Programma Dausgaard

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2013/14 XXXIII STAGIONE CONCERTISTICA THOMAS DAUSGAARD direttore ALBAN GERHARDT violoncello

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Direttore Thomas Dausgaard | Violoncello Alban Gerhardt | Firenze | Teatro Verdi | 28 maggio 2014 | Replica a Poggibonsi |

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2013/14XXXIII stagIone concertIstIca

Thomas DausgaarDdirettorealban gerharDTvioloncello

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Sergej Prokof’evSinfonia concertante in mi minore op.125

AndanteAllegro giustoAndante con moto

* * *

Pëtr Il’Ič čajkovSkIjSinfonia n.4 in fa minore op.36

Andante sostenuto (Moderato con anima) Andantino in modo di canzona Scherzo. Pizzicato ostinatoFinale. Allegro con fuoco

thomas DausgaarDdirettore

alban gerharDtvioloncello

mercoleDì 28 maggIo 2014 Firenze, Teatro Verdi ore 21.00concerto trasmesso in differita da

gIoveDì 29 maggIo 2014 2014

Poggibonsi, Teatro Politeama ore 21.00

XXXIII StagIone concertIStIca

direttore artisticodirettore principaledirettore ospite principale

giorgio BattistelliDaniel kawkaDaniele rustioni

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come direttore principale della Swedish chamber orchestra e della Danish national Symphony orchestra, Thomas Dausgaard ha avuto il merito di creare profili distinti e ben delineati per ognuna delle due compagini grazie alla sua programmazione molto ampia, alle numerose tournées e alle numerose incisioni.  con il suo impegno costante nel proporre forme alternative ed educative di concerti, ha sviluppato un programma per i bambini, in età scolastica, bambini che ora collaborano regolarmente con la

thomaS DauSgaarD

Swedish chamber orchestra. ha anche creato i ‘metro concerts’ con la Danish (una serie di mini-concerti di grande successo) e seguito l’apertura, nel 2009, della nuova avveniristica sala di concerti di copenhagen, progettata dall’architetto francese jean nouvel.Thomas Dausgaard è ospite regolare delle più importanti orchestre d’europa, nord america e lontano oriente: orchestra filarmonica di monaco di Baviera, Philharmonia orchestra, cleveland orchestra, BBc Symphony orchestra e BBc Proms, SWr Stuttgart, orchestre Philharmonique de radio france, royal Stockholm Philharmonic orchestra, Swedish radio Symphony orchestra, national Symphony orchestra Washington, toronto Symphony orchestra, Seattle Symphony orchestra, national arts centre orchestra ottawa, hong kong Philharmonic orchestra e Sydney Symphony orchestra.Il suo repertorio spazia da Bach alla musica di oggi; recentemente ha eseguito prime esecuzioni di Penderecki, Dean, volans, vine e nørgård. con una particolare affinità naturale per la musica di Sibelius e nielsen, di cui il suo insegnante di pianoforte è stato allievo, nel 2015 Dausgaard dedicherà gran parte dell’anno a tutti e due i compositori, che compiono anniversari importanti, dirigendo cicli completi delle loro sinfonie. anche la musica

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corale occupa uno spazio importante nel repertorio del direttore danese, così come le Sinfonie di Bruckner e mahler, di cui viene particolarmente apprezzata la sua interpretazione.ha già inciso più di 50 cd, molti dei quali internazionalmente premiati. Il suo ciclo completo delle Sinfonie di Beethoven e Schumann con la Swedish chamber orchestra e il ciclo dedicato a rued langgaard con la Danish national Symphony orchestra sono stati particolarmente lodati. recentemente ha registrato su dvd (universal), con la DnSo, le Sinfonie di Brahms, Dvořák, Sibelius e nielsen, e con la Swedish chamber orchestra ha proseguito la Serie Opening Doors per BIS con opere di Bruckner, čajkovskij, Brahms e Wagner.Per Dausgaard è molto importante il ruolo che la musica può avere nella vita dei bambini e dei giovani e per questo collabora con numerose orchestre giovanili nel nord e

