatto ambientale (strutture extralberghie-re, ostelli per la gioventù, aree attrezzate per la sosta di caravan e autocaravan), e creazione, nei comuni che manifestano una carenza assoluta, di strutture ricettive anche alberghiere, commi-surate alle esigenze della domanda e integrate con le caratteristiche del territorio;

• servizi per l’accessibilità materiale (noleggio di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale, servizi per il cicloturismo e il turismo fluviale) e immateriale (realizzazione e qualificazione di centri e sale per la realizzazione di eventi ed

esposizioni, realizzazione di prodotti multimedia-li a supporto della valorizzazione di beni cultura-li, utilizzo di internet e delle ICT per la commer-cializzazione e la promozione dell’offerta);

• servizi innovativi per la fruizione dei beni cultu-rali, in particolare del complesso della Reggia di Colorno e del Circuito dei Castelli del Ducato, at-traverso la realizzazione di servizi di visita e ani-mazione, la realizzazione di book-shop, esercizi commerciali all’interno dei centri storici o di luo-ghi di interesse turistico e attività imprenditoriali complementari (caffé concerto, ristoranti, botte-ghe storiche, produzione e commercializzazione di prodotti tipici e prodotti artigianali per il mer-chandising anche attraverso l’organizzazione di manifestazioni aperte al pubblico), azioni coordi-nate di marketing finalizzate ad elevare il livello di accoglienza nell’area e gestione di servizi comuni per innalzare gli standard qualitativi e l’efficienza della gestione dei beni culturali, con riferimento particolare al Circuito dei Castelli.

PARCO DELLA SALUTEIl comprensorio di Salsomaggiore, storicamente legato a un imponente flusso di turismo termale ha assunto nel corso del secolo scorso carat-teristiche strutturali che ne fanno un sistema a sé stante nella provincia. Nell’ambito territoriale considerato per questo programma si comprende anche parte del territorio del comune di Medesa-no, fino alla località di Sant’Andrea Bagni, accomu-nato dalla presenza termale e già interessato dal programma speciale d’area “Parco della Salute”. Questa area era rinomata per le sue acque già in epoca romana e pre-romana, e è diventata un’im-portante località termale a partire dal XIX secolo, quando venne scoperto il potere terapeutico delle acque salsobromoiodiche della città, utilizzate fino ad allora solo per l’estrazione del sale. In parti-colare Salsomaggiore assume con l’avvento nei primi del Novecento dell’Art Nuoveau e del Liber-ty una struttura urbanistica del tutto particolare, simile a quella delle altre Villes d’Eaux europee. Salsomaggiore Terme è una città Liberty nel senso più ampio del termine: accanto a edifici, balconi, vetrate, lampioni che rispecchiano questo stile, si trovano infatti anche edifici che sono testimonian-za della stagione Decò e moderne strutture al ser-vizio della salute e della bellezza del corpo. Negli anni il legame con questa caratterizzazione si è in parte allentato, con la diffusione del termalismo di cura assistito, e oggi il ritorno alla tradizione delle città d’acqua diventa il perno della strategia del rilancio dell’intero comprensorio.In questa porzione di territorio sono concentrati

circa la metà di tutte le strutture alberghiere della provincia e poco meno di un quinto degli esercizi complementari, seppur con una lieve diminuzione complessiva negli ultimi anni a fronte di una cre-scita nel resto del territorio provinciale. Si tratta inoltre di strutture, in particolare a Salsomaggiore, di dimensione superiore alla media provinciale, sia nel comparto alberghiero sia nel comparto extra alberghiero. Ancora oggi quindi si può affermare che a Salsomaggiore si concentra il nocciolo duro dell’industria turistica in senso stretto della pro-vincia di Parma, seguito dal comune capoluogo in cui però l’offerta ricettiva, tabella 10, è sostenuta dalle funzioni urbane superiori della città di Parma.A fronte di una capacità ricettiva così elevata, la quota di flussi turistici provinciali catturata da Sal-somaggiore Terme, tabella 11, è in proporzione leggermente inferiore, e oltretutto mostra un trend decrescente negli arrivi, in controtendenza rispetto al dato provinciale, ma anche rispetto allo stesso comune di Medesano. La durata della permanen-za invece, proprio perché legata ancora in misura consistente ai soggiorni di cura, diminuisce, ma in misura meno accentuata che negli altri comuni.Nel complesso, tabella 12, l’utilizzazione delle strutture è in linea con la media provinciale (an-che perché dato il peso percentuale nel paniere, influenza significativamente il dato), ma il trend è decrescente: diminuisce di circa un decimo in quattro anni soprattutto per una riduzione delle presenze a fronte di un calo ancora molto con-tenuto dell’offerta di posti letto. Questo segnale tendenziale lascia intravedere una più forte con-trazione dell’offerta ricettiva nei prossimi anni, se non ci sarà un’inversione di tendenze negli arrivi e nelle presenze. Il dibattito mostra certamente esigenze di interventi di politica industriale mirati per il settore alberghiero salsese, che però diffi-cilmente possono esaurirsi con le limitate risorse del POR e che probabilmente richiedono un rilan-cio complessivo del settore o una sua radicale tra-sformazione.I dati sugli esercizi commerciali, tabella 13, anche in questo caso, sono di più difficile interpretazione rispetto alle strategie del PVPT. Aumentano infatti gli esercizi di somministrazione di alimenti e be-vande che offrono un contributo importante nella determinazione del livello di accoglienza di una destinazione turistica. Si riducono invece i piccoli esercizi commerciali, anche in percentuale rispet-to alla popolazione residente, limitatamente però agli esercizi alimentari. Si tratta comunque di un territorio con un elevato tenore di vita e livello di benessere, quindi non sussistono problemi parti-colari per quanto riguarda il settore commerciale, nonostante l’aumento delle strutture anche di

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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INDICAZIONI PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DI QUALIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ E DEI SERVIZI PER LA FRUIZIONE DELLE RISORSE DEL TERRITORIO

Tabella 10: Offerta ricettiva

Comune Totale esercizi ricettivi Alberghi Esercizi complementari

2004 2005 2006 2007 2004 2005 2006 2007 2004 2005 2006 2007

Medesano 10 12 13 13 9 9 8 8 1 3 5 5

Salsomaggiore 182 175 170 156 137 131 127 119 45 44 43 37

Totale provincia 521 536 562 578 285 280 276 270 236 256 286 308

Indice di dimensione media: n. letti/n. esercizi

Comune Totale esercizi ricettivi Alberghi Esercizi complementari

Medesano 34,9 29,9 28,0 28,0 37,2 37,2 40,5 40,5 14,0 8,0 8,0 8,0

Salsomaggiore 46,9 47,8 48,9 54,6 50,1 51,2 52,5 54,2 37,1 37,7 38,0 55,7

Totale provincia 35,6 34,7 33,4 33,9 47,2 47,5 48,1 48,8 21,6 20,8 19,2 20,8 Fonte: Ns. elaborazioni su dati Provincia di ParmaLegenda: Alberghi: esercizi ricettivi aperti al pubblico, a gestione unitaria, che forniscono alloggio, even-tualmente vitto ed altri servizi accessori, in camere ubicate in uno o più stabili o parti di stabili; esercizi ricettivi alberghieri, aperti al pubblico, a gestione unitaria, che forniscono alloggio e servizi accessori in unità abitative arredate costituite da uno o più locali, dotati di servizio au-tonomo di cucinaEsercizi complementari: comprendono gli alloggi privati iscritti al Registro esercenti il commercio (R.E.C.), i campeggi ed i villaggi turistici, gli alloggi agro-turistici, gli ostelli per la gioventù, le case per ferie, i rifugi alpini, le “altre strutture” ricettive

Tabella 11: Flussi turistici

Comune Arrivi complessivi Incidenza degli italiani

Permanenza media

2004 2005 2006 2007 2004 2007 2004 2005 2006 2007

Medesano 6.550 7.974 8.507 8.696 0,8 0,8 5,7 4,7 3,8 3,8

Salsomaggiore 134.432 131.249 129.149 129.874 0,9 0,9 5,2 5,1 5,0 4,8

Totale provincia 477.663 508.118 509.113 510.649 0,8 0,7 3,5 3,2 3,1 3,1 Fonte: Ns. elaborazioni su dati Provincia di Parma

Tabella 12: Evoluzione dell’offerta turistica

Comune Indice di utilizzazione netta T. Var.IUN T.var. presenze T.Var. giornate letto

2004 2005 2006 2007 2004-2007 2004-2007 2004-2007

Medesano 30,9 30,2 27,1 27,4 -11,2 -11,1 0,1

Salsomaggiore Terme 33,9 33,1 32,2 30,6 -9,8 -10,5 -0,8

Totale provincia 33,8 32,8 32,1 31,2 -7,8 -3,0 5,2 Fonte: Ns. elaborazioni su dati Provincia di Parma

Tabella 13: Rete degli esercizi commerciali

Comune Sommnistrazione alimenti e bevande

LR 14/03

Esercizi di vicinato alimentari

Esercizi di vicinato non alimentari

Densità esercizi commerciali

2008 T.Var. 2008 T.Var. 2008 T.Var. 2008 T.Var.

Medesano 45 12,50 51 8,51 73 15,87 1,2 -1,39

Salsomaggiore 178 21,09 84 -6,67 293 1,03 1,9 -6,58

Totale provincia 2169 19,37 1882 11,82 5206 9,95 1,7 4,38

Fonte: Ns. elaborazioni su dati Provincia di Parma

grande dimensione che continuano ad insediarsi nell’asse Parma-Fidenza.A differenza degli altri ambiti territoriali interessati dal PVPT, nel comprensorio di Salsomaggiore, esi-ste una lunga e solida tradizione di accoglienza turistica legata all’evoluzione del turismo terma-le, dai primi decenni del Novecento al turismo di cura della seconda metà del secolo, alle più re-centi tendenze che vedono un nuovo spostamento verso un’offerta turistica più complessa. Il PVPT si concentra su due direttrici: la valorizzazione del patrimonio architettonico e artistico della cit-tà, legata allo sviluppo del Liberty che ha visto a Salsomaggiore alcuni degli esempi più significativi e unici a livello europeo, e l’integrazione con gli altri segmenti dell’offerta turistica provinciale che nel frattempo si sono man mano sviluppati e af-fermati (il Circuito dei Castelli, i luoghi verdiani, il turismo lento, l’enogastronomia…). Su questi due filoni può essere individuato il punto di incontro tra interventi pubblici e progettualità privata; il PVPT sosterrà in particolare:• qualificazione di strutture di accoglienza a bas-

so impatto ambientale e con una forte caratte-rizzazione territoriale (dimore storiche, castelli e borghi, strutture nel territorio del Parco dello Stirone, ecc.) oppure situate nelle immedia-te vicinanze delle aree oggetto dell’intervento pubblico e che intendano realizzare progetti di riqualificazione coerenti con i suoi obiettivi;

• servizi per l’accessibilità materiale e immateria-le (realizzazione e qualificazione di centri e sale per la realizzazione di eventi ed esposizioni, re-alizzazione di prodotti multimediali a supporto della valorizzazione di beni culturali, utilizzo di internet e delle ICT per la commercializzazione e la promozione dell’offerta);

• servizi innovativi per la fruizione dei beni cultu-rali e ambientali, in particolare legati al Liberty salsese, al Circuito dei Castelli del Ducato e al Parco dello Stirone attraverso la realizzazione di servizi di visita e animazione, la realizzazio-ne di book-shop, esercizi commerciali e attività imprenditoriali complementari (dehors, caffé concerto, ristoranti, botteghe storiche, produ-zione e commercializzazione di prodotti tipici e prodotti artigianali per il merchandising anche attraverso l’organizzazione di manifestazioni aperte al pubblico), azioni coordinate di marke-ting finalizzate ad elevare il livello di accoglienza nel comprensorio termale.

