Progetto Nuovo Mosè

10

description

Progetto Nuovo Mose

Transcript of Progetto Nuovo Mosè

Page 1: Progetto Nuovo Mosè
Page 2: Progetto Nuovo Mosè

Progetto “Il Nuovo Mosé”

Vi sembrerà strano chiamare questo progetto con il nome del condottiero e liberatore d’Israele! Ma per noi ha senso chiamarlo proprio così. Infatti i nostri piccoli contadini sono altrettanti piccoli Mosé messi in una povera culla alla deriva sul Rio delle Amazzoni, come allora Mosé sul fiume Nilo. E come dal Nilo è uscito il liberatore di un popolo, così dal Rio delle Amazzoni potrà uscire la liberazione dei piccoli e degli umili, i nostri contadini e lebbrosi. Infatti è della potenza delle acque dei nostri grandi fiumi dell’Amazzonia che nascerà il vero grande sviluppo economico, che potrà fare dell’Amazzonia il granaio del mondo. Così questa riserva ecologica, con il nostro progetto, potrà rimanere il polmone del mondo, e, senza abbattere una sola pianta secolare, produrre cereali insieme a un grande e sistematico allevamento di pesce pregiato, per la alimentazione del Brasile e del mondo. Tutto questo sarà possibile quando si smetterà di fare facili demagogie e la gente e le nazioni di buona volontà ci aiuteranno a realizzare questo progetto “Mosé”. Infatti l’Amazzonia, oltre ad essere l’immensa foresta, polmone del mondo, è anche una rete di fiumi grandissimi, che rendono il più grande potenziale idrico del mondo: 26% dell’acqua dolce del mondo! E’ questo potenziale che noi dobbiamo osservare con grande preoccupazione, per trasformarlo in beneficio dell’intera umanità. Purtroppo finora si è dato quasi esclusivamente importanza ai latifondi per fare grande estensioni di pascoli formati con la sistematica distruzione dell’Amazzonia. In pochi anni si è distrutto 40.000.000. E quando si pensa che ogni ettaro di pascolo, questo è tecnicamente provato, ci dà solo 50 kg di carne annualmente, si arriva alla triste conclusione “Ad quid perditio haec?” A che è servita tutta questa devastazione? I grandi progetti di allevamenti di bestiame nell’Amazzonia sono certamente in rosso e tutti sono d’accordo che non valeva la pena. Ecco perché abbiamo affermato che finora non abbiamo saputo dar valore alle terre bagnate dai fiumi, che sono rimaste quasi tutte terre “devolutas” cioè terra dello stato. Tutte pronte per essere sfruttate, se realmente esistesse un programma per i due tipi di terra bagnata dal fiume: Terra varzea e terra vazante.

Page 3: Progetto Nuovo Mosè

Primo tipo: “area vazante”: Durante l’inverno, cioè i primi sei mesi dell’anno, piove giorno e notte in tutta la regione. Le acque dei fiumi ingrossano e invadono chilometri e chilometri di terre ai margini. E quando arriva l’estate, le acque si ritirano e ritornano a occupare il solito letto fluviale. Queste immense aree di terra, invase dalle acque durante i mesi invernali, durante l’estate diventano immense aree di terre coltivate che in sei mesi potrebbero dare due raccolti di cereali, fondamentali per l’alimentazione delle popolazioni. Questo però non si fa, perché i piccoli contadini non hanno i soldi neppure per comperare le sementi. Ed allora milioni di ettari di terra fertilissima rimarranno senza produrre, solo per mancanza di finanziamenti.

Secondo tipo di terre: “A area di varzea” Si chiama così tutta l’immensa estensione di terra che si trova lungo le foci del Rio delle Amazzoni, circa 300 Km di foci, che subiscono il flusso e il riflusso della marea dell’oceano Atlantico. Infatti con l’arrivo della marea le acque dolci dal Rio delle Amazzoni sbarrate dall’acqua dell’oceano invadono chilometri di terreno sulle loro sponde, ritirandosi con la bassa marea. Queste immense estensioni di terre chiamate “varzea” diventano così fertili da garantire anche tre raccolti di riso all’anno, riso fresco e ecologico. Ancora più interessante è notare come questa area di “varzea” sia formata da terra con moltissima argilla permettendoci così di realizzare insieme allo sfruttamento delle piantagioni di riso anche la possibilità di costruire vasche per l’allevamento di pesci regionali. Così in un’area di 4 – 5 ettari, un contadino può coltivare riso in abbondanza e avere anche delle vasche adatte all’allevamento dei pesci.

