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Invito 2008 per la selezione dei PSL – Allegato A Modulo di domanda Data_17_03_2009 _firma legale rappresentante_______________________ Regione Piemonte PSR 2007–2013 Asse IV Leader 1 PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 ASSE IV – LEADER MODULO PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO LOCALE TITOLO DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO LOCALE Se il mercato non va in montagna… la montagna va sul mercato. a) CARATTERISTICHE DEL PROPONENTE GAL – GRUPPO DI AZIONE LOCALE (area di valutazione a) Caratteristiche del partenariato - Formalizzazione del partenariato) Nome del GAL VALLI DI LANZO, CERONDA E CASTERNONE GAL Soc. Cons .a r.l. Sede legale: Frazione Fè, 2 – 10070 CERES (TO) Sede operativa: * Frazione Fè, 2 – 10070 CERES (TO) Telefono 0123-52.16.36 Fax 0123-52.16.36 E-Mail info@gal- vallilanzocerondacasternone Responsabile legale Nome Marino POMA Telefono 335-56.18.277 E-Mail info@gal-vallilanzocerondacasternone Responsabile tecnico Nome Livia GIANOTTI Telefono 0123-52.16.36 E-Mail info@gal-vallilanzocerondacasternone Ragione sociale Società consortile a responsabilità limitata Capitale sociale Euro 60.000,00 * La sede operativa deve essere localizzata nell'area del GAL 1 Caratteristiche della società: Iscrizione alla CCIAA Nel caso di GAL costituiti data 26/11/2002 iscrizione N. REA 981245 Codice fiscale e partita IVA: 08537940010 La società era già attiva con il programma Leader II 1994-1999 o NO Leader+ 2000-2006 SI Se sì, la compagine societaria è variata rispetto al periodo di gestione precedente ? NO Se sì, come? Allegare copia dello statuto o bozza di statuto con atti formali di adesione dei potenziali soci (allegato 1)

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Invito 2008 per la selezione dei PSL – Allegato A Modulo di domanda

Data_17_03_2009 _firma legale rappresentante_______________________

Regione Piemonte PSR 2007–2013 Asse IV Leader

1

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 ASSE IV – LEADER

MODULO PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO

LOCALE

TITOLO DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO LOCALE

Se il mercato non va in montagna… la montagna va sul mercato.

a) CARATTERISTICHE DEL PROPONENTE

GAL – GRUPPO DI AZIONE LOCALE (area di valutazione a) Caratteristiche del partenariato - Formalizzazione del partenariato)

Nome del GAL VALLI DI LANZO, CERONDA E CASTERNONE GAL Soc. Cons .a r.l.

Sede legale: Frazione Fè, 2 – 10070 CERES (TO) Sede operativa: * Frazione Fè, 2 – 10070 CERES (TO)

Telefono 0123-52.16.36 Fax 0123-52.16.36 E-Mailinfo@gal-vallilanzocerondacasternone

Responsabile legale Nome Marino POMA Telefono 335-56.18.277 E-Mail info@gal-vallilanzocerondacasternone

Responsabile tecnico Nome Livia GIANOTTI Telefono 0123-52.16.36 E-Mail info@gal-vallilanzocerondacasternone

Ragione sociale Società consortile a responsabilità limitata

Capitale sociale Euro 60.000,00

* La sede operativa deve essere localizzata nell'area del GAL 1 Caratteristiche della società:

Iscrizione alla CCIAA Nel caso di GAL costituiti

data 26/11/2002 N° iscrizione

N. REA 981245 Codice fiscale e partita IVA:

08537940010

La società era già attiva con il programma Leader II 1994-1999 o NO Leader+ 2000-2006 SI

Se sì, la compagine societaria è variata rispetto al periodo di gestione precedente ? NO Se sì, come? Allegare copia dello statuto o bozza di statuto con atti formali di adesione dei potenziali soci (allegato 1)

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E’ previsto l’ingresso nella compagine societaria dei seguenti nuovi soggetti:

- Comune di Rubiana; - Comune di Caprie; - Confcooperative Torino; - Associazione “Artigiani di Montagna” (siglabile “Artimont”) - “Consorzio per la promozione dei prodotti tipici di montagna” (siglabile “Agrimont”).

Per ognuno di questi soggetti, si allega la delibera di richiesta di ingresso alla compagine societaria, attraverso l’acquisizione di quote societarie del GAL (vedi Allegato 1.a “Delibere di adesione alla compagine societaria del GAL”). Inoltre si allega (Allegato 1.b “Manifestazioni di interesse al sostegno del PSL”):

- lettera di intenti della Provincia di Torino di appoggio allo sviluppo del PSL (la condivisione della strategia e dei contenuti è stata effettuata attraverso le riunioni di animazione, vedi Allegato 2);

- proposta formulata da Unicredit Banca S.p.A. inerente le condizioni su prestiti e fideiussioni da applicare alle microimprese che parteciperanno ai bandi del GAL

- Composizione societaria : (area di valutazione a) Caratteristiche del partenariato -Rappresentatività dei soggetti rispetto all'area, Partecipazione dei soggetti privati al capitale sociale ) Tutti i comuni compresi nel territorio del GAL devono aderire alla compagine societaria in forma singola o associata

Enti pubblici soci del GAL Quota % Soci privati del GAL Quota %

Comunità Montana Valli di Lanzo 50 Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo

26

Comunità Montana Val Ceronda e Casternone

20 Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA) – Associazione Provinciale di Torino

1

Confederazione Italiana Agricoltori 1

Federazione Provinciale Coltivatori Diretti

1

Unione Provinciale degli Agricoltori di Torino

1

Totale pubblici 70 Totale privati 30

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- Composizione del Consiglio di Amministrazione: Nome e cognome Carica nel CdA Socio rappresentato 1) Marino POMA Presidente Comunità Montana Valli di Lanzo 2) Matteo FILIPPIN Consigliere Comunità Montana Valli di Lanzo 3) Piergiorgio GHIRARDELLO Vicepresidente Comunità Montana Val Ceronda e Casternone 4) Livio BARELLO Consigliere Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo 5) Massimo VANNELLI Consigliere Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo 6) Roberto LEONE Consigliere Confederazione Nazionale dell’Artigianato 7) Stefania FUMAGALLI Consigliere Federazione Provinciale Coltivatori Diretti 8) Giorgio MAGRINI Consigliere Confederazione Italiana Agricoltori 9) Cesare SERAFINO Consigliere Unione Provinciale degli Agricoltori di Torino

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1. Competenze del GAL

(area di valutazione a) Caratteristiche del partenariato - Competenza acquisita dai GAL Per i progetti integrati finanziati con fondi comunitari, nazionali e regionali (di area, intersettoriali o intrasettoriali, esclusi interventi puntuali di carattere infrastrutturale) gestiti o promossi dal GAL o dai singoli soci, anche in qualità di capofila, a partire dal 2000 riportare le seguenti informazioni: (es. ex l.r. 16/99 Testo unico sulla montagna art. 99 progetti integrati, DOCUP Ob.2 2000-2006 mis.3.1a, Progetti Integrati di Sviluppo socio-economico di area, Programmi Integrati per lo Sviluppo Locale, nell’ambito dell’Accordo di programma quadro per la promozione dei programmi integrati di sviluppo locale tra regione Piemonte e Stato, ecc.)

Entrambi i soci pubblici del GAL, ovvero la Comunità Montana Valli di Lanzo e la Comunità Montana Val Ceronda e Casternone, hanno partecipato alla elaborazione dei Programmi Territoriali Integrati per gli anni 2006 – 2007.

Titolo progetto PTI “Sviluppo sostenibile delle Valli di Lanzo e delle Valli del Canavese”

Responsabile/capofila Comunità Montana Valli di Lanzo

Fonte finanziamento

Risorse pubbliche (regionali, nazionali, comunitarie), Risorse pubbliche locali, Risorse private

costo totale del progetto

€. 72.390.000,00

Esiti - La procedura PTI si compone di due fasi: la prima strategica, la seconda operativa. Il PTI presentato dalle Comunità Montane Valli di Lanzo e delle Valli del Canavese è stato ammesso, in seguito alla candidatura della I fase, alla successiva fase operativa: quest’ultima, conclusasi nel mese di luglio 2008, è stata anch’essa ammessa a contributo pubblico (risorse FAS).

Stato di attuazione: approvato X In fase di attuazione completato

Titolo progetto PTI “Paesaggi Reali”

Responsabile/capofila Comune di Venaria Reale e Comunità Montana Val Caronda e Casternone (capofila di macroarea)

Fonte finanziamento

Risorse pubbliche (regionali, nazionali, comunitarie), Risorse pubbliche locali, Risorse private

costo totale del progetto

€. 7.591.000,00

Esiti - La procedura PTI si compone di due fasi: la prima strategica, la seconda operativa. Il PTI presentato è stato ammesso, in seguito alla candidatura della I fase, alla successiva fase operativa. Anche quest’ultima è stata ammessa a contributo pubblico (risorse FAS).

Stato di attuazione: approvato X In fase di attuazione completato

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Per quanto riguarda i Progetti Integrati d’Area:

Altri progetti integrati significativi:

Titolo progetto Docup Ob.2 2000-2006 Misura 3.1.a - Itinerario di fruizione turistico-ambientale della Val d’Ala

Responsabile/capofila Comunità Montana Valli di Lanzo

Fonte finanziamento Risorse regionali. Comunità Montana

costo totale del progetto

€.619.000,00

Esiti - Il progetto è stato ammesso a finanziamento e realizzato.

Stato di attuazione: approvato In fase di attuazione completato X

Titolo progetto Docup Ob.2 2000-2006 Misura 3.1.a - Sviluppo e riqualificazione dei percorsi di fruizione turistico-ambientale della Comunità Montana Val Ceronda e Casternone”

Responsabile/capofila Comunità Montana Val Ceronda e Casternone

Fonte finanziamento Risorse regionali. Comunità Montana

costo totale del progetto

€.175.000,00

Esiti - Il progetto è stato ammesso a finanziamento e realizzato.

Stato di attuazione: approvato In fase di attuazione completato X

Titolo progetto LR 4/2000 - Completamento del sistema di offerta naturalistica nelle Valli di Lanzo

Responsabile/capofila Comunità Montana Valli di Lanzo

Fonte finanziamento Risorse regionali. Comunità Montana

costo totale del progetto

€.1.790.000,00

Esiti - Il progetto è stato ammesso a finanziamento e realizzato solo per alcuni interventi (i completamenti dell’itinerario di fruizione turistico-ambientale della Comunità Montana e tutti gli interventi di recupero e tipicizzazione dei centri storici), per un valore complessivo di 1.080.000 euro.

Stato di attuazione: approvato In fase di attuazione completato X

Titolo progetto L.R. 16/99 - Valorizzazione turistico-ambientale del territorio della Comunità Montana Val Ceronda e Casternone”

Responsabile/capofila Comunità Montana Val Ceronda e Casternone

Fonte finanziamento Risorse regionali. Risorse pubbliche locali.

costo totale del progetto

€. 1095.000,00

Esiti - Il progetto, che prevedeva una serie di interventi collegati e integrati su tutta l’area della Comunità Montana, è stato ammesso a finanziamento e realizzato.

Stato di attuazione: approvato In fase di attuazione completato X

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2. Modalità di concertazione del PSL (area di valutazione a) Caratteristiche del partenariato - Grado di condivisione del Programma)

Indicare in che modo si è tenuto conto dei risultati dell’animazione svolta a livello provinciale

per quanto riguarda la definizione dell’ambito territoriale del GAL, della composizione del partenariato e della definizione del tema unificante. Illustrare le prospettive di collaborazione futura con le amministrazioni provinciali.

Composizione del partenariato di diritto pubblico. Nel corso delle attività di animazione sono stati coinvolti alcuni comuni della Bassa Valle di Susa, in quanto omogenei all’area GAL dal punto di vista socio-economico e in quanto collegati fisicamente da assi viari. Si è quindi giunti alla manifestazione di interesse da parte dei comuni di Caprie e Rubiana, collegati tra l’altro in modo diretto alle Valli di Lanzo attraverso la strada provinciale che porta al Col del Lys; entrambi i Comuni sono elegibili (tipologia D – Problemi di sviluppo). L’efficacia delle azioni di animazione svolte è verificabile dal fatto che entrambe le amministrazioni comunali hanno formalmente richiesto (nel mese di ottobre 2008) di entrare a far parte della compagine societaria del GAL, come attestato dalle delibere di Giunta dei Comuni di Caprie e Rubiana (vedi Allegato 1.a “Delibere di adesione alla compagine societaria del GAL”). Composizione del partenariato di diritto privato. Anche in questo caso l’attività di animazione ha evidenziato l’importanza del subentro delle due forme collettive che si sono costituite (e hanno cominciato ad operare) attraverso il programma Leader+, ovvero il “Consorzio per la promozione dei prodotti tipici di montagna” (siglabile “Agrimont”) e l’Associazione “Artigiani di montagna” (siglabile “Artimont”). L’ingresso di queste due forme collettive era già stato previsto e programmato dal Consiglio di Amministrazione del GAL, ma è stato rimandato al fine di attendere anche le nuove richieste che puntualmente si sono verificate in fase di preparazione del presente PSL. Inoltre è emersa l’intenzione di subentro anche da parte di un’altra importante associazione di categoria, la Confcooperative (Unione provinciale di Torino), che infatti ha presentato al GAL formale richiesta di adesione, consentendo così alla compagine societaria del GAL di poter ancora maggiormente ampliare la collaborazione e la condivisione di programmi con le associazioni di categoria. Definizione del tema unificante. L’attività di animazione svolta a livello provinciale ha giustamente individuato nelle tre forme collettive tra imprese lo strumento idoneo per proseguire progetti e azioni all’interno e all’esterno dell’area GAL. Il tema di sintesi indicativo contenuto nel paragrafo 7.1 dell’elaborato finale prodotto dalla Provincia di Torino propone infatti “Associazionismo delle imprese e promozione dello sviluppo locale”, evidenziando poi nel paragrafo 7.2 una serie di azioni che prevedono l’accesso di prodotti e servizi verso mercati esterni all’area GAL. Pertanto, ai fini della definizione del tema unificante del presente PSL, si è partiti da quanto emerso ed evidenziato dalla attività di animazione, effettuando poi successivi approfondimenti in termini di contenuti operativi da inserire all’interno delle Misure e delle Azioni del presente PSL.

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La collaborazione attivata con la Provincia di Torino ha consentito inoltre di programmare una attività in stretta sinergia, ovvero: - interscambio di informazioni e di progetti nell’ambito della creazione di impresa. Poiché il GAL

attiverà, nell’ambito della Misura 321 – azione 1, uno sportello per lo sviluppo di progetti di nuova impresa in montagna e poiché la Provincia di Torino continuerà la medesima attività con il proprio sportello M.I.P. (Mettersi In Proprio), è stato attivato un accordo (ancora informale) che prevede di direzionare gli utenti che desiderano sviluppare progetti in ambito montano verso lo sportello del GAL. Nel caso si presentino utenti allo sportello del GAL che intendono sviluppare progetti fuori dall’area GAL (e quindi in ambito provinciale), avverrà l’opposto (ovvero gli utenti saranno direzionati verso lo sportello M.I.P.).

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Descrivere le attività di animazione, consultazione e di concertazione realizzate, al di fuori

delle attività attuate con la mis. 341 di animazione, per definire il contenuto del PSL, allegando, laddove disponibile, la documentazione prodotta in occasione di tali attività.

Il GAL “Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone” ha attivato, a partire dal mese di agosto 2008, una serie di riunioni di consultazione e concertazione finalizzate ad approfondire la strategia complessiva del PSL già emersa, seppur in forma embrionale, nel corso dell’attività di animazione svolta attraverso la Misura 341. In particolare, sono state consultati – sempre con la presenza del Presidente del GAL e di alcuni componenti del Consiglio di Amministrazione - i seguenti soggetti: Tutti i soci attuali del GAL, ovvero:

■ la Comunità Montana Valli di Lanzo (in riunione insieme ai sindaci dei Comuni appartenenti alla Comunità Montana stessa);

■ la Comunità Montana Val Ceronda e Casternone (in riunione insieme ai sindaci dei Comuni appartenenti alla Comunità Montana stessa);

■ il Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo;

■ la Confederazione Italiana Agricoltori (C.I.A.);

■ Federazione Provinciale Coltivatori Diretti Torino (COLDIRETTI); ■ Confederazione Nazionale Artigianato (C.N.A);

■ Unione Agricoltori; I potenziali soci che hanno formulato richiesta formale di adesione alla compagine sociale del GAL, ovvero:

■ il Consorzio AGRIMONT;

■ l’Associazione ARTIMONT;

■ i comuni di Caprie e Rubiana

I soggetti che sosterranno l’attuazione del presente PSL, anche se non soci del GAL, ovvero:

■ la Provincia di Torino;

■ la Camera di Commercio di Torino (CCIAA) Alcuni soggetti che sosterranno l’operatività di Misure e Azioni del PSL, ovvero: ■ la Consulta Per i Disabili di Torino (C.P.D.);

■ la Bioself srl, una delle più importanti società piemontesi specializzata nella distribuzione automatica di prodotti biologici.

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Gli argomenti trattati, gli obiettivi prefissati e i risultati raggiunti sono riportati nei verbali delle riunioni di animazione allegati al presente documento (vedi Allegato 2), ai quali viene allegato anche l’elenco dei partecipanti alle riunioni con le firme di presenza. Poiché nel corsi di tali riunioni sono state sovente assunte decisioni fondamentali per lo sviluppo della strategia generale del presente PSL, si farà sovente riferimento – nel corso dei paragrafi successivi – agli esiti di tali riunioni, citando per semplicità il numero identificativo di ogni riunione riportato in alto a destra sulla prima pagina di ogni verbale. 1.2 CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO DEL GAL E CRITERI ADOTTATI PER

LA SUA DEFINIZIONE. (area di valutazione b) Caratteristiche del territorio)

a) Il territorio coinvolto Non devono risultare sovrapposizioni con territori di altri GAL che presentano domanda ai sensi dell’Asse IV. Tutti i comuni devono essere compresi in area eleggibile all’Asse IV (cfr. elenco in allegato parte II del PSR 2007-2013). Breve descrizione delle motivazioni di carattere generale, geografico, storico o culturale che hanno portato alla delimitazione territoriale del GAL in base ai criteri definiti nel PSR 2007-2013 della Regione Piemonte ( Asse IV: Attuazione dell’approccio Leader al par. 5.3.4.1.0 – Strategie di Sviluppo Locale, punto 5) e agli esiti dell’attività di concertazione realizzata nell’ambito della mis. 341: L’area del GAL “Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone” corrisponde ai confini amministrativi delle due Comunità Montane contigue poste sul versante orientale della Provincia di Torino: la Comunità Montana Valli di Lanzo (costituita da 19 Comuni) e la Comunità Montana Val Ceronda e Casternone (con 5 Comuni, in ragione dell’esclusione del solo Comune di Fiano che non risulta compreso in territorio eleggibile ai sensi dell’elenco in allegato parte II del PSR 2007-2013). All’area appena descritta, corrispondente all’aggregazione della precedente programmazione 2000 – 2006, si sono però aggiunti, anche a seguito dell’attività di animazione svolta dalla Provincia di Torino e dagli attori locali durante le fasi preliminari della redazione del presente PSL, i Comuni di Rubiana e di Caprie, entrati a far parte delle aree considerate eleggibili e pertanto ricompresi nella nuova programmazione in ragione della loro contiguità con il territorio delle due Comunità Montane facenti parte del GAL. Nel suo complesso l’aggregazione corrispondente all’area GAL comprende pertanto il territorio di 26 Comuni, per una superficie complessiva di circa 828 kmq ed una popolazione totale di 38.736 abitanti. Innanzi tutto è da considerare il fatto che l’aggregazione in oggetto suggerisce il proseguimento delle esperienze realizzate dall’area nella precedente programmazione in modo tale da non disperdere, quanto piuttosto consolidare, i risultati positivi fino ad ora conseguiti soprattutto nell’ottica di raggiungere un maggior grado di radicamento sul proprio territorio di pertinenza, così da incidere positivamente sul tessuto socio-economico locale ed al contempo orientare i meccanismi di programmazione locale dal basso. Il GAL Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone ha infatti lavorato per la valorizzazione ed il recupero del patrimonio ambientale, storico-culturale comune all’area di riferimento attraverso l’attivazione di numerose esperienze di programmazione concertata che hanno condotto alla creazione ed allo

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sviluppo di forme di associazioni collettive tra imprese in grado di sostenere la promozione delle risorse (in particolare prodotti tipici e servizi turistici) presenti sul territorio. In questa prospettiva l’aggregazione territoriale della nuova programmazione intende innanzi tutto dare continuità al lavoro precedentemente svolto e consentire una maggiore integrazione fra le varie iniziative di programmazione locale promosse anche da soggetti diversi dal GAL. Il raggiungimento di questi importanti obiettivi di sviluppo risulta del tutto perseguibile in ragione da un lato dell’esperienza precedentemente svolta e del ruolo assunto dal GAL nel contesto territoriale di riferimento, e dall’altro dalla stessa rivisitazione effettuata in merito agli ambiti territoriali che già hanno beneficiato di Leader+, che ha condotto ad un modesto ampliamento finalizzato ad includere due dei Comuni limitrofi (Rubiana e Caprie) che nelle precedenti fasi di programmazione erano stati esclusi e che consentirà di agire su di un territorio del tutto contiguo ed omogeneo, sia dal punto di vista geografico e territoriale che dal punto di vista delle condizioni socio-economiche presenti. L’area del GAL è composta infatti da territori classificati interamente come montani in base alla classificazione definita nella Delibera del Consiglio Regionale del Piemonte n. 826-6658 del 12-5-88 e in base alla L.R. 16/99. Più articolata risulta la classificazione ISTAT, che individua all’interno dell’ampia fascia altimetrica nella quale sono compresi i territori dell’area GAL (da 400 a 3.000 metri s.l.m.) 19 Comuni montani (zona altimetrica montagna interna) e 7 Comuni collinari (zona altimetrica collina interna). Al contempo l’omogeneità e la contiguità dell’area GAL è testimoniata dal fatto che essa si configura come un unico territorio, localizzato sul versante ovest della provincia di Torino e posizionato strategicamente rispetto al contesto metropolitano torinese, sia per quanto attiene l’accessibilità dall’aeroporto internazionale di Caselle, sia per la vicinanza della rete autostradale, agevolmente raggiungibile attraverso l’uscita sulla Tangenziale a Venaria Reale.

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Anche dal punto di vista socio-economico, l’omogeneità dell’area è ribadita dalla presenza di una serie di opportunità di sviluppo economico-sociali ed ambientali, affiancata da punti di debolezza comuni, che giustificano la costituzione e l’operatività di un GAL sul territorio stesso. Tra le caratteristiche comuni risulta evidente, già ad una prima analisi, la diffusione, sull’intero territorio in oggetto, di microimprese e PMI in prevalenza a carattere artigiano, sviluppatesi in passato in buona parte grazie all’impulso derivante dalle grandi aziende metalmeccaniche dell’area torinese. Tali imprese sono localizzate prevalentemente nei comuni di fondo valle, più agevolmente accessibili dall’area metropolitana. In parte diversa è la situazione delle aree prettamente alpine che, a causa della loro marginalità, sono rimaste più legate alle attività agro-pastorali e sono soggette da tempo a fenomeni di spopolamento o di pendolarismo in direzione delle industrie site nei Comuni del fondovalle (come si approfondirà nel prosieguo del presente documento). I problemi di abbandono del territorio, ed i suoi conseguenti effetti sul contesto sociale quali l’aumento del tasso di invecchiamento e la diminuzione della popolazione, nascono per lo più dalla crisi economica, registrata negli ultimi anni, indotta in gran parte dal declino del settore manifatturiero. Contro questi fenomeni, una risorsa su cui il GAL ha da tempo puntato è rappresentata dalle microimprese che fondano la loro attività sulla valorizzazione delle peculiarità ambientali e culturali del territorio (alberghi, imprese turistiche, aziende agricole e artigianali, attività di trasformazione dei prodotti del territorio) legando il loro operato alle filiere produttive locali (produzioni agricole, casearie ed artigianali), o alla promozione delle risorse paesaggistiche dell’area. Una simile risorsa rappresenta infatti un’ottima opportunità di sviluppo per il territorio in considerazione del forte legame mantenuto fra il sistema produttivo locale e le attività tradizionali, una caratteristica questa fortemente distintiva per l’area considerata. Tale caratteristica, ovvero la forte tradizione rurale-montana tutt’oggi rintracciabile sul territorio, è alla base dell’identità comune all’intero territorio incluso nell’area GAL, fortemente segnata dal rapporto di prossimità con l’area metropolitana che sin dal passato ha influenzato lo sviluppo di questo territorio. All’interno dell’area le ricchezze ambientali e naturali sono state preservate nel tempo, così come il patrimonio culturale tradizionale che trova la sua celebrazione nelle sagre di paese ed il patrimonio storico comune di cui sono testimonianza le numerose chiese e le vestigia che ricordano l’origine romana dell’area. La continuità e l’omogeneità territoriale dell’area, che si esprimono non soltanto in termini geografici, ma soprattutto in termini storico-culturali, non rappresentano comunque che alcuni dei criteri che hanno portato alla definizione dell’aggregazione dei Comuni considerati. L’area GAL nel suo complesso individua infatti un’aggregazione territoriale portatrice non solo di caratteri e valori comuni, ma soprattutto in grado di rispettare i criteri definiti nel PSR 2007-2013 della Regione Piemonte, quali: → elegibilità ai fini dell’attuazione di Leader+. Il territorio è interamente elegibile all’Asse IV, secondo quanto stabilito dall’elenco stilato in allegato alla parte II del PSR 2007-2013 (nella tabella di seguito riportata vengono riportati gli indicatori che confermano l’elegibilità alla nuova programmazione). Nello specifico risulta interamente eleggibile il territorio compreso nei confini della Comunità Montana Valli di Lanzo, così come quello della Comunità Montana Val Ceronda e Casternone (con

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l’eclusione del solo Comune di Fiano), nonché il territorio del Comune di Rubiana e del Comune di Caprie. → nessuna sovrapposizione con territori di altri GAL. L’area in oggetto non risulta sovrapporsi, neppure parzialmente, al territorio di altri GAL che presentino domanda ai sensi dell’Asse IV. → contiguità ed omogeneità. Il territorio considerato è delimitato a livello comunale, contiguo, omogeneo e coeso nella comune conformazione territoriale montana nonchè contraddistinto da caratteri comuni come richiesto dai criteri definiti nel PSR 2007-2013 (par. 5.3.4.1.0 – Strategie di Sviluppo Locale, punto 5). L’omogeneità dell’area, come ampiamente descritto in precedenza, non si limita infatti ad aspetti esclusivamente geografici, ma alla comune identità socio-culturale ed economica dell’intero contesto territoriale. La popolazione residente sul territorio incluso nell’area GAL è caratterizzata da un’identità omogenea e peculiare, che deriva in parte dall’appartenenza ad un unico contesto territoriale ben riconoscibile, che ha attraversato comuni processi di sviluppo socio-economico, ma soprattutto dalla presenza di una cultura rurale-montana, marginale rispetto alle aree pianeggianti e cittadine del contesto metropolitano torinese, fortemente legata al territorio sul quale si è costituita. Un territorio che ha condiviso nei recenti anni comuni dinamiche di carattere demografico ed economico, spesso strettamente interdipendenti, come accennato in precedenza. → popolazione compresa tra i 30.000 e i 70.000 abitanti. Nel suo complesso l’aggregazione corrispondente all’area GAL comprende, come già ricordato, il territorio di 26 Comuni, per una popolazione complessiva di 38.736 abitanti, pertanto un totale compreso all’interno del valore minimo e massimo fissati dalla Regione Piemonte. La densità abitativa media dell’area è pari a 46,80 abitanti/Kmq. → 85% degli abitanti in comuni che hanno già beneficiato di Leader II o Leader+. Nel caso specifico rappresentato dal GAL “Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone”, l’88,81% degli abitanti dell’area ricade in Comuni che hanno già beneficiato di Leader+, una percentuale superiore rispetto alla soglia minima fissata all’85%. Gli unici due comuni esterni all’area GAL della precedente programmazione sono Rubiana e Caprie (per un totale di 4.334 abitanti). → compreso in aree rurali intermedie o aree rurali con problemi complessivi di sviluppo. Ai sensi della definizione contenuta nel PSN, il territorio del GAL “Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone” risulta per lo più compreso in aree classificate come “aree rurali con problemi complessivi di sviluppo”: si tratta in particolare dell’89,53% della superficie territoriale totale, cui corrisponde il 54% circa della popolazione complessiva. Il resto della superficie territoriale dell’area GAL (circa 86,68 kmq) corrispondente ai Comuni di: Balangero, Cafasse, Lanzo Torinese, Givoletto, La Cassa, Vallo Torinese, Varisella, Comuni che -pur rientrando nella definizione “Poli urbani” - risultano eleggibili in considerazione del fatto che hanno tutti già partecipato alla precedente programmazione Leader+. In base alla classificazione ISTAT infine ben 19 Comuni dei 26 complessivamente appartenenti nell’area GAL sono ricompresi nella zona altimetrica montana, mentre i restanti 7 Comuni in quella collinare.

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→ limite di 5.000 abitanti per Comune ai fini del calcolo del contributo pubblico massimo richiedibile. Nel caso specifico la popolazione ammissibile a contributo pubblico (derivante dalla presenza del Comune di Lanzo Torinese, la cui popolazione è di poco superiore al limite fissato con 5.217 abitanti totali) è stata conteggiata solo fino a detto limite. Alla luce di queste considerazioni, come risulta evidente anche dalla tabella riepilogativa di seguito riportata, l’area GAL “Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone” rappresenta quindi nel suo complesso un’aggregazione territoriale del tutto omogenea, le cui motivazioni di unione e collaborazione devono essere ricercate in aspetti, prima di tutto, di ordine geografico, culturale, economico e storico; aspetti che hanno consentito al territorio di identificare, a seguito di una proficua fase di animazione svolta sul territorio dalle amministrazioni locali e sovralocali, un’aggregazione le cui caratteristiche rispondessero a pieno ai criteri definiti nel PSR 2007-2013 della Regione Piemonte. Allegare una tabella in excel in cui siano riportate le informazioni necessarie a definire le caratteristiche dell'area a livello comunale e riportarla qui di seguito in word. Lo schema per l'inserimento dei dati è disponibile nel file "tab bando PSL.xls" foglio "tab_comuni" allegato al modulo. Per agevolare la compilazione delle tabelle, i dati statistici richiesti sono disponibili nel file "dati statistici dei comuni" scaricabile dal sito http://www.regione.piemonte.it/montagna/index.htm

Indici da calcolare:

3. Densità demografica Serve a misurare la densità della popolazione rispetto ai limiti ottimali di densità individuati dal rapporto di valutazione Leader+.(1) Il punteggio sarà direttamente proporzionale alla densità massima valutata come ottimale. Anno di riferimento: 2006 Calcolo: popolazione al 31.12.2006/superficie (Kmq); Colonne: q/p (dati statistici dei comuni.xls)

- Indice di ruralità Serve a misurare la percentuale di popolazione residente nei comuni classificati come aree rurali con problemi complessivi di sviluppo e aree rurali intermedie. Il punteggio sarà direttamente proporzionale alla percentuale di abitanti inserita in comuni classificati come aree rurali con problemi complessivi di sviluppo rispetto al totale abitanti del GAL . Anno di riferimento: 2006 Calcolo: popolazione in area D al 31.12.2006/popolazione totale al 31.12.2006 Colonne: q ed e (dati statistici dei comuni.xls)

- Imponibile IRPEF pro-capite Serve a misurare il livello di benessere dell’area rispetto alla media piemontese. Il punteggio è inversamente proporzionale al reddito. Verrà preso in considerazione il rapporto tra il totale imponibile IRPEF dei comuni dell’area e il totale abitanti dell’area. Anno di riferimento: 2004 Calcolo: Imponibile IRPEF 2004/ popolazione totale al 31.12.2006 Colonne: s/q (dati statistici dei comuni.xls)

- Tasso di popolazione in età attiva

Serve a misurare la percentuale di popolazione in età compresa tra i 15 ed i 64 anni sul totale dei residenti. Verrà preso in considerazione il rapporto tra il totale abitanti con età compresa tra i 15 e i

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64 anni e il totale abitanti dell’area. Il punteggio è inversamente proporzionale al numero di abitanti in età attiva. Anno di riferimento: 2006 Calcolo: popolazione di età 15-64 anni al 31.12.2006/popolazione totale al 31.12.2006 Colonne: r/q (dati statistici dei comuni.xls)

- Dotazione di servizi alla persona

Serve a misurare la presenza di imprese di servizi alla persona (Infocamere 2006), esercizi di vicinato, esercizi pubblici, rivendite generi di monopolio, farmacie, presenza di distributori carburante (Osservatorio Regionale Commercio 2006). Il punteggio è inversamente proporzionale alla dotazione di servizi. Anno di riferimento: 2006 Calcolo: somma di imprese di servizi alla persona, esercizi di vicinato, esercizi pubblici, rivendite generi di monopolio, farmacie, distributori di carburante Colonne: t (dati statistici dei comuni.xls)

- Tasso di attrattività Serve a misurare la capacità attrattiva di lavoro di una determinata area. Prende in considerazione la percentuale di addetti rispetto alla popolazione residente. Il punteggio è inversamente proporzionale al tasso di attrattività. Anno di riferimento: 2001 Calcolo: totale addetti censimento 2001 industria e servizi/popolazione totale al 31.12.2006 Colonne: u/q (dati statistici dei comuni.xls)

- Presenza di attività imprenditoriali Serve a misurare l’attrattività imprenditoriale del settore primario, e delle microimprese rispetto al totale di abitanti. Il punteggio è inversamente proporzionale alla presenza di attività imprenditoriali. Anno di riferimento: 2000 e 2001. Calcolo: numero aziende agricole censimento 2000 più numero aziende 1-9 addetti censimento industria servizi 2001/popolazione totale al 31.12.2006 Colonne: v/q. (dati statistici dei comuni.xls)

La tabella con i dati riepilogativi dell’area di seguito riportata, oltre a confermare il rispetto, da parte dell’area Gal in oggetto, dei criteri definiti dalla Delibera Regionale, fornisce le informazioni necessarie a definire le caratteristiche socio-economiche a livello comunale del territorio considerato.

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Per i comuni con più di 5.000 abitanti (nel caso specifico il solo Comune di Lanzo Torinese) è stato utilizzato, ai fini del calcolo del contributo pubblico, il criterio indicato nel PSR a pag. 459 ultimo trattino.

Qualora il territorio del GAL comprenda aree inserite per la prima volta nel territorio Leader, riportare le seguenti informazioni:

Le aree inserite per la prima volta nel territorio Leader sono rappresentate dai Comuni di Caprie e di Rubiana, i cui dati demografici e territoriali sono di seguito riportati:

Aree inserite per la prima volta in territorio Leader:

Popolazione 2006

Territorio Kmq

Caprie 2.022 16,35 Rubiana 2.312 26,76 Totale 4.334 43,11

% sul totale GAL 11,2% 5,2%

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

AREA ELEGIBILE

Comunità Montana Valli di Lanzo

694,73 24.762 24.545 35,6 € 9.150 63,2% 735 31,9% 10,2%

Ala di Stura 46,09 473 473 10,3 € 7.170 64,7% 29 38,7% 16,5%Balangero 12,90 3.051 3.051 236,5 € 10.022 64,2% 71 28,9% 9,3%

Balme 61,47 94 94 1,5 € 5.856 72,3% 8 84,0% 36,2%Cafasse 9,98 3.611 3.611 361,8 € 9.288 63,4% 86 28,9% 8,0%Cantoira 23,06 555 555 24,1 € 8.074 60,9% 30 57,1% 16,4%Ceres 27,87 1.036 1.036 37,2 € 8.357 60,4% 36 25,9% 9,8%

Chialamberto 35,16 333 333 9,5 € 8.133 57,1% 17 30,9% 14,4%Coassolo T.se 28,00 1.532 1.532 54,7 € 8.933 64,2% 25 14,3% 13,4%

Corio 41,39 3.277 3.277 79,2 8.529€ 64,4% 68 30,6% 7,3%Germagnano 14,21 1.299 1.299 91,4 8.286€ 65,5% 36 36,0% 7,5%Groscavallo 93,39 208 208 2,2 7.690€ 56,7% 14 34,6% 19,7%Lanzo T.se* 10,37 5.217 5.000 503,1 10.828€ 63,3% 165 42,1% 9,8%

Lemie 45,56 203 203 4,5 7.906€ 52,7% 7 33,5% 11,8%Mezzenile 28,98 883 883 30,5 7.894€ 59,9% 15 12,2% 8,9%

Monastero di Lanzo 17,64 400 400 22,7 7.675€ 66,5% 11 15,5% 11,8%Pessinetto 5,40 621 621 115,0 8.924€ 60,7% 34 62,0% 14,5%

Traves 10,75 556 556 51,7 8.969€ 66,4% 13 15,1% 10,3%Usseglio 98,02 234 234 2,4 8.013€ 60,7% 20 37,2% 11,5%

Viù 84,49 1.179 1.179 14,0 6.888€ 60,8% 50 23,6% 15,4%Comunità Montana Val Ceronda e Casternone

90,17 9.640 9.640 106,9 € 9.496 67,3% 130 22,9% 7,3%

Givoletto 12,78 2.724 2.724 213,1 9.402€ 68,5% 28 22,4% 7,3%La Cassa 11,97 1.604 1.604 134,0 10.094€ 67,1% 26 34,6% 6,5%

Val della Torre 36,74 3.747 3.747 102,0 9.757€ 67,9% 56 21,8% 8,4%Vallo T.se 6,24 762 762 122,1 9.258€ 62,7% 9 18,5% 6,3%Varisella 22,44 803 803 35,8 7.629€ 64,4% 11 10,2% 5,1%

2 784,90 34.402 34.185 43,8 € 9.247 64,3% 865 29,4% 9,4%

Altri Comuni 43,11 4.334 4.334 100,5 € 9.754 67,4% 54 19,8% 8,1%

Caprie 16,35 2.022 2.022 123,7 € 10.450 67,0% 21 27,2% 10,0%

Rubiana 26,76 2.312 2.312 86,4 € 9.145 67,8% 33 13,3% 6,4%

2 43,11 4.334 4.334 100,5 € 9.754 67,4% 54 19,8% 8,1%

TOTALE AREA 828,01 38.736 38.519 46,8 54,1% € 9.303 64,7% 919 28,3% 9,2%

* Comuni compresi parzialmente perché superiori ai 5.000 abitanti

Imponibile IRPEF

pro-capite

Tasso di popolazione in età attiva

Dotazione di servizi alla persona

Superficie territoriale

(Kmq)

Popolazione totale

Densità demografica

Indice di ruralità

Popolazione ammissibile a

contributo pubblico*

Presenza di attività

imprenditoriali

Tasso di attrattività

Totale comunità montane o collinari

Totale Comuni elegibili esterni a comunità montane o collinari

COMUNI

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- Rappresentazione cartografica dell’area del GAL Allegare le rappresentazioni grafiche dell'area indicanti i confini delle comunità montane e/o delle comunità collinari e dei comuni compresi, possibilmente suddivisi per area di elegibilità differenziando i comuni eleggibili e le aree ex-Leader II e Leader + da quelle di nuovo inserimento. Si allegano al presente modulo di domanda la rappresentazioni cartografiche di seguito elencate che individuano da un lato la perimetrazione dell’area GAL con la specifica dei confini delle Comunità Montane e dei Comuni compresi, e dall’altro la suddivisone delle aree di elegibilità con la differenziazione fra le aree ex-Leader II e Leader + da quelle di nuovo inserimento. Indicare il titolo degli allegati cartografici: All.1 Rappresentazione cartografica Area GAL All.2 Area GAL suddivisa per area di elegibilità

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2. ANALISI DELL'AREA E STRATEGIA D’INTERVENTO

2.1 - Diagnosi del territorio (area di valutazione c) Qualità della strategia – Qualità della diagnosi) Facendo riferimento ai diversi aspetti trattati nell’analisi della situazione a livello regionale contenuta nel cap. 3 del PSR 2007-2013, l'analisi del territorio dei singoli PSL dovrà essere condotta seguendo la stessa metodologia, mettendo in evidenza gli elementi di analogia e di differenza rispetto all'analisi regionale e gli elementi di peculiarità che caratterizzano l'area stessa. Descrivere, con l’ausilio di dati quantificati riepilogati nell’ambito di apposite tabelle e schemi riepilogativi la situazione esistente nell’ambito territoriale designato del PSL, con particolare attenzione al tipo di informazioni richiamate dal set di indicatori comuni iniziali utilizzati a livello di PSR, e privilegiando comunque l’impiego, quando possibile, dei medesimi o analoghi indicatori atti a misurare gli aspetti ed i fenomeni descritti. La descrizione, che permetta di valutare l’omogeneità dell’area e l’adeguatezza in termini di “massa critica” raggiungibile, verte in particolare sugli aspetti indicati di seguito, evidenziando i punti di forza e di debolezza, le disparità, le carenze e le potenzialità di sviluppo rurale dell’area, con riferimento alle risultanze dell’analisi operata dal PSR e all’approccio integrato e multisettoriale previsto per l’Asse IV - Leader Si raccomanda l'utilizzo di fonti statistiche ufficiali, di studi e di analisi già elaborati di cui sia riportata la fonte e l'anno, e di informazioni e notizie di fonte verificabile. L’area GAL “Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone” si estende su una superficie di 828 kmq, comprendendo il territorio di 26 Comuni localizzati dall’arco alpino occidentale fino alla zona pedemontana confinante con il Parco Regionale della Mandria, sul versante orientale della Regione Piemonte. L’area è stretta fra la Valle Orco a nord, e la Val di Susa a sud. Ad ovest il territorio delle Valli di Lanzo è interrotto dalla frontiera e confina con i Distretti francesi della Haute Maurienne e dalla Savoia, ad est il territorio della Val Ceronda e Casternone ed i Comuni pedemontani delle Valli di Lanzo scendono sulla pianura prossima alla città di Torino. Dal punto di vista morfologico il territorio in oggetto si distingue per la presenza di tipici paesaggi alpini di alta e media montagna alle quote più elevate, mentre alle quote inferiori tende a prevalere la conformazione territoriale fluviale. L’area risulta essere stata solo marginalmente coinvolta nell’industrializzazione dell’ultima metà del XIX secolo e conserva caratteri di ruralità e di particolare fascino ambientale che gli hanno valso l’appellativo di “giardino di Torino” e “montagna autentica” e la fidelizzazione di flussi turistici dalla città. - Contesto socioeconomico generale

- Situazione demografica Evoluzione della struttura demografica con particolare riferimento all’evoluzione dei fenomeni di spopolamento e invecchiamento della popolazione (nel medio e breve periodo), natalità e saldi migratori (breve periodo). Confrontare le tendenze dell’area GAL rispetto a quelle complessive regionali (cfr cap. 3 - PSR 2007-2013) evidenziando le aree con problemi di sviluppo (D) dalle altre tipologie, e valutare sinteticamente le tendenze in atto mettendole in relazione agli interventi attivati nelle scorse programmazioni con Leader o altre politiche d’intervento.

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La popolazione dell’area GAL, nel complesso 38.736 abitanti, è distribuita sul territorio con una densità media di 46,80 abitanti per Kmq. Una lettura dei principali indicatori demografici di medio periodo nell’area GAL riferiti agli anni Novanta mette in luce tendenze che spiccano per la loro peculiarità rispetto ai valori che si osservano su scala regionale, come risulta dalla tabella di seguito riportata.

Principali indicatori demografici di medio periodo nell’area del GAL (1991-2001)

Tipologie territoriali Popolazione

1991 Popolazione

2001 Saldo totale Variaz. %

Problemi sviluppo (D) 19.053 20.296 1.243 6,5%

Altre tipologie 16.134 16.643 509 3,2%

Totale area GAL 35.187 36.939 1.752 5,0%

Fonte: Istat – Censimenti della popolazione In primo luogo, quando si consideri il dato complessivo, relativo all’intera area GAL, si osserva che il saldo della popolazione non solo non assume un valore negativo, ravvisabile invece su scala regionale (-2,2%; Fonte: Istat–Censimenti della popolazione), ma che tale saldo va anche al di là della sostanziale tenuta, raggiungendo un valore di incremento pari a +5%, il che sta ad indicare un comportamento in decisa controtendenza rispetto alle dinamiche regionali. Tale comportamento viene confermato quando si considerino i valori specifici relativi alle differenti tipologie di aree che compongono il territorio in oggetto, raggiungendo un valore di crescita particolarmente significativo in riferimento alle aree con problemi di sviluppo (+6,5%). In contesti nei quali per lungo tempo si è assistito a perduranti fenomeni di spopolamento, connessi ai caratteri di marginalità del territorio rispetto alle dinamiche socio-economiche in atto, si è infatti osservato, nel corso degli anni Novanta, una crescita sensibile della popolazione, anche in questo caso in opposizione al comportamento tenuto dal complesso delle aree con problemi di sviluppo nella realtà piemontese, la cui popolazione è lievemente calata nel medesimo lasso di tempo (-0,7%; Fonte: Istat, Censimenti della popolazione). Al contempo, quando si analizzi l’evoluzione demografica 1991-2001 a livello delle due Comunità Montane coinvolte nell’area GAL emergono tendenze fortemente eterogenee: a fronte di una ridotta crescita demografica della Comunità Montana Valli di Lanzo pari a +0,68% si osserva infatti una crescita notevole (+11,53%) della popolazione residente nella Comunità Montana Val Ceronda e Casternone, comprendendo anche il Comune di Fiano esterno all’area GAL (Fonte: Regione Piemonte, BDDE). La parallela intensa crescita demografica delle aree con problemi di sviluppo, predominanti sul territorio della Comunità Montana Valli di Lanzo, si spiega con il ruolo di traino svolto, nel contesto territoriale di riferimento, dall’area costituita dai Comuni di Caprie, Rubiana (esterni alle due Comunità Montane) e dal Comune di Val della Torre (appartenente alla Comunità Montana Val Ceronda e Casternone), i quali, con un incremento demografico che raggiunge quasi il 18%, hanno determinato da soli, nel corso degli anni Novanta, il 91% della crescita demografica registrata nelle aree di categoria D (aree con problemi di sviluppo).

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Concentrando invece l’attenzione su un periodo temporale più prossimo (2002-2006), dall’analisi svolta emergono chiare conferme delle dinamiche demografiche descritte nelle precedenti considerazioni, pur in presenza di alcune modulazioni degne di nota, come risulta evidente dai dati di seguito riportati.

