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Programmazione dei controlli e delle analisi della Corte dei conti per il 2015 | 2014 | SEZIONI RIUNITE IN SEDE DI CONTROLLO Ai sensi dell’art. 5, comma 1, del regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti

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Programmazione dei controlli e delle analisi della Corte dei conti per il 2015

| 2014 |

SEZIONI RIUNITE IN SEDE DI CONTROLLO

Ai sensi dell’art. 5, comma 1, del regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti

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CORTE DEI CONTI

SEZIONI RIUNITE IN SEDE DI CONTROLLO

PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA

CORTE DEI CONTI PER IL 2015

(ai sensi dell’art. 5, comma 1, del Regolamento per l’organizzazione delle funzionidi controllo della Corte dei conti).

novembre 2014

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INDICE

Deliberazione Pag. 1

Premessa e considerazioni introduttive “ 3

Programma delle Sezioni Riunite in sede di controllo “ 7

Considerazioni di ordine generale “ 7

Il Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica “ 8

Il giudizio di parificazione e la Relazione al Parlamento sul rendicontogenerale dello Stato “ 15

La Relazione sul costo del lavoro “ 19

Le Relazioni quadrimestrali sulla legislazione di spesa “ 20

Il Referto sul sistema universitario 21

Criteri di riferimento per le Sezioni centrali

La Sezione di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato

22

22

La Sezione delle Autonomie “ 23

La Sezione di controllo sugli enti “ 26

La Sezione di controllo per gli Affari comunitari ed internazionali “ 27

Indicazioni specifiche per le Sezioni regionali di controllo “ 29

Indirizzi di coordinamento e modalità procedimentali “ 32

Il potenziamento dei sistemi informativi “ 34

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N. 14/SSRRCO/INPR/14

A Sezioni riunite in sede di controllo

Presiedute dal Presidente della Corte, Raffaele SQUITIERI

e composte dai magistrati

Presidenti di sezione

Giorgio CLEMENTE, Pietro DE FRANCISCIS, Adolfo T. DE GIROLAMO, Angelo

BUSCEMA, Enrica LATERZA, Carlo CHIAPPINELLI;

Consiglieri

Ermanno GRANELLI, Giovanni COPPOLA, Mario NISPI LANDI, Enrico

FLACCADORO, Cinzia BARISANO, Luigi PACIFICO, Luisa D’EVOLI, Francesco

TARGIA, Clemente FORTE, Maria Teresa D’URSO, Donatella SCANDURRA,

Alessandra SANGUIGNI, Salvatore TUTINO;

UDITI, nell’adunanza del 26 novembre 2014, i relatori Pres. Angelo Buscema e Pres.

Enrica Laterza;

HA APPROVATO:

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

2 CORTE DEI CONTISezioni riunite in sede di controllo

l’allegato documento relativo alla “PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E

DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015” ai sensi dell’art.

5, comma 1, del Regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della

Corte dei conti (deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000 e successive modifiche e

integrazioni).

I RELATORI IL PRESIDENTE

Angelo BUSCEMA Raffaele SQUITIERI

Enrica LATERZA

Depositato in segreteria in data 4 dicembre 2014

IL DIRIGENTE

Maria Laura IORIO

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

CORTE DEI CONTI3

Sezioni riunite in sede di controllo

Premessa e considerazioni introduttive

1.

Con il presente documento le Sezioni riunite in sede di controllo provvedono a

definire, ai sensi dell’art. 5 del Regolamento per l’organizzazione delle funzioni di

controllo, il quadro di riferimento programmatico per l’anno 2015 delle indagini di

finanza pubblica e dei controlli sulla gestione, nonché i relativi indirizzi di

coordinamento e criteri metodologici di massima, elementi che si collocano in una

posizione propedeutica rispetto alla pianificazione che le Sezioni di controllo, centrali e

regionali, dovranno successivamente operare dei propri programmi di controllo.

Ciò, in adesione al principio della programmazione sancito dall’art. 3, commi 4 e

5, della legge n. 20 del 14 gennaio 1994, a norma del quale la Corte dei conti definisce

annualmente i programmi di controllo ed i criteri di riferimento cui gli stessi devono

informarsi, in una prospettiva orientata a fornire al Parlamento un panorama informativo

sempre più aggiornato ed esauriente, sulla gestione della finanza pubblica, grazie anche

alla diffusione capillare dell’Istituto nel territorio.

2.

Ormai da alcuni anni la programmazione dell’attività di controllo della Corte si

confronta con un quadro economico e gestionale sempre più complesso, in cui solo un

efficace coordinamento delle iniziative previste può consentire di far fronte ad

attribuzioni che, nel tempo, si sono estese e arricchite.

Una esigenza che si fa più pressante oggi, quando il permanere di condizioni

economiche difficili porta a prefigurare un processo di riforma, che deve contemperare

almeno tre esigenze: garantire l’ammodernamento della pubblica amministrazione,

riorientare la politica di bilancio su obiettivi di crescita e rispettare i vincoli posti

dall’appartenenza del Paese alla Unione europea.

In questo quadro, il controllo affidato alla Corte, ancor più che nel passato,

rappresenta, in tutte le sue declinazioni, un elemento cardine del sistema. Ciò, sia in

ausilio al Parlamento nel processo di predisposizione ed attuazione dei progetti di

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4 CORTE DEI CONTISezioni riunite in sede di controllo

riforma (attraverso le audizioni e i referti al Parlamento), sia nell’attento monitoraggio

degli effetti finanziari dei provvedimenti di impulso alla crescita, che devono muovere

entro gli stretti margini posti dal pareggio di bilancio e dalle regole di copertura, sia, più

in generale, nel tempestivo controllo sulle gestioni operato su tutti i livelli di governo

attraverso le varie articolazioni della Corte, centrali e regionali.

3.

La finalità dei controlli va al di là della sola garanzia di un uso corretto delle

risorse pubbliche.

Essi consentono, innanzitutto, di accertare l’affidabilità dei risultati dei conti

pubblici. Il significato dei risultati economici del Paese è infatti strettamente legato alla

attendibilità e alla veridicità dei dati primari e delle contabilità delle diverse unità

istituzionali comprese nel perimetro delle Amministrazioni pubbliche.

La Corte, attraverso l’attività di controllo esercitata su tutte le amministrazioni, ha

un ruolo centrale nel ridurre gradualmente le aree di incertezza circa la qualità dei dati

di finanza pubblica (crediti commerciali, esigibilità delle entrate, debiti pregressi e

residui passivi, ecc.) e nel potenziare le rilevazioni dei dati finanziari degli enti

strumentali e delle società partecipate.

Di qui, la forte attenzione delle autorità comunitarie al ruolo che svolge la Corte

nelle attività di verifica sui conti delle amministrazioni centrali e locali e la rilevanza, ai

fini della correzione di eventuali irregolarità, delle osservazioni e delle riserve avanzate

in sede di referto.

Una funzione, questa, che ha avuto di recente un ulteriore riconoscimento nell’art.

30 della legge n. 161 del 30 ottobre 2014 (Legge europea), nel quale è tra l’altro

previsto che, nell’attività di monitoraggio sull’osservanza delle regole di bilancio, la

Corte dei conti nell’ambito delle proprie funzioni di controllo verifichi la “rispondenza

alla normativa contabile dei dati di bilancio delle pubbliche amministrazioni”, a tal fine

definendo le metodologie e le linee guida cui devono attenersi gli organismi di controllo

interno e gli organi di revisione contabile delle amministrazioni stesse.

Ciò si riflette in una particolare attenzione alla qualità, omogeneità e generalità dei

controlli contabili svolti dalla Corte. Tale caratteristica richiederà una attenta

valutazione in sede di coordinamento e la assunzione di determinazioni conseguenti.

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CORTE DEI CONTI5

Sezioni riunite in sede di controllo

4.

L’attività di controllo è, inoltre, di sostegno alle amministrazioni nei processi di

correzione di squilibri maturati nel corso delle gestioni, nel rendere possibili e credibili

percorsi di risanamento prolungati nel tempo.

E’ il caso, ad esempio, del controllo in ambito locale condotto dalle Sezioni

regionali, in particolare, con i piani di riequilibrio delle amministrazioni territoriali.

L’attività di monitoraggio e di verifica che affianca la attuazione del piano, oltre

ad accompagnare il risanamento degli enti, rende possibile un riassorbimento di

squilibri strutturali evitando il ricorso al dissesto e gli effetti negativi che ne

deriverebbero per le economie locali già duramente colpite dalla crisi.

Si tratta di una funzione importante che può rappresentare in prospettiva uno

strumento di particolare rilievo, specie nella fase complessa che si avvia dal 1° gennaio

2015 e che segna la messa a regime del processo di armonizzazione contabile e di

quello degli equilibri di bilancio.

5.

Ma non solo. In un quadro come quello in cui muove la finanza pubblica in questi

anni, di riduzione progressiva delle risorse disponibili e di ridisegno complessivo delle

competenze e delle responsabilità gestionali, nel controllo della Corte assume sempre

maggior rilievo la funzione di garanzia dei cittadini.

Da un lato, verificando i servizi resi e il rispetto delle prestazioni tutelate

costituzionalmente a fronte del contributo chiesto ai cittadini. Un elemento

fondamentale di conoscenza di costi e caratteristiche dei servizi che solo può consentire

di esercitare con consapevolezza la valutazione delle gestioni.

Dall’altro, riferendo sulla correttezza delle procedure e delle gestioni dell’attività

negoziale delle amministrazioni pubbliche. Al riguardo la Corte intende potenziare tali

verifiche affidando ad un gruppo di lavoro, posto presso le Sezioni Riunite, il compito

di individuare le metodologie per le verifiche, anche campionarie.

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

6 CORTE DEI CONTISezioni riunite in sede di controllo

6.

Il controllo della Corte deve con particolare attenzione rivolgersi anche ai profili

istituzionali ed organizzativi dei pubblici poteri, tanto più in un periodo in cui

l’evoluzione normativa, anche a livello costituzionale, evidenzia il rilievo sempre più

ampio che vanno assumendo gli aspetti strutturali e funzionali nelle amministrazioni

pubbliche, per i loro immediati riflessi sugli equilibri di bilancio.