Page 4: Progetto Nuovo Mosè

Possiamo così realizzare progetti per i nostri piccoli contadini, consegnando loro da 3 a 5 ettari di terre varzea o varzante e finanziare l’impianto di vasche per l’allevamento di pesci o per la cultura del riso. Il piccolo contadino, così favorito, non solo sarà in grado di pagarsi il finanziamento in 2 – 5 anni, come potrà anche avere delle riserve per la sua famiglia, per allevare ed educare i propri figli. Infatti ogni ettaro di terre come questo, approfittato con l’allevamento di pesci e la cultura del riso, potrà dare ogni anno da 8 a 12 tonnellate di riso e da 10 a 15 tonnellate di pesci e altre tonnellate di carne di maiale e altri animali domestici. Se paragoniamo ai 50 kg di carne prodotti per ettaro nell’allevamento di bestiame, è facile dedurre che questo nostro progetto può veramente trasformare la nostra Amazzonia. Perciò non ci sarà bisogno di gridare contro i latifondisti e voler dare estensioni di terre ai piccoli contadini, senza mezzi per coltivarla. Con 3 – 5 ettari di varzea si fa felice e indipendente una famiglia e si darà all’Amazzonia il primato della produzione di alimenti nel mondo. Infatti: il progetto è diviso in moduli per ogni famiglia e ogni modulo si compone di: una casa per abitare e un laghetto con 10.000 avanotti di pesci tipici dell’Amazzonia e di un porcile con 20 maialetti che formeranno un ciclo ecologico per la produzione da 40 a 60 Ton di alimenti per ogni modulo. Il nostro progetto “Nuovo Mosé” potrà davvero diventare il progetto che salva l’Amazzonia dalla distruzione e i nostri poveri dalla fame. Abbiamo bisogno di finanziamenti e faremo vedere di che cosa sono capaci i piccoli, uniti ed orientati alla vera produzione e non a facili demagogie. Il mondo intero dovrebbe compromettersi con questo progetto dato che i vescovi del nostro Regionale Norte II hanno dato il loro pieno consenso nella riunione del 04/02/1992. Per una più grande e dettagliata descrizione vi rimandiamo al nostro libro PANE AMORE……..O FANTASIE? da pagina 188 a pagina 207. LE VASCHE NOI LE CHIAMIAMO LAGHETTI DELLA VITA, E PER LA LORO REALIZZAZIONE SI NECESSITA DI 10.000 €

Page 5: Progetto Nuovo Mosè

IL CICLO ECOLOGICO: MAIALE – PESCE – RISO. NELLA PISCICOLTURA DELL’AMAZZONIA

SITUAZIONE ATTUALE E ESIGENZE Nei paesi tropicali che in genere fanno parte del mondo in sviluppo, tra gli altri problemi esiste un dilemma serio: da una parte questi paesi hanno una popolazione carente, che ha bisogno di alimenti sufficienti in quantità e qualità ed è per questo che loro hanno bisogno sempre più di usare un metodo di produzione più intensivo per approfittare dei loro ricorsi naturali. Dall’altra parte il mondo sviluppato esige che loro continuino a mantenere intatto le loro risorse naturali, perché sono parte del tesoro ecologico del mondo. Questo dilemma è sempre più accentuato nella regione Amazzonica. L’esigenza per una buona alimentazione della popolazione, si è arrivati a distruggere aree immense della foresta, e tutto questo ancor oggi continua, nel caso non si trovi una soluzione, l’Amazzonia “Polmone del mondo” con le sue immense ricchezze ecologiche, in un periodo di tempo non lungo ci saranno danni irreparabili; dall’altra parte una soluzione naturale per la produzione degli alimenti, in particolare della pesca nei suoi numerosi fiumi. Ma anche qui non è possibile perché : queste acque per la pesca predatoria, e per i residui di mercurio dei ricercatori di oro, hanno causato la riduzione della riproduzione naturale dei pesci, fino a far scomparire i pesci tradizionali nell’ambito del mangiare dei Riberigni (coloro che abitano in riva ai fiumi). Tutto questo induce la popolazione a comprare sempre meno il pesce naturale, per rifugiarsi nell’acquisto di pesce marittimo e di pesce allevato nelle vasche che arriva al 75% del consumo; lo sviluppo della piscicoltura e la conseguente produzione dei pesci e del loro allevamento nel modulo indicato nel progetto, realmente sarebbe la soluzione eccellente per i motivi sopra indicati.

