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Acquedotto Pugliese S.p.A. - 70121 Bari - Via Cognetti, 36 - www.aqp.it - Telefono +39.080.5723111 C.F. e P.IVA 00347000721, REA C.C.I.A.A. di Bari n. 414092 data rev. Data descrizione Scala REGIONE PUGLIA Codice intervento: P1180 contr. dis. appr. Prot. N. PROGETTAZIONE: Prima emissione marzo 2015 RELAZIONE GENERALE PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI DEL S.I.I. FINALIZZATA AL SUPERAMENTO DEL PRE-CONTENZIOSO RELATIVO AI 37 AGGLOMERATI OGGETTO DI PROCEDURA DI INFRAZIONE PROGRAMMAZIONE 2014 - 2020 00 16/03/15 RG PROGETTO PRELIMINARE DEL POTENZIAMENTO DELL'IMPIANTO DI DEPURAZIONE A SERVIZIO DELL'AGGLOMERATO DI SAN SEVERO (FG) CUP E76G15000070005 Codice SAP: 21/15552 30702 Il Coordinatore del progetto e Progettista Ing. Giovanni DISCIPIO Il Progettista e Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione Ing. Daniela MASTROMATTEO Il Responsabile del Procedimento Ing. Marco D'INNELLA DIREZIONE OPERATIVA Reti / Distribuzione e Fognatura, Impianti (MAT) Il Direttore Operativo Dott. Giuseppe VALENTINI Il Responsabile Area Ingegneria Ing. Emilio TARQUINIO

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Scala

REGIONE PUGLIA

Codice intervento: P1180

contr.dis. appr.

Prot. N.

PROGETTAZIONE:

Prima emissione

marzo 2015

RELAZIONE GENERALE

PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI DEL S.I.I. FINALIZZATAAL SUPERAMENTO DEL PRE-CONTENZIOSO RELATIVO

AI 37 AGGLOMERATI OGGETTO DI PROCEDURA DI INFRAZIONEPROGRAMMAZIONE 2014 - 2020

00 16/03/15

RG

PROGETTO PRELIMINARE DEL POTENZIAMENTODELL'IMPIANTO DI DEPURAZIONE A SERVIZIO

DELL'AGGLOMERATO DI SAN SEVERO (FG)

CUP E76G15000070005

Codice SAP: 21/1555230702

Il Coordinatore del progetto e ProgettistaIng. Giovanni DISCIPIO

Il Progettista e Coordinatore della Sicurezzain fase di Progettazione

Ing. Daniela MASTROMATTEO

Il Responsabile del ProcedimentoIng. Marco D'INNELLA

DIREZIONE OPERATIVAReti / Distribuzione e Fognatura, Impianti (MAT)

Il Direttore OperativoDott. Giuseppe VALENTINI

Il Responsabile Area IngegneriaIng. Emilio TARQUINIO

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INDICE

1. PREMESSA.............................................................................................................. 3

2. DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE ........................................ 5

3. DATI PROGETTUALI .............................................................................................. 7

3.1 CARICO IDRAULICO ED INQUINANTE REGISTRATI ALL’IMPIANTO ................... 7

3.2 CARICO IDRAULICO ED INQUINANTE DA PTA ................................................... 15

3.3 CONFRONTO FRA PREVISIONE DI PIANO ED ANALISI STATISTICA DEI DATI

RILEVATI ALL'IMPIANTO ..................................................................................... 18

3.4 EFFICIENZA DEPURATIVA ................................................................................... 19

4. AUTORIZZAZIONI IN ESSERE ............................................................................. 20

5. QUADRO DELLE ESIGENZE ................................................................................. 21

6. INTERVENTI PREVISTI E SOLUZIONI ALTERNATIVE ....................................... 21

6.1 DEMOLIZIONI ....................................................................................................... 22

6.2 LINEA ACQUE ....................................................................................................... 22

6.2.1 CANALE DI ARRIVO E GRIGLIATURA ........................................................ 22

6.2.2 SOLLEVAMENTO INIZIALE ......................................................................... 23

6.2.3 DISSABBIATURA ......................................................................................... 23

6.2.4 PARTITORE ALLA SEDIMENTAZIONE PRIMARIA ...................................... 24

6.2.5 EQUALIZZAZIONE ....................................................................................... 24

6.2.6 COMPARTO BIOLOGICO .............................................................................. 24

6.2.7 STAZIONE DI PRODUZIONE DELL’ARIA ..................................................... 25

6.2.8 SEDIMENTAZIONE SECONDARIA ............................................................... 25

6.2.9 DISINFEZIONE ............................................................................................. 25

6.3 LINEA FANGHI ...................................................................................................... 25

6.3.1 FANGHI DI RICIRCOLO E SUPERO .............................................................. 25

6.3.2 DISIDRATAZIONE MECCANICA .................................................................. 25

6.4 CONFINAMENTI E DEODORIZZAZIONE ............................................................... 25

6.5 OPERE COMPLEMENTARI .................................................................................... 26

7. INDIRIZZI PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO .......................... 26

8. RECAPITO FINALE ............................................................................................... 28

9. CORRELAZIONE CON GLI INTERVENTI DI ESTENDIMENTO DELLE RETI ....... 29

10. ESAUSTIVITA’ DEGLI INTERVENTI .................................................................... 29

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11. IMPIANTI DI AFFINAMENTO ESISTENTI A VALLE ............................................ 29

12. CRONOPROGRAMMA DELLE FASI ATTUATIVE ................................................ 30

13. COSTO DELL’INTERVENTO ................................................................................ 31

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1. PREMESSA

L’agglomerato di San Severo ha come località afferente quella di Torremaggiore e si estende su una superficie complessiva di 54.05 ha.

L’agglomerato presenta una rete idrico-fognante capillare a gestione AQP.

Fig. 1.1 –Inquadramento agglomerato di San Severo da PTA

L’impianto di depurazione a servizio dell’agglomerato di San Severo è ubicato nel territorio comunale di San Severo in località “Santo Spirito”, ad una distanza dal centro urbano di San Severo di circa m 500.

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Fig. 1.2 - Inquadramento su ortofoto

I reflui civili, mediante fognatura di tipo separato, giungono all’impianto di depurazione attraverso un collettore intercomunale del DN600 e una condotta premente a servizio della zona industriale di San Severo.

L’impianto di depurazione nella sua configurazione attuale risulta costituito in parte da stazioni di trattamento e relative apparecchiature elettromeccaniche i cui lavori di realizzazione sono stati ultimati negli anni ’80, da altre avviate all’esercizio definitivo nel corso dell’anno 1998 nell’ambito di un primo potenziamento ed adeguamento del depuratore ai limiti di accettabilità dello scarico in corpo idrico superficiale alle normative di legge statali e regionali allora vigenti, da altre realizzate agli inizi degli anni 2000 ed avviate all’esercizio definitivo nel corso dell’anno 2003 (nell’ambito del completamento del potenziamento ed adeguamento del depuratore ai limiti della tab. A della ex Legge 319/76), nonché infine da quelle realizzate di recente nell’ambito dell’adeguamento del medesimo impianto alla Tab. 4 dell’allegato 5 del D.Lgs. 152/99 ed avviate all’esercizio nel corso dell’anno 2008.

Il processo depurativo è del tipo ossidativo a fanghi attivi con digestione anaerobica dei fanghi. I fanghi disidratati vengono smaltiti in agricoltura nel rispetto delle norme del D.Lgs. 27.1.1992 n°99 e della Legge Regionale 28.05.1995 n°29.

Le acque depurate sono recapitate nel Canale Principato, come previsto da PTA, ad una distanza di circa 100 m dall’immissione di questo nel corpo idrico superficiale “Canale Venolo”, tributario del torrente Candelaro, coma da corografia allegata al progetto.

