PROGETTO SERIE A1 e A2 2008/2011

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PROGETTO SERIE A1 e A2 2008/2011. CAMPIONATO SERIE A1. Stagione 2008/09 - PowerPoint PPT Presentation

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Stagione 2008/09

1. 50% di giocatori italiani (eleggibili per la nazionale) a referto più il 2° libero italiano(in tutto 7 italiani su 13), secondo quanto previsto dalla direttiva del CONI (vedi all.1)(vedi all.1) e comunque in armonia a quanto deciso dalla FIVB (vedi all.2)(vedi all.2);

2. 2 giocatori extra-comunitari massimo in campo, come da direttiva FIVB (vedi all.2)(vedi all.2);

3. 4 visti per giocatori extra-comunitari, secondo quanto previsto dalla legge Bossi-Fini;

4. eliminare il divieto di tesserare atleti under 23 comunitari;5. mantenimento dell’attività giovanile da parte dei Club di Serie

A1 (vedi all.3)(vedi all.3).

CAMPIONATO SERIE A1

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Stagione 2009/10

1. 50% di giocatori italiani (eleggibili per la nazionale) a referto più il 2° libero italiano(in tutto 7 italiani su 13), secondo quanto previsto dalla direttiva del CONI e comunque in armonia a quanto deciso dalla FIVB;

2. 2 giocatori extra-comunitari massimo in campo, come da direttiva FIVB;

3. 3 visti per giocatori extra-comunitari, secondo quanto previsto dalla legge Bossi-Fini;

4. eliminare il divieto di tesserare atleti under 23 comunitari;5. mantenimento dell’attività giovanile da parte dei Club di Serie

A1.

CAMPIONATO SERIE A1

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Stagione 2010/11

1. Verificare eventuali sviluppi del Trattato di Lisbona e decidere di conseguenza.

CAMPIONATO SERIE A1

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Stagione 2008/091. 3 giocatori stranieri a referto, comunitari o extra-comunitari e

massimo 3 in campo (vedi all.4)(vedi all.4);2. 2 giocatori extra-comunitari massimo in campo, come da

decisione della FIVB;3. 2 visti per giocatori extra-comunitari;4. eliminare il divieto di tesserare atleti under 23 comunitari;5. mantenimento dell’attività giovanile da parte dei Club di Serie

A2.

CAMPIONATO SERIE A2

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Stagione 2009/101. 3 giocatori stranieri a referto, comunitari o extra-comunitari e

massimo 2 in campo;2. 2 giocatori extra-comunitari massimo in campo, come da

decisione della FIVB;3. 2 visti per giocatori extra-comunitari;4. eliminare il divieto di tesserare atleti under 23 comunitari;5. massimo 2 atleti italiani over 32 a referto;6. in aggiunta 1 (una) bandiera over 32, ovvero un giocatore

italiano con almeno 3 anni ininterrotti di tesseramento con il medesimo Club;

7. mantenimento dell’attività giovanile da parte dei Club di Serie A2.

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Stagione 2010/111. 2 giocatori stranieri a referto, comunitari o extra-comunitari e

massimo 2 in campo;2. 2 giocatori extra-comunitari massimo in campo, come da

decisione della FIVB;3. 2 visti per giocatori extra-comunitari;4. eliminare il divieto di tesserare atleti under 23 comunitari;5. massimo 2 atleti italiani over 32 a referto;6. in aggiunta 1 (una) bandiera over 32, ovvero un giocatore

italiano con almeno 3 anni ininterrotti di tesseramento con il medesimo Club;

7. mantenimento dell’attività giovanile da parte dei Club di Serie A2.

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ALLEGATIALLEGATI

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Il volley giovanile maschile in Italia, dopo un florido periodo, è stato decisamente lasciato a se stesso per molte stagioni. Finché nel 2004-2005 la Lega Pallavolo Serie A, preoccupata per il futuro del nostro sport, di concerto con la Fipav, ha proceduto ad una ristrutturazione dei campionati giovanili col rilancio della Junior League e la nuova struttura dell’Under 18, iniziando poi immediatamente un massiccio piano di investimenti. Gli investimenti complessivi dei Club di Serie A e della Lega sul “Progetto Giovani” superano abbondantemente i 3 milioni e 500mila euro annui. La Lega Pallavolo ritiene che la strada intrapresa da 4 anni, con ingentissimi investimenti sui settori giovanili e sui campionati di categoria da parte dei Club di Serie A e della Lega, stia dando i suoi frutti. Come capita in tutti i vivai sportivi, non avverrà a breve. Serve quindi tempo unitamente al confronto permanente con la Federazione, perché il futuro necessita di un lavoro di programmazione, troppo spesso trascurato per inseguire risultati agli eventi internazionali. Quando poi i risultati internazionali improvvisamente mancano o appaiono difficili da raggiungere, non si deve pensare solo ai 18 giocatori top necessari per raggiungere un podio, ma a costruire coloro che dovranno raggiungere i podi che verranno. E la Lega lo sta già facendo. Tanto è vero che da tempo non si vedevano immissioni di ragazzi delle serie giovanili direttamente nelle rose di A1 e A2. Fattivamente, la Lega Pallavolo Serie A organizza tre campionati. La Boy League, un torneo Under 14, riservata alle sole formazioni dei Club di Serie A TIM, che sono 14 in A1 e 16 A2. Poi l’Under 18 (fase di Lega e Finale Nazionale): l’Under 18 ha anche una fase Fipav, poi le due organizzazioni sfociano in una finale, organizzata dalla Lega Pallavolo Serie A. Infine la Junior League, ossia l’Under 20 nazionale, riservata alle sole società di Serie A.