IL SISTEMA DELLE VALLI DEL CENO E DEL TAROIl sistema dei castelli della Valceno rappresenta un sottoinsieme omogeneo all’interno del circuito dei castelli del ducato. Oltre al castello di Bardi oggetto di valorizzazione, sono presenti e rilevanti Castelcorniglio nel comune di Solignano, il Castel-lo di Compiano che domina l’alta Val Taro, il Ca-stello di Pellegrino, il Castello Pallavicino a Varano de’ Melegari. Oltre al sistema dei castelli, il territorio è dissemi-nato di altre testimonianze storico architettoniche di pregio: la Chiesa di Serravalle a Varano de’ Me-legari, con un Battistero realizzato tra i secoli X e XI; il Santuario di Careno della Beata Vergine a Pellegrino Parmense, risalente al secolo XIII carat-terizzato da una facciata romanica con profonde specchiature ed archetti pensili; il Seminario Ve-scovile di Bedonia notevole per la sua imponenza architettonica, che rispecchia l’importanza cultu-rale di questa istituzione (fondata nel 1846, dagli anni ottanta non è più sede del seminario ma ospi-ta un articolato polo museale: il Santuario dedica-to a San Marco; una Quadreria di oltre 80 dipinti; la mostra permanente dell’incisore Romeo Musa, il Museo di Storia Naturale “Monsignor Silvio Fer-rari”; un Planetario costituito da una cupola di 6 metri di diametro; un Museo Archeologico che rac-coglie le testimonianze più antiche della presenza umana di Val Taro; il Centro Studi Cardinal Casaro-li con una grande mostra permanente di libri, docu-menti, oggetti, fotografie e video che illustrano la vita e l’attività dell’insigne porporato, protagonista dell’Ostpolitik vaticana). Altro elemento di spicco è il Museo degli Orsanti di Compiano, ospitato nel-la chiesa sconsacrata di San Rocco, che rievoca la vita degli “orsanti”, girovaghi, venditori ambulanti, domatori improvvisati di animali -come orsi e scim-mie- saltimbanchi da fiera di paese che vagarono per tutta Europa, coi loro carriaggi e il loro bestia-rio nel corso dell’Ottocento. L’offerta ricettiva, tabella 14, nelle Valli del Ceno e del Taro negli ultimi anni è rimasta sostanzial-mente stabile per quanto riguarda le strutture al-berghiere mentre per quanto riguarda le strutture complementari la situazione è più diversificata, con una crescita concentrata soprattutto nei co-muni di Albareto, Bardi e Compiano. La dimensio-ne media è significativamente più bassa rispetto alla media provinciale, trattandosi in genere di strutture piccole e con poche camere, con alcune eccezioni, ad esempio nel comune di Bore. Il dato fuori scala di Varsi è dovuto alla presenza di un vero e proprio villaggio turistico con una elevata capacità ricettiva.L’andamento del turismo nel complesso mostra un trend positivo in termini assoluti, tabella 15,

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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INDICAZIONI PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DI QUALIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ E DEI SERVIZI PER LA FRUIZIONE DELLE RISORSE DEL TERRITORIO

anche se parliamo comunque di numeri modesti e di una quota sugli arrivi provinciali che è dimi-nuita negli ultimi anni e che si attesta intorno al 2% circa. La situazione è però molto differenziata con comuni che sono cresciuti molto negli anni recenti (Albareto con +157% di arrivi, Compiano +95%, Bedonia +74%, Bardi +64%) confortando sui risultati degli investimenti che sono stati fatti negli ultimi anni anche con i fondi europei riservati all’ex Obiettivo 2 e con l’iniziativa comunitaria Le-ader. A fare da contraltare si registra la fortissima contrazione degli arrivi nel comune di Bore (-93%) riduzioni più leggere per Tornolo, Varsi e Varano. Anche qui come nella bassa si registra un anda-mento opposto per arrivi e permanenza: laddove aumentano i primi si riduce la permanenza media –a Bardi si passa da più di 16 giorni a meno di

Tabella 14: Offerta ricettiva

Comune Totale esercizi ricettivi Alberghi Esercizi complementari

2004 2005 2006 2007 2004 2005 2006 2007 2004 2005 2006 2007

Albareto 10 11 14 14 8 8 8 8 2 3 6 6

Bardi 11 10 11 13 2 2 2 2 9 8 9 11

Bedonia 15 13 12 14 6 6 6 6 9 7 6 8

Bore 5 5 5 4 3 3 3 3 2 2 2 1

Compiano 2 4 4 7 0 1 1 1 2 3 3 6

Pellegrino P.se 5 5 6 5 2 2 3 3 3 3 3 2

Tornolo 6 6 5 5 6 6 5 5 0 0 0 0

Varano de’ Melegari 4 5 6 6 2 2 2 2 2 3 4 4

Varsi 4 3 4 5 2 1 1 2 2 2 3 3

Totale provincia 521 536 562 578 285 280 276 270 236 256 286 308

Indice di dimensione media: n. letti/n. esercizi

Comune Totale esercizi ricettivi Alberghi Esercizi complementari

Albareto 17,9 17,6 16,1 16,1 21,0 21,0 21,0 21,0 5,5 8,7 9,7 9,7

Bardi 8,5 9,6 8,7 8,3 20,5 20,5 20,5 20,5 5,8 6,9 6,1 6,1

Bedonia 21,2 24,8 18,6 29,6 20,8 20,8 20,8 20,8 21,4 28,3 16,3 36,1

Bore 33,6 33,6 33,6 32,0 29,3 29,3 29,3 29,3 40,0 40,0 40,0 40,0

Compiano 14,5 15,8 15,8 19,3 28,0 28,0 28,0 14,5 11,7 11,7 17,8

Pellegrino P.se 18,6 18,6 17,2 19,2 22,5 22,5 18,3 18,3 16,0 16,0 16,0 20,5

Tornolo 25,2 25,2 27,4 27,4 25,2 25,2 27,4 27,4 - - - -

Varano de’ Melegari 24,5 21,2 18,2 18,2 44,0 45,0 45,0 45,0 5,0 5,3 4,8 4,8

Varsi 67,3 85,0 64,8 58,4 11,5 12,0 12,0 12,5 82,3 89,0

Totale provincia 35,6 34,7 33,4 33,9 47,2 47,5 48,1 48,8 21,6 20,8 19,2 20,8

Fonte: Ns. elaborazioni su dati Provincia di ParmaLegenda: Alberghi: esercizi ricettivi aperti al pubblico, a gestione unitaria, che forniscono alloggio, even-tualmente vitto ed altri servizi accessori, in camere ubicate in uno o più stabili o parti di stabili; esercizi ricettivi alberghieri, aperti al pubblico, a gestione unitaria, che forniscono alloggio e servizi accessori in unità abitative arredate costituite da uno o più locali, dotati di servizio auto-nomo di cucinaEsercizi complementari: comprendono gli alloggi privati iscritti al Registro esercenti il commercio (R.E.C.), i campeggi ed i villaggi turistici, gli alloggi agro-turistici, gli ostelli per la gioventù, le case per ferie, i rifugi alpini, le “altre strutture” ricettive

3- mentre a fronte di una contrazione degli arrivi la durata media della vacanza aumenta. Questo dato suggerisce che la componente più volatile dei flussi turistici è rappresentata proprio dalle vacan-ze brevi, i week-end e i long week-end che sono però il segmento complessivo di domanda in mag-giore crescita. Resta più stabile lo zoccolo della domanda storica di turismo in Appennino, legato al modello della vacanza climatica e con un raggio prevalentemente locale (è altissima infatti l’inci-denza dei turisti italiani sul totale, fino al 100% nel comune di Tornolo).Nel complesso quindi l’utilizzo delle strutture ricet-tive è in generale molto basso, tabella 16, con al-cune eccezioni a Compiano e Varano de’ Melegari. Il trend è negativo in particolare per Bardi e Bore, come abbiamo già evidenziato; un’evoluzione for-

temente positiva invece si registra nell’alta Val Taro (Albareto, Bedonia, Tornolo) dove l’aumento delle presenze è stato maggiore del contempora-neo aumento delle giornate letto complessive). Gli altri comuni registrano situazioni intermedie abba-stanza altalenanti dati i numeri complessivamente modesti e una situazione in continua trasforma-zione. Sarà proprio nei prossimi anni che si potrà valutare se le tendenze si consolideranno oppure si tratta di fuochi di paglia.Per quello che riguarda invece in senso più ampio il settore commerciale, tabella 17, le situazioni sono sempre più eterogenee, in quanto dipendo-no dalla diversa specializzazione funzionale che i vari comuni hanno assunto nel sistema territoriale

Tabella 15: Flussi turistici

Comune Arrivi complessivi Incidenza degli italiani

Permanenza media

2004 2005 2006 2007 2004 2007 2004 2005 2006 2007

Albareto 541 1.234 1.495 1.393 0,9 0,9 5,5 3,3 3,5 4,4

Bardi 219 494 235 361 0,8 0,8 16,6 5,5 12,0 2,8

Bedonia 863 1.498 1.452 1.505 0,8 0,9 10,9 6,6 9,8 9,6

Bore 561 311 92 36 0,8 0,9 13,7 17,7 57,2 22,6

Compiano 1.034 1.638 2.220 2.019 0,9 0,9 2,9 2,4 2,4 2,5

Pellegrino P.se 565 948 798 659 0,9 0,9 2,5 2,3 2,1 2,5

Tornolo 428 259 341 350 0,9 1,0 7,7 9,6 10,1 13,5

Varano de’ Melegari 5.051 5.392 4.567 3.401 0,8 0,8 1,9 1,5 1,6 2,4

Varsi 799 681 915 707 0,9 0,9 9,6 7,5 6,5 7,9

Totale provincia 477.663 508.118 509.113 510.649 0,8 0,7 3,5 3,2 3,1 3,1 Fonte: Ns. elaborazioni su dati Provincia di Parma

Tabella 16: Evoluzione dell’offerta turistica

Comune Indice di utilizzazione netta T. Var.IUN T.var. presenze T.Var. giornate letto

2004 2005 2006 2007 2004-2007 2004-2007 2004-2007

Albareto 6,6 7,5 9,2 10,5 58,5 106,8 30,4

Bardi 21,1 14,1 15,0 5,0 -76,3 -72,4 16,5

Bedonia 19,2 18,5 26,3 22,8 18,9 52,7 28,4

Bore 12,9 9,5 9,0 1,9 -85,5 -89,4 -26,6

Compiano 43,8 33,3 30,1 28,5 -35,0 67,9 158,2

Pellegrino Parmense 8,1 9,8 7,1 7,2 -11,3 16,8 31,7

Tornolo 8,7 6,0 8,6 11,8 35,0 44,3 6,8

Varano de’ Melegari 30,6 24,4 21,7 24,4 -20,1 -14,0 7,6

Varsi 8,0 11,2 10,8 8,4 5,4 -27,1 -30,8

Totale provincia 33,8 32,8 32,1 31,2 -7,8 -3,0 5,2

Fonte: Ns. elaborazioni su dati Provincia di Parma

di riferimento. Nel complesso, sono in crescita gli esercizi per la somministrazione di alimenti e be-vande, con le situazioni in controtendenza di Bore e Albareto. Non ci sono quindi chiare correlazioni con gli andamenti dei flussi turistici registrati dalle strutture ricettive del territorio. La rete degli eserci-zi commerciali in senso stretto, nonostante la fra-gilità del sistema produttivo locale e il progressivo spopolamento, non mostra un andamento univoco di desertificazione, ma situazioni fortemente diffe-renziate, con i comuni più montani che resistono meglio forse proprio perché non subiscono la con-correnza dei centri urbani più popolosi del fondo valle e della pianura. In alcuni comuni comunque la situazione è preoccupante, con una densità di

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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INDICAZIONI PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DI QUALIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ E DEI SERVIZI PER LA FRUIZIONE DELLE RISORSE DEL TERRITORIO

esercizi ben al di sotto del livello medio provinciale a sottolineare la necessità di politiche per evitare un’ulteriore desertificazione.Nelle aree appenniniche, oltre alla difficoltà del rafforzamento di una strategia turistica complessi-va, laddove manca o si è interrotta una tradizione significativa di accoglienza (in questo ambito terri-toriale non c’è stato lo sviluppo del turismo inver-nale legato alla neve), devono essere tenuti in con-siderazione i problemi complessivi di sviluppo che le contraddistinguono in ambito provinciale e che hanno giustificato da tempo programmi specifica-mente rivolti alla coesione sociale ed economica, anche attraverso i fondi strutturali comunitari. La valorizzazione del patrimonio culturale può costitu-ire uno dei volani intorno al quale aggregare l’of-ferta territoriale, in particolare legata al turismo, favorendo tanto la riqualificazione delle attività già esistenti per l’innalzamento del livello qualitativo dei servizi, quanto la nascita e l’insediamento di nuove imprese e nuove attività. Alla luce di tali considerazioni il PVPT intende sostenere tutte quelle tipologie di attività e servizi capaci di mi-gliorare la fruibilità del territorio e massimizzare la diffusione degli impatti degli interventi pubblici di valorizzazione che verranno programmati nell’am-bito dell’Intesa per l’integrazione delle politiche territoriali in attuazione del DUP 2007-2013. A ti-tolo indicativo si ricordano le seguenti:• qualificazione di strutture di accoglienza a bas-

so impatto ambientale (alberghi diffusi, rifugi di montagna ed escursionistici, strutture extralber-ghiere, ostelli per la gioventù, aree attrezzate per la sosta di caravan e autocaravan, gestione di case e appartamenti per vacanze), e creazione,

nei comuni che manifestano una carenza eviden-te, di strutture ricettive anche alberghiere;

• servizi per l’accessibilità materiale (noleggio di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale, servizi per il cicloturismo e l’ippoturismo, altri servizi di trasporto per la fruizione dei beni) e immateriale (realizzazione e qualificazione di centri e sale per la realizzazione di eventi ed esposizioni, realizzazione di prodotti multime-diali a supporto della valorizzazione di beni cul-turali, utilizzo di internet e delle ICT per la com-mercializzazione e la promozione dell’offerta);

• servizi innovativi per la fruizione dei beni culturali, in particolare del Circuito dei Castelli del Ducato, attraverso la realizzazione di servizi di visita e ani-mazione, la realizzazione di book-shop, esercizi commerciali all’interno dei centri storici o in luo-ghi di interesse turistico e attività imprenditoriali complementari (caffé concerto, ristoranti, botte-ghe e mercati storici, produzione e commercializ-zazione di prodotti tipici e prodotti artigianali per il merchandising anche attraverso l’organizzazio-ne di manifestazioni aperte al pubblico), azioni coordinate di marketing finalizzate ad elevare il livello di accoglienza nell’area e gestione di ser-vizi comuni per innalzare gli standard qualitativi e l’efficienza della gestione dei beni culturali, con riferimento particolare al Circuito dei Castelli;

• altri servizi funzionali ad innalzare il livello com-plessivo di fruibilità del territorio: attivazione o riqualificazione di esercizi commerciali polifun-zionali; interventi di recupero, qualificazione, va-lorizzazione o ammodernamento di singole atti-vità commerciali funzionalmente collegabili con l’obiettivo di migliorare i servizi per i visitatori.