L’obiettivo della progettazione è potenziare l’impianto di depurazione da 88.000 AE (potenzialità di progetto riportata nella scheda del PTA e dichiarata ufficialmente da PURA srl nell’anno 2013) a 104.227 AE previsti dal Piano di Tutela delle Acque.

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2. DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE

Attualmente Acquedotto Pugliese nell’ambito del S.I.I. gestisce 191 impianti (di cui 2 fuori Regione e 6 in custodia manutentiva) che costituiscono, di fatto una realtà estremamente eterogenea in termini di efficienza depurativa, di consistenza tecnologico-strutturale, di tipologia di recapito nonché di conformità alla normativa di riferimento ovvero alla pianificazione regionale relativamente ai recapiti finali.

Nello svolgimento delle attività tecnico amministrative connesse alla/e progettazione/i delle opere inerenti al S.I.I. localizzate negli agglomerati della Regione Puglia ricadenti nella macro area FG (denominate PRIC 6), avviate nell’anno 2011 e conclusesi nell’anno 2012, affidate dall’Ente Gestore Acquedotto Pugliese SpA al RTPS costituito dal Consorzio Dielle Engineering (capogruppo mandataria) e dalle società RPA (mandante), TYPSA (mandante) e AC3 (mandante), concernente appunto la Progettazione preliminare delle opere inerenti al Servizio Idrico Integrato di 66 Agglomerati ricadenti nel territorio della macroarea di Foggia, l’agglomerato di San Severo (Cod.1607105701) è stato oggetto, come elemento conclusivo del percorso ricognitivo ed elaborativo, di due progetti preliminari in grado di definire l’uno il fabbisogno di infrastrutture idrico fognanti (III Fase – Progetto preliminare Adeguamento reti idriche e fognanti) e l’altro il fabbisogno depurativo con la definizione dei relativi recapiti finali (“III Fase - Progetto Preliminare Adeguamento dell’impianto depurativo di San Severo”).

A seguito dell’Assemblea straordinaria del 25.06.2013 di AQP SpA, per poter dar corso alla fusione della società controllata Pura Dep srl nella società controllante AQP SpA, è stato stabilito che AQP SpA redigesse un “apposito Piano Industriale relativo al settore depurazione che tenesse conto della legislazione nazionale e regionale vigente, dello stato degli impianti e degli investimenti programmati con finanza regionale”.

Per sopperire alle necessità dovute alle carenze strutturali, alle esigenze manutentive, al grave problema dello smaltimento dei fanghi, alla inefficienza di soluzioni di smaltimento delle acque depurate su suolo ovvero alle non conformità normative degli impianti in termini di conseguimento dei limiti allo scarico, alle emissioni in atmosfera e alla sicurezza, Acquedotto Pugliese ha redatto in collaborazione con l’IRSA-CNR il Piano dei Fabbisogni degli impianti di depurazione della Regione Puglia (redazione 21 aprile 2014). Il Piano trae origine dall’analisi puntuale della situazione attuale anche in relazione ad interventi già in essere, prefiggendosi i seguenti obiettivi:

� definizione dei criteri progettuali e gestionali univoci con il conseguente dimensionamento delle linee acque e fanghi nelle ipotesi definite dal PTA;

� individuazione delle strategie di gestione dei fanghi di depurazione;

� definizione dei criteri di minimizzazione degli impatti odorigeni degli impianti;

� adeguamento normativo degli impianti in materia di igiene e sicurezza;

� risoluzione delle criticità dei recapiti finali su suolo.

Con verbale sottoscritto in data 05 agosto 2014 la Regione Puglia, Servizio Regionale Risorse Idriche, l’Autorità Idrica Pugliese e Acquedotto Pugliese, in ragione anche di quanto convenuto nell’ambito del Tavolo Tecnico Permanente di cui alla DGR n. 356/201, hanno definito i criteri generali su cui impostare l’attività di verifica delle progettazioni preliminari afferenti l’adeguamento degli impianti di depurazione, rivenienti dall’attività di ricognizione degli agglomerati, e hanno convenuto di classificare gli impianti su livelli di priorità in modo da graduare l’attività di verifica e conseguente progettazione.

Tale attività, già prevista nell’ambito del Piano di Interventi 2014-2017 (Codice AQP: P1144) riguarda la progettazione degli interventi sugli impianti di depurazione finalizzati al superamento delle

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Procedure di Infrazione Comunitaria (Procedura n. 2059/2014, violazione art 4 Direttiva 91/271 - Procedura n. 2034/2004, Causa C/565/10, sentenza del 19 luglio 2012 – Procedura n. 2034/2009, Causa C-85/13, sentenza del 10 aprile 2014) e dell’adeguamento degli impianti alle norme di legge sia in materia di igiene e sicurezza che in tema di emissioni in atmosfera.

In ragione di quanto detto, l’impianto di depurazione di San Severo (FG) è stato inserito in “Priorità 1.1”; rientrano in questa categoria gli impianti di trattamento a servizio di agglomerati in infrazione comunitaria che, in base ai dati di cui alla Determina Dirigenziale AIP n. 43/2014 (ed eventuali successive rettifiche cfr. nota del Servizio Risorse Idriche prot. 2191 del 13.05.14), presentano una potenzialità attuale inferiore rispetto al valore del carico generato definito dal PRTA e sui quali, in base alle rilevazioni ARPA riferite all’anno 2013 ed al primo semestre 2014, sono stati registrati superamenti dei limiti tabellari, rispetto a quelli previsti dalla tabella indicata nel PRTA, ai sensi del D.lgs n. 152/2006, parte III allegato 5.

Tutto ciò premesso, al fine di aggiornare il progetto preliminare “Potenziamento dell’impianto depurativo di San Severo” (Cod.1607105701) riveniente dall’attività di ricognizione degli agglomerati (PRIC 6) uniformandolo a quanto previsto dal Piano industriale relativo al settore depurativo di cui sopra, alle modifiche subentrate nella Pianificazione sovraordinata (PPTR, PAI, PUG, PTCP, ect…) e alle sopravvenute intese con la Regione Puglia, Servizio Regionale Risorse Idriche, e l’Autorità Idrica Pugliese, in accordo al verbale sottoscritto in data 05 agosto 2014 su menzionato, Acquedotto Pugliese S.p.A. ha inteso procedere a rendere proprie le progettazioni preliminari con risorse interne mediante un gruppo di Lavoro costituito dall’ing. Giovanni Discipio in qualità di Coordinatore del progetto e progettista, l’ing. Daniela Mastromatteo in qualità di progettista e coordinatore della sicurezza in fase di progettazione, il dott. Alfredo De Giovanni e l’ing. Simona D’Amoja in qualità di progettisti ambientali, la dott.ssa Annamaria Dimundo in qualità di geologo.

Vengono di seguito descritte le caratteristiche qualitative e funzionali dei lavori, il quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche prestazioni fornite nel rispetto del documento preliminare alla progettazione riferito al potenziamento dell’impianto di depurazione a servizio dell’agglomerato di San Severo (Priorità 1.1) redatto dal Responsabile del Procedimento Ing. Marco D’Innella.

Nell’ambito del Piano di investimenti 2014-2017 approvato dall’AIP con Delibera n.20 del 11/07/2014 (riferimento P1144) all’intervento in oggetto è stato assegnato il codice P1180, ordine interno SAP 21/15552.

L’iter procedurale prevede l’indizione di gara per la progettazione definitiva e successiva gara di affidamento dei lavori mediante Appalto integrato comprendente la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori sulla base del progetto definitivo posto a base di gara, secondo le modalità previste dall’art. 53 comma 2 lett b) del Codice dei Contratti;

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3. DATI PROGETTUALI

La potenzialità attuale (dichiarata all’anno 2012) dell’impianto è pari a 88.000 AE.