Principali indicatori demografici di breve periodo nell’area del GAL (2002-2006)

Tipologie territoriali Popolazione

2002 Popolazione

2006 Saldo totale Variaz. %

Problemi sviluppo (D) 20.402 20.964 562 2,8%

Altre tipologie 16.850 17.772 922 5,5%

Totale area GAL 37.252 38.736 1.484 4,0%

Fonte: Istat – Movimenti anagrafici della popolazione Tali dati evidenziano infatti come la crescita demografica (nel periodo 2002-2006) abbia proseguito il suo corso, ad una velocità superiore rispetto al decennio precedente (+4,0%, anche se nella lettura critica del dato è necessario tenere in considerazione che esso fa riferimento ad un periodo tempo più limitato rispetto al decennio). In questo caso specifico, a trascinare l’incremento demografico sono state principalmente le aree non ricadenti nella tipologia D (aree con problemi di sviluppo), vale a dire le aree classificate come “poli urbani”, che hanno segnato un +5,5%. Va inoltre osservato che la traslazione del ruolo trainante dalle aree con problemi di sviluppo ai poli urbani si è realizzata non tanto per un rallentamento della crescita demografica delle prime, crescita che si è anzi mantenuta su livelli anche superiori a quelli osservati nel decennio precedente, quanto piuttosto per un’accelerazione consistente della crescita nei poli urbani che fanno parte del territorio in oggetto. Le tendenze locali si accordano quindi, sul breve periodo, agli assetti registrati su scala regionale. I dati demografici relativi al lasso temporale 2002-2004 indicano infatti per il Piemonte un’inversione di tendenza rispetto al periodo 1991-2001, che si esprime in una crescita della popolazione complessiva (+2,8%; Fonte: Istat–Censimenti della popolazione), anche in questo caso, come per l’area GAL, trainata dalla crescita relativa ai poli urbani (+3,3%; Fonte: Istat–Censimenti della popolazione). Quando si considerino poi i fenomeni che hanno principalmente determinato tali risultati di breve periodo, appare chiaro, dall’osservazione della tabella relativa all’andamento del saldo migratorio e del saldo naturale nel periodo 2002-2006 (riportata di seguito), che essi vadano ascritti principalmente alla dimensione dei fenomeni migratori, la cui intensità, in questi ultimi anni, è stata tale da compensare i saldi naturali negativi. Le ragioni delle immigrazioni, che si concentrano nei Comuni di fondovalle, sono rintracciabili principalmente nell’accessibilità dell’area GAL dall’area metropolitana cittadina, fattore che consente di scegliere un luogo di residenza tranquillo senza dover rinunciare ai servizi assicurati dalla città.

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Andamento del saldo migratorio e del saldo naturale in Piemonte nel periodo 2002-2006

Sommatoria saldi 2002-2006 Variazione % saldi

Tipologie territoriali naturale migratorio naturale migratorio

Problemi sviluppo (D) -210 480 -43,3% -20,2%

Altre tipologie -67 434 16,1% -17,6%

Totale area GAL -277 914 -32,1% -19,0%

Fonte: Istat – Movimenti anagrafici della popolazione Come sottolineato in precedenza, anche in questo caso i processi in atto si integrano nell’ambito delle macrotendenze regionali. Su scala piemontese, infatti, il saldo naturale della popolazione si è mantenuto su valori negativi (nel periodo 200-2004) sia con riferimento al dato complessivo, sia, più in dettaglio, con riferimento a ciascuna delle singole tipologie di aree nelle quali il territorio regionale viene suddiviso ai sensi della definizione contenuta nel PSN. La tendenza di crescita complessiva, determinata per la Regione Piemonte al valore di +2,8% sopra riportato, è determinata dalla capacità dei flussi migratori di controbilanciare i fenomeni demografici connessi al graduale invecchiamento della popolazione, invertendo il segno dell’effetto da questi determinato sulla popolazione complessiva. Con riferimento specifico all’area GAL i saldi migratori sono in gran parte dovuti al trasferimento di residenti provenienti dall’area torinese, attirati da una qualità di vita superiore e più gradevole, priva di molti dei problemi legati alla quotidianità cittadina. Un’osservazione in dettaglio della struttura della popolazione per fasce d’età, con riferimento all’anno 2006, permette infine di esprimere ulteriori osservazioni di interesse, per quanto attiene l’analisi della situazione demografica dell’area GAL. Prescindendo da considerazioni di genere ed osservando i dati complessivi, emerge una struttura della popolazione locale che ripercorre, in linea generale, la struttura demografica regionale (Fonte: Istat–Censimento della popolazione; 2001), differenziandosene in misura ridotta sia con riferimento ai valori relativi al territorio nel suo complesso, sia con riferimento ai valori relativi alle singole tipologie territoriali. Così, ad esempio, l’indice di vecchiaia, che a livello regionale assume un valore pari a 178 (cfr. Programma Sviluppo Rurale pag.12), nel territorio del GAL si attesta sul valore di 179, ad indicare una senilizzazione della popolazione pienamente in linea con i processi in atto su scala piemontese. Un valore di questo tipo spicca peraltro rispetto all’indice di vecchiaia medio nazionale, pari a 138, dimostrandosi pertanto decisamente superiore rispetto alla media italiana.

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Struttura della popolazione per fasce di età

Tipologie territoriali

meno di 15 anni

tra 15 e 64 anni

oltre 64 anni

% meno di 15 anni

% tra 15 e 64 anni

% oltre 64

anni

Pop. totale (2006)

Problemi sviluppo (D) 2.566 13.569 4.829 12,2% 64,7% 23,0% 20.964

Altre tipologie 2.341 11.490 3.941 13,2% 64,7% 22,2% 17.772

Totale area GAL 4.907 25.059 8.770 12,7% 64,7% 22,6% 38.736

Tipologie territoriali

% maschi meno di

15

% maschi tra 15 e

64

% maschi oltre 64

% femm.

meno di 15

% femm.

tra 15 e 64

% femm.

oltre 64

Pop. totale (2006)

Problemi sviluppo (D) 6,2% 33,9% 10,0% 6,0% 30,9% 13,1% 20.964

Altre tipologie 6,8% 33,0% 9,5% 6,4% 31,7% 12,7% 17.772

Totale area GAL 6,5% 33,4% 9,8% 6,2% 31,2% 12,9% 38.736

Fonte: Istat – Bilancio demografico 2006 Come lecito attendersi, l’invecchiamento della popolazione si fa maggiormente intenso nelle aree con problemi di sviluppo, laddove l’indice di vecchiaia assume il valore di 188, come effetto dei fenomeni di emigrazione di parti importanti della popolazione giovane avvenuti nel corso dei decenni scorsi a favore di destinazioni più idonee allo svolgimento della vita economica e sociale (nello specifico l’area metropolitana torinese). Il dato si mantiene comunque al di sotto dell’indice relativo alle aree con problemi di sviluppo su scala regionale, dove l’indice di vecchiaia assume un valore pari a 194 (Fonte: Istat–Censimento della popolazione; 2001). Nello specifico per quanto attiene il rapporto quantitativo tra i generi, si osserva, all’interno dell’area GAL, una leggera predominanza della componente femminile, come avviene su scala regionale, per quanto tale predominio sia più contenuto a livello locale, in quanto la componente femminile non raggiunge il 51% della popolazione complessiva ma si assesta sul valore di 50,3%. Il bilanciamento si intensifica ulteriormente nelle aree con problemi di sviluppo, dove si raggiunge una situazione di sostanziale parità.

Quando si consideri l’indice di dipendenza strutturale invece emerge una situazione che, rispetto alla realtà regionale, risulta contraddistinta da un valore più sfavorevole - 54,58 contro 49,91 (Fonte: ISTAT, Censimento della popolazione e delle abitazioni, 2001) - ad indicare un superiore peso della quota di popolazione in condizioni di dipendenza economica. Va sottolineato peraltro il fatto che il valore assunto dal parametro, nell’ambito dell’area GAL, non subisce praticamente variazioni quando dalle aree di tipologia D si passi a considerare i poli urbani. Alla luce delle considerazioni precedentemente riportate, si ricava un quadro nel complesso relativamente in linea con i dati riscontrati nella realtà regionale, con indicatori demografici talvolta più favorevoli, come nel caso in cui ci si riferisca alla variazione della popolazione complessiva, in altri casi denotanti una maggiore debolezza, come nel caso dell’indice di dipendenza.

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Il progressivo invecchiamento della popolazione e le conseguenti difficoltà di ricambio generazionale sono all’origine di punti di debolezza i cui effetti si riflettono in campo economico, in conformità con analoghi problemi vissuti in generale dalla montagna piemontese.

- Situazione economica, produttività e mercato del lavoro Analisi dei principali indicatori relativi alla struttura dell’occupazione e al tasso di attività della popolazione sia totale che femminile e sintesi delle peculiarità del mercato del lavoro dell'area analizzata, anche in relazione alla dinamica settoriale e agli eventi locali che hanno determinato aumenti o diminuzioni rilevanti dell'occupazione (es. comparti produttivi in espansione o in crisi, insediamento nell'area di nuove attività, chiusura o dismissioni di attività produttive locali, sviluppo o crisi di sistemi produttivi). Evidenziare eventuali interventi attivati nell’area per favorire le pari opportunità. Nell’analisi della struttura economica dell’area GAL, una prima serie di indicazioni di interesse si ricavano dall’osservazione della distribuzione degli occupati tra i principali macrosettori. Il macrosettore predominante è rappresentato dal settore terziario (52,9%), particolarmente presente nelle aree classificate come poli urbani (56,0%), laddove nelle aree con problemi di sviluppo al terziario fa riferimento poco più della metà della totalità degli occupati (50,4%). Il macrosettore industriale segue, con il 43,2% degli occupati qualora si consideri l’intero territorio dell’area GAL e con il 44,5% se si fa riferimento esclusivamente ai territori GAL classificati come aree con problemi di sviluppo. In tale ambito non si individua un comparto produttivo dominante, per quanto siano relativamente diffusi i settori delle produzioni meccaniche e metallurgiche e della lavorazione della carta. Con il 3,9% degli occupati (5,1% nelle aree con problemi di sviluppo) il settore dell’agricoltura riveste apparentemente un ruolo marginale. Nella realtà il ridotto peso occupazionale non rende ragione del ruolo che tale settore riveste nell’area, di particolare rilievo per via della qualità e dell’eccellenza delle produzioni agricole, che rappresentano uno dei principali asset territoriali sui quali si è fondata in passato e si fonda attualmente la strategia di sviluppo dell’area (come risulta evidente dal contenuto delle parti successive del presente documento). Rispetto al contesto regionale, i dati relativi all’occupazione nell’area GAL rivelano un certo sbilanciamento a favore del settore industriale (43,2 contro 39,4 in termini percentuali), a svantaggio in particolare del terziario (52,9 contro 56,1 in termini percentuali). I dati, di seguito riportati, riguardanti il territorio del GAL costituiscono il risultato (aggiornato all’anno 2001) di un processo pluridecennale che ha visto la progressiva diminuzione percentuale degli addetti in agricoltura e nel settore secondario, a favore di una continua crescita del settore terziario.

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Struttura dell’occupazione per tipologia territoriale

Tipologie territoriali Agricoltura occupati %

Industria occupati %

Terziario occupati %

Problemi sviluppo (D) 5,1% 44,5% 50,4%

Altre tipologie 2,4% 41,6% 56,0%

Totale area GAL 3,9% 43,2% 52,9%

Fonte: Istat – Censimento della popolazione (2001) Quando si considerino gli addetti e le unità locali riferiti ad alcuni specifici settori di attività, di particolare peso nel panorama rurale piemontese, emergono ulteriori specificità dell’area in oggetto. Il settore maggiormente rappresentato, in termini di unità locali, è quello commerciale (27,5% del totale), contraddistinto da una dimensione media ridotta delle imprese, come testimoniato dal fatto che gli addetti ivi occupati rappresentano solo il 16% del totale. Maggiore rappresentatività, dal punto di vista degli addetti impiegati, contraddistingue invece l’industria manifatturiera, che arriva a coinvolgere il 41,1% degli addetti (a fronte del 14,7% delle unità locali). Il peso di questi due settori riproduce quanto si osserva su scala regionale, pur con importanti specificità dell’area GAL, in particolare sotto l’aspetto dell’importanza della presenza industriale manifatturiera, soprattutto sul piano occupazionale (su scala regionale il settore coinvolge “solo” il 29,4% degli addetti). Tra gli ambiti la cui rappresentatività, in area GAL, supera di gran lunga il dato relativo alla realtà piemontese, particolare menzione merita anche il settore relativo ad alberghi e pubblici esercizi, cui appartiene il 7,2% delle unità locali in area GAL (e il 6,5% degli addetti), contro il 4,7% in area piemontese (ed il 3,5% degli addetti). Tale settore trova maggiore espressione nelle aree con problemi di sviluppo su entrambe le scale territoriali, raggiungendo l’apice di 9,6% (e l’8,4% degli addetti) in riferimento alle aree D del territorio GAL, ad indicare il peso e l’importanza del settore turistico come motore economico di tali aree, anche considerata la sua capacità di creazione di indotti locali (come più approfonditamente discusso nelle pagine successive). Al contrario, per quanto attiene il settore dei servizi alle imprese l’area GAL è contraddistinta da numeri consistentemente inferiori ai valori regionali: dal 21,2% delle unità locali a livello regionale al 9,6% nell’area GAL, dal 22,7% degli addetti a livello regionale al 5,5% nell’area GAL. Questi dati risultano in linea con il predominio territoriale, nell’area GAL, di aree con problemi di sviluppo, nelle quali la struttura economica dominante si rivela poco idonea alla formazione di reti diffuse di fornitori di servizi alle imprese.

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Unità locali e addetti per alcune branche di attività e per tipologia territoriale

Totali

(num)

Industria manifattur.

%

Industria alimentare

%

Alberghi e

pubblici esercizi

Commercio %

Servizi alle

imprese %

Classificazione ISTAT D DA H G K74

Tipologie territoriali

Unità Locali

Problemi sviluppo (D) 1.476 13,3% 1,8% 9,6% 25,7% 8,5%

Altre tipologie: (A+B) 1.316 16,3% 1,5% 4,5% 29,6% 10,9%

Totale area GAL 2.792 14,7% 1,7% 7,2% 27,5% 9,6%

Addetti

Problemi sviluppo (D) 3.711 37,3% 2,0% 8,4% 15,2% 4,2%

Altre tipologie: (A+B) 3.906 44,7% 1,6% 4,7% 16,8% 6,6%

Totale area GAL 7.617 41,1% 1,8% 6,5% 16,0% 5,5%

Fonte: Istat – Censimento delle attività produttive (2001) Da un’analisi degli indicatori relativi alle forze lavoro delle Comunità Montane Valli di Lanzo e Val Ceronda e Casternone, prese a riferimento come fortemente indicative dei caratteri del territorio GAL, con il quale sussiste una coincidenza quasi totale, si ricavano ulteriori elementi funzionali alla comprensione generale della struttura socio-economica dell’area.

Indicatori forze lavoro per Comunità Montana

Comunità Montana Valli di Lanzo

Comunità Montana Val Ceronda e Casternone

Tasso di disoccupazione 6,3 6,3

Tasso di attività 47,6 52,0

Fonte: Agenzia Regionale per gli Insediamenti Montani; “Insediarsi nelle valli di Lanzo” – Scheda informativa; “Insediarsi in Val Ceronda e Casternone” – Scheda informativa

Con riferimento ai dati 2001 relativi al censimento ISTAT, il tasso di disoccupazione si rivela pari al valore regionale (6,3% per entrambe le Comunità Montane), indicando quindi una situazione sostanzialmente in linea con lo scenario valido su scale territoriali più ampie. È interessante notare come nell’ambito delle aree GAL con problemi complessivi di sviluppo il tasso di disoccupazione risulti inferiore alla media regionale in quasi il 60% dei Comuni, come messo in luce dalla dispersione dei valori riportata nel grafico sottostante.

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Relativamente poi al tasso di attività, le due Comunità Montane considerate rivelano una situazione relativamente eterogenea, contraddistinta da dati che si situano relativamente in linea con il valore regionale solo quando se ne consideri una media. Rispetto, infatti, al dato piemontese pari a 50,50 (ISTAT, Censimento della popolazione e delle abitazioni, 2001), il tasso di attività all’interno della Comunità Montana Val Ceronda e Casternone arriva a toccare il valore di 52,0, mentre quello della Comunità Montana Valli di Lanzo non va oltre il 47,6. È altresì interessante considerare come incide la differenza di genere sui due indicatori presi in esame, rapportandoli alla situazione piemontese. Per quanto concerne il tasso di attività, di fronte ad una differenza pari a 19,65 su scala regionale, frutto di valori che per le componenti maschile e femminile della popolazione risultano pari a 60,75 e 41,10 rispettivamente (ISTAT, Censimento della popolazione e delle abitazioni, 2001), nell’area GAL si osservano differenze maggiori, talvolta in modo particolarmente sensibile, nella grande maggioranza dei Comuni coinvolti, come messo in evidenza nel grafico successivo che riporta la dispersione di tali differenze, relative ai 26 Comuni dell’area, evidenziandone la relazione con il dato registrato su scala regionale.

Tasso di disoccupazione nei Comuni dell’area GAL

bl i l i i di il ( D)

Fonte: ISTAT, Censimento della popolazione e delle abitazioni, 2001

0123456789

10

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Comuni area D

Tas

so d

i dis

occ

up

azio

ne Media regionale

123456789

10111213141516171819 Viù

RubianaTravesUsseglioVal della Torre

LemieMezzenileMonastero di LanzoPessinetto

Coassolo TorineseCorioGermagnanoGroscavallo

CantoiraCaprieCeresChialamberto

Ala di SturaBalme

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Relativamente al tasso di disoccupazione, osservando i valori relativi alle differenze tra tasso di disoccupazione maschile e femminile per ciascun dei Comuni del territorio (riportati nella successiva tabella) e confrontandoli con il valore relativo alla realtà regionale nel suo complesso, si ricavano impressioni similari a quelle esprese in merito al tasso di attività.

Tasso di disoccupazione nell’area GAL

COMUNI Sesso

Maschi Femmine Totale Differenza Ala di Stura 1,63 7,14 3,86 5,51Balangero 3,86 9,49 6,28 5,63Balme 10,53 0 7,41 -10,53Cafasse 4,63 8,72 6,3 4,09Cantoira 0,82 2,33 1,44 1,51Caprie 2,92 9,12 5,54 6,2Ceres 2,75 14,58 7,02 11,83Chialamberto 6,19 8,33 6,9 2,14

Coassolo Torinese 3,08 7,43 4,86 4,35Corio 2,97 10,6 6,13 7,63Germagnano 7,1 12,13 9,19 5,03Givoletto 3,31 10,08 5,99 6,77Groscavallo 0 3,45 1,23 3,45

0

5

10

15

20

25

30

35

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28

Comuni

Dif

fere

nza

tas

si a

ttiv

ità

M/F

Media regionale

Fonte: ISTAT, Censimento della popolazione e delle abitazioni, 2001

Differenza tra i tassi di attività maschile e femminile nei Comuni dell’area GAL

1234567891011121314151617181920212223242526

A la di SturaBalangeroBalmeCafasseCantoiraCaprieCeresChialambertoCoassolo TorineseCorioGermagnanoGivolettoGroscavalloLa CassaLanzo TorineseLemieMezzenileMonastero di LanzoPessinettoRubiana

VarisellaV iù

TravesUsseglioVal della TorreVallo Torinese

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La Cassa 3,44 10,98 6,69 7,54Lanzo Torinese 5,54 9,08 7,02 3,54Lemie 0 13,64 4,41 13,64Mezzenile 4,95 9,72 6,83 4,77Monastero di Lanzo 6,42 13,7 9,34 7,28Pessinetto 5,88 6,73 6,23 0,85Rubiana 5,61 10,66 7,59 5,05 Traves

1,97

6,98

3,78 5,01Usseglio 0 5,71 2,06 5,71Val della Torre 5,61 7,97 6,53 2,36Vallo Torinese 5 8,4 6,35 3,4Varisella 9,5 11,11 10,16 1,61Viù 4,51 7,69 5,74 3,18 Piemonte 4,69 8,49 6,3 3,8

Fonte: ISTAT – Censimento popolazione e abitazioni, 2001

Nell’ambito della precedente tabella sono stati evidenziati in rosso i valori relativi ai Comuni più “virtuosi” della media regionale, in blu i nomi dei Comuni classificati come poli urbani. Dalla lettura critica della tabella si ricava come le distribuzione delle eccedenze rispetto al dato regionale interessi sia aree con problemi di sviluppo sia poli urbani, con una certa concentrazione percentuale nelle aree con problemi di sviluppo. Allo scopo di fornire evidenza grafica alla distribuzione di valori rispetto alla media regionale, le differenze tra i tassi sono state riportate nel successivo grafico, dalla cui osservazione si ricava come la distanza tra i generi, in termini di tasso di disoccupazione, si situi nella grande maggioranza dei Comuni dell’area (circa i due terzi), su valori superiori a quelli medi piemontesi.

Differenza tra i tassi di disoccupazione maschile e femminile nei Comuni dell’area GAL

Fonte: ISTAT – Censimento popolazione e abitazioni, 2001

-15

-10

-5

0

5

10

15

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28

Comuni

Dif

fere

nza

tas

so d

iso

ccu

paz

M

/F

Media regionale

1234567891011121314151617181920212223242526

Ala di SturaBalangeroBalmeCafasseCantoiraCaprieCeresChialambertoCoassolo TorineseCorioGermagnanoGivolettoGroscavalloLa CassaLanzo TorineseLemieMezzenileMonastero di LanzoPessinettoRubiana

VarisellaViù

TravesUsseglioVal della TorreVallo Torinese

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Nonostante, in merito alla parità di opportunità tra generi, vi sia ancora un certo cammino da percorrere per arrivare al livello di standard valevoli su contesti territoriali di maggiori dimensioni, per lo meno sotto l’aspetto degli indicatori relativi al mercato del lavoro, quali quelli appena discussi, è indubbio che il tema delle pari opportunità abbia solide radici sul territorio. Conferma di quanto affermato emerge in sede di descrizione della strategia adottata nel presente PSL, illustrata nelle pagine successive. In un settore strategico per l’area qual è quello turistico, infatti, il territorio intende promuovere azioni intese a darsi una connotazione forte di territorio ideale per lo svolgimento di attività sportive da parte dell’utenza disabile. In particolare verrà attuata una strategia strutturata su più direzioni di intervento, in modo da garantire un portafoglio di offerte ampio e vario, agendo sui differenti aspetti dell’ospitalità (impianti sportivi, ricettività, etc.). Quando si consideri poi il livello di scolarità della popolazione, ancora una volta conducendo la riflessione su parametri relativi alle due Comunità Montane Valli di Lanzo e Val Ceronda e Casternone, si ricavano alcune considerazioni di notevole interesse.

Scolarità: possesso del titolo di studio per Comunità Montana (%)

Laurea Diploma di scuola

superiore

Licenza media

Licenza elementare

Alfabeti

Comunità Montana Valli di Lanzo

4,6 24,4 32,8 31,4 6,4

Comunità Montana Val Ceronda e Casternone

6,1 27,0 33,5 26,2 6,8

Fonte: Istat – Censimento della popolazione e delle abitazioni (2001)

La Comunità Montana collocata in posizioni maggiormente di fondo valle, e più vicina all’area metropolitana torinese (la Comunità Montana Val Ceronda e Casternone) risulta contraddistinta da livelli di scolarità sensibilmente superiori rispetto allo scenario che si presenta nella Comunità Montana Valli di Lanzo. Il dato non stupisce, quando si consideri che la prima (Comunità Montana Val Ceronda e Casternone) si sviluppa territorialmente su aree per lo più ricadenti sotto la tipologia di poli urbani, nei quali risulta insediato il 61% della popolazione complessiva dell’area della Comunità stessa, la seconda (la Comunità Montana Valli di Lanzo) per lo più su aree rurali con problemi complessivi di sviluppo, nelle quali risiede il 52% della sua popolazione complessiva. La relazione tra grado di scolarità e tipologia territoriale considerata emerge chiaramente quando si prendano in esame i dati relativi alla dimensione regionale (Fonte: Istat-Censimento della popolazione, 2001), dai quali si evince chiaramente una crescita del livello medio di scolarizzazione nel passaggio dalle aree rurali ai poli urbani. Si ravvisa comunque in generale, sulle due Comunità Montane, una presenza di laureati inferiore ai valori attesi in accordo con le statistiche regionali relative alle differenti tipologie territoriali, e contestualmente una presenza percentuale di istruzione superiore che spicca particolarmente nel caso della Comunità Montana Val Ceronda e Casternone, in cui il dato (27%) supera non solo la

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media regionale (25,2%), ma anche il valore relativo ai soli poli urbani distribuiti sul territorio piemontese (26,6%). Alla luce delle considerazioni fin qui riportate, si ricava una fotografia del mercato del lavoro che, pur in presenza di specificità rispetto alla situazione mediamente registrata su scala regionale, denota buone condizioni di salute. Si osserva infatti in generale un certo grado di eterogeneità tra i territori alpini e le aree di fondo valle, essendo queste ultime contraddistinte da indicatori mediamente più favorevoli, come effetto della maggiore vicinanza con l’area metropolitana ed un livello di marginalità non paragonabile con quello che contraddistingue le aree alpine.

- Economia rurale Struttura ed evoluzione del sistema produttivo locale, con maggiori approfondimenti per le componenti più rilevanti nell'ambito di:Agricoltura (struttura produttiva e articolazione delle principali filiere agroalimentari con particolare attenzione ai prodotti di qualità) e foreste, Industria manifatturiera e artigianato, Commercio, Servizi alle imprese e servizi alla persona, Turismo e in particolare sulle attività produttive organizzate o organizzabili in filiere o in sistemi produttivi integrati. L’attenzione si soffermerà sulla presenza e diffusione di microimprese, attività e servizi turistici, agricoltura multifunzionale, con indicazione sullo stato attuale delle imprese presenti sul territorio e individuazione dei relativi fabbisogni aziendali – produttivi correlati agli obiettivi di sviluppo. In particolare dovranno essere evidenziate le iniziative avviate nella precedente programmazione, sia con Leader che con altri dispositivi d’intervento, con una valutazione sui risultati ottenuti e le prospettive.

L’ambito territoriale di riferimento del GAL si caratterizza per la presenza di una struttura produttiva in linea, dal punto di vista di differenti parametri, con i caratteri predominanti delle realtà territoriali posizionate sull’arco alpino nel contesto piemontese. Così, ad esempio, le imprese presenti sul territorio sono prevalentemente microimprese contraddistinte da piccole dimensioni, caratteristica questa ravvisabile anche su scala regionale, ma che nell’area GAL assume un rilievo ancora maggiore. La tabella successiva descrive la distribuzione delle imprese in funzione della loro dimensione e dell’appartenenza alle aree D con problemi di sviluppo.

Ripartizione percentuale delle unità locali di microimprese per numerosità degli addetti

Tipologie territoriali

% UL 1 add su totale % UL 2-9 add su tot % UL 1-9 add su tot

Problemi sviluppo (D) 63,8% 33,7% 97,5%

Altre tipologie 62,0% 33,4% 95,4%

Totale area GAL 63,0% 33,5% 96,5%

Fonte: Istat – Censimento delle Attività produttive (2001)

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Tra i principali elementi che emergono, rispetto alla situazione registrata a livello piemontese, vi è l’incidenza delle imprese individuali rispetto alla totalità delle imprese. A fronte di un’incidenza regionale pari al 56,6% (Fonte: ISTAT-Censimento delle attività produttive, 2001), il 63% qui riportato indica infatti una molecolarizzazione del sistema produttivo particolarmente intensa, tanto più che della quota rimanente delle imprese la quasi totalità non supera comunque i 9 addetti. Quando si osservi la distribuzione di tali microimprese in differenti categorie, considerando da un lato l’ambito dei servizi, dall’altro il settore manifatturiero, delle utilities e delle costruzioni, si ricava un quadro riassunto nella tabella sottostante.

Ripartizione percentuale delle unità locali di microimprese per macrosettore

Classificaz. ISTAT D+E+F G+H+I+J+K

Tipologie territoriali % microimprese (1-9 add.)

settore manifatturiero, utilities, costruzioni

% microimprese (1-9 add.) servizi

Problemi sviluppo (D) 40,1% 59,9%

Altre tipologie 34,8% 65,2%

Totale area GAL 37,7% 62,3%

Fonte: ISTAT - Censimento delle attività produttive (2001) Rispetto ai valori medi osservati nel complesso della realtà piemontese (fonte: Istat-Censimento delle attività produttive; 2001) si evidenzia uno sbilanciamento sensibile nei confronti del settore manifatturiero, delle utilities e costruzioni, con riferimento sia alle aree con problemi complessivi di sviluppo (valore regionale: 30,5%), sia ai poli urbani (valore regionale: 21,4%), sia, evidentemente, al dato complessivo totale (valore regionale: 24,9%). A prescindere, quindi, dalla classe di appartenenza della tipologia territoriale presa in considerazione, si osserva, nel passaggio dall’osservazione della realtà regionale all’osservazione dell’area GAL, una riduzione delle microimprese operanti nel settore dei servizi superiore ai 10 punti percentuali. Esaminando i principali comparti produttivi dell’area GAL, un ruolo di particolare rilievo è rivestito certamente dalla filiera agroalimentare. Quando se ne osservi l’evoluzione nel tempo, con riferimento ai dati relativi ai due ultimi censimenti dell’agricoltura, si ricava una tendenza generale di riduzione del peso del comparto, alla luce di differenti indicatori. La tendenza, che ha contraddistinto nel medesimo lasso di tempo il contesto produttivo-occupazionale a livello nazionale, presenta caratteri di particolare rilievo nell’ambito delle vallate alpine, come effetto del peso che il settore agricolo ha avuto fino agli anni precedenti l’industrializzazione e della prevalenza di piccole imprese agricole di tipo famigliare, che si sono trovate in difficoltà nel reggere la concorrenza delle grandi aziende della pianura gestite in forma imprenditoriale.

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La tabella successiva riporta uno dei principali indicatori di tale tendenza, costituito dal numero di aziende agricole localizzate nell’area, con riferimento alle due Comunità Montane Valli di Lanzo e Val Ceronda e Casternone, realtà territoriali contraddistinte da un grande valore descrittivo per un’area, quella di riferimento del GAL, quasi coincidente con l’unione dei territori e delle popolazioni delle due Comunità.

Aziende agricole per classe di superficie totale

L’osservazione delle variazioni intercorse sul territorio negli anni Novanta porta alla luce un fenomeno di calo del numero di aziende agricole che si aggira, considerando i totali, attorno al 50%. Tale calo si dimostra più sostenuto nelle aree di fondovalle, come indicato dal –52% complessivo registrato nel territorio della Comunità Montana Val Ceronda e Casternone. Lievemente meno intensa la diminuzione che ha colpito le realtà aziendali nell’ambito territoriale della Comunità Montana delle Valli di Lanzo, dove però il comparto è molto più rappresentato (con un numero di imprese agricole che, nel 2000, era pari a quasi sei volte il valore riferito alla Comunità Montana di fondo valle). Tale decremento si è tradotto conseguentemente, ragionando in termini di valori assoluto, nella scomparsa di 639 imprese complessivamente. In generale il calo, sull’intera area GAL, ha interessato in modo particolare le aziende agricole di minore dimensione, tra le quali si assiste al notevole picco di –82% per le piccole imprese agricole, con estensione inferiore all’ettaro, nella Comunità Montana Val Ceronda e Casternone. Per quanto riguarda invece le aziende di medie e grandi dimensioni la diminuzione si è assestata su valori leggermente inferiori, ed in questo ambito si individua l’unica tendenza contrassegnata da segno positivo, relativa al numero di grandi imprese con un’estensione compresa tra 50 e 100 ettari, sempre nella Comunità Montana Val Ceronda e Casternone, ad indicare la realizzazione di un processo di concentrazione della proprietà. Nell’ambito della filiera agroalimentare particolare peso riveste certamente il settore lattiero–caseario, radicato sull’intero territorio in oggetto a partire dall’area di fondovalle e fino agli alpeggi di alta montagna.

CM Valli di Lanzo CM Val Ceronda e Casternone Aziende agricole

1990 2000 Variazione % 1990-2000

1990 2000 Variazione % 1990-2000

fino 1ha 164 83 -49% 22 4 -82% 1-2 ha 188 117 -38% 39 20 -49% 2-5 ha 421 180 -57% 83 35 -58% 5-10 ha 270 135 -50% 48 24 -50% 10-20 ha 127 58 -54% 25 16 -36%

20-50 ha 73 42 -42% 14 7 -50% 50-100 ha 16 14 -13% 3 5 +67% ≥ 100 ha 50 31 -23% 3 3 -

Totale 1.299 660 - 49% 237 114 -52%

Fonte: Regione Piemonte, Banca Dati di Statistica Territoriale Agridata

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Considerando alcuni dei principali indicatori del settore si osserva anche in questo caso una significativa tendenza di decrescita che ha contrassegnato il periodo degli anni Novanta, messa in luce dalla tabella successiva.

Filiera lattiero-casearia: allevamenti e capi di bestiame

Numero allevamenti di bestiame Numero capi di bestiame

1990 2000 Variaz % 1990 2000 Variaz %

Equini 67 109 +63% 119 350 +194%

Caprini 352 214 -39% 2.108 1.549 -27%

Ovini 67 48 -28% 1.012 1.510 +49%

Bovini 795 475 -40% 7.973 4.884 -39%

Fonte: CSI Piemonte – Base informativa a supporto della redazione dei Piani di Sviluppo delle Comunità Montane e A.S.L. 6, Distretto Veterinario

L’evoluzione negativa realizzatasi si è verificata come frutto in particolare dell’assenza di un adeguato ricambio generazionale, che ha portato alla forzata cessazione di molteplici attività, in particolare di imprese con un numero di capi di bestiame relativamente ridotto. Come si ricava dalla tabella, l’allevamento di cavalli si è contraddistinto per una tendenza di crescita, peraltro molto significativa in termini percentuali sia sotto l’aspetto del numero di allevamenti sia sotto quello del numero di capi. Il fenomeno si è sviluppato in funzione ed a supporto della fruizione turistica del territorio, come conseguenza della comparsa di maneggi e di aziende di accompagnamento che si sone affiancate all’offerta delle strutture ricettive locali (agriturismi), le quali offrono da qualche anno, all’utenza, la possibilità di svolgere escursioni su specifiche ippovie. Al contempo si è osservato anche un rafforzamento percentualmente molto rilevante dell’allevamento di ovini, che ha trovato riflesso nel numero di capi, non nel numero di allevamenti, di cui si è registrato un decremento molto sensibile. Le due tendenze , apparentemente opposte, segnalano invece un potenziamento degli allevamenti registrati nel corso del censimento dell’anno 2000. Nonostante la crescita osservata nell’allevamento degli ovini e la parallela decrescita registrata in quello dei bovini, questi ultimi continuano a rappresentare di gran lunga il capo di bestiame predominante Per quanto concerne la localizzazione sul territorio, l’allevamento bovino si concentra soprattutto nelle zone di media montagna. Gli allevamenti ovini e caprini si sviluppano invece in particolare ai margini dei terreni di pascolo, meno indicati al pascolo dei bovini. L’ingrasso dei vitelli viene praticato come attività esclusiva da un ridotto numero di aziende, essendo la maggior parte dei capi allevati ai fini della riproduzione e della produzione di latte.

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A fianco delle imprese zootecniche di natura tradizionale, quantitativamente di maggiore rilievo, vanno annoverati anche allevamenti di suini, conigli e pollame, ed un significativo numero di apicoltori. A fronte di una riduzione degli spazi territoriali, sociali, economici, del settore agricolo nell’area GAL, osservata nel corso degli anni Novanta all’interno di un processo generale di perdita di importanza dell’agricoltura di ben più vasta portata (sia sul piano geografico sia su quello temporale), si è osservata una parallela intensa specializzazione delle produzioni nella direzione dell’ottimizzazione della qualità, nell’ottica di guadagnare competitività e spazi di mercato facendo leva sui valori aggiunti in possesso dell’area ed in grado di contrastare le economie di scala su cui possono puntare invece le grandi aziende agricole di pianura. Tra i principali assi strategici messi in atto nell’ambito di Leader + vi è stato per l’appunto il potenziamento dell’organizzazione territoriale ai fini di rivolgere la produzione locale di prodotti tipici a mercati di nicchia redditizi e in continua crescita, puntando sull’attenzione che si è diffusa presso l’opinione pubblica nei confronti della qualità, sicurezza e genuinità alimentare. Lo stesso presente PSL intende dare seguito a tale organizzazione in modo da completare le filiere esistenti, valorizzarne i risultati e potenziarne le ricadute sul territorio. In questa prospettiva, obbiettivo prioritario del presente PSL risulta essere la diffusione delle produzioni tipiche locali (agroalimentari, artigianali e le offerte turistiche) ad un contesto territoriale più ampio, a partire dall’area metropolitana torinese, da sempre mercato di riferimento per l’area GAL. Nello specifico per quanto attiene il comparto agroalimentare, la strategia per la conquista di nuovi mercati si attuerà attraverso la realizzazione di azioni mirate a rendere forti, dal punto di vista della commercializzazione, i prodotti esistenti intervenendo sui fabbisogni di ciascuna impresa relativamente al confezionamento ed alla distribuzione delle proprie produzioni. Azioni di questo tipo verranno coordinate, oltre che dal GAL, anche dal soggetto che ad oggi rappresenta sul territorio un importante numero di imprese agroalimentari locali: il Consorzio Agrimont (n. 18 imprese consorziate) creerà un ulteriore valore aggiunto per le produzioni tipiche del territorio con la realizzazione di un marchio di qualità per la promozione e la commercializzazione delle stesse. Nell’ambito della programmazione precedente, va annoverata infatti la costituzione nel 2005, con la promozione e il finanziamento del GAL, del Consorzio per la promozione dei prodotti tipici di montagna Agrimont, a cui aderiscono imprese specializzate in svariate produzioni tipiche, che nell’area in oggetto sono:

• carni ed insaccati di alta qualità, quali salami, mocette, lardo di Pessinetto;

• prodotti da forno, tra cui in particolare i torcetti, le paste di meliga ed i grissini di Lanzo il tomino a pasta bianca dal sapore intenso, ottenuto dal latte di capra;

• le castagne, la cui fascia altimetrica di produzione è situata tra i 500 e i 1.000 metri;

• le mele, la cui produzione avviene nella fascia altimetrica fra i 400 e gli 800 metri;

• la Toma di Lanzo, che costituisce il prodotto tipico agroalimentare per eccellenza dell’area GAL;

• il miele, in particolare di castagno, cui si affianca una produzione variegata fondata sulla vasta gamma floreale presente in loco.

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Il ruolo di regina tra i prodotti tipici è sicuramente occupato dalla Toma di Lanzo, che costituisce una denominazione caratteristica del formaggio DOP Toma Piemontese. Le aziende produttrici sono relativamente piccole, disperse su una vasta area. Gli allevamenti di maggiori dimensioni si trovano principalmente nelle aree di fondovalle, nei comuni di Balangero, Corio, Cafasse, Germagnano e Lanzo. Il prodotto è oggetto di un’associazione di tutela del prodotto e di un disciplinare di produzione promosso dalla Comunità Montana Valli di Lanzo e dal GAL, e compare nel paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino. Terminata questa fase descrittiva e più generale che “fotografa” ad oggi il settore agroalimentare operante nell’area GAL, si passa ora ad esaminare per quali prodotti si può parlare di filiera già esistente (da completare e/o migliorare) e per quali prodotti invece non è sensato parlare di filiera ma è invece utile prevedere azioni che consentano ai prodotti stessi di avere la possibilità di accesso a nuovi mercati esterni all’area GAL (dal momento che questo rappresenta l’obiettivo globale che caratterizza la strategia del PSL, come evidenziato negli appositi paragrafi riportati più avanti). L’unico prodotto agroalimentare inserito in una filiera produttiva già esistente e ben consolidata è la Toma di Lanzo, che è inserita nel Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino dispone di un marchio registrato (la cui titolarità è della Comunità Montana Valli di Lanzo). Per questo prodotto, il GAL ha attivato e sostenuto – a valere sulla programmazione Leader+ - una serie di azioni molto importanti e concrete, che di seguito si riassumono: a valere sulla Misura 1 “Innovazione e qualificazione del sistema produttivo locale” e della

Azione 1 “Progetti di filiera ed integrazione intersettoriale”, ha supportato la sottoscrizione di accordi di fornitura di latte da parte delle imprese agricole dell’area GAL (con qualità adatta per la produzione specifica di Toma di Lanzo) con un caseificio dell’area GAL (Caseificio Valli di Lanzo – comune di Balangero) e contestualmente ha erogato un contributo pubblico per la creazione del caseificio stesso (macchinari e attrezzature di ultima generazione). Ad oggi il Caseificio Valli di Lanzo rappresenta una delle più importanti realtà produttive su scala provinciale ed è in grado di raccogliere importanti quantitativi di latte da tutte le imprese dell’area GAL; di fatto rappresenta l’anello fondamentale di questa filiera, come confermano i dati sotto riportati: Latte raccolto e trasformato dal Caseificio “Valli di Lanzo” nella campagna lattiero-casearia 2007/2008 (1 aprile 2007-31 marzo 2008):

Da conferenti diretti kg 718.624 Altri conferenti kg 276.942 Totale kg 995.566

Sul totale del latte raccolto, il 10% ha le caratteristiche qualitative per la produzione di Toma di Lanzo. Pertanto, poiché per produrre 1 k di Toma di Lanzo occorrono 9,09 kg di latte, con kg 100.000 di latte sono stati prodotti circa 11.000 kg di Toma di Lanzo. Nell’anno 2006, oltre il 50% della produzione è stata destinata ai siti olimpici ufficiali Torino 2006 (oltre 6.000 kg di Toma di Lanzo serviti in tutti i punti della ristorazione ufficiale).

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All’interno del Caseificio sono stati realizzati appositi locali refrigerati per la stagionatura della Toma; le forme prodotte con il latte proveniente dall’area GAL vengono marchiate sulla parte superiore della forma con apposito stampo e rispettano il disciplinare di qualità che è stato appositamente predisposto dal GAL e dalla Comunità Montana. Il caseificio dispone inoltre di un modernissimo tunnel sopraelevato ad uso turistico, percorrendo il quale è possibile osservare dalle vetrate tutte le fasi di trasformazione del latte e della produzione del formaggio (sono numerose le presenze di scolaresche di tutta la provincia e di gruppi organizzati; la visita al Caseificio è anche inserita in uno dei pacchetti turistici della linea “Naturando” organizzati dal Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo).

Alcune immagini del “Caseificio Valli di Lanzo” (comune di Balangero) sempre a valere sulla Misura 1 “Innovazione e qualificazione del sistema produttivo locale” e

della Azione 1 “Progetti di filiera ed integrazione intersettoriale”, il GAL ha erogato un contributo a fondo perduto per la realizzazione di un locale di stagionatura della Toma di Lanzo,

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al fine di completare in modo adeguato la parte finale della filiera, ovvero la stagionatura del formaggio. La stagionatura è un processo di filiera molto importante, dal momento che la sua durata (che varia normalmente da 30-90 giorni) determina una diversa qualità finale del prodotto (in termini di consistenza e di gusto del formaggio) e quindi può spaziare su diversi mercati e accontentare maggiormente le diverse tipologie di consumatori (da chi apprezza maggiormente il prodotto “più fresco” a chi ama i formaggi molto stagionati).

Il locale di stagionatura è stato realizzato a Lanzo Torinese ed è gestito dalla Società Cooperativa Agricola Produttori Toma di Lanzo. Immagine interna del locale di stagionatura Toma di Lanzo con marchio a caldo di Lanzo Torines Alla filiera della Toma di Lanzo dell’area GAL appartengono poi ben n. 18 imprese che posseggono i requisiti igienico-sanitari per la produzione di Toma di Lanzo (DPR 54/97 e Reg CEE 92/46 e 92/47); di queste ben n. 8 possono effettuare anche la vendita diretta in azienda ed infatti sono state inserite nel circuito tematico di promozione della Toma di Lanzo che è stato realizzato nell’ambito del precedente PSL. In funzione di quanto appena illustrato, dovrebbe risultare evidente come questa filiera di prodotto risulti di fatto ben strutturata. L’aspetto su cui si vuole puntare (a valere sulle azioni del presente PSL) non riguarda infatti il lato produttivo della filiera, ma bensì quello commerciale. E’ necessario infatti migliorare l’aspetto “esteriore” del prodotto, ovvero tutto quello che riguarda il confezionamento e il packaging, comprese le azioni di etichettatura e di informazione dettagliata sulla qualità del prodotto al consumatore finale. La Toma di Lanzo infatti viene venduta attraverso diversi canali commerciali: sia attraverso la GDO (Bennet e Ipercoop) che attraverso gli esercizi commerciali (negozi alimentari) presenti all’interno dell’area GAL ma anche in alcuni esercizi della città di Torino.

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In tutti i casi, il prodotto viene sovente associato alla Toma Piemontese Dop, in quanto non è in grado di distinguersi a livello di etichette e di spiegazioni che accompagnano il prodotto, così come non è distinguibile attraverso una particolare confezione o un altro elemento del packaging. Inoltre il prodotto vuole anche essere distribuito attraverso i sistemi di distribuzione automatica (è uno dei progetti-pilota contenuti nel presente PSL) e quindi anche in questo caso necessiterà di interventi dedicati al packaging e al confezionamento. Gli altri prodotti tipici agroalimentari strettamente legati all’area GAL precedentemente elencati (ad esempio i Torcetti di Lanzo, la focaccia dei Visconti di Baratonia, il salame di turgia, etc.) non richiedono la costituzione di una filiera, in quanto si tratta di produzioni tipiche e di nicchia e quindi di modesta entità. Le produzioni avvengono all’interno di una medesima azienda (per la maggior parte a conduzione famigliare) e poi vengono distribuite agli esercizi commerciali di piccola-media dimensione operanti sia nell’area GAL che al di fuori di questa. Di seguito si propone un quadro delle microimprese dell’area GAL che producono i prodotti tipici agroalimentari oggetto di sostegno da parte del presente PSL e un successivo semplice specchietto che indica quante di queste possiedono la qualifica dell’Eccellenza Artigiana.

Fonte: ISTAT (censimento 2001)

pasticceria N.Valli di Lanzo 3TOT 3

cioccolato caramelle torrone N.Valli di Lanzo 1TOT 1

panificazione N.Valli di Lanzo 20Val Ceronda e Casternone 4Com. di Caprie e Rubiana 1TOT 25

biscotti N.Valli di Lanzo 2TOT 2

paste alimentari N.Valli di Lanzo 5Com. di Caprie e Rubiana 3TOT 8

confetture piccoli frutti di bosco N.Valli di Lanzo 3Val Ceronda e Casternone 1TOT 4

Totale area GAL 43

Imprese artigiane settore agroalimentare

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Fonte: Regione Piemonte – Direzione Attività Produttive (marzo 2009) Se grazie agli interventi realizzati attraverso Leader+ si è riusciti ad agire sulla qualità intrinseca dei prodotti (attraverso l’Azione 1.1 “Qualità e certificazione” si è sostenuto l’acquisto di macchinari ed attrezzature che installate in azienda hanno consentito di ottenere risultati importanti), adesso è necessario dare continuità a questa strategia, agendo sulla qualità estrinseca (o esteriore, se si preferisce questo termine) dei diversi prodotti destinati al consumatore finale. A titolo esemplificativo, si osservi nell’immagine successiva una serie di prodotti tipici agroalimentari prodotti nell’area GAL. Si tratta di prodotti di ottima qualità, alcuni di tipo biologico, che però vengono confezionati in modo “elementare”, in vasetti standard e con una etichettatura quasi di tipo “scolastico” (questo avviene indistintamente anche per i prodotti confezionati dalle microimprese che possiedono l’Eccellenza Artigiana). L’immagine che viene data al prodotto è troppo “casalinga”, troppo spoglia e contiene solo l’essenziale. Considerando che l’obiettivo generale e la strategia globale del PSL sono incentrati sulla ricerca di nuovi mercati esterni all’area GAL, è facile dedurre come sia urgente e indispensabile lavorare sul miglioramento della tipologia di packaging e di confezionamento di questi prodotti. In funzione di ogni prodotto, dovranno essere condotti degli studi di approfondimento per capire come migliorare questi aspetti e successivamente dovranno essere attivate delle azioni a bando che consentano alle microimprese di effettuare degli investimenti per acquistare macchinari e attrezzature finalizzate al raggiungimento degli obiettivi citati.