Tabella 17: Rete degli esercizi commerciali

Comune Sommnistrazione alimenti e bevande

LR 14/03

Esercizi di vicinato alimentari

Esercizi di vicinato non alimentari

Densità esercizi commerciali

2008 T.Var. 2008 T.Var. 2008 T.Var. 2008 T.Var.

Albareto 15 -16,67 13 -13,33 21 10,53 1,5 -1,35

Bardi 28 21,74 19 0,00 32 10,34 2,1 18,50

Bedonia 34 3,03 34 -10,53 50 -3,85 2,3 -0,35

Bore 7 -30,00 5 -16,67 2 -77,78 0,9 -48,05

Compiano 10 11,11 9 80,00 16 23,08 2,3 35,62

Pellegrino P.se 15 50,00 3 -40,00 6 -14,29 0,8 -17,75

Tornolo 17 41,67 11 -8,33 1 -50,00 1,0 -7,11

Varano de’ Melegari 19 35,71 6 20,00 18 -5,26 0,9 -14,06

Varsi 12 0,00 8 14,29 9 -10,00 1,2 11,51

Totale provincia 2169 19,37 1882 11,82 5206 9,95 1,7 4,38

Fonte: Ns. elaborazioni su dati Provincia di Parma

IL CUORE VERDE DELL’APPENNINOL’intervento di recupero dell’edificio dell’ex Forna-ce Marchino a Ghiare di Berceto, ha una valenza comprensoriale sia per la dimensione e la rilevan-za degli spazi che vengono resi fruibili e per il le-game stretto con la storia del territorio dell’ultimo secolo, sia per la posizione baricentrica dell’edi-ficio e per l’accessibilità -autostradale e ferrovia-ria- candidato ad assumere il carattere di porta di ingresso dell’Appennino. Un intervento al centro di un ambito territoriale che si sviluppa a cavallo di più valli e di più tematismi del turismo in Appenni-no: turismo culturale, ecoturismo e turismo rurale, escursionismo.A poca distanza da Ghiare di Berceto si trovano diversi borghi medioevali e rurali di grande interes-se storico-turistico: l’antico borgo medioevale di Casacca attualmente in fase di ristrutturazione e prossimo alla riapertura; il piccolo borgo rurale di Castellonchio attraversato dalla Via Francigena; il borgo medioevale di Corchia risalente al XII secolo che conserva ancora l’unità strutturale e stilistica del borgo montano, a cui si affianca anche l’impor-tante sito di archeologia industriale delle miniere di Corchia; il centro medioevale di Cassio (Teren-zo) che conserva intatto il borgo lastricato in pietra locale; Casarola legato alla figura e alle opere di Attilio Bertolucci; Sesta con il percorso tematico dedicato a Madoi che si presenta come un vero e proprio museo all’aperto. Il territorio è interessato anche dai percorsi del romanico, che incrociano la Via Francigena e per-corrono trasversalmente l’ambito territoriale. Da ricordare oltre al Duomo di San Moderanno a Ber-ceto che rappresenta l’ultima importante tappa della Via Francigena prima del valico appenninico del Passo della Cisa, la pieve di San Michele di Corniana nel comune di Terenzo, tra i più antichi esempi di romanico del parmense, la Pieve di San Pietro e la Chiesa di Moragnano ubicata sull’an-tica strada dei Linari, che collegava la Lunigiana all’Emilia, nel comune di Tizzano Val Parma, così come la Pieve di Zibana nel vicino comune di Pa-lanzano. Agli itinerari storici si sovrappongono itinerari escursionistici molto apprezzati dai visi-tatori, a cominciare dal sentiero “La Via degli Scal-pellini” che collega gli affioramenti più spettacolari dei Salti del Diavolo presso i quali si è sviluppata l’attività dei cavatori e degli scalpellini di Cassio e Chiostre, attraversando gli opposti versanti del tor-rente Baganza, ripercorrendo il tracciato seguito, fino agli anni ’50 del secolo scorso, dagli scalpelli-ni locali per raggiungere i luoghi di estrazione della pietra disseminati lungo la dorsale.Questo ambito territoriale include tutto il territo-rio, nella nuova configurazione, del Parco regionale

delle Valli del Cedra e del Parma, e parzialmente rientra nel Distretto turistico ambientale Appenni-no Parma Est, promosso da Regione, Provincia, Comunità Montana e da tutti i Comuni per raffor-zare un’offerta turistica di qualità, migliorando la programmazione delle risorse e la promozione del patrimonio locale. Si tratta quindi di un ambito strategico, oggetto di un’attenzione specifica che non può non essere confermata dal PVPT. Le aree dell’Appennino, in particolare nella parte orientale, hanno avuto uno sviluppo turistico negli anni sessanta e mantengono tuttora una dotazione di strutture ricettive non trascurabile, tabella 18. Anche in questo caso la componente alberghiera resta sostanzialmente stabile (chiude un esercizio a Corniglio) mentre la componente extra alberghie-ra mostra una lieve tendenza alla crescita, comun-que più debole che altrove. Un quadro quindi di fragile staticità nonostante gli sforzi delle politiche regionali europee e degli enti locali. La dimensio-ne delle strutture tuttavia non è minima: mentre è ampiamente al di sotto della media provinciale per il settore alberghiero, è invece sensibilmente superiore alla media nei comparti extralberghieri, grazie alla presenza dei rifugi, dell’ostello ospitato nel Castello di Corniglio e dei campeggi presenti a Berceto, Monchio delle Corti e Tizzano Val Parma. I flussi turistici, tabella 19, in questa porzione di territorio sono modesti, e rispetto al totale pro-vinciale sono ulteriormente diminuiti negli ultimi anni. Il quadro evolutivo non è positivo anche se i numeri sono molto bassi e quindi molto volatili. I maggiori arrivi si registrano a Berceto -ma sono in forte diminuzione- e a Corniglio, che invece pre-senta un trend recente molto positivo. Sulla stes-sa scia il vicino comune di Tizzano. Tutti gli altri negativi ad eccezione di Valmozzola che però è del tutto marginale. Si riduce ovunque la permanenza media dei vacanzieri, segnalando la fine del mo-dello tradizionale di vacanza di montagna (non va dimenticato nemmeno il progressivo esaurirsi del-la possibilità di offerta sciistica). Reggono meglio i comuni più attrattivi: Berceto, anche grazie a una maggiore presenza di visitatori stranieri, Corniglio e Tizzano che comunque vedono ridursi la perma-nenza media di circa un quarto.La riduzione degli arrivi e delle presenze, a fronte di una sostanziale immobilità dell’offerta ricettiva ha fatto peggiorare in modo generalizzato gli indici di utilizzazione delle strutture con punte drammati-che che superano il 90% in soli quattro anni, tabel-la 20. L’utilizzo effettivo delle strutture ricettive è arrivato a livelli talmente bassi che è difficile pre-vedere una tenuta del settore in assenza di una sostanziale inversione di tendenza nei prossimi anni. La crescita complessiva delle giornate letto

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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INDICAZIONI PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DI QUALIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ E DEI SERVIZI PER LA FRUIZIONE DELLE RISORSE DEL TERRITORIO

Tabella 18: Offerta ricettiva

Comune Totale esercizi ricettivi Alberghi Esercizi complementari

2004 2005 2006 2007 2004 2005 2006 2007 2004 2005 2006 2007

Berceto 9 9 10 10 3 3 3 3 6 6 7 7

Calestano 4 4 4 5 3 3 3 3 1 1 1 2

Corniglio 9 9 8 9 4 4 3 3 5 5 5 6

Monchio delle Corti 10 6 10 9 5 4 5 5 5 2 5 4

Terenzo 8 10 10 10 2 2 2 2 6 8 8 8

Tizzano Val Parma 5 5 6 6 1 1 1 1 4 4 5 5

Valmozzola 1 1 2 2 0 0 0 0 1 1 2 2

Totale provincia 521 536 562 578 285 280 276 270 236 256 286 308

Indice di dimensione media: n. letti/n. esercizi

Comune Totale esercizi ricettivi Alberghi Esercizi complementari

Berceto 79,0 75,0 68,1 85,0 26,3 26,3 26,3 26,3 105,3 99,3 86,0 110,1

Calestano 16,3 16,3 15,3 13,0 18,3 18,3 18,3 18,3 10,0 10,0 6,0 5,0

Corniglio 31,2 31,2 32,6 30,9 19,5 19,5 19,3 19,3 40,6 40,6 40,6 36,7

Monchio delle Corti 32,8 45,7 40,0 33,3 22,8 22,3 21,4 21,4 42,8 92,5 58,6 48,3

Terenzo 9,0 8,6 8,1 9,5 16,0 16,0 13,5 13,5 6,7 6,8 6,8 8,5

Tizzano Val Parma 78,2 78,2 65,5 65,5 17,0 17,0 17,0 17,0 93,5 93,5 75,2 75,2

Valmozzola 9,0 9,0 7,0 7,0 9,0 9,0 7,0 7,0

Totale provincia 35,6 34,7 33,4 33,9 47,2 47,5 48,1 48,8 21,6 20,8 19,2 20,8

Fonte: Ns. elaborazioni su dati Provincia di ParmaLegenda: Alberghi: esercizi ricettivi aperti al pubblico, a gestione unitaria, che forniscono alloggio, even-tualmente vitto ed altri servizi accessori, in camere ubicate in uno o più stabili o parti di stabili; esercizi ricettivi alberghieri, aperti al pubblico, a gestione unitaria, che forniscono alloggio e servizi accessori in unità abitative arredate costituite da uno o più locali, dotati di servizio auto-nomo di cucinaEsercizi complementari: comprendono gli alloggi privati iscritti al Registro esercenti il commercio (R.E.C.), i campeggi ed i villaggi turistici, gli alloggi agro-turistici, gli ostelli per la gioventù, le case per ferie, i rifugi alpini, le “altre strutture” ricettive