Si riportano di seguito i dati dei carichi idraulici e dei carichi inquinanti utilizzati per le verifiche/dimensionamenti delle varie stazioni di trattamento del depuratore a servizio dell’agglomerato di “San Severo” onde soddisfare la domanda di depurazione richiesta nei termini richiamati nelle premesse.

Si precisa che i carichi idraulici ed inquinanti adottati per la progettazione saranno quelli rinvenienti dal PTA, avendoli comunque confrontati con quelli registrati all’impianto. Laddove i valori registrati all’impianto risultassero superiori ai valori del PTA, nella progettazione si adotteranno coefficienti di sicurezza più cautelativi.

3.1 CARICO IDRAULICO ED INQUINANTE REGISTRATI ALL’IMPIA NTO

I dati ufficiali dichiarati da PURA srl nell’anno 2012 per quanto concerne il carico afferente all’agglomerato di San Severo in termini di portata e abitanti equivalenti risultano i seguenti:

Portata in ingresso Q = 12.718 mc/d

Carico in ingresso AE = 79.276

Dai dati registrati all’impianto nell’arco temporale 2012-2015, il carico inquinante ed idraulico afferente all’agglomerato di San Severo, risulta il seguente:

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Si può rilevare che i valori medi di BOD, COD, SST e Nt risultano i seguenti:

- BOD5 = 432 mg/l

- COD = 889 mg/l

- SST = 339 mg/l

- Nt = 88 mg/l

e che il rapporto BOD5/COD varia da un minimo di 0,33 ad un massimo di 0,65 con un valore medio di 0,49; si può quindi considerare il refluo mediamente di tipo civile.

Al fine di verificare l'attendibilità dei dati di dimensionamento basati sulle previsioni di piano è stata condotta un'analisi statistica dei dati registrati all'impianto.

In particolar modo sono stati acquisiti, dall’area Coordinamento e Gestione Impianti di Acquedotto Pugliese S.p.A., i rapporti di prova sull'affluente per l'arco temporale recente che va dal gennaio 2012 a febbraio 2015.

Se per ogni valore rilevato della concentrazioni dei parametri BOD5, COD, SST e azoto totale si calcola la frequenza empirica di non superamento (ovvero quante volte quel dato valore è stato raggiunto e non superato) e si diagrammano sulla carta di probabilità log-normale concentrazione e frequenza associata, i punti che si ottengono si allineano all'incirca lungo una retta.

Ovvero si è osservato che la distribuzione dei dati delle concentrazioni è asimmetrica e il logaritmo dei valori osservati segue una distribuzione normale; in tal caso, come noto si può assumere che la popolazione dei valori delle concentrazioni degli inquinanti segue una legge log normale.

La funzione di densità di probabilità, allora, assume la seguente forma:

�(�) = 1/(� ∙ ∙ √2�)���{1 − [(ln(�) − �)/]^2}

Carta di probabilità log- normale

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I parametri della distribuzione µ e σ possono essere determinati attraverso il metodo dei

momenti secondo le seguenti relazioni:

� = ��� ̅ ∙ 1/2 ∙ ��(1 + �^2/� ̅^2 )

= [ln (1 + �^2/� ̅^2 ) ]^0,5

dove :

s = scarto quadratico medio del campione;

�̅ = media del campione .

Nella distribuzione log- normale la distribuzione cumulata non è disponibile in forma chiusa conseguentemente si introduce la variabile ridotta Z data dalla seguente espressione:

! = ln(�) − �

con tale assunzione si hanno le seguenti espressioni delle funzioni di densità di probabilità f(x)

�(�) = 1√2� �"#$

$

e della probabilità cumulata di non superamento F(z) = P(z≤Z)

%(&) = '(& ≤ !) = ) 1√2� �"*$

$ +&,

-

La frequenza cumulata di non superamento, come noto, rappresenta quante volte un dato valore viene raggiunto e non superato.

Tutto ciò premesso, sulla scorta del campione a disposizione sono stati calcolati i parametri della distribuzione µ e σ e attraverso la tabella relativa alla distribuzione cumulata di probabilità normale, riportata a pagina seguente, sono stati calcolati i valori delle concentrazioni corrispondenti alla frequenza cumulata di non superamento pari a circa 80% e circa 90%, che corrispondono ingegneristicamente alla progettazione con tempi di ritorno di 5 e 10 anni.

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Per una assegnata probabilità il corrispondente valore della variabile viene determinata mediante la seguente espressione:

�.(,/0) = ���(12,3)

I dati considerati, come di seguito riportati, vanno dal gennaio 2012 a febbraio 2015

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BOD COD BOD/COD SST N tot09.GEN.2012 400,00 890 0,45 33123.GEN.2012 320,00 921 0,35 26501.FEB.2012 460,00 899 0,51 42020.FEB.2012 500,00 1070 0,47 37705.MAR.2012 420,00 963 0,44 56714.MAR.2012 440,00 824 0,53 27002.APR.2012 300,00 655 0,46 22802.MAG.2012 400,00 1093 0,37 29404.GIU.2012 280,00 654 0,43 26713.GIU.2012 320,00 638 0,50 28102.LUG.2012 280,00 719 0,39 24824.LUG.2012 620,00 1889 0,33 36601.AGO.2012 400,00 774 0,52 30303.SET.2012 360,00 677 0,53 25211.SET.2012 580,00 1073 0,54 33509.OTT.2012 520,00 1157 0,45 40405.NOV.2012 460,00 1079 0,43 43628.NOV.2012 320,00 693 0,46 26003.DIC.2012 320,00 580 0,55 243 7807.GEN.2013 460,00 828 0,56 250 9615.GEN.2013 360,00 682 0,53 24030.GEN.2013 200,00 308 0,65 12704.FEB.2013 520,00 1053 0,49 35213.FEB.2013 220,00 475 0,46 26304.MAR.2013 440,00 794 0,55 32613.MAR.2013 300,00 744 0,40 33008.APR.2013 500,00 913 0,55 372 10415.APR.2013 480,00 965 0,50 41906.MAG.2013 360,00 764 0,47 36015.MAG.2013 420,00 891 0,47 42003.GIU.2013 380,00 833 0,46 41712.GIU.2013 380,00 735 0,52 30201.LUG.2013 460,00 889 0,52 381 9629.LUG.2013 420,00 865 0,49 34720.AGO.2013 360,00 611 0,59 21402.SET.2013 620,00 1152 0,54 44211.SET.2013 400,00 789 0,51 33907.OTT.2013 340,00 675 0,50 30421.OTT.2013 460,00 940 0,49 34604.NOV.2013 500,00 1011 0,49 390 8412.NOV.2013 160,00 378 0,42 13002.DIC.2013 260,00 530 0,49 19507.GEN.2014 420,00 823 0,51 301 7515.GEN.2014 520,00 1136 0,46 44903.FEB.2014 520,00 886 0,59 30903.MAR.2014 420,00 834 0,50 33211.MAR.2014 500,00 1076 0,46 28407.APR.2014 420,00 761 0,55 317 11214.APR.2014 620,00 1468 0,42 57205.MAG.2014 280,00 664 0,42 33113.MAG.2014 620,00 1271 0,49 53509.GIU.2014 460,00 756 0,61 37510.GIU.2014 891 0,00 30911.GIU.2014 874 0,00 35316.GIU.2014 260,00 544 0,48 25601.LUG.2014 380,00 659 0,58 238 8014.LUG.2014 480,00 1220 0,39 42204.AGO.2014 480,00 1088 0,44 30708.SET.2014 400,00 1085 0,37 44824.SET.2014 580,00 1331 0,44 62006.OTT.2014 440,00 725 0,61 246 65,503.NOV.2014 520,00 952 0,55 27913.NOV.2014 680,00 1165 0,58 46521.NOV.2014 640,00 1034 0,62 42101.DIC.2014 540,00 987 0,55 41321.GEN.2015 540,00 1196 0,45 43627.GEN.2015 420,00 796 0,53 24402.FEB.2015 700,00 1153 0,61 353

data

campionamento medio su 3 ore parametri [mg/l]

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Analogamente a quanto fatto per i valori delle concentrazioni degli inquinanti sono state acquisite presso l'impianto le misurazioni eseguite sulla portata in ingresso per l'arco temporale che va da gennaio 2013 a dicembre 2014

Per quanto concerne i valori della portate affluenti le elaborazioni sono sintetizzate nella tabella:

Associando i valori con uguale probabilità P(x≤X) pari 0,7995 e 0,8997 si ha la seguente tabella di sintesi.