In sintonia con il novellato art. 97 Cost., che affianca oggi, in base alla

innovazione costituzionale del 2012, ai principi di legalità e di buon andamento, quello

del rispetto dell’equilibrio finanziario, tutte le pubbliche amministrazioni sono infatti

tenute ad assicurare l'equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico, in

coerenza con l'ordinamento dell'unione europea. Tali aspetti appaiono oggi prioritari e

condizionano fortemente la conformazione degli assetti organizzativi e la verifica della

loro funzionalità, tanto più in un sistema plurilivello quale quello autonomistico

disegnato in Costituzione.

In questa ottica si pongono le tematiche inerenti alla stessa perimetrazione delle

amministrazioni pubbliche, in special modo con riguardo alla individuazione dei

destinatari delle disposizioni di finanza pubblica e di coordinamento.

In tale contesto le analisi della Corte, ai diversi livelli, non potranno non

sviluppare ulteriormente le metodologie di indagine, già adottate, intese a considerare

prioritariamente le articolazioni amministrative oggetto di controllo, con riguardo alla

coerenza con i principi di efficienza, economicità ed efficacia dell’azione

amministrativa ed alla concreta attuazione delle disposizioni normative di riforma.

Nella individuazione delle tematiche comuni ed essenziali, rivestono attuale

rilievo le analisi riconducibili agli avviati processi di riduzione degli apparati e di

efficientamento delle funzioni, in base agli obiettivi della spending review, con la

verifica dell’ attuazione delle misure disposte, a livello generale, settoriale, o delle

singole realtà considerate.

Particolare attenzione dovrà rivestire la verifica dei modelli d’azione delle

amministrazioni pubbliche, attuata sia direttamente che tramite enti strumentali, così

come potranno svilupparsi, nel quadro del consolidamento e della efficacia complessiva

dell’azione pubblica, le analisi sulle modalità di intervento e di esercizio dei servizi

pubblici attraverso il sistema delle partecipazioni azionarie.

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CORTE DEI CONTI7

Sezioni riunite in sede di controllo

Programma delle Sezioni Riunite in sede di controllo

Considerazioni di ordine generale

7.

Il programma di lavoro delle Sezioni riunite deve rispondere nel 2015 a diverse

esigenze, proprio perché numerose sono le linee di riforma all’esame del Parlamento,

mentre tardano a consolidarsi condizioni economiche e di finanza pubblica meno

stringenti.

Riassetti organizzativi, ridefinizione delle competenze tra livelli di governo,

riforma della pubblica amministrazione e riforme volte ad accrescere la “produttività”

complessiva dei fattori si muovono all’interno di un quadro finanziario severo, in cui il

rispetto degli obiettivi di bilancio e dei vincoli programmatici trova il suo bilanciamento

in consistenti tagli di spesa (assistiti da clausole di salvaguardia) e in un graduale, ma

netto, passaggio a condizioni di maggior rigore finanziario e contabile con l’avvio del

processo di armonizzazione e del pareggio di bilancio.

Alla luce di tali rilevanti innovazioni verranno riletti impostazione e contenuti sia

della Relazione sul rendiconto generale dello Stato, in cui l’esame dei risultati

dell’esercizio concluso mira più che nel passato a fornire elementi di riscontro sulla

realizzabilità e coerenza delle misure programmate che riguardano le Amministrazioni

centrali, sia del Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, che di quello sul

costo del lavoro pubblico.

Rispondere alle richieste del Parlamento su un arco di questioni sempre più ampio

rende necessario che la tradizionale programmazione di relazioni e referti sia

accompagnata da una modifica delle modalità di lavoro, che consenta di accentuare la

continuità delle analisi della Corte in parallelo con l’esame e con l’attuazione delle

scelte assunte dal Parlamento.

Ad inizio anno, in concomitanza con la Relazione quadrimestrale sulle leggi di

spesa, un referto sulle prospettive della finanza pubblica in esito alla legge di stabilità

appena approvata, diventa in questa prospettiva un punto di partenza naturale della

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8 CORTE DEI CONTISezioni riunite in sede di controllo

programmazione. L’esame delle linee assunte nel DEF (riviste con la Nota di

aggiornamento) e le scelte operate con la legge di stabilità costituiranno il filo

conduttore di una attività di monitoraggio costante della rispondenza degli esiti alle

previsioni. Ciò a supporto dell’attività di controllo propria del Parlamento.

A ciò saranno, come di consueto, funzionali le analisi e le verifiche effettuate in

occasione della predisposizione dei documenti di bilancio (il DEF con l’aggiornamento

del Programma di stabilità e il Piano nazionale di riforma, nella primavera, e la Nota di

aggiornamento, la legge di stabilità e la legge di bilancio, nell’autunno) che si

tradurranno nei documenti per le audizioni parlamentari della Corte.

Il monitoraggio della rispondenza della legislazione di spesa agli obiettivi di

equilibrio della finanza pubblica nelle Relazioni quadrimestrali trova il primo e

fondamentale supporto nelle analisi che – attraverso la valutazione degli aspetti

finanziari di maggior rilievo e la verifica della conformità all’ordinamento contabile, a

partire dal livello costituzionale, delle disposizioni contenute nelle singole leggi – ne

costituiscono l’indispensabile tassello.

Con l’approvazione della citata Legge europea assume, infine, ulteriore rilievo il

ruolo delle Sezioni riunite, in raccordo con le Sezioni centrali interessate, nell’analisi

dell’affidabilità delle scritture contabili e della loro rispondenza alla normativa vigente,

secondo quanto previsto a livello europeo dagli organi di audit. Si tratta di un impegno

che, nel corso del 2015, dovrà integrare le verifiche effettuate in sede di parifica dei

rendiconti, anche attraverso metodologie statistiche di tipo campionario, da sviluppare

con la collaborazione delle Sezioni regionali.

Il Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica

8.

Il Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica costituisce per la Corte,

ormai da alcuni anni, l’occasione per mettere a disposizione del Parlamento una

riflessione sugli andamenti dell’economia e della finanza pubblica in relazione alle

necessità poste dall’adesione all’Unione Europea e dai più generali obiettivi di

contenimento e riqualificazione della spesa pubblica e di impulso alla crescita. Una

analisi che riguarda anche un’ampia verifica sull’adeguatezza e sulla rispondenza degli

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

CORTE DEI CONTI9

Sezioni riunite in sede di controllo

strumenti di coordinamento, a livello sia delle amministrazioni centrali che delle

amministrazioni locali.

Il Rapporto 2015 si colloca in una fase particolare, caratterizzata da un ampio

processo di revisione dei meccanismi che regolano le relazioni tra i diversi livelli di

governo. Un processo che risponde alla necessità di “messa a punto” di un sistema che

si è in più occasioni rilevato inadeguato a trasformare la Pubblica Amministrazione in

un elemento di impulso per il recupero di una dinamica di crescita e di occupazione più

soddisfacente.

Il processo, che riguarda sia la revisione degli assetti organizzativi, sia il ridisegno

delle competenze cade in un anno in cui viene a maturazione il passaggio a nuove

regole contabili con una più efficace armonizzazione dei bilanci e prende avvio, con un

esercizio di anticipo rispetto a quanto disposto con la legge n. 243 del 2012, l’obbligo

del pareggio di bilancio per le regioni a statuto ordinario.

Si tratta di un progresso importante, se si confermerà quale obiettivo prioritario

quello di rendere più evidenti le responsabilità dei diversi livelli di governo, sia nella

gestione delle entrate che nella fornitura dei servizi.

Da esso dipende, poi, la realizzabilità di quei risparmi di spesa che, già scontati

nei quadri tendenziali, rappresentano una condizione ineludibile per rendere possibile il

rispetto dei vincoli posti dall’appartenenza al sistema europeo e, al tempo stesso,

agevolare la ripresa dell’economia. Assetti organizzativi più efficienti e incrementi nelle

responsabilità delle entrate andranno, tuttavia, accompagnati da una attenta revisione dei

servizi resi e dei confini entro cui deve operare l’attore pubblico.

L’esame dei principali risultati ottenuti dalle politiche di risanamento poste in

essere nell’esercizio appena concluso e del funzionamento degli strumenti di

coordinamento sarà, quindi, ancor più che nel passato, proiettato nel 2015 ad offrire

spunti ed elementi di riflessione per le scelte del Parlamento.

A partire dai risultati del 2014, le analisi si soffermeranno, in particolare: a) sul

governo delle entrate, di cui valutare, da un lato, le criticità che portano a prefigurare un

nuovo ridisegno del sistema (il terzo in poco più di tre anni), con incidenza sulle scelte

redistributive e impatto di rilievo sulla autonomia e responsabilità finanziaria per livelli

di governo e, dall’altro, la crescente rigidità introdotta nel sistema con il ripetuto ricorso

a clausole di salvaguardia (di volume e dimensione rilevanti) poste a presidio di

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10 CORTE DEI CONTISezioni riunite in sede di controllo

interventi sulla spesa rinviati nel tempo; b) sugli strumenti di controllo della spesa delle

amministrazioni centrali, di cui esaminare gli effetti e le distorsioni. In tale ambito, si

tratterà di approfondire il rilievo delle scelte assunte in termini di trasferimenti alle

imprese e di accelerazione degli investimenti; c) sugli strumenti di coordinamento per

gli enti locali, soggetti a modifiche significative con il superamento del patto regionale e

il passaggio agli equilibri di bilancio per le regioni. La ricerca di nuove flessibilità e la

revisione degli obiettivi si accompagna ad un processo di risanamento finanziario e a un

adeguamento contabile non privo di difficoltà; d) sul processo di riassorbimento degli

squilibri strutturali in sanità, alla luce dei vincoli di finanza pubblica e delle questioni

poste dal nuovo Patto della salute; e) sulle prospettive nella gestione del personale delle

amministrazioni pubbliche, stretta tra il sempre più lungo blocco delle retribuzioni, la

riforma della PA ancora in divenire e la necessità di gestire vecchie e nuove eccedenze

di personale.