ALLEGATO 3 e 4ALLEGATO 3 e 4

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E’ chiaro che, a fronte di uno sforzo simile, la Lega Pallavolo Serie A si aspettava un vigoroso intervento pure da parte della Fipav. Anche perché vari ragazzi lanciati nelle recenti finali della Junior League sono intanto arrivati a giocare in Serie A. Un’altra idea vincente riguarda l’Under 18. La Lega ha deciso di tenere tutte le sue giovanili Under 18 in una unica Pool, lasciando che le altre società (Serie B, C o altre) possano qualificare alla finale a 12 sei formazioni. Sei società che non fanno parte della serie A hanno quindi la possibilità di accedere alla finale a 12, senza vedersi frenate prima da club di serie A più potenti. Per noi è stato un sacrificio, perché rinunciamo ad accessi alla finale, ma così riusciamo a far crescere tutti le società. Sono stati tanti i “grazie” che abbiamo ricevuto dai piccoli club.E giustamente del lavoro della Lega se ne avvantaggia tanto l’azzurro.Dei 22 convocati dal CT della nazionale Andrea Anastasi per la World League 2008 la quasi totalità sono cresciuti, entrandovi al massimo 16enni (o più giovani), nei settori giovanili delle Società di Serie A: Cisolla (giovanili Treviso), Paparoni (Macerata), Tencati (Parma), Fei (Padova) , Coscione (Cuneo), Perazzolo (Montichiari), Martino (Cuneo), Travica (Modena), Della Lunga (Falconara), Savani (Montichiari), Bovolenta (Ravenna), Zlatanov (Milano), Meoni (Padova), Gavotto (Cuneo), Birarelli (Falconara), Semenzato (Treviso). Negli anni la pattuglia dei “cresciuti” nei vivai dei Club di Serie A è aumenta ed importante sottolinearlo, perché spesso si pensa che sia “il movimento” a creare giocatori, cosa di cui spesso la Federazione si prende merito. In realtà sono i vivai dei club di Serie A a formare la maggior parte degli ragazzi che arrivano all’azzurro, unitamente, in molti casi, al lavoro sui primi due anni di tesseramento fatto dalle società di base. E ormai da due anni, le società stanno lavorando intensamente sulla qualità.E’ iniziato un nuovo mercato, più silenzioso ma non meno interessante, che riguarda allenatori e preparatori per i vivai dei club. Ci sono tecnici che fino alla stagione scorsa erano primi allenatori in Serie A che vengono scelti per i settori giovanili, tanto per fare un esempio. Inoltre tutti i club stanno scrivendo programmi migliorati per la preparazione fisica nei vivai e l’attenzione agli aspetti della prevenzione infortuni.

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Uno dei problemi che stiamo riscontrando nella nostra pallavolo italiana è che siamo restati un passo indietro rispetto ad altre nazioni, sul piano della preparazione fisica e sugli aspetti medicali. Per recuperare il terreno serve formare anche sotto questa luce, che non è solo tecnica, le nuove generazioni di atleti, che per un diverso approccio allo sport praticato a scuola e nel tempo libero rispetto alle generazioni precedenti, vanno ancora più educate allo sport. Il resto lo fa la tecnica individuale, che va reinsegnata in maniera analitica, come si faceva un tempo. Meno tattica, più lavoro individuale.

Si pensa che siano gli stranieri a bloccare la crescita degli italiani. Ed è sbagliato. L’accelerazione dell’ingresso in prima squadra è un problema che ci poniamo, ma non sono gli stranieri a far frenare i giovani, perché la competizione per la crescita deve restare aperta. Però è vero che se pensiamo alla formazione medaglia d’argento agli Europei Juniores in Sicilia, solo Savani, Lasko e Semenzato sono attualmente in rosa in Nazionale A e titolari in Serie A1. I polacchi di quella generazione, invece, sono praticamente tutti nella loro Nazionale A. Ora la prossima sfida è accelerare il processo di ingresso degli Under 18 e dei ragazzi della Junior League in prima squadra. Ed è per questo che abbiamo pensato ad una Serie A2 con soli due stranieri e tanta possibilità per i più giovani di confrontarsi in un campionato adatto alle loro potenzialità, in attesa del grande salto in Serie A1.

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