Eccellenza artigiana

cioccolato caramelle torrone N.Valli di Lanzo 1TOT 1

panificazione N.Valli di Lanzo 3Val Ceronda e Casternone 2TOT 5

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Gli obiettivi sopra citati sono stati condivisi con le microimprese del territorio (in particolare con quelle aderenti al Consorzio Agrimont, vedi verbali di riunione allegati al PSL), così come è stata condivisa la scelta di provare ad attivare una azione-pilota che conduca alla sperimentazione della distribuzione automatica dei prodotti in apposite macchine da localizzare all’interno di importanti strutture della città di Torino (Palagiustizia, ospedale Molinette, etc.). La scelta di sperimentare la distribuzione automatica dei prodotti tipici agroalimentari comporta ancora di più la necessità di migliorare il packaging e il confezionamento dei prodotti stessi, sia perché forme e dimensioni delle confezioni dovranno adeguarsi agli standard richiesti dalla normativa e dal funzionamento delle macchine automatiche, sia perché il consumatore finale effettuerà attente valutazioni sulla qualità complessiva del prodotto che sta per acquistare (e il primo aspetto oggetto di valutazione è proprio quello esteriore). In conclusione, le azioni di miglioramento del packaging e del confezionamento dei prodotti tipici agroalimentari dell’area GAL avranno un effetto trasversale su tutto il settore produttivo, in quanto consentiranno di aumentare la visibilità e il gradimento del prodotto e di conseguenza i quantitativi di prodotto venduto, sia all’interno dell’area GAL (dove è stato previsto l’allestimento di appositi corner-shop all’interno degli esercizi commerciali) che sui mercati dell’area metropolitana torinese. Nel settore delle produzioni locali un ruolo di importanza crescente è svolto dall’artigianato tipico, in riferimento al quale una menzione particolare va riservata al settore del legno, nel quale si è osservata la nascita di alcune nuove interessanti realtà imprenditoriali promosse da giovani residenti nelle vallate alpine, che vanno ad aggiungersi a realtà più consolidate tra cui compaiono aziende premiate con il marchio di “Eccellenza Artigiana” attribuito dalla Regione Piemonte.

Fonte: ISTAT (censimento 2001)

legno N.Valli di Lanzo 18Val Ceronda e Casternone 3Com. di Caprie e Rubiana 1TOT 22

vetro N.Val Ceronda e Casternone 1TOT 1

metalli N.Valli di Lanzo 1Val Ceronda e Casternone 1TOT 2

ceramica N.Val Ceronda e Casternone 1

pietra N.Valli di Lanzo 3Val Ceronda e Casternone 2TOT 5

Imprese settore artigianato tipico

Totale area GAL 31

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Fonte: Regione Piemonte – Direzione Attività Produttive (marzo 2009)

Le imprese con il marchio dell’Eccellenza Artigiana costituiscono ben il 64% dell’intero settore. Questo significa che molte imprese hanno già saputo avviare processi di miglioramento e di innovazione delle proprie aziende, come si è potuto chiaramente verificare nell’ambito delle attività svolte con il precedente PSL (a valere su Leader+ 2000-2006): oltre a riunirsi nell’Associazione Artigiani di Montagna delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone (per brevità “Artimont”), i titolari di queste microimprese hanno cominciato ad avviare un importante progetto di micro-fileira che si intende completare con il presente PSL, attraverso la realizzazione su larga scala di una serie di prodotti completamente nuovi e innovativi da inserire anche su mercati esterni all’area GAL. Tra le principali espressioni del comparto è opportuno ricordare:

• la diffusa produzione di mobili;

• la tornitura e la scultura d’arte, che si richiamano ad una tradizione risalente a tempi antichi e radicata soprattutto nelle Valli di Lanzo, dove le sue radici affondano nella produzione di attrezzi per la lavorazione del latte e la produzione di formaggi;

• la Scuola Artigianale di Santa Cristina, ospitata dal Comune di Cantoira, nella quale vengono tramandate le tecniche tradizionali di intaglio del legno.

Prima di passare a descrivere come si intende strutturare la micro-filiera del legno finalizzata alla produzione di manufatti artistici di qualità e con particolari contenuti artistici, è necessario effettuare ancora due precisazioni: 1 – nell’ambito dell’area GAL non esiste ancora un Consorzio Forestale, come per esempio quello

presente nelle valli del Canavese; tuttavia le Comunità Montane stanno lavorando per cercare di costituire un unico grande Consorzio forestale che unisca i soggetti pubblici e privati delle due aree GAL;

2 – se è vero che non esiste un Consorzio forestale, esiste però una forma collettiva tra

microimprese del settore dell’artigianato (Artimont, per l’appunto), che riunisce ad oggi ben n. 17 soci (settore legno, pietra, ferro). Per le finalità fino ad ora perseguite, Artimont non ha associato imprese di taglio/esbosco e tanto meno soggetti proprietari di lotti forestali privati e pubblici (come invece è previsto per i Consorzi forestali).

legno N.Valli di Lanzo 17Val Ceronda e Casternone 1Comuni di Caprie e Rubiana 1TOT 19

vetro N.Val Ceronda e Casternone 1TOT 1

Eccellenza artigiana

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L’associazione Artimont è diventata quindi uno degli interlocutori privilegiati del GAL (in assenza di un Consorzio forestale) e con questa associazione si è cominciato a porre le basi per giungere alla costruzione di una micro-filiera di cui di seguito si presentano gli aspetti salienti. Nel 2007 l'Associazione Artimont dava avvio – grazie al programma Leader+ - ad un progetto pilota per esplorare le potenzialità del design nella concezione di prodotti e componenti a realizzazione artigianale, interpreti delle tecniche di lavorazione tradizionali e realizzati con i materiali lavorati dai propri associati: legno, pietra, ferro (e ceramica). Le esplorazioni davano dei risultati inimmagibili: venivano abbozzate delle linee di prodotto in legno con componenti in ferro e pietra uniche nel suo genere, mai progettate prima e con forti caratteristiche (estetiche e di materiale) legate al territorio dell’area GAL (vedi le immagini delle linee di prodotto nella descrizione della Linea di intervento 2). Ma per realizzare tali prodotti, sono necessari due tipologie di essenze legnose tipiche dell’area GAL, il castagno e il rovere. Quindi è necessario non solo proseguire nell’attività di prototipazione e ingegnerizzazione delle linee di prodotto (vedi apposita scheda descrittiva nell’ambito del PSL), ma è fondamentale creare sul territorio tutti i presupposti affinché si possano retrarre dal bosco queste due tipologie di essenze legnose. L’analisi condotta con gli uffici tecnici delle due Comunità Montane ha evidenziato le seguenti risultanze per il territorio dell’area GAL:

Fonte: fotointerpretazione GIS del PTF

comunale 9.424 32,43%altri enti 83 0,28%consortile 144 0,50%privata 19.275 66,32%Provincia di Torino 138 0,47%

TOTALE 29.064 100%

Suddivisione della superficie forestale (Ha)

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Le superfici a castagneto rappresentano circa il 12% della superficie forestale complessiva (3.500 ettari rispetto ai 29.000 complessivi) e ben il 96% appartiene a proprietari privati. Le superfici a querceto di rovere rappresentano circa il 9% della superficie forestale complessiva (2600 ettari rispetto ai 29.000 complessivi) e ben l’81% appartiene a proprietari privati. I dati sopra esposti hanno confermato che: 1 – non sussiste nessun tipo di problema per quanto riguarda l’approvvigionamento delle due essenze legnose; le vaste superfici forestali presenti potrebbero essere utilizzate per la fornitura del legname utile alla produzione dei nuovi prodotti (con azioni di taglio mirate e sempre nell’ottica di migliorare i lotti esistenti) per non più dell’1-2% del loro totale; 2 – le superfici forestali di interesse per il raggiungimento degli obiettivi preposti sono di proprietà privata per una percentuale superiore all’80%; questo implica che dovranno essere attivate delle azioni di coinvolgimento anche dei proprietari privati (vedi il secondo progetto di cooperazione interterritoriale presentato nel presente PSL) e che comunque dovranno essere sostenute le imprese di taglio attraverso bandi che contribuiscano all’acquisto di macchinari e attrezzature per il taglio selettivo in bosco, vincolando le imprese ad interventi anche sulle superfici a castagneto e a querceto di rovere. Con l’applicazione di quanto indicato nel precedente punto 2, si riuscirebbe ad implementare una micro-filiera del legno finalizzata alla produzione di manufatti ad elevato valore aggiunto: dal bosco il legname retratto (opportunamente tagliato e asciugato nelle segherie) verrebbe condotto alle imprese di lavorazione, le quali, con gli appositi macchinari e attrezzature indicati dallo studio di ingegnerizzazione, trasformerebbero la materia prima nel prodotto finale da vendere al cliente.

privata 3.381 95,97%comunale 115 3,26%altri enti 23 0,65%consortile 4 0,11%

TOTALE 3.523 100%

Assetto patrimoniale superficie a castagneto (Ha)

privata 2.082 80,76%comunale 474 18,39%altri enti 12 0,47%consortile 10 0,39%

TOTALE 2.578 100%

Assetto patrimoniale superficie a querceto di rovere (Ha)

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In conclusione, per quanto riguarda il settore dell’artigianato tipico, l’analisi condotta ha dimostrato che esistono tutti i presupposti per realizzare una micro-filiera locale del legno di castagno e di rovere che parte dal bosco e giunge fino al cliente finale che acquista i manufatti in legno. L’industria manifatturiera trova maggiori opportunità di sviluppo nell’area pedemontana, più facilmente accessibile e prossima all’area metropolitana torinese (la maggioranza delle imprese manifatturiere si concentra sul territorio della Comunità Montana Val Ceronda e Casternone e nei Comuni di fondovalle delle Valli di Lanzo). Il settore non segnala un vero e proprio comparto produttivo dominante, anche se è in prevalenza caratterizzato dalle produzioni meccaniche e metallurgiche e della lavorazione della carta. Come già anticipato, le imprese presenti sul territorio sono di piccole e medie dimensioni, in prevalenza a carattere artigiano. Nella zona alpina il numero di imprese manifatturiere presenti è ridotto. Fra le realtà principali va segnalato lo stabilimento per l’imbottigliamento delle acque minerali di Pian della Mussa (Valli di Lanzo). Non sono previste per questo settore interventi e azioni da parte del presente PSL. La realtà commerciale distributiva locale si esprime attraverso esercizi di piccole dimensioni e si presenta piuttosto attiva, in particolare nell’area di fondovalle. Allo stesso modo, la grande distribuzione si rende disponibile attraverso alcuni punti localizzati per lo più nei Comuni di fondo valle. L’offerta turistica dell’area GAL è principalmente fondata sulla presenza di importanti patrimoni ambientali e paesaggistici del territorio integrati da opportunità di fruizione del patrimonio culturale e storico. La tipologia di turismo alla quale l’area principalmente si rivolge è costituita dalle famiglie, provenienti per lo più da un bacino di prossimità costituito soprattutto dall’area metropolitana torinese, che fruiscono del territorio con soggiorni di breve periodo limitati ai fine settimana, oppure in occasione delle vacanze estive. Nell’ambito delle Valli di Lanzo la maggiore consistenza dei flussi si osserva infatti nel periodo estivo, grazie alle opportunità offerte di turismo escursionistico ed all’esistenza di una rete di sentieri e percorsi integrata da una diffusa presenza di rifugi. Spostandosi in direzione dell’area di fondovalle si trovano molteplici percorsi attrezzati per il trekking a cavallo e con la mountain bike, in grado di attirare e soddisfare flussi turistici orientati allo sport ed all’attività all’aria aperta. Il periodo invernale è anch’esso contrassegnato dalla presenza di importanti flussi turistici, formati dagli appassionati alla pratica dello sci che trovano nel contesto delle Valli di Lanzo una significativa offerta di stazioni per la pratica dello sci alpino, e località adatte alla pratica di sci nordico. Tra le località che ospitano stazioni della prima tipologia compaiono Ala di Stura, Balme, Col del Lys (Comune di Viù), Località Pian Benot (Comune di Usseglio).

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Lo sci alpino trova invece la possibilità di essere praticato in Val Grande e nell’ambito del Comune di Usseglio, oltre che lungo itinerari che si sviluppano diffusamente sul territorio di molteplici Comuni delle Valli. Allo scopo di valorizzare al meglio tutte le risorse a disposizione del territorio in ambito turistico, + è stato costituito in passato il Consorzio degli operatori Turistici delle Valli di Lanzo, che si propone come organismo di supporto, coordinamento e promozione congiunta e sinergica delle imprese turistiche presenti sul territorio. Va da sé che l’attivazione e attrazione di flussi turistici è in grado, se debitamente sostenuta, di garantire la sopravvivenza e lo sviluppo di numerose attività che ne formano l’indotto, tra cui esercizi commerciali situati in località isolate, che non potrebbero trovare margini di sussistenza nei soli redditi generati dai residenti di prossimità. Tale fattore agisce a favore dei residenti, ai quali è così possibile accedere tutto l’anno ad una serie di servizi che non potrebbero altrimenti essere forniti. La fruizione delle attrattive a disposizione del territorio è sostenuta da un’offerta di posti letto appartenenti sia alla tipologia alberghiera sia a quella extra-alberghiera, contraddistinte da dimensioni che sono variate, in una prospettiva di breve periodo 2002-2006, secondo le tendenze messe in luce nella tabella di seguito riportata. Va sottolineata, inoltre, la presenza diffusa di molteplici seconde case, collegate alla propensione storica del territorio, sopra ricordata, a rivolgersi ad un bacino di utenza di prossimità incentrato sull’area torinese.

Letti e presenze alberghiere e extralberghiere

Tipologie territoriali

N° letti alberghieri ed extra 2002-2006

Presenze alberghiere ed extra 2002 – 2006

2002 2006 Var

assolutaVar. % 2002 2006

Var. assoluta

Var. %

Problemi sviluppo (D) 2.232 2.399 167 + 7,5% 27.881 50.263 22.382 + 80,3%

Altre tipologie 738 640 -98 -13,3% 9.471 7.584 -1.887 -19,9%

Totale area GAL 2.970 3.039 69 2,3% 37.352 57.847 20.495 54,9%

Fonte: Osservatorio Turistico Regionale Piemonte (2002 e 2006) Dai dati riportati in precedenza, emerge con evidenza l’eterogeneità delle tendenze che hanno interessato il territorio, in funzione del fatto che si prendano in considerazione aree con problemi di sviluppo oppure poli urbani. Dall’osservazione della tabella, si rileva infatti una crescita con riferimento alle prime, cui fa da contrasto un decremento deciso per le aree che ricadono all’interno della tipologia “polo urbano”. A tali variazioni si sono accompagnate tendenze contraddistinte dal medesimo segno sul versante delle presenze turistiche, che nelle aree alpine hanno segnato quasi un raddoppio del valore (+80,3%), a fronte di una flessione del 19,9% nelle aree più prossime alla pianura. Certo il dato non può non risentire della congiuntura costituita dall’evento dei giochi olimpici, che ha contribuito a portare l’incremento fino a giungere al valore appena descritto.

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È altresì interessante considerare l’evoluzione che il numero di strutture agrituristiche ha avuto in anni recenti nell’ambito territoriale del GAL, considerata l’affinità e la buona integrazione di questo tipo di offerta ricettiva con i principali caratteri ed elementi di attrattiva espressi dal contesto locale. Un contesto le cui qualità, sotto differenti aspetti, possono venire appieno godute ed apprezzate attraverso un approccio di immersione nelle specificità ambientali, paesaggistiche, enogastronomiche, storico-culturali, che proprio la ricettività agrituristica è in grado di offrire al meglio. Ciò premesso, i dati sulle dimensioni del settore dell’ospitalità agrituristica nel territorio GAL parlano di un’offerta ancora limitata, che però, da condizioni di quasi assenza nel 2002, anno in cui operava nell’area una sola struttura agrituristica, ha quadruplicato la sua presenza nel giro di pochi anni, concentrando la propria espansione in particolare in area alpina, ed interessando quindi esclusivamente le aree on problemi di sviluppo appartenenti alla tipologia territoriale D.

Strutture agrituristiche piemontesi nel 2002 e nel 2006, variazione assoluta e percentuale

Tipologie territoriali

2002 2006 Var assoluta

2002-06 Var % 2002-

06

Problemi sviluppo (D) 1 4 +3 +300%

Altre tipologie 0 0 0 0%

Totale area GAL 1 4 +3 +300%

Fonte: Osservatorio Turistico Regionale del Piemonte (2002 e 2006) L’attività intrapresa dal territorio ai fini di strutturare, rafforzare e promuovere le proprie potenzialità in ambito turistico è sintetizzata nell’istogramma nel seguito riportato, che descrive le differenti tipologie di progetti finanziati nell’ambito della programmazione 2000-2006, suddividendoli, per fornire un’informazione di maggiore interesse, in sezioni tematiche.

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Numero complessivo dei progetti finanziati dal 2000 al 2006 suddivisi per sezione tematica

Fonte: GAL Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone; “Presentazione analisi dei finanziamenti regionali in ambito turistico”

La suddivisione dei progetti utilizzata nel grafico si richiama ai criteri seguenti: Promozione turistica:

• L.R.75/96 art.16 - “Contributi per attività di pubblicità e propaganda turistica”

• LEADER+, nell’ambito del quale sono stati sviluppati una serie di progetti, ovvero:

- azione 3.4: Interventi volti alla fruizione turistica integrata e sostenibile delle risorse locali

- azione 4.1: Comunicazione Offerta turistica:

• L.R. 18/99 - “Interventi regionali a sostegno dell’offerta turistica” Riqualificazione territoriale:

• L.R.4/00 - “Interventi regionali per lo sviluppo, la rivitalizzazione e il miglioramento qualitativo di territori turistici”

• L. 166/02 art.21 - “Opere di accompagnamento”:

• DOCUP:

misura 3.1.a “Progetti integrati di sviluppo socio-economico di area”;

misura 2.5.b “Sviluppo del sistema dei prodotti turistici territoriali e termali”; Dall’analisi dei dati quali-quantitativi riportati in precedenza, che consentono di disporre di una visione dello stato attuale del settore turistico, risulta evidente come sia stato effettuato un intenso sforzo per il sostegno del comparto turistico, all’interno del quale l’esistenza di un Consorzio degli operatori turistici delle Valli di Lanzo, già ricordata, ha costituito e costituisce un valido e potente

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strumento la cui operatività avrà modo di esprimersi pienamente nell’ambito della strategia descritta all’interno del presente PSL, come ampiamente dettagliato nelle pagine successive. Come primo esempio di risultato ottenuto attraverso la collaborazione con il Consorzio va menzionato il fatto che il GAL Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, unico soggetto nel panorama piemontese dei territori eleggibili su Leader+, ha messo in atto – grazie a specifiche azioni realizzate con Leader+ - un processo inteso a sostenere una fruizione turistica integrata del territorio attraverso la promozione di pacchetti turistici (contenuti all’interno del catalogo “Naturando”, accompagnato da apposito marchio commerciale registrato, giunto già alla sua seconda edizione e del quale si riporta l’immagine della copertina), pacchetti progettati e costruiti con tutte le componenti e gli attori del settore turistico presenti sul territorio. I pacchetti turistici progettati e promozionati attraverso i cataloghi e il sito internet sono stati complessivamente n. 14, di cui : - n. 11 contenenti programmi sulla fruizione ambientale e turistico-sportiva del territorio; - n. 3 contenenti programmi legati alla fruizione turistico-culturale e alla degustazione dei

migliori prodotti tipici dell’area GAL (questi programmi hanno sempre previsto visite ai migliori patrimoni storico-architettonici e culturali dell’area metropolitana torinese, come la Reggia di Venaria Reale, il Museo Egizio, i Musei di Torino, etc.).

I risultati ottenuti dalla vendita dei pacchetti turistici sono stati i seguenti:

Tipologia di pacchetto turistico

Numero di pacchetti venduti

Introiti complessivi (euro)*

Sport&Natura 42 120.000

Cultura&Enogastronomia 5 15.000

Fonte: Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo – dati aggiornati a febbraio 2009 * Si intende la somma dei prezzi ottenuti dai clienti finali, che viene poi suddivisa tra tutti i soggetti che hanno prestato i servizi turistici (albergatori, accompagnatori, aziende di trasporto, fee per il Consorzio, fee per il Tour Operator, etc.) In questi importi non sono conteggiati tutti gli introiti che sono stati ottenuti dalle imprese del territorio grazie alle spese extra effettuate dai turisti (shopping, acquisto di prodotti tipici locali agroalimentari e dell’artigianato tipico locale, etc.) Sulla scorta dei risultati ottenuti, che sono incoraggianti ma indubbiamente ancora non soddisfacenti per le potenzialità turistiche che esprime il territorio montano dell’area GAL, si è ritenuto di dover proseguire in questa direzione attraverso una ulteriore promozione dei pacchetti

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turistici e l’inserimento di nuove proposte, al fine di diversificare maggiormente l’offerta turistica nei confronti del cliente finale (il turista). Ovviamente dovranno essere condotte delle verifiche sui contenuti dei programmi dei pacchetti turistici “Naturando”, al fine di eliminare i punti di debolezza contenuti nelle proposte e di rafforzare maggiormente i programmi che sono stati maggiormente richiesti (e graditi) dai turisti che per la prima volta si sono affacciati su questo territorio. A queste proposte si aggiungeranno dei programmi di soggiorno per i disabili, grazie al lavoro di concertazione e preparazione che il GAL e il Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo hanno svolto con la Consulta per le Persone in Difficoltà di Torino (CPD), come riportato nel verbale della riunione di animazione n. 7. Si è deciso di affrontare questa scelta, che risulta innovativa e comunque comporta delle assunzioni di responsabilità non indifferenti, anche sulla base dei seguenti numeri (si considerano i “disabili” come se fossero persone normodotate e quindi anche loro contano come “numero potenziale di turisti”). Tipologia di attività Numero di persone

Disabili che possono svolgere solo attività ludiche 91.107 *

Disabili che possono praticare attività sportive circa 500 *

Associazioni che aderiscono a CPD di Torino 51

Numero di soci che aderiscono alle 51 associazioni 12.500

Fonte: Ufficio Comunicazione - Consulta perle Persone in Difficoltà ONLUS – Via San Marino 10 - Torino * nella Provincia di Torino L’analisi svolta conferma che esiste una domanda potenziale molto alta e non soddisfatta dal mercato turistico e quindi che sarà possibile ottenere dei ritorni economici adeguati anche solo assorbendo una quota parte di questa domanda. Inoltre i pacchetti turistici potranno anche essere costruiti intorno ad eventi di rilievo regionale che il GAL, in collaborazione con CPD e Comunità Montana (e si auspica Regione e Provincia) organizzerà sul proprio territorio, sulla scorta dell’esperienza già maturata da CPD; l’elenco di seguito proposto illustra solo alcune delle importanti manifestazioni che hanno già avuto luogo con successo sul territorio regionale: - Paravolando 2007 (Chialamberto – Valli di Lanzo) - Soggiorno estivo a Martassina (Ala di Stura – Valli di Lanzo); - Freewhite - corsi di sci per persone disabili (Sestriere) - Campionati Mondiali e Italiani di Sci Disabili (Sestriere Borgata) - Campionati Mondiali Sci per disabili intellettivi (Sestriere Borgata) - Workshop accessibilità sulle Montagne Olimpiche (Bardonecchia e Sestriere) - Attività di Sci Nordico per disabili con HBSempione92 e Uildm (Val Formazza) Sulla scorta delle analisi condotte e sopra esplicitate, il GAL intende attivare una specifica Linea di intervento (definita nel presente PSL come “Linea di intervento 1: diversificazione del sistema di offerta turistica locale”) che punti a:

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1) sostenere la commercializzazione dei pacchetti turistici che hanno avuto successo sul

mercato del turismo; 2) diversificare l’offerta dei programmi contenuti nei pacchetti turistici, integrando le proposte

che hanno avuto successo con nuove proposte, incluse quelle dedicate alla fruizione ludico-sportiva della montagna da parte dei disabili.

La rivisitazione dei pacchetti turistici e l’integrazione del set complessivo di proposte con quelle dedicate ai disabili verrà attuata attraverso la Misura 313 – Azione 2 – Operazioni 2.a e 2.c (vedi la descrizione dettagliata delle Operazioni nelle apposite schede descrittive). La vendita dei pacchetti continuerà ad essere effettuata dal Tour Operator “Zenzele Viaggi” di Torino, con il quale il Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo ha siglato, tre anni fa, un accordo commerciale di vendita per i pacchetti turistici “Naturando”. Le attività di promozione dell’offerta turistica organizzata verranno invece realizzate a valere sulla Misura 313 – Azione 2 – Operazione 2.d (vedi la descrizione dettagliata della Operazione 2.d nella apposita scheda descrittiva). Per quanto concerne la capacità di accoglienza dei disabili sul territorio, la Linea di intervento 1 prevede che il territorio si “attrezzi” in modo adeguato; per questo motivo, attraverso apposite azioni a bando, si andrà ad intervenire: sulle strutture ricettive (Misura 313 – Azione 2 – Operazione 2.b), prevedendo interventi

ad hoc per rendere accessibili tutti i servizi da queste offerte (in particolar modo si punterà sull’allestimento di un adeguato numero di camere e al raggiungimento di almeno n. 30 nuovi posti letto fruibili anche dai disabili); gli interventi saranno concordati e concertati – sotto il profilo tecnico e funzionale – con la Consulta per le Persone in Difficoltà di Torino;

sulla dotazione di specifica attrezzatura per la pratica degli sport di montagna da parte

dei disabili (Misura 312 – Azione 1), prevedendo un sostegno (contributo pubblico) alle imprese specializzate nell’accompagnamento dei disabili (acquisto di attrezzature specifiche per il parapendio, per l’arrampicata orizzontale su roccia, per lo sci di fondo, etc.);

sull’allestimento di percorsi ed aree all’interno di boschi di proprietà pubblica, fruibili

anche dai disabili (Misura 227).

Si evidenzia infine che tutte le attività in programma destinate ai disabili saranno coordinate, concertate e condivise con la Consulta per le Persone in Difficoltà di Torino (www.cpdconsulta.it); la CPD è anche il soggetto attuatore del più importante progetto della Regione Piemonte destinato al turismo dei disabili, ovvero il progetto Turismabile (www.turismabile.it). Il progetto che il GAL intende realizzare (attraverso il presente PSL) nei confronti dei disabili rispecchia pienamente gli obiettivi e la filosofia del progetto Turismabile e potrebbe diventarne, tra pochi anni, una parte integrante (si consentirebbe infatti ai disabili non solo di poter accedere liberamente ai principali patrimoni della Regione Piemonte, ma anche di poter diventare “turisti attivi” su un territorio montano della nostra Regione).

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+Inoltre la linea di intervento 1 è complementare al progetto “Piemonte…sei a casa”, Piano di intervento per lo sviluppo e la riqualificazione dell’offerta turistica del Piemonte per l’anno 2008, sostenuto dalla Regione Piemonte e coordinato dalla Provincia di Torino e dal GAL per quanto riguarda l’area delle Valli di Lanzo. Infatti questo progetto prevede, tra le sue attività, una attività di animazione svolta nei confronti della popolazione residente in montagna atta a sensibilizzarla sulle necessità specifiche dei disabili quando si muovono su territorio montano. Poiché l’attuazione della Misura 313 - azione 2 porterà flussi turistici composti da persone disabili, si potrà ottenere più attenzione da parte di tutti nei confronti delle loro esigenze (spostamenti, accesso ai servizi pubblici, agli esercizi commerciali, etc.) e cominciare a creare una coscienza turistica più consapevole. Infine è opportuno ricordare che il GAL, attraverso l’attuazione di Leader +, ha istituito sul territorio la Rete dei Musei e degli Ecomusei delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, creando un circuito turistico di visita composto da ben n. 17 realtà museali e realizzando appositi strumenti promozionali e di accompagnamento (guida turistica e Museum Card, che consente l’accesso a tutti i musei che aderiscono alla rete ad un prezzo convenzionato). Il progetto ha riscosso successo, in quanto sono state vendute (e in gran parte omaggiate ad Associazioni ed Enti con finalità pubbliche) alcune centinaia di card e comunque è aumentato il numero di visite all’interno di ogni singola realtà museale. Allo stato attuale, tuttavia, non è emersa da parte dei gestori richiesta di effettuare ulteriore attività di promozione, così come è stato dichiarato soddisfacente il livello di sistemazione interna che si è riusciti ad ottenere all’interno di ogni unità museale (che si ricorda essere di piccole dimensioni, una o due stanze al massimo). Pertanto non si intravede una ulteriore prospettiva di sviluppo, in quanto si è giunti ad una sistemazione adeguata delle strutture e a un dimensionamento consono alla capacità attrattiva che queste realtà hanno nei confronti dei turisti. Il GAL non ha quindi ritenuto di dover attivare ulteriori azioni nei confronti della rete museale, tuttavia mantiene sempre una costante attenzione sulla rete museale, che ritiene essere uno degli obiettivi principali che si è riusciti a conseguire con la passata programmazione. Interventi esterni di rifacimento e/o sistemazione delle strutture museali potranno essere eventualmente realizzati attraverso la Misura 322 – Azione B del PSR 2007-2013, la cui azione di regia e di coordinamento degli interventi sarà demandata alle Comunità Montane. In sintesi, le caratteristiche messe in luce fino a questo punto descrivono un territorio che possiede molteplici risorse derivanti direttamente dal suo carattere rurale e montano che, attraverso una loro opportuna valorizzazione, possono convertire gli elementi di marginalità, presenti in parti consistenti del proprio territorio, in punti di forza. Assecondando le tendenze che da anni ormai portano ad una riscoperta delle tradizioni locali, e incentrando su tale ricchezza opportune strategie di sviluppo, l’area GAL possiede quindi i numeri per accrescere i propri elementi di attrattiva. Le misure adottate nell’ambito della precedente programmazione, ed in particolare del Programma Leader +, operano proprio in questa direzione: nel contesto del presente PSL le potenzialità in possesso di alcuni importanti strumenti, di cui il territorio si è dotato, troveranno piena espressione, dalla quale ci si attende una significativa amplificazione dei risultati e delle ricadute a beneficio della cittadinanza locale e delle realtà operanti in differenti importanti settori socio-economici.

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Tra tali strumenti, menzione particolare va riservata alle forme associative ricordate nelle precedenti pagine che, essendo state costituite nel corso della precedente programmazione, hanno permesso di aggregare le imprese artigiane del legno (Artimont), le imprese incentrate sui prodotti tipici locali (Agrimont) e le realtà operanti nel settore turistico (Consorzio degli operatori Turistici delle Valli di Lanzo). Nell’ambito della presente programmazione tali forme associative, ormai consolidate, saranno i principali protagonisti nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo di cui il territorio si è dotato, divenendo soggetti attuatori della strategia in programma. Nello specifico, i percorsi di sviluppo che verranno perseguiti si baseranno sui seguenti criteri, espressi in modo molto sintetico:

• continuità con le attività realizzate attraverso la programmazione Leader + (Linea di intervento 1);

• adozione di una linea di intervento (Linea di intervento 2) finalizzata a sviluppare la parte terminale di una filiera, ovvero la commercializzazione dei prodotti verso il cliente finale (nello specifico, si tratta dei prodotti tipici agroalimentari e dell’artigianato artistico)

• integrazione tra le attività delle tre forme collettive tra imprese e sostegno alla creazione di nuove microimprese (Linea di intervento 3).

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- Qualità della vita descrizione e analisi delle lacune della prestazione di servizi in ambito rurale, compreso l’accesso ai servizi on line e all’infrastruttura a banda larga (http://www.wi-pie.org/index.htm); Potenzialità di recupero e valorizzazione dei beni culturali e architettonici e diffusione di buone prassi relative alle modalità di recupero. In particolare dovranno essere evidenziate le iniziative avviate nella precedente programmazione, sia con Leader che con altri dispositivi d’intervento, con una valutazione sui risultati ottenuti e le prospettive. Sul piano della qualità della vita e dei servizi alla persona l’area GAL è contraddistinta da un’offerta vasta in grado di apportare un contributo tutt’altro che trascurabile all’attrattività del territorio, fondata su una buona diffusione di:

• servizi postali, presenti in tutti i Comuni dell’area GAL;

• medici di base;

• istituti di istruzione infantile e primaria, presenti in tutti i Comuni della Val Ceronda e Casternone ed in 7 Comuni delle Valli di Lanzo, istituti di scuola secondaria in 7 Comuni delle Valli di Lanzo e tre scuole superiori concentrate nel Comune di Lanzo Torinese;

• sportelli bancari;

• case di riposo per anziani e case di cura qualificate, diffuse capillarmente sul territorio. A completamento del quadro appena tracciato, va aggiunta la massiccia erogazione di servizi socio assistenziali alla popolazione da parte delle due Comunità Montane con competenza sulla quasi totalità del territorio del GAL. Con riferimento alla diffusione della connessione web a banda larga, elemento di primaria importanza nel garantire un adeguato livello di qualità di vita alla cittadinanza e condizioni adatte all’insediamento di imprese, in specie nel settore dei servizi, la situazione prevista per la fine dell’anno in corso (2008) è descritta nelle due tabelle successive, che si riferiscono alle due Comunità Montane il cui territorio, nel complesso, arriva quasi a identificarsi con l’area GAL.

Copertura a Banda Larga della Comunità Montana Valli di Lanzo

Comunità Montana Val Ceronda e Casternone

Comune

Perc di territorio coperto da BL entro il 2008 (Perc)

FIANO 100 GIVOLETTO 100

LA CASSA 100 VAL DELLA TORRE 100 VALLO TORINESE 100

VARISELLA 100

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

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Copertura a Banda Larga della Comunità Montana Valli di Lanzo

Il quadro d’insieme risultante descrive una situazione confortante, contraddistinta da una complessiva buona copertura territoriale. A fronte, infatti, di una copertura totale del territorio della Comunità Montana di fondo valle, anche nell’ambito della Comunità Montana Valli di Lanzo si osserva una copertura che lascia fuori, secondo le previsioni al 31 dicembre 2008, solo cinque comuni su un totale di 19. Dalla descrizione sintetica che precede si ricava, con riferimento all’area GAL, una dotazione di servizi a supporto della qualità della vita soddisfacente e di buon livello, al punto che, conseguentemente, il presente PSL non intende operare in tale settore, ritenendo che le azioni attualmente in atto, unitamente all’impegno di altri attori territoriali (in primis le due Comunità Montane) sia sufficiente a garantire la continuità degli standard qualitativi e l’arricchimento del portafoglio di offerta nel tempo. Unico ambito di intervento in cui il GAL intende operare a beneficio diretto della qualità di vita e dei servizi alla persona consiste nella realizzazione di “agrinidi” in montagna, vale a dire di asili nido privati ospitati in aziende agricole che propongano programmi educativi a stretto contatto con la natura, realizzati da educatori professionali. Il progetto, di carattere innovativo e sperimentale, intende sperimentare un modello originale di erogazione del servizio, e si sviluppa nell’ambito di una cooperazione che vede il coinvolgimento di un GAL sardo.

Comunità Montana Valli di Lanzo

Comune

Perc di territorio coperto da BL entro il 2008 (Perc)

ALA DI STURA 0 BALANGERO 100

BALME 0 CAFASSE 100

CANTOIRA 100 CERES 100

CHIALAMBERTO 100 COASSOLO TORINESE 100

CORIO 100 GERMAGNANO 100 GROSCAVALLO 0

LANZO TORINESE 100 LEMIE 0

MEZZENILE 100 MONASTERO DI

LANZO 100 PESSINETTO 100

TRAVES 100 USSEGLIO 0

VIU' 100

Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte

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L’obiettivo consiste nel supportare la nascita di un’offerta privata che sia in grado di sopperire in modo puntuale, laddove se ne ravvisi la richiesta, ad eventuali lacune si dovessero presentare nell’ambito del servizio di natura pubblica. In conclusione, considerato il livello soddisfacente dei servizi a beneficio della qualità della vita erogati in area GAL e l’impegno in tale ambito profuso dalle due Comunità Montane con competenza sul territorio in oggetto, si è stabilito, nella fase di animazione territoriale alla presenza dei soci pubblici del GAL, che il presente PSL non operi in tale ambito tematico, che è stato conseguentemente tratteggiato in modo sintetico all’interno della presente sezione dedicata all’analisi territoriale dell’area GAL.

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- Relazione sintetica di compatibilità ambientale Il PSR 2007-2013 della Regione Piemonte prevede che i Piani di Sviluppo Locale (PSL) presentati dai GAL siano corredati da una relazione sintetica di compatibilità ambientale, ai sensi dell’art. 20 della LR 40/98. Tale relazione ha valore di rapporto preliminare (o documento di screening) ai sensi della normativa nazionale (DPR 4/2008) e comunitaria (Dir 2001/42/CE Direttiva VAS ). Nell’ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), la fase di screening (dall’inglese to screen, vagliare, effettuare una cernita), in italiano detta “verifica di assoggettabilità”, ha lo scopo di verificare e decidere se l’attuazione del piano o programma possa dare luogo a quegli “effetti significativi sull’ambiente” che la Direttiva 2001/42/CE (Direttiva VAS) considera determinanti ai fini dello svolgimento della procedura di valutazione. Ove la fase di screening porti, con assoluta certezza, a concludere che l’attuazione del Piano o Programma non potrà esercitare tali effetti significativi, non risulta necessario passare alla fase successiva della procedura di valutazione (la fase di “valutazione appropriata”) e il Programma può essere approvato ed attuato. Ove invece, sempre operando in base al principio di precauzione, non si raggiunga tale conclusione, si rende necessario passare alla Valutazione vera e propria. Pietra angolare della fase di screening è il Rapporto Preliminare da redigere secondo lo schema riportato in allegato 5. Tale Rapporto deve contenere una descrizione del Piano o Programma, nonché le informazioni e i dati necessari alla verifica degli impatti significativi sull'ambiente, definiti sulla base dei criteri dell'allegato I al D. Lgs. 16.01.08, n. 4, che qui di seguito si riporta. Riportare qui di seguito la sintesi della relazione sintetica di compatibilità ambientale.

La Relazione Sintetica di Compatibilità Ambientale è stata elaborata per verificare l’assoggettabilità del Piano di Sviluppo Locale (PSL) alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

Secondo le indicazioni normative in vigore per quanto attiene gli Studi di Compatibilità Ambientale il riferimento normativo è dato dalla Legge Regionale n. 40 del 14 Dicembre 1998 e successive modifiche ed integrazioni che sottopone a verifica di compatibilità i piani e i programmi, ponendo come ambiti di verifica (si veda l’allegato F della legge medesima) i seguenti contenuti:

- le gli effetti di carattere ambientale previste dal piano;

- la coerenza del piano con altri programmi che insistono sul territorio relativamente ai temi ambientali e dello sviluppo al fine di verificare l’esistenza o meno di rapporti (sinergie, complementarietà, convergenza, etc.);

- le caratteristiche e la natura degli effetti derivanti dall’attuazione del piano e la loro influenza sul piano spaziale e temporale.

La relazione, si suddivide in due fasi di cui nella prima si verificano i rapporti tra le modalità attuazione degli interventi ed il quadro programmatico(1) e nella seconda si verificano i rapporti tra gli interventi e l’area di insistenza (2).

(1) In considerazione ed in collegamento con il Programma Leader Regionale, l’obiettivo strategico del PSL è quello di far accedere i prodotti di eccellenza dell’area GAL verso muovi mercati.

L’idea guida del Programma è di utilizzare le risorse locali presenti per proporle verso l’esterno e creare valore aggiunto sul territorio, senza tuttavia compromettere la conservazione per le

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generazioni future, al fine di sostenere processi di sviluppo sostenibile che siano duraturi e radicati sul territorio.

Il presente PSL è coerente con i principali documenti di carattere comunitario e gli impegni presi dall’Italia con i protocolli internazionali in cui il concetto di sviluppo sostenibile è già da tempo divenuto uno dei valori cardine, rappresentando un elemento di confronto per tutte le politiche dell’Unione Europea. È stata inoltre verificata la coerenza con i programmi territoriali e di sviluppo elaborati sul territorio, che sono:

- Proposta di Piano Strategico Provinciale per la Sostenibilità

- Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

- Il Documento programmatico “Per un nuovo Piano Territoriale Regionale”

- Piano Paesistico Regionale

(2) Per realizzare una analisi territoriale e ambientale quanto più possibile concreta e misurabile si è scelto di fare riferimento al modello DPSIR (Determinanti, Pressioni, Stato, Impatto, Risposte), messo a punto dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, che costituisce la più consolidata classificazione in uso nel campo della valutazione ambientale.

I dati e le valutazioni sono stati elaborate sulla base territoriale delle Comunità Montane e dei comuni appartenenti alle Comunità Montane.

Determinanti

Attività industriali

Indicatore Valutazione sintetica

Unità locali Non si rilevano fonti di pressione significative per quanto riguarda l’attività industriale. La Comunità Montana che maggiormente incide nell’ambito di questa tematica è quella delle Valli di Lanzo, sia in termini di unità locali che di addetti. Nell’area del GAL non sono presenti attività industriali classificate come industrie a rischio di incidente rilevante.

n° addetti

Consumi di energia elettrica [kWh]

Consumi di gas naturale [Sm3]

Stabilimenti Rischio Incidente Rilevante

Produzione Rifiuti speciali non pericolosi

Produzione Rifiuti speciali pericolosi

Agricoltura e Zootecnia

Indicatore Valutazione sintetica

Aziende agricole Lo svolgimento dell’attività agro-zootecnica non comporta seri problemi di pressione ambientale (inquinamento del suolo e delle falde), dal momento che non vengono praticati sistemi di agricoltura intensiva e che gli allevamenti sono diffusi su ampie porzioni di territorio.

Aziende agricole biologiche

Superficie coltivata x tipo di coltivazione

Consistenza del patrimonio zootecnico

Utilizzo di fertilizzanti

Utilizzo di prodotti fitosanitari

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Energia

Indicatore Valutazione sintetica

Impieghi energetici per usi civili Nel territorio in esame il maggiore consumo energetico è imputabile al comparto industriale. Gli indicatori considerati sono relativi agli impieghi energetici per usi civili ed ai consumi di gas naturale per uso domestico, terziario ed industriale.

Consumo gas naturale pro-capite per uso domestico

Consumo gas naturale per uso terziario

Consumo gas naturale per uso industriale

Trasporti

Indicatore Valutazione sintetica

Flussi in entrata Il tasso di motorizzazione medio dell’area si colloca al di sotto della media provinciale rappresentando un dato confortante per l’impatto che i veicoli producono sulle componenti ambientali Si evidenziano due tendenze dominanti che producono pressioni sull’ambiente quali il consumo di risorse e l’inquinamento di tipo atmosferico, acustico, idrico: la crescita della domanda di mobilità e l’aumento del trasporto stradale.

Flussi in uscita

Autobus

Parco veicolare

Tasso di motorizzazione

Fattori di pressione

Turismo

Indicatore Valutazione sintetica

Strutture ricettive totali L’attività turistica costituisce per il territorio un fattore di pressione ambientale lieve, sia per quanto riguarda l’aumento della produzione di rifiuti sia per l’aumento del traffico veicolare e durante i weekend nel periodo estivo. Le strutture ricettive sono molto diversificate in funzione della diversità territoriale. La durata media della permanenza turistica presenta valori che variano dall’ 1,7 ai 4,1 giorni.

Posti letto totali

Durata media della permanenza turistica

Movimenti turistici - Arrivi

Movimenti turistici - Partenze

Pressione turistica rispetto alla superficie

n° turisti / n° residenti

Rifiuti

Indicatore Valutazione sintetica

Produzione Rifiuti Urbani pro-capite (RSU) La quantità media prodotta per abitante di RSU è analoga ai valori regionali. La raccolta differenziata ricopre un ruolo importante ma è suscettibile di ulteriori miglioramenti.

Raccolta Differenziata pro-capite

Produzione Rifiuti speciali non pericolosi

Produzione Rifiuti speciali pericolosi

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Discariche Non esistono discariche nel territorio ed è presente un impianto di trattamento legato al recupero della carta.

Impianti di trattamento e smaltimento rifiuti

Stato delle componenti ambientali

Aria

Indicatore Valutazione sintetica

O3 - superamento valore bersaglio per la protezionesalute umana I valori nel territorio GAL relativi alla

concentrazione degli inquinanti e al superamento dei limiti previsti dalla legge non risultano critici e si rivelano di molto inferiori ai dati medi provinciali.

NO2 – cmg PM10 - superamento giornaliero Quantità NOx emessa per unità di superficie Quantità PM10 emessa per unità di superficie

Acque

Indicatore Valutazione sintetica

Indicatore Lo stato ambientale dei fiumi che insistono sul territorio è complessivamente buono, tale condizione si rispecchia nell’Indice Biotico Esteso che classifica l’ambiente delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone con moderati sintomi di inquinamento o di alterazione.

Stato Ambientale (SACA) Stato Ecologico (SECA) Livello di inquinamento macrodescrittori (LIM) Indice Biotico Esteso (IBE) Scarichi urbani Scarichi industriali ZVF (zone vulnerabili da prodotti fitosanitari) ZVN (zone vulnerabili da nitrati)

Suolo

Indicatore Valutazione sintetica

Cave e Miniere Il territorio sottoposto ad analisi presenta un tasso di trasformazione territoriale molto basso e ciò è dovuto alla grande naturalità del territorio e al rispetto per la sua naturalità, nonché agli orientamenti di sviluppo sostenibile che ormai da tempo caratterizzano l’attività degli enti locali.

Densità popolazione

Uso del suolo

Siti Contaminati

Tasso medio annuo di incremento delletrasformazioni territoriali

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Natura

Indicatore Valutazione sintetica

Indice di boscosità Il territorio dispone di patrimonio naturalistico, ambientale e paesaggistico di notevole valore. Gli ecosistemi dell’area presentano diverse caratteristiche sia in funzione dell’altitudine in cui si sviluppano che in base alla loro collocazione geografica. L’area GAL è ricca di territori di interesse naturalistico oggetto di tutela.

Aree protette e di pregio Superficie forestale protetta SIC ZPS Aree a parco o riserva Superficie aree umide naturali e seminaturali n° aree umide naturali e seminaturali Degrado zone umide

Sulle diverse componenti ambientali e territoriali è stato valutato l’impatto delle azioni del programma sulla base della metodologia DPSIR utilizzata per la redazione della relazione sullo stato dell’ambiente, questo al fine di valutare in modo oggettivo i potenziali effetti, sia positivi sia negativi.

Complessivamente il PSL delle Valli di Lanzo dovrebbe produrre i seguenti effetti:

- aumentare moderatamente i flussi turistici e la pressione turistica rispetto alla superficie tenendo presente che il target turistico che si vuole portare sul territorio non è quello di massa, ma bensì è di tipo consapevole, amante e rispettoso dell’ambiente e della natura;

- rifunzionalizzare edifici, ed eliminare le barriere architettoniche attraverso gli investimenti delle imprese turistiche, mirati anche ad ottenere una migliore qualità e funzionalità architettonica delle strutture ricettive;

- diminuire gli elementi di degrado del paesaggio ed aumentare le iniziative di carattere ambientale attraverso la realizzazione di percorsi ed aree a scopi turistici , didattici e culturali;

- migliorare le performance in termini emissioni a carico dell’aria e dell’acqua, oltre ad una migliore gestione dei rifiuti con l’introduzione di elementi di innovazione dei processi produttivi nelle aziende;

- valorizzare le superfici forestali attraverso la produzione di prodotti finiti in legno locale;

- garantire la permanenza della popolazione nelle aree montane attraverso il miglioramento dei servizi rivolti ai residenti.