9.

Per quanto attiene alle entrate, a partire dagli esiti dell’ultimo esercizio, il

Rapporto si propone di approfondire il tema della “resa del sistema fiscale” nei diversi

livelli di governo. Come è noto, le variazioni di gettito registrate a partire dal 2008 si

discostano significativamente dai risultati attesi dalle diverse manovre succedutesi

nell’arco del quinquennio. Un divario da ricondurre a diversi fattori: a) l’andamento più

negativo, rispetto alle previsioni, segnato dalle variabili macroeconomiche che

influiscono sul livello del gettito (Pil, importazioni, redditi, consumi, ...); b) il

mutamento della tax compliance e, più in generale, del tasso di evasione; c) la

sovrastima (o sottostima) eventualmente rilevabile nelle previsioni ufficiali di entrata.

L’analisi programmata mira a fornire una valutazione del contributo riconducibile a

questi fattori. Elementi informativi importanti per il Parlamento: conoscere se un

provvedimento ha prodotto o meno gli effetti attesi in termini di gettito e di

distribuzione del prelievo costituisce una informazione fondamentale per non incorrere

nello stesso errore tecnico in occasione di nuovi provvedimenti di analogo contenuto.

Un interesse di particolare rilievo ove, ad esempio, si preveda di utilizzare le maggiori

entrate (si pensi ai proventi della lotta all’evasione) non solo per riequilibrare i conti

pubblici, ma anche per ridurre la pressione fiscale.

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CORTE DEI CONTI11

Sezioni riunite in sede di controllo

Il lavoro conterrà alcuni approfondimenti dedicati: a) al nuovo ridisegno del

sistema di finanziamento delle amministrazioni territoriali. Un esame volto a valutare le

criticità che sono emerse in questi primi anni di attività sia in relazione alla gestione

della politica redistributiva, sia in termini di autonomia e responsabilità finanziaria per i

livelli di governo; b) al sistema delle “spese fiscali”, sempre in primo piano, ma di cui è

poco nota l’evoluzione più recente; c) alla crescente rigidità introdotta nel sistema con il

ripetuto ricorso a clausole di salvaguardia (di dimensione sempre più consistente) poste

a presidio di interventi sulla spesa rinviati nel tempo.

10.

Se i dati di preconsuntivo saranno confermati, il 2014 segnerà una ripresa della

spesa primaria delle amministrazioni centrali. Un dato che deve essere valutato con

attenzione: al netto degli esborsi connessi al bonus di 80 euro classificato tra i

trasferimenti alle famiglie e nonostante il permanere di elevati esborsi per le misure di

sostegno dei redditi, i risultati sembrano indicare, infatti, una tenuta delle misure volte a

ridurre la spesa. I numerosi provvedimenti di contenimento, che hanno assunto nel

tempo modalità assai differenziate (dai tagli lineari ai tentativi di riduzione selettiva e

“concordata” di alcune categorie della spesa) sembrano mantenere la propria efficacia.

Al di là delle intenzioni espresse, invece, la spesa per investimenti si conferma sui

livelli insoddisfacenti registrati negli ultimi anni.

Oltre ad effettuare, come già in passato, una verifica dei risultati conseguiti con le

misure di contenimento, attraverso una particolare attenzione alle spese per acquisto di

beni e servizi (consumi durevoli) che costituiscono da anni il principale riferimento

degli interventi (una verifica che richiede un confronto attento con gli obiettivi fissati

nei documenti programmatici e impone di ricostruire i complessi raccordi tra la

contabilità finanziaria, tipica dello Stato e la contabilità nazionale), in questa parte del

Rapporto saranno approfonditi due temi specifici strettamente connessi al processo di

revisione di competenze e strutture organizzative.

Un primo tema attiene ai trasferimenti alle imprese: da alcuni anni tale categoria

di spesa è stata indicata come il naturale bacino (o la naturale fonte) di tagli di spesa.

Ciò a ragione di una presunta inefficacia e distorsione di tale tipo di intervento. Ma da

anni la dimensione della spesa destinata a trasferimenti alle imprese non muta in misura

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

12 CORTE DEI CONTISezioni riunite in sede di controllo

significativa. Se si registrano riduzioni o slittamenti dei trasferimenti per il

finanziamento di imprese pubbliche (le ferrovie) aumenta invece il ricorso a crediti di

imposta per investimenti, o cresce, per la gestione di interventi in favore di comparti

produttivi, il ricorso a soggetti (come ad esempio la Cassa Depositi e Prestiti) al di fuori

dell’orbita pubblica. Ne deriva, quindi, un andamento non coerente di tale aggregato di

spesa ma anche la ricentralizzazione di misure di sostegno ai settori produttivi o alle

PMI che nel disegno costituzionale del 2001 (e ancor prima nel federalismo

amministrativo) erano stati attribuiti a livello regionale.

Un secondo tema di analisi riguarderà la spesa per investimenti. Oltre alla

riduzione delle risorse disponibili, il calo della spesa per investimenti è da ricondurre

anche ai ritardi accumulati nella realizzazione delle grandi opere, uno dei temi alla base

della revisione in corso nella distinzione di competenze tra livelli di governo. L’analisi

avrà ad oggetto l’attuale architettura istituzionale ed il sistema di regole e di procedure

che attengono alla programmazione, decisione, localizzazione e realizzazione delle

infrastrutture strategiche, per arrivare ad una valutazione dell’adeguatezza delle misure

di riforma avviate. Si valuteranno inoltre le recenti innovazioni normative (c.d. Decreto

del fare, c.d. Decreto destinazione Italia, legge di stabilità, c.d. Decreto sblocca Italia) in

tema di finanziamento delle grandi opere.

11.

Con riguardo al Patto di stabilità delle Regioni e degli enti locali verrà offerto,

come di consueto, un quadro relativo ai risultati conseguiti nel 2014 sulla base delle

informazioni tratte dal sistema di monitoraggio. L’analisi dei risultati offre, infatti,

l’occasione sia per proseguire la riflessione sugli effetti delle misure straordinarie

adottate per l’accelerazione del pagamento dei debiti delle amministrazioni e sui

miglioramenti ottenuti in termini di pagamento, sia per valutare il peso delle misure

messe in campo a livello territoriale per ottimizzare gli spazi di spesa in conto capitale

compatibili con i vincoli del Patto.

L’esame dei risultati avrà, tuttavia, quale chiave di lettura principale, le

problematiche che attengono alle amministrazioni territoriali nel 2015.

Il prossimo esercizio è caratterizzato dal passaggio a nuove regole contabili. Un

processo comune a tutti gli enti, ma che esalta le caratteristiche e le condizioni

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

CORTE DEI CONTI13

Sezioni riunite in sede di controllo

individuali delle singole amministrazioni, rendendo per questa via meno prevedibili i

vincoli che si pongono al funzionamento complessivo dei sistemi regionali.

L’esame dei risultati dell’esercizio trascorso sarà quindi, più che nel passato, volto

a evidenziare i punti critici del processo in corso e i principali problemi connessi:

- al passaggio dai Patti di solidarietà regionali a forme di compensazione

compatibili con i nuovi principi di bilancio e con gli obiettivi di equilibrio. Il

superamento del patto di stabilità per le Regioni è comunque accompagnato da

strumenti di compensazione orizzontale e verticale che dovrebbero continuare a

garantire, a livello regionale, quella flessibilità di obiettivi degli enti locali che nelle

ultime versioni del Patto si era tradotta in un consistente alleggerimento, destinato ai

pagamenti di spesa in conto capitale. Non va trascurato, infatti, che tra i differenti

meccanismi attivabili, il Patto verticale incentivato è risultato lo strumento più efficace

in termini di sostegno alle politiche di investimento, soprattutto perché consentiva

l’accesso ai benefici previsti dalle norme anche ad enti appartenenti a territori

svantaggiati, dove le amministrazioni regionali erano più in difficoltà nella concessione

di spazi finanziari;

- all’adozione dei nuovi criteri contabili con effetti rilevanti sulla

programmazione, sulla gestione delle entrate ed in particolare sulla esigibilità dei

residui. L’applicazione del nuovo principio della competenza “rinforzata” e, inoltre, la

previsione del “Fondo crediti di dubbia esigibilità” (che sterilizza l’utilizzo di risorse

non riscuotibili), sono destinati a produrre un “rafforzamento” del vincolo alla spesa

corrente, compensato dalla revisione più vantaggiosa della metodologia di calcolo

dell’obiettivo di Patto;

- alle scelte operate nel riassetto delle strutture alla luce delle indicazioni che

provengono dalle esperienze già maturate nella gestione associata dei servizi. La

semplificazione delle strutture amministrative e la revisione della dimensione minima

delle strutture di gestione non sempre sembrano aver garantito i risultati attesi.

Verrà, infine, ripresa l’analisi delle misure relative agli apparati rappresentativi e a

quelli amministrativi che si aggiungono agli interventi volti a semplificare la stessa

impalcatura istituzionale, alla ricerca di una configurazione più efficiente ed economica.

Ciò consentirà l’aggiornamento delle quantificazioni dei risparmi ottenibili.

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

14 CORTE DEI CONTISezioni riunite in sede di controllo

12.

Il capitolo dedicato al Patto della salute conterrà, anche nel 2015, un’analisi dei

risultati raggiunti. Una valutazione a cui sarà affiancata quella volta a dare evidenza ai

progressi compiuti nell’assorbimento dei disavanzi nelle Regioni in squilibrio strutturale

e nell’operare di una rete di valutazione che consente un monitoraggio efficace e

attento, in grado di fare del benchmarking uno strumento di controllo ed indirizzo

effettivo.

Il monitoraggio dei risultati del settore nel 2014 e le problematiche evidenziate

nella gestione dei piani di rientro rappresentano, poi, elemento fondamentale per una

valutazione dagli sviluppi attesi nel 2015. Sono almeno quattro gli aspetti che

richiedono un approfondimento :

- lo stato di attuazione e le criticità del nuovo assetto contabile con un

aggiornamento del processo di adeguamento alle nuove regole del d.lgs. 118/2011

e successive modificazioni;

- l’adeguatezza delle norme che regolano il monitoraggio dei Piani di rientro;

- l’attuazione del nuovo Patto della salute;

- il meccanismo di determinazione delle risorse a copertura dei livelli essenziali di

assistenza con il passaggio agli equilibri di bilancio.