Tabella 19: Flussi turistici

Comune Arrivi complessivi Incidenza degli italiani

Permanenza media

2004 2005 2006 2007 2004 2007 2004 2005 2006 2007

Berceto 4.171 3.988 3.111 3.796 0,6 0,6 3,1 3,2 3,6 2,3

Calestano 351 281 388 108 0,9 1,0 15,6 15,8 16,0 4,1

Corniglio 1.920 2.642 1.941 2.316 0,9 0,9 2,8 2,4 3,3 2,1

Monchio delle Corti 989 1.403 1.214 767 0,9 0,9 4,6 3,1 2,5 2,7

Terenzo 554 534 295 245 0,5 0,8 10,5 11,4 14,5 1,4

Tizzano Val Parma 322 373 456 367 0,9 0,8 3,6 1,9 1,7 2,6

Valmozzola 16 53 70 37 1,0 0,6 9,4 2,8 1,2 2,1

Totale provincia 477.663 508.118 509.113 510.649 0,8 0,7 3,5 3,2 3,1 3,1

Fonte: Ns. elaborazioni su dati Provincia di Parma

è comunque molto recente e sperabilmente i dati sulle presenze non riflettono ancora pienamente i risultati degli investimenti più vicini nel tempo.Per quanto riguarda il commercio, tabella 21, a parte Berceto che, con la sua posizione baricen-trica rispetto alla valle del Taro e alla maggiore accessibilità per la presenza del casello auto-stradale, ha una densità ben superiore al livello medio provinciale, il quadro è abbastanza critico. Una densità molto bassa in particolare nei comuni più piccoli che oltretutto subiscono una tendenza negativa di ulteriore desertificazione. Migliore la situazione nel comparto della somministrazione di alimenti e bevande sia in termini di dotazione sia in termini di evoluzione, anche se con andamenti molto differenziati tra le singole realtà. È evidente comunque la situazione di estrema fra-gilità di queste aree, che comunque hanno già be-neficiato di interventi di sostegno pubblico e che quindi probabilmente avrebbero un trend “natura-le” ancora più negativo.Questo ambito territoriale, che si interseca con il territorio del Distretto turistico ambientale, si ca-ratterizza per la presenza di strutture legate al tu-rismo invernale e turismo-neve che ne hanno qua-lificato l’offerta negli scorsi decenni e che devono riposizionarsi oggi in un mercato mutato. Si tratta di un territorio interamente interessato dall’Obiet-tivo 2 nel passato periodo di programmazione dei fondi strutturali comunitari, e che presenta ancora una fragilità del tessuto economico e produttivo. La valorizzazione del patrimonio culturale e am-bientale può costituire uno dei volani intorno al quale aggregare l’offerta territoriale, in particolare legata al turismo, favorendo tanto la riqualificazio-ne delle attività già esistenti per l’innalzamento del livello qualitativo dei servizi, quanto la nascita e l’insediamento di nuove imprese e nuove attivi-tà. Alla luce di tali considerazioni il PVPT intende sostenere tutte quelle tipologie di attività e ser-vizi capaci di migliorare la fruibilità del territorio e massimizzare la diffusione degli impatti degli interventi pubblici di valorizzazione che verranno programmati nell’ambito dell’Intesa per l’integra-zione delle politiche territoriali in attuazione del DUP 2007-2013. A titolo indicativo si ricordano le

seguenti:• qualificazione di strutture di accoglienza a bas-

so impatto ambientale (alberghi diffusi, rifugi di montagna ed escursionistici, strutture ex-tralberghiere, ostelli per la gioventù, aree at-trezzate per la sosta di caravan e autocaravan, gestione di case e appartamenti per vacanze), e creazione, nei comuni che manifestano una carenza evidente, di strutture ricettive anche al-berghiere;

• servizi per l’accessibilità materiale (noleggio di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale, servizi per il cicloturismo e l’ippoturismo, altri servizi di trasporto per la fruizione dei beni) e immateriale (realizzazione e qualificazione di centri e sale per la realizzazione di eventi ed esposizioni, realizzazione di prodotti multime-diali a supporto della valorizzazione di beni cul-turali, utilizzo di internet e delle ICT per la com-mercializzazione e la promozione dell’offerta);

• servizi innovativi per la fruizione dei beni cultu-rali e ambientali, in particolare legati agli itine-rari storico-culturali e alle emergenze del Parco regionale, attraverso la realizzazione di servizi di visita e animazione, la realizzazione di book-shop, esercizi commerciali all’interno dei centri storici o in luoghi di interesse turistico e attività imprenditoriali complementari (caffé concerto, ristoranti, botteghe e mercati storici, produzio-ne e commercializzazione di prodotti tipici e prodotti artigianali per il merchandising anche attraverso l’organizzazione di manifestazioni aperte al pubblico), azioni coordinate di marke-ting finalizzate ad elevare il livello di accoglienza nell’area e gestione di servizi comuni per innal-zare gli standard qualitativi e l’efficienza della gestione dei beni culturali, con riferimento parti-colare al Parco regionale;

• altri servizi funzionali ad innalzare il livello com-plessivo di fruibilità del territorio: attivazione o riqualificazione di esercizi commerciali polifun-zionali; interventi di recupero, qualificazione, va-lorizzazione o ammodernamento di singole atti-vità commerciali funzionalmente collegabili con l’obiettivo di migliorare i servizi per i visitatori.

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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INTERVENTI COMPLEMENTARI DI PROMOZIONE DELLE RISORSE AMBIENTALI E CULTURALI

Tabella 20: Evoluzione dell’offerta turistica

Comune Indice di utilizzazione netta T. Var.IUN T.var. presenze T.Var. giornate letto

2004 2005 2006 2007 2004-2007 2004-2007 2004-2007

Berceto 5,2 5,5 4,8 3,0 -43,3 -32,8 18,6

Calestano 24,9 21,6 31,5 2,2 -91,1 -91,9 -9,3

Corniglio 7,5 9,0 10,1 7,5 0,3 -8,6 -8,8

Monchio delle Corti 9,6 8,4 4,7 3,3 -65,5 -54,0 33,0

Terenzo 58,6 64,4 41,2 3,0 -94,9 -94,3 12,0

Tizzano Val Parma 18,4 9,8 10,0 12,2 -33,7 -16,5 25,9

Valmozzola 14,6 14,6 4,9 3,3 -77,4 -47,7 131,5

Totale provincia 33,8 32,8 32,1 31,2 -7,8 -3,0 5,2

Fonte: Ns. elaborazioni su dati Provincia di Parma

Tabella 21: Rete degli esercizi commerciali

Comune Sommnistrazione alimenti e bevande

LR 14/03

Esercizi di vicinato alimentari

Esercizi di vicinato non alimentari

Densità esercizi commerciali

2008 T.Var. 2008 T.Var. 2008 T.Var. 2008 T.Var.

Berceto 34 3,03 30 -6,25 40 42,86 3,1 23,49

Calestano 13 62,50 10 0,00 12 -14,29 1,1 -17,53

Corniglio 20 -9,09 20 -4,76 16 -11,11 1,7 -3,35

Monchio delle Corti 23 -8,00 9 -18,18 3 -25,00 1,1 -7,90

Terenzo 9 0,00 3 50,00 1 0,00 0,3 40,02

Tizzano Val Parma 19 -5,00 18 -10,00 17 0,00 1,7 -5,67

Valmozzola 7 16,67 4 -20,00 6 500,00 1,6 83,84

Totale provincia 2169 19,37 1882 11,82 5206 9,95 1,7 4,38

Fonte: Ns. elaborazioni su dati Provincia di Parma

La promozione è una componente essenziale di una strategia turistica, ma più in generale di qua-lunque strategia di marketing territoriale. La logica dell’Asse IV del POR basata sulla progettazione in-tegrata prevede interventi di promozione connessi agli interventi di valorizzazione e qualificazione dei servizi. L’efficacia degli interventi promozionali è difficile da valutare se si resta legati ai modelli del passato; gli studi esistenti mostrano come i nuo-vi turisti siano difficilmente descrivibili sulla base delle tradizionali variabili legate all’identikit e ai comportamenti standardizzati. Esistono però alcu-ne tendenze generali: una maggiore attenzione ai prodotti e ai fattori che li qualificano come auten-tici e naturali; una maggiore attenzione ai servizi integrativi e complementari al prodotto; una mag-giore attenzione alle forme di comunicazione diret-ta e un atteggiamento meno influenzabile, quindi, rispetto alle forme classiche della comunicazione; una minore fedeltà dettata sia dalla spinta moti-vazionale a ricercare la novità, sia dalla maggiore capacità di conoscere e scegliere.Il passaggio verso la molteplicità dei turismi basati su diverse motivazione di viaggio ha influenze an-che sulle attività di promozione che vanno verso il marketing del territorio. Il territorio è comunicato continuamente in modo spontaneo dalle sue risor-se naturali, storiche e culturali, dall’efficienza degli operatori, dalla qualità dei servizi. Questa comu-nicazione crea la coscienza del luogo comunicata col passaparola che è uno degli elementi chiave per spingere dal desiderio di viaggio alla sua realiz-zazione. Bisogna quindi agire sulle variabili fisiche, sui comportamenti esattamente come bisogna agire sulla comunicazione, intesa in senso profes-sionale.Gli interventi di valorizzazione dei beni culturali contenuti dal PVPT sono già oggi perfettamente in-seribili all’interno delle strategie di promozione re-gionali portate avanti da APT Servizi e dalle unioni

INTERVENTI COMPLEMENTARI DI PROMOZIONE DELLE RISORSE AMBIENTALI E CULTURALI

di prodotto interessate: l’unione “Terme, salute e benessere”, l’unione “Appennino e verde”, l’unio-ne “Città d’arte, cultura e affari”. A questo siste-ma di promozione e alle sue ramificazioni locali costituite dagli Uffici di informazione e accoglienza turistica, si aggiungono ulteriori forme organizzate attive nella promozione dei prodotti e delle desti-nazioni turistiche, quali il Circuito dei castelli del Ducato di Parma e Piacenza (di cui fanno parte la Reggia di Colorno e la Fortezza di Bardi), il Distret-to turistico ambientale Appennino Parma Est, la società d’area ParmaTurismi.Da un primo confronto locale sono emersi alcuni orientamenti sulla necessità di prevedere azioni di promozione coordinata a livello provinciale: • Una delle esigenze manifestate dai turisti e dai

visitatori del territorio di Parma, che non trova ancora adeguata soddisfazione, è la possibili-tà di visitare le aziende produttrici dei prodotti locali che ne caratterizzano il brand. Il progetto richiede una stretta collaborazione con le asso-ciazioni delle imprese (non solo quindi quelle turistiche) e potrebbe essere complementare rispetto a incentivi concessi alle imprese che vo-gliono partecipare attraverso i bandi dell’Attività IV.2.1;

• Evoluzione del sito del turismo provinciale nel-la direzione di una maggiore interattività e una partecipazione degli utenti/turisti/visitatori secondo i canoni del cosiddetto web 2.0 e del destination management system in modo da offrire anche la commercializzazione diretta dei prodotti turistici, in accordo con le associazioni di categoria;

• Messa in atto di strategie di comunicazione le-gate a eventi, campagne mediatiche, ecc., fina-lizzate a consolidare l’identità tra territori propo-sti e concetti quali sostenibilità, approccio lento ai valori territoriali, salubrità, integrazione tra la popolazione residente e il turismo.

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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I PROGETTI DI VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE AMBIENTALI E CULTURALI

I PROGETTI DI VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE AMBIENTALI E CULTURALI

I CASTELLI DEL DUCATO. REGGIA DI COLORNO: RESTAURO DELLA CAPPELLA DI SAN LIBORIO

Patrimonio culturale, storico, artistico, architettonico ed ambientale oggetto dell’intervento:La Cappella di San Liborio, inserita nel complesso della Reggia Ducale di Colorno, venne fatta costruire da Francesco Farnese nel 1722 e venne ampiamente rimaneggiata nei decenni successivi, con il riorien-tamento della facciata rivolta oggi verso l’esterno. La nuova chiesa, che viene consacrata nel 1792, è collegata da un lungo camminamento al convento dei Domenicani e agli appartamenti ducali. San Liborio rappresenta un raro esempio di perfetta integrazione tra struttura architettonica, ornamenta-zione ed arredo e costituisce una preziosa testimonianza dello stato delle arti nel Ducato di Parma negli ultimi decenni del ‘700. Destinazione dei beni oggetto dell’intervento ad attività di interesse collettivo:Nel 1995, dopo un complesso e lungo progetto di restauro, a cui hanno concorso Provincia, Regione e Ministero dei Beni Culturali tramite le Soprintendenze competenti, la Reggia di Colorno è stata inaugurata come attrezzata sede espositiva, riscoprendone il fascino di regale dimora settecentesca. Al programma dei restauri si affianca un progetto d’uso, che ha restituito una funzione pubblica all’intero complesso –tra le altre vi trovano sede ALMA Scuola Internazionale di Cucina Italiana e l’Università di Scienze Ga-stronomiche- e del giardino storico.Il questo contesto, la Chiesa di San Liborio ancora consacrata e oggetto di culto, costituisce un elemento di rilievo del percorso di visita della Reggia oltre ad ospitare la stagione concertistica grazie alla presenza di un prestigioso organo a canne.