BOD COD BOD/COD SST N tot160 308 0,33 127 66432 889 0,49 339 88700 1889 0,65 620 112

µ 6,03 6,75 -- 5,79 4,46 σ 0,2649 0,2834 -- 0,2775 0,1702

522 1083 -- 411 100586 1227 -- 465 108

dove per:P=0,7995 z= 0,84P=0,8997 z= 1,28

parametri [mg/l]valori

minimo

max

parametri della distribuzione

x (P=0,8) x (P=0,9)

medio

data Q (mc/d)gen-13 13.065feb-13 12.328mar-13 12.949apr-13 11.988mag-13 11.794giu-13 11.067lug-13 10.469ago-13 12.195set-13 11.071ott-13 12.632nov-13 12.535dic-13 12.654gen-14 13.940feb-14 14.413mar-14 15.045apr-14 14.485mag-14 14.058giu-14 13.348lug-14 12.794ago-14 11.978set-14 13.202ott-14 13.904nov-14 13.191dic-14 14.095

10.46912.88315.045

µ 9,46 σ 0,0903

13.84214.404

dove per:P=0,7995 z= 0,84P=0,8997 z= 1,28

valori

minimomediomax

parametri della distribuzione

x (P=0,9) x (P=0,8)

Vd [mc/d]

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BOD COD SST N amm N tot Vd[mg/l] [mg/l] [mg/l] [mg/l] [mg/l] [mc/d]522 1083 411 0 100 13.842586 1227 465 0 108 14.404

BOD COD SST N amm N tot AE[kg/d] [kg/d] [kg/d] [kg/d] [kg/d] [n]7.220 14.998 5.695 0 1.383 120.3328.442 17.678 6.695 0 1.551 140.692

valori

x (P=0,8) x (P=0,9)

x (P=0,8) x (P=0,9)

valori

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3.2 CARICO IDRAULICO ED INQUINANTE DA PTA

Il carico afferente all’agglomerato di San Severo, come risulta dai dati del PTA, di cui di seguito è riportata la relativa scheda, è pari a 104.227 abitanti equivalenti.

I carichi inquinanti specifici per A.E. che sono stati considerati alla base delle elaborazioni sono

quelli indicati nel Piano Stralcio del Piano d'Ambito 2002 e di seguito riportati.

PARAMATRO U.M. VALORE

BOD5 g/dx AE 60

COD g/dx AE 120

TKN g/dx AE 12

Azoto ammoniacale g/dx AE 8

Fosforo g/dx AE 2

Solidi Sospesi Totali (SST) g/dx AE 80

Per la determinazione del carico idraulico sono state utilizzate le dotazioni idriche previste dalla Rimodulazione del Piano d'Ambito 2010/2018 secondo la seguente tabella:

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CLASSE DEMOGRAFICA DOTAZIONE IDRICA

(l/ab xd)

pop ≤ 2.000 145

2.000≤pop ≤ 20.000 150

20.000≤pop ≤ 50.000 160

50.000≤pop ≤ 100.000 190

100.000≤pop ≤ 250.000 200

pop > 250.000 220

Nella fattispecie la classe demografica dell'impianto in argomento è quella compresa fra i 100.000 A.E. e 250.000 AE, per cui è stata assunta una dotazione idrica pari a 200 l/ab*d.

Per il calcolo del volume medio giornaliero in ingresso all’impianto si è fatto riferimento alla seguente formula:

45 = 6 ∙ 7 ∙ 891000

Dove:

Vm = volume medio del refluo influente espresso in mc/d;

ϕ = coefficiente di afflusso in rete assunto pari a 0,8;

D = dotazione idrica giornaliera assunta pari a 200 l/(ab*d);

AE = numero di abitanti equivalenti

Il volume medio giornaliero così calcolato è pari a 16.676 mc/d.

In termini di portate attese all'impianto di depurazione si ha quanto di seguito riportato.

La portata che può giungere all’impianto di depurazione è esclusivamente quella immessa dal collettore intercomunale immissario DN600, che convoglia i reflui dei due abitati, e quella sollevata dall’impianto di sollevamento della Zona Industriale di San Severo.

Il carico idraulico dell’agglomerato di San Severo si stima cautelativamente pari a 4Qmed in condizioni di emergenza (arrivi anomali di acque parassite), utilizzando la formula sopra riportata:

45 = :∙;∙<=>??? =

?,@AB??A>?CBBD>???

= 193 l/s

Pertanto i valori di portata che verranno considerati ai fini della progettazione risultano i seguenti:

- Qmed = portata media dell’agglomerato al biologico in tempo secco a valle dell’equalizzazione 193 l/s

- Qpmax = portata massima in tempo di pioggia a monte del sollevamento iniziale (4Qmed) 772 l/s

- Qpmax = portata massima al biologico in tempo di pioggia a valle del sollevamento iniziale (2,5Qmed) 483 l/s

Pertanto sulla scorta di quanto innanzi illustrato si riporta di seguito la tabella riepilogativa dei dati progettuali.

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CARICHI IN INGRESSO ALL’IMPIANTO

PARAMETRO U.M. VALORE

CARICO AGGLOMERATO AE 104.227

CARICHI IDRAULICI

Dotazione idrica l/AE/*d 200

Coefficiente di afflusso ad 0,8

Volume medio mc/d 16.676

Portata di punta a monte sollevamento iniziale (4Qm)

mc/h 2.779

l/s 772

Portata media di calcolo a valle equalizzazione

mc/h 695

l/s 193

Portata di punta a valle sollevamento iniziale (2,5Qm)

mc/h 1.737

l/s 483

CARICHI ORGANICI E NUTRIENTI

BOD5 kg/d 6.254

mg/l 375

COD kg/d 12.507

mg/l 750

SST kg/d 8.338

mg/l 500

N-NH4+

kg/d 834

mg/l 50

TKN kg/d 1.251

mg/l 75

Fosforo kg/d 208

mg/l 12,5

Tale valori non subiscono sensibili variazioni fra il periodo estivo ed invernale, pertanto le

verifiche saranno condotte per i carichi innanzi indicati facendo riferimento ad una temperatura invernale di 15°C.

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3.3 CONFRONTO FRA PREVISIONE DI PIANO ED ANALISI STATIS TICA DEI DATI RILEVATI ALL'IMPIANTO

Nella tabella che segue si portano a confronto i valori ottenuti dalla previsione di piano con quelli ottenuti mediante l'elaborazione statistica dei dati rilevati all'impianto, sia in termini di concentrazioni che in termini di portate giornaliere.

Come risulta dall’esame delle tabelle innanzi riportate, le previsioni di piano, in termini di Abitanti Equivalenti in ingresso all’impianto, risulterebbero sottostimate rispetto alle elaborazioni statistiche, sia con la probabilità P=0,8 che con la probabilità P=0,9. Pertanto, pur considerando, a base della progettazione per il potenziamento dell’impianto, i valori di PTA, si terrà conto dei risultati ottenuti adottando nel comparto biologico un valore dell’età del fango superiore a quello strettamente necessario affinché avvenga il processo di nitrificazione.