13.

Anche nel 2015 il Rapporto sarà concluso entro il mese di maggio in relazione

alla disponibilità dei risultati di consuntivo dei diversi soggetti istituzionali. Una scelta

in linea con l’obiettivo di mettere a disposizione del Parlamento elementi utili per il

processo di completamento e di attuazione delle principali riforme istituzionali, ma

anche con quello di offrire valutazioni per l’avvio della nuova fase di definizione della

programmazione per il prossimo triennio da affidare alla legge di stabilità.

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

CORTE DEI CONTI15

Sezioni riunite in sede di controllo

Il giudizio di parificazione e la Relazione al Parlamento sul Rendiconto generale dello

Stato

14.

L’annuale giudizio di parificazione del Rendiconto generale dello Stato e la

connessa Relazione rappresentano il momento di chiusura del sistema di controlli

affidati alla Corte, i cui esiti sono istituzionalmente destinati al Parlamento, chiamato a

concludere il ciclo di bilancio con l’approvazione per legge del Rendiconto stesso.

Il giudizio di parificazione è finalizzato al confronto dei risultati del rendiconto

generale dello Stato, tanto per le entrate che per le spese, con le leggi di bilancio; esso

tende, quanto al conto del bilancio, attraverso la verifica della concordanza delle entrate

riscosse e versate e delle spese ordinate e pagate, nonché dei relativi residui, con le

scritture tenute o controllate dalla Corte, all’accertamento dei modi in cui sono state

rispettate le previsioni di bilancio ed i relativi limiti; quanto al conto del patrimonio, ad

accertare la regolare iscrizione delle singole movimentazioni patrimoniali e la

concordanza con i dati finanziari del conto del bilancio.

La Relazione conterrà tanto considerazioni sulle tendenze dell’Entrata e della

Spesa, quanto osservazioni e rilievi riguardanti sia eventuali irregolarità amministrativo-

contabili, che anomalie negli assetti organizzativi dell’Amministrazione centrale.

Nel corso degli ultimi anni, la Relazione è stata oggetto di rilevanti modifiche

nell’impianto generale e nella sistemazione delle materie affrontate. Ciò allo scopo di

illustrare distintamente, da un lato, le tematiche trasversali di maggiore interesse e,

dall’altro, le analisi e le osservazioni che emergono dall’esame dei dati delle singole

Amministrazioni.

A tal fine, la Relazione si articola in tre volumi: il primo dedicato a “I conti dello

Stato e le politiche di bilancio”, il secondo a “La gestione del bilancio dello Stato nel

2014” e il terzo all’“Attendibilità delle scritture contabili”.

15.

Come avviene ormai da alcuni anni, il primo volume fornisce, in via preliminare,

un quadro di raccordo tra le risultanze del Rendiconto e il Conto economico dello Stato,

come rappresentato in contabilità nazionale; un raccordo che consente di effettuare

analisi e verifiche della politica di bilancio italiana nel riferimento al più generale

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16 CORTE DEI CONTISezioni riunite in sede di controllo

contesto europeo. Il Conto dello Stato è, infatti, esaminato quale componente essenziale

del Conto consolidato delle amministrazioni pubbliche, i cui saldi fondamentali, avanzo

primario e indebitamento netto, - unitamente con il livello del debito pubblico -

costituiscono i parametri di riferimento per gli obiettivi concordati a livello comunitario.

Il Rendiconto dello Stato è, poi, analizzato con riferimento ai saldi, alla gestione

dell’Entrata (anche con riguardo alle principali criticità evidenziate e all’attività di

contrasto all’evasione fiscale) e alla gestione della Spesa (valutata per categorie

economiche, missioni e programmi).

Con riguardo alla spesa, sarà oggetto di particolare approfondimento la categoria

dei redditi da lavoro dipendente, per i quali si opererà confrontando le risultanze di

Rendiconto con il corrispondente aggregato di contabilità nazionale e analizzando la

complessa struttura retributiva del personale delle Amministrazioni pubbliche; una

analisi indispensabile anche ai fini di una mirata politica di razionalizzazione e di

contenimento dei costi. Gli aspetti ordinamentali delle politiche del personale saranno,

invece, affrontati nella parte dedicata all’organizzazione.

A completamento dell’analisi finanziario-contabile di carattere generale, una

Sezione del volume è dedicata al Conto del patrimonio, per valutare preliminarmente

la correttezza e la attendibilità delle voci che lo compongono, previo esame della

regolarità delle singole movimentazioni intervenute nell’anno. In particolare, saranno,

quest’anno, oggetto di valutazione le operazioni di censimento, di valorizzazione e di

dismissione del patrimonio immobiliare, alla luce degli obiettivi individuati nelle più

recenti manovre di finanza pubblica. Con riferimento al tema connesso alla

valorizzazione del patrimonio del settore statale, si procederà, inoltre, ad una analisi

dell’utilizzo e della gestione in senso economico degli elementi demaniali, quali il

ricorso a concessioni o ad altre forme di affidamento.

16.

In tema di “Organizzazione”, le riflessioni sugli assetti esistenti e le verifiche della

loro funzionalità dovranno tenere conto, in via prioritaria, del forte condizionamento

derivante dall’esigenza, per tutte le pubbliche amministrazioni, di assicurare l’equilibrio

di bilancio e la sostenibilità del debito pubblico, in coerenza con il dettato costituzionale

e con l’ordinamento dell’Unione europea.

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

CORTE DEI CONTI17

Sezioni riunite in sede di controllo

Con riguardo ai nessi tra profili organizzativi e di bilancio si pongono altresì,

anche nell’ottica dell’armonizzazione, le verifiche della corretta esplicazione delle

procedure di programmazione, cui sono correlate quelle di funzionalità dei controlli

interni. Specifico interesse riveste il ruolo dei responsabili della entrata e della spesa,

tenendo conto della crescente rilevanza della tempistica, in specie per quanto attiene ai

pagamenti.

Alla luce dei processi di riforma in atto, si procederà ad una ricognizione, anche in

correlazione alle dinamiche finanziarie, dei procedimenti e sub-procedimenti seguiti

dalle amministrazioni, nella prospettiva di una loro semplificazione.

Analogamente verrà approfondito il rispetto e l’impatto delle innovazioni

informatiche e la concreta traduzione delle disposizioni normative e degli indirizzi in

materia, al fine di procedere a valutazioni di risparmio e di efficienza.

La compiutezza delle analisi organizzative pone in evidenza il ruolo della

dirigenza pubblica con riguardo al crescente rilievo dei principi comuni che ne

presiedono l’azione, pur nelle diverse realtà organizzative, richiedendo così verifiche

mirate - oltre che alle modulazioni dei trattamenti economici, in specie delle

componenti variabili e di risultato - al concreto dispiegarsi della relativa azione.

In tale contesto, particolare attenzione verrà data alla attuazione delle disposizioni

in materia di anticorruzione, pubblicità e trasparenza.

17.

In raccordo con le tematiche evidenziate nella parte riguardante

l’“Organizzazione”, un capitolo specifico sarà dedicato a “Enti e società delle

amministrazioni centrali”. A tal fine, verranno esposti i risultati di una ricognizione del

perimetro degli enti e delle società che operano con riferimento alle singole

Amministrazioni, con la finalità principale di verificare l’estensione del fenomeno della

esternalizzazione delle funzioni statali, di avanzare stime dell’onere che ne deriva per la

finanza statale e di esprimere valutazioni sulla razionalità dell’assetto organizzativo

esistente. Tali verifiche assumeranno un carattere di maggiore approfondimento con

riguardo a specifiche funzioni di attività, prescelte come “casi di studio”, sia per il

rilievo quantitativo delle risorse impegnate sia per l’opacità della distribuzione di

competenze tra Amministrazione ed enti strumentali.

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

18 CORTE DEI CONTISezioni riunite in sede di controllo

18.

Con riferimento all’attività contrattuale, quale sintesi delle informazioni relative

alle singole amministrazioni centrali, saranno analizzate in particolare le modalità di

scelta del contraente nei lavori pubblici, nei servizi e nelle forniture, focalizzando,

soprattutto per questi ultimi, l’attenzione sull’attività espletata attraverso l’utilizzo degli

strumenti d’acquisto centralizzati, nell’ottica di verificarne gli esiti in termini di una

efficace razionalizzazione organizzativa e di un effettivo contenimento della spesa.

19.

Nel secondo volume, l’analisi della gestione del bilancio dello Stato riferita alle

singole Amministrazioni contiene in primo luogo una rappresentazione finanziario-

contabile che, pur evidenziando le specificità di ogni ministero, assume uno schema

tendenzialmente omogeneo di rappresentazione delle risultanze contabili. Sempre con

riguardo ai riflessi finanziario-contabili, per ogni Amministrazione si procederà ad un

più mirato esame dei programmi di spesa, ad una valutazione a consuntivo degli effetti

prodotti dai principali provvedimenti di settore con impatto atteso sul 2014, nonché ad

alcuni aspetti significativi della gestione, con particolare attenzione alla esposizione

debitoria. Saranno, altresì, valutati gli andamenti delle spese di funzionamento (spese

per il personale e per l’acquisto di beni e servizi), oggetto di specifiche disposizioni di

contenimento, nonché l’evoluzione delle spese di investimento, maggiormente incise

dalle politiche restrittive.

Oggetto di approfondimento saranno poi i profili organizzativi di ogni ministero

(rideterminazione delle piante organiche; razionalizzazione delle attività e dei servizi

offerti sul territorio e distribuzione del personale; articolazione degli enti strumentali)

per evidenziarne gli aspetti più critici ed innovativi, nello svolgimento delle funzioni

assegnate.

20.