Obiettivi dell’intervento:L’intervento si pone l’obiettivo di migliorare la fruibilità dei locali della Chiesa di San Liborio da parte dell’utenza turistica e culturale, integrandosi con i percorsi visita della Reggia di Colorno, potenziando le attuali possibilità di sviluppo del turismo legato al territorio.In particolare, il restauro della Chiesa e della piazza adiacente qualifica e perfeziona il raccordo tra la Reggia e l’ex Convento dei Domenicani, destinato a propria volta ad essere fatto oggetto di un importante recupero. Grazie alla presenza di ALMA e Università di Scienze Gastronomiche, insediate all’interno del complesso della Reggia, il sito monumentale costituito dalla Reggia, dal Giardino storico, dalla Chiesa e dall’ex Con-vento dei Domenicani può assumere le caratteristiche di un polo unico nel suo genere, dedicato all’alta formazione di giovani provenienti dall’Europa e dal mondo. Una simile destinazione di Reggia e Convento, nel favorire il sorgere di attività di intrattenimento e di animazione culturale, non può che contribuire all’attrattività turistica del sito, sia in riferimento ai flussi di visitatori che investono la città di Parma -situata a una decina di chilometri da Colorno- sia in riferimento al circuito turistico dei Castelli e delle Rocche del ducato di Parma e Piacenza.

Descrizione, partendo dall’attuale stato di fatto, degli interventi e delle spese necessarie a conseguire l’obiettivo sopra esposto: L’intervento sulla Cappella di San Liborio permetterà il completo restauro dei paramenti esterni, del cam-panile, del sagrato e degli interni, con messa a norma impiantistica e recupero dei beni architettonici. Nell’ambito del POR si chiede il cofinanziamento di un primo stralcio, più urgente, che viene descritto di seguito.Allo stato attuale la copertura in coppi necessita urgenti interventi di ripassatura e sostituzione degli elementi deteriorati, atti a scongiurare infiltrazioni interne dannose all’utilizzo funzionale dei locali e alla conservazione dei beni artistici presenti (affreschi in primis).I paramenti esterni della Chiesa di San Liborio si presentano dilavati dalle acque piovane, che scolano dalle grondaie e dai pluviali deteriorate, con diverse infestazioni di muschi e licheni, lacune di intonaco; gli elementi murari presentano in diversi punti rischi di distacco.

Serramenti e parti in ferro necessitano di interventi di manutenzione straordinaria di ripristino, nonché di verifica della ferramenta.Il campanile della chiesa presenta evidenti dissesti ai diversi livelli, riconducibili alla portata del terreno ed alle caratteristiche delle fondazioniIl primo stralcio di intervento relativo al consolidamento, restauro ed arresto dei sintomi di degrado, pre-vede la sistemazione dei manti di copertura, il restauro delle facciate della chiesa e degli edifici storici che affacciano sul sagrato ed il ripristino del sagrato medesimo, consistenti in opere murarie, da latto-niere, da restauratore e da falegname.In particolare sono previsti interventi di preconsolidamento delle superfici esterne, seguiti da opere di pulitura e trattamento con agenti chimici, riprese di intonaco e tinteggiatura finale. Sono previsti inoltre interventi di restauro conservativo delle sculture poste a ornamento della facciata principale.Il sagrato sarà restaurato con opportune metodologie per la scalinata di accesso e con il completamento della pavimentazione antistante in continuità con i cortili del Palazzo.

Risultati attesi dall’intervento:L’intervento concorrerà all’incremento dei visitatori del complesso monumentale della Reggia durante tutto il corso dell’anno.Il Programma di Valorizzazione e Promozione dei Territori prevedrà le opportune sinergie con altre attività di promozione e di incentivo agli investimenti privati al fine di massimizzare l’impatto sul territorio in termini di sviluppo socio-economico. La previsione di nuova ricettività concorrerà positivamente rispetto alle giornate di presenza negli esercizi ricettivi dell’area e del circuito dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza.

Coerenza dell’intervento da realizzare con la strategia del POR e con l’obiettivo specifico dell’Asse IV:Il progetto, in coerenza con l’obiettivo specifico dell’Asse IV del POR, si pone nell’ottica di concorrere alla tutela e alla valorizzazione di un complesso monumentale –la Reggia di Colorno- di grande pregio. Si tratta di un complesso che è già stato oggetto di importanti interventi di restauro a partire dagli anni Novanta, ma che non è ancora pienamente recuperato e quindi con notevoli potenzialità non ancora sfruttate. In particolare la valorizzazione della Cappella di San Liborio concorre ad accrescere la filiera del turismo culturale nel territorio parmense. L’intervento però si integra ed è funzionale ad una più ampia strategia di valorizzazione e rilancio del comune di Colorno in termini di attrattività di persone e di funzioni, imperniato proprio sul complesso monumentale della Reggia. La possibilità di ospitare adeguatamente centri di formazione avanzata di rilievo internazionale rappresenta un punto di eccellenza per il sistema provinciale e regionale che va al di là della strategia specifica dell’asse, ma concorre all’obiettivo globale del POR.

Coerenza degli interventi con la domanda di fruizione e con gli orientamenti del mercato: La Reggia di Colorno, nel cui percorso di visita è inserita la Cappella Ducale di San Liborio, è aperta alle visite da circa 10 anni. I visitatori vengono ammessi a orari prestabiliti, e in gruppi di non più di cinquanta persone, con l’accompagnamento di guide esperte attraversano l’intero complesso monumentale, pas-sando senza soluzione di continuità dagli appartamenti ducali, ai cortili d’onore, alla Cappella, voluta da Ferdinando di Borbone, negli anni a cavallo tra Sette e Ottocento, e concepita come una vera e propria pertinenza della Reggia. La realizzazione di mostre tematiche, che hanno interessato i vari ambienti della Reggia, hanno rappre-sentato altrettante occasioni per promuovere la conoscenza del sito. Negli anni dal 2000 al 2007 i visitatori del sito sono stati complessivamente circa 100.000 paganti. A questi sono da aggiungere circa 60.000 visitatori delle mostre temporanee realizzate negli appartamenti ducali.

Integrazione delle risorse ambientali e culturali con le politiche per il turismo sostenibile e l’attrattività territoriale:Il filone del turismo culturale rappresenta un elemento di primaria importanza che – insieme ai valori della tradizione enograstronomica – di fatto caratterizza la provincia di Parma. Con la recente ripresa di eventi quali il Festival Verdi, con la riproposizione periodica del patrimonio artistico parmense, nell’am-bito di grandi iniziative espositive (prossimamente la mostra dedicata al Correggio, pochi anni or sono quella sul Parmigianino), con la riscoperta del patrimonio storico, artistico e architettonico diffuso, Parma

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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I PROGETTI DI VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE AMBIENTALI E CULTURALI

si candida come meta ottimale per un turismo “lento”, attento ai valori della cultura e dell’ambiente. La Cappella di San Liborio, in questo quadro, rappresenta una risorsa di grande pregio: infatti esprime nella forma più ricca il contenuto di abilità artistiche e artigianali via via elaborato dalla corte ducale di Parma nella seconda metà del Settecento e si raccorda con l’impronta che ancora oggi caratterizza gran parte della struttura urbana storica del capoluogo.

Eventuali sinergie con interventi di qualificazione e valorizzazione del patrimonio ambientale, storico, artistico, architettonico e culturale finanziati con altri fondi: La Reggia di Colorno, di cui fa parte la Cappella Ducale di San Liborio, ospita due imporanti istituzioni, operanti nell’ambito della alta formazione enogastronomica: ALMA, Scuola Internazionale di Cucina Ita-liana, e l’Università di Scienze Gastronomiche, voluta da Slow Food, e operante oltre che a Colorno nella reggia sabauda di Pollenzo, in Piemonte. In particolare ALMA, società partecipata dalle più importanti sigle del mondo produttivo e agricolo italia-no, opera nei locali ristrutturati grazie a finanziamenti regionali.Colorno e la regione fluviale del Po sono stati oggetto di valorizzazione sia con il programma speciale d’area regionale “Po, fiume d’Europa” e poi attraverso il Progetto interregionale di valorizzazione turistica del fiume Po (capofilato dalla Regione Emilia Romagna) ai sensi della legge 135/01. L’area sarà interes-sata ancora dal Progetto Strategico Speciale Valle del fiume Po finanziato con fondi FAS nell’ambito del QSN 2007-2013 che prevede anche una linea d’azione relativa all’offerta culturale e turistica del territo-rio. La Reggia, già inserita nel percorso ideale Parma-Sabbioneta-Mantova, potrebbe costituire ancora un attrattore importante nell’ambito del turismo fluviale.

IL LIBERTY A SALSOMAGGIORE: RIQUALIFICAZIONE DEL PALAZZO DELLE TERME BERZIERI E DEI PARCHI CITTADINI

Patrimonio culturale, storico, artistico, architettonico ed ambientale oggetto dell’intervento:Il progetto ha come fulcro le Terme Berzieri, il grande stabilimento termale che costituisce uno dei più straordinari episodi della cultura italiana del primo Novecento, e il patrimonio circostante a partire dalla Galleria Warowland -realizzata agli inizi del Novecento appartenente al filone neomediovalistico del Liber-ty- e dal Pozzo Scotti, risalente al 1912, opera d’arte in ferro battuto e vetro a motivi vegetali e zoomorfi . Intorno alle Terme l’intervento si sviluppa sui parchi cittadini: il Parco Mazzini, un tempo denominato Parco Regina Margherita, è posto nelle immediate vicinanze delle Terme Berzieri; e il Parco Corazza: rita-gliato tra viale Berenini, viale de Lavoro, e via Dalla Rosa che si affaccia con il quarto lato sulla “passeg-giata” di viale Romagnosi e costituisce l’elemento di congiunzione tra il centro storico e l’ampio spazio di Parco Mazzini.

Destinazione dei beni oggetto dell’intervento ad attività di interesse collettivo:Le aree coinvolte nel progetto sono pubbliche e destinate alla fruizione dei cittadini, dei turisti e degli ospiti termali; potranno essere utilizzate per allestimenti ed intrattenimenti culturali, di animazione ludi-ca e costituire scenario delle manifestazioni di livello nazionale ed internazionale che si svolgono nella città termale. Inoltre l’area costituisce “il parco” che unisce le strutture ricettive al centro termale e del benessere ed il Palazzo dei Congressi.Le aree di progetto si collegheranno ai luoghi già oggetto di riqualificazione negli anni passati e complete-rebbero definitivamente il “rinnovamento” della città, nella parte più prestigiosa, poiché esalterebbero gli edifici che sono l’emblema stesso del termalismo nazionale ed europeo, attraverso un progetto di grande valore ambientale e risorse adeguate.

Obiettivi dell’intervento:Il progetto prevede la riqualificazione, il recupero e la valorizzazione dell’area all’intorno degli edifici storici che costituiscono il cuore della città. L’attuale situazione, piuttosto casuale, non esalta la magnifi-cenza dei monumenti citati; per questo occorre prevedere innanzitutto la pedonalizzazione dell’area e la successiva creazione di un grande giardino con trionfo di verde e fiori con zone d’acqua di grande pregio ed effetto al fine di realizzare uno scenario degno dei monumenti esistenti che evochi i fasti della ville d’eaux, ma soprattutto un “teatro” all’aperto che si schiuda sul fondale della splendida facciata del Ber-zieri, utilizzabile per manifestazioni di prestigio che costituiscano attrattiva per il turismo culturale rivolto non solo al comprensorio delle province limitrofe ma soprattutto a quello nazionale e sovranazionale. L’assetto urbanistico del centro storico non consente la realizzazione di spazi adeguati a queste tipologie di eventi; con l’intervento proposto si raggiungerebbe il duplice obiettivo di valorizzare il patrimonio stori-co della città e contestualmente promuoverne lo sviluppo economico, culturale e turistico.Il centro della città termale è inoltre caratterizzato dalla presenza di due grandi parchi che dovranno essere collegati alle Terme Berzieri con “strutture” architettoniche che valorizzino il percorso e che con-sentano la loro fruibilità al fine di rendere la città percepibile:- come giardino-parco caratterizzato da giochi d’acqua che comunica emozioni,- come luogo di benessere psico-fisico nel “percorso” che conduce alla struttura termale (luogo di cura

del corpo, di ricerca della bellezza e dell’armonia tra corpo e mente),- come luogo di aggregazione e ritrovo per iniziative culturali e di intrattenimento turistico,- come scenario di grandi eventi nazionali ed internazionali.L’urbanistica delle città termali del Novecento si basa sulla convinzione che la loro architettura debba fondersi con la natura disegnata, dove il verde costituisca il connettivo con il costruito senza barriere né confini, dove il visitatore partendo dal centro città possa camminare attraverso i percorsi del verde come in un continuum urbano. Partendo da questa consapevolezza storica risulta impellente una “ricucitura” urbana ora perduta, che armonizzi ed integri i parchi storici con il costruito, dove promenades plantées, chioschi della musica, luoghi di aggregazione all’aperto risultino funzionali al benessere e dove le propo-ste culturali, la programmazione di opere, di teatro, di concerti in una siffatta cornice riconnotino Salso-maggiore come luogo di attrattiva turistica d’eccellenza.