Sud america, in europa e in australia. ha tenuto delle masterclass al conservatorio di Pechino, in Svezia e presiede il concorso malko per giovani direttori d’orchestra. Sempre curioso di apprendere, ha visitato tribù di antichi cacciatori di teste nel Borneo, è stato contadino volontario in cina, ha studiato con un ceramista in giappone, e, insieme alla sua famiglia, ha appreso l’arte degli aborigeni in australia.È stato insignito della croce di cavaliere dalla regina di Danimarca ed è membro dell’accademia reale di musica in Svezia. Dopo una stagione che lo ha visto debuttare con la london Symphony orchestra e con la chamber orchestra of europe, dalla prossima stagione sarà direttore ospite principale della Seattle Symphony orchestra.Dopo poco più di 2 anni ritorna sul podio dell’ort in occasione dell’ultimo concerto della Stagione 2013/14 con pagine di čajkovskij e Prokof ’ev.

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negli ultimi dieci anni, alban gerhardt si è affermato tra i più grandi violoncellisti del nostro tempo. Il suo suono è inconfondibile e le sue interpretazioni si distinguono per la loro originalità. gerhardt affascina il pubblico con la combinazione di un istinto musicale infallibile, un’intensa emotività e una presenza naturale sul palcoscenico. Di particolare interesse per lui è il desiderio di aiutare il pubblico a spezzare le vecchie abitudini di ascolto e di concerto, e aprire la musica classica a spettatori più giovani.tra i successi in vari concorsi e il debutto con i Berliner Philharmoniker condotti da Semyon Bychkov, gerhardt ha suonato

con quasi 250 diverse orchestre in tutto il mondo, guidato da direttori quali kurt masur, christoph von Dohnanyi, christoph eschenbach, Sir neville marriner, marek janowski, Sir colin Davis, leonard Slatkin, michael tilson Thomas, fabio luisi, kent nagano, Sakari oramo, Paavo järvi, neeme järvi, christian Thielemann, esa-Pekka Salonen, David Zinman, vladimir jurowski e andris nelsons.recentemente si è esibito con la royal concertgebouw orkest, filarmonica di Berlino, london Philharmonic, Philharmonia orchestra, tonhalle di Zurigo, halle, BBc Philharmonic, oslo Philharmonic, rundfunk Sinfonieorchester Berlin, netherlands Philharmonic, Bayerisches Staatsorchester, gürzenich orchestra, czech Philharmonic, melbourne Symphony, Sydney Symphony e nhk Symphony orchestra. negli uSa si esibisce con cleveland orchestra, Boston Symphony, Philadelphia orchestra, la chicago Symphony, los angeles Philharmonic, San francisco Symphony, houston Symphony, e nella prossima stagione sarà artista in residenza presso la oregon Symphony orchestra.nel proprio repertorio include più di 70 diversi Concerti per violoncello; tra questi vi sono opere meno note che meritano maggiore diffusione. le sue collaborazioni con compositori come Thomas larcher, Peteris vasks, Brett Dean, jörg

alBan gerharDt

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Widmann, osvaldo golijov, mathias hinke e matthias Pintscher dimostrano il suo impegno per il repertorio contemporaneo, come testimonia nel 2009 la prima mondiale del Concerto per violoncello di unsuk chin, dedicato al violoncellista tedesco. commissionato dalla BBc, ha debuttato ai Proms e da allora è stato eseguito in olanda, germania, estremo oriente, norvegia e Stati uniti, con la royal Stockholm Philharmonic, e la Berlin Philharmonic orchestra diretta da myung-Whun chung, con il quale è prevista l’incisione dello stesso concerto insieme alla Seoul Philharmonic orchestra, per Deutsche gramophone.collabora per la musica da camera con Steven osborne, cecile licad, lars

vogt, christian tetzlaff, lisa Batiashvili, arabella Steinbacher, gergana gergova e emmanuel Pahud.vincitore di tre premi echo classic per il disco dedicato a reger (2009), ha registrato la Sinfonia Concertante e il Concerto op.58 di Prokof ’ev (filarmonica di Bergen/litton), le Sonate di fauré, un cd di “casals encores” con cécile licad (selezionato da BBc music magazine ‘chamber choice’ nel 2011) e un doppio cd delle opere complete per violoncello di Benjamin Britten, per celebrare il centenario del compositore nel 2013.Incide in esclusiva con hyperion.alban gerhardt suona uno strumento unico, di matteo gofriller.Prima volta con l’orchestra della toscana.