Page 6: Progetto Nuovo Mosè

Possiamo perciò affermare che la costruzione delle vasche per la piscicoltura della misura di un ettaro ognuna, che sono realizzate in aree non di foresta, ma in riva ai fiumi dove non esistono alberi della foresta, nelle regioni chiamate di varzea, non verrà mai a distruggere un solo albero della foresta Amazzonica. Con questo nostro sistema e per il clima altamente favorevole per la crescita dei pesci, che in queste condizioni ecologiche adeguate, arriva rapidamente ad un peso tre o quattro volte più elevato che durante l’estate in Europa. Siccome la cultura alimentare della popolazione non si basa solo nel mangiare il pesce, si ricorre anche ai fagioli, riso e carne rossa. Questa si che è l’alimentazione base per tutta l’america latina, la carne rossa preferita è quella di suino; perché per allevare carne da bestiame, occorre avere aree grandi di terra, e bisognerebbe abbattere tanta foresta; ecco perché la scelta del progetto per la carne di suino, insieme al riso ed al fagiolo tutto può essere prodotto in aree relativamente piccole di un ettaro di terra, e fatta in consorzio; ed al posto del suino si possono anche allevare anitre o galline. L’uso di questo consorzio è molto efficiente e dà molti risultati nelle regioni tropicali soprattutto nell’Amazzonia dove ha dato eccellenti risultati. Il consorzio: pesce, riso è praticato da secoli nella piscicoltura tradizionale della Cina e da qui si è diffusa in tante parti del mondo. L’uso di mettere nel consorzio anche gli animali di carne rossa o bianca è stato sostenuto dalla F.A.O. negli anni 60. E nei paesi dove per motivi religiosi non si può mangiare carne di suino, si è consorziato la carne di anitra o gallina “Nepal, India, Madagascar”. Il consorzio pesce, riso, suino o anitre, esiste nel Brasile già da più di 15 anni, ed anche in Amazzonia, come nel Nord-Est del Brasile, ed io ho partecipato direttamente nello sviluppo della piscicoltura della CODEVASF e DENOCS, tutto supervisionato dal Prof. Elek Woynarovich, ora ha 85 anni ma a quell’epoca ne aveva 50, questo professore ha lavorato per 40 anni per la F.A.O. . In tutti questi anni di assistenza a questi sistemi di produzione, non sono mai apparsi problemi di inquinamento o malattie ecco le garanzie che possiamo offrirvi:

- 15 anni di esperienza con questo consorzio - pesce/riso/maiale o anitra sia nel Brasile come in altre parti del mondo.

Non abbiamo mai avuto problemi di ordine sanitario o inquinamento. - Prepariamo appositi tecnici per supervisionare il progetto, che devono

stare rigidamente alla nostra comprovata tecnologia, evitando così sorprese.

- Tanto la salute dei suini, come quella dei pesci è sempre sotto severo controllo, come, anche tutto quello che mangiano;

Page 7: Progetto Nuovo Mosè

- Per produrre il riso non si usano concimi chimici, perché gli escrementi

dei suini oltre a diventare Planton per i pesci, concimano anche la piana del riso.

- È provato scientificamente che il suino approfitta solo del 30% dell’alimento il resto assieme al Planton diventa alimento per i pesci.

- L’acqua contenuta nelle vasche può essere riversata sui prati astanti, e non porta nulla di inquinato, ma fertilizza i campi migliorando la produzione agricola dei piccoli contadini, e allo stesso tempo l’acqua delle vasche ha un alto indice di “Trofidade e Saprabidade” rendendosi un’alimento sano per tutti i pesci contenuti nella vasca.

Pelas experiencias em piscicoltura que us am essa tecnologia, per la conoscenza delle tecnologie che devono essere usate, e per le mie esperienze scientifiche: garantisco che l’impegno del ciclo ecologico pesce riso e suino nei progetti in Amazzonia potrà produrre alimenti in grande quantità e qualità eccellente, senza che ci sia il pericolo sia per l’ambiente come anche per i consumatori dei prodotti.

Page 8: Progetto Nuovo Mosè
Page 9: Progetto Nuovo Mosè
Page 10: Progetto Nuovo Mosè