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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I PROGETTI DI VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE AMBIENTALI E CULTURALI

Descrizione, partendo dall’attuale stato di fatto, degli interventi e delle spese necessarie a conseguire l’obiettivo sopra esposto:Gli interventi di riqualificazione dei parchi sono già stati eseguiti. Il progetto proposto mira a completare il percorso avviato attraverso due ulteriori interventi:1. Intervento intorno alle Terme Berzieri e Galleria Warowland

Viene previsto il recupero ad area pedonale del piazzale davanti allo Stabilimento Berzieri con la realizzazione di una nuova pavimentazione in pietra, di una vasca con giochi d’acqua di delimitazione con la viabilità ordinaria laterale e la creazione di un “sagrato” davanti all’ingresso. Tale spazio sarà utilizzato per eventi e manifestazioni, avendo come scenario di fondo la facciata del Berzieri (verrà realizzata una ‘gradonata a tribuna’ sfruttando il dislivello naturale esistente oltre il ‘sagrato’ e di fronte all’ingresso). Il percorso prosegue sul fianco del Berzieri dove sarà recuperato lo spazio a verde con la creazione di un collegamento pedonale verso il Parco Corazza, e all’area oggetto del secondo intervento.

2. Riqualificazione Parchi CittadiniI due Parchi cittadini, Parco Corazza e Parco Mazzini, costituiscono il punto centrale dell’Oasi Termale, negli scorsi anni sono stati fatti diversi interventi di riqualificazione di Parco Mazzini e lo scorso anno è stato effettuato un intervento di recupero e riqualificazione di Parco Corazza.Nel progetto generale OASI TERMALE è ipotizzato un collegamento (percorso pedonale/ciclabile quali-ficato) tra i due Parchi e le Terme Berzieri, lo studio preliminare è stato affidato all’Arch. Mario Botta.

Risultati attesi dall’intervento: La realizzazione del progetto consentirebbe:-- la tutela, la valorizzazione e l’utilizzo del grande patrimonio ambientale ed architettonico esistente

nel centro termale, migliorando il collegamento con gli edifici storici e la percezione e la fruizione dell’insieme per evocare emozioni e la ricerca di benessere psico-fisico nel ‘percorso’ termale e con-gressuale;

- lo sviluppo socio-economico delle attività ricettive, commerciali esistenti;- la creazione di luoghi per nuove iniziative culturali e di intrattenimento turistico;- il potenziamento di eventi ludici e culturali;- l’aumento dell’attrattività con particolare riferimento ad una auspicata maggiore presenza turistica.Rispetto agli indicatori di realizzazione previsti per l’Asse IV del POR, il progetto contribuisce in particola-re all’incremento dei visitatori nel comune di Salsomaggiore Terme e quindi positive ricadute in termini di presente negli esercizi ricettivi della città. Tali risultati in particolare saranno il frutto della sinergia con le restanti attività dell’Asse IV del POR che verranno esplicitate nel Programma provinciale di Valorizzazione e Promozione dei Territori.

Coerenza dell’intervento da realizzare con la strategia del POR e con l’obiettivo specifico dell’Asse IV:Il progetto risulta coerente con la strategia del POR e con l’obiettivo specifico dell’Asse IV in quanto pro-muove la valorizzazione e la promozione delle esistenti risorse ambientali, culturali ed architettoniche a sostegno dello sviluppo economico delle attività turistico-termali, ricettive, commerciali e ludiche.

Coerenza degli interventi con la domanda di fruizione e con gli orientamenti del mercato:L’analisi sull’andamento del turismo termale in Emilia Romagna evidenzia, negli ultimi anni, un orienta-mento sempre crescente del mercato nei confronti dell’offerta benessere, mentre si registra un progres-sivo calo delle presenze turistiche legate al termalismo tradizionale. I dati analizzati dall’Osservatorio Regionale sul Turismo indicano, in particolare, un incremento costante del settore benessere che supera la media annua del 20% nell’ultimo decennio.Ciò significa che il concetto di terme sta cambiando e non è più legato soltanto alle “cure assistite”, ma si abbina ad una moderna immagine di un servizio che valorizza la salute dell’individuo in termini di be-nessere e di qualità ambientale. Oggi ci si rivolge alle terme non più soltanto per curare delle patologie, ma anche e soprattutto per promuovere la propria salute ed il proprio star bene. Anche la permanenza media dei turisti nelle località termali, che risulta attualmente di circa 4,5 giorni, fa emergere una cre-scente propensione al soggiorno breve e dimostra che la ricerca del relax e della pausa dallo stress lavorativo prevale sulla motivazione curativa.Per poter rispondere alle nuove esigenze del mercato ed essere concorrenziali, le località termali devono necessariamente accrescere la propria capacità di attrazione con interventi finalizzati a diversificare l’of-

ferta turistica e a migliorare, in generale, la qualità della vita nel proprio territorio.Nell’ambito del settore turistico-termale della Regione Emilia Romagna, Salsomaggiore Terme occupa un ruolo di fondamentale importanza, in quanto su n. 319.669 arrivi e n. 1.445.712 presenze rileva-ti complessivamente nell’anno 2006 a livello regionale, Salsomaggiore ha fatto registrare un afflus-so di n. 130.047 arrivi e n. 652.672 presenze corrispondenti al 45% del movimento turistico-termale complessivo(dati ISTAT). Salsomaggiore Terme, in quanto località leader nel settore termale, intende in-novare la propria offerta turistica attraverso interventi di qualificazione e di valorizzazione dell’ambiente, coerentemente con il moderno concetto di benessere e con la propria vocazione di “Città della salute”.

Integrazione delle risorse ambientali e culturali con le politiche per il turismo sostenibile e l’attrattività territoriale:Il Comune di Salsomaggiore Terme ha avviato da tempo la riqualificazione dei centri termali (Salsomag-giore e Tabiano), la salvaguardia delle colline e la tutela dell’ambiente al fine di promuovere complessiva-mente il suo territorio al fine di innovare il sistema turistico-termale con l’obiettivo della sostenibilità che si confronta con i temi della sicurezza (in senso lato), della salubrità, della conservazione delle risorse ambientali, del sistema dei servizi al cittadino ed al turista.

Integrazione dell’intervento proposto nella filiera turistica regionale, compreso il sistema dei servizi e la commercializzazione ai sensi dell’azione IV.2.1:Gli interventi in progetto porteranno come effetto immediato ad una maggiore fruibilità dei servizi di in-formazione, accoglienza ed intrattenimento al turista (LR n.7/1998). Permetteranno di elevare la qualità dell’offerta turistica complessiva, trainando il settore alberghiero e commerciale oggi in gravi difficoltà considerata la crisi di lungo periodo del settore termale tradizionale.A medio periodo, l’organizzazione di un’offerta turistica più adeguata alle esigenze della domanda, ren-derà la località più facilmente commerciabile sia sul mercato nazionale che nei mercati esteri.

Eventuali sinergie con interventi di qualificazione e valorizzazione del patrimonio ambientale, storico, architettonico e culturale finanziati con altri fondi:Le aree di progetto si collegheranno a luoghi che sono stati oggetto di riqualificazione negli anni passati. In particolare: – centro storico: piazza e vie del centro (realizzati nel 1999);– P.Re.U.: (opere di viabilità: ponte e nuovo tratto di via 1° Maggio propedeutico al futuro parcheggio

pluripiano);– P.R.U. - L.R. 19/98: viale Matteotti, via Milano, P.le Giustizia, via Romagnosi oltre agli interventi realizzati

dai privati;– Parco Mazzini (opere eseguite nel 2007);– Parco Corazza (opere eseguite nel 2007).

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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I PROGETTI DI VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE AMBIENTALI E CULTURALI

I CASTELLI DEL DUCATO: RIQUALIFICAZIONE DEL CASTELLO DI BARDI

Patrimonio culturale, storico, artistico, architettonico ed ambientale oggetto dell’intervento :Il Castello di Bardi è un edificio imponente dalla struttura architettonica complessa -caratterizzata da massicce cortine murarie, camminamenti di ronda, mastio e torri di guardia- ampliata varie volte per adattarsi alle lotte che per lungo tempo divisero i signori del luogo, i Landi, dai duchi di Parma. La fortezza nasce alla fine del IX secolo su uno sperone di diaspro rosso all’incrocio tra il torrente Ceno e il Noveglia, per proteggere la popolazione dalle invasioni ungare; poi nel tempo si amplia, la funzione militare si raf-forza, e nel XVI secolo, quando i Landi vengono privati delle loro residenze in Piacenza, il Castello diventa palazzo signorile con saloni affrescati, soffitti a cassettoni ed una ricca biblioteca. Nel 900 il Castello è sede del Municipio, e nel suo interno, circa 30 anni fa, su iniziativa del Centro Studi della Val Ceno, è stato allestito il Museo della Civiltà Valligiana. Visitando la dimora dei Signori si riscopre anche la vita quotidiana della popolazione che per secoli ha vissuto ai margini del Castello e delle vicende storiche che lo hanno visto protagonista.

Destinazione dei beni oggetto dell’intervento ad attività di interesse collettivo:Monumento architettonico destinato a visita per gli aspetti strutturali, architettonici, storici. Il complesso ospita il Museo della Civiltà Valligiana (il museo documenta le arti e i mestieri praticati nella vallata; gli oggetti che compongono il percorso espositivo, sono distribuiti in prevalenza con un criterio di rievoca-zione ambientale; si tratta in gran parte di suppellettili e attrezzature relative al lavoro e alla vita quoti-diana, alla pastorizia, alle attività boschive, all’allevamento e all’agricoltura) e il Museo della Fauna e del Bracconaggio (una raccolta di materiale illustrante il tema del bracconaggio e del trappolaggio, ideata e realizzata nel 1994 da un privato e acquisito poi dal Comune di Bardi; il suddetto museo è volto soprat-tutto ad illustrare alcuni elementi faunistici autoctoni ed il tema della protezione della fauna rispetto al bracconaggio anche grazie al materiale sulle specie a rischio di estinzione “CITES” affidato al Comune dal Corpo Forestale dello Stato. È in corso un progetto di riallestimento del museo, suddiviso per stralci, con la realizzazione in fase di completamento del primo stralcio che ne consentirà la riapertura dall’esta-te 2008). Il Castello, dopo il recupero di ulteriori spazi previsto dall’intervento proposto, potrà essere valorizzato anche come sede espositiva per mostre temporanee/tematiche e di attività congressuali e celebrative.

Obiettivi dell’intervento:L’intervento ha lo scopo di garantire una valorizzazione complessiva della Fortezza attraverso interventi strutturali che permettano il recupero di spazi oggi non accessibili e non fruibili per i visitatori e attraver-so il consolidamento e il restauro di parti dell’edificio che versano in uno stato preoccupante (in partico-lare le coperture e l’aspetto esterno dei paramenti murari).Il Castello di Bardi rappresenta il principale attrattore turistico della Val Ceno e comunque uno dei più importanti tra quelli dell’ex Ducato di Parma e Piacenza. Allo stesso tempo mantiene un forte elemento di identità del territorio per le Valli del Taro e del Ceno dell’Appennino parmense che costituivano l’an-tico feudo dei Landi. Con questo intervento si completa l’opera di restauro degli spazi del Castello che diventa quindi più ampiamente fruibile e visitabile. Da questo punto si intende partire, e il Programma di Valorizzazione e Promozione dei Territori della Provincia di Parma espliciterà le modalità, affinché l’attratti-vità del Castello in termini di visitatori (quasi 40.000 l’anno) e di immagine diventino il traino per l’offerta del territorio dell’Appennino in termini di valori ambientali, storici, culturali, di patrimonio architettonico diffuso, di produzioni tipiche di eccellenza a partire da quelle gastronomiche.

Descrizione, partendo dall’attuale stato di fatto, degli interventi e delle spese necessarie a conseguire l’obiettivo sopra esposto: Allo stato attuale nel Castello si evidenziano diverse problematiche che riguardano:- la sconnessione delle coperture e il deterioramento del sistema canale e pluviale e delle gronde, con

conseguente infiltrazione di acqua che determina danni costanti e peggiorativi in tutte le zone sotto-stanti;

- inaccessibilità del rivellino sotto l’orologio per mancanza condizioni di sicurezza e per la necessità di un restauro dell’area relativa per la presenza, tra l’altro, di folta vegetazione spontanea che depaupera anche l’assetto statico della muratura;

- impossibilità di utilizzo dei locali della foresteria inseriti nel palazzo centrale e dei locali destinati a bo-

okshop per la necessità di completare il restauro di un ampio locale annesso a quelli già restaurati;- Impossibilità di utilizzo dell’area degli orti per la necessità di un intervento di consolidamento della

muratura di cinta e di sistemazione dell’intera area, ora facilmente raggiungibile a seguito di recenti lavori riguardanti la viabilità interna;

- necessità di una sistemazione generale della Piazza d’armi (anche con il riempimento di uno scavo realizzato diversi anni fa in occasione di una ricerca archeologica), della scala di accesso al cortile d’onore, del portale in pietra di ingresso e di tutta la muratura divisoria fra la piazza d’armi e il citato cortile d’onore.