Infine, nel terzo volume, saranno riportati gli esiti delle analisi svolte dalle Sezioni

riunite ai fini dell’accertamento sull’affidabilità delle scritture contabili, attraverso

verifiche di alcune poste del Rendiconto, al fine di evidenziare eventuali anomalie nelle

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CORTE DEI CONTI19

Sezioni riunite in sede di controllo

procedure adottate. In analogia con le esperienze ormai consolidate in ambito europeo,

sarà utilizzato, sia dal lato delle entrate, sia dal lato delle spese, lo strumento di auditing

finanziario-contabile. In particolare, si continuerà ad utilizzare la metodologia DAS

(Déclaration d’Assurance), per gli accertamenti diretti sulla regolarità dei procedimenti

seguiti in specifiche aree di intervento, individuate utilizzando metodologie campionarie

e applicazioni informatiche ispirate a criteri condivisi a livello europeo e internazionale.

Sull’esito degli accertamenti le Sezioni Riunite riferiranno sia nei casi di riscontrate

criticità, sia in quelli nei quali si renda necessario fornire raccomandazioni alle

Amministrazioni, al fine di adottare correttivi utili al miglioramento dello svolgimento

dell’azione amministrativa.

La Relazione sul costo del lavoro

21.

La Relazione sul costo del lavoro pubblico, prevista dall’art. 60 del decreto

legislativo n.165 del 2001, rappresenta una importante analisi tematica della Corte su

una voce di spesa che rappresenta circa il 10 per cento del prodotto interno lordo e poco

meno di un quarto della spesa primaria corrente delle pubbliche amministrazioni.

Per la prima volta, la Relazione farà riferimento all’intero perimetro delle

pubbliche amministrazioni (oltre 10 mila enti). A partire, infatti, dal 2014 in virtù di

quanto disposto dall’art. 2, comma 11, del DL n. 101 del 2013, l’obbligo di trasmissione

dei dati di cui al citato decreto legislativo n. 165 del 2001 è stato esteso anche alle unità

inserite nell’elenco delle Amministrazioni Pubbliche compilato dall’ISTAT nel quadro

del Sistema Europeo dei conti.

Per quanto attiene ai contenuti e all’ordine espositivo delle tematiche, la

Relazione continuerà a seguire lo schema consolidato.

In particolare, la Relazione, sulla base di un utilizzo dei dati contenuti nel conto

annuale predisposto dalla Ragioneria generale dello Stato, è volta ricostruire l’ambito

delle politiche pubbliche in materia di personale e l’andamento a consuntivo della spesa

attraverso una analisi dettagliata delle variabili che la influenzano (numero degli addetti,

dinamica retributiva , composizione dell’occupazione pubblica).

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20 CORTE DEI CONTISezioni riunite in sede di controllo

L’analisi sarà svolta, come di consueto, in modo dettagliato per singoli comparti

di contrattazione e per categorie di personale, disaggregando i dati di spesa nelle diverse

voci, con particolare riferimento ai diversi trattamenti accessori e all’andamento della

contrattazione integrativa.

La Relazione rappresenta altresì l’occasione per riprendere in modo organico tutte

le osservazioni formulate dalla Corte, nelle sue diverse articolazioni, sull’efficacia dei

vincoli e dei limiti alla crescita della spesa per redditi ( in termini di riduzione degli

addetti e controllo della dinamica retributiva).

La calendarizzazione nel mese di dicembre consentirà di tener conto nella

Relazione sia del quadro tendenziale e programmatico risultante dalla Nota di

aggiornamento del DEF 2015 e dal Documento programmatico finanziario, sia dei primi

risultati del Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato per il 2014.

Le Relazioni quadrimestrali sulla legislazione di spesa

22.

Il programma di lavoro 2015 si propone di valorizzare la funzione delle Relazioni

quadrimestrali, già previste per la legislazione di spesa statale nella legge n. 196/2009

(art. 17, comma 9) e recentemente introdotte, con cadenza semestrale, per la

legislazione regionale dalla legge n. 213/2012.

La rilevanza di tale funzione trova ulteriore giustificazione alla luce della nuova

centralità dell’obbligo di copertura di cui all’art. 81, comma 3, della Costituzione, in

quanto funzionale ora al vincolo dell’equilibrio di bilancio di cui al primo comma del

medesimo articolo.

Ciò impone anzitutto un affinamento “a monte” delle tecniche di quantificazione

degli oneri, tale da consentire, accanto alla coerenza delle stime effettuate nella

Relazione tecnica, il riscontro delle metodologie utilizzate. Si tratta di un’attività

complessa, da svolgere con grande ponderazione, ma con l’obiettivo di pervenire,

comunque, ad esprimere una valutazione almeno in riferimento ai profili, ad esempio, di

carattere metodologico.

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CORTE DEI CONTI21

Sezioni riunite in sede di controllo

L’intento è dunque quello di offrire riflessioni, sotto questo aspetto, in ordine alle

relazioni tecniche presentate dal Governo, integrando il lavoro svolto dagli Uffici

parlamentari nell’immediatezza della presentazione dei testi legislativi.

L’impegno è anche quello di cogliere la presenza di coperture finanziarie credibili

e sostenibili anche nel lungo periodo, al fine di offrire all’organo rappresentativo

elementi conoscitivi utili sulle possibili criticità derivanti dalla legislazione onerosa,

tenuto conto delle anomalie metodologiche emerse.

In continuità con il recente passato, ulteriori approfondimenti avranno ad oggetto

la tecnica legislativa utilizzata in materia finanziaria e soprattutto le modalità di

attuazione, nel corso del tempo, dell’ordinamento contabile, affrontando, in tal modo, i

problemi che nascono in concreto dall’implementazione della normativa contabile.

In particolare, la Corte intende offrire al Legislatore, nella sede delle Relazioni

quadrimestrali, un contributo interpretativo in ordine ai complessi problemi che si

porranno con l’entrata in vigore del nuovo assetto costituzionale di cui agli articoli 81,

97, 117 e 119, della conseguente legge rinforzata e del necessario adeguamento

dell’ordinamento contabile ordinario. Una parte delle questioni riguarderà la

ridefinizione del quadro ordinamentale interno, anche tenuto conto dell’operare di

meccanismi comunitari in corso di evoluzione, con riflessi soprattutto sulle tecniche di

assolvimento dell’obbligo di copertura finanziaria.

Il Referto sul sistema universitario

23.

A conclusione di un periodo di profonde innovazioni, istituzionali ed

organizzative, che hanno interessato l’intero settore ed in vista della piena operatività, a

partire dal 2015, della contabilità economico-patrimoniale e del bilancio unico delle

Università, la Corte intende avviare il referto sul Sistema universitario, previsto dall’art.

5, comma 21, della legge n. 537 del 1993. In particolare, si intende offrire un quadro

complessivo degli aspetti finanziari della gestione delle Università, coinvolte anche nei

generali obiettivi di razionalizzazione, contenimento e riqualificazione della spesa

pubblica, privilegiando i profili di ordine finanziario e contabile.

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

22 CORTE DEI CONTISezioni riunite in sede di controllo

Criteri di riferimento per le Sezioni centrali

24.

In questo paragrafo vengono riportati soltanto cenni di carattere generale, in

quanto le Sezioni centrali adottano da tempo valide e collaudate programmazioni, ad

eccezione della Sezione di controllo di legittimità sugli atti del Governo e delle

amministrazioni dello Stato, chiamata obbligatoriamente a pronunciarsi su alcune

tipologie di provvedimenti, dalla quale comunque pervengono, nel quadro di un

consolidato rapporto di collaborazione con le Sezioni riunite di controllo, utili elementi

conoscitivi in ordine alle principali criticità riscontrate nell’esercizio delle funzioni di

competenza.

La Sezione di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato

25.

La Sezione di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato impronta

la programmazione a consolidati, condivisibili criteri di selezione dei propri programmi

di controllo, tanto in sede di pianificazione triennale che annuale, quali l'importanza

strategica attribuita dalle Assemblee parlamentari e dagli organi di governo agli

obiettivi sottesi a talune gestioni, l'entità delle risorse finanziarie dei programmi inseriti

nei bilanci o degli effetti finanziari dell'azione amministrativa programmata, la

complessità delle procedure realizzative sia in termine di competenze decisionali che di

moduli operativi e il grado di innovatività dei programmi in corso di realizzazione con

particolare riguardo agli obiettivi di contenimento dei costi ed ai collaterali strumenti di

monitoraggio.

L'attività di pianificazione delle pertinenti indagini continuerà a trovare adeguata

ispirazione nelle risultanze dei molteplici monitoraggi svolti in corso di esercizio dalla

medesima Sezione e dagli elementi sintomatici di criticità da essi ricavabili.

Detti monitoraggi, concernenti tanto la materia delle entrate, che i capitoli di

spesa, nonché le infrastrutture strategiche, attraverso l'incrocio di dati contabili,

finanziari ed economici, classificati in modo sintetico, consentono di avere utili notizie

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CORTE DEI CONTI23

Sezioni riunite in sede di controllo

circa l'andamento di importanti programmi gestionali e dell’impiego di consistenti

nuclei di risorse, nonché di gestire in materia integrata gli obiettivi del controllo.

L'attività della Sezione dovrà in particolare rivolgere l'attenzione sugli aspetti di

criticità delle gestioni pubbliche consistenti in ritardi nell'attuazione di programmi, nella

mancata utilizzazione di fondi ed in significativi scostamenti tra risultati raggiunti ed

obiettivi perseguiti, evidenziandone le possibili cause anche di ordine organizzativo.

L’individuazione delle indagini da effettuare sarà, al tempo stesso, orientata a

verificare la capacità di autocorrezione da parte delle Amministrazioni interessate

rispetto a disfunzioni emerse in precedenti relazioni della Sezione.

Tale obiettivo potrà essere perseguito rivolgendo nuovamente l'attenzione verso

gestioni già analizzate tempo addietro, allo specifico scopo di compiere i suddetti

accertamenti in materia di avvenuta rimozione o meno delle pregresse patologie.