In coda all’allegato 5 (Relazione sintetica di compatibilità ambientale) vengono comunque riportati gli obiettivi e gli indicatori di sostenibilità ambientale direttamente riferiti alle Misure e alle azioni specifiche inserite nel presente PSL.

A seguito della stesura del Relazione Sintetica di Compatibilità Ambientale si ritiene non necessario assoggettare il PSL a valutazione ambientale strategica (VAS) in quanto esso non genera nuovi e significativi effetti ambientali.

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- Analisi SWOT del territorio interessato dal PSL e individuazione dei fabbisogni prioritari

e di sostenibilità ambientale Riassumere quanto emerso dall'analisi dei principali elementi del territorio in una matrice di tipo SWOT, come riportata qui di seguito, confrontandola con le analisi SWOT e fabbisogni prioritari di intervento individuati dal PSR a livello regionale per ogni ambito tematico (par. 3.1.6. - Analisi Swot e considerazioni finali del PSR 2007-2013) e indicando la rilevanza di ciascun elemento rispetto alle tipologie territoriali comprese nel territorio del GAL (Aree rurali intermedie o aree con problemi complessivi di sviluppo) Utilizzare i risultati dell’analisi del contesto e dell’analisi SWOT per individuare i fabbisogni prioritari di intervento mettendoli in relazione al contesto regionale (par. 3.1.6. - Analisi Swot e considerazioni finali del PSR 2007-2013) e alle programmazioni precedenti Leader II e Leader+ (fattori di continuità o di discontinuità rispetto alle programmazioni precedenti). Nella matrice SWOT e in quella dei fabbisogni prioritari indicare la rilevanza di ciascun elemento rispetto alle due tipologie territoriali dell’area leader, secondo la scala di valori di seguito riportata.

Scala di rilevanza

1 Nulla o molto bassa 2 medio-bassa 3 medio-alta 4 Alta

I contenuti dell’analisi SWOT e l’individuazione dei fabbisogni prioritari dovranno esplicitare sia gli aspetti di carattere generale sia le informazioni di dettaglio relative ai settori o ambiti tematici prioritari, ricondotti ad un insieme di elementi analitici comuni, per sintetizzare la definizione della catena logica che dall’analisi di contesto porta alla strategia di intervento. La strategia, quindi, terrà principalmente conto di tali fabbisogni aggregati, anche se nella definizione delle priorità delle azioni chiave e delle misure si dovrà attingere in modo più diretto anche ai fabbisogni specifici espressi dai singoli settori.

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Rilevanza

Minacce Prosecuzione del processo di invecchiamento della popolazione. 3 4 Ulteriore ridimensionamento di comparti tradizionali dell’area, quale quello agrosilvopastorale, come effetto dell’assenza di un ricambio generazionale di entità adeguata.

2 4

Perdita di competitività del sistema (molto frammentato) di imprese, rispetto a realtà aziendali di maggiori dimensioni in grado di sviluppare più efficienti economie di scala e conseguente limitazione del mercato di riferimento per le produzioni dell’area a livello esclusivamente locale.

2 3

Perdita di patrimoni di conoscenze tecniche intensamente specifici in quanto espressione delle tradizioni locali, come effetto della difficoltà registrate dalle imprese nella competizione con realtà sovralocali.

2 3

Diminuzione dell’attrattiva dell’area rispetto a territori rurali maggiormente attrezzati. 2 3

Opportunità Sviluppare la piena espressione delle potenzialità insite nell’organizzazione delle realtà produttive locali in forme associative (attivate tramite Leader+), anche attraverso l’adozione di un approccio sinergico tra le stesse che ne permetta la piena integrazione e consenta lo sviluppo e la gestione di progetti comuni.

4 4

Completare, potenziare e valorizzare le filiere produttive esistenti, con particolare riferimento a quelle del legno locale e dei prodotti tipici agroalimentari.

4 4

Far leva sul valore aggiunto rappresentato dalla qualità dei prodotti locali nella conquista di nuovi spazi di mercato e nel consolidamento degli sbocchi già attivi.

2 4

Valorizzare i vantaggi competitivi che la vicinanza del bacino costituito dalla realtà metropolitana torinese garantisce all’economia locale, sia in termini turistici che in termini di potenziale bacino di utenza per le produzioni locali.

4 3

Mettere a frutto i margini di sviluppo presenti nel settore turistico, specializzando l’offerta turistica, già organizzata ed integrata, verso target di pubblico specifici, alla ricerca di settori di sviluppo attualmente in espansione.

2 4

Far leva sui processi migratori che supportano la crescita demografica per garantire adeguate condizioni di ricambio generazionale ad attività produttive progressivamente ridimensionate dal graduale processo di invecchiamento della popolazione.

2 4

Dare continuità alla ricca progettualità messa in opera dal territorio nell’ambito 3 3

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della precedente programmazione Leader+, permettendo una valorizzazione ed un’amplificazione complessiva dei benefici raggiunti e dei risultati conseguiti. Creare nuove occasioni occupazionali accrescendo così le possibilità di permanenza sul territorio delle giovani generazioni. 2 4

Punti di forza Consolidata tendenza di crescita demografica 3 3 Tasso di disoccupazione pienamente in linea con i valori medi regionali, nonostante la preponderanza, rispetto alla scala regionale, di aree con problemi complessivi di sviluppo

2 3

Presenza e operatività di tre forme collettive tra imprese locali (Consorzio Operatori Turistici, Consorzio agroalimentare “Agrimont” e Associazione Artigiani di Montagna “Artimont”) che perseguono precisi obiettivi e programmi di sviluppo.

2 4

Decisa e riconosciuta connotazione di qualità di molteplici prodotti tipici della filiera agroalimentare e delle più tradizionali produzioni artigiane 2 4

Presenza di molteplici attrattive in differenti ambiti: paesaggistico, enogastronomico, storico-culturale, sportivo 3 4

Presenza di un’offerta turistica organizzata e sistematizzata che consente una fruizione integrata delle risorse presenti sul territorio (pacchetti turistici registrati con marchio “Naturando”)

4 4

Vasta rete di servizi alla popolazione diffusi capillarmente sul territorio 3 3 Vicinanza all’area metropolitana di Torino e conseguente adiacenza ad un imponente bacino di visitatori e consumatori potenziali 4 3

Punti di debolezza Processo di invecchiamento della popolazione in atto 3 4 Difficoltà di ricambio generazionale, in particolare in attività economiche nei comparti agricolo e zootecnico 2 4

Dipendenza economica di una quota importante della popolazione dalla fascia demografica potenzialmente produttiva 2 2

Mercato del lavoro ancora non pienamente in linea con le medie regionali, anche in termini di conseguimento delle pari opportunità di genere 2 2

Mercato di riferimento delle produzioni locali limitato esclusivamente all’area GAL con conseguenti difficoltà di sviluppo legate a questo aspetto specifico 4 2

Scarsa apertura verso i mercati limitrofi da parte delle imprese locali e modesta capacità di dialogo con il sistema della distribuzione moderna, limitata anche dalla mancanza di standard di commercializzazione uniformi che consentano di valorizzare appieno, anche in termini di mercato, la specificità e la qualità delle produzioni locali

4 3

Difficoltà delle microimprese a raggiungere livelli di competitività adeguati, cui si è accompagnato nel tempo il forte ridimensionamento di comparti importanti quali quello agricolo e zootecnico

4 4

Valorizzazione del patrimonio ambientale non in linea con le sue potenzialità 2 3

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Fabbisogni prioritari

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Rilevanza 1) Valorizzare le potenzialità turistiche dell’area, nell’ottica di consolidare i

risultati fino ad oggi conseguiti in quest’ambito specifico 4 3

2) Favorire e consolidare le microimprese operanti nell’area GAL 3 3

3) Sostenere e sviluppare le produzioni locali di qualità con l’espansione verso nuovi mercati di riferimento 4 2

4) Incentivare la creazione di opportunità occupazionali per favorire la permanenza dei residenti ed aumentare l’attrattività del territorio 4 2

5) Sostenere un adeguato ricambio generazionale 3 2

6) Incrementare la presenza di giovani imprenditori 4 3

I collegamenti tra i fabbisogni prioritari sopra individuati con gli obiettivi specifici di questo PSL sono esplicitati nel paragrafo 2.2, al quale si rimanda. Considerazioni complessive L’area GAL, come emerge dall’analisi SWOT sopra formulata, si presenta come un territorio contraddistinto da solidi punti di forza, in parte derivanti da specificità territoriali che prescindono dall’intervento umano, quali la vicinanza all’area metropolitana torinese ed il pregiato contesto naturalistico di riferimento, in parte frutto diretto di politiche di sviluppo opportunamente attuate nel passato, con particolare rilievo alla progettualità realizzata nel corso della precedente programmazione, quali l’aggregazione di aziende in forme collettive, ed in parte, infine, derivanti dal radicamento storico di pratiche tradizionali, ed è il caso della ricchezza di produzioni tipiche e di qualità. L’ultimo di questi punti, in particolare, rientra in pieno tra i punti di forza che emergono su scala regionale, fra quelli individuati dal Programma di Sviluppo Rurale, che sottolinea la ricchezza diffusa del patrimonio locale culturale ed enogastronomico, la diffusione di microfiliere locali ad elevata specializzazione, l’incidenza delle imprese artigianali e l’ampio patrimonio di produzioni tipiche e di qualità come caratteristici della realtà rurale regionale, con un’alta rilevanza per le aree con problemi complessivi di sviluppo. La vicinanza all’area metropolitana torinese, a sua volta, costituisce l’espressione di un punto di forza che si traduce in un’opportunità di grande interesse per l’area GAL, relazionandosi al quadro di opportunità che il PSR individua per il territorio rurale regionale nel complesso, espresso dall’ampio potenziale di utenza delle aziende agricole rappresentato dalla vicinanza alle aree di domanda, con una rilevanza che cresce evidentemente movendo dalle aree con problemi di sviluppo ai poli urbani.

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Questi elementi si innestano in un contesto che ha subìto, nel corso degli ultimi decenni, l’effetto di alcuni processi negativi di carattere ampiamente sovralocale che hanno interessato i territori marginali non risparmiando l’intero arco alpino, quali il fenomeno della migrazione verso i centri urbani di valle, nonché l’effetto di tendenze anch’esse di carattere sovralocale, quali la diminuzione della natalità ed il parallelo incremento dei flussi migratori in direzione del nostro Paese. Fenomeni di questa natura hanno portato a risultati che si sono tradotti in punti di debolezza per l’area GAL, quali un progressivo invecchiamento della popolazione e la comparsa di condizioni di difficoltà per comparti produttivi tradizionali quali il settore silvoagropastorale, che si è trovato a dover affrontare rilevanti problemi di ricambio generazionale. Anche in questo caso il comportamento dell’area GAL si conforma alle tendenze regionali, nell’ambito delle quali, tra le minacce rilevate dal Programma di Sviluppo Rurale, compaiono l’ulteriore marginalizzazione ed il conseguente abbandono delle attività agricole e forestali in estese aree della regione, nonché il conseguente deterioramento della struttura demografica, con alta rilevanza per le aree ricadenti nella tipologia D (aree con problemi di sviluppo). Contestualmente, i flussi migratori verso l’area hanno controbilanciato il fenomeno del decremento di natalità riuscendo a garantire una crescita demografica che si protrae da anni ed ha permesso di consolidare il presidio umano del territorio, invertendo una tendenza che si è invece affermata per lunghi periodi precedenti. In un contesto territoriale con queste caratteristiche demografiche, i soggetti economici maggiormente diffusi sono contraddistinti da dimensioni molto contenute e delineano perciò un panorama fortemente frammentato e caratterizzato da elementi di fragilità, cui si accompagna la difficoltà di conservare nel tempo adeguate condizioni di competitività e conseguentemente l’impossibilità di penetrare nuovi mercati. Fattore, questo, ancora una volta caratteristico dell’ambiente rurale regionale nel suo complesso, in considerazione del fatto che, nell’ambito dell’analisi svolta all’interno del Programma di Sviluppo Rurale, l’individuazione di un sistema economico largamente basato su lavoro autonomo e microimprese con forme organizzative semplici risulta tra i punti di debolezza del contesto regionale, mentre l’ulteriore polverizzazione della struttura produttiva è considerata una tra le principali minacce da contrastare. A questa minaccia si accompagna strettamente il rischio di perdere, con la cessazione di attività tradizionali, patrimoni di conoscenze tecniche non facilmente rimpiazzabili o rinnovabili, perché radicati nelle tradizioni produttive locali fortemente specifiche del territorio e della sua cultura. Un rischio, questo, che rientra, anche in questo caso specifico, nell’ambito della minaccia di perdita di elementi del patrimonio culturale locale individuata dal PSR a livello regionale. Centrale risulta, infine, il ruolo svolto dalla qualità dei prodotti, nel contesto dei principali punti di forza di cui l’area può fregiarsi. Non potendo, infatti, competere con realtà produttive di maggiori dimensioni sul piano quantitativo, la piena valorizzazione dell’aspetto qualitativo delle proprie produzioni, se condotta attraverso adatte strategie di marketing, di commercializzazione e di promozione, costituisce una delle principali opportunità a disposizione del territorio per assicurarsi uno sviluppo in grado di garantire, al contempo:

• occupazione endogena nell’area;

• sopravvivenza di numerose microimprese presenti sul territorio;

• condizioni favorevoli per la nascita di nuove imprese;

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• sviluppo in accordo con principi di sostenibilità ambientale e turistica;

• conservazione e continuità delle tradizioni e delle tecniche artigianali ed enogastronomiche locali;

• condizioni idonee per il completamento e lo sviluppo delle filiere locali esistenti, di estrema importanza per la crescita del territorio (su tutte, la filiera turistica).

L’ultimo degli effetti elencati è strettamente connesso a due ulteriori opportunità di sviluppo del territorio di primaria importanza:

• la valorizzazione delle potenzialità turistiche che il territorio possiede in differenti ambiti, forte della qualità della sua offerta paesaggistica, storica, culturale (la diffusione di aree ad elevata attrattività turistica costituisce uno dei punti di forza individuati dal PSR per la realtà rurale su scala regionale);

• la strutturazione di sinergie forti tra filiere locali, in un’ottica di integrazione che permetta la migliore e piena esplicazione delle potenzialità in loro possesso (la maggiore integrazione nelle filiere attraverso lo sviluppo cooperativo di innovazione compare, anche in questo caso specifico, tra le opportunità identificate a favore del territorio rurale piemontese nell’ambito del PSR).

Quanto si intende realizzare nell’ambito della presente programmazione permetterà, in un’ottica di continuità rispetto al periodo di pianificazione precedente, di mettere a frutto tali opportunità, alla luce dei fabbisogni prioritari sopra riportati, la cui individuazione ha guidato la definizione della strategia riportata nelle pagine successive, permettendo così di identificare le principali direzioni di intervento e di sviluppo dell’area GAL. I fabbisogni prioritari selezionati sono infatti contraddistinti da un elevato grado di rilievo in particolare nei confronti delle aree con problemi complessivi di sviluppo, declinandosi in ambiti il cui soddisfacimento metterà il territorio in condizione di fronteggiare efficacemente le minacce che si presentano all’orizzonte e di contrastare i propri punti di debolezza. Con riferimento alla suddivisione dei fabbisogni in tematiche operata dal PSR, quanto individuato in relazione all’area GAL si relaziona fortemente soprattutto con i contesti costituiti da:

• Sistema agricolo, forestale e alimentare

• Condizioni socio-economiche delle aree rurali

• Gestione dell’ambiente e del territorio

Una rispondenza pressoché totale può infatti essere messa in luce con parte dei fabbisogni regionali descritti in tali ambiti, ad indicare una piena integrazione delle necessità del territorio in oggetto all’interno dello scenario piemontese, pur in presenza di caratteri specifici che lo connotano e lo identificano rispetto al territorio rurale regionale.

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2.2 –Definizione della strategia d’intervento (Area di valutazione c) Qualità della strategia – Grado di definizione della strategia e del tema unificante L’elaborazione e l’attuazione della strategia d’intervento devono rispettare il contenuto del cap.5.3.4. “Asse IV Attuazione dell’approccio Leader del PSR 2007-2013” integrato dalle “Linee guida all’attuazione” (Allegato C del presente Invito), garantire un approccio dal basso verso l’alto e risultare quale espressione del potere decisionale del GAL. La strategia d’intervento del PSL deve evidenziare il legame tra le caratteristiche dell’area e i fabbisogni da soddisfare attraverso l’individuazione di una serie di obiettivi specifici del PSL. Al fine di garantire la massima coerenza con gli obiettivi del PSR, gli obiettivi specifici del PSL dovranno essere articolati come un sottoinsieme degli obiettivi specifici di asse del PSR (vd. Cap 3.2.1 ) attraverso l’individuazione di settori o ambiti di intervento connessi alle specificità locali profilate nell’analisi dell’area (es. promozione e integrazione di filiera della nocciola o del frutticolo, o Consolidamento delle opportunità di reddito attraverso lo sviluppo dell’offerta turistica integrata). La strategia integrata e multisettoriale dovrà essere sintetizzata nell’ambito di un tema unificante inteso come obiettivo globale del PSL da collegare con le linee d’intervento integrate. Le linee d’intervento integrate (o progetti integrati) si basano su una misura principale dell’asse III del PSR (312, 313,321,323) cui fa riferimento l’obiettivo della linea d’intervento, alla quale si collegano altre misure possibilmente riferite ad almeno due assi che concorrono al raggiungimento dell’obiettivo della linea d’intervento (111, 121, 122,123, 124, 133, 216, 227, 311, 312, 313, 321, 323, 331). Le linee d’intervento e le azioni individuate dal PSL devono essere collegate al tema unificante e possono essere al massimo una per ogni misura principale. Le misure principali possono attivare tutte le azioni e le tipologie di operazione1 comprese nella misura, mentre le misure collegate possono attivare solo le tipologie di operazione attuabili a bando. Eventuali iniziative di cooperazione interterritoriale e transnazionale dovranno essere collegate alla strategia complessiva ed alle linee d’intervento. La misura 431 supporta l’attuazione del PSL e tutte le linee d’intervento e nello specifico le azioni 2b, 3 e 4 potranno essere finalizzate al raggiungimento degli obiettivi delle diverse linee d’intervento.

1 Ai sensi del reg. 1698/06 le tipologie di operazione corrispondono agli interventi o ambiti d’investimento descritti nell’ambito di ciascuna azione.

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Descrivere gli obiettivi specifici della strategia d’intervento e i relativi collegamenti con i fabbisogni prioritari dell’area del GAL, il tema strategico unificante e le linee d’intervento integrate. I sei obiettivi specifici individuati dal presente PSL costituiscono un sottoinsieme degli obiettivi specifici di asse proposti nel Cap. 3.2.1 del PSR. Prima di passare a descrivere la relazione tra obiettivi specifici e fabbisogni prioritari, si propone quindi uno schema di correlazione tra gli obiettivi specifici di asse del PSR e quelli specifici del presente PSL.

Obiettivi specifici di asse del PSR Obiettivi specifici del PSL

Asse 1 Miglioramento dell’attrattività dei territori rurali

1 – Aumentare i flussi turistici nell’area GAL

2 – Diversificare e qualificare il sistema di accoglienza turistica

Asse 1

Promozione dell’ammodernamento e dell’innovazione nelle imprese finalizzati alla sostenibilità, all’efficienza produttiva e all’orientamento di mercato

3 – Sviluppare l’innovazione di prodotto per garantire livelli adeguati di redditività alle microimprese

Asse 3 Consolidamento e sviluppo delle opportunità occupazionali e di reddito

4 – Creare le condizioni e le opportunità per l’accesso dei prodotti ai mercati di medio raggio

Asse 1 Promozione dell’integrazione di filiera

5 – Promuovere forme di integrazione tra i progetti e le attività delle forme collettive di imprese già operanti nell’area GAL

Asse 3 Miglioramento dell’attrattività dei territori rurali

6 – Sostenere lo sviluppo di nuova imprenditorialità in montagna

Relazione tra obiettivi specifici e fabbisogni Obiettivo specifico del PSL

Descrizione dell’obiettivo e collegamento con i fabbisogni prioritari

1 – Aumentare i flussi turistici nell’area GAL

L’obiettivo di aumentare i flussi turistici è fondamentale per il mantenimento di tutta l’economia rurale dell’area GAL. Maggiori flussi turistici significano infatti risorse economiche che vengono spese sul territorio, in tutti i settori tipici (turismo, artigianato, prodotti agroalimentari). E’ necessario quindi continuare ad agire attraverso azioni che consentono di valorizzare le potenzialità turistiche dell’area, tenendo conto dell’esperienza maturata e dei risultati ottenuti attraverso l’azione 3.4 di Leader+ (costruzione e vendita dei pacchetti turistici “Naturando”).

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2 – Diversificare e qualificare il sistema di accoglienza turistica

L’obiettivo 2 è come sempre ambizioso, ma l’esperienza maturata con Leader+ ha dimostrato che – per poter attrarre flussi turistici sul territorio - è necessario disporre non solo di un sistema di accoglienza turistica adeguato (strutture ricettive con standard di qualità e di servizio di un certo livello) ma è anche fondamentale offrire servizi nuovi per attirare nuovi target turistici (nel caso del presente PSL, la strategia punta principalmente sul turista-disabile). Attivare azioni che favoriscano la qualità delle strutture ricettive verso standard adeguati e richiesti dal mercato (e richiesti quindi dai Tour Operator che vendono i pacchetti turistici) e che consentano di attivare nuovi servizi nei confronti del turista (come ad esempio l’ospitalità dei disabili e la possibilità di consentire loro di praticare alcuni sport di montagna) determina un aiuto fondamentale e strategico per il consolidamento della redditività delle microimprese sul territorio.

3 – Sviluppare l’innovazione di prodotto per garantire livelli adeguati di redditività alle microimprese

Le imprese dell’area GAL, attraverso l’azione delle rispettive forme collettive, hanno dimostrato – durante il periodo di programmazione Leader+ - un crescente fermento nell’individuare nuove gamme di prodotto che consentano di accedere a nuovi mercati di consumatori.

L’obiettivo 3 intende quindi sostenere le microimprese in questa attività di ricerca e di sviluppo, in modo tale da sostenere anche lo sviluppo di produzioni locali di qualità.

Inoltre l’obiettivo 3 consente di soddisfare anche un altro fabbisogno prioritario, ovvero quello di creare maggiori opportunità occupazionali nell’area GAL.

4 – Creare le condizioni e le opportunità per l’accesso dei prodotti ai mercati di medio raggio

L’obiettivo 4 riveste un ruolo fondamentale a livello di strategia complessiva del PSL.

Infatti, se nel corso di Leader+ si è raggiunto l’obiettivo di costituire due nuove forme collettive (Agrimont e Artimont) e si è consolidato il ruolo del Consorzio operatori turistici, grazie all’operare di queste forme collettive si sono individuati nuovi prodotti e servizi che devono essere sviluppati e successivamente immessi su mercati esterni all’area GAL (principalmente su mercati di medio raggio, che include anche tutta l’area metropolitana torinese).

L’obiettivo 4 consiste quindi nel creare le migliori condizioni e opportunità affinché questi prodotti possano accedere a mercati di livello e consentire alle microimprese produttrici di migliorare la propria capacità reddituale.

5 – Promuovere forme di integrazione tra i progetti e le attività delle forme collettive di imprese già operanti nell’area GAL

Il GAL deve continuare a realizzare azioni di regia e di coordinamento tra le tre forme collettive di imprese, al fine di massimizzare i risultati che si possono ottenere attraverso l’utilizzo di approcci integrati e multisettoriali.

Come si vedrà negli approfondimenti del capitolo 3, sono ben nove i progetti che devono essere sostenuti e coordinati dal GAL.

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6 – Sostenere lo sviluppo di nuova imprenditorialità in montagna

L’obiettivo 6 è perseguito dal PSL per due semplici ma fondamentali motivi:

la creazione di impresa consente di attivare nuovi servizi (ad esempio l’accompagnamento turistico dei disabili in montagna) e di realizzare nuovi prodotti funzionali al conseguimento dell’intera strategia del PSL;

la creazione di impresa è l’unico strumento che consente di attirare sui territori nuova imprenditorialità (di solito costituita da persone giovani), soddisfacendo quindi la necessità di ricambio generazionale e riducendo i ritardi strutturali dell’adeguamento delle imprese alle nuove tecnologie e alle nuove opportunità offerte dal mercato.

Identificazione dell’obiettivo globale caratterizzante la strategia del PSL e definizione del tema strategico unificante Tutti gli obiettivi specifici proposti e descritti concorrono al perseguimento di un unico, importante e strategico OBIETTIVO GENERALE: far conoscere i prodotti dell’eccellenza all’esterno dell’area GAL. Se infatti grazie al percorso compiuto con Leader+ si è riusciti a costituire due nuove forme collettive tra imprese: - il Consorzio per la promozione dei prodotti tipici “Agrimont”, che annovera le N. 19 imprese più

rappresentative dell’area GAL; - l’Associazione degli Artigiani di Montagna “Artimont”, che riunisce n. 17 tra le più importanti

imprese dell’artigianato tipico dell’area GAL e a consolidare il ruolo e la capacità di azione collettiva del Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo (n. 52 soci), è giunto il momento di “confezionare” il meglio dei prodotti dell’area e di portarli – attraverso azioni collettive - su mercati esterni all’area GAL, primo fra tutti quello costituito dall’area metropolitana torinese. Questo obiettivo globale è diretta espressione delle tre forme collettive tra imprese (vedi Allegato 2 – verbale di animazione N. 1) e sarà perseguito attraverso azioni di tipo settoriale e intersettoriale (ovvero attraverso azioni congiunte tra le forme collettive). Quali prodotti potranno essere lanciati sul mercato? La risposta è immediata: - per il settore dell’artigianato tipico, è già stata progettata la linea di prodotti in legno “Artimont”

(vedi foto e testi riportati nella illustrazione della Linea di intervento 2), che deriva dal progetto “Naturalmente” sviluppato attraverso Leader+; effetuata la prototipazione e ingegnerizzazione, si procederà alla produzione e quindi all’accesso sui nuovi mercati con un prodotto completamente nuovo e dai contenuti innovativi;

- per il settore dei prodotti tipici agroalimentari, il Consorzio “Agrimont” dispone di tutti i prodotti tipici e di qualità delle valli, che sono molto conosciuti sul territorio ma meno all’esterno (ad esclusione della Toma di Lanzo); effettuata un’azione di remake del packaging e sul miglioramento del confezionamento, si potrà accedere in forma collettiva verso nuovi mercati ovviamente esterni all’area GAL;

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- per quanto riguarda i prodotti turistici, è già stata avviata la commercializzazione dei prodotti “Naturando”, che necessita comunque di essere ancora sostenuta sui mercati (i primi risultati si cominciano comunque a vedere sul territorio); ai prodotti già costituiti, si intende affiancarne di nuovi, primi fra tutti quelli dedicati al mondo dei disabili.

Il tema strategico unificante può quindi essere racchiuso e sintetizzato come “Le forme collettive tra imprese come strumento per favorire l’accesso dei prodotti di eccellenza verso nuovi mercati”. Senza l’operato in forma congiunta tra imprese, sarebbe stato impossibile realizzare nuovi prodotti o rendere più “appetibili” quelli già esistenti; si tratta quindi adesso di compiere un ulteriore passo, ovvero di avvicinare i prodotti verso mercati importanti e di maggiore respiro. Le forme collettive tra imprese costituiscono lo strumento per poter raggiungere questo obiettivo finale, che non sarebbe stato neanche lontanamente ipotizzabile se le imprese del territorio avessero continuato ad operare in forma individualistica. Nella pagina successiva si riporta lo Schema 2.2.a che illustra i collegamenti tra obiettivi specifici (derivanti dai fabbisogni prioritari individuati) , il tema strategico unificante e le linee di intervento integrate programmate dal presente PSL per dare attuazione alla strategia. Nello schema illustrativo di seguito riportato si vuole evidenziare come, grazie all’unione delle due programmazioni (Leader+ e Asse IV Leader) il GAL “Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone” possa riuscire a completare un percorso che è partito dall’annullare la mentalità individualistica delle piccole imprese per giungere a portare i prodotti in forma collettiva e congiunta su nuovi mercati.

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SCHEMA 2.2. A

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Articolazione delle linee di intervento multisettoriali e integrate Le linee di intervento attivate dal presente PSL sono complessivamente tre: Linea di intervento 1 – Diversificazione del sistema di offerta turistica locale; Linea di intervento 2 – Sviluppo e commercializzazione di prodotti tipici; Linea di intervento 3 – Accompagnamento allo sviluppo e alla creazione di impresa. La linea di intervento 3 è trasversale alle linee 1 e 2, in quanto attraverso lo Sportello per lo sviluppo di progetti di impresa si realizzeranno attività di animazione e di sviluppo di particolari progettualità destinate a concretizzarsi in investimenti delle microimprese. Nello Schema 2.2.b, prendendo a riferimento quello riportato a pagina 16 del Modulo di Domanda, si è riportato lo sviluppo complessivo delle linee di intervento, delle misure principali e di quelle collegate. Le interrelazioni tra le varie Misure e Azioni del PSL sono riportate solo in parte sullo Schema in oggetto, al fine di non renderlo troppo complesso nella sua fase di lettura; tutte le interrelazioni e i collegamenti non riportate che dimostrano la multisettorialità e la capacità di integrazione del presente PSL sono comunque riportate negli schemi riassuntivi contenuti nella descrizione di ogni singola linea di intervento.

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SCHEMA 2.2. B

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Motivazioni

La linea di intervento 1 consente di raggiungere ben tre obiettivi specifici del PSL (vedi Schema 2.2.a): Obiettivo specifico 1: “Aumentare i flussi turistici nell’area GAL”. Le tipologie di

intervento previste determineranno infatti un aumento dei flussi turistici. Obiettivo specifico 2: “Diversificare e qualificare il sistema di accoglienza turistica”.

Interventi mirati su aree pubbliche, alberghi e ristoranti consentono di attirare target turistici che ricercano il relax e l’ambiente; dal momento che la linea di intervento prevede interventi che consentono un accesso agevole anche ai portatori di handicap e consente loro di praticare sport di montagna, l’obiettivo specifico è maggiormente conseguibile.

Obiettivo specifico 5: “Promuovere forme di integrazione tra progetti e attività delle

forme collettive di imprese già operanti nell’area GAL”. Il Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo effettuerà una revisione ed una integrazione dei propri prodotti turistici (ad esempio inserendo proposte di fruizione turistica per i disabili), cercando di inglobare e di promuovere i migliori prodotti dell’artigianato e del settore agroalimentare.

Obiettivi La linea di intervento 1 si prefigge di raggiungere una serie di obiettivi molto concreti e in parte derivanti da quella che sono stati i risultati ottenuti attraverso la programmazione Leader+ 1) Migliorare i prodotti turistici “Naturando” e diversificare il target da raggiungere con singoli

prodotti (i prodotti “Naturando” sono stati realizzati attraverso la programmazione Leader+); 2) Organizzare ed attivare una serie di workshop, seminari, incontri con specifici target di utenti,

concentrati sull’area metropolitana torinese, che consentano di portare a conoscenza i prodotti dell’eccellenza dell’area GAL (organizzazione di una corta kermesse che coinvolga ad esempio l’Ordine degli Architetti di Torino per conoscere la nuova gamma di prodotti per arredo prodotta da Artimont, con la Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori per presentare i prodotti di “Agrimont”, etc.)

3) Sostenere l’infrastrutturazione del territorio per consentire ai disabili di poter praticare alcuni

sport di montagna

Linea di intervento 1 – Diversificazione del sistema di offerta turistica locale

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Descrizione della linea di intervento La linea di intervento 1 basa tutto il suo sviluppo sul “Progetto per lo sviluppo e la commercializzazione dell’offerta turistica” (operazione 2.a), che dovrà occuparsi di individuare:

a) di quali interventi necessitano le strutture ricettive per poter accogliere i disabili; b) di quali attrezzature devono poter disporre le imprese che effettueranno attività di

accompagnamento alla pratica degli sport in montagna per i disabili; c) quali interventi per la realizzazione di infrastrutture ricreative per servizi di piccola

ricettività.

Definiti questi elementi, si potrà procedere ad attivare un bando pubblico (a valere sull’operazione 2.b) ed eventualmente suddiviso in più bandi) per sostenere gli investimenti di cui ai precedenti punti da parte delle microimprese; il bando evidenzia la multisettorialità della linea di intervento, in quanto vengono coinvolte imprese del settore turistico-ricettivo (adeguamento degli alberghi e delle strutture ricettive per l’ospitalità dei disabili), imprese agricole (che effettueranno attività ed escursioni a cavallo per i disabili), imprese e ditte individuali che si occupano dell’insegnamento e della pratica del volo libero (parapendio), guide alpine per l’arrampicata orizzontale dei disabili e per l’accompagnamento in montagna (trekking). Il Progetto di cui all’operazione 2.b dovrà poi occuparsi di individuare lotti forestali di proprietà comunale dove poter realizzare percorsi ed aree per scopi turistici, che dovranno essere fruibili anche dai disabili; gli interventi potranno essere realizzati a valere sulla Misura 227. A questo punto, il territorio ha sicuramente ottenuto qualche risultato nella diversificazione dell’offerta turistica ed è in grado di sostenere l’arrivo di persone disabili e di garantire loro una piacevole permanenza sul territorio, corredata dalla possibilità di praticare sport in montagna, secondo quanto concordato tra il GAL e la Consulta per le Persone in Difficoltà di Torino (vedi Allegato 2 – verbale riunione di animazione N.7).

A valere sull’operazione 2.c, verranno organizzati dei nuovi prodotti turistici “Naturando”, che conterranno proposte per gli amanti del relax e dell’ambiente montano e per i disabili; verranno inoltre migliorati e rivisitati i prodotti che hanno avuto successo nel corso degli anni 2007 e 2008. Sulla scorta del set di prodotti organizzati, dovrà essere progettata la migliore linea di prodotti per la comunicazione.

Conclude la linea di intervento l’operazione 2.d che prevede l’organizzazione di una kermesse di appuntamenti destinata a far conoscere le eccellenze dell’area GAL e che include la produzione degli strumenti di promozione progettati attraverso l’operazione 2.c. Gli strumenti di promozione saranno quindi distribuiti, oltre che sui mercati turistici di riferimento, sia nel corso della kermesse che all’interno del Centro polifunzionale (vedi linea di intervento 2 – Misura 321 – azione 3). Misura/azione principale di riferimento

Misura 313 – Incentivazione di attività turistiche connesse alla fruizione sostenibile del territorio rurale

Azione 2 – Sviluppo e commercializzazione di servizi al turista a supporto dell’offerta locale Operazione 2.a) – Progetto per la commercializzazione dell’offerta legata al turismo

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Misure/azioni collegate: Misura 313 – azione 2 – operazioni 2.b), 2.c), 2.d); Misura 227. Complementarietà e integrazione rispetto ad altri Programmi attivati nell’area. La linea di intervento 1 è complementare al progetto “Piemonte…sei a casa”, Piano di intervento per lo sviluppo e la riqualificazione dell’offerta turistica del Piemonte per l’anno 2008, sostenuto dalla Regione Piemonte e coordinato dalla Provincia di Torino e dal GAL per quanto riguarda l’area delle Valli di Lanzo. Infatti questo progetto prevede, tra le sue attività, una attività di animazione svolta nei confronti della popolazione residente in montagna atta a sensibilizzarla sulle necessità specifiche dei disabili quando si muovono su territorio montano. Poiché l’attuazione della Misura 313 - azione 2 porterà flussi turistici composti da persone disabili, si potrà ottenere più attenzione da parte di tutti nei confronti delle loro esigenze (spostamenti, accesso ai servizi pubblici, agli esercizi commerciali, etc.) e cominciare a creare una coscienza turistica più consapevole. Inoltre il Programma Territoriale Integrato “Sviluppo sostenibile delle Valli di Lanzo e delle Valli del Canavese” prevede una serie di interventi atti a sostenere la riqualificazione delle strutture turistico-ricettive esistenti (codice intervento 2.c.IPR.4 – codice linea progettuale proposto dalla Regione: III.6), al fine di consentire un adeguamento agli standard di qualità richiesti dal mercato turistico (e quindi agli standard richiesti dai Tour Operator affinché possano essere inseriti nei pacchetti turistici venduti al cliente). Gli interventi programmati sul PTI sono molto più consistenti rispetto a quelli realizzabili attraverso la Misura 313 – azione 2 – operazione 2.b e si rivolgono alle strutture alberghiere di determinate dimensioni (con oltre 25 posti letto), mentre quelli previsti dal presente PSL si rivolgono alle strutture alberghiere ed extralberghiere, senza distinzioni sul numero di posti letto. Pertanto il PTI e il PSL presentano una interessante complementarietà e integrazione per quanto concerne le azioni volte ad innalzare gli standard di qualità richiesti dal mercato e dai Tour Operator. Si ricorda che il PTI è un “programma” (ovvero uno strumento di programmazione territoriale di vasta scala) ed è stato finanziato per la realizzazione di sole opere pubbliche o in partenariato pubblico-privato. Pertanto gli interventi proposti da imprese private che sono stati inseriti sul PTI “Sviluppo sostenibile delle Valli di Lanzo e delle Valli del Canavese” non potranno essere oggetto di alcun contributo pubblico a valere sul PTI. Quanto appena esposto deve essere sempre considerato valido nell’ambito di tutto il presente PSL: nessuna azione e intervento indicato nel presente PSL potrà quindi costituire una sovrapposizione con gli interventi previsti dal PTI.

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Motivazioni La linea di intervento 2 prevede di raggiungere ben tre obiettivi specifici del PSL (vedi Schema 2.2.a): Obiettivo specifico 3: “Sviluppare l’innovazione di prodotto per garantire livelli

adeguati di redditività alle microimprese”. Tutti gli interventi previsti (sia le azioni a regia che quelle collegate a bando), suddivisi sulle due filiere produttive, concorrono a sviluppare nuovi prodotti non ancora presenti sul mercato e/o a migliorarne l’immagine nei confronti del consumatore finale. Per accedere con probabilità di successo su nuovi mercati esterni all’area GAL (tema unificante del presente PSL), è necessario presentarsi con prodotti completamente nuovi (quelli dell’artigianato tipico) o con prodotti già esistenti (prodotti tipici agroalimentari) ma estremamente curati sotto l’aspetto dell’immagine complessiva (la qualità intrinseca del prodotto è già garantita da disciplinari tecnici di produzione che sono stati sviluppati con Leader+). Il successo su nuovi mercati significa incremento delle vendite e quindi il miglioramento (o perlomeno il mantenimento) dei livelli di redditività delle microimprese.

Obiettivo specifico 4: “Creare le condizioni e le opportunità per l’accesso dei prodotti

locali ai mercati di medio raggio”. Realizzata l’innovazione di prodotto e il miglioramento dell’immagine dei prodotti (vedi obiettivo specifico 3), la strategia del PSL prevede di attivare alcuni interventi mirati per consentire ai prodotti di accedere ai nuovi mercati (la distribuzione automatica dei prodotti e il Centro polifunzionale all’imbocco delle valli, interventi dettagliatamente descritti nella schede della Misura 312 – azione e Misura 321 – azione 3, alle quali si rimanda).

Obiettivo specifico 5: “Promuovere forme di integrazione tra progetti e attività delle

forme collettive di imprese già operanti nell’area GAL”. L’accesso ai mercati avverrà anche attraverso azioni congiunte e integrate tra le tre forme collettive di imprese, al fine di garantire maggiore visibilità a tutti i prodotti e servizi dei tre settori trainanti dell’economia dell’area GAL. A titolo esemplificativo, il Centro polifunzionale vedrà la gestione congiunta da parte di tutte e tre le forme collettive e quindi la vendita di tutti i prodotti di eccellenza dell’area GAL.

Obiettivi

La linea di intervento 2 persegue l’obiettivo specifico di consentire l’innovazione e il miglioramento della qualità di prodotto al fine di consentire a questo la possibilità di accedere con un certo margine di successo su nuovi mercati. Poiché questi obiettivi vengono perseguiti su due filiere produttive distinte, anche gli obiettivi operativi di questa linea di intervento vengono tenuti separati.

Linea di intervento 2 – Sviluppo e commercializzazione di prodotti tipici

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Obiettivi operativi per la filiera dei prodotti dell’artigianato tipico: 1) Sostenere lo sviluppo (prototipazione e ingegnerizzazione) di una nuova linea di prodotti in

legno, ferro e pietra realizzati unendo tradizione e innovazione (la progettazione dei prodotti è già stata effettuata attraverso Leader+).

2) Garantire un sostegno finanziario (contributo pubblico) alle microimprese che investono in nuovi

macchinari e attrezzature necessarie per la realizzazione della nuova linea di prodotti (contribuire in modo significativo alla riduzione del fattore “rischio” che si accollano le imprese quando effettuano innovazione).

3) Sostenere lo sviluppo di una microfiliera locale per l’approvvigionamento, la trasformazione e la

preparazione di semilavorati in legno (costituiti da essenze locali, come ad esempio il castagno) adatti per la preparazione della nuova linea di prodotti da lanciare sul mercato.

Obiettivi operativi per la filiera dei prodotti tipici agroalimentari: 1) Verificare come le microimprese (agricole e agroalimentari) devono intervenire per migliorare il

confezionamento e il packaging dei loro prodotti, al fine di migliorarne il gradimento da parte del consumatore.

2) Sostenere gli investimenti delle microimprese finalizzati al miglioramento della qualità

estrinseca dei propri prodotti.

3) Attivare canali commerciali che consentano l’accesso dei prodotti a nuovi mercati. Descrizione della linea di intervento Così come chiaramente indicato nell’Allegato C “Linee guida per l’attuazione” del modulo di domanda per la presentazione dei PSL, l’attività di animazione e concertazione - finalizzata a definire i contenuti dei bandi per la costruzione delle due filiere produttive in oggetto - viene realizzata attraverso la Misura 321 – azione 1 (vedi schema 2.2.b). Le nove attività di animazione vengono quindi descritte nell’ambito della linea di intervento 3 “Accompagnamento allo sviluppo e alla creazione di impresa”. La presente linea di intervento si occupa della realizzazione dei nuovi prodotti e di attivare soluzioni efficienti per l’accesso dei nuovi prodotti verso mercati esterni all’area GAL. Di seguito si illustrano le modalità operative della linea di intervento.

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Per quanto concerne la filiera dei prodotti dell’artigianato tipico, la linea di intervento 2 consentirà di: a) prototipare e ingegnerizzare le n. 6 linee di prodotto costituite principalmente da arredi e

complementi di arredo in legno, ferro e pietra; le linee di prodotto sono già state progettate attraverso Leader+ (vedi di seguito un esempio di sedie per interni ed esterni, denominata “Sei a tavola”) ed avranno il marchio “Artimont”;

b) consentire alle microimprese di dotarsi di macchinari e attrezzature idonee e specifiche per la

realizzazione della gamma di prodotti; c) sostenere le microimprese e le cooperative di taglio per acquistare macchinari e attrezzature

idonee per il reperimento in loco delle essenze legnose necessarie alla realizzazione della gamma di prodotti.

Per quanto concerne la filiera dei prodotti tipici agroalimentari, la linea di intervento 2 consentirà di:

a) sostenere le microimprese nell’acquisto di macchinari e attrezzature idonee per il miglioramento del confezionamento e del packaging complessivo dei prodotti;

b) una volta che i prodotti presentano un aspetto esteriore consono e di tipo “attrattivo” per l’accesso ai mercati, si procederà a realizzare corner-shop in legno (derivanti dalla gamma di prodotti “Artimont”) e per i prodotti freschi che contengano tutta la gamma di prodotti dei consorziati “Agrimont”. I corner-shop potranno essere piazzati all’interno di esercizi commerciali sia interni che esterni all’area GAL;

c) sperimentare ed attivare nuove forme di distribuzione del prodotto, sia all’esterno dell’area GAL (distribuzione attraverso le macchine automatiche) che in una area strategica di accesso alle valli (Centro polifunzionale) ben collegata all’area metropolitana torinese attraverso una delle arterie stradali principali.

Misura/azione principale di riferimento

Misura 312 – Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle microimprese Azione 1 – Sviluppo delle microimprese

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Misure/azioni collegate:

Misura 124 – azione 2; Misura 312 – azione 1; Misura 123 – azione 1; Misura 122 Complementarietà e integrazione rispetto ad altri Programmi attivati nell’area. La linea di intervento 2, per quanto concerne lo sviluppo della filiera dei prodotti dell’artigianato tipico, è complementare ad una importante azione di intervento a regia pubblica programmata dalla Comunità Montana Valli di Lanzo sul Programma Territoriale Integrato “Sviluppo sostenibile delle Valli di Lanzo e delle Valli del Canavese”. Nel PTI è infatti prevista una importante azione per il recupero dei castagneti (codice intervento 3.b.OP.1 – codice linea progettuale proposto dalla Regione: I.3), in quanto questi garantiscono, se ben coltivati, due tipologie di introito: una derivante dalla vendita della castagna e l’altra dalla vendita del legno, molto importante per la realizzazione di una parte consistente della nuova gamma di prodotti “Artimont”. Per l’anno in corso, la Comunità Montana Valli di Lanzo ha già avviato un bando per la candidatura e la selezione di alcuni lotti (castagneti), a valere su fondi reperiti attraverso la L.R. 24/2007. Pertanto il PTI e il PSL presentano una interessante complementarietà e integrazione per quanto concerne le azioni volte a realizzare una micro-filiera del legno di castagno, che di fatto è l’essenza maggiormente presente su questi territori di montagna.

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Motivazioni La linea di intervento 3 consente di raggiungere due obiettivi specifici del PSL (vedi Schema 2.2.a): Obiettivo specifico 5: “Promuovere forme di integrazione tra progetti e attività delle forme

collettive di imprese già operanti nell’area GAL”. Una serie di attività di animazione e concertazione tra le imprese (riunite in forma associata) prevede il coinvolgimento dei diversi settori, al fine di condividere preliminarmente strategie e interventi. A titolo esemplificativo, si pensi alla progettazione degli strumenti di promozione dei prodotti (vedi elenco delle attività nel paragrafo di descrizione della presente linea di intervento e lo Schema 2.2.c), che dovrà prevedere una immagine coordinata che evochi il territorio dell’area GAL

Obiettivo specifico 6: “Sostenere lo sviluppo di nuova imprenditorialità in montagna”.

Attraverso l’operatività di uno sportello che offrirà consulenti specializzati nell’analisi e nello sviluppo di progetti di impresa in montagna, sarà possibile sostenere quei progetti che hanno probabilità di successo e che possono garantire l’insediamento di nuovi giovani sul territorio. La creazione di impresa è anche uno degli strumenti più efficaci per formare nuova imprenditorialità e quindi capacità di gestione e sviluppo di impresa (il c.d. “management”), che è difficile riscontrare sui territori montani in quanto – soprattutto negli anni ’60 e ’70 – le persone con capacità imprenditoriali si sono spostate verso l’area metropolitana torinese.

Obiettivi

La linea di intervento 3 persegue quindi tre obiettivi operativi: 1) Sostenere lo sviluppo di progetti di microimprese (in forma associata), al fine di dare attuazione

agli interventi materiali previsti dalla linea di intervento 2 e cofinanziati attraverso azioni a bando.