BOD COD SST N tot Vd[mg/l] [mg/l] [mg/l] [mg/l] [mc/d]522 1083 411 100 13.842586 1227 465 108 14.404375 750 500 75 16.676

BOD COD SST N tot AE[kg/d] [kg/d] [kg/d] [kg/d] [n]7.220 14.998 5.695 1.383 120.3328.442 17.678 6.695 1.551 140.6926.254 12.507 8.338 1.251 104.227

valori

valori

x (P=0,8) x (P=0,9)

previsioni di piano

x (P=0,8) x (P=0,9)

previsioni di piano

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3.4 EFFICIENZA DEPURATIVA

Le acque depurate sono recapitate nel Canale Principato, come previsto da PTA, ad una distanza di circa 100 m dall’immissione di questo nel corpo idrico superficiale non significativo “Canale Venolo”, tributario del torrente Candelaro; pertanto, la tabella di riferimento a cui attenersi per i limiti allo scarico è la tab.4 dell’allegato V del D.Lgs. 152/99, in conformità dell’Autorizzazione allo scarico rilasciata dalla Provincia FG.

Tuttavia, a valle dell’impianto di depurazione è stato realizzato nell’ambito del progetto integrato per il disinquinamento del Golfo di Manfredonia dei primi anni ’90 l’impianto di affinamento e rete di distribuzione irrigua, oggi in fase di adeguamento per il solo impianto di sollevamento alla rete irrigua

Pertanto, per intese raggiunte con la Regione Puglia nell’alveo della rateo del R.R. n.8/2012, i limiti da garantire a valle dell’impianto di depurazione saranno quelli indicati dal D.M. 12/06/2003 n.185 e R.R. n.8 del 18/04/2012,

PARAMETRO UM Valore

RIFERIMENTO Valore

RIFERIMENTO

BOD5 mg/l ≤20

Tab. 4 D.Lgs 152/06

≤20

R.R. n.8/2012 (D.M. n.185/2003)

COD mg/l ≤100 ≤100

SST mg/l ≤25 ≤10

Azoto totale mg/l ≤15 ≤15 (35)*

Azoto ammoniacale mg/l ≤5 ≤2

Fosforo totale mg/l 2 2 (10)*

Escarichia coli UFC/100 ml 5000 10 su 100 ml

*Nel caso di riutilizzo irriguo i valori di azoto totale e fosforo totale possono essere elevati ai valori indicati in parentesi.

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4. AUTORIZZAZIONI IN ESSERE

Allo stato attuale l’impianto depurativo è dotato delle seguenti autorizzazioni .

- Autorizzazione allo scarico nel Canale Principato ai sensi del D.Lgs 152/2006 e L.R.31/1995: Determinazione n.49242 del 06/10/2010 della Provincia di Foggia, ad oggi in fase di rinnovo;

- Autorizzazione alle emissioni in atmosfera ex art.269 del D.Lgs. 152/2006: è stata predisposta e trasmessa l’istanza all’Ufficio Competente della Provincia di Foggia e l’istruttoria è in corso di lavorazione.

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5. QUADRO DELLE ESIGENZE

Di seguito si illustrano sinteticamente le carenze strutturali dell’impianto esistente, sulla scorta delle quali, sono state adottate le soluzioni progettuali onde pervenire a livelli di depurazione richiesti dalla normativa vigente.

Le criticità rilevate riguardano i seguenti aspetti impiantistici e gestionali:

• la stazione di grigliatura e il sollevamento iniziale sono insufficienti a fronteggiare i maggiori afflussi del liquame influente;

• il comparto biologico è insufficiente a fronteggiare i maggiori afflussi del liquame influente a seguito dell’adeguamento del depuratore alle previsioni di AETU del PTA;

• l’attuale sistema di diffusione d’aria nelle tre vasche di ossidazione esistenti necessita di una rifunzionalizzazione per garantire i rendimenti attesi;

• il comparto di sedimentazione secondaria è insufficiente a fronteggiare i maggiori afflussi del liquame influente;

• la stazione di debatterizzazione esistente è inadeguata per la previsione di un riutilizzo agricolo dell’effluente depurato;

• necessità di rifunzionalizzare e riorganizzare il comparto di disidratazione meccanica esistente;

• controllo, convogliamento e trattamento delle emissioni odorigene della linea fanghi mediante la copertura delle unità di trattamento, sia esistenti che di progetto, caratterizzate da tempi di permanenza prolungati (ispessitori) e nelle unità di processo nelle quali sono facilitati i fenomeni di volatilizzazione (disidratazione), in osservanza all’art. 3 del D.Lgs. 29 giugno 2010, n. 128 “Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, recante norme in materia ambientale, a norma dell’articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69”, che, in particolare, ha modificato l’art. 272 ed il correlato Allegato IV alla parte V del richiamato D.Lgs. 152/06;

• controllo, convogliamento e trattamento delle emissioni odorigene della linea acque mediante la copertura delle unità di pre-trattamento meccanico (grigliatura, dissabbiatura ed equalizzazione), sia esistenti che di progetto,

• necessità di garantire standard minimi di sicurezza degli operatori addetti alla gestione;

• necessità di provvedere al monitoraggio on-line, ovvero alla rilevazione dei principali parametri che caratterizzano il processo di depurazione biologica, al fine di conseguire una gestione automatica ed una maggiore efficienza dello stesso processo, semplificando le fasi di conduzione ordinaria del presidio depurativo oggetto d’intervento di adeguamento;

• necessità di adeguare l’impianto elettrico, per consentire l’alimentazione delle nuove utenze, ordinarie e privilegiate, in conformità alle normative vigenti.

6. INTERVENTI PREVISTI E SOLUZIONI ALTERNATIVE

Gli interventi a progetto sono stati definiti a valle di una valutazione dello stato di consistenza delle opere esistenti e delle criticità rilevate considerando le soluzioni alternative possibili.

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La soluzione di realizzare una linea aggiuntiva alle esistenti per il solo carico incrementale, è

stata scartata perché l’incremento non consiste in un raddoppio del depuratore ma solo in un incremento parziale, quindi, al fine di mantenere una simmetria realizzativa che si traduce in una maggior affidabilità e semplicità di esercizio, tale soluzione è stata scartata.

La soluzione di realizzazione di un nuovo depuratore in area attigua, seppur valida al fine di garantire l’esercizio durante la realizzazioni delle nuove opere, è stata scartata sia per motivi economici, in quanto alla nuova realizzazione sarebbe necessario prevedere la totale demolizione dell’esistente con relativi costi, sia per motivi legati ai tempi necessari ad effettuare gli espropri.

Quindi sono state condotte delle valutazioni circa il recupero di strutture esistenti. Per questo aspetto è noto che ciò è auspicabile dove vi siano garanzie di funzionalità e conservazione dell’opera stessa nel tempo; dove di contro non vi siano tali garanzie la demolizione di comparti non più funzionali al ciclo depurativo consente il recupero di aree da assegnare a rinnovamenti di sezioni di trattamento dell’impianto senza dover procedere ad ulteriori espropri. 6.1 DEMOLIZIONI

Con riferimento a quanto detto le opere esistenti che saranno oggetto di demolizione, come rilevabile dalla tavola EG05, risultano:

• pozzetto di arrivo liquami e stazione di grigliatura • sollevamento iniziale • locale soffianti a servizio della dissabbiatura • silos calce • stoccaggio e dosaggio PAC • vasca acque di vegetazione • vasca accumulo surnatanti • vasca accumulo acque industriali • vasche di equalizzazione (per realizzare in loco il quarto sedimentatore secondario e il

potenziamento del comparto biologico) • rimozione soffianti ossidazione • filtri in pressione • stoccaggio e dosaggio ipoclorito • locale abbattimento fumi • rimozione apparecchiature locale disidratazione.