E' essenziale che il lavoro della Sezione rispecchi tematiche di interesse attuale e

sappia rispondere a tale ineludibile esigenza anche attraverso la realizzazione di

indagini su argomenti specifici di particolare rilevanza, che saranno comunicate al

Parlamento.

La Sezione delle Autonomie

26.

Nello svolgimento dell’attività istituzionale per il 2015, nelle sue articolazioni di

coordinamento e di referto, la Sezione delle Autonomie terrà conto delle profonde

innovazioni recate nell’ordinamento contabile degli enti territoriali dalla normativa

sull’armonizzazione dei sistemi contabili e schemi di bilancio, nonché del prefigurato,

anche se non ancora concretizzato, ulteriore intervento nel sistema di finanziamento

degli enti territoriali.

Parimenti andranno considerati gli interventi normativi diretti alla semplificazione

e razionalizzazione dei controlli della Corte dei conti (art. 33 del DL 24 giugno 2014, n.

91, convertito dalla legge 11 agosto 2014, n. 116) che, senza vanificare l’obiettivo del

rafforzamento dei controlli della Corte sugli enti territoriali, perseguito dal DL

174/2012, ne hanno migliorato l’efficienza in termini di più congrue modalità di

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

24 CORTE DEI CONTISezioni riunite in sede di controllo

esercizio, nonché, da ultimo, l’importante innovazione normativa sulle competenze

della Corte, introdotta dall’art. 30 della citata legge n. 161 del 2014.

A tali innovazioni dovrà adeguarsi l’attività di coordinamento affidata alla

Sezione ed ampiamente sviluppata nella prima fase di attuazione della riforma. Al

riguardo la Sezione dovrà non solo proseguire il lavoro di indirizzo delle Sezioni

regionali nell’attuazione dei nuovi strumenti normativi introdotti dalla riforma dei

controlli del 2012, al fine di rendere più approfondite e stringenti valutazioni in ordine

all’azione svolta dalle Amministrazioni, ma anche, in vista dell’imminente entrata in

vigore (1° gennaio 2015) della nuova disciplina di armonizzazione dei bilanci pubblici,

fornire le indicazioni e gli orientamenti utili ad avviare correttamente la revisione degli

assetti contabili degli enti, indispensabile ai fini sia di comparazione degli andamenti

finanziari fra i diversi enti e fra i diversi livelli di governo, sia di coordinamento delle

informazioni circa il perseguimento degli obiettivi generali di finanza pubblica.

Esigenze di coordinamento si pongono per la definizione delle metodologie

necessarie per la verifica dell’attuazione della spending review in sede regionale e

locale, che la Sezione è chiamata ad operare ai sensi dell’art. 6 del DL n. 174/2012.

Trattasi di una tipologia a sé stante di controllo, in quanto finalizzata alla

ottimizzazione delle risorse ed alla riduzione della spesa, che, incentrandosi

essenzialmente sulla valutazione dei profili dell’efficacia, dell’efficienza e

dell’economicità, apre un “focus” sull’intera organizzazione della spesa dell’ente e

consente un più approfondito apprezzamento circa la sostenibilità del bilancio.

27.

Quanto all’attività di referto sulle Regioni ed enti locali, la Sezione tenderà a

trattare unitariamente la materia, per adempiere ai compiti derivanti dalla normativa.

Nell’analizzare gli andamenti complessivi della finanza regionale e locale per la

verifica del rispetto degli equilibri di bilancio da parte di comuni, province, città

metropolitane e regioni, in relazione al patto di stabilità interno e ai vincoli che derivano

dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea, si approfondiranno i consueti profili di

finanza pubblica di più immediato rilievo per le politiche di bilancio e per ogni altro

aspetto di ordine finanziario direttamente coinvolto nei processi di attuazione dei

principi introdotti dalla riforma costituzionale degli artt. 81, 97, 117 e 119 Cost.

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CORTE DEI CONTI25

Sezioni riunite in sede di controllo

Nel riferire sull’andamento finanziario del comparto regionale si terrà conto delle

risultanze emerse dalle parifiche sui Rendiconti delle Regioni, effettuate dalle Sezioni

regionali di controllo.

Nuovo, prezioso strumento per l’acquisizione dei dati da utilizzare per il referto

sarà poi costituito dal sistema gestionale ConTe (Contabilità Territoriale), nato per

informatizzare le relazioni-questionari degli enti Regione/Province Autonome allegati

alle linee guida per le relazioni dei revisori dei conti sui rendiconti e bilanci di

previsione delle regioni, secondo le procedure di cui all’articolo 1, comma 3 del DL n.

174 del 10/10/2012, sistema che, a regime, dovrebbe anche agevolare e semplificare

l’immissione dei dati da parte delle strutture regionali competenti.

Consueta attenzione sarà infine dedicata al comparto della spesa sanitaria, che

continua ad essere caratterizzato, in massima parte, da gravi criticità gestionali,

accentuate dalle reiterate misure di contenimento della spesa e di riduzione delle risorse.

Per le attività di referto al Parlamento sulla finanza locale, occorrerà prendere in

esame le principali novità del quadro normativo e programmatico che segnano le

tendenze del nuovo modello di rapporti finanziari. Nell’ambito di questi riferimenti,

sarà d’interesse verificare se le misure introdotte per la finanza locale abbiano prodotto

gli effetti attesi e seguire l’attuazione di quelle ancora in itinere, senza trascurare altri

ambiti di esame di particolare rilevanza, tra i quali la rilevazione dell’andamento dei

comparti dell’entrata e della spesa, indispensabile ai fini della verifica degli equilibri di

bilancio e del rispetto del Patto di stabilità interno. Verrà anche posta attenzione agli

sviluppi della fase di sperimentazione dell’armonizzazione dei sistemi contabili e degli

schemi di bilancio ex art. 36 del d.lgs. n. 118/2011, che è stata avviata nel 2012 sulla

base della disciplina definita dal dPCM 28 dicembre 2011.

28.

In tema di funzione consultiva, la Sezione delle autonomie, chiamata a compiti di

orientamento non più condizionati dal presupposto della sussistenza di contrasti

interpretativi, in virtù di quanto disposto dall’art.1, comma 6, del D.L. n. 174/2012, nel

testo sostituito dall’art. 33 del citato D.L. n. 91/2014, tenderà ad assicurare, nella

complessa realtà normativa delle autonomie locali, un necessario raccordo

interpretativo.

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

26 CORTE DEI CONTISezioni riunite in sede di controllo

La Sezione di controllo sugli enti

29.

In relazione alla Sezione di controllo sugli enti occorre considerare come l'attività

di controllo trovi, in via prioritaria, riferimento nelle analisi sulla gestione da effettuare

secondo quanto previsto dalla legislazione vigente con riguardo ad ogni singolo ente

finanziato dallo Stato e per ciascun esercizio finanziario.

Da questa circostanza consegue che la programmazione annuale della Sezione di

controllo sugli enti riveste caratteristiche sue proprie, che trovano da ultimo riscontro

nella delibera n. 25 del 2014 con la quale è stabilito il programma della Sezione in

riferimento al 2014.

Nel cennato contesto deve essere segnalato come, al lato delle relazioni annuali al

Parlamento per singolo ente, si pongano relazioni "trasversali" per enti con

caratteristiche omogenee quali gli enti lirici, i consorzi fluviali e gli enti parco.

Tenuto conto della rilevanza, sotto il profilo dell’impiego delle risorse pubbliche,

dell’attività negoziale degli enti controllati dalla Sezione, si rivela comunque opportuno

che in sede di programmazione venga previsto l’approfondimento, nell’ambito delle

analisi delle varie gestioni, delle attività in concreto poste in essere nel settore dei lavori

pubblici, dei servizi e delle forniture.

Di queste peculiarità, del resto, è riscontro nei criteri di programmazione delle

Sezioni Riunite relativi agli anni trascorsi che possono, dunque, assumere valenza anche

per il 2015.

Tutto ciò, fermo restando il contributo che la Sezione di controllo sugli enti potrà

dare, anche nel prossimo anno, alle indagini di finanza pubblica e ai controlli sulla

gestione intestati, rispettivamente, alle Sezioni riunite ovvero alle altre Sezioni centrali

di controllo.

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

CORTE DEI CONTI27

Sezioni riunite in sede di controllo

La Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali

30.

La Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali, oltre a riferire

annualmente al Parlamento sui rapporti finanziari con l'Unione europea e sulla gestione

dei fondi comunitari, è competente, ai sensi dell'art. 10, comma 3-ter, del Regolamento

per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti, a svolgere in

materia specifiche indagini, "anche in collaborazione con altre Sezioni" (in particolare,

con le Sezioni regionali di controllo che operano sul territorio dove vengono impiegate

le risorse provenienti dall'UE).

La norma in questione affida altresì alla Sezione un'attività di controllo in

collaborazione con la Corte dei conti europea e con le altre Istituzioni superiori di

controllo, "in attuazione di trattati, accordi e intese".

In particolare, la Corte dei conti italiana (e, per essa, la Sezione) e la Corte

europea hanno avviato un rapporto di cooperazione specifica con la firma dell’accordo

in data 27 giugno 2008, che ha già portato alla conclusione di un'indagine relativa al

Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale.

L'art. 287 del Trattato sul funzionamento dell'UE, poi, demanda alla Corte dei

conti italiana, analogamente a tutte le Istituzioni nazionali di controllo esterno, la

collaborazione con la Corte dei conti europea nell'ambito dell'attività di controllo che la

medesima effettua annualmente al fine di verificare la legittimità e la regolarità delle

entrate e delle spese comunitarie e ad accertare la sana gestione finanziaria.

Questa specifica attività di collaborazione, che concerne soprattutto le visite di

controllo effettuate dalla Corte dei conti europea sul territorio nazionale, è anch'essa

demandata alla Sezione e tra l'altro, attraverso l'analisi dei dati statistici desumibili

dall'apposito applicativo informatico realizzato per la gestione di tali procedure, agevola

l'individuazione di tematiche rilevanti che possano formare oggetto di indagine, pure

con il concorso dell'Istituzione europea e/o delle Sezioni regionali di controllo, previa

verifica del loro interesse al riguardo.