2) Sostenere (anche economicamente e soprattutto nella fase di start-up) l’avvio di nuove imprese

sul territorio, con particolare attenzione a quelle imprese che possono dare un impulso significativo all’attuazione della strategia del PSL (ad esempio, microimprese che si occupino dell’accompagnamento dei disabili in montagna oppure che lavorano nel settore della distribuzione dei prodotti agroalimentari).

3) Garantire formazione ai titolari e al personale delle microimprese principalmente su aspetti

legati al marketing e alla vendita dei prodotti di eccellenza al di fuori dell’area GAL (quindi su mercati più impegnativi e più concorrenziali)

Linea di intervento 3 – Accompagnamento allo sviluppo e alla creazione di impresa.

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Descrizione della linea di intervento La linea di intervento 3 attiva uno sportello che opererà su due fronti distinti, con modalità, professionisti e servizi separati: A - servizio per l’animazione e lo sviluppo di progetti con le microimprese (in forma associata)

dell’area GAL; B - servizio per la valutazione e lo sviluppo di progetti di nuova impresa (“Creazione di impresa

in montagna” o “Fare Impresa in Montagna” potrebbe essere la denominazione del servizio) e assistenza allo start-up.

Per quanto concerne il servizio di tipo A, di seguito si propone una sintetica descrizione dei contenuti delle attività di animazione, concertazione e sviluppo progetti che dovrà essere condotta con le microimprese dell’area GAL. I collegamenti funzionali di queste attività con le azioni a bando programmate sulla linea di intervento 2 sono riportate nello Schema 2.2.c “Posizionamento delle attività di animazione e concertazione con le microimprese propedeutiche all’attivazione dei bandi”, riportato nella pagina successiva.

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SCHEMA 2.2. C

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Misura 321 – azione 1. Elenco delle N. 9 attività di animazione e sviluppo progetti da effettuarsi tramite lo sportello per lo sviluppo di microimprese – servizio di sportello tipo A. Microimprese artigianato tipico legno, ferro e pietra: 1) Attività di informazione e animazione con le microimprese del settore dell’artigianato tipico

finalizzata a valutazioni sul posizionamento dei nuovi prodotti nei diversi mercati in cui si andrà ad operare e alla definizione degli strumenti di marketing di cui le microimprese dovranno di conseguenza dotarsi.

2) Progettazione degli strumenti di promozione più idonei per la commercializzazione della gamma

di prodotti “Artimont”. 3) Definizione delle modalità di gestione di tutte le attività complementari e necessarie per la

realizzazione della gamma di prodotti “Artimont” (come ad esempio la elaborazione di accordi tra le microimprese per la realizzazione dei prodotti e la loro commercializzazione

Le attività 1 e 2 sono preliminari e propedeutiche alla pubblicazione del bando a valere sulla Misura 312 – azione 1, solo per quanto concerne le spese ammissibili relative alla produzione (stampa, posizionamento on-line su siti web, etc.) degli strumenti di promozione relativi alla nuova gamma di prodotti dei quali ogni microimpresa deciderà di dotarsi. Pertanto ogni microimpresa sarà libera di decidere di quanti e quali strumenti di promozione dotarsi (quante brochure, quanti pieghevoli, etc.), in quanto dovrà accollarsi il costo del 60%, fermo restando che i lay-out degli strumenti di promozione contenenti la gamma di prodotti “Artimont” saranno studiati in una unica versione uguale per tutte le microimprese. Per quanto concerne la definizione delle tipologie di macchinari e di attrezzature di cui le microimprese dovranno dotarsi per realizzare la gamma di prodotti “Artimont”, queste dovranno già essere specificate all’interno dello Studio per la prototipazione di cui alla Misura 124 – azione 2. Microimprese di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e imprese agricole: 4). Attività di informazione e animazione con le microimprese del settore agroalimentare e le

imprese agricole finalizzata a valutazioni sul posizionamento dei nuovi prodotti nei diversi mercati in cui si andrà ad operare e alla definizione degli strumenti di marketing di cui le microimprese e le imprese agricole dovranno di conseguenza dotarsi.

5) Attività di animazione e di indagine finalizzata all’individuazione degli interventi che devono

sostenere le microimprese e le imprese agricole per attivare/migliorare il confezionamento, l’etichettatura e il packaging dei prodotti.

Le attività 4 e 5 sono preliminari e propedeutiche alla pubblicazione del bando a valere sulla Misura 123 – azione 3 (beneficiarie solo le microimprese) e del bando a valere sulla Misura 121

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(beneficiarie solo le aziende agricole), bando finalizzato all’acquisto dei macchinari e delle attrezzature necessarie per il confezionamento/etichettatura/packaging dei prodotti. 6) Progettazione dei corner-shop che dovranno contenere i prodotti “Agrimont” ed essere collocati

negli esercizi commerciali (dentro e fuori area GAL) e concertazione con le microimprese dell’Associazione “Artimont” per la definizione di una linea di arredi in legno innovativa e accattivante. Elaborazione dei contratti di fornitura dei prodotti nei confronti dei titolari degli esercizi commerciali e del disciplinare d’uso dei corner-shop.

7) Attività di animazione per la definizione delle modalità di commercializzazione dei prodotti

“Agrimont” attraverso il sistema della distribuzione automatica e definizione delle location che ospiteranno le piattaforme per lo stoccaggio dei prodotti.

8) Attività di indagine e di marketing per la definizione delle modalità di avvio e successiva

gestione del Centro polifunzionale; attività di concertazione con le Amministrazioni comunali dell’area GAL per l’individuazione della location e per la elaborazione di contratti e accordi con le tre forme collettive di imprese dell’area GAL che vi andranno ad operare con i propri prodotti e servizi.

9) Progettazione degli strumenti di promozione più idonei per la commercializzazione dei prodotti “Agrimont”, in funzione delle diverse modalità che si adotteranno per l’accesso ai mercati (corner-shop, distribuzione automatica, vendita diretta attraverso il Centro polifunzionale).

Le attività 6 e 7 sono preliminari e propedeutiche alla pubblicazione del bando a valere sulla Misura 312 – azione 1 e consentiranno di elaborare i capitolati tecnici contenenti le caratteristiche dei corner-shop e delle macchine per la distribuzione automatica dei prodotti. L’attività 8 riveste un ruolo strategico e fondamentale, in quanto in funzione dei risultati che emergeranno si decideranno le modalità di funzionamento e le caratteristiche operative che dovranno essere adottate nel Centro polifunzionale. L’attività 9 è trasversale alle attività 6, 7 e 8, in quanto dovrà occuparsi di individuare e progettare (di concerto con le microimprese) i migliori strumenti di informazione e promozione sui prodotti “Agrimont”, in funzione dei target di consumatori che si dovranno raggiungere e delle forme di commercializzazione adottate. Gli strumenti di promozione da affiancare alla distribuzione automatica, come ad esempio semplici pieghevoli da affiancare alle macchine automatiche o insegne luminose da apporre direttamente sulla macchine, saranno sicuramente diversi da quelli che dovranno accompagnare i corner-shop realizzati in legno e collocati all’interno degli esercizi commerciali. Le microimprese e le aziende agricole dovranno sostenere completamente i costi di stampa e produzione degli strumenti promozionali, in quanto sull’Asse 4 Leader non è prevista una Misura specifica che sostenga questo tipo di spesa (la Misura 132 riguarda infatti solo prodotti che rientrino nei sistemi di qualità alimentare).

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Misura 321 – azione 1. Elenco delle attività da effettuarsi tramite lo sportello per la creazione di impresa in montagna – servizio di sportello tipo B. L’elenco dei servizi che verranno erogati a titolo gratuito da parte dello sportello del GAL e di seguito brevemente descritti costituiscono una prima base di lavoro sulla quale il GAL potrà effettuare delle modifiche e/o delle integrazioni, sulla scorta delle indicazioni che emergeranno dallo studio di fattibilità che sarà articolato secondo le modalità previste nell’Allegato C “Linee guida per l’attuazione” del modulo di domanda. Prima dell’erogazione dei servizi per lo sviluppo del progetto di impresa, il GAL dovrà prevedere una attività di front-end con gli utenti, al fine di effettuare una prima valutazione dei progetti di impresa ed effettuare subito una scrematura dei progetti che non sono realizzabili per vari motivi, come ad esempio la mancanza dei requisiti da parte dei proponenti, l’avvio dell’attività condizionata esclusivamente all’erogazione di contributi pubblici, etc. Superata la fase di front-end e previa approvazione da parte del CdA del GAL, si potrà procedere alla fase di sviluppo vera e propria del progetto di impresa. I servizi erogati potranno essere organizzati secondo il seguente schema (fatte salve le premesse di cui sopra): Analisi di mercato e prezzi di vendita Struttura e organizzazione dell’impresa Normativa di settore vigente Strategie di marketing Forma giuridica dell’impresa Analisi di fattibilità economica

Appena avviata l’attività di sportello di tipo B (“Creazione di impresa”) il GAL pubblicherà un bando (presumibilmente a “sportello aperto” e a valere sulla Misura 312 – azione 2) attraverso il quale concederà contributi a fondo perduto alle microimprese che avranno ottenuto l’attribuzione della partita IVA, per sostenerne l’avvio e lo start-up. Criteri di priorità saranno inseriti nel bando per sostenere quei progetti di impresa che sostengono lo sviluppo della strategia del PSL (quindi nuove imprese nel settore turistico-ricettivo, dell’artigianato tipico e della trasformazione dei prodotti agricoli). Conclude la linea di intervento l’attivazione di una serie di corsi di formazione diretti ai titolari e al personale delle microimprese, i cui contenuti tematici (funzionali allo sviluppo delle linee di intervento 1 e 2) saranno approfonditi nell’apposita sezione di approfondimento del presente PSL. Misura/azione principale di riferimento

Misura 321 – Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale Azione 1 – Servizi di accompagnamento allo sviluppo e creazione di impresa

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Misure/azioni collegate:

Misura 312 – azione 2; Misura 331. Complementarietà e integrazione rispetto ad altri Programmi attivati nell’area.

La linea di intervento 3, per quanto concerne l’attivazione del servizio di accompagnamento per la creazione di impresa in montagna, presenta una importante sinergia con il Programma Territoriale Integrato “Sviluppo sostenibile delle Valli di Lanzo e delle Valli del Canavese”. Nel PTI è infatti prevista una azione (codice intervento 4.c.IMMPU.2 – codice linea progettuale proposto dalla Regione: III.6) che prevede l’attivazione di corsi di formazione per titolari e addetti di PMI (non microimprese) del settore turistico-ricettivo, dell’artigianato tipico e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e agroalimentari. Pertanto il PTI e il PSL presentano una interessante complementarietà e integrazione, in quanto sommando le rispettive azioni si riesce a coprire l’attività di formazione su tutto il mondo delle imprese in montagna (microimprese e PMI), ad esclusione ovviamente delle grandi imprese. Inoltre, sempre nell’ambito del PTI, è espressamente previsto che un’azione strutturante della strategia del PTI stesso, ovvero l’assistenza alla creazione di impresa, sia delegata al GAL, che potrà attivarla proprio nell’ambito del proprio PSL (e infatti costituisce una azione all’interno di questa linea di intervento).

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Eventuale attivazione della cooperazione interterritoriale (mis. 421 az. 1) e transnazionale (mis. 421 az. 2). Il GAL intende attivare due progetti di cooperazione interterritoriale (azione 1):

Progetti di cooperazione

interterritoriale

Descrizione del progetto e collegamenti con tema unificante e linee d’intervento

Sperimentazione di agronidi in aziende agricole

Il progetto viene attuato in cooperazione con un GAL della Regione Sardegna (il GAL Ogliastra) e intende studiare un modello efficiente e funzionale di agrinido da sperimentare (e quindi attivare) all’interno delle aziende agricole operanti in area montana. Si è quindi pensato di sperimentarne la fattibilità su due territori rurali diversi (Valli di Lanzo - Regione Piemonte e l’Ogliastra - Regione Sardegna) per ottenere:

1) indicazioni e capacità del modello di svilupparsi in contesti socio-economici che presentano delle differenze;

2) risultati da almeno due sperimentazioni che partono comunque da un medesimo modello iniziale.

Il progetto prevede l’attivazione sperimentale di un agrinido all’interno di almeno una azienda agricola per area GAL e beneficerà di apporti professionali derivanti dalle associazioni di categoria. Forte interesse per questo tipo di sperimentazione è dimostrato dal Ministero per l’Agricoltura e dal Ministero per le Pari Opportunità, con i quali si prevede di condividere programmazione delle attività e risultati. Per i dettagli del progetto, si veda la Scheda al paragrafo 3.2 del presente PSL, il pre-accordo di collaborazione tra GAL (Allegato 11), nel quale si attesta che il soggetto capofila è il GAL “Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone”.

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Progetti di

cooperazione interterritoriale

Descrizione del progetto e collegamenti con tema unificante e linee d’intervento

Orientamento e messa in rete delle superfici forestali private

Su questi tre territori (Valli di Lanzo Ceronda e Casternone, Valli del Canavese, Escarton e Valli Valdesi) sono infatti in corso iniziative per la costruzione di filiere locali basate su specie legnose di rilevante diffusione e valore tecnologico, in particolare larice e castagno. In particolare nel caso del castagno, tali operazioni sono rese difficili dalla rarefazione e scarsa organizzazione della produzione boschiva. E’ opportuno dunque costruire sul territorio alleanze tra le forme già esistenti di gestione associata, siano esse pubbliche, private o miste, i proprietari forestali, soprattutto privati, e le imprese di utilizzazione boschiva. A tal fine è strategico un lavoro di sensibilizzazione, orientamento e organizzazione che parta dalla messa in gestione di superfici accorpate che consentano adeguate economie di scala e pianificazione di medio-lungo periodo. Anche la nuova legge forestale regionale (LR 4/2009) assume l’obiettivo della promozione della gestione attiva, prevedendo incentivi per la gestione associata (Titolo III, art. 18). Allo scopo di favorire l’ingaggio dei propietari privati l’azione mette in campo un programma di informazione e animazione territoriale, calibrato sulle caratteristiche comuni e sulle specificità dei tre territori coinvolti ed un programma di aiuto agli investimenti che possa rendere interessante per gli operatori privati la partecipazione all’iniziativa. Gli obiettivi dell’azione sono pertanto:

a) Accrescere la propensione dei proprietari privati alla messa in gestione delle proprie proprietà forestali in una prospettiva di medio-lungo periodo

b) ampliare quantitativamente le superfici forestali gestite, sensibilizzando i proprietari di boschi privati circa l’opportunità di gestire il bosco secondo una corretta pianificazione

c) raccordare la proprietà forestale con i gestori (consorzi, associazioni, imprese boschive) tramite strumenti contrattuali adeguati

d) fornire un primo orientamento tecnico ai proprietari interessati;

e) mettere in rete i proprietari interessati come primo passaggio per giungere a a nuove forme di gestione associata o all’ampliamento/rafforzamento di quelle esistenti

f) promuovere forme di organizzazione delle produzioni forestali per incrementare la redditività dei prodotti e dei servizi forestali;

g) realizzare un primo insieme di investimenti a carico dei boschi di nuova acquisizione

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La realizzazione di questo progetto presenta un importante collegamento con la linea di intervento 2, in quanto garantisce un aumento delle produzioni forestali con essenze legnose locali utili per la realizzazione della gamma di prodotti “Artimont”.

Per i dettagli del progetto, si veda la Scheda al paragrafo 3.2 del presente PSL e il pre-accordo di collaborazione tra GAL (Allegato 11); il soggetto capofila è il GAL “Valli del Canavese”.

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Eventuali interventi promozionali e di studio attivabili con la misura 431 azioni 2b, 3 e 4 riconducibili alle singole linee d’intervento

Tipo di operazione Finalità e linee d’intervento a cui si riferisce

Azione 2.b – progettazione di

materiali informativi e divulgativi

Nell’ambito dell’azione 2.b, il GAL realizzerà almeno uno specifico depliant informativo sui servizi di accoglienza e di pratica delle discipline sportive nei confronti dei disabili (vedi linea di intervento 1). La capacità dell’area GAL di accogliere i disabili e di far praticare loro attività in montagna verrà comunicata anche attraverso appositi spazi all’interno del sito istituzionale del GAL e sarà oggetto di specifici comunicati stampa. Sempre nell’ambito dell’azione 2.b, è prevista una attività di informazione capillare nei confronti delle microimprese ogni qualvolta starà per essere pubblicato un bando; le modalità che verranno adottate sono riportate nel capitolo 4.1 del presente documento

Azione 4 – eventi promozionali

Il GAL intende sostenere i prodotti di eccellenza del suo territorio (linea di intervento 1 e 2) e consentire a questi di avere la massima visibilità su mercati esterni all’area GAL, secondo quella che è la strategia fondante del presente PSL. Pertanto il GAL parteciperà a fiere e saloni di rilevanza almeno regionale, nel corso del quale si occuperà di organizzare – con la collaborazione delle tre forme collettive di imprese – la presentazione di tutti i prodotti di eccellenza in forma coordinata. Il modello che si intende seguire è quindi quello già adottato nel corso di varie fiere e saloni di rilevanza ai quali le forme collettive hanno già partecipato, come ad esempio il Salone del Gusto, Restructura e la BIT di Milano. In ognuno di questi saloni si è partecipato presentando il prodotto di riferimento e affiancando a questi momenti studiati ad hoc per presentare anche gli altri prodotti dell’area GAL.

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Eventuali interventi che il GAL ha promosso a partire dal 2007 o intende promuovere in futuro, con finanziamenti extra Asse IV – Leader, complementari o sinergici rispetto al tema unificante e alle linee d’intervento

Fonte finanziamento * Fondi regionali

Tipologia d’intervento che si intende attuare Complementarità e sinergie con strategia del PSL

Il GAL intende sostenere il progetto “Piemonte…sei a casa”, Piano di intervento per lo sviluppo e la riqualificazione dell’offerta turistica del Piemonte per l’anno 2008, sostenuto dalla Regione Piemonte e coordinato dalla Provincia di Torino per quanto riguarda l’area delle Valli di Lanzo. Questo progetto prevede, tra le sue attività, una attività di animazione svolta nei confronti della popolazione residente in montagna atta a sensibilizzarla sulle necessità specifiche dei disabili quando si muovono su territorio montano. Poiché l’attuazione della Misura 313 - azione 2 porterà flussi turistici composti da persone disabili, si potrà ottenere più attenzione da parte di tutti nei confronti delle loro esigenze (spostamenti, accesso ai servizi pubblici, agli esercizi commerciali, etc.) e cominciare a creare una coscienza turistica più consapevole.

Fonte finanziamento * Fondi statali (PTI)

Tipologia d’intervento che si intende attuare Complementarità e sinergie con strategia del PSL

Il GAL è il soggetto che, attraverso il presente PSL, dà attuazione ad una serie di azioni di tipo immateriale specificamente previste nel PTI “Sviluppo sostenibile delle Valli di Lanzo e delle Valli del Canavese”,ovvero:

1) 4.a.IMMPU.1 – Servizi di accompagnamento alla creazione di impresa;

2) 2.e.IMMPU.3 – Sviluppo e commercializzazione dei prodotti turistici “Naturando.

Poiché il PTI in oggetto è stato ammesso a contributo pubblico (con risorse FAS) per quanto riguarda le sole azioni materiali (opere pubbliche), il PSL diventa lo strumento che può dare attuazione a una parte delle azioni immateriali previste e programmate dal PTI, ovvero alle due azioni sopra indicate.

* Programmi cofinanziati UE, fondi regionali, fondi statali, programmazione negoziata, PTI…. ecc

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3 – GLI STRUMENTI ATTUATIVI 3.1 – Descrizione delle linee di intervento (par. 4.2.1. Area di valutazione c) Qualità della strategia – Qualità delle azioni, Presenza di azioni a favore delle pari opportunità, Capacità di generare effetti ambientali, Capacità di generare effetti duraturi, realizzazione di progetti di cooperazione) Riassumere nello schema seguente le linee d’intervento scelte evidenziando la misura principale e le misure collegate : Linee

d’intervento Misura

principale MISURE COLLEGATE

Codice*

Mis/azione/operazione

Codice Mis/azione/ operazione

Codice Mis/azione/ operazione

Codice Mis/azione/ operazione

Codice Mis/azione/ operazione

Codice Mis/azione/operazione

Codice Mis/azione/operazione

1 Mis. 313 – azione 2 –

op. 2.a

Mis. 313 – azione 2 –

op. 2.b

Mis. 313 – azione 2 –

op. 2.c

Mis. 313 – azione 2 –

op. 2.d Mis. 227

2 Mis. 312 – azione 1

Mis. 121 Mis. 122 Mis. 123 – azione 1

Mis. 123 – azione 3

Mis. 124 – azione 2

Mis. 321 – azione 3

3 Mis. 321 – azione 1

Mis. 312 – azione 2

Mis. 331

* Riportare nelle colonne il codice delle Misure e le relative azioni attivate dal PSL La misura 421 relativa alla cooperazione interterritoriale e transnazionale è attivata indipendentemente dalle linee d’intervento anche se si dovrà collegare alla strategia complessiva e delle linee d’intervento. Azioni attivate della mis. 421

Azioni Tipologia operazioni 1 Sperimentazione di agronidi in aziende agricole 1 Orientamento e messa in rete delle superfici forestali private

La misura 431 supporta l’attuazione del PSL e tutte le linee d’intervento; la descrizione delle azioni 2b, 3 e 4 dovrà specificare in che modo contribuisce al raggiungimento degli obiettivi delle diverse linee d’intervento. Azioni attivate della mis. 431

Azioni Tipologia operazioni 2 Studi e informazioni sulla strategia del GAL 3 Formazione del personale del GAL 4 Eventi promozionali

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DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLE OPERAZIONI COMPRESE NELLE LINEE DI INTERVENTO

La descrizione delle misure/azioni/tipologie di operazione deve rispettare il contenuto delle schede di misura e di azione riportate nel capitolo 5 “DESCRIZIONE DEGLI ASSI E DELLE MISURE” del PSR 2007-2013 e le integrazioni contenute nelle “Linee guida attuative” disponibili nell’allegato C del presente invito. Per ogni linea d’intervento compilare le tabelle relative a ciascuna tipologia di operazione attivata nell’ambito delle azioni della misura principale e delle misure collegate. Nelle schede delle linee d’intervento non si comprendono gli interventi delle misure 421 e 431 in quanto misure trattate separatamente.

IDENTIFICAZIONE DELLA LINEA D’INTERVENTO: Linea di intervento 1 – Diversificazione del sistema di offerta turistica locale MISURA PRINCIPALE: Misura 313 – Incentivazione di attività turistiche connesse alla

fruizione sostenibile del territorio rurale AZIONE: Azione 2 – Sviluppo e commercializzazione di servizi al turista a supporto dell’offerta

locale Per ogni tipologia di operazione di cui è beneficiario il GAL e attuata mediante procedura a regia diretta , in base alle modalità di attuazione dell’Asse 4 del par. 7.2 del PSR, fornire le seguenti informazioni:

TIPOLOGIA OPERAZIONE: 2.a

Progetto per lo sviluppo e la commercializzazione dell’offerta turistica

FINALITA’ E OBIETTIVI, COERENZA CON IL TEMA UNIFICANTE, LA LINEA D’INTERVENTO E I FABBISOGNI PRIORITARI

Il Progetto persegue la finalità di definire e di programmare, in modo dettagliato e completo, tutte le attività operative che dovranno essere condotte nell’ambito della linea di intervento 1. L’elaborazione del Progetto sarà quindi la prima operazione attivata dal GAL, poiché dalle risultanze di questo potranno essere programmate tutte le successive operazioni, come evidenziato già nello Schema 2.2.b, che si riporta di seguito.

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Il Progetto risponde quindi ad un importante fabbisogno dell’area GAL, in quanto, attraverso le analisi, le indagini e le attività di programmazione previste, si riuscirà ad evidenziare quali sono le potenzialità turistiche principali che devono essere valorizzate (vedi Fabbisogni prioritari N. 1) Il Progetto rappresenta quindi il primo step fondamentale per consentire al territorio di programmare interventi mirati che consentano di diversificare la propria offerta turistica e quindi di rendersi maggiormente “attrattivo” nei confronti del mercato turistico, contribuendo così in maniera determinante a sostenere la strategia del PSL, che – si ricorda – è incentrata sul favorire l’accesso di prodotti (anche turistici) di eccellenza su nuovi mercati esterni all’area GAL.

DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERAZIONE E ARTICOLAZIONE DELLE FASI OPERATIVE DI MASSIMA

E’ importante premettere che il GAL “Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone”, nell’ambito di Leader+, ha già costruito dei prodotti turistici che sono stati promossi (e venduti) in Italia e all’estero attraverso un marchio commerciale registrato, siglato “Naturando”.

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Il percorso proposto dall’Azione 2 è stato quindi già percorso dal GAL, che tuttavia ritiene indispensabile continuare a lavorare sull’incremento della diversificazione delle offerte (e quindi dei programmi di soggiorno) contenute nei pacchetti e continuare ad operare nell’attività di promozione e commercializzazione dei pacchetti turistici stessi. Un elemento importante di diversificazione dell’offerta turistica che il GAL intende attivare sul proprio territorio consiste nell’accoglienza dei disabili e nel consentire loro di praticare alcuni sport di montagna (parapendio, equiturismo, arrampicata sportiva orizzontale), in funzione anche del rapporto di collaborazione instaurato con la Consulta per le Persone in Difficoltà di Torino (vedi verbale riunione di animazione N.7).

Pertanto, il Progetto dovrà indicare le azioni e gli interventi che dovranno essere realizzati per consentire di infrastrutturare adeguatamente il territorio in favore dell’accoglienza dei disabili, sia dal lato delle strutture ricettive, che dal lato delle imprese che accompagnano i disabili nella pratica degli sport di montagna e sia dal lato degli Enti pubblici, che dovranno attrezzare aree e percorsi di fruizione turistica anche accessibili ai portatori di handicap. In sintesi, il Progetto si occuperà di identificare:

1) quali interventi devono essere realizzati all’interno delle strutture turistico-ricettive per poter accogliere i disabili;

2) quali interventi devono essere sostenuti dalle imprese che consentiranno ai disabili di praticare gli sport di montagna (quali attrezzature per il parapendio, quali interventi all’interno dei maneggi per consentire di cavalcare in sicurezza, etc.);

3) quali aree pubbliche sul territorio possono essere destinate per migliorare/creare percorsi ed aree attrezzate di fruizione turistica accessibili anche ai disabili;

4) quali interventi sono necessari per realizzare nuovi servizi di piccola ricettività nelle strutture alberghiere, extralberghiere e della ristorazione, con particolare riferimento al target turistico già individuato (ovvero i disabili).

Le indicazioni che emergeranno dai punti da 1) a 4) saranno utilizzate per redigere i bandi pubblici previsti dall’azione 2 – operazione 2.b Infine, il Progetto dovrà occuparsi di:

5) verificare per quali tipologie di pacchetti turistici è opportuno incrementare la promozione e la commercializzazione e quali invece non hanno successo sul

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mercato (tali informazioni saranno verificate con il Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo, sulla scorta delle vendite effettuate dei pacchetti “Naturando”, che dovrà poi operare sull’operazione 2.c).

6) elaborare un primo programma di massima inerente gli appuntamenti della kermesse itinerante per la presentazione dei prodotti di eccellenza dell’area GAL.

COMPLEMENTARIETÀ

Il progetto dà continuità a quanto il GAL ha già realizzato nell’ambito di Leader+, in quanto si occupa di attivare azioni materiali e concrete sul territorio che consentano di diversificare il set di offerta turistica e quindi di diversificare anche i prodotti turistici che vengono commercializzati sul mercato. Il filone del mondo della disabilità rappresenta un’ottima opportunità per questo territorio montano (molto vicino e ben collegato all’area metropolitana torinese), oltre che rappresentare un’azione che si muove in favore delle pari opportunità. Inoltre, è opportuno ricordare che nel mese di novembre 2008 verrà riaperto il collegamento ferroviario Torino-Ceres e che quindi il treno rappresenterà un veicolo in più per poter far giungere flussi turistici anche da altre regioni italiane e dall’estero, compresi i gruppi organizzati legati al mondo della disabilità.

BENEFICIARIO GAL

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO 70%

MODALITA’ DI COFINANZIAMENTO

In quanto azione a regia, il cofinanziamento dell’operazione sarà assicurato dai soci e, in particolare, dalle Comunità Montane che hanno già deliberato un impegno in tal senso riferito ai costi per le prime due annualità (vd. Allegato 10). Come desumibile dal cronoprogramma allegato (vd. All. 9), tali annualità rappresentano anche la parte più consistente dell’impegno finanziario dell’operazione. Per le annualità successive, l’impegno al cofinanziamento da parte dei soci sarà puntualmente ricercato in anticipo rispetto all’avvio delle relative operazioni.

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TIPOLOGIA OPERAZION E: 2.d

Organizzazione della kermesse itinerante sulle eccellenze dell’area GAL e produzione strumenti di promozione per la commercializzazione dell’offerta turistica

FINALITA’ E OBIETTIVI, COERENZA CON IL TEMA UNIFICANTE, LA LINEA D’INTERVENTO E I FABBISOGNI PRIORITARI

Questa operazione persegue una duplice finalità: 1 – promuovere, in forma mirata e puntuale, le eccellenze delle Valli

di Lanzo, Ceronda e Casternone e promuoverle all’esterno dell’area GAL;

2 – produrre gli strumenti di promozione contenenti i prodotti

turistici da commercializzare (identificati attraverso l’operazione 2.c)

L’operazione è quindi strettamente coerente con il tema unificante, tema che nella sua strategia intende proprio “favorire l’accesso dei prodotti di eccellenza verso nuovi mercati” e risponde quindi efficacemente al fabbisogno prioritario identificato nel “Sostenere le produzioni locali di qualità con l’espansione verso nuovi mercati di riferimento” (Vedi Fabbisogni prioritari N. 3).

DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERAZIONE E ARTICOLAZIONE DELLE FASI OPERATIVE DI MASSIMA

La prima parte dell’operazione consiste nell’organizzare ed attivare una serie di workshop, seminari, incontri con specifici target di utenti, concentrati sull’area metropolitana torinese, che consentano di portare a conoscenza i prodotti dell’eccellenza dell’area GAL. Si intende agire sull’area torinese in quanto rappresenta il bacino di utenza più importante ed è quello che d’altronde ha sempre determinato, nel bene e nel male, il grado di sviluppo delle valli alpine dell’area GAL (le Valli di Lanzo, non a caso, sono comunemente conosciute e classificate come “le valli dei torinesi” o “i giardini di Torino”). Pertanto si procederà ad organizzare una corta kermesse che coinvolga ad esempio l’Ordine degli Architetti di Torino per far conoscere la nuova gamma di prodotti per arredo prodotta da Artimont, con la Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori per presentare i prodotti di “Agrimont”, un workshop tematico sulle possibilità di fruizione turistica del territorio da parte dei disabili nell’ambito della fiera Alpi 365 del 2009, e altri appuntamenti mirati. Il programma della kermesse, in versione preliminare, sarà già stilato nell’ambito del Progetto di cui all’operazione 2.a. La seconda parte dell’operazione 2.d consiste nella produzione di tutti gli strumenti di promozione che saranno stati progettati nell’ambito dell’operazione 2.c.

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COMPLEMENTARIETÀ

La produzione degli strumenti promozionali terrà ovviamente conto di marchi, grafica coordinata e di tutto quanto è già stato realizzato nell’ambito dell’Azione 3.4 – Leader +, dando così continuità di immagine al sistema di offerta turistica che si è costruito in questi anni.

BENEFICIARIO GAL

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO 70%

MODALITA’ DI COFINANZIAMENTO

In quanto azione a regia, il cofinanziamento dell’operazione sarà assicurato dai soci e, in particolare, dalle Comunità Montane che hanno già deliberato un impegno in tal senso riferito ai costi per le prime due annualità (vd. Allegato 10). Come desumibile dal cronoprogramma allegato (vd. All. 9), tali annualità rappresentano anche la parte più consistente dell’impegno finanziario dell’operazione. Per le annualità successive, l’impegno al cofinanziamento da parte dei soci sarà puntualmente ricercato in anticipo rispetto all’avvio delle relative operazioni.

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Per ogni tipologia di operazione di cui sono beneficiari soggetti terzi e attuata mediante procedura a bando , in base alle modalità di attuazione dell’Asse 4 del par. 7.2 del PSR, fornire le seguenti informazioni:

TIPOLOGIA OPERAZIONE: 2.c

Organizzazione dei prodotti turistici e progettazione strumenti di promozione

PRINCIPALI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE E COLLEGAMENTO CON I FABBISOGNI PRIORITARI, IL TEMA UNIFICANTE E CON LA LINEA D’INTERVENTO

Gli obiettivi dell’operazione, che sarà attuata dal Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo, si possono riassumere in: 1) migliorare i prodotti turistici “Naturando” già realizzati

attraverso Leader+; 2) diversificare l’offerta dei prodotti nei confronti del turista-

consumatore, proponendo nuovi programmi che deriveranno dalle attività svolte attraverso le operazioni 2.a e 2.b (in particolare per quanto riguarda la possibilità di fruizione turistica da parte dei disabili);

3) sviluppare formule innovative per la commercializzazione dell’offerta turistica (soprattutto attraverso la rete Internet e i moderni sistemi ITC), superando quindi i tradizionali cataloghi cartacei;

4) aumentare il grado di collaborazione con i tour operator piemontesi che si occupano di incoming, al fine di riuscire a raggiungere livelli di penetrazione sul mercato turistico più incisivi.

Anche questa operazione contribuisce fortemente a soddisfare il fabbisogno prioritario di “Valorizzare le potenzialità turistiche dell’area, nell’ottica di consolidare i risultati fino ad oggi conseguiti” (Fabbisogno prioritario N. 1) ed è strettamente collegata al tema unificante, in quanto è l’operazione che determina il successo che i prodotti turistici potranno avere sul mercato. Infatti, strumenti di comunicazione ben progettati e innovativi e un’offerta di prodotti ben diversificata, sostenuta con convinzione da parte dei tour operator, rappresentano gli elementi indispensabili per potersi affacciare sui mercati con buoni margini di successo.

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DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERAZIONE

In funzione degli obiettivi sopra riportati, le attività che saranno realizzate si possono riassumere in: 1 – organizzazione dei nuovi pacchetti turistici da inserire nel set

di offerta sotto il marchio “Naturando”; 3 – realizzazione di nuovi accordi (e/o revisione di quelli

esistenti) con i tour operator che si occupano di incoming in Piemonte;

3 – progettazione e sviluppo di strumenti di promozione innovativi

(impiego delle ICT) e potenziamento del sito Internet del Consorzio Operatori Turistici (che ad oggi registra una media di 700 visite mensili ma che può essere ancora potenziato con nuovi servizi interattivi).

ELEMENTI DI INNOVAZIONE

Attraverso questa operazione, saranno pronti per essere commercializzati dei pacchetti turistici che consentono ai disabili di praticare alcuni tra i più interessanti ed emozionanti sport di montagna. Da questo punto di vista, si soddisfa la domanda formulata dalla Consulta per le Persone in Difficoltà di Torino, che aspetta da tempo di poter offrire queste possibilità ai propri aderenti. La CPD si occuperà di effettuare animazione con i propri aderenti e con le Associazioni di tutta Italia e in Europa e quindi diventerà un veicolo (gratuito) di promozione dell’offerta turistica dell’area GAL.

La home page del sito del Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo

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Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo

BENEFICIARI Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO 40% della spesa ammissibile con il limite del “de minimis”

COMPLEMENTARIETA’

In funzione di tutto quanto sopra esposto, risulta evidente come questa operazione rappresenti la naturale prosecuzione di tutto quanto già realizzato attraverso Leader+ nell’ambito dello sviluppo di prodotti turistici organizzati.

N° DI UNITA’ DI LAVORO CREATE

Questa operazione ha un impatto indiretto sull’occupazione, tuttavia contribuisce al mantenimento dell’occupazione, in quanto i pacchetti turistici – se venduti con risultati apprezzabili – possono garantire redditività ai tour operator e alle agenzie di viaggio e anche un aumento delle presenze nelle strutture alberghiere ed extralberghiere dell’area GAL.

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MISURA COLLEGATA: Misura 313 – Incentivazione di attività turistiche connesse alla fruizione

sostenibile del territorio rurale AZIONE: Azione 2 – Sviluppo e commercializzazione di servizi al turista a supporto dell’offerta

locale OPERAZIONE: 2.b Per ogni tipologia di operazione attuata mediante procedura a bando , in base alle modalità di attuazione dell’Asse 4 del par. 7.2 del PSR, fornire le seguenti informazioni:

TIPOLOGIA OPERAZIONE: 2.b

Adeguamento strutture ricettive per disabili, infrastrutture ricreative con servizi di piccola ricettività (Bando)

PRINCIPALI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE E COLLEGAMENTO CON I FABBISOGNI PRIORITARI, IL TEMA UNIFICANTE E CON LA LINEA D’INTERVENTO

L’operazione 2.b rappresenta il “braccio operativo” dell’intera Misura 313 – azione 2, in quanto è quella che consente (unitamente all’intervento previsto sulla Misura 312 – Azione 1, vedi successiva scheda) di realizzare materialmente l’obiettivo principale della linea di intervento 1, ovvero di diversificare l’offerta turistica dell’area GAL, con particolare attenzione all’inserimento della fruizione turistica da parte dei disabili. L’operazione contribuisce quindi a soddisfare tre fabbisogni prioritari dell’area GAL (con la sigla “f.p.” si intende “fabbisogno prioritario”): f.p. N. 1) Valorizzare le potenzialità turistiche dell’area; f.p.N. 2) Favorire e consolidare le microimprese dell’area GAL;

f.p. N. 4) Incentivare la creazione di opportunità occupazionali Il fabbisogno identificato con il N. 4 viene soddisfatto in quanto l’infrastrutturazione del territorio nei confronti del mondo dei disabili crea i presupposti per la nascita di nuove imprese.

DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERAZIONE

L’operazione 2.b prevede l’apertura di un bando pubblico per sostenere i seguenti interventi da parte delle microimprese del settore turistico-ricettivo: 1 – Adeguamento delle strutture alberghiere ed extralberghiere al

fine di consentire l’accesso ai disabili. Saranno ammissibili interventi su strutture esistenti relativi all’adeguamento dei bagni e delle camere per i disabili; le tipologie di intervento recepiranno anche gli indirizzi che saranno forniti dalla Consulta per le Persone in Difficoltà (vedi Progetto su operazione 2.a), al fine di creare camere e bagni che siano fruibili indifferentemente sia da persone disabili che normodate. Gli interventi nelle camere e nei bagni potranno prevedere anche la riqualificazione generale dell’ambiente, purchè

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questo venga realizzato secondo gli standard di qualità e di tipicizzazione già elaborati e applicati nell’ambito dell’Azione 1.2 “Qualità e certificazione” – Leader+. Gli interventi sulla accessibilità dei disabili saranno estesi anche ai locali della ristorazione (max 60 coperti).

2 - Realizzazione di servizi complementari connessi alle strutture

turistico-ricettive, fruibili anche dai disabili; in particolare, si sosterranno gli interventi relativi alla creazione di aree ricreazionali e per attività ludico-sportive (in quest’ultimo ambito, si inserirà la realizzazione di piccole palestre artificiali per l’arrampicata orizzontale dei disabili).

ELEMENTI DI INNOVAZIONE

Il sostegno alle microimprese alberghiere ed extralberghiere per l’adeguamento delle strutture all’accoglienza delle persone disabili rappresenta sicuramente un valore aggiunto e un miglioramento qualitativo delle strutture non indifferente.

BENEFICIARI Microimprese

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO 40% della spesa ammissibile con il limite del “de minimis”

COMPLEMENTARIETA’

Gli interventi previsti non si sovrappongono con altri strumenti di programmazione attivati nell’area e anzi rappresentano il valore aggiunto di Leader, in quanto non sarebbero oggetto di contributo su nessuna altra linea di contributo regionale, statale e comunitaria. La L.R.18/99, che tra l’altro non eroga più contributi a fondo perduto, non ha mai previsto il contributo su interventi nelle strutture turistiche di tipo così puntuale e mirato e comunque ha sempre richiesto investimenti minimi di 50.000 euro (non certamente raggiungibili dalle tipologie di intervento previste dall’operazione 2.b)

N° DI UNITA’ DI LAVORO CREATE

Le tipologie di intervento indicate contribuiscono al mantenimento dell’occupazione nelle strutture alberghiere ed extralberghiere, in quanto consentono di diversificare l’offerta turistica attraverso l’erogazione di servizi complementari.

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MISURA COLLEGATA: Misura 312 – Sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimprese AZIONE: Azione 1 – Sviluppo delle microimprese OPERAZIONE: 1.a Per ogni tipologia di operazione attuata mediante procedura a bando , in base alle modalità di attuazione dell’Asse 4 del par. 7.2 del PSR, fornire le seguenti informazioni:

TIPOLOGIA OPERAZIONE: 1.a

Sostegno alle microimprese per attivazione pratica sport di montagna per i disabili (Bando)

PRINCIPALI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE E COLLEGAMENTO CON I FABBISOGNI PRIORITARI, IL TEMA UNIFICANTE E CON LA LINEA D’INTERVENTO

L’operazione 1.a consente di completare la serie di azioni destinate a infrastrutturare il territorio dell’area GAL nei confronti del mondo della disabilità. Se infatti attraverso la Misura 313 – azione 2 – operazione 2.b si interviene sul lato della ricettività (qualificazione delle strutture alberghiere ed extralberghiere per l’ospitalità dei disabili e sistemazione di aree pubbliche a fini turistici turistici e ludico-sportivi anche accessibili dai disabili), con il presente intervento si consente di fare praticare gli sport di montagna ai disabili, sostenendo l’acquisto di attrezzature specifiche da parte delle imprese locali. L’operazione contribuisce quindi a soddisfare due fabbisogni prioritari dell’area GAL: f.p. N. 1) Valorizzare le potenzialità turistiche dell’area;

f.p. N. 3) Incentivare la creazione di opportunità occupazionali Il fabbisogno identificato con il N. 3 viene soddisfatto in quanto l’infrastrutturazione del territorio nei confronti del mondo dei disabili crea i presupposti per la nascita di nuove imprese, come ad esempio quelle per l’accompagnamento dei disabili in montagna o per la pratica degli sport di montagna

DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERAZIONE

Acquisto di attrezzature specifiche per consentire la pratica degli sport ai disabili; il bando evidenzia la multisettorialità della linea di intervento, in quanto vengono coinvolte ditte individuali che si occupano dell’insegnamento e della pratica del volo libero (parapendio), guide alpine per l’arrampicata orizzontale dei disabili e per l’accompagnamento in montagna (trekking), maestri di sci per l’accompagnamento dei non-vedenti sulle piste di fondo, etc.

ELEMENTI DI INNOVAZIONE

Gli elementi di innovazione consistono nella dotazione di attrezzature sportive specifiche che consentono ai disabili di effettuare alcuni sport di montagna.

BENEFICIARI Microimprese

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INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO 40% della spesa ammissibile con il limite del “de minimis”

COMPLEMENTARIETA’

Gli interventi previsti non si sovrappongono con altri strumenti di programmazione attivati nell’area e anzi rappresentano il valore aggiunto di Leader, in quanto non sarebbero oggetto di contributo su nessuna altra linea di contributo regionale, statale e comunitaria.

N° DI UNITA’ DI LAVORO CREATE

Questa operazione ha un impatto diretto sull’occupazione, in quanto consente di infrastrutturare il territorio in modo sinergico rispetto a quelle che sono le sue potenzialità e vocazioni. Si prevede pertanto di ottenere almeno N. 3 nuove unità di lavoro nell’ambito dell’accompagnamento dei disabili (suddivise tra la semplice attività di assistenza al disabile e la pratica degli sport di montagna).

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MISURA COLLEGATA: Misura 227 – Sostegno agli investimenti non produttivi

TIPOLOGIA OPERAZIONE: non defnibile

Investimenti forestali non produttivi per la realizzazione di percorsi ed aree a scopi turistici, didattici e culturali (anche fruibili da disabili)- (bando)

PRINCIPALI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE E COLLEGAMENTO CON I FABBISOGNI PRIORITARI, IL TEMA UNIFICANTE E CON LA LINEA D’INTERVENTO

La Misura 227 consente di infrastrutturare alcuni spazi di proprietà pubblica da destinare alla fruizione di tipo turistico e ricreativo, permettendo di diversificare le possibilità di fruizione turistica su territori di proprietà pubblica. Ma l’intervento prevede il raggiungimento di un obiettivo ulteriore, ovvero la possibilità di far fruire anche ai disabili i percorsi e le aree turistiche realizzate. Con questo intervento, si completa la strategia programmata dalla linea di intervento 1 che prevede di infrastrutturare a trecentosessantagradi il territorio per la fruizione turistica da parte dei disabili. Infatti, se con l’operazione 2.b si infrastrutturano e si sostengono le componenti dal lato privato (alberghi e imprese che effettuano l’accompagnamento e la pratica degli sport nei confronti dei portatori di handicap), con la Misura 227 si completa l’offerta dal lato pubblico, garantendo al territorio occasioni per lo svago e il divertimento in mezzo alla natura fruibili anche dai disabili. L’operazione contribuisce quindi a soddisfare due fabbisogni prioritari dell’area GAL: f.p. N. 1) Valorizzare le potenzialità turistiche dell’area;

f.p. N. 3) Incentivare la creazione di opportunità occupazionali

DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERAZIONE

Partendo dalle indicazioni che saranno fornite dal Progetto per lo sviluppo e la commercializzazione dell’offerta turistica (operazione 2.a), verrà pubblicato un bando destinato a sostenere le seguenti tipologie di azioni da parte dei Comuni (che agiranno su lotti forestali di proprietà comunale):

1 – Realizzazione/miglioramento di percorsi e aree a scopo

ricreativo, che potranno comprendere, tra gli altri interventi: - percorsi attrezzati per la ginnastica all’aperto (spalliere in

legno, panche per lo stretching, etc.); - percorsi per bambini (con giochi all’aperto, realizzati in legno

o con materiali riciclati); - piccole palestre di roccia, tra cui quelle di tipo orizzontale per i

disabili(sia su pietra naturale che su piccola parete artificiale). Qualunque infrastruttura di tipo ludico sarà realizzata, dovrà prevedere la possibilità di fruizione anche da parte dei disabili.

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2 – Realizzazione/miglioramento di percorsi ed aree di fruizione

turistica, dotati di cartellonistica e segnaletica anche per non-vedenti. In questa tipologia di interventi, si prevede di realizzare anche dei brevi percorsi per lo sci di fondo/racchette da neve fruibili dai disabili e dai non-vedenti.

Tutti gli interventi perseguono finalità di sensibilizzazione agli spazi aperti, di contatto con l’ambiente-bosco e di rispetto e conoscenza della natura (finalità ecologiche). Gli interventi non condurranno ad un apprezzabile incremento del valore economico o della redditività delle superfici interessate e tantomeno porteranno un ritorno economico a qualsiasi soggetto; tutti i percorsi saranno infatti fruibili liberamente e non richiederanno apposito personale (gli accompagnatori, nel caso di scuole e/o di disabili, saranno i responsabili del corretto uso delle attrezzature e del rispetto dei percorsi e delle aree attrezzate). Un sito che si presta molto bene per la realizzazione degli interventi previsti è l’area didattico-ambientale “Giardinia” di Traves (già inserita nel circuito degli ecomusei del GAL, in quanto ricca di percorsi naturalistici ed ambientali che potrebbero essere ampliati e resi accessibili anche dai disabili.