6.2 LINEA ACQUE

6.2.1 CANALE DI ARRIVO E GRIGLIATURA

In considerazione dell’inadeguatezza dell’attuale stazione di grigliatura per il trattamento delle acque in arrivo si prevede di delocalizzare la stessa stazione. Pertanto per addurre i liquami dall’attuale ingresso alla nuova stazione di grigliatura si prevede di realizzare un canale di collegamento. Poiché non può escludersi l’arrivo di acque parassite il canale dovrà essere in grado di far transitare una portata massima pari a 4Qm. Le portate eccedenti tale valore saranno sfiorate dallo stesso canale previa grigliatura nel canale ricettore poste a tergo.

La realizzazione del nuovo canale in c.a. di adduzione dei reflui in ingresso avrà le seguenti caratteristiche:

Larghezza canale m 1,50

Pendenza canale m/m 0,005

Portata massima Qmax mc/h 2.779

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Come anticipato una griglia semicilindrica con coclea di pulizia interna da installarsi all’interno

del canale consentirà lo sfioro laterale delle extra portate; ovvero qualora, per portate eccessive si verificasse la necessità di sfiorare parte delle acque destinate ai trattamenti depurativi successivi, queste saranno costrette, prima di raggiungere la soglia di sfioro , al passaggio attraverso questa griglia, posta all’interno dello stramazzo e su tutta la lunghezza dello stesso (circa 2500mm), alleggerendosi così dei solidi sospesi visibilmente fastidiosi, prima di versarsi e allontanarsi nel canale a cielo aperto a tergo esistente.

I solidi accumulatisi all’interno della superficie filtrante della suddetta griglia dovranno continuamente essere rimossi da un apposito sistema di pulizia, che potrà essere costituito da una coclea integrata che provvede all’asporto del grigliato e al suo convogliamento all’interno dello stesso canale.

La nuova stazione di grigliatura dovrà essere articolata su due canali che ospiteranno ciascuno a monte una griglia grossolana subverticale (spaziatura tra le barre 20mm) e a valle una griglia fine a cestello (spaziatura tra le barre 6mm). Un sistema di coclee compattatrici/trasporto del grigliato invierà tutto il materiale grigliato al cassone di accumulo.

Nella verifica delle griglie si dovrà considerare vincolante la velocità di attraversamento del refluo, ovvero la velocità minima non dovrà essere inferiore a 0,8 m/s per non permettere la sedimentazione di materiale organico ed inerte, lo sviluppo di cattivi odori ed intasamenti dello stesso canale, e la velocità massima non dovrà essere superiore a 1,2 m/s, per evitare corrosioni nelle pareti e del fondo nonché il trascinamento del materiale grigliato.

L’intera stazione di grigliatura dovrà essere confinata in un locale prefabbricato di adeguate dimensioni.

A valle dei due canali di grigliatura i reflui saranno convogliati nella nuova stazione di sollevamento iniziale di seguito descritta.

6.2.2 SOLLEVAMENTO INIZIALE

Il sollevamento iniziale dimensionato alla portata 2,5Qm dovrà essere preferibilmente equipaggiato con n.2 gruppi di elettropompe sommergibili che tengano conto delle portate min e max in arrivo all’impianto variabili nell’arco della giornata, ovvero:

n. (2+1R) elettropompe da 700 mc/h

n. (1+1R) elettropompe da 350 mc/h

Le elettropompe dovranno essere equipaggiate con sensori di livello in vasca, saracinesche e valvole di non ritorno sulle tubazioni di mandata DN600 e DN400, su cui collocare i misuratori di portata.

Le condotte prementi addurranno i reflui nel canale esistente di alimentazione della dissabbiatura.

6.2.3 DISSABBIATURA

L’attuale comparto di dissabbiatura è costituito da n°2 manufatti in c.a. circolari di raggio 3,75 m e altezza della parete cilindrica m 2,80;

Si dovrà prevedere la rifunzionalizzazione della stazione attrezzandola con un nuovo sistema air-lift ed apparecchiatura elettromeccanica per la separazione ed il lavaggio delle sabbie. Ad oggi poiché si rileva un rigurgito dei livelli idrici in dissabbiatura, si dovrà prevedere la sostituzione delle tubazioni di collegamento tra la stazione di grigliatura e il pozzetto ripartitore-bypass alla chiariflocculazione.

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6.2.4 PARTITORE ALLA SEDIMENTAZIONE PRIMARIA

Al fine di bypassare la stazione di chiariflocculazione si dovrà prevedere una tubazione DN800 di collegamento tra il pozzetto ripartitore-bypass alla chiariflocculazione esistente e il nuovo pozzetto partitore ai tre sedimentatori primari esistenti, ubicato a valle del comparto di chiariflocculazione.

6.2.5 EQUALIZZAZIONE

Dovrà essere realizzata una nuova vasca di equalizzazione, in sostituzione della vasca di vegetazione esistente, avente capacità tale da consentire la equalizzazione della portata in ingresso e la sua manutenzione senza che venga interrotto l’esercizio.

Per quanto concerne le opere elettromeccaniche in tale vasca dovrà essere installato preferibilmente un gruppo di sollevamento al comparto biologico costituito da 1+1R pompe sommerse delle seguenti caratteristiche (Q = 700 m3/h, H=12 m). Tale gruppo di sollevamento sarà assoggettato ad inverter, al fine di garantire a valle del sollevamento la costanza della portata; il funzionamento del gruppo sarà regolato da un misuratore di portata elettromagnetico sulla mandata. Onde evitare la marcia a secco delle pompe nella vasca di equalizzazione verrà installato un misuratore di livello ad ultrasuoni che determinerà l’arresto delle pompe quando la vasca abbia raggiunto un valore di soglia minimo prefissato. Si dovrà prevedere inoltre l’installazione di mixer posizionati ai vertici della vasca di potenza adeguata per la corretta miscelazione dei liquami.

6.2.6 COMPARTO BIOLOGICO

A seguito dei numerosi interventi che si sono succeduti l’impianto è articolato su tre linee. Con il presente progetto si prevede di realizzare una quarta linea di potenzialità pari a quelle esistenti.

La consistenza del comparto biologico a seguito dell’intervento pertanto dovrà essere così articolato:

• Selettori anaerobici–defosfatazione: composto allo stato attuale da N. 3 pozzetti esistenti aventi un volume di 42 mc; si dovrà prevedere un quarto pozzetto per un volume di circa 80 mc.

• Denitrificazione: composta allo stato attuale da N. 2 vasche rettangolari in sequenza compartimentate su tre linee di dimensioni cadauna di 24x4,50x6 m di altezza idrica, per un volume di 1296 mc per linea; il volume a seguito del potenziamento dovrà risultare di 5.184 mc circa.

• Ossidazione nitrificazione: composta allo stato attuale da tre linee (N. 2 vasche 24x24x3,63 m utili, volume 4.180 mc; N. 1 vasca rettangolare 24x12x3,63 m utili, volume 2.090 mc). Si prevede che il Volume a seguito del potenziamento dovrà essere di 8.360 mc.

Pertanto il volume totale del comparto biologico a seguito del potenziamento dovrà essere pari a 13.744, corrispondente ad un volume biologico di circa 130 l per AE.

Il nuovo comparto di denitrificazione dovrà essere attrezzato con adeguati elettromiscelatori. A corredo dovrà essere prevista idonea strumentazione di controllo e misurazione dei principali parametri chimico-fisici in vasca.

Nel nuovo comparto di ossidazione dovrà essere prevista idonea strumentazione di controllo che dovrà interfacciarsi col sistema di produzione aria per il contenimento dei consumi energetici.

Per il comparto biologico esistente si dovrà prevedere un intervento di sostituzione delle membrane dei diffusori esistenti nonché un potenziamento del ricircolo della miscela aerata.