L’intervento proposto è proprio relativo al recupero di spazi non accessibili allo stato attuale (sistema-zione della piazza d’armi e del rivellino sotto alla Torre dell’orologio; sistemazione della muratura e degli spazi dell’area degli orti; restauro locali da destinare a ricettività e servizi per i visitatori); al consolida-mento e restauro di alcune strutture (consolidamento dei tetti e impermeabilizzazione delle coperture; restauro di gronde, parapetti, frontali e gradini in pietra; restauro dei paramenti murari (sfessurazione paramenti murari, rifacimento degli intonaci fatiscenti, stuccatura cortine murarie in sassi e mattoni).

Risultati attesi dall’intervento:L’intervento, completando il restauro degli spazi della Fortezza, ha l’obiettivo principale di incrementare il numero dei visitatori sia per il miglioramento dell’attrattività intrinseca del complesso (visite culturali) sia per la possibilità di offrire nuovi servizi (ricettività, servizi di accoglienza, bookshop dedicato). Paralle-lamente, anche grazie alla disponibilità dei nuovi spazi recuperati, sarà possibile intensificare le attività che traggono valore aggiunto dalla cornice offerta del Castello: attività espositive, mostre, cerimonie, attività congressuali, attività didattiche. In questo modo il Castello si consoliderà come il perno intorno al quale si sviluppa l’offerta turistica delle vallate appenniniche. La valorizzazione del Castello di Bardi concorre –in modo diretto e indiretto- al rafforzamento del sistema produttivo delle Valli del Taro e del Ceno, in particolare delle produzioni locali di eccellenza –in primis quelle agroalimentare- la cui competitività dipende non solo dalla qualità intrinseca, ma anche dalla capacità di incorporare la “qualità territoriale” e l’insieme dei valori che, anche in termini di immagine, l’Appennino è in grado di evocare (binomio Prodotto-Territorio). In particolare, in riferimento agli indicatori di risultato dell’Asse IV del POR si prevede un contributo sia per l’incremento del numero di visitatori del Castello e dei Musei ospitati al suo interno, sia per l’ammon-tare degli investimenti –pubblici e privati- attivati attraverso il contributo del POR e di altri strumenti di fi-nanziamento (PRSR, ecc.), sia, infine, sul numero di giornate di presenza negli esercizi ricettivi –esistenti e nuovi- del territorio della Valle del Ceno.

Coerenza dell’intervento da realizzare con la strategia del POR e con l’obiettivo specifico dell’Asse IV:Il progetto, in coerenza con l’obiettivo specifico dell’Asse IV del POR, si pone nell’ottica di concorrere alla tutela e alla valorizzazione di uno dei principali esempi di fortificazioni del territorio emiliano che rappresenta un importante attrattore per il turismo storico-culturale, ma allo stesso tempo costituisce il richiamo intorno al quale si rafforza l’offerta del turismo ambientale e rurale dell’Appennino. L’intervento valorizza un patrimonio che qualifica il territorio sia in termini di qualità e di attrattività (per i turisti, ma anche per contrastare la perdita di popolazione che persiste nei comuni montani e favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente da parte dei privati) fornendo un forte valore storico e identita-rio. Il Programma provinciale di Promozione e Valorizzazione dei Territori renderà espliciti questi legami.

Coerenza degli interventi con la domanda di fruizione e con gli orientamenti del mercato: Il Castello di Bardi nel corso dell’ultimo decennio ha attirato un numero crescente di visitatori che negli ultimi anni si sono mantenuti tra 35.000 e 40.000. Relativamente all’ultimo triennio i visitatori sono stati:

- nel 2005 n. 35.000,- nel 2006 n. 35.078,- nel 2007 n. 38.281.

Ad oggi si registra una domanda di ricettività nel Castello che non può essere soddisfatta per il mancato recupero degli spazi ma che troverebbe risposta, almeno parziale, dopo la realizzazione dell’intervento proposto. Inoltre esiste una domanda crescente, che potrà trovare completo soddisfacimento a intervento ultima-to, di utilizzo del Castello per la celebrazione di cerimonie (in particolare di matrimoni) secondo quanto previsto da uno specifico regolamento comunale.

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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I PROGETTI DI VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE AMBIENTALI E CULTURALI

Integrazione delle risorse ambientali e culturali con le politiche per il turismo sostenibile e l’attrattività territoriale:La valorizzazione del Castello si pone a cavallo tra il filone del turismo storico-culturale che rappresenta uno dei fondamenti del turismo nella provincia di Parma, e il filone del turismo ambientale-rurale (turismo verde) che caratterizza in particolare l’Appennino. L’intervento proposto è perfettamente complementare rispetto a progetti che verranno sviluppati nell’am-bito del Programma regionale di sviluppo rurale 2007-2013 che qualificheranno la filiera del turismo rura-le nel territorio che gravita intorno al Castello. Esso valorizza un tassello di eccellenza che verrà inserito in un progetto di marketing territoriale che verrà elaborato congiuntamente dai Comune della Val Ceno.

Integrazione dell’ intervento proposto nella filiera turistica regionale, compreso il sistema dei servizi e la commercializzazione ai sensi dell’azione IV.2.1:Il Castello di Bardi fa parte dell’Associazione dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, un club di prodotto che commercializza pacchetti turistici basati sul patrimonio storico e architettonico del territorio e promuove l’immagine in modo unitario.Attraverso l’intervento proposto verrebbero resi disponibili degli spazi per l’offerta di servizi dedicati al visitatore che non possono essere garantiti dall’Ufficio Informazioni già esistente in prossimità del Ca-stello (in particolare con l’apertura di un bookshop). Tale attività di informazione e promozione specifica è già prevista nella convenzione stipulata con il ge-store del Castello, che in questo modo sarebbe messo nelle condizioni di svolgerla in modo adeguato.

Eventuali sinergie con interventi di qualificazione e valorizzazione del patrimonio ambientale, storico, artistico, architettonico e culturale finanziati con altri fondi:Il Castello è stato oggetto di interventi, anche negli anni recenti, per il rifacimento della viabilità interna e il restauro di una prima parte delle coperture. Il primo intervento era inserito nel programma Asse 2 – Misura 2.2 DOCUP – obiettivo 2 – della Regione Emilia Romagna –Triennio II – con oggetto “Restauro della viabilità interna al Castello e di accesso al medesimo” per un importo di Euro 300.000,00 di cui 180.000 come contributo regionale.Nell’ambito dell’Asse 4 del Programma Regionale di Sviluppo Rurale 2007-2013, è in corso di elaborazio-ne un progetto per sostenere l’apertura e la messa in rete di agriturismi e bed & breakfast nel territorio della Val Ceno.

ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE A BERCETO: RECUPERO DELL’EX FORNACE MARCHINO A FINI ESPOSITIVI

Patrimonio culturale, storico, artistico, architettonico ed ambientale oggetto dell’intervento:Il bene oggetto dell’intervento di restauro e consolidamento è l’ex fornace Marchino, un manufatto ri-salente all’inizio del 1900, destinato alla produzione di cemento Portland, parte di un ampio sistema produttivo ramificato nel nord Italia e sviluppato dalla Società Anonima Marchino & C.. Il complesso è costituito da quattro forni verticali per la produzione di calce e cemento, caratterizzati da alte ciminiere, e rappresenta un esempio di archeologia industriale estremamente significativo dal punto di vista cultu-rale e particolarmente suggestivo, sia per la peculiare struttura architettonica, che per la posizione nella quale è collocato, visibile dalla strada provinciale e dalla ferrovia.L’area e l’edificio oggetto di intervento risultano di proprietà pubblica (preliminare di acquisto) da perfe-zionare attraverso un accordo di programma ai sensi dell’art. 18 della L.R. 20/00 in fase di elaborazione.La posizione geografica consente con rapidi e brevi spostamenti di raggiungere il mare (litorale ligure-toscano) in trenta minuti; di raggiungere il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano in quarantacin-que minuti; di raggiungere il Parco Regionale del Taro in venti minuti; di raggiungere la città di Parma in trenta minuti; di raggiungere le località termali di Salsomaggiore e Tabiano in quaranta minuti.

Destinazione dei beni oggetto dell’intervento ad attività di interesse collettivo:Il programma di riqualificazione urbana approvato individua una serie di interventi diversificati in tre set-tori principali: Strutture produttive e dedicate al terziario, Spazi ricreativi, culturali e ricettivi, Residenza. Il Comune di Berceto realizzerà gli interventi relativi al riuso dell’edificio della Fornace e alla riqualificazio-ne delle sue pertinenze (in giallo nella planimetria sotto riportata) in quanto aree di proprietà pubblica.

L’edificio della fornace, contraddistinto con la lettera “F”, sarà oggetto di restauro e risanamento con-servativo per quanto riguarda la parte degli altiforni (parte sud) che costituiscono un elemento di arche-ologia industriale a testimoniare la funzione originaria del complesso industriale. I forni e le strutture in laterizio faccia a vista saranno restaurati e si potrà accedere alle torri attraverso la balconata di accesso presente a varie quote; sarà allestito un percorso museale che, oltre a testimoniare le fasi di lavorazione

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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I PROGETTI DI VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE AMBIENTALI E CULTURALI

del cemento, ricostruirà gli eventi storici legati ai primi scioperi dei lavoratori e alle vicende delle lotte operaie, ben documentate e legate alla fornace di Ghiare stessa. La restante parte dell’edificio (parte nord) sarà oggetto di ristrutturazione edilizia da parte del Comune per la realizzazione di spazi destinati ad attività di interesse pubblico in parte complementari rispetto al Museo (sala polifunzionale per allestimenti temporanei o per attività congressuali e seminariali) e in parte destinate ad accogliere servizi per i residenti, che andrebbero a migliorare la qualità della vita nel comprensorio della Valtaro (ambulatorio, ufficio postale, ufficio relazioni pubbliche del servizio idrico integrato, locali per le associazioni), e per i turisti e i visitatori (i piani superiori verrebbero dedicati alla ricettività per il turismo sportivo, naturalistico e scolastico). Il progetto complessivo prevede al centro una grande piazza (sulla quale si affaccia l’edificio dell’ex Fornace) attrezzata e arredata a verde urbano direttamente collegata pedonalmente alla piazza della Stazione e alla viabilità principale del paese.Tutti i percorsi pedonali e di collegamento saranno realizzati con metodologie progettuali tali da essere accessibili a tutti. Una particolare attenzione a livello progettuale ed esecutivo, anche nella scelta dei materiali, sarà rivolta alle soluzioni tecniche che sapranno garantire, anche nella disposizione interna, la completa accessibilità.I fabbricati collocati a Sud del comparto (individuati con le lettere A1, B, C e D) collegati direttamente con la strada Provinciale di Fondovalle attraverso un accesso pedonale, verranno adibiti ad attività artigianali non invasive, come quella del confezionamento di prodotti tipici di vallata, locali commerciali di vicinato, ristorante con vendita e assaggio di prodotti tipici, terziario. Su queste strutture verranno eseguite opere di ristrutturazione mantenendone le tipologie e i livelli presenti (involucri in laterizio faccia a vista e mu-rature in sasso, copertura in coppi).L’area ad Est della Ex Fornace (edifici R e S), verrà utilizzata ad uso residenziale per garantire il fabbiso-gno abitativo dei residenti. Compatibilmente con la struttura storica dell’edificio, verranno utilizzate tecnologie legate al risparmio energetico e alla produzione di energia rinnovabile.I parcheggi, collocati all’interno del complesso, saranno realizzati in stretto collegamento con il tessuto urbanistico adiacente con la possibilità, quindi, di essere utilizzati sia dagli utenti delle strutture che dai residenti.L’intervento pubblico che riguarda le parti evidenziate in giallo nella figura sopra riportata, fungerebbe quindi da volano per un progetto più complesso sostenuto dalla partecipazione finanziaria e gestionale dei privati. Le destinazioni previste, descritte in precedenza, saranno realizzate in modo da rispettare l’integrità dell’edificio dell’Ex-Fornace. La scelta di intervenire sull’edificio centrale, è motivata dalla necessità di garantire la salvaguardia di un elemento architettonico di elevato pregio e dalla consapevolezza di agire da spinta propulsiva per un recupero complessivo, nell’ottica della sostenibilità ambientale. Scelta che, purtroppo, gli investitori privati non sono ancora pronti a fare senza un sostegno pubblico, soprattutto in un’area considerata “depressa”.