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la Sinfonia concertante in mi minore op.125 si colloca tra i lavori estremi di Sergej Prokof ’ev. Deriva dalla frequentazione con un giovane violoncellista destinato a entrare nella storia, mstislav rostropovič. I due si conobbero nel dicembre 1947 al conservatorio di mosca: Prokof ’ev vi ascoltò il suo concerto op.58 suonato da rostropovič e ne restò così impressionato da promettere al solista portentoso di riscrivere completamente per lui quella partitura di cui, peraltro, mai era stato soddisfatto appieno. l’impegno fu mantenuto e ne venne fuori, appunto, la Sinfonia concertante completata nel 1952. l’amicizia e la stima per rostropovič produssero inoltre la Sonata per violoncello e pianoforte op.119, il concertino per violoncello e orchestra e la Sonata per violoncello solo: queste due ultime composizioni rimasero non finite a causa della morte dell’autore avvenuta il 5 marzo 1953, stesso giorno di Stalin. Dunque anni fecondi di progetti, questi, per Prokof ’ev, però vessati dal regime. Infatti nel 1948 il comitato

Sergej Prokof’ev(Soncovka 1891 – mosca 1953)

Sinfonia concertante in mi minore op.125durata: 35 minuti circa

note di sala di gregorio moppi

centrale del Partito comunista lo aveva accusato, insieme ai colleghi Šostakovič, khačaturjan, kabalevskij, di praticare una musica formalista e antipopolare, vale a dire contraria ai dettami del realismo socialista secondo cui l’arte doveva essere improntata a una visione ottimistica della realtà sovietica da restituire con linguaggio chiaro, semplice, comprensibile a tutti. Perciò Prokof ’ev era stato costretto a fare pubblica abiura del passato e conformarsi nel futuro a quanto gli veniva richiesto dal Partito.la Sinfonia concertante, s’è detto, riadatta e riformula il concerto per violoncello, modellandolo sulla personalità possente e sul virtuosismo intrepido di rostropovič che intervenne in maniera consistente nella stesura della propria parte. e’ il violoncellista stesso a raccontare di aver composto alcuni dei passaggi solistici, sottolineando comunque come, su quel che lui scriveva, Prokof ’ev poi intervenisse sempre con «qualche ritocco piccolo eppur significativo, ciò che mi portava a riflettere su quanto stretto, e tuttavia incolmabile, sia il divario tra l’umano e il sublime».

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Il concerto op.58, composto a metà degli anni trenta su commissione del grande violoncellista gregor Piatigorsky, un russo fuggito dalla patria all’indomani della rivoluzione, in russia era stato accolto con freddezza fin dal principio e neppure la revisione fattane dall’autore in concomitanza con la première americana tenuta da Piatigorsky nel 1940 aveva riassestato quel che, anche secondo Prokof ’ev, non andava. a un equilibrio maggiore nel carattere, nei colori e nelle proporzioni generali la partitura giunse a seguito della revisione definitiva (compiuta tra il 1950 e il 1951 quando, per lavorare su quest’opera, il compositore rinunciò a impegnarsi sulla colonna sonora del cartone animato Volo sulla luna) che la tramutò nella Sinfonia concertante, la cui prima esecuzione si ebbe nel febbraio del ‘51 a mosca, solista rostropovič, direttore Sviatoslav richter, per l’occasione passato dal pianoforte al podio a causa di un problema alla mano destra.nell’«andante», primo movimento, si definiscono almeno quattro idee musicali il cui profilo tende spesso all’astrazione. Il solista vi distende una cantabilità di largo respiro, ma dagli spigolosi tratti modernisti. Il movimento centrale, «allegro giusto», è il più lungo dei tre. Scapigliato, beffardo, a tratti languoroso (ma al suo sdolcinato patetismo nessuno crede davvero), segue nella costruzione architettonica il modello classico della forma-sonata. l’«andante con moto» conclusivo lascia sprigionare una sequela