In questo senso, la Giunta del Comune di Traves ha manifestato (attraverso una specifica delibera) l’intenzione di voler diventare uno dei soggetti promotori e attuatori di questo intervento.

ELEMENTI DI INNOVAZIONE

I percorsi e le aree ricreative e turistiche presenteranno la peculiarità di essere fruibili dai disabili, fattore particolarmente innovativo per i territori di montagna.

BENEFICIARI Comuni proprietari di superfici forestali comunali INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO 100%

Il logo dell’area didattico-ambientale

“Giardinia” diel comune di Traves

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COMPLEMENTARIETA’

Gli interventi previsti non si sovrappongono con altri strumenti di programmazione attivati nell’area. Presentano una interessante complementarietà con la Misura 313 – azione 1 del PSR, con la quale la Comunità Montana Valli di Lanzo intende avviare una serie di interventi per la riqualificazione di una serie di sentieri di alta-media montagna (è in corso l’elaborazione del piano di intervento che verrà presentato sul bando già aperto dalla Regione Piemonte).

N° DI UNITA’ DI LAVORO CREATE

Questa operazione ha un impatto diretto sull’occupazione, in quanto consente di infrastrutturare alcune aree del territorio che verranno specificatamente destinate alla fruizione turistica. Pertanto è ipotizzabile prevedere che sarà necessario impiegare del personale (anche di tipo stagionale o part-time) per la gestione e il controllo delle aree attrezzate, nonché per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di pulizia periodica. Si prevede pertanto di creare almeno N.2 nuove unità di lavoro.

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QUADRO FINANZIARIO DELLA LINEA D’INTERVENTO Osservando le indicazioni contenute nel par.2.2 del presente documento e, come riportato nelle disposizioni generali per l’Asse 4 Leader (par. 5.3.4.1.0. Strategie di sviluppo locale del PSR 2007-2013), rispettando le intensità di aiuto pubblico riferite alle diverse tipologie di azione previste dal PSR, il GAL può definire all’interno del PSL i valori di partecipazione pubblica applicabili a livello di singole operazioni in modo da garantire un tasso di partecipazione pubblico massimo pari al 60% calcolato sul costo totale nel Piano finanziario complessivo del PSL.

Linea d'intervento

Codice Misura

N° azione n° operazione euro % su costo totale euro % Euro% su costo

totale

Titolo a b=(a/g)*100 c=a*0,44 d e f=(e/g)*100

Progetto per lo sviluppo e la commercializzazione dell' offerta

turistica313 2 2.a 14.000,00 70% 6.160,00 44% 6.000,00 30%

Adeguamento strutture ricettive per disabili, infrastrutture ricreative con servizi di piccola ricettività (bando)

313 2 2.b 120.000,00 40% 52.800,00 44% 180.000,00 60%

Sostegno alle microimprese per attivazione pratica sport di montagna

per i disabili (bando)312 1 40.000,00 40% 17.600,00 44% 60.000,00 60%

Organizzazione dei prodotti turistici e progettazione strumenti di promozione

313 2 2.c 16.000,00 40% 7.040,00 44% 24.000,00 60%

Produzione strumenti di promozione e organizzazione della KERMESSE

itinerante GAL-Torino313 2 2.d 49.000,00 70% 21.560,00 44% 21.000,00 30%

Investimenti forestali non produttivi per la realizzazione di percorsi ed aree a

scopi turistici, didattici e culturali (anche fruibili da disabili) - bando

227 140.000,00 100% 61.600,00 44% 0,00 0%

379.000,00 57% 166.760,00 44% 291.000,00 43%

Spesa privata

Totale Quota FEASR

Spesa pubblica

LINEA D'INTERVENTO

totale linea intervento 1

line

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IDENTIFICAZIONE DELLA LINEA D’INTERVENTO: Linea di intervento 2 – Sviluppo e commercializzazione di prodotti tipici MISURA PRINCIPALE: Misura 312 – Sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimprese AZIONE: Azione 1 – Sviluppo delle microimprese Come ricordato nella sezione 2.2 del presente documento, la linea di intervento 2 si occupa di sostenere due importanti filiere produttive: quella dell’artigianato tipico, attraverso l’operare dell’Associazione tra microimprese di

settore “Artimont”; quella dei prodotti tipici agroalimentari, attraverso l’operare del Consorzio “Agrimont”.

Tutti gli interventi previsti su questa linea di intervento (tutti a bando) sono progettati e costruiti attraverso la Misura 321 – azione 1 (“Sostegno alla creazione e sviluppo di imprese”), così come indicato nelle modalità operative proposte a pagina 3 delle “Linee guida per l’attuazione” (Allegato C al modulo di domanda). Per l’approfondimento sui contenuti dei progetti e delle attività di animazione che supportano l’apertura dei bandi previsti dalla presente linea di intervento, si rimanda alle schede contenute nella linea di intervento 3. Gli interventi programmati sulla linea di intervento 2 sono stati quindi suddivisi sulle due filiere produttive e anche la suddivisione delle schede (di seguito presentate) tiene conto di questa impostazione.

Azioni a bando inerenti lo sviluppo della filiera produttiva dell’artigianato tipico. Per ogni tipologia di operazione di cui sono beneficiari soggetti terzi e attuata mediante procedura a bando , in base alle modalità di attuazione dell’Asse 4 del par. 7.2 del PSR, fornire le seguenti informazioni:

MISURA 124 – AZIONE 2 “Cooperazione per lo

sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel

settore forestale”

Progetto di cooperazione per prototipazione linea commerciale prodotti “Artimont”

PRINCIPALI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE E COLLEGAMENTO CON I FABBISOGNI PRIORITARI, IL TEMA UNIFICANTE E CON LA LINEA D’INTERVENTO

Nel 2007 l'Associazione Artimont dava avvio – grazie al programma Leader+ - ad un progetto pilota per esplorare le potenzialità del design nella concezione di prodotti e componenti a realizzazione artigianale, interpreti delle tecniche di lavorazione tradizionali e realizzati con i materiali lavorati dai propri associati: legno, pietra, ferro (e ceramica). Particolare attenzione veniva data alle lavorazioni effettuate con le essenze legnose tipicamente locali, ovvero il castagno e il rovere. Le esplorazioni riguardavano nuovi prodotti per l'artigianato tipico, caratterizzati dall'integrazione dei suddetti materiali e da nuovi concetti di design sostenibile volti agli obiettivi:

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- ridisegnare manufatti e componenti in riferimento alla cultura materiale locale;

- valorizzare la naturalità dei materiali impiegati con poche lavorazioni aggiunte;

- favorire l'integrazione di diversi materiali nell'ambito dello stesso manufatto;

- ridurre i componenti e di conseguenza le lavorazioni; - esplorare nuove tipologie sia dal punto di vista funzionale che

espressivo; - esplorare approcci sostenibili in termini di lavorazioni a ridotto

impatto ambientale. L'operazione 2007, concepita per fasi, prevedeva: - la lettura dei manufatti storici e testimonianze della cultura

materiale locale, quali riferimenti per le nuove collezioni ; - la sperimentazione progettuale e produttiva di modelli interpreti dei requisiti sopradescritti nei settori prodotti di arredo per interni, collezione merchandising, componenti edilizi e prodotti di arredo per esterni. Le prime esplorazioni hanno riguardato i settori "prodotti di arredo per interni" e "collezione merchandising" con la concezione e sperimentazione di sei linee di prodotto, che di seguito si propongono brevemente:

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Tale fase di sperimentazione, particolarmente apprezzata dal pubblico fin dalle prime esposizioni (la mostra “Manufatto.ArtigianatoComunitàDesign”, la “Castiglia-Saluzzo” nell'ambito degli eventi per Torino 2008 Capitale mondiale del design dove il progetto Lanzo è stato inserito nelle esperienze delle 8 comunità piemontesi; quindi, “Bosco e Territorio”, fiera ed eventi sulla filiera del legno, a cura della Provincia di Torino, Usseaux), oggi necessita di completamento e di ulteriore sviluppo ai fini di una produzione in piccole serie che sia caratterizzata da continuità nel tempo, qualità del manufatto, ottimizzazione del processo costruttivo. Senza questa fase di sviluppo, non sarà possibile procedere alla produzione in serie dei prodotti e quindi non si potrà accedere al mercato, che invece rappresentano l’obiettivo generale e la strategia del PSL.

DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERAZIONE

Molte delle attività praticate dall'artigianato delle Valli di Lanzo riguardano componenti per l'edilizia e l'arredo esterno (privato e pubblico), realizzati con l'impiego prevalente dei materiali legno, pietra, ferro, talora tra loro integrati. Notevole è anche sotto il profilo del fatturato di impresa l'incidenza di alcune tipologie di prodotto, qui riportate in ordine decrescente di importanza economica: - legno: serramenti interni ed esterni, balconi, balaustre e parapetti, carpenteria lignea, bacheche per esterno, scale, apparati decorativi (pantalere e altro); - pietra: scale, balconi, soglie, davanzali, arte funeraria, coperture, vasche per esterno; - ferro: serramenti, ringhiere, cancelli, recinzioni.

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Disegno, scelta del materiale, dettaglio di costruzione e di posa di tali componenti diventano pertanto prestazioni fondamentali per la salvaguardia e la qualità dell'ambiente nella sua complessità, sia ai fini della conservazione dell'identità storica dell'architettura e del paesaggio, sia ai fini della costruzione di una nuova identità di segni che possano comunque convivere con i modelli della tradizione. Analoghe situazioni analizzate sul territorio piemontese e italiano testimoniano la necessità di rivalutare la figura e l'opera dell'artigiano nell'ambito di un processo che non sempre segue un percorso lineare e ottimale, dove può mancare la figura del progettista a cui si sostituisce l'artigiano progettista/produttore o il cliente/progettista e dove non sempre esistono normative di riferimento riguardanti l'espressività e l'uso di materiali e manufatti che tengano conto da un lato della tradizione e dall'altro della necessità di aggiornamento tecnologico e di interventi secondo i nuovi orientamenti alla sostenibilità. Il progetto di cooperazione che si intende attivare a valere sulla Misura 124 – azione 2 prevede di utilizzare lo studio sintetico delle valenze del paesaggio costruito e non, realizzato con il progetto ARTIMONT 2007 (Leader+), per lasciare maggiore spazio alla sperimentazione concreta (costruttiva e tecnologica) di modelli realizzabili secondo tecniche artigianali aggiornabili fin da subito alle nuove tecnologie e design sostenibile. Per quanto concerne l’impiego di essenze legnose per la realizzazione dei modelli, verranno valorizzate le risorse locali (castagno e rovere), che da sempre rappresentano per questo territorio una risorsa molto importante. Si tratta pertanto, a valle della costruzione dello scenario sintetico sui modelli della tradizione (già realizzato con Leader+) di intervenire sui processi sostenibili in collaborazione tra progettisti e produttori/costruttori, i cui risultati potranno poi confluire in un catalogo di modelli operabile sul mercato. E' oltretutto ipotizzabile che da tale approccio emergano processi non lineari, cioè che dagli output di un modello nascano gli input per altri modelli in tipologie di componenti diverse. In sintesi, il progetto di cooperazione riguarderà tutte le fasi di lavoro relative alla progettazione, prototipazione, ingegnerizzazione di prodotto e di processo, sviluppo tecnologico di prodotto necessari per giungere alla produzione in serie della nuova linea di prodotti “Artimont”.

ELEMENTI DI INNOVAZIONE

L’innovazione di prodotto determinata da questa azione è del tutto evidente e consiste nella realizzazione di una gamma di prodotti mai prodotta e mai immessa sul mercato. Particolare attenzione sarà posta sull’utilizzo delle essenze legnose locali (castagno e rovere), che verranno reperite in loco attraverso una serie di azioni coordinate previste e inserite nel presente PSL

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(vedi schede successive). Tali essenze legnose sono presenti in abbondanza sulle superfici forestali dell’area GAL (vedi l’analisi quali-quantitativa riportata nel capitolo 2.1 “Diagnosi del territorio”, paragrafo “Economia rurale”), quindi con la presente azione si riesce ad avviare un importante processo di valorizzazione delle risorse locali (che altrimenti non verrebbero utilizzate). La gamma di prodotti testata e sviluppata verrà presentata ufficialmente nell’ambito degli appuntamenti previsti dalla kermesse organizzata nell’ambito della Misura 313 – azione 2 – operazione 2.d del presente PSL. Il progetto di cooperazione si occuperà anche di ricerca e applicazione sperimentale di tecnologie sostenibili a ridotto impatto ambientale e di materiali nanostrutturati con approccio top-down, in collaborazione con Politecnico di Torino e aziende del settore disponibili alla sperimentazione sul territorio: - per la riduzione dell'inserimento di colle, la razionalizzazione

produttiva specifica per ogni materiale e di filiera tra i diversi artigiani;

- per il trattamento rinforzante di specie legnose autoctone (in particolare il castagno, la principale essenza utilizzata per la produzione della linea “Artimont”);

- per il trattamento superficiale delle specie legnose.

BENEFICIARI

Forma associativa costituita da un numero totale di soggetti diversi non inferiore a due. Si prevede l’associazione tra microimprese locali (sicuramente alcune tra quelle aderenti ad Artimont), microimprese di utilizzazioni forestali, almeno un Ente/Istituto di ricerca (con preferenza verso istituzioni universitarie che effettuano azioni di ricerca applicata nel settore oggetto del presente progetto di cooperazione) e un Ente pubblico locale (presumibilmente la Comunità Montana Valli di Lanzo). La misura sarà attuata a bando e a regia regionale.

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO 90%

COMPLEMENTARIETA’

In funzione di tutto quanto sopra esposto, risulta evidente come questa operazione rappresenti la naturale prosecuzione di tutto quanto già avviato attraverso Leader+ nell’ambito di un progetto complessivo, molto ambizioso ma realizzabile, che vuole portare prodotti innovativi dell’area GAL sul mercato. Emerge infine con forza la necessità di valorizzare il legno di castagno, specie autoctona di difficile gestione (un legno nodoso, che si fessura) ma da riprendere anche in considerazione dell’interesse espresso da parte di Regione Piemonte, per la coltura della castagna nelle valli e i cui risultati espressivi sono

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sorprendenti là dove si voglia accogliere il concetto del “pregio del difetto”. Un contributo fondamentale potrà inoltre essere fornito da aziende, presenti sul territorio, che sul castagno stanno compiendo sperimentazioni di grande interesse: procedimenti di trattamento della fibra atti a eliminare quei principali difetti che lo hanno relegato a specie declassata: fessurazione, torsione, rilascio di tannino.

N° DI UNITA’ DI LAVORO CREATE

Questa attività di cooperazione determina l’impiego di professionisti del settore (principalmente architetti e ricercatori nell’ambito dello sviluppo di processi tecnologici) di elevata capacità e competenza. Pertanto, la presente azione non determinerà nuovi posti di lavoro, ma contribuisce in modo determinante al test e allo sviluppo di nuovi prodotti.

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MISURA 312 – AZIONE 1 “Sviluppo delle microimprese”

Acquisto macchinari e attrezzature per produzione linea “Artimont”, miglioramento qualità prodotti in legno e produzione strumenti promozionali (bando)

PRINCIPALI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE E COLLEGAMENTO CON I FABBISOGNI PRIORITARI, IL TEMA UNIFICANTE E CON LA LINEA D’INTERVENTO

Questa operazione è finalizzata innanzitutto a consentire alle microimprese del settore dell’artigianato tipico (lavorazione del legno, ferro, pietra) di acquistare macchinari e attrezzature idonee per la realizzazione della linea di prodotti progettata. Inoltre sosterrà gli investimenti di quelle microimprese (lavorazione del legno, ferro, pietra) che acquisteranno macchinari e attrezzature finalizzate al miglioramento della qualità dei prodotti e/o per la realizzazione di manufatti con caratteristiche innovative in grado di aumentarne il gradimento da parte di consumatori (le tipologie di macchinari e attrezzature dovranno essere preventivamente individuate o dal progetto di cooperazione di cui alla Misura 124 – azione 2 e/o dalle attività dui animazione svolte con le microimprese previste dalla Misura 321 – azione 1 – operazione 1.a) Allo stesso tempo, deve consentire alle microimprese aderenti di poter produrre materiale promozionale inerente le nuove gamme di prodotti realizzati. L’operazione consente quindi di soddisfare due fabbisogni prioritari dell’area GAL: f.p. n. 2) Favorire e consolidare le microimprese dell’area GAL; f.p. n. 3) Sostenere e sviluppare le produzioni locali di qualità

con l’espansione verso nuovi mercati di riferimento. Le microimprese diventano quindi lo strumento per favorire l’accesso di nuovi prodotti sul mercato, rispettando quindi in pieno il tema unificante e dando piena attuazione agli obiettivi della linea di intervento 2.

DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERAZIONE

Il bando sosterrà le microimprese per l’acquisto di macchinari e attrezzature che indicativamente potranno essere: - pressa per incollaggio lamellare o semilavorati simili; - stazioni a controllo numerico a più assi; - impianto di verniciatura; - piccoli essiccatoi per il legname; - attrezzature varie; - relativi impianti a norma; - adeguamenti strutturali di modesta entità per ospitare i nuovi

macchinari Il dettaglio dei macchinari e delle attrezzature sarà definito nell’ambito del progetto di cooperazione di cui alla Misura 124 – azione 2 ed eventualmente tramite le azioni di animazione che verranno realizzate attraverso la Misura 321 – azione 1 –

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operazione 1.a) Il bando sosterrà anche la produzione dei materiali informativi più idonei (cataloghi, brochure, sito Internet, etc.) per la presentazione e la promozione delle linee di prodotto (la progettazione degli strumenti viene realizzata attraverso uno specifico progetto previsto dalla Misura 321 – azione 1).

ELEMENTI DI INNOVAZIONE

Gli elementi di innovazione sono insiti nei macchinari e nelle attrezzature di ultima generazione che verranno utilizzati per la realizzazione dei prodotti. I macchinari saranno comunque in grado di adottare l’applicazione sperimentale di tecnologie sostenibili a ridotto impatto ambientale e di materiali nanostrutturati, sempre secondo le indicazioni che deriveranno del progetto di cooperazione di cui alla Misura 124 – azione 2.

BENEFICIARI Microimprese

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO 40% della spesa ammissibile con il limite del “de minimis”

COMPLEMENTARIETA’

In funzione di tutto quanto sopra esposto, risulta evidente come questa operazione rappresenti la naturale prosecuzione di tutto quanto già avviato attraverso Leader+ nell’ambito di un progetto complessivo, molto ambizioso ma realizzabile, che vuole portare prodotti innovativi dell’area GAL sul mercato.

N° DI UNITA’ DI LAVORO CREATE

Questo intervento è quello che – a livello della linea di intervento 2 – determina il maggior incremento di occupazione diretta. Dalle indicazioni pervenute del progetto di cooperazione realizzato attraverso Leader+, emerge infatti che, per la produzione delle linee di prodotto già individuate, sono necessarie almeno N. 5 unità lavorative (che potranno lavorare tutte su una stessa stazione oppure – se il processo viene segmentato – all’interno delle singole microimprese). A queste devono essere aggiunte le figure professionali che si occuperanno della vendita dei prodotti, del marketing e della gestione del sistema, di difficile quantificazione (ma almeno N. 2 agenti di vendita possono essere calcolati).

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123 – AZIONE 2 “Accrescimento del valore

aggiunto dei prodotti forestali”

Sostegno alle microimprese/cooperative di taglio locali finalizzato all’approvvigionamento di essenze locali (bando)

PRINCIPALI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE E COLLEGAMENTO CON I FABBISOGNI PRIORITARI, IL TEMA UNIFICANTE E CON LA LINEA D’INTERVENTO

Completa la linea di intervento dedicata ai nuovi prodotti dell’artigianato tipico un’operazione di supporto a tutta la micro-filiera progettata, ovvero il sostegno alle microimprese/cooperative di taglio che effettueranno interventi per il recupero delle essenze legnose utili alla produzione della linea di prodotti “Artimont” (castagno e rovere principalmente). Non ha senso, infatti, acquistare il legname utile alla produzione su mercati esterni all’area GAL (che sovente sono mercati anche esterni alla Regione Piemonte) e quindi è opportuno sostenere l’approvvigionamento a livello locale, che contribuisce anche al mantenimento dell’occupazione e al miglioramento dei lotti forestali. Il legname retratto potrà quindi confluire verso gli impianti di essiccazione e di qui, una volta essiccato, portato all’interno delle imprese di lavorazione, che lo trasformeranno in prodotto finito. L’operazione consente quindi di soddisfare tre fabbisogni prioritari dell’area GAL: f.p. n. 2) Favorire e consolidare le microimprese dell’area GAL; f.p. n. 3) Sostenere e sviluppare le produzioni locali di qualità; f.p. n 4) Incentivare la creazione di opportunità occupazionali

DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERAZIONE

L’operazione sostiene l’acquisto di macchinari e attrezzature utili e necessarie per effettuare interventi di taglio ed esbosco del legname, nonché per la movimentazione del legname.

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ELEMENTI DI INNOVAZIONE

Verrà inserito nel bando pubblico la condizione dell’acquisto di macchinari e attrezzature che adottino le migliori e più innovative tecnologie disponibili (abbattimento gas di scarico, riduzione del rumore, etc.)

BENEFICIARI Microimprese

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO 40%

COMPLEMENTARIETA’

L’intervento consente di chiudere l’ultimo anello della micro-filiera locale che si intende realizzare attraverso la linea di intervento 2. Non sono quindi presenti sovrapposizioni con Leader+.

N° DI UNITA’ DI LAVORO CREATE

L’intervento, oltre che a sostenere le imprese/cooperative di taglio locali (e quindi contribuire al mantenimento dell’occupazione), potrebbe determinare anche la nascita di una nuova microimpresa/cooperativa di taglio. Pertanto è possibile prevedere un incremento di 1-2 unità di lavoro.

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Azioni a bando inerenti lo sviluppo della filiera dei prodotti tipici agroalimentari.

MISURA 123 – AZIONE 3

“Sviluppo delle microimprese di trasformazione e

commercializzazione di prodotti agricoli”

Acquisto macchinari e attrezzature per confezionamento/etichettatura dei prodotti da parte delle microimprese (bando)

PRINCIPALI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE E COLLEGAMENTO CON I FABBISOGNI PRIORITARI, IL TEMA UNIFICANTE E CON LA LINEA D’INTERVENTO

L’obiettivo principale di questa operazione consiste nel consentire alle microimprese che trasformano e commercializzano prodotti agricoli (sono quindi escluse le aziende agricole, oggetto di specifico bando che prevede i medesimi interventi del presente) di migliorare le qualità estrinseche dei prodotti che vanno direttamente sul tavolo dei consumatori. Tale obiettivo, fondamentale per riuscire ad attuare la strategia del PSL (ovvero l’accesso ai mercati esterni all’area GAL), è stato chiaramente espresso dai soci del Consorzio “Agrimont” in tutte le riunioni di animazione che si sono svolte nel periodo luglio-settembre 2008 (vedi verbali N. 1, N. 9 e N. 10). L’operazione consente quindi di soddisfare due fabbisogni prioritari dell’area GAL: f.p. n. 2) Favorire e consolidare le microimprese dell’area GAL; f.p. n. 3) Sostenere e sviluppare le produzioni locali di qualità

con l’espansione verso nuovi mercati di riferimento.

DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERAZIONE

Il bando verrà attivato a seguito di due importanti attività di animazione svolte con le microimprese di settore, ovvero le attività N. 4 e N. 5 (vedi Schema 2.2.c), che la verifica, effettuata con le microimprese del settore di quali macchinari e attrezzature servono per giungere ad un effettivo, importante e riconoscibile miglioramento dell’aspetto estrinseco dei prodotti. Infatti, quando è necessario lavorare sul packaging, servono determinate attrezzature, differenti tra loro in funzione del prodotto che si tratta; se bisogna intervenire sul confezionamento (contenitori, vasetti, etc.) servono altre attrezzature, etc. Quindi è fondamentale l’attività preliminare di indagine e verifica (anche presso i laboratori di produzione delle microimprese) che si attuerà con l’attività N.5, solo a seguito della quale sarà stato possibile definire il set complessivo dei macchinari e delle attrezzature che dovranno essere inseriti nel bando.

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ELEMENTI DI INNOVAZIONE

L’apertura del bando consentirà alle microimprese che trasformano e commercializzano i propri prodotti agricoli di migliorare la qualità finale complessiva dei prodotti, rendendoli decisamente più attrattivi nei confronti del consumatore finale. Saranno possibili azioni di integrazione tra le diverse microimprese, dal momento che determinati macchinari per il confezionamento dei prodotti possono essere utilizzati per più tipologie di prodotto, così come previsto al paragrafo 5 della Misura 121 (pagina 291 del PSR). Ad esempio, il confezionamento dei prodotti da forno è molto simile al confezionamento dei prodotti artistici di cioccolato, tanto per citare una possibile sinergia.

BENEFICIARI Microimprese

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO 40% della spesa ammissibile con il limite del “de minimis”

COMPLEMENTARIETA’

L’intervento consente di dare attuazione ad uno degli obiettivi che si era prefissato il Consorzio Agrimont in fase di costituzione (avvenuta tramite il sostegno e l’appoggio di Leader+), ovvero di consentire ai prodotti agroalimentari dei propri consorziati di raggiungere mercati diversi da quelli tradizionali, che sono perlopiù presenti all’interno dell’area GAL e su qualche area della città di Torino. Ovviamente tale intervento non è rivolto solo alle microimprese aderenti al Consorzio, ma è indirizzato a tutte le microimprese della trasformazione agroalimentare dell’area GAL (ma la programmazione di questo intervento sul PSL deriva da una precedente attività di concertazione svolta con le imprese del settore aderenti al Consorzio). Inoltre l’intervento consente di confezionare i prodotti in funzione della loro distribuzione attraverso macchine automatiche, così come previsto dall’intervento programmato a valere sulla Misura 312 – azione 1.

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N° DI UNITA’ DI LAVORO CREATE

Questa operazione consente sicuramente di consolidare le microimprese dell’area GAL (e quindi di soddisfare uno dei fabbisogni prioritari individuati nella fase di analisi del contesto locale), in quanto un prodotto più “accattivante” e sganciato da packaging troppo semplici (e a volte un po’ banali) può veramente consentire ai prodotti di avere successo su nuovi mercati; questo significa sicuramente un consolidamento dell’occupazione già esistente in questo settore. E’ comunque ipotizzabile prevedere che qualche microimpresa riuscirà ad aumentare il numero dei propri addetti, come conseguenza dell’aumento del fatturato derivante dalle maggiori vendite di prodotto sul mercato; di conseguenza, è sensato ipotizzare un aumento di 1-2 addetti nel settore.

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MISURA 121 “Ammodernamento delle

aziende agricole”

Acquisto macchinari e attrezzature per confezionamento/etichettatura dei prodotti da parte delle aziende agricole (bando)

PRINCIPALI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE E COLLEGAMENTO CON I FABBISOGNI PRIORITARI, IL TEMA UNIFICANTE E CON LA LINEA D’INTERVENTO

Dal momento che nell’ambito del Consorzio Agrimont operano diverse aziende agricole che trasformano il proprio prodotto e poi lo commercializzano e poiché anche queste imprese, in linea con la strategia complessiva del PSL che prevede interventi mirati per l’accesso dei prodotti verso nuovi mercati, intendono operare per il miglioramento del packaging e dell’aspetto esteriore dei propri prodotti, anche per queste imprese si attiverà un bando con le stesse modalità di quello di cui alla Misura 123 – Azione 3. Anche questo intervento, quindi, consente di soddisfare due fabbisogni prioritari dell’area GAL: f.p. n. 2) Favorire e consolidare le microimprese dell’area GAL; f.p. n. 3) Sostenere e sviluppare le produzioni locali di qualità

con l’espansione verso nuovi mercati di riferimento.

DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERAZIONE

Anche questo bando verrà attivato a seguito di due importanti attività di animazione svolte con le aziende agricole che trasformano e commercializzano i propri prodotti, ovvero le attività N. 4 e N. 5 (vedi Schema 2.2.c), che prevedono la verifica, effettuata con le aziende agricole e le microimprese di quali macchinari e attrezzature servono per giungere ad un effettivo, importante e riconoscibile miglioramento dell’aspetto estrinseco dei prodotti. Infatti, quando è necessario lavorare sul packaging, servono determinate attrezzature, differenti tra loro in funzione del prodotto che si tratta; se bisogna intervenire sul confezionamento (contenitori, vasetti, etc.) servono altre attrezzature, etc. Quindi è fondamentale l’attività preliminare di indagine e verifica (anche presso le aziende agricole) che si attuerà con l’attività N.5, solo a seguito della quale sarà stato possibile definire il set complessivo dei macchinari e delle attrezzature che dovranno essere inseriti nel bando. In questo bando confluiranno quindi le domande delle aziende agricole che producono e commercializzano la toma di Lanzo, i formaggi di capra, le confetture di mirtilli e lamponi, etc.

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ELEMENTI DI INNOVAZIONE

L’apertura del bando consentirà alle aziende agricole delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone di migliorare la qualità finale complessiva dei prodotti destinati al consumatore finale, rendendoli decisamente più attrattivi nei confronti del consumatore finale. Saranno possibili azioni di integrazione tra le diverse aziende agricole, dal momento che determinati macchinari per il confezionamento dei prodotti, ad esempio, possono essere utilizzate per più tipologie di prodotto.

BENEFICIARI Microimprese

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO 40%

COMPLEMENTARIETA’

L’intervento consente di dare attuazione ad uno degli obiettivi che si era prefissato il Consorzio Agrimont in fase di costituzione (avvenuta tramite il sostegno e l’appoggio di Leader+), ovvero di consentire ai prodotti agroalimentari dei propri consorziati di raggiungere mercati diversi da quelli tradizionali, che sono perlopiù presenti all’interno dell’area GAL e su qualche area della città di Torino. Ovviamente tale intervento non è rivolto solo alle microimprese aderenti al Consorzio, ma è indirizzato a tutte le microimprese della trasformazione agroalimentare dell’area GAL (ma la programmazione di questo intervento sul PSL deriva da una precedente attività di concertazione svolta con le imprese del settore aderenti al Consorzio).

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N° DI UNITA’ DI LAVORO CREATE

Questa operazione consente sicuramente di consolidare le aziende agricole dell’area GAL (e quindi di soddisfare uno dei fabbisogni prioritari individuati nella fase di analisi del contesto locale), in quanto un prodotto più “accattivante” e sganciato da packaging troppo semplici (e a volte un po’ banali) può veramente consentire ai prodotti di avere successo su nuovi mercati; questo significa sicuramente un consolidamento dell’occupazione già esistente in questo settore. E’ comunque ipotizzabile prevedere che qualche azienda agricola riuscirà ad aumentare il numero dei propri addetti, come conseguenza dell’aumento del fatturato derivante dalle maggiori vendite di prodotto sul mercato; di conseguenza, è sensato ipotizzare un aumento di 2-3 addetti nel settore.

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MISURA 312 – AZIONE 1 “Sviluppo delle microimprese”

Acquisto arredi e attrezzature per corner-shop prodotti tipici “Agrimont” e per distribuzione automatica prodotti fuori area GAL (bando)

PRINCIPALI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE E COLLEGAMENTO CON I FABBISOGNI PRIORITARI, IL TEMA UNIFICANTE E CON LA LINEA D’INTERVENTO

Questa operazione sostiene fortemente la distribuzione dei prodotti tipici agroalimentari verso nuovi mercati, anche attraverso l’adozione di sistemi di distribuzione innovativi. L’obiettivo principale consiste quindi nel raggiungere target di consumatori che ancora non conoscono i prodotti dell’area GAL oppure consumatori che – pur conoscendoli – non li acquistano perché non li trovano presenti in forma organizzata all’interno degli esercizi commerciali (anche negli esercizi commerciali presenti all’interno dell’area GAL). Questo intervento, quindi, consente di soddisfare due fabbisogni prioritari dell’area GAL: f.p. n. 2) Favorire e consolidare le microimprese dell’area GAL; f.p. n. 3) Sostenere e sviluppare le produzioni locali di qualità

con l’espansione verso nuovi mercati di riferimento.

DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERAZIONE

L’ azione prevede due distinte tipologie di intervento: 1 – il sostegno all’acquisto di corner-shop con immagine

coordinata (“Prodotti Agrimont”) che saranno collocati all’interno degli esercizi commerciali dell’area GAL.

2 – il sostegno all’acquisto di macchinari di ultima generazione

per la distribuzione automatica dei prodotti (vedi immagine di seguito), che saranno installati all’interno di strutture con grande passaggio di potenziali consumatori (ad esempio il Palazzo di Giustizia di Torino, le sedi di Regione e Provincia, Ospedale Molinette, etc.)

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L’intervento 1 sarà preceduto dall’attività di animazione e concertazione con le imprese prevista attraverso la Misura 321 –azione 1 (Sportello per lo sviluppo di microimprese), che prevede – attraverso l’attività N. 6 (vedi Schema 2.2.c) – di definire il capitolato tecnico del corner-shop che ospiterà i prodotti “Agrimont” e di definire accordi di filiera per la fornitura di prodotti negli esercizi commerciali. Infatti dovrà essere elaborato un disciplinare d’uso del corner-shop e un contratto di gestione tra i consorziati “Agrimont” e i titolari degli esercizi commerciali che adotteranno il corner-shop, nell’ambito del quale dovranno essere definiti prezzi, tempi e modalità di fornitura dei prodotti “Agrimont” nei confronti dei titolari degli esercizi commerciali (i quali, a loro volta, dovranno garantire tempi di pagamento e gestione corretta ed efficiente del corner-shop). La linea degli arredi che costituiranno il corner-shop potrà essere progettata, prototipata e sviluppata nell’ambito del progetto di cooperazione previsto sulla Misura 124-azione 2.

Alcuni dei prodotti tipici dell’area GAL che si

dovranno trovare, adeguatamente

confezionati, all’interno dei corner-shop

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L’intervento 2 sarà preceduto dall’attività di animazione e concertazione con le imprese prevista attraverso la Misura 321 – azione 1 (Sportello per lo sviluppo di microimprese), che prevede – attraverso l’attività N. 7 (vedi Schema 2.2.c) – di definire le modalità attuative della distribuzione automatica dei prodotti. Dovranno quindi essere definiti i soggetti che acquisteranno le macchine per la distribuzione automatica, chi le gestirà (approvvigionamento dei prodotti), chi gestirà la parte finanziaria (l’acquisto dei prodotti avviene attraverso chiavetta che si inserisce nella macchinetta o attraverso sistemi POS, non più con i contanti o con le monete), etc.. Inoltre dovrà essere definita la location che ospiterà la stazione di stoccaggio dei prodotti, che giungeranno dalle microimprese e dalle aziende agricole sparse per tutte le valli dell’area GAL e che quindi dovranno confluire in un unico centro adeguatamente attrezzato (che sarà oggetto di contributo pubblico a valere sul presente bando). Concluse le due attività di animazione (N. 6 e N.7), i risultati e gli accordi che saranno emersi diventeranno oggetto dei contenuti e dei vincoli inseriti nei rispettivi bandi pubblici.

ELEMENTI DI INNOVAZIONE

La presenza di corner-shop contenenti il meglio dei prodotti tipici agroalimentari delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone all’interno di esercizi commerciali rappresenta un elemento fortemente innovativo per il territorio e può diventare il volano per un aumento dei flussi turistici sul territorio. L’impiego della distribuzione automatica rappresenta un elemento fortemente innovativo a livello dell’intero panorama piemontese. La possibilità tecnica di distribuire tutti i tipi di prodotti agroalimentari (in diverse forme e pezzature), compresi i formaggi confezionati, rappresenta un elemento veramente innovativo e forse un nuovo sbocco commerciale di notevole interesse. Si consideri che all’interno delle torri sono presenti diversi vani isolati termicamente, ognuno con una propria regolazione, e quindi è possibile offrire una vasta gamma di prodotti abbattendo notevolmente i costi di gestione.

BENEFICIARI Microimprese

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO 40% della spesa ammissibile con il limite del “de minimis”

COMPLEMENTARIETA’

Questo intervento determina una forte attività di tipo integrato e multisettoriale, infatti: il Consorzio “Agrimont” collaborerà strettamente con

l’Associazione “Artimont”, in quanto il set degli arredi in

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legno che costituirà il corner-shop potrà essere progettato e realizzato nell’ambito della gamma di prodotti realizzata attraverso la Misura 124 – azione 2;

il Consorzio Agrimont attiverà un rapporto con gli esercizi

commerciali dell’area GAL, al fine di avviare contratti commerciali per la fornitura dei prodotti tipici. Questa forma di collaborazione integrata e multisettoriale tra produttori e commercianti è stata sempre perseguita “sulla carta”, ma mai attuata, in quanto non erano presenti le forme collettive che possono dialogare e trovare quindi più facilmente gli accordi.

La possibilità di avviare questa forma di collaborazione commerciale, così come la possibilità di progettare e realizzare la distribuzione automatica dei prodotti, rappresenta un valore aggiunto raggiungibile solo grazie al metodo LEADER.

N° DI UNITA’ DI LAVORO CREATE

Per quanto concerne l’intervento 1 (installazione di corner-shop) non è ipotizzabile la creazione di nuovi posti di lavoro, tuttavia l’intervento garantisce in modo importante il mantenimento di quella attuale. L’attuazione di questo intervento può rappresentare un valido aiuto al lancio della nuova gamma di prodotti in legno, ferro e pietra scaturiti dal progetto di cooperazione di cui alla Misura 124 – azione 2. Per quanto riguarda l’intervento 2, la gestione della piattaforma logistica dove confluiranno i prodotti determinerà sicuramente la creazione di un nuovo posto di lavoro (magazziniere). A questo, dovrà aggiungersi almeno N. 1 addetto commerciale, che seguirà tutta la parte relativa alla vendita (gestione delle chiavette, approvvigionamento delle macchine, relazioni con i fornitori, etc.).

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MISURA 321 – AZIONE 3 “Creazione e sviluppo di centri

polifunzionali”

Realizzazione del Centro polifunzionale per la vendita di prodotti tipici agroalimentari, dell’artigianato tipico e per informazioni turistiche (bando)

PRINCIPALI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE E COLLEGAMENTO CON I FABBISOGNI PRIORITARI, IL TEMA UNIFICANTE E CON LA LINEA D’INTERVENTO

Con questa operazione si intende sostenere la commercializzazione dei migliori prodotti dell’area GAL, attraverso un’azione di sistema che consenta di presentare – all’interno di un'unica struttura – tutte le tipologie di prodotto, ovvero: i prodotti tipici agroalimentari; i prodotti dell’artigianato tipico ed artistico; i prodotti turistici organizzati

Questa operazione contribuisce a soddisfare tre fabbisogni prioritari dell’area GAL:

f.p. n. 2) Favorire e consolidare le microimprese dell’area GAL; f.p. n. 3) Sostenere e sviluppare le produzioni locali di qualità

con l’espansione verso nuovi mercati di riferimento; f.p. n. 4) Incentivare la creazione di opportunità occupazionali

DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERAZIONE

La realizzazione del Centro polifunzionale è stata condivisa da tutte e tre le forme collettive di imprese (vedi verbale di animazione N. 1), tuttavia verrà attivata solo a seguito delle seguenti condizioni:

1 – tutte le forme collettive dovranno avere raggiunto gli obiettivi prefissati dal PSL e quindi dovranno essere in grado di fornire prodotti confezionati e già pronti per la vendita diretta al pubblico (etichette, codice a barre, etc. tutto in regola e a norma);

2 - dovrà essere stata realizzata l’attività di animazione N. 8 prevista dallo “Sportello per lo sviluppo di microimprese” (vedi schema 2.2.c), che prevede:

- definizione delle modalità di avvio e di gestione del Centro polifunzionale (che dovrà essere gestito da microimprese), elaborazione del business plan;

- individuazione della location, che dovrà essere ricercata in posizione strategica e facilmente raggiungibile; inoltre nel corso dell’attività di animazione dovrà essere valutata la tipologia di servizi già erogati in quell’area, al fine di rispettare gli obiettivi e i requisiti imposti dalla Misura 321 – azione 3.

- attività di concertazione con l’Amministrazione comunale che realizzerà il Centro polifunzionale, definizione delle attività para-commerciali o di servizio locale ad uso quotidiano, definizione delle modalità di affidamento dei servizi alle microimprese.

In funzione dei risultati raggiunti, dovrà essere decisa la dimensione del Centro polifunzionale e le sue modalità di gestione

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(potrà essere un Centro di grandi, medie o di ridotte dimensioni).

ELEMENTI DI INNOVAZIONE

L’operare di un Centro polifunzionale che raccolga e promuova le eccellenze delle valli alpine dell’area GAL rappresenta un elemento fortemente innovativo per il territorio e può diventare il volano per un aumento dei flussi turistici sul territorio, oltre che garantire un aumento della redditività delle imprese. All’interno del Centro polifunzionale confluiranno i nuovi prodotti della linea “Artimont” (è prevista la realizzazione di una apposita show-room) e i prodotti del Consorzio Agrimont; inoltre verrà effettuata una attività di promozione delle strutture e infrastrutture turistiche del territorio, dei prodotti turistici organizzati. Il Centro polifunzionale potrà costituire la base logistica per l’organizzazione e la gestione di tutte le attività turistico-sportive organizzate a favore dei disabili.

BENEFICIARI Comuni

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO 90%

COMPLEMENTARIETA’

Come già evidenziato nella sezione precedente “Elementi di innovazione”, la realizzazione di un Centro polifunzionale con le caratteristiche prospettate non è mai stata programmata prima sul territorio e non è prevista su altre misure del PSR. Si tratta quindi di una “scommessa” forte per questo territorio, che può determinare un aumento della capacità di integrazione e di collaborazione tra le imprese del territorio.

N° DI UNITA’ DI LAVORO CREATE

In funzione delle dimensioni che assumerà il Centro polifunzionale, si può prevedere la creazione delle seguenti unità di lavoro: tutti e tre i settori economici presenti (agroalimentare,

artigianato tipico, turistico): 3- 4 addetti; due settori economici presenti: 2-3 addetti; un solo settore economico presente (che deve essere

giocoforza il Consorzio “Agrimont”, per la vendita dei prodotti tipici agroalimentari): 1-2 addetti.

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QUADRO FINANZIARIO DELLA LINEA D’INTERVENTO Osservando le indicazioni contenute nel par.2.2 del presente documento e, come riportato nelle disposizioni generali per l’Asse 4 Leader (par. 5.3.4.1.0. Strategie di sviluppo locale del PSR 2007-2013), rispettando le intensità di aiuto pubblico riferite alle diverse tipologie di azione previste dal PSR, il GAL può definire all’interno del PSL i valori di partecipazione pubblica applicabili a livello di singole operazioni in modo da garantire un tasso di partecipazione pubblico massimo pari al 60% calcolato sul costo totale nel Piano finanziario complessivo del PSL.

Costo totale

LINEA D'INTERVENTO

li ne

a 2

- S

VIL

UP

PO

E C

OM

ME

RC

I AL

IZZ

AZ

ION

E D

I P

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I PIC

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Spesa privata

Totale Quota FEASR

Spesa pubblica

Progetto di cooperazione per prototipazione linea commerciale

prodotti "Artimont"124 2 261.000 90% 114.840 44% 29.000 10% 290.000

Acquisto macchinari e attrezzature per produzione linea "Artimont",

miglioramento qualità prodotti in legno e produzione strumenti promozionali

(bando)

312 1 224.000 40% 98.560 44% 336.000 60% 560.000

Sostegno alle microimprese/cooperative di taglio

locali per approvvigionamento essenze locali (bando)

123 2 16.000 40% 7.040 44% 24.000 60% 40.000

Acquisto macchinari e attrezzature per confezionamento/etichettatura prodotti agroalimentari - microimprese (bando)

123 3 40.000 40% 17.600 44% 60.000 60% 100.000

Acquisto macchinari e attrezzature per confezionamento/etichettatura prodotti

agroalimentari - aziende agricole (bando)

121 28.000 40% 12.320 44% 42.000 60% 70.000

Acquisto arredi e attrezzature per corner shop prodotti tipici "Agrimont" e per distribuzione automatica prodotti

fuori area GAL (bando)

312 1 120.000 40% 52.800 44% 180.000 60% 300.000

Realizzazione del Centro polifunzionale per vendita prodotti agroalimentari, artigianato tipico e

informazioni turistiche (bando)

321 3 270.000 90% 118.800 44% 30.000 10% 300.000

959.000 58% 421.960 44% 701.000 42% 1.660.000

li ne

a 2

- S

VIL

UP

PO

E C

OM

ME

RC

I AL

IZZ

AZ

ION

E D

I P

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I T

I PIC

I

totale linea intervento 2

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IDENTIFICAZIONE DELLA LINEA D’INTERVENTO: Linea di intervento 3 – Accompagnamento allo sviluppo e alla creazione di impresa. MISURA PRINCIPALE: Misura 321 – Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale AZIONE: Azione 1 – Servizi di accompagnamento allo sviluppo e alla creazione di impresa Per ogni tipologia di operazione di cui è beneficiario il GAL e attuata mediante procedura a regia diretta , in base alle modalità di attuazione dell’Asse 4 del par. 7.2 del PSR, fornire le seguenti informazioni:

TIPOLOGIA OPERAZIONE: 1.a

Avviamento sportello locale per lo sviluppo e la creazione di impresa

FINALITA’ E OBIETTIVI, COERENZA CON IL TEMA UNIFICANTE, LA LINEA D’INTERVENTO E I FABBISOGNI PRIORITARI

Lo Sportello locale che si intende attivare opera su entrambe le linee di intervento previste dall’Azione 1, ovvero sia sull’animazione e sviluppo di progetti con le microimprese esistenti sia con i soggetti che intendono sviluppare un progetto di nuova impresa all’interno dell’area GAL. Gli obiettivi dell’azione si possono così sintetizzare: 1) Sostenere lo sviluppo di progetti di microimprese (in forma

associata), al fine di dare attuazione agli interventi materiali previsti dalla linea di intervento 2 e cofinanziati attraverso azioni a bando.

2) Sostenere lo sviluppo di progetti per la creazione di nuova

impresa, con particolare attenzione a quei progetti che possono dare un impulso significativo all’attuazione della strategia del PSL (ad esempio, progetti che si occupino dell’accompagnamento dei disabili in montagna oppure nel settore della distribuzione dei prodotti agroalimentari).

La realizzazione delle attività di animazione e sviluppo progetti con le microimprese è fondamentale al fine di dare attuazione agli interventi sulle due filiere produttive e – di conseguenza – al raggiungimento dell’obiettivo generale e del tema unificante del PSL, ovvero “l’accesso dei prodotti di eccellenza verso nuovi mercati”. Le attività dello Sportello locale rappresentano quindi le basi per il raggiungimento non solo degli obiettivi della linea di intervento 3, ma di tutti gli obiettivi del PSL. Inoltre, lo Sportello contribuisce a soddisfare cinque fabbisogni prioritari dell’area GAL:

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f.p. n. 2) Favorire e consolidare le microimprese dell’area GAL; f.p. n. 3) Sostenere e sviluppare le produzioni locali di qualità con

l’espansione verso nuovi mercati di riferimento; f.p. n. 4) Incentivare la creazione di opportunità occupazionali; f.p. n. 5) Sostenere un adeguato ricambio generazionale; f.p. n. 6) Incrementare la presenza di giovani imprenditori

DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERAZIONE E ARTICOLAZIONE DELLE FASI OPERATIVE DI MASSIMA

L’operazione prevede l’operare di uno Sportello locale che sarà diviso in due servizi principali: tipo A: servizio per l’animazione e lo sviluppo di progetti con

le microimprese (in forma associata) dell’area GAL; tipo B: servizio per la valutazione e lo sviluppo di progetti di

nuova impresa (“Creazione di impresa in montagna” o “Fare Impresa in Montagna” potrebbe essere la denominazione del servizio) e assistenza allo start-up.