Obiettivi dell’intervento:L’obiettivo generale, richiamato più volte nel corso della scheda, è quello di fungere da volano per la riqualificazione di un comparto urbanistico composto dalla ex fornace e da altri edifici connessi all’attività di produzione del cemento, dismesso ormai da anni e con evidenti problemi di sicurezza e ambientali. L’intervento specifico, quale primo stralcio del recupero dell’intero comparto, si prefigge come obiettivo la realizzazione delle opere di messa in sicurezza e restauro dell’edificio ex cementificio, esempio unico di archeologia industriale, ottenendo così un complesso edilizio fruibile per le esigenze di pubblici servizi destinati alla popolazione di Ghiare di Berceto e delle zone limitrofe -essendo Ghiare situato in prossimi-tà della confluenza di vallate anche di comuni limitrofi- e al turismo. Le opere di riqualificazione prevedono anche la sistemazione degli accessi e degli spazi pubblici per rendere fruibile l’edificio.

Descrizione, partendo dall’attuale stato di fatto, degli interventi e delle spese necessarie a conseguire l’obiettivo sopra esposto: L’edificio, costruito in mattoni faccia a vista è caratterizzato da un portico a tutta altezza che ne carat-terizza fortemente l’estetica. Al suo interno sono ospitati gli altiforni che, in parte, verranno mantenuti insieme ai due grandi camini sovrastanti la copertura. La superficie totale di intervento è di 670 mq pia-no per i primi tre livelli e di 615 mq per i restanti due. Oltre ai lavori necessari per la messa in sicurezza

dell’edificio dal punto di vista sismico e al rifacimento della copertura, verranno realizzate le opere ne-cessarie alla fruizione dell’ala sud che comprende la parte degli altiforni (che costituiscono un elemento di archeologia industriale a testimoniare la funzione originaria del complesso industriale). I forni e le strutture in laterizio faccia a vista saranno restaurati e si potrà accedere alle torri attraverso la balconata di accesso presente a varie quote; sarà allestito un percorso museale che, oltre a testimoniare le fasi di lavorazione del cemento, ricostruirà gli eventi storici legati ai primi scioperi dei lavoratori e alle vicende delle lotte operaie, ben documentate e legate alla fornace di Ghiare stessa.

Risultati attesi dall’intervento:I risultati attesi, oltre alla valorizzazione e al recupero della struttura di rilevante interesse culturale, sono quelli dell’incremento di visitatori nel territorio del Comune di Berceto e dell’aumento della dotazione di posti letto e, di conseguenza, delle giornate di presenza, con particolare riferimento al segmento del turismo scolastico, congressuale e naturalistico. L’investimento pubblico favorirà, inoltre, l’attivazione di investimenti privati per il completo recupero dell’area e per lo sviluppo di diverse attività economico e sociali destinate a funzioni non solo di tipo locale, ma in grado di produrre un effetto di attrazione e ca-talizzazione esterno soprattutto sui flussi di transito nella vallata –la località Ghiare ha un’ottima acces-sibilità legata sia alla prossimità del casello dell’autostrada A15, sia alla nuova sistemazione stradale di vallata, sia alla rete ferroviaria, in via di potenziamento.Il “nodo economico e ricettivo” che si andrà a sviluppare, diverrà nel contempo una positiva operazione di risanamento di un’area considerata ormai un pregevole pezzo di Archeologia Industriale, lasciata tri-stemente da tempo all’abbandono e al degrado.Il progetto prevede di incentivare l’aspetto turistico e produttivo della vallata con il principale scopo di incrementare la diffusione delle produzioni di valore dell’Appennino, le attività artigianali legate in modo diretto alle tradizioni locali e alle radici culturali del territorio.

Coerenza dell’intervento da realizzare con la strategia del POR e con ’obiettivo specifico dell’Asse IV:L’intervento ricade tra le attività previste dal POR, asse IV; l’obiettivo è coerente con i contenuti dell’asse IV essendo un intervento di tutela e valorizzazione di un bene immobile di interesse culturale con una forte potenzialità legata alle ricadute positive che può generare sull’intero comprensorio della media valle del Taro.Si configura come recupero, a fini di fruibilità pubblica del patrimonio culturale.

Coerenza degli interventi con la domanda di fruizione e con gli orientamenti del mercato: L’intervento è coerente con gli orientamenti del mercato italiano e della Regione Emilia Romagna che vedono i flussi di eco-turismo e di turismo di Appennino tra quelli che hanno trend positivi i maggiori margini di crescita, come dimostrato dai dati sottocitati:- Fonte ENIT (http://www.enit.it/stagione_turistica/ )I dati diffusi dall’ Organizzazione Mondiale del Turismo – Barometro n. 3, ottobre 2007 - relativi agli arrivi

di turisti nei cinque continenti sono più che positivi: stimata una crescita del 5,7% per l’intero anno. In questo quadro, nel 2007, l’Italia si conferma una meta in crescita, in posizione privilegiata anche rispetto ai maggiori competitors che registrano crescite più modeste. (…) Bene anche i prodotti di nicchia quali wellness, terme, turismo natura e attivo.

- Fonte “5° Rapporto Ecotur sul Turismo Natura” a cura dell’Oservatorio Permanente sul turismo Natura edizione “Il Sole 24 Ore”Nel 2006 il 62,5% dei Tour operator ha registrato una stabilità dei flussi turistici natura in Italia, il 37,5% un aumento, nessuno ha registrato una diminuzione. Nessun operatore prevede una diminuzio-ne per gli anni futuri

- Fonte “Rapporto annuale sul movimento turistico e la composizione della struttura ricettiva dell’Emilia Romagna 2006”, presentato dalla Regione Emilia Romagna nel Novembre 2007L’Appennino rappresenta il 3% degli arrivi e delle presenze turistiche regionali, di queste il 18% riguarda-no l’Appennino Reggiano.Nel 2006, confrontando i dati con quelli del 2005, si nota che l’Appennino è l’unico ambito della Regione dove le presenze (+5%) aumentano più degli arrivi (+3,7%) (…) è la clientela straniera che incrementa maggiormente i flussi (+5,5% arrivi; + 11% presenze).Gli arrivi dell’Appennino Reggiano nel 2006 rispetto al 2005 sono in crescita del 6%, le presenze + 11%, rela-tivamente alle sole presenze dei turisti stranieri il dato dell’Appennino Reggiano è ancora più positivo +29%

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

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GLI INDICATORI DI RISULTATO DEL PVPT

Integrazione delle risorse ambientali e culturali con le politiche per il turismo sostenibile e l’attrattività territoriale:L’intesa per il territorio montano della provincia di Parma (L.R. 2/2004) prevede tra gli obiettivi prioritari la valorizzazione turistica del territorio attraverso la “messa in circuito” dei valori culturali, storici, ambien-tali e gastronomici e il sostegno al turismo diversificato e sostenibile. Le possibilità di promozione turistica dell’area, in particolare relativamente all’offerta ambientale, eno-gastronomica e sportivo-ricreativa, sono tra annoverare nelle prospettive di sviluppo del territorio. L’ubica-zione della località Ghiare a del fiume Taro, a poca distanza dall’Oasi Naturalistica di Gorro e Roccamura-ta e nei pressi del Sito di Importanza Comunitaria delle Miniere di Corchia, fa ragionevolmente ipotizzare, se adeguatamente strutturato, un incremento di presenze pluristagionali che possono agevolmente fruire di tutte quelle potenzialità “minori” che caratterizzano i nostri territori montani.Potranno essere valorizzati alcuni punti di forza per il turismo culturale (apertura del Museo Martino Jasoni, creazione della rete sentieristica di collegamento con la Cisa e Valbona – il Sentiero dei Saggi- e valorizzazione delle Miniere di Corchia) e enogastronomico (l’Alta e la Media Alta Valle del Taro sono riconosciute come una zone tipiche di produzione del fungo dove nasce spontaneamente e di qualità superiore -IGP di Borgotaro- promosso anche attraverso la Strada dei sapori dedicata; inoltre l’area è nota per prodotti alimentari (castagne, patate, tartufi, Parmigiano Reggiano) elaborati con ricette tipiche).

Integrazione dell’ intervento proposto nella filiera turistica regionale, compreso il sistema dei servizi e la commercializzazione ai sensi dell’azione IV.2.1:La promozione del turismo è uno degli obiettivi strategici che la Regione ha individuato per l’Appennino; a livello regionale la promozione è curata dall’Unione Prodotto Appennino e Verde; a livello provinciale il Pro-gramma turistico di promozione locale individua l’Appennino come uno dei prodotti da promuovere in via prioritaria in particolare per quello che riguarda il turismo invernale, naturalistico e sportivo, scolastico.L’interesse turistico del comune di Berceto è testimoniato anche dalla presenza di uno degli Uffici Infor-mazioni Turistiche finanziati dalla Provincia.Il Programma provinciale di Valorizzazione e Promozione dei Territori individuerà le integrazioni e le oppor-tune modalità di promozione e di qualificazione dell’offerta dei servizi per il turista, collegati all’intervento strutturale proposto.

Eventuali sinergie con interventi di qualificazione e valorizzazione del patrimonio ambientale, storico, artistico, architettonico e culturale finanziati con altri fondi:La particolare ubicazione del paese di Ghiare di Berceto e, quindi della fornace, in posizione baricentrica rispetto alla media Valle del Taro e servita da ferrovia consente la stretta sinergia del progetto con altri interventi di valorizzazione del patrimonio ambientale, storico e culturale (a 11 Km il paese di Corchia – Museo Martino Jasoni con fondi PSR, Sentiero dei Saggi con fondi PSR, Sentiero della Miniera con fondi provinciali - a 11 km Berceto - Via Francigena con fondi europei, Parco Archeologico del Castello con fondi Docup, Restauro del Forte 800esco con fondi Docup). Il Progetto di Riqualificazione Urbana dell’area industriale dismessa è stato finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.La Regione ER ha contribuito alla riqualificazione dell’area della Stazione di Ghiare, ricompresa nel peri-metro del PRU (programma piccole stazioni).

VALORI POR VALORI PVPT

INDICATORE DI RISULTATO

Unità di misura

Valore base del POR al

2007

Valore atteso del POR al

2013

Valore base del PVPT al

31/12/2008

Valore atteso del PVPT al

2013

Incremento di visitatori nelle aree oggetto di riqualificazione**

% n.d. +25% 60.561 +25%

Rapporto visitatori fuori stagione/visitatori alta stagione**

% 74%* 78% 40% 43%

Giornate di presenza nei periodi di bassa stagione degli esercizi ricettivi per abitante

n. 2,5 2,6 2,43 2,52

*il dato si riferisce ai soli beni culturali non essendo disponibile il dato per i beni ambientali che di norma non sono soggetti a tariffe. In sede di monitoraggio il dato sarà comunque rilevato**per la misurazione si può far riferimento all’emissione dei biglietti, alla registrazione dei visitatori agli uffici locali del turismo, e ad ogni altro strumento che consenta di misurare il flusso dei visitatori. Un metodo più strutturato di misurazione sarà fornito dall’AdG

in seguito alla predisposizione di uno strumento di valutazione.

GLI INDICATORI DI RISULTATO DEL PVPT

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66

PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

67

ALLEGATI

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PT2. CARTINE DEGLI AMBITI TERRITORIALI RELATIVI AGLI INTERVENTI DEI PRIVATI

Figura 1: Il sistema delle corti di pianura

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68

PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

69

ALLEGATI

Figura 2: Parco della Salute*

* Comprende l’intero territorio del comune di Salsomaggiore Terme e le seguenti sezioni censuarie del comune di Medesano: sez. 17-18-19 Sant’Andrea; sez. 24-25 Varano Marchesi; sez. 33 Cavicchiolo; sez. 37 Mezzadri; sez. 39 Ca’ Dordone; sez. 40 Rocca Lanzone; sez. 41 Case Caselli; sez. 43 Case Faggi; sez. 61 Vrazzano; sez. 62 Costa Cavalli; sez. 64 Case Perini; sez. 65 Ca’ Monica-Pasquali.

Figura 3: Il sistema delle Valli del Ceno e del Taro

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PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

71

ALLEGATI

Figura 4: Il cuore verde dell’Appennino

3. TIPOLOGIA DEI PROGETTI ATTIVABILI (ATTIVITÀ IV.2.1)

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72

PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI TERRITORI

73

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Servizio Programmazione e Pianificazione Territoriale

www.provincia.parma.it/pvpt

Provinciadi Parma