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6.2.7 STAZIONE DI PRODUZIONE DELL’ARIA

Attualmente sono presenti N. 3 soffiatori a lobi tipo Robox 125 da 90 kW con potenzialità pari a 4.000 mc/h; nella fase successiva di progettazione dovrà prevedersi una nuova stazione di produzione aria dove allocare i tre soffiatori esistenti e una riserva per le vasche esistenti e i soffiatori nuovi a servizio della nuova vasca di ossidazione.

6.2.8 SEDIMENTAZIONE SECONDARIA

Il liquame in uscita dal comparto biologico viene convogliato ai 3 sedimentatori finali aventi diametro pari a 22 m. Con il presente progetto si prevede di potenziare la sezione di sedimentazione, allocando il quarto sedimentatore nell’area attualmente occupata dalla vasca di equalizzazione, con le stesse caratteristiche dei sedimentatori esistenti (vasca circolare in c.a., diametro m 22, altezza cilindrica m 2,4, altezza centrale m 3,5, pendenza platea 6%, volume utile unitario mc 1090, con stramazzi in acciaio inox, paraschiuma, vaschette raccolta schiuma, tubazioni in acciaio inox, saracinesche in ghisa e con annessi pozzetti di raccolta liquami chiarificati).

6.2.9 DISINFEZIONE

Al fine di garantire un effuente depurato in uscita destinato al riuso in agricoltura, conforme ai limiti allo scarico previsti dal D.M. 185/2003, sarà necessario potenziare il comparto di disinfezione esistente prevedendo un nuovo sistema di debatterizzazione UV da installarsi nel canale in c.a. esistente (sistema di debatterizzazione UV del tipo a canale aperto ed a pulizia automatica, portata massima=2,5Qm= 1737 mc/h, trasmittanza UV minima 65%, SST < 10 mg/l, E. Coli in uscita < 10 UFC/100 ml) nonché l’attrezzamento della stazione con acido peracetico.

6.3 LINEA FANGHI

6.3.1 FANGHI DI RICIRCOLO E SUPERO

Dovrà prevedersi la sostituzione, sui rispettivi basamenti, delle pompe ricircolo fanghi, da utilizzarsi per il sollevamento dei fanghi di riciclo e di allontanamento di quelli di supero.

6.3.2 DISIDRATAZIONE MECCANICA

Si dovrà prevedere il ricollocamento e rifunzionalizzazione delle due centrifughe esistenti all’interno del capannone industriale esistente destinato alla disidratazione meccanica, confinandole in un locale prefabbricato all’interno dello stesso. A tergo di tale locale all’interno del capannone dovrà essere realizzato un silos di accumulo fanghi per far fronte alle situazioni di emergenza per mancato prelievo del cassone fanghi.

Dovranno essere installare nuove pompe di alimentazione fango, pompe dosaggio polielettrolita, misuratori di portata fango e polielettrolita, e stazione polipreparatore.

6.4 CONFINAMENTI E DEODORIZZAZIONE

Al fine di contenere le emissioni odorigene dall’impianto di depurazione si dovrà procedere ad un confinamento, convogliamento e trattamento delle emissioni per le seguenti fasi di trattamento, come da “Linee guida per il rilascio di pareri riguardanti le emissioni in atmosfera prodotte dagli impianti di depurazione” redatto da ARPA PUGLIA.

• locale grigliatura

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• stazione di dissabbiatura

• equalizzazione

• preispessitore fanghi

• locale disidratazione fanghi

6.5 OPERE COMPLEMENTARI

Dovranno Completare il progetto di potenziamento dell’impianto:

• l’adeguamento e potenziamento degli impianti elettrici al fine di garantire gli standard di sicurezza in osservanza della normativa vigente e per il conseguimento di una maggiore efficienza energetica;

• la scelta di apparecchiature elettromeccaniche che garantiscano i massimi rendimenti alle condizioni operative e ai punti di lavoro richiesti;

• laddove necessario, sostituzione di parapetti e corrimano con nuove carpenterie metalliche in acciaio zincato trattate con vernici protettive;

• installazione di strumenti di analisi e misura dei principali parametri di processo nelle varie sezioni di trattamento, laddove necessario;

• sistemazione della viabilità interna all’impianto • la realizzazione di una vasca di raccolta delle acque meteoriche e loro invio tramite

sollevamento in testa all’impianto.

7. INDIRIZZI PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO

Il progetto definitivo dovrà essere redatto ai sensi dell’art.24 del D.Lgs. n.207/2010, sulla base delle indicazioni contenute nel presente progetto preliminare approvato e di quanto dovesse emergere in sede di eventuale conferenza di servizi; dovrà contenere tutti gli elementi necessari ai fini dei necessari titoli abilitativi, autorizzativi, o di altro atto equivalente; inoltre dovrà sviluppare gli elaborati grafici e descrittivi previsti nel su citato D.Lgs. n.207/2010, nonché i calcoli ad un livello di definizione tale che nella successiva progettazione esecutiva non si abbiano significative differenze tecniche e di costo.

In particolare, nella rappresentazione grafica e relativi calcoli dei manufatti in calcestruzzo armato adibiti al contenimento di acque reflue, dovranno essere riportati i requisiti di base del calcestruzzo ordinario, ovvero:

• Conformità alla Uni En 206-1:2006 ;

• Classe, o combinazione di classi, di esposizione ambientale (Uni 11104:2004 - Prospetto 1);

• Classe di resistenza caratteristica minima a compressione (Uni 11104:2004 - Prospetto 4);

• Rapporto acqua/cemento massimo

• Contenuto minimo di cemento

• Dimensione massima nominale dell’aggregato;

• Classe di consistenza (lavorabilità al getto);

• Classe di contenuto in cloruri (Uni En 206-1:2006).

Nel dettaglio, la classe di resistenza del calcestruzzo da considerare (designata in base alla resistenza caratteristica a compressione a 28 gg.) non dovrà essere inferiore al valore raccomandato dalla norma

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UNI EN 206-1:2001 e UNI 11104:2004, per soddisfare i requisiti di durabilità del calcestruzzo in funzione della classe di esposizione ambientale. Nel caso di strutture che dovranno contenere acqua destinata al consumo umano la classe di esposizione del calcestruzzo dovrà essere non inferiore alla XD2 (UNI EN 206-1:2001 e UNI 11104:2006 , mentre nel caso di strutture destinate ad entrare in contatto con acqua di fogna, la classe di esposizione del calcestruzzo dovrà essere non inferiore alla XA2; per le strutture interrate che non rientrano nelle due casistiche summenzionate (es. pozzetti idrici) la classe di esposizione non deve essere inferiore alla CXC2.

Per garantire anche il requisito della tenuta idraulica delle vasche in calcestruzzo, il rapporto a/c non dovrà essere superiore a 0,5 in modo da garantire un coefficiente di permeabilità inferiore a 1,10-13 m/s e una profondità media della penetrazione di acqua di 20 mm (UNI EN 12390-8); per una buona compattazione, la classe di consistenza del calcestruzzo dovrà essere uguale almeno alla S4.

Di seguito si riporta il prospetto 4 della UNI 11104 con le indicazioni prestazionali minime per il calcestruzzo in funzione delle classi di esposizione ambientale, da tener conto nella redazione del progetto definitivo:

Per i collegamenti idraulici tra le stazioni di trattamento oggetto di intervento si utilizzeranno per condotte interrate con funzionamento in pressione tubazioni in polietilene PE 100, per tratte fuori terra tubazioni di acciaio inox AISI304.