di variazioni brillanti, eccentriche, brumose o artificiosamente grandiose da un tema che pare di una canzone popolare o di una filastrocca. tanto qui, quanto nel movimento precedente, il violoncello squaderna un catalogo vasto di difficoltà e gli viene pure offerta, nell’uno e nell’altro, una cadenza per mostrare ancor più, in solitudine, la propria bravura. Inoltre all’interno di entrambi i movimenti conversa spesso, in intimità cameristica, ora con uno strumento, ora con l’altro, o con piccoli gruppi di colleghi, mostrandosi perciò anche ben integrato nell’orchestra, il che giustifica la scelta di Prokof ’ev di chiamare l’opera Sinfonia concertante piuttosto che concerto, come in un primo momento aveva stabilito.

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nel giro di pochi mesi, tra le fine del 1876 e il principio del 1877, il fato bussò due volte all’uscio di Pëtr Il’ič čajkovskij. entrambe le volte indossava abiti muliebri. Prima donna a entrare in scena, negli ultimi mesi del ‘76, fu nadežda von meck, vedova quarantaseienne di un industriale baltico che aveva fatto fortuna costruendo le prime strade ferrate di russia. Insieme avevano generato undici figli; una dodicesima era frutto della relazione extraconiugale della signora con il segretario del marito, fulminato da un infarto appena scoperto il tradimento. trovatasi così padrona assoluta della propria vita e ricchissima, nadežda cominciò a destinare parte del suo patrimonio alla musica, una passione coltivata fin dalla gioventù. fu il giovane violinista josif kotek a metterla in contatto con čajkovskij proprio mentre il compositore russo stava cercando di reprimere la propria inclinazione omosessuale. una battaglia da cui scaturirà la Quarta sinfonia. Il rapporto tra čajkovskij e la von meck fu soltanto epistolare (in tredici anni si

Pëtr Il’Ič čajkovSkIj(kamsko-votkinsk 1840 – San Pietroburgo 1893)

Sinfonia n.4 in fa minore op.36durata: 40 minuti circa

scambiarono circa dodicimila lettere), poiché da subito venne bizzarramente stabilito di non parlarsi mai faccia a faccia: a tale proponimento riuscirono a tener fede perfino quando per caso si incrociavano in strada, a teatro, o quando in villeggiatura a firenze alloggiavano di proposito in due ville contigue sul viale dei colli. la signora, per sollevare il suo corrispondente da qualsiasi preoccupazione pecuniaria, gli garantì un cospicuo sussidio annuale che prese a versargli durante la stesura della Quarta; e a lei la partitura è dedicata, sotto la dicitura «al mio migliore amico» (così, al maschile). nel frattempo il fato aveva sospinto in scena la seconda donna implicata nelle genesi della Quarta, antonina miljukova. anche il suo ingresso annunciato da una lettera: la ventiseienne firmataria vi riversava l’amore travolgente, a lungo tenuto segreto, per il musicista di undici anni più anziano. I due si erano incontrati nelle aule del conservatorio di mosca, ma čajkovskij non se ne rammentava. tuttavia, dopo aver dapprima accantonato la lettera, la

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convinzione che quella dichiarazione d’amore fosse un chiaro segno del fato lo spronò a sposare quella singolare fanciulla che, a dire del musicista, nel cuore e nella mente non aveva che «il vuoto assoluto». Il matrimonio avvenne il 18 luglio 1877. «Appena finita la cerimonia», confessò il compositore alla von meck, «quando mi ritrovai solo con mia moglie e mi resi conto che da quel momento il nostro destino sarebbe stato quello di vivere insieme, inseparabili, avvertii di non sentire per lei la minima amicizia, ma anzi mi resi conto di detestarla nel vero senso della parola». Qualche giorno dopo, chiarito alla moglie che il loro sarebbe stato un matrimonio bianco, čajkovskij cominciò a soffrire di attacchi di panico che lo spinsero a tentare il suicidio gettandosi nella moscova gelata. In ottobre il fratello anatolij decise di fargli cambiare aria organizzandogli un lungo viaggio in europa. a Sanremo, il 7 gennaio 1878, la Quarta venne terminata. Il matrimonio si concluse con la separazione consensuale. tale il contesto biografico entro cui ha origine la Sinfonia n.4 in fa minore op.36 che čajkovskij considerava quanto di meglio avesse composto fino ad allora e che a nadežda additava come «la nostra Sinfonia». Quattro movimenti, però poco equilibrati gli ultimi tre a paragone del primo che da solo dura quasi come gli altri messi assieme. la pagina iniziale, che riverbera le tribolazioni psicologiche dell’autore, è anche la più elaborata nella struttura e la più incandescente sul piano espressivo. un tormento che agli