Preliminarmente alla loro attivazione, sarà redatto lo Studio di fattibilità che definirà l’organizzazione dei due servizi sul territorio dell’area GAL (i contenuti saranno quelli previsti nelle “Linee guida per l’attuazione” – Allegato C al modulo di domanda). Per quanto concerne lo sportello di tipo A, si riportano i contenuti sintetici delle N. 9 attività di animazione e sviluppo progetti previsti e funzionali alla definizione dei bandi della linea di intervento 2 (vedi i collegamenti funzionali riportati nello Schema 2.2.c). Per quanto riguarda lo sportello di tipo B, si riporta una indicazione di massima delle attività di accompagnamento e sviluppo del progetto di impresa che si intendono attivare con gli utenti; queste saranno comunque riviste e rielaborate nell’ambito dello Studio di fattibilità. Descrizione sintetica delle attività di animazione e sviluppo progetti da effettuarsi tramite lo sportello per lo sviluppo di microimprese – servizio di sportello tipo A. Microimprese artigianato tipico legno, ferro e pietra: 1) Attività di informazione e animazione con le microimprese del

settore dell’artigianato tipico finalizzata a valutazioni sul posizionamento dei nuovi prodotti nei diversi mercati in cui si andrà ad operare e alla definizione degli strumenti di marketing di cui le microimprese dovranno di conseguenza dotarsi.

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2) Progettazione degli strumenti di promozione più idonei per la commercializzazione della gamma di prodotti “Artimont”.

3) Definizione delle modalità di gestione di tutte le attività

complementari e necessarie per la realizzazione della gamma di prodotti “Artimont” (come ad esempio la elaborazione di accordi tra le microimprese per la realizzazione dei prodotti e la loro commercializzazione)

Le attività 1 e 2 sono preliminari e propedeutiche alla pubblicazione del bando a valere sulla Misura 312 – azione 1, solo per quanto concerne le spese ammissibili relative alla produzione (stampa, posizionamento on-line su siti web, etc.) degli strumenti di promozione relativi alla nuova gamma di prodotti dei quali ogni microimpresa deciderà di dotarsi.

Microimprese di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e imprese agricole: 4) Attività di informazione e animazione con le microimprese del

settore agroalimentare e le imprese agricole finalizzata a valutazioni sul posizionamento dei nuovi prodotti nei diversi mercati in cui si andrà ad operare e alla definizione degli strumenti di marketing di cui le microimprese e le imprese agricole dovranno di conseguenza dotarsi.

5) Attività di animazione e di indagine finalizzata all’individuazione

degli interventi che devono sostenere le microimprese e le imprese agricole per attivare/migliorare il confezionamento, l’etichettatura e il packaging dei prodotti.

Le attività 4 e 5 sono preliminari e propedeutiche alla pubblicazione del bando a valere sulla Misura 123 – azione 3 (beneficiarie solo le microimprese) e del bando a valere sulla Misura 121 (beneficiarie solo le aziende agricole), bando finalizzato all’acquisto dei macchinari e delle attrezzature necessarie per il confezionamento/etichettatura/packaging dei prodotti. 6) Progettazione dei corner-shop che dovranno contenere i prodotti

“Agrimont” ed essere collocati negli esercizi commerciali (dentro e fuori area GAL) e concertazione con le microimprese dell’Associazione “Artimont” per la definizione di una linea di arredi in legno innovativa e accattivante. Elaborazione dei contratti di fornitura dei prodotti nei confronti dei titolari degli esercizi commerciali e del disciplinare d’uso dei corner-shop.

7) Attività di animazione per la definizione delle modalità di

commercializzazione dei prodotti “Agrimont” attraverso il sistema della distribuzione automatica e definizione delle location che ospiteranno le piattaforme per lo stoccaggio dei

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prodotti. 8) Attività di indagine e di marketing per la definizione delle

modalità di avvio e successiva gestione del Centro polifunzionale; attività di concertazione con le Amministrazioni comunali dell’area GAL per l’individuazione della location e per la elaborazione di contratti e accordi con le tre forme collettive di imprese dell’area GAL che vi andranno ad operare con i propri prodotti e servizi.

9) Progettazione degli strumenti di promozione più idonei per la commercializzazione dei prodotti “Agrimont”, in funzione delle diverse modalità che si adotteranno per l’accesso ai mercati (corner-shop, distribuzione automatica, vendita diretta attraverso il Centro polifunzionale).

Le attività 6 e 7 sono preliminari e propedeutiche alla pubblicazione del bando a valere sulla Misura 312 – azione 1 e consentiranno di elaborare i capitolati tecnici contenenti le caratteristiche dei corner-shop e delle macchine per la distribuzione automatica dei prodotti. Elenco delle attività da effettuarsi tramite lo sportello per la creazione di impresa in montagna – servizio di sportello tipo B. L’elenco dei servizi che verranno erogati a titolo gratuito da parte dello sportello del GAL e di seguito brevemente descritti costituiscono una prima base di lavoro sulla quale il GAL potrà effettuare delle modifiche e/o delle integrazioni, sulla scorta delle indicazioni che emergeranno dallo studio di fattibilità che sarà articolato secondo le modalità previste nell’Allegato C “Linee guida per l’attuazione” del modulo di domanda. Prima dell’erogazione dei servizi per lo sviluppo del progetto di impresa, il GAL dovrà prevedere una attività di front-end con gli utenti, al fine di effettuare una prima valutazione dei progetti di impresa ed effettuare subito una scrematura dei progetti che non sono realizzabili per vari motivi, come ad esempio la mancanza dei requisiti da parte dei proponenti, l’avvio dell’attività condizionata esclusivamente all’erogazione di contributi pubblici, etc. Superata la fase di front-end e previa approvazione da parte del CdA del GAL, si potrà procedere alla fase di sviluppo vera e propria del progetto di impresa. I servizi erogati potranno essere organizzati secondo il seguente schema (fatte salve le premesse di cui sopra): Analisi di mercato e prezzi di vendita Struttura e organizzazione dell’impresa Normativa di settore vigente Strategie di marketing

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Forma giuridica dell’impresa Analisi di fattibilità economica

COMPLEMENTARIETÀ

Lo sportello per lo sviluppo di progetti di impresa e per la creazione di nuove imprese in montagna rappresenta una importante novità per questa area GAL, che non ha lavorato in questo senso durante la programmazione Leader+, in quanto ha direzionato i propri obiettivi sulla costituzione delle forme collettive tra imprese. Esiste una interessante complementarietà dello Sportello GAL con lo sportello S.U.A.P. (Sportello Unico per le Attività Produttive) che le due Comunità Montane socie del GAL hanno attivato in forma congiunta sui propri territori. Infatti potrà essere attivato un filo diretto tra i due Sportelli, al fine di fornire un servizio completo agli utenti che devono avviare o migliorare la propria impresa. A titolo esemplificativo, un progetto di nuova impresa particolarmente complesso dal punto di vista delle autorizzazioni necessarie potrà essere preliminarmente condiviso e valutato con gli operatori dello sportello SUAP, che così potranno anche cominciare a conoscere l’utente che tanto dovrà poi rivolgersi allo Sportello per ottenere le dovute autorizzazioni. Inoltre il GAL terrà conto dell’esperienza condotta dalla Regione Piemonte – Assessorato alla Montagna attraverso il progetto di Agenzia Regionale per gli Insediamenti in Montagna, richiedendo suggerimenti e condivisione sulle modalità di lavoro adottate.

BENEFICIARIO GAL

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO 75%

MODALITA’ DI COFINANZIAMENTO

In quanto azione a regia, il cofinanziamento dell’operazione sarà assicurato dai soci e, in particolare, dalle Comunità Montane che hanno già deliberato un impegno in tal senso riferito ai costi per le prime due annualità (vd. Allegato 10). Come desumibile dal cronoprogramma allegato (vd. All. 9), tali annualità rappresentano anche la parte più consistente dell’impegno finanziario dell’operazione. Per le annualità successive, l’impegno al cofinanziamento da parte dei soci sarà puntualmente ricercato in anticipo rispetto all’avvio delle relative operazioni.

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MISURA COLLEGATA: Misura 312 – Sostegno allo creazione e allo sviluppo di microimprese AZIONE: Azione 2 – Creazione di microimprese OPERAZIONE: 2.a Per ogni tipologia di operazione attuata mediante procedura a bando , in base alle modalità di attuazione dell’asse 4 del par. 7.2 del PSR, fornire le seguenti informazioni:

CODICE OPERAZIONE: 2.a Sostegno all’avvio delle nuove microimprese (bando)

PRINCIPALI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE E COLLEGAMENTO CON I FABBISOGNI PRIORITARI, IL TEMA UNIFICANTE E CON LA LINEA D’INTERVENTO

L’obiettivo principale di questa operazione consiste nel sostenere economicamente l’avvio di nuove imprese sul territorio, con particolare attenzione a quelle imprese che possono dare un impulso significativo all’attuazione della strategia del PSL (ad esempio, microimprese che si occupino dell’accompagnamento dei disabili in montagna oppure che lavorano nel settore della distribuzione dei prodotti agroalimentari). Il contributo pubblico alle neoimprese rappresenta spesso la chiave di volta che dà coraggio ai neo imprenditori, soprattutto se questi sono giovani e con capitali propri molto scarsi. Inoltre il contributo spesso viene letto come “compensazione” per la non adeguatezza dei servizi alle imprese che si riscontra ancora in molte aree rurali (si pensi alla rete stradale o all’accesso più lento e difficoltoso alle reti di telecomunicazione). Il sostegno alle neoimprese rappresenta anche una politica intelligente per attirare nuova imprenditorialità sul territorio, sovente costituita da giovani, molto più disponibile a lavorare e collaborare con altre imprese del settore e molto più aperta alle operazioni su mercati anche competitivi e quindi esterni all’area GAL. Di conseguenza, il sostegno alla creazione di nuove microimprese rappresenta un importante strumento di sostegno alla strategia complessiva e al tema unificante del PSL.

Questa operazione contribuisce a soddisfare, in conclusione, tre fabbisogni prioritari dell’area GAL:

f.p. n. 4) Incentivare la creazione di opportunità occupazionali per favorire la permanenza dei residenti ed aumentare l’attrattività del territori;

f.p. n. 5) Sostenere un adeguato ricambio generazionale; f.p. n. 6) Incrementare la presenza di giovani imprenditori.

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DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERAZIONE

Appena avviata l’attività di sportello di tipo B (“Creazione di impresa”) il GAL pubblicherà un bando (presumibilmente a “sportello aperto” e a valere sulla Misura 312 – azione 2) attraverso il quale concederà contributi a fondo perduto alle microimprese che avranno ottenuto l’attribuzione della partita IVA, per sostenerne l’avvio e lo start-up. Criteri di priorità saranno inseriti nel bando per sostenere quei progetti di impresa che sostengono lo sviluppo della strategia del PSL, quali ad esempio: Accompagnamento dei disabili in montagna; Insegnamento e pratica degli sport di montagna, con

specializzazione della pratica nei confronti dei portatori di handicap;

Avvio e gestione di piccole strutture ricettive extralberghiere (CAV, affittacamere), realizzate secondo i criteri dell’architettura alpina locale e dotate di servizi di piccola ricettività; le piccole strutture extralberghiere hanno costi di gestione contenuti e costano meno che il recupero di grandi strutture extralberghiere, che tra l’altro operano molto spesso con impianti di riscaldamento obsoleti e molto costosi);

Piccoli esercizi commerciali specializzati nella vendita di prodotti tipici locali (o che comunque dovranno impegnarsi a gestire un corner-shop contenente i prodotti tipici del Consorzio “Agrimont”);

Gestione del Centro polifunzionale; Microimprese/cooperative di manutenzione ambientale

ELEMENTI DI INNOVAZIONE

Non è semplice l’identificazione di tutti gli elementi di innovazione che le neo- imprese porteranno con sé. Sicuramente elementi di innovazione saranno presenti in quelle microimprese che si occuperanno di accompagnamento e pratica di sport di montagna nei confronti dei disabili (come ad esempio vele per il parapendio che consentono di agganciare e trasportare in volo il disabile con la sua carrozzina), oppure all’interno delle nuove strutture extralberghiere, che dovranno disporre dei più moderni sistemi per il risparmio energetico e per la riduzione degli impatti ambientali.

BENEFICIARI Microimprese in corso di costituzione che abbiano già chiesto e ottenuto l’attribuzione del numero di partita IVA.

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO 40% della spesa ammissibile con il limite del “de minimis”

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COMPLEMENTARIETA’

Il sostegno economico alla creazione di nuova impresa in montagna rappresenta una novità di assoluto valore per l’area del GAL “Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone”, sia perché questa Azione non è stata attivata su Leader+ sia perché non esistono altri strumenti di incentivo di questo genere. Non è previsto che tale azione possa essere oggetto di altre politiche di sviluppo sul territorio, in quanto le Comunità Montane hanno delegato proprio il GAL a svolgere questa funzione.

N° DI UNITA’ DI LAVORO CREATE

E’ difficile prevedere quante saranno le nuove unità di lavoro create. Tuttavia, dal momento che il costo complessivo dell’operazione è pari a 2,3 milioni di euro (per una quota di contributo pubblico pari a 920.000 euro) e che presumibilmente l’investimento complessivo di ogni microimpresa si aggirerà mediamente intorno a 100.000 euro (dato fornito dal GAL “Valli del Canavese”), il numero delle neo-microimprese potrebbe essere di 20-23. Prevedendo un addetto per microimpresa (best case), le unità di lavoro create potrebbero essere 20-25.

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MISURA COLLEGATA: Misura 331 – Formazione e informazione OPERAZIONE: 1.a e 1.b Per ogni tipologia di operazione di cui sono beneficiari soggetti terzi e attuata mediante procedura a bando , in base alle modalità di attuazione dell’asse 4 del par. 7.2 del PSR, fornire le seguenti informazioni:

TIPOLOGIA OPERAZIONE: 1.a e 1.b

Corsi di formazione per le microimprese esistenti inerenti la preparazione/consolidamento delle filiere

PRINCIPALI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE E COLLEGAMENTO CON I FABBISOGNI PRIORITARI, IL TEMA UNIFICANTE E CON LA LINEA D’INTERVENTO

L’obiettivo principale dell’azione di formazione consiste nel garantire agli operatori le competenze necessarie per sviluppare le azioni previste dal PSL, cercando di introdurre il più possibile – attraverso seminari informativi e divulgativi - elementi di innovazione e di aggiornamento sullo sviluppo dei mercati nel mondo (al fine di rompere l’isolamento con cui molte microimprese convivono).

Questa operazione contribuisce a soddisfare quattro fabbisogni prioritari dell’area GAL:

f.p. n. 1) Valorizzare le potenzialità turistiche dell’area; f.p. n. 2) Favorire e consolidare le microimprese dell’area GAL; f.p. n. 3) Sostenere e sviluppare le produzioni locali di qualità; f.p. n 4) Incentivare la creazione di opportunità occupazionali

DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERAZIONE

L’azione di formazione nei confronti delle microimprese dell’area GAL prevede, per ogni settore produttivo: due corsi di formazione; un seminario informativo e divulgativo complementare

all’attuazione di specifici progetti per ogni settore produttivo. Le tipologie dei corsi di formazione (ovvero le tematiche sviluppate) sono state concordate con le forme collettive nella fase di preparazione del presente PSL, mentre i seminari informativi sono stati stabiliti dal GAL come strumento di appoggio per il raggiungimento degli obiettivi delle linee di intervento. Di seguito si riportano i corsi di formazione e i seminari che verranno attivati. La durata dei corsi di formazione e dei seminari verrà stabilita dal GAL anche in funzione delle offerte tecniche che perverranno dagli organismi di formazione professionale.

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SETTORE TURISTICO-RICETTIVO

1) Corso di formazione per l’accompagnamento in montagna dei

disabili. Destinatari: cooperative sociali, operatori turistici, guide alpine.

2) Corso di formazione per l’accoglienza dei turisti stranieri.

Destinatari: titolari e addetti di microimprese del settore turistico-ricettivo (compresi i titolari di esercizi della ristorazione)

SETTORE ARTIGIANATO TIPICO

1) Formazione all’uso delle attrezzature e dei macchinari (sia per

produzione linea Artimont che per produzione prodotti con maggiori contenuti qualitativi).

2) Tecniche di marketing e gestione di impresa.

Destinatari di entrambi i corsi: titolari di microimprese settore artigianato tipico

Seminario informativo e divulgativo su buone prassi per l’accoglienza dei disabili e sulle normative vigenti relative all’accessibilità dei disabili nelle strutture ricettive. Destinatari: titolari e addetti di microimprese del settore turistico-ricettivo

Seminario informativo su sviluppo del mercato legato all’artigianato tipico, con particolare riferimento ai mercati nazionali ed internazionali nei quali si trattano i prodotti simili alla linea di prodotti “Artimont”. Destinatari: titolari di microimprese settore artigianato tipico

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SETTORE PRODOTTI TIPICI AGROALIMENTARI

1) Corso di marketing territoriale. 2) Corso di formazione sull’utilizzo del commercio elettronico

(utilizzo delle ICT). Destinatari di entrambi i corsi: titolari di microimprese di trasformazione e commercio dei prodotti agricoli, aziende agricole

ELEMENTI DI INNOVAZIONE

I corsi di formazione e i seminari informativi e divulgativi si occuperanno di introdurre e proporre gli ultimi ritrovati in campo tecnologico per quanto riguarda i sistemi di distribuzione dei prodotti (settore prodotti agroalimentari) e i sistemi per la pratica degli sport di montagna in favore dei disabili.

BENEFICIARI Organismi di formazione professionale

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO 80%

COMPLEMENTARIETA’

I contenuti di massima dei corsi di formazione sono stati condivisi con i Direttivi delle forme collettive tra imprese, tenendo conto: 1) dei risultati ottenuti attraverso i corsi di formazione attivati su Leader+; 2) degli obiettivi che si sono concordati tra le forme collettive e il GAL e che si sono trasformati negli obiettivi specifici del presente PSL. Sul territorio dell’area GAL, non esistono e non sono in programma corsi di formazione e seminari di questo genere e con i contenuti sopra esposti.

Seminario informativo e divulgativo su nuovi metodi di distribuzione organizzata dei prodotti tipici agroalimentari (distribuzione automatica, commercio elettronico, etc.) Destinatari: titolari di microimprese di trasformazione e commercio dei prodotti agricoli, aziende agricole

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N° DI UNITA’ DI LAVORO CREATE

Trattandosi di corsi che verranno affidati ad organismi di formazione professionale e che richiedono personale docente esperto e preparato, è possibile affermare che questo intervento non determinerà nuovi posti di lavoro.

QUADRO FINANZIARIO DELLA LINEA D’INTERVENTO Osservando le indicazioni contenute nel par.2.2 del presente documento e, come riportato nelle disposizioni generali per l’Asse 4 Leader (par. 5.3.4.1.0. Strategie di sviluppo locale del PSR 2007-2013), rispettando le intensità di aiuto pubblico riferite alle diverse tipologie di azione previste dal PSR, il GAL può definire all’interno del PSL i valori di partecipazione pubblica applicabili a livello di singole operazioni in modo da garantire un tasso di partecipazione pubblico massimo pari al 60% calcolato sul costo totale nel Piano finanziario complessivo del PSL.

QUANTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI DELLA MISURA 410 Con riferimento agli indicatori complessivi riferiti alla misura 410 dell’Asse IV Leader, riportati nel PSR 2007-2013 al par. 5.3.4.1.0. “Strategie di sviluppo locale – punto 11. Indicatori”, quantificare gli obiettivi del PSL quantificando gli indicatori riportati nella tabella seguente: Tipologia Indicatore Valore obiettivo

Realizzazione

Superficie totale coperta dal GAL (kmq) 828 Popolazione totale coperta dal GAL (N° residenti) 38.736 Numero di progetti finanziati dai GAL 150 Numero di beneficiari 140

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3.2 - Descrizione dei progetti di cooperazione interterritoriale e transnazionale (Area di valutazione c) Qualità della strategia – Realizzazione di progetti di cooperazione) Facendo riferimento alle disposizioni contenute nel par. 5.3.4.2.1. “Cooperazione interterritoriale e transnazionale” del PSR 2007-2013, il GAL ha la possibilità di avviare scambi di esperienze e iniziative di cooperazione tra territori rurali con l’obiettivo di rafforzare le strategie di sviluppo locale mediante lo scambio di know-how. Le azioni di cooperazione sono integrate all’interno della strategia di sviluppo locale e pertanto i GAL, dopo l’approvazione del piano finanziario del PSL, disporranno di stanziamenti preassegnati per il finanziamento di uno o più progetti di cooperazione. I progetti di cooperazione pertanto saranno sottoposti alla medesima procedura di approvazione e attuazione di qualsiasi altro progetto a regia. Per ogni progetto di cooperazione tra territori rurali nazionali (az.1) o transnazionali (az.2), fornire le informazioni richieste qui di seguito: MISURA 421 – Cooperazione interterritoriale e transnazionale AZIONE: 1 - Cooperazione interterritoriale tra territori appartenenti allo Stato Italiano 1° progetto di cooperazione interterritoriale attivato

Azione 1 Sperimentazione di agronidi in aziende agricole

MOTIVAZIONI E OBIETTIVI

L’idea nasce dalle seguenti evidenze: • le indicazioni dell’UE e del “Decreto Legislativo n. 228 del 2001

“Orientamento e modernizzazione del settore agricolo”, verso la necessaria trasformazione delle imprese agricole da aziende di produzione ad aziende di servizi;

• l’esclusione sociale delle aree rurali, dove spesso mancano quasi completamente i servizi alla famiglia;

• la potenzialità delle imprese agricole di ‘produrre’ risposte adeguate, non soltanto alle proprie specifiche esigenze ma alle esigenze più ampie del territorio cui appartengono;

• la tendenza all’abbandono dell’attività agricola da parte delle giovani generazioni;

• la necessità di riconversione delle aziende agricole per mantenere livelli di competitività alti nella logica dell’agricoltura globale.

Da queste evidenze è nata l’idea di sviluppare, su almeno due territori rurali, la sperimentazione di agrinidi all’interno delle aziende agricole, in modo da sostenere la diversificazione e la redditività delle aziende agricole e al contempo offrire servizi alle famiglie che lavorano e che necessitano di lasciare in custodia i propri figli.

Il presente progetto intende sviluppare l’imprenditoria agricola e il miglioramento della qualità della vita nei territori attraverso la diffusione di maggiori servizi. L’impresa agricola si presenta quindi come strumento atto a fornire

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servizi ai territori concorrendo all’aumento della competitività sociale degli stessi, consentendo così alle persone di continuare a viverci, con una qualità della vita migliore (in coerenza con gli obbiettivi dell’Asse 3 del PSR). Il progetto persegue quindi i seguenti obiettivi: • aumentare la competitività economica delle imprese attraverso la

diversificazione aziendale; • offrire alle famiglie che vivono nelle aree di riferimento un servizio

di micronido, affiancandovi un progetto educativo legato alla natura, con l’obiettivo di sostenere nei confronti dei più piccoli la diffusione di una cultura di rispetto e conoscenza dell’ambiente e della natura;

• aumentare contestualmente la competitività sociale del territorio in un’ ottica di welfare mix;

• consentire di trasferire al tessuto imprenditoriale ed in particolare alle imprenditrici agricole e ai giovani imprenditori le informazioni necessarie per questo percorso di sviluppo/diversificazione;

• individuare un modello di agrinido efficace e funzionale, che possa essere “trasferito” con successo anche in altre aree rurali, anche grazie al supporto della rete Leader Nazionale.

PARTENARIATO

L’azione prevede il partenariato tra:

• GAL “Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone”

• GAL “Ogliastra” (Regione Sardegna)

Il GAL “Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone” assumerà la funzione di soggetto capofila.

DESCRIZIONE E FASI DEL PROGETTO

Al fine del raggiungimento degli obiettivi sopra elencati, i due GAL hanno concordato, in linea di massima, di realizzare le seguenti attività (che verranno sviluppate nel dettaglio in fase di accordo di cooperazione):

a) analisi dei servizi per l’infanzia erogati sul territorio di competenza e conseguente definizione dei fabbisogni;

b) definizione del modello di funzionamento dell’agrinido (normativa, personale necessario, programmi educativi da applicare, etc.);

c) azione di animazione e sensibilizzazione rivolta alle/gli imprenditrici/ori agricoli per identificare alcune aziende disposte a diversificare l’attività in una logica di multifunzionalità sociale e quindi di agrinido;

d) attivazione di un bando pubblico rivolto alle imprese agricole finalizzato a sostenere gli investimenti necessari per avviare l’attività di agrinido (adeguamento della struttura, acquisto di

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arredi idonei, etc.); e) formazione mirata per le/i imprenditrici/ori per rafforzare le loro

competenze e fornire loro gli strumenti necessari che la nuova attività introdotta nell’impresa necessita (aspetti educativi, normativi, gestionali etc.);

f) realizzazione di incontri, workshop iniziali, intermedi e finali (nonché di documenti di sintesi comuni) volti allo scambio dei risultati, al confronto delle metodologie e dei risultati ottenuti nelle due aree GAL; realizzazione di workshop/seminari di livello regionale e almeno uno di livello nazionale dedicato all’illustrazione dei risultati ottenuti e alla “trasferibilità” dei modelli sperimentati.

COMPLEMENTARIETÀ

Il GAL “Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone” partecipa per la prima volta ad un progetto di cooperazione interterritoriale (non ne ha attivati su Leader+) ed ha quindi pensato di lavorare su un progetto molto specifico che possa fornire risultati operativi (la definizione di un modello di agrinido funzionale ed effciente all’interno di una azienda agricola) da trasferire su tutta l’area GAL e anche a livello nazionale. Rappresenta un’occasione per attivare anche la Misura 311 e per cominciare a lavorare sulla diversificazione delle attività delle imprese agricole in montagna.

BENEFICIARI NEL TERRITORIO DEL GAL

GAL per quanto concerne le azioni immateriali a regia; le imprese agricole (operanti come agriturismo) per quanto

riguarda i contributi che potranno ottenere a valere sul bando che il GAL attiverà sulla Misura 311

COSTO TOTALE

Costo totale progetto: € 200.000 Costo a carico del GAL “Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone”: € 100.000 Costo a carico del GAL “Ogliastra”: € 100.000

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO

90% sulle azioni a regia (che valgono complessivamente euro 50.000 di costo totale), pari ad euro 45.000; 50% sul bando attivato a valere sulla Misura 311 (che vale euro 50.000 di costo totale), pari ad euro 25.000.

COFINANZIAMENTO:

La quota pubblica è quindi pari ad euro 45.000 (sulle azioni a regia a valere sulla Misura 421 –azione 1) a cui vanno sommati euro 25.000 (sull’azione a bando attivata a valere sulla Misura 311).

Il GAL “Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone”, che cofinanzia solo le azioni a regia, mette quindi una quota di risorse proprie pari ad euro 5.000.

Si allega al presente Progetto di Cooperazione la bozza di pre-accordo tra i GAL coinvolti nell’azione.

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2° progetto di cooperazione interterritoriale attivato

Azione 1 Azione pilota per lo sviluppo della gestione associata delle foreste

private

Un percorso efficace di rafforzamento del settore forestale necessita di un primo fondamentale passaggio, rappresentato dalla riorganizzazione e mobilizzazione dell’offerta di prodotti legnosi, incrementando efficienza e competitività. Le azioni a carico della proprietà forestale pubblica, promosse negli ultimi anni su impulso della Provincia e della Regione hanno portato all’avvio di nuove entità di ampia dimensione deputate alla gestione associata della proprietà forestale pubblica. La proprietà forestale privata, viceversa, continua ad essere un fattore di debolezza strutturale che attende da tempo interventi pianificati su tempi di intervento medio-lunghi, secondo forme proprie per ciascun territorio. La proprietà privata in larga parte del territorio provinciale è preponderante (con percentuali normalmente superiori al 50-60%). Qualsiasi strategia di rafforzamento dell’economia forestale locale non può pertanto prescindere da essa. I fattori di debolezza relativi alla proprietà privata sono riconducibili:

• alla rilevante frammentazione della proprietà • alla molteplicità dei proprietari e alla loro difficile reperibilità • all’inerzia e scarsa propensione alla gestione attiva da parte dei

proprietari Nel territorio dei tre GAL della Provincia di Torino (Valli di Lanzo Ceronda e Casternone, Valli del Canavese, Escartons e Valli Valdesi) sono in corso iniziative per la costruzione di filiere locali basate su specie legnose di rilevante diffusione e valore tecnologico, in particolare larice e castagno. In particolare nel caso del castagno, tali operazioni sono rese difficili dalla rarefazione e scarsa organizzazione della produzione boschiva. E’ opportuno dunque costruire sul territorio alleanze tra le forme già esistenti di gestione associata, siano esse pubbliche, private o miste, i proprietari forestali, soprattutto privati, e le imprese di utilizzazione boschiva. A tal fine è strategico un lavoro di sensibilizzazione, orientamento e organizzazione che parta dalla messa in gestione di superfici accorpate che consentano adeguate economie di scala e pianificazione di medio-lungo periodo. Anche la nuova legge forestale regionale (LR 4/2009) assume l’obiettivo della promozione della gestione attiva, prevedendo incentivi per la gestione associata (Titolo III, art. 18). Allo scopo di favorire l’ingaggio dei propietari privati l’azione mette in campo un programma di informazione e animazione territoriale, calibrato sulle caratteristiche comuni e sulle specificità dei tre territori

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coinvolti ed un programma di aiuto agli investimenti che possa rendere interessante per gli operatori privati la partecipazione all’iniziativa. Gli obiettivi dell’azione sono pertanto:

a) Accrescere la propensione dei proprietari privati alla messa in gestione delle proprie proprietà forestali in una prospettiva di medio-lungo periodo

b) ampliare quantitativamente le superfici forestali gestite, sensibilizzando i proprietari di boschi privati circa l’opportunità di gestire il bosco secondo una corretta pianificazione

c) raccordare la proprietà forestale con i gestori (consorzi, associazioni, imprese boschive) tramite strumenti contrattuali adeguati

d) fornire un primo orientamento tecnico ai proprietari interessati;

e) mettere in rete i proprietari interessati come primo passaggio per giungere a a nuove forme di gestione associata o all’ampliamento/rafforzamento di quelle esistenti

f) promuovere forme di organizzazione delle produzioni forestali per incrementare la redditività dei prodotti e dei servizi forestali;

g) realizzare un primo insieme di investimenti a carico dei boschi di nuova acquisizione

PARTENARIATO

L’azione prevede il partenariato tra i tre GAL della Provincia di Torino:

• GAL “Valli del Canavese”

• GAL “Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone”

• GAL “Escartons e Valli Valdesi”

e la Provincia di Torino-Direzione attività produttive Il GAL “Valli del Canavese” assumerà la funzione di soggetto capofila. La struttura di gestione comune del progetto sarà così costituita:

a) Responsabile tecnico: operante in seno al soggetto capofila

b) Comitato tecnico: coordinato dal responsabile tecnico e composto da un referente tecnico per ciascuno dei partner

c) Segreteria: operante in seno al soggetto capofila Tali figure di supporto al progetto di cooperazione saranno ricercate all’interno delle strutture dei GAL e/o tra le organizzazioni di operatori della filiera forestale presenti sui territori di riferimento.

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DESCRIZIONE E FASI DEL PROGETTO

Allo scopo di incrementare significativamente le superfici private conferite in gestione in una prospettiva non episodica, il progetto prevede:

- attività di analisi e sviluppo di criteri di intervento condivisi e applicabili nei territori dei tre GAL

- attività di animazione territoriale, sensibilizzazione, informazione

- investimenti per l’accrescimento del valore economico delle superfici forestali e/o per l’acquisizione di attrezzature finalizzate alla realizzazione degli interventi o alla valorizzazione dei prodotti derivanti dalle superdfici forestali su cui si è intervenuto.

L’azione si strutturerà in 2 fasi, delle quali la prima a regia, finalizzata alla definizione dei criteri di intervento, all’animazione territoriale e alla valutazione dei risultati; questa fase si configura come preparatoria e a supporto della seconda, finalizzata all’applicazione dei criteri definiti nella fase precedente mediante bandi per la realizzazione di investimenti da parte dei gestori forestali secondo le Misure 122 e 123 del PSR. Rispetto all’esperienza già realizzata nel corso della precedente programmazione dello sviluppo rurale, nel presente progetto di cooperazione si intende proporre ai proprietari forestali non tanto l’opportunità di eseguire una tantum un intervento di ‘miglioramento boschivo’ quanto la partecipazione, attraverso l’esecuzione di un primo intervento di accrescimento del valore economico del bosco, ad un operazione di sviluppo locale, trasformandosi da semplice proprietario forestale ad ‘imprenditore forestale’. Il progetto avrà una durata (indicativa) complessiva di 36 mesi, dei quali i primi 12 dedicati alla prima fase e i successivi 24 dedicati alla seconda fase.

DESCRIZIONE

SINTETICA DEGLI INTERVENTI

FASE 1 (a regia) – Cooperazione per la sperimentazione del modello di intervento e per l’animazione territoriale Durata (indicativa): 12 mesi Attività 1.A - Costituzione della struttura partenariale Durata: 1 mese Si prevede di costituire una struttura di gestione, costituita dalle seguenti figure:

a) Responsabile di progetto (in seno al soggetto capofila)

b) Comitato tecnico: coordinato dal responsabile di progetto e composto da un referente tecnico per ciascuno dei GAL partner del progetto

c) Segreteria: operante in seno al soggetto capofila Attività 1.B - Elaborazione del modello di intervento Durata: 3 mesi

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Elaborazione di una griglia di criteri operativi e di un conseguente piano di lavoro condiviso (da sperimentare successivamente nei territori cooperanti) contenente:

- individuazione delle tipologie forestali presenti nel territorio dei tre GAL maggiormente interessanti ai fini di una loro gestione attiva

- esame delle caratteristiche delle predette tipologie nei territori di intervento, dello stato della pianificazione, dell’assetto proprietario prevalente, degli indirizzi di gestione definiti dai PFT

- definizione dei potenziali fabbisogni di intervento per le predette tipologie forestali e stesura dei bandi

- elaborazione del programma di animazione territoriale da svolgersi nel territorio di ciascun GAL

Attività 1.C – Animazione territoriale Durata 8 mesi Il programma di animazione territoriale, concertato nell’attività precedente, si strutturerà in una serie di incontri a livello locale, condotti secondo metodologie strutturate di interazione tra i partecipanti. Gli incontri saranno indirizzati a:

- proprietari forestali privati e pubblici - forme associative di gestione - imprese boschive singole e associate - tecnici e amministratori delle Comunità Montane

Particolare cura sarà posta nelle attività da compiere per conseguire un’adeguata e qualificata partecipazione agli incontri: individuazione e selezione dei potenziali destinatari, contatti diretti e ingaggio. Gli incontri avranno un duplice carattere:

- informativo: opportunità connesse alla partecipazione ad un processo di sviluppo locale impostato sulla gestione dei boschi, forme di gestione, tipi di intervento possibili, accordi possibili per la gestione, bandi per gli investimenti (Fase 2). In questa fase potranno essere rese evidenti anche le facilitazioni di carattere amministrativo che la LR 4/09 prevede per le superfici forestali ricomprese in piani aziendali di gestione

- affinamento dei bandi: il contatto diretto con i partecipanti agli incontri consentirà di affinare i bandi redatti nell’attività 1.B e modulare opportunamente le risorse da destinare alle Misure 122 e 123.

FASE 2 (a bando) – Bandi per la realizzazione di investimenti – misure 122 e 123 – azione 2 Durata (indicativa): 24 mesi Al termine della fase 1 sarà possibile procedere alla pubblicazione di un bando finalizzato, impostato secondo le procedure attuative previste per le misure 122 e 123 – azione 2 del PSR.

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Il bando sarà impostato su criteri comuni ai tre territori GAL, con la pubblicazione, al termine delle istruttorie, di tre graduatorie distinte, una per ciascun GAL. Condizionalità e priorità: gli investimenti di cui alla misura 122 potranno essere concessi unicamente per investimenti su superfici forestali per le quali sia previsto l’impegno del proprietario ad aderire a forme di gestione di lungo periodo. Tali forme di gestione potranno consistere, in ordine di priorità: - nell’adesione ad un Consorzio Forestale esistente o ad un

Consorzio in via di costituzione - nella stipula di un contratto di gestione di lungo periodo

(minimo 10 anni) tra il proprietario forestale ed un Consorzio forestale o un’impresa di utilizzazioni boschive

Gli investimenti di cui alla Misura 123 – azione 2 saranno concessi unicamente a microimprese che partecipino contestualmente ad investimenti ai sensi della Misura 122.

COMPLEMENTARIETÀ

L’azione è complementare al progetti di cooperazione transfrontaliera già predisposto nel territorio GAL:

- Progetto singolo Provincia di Torino-Dipartimento Savoia “Valorizzazione della filiera foresta legno”, in corso di presentazione (scad. 31/10/08).

L’elemento forte e significativo di complementarietà è da ricercarsi però nell’ambito della linea di intervento 2 del PSL, che prevede azioni di sostegno alle microimprese per riuscire a retrarre dalle superfici forestali locali quantitativi idonei (come qualità del legno) di castagno e di rovere per la realizzazione della nuova linea di prodotti “Artimont”. Pertanto dal presente progetto di cooperazione si potrà ottenere parte di tali quantitativi agendo sulle superfici forestali di proprietà privata.

BENEFICIARI NEL TERRITORIO DEL GAL GAL

COSTO TOTALE

Costo totale progetto: € 570.000 Di cui: - per azioni immateriali a regia (Fase 1): € 30.000 - per azioni a bando (Fase 2): € 540.000, di cui € 270.000 sulla Misura 122 e € 270.000 sulla Misura 123 – azione 2 Costo totale per ogni singolo GAL: € 190.000 Di cui: - per azioni immateriali a regia (Fase 1): € 10.000 - per azioni a bando (Fase 2): € 180.000, di cui € 90.000 sulla Misura 122 e € 90.000 sulla Misura 123 – azione 2

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INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO

L’intensità di aiuto pubblico è indicata per ogni singolo GAL: - 90% sulle azioni immateriali a regia (Fase 1), pari a € 9.000 - 50% sul bando attivato a valere sulla Misura 122, pari a € 45.000 - 40% sul bando attivato a valere sulla Misura 123 –azione 2, pari a € 36.000

COFINANZIAMENTO:

Il GAL cofinanzia con risorse proprie pari a euro 1.000. Si allega al presente Progetto di Cooperazione la bozza di pre-accordo tra i GAL coinvolti nell’azione.

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QUADRO FINANZIARIO DELLA misura 421 Per ogni progetto di cooperazione fornire le seguenti informazioni:

QUANTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI DELLA MISURA 421 Con riferimento agli indicatori complessivi riferiti alla misura 421 dell’Asse IV Leader, riportati nel PSR 2007-2013 al par. 5.3.4.2.1. “Cooperazione interterritoriale e transnazionale”, quantificare gli indicatori riportati nella tabella seguente.

Tipologia Indicatore Valore obiettivo

Realizzazione Numero di progetti di cooperazione finanziati 2

n. GAL partecipanti 1

Costo totale

Linea d'intervento

Codice Misura

N° azionen°

operazioneeuro

% su costo totale

euro % Euro% su costo

totaleEuro

Titolo a b=(a/g)*100 c=a*0,44 d e f=(e/g)*100 g=(a+e)

1° progetto di cooperazione: Sperimentazione di agronidi in aziende

agricole421 1 22.500 90% 9.900 44% 2.500 10% 25.000

Sostegno all'impresa agricola per adeguamento locali all'attività di

agrinido (bando)311 47.500 50% 20.900 44% 47.500 50% 95.000

2° progetto di cooperazione: Azione pilota per la definizione di modelli di intervento efficaci sui lotti forestali

privati

421 1 9.000 90% 3.960 44% 1.000 10% 10.000

Sostegno ai soggetti possessori o detentori (Comuni o privati, singoli od

associati) di superfici forestali per miglioramento quali-quantitativo delle

superfici stesse

122 45.000 50% 19.800 44% 45.000 50% 90.000

Sostegno alle microimprese di taglio per investimenti finalizzati ad interventi

su superfici forestali 123 2 36.000 40% 15.840 44% 54.000 60% 90.000

160.000 52% 70.400 44% 150.000 48% 310.000totale linea intervento 4

Spesa privata

Totale Quota FEASR

Spesa pubblica

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4 - MODALITA’ DI GESTIONE

4.1 - Funzionamento del GAL (Area di valutazione: d) Capacità di gestione del PSL 2007-2013 – Modalità di funzionamento della struttura del Gal) Con riferimento alle disposizioni contenute nel par. 5.3.4.3.1 “Gestione dei Gruppi di Azione Locale, acquisizione di competenze e animazione”, i GAL devono indicare le modalità e le risorse umane ed economiche necessarie per la realizzazione della strategia di sviluppo locale. L’ azione 1 comprende tutte le attività riguardanti il funzionamento della struttura del Gal, l’azione 2 riguarda studi e informazioni sulla strategia del Gal, l’azione 3 la formazione del personale del Gal e l’azione 4 le spese per eventi promozionali cui partecipa il GAL.

MISURA 431 – GESTIONE DEI GRUPPI DI AZIONE LOCALE, ACQUISIZIONE DI

COMPETENZE E ANIMAZIONE AZIONE 1 – SPESE DI FUNZIONAMENTO DEL GAL Con riferimento alle tipologie di operazioni e alle spese ammissibili indicate per questa azione (vd. par. 5.3.4.3.1 “Gestione dei Gruppi di Azione Locale, acquisizione di competenze e animazione” azione 1 e “Linee guida per l’attuazione” in allegato C del presente Invito ) fornire le informazioni sintetiche richieste qui di seguito; il progetto esecutivo per l’organizzazione del Gal dovrà essere allegato al PSL secondo lo schema riportato in allegato 6 e suddiviso per annualità (cfr. linee guida mis. 431, azione 1). Descrivere brevemente l’organizzazione e il funzionamento della struttura, le competenze professionali del personale, e la suddivisione di ruoli e responsabilità

Le azioni previste all’interno della Misura 431-AZIONE 1 rispondono ad un sistema di obiettivi generali come di seguito richiamati:

−−− consentire lo svolgimento ottimale delle attività programmate dal GAL descritte nei precedenti paragrafi, a valere sugli Assi I, II e III;

−−− agevolare l’attuazione delle azioni e la gestione degli interventi previsti nell’ambito del presente PSL;

−−− dotare il GAL delle professionalità necessarie al suo funzionamento;

−−− agevolare lo svolgimento delle funzioni del GAL.

La struttura operativa del GAL, più dettagliatamente descritta all’interno dell’Allegato 6, è costruita nell’ottica di funzionalità del PSL e secondo una forma che ben si adatta per le ulteriori funzioni di direzione e gestione di uno Sportello per lo sviluppo come quello previsto a regia.

Tale struttura pertanto garantisce, in riferimento al Piano di Sviluppo nel suo complesso:

−−− la regolare esecuzione delle attività previste;

−−− il rispetto delle condizioni di ammissibilità e delle modalità di attuazione delle diverse azioni;

−−− il conseguimento degli obiettivi definiti;

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−−− il controllo in itinere dei risultati raggiunti.

L’organizzazione del GAL prevede quindi da un lato l’acquisizione di competenze professionali specifiche, dall’altro le risorse per la gestione tecnica ed amministrativa ordinaria.

Il personale del GAL è composto da figure professionali distinte e separate, nel rispetto dei requisiti minimi richiesti dalla Regione Piemonte. Nello specifico:

a) un direttore, le cui attività riguarderanno in particolare il raccordo ed il coordinamento dei rapporti tra GAL, Consiglio di Amministrazione, prestatori di servizi e uffici regionali, la predisposizione di adeguate misure per evitare conflitti di interesse interni alla struttura, la supervisione dei verbali di istruttoria e la trasmissione della proposta di graduatoria al CdA per l’autorizzazione. Il direttore dovrà essere in possesso di laurea specialistica (materie economico-giuridiche) e possedere specifiche competenze in materia di regolamenti comunitari per lo sviluppo delle aree rurali, di norme applicative, di programmazione e di attuazione di interventi comunitari, così come dettagliato nell’Allegato 6;

b) un responsabile amministrativo, che gestisce le fasi istruttorie e le cui attività riguardano il ricevimento delle domande e l’effettuazione dei controlli amministrativi e di ammissibilità (durante i quali si può avvalere del supporto di esperti), la definizione delle procedure di gestione del PSL in collaborazione con ARPEA, l’aggiornamento del sistema informativo dell’Asse 4, l’organizzazione dell’archivio cartaceo e informatizzato, il monitoraggio dello stato di avanzamento delle domande e il rapporto con i beneficiari, la verbalizzazione delle sedute del CdA e le attività di segreteria e sportello durante i giorni di apertura. Il responsabile amministrativo dovrà essere in possesso almeno del diploma di scuola media superiore e possedere specifiche competenze in materia di regolamenti comunitari per lo sviluppo delle aree rurali, buone conoscenze informatiche ed esperienza nell’ambito della gestione di progetti comunitari, così come dettagliato nell’Allegato 6;

c) un responsabile dei controlli, che si occuperà del coordinamento delle procedure inerenti le richieste di anticipo, acconto e saldo da parte dei beneficiari, della raccolta della documentazione e relativo inoltro ai tecnici incaricati dei controlli amministrativi sulle domande di pagamento, della supervisione delle attività di controllo espletate e della trasmissione degli elenchi di liquidazione all’organismo pagatore. Il responsabile dei controlli dovrà essere in possesso di diploma di laurea ad indirizzo tecnico-economico e possedere conoscenza della normativa comunitaria, nazionale e regionale che regola l’utilizzo delle risorse finanziarie, nonché esperienza pluriennale nell’ambito della revisione contabile e/o delle attività di controllo di progetti finanziati con risorse comunitarie, così come dettagliato nell’Allegato 6. Potrà inoltre essere individuato nell’ambito della struttura dei soci pubblici del GAL.

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È infine previsto il supporto di esperti di settore per la valutazione tecnica ed economica delle candidature a contributo avanzate da soggetti privati e pubblici e per i collaudi degli interventi eseguiti.

L’organigramma funzionale del GAL è pertanto schematizzabile come segue:

La selezione del personale dovrà essere effettuata mediante pubblicazione di avviso pubblico contenente i requisiti richiesti e verrà effettuata in valutazione di più curriculum e specifiche prove attitudinali da una commissione formata da esperti nominati dal CdA del GAL.

Il personale incaricato della gestione del GAL non potrà assumere altri incarichi riguardanti la progettazione o l’attuazione delle operazioni contenute nel PSL.

Le retribuzioni saranno commisurate all’impegno relativo alla realizzazione del PSL e contabilizzate sulla base di appositi fogli delle presenze, così come dettagliato all’interno dell’Allegato 6.

Il compenso lordo annuo non potrà comunque superare:

per il direttore: 25.000 €;

per il responsabile amministrativo: 25.000 €.

Il GAL integrerà il compenso lordo annuo del direttore tecnico e del responsabile amministrativo con fondi propri (extra leader), in quanto vuole garantirsi professionalità medio-alte per la gestione e lo sviluppo del presente PSL.