Rispetto al delineato quadro di riferimento, nel 2015 la Sezione porterà a

conclusione indagini provenienti da anni precedenti, le cui istruttorie sono ancora in

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

28 CORTE DEI CONTISezioni riunite in sede di controllo

corso, valutando altresì l'attuabilità di nuove indagini anche sulla scorta dei rapporti di

collaborazione sopra indicati.

L'altro significativo profilo dell'attività della Sezione concerne il controllo su

alcune Organizzazioni internazionali, attraverso l'espletamento di mandati di external

auditor assegnati all’Istituto.

Oltre a esercitare il controllo sull'ITU (Unione Internazionale delle

Telecomunicazioni), giunto al terzo anno di esecuzione, nel 2015 avranno concreto

inizio le attività connesse agli ulteriori incarichi, pure assegnati a seguito di gare

internazionali, relativi al controllo sull'ICAO (Organizzazione Internazionale

dell'Aviazione Civile, che ha il compito di promuovere lo sviluppo ordinato e sicuro

dell'aviazione civile) e sull'ICGEB (International Centre for Genetic Engineering and

Biotechnology, che opera con l'obiettivo di offrire un centro di eccellenza per la ricerca

e la formazione nel campo della biologia molecolare e delle biotecnologie).

La Corte dei conti, attraverso la Sezione, rafforza in tal modo la propria presenza

in ambito internazionale, in particolare nel settore delle Agenzie specializzate delle

Nazioni Unite, contribuendo al monitoraggio dell'impiego più efficace ed efficiente dei

contributi erogati a dette Organizzazioni dagli Stati membri, ivi compresa l'Italia.

In connessione con questi incarichi, la Sezione fornirà il proprio contributo agli

approfondimenti svolti in sede di Panel dei Controllori esterni delle Organizzazioni

Internazionali del sistema delle Nazioni Unite, in cui si confrontano le Istituzioni

Superiori di Controllo dei principali Paesi, con riguardo anche all'applicazione degli

standard internazionali del controllo, in un'ottica di scambio di reciproche esperienze.

Nell'ambito poi del Gruppo sui fondi strutturali, istituito dal medesimo Comitato,

la Sezione proseguirà l'attività di controllo svolta, in collaborazione con altri dieci Stati

Membri UE, sugli errori in materia di appalti pubblici, intesa a valutare, nei diversi

Paesi, l'osservanza delle regole e l'impatto della normativa comunitaria, la tipologia di

errori più ricorrenti, le ricadute finanziarie, la presenza di rettifiche e le soluzioni

proposte per migliorare le criticità riscontrate.

L'attività ha ad oggetto anche la programmazione territoriale della spesa di fondi

comunitari e sarà sicuramente arricchita dalla partecipazione al controllo di quelle

Sezioni regionali che manifesteranno interesse all'argomento.

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

CORTE DEI CONTI29

Sezioni riunite in sede di controllo

Il rilevante significato della materia, oltretutto, è dimostrato da una parallela

iniziativa promossa dal Dipartimento delle Politiche europee, intesa alla costituzione di

un Gruppo di lavoro per l'elaborazione della strategia nazionale di riforma degli appalti

pubblici, al quale la Sezione ha manifestato la propria adesione.

Da ultimo, nel 2015 proseguirà il monitoraggio in tema di irregolarità e frodi

comunitarie, svolto attraverso la gestione dell'apposita banca dati (SIDIF), dal quale ha

trovato spunto l'organizzazione, nell'ambito delle iniziative legate al semestre di

Presidenza italiana del Consiglio dell'Ue, del recente convegno in materia.

Indicazioni specifiche per le Sezioni regionali di controllo

31.

Il gravoso carico funzionale sostenuto dalle Sezioni regionali di controllo per

effetto dei recenti interventi legislativi diretti a rafforzare il coordinamento della finanza

pubblica, suggerisce di circoscrivere le analisi e le indagini delle Sezioni regionali,

prioritariamente, all’ambito delle funzioni di maggiore significato assegnate per legge.

La persistente gravità della crisi finanziaria, unita alle esigenze di contenimento

della spesa pubblica, è all’origine, da alcuni anni, di rilevanti effetti restrittivi

sull’entità delle risorse amministrate dal sistema delle autonomie, con effetti che si

riverberano, da un lato, sull’assetto dell’ordinamento contabile e, dall’altro lato, sul

regime dei controlli.

Con l’imminente entrata in vigore (1° gennaio 2015) della nuova disciplina di

armonizzazione dei bilanci pubblici, le regioni e gli enti locali saranno impegnati in una

profonda rivisitazione delle loro procedure di bilancio, oltre che della loro gestione

finanziaria e patrimoniale. La corretta attuazione del nuovo impianto di contabilità

economico-finanziaria interesserà anche le Sezioni regionali di controllo, le quali

saranno chiamate a svolgere un ruolo decisivo per il positivo avvio della riforma

attraverso una costante azione di vigilanza e di impulso, volta a superare le difficoltà

operative e le resistenze culturali che il cammino dell’armonizzazione contabile dovesse

incontrare. Anche nell’esercizio della propria funzione consultiva, nel solco dell’attività

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

30 CORTE DEI CONTISezioni riunite in sede di controllo

di orientamento della Sezione delle Autonomie, le Sezioni regionali potranno essere

coinvolte nella individuazione di criteri intrepretativi della nuova disciplina.

Sotto il profilo dei controlli, di rilievo è stato l’avvio, con la riforma del 2012 (DL

n. 174, convertito dalla legge n. 213), delle analisi sull’intera gestione finanziaria delle

regioni, qual è riflessa nei loro bilanci preventivi e consuntivi. In simmetria con i

controlli effettuati sul Rendiconto generale dello Stato, le Sezioni regionali sono state

chiamate a sviluppare nuove linee di lavoro, intese – per un verso – a tenere il “giudizio

di parificazione” sui rendiconti generali delle regioni e, per altro verso, ad elaborare una

Relazione nella quale ciascuna Sezione della Corte segnala, al Consiglio e alla Giunta

regionali, “le misure di correzione e gli interventi di riforma che ritiene necessari al fine,

in particolare, di assicurare l’equilibrio del bilancio e di migliorare l’efficacia e

l’efficienza della spesa” (così, ancora, il DL n. 174 del 2012). E’, questo, un compito

che le Sezioni regionali sono chiamate ad ulteriormente perfezionare, allo scopo di

verificare la gestione dei bilanci regionali con riferimento, oltre che agli aspetti di

regolarità, con attenzione particolare alle spese di personale e all’attività negoziale, ai

risultati delle politiche pubbliche riflesse nei rendiconti e agli obiettivi programmatici

indicati nei documenti di bilancio.

Quale ulteriore profilo del rinnovato assetto dei controlli, le Sezioni regionali

svilupperanno l’attività di analisi e referto annuale sulla legislazione regionale di spesa,

di essa analizzando sia le metodologie e le tecniche di quantificazione degli oneri, sia la

congruenza delle coperture finanziarie.

32.

Altrettanto rilevante, nella legislazione di riforma del 2012, è il rafforzamento del

sistema dei controlli delle Sezioni regionali sulla gestione finanziaria degli enti locali,

introdotti con la legge finanziaria del 2006.

Anche su tale fronte le Sezioni regionali sono chiamate ad esprimere un impegno

costante, accresciuto – in quantità e qualità – dalla molteplicità ed eterogeneità delle

situazioni che formano oggetto di controllo e dagli effetti che conseguono, secondo le

norme, alle diverse tipologie di verifiche. Per la rilevanza dei fenomeni osservati,

particolare attenzione dovrebbe essere riservata a tematiche quali il corretto

adempimento delle operazioni di riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi,

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

CORTE DEI CONTI31

Sezioni riunite in sede di controllo

finalizzate alla cancellazione o alla reimputazione in appositi fondi, ovvero le modalità

di iscrizione in bilancio delle anticipazioni di liquidità.

L’importanza delle funzioni di controllo assegnate alla Corte sul comparto degli

enti locali e l’ormai consistente patrimonio di dati e informazioni raccolte dalle Sezioni

regionali richiedono l’elaborazione da parte delle Sezioni stesse di una specifica

relazione sullo stato della finanza locale in ambito regionale, facendo in essa confluire,

da una parte, i risultati di maggior rilievo emersi dal controllo-monitoraggio e,

dall’altra, gli esiti delle verifiche e delle analisi sulla regolarità delle gestioni e sui

controlli interni, sulle società partecipate e su altre tematiche, quali le consulenze, le

spese di rappresentanza e, in particolare, l’attività negoziale, anche su base campionaria,

secondo la programmazione che ciascuna Sezione regionale provvederà a darsi.

Il crescente impegno richiesto alle Sezioni regionali di controllo postula il

rafforzamento dei rapporti di cooperazione fra le stesse Sezioni e la Sezione delle

Autonomie, alle quali compete di porre a disposizione, le une delle altre, i dati e le basi

informative che consentano di utilizzare le elaborazioni rispettivamente effettuate sulla

base dei flussi informativi attivati.

Il rafforzamento della capacità di controllo da parte della Corte faciliterà inoltre il

l’opera della Sezione delle Autonomie di riduzione (mediante accorpamento), di

razionalizzazione e di semplificazione dei numerosi questionari (non tutti suscettibili di

trattamento informatico) attualmente esistenti, con corredo di opportune indicazioni

metodologiche. Sarà importante, altresì, che la Sezione delle Autonomie, in quanto

“espressione delle Sezioni regionali di controllo” continui a rappresentare un luogo di

informazione costante e sistematica per le Sezioni regionali sui principali temi che le

stesse si trovano ad affrontare nei diversi settori della loro attività.