ascoltatori vuole presentarsi in modo vago, oscuro, ma che poi čajkovskij metterà nero su bianco a uso esclusivo della von meck. vi domina il fato, le dice, la forza «che impedisce lo slancio verso la felicità, che veglia gelosamente perché il benessere e la pace non siano sempre perfetti e senza nubi, che resta sospesa sulle nostre teste come una spada di Damocle e avvelena inesorabilmente e costantemente la nostra anima. E’ una forza invincibile, nessuno può dominarla. Non resta che rassegnarsi a una tristezza senza uscita». Questa la sostanza del primo movimento, introdotto e segnato negli snodi cruciali dal motivo poderoso del fato («andante sostenuto»): luttuosa fanfara marziale di ottoni capace di propagare la sua ombra inesorabile, ricorrente, anche sui due temi principali della pagina, un valzer inebriante enunciato dagli archi che si dibatte in una sorta di nevrosi ritmica («moderato con anima») e un pigolio merlettato di legni sbarazzini («moderato assai, quasi andante»). entrambi emblemi di gentilezza, benignità, delicatezza, luminosità. tutto, però, incapace di durare più d’un momento. Il secondo movimento, «andantino in modo di canzona», ha semplice struttura a b a, con il tema intimamente russo della sezione a che stringe il cuore. Il terzo «Scherzo» è tale a tutti gli effetti e, per via dei suoi zampettanti pizzicati, non meraviglierebbe saperlo ideato originariamente come numero per un balletto. Per l’ultimo movimento («allegro con fuoco», nel corso del quale viene citata una canzone

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allora famosa, Nel campo stava la piccola betulla) čajkovskij escogita un finale ottimistico, in tonalità maggiore. Soltanto che non riesce a credere nello happy end che si è imposto. Poiché, malgrado la maschera lieta indossata, a metà del pezzo, il motivo del fato si riaffaccia. e non bastano i clangori d’esultanza posti a sigillo della sinfonia a farci credere che le criticità dell’esistenza si siano risolte. le convenzioni del genere sinfonico, che pretende una soluzione briosa, obbligano ad accantonarle per un momento, tutto qui. Bisognerà aspettare la Sesta, ultima sua sinfonia dall’inusuale epilogo lento, perché čajkovskij trovi il coraggio di affrontare a viso aperto il temutissimo fato. e ovviamente soccomberà.

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vIolInI PrImI

andrea tacchi *Daniele giorgi *Paolo gaiani **Patrizia BettottiStefano Bianchimarcello D’angelomarian ellemanchiara folettoalessandro gianiSara Scalabrelli

vIolInI seconDI

chiara morandi *Susanna Pasquariello **angela asioligabriella colombonicola Dalle luchefrancesco Di cuonzomarco Pistelliangela tomei

vIole

Stefano Zanobini *Pier Paolo ricci **caterina ciolielena favillaalessandro franconiagostino mattioni

vIoloncellI

luca Provenzani *augusto gasbarri **Stefano BattistiniSilvia cosmoenrico grazianigiovanni Simeone

contrabbassI

amerigo Bernardi *gianpietro Zampella *luigi giannoni **vincenzo venneri

FlautI

fabio fabbrizzi *michele marasco *Silvia marini

oboI

alessio galiazzo *flavio giuliani *

clarInettI

marco ortolani *chiara carretti

FagottI

Paolo carlini *umberto codecà *

cornI

andrea albori *Paolo faggi *giulia montorsieolo Pignattini

trombe

Donato De Sena *guido guidarelli *

trombonI

Stefano Bellucci *rodolfo Bonfiliogiuseppe nuzzaco

basso tuba

riccardo tarlini *

tImPanI

morgan m.tortelli *

PercussIonI

giacomo riggiDario varuni

celesta

Sara Danti *

*prime parti**concertino

IsPettore D’orchestra e archIvIsta

alfredo vignoli

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graZIe! CONTINUATE A SEGUIrCI...