Nel Progetto Esecutivo del GAL (Allegato 6) è definito il tipo di contratto che sarà applicato al personale ed il relativo periodo di riferimento.

Consiglio di amministrazione

Direttore

Responsabile amministrativo

Responsabile dei controlli

Tecnico esperto in attività di collaudo

Tecnico/i esperti di settore

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Per quanto concerne le spese per la gestione tecnica ed amministrativa ordinaria (spese per il funzionamento del GAL, anch’esse dettagliate nell’Allegato 6), sono stati presi in considerazione solo alcuni capitoli di spesa, che vengono dettagliatamente descritti nel Progetto Esecutivo (Allegato 6), al quale si rimanda. Di seguito si riportano quindi solo le spese per il personale del GAL (calcolate sull’intero periodo di programmazione) e le spese di funzionamento (utenze, costi vivi di segreteria, contabilità, etc.). Specificare le spese complessive destinate a:

a) personale del GAL : Indicare il budget per il personale ripartito tra le diverse funzioni:

Risorse umane

Euro %

Direttore 175.000 48%

Responsabile amministrativo 175.000 48%

Responsabile dei controlli 17.500 5%

Esperti valutazione domande 0%

Esperti dei controlli 0%

Totale spese per il personale 367.500 100%

Quota annuale spese per il personale

52.500

Budget complessivo

PSL

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b) Spese per il funzionamento del GAL

c) Eventuali risorse aggiuntive a carico del GAL

Dal momento che il contributo pubblico massimo ammissibile per la Misura 431 non può eccedere il 20% del contributo pubblico richiesto a valere sulle Misure degli Assi I, II e III e che: - la somma del contributo pubblico richiesto sulla Misura 431 - Azione 1 - Spese di funzionamento del GAL (costituita dal costo del personale del GAL e dalle spese vive di funzionamento della struttura operativa del GAL) non può eccedere il 15% del contributo pubblico richiesto a valere sulle Misure degli Assi I, II e III il GAL si trova nella condizione di dover reperire delle risorse aggiuntive al fine di sostenere in modo adeguato le spese di funzionamento del GAL, che risultano essere maggiori di quanto il bando consenta di inserire nel Piano finanziario. Prevedere che le spese di funzionamento del GAL (utenze, contabilità, costi vivi di segreteria, etc.) in sette anni siano solo pari ad euro 67.750 non è realistico (lo confermano anche i costi di gestione a consuntivo sostenuti su Leader+), pertanto è necessario che i soci del GAL integrino tale quota con risorse proprie (tali risorse integrative non rientrano nel Piano finanziario del PSL, ovviamente).

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Lo stesso dicasi per il personale del GAL, che a livello del presente PSL è stato contabilizzato con retribuzioni minime, che però non si ritiene siano sufficienti per ottenere la collaborazione di figure professionali adeguate a gestire il programma presentato.

Facendo riferimento alle disposizioni per le azioni 2,3 e 4 della mis.431 disponibili nel par. 5.3.4.3.1. “Gestione dei gruppi di azione locale, acquisizione di competenze e animazione” del PSR e alle “Linee guida per l’attuazione” in Allegato C al presente invito, compilare le seguenti tabelle relative a ciascuna tipologia di operazione attivata. Per quanto riguarda l’azione 2 operazione 2b) predisporre il piano operativo delle azioni informative da sviluppare secondo lo schema proposto in allegato 7. Si ricorda che l’azione 3 – Formazione del personale del GAL è obbligatoria.

MISURA 431 – GESTIONE DEI GRUPPI DI AZIONE LOCALE, ACQUISIZIONE DI COMPETENZE E ANIMAZIONE

AZIONE 2 – STUDI E INFORMAZIONI SULLA STRATEGIA DEL GAL Operazione 2.a – Studio preliminare per la predisposizione del PSL Per ogni tipologia di operazione fornire le seguenti informazioni:

TIPOLOGIA OPERAZIONE:

431-AZ.2-Op.2.a Studio preliminare per la predisposizione del PSL

FINALITÀ E OBIETTIVI

−−− Fornire al GAL gli strumenti di conoscenza necessari all’elaborazione di una strategia consapevole;

- Coinvolgere gli attori del territorio nelle fasi di raccolta delle informazioni pianificare la attività di comunicazione istituzionale del GAL, identificando i target destinatari e gli strumenti da attivare.

ARTICOLAZIONE E FASI DELLE AZIONI

Lo studio per la predisposizione del PSL si compone delle seguenti fasi, così come previsto all’interno dell’Allegato C al bando per la presentazione del PSL:

1. L’analisi e le conclusioni operative dei risultati raggiunti da precedenti attività di animazione svolte nell’ambito della Mis. 341. L’analisi deve essere svolta di concerto con il GAL /soggetto capofila con lo scopo di definire le linee di continuità o possibili scostamenti (territorio, partenariato, strategia) rispetto alle precedenti attività di animazione in vista dell’elaborazione del PSL;

2. Analisi del territorio del GAL.

3. Concertazione con gli operatori locali e formulazione di proposte perative, che deve partire dalle proposte strategiche formulate nell’ambito delle attività di animazione di cui alla Misura 341 operazione 1 a)

4. Redazione dell’elaborato finale, secondo le indicazioni contenute nel documento “ALLEGATO B”al bando per la presentazione del PSL.

DESCRIZIONE SINTETICA DEGLI INTERVENTI

Lo studio preliminare si articola nelle fasi seguenti:

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- analisi dei risultati raggiunti dalle attività di animazione condotte nell’ambito della Misura 341, condotta di concerto con il GAL;

- analisi del territorio del GAL, a partire dai documenti forniti dalla Regione Piemonte, con riferimento alle seguenti componenti: situazione demografica, situazione economica e produttiva, economia rurale, turismo, qualità della vita;

- concertazione con gli operatori locali e, in particolare: enti locali, associazioni di categoria, consorzi di produttori, operatori economici che hanno beneficiato di precedenti azioni di

contributo gestite dal GAL L’azione di concertazione sarà realizzata anche attraverso incontri pubblici, per sollecitare il coinvolgimento di tutti i soggetti potenzialmente interessati all’evoluzione strategica del PSL;

- redazione dell’elaborato finale. Gli incarichi devono essere assegnati dal GAL Leader+ attraverso procedura finalizzata al rispetto dei principi di trasparenza e di libera concorrenza..

COMPLEMENTARIETÀ

L’analisi del territorio e la concertazione con gli attori locali sarà condotta dal GAL Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone e dai suoi consulenti (incaricati nel rispetto dei criteri di trasparenza e concorrenza indicati dalle linee guida regionali) giovandosi dell’esperienza accumulata nel corso delle precedenti fasi di programmazione.

Per evitare sovrapposizioni e inutili ripetizioni, saranno prioritariamente consultati documenti programmatici e di analisi realizzati negli ultimi 3 anni sul territorio interessato e saranno valutati i risultati raggiunti dalla Provincia nell’ambito dell’azione 341.

BENEFICIARI

GAL

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO

Costo totale operazione: € 20.000 Intensità contributo pubblico: 70%, contributo FEASR 44% della spesa pubblica

MODALITA’ COFINANZIAMENTO

In quanto azione a regia, il cofinanziamento dell’operazione sarà assicurato dai soci e, in particolare, dalle Comunità Montane che hanno già deliberato un impegno in tal senso riferito ai costi per le prime due annualità (vd. atti di impegno allegati), tra i quali rientra il presente studio.

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Operazione 2.b – Informazione sull’attività del GAL e promozione delle risorse dell’area

TIPOLOGIA OPERAZIONE: 431-AZ.2-Op.2.b

Informazione sull’attività del GAL e promozione delle risorse dell’area

FINALITÀ E OBIETTIVI

In coerenza rispetto ai limiti del trascorso periodo di programmazione, le attività sono configurate per il raggiungimento dei seguenti obiettivi generali: −−− consolidare e qualificare il ruolo del GAL innanzitutto all’interno del

territorio di riferimento, sia nei confronti delle Amministrazioni locali che del mondo delle microimprese.

−−− avviare e gestire un processo di comunicazione non episodico nei confronti delle istituzioni e dei rappresentanti del sistema economico a livello provinciale e regionale;

−−− sostenere in maniera organica l’offerta dei prodotti e dei servizi che l’attuazione del PSL intende indirizzare verso i mercati esterni all’area GAL;

−−− pianificare la attività di comunicazione istituzionale del GAL, identificando i target destinatari e gli strumenti da attivare;

−−− informare la popolazione e le imprese residenti nell’area GAL in merito alla strategia ed alle attività del GAL (comunicazione interna);

−−− promuovere sia le caratteristiche ed i patrimoni dell’area GAL che le finalità del PSL verso i soggetti pubblici e privati esterni all’area stessa (comunicazione esterna);

−−− promuovere l’intera area GAL in un’ottica di valorizzazione integrata delle risorse che essa esprime.

La pianificazione degli strumenti del Piano prevede innanzitutto di svolgere una campagna di posizionamento del ruolo del GAL e dei contenuti del PSL entro i primi due anni di avvio della fase attuativa.

ARTICOLAZIONE E FASI DELLE AZIONI

Coerentemente agli obiettivi generali e con la strategia, l’attività di informazione e promozione del GAL identifica i target delle attività di comunicazione del GAL secondo due differenti aree di appartenenza degli stessi:

- target interni all’area GAL (Amministratori Locali di Comuni e Comunità Montane, microimprese dei settori identificati dalla strategia del PSL, opinion leaders e portatori di interessi locali, famiglie residenti a cui sono destinati i servizi previsti dal PSL;

- target esterni all’area GAL (Amministratori, Enti ed istituzioni del sistema economico, soggetti commerciali intermediari dei prodotti e dei servizi oggetto del PSL, potenziali clienti finali dei prodotti e dei servizi oggetto del PSL, potenziali nuovi imprenditori e potenziali famiglie da insediare in area GAL.

All’interno dell’Azione 2.b saranno previste una serie di attività finalizzate ad informare il territorio ed i suoi attori (imprese, cittadini, portatori di interesse, Enti Locali) in merito alle iniziative in itinere e in programmazione da parte del GAL.

Le attività previste riguarderanno in particolare:

1. Revisione del Logo del GAL

2. Strumenti cartacei

3. Brochure istituzionale del GAL

4. Ufficio Stampa

5. Sito WEB

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6. Conferenze Stampa

7. Newsletters

8. Seminari tematici

DESCRIZIONE SINTETICA DEGLI INTERVENTI

1. Revisione del Logo del GAL

Questa attività prevede la riutilizzazione dell’attuale marchio del GAL al fine di contribuire al rafforzamento della nuova immagine che si vuole conseguire sia all’interno che all’esterno del territorio.

2. Strumenti cartacei

Tra questi strumenti è prevista la produzione di biglietti da visita, carta intestata, cartelline, pannelli per allestimento sale conferenze stampa e seminari tematici, locandine informative di supporto sia al-la “visual identity” che alla comunicazione dei sistemi di offerta del territorio.

3. Brochure istituzionale del GAL

La brochure istituzionale del GAL sarà realizzata unitamente agli strumenti cartacei ed avrà la finalità di supportare tutte le iniziative di comunicazione collettiva previste dal piano, quali le conferenze stampa ed i seminari tematici.

Lo strumento sarà articolato in sezioni dedicate al territorio ed alla strategia di attuazione del PSL, in modo da poter essere di supporto sia verso i target interni che esterni all’area GAL.

4. Ufficio Stampa

La attività di ufficio stampa prevede innanzitutto la elaborazione e la implementazione costante di mailing list qualificate verso cui indirizzare in maniera sistematica la attività di comunicazione sia in-terna che esterna del GAL.

All’ufficio stampa competerà inoltre la stesura dei comunicati legati a specifiche iniziative promosse dal GAL, oltre alla organizzazione delle conferenze stampa.

5. Sito WEB

L’attuale sito web sarà ristuttrato sia dal punto di vista del lay-out grafico che della struttura dei con-tenuti.

In particolare questi saranno organizzati secondo lo schema indicato dalla Regione Piemonte, e quindi si prevede un’area dedicata alla comunicazione ed una dedicata alla comunicazione di del territorio e di prodotto.

Per quanto attiene in particolare la promozione turistica, le modalità di organizzazione dei contenuti saranno concordate con la ATL.

Il sito sarà implementato ed aggiornato per tutto il periodo di programmazione, con frequenza minima mensile.

6. Conferenze Stampa

Lo strumento delle conferenze stampa sarà utilizzato all’interno dell’area GAL per diffondere quanto più possibile attraverso i settimanali locali sia la strategia generale che le singole azioni di attuazione del PSL, con particolare riferimento ai bandi destinati alle microimprese.

Inoltre le conferenze stampa saranno organizzate anche all’esterno dell’area GAL, al fine di comuni-care ai potenziali target specifiche iniziative legate al sistema di offerta di prodotti e di servizi oggetto del PSL.

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7. Newsletters

Lo strumento delle newsletters informative sarà rivolto sia alla comunicazione interna che a quella in-terna all’area GAL, sulla base delle mailing list qualificate elaborate dall’ufficio stampa.

Per quanto riguarda l’interno l’informazione di carattere tematico sarà rivolta ad informare su specifi-che azioni del GAL le microimprese ed i soggetti portatori di interesse collettivo.

Verso i target esterni invece lo strumento è inteso con la finalità di informare i soggetti preposti all’intermediazione commerciale rispetto alle offerte di prodotti e di servizi.

8. Seminari tematici

I seminari tematici saranno organizzati all’interno dell’area GAL per diffondere specifiche azioni previste dal PSL sia agli organismi di carattere rappresentativo che alle microimprese del territorio.

Inoltre questo strumento sarà utilizzato per mettere in contatto al di fuori dell’area GAL il sistema di offerta oggetto del PSL con gli intermediatori commerciali e le organizzazioni di riferimento operanti sui mercati di prossimità.

COMPLEMENTARIETÀ

L’Azione si configura come lo strumento che consente di comunicare all’interno dell’area GAL le opportunità di servizi innovativi offerte dal GAL e dallo Sportello locale nei confronti delle imprese e di soggetti che intendono avviare nuove imprese all’interno dell’area GAL.

In particolare, consentirà di comunicare modalità e tempi di attivazione delle azioni di animazione rivolti alle imprese, di attività di supporto dello Sportello, di informazione sui bandi programmati.

BENEFICIARI GAL

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO

Costo totale operazione: € 112.000 Intensità contributo pubblico: 70%, contributo FEASR 44% della spesa pubblica

MODALITA’ COFINANZIAMENTO

In quanto azione a regia, il cofinanziamento dell’operazione sarà assicurato dai soci e, in particolare, dalle Comunità Montane che hanno già deliberato un impegno in tal senso riferito ai costi per le prime due annualità (vd. atti di impegno allegati), tra i quali rientra il presente studio.

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AZIONE 3 – FORMAZIONE DEL PERSONALE DEL GAL Operazione 3.a – Corsi di formazione ed aggiornamento del personale del GAL Per ogni tipologia di operazione fornire le seguenti informazioni:

TIPOLOGIA OPERAZIONE:

431-AZ.3 Corsi di formazione ed aggiornamento del personale del GAL

FINALITÀ E OBIETTIVI

−−− Elevare le capacità professionali degli addetti GAL, anche in ottica di una gestione snella ed efficace dello Sportello locale

−−− Fornire al personale un aggiornamento continuo finalizzato ad accrescerne nel tempo le competenze

−−− Promuovere l’aggiornamento del personale in relazione a buone prassi, programmazione delle azioni, evoluzione normativa, utilizzo di tecnologie ICT, sistemi di monitoraggio e modalità di certificazione delle spese.

ARTICOLAZIONE E FASI DELLE AZIONI

La formazione sarà realizzata in fase di avvio del nuovo PSL, secondo le seguenti fasi:

- verifica delle necessità formative del personale del GAL;

- individuazione dei docenti qualificati per la gestione della formazione;

- pianificazione dei momenti formativi;

- svolgimento della formazione.

DESCRIZIONE SINTETICA DEGLI INTERVENTI

L’operazione è finalizzata ad adeguare le capacità professionali degli addetti GAL, che seppur dotati di importanti esperienze lavorative pregresse (si confronti, a questo proposito, quanto richiesto nei bandi di selezione del personale GAL allegati al progetto esecutivo), necessitano di conoscere in modo più approfondito le finalità e i contenuti del programma, così come del funzionamento e della gestione del GAL; a questo va aggiunto che l’attività del GAL si concretizza, per una parte importante delle azioni, nel dare impulso e gestione alle attività dello Sportello locale e che quindi l’attività professionale non implica la sola conduzione di una serie di interventi, ma anche la capacità organizzativa nel saper gestire tempi e modalità di erogazione di un complesso di servizi strettamente correlati ed interdipendenti.

Le azioni di formazione del personale GAL, rappresentato dal Direttore, dal Responsabile Amministrativo e dal Responsabile dei controlli, saranno mirate a fornire gli strumenti operativi necessari a sostenere la fase di attuazione del PSL, affrontando le seguenti tematiche:

−−− i meccanismi generali di funzionamento del Programma;

−−− i contenuti specifici sia dal punto di vista tecnico che finanziario del PSL: obiettivi e strategia di attuazione;

−−− i criteri di base da osservare per l’impiego dei fondi pubblici nel rispetto dei principi di trasparenza e di libera concorrenza tra le imprese;

−−− le modalità di gestione operativa della società GAL: struttura organizzativa, gestione dei rapporti con il CdA, con la Regione Piemonte, con i beneficiari;

−−− le modalità di controllo degli interventi e la attivazione del sistema di monitoraggio attivato dal GAL;

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−−− utilizzo degli strumenti informatici necessari alla attuazione, al controllo ed al monitoraggio del progetto.

Le strategie di sviluppo locale dovranno obbligatoriamente contenere un piano di formazione per tutto il personale che dovrà essere avviato non appena il PSL diverrà operativo.

COMPLEMENTARIETÀ

L’azione ha funzione integrativa e complementare al Programma Operativo Regionale FSE e complementare alle Misure 111 e 331 (“Formazione e informazione”) del PSR 2007-2013 per quanto concerne i settori agricolo, forestale ed extra-agricolo.

Non presenta elementi di sovrapposizione in quanto attivata a titolo di misura di accompagnamento di uno specifico progetto di sviluppo locale di un’area omogenea e territorialmente delimitata e destinata a soggetti operanti direttamente nella struttura del GAL.

Se ne sarà verificata l’opportunità e se ne registreranno le condizioni (esigenze formative assimilabili), le azioni formative potranno essere organizzate in collaborazione tra tutti o tra alcuni dei GAL selezionati, per evitare dispersione di risorse e duplicazione inutili di contenuti.

BENEFICIARI

Personale del GAL

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO

Costo totale operazione: € 5.000 Intensità contributo pubblico: 100%, contributo FEASR 44% della spesa pubblica

MODALITA’ COFINANZIAMENTO

In quanto azione a regia, il cofinanziamento dell’operazione sarà assicurato dai soci e, in particolare, dalle Comunità Montane che hanno già deliberato un impegno in tal senso riferito ai costi per le prime due annualità (vd. atti di impegno allegati), tra i quali rientra il presente studio.

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AZIONE 4 – EVENTI PROMOZIONALI Operazione 2.b – Informazione sull’attività del GAL e promozione delle risorse dell’area Per ogni tipologia di operazione fornire le seguenti informazioni:

TIPOLOGIA OPERAZIONE:

431-AZ.4 Eventi promozionali

FINALITÀ E OBIETTIVI

L’obiettivo principale della presente operazione consiste nell’informare gli operatori esterni all’area circa i risultati raggiunti dalla strategia di sviluppo locale e le opportunità offerte dal GAL. Questa operazione consente quindi, per questo specifico PSL, di dare spazio ed opportunità di visibilità alle forme collettive di imprese che si sono costituite attraverso Leader+ e che di fatto sono gli “attuatori” della strategia del PSL (infatti il tema unificante prevede che siano le forme collettive di imprese lo “strumento per favorire l’accesso dei prodotti di eccellenza verso nuovi mercati”).

ARTICOLAZIONE E FASI DELLE AZIONI

L’intervento prevede che il GAL effettui azioni di coordinamento con le forme collettive di imprese dell’area, al fine di: - individuare le fiere e i saloni più consoni e che garantiscano la migliore

visibilità ai prodotti dell’eccellenza dell’area GAL; - organizzare la partecipazione all’evento; - definire gli allestimenti, i materiali promozionali e di consumo, la scelta

degli spazi all’interno delle fiere, etc.

DESCRIZIONE SINTETICA DEGLI INTERVENTI

Il GAL parteciperà a fiere e saloni di carattere nazionale ed internazionale con una frequenza media di due appuntamenti all’anno, in funzione dei calendari fieristici che verranno sviluppati dagli enti organizzatori. La scelta degli appuntamenti avverrà in funzione dell’avanzamento del cronoprogramma del PSL e in funzione dei risultati raggiunti dalle forme collettive di imprese nel raggiungimento degli obiettivi previsti dal PSL. Quindi questo significa che quando il Consorzio Agrimont avrà raggiunto un livello adeguato nel packaging e nel confezionamento dei prodotti dei propri consorziati, si potrà partecipare a fiere di rilevanza nazionale/internazionale, come ad esempio il Salone del Gusto di Torino o alla Fiera dei Prodotti Tipici Nazionali di Gubbio.

Lo stand dei prodotti tipici dell’area GAL Valli di

Lanzo, Ceronda e Casternone durante il

Salone del Gusto edizione 2006

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Allo stesso modo, per quanto concerne i prodotti dell’eccellenza dell’artigianato tipico, si prevede la partecipazione a fiere e saloni di rilievo nazionale ed internazionale per la presentazione della nuova linea di prodotti “Artimont” Per quanto concerne la promozione dell’offerta turistica dell’area GAL, dal momento che si lavorerà molto sull’infrastrutturazione del territorio per l’ospitalità dei disabili, si punterà alla partecipazione di fiere inerenti i temi della disabilità o comunque dove sono previsti spazi per la promozione dell’attività sportiva in montagna dei disabili (come ad esempio durante la prossima edizione di Alpi 365 a Torino). La partecipazione a fiere e saloni potrà essere di tipo più settoriale (come nei casi sopra descritti), durante i quali si cercherà comunque di effettuare anche attività di promozione dei prodotti di altri settori (approccio multisettoriale già adottato dal GAL, come ad esempio durante “Restructura” quando si sono organizzati momenti di degustazione dei prodotti tipici agroalimentari dell’area GAL), oppure di tipo più generico, durante i quali si proporranno tutti i prodotti dell’eccellenza in forma ovviamente più contenuta (al fine di contenere tutte le migliori tipologie di prodotto all’interno di un unico stand). Pertanto è prevista la partecipazione a due appuntamenti all’anno, di cui uno di settore (per un costo medio stimato in 4.000 euro) e uno di tipo più generico (per un costo medio di 2.000 euro). La partecipazione agli eventi (appuntamenti) è prevista per gli anni 2009-2010-2011 e 2012, per un costo totale di 6.000 euro/anno x 4 anni = 24.000 euro). A questi impegni deve aggiungersi la revisione dello stand del GAL e degli allestimenti contenenti le informazioni istituzionali del GAL, per un totale di 4.000 euro. Il costo complessivo dell’Azione 4 è pertanto pari a 28.000 euro.

COMPLEMENTARIETÀ

La partecipazione a fiere e saloni (eventi) di rilievo, con azione di regia del GAL, garantisce continuità all’attività di promozione dei prodotti di eccellenza dell’area GAL già avviata nel corso di Leader+, durante la quale le forme collettive neo-costituite hanno già sperimentato (con successo) la partecipazione a fiere e saloni di una certa importanza.

BENEFICIARI GAL

INTENSITÀ DI AIUTO PUBBLICO

Costo totale operazione: € 28.000 Intensità contributo pubblico: 70%, contributo FEASR 44% della spesa pubblica

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MODALITA’ COFINANZIAMENTO

In quanto azione a regia, il cofinanziamento dell’operazione sarà assicurato dai soci e, in particolare, dalle Comunità Montane che hanno già deliberato un impegno in tal senso riferito ai costi per le prime due annualità (vd. atti di impegno allegati), tra i quali rientra il presente studio.

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QUADRO FINANZIARIO DELLA misura 431 Il contributo pubblico massimo ammissibile per la presente misura è pari al 20% del contributo pubblico totale ammesso dal PSL destinato alla misura 431- “Costi di gestione, competenze e animazione” di cui all’Azione 1) “spese di funzionamento del GAL” i GAL potranno destinare fino al 15% del contributo pubblico totale concesso fino ad un massimo di 700.000 euro; per le Azioni 2 – 3 – 4 i GAL potranno destinare fino ad un massimo del 5% del contributo pubblico complessivamente assegnato.

QUANTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI DELLA MISURA 431 Con riferimento agli indicatori complessivi riferiti alla misura 431 dell’Asse IV Leader, riportati nel PSR 2007-2013 al par. 5.3.4.3.1. “Gestione dei Gruppi di Azione Locale, acquisizione di competenze e animazione”, quantificare gli indicatori riportati nella tabella seguente:

Tipologia Indicatore Valore obiettivo

Realizzazione n. azioni di acquisizione di competenze e animazione 10

n. partecipanti alle azioni 1.000

Risultato n. di persone che hanno portato a termine con successo un’attività formativa

3

Linea d'intervento

Codice Misura

N° azione n° operazione euro % su costo totale euro % Euro% su costo

totale

Costi del personale 431 1 294.000,00 80% 129.360,00 44% 73.500,00 20%

Spese di funzionamento (utenze, etc.) 431 1 54.200,00 80% 23.848,00 44% 13.550,00 20%

Informazione sulla strategia del GAL 431 2 2.a 14.000,00 70% 6.160,00 44% 6.000,00 30%

Informazione sulla strategia del GAL 431 2 2.b 78.400,00 70% 34.496,00 44% 33.600,00 30%

Formazione del personale del GAL 431 3 5.000,00 100% 2.200,00 44% 0,00 0%

Eventi promozionali 431 4 19.600,00 70% 8.624,00 44% 8.400,00 30%

465.200,00 78% 204.688,00 44% 135.050,00 22%

Misura 431 -Gestione del GAL

totale spese di gestione del GAL

Spesa privata

Totale Quota FEASR

Spesa pubblica

LINEA D'INTERVENTO

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4.2 – Piano di finanziamento del PSL (Area di valutazione: d) Capacità di gestione del PSL 2007-2013 – Investimento attivato) In base agli interventi proposti e alle condizioni generali previste dal PSR (cap. 6 del PSR 2007-2013), compilare il programma di spesa indicativo 2007-2013, articolato per Asse, per Misura e Azione secondo lo schema seguente e allegare al PSL la tabelle in excel secondo gli schemi proposti in allegato 8 nel file” tab bando PSL.xls” foglio “piano finanziario per azione” e nel foglio“piano finanziario per misura”. Il piano finanziario deve essere impostato osservando le disposizioni contenute nel par.2.2 e come riportato nelle disposizioni generali per l’Asse 4 Leader (par. 5.3.4.1.0. Strategie di sviluppo locale del PSR 2007-2013) fatte salve le intensità di aiuto pubblico riferite alle diverse tipologie di azione previste dal PSR, il Piano finanziario complessivo del GAL dovrà garantire un tasso di partecipazione pubblico massimo pari al 60% calcolato sul costo totale. Il GAL definisce all’interno del PSL i valori applicabili a livello di singole operazioni.

Riportare le spese programmate per singola azione in base agli assi del PSR cui si riferiscono, indipendentemente dalle linee di intervento.

PIANO FINANZIARIO DEL PSL

Costo totale

Misura/ azione euro% su costo

totaleeuro % Euro

% su costo totale

Euro

a b=(a/g)*100 c=a*0,44 d e f=(e/g)*100 g=(a+e)Misura 121 28.000 40% 12.320 44% 42.000 60% 70.000Misura 122 45.000 50% 19.800 44% 45.000 50% 90.000Misura 123 – Azione 2 52.000 40% 22.880 44% 78.000 60% 130.000Misura 123 – Azione 3 40.000 40% 17.600 44% 60.000 60% 100.000Misura 124 - Azione 2 261.000 90% 114.840 44% 29.000 10% 290.000

Tot. Misura 411 – Competitività

426.000 63% 187.440 44% 254.000 37% 680.000

Misura 227 140.000 100% 61.600 44% 0 0% 140.000Tot. Misura 412 –

Gestione ambiente e territorio

140.000 100% 61.600 44% 0 0% 140.000

Misura 311 47.500 50% 20.900 44% 47.500 50% 95.000Misura 312 - Azione 1 384.000 40% 168.960 44% 576.000 60% 960.000Misura 312 - Azione 2 920.000 40% 404.800 44% 1.380.000 60% 2.300.000Misura 313 - Azione 2 199.000 46% 87.560 44% 231.000 54% 430.000Misura 321 - Azione 1 150.000 75% 66.000 44% 50.000 25% 200.000Misura 321 - Azione 3 270.000 90% 118.800 44% 30.000 10% 300.000Misura 331 48.000 80% 21.120 44% 12.000 20% 60.000

Tot Misura 413 – Qualità della vita /diversificazione

2.018.500 46% 888.140 44% 2.326.500 54% 4.345.000

Misura 421 – Azione 1 -1° progetto

22.500 90% 9.900 44% 2.500 10% 25.000

Misura 421 – Azione 1 -2° progetto

9.000 90% 3.960 44% 1.000 10% 10.000

Tot. Misura 421 – Cooperazione

31.500 90% 13.860 44% 3.500 10% 35.000

Misura 431 – Azione 1 348.200 80% 153.208 44% 87.050 20% 435.250Misura 431 - Azione 2 92.400 70% 40.656 44% 39.600 30% 132.000Misura 431 – Azione 3 5.000 100% 2.200 44% 0 0% 5.000Misura 431 – Azione 4 19.600 70% 8.624 44% 8.400 30% 28.000

Tot. Misura 431 – gestione, competenze,

animazione 465.200 78% 204.688 44% 135.050 22% 600.250

TOTALE PSL 3.081.200 53,1% 1.355.728 44% 2.719.050 46,9% 5.800.250

Spesa pubblicaTotale Quota FEASR

Spesa privata

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4.3 Cronoprogramma degli interventi (Area di valutazione: d) Capacità di gestione del PSL 2007-2013 – Definizione del cronoprogramma degli interventi) Articolare le cadenze temporali per ciascuna azione in modo da rispettare la tempistica di spesa prevista dalla normativa comunitaria (n+2), compilando lo schema allegato 9 nel file excel allegato "tab bando PSL.xls" foglio "cronoprogramma” Il cronoprogramma d'attuazione del PSL dovrà essere dettagliato all’anno per il periodo dal 2009 al 2015. Commenti allo schema: Con riferimento al cronoprogramma allegato (Allegato 9), si evidenzia:

- la concentrazione delle azioni di studio nel primo anno di attività del GAL, essendo le stesse propedeutiche agli interventi materiali che insistono sulla stessa linea di intervento;

- l’avvio dello Sportello per animazione e sviluppo progetti con le microimprese nel primo periodo delle attività previste, al fine di far partire le N. 9 attività previste che creeranno quelle condizioni di sistema che consentiranno alle microimprese locali di avviare i successivi investimenti in forme integrate di filiera;

- l’apertura, già nel 2009, dei primi bandi in favore delle imprese del settore turistico-ricettivo (tra cui quello per l’acquisto di attrezzature per la pratica degli sport in favore dei disabili) e, a partire dal secondo anno di programmazione, i bandi per le imprese delle due filiere produttive;

- l’avvio dei progetti di cooperazione già nell’anno 2009, dal momento che questi progetti richiedono – per la loro stessa natura – tempi molto lunghi.

L’avanzamento di spesa risulterà così articolato:

2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

10 % 31 % 22 % 21 % 7 % 7 % 2 %

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4.4 Cofinanziamento da parte dei soci (Area di valutazione: d) Capacità di gestione del PSL 2007-2013 –Garanzie sul cofinanziamento da parte dei soggetti coinvolti)

Indicare come il GAL intende reperire le risorse da anticipare per le spese di funzionamento:

Il cofinanziamento delle azioni a regia e dei costi di struttura sarà assicurato dai soci e, in particolare, dalle Comunità Montane che hanno già deliberato un impegno in tal senso (vd. atti di impegno allegati). Allo stesso modo, i soci assicureranno l'anticipazione delle spese relative ai costi di funzionamento, attraverso l'assunzione degli oneri passivi che deriveranno dall'apertura di credito, da parte del GAL, presso una banca.

Si sottolinea inoltre la volontà espressa dalla Provincia di Torino e dalla Camera di Commercio ad appoggiare alcuni progetti specifici diretti allo sviluppo ed alla creazione di impresa.

I soci devono garantire il cofinanziamento delle attività del GAL mediante Atti di impegno formali che verranno inseriti in allegato. Gli Atti di impegno dei soci dovranno dimostrare che il GAL è in grado di coprire: il cofinanziamento delle azioni a regia per cui è beneficiario, in modo tale da garantire la

copertura dei costi per le prime due annualità e in misura pari almeno al 30% del totale dell’ importo di cofinanziamento;

l’anticipazione di almeno i primi 6 mesi delle spese di gestione e funzionamento del GAL (personale, sede, costi generali) e delle azioni a regia da attivare nella prima annualità;

le spese del GAL per interessi passivi e IVA, entrambe non riconoscibili come spese ammissibili2.

Indicare sinteticamente le modalità di cofinanziamento da parte di ciascun socio del GAL e riportare in Allegato i relativi Atti formali di impegno al cofinanziamento. Considerando che a breve la Comunità Montana Val Ceronda e Casternone sarà integrata alla Comunità Montana Valli di Lanzo, il socio pubblico nella compagine societaria del GAL diventerà uno solo, ovvero la Comunità Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone. Questo unico soggetto pubblico garantirà il cofinanziamento per tutte le azioni del SPL che lo prevedono e quindi garantirà il cofinanziamento anche per tutti gli altri soci all’interno della compagine societaria. Nel caso che le due Comunità Montane non dovessero integrarsi, la quota complessiva di cofinanziamento verrà suddivisa tra i due soci pubblici secondo le seguenti percentuali:

- Comunità Montana Valli di Lanzo: 71% - Comunità Montana Val Ceronda e Casternone: 29%

Di seguito si riporta la tabella indicante le quote di cofinanziamento e le anticipazioni spese.

2 Cfr. PSR Piemonte par 11.4 punto 9 – acconti e anticipi, .par. 11.4 punto 17 – Disposizioni in merito all’IVA, Reg UE .1698/2005 art.71, 3a e 3b, Linee guida sull’ammissibilità delle spese relative allo sviluppo rurale e a interventi analoghi del Ministero delle Politiche Agricole disponibili in www.politicheagricole.it/Svilupporurale/default.

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Comunità

Montana Valli Lanzo, Ceronda

e Casternone

TOTALE

Modalità di cofinanziamento 1 Cofinanziamento azioni a regia e

spese di funzionamento per le prime due annualità

105.749,00 105.749,00

- Totale complessivo importo di cofinanziamento delle azioni a regia

134.000,00 134.000,00

- Totale cofinanziamento azioni a regia nelle prime due annualità

48.900,00 48.900,00

- 30% del totale cofinanziamento azioni a regia per le prime due annualità

14.670,00 14.670,00

- Totale cofinaziamento spese di funzionamento per le prime due annualità

56.848,00 56.848,00

2. Anticipazione spese 248.158,50 248.158,50 - Importo complessivo della quota di

contributo pubblico da anticipare sulle spese di funzionamento dei primi 6 mesi

50.408,50 50.408,50

- Importo complessivo della quota di contributo pubblico da anticipare sulle azioni a regia attivate nella prima annualità

197.750,00 197.750,00

3. Totale Spese non riconoscibili 55.150,00 55.150,00

IVA per le prime due annualità 50.650,00 50.650,00

Interessi passivi finanziamento su voce 2 4.500,00 4.500,00

Importo totale (1+3) 160.899,00 160.899,00

Ventilazione % per anno dell’importo - 2009 - 2010

50%50%

50% 50%

Tipo di atto formale di impegno

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4.5 - Gestione del Leader+ 2000-2006 (Area di valutazione e) Efficienza della gestione 2000-2006 – Raggiungimento degli obiettivi programmati, Rispetto della norma n+2, Avanzamento della spesa al 31.12.2006, Esperienza nella gestione di fondi pubblici) Per i GAL che hanno operato nella fase di programmazione 2000-2006 indicare i seguenti dati relativi alla passata gestione, tenendo anche conto dei dati contenuti nelle annuali e dei rapporti di valutazione, (nel caso in cui il GAL attuale derivi dalla fusione di più GAL, anche ex-Leader II, riportare i dati relativi alla componente Leader+). Nome del GAL attivato con Leader+

GAL Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone

Data di Approvazione del PSL

Approvato con Determinazione Dirigenziale n.: 479 20/06/2002

N° abitanti al momento dell’approvazione del PSL

32.740

Costo totale all’approvazione del PSL della sez.1

3.687.000

Nessun progetto di cooperazione attivato. - Raggiungimento degli obiettivi programmati Riportare nelle seguenti tabelle il piano finanziario per misura approvato contestualmente all’approvazione del PSL, il piano finanziario programmato al 31.12.07 e le variazioni % a livello di singola misura : Piano finanziario iniziale approvato con il PSL Inserire nel Piani finanziario iniziale anche eventuali risorse aggiuntive ottenute nel corso della programmazione.

Costo TotaleSEZIONE I Euro %* Euro %* EuroMisura 1 – Innovazione e qualificazione del sitema produttivo locale 572.500,00 31,72% 1.232.500,00 68,28% 1.805.000,00Misura 2 – Mantenimento e insediamento di imprese e residentiMisura 3 – Valorizzazione integrata del patrimonio ambientale, culturale e produttivo locale 610.000,00 48,80% 640.000,00 51,20% 1.250.000,00Misura 4 – Comunicazione 35.000,00 70,00% 15.000,00 30,00% 50.000,00Misura 5 – Supporti tecnici organizzativi 419.400,00 72,06% 162.600,00 27,94% 582.000,00TOTALE SEZIONE 1SEZIONE IIMisura 1 - Cooperazione intersettiorialeMisura 2 Cooperazione TrasnazionaleTOTALE SEZIONE II

TOTALE PSL 1.636.900,00 44,40% 2.050.100,00 55,60% 3.687.000,00* Calcolare la % sul costo totale

Spesa pubblica Spesa privata

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Piano finanziario finale riprogrammato al 31.12.07

* Calcolare la % sul costo totale Variazione assoluta e percentuale tra il piano finanziario iniziale e quello finale

*Valore 31.12.07– valore iniziale PSL comprese risorse aggiuntive **([(valore 31.12.07- valore psl) / valore iniziale ] *100) Riportare le motivazioni dei principali scostamenti tra il PSL iniziale e quello finale: Vedi nella precedente tabella le sintetiche spiegazioni riportate a destra della colonna “Costo totale”

Costo TotaleSEZIONE I Euro %* Euro %* EuroMisura 1 – Innovazione e qualificazione del sitema produttivo locale 913.741,46 855.581,33 1.769.322,79Misura 2 – Mantenimento e insediamento di imprese e residentiMisura 3 – Valorizzazione integrata del patrimonio ambientale, culturale e produttivo locale 537.513,35 754.977,46 1.292.490,81Misura 4 – Comunicazione 31.997,28 13.713,12 45.710,40Misura 5 – Supporti tecnici organizzativi 149.002,51 430.430,79 579.433,30TOTALE SEZIONE 1SEZIONE IIMisura 1 - Cooperazione intersettiorialeMisura 2 Cooperazione TrasnazionaleTOTALE SEZIONE II

TOTALE PSL 1.632.254,60 44,27% 2.054.702,70 55,73% 3.686.957,30

Spesa pubblica Spesa privata

Costo TotaleSEZIONE I Euro* %** Euro* %** Euro*

Misura 1 – Innovazione e qualificazione del sitema produttivo locale

341.241,46 -376.918,67 -35.677,21

Misura 2 – Mantenimento e insediamento di imprese e residentiMisura 3 – Valorizzazione integrata del patrimonio ambientale, culturale e produttivo locale

-72.486,65 114.977,46 42.490,81

Misura 4 – Comunicazione -3.002,72 -1.286,88 -4.289,60

Misura 5 – Supporti tecnici organizzativi -270.397,49 267.830,79 -2.566,70

TOTALE SEZIONE 1SEZIONE IIMisura 1 - Cooperazione intersettiorialeMisura 2 Cooperazione TrasnazionaleTOTALE SEZIONE II

TOTALE PSL -4.645,40 -28,38% 4.602,70 22,45% -42,70

La variazione della quota pubblica è stata dovuta alla necessità di aumentare le percentuali di contribuzione nei bandi e quindi era stata abbassata la quota pubblica nella azione su organizzazione del GAL.

Questa variazione è dovuta al fatto che nel PSL approvato era prevista una quota GAL di contributo nei bandi

ribassi d'asta

Spesa pubblica Spesa privata

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- Avanzamento della spesa Compilare la seguente tabella con i dati finanziari del GAL:

* certificata al 31/12 di ogni anno - Capacità di gestione di fondi pubblici Riportare gli esiti dei controlli di primo e secondo livello, le eventuali anomalie riscontrate e le soluzioni adottate.

PO 2000-2006

Anniper anno cumulato per anno* cumulata

2002 118,002003 245.534,93 111.869,00 111.987,002004 229.165,93 474.700,86 340.506,00 452.493,002005 261.903,92 736.604,78 497.641,00 950.134,002006 278.272,92 1.014.877,70 164.729,00 1.114.863,002007 294.641,91 1.309.519,62 127.653,00 1.242.516,002008 327.379,90 1.636.899,52 334.263,00 1.576.779,00

Totale 1.636.899,52 1.576.779,00

% spesa realizzata sul previsto al 31/12/2007

75,66

% spesa realizzata sul totale

96,28

Contributo pubblico ripartito secondo le quote annuali previste

nel PSLSpesa pubblica

Data del Verbale della commissione di

controlloAnomalie riscontrate Soluzioni adottate

I Verbali del CDA dovevano avere una numerazione progressivo

Si è provveduto

Richiesta che le commissioni di Valutazioni fossero costituiti da membri esterni al CDA

Si è provveduto

Si è richiesto che le commissioni di Valutazione esplicitassero maggiormente i criteri di attribuzione dei punteggi

Si è provveduto

La comunicazione sull'esito della selezione deve essere inviata a tutti i partecipanti vincitori e non.

Si è provveduto

In tutti i documenti destinati al pubblico e ai beneficiari inserire i simboli dellUE, della Regione Piemonte e del Programma Leder

Si è provveduto

Sono state richieste delle integrazioni al documento relativo alle modalità di controllo ed al sistema di monitoraggio dell'attività GAL

Si è provveduto

03-set-03

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180

04-ago-04

Rischio di doppio cofinanziamento: Vidimazione dei documenti di spesa mediante apposizione del timbro con dicitura: Spesa sostenuta in relazione al programma Leader Plus cofinanzuiato dalla UE"

Si è provveduto a vidimare tutte le fatture dei beneficiari di contributo con la dicitura richiesta

Il Verbale di collaudo deve contenere anche la presa d'atto circa la corrispondenza del contenuto del progetto realizzato rispetto a quanto finanziato

Si è provveduto a modificare i verbali di collaudo

Su tutti i macchianri finanziati del GAL è necessario apporre una targa ai sensi del Reg CE 1159/200

Si è provveduto

22-set-05

Personale: si richiedeva alla Cooperativa che gestisce gli uffici del GAL di presentare un rendiconto di spese dal quale si evincessero i costi vivvi realmente sostenuti per il personale utilizzato per gestire gli uffici del GAL

Presentata la dichiariazione

Rispetto reg CEE 1159/2000: predisposizione di cartelli sul territorio del GAL al fine di dare adeguata visibilità

Posiszionamento dei cartelli indicatori

Rischio di doppio cofinanziamento: Vidimazione dei documenti di spesa mediante apposizione del timbro con dicitura: Spesa sostenuta in relazione al programma Leader Plus cofinanzuiato dalla UE"

Si è provveduto a vidimare tutte le fatture dei beneficiari di contributo con la dicitura richiesta

Ricorsi: si richiedeva di mettere in atto una procedura per quanto riguarda eventuali ricorsi

Nei bandi successivi si rimandava alle normative comunitarie, statali e regionali in vigore

IVA: Richiesta al GAL di presentare una dichiarazione del Legale Rappresentante in cui si dichiarava che il GAL non svolgeva attività Commerciale.

Si è provveduto a presentare la dichiarazione richiesta.

16-lug-08

Rischio di doppio cofinanziamento: Vidimazione dei documenti di spesa mediante apposizione del timbro con dicitura: Spesa sostenuta in relazione al programma Leader Plus cofinanzuiato dalla UE"

Si è precisato che la documentazione agli atti del GAL non era aggiornata ma gli originale della documentazione presentata dai beneficiari era stato apposto il timbro

Verifica di ammissinilità di alcune spese per il Bando ID 280

Si è presentata la documentazione necessaria che comprovava l'ammissibilità della spesa

Nel Verbale di accertamento dil bando ID 280 per un beneficiairo non veniva evidenziata le variazioni di spesa superiore al 10%

Si è provveduto a integrare la documentazione agli atti del GAL

Bando ID 280 un benficiaro aveva effattuato il pagamento con assegno bancario

Si è richiesto al Beneficiario di fornire la documentazione bancaria che comprovasse il pagamento

Bando ID 280 Istanza 99 la spesa rendicontata non rientrava tra le spese ammissibili

Si è eliminata la spesa dal sistema informatico di rendicontazione.

Bando ID 282 Istanza 84 la spesa rendicontata non rientrava tra le spese ammissibili

Si è eliminata la spesa dal sistema informatico di rendicontazione.

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181

Bando ID 301mancava l'approvazione da parte del CDA del verbale di accertamento

Il CDA ha approvato il verbale di accertamento in sanatoria

Bando ID 357 mancava l'approvazione da parte del CDA del verbale di accertamento

Il CDA ha approvato il verbale di accertamento in sanatoria

Bando ID 357 un benficiaro aveva effattuato il pagamento con assegno bancario

Si è richiesto al Beneficiario di fornire la documentazione bancaria che comprovasse il pagamento

Bando ID 357 durante il sopralluogo presso la sede di un beneficiairo è emerso che il macchianario oggetto del finanziamento non risultava funzionante.

Il Tecnico incaricato dal Gal ha provveduto ad effettuare un nuovo controllo

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Invito 2008 per la selezione dei PSL – Allegato A Modulo di domanda

Data_17_03_2009 _firma legale rappresentante_______________________

Regione Piemonte PSR 2007–2013 Asse IV Leader

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ALLEGATI

1. Statuto del GAL 1.a – Delibere di adesione alla compagine societaria del GAL 1.b – Manifestazioni di interesse al sostegno del PSL 2. Documentazione prodotta durante la concertazione 3. Tabella sulle caratteristiche demografiche e territoriali (Schema in ”tab bando

PSL.xls” foglio “tab_comuni”) 4. Allegati cartografici 5. Relazione sintetica di compatibilità ambientale del PSL 6. Progetto esecutivo dell'organizzazione del GAL 7. Piano coordinato delle azioni informative (mis. 431 az. 2b) 8. Piano Finanziario del PSL schema in ” tab bando PSL.xls” foglio ““piano fin linee

intervento” “piano finanziario per azione”; “piano finanziario per misura” 9. Cronoprogramma (Schema in tab bando PSL.xls” foglio “cronoprogramma”) 10. Impegni e garanzie al cofinanziamento 11. Accordi di cooperazione Misura 421 Azione 1

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