In una linea di continuità con i criteri individuati nelle precedenti programmazioni

annuali, si ripropone la rilevanza che assumono le indagini sulla gestione dei fondi

comunitari, nel quadro del margine di flessibilità riservato al patto di stabilità interno ed

in funzione di obiettivi di crescita. Ulteriori profili per la programmazione regionale

possono essere quello connesso all’individuazione di indicatori specificamente orientati

alla analisi dei costi e dei fabbisogni standard per servizi resi e funzioni svolti, nonché

quello riguardante l’utilizzo spesso improprio delle società partecipate in ambito

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

32 CORTE DEI CONTISezioni riunite in sede di controllo

regionale e locale, tenendo anche conto dei nuovi strumenti messi a disposizione della

Corte dall’art. 30, comma 4, della ripetuta legge n. 161 del 2014.

Indirizzi di coordinamento e modalità procedimentali

33.

Anche per il 2015 la finalità di assicurare uniformità nello svolgimento del

controllo sulla gestione dovrà comportare una particolare considerazione, nelle indagini

prescelte, dei seguenti criteri:

– attinenza ad argomenti di interesse generale, preferibilmente di carattere

trasversale, e collegamento con aspetti di significativo impatto sulla finanza

pubblica;

– suscettibilità di analisi unitarie, sia in termini di valutazione strategica che

attraverso il metodo della comparazione;

– attinenza a problematiche riguardanti un arco temporale pluriennale, in cui i

fenomeni gestori siano meglio valutabili.

Per quanto attiene alle modalità procedimentali del controllo, tenuto anche conto

del potenziamento dei sistemi informativi descritto nel successivo paragrafo, vanno

evidenziate le seguenti priorità :

a) esigenza dell’adozione – in istruttoria – del metodo del confronto (talora del

contraddittorio in senso proprio) sino alle fasi che precedono le deliberazioni

collegiali. Per la Relazione sul rendiconto generale dello Stato – in particolare – è

confermato il metodo del contraddittorio con le delegazioni designate da ciascun

Ministro e del metodo della partecipazione al confronto con le amministrazioni

anche dei magistrati delle Sezioni centrali di controllo direttamente interessati;

b) necessità che gli specifici programmi di controllo sulla gestione siano legati alla

determinazione di tempi definiti, con scadenze per quanto possibile precise; in

particolare i controlli contabili-finanziari dovranno aver riguardo all’esercizio

finanziario precedente all'anno in cui si approva il referto conclusivo;

c) finalizzazione del controllo sulla gestione alla promozione di azioni correttive;

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

CORTE DEI CONTI33

Sezioni riunite in sede di controllo

d) esigenze di evitare sovrapposizioni nelle fasi istruttorie o nella valutazione dei

risultati.

e) le Sezioni di controllo, centrali e regionali, nella predisposizione dei propri referti,

tengono conto delle risultanze dei controlli eseguiti dalle altre articolazioni della

Corte; a tal fine il Presidente della Corte può individuare adeguati strumenti di

raccordo e di informazione reciproca e definisce le modalità di collaborazione tra

Sezioni riunite ed altre Sezioni.

L’aumento delle richieste da parte del Parlamento di valutazioni sugli andamenti

della finanza pubblica e sulla rispondenza delle politiche assunte agli obiettivi

programmatici approvati dalle Camere rende necessario il potenziamento degli

strumenti di analisi a disposizione della Corte.

In tale direzione operano il protocollo di intesa Corte dei conti – Istat siglato il 24

gennaio 2013 e le convenzioni con tre istituti indipendenti di previsione e ricerca

economica (CER, Prometeia e REF), che sono state perfezionate nel 2013 e che già

nell’anno in corso hanno consentito l’utilizzazione di proficui contributi ai fini dei

principali referti delle Sezioni riunite in sede di controllo e dei documenti elaborati in

occasioni delle audizioni parlamentari.

Si tratta di un rafforzamento sul piano analitico che, in prospettiva, consentirà di

dotare l’Istituto di propri strumenti, anche econometrici, per le previsioni

macroeconomiche e le verifiche degli effetti dei principali provvedimenti. Tali intese

costituiscono anche l’occasione per un potenziamento delle professionalità interne alla

Corte, attraverso il trasferimento graduale delle competenze specialistiche in possesso

degli istituti.

Va osservato infine che l’articolazione programmatica descritta nei paragrafi

precedenti non esaurisce i compiti della Corte sul versante delle indagini da

intraprendere nel prossimo anno. Ulteriori interventi possono prospettarsi su iniziativa

del Presidente della Corte dei conti, anche in relazione a novità legislative, o sollecitati

da richieste del Parlamento.

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

34 CORTE DEI CONTISezioni riunite in sede di controllo

Il potenziamento dei sistemi informativi

34.

La Corte dei conti, sempre più chiamata ad esprimere valutazioni in materia di

coordinamento di andamenti della finanza pubblica, sta sviluppando da tempo, in

coerenza con le linee strategiche di modernizzazione ed innovazione della PA, iniziative

finalizzate ad incrementare l’efficienza delle proprie attività istituzionali ed

amministrative, attraverso la revisione dei processi strategici e il potenziamento del

sistema di informazioni finanziarie, contabili, di statistica economica e di contabilità

economica nazionale.

L’obiettivo perseguito è quello della semplificazione, razionalizzazione e

trasparenza delle informazioni, della tempestività nella raccolta e nel monitoraggio dei

dati, della dematerializzazione attraverso l’utilizzo del documento digitale e del

rafforzamento degli strumenti per il controllo quantitativo e qualitativo delle entrate e

delle spese. In tale ottica il percorso di innovazione tecnologica che l’Istituto sta

attualmente seguendo si svolge secondo tre principali direzioni strategiche, in piena

coerenza con i trend internazionali dell’information technology: l’integrazione dei dati

attraverso la realizzazione di un sistema informativo integrato di controllo sulla finanza

pubblica, la dematerializzazione delle procedure e la condivisione della conoscenza.

In tale quadro va rafforzato, anche per adeguarlo alle esigenze della Corte, il

sistema informativo RGS-Corte dei conti, con l’estensione del suo ambito all’intero

conto della Pubblica Amministrazione, sulla base di intese di collaborazione con la RGS

e con l’ISTAT e con la costituzione presso il MEF-Dipartimento RGS della banca dati

prevista dalla legge di riforma della legge di contabilità e di finanza pubblica.

Parallelamente assume particolare rilievo il sistema informativo di Finanza

Territoriale che ha seguito l’evoluzione normativa degli ultimi anni in merito ai

controlli della Corte dei conti sui bilanci degli Enti Locali (comuni, province, comunità

montane, città metropolitane), Regioni ed enti sanitari, in relazione alla gestione del

patto di stabilità interno ed ai vincoli derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione

europea. Sono ormai disponibili per supporto delle attività delle Sezioni regionali di

controllo il sistema SIRTEL che gestisce la trasmissione telematica dei dati contabili di

rendiconto degli enti locali alla Corte, e il sistema SIQuEL per la compilazione e l’invio

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

CORTE DEI CONTI35

Sezioni riunite in sede di controllo

per Comuni e Province dei questionari sul bilancio di previsione dell’esercizio corrente

e del bilancio consuntivo dell’esercizio precedente, comprensivi dei dati dei contratti di

finanza derivata stipulati dagli enti e di quelli sugli organismi partecipati dagli enti

locali. In tale contesto, va rafforzata la sinergia con il MEF - Dipartimento del tesoro

che detiene una propria banca dati sugli organismi partecipati.

Di recente, nell’ambito dei sistemi di Finanza Locale, si è reso necessario

prevedere l’introduzione di opportuni strumenti informatici per far fronte agli

adempimenti previsti dal decreto n. 174 del 10 ottobre 2012, (convertito in legge n. 213

il 7/12/2012) che rafforza la partecipazione della Corte dei conti al controllo sulla

gestione finanziaria delle Regioni ed Enti Locali, introducendo nuovi strumenti di

valutazione; parallelamente, si sta seguendo il processo di armonizzazione contabile in

atto. L’attività di potenziamento nell’ambito dei sistemi informativi di finanza locale è

stata finalizzata alla predisposizione di un sistema unificato per la finanza territoriale

(FiTNet - Rete Finanza Territoriale), in grado di garantire l’operatività integrata su tutti

i sistemi di acquisizione delle informazioni contabili da sottoporre a controllo, in

particolar modo la rendicontazione e l’acquisizione di dati contabili da parte di enti

locali e regioni e i questionari dei revisori di Enti Locali e regioni.

Nel corso del 2015 si proseguirà nel potenziamento del sistema ConTe

(Contabilità territoriale) per l’acquisizione telematica dei questionari allegati alle linee

guida delle Regioni che consentono la compilazione on-line ed il successivo invio alla

Corte dei conti, utilizzando un modello analogo a quello già esistente per gli enti

locali (SIQuEL); così come del sistema conoscitivo della Corte (CONOSCO) che ha

consentito di trattare ed elaborare, con caratteristiche di forte interconnessione ed

omogeneità, le informazioni già esistenti nel sistema informativo SICR (Sistema

Informativo Controllo e Referto), e di costituire il Datamart Finanza Statale SICOFIP

(Sistema Conoscitivo di Finanza Pubblica), con una maggiore flessibilità per le

esigenze di monitoraggio e previsione del fabbisogno e dell’indebitamento

relativamente allo stato della Finanza Pubblica.

Proseguirà e sarà implementata la trasmissione telematica del Rendiconto generale

dello Stato, tramite l’applicativo RenDe sulla piattaforma condivisa con la Ragioneria

Generale dello Stato, trasmissione che dall’anno 2014 ha sostituito l’invio cartaceo del

citato Rendiconto.

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI E DELLE ANALISI DELLA CORTE DEI CONTI PER L’ANNO 2015

36 CORTE DEI CONTISezioni riunite in sede di controllo

Va inoltre ricordato il SICE (Sistema informativo Sezione Enti) che costituirà uno

strumento di supporto alle attività di verifica dell’affidabilità e dell’attendibilità svolte

dalla Corte dei conti sui dati contabili di bilancio.

Nel corso del 2015 dovranno, infine, avviarsi i contatti e le procedure per

consentire alla Corte, attraverso specifici protocolli d’intesa, di potenziare gli accessi

alle banche dati costituite o alimentate dalle amministrazioni pubbliche, per quanto di

interesse, in attuazione dell’art 30, comma 3, della citata legge n. 161 del 2014.

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