Siamo arrivati al termine di un’altra stagione. la fondazione ort desidera ringraziare il pubblico che, numeroso, ci ha seguito ancora una volta, sia nel nostro teatro verdi a firenze che negli altri teatri della toscana.

estate 2014Stiamo già lavorando ai prossimi appuntamenti. avremo una ricca stagione estiva, con un cartellone quasi del tutto definito, già disponibile per la consultazione sul nostro sito, dentro il menù calendario. altre informazioni si aggiungeranno in corso d’opera, il consiglio è di aggiornarsi andando periodicamente su www.orchestradellatoscana.it

nuova stagIonela XXXIv Stagione concertistica dell’orchestra della toscana verrà presentata ufficialmente alla stampa venerdì 4 luglio. ci saranno interessanti novità ed un cartellone di grande

spessore sia per gli artisti presenti che per il repertorio selezionato. com’è ormai tradizione da molti anni, nello stesso giorno verrà fatta anche la presentazione riservata al pubblico degli abbonati. verrà comunicato in un secondo momento l’orario ed il luogo preciso.

rImanIamo In contattocerchiamo di migliorare sempre di più il rapporto con il pubblico ad iniziare dalla comunicazione.aggiorniamo costantemente il nostro sito e la pagina facebook con tutte le notizie grandi e piccole che ci riguardano. mandiamo con regolarità una newsletter nella casella di posta elettronica degli abbonati e dei frequentatori dei nostri concerti che ne hanno fatto richiesta. chiunque lo desideri può comunque riceverla mandando una semplice mail a:[email protected]

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CoNTATTIFonDaZIone orchestra regIonale toscana via verdi, 5 - 50122 firenze tel.1 (+39) 055 2342722 | 2340710fax (+39) 055 2008035 www.orchestradellatoscana.it

[email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] del [email protected]

Amministrazionedirezioneamministrativa@orchestradellatoscana.itServizi [email protected] Play [email protected]

teatro verDI via ghibellina, 99 - 50122 firenzeBiglietteriavia ghibellina 97 - 50122 firenze orari dal lun al sab 10-13 e 16-19 festivi chiusotel. (+39) 055 212320fax. (+39) 055 288417www.teatroverdionline.it [email protected]

Programma DI sala a cura DI

ufficio comunicazione ort

Progetto graFIco

kidstudio.it

ImPagInaZIone

mattia vegni

Foto

Per morten abrahamsen (copertina, 3)Sim canettyclarke hyperion records (5,6)marco Borrelli (13)

stamPa

nuova grafica fiorentina (firenze)

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fondazioneorchestra regionaletoscana

consiglio di amministrazioneClaudio Martini PresidenteDaniela Misul VicepresidenteMarco BertiniMarta Blasi Stefanelliricciotti Corradinirita CucèAlda GiannettiGiancarlo NutiniGiulio Cesare ricciAdriano Tintoririccardo Zucconi

collegio dei revisori dei contiroberto Giacinti Presidenterino CacciamaniPaolo Formichi

Direttore generalemarco Parri

Direttore servizi musicaliPaolo frassinelli

Direttore comunicazionericcardo Basile

Ufficio sviluppo e fundraisingelisa Bonini

AmministrazioneSimone grifagnicristina ottanelli

Ufficio del personalePatrizia Brogioniandrea gianfaldoni

SegreteriaStefania tombelli | Direzione generaletiziana goretti | Direzione artisticaambra greco | area comunicazioneSimona capristo | Play It!

Servizi tecnici Orchestrafrancesco vensiangelo Del rosso

Ospitalità e sala Teatro Verdifulvio PalmieriPaolo malvini

Palcoscenico Teatro Verdialfredo ridi - Walter Sicacarmelo meli - Sandro russoalessandro goretti

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Sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni

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Nella dichiarazione dei redditi di quest’anno puoi destinare il 5 per mille dell’irpef alla Fondazione ort

Basta mettere la tua firma nell’apposito spazio della dichiarazione dei redditi riservato alle fondazioni riconosciute e riportare il nostro Codice Fiscale

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