In sede di progettazione definitiva sarà necessario quantificare gli oneri di vuotatura e pulizia delle vasche di trattamento, prevedendo nel dettaglio:

• Svuotamento e bonifica di vasche di impianti depurazione (attività in spazi confinati): Nolo di auto espurgo idrodinamico a pressione, con canal jet in combinata, completa di idonea pompa di vuoto con portata superiore a 4000 mc/h e pompe auto-adescanti del canal Jet con portata minima di 180 litri/min. e pressione di esercizio di 120 bar completo di serbatoio per acqua e per la raccolta delle materie spurgate di capacità pari ad almeno 12 mc, per l'esecuzione attività di totale svuotamento e bonifica di vasche di impianti di depurazione, compresa la messa a disposizione del personale specializzato e formato.

• Svuotamento e bonifica con prelievo e carico di rifiuti da vasche da impianti di trattamento acque (Attività in spazi confinati da compensare a misura) relativamente alle attività di prelievo e carico di automezzi dei residui estratti da vasche di impianti di depurazione ( cod. CER 190801"vaglio"- cod. CER 190802 "Sabbia" - cod CER 190805 "Fango") con la messa a disposizione del personale specializzato e formato, mezzi meccanici-elettrici autorizzati e conformi alla normativa (auto espurghi idrodinamici a pressione, mini escavatori, trattori, pinze mordenti, dissabbiatori, disidratatori, ecc.) nonché di quanto necessario per rendere il rifiuto solido/palabile.

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• Trasporto e smaltimento rifiuti da impianti di depurazione acque reflue (da compensare a

misura) relativamente alle attività di trasporto e smaltimento dei residui estratti e resi solidi/palabili da vasche di impianti di depurazione ( cod. CER 190801"vaglio"-cod. CER 190802 "Sabbia" - cod CER 190805 "Fango") con la messa a disposizione del personale specializzato e formato, mezzi autorizzati e conformi alla normativa (trattori scarrabili, vasche, cassoni), presso siti di stoccaggio/impianti di trattamento/discariche autorizzate.

Per computare la quantità di tonnellate/ore da impiegare, saranno da differenziare due tipologie di vasche:

1. Aerate, a mezzo di sistema di diffusione di aria

2. Non aerate, ovvero dotate di mixer di miscelazione

Nel caso 1) si potrà considerare:

- Vuotatura della parte liquida per l’intera quantità del volume della vasca

- Rimozione solidi dalla vasca, per una quantità pari al 10% del volume della vasca

- Trasporto e smaltimento dei rifiuti, per una quantità pari al 10% del volume della vasca

Nel caso 2) si potrà considerare:

- Vuotatura della parte liquida per l’intera quantità del volume della vasca

- Rimozione solidi dalla vasca, per una quantità pari al 20% del volume della vasca

- Trasporto e smaltimento dei rifiuti, per una quantità pari al 20% del volume della vasca.

La valutazione economica di tali lavorazioni dovrà essere quindi a mc sebbene in questa fase preliminare sia stata effettuata a corpo.

8. RECAPITO FINALE

Le acque depurate vengono immesse, tramite un canale in cemento lungo circa 10 m, nel corpo idrico superficiale “Canale Principato”, ad una distanza di circa 100 m dall’immissione di quest’ultimo nel corpo idrico superficiale “Canale Venolo”, tributario del torrente Candelabro.

L’impianto viene alimentato da un pozzetto di testa individuabile in planimetria, nel sistema UTM (E = 533722; N = 4613293) mentre nel sistema di riferimento Gauss Boaga (E = 2553733; N = 4613301), il corpo idrico recettore, dei liquami trattati è il canale Principato e le coordinate relative al punto di rilascio sono, per il riferimento UTM (E = 533825; N = 4613119) per il riferimento Gauss Boaga ( E = 2553836; N = 4613127).

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9. CORRELAZIONE CON GLI INTERVENTI DI ESTENDIMENTO DELLE RETI

Ad oggi non previsti interventi di potenziamento e/o estendimento del servizio idrico-fognario in corso o in fase di progettazione per l’agglomerato di San Severo.

10. ESAUSTIVITA’ DEGLI INTERVENTI

Il progetto definitivo redatto sulla scorta delle previsioni progettuali finora illustrate nel progetto preliminare dovranno garantire l’adeguamento dell’impianto nella sua complessità per tutte le linee, comprendendo anche le attività finalizzate all’adeguamento alle norme di legge in materia di igiene e sicurezza, nonché al D.Lgs. n. 152/06 in termini di emissioni in atmosfera ed al Regolamento Regionale n. 26/2013 in riferimento alle acque meteoriche di dilavamento e prima pioggia del depuratore.

11. IMPIANTI DI AFFINAMENTO ESISTENTI A VALLE

Esiste un impianto di affinamento a valle dell’impianto depurativo, realizzato nell’ambito del progetto integrato per il disinquinamento del Golfo di Manfredonia dei primi anni ’90.

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12. CRONOPROGRAMMA DELLE FASI ATTUATIVE

Di seguito vengono definiti i prevedibili tempi massimi di svolgimento delle attività di progettazione, esecuzione e collaudo.

Le grandezze temporali non sono ad oggi univocamente definibili in quanto dipendenti sia dalle modalità e dell’entità dei finanziamenti che potranno essere assentiti che dalle modalità che potranno essere scelte dalla Stazione Appaltante per l’espletamento delle fasi di progettazione ed affidamento.

Lo schema seguente è stato redatto nell’ipotesi di “Progettazione definitiva” affidata a professionista esterno all’azienda, da individuarsi con le modalità previste nel Regolamento aziendale per gli Appalti – Servizi e Forniture per importo inferiore alla soglia comunitaria approvato dall’Amministratore Unico, Parte IV, CAPI I, II e III, e di “Progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori” con Appalto integrato sulla base del progetto definitivo posto a base di gara, secondo le modalità previste dall’art. 53 comma 2 lett b) del Codice dei Contratti.

Descrizione attività/fase Durata (gg)

Progettazione definitiva 45

Progettazione esecutiva 60

Esecuzione lavori 400

Collaudo 180

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13. COSTO DELL’INTERVENTO

Il Costo complessivo dell’intervento è stato stimato in € 5.103.277,00

Sulla scorta del calcolo sommario delle spesa si possono desumere i seguenti indicatori economici IE riferiti al solo incremento di AETU (Abitanti Equivalenti totali urbani) = (104227 AE – 88000AE) = 16227 AE:

IE PRE = Adeguamento pretrattamenti e sollevamento iniziale

IE BIO = Adeguamento/Potenziamento Comparto biologico

IE TER = Adeguamento/Potenziamento Terziario

IE FAN = Adeguamento/Potenziamento Linea fanghi anaerobica

IE FAE = Adeguamento/Potenziamento Linea fanghi aerobica

IE DEO = Confinamenti e deodorizzazione

IE IGS = Adeguamento alle norme di igiene e sicurezza

ottenendo per l’impianto di depurazione di San Severo i seguenti risultati:

Indicatore economico Importo €/AEIE PRE = Adeguamento pretrattamenti e sollevamento iniziale 2.121.363,65€ 131€ IE BIO = Adeguamento/Potenziamento Comparto biologico 1.291.533,23€ 80€ IE TER = Adeguamento/Potenziamento Terziario 440.750,00€ 27€ IE FAN = Adeguamento/Potenziamento Linea fanghi anaerobica 254.792,00€ 16€ IE FAE = Adeguamento/Potenziamento Linea fanghi aerobica*IE DEO = Confinamenti e deodorizzazione 581.338,12€ 36€ IE IGS = Adeguamento alle norme di igiene e sicurezza 413.500,00€ 25€ TOTALE DELL'IMPORTO LAVORI E INDICATORE ECONOMICO S U LAVORI 5.103.277,00€ 314€ TOTALI DELL'IMPORTO PROGETTO E INDICATORE ECONOMICO SU PROGETTO 6.000.000,00€ 370€ * non attinente all'